A questo proposito sono state elaborate diverse teorie.
Lamarck fu il primo scienziato ad elaborare una teoria sistematica
dell’evoluzione. Egli ipotizzò che tutte le specie, discendessero da altre
specie, studiando in modo particolare gli organismi unicellulari e gli
invertebrati. Egli osservò che le rocce più antiche contenevano fossili di forme
più semplici e interpretò questo fatto nel senso che le forme più complesse
sarebbero derivate da forme più semplici mediante una specie di progressione.
Secondo la sua ipotesi, questa progressione è regolata da due principi
fondamentali:
• Ereditarietà dei caratteri acquisiti in vita , ovvero
la possibilità di trasmettere tali caratteri alle
generazioni successive.
• Teoria dell’uso e del disuso: poiché gli esseri
viventi si evolvono , per adattarsi all’ambiente
circostante, essi mantengono solamente le
strutture che utilizzano, mentre eliminano le
strutture inutili.
Lo sviluppo della teoria evolutiva si ebbe grazie a Darwin, quest’ultimo fu condizionato dal
geologo britannico Charles Lyell sostenitore della teoria dell’uniformismo, che si opponeva a
quella delle catastrofi. Lyell, affermava che le forze naturali avevano prodotto continui
cambiamenti nel corso della storia della Terra; Quando Darwin s’imbarcò sul brigantino
inglese “Beagle”, portò con sé il
volume dei Principi di Geologia di Lyell, e
durante il lungo viaggio che durò circa cinque
anni, raccolse un'ingente quantità di campioni ed
eseguì numerose osservazioni su diverse specie di
esemplari animali e vegetali, presenti nell’arcipelago
delle Galapagos.
Egli osservò che in ogni isola vi era un tipo di
testuggine che differiva in qualche particolare dalle
testuggini delle altre isole. Inoltre, vi era un gruppo di
fringuelli comprendente
14 specie , che differivano tra loro nella grandezza e nella forma dei corpi e dei becchi, pur
essendo tutti chiaramente fringuelli.
Darwin arrivò alla conclusione che le creature o le piante devono
lottare per sopravvivere. Le possibilità di sopravvivenza di un
essere vivente dipendono da molti fattori, uno dei quali è anche
la capacità di trovare cibo sufficiente e di sfuggire ai propri
nemici. La specie si sarà evoluta, quando individui con certe
caratteristiche ereditarie sopravvivono e si riproducono e altri
con caratteri ereditari diversi sono eliminati.
Riproduzione: tutti gli organismi
viventi si riproducono con un ritmo
tale che, in breve tempo, il numero di
individui di ogni specie potrebbe non
essere più in equilibrio con le risorse
alimentari e l'ambiente messo loro a
disposizione.
Variazioni: tra gli individui della
stessa specie esiste un'ampia
variabilità dei caratteri; ve ne sono di
più lenti e di più veloci, di più chiari e
di più scuri, e così via.
Selezione: esiste una lotta continua per la
sopravvivenza tra gli individui all'interno della stessa
specie e anche con le altre specie. Nella lotta
sopravvivono gli individui più adatti, cioè quelli che
meglio sfruttano le risorse dell'ambiente e generano
una prole più numerosa.
La differenza fondamentale tra la formulazione di Darwin e quella
di ogni altro predecessore è il ruolo centrale delle variazioni. Le
specie si originano quando le differenze tra individui nell’ambito
di un gruppo sono gradualmente convertite, nel corso di molte
generazioni, in differenze tra gruppi. Questo può verificarsi a
mano a mano che i membri del gruppo originale si separano
nello spazio e nel tempo, e sono sottoposti a forze ambientali
differenti. Con la selezione naturale vengono eliminati gli
individui più deboli, cioè quelli che, per le loro caratteristiche
sono meno adatti a sopravvivere a determinate condizioni
ambientali; solo i
più adatti
sopravvivono e
trasmettono i loro
caratteri ai figli.
La selezione naturale favo- risce
quindi gli organismi più forti, cioè
quelli che riescono più facilmente a
superare le difficoltà dell’ambiente
in cui vivono. Il carattere che
accresce la probabilità di
sopravvivenza di un individuo è
detto adattamento. Tale carattere
può riguardare le sue funzioni
biologiche, la forma del suo corpo o
il suo comportamento.
La selezione naturale fu una
delle sue più importanti teorie e
Darwin la espose nel libro
“L’Origine delle Specie”, su cui
rifletté per più di vent’anni; fu
pubblicato il 24 novembre 1859
e da allora il mondo occidentale
non è più stato lo stesso.
L’evoluzione è il filo conduttore
unificante di tutti i diversi
fenomeni del mondo vivente.
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L`evoluzione della specie