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MOSTRA
“CHARLES DARWIN”
I PRIMI ANNI
Charles Robert Darwin nasce a Shrewsbury, in Inghilterra, il 12 febbraio 1809. Suo padre, Robert, è
medico, mentre la madre, Susannah, è figlia del proprietario delle famose ceramiche Wedgwood. Il nonno
di Charles, Erasmus Darwin, si guadagna la fama di scienziato bizzarro, scrivendo di viaggi in aria, di
esplorazioni sottomarine e di evoluzione.
Da ragazzo si interessa alla storia naturale, ma all’età di 16 anni Charles si iscrive alla Scuola Medica di
Edimburgo. Le lezioni sono noiose e, per di più, non può sopportare gli orrori della sala operatoria.
Abbandona quindi la medicina con grande disappunto del padre. Così, diciannovenne, viene mandato
all’Università di Cambridge a studiare la Bibbia per diventare sacerdote. Più tardi scrive: «Non avevo
ancora alcun dubbio sulla assoluta e letterale verità di ogni parola della Bibbia». In quegl’anni diventa
amico di due suoi professori: Adam Sedgwick1 e John Henslow2 continuando a sviluppare il suo interesse
per rocce, fossili, animali e piante.
Nel 1831 Darwin si laurea in Teologia. Nello stesso periodo la Marina Reale sta organizzando una
spedizione per rilevamenti geografici intorno al mondo, sotto il comando del capitano Robert Fitzroy, che
chiede al professor Henslow di indicargli un naturalista per la spedizione. Il professore che conosce gli
interessi di Darwin, lo raccomanda. Dapprima il padre rifiuta di dargli il danaro necessario per il viaggio,
ma poi, grazie alle pressioni dello zio Josiah Wedgwood II, si convince che può essere una buona
occasione per il figlio. Così, il 27 dicembre 1831, Charles Darwin salpa sul
brigantino Beagle. La sua eccitazione iniziale dura poco, poiché scopre di
soffrire tremendamente il mal di mare.
Il viaggio a bordo del Beagle
Fitzroy decide che mentre lui e gli altri ufficiali si sarebbero dedicati
all’idrografia, Darwin avrebbe dovuto esaminare la terra, sfruttando le sue
competenze in materia di mineralogia e geologia.
La Geologia è per Darwin il “principale esercizio” e le sue note su questo
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tema sono quasi quattro volte maggiori rispetto alla zoologia. Durante il viaggio, egli scrive a sua sorella
che «non c'è nulla come la geologia; il piacere del primo giorno di tiro alla pernice o il primo giorno di
caccia non può essere paragonato alla ricerca di un delicato gruppo di ossa fossili che raccontano la loro
storia molte più volte di qualsiasi lingua viva».
Le isole atlantiche
Il Beagle raggiunge Tenerife il 6 gennaio 1832, ma a causa del colera in Inghilterra, l’equipaggio non può
sbarcare. Anche a Santa Cruz viene negato il permesso allo sbarco. Ripartiti Darwin cala in mare dal retro
della nave una rete per catturare il plancton. Il giorno seguente, raccolta la rete, osserva una grande
varietà di animali e scrive: «Molte di queste creature che sono così in basso nella scala naturale hanno una
incredibile ricchezza di forme e colori. Fa meraviglia che tanta bellezza sia stata apparentemente creata
per uno scopo così piccolo».
Il viaggio continua e la prima vera sosta è l’isola di Sant’Iago del gruppo
d’isole di Capo Verde. Qui Darwin inizia la stesura del suo Viaggio di un
naturalista intorno al mondo. Egli rimane affascinato dalla vegetazione
tropicale e dalla geologia vulcanica dell’isola. Fa studi molto approfonditi di
stratigrafia seguendo il metodo che aveva imparato dal professor Sedgwick e
specula su come i vari strati si siano formati. Egli sposa l’idea di Charles
Lyell3 esposta ne I principi di Geologia, secondo la quale la forma delle terre
deriva da graduali processi su lunghissimi periodi di tempo.
Charles Lyell
Rilevamenti in Sud America
Il Beagle inizia il suo lavoro di indagine lungo le coste del Sud America, andando avanti e indietro per
consentire accurate misurazioni e controlli. Darwin si assicura che le collezioni raccolte siano sotto la sua
responsabilità e le spedisce a Henslow a Cambridge per poterle studiare poi al suo ritorno. Diversi
membri dell’equipaggio a bordo, compreso Fitzroy, sono naturalisti dilettanti e danno a Darwin una
generosa assistenza nel raccogliere le collezioni per la Corona, che l’Ammiragliato porta in seguito al
British Museum. Il 28 febbraio raggiungono il continente americano con la magnifica vista della città
Salvador (Bahia), in Brasile. Qui la vista della schiavitù è per lui offensiva e quando Fitzroy difende
questa pratica raccontando di una visita ad un negriero locale i cui schiavi avevano rifiutato d’essere
liberati dal loro padrone, Darwin afferma che le risposte in quelle circostanze non hanno valore. Adirato
per il fatto che la sua opinione sia messa in discussione, il capitano Fitzroy perde la pazienza e vieta a
Darwin di frequentarlo. Ad ogni modo, dopo poche ore il capitano si scusa.
Conclusi i rilievi attorno al porto, la nave fa vela verso Rio de Janeiro dove Darwin visita i luoghi della
città e organizza una spedizione all’interno.
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I ritrovamenti fossili
Durante «una piacevole crociera sulla baia» il 22 settembre 1832 nella
località Punta Alta, Darwin osserva basse scogliere fatte di conglomerati
rocciosi contenenti numerose conchiglie, denti e ossa fossilizzati di
giganteschi mammiferi estinti. Viene estratto un grosso cranio inglobato
nella roccia morbida che Darwin pensa possa appartenere ad un
rinoceronte. L’8 ottobre ritorna sul sito e trova una mandibola e denti che
egli identifica come appartenenti ad un fossile di Megatherium4. Nello
stesso strato egli trova molte piastre poligonali di corazze ossee. In un
primo momento pensa che appartengano ad un enorme armadillo,
somigliante alle piccole creature così comuni in quella zona. A causa di
una errata descrizione fatta da Cuvier5, Darwin attribuisce erroneamente
Illustrazione di un Megatherium
le corazze ossee al Megatherium. Con Fitzroy, Darwin si addentra nella baia di Monte Hermoso e ritrova
moltissimi fossili di piccoli roditori in contrasto con gli enormi Sdentatati6 di Punta Alta.
A Montevideo in novembre, tra la sua corrispondenza, trova una copia del secondo volume de I principi
di Geologia di Lyell che confermano la sua idea di un graduale cambiamento con una sorta di
creazionismo progressivo in cui le specie si originano in “centri di creazione”, per poi estinguersi quando
l’ambiente cambia a loro svantaggio o quando il loro tempo si esaurisce.
La Terra del Fuoco
Raggiungono la Terra del Fuoco il 18 dicembre 1832 e Darwin rimane impressionato dallo stato
selvaggio dei nativi, in contrasto con il comportamento civile di tre Fuegini imbarcati che tornavano nella
loro terra come missionari (fu dato loro il nome di York Minster, Fuegia Basket e Jemmy Button). Il
primo incontro è così descritto: «Sicuramente è lo spettacolo più curioso e interessante a cui io abbia mai
assistito. Non potevo credere quanto grande potesse essere la differenza tra gli uomini selvaggi e
civilizzati: è davvero più grande di quella che esiste tra animali selvatici e addomesticati, in quanto
nell’uomo esiste un maggior potere di miglioramento».
Da lì, la nave raggiunge le Isole Falkland, da poco tornate sotto il dominio britannico. Darwin studia le
relazioni tra le specie viventi e gli ambienti e trova dei fossili molto simili a quelli che aveva raccolto nel
Galles.
Gauchos, nandù, fossili e geologia
Giunti a Rio Negro in Argentina, Darwin inizia un viaggio nell’entroterra con i gauchos. Attraversando le
pampas, i nativi gli parlano di una rara specie di piccoli nandù7.
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Ritornati a Bahia Blanca, il 21 agosto 1833 si reca di nuovo a Punta Alta. La
ricerca di ossa ha un grande successo, tanto che trova uno scheletro completo.
Mentre i rilievi continuano, Darwin intraprende un nuovo viaggio a Banda
Oriental per vedere il fiume Uruguay. Scrive: «Ho sentito di alcune ossa
giganti che potrebbero essere quelle del Megatherium». Successivamente,
visitando un villaggio, compra per due scellini «un cranio di Megatherium
che doveva essere quasi perfetto al momento del ritrovamento», ma che
all’acquisto presentava i denti rotti e mancava la mandibola.
Nandù, Rhea americana
Tornato a Montevideo, gli viene presentato il nuovo artista di bordo Conrad Martens. Salpano verso sud,
attraccando a Puerto Deseado il 23 dicembre. Qui Martens cattura un nandù che poi tutti mangiano, non
prima che Darwin ne possa studiare i resti notando che era di una specie piccola. Nel gennaio 1834
giungono a Porto San Giuliano dove, esplorando le scogliere vicino al porto, Darwin trova resti fossili di
vertebre e un arto posteriore di «qualche grosso animale, probabilmente un mastodonte8». Il 26 gennaio
passano lo Stretto di Magellano e nella baia di San Gregorio incontrano i “giganti” semicivilizzati della
Patagonia alti fino a 180 cm. Uno di questi gli dice che i piccoli nandù sono l’unica specie presente così a
sud, mentre quelle più grandi stanno a nord, vicino al Rio Negro.
Dopo ulteriori rilievi nella Terra del Fuoco, tornano nella missione trovandola deserta. Mentre sono lì,
arrivano delle canoe e vedono che uno dei nativi selvaggi è Jemmy Button, che era tornato a vivere
secondo lo stile di vita fuegino prendendo moglie. Darwin riferisce di non aver mai visto «un così
completo e doloroso cambiamento». Jemmy sale a bordo e pranza con Darwin usando correttamente le
posate, parlando inglese fluentemente e assicurandogli che «non aveva il minimo desiderio di tornare in
Inghilterra» e che era «felice e realizzato».
In quel periodo Darwin inizia a scrivere le Riflessioni nate dalla lettura delle mie note geologiche, il
primo lavoro di una serie basato sulle sue annotazioni in cui ipotizza quali cause abbiano sollevato le terre
e descrive la storia della Patagonia attraverso una sequenza di nomi di specie estinte.
Tornano sulle Isole Falkland dove Darwin nota il gran numero di organismi che vivono in mezzo alle
foreste d’alghe di quei fondali. Trova anche una comunicazione di Henslow che lo informa che le note sui
reperti da lui ritrovati erano arrivate a Cambridge e che i fossili erano stati particolarmente apprezzati da
alcuni grandi esperti, che li avevano presentati poi alla comunità scientifica elogiando il suo lavoro.
Il Beagle si muove quindi verso il sud della Patagonia e, il 19 aprile, in una spedizione via battello con
Fitzroy, Darwin risale il fiume Santa Cruz, il quale scorre attraverso una serie rilievi e avvallamenti per
arrivare poi in estese pianure coperte di conchiglie e ciottoli. I due discutono a lungo se queste terrazze
siano le rive del fiume che si sono gradualmente espanse, secondo le idee di Lyell.
Darwin scrive le sue riflessioni nel saggio Innalzamento della Patagonia. Sebbene provvisorio, esso va
contro le idee di Lyell: in base ai rilievi suoi e degli ufficiali di bordo, propone che le terre si siano
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innalzate per passaggi successivi a cause di enormi forze in azione su un’area molto vasta, piuttosto che
continui movimenti su piccola scala. Tuttavia, egli sostiene Lyell nel cercare evidenze che respingono
l’idea di un improvviso diluvio per spiegare l’improvvisa accelerazione dei processi biologici.
La costa occidentale del Sud America
Il Beagle supera lo Stretto di Magellano prima di risalire verso nord, raggiungendo l’isola di Chiloé il 28
giugno 1834. Passano i sei mesi successivi facendo rilievi delle coste e delle isole in direzione
meridionale. A Valparaiso Darwin compra dei cavalli e parte verso le Ande, ma durante il percorso si
ammala. È probabile che avesse contratto la malattia di Chagas9 che lo afflisse anche al suo ritorno in
Inghilterra.
Il Beagle salpa l’11 novembre per i rilievi nell’arcipelago di Chonos. Da lì
Osorno, vulcano
osservano l’eruzione del vulcano Osorno nelle Ande. Mentre navigano verso
nord, Darwin ripensa ai fossili che aveva ritrovato. I giganteschi mastodonti
e megateri si erano estinti, ma non aveva trovato nessuna evidenza geologica
di una debacle alluvionale o di cambiamenti ambientali che, secondo la
visione di Lyell, poteva portare le specie a non essere più adattate all’ambiente in cui erano state create.
Egli è d’accordo con Lyell sulla «graduale nascita e morte delle specie» ma, sostiene anche la tesi di
Giovanni Battista Brocchi,10 secondo la quale gli animali fossili si erano estinti per una qualche ragione
molto tempo addietro.
Arrivano al porto di Valdivia l’8 febbraio 1835, dove Darwin vive l’esperienza di un tremendo terremoto.
Navigano poi verso Concepción, in Cile, per trovare che lo stesso terremoto aveva devastato la città con
numerose scosse e tsunami. Darwin è colpito dagli orrori della morte e della distruzione. Fitzroy gli fa
notare che i letti di molluschi si erano alzati rispetto al livello d’alta marea di circa 3 m: erano testimoni
del graduale processo di emersione del continente dall’oceano, come proposto da Lyell.
Tornati a Valparaiso, Darwin organizza una nuova spedizione verso le Ande che raggiunge la faglia
continentale a 4000 m d’altezza: anche qui trova conchiglie fossili nelle rocce. Mentre scrive le sue note,
comprende che l’idea di Lyell secondo la quale gli atolli corallini sono i contorni di vulcani nascenti che
si sono spenti, non aveva senso. Secondo lui i vulcani erano gradualmente sprofondati permettendo alle
barriere coralline di espandersi a livello del mare, diventando atolli quando il vulcano era poi
completamente scomparso.
Le isole Galapagos
Il Beagle raggiunge le isole Galapagos il 15 settembre 1835. Darwin è impaziente di verificare la sua idea
sulla formazione delle isole vulcaniche e coglie ogni occasione per scendere a terra. Trova nere rocce
vulcaniche di lava ancora fumante sotto il caldo sole e appunta meticolosamente la geologia dei luoghi.
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Le sue speranze di vedere vulcani attivi e di trovare strati che mostrino il sollevamento vengono però
disattese.
Darwin aveva imparato da Henslow l’importanza della distribuzione geografica delle specie e in
particolare del legame esistente tra le specie insulari e quelle continentali, così si sforza di raccogliere
molte piante con fiori.
Il Beagle salpa verso l’isola di Charles. Qui vengono accolti da
Nicolas Lawson, Governatore delle Galápagos. A Darwin viene
detto che la forma del carapace delle tartarughe cambia da isola a
isola e Lawson arriva ad affermare di «poter dire con certezza da
quale isola venisse» una tartaruga solo guardandola. Si spostano poi
all’isola Albemarle caratterizzata da un suolo arido e sterile, con le
spaventose iguane di terra sulle colline. Le pozze d’acqua non sono
potabili, ma attraggono stormi di piccoli uccelli e qui Darwin
prende l’unica nota sui fringuelli, senza preoccuparsi di etichettarli.
Dopo le indagini delle coste delle isole di Abingdon, Tower e
I fringuelli di Darwin, esempio di
irradiazione adattativa
Bindloe, Darwin sbarca a terra sull’isola di James dove tutti si prodigano a raccogliere esemplari di
animali e vegetali, mentre il Beagle torna all’isola di Chatham per caricare acqua dolce.
Il Beagle salpa per Tahiti il 20 ottobre 1835. Darwin scrive nelle sue note di aver trovato con suo grande
stupore che tutti i fringuelli catturati sulle isole Charles, Albemarle, James e Chatham erano diversi da
isola a isola.
Da Tahiti all’Australia
Arrivano alle Isole della Società il 9 novembre 1835. Darwin non rimane particolarmente colpito dal
paesaggio fatto di spiagge bianche e palme. A Tahiti, invece, si interessa subito alla vegetazione
lussureggiante e alla vivace intelligenza degli isolani.
Il 19 dicembre raggiungono la Nuova Zelanda dove Darwin osserva che i Maori coperti di tatuaggi sono
di gran lunga più selvaggi dei Tahitiani e nota che loro e le loro case sono «indecentemente sporchi e
sgradevoli».
Il primo avvistamento dell’Australia avviene il 12 gennaio 1836 e gli riporta alla mente la Patagonia,
anche se l’entroterra è stato notevolmente migliorato dagli Inglesi; l’ammirazione raggiunge il culmine
quando vede la vivace città di Sidney. Durante un viaggio nell’interno, egli incontra un gruppo di
aborigeni che gli sembrano «allegri e piacevoli e molto lontani dal modo degradante con cui di solito
vengono rappresentati». In una grande fattoria per l’allevamento di pecore, egli partecipa ad una caccia
dove cattura il suo primo marsupiale, un “potoroo” (un ratto-canguro). Riflettendo sugli strani animali di
quel paese, scrive che un miscredente «avrebbe sicuramente pensato al lavoro di due distinti creatori».
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Trova pure una formica-leone molto simile alle specie europee. In un’altra occasione vede lo strano
ornitorinco e nota che ha il pelo morbido a differenza degli esemplari conservati nei musei.
Il Beagle visita poi Hobart, in Tasmania, dove Darwin rimane colpito piacevolmente dall’alta
civilizzazione dei coloni, ma nota che «i neri aborigeni dell’isola sono stati deportati e chiusi (in realtà
come prigionieri) in un promontorio, i cui confini sono sorvegliati. Penso non fosse possibile evitare
questo passo crudele; senza dubbio questa necessità è dovuta primariamente ai Bianchi».
Le Isole Keeling e il ritorno a casa
Le istruzioni dell’Ammiragliato per il
capitano Fitzroy
prevedevano una dettagliata ricerca geologica degli atolli
corallini circolari per comprendere come si formassero le barriere,
in particolare se essi salissero dai fondali marini o fossero la
sommità di vulcani spenti, e per misurare gli effetti delle maree
con appositi strumenti. Per questi scopi Fitzroy sceglie le Isole
Keeling nell’Oceano Indiano e una volta giunti, il 1 aprile 1836,
Isole Keeling
l’intero equipaggio si mette al lavoro. Osservano un numero limitato di piante selvatiche e nessun uccello
terrestre, ma moltissimi granchi. Le lagune brulicano di una grande varietà di invertebrati e pesci. Darwin
riconsidera la struttura dell’atollo nell’ottica della teoria che aveva sviluppato a Lima, di barriere coralline
che diventavano atolli per l’inabissamento dell’isola.
Il Beagle raggiunge Capo di Buona Speranza il 31 di maggio. A Città del Capo, Darwin trova una lettera
della sorella Caroline datata 29 dicembre che gli diceva quanto fosse diventato famoso in Inghilterra.
Henslow aveva detto al loro padre che sarebbe diventato uno dei più eminenti naturalisti del paese e che
aveva pubblicato per una distribuzione personale un libro di estratti dalle lettere di Darwin sulla geologia
del Sud America. Darwin è terrorizzato che i suoi appunti non curati siano già in stampa.
Il 15 giugno Darwin e Fitzroy incontrano il noto astronomo John Hershel. Nel suo diario, Darwin
definisce questo «il più importante evento a cui, dopo un lungo periodo, io abbia avuto la fortuna di
partecipare». Del loro incontro non rimane nota, ma alcuni mesi prima, il 20 febbraio 1836, Hershel
scrive a Lyell lodando i suoi Principi di Geologia che, secondo lui, avrebbero portato «ad una completa
rivoluzione del [suo] lavoro, capovolgendo il punto di vista da cui esso debba essere considerato da quel
momento» e aprendo una animata speculazione sul «mistero dei misteri cioè la sostituzione delle specie
estinte dalle altre».
L’8 luglio si fermano a Sant’Elena. Da lì, Darwin scrive a Henslow chiedendo di essere proposto per la
Società Geologica. Con una guida, visita l’isola, notando che i suoi complessi strati in pendenza
presentano delle fratture vicine ai margini vulcanici. Egli esamina i letti ad alta quota che evidenziano la
presenza di conchiglie, dimostrando che Sant’Elena si era sollevata dall’oceano in tempi recenti, anche se
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Darwin identifica queste conchiglie come forme terrestri estinte. Osserva che la boscaglia è stata distrutta
da capre e porci che si erano inselvatichiti dopo la loro introduzione sull’isola nel 1502 e che la
vegetazione originaria restava solo su ripide creste.
Il 23 luglio vedono allontanarsi ancora il desiderio di tornare a casa perché Fitzoy decide di verificare
l’accuratezza delle sue misure di longitudine e quindi puntano di nuovo la nave verso Bahia in Brasile. Il
Beagle riparte il 17 agosto. Dopo una tempesta che li costringe a fermarsi alle Azzorre per riparazioni, il
brigantino raggiunge le coste inglesi di Falmouth, nella Cornovaglia, il 2 ottobre 1836.
Il viaggio di Darwin sul “Beagle” (1831 – 1836)
I GERMI DELLA TEORIA EVOLUZIONISTICA
Al ritorno del Beagle, Darwin è una celebrità negli ambienti scientifici in quanto, nel dicembre del l’anno
prima, Henslow aveva favorito il suo discepolo distribuendo un fascicolo di lettere a carattere geologico.
Dopo aver visto i parenti, Darwin si affretta ad andare a Cambridge a vedere Henslow che lo consiglia su
come cercare dei naturalisti che si possano occupare della catalogazione dei campioni raccolti; Henslow
stesso si interessa degli esemplari botanici. Lyell si incontra con Darwin il 29 ottobre e lo presenta
all’anatomista Richard Owen11 che poteva lavorare sulle ossa fossili raccolte. I risultati di Owen sono
sorprendenti; riconosce un gigantesco bradipo estinto, uno scheletro quasi completo di un ignoto
Scelidotherium12, un animale chiamato Toxodon13 con dimensioni simili a quelle di un ippopotamo, ma
con il cranio di un roditore e che ricordava un gigantesco capibara e frammenti della corazza di un
Glyptodon14, un gigantesco armadillo come Darwin aveva inizialmente pensato. Queste creature estinte
erano in stretta relazione con specie viventi del Sud America.
A metà dicembre Darwin si trasferisce a Cambridge per organizzare il lavoro sulle collezioni e riscrivere
il suo giornale. Scrive il suo primo lavoro in cui mostra che le terre del Sud America stanno lentamente
salendo e, con l’appoggio entusiasta di Lyell, ne da lettura alla Geological Society di Londra il 4 gennaio
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del 1837. Lo stesso giorno presenta gli esemplari di mammiferi ed uccelli alla Zoological Society. Il 17
febbraio del 1837 Darwin viene eletto nel Consiglio della Società Geografica. Il 6 marzo 1837 Darwin si
trasferisce a Londra dove vive con suo fratello Erasmus, amico di uno scrittore che promuove le idee di
Thomas Malthus15.
L’ornitologo John Gould16 presto rileva che gli uccelli delle Galapagos che Darwin aveva preso per un
insieme di merli, passeroidei e fringillidi, sono in realtà dodici specie distinte di fringillidi. Darwin non
aveva etichettato i vari campioni raccolti, ma dalle note di altre dell’equipaggio del Beagle, compreso
Fitzroy, rileva che ogni specie distinta proviene da una diversa isola. Lo zoologo Thomas Bell asserisce
che le tartarughe sono native delle Galapagos e non importate da altre zone a scopo alimentare. Nella
metà di marzo, Darwin annota sul suo “Libretto rosso” come «una specie possa cambiare in un’altra» per
spiegare la distribuzione geografica sia delle specie viventi che di quelle estinte. A metà luglio 1837,
Darwin inizia il taccuino “B” sulla Trasmutazione delle specie in cui afferma di vedere la vita come
ramificazioni genealogiche di un unico albero evolutivo in cui «é assurdo affermare che un animale é
superiore ad un altro».
L’INTENSA ATTIVITÀ, LA MALATTIA E IL MATRIMONIO
Mentre sviluppa lo studio sulla trasmutazione, Darwin si dedica ad altri lavori. Riscrive il suo Diario,
pubblica le relazioni degli esperti sulle sue collezioni e, con l’aiuto di Henslow, ottiene una sovvenzione
di 1000 sterline per patrocinare tutta l’opera zoologica sul viaggio del Beagle e per un libro sulla geologia
del Sud America supportato dalle idee di Lyell.
Il 20 settembre 1837 Darwin ha delle forti palpitazioni ed il medico gli consiglia di abbandonare il lavoro
e di andare in campagna per alcune settimane. Va prima a Shrewsbury e poi a Wedgwood Maer Hall a
trovare i suoi parenti e qui rivede sua cugina Emma. Viene spinto ad assumere il ruolo di segretario della
Società Geologica, che Darwin accetta nel marzo del 1838. Nonostante il lavoro di
correzione degli appunti presi sulla Beagle, Darwin fa notevoli progressi con le sue
idee sulla trasmutazione, parlando con esperti naturalisti ma anche con persone che
hanno pratica come contadini e allevatori di piccioni. Spesso ha problemi di salute
legati a mal di cuore, testa e stomaco e per il resto della sua vita soffrirà
continuamente di dolori allo stomaco, vomito, gravi bolle, palpitazioni, tremori e altri
sintomi, in particolare nei periodi di maggior stress come la partecipazione a riunioni
Emma Wedgwood
sociali. Sempre nel 1838 egli annota i vantaggi e gli svantaggi del matrimonio segnando tra i primi
«compagnia costante e un amico in età avanzata... meglio di un cane in ogni caso» e tra i secondi «meno
soldi per i libri» e «terribile perdita di tempo». Avendo infine deciso a favore, va a trovare Emma.
Cominciano a scambiarsi lettere d’amore nelle quali Emma valuta le loro differenze ed esprime la sua
forte fede e la preoccupazione che le sue idee possano separarli nella vita ultraterrena.
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Il matrimonio viene organizzato per il 24 gennaio 1839, ma la sua famiglia lo sposta perché quel giorno
Darwin ha l’onore di essere eletto membro della Royal Society. Il 29 gennaio Emma e Charles si sposano
a Maer.
LA TEORIA DELLA SELEZIONE NATURALE
Darwin ha ora un quadro completo della sua teoria sulla selezione naturale. Le sue ricerche includono la
zootecnia estensiva e gli esperimenti con le piante per provare che le specie non sono state fissate. Per più
di un decennio la sua principale occupazione é la pubblicazione dei risultati scientifici del suo viaggio sul
Beagle. Nel maggio del 1842, Darwin pubblica il libro sulle barriere coralline, dopo più di tre anni di
lavoro. A settembre, per sfuggire alla pressione londinese, la famiglia si trasferisce a Down House.
Nel 1846 completa il suo terzo libro a carattere geologico. In esso Darwin si riavvicina allo studio degli
invertebrati marini, come non faceva dal suo periodo studentesco. Nel 1851 si ammala l’amata figlia
Annie e Darwin teme che la sua malattia sia ereditaria. Quando, dopo una lunga serie di crisi, la bambina
muore, la fede cristiana di Darwin vacilla.
In otto anni di lavoro sui cirripedi17, Darwin trova delle omologie che
aiutano la sua teoria a rilevare come piccole variazioni nel cambiamento
del corpo permettano lo svilupparsi di nuove funzioni; in alcuni generi
trova minuscoli maschi parassiti su individui ermafroditi dimostrando
Cirripede, Lepade
una fase intermedia nell’evoluzione dei sessi.
Nel 1853 si guadagna la medaglia reale della Royal Society che afferma la sua reputazione come biologo.
La pubblicazione
All’inizio del 1856 Lyell é incuriosito dalle idee di Darwin, senza tuttavia capirne l’estensione. Quando
legge un documento di Alfred Russel Wallace18 sulla formazione delle specie, vede similitudini con il
pensiero di Darwin e lo esorta a pubblicare per stabilire la precedenza. Sebbene Darwin non sia
preoccupato, comincia a lavorare ad un breve documento. Trova le risposte alle domande più difficili ed
estende i suoi progetti per un grande libro sulle specie intitolato Selezione Naturale. Continua le sue
ricerche ottenendo informazioni ed esemplari da naturalisti di tutto il mondo compreso da Wallace che
stava lavorando nel Borneo. Proprio da quest’ultimo Darwin riceve una lettera che gli chiede se il libro
esaminerà l’origine dell’uomo; risponde che vorrebbe evitare questo argomento «così pieno di
pregiudizi», incoraggiando al tempo stesso le idee di Wallace e asserendo che «io vado molto più lontano
di voi». Il libro di Darwin é a metà strada quando, il 18 giugno 1858, riceve un documento da Wallace
che descrive la selezione naturale. Sconvolto dal fatto di essere stato anticipato, Darwin lo spedisce a
Lyell, come richiesto, e, sebbene Wallace non ne richieda la pubblicazione, egli suggerisce di inviarlo a
qualsiasi rivista Wallace scelga. La sua famiglia era in un periodo di crisi con i bambini ammalati di
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scarlattina e Darwin mette la questione nelle mani di Lyell e Hooker 19 che decidono per una
presentazione congiunta alla Linnean Society per il primo di luglio con una conferenza dal titolo Sulla
tendenza delle specie a formare varietà e sulla perpetuazione delle varietà e delle specie per mezzo della
selezione naturale. Darwin non partecipa alla presentazione perché sconvolto dalla morte di un figlio per
scarlattina. Ci fu poca attenzione all’annuncio della teoria; successivamente il lavoro fu pubblicato sul
numero di agosto della Società, venne ristampato in diverse riviste e ci furono alcune recensioni e lettere;
ma nel maggio del 1859 il presidente della Linnean Society osserva che l’anno precedente non era stato
segnato da alcuna grande scoperta. Darwin lotta tredici mesi per produrre un estratto del suo “grande
libro”, soffrendo di cattiva salute ma ottenendo costante incoraggiamento scientifico da parte degli amici.
Lyell riarrangia il lavoro per farlo pubblicare da John Murray.
L’origine delle specie per mezzo della selezione naturale o La conservazione delle razze favorite nella
lotta per la vita (generalmente abbreviato in L’Origine delle specie), diventa inaspettatamente popolare
tanto che l’intero stock di 1250 copie va totalmente esaurito il 22 novembre 1859, quando l’opera esce
nelle librerie.
Nel libro Darwin espone «un lungo argomento» di dettagliate osservazioni, deduzioni e considerazioni
per anticipare le obiezioni. Pone un forte accento sulla discendenza comune, ma poi evita il controverso
concetto di evoluzione e alla fine del libro conclude: «C’é grandezza in questa visione della vita, con i
suoi diversi poteri, essendo stata originariamente soffiata in poche forme o in una; e quindi, mentre questo
pianeta ha continuato a girare in accordo con le fissate leggi di gravità, da un così semplice inizio, forme
più belle e meravigliose si sono evolute e continuano a farlo».
Le reazioni alla pubblicazione
Il libro suscita un notevole interesse internazionale. Sebbene la malattia lo tenga
lontano dai dibattiti pubblici, Darwin esamina con impazienza la risposta
scientifica, commentando i ritagli di stampa, le recensioni, gli articoli, le satire e
le caricature, continuando a corrispondere con colleghi di tutto il mondo.
Darwin aveva solo detto: «sarà gettata luce sull’origine dell’uomo», ma la prima
recensione sostiene che egli creda che “l’uomo discende dalle scimmie”.
La Chiesa d’Inghilterra risponde in modo eterogeneo. Sedwick, il vecchio tutor
di Darwin a Cambridge, ed Henslow respingono l’idea, ma gli ecclesiastici liberali interpretano la
selezione naturale come uno strumento del disegno di Dio.
Anche gli intimi amici di Darwin - Hooker, Huxley20 e Lyell - hanno ancora varie riserve ma ugualmente
gli danno un forte supporto come molti altri, in particolare i naturalisti più giovani.
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I concetti-chiave dell’opera: V.I.S.T.A.
Il concetto di selezione naturale è uno dei fondamenti del pensiero di Darwin. È il processo attraverso cui
in una popolazione si affermano, nel tempo, i caratteri che rendono gli individui della popolazione stessa
più adatti all’ambiente in cui vivono, rispetto alle alternative, che tendono invece ad essere eliminate. Gli
individui portatori dei caratteri più idonei alla sopravvivenza possono riprodursi con maggiore successo,
trasmettendoli per via ereditaria ai loro discendenti. La natura, in altre parole, crea un “filtro” che
consente il progressivo adattamento dei viventi all’ambiente. Per memorizzare con facilità questo
processo, gli studiosi hanno creato una sigla: VISTA. È l’abbreviazione di cinque parole inglesi che
riassumono altrettante nozioni chiave darwiniane: Variation (variazione), Inheritance (ereditarietà),
Selection (selezione), Time (tempo), Adaptation (adattamento).
VARIATION / INHERITANCE (VARIAZIONE / EREDITARIETÀ)
È raro che gli individui di una determinata specie siano esattamente uguali tra loro. Essi potranno invece
variare, ad esempio, nelle dimensioni, nei colori, nella capacità di resistere alle malattie. Queste variazioni
sono spesso dovute a mutazioni casuali, a “errori di copiatura” nel loro DNA – la molecola che conserva
le informazioni sulle caratteristiche costitutive di ogni organismo vivente – che accadono quando le
cellule si dividono. Quando gli organismi si riproducono, questi cambiamenti passano ai loro discendenti.
Dato che le caratteristiche sono conservate nel DNA, i figli ereditano le variazioni dei loro genitori.
Persone piccole, ad esempio, tendono ad avere figli piccoli.
SELECTION (SELEZIONE)
L’ambiente non può sostenere popolazioni di dimensioni infinite. Dato che le risorse sono limitate, gli
individui che nascono sono più numerosi di quelli che potranno sopravvivere: alcuni si dimostreranno più
abili a trovare cibo, a trovarsi un partner o a evitare i predatori, e avranno quindi più possibilità di
riprodursi e passare alla discendenza il loro DNA. Piccole variazioni possono influenzare la vita e la
riproduzione degli individui. Differenze nei colori, ad esempio, aiutano alcuni individui a nascondersi dai
predatori. La vista aguzza e gli artigli aiutano l’aquila a catturare le sue prede. Una colorazione vistosa
permette a molti uccelli maschi di attrarre le femmine per riprodursi.
TIME / ADAPTATION (TEMPO / ADATTAMENTO)
In ciascuna generazione caratteri vantaggiosi aiutano alcuni individui a sopravvivere e riprodursi con più
successo di altri. Queste loro caratteristiche passano a un numero crescente di discendenti. Dopo un certo
numero di generazioni, questi tratti diventano comuni nella popolazione. Nel tempo anche l’ambiente
cambia e le esigenze mutano quindi nel corso delle generazioni: sono possibili, perciò, cambiamenti
anche clamorosi. Zampe, usate un tempo per camminare, possono essere modificate in ali o in pinne.
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Scaglie, usate in origine per proteggersi, possono assumere colorazioni particolari che permettono
all’animale di mimetizzarsi.
I successivi lavori
Nonostante le ripetute ricadute della malattia, nei successivi 22 anni, Darwin continua il suo lavoro. Egli
aveva pubblicato L’Origine delle Specie come sunto della sua teoria, ma molti aspetti controversi del suo
“grande libro” erano ancora incompleti, compresa la sua idea sull’origine dell’umanità da animali
precedenti e quali fossero le cause possibili che avevano sviluppato la società e le abilità mentali
dell’uomo. Ancora doveva spiegare caratteristiche di bellezza di apparente non utilità. Per queste ragioni,
le sue ricerche continuano.
Quando la figlia si ammala accantona i suoi esperimenti con piantine e animali domestici e l’accompagna
in un centro balneare, dove egli inizia ad interessarsi alle orchidee selvatiche. Queste lo portano a
sviluppare uno studio innovativo su come i loro bellissimi fiori servano a controllare l’impollinazione da
parte degli insetti e permettano l’impollinazione incrociata. Osserva inoltre che, come per i balani, parti
omologhe svolgono funzioni differenti in differenti specie. Tornato a casa si ammala di nuovo ma,
nonostante ciò, inizia una serie di esperimenti sulle piante rampicanti. Nella casa a Down House, riceve
molte visite come quella di Ernst Haeckel21 che aveva diffuso le idee darwiniane in Germania. Wallace
continua ad aiutarlo, sebbene avesse iniziato ad abbracciare in maniera sempre più decisa le idee dello
Spiritualismo22.
La prima parte del suo “grande libro” ideale diventa La variazione di piante e animali allo stato
domestico, una corposa opera in due grandi volumi che lo costringe ad abbandonare per un periodo le
ricerche sull’evoluzione umana e la selezione sessuale. Il libro pubblicato nel 1868, nonostante la mole,
viene venduto facilmente anche se non desta grande interesse.
Tre differenti specie di orchidea studiate da Darwin; nell’ordine:
Orchis morio, Spiranthes spiralis, Ophrys apifera
L’ORIGINE DELL’UOMO
Lyell aveva già reso popolare la preistoria umana e Huxley aveva dimostrato che l’uomo è
anatomicamente affine alle scimmie antropomorfe. Con la pubblicazione de L’Origine dell’uomo e la
selezione in relazione al sesso, pubblicato nel 1871, Darwin porta molte prove al fatto che l’uomo è un
animale, dimostrando una continuità di caratteristiche fisiche e mentali, e proponendo la “selezione
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sessuale” per la conservazione di caratteri apparentemente svantaggiosi negli animali, per l’evoluzione
della cultura nell’uomo, per le differenze tra i sessi, le differenze fisiche e culturali tra le razze umane
marcando comunque che la specie umana è unica.
PARTE I: L’EVOLUZIONE DELL’UOMO
L’evoluzione delle caratteristiche fisiche
Nell’introduzione dell’opera, Darwin scrive: «Scopo unico di quest’opera è il considerare primariamente
se l’uomo, come tutte le altre specie, sia disceso da qualche forma preesistente; secondariamente, il modo
del suo sviluppo; ed in terzo luogo il valore delle differenze fra le cosiddette razze umane».
L’approccio di Darwin per spiegare l’evoluzione degli esseri umani consiste nel sottolineare quanto siano
simili uomini e animali. Egli inizia elencando le somiglianze anatomiche, mettendo a fuoco le strutture
corporee, l’embriologia e gli “organi rudimentali” che erano probabilmente vantaggiosi nelle forme
umane “preesistenti”.
L’evoluzione delle caratteristiche mentali
Basandosi sui lavori del cugino Galton 23 , Darwin riesce ad affermare che il carattere umano e le
caratteristiche mentali sono ereditabili allo stesso modo di quelle fisiche e discute sulla contrapposizione
mente/corpo nell’ottica evolutiva. Darwin fornisce poi evidenze di abilità mentali in certi animali, in
particolar modo nelle scimmie e nei cani, e di analogie sull’amore, l’intelligenza, le cure parentali e
l’altruismo. Su questo punto conclude che «senza dubbio la differenza tra la mente umana e degli animali
superiori, che è grande, è solo di grado e non di tipo».
Ritorna sul comportamento dei “selvaggi” per mostrare che molti aspetti della società vittoriana si
possano vedere anche nelle forme più primitive. Darwin sostiene che tutte le società evolute sono passate
da stadi di barbarie; inoltre egli non pensa che la barbarie sia “una caduta di grazia” come sostenevano
molti pensatori dell’epoca.
Il dibattito sulle razze
Darwin, infine, applica la sua teoria a una delle più controverse questioni dei suoi giorni: se le differenti
razze umane appartengano alla stessa specie o meno. Secondo lui la maggior parte delle differenze visibili
tra i gruppi umani – il colore della pelle o il tipo di capelli –sono superficiali e la maggior parte delle
differenze mentali sono meri casi di “civilizzazione” o mancanza di essa. È importante dire che Darwin
sostiene che tutte le razze umane appartengono alla stessa specie. Secondo lui le differenze visibili tra le
razze non sono adattative, ma sono dovute all’azione della selezione sessuale.
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PARTE II E III: LA SELEZIONE SESSUALE
Ne L’Origine delle specie Darwin aveva ammesso che utilizzare la
selezione naturale per spiegare qualcosa di complicato come l’occhio
umano «con tutti i suoi inimitabili espedienti per mettere a fuoco a
differenti distanze, per tollerare diverse quantità di luce, per la correzione
dell’aberrazione sferica e cromatica» apparirebbe inizialmente «una grande
assurdità»; inoltre «si vede che esistono numerose gradazioni fra un occhio
perfetto e complesso e uno imperfetto e semplice, con ogni gradazione
Pavo cristatus, esempio di
selezione sessuale
comunque utile al suo possessore».
Per Darwin sono più problematiche le caratteristiche altamente evolute e complicate che non portano
apparentemente nessun vantaggio adattativo all’organismo. Perché un uccello come il pavone ha
sviluppato una coda così elaborata che nel migliori dei casi costituisce un impiccio nella sua “lotta per la
sopravvivenza”? Per rispondere a questa domanda, Darwin sviluppa la teoria della “selezione sessuale”
che sottolinea come differenti caratteristiche possano essere selezionate se sono portatrici di un vantaggio
riproduttivo per gli individui. Gli animali maschi, in particolare, ricevono i benefici della selezione
sessuale, sia acquisendo “armi” con cui combattere per la conquista delle femmine che un piumaggio
meraviglioso con cui sedurre le femmine.
Darwin presenta ampi esempi di selezione sessuale in tutti i gruppi di animali, partendo dalle classi
inferiori (molluschi, crostacei), dilungandosi sugli insetti (in particolare sui lepidotteri, come farfalle e
falene), arrivando ai vertebrati. I primi che analizza sono i vertebrati a sangue freddo (pesci, anfibi e
rettili), dedicando poi quattro capitoli agli uccelli. Dedica infine due capitoli ai mammiferi e uno all’uomo
nel quale l’azione della selezione sessuale porta anche allo sviluppo degli istinti estetici, così come pure
alle differenze di pigmentazione tra le razze umane.
GLI ULTIMI ANNI
Nel 1872 Darwin manda alle stampe un altro lavoro molto importante: L’espressione delle emozioni
nell’uomo e negli animali, uno dei primi libri con fotografie stampate. Nell’opera espone la sua idea
riguardo l’evoluzione della psicologia umana e del suo legame con il comportamento degli animali.
Questo lavoro e L’Origine dell’uomo diventano molto popolari e Darwin è colpito dal consenso generale
che riceve, sottolineando che «ognuno parla della cosa senza esserne shoccato».
I suoi esperimenti per comprendere l’evoluzione lo portano a scrivere opere sui movimenti delle piante
rampicanti (I movimenti e le abitudini delle piante rampicanti, 1875), sulle piante insettivore (Le piante
insettivore, 1875), sugli effetti dell’autoimpollinazione e la riproduzione incrociata nelle piante (Gli effetti
della fecondazione incrociata e propria nel regno vegetale, 1876), sulle differenze nei fiori tra piante
della stessa specie (Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie, 1877) e Il potere di movimento
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delle piante (1880). Nel suo ultimo lavoro ritorna ad analizzare l’effetto dei lombrichi nella formazione
del suolo (La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrichi con osservazioni intorno ai loro
costumi, 1881).
Muore a Downe, nel Kent, il 19 aprile 1882. Inizialmente la sua salma doveva essere sepolta nella chiesa
di St. Mary di Downe, ma su richiesta dei colleghi di Darwin, il presidente della Royal Society ottenne per
lui i funerali di stato e la sepoltura nell’abbazia di Westminster, vicino alle tombe di John Hershel e Isaac
Newton.
1
Adam Sedgwick (1785-1873), geologo inglese. Viene considerato uno dei fondatori della moderna Geologia.
John Henslow (1796-1861), geologo e botanico inglese.
3
Charles Lyell (1797-1875), geologo scozzese. Viene considerato uno dei più grandi geologi di tutti i tempi. Si occupa anche
di paleoantropologia.
4
Il megaterio o bradipo gigante, è un genere di mammifero vissuto nel Pliocene (tra 2 milioni e 11.000 anni fa) in Sudamerica.
5
Georges Cuvier (1769-1832), naturalista francese. Fu il fondatore, in contrapposizione con Jean-Baptiste Lamarck, della
teoria delle catastrofi naturali, secondo la quale la maggior parte degli organismi viventi nel passato sarebbero stati spazzati via
da numerosi cataclismi e il mondo sarebbe stato ripopolato dalle specie sopravvissute.
6
Gli xenartri (Xenarthra), comunemente noti come edentati, sdentati o maldentati, sono un ordine dei mammiferi euteri. Ne
fanno parte poche specie dell’America del Sud e centrale, tra cui gli armadilli, i bradipi e i formichieri.
7
I nandù [di Darwin] sono uccelli simili a struzzi, tipici della parte meridionale del Sud America.
8
Il mastodonte (gen. Mammut) è un Proboscidato primitivo vissuto da 4 milioni a 10.000 anni fa, nel Pliocene e Pleistocene,
principalmente nella parte orientale del Nord America.
9
La Tripanosomiasi americana (detta anche morbo di Chagas dal nome del suo scopritore) è una parassitosi, con forme
cliniche acute e forme croniche, causata da protozoi del genere Trypanosoma. I vettori sono cimici ematofaghe di generi
diversi.
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Giovanni Battista Brocchi [o Gianbattista] (1772-1826), mineralologo e geologo italiano. La sua opera più importante è
Conchiologia fossile subapennina con osservazioni geologiche sugli Appennini, e sul suolo adiacente (1814) che contiene
un’accurata descrizione della struttura appenninica e un elenco dei fossili del Terziario italiano.
11
Richard Owen (1804-1892) biologo, anatomo comparato e paleontologo inglese.
12
Lo scelidoterio (gen. Scelidotherium) è un mammifero fossile, strettamente imparentato con i bradipi attuali. I suoi resti,
risalenti al Pleistocene, sono stati rinvenuti in Sudamerica.
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Il tossodonte (gen. Toxodon) è un grande mammifero erbivoro estinto, vissuto nel Pleistocene in Sudamerica.
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Il gliptodonte (gen. Glyptodon) è un grande mammifero preistorico, dotato di una corazza costituita da tubercoli ossei che
andava a ricoprire tutto il corpo, comprese testa e coda e lasciava scoperte solo le zampe.
15
Thomas Robert Malthus (1766-1834) é un economista inglese autore del Saggio sul principio della popolazione e i suoi
effetti sullo sviluppo futuro della società.
16
John Gould (1804-1881), ornitologo e naturalista britannico.
17
L'infraclasse dei Cirripedia appartiene alla sottoclasse dei Thecostraca . Sono piccoli crostacei esclusivamente marini e
comprendono circa un migliaio di specie. Le appendici del torace sono trasformate in cirri che servono per filtrare e portare il
cibo alla bocca. Questi animali aderiscono ad una varietà di substrati, tra cui sporgenze rocciose, scafi e anche balene. In età
adulta, quindi, allo stato adulto, vivono fissi sulle rocce o parassiti su altri crostacei.
18
Alfred Russel Wallace (1823-1913), scienziato e naturalista gallese. Formula una personale teoria evoluzionistica simile a
quella di Charles Darwin nello stesso periodo in cui lo stesso Darwin elabora la propria.
19
Jospeh Dalton Hooker (1817-1911), botanico inglese.
20
Thomas Henry Huxley (1825-1895), biologo e filosofo inglese. Convinto sostenitore dell’evoluzionismo tanto da essere
definito il “mastino di Darwin”.
21
Ernst Haeckel (1834-1919), zoologo, ecologo e filosofo tedesco. Sua è la celebre legge che «l’ontogenesi ricapitola la
filogenesi». È anche l’inventore del termine “ecologia” (1866) definita come studio dell’economia della natura e delle relazioni
degli animali con l’ambiente organico e inorganico, soprattutto dei rapporti favorevoli e sfavorevoli, diretti o indiretti con le
piante e con gli altri animali.
22
Con spiritualismo si intende un indirizzo filosofico, non necessariamente religioso, il quale, contrariamente al materialismo,
considera la realtà impregnata di spirito o addirittura da esso fondata e determinata.
23
Francis Galton (1822-1911), esploratore e antropologo britannico. Ha lasciato alla scienza alcuni termini come “anticiclone”
- in quanto si interessa anche di meteorologia - e “regressione” e “correlazione” (termini e concetti usati frequentemente in
statistica). Contribuisce all’affermazione di diverse discipline sperimentali, tra cui la psicometria. Fortemente interessato al
miglioramento della razza ed alla selezione di una élite intellettuale, è il fondatore di una nuova disciplina da lui denominata
“eugenetica”.
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Dispensa Darwin - Università degli Studi di Padova