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ISSN 1830-6349
Gennaio 2011/1 IT
CESE info
EDITORIALE
Caro lettore,
nella mia ancor breve esperienza di vicepresidente del CESE ho avuto modo di rendermi
conto che i cittadini sono interessati a sapere di
più sulle attività dei gruppi di pressione a Bruxelles e soprattutto a sapere se il Comitato si
differenzia da questi gruppi.
So perfettamente che in diversi Stati membri l’espressione «attività di
un gruppo di pressione» (lobbying) assume una connotazione negativa,
dovuta principalmente alla sua presunta mancanza di trasparenza, e questo
nonostante gli sforzi intrapresi tanto dalla Commissione europea quanto dal
Parlamento europeo al fi ne di creare un albo di tali gruppi. Qui a Bruxelles,
tuttavia, mi sono resa conto che svolgere attività di lobbying significa anche
apportare una particolare competenza e, a volte, off rire conoscenze di nicchia
ai responsabili decisionali, mettendo in risalto aspetti specifici e possibili
ripercussioni di un problema in un contesto che spesso è estremamente tecnico e complesso.
Ma anche se non considero l’attività dei gruppi di pressione una cosa negativa di per sé, sono fiera di affermare che il CESE fornisce queste competenze
e conoscenze alle altre istituzioni dell’UE in modo consensuale e orientato
alla ricerca di soluzioni, facendo così dei suoi pareri qualcosa di più di una
semplice somma di interessi individuali. Questo è dovuto essenzialmente
al processo con cui noi membri del CESE elaboriamo i pareri, un processo
basato sullo scambio di opinioni e sull’esperienza acquisita sul campo. Da
un attento esame dei vari argomenti, effettuato nel corso delle riunioni dei
gruppi di studio e delle sezioni, emerge un parere che è di tutti, adottato nella
sessione plenaria, e nel quale le posizioni di un gruppo non hanno maggior
peso rispetto a quelle degli altri gruppi.
È un metodo, a mio avviso, profondamente democratico di prendere le
decisioni. Il CESE apporta quell’elemento di trasparenza di cui i cittadini
a volte sentono la mancanza.
Il Trattato di Lisbona ha conferito una chiara legittimità al nostro ruolo.
La composizione dei tre gruppi fa inoltre del CESE una piattaforma accessibile
alle preoccupazioni e agli interessi espressi nei singoli Stati membri.
Sono convinta che anche le altre istituzioni riconoscono appieno il valore
dell’attività svolta dal Comitato, apprezzandone le origini e l’obiettività.
Anna Maria Darmanin
Vicepresidente
DATE DA RICORDARE
27-28 gennaio 2011
CESE: seminario
degli addetti stampa
27-28 gennaio 2011
Parlamento europeo:
Agorà dei cittadini
IN QUESTO NUMERO
2
3
3
4
Combattere la violenza
sulle donne
Delegazione tibetana
al CESE
La sessione plenaria
di dicembre
Il Presidente Nilsson
in Lituania
Comitato economico
e sociale europeo
un ponte tra l’ Europa e la società civile organizzata
Coordinamento economico
e disciplina di bilancio
Il 1° gennaio
l’Ungheria
ha assunto
la presidenza di turno del Consiglio
dell’UE. Péter Vadász, copresidente
di BusinessHungary e membro del
gruppo Datori di lavoro del CESE,
presenta una panoramica delle
priorità in materia di imprese del
semestre di presidenza ungherese.
Dal 1° gennaio 2010 fino al 30 giugno 2011,
tre Stati membri dell’UE coordinano i loro
programmi per assicurare il primo trio
delle presidenze dell’Unione europea.
Esercitare la presidenza rappresenta un’opportunità eccellente per orientare l’agenda
politica dell’UE e promuovere un’Europa
più forte.
Questo primo trio delle presidenze ha
iniziato a operare in un clima pesante:
una crisi finanziaria mondiale senza precedenti, cui è seguita la grave recessione
economica che ha colpito gli Stati membri.
Di fronte alle attuali difficoltà, la sfida non
consiste soltanto nel mantenere i risultati
positivi derivanti da un’integrazione economica sempre maggiore e da una moneta
comune, ma anche nel portare avanti il rafforzamento della coesione.
Nell’importante semestre di presidenza
spagnolo gli Stati membri hanno raggiunto
un accordo sulla strategia Europa 2020
e sui capisaldi della governance economica
europea. Il semestre di presidenza belga
ha sostenuto con successo questa strategia
e ne ha perfezionato i dettagli e i meccanismi di attuazione.
Adesso, nel primo semestre del 2011,
è tempo di concretizzare!
L’Europa ha bisogno di concentrarsi sul
rilancio dell’economia e sul rafforzamento
della competitività e dell’innovazione; l’attenzione deve andare alla creazione di posti
di lavoro, in modo da rendere la crescita
sostenibile e la ripresa duratura. Il coordinamento economico, una disciplina di
bilancio più rigorosa e una strategia di
competitività ben ponderata rappresentano i pilastri fondamentali di una cre-
scita europea positiva e sostenibile. Inoltre, un mercato interno ben funzionante
che tenga fede alle aspettative rappresenta
la pietra angolare di un’Europa più forte
e più integrata, in grado di affrontare la
concorrenza mondiale rimanendo vicina
ai cittadini. La competitività andrebbe poi
rafforzata facendo leva sulla politica commerciale esterna e assicurando l’accesso alle
materie prime. Infine l’Europa deve perseverare negli sforzi tesi a costruire una rete
di approvvigionamento energetico che sia
accessibile dal punto di vista economico,
sicura e sostenibile.
La strategia di Lisbona non è riuscita a tener fede alle aspettative, ma gli
obiettivi della strategia Europa 2020 sono
ancora realizzabili. Noi tutti – politici,
imprese e cittadini – dobbiamo assumerci
le responsabilità che ci competono.
Gli imprenditori dell’Ungheria si sono
preparati in maniera proattiva a questo
semestre di presidenza ungherese dell’UE:
l’obiettivo comune è far sì che esso sia un
successo e dia un contributo positivo al
progetto europeo.
●
Povertà ed esclusione
Il 2010 è stato designato Anno europeo della
lotta alla povertà e all’esclusione sociale. A
metà novembre, quando l’anno tematico
volgeva ormai alla fine, il CESE ha organizzato un’audizione congiunta della durata di
un giorno con la coalizione 2010 delle O NG
sociali per discutere i risultati di questa iniziativa. Scopo dell’audizione era proporre
nuove idee per ridurre l’indice di povertà,
che attualmente si aggira intorno al 17 %
in Europa. Sono intervenuti vari oratori
di primo piano, compresi il Presidente del
CESE Staffan Nilsson e – a nome della presidenza belga del Consiglio dell’UE – Philippe
Courard, sottosegretario di Stato per l’Integrazione sociale e la lotta alla povertà.
I partecipanti si sono mostrati fondamentalmente d’accordo nel ritenere che
quest’Anno europeo abbia prodotto molti
risultati positivi, consentendo tra le altre
cose di trovare un accordo sugli obiettivi
strategici, dare voce in capitolo ai poveri
e sensibilizzare l’opinione pubblica alla
stigmatizzazione sociale e agli stereotipi.
Ciononostante, una serie di questioni
può essere risolta solo nel lungo termine.
Secondo l’opinione concorde dei partecipanti, la povertà deve essere esaminata
alla luce della lotta alla discriminazione, del
rispetto dei diritti umani e delle politiche
di inclusione sociale. Nel cercare di risolvere i problemi delle persone bisognose,
governi ed organizzazioni devono non solo
dare lavoro, ma anche pensare ad alloggio,
istruzione e salute per le persone in stato
di povertà. Molte persone desiderano lavorare, ma manca il lavoro nel loro territorio,
oppure non hanno le competenze necessarie per entrare (o rientrare) nel mercato
del lavoro. I partecipanti hanno espresso
il timore che le misure di austerità varate
in molti Stati membri possano aggravare
ulteriormente le condizioni sociali dei più
poveri.
Mentre l’Anno europeo dedicato alla
povertà volge alla fine, i partecipanti
all’audizione hanno esaminato i passi concreti che verranno compiuti nel prossimo
futuro. Innanzitutto, la strategia Europa
2020 include un’iniziativa specifica sulla
povertà, oltre alla creazione della Piattaforma europea contro la povertà, che si
auspica abbia sufficiente autorevolezza per
garantire che dalle parole (di Bruxelles) si
passi all’azione (locale). Inoltre, i partecipanti hanno ritenuto importante il fatto
che il Consiglio dell’UE abbia fissato degli
obiettivi, pur auspicando che essi possano
diventare più ambiziosi col tempo. Infine,
gli Stati membri si sono assunti l’impegno
di sradicare la povertà infantile.
In relazione alla questione dei senzatetto, gli oratori invitati all’audizione
hanno valutato positivamente il riconoscimento del problema a livello dell’UE, ma
hanno aggiunto che esiste una reale necessità di capire meglio a livello locale i motivi
che portano le persone a finire sulla strada.
Le politiche di integrazione dei migranti
e dei Rom sono state viste come fonte di
crescente preoccupazione.
insufficiente può portare a una vecchiaia
con una pensione insufficiente, un problema che va ad aggiungersi agli altri che
le persone anziane già affrontano. Secondo
gli oratori, è qui che bisogna intervenire per
rafforzare la solidarietà intergenerazionale.
La strategia Europa 2020 segna una
nuova fase dell’attività dell’UE ed è essenziale che il CESE e tutte le O NG lottino
affinché i temi legati alla povertà rimangano nell’agenda europea attraverso una
costante pressione sui responsabili delle
decisioni. (jmb)
●
Prossimamente
al CESE
Agorà dei cittadini
sul tema Crisi e povertà
Il 27 e 28 gennaio 2011 il Parlamento europeo ospiterà un’Agorà dei cittadini sul tema
Crisi e povertà. L’evento, giunto ormai alla
terza edizione, permetterà ai 350 rappresentanti di organizzazioni nazionali ed
europee della società civile invitati per
l’occasione di discutere su come rafforzare
>>> pagina 2
Un altro tema controverso è quello
dell’età. Una vita lavorativa con un salario
www.eesc.europa.eu
1
Continua da pag. 1
Agorà dei cittadini sul tema
Crisi e povertà
le reti di sicurezza per aiutare le persone
ad affrontare la crisi economica e finanziaria che ha investito l’Europa. Verranno
affrontati tre temi principali: le nuove forme
di povertà, l’impatto della crisi sui flussi
migratori e sui processi d’integrazione, e le
sfide che questa crisi implica per il modello
sociale europeo. A tenere le fila dei dibattiti
saranno due vicepresidenti del Parlamento
europeo, Isabelle Durant e Libor Rouček.
L’Agorà dei cittadini, un’iniziativa
lanciata nel 2005, punta ad avvicinare
i cittadini europei alle istituzioni dell’UE
instaurando un meccanismo strutturato di
concertazione tra il Parlamento europeo
e la società civile dell’UE sui temi cruciali
dell’attualità europea.
Il Parlamento europeo e il CESE hanno
avviato una collaborazione concreta per
realizzare nuove forme di partecipazione
civica e di dialogo con la società civile
organizzata. Il Presidente del CESE Staffan Nilsson e la presidente della sezione
SOC (Occupazione, affari sociali, cittadinanza) Leila Kurki (Lavoratori, Finlandia)
faranno parte della delegazione del Comi●
tato all’Agorà dei cittadini. (pf)
Combattere la violenza sulle donne:
un impegno quotidiano
Il 25 novembre si è celebrata la Giornata
internazionale per l’eliminazione
della violenza sulle donne. Il membro
maltese del CESE Grace Attard (Attività
diverse) – presidente del Consiglio
nazionale delle donne di Malta
(Maltese National Council of Women –
NCW) – è in prima linea nella lotta
a questo fenomeno. Ecco come spiega
l’urgenza di combattere la violenza
fisica sulle donne, un sopruso che viene
praticato da secoli.
Nell’Unione europea una donna su cinque
subisce maltrattamenti durante la propria
vita adulta, una su dieci è vittima di abusi
sessuali. La violenza, sia fisica che psicologica, costituisce una delle violazioni più
gravi dei diritti umani, del diritto alla vita
e all’integrità fisica e psicologica, e ha conseguenze devastanti che sono all’origine di
problemi fisici e psicologici.
La violenza domestica, diffusa in tutte le
classi sociali, è un reato all’interno di ogni
relazione intima, non solo nel contesto del
matrimonio. Si tratta di un fenomeno che
non va sottovalutato riducendolo a mera
patologia o a un problema caratteriale, benché l’abuso di alcol e i disturbi psicologici
possano accrescerne l’incidenza e acuirlo.
L’impatto della violenza coniugale
è aggravato dal fatto che non si limita alle
vittime dirette, ma si estende anche ad
altri membri della famiglia, in particolare
ai bambini.
PROSSIMAMENTE
AL CESE
Your Europe,
Your Say 2011
Ciononostante è raro che i bambini
vengano considerati vittime indirette della
violenza.
La violenza sulle donne non si limita
agli scontri tra le mura domestiche: un’altra
forma di violenza è costituita dalle molestie
sessuali di cui le donne sono vittime sul
luogo di lavoro e in ogni altro ambiente al
di fuori della cerchia familiare.
Secondo l’NCW bisogna fare di più per
le categorie di donne vulnerabili, come le
donne disoccupate, quelle che percepiscono un salario modesto e quelle che lavorano nell’industria del sesso. O ltre il 50 %
delle prostitute vengono violentate o aggredite sessualmente dai loro sfruttatori. Analogamente, le donne e le ragazze vittime del
traffico a scopo sessuale in gran parte degli
Stati membri sono spesso oggetto di atti
di brutalità che causano danni fisici e psicologici permanenti. O ccorre intervenire
organizzando campagne d’informazione
per educare i cittadini e sensibilizzarli
sull’aumento della violenza in televisione
e su Internet, e analizzare la violenza nelle
relazioni tra adolescenti. Il Consiglio
nazionale delle donne di Malta propone
di inserire programmi di sensibilizzazione
sulla violenza contro le donne anche nei
programmi scolastici.
Il Consiglio nazionale delle donne
di Malta giudica necessario rafforzare le
norme sull’allontanamento dal domicilio
familiare e sulla violenza domestica nei
confronti dei minori in quanto vittime
o testimoni di atti di violenza. O ccorre
Il Consiglio d’Europa ha lanciato la campagna
Uno su cinque (One in Five) contro la
violenza sessuale sui minori. Madi Sharma,
membro del CESE (Datori di lavoro, Regno
Unito), è intervenuta in occasione della
manifestazione, che si è svolta a Roma nel
mese di novembre, ed ha spiegato che il CESE,
grazie ai suoi contatti diretti con le parti sociali
e con la società civile, potrebbe contribuire
a sensibilizzare maggiormente l’opinione
pubblica in merito a questa campagna. (eb)
porre l’accento sulla prevenzione e sull’individuazione precoce di queste forme di
violenza e, nella formazione degli agenti
di polizia, insistere sulla necessità di trattare i casi di violenza domestica come reati
e non come semplici questioni familiari. ●
In seguito all’enorme successo della
prima edizione, Your Europe, Your Say
verrà riproposta dal 5 al 7 maggio 2011.
Si tratta di un’iniziativa nata da un’idea
dell’ex vicepresidente del CESE Irini Pari
(Datori di lavoro, Grecia) che consiste in
una simulazione di sessione plenaria in
cui studenti delle scuole superiori vestono
per tre giorni i panni di consiglieri del
CESE. Il termine per la presentazione
delle domande di partecipazione è scaduto
a novembre 2010 e all’inizio di dicembre
sono state estratte le 27 scuole partecipanti
tra le circa 150 domande pervenute. Come
nel 2010, tre studenti e un insegnante per
Stato membro avranno l’opportunità di
recarsi a Bruxelles per dibattere, negoziare,
difendere le proprie convinzioni e cercare
di raggiungere un consenso durante questa sessione plenaria simulata. Inoltre, gli
istituti partecipanti saranno visitati da un
membro del CESE del rispettivo paese.
Per ulteriori informazioni consultare il
sito web http://www.eesc.europa.eu/Your
●
EuropeYourSay2011. (ac)
NOTIZIE SUI MEMBRI DEL CESE
La African and Caribbean Diversity al CESE
Cosa sono le categorie del CESE?
Brenda King (Datori di lavoro, Regno Unito) ha invitato a Bruxelles 30 adolescenti membri
della African and Caribbean Diversity (ACD), per capire meglio quale impatto abbia su
di loro l’Unione europea. L’ACD è un’organizzazione con sede a Londra che promuove
l’ingresso, la crescita e l’avanzamento dei suoi membri, provenienti dalle comunità africane
e caraibiche, nelle organizzazioni imprenditoriali del Regno Unito. All’incontro sono intervenuti il Segretario generale del CESE Martin Westlake e il presidente del gruppo Datori di
lavoro Henri Malosse. Ai loro discorsi ha fatto seguito una sessione di domande e risposte
durante la quale gli studenti hanno posto interrogativi sui problemi che l’Europa si trova ad affrontare dopo la
crisi finanziaria e l’ascesa economica di Brasile, Russia, India e Cina. Gli studenti dell’ACD si sono inoltre recati
in visita al Parlamento europeo. (eb)
●
I membri del CESE interessati a un determinato settore politico possono entrare a far parte di raggruppamenti
chiamati «categorie», ciascuno dei quali si occupa di uno o più argomenti specifici. Attualmente i temi trattati
nell’ambito delle categorie sono: trasporti; agricoltura; economia sociale; consumatori e ambiente; PMI, artigianato e libere professioni. Le categorie operano su base volontaria e sono aperte a tutti i membri del Comitato,
ciascuno dei quali però può far parte di una sola categoria. Esse hanno principalmente la funzione di forum nei
quali «condividere esperienze e competenze su argomenti specifici e utilizzare conoscenze specialistiche al fine di
accrescere ulteriormente la qualità dei lavori consultivi del CESE», per riprendere le parole di Jan Simons (Datori
di lavoro, Paesi Bassi), neoeletto portavoce della categoria Trasporti, che riunisce una ventina di membri. Simons
prevede che altre categorie verranno costituite nel corso del mandato 2010-2015. (eb)
●
Bryan Cassidy al Forum del turismo
© Tupungato
Dirk Westendorp riceve il premio ITO per il 2010
Il riconoscimento è stato assegnato al membro del CESE Dirk Westendorp, già
direttore dell’Associazione dei consumatori dei Paesi Bassi ed ex presidente dell’Ente
olandese per le telecomunicazioni, per aver contributo più di ogni altro a migliorare
le relazioni tra i consumatori e le imprese e tra i cittadini e le autorità.
Dirk Westendorp, a destra,
riceve il premio ITO
La cerimonia di consegna del premio della Fondazione ITO, giunto alla sua terza
edizione, si è svolta il 3 novembre 2010. Sotto la direzione di Westendorp l’Associazione olandese dei consumatori ha notevolmente intensificato la sua attività, fino a diventare – in termini relativi –
la più grande organizzazione di difesa dei consumatori al mondo. Dopo aver lasciato la guida dell’Associazione,
Westendorp si è impegnato attivamente, non solo nel suo paese ma anche nell’arena europea e internazionale,
nella promozione di servizi di migliore qualità e di prodotti più sicuri. Le aziende e le organizzazioni hanno fatto
●
tesoro dei suoi consigli e della sua esperienza per offrire ai loro clienti servizi sempre più efficienti. (eb)
FOOD 4U concorso video e premiazione
Madi Sharma (Datori di lavoro, Regno Unito) figurava tra i membri della commissione giudicatrice del concorso video FOOD 4U tenutosi in autunno a Jesolo,
Italia. Il concorso FOOD 4U è un’iniziativa di sensibilizzazione sponsorizzata
dal ministero italiano per le Politiche agricole e sostenuta dal CESE. Gli studenti
che concorrono esprimono le loro opinioni sull’importanza di una dieta sana
attraverso un video clip denominato Spot e un servizio filmato dietro le quinte
intitolato Backstage. All’edizione di quest’anno sono state invitate a partecipare oltre 30 000 scuole superiori. Madi
Sharma ha preso parte al concorso a Jesolo e ha presenziato alla cerimonia di premiazione svoltasi a Roma.
«Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere, che va al di là della produzione alimentare e di una dieta sana. Il
progetto copre settori quali la politica rurale, la politica agricola, la salute, l’istruzione, i trasporti e la cultura, cercando
al tempo stesso di sensibilizzare gli studenti al valore dell’Unione europea,» ha affermato Madi Sharma. (abr)
●
2
Turisti sul Ponte Carlo
a Praga
«Rafforzare il ruolo dell’Europa come prima destinazione turistica» a livello mondiale –
questo il titolo del Forum europeo del turismo tenutosi a Malta a metà novembre. La
manifestazione, che ha riunito operatori provenienti da tutti i settori dell’industria
turistica, era patrocinata dalla Commissione europea, la quale nel giugno scorso ha pubblicato una comunicazione intitolata L’Europa, prima destinazione turistica mondiale –
un nuovo quadro politico per il turismo europeo. Al Forum ha partecipato in qualità di
rappresentante del CESE, Bryan Cassidy (Datori di lavoro, Regno Unito), presidente
della sezione INT (sezione specializzata Mercato unico, produzione e consumo), il
quale è intervenuto sui problemi del trasporto aereo nel mondo dopo l’11 settembre.
Cassidy si è chiesto infatti «Perché i viaggi in aereo non possono essere un piacere
come in passato?» osservando che il moltiplicarsi dei voli a basso costo e degli alberghi
economici provoca una «corsa sfrenata ai prezzi più bassi « che va a scapito della qualità.
«L’UE dovrebbe promuovere un biglietto Visita l’Europa in aereo sul modello del programma Rail Europe»,
ha aggiunto Cassidy dopo la conclusione del Forum. All’ordine del giorno della manifestazione figurava anche un
dibattito sullo sviluppo del marchio «Europa», inteso a rendere il continente europeo competitivo sia sul mercato
mondiale che per i cittadini europei e a realizzare un’industria del turismo di elevata qualità e responsabile sotto
il profilo ambientale. (eb)
●
L’azione collettiva
Jorge Pegado Liz, membro del CESE (Attività diverse, Portogallo), ha inaugurato un convegno sull’importanza
dell’azione collettiva a tutela dei consumatori. L’azione collettiva è un meccanismo che consente a un gruppo di
agire in giudizio e può essere d’aiuto in casi che coinvolgono più attori contro il medesimo convenuto. Il CESE
si è fatto fautore di questo meccanismo in un parere di iniziativa presentato nel 2008. Pegado Liz, allora relatore
del parere, ha presieduto la tavola rotonda sula coerenza delle iniziative europee. Il convegno, che si è tenuto in
novembre, è stato organizzato dall’Ufficio europeo delle unioni di consumatori (BEUC) e da Test-Achats/TestAankoop, un gruppo belga di consumatori. (eb)
●
CESE info — Gennaio 2011/1
La camera di commercio tibetana rafforza
i contatti in Europa durante una visita al CESE
IN BREVE
Incontro dei rappresentanti della società civile
di Unione europea e Cina
Il 14 e 15 dicembre il CESE ha organizzato a Bruxelles l’8a Tavola rotonda con il Consiglio
economico e sociale cinese (CESC). O ltre a partecipare a un gruppo di lavoro sugli effetti
della crisi finanziaria sul dialogo sociale, i membri delle due delegazioni hanno discusso
il bilancio delle attività della Tavola rotonda e il tema dei diritti dei minori e hanno presentato le loro osservazioni in merito. È stata anche affrontata la questione del dialogo
sociale. I partecipanti hanno infine adottato una dichiarazione congiunta che contiene
raccomandazioni per le autorità dell’UE e della Cina.
A metà novembre il CESE ha accolto una
delegazione della camera tibetana del
commercio e dell’industria: 24 imprenditori sono venuti in Europa a cercare
sostegno e consigli per il funzionamento
della loro organizzazione, che gestiscono
dall’esilio in India e Nepal, e per parlare
di diritti umani.
«La camera di commercio tibetana
è ancora molto giovane, ha soltanto
5 anni. Lo scopo principale di questa
visita è stabilire contatti con le camere
di commercio di diversi paesi europei
e vedere come funzionano,» ha affermato il presidente del gruppo Lavoratori
Henri Malosse (Francia) dopo l’apertura
dell’incontro a Bruxelles.
«Insieme alla sezione REX e al gruppo
per il Tibet del Parlamento europeo
stiamo cercando di ottenere un sostegno finanziario per il funzionamento
della camera di commercio tibetana»,
ha aggiunto Malosse, principale orga-
nizzatore di questo viaggio, che aveva
incontrato i membri della camera tibetana in marzo durante la visita di una
delegazione del CESE al governo tibetano
in esilio e al Dalai Lama.
(Lavoratori, Grecia) e Luca Jahier (Attività diverse, Italia), il segretario generale Martin Westlake, europarlamentari
e rappresentanti del Consiglio d’Europa
e dell’associazione Eurochambers.
Tra gli obiettivi della camera di commercio tibetana vi era anche quello di
raccogliere un sostegno politico per la
richiesta di liberazione di un loro membro, arrestato dalle autorità cinesi per ciò
che la camera di commercio considera
motivi politici.
Il viaggio in Europa, iniziato a Parigi
con una visita ufficiale al Senato francese
e un incontro con l’Assemblea francese
delle camere del commercio e dell’industria e proseguito con le due giornate al
CESE, si è concluso con due tappe presso
organismi omologhi rispettivamente ad
Amsterdam e Barcellona. (eb)
●
«Un nostro collega imprenditore è in
carcere», ha osservato Malosse, diventato
sostenitore della causa tibetana quando
ha scoperto le analogie tra il suo passato
impegno politico per lo smantellamento
della Cortina di ferro e la mancanza di
libertà di cui sono vittime i tibetani.
Al CESE la delegazione ha incontrato tra gli altri i presidenti degli altri
due gruppi del CESE Georgios Dassis
Gli incontri tra il CESE e la controparte cinese sono frutto di una decisione adottata
oltre quattro anni fa ad un vertice UE-Cina tenutosi a Helsinki. In tale occasione, le parti
avevano appoggiato l’istituzione di una tavola rotonda che si sarebbe riunita periodicamente per sviluppare un partenariato strategico tra Cina e Unione europea. La riunione
inaugurale della Tavola rotonda si è tenuta a Pechino nel 2007. (as)
●
Partenariato orientale
In occasione del Secondo forum della società civile del partenariato orientale, tenutosi
a Berlino a metà novembre, il vicepresidente del CESE, Jacek Krawczyk, ha affermato che
nell’ambito del forum vi è spazio per un maggiore coinvolgimento del CESE e della società
civile. La manifestazione è stata organizzata dal ministero degli Esteri tedesco e ha riunito
oltre 200 organizzazioni della società civile, in rappresentanza di Unione europea, Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Repubblica di Moldova e Ucraina. I partecipanti
sono stati accolti dal commissario per l’Allargamento e la politica di vicinato Štefan Füle.
Nell’allocuzione di apertura, il vicepresidente del CESE ha sottolineato che le parti
sociali e le organizzazioni dell’Unione europea erano sottorappresentate. Ha suggerito di
far assumere al CESE un ruolo di maggior rilievo nel forum, sottolineando che il Comitato
continuerà ad adoperarsi per un maggiore contributo della società civile al processo del
partenariato orientale. Il membro del CESE Ivan Voleš (Datori di lavoro, Repubblica ceca)
è stato rieletto nel comitato direttivo del forum. (ti)
●
LA SESSIONE PLENARIA IN SINTESI
Aiuti al settore del carbone
Il CESE ha espresso alcune critiche in merito al piano della Commissione europea relativo alla sostituzione dei regimi degli aiuti di Stato in
scadenza per le miniere di carbone affermando che il sostegno proposto
dalla Commissione non copre un periodo sufficientemente lungo e che
l’importo di tale sostegno diminuisce troppo rapidamente da un anno
all’altro. In un parere di iniziativa presentato da Antonello Pezzini (Datori
di lavoro, Italia), il CESE ha dichiarato che se la proposta della Commissione dovesse essere adottata verrebbero messi a repentaglio la ripresa
della competitività del settore, l’innovazione produttiva e il passaggio
alle tecnologie del carbone pulito e di cattura e stoccaggio del carbonio.
La Commissione ha proposto un tasso di degressività minimo del 33 %
e la graduale eliminazione, nell’arco di quattro anni, degli aiuti non legati
alla produzione e degli aiuti per agevolare le chiusure. (eb)
●
Una posizione ferma nei confronti
delle agenzie di rating
Il CESE ha assunto una posizione ferma nel suo recente parere sulla
seconda fase della regolamentazione proposta dalla Commissione per
la vigilanza delle agenzie di rating. Tali agenzie, che dovrebbero fornire
valutazioni indipendenti sul merito di credito di imprese, paesi e strumenti finanziari, sono ampiamente criticate per il ruolo che hanno svolto
nella crisi finanziaria, con la loro sottovalutazione del rischio di credito di
certi prodotti finanziari strutturati. Benché il CESE consideri la proposta
della Commissione «un passo nella giusta direzione» e abbia accolto
con compiacimento il passaggio di competenze in materia di vigilanza
e regolamentazione dal livello nazionale a quello europeo, il parere del
Comitato, elaborato da Carmelo Cedrone (Lavoratori, Italia) e adottato
nell’ultima sessione plenaria del 2010, mette in luce che le norme proposte
non sono sempre chiare. Inoltre, il loro campo di applicazione è limitato, in quanto le tre principali agenzie di rating che operano a livello
internazionale – vale a dire, Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch – hanno
la loro sede centrale negli Stati Uniti e, quindi, sono al di fuori della
giurisdizione dell’UE. Il CESE raccomanda la creazione di un organo di
vigilanza con competenze a livello mondiale. Il Comitato mette anche
in dubbio l’efficacia di norme che non riescono a risolvere i conflitti di
interesse che sorgono nei casi in cui le agenzie di rating hanno il doppio
ruolo di consulenti di certe banche ai cui titoli esse assegnano un rating. Il
CESE chiede infine che vengano applicate sanzioni alle agenzie di rating
●
che violano la regolamentazione. (eb)
Il CESE chiede un ruolo maggiore per la società
civile nelle relazioni UE-Russia
Secondo un parere del CESE
approvato nel corso dell’ultima sessione plenaria del
2010, la società civile deve
svolgere un ruolo maggiore
nelle relazioni UE-Russia. In
particolare, il CESE chiede
l’istituzione di un maggior
numero di piattaforme in cui le organizzazioni di entrambe le società
civili possano seguire e monitorare le relazioni tra UE e Russia. Il parere
auspica la consultazione dei soggetti non statali in tema di diritti umani,
sostiene la liberalizzazione del sistema dei visti e incoraggia il dialogo
interculturale e lo scambio delle buone pratiche in materia di istruzione.
Il CESE ha già collaborato attivamente con la Camera civica della
Federazione russa (CCFR) e il parere suggerisce di estendere tale coope-
razione ad altre organizzazioni della società civile non rappresentate nella
CCFR. Propone inoltre che l’accordo UE-Russia preveda l’istituzione di
un organo consultivo congiunto per la società civile e avanza la proposta
di creare nel CESE un gruppo di contatto dedicato alle relazioni UERussia. (ti)
●
Revisione della normativa degli OGM:
una proposta ambigua
Secondo il CESE, la proposta presentata dalla Commissione europea per
una revisione completa dell’attuale
e tanto criticata politica dell’UE in
materia di approvazione degli organismi geneticamente modificati (OGM)
«crea più perplessità che certezze». Nel
suo parere sull’argomento, adottato
nella sessione plenaria di dicembre, il
Comitato osserva che il progetto della
Commissione porterebbe a una miriade di misure diverse a livello di Stati
membri e di regioni. Ciò, sua volta, si ripercuoterebbe negativamente sul
funzionamento del mercato interno dell’UE e sulla certezza del diritto
per gli agricoltori e le aziende agricole. Verrebbe inoltre minata la credibilità del sistema nel suo insieme, secondo quanto indicato dal CESE nel
suo parere elaborato da Gerfried Gruber (Attività diverse, Austria). La
Commissione ha pubblicato in luglio il suo progetto, che lascia agli Stati
membri la libertà di decidere se vietare o autorizzare la coltivazione di
O GM sul proprio territorio, ma la proposta ha immediatamente suscitato
ampie critiche da parte sia dei fautori che degli oppositori di questo tipo
di colture. (eb)
●
Per ulteriori informazioni : http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.opinions
por
o tal.
or
CESE info — Gennaio 2011/1
3
IN BREVE
Delegazione del CESE a Israele e nei territori palestinesi
E ora in che direzione andiamo?
Il momento attuale ben si presta per discutere di come il panorama
dei mezzi di comunicazione si evolverà e influirà successivamente
sulla comunicazione del settore pubblico. In una fase in cui giornali tradizionali e media regionali lottano per la sopravvivenza,
gli esperti temono che un’eventuale scomparsa di alcuni di questi
giornali comporterebbe un calo della responsabilità democratica.
Altri ritengono che questo pericolo non sussista. Inoltre, l’industria
dei media locali non perderà certamente l’occasione di sfruttare
la sua posizione di autorevole fornitore di contenuti innovando
e investendo nelle nuove tecnologie.
Ricorderete certamente l’oracolo di Marshall McLuhan secondo
il quale la galassia visuale aveva sostituito la galassia Gutenberg.
Per alcuni quest’affermazione era erronea poiché i libri si continuano a vendere e non sono ancora diventati obsoleti a causa dei
computer. Un tempo si era temuto che la scrittura avrebbe ridotto
le nostre capacità mentali, poiché non avremmo più esercitato la
memoria. Secondo la stessa logica, si disse che la televisione avrebbe
sostituito il cinema e offuscato la radio. Ecco perché Frollo, protagonista del romanzo Notre-Dame de Paris di Hugo, si sbaglia
di grosso quando, confrontando un libro con la sua imponente
cattedrale, afferma: «Questo ucciderà quello». La questione in realtà
non è che cosa uccide che cosa, ma piuttosto in che modo questo
influenza quello e determina il cambiamento. Questo sarà il tema
centrale in discussione al quarto seminario degli addetti stampa,
in programma presso la sede del CESE il 27-28 gennaio.
Per il quarto anno consecutivo, il CESE riunirà giornalisti e specialisti della comunicazione delle organizzazioni della società civile
e delle istituzioni pubbliche europee per discutere delle sfide con
cui devono confrontarsi i media e la comunicazione del settore
pubblico. Pur consapevoli dell’avvertimento dell’esperto di media
Jay David Bolter che «non è saggio prevedere cambiamenti tecnologici con molti anni di anticipo», i partecipanti faranno del loro
meglio per tracciare alcuni possibili scenari.
Venite a discutere con noi i temi affascinanti e attualissimi che
seguono!
Essere o non essere in Facebook?
Vista l’enorme popolarità di cui godono attualmente i social media,
è facile pensare che se non li utilizziamo rischiamo di essere dimenticati. «Se non sei su Facebook, non significa che la gente pensa che
sei cool o misterioso. Significa che non ti pensa affatto», si legge
in un manifesto studentesco. Gli intellettuali però si lamentano
che la nostra infatuazione per i media rischia di farci trascurare il
messaggio. È veramente così? Vediamo se stiamo facendo buon
uso delle reti sociali oppure no.
Su invito dei Consigli economici e sociali israeliano e palestinese, una delegazione del
CESE guidata dal suo Presidente Staffan Nilsson si è recata a fine novembre in Israele
e nei territori palestinesi. O biettivo della visita: sostenere le attività di tali CES e promuoverne la cooperazione. La delegazione del CESE ha incontrato diversi ministri
a Gerusalemme e Ramallah. (eb)
●
I giovani imprenditori al CESE
I giovani imprenditori europei hanno discusso di opportunità commerciali in un seminario
svoltosi in novembre per il secondo anno consecutivo al CESE. Il seminario dei giovani
imprenditori europei è un forum rivolto alla generazione emergente di imprenditori
e imprenditrici, organizzato dal gruppo Datori di lavoro e presieduto dal presidente del
gruppo, Henri Malosse (Francia). Tra gli oratori intervenuti vi sono Luc Van den Brande,
ex presidente del Comitato delle regioni, l’europarlamentare Kristian Vigenin e Luca Jahier
(Italia), presidente del gruppo Attività diverse. I 46 partecipanti, provenienti da 29 paesi
europei, hanno lavorato insieme ai moderatori discutendo di cultura imprenditoriale e di
gestione dei servizi di supporto, come uno sportello unico per informazioni, finanziamento
e networking. Essi hanno esaminato inoltre il tema della formazione degli imprenditori
del futuro. (mm)
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Cittadini o professionisti dell’informazione?
Con il progressivo attenuarsi della distinzione tra pubblico e produttori di informazione si è assistito alla crescita e alla rapida diffusione del «giornalismo partecipativo» (citizen journalism). Molti si
rallegrano di questo fenomeno e si aspettano che esso renda la vita
pubblica più trasparente. Altri invece sostengono che esso finirà
soltanto per estromettere gradualmente il giornalismo di qualità
e per spingerci verso una cacofonia di voci anonime in uno spazio pubblico sempre più frammentato. Vediamo come gli addetti
stampa dovrebbero operare in questo nuovo mondo.
Per maggiori informazioni visitate il sito:
www.eesc.europa.eu
Il CESE ha pubblicato un opuscolo per descrivere
in dettaglio i consigli economici e sociali
presenti nell’Unione europea. L’opuscolo
è disponibile in inglese e francese presso l’unità
Visite e pubblicazioni del CESE e può anche
essere scaricato dalla pagina delle pubblicazioni
del sito Internet del CESE. Benché esista una
rete dei consigli economici e sociali e istituzioni
analoghe su scala europea, le informazioni
riguardanti gli organismi che vi partecipano,
le rispettive caratteristiche e le specificità
nazionali sono ancora carenti. L’opuscolo
intende colmare tale lacuna. (ac)
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La via baltica per uscire dalla crisi
Per curare qualsiasi male è necessario partire da una diagnosi corretta. All’insegna di questo principio,
il 19 novembre il CESE e il Parlamento lituano hanno organizzato a Vilnius un convegno finalizzato
ad aprire nuove prospettive sulla dimensione sociale della crisi in Lituania, Lettonia ed Estonia. Come
dichiarato dal Presidente del CESE Staffan Nilsson, l’evento ha rappresentato «un’ottima piattaforma
di discussione su come evitare che si ripeta in futuro l’attuale grave crisi economica, che ha portato
alla perdita di migliaia di posti di lavoro».
László Andor, commissario per l’Occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, ha sviscerato le
cause della difficile situazione occupazionale, che non va ascritta soltanto alla crisi esplosa nel 2008,
ma anche ad alcuni fattori interni. Passando alle misure correttive, ha insistito sulla necessità che le
politiche per l’occupazione puntino a creare posti di lavoro nuovi e migliori investendo nell’istruzione e nella formazione. Donatas Jankauskas, ministro lituano della Sicurezza sociale e del lavoro,
ha sottolineato dal canto suo come la crisi abbia messo a nudo le debolezze dei mercati del lavoro,
delle politiche per l’occupazione e dei sistemi di sicurezza sociale nazionali.
Tutti gli oratori hanno concordato sul fatto che le misure anticrisi non devono soffocare la domanda
ma si devono piuttosto concentrare sulla salvaguardia dell’occupazione. Secondo la Presidente del
Parlamento lituano Irena Degutienė, il percorso di uscita dalla crisi va sfruttato per «creare nuovi
e migliori posti di lavoro, alleviando così le tensioni sociali». Le ha fatto eco il Presidente Nilsson,
sottolineando che le riforme devono «essere accettabili sul piano sociale e favorire una crescita sostenibile» e che, per avere possibilità di successo, devono essere elaborate in stretta collaborazione con
●
le parti sociali e la società civile. (mb)
President Staffan Nilsson with Commissioner László Andor in Vilnius
CESE info
Caporedattrice
Barbara Gessler (bg)
Tomasz Jasiński – Rappresentante
dei membri del CESE nel comitato
editoriale (gruppo Lavoratori, Polonia)
Hanno collaborato
a questo numero
Grace Attard
Maria Judite Berkemeier (mjb)
Anna Bobo Remijn (abr)
Maciej Bury (mb)
Amelia Munoz Cabezon (amc)
Anna Comi (ac)
Partick Fève (pf)
4
Tzonka Iotzova (ti)
Il CESE info è inoltre disponibile in 22 lingue, in formato PDF,, sul sito
sitto Internet del CESE: http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.eesc-info
CESE info viene pubblicato nove volte l’anno in occasione delle sessioni plenarie del CESE.
Milan Minchev (mm)
Andrea Subhan (as)
Péter Vadász (pv)
Laila Wold (lw)
Coordinamento generale
Eszter Balázs (eb)
Le versioni a stampa di CESE info in inglese, francese e tedesco possono essere ottenute gratuitamente
presso il servizio Stampa del Comitato economico e sociale europeo.
Indirizzo
Comitato economico e sociale europeo
Edificio Jacques Delors,
Rue Belliard 99, 1040 Bruxelles, Belgio
Tel. (+32 2) 546.93.96 or 546.95.86
Fax (+32 2) 546.97.64
E-mail: [email protected]
Internet:http://www.eesc.europa.eu/
CESE Info non può essere considerato come un resoconto ufficiale dei lavori del Comitato.
A tal fine si rimanda alla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee o ad altre pubblicazioni del Comitato.
Gennaio 2011/1
CESE info è inoltre disponibile in 22 lingue, in formato PDF, sul sito Internet del CESE:
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La riproduzione – con citazione della fonte – è autorizzata (a condizione di inviare una copia alla redazione).
Tiratura: 15 500 copie.
Prossimo numero: febbraio 2011
CESE info — Gennaio 2011/1
QE-AA-11-001-IT-N
Questo ucciderà quello? Quarto seminario
degli addetti stampa (27 e 28 gennaio 2011)
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