ISSN 1830-6349
Giugno 2009/5 IT
CESE info
Cari lettori,
il 1º maggio 2004 l’Unione europea si è
allargata, passando da 15 a 25 Stati membri. È stato un momento storico: l’allargamento ha infatti permesso di rafforzare
la democrazia in Europa e ha consentito
di costruire e di consolidare uno spazio
ancora più ampio di stabilità, di prosperità
e di pace per i popoli e gli Stati d’Europa.
Il CESE ha accolto allora 95 nuovi consiglieri, passando da 222 a
317 membri.
Il 2 giugno 2004 il CESE ha tenuto la prima sessione plenaria in
questa sua nuova composizione. Ho avuto la fortuna di vivere quel
giorno commovente, carico di emozioni: non dimenticherò mai
quell’aula piena di volti nuovi e dei suoni di nuove lingue, piena di
nuovi sogni e di una nuova speranza. Cinque anni dopo, nel corso
dell’ultima plenaria, svoltasi in quella stessa sala, abbiamo dato la
parola a personalità che hanno svolto un ruolo importante in questi
anni, abbiamo trasmesso un videoclip pieno di testimonianze e di
momenti di umanità e abbiamo organizzato una mostra ricca di
immagini significative. Abbiamo voluto così evidenziare il contributo
concreto apportato dalla società civile organizzata all’integrazione
dei nuovi Stati membri nell’UE tramite i membri del CESE, provvisti
di una formidabile rete di contatti e di conoscenze sull’economia e
il funzionamento sociale dell’UE allargata. In questi cinque anni il
CESE ha poi promosso la democrazia in tali paesi contribuendo a
creare o sostenere i loro consigli economici e sociali.
Anche per questo, nell’attuale contesto di debolezza economica
e di lotta comune contro la crisi, mi sembra importante celebrare
questo allargamento, ricordare la strada percorsa insieme e la
solidarietà che ci unisce. È probabilmente grazie all’allargamento
che abbiamo potuto evitare una sorte ancora peggiore di quella che
stiamo vivendo: grazie a un’Europa più grande e unita.
Irini Pari
vicepresidente del CESE
e presidente del gruppo Comunicazione
CALENDARIO
IN QUESTO NUMERO
25 giugno 2009
2
3
CESE: pranzo letterario
con Clemens Meyer
28 giugno – 1º luglio 2009
Gaborone (Botswana):
10º Seminario regionale
degli ambienti economici
e sociali ACP-UE
1º luglio 2009
Inizio del semestre di
presidenza svedese dell’UE
(www.se2009.eu)
eu
2 luglio 2009
9
CESE: pranzo letterario
con Michele Santeramo
CESE info — Giugno 2009
L’Europa ha bisogno
di un nuovo patto
Pre-vertice di Praga:
per combattere la
disoccupazione servono
fatti concreti
3
Il CESE discute della politica
ciclistica europea e lancia
ufficialmente il «Lessico
europeo della bicicletta»
4
La Giornata porte aperte
del CESE: quiz, giochi,
musica e dibattiti in
diretta!
un ponte tra l’Europa e la società civile organizzata
L’Unione europea intende attribuire maggiore
importanza alla trasparenza, ha affermato
al CESE il Mediatore europeo
Intervenendo, il 13 maggio scorso,
all’apertura della sessione plenaria del
Comitato economico e sociale europeo (CESE), il Mediatore europeo
Nikiforos Diamandouros ha messo
in risalto l’importanza sempre crescente della trasparenza e dell’apertura al fine di promuovere la legittimità dell’Unione europea, dando così
vita ad uno scambio di opinioni con i
consiglieri del CESE.
Nel porgergli il benvenuto al CESE,
il presidente Mario Sepi ha rivolto al
Mediatore parole di apprezzamento
per gli sforzi condotti a favore di una
maggiore trasparenza e ha affermato
che «il suo lavoro inestimabile e la sua
presenza in tutti gli ambiti contribuiscono a mantenere le procedure delle
istituzioni comunitarie aperte ed
accessibili ai cittadini e, in definitiva,
a salvaguardare le credenziali democratiche dell’UE». Diamandouros si
è detto lieto di trovarsi al CESE, da
lui stesso definito «piattaforma istituzionale degli ambienti socioeconomici europei, con un ruolo chiave nel
comunicare l’Europa ai cittadini».
«Migliorare la trasparenza è uno
dei metodi più efficaci per incrementare la fiducia nell’Unione e nella
sua amministrazione», ha affermato
il Mediatore. In vista delle elezioni
europee, egli ha potuto constatare
Da sinistra a destra: Mario Sepi, Nikiforos Diamandouros e Ian Harden
festato apprezzamento per il lavoro
un’accresciuta «sensibilità per come i
cittadini percepiscono la trasparenza
di Diamandouros e ha affermato che
delle procedure e
è grazie a lui se «la
del funzionamento
figura del MediaMigliorare la
dell’UE».
tore è diventata più
Il presidente del trasparenza è uno dei metodi importante» e se
gruppo Datori di più efficaci per incrementare adesso «sappiamo in
lavoro del CESE la fiducia nell’Unione e nella che modo i ministri
da noi eletti votano
Henri Malosse ha sua amministrazione
all’interno del Conchiesto al Mediasiglio europeo». A
tore di affrontare
nome del gruppo Attività diverse, Leif
la questione della «sempre maggiore
Erland Nielsen ha espresso l’auspicio
influenza dei gruppi di pressione nelle
che vengano fissate «scadenze realiistituzioni europee, che minaccia di
stiche per l’applicazione e la revisione
compromettere l’interesse generale
a favore di interessi privati». A nome
della normativa comunitaria e che
dei lavoratori, il presidente del gruppo
queste scadenze siano pienamente
Lavoratori Georgios Dassis ha manirispettate».
●
«
»
Mario Sepi, presidente del CESE:
L’UE necessita di un regime comune in materia
di asilo e di canali legali per l’immigrazione
Le persone il cui bisogno di protezione non sia stato esaminato da
uno Stato membro non dovrebbero
essere respinte o espulse a meno che
non ci sia la garanzia che nel paese
terzo i loro bisogni saranno esaminati con un procedimento equo e
in linea con le norme internazionali
in materia di protezione. D’altro
canto questa situazione, così come
le migliaia di morti che ci sono stati
in questi anni nel Mediterraneo,
chiama direttamente in causa le
istituzioni europee, le quali devono
proporre con decisione un’azione
più efficace ed umana.
© Commissione europea
EDITORIALE
Comitato economico
e sociale europeo
Centro per richiedenti asilo di Hal Far (Malta)
Come presidente del Comitato economico e sociale europeo intendo
esprimere il pieno dissenso del
Comitato rispetto alla pratica in base
alla quale l’Unione europea o i suoi
Stati membri concludono accordi di
rimpatrio o di controllo delle frontiere con paesi che non hanno sot-
toscritto i principali strumenti giuridici internazionali per la difesa dei
diritti di asilo.
Chiedo con forza alle istituzioni
dell’UE che si instauri al più presto
quel regime europeo comune di
Il Comitato si oppone altresì a qualunque misura di respingimento o
rimpatrio che non sia condotta in condizioni di assoluta sicurezza e dignità.
>>> pagina 2
www.eesc.europa.eu
1
Il CESE e la Commissione europea lanciano il Forum europeo
dell’integrazione: intervista a Mario Sepi
Jacques Barrot e Mario Sepi al Forum europeo dell’integrazione
Il 20 e 21 aprile scorsi il
Comitato e la Commissione
hanno lanciato il Forum europeo
dell’integrazione. Presidente
Sepi, può dirci di più in merito?
Mario Sepi: Il Forum europeo
dell’integrazione è una piattaforma
di dialogo sull’integrazione degli
immigrati. Esso offrirà ai rappresentanti delle organizzazioni della
società civile l’opportunità di esprimersi sulle questioni e sulle politiche
relative all’integrazione e di discutere con rappresentanti delle istituzioni UE le sfide attuali e le priorità
future. Il Forum avrà una funzione
consultiva, favorirà lo scambio di
esperienze e provvederà ad elaborare raccomandazioni attraverso
relazioni e conclusioni.
che non si è mai lasciato contaminare dalla xenofobia, come ribadisce il nostro documento «Un programma per l’Europa: le proposte
della società civile».
Da dove scaturisce l’idea
di lanciare un forum
sull’integrazione, e perché la
Commissione europea ha chiesto
la collaborazione del CESE?
Come sarà strutturato il Forum?
Sotto il profilo politico e giuridico,
il Forum si fonda sulle conclusioni
di un Consiglio «Giustizia e affari
interni» del 2005, che ha chiesto
alla Commissione di riunire le parti
interessate, di diversi settori, attive
nell’integrazione a livello europeo.
Vista l’ottima cooperazione esistente tra il CESE e la Commissione
e considerando il nostro ruolo di
ponte tra l’UE e le organizzazioni
della società civile, la Commissione
ci ha chiesto prima un parere esplorativo, per studiare come costituire
il Forum, e poi ci ha proposto di
collaborare alla sua creazione. È un
riconoscimento del nostro lavoro
sull’immigrazione e l’integrazione,
Il Forum sarà guidato da un ufficio di presidenza composto di quattro membri: un rappresentante del
Comitato, uno della Commissione
e due membri scelti dallo stesso
Forum. I partecipanti al Forum
saranno un centinaio e rappresenteranno le varie organizzazioni di
coordinamento dell’UE, comprese
le parti sociali, oltre alle piattaforme
e alle organizzazioni nazionali che si
occupano specificamente dell’integrazione degli immigrati.
come deciso nel corso dei dibattiti,
se le altre istituzioni sono pronte ad
appoggiarci. Il Comitato contribuirà
ai futuri lavori del Forum. A questo
scopo abbiamo costituito un gruppo
di studio permanente, incaricato di
seguire regolarmente e sistematicamente le attività del Forum. Contribuiremo apportando suggerimenti,
incoraggiamento e idee. Inoltre,
cosa più importante in assoluto, rappresenteremo un canale di comunicazione ottimale — e bidirezionale — tra le discussioni del Forum
e i dibattiti nelle istituzioni UE, in
vista dell’elaborazione e attuazione
delle politiche europee in materia di
immigrazione e integrazione.
Quale sarà il contributo e il ruolo
del Comitato nel Forum?
La prossima riunione è prevista
per dicembre 2009. Per ulteriori
informazioni, visitare il sito
http://eesc.europa.eu/sections/soc/
index_fr.asp?id=6000socfrr
Il Comitato ospiterà le riunioni del
Forum, che probabilmente si svolgeranno due volte l’anno. Intendiamo
comunque spingerci oltre e creare
anche un segretariato del Forum,
●
L’Europa ha bisogno di un nuovo patto
In un incontro svoltosi il 28 aprile scorso
presso il CESE, l’ex primo ministro
spagnolo Felipe González, attualmente
presidente del gruppo di riflessione sul
futuro dell’Europa, ha posto l’accento
sulla necessità di sottoscrivere un patto
europeo globale perché l’Europa conti di
più agli occhi dei cittadini. Dopo la crisi
economica che l’anno scorso ha colpito
l’Unione europea e le conseguenti perdite di occupazione annunciate da tutti
i giornali, i politici sembrano ora inquietarsi di fronte alla possibilità di una crisi
sociale in tempi brevi. Per scongiurare
questo rischio, ha avvertito González,
«dobbiamo intervenire in maniera proattiva e trovare risposte più forti: ora, la
politica fiscale anticiclica dell’UE ci offre
un ampio margine di manovra in questo
senso».
Questo sforzo tuttavia è solo un rimedio per la crisi che è già in atto. È invece
assolutamente indispensabile adottare
anche un approccio preventivo, che
tenga
maggiormente conto delle
conseguenze della
globalizzazione e sia
quindi in grado di
soffocare sul nascere
ogni futura crisi. «Il mondo è sempre più
interconnesso; di conseguenza, qualsiasi
crisi di una certa entità può rapidamente
assumere proporzioni pandemiche. Per
impedire che ciò avvenga dobbiamo
dotarci di un sistema globale, basato su
«
una governance altrettanto globale». Alle
parole di González ha fatto eco il presidente del CESE Mario Sepi, che ha raccomandato l’istituzione di un «quadro istituzionale globale atto a fornire soluzioni
sistemiche ai problemi globali futuri».
Per poter svolgere un ruolo adeguato
negli anni a venire, l’Europa ha bisogno di sottoscrivere un nuovo patto che
tenga conto delle sfide globali in cinque
settori. In primo luogo, la politica anticiclica europea deve servire da modello per
gli altri paesi. In secondo luogo, occorre
proseguire con l’Agenda di Lisbona.
Come ha sottolineato González, «la diagnosi su cui era basata la decisione di
lanciare tale strategia era forse in parte
errata, ma è soprattutto la sua attuazione
che ha lasciato a desiderare. La strada
da seguire è quindi quella di rivedere la
strategia. D’ora in poi dovremo guardare
alla competitività da una prospettiva
globale».
È necessario un
nuovo patto sociale
perché l’Europa conti di
più agli occhi dei suoi
cittadini
In terzo luogo,
l’UE deve affrontare attivamente
i problemi della
sicurezza energetica e del cambiamento climatico. È
quindi urgente che
le pubbliche amministrazioni lavorino
ormai a stretto contatto con le imprese.
«La lotta contro il cambiamento climatico richiede una vera e propria rivoluzione nel settore energetico: da soli,
infatti i mercati non potranno far fronte
»
Continua da pag. 1
Mario Sepi, presidente del
CESE: L’UE necessita
di un regime comune in
materia di asilo e di canali
legali per l’immigrazione
asilo che permetterà di affrontare
queste problematiche nel pieno
rispetto dei diritti umani e delle convenzioni internazionali, ma anche
con una maggiore solidarietà tra gli
Stati, senza lasciare da soli quelli più
esposti ai flussi migratori.
Felipe González
a questa sfida». Per quanto riguarda il
quarto capitolo del nuovo patto, ovvero
la gestione dei flussi migratori, è importante, secondo González, che le politiche
in materia siano elaborate e decise a
livello europeo: «Non possiamo limitarci a seguire le politiche migratorie
regionali e nazionali nel quadro dell’UE:
è l’UE nel suo insieme che deve fornire
una risposta efficace».
La quinta dimensione del patto
riguarda la sicurezza. A questo proposito, l’UE è chiamata non solo a combattere il terrorismo internazionale ma
anche ad attivarsi in qualsiasi ambito da
cui potrebbero derivare minacce per la
sicurezza: «La globalizzazione e la rivoluzione tecnologica creano sempre nuove
condizioni per lo sviluppo di minacce
transnazionali alla sicurezza. Qualsiasi
futura politica che non terrà conto di
questo è destinata all’insuccesso».
A conclusione dell’incontro, il presidente Sepi ha ricordato che alcune delle
proposte concrete su come conseguire
progressi nei settori del nuovo patto
invocato da González sono contenute
nel recente documento del CESE «Un
programma per l’Europa: le proposte
della società civile», che offre una visione
strategica di lungo termine per il futuro
dell’Europa.
●
Inoltre, voglio qui ribadire la
richiesta che ormai da anni il Comitato rivolge al Consiglio, quella cioè
di aprire dei canali legali all’immigrazione, affinché questa possa
diventare una risorsa per tutti: per
le nostre economie e società, che ne
hanno così bisogno, per gli immigrati stessi e per la loro legittima
ricerca di condizioni di vita più
degne e di tutela dei loro diritti individuali e collettivi, e infine anche per
i paesi d’origine.
Mario Sepi
EESC President
●
Un mercato unico per l’Europa del XXI secolo:
il CESE invita la Commissione a promuovere il cambiamento
Nella sessione plenaria del settembre 2008,
il CESE ha adottato a larga maggioranza un
parere sul tema «Un mercato unico per l’Europa
del XXI secolo». Diverse osservazioni formulate
nel parere sono state accolte con favore dalla
Commissione. Tra queste, ad esempio, la necessità che gli Stati membri e le parti sociali si assumano le proprie responsabilità e rafforzino il
loro partenariato (quest’ultimo aspetto formerà
oggetto di una raccomandazione quest’anno), e
la necessità di promuovere i mezzi di ricorso e
gli strumenti extragiudiziali di risoluzione delle
2
controversie, come la rete Solvit, facilitandone
l’accesso ai cittadini e alle imprese. La Commissione concorda altresì sull’importanza del
ruolo delle piccole e medie imprese (PMI): la
revisione degli orientamenti sulla valutazione
d’impatto assicurerà pertanto che la legislazione
tenga conto degli interessi dei vari tipi di PMI.
La Commissione ha inoltre accolto le osservazioni formulate dal Comitato in merito al
Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, facendo riferimento alla sua relazione
sull’argomento, che si inscrive nel quadro
dell’Agenda sociale rinnovata, e alla sua revisione della base legislativa del Fondo, effettuata
con l’intento di presentare proposte al momento
opportuno. Per quanto riguarda i servizi di interesse generale (SIG), la Commissione condivide
l’invito del Comitato a perseguire una strategia
proattiva per garantire una maggiore certezza
e chiarezza. A tal fine, su Internet è stato di
recente istituito un servizio di informazione
interattivo (SII) che mira a fornire orientamenti
concreti ai cittadini, alle autorità pubbliche e ai
●
fornitori di servizi.
CESE info — Giugno 2009
Pre-vertice di Praga: per
Il CESE discute della politica ciclistica europea
combattere la disoccupazione e lancia il «Lessico europeo della bicicletta»
servono fatti concreti
sostenibile. Numerosi partecipanti
hanno sottolineato le particolarità del
modello sociale europeo, e diverse proposte concrete formulate nel quadro del
«Programma per l’Europa», presentato
dal presidente Sepi alla Commissione,
sono state riprese il giorno seguente
nelle conclusioni del vertice.
Questo è stato il principale interrogativo al centro del pre-vertice sull’occupazione al quale il CESE ha invitato i
consigli economici e sociali nazionali
per uno scambio di vedute su come
evitare una crisi sociale. In diverse
occasioni il presidente della Commissione europea Barroso aveva invitato
espressamente il CESE a prendere attivamente parte alla preparazione del
vertice sull’occupazione che si è svolto
a Praga il 7 maggio scorso.
Nel corso del pomeriggio, allietato
dall’annuncio del «sì» del senato ceco
alla ratifica del trattato di Lisbona, si è
convenuto sulla necessità di instaurare
una cooperazione a tutti i livelli per salvaguardare l’occupazione in maniera
In due di queste conclusioni si ribadisce la necessità di prestare particolare attenzione ai lavoratori precari e
al ruolo positivo che il Fondo sociale
europeo potrebbe svolgere favorendo in
particolare la formazione professionale
nel campo della ricerca e dell’innovazione. Si è inoltre posto l’accento sulla
necessità di rendere più competitive
le imprese riducendo i costi del lavoro
diversi dalla retribuzione, incoraggiando l’imprenditorialità e riducendo
gli oneri fiscali per avviare un’impresa.
Sulla base di tali risultati il CESE elaborerà un vero e proprio parere su questo
importante tema.
●
nire infrastrutture esistenti finora solo in
Dal 12 al 15 maggio scorso si è svolta a
alcuni Stati membri. Le parole cambiano
Bruxelles la conferenza internazionale
i pensieri e i pensieri cambiano la realtà,
sulla politica ciclistica «Velo-City 2009»,
ha sottolineato Westlake.
la cui sessione conclusiva si è tenuta il
15 maggio al Parlamento europeo. Il
CESE, in quanto promoIl CESE sostiene
tore del trasporto urbano
ormai
da tempo politiLa bicicletta
sostenibile e datore di costituisce il mezzo di che che promuovano il
lavoro favorevole al
ricorso alla bicicletta. Il
trasporto più veloce,
ricorso della bicicletta, ha
presidente della sezione
sano, economico ed
partecipato a questa ses- ecologico per coprire le Trasporti, energia, infrasione conclusiva.
medie distanze in città, strutture, società dell’ine va quindi sostenuto con formazione (TEN) del
Il 15 maggio il segreta- misure adeguate a livello CESE, János Tóth, ha
firmato a nome del CESE
rio generale del CESE Mareuropeo
la «Carta di Bruxelles»,
tin Westlake ha lanciato
un impegno scritto per
ufficialmente il «Lessico
una politica a favore della bicicletta
europeo della bicicletta», un opuscolo
in Europa. «La bicicletta costituisce il
illustrato, realizzato in un comodo formezzo di trasporto più veloce, sano,
mato tascabile, nel quale vengono preeconomico ed ecologico per percorrere
sentati i termini ciclistici essenziali nelle
le medie distanze in città e va pertanto
23 lingue ufficiali dell’UE. Le reazioni
sostenuto con misure adeguate», ha prefortemente positive ricevute finora dimocisato Tóth.
strano che questo opuscolo può davvero
aiutare i cittadini e i responsabili politici
a superare le barriere linguistiche e a
Sottolineando l’importante ruolo dei
sensibilizzare alle buone prassi in campo
trasporti e degli incentivi finanziari nella
ciclistico. In numerosi casi i traduttori del
risposta europea al cambiamento climaCESE si sono visti costretti a coniare dei
tico, il membro del CESE Derek Osborn
termini completamente nuovi per defi(gruppo Attività diverse) ha presieduto
«
»
János Tóth
la sessione dei lavori dedicata al tema
«Cambiamento climatico e politiche
fiscali». Osborn ha evidenziato il ruolo
cruciale delle misure fiscali, aggiungendo che il CESE chiede da sempre un
aumento delle imposte sul petrolio per
ridurne il consumo in Europa, soprattutto nei trasporti. Ciò si tradurrà in un
miglioramento della qualità dell’aria,
della sicurezza energetica e del clima in
generale, e ci aiuterà a progredire verso
una cultura dei trasporti maggiormente
sostenibile, in cui la bicicletta occuperà di
certo una posizione di spicco.
●
IN BREVE
Mario Sepi’s blog: l’UE in un mondo che cambia… Investire nel sociale: Jacques Delors scende in campo
I membri dell’Ufficio di presidenza del
CESE hanno potuto discutere del futuro
dell’Europa con Felipe González (presidente del gruppo di riflessione sul futuro
dell’Europa), invitato a partecipare a
un incontro svoltosi al Comitato con
un intervento sul ruolo dell’UE in un
mondo che cambia. All’incontro hanno
partecipato anche altri esperti di politica
economica e sociale, tra cui il professor
Stefan Collignon e Maria Jepsen, direttrice del Centro studi dell’Istituto sindacale europeo (ETUI). Felipe González
ha in particolare espresso una preoccupazione che io condivido pienamente:
nella fase attuale noi siamo chiamati ad
affrontare una crisi economica e sociale
grave, senza avere però un’alternativa di
sistema da proporre.
Per consultare il testo integrale,
visitare il sito:
http://www.eesc.europa.eu/
organisation/president/Sepi/
blog-IT/index.asp
sp
●
L’ex presidente della Commissione
europea Jacques Delors e l’ex segretario
generale del Commissariat général au
plan francese (l’organo responsabile in
passato della programmazione economica in Francia) Michel Dollé hanno
recentemente pubblicato un libro intitolato Investir dans le social («Investire
nel sociale»), che si presenta come una
riflessione approfondita sullo Stato
sociale attuale. Gli autori propongono
un’analisi critica delle questioni sociali,
come l’occupazione, le ineguaglianze e
la protezione sociale, che risentono in
modo particolare dell’attuale crisi economica.
Jacques Delors
Al di là del semplice esame delle
problematiche attuali, l’opera presenta
anche una serie di proposte concrete per
la trasformazione dello Stato sociale: tra
di esse, la riorganizzazione del sistema di
istruzione e la formazione permanente,
una politica familiare adeguata ai bisogni dei cittadini e un servizio pubblico
per l’impiego in grado di potenziare le
capacità e di garantire un futuro professionale ai giovani e ai disoccupati.
Si tratta di un’opera di grande attualità e di un appello alla riflessione e
all’azione rivolto a quanti sono attenti
alle questioni sociali. Il volume è pubblicato dalle edizioni Odile Jacob.
●
La sessione plenaria in sintesi
Il CESE sottolinea il ruolo essenziale della società civile organizzata nell’attuazione della strategia del Baltico, e sottolinea
che occorrerà creare un apposito bilancio per realizzare gli
obiettivi perseguiti. Inoltre, per promuovere la crescita economica e la prosperità nella regione l’UE deve intraprendere
delle azioni istituzionali, in particolare rafforzare la base costituita dai trattati internazionali. L’attuazione della strategia del
Baltico inizierà durante la presidenza svedese dell’UE.
Il CESE ha discusso e votato un parere sulle agenzie di rating
del credito (credit rating agencies, CRA) che appoggia il piano
della Commissione per la piena regolamentazione e registrazione delle CRA. Nel suo parere il Comitato esorta la Commissione ad utilizzare il nuovo processo di registrazione per aprire
l’accesso a questo ramo di attività a nuove CRA, in particolare
favorendo qualsiasi iniziativa tesa a creare un’agenzia europea indipendente, e per riscrivere la normativa finanziaria allo
scopo di riconoscere a fini regolamentari i rating assegnati da
tutte le CRA registrate nell’UE.
Le autorità di regolamentazione delle CRA dovrebbero essere
quelle dello Stato membro in cui sono registrate. Inoltre, il CESE
raccomanda alle autorità di regolamentazione dell’UE di non
fare assegnamento in modo ingiustificato sui rating, soprattutto
in considerazione dell’esperienza recente che ha
mostrato come certi rating
non avessero alcun valore.
Le misure di vigilanza a
disposizione delle autorità
competenti dovrebbero comprendere la revoca della registrazione e l’avvio di azioni
penali. Infine, il CESE e le
parti interessate chiedono l’adozione di misure che prevedano
la responsabilità delle CRA per i rating da loro assegnati.
Ricerca e sviluppo:
un sostegno alla competitività
In questo parere, che
è stato richiesto dalla
presidenza ceca, il
CESE chiede che venga
ridefinito il concetto
di «competitività», in
quanto considera che
la competitività a lungo
termine dovrebbe essere
misurata non più soltanto in base al PIL ma in funzione di una più ampia gamma di
aspetti, tra cui anche i fattori di sostenibilità sociale, economica
e ambientale.
© Commissione europea
© Commissione europea
Il CESE ha presentato
un parere di iniziativa
sull’elaborazione di una
strategia dell’UE per la
regione del Mar Baltico,
come contributo ai lavori
della Commissione, la
quale dovrà presentare
al Consiglio europeo entro il 19 giugno prossimo un programma comunitario per la regione. Questa strategia è intesa
a migliorare la futura cooperazione regionale nella zona del
Mar Baltico, a rispondere alle sfide ambientali, a promuovere
la crescita economica e ad accrescere il grado di sicurezza del
territorio.
La vigilanza sulle agenzie di rating
© Commissione europea
Una nuova priorità: intensificare la cooperazione
regionale nella zona del Mar Baltico
Una componente essenziale della competitività sostenibile è
rappresentata dall’innovazione. Il Comitato rileva l’esistenza
di un certo numero di fattori che inibiscono le attività di
ricerca e innovazione e raccomanda quindi di adottare una
serie di iniziative quali: armonizzare le opportunità e i programmi di innovazione nell’Unione europea; offrire modalità
più semplici per accedere alle informazioni; investire ulteriormente nei sistemi di istruzione; far sì che l’imprenditorialità
diventi parte integrante del curriculum di studi; aumentare le
probabilità di sopravvivenza economica per i giovani imprenditori impegnati in nuovi processi di alta tecnologia; promuovere continui scambi incrociati di esperienze tra mondo accademico e industria.
Per ulteriori informazioni: http://www.eesc.europa.eu/documents/opinions/avis_en.asp?type=en
CESE info — Giugno 2009
3
Ad accogliere i cittadini sono stati
ventuno membri del CESE, che hanno
illustrato le varie attività, risposto alle loro
domande e discusso della loro visione
dell’Europa e delle loro idee, speranze e
preoccupazioni. Grazie alla disponibilità di questi membri, un gran numero
di visitatori è stato messo al corrente
delle attività svolte dai vari gruppi e dalle
sezioni che costituiscono il Comitato. Le
Oltre 4 500 cittadini provenienti da tutta
Europa hanno partecipato alla Giornata
porte aperte del Comitato che si è tenuta
sabato 9 maggio in un’atmosfera di
grande convivialità. I temi al centro della
manifestazione sono stati le imminenti
elezioni europee e il quinto anniversario
dell’allargamento dell’Unione. Tra gli
altri temi di rilievo affrontati in questa
occasione figurano la gioventù in Europa,
l’istruzione e la diversità culturale.
numerose attività di intrattenimento previste nel corso della giornata comprendevano esibizioni di complessi musicali in
più lingue. Per i bambini erano inoltre
previsti attività e giochi, mentre gli adulti
hanno potuto mettere alla prova le loro
conoscenze riguardo alle future elezioni
e ai nuovi Stati membri partecipando a
una serie di gare e quiz. Visto che la campagna elettorale per il Parlamento europeo era in pieno svolgimento, i visitatori
hanno annotato le loro idee e proposte
per l’Europa per poi affiggere i loro messaggi ai rami dell’«albero delle idee».
Alle ore 14, Mario Sepi e Irini Pari,
rispettivamente presidente e vicepresidente del CESE, hanno invitato i presenti
a partecipare a una videochat intitolata
«EU-vision!» con i membri del Comitato
in veste di inviati speciali da Lubiana, Bratislava, Assisi e Parigi. Durante un dibat-
IN BREVE
Piccole e medie
imprese: la spina
dorsale dell’economia
dell’Unione europea
tito in diretta animato dall’ex presidente
del Parlamento europeo Pat Cox, i consiglieri hanno risposto alle domande dei
cittadini sull’Europa. Al dibattito hanno
preso parte diversi cittadini che hanno formulato domande e contribuito a dar vita a
una discussione interessante e produttiva.
L’evento si è concluso con l’intervento
di Pat Cox, che ha colto l’occasione per
invitare il CESE a organizzare un maggior
●
numero di eventi di questo genere.
La Giornata porte aperte del CESE: idee, speranze e opinioni dei cittadini
Alicia Benito
Alicia Benito (Perù, 54 anni, pensionata): «È il secondo anno che i miei
figli ed io partecipiamo alla Giornata porte aperte. È proprio per loro che
sono venuta: l’Europa rappresenta il loro futuro, e le attività organizzate
appositamente per i bambini e per i più giovani permettono loro di saperne
di più. Ho trovato anche molto positivo che durante questa Giornata fossero presenti gli stessi membri del CESE, che si sono messi a disposizione
dei visitatori per una visita guidata e per illustrare come funziona il Comitato. Oggi, ad esempio, un membro ungherese del Comitato ha parlato dei
gruppi e delle sezioni che compongono il CESE, e trovo che sia un’idea
veramente originale».
Patrick Charbonnier
●
●
Marie C. Lups (Germania, 60 anni, pensionata): «Mi hanno interessato
molto i gruppi musicali dei vari paesi, che si sono esibiti per illustrare la
varietà delle nostre culture, le attività per i bambini, la disponibilità dei
membri del CESE a incontrare e parlare con i cittadini, i dibattiti, la documentazione e le cartoline che potevamo spedire gratuitamente in tutta
Europa. Sentire di viva voce quello che le istituzioni dell’UE e il CESE
fanno per l’Europa è stata un’esperienza positiva di cui racconterò nelle
mie lettere alla mia famiglia e agli amici. La Giornata porte aperte contribuisce a far conoscere meglio l’Europa ai cittadini e a far sì che chiunque
possa partecipare a un dibattito importante come quello sull’Europa. Sono
infatti convinta che i diversi paesi europei debbano parlare nel mondo con
una sola voce. E sono certa che tornerò anche l’anno prossimo».
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Claere Davanne (Francia, 21 anni, studente) e Matti Salakari (Finlandia, 23 anni, tirocinante): «Ho saputo della Giornata porte aperte
dai media. Quello che c’interessa in particolare sono i lavori delle varie
sezioni del CESE, soprattutto la ECO. Abbiamo potuto chiedere: “Come
può il CESE sapere se i suoi pareri avranno effettivamente un seguito,
un impatto, in Europa?”. Secondo noi poter incontrare persone che
lavorano qui al CESE è un’ottima e utilissima novità. È infatti il modo
migliore per saperne di più sulle istituzioni».
Claere Davanne
e Matti Salakari
Jonas Joris De Graaf
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Jonas Joris de Graaf (Paesi Bassi, 29 anni, rappresentanza permanente
dei Paesi Bassi a Bruxelles): «Ho deciso di venire quando ho sentito che
tutti potevano partecipare in teleconferenza al dibattito con il presidente
Mario Sepi e la vicepresidente Irini Pari, con Pat Cox nel ruolo di moderatore. Mi è veramente piaciuta l’idea dei membri del CESE in veste di
“inviati speciali” in diretta da Lubiana, Bratislava, Assisi e Parigi. Ho potuto
constatare che tutti i cittadini presenti hanno dimostrato vivo interesse e
che parecchi sono intervenuti attivamente formulando delle domande.
La loro partecipazione attiva ha consentito una discussione interessante e
costruttiva. È stata la prima volta in vita mia che partecipavo a un dibattito
in diretta, e penso che tornerò l’anno prossimo».
Julia Borries
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Julia Borries (Germania, 24 anni, tirocinante): «La Giornata porte aperte offre l’opportunità unica di dare uno
sguardo all’interno delle istituzioni europee, cosa che è normalmente assai difficile. Sono convinta che il CESE debba
essere più efficace nel suo impegno di comunicazione, per
far apprezzare la sua specificità di tramite fra l’Europa e la
società civile, ossia i cittadini. In particolare mi è piaciuto il
fatto che durante il dibattito con le altre città europee e Pat
CESE info
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Coordinamento generale
4
Agnieszka Nyka
Patrick Charbonnier (Italia, 34 anni, consulente informatico): «Ho
saputo della Giornata porte aperte dai poster affissi nelle strade di Bruxelles. Voterò per l’Europa perché penso che rappresenti qualcosa di
veramente importante e urgente, soprattutto nell’attuale congiuntura di
crisi, e in particolare per l’Italia, che attraversa un periodo difficile in cui è
necessario sentire che cosa l’Europa significhi in concreto. Penso che per i
miei due figli (4 e 7 anni), che sono gli europei della prima generazione, sia
necessario venire qui al Comitato e avere la possibilità di vedere e ascoltare
di più sull’Europa: essa rappresenta infatti il loro avvenire».
Marie C. Lups
Giuseppe Campo (Italia, 47 anni, medico): «Conosco il CESE e so come
funziona. Mi rallegra vedere che da qualche tempo vada conquistando una
sempre maggiore visibilità e fiducia. I dibattiti in diretta come quello cui
ho appena partecipato contribuiscono effettivamente a colmare la distanza
che separa le istituzioni dai cittadini. È effettivamente necessario che questi
conoscano meglio il CESE. Un dibattito come quello in diretta è interessante perché ha affrontato problemi concreti: l’attuale crisi finanziaria, le
prossime elezioni, il quinto anniversario dell’allargamento e così via. Penso
che un dibattito aperto sia sempre uno strumento positivo e costruttivo
per migliorare il dialogo fra le diverse culture europee e per far conoscere
meglio ciò che l’Europa comporta in concreto».
Giuseppe Campo
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Cox si sia potuto parlare della politica migratoria: è infatti un tema che mi sta particolarmente a
cuore e m’interessa anche sapere come si possano risolvere tutti i problemi connessi».
Le fotografie relative alla Giornata porte aperte 2009 si possono vedere onlin
online all’indirizzo
http://www.eesc.europa.eu/opendoorsday/album.asp
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Il 7 maggio scorso la commissione
consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI) ha tenuto un seminario sul tema «Le PMI europee nel XXI
secolo: un mondo di possibilità —
Permettere alle PMI europee di trarre
vantaggio dal mercato globale» nel
quadro della prima settimana delle
piccole e medie imprese (PMI) organizzata dalla Commissione europea.
Il Comitato ha regolarmente sottolineato l’importanza che le PMI,
specie quelle impegnate nella ricerca
e sviluppo innovativa e nella fabbricazione di prodotti a elevato valore
aggiunto, presentano per l’economia
europea. L’obiettivo del seminario è
studiare in quale modo le politiche
industriali e di altro tipo possano creare condizioni ottimali per la crescita
delle PMI a livello globale.
Claudio Cappellini e Ulrich Paetzold stanno redigendo un parere in
proposito, e le conclusioni di questo
seminario offriranno un utile contributo al loro lavoro. Tutte le presentazioni del seminario sono ora online e
possono essere consultate al seguente
indirizzo Internet:
www.eesc.europa.eu/sections/ccmi/
Hearingsandconferences/Thepast/
/
SME_week/index_en.asp
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Per conoscere
meglio il CESE
Il CESE ha appena
pubblicato
un
nuovo opuscolo dal
titolo Per conoscere
meglio il Comitato economico e
Discover the European
sociale europeo, in
Economic and Social
Committee
cui, rispondendo
a dieci domande,
viene spiegato ai
lettori che cos’è il CESE, che cosa fa e
come funziona. L’opuscolo è attualmente disponibile in inglese e in francese (e lo sarà presto in altre lingue): per
consultarlo, basta scaricarlo dal sito web
del Comitato all’indirizzo http://www.
eesc.europa.eu/documents/publications/
index_en.asp (in inglese) oppure http://
www.eesc.europa.eu/documents/publications/index_fr.asp (in francese).
cese).
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Cese info in 22 lingue: http://www.eesc.europa.eu/activities/press/eescinfo/index_en.asp
ttp://w
/
CESE info viene pubblicato nove volte l’anno in occasione delle sessioni plenarie del CESE.
Giugno 2009/5
Le versioni a stampa di CESE info in tedesco, inglese e francese possono essere ottenute gratuitamente presso
il servizio Stampa del Comitato economico e sociale europeo.
CESE info è inoltre disponibile in 22 lingue, in formato PDF, sul sito Internet del Comitato:
http://www.eesc.europa.eu/activities/press/eescinfo/index_en.asp
CESE info non può essere considerato come un resoconto ufficiale dei lavori del CESE. A tal fine si rimanda alla
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea o ad altre pubblicazioni del CESE.
La riproduzione, con citazione della fonte, è autorizzata (a condizione di inviarne una copia alla redazione).
Tiratura: 15 500 copie.
E-mail: [email protected]
Internet: http://www.eesc.europa.eu/
Il prossimo numero uscirà nel luglio 2009.
STAMPATO SU CARTA RICICLATA AL 100 %
CESE info — Giugno 2009
QE-AA-09-005-IT-N
La Giornata porte aperte del CESE:
quiz, giochi, musica e dibattiti in diretta
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