ISSN 1830-6349 Comitato economico e sociale europeo CESE info Comitato economico e sociale europeo Un ponte tra l’ Europa e la società civile organizzata Luglio 2015 | IT EDITORIALE Mi riferisco al valore aggiunto che noi apportiamo alla legislazione dell’UE grazie al nostro sistema – unico nel suo genere – basato sulla ricerca di un consenso non soltanto tra gruppi di datori di lavoro, di lavoratori e di tante altre categorie, ma anche tra popolazioni che provengono da 28 paesi diversi, dove si parlano lingue differenti e anche le condizioni climatiche, le culture e le fedi non sono le stesse. È certo un risultato davvero straordinario poter presentare i nostri «pareri» collettivi, senza timore o compiacenza alcuna, ai rappresentanti eletti per governare l’Unione europea. I nostri punti di vista, a volte, sono divergenti, ma ciò è tutt’altro che sorprendente se consideriamo la grande varietà delle nostre esperienze e dei nostri interessi. È solo, però, ascoltando e imparando dagli altri che troviamo un modo per comprendere e rispettare le posizioni di ciascuno, finendo poi per accettare un consenso e un compromesso in nome del bene comune. È questa la democrazia partecipativa in tutto il suo splendore. Qui al CESE siamo dei veri maestri in quest’arte... Adesso ci resta da imparare a tessere le nostre lodi! In questo che, con ogni probabilità, è il mio ultimo editoriale in veste di vicepresidente incaricata della Comunicazione, mi preme ringraziare tutti i membri per l’impegno dimostrato nei confronti della nostra causa – promuovere gli interessi della società civile – e in particolare esprimere il mio apprezzamento a quanti non torneranno. Mi preme inoltre ringraziare il personale del CESE per la sua dedizione alla causa, con un pensiero particolare a tutti coloro che, al dipartimento Comunicazione, mi hanno seguito con impegno, energia ed entusiasmo costanti, malgrado le mie piccole manie. Dovunque mi recassi, all’interno del Comitato, sono sempre stata accolta con un sorriso dal personale addetto alla sicurezza, alla reception, alla mensa, alle auto di servizio, lungo i corridoi e al guardaroba. Dopo settembre, il mio incarico sarà probabilmente terminato, ma il sorriso – sono sicura – resterà! Jane Morrice Vicepresidente del CESE DATE DA RICORDARE IN QUESTO NUMERO 10 luglio 2015/ CESE, Bruxelles: Social Enterprise: make it happen! 16 e 17 settembre 2015/ CESE, Bruxelles: sessione plenaria del CESE 2 3 4 La presidenza lussemburghese – Dare realmente ascolto alla società civile è un elemento fondamentale di una democrazia europea più vitale Immigrazione: un «test di resistenza» per la solidarietà europea Commercio dei prodotti agricoli e sicurezza alimentare globale Vengono dalla Bulgaria, dalla Germania e dalla Spagna i tre gruppi vincitori del concorso musicale e per video L’Europa in armonia, organizzato dal Comitato economico e sociale europeo (CESE) con il sostegno della presidenza lettone dell’UE. I gruppi canori «Do Re Mi», guidato dalla bulgara Svilena Georgieva, «Delta Q», proveniente dalla Germania, e «Only words», presentato dalla spagnola Inés Poggio, sono stati selezionati tra i dieci finalisti, che erano stati scelti nella fase iniziale attraverso una votazione pubblica su scala europea. Le tre candidature vincenti sono state selezionate da una giuria di esperti sulla base del tema europeo, della qualità e dell’originalità del video, dell’approccio all’Inno alla gioia e dei contenuti musicali. Il 1º luglio sarà annunciata la classifica finale, e i tre gruppi vincitori riceveranno ciascuno il loro premio (8 000, 5 000 e 3 000 euro) in occasione della cerimonia di premiazione che si terrà presso la sede del CESE. Un giovane irlandese, Ralph Hurley O’Dwyer, è invece il fortunato vincitore dell’estrazione a sorte tra i votanti, che metteva in palio un viaggio per due persone per assistere al Festival CESE info: Perché avete deciso di partecipare al concorso? © EU2015 Solo facendo conoscere quanto noi facciamo, vedremo riconosciuto, apprezzato e legittimato il valore del contributo della società civile al processo decisionale europeo. La nostra capacità di rappresentare, in tutta l’UE, gli interessi delle imprese, grandi e piccole che siano, dei sindacati e di tutte le altre organizzazioni – dai consumatori agli agricoltori, dalle donne ai giovani – può trovare soddisfazione solo se i responsabili decisionali dell’UE qui a Bruxelles e le organizzazioni nei rispettivi paesi di appartenenza sono coscienti del nostro valore. Selezionati i tre vincitori del concorso video del CESE © EU2015 ora che si profila all’orizzonte il rinnovo del mandato del CESE, vorrei approfittare di quest’occasione per formulare i miei migliori auguri a chi mi succederà, ed esprimere la piena convinzione che, nei prossimi cinque anni, ma anche in quelli successivi, la comunicazione dovrà svolgere un ruolo ancor più importante nei lavori del Comitato. L’Europa in armonia © EU2015 Caro lettore, Inés Poggio: Un concorso di questo tipo permette a un artista di esprimere sentimenti, pensieri ed emozioni. La cosa più bella di questo progetto è il gran numero di persone coinvolte: 17 nazionalità diverse, 92 persone comparse nel video e più di 10 impegnate nella sua realizzazione. La nostra speranza è di essere riusciti a entrare in sintonia con un ampio ventaglio di persone e culture differenti. «Only Words», presentato dalla spagnola Inés Poggio Svilena Georgieva e Do Re Mi dalla Bulgaria Delta Q dalla Germania Svilena Georgieva e il gruppo «Do Re Mi»: Ho deciso di partecipare perché, come cantante, l’idea di creare una nuova interpretazione dell’Inno alla gioia rappresentava una sfida molto stimolante sia per me che per il gruppo canoro «Do Re Mi» che mi accompagna. Volevamo che il pubblico sapesse quanto apprezziamo le meravigliose opportunità che ci offre l’UE, e ci tenevamo a rappresentare il nostro paese in quanto membro a pieno titolo della grande famiglia europea. «Delta Q»: Quando abbiamo saputo del concorso ci è venuta subito l’idea di un video multiculturale. L’abbiamo visto come una grande opportunità di rivisitare la musica del passato e tentare di trovare una nuova interpretazione dell’Inno alla gioia. Abbiamo voluto partecipare anche perché era un’occasione per condividere la nostra musica con persone che altrimenti non avremmo avuto la possibilità di raggiungere. Premio della società civile 2015 del CESE: lotta alla povertà. Iscrizione entro il 31 luglio! Quest’anno saranno premiate le iniziative volte a migliorare l’inclusione economica e sociale di chi, in Europa, vive in condizioni di povertà o è sempre più esposto a questo rischio. Il Premio CESE per la società civile è aperto alle organizzazioni della società civile ufficialmente registrate nell’Unione europea e attive a livello locale, nazionale, regionale o europeo. È consentita inoltre la partecipazione di privati cittadini. Chi desidera partecipare al concorso del CESE non può però candidarsi direttamente, in quanto deve essere designato da uno o più membri del CESE, da un consiglio economico e sociale nazionale, oppure da un’organizzazione o rete della società civile europea. Le iniziative dovrebbero essere innovative e devono apportare un valido contributo al benessere delle comunità in cui sono state realizzate. nordico-baltico di canto corale, in programma a Riga dal 25 al 28 giugno 2015. Ralph, ventiduenne studente di medicina, è stato estratto a sorte tra i circa undicimila partecipanti, ciascuno dei quali poteva esprimere un voto. «Fondamentalmente, mi sento un vero ‘figlio dell’Europa’, e sono grato di tutte le opportunità, dell’apertura mentale e soprattutto delle amicizie che l’UE mi ha dato», ha detto Ralph, che ha già preso parte a due programmi Erasmus. Guarda e ascolta i dieci finalisti: http://www.eesc. c. europa.eu/video-challenge/2015/! (sg) ● Che cosa significa, per voi «Europa in armonia»? Inés Poggio: Secondo noi queste parole hanno un significato duplice. Da un lato riguardano il potenziale dell’Europa unita, coi suoi abitanti, i suoi paesaggi, la sua cultura e le sue tradizioni, perché tutti insieme possiamo fare cose straordinarie. Dall’altro si può intendere l’armonia in senso musicale, e la musica come mezzo per unirci. In tutti i paesi si compone e si ascolta la musica, e questo ne fa un ottimo strumento di cambiamento, una forza in grado di superare le barriere. Svilena Georgieva e il gruppo «Do Re Mi»: «Europa in armonia» per noi simboleggia la musica. Così come la musica è costruita sull’interazione tra la melodia, l’armonia e il ritmo, anche i cittadini europei possono vivere insieme in un’armonia di costumi, tradizioni e valori nazionali. «Delta Q»: Tutti noi siamo nati e cresciuti in Europa, e apprezziamo molto la possibilità di spostarci facilmente tra i diversi paesi. Per noi è una gioia imparare cose nuove (anche diverse lingue) e conoscere culture diverse. Gli scambi culturali sono possibili solo quando le nazioni imparano a vivere insieme in armonia. Vorremmo riuscire a catturare il pubblico attraverso diversi stili musicali, in modo che possano apprezzare di più la diversità delle culture del mondo. Il premio ammonta a 50 000 euro, importo che può essere suddiviso tra cinque vincitori al massimo. Le candidature dovranno pervenire entro il 31 luglio 2015. La cerimonia di premiazione si svolgerà il 10 dicembre 2015 a Bruxelles. Per ottenere maggiori informazioni e il modulo di designazione dei candidati, si rimanda all’indirizzo: www.eesc.europa. w.eesc e eu/civilsocietyprize (ac) ● www.eesc.europa.eu ww w La presidenza lussemburghese: «Dare realmente ascolto alla società civile è un elemento fondamentale di una democrazia europea più vitale» cittadino al centro del progetto europeo. Più che mai, è importante garantire che siano adeguatamente presi in considerazione gli interessi diretti e concreti dei cittadini. La presidenza lussemburghese ha definito sette priorità fondamentali: stimolare gli investimenti per rilanciare la crescita e l’occupazione; approfondire la dimensione sociale dell’Unione europea; gestire i flussi migratori, unendo libertà, giustizia e sicurezza; ridare vitalità al mercato unico; collocare la competitività dell’Europa in un contesto mondiale trasparente; promuovere lo sviluppo sostenibile e rafforzare la presenza internazionale dell’Unione europea. Il 1° luglio 2015 il Lussemburgo assumerà la presidenza del Consiglio dell’Unione europea per la 12a volta. Questo turno di presidenza offrirà al Gran Ducato una reale opportunità di riaffermare il suo impegno e il suo coinvolgimento in relazione al progetto di integrazione europea. In linea con la sua tradizione e il suo convincimento, la presidenza lussemburghese farà tutto il possibile per porre il Più che vicini – Una nuova occasione per un vero partenariato con i paesi del vicinato meridionale società civile di partecipare in prima persona. «È giunto il momento di strutturare e rafforzare il dialogo su un piede di parità. Dobbiamo cambiare approccio: basta predicare, bisogna ascoltare, e dalle visite diplomatiche bisogna passare all’azione sul campo.» Hani Abdelmasih Al-Hayek, sindaco di Beit Sahour e copresidente dell’ARLEM, Henri Malosse, Presidente del CESE, Federica Mogherini, alta rappresentante dell’UE e vicepresidente della Commissione europea, e Markku Markkula, Presidente del Comitato delle regioni Il Presidente del CESE Henri Malosse ha aperto – alla presenza dell’Alta rappresentante dell’UE Federica Mogherini – il Forum della società civile del vicinato meridionale (organizzato dal Comitato stesso in collaborazione con la Commissione europea, il Servizio europeo per l’azione esterna e il Comitato delle regioni), che si è svolto a Bruxelles il 28 e 29 maggio scorsi. Henri Malosse ha sottolineato che l’Europa ha già gettato al vento 10 anni di cooperazione mediterranea a causa di relazioni diplomatiche sterili, e ha chiesto una maggiore cooperazione decentrata, che consenta alla Federica Mogherini si è espressa con toni analoghi e ha parlato di un partenariato equo in cui ha riconosciuto il ruolo centrale che spetta alla società civile. Rivolgendosi a un pubblico formato da un centinaio di rappresentanti della società civile, ha sottolineato: «Vogliamo sentire la vostra voce e trarre insegnamento dalle vostre esperienze. Ci dovreste indicare cosa funziona bene e dove è necessario apportare miglioramenti. Abbiamo bisogno di partner solidi per creare un partenariato solido, ma ogni parte deve riconoscere i propri limiti». La revisione in corso della politica europea di vicinato potrebbe offrire l’opportunità per migliorare le politiche esistenti, allo scopo di mettere a punto approcci più decentrati e flessibili, in grado di fornire risposte a sfide improvvise, però basati su un accordo di partenariato concreto e lungimirante tra partner di pari livello. «Gli scambi commerciali non bastano, è necessaria una cooperazione maggiore nel campo dell’immigrazione e iniziative di lotta al terrorismo, alla disoccupazione giovanile, alla diseguaglianza di genere, al degrado ambientale e in numerosi altri ambiti. Investire nella società civile significa fare investimenti sostenibili», ha dichiarato Henri Malosse. (sma) ● PROSSIMAMENTE AL CESE La presidenza lussemburghese condivide pienamente, ad esempio, le riflessioni e le iniziative del Comitato economico e sociale europeo in materia di economia sociale e di imprenditoria sociale. L’accento sarà posto su un’Europa più sociale e solidale, ossia un’Europa visibilmente più umana. Questo implica che l’Unione metta a frutto le competenze dei suoi cittadini, la loro istruzione e formazione (in particolare nell’era Per riprendere le parole del ministro lussemburghese del Lavoro, dell’occupazione e dell’economia sociale e solidale, Nicolas Schmit, «in un momento di grandi trasformazioni come quello attuale, il rilancio del dialogo sociale è più necessario che mai. Occorre rinnovarlo e tornare a renderlo più operativo. Inoltre, al di là degli approcci tecnocratici, occorre dare realmente ascolto alla società civile, il che è un elemento fondamentale di una democrazia europea più vitale.» L’Unione europea e il mercato unico sono «un sistema in cui tutti gli elementi sono interdipendenti»: la buona governance, l’innovazione, un ambiente digitale sicuro ed efficiente, l’equilibrio tra libertà economiche e diritti fondamentali, e nuovi modelli di crescita e di creazione di occupazione sono tutte componenti essenziali per una maggiore accettazione del modello europeo da parte di coloro ai quali è rivolto. (jpf) ● Bilancio della presidenza lettone: il contributo del CESE Il principale contributo del CESE alla presidenza lettone uscente consiste in quattro pareri esplorativi elaborati su richiesta della Lettonia. Il parere Il contributo della società civile alla revisione della strategia UE-Asia centrale esplora una delle principali priorità della presidenza in materia di politica estera nonché la sua proposta di approfondire le relazioni dell’UE con i cinque paesi dell’Asia centrale nel quadro di un partenariato efficace. Il parere I progressi compiuti nell’attuazione della strategia Europa 2020 e i modi di conseguirne gli obiettivi entro il 2020 rispecchia due delle massime priorità della presidenza: costruire «un’Europa digitale e competitiva». Il parere Impatto della politica del clima e dell’energia dell’UE sui settori agricolo e forestale esamina le soluzioni migliori per ridurre le emissioni di gas a effetto serra in modo economicamente efficace, continuando il lavoro sul quadro per le politiche dell’energia e del clima per il periodo dal 2020 al 2030 durante la presidenza lettone. Infine il parere Assistenza sociale a lungo termine e deistituzionalizzazione destinato, tra l’altro, a fornire un contributo al convegno sul tema «Pratiche di deistituzionalizzazione e ulteriore sviluppo della politica europea in materia di assistenza sociale», organizzato dal ministero lettone del Benessere sociale a Riga il 15 giugno 2015. (ek/dm) ● La «lista nera» della Russia mette al bando la società civile Il Presidente del CESE, Henri Malosse, è uno degli esponenti politici europei iscritti nella «lista nera» stilata dalla Russia in risposta alle sanzioni applicate nei suoi confronti dall’UE a causa dell’annessione della Crimea e della crisi ucraina. «È con grande preoccupazione che vedo la Russia bloccata in una strategia di scontro e intenta ad adottare leggi sempre più repressive della libertà di associazione», ha dichiarato Henri Malosse. Il Presidente del CESE, a nome della società civile europea, ha sostenuto il movimento civico ucraino incoraggiando al tempo stesso il dialogo con la Russia, e in particolare gli sforzi volti a trovare una soluzione pacifica al conflitto tra Russia ed Ucraina. Malosse ha ricevuto numerosi messaggi di sostegno, compreso quello del Presidente della Repubblica francese, François Hollande, nel suo intervento del 4 giugno al Forum mediterraneo sul clima. (mm) ● Estate 2015 – Esposizioni al CESE digitale), il loro impegno e la loro partecipazione attiva alla governance europea. Henri Malosse, Presidente del CESE, con François Hollande, Presidente della Repubblica francese, nel suo intervento al Forum mediterraneo sul clima © Photos & text: Bénédicte Boullet-Bocquet/ Gilles Le Bail Quest’estate il CESE ospita due esposizioni nella propria sede. La mostra Les visages de l’Europe (I volti dell’Europa) presenta 21 tele con cui l’artista francese Bénédicte Boullet-Bocquet illustra diversi brani del libro di Gilles le Bail L’Europe: défaite ou défis (L’Europa: disfatta o sfide), che nel 2013 è stato nominato per il Premio del libro europeo dal Nouvel Observateur. L’esposizione esplora alcuni dei problemi di fronte ai quali si trova oggi l’Europa, tra cui il riemergere di fenomeni come il populismo e il nazionalismo, ribadendo nel contempo il valore del progetto europeo e tutto ciò che esso rappresenta, vale a dire l’idea di paesi che si aprono gli uni agli altri e traggono il massimo beneficio dalle loro differenze e quella dell’ampliamento dei diritti e delle libertà delle persone, sottolineando inoltre il ruolo della cultura nella costruzione di un’identità europea. L’esposizione Space Girls Space Women (Ragazze dello spazio Donne delle spazio) mostra lo spazio attraverso gli occhi delle donne. La mostra itinerante espone 70 fotografie della Sipa Press, una delle principali agenzie di fotogiornalismo del mondo, e comprende una app multimediale per smartphone e tablet con contenuto educativo. La mostra presenta ragazze e donne di età diverse e di paesi diversi che lavorano o studiano in questo settore tradizionalmente maschile. Esse ci parlano della loro passione per l’esplorazione dello spazio e dei loro punti di vista sui programmi spaziali attuali. Da visitare nel Foyer 6 dell’edificio JDE fino al 28 agosto. (dm) 2 ● NUOVA PUBBLICAZIONE Dare forma all’Europa – Conquiste recenti del CESE Il dipartimento Comunicazione ha appena pubblicato l’opuscolo Shaping Europe – Recent EESC Achievements (edizione 2015), attualmente disponibile in francese, inglese e tedesco. Questa pubblicazione spiega per sommi capi in che modo le conoscenze specialistiche dei membri del CESE possono fare la differenza in ciascuno dei principali settori strategici dell’UE (economia, affari sociali, ambiente e relazioni internazionali). I membri del Comitato si sono rivolti ai giovani recandosi in visita in scuole e università, hanno ascoltato il loro punto di vista e hanno fatto tesoro del loro entusiasmo. Il CESE ha riunito persone provenienti da tutti i settori della società allo scopo di promuovere la solidarietà e cercare soluzioni alla crisi economica, comprese risposte innovative come l’imprenditoria sociale. Ha incoraggiato standard elevati nel mondo imprenditoriale e partenariati più stretti tra i responsabili politici, le imprese e le comunità locali. In generale, il CESE si sta adoperando per rafforzare il dialogo e la cittadinanza attiva, e fare dell’Europa un posto migliore in cui vivere. Il fatto che ogni passo venga intrapreso in consultazione con la società civile organizzata conferisce al Comitato – e, di conseguenza, all’UE – una legittimità democratica ancora più grande. Per la versione online: http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.publications.35796 s.357 Per ottenere copie in formato cartaceo: [email protected] (edn) ● Immigrazione: un «test di resistenza» per la solidarietà europea «Di fronte alle tragedie umane che si consumano ogni giorno lungo i nostri confini, non si può restare a guardare. Nel portare avanti la sua azione in materia di immigrazione, la Commissione europea può contare sul sostegno del Comitato economico e sociale europeo e della società civile attiva sul campo. Il Comitato lavorerà concretamente insieme alle ONG per contribuire alla creazione di centri di accoglienza in tutto il Mediterraneo. Il CESE e la Commissione europea sono due solidi partner nel far fronte a questo problema», ha afferDimitris Avramopoulos, commissario responsabile per l’immigrazione, mato il Presidente del CESE Henri Malosse gli affari interni e la cittadinanza, e Henri Malosse, Presidente del CESE, nel suo discorso di benvenuto al commisalla sessione plenaria del CESE sario Dimitris Avramopoulos responsabile per l’immigrazione, gli affari interni e la cittadinanza nel corso della sessione plenaria del comune: l’Europa», ha riconosciuto il commissario CESE del 28 maggio 2015. Avramopoulos, spiegando che l’Agenda europea sulla migrazione, presentata dalla Commissione «Abbiamo bisogno del sostegno del CESE, che è semeuropea, è un programma per tutta l’Europa. Il compre stato un campione di solidarietà nella nostra casa missario, ricordando il primo Forum europeo delle migrazioni, organizzato congiuntamente dal CESE e dalla Commissione europea il 26 e 27 gennaio 2015, ha espresso apprezzamento per l’impegno della società civile organizzata. Nel corso del dibattito con i membri del CESE, sono stati in molti a incoraggiare la Commissione a difendere i valori europei e i diritti fondamentali e a metterli al centro di una nuova politica comune in materia di immigrazione. Luis Miguel Pariza Castaños (gruppo Lavoratori, Spagna), membro del gruppo di studio permanente Immigrazione e integrazione del CESE, ha accolto con favore il piano della Commissione, affermando che «da anni il CESE chiede una vera e propria politica comune in materia di immigrazione. Finalmente ci hanno ascoltati, ma l’Europa può essere più ambiziosa e andare molto più in là aiutando un maggior numero di persone che cercano di salvare la propria vita». (cad) ● La chiave per la ripresa economica dell’Europa: maggiore integrazione politica Negli ultimi sette anni le economie dell’UE sono state scosse da turbolenze economiche e sociali. È giunto il momento di adoperarsi per rafforzare i meccanismi di governance volti a rendere più efficiente il processo decisionale in relazione alle politiche economiche dei paesi della zona euro e di Joost van Iersel e Carmelo Cedrone, relatori del CESE sul tema Unione economica e monetaria quelli che intendono aderirvi: questa è la sostanza del parere sul tema Completare l’Unione economica e monetaria (UEM): il pilastro politico, adottato dal CESE il 27 maggio 2015. I relatori, Joost van Iersel (presidente della sezione Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale (ECO), gruppo Datori di lavoro, Paesi Bassi) e Carmelo Cedrone (gruppo Lavoratori, Italia), hanno compiuto una serie di visite per convincere gli attori chiave dell’UE, incontrandosi in particolare con i commissari europei Katainen, Dombrovskis e Moscovici, il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem, il vicepresidente della Banca centrale europea Vítor Constâncio, il presidente della commissione ECON Roberto Gualtieri e altri europarlamentari, nonché diversi rappresentanti degli Stati membri. in tutti gli aspetti che riguardano la politica economica della zona euro, analogamente a quanto è stato fatto oltre 20 anni fa per la politica monetaria. In un contesto globale che diventa sempre più competitivo e imprevedibile, questo è l’unico modo per garantire che l’UE e i suoi Stati membri siano in grado di rispondere alle legittime aspettative dei cittadini e di assicurare ai popoli d’Europa stabilità e prosperità a lungo termine. Le proposte del CESE sono semplici: costruire una più efficace struttura di governance economica, garantire la legittimità democratica e la partecipazione in un quadro politico solido e con il senso condiviso di un destino comune. A questo deve accompagnarsi un riesame dei poteri delle istituzioni europee e una graduale condivisione di sovranità a livello dell’UE Carmelo Cedrone ha ammonito che «abbiamo costruito una casa alla quale manca il tetto: è giunto il momento di completare l’Unione economica e monetaria con una struttura politica assolutamente necessaria. È in gioco il futuro dell’Unione europea quale attore globale», e ha esortato tutti i responsabili politici ad agire rapidamente. (aa/cad) ● Imprenditori dell’UE e dei paesi del partenariato orientale si incontrano a Riga per definire un percorso per avanzare insieme di Ivan Voleš, membro del gruppo Datori di lavori del CESE Il gruppo Datori di lavoro del CESE ha sottolineato la necessità di rafforzare la dimensione economica del Partenariato orientale, permettendo ai paesi partner di integrarsi nel mercato unico europeo dopo che abbiano accettato e interamente applicato la legislazione europea. I forum economici del Partenariato orientale, che il gruppo Datori di lavoro ha contribuito a istituire, rappresentano una piattaforma per lo scambio di informazioni e di contatti tra gli imprenditori e le amministrazioni dell’UE e dei paesi partner, offrendo l’opportunità di valutare il processo di convergenza con l’acquis europeo e il suo impatto sulla situazione economica. Organizzato dalla presidenza della Lettonia, dall’associazione degli imprenditori lettoni e da altri partner, il terzo forum economico del Partenariato orientale si è svolto a Riga il 21 maggio 2015. I partecipanti hanno messo in rilievo che la possibilità nominale di accesso al mercato dell’UE non è sufficiente a migliorare la competitività delle imprese e hanno invocato altri strumenti capaci di appoggiare i processi di trasformazione delle imprese e l’adeguamento a standard più elevati per trarre benefici reali dagli accordi di libero scambio globali e approfonditi (DCFTA). In vari gruppi di discussioni e seminari e nelle sessioni plenarie sono stati dibattuti numerosi temi che rivestono grande importanza per gli imprenditori. Dal Intervenendo alla sessione plenaria di maggio del CESE, Joost van Iersel ha dichiarato che «è ormai evidente che il processo decisionale intergovernativo da solo non consente di raggiungere risultati sostenibili. È necessaria una maggiore integrazione politica della zona euro». Informazione o propaganda? Il sostegno dello Stato ai media pubblici indipendenti è essenziale proprio per garantire la loro indipendenza e imparzialità. Se però tale sostegno viene utilizzato dallo Stato per i propri fini, i media vengono privati della loro indipendenza e i giornalisti diventano semplici passacarte. La libertà di informazione e di espressione costituisce un diritto inviolabile sul territorio dell’UE, ma non è così in tutto il mondo. LA SESSIONE PLENARIA DI MAGGIO IN SINTESI Orientamenti per l’occupazione Il CESE ritiene che gli orientamenti in materia di occupazione adottati nel 2010 non siano riusciti a garantire crescita e posti di lavoro. I nuovi orientamenti dovrebbero stabilire obiettivi quantificati per l’occupazione e la riduzione della povertà, e sostenere l’imprenditorialità e l’economia sociale. Gli investimenti pubblici non dovrebbero essere considerati come spese, e si dovrebbe favorire la mobilità dei lavoratori, a condizione di garantire la trasferibilità dei diritti sociali. Esito della votazione: 109 voti favorevoli, 9 voti contrari e 4 astensioni. ● Pacchetto sulla trasparenza fiscale Il parere esamina le possibili soluzioni alla frode e all’evasione fiscale, fenomeni che hanno assunto una significativa dimensione transfrontaliera per effetto della globalizzazione e della maggiore mobilità dei contribuenti. Le misure previste comprendono l’obbligo dello scambio di informazioni sui ruling fiscali preventivi e sugli accordi di prezzo preventivi a carattere transfrontaliero e il divieto, per le imprese dedite a tali pratiche immorali, di accedere ai fondi pubblici e a quelli europei. Esito della votazione: 148 voti favorevoli, 11 voti contrari e 15 astensioni. ● Produzione additiva La stampa tridimensionale, combinata con Internet, la robotica e il software open-source, è destinata ad avviare una nuova rivoluzione industriale, con profonde ripercussioni sulle economie nazionali, sui modelli d’attività d’impresa e sull’istruzione. Il CESE ritiene che dovrebbero essere privilegiati gli investimenti nelle infrastrutture per le TIC, in modo che tutte le imprese e i cittadini possano avere accesso a reti Internet ad alta velocità che soddisfino i più alti standard disponibili in materia di qualità e sicurezza. Esito della votazione: 148 voti favorevoli, nessun voto contrario e nessuna astensione. ● Settore alimentare e delle bevande L’industria alimentare e delle bevande rappresenta il principale settore manifatturiero dell’UE e dovrebbe fornire un importante contributo al conseguimento dell’obiettivo di portare detto settore al 20 % della quota del PIL dell’UE, stabilito nel quadro della strategia UE 2020. Il parere del CESE concerne settori d’intervento chiave ai quali occorre riservare attenzione al fine di creare un ambiente più favorevole alle imprese e consentire al settore di conseguire una crescita sostenibile, di innovare e di creare posti di lavoro continuando nel contempo ad offrire ai consumatori alimenti sani, di elevata qualità e a prezzi accessibili. Esito della votazione: 151 voti favorevoli, 1 voto contrario e 5 astensioni. (dm) ● Il caso della Russia Ivan Voleš, membro del CESE forum è emerso che gli scambi commerciali potrebbero aiutare a superare le attuali tensioni esistenti nella regione. Sono stati anche organizzati incontri tra singole imprese e tale aspetto dovrebbe assumere più importanza nel futuro, considerato che stabilire contatti tra le imprese è il modo migliore per promuovere il commercio e la cooperazione. Il gruppo Datori di lavoro è grato ai colleghi lettoni, che con il loro impegno hanno reso possibile il successo di questo forum. ● Con la sua relazione informativa dal titolo L’uso dei media per influenzare i processi politici e sociali nell’UE e nei paesi del vicinato orientale (relatrice: Indrė Vareikytė, gruppo Attività diverse, Lituania), adottata nella plenaria dello scorso maggio, il CESE analizza il panorama mediatico nella Russia odierna. Il governo russo investe fortemente nei mezzi di informazione controllati dallo Stato e, secondo le stime, controlla circa il 95 % dei media in Russia; inoltre, circa il 90 % della popolazione riceve le informazioni direttamente dai media di Stato. Dal canto suo, la Duma russa ha approvato una legge che limita al 20 % la proprietà straniera delle imprese del settore, obbligando così i proprietari stranieri a cedere il controllo dei media indipendenti. Nella sua relazione informativa il CESE pone l’accento su come – in Russia – si ricorra ai media per influenzare i processi politici e sociali nell’UE e nei paesi vicini. Come ottimizzare l’informazione all’interno dell’UE L’UE deve correggere e modificare le informazioni fuorvianti. Per questo si rende necessaria una cooperazione più stretta all’interno dell’UE e tra i suoi Stati Risoluzione delle controversie investitore-Stato (ISDS) Al termine di un vivace dibattito il CESE si è dichiarato contrario alle disposizioni in materia di risoluzione delle controversie investitore-Stato (ISDS) nel partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP) o nell’accordo economico e commerciale globale (CETA) e ha chiesto l’istituzione di una Corte internazionale degli investimenti. Il gruppo Datori di lavoro ha presentato un controparere a sostegno del meccanismo ISDS proposto dalla Commissione europea. Esito della votazione: adottato con 199 voti favorevoli, 55 voti contrari e 30 astensioni (dm/cad) ● membri tramite, ad esempio, la messa a punto di un piano d’azione in materia di comunicazione strategica inteso tra l’altro a sviluppare piattaforme di comunicazione mediatica con le popolazioni, mantenendole attive nel tempo, e ad aumentare il sostegno ai media esistenti nell’UE e nei paesi del vicinato orientale che si occupano dell’attualità UE. Per maggiori informazioni sulla relazione informativa e sulle azioni proposte si rimanda alla pagina web del CESE: http://www.eesc.europa. .eesc. eu/?i=portal.en.rex-opinions.35902. (sma) ● 3 Il commercio agricolo internazionale nel suo insieme e la domanda di prodotti alimentari vivono attualmente una fase di espansione, specie nei grandi paesi emergenti, a causa dell’incremento demografico e di un aumento dei redditi. Tuttavia, più di 800 milioni di persone in tutto il mondo, in particolare in Africa e in Asia, soffrono ancora la fame e la malnutrizione, una situazione che non può essere ignorata. Il commercio di prodotti agricoli è un punto sensibile nei negoziati internazionali, e l’UE Dilyana Slavova, presidente della sezione NAT è un soggetto di rilevanza mondiale in questo ambito. La sezione NAT del CESE sta attualmente esaminando il rapporto tra il commercio di prodotti agricoli e la sicurezza alimentare. La sezione non intende solo fare il punto dei risultati conseguiti dal commercio agricolo ma anche precisare la missione che questo settore è chiamato a svolgere. L’obiettivo è definire quello che l’UE può o dovrebbe fare per sviluppare, orientare e promuovere il commercio agricolo e per garantire la sicurezza alimentare. ● Christa Schweng (gruppo Datori di lavoro, Austria), presidente dell’Osservatorio del mercato del lavoro, ha sottolineato che «la mobilità degli apprendisti avviene su scala ridotta e per periodi relativamente brevi, da una settimana ad un massimo di 2-3 mesi. Due i motivi principali: molti apprendisti sono minorenni e le qualifiche ottenute all’estero non vengono riconosciute nel paese d’origine.» Nel suo intervento di apertura il Presidente del CESE Henri Malosse ha osservato che sostenere questo concetto di mobilità Balcani occidentali: è giunto il momento di rafforzare la partecipazione della società civile al processo di adesione all’UE IN SINTESI Il dialogo civile: uno strumento per legiferare meglio nell’interesse generale La Giornata della società civile 2015, che si è svolta il 16 giugno a Bruxelles, è stata un’occasione di riflessione su come migliorare la partecipazione della società civile e far fare un salto di qualità al dialogo civile. In linea con la rinnovata attenzione da parte della Commissione verso una migliore legislazione, i partecipanti hanno discusso dei modi in cui le organizzazioni della società civile possono «rendere la legislazione dell’UE più tangibile, concreta ed efficace». La base di discussione è stata la cosiddetta «tabella di marcia di Riga», presentata da David Garrahy del Forum europeo della gioventù. Nel corso di un vivace dibattito, i partecipanti hanno discusso del valore aggiunto apportato dal coinvolgimento delle organizzazioni della società civile. La Commissione europea ha inoltre presentato il suo pacchetto sul tema Legiferare meglio, adottato appena qualche settimana prima. I dibattiti, articolati in tre diversi seminari, hanno toccato un’ampia gamma di questioni: la trasparenza, il rafforzamento della capacità e gli insegnamenti pratici tratti nel quadro della strategia Europa 2020, le politiche sociali e le politiche dell’UE in materia di commercio e di sviluppo. Le discussioni hanno dimostrato che la società civile deve essere coinvolta ancora di più, e che il suo bagaglio di conoscenze ed esperienze può portare a soluzioni più mirate nell’interesse generale e contribuire a preparare il terreno per i necessari adeguamenti. (sma) ● Il 10 giugno scorso il CESE ha organizzato un’audizione pubblica sul tema della sanità digitale a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni europee, del mondo accademico, della società civile ed esperti della sanità. Questo tema riveste un interesse e un’importanza fondamentali per numerosi cittadini e pazienti in Europa, dato il notevole impatto che ha sul loro stile di vita e le loro condizioni di lavoro. L’audizione si è incentrata sui seguenti aspetti: le informazioni elettroniche destinate ai pazienti, l’Iniziativa in materia di medicinali innovativi (IMI) e le informazioni digitali in tale quadro, gli apparecchi e le applicazioni mobili in ambito medico, le aspettative dei pazienti rispetto al futuro delle informazioni sui medicinali e, infine, i sistemi di informazione elettronici esistenti a livello nazionale. La prospettiva dell’adesione all’UE avrà un impatto significativo sui Balcani occidentali. La partecipazione delle organizzazioni della società civile (OSC) al processo di adesione va rafforzata in quanto contribuisce ad accrescere la coerenza tra i diversi settori di intervento. I partecipanti al 5º Forum della società civile dei Balcani occidentali, tenutosi a Belgrado il 2 e 3 giugno, hanno pertanto chiesto di intensificare il dialogo con le OSC e di migliorare l’accesso alle informazioni. La corruzione e le carenze dello Stato di diritto sono considerate i maggiori ostacoli all’adesione all’Unione. Come primi passi verso la risoluzione di questi problemi si dovrebbe dare attuazione alle raccomandazioni del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO), nonché applicare i parametri di riferimento sul piano della giustizia e dello Stato di diritto. Grazie a questa audizione, le parti direttamente interessate hanno potuto esprimere i loro punti di vista e le loro aspettative, contribuendo così all’elaborazione del parere di iniziativa del CESE dal titolo Verso la sanità digitale: informazioni elettroniche per l’utilizzo sicuro dei medicinali. (sg) ● Sia nell’UE che nei Balcani si registrano elevati tassi di disoccupazione e i giovani e le donne sono particolarmente colpiti dagli effetti della crisi attuale. I governi e le istituzioni dell’UE devono dare la priorità alla creazione delle condizioni e dei mezzi necessari alla ripresa economica e favorevoli all’occupazione. Nei Balcani occidentali sussiste il problema dei diritti delle minoranze, che continuano ad essere discriminate sulla base dell’origine etnica, della religione, della lingua, della disabilità e dell’orientamento sessuale. Per migliorare questa situazione è necessario rafforzare il ruolo dei difensori civici nei paesi della regione. Per ottenere maggiori informazioni e consultare la dichiarazione finale si rimanda all’indirizzo: http://www.eesc.europa. eu/?i=portal.en.events-and-activities-5th-western-balkansern-b civil-society-forum-df.35978 (sma) ● contribuirebbe a restituire un senso al progetto europeo realizzando azioni concrete e di utilità immediata per i cittadini. Jean Arthuis, deputato europeo e presidente della commissione Bilanci del Parlamento europeo, ha illustrato, a nome di un collettivo di eurodeputati, un progetto pilota che sarà presentato all’attenzione del Parlamento al termine del convegno. Il progetto consiste nel repertoriare le pratiche esistenti in materia di mobilità Verso la sanità digitale © istock/ TommL L’agricoltura è un settore di assoluta importanza, essenziale per la sostenibilità economica, per l’occupazione e per lo sviluppo rurale. La tendenza all’invecchiamento della popolazione e alla riduzione del numero di abitanti nell’UE fa sì che il mercato interno dei prodotti agricoli e alimentari si avvii verso la saturazione. Per di più, la liberalizzazione dei mercati agricoli provoca un aumento delle importazioni e un inasprimento della concorrenza. Il 2 giugno scorso l’Osservatorio del mercato del lavoro (OML) del CESE ha organizzato, in collaborazione con il Parlamento europeo, un convegno sull’apprendimento e la mobilità degli apprendisti in Europa, proponendosi di avviare una riflessione su come incrementare la partecipazione di apprendisti e diplomati dell’insegnamento professionale a periodi di apprendimento all’estero. Già in passato è stato dato un sostegno a questo tipo di mobilità, che tuttavia ha ottenuto risultati ben lontani dal successo del programma Erasmus per gli studenti universitari. © istock/ PeopleImages Dilyana Slavova, presidente della sezione specializzata Agricoltura, sviluppo rurale, ambiente (NAT), membro del gruppo Attività diverse del CESE QE-AA-15-006-IT-N Commercio dei prodotti agricoli L’Europa dei talenti: la mobilità degli apprendisti come strumento e sicurezza alimentare globale per dare nuovo slancio all’acquisizione di competenze degli apprendisti, condurre delle sperimentazioni e passare in rassegna le varie normative nazionali in vista di una loro armonizzazione. Alla conferenza farà seguito l’avvio di una stretta cooperazione tra l’OML e il Parlamento europeo in questo ambito, in particolare tramite progetti concreti sul campo o lo svolgimento di valutazioni d’impatto. (cad) ● Lo spazio e la società: verso una Comunità spaziale europea Il 29 giugno si è svolto a Bruxelles un convegno organizzato dal CESE e attinente al progetto del Comitato Lo spazio e la società: completare i collegamenti mancanti. L’evento è stata l’occasione per riunire gli attori interessati sia europei che locali dell’industria spaziale. Nel corso della giornata sono stati affrontati in particolare i temi delle PMI, dei collegamenti mancanti per la crescita e per nuovi posti di lavoro e delle attività educative dedicate allo spazio. Il dibattito conclusivo, con la partecipazione di tutti i partner del progetto del CESE, ha contribuito a preparare il terreno per la nascita di una Comunità spaziale europea. Il convegno di Bruxelles è stata l’ultima di una serie di iniziative locali intese a ottenere un sostegno politico ai programmi spaziali attuali e futuri, sia a livello UE che nei singoli Stati membri, oltre che a richiamare l’attenzione di un pubblico più vasto e di un maggior numero di potenziali interlocutori sui benefici della politica spaziale europea. Ciascuna di queste manifestazioni locali è stata dedicata ad un aspetto particolare del progetto del CESE sullo spazio e la società: a Colonia l’evento era incentrato sulla promozione dello spazio nelle scuole e le università; a Tolosa sulle nuove opportunità di lavoro offerte dall’uso delle nuove applicazioni spaziali; a Bruxelles sulla rappresentazione dello spazio nell’arte; a Kaunas su come incentivare la riuscita delle iniziative regionali nel settore spaziale utilizzando il metodo baltico; a Roma sulle misure legislative attuali e future nel contesto della politica spaziale europea; e infine all’Aja il tema principale sono state le imprese in generale e le PMI in particolare nell’ambito dell’industria spaziale. (sg) ● Il CESE info è inoltre disponibile in 23 lingue, in formato PDF, sul sito Internet del CESE: htt http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.eesc-info Redazione: Béatrice Ouin – rappresentante dei membri CESE nel comitato editoriale (Francia, gruppo Lavoratori) Alun Jones (caporedattore) Siana Glouharova (sg) Siana Glouharova (sg) Silvia M. Aumair (sma) Coordinamento generale: Agata Berdys (ab) Hanno collaborato a questo numero: Edizione chiusa il 16 giugno 2015 Alexander Alexandrov (aa) Anna Comi (ac) Caroline Alibert-Deprez (cad) Daniela Marangoni (dm) Edite Kruze (ek) Eleonora Di Nicolantonio (edn) Jean-Pierre Faure (jpf) Leszek Jarosz (lj) Michela Scolaro (ms) Milen Minchev (mm) Nevena Sijercic (ns) Indirizzo: Comitato economico e sociale europeo Edificio Jacques Delors, 99 Rue Belliard/Belliardstraat, B-1040 Bruxelles/Brussel, Belgique/België Tel. +32 25469476 Fax +32 25469764 E-mail: [email protected] @EESC_PRESS Internet: http://www.eesc.europa.eu/ Luglio 2015 / 6 CESE info viene pubblicato nove volte l’anno in occasione delle sessioni plenarie del CESE. Le versioni a stampa di CESE info in tedesco, inglese e francese possono essere ottenute gratuitamente presso il servizio Stampa del Comitato economico e sociale europeo. CESE info è inoltre disponibile in 23 lingue, in formato PDF, sul sito Internet del CESE: URL: http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.eesc-info CESE info non può essere considerato un resoconto ufficiale dei lavori del CESE. A tal fine si rimanda alla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea o ad altre pubblicazioni del CESE. La riproduzione – con citazione della fonte – è autorizzata (a condizione di inviare una copia alla redazione). Tiratura: 8 230 copie. Prossimo numero: settembre 2015