La statistica ufficiale incontra… la
comunità degli sviluppatori di software per
la statistica
Di quali innovazioni nel software
per la statistica abbiamo
bisogno?
Marco Scarnò ([email protected])
Decima Conferenza Nazionale di
Statistica
Il 2002: vedere e poi… entrare nei meccanismi di sviluppo
Derivato da Osiris
III.2 (Univ.
Michigan, 1975), in
distribuzione dal
2001
La scelta dell’OS fu dettata da:
Il software risultante è “migliore”;
Costi di sviluppo minori;
Ri-usabilità del codice;
=> Gli utenti del progetto sono sia
gli utilizzatori sia gli sviluppatori
Il 2002: vedere e poi… entrare nei meccanismi di sviluppo…
…come è andata a finire?
Dopo aver scritto dei dettagliati Terms Of Reference e aver realizzato
diversi prototipi… nel 2006 sono emerse:
-“visioni” differenti sulle funzionalità del software (modernizzare
WinIDAMS o meno?)
-L’UNESCO non compete… diffonde cultura
Nel 2007 comincia a
essere distribuito
ADaMSoft… è da
osservare che viene
sviluppato all’interno di un
contesto di “ricerca”, senza
alcuna esigenza
commerciale… interazioni
successive con utentiricercatori lo “stabilizzano”.
Qualche considerazione…
Dall’esperienza di ADaMSoft e da quanto visto con altri software dietro il
termine OS si celano alcune problematiche fondamentali…
- Il risultato “funziona” ma non è sempre documentato;
- I sorgenti saranno pure aperti ma… sfida aperta a interpretarli e a modificarli!
- Una logica di “ritorno” (anche non “monetario”) è, comunque, necessaria alla
sopravvivenza del pacchetto (per ADaMSoft, in questo caso, è il risparmio dal
non avere altri software proprietari per gestione dati e l’avere un ambiente che
consente di fare “ricerca” metodologica).
In realtà quello che sembra funzionare (ed è così da tempo… LISP, SAS-IML,
S, STATA) è:
- un “motore proprietario” od OS (che non viene modificato, se non da un
ristretto gruppo di sviluppatori);
-di un linguaggio che, appoggiandosi sul motore, consenta agli utenti di
realizzare il proprio “pacchetto”.
L’esempio nell’ambito statistico è… R, ma… è sempre stato così con i
“linguaggi di programmazione”… Fortran, C, C++, C#, JAVA, ecc.
Il contesto odierno… il WWW e… le esigenze
Dal punto di vista dell’utente di un software statistico… esistono problemi
specifici e necessità di prodotti adatti (e facili da utilizzare)…
Un esempio: come fare il grafico che rappresenta congiuntamente
l’associazione di geni e il loro livello di espressione?
Una ricerca su Google e… si può scaricare un software (di solito utilizzato
dai Biologi) che consente immediatamente di fare il grafico!
Perché non sempre è facile?
Problemi differenti (o afferenti a diverse discipline, campi di attività)
potrebbero/possono essere risolti utilizzando metodologie trasversali
(proprie di altre discipline o campi di attività)… tuttavia:
-Non c’è accordo sul tipo (formato, rappresentazione, ecc.) d’Informazione
che i software utilizzano;
-Non è sempre chiaro all’utente (non specializzato) il percorso che questi
può seguire per utilizzare, con successo, del software specializzato
-Dal lato dello sviluppatore non sempre c’è chiarezza su quali siano i
risultati che l’utilizzatore si aspetta (quali informazioni mettere nei risultati,
a quale livello di dettaglio, cosa può essere omesso, ecc.)
Era il 1985…
Del resto anche Neal Van Eck…
Nota: anche ADaMSoft implementa un sistema simile… proponendo la
sintassi da utilizzare sulla base dei problemi che si hanno a disposizione
Di quali innovazioni nel software per la statistica abbiamo
bisogno?
Dal punto di vista dell’utente specializzato:
Semplicità d’uso; integrazione tra vari strumenti (possibilità di utilizzare la medesima
informazione tra software differenti, ecc.)
Dal punto di vista del “diffusore” dell’Informazione:
Certezza della sua corretta interpretazione (a livello micro e macro)
Dal punto di vista dello sviluppatore:
Dettagli sulla rappresentazione dell’Informazione e sui risultati che ci si aspetta di ottenere
Dal punto di vista del ricercatore:
Un ambiente che consenta di provare e diffondere nuovi metodi in maniera semplice
Dal punto di vista dell’utente “non statistico”:
Disponibilità di materiale per scegliere/interpretare e conoscere le metodologie
L’innovazione, comunque, non può non tenere conto anche
dell’evoluzione dei metodi d’interazione con la tecnologia
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