L’UNITÀ
D’ITALIA
Tutto ha inizio quando…
1814/15: il CONGRESSO di VIENNA inaugura il periodo
della RESTAURAZIONE
Si vollero cancellare tutte le
idee moderne che si erano
affermate nel corso del
XVIII secolo:
• al posto della libertà,
doveva tornare
l’obbedienza all’autorità;
• al posto dell’idea di
progresso, si proponeva il
rispetto della tradizione;
• al posto della sovranità
popolare, si voleva il
ritorno dei vecchi sovrani.
Si determina cioè un ritorno alla situazione
politica precedente la Rivoluzione Francese,
sulla base di 3 PRINCÌPI:
EQUILIBRIO
equilibrio
LEGITTIMITA’
INTERVENTO
Austria, Russia, Prussia e poco dopo
l’Inghilterra si uniscono nella Santa Alleanza
per scongiurare nuovi possibili focolai
rivoluzionari


L’Italia, dopo la
parziale
riunificazione
attuata da
Napoleone, torna
ad essere divisa
in tanti piccoli
stati sotto
l’egemonia
austriaca.
Il Piemonte dei
Savoia resta
l’unico stato
italiano
autonomo.
Tuttavia, non è possibile eliminare le idee liberali
e egualitarie, infatti i nuovi intellettuali borghesi
dissentono
… e allora si mettono in azione!
Nascono in questo clima le
prime società segrete e
allora in Italia e in
Europa scoppiano
i moti del ’20/21 e
’30/’31…
… Ma tutti la
pensano allo
stesso modo?
Intorno all’obiettivo
comune di
ottenere una
Costituzione, si
formano tre
principali correnti
di pensiero…
1. Liberali moderati


Forma di governo: monarchia
costituzionale
Rappresentante: Massimo d’Azeglio
“Ci voleva prima il coraggio civile
per ottenere dai nostri governi
miglioramenti, istituzioni e
temprate libertà; poi il coraggio
militare per ottenere
l’indipendenza, quando ce ne vorrà
Iddio concedere l’occasione”
2. Cattolici liberali


Forma di governo: creazione di una
confederazione di Stati
Rappresentante: Vincenzo Gioberti
“Il pontefice può salvare l’Italia
recando pace e concordia
durevole ai principi e ai popoli
della penisola mediante una
lega dei vari italici, della quale
egli è destinato dalla
Provvidenza ad esser duce e
moderatore”
3. Democratici radicali


Forma di governo: repubblica
Rappresentante: Giuseppe Mazzini
“La Giovine Italia è la fratellanza degli
italiani credenti in una legge di
progresso e di dovere; i quali, convinti
che l’Italia è chiamata ad essere nazione
e che può con forze proprie crearsi tale,
consacrano, uniti in associazione, il
pensiero e l’azione al grande intento di
restituire l’Italia in nazione di liberi ed
eguali una, indipendente e sovrana”.


Nonostante le alte
speranze, i primi moti
vengono facilmente
repressi per:
 Mancanza di
coordinazione;
 Poche adesioni.
Tuttavia, i nostri
protagonisti non
demordono.
Contemporaneamente…
… 1845: in Europa si crea
una “congiunzione”
negativa...



Una serie di cattivi raccolti
determina crisi agricola che
causa carestie
La crisi industriale dovuta alla
sovrapproduzione determina un
alto numero di disoccupati.
Il malcontento popolare cresce
e si crea una base di adesione e
sostegno ai movimenti
patriottici.
… scoppia un
Quarantotto!




Francia,
sollevazioni di
carattere sociale;
Area germanica,
sollevazioni di
tipo politico;
Italia,
sollevazioni di
tipo politico;
Russia e
Inghilterra non
sono soggette a
nessun
movimento
rivoluzionario.
Anche in Italia i tempi sono
maturi…




Elezione di Pio
IX che si
dimostrò un
papa liberale
Libertà di
stampa anche in
Piemonte,
Toscana e Stato
Pontificio
Statuto Albertino
Le rivoluzioni di
Parigi e Vienna
Il ’48 italiano: la prima
guerra d’indipendenza.

Gli eventi precipitano:


12 febbraio – Palermo
insorge e chiede,
ottenendola, ai Borboni la
Costituzione
15 marzo – Carlo Alberto
concede una Costituzione, lo
Statuto Albertino, che
resterà in vigore fino al 1948
Statuto albertino
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Art. 1. - La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola
Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati
conformemente alle leggi.
Art. 2. - Lo Stato è retto da un Governo Monarchico
Rappresentativo. Il Trono è ereditario secondo la legge salica.
Art. 3. - Il potere legislativo sarà collettivamente esercitato dal Re
e da due Camere: il Senato, e quella dei Deputati.
Art. 4. - La persona del Re è sacra ed inviolabile.
Art. 5. - Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il Capo
Supremo dello Stato: comanda tutte le forze di terra e di
mare; dichiara la guerra: fa i trattati di pace, d'alleanza, di
commercio ed altri, dandone notizia alle Camere tosto che
l'interesse e la sicurezza dello Stato il permettano, ed unendovi le
comunicazioni opportune. I trattati che importassero un onere alle
finanze, o variazione di territorio dello Stato, non avranno effetto
se non dopo ottenuto l'assenso delle Camere.
Art. 6. - Il Re nomina a tutte le cariche dello Stato; e fa i decreti e
regolamenti necessarii per l'esecuzione delle leggi, senza
sospenderne l'osservanza, o dispensarne.
Art. 7. - Il Re solo sanziona le leggi e le promulga.
Art. 8. - Il Re può far grazia e commutare le pene.
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

Sulla scia di Fernando II Borbone, anche Leopoldo di
Toscana e Pio IX concedono una costituzione liberalemoderata
17 marzo – Venezia insorge e caccia gli Austriaci
18-22 marzo – le Cinque Giornate di Milano e la cacciata
degli Austriaci dalla Lombardia


2 marzo – inizia la prima guerra d’indipendenza: Carlo
Alberto di Sardegna dichiara guerra all’Austria. Lo
appoggiano Toscana, Regno delle due Sicilie e Stato
della Chiesa, che si ritirano quasi immediatamente
temendo che il Piemonte, alla fine della guerra, diventi
troppo potente
9 agosto – dopo la disfatta di Custoza il Piemonte firma
un armistizio con l’Austria
Bilancio di guerra
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I democratici non si rassegnano: provocano varie
sollevazioni in Italia che convincono Carlo Alberto a
riprendere il conflitto contro l’Austria.
1849, febbraio – i democratici istaurano la Repubblica a
Roma e a Venezia. Il papa chiama in suo aiuto i francesi
di Napoleone III
24 marzo ‘49 – sconfitta di Novara. Il Re abdica in
favore del figlio Vittorio Emanuele II che firma
l’armistizio. Finisce la prima guerra d’Indipendenza
L’Austria reprime violentemente i rivoluzionari italiani e
si riappropria di Venezia
Tutte le conquiste territoriali vennero annullate
Le divisioni in Italia apparvero chiare
Ma fu anche la prima volta che un monarca si
impegnava contro l’Austria
Ma non è cambiato proprio
niente?
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
I ceti popolari sono attivi nella lotta patriottica
Si perde la fiducia nei confronti dei sovrani
italiani, accusati di opportunismo e considerati
traditori della causa indipendentista
Consapevolezza che le semplici sollevazioni
popolari non sono sufficienti a sconfiggere
l’esercito austriaco: sono necessari accordi
diplomatici e alleanze militari con gli altri
maggiori stati europei
Ormai si guarda il regno di Savoia come l’unico
possibile realizzatore dell’Unità d’Italia
Carlo Alberto


Vittorio Emanuele II
Vittorio Emanuele II prosegue sulla
politica paterna liberal moderata
Governo d’Azeglio. 1850 – Leggi Siccardi:
abolizione dei privilegi della Chiesa
Nel frattempo, si affaccia sulla scena politica italiana un importante
politico:
Camillo Benso conte di Cavour

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
Di orientamento liberale, diviene
presidente del Consiglio nel 1852
1853: con un’abile manovra
politica e diplomatica riesce a far
partecipare l’esercito sabaudo alla
guerra di Crimea, poi vinta, di
modo che, al tavolo delle
trattative del congresso di pace di
Parigi nel 1856, possa esporre la
questione dell’indipendenza
italiana. “L’Italia è una
polveriera”.
1858: Accordi di Plombières –
Alleanza Italia-Francia vs Austria.
Cavour pensa le sue
mosse…

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
Solo il Piemonte
poteva realizzare
l’indipendenza perché
non era sottomesso
all’Austria
E solo il Piemonte
poteva essere un
baluardo ai moti
democratici
Ma da solo non ce
l’avrebbe fatta
Necessità di alleanze
internazionali
…e gioca le sue ‘carte’!...

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
Guerra di Crimea
Scoppiata fra Turchia e
Russia nel ‘54 vide la
partecipazione con la prima
anche di Francia e
Inghilterra
Anche il Piemonte inviò un
contingente di 15.000
bersaglieri, 1/10 dei quali
morì per epidemia
Questo servì a Cavour per
presentare alle potenze
europee la questione
dell’Indipendenza dell’Italia
Cavour iniziò da subito a
trattare con Napoleone III
Con la diplomazia gli imprevisti
diventano possibilità




un attentato del repubblicano
Felice Orsini a Napoleone III
stava facendo fallire le trattative
Orsini venne condannato a
morte
Cavour riuscì a girare a suo
vantaggio la situazione
Disse che questo attentato
dimostrava come l’Italia fosse a
rischio di rivolte democratiche e
solo un intervento francese
accanto al Piemonte avrebbe
scongiurato il pericolo
Con una silenziosa stretta di
mano

Si giunse a questo accordo
segreto nel 1858 a
Plombières:

La Francia avrebbe
aiutato il Piemonte se
fosse stato attaccato
dall’Austria

In cambio la Francia
avrebbe avuto Nizza e
Savoia

L’Italia, una volta
indipendente, sarebbe
stata divisa in 4 parti
per non renderla troppo
forte
1859: Seconda guerra
d’Indipendenza.
Cavour crea il casus belli.




Il problema era “convincere” l’Austria ad
attaccare il Piemonte
Troppo semplice per Cavour che ordinò
delle esercitazioni militari proprio sul
confine del Ticino
Il 23 aprile del 1859 l’Austria,
innervosita, inviò un ultimatum al
Piemonte che rispose sdegnato
Una settimana dopo l’Austria invadeva il
Piemonte e la Francia entrava in guerra
Si va incontro all’Unità
Italiani abili guerrieri: vinciamo le battaglie di
Magenta, San Martino e Solferino.
In attacco………..
Giuseppe Garibaldi


Giuseppe Garibaldi
Il suo mito è uno dei più forti e
tenaci nell’Italia del
Risorgimento
“L’Italia non è dimezzata, è
intera; perché io e i miei amici
saremo sempre con coloro che
propugnano la causa di’Italia e ne
combattono i nemici in
qualunque circostanza”.



11 luglio:
tradimento!
Napoleone III firma
un armistizio con gli
austriaci a
Villafranca, poco
prima di entrare a
Venezia.
I ducati di Emilia e di
Toscana, dopo un
plebliscito, si
annettono al
Piemonte
5 maggio 1860:
Garibaldi parte coi
Mille alla volta della
Sicilia. Vittorio
Emanuele e Cavour
non appoggiano né
tuttavia ostacolano la
spedizione.
Scrive Cavour il 17
maggio:
La spedizione di Garibaldi è
fatto gravissimo. Tuttavia
reputo che non si poteva né
doveva impedire. Essa era
apertamente favorita
dall’Inghilterra e
mollemente contrastata
dalla Francia. Molti dei
nostri amici e dei più devoti
la secondavano. Dovevo io
mettermi in opposizione con
questi? Sarebbe stato un
errore gravissimo.



Il 1° ottobre, sul Volturno, Garibaldi vince l’esercito di
Francesco II.
21 ottobre: plebiscito di annessione del Regno delle due
Sicilie al Piemonte. “Italia una e indivisibile con Vittorio
Emanuele re costituzionale”.
A Torino, Cavour e Vittorio Emanuele temono al pensiero di
uno strapotere democratico in Italia meridionale. Temono
che Garibaldi possa partire alla volta di Roma. Questo
avrebbe scatenato l’ira di Napoleone III e invalidato tutte le
conquiste effettuate fino a quel punto. Perciò partono alla
volta del Meridione.

26 ottobre: Teano, Garibaldi consegna simbolicamente al
Vittorio Emanuele il regno appena conquistato.

4 novembre: con altri due plebisciti, Marche e Umbria si
annettono al Piemonte
17 marzo 1861
viene proclamato il
Regno d’Italia
Ma
l’Italia
era
unita?






Venezia e Trentino erano sotto il dominio
austriaco
Roma e il Lazio appartenevano allo Stato
Pontificio
Settentrione e Meridione erano distanti
per economia, politica, cultura e lingua
Ma anche per moneta, misure, pesi, leggi,
fisco ed esercito
Fu ristretto il corpo elettorale: al voto
partecipavano il 7,9% degli uomini
Quello era solo uno stato, non una
nazione. In pratica, si può dire che
neppure oggi quelle differenze sono state
del tutto sanate.
La prima serie di governi
del regno: la Destra Storica







Il governo, con sede a Torino, capitale del Regno, operò
“piemontizzando” il Regno.
Il sistema legislativo e lo Statuto Albertino furono imposti
anche alle regioni appena annesse
Il diritto al voto era censitario: votava appena il 2% della
popolazione
Conseguenza: frattura tra paese legale e paese regale, tra
popolo e governo.
Tassa sul macinato: emblema della politica di tassazione
indiretta
Riforma agraria fallita: non si riesce a modernizzare le
strutture agricole del nostro paese
Leva obbligatoria

Problema del brigantaggio: nel Centro-Sud bande
organizzate di sbandati, a volte al soldo dei Borbone,
costringono il governo ad un intervento armato. Nasce
un’epopea antirisorgimentale che prosegue ancora
Il
vero problema era quello di creare anche un popolo italiano:
“Fatta l’Italia bisogna fare gli Italiani”.
Brigante se more
Abbiamo posato chitarre e
tamburi
Perché questa musica deve
cambiare;
Siamo briganti, facciamo paura,
Con la doppietta vogliamo
cantare.
E ora cantiamo una nuova
canzone,
Tutta le gente la deve imparare
Non ci interessa del Re Borbone
La terra è la nostra, non si deve
toccare.
Tutti i paesi della Basilicata
Si son svegliati e vogliono
lottare,
Anche la calabria si è rivoltata
Ed il nemico facciamo tremare.
Chi ha visto il lupo e s’è messo
paura,
Non sa bene qual è la verità:
Il vero lupo che mangia le
creature
È il piemontese che vogliamo
cacciare.
Femmine belle, che avete cuore,
Se il brigante volete salvare,
Non lo cercate, scordatevene il
nome:
Chi ci fa guerra non ha pietà.
Uomo si nasce, brigante si muore
E fino all’ultimo dobbiamo lottare.
Se moriamo portateci un fiore:
È una bestemmia questa libertà.
Non è finita qui.
L’Italia ancora in guerra






1862: la questione romana. Garibaldi vuole liberare Roma:
“Roma, o morte!” Viene fermato in Aspromonte prima e a
Mentana poi.
1866: terza guerra d’indipendenza. In Europa scoppia un
conflitto tra Prussia e Austria. L’Italia, alleata ai tedeschi,
entra in guerra.
29 giugno 1866: sconfitta a Custoza, disfatta italiana
L’Italia perde la guerra, ma ottiene il Veneto da Napoleone
III. Garibaldi, in Trentino, è costretto a ritirarsi in Italia
1970: si riapre la questione romana: i francesi proteggono
Roma, inespugnabile fino a quando l’esercito d’oltralpe non
viene ritirato dall’imperatore. Le truppe del partito d’azione,
aprendo una breccia nei pressi di Porta Pia entrano nella
Città Eterna, che può diventare così capitale d’Italia.
1871: legge delle Guarentigie: al pontefice viene
riconosciuto il libero esercizio spirituale e l’extraterritorialità
del Vaticano.
Breccia di Porta Pia
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