Dicembre 2014 • n. 2
Poste It. s.p.a. Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art. 1, c. 2, DCB Bl
Anno LXXXVIII
Bollettino delle
dell parrocchie dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo in Sospirolo e di S. Stefano in Gron • 32037 Sospirolo (BL) • C.C.P. 10167328 • Tel. 0437/89168
CARISSIMI!
Per la Chiesa, la famiglia, fondata
sul Matrimonio, è molto importante.
Ma più importante è che sia fondata
sul vero Amore! Un Amore che sia
pronto al dono totale della propria
vita, perché in questo caso c’è un
collegamento vero con l’Amore di
Cristo verso l’umanità
Le parole che vengono pronunciate
davanti all’Altare sono di una bellezza
straordinaria! Invito sempre gli sposi
ad impararle a memoria e a ripeterle
spesso l’uno all’atra nella vita!
Io, N., accolgo te, N., come mia sposa
(mio sposo). Con la Grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore, nella salute e
nella malattia, e di amarti e onorarti
tutti i giorni della mia vita!”
Quando queste parole sono vere, tutto
il resto è secondario!
“Carissimo don Alfredo, con questo
biglietto la vogliamo ringraziare di
tutto quello che ha fatto per noi.
Soprattutto per averci aiutato nel
realizzare il nostro sogno. Tutta la
giornata è stata a dir poco, perfetta.
Più di così non potevamo desiderare.
Non ci è interessato cosa c’era da
mangiare ma con chi mangiavamo
(persone che ci hanno dato affetto e
Amore).Non ci è interessato se la tavola
era decorata con tovaglie preziose o
bicchieri di cristallo ma che ci fossero i
nostri figli e nipoti (anche le suocere!).
Grazie, grazie e ancora grazie dagli
sposini Diego e Anna Maria...”
Non solo la gioia è stata grande per i
protagonisti, ma la gioia è grande per
TUTTI, quando un uomo e una donna
si amano per sempre e danno vita!
Prego che Gesù Bambino trovi sotto
l’albero di Natale un vero FUOCO
D’AMORE: il resto è di poco valore al
suo confronto.
Evviva gli Sposi! BUON NATALE A LORO
E A TUTTE LE FAMIGLIE!
Don Alfredo
Ma?... è una parabola!
(Ve la racconto, scusandomi con i Sacri Evangelisti)
“In questo tempo il Signore parlò e disse: la VITA
nel Regno dei Cieli è simile
ad una chiesa costruita su
un colle. Vennero i venti e si
abbatterono su quella chiesa,
ma essa non cadde! Si scoperchiò, ma non rovinò! Perché
era fondata su salda roccia.!
Volarono lontane tegole, lamiere; volarono in alto tavole
e chiodi, ma gli abitanti di
quella casa non si lasciarono
abbattere! Anzi fu quella casa
a tenerli uniti, ad irrobustire
la loro solidarietà, a testimoniare la loro fede! Alcuni si
spaventarono per i troppi sacrifici richiesti, altri stettero
a guardare tenendosi lontani
ed esprimendo solo giudizi,
altri insistettero perché fosse demolita. Parecchi però
diedero tempo, denaro, preghiera e sostegno. E vennero
i generosi Vigili del Fuoco,
vennero i capaci impresari.
Vennero “i media” per riprendere e trasmettere l’accaduto. Vennero ancora una volta
scribi e farisei. Il popolo era
in ansia e si DOMANDAVA
CHE SENSO AVESSE TUTTO
QUESTO...Poi la chiesa riprese ad essere ancora il luogo
della festa, dell’accoglienza,
dell’ascolto, del pentimento,
della speranza: della VITA!”
“SI DOMANDAVA CHE
SENSO AVESSE TUTTO QUESTO!”
Mentre noi ci preoccupavamo della nostra chiesa, il
Papa, i Vescovi e il Sinodo a
Roma si davano da fare per
salvare la Famiglia! Anche
loro, accorsi da ogni parte
del mondo per salvare la culla della vita e della società!
Perché contro la FAMIGLIA
sono arrivati venti e tempeste
gravi! Stanno volando lontane
consuetudini, abitudini, tradizioni non tutte sante. Crollano tanti pregiudizi, incomprensioni, mode, ipocrisie
(ed ringraziamone il Cielo!),
ma anche virtù e valori profondi ed essenziali... Alcuni
cercano di demolirla con giri
di parole, con strane leggi,
con tanta rabbia! Altri stanno a guardare, lasciando fare,
insensibili alla gravità della
situazione. Ma ci sono “gli
uomini di buona volontà” che
cercano di custodire la Vita.
Siamo stati testimoni di un
Sinodo voluto da Papa Francesco: si è preso atto della
situazione concreta. Si sono
evidenziati i grandi beni che
porta all’Umanità la Famiglia.
Si sono individuate le crepe
e i disastri dovuti ai tempi
nuovi. Ci si è proposto di incontinua a pag. 2
Cronaca parrocchiale Sospirolo
■
continua da pag. 1
dire un Sinodo conclusivo per aiutare
a ridare bellezza e vitalità al progetto
di Dio. Come fa bene al cuore vedere
tante persone lavorare per amore e con
fede alla salvezza della prima cellula di
ogni società: LA FAMIGLIA fondata sul
MATRIMONIO TRA UN UOMO E UNA
DONNA CHE SI AMANO PER SEMPRE
E TRASMETTONO LA VITA!
Quando il tetto si è danneggiato,
quelli di Sospirolo, non hanno demolito
la chiesa! L’hanno riparata! Quando la
Famiglia entra in difficoltà, il discepolo
del Maestro non la danneggia ancor di
più, ma corre ai ripari! Per renderla più
bella di prima, più vicina al Progetto di
chi l’ha pensata! Coraggio!
don Alfredo
La nota pastorale
Magnifico il titolo “SIAMO IL PROFUMO di CRISTO”, preso dalla lettera di s. Paolo ai
fedeli di Corinto (2 Cor.2,15), con il quale il Vescovo invita a scoprire dentro di noi
la fragranza divina che aspetta di espandersi, ma o per negligenza o per pigrizia,
custodiamo spesso ben chiusa! Vediamo come il vescovo presenta la sua Nota.
Carissimi,
la mia ultima lettera aveva come titolo:
“Lui deve crescere”. Ringrazio comunità
e persone che hanno accolto la precedente Nota pastorale valorizzandola. Ne ho
avuto testimonianza da comunicazioni
personali e articoli apparsi su molti giornali parrocchiali.
Se Lui, Gesù Cristo, è cresciuto in noi,
possiamo dire, ancora con la Parola di
Dio, che siamo “il profumo di Cristo”. È
espressione suggestiva per indicare come
lo Spirito di Gesù ci dà frutti interiori che
si diffondono, facendoci capaci di relazioni belle che ci danno gioia reciproca.
La prima gioia è per Colui che è in noi e
desidera crescere con noi. Dice infatti la
Parola: «Siano rese grazie a Dio, il quale
ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e
diffonde per mezzo nostro il profumo della
sua conoscenza nel mondo intero! Noi
siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di
Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli
che si perdono» (2Cor 2,14-15). Vivendo
come cristiani capaci di relazioni belle,
possiamo far sì che gli altri sentano in
noi il “profumo di Cristo”, che la nostra
vita parli già da sola. Se uno è veramente
cristiano, lo si “sente”: evangelizza con la
sua sola presenza.
Un profumo che dà gioia
La gioia! Papa Francesco, nello scritto Evangelii Gaudium (EG), ci spiega che
questo è l’annuncio principale: la gioia. Ci
2
è data come frutto immancabile quando
ci apriamo all’amore e doniamo amore. È
questo il compito di ogni ministro ordinato
e di tutti coloro che portano il lieto annuncio: «Noi non intendiamo fare da padroni
sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia» (2 Cor 1,24). La
gioia proposta a chi vive il Vangelo non è
per un “ingenuo ottimismo” (EG 6), né per
auto-compiacimento o auto-realizzazione
che portano all’indifferenza verso la sofferenza altrui. È invece la gioia pasquale,
accompagnata dalla sofferenza nel constatare le tante situazioni contrarie al vangelo. Facendoci compassionevoli verso di
esse, nasce il fermento della solidarietà che
porta consolazione anche nelle situazioni
più drammatiche, sia personali che sociali.
Il grande rischio, che oggi riguarda
anche noi e la nostra Chiesa, è la tristezza:
“La tristezza individualista che scaturisce
dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca
malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore
si chiude nei propri interessi non vi è più
spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non
si gode più della dolce gioia del suo amore,
non palpita l’entusiasmo di fare il bene.
Anche i credenti corrono questo rischio,
certo e permanente. Molti vi cadono e si
trasformano in persone risentite, scontente, senza vita” (EG,2).
Noi, fin dal nostro Battesimo, diventiamo “il profumo di Cristo” che poi, con
gli altri due Sacramenti dell’Iniziazione
cristiana, la Cresima e l’Eucaristia, giunge
alla sua massima fragranza. È questo il
dono che precede ogni nostra risposta, che
ci è dato gratis insieme alla vita. Chi ci ha
amato ha voluto farci parte di tutto il dono
di Gesù Cristo che, con il prezzo della sua
vita-morte-risurrezione, ci innesta in lui.
Il tema di quest’anno, i Sacramenti
dell’Iniziazione cristiana, vuole essere
un aiuto a farci nuovamente consapevoli
dei doni che già abbiamo nel nostro intimo e della gioia che da essi scaturisce.
È impossibile immaginare la ricchezza
che ci danno nel tempo e nell’eternità.
«Quanto a voi, avete l’unzione dal Santo,
e conoscete ogni cosa» (1 Gv 2,20). Sì,
sono come un’unzione che impregna la
nostra interiorità e la fa sorgente di un
modo sempre nuovo di vivere e di diffondere profumo.
Bollettino interparrocchiale
Giorno dell’iscrizione al Catechismo. NOI BATTEZZATI SIAMO IL PROFUMO DI CRISTO! In questo mondo c’è bisogno di tanto Profumo! RAGAZZI PROFUMATE IL MONDO!
Quindi il Vescovo nella
prima parte della Nota tratta
diffusamente e con grande
sensibilità pastorale i tre Sacramenti (Battesimo, Cresima,
Eucarestia) che sono appunto
i Sacramenti dell’Iniziazione
cristiana.
Nella seconda parte il Vescovo ci ricorda che siamo
chiamati diffondere il profumo di Cristo proprio come
servitori della gioia. A questo
impegno sono chiamati in
primo luogo I GENITORI e,
in questa società in continua
evoluzione, anche i NONNI
che spesso devono sostituire i
genitori impegnati nel lavoro.
Nell’ultima parte il Vescovo
chiede che la nostra Chiesa,
sia una Chiesa che vive nella speranza: curando che al
suo interno cresca la pace;
impegnandoci ad essere capaci di amare la nostra terra,
autentica “memoria della creazione” la cui custodia premurosa diventa profezia dei
“cieli e terra nuovi’; sapendo
fermarsi e pensare di fronte
al nostro patrimonio artistico
attraverso cui anche il vangelo parla; amando la liturgia,
celebrazione comunitaria della
fede; valorizzando e favorendo relazioni umane sempre
più intense e vere.
La Nota pastorale termina
con una presentazione del
Vangelo di Marco che ci accompagnerà nell’anno liturgico 2014-2015.
(Se qualcuno desidera
leggere tutta la Nota, la può
chiedere in Canonica oppure
scaricarla dal sito internet:
http://www.diocesi.it/documenti/archivio/diocesane/297il-vescovo-ha-consegnatoalla-diocesi-la-nota-pastorale-2014-2015.html)
Messa a Pera Mula
Da alcuni anni, il 6 agosto, festa
della Trasfigurazione di Cristo
sul monte Tabor, ci rechiamo
a celebrare la Messa in uno
dei luoghi che più parlano di
bellezza, di natura, di silenzio, di
amicizia, di storia... Quest’anno è
toccato all’altura così detta PERA
MULA nella parte che sovrasta
il Lago del Mis. Un luogo storico
(nel 1526 esisteva un Bastione
per sorvegliare il Canal del Mis,
come è scritto a pag. 28 del libro
di Pieranna Casanova “Una
Storia, tante storie “ riportando un
articolo dell’Arch. Mauro Vedana).
Ebbene, proprio in questo luogo
ci siamo ritrovati in parecchi
per magnificare il Signore per le
meraviglie della sua creazione.
Durante la celebrazione della
Messa, si sono ricordate le vicende
del passato, si è pregato perché
ci sia più attenzione e rispetto
del patrimonio ambientale e
Sospirolo – Gron
storico della Valle. Tutti siamo
convinti che si potrebbe fare di più
per la Valle del Mis! Un’occhiata
l’abbiamo data anche alla Valle
di San Daniele, proprio di fronte
a Pera Mula, al di là della diga.
Chissà se la prossima volta
potremo celebrare proprio tra
i resti del castello di Costa che
da quel colle dominava la Valle
sottostante,(con l’altro castello,
detto del Misso..).Faremo di tutto
per riuscirci!
Al termine della Messa,
“Come è bello restare qui! ...” le parole di Pietro sul Tabor,
le pensavamo anche noi!
Giancarlo e compagni, hanno
fatto “apparire” salame, pane,
vino, dolci ecc. e la piccola
ma significativa festa della
Montagna ha preso il colore
dell’allegria , dei racconti, dei
ricordi e dei canti.
Non poteva mancare uno spuntino sotto gli alberi: Grazie
Giancarlo!
3
D
omenica 19 ottobre pomeriggio, la
Parrocchia di Sospirolo si è recata in
pellegrinaggio a Riese (TV) con una trentina
di persone, ben motivate e desiderose di
esprimere la propria gratitudine al Santo,
che, allora Patriarca di Venezia, era salito a
consacrare la Chiesa e l’Altare maggiore: era
il 23 marzo 1898. Lo abbiamo voluto anche
per celebrare il centenario della sua morte.
Per prima cosa siamo stati al Santuario
delle Cendròle, frequentato dal futuro Papa
fin dalla sua infanzia e a cui era affezionatissimo. In quel sacro luogo ci siamo
intrattenuti nella preghiera meditata del
Rosario e, guidati dal solerte Sacrestano
locale, abbiamo anche potuto visitare la
mostra e la chiesa. Davanti al Santuario c’è
stata la foto ufficiale.
In un secondo momento ci siamo recati
in paese per visitare la casa natale di San
Giuseppe Sarto. Accolti da una coppia di
sposi, siamo stati accompagnati con tanta
attenzione e amicizia nelle varie stanze: la
cucina, lo studio, le camere, il soggiorno
ecc. fino al museo che custodisce molti
ricordi del Santo. Per tutti è stato un salto
nel passato: mobili, suppellettili, fotografie,
oggetti del ‘800\’900 tutti ben custoditi e
significativi, esprimevano nel loro vetusto
stato i sentimenti di semplicità, umiltà di
una famiglia che è vissuta con dignità e
fede. In una sala a pochi passi dalla casa
dei Sarto, una suora delle Discepole del
Vangelo, aiutata da un filmato, ci ha fatto
un ripercorrere tutti i momenti salienti della
sua vita.
In gruppo abbiamo quindi raggiunto
la Chiesa Parrocchiale. Presso il Fonte battesimale dove Giuseppe Sarto fu accolto
nella Chiesa, tutti abbiamo rinnovato con
commozione la nostra fede con la recita
del Credo. All’Altare dedicato al San Pio X,
abbiamo affidato la nostra Comunità parrocchiale alla sua protezione e preghiera.
Ultimo luogo ad essere visitato è stato il
sepolcro in cui il corpo del Papa fu custodito, prima dell’attuale dimora che si trova
nella Basilica di San Pietro.
Concludendo, possiamo dire che è stato
un vero Pellegrinaggio: tante le sollecitazioni a crescere nella vita cristiana che ha
un solo sbocco, la santità! Essere Santi non
dipende tanto da noi quanto dalla Volontà
del Padre di volere che :” nulla vada perduto di ciò che mi è stato dato!”, come disse
Gesù! La Santità non è solo per i “perfetti”
(ammesso che ce ne siano!), ma per gli
umili e i poveri in spirito! I “Santi” da altare
(come San Pio X) sono la prova che Dio
è sempre all’opera per salvare i suoi figli!
4
Grazie Papa san Pio X°!
Lettera autografa di san Pio X
Bollettino interparrocchiale
La chiesetta di San Rocco
La chiesetta di San Rocco è stata
edificata nel 1836 con le offerte dei fedeli
per liberarsi “dal flagello del Cholèra”
(così lascia scritto il parroco di allora
don Antonio Guarneri) ma siccome le
possibilità finanziarie erano molto poche
e il progetto era molto grande... non si
arrivò a portarlo a termine che nel 24
gennaio 1868! Con grandi sacrifici, ma
anche con grande riconoscenza perchè
San Rocco li aveva veramente esauditi
e il Cholèra si era fermato. (Nell’archivio
conservato in canonica si possono
contare le decine e decine di morti avuti
in paese, prima dell’edificazione della
chiesa!).
San Rocco da vivo però non si era
occupato di malati di Cholèra, ma di
Peste! Lui stesso venne colpito da questa
terribile malattia da cui fu salvato anche
per l’arrivo del cagnolino che gli portò
del pane e, soprattutto, il suo padrone
che un giorno lo seguì incuriosito per le
continue fughe del suo cane. Quasi tutte
le parrocchie prima del ‘900 hanno una
chiesa dedicata a questo santo per la
protezione da queste gravi epidemie.
Il suggerimento che mi è venuto
spontaneo da dare alla comunità è di
prendere ancora questo Santo come
Protettore contro quella che è diventata
la Peste e il Cholèra dei tempi attuali:
il Tumore! Le vittime di questa vera
“pestilenza” sono ormai innumerevoli. La
Scienza fa passi da gigante nella ricerca
e nel contrastarla, ma la sofferenza che
porta nelle persone, nelle famiglie, nelle
comunità è ancora immensa! Ricorriamo
Nei mesi scorsi mi son fatto spedire dall’Archivio Diocesano dove è custodita
l’originale, la copia della lettera che l’allora Patriarca di Venezia, scrisse come
testimonianza del suo intervento nella Chiesa di Sospirolo. La traduzione è stata
fatta da don Giuseppe Minella, molto più esperto di me nella lingua latina,
date le sue due Lauree. Lo ringraziamo anche perchè trascrive tutta la lettera
in caratteri moderni e poi ci dà una traduzione italiana.
TRASCRIZIONE:
“Universis et singulis praesentes
inspecturis fidem facio ac testor
me Josephum Cardinalem Sarto
Patriarcham Venetiarum de licenzia
Illmi et Revmi Domini Dom. Salvatoris Bolognesi Episcopi Bellunensis
et Feltrensis die 23 mensisi Martii
anni 1898 novam Ecclesiam et Altare majus Paroeciae vulgo dictae
Sospirolo in Dioecesi Bellunensi
consecrasse in honorem Sanctorum
Apostolorum Petri et Pauli, Reliquias
eorundem Sanctorum Apostolorum et Martyrum Petri et Pauli
nec non Divi Marci Evangelistae in
eo inclusisse, et ad consecrationis
memoriam per singulos annos
renovandam Dominicam Primam
Septembris adsignasse.
In quorum fidem etc
Datum Venetiis in Palatio Patriarchali die 25 mensis Martii an.1898”.
Sospirolo – Gron
TRADUZIONE:
Giuseppe Sarto cardinale di S. R. E. (Santa
Romana Chiesa) del titolo di san Bernardo
Ad Thermas nell’ordine dei presbiteri per
misericordia divina Patriarca di Venezia
e primate della Dalmazia abate commendatario perpetuo di san Cipriano di
Murano ecc.ecc.ecc.
“A tutti coloro che vedranno la presente Lettera faccio fede e testifico che io
Giuseppe Sarto, Patriarca di Venezia, con
licenza dell’Ill.mo e Rev.mo Salvatore
Bolognesi, Vescovo di Belluno e Feltre,
il giorno 23 Marzo dell’anno 1898, ho
consacrato in onore dei Santi Apostoli
Pietro e Paolo la nuova Chiesa e l’Altare
maggiore della Parrocchia d Sospirolo, in
Diocesi di Belluno, e ho incluso nell’Altare le Reliquie dei Santi Apostoli e Martiri
Pietro e Paolo, nonché quelle di San Marco
Evangelista, assegnando di rinnovare la
memoria della consacrazione alla Prima
Domenica di Settembre di ogni anno.
In fede di ciò eccetera…
Dato a Venezia, nel Palazzo Patriarcale, il
25 marzo 1898”.
con fiducia a questo Santo: ha aiutato
tanti e in tanti luoghi, sicuramente aiuta
ancora e può preservarci da questa
dolorosa esperienza.
La Pala dell’altare di San Rocco intanto
è in restauro presso la Sig.ra Mariangela
Mattia, di Visome, che con il permesso
della Sopraintendenza alle Belle Arti
di Venezia, la preserverà dal degrado
a cui era già arrivata. Sarà pronta
per la prossima Primavera. La spesa è
abbastanza abbordabile ( circa 3.500 Euro.
Il portone della Chiesetta anche verrà
ripulito e reso idoneo a superare le
intemperie che anno dopo anno si sono
abbattute sulla sua superficie!
Un piccolo Comitato sta anche cercando
fondi per poter tinteggiare e rinnovare un
po’ l’interno.
Benedizione dei cani
Il 16 agosto, prima della celebrazione della S. Messa in onore
di San Rocco, c’è stata l’annuale benedizione dei cani, a ricordo
di quello che ha assistito e il Santo durante il periodo della
malattia. Alla benedizione dei cani, amici dell’uomo, c’è sempre
qualcuno di nuovo. Quest’anno c’è chi è venuto anche da
Trichiana, Visome, Belluno..Qualcuno è arrivato in ritardo...
Ho ricevuto perfino biglietti di ringraziamento. Qualcuno mi ha
pregato di spedirgli la preghiera via e-mail. La pubblico per tutti
coloro che ancora non la conoscono...
Preghiera del cane ( scritta da Piero Scanziani)
Signore di tutte le Creature, fa che l’uomo, mio padrone, sia
così fedele verso gli altri uomini come io gli sono fedele. Fa che
egli sia affezionato alla sua famiglia e ai suoi amici, come io
gli sono affezionato. Fa che egli custodisca onestamente i beni
che tu gli affidi, come onestamente io custodisco i suoi. Dagli, o
Signore, un sorriso facile e spontaneo, come facile e spontaneo
è il mio scodinzolare. Fa che egli sia pronto alla gratitudine
come io sono pronto a lambire. Concedigli una pazienza pari
alla mia, che attendo i suoi ritorni senza lagnarmi. Dagli il mio
coraggio, la mia prontezza a sacrificare per lui tutto, da ogni
comodità fino alla vita stessa. Conservagli la mia giovinezza
di cuore e la mia giocondità di pensiero. O Signore di tutte le
Creature, come io sono sempre veramente cane, fa che egli sia
veramente uomo.
5
PROGETTO
restauro chiesa
parrocchiale
!
Ancora non è concluso
Credevamo di essere arrivati ad una conclusione, dopo i
sondaggi, ora ci è chiesto un ulteriore rapporto. Si sono già spesi
circa 15.000 euro e ancora non si vede la fine! Vien la voglia di
lasciar perdere! Nel frattempo ci si è messo di mezzo il vento e
altri 10.000 Euro sono volati via con le lamiere: e tutto è da rifare!
SI SPERA che l’Assicurazione intervenga nel sistemare il danno,
ma per il resto tutto poggia sulla Comunità, già indebitata fino
al collo!
Per questo l’architetto Vedana scrive al Comune la lettera che vi
trascrivo per mettere al corrente del brutto momento che stiamo
passando riguardo al restauro della nostra Chiesa.
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INDAGINE SULLE FONDAZIONI
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A TAGLIO ASFALTO SU SCAVO 1
B SCAVO
C PULITURA
D RILIEVO FOTOGRAFICO
E CHIUSURA SCAVO E RIPRISTINO
(la numerazione riportata si riferisce alle fessure
passanti della muratura : vedi TAV B1,B2,B3,B4,B5,B6)
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Purtroppo la risposta del Comune è stata negativa
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RILIEVO
PIANTA
trincea 1
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PROGETTO DI RESTAURO
scavo 5x1 profondo 2
CHIESA PARROCCHIALE DI SOSPIROLO
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CHIESA PARROCCHIALE DI SOSPIROLO
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PROGETTO DI RESTAURO
scavo 4x1 profondo 2
6
B08
15 m
PIANTA
N
RILIEVO2
trincea
Bollettino interparrocchiale
Anniversario speciale a Oregne
Il 19 luglio Oregne ha festeggiato una ricorrenza speciale: il 525°
anniversario della costruzione della chiesetta di S. Tiziano con la
celebrazione della santa messa a cui ha fatto seguito il concerto della
banda comunale di Lurate Caccivio di Como.
La bella festa in onore della nostra chiesetta e simbolo della nostra
frazione ha visto la partecipazione di numerose persone che hanno
riempito la piazzetta e si è’ conclusa con un rinfresco.
Comitato S.Tiziano
San Michele ai Pascoli
Quest’anno, dopo la celebrazione della S .Messa in onore di S. Michele,
c’è stata una “novità”: è stata recuperata una tradizione secolare quasi
dimenticata: la benedizione delle “inime”.
Per quelli più giovani che non ne hanno mai sentito parlare, si tratta di
lunghi bastoni, (come si vede nella foto), che vengono utilizzati ancora
oggi e servono a scuotere gli alti rami dei noci e noccioli ( una volta
anche dei castani), per farne cadere i frutti. Con questo rito, Don Alfredo
ci ha invitato a pregare affinché anche noi con la nostra fede e opere
possiamo raccogliere i doni che giungono dall’alto della misericordia di
Dio Padre, fatti “cadere” con preghiera costante e fiduciosa!
I. Moretti
Sospirolo – Gron
Associazione “Centro Studi sulla
Montagna Sospirolese”
“Varda là! Na olta se seghea fin la in
zima!”. A chi di noi non è mai capitato
di sentirsi dire una frase del genere da
un nonno, dal papà o magari dirla di
persona a qualcuno, indicando con
il dito verso i pendii del “Pradel” o
del “Col del Dof” ecc.? La catena di
montagna che dallo Sperone si snoda verso il Monte Pizzocco è ora agli
occhi dei più un luogo selvaggio e
inaccessibile perché per lo più ricoperta di boschi che mettono radici
anche su pendii scoscesi, frastagliata
da pareti rocciose e canaloni su cui
sembra possano inerpicarsi solo i
camosci. Nella memoria degli anziani di Sospirolo però la Montagna
Sospirolese rimane un luogo abitato
e fortemente legato alla quotidianità
del vivere dei decenni passati. Ogni
famiglia dei nostri paesi ha numerose
storie da raccontare sullo sfalcio dei
prati in quota, sul taglio della legna,
sulla fatica di arrampicarsi a piedi su
per le mulattiere, la caccia di caprioli
e cervi ecc.
Acqua passata? Il solito minestrone
riscaldato? No!
Lo scorso settembre un gruppo di
sospirolesi, Moreno Lotto, Stefano
Sanniti, Michele Schiocchet, Ugo
Vedana e Paolo Pilotti, ha costituito l’associazione “Centro Studi sulla
Montagna Sospirolese”, con il preciso
obiettivo di riscoprire, valorizzare e
promuovere lo studio del nostro
territorio montano e la gestione di
laboratori di approfondimento su tutte le tematiche legate alla montagna,
dallo studio della flora e della fauna,
agli studi sulla geomorfologia tipica
dell’ambiente montano, nonché gli
aspetti archeologici del Comune di
Sospirolo, con particolare interesse
verso il recupero ed il mantenimento di tutto il patrimonio di sentieri,
ambienti e luoghi tipici della cultura
e della storia del nostro comune. Il
fine ultimo è la protezione e la valorizzazione della natura in tutti i suoi
aspetti.
Come attuare in pratica tutto questo?
Con una serie di interventi di pulizia
dei sentieri esistenti e noti, la riscoperta delle antiche vie di transito, la
mappatura di sentieri, muretti, vecchi
insediamenti abbandonati, la promozione degli stessi tramite tabellature e
brochure. In questo modo si cerca di
poter tornare a leggere e percorrere
quel labirinto di mulattiere, muretti
di confine, staul e casere che pochi
ancora ricordano. È un modo per
riappropriarsi del nostro territorio,
di studiarlo e curarlo, imparando la
logica che sta sotto i tracciati dei nostri avi, i motivi della toponomastica
dei luoghi, il piacere di passeggiare in
boschi o prati che hanno avuto ruolo
fondamentale nella costruzione della
nostra comunità.
Tra le numerose iniziative programmate dal gruppo, ricordiamo tra
l’altro:
Sabato 8 Novembre: la pulizia del
sentiero da Case Barp sopra Sospirolo;
Escursione a tema sul Monte Sperone
(data da definirsi)
Siamo tutti invitati a partecipare alle
iniziative dell’Associazione, preziose
occasioni di incontro, per stare in
compagnia, scambiare idee, dare una
mano come si può, riscoprire luoghi
dimenticati e perché no imparare
qualcosa!
M.Lotto
7
Sagra di san Bartolomeo a Maras
Si è svolta anche quest’anno, dal 20 al 24 agosto, la sagra di san Bartolomeo a Maras.
Molteplici sono stati gli eventi che hanno portato una ventata di rinnovamento a questo
tradizionale appuntamento paesano.
Mercoledì sera la popolazione è stata invitata ad una passeggiata notturna alla quale era
presente anche una delegazione longobarda. L’atmosfera è stata particolarmente coinvolgente grazie all’accoglienza di Rosella e Fioretto in località “ai Pilotti”, all’abbondante e
gustoso banchetto, all’esposizione interattiva delle foto di Romeo D’Isep e alla spettacolare
e danzante musica di Tea Pilotti e della sua fisarmonica.
La buona cucina si è fatta anche quest’anno apprezzare, grazie alle proposte di pesce,
alle specialità della tradizione locale e anche per merito dei variegati accompagnamenti
musicali. Venerdì sera dj Bisso ha elettrizzato con la disco giovani e adulti in trepidazione,
mentre sabato, tra il cenone e la lotteria di san Bartolomeo, è stato Gigi Bristot a salire
sul palco offrendo al pubblico una serata revival per festeggiare i suoi 50 anni di successi.
Non sono mancati la pesca dei fiori, gestita dai più giovani, e la degustazione di “panoiot”
al termine di ogni cena.
Domenica 24 agosto, proprio nel giorno del santo Patrono, la cara e sempre benvoluta
Maria Miglioli ha lasciato questa vita e il suo spirito si è unito a quello di tutti i presenti
durante la Santa Messa celebrata sotto il tendone, prima di ritornare alle braccia del Padre.
Di quel momento rimane impresso nei cuori un ricordo di nostalgica tenerezza. Nella stessa
giornata sono state organizzate due escursioni, una più impegnativa sulle vie dell’alto
Aldega della durata di 3 ore e una più breve e semplice lungo la pedemontana di Maras,
grazie alla disponibiltà delle guide locali Ugo Vedana e Stefano Sanniti. Quest’anno è stato
anche proposto, il 30 e 31 agosto, il primo torneo longobardo di calcetto su manto erboso.
I membri dell’Associazione e i loro familiari hanno festeggiato l’ottima riuscita della sagra
con una gita a Chioggia, lo scorso 19 ottobre. Come ogni anno, gli ingredienti segreti di
questo gruppo sono, infatti, l’affiatamento che lega i volontari, la voglia di divertirsi collaborando assieme, nonché la fortuna di avere sempre giovani e piccoli volenterosi come
new entry. L’Associazione di san Bartolomeo ringrazia tutti coloro che hanno preso parte
alla buona riuscita della manifestazione.
Denise
Processione ”longobarda” verso il tendone per la Messa.
VERBALE N.6 DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE - SOSPIROLO
Verbale n. 7 della riunione
del Consiglio Pastorale Parrocchiale, 30 settembre 2014
Presenti: Don Alfredo Levis, Diacono
Piccolin Gianni, Casanova Daniele, Caviola Enzo, De Cian Rachele, Furlanetto
Giuseppe, Moretti Ilenia, Moretti Itala,
Poloni Felicita, Viel Sara
Assenti giustificati: Buzzatti Alberto,
Case Alvise, De Zanet Denise
Ora di inizio riunione: 20.30
NOTA PASTORALE: riflessioni, proposte, chiarimenti.
Don Alfredo: “quest’anno ci è stata
consegnata la nota “profumata” del
Vescovo, dopo quella dell’anno scorso
“Lui deve crescere”.
Ogni giorno bisogna resistere alla “puzza”di morte che ci circonda. Dobbiamo
renderci conto che noi siamo profumati
e prendere coscienza di questo dono
che ci è stato dato.
Il pensiero di Gesù non c’è da nessun’altra parte: nella sconfitta vede qualcosa
di grande,
anche quando tutti ti dicono
8
di non fare così. A cominciare dall’un-
zione del Battesimo bisogna lasciare
che la mentalità di Cristo ci riempia e
raggiunga tutti nelle nostre azioni, per
poi farlo uscire dal cuore... Ci sono tanti
tappi dentro di noi, come l’egoismo,la
paura, la pigrizia. Riscopriamo la nostra dignità di cristiani, così cambia la
società. Questo sarà un anno in cui ci
avviciniamo un po’ di più al pensiero
di Gesù, essere più “pensosi” scrive il
Vescovo. Rischiamo in questi momenti
di crisi di non vedere i cambiamenti
profondi. Ci prende lo scoraggiamento:
come il ciclamino è segno di speranza,
così noi abbiamo uno scopo, anche se
qualcuno ci calpesta. Gesù ha iniziato
un progetto per trasformare il mondo,
non si sa come e quando, bisogna solo
fare qualcosa nel nostro piccolo. Nelle
vita di ogni giorno deve emanare da
noi questo profumo. Si apre la discussione molto interessante. L’dea che
scaturisce è che noi dobbiamo dare
una forte testimonianza di SPERANZA,
NON DI SCONFITTA E DI PAURA! Come
il ciclamino delle nostre siepi, sboccia
e profuma nell’umiltà e nella fedeltà
e il mondo inizia ad essere più bello!
GRUPPI PARROCCHIALI (Catechisti,
Giovani, Scaut, G. Vangelo, Sacrestani,
del Bollettino, ecc.) Programmi, difficoltà, richieste.
Le Catechiste sentono il bisogno di
trasmettere il Vangelo di Gesù, sempre
ogni mercoledì. Per la Seconda elementare si stanno verificando le disponibilità. Domenica 5 ottobre ci sarà l’iscrizione al catechismo per le Elementari,
durante la Messa della Comunità.
Il gruppo delle Medie inizierà a Novembre, mentre il Gruppo Giovani si preparerà per la Cresima, che sarà celebrata il
prossimo anno, forse nella festa di San
Pietro. Gli Animatori scarseggiano e si
cercherà di contattarne di nuovi.
Anche i sagrestani hanno un grande
valore nella comunità: il loro servizio
è molto prezioso per trasmettere il
“Profumo” di Cristo! Li RINGRAZIAMO
di cuore!
Il gruppo del Vangelo si riunisce sempre
il Venerdì. Ci sono tante occasioni per
farci profumare dal Vangelo.
PELLEGRINAGGIO A S. PIO X -RIESE: data, orari, modalità.
Con questo pellegrinaggio vogliamo
ringraziare San Pio X, nel centenario
della morte, perché da patriarca di Venezia ha consacrato la nostra Chiesa.
Reciteremo il Rosario nel Santuario
delle Cendrole dove era solito pregare,
poi la visita alla casa, al museo e alla
Chiesa. La data stabilita è il 19 ottobre,
nel pomeriggio
VARIE.
Daniele Casanova dice che ha fatto un
campo di formazione su tutto il rito
della S. Messa. Gli piacerebbe fare una
serata su tutto il significato dei gesti.
Don Alfredo avverte che a novembre, nell’anniversario dell’eccidio di
Gena, ci sarà una Messa da Requiem
con coro e orchestra, organizzata dal
Comune.
Ci sarà anche una rassegna di cori con
presentazione della fondazione Cucchini, in data da definire.
Con una preghiera di ringraziamento si
conclude la riunione.
Ora di fine riunione:h.22.30
La SegretariaBollettino interparrocchiale
Ilenia Moretti
Il Parroco
Don Alfredo Levis
Cronaca parrocchiale Gron
■
Festa dei nonni 2014
Gron di Sospirolo – 26 ottobre 2014. Anche
quest’anno la Parrocchia di S. Stefano in Gron
ha festeggiato nonni e bisnonni delle due
Comunità parrocchiali, Gron e Sospirolo. Si
sono ritrovati insieme domenica 26 ottobre
nella parrocchiale per partecipare alla S. Messa festiva delle 10.30. Con la fede dei figli di
Dio, hanno espresso sentimenti di gratitudine
e chiesto al Signore la salute per gli anni a
venire. Nell’omelia, don Giuseppe Minella
ha voluto riservare ai nonni un pensiero
speciale facendo proprie alcune parole di
papa Francesco. I nonni sono stati così identificati come persone che conoscono bene il
primo comandamento, quello sull’amore al
prossimo, dato da Gesù nel brano evangelico
appena proclamato. I nonni – ha continuato
don Minella – sono un tesoro per la Chiesa e
la società perché danno buoni esempi, por-
Carissimi di Gron,
sento il dovere di dare un rendiconto
attraverso le pagine del bollettino di
quanto realizzato attraverso la pubblicazione del volume sulla nostra
chiesetta di santo Stefano, che è stato pubblicato lo scorso anno, nell’intento di raccogliere qualche fondo
per i restauri della chiesetta, oltre che
per rendere disponibile il frutto del
mio studio. Sono giunto a copertura
delle spese di impaginazione e stampa che avevo anticipato personalmente. Ma grazie ai contributi promessi ed erogati (Cassa Rurale Val di
Fassa e Agordino, Comitato “I Gos da
Gron” e Pro Loco “Monti del Sole”), a
Sospirolo – Gron
tano e lasciano in eredità la dottrina e la fede
e sono la memoria da custodire. Infatti, un
popolo che perde la memoria è un popolo
che non ha futuro.
Non è mancata poi la preghiera per i nonni ammalati e per quelli che già vivono in
Cristo Gesù. Infine i festeggiati, insieme a
don Giuseppe e al Parroco, si sono dati appuntamento al ristorante Bacchetti dove,
oltre ad aver pranzato in compagnia, hanno
trascorso un pomeriggio di festa intrattenuti
da una lotteria. Un grazie va rivolto al Coro
parrocchiale “Re Maggiore” e ai chierichetti
per l’animazione della Messa; ma è soprattutto da ringraziare il gruppo di nonne che
ha organizzato la Festa perché continuano a
credere nell’importanza del ritrovarsi insieme
dando esempio di amore per la Comunità.
(foto Valentina De Salvador)
quelli personali di molti parrocchiani
e non, a quello del nostro don Piero
(mons. Pietro Bez, primo Parroco) e
del Gruppo Giovani Gron sono disponibili altri 2.105,00 euro da impiegare per la chiesetta, non appena si
potrà realizzare qualche altro passo
del restauro. Dal momento che quei
denari non mi appartengono, mi è
parso opportuno registrare ogni offerta e l’offerente e dare atto di quanto introitato.
Colgo l’occasione per ringraziare sentitamente quanti, nelle loro attività
commerciali, si sono resi disponibili
alla promozione del libro e continuano a farlo. Vi sono ancora molte
copie a disposizione.
Attenzione giovani!!!
Riparte il GGG
Eccoci pronti e carichi per un nuovo anno
all’insegna del divertimento, delle sfide, e
della voglia di stare insieme per condividere
i nostri momenti di vita quotidiana, le nostre
riflessioni, i nostri dubbi… ovviamente
accompagnati dall’aiuto di Dio!
Ci troviamo, come di consuetudine, tutti
i venerdì sera alle ore 20,30 in Canonica
a Gron, per circa un’ora e mezza: le
belle iniziative non mancano, da quelle
ormai tradizionali come San Nicolò e la
preparazione dei crostoli a Carnevale, a
quelle nuove che saranno proposte da noi o
dai nostri animatori Chiara, Elvio e Marco.
Come promesso nel precedente bollettino,
a breve inviteremo tutta la Comunità alla
visione di un film nel salone parrocchiale,
dove è stato allestito il videoproiettore.
Saremo molto felici di vedere un piccolo
paesino come il nostro riunito: un modo per
scambiare quattro chiacchiere e allo stesso
tempo mantenere viva la nostra Comunità.
Non mancate!
Concludiamo invitando tutti i ragazzi
delle superiori della Parrocchia a passare
una serata in nostra compagnia e chissà,
magari a proseguire con noi il cammino, che
terminerà a giugno per la pausa estiva.
Quindi… avanti giovani!!! Noi vi aspettiamo,
più siamo e meglio è!
Jenny per il Gruppo Giovani Gron
Ringrazio anche quanti hanno preso
parte alla presentazione del libro, domenica 22 dicembre 2013. Eravamo
davvero in tanti, abbiamo riempito
la nostra chiesa parrocchiale: è stato bello vedere e sentire che a Gron
il nostro sentirci Comunità è ancora
forte e vivo.
Anche se il libro porta in copertina il
mio nome, continuo a rimarcare che
la sua realizzazione è stata possibile
grazie al contributo di molti, di molte
persone che hanno creduto in questo
progetto – don Davide in primis – cui
rivolgo nuovamente il mio grazie.
Lo sento davvero come il libro di tutti,
e non solo perché è dedicato come
ho scritto e come confermo ai chieri-
chetti e ai giovani di Gron. Il patrono
santo Stefano ci sostenga nel portare
a compimento quest’iniziativa che è
tutta nelle mani della Provvidenza.
Elvio
CENTRO STUDI STORICI E SOCIO RELIGIOSI IN PUGLIA - BARI
SEZIONE VENETA
Elvio De Dea
La chiesa di santo Stefano di Gron
storia e arte
9
Cara Maria Teresa,
ci hai prese proprio alla sprovvista:noi pensavamo di
avere ancora tanto tempo per venire a chiederti consiglio
o a farci insegnare(e così ci siamo fatte vive anche meno
di quanto potevamo!)e invece tu hai chiuso.E’ vero che
quel brutto Parkinson ti aveva ridotta all’inattività ed alla
dipendenza,ti aveva tolta la voglia di andare avanti,a te
che pure ne avevi già passate tante,ma noi non eravamo ancora pronte.Forse il Padre Eterno,chiamandoti a
se in questo modo e proprio il giorno prima del tuo
83mo compleanno,ha voluto farti un regalo e festeggiarti lassù,ma qui’ hai lasciato un gran vuoto.Ad ogni
modo,vogliamo ringraziarti per i 30 anni che hai dedicato al Laboratorio Missionario durante i quali hai smistato montagne di indumenti,confezionato centinaia di
pacchi,tagliato migliaia di “scarpet”,sferruzzato decine di
maglioni,calzini,gatti etc-E che dire dei tuoi famosi “codinzon” o delle innumerevoli persone che sono ricorse
alle tue mani delicate per farsi “sistemare” caviglie,polsi
od altro? E poi la cura per la “tua” chiesetta di Santa Teresa
e l’accoglienza per tutti quelli che ti capitavano per casa:
Pier Giorgio non avrebbe potuto fare quello che ha fatto
se non avesse avuto una mamma così. Ciao Maria Teresa,
continua a volerci bene dal Cielo.
Le Donne del Laboratorio Missionario
Il gruppo chierichetti di Gron
Ogni 15 giorni, il mercoledì, dopo Catechismo, dalle 16.00 alle
17.00 c’è un gruppo allegro e un po’ vivace che si ritrova
per fare delle prove molto interessanti…
E’ il Gruppo Chierichetti Gron, formato da: Matteo B.,
Martina, Livia, Antonio, Riccardo, Leonardo, Sebastiano, Nicole, Sara, Martino e le ultime leve Elena
e Matteo B. che seguiti dall’instancabile Elvio si preparano al servizio liturgico per le varie celebrazioni
parrocchiali.
Cosa si fa durante le prove?
Prima di tutto incominciamo con un momento di preghiera, poi proviamo e ripetiamo le varie funzioni attorno
all’altare: dal piattino al turibolo, dalla navicella al momento
ddele al vangelo, le
in cui si porge il messale al sacerdote…le candele
amoo pr
aam
prep
epar
arar
aree.
offerte…, in base alle celebrazioni cui ci dobbiamo
preparare.
essenzze, utili
izzato sia pe
pperr le
Ogni chierichetto possiede un libretto delle presenze,
utilizzato
prove che per la partecipazione alle funzioni. Quando si entra a
far parte del Gruppo Chierichetti Gron è molto importante
la costanza, la disciplina, l’ordine e la collaborazione e
come si sa, in ogni gruppo, i più grandi devono aiutare
i più piccoli.
Ogni tanto il Gruppo si ritrova a condividere un pranzo o una cena nella canonica della parrocchia di Gron
per passare un paio d’ore in compagnia e allegria,
giocando insieme.
Per chi volesse unirsi a noi, le prove fino a Natale sono
le seguenti:
Mercoledì 26 Novembre 2014
Mercoledì 10 Dicembre 2014
Mercoledì 24 Dicembre 2014
QUES
QU
ESTO
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ALLA
LA CCOMUNITA’
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OM
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ITA’
A
QUESTO
Livivia
Martinaa e Livia
Hanno collaborato:
Alba Barattin, Annarosa Sanniti, Andrea Manfroi, Benito Cadore, Daniele
Casanova, Davide Lovat, Delia De Bon,
Denise De Zanet, Donatella Viel, Elvio De Dea, Federico Brancaleone,
Franca Monastier, Gianni Piccolin,
Ilenia Moretti, Luigi Cadore, Maria
Teresa Vedana, Mario De Bon, Mario
Sogne, Moreno Lotto, Nicola Cadore,
Noris Pison, Patrizia Andrich, Pieranna
Casanova, Rita Lovatel, Sara Viel.
email: [email protected]
10
Bollettino interparrocchiale
D
al 21 luglio al 15 agosto la VITA
ha riempito di giochi e di attività, ma anche di riflessioni serie,
la chiesa, il cortile, il campetto e le
stanze della casa parrocchiale.
È il Grest di Gron! Come ogni estate,
una cinquantina fra bambin e adolescenti hanno trovato nuove attività,
laboratori interessanti e persone disponibili ad intrattenerli.
Una ventina di animatori e animatrici, giovani e meno giovani, esperti
di Grest o alla loro prima esperienza
hanno sostenuto, guidato e sorvegliato i gruppi, ma soprattutto
hanno dato una significativa testimonianza del loro essere cristiani.
Abbiamo scoperto che la nostra comunità è ricca di talenti, quelli veri,
evangelici; sono persone che per la
prima volta si sono messi a disposizione dando un prezioso contributo
di creatività,competenza e gioia di
stare insieme.
Certo, il tempo non ha permesso
molte attività all’aperto, alcune
gite sono state sospese, fra cui
quella al sito di San Daniele alle
GREST di Gron
Rosse che avrebbe concluso le
riflessioni sul profeta Daniele che
don Alfredo proponeva ogni lunedì.
Interessante l’escursione in quel di
California dove “i grestini e le grestine” hanno incontrato un gruppo di archeologi agordini intenti
a recuperare il sito delle antiche
miniere di rame e ferro della valle.
Festa in parrocchia a Gron
per i 60 anni di ordinazione
di don Giuseppe Minella
Domenica 6 luglio, la Messa celebrata dal collaboratore parrocchiale
don Giuseppe Minella ha assunto un significato particolare, perché
insieme abbiamo ringraziato il Signore per il 60° anniversario della
sua ordinazione sacerdotale, avvenuta a S.Giustina il 2 luglio 1954.
La domenica precedente avevamo festeggiato lo stesso anniversario con
don Pietro Bez - primo parroco di Gron dal 1958 al 1963 e costruttore
della nuova chiesa - nel ricordo degli altri sette compagni di ordinazione.
Sospirolo – Gron
Le attività nei laboratori, sempre
condotte nel segno della conoscenza e del rispetto dell’ambiente,
hanno dato ampio spazio alla creatività; sono stati dipinti quadretti,
confezionato collane e braccialetti
che hanno fatto la gioia soprattutto
delle bambine, costruito casette e
giochi di una volta, esplorati i campi
alla ricerca di tracce di chissà quali
animali…
In cucina si sono molto impegnati
soprattutto i più piccoli, sotto gli
occhi e le mani preziose di Paola
e di Alessandra, che ha trascorso
i suoi pomeriggi di ferie al Grest e
curato con competenza la grafica
del ricettario.
Un’altra novità, nel segno della solidarietà, ha concluso le attività coinvolgendo anche le famiglie. È stata
allestita una pesca di beneficenza
per sostenere la nostra sorellina filippina Flora Mae. Con i soldi raccolti
abbiamo potuto completare la quota necessaria. Grazie alle famiglie
che hanno portato regali, a Luciana,
ideatrice e coordinatrice che ha saputo coinvolgere ed appassionare
un bel gruppetto di ragazze.
Anche quest’anno è stata una
bella esperienza e, al di là della
stanchezza fisica che ci ha colto
tutti, possiamo affermare con soddisfazione e gioia che ancora una
volta, la VITA non ci ha risparmiato
i suoi doni.
Grazie Antonella
Da qualche mese, Antonella Cassinadri Caviola si è trasferita con la famiglia
da Gron a Limana,(via Vivaldi , 27), dove insegna Religione Cattolica nella
locale Scuola Primaria. Nei 18 anni di permanenza a Gron, Antonella è stata
un’ottima collaboratrice nelle varie attività comunitarie, dal Catechismo
al Grest, dal Laboratorio missionario ai Ragazzi missionari; e di questa
collaborazione i parrocchiani le sono profondamente grati. Tanto che si
augurano che il suo buon esempio spinga altre persone a fare altrettanto:
nella vigna del Signore gli operai non sono mai troppi! A sua volta,
Antonella Cassinadri desidera esprimere - tramite il Bollettino - il suo grazie
più sincero per l’affetto e la fiducia con cui è stata accolta a Gron, lei che
veniva da un’altra regione. “Di questa buona accoglienza - dice - conserverò
sempre un grato ricordo. Se ho fatto del bene, ho anche ricevuto del bene!”.
Buon lavoro educativo, dunque, Antonella, in quel di Limana! E grazie di
tutto! I parrocchiani di Gron.(G.M.)
Nella foto dell’11 maggio scorso, la catechista Antonella, con i sacerdoti della
parrocchia e i fanciulli della 1^ Comunione da lei preparati.
11
■
Vita della Comunità
LA RASSEGNA “SPETTACOLI DI MISTERO”
Misteri a Sospirolo
La rassegna “Spettacoli di Mistero”,
sempre ricca di proposte, ha avuto anche
quest’anno un grande successo.
Il 19 ottobre è stato apprezzato il laboratorio artistico di disegno sulle leggende locali, cui hanno preso parte trenta
studenti di elementari e medie, guidati
dall’illustratrice Marta Farina. I brillanti risultati sono stati esposti fino 29 novembre all’ingresso del Centro civico e
saranno pubblicati sul calendario 2015
del Comune.
Sabato 25 ottobre, una settantina di
persone ha partecipato alla passeggiata
guidata e animata “Sulle tracce di Giulio
Cesare e del satiro Caprile”, con partenza
da Gron alla volta di Sass Muss, con interventi incentrati sull’importanza e l’origine
del nome Cordevole. I partecipanti hanno
avuto la piacevole sorpresa di incontrare
nientemeno che il grande condottiero
Giulio Cesare in persona, che, come si
legge nell’opera di Giorgio Piloni, avrebbe
esitato ad attraversare le impetuose acque
del torrente.
Domenica 26 ottobre grande affluenza
di gente per le vie sospirolesi, complice
anche una delle più belle e soleggiate
giornate di questo rovescio autunno, per
l’”Expo Misteri”: botteghe artigiane e prodotti locali, angoli musicali, arte di strada, visita guidata alla chiese del centro,
mostre tematiche in ambienti pubblici e
privati, spettacoli e cultura al centro civico. Erano una cinquantina gli espositori
che hanno arricchito con i loro prodotti
artigianali strade e cortivi del paese. Molte
le mostre a tema: habitat e fauna di caccia
e pesca, i disegni dei bambini sulle leggende sospirolesi, l’angolo della bellezza,
la “lissia”, per citarne alcune. Sempre apprezzato il laboratorio dei tortellini fatti in
casa, la castagnata delle Formiche Rosse,
la musica itinerante. Per i piccoli, c’erano
la carrozza con cavalli e il “trucca bimbi”.
Al Centro Civico è stata inaugurata l’interessante mostra fotografica “Uno scatto
oltre l’immaginario” dell’Aipd di Belluno
con stupende immagini di paesaggi bellunesi. I poeti del circolo dialettale “Al
Zenpedon” hanno recitato stupendi versi
dialettali, mentre Pierluigi Tamborini ha
presentato il libro “Hotel Praga”; applausi
anche per “La leggenda della Soffia” del
gruppo teatrale I Giovani.
Venerdì 7 novembre è stato proiettato
il film “Il mistero della Valbelluna”, per
la regia di Lorenzo Cassol, con Niccolò
Sovilla e Aurora Valoppi. Un passaggio
segreto scoperto all’interno del Museo
Civico di Belluno, una chiave custodita in
un misterioso baule, l’omicidio del proprietario del Castello di Zumelle, corpi
umani pietrificati, insomma gli ingredienti
per un’avvincente trama locale c’erano
tutti.
Il ricco calendario di “Spettacoli di
Mistero” è proseguito domenica 16 novembre con lo spettacolo per bambini
“Malastrega”, la premiazione del concorso letterario, domenica 23, il teatro “Il
satiro Caprile e la ninfa Plabea” sabato
29 e le leggende a cena il 13, il 21, il 28
novembre.
4 NOVEMBRE
l giorno 4 novembre l’Amministrazione Comunale, il gruppo Alpini Sospirolo
e la sezione Fanti di Sedico -Sospirolo hanno reso gli onori ai caduti con
una semplice ma sentita cerimonia presso il monumento del cimitero
parrocchiale ed in piazza Lexy . A seguire il corteo si è spostato presso le
scuole elementari e medie per consegnare agli alunni, dell’una e dell’altra
scuola, le nuove bandiere da esporre nei plessi. Una mesta e doverosa
cerimonia che ha avuto un buon successo, non solo nello svolgimento ma
per la collaborazione sinergica delle varie associazioni e della scuola.
12
Bollettino interparrocchiale
Pic-nic
del donatore
Il 14 settembre si è svolto a
Prà de la Melia, il Pic-Nic del
donatore, organizzato dalle
sezioni ABVS di Sospirolo, Sedico, Bribano e Longano, Mas
e dintorni.
Alle 11.30 Don Luigi Calvi, parroco di Meano, ha celebrato la
S. Messa, a cui è seguito il momento conviviale.
Ogni anno viene scelto un diverso destinatario della beneficienza: quest’anno il ricavato
dell’evento è stato devoluto in
parte alla Comunità Landris
per il progetto “Orto solidale”,
e all’organizzazione “Seconda
Stella a Destra ONLUS” con sede
a Todi, che segue i giovani minori in difficoltà e si propone
come guida per il loro inserimento nella società.
C’è stato l’intervento del segretario della sezione di Sospirolo,
sig. Diego Lovat, che ha consegnato a Gianni Moretti, la
medaglia d’oro per le oltre 50
donazioni effettuate.
La festa è terminata con l’immancabile lotteria, davvero
ricca, un ringraziamento particolare va a tutti coloro che
hanno donato i bei premi e a
tutti i volontari che hanno collaborato alla riuscita di questa
giornata.
Recentemente la sez. ABVS di
Sospirolo ha sponsorizzato la
neonata associazione calcistica Sospirolese per bambini e
ragazzi e prosegue nell’attività
di sensibilizzazione dei 18enni
per aderire come volontari del
sangue.
Per chi volesse avere informazioni in merito all’iter per diventare donatore può rivolgersi
ai seguenti recapiti: ABVS, Viale Europa 12, 32100 Belluno,
Tel 043727700, FAX 043725150
OPPURE contattare il segretario
di Sospirolo, sig. Diego Lovat.
I. Moretti
Sospirolo – Gron
Mostra fotografica dell’AIPD
Dal 26 ottobre al 29 novembre,
al Centro Civico, stata esposta
la mostra fotografica “Uno
«scatto» oltre l’immaginario”.
Realizzata dall’Aipd (Associazione
Italiana Persone Down), è nata
da un’idea di Teddy Turchet e
si tratta di una raccolta di oltre
cinquanta fotografie di paesaggi
bellunesi, realizzate dai ragazzi
con sindrome di Down durante
alcune uscite di gruppo in diversi
luoghi della Provincia. Dagli
affascinanti scorci di Pian di
Coltura a Zelant, dal lago di
Calaita a Sospirolo, visti dagli
occhi dei ragazzi, che si sono
improvvisati fotografi sotto
l’attenta guida di esperti del
mestiere, felici di affidare loro la
propria macchina fotografica.
La cerimonia di inaugurazione
si è svolta il 26 ottobre in
occasione di “Expo Misteri”, con
una sala affollata. “I ragazzi si
sono cimentati in un’attività,
la fotografia, per loro nuova,
non convenzionale e per alcuni
sconosciuta, ma che ha suscitato
tanto interesse”, spiega la
presidente dell’Aipd Belluno Ines
Mazzoleni Ferracini. “La mostra
vuole essere testimonianza della
partecipazione delle persone
con sindrome di Down alla vita
sociale del proprio territorio in
un’ottica di inclusione, ma è
anche provocazione. L’obiettivo è
quello di andare oltre al semplice
‘ammirare’. Si vorrebbe che chi
guarda la foto andasse oltre
l’immagine, facesse appunto
uno ‘scatto” con il cuore e
con la mente, per vedere la
persona, oltre quell’immaginario
purtroppo talvolta stereotipato”.
E’ quello che auspichiamo che i
numerosi visitatori abbiano colto
e ci auguriamo che questi nostri
giovani possano regalarci ancora
nuove emozioni.
L’associazione Culturale Liberamente
Valbelluna e … Arcipelago SCEC
Visitando, durante la giornata dei MISTERI, gli
stand e i mercatini, mi sono fermato a far due
chiacchiere con Marco De Salvador il giovane
dei Saponi. Mi parlava di SCEC, così gli ho
chiesto di inviarmi un articolo per il Bollettino.
Mi pareva interessante anche per i lettori del
giornale. Lo ringrazio. Ecco cosa ci ha scritto:
Lo Scec, acronimo di “Solidarietà che cammina”, è un Buono
Locale di Sconto nato dal progetto nazionale di Arcipelago
Scec. È uno strumento che concretizza il “dono reciproco” in
una Comunità Solidale e il suo compito si realizza nell’ampliarne la circolazione perché possano avvantaggiarsene tutti,
aumentando concretamente la capacità di spesa dei singoli
cittadini e delle famiglie. Si tratta di un Buono di Sconto (reale o virtuale) che si ottiene iscrivendosi ad Arcipelago Scec
(www.scecservice.org) valido nella misura massima del 30%
presso gli esercizi convenzionati a seconda della loro scelta. Le
attività (imprese, negozi, professionisti, artigiani, agricoltori)
a loro volta possono utilizzare questi buoni all’interno di un
circuito virtuoso attivo a livello nazionale e che pian piano si
sta creando anche qui. L’Associazione Culturale Liberamente
Valbelluna, infatti, da più di un anno sta promuovendo questo
progetto inserendolo nel contesto
del territorio della Valbelluna.
L’Associazione sta promuovendo
l’utilizzo di questo Buono Locale
di Sconto attraverso due canali.
Da una parte il portale della Valbelluna, www.valbelluna.biz, che concretizza la necessità
per i piccoli produttori di mettersi in rete e di essere visibili.
Nel portale valbelluna.biz troveranno spazio tutte le piccole
e piccolissime realtà commerciali / agricole / artigianali del
nostro territorio e sarà possibile individuare anche gli eventuali accettatori Scec.
Dall’altra parte, sta nascendo la sBanca della Valbelluna
che risponde ad una esigenza di consumo consapevole. La
sBanca della Valbelluna è una proposta concreta di baratto,
riuso e scambio di beni materiali e immateriali tra cittadini,
è stata presentata venerdì 7 Novembre alle ore 20.30 presso
il Municipio di Limana e patrocinata dal Comune di Limana e
dall’Unione Montana Valbelluna. All’interno di questa sBanca
non ci saranno scambi monetari, ma soltanto scambi in Scec
e si potranno barattare oggetti, noleggiare attrezzature, offrire
e ricevere tempo, terreni e saperi.
Per qualsiasi informazione è possibile inviare una mail a info@
valbelluna.net o visitare il sito www.valbelluna.web. 13
■
Vita della Comunità
Diplomati 2014
La forte tensione vissuta per gli esami di maturità, è ormai un ricordo e ora questi nostri ragazzi avranno altri pensieri e altre
preoccupazioni nel futuro che stanno affrontando. Chi non proseguirà gli studi, è alla ricerca di un lavoro e fortunatamente
alcuni di loro lo hanno già trovato. Un grazie va anche alle loro famiglie che li hanno sostenuti, a volte con grandi sacrifici.
Alan Lise
Giada Cadore
Jasemine Cadore
Daniel Andriolo
di Walter e Anna Garlet di San Zenon, ha
conseguito la maturità presso l’Istituto
Tecnico Industriale “Segato” di Belluno
ed è impegnato presso la ditta Deimos
alle Gravazze
di Rodolfo e Nadia Livan da Sospirolo,
ha conseguito la maturità presso l’Istituto Professionale “Catullo” di Belluno,
in “Grafica Pubblicitaria”. E’ in attesa di
lavoro
di Rodolfo e Nadia Livan da Sospirolo,
ha terminato il triennio di Parrucchiera
presso l’Enaip di Feltre. E’ in attesa di
lavoro
di Mirco e Fernanda Pasqua da Susin, ha
conseguito la maturità presso l’Istituto
Minerario “Follador” di Agordo, lavora
all’ENI (Ravenna)
Luca Lovat
Martina Da Rold
Patrick Dall’O’
Katia Canzan
di Fabio e Natascia Manera dai Pascoli,
ha terminato il triennio della Scuola del
Legno a Sedico ed è impegnato presso
una falegnameria a Safforze (Belluno)
di Marco e Patrizia Zendrini da Pra Vedana, ha conseguito la maturità presso
l’Istituto di Ragioneria “Calvi”a Belluno,
indirizzo “Programmatori” e lavora alla
Luxottica
di Luigi e Michela Decima da Sospirolo,
ha conseguito la maturità presso l’Istituto Alberghiero di Longarone e lavora
presso la ditta Deimos alle Gravazze
di Vanni e Serena Bacchetti da San Gottardo, ha conseguito la maturità presso
l’Istituto di Ragioneria “Calvi”a Belluno,
indirizzo “Programmatori” e ha trovato
impiego all’Unifarco
Sara Troian
Sara Dal Mas
Samuel Cadore
Silvia De Dea
di Desi e Augusta Fant da San Zenon, ha
conseguito la maturità presso l’Istituto
Brustolon di Belluno, indirizzo Moda,
ha trovato impiego come commessa
di Casimiro e Daniela Lotto da Susin, ha
conseguito la maturità presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico“G. Renier”di Belluno, ora frequenta la Facoltà di “Educatore
Professionale” all’Università di Udine.
(Capoluogo) di Erik e Ongaro Sandra,
si è diplomato RAGIONIERE all,I.T.C.
Colotti di Feltre. Lavora presso la ditta
Deimos alle Gravazze.
(Gron) di Francesco e De Bastiani
Claudia di Gron. Liceo Classico Tiziano
di Belluno. Ora frequenta l’Università
degli Studi di Milano per la Laurea
Magistrale in Giurisprudenza.
14
Bollettino interparrocchiale
Vita della Comunità
■
70° ECCIDIO DI GENA: 1944-2014
18 novembre 2014: la chiesetta di san
Remedio in Canal del Mis non può contenere tutte le persone qui convenute per
la Messa officiata da monsignor Giuseppe
Andrich assistito da don Alfredo. L’atmosfera è tesa e commossa. Nelle parole del
vescovo, negli sguardi e nel cuore dei presenti la memoria dell’eccidio perpetrato
da milizie naziste, or sono settant’anni,
uccidendo cinque uomini inermi di Gena
Alta e stravolgendo il presente e il futuro
di un’intera piccola comunità con la rapina, l’incendio, il terrore.
Dopo la messa, al capitello di Gena
Media, è il sindaco Mario De Bon a rendere omaggio a Riccardo, Servilio, Marcello, Mario Casanova e Angelo Balzan, a
esprimere alle loro famiglie il cordoglio e
la vicinanza della comunità di Sospirolo, a
riaffermare con un discorso di alto profilo
quei valori di libertà e giustizia che soli
possono scongiurare il ripetersi di tali
offese alla dignità umana.
Il calendario delle manifestazioni per
Sospirolo – Gron
ricordare il 70° anniversario dell’Eccidio
di Gena è articolato in 5 appuntamenti,
l’ultimo dei quali sarà l’esecuzione del Requiem di Mozart previsto per domenica
30 novembre nella chiesa parrocchiale.
Sabato 15 presso il Centro Visitatori
di Pian Falcina i ragazzi della compagnia
teatrale “I Giovani” guidata da Mariarosa
Ceccon hanno proposto racconti e testi-
monianze sui fatti di Gena attingendo a
documenti, ricostruzioni storiche, memorie autobiografiche, poesie.
Rimandata di una settimana per maltempo, domenica 23 si è svolta un’escursione guidata sul Monte Gena, al Cogol
de la Loreza, un’ampia caverna a 1100
m di quota dove venne uccisa la prima
vittima, quel Mario Casanova che si era
meritato sul fronte greco una medaglia
al valore, e dove si trova la lapide commemorativa a lui dedicata. In vista del
concerto, venerdì 21 nella sala “Pellizzari”
del Centro Civico il M° Delio Cassetta e
l’esperto Marco Capponi, di fronte a un
uditorio attentissimo, hanno inquadrato il
Requiem nella vita e nell’opera di Mozart
e ne hanno spiegato le caratteristiche
compositive ed espressive.
Il Requiem è eseguito dall’orchestra
Dolomiti Symphonia sotto la direzione
di Delio Cassetta e dal coro Polifonica
Benedetto Marcello diretto da Alessandro
Toffolo.
15
■
Vita della Comunità
Discorso del Sindaco del 18 novembre 2014
C
ari concittadini, Intanto
grazie per la vostra presenza, permettetemi come prima cosa di ringraziare il Comitato per Gena che, assieme
a tanti volontari e associazioni
del nostro comune ha messo
assieme tutte le iniziative per
questa commemorazione. Vorrei iniziare il mio intervento in
maniera un po’ diversa…
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri
nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di
fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho
visto: eri tu,
con la tua scienza esatta
persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo.
Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero
i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per
la prima volta.
E questo sangue odora come
nel giorno
Quando il fratello disse
all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E
quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la
tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
righe…si capiva che aveva vissuto molto di quello che c’era
scritto.
È una poesia che parla della natura umana, rimasta uguale a quella dell’uomo «della
pietra e della fionda», fatta di
istinti, di pulsioni, di egoismo,
di ferocia. È una natura rimasta uguale fino a oggi, anche
se la scienza ha fatto passi
avanti. Una scienza “persuasa
allo sterminio”, come dice il
suo autore Quasimodo, che
ha solo perfezionato le armi
che portano la morte: dalla
fionda si è passati ai carri armati, agli aerei. L’uomo del nostro tempo, ha perduto ogni
considerazione dell’altro, ha
dimenticato la solidarietà, la
religione e ciò che lo trattiene
dalla violenza. E rimasto uguale a Caino.
La FEROCIA, la FEROCIA
UMANA è ciò che subito mi
viene in mente pensando a
questa poesia, ma anche a
questo nostro tristissimo evento: si possono leggere libri, si
possono leggere ricostruzioni
attente, documentate e puntuali di questa come di altre
tragedie, si possono leggere
relazioni importanti redatte
con dovizia e correttezza, ma
credo che più di ogni altra
cosa bisogna venire qui, inerpicarsi quassù, fino a questo
capitello, dove abbiamo deposto la corona, per toccare con
mano, per sentire che cosa siano state l’assurdità e la ferocia
- senza uno straccio di giustificazione, che si abbatterono
sulla popolazione inerme di
questo piccolo borgo sperduto, questo PAESE OBLIQUO
scriveva Luigi Meneghello.
Questa non era una fortezza da espugnare: era soltanto
un gruppo di case con gente
carica di umanità e voglia di
poter vivere e far vivere le proprie famiglie e che mai avrebbe dovuto essere oggetto di
una simile barbara distruzione.
FEROCIA… Solo di ferocia si
può parlare in questo caso, la
stessa che ha guidato in altre
località d’Italia, la mano dei
soldati nazifascisti.
Vi chiedo, come già ho
detto in altri luoghi, di chiudere un attimo gli occhi ed
immaginare:… 4 giovani qui,
disposti davanti a voi …. Una
scarica di un mitragliatore…..
giù in un fossato …corpi senza vita che vengono ancora
scherniti nel fango autunnale
con sullo sfondo le lingue di
fuoco che divorano il paese
saccheggiato…
Capite che essere qui è il
minimo che si possa fare quindi, qui, a ricordare il sacrificio,
di 5 giovani uccisi 70 anni fa,
dalla spietata, cieca e cupa violenza nazifascista, che tentava
vanamente di contrastare, con
il terrore, quella lotta che, di lì
Vedete, ricordo questa
poesia e il giorno che la mia
insegnante la lesse. Ancora
oggi ricordo lo spirito e il trasporto con cui affrontò queste
16
Bollettino interparrocchiale
Vita della Comunità
a poco avrebbe saputo riscattare i valori di democrazia, di
libertà della nostra Comunità
e quindi della nostra Nazione.
Il fare memoria, oggi, a 70 anni
di distanza dalla crudele esecuzione, non può non richiamarci, tutti, ad un sentimento
di dolorosa, partecipazione
alla angoscia, al terrore provato, sofferto da quei giovani.
Questo nostro voler richiamare ai nostri giovani qui presenti quegli avvenimenti, significa rafforzare il rapporto tra
le generazioni, rinsaldando la
consapevolezza, in ciascuno di
noi, di una comune memoria
delle lotte, del non piegarsi
degli internati nei campi di
concentramento; del faticoso
vivere, tra silenzi, paure, speranze, delle nostre donne nel
tempo della guerra e della Resistenza. Resistenza che è stata
per questi luoghi un grande
motivo, come ci dice questo
stesso eccidio, di sanguinose
e dolorose divisioni.
Tutto ciò, comunque, ci
ha condotto alla liberazione
del nostro Paese, al costituirsi della Repubblica, all’affermarsi progressivo di una
nuova relazione civile, di una
diversa gerarchia dei valori,
alla cui base sono posti i diritti inviolabili della persona.
Sempre attraverso questo
periodo doloroso, nasce la
Costituzione della nostra Repubblica, nella quale vivono le
aspirazioni di pace del nostro
popolo, i principi di libertà, di
eguaglianza e di solidarietà.
La volontà di non disperdere
la memoria di queste conquiste, accanto, alla testimonianza
della nostra gratitudine a questi ed ai tanti martiri di quel
periodo, ci riunisce, concordi,
davanti a questo luogo e ci
invita a riaffermare con forza e
convinzione “MAI PIU’ GENA”.
Dai Caduti che oggi commemoriamo prendiamo il
Sospirolo – Gron
messaggio, silenzioso, ma
profondo che ne viene: da
questa esperienza dolorosa di
una violenza subita, nasca la
capacità per tutti noi, di essere
soggetti attivi di una cultura di
democrazia, di un vero rispetto per chi non condivide le
nostre idee. Nasca una proposta che sappia tradurre a prassi
condivisa un corretto confronto politico volto al bene della
nostra società e non a meri
interessi di lobby o partiti.
QUI, Ora in questa occasione
dobbiamo con forza dichiarare
che nessun ideale o pseudo
tale ha mai potuto o potrà giustificare l’odio, la violenza, la
morte che qui vennero subiti.
Il nostro impegno dovrà essere massimo affinché in nessun luogo ricompaiano o si
radichino campi di sterminio,
gulag, foibe, pulizie etniche o
terrorismo e sopraffazione di
qualsiasi specie.
Sapete, leggendo “una storia tante storie” ho riflettuto
a lungo sulla scelta fatta da
Mario, Servilio Riccardo, Angelo, Marcello….rimanere in
paese per non essere confusi
per Partigiani….credo che sia
veritiero tutto ciò, ma credo
anche che in cuor loro abbiano intuito che l’unico modo
per garantire la sopravvivenza della propria famiglia fosse
quello di rimanere lì, in paese… le loro vite a rischio per
la salvezza della comunità…
un piccolo grande esempio
di lotta per la solidarietà e la
libertà.
Sulla scorta di questo ora
mi rivolgo a chi ha subito e
resistito alla furia di quella terribile giornata, a voi che siete
sopravvissuti, che avete coltivato la memoria, siete VOI che
così facendo avete combattuto per la libertà, voi che siete
stati DI PARTE: DALLA PARTE
DEL GIUSTO, CONTRO LA
SOPRAFFAZIONE, come tanti giovani in Italia. Ma a voi
ORA chiedo anche una cosa:
DISTINGUETE il manipolo di
facinorosi che tanto male vi
hanno arrecato dalle milioni di
persone che come voi, ma in
maniera diversa e più o meno
silenziosa hanno combattuto
per garantire alle proprie famiglie un futuro più giusto e
libero. SEPARATE la Resistenza
dai gruppi di banditi che dietro la parola Partigiani nascondevano i loro biechi interessi!
Resistenza è stato altro, Resistenza fu l’impegno per ridare
all’Italia libertà, indipendenza
e uguaglianza; Resistenza fu
■
un grande moto civile e ideale
a cui parteciparono in vario
modo le popolazioni delle
regioni occupate dalle forze
naziste e fasciste; Resistenza
fu una grande mobilitazione
coraggiosa di cittadini, giovani
e giovanissimi che si ribellavano all’oppressione straniera,
Resistenza fu il movimento di
tanti Italiani che uscivano dalle dure vicende della guerra
fascista e riprendevano le armi
per la causa della liberazione
dell’Italia dal totalitarismo. I
banditi sono un’altra cosa, voi
lo avete provato sulla vostra
pelle: i Banditi distruggono,
non costruiscono, il futuro
dei loro figli.
Concludo questo mio intervento convinto che tra le
pietre con cui è stata costruita
questa Italia ( e anche l’Europa), c’è la pietra della memoria che ne costituisce uno
dei fondamenti. Questa pietra
non dobbiamo lasciare che si
sgretoli né che venga rimossa:
che i giovani sappiano e siano
consapevoli degli errori e degli orrori di tutte le guerre del
novecento. Cari Mario, Servilio Riccardo, Angelo, Marcello
ADIO TOSAT la vostra Comunità non vi dimenticherà.
Grazie
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■
Quattro generazioni
■
Annunci di nascita
■
Quattro generazioni
Tra la nonna-bis NELLA CENTELLEGHE,e la nonna ANNA MENEGOLLA, la
mamma SARA VEDANA tiene in braccio con immensa gioia la figlia ISABELLA
CAVIOLA: una più splendida dell’altra, ma la più piccola è il tesoro di tutte e tre!
Grande gioia anche in casa di De Donà Maria con l’arrivo della pronipote! Complimenti da tutti i lettori del Bollettino: il sorriso vi accompagni sempre! Bisnonna
DE DONA’ MARIA, nonna CASANOVA ELIDE, mamma ZANDANEL MARIA,
nipotina BET GINEVRA
Annunci
I nonni Franco e Delia annunciano con
gioia la nascita della nipote DELTEDESCO ANDREA di Dimitri e Falbo
Rosella, nata a Feltre il 20 Agosto 2014,
residenti a Oregne.
I nonni Vedana Giulio e Anna annunciano con immensa gioia la nascita della
prima nipotina ISABELLA CAVIOLA
di Denis e Vedana Sara,nata a Feltre il 2
ottobre 2014, residenti a Maras
I nonni Caterina e Claudio Xaiz annunciano con gioia la nascita del loro
primo nipotino CLAUDIO XAIZ di
Massimiliano e Lidia Scerra. nato il 23
maggio 2014
Le bisnonne Luigina e Rosetta e i nonni Sergio Brancaleone e Tiziana Sovilla
annunciano la nascita della nipotina
MELISSA ANTONIAZZI di Leonardo
e Elena Brancaleone, nata il 4 settembre
2014, residenti a Trichiana. I nonni Sogne Giancarlo e Luigina annunciano con tanta esultanza la nascita
della nipotina SOGNE LISA PAOLA di
Fabrizio e di De Gol Roberta, residenti
a Campel di S. Giustina. (Giancarlo:
è giunto il momento di “tirar fora” le
bottiglie delle grandi occasioni ma
sicuramente è già stato fatto!)
Il 3 agosto è nato LORENZO SITTA.
Lo annunciano con gioia i nonni Nadia
e Maurizio Vedana, la zia Laura e la
bisnonna Romana Cibien.
Garlet Martina con il marito De
Bona Christian annunciano il Battesimo del figlio LUCIO il 26 ottobre
2014 nella Chiesa Parrocchiale di Mel.
Questo fa molto piacere a tutti noi perchè gli è stato dato il Dono della Grazia
di Cristo e gli verranno trasmessi gli insegnamenti del Vangelo!
Sara De Biasi
I nonni Erminio e Liliana Casanova
annunciano con gioia che il 3 agosto
è nata la loro nipotina Sara De Biasi.
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Bollettino interparrocchiale
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Anniversari
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55 ANNI DI MATRIMONIO
40 ANNI DI MATRIMONIO
ANTONIO E GIOVANNA VIEL
hanno festeggiato i 55 anni del loro matrimonio celebrato il 25 luglio 1959 a Codissago. La comunità si rallegra con gli sposi per il significativo traguardo raggiunto
e augura tanti anni di vita insieme.
TRICHES RENATO e MORETTI ROBERTA
residenti a Gron, il 6 luglio 2014 hanno festeggiato i 40 anni di Matrimonio.
Un caloroso augurio per tanti anni ancora insieme da parte di tutta la Comunità
parrocchiale!
Annuncio di matrimonio
Concerto per Santa Cecilia
La Parrocchia di Sospirolo ha accolto con entusiasmo la richiesta dell’Associazione Onlus
STELLA DELLA SPERANZA di Santa Giustina, di organizzare una serata di beneficienza per
sostenere le famiglie in difficoltà. Si sono presentati quattro cori: il coro “RE MAGGIORE”
di Gron, il coro “THE CLAD TUNE” di Santa Giustina, il coro “LA CANTORIA DI PADERNO”
e il coro PARROCCHIALE DI SANTA GIUSTINA. Ognuno di loro ha eseguito quattro brani
musicali e la rassegna è stata presentata, con professionalità e calore, da Michela Da
Canal. Il promotore della manifestazione è stato il presidente dell’Associazione, Dalla Rosa
Mauro che ha esposto gli scopi e le richieste di un aiuto da parte di tutti , per poter assistere
tante persone, senza alcuna discriminazione. Vi era presente anche il Sindaco di Sospirolo
che ha elogiato l’iniziativa e lo spirito che la anima. Tutti i presenti sono rimasti ben sorpresi
dalla bravura dei cantori e hanno contribuito con una importante somma di beneficienza
devoluta tutta alla “STELLA DELLA SPERANZA”.
MODOLO MASSIMO e PILOTTI MAURA (Susin)
hanno contratto matrimonio civile
il 14 giugno 2014 in Comune di Sospirolo
e desiderano annunciarlo
assieme alla figlia Sara.
Sospirolo – Gron
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Diario
■
Pietro De Cian
“Diario del mio viaggio”
di Pietro De Cian (1941-1947) - nona puntata
Il bastimento strisciava
veloce senza il minimo movimento, lasciando dietro una
lunga scia in vista a perdita
d’occhio come uno stradone in
un bacino d’olio dileguandosi
poi con piccole onde tremolanti nel lontano orizzonte.
A mezzo giorno si ridiscese
per il pranzo composto pure
questa volta di scarse vivande,
pochi e contati cucchiai venivano versati sul piatto, una
patata lessa a testa se non sorpassava la grossezza altrimenti
metà, per pane, alla sera si
chiudeva con un tazzino di
tè amaro un pannino da venti
centesimi e pochi grammi di
mortadella.
Intanto il Mar Rosso rinchiuso tra i due grandi continenti faceva sentire il suo
cocente clima; tre giorni di
tortura si passò nella stiva, l’aria arrivava poca e calda dalle
condutture, fino a far mancare
il respiro, tutto il corpo emanava un continuo sudore, seminudi si attendevano quelle poche ore concesse di aria libera.
Sfiniti dalla debolezza, si
usciva da Aden lasciando finalmente quel tremendo forno, per evadere nell’immensità
dell’Oceano Indiano.
Subito cambiò il clima, ma
con esso pure il mare, dapprima leggeri ondeggiamenti poi
sempre più, ogni giorno che
passava.
Andando in coperta, deboli di stomaco, con dentro
quella poca di roba liquida,
si buttava gli intestini, e, più
o meno, durò sempre così:
grandi vuoti d’acqua e correnti continue disturbando ancor
più la nave essendo alta più
del normale.
Finalmente venne il giorno tanto sospirato dopo undici giorni di navigazione, alla
20
mattina del 22-7-42 scrutando
l’orizzonte; cosa abituale d’ogni giorno, a volte apparivano
sì da lontano piccole montagne ma subito si dileguavano,
o si incontravano altre navi
ma subito sparivano.
Dapprima parevano nuvoloni indorati dal sole ma
poi più si avvicinavano si individuarono le montagne, e
poi quella mattina ce lo assicuravano storni di gabbiani
gesticolanti e pieni di grida,
portavano il buon augurio,
tracciando larghi giri attorno alla nave, si tuffavano poi
sulla preda in vista.
Era una bellissima giornata piena di sole, il mare si
calmava sempre più avvicinandosi alla terra, in breve si
incominciò a distinguere paesi
sparsi lungo la costa in mezzo
a verdeggianti boschi, poi piano piano, apparì la città che
dapprima sembravano piccole
rocce invece erano grattacieli.
Entrando nella baia rimasi
stupefatto, mi aspettavo ben
altro: non pareva più l’Africa, piccole montagne tutte
ricoperte di boschi e prati
circondavano la bella città
di Durban, il porto, e la rada
erano pieni di navi di tutte le
dimensioni.
Pian - piano la nave si accostò alla panchina, i borghesi
si preparavano per lo sbarco,
anche noi eravamo pronti ma
l’ordine non veniva, il giorno
dopo i borghesi lasciarono la
nave ma di noi non si parlava,
anzi pareva si dovesse continuare il viaggio.
Intanto grossi carichi venivano posti a bordo dalle grosse gru, in tutto il porto c’era un
movimento assordante, battelli
e navi da carico passavano da
un punto all’altro, continui arrivi e partenze di transatlantici
in tutte le direzioni.
24-7-42
Finalmente arrivò l’ordine
di sbarco, alle ore 15 dopo
messo in ordine il reparto da
noi occupato, ringraziando
Iddio, mettevo nuovamente i
piedi a terra.
A pochi passi ci aspettava
il treno per portarci al concentramento, attraversando la
città ci pareva rinascere dopo
lunghi mesi di sabbia desertica
del Nord Africa, si rivedevano
freschi giardini, confusioni di
lussuose macchine lungo bellissime vie, gente di tutte le
razze, fuori dalla città si cominciò salire sugli alti piani.
Prima di notte si entrò
nella città di Pietromanesburg
(Pietermaritzburg) in mezzo
alle montagne fitte di boschi,
alla stazione ci venne offerto
il caffè, poi si continuò salire
l’altipiano e attraversare tra
vallate e colline la regione di
Natal, portandoci poi nel Transvai (Transvaal) regione quasi
tutta deserta gran parte pascolata da mandrie di bestiame di
tutte le razze.
Prima di mezzogiorno si
passò la città di Joanesburg
(Johannesburg) tutta circondata di miniere.
Poche ore dopo si entrava
nella città di Pretoria capitale
del Transvai, bellissima città
moderna circondata da piccole collinette boscose.
A sera si arrivò a Zonder
Water, la più ricca zona mineraria dell’Africa, a circa mille
metri sopra il livello del mare.
La stagione era ancora fresca benché si avvicinasse la
primavera.
Ci portarono subito al II
blocco per un paio di giorni, e
dopo la disinfezione si entrava
nel I blocco io al I campo.
La prima cosa entrando
nel nuovo domicilio fu di
informarmi a riguardo del
funzionamento della cucina;
preoccupazione primaria del
prigioniero, svariate risposte
mi vennero date, tutto sommato risultava prigionia.
Assegnate le tende si mise
la nostra roba in ordine secondo le regole prestabilite
del campo poi, aspettando il
rancio, io e Gorza, i soli conoscenti e veri amici rimasti
in compagnia, col pretesto di
cercare altri paesani, ci siamo
avviati per un giro di ispezione
al Blocco.
Parecchie centinaia di tende a forma conica con preciso allineamento formavano
lunghe file, quattro strade tagliavano l’accampamento formando quattro campi avendo
ognuno all’estremità la cucina e refettorio, l’andamento
non si presentava indifferente,
l’acqua era distribuita in parecchie fontane a volontà, le
docce a nostro piacere, un’altra cosa si notò subito abituati per parecchi mesi dentro
lo spazio di pochi metri: si
poteva finalmente compiere
un giro di due km sicuri di
non inciampare nelle corde
delle tende, pareva di respirare meglio...certamente non
Bollettino interparrocchiale
■
Pietro De Cian
mancavano tutt’intorno i soliti reticolati con le rispettive
guardie armate solo non erano
più Indiani ma sprimboc o Sud
Africani.
Altri undici Blocchi erano
piantati tutti in vista, formando
un cerchio rinchiuso da basse
colline erbose, e desertiche,
rinchiudendoci come in un
bacino.
Anche il clima era cambiato, non si sentiva più il sole
cocente d’Egitto che piombando sulla sabbia la infuocava
portando la temperatura insopportabile, i quindici giorni
di viaggio bastarono per cambiare il clima in freddo, ma ormai si avvicinava la primavera.
La solita vita di penosa
attesa continuava, salire l’oscuro sentiero, posti nella più
lontana terra africana, migliaia
e migliaia di km di terra di
tutte le forme e mare separano
la nostra bella patria lontana
dove i nostri cari attendono il
ritorno dei suoi figli; ma l’uomo incatena il proprio simile
privandolo di quanto la natura gli ha dato di più caro,
soltanto i polmoni non sono
privati della quantità d’aria a
loro necessaria dentro un concentramento: in altri momenti
anche quella fu insufficiente.
Non una parola di conforto nei tristi momenti d’abbattimento morale, se non uno
scambio di poche e inutili
parole tra amici che il triste e
uguale destino ci diede conoscenza. Lunghe notti insonni
sdraiati sulla dura terra fantasticando in mezzo ad un turbine di pensieri.
Lunghi mesi d’attesa che
arrivasse una lettera dai cari
lontani, soltanto guardando
gli astri nelle notti stellate si
potevano incontrare con gli
sguardi senza potersi vedere.
Il rancio per quanto fosse
insufficiente per un corpo in
pieno sviluppo era, se non migliore almeno distribuito con
maggiore regolarità, in modo
Sospirolo – Gron
che, con l’ausilio di qualche
fetta di pane acquistata con la
razione delle sigarette tiravo
avanti un po’ meglio dell’Egitto.
Cercando per qualche
giorno a destra e sinistra sulla
massa di otto mila uomini mi
riuscì trovare degli altri compaesani; Paniz Leone da Luni,
De Toffol Antonio da Mas Vare
(sic!) di Barp, Franceschet da
Piz, e altri così in compagnia
si rendevano meno penose le
giornate, alla sera si girava attorno al blocco in mezzo alla
folla che sembravano le vie di
una metropoli raccontandoci
ognuno il nostro passato.
Intanto cominciarono ad
organizzare delle squadre
al pallone in grande stile,
atletica leggera, teatri, ed altri passatempi, sorsero pure
parecchi ritrovi istruttivi che
ognuno poteva parteciparvi
dove molti insegnanti di varie materie si prestavano con
passione insegnando parecchie cose e nel medesimo
tempo distraevano molti cervelli che spesso andavano a
finire in manicomio.
Anch’io e Gorza aproffitammo dell’occasione, riuscendo in certe cose, ma la
debolezza fisica non permetteva grandi sforzi intellettuali,
lo scarso alimento composto
per lo più di granone macinato a mano, zucca, e qualche
polenta o per meglio dire brodaglia di grano turco ci invitava piuttosto al riposo ozioso,
ma anche sempre in tenda le
ore erano eterne e poi i novanta nove discorsi su cento
andavano sempre a finire sulla cucina, sulle camere, sulla
scarsa spesa arrivata in campo
e così via, girare per il blocco
le gambe non permettevano
più di tanti giri al giorno, e poi
il sole cominciava farsi sentire
si entrava ormai nella stagione
calda (con la differenza che
da noi s’affacciava l’inverno)
e con essa pure lo scatenar-
si di continui temporali che
passavano bassi a pochi m da
terra, scaricando centinaia di
fulmini causando a volte molte
vittime tra noi.
Non mancavano delle belle funzioni religiose preparate
dai due bravi cappellani con
l’aiuto di altri prigionieri, abbellite da un numeroso gruppo di musicisti, erano veramente giornate emozionanti
più volte toccati nei più vivi
ricordi il cuore si sfogava in
lacrime ristoratrici.
Intanto benché lunghi i
mesi passavano, la radio reticolato cominciava trasmettere
che delle partenze erano prossime, il fante diffondeva i suoi
commenti con migliaia d’opi-
Diario
■
nioni inconcludenti a volte
finiva con qualche subbuglio
interno così i detentori dovevano intervenire con la forza
se non bastava l’acciuffamento di quei pochi elementi rivoluzionari cha a sua volta
venivano condotti alla famosa
casetta rossa, vent’otto giorni
per chi varcava quella soglia
erano indiscutibili, sempre se
il fisico non gli imponeva l’uscita prima del termine, per
l’appunto si trovava vicino al
mio blocco così non mancava l’occasione di assistere!...
senza contare il vitto, i bagni,
insomma, se realmente colpevoli ne uscivano non dimentichi per l’avvenire.
(Fine nona puntata-Continua)
SOSPIROLO NATALE 2014
"MOSTRA DEL PRESEPE POVERO MA BELLO"
Sull’esempio e la parola di Papa Francesco
che richiama alla sobrietà e alla verità,
vogliamo vivere con particolare impegno
il NATALE DEL SIGNORE GESU’!
PARTECIPANDO ALLA MOSTRA DEL PRESEPIO POVERO MA BELLO.
per togliere a questa Festa tutto ciò che è
consumismo, sperpero, ostentazione e
mettere in risalto il suo grande significato di Amore!
Le opere dovranno essere composte, ad esempio,
con carta, cartone, pasta, riso, tappi di sughero,
gusci di noce, pane, sassi, conchiglie,
fili di ferro, lana, stoffe, paglia, legno,
tappi di bottiglia, creta e
tutti quei materiali possibilmente non comperati
in bottega ma riciclati da casa propria.
È un modo anche per ritrovare negli oggetti
del quotidiano una poesia profonda.
E’ anche una grande occasione per preparare
il Natale insieme ai bambini, nonni, genitori.
Chi desidera partecipare alla rassegna
( anche da fuori Parrocchia!) ,
è pregato di ritirare la tavoletta
in canonica di SOSPIROLO e
dare il proprio nome, per avere poi un riconoscimento alla Premiazione
C'è tempo fino al 24 dicembre per
dare vita al proprio presepe.
Le opere devono essere portate e allestite in
chiesa di SOSPIROLO nella mattina della Vigilia di Natale. Resteranno esposte in chiesa fino
all’Epifania.. La premiazione sarà effettuata il 6
gennaio 2015 al termine della Messa delle
10.00.
21
■
Poesia
■
Patrizia Andrich
Il gigante e il cagnolino
Giornata del ringraziamento
Era una bella giornata di sole. Un cagnolino decise di
fare una passeggiata nel bosco. Il cucciolo viveva con
una famiglia che gli voleva un gran bene e lo viziava.
A Ringo, questo era il suo nome, non mancava nulla.
Quel giorno, chissà perché, volle fare quell’ esperienza. Furbetto, com’era, fuggì via senza farsi vedere e si
inoltrò nel fitto del bosco. Annusa e cammina, Ringo
avanzava, si addentrava sempre di più. Ogni tanto incontrava un animaletto che lo scrutava incuriosito. Nel
suo vagare incontrò uno scoiattolo e con lui si mise a
giocare. Il cagnolino lo inseguì e lo scoiattolo, saltellando di ramo in ramo, si divertì a giocare con lui. Giocando con lo scoiattolo, il cucciolo perse l’orientamento
e quando si ritrovò solo non seppe trovare la strada di
casa. Disperato si mise a piagnucolare. I suoi lamenti
furono uditi da un gigante che stava avanzando in
quella direzione. Era una persona dall’animo buono,
ma nessuno si avvicinava a lui, perché era alto, grosso
e pesante e questa sua diversità spaventava tutti. Il
gigante era costretto a vivere da solo in una grotta e
per ingannare il tempo faceva lunghe passeggiate nel
bosco. Ad ogni suo passo la terra vibrava e quel giorno
che udì i lamenti di Ringo si mise a correre e ad ogni suo
movimento tutto ondulava. Arrivò vicino al cagnolino
con il fiatone e tutto trafelato. Il cucciolo appena lo notò
guaì di più e impaurito si nascose. Questo tentativo
estremo di salvezza fu notato dal gigante che però
non si dette per vinto e con pazienza fece uscire dal
suo nascondiglio il piccolo cucciolo. Il cane tremava ma
rimase a guardate il colosso che aveva davanti. L’uomo
disse con dolcezza:‘’Cosa ti è successo piccolino? Perchè
piangi?‘’‘’Mi sono perso nel bosco e non trovo più la
22
strada di casa.‘’‘’Non è che per caso ti hanno abbandonato i tuoi padroni?‘’ chiese preoccupato l’uomo. ‘’No!
Loro non c’entrano nulla! Io sono stato troppo ingenuo.
Volevo vivere un’avventura da solo ma, giocando con
uno scoiattolo, ho finito col perdermi e non riesco più
a trovare la strada di casa. Sono troppo piccolo per
questo tipo di esperienza! Sono stato uno stupido a
non pensarci prima!‘’ Il gigante comprese quanto era
accaduto e sorrise. Accarezzando il cucciolo disse: ‘’Non
essere severo con te stesso! Tutti possiamo commettere
errori! Come ti chiami?‘’‘’Mi chiamo Ringo e tu?‘’‘’Io
Ulisse! Vieni con me e ti riporto a casa! ‘’Il cucciolo seguì
il gigante Ulisse e fra i due nacque una bella amicizia.
Ulisse raccontò a Ringo la sua triste vita solitaria e il
cucciolo narrò della sua famiglia e di quanto gli volevano bene. Parlottando fra loro, Ulisse non si accorse
di aver oltrepassato il bosco. Era la prima volta, che
usciva da lì. La gente che lo vide arrivare si allontanò
spaventata. Solo una bambina rimase ad aspettare il
gigante. Era la padroncina di Ringo e appena vide il suo
cagnolino sano e salvo gli andò incontro e lo abbracciò
e con le lacrime agli occhi disse: ‘’Non lo fare mai più!‘’
Ringo comprese il suo errore e non lo ripeté più. Ulisse
seguì la scena in disparte. Il cucciolo raccontò la sua
avventura alla padroncina e le presentò il suo nuovo
amico. La bimba ringraziò il gigante per quanto aveva
fatto per lei e tenendolo per mano lo condusse a casa
sua. Per Ulisse fu l’inizio di una nuova vita. Da quel
giorno in poi uscì spesso dal bosco per far visita a Ringo
e alla sua famiglia e un po’alla volta gli abitanti di quel
paese non ebbero più paura di lui e divennero tutti suoi
amici; egli ne fu felice.
Domenica 16 Novembre, si è celebrata la S.Messa con una particolare
intenzione: ringraziare Dio per i doni della terra e per il lavoro che
svolgono i nostri agricoltori, giorno e notte, in qualsiasi condizione
atmosferica, per coltivare i terreni affinché portino frutto.
Il Vangelo della Domenica ci presenta la parabola del padrone che
consegna ai suoi servi un talento, che porti frutto. Ad ognuno di noi sono
state donate delle doti particolari da mettere al servizio dei fratelli, ci è
Eccomi qui anche questa volta a
proporvi favole e poesie che ho scritto io.
Rivolgo però l’invito a tutti a collaborare
a questa mia pagina.
Signore ascolta, Padre perdona
Signore ascolta, Padre perdona
l’anima mia
si sente in colpa.
Stringi la mia mano
dammi la forza di affrontare
questo cammino incerto,
faticoso ma che vale la pena
viverlo ogni giorno
perché la vita
è il più bel dono
che Tu ci hai dato.
Signore ascolta, Padre perdona
stammi sempre accanto
non mi lasciare sola
senza te la vita
non avrebbe alcun senso.
stato affidato il Mondo da proteggere, dove scorgere i doni nascosti.
Noi fedeli abbiamo lasciato, vicino al Pane e il Vino dell’Eucaristia, alcuni
prodotti del lavoro agricolo, affinché vengano condivisi con chi è meno
fortunato di noi: quest’anno i Poveri della Mensa dei Frati di Mussoi.
L’ingresso della Chiesa Parrocchiale era “vegliato” da una decina di
trattori di ogni tipo, al termine della Liturgia sono stati benedetti ed è
stata invocata la protezione su chi li guida per lavorare la terra.
Bollettino interparrocchiale
Denise De Zanet
■
Racconto di un’esperienza
Intervista a Denise De Zanet
Dott.ssa in Bioingegneria, ricercatrice presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano
Come sei diventata ricercatrice presso il CRO di Aviano?
Posso dire di essere capitata al CRO per caso. Mi sono
laureata nell’ottobre 2013 in
Bioingegneria presso l’Università di Padova e non mi sono
posta limiti sul luogo in cui
cercare lavoro. Un paio di mesi
prima di laurearmi ho iniziato
ad inviare il mio curriculum in
qualche azienda e ho partecipato ad un paio di colloqui,
con la consapevolezza che,
senza un’esperienza lavorativa alle spalle, probabilmente
mi sarei dovuta accontentare
di uno stage. Invece, grande
è stata la mia sorpresa nel ricevere, due settimane dopo
essermi laureata, una mail dal
mio attuale capo, interessato
ad inserire nel suo gruppo di
lavoro una figura professionale corrispondente alla mia. Da
quel momento è iniziato un
iter di colloqui e formazione
che mi ha permesso di vincere
una borsa di studio presso uno
dei laboratori del Dipartimento
di Ricerca Traslazionale dell’Istituto. Fino a qualche anno
fa immaginavo l’inizio del mio
percorso lavorativo in un gruppo aziendale di soli ingegneri,
mentre in realtà ora mi trovo ad
essere l’unico ingegnere in un
team di medici, biologi e tecnici e questo amplia straordinariamente le mie conoscenze
e mi arricchisce professionalmente e umanamente.
Quanta importanza viene
data alla ricerca nel Centro
in cui lavori?
La ricerca è necessaria per
la cura dei tumori. Le scoperte
degli ultimi anni riguardanti
alcune malattie, tra cui i tuSospirolo – Gron
mori, non si sono fermate nei
laboratori o sulle riviste scientifiche, ma sono state trasferite
in attività di diagnosi e cura
dei pazienti. Questa ricerca
è chiamata traslazionale ed è
l’elemento caratterizzante degli Istituti di Ricovero e Cura
a Carattere Scientifico (IRCCS)
come il CRO di Aviano. Nella ricerca traslazionale si crea
un’interazione permanente tra
attività clinica e di laboratorio.
Al CRO sono attive 5 linee di
ricerca e l’Istituto si avvale anche di un Comitato Scientifico
Internazionale e di collaborazioni con partner esteri. Questa complessa progettazione
e attuazione della ricerca è
finalizzata a sperimentare soluzioni avanzate di diagnostica e terapia dei tumori e, da
alcuni anni, il CRO ha attivato
un programma volto a creare
interazioni tra il mondo della
ricerca e le industrie biomediche regionali e nazionali.
In che modo il tuo lavoro contribuisce alla ricerca?
Svolgo il mio lavoro
nell’ambito di un progetto di
ricerca sulle Terapie Cellulari,
afferente la linea di ricerca riguardante le neoplasie ematologiche. Nel mio gruppo di lavoro mi interfaccio con medici,
biologi e tecnici di laboratorio
e, assieme a loro, mi occupo di
video-immagine, di adesione
cellulare in sistemi di flusso,
di microscopia confocale realtime, di colture cellulari e differenziamento. In particolare, il
lavoro del gruppo riguarda una
delle maggiori complicanze dei
trattamenti di chemioterapia ad
alte dosi, associate a trapianto
di cellule staminali, che è caratterizzata da un ritardo nel
recupero di una normale concentrazione di piastrine dovuto
alla scomparsa quasi completa
di cellule del midollo. In generale, quello che stiamo cercando di fare è differenziare cellule
staminali prelevate dal paziente
in megacariociti (i progenitori
delle piastrine) sviluppando
un bioreattore tridimensionale
a flusso che riproduca il microambiente midollare e vascolare e consenta di ottenere
una concentrazione normale
di piastrine prodotte, attive e
funzionali. Riuscendo a comprendere in laboratorio come
Recensione
■
questi fenomeni possano essere
condizionati e controllati, sarà
possibile riottenere una produzione normale di piastrine
anche nei pazienti sottoposti
a trapianto, cioè a reinfusione
delle loro stesse cellule trattate. In tutto questo, io collaboro
nella progettazione del bioreattore di coltura e programmo
tecniche avanzate di analisi
computazionale da applicare
a video ed immagini ottenuti
da microscopio per ottenere
informazioni e segnali utili.
Cosa sono le cellule staminali
e come vengono utilizzate al
CRO?
Le cellule staminali sono
cellule non differenziate, che
possiedono la capacità di moltiplicarsi per un tempo indefinito e di generare cellule figlie
altamente specializzate. Il CRO
di Aviano utilizza cellule staminali adulte proprie del paziente
stesso a scopo terapeutico. Le
cellule staminali emopoietiche
(cioè quelle che producono
cellule del midollo e del sangue) hanno il principale compito di riparare i danni irreversibili provocati al midollo dai
farmaci chemioterapici ad alte
dosi. Il CRO-IRCCS di Aviano,
con un’esperienza di più di 500
trapianti, è leader riconosciuto
a livello europeo per il trattamento di linfomi e mielomi
con cellule staminali, anche in
pazienti di età superiore ai 65
anni o affetti da patologie associate quali epatiti virali o AIDS.
Carissima Denise, a nome
dei lettori del Bollettino ti
ringrazio per il tempo che
ci hai dedicato! Per noi è un
onore avere una ricercatrice
in un campo così importante come la lotta ai tumori e
ad altre terribili malattie!
Ti auguriamo di cuore tanti
successi in campo scientifico e professionale e anche
di averti sempre tra i nostri
collaboratori! Grazie!
23
■
Natura
■
Airone cenerino-ardea ceneria
di Nicola cadore
L’Airone di notevoli dimensioni, raggiunge da adulto una
statura di 90-98 centimetri e un peso compreso tra 1020 e
2073 grammi. L’apertura alare può facilmente raggiungere
1,70 metri. Il piumaggio è di colore grigio sulla parte
superiore e bianco in quella inferiore. Le zampe e il becco
sono gialli. Nei giovani predomina il colore grigio. Non
vi sono segni particolari per distinguere le femmine dai
maschi; solitamente i maschi sono un po’ più grandi. Come
tutti gli aironi, vola tenendo il collo ripiegato a S.
Non essendo migratore, inizia a costruire il nido già da
febbraio. Le uova, deposte dalla metà di marzo, sono 4-5
per nido e vengono covate per circa 25 giorni. I giovani
sono nutriti nel nido per circa 50 giorni.
L’airone cenerino si nutre di pesci, rane, girini, bisce d’acqua,
invertebrati e, in minor misura, anche di piccoli mammiferi
e di piccoli di altri uccelli.
Airone cenerino fotografato nel torrente Mis.
L’angolo della fotografia d’autore
Donatella Viel ci ha “donato” questa straordinaria e significativa foto, frutto della sua sensibilità e abilità creativa.
Quando tutto è perfetto
Difficile da credere che ci possa essere qualcosa di perfetto, di
questi tempi in cui la sfiducia collettiva, generata da una crisi
economica che sembra non avere più fine, è condita da una
discreta dose di maltempo che sovverte quasi l’ordine e il senso
delle stagioni. E invece…
Guardando questa immagine, altro non mi viene da dire che in
essa tutto è perfetto.
In essa trovo il senso di un momento unico, in cui tutto è sospeso.
24
Sospeso come il fiore aperto e pronto a donare il suo nettare verso
la spirotromba della sfinge del galio.
Sospese sono le sue ali che si muovono a circa 200 volte al
secondo per permetterle di far rifornimento di fiori in fiore senza
mai posarsi.
Sospeso il suo corpo, tozzo ma perfetto, sospese le antenne verso
un onirico cielo.
Sospeso il mio respiro di fronte a questo istante in cui la natura,
nonostante tutto, nella sua perfezione si concede.
Dona
Bollettino interparrocchiale
■
Aurelio è nato “al castel” di Oregne il 13
agosto 1934 e battezzato tre giorni dopo
a S. Rocco nella ricorrenza del Santo a cui
è dedicata la chiesetta. E’ il primo dei tre
figli di Antonio Sacchet e Agnese De Cian.
Gli 80 anni, peraltro ben portati e le
difficoltà passate, non hanno scalfito la
sua memoria fenomenale, Aurelio ricorda gli avvenimenti vissuti e le persone
incontrate con una straordinaria precisione. Ricorda ancora con chiarezza quel
10 dicembre del 1951 che segnò l’inizio
di un impegno durato 63 anni: fare il
Sacrestano della Parrocchia di Sospirolo. Quel giorno venne chiamato da don
Giuseppe perché c’erano due funerali e il
Sacrestano in carica fino a quel momento, Arcangelo Buzzatti, aveva già dato le
dimissioni.
La scelta di Aurelio ha davvero richiesto tanto coraggio, impegno, buona
volontà, grande disponibilità e fede. “Ci
sono tante cose da fare e preparare in una
chiesa che nessuno riesce a immaginare”
ha ricordato. E racconta delle corse fatte
per suonare le campane ogni giorno alle
ore 6.30 del mattino per l’ Ave Maria, alle
7.00 per la messa celebrata a S. Rocco o
all’Asilo, a mezzogiorno e all’Ave Maria
della sera, oltre ad eventuali funerali e celebrazioni. La domenica, la sua presenza
era fondamentale: alle ore 6.00 suonava
con l’aiuto di altri campanari frazionali,
tutte e tre le campane, poi c’erano le
tre messe, quella delle ore 7.00, delle
ore 9.00 e delle ore 10.30, (si suonavano
inizialmente tutte tre le campane contemporaneamente, poi 15 minuti la piccola,
10 minuti la media e 5 la grande). A mezzogiorno si suonava la grande, alle 13.30
la piccola chiamava a raduno i bambini
per la dottrina, alle 14.30 c’era il Vespero
e infine l’Ave Maria prima dell’imbrunire
in cui suonava prima la grande e poi la
media per i defunti.
L’orologio del campanile, a carica
manuale, sostituito successivamente da
quello elettrico, non era preciso, nell’arco
della giornata perdeva qualche minuto e
quindi ogni 24 ore necessitava di essere
ricaricato e per otto anni Aurelio ha svolto
anche questo inderogabile compito. Considerando che allora non aveva mezzi a
motore a disposizione, si può ben capire
che di corse a piedi o in bicicletta su e
giù da Oregne alla chiesa e al campanile,
Sospirolo – Gron
Personaggio
■
Gli 80 anni di Aurelio
Aurelio ne ha fatte davvero tante. La fede
e una buona salute, a parte problemi e
acciacchi superati, gli hanno permesso di
svolgere questa missione costantemente.
“Non ricordo le volte che non ho potuto
essere presente alle celebrazioni, specialmente ai funerali” ha affermato con
soddisfazione.
Oltre all’impegno di Sacrestano, Aurelio ha lavorato la terra fin da ragazzo
quando dava una mano alla mamma mentre il papà era emigrante e tutt’ora coltiva
l’orto. Ha assistito per 10 anni il papà
ammalato fino alla sua morte nel 1986.
La mamma è mancata quando Aurelio
aveva 19 anni.
Nel suo impegno di Sacrista, ha collaborato per 30 anni con don Giuseppe,
16 anni con don Dario, poi con don Giuliano e attualmente, affiancato da altre
persone, con don Alfredo. Ha conosciuto
16 cappellani e 7 Vescovi di cui ricorda
ancora i nomi. Ha avuto la soddisfazione nel 1956 di vedere consacrati 5 preti,
di assistere alle grandi feste del Patrono
S. Pietro con l’imponente processione
che si svolgeva fino alla vecchia chiesa e
tante altre importanti celebrazioni in cui
la messa veniva celebrata “in terzo”, cioè
da tre preti. Ricorda in modo particolare
delle persone speciali, che definisce i
Santi della nostra parrocchia, che sono
state, per lui, esempio di vera e profonda
fede. Ha anche assistito a tante disgrazie e
a momenti tristi che si sono succeduti nel
tempo, ha vissuto con grande amarezza
al decadimento della Pieve e alla conseguente dispersione di oggetti, dipinti
e paramenti sacri. Conserva vividi nella
memoria tutti i particolari interni della
vecchia Chiesa di cui oggi non esistono
più testimonianze fotografiche.
Da 40 anni è fedele custode della chiesetta di S. Tiziano a Oregne.
Nel 1976, in Duomo a Belluno, in occasione della Consacrazione a Diacono di
don Giorgio Lise, ha ricevuto la medaglia
d’oro per i “25 anni di Sacrista della Chiesa Arcipretale di S. Pietro di Sospirolo”.
Nel 1987, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II°, gli è stata conferita l’importante onorificenza di Cavaliere dell’Ordine di S. Silvestro Papa.
E’ stata una vita piena quella di Aurelio ed al termine di questo incontro ha
manifestato il desiderio di ringraziare
tutte quelle persone, molte delle quali
oggi non ci sono più, che sono state di
aiuto in tutti questi anni e a tutte quelle
che attualmente si prestano nei molteplici
servizi alla Chiesa e alla Comunità.
Noi parrocchiani, oltre a un doveroso
ringraziamento per il prezioso servizio
reso e per quello che ancora svolge, gli
manifestiamo i nostri sinceri auguri per
l’importante traguardo raggiunto, auspicandogli tanta salute e serenità.
dbd
25
■
S
Scout
■
abato 28 giugno, si parteee!!! Direzione
Irrighe, Chies d’Alpago. Inizia il campo
estivo per il reparto “la Soffia”. Una data
importante non solo per noi ragazzi ma
per tutta la comunità di Sospirolo che 30
anni fa ha creduto nell’idea di don Dario
Fontana di portare a Sospirolo una realtà
nuova, di dare a molte generazioni di
bambini e ragazzi l’opportunità di crescere e di vivere con dei valori importanti
come la condivisione, la lealtà , la fiducia
e l’essenzialità. E’ un giorno di festa e
di condivisione, gli scout di una “volta”
hanno raccontato avventure passate alle
nuove generazioni ed hanno aiutato noi
giovani nell’allestimento del campo , anche con qualche lacrima nostalgica. Dopo
il pranzo in compagnia tutti se ne sono
andati e per noi è iniziato ufficialmente
il campo. Per le 4 squadriglie comincia
il montaggio delle tende accompagnato
da una lieve pioggerellina… la prima di
una lunga serie. I giorni seguenti sono
stati scanditi dalla costruzione degli angoli e delle piattaforme e così ecco il
campo bello e pronto . Il tema del campo
quest’anno è “ il viaggio nel tempo” ed i
capi hanno lanciato una sfida alle squadriglie: costruire la “macchina del tempo”e
organizzare una giornata a tema. Abbiamo
viaggiato in Scozia (rigorosamente in
kilt), nell’antica Grecia, con Alessandro
Magno, con gli indiani…, dando tutti un
tocco personale. Il tutto accompagnati
26
Gruppo Sospirolo-Gron
Il campo estivo del reparto “La Soffia”
dalla pioggia e dal freddo, e, tra rifugi di
emergenza usati per la conquista del cibo,
giornate delle specialità in cui chi voleva
e si era preparato a casa il materiale poteva esporre ed illustrare le competenze
acquisite (con esposizioni straordinarie,
quasi ”stellari”), uscite di reparto verso
terre sconosciute, orsi e coyote notturni
avvistati in hike avventurosi (dagli ignari
e tranquilli Michele ed Elia), le giornate
sono passate velocemente e siamo arrivati
alla fine. Noi ragazzi però non siamo fe-
lici di andarcene e soprattutto di salutare
coloro che sono arrivati all’ultimo anno,
Chora, Valentina e Luca. Sentiamo già la
vostra mancanza. E’ stata una bella avventura ed il tempo alle volte minaccioso
non ci ha sfiancati, siamo stati spensierati
e ci siamo divertiti molto, abbiamo preso
con serietà le responsabilità che i capi
ci hanno affidato in vero stile scout. Un
ringraziamento ai nostri capi che come
al solito ci hanno giudato con serietà e
impegno.
Bollettino interparrocchiale
■
Gianni e Rita
I
n occasione del pellegrinaggio delle famiglie di tutto il mondo per l’anno della
fede, il 26 ottobre 2013, che aveva come
tema “Famiglia, vivi la gioia della fede”, il
Papa ha voluto indicare la strada più semplice per raggiungere lo scopo.
Abbiamo pensato di riprendere alcuni
passaggi del discorso del Papa perché riteniamo molto importanti le sue dichiarazioni.
“Avete voluto chiamare questo momento “Famiglia, vivi la gioia della fede” è un
titolo che mi piace. E allora ci domandiamo: come è possibile vivere la gioia della
fede, oggi, in famiglia? Ma io vi domando
anche: è possibile vivere questa gioia o
non è possibile?
C’è una Parola di Gesù, nel Vangelo di
Matteo, che ci viene incontro:”Venite a me,
voi tutti che siete stanchi e oppressi e io
vi darò ristoro”. La vita spesso è faticosa,
tante volte anche tragica! Abbiamo sentito
recentemente… Lavorare è fatica, cercare
lavoro è fatica, trovare lavoro oggi chiede
tanta fatica. Ma quello che pesa di più nella
vita non è questo: quello che pesa di più di
tutte queste cose è la mancanza di amore.
Pesa non ricevere un sorriso, non essere
accolti. Pesano certi silenzi, a volte anche
in famiglia, tra marito e moglie, tra genitori
e figli, tra fratelli. Senza amore la fatica
diventa più pesante, intollerabile.
“Venite a me voi tutti che siete affaticati
e oppressi” dice Gesù.
Care famiglie, il Signore conosce le nostre fatiche e conosce i pesi della nostra
vita. Ma conosce anche il nostro profondo
desiderio di trovare la gioia del ristoro.
Gesù ha detto: “La vostra gioia sia piena”. Gesù vuole la nostra gioia, lo ha detto
Sospirolo – Gron
Famiglia
■
Le 3 parole chiave del Papa
per la famiglia:
permesso, grazie, scusa
agli Apostoli e lo ripete oggi a noi. E questa
Parola di Gesù portatela a casa, portatela
nel cuore, condividetela in famiglia. Una
seconda parola la prendo dal rito del matrimonio. Chi si sposa nel Sacramento dice:
“Prometto di esserti fedele sempre, nella
gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della
mia vita”. Gli sposi in quel momento non
sanno casa accadrà, non sanno quali gioie
e quali dolori li attendono. Partono, come
Abramo, si mettono in cammino insieme.
Questo è il matrimonio! Partire e camminare
insieme, mano nella mano, affidandosi alla
grande mano del Signore. Mano nella mano,
sempre e per tutta la vita, e non fare caso a
questa cultura del provvisorio, che ci taglia
la vita a pezzi.
Con questa fiducia nella fedeltà di Dio
si affronta tutto, senza paura, con responsabilità. Ma oggi, Padre, è difficile ….Certo,
è difficile, per questo ci vuole la grazia del
Sacramento. I Sacramenti non servono a decorare la vita, “ma che bel matrimonio, che
bella cerimonia, che bella festa …” Quello
non è il Sacramento, quella non è la grazia
del Sacramento. Quella è una decorazione!
La grazia non è per decorare la vita, è per
farci forti nella vita per farci coraggiosi, per
poter andare avanti.
Il matrimonio è un lungo viaggio, un
viaggio che non è a pezzi, dura tutta la
vita e gli sposi hanno bisogno dell’aiuto di
Gesù, per camminare insieme con fiducia,
per accogliersi l’un l’altro ogni giorno, e
perdonarsi ogni giorno. Questo è importante. Nelle famiglie dobbiamo saperci perdonare, perché tutti noi abbiamo difetti, tutti!
Dobbiamo avere il coraggio di chiedere
scusa, quando in famiglia sbagliamo.
Per portare avanti una famiglia è necessario usare tre parole.
Voglio ripeterlo, tre parole: permesso,
grazie, scusa. Tre parole chiave.
Chiediamo permesso per non essere
invadenti, “Posso fare questo? Ti piace che
faccia questo?”
Diciamo grazie, grazie per l’amore.
Quante volte al giorno tu dici grazie a tua
moglie e tu a tuo marito?
E l’ultima: scusa. Tutti sbagliamo in
famiglia e nel matrimonio ma dobbiamo
avere il coraggio, ogni giorno, di fare la
pace, di ricominciare di nuovo”.
Facciamo nostre queste tre parole di
Papa Francesco, ogni giorno, e avremo sicuramente più amore, più serenità e più gioia
in famiglia e nelle relazioni con gli altri.
27
■
Foto storiche
■
Benito Cadore
Notizie su:
Pian della Rosta
e la “levada”
In queste foto, della metà anni cinquanta
del secolo scorso, si vede la Levada. A
quei tempi era la spiaggia e il lido della
gioventù di Sopirolo, Sedico e anche di
altri paesi.
Il termine “Pian della Rosta” deriva dal
fatto che in quella zona c’era l’approdo del
legname che arrivava dalla montagna.
Da fonti del Comune di Sedico nella zona
di Pian della Rosta e di Gron c’erano delle
segherie. In quel tempo la zona di Gron
apparteneva al Comune di Sedico (17001800).
La Levada fu costruita la prima volta
nel 1719 grazie ad un accordo fra i vari
proprietari di segherie.
Fu poi ricostruita nel 1744, le prime due
erano costruite tutte in legno. Nei primi
anni venti del secolo scorso (1920) il
canale verso i Meli fu costruito in cemento,
in concomitanza con la costruzione della
ferrovia Bribano - Agordo.
Dal 1966 anno della tremenda alluvione
la Levada è stata colmata di sassi e
ghiaia, per cui oggi si può vedere solo la
base di roccia affiorare dalla ghiaia.
Alcuni dati sono tratti dal libro LE
ANTICHE ROGGE dello storico Gianni De
Vecchi.
L’ANGOLO DELLA VIGNETTA
Questa volta Andrea ci dà una scossa! Attenti!...speriamo che nessuno finisca stecchito!
28
Bollettino interparrocchiale
■
BATTESIMI: SOSPIROLO
Anagrafe
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BATTESIMI: GRON
AMATO GIULIOCESARE
(Torbe) di Davide e Casanova Lara , nato il
13 settembre 2013 e battezzato nella Chiesa
Parrocchiale di Gron il 27 luglio 2014.
RODRIGUEZ RIHANNA
(Mis-Mezzaterra) di Pablo e Conte Nadia, nata a Feltre il 1° novembre 2013
e battezzata nella Chiesa Parrocchiale
di Sospirolo il 10 agosto 2014.
FANT NOAH
(Mis-Mezzaterra) di Denis e Leone Monia, nata il 28 Maggio 2013 e battezzata
nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il
14 settembre 2014.
Una bella notizia!
Ci è giunta la notizia che la Mamma da noi adottata in
occasione della GIORNATA DELLA VITA di quest’anno, ha
dato alla luce una bambina. Ecco la lettera arrivata ai primi
di novembre:
MOVIMENTO E CENTRO DI AIUTO ALLA VITA DI VARESE onlus
Via Dandolo, 6 — 21100 VARESE
BERTOLDI LISA
(Mis) di Lucio e Leone Roberta, nata
il 18 Agosto 2013 e battezzata nella
Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 14
settembre 2014.
CHIEA ARIANNA
(San Zenon) di Massimo e De Cian
Orietta, nata il 4 luglio 2013 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo
il 20 settembre 2014.
BACCHETTI CHIARA
(Regolanova) di Fabiano e Pavan Barbara, nata il 2 marzo 2014 e battezzata
nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il
21 settembre 2014.
BET GINEVRA
(Susin) di Francesco e Zandanel Maria,
nata il 20 gennaio 2014 e battezzata
nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo
il 21 settembre 2014.
CASANOVA TERESA
(Tuses) di Daniele e Viel Giovanna, nata
l’8 agosto 2014 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 19 ottobre
2014
Sospirolo – Gron
Carissimi Amici di Sospirolo e Gron!
Abbiamo il piacere di inviare alcuni aggiornamenti riguardante Chiara, la
mamma da voi sostenuta con il progetto
Gemma.
La signora viene a contatto con il
C.A.V. attraverso il nostro sportello presente in ospedale dove si era recata per un aborto dopo l’allontanamento dal compagno che aveva atteggiamenti violenti
nei suoi riguardi, anche se inizialmente lui non si era opposto
al proseguimento della gravidanza. Queste difficoltà relazionali
di coppia, quelle economiche legate alla perdita del lavoro di
commessa e situazioni familiari personali molto pesanti l’avevano
spinta verso la scelta di interrompere la gravidanza.
Attraverso le risorse economiche che voi avete messo a disposizione e il sostegno delle nostre volontarie possiamo oggi
comunicarvi con gioia che il 20 agosto 2014 è nata la piccola
Francesca una bella bimba sana di quasi tre chili . Anche la
mamma sta bene e ora viene seguita dal nostro centro per
piccoli aiuti materiali (Pannolini, latte, vestitini) e sostegno
psicologico. La signora è molto contenta della scelta fatta e del
sostegno avuto e ci prega di trasmettere a voi il suo più caro
ringraziamento per la opportunità che le avete dato attraverso
la vostra donazione. Ringraziandovi anche a nome del nostro
C.A.V, che può operare grazie a sostegni come il vostro. Porgiamo distinti saluti.
Varese 30.10.2014
La responsabile del Progetto Gemma: Donatella Magnoni
La Volontaria: Comini Bonella
Ricordo a tutti che DOMENICA 1 FEBBRAIO 2015 CELEBREREMO LA GIORNATA DELLA VITA: durante la MESSA raccoglieremo OFFERTE per un’altra adozione prenatale di una mamma
in difficoltà gravi di portare a termine la propria gravidanza!
Prepariamo un piccolo-grande AIUTO!
29
■
Anagrafe
■
MATRIMONI: SOSPIROLO
MATRIMONI: GRON
DAL BO ZANON MARCO e CRODA CHIARA
(Sospirolo) hanno confermato la loro unione nel Sacramento del Matrimonio il 6 settembre 2014 nella Chiesa Parrocchiale di Gron.
Fuori parrocchia
CHIEA MASSIMO e DE CIAN ORIETTA
(San Zenon) hanno confermato la loro unione nel Sacramento del Matrimonio
il 20 settembre 2014, nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo.
NALDO NICOLA (Camolino) e DE BARBA ALESSIA (Sois)
si sono uniti in Matrimonio il 30 agosto 2014 nella Chiesa di Santa
Maria Assunta di Antole. Risiedono a Mezzaterra.
Fuori parrocchia
Fuori parrocchia
LOVAT DIEGO e PAGNUSSAT ANNA MARIA
(Pascoli) hanno confermato la loro unione nel sacramento del Matrimonio nella
chiesetta dei Pascoli il 27 settembre 2014.
LUANA PARISSENTI E ENRICO PIAIA
BACCHETTI DANIELE (Piz) e VALT LORENZA (Voltago )
si sono uniti in Matrimonio il 13 settembre nella Chiesa parrocchiale di
Voltago Agordino. Risiedono a Sedico.
Uniti in matrimonio il 17 maggio nel duomo di Feltre.
DEFUNTI: SOSPIROLO
LOVAT ANNA
(Mis-Mezzaterra) nata il 9 marzo 1932
e deceduta il 31 luglio 2014. Vedova di
Capellari Gerolamo.
30
MIGLIOLI MARIA
(Maras) nata il 15 dicembre 1922 e
deceduta il 24 agosto 2014. Vedova di
Argenta Gino.
DALLE MULE WILMA
(Maras) nata il 7 giugno 1930 e deceduta il 9 settembre 2014. Vedova di
Zasso Carlo.
FADDA SALVATORE
(Susin) nato il 25 aprile 1940 e deceduto il 5 ottobre 2014. Coniugato con
De Donà Carolina.
Bollettino interparrocchiale
■
DE CIAN DIANA
(S. Zenon - Civate -Lecco) nata il 30 novembre 1928 e deceduta il 22 ottobre
2014. Vedova di Fontanive Corrado.
CAVIOLA UMBERTO “Lindo”
(Pascoli) nato il 15 dicembre 1938 e deceduto il 3 novembre 2014. Coniugato
con Casanova Giovanna.
MEZZACASA SARA
(Mis) nata il 5 agosto 1930 e deceduta
il 5 novembre 2014. Vedova di Caula
Davide.
LOVAT SILVANO
(Volpez) nato il 26 marzo 1938 e deceduto il 9 novembre 2014. Coniugato
con Sogne Cecilia.
CASANOVA VITTORIO
(Oregne) nato il 25 novembre 1932 e
deceduto il 17 novembre 2014. Coniugato con Zanolin Luisa.
BELLOMO ANNA MARIA
(Regolanova ) di anni 91 e deceduta
il 20 novembre 2014. Vedova De Sero.
Anagrafe
■
BARP ELENA
(Mezzaterra) nata il 3 dicembre 1929 e
deceduta il 9 novembre 2014. Vedova
di Lovat Livio.
DEFUNTI: GRON
CASANOVA NELLA
(Torbe) nata il 10 gennaio 1924 e
deceduta il 21 luglio 2014. Vedova di
Barp Bruno.
MASOCH FAVRINO
(Gron) nato il 7 ottobre 1924 e deceduto il 4 agosto 2014. Coniugato con
Bernardin Giacoma-Rina.
CASANOVA GIULIANA
(Gron) nata il 20 novembre 1933 e
deceduta il 10 agosto 2014. Vedova di
Calchera Luigi.
CERVO ERNESTA
(Gron) nata il 13 luglio 1923 e deceduta
il 28 settembre 2014. Vedova di Fiorot
Francesco.
BARP MARIA TERESA
(Torbe) nata il 6 novembre 1931 e deceduta il 5 novembre 2014. Vedova di
Da Rold Eugenio.
BARP AUGUSTO
(Torbe) nato il 14 settembre 1925 e
deceduto il 9 novembre 2014. Celibe.
ROMBALDI RINA BEPPINA
(Piz) nata il 14 dicembre 1928 e deceduta il 16 novembre 2014. Vedova
di Naldo Luigi.
SCARPA GIANCARLO “ ROSSANO”
(Piz) nato il 3 settembre 1941 e deceduto il 20 novembre 2014. Coniugato
con Tegner Ernesta.
Sospirolo – Gron
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Offerte
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SOSPIROLO
PER CHIESA
(E RESTAURO CHIESA
PARROCCHIALE)
(dal 05/06/2014 al 11/11/2014)
Tegner Aldo per la chiesa; in memoria di Casanova Egidio, Maria e Mario,
la sorella; in memoria di defunti da
Oliva e famiglia; in memoria di Giurici Albina Nessenzia; in memoria di
Troian Emmanuele e Luisa dal figlio;
nel 55° di matrimonio di Casanova Luigi e Teresa; nel Matrimonio, gli sposi
Baraggino Francesco e Oliveri Lavinia;
nel Battesimo di Menegolla Mattia i
genitori; nel 90° compleanno Olivotto
Elio; in memoria di Tegner Gino e Nerina i familiari; in memoria di Meneghel
Emmanuele la moglie; in memoria di
Croda Pietro la moglie; in memoria di
Lovat Riccardo la moglie; In memoria
di Tibolla Ido la famiglia; in memoria di
Librizzi Stella dalla sorella; in memoria di defunti Pasuch-Antonelli; Burlon
Italo; Musani Renata; In memoria di
Lotto Romano la famiglia; in memoria
di defunti Lovat e Vigne; in memoria di
Cassol Giuseppe i nipoti; Canal Bruno;
Scout di Modena per Casa Incontro;da
Gruppo Famiglie Felici;in memoria di
Pison Anna dai figli; in memoria di
Lise Albina dal figlio; in memoria di
Sacchet Giulio e Umberto dai parenti;
in memoria di Garlet Marcella dai figli; per chiesa S.Tiziano; in memoria di
defunti genitori da De Dea Mamante;
in memoria di defunti di Barp Isolina,
vedova Selle; in memoria di Fai Lidia
e Bogo Giovanni dal figlio Dario; nel
Battesimo di Rodriguez Rihanna dai
genitori; nel Battesimo di Belmonte
Martina i nonni De Dona’Walter e Sonia; Lovat Anna; In memoria di Fant
Carlotta e Aldo Centelleghe da Liduina;
in memoria di di De Dona’ Maria dai
familiari; per chiesa di S.Rocco da BL;
in memoria di di Garlet Conte Graziella
dai familiari; Gruppo Alpini di Sospirolo; in memoria di di Tibolla Natalina e
De Salvador Bruno dai figli; De Zanet
Graziella per la chiesa; in memoria di
Dal Don Rosetta la figlia Lorena; Soppelsa Anita, in memoria di Miglioli
Maria da nipote Miglioli; in memoria
di defunti di Lovatel Antonia; in memoria di De Donà Giuseppe e Sonia i
familiari; in memoria di Cacco Romilda da Anna Menegolla; in memoria
32
di Argenta Giovanni dalla Moglie; in
memoria di dell’anima buona della
sorella Wilma Dalle Mule Zasso da
Paola; in memoria di Lovat Anna i
figli; in memoria di Pasqua Maria la
figlia; in memoria di propri defunti
da Secchi Margherita; in memoria di
di De Donà Vigile da Moro Dina; nel
Battesimo di Noah ed Elisa i genitori; in
memoria di defunti Rina ed Alvise Caldart i figli; in memoria di Dalle Mule
Wilma la famiglia Zasso; in memoria
di Casanova Rita e Antenore dalle
nipoti; in memoria di defunti di Ida
Velti Argenta; Canzoneri Carmela per
i suoi defunti; in memoria di Marin Arcangelo dai familiari; nel Battesimo di
Bacchetti Chiara, Giacomo Bacchetti;
nel Battesimo di Bet Ginevra i genitori;
Celli Francesca; nel Matrimonio di Lovat Diego ed Annamaria da Serafina;in
memoria di defunti di Rosa Di Misa;
per S.Remedio da Sogne Giancarlo; in
ricordo Kita, Anna e Carlo dai familiari;
in memoria di Zanolla Anita i genitori; nel matrimonio di Lovat Diego ed
AnnaMaria; in memoria di Bellato Leonilda dal Gruppo Vangelo di S.Zenon;
in memoria di Pilotti Orazio e Tegner
Elsa dalla figlia Stefania; in memoria
di Vedana Arturo dai familiari; in memoria di De Donà Augusto e Triches
Maria da Matilde; nella Messa per exemigranti dalla Famigli Ex-Emigranti
Monte Pizzocco; in memoria di defunti
della famiglia Olivotto; Famiglia Menegolla Elio ed Anita; in memoria di
Pagnussat Giuseppe ed Ines le figlie; in
memoria di Argenta Guido la moglie;
in memoria di Fadda Salvatore la famiglia; in memoria di Fadda Salvatore il
Gruppo Filò; nel Battesimo di Casanova Teresa i nonni Augusto e Graziella;
Salici Loredana; in memoria di De Cian
Diana le figlie; in memoria di Broi Vittorino i familiari; in memoria di Nart
Giuseppe dalla moglie; in memoria di
dei suoi defunti da Zanolla Rosetta;
Bordignon Rita; in memoria di Marcon
Nella e Lovatel Primo i familiari; Classe
1939; in memoria di Lovat Simeone la
moglie; in memoria di Troian Silvestro
la famiglia; in memoria di defunti Cassol- D’Agostini i familiari; in memoria
di defunti di Rosa Di Misia.
(dal 05/06/2014 al 11/11/2014 )
Fogli Andrea (BZ); Casanova Ida
(Bribano); Casagrande Renata (BO);
Casagrande Tranquillo (TO); Viel
Luigia (Alconis); don Ernesto (CH);
Cisco Roberta (Formegan); Sabattini
Linda(CH); Canzoneri Petronilla; Poloni
Carlo ed Augusta (CH); De Donà Italia
(TO); Sabatini Linda (CH);Sasset Angelin e Ida;Virginia e Giuseppe Triches
(Orzes);Casanova Carmen.
GRON:
PER CHIESA
(dal 05/06/2014 al 11/11/2014)
Tegner Aldo per la chiesa; in memoria
di De Cassan Giovanni la moglie; in
memoria di Monaia Santina la figlia;
Casanova Dino; in memoria di Cadore
Angelo ed Irma dai figli; in memoria
di Frizzi Nina la figlia T.; dalla sagra
per chiesa di S.Antonio; in memoria
di Masoch Savina dal marito; nel
55° di matrimonio Viel Antonio e
Giovanna;nel Battesimo di Amato
Giulio Cesare la famiglia; in memoria
di Casanova Nella i figli; in memoria di
Riposi Pietro e Fagherazzi Maria dalla
figlia e genero; in memoria di Masoch
Favrino la famiglia; in memoria di Casanova Giuliana i familiari; in memoria
di Murer Romeo La figlia; in memoria
di Nesello Felice i familari; in memoria
di Brancaleone Maria da Pierina e Antonio; in memoria di defunti da Cadore
Jolanda;in memoria di suoi defunti da
Elsa; in memoria di Masoch Savina dal
marito; dal GREST per assicurazione ed
Enel; in memoria di defunti da famiglia Franceschet Antonio; in memoria
di Barp Bruno e Nella dai figli; in memoria di Cervo Ernesta i familiari; in
memoria di Vedana Luigi i familiari;
nella festa dei Nonni; in memoria di
defunti della famiglia Ottavio e Laura
Cadore; Laboratorio Missionario.
Ricordo di Maria Miglioli
Tutto era pronto per la
Messa di S. Bartolomeo. I
rintocchi delle campane a
festa nel giorno del Santo
Patrono di Maras quest’anno,
per ironia della sorte, hanno
anche annunciato che
Maria Miglioli, per tutti
“la sarta”, aveva lasciato la
sua comunità. Lei aspettava
questo momento per
raggiungere dopo tanti
anni il marito Gino, con la
serenità che le veniva da
una fede semplice, limpida
e profonda. Maria era
una donna generosa
con tutti, dote che aveva
manifestato attraverso le sue
attività. Il lavoro di sarta, il
servizio di catechista che ha
svolto per anni nella sua
cucina, come sacrista della
chiesetta di Maras che teneva
sempre in ordine, curandone
ogni particolare, dai fiori
alla biancheria. Maria
si interessava sempre
delle persone, pur non
muovendosi da casa e non
per curiosità ma con vero
spirito fraterno. Nell’ultimo
anno, dopo i problemi
di salute che l’avevano
affaticata, accoglieva con
gioia la celebrazione della
Messa nella sua cucina
durante la settimana e la
Comunione alla Domenica
mattina.
Arrivederci Maria e grazie di
tutto!
Annarosa
SOSPIROLO:
PER BOLLETTINO
Bollettino interparrocchiale
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Bollettino Interparrocchiale n.2 2014