Dicembre 2014 • n. 2 Poste It. s.p.a. Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art. 1, c. 2, DCB Bl Anno LXXXVIII Bollettino delle dell parrocchie dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo in Sospirolo e di S. Stefano in Gron • 32037 Sospirolo (BL) • C.C.P. 10167328 • Tel. 0437/89168 CARISSIMI! Per la Chiesa, la famiglia, fondata sul Matrimonio, è molto importante. Ma più importante è che sia fondata sul vero Amore! Un Amore che sia pronto al dono totale della propria vita, perché in questo caso c’è un collegamento vero con l’Amore di Cristo verso l’umanità Le parole che vengono pronunciate davanti all’Altare sono di una bellezza straordinaria! Invito sempre gli sposi ad impararle a memoria e a ripeterle spesso l’uno all’atra nella vita! Io, N., accolgo te, N., come mia sposa (mio sposo). Con la Grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita!” Quando queste parole sono vere, tutto il resto è secondario! “Carissimo don Alfredo, con questo biglietto la vogliamo ringraziare di tutto quello che ha fatto per noi. Soprattutto per averci aiutato nel realizzare il nostro sogno. Tutta la giornata è stata a dir poco, perfetta. Più di così non potevamo desiderare. Non ci è interessato cosa c’era da mangiare ma con chi mangiavamo (persone che ci hanno dato affetto e Amore).Non ci è interessato se la tavola era decorata con tovaglie preziose o bicchieri di cristallo ma che ci fossero i nostri figli e nipoti (anche le suocere!). Grazie, grazie e ancora grazie dagli sposini Diego e Anna Maria...” Non solo la gioia è stata grande per i protagonisti, ma la gioia è grande per TUTTI, quando un uomo e una donna si amano per sempre e danno vita! Prego che Gesù Bambino trovi sotto l’albero di Natale un vero FUOCO D’AMORE: il resto è di poco valore al suo confronto. Evviva gli Sposi! BUON NATALE A LORO E A TUTTE LE FAMIGLIE! Don Alfredo Ma?... è una parabola! (Ve la racconto, scusandomi con i Sacri Evangelisti) “In questo tempo il Signore parlò e disse: la VITA nel Regno dei Cieli è simile ad una chiesa costruita su un colle. Vennero i venti e si abbatterono su quella chiesa, ma essa non cadde! Si scoperchiò, ma non rovinò! Perché era fondata su salda roccia.! Volarono lontane tegole, lamiere; volarono in alto tavole e chiodi, ma gli abitanti di quella casa non si lasciarono abbattere! Anzi fu quella casa a tenerli uniti, ad irrobustire la loro solidarietà, a testimoniare la loro fede! Alcuni si spaventarono per i troppi sacrifici richiesti, altri stettero a guardare tenendosi lontani ed esprimendo solo giudizi, altri insistettero perché fosse demolita. Parecchi però diedero tempo, denaro, preghiera e sostegno. E vennero i generosi Vigili del Fuoco, vennero i capaci impresari. Vennero “i media” per riprendere e trasmettere l’accaduto. Vennero ancora una volta scribi e farisei. Il popolo era in ansia e si DOMANDAVA CHE SENSO AVESSE TUTTO QUESTO...Poi la chiesa riprese ad essere ancora il luogo della festa, dell’accoglienza, dell’ascolto, del pentimento, della speranza: della VITA!” “SI DOMANDAVA CHE SENSO AVESSE TUTTO QUESTO!” Mentre noi ci preoccupavamo della nostra chiesa, il Papa, i Vescovi e il Sinodo a Roma si davano da fare per salvare la Famiglia! Anche loro, accorsi da ogni parte del mondo per salvare la culla della vita e della società! Perché contro la FAMIGLIA sono arrivati venti e tempeste gravi! Stanno volando lontane consuetudini, abitudini, tradizioni non tutte sante. Crollano tanti pregiudizi, incomprensioni, mode, ipocrisie (ed ringraziamone il Cielo!), ma anche virtù e valori profondi ed essenziali... Alcuni cercano di demolirla con giri di parole, con strane leggi, con tanta rabbia! Altri stanno a guardare, lasciando fare, insensibili alla gravità della situazione. Ma ci sono “gli uomini di buona volontà” che cercano di custodire la Vita. Siamo stati testimoni di un Sinodo voluto da Papa Francesco: si è preso atto della situazione concreta. Si sono evidenziati i grandi beni che porta all’Umanità la Famiglia. Si sono individuate le crepe e i disastri dovuti ai tempi nuovi. Ci si è proposto di incontinua a pag. 2 Cronaca parrocchiale Sospirolo ■ continua da pag. 1 dire un Sinodo conclusivo per aiutare a ridare bellezza e vitalità al progetto di Dio. Come fa bene al cuore vedere tante persone lavorare per amore e con fede alla salvezza della prima cellula di ogni società: LA FAMIGLIA fondata sul MATRIMONIO TRA UN UOMO E UNA DONNA CHE SI AMANO PER SEMPRE E TRASMETTONO LA VITA! Quando il tetto si è danneggiato, quelli di Sospirolo, non hanno demolito la chiesa! L’hanno riparata! Quando la Famiglia entra in difficoltà, il discepolo del Maestro non la danneggia ancor di più, ma corre ai ripari! Per renderla più bella di prima, più vicina al Progetto di chi l’ha pensata! Coraggio! don Alfredo La nota pastorale Magnifico il titolo “SIAMO IL PROFUMO di CRISTO”, preso dalla lettera di s. Paolo ai fedeli di Corinto (2 Cor.2,15), con il quale il Vescovo invita a scoprire dentro di noi la fragranza divina che aspetta di espandersi, ma o per negligenza o per pigrizia, custodiamo spesso ben chiusa! Vediamo come il vescovo presenta la sua Nota. Carissimi, la mia ultima lettera aveva come titolo: “Lui deve crescere”. Ringrazio comunità e persone che hanno accolto la precedente Nota pastorale valorizzandola. Ne ho avuto testimonianza da comunicazioni personali e articoli apparsi su molti giornali parrocchiali. Se Lui, Gesù Cristo, è cresciuto in noi, possiamo dire, ancora con la Parola di Dio, che siamo “il profumo di Cristo”. È espressione suggestiva per indicare come lo Spirito di Gesù ci dà frutti interiori che si diffondono, facendoci capaci di relazioni belle che ci danno gioia reciproca. La prima gioia è per Colui che è in noi e desidera crescere con noi. Dice infatti la Parola: «Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero! Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono» (2Cor 2,14-15). Vivendo come cristiani capaci di relazioni belle, possiamo far sì che gli altri sentano in noi il “profumo di Cristo”, che la nostra vita parli già da sola. Se uno è veramente cristiano, lo si “sente”: evangelizza con la sua sola presenza. Un profumo che dà gioia La gioia! Papa Francesco, nello scritto Evangelii Gaudium (EG), ci spiega che questo è l’annuncio principale: la gioia. Ci 2 è data come frutto immancabile quando ci apriamo all’amore e doniamo amore. È questo il compito di ogni ministro ordinato e di tutti coloro che portano il lieto annuncio: «Noi non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia» (2 Cor 1,24). La gioia proposta a chi vive il Vangelo non è per un “ingenuo ottimismo” (EG 6), né per auto-compiacimento o auto-realizzazione che portano all’indifferenza verso la sofferenza altrui. È invece la gioia pasquale, accompagnata dalla sofferenza nel constatare le tante situazioni contrarie al vangelo. Facendoci compassionevoli verso di esse, nasce il fermento della solidarietà che porta consolazione anche nelle situazioni più drammatiche, sia personali che sociali. Il grande rischio, che oggi riguarda anche noi e la nostra Chiesa, è la tristezza: “La tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita” (EG,2). Noi, fin dal nostro Battesimo, diventiamo “il profumo di Cristo” che poi, con gli altri due Sacramenti dell’Iniziazione cristiana, la Cresima e l’Eucaristia, giunge alla sua massima fragranza. È questo il dono che precede ogni nostra risposta, che ci è dato gratis insieme alla vita. Chi ci ha amato ha voluto farci parte di tutto il dono di Gesù Cristo che, con il prezzo della sua vita-morte-risurrezione, ci innesta in lui. Il tema di quest’anno, i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana, vuole essere un aiuto a farci nuovamente consapevoli dei doni che già abbiamo nel nostro intimo e della gioia che da essi scaturisce. È impossibile immaginare la ricchezza che ci danno nel tempo e nell’eternità. «Quanto a voi, avete l’unzione dal Santo, e conoscete ogni cosa» (1 Gv 2,20). Sì, sono come un’unzione che impregna la nostra interiorità e la fa sorgente di un modo sempre nuovo di vivere e di diffondere profumo. Bollettino interparrocchiale Giorno dell’iscrizione al Catechismo. NOI BATTEZZATI SIAMO IL PROFUMO DI CRISTO! In questo mondo c’è bisogno di tanto Profumo! RAGAZZI PROFUMATE IL MONDO! Quindi il Vescovo nella prima parte della Nota tratta diffusamente e con grande sensibilità pastorale i tre Sacramenti (Battesimo, Cresima, Eucarestia) che sono appunto i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana. Nella seconda parte il Vescovo ci ricorda che siamo chiamati diffondere il profumo di Cristo proprio come servitori della gioia. A questo impegno sono chiamati in primo luogo I GENITORI e, in questa società in continua evoluzione, anche i NONNI che spesso devono sostituire i genitori impegnati nel lavoro. Nell’ultima parte il Vescovo chiede che la nostra Chiesa, sia una Chiesa che vive nella speranza: curando che al suo interno cresca la pace; impegnandoci ad essere capaci di amare la nostra terra, autentica “memoria della creazione” la cui custodia premurosa diventa profezia dei “cieli e terra nuovi’; sapendo fermarsi e pensare di fronte al nostro patrimonio artistico attraverso cui anche il vangelo parla; amando la liturgia, celebrazione comunitaria della fede; valorizzando e favorendo relazioni umane sempre più intense e vere. La Nota pastorale termina con una presentazione del Vangelo di Marco che ci accompagnerà nell’anno liturgico 2014-2015. (Se qualcuno desidera leggere tutta la Nota, la può chiedere in Canonica oppure scaricarla dal sito internet: http://www.diocesi.it/documenti/archivio/diocesane/297il-vescovo-ha-consegnatoalla-diocesi-la-nota-pastorale-2014-2015.html) Messa a Pera Mula Da alcuni anni, il 6 agosto, festa della Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor, ci rechiamo a celebrare la Messa in uno dei luoghi che più parlano di bellezza, di natura, di silenzio, di amicizia, di storia... Quest’anno è toccato all’altura così detta PERA MULA nella parte che sovrasta il Lago del Mis. Un luogo storico (nel 1526 esisteva un Bastione per sorvegliare il Canal del Mis, come è scritto a pag. 28 del libro di Pieranna Casanova “Una Storia, tante storie “ riportando un articolo dell’Arch. Mauro Vedana). Ebbene, proprio in questo luogo ci siamo ritrovati in parecchi per magnificare il Signore per le meraviglie della sua creazione. Durante la celebrazione della Messa, si sono ricordate le vicende del passato, si è pregato perché ci sia più attenzione e rispetto del patrimonio ambientale e Sospirolo – Gron storico della Valle. Tutti siamo convinti che si potrebbe fare di più per la Valle del Mis! Un’occhiata l’abbiamo data anche alla Valle di San Daniele, proprio di fronte a Pera Mula, al di là della diga. Chissà se la prossima volta potremo celebrare proprio tra i resti del castello di Costa che da quel colle dominava la Valle sottostante,(con l’altro castello, detto del Misso..).Faremo di tutto per riuscirci! Al termine della Messa, “Come è bello restare qui! ...” le parole di Pietro sul Tabor, le pensavamo anche noi! Giancarlo e compagni, hanno fatto “apparire” salame, pane, vino, dolci ecc. e la piccola ma significativa festa della Montagna ha preso il colore dell’allegria , dei racconti, dei ricordi e dei canti. Non poteva mancare uno spuntino sotto gli alberi: Grazie Giancarlo! 3 D omenica 19 ottobre pomeriggio, la Parrocchia di Sospirolo si è recata in pellegrinaggio a Riese (TV) con una trentina di persone, ben motivate e desiderose di esprimere la propria gratitudine al Santo, che, allora Patriarca di Venezia, era salito a consacrare la Chiesa e l’Altare maggiore: era il 23 marzo 1898. Lo abbiamo voluto anche per celebrare il centenario della sua morte. Per prima cosa siamo stati al Santuario delle Cendròle, frequentato dal futuro Papa fin dalla sua infanzia e a cui era affezionatissimo. In quel sacro luogo ci siamo intrattenuti nella preghiera meditata del Rosario e, guidati dal solerte Sacrestano locale, abbiamo anche potuto visitare la mostra e la chiesa. Davanti al Santuario c’è stata la foto ufficiale. In un secondo momento ci siamo recati in paese per visitare la casa natale di San Giuseppe Sarto. Accolti da una coppia di sposi, siamo stati accompagnati con tanta attenzione e amicizia nelle varie stanze: la cucina, lo studio, le camere, il soggiorno ecc. fino al museo che custodisce molti ricordi del Santo. Per tutti è stato un salto nel passato: mobili, suppellettili, fotografie, oggetti del ‘800\’900 tutti ben custoditi e significativi, esprimevano nel loro vetusto stato i sentimenti di semplicità, umiltà di una famiglia che è vissuta con dignità e fede. In una sala a pochi passi dalla casa dei Sarto, una suora delle Discepole del Vangelo, aiutata da un filmato, ci ha fatto un ripercorrere tutti i momenti salienti della sua vita. In gruppo abbiamo quindi raggiunto la Chiesa Parrocchiale. Presso il Fonte battesimale dove Giuseppe Sarto fu accolto nella Chiesa, tutti abbiamo rinnovato con commozione la nostra fede con la recita del Credo. All’Altare dedicato al San Pio X, abbiamo affidato la nostra Comunità parrocchiale alla sua protezione e preghiera. Ultimo luogo ad essere visitato è stato il sepolcro in cui il corpo del Papa fu custodito, prima dell’attuale dimora che si trova nella Basilica di San Pietro. Concludendo, possiamo dire che è stato un vero Pellegrinaggio: tante le sollecitazioni a crescere nella vita cristiana che ha un solo sbocco, la santità! Essere Santi non dipende tanto da noi quanto dalla Volontà del Padre di volere che :” nulla vada perduto di ciò che mi è stato dato!”, come disse Gesù! La Santità non è solo per i “perfetti” (ammesso che ce ne siano!), ma per gli umili e i poveri in spirito! I “Santi” da altare (come San Pio X) sono la prova che Dio è sempre all’opera per salvare i suoi figli! 4 Grazie Papa san Pio X°! Lettera autografa di san Pio X Bollettino interparrocchiale La chiesetta di San Rocco La chiesetta di San Rocco è stata edificata nel 1836 con le offerte dei fedeli per liberarsi “dal flagello del Cholèra” (così lascia scritto il parroco di allora don Antonio Guarneri) ma siccome le possibilità finanziarie erano molto poche e il progetto era molto grande... non si arrivò a portarlo a termine che nel 24 gennaio 1868! Con grandi sacrifici, ma anche con grande riconoscenza perchè San Rocco li aveva veramente esauditi e il Cholèra si era fermato. (Nell’archivio conservato in canonica si possono contare le decine e decine di morti avuti in paese, prima dell’edificazione della chiesa!). San Rocco da vivo però non si era occupato di malati di Cholèra, ma di Peste! Lui stesso venne colpito da questa terribile malattia da cui fu salvato anche per l’arrivo del cagnolino che gli portò del pane e, soprattutto, il suo padrone che un giorno lo seguì incuriosito per le continue fughe del suo cane. Quasi tutte le parrocchie prima del ‘900 hanno una chiesa dedicata a questo santo per la protezione da queste gravi epidemie. Il suggerimento che mi è venuto spontaneo da dare alla comunità è di prendere ancora questo Santo come Protettore contro quella che è diventata la Peste e il Cholèra dei tempi attuali: il Tumore! Le vittime di questa vera “pestilenza” sono ormai innumerevoli. La Scienza fa passi da gigante nella ricerca e nel contrastarla, ma la sofferenza che porta nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità è ancora immensa! Ricorriamo Nei mesi scorsi mi son fatto spedire dall’Archivio Diocesano dove è custodita l’originale, la copia della lettera che l’allora Patriarca di Venezia, scrisse come testimonianza del suo intervento nella Chiesa di Sospirolo. La traduzione è stata fatta da don Giuseppe Minella, molto più esperto di me nella lingua latina, date le sue due Lauree. Lo ringraziamo anche perchè trascrive tutta la lettera in caratteri moderni e poi ci dà una traduzione italiana. TRASCRIZIONE: “Universis et singulis praesentes inspecturis fidem facio ac testor me Josephum Cardinalem Sarto Patriarcham Venetiarum de licenzia Illmi et Revmi Domini Dom. Salvatoris Bolognesi Episcopi Bellunensis et Feltrensis die 23 mensisi Martii anni 1898 novam Ecclesiam et Altare majus Paroeciae vulgo dictae Sospirolo in Dioecesi Bellunensi consecrasse in honorem Sanctorum Apostolorum Petri et Pauli, Reliquias eorundem Sanctorum Apostolorum et Martyrum Petri et Pauli nec non Divi Marci Evangelistae in eo inclusisse, et ad consecrationis memoriam per singulos annos renovandam Dominicam Primam Septembris adsignasse. In quorum fidem etc Datum Venetiis in Palatio Patriarchali die 25 mensis Martii an.1898”. Sospirolo – Gron TRADUZIONE: Giuseppe Sarto cardinale di S. R. E. (Santa Romana Chiesa) del titolo di san Bernardo Ad Thermas nell’ordine dei presbiteri per misericordia divina Patriarca di Venezia e primate della Dalmazia abate commendatario perpetuo di san Cipriano di Murano ecc.ecc.ecc. “A tutti coloro che vedranno la presente Lettera faccio fede e testifico che io Giuseppe Sarto, Patriarca di Venezia, con licenza dell’Ill.mo e Rev.mo Salvatore Bolognesi, Vescovo di Belluno e Feltre, il giorno 23 Marzo dell’anno 1898, ho consacrato in onore dei Santi Apostoli Pietro e Paolo la nuova Chiesa e l’Altare maggiore della Parrocchia d Sospirolo, in Diocesi di Belluno, e ho incluso nell’Altare le Reliquie dei Santi Apostoli e Martiri Pietro e Paolo, nonché quelle di San Marco Evangelista, assegnando di rinnovare la memoria della consacrazione alla Prima Domenica di Settembre di ogni anno. In fede di ciò eccetera… Dato a Venezia, nel Palazzo Patriarcale, il 25 marzo 1898”. con fiducia a questo Santo: ha aiutato tanti e in tanti luoghi, sicuramente aiuta ancora e può preservarci da questa dolorosa esperienza. La Pala dell’altare di San Rocco intanto è in restauro presso la Sig.ra Mariangela Mattia, di Visome, che con il permesso della Sopraintendenza alle Belle Arti di Venezia, la preserverà dal degrado a cui era già arrivata. Sarà pronta per la prossima Primavera. La spesa è abbastanza abbordabile ( circa 3.500 Euro. Il portone della Chiesetta anche verrà ripulito e reso idoneo a superare le intemperie che anno dopo anno si sono abbattute sulla sua superficie! Un piccolo Comitato sta anche cercando fondi per poter tinteggiare e rinnovare un po’ l’interno. Benedizione dei cani Il 16 agosto, prima della celebrazione della S. Messa in onore di San Rocco, c’è stata l’annuale benedizione dei cani, a ricordo di quello che ha assistito e il Santo durante il periodo della malattia. Alla benedizione dei cani, amici dell’uomo, c’è sempre qualcuno di nuovo. Quest’anno c’è chi è venuto anche da Trichiana, Visome, Belluno..Qualcuno è arrivato in ritardo... Ho ricevuto perfino biglietti di ringraziamento. Qualcuno mi ha pregato di spedirgli la preghiera via e-mail. La pubblico per tutti coloro che ancora non la conoscono... Preghiera del cane ( scritta da Piero Scanziani) Signore di tutte le Creature, fa che l’uomo, mio padrone, sia così fedele verso gli altri uomini come io gli sono fedele. Fa che egli sia affezionato alla sua famiglia e ai suoi amici, come io gli sono affezionato. Fa che egli custodisca onestamente i beni che tu gli affidi, come onestamente io custodisco i suoi. Dagli, o Signore, un sorriso facile e spontaneo, come facile e spontaneo è il mio scodinzolare. Fa che egli sia pronto alla gratitudine come io sono pronto a lambire. Concedigli una pazienza pari alla mia, che attendo i suoi ritorni senza lagnarmi. Dagli il mio coraggio, la mia prontezza a sacrificare per lui tutto, da ogni comodità fino alla vita stessa. Conservagli la mia giovinezza di cuore e la mia giocondità di pensiero. O Signore di tutte le Creature, come io sono sempre veramente cane, fa che egli sia veramente uomo. 5 PROGETTO restauro chiesa parrocchiale ! Ancora non è concluso Credevamo di essere arrivati ad una conclusione, dopo i sondaggi, ora ci è chiesto un ulteriore rapporto. Si sono già spesi circa 15.000 euro e ancora non si vede la fine! Vien la voglia di lasciar perdere! Nel frattempo ci si è messo di mezzo il vento e altri 10.000 Euro sono volati via con le lamiere: e tutto è da rifare! SI SPERA che l’Assicurazione intervenga nel sistemare il danno, ma per il resto tutto poggia sulla Comunità, già indebitata fino al collo! Per questo l’architetto Vedana scrive al Comune la lettera che vi trascrivo per mettere al corrente del brutto momento che stiamo passando riguardo al restauro della nostra Chiesa. "#$% $%&%$'$%' %()( )*+), $" )(''-*+(. !" # $'%''''%%&%$%&%/%'%(,''- *+(.'*..()/%'0% &'''$%%'1' &%'%0"2%%''%0%'%' %0%'%#%#0/% %0'%%-%%!'%'''''''%'''% '&''%%%%0%%'3%' %##3''%'0%'%%%%'%%'%$&4 5'%%%'/%%&%&%3#''# %'%0/&%#''%''%'% %&&'#'%#/5%' 0 INDAGINE SULLE FONDAZIONI 5 10 15 m 0 '%%''''5%'%%'%#'% 5 10 15 m %'%&#'%%'%/#3'%%6%- A TAGLIO ASFALTO SU SCAVO 1 B SCAVO C PULITURA D RILIEVO FOTOGRAFICO E CHIUSURA SCAVO E RIPRISTINO (la numerazione riportata si riferisce alle fessure passanti della muratura : vedi TAV B1,B2,B3,B4,B5,B6) %'%0 N N "'%''%%%'%'#% 6''%' '''%&7%1%% 02 19 20 03 04 05 09 10 Purtroppo la risposta del Comune è stata negativa 06 08 03 07 01 04 02 19 20 18 12 14 11 13 05 09 10 06 08 17 16 15 07 01 02 18 14 12 11 13 17 03 04 16 15 16 15 05 0 B08 19 20 07 5 06 11 13 09 10 14 RILIEVO PIANTA trincea 1 01 12 PROGETTO DI RESTAURO scavo 5x1 profondo 2 CHIESA PARROCCHIALE DI SOSPIROLO 08 18 17 CHIESA PARROCCHIALE DI SOSPIROLO 10 PROGETTO DI RESTAURO scavo 4x1 profondo 2 6 B08 15 m PIANTA N RILIEVO2 trincea Bollettino interparrocchiale Anniversario speciale a Oregne Il 19 luglio Oregne ha festeggiato una ricorrenza speciale: il 525° anniversario della costruzione della chiesetta di S. Tiziano con la celebrazione della santa messa a cui ha fatto seguito il concerto della banda comunale di Lurate Caccivio di Como. La bella festa in onore della nostra chiesetta e simbolo della nostra frazione ha visto la partecipazione di numerose persone che hanno riempito la piazzetta e si è’ conclusa con un rinfresco. Comitato S.Tiziano San Michele ai Pascoli Quest’anno, dopo la celebrazione della S .Messa in onore di S. Michele, c’è stata una “novità”: è stata recuperata una tradizione secolare quasi dimenticata: la benedizione delle “inime”. Per quelli più giovani che non ne hanno mai sentito parlare, si tratta di lunghi bastoni, (come si vede nella foto), che vengono utilizzati ancora oggi e servono a scuotere gli alti rami dei noci e noccioli ( una volta anche dei castani), per farne cadere i frutti. Con questo rito, Don Alfredo ci ha invitato a pregare affinché anche noi con la nostra fede e opere possiamo raccogliere i doni che giungono dall’alto della misericordia di Dio Padre, fatti “cadere” con preghiera costante e fiduciosa! I. Moretti Sospirolo – Gron Associazione “Centro Studi sulla Montagna Sospirolese” “Varda là! Na olta se seghea fin la in zima!”. A chi di noi non è mai capitato di sentirsi dire una frase del genere da un nonno, dal papà o magari dirla di persona a qualcuno, indicando con il dito verso i pendii del “Pradel” o del “Col del Dof” ecc.? La catena di montagna che dallo Sperone si snoda verso il Monte Pizzocco è ora agli occhi dei più un luogo selvaggio e inaccessibile perché per lo più ricoperta di boschi che mettono radici anche su pendii scoscesi, frastagliata da pareti rocciose e canaloni su cui sembra possano inerpicarsi solo i camosci. Nella memoria degli anziani di Sospirolo però la Montagna Sospirolese rimane un luogo abitato e fortemente legato alla quotidianità del vivere dei decenni passati. Ogni famiglia dei nostri paesi ha numerose storie da raccontare sullo sfalcio dei prati in quota, sul taglio della legna, sulla fatica di arrampicarsi a piedi su per le mulattiere, la caccia di caprioli e cervi ecc. Acqua passata? Il solito minestrone riscaldato? No! Lo scorso settembre un gruppo di sospirolesi, Moreno Lotto, Stefano Sanniti, Michele Schiocchet, Ugo Vedana e Paolo Pilotti, ha costituito l’associazione “Centro Studi sulla Montagna Sospirolese”, con il preciso obiettivo di riscoprire, valorizzare e promuovere lo studio del nostro territorio montano e la gestione di laboratori di approfondimento su tutte le tematiche legate alla montagna, dallo studio della flora e della fauna, agli studi sulla geomorfologia tipica dell’ambiente montano, nonché gli aspetti archeologici del Comune di Sospirolo, con particolare interesse verso il recupero ed il mantenimento di tutto il patrimonio di sentieri, ambienti e luoghi tipici della cultura e della storia del nostro comune. Il fine ultimo è la protezione e la valorizzazione della natura in tutti i suoi aspetti. Come attuare in pratica tutto questo? Con una serie di interventi di pulizia dei sentieri esistenti e noti, la riscoperta delle antiche vie di transito, la mappatura di sentieri, muretti, vecchi insediamenti abbandonati, la promozione degli stessi tramite tabellature e brochure. In questo modo si cerca di poter tornare a leggere e percorrere quel labirinto di mulattiere, muretti di confine, staul e casere che pochi ancora ricordano. È un modo per riappropriarsi del nostro territorio, di studiarlo e curarlo, imparando la logica che sta sotto i tracciati dei nostri avi, i motivi della toponomastica dei luoghi, il piacere di passeggiare in boschi o prati che hanno avuto ruolo fondamentale nella costruzione della nostra comunità. Tra le numerose iniziative programmate dal gruppo, ricordiamo tra l’altro: Sabato 8 Novembre: la pulizia del sentiero da Case Barp sopra Sospirolo; Escursione a tema sul Monte Sperone (data da definirsi) Siamo tutti invitati a partecipare alle iniziative dell’Associazione, preziose occasioni di incontro, per stare in compagnia, scambiare idee, dare una mano come si può, riscoprire luoghi dimenticati e perché no imparare qualcosa! M.Lotto 7 Sagra di san Bartolomeo a Maras Si è svolta anche quest’anno, dal 20 al 24 agosto, la sagra di san Bartolomeo a Maras. Molteplici sono stati gli eventi che hanno portato una ventata di rinnovamento a questo tradizionale appuntamento paesano. Mercoledì sera la popolazione è stata invitata ad una passeggiata notturna alla quale era presente anche una delegazione longobarda. L’atmosfera è stata particolarmente coinvolgente grazie all’accoglienza di Rosella e Fioretto in località “ai Pilotti”, all’abbondante e gustoso banchetto, all’esposizione interattiva delle foto di Romeo D’Isep e alla spettacolare e danzante musica di Tea Pilotti e della sua fisarmonica. La buona cucina si è fatta anche quest’anno apprezzare, grazie alle proposte di pesce, alle specialità della tradizione locale e anche per merito dei variegati accompagnamenti musicali. Venerdì sera dj Bisso ha elettrizzato con la disco giovani e adulti in trepidazione, mentre sabato, tra il cenone e la lotteria di san Bartolomeo, è stato Gigi Bristot a salire sul palco offrendo al pubblico una serata revival per festeggiare i suoi 50 anni di successi. Non sono mancati la pesca dei fiori, gestita dai più giovani, e la degustazione di “panoiot” al termine di ogni cena. Domenica 24 agosto, proprio nel giorno del santo Patrono, la cara e sempre benvoluta Maria Miglioli ha lasciato questa vita e il suo spirito si è unito a quello di tutti i presenti durante la Santa Messa celebrata sotto il tendone, prima di ritornare alle braccia del Padre. Di quel momento rimane impresso nei cuori un ricordo di nostalgica tenerezza. Nella stessa giornata sono state organizzate due escursioni, una più impegnativa sulle vie dell’alto Aldega della durata di 3 ore e una più breve e semplice lungo la pedemontana di Maras, grazie alla disponibiltà delle guide locali Ugo Vedana e Stefano Sanniti. Quest’anno è stato anche proposto, il 30 e 31 agosto, il primo torneo longobardo di calcetto su manto erboso. I membri dell’Associazione e i loro familiari hanno festeggiato l’ottima riuscita della sagra con una gita a Chioggia, lo scorso 19 ottobre. Come ogni anno, gli ingredienti segreti di questo gruppo sono, infatti, l’affiatamento che lega i volontari, la voglia di divertirsi collaborando assieme, nonché la fortuna di avere sempre giovani e piccoli volenterosi come new entry. L’Associazione di san Bartolomeo ringrazia tutti coloro che hanno preso parte alla buona riuscita della manifestazione. Denise Processione ”longobarda” verso il tendone per la Messa. VERBALE N.6 DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE - SOSPIROLO Verbale n. 7 della riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale, 30 settembre 2014 Presenti: Don Alfredo Levis, Diacono Piccolin Gianni, Casanova Daniele, Caviola Enzo, De Cian Rachele, Furlanetto Giuseppe, Moretti Ilenia, Moretti Itala, Poloni Felicita, Viel Sara Assenti giustificati: Buzzatti Alberto, Case Alvise, De Zanet Denise Ora di inizio riunione: 20.30 NOTA PASTORALE: riflessioni, proposte, chiarimenti. Don Alfredo: “quest’anno ci è stata consegnata la nota “profumata” del Vescovo, dopo quella dell’anno scorso “Lui deve crescere”. Ogni giorno bisogna resistere alla “puzza”di morte che ci circonda. Dobbiamo renderci conto che noi siamo profumati e prendere coscienza di questo dono che ci è stato dato. Il pensiero di Gesù non c’è da nessun’altra parte: nella sconfitta vede qualcosa di grande, anche quando tutti ti dicono 8 di non fare così. A cominciare dall’un- zione del Battesimo bisogna lasciare che la mentalità di Cristo ci riempia e raggiunga tutti nelle nostre azioni, per poi farlo uscire dal cuore... Ci sono tanti tappi dentro di noi, come l’egoismo,la paura, la pigrizia. Riscopriamo la nostra dignità di cristiani, così cambia la società. Questo sarà un anno in cui ci avviciniamo un po’ di più al pensiero di Gesù, essere più “pensosi” scrive il Vescovo. Rischiamo in questi momenti di crisi di non vedere i cambiamenti profondi. Ci prende lo scoraggiamento: come il ciclamino è segno di speranza, così noi abbiamo uno scopo, anche se qualcuno ci calpesta. Gesù ha iniziato un progetto per trasformare il mondo, non si sa come e quando, bisogna solo fare qualcosa nel nostro piccolo. Nelle vita di ogni giorno deve emanare da noi questo profumo. Si apre la discussione molto interessante. L’dea che scaturisce è che noi dobbiamo dare una forte testimonianza di SPERANZA, NON DI SCONFITTA E DI PAURA! Come il ciclamino delle nostre siepi, sboccia e profuma nell’umiltà e nella fedeltà e il mondo inizia ad essere più bello! GRUPPI PARROCCHIALI (Catechisti, Giovani, Scaut, G. Vangelo, Sacrestani, del Bollettino, ecc.) Programmi, difficoltà, richieste. Le Catechiste sentono il bisogno di trasmettere il Vangelo di Gesù, sempre ogni mercoledì. Per la Seconda elementare si stanno verificando le disponibilità. Domenica 5 ottobre ci sarà l’iscrizione al catechismo per le Elementari, durante la Messa della Comunità. Il gruppo delle Medie inizierà a Novembre, mentre il Gruppo Giovani si preparerà per la Cresima, che sarà celebrata il prossimo anno, forse nella festa di San Pietro. Gli Animatori scarseggiano e si cercherà di contattarne di nuovi. Anche i sagrestani hanno un grande valore nella comunità: il loro servizio è molto prezioso per trasmettere il “Profumo” di Cristo! Li RINGRAZIAMO di cuore! Il gruppo del Vangelo si riunisce sempre il Venerdì. Ci sono tante occasioni per farci profumare dal Vangelo. PELLEGRINAGGIO A S. PIO X -RIESE: data, orari, modalità. Con questo pellegrinaggio vogliamo ringraziare San Pio X, nel centenario della morte, perché da patriarca di Venezia ha consacrato la nostra Chiesa. Reciteremo il Rosario nel Santuario delle Cendrole dove era solito pregare, poi la visita alla casa, al museo e alla Chiesa. La data stabilita è il 19 ottobre, nel pomeriggio VARIE. Daniele Casanova dice che ha fatto un campo di formazione su tutto il rito della S. Messa. Gli piacerebbe fare una serata su tutto il significato dei gesti. Don Alfredo avverte che a novembre, nell’anniversario dell’eccidio di Gena, ci sarà una Messa da Requiem con coro e orchestra, organizzata dal Comune. Ci sarà anche una rassegna di cori con presentazione della fondazione Cucchini, in data da definire. Con una preghiera di ringraziamento si conclude la riunione. Ora di fine riunione:h.22.30 La SegretariaBollettino interparrocchiale Ilenia Moretti Il Parroco Don Alfredo Levis Cronaca parrocchiale Gron ■ Festa dei nonni 2014 Gron di Sospirolo – 26 ottobre 2014. Anche quest’anno la Parrocchia di S. Stefano in Gron ha festeggiato nonni e bisnonni delle due Comunità parrocchiali, Gron e Sospirolo. Si sono ritrovati insieme domenica 26 ottobre nella parrocchiale per partecipare alla S. Messa festiva delle 10.30. Con la fede dei figli di Dio, hanno espresso sentimenti di gratitudine e chiesto al Signore la salute per gli anni a venire. Nell’omelia, don Giuseppe Minella ha voluto riservare ai nonni un pensiero speciale facendo proprie alcune parole di papa Francesco. I nonni sono stati così identificati come persone che conoscono bene il primo comandamento, quello sull’amore al prossimo, dato da Gesù nel brano evangelico appena proclamato. I nonni – ha continuato don Minella – sono un tesoro per la Chiesa e la società perché danno buoni esempi, por- Carissimi di Gron, sento il dovere di dare un rendiconto attraverso le pagine del bollettino di quanto realizzato attraverso la pubblicazione del volume sulla nostra chiesetta di santo Stefano, che è stato pubblicato lo scorso anno, nell’intento di raccogliere qualche fondo per i restauri della chiesetta, oltre che per rendere disponibile il frutto del mio studio. Sono giunto a copertura delle spese di impaginazione e stampa che avevo anticipato personalmente. Ma grazie ai contributi promessi ed erogati (Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino, Comitato “I Gos da Gron” e Pro Loco “Monti del Sole”), a Sospirolo – Gron tano e lasciano in eredità la dottrina e la fede e sono la memoria da custodire. Infatti, un popolo che perde la memoria è un popolo che non ha futuro. Non è mancata poi la preghiera per i nonni ammalati e per quelli che già vivono in Cristo Gesù. Infine i festeggiati, insieme a don Giuseppe e al Parroco, si sono dati appuntamento al ristorante Bacchetti dove, oltre ad aver pranzato in compagnia, hanno trascorso un pomeriggio di festa intrattenuti da una lotteria. Un grazie va rivolto al Coro parrocchiale “Re Maggiore” e ai chierichetti per l’animazione della Messa; ma è soprattutto da ringraziare il gruppo di nonne che ha organizzato la Festa perché continuano a credere nell’importanza del ritrovarsi insieme dando esempio di amore per la Comunità. (foto Valentina De Salvador) quelli personali di molti parrocchiani e non, a quello del nostro don Piero (mons. Pietro Bez, primo Parroco) e del Gruppo Giovani Gron sono disponibili altri 2.105,00 euro da impiegare per la chiesetta, non appena si potrà realizzare qualche altro passo del restauro. Dal momento che quei denari non mi appartengono, mi è parso opportuno registrare ogni offerta e l’offerente e dare atto di quanto introitato. Colgo l’occasione per ringraziare sentitamente quanti, nelle loro attività commerciali, si sono resi disponibili alla promozione del libro e continuano a farlo. Vi sono ancora molte copie a disposizione. Attenzione giovani!!! Riparte il GGG Eccoci pronti e carichi per un nuovo anno all’insegna del divertimento, delle sfide, e della voglia di stare insieme per condividere i nostri momenti di vita quotidiana, le nostre riflessioni, i nostri dubbi… ovviamente accompagnati dall’aiuto di Dio! Ci troviamo, come di consuetudine, tutti i venerdì sera alle ore 20,30 in Canonica a Gron, per circa un’ora e mezza: le belle iniziative non mancano, da quelle ormai tradizionali come San Nicolò e la preparazione dei crostoli a Carnevale, a quelle nuove che saranno proposte da noi o dai nostri animatori Chiara, Elvio e Marco. Come promesso nel precedente bollettino, a breve inviteremo tutta la Comunità alla visione di un film nel salone parrocchiale, dove è stato allestito il videoproiettore. Saremo molto felici di vedere un piccolo paesino come il nostro riunito: un modo per scambiare quattro chiacchiere e allo stesso tempo mantenere viva la nostra Comunità. Non mancate! Concludiamo invitando tutti i ragazzi delle superiori della Parrocchia a passare una serata in nostra compagnia e chissà, magari a proseguire con noi il cammino, che terminerà a giugno per la pausa estiva. Quindi… avanti giovani!!! Noi vi aspettiamo, più siamo e meglio è! Jenny per il Gruppo Giovani Gron Ringrazio anche quanti hanno preso parte alla presentazione del libro, domenica 22 dicembre 2013. Eravamo davvero in tanti, abbiamo riempito la nostra chiesa parrocchiale: è stato bello vedere e sentire che a Gron il nostro sentirci Comunità è ancora forte e vivo. Anche se il libro porta in copertina il mio nome, continuo a rimarcare che la sua realizzazione è stata possibile grazie al contributo di molti, di molte persone che hanno creduto in questo progetto – don Davide in primis – cui rivolgo nuovamente il mio grazie. Lo sento davvero come il libro di tutti, e non solo perché è dedicato come ho scritto e come confermo ai chieri- chetti e ai giovani di Gron. Il patrono santo Stefano ci sostenga nel portare a compimento quest’iniziativa che è tutta nelle mani della Provvidenza. Elvio CENTRO STUDI STORICI E SOCIO RELIGIOSI IN PUGLIA - BARI SEZIONE VENETA Elvio De Dea La chiesa di santo Stefano di Gron storia e arte 9 Cara Maria Teresa, ci hai prese proprio alla sprovvista:noi pensavamo di avere ancora tanto tempo per venire a chiederti consiglio o a farci insegnare(e così ci siamo fatte vive anche meno di quanto potevamo!)e invece tu hai chiuso.E’ vero che quel brutto Parkinson ti aveva ridotta all’inattività ed alla dipendenza,ti aveva tolta la voglia di andare avanti,a te che pure ne avevi già passate tante,ma noi non eravamo ancora pronte.Forse il Padre Eterno,chiamandoti a se in questo modo e proprio il giorno prima del tuo 83mo compleanno,ha voluto farti un regalo e festeggiarti lassù,ma qui’ hai lasciato un gran vuoto.Ad ogni modo,vogliamo ringraziarti per i 30 anni che hai dedicato al Laboratorio Missionario durante i quali hai smistato montagne di indumenti,confezionato centinaia di pacchi,tagliato migliaia di “scarpet”,sferruzzato decine di maglioni,calzini,gatti etc-E che dire dei tuoi famosi “codinzon” o delle innumerevoli persone che sono ricorse alle tue mani delicate per farsi “sistemare” caviglie,polsi od altro? E poi la cura per la “tua” chiesetta di Santa Teresa e l’accoglienza per tutti quelli che ti capitavano per casa: Pier Giorgio non avrebbe potuto fare quello che ha fatto se non avesse avuto una mamma così. Ciao Maria Teresa, continua a volerci bene dal Cielo. Le Donne del Laboratorio Missionario Il gruppo chierichetti di Gron Ogni 15 giorni, il mercoledì, dopo Catechismo, dalle 16.00 alle 17.00 c’è un gruppo allegro e un po’ vivace che si ritrova per fare delle prove molto interessanti… E’ il Gruppo Chierichetti Gron, formato da: Matteo B., Martina, Livia, Antonio, Riccardo, Leonardo, Sebastiano, Nicole, Sara, Martino e le ultime leve Elena e Matteo B. che seguiti dall’instancabile Elvio si preparano al servizio liturgico per le varie celebrazioni parrocchiali. Cosa si fa durante le prove? Prima di tutto incominciamo con un momento di preghiera, poi proviamo e ripetiamo le varie funzioni attorno all’altare: dal piattino al turibolo, dalla navicella al momento ddele al vangelo, le in cui si porge il messale al sacerdote…le candele amoo pr aam prep epar arar aree. offerte…, in base alle celebrazioni cui ci dobbiamo preparare. essenzze, utili izzato sia pe pperr le Ogni chierichetto possiede un libretto delle presenze, utilizzato prove che per la partecipazione alle funzioni. Quando si entra a far parte del Gruppo Chierichetti Gron è molto importante la costanza, la disciplina, l’ordine e la collaborazione e come si sa, in ogni gruppo, i più grandi devono aiutare i più piccoli. Ogni tanto il Gruppo si ritrova a condividere un pranzo o una cena nella canonica della parrocchia di Gron per passare un paio d’ore in compagnia e allegria, giocando insieme. Per chi volesse unirsi a noi, le prove fino a Natale sono le seguenti: Mercoledì 26 Novembre 2014 Mercoledì 10 Dicembre 2014 Mercoledì 24 Dicembre 2014 QUES QU ESTO TO EE’’ IL NNOSTRO OSTR OS TROO MO MODO DO DDII FA FARE RE SSERVIZIO ERVI ER VIZI ZIOO AL ALLA LA CCOMUNITA’ OMUN OM UNIT ITA’ A QUESTO Livivia Martinaa e Livia Hanno collaborato: Alba Barattin, Annarosa Sanniti, Andrea Manfroi, Benito Cadore, Daniele Casanova, Davide Lovat, Delia De Bon, Denise De Zanet, Donatella Viel, Elvio De Dea, Federico Brancaleone, Franca Monastier, Gianni Piccolin, Ilenia Moretti, Luigi Cadore, Maria Teresa Vedana, Mario De Bon, Mario Sogne, Moreno Lotto, Nicola Cadore, Noris Pison, Patrizia Andrich, Pieranna Casanova, Rita Lovatel, Sara Viel. email: [email protected] 10 Bollettino interparrocchiale D al 21 luglio al 15 agosto la VITA ha riempito di giochi e di attività, ma anche di riflessioni serie, la chiesa, il cortile, il campetto e le stanze della casa parrocchiale. È il Grest di Gron! Come ogni estate, una cinquantina fra bambin e adolescenti hanno trovato nuove attività, laboratori interessanti e persone disponibili ad intrattenerli. Una ventina di animatori e animatrici, giovani e meno giovani, esperti di Grest o alla loro prima esperienza hanno sostenuto, guidato e sorvegliato i gruppi, ma soprattutto hanno dato una significativa testimonianza del loro essere cristiani. Abbiamo scoperto che la nostra comunità è ricca di talenti, quelli veri, evangelici; sono persone che per la prima volta si sono messi a disposizione dando un prezioso contributo di creatività,competenza e gioia di stare insieme. Certo, il tempo non ha permesso molte attività all’aperto, alcune gite sono state sospese, fra cui quella al sito di San Daniele alle GREST di Gron Rosse che avrebbe concluso le riflessioni sul profeta Daniele che don Alfredo proponeva ogni lunedì. Interessante l’escursione in quel di California dove “i grestini e le grestine” hanno incontrato un gruppo di archeologi agordini intenti a recuperare il sito delle antiche miniere di rame e ferro della valle. Festa in parrocchia a Gron per i 60 anni di ordinazione di don Giuseppe Minella Domenica 6 luglio, la Messa celebrata dal collaboratore parrocchiale don Giuseppe Minella ha assunto un significato particolare, perché insieme abbiamo ringraziato il Signore per il 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta a S.Giustina il 2 luglio 1954. La domenica precedente avevamo festeggiato lo stesso anniversario con don Pietro Bez - primo parroco di Gron dal 1958 al 1963 e costruttore della nuova chiesa - nel ricordo degli altri sette compagni di ordinazione. Sospirolo – Gron Le attività nei laboratori, sempre condotte nel segno della conoscenza e del rispetto dell’ambiente, hanno dato ampio spazio alla creatività; sono stati dipinti quadretti, confezionato collane e braccialetti che hanno fatto la gioia soprattutto delle bambine, costruito casette e giochi di una volta, esplorati i campi alla ricerca di tracce di chissà quali animali… In cucina si sono molto impegnati soprattutto i più piccoli, sotto gli occhi e le mani preziose di Paola e di Alessandra, che ha trascorso i suoi pomeriggi di ferie al Grest e curato con competenza la grafica del ricettario. Un’altra novità, nel segno della solidarietà, ha concluso le attività coinvolgendo anche le famiglie. È stata allestita una pesca di beneficenza per sostenere la nostra sorellina filippina Flora Mae. Con i soldi raccolti abbiamo potuto completare la quota necessaria. Grazie alle famiglie che hanno portato regali, a Luciana, ideatrice e coordinatrice che ha saputo coinvolgere ed appassionare un bel gruppetto di ragazze. Anche quest’anno è stata una bella esperienza e, al di là della stanchezza fisica che ci ha colto tutti, possiamo affermare con soddisfazione e gioia che ancora una volta, la VITA non ci ha risparmiato i suoi doni. Grazie Antonella Da qualche mese, Antonella Cassinadri Caviola si è trasferita con la famiglia da Gron a Limana,(via Vivaldi , 27), dove insegna Religione Cattolica nella locale Scuola Primaria. Nei 18 anni di permanenza a Gron, Antonella è stata un’ottima collaboratrice nelle varie attività comunitarie, dal Catechismo al Grest, dal Laboratorio missionario ai Ragazzi missionari; e di questa collaborazione i parrocchiani le sono profondamente grati. Tanto che si augurano che il suo buon esempio spinga altre persone a fare altrettanto: nella vigna del Signore gli operai non sono mai troppi! A sua volta, Antonella Cassinadri desidera esprimere - tramite il Bollettino - il suo grazie più sincero per l’affetto e la fiducia con cui è stata accolta a Gron, lei che veniva da un’altra regione. “Di questa buona accoglienza - dice - conserverò sempre un grato ricordo. Se ho fatto del bene, ho anche ricevuto del bene!”. Buon lavoro educativo, dunque, Antonella, in quel di Limana! E grazie di tutto! I parrocchiani di Gron.(G.M.) Nella foto dell’11 maggio scorso, la catechista Antonella, con i sacerdoti della parrocchia e i fanciulli della 1^ Comunione da lei preparati. 11 ■ Vita della Comunità LA RASSEGNA “SPETTACOLI DI MISTERO” Misteri a Sospirolo La rassegna “Spettacoli di Mistero”, sempre ricca di proposte, ha avuto anche quest’anno un grande successo. Il 19 ottobre è stato apprezzato il laboratorio artistico di disegno sulle leggende locali, cui hanno preso parte trenta studenti di elementari e medie, guidati dall’illustratrice Marta Farina. I brillanti risultati sono stati esposti fino 29 novembre all’ingresso del Centro civico e saranno pubblicati sul calendario 2015 del Comune. Sabato 25 ottobre, una settantina di persone ha partecipato alla passeggiata guidata e animata “Sulle tracce di Giulio Cesare e del satiro Caprile”, con partenza da Gron alla volta di Sass Muss, con interventi incentrati sull’importanza e l’origine del nome Cordevole. I partecipanti hanno avuto la piacevole sorpresa di incontrare nientemeno che il grande condottiero Giulio Cesare in persona, che, come si legge nell’opera di Giorgio Piloni, avrebbe esitato ad attraversare le impetuose acque del torrente. Domenica 26 ottobre grande affluenza di gente per le vie sospirolesi, complice anche una delle più belle e soleggiate giornate di questo rovescio autunno, per l’”Expo Misteri”: botteghe artigiane e prodotti locali, angoli musicali, arte di strada, visita guidata alla chiese del centro, mostre tematiche in ambienti pubblici e privati, spettacoli e cultura al centro civico. Erano una cinquantina gli espositori che hanno arricchito con i loro prodotti artigianali strade e cortivi del paese. Molte le mostre a tema: habitat e fauna di caccia e pesca, i disegni dei bambini sulle leggende sospirolesi, l’angolo della bellezza, la “lissia”, per citarne alcune. Sempre apprezzato il laboratorio dei tortellini fatti in casa, la castagnata delle Formiche Rosse, la musica itinerante. Per i piccoli, c’erano la carrozza con cavalli e il “trucca bimbi”. Al Centro Civico è stata inaugurata l’interessante mostra fotografica “Uno scatto oltre l’immaginario” dell’Aipd di Belluno con stupende immagini di paesaggi bellunesi. I poeti del circolo dialettale “Al Zenpedon” hanno recitato stupendi versi dialettali, mentre Pierluigi Tamborini ha presentato il libro “Hotel Praga”; applausi anche per “La leggenda della Soffia” del gruppo teatrale I Giovani. Venerdì 7 novembre è stato proiettato il film “Il mistero della Valbelluna”, per la regia di Lorenzo Cassol, con Niccolò Sovilla e Aurora Valoppi. Un passaggio segreto scoperto all’interno del Museo Civico di Belluno, una chiave custodita in un misterioso baule, l’omicidio del proprietario del Castello di Zumelle, corpi umani pietrificati, insomma gli ingredienti per un’avvincente trama locale c’erano tutti. Il ricco calendario di “Spettacoli di Mistero” è proseguito domenica 16 novembre con lo spettacolo per bambini “Malastrega”, la premiazione del concorso letterario, domenica 23, il teatro “Il satiro Caprile e la ninfa Plabea” sabato 29 e le leggende a cena il 13, il 21, il 28 novembre. 4 NOVEMBRE l giorno 4 novembre l’Amministrazione Comunale, il gruppo Alpini Sospirolo e la sezione Fanti di Sedico -Sospirolo hanno reso gli onori ai caduti con una semplice ma sentita cerimonia presso il monumento del cimitero parrocchiale ed in piazza Lexy . A seguire il corteo si è spostato presso le scuole elementari e medie per consegnare agli alunni, dell’una e dell’altra scuola, le nuove bandiere da esporre nei plessi. Una mesta e doverosa cerimonia che ha avuto un buon successo, non solo nello svolgimento ma per la collaborazione sinergica delle varie associazioni e della scuola. 12 Bollettino interparrocchiale Pic-nic del donatore Il 14 settembre si è svolto a Prà de la Melia, il Pic-Nic del donatore, organizzato dalle sezioni ABVS di Sospirolo, Sedico, Bribano e Longano, Mas e dintorni. Alle 11.30 Don Luigi Calvi, parroco di Meano, ha celebrato la S. Messa, a cui è seguito il momento conviviale. Ogni anno viene scelto un diverso destinatario della beneficienza: quest’anno il ricavato dell’evento è stato devoluto in parte alla Comunità Landris per il progetto “Orto solidale”, e all’organizzazione “Seconda Stella a Destra ONLUS” con sede a Todi, che segue i giovani minori in difficoltà e si propone come guida per il loro inserimento nella società. C’è stato l’intervento del segretario della sezione di Sospirolo, sig. Diego Lovat, che ha consegnato a Gianni Moretti, la medaglia d’oro per le oltre 50 donazioni effettuate. La festa è terminata con l’immancabile lotteria, davvero ricca, un ringraziamento particolare va a tutti coloro che hanno donato i bei premi e a tutti i volontari che hanno collaborato alla riuscita di questa giornata. Recentemente la sez. ABVS di Sospirolo ha sponsorizzato la neonata associazione calcistica Sospirolese per bambini e ragazzi e prosegue nell’attività di sensibilizzazione dei 18enni per aderire come volontari del sangue. Per chi volesse avere informazioni in merito all’iter per diventare donatore può rivolgersi ai seguenti recapiti: ABVS, Viale Europa 12, 32100 Belluno, Tel 043727700, FAX 043725150 OPPURE contattare il segretario di Sospirolo, sig. Diego Lovat. I. Moretti Sospirolo – Gron Mostra fotografica dell’AIPD Dal 26 ottobre al 29 novembre, al Centro Civico, stata esposta la mostra fotografica “Uno «scatto» oltre l’immaginario”. Realizzata dall’Aipd (Associazione Italiana Persone Down), è nata da un’idea di Teddy Turchet e si tratta di una raccolta di oltre cinquanta fotografie di paesaggi bellunesi, realizzate dai ragazzi con sindrome di Down durante alcune uscite di gruppo in diversi luoghi della Provincia. Dagli affascinanti scorci di Pian di Coltura a Zelant, dal lago di Calaita a Sospirolo, visti dagli occhi dei ragazzi, che si sono improvvisati fotografi sotto l’attenta guida di esperti del mestiere, felici di affidare loro la propria macchina fotografica. La cerimonia di inaugurazione si è svolta il 26 ottobre in occasione di “Expo Misteri”, con una sala affollata. “I ragazzi si sono cimentati in un’attività, la fotografia, per loro nuova, non convenzionale e per alcuni sconosciuta, ma che ha suscitato tanto interesse”, spiega la presidente dell’Aipd Belluno Ines Mazzoleni Ferracini. “La mostra vuole essere testimonianza della partecipazione delle persone con sindrome di Down alla vita sociale del proprio territorio in un’ottica di inclusione, ma è anche provocazione. L’obiettivo è quello di andare oltre al semplice ‘ammirare’. Si vorrebbe che chi guarda la foto andasse oltre l’immagine, facesse appunto uno ‘scatto” con il cuore e con la mente, per vedere la persona, oltre quell’immaginario purtroppo talvolta stereotipato”. E’ quello che auspichiamo che i numerosi visitatori abbiano colto e ci auguriamo che questi nostri giovani possano regalarci ancora nuove emozioni. L’associazione Culturale Liberamente Valbelluna e … Arcipelago SCEC Visitando, durante la giornata dei MISTERI, gli stand e i mercatini, mi sono fermato a far due chiacchiere con Marco De Salvador il giovane dei Saponi. Mi parlava di SCEC, così gli ho chiesto di inviarmi un articolo per il Bollettino. Mi pareva interessante anche per i lettori del giornale. Lo ringrazio. Ecco cosa ci ha scritto: Lo Scec, acronimo di “Solidarietà che cammina”, è un Buono Locale di Sconto nato dal progetto nazionale di Arcipelago Scec. È uno strumento che concretizza il “dono reciproco” in una Comunità Solidale e il suo compito si realizza nell’ampliarne la circolazione perché possano avvantaggiarsene tutti, aumentando concretamente la capacità di spesa dei singoli cittadini e delle famiglie. Si tratta di un Buono di Sconto (reale o virtuale) che si ottiene iscrivendosi ad Arcipelago Scec (www.scecservice.org) valido nella misura massima del 30% presso gli esercizi convenzionati a seconda della loro scelta. Le attività (imprese, negozi, professionisti, artigiani, agricoltori) a loro volta possono utilizzare questi buoni all’interno di un circuito virtuoso attivo a livello nazionale e che pian piano si sta creando anche qui. L’Associazione Culturale Liberamente Valbelluna, infatti, da più di un anno sta promuovendo questo progetto inserendolo nel contesto del territorio della Valbelluna. L’Associazione sta promuovendo l’utilizzo di questo Buono Locale di Sconto attraverso due canali. Da una parte il portale della Valbelluna, www.valbelluna.biz, che concretizza la necessità per i piccoli produttori di mettersi in rete e di essere visibili. Nel portale valbelluna.biz troveranno spazio tutte le piccole e piccolissime realtà commerciali / agricole / artigianali del nostro territorio e sarà possibile individuare anche gli eventuali accettatori Scec. Dall’altra parte, sta nascendo la sBanca della Valbelluna che risponde ad una esigenza di consumo consapevole. La sBanca della Valbelluna è una proposta concreta di baratto, riuso e scambio di beni materiali e immateriali tra cittadini, è stata presentata venerdì 7 Novembre alle ore 20.30 presso il Municipio di Limana e patrocinata dal Comune di Limana e dall’Unione Montana Valbelluna. All’interno di questa sBanca non ci saranno scambi monetari, ma soltanto scambi in Scec e si potranno barattare oggetti, noleggiare attrezzature, offrire e ricevere tempo, terreni e saperi. Per qualsiasi informazione è possibile inviare una mail a info@ valbelluna.net o visitare il sito www.valbelluna.web. 13 ■ Vita della Comunità Diplomati 2014 La forte tensione vissuta per gli esami di maturità, è ormai un ricordo e ora questi nostri ragazzi avranno altri pensieri e altre preoccupazioni nel futuro che stanno affrontando. Chi non proseguirà gli studi, è alla ricerca di un lavoro e fortunatamente alcuni di loro lo hanno già trovato. Un grazie va anche alle loro famiglie che li hanno sostenuti, a volte con grandi sacrifici. Alan Lise Giada Cadore Jasemine Cadore Daniel Andriolo di Walter e Anna Garlet di San Zenon, ha conseguito la maturità presso l’Istituto Tecnico Industriale “Segato” di Belluno ed è impegnato presso la ditta Deimos alle Gravazze di Rodolfo e Nadia Livan da Sospirolo, ha conseguito la maturità presso l’Istituto Professionale “Catullo” di Belluno, in “Grafica Pubblicitaria”. E’ in attesa di lavoro di Rodolfo e Nadia Livan da Sospirolo, ha terminato il triennio di Parrucchiera presso l’Enaip di Feltre. E’ in attesa di lavoro di Mirco e Fernanda Pasqua da Susin, ha conseguito la maturità presso l’Istituto Minerario “Follador” di Agordo, lavora all’ENI (Ravenna) Luca Lovat Martina Da Rold Patrick Dall’O’ Katia Canzan di Fabio e Natascia Manera dai Pascoli, ha terminato il triennio della Scuola del Legno a Sedico ed è impegnato presso una falegnameria a Safforze (Belluno) di Marco e Patrizia Zendrini da Pra Vedana, ha conseguito la maturità presso l’Istituto di Ragioneria “Calvi”a Belluno, indirizzo “Programmatori” e lavora alla Luxottica di Luigi e Michela Decima da Sospirolo, ha conseguito la maturità presso l’Istituto Alberghiero di Longarone e lavora presso la ditta Deimos alle Gravazze di Vanni e Serena Bacchetti da San Gottardo, ha conseguito la maturità presso l’Istituto di Ragioneria “Calvi”a Belluno, indirizzo “Programmatori” e ha trovato impiego all’Unifarco Sara Troian Sara Dal Mas Samuel Cadore Silvia De Dea di Desi e Augusta Fant da San Zenon, ha conseguito la maturità presso l’Istituto Brustolon di Belluno, indirizzo Moda, ha trovato impiego come commessa di Casimiro e Daniela Lotto da Susin, ha conseguito la maturità presso il Liceo Socio-Psico-Pedagogico“G. Renier”di Belluno, ora frequenta la Facoltà di “Educatore Professionale” all’Università di Udine. (Capoluogo) di Erik e Ongaro Sandra, si è diplomato RAGIONIERE all,I.T.C. Colotti di Feltre. Lavora presso la ditta Deimos alle Gravazze. (Gron) di Francesco e De Bastiani Claudia di Gron. Liceo Classico Tiziano di Belluno. Ora frequenta l’Università degli Studi di Milano per la Laurea Magistrale in Giurisprudenza. 14 Bollettino interparrocchiale Vita della Comunità ■ 70° ECCIDIO DI GENA: 1944-2014 18 novembre 2014: la chiesetta di san Remedio in Canal del Mis non può contenere tutte le persone qui convenute per la Messa officiata da monsignor Giuseppe Andrich assistito da don Alfredo. L’atmosfera è tesa e commossa. Nelle parole del vescovo, negli sguardi e nel cuore dei presenti la memoria dell’eccidio perpetrato da milizie naziste, or sono settant’anni, uccidendo cinque uomini inermi di Gena Alta e stravolgendo il presente e il futuro di un’intera piccola comunità con la rapina, l’incendio, il terrore. Dopo la messa, al capitello di Gena Media, è il sindaco Mario De Bon a rendere omaggio a Riccardo, Servilio, Marcello, Mario Casanova e Angelo Balzan, a esprimere alle loro famiglie il cordoglio e la vicinanza della comunità di Sospirolo, a riaffermare con un discorso di alto profilo quei valori di libertà e giustizia che soli possono scongiurare il ripetersi di tali offese alla dignità umana. Il calendario delle manifestazioni per Sospirolo – Gron ricordare il 70° anniversario dell’Eccidio di Gena è articolato in 5 appuntamenti, l’ultimo dei quali sarà l’esecuzione del Requiem di Mozart previsto per domenica 30 novembre nella chiesa parrocchiale. Sabato 15 presso il Centro Visitatori di Pian Falcina i ragazzi della compagnia teatrale “I Giovani” guidata da Mariarosa Ceccon hanno proposto racconti e testi- monianze sui fatti di Gena attingendo a documenti, ricostruzioni storiche, memorie autobiografiche, poesie. Rimandata di una settimana per maltempo, domenica 23 si è svolta un’escursione guidata sul Monte Gena, al Cogol de la Loreza, un’ampia caverna a 1100 m di quota dove venne uccisa la prima vittima, quel Mario Casanova che si era meritato sul fronte greco una medaglia al valore, e dove si trova la lapide commemorativa a lui dedicata. In vista del concerto, venerdì 21 nella sala “Pellizzari” del Centro Civico il M° Delio Cassetta e l’esperto Marco Capponi, di fronte a un uditorio attentissimo, hanno inquadrato il Requiem nella vita e nell’opera di Mozart e ne hanno spiegato le caratteristiche compositive ed espressive. Il Requiem è eseguito dall’orchestra Dolomiti Symphonia sotto la direzione di Delio Cassetta e dal coro Polifonica Benedetto Marcello diretto da Alessandro Toffolo. 15 ■ Vita della Comunità Discorso del Sindaco del 18 novembre 2014 C ari concittadini, Intanto grazie per la vostra presenza, permettetemi come prima cosa di ringraziare il Comitato per Gena che, assieme a tanti volontari e associazioni del nostro comune ha messo assieme tutte le iniziative per questa commemorazione. Vorrei iniziare il mio intervento in maniera un po’ diversa… Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora, come sempre, come uccisero i padri, come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta. E questo sangue odora come nel giorno Quando il fratello disse all’altro fratello: «Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace, è giunta fino a te, dentro la tua giornata. Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue Salite dalla terra, dimenticate i padri: le loro tombe affondano nella cenere, gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore. righe…si capiva che aveva vissuto molto di quello che c’era scritto. È una poesia che parla della natura umana, rimasta uguale a quella dell’uomo «della pietra e della fionda», fatta di istinti, di pulsioni, di egoismo, di ferocia. È una natura rimasta uguale fino a oggi, anche se la scienza ha fatto passi avanti. Una scienza “persuasa allo sterminio”, come dice il suo autore Quasimodo, che ha solo perfezionato le armi che portano la morte: dalla fionda si è passati ai carri armati, agli aerei. L’uomo del nostro tempo, ha perduto ogni considerazione dell’altro, ha dimenticato la solidarietà, la religione e ciò che lo trattiene dalla violenza. E rimasto uguale a Caino. La FEROCIA, la FEROCIA UMANA è ciò che subito mi viene in mente pensando a questa poesia, ma anche a questo nostro tristissimo evento: si possono leggere libri, si possono leggere ricostruzioni attente, documentate e puntuali di questa come di altre tragedie, si possono leggere relazioni importanti redatte con dovizia e correttezza, ma credo che più di ogni altra cosa bisogna venire qui, inerpicarsi quassù, fino a questo capitello, dove abbiamo deposto la corona, per toccare con mano, per sentire che cosa siano state l’assurdità e la ferocia - senza uno straccio di giustificazione, che si abbatterono sulla popolazione inerme di questo piccolo borgo sperduto, questo PAESE OBLIQUO scriveva Luigi Meneghello. Questa non era una fortezza da espugnare: era soltanto un gruppo di case con gente carica di umanità e voglia di poter vivere e far vivere le proprie famiglie e che mai avrebbe dovuto essere oggetto di una simile barbara distruzione. FEROCIA… Solo di ferocia si può parlare in questo caso, la stessa che ha guidato in altre località d’Italia, la mano dei soldati nazifascisti. Vi chiedo, come già ho detto in altri luoghi, di chiudere un attimo gli occhi ed immaginare:… 4 giovani qui, disposti davanti a voi …. Una scarica di un mitragliatore….. giù in un fossato …corpi senza vita che vengono ancora scherniti nel fango autunnale con sullo sfondo le lingue di fuoco che divorano il paese saccheggiato… Capite che essere qui è il minimo che si possa fare quindi, qui, a ricordare il sacrificio, di 5 giovani uccisi 70 anni fa, dalla spietata, cieca e cupa violenza nazifascista, che tentava vanamente di contrastare, con il terrore, quella lotta che, di lì Vedete, ricordo questa poesia e il giorno che la mia insegnante la lesse. Ancora oggi ricordo lo spirito e il trasporto con cui affrontò queste 16 Bollettino interparrocchiale Vita della Comunità a poco avrebbe saputo riscattare i valori di democrazia, di libertà della nostra Comunità e quindi della nostra Nazione. Il fare memoria, oggi, a 70 anni di distanza dalla crudele esecuzione, non può non richiamarci, tutti, ad un sentimento di dolorosa, partecipazione alla angoscia, al terrore provato, sofferto da quei giovani. Questo nostro voler richiamare ai nostri giovani qui presenti quegli avvenimenti, significa rafforzare il rapporto tra le generazioni, rinsaldando la consapevolezza, in ciascuno di noi, di una comune memoria delle lotte, del non piegarsi degli internati nei campi di concentramento; del faticoso vivere, tra silenzi, paure, speranze, delle nostre donne nel tempo della guerra e della Resistenza. Resistenza che è stata per questi luoghi un grande motivo, come ci dice questo stesso eccidio, di sanguinose e dolorose divisioni. Tutto ciò, comunque, ci ha condotto alla liberazione del nostro Paese, al costituirsi della Repubblica, all’affermarsi progressivo di una nuova relazione civile, di una diversa gerarchia dei valori, alla cui base sono posti i diritti inviolabili della persona. Sempre attraverso questo periodo doloroso, nasce la Costituzione della nostra Repubblica, nella quale vivono le aspirazioni di pace del nostro popolo, i principi di libertà, di eguaglianza e di solidarietà. La volontà di non disperdere la memoria di queste conquiste, accanto, alla testimonianza della nostra gratitudine a questi ed ai tanti martiri di quel periodo, ci riunisce, concordi, davanti a questo luogo e ci invita a riaffermare con forza e convinzione “MAI PIU’ GENA”. Dai Caduti che oggi commemoriamo prendiamo il Sospirolo – Gron messaggio, silenzioso, ma profondo che ne viene: da questa esperienza dolorosa di una violenza subita, nasca la capacità per tutti noi, di essere soggetti attivi di una cultura di democrazia, di un vero rispetto per chi non condivide le nostre idee. Nasca una proposta che sappia tradurre a prassi condivisa un corretto confronto politico volto al bene della nostra società e non a meri interessi di lobby o partiti. QUI, Ora in questa occasione dobbiamo con forza dichiarare che nessun ideale o pseudo tale ha mai potuto o potrà giustificare l’odio, la violenza, la morte che qui vennero subiti. Il nostro impegno dovrà essere massimo affinché in nessun luogo ricompaiano o si radichino campi di sterminio, gulag, foibe, pulizie etniche o terrorismo e sopraffazione di qualsiasi specie. Sapete, leggendo “una storia tante storie” ho riflettuto a lungo sulla scelta fatta da Mario, Servilio Riccardo, Angelo, Marcello….rimanere in paese per non essere confusi per Partigiani….credo che sia veritiero tutto ciò, ma credo anche che in cuor loro abbiano intuito che l’unico modo per garantire la sopravvivenza della propria famiglia fosse quello di rimanere lì, in paese… le loro vite a rischio per la salvezza della comunità… un piccolo grande esempio di lotta per la solidarietà e la libertà. Sulla scorta di questo ora mi rivolgo a chi ha subito e resistito alla furia di quella terribile giornata, a voi che siete sopravvissuti, che avete coltivato la memoria, siete VOI che così facendo avete combattuto per la libertà, voi che siete stati DI PARTE: DALLA PARTE DEL GIUSTO, CONTRO LA SOPRAFFAZIONE, come tanti giovani in Italia. Ma a voi ORA chiedo anche una cosa: DISTINGUETE il manipolo di facinorosi che tanto male vi hanno arrecato dalle milioni di persone che come voi, ma in maniera diversa e più o meno silenziosa hanno combattuto per garantire alle proprie famiglie un futuro più giusto e libero. SEPARATE la Resistenza dai gruppi di banditi che dietro la parola Partigiani nascondevano i loro biechi interessi! Resistenza è stato altro, Resistenza fu l’impegno per ridare all’Italia libertà, indipendenza e uguaglianza; Resistenza fu ■ un grande moto civile e ideale a cui parteciparono in vario modo le popolazioni delle regioni occupate dalle forze naziste e fasciste; Resistenza fu una grande mobilitazione coraggiosa di cittadini, giovani e giovanissimi che si ribellavano all’oppressione straniera, Resistenza fu il movimento di tanti Italiani che uscivano dalle dure vicende della guerra fascista e riprendevano le armi per la causa della liberazione dell’Italia dal totalitarismo. I banditi sono un’altra cosa, voi lo avete provato sulla vostra pelle: i Banditi distruggono, non costruiscono, il futuro dei loro figli. Concludo questo mio intervento convinto che tra le pietre con cui è stata costruita questa Italia ( e anche l’Europa), c’è la pietra della memoria che ne costituisce uno dei fondamenti. Questa pietra non dobbiamo lasciare che si sgretoli né che venga rimossa: che i giovani sappiano e siano consapevoli degli errori e degli orrori di tutte le guerre del novecento. Cari Mario, Servilio Riccardo, Angelo, Marcello ADIO TOSAT la vostra Comunità non vi dimenticherà. Grazie 17 ■ Quattro generazioni ■ Annunci di nascita ■ Quattro generazioni Tra la nonna-bis NELLA CENTELLEGHE,e la nonna ANNA MENEGOLLA, la mamma SARA VEDANA tiene in braccio con immensa gioia la figlia ISABELLA CAVIOLA: una più splendida dell’altra, ma la più piccola è il tesoro di tutte e tre! Grande gioia anche in casa di De Donà Maria con l’arrivo della pronipote! Complimenti da tutti i lettori del Bollettino: il sorriso vi accompagni sempre! Bisnonna DE DONA’ MARIA, nonna CASANOVA ELIDE, mamma ZANDANEL MARIA, nipotina BET GINEVRA Annunci I nonni Franco e Delia annunciano con gioia la nascita della nipote DELTEDESCO ANDREA di Dimitri e Falbo Rosella, nata a Feltre il 20 Agosto 2014, residenti a Oregne. I nonni Vedana Giulio e Anna annunciano con immensa gioia la nascita della prima nipotina ISABELLA CAVIOLA di Denis e Vedana Sara,nata a Feltre il 2 ottobre 2014, residenti a Maras I nonni Caterina e Claudio Xaiz annunciano con gioia la nascita del loro primo nipotino CLAUDIO XAIZ di Massimiliano e Lidia Scerra. nato il 23 maggio 2014 Le bisnonne Luigina e Rosetta e i nonni Sergio Brancaleone e Tiziana Sovilla annunciano la nascita della nipotina MELISSA ANTONIAZZI di Leonardo e Elena Brancaleone, nata il 4 settembre 2014, residenti a Trichiana. I nonni Sogne Giancarlo e Luigina annunciano con tanta esultanza la nascita della nipotina SOGNE LISA PAOLA di Fabrizio e di De Gol Roberta, residenti a Campel di S. Giustina. (Giancarlo: è giunto il momento di “tirar fora” le bottiglie delle grandi occasioni ma sicuramente è già stato fatto!) Il 3 agosto è nato LORENZO SITTA. Lo annunciano con gioia i nonni Nadia e Maurizio Vedana, la zia Laura e la bisnonna Romana Cibien. Garlet Martina con il marito De Bona Christian annunciano il Battesimo del figlio LUCIO il 26 ottobre 2014 nella Chiesa Parrocchiale di Mel. Questo fa molto piacere a tutti noi perchè gli è stato dato il Dono della Grazia di Cristo e gli verranno trasmessi gli insegnamenti del Vangelo! Sara De Biasi I nonni Erminio e Liliana Casanova annunciano con gioia che il 3 agosto è nata la loro nipotina Sara De Biasi. 18 Bollettino interparrocchiale ■ Anniversari ■ 55 ANNI DI MATRIMONIO 40 ANNI DI MATRIMONIO ANTONIO E GIOVANNA VIEL hanno festeggiato i 55 anni del loro matrimonio celebrato il 25 luglio 1959 a Codissago. La comunità si rallegra con gli sposi per il significativo traguardo raggiunto e augura tanti anni di vita insieme. TRICHES RENATO e MORETTI ROBERTA residenti a Gron, il 6 luglio 2014 hanno festeggiato i 40 anni di Matrimonio. Un caloroso augurio per tanti anni ancora insieme da parte di tutta la Comunità parrocchiale! Annuncio di matrimonio Concerto per Santa Cecilia La Parrocchia di Sospirolo ha accolto con entusiasmo la richiesta dell’Associazione Onlus STELLA DELLA SPERANZA di Santa Giustina, di organizzare una serata di beneficienza per sostenere le famiglie in difficoltà. Si sono presentati quattro cori: il coro “RE MAGGIORE” di Gron, il coro “THE CLAD TUNE” di Santa Giustina, il coro “LA CANTORIA DI PADERNO” e il coro PARROCCHIALE DI SANTA GIUSTINA. Ognuno di loro ha eseguito quattro brani musicali e la rassegna è stata presentata, con professionalità e calore, da Michela Da Canal. Il promotore della manifestazione è stato il presidente dell’Associazione, Dalla Rosa Mauro che ha esposto gli scopi e le richieste di un aiuto da parte di tutti , per poter assistere tante persone, senza alcuna discriminazione. Vi era presente anche il Sindaco di Sospirolo che ha elogiato l’iniziativa e lo spirito che la anima. Tutti i presenti sono rimasti ben sorpresi dalla bravura dei cantori e hanno contribuito con una importante somma di beneficienza devoluta tutta alla “STELLA DELLA SPERANZA”. MODOLO MASSIMO e PILOTTI MAURA (Susin) hanno contratto matrimonio civile il 14 giugno 2014 in Comune di Sospirolo e desiderano annunciarlo assieme alla figlia Sara. Sospirolo – Gron 19 ■ Diario ■ Pietro De Cian “Diario del mio viaggio” di Pietro De Cian (1941-1947) - nona puntata Il bastimento strisciava veloce senza il minimo movimento, lasciando dietro una lunga scia in vista a perdita d’occhio come uno stradone in un bacino d’olio dileguandosi poi con piccole onde tremolanti nel lontano orizzonte. A mezzo giorno si ridiscese per il pranzo composto pure questa volta di scarse vivande, pochi e contati cucchiai venivano versati sul piatto, una patata lessa a testa se non sorpassava la grossezza altrimenti metà, per pane, alla sera si chiudeva con un tazzino di tè amaro un pannino da venti centesimi e pochi grammi di mortadella. Intanto il Mar Rosso rinchiuso tra i due grandi continenti faceva sentire il suo cocente clima; tre giorni di tortura si passò nella stiva, l’aria arrivava poca e calda dalle condutture, fino a far mancare il respiro, tutto il corpo emanava un continuo sudore, seminudi si attendevano quelle poche ore concesse di aria libera. Sfiniti dalla debolezza, si usciva da Aden lasciando finalmente quel tremendo forno, per evadere nell’immensità dell’Oceano Indiano. Subito cambiò il clima, ma con esso pure il mare, dapprima leggeri ondeggiamenti poi sempre più, ogni giorno che passava. Andando in coperta, deboli di stomaco, con dentro quella poca di roba liquida, si buttava gli intestini, e, più o meno, durò sempre così: grandi vuoti d’acqua e correnti continue disturbando ancor più la nave essendo alta più del normale. Finalmente venne il giorno tanto sospirato dopo undici giorni di navigazione, alla 20 mattina del 22-7-42 scrutando l’orizzonte; cosa abituale d’ogni giorno, a volte apparivano sì da lontano piccole montagne ma subito si dileguavano, o si incontravano altre navi ma subito sparivano. Dapprima parevano nuvoloni indorati dal sole ma poi più si avvicinavano si individuarono le montagne, e poi quella mattina ce lo assicuravano storni di gabbiani gesticolanti e pieni di grida, portavano il buon augurio, tracciando larghi giri attorno alla nave, si tuffavano poi sulla preda in vista. Era una bellissima giornata piena di sole, il mare si calmava sempre più avvicinandosi alla terra, in breve si incominciò a distinguere paesi sparsi lungo la costa in mezzo a verdeggianti boschi, poi piano piano, apparì la città che dapprima sembravano piccole rocce invece erano grattacieli. Entrando nella baia rimasi stupefatto, mi aspettavo ben altro: non pareva più l’Africa, piccole montagne tutte ricoperte di boschi e prati circondavano la bella città di Durban, il porto, e la rada erano pieni di navi di tutte le dimensioni. Pian - piano la nave si accostò alla panchina, i borghesi si preparavano per lo sbarco, anche noi eravamo pronti ma l’ordine non veniva, il giorno dopo i borghesi lasciarono la nave ma di noi non si parlava, anzi pareva si dovesse continuare il viaggio. Intanto grossi carichi venivano posti a bordo dalle grosse gru, in tutto il porto c’era un movimento assordante, battelli e navi da carico passavano da un punto all’altro, continui arrivi e partenze di transatlantici in tutte le direzioni. 24-7-42 Finalmente arrivò l’ordine di sbarco, alle ore 15 dopo messo in ordine il reparto da noi occupato, ringraziando Iddio, mettevo nuovamente i piedi a terra. A pochi passi ci aspettava il treno per portarci al concentramento, attraversando la città ci pareva rinascere dopo lunghi mesi di sabbia desertica del Nord Africa, si rivedevano freschi giardini, confusioni di lussuose macchine lungo bellissime vie, gente di tutte le razze, fuori dalla città si cominciò salire sugli alti piani. Prima di notte si entrò nella città di Pietromanesburg (Pietermaritzburg) in mezzo alle montagne fitte di boschi, alla stazione ci venne offerto il caffè, poi si continuò salire l’altipiano e attraversare tra vallate e colline la regione di Natal, portandoci poi nel Transvai (Transvaal) regione quasi tutta deserta gran parte pascolata da mandrie di bestiame di tutte le razze. Prima di mezzogiorno si passò la città di Joanesburg (Johannesburg) tutta circondata di miniere. Poche ore dopo si entrava nella città di Pretoria capitale del Transvai, bellissima città moderna circondata da piccole collinette boscose. A sera si arrivò a Zonder Water, la più ricca zona mineraria dell’Africa, a circa mille metri sopra il livello del mare. La stagione era ancora fresca benché si avvicinasse la primavera. Ci portarono subito al II blocco per un paio di giorni, e dopo la disinfezione si entrava nel I blocco io al I campo. La prima cosa entrando nel nuovo domicilio fu di informarmi a riguardo del funzionamento della cucina; preoccupazione primaria del prigioniero, svariate risposte mi vennero date, tutto sommato risultava prigionia. Assegnate le tende si mise la nostra roba in ordine secondo le regole prestabilite del campo poi, aspettando il rancio, io e Gorza, i soli conoscenti e veri amici rimasti in compagnia, col pretesto di cercare altri paesani, ci siamo avviati per un giro di ispezione al Blocco. Parecchie centinaia di tende a forma conica con preciso allineamento formavano lunghe file, quattro strade tagliavano l’accampamento formando quattro campi avendo ognuno all’estremità la cucina e refettorio, l’andamento non si presentava indifferente, l’acqua era distribuita in parecchie fontane a volontà, le docce a nostro piacere, un’altra cosa si notò subito abituati per parecchi mesi dentro lo spazio di pochi metri: si poteva finalmente compiere un giro di due km sicuri di non inciampare nelle corde delle tende, pareva di respirare meglio...certamente non Bollettino interparrocchiale ■ Pietro De Cian mancavano tutt’intorno i soliti reticolati con le rispettive guardie armate solo non erano più Indiani ma sprimboc o Sud Africani. Altri undici Blocchi erano piantati tutti in vista, formando un cerchio rinchiuso da basse colline erbose, e desertiche, rinchiudendoci come in un bacino. Anche il clima era cambiato, non si sentiva più il sole cocente d’Egitto che piombando sulla sabbia la infuocava portando la temperatura insopportabile, i quindici giorni di viaggio bastarono per cambiare il clima in freddo, ma ormai si avvicinava la primavera. La solita vita di penosa attesa continuava, salire l’oscuro sentiero, posti nella più lontana terra africana, migliaia e migliaia di km di terra di tutte le forme e mare separano la nostra bella patria lontana dove i nostri cari attendono il ritorno dei suoi figli; ma l’uomo incatena il proprio simile privandolo di quanto la natura gli ha dato di più caro, soltanto i polmoni non sono privati della quantità d’aria a loro necessaria dentro un concentramento: in altri momenti anche quella fu insufficiente. Non una parola di conforto nei tristi momenti d’abbattimento morale, se non uno scambio di poche e inutili parole tra amici che il triste e uguale destino ci diede conoscenza. Lunghe notti insonni sdraiati sulla dura terra fantasticando in mezzo ad un turbine di pensieri. Lunghi mesi d’attesa che arrivasse una lettera dai cari lontani, soltanto guardando gli astri nelle notti stellate si potevano incontrare con gli sguardi senza potersi vedere. Il rancio per quanto fosse insufficiente per un corpo in pieno sviluppo era, se non migliore almeno distribuito con maggiore regolarità, in modo Sospirolo – Gron che, con l’ausilio di qualche fetta di pane acquistata con la razione delle sigarette tiravo avanti un po’ meglio dell’Egitto. Cercando per qualche giorno a destra e sinistra sulla massa di otto mila uomini mi riuscì trovare degli altri compaesani; Paniz Leone da Luni, De Toffol Antonio da Mas Vare (sic!) di Barp, Franceschet da Piz, e altri così in compagnia si rendevano meno penose le giornate, alla sera si girava attorno al blocco in mezzo alla folla che sembravano le vie di una metropoli raccontandoci ognuno il nostro passato. Intanto cominciarono ad organizzare delle squadre al pallone in grande stile, atletica leggera, teatri, ed altri passatempi, sorsero pure parecchi ritrovi istruttivi che ognuno poteva parteciparvi dove molti insegnanti di varie materie si prestavano con passione insegnando parecchie cose e nel medesimo tempo distraevano molti cervelli che spesso andavano a finire in manicomio. Anch’io e Gorza aproffitammo dell’occasione, riuscendo in certe cose, ma la debolezza fisica non permetteva grandi sforzi intellettuali, lo scarso alimento composto per lo più di granone macinato a mano, zucca, e qualche polenta o per meglio dire brodaglia di grano turco ci invitava piuttosto al riposo ozioso, ma anche sempre in tenda le ore erano eterne e poi i novanta nove discorsi su cento andavano sempre a finire sulla cucina, sulle camere, sulla scarsa spesa arrivata in campo e così via, girare per il blocco le gambe non permettevano più di tanti giri al giorno, e poi il sole cominciava farsi sentire si entrava ormai nella stagione calda (con la differenza che da noi s’affacciava l’inverno) e con essa pure lo scatenar- si di continui temporali che passavano bassi a pochi m da terra, scaricando centinaia di fulmini causando a volte molte vittime tra noi. Non mancavano delle belle funzioni religiose preparate dai due bravi cappellani con l’aiuto di altri prigionieri, abbellite da un numeroso gruppo di musicisti, erano veramente giornate emozionanti più volte toccati nei più vivi ricordi il cuore si sfogava in lacrime ristoratrici. Intanto benché lunghi i mesi passavano, la radio reticolato cominciava trasmettere che delle partenze erano prossime, il fante diffondeva i suoi commenti con migliaia d’opi- Diario ■ nioni inconcludenti a volte finiva con qualche subbuglio interno così i detentori dovevano intervenire con la forza se non bastava l’acciuffamento di quei pochi elementi rivoluzionari cha a sua volta venivano condotti alla famosa casetta rossa, vent’otto giorni per chi varcava quella soglia erano indiscutibili, sempre se il fisico non gli imponeva l’uscita prima del termine, per l’appunto si trovava vicino al mio blocco così non mancava l’occasione di assistere!... senza contare il vitto, i bagni, insomma, se realmente colpevoli ne uscivano non dimentichi per l’avvenire. (Fine nona puntata-Continua) SOSPIROLO NATALE 2014 "MOSTRA DEL PRESEPE POVERO MA BELLO" Sull’esempio e la parola di Papa Francesco che richiama alla sobrietà e alla verità, vogliamo vivere con particolare impegno il NATALE DEL SIGNORE GESU’! PARTECIPANDO ALLA MOSTRA DEL PRESEPIO POVERO MA BELLO. per togliere a questa Festa tutto ciò che è consumismo, sperpero, ostentazione e mettere in risalto il suo grande significato di Amore! Le opere dovranno essere composte, ad esempio, con carta, cartone, pasta, riso, tappi di sughero, gusci di noce, pane, sassi, conchiglie, fili di ferro, lana, stoffe, paglia, legno, tappi di bottiglia, creta e tutti quei materiali possibilmente non comperati in bottega ma riciclati da casa propria. È un modo anche per ritrovare negli oggetti del quotidiano una poesia profonda. E’ anche una grande occasione per preparare il Natale insieme ai bambini, nonni, genitori. Chi desidera partecipare alla rassegna ( anche da fuori Parrocchia!) , è pregato di ritirare la tavoletta in canonica di SOSPIROLO e dare il proprio nome, per avere poi un riconoscimento alla Premiazione C'è tempo fino al 24 dicembre per dare vita al proprio presepe. Le opere devono essere portate e allestite in chiesa di SOSPIROLO nella mattina della Vigilia di Natale. Resteranno esposte in chiesa fino all’Epifania.. La premiazione sarà effettuata il 6 gennaio 2015 al termine della Messa delle 10.00. 21 ■ Poesia ■ Patrizia Andrich Il gigante e il cagnolino Giornata del ringraziamento Era una bella giornata di sole. Un cagnolino decise di fare una passeggiata nel bosco. Il cucciolo viveva con una famiglia che gli voleva un gran bene e lo viziava. A Ringo, questo era il suo nome, non mancava nulla. Quel giorno, chissà perché, volle fare quell’ esperienza. Furbetto, com’era, fuggì via senza farsi vedere e si inoltrò nel fitto del bosco. Annusa e cammina, Ringo avanzava, si addentrava sempre di più. Ogni tanto incontrava un animaletto che lo scrutava incuriosito. Nel suo vagare incontrò uno scoiattolo e con lui si mise a giocare. Il cagnolino lo inseguì e lo scoiattolo, saltellando di ramo in ramo, si divertì a giocare con lui. Giocando con lo scoiattolo, il cucciolo perse l’orientamento e quando si ritrovò solo non seppe trovare la strada di casa. Disperato si mise a piagnucolare. I suoi lamenti furono uditi da un gigante che stava avanzando in quella direzione. Era una persona dall’animo buono, ma nessuno si avvicinava a lui, perché era alto, grosso e pesante e questa sua diversità spaventava tutti. Il gigante era costretto a vivere da solo in una grotta e per ingannare il tempo faceva lunghe passeggiate nel bosco. Ad ogni suo passo la terra vibrava e quel giorno che udì i lamenti di Ringo si mise a correre e ad ogni suo movimento tutto ondulava. Arrivò vicino al cagnolino con il fiatone e tutto trafelato. Il cucciolo appena lo notò guaì di più e impaurito si nascose. Questo tentativo estremo di salvezza fu notato dal gigante che però non si dette per vinto e con pazienza fece uscire dal suo nascondiglio il piccolo cucciolo. Il cane tremava ma rimase a guardate il colosso che aveva davanti. L’uomo disse con dolcezza:‘’Cosa ti è successo piccolino? Perchè piangi?‘’‘’Mi sono perso nel bosco e non trovo più la 22 strada di casa.‘’‘’Non è che per caso ti hanno abbandonato i tuoi padroni?‘’ chiese preoccupato l’uomo. ‘’No! Loro non c’entrano nulla! Io sono stato troppo ingenuo. Volevo vivere un’avventura da solo ma, giocando con uno scoiattolo, ho finito col perdermi e non riesco più a trovare la strada di casa. Sono troppo piccolo per questo tipo di esperienza! Sono stato uno stupido a non pensarci prima!‘’ Il gigante comprese quanto era accaduto e sorrise. Accarezzando il cucciolo disse: ‘’Non essere severo con te stesso! Tutti possiamo commettere errori! Come ti chiami?‘’‘’Mi chiamo Ringo e tu?‘’‘’Io Ulisse! Vieni con me e ti riporto a casa! ‘’Il cucciolo seguì il gigante Ulisse e fra i due nacque una bella amicizia. Ulisse raccontò a Ringo la sua triste vita solitaria e il cucciolo narrò della sua famiglia e di quanto gli volevano bene. Parlottando fra loro, Ulisse non si accorse di aver oltrepassato il bosco. Era la prima volta, che usciva da lì. La gente che lo vide arrivare si allontanò spaventata. Solo una bambina rimase ad aspettare il gigante. Era la padroncina di Ringo e appena vide il suo cagnolino sano e salvo gli andò incontro e lo abbracciò e con le lacrime agli occhi disse: ‘’Non lo fare mai più!‘’ Ringo comprese il suo errore e non lo ripeté più. Ulisse seguì la scena in disparte. Il cucciolo raccontò la sua avventura alla padroncina e le presentò il suo nuovo amico. La bimba ringraziò il gigante per quanto aveva fatto per lei e tenendolo per mano lo condusse a casa sua. Per Ulisse fu l’inizio di una nuova vita. Da quel giorno in poi uscì spesso dal bosco per far visita a Ringo e alla sua famiglia e un po’alla volta gli abitanti di quel paese non ebbero più paura di lui e divennero tutti suoi amici; egli ne fu felice. Domenica 16 Novembre, si è celebrata la S.Messa con una particolare intenzione: ringraziare Dio per i doni della terra e per il lavoro che svolgono i nostri agricoltori, giorno e notte, in qualsiasi condizione atmosferica, per coltivare i terreni affinché portino frutto. Il Vangelo della Domenica ci presenta la parabola del padrone che consegna ai suoi servi un talento, che porti frutto. Ad ognuno di noi sono state donate delle doti particolari da mettere al servizio dei fratelli, ci è Eccomi qui anche questa volta a proporvi favole e poesie che ho scritto io. Rivolgo però l’invito a tutti a collaborare a questa mia pagina. Signore ascolta, Padre perdona Signore ascolta, Padre perdona l’anima mia si sente in colpa. Stringi la mia mano dammi la forza di affrontare questo cammino incerto, faticoso ma che vale la pena viverlo ogni giorno perché la vita è il più bel dono che Tu ci hai dato. Signore ascolta, Padre perdona stammi sempre accanto non mi lasciare sola senza te la vita non avrebbe alcun senso. stato affidato il Mondo da proteggere, dove scorgere i doni nascosti. Noi fedeli abbiamo lasciato, vicino al Pane e il Vino dell’Eucaristia, alcuni prodotti del lavoro agricolo, affinché vengano condivisi con chi è meno fortunato di noi: quest’anno i Poveri della Mensa dei Frati di Mussoi. L’ingresso della Chiesa Parrocchiale era “vegliato” da una decina di trattori di ogni tipo, al termine della Liturgia sono stati benedetti ed è stata invocata la protezione su chi li guida per lavorare la terra. Bollettino interparrocchiale Denise De Zanet ■ Racconto di un’esperienza Intervista a Denise De Zanet Dott.ssa in Bioingegneria, ricercatrice presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano Come sei diventata ricercatrice presso il CRO di Aviano? Posso dire di essere capitata al CRO per caso. Mi sono laureata nell’ottobre 2013 in Bioingegneria presso l’Università di Padova e non mi sono posta limiti sul luogo in cui cercare lavoro. Un paio di mesi prima di laurearmi ho iniziato ad inviare il mio curriculum in qualche azienda e ho partecipato ad un paio di colloqui, con la consapevolezza che, senza un’esperienza lavorativa alle spalle, probabilmente mi sarei dovuta accontentare di uno stage. Invece, grande è stata la mia sorpresa nel ricevere, due settimane dopo essermi laureata, una mail dal mio attuale capo, interessato ad inserire nel suo gruppo di lavoro una figura professionale corrispondente alla mia. Da quel momento è iniziato un iter di colloqui e formazione che mi ha permesso di vincere una borsa di studio presso uno dei laboratori del Dipartimento di Ricerca Traslazionale dell’Istituto. Fino a qualche anno fa immaginavo l’inizio del mio percorso lavorativo in un gruppo aziendale di soli ingegneri, mentre in realtà ora mi trovo ad essere l’unico ingegnere in un team di medici, biologi e tecnici e questo amplia straordinariamente le mie conoscenze e mi arricchisce professionalmente e umanamente. Quanta importanza viene data alla ricerca nel Centro in cui lavori? La ricerca è necessaria per la cura dei tumori. Le scoperte degli ultimi anni riguardanti alcune malattie, tra cui i tuSospirolo – Gron mori, non si sono fermate nei laboratori o sulle riviste scientifiche, ma sono state trasferite in attività di diagnosi e cura dei pazienti. Questa ricerca è chiamata traslazionale ed è l’elemento caratterizzante degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) come il CRO di Aviano. Nella ricerca traslazionale si crea un’interazione permanente tra attività clinica e di laboratorio. Al CRO sono attive 5 linee di ricerca e l’Istituto si avvale anche di un Comitato Scientifico Internazionale e di collaborazioni con partner esteri. Questa complessa progettazione e attuazione della ricerca è finalizzata a sperimentare soluzioni avanzate di diagnostica e terapia dei tumori e, da alcuni anni, il CRO ha attivato un programma volto a creare interazioni tra il mondo della ricerca e le industrie biomediche regionali e nazionali. In che modo il tuo lavoro contribuisce alla ricerca? Svolgo il mio lavoro nell’ambito di un progetto di ricerca sulle Terapie Cellulari, afferente la linea di ricerca riguardante le neoplasie ematologiche. Nel mio gruppo di lavoro mi interfaccio con medici, biologi e tecnici di laboratorio e, assieme a loro, mi occupo di video-immagine, di adesione cellulare in sistemi di flusso, di microscopia confocale realtime, di colture cellulari e differenziamento. In particolare, il lavoro del gruppo riguarda una delle maggiori complicanze dei trattamenti di chemioterapia ad alte dosi, associate a trapianto di cellule staminali, che è caratterizzata da un ritardo nel recupero di una normale concentrazione di piastrine dovuto alla scomparsa quasi completa di cellule del midollo. In generale, quello che stiamo cercando di fare è differenziare cellule staminali prelevate dal paziente in megacariociti (i progenitori delle piastrine) sviluppando un bioreattore tridimensionale a flusso che riproduca il microambiente midollare e vascolare e consenta di ottenere una concentrazione normale di piastrine prodotte, attive e funzionali. Riuscendo a comprendere in laboratorio come Recensione ■ questi fenomeni possano essere condizionati e controllati, sarà possibile riottenere una produzione normale di piastrine anche nei pazienti sottoposti a trapianto, cioè a reinfusione delle loro stesse cellule trattate. In tutto questo, io collaboro nella progettazione del bioreattore di coltura e programmo tecniche avanzate di analisi computazionale da applicare a video ed immagini ottenuti da microscopio per ottenere informazioni e segnali utili. Cosa sono le cellule staminali e come vengono utilizzate al CRO? Le cellule staminali sono cellule non differenziate, che possiedono la capacità di moltiplicarsi per un tempo indefinito e di generare cellule figlie altamente specializzate. Il CRO di Aviano utilizza cellule staminali adulte proprie del paziente stesso a scopo terapeutico. Le cellule staminali emopoietiche (cioè quelle che producono cellule del midollo e del sangue) hanno il principale compito di riparare i danni irreversibili provocati al midollo dai farmaci chemioterapici ad alte dosi. Il CRO-IRCCS di Aviano, con un’esperienza di più di 500 trapianti, è leader riconosciuto a livello europeo per il trattamento di linfomi e mielomi con cellule staminali, anche in pazienti di età superiore ai 65 anni o affetti da patologie associate quali epatiti virali o AIDS. Carissima Denise, a nome dei lettori del Bollettino ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato! Per noi è un onore avere una ricercatrice in un campo così importante come la lotta ai tumori e ad altre terribili malattie! Ti auguriamo di cuore tanti successi in campo scientifico e professionale e anche di averti sempre tra i nostri collaboratori! Grazie! 23 ■ Natura ■ Airone cenerino-ardea ceneria di Nicola cadore L’Airone di notevoli dimensioni, raggiunge da adulto una statura di 90-98 centimetri e un peso compreso tra 1020 e 2073 grammi. L’apertura alare può facilmente raggiungere 1,70 metri. Il piumaggio è di colore grigio sulla parte superiore e bianco in quella inferiore. Le zampe e il becco sono gialli. Nei giovani predomina il colore grigio. Non vi sono segni particolari per distinguere le femmine dai maschi; solitamente i maschi sono un po’ più grandi. Come tutti gli aironi, vola tenendo il collo ripiegato a S. Non essendo migratore, inizia a costruire il nido già da febbraio. Le uova, deposte dalla metà di marzo, sono 4-5 per nido e vengono covate per circa 25 giorni. I giovani sono nutriti nel nido per circa 50 giorni. L’airone cenerino si nutre di pesci, rane, girini, bisce d’acqua, invertebrati e, in minor misura, anche di piccoli mammiferi e di piccoli di altri uccelli. Airone cenerino fotografato nel torrente Mis. L’angolo della fotografia d’autore Donatella Viel ci ha “donato” questa straordinaria e significativa foto, frutto della sua sensibilità e abilità creativa. Quando tutto è perfetto Difficile da credere che ci possa essere qualcosa di perfetto, di questi tempi in cui la sfiducia collettiva, generata da una crisi economica che sembra non avere più fine, è condita da una discreta dose di maltempo che sovverte quasi l’ordine e il senso delle stagioni. E invece… Guardando questa immagine, altro non mi viene da dire che in essa tutto è perfetto. In essa trovo il senso di un momento unico, in cui tutto è sospeso. 24 Sospeso come il fiore aperto e pronto a donare il suo nettare verso la spirotromba della sfinge del galio. Sospese sono le sue ali che si muovono a circa 200 volte al secondo per permetterle di far rifornimento di fiori in fiore senza mai posarsi. Sospeso il suo corpo, tozzo ma perfetto, sospese le antenne verso un onirico cielo. Sospeso il mio respiro di fronte a questo istante in cui la natura, nonostante tutto, nella sua perfezione si concede. Dona Bollettino interparrocchiale ■ Aurelio è nato “al castel” di Oregne il 13 agosto 1934 e battezzato tre giorni dopo a S. Rocco nella ricorrenza del Santo a cui è dedicata la chiesetta. E’ il primo dei tre figli di Antonio Sacchet e Agnese De Cian. Gli 80 anni, peraltro ben portati e le difficoltà passate, non hanno scalfito la sua memoria fenomenale, Aurelio ricorda gli avvenimenti vissuti e le persone incontrate con una straordinaria precisione. Ricorda ancora con chiarezza quel 10 dicembre del 1951 che segnò l’inizio di un impegno durato 63 anni: fare il Sacrestano della Parrocchia di Sospirolo. Quel giorno venne chiamato da don Giuseppe perché c’erano due funerali e il Sacrestano in carica fino a quel momento, Arcangelo Buzzatti, aveva già dato le dimissioni. La scelta di Aurelio ha davvero richiesto tanto coraggio, impegno, buona volontà, grande disponibilità e fede. “Ci sono tante cose da fare e preparare in una chiesa che nessuno riesce a immaginare” ha ricordato. E racconta delle corse fatte per suonare le campane ogni giorno alle ore 6.30 del mattino per l’ Ave Maria, alle 7.00 per la messa celebrata a S. Rocco o all’Asilo, a mezzogiorno e all’Ave Maria della sera, oltre ad eventuali funerali e celebrazioni. La domenica, la sua presenza era fondamentale: alle ore 6.00 suonava con l’aiuto di altri campanari frazionali, tutte e tre le campane, poi c’erano le tre messe, quella delle ore 7.00, delle ore 9.00 e delle ore 10.30, (si suonavano inizialmente tutte tre le campane contemporaneamente, poi 15 minuti la piccola, 10 minuti la media e 5 la grande). A mezzogiorno si suonava la grande, alle 13.30 la piccola chiamava a raduno i bambini per la dottrina, alle 14.30 c’era il Vespero e infine l’Ave Maria prima dell’imbrunire in cui suonava prima la grande e poi la media per i defunti. L’orologio del campanile, a carica manuale, sostituito successivamente da quello elettrico, non era preciso, nell’arco della giornata perdeva qualche minuto e quindi ogni 24 ore necessitava di essere ricaricato e per otto anni Aurelio ha svolto anche questo inderogabile compito. Considerando che allora non aveva mezzi a motore a disposizione, si può ben capire che di corse a piedi o in bicicletta su e giù da Oregne alla chiesa e al campanile, Sospirolo – Gron Personaggio ■ Gli 80 anni di Aurelio Aurelio ne ha fatte davvero tante. La fede e una buona salute, a parte problemi e acciacchi superati, gli hanno permesso di svolgere questa missione costantemente. “Non ricordo le volte che non ho potuto essere presente alle celebrazioni, specialmente ai funerali” ha affermato con soddisfazione. Oltre all’impegno di Sacrestano, Aurelio ha lavorato la terra fin da ragazzo quando dava una mano alla mamma mentre il papà era emigrante e tutt’ora coltiva l’orto. Ha assistito per 10 anni il papà ammalato fino alla sua morte nel 1986. La mamma è mancata quando Aurelio aveva 19 anni. Nel suo impegno di Sacrista, ha collaborato per 30 anni con don Giuseppe, 16 anni con don Dario, poi con don Giuliano e attualmente, affiancato da altre persone, con don Alfredo. Ha conosciuto 16 cappellani e 7 Vescovi di cui ricorda ancora i nomi. Ha avuto la soddisfazione nel 1956 di vedere consacrati 5 preti, di assistere alle grandi feste del Patrono S. Pietro con l’imponente processione che si svolgeva fino alla vecchia chiesa e tante altre importanti celebrazioni in cui la messa veniva celebrata “in terzo”, cioè da tre preti. Ricorda in modo particolare delle persone speciali, che definisce i Santi della nostra parrocchia, che sono state, per lui, esempio di vera e profonda fede. Ha anche assistito a tante disgrazie e a momenti tristi che si sono succeduti nel tempo, ha vissuto con grande amarezza al decadimento della Pieve e alla conseguente dispersione di oggetti, dipinti e paramenti sacri. Conserva vividi nella memoria tutti i particolari interni della vecchia Chiesa di cui oggi non esistono più testimonianze fotografiche. Da 40 anni è fedele custode della chiesetta di S. Tiziano a Oregne. Nel 1976, in Duomo a Belluno, in occasione della Consacrazione a Diacono di don Giorgio Lise, ha ricevuto la medaglia d’oro per i “25 anni di Sacrista della Chiesa Arcipretale di S. Pietro di Sospirolo”. Nel 1987, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II°, gli è stata conferita l’importante onorificenza di Cavaliere dell’Ordine di S. Silvestro Papa. E’ stata una vita piena quella di Aurelio ed al termine di questo incontro ha manifestato il desiderio di ringraziare tutte quelle persone, molte delle quali oggi non ci sono più, che sono state di aiuto in tutti questi anni e a tutte quelle che attualmente si prestano nei molteplici servizi alla Chiesa e alla Comunità. Noi parrocchiani, oltre a un doveroso ringraziamento per il prezioso servizio reso e per quello che ancora svolge, gli manifestiamo i nostri sinceri auguri per l’importante traguardo raggiunto, auspicandogli tanta salute e serenità. dbd 25 ■ S Scout ■ abato 28 giugno, si parteee!!! Direzione Irrighe, Chies d’Alpago. Inizia il campo estivo per il reparto “la Soffia”. Una data importante non solo per noi ragazzi ma per tutta la comunità di Sospirolo che 30 anni fa ha creduto nell’idea di don Dario Fontana di portare a Sospirolo una realtà nuova, di dare a molte generazioni di bambini e ragazzi l’opportunità di crescere e di vivere con dei valori importanti come la condivisione, la lealtà , la fiducia e l’essenzialità. E’ un giorno di festa e di condivisione, gli scout di una “volta” hanno raccontato avventure passate alle nuove generazioni ed hanno aiutato noi giovani nell’allestimento del campo , anche con qualche lacrima nostalgica. Dopo il pranzo in compagnia tutti se ne sono andati e per noi è iniziato ufficialmente il campo. Per le 4 squadriglie comincia il montaggio delle tende accompagnato da una lieve pioggerellina… la prima di una lunga serie. I giorni seguenti sono stati scanditi dalla costruzione degli angoli e delle piattaforme e così ecco il campo bello e pronto . Il tema del campo quest’anno è “ il viaggio nel tempo” ed i capi hanno lanciato una sfida alle squadriglie: costruire la “macchina del tempo”e organizzare una giornata a tema. Abbiamo viaggiato in Scozia (rigorosamente in kilt), nell’antica Grecia, con Alessandro Magno, con gli indiani…, dando tutti un tocco personale. Il tutto accompagnati 26 Gruppo Sospirolo-Gron Il campo estivo del reparto “La Soffia” dalla pioggia e dal freddo, e, tra rifugi di emergenza usati per la conquista del cibo, giornate delle specialità in cui chi voleva e si era preparato a casa il materiale poteva esporre ed illustrare le competenze acquisite (con esposizioni straordinarie, quasi ”stellari”), uscite di reparto verso terre sconosciute, orsi e coyote notturni avvistati in hike avventurosi (dagli ignari e tranquilli Michele ed Elia), le giornate sono passate velocemente e siamo arrivati alla fine. Noi ragazzi però non siamo fe- lici di andarcene e soprattutto di salutare coloro che sono arrivati all’ultimo anno, Chora, Valentina e Luca. Sentiamo già la vostra mancanza. E’ stata una bella avventura ed il tempo alle volte minaccioso non ci ha sfiancati, siamo stati spensierati e ci siamo divertiti molto, abbiamo preso con serietà le responsabilità che i capi ci hanno affidato in vero stile scout. Un ringraziamento ai nostri capi che come al solito ci hanno giudato con serietà e impegno. Bollettino interparrocchiale ■ Gianni e Rita I n occasione del pellegrinaggio delle famiglie di tutto il mondo per l’anno della fede, il 26 ottobre 2013, che aveva come tema “Famiglia, vivi la gioia della fede”, il Papa ha voluto indicare la strada più semplice per raggiungere lo scopo. Abbiamo pensato di riprendere alcuni passaggi del discorso del Papa perché riteniamo molto importanti le sue dichiarazioni. “Avete voluto chiamare questo momento “Famiglia, vivi la gioia della fede” è un titolo che mi piace. E allora ci domandiamo: come è possibile vivere la gioia della fede, oggi, in famiglia? Ma io vi domando anche: è possibile vivere questa gioia o non è possibile? C’è una Parola di Gesù, nel Vangelo di Matteo, che ci viene incontro:”Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi e io vi darò ristoro”. La vita spesso è faticosa, tante volte anche tragica! Abbiamo sentito recentemente… Lavorare è fatica, cercare lavoro è fatica, trovare lavoro oggi chiede tanta fatica. Ma quello che pesa di più nella vita non è questo: quello che pesa di più di tutte queste cose è la mancanza di amore. Pesa non ricevere un sorriso, non essere accolti. Pesano certi silenzi, a volte anche in famiglia, tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli. Senza amore la fatica diventa più pesante, intollerabile. “Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi” dice Gesù. Care famiglie, il Signore conosce le nostre fatiche e conosce i pesi della nostra vita. Ma conosce anche il nostro profondo desiderio di trovare la gioia del ristoro. Gesù ha detto: “La vostra gioia sia piena”. Gesù vuole la nostra gioia, lo ha detto Sospirolo – Gron Famiglia ■ Le 3 parole chiave del Papa per la famiglia: permesso, grazie, scusa agli Apostoli e lo ripete oggi a noi. E questa Parola di Gesù portatela a casa, portatela nel cuore, condividetela in famiglia. Una seconda parola la prendo dal rito del matrimonio. Chi si sposa nel Sacramento dice: “Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”. Gli sposi in quel momento non sanno casa accadrà, non sanno quali gioie e quali dolori li attendono. Partono, come Abramo, si mettono in cammino insieme. Questo è il matrimonio! Partire e camminare insieme, mano nella mano, affidandosi alla grande mano del Signore. Mano nella mano, sempre e per tutta la vita, e non fare caso a questa cultura del provvisorio, che ci taglia la vita a pezzi. Con questa fiducia nella fedeltà di Dio si affronta tutto, senza paura, con responsabilità. Ma oggi, Padre, è difficile ….Certo, è difficile, per questo ci vuole la grazia del Sacramento. I Sacramenti non servono a decorare la vita, “ma che bel matrimonio, che bella cerimonia, che bella festa …” Quello non è il Sacramento, quella non è la grazia del Sacramento. Quella è una decorazione! La grazia non è per decorare la vita, è per farci forti nella vita per farci coraggiosi, per poter andare avanti. Il matrimonio è un lungo viaggio, un viaggio che non è a pezzi, dura tutta la vita e gli sposi hanno bisogno dell’aiuto di Gesù, per camminare insieme con fiducia, per accogliersi l’un l’altro ogni giorno, e perdonarsi ogni giorno. Questo è importante. Nelle famiglie dobbiamo saperci perdonare, perché tutti noi abbiamo difetti, tutti! Dobbiamo avere il coraggio di chiedere scusa, quando in famiglia sbagliamo. Per portare avanti una famiglia è necessario usare tre parole. Voglio ripeterlo, tre parole: permesso, grazie, scusa. Tre parole chiave. Chiediamo permesso per non essere invadenti, “Posso fare questo? Ti piace che faccia questo?” Diciamo grazie, grazie per l’amore. Quante volte al giorno tu dici grazie a tua moglie e tu a tuo marito? E l’ultima: scusa. Tutti sbagliamo in famiglia e nel matrimonio ma dobbiamo avere il coraggio, ogni giorno, di fare la pace, di ricominciare di nuovo”. Facciamo nostre queste tre parole di Papa Francesco, ogni giorno, e avremo sicuramente più amore, più serenità e più gioia in famiglia e nelle relazioni con gli altri. 27 ■ Foto storiche ■ Benito Cadore Notizie su: Pian della Rosta e la “levada” In queste foto, della metà anni cinquanta del secolo scorso, si vede la Levada. A quei tempi era la spiaggia e il lido della gioventù di Sopirolo, Sedico e anche di altri paesi. Il termine “Pian della Rosta” deriva dal fatto che in quella zona c’era l’approdo del legname che arrivava dalla montagna. Da fonti del Comune di Sedico nella zona di Pian della Rosta e di Gron c’erano delle segherie. In quel tempo la zona di Gron apparteneva al Comune di Sedico (17001800). La Levada fu costruita la prima volta nel 1719 grazie ad un accordo fra i vari proprietari di segherie. Fu poi ricostruita nel 1744, le prime due erano costruite tutte in legno. Nei primi anni venti del secolo scorso (1920) il canale verso i Meli fu costruito in cemento, in concomitanza con la costruzione della ferrovia Bribano - Agordo. Dal 1966 anno della tremenda alluvione la Levada è stata colmata di sassi e ghiaia, per cui oggi si può vedere solo la base di roccia affiorare dalla ghiaia. Alcuni dati sono tratti dal libro LE ANTICHE ROGGE dello storico Gianni De Vecchi. L’ANGOLO DELLA VIGNETTA Questa volta Andrea ci dà una scossa! Attenti!...speriamo che nessuno finisca stecchito! 28 Bollettino interparrocchiale ■ BATTESIMI: SOSPIROLO Anagrafe ■ BATTESIMI: GRON AMATO GIULIOCESARE (Torbe) di Davide e Casanova Lara , nato il 13 settembre 2013 e battezzato nella Chiesa Parrocchiale di Gron il 27 luglio 2014. RODRIGUEZ RIHANNA (Mis-Mezzaterra) di Pablo e Conte Nadia, nata a Feltre il 1° novembre 2013 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 10 agosto 2014. FANT NOAH (Mis-Mezzaterra) di Denis e Leone Monia, nata il 28 Maggio 2013 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 14 settembre 2014. Una bella notizia! Ci è giunta la notizia che la Mamma da noi adottata in occasione della GIORNATA DELLA VITA di quest’anno, ha dato alla luce una bambina. Ecco la lettera arrivata ai primi di novembre: MOVIMENTO E CENTRO DI AIUTO ALLA VITA DI VARESE onlus Via Dandolo, 6 — 21100 VARESE BERTOLDI LISA (Mis) di Lucio e Leone Roberta, nata il 18 Agosto 2013 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 14 settembre 2014. CHIEA ARIANNA (San Zenon) di Massimo e De Cian Orietta, nata il 4 luglio 2013 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 20 settembre 2014. BACCHETTI CHIARA (Regolanova) di Fabiano e Pavan Barbara, nata il 2 marzo 2014 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 21 settembre 2014. BET GINEVRA (Susin) di Francesco e Zandanel Maria, nata il 20 gennaio 2014 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 21 settembre 2014. CASANOVA TERESA (Tuses) di Daniele e Viel Giovanna, nata l’8 agosto 2014 e battezzata nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo il 19 ottobre 2014 Sospirolo – Gron Carissimi Amici di Sospirolo e Gron! Abbiamo il piacere di inviare alcuni aggiornamenti riguardante Chiara, la mamma da voi sostenuta con il progetto Gemma. La signora viene a contatto con il C.A.V. attraverso il nostro sportello presente in ospedale dove si era recata per un aborto dopo l’allontanamento dal compagno che aveva atteggiamenti violenti nei suoi riguardi, anche se inizialmente lui non si era opposto al proseguimento della gravidanza. Queste difficoltà relazionali di coppia, quelle economiche legate alla perdita del lavoro di commessa e situazioni familiari personali molto pesanti l’avevano spinta verso la scelta di interrompere la gravidanza. Attraverso le risorse economiche che voi avete messo a disposizione e il sostegno delle nostre volontarie possiamo oggi comunicarvi con gioia che il 20 agosto 2014 è nata la piccola Francesca una bella bimba sana di quasi tre chili . Anche la mamma sta bene e ora viene seguita dal nostro centro per piccoli aiuti materiali (Pannolini, latte, vestitini) e sostegno psicologico. La signora è molto contenta della scelta fatta e del sostegno avuto e ci prega di trasmettere a voi il suo più caro ringraziamento per la opportunità che le avete dato attraverso la vostra donazione. Ringraziandovi anche a nome del nostro C.A.V, che può operare grazie a sostegni come il vostro. Porgiamo distinti saluti. Varese 30.10.2014 La responsabile del Progetto Gemma: Donatella Magnoni La Volontaria: Comini Bonella Ricordo a tutti che DOMENICA 1 FEBBRAIO 2015 CELEBREREMO LA GIORNATA DELLA VITA: durante la MESSA raccoglieremo OFFERTE per un’altra adozione prenatale di una mamma in difficoltà gravi di portare a termine la propria gravidanza! Prepariamo un piccolo-grande AIUTO! 29 ■ Anagrafe ■ MATRIMONI: SOSPIROLO MATRIMONI: GRON DAL BO ZANON MARCO e CRODA CHIARA (Sospirolo) hanno confermato la loro unione nel Sacramento del Matrimonio il 6 settembre 2014 nella Chiesa Parrocchiale di Gron. Fuori parrocchia CHIEA MASSIMO e DE CIAN ORIETTA (San Zenon) hanno confermato la loro unione nel Sacramento del Matrimonio il 20 settembre 2014, nella Chiesa Parrocchiale di Sospirolo. NALDO NICOLA (Camolino) e DE BARBA ALESSIA (Sois) si sono uniti in Matrimonio il 30 agosto 2014 nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Antole. Risiedono a Mezzaterra. Fuori parrocchia Fuori parrocchia LOVAT DIEGO e PAGNUSSAT ANNA MARIA (Pascoli) hanno confermato la loro unione nel sacramento del Matrimonio nella chiesetta dei Pascoli il 27 settembre 2014. LUANA PARISSENTI E ENRICO PIAIA BACCHETTI DANIELE (Piz) e VALT LORENZA (Voltago ) si sono uniti in Matrimonio il 13 settembre nella Chiesa parrocchiale di Voltago Agordino. Risiedono a Sedico. Uniti in matrimonio il 17 maggio nel duomo di Feltre. DEFUNTI: SOSPIROLO LOVAT ANNA (Mis-Mezzaterra) nata il 9 marzo 1932 e deceduta il 31 luglio 2014. Vedova di Capellari Gerolamo. 30 MIGLIOLI MARIA (Maras) nata il 15 dicembre 1922 e deceduta il 24 agosto 2014. Vedova di Argenta Gino. DALLE MULE WILMA (Maras) nata il 7 giugno 1930 e deceduta il 9 settembre 2014. Vedova di Zasso Carlo. FADDA SALVATORE (Susin) nato il 25 aprile 1940 e deceduto il 5 ottobre 2014. Coniugato con De Donà Carolina. Bollettino interparrocchiale ■ DE CIAN DIANA (S. Zenon - Civate -Lecco) nata il 30 novembre 1928 e deceduta il 22 ottobre 2014. Vedova di Fontanive Corrado. CAVIOLA UMBERTO “Lindo” (Pascoli) nato il 15 dicembre 1938 e deceduto il 3 novembre 2014. Coniugato con Casanova Giovanna. MEZZACASA SARA (Mis) nata il 5 agosto 1930 e deceduta il 5 novembre 2014. Vedova di Caula Davide. LOVAT SILVANO (Volpez) nato il 26 marzo 1938 e deceduto il 9 novembre 2014. Coniugato con Sogne Cecilia. CASANOVA VITTORIO (Oregne) nato il 25 novembre 1932 e deceduto il 17 novembre 2014. Coniugato con Zanolin Luisa. BELLOMO ANNA MARIA (Regolanova ) di anni 91 e deceduta il 20 novembre 2014. Vedova De Sero. Anagrafe ■ BARP ELENA (Mezzaterra) nata il 3 dicembre 1929 e deceduta il 9 novembre 2014. Vedova di Lovat Livio. DEFUNTI: GRON CASANOVA NELLA (Torbe) nata il 10 gennaio 1924 e deceduta il 21 luglio 2014. Vedova di Barp Bruno. MASOCH FAVRINO (Gron) nato il 7 ottobre 1924 e deceduto il 4 agosto 2014. Coniugato con Bernardin Giacoma-Rina. CASANOVA GIULIANA (Gron) nata il 20 novembre 1933 e deceduta il 10 agosto 2014. Vedova di Calchera Luigi. CERVO ERNESTA (Gron) nata il 13 luglio 1923 e deceduta il 28 settembre 2014. Vedova di Fiorot Francesco. BARP MARIA TERESA (Torbe) nata il 6 novembre 1931 e deceduta il 5 novembre 2014. Vedova di Da Rold Eugenio. BARP AUGUSTO (Torbe) nato il 14 settembre 1925 e deceduto il 9 novembre 2014. Celibe. ROMBALDI RINA BEPPINA (Piz) nata il 14 dicembre 1928 e deceduta il 16 novembre 2014. Vedova di Naldo Luigi. SCARPA GIANCARLO “ ROSSANO” (Piz) nato il 3 settembre 1941 e deceduto il 20 novembre 2014. Coniugato con Tegner Ernesta. Sospirolo – Gron 31 ■ Offerte ■ SOSPIROLO PER CHIESA (E RESTAURO CHIESA PARROCCHIALE) (dal 05/06/2014 al 11/11/2014) Tegner Aldo per la chiesa; in memoria di Casanova Egidio, Maria e Mario, la sorella; in memoria di defunti da Oliva e famiglia; in memoria di Giurici Albina Nessenzia; in memoria di Troian Emmanuele e Luisa dal figlio; nel 55° di matrimonio di Casanova Luigi e Teresa; nel Matrimonio, gli sposi Baraggino Francesco e Oliveri Lavinia; nel Battesimo di Menegolla Mattia i genitori; nel 90° compleanno Olivotto Elio; in memoria di Tegner Gino e Nerina i familiari; in memoria di Meneghel Emmanuele la moglie; in memoria di Croda Pietro la moglie; in memoria di Lovat Riccardo la moglie; In memoria di Tibolla Ido la famiglia; in memoria di Librizzi Stella dalla sorella; in memoria di defunti Pasuch-Antonelli; Burlon Italo; Musani Renata; In memoria di Lotto Romano la famiglia; in memoria di defunti Lovat e Vigne; in memoria di Cassol Giuseppe i nipoti; Canal Bruno; Scout di Modena per Casa Incontro;da Gruppo Famiglie Felici;in memoria di Pison Anna dai figli; in memoria di Lise Albina dal figlio; in memoria di Sacchet Giulio e Umberto dai parenti; in memoria di Garlet Marcella dai figli; per chiesa S.Tiziano; in memoria di defunti genitori da De Dea Mamante; in memoria di defunti di Barp Isolina, vedova Selle; in memoria di Fai Lidia e Bogo Giovanni dal figlio Dario; nel Battesimo di Rodriguez Rihanna dai genitori; nel Battesimo di Belmonte Martina i nonni De Dona’Walter e Sonia; Lovat Anna; In memoria di Fant Carlotta e Aldo Centelleghe da Liduina; in memoria di di De Dona’ Maria dai familiari; per chiesa di S.Rocco da BL; in memoria di di Garlet Conte Graziella dai familiari; Gruppo Alpini di Sospirolo; in memoria di di Tibolla Natalina e De Salvador Bruno dai figli; De Zanet Graziella per la chiesa; in memoria di Dal Don Rosetta la figlia Lorena; Soppelsa Anita, in memoria di Miglioli Maria da nipote Miglioli; in memoria di defunti di Lovatel Antonia; in memoria di De Donà Giuseppe e Sonia i familiari; in memoria di Cacco Romilda da Anna Menegolla; in memoria 32 di Argenta Giovanni dalla Moglie; in memoria di dell’anima buona della sorella Wilma Dalle Mule Zasso da Paola; in memoria di Lovat Anna i figli; in memoria di Pasqua Maria la figlia; in memoria di propri defunti da Secchi Margherita; in memoria di di De Donà Vigile da Moro Dina; nel Battesimo di Noah ed Elisa i genitori; in memoria di defunti Rina ed Alvise Caldart i figli; in memoria di Dalle Mule Wilma la famiglia Zasso; in memoria di Casanova Rita e Antenore dalle nipoti; in memoria di defunti di Ida Velti Argenta; Canzoneri Carmela per i suoi defunti; in memoria di Marin Arcangelo dai familiari; nel Battesimo di Bacchetti Chiara, Giacomo Bacchetti; nel Battesimo di Bet Ginevra i genitori; Celli Francesca; nel Matrimonio di Lovat Diego ed Annamaria da Serafina;in memoria di defunti di Rosa Di Misa; per S.Remedio da Sogne Giancarlo; in ricordo Kita, Anna e Carlo dai familiari; in memoria di Zanolla Anita i genitori; nel matrimonio di Lovat Diego ed AnnaMaria; in memoria di Bellato Leonilda dal Gruppo Vangelo di S.Zenon; in memoria di Pilotti Orazio e Tegner Elsa dalla figlia Stefania; in memoria di Vedana Arturo dai familiari; in memoria di De Donà Augusto e Triches Maria da Matilde; nella Messa per exemigranti dalla Famigli Ex-Emigranti Monte Pizzocco; in memoria di defunti della famiglia Olivotto; Famiglia Menegolla Elio ed Anita; in memoria di Pagnussat Giuseppe ed Ines le figlie; in memoria di Argenta Guido la moglie; in memoria di Fadda Salvatore la famiglia; in memoria di Fadda Salvatore il Gruppo Filò; nel Battesimo di Casanova Teresa i nonni Augusto e Graziella; Salici Loredana; in memoria di De Cian Diana le figlie; in memoria di Broi Vittorino i familiari; in memoria di Nart Giuseppe dalla moglie; in memoria di dei suoi defunti da Zanolla Rosetta; Bordignon Rita; in memoria di Marcon Nella e Lovatel Primo i familiari; Classe 1939; in memoria di Lovat Simeone la moglie; in memoria di Troian Silvestro la famiglia; in memoria di defunti Cassol- D’Agostini i familiari; in memoria di defunti di Rosa Di Misia. (dal 05/06/2014 al 11/11/2014 ) Fogli Andrea (BZ); Casanova Ida (Bribano); Casagrande Renata (BO); Casagrande Tranquillo (TO); Viel Luigia (Alconis); don Ernesto (CH); Cisco Roberta (Formegan); Sabattini Linda(CH); Canzoneri Petronilla; Poloni Carlo ed Augusta (CH); De Donà Italia (TO); Sabatini Linda (CH);Sasset Angelin e Ida;Virginia e Giuseppe Triches (Orzes);Casanova Carmen. GRON: PER CHIESA (dal 05/06/2014 al 11/11/2014) Tegner Aldo per la chiesa; in memoria di De Cassan Giovanni la moglie; in memoria di Monaia Santina la figlia; Casanova Dino; in memoria di Cadore Angelo ed Irma dai figli; in memoria di Frizzi Nina la figlia T.; dalla sagra per chiesa di S.Antonio; in memoria di Masoch Savina dal marito; nel 55° di matrimonio Viel Antonio e Giovanna;nel Battesimo di Amato Giulio Cesare la famiglia; in memoria di Casanova Nella i figli; in memoria di Riposi Pietro e Fagherazzi Maria dalla figlia e genero; in memoria di Masoch Favrino la famiglia; in memoria di Casanova Giuliana i familiari; in memoria di Murer Romeo La figlia; in memoria di Nesello Felice i familari; in memoria di Brancaleone Maria da Pierina e Antonio; in memoria di defunti da Cadore Jolanda;in memoria di suoi defunti da Elsa; in memoria di Masoch Savina dal marito; dal GREST per assicurazione ed Enel; in memoria di defunti da famiglia Franceschet Antonio; in memoria di Barp Bruno e Nella dai figli; in memoria di Cervo Ernesta i familiari; in memoria di Vedana Luigi i familiari; nella festa dei Nonni; in memoria di defunti della famiglia Ottavio e Laura Cadore; Laboratorio Missionario. Ricordo di Maria Miglioli Tutto era pronto per la Messa di S. Bartolomeo. I rintocchi delle campane a festa nel giorno del Santo Patrono di Maras quest’anno, per ironia della sorte, hanno anche annunciato che Maria Miglioli, per tutti “la sarta”, aveva lasciato la sua comunità. Lei aspettava questo momento per raggiungere dopo tanti anni il marito Gino, con la serenità che le veniva da una fede semplice, limpida e profonda. Maria era una donna generosa con tutti, dote che aveva manifestato attraverso le sue attività. Il lavoro di sarta, il servizio di catechista che ha svolto per anni nella sua cucina, come sacrista della chiesetta di Maras che teneva sempre in ordine, curandone ogni particolare, dai fiori alla biancheria. Maria si interessava sempre delle persone, pur non muovendosi da casa e non per curiosità ma con vero spirito fraterno. Nell’ultimo anno, dopo i problemi di salute che l’avevano affaticata, accoglieva con gioia la celebrazione della Messa nella sua cucina durante la settimana e la Comunione alla Domenica mattina. Arrivederci Maria e grazie di tutto! Annarosa SOSPIROLO: PER BOLLETTINO Bollettino interparrocchiale