12/11/2013
Idrostudi
La società di ingegneria a servizio delle risorse idriche e dell’ambiente
Workshop:
“L’acqua, un bene da difendere.
Il Fascicolo Integrato di Acquedotto (FIA)
come strumento di programmazione”
Moderatore:
Relatori:
ing. Claudio Modena
ing. Fabio Berlanda
Ing. Luca Falcomer (Idrostudi srl)
geom. Roberto Lunardelli
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mercoledì 6 novembre 2013
Sommario
Introduzione FIA
LIA - Libretto di acquedotto
PAU - Piano di Adeguamento dell’utilizzatore
Introduzione: metodi di gestione delle perdite idriche
Caso studio 1: la rete idrica dell’acquedotto Poiana
Caso studio 2: la rete idrica del comune di Trieste
Caso studio 3: la rete idrica del comune di Ghemme
Caso studio 4: la rete idrica del comune di Ledro, la frazione
di Tiarno di sotto.
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12/11/2013
Cos’è il FASCICOLO INTEGRATO DI ACQUEDOTTO (FIA)?
Raccolta omogenea ed esaustiva organizzata e facilmente consultabile di dati costituita da:
•
•
•
•
•
Elaborati grafici
Relazioni
Database informatici
Piattaforme Gis e Web-Gis
Documentazione fotografica
Quando?
La provincia autonoma di Trento con delibera provinciale n.1111 del 1 giugno 2012 ha
approvato le linee guida per la formazione del FIA
Cosa prevede il FIA?
Realizzazione della Carta di identità dell’acquedotto mediante i documenti:
LIbretto di Acquedotto (LIA): descrizione de sistema idrico e di tutti i suoi elementi, come base
di partenza per il rispetto di tutte le disposizioni normative
Piano di AutoControllo (PAC): descrizione del sistema di controllo della qualità dell’acqua
destinata al consumo umano
Piano di Adeguamento dell’Utilizzazione (PAU): descrizione degli interventi strutturali e
gestionali per adeguare l’utilizzazione idrica alle disposizioni del Piano generale di Utilizzazione
delle acque pubbliche e del Piano di tutela delle acque.
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Per quale acquedotto è necessario il FIA?
In Trentino ci sono circa 850 acquedotti pubblici gestiti da circa 200 soggetti diversi:
Comuni o insieme di Comuni
Aziende municipalizzate e società per azioni a capitale misto pubblico-privato
È necessario realizzare il FIA per tutti gli acquedotti presenti in Trentino:
pubblici
privati, ma di interesse pubblico
privati
fatta eccezione per piccoli acquedotti (50 UAE) o 10 m3 medi giornalieri
Destinatari
Enti locali titolari del servizio pubblico di acquedotto in forma diretta
Enti locali titolari del servizio pubblico di acquedotto in forma associata (acquedotti
intercomunali)
Altri soggetti titolari di acquedotti privati, ma di interesse pubblico.
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Perché dotarsi del FIA?
Semplificazione normativa: un’unica piattaforma che consente il riordino
nella dispersione normativa e tecnica
Verifica delle disposizioni normative
Misurare il grado di funzionalità della rete alimentata
La Provincia sarà in grado di definire all’interno degli obiettivi provinciali di
programmazione e pianificazione, le misure necessarie a perseguire sia la
sostenibilità ambientale sia quella economico-finanziaria del sistema
Raggiungere una maggiore conoscenza e del sistema idrico
Raggiungere una maggiore efficienza del sistema idrico
Riduzione delle perdite idriche entro un livello accettabile: le rilevazioni
statistiche dell’ISTAT nell’ambito del «Censimento delle risorse idriche ad uso
civile – anno 2008» valutano le perdite pari al 35 % dell’immesso in rete.
Chi compila il FIA?
Alla compilazione del FIA provvede un tecnico abilitato o il tecnico comunale,
sulla base della documentazione tecnico-amministrativa fornita dall’Ente o dal
soggetto titolare e tramite l’acquisizione degli elementi conoscitivi necessari
mediante l’effettuazione di indagini e rilievi.
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Quali sono gli strumenti di programmazione?
PGUAP, Piano generale di Utilizzazione delle acque pubbliche : la Provincia
programma l’utilizzazione delle acque per i diversi usi e la sistematica
regolazione dei corsi d’acqua
PTA, Piano di Tutela delle Acque : definisce il programma delle misure
necessarie alla salvaguardia e al miglioramento delle caratteristiche
qualitative delle acque.
Entrambi i piani introducono specifiche discipline applicate alle nuove utilizzazioni
Per le utilizzazioni già in atto prima dell’entrata in vigore dei piani, l’adeguamento in
occasione della proroga o del rinnovo o da specifica data.
Cosa è richiesto?
Il confronto di tutte le utilizzazioni con i parametri stabiliti dai piani PGUAP e PTA
e consentire al titolare di definire il PAU nel quale sono indicati gli interventi e la
relativa tempistica di attuazione che consentiranno di raggiungere gli obbiettivi
stabiliti dalle norme nei tempi prefissati
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DIAGRAMMA DI FLUSSO PER LA PREDISPOSIZIONE DELLA
DOCUMENTAZIONE SUGLI ACQUEDOTTI
•
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Attività a supporto del FIA: LIA e PAU
Rilievo e restituzione rete
Verifica stato attuale della rete
Realizzazione strumento informatico Web/Gis
Verifica della geometria con manovre di rete
Campagna di misura: dati di portata e pressione
Permanente
Provvisoria
Modellazione numerica
Definizione interventi ottimizzazione rete
Gestione e controllo ottimale delle pressioni
Gestione perdite
Pianificazione campagne di misura
Analisi delle perdite da bilanci distrettuali
Ricerca perdite
Ricerca perdite distrettuali e puntuali
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LIA - Libretto di Acquedotto
Recupero di progetti ed integrazione delle informazioni disperse in un’unica
piattaforma WEB GIS
Ricostruzione delle schema idraulico della rete
Ricostruzione schema altimetrico
Rilievo plano altimetrico di precisione
Rilievo manufatti
Semplici: pozzetti, saracinesche, idranti, sfiati, allacci, ecc..
Complessi: serbatoi, stazioni di sollevamento, interuttori, utenze particolari
Misurazione di misura di portata, pressione e di livelli
Verificare la geometria della rete
Verificare l’interconnessione con acquedotti limitrofi
Supporto per la realizzazione del modello di simulazione
Verifica strumentazione esistente: anomalie misuratori di portata, stato
esercizio di valvole riduttrici
Stima delle perdite idriche
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PAU - Piano di Adeguamento dell’utilizzatore
Scheda tecnica sulla dotazione idrica ed i volumi di accumulo, per ciascuno
acquedotto e relative specificazioni
Relazione descrittiva inerente il risparmio della risorsa idrica
Relazione ed elaborati grafici descrittivi delle modalità tecniche per l’attuazione
del rilascio del DMV
Relazione e scheda tecnica che costituiscono il Piano degli interventi di
adeguamento dell’utilizzazione
Cronoprogramma degli interventi
Le opere di captazione, di raccolta, di adduzione e di distribuzione delle risorse idriche
devono essere mantenute in costante efficienza, curando in particolare
l’eliminazione delle perdite e delle disfunzioni.
Il rinnovo o la proroga del titolo a derivare sono subordinati alla verifica di
funzionalità della rete alimentata e al risanamento della stessa ove siano
accertate dispersioni di risorsa idrica.
Gli acquedotti saranno divisi in 5 classi di funzionalità con valore crescente dalla E
(bassa) A (alta)
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Rilievo e restituzione rete
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Ricostruzione schemi idraulici
Misura e analisi di pressione e portata
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Reportistica di dettaglio per ogni distretto
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Analisi dei consumi dettagliata
VIA
PIAZZA BORSELLINO P.
S.P. 46 RHO-MONZA
VIA ABETONE
VIA AQUILEIA
VIA ASIAGO
VIA BELGIOIOSO CRIST.
VIA BISSONE
VIA C. MORETTI
VIA CADORE
VIA CALVI
VIA CARSO
VIA CISA
VIA CIVIDALE
VIA CONCILIAZIONE
VIA D'ACQUISTO SALVO
VIA DEI GIOVI
VIA DELLE MERCATESSE
VIA DON GUANELLA
VIA DON STURZO
VIA ERBA
VIA ERTO
VIA FALZAREGO
VIA FILZI F.
VIA FIUME
VIA GORIZIA
VIA GRADISCA
VIA GRAN SASSO
VIA GRANDI A.
VIA GRANDI A.
VIA GRIGNA
VIA I MAGGIO
VIA IMBONATI
VIA LAMARMORA
VIA LONGARONE
VIA MANZONI A.
VIA MENTANA
CONSUMO CONSUMO
DOMESTICO ALTRI USI
CONSUMI COMUNALI
CONSUMO
ALTRI USI
IRRIGUO DOMESTICO CANTIERE
-
-
38
42
-
-
-
1179
-
-
-
-
-
-
3269
-
-
-
41586
18457
3523
-
-
10
3494
110
46
1
-
8500
5220
63064
-
-
-
-
-
314
-
-
-
-
3730
-
-
-
-
7240
-
-
7
-
-
6620
1
-
-
-
-
2825
528
-
-
1011
23
-
2606
-
-
-
-
-
15797
-
-
-
-
-
5649
2756
2999
-
-
-
24708
-
606
-
-
-
-
3856
1327
943
-
-
-
-
3112
-
-
-
29180
-
-
-
-
-
2867
-
-
-
-
-
7878
814
253
-
-
-
20863
-
-
-
216
17598
-
-
-
-
17181
3769
-
40
-
30
-
-
6490
591
1038
2187
-
688
127582
631
509
-
140
-
1490
1112
-
-
-
-
7604
-
-
-
-
-
18
-
-
-
-
29162
-
-
-
-
-
-
9252
389
516
402
-
209
33805
4295
-
-
-
1449
-
419
-
-
-
-
393
-
-
-
-
-
29990
-
-
-
-
-
26280
13552
-
-
-
-
-
-
3379
-
-
-
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CONSUMO
CONSUMO
CONSUMO
ANTINCENDIO SEDI COMUNALI TOTALE
80
1'179
3'272
65'874
340
1958
3'651
15'740
68'284
314
3'737
6'621
4'387
2'606
15'797
11'404
25'520
206
6'140
14
4'689
1577
29'180
2'867
9'118
173
20'863
17'814
21'020
10'994
128'862
29'162
2'602
7'604
18
10'768
38'100
1'868
393
29'990
40'232
400
5'617
2238
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Pianificazione e installazione punti di misura
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Ricerca perdite puntuali
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Ricerca perdite distrettuali
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Introduzione:
metodi di gestione delle perdite idriche
%
Obbiettivo: % di perdite reali potenzialmente recuperabili
Vincoli: Costi, tempo, altimetria, rete, ecc…
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Le reti idriche italiane
I principali problemi della gestione
delle reti idriche sono:
Perdite
ALTI
Costi di
COSTI DI
sollevamento
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GESTIONE!!
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DMA
La misurazione del consumo idrico permette di valutare il bilancio idrico per ciascun
distretto e quindi per la quantificazione delle perdite in ciascun DMA
DMA
Fisico
Virtuale
Vantaggi
Svantaggi
Possibilità di gestire i distretti
attraverso la regolazione di valvole
Può essere realizzata solo sulla base di risultati attendibili ottenuti dalla
calibrazione di modelli numerici, funzione di misure di portata e pressione
ottenute in varie configurazioni operative.
Non avvengono perturbazioni del
sistema di distribuzione;
Si evita l’alterazione della qualità della
in caso di reti molto magliate
risorsa idrica;
Definizione dei distretti meno
complessa.
In caso di reti molto magliate è consigliabile adottare un approccio misto che combini sia
distretti fisici che virtuali.
L’approccio misto può essere definito attraverso la modellazione numerica e/o attraverso
field tests per definire gli effetti derivanti dal sezionamento delle linee secondarie.
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Metodologia
Rete di
distribuzione
Utenti
Internet
Punti di
misura
GSP/GPRS
Validazione e
analisi dei dati di
Q (l/s) and
p (bar)
Misuratori di portata e sensori di pressione
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MODELLAZIONE NUMERICA
Necessità di software di gestione
con integrati eventuali codici di
calcolo per la simulazione
numerica del comportamento
della rete.
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MODELLAZIONE NUMERICA
I modelli numerici sono uno strumento sperimentale di analisi molto potente,
utilizzato in molti ambiti scientifici e tecnologici dettato dalla difficoltà o
impossibilità di riprodurre fisicamente in laboratorio reale le effettive condizioni da
studiare
Mediante l’uso del modello numerico è
possibile conoscere nel dettaglio il
comportamento della rete soggetta a
determinate condizioni al contorno.
Il risultato del modello numerico è
infatti quello di fornire l’andamento
delle portate e delle pressioni lungo
tutti i tronchi ed i nodi utilizzati per
discretizzare il sistema acquedottistico
esaminato.
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12/11/2013
MODELLAZIONE NUMERICA
VANTAGGI INTEGRAZIONE EPANET IN WATERGUARD
① avere una modellazione della rete in quasi real-time: ogni volta che il sistema
riceve i dati dalle strumentazioni dislocate nel territorio, questi sono utilizzati
come dati di input per il modello.
visione completa e dettagliata
di come la rete si comporta in ogni suo punto.
② possibilità di eseguire simulazioni numeriche off-line ovvero utilizzando dati
storici immagazzinati all’interno del database
a distanza di tempo è possibile ricostruire il comportamento della rete in
concomitanza di un particolare evento o periodo.
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Casi studio
la rete idrica dell’acquedotto Poiana
la rete idrica del comune di Trieste
la rete idrica del comune di Ghemme
la rete idrica del comune di Ledro, la frazione di Tiarno di sotto.
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Caso studio 1: l’acquedotto Poiana
Alcuni dati a proposito della rete idrica
gestita dalla multi-utility Acquedotto Poiana:
Circa 60’000 utenti
Circa 800 km di condotte
22’000 connessioni
Diviso in 14 distretti
38 stazioni di monitoraggio
140 l/s di condotte a gravità
185 l/s pompati
52 m di pressione media nell’intero sistema
Prima dell’inizio del progetto la portata fornita era
uguale a 350 l/s, ovvero, se si assume una
dotazione idrica giornaliera
220
l/(abitante*giorno), si stima una perdita idrica
media pari al 45 – 50% del volume totale fornito
all’utenza.
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10 km
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Caso studio 1: l’acquedotto Poiana
CALIBRAZIONE
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Caso studio 1: l’acquedotto Poiana
CALIBRAZIONE: BILANCIO IDRICO PER CIASCUN DMA E STIMA DELLE
PERDITE
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Caso studio 1: l’acquedotto Poiana
SEZIONAMENTO DEL SISTEMA
I DMA più critici sono stati suddivisi in
distretti più piccoli al fine di identificare
l’origine della perdita in modo più preciso
La definizione dei DMA ha richiesto la
costruzione di nuovi pozzetti per
l’installazione di strumenti di misurazione
permanente. Pozzetti ausiliari sono stati
inoltre realizzati all’interno di ciascun
DMA per la futura installazione di
misuratori temporanei per il
monitoraggio di porzioni interne della
rete.
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12/11/2013
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12/11/2013
Caso studio 1: l’acquedotto Poiana
RISULTATI
Riduzione del volume di risorsa fornito alla rete del 18% (circa 60 l/s)
Taglio dei costi energetici del 21% (930 MWh), che corrispondono a circa 110’000 €
2009 (MWh)
San Giorgio
San Nicolò
Total
841.6
3656.4
4498.0
2010 (MWh)
479.8
3090.3
3570.1
∆ (MWh)
- 361.8
- 566.2
- 927.9
∆ (%)
- 42.9
-15.5
-20.6
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
L’acquedotto gestito da Acegas-APS serve i comuni di
Trieste, San Dorligo della Valle e Muggia.
• La rete globale di condotte, per uno sviluppo di circa
1.100 Km: 40% delle tubature in acciaio, il 23% in ghisa
grigia e 37% in ghisa sferoidale e polietilene.
• 33 serbatoi di stoccaggio per un volume di 129.000 m3
• 16 stazioni di sollevamento
• 2 linee di adduzione, una del diametro di 900 mm
costruita nel 1929 che raggiunge la città lungo la strada
Costiera e una del diametro di 1.300 mm sottomarina
Comune
Serbatoi Interuttori
ACQUA POTABILE
TRIESTE
Totale abitanti serviti
nr
226.947
Totale clienti
nr
111.061
- famiglie
nr
92.805
- utenze non domestiche
nr
18.256
Acqua addotta
m³
50.853.197
- da falda
%
79%
- da superficie
%
21%
Trieste
20
10
Lunghezza della rete
km
1.079
Muggia
9
9
- adduzione
km
102
S.Dorligo
4
9
- distribuzione
km
977
Totale
33
28
Portata media
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l/s
1608
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
L’acquedotto è diviso in 22 sottozone
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Il distretto copre un dislivello varia tra 0 m slm
fino ai 565 m.
L’erogazione è garantita da 16 stazioni di
sollevamento.
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12/11/2013
Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
DISTRETTO MONTE CALVO
http://www.gruppo.acegas-aps.it/cms/8/i-quaderni.html
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune Trieste
Il distretto di Monte Calvo, si sviluppa sull’altopiano carsico per circa 30 km2, al servizio
di due circoscrizioni del comune di Trieste:
Circoscrizione II: Altipiano est, tranne per il centro abitato di Villa Opicina, per le
frazioni di Banne (100 ab.), Trebiciano (570), Padriciano (872), Gropada (297) e
Basovizza (684);
Circoscrizione III: per la sola frazione di Conconello (<300 ab).
abitanti totali: 2500 abitanti
densità abitativa: 83 ab/km2
altimetria: tra i 443 m s.l.m.m. del serbatoio di Monte Calvo ai 298 m s.l.m.m. per
le utenze più basse della frazione di Conconello.
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
STATO DI FATTO
SERBATOIO
MONTE CALVO:
V = 500 m3
CASELLO DI BANNE
Attivo solo per picchi
eccezionali di domanda
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
I segnali di portata e pressione dei
punti di monitoraggio sono caricati
caricati sul software.
- Tutti i punti di monitoraggio si trovano
ad una pressione superiore ai 50 m
-il Distretto presenta
notturno di 25 l/s
un
PORTATA
minimo
- il Distretto presenta una portata
media di 30 l/s
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PRESSIONE
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
Calibrazione PRD
La calibrazione del modello di simulazione permette di
riprodurre il campo delle pressioni in modo affidabile.
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
Analisi di scenari progettuali
In un intervento di gestione della pressione, come l’inserimento di valvole riduttrici di
pressione, è possibile quantificare la variazione delle portate immesse in rete rispetto allo stato
di fatto?
Le portate si riducono di quanto?
Le portate si riducono di quanto?
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
Esempio 1: installazione di 1 valvola riduttrice di pressione in rete
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
Esempio 1: installazione di 1 valvola riduttrice di pressione in rete
28.3 l/s
Tra l’approccio più cautelativo e il meno
cautelativo la differenza in termini di
portata media è di circa 1.3 l/s.
QLT = 50 % MNF
27.0 l/s QLT = 100 % MNF
Simulazione con curva Default Leakage
Stato di fatto SDF
Perdite al 50% MNF
Perdite al 100%MNF
Volume (Ml)
Riduzione da SDF
2.574
2.447
2.331
-5%
-9%
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
Esempio 1: installazione di 1 valvola riduttrice di pressione in rete
STATO DI FATTO
VALVOLA RIDUTTRICE
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mercoledì 6 novembre 2013
Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
Esempio 2: installazione di 2 valvole riduttrici di pressione in rete
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mercoledì 6 novembre 2013
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Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
Esempio 2: installazione di 2 valvole riduttrici di pressione in rete
Tra
l’approccio
più
cautelativo e il meno
cautelativo la differenza in
termini di portata media è
di circa 5 l/s.
21.9 l/s
17.2 l/s
Più si aggiungono valvole
riduttrici di pressione in
rete
più
è
difficile
prevedere l’abbassamento
delle portate
E’ meglio adottare un
approccio cautelativo e
fornire un intervallo di
variazione
della
performance raggiungibile.
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mercoledì 6 novembre 2013
Caso studio 2: l’acquedotto del comune di Trieste
RISULTATI
Abbassamento delle portate in rete:
ESEMPIO 1: Con l’inserimento di 1 valvola riduttrice di pressione in un ramale della
rete si prevede di passare da 29.8 l/s di portata media giornaliera a 28.3 l/s, per il
caso più cautelativo a 27 l/s per il caso meno cautelativo.
ESEMPIO 2: Con l’inserimento di 2 valvole riduttrici di pressione in un ramale della
rete si prevede di passare da 29.8 l/s di portata media giornaliera a 21.9 l/s, per il
caso più cautelativo a 17.2 l/s per il caso meno cautelativo.
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12/11/2013
Caso studio 3: l’acquedotto del comune di Ghemme
Il comune piemontese di Ghemme (NO) si sviluppa alla sinistra
idraulica del Fiume Sesia, per una superficie di circa 20.6 km².
abitanti: 3752
(Dati ISTAT al 31/12/2010);
densità abitativa: 182 ab/km²;
utenze circa 1500
altimetria: 219 - 319 m s.l.m
(quota media di 241 m s.l.m.);
rete idrica coprono circa
33.7
km
sono presenti due reti parallele,
una più vecchia e una più recente;
l'acquedotto
ha
gravissimi
problemi di carenze di risorsa
idrica:
QLEAKAGE
al
70%
dell’immesso in rete
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Caso studio 3: l’acquedotto del comune di Ghemme
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12/11/2013
Caso studio 3: l’acquedotto del comune di Ghemme
Esempio 3: manovre in rete su saracinesche e valvole riduttrici di pressione
GESTIONE DELLE PRESSIONI
IPOTESI:
Installazione di una valvola PRV alla fine della
discendente del serbatoio di Cavenago;
Non modellato il distretto di Strona con consumi di 2 l/s
Disconnessione dall’acquedotto di Romagnano Sesia;
Curva delle perdite più cautelativa Default Leakage
A: QLT = 50 % del MNF è dovuta a perdite;
B: QLT = 100 % del MNF è dovuta a perdite;
Si sceglie l’ipotesi A con la quale si studiano più scenari
con più valvole riduttrici di pressione.
Da un confronto tra gli scenari, S2, prevede una sola
valvola riduttrice che garantisce un buon livello di
riduzione delle perdite con pochi interventi
infrastrutturali
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Caso studio 3: l’acquedotto del comune di Ghemme
STATO DI PROGETTO
GESTIONE DELLE PRESSIONI
RISULTATI PREVISTI PER SCENARIO 2 IPOTESI A:
Drastica riduzione delle pressioni, con valori di pressione massima
inferiori a 40 mH2O;
Riduzione delle perdite del 12.6% (da 20.77 l/s a 18.15 l/s) paria a
2.62 l/s dopo aver implementato il metodo di gestione delle
pressioni;
Rallentamento dell’invecchiamento delle condotte e riduzione del
tasso di rotture;
Taglio dei costi energetici nelle stazioni di pompaggio.
18.15 l/s QL = 50 % del MNF
15.85 l/s QL = 100 % del MNF
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12/11/2013
Caso studio 3: l’acquedotto del comune di Ghemme
STATO DI ESERCIZIO DOPO INTERVENTO
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Caso studio 3: l’acquedotto del comune di Ghemme
EMAIL DEL GESTORE
Da 24.3 a 20.8 l/s pari a 3.5 l/s contro i 2.6 l/s previsti dalla simulazione
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12/11/2013
Caso studio 3: l’acquedotto del comune di Ghemme
RISULTATI
Miglioramenti gestione pressioni:
la pressione di rete media in paese si è ridotta da 42 mH2O a 30 mH2O circa;
la portata media giornaliera si è ridotta del 14%, passando da 24.3 a 20.8 l/s, con un
risparmio giornaliero di circa 310 m³;
la portata minima notturna si è ridotta da 17.6 a 13.6 l/s;
su base annua si ha un risparmio teorico di 113'000 m³ equivalenti a
67'800 KWh/anno, corrispondenti a 12'500 €/anno di minori spese.
Obiettivi conseguibili sul lungo periodo
minor invecchiamento della rete e diminuzione del tasso di rottura delle condotte.
riduzione dei costi energetici degli impianti di sollevamento.
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Caso studio 4: l’acquedotto del comune di Ledro, frazione di
Tiarno di Sotto
abitanti: 700 circa
utenze: 643
altimetria: 709 - 871 m s.l.m
rete idrica coprono 7.1 km
consumi fatturati 2.8 l/s
due serbatoi
l'acquedotto
ha
gravissimi
problemi di carenze di risorsa
idrica: QLEAKAGE oltre il 50%
dell’immesso in rete
Analisi di scenario
apertura/chiusura di saracinesche
Modifica pressione di taglio PRV
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Caso studio 4: l’acquedotto del comune di Ledro, frazione di
Tiarno di Sotto
Scenario 1 (SC1): chiusura serbatoio
Pressioni durante l’ora di minimo consumo, dove si registrano le
pressioni massime, confronto tra stato di fatto e stato di progetto
scenario 1
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Caso studio 4: l’acquedotto del comune di Ledro, frazione di
Tiarno di Sotto
29 ottobre esecuzione SC1
Chiusura serbatoio Lavam Nuovo
Chiusura /apertura saracinesche
Rimodulazione pressione di taglio
valvole PRV
consumi ridotti del 8 %
appiattimento della curva antropica
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12/11/2013
Grazie
dell’attenzione!
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Vedi presentazione parte 1 - Ordine degli Ingegneri della provincia