Premessa
La vecchia, inguaribile, un tempo quasi epidemica passione per il teatro d’opera: in sostanza bisognava provarsi a rafforzarla alla grande, o a
confermarla vivamente, o addirittura a suscitarla dal nulla o quasi. Allora,
rivolgendosi a un pubblico così diverso d’età, di gusti e di abitudini da
conoscere a memoria tutta la Traviata (altro che il solo Amami Alfredo)
oppure da credere che Verdi sia solo colui che ha messo in musica un certo
Va pensiero, questo libro s’è rimboccato le metaforiche maniche, ha allargato le sue braccia generose e ha sentenziato, fra sé e sé, come segue.
Ha scelto parecchie “voci” di nomi propri di persona, specie di compositori (alcuni da allungare assai), cantanti e concertatori-direttori d’orchestra. Ha individuato diverse opere particolari, quelle senza dubbio più
valenti e interessanti, da trattare con una certa estensione, che fosse il diabolico Don Giovanni o l’erotico Tristano e Isotta. Ha schizzato una sorta di
indice di opere (ulteriori), personaggi, arie, cori e quant’altro, da meglio
illustrare mediante le voci maggiori. Ha alleggerito il testo con parecchie
immagini, sempre benefiche al discorso e spesso curiose di per sé. Infine
ha raccolto uno specimen di pezzi d’opera popolari, dicasi pur proverbiali e
l’ha proposto come allegato sonoro.
Quello che ne è sortito, del famoso e magari famigerato “melodramma”
vorrebbe essere un quadro ragionevolmente preciso e comunicativo. Da un
lato, infatti, fornisce e tratteggia le notizie, i nomi, le forme, i fenomeni, gli
stili, e qua e là indulge anche a certi aspetti un po’ comici, alquanto inverosimili, simpaticamente aneddotici del genere. Dall’altra, invece, racconta
e magnifica le bellezze artistiche, i grandi sentimenti, i folli entusiasmi, le
stupende e recondite armonie che così spesso hanno fatto spuntare furtive lacrime sugli occhi nostri, non solo a ridosso della Tosca di Puccini o
dell’Elisir d’amore di Donizetti. Tutto per accostare, per ripassare, per amare sempre di più, per tenersi o per aprirsi in testa e nel cuore un angolino
di sogni e, perché no? di manie e di capricci. Tanto, la benedizione delle
Muse è assicurata.
Piero Mioli
Bologna, novembre 2012
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3
LA BOHÈME
di Giacomo Puccini (1896)
Fu già Toscanini, che nel 1896 al Regio di Torino tenne a battesimo
la quarta opera di Puccini, lui che, assai meno convinto di altre partiture
dell’amico, avrebbe diretto la Bohème
molte volte e mezzo secolo dopo sarebbe giunto a inciderla in disco, lui che
del prediletto Verdi non avrebbe lasciato
nessun Rigoletto o Trovatore completo.
Illica e Giacosa scrissero il bel libretto
adattando il dramma in cinque atti (e
già romanzo) di Henry Murger saltandone il quarto: difatti l’opera si svolge
come serie in quattro quadri di semplici scene liriche, e in una Parigi ottocentesca racconta gli amori ballerini di
Mimì (s.) con Rodolfo (t.) e Musetta
(s.) con Marcello, accanto ad altri due
simpatici bohémiens di nome Schaunard
(br.) e Colline (bs.) e ad alcune caricature come Benoit (bf.), Alcindoro (bf.)
e Parpignol (t.). Per due atti si sorride,
e talvolta si ride anche gustosamente,
La celebre locandina in stile liberty
ma negli altri due il pianto sopravanza
della Bohème di Puccini. L’opera
il sorriso, in un’opera che facendo tesoro
andò in scena per la
prima volta nel 1896 al Regio
della sensibilità naturalistica dell’ultimo
di Torino diretta dall’allora astro
Ottocento non ha nessuna intenzione di
nascente dei direttori italiani,
insistere sopra alcuni affetti soltanto e di
il ventinovenne Arturo Toscanini
correre a capofitto verso il finale.
Nella povera soffitta fa un freddo polare, gli amici hanno una gran fame,
si scherza e si balla, c’è un poeta che non riesce a concentrarsi e un pittore
che fa o non fa lo stesso, il povero padrone di casa che bussa alla porta
viene menato per il naso (e non pagato) per via di una scappatella (con una
donnina in carne, visto che la moglie è magrissima). Ma quando Mimì,
già bisticciata con Rodolfo, vi ritorna moribonda, la commedia sfuma in
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tragedia e il canto fresco, simpatico, a più voci vien meno a tornare
è anche la monodia, con il duetto
«Sono andati?» fra soprano e tenore, fino alla declamazione pura
del tenore che grida il nome di lei
sul suono lancinante degli ottoni.
Finisce un’opera, ma finisce anche
un’idea di mondo e di vita, di sentimenti e soprattutto di spensieratezza d’innocenza.
«Che gelida manina», «Sì, mi
chiamano Mimì», «O soave fanciulla», «Quando men vo», «Donde
Giacomo Puccini (1858-1924) compose
lieta uscì», «Vecchia zimarra» sono
La bohème nell’adorata Torre
del Lago, un piccolo paese di fronte
le scene solistiche dell’opera, belle
al Lago di Massacciucoli, in provincia
e giustamente popolari, ma non
di Lucca. Libretto di Illica e Giacosa,
sono tali a dispetto del resto, perè ambientata a Parigi intorno al 1830
ché la Bohème è opera di rarissimo
equilibrio drammatico, musicale, sonoro. Se il primo, il terzo e il quarto
atto chiudono rispettivamente con un duetto, un quartetto e un duettosestetto, il secondo è tutto assiemistico, corale, chiassoso, perfino caotico,
giusto giusto per la notte della vigilia di Natale nelle strade e fra i locali del
quartiere latino.
Tanto che si disse, e si può dire ancora, che questa musica di Puccini
è il miglior viatico per la conoscenza di quella vecchia Parigi, delle sue
atmosfere, delle sue gioie, delle sue fragilità. A proposito, Mimì non muore
violentemente, come Fidelia (la fidanzata di Edgar accoltellata dalla malvagia Tigrana), Tosca, Butterfly, Giorgetta o Liù, ma naturalmente, e non
di stenti (disidratata?) come Manon, bensì ammalata del male del secolo.
Che sul terreno dell’opera finisce così, lo stesso anno dell’Andrea Chénier
di Giordano, come finiscono tutte le cose di questo mondo, in particolare
quelle belle e gentili della gioventù.
Principiata nel 1918, la discografia completa della Bohème conta numeri
molti e alti, ma il vertice l’ha certo toccato nel 1972, quando per la Decca
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Karajan ha accompagnato Freni, Pavarotti, Harwood, Panerai, Maffeo,
Ghiaurov e Sénéchal con i Berliner Philharmoniker. Fra i cinque video
disponibili spicca sempre quello scaligero del 1964 (DG), firmato da uno
Zeffirelli in vena di naturalistica semplicità.
François-ADRIEN BOÏELDIEU
(Rouen, 1775 – Varennes-Jarcy, 1834)
Professore di composizione al conservatorio di Parigi, compose 37
opéras-comiques di stile tradizionale, ma con La dame blanche del 1825
contribuì decisamente a traghettare il genere verso il Romanticismo. Tal
dama bianca è un innocentissimo fantasma, lo stesso della Donna bianca
d’Avenello che Pavesi diede alla Scala cinque anni dopo.
ARRIGO BOITO
(Padova, 1842 – Milano, 1918)
Fu prima battagliero rappresentante della Scapigliatura milanese, con
l’ambizioso Mefistofele tratto da Goethe, poi devoto ed efficiente autore dei
libretti di Otello e Falstaff per Verdi. Intellettuale, poeta e scrittore, librettista per sé e per Ponchielli, Faccio, Catalani e altri, fu musicista forse più
dotto che ispirato. Tanto che dopo l’operone del 1868 (malnato alla Scala,
rifatto e fortunato a Bologna, terra di Wagner, nel ’75) elaborò un Nerone
poi compiuto da altri (postumo nel ’24).
RICHARD BONYNGE
(Sidney, 1930)
Un raro direttore d’orchestra appassionato di belcanto: australiano
come la moglie Joan Sutherland, con l’arte di lei e la cultura sua (di lui) ha
sortito eccellenti esecuzioni di spartiti rossiniani, belliniani, donizettiani,
verdiani, francesi. La Beatrice di Tenda di Bellini e la Lakmé di Delibes per
esempi.
PAOLO BORDOGNA
(Melzo, 1972)
Ha studiato con Roberto Coviello, si è perfezionato con la Ricciarelli
e la Casoni, ha vinto i premi “Caruso” nel 2000 e “Battistini” nel 2002.
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fra duetti e terzetti e perfino uno stretto, ecco la cavatina di Tom («Love,
too frequently betrayed», «Amore, troppo spesso tradito»), la cabaletta di
Anna («I go to him», «Andrò da lui», con agilità fino al Do acuto), una
pantomima, un ballad-tune, la ninna-nanna o lullaby di Anna («Gently,
little boat», «Caro, piccolo battello»), e poi molti ariosi, e un finalettovaudeville in 2/4 che termina con una battuta in 5/8. Così aveva voluto
Händel la pazzia del suo Orlando. Più neoclassico di così, neanche il
Pulcinella che nel 1920 aveva avviato il movimento e il periodo.
ENRICO CARUSO
(Napoli, 1873 – 1921)
Re del Metropolitan per molti anni,
Enrico Caruso (1873-1921), napoletano,
è stato il più famoso tenore del
mondo. Nella sua straordinaria
carriera ha interpretato ben
sessantuno personaggi, soprattutto
di carattere lirico-drammatico
Nessuna registrazione di opera intera
è giunta a documentare l’arte del tenore più famoso del mondo, principe del
Metropolitan per anni e anni, interprete di un repertorio lirico-drammatico
di 61 personaggi che escludeva Otello
ma non Nemorino e puntava su Verdi
(specie Rigoletto) e Puccini (specie
Tosca) ma anche su Halévy, Meyerbeer,
Boito, Mascagni, Leoncavallo. Con
voce bronzea e fonazione perfetta
creò la Fedora di Giordano, l’Adriana
Lecouvreur di Cilea, la Fanciulla del
West di Puccini. Molte, per fortuna, le
antologie discografiche.
ALFREDO CASELLA
(Torino, 1883 – Roma, 1947)
Torinese, attivo a Parigi e poi a
Roma, grande concertista e insegnante
e revisore al pianoforte, al teatro si rivolse tardi e poco. Non approvando
il Verismo, schizzò tre opere di cui la divertente Donna serpente è una fiaba con tutti i prodigi, i moralismi, le schiettezze formali e le virtù vocali
del caso.
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italiano, novecentesco. Oltre alla Norma di Bellini, si ricordino il Mosè di
Rossini, la Fiera di Sorocinskij di Musorgskij, il Piccolo Marat di Mascagni,
non senza il settecentesco e comico Ciarlatano di Domenico Puccini.
GIOACHINO ROSSINI
(Pesaro, 1792 – Parigi, 1868)
Il cigno di Pesaro? il cinghiale di Lugo, piuttosto. Tra la retorica vulgata
e la rude risposta, non c’è una differenza sola: stufo di questa storia del
languido musicista da comparare sempre al
dolcissimo cigno canoro (anche perché il
cigno canterebbe solo in punto di morte),
Gioachino Rossini corresse con una prima
parola allitterata che però desse l’idea dell’animale grossolano, aggressivo, sempre affamato, e con un’altra che al luogo di nascita
effettivo sostituisse quello dell’origine della famiglia, appunto Lugo di Romagna.
Più romagnolo che marchigiano, dunque,
notoriamente buongustaio e molto devoto alle carni di suino, alla mortadella sopra
tutte. Ce n’è abbastanza per capire l’indole
simpatica del personaggio, e magari anche
per fraintendere il carattere della sua arte.
Basta così, anche perché la fame, la buona
cucina, la figura rotondetta vanno bene, ma
la grossolanità e l’aggressività giammai, con
Visse e lavorò molto, Gioachino
Rossini (1792-1868), ma il
l’olimpico Gioachino.
lavoro coincise solo con la
Visse e lavorò molto, Rossini, ma il lavometà, anzi con un quarto della
ro coincise solo con la metà, anzi meglio
vita. Esordì a 18 anni e si ritirò
con un quarto della vita. Nel 1810, a 18
a 37. Per il teatro scrisse una
quarantina di opere, alcune
anni, era pronto al debutto, e nel 1830, a
delle quali sono capolavori
37, era già pronto al ritiro (sebbene ancora
ancora oggi in repertorio
non chiaramente). Dov’erano andati a finire tutto quell’entusiasmo, quel fervore, quell’impazienza che gli avevano
fatto interrompere gli studi al Liceo Filarmonico di Bologna e l’avevano
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spinto a Venezia per dare al San Moisè la Cambiale di matrimonio? È vero
che del maestro Padre Mattei non era molto soddisfatto, perché alla dottrina ereditata da Padre Martini in lui non faceva seguito una didattica
chiara, com’è vero che il giovanetto, nato appunto a Pesaro da un padre
cornista e una madre cantante, residente per qualche tempo a Lugo e già
autore di buone sonate a quattro, a Bologna s’era messo a far di tutto, oltre
al contrappunto studiare pianoforte e violoncello, cantare in chiesa e in
camera, cantare o far la comparsa a teatro. Aveva anche composto un’opera, Demetrio e Polibio, che teneva nel cassetto. Dunque, la fuga a due voci
di gamba era preannunciata, sottintesa, scontata.
Cominciò così la seconda fase, il secondo quarto della vita di Rossini
che è poi quello importante e anzi fondamentale per la storia del melodramma. L’esperimento del giovane, segnalato all’impresario da un paio di
cantanti amici della madre, andò benone e meritò una e più repliche, per
una somma di cinque farse delle quali la più lirica è l’Inganno felice e la più
ridicola il Signor Bruschino. Opere brevi, in un atto, con sinfonia e senza
coro, fatta di recitativi e arie con qualche assieme, erano l’ideale per un
principiante: e sono partiturine perfette, brillanti di ritmo nello strumentale (anche d’accompagnamento) e sia melodiche che virtuosistiche nel
canto. «Vorrei spiegarvi il giubilo» di Fannì, nella Cambiale, e «Ho la testa?
o è andata via» di Bruschino padre sono due esempi di aria, mentre quella
della Scala di seta è già il prototipo della sinfonia rossiniana.
Ma non solo farse, si chiedevano al genietto che secondo gli appassionati
era un Cimarosa redivivo, bensì anche opere lunghe e regolari. Donde il
trionfo milanese del 1812 con la Pietra del paragone, commedia ora sentimentale ora grottesca con un bel po’ di personaggi e quindi una certa
serie di pezzi d’assieme (per esempio il sestetto «Lui star conta, io star
mercante»). Non basta: nel 1813 Venezia insiste col maestrino di moda
e gli commissiona e rappresenta il serio wTancredi alla Fenice e la folle
wItaliana in Algeri al San Benedetto. Trionfi, bisogna ripeterlo? Sì, perché
anche per Rossini le rose avevan le spine e poco dopo alcune opere andarono male, per esempio il Turco in Italia alla Scala: eppure, oltre alla solita
vena variamente comica (il duetto dei buffi, «D’un bell’uso di Turchia»), il
bel libretto di Felice Romani vantava l’originalità di un poeta che circolava
per la trama dell’opera al fine di trovarvi nient’altro che una trama d’opera.
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Ma oramai la fama era grande, e se un’opera cadeva, un’opera precedente aveva già cominciato a correre la cavallina del paese e del continente. Sicché nel 1815 l’impresario milanese Barbaja, che gestiva i regi
teatri di Napoli, non ebbe dubbi a chiamare al Sud il vincitore del Nord.
Al San Carlo Rossini stette fino al 1822, ma lavorando anche per qualche altro teatro cittadino e soprattutto con il permesso di scappar qualche
volta a Roma, Venezia e Milano per qualche opera nuova da dare colà.
Nemmeno qui rose, fiori e basta: a volte la consegna del libretto al maestro
o della musica al teatro tardava imperdonabilmente, a volte gli interpreti
non erano in forma e guastavano la serata, a volte i pubblici protestavano
forte o contro la musica o contro i cantanti.
Che poi la primadonna signora Isabel Colbran lasciasse le piume
dell’impresario per far conoscenza con quelle forse più calde del maestro
non doveva influire granché, in un mondo così disinvolto, elastico e promiscuo: a Stendhal stava antipatica, la signora, ma al pubblico piaceva
ancora, quella fresca Medea di Mayr e Vestale di Spontini che di Rossini
interpretava Elisabetta regina d’Inghilterra, Otello, Armida, Mosè in Egitto,
Ermione, La donna del lago, Maometto II e così via. Se poi con lei, che
cantava «Assisa a piè d’un salice» (Desdemona) e «Tanti affetti» (l’Elena
lacustre), si esibivano i tenori Andrea Nozzari e Giovanni David, i bassi Michele Benedetti e Filippo Galli, il contralto Benedetta Rosmunda
Pisaroni tanto meglio.
Alle origini di tutto c’era la mirabile drammaturgia di Rossini: opere serie, lunghe, virtuosistiche, abbondanti di pezzi d’assieme, composte
di una musica assoluta, bella, ricca, vivace, orecchiabile, così sicura dei
suoi classici parametri (melodia, ritmo, armonia, contrappunto, timbro) da potersi applicare egualmente all’opera comica e all’opera semiseria. Splendore di semiserietà è la Gazza ladra di Milano, che squaderna
una sinfonia così maestosa e sonora da entrare anche nel repertorio delle bande; mentre capolavori di comicità sono due opere romane come il
­wBarbiere di Siviglia e la wCenerentola, accolte l’una male all’Argentina e
l’altra bene al Valle, comunque entrate e rimaste in repertorio fino a oggi.
Con la ­wSemiramide veneziana del 1823 finì la carriera italiana di Rossini,
che ormai aveva dato tutto il possibile e da qualche mese aveva finalmente
sposato una Colbran in fine di voce.
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Cominciò quella francese, che andò a gonfie vele ma assai più lentamente dell’altra. Dopo un viaggio trionfale a Vienna e a Londra, Parigi:
la guida del Teatro Italiano, soddisfazioni e guadagni, fama e gloria,
un’opera all’anno dal ’25 al ’29 e tre volte su cinque come rifacimento o
adattamento di un’opera precedente. Opera cortigianissima fu il Viaggio
a Reims, che dovendo omaggiare l’incoronazione di Carlo X di Borbone
(re mediocrissimo) fu così grandiosa da comprendere un concertato a 14
voci («A tal colpo inaspettato») e così precaria da non potersi più rappresentare. Poco male, bastava riciclarne il meglio nel Conte
Ory di tre anni dopo: intanto due trionfi memorabili avevano accolto Le siège de Corinthe (esempio
italiano, l’incantata romanza «Giusto ciel») e
Moïse et Pharaon (ancora, il divino assieme
«Dal tuo stellato soglio»), opere poi destinate a italica fortuna come L’assedio di Corinto
e Mosè; e un successo soprattutto, come si suol
dire, di stima avrebbe accolto il w Guillaume
Tell del congedo.
Il gran maestro firmò ancora alcuni
contratti, non avendo ancora la minima
idea di quello che gli sarebbe successo,
ma di fatto al teatro non doveva dediFinita la carriera italiana nel 1823,
carsi mai più. Visse ancora trentotto
Rossini iniziò quella francese. Di
anni, compose uno Stabat Mater e una
quel periodo sono cinque opere,
Petite messe solennelle, alcune musiche
dal Viaggio a Reims a Guillaume Tell
da camera, i 14 quaderni dei Péchés de
vieillesse, ma in maniera discontinua, quasi svogliata, come a malincuore, per sfogare un po’ una vena a suo tempo sfruttata all’eccesso
ma sempre a fior di terra e di cuore. Dopo, biograficamente, visse tra
Bologna e Parigi, si separò dalla Colbran, si accompagnò e una volta
vedovo si sposò con Olympe Pélissier (già cortigiana senza corte), dal
1839 al ’48 fu provvido consulente del Liceo musicale di Bologna, fino
al ’55 visse a Firenze nel colmo del disagio nervoso, dal ’55 alla morte
visse a Parigi e nella vicina Passy sempre meno depresso e anzi più allegro, saggio, ironico.
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Perché aveva smesso? perché, oltre alle citate ragioni personali, sentiva
mutare i tempi dell’arte e le maniere dell’opera, dal suo beato Classicismo
al Romanticismo di Bellini e Donizetti che pure tanto gli dovevano e sapevano di dovergli. Col Tell aveva fatto il gran rifiuto: saper tenere il passo
con tematiche nazionalistiche e con una drammaturgia più spoglia e drammatica, ma non volerne più sapere; facessero gli altri, quelli del Pirata e
della Bolena. Del resto, i teatri d’Italia e del mondo non si stancavano di
mettere in scena i suoi capolavori. Che più? la sepoltura in Santa Croce fu
il primo segnale d’eternità.
Una monografia che tocca e descrive tutte le opere sceniche è il Rossini
di Piero Mioli, Milano, Mursia, 2008²; a cura dello stesso, Rossini.
Tutti i libretti d’opera, Roma, Newton
Compton, 1997. Testi di grande valore
sono le biografie di Riccardo Bacchelli
(Firenze, Passigli, 1987²) e Vittorio
Emiliani (Bologna, il Mulino, 2007); e
la trattazione di Giovanni Carli Ballola
(Milano, Bompiani, 2009). Cfr. anche
il Dizionario rossiniano di Eduardo
Rescigno, Milano, BUR, 2002.
NINO ROTA
(Milano, 1911 – Roma, 1979)
Con le tante colonne sonore scritte per Fellini e altri (anche alla radio
e alla televisione), fa parte della storia del cinema. Ma il direttore del
Conservatorio di Bari ha compoCelebre per le sue indimenticate
sto anche moltissima musica clascolonne sonore per il cinema, il
sica e d’arte, da sinfonie e concerti
milanese Nino Rota compose anche
tanta musica classica e una decina
a una decina di opere ricche di una
di opere. Originale e divertente
vena spesso lirico-fiabesca: drammail Cappello di paglia di Firenze
tica Napoli milionaria e brillante il
Cappello di paglia di Firenze, gioiellino tratta da Labiche e tuttora in
repertorio.
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indice
Premessa������������������������ 3
Claudio Abbado������������������ 5
Roberto Abbado������������������ 5
Adolphe Adam�������������������� 5
John Adams���������������������� 6
Thomas Adès��������������������� 6
Aida����������������������������� 6
Roberto Alagna������������������� 8
Domenico Alaleona��������������� 9
Eugène D’Albert������������������ 9
Tomaso Albinoni������������������ 9
Marietta Alboni������������������� 9
Alceste��������������������������� 9
Rinaldo Alessandrini�������������� 11
Franco Alfano������������������� 11
Luigi Alva����������������������� 12
Claudio Ambrosini��������������� 12
June Anderson������������������� 13
Louis Andriessen����������������� 13
L’anello del Nibelungo / Der Ring des
Nibelungen��������������������� 13
Pasquale Anfossi����������������� 16
Anna Bolena��������������������� 16
Anna Caterina Antonacci���������� 17
Francesco Antonioni�������������� 18
Giuseppe Apolloni��������������� 18
Giacomo Aragall����������������� 18
Irina Archipova������������������ 19
Fabio Armiliato������������������ 19
Girolamo Arrigo����������������� 19
Martina Arroyo������������������ 20
Michael Aspinall����������������� 20
Daniel Auber�������������������� 20
Un ballo in maschera�������������� 21
Domenico Barbaja��������������� 23
Samuel Barber������������������� 24
358
Il barbiere di Siviglia��������������
Fedora Barbieri������������������
Daniela Barcellona���������������
Giovanni Maria Bardi�������������
Daniel Barenboim����������������
Bruno Bartoletti�����������������
Cecilia Bartoli�������������������
Ettore Bastianini�����������������
Giorgio Battistelli����������������
Ludwig van Beethoven������������
Vincenzo Bellini�����������������
Alban Berg����������������������
Teresa Berganza������������������
Carlo Bergonzi�������������������
Luciano Berio�������������������
Leonard Bernstein����������������
Marco Betta���������������������
Bruno Bettinelli������������������
Fabio Biondi��������������������
Georges Bizet��������������������
Boris Blacher��������������������
Rockwell Blake������������������
Ernest Bloch��������������������
Karl Böhm����������������������
La bohème�����������������������
François-Adrien Boïeldieu���������
Arrigo Boito���������������������
Richard Bonynge�����������������
Paolo Bordogna������������������
Faustina Bordoni�����������������
Boris Godunov�������������������
Giovanni Bottesini���������������
Pierre Boulez��������������������
Benjamin Britten�����������������
Sesto Bruscantini�����������������
Renato Bruson�������������������
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41
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43
44
44
44
Valentino Bucchi�����������������
Grace Bumbry�������������������
Ferruccio Busoni�����������������
Sylvano Bussotti�����������������
Montserrat Caball��������������
Giulio Caccini�������������������
Antonio Cagnoni����������������
Pyotr Ilyich Ciajkovskij�����������
Antonio Caldara�����������������
Maria Callas���������������������
Ranieri Calzabigi�����������������
Salvatore Cammarano�������������
Bruno Campanella���������������
André Campra�������������������
Maria Caniglia�������������������
Guido Cantelli�������������������
Piero Cappuccilli�����������������
Michele Enrico Carafa������������
Francesco Carluccio Leante��������
Carmen�������������������������
José Carreras��������������������
La carriera di un libertino /
The Rake’s Progress���������������
Enrico Caruso�������������������
Alfredo Casella�������������������
Niccolò Castiglioni���������������
Alfredo Catalani�����������������
Emilio De’ Cavalieri��������������
Cavalleria rusticana���������������
Francesco Cavalli�����������������
Gianfranco Cecchele��������������
Fiorenza Cedolins����������������
La Cenerentola�������������������
Anita Cerquetti������������������
Antonio Cesti�������������������
Luciano Chailly������������������
Riccardo Chailly�����������������
Gustave Charpentier��������������
Marc-Antoine Charpentier��������
Luigi Cherubini������������������
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Maria Chiara��������������������
Boris Christoff�������������������
Myung Whun Chung�������������
Gina Cigna����������������������
Francesco Cilea������������������
Domenico Cimarosa��������������
Patrizia Ciofi��������������������
Aldo Clementi�������������������
Isabella Colbran������������������
Franco Corelli�������������������
Azio Corghi���������������������
Peter Cornelius������������������
Così fan tutte��������������������
Fiorenza Cossotto����������������
Régine Crespin������������������
Francesca Cuzzoni����������������
Luigi Dallapiccola����������������
Costantino Dall’Argine�����������
Michele Dall’Ongaro�������������
Toti Dal Monte������������������
Matteo D’Amico�����������������
Lorenzo Da Ponte����������������
Enzo Dara����������������������
Alexandr Dargomyžskij�����������
Giovanni David������������������
Colin Davis���������������������
Claude Debussy������������������
Nicola De Giosa�����������������
Léo Delibes���������������������
Enrico Delle Sedie����������������
Mario Del Monaco���������������
Gian Francesco De Majo����������
Helga Dernesch������������������
Victor De Sabata�����������������
Paul Dessau���������������������
Daniela Dess�������������������
Mariella Devia�������������������
Ghena Dimitrova����������������
Luciana D’Intino�����������������
Giuseppe Di Stefano��������������
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Plácido Domingo���������������� 78
Don Carlos���������������������� 78
Don Giovanni�������������������� 81
Gaetano Donizetti���������������� 84
Don Pasquale�������������������� 90
Domenico Donzelli�������������� 91
Paul Dukas���������������������� 92
Gilbert-Louis Duprez������������� 92
Antonín Dvořák����������������� 92
Gottfried von Einem������������� 93
Hanns Eisler�������������������� 93
L’elisir d’amore������������������� 93
George Enescu������������������� 95
Alex Esposito�������������������� 96
Paul Esswood�������������������� 96
Franca Fabbri�������������������� 96
Cornélie Falcon������������������ 96
Manuel De Falla����������������� 97
Falstaff�������������������������� 97
Guido Alberto Fano�������������� 99
Farinelli������������������������ 99
Brigitte Fassbänder�������������� 100
Gabriel Faur������������������ 100
La favorita / La favorite����������� 100
Ivan Fedele��������������������� 101
Benedetto Ferrari���������������� 102
Giorgio Ferrari������������������ 102
Luigi Ferrari Trecate������������� 102
Lorenzo Ferrero����������������� 102
Baldassarre Ferri���������������� 102
Fidelio������������������������� 103
Mario Filippeschi��������������� 105
Valentino Fioravanti������������� 105
Dietrich Fischer-Dieskau��������� 105
Orazio Fiume������������������� 106
Kirsten Flagstad����������������� 106
Il flauto magico / Die Zauberflöte��� 106
Miguel Fleta�������������������� 108
Juan Diego Flórez��������������� 108
Friedrich von Flotow������������ 109
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La forza del destino��������������
Alberto Franchetti���������������
Il franco cacciatore /
Der Freischütz�����������������
Vito Frazzi���������������������
Mirella Freni�������������������
Rafael Frühbeck de Burgos�������
Sandro Fuga��������������������
Ferruccio Furlanetto�������������
Wilhelm Furtwängler������������
Carlo Galante ������������������
Carlo Galeffi�������������������
Filippo Galli��������������������
Baldassarre Galuppi�������������
Sonia Ganassi�������������������
Manuel Patricio Rodríguez García�
John Eliot Gardiner�������������
Gabriel Garrido�����������������
Francesco Gasparini�������������
Daniele Gatti�������������������
Gianandrea Gavazzeni�����������
Nicolai Gedda������������������
Gianluigi Gelmetti��������������
Leyla Gencer�������������������
Pietro Generali�����������������
George Gershwin���������������
Giorgio Federico Ghedini��������
Angela Gheorghiu���������������
Nicolai Ghiaurov����������������
Girolamo Giacobbi��������������
Giuseppe Giacomini�������������
Giuseppe Giacosa���������������
Beniamino Gigli����������������
Marcello Giordani���������������
Umberto Giordano��������������
Carlo Maria Giulini�������������
Barbara Giuranna���������������
Philip Glass��������������������
Michail Glinka�����������������
Christoph Willibald Gluck�������
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Vittorio Gnecchi���������������� 130
Francesco Gnecco��������������� 130
Stefano Gobatti����������������� 130
Tito Gobbi��������������������� 130
Karoly Goldmark��������������� 131
Carlo Goldoni������������������ 131
Antônio Carlos Gomes����������� 131
Sandro Gorli������������������� 132
Charles Gounod���������������� 132
Enrique Granados��������������� 132
Giulia Grisi�������������������� 133
Edita Gruberova���������������� 133
Adriano Guarnieri��������������� 134
Antonio Guarnieri�������������� 134
Giangiacomo Guelfi������������� 134
Guglielmo Tell / Guillaume Tell����� 134
Vittorio Gui�������������������� 136
Reynaldo Hahn����������������� 137
Jacques Halévy������������������ 137
Georg Friedrich Händel���������� 137
Thomas Hampson��������������� 139
Nikolaus Harnoncourt����������� 139
Johann Adolf Hasse������������� 140
Franz Joseph Haydn������������� 140
Roberto Hazon����������������� 141
Hans Werner Henze������������� 142
Ferdinand Hérold��������������� 142
Philippe Herreweghe������������ 142
Paul Hindemith����������������� 143
Ernst Theodor Amadeus Hoffmann 144
Hugo von Hofmannsthal��������� 144
Arthur Honegger���������������� 144
Marilyn Horne����������������� 145
Engelbert Humperdinck��������� 146
Idomeneo, re di Creta������������� 146
Luigi Illica��������������������� 148
L’incoronazione di Poppea��������� 148
L’italiana in Algeri��������������� 150
René Jacobs�������������������� 152
Leóš Janáček�������������������� 153
Gundula Janowitz���������������
Eugen Jochum������������������
Nicolò Jommelli����������������
Gwyneth Jones�����������������
Scott Joplin��������������������
Sena Jurinac��������������������
Raina Kabaiwanska��������������
Dmitrij Kabalewskij�������������
Herbert von Karajan�������������
Reinhard Keiser�����������������
Emma Kirkby������������������
Carlos Kleiber������������������
Erich Kleiber�������������������
Otto Klemperer�����������������
Hans Knappertsbusch������������
Zoltán Kodály������������������
René Kollo���������������������
Erich Korngold�����������������
Magdalena Kožena��������������
Alfredo Kraus�������������������
Clemens Krauss�����������������
Ernst Křenek�������������������
Luigi Lablache������������������
Helmut Lachenmann������������
Francesco La Licata��������������
Édouard Lalo�������������������
Alessandro Lanari���������������
Stefano Landi�������������������
Vincenzo La Scola���������������
Felice Lattuada������������������
Giacomo Lauri-Volpi������������
Giovanni Legrenzi���������������
Erich Leinsdorf�����������������
Leonardo Leo�������������������
Ruggero Leoncavallo�������������
James Levine�������������������
Salvatore Licitra�����������������
Franz Liszt���������������������
Nicola Logroscino���������������
Lohengrin����������������������
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Luca Lombardi�����������������
Albert Lortzing�����������������
Victoria De Los Angeles����������
Adriano Lualdi������������������
Veriano Luchetti����������������
Lucia di Lammermoor������������
Lucrezia Borgia������������������
Christa Ludwig�����������������
Jean-Baptiste Lully��������������
Lorin Maazel�������������������
Macbeth�����������������������
Madama Butterlfy���������������
Bruno Maderna�����������������
Gustav Mahler������������������
Jean-Claude Malgoire������������
Maria Felicia Malibran�����������
Gian Francesco Malipiero��������
Bernadette Manca Di Nissa�������
Luigi Mancinelli����������������
Giambattista Mancini������������
Vincenzo Manfredini������������
Nicola Manfroce����������������
Francesco Mannelli��������������
Manon Lescaut������������������
Giacomo Manzoni��������������
Benedetto Marcello��������������
Filippo Marchetti���������������
Angelo Mariani�����������������
Michele Mariotti����������������
Heinrich Marschner�������������
Giovanni Martinelli�������������
Bohuslav Martinů���������������
Giuseppe Martucci��������������
Pietro Mascagni�����������������
Jules Massenet������������������
Stanislao Mattei�����������������
William Matteuzzi��������������
Giovanni Simone Mayr����������
Giuseppe Mazzini���������������
Domenico Mazzocchi������������
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Alberto Mazzuccato�������������
Zubin Mehta�������������������
Étienne-Nicolas Méhul�����������
Francesco Meli������������������
Giancarlo Menotti��������������
Saverio Mercadante��������������
Chris Merritt�������������������
Olivier Messiaen����������������
Pietro Metastasio����������������
Giacomo Meyerbeer�������������
Zinka Milanov������������������
Darius Milhaud�����������������
Sherrill Milnes������������������
Dimitri Mitropoulos�������������
Francesco Molinari-Pradelli�������
Stanislav Moniuszko�������������
Pierre-Alexandre Monsigny�������
Stefano Montanari��������������
Italo Montemezzi���������������
Claudio Monteverdi�������������
Francesco Morlacchi�������������
Wolfgang Amadeus Mozart�������
Giuseppe Mul����������������
Modest Musorgskij��������������
Riccardo Muti������������������
Claudia Muzio������������������
Josef Mysliveček����������������
Jacopo Napoli������������������
Sebastiano Nasolini��������������
Gino Negri���������������������
Anna Netrebko�����������������
Otto Nicolai��������������������
Giuseppe Nicolini���������������
Alessandro Nini�����������������
Luigi Nono��������������������
Norma�������������������������
Jessye Norman������������������
Gianandrea Noseda��������������
Adolphe Nourrit����������������
Andrea Nozzari�����������������
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Le nozze di Figaro���������������
Leo Nucci����������������������
Jacques Offenbach���������������
Magda Olivero������������������
Paolo Olmi���������������������
Giacomo Orefice����������������
Daniel Oren��������������������
L’Orfeo������������������������
Orfeo ed Euridice����������������
Otello�������������������������
Anne Sofie Von Otter������������
Giovanni Pacini�����������������
Ferdinando Paër����������������
Lina Pagliughi������������������
Giovanni Paisiello���������������
Renato Palumbo����������������
Rolando Panerai����������������
Marcello Panni�����������������
Enrico Panofka�����������������
Antonio Pappano���������������
Tancredi Pasero�����������������
Bernardo Pasquini���������������
Giuditta Pasta������������������
Giuseppe Patan���������������
Adelina Patti�������������������
Luciano Pavarotti���������������
Stefano Pavesi������������������
Felipe Pedrell�������������������
Carlo Pedrotti������������������
Pelléas et Mélisande��������������
Krzysztof Penderecki�������������
Francesco Pennisi���������������
Johann Christoph Pepusch�������
Mario Peragallo�����������������
Giambattista Pergolesi�����������
Jacopo Peri���������������������
Giuseppe Persiani���������������
Aureliano Pertile����������������
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Goffredo Petrassi����������������
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Clara Petrella�������������������
Errico Petrella������������������
Hans Pfitzner�������������������
François-André Philidor����������
Pia De’ Tolomei������������������
Francesco Maria Piave�����������
Astor Piazzolla������������������
Nicolò Piccinni�����������������
Evelino Pid������������������
Ezio Pinza����������������������
Francesco Antonio Pistocchi������
Ildebrando Pizzetti��������������
Amilcare Ponchielli��������������
Juan Pons����������������������
Rosa Ponselle�������������������
Nicola Porpora������������������
Ennio Porrino������������������
Francis Poulenc�����������������
Henri Pousseur�����������������
Francesco Balilla Pratella���������
Georges Prêtre������������������
André Previn�������������������
Leontyne Price������������������
Margaret Price������������������
Sergeij Prokofiev����������������
Aldo Protti���������������������
Francesco Provenzale������������
Giacomo Puccini����������������
Henry Purcell�������������������
I Puritani����������������������
Sergej Rachmaninov�������������
Giuseppe Radiciotti�������������
Gianni Raimondi���������������
Ruggero Raimondi��������������
Jean-Philippe Rameau�����������
Samuel Ramey������������������
Maurice Ravel������������������
Licinio Refice�������������������
Steve Reich���������������������
Aribert Reimann����������������
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Paolo Renosto������������������
Donato Renzetti����������������
Ottorino Respighi���������������
Ernest Reyer��������������������
Luigi Ricci���������������������
Federico Ricci������������������
Katia Ricciarelli�����������������
Giovanni Ricordi����������������
Vincenzo Righini���������������
Rigoletto�����������������������
Wolfgang Rihm�����������������
Nicolaj Rimskij-Korsakov��������
Ottavio Rinuccini���������������
Ludovico Rocca�����������������
Felice Romani������������������
Renzo Rossellini����������������
Lauro Rossi��������������������
Rossi Nicola Lemeni�������������
Gioachino Rossini���������������
Nino Rota���������������������
Albert Roussel������������������
Giambattista Rubini�������������
Anton Rubinštein���������������
Titta Ruffo���������������������
Antonio Sacchini����������������
Camille Saint-Saëns�������������
Antonio Salieri������������������
Nicola Sani���������������������
Giuseppe Sarti������������������
Erik Satie����������������������
Alessandro Sbordoni�������������
Alessandro Scarlatti��������������
Domenico Scarlatti��������������
Tito Schipa���������������������
Thomas Schippers���������������
Alfred Schnittke����������������
Arnold Schönberg���������������
Franz Schubert������������������
Robert Schumann���������������
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Elisabeth Schwarzkopf�����������
Salvatore Sciarrino��������������
Graziella Sciutti�����������������
Renata Scotto�������������������
Semiramide���������������������
Tullio Serafin�������������������
Luciana Serra�������������������
Cesare Siepi��������������������
Giulietta Simionato�������������
Antonio Smareglia���������������
Bedřich Smetana����������������
Georg Solti���������������������
La sonnambula������������������
Edoardo Sonzogno��������������
Dmitrij Šostakovič��������������
Pietro Spagnoli�����������������
Gaspare Spontini����������������
Antonietta Stella����������������
Ebe Stignani��������������������
Karlheinz Stockhausen�����������
Teresa Stolz��������������������
Alessandro Stradella�������������
Richard Strauss�����������������
Igor Stravinskij�����������������
Giuseppina Strepponi������������
Joan Sutherland�����������������
Karol Szymanowski��������������
Giuseppe Taddei����������������
Ferruccio Tagliavini��������������
Italo Tajo����������������������
Tōru Takemitsu�����������������
Tancredi�����������������������
Angelo Tarchi�������������������
Jeffrey Tate���������������������
Renata Tebaldi������������������
Georg Philipp Telemann���������
Vittoria Tesi��������������������
Flavio Testi���������������������
Luisa Tetrazzini�����������������
Dimitra Theodossiou������������
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Christian Thielemann������������
Ambroise Thomas���������������
Camillo Togni������������������
Vieri Tosatti��������������������
Tosca��������������������������
Arturo Toscanini����������������
Pier Francesco Tosi��������������
Francesco Paolo Tosti������������
Tommaso Traetta����������������
La Traviata���������������������
Tristano e Isotta / Tristan und Isolde�
Il Trovatore���������������������
Richard Tucker�����������������
Turandot�����������������������
Guido Turchi�������������������
Marco Tutino�������������������
Emilio Usiglio������������������
Nicola Vaccai�������������������
Fabio Vacchi��������������������
Giuseppe Valdengo��������������
Lucia Valentini Terrani�����������
Cesare Valletti������������������
Ralph Vaughan Williams���������
Wilma Vernocchi���������������
Giuseppe Verdi�����������������
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Jon Vickers���������������������
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Marcello Viotti�����������������
Giulio Viozzi�������������������
Galina Višnevskaja��������������
Antonio Vivaldi�����������������
Roman Vlad��������������������
Antonino Votto�����������������
Richard Wagner�����������������
Bruno Walter�������������������
William Walton�����������������
Carl Maria Von Weber�����������
Leonard Warren�����������������
Joseph Weigl�������������������
Kurt Weill���������������������
Wolfgang Windgassen�����������
Peter von Winter����������������
Hugo Wolf���������������������
Ermanno Wolf-Ferrari�����������
Wozzeck�����������������������
Mario Zafred�������������������
Mara Zampieri�����������������
Riccardo Zandonai��������������
Virginia Zeani������������������
Alberto Zedda������������������
Alexander von Zemlinsky���������
Bernd-Alois Zimmermann��������
Nicola Zingarelli����������������
Guglielmo Zuelli����������������
Crediti fotografici���������������
Arie, personaggi, opere����������
Brani del CD�������������������
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brani del cd
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
1 Le nozze di Figaro • Ouverture (4:26)
RIAS Symphonie Orchester, Berlin
Ferenc Fricsay, direttore
Studio Recording P 1961
2 Die Zauberflöte • Der Hölle Rache (3:02)
Rita Streich, soprano
RIAS Symphonie Orchester, Berlin
Ferenc Fricsay, direttore
Studio Recording P 1954
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
3 Fidelio • In des Lebens Frühlingstagen (5:01)
Ernst Haefliger, tenore
Bayerisches Staatsorchester
Ferenc Fricsay, direttore
Studio Recording P 1958
Gioachino Rossini (1792-1868)
4 Il barbiere di Siviglia • La calunnia è un venticello (5:06)
Cesare Siepi, basso
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Alberto Erede, direttore
Studio Recording P 1956
Vincenzo Bellini (1801-1835)
5 Norma • Casta Diva (7:26)
Maria Callas, soprano
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala di Milano
Tullio Serafin, direttore
Studio Recording P 1954
Gaetano Donizetti(1797-1848)
6 Lucia di Lammermoor • Fra poco a me ricovero (3:21)
Giuseppe di Stefano, tenore
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala di Milano
Nino Sanzogno, direttore
Studio Recording P 1959
Giuseppe Verdi (1813-1901)
7 Rigoletto • Cortigiani, vil razza dannata (3:18)
Ettore Bastianini, baritono
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Gianandrea Gavazzeni, direttore
Studio Recording P 1960
8 La Traviata • Libiam ne’ lieti calici (3:15)
Maria Callas, soprano
Francesco Albanese, tenore
Orchestra Sinfonica di Torino della RAI
Coro Cetra
Gabriele Santini, direttore
Studio Recording P 1953
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9 Il Trovatore • Di quella pira (3:24)
Mario Del Monaco, tenore
Renata Tebaldi, soprano
Orchestre del Grand Théâtre de Génève
Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Alberto Erede, direttore
Studio Recording P 1956
Georges Bizet (1838-1875)
0 Carmen • L’amour est un oiseau rebelle (3:52)
Consuelo Rubio, mezzosoprano
Orchestre des Concerts de Paris
Pierre-Michel Le Conte, direttore
Studio Recording P 1959
Amilcare Ponchielli (1834-1886)
! La Gioconda • Cielo e mar (4:41)
Giuseppe Di Stefano, tenore
Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia
Fernando Previtali, direttore
Studio Recording P 1958
Giacomo Puccini (1858-1924)
@ Manon Lescaut • Intermezzo (5:00)
Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia
Francesco Molinari-Pradelli, direttore
Studio Recording P 1954
# La bohème • Che gelida manina (4:19)
Beniamino Gigli, tenore
Orchestra diretta da Eugene Goossens
Studio Recording P 1931
$ Madama Butterfly • Un bel dì vedremo (4:51)
Renata Tebaldi, soprano
Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia
Alberto Erede, direttore
Studio Recording P 1951
Ruggero Leoncavallo (1857-1919)
% Pagliacci • Si può? (4’52)
Tito Gobbi, baritono
Orchestra del Teatro alla Scala di Milano
Tullio Serafin, direttore
Studio Recordings P 1955
Richard Wagner (1813-1883)
^ Die Walküre • Cavalcata delle Valchirie (5:47)
Martina Arroyo, Carlotta Ordassy, Doris Jarick, soprani
Betty Allen, Doris Okerson, Regina Sarfaty,
Shirley Verrett, mezzosoprani
Louise Parker, contralto
Simphony of the Air
Leopold Stokowski, direttore
Studio Recording P 1960
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