Trimestrale - Dir. resp. Luciano Foglietta - Red. C.so Mazzini, 65 - FORLÌ - tel. 0543/35929 - Reg. Tribunale Forlì n. 568 del 18/3/1980 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Forlì
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N° 85 dicembre 2010 - NUOVA SERIE
GARA PODISTICA FORLI’-RAVENNA:
torna dopo vent’anni un pezzo di storia
del podismo romagnolo al fianco della solidarietà
Indice
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Editoriale.............................................................................................................................................pag.
Lettere aperte alle Autorità di Governo...........................................................................................pag.
XXIV Convegno Annuale Volontari IOR ............................................................................................pag.
Gara podistica Forlì - Ravenna ..........................................................................................................pag.
“Rosso di sera” ...................................................................................................................................pag.10
L’umanizzazione dei reparti ospedalieri ..........................................................................................pag.15
La forza e il sorriso a Rimini ..............................................................................................................pag.16
Lo IOR e il Progetto “Ivan la Farfalla” ..............................................................................................pag.17
Esmo 2010: le novità in oncologia ....................................................................................................pag.19
A che punto siamo: la Fabbrica di Radiofarmaci presso l’IRST di Meldola....................................pag.21
A che punto siamo: Il Progetto Day ..................................................................................................pag.22
I percorsi terapeutici: la preservazione della laringe......................................................................pag.24
Resoconto raccolta fondi in occasione della Commemorazione dei Defunti................................pag.26
Dalle Sedi IOR: Cesena .......................................................................................................................pag.27
Dalle Sedi IOR: Faenza........................................................................................................................pag.30
Dalle Sedi IOR: Forlì............................................................................................................................pag.32
Dalle Sedi IOR: Lugo ...........................................................................................................................pag.35
Dalle Sedi IOR: Meldola......................................................................................................................pag.37
Dalle Sedi IOR: Ravenna.....................................................................................................................pag.38
Dalle Sedi IOR: Riccione .....................................................................................................................pag.39
Dalle Sedi IOR: Rimini ........................................................................................................................pag.41
Bomboniere solidali IOR 2010 ...........................................................................................................pag.44
Come si sostiene lo IOR - Come diventare Volontari.......................................................................pag.47
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sulle attività dell’Istituto Oncologico Romagnolo?
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oppure telefona allo 0543 35929 (Sede IOR di Forlì).
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n. 85 dicembre 2010
Le Sedi dell’Istituto Oncologico Romagnolo
forlì: corso mazzini, 65 - tel. 0543 35929 - [email protected]
meldola (c/o IRST): via p. maroncelli, 40 - tel. 0543 739110 - [email protected]
cesena: via uberti, 14/a-c - tel. 0547 24616 - [email protected]
ravenna: via salara, 36/38 - tel. 0544 34299 - [email protected]
faenza: c.so mazzini, 153 - tel. 0546 661505 - [email protected]
lugo: via tellarini, 96 - tel. 0545 32033 - [email protected]
rimini: c.so d’augusto, 213 - tel. 0541 29822 - [email protected]
riccione: piazza matteotti, 5 - tel. 0541 606060 - [email protected]
l’informatore
EDITORIALE
Osservando la copertina dell’Informatore è facile notare da diverso tempo a questa parte, a fianco al numero dell’uscita e alla data, la dicitura “NUOVA SERIE”. Queste due parole sono riassuntive di un percorso e di
un progetto che ha investito il nostro periodico, al fine di portarlo da un mero mezzo di rendicontazione delle attività dell’Istituto Oncologico Romagnolo ad uno strumento di informazione e promozione, rappresentando
un vero e proprio sguardo “en plein air” sul mondo del Volontariato IOR.
Gli sforzi in tal senso sono stati continui e, speriamo, fruttuosi: il nostro primo strumento di comunicazione
ha visto aggiungersi di numero in numero nuovi articoli e diverse rubriche, con l’intento di fornire una sempre
più dettagliata, chiara e trasversale informazione ai nostri lettori.
Nel solco di questa strada intrapresa, si inserisce ora un’importantissima novità che investe e modifica in
modo radicale la Redazione, ovvero il cuore del nostro periodico. All’ormai tradizionale gruppo di lavoro che
cura da anni l’ideazione e la fattiva realizzazione dell’Informatore, si sono aggiunti, già da quest’ultimo numero,
alcuni professionisti coordinati dal dott. Giorgio Cruciani, Direttore della Divisione Oncologica dell’Ospedale Civile di Lugo.
Questo nuovo Comitato di Redazione è nato con l’intento di dare una linea guida più precisa all’Informatore, innalzando se possibile la qualità dei suoi articoli e per fornire, attraverso gli articoli scientifici curati
dai medici stessi, una sempre più accurata e dettagliata informazione scientifico-sanitaria.
Il nuovo comitato redazionale, che prende vita grazie anzitutto alla disponibilità del dott. Giorgio Cruciani, coordinatore tra l’altro del Comitato Medico Scientifico dell’Istituto Oncologico Romagnolo, si avvale della preziosa collaborazione del dott. Claudio Dazzi, Responsabile del Day Hospital dell’Unità Operativa di Oncologia Medica Azienda USL di Ravenna, di quella del dott. Marco Montanari dell’Ospedale Umberto I di Lugo
ed infine della dott.ssa Elena Samorì, Psiconcologa della Sede IOR di Ravenna.
Questi importanti professionisti porteranno la loro esperienza e professionalità all’interno dell’Informatore in modo stabile e continuativo, collaborando con la tradizionale Redazione che ha curato il periodico fino
ad oggi.
Speriamo che questi cambiamenti portino la nostra rivista ancora un passo avanti sulla strada del continuo miglioramento e che il nostro impegno e le nostre nuove collaborazioni portino Voi lettori a poter tenere
tra le mani un giornale sempre più completo, dettagliato, accurato ed esaustivo.
La Redazione
dott. Giorgio Cruciani
dott. Marco Montanari
dott. Claudio Dazzi
dott.ssa Elena Samorì
l’informatore n. 85 dicembre 2010
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Cari Amici, in apertura di questo numero vogliamo esternare a tutti Voi la nostra preoccupazione, delusione e indignazione per
due problematiche che stanno minacciando il mondo non profit italiano.
La prima è l’abolizione delle tariffe postali agevolate per l’editoria non profit: tale decisione sta causando un gigantesco aumento dei costi per le ONLUS, dell’ordine di svariati milioni di euro (nel nostro caso, di oltre tredicimila euro l’anno).
La seconda è la notizia che la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esaminato il testo della nuova “Legge per la
stabilità” che limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al “5 x 1.000” per l’anno 2011.
Preoccupati per la situazione, l’Istituto Oncologico Romagnolo ONLUS, insieme a numerose associazioni italiane ha voluto sottoscrivere due lettere aperte alle autorità di Governo che Vi riportiamo di seguito.
TARIFFE POSTALI
Lettera aperta alle Autorità di Governo
Le sottoscritte organizzazioni non profit esprimono la propria più viva preoccupazione per le incognite che continuano a gravare sulla normativa relativa alle tariffe postali per il settore, e per la conseguente impossibilità di programmare le proprie attività nell’immediato, per i prossimi mesi, e a più lunga scadenza, per i prossimi anni.
Come vi è noto, nello scorso mese di marzo un decreto ha repentinamente eliminato dopo oltre un quindicennio le
tariffe postali agevolate che consentivano alle nostre organizzazioni di raggiungere con proprie comunicazioni di sensibilizzazione e raccolta fondi i donatori attuali e potenziali. Abbiamo per conseguenza attraversato un lungo periodo di incertezza, che è sembrato concludersi nel mese di maggio, con l’approvazione del decreto incentivi e lo
stanziamento di una cifra di 30 milioni che avrebbe consentito di contenere gli aumenti tariffari per il nostro settore.
Ci saremmo aspettati che seguissero in tempi rapidi le necessarie firme sul decreto attuativo, ma dopo una serie di
rinvii, ancora oggi, dopo quasi sei mesi, siamo in attesa della firma definitiva del Ministro dell’Economia. Ci risulta
che la firma arriverà solo dopo che gli uffici tecnici del Ministero avranno accertato l’entità delle entrate derivanti
dal contenzioso tributario (DL 40/2010) il cui termine è fissato per il 29 ottobre 2010: non è difficile prevedere che,
se pure la firma arriverà (e a questo punto ci sentiamo autorizzati a dubitarne), si tratterà di una firma quasi completamente inutile, per un provvedimento che durerà circa un mese, dal momento che in ogni caso scade a fine anno.
Dopo molti mesi di attesa (e di sostanziale fermo delle spedizioni con danni ingentissimi per la nostra attività di sensibilizzazione e raccolta fondi) abbiamo cercato di concordare con Poste Italiane una tariffa “tampone”, che è comunque maggiore da tre a cinque volte rispetto alla tariffa cui eravamo soggetti fino al 31 marzo; ma anche questa
tariffa scade comunque nel prossimo mese di dicembre.
Nel frattempo leggiamo che grazie alla mediazione dei responsabili politici, il mondo dell’editoria profit è pervenuto
a un accordo con Poste Italiane che prevede aumenti assai più contenuti e scaglionati fino al 2012 rispetto a quelli
cui siamo attualmente soggetti. Ci sembra allora che sia tempo che la politica si occupi seriamente e definitivamente
anche del settore non profit.
Per questo indirizziamo questa lettera aperta al presidente del Consiglio, On. Berlusconi, al Ministro del Tesoro On.
Tremonti, al ministro dello Sviluppo Economico on. Romani, al sottosegretario con delega all’editoria, onorevole
Bonaiuti, a chiunque altro abbia un ruolo in una decisione che non può ulteriormente tardare: il ripristino di una tariffa postale ragionevole e concordata per il non profit, che valga per la parte finale di quest’anno e soprattutto per
gli anni a venire.
I rincari tariffari cui siamo stati assoggettati (in una prima fase pari al 500% e oggi – per chi ha stipulato la convenzione con Poste Italiane comunque pari ad almeno il 300%), sono già complessivamente costati milioni di euro al
mondo del non profit e hanno già determinato e continueranno a determinare una drastica riduzione delle attività
di comunicazione e raccolta fondi che fatalmente si ripercuoterà sulle attività future delle nostre organizzazioni. La
sola alternativa possibile, per chi dovesse scegliere di non ridimensionare i volumi da spedire, è infatti una radicale
sottrazione di risorse destinate ai progetti e alle finalità sociali delle nostre organizzazioni e che sarebbero ora da
dirottare sugli investimenti di comunicazione e raccolta fondi, peraltro necessari ai fini dell’autofinanziamento e
della sostenibilità dei progetti stessi.
Altrettanto grave per le nostre prospettive è lo stato di incertezza che pesa sul 2011: l’unica cosa che sappiamo con
certezza è che dal primo gennaio non saranno più in vigore né il decreto incentivi (sempre che entri prima o poi effettivamente in vigore) né le agevolazioni sperimentalmente concesse da Poste Italiane.
Sollecitiamo pertanto un confronto urgente: chiediamo in particolare all’onorevole Bonaiuti l’immediata convocazione di un tavolo di discussione per definire tempestivamente l’evoluzione delle tariffe postali per il settore non
profit per gli anni 2011 e seguenti.
Confidiamo in una sollecita azione sui temi qui sollevati e inviamo i nostri migliori saluti.
Aderiscono le seguenti associazioni:
ACRA Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina - ACTIONAID INTERNATIONAL ONLUS - Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini AIDiM Associazione Italiana Direct Marketing - AILAssociazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e MielomaONLUS - AIMA Firenze onlus
Associazione Italiana Malattia di Alzheimer - AIR Associazione Italiana Rett onlus - AISA Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche
Onlus ……………… Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) …………………….. e numerose associazioni che abbiamo omesso per problemi di spazio.
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l’informatore
NON TOCCATE IL 5X1.000
Le Organizzazioni no-profit lanciano un appello al Parlamento
Al Parlamento Italiano
Negli scorsi giorni, gli organi di stampa hanno riportato la notizia che la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha esaminato il testo della nuova “legge per la stabilità” di prossima discussione e approvazione in Parlamento, legge che limiterebbe a 100 milioni di euro i fondi da destinare al “5 x 1.000” per l’anno 2011. Questo
significherebbe non rispettare la volontà dei cittadini che liberamente decideranno di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5 x 1.000 con la prossima dichiarazione dei redditi: solo 100 milioni, rispetto all’intero ammontare del 5 x 1.000, verranno infatti distribuiti alle associazioni, mentre il resto verrà trattenuto dallo Stato.
Si tratterebbe, se la notizia fosse confermata e tale tetto fosse effettivamente approvato, di una riduzione del 75%
rispetto all’importo destinato nell’anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto al totale dei
fondi raccolti). Tale ulteriore taglio si aggiunge a quelli effettuati al bilancio della cooperazione internazionale italiana, ai contributi alle istituzioni internazionali che si occupano di aiuti ai paesi in via di sviluppo e a quelli per la
ricerca scientifica, universitaria e sanitaria.
Questi tagli si ripercuotono significativamente sull’operatività delle organizzazioni del terzo settore, che hanno dimostrato, negli ultimi anni in modo ancora più evidente, una professionalità molto elevata, oggetto di apprezzamento in Italia e all’estero e dunque motivo di orgoglio per il nostro Paese. Tali organizzazioni, non diversamente
da altre realtà sociali ed economiche, basano la loro attività sulla programmazione finanziaria degli impegni attuali
e futuri per rendere sostenibile il proprio agire nei diversi settori di riferimento.
Non è la prima volta, purtroppo, che si interviene, con tetti massimi di impegno, per limitare l’operatività del “5 x
1.000”, uno strumento che, come poche altre misure di natura fiscale, ha dimostrato di riscuotere un gradimento
molto alto dei cittadini italiani sin dalla sua prima applicazione.
Tagliare i fondi a disposizione del “5 x 1.000” significherebbe quindi limitare drasticamente la libertà dei cittadini di
decidere come destinare la propria quota dell’imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo
settore.
Per queste ragioni chiediamo al Parlamento Italiano di intervenire per eliminare, nel testo della “legge per la stabilità” di prossima discussione, il tetto di 100 milioni di euro da destinare al “5 x 1.000” per l’anno 2011, ripristinando
quanto meno l’importo dei fondi previsti nell’anno 2010.
Primi firmatari: Emergency, Libera, Gruppo Abele, Greenpeace, Coordinamento Italiano Network Internazionali (ActionAid,
AMREF, Save the Children, Terre des hommes, VIS, World Vision e WWF), Medici Senza Frontiere, Amnesty International - Sezione
Italiana, Mani Tese, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione Provinciale di Milano, UNICEF Italia, Comunità Nuova, Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus, Centro Nazionale per il Volontariato, Albero della vita, Volontariato Oggi, Sos Bambini Onlus,
UILDM Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Fondazione Serena Onlus, Intervita Onlus, Fratelli dell’Uomo, Fondazione
Roberto Franceschi Onlus, Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, Associazione Italiana Parkinsoniani,FIAGOP Onlus, Associazione Dianova Onlus, Associazione Risveglio Onlus, Lav, Parada Italia, Fondazione Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Ivo
de Carneri Onlus, Global Humanitaria Italia Onlus, ACRA, Seacoop Società Cooperativa Sociale Onlus, FIAB Onlus Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Più Vita Onlus, CAF Onlus, Associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi, CCS Italia, La Quercia Millenaria Onlus, Fund-raising.it, Scuole di Fund Raising di Roma, Insieme nelle Terre di Mezzo Onlus, Ai. Bi. Associazione Amici dei
Bambini, Medici con l’Africa Cuamm, Associazione Cuore Fratello, Istituto Oncologico Romagnolo Coop. Soc. ONLUS, Cena dell’Amicizia Onlus, CESVI, CBM Italia Onlus, Associazione Missioni Don Bosco, Associazione Italiana Rett onlus, Il Sole Onlus, Progetto
Continenti Onlus, Fondazione Renato Piatti, Associazione Italia Uganda Onlus, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione SOS Villaggi dei Bambini Onlus, FAI Fondo Ambiente Italiano, AIRC, Telefono Azzurro, Cooperativa Fraternità Capitanio
di Monza, Fondazione Neuroblastoma, Associazione Neuroblastoma, Associazione La Nostra Famiglia, Fondazione Pangea Onlus,
Sightsavers International Italia Onlus, Telethon, Fondazione Progetto Arca Onlus, Fondazione Theodora, Axè Italia Onlus, Lega del
Filo d’Oro, Vidas, Lipu, Green Cross Italia Onlus, Fondazione San Raffaele del Monte Tabor, Touring Club Italiano, Jesuit Social Network Italia Onlus, AISMME Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie ONLUS.
Firma anche tu l’appello su WWW.IONONCISTO.ORG
Se volete aiutarci a contenere i costi della spedizione dell’Informatore,
chiedeteci di inviarvelo in formato elettronico via email!
Contattate la redazione all’indirizzo [email protected]!
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XXIV CONVEGNO ANNUALE VOLONTARI IOR
Molteplici ruoli, una figura.
Il Volontario: la forza dello IOR
Il XXIV Convegno dei Volontari e degli Operatori IOR, svoltosi lo scorso 3 ottobre presso il Centro Congressi “Le Saline” di Montaletto di Cervia, ha ribadito la centralità della figura del Volontario nelle iniziative dell’Istituto, riservando
un ampio spazio alle testimonianze dirette di alcuni di loro.
A fare gli onori di casa è spettato, come da tradizione, al Presidente Sergio Mazzi, a cui sono seguiti i saluti di benvenuto del Rappresentante del Comune ospitante, il quale,
dopo aver invitato i presenti a visitare la rimessa del sale di
Cervia, ha lasciato i partecipanti con un gradito augurio di
buon lavoro, accompagnato da un omaggio locale: il rinomato sale dolce di Cervia.
La parola è poi passata al dott. Emilio Dalmonte, Capo Settore Comunicazione, Informazione e Reti della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, che ha voluto per
prima cosa precisare il perché del loro gradito patrocino: il
2011, infatti, sarà l’anno europeo del Volontariato. Il suo intervento è proseguito soffermandosi su quelli che devono
essere i valori chiave del volontariato: la solidarietà e la non
discriminazione. Infine, ha voluto esprimere la grande gioia provata nel trovarsi di fronte ad una platea così vasta che,
senza alcun dubbio, rappresenta la “vera società civile”.
Dopo un minuto di raccoglimento in ricordo dei Volontari
scomparsi, il Presidente Mazzi ha ripreso la parola ringraziando tutti i componenti del “mondo IOR” per il loro impegno e informando di una recente decisione presa sull’impiego dei fondi raccolti, che vedrà investite le offerte ricevute dalla popolazione romagnola su due linee parallele:
il 50% sarà utilizzato per iniziative sul territorio (campagne
di prevenzione, acquisto di macchinari, attività di assistenza e sostegno alle cure palliative), mentre l’altra parte verrà destinata alla Ricerca scientifica.
Al termine di questo doveroso intervento, l’attenzione si è
spostata sul vero fulcro del Convegno: le testimonianze ed
esperienze dei Volontari IOR, ognuno, simbolicamente,
in rappresentanza delle rispettiva Sede, anche se l’impegno
su tutti i fronti che la battaglia contro il cancro comporta,
è proprio di tutto lo IOR.
Il primo a salire sul palco, così, è stato il forlivese Franco Marzo, il quale, rivolgendosi alla platea con i termini “fratelli”
e “sorelle”, ha spiegato come lui stesso, nello svolgere i più
svariati compiti che vanno dall’assistere i malati nel Repar-
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l’informatore
to di degenza dell’IRST di Meldola alla raccolta delle offerte in occasione della commemorazione dei defunti, sia animato dalla necessità di dare un significato alla propria esistenza, aiutando e collaborando alla crescita di un’organizzazione che ha, come fine ultimo, la ricerca della salute.
Per la sede di Meldola, sono intervenute, invece, le Volontarie Lorenza Ciani e Donatella Benedetti che, parlando del
progetto di accoglienza all’IRST denominato “Trenta passi
con Virgilio”, hanno raccontato come accolgono ed accompagnano i pazienti ed i loro familiari, assistendoli nei problemi pratici che possono incontrare all’interno della struttura ospedaliera e come si impegnano per farli sentire “persone” e non “numeri”. Nello svolgere un ruolo di collegamento fra il paziente ed il luogo di cura, si sono autodefinite “contenitori di emozioni”.
In rappresentanza della sede di Ravenna, è stato trasmesso invece un video realizzato dai Volontari che ha ripercorso, in immagini e filmati, momenti toccanti dell’articolato
progetto di umanizzazione della U.O. di Oncologia e di Ematologia dell’Ospedale di Ravenna.
Per la sede di Lugo è intervenuto il Consigliere IOR Rositano Tarlazzi che ha presentato alla platea una serie di numeri
per illustrare l’impegno nelle sagre e nelle manifestazioni:
“la sede lughese è il punto di riferimento per i 9 comuni della Bassa Romagna, dove troviamo presenti ben 26 punti IOR
che, durante la Festa della Mamma e le altre iniziative, presidiano con i loro Volontari ben 36 piazze”. Tarlazzi si è poi
soffermato sull’organizzazione delle sagre che animano il territorio di Lugo: nate per raggiungere un vasto pubblico,
unendo gastronomia e solidarietà, garantiscono da anni introiti rilevanti e fungono da megafono per gli scopi istituzionali IOR.
Sul palco è poi salito Carlo Camagni, dipendente della sede
di Cesena, incaricato dal Volontario Francesco Caccia, il quale ha preferito non apparire, di leggere un emozionante discorso da lui scritto. La lettera, oltre a descrivere la passione con cui Francesco svolge ormai da cinque anni diverse attività presso l’Hospice di Savignano e, da un anno circa, presso gli uffici della Sede IOR di Cesena, ha trasmesso un messaggio alle nuove leve, affinché ricordino sempre che il Volontariato non è un passatempo, ma un’attività che richiede sensibilità, impegno e, soprattutto, disponibilità.
La parola è poi passata a Roberto Marcucci e all’esperienza
del Gruppo di accompagnamento Pazienti attivo a Faenza.
La realtà peculiare della sede di Faenza, infatti, consiste nell’offrire ai propri cittadini un servizio gratuito di trasporto
in auto ai luoghi di cura, tramite un’equipe di Volontari autisti. Un’idea semplice ma efficace che si rivela, a volte, essenziale per alcune famiglie dove il paziente è impossibilitato a guidare o a farsi accompagnare da un parente.
Successivamente, ha preso la parola il Vicepresidente IOR Vinicio Paganini per le sedi di Rimini e Riccione illustrando il
progetto del nuovo Day Hospital oncologico dell’Ospedale
Infermi di Rimini e la sottoscrizione pubblica messa in atto
dallo IOR a favore di un’opera così importante e necessaria
per la comunità riminese.
Conclusi gli interventi dei Volontari, la parola è passata alla
Ricercatrice IRST Silvia De Padova, la quale, insieme al dott.
Ugo De Giorgi, ha illustrato il Progetto “Liberi dal cancro”.
Cosa succede dopo l’evento della malattia, dopo la fine dei
trattamenti? Questa la domanda a cui cerca di rispondere
il progetto. Nel nostro paese quasi due milioni di persone
hanno una storia di cancro, trascorso che coinvolge la persona in maniera globale e al quale ognuno poi reagisce in
maniera differente. Finiti i trattamenti c’è chi percepisce
l’evento come momento di crescita, chi invece non ne vuole assolutamente parlare o ancora chi è costantemente preoccupato perché, appunto, non sta facendo più niente.
Nel periodo dei cinque anni successivi alla sconfitta del cancro, così, spesso è necessario intervenire sostenendo non soltanto il paziente ma anche il familiare che ha accompagnato
il proprio congiunto verso la guarigione dalla malattia, coinvolgendo in questo processo di recupero diverse figure come
Medici di base e Psicologi.
La parola, in seguito, è passata al prof. Dino Amadori, Direttore scientifico IRST, che ha sensibilizzato la platea su una
grave emergenza: l’Oncologia in Africa. I principi fondamentali dell’Istituto Oncologico Romagnolo, infatti, sono prima di tutto valori universali, in grado di andar ben oltre i confini territoriali. Ed è attorno a questo concetto base che è
nato, in memoria del dott. Vittorio Tison, il “Progetto Africa” a cui l’Istituto Oncologico Romagnolo, l’Istituto Tumori della Romagna IRST, il Bugando Medical Centre di Mwanza (Tanzania) e l’Istituto Oncologico Veneto partecipano nell’ambito di un protocollo d’intesa per la realizzazione di
un’unità operativa di oncologia medica all’interno dell’ospedale di Mwanza.
La prima parte del Convegno si è poi conclusa con la consegna
della medaglia IOR a Serena Martissa, efficientissima segretaria uscente del Consiglio di Amministrazione IOR, la quale con commozione ha riconosciuto di aver occupato in que-
sti lunghi anni una posizione privilegiata, avendo potuto vivere e toccare con mano i numerosi risultati raggiunti dallo IOR, scrivendone la storia dal punto di vista gestionale.
Al termine di una lunga pausa, per dare possibilità ai presenti di vistare la “Piazza IOR”, una serie di stand allestiti
per far emergere e conoscere a tutti le varie attività nelle quali i Volontari sono impegnati, gli impegni istituzionali dello IOR e i risultati conseguiti in Romagna, ha preso poi la parola il dott. Giorgio Cruciani, Coordinatore del Comitato
Medico Scientifico IOR, il quale ha affrontato il tema dell’impegno scientifico e assistenziale dell’Istituto e ha evidenziato il prezioso lavoro del prof. Luigi Grassi, Coordinatore del Gruppo di Lavoro in Psiconcologia IOR.
“Oggi ho sentito qualcosa di diverso” - queste sono state le
parole con cui ha esordito nel suo intervento il Presidente
IRST Roberto Pinza, piacevolmente colpito dalla serenità
di fondo di tutti gli interventi. I passi da gigante compiuti
dal mondo oncologico negli ultimi trent’anni, sono ben esemplificati dal Progetto “Liberi dal Cancro”, presentato dai Ricercatori IRST e legato alle problematiche di chi ha vinto la
malattia oncologica. Questo è per il Presidente IRST l’esempio lampante di come si sia evoluto oggigiorno il mondo oncologico: solo trent’anni fa, infatti, simili tematiche avrebbero generato più di un sorriso tra gli addetti ai lavori, inermi di fronte ad ogni forma tumorale.
La gradita performance dell’artista Ivano Marescotti, infine, è stato il degno finale di un Convegno mai così vivo e partecipato. L’attore, già Testimonial lo scorso anno in occasione del 30° Anniversario dello IOR, ha toccato, come solo lui
sa fare, temi delicati come la malattia oncologica ed il fumo,
ironizzandoli ferocemente e riscuotendo, ascoltando gli
scrosci di applausi ricevuti, il parere favorevole dei presenti.
Un momento dell’incontro in “Piazza”
Ivano Marescotti
l’informatore n. 85 dicembre 2010
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GARA PODISTICA
Dopo vent’anni di pausa è tornata, domenica 14 novembre,
la gara podistica, ora internazionale, FORLI’-RAVENNA che,
in passato, ha segnato pagine epiche nella storia dello sport
romagnolo e che si è ripresentata nel 2010 con una serie di
iniziative volte al ricordo delle passate edizioni e della solidarietà.
La Forlì-Ravenna si era corsa per tredici anni, dal 1977 al 1990.
Poi, vent’anni di stop. Ora la gara podistica di 30 chilometri che con nostalgia ha unito in passato questo le piazze di
queste due grandi città è tornata grazie all’impegno congiunto del Comune di Ravenna, del Comune di Forlì, di Trail
Romagna, del Comitato Podistico Provinciale di Ravenna e
dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Questo atteso ritorno
ha avuto anche un significativo risvolto solidale: in quanto
parte dell’iscrizione di ogni singolo atleta è stata devoluta
allo IOR, per un totale di oltre 2.500 euro.
Sono partiti 549 concorrenti, più 66 coppie per la staffetta,
ma il plotone dei podisti era decisamente più corposo, gra-
Primo classificato assoluto maschile, Abderrazak Haoul, 1h42’25’’
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n. 85 dicembre 2010
l’informatore
zie anche agli immancabili curiosi che si sono mischiati al
“gruppone”. Ad aggiudicarsi la categoria maschile è stato
il marocchino Abderrazak Haoul, che ha completato i
trenta chilometri che separavano Forlì da Ravenna in
1h42’25’’. La corsa rosa, invece, è stata vinta dalla marchigiana Laura Giordano, giunta nell’affollatissima Piazza
Garibaldi dopo 1h’56’54’’.
Il cerimoniale delle premiazioni si è tenuto al Teatro Alighieri,
con la presenza delle Istituzioni delle due città, degli Sponsor e della madrina della manifestazione, Cristina Mazzavillani Muti.
A corollario dell’evento si è svolto anche un partecipato
“Trekking urbano” che ha toccato i principali monumenti ravennati con una serie di “indicatori chilometrici” riportanti le regole per un sano e corretto stile di vita e al quale hanno partecipato 736 persone, insieme ad un gara destinata
ai più giovani, le cosiddette “Promesse di Romagna”, che ha
raccolto l’adesione di 115 “under 15”, ed una mostra fotografica che ripercorreva, con un tocco “vintage”, la storia delle vecchie edizioni. In tutto, oltre 1.500 persone hanno partecipato alla corsa.
Anche i Volontari IOR hanno partecipato attivamente all’evento, allestendo una postazione a Forlì (in Corso della Repubblica) al momento della partenza della gara competitiva dove il Presidente IOR, Sergio Mazzi, ha ringraziato e incoraggiato tutti i partecipanti e a Ravenna (all’arrivo in Piazza Garibaldi ed in Piazza XX Settembre per il Trekking urbano) dove il Vicepresidente IOR, Mario Pretolani, e il Coordinatore del Comitato Medico Scientifico IOR, Giorgio Cruciani, hanno accolto i podisti.
Ecco alcune foto dell’evento:
Prima classificata assoluta femminile, Laura Giordano, 1h’56’54’’
l’informatore n. 85 dicembre 2010
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ROSSO DI SERA...
Desideriamo presentare ai nostri cari lettori, in questo ultimo numero dell’anno, una nuova rubrica, realizzata dal dott.
Francesco Carrozza, attualmente in servizio presso l’Unità
Operativa di Oncologia di Faenza. Il dott. Carrozza, nel tempo libero, ama scrivere brevi racconti inerenti aspetti della
vita “da oncologo”, rappresentanti la sua quotidianità e, in
particolare, ciò che ogni medico dovrebbe tentare di instillare nei propri pazienti: la speranza.
Quella speranza che proprio il titolo di questa rubrica vuole trasmettere e di cui sono intrisi i disegni che accompagnano
la lettura dei racconti, realizzati da Santina Alleruzzo, cara
amica designer del dott. Carrozza.
Offertasi di contribuire al progetto, tracciando con matita
e pennarelli le emozioni che i singoli racconti di tale rubrica le hanno suscitato, Santina Alleruzzo cerca di risvegliare,
in una sorta di miscela tra parole e caldi colori, il bambino
dentro a ognuno di noi, simbolo di quella speranza che non
deve mai abbandonare chi è costretto ad affrontare la malattia oncologica. Il racconto che vi presentiamo in queste
pagine è:
“Aspettami”
di
Francesco Carrozza
Le macchine sfrecciano decise e indifferenti, a pochi centimetri dal ciglio della strada, nella mattina distratta di un giorno di aprile. Decidendo di percorrere l’Italia in autostop e
promettendoci di raggiungere la Sicilia al massimo per domani mattina, io e Simona siamo partite da Bologna diverse ore fa, a piedi e col buio, in direzione sud, e da allora non
abbiamo smesso di camminare neanche un attimo. Alle dieci, lungo la verde strada Regionale 65 Della Futa, non abbiamo trovato ancora nessuno che ci abbia concesso uno
strappo. Il sole è una promessa indecisa dietro le nuvole, un
intruso anonimo in un mondo che oggi non sembra appartenergli. I riverberi della sua luce chiazzano il manto della
strada, sotto le fronde degli alberi che la fiancheggiano. Camminiamo, senza parlare tanto, anche per risparmiare un po’
le energie. Aprile si riversa generoso intorno a noi, in un tratto imprecisato dell’Appennino Tosco-Emiliano, e sembra far
risuonare di un’armonia segreta e impercettibile le foglie e
i rami, e le pozzanghere d’acqua rimaste dall’ultima pioggia caduta.
Finalmente, alle dodici meno un quarto, quando siamo pressappoco all’altezza del comune di Loiano, un furgoncino
bianco Iveco accosta sul ciglio destro della strada. Carlo, il
conducente, è un grossista loquace di cinquant’anni, di Marradi, che sta scendendo a Firenze per lavoro. Gli spieghiamo, salendo a bordo, che stiamo andando in autostop verso sud, e tanto basta per fargli liberare frettolosamente il
monosedile anteriore da pile di fogli disordinati, che lascia
cadere incurante dietro lo schienale del posto guida. Abbandoniamo gli zaini sul sedile di dietro del suo furgone, sopra cumuli di bolle di consegna e fascicoli di contabilità tenuti raccolti strettamente da elastici gialli. Lavora nel campo della ristorazione, ci racconta, da quando era ancora un
ragazzino, e dopo soli cinque minuti, mentre siamo già in
viaggio, ci invita a fargli visita, un giorno, nel suo ristorante, su a Pianoro.
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Pianoro: quanti ricordi risveglia in me il nome di quella piccola città di collina. Era lì che, da bambina, avevo conosciuto
Verdiana. Insieme, in settembre, con i calzoncini corti e le magliette chiazzate di fango e marmellata ai mirtilli, ci stupivamo delle migliaia di formiche con le ali che popolavano
il giardino della casa dei suoi zii. Armate di ventagli ornamentali rubati al salotto dei grandi, immaginavamo di essere due giganti che lottavano contro l’orda di piccoli invasori
provenienti da una altra dimensione, nel tentativo di ricacciarli indietro nel loro mondo misterioso.
L’Iveco di Carlo corre verso Firenze, mentre ricordi simili a
questo cominciano a vorticare nelle stanze della mia memoria. Guardo fuori dal finestrino, dove il grigio e il verde
della macchia appenninica si accalcano ai bordi del guardreil, e attorno ai cartelli stradali dallo sfondo blu e dalle scritte bianche. I miei occhi scattano frenetici e distratti nel tentativo involontario di catturare i dettagli del paesaggio che
fugge via.
Verdiana era la mia migliore amica. Un giorno di febbraio
di circa cinque anni fa, un medico oncologo le diagnosticò
il cancro ai polmoni. Aveva fatto una lastra del torace perché tossiva sempre, da circa un mese. Una macchia, nel polmone di destra. Poi la Tac aveva confermato il tumore, e aveva mostrato che non era l’unico problema. Due metastasi al
fegato, una alla ghiandola surrenale destra e molte linfoghiandole nel torace, di diversi centimetri, anch’esse sede di
malattia. Dovette fare la broncoscopia, per dare un nome
e un cognome a quel male. Quel giorno, in procinto di entrare dallo pneumologo, pochi istanti prima che le gocce di
valium cominciassero ad annebbiarle un po’ la vista e a rallentarle l’eloquio, mi chiese se, per favore, fossi stata così gentile da controllare il tagliando del parcheggio, perché ave-
va paura scadesse prima che lei fosse uscita dalla saletta che
sulla porta aveva scritto Endoscopia Bronchiale. Le risposi di
stare tranquilla, che ci avrei pensato io. Poi l’infermiera l’accompagnò dentro l’ambulatorio. I suoi occhi si staccarono
dai miei, e io mi lasciai cadere svogliata e smarrita su una delle sedie rigide della sala d’attesa, quasi inerte, mentre il brusio della corsia ospedaliera, per un istante, sembrò ubriacarmi.
Il referto della broncoscopia parlò di tumore a piccole cellule del polmone, e le fu spiegato che le probabilità di guarire completamente sarebbero state nell’ordine di pochissime unità percentuali, dal momento che la malattia si era già
diffusa nell’organismo.
“Manuela”, mi confidò qualche giorno dopo, mentre da una
sacchetta di plastica trasparente, attaccata alla sommità di
un palo metallico, le gocce lente del chemioterapico defluivano ritmicamente nella vena del suo braccio destro, mentre entrambe le guardavamo cadere, contandole una ad una
in silenzio, come quando, bambine, osservavamo il cielo nella notte di San Lorenzo, “Manuela, credo che la causa del
tumore sia stata lavorare fin da piccola nel ristorante del mio
babbo, a respirare tutto quel fumo dei clienti. Non può essere?”. Si, forse poteva essere, ma non avevo voglia di soffermarmi con lei ad analizzare filosoficamente le cause del
problema. Non avrebbe fatto bene a nessuno, credevo. Le
flebo continuarono a gocciolare lente, dentro il suo corpo.
Settimane, mesi. L’inverno ci strinse aspro, sbiadendo lentamente gli alberi e sciupando i colori del cielo. Continuammo
a lungo a contare le stelle cadenti, nei giorni che seguirono, nella saletta confortevole di un Day-Hospital di oncologia di Bologna, dove le luci erano ovattate, il linoleum azzurrino del corridoio ben pulito, e la musica diffusa dagli altoparlanti non sempre così bella, specie quando le parole delle canzoni dicevano solo scemenze, o volevano impartire lezioni di vita alla gente.
Sono le tre meno cinque del pomeriggio, quando Carlo parcheggia nello spiazzale di un grande magazzino merci, alla
periferia nord di Firenze.
“Loro sono due amiche che ho trovato per strada”, spiega,
sorridendo maliziosamente al tipo corpulento, giacca chiara sdrucita e faccione lunare, che gli stringe la mano sornione.
“Hai visto come si rimorchia bene anche alla mia età, Gianni?”. I panini capresi mangiati quasi in apnea, due ore prima, a bordo del suo furgone, hanno lasciato sui nostri impermeabili imbottiti briciole in quantità, che solo ora, scendendo a terra, riusciamo a spolverarci di dosso, con gesti automatici e veloci. Le nuvole, oggi, sono grevi, sopra il cielo
di Firenze. Il vacuo grigiore dei loro corpi gassosi si riflette
opaco sui tetti di lamiera dei depositi che circoscrivono il grande parcheggio, dove, forse complice l’orario del primo pomeriggio, sembra non esserci anima viva. Carlo ci indica un
punto, dietro il palazzone di cemento che delimita il nostro
campo visivo. “Ecco, guardate: tra mezz’ora circa Pasqualino deve partire per Caserta. Prende le mozzarelle di bufala e le porta su in tempo per domani mattina. È uno che
quando guida si mette la strada davanti e non si ferma se
non quando arriva! O quando deve fare scendere delle signorine per le loro esigenze, ovviamente!” Carlo sapeva essere bonariamente rozzo. Tuttavia ci aveva portate a Firenze
senza essere troppo molesto, tradendo un po’, forse, la sua
vera indole di animale maschio.
Circa un’ora più tardi eccoci a bordo di un secondo furgone, un po’ più malconcio di quello di Carlo, dirette ancora
più a sud, in compagnia di un ventottenne ricciolo e moro,
alto un metro e sessanta, che nella vita commercia mozzarelle di bufala campane. Pasqualino è un ragazzo di indole
buona, con gli occhi un po’ torvi ma sinceri, tipici di chi nel-
la vita non si fa molte illusioni. Ci informa che il nostro viaggio sarà un po’ più lungo, dal momento che dovremo deviare
all’interno della Toscana, fino a Grosseto, dove lo aspetta Rita,
sua sorella, che lavora in un albergo del posto. Le avrebbe
dato un passaggio fino a casa sua, in provincia di Caserta,
dove avrebbe trascorso i quattro giorni di riposo che le avevano concesso. “E così andate in Sicilia, a Messina?” ci chiede con il suo accento fortemente partenopeo, gli occhi fissi sulla strada a doppio senso di marcia e la testa leggermente
ruotata verso destra, nel gesto istintivo di guardarci in faccia mentre guida a velocità sostenuta su una strada complicata. Attraversiamo il Chianti, nel cuore di un pomeriggio di aprile. I declivi dei poggi ammantati di girasoli e margherite sembrano tracciare contorni di volti umani, mentre
campi di spighe verdi e vigneti spogli si avvicendano a crinali incorniciati da file di cipressi fusiformi, che delimitano
i cortili di antiche pievi isolate nella campagna.
Si, andiamo a Messina. In autostop. E da li, proseguiremo per
Milazzo, dove, prima dell’alba, tenteremo di prendere una
nave-traghetto diretta verso una lontana isola dell’arcipelago delle Eolie: Alicudi. “Fate bene, fate bene…” continua
a ripetere Pasqualino, annuendo ritmicamente, quasi a ogni
nostra dichiarazione, più attento, forse, a sentire il suono delle nostre voci che interessato ai reali contenuti di quanto diciamo. Mentre le ombre si allungano e il giorno invecchia
piano, superata la tappa di Grosseto, il nostro furgone -a bordo del quale, adesso, siamo in quattro- varca il confine del
Lazio. Voliamo, attraversando la pianura maremmana che
costeggia il Tirreno, lasciandoci alle spalle Civitavecchia e il
Capo Linaro con la sua torre perduta. Ben presto, la sera ci
coglie senza molti preamboli. Il furgone scanzonato di Pasqualino corre attraverso l’Agro Romano, antico retaggio di
paludi e miasmi. Brandelli di nuvole coprono tratti di cielo
ad occidente, dove i colori del sole morente e del mare si miscelano in un abbraccio purpureo che ha già il sapore della notte. Lentamente, scivolo nel dormiveglia.
“Dal punto di vista radiologico, questa è una risposta eccezionale. Potremmo definirla una risposta completa…”. Fu
ascoltando questa frase, pronunciata non senza un pizzico
di enfasi dal giovane oncologo, in una mattina di maggio
del 2003, che io e Verdiana scoprivamo che, forse, il primo
round del match lo stava perdendo il cancro. Il riverbero opa-
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co e caldo della luce del diafanoscopio, sul quale campeggiavano quattro grandi pellicole nere, ci pungeva gli occhi,
mentre continuavamo a guardare in quella direzione, quasi in estasi ascetica, senza capire assolutamente nulla di quell’intrigo di chiaro-scuri che avrebbero dovuto rappresentare la fotografia degli organi interni di un essere umano. Il
medico continuava a puntualizzare dettagli per noi apparentemente marginali, riferendosi alle lastre, ma noi ormai
eravamo da un’altra parte. Pochi giorni dopo, Verdiana si sottopose ad un esame nuovo, chiamato Pet. Provò a spiegarmi di cosa si trattava, cercando di ripetere le stesse parole
che i medici avevano usato con lei quando le avevano proposto di sottoporsi a quella indagine diagnostica. Mi disse
che era un esame “più approfondito della semplice Tac”, che
ti faceva vedere esattamente quanto tumore c’era e dov’era
localizzato. Le dissi che, secondo me, poteva essere un buon
segnale il fatto che i medici le proponessero un test di quel
genere. “Beh, potrebbe voler dire che con la chemioterapia
che ti hanno fatto sperano che il tumore sia scomparso o sia
diventato così piccolo che una normale Tac non riuscirebbe
nemmeno a trovarlo, no?”.
In ogni caso, la Pet non trovò traccia di malattia. Le fu proposta, così, una radioterapia alla testa. Le spiegarono - così
lei ripetè a me - che quel “sacrificio” sarebbe servito a prevenire il temibile evento di scoprire, fra qualche mese, che
si erano sviluppate delle metastasi al cervello, l’unico posto
del suo organismo dove non erano arrivati i farmaci chemioterapici. Tale argomento, naturalmente, bastò per convincerla della necessità di fare quella terapia “a scopo precauzionale”, anche se ciò le sarebbe costato, con ogni probabilità, la perdita dei capelli. Per sempre.
“Non userò la parrucca”, puntualizzò con fermezza, liquidando brevemente l’argomento relativo alla sua futura immagine allo specchio. Come era prevedibile, andammo a scegliere insieme la bandana, già il giorno dopo.
Sebbene solo qualche mese prima non credessimo che realmente potesse accadere, alla fine l’estate arrivava di
nuovo.
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Alle otto e mezza di sera siamo a Caserta, in un autogrill poco
fuori dal centro abitato. E’ li che abbiamo chiesto a Pasqualino di lasciarci. All’interno del piccolo ristorante, il rumore anonimo del traffico stradale è attutito dal plexiglas
della grande parete, dove centinaia di impronte digitali bisunte e fissate dal tempo – dita di bambini, di nonni, di adolescenti in gita scolastica passati di lì - storpiano il riflesso delle luci della notte. Un camionista di Catania sta partendo proprio adesso, per la Sicilia. Passiamo buona parte della sera
ad ascoltare la sua autoradio gracchiare a volume sostenuto canzoni demenziali, in un dialetto incomprensibile. Man
mano che ci spingiamo ancora più verso sud, il buio ci inghiotte con apparente incuranza. Nei lunghi tratti della strada non illuminata, la nostra corsa notturna ha tutta l’aria di
una discesa verso il centro di un pozzo, verso il quale vogliamo lasciarci cadere il più in fretta possibile. Si cerca di allentare il morso della stanchezza, conversando a ritmo serrato di lavoro precario, di affitti troppo salati a Bologna, di
mondiali di calcio, di TV spazzatura, di ponti sullo Stretto.
Dribbliamo decine di cantieri stradali alla luce di lampade
gialle intermittenti, crolliamo addormentate, e subito dopo
ci risvegliamo di soprassalto scosse da una frenata brusca del
TIR sul quale viaggiamo. Torniamo a percorrere viadotti ad
altezze vertiginose, mentre risaliamo e discendiamo pendii
di montagne brulle immerse nella pallida quiete lunare, sul
versante occidentale della interminabile catena costiera calabrese, giù giù, fin dove finisce lo Stivale. Sono le due di notte quando la grossa mole dell’automezzo sul quale abbiamo viaggiato imbocca goffamente la rampa del traghetto,
striata di ruggine vecchia, in un frastuono di stridori e tonfi metallici. Diciotto minuti dopo stiamo attraversando lo
specchio nero d’acqua, sul quale danzano i riflessi opachi della luna d’argento, sistemata dietro nuvole sottili. Le luci sulle colline che dominano Messina baluginano immote, pochi
chilometri davanti a noi, nell’aria fredda delle ore che precedono l’alba sullo Stretto. Osservo incuriosita Simona. Intirizzita, le mani affondate nelle tasche del giubbino, sul ponte superiore del traghetto, la vedo parlare con un ragazzo
di carnagione scura e piuttosto robusto, che sembra assolutamente indifferente al fresco notturno del mare. È così
che conosciamo Franco. Un ragazzo gentile, che, per un’assurda coincidenza è anche lui diretto ad Alicudi. Il suo mestiere di fotografo naturalista lo sta spingendo fin laggiù.
“Avete mai sentito parlare dei Falchi della Regina?”, ci chiede. Apprendiamo così il motivo di quel suo particolare viaggio, alla caccia di una specie di volatili predatori che nidifica solo nelle scogliere del lontano atollo vulcanico, una delle più ambite mete di molti amanti degli ultimi angoli selvaggi che esistono ancora nel Mediterraneo. Venti minuti di
traversata, avviluppati dal mare e dal cielo che si mescolano silenziosi l’un l’altro. E, alla fine, arriviamo in Sicilia, nell’ora più distante dal mattino. La Fiat Tipo del nostro nuovo amico ci attende in un solitario parcheggio poco distante dal porto, che raggiungiamo dopo cinque minuti di camminata, nel silenzio di una città addormentata. Nella notte,
il rumore conciliante dei giri del motore riempie ogni angolo
dell’abitacolo della vecchia automobile, mentre affrontiamo tortuosamente la nostra marcia assonnata verso Milazzo. L’orologio sul cruscotto segna le tre e venticinque minuti.
Siamo stanchissime. Ombre distanti e incerte disegnano i contorni di un paesaggio dimesso: spiagge di milioni e milioni
di sassolini grigi abbandonati alla risacca del Tirreno, popolate
da paesi di cemento e da piccole frazioni che hanno i nomi
dei santi, con le loro case dalle facciate lasciate al rustico, in
cui si possono contare i mattoni rosa e vedere i ferri arrugginiti svettare dai pilastri di cemento armato. Tra la veglia
e il sonno, osservo con la coda dell’occhio le loro sagome es-
senziali affastellarsi le une sulle altre lungo il litorale messinese, come opere incomplete di uno scultore svogliato. Di
tanto in tanto sposto lo sguardo allo specchietto retrovisore, che riflette parte dell’abitacolo posteriore, immerso quasi completamente in un buio cieco, dove Simona dorme serena, cullata dal monotono ronzio che ogni tanto viene spezzato dal cambio delle marce, il capo reclinato sulla spalla sinistra, in una ritmica danza di ombre notturne e fiochi bagliori arancio di lampioni stradali, che filtrano dai finestrini sporchi. Franco guida senza parlare, ormai da diversi chilometri. Ritorno a pensare a Verdiana.
Venne agosto. Era venuta a prendermi a casa, dopo la breve telefonata in cui mi chiedeva se fossi stata libera per accompagnarla a ritirare i risultati dell’esame. Certo che lo ero.
Dieci minuti dopo eravamo in macchina, sulla tangenziale
di Bologna, avvilite dal caldo appiccicoso e dall’ansia. Avvicinandoci all’ospedale, né io né lei avevamo aperto bocca,
se non per salutarci e per dirci poco altro. Il caldo e la paura ci tenevano prigioniere in un silenzio di circostanza. Avevamo appena parcheggiato nel piazzale dell’ospedale, in un
giorno cocente di sole.
“In altre parole, in questo momento, Verdiana”, puntualizzò
per la terza o quarta volta il giovane oncologo che ci sedeva di fronte, forse nel timore che sottostimassimo quelle parole, “la sua ultima Pet non mostra zone di particolare captazione, ad eccezione di piccole aree linfonodali, sfumate,
al mediastino...”. Verdiana lo interruppe, seduta in punta sulla sua sedia. Sembrava una centometrista nell’attimo prima
dello sparo del via. “Cioè il tumore non c’è più, ma è rimasta qualche cosa al, come ha detto che si chiama, mediastìno? E’ quello spazio in mezzo ai polmoni, vero? Quindi il tumore c’è ancora?”. Il giovane medico la interruppe con un
piccolo cenno del capo. Le spiegò - più che altro provò a farlo - che quello che la Pet mostrava non era chiaramente riferibile a un residuo del tumore, ma poteva anche trattarsi di immagini che definì “aspecifiche”, che avrebbero dovuto essere comunque ricontrollate tra qualche mese.
Uscimmo dall’ambulatorio con la sensazione di un retrogusto
acre in bocca, come di scorza di limone, alla fine di un bicchiere dissetante di menta fresca. “La malattia non c’è”, ripeté meccanicamente Verdiana guardando fisso davanti a
sé l’asfalto infuocato dall’agosto bolognese, mentre uscivamo
allo svincolo cinque della tangenziale, tornando verso casa,
“ma forse c’è ancora e me lo diranno tra qualche mese...”.
Agosto avvinghiava ogni cosa, viva e inanimata. Da anni non
si registrava un caldo così, “decisamente sopra le medie stagionali”, come ripetevano i notiziari alla radio e i colonnelli
dell’aeronautica in divisa, nello spazio meteo dei rotocalchi
televisivi del mattino, con le loro cartine geografiche digitali alle spalle, sulle quali spirali gigantesche di nuvole roteanti sull’oceano Atlantico sarebbero state molto presto responsabili di un sensibile cambiamento climatico.
“Perché proprio a me?”, chiese all’improvviso Verdiana, girandosi di scatto verso il posto passeggero, alla sua destra.
Rimasi come paralizzata. Farneticai qualcosa di banale e desiderai, subito dopo, di scomparire nel nulla, per sempre.
ro e insieme ammaliante. L’antico aroma del mare, nel buio
freddo del primo mattino, investe le mie narici come il profumo di un campo di margherite.
Ai primi bagliori del giorno, che si insinuano nell’intercapedine tra la linea distante del mare e il cielo blu-scuro, siamo già in viaggio, sulle onde del mar Tirreno, dirette ad Alicudi, la più distante delle isole Eolie. Ci arriveremo dopo aver
fatto scalo nelle isole più grandi dell’arcipelago, e tra non
meno di sei ore. Il rollio della nave diventa regolare, man
mano che il profilo della costa siciliana si assottiglia e viene inghiottito dalla foschia del mattino. Presto, ci troviamo
in mare aperto. Appoggiata al parapetto di prua, il vento
marino di aprile mi sferza con decisione, facendomi socchiudere gli occhi e impregnandomi di salsedine. Simona sorseggia un caffè caldo nella sala bar del vecchio traghetto,
in compagnia di Franco. Li intravedo attraverso la porta a
vetri che dal ponte conduce all’interno. Entrambi, sorridenti
e assonnati, sono accomodati su sedili di plastica sagomata,
simili a quelli che puoi trovare nella sala d’attesa delle poste. O in quella di un day hospital oncologico.
“Manuela, ascolta…”, mi disse Verdiana un giorno, all’inizio di ottobre. Erano passati circa due mesi dal giorno della notizia della sua seconda Pet. Ci si era messe d’accordo per
uscire a mangiare una pizza quella sera, ma adesso la sua voce
al telefono sembrava provenire da un mondo distante, dove
non esistono serate serene, né pizzerie, né sorrisi. Un mondo dove i tumori maligni non scompaiono, anche quando
sembra che siano andati via per sempre. “Ascolta, Manuela: credo che ci sia qualcosa di nuovo alle analisi del sangue,
non ho capito bene… Il mio medico di base mi ha detto che
sarà meglio che vada prima possibile in oncologia a fare vedere gli esami e a farmi consigliare da loro. Ho già l’appuntamento per domani mattina. Scusa, ma questa sera non
ho tanta voglia di uscire, capisci? Si, si, certo, lo so: è inutile pensarci e stare chiusa in casa, ma, sul serio, questa sera
non ne ho voglia…”. Ebbe inizio in quell’istante il progressivo distacco tra noi due: lei mostrava di volere che fosse così.
E io dovetti adeguarmi. I giorni che seguirono quella telefonata li ricordo confusamente. Tutto a un tratto, ero più impegnata a guardare quello che stava accadendo dentro di
me, dal momento che scoprivo con acuto dolore che la mia
migliore amica aveva scelto deliberatamente di escludermi
dalla sua vita, proprio quando sembrava che si fosse spalancato davanti a lei un nuovo, terribile precipizio del quale non voleva parlarmi. Poi, Verdiana andò via. Partì da Bologna la settimana dopo, senza dire nulla di più di quello che
uno scarno e anonimo SMS possa dire: ciao Manu. Vado via
x un po’, lontana da tutto. Ho bisogno che sia così.
Quando Franco arriva al molo numero due del piccolo porto di Milazzo sono le quattro e un quarto del mattino. Il sole
è ancora in viaggio verso il nostro emisfero, da qualche parte laggiù a est, oltre il profilo nero del mare e la sagoma affusolata del promontorio che domina la città. In basso, sotto la mole massiccia del traghetto bascullante, illuminato a
giorno dalle luci al neon del ponte principale, sul quale espletiamo il macchinoso rituale dell’imbarco, lo sciabordio
schiumante dell’acqua torbida del porto è un suono oscu-
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Grazie per esserci stata. Un bacio. Fu l’ultima cosa che Verdiana mi lasciò: da quel momento mi fu impossibile rintracciarla. Né il suo medico, né nessun oncologo, dietro esplicita richiesta di Verdiana, poterono fornirmi notizie di lei.
Piansi per giorni. Nell’autunno che ingialliva il mondo tutt’intorno, scoprì uno dei dolori più laceranti della mia vita.
Perdevo Verdiana. Una malattia e, forse, qualche parola non
detta al momento giusto e nel modo giusto - ci sono sempre parole non dette al momento giusto e nel modo giusto,
che potrebbero cambiare il mondo - me la portavano via.
Semplicemente, non capivo.
Quando la nave inizia a descrivere un lento semicerchio nelle acque azzurre e cristalline davanti alla piccola cala di Alicudi, il sole ha già compiuto un buon tratto di strada nel cielo, e proietta ora sul terreno scosceso le ombre dei bassi cespugli del pendio vulcanico dell’isola, mossi lievemente dal
libeccio. L’apparente infinità dell’azzurro intorno a noi si fonde al silenzioso e incessante respiro delle onde che si spengono stanche nella baia del vulcano. Nate dagli angoli remoti di quella sconfinata distesa indaco che abbiamo appena
solcato, vedo le increspature del mare susseguirsi pazienti
e sommesse ai piedi del molo, dove adesso scendiamo in fila
indiana. Pochi, assorti passeggeri di aprile, con i loro borsoni
da viaggio di plastica, che scelgono di spingersi in un luogo così remoto, quasi sospeso nel nulla. In mezzo agli arbusti
grigi della scogliera di pietra bruna, bruciati dal sole, alcuni fiori purpurei cantano una eterna litania di vita, nel vento che soffia dal mare. Franco e Simona si guardano intensamente, ignorando tutto il resto, me compresa. Di tanto in
tanto scoppiano in scroscianti risate, subito seguite da avidi silenzi fatti di occhi che fissano occhi e di pensieri segreti. Credo si possano innamorare. Un vecchio del porto mi si
avvicina tirando per il morso di cuoio un mulo, grigio e con
la lunga testa ciondolante al ritmo degli zoccoli. Entrambi
mi guardano con aria serena e schiva al contempo.
“Di là avi ‘nchianari, signurina¹ ”, mi spiega il vecchio, indicando una scalinata di pietra lavica, che si inerpica su per
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il pendìo cespuglioso alle sue spalle, con ampi gesti che sembrano quasi volermi aiutare a salire per quel sentiero primitivo. Simona sa dove devo andare. Le lascio in custodia il
mio zaino. Poi ci salutiamo con lo sguardo, prima che Franco la conduca nel piccolo bar del porto a bere una limonata, attraverso la porta con la tendina di corde svolazzanti,
che impedisce solo in parte ai moscerini che popolano la battigia pietrosa di entrare nel locale.
L’impazienza consuma ogni mio respiro mentre arranco su
per la scalinata di lava nera e raggrumata. Con il sole di mezzogiorno a picco sul mare di cristallo sotto di me, finalmente
busso alla porta azzurra della piccola abitazione dai muri
bianchissimi, sotto il patio di canne scosso dalla brezza. Tutto come l’ho immaginato, fin da quando, una mattina di un
mese fa, lei mi aveva inviato quel breve messaggio sul telefono cellulare. Contrada Tonna, Alicudi.
Ed eccomi, dunque, alla fine del mio viaggio. Una lunga, interminabile giornata. È così che ritrovo Verdiana. Passa qualche mese solitario qui, su questa isola perduta ai confini del
mare e del tempo. Ho scoperto che lo fa ad ogni nuova primavera, da almeno quattro anni ormai, da quando ha iniziato a girare il mondo e a riprendersi la vita che aveva visto sfuggirle via per la seconda volta, in quel lontano giorno d’autunno, quando temeva che il cancro fosse tornato a
chiudere per sempre la partita con lei. E invece, poi, i dottori le avevano detto che, in realtà, la malattia non era ricomparsa. Che era stata, tutto sommato, una ragazza “eccezionalmente fortunata”. Lei, la cui storia clinica è diventata quasi una leggenda, così unica da sembrare inverosimile,
tanto da essere stata persino pubblicata e premiata da una
rivista medica internazionale, insieme a quella di altre
anonime persone ,“straordinarie” come lei.
Aspettami: era stato l’ancora più scarno testo del messaggio di risposta, che le avevo immediatamente inviato quella mattina, mentre già decidevo di partire. Adesso il vento
fischia sulle rupi, in mezzo alle sterpaglie grigie. Uccelli dal
piumaggio scuro planano nel turbinio invisibile delle correnti
ascensionali, senza muovere di un millimetro le loro ali.
C’è sempre una nuova porta da aprire, alla fine di ogni viaggio. È per questo che viviamo.
E dietro questo uscio azzurro che ora schiudo cigolante, Verdiana sorride e attende che le mie braccia la stringano, nella penombra.
La vastità del mare è un caleidoscopio che inghiotte voracemente tutto l’oro del sole.
¹ (dal dialetto messinese) Deve salire per quella via, signorina
Note bibliografiche:
Francesco Carrozza è nato nel 1975 a Milazzo (Messina).
Laureato in medicina e specializzato in oncologia, dal 2002
è operante nella AUSL di Ravenna, ed è attualmente in servizio presso l’Unità Operativa di Oncologia di Faenza. Nel
tempo libero ama scrivere. Vive a Ravenna insieme alla moglie, al figlio e al suo gatto.
Santina Alleruzzo, in arte DeSanti, è nata a Milazzo
(Messina) nel 1975. Diplomata all’Istituto d’Arte in Arredamento di Interni ed Esterni, vive e lavora nel Messinese, dove
si occupa, tra le altre cose, di esecuzione di murales, pitture su tela e organizzazione di mostre ed eventi artistici. Vincitrice di svariati concorsi di pittura, nel 2003 ha pubblicato un libro di disegni e poesie. In passato ha anche collaborato come responsabile della grafica per diversi periodici di cultura nella provincia di Messina.
I PROGETTI DI UMANIZZAZIONE
DEI REPARTI NELLE STRUTTURE
SANITARIE ROMAGNOLE
Come abbiamo già avuto modo di trattare nello scorso numero del nostro periodico, al momento dell’accoglienza del
paziente oncologico e della sua famiglia presso il Reparto di
Oncologia ed Ematologia di Ravenna da parte dei Volontari
IOR col prezioso contributo dell’Associazione Italiana contro
le Leucemie (AIL) di Ravenna, il tema dell’umanizzazione dei
reparti ospedalieri è un argomento sempre più diffuso nella nostra regione.
Assieme alla malattia, infatti, è doveroso oggigiorno porre al
centro dell’attenzione la persona, con le sue fragilità e le proprie caratteristiche psicologiche, cercando di lenire le asperità e le difficoltà che il paziente oncologico incontra lungo
il suo percorso di malattia.
Proprio in quest’ottica va interpretato l’impegno di Rita Mangano, un’artista specializzata nell’umanizzazione delle strutture ospedaliere.
Essa opera dal 1982 e ha sviluppato esperienze che vanno da
superfici giganti a dipinti su porte, personalizzando le suo opere in relazione alle specifiche condizioni e all’età degli ospiti.
Collabora con le equipe sanitario-assistenziali per individuare le tematiche più significative da trasformare in dipinti coerenti con il contesto e, oltre a tutto questo, tiene corsi di pittura creativa come facilitatrice delle interazioni grafico pittoriche per le persone colpite dal tumore. Ha al suo attivo collaborazioni con ben 27 ospedali e, da ognuna di queste, emerge chiaramente l’importanza del colore, un elemento bandito
troppo spesso dal passato delle fredde strutture ospedaliere.
Il colore, invece, essendo una sensazione percepita dall’occhiocervello che influenza la relazione che un paziente stabilisce
con l’ambiente e i suoi interlocutori, contribuisce a determinare stati d’animo, comportamenti e atteggiamenti positivi
o negativi verso gli operatori sanitari e, ovviamente, verso sé
stessi.
E’ un linguaggio di comunicazione che informa, mobilita emozioni (ben-essere o mal-essere), contribuendo a valutare la qualità del servizio. L’adeguatezza delle atmosfere di alcuni particolari ambienti, riduce così la percezione di medicalizzazione
e contribuisce, all’interno dell’azienda, a creare un clima di
fiducia e di collaborazione.
Una decorazione pittorica nell’ambiente ospedaliero, cromaticamente stimolante e rasserenante, aiuta il soggetto ad
affrontare i percorsi fisici e psichici legati alla malattia e all’ambiente estraneo, immergendolo in un mondo immaginario
di ampio respiro, dove i dipinti ritraggono sempre soggetti
della natura con forti messaggi ecologici.
I contorni di forme e colori, poi, definiscono un insieme che
colpisce sia l’immaginazione che il senso di concretezza.
La percezione visiva passa continuamente da primi piani di realtà a sfondi onirici e, per i soggetti in età pediatrica, i familiari e gli operatori sono in tal modo aiutati nei loro compiti dai vari soggetti nascosti nei dipinti che rimandano alla scoperta di nuove vittorie da raccontare e giochi da inventare.
E’ un genere di arte che, forse più di tutte, è utile alla persona e deve intendersi come il frutto della creatività dell’artista al servizio del prossimo.
Un’arte che cura insomma, in grado di ritrarre un’emozione mettendosi nei panni del paziente.
Hospice di Lugo.
Pediatria di Melegnano.
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LA FORZA E IL SORRISO
ALLO IOR DI RIMINI
Anche lo IOR di Rimini, dopo l’attivazione del progetto presso la sede ravennate
dell’Istituto Oncologico Romagnolo, aderisce all’iniziativa.
l 24 settembre 2010 è stata ufficialmente resa nota alla Stampa, alle Istituzioni e al Personale medico-sanitario locale la
notizia dell’avviamento del progetto La forza e il sorriso,
promosso dall’omonima Associazione, alla presenza di
Emma Crawley, Responsabile di La forza e il sorriso in Italia, in collaborazione con la Sede IOR di Rimini. Si tratta di
un programma di laboratori make-up gratuiti per donne in
trattamento oncologico, che si svolgerà a partire dal 18 ottobre presso gli accoglienti spazi della sede riminese dell’Istituto.
Alla conferenza di presentazione, tenutasi nell’Aula G dell’Ospedale Infermi, hanno relazionato il Professore Alberto
Ravaioli, direttore dell’U.O. Oncologia Ospedale Infermi, il
Vice Presidente IOR Vinicio Paganini e la psicologa IOR Elisa
Ruggeri, con gli interventi di Marisa Monari, coordinatrice
dell’Associazione Crisalide, e del Dott. Renato Ioli, Presidente
Provinciale CNA Rimini. L’incontro ha evidenziato il valore
di questa nuova tappa nell’espansione dell’Associazione che,
dopo l’attivazione dell’iniziativa presso lo IOR di Ravenna nel
febbraio 2009, consolida a Rimini la sua collaborazione con
l’Istituto Oncologico Romagnolo con il supporto dell’Associazione Crisalide, dello IOR Sede di Riccione e l’appoggio di CNA Rimini.
Il programma, attivo in Italia dal dicembre del 2006 sotto il
patrocinio di UNIPRO, Associazione Italiana delle Imprese
Cosmetiche, si ispira all’esperienza internazionale del progetto “Look Good…Feel Better”, nato negli Stati Uniti nel
1989 e diffuso oggi in 21 Paesi.
L’iniziativa, che non interferisce con le cure mediche né intende in alcun modo sostituirsi ad esse, è dedicata a
tutte le donne che, sottoposte
a trattamenti oncologici, non
vogliono rinunciare alla propria femminilità, riconquistando il proprio senso di benessere e autostima.
In un’atmosfera informale e rilassante, La forza e il sorriso
guida le partecipanti, circa 6 per ogni laboratorio (della durata di circa due ore e mezza), a prendersi cura della propria
pelle, a scegliere e applicare il make-up adeguato alle proprie caratteristiche e a valorizzare il proprio aspetto per fronteggiare gli aspetti secondari di chemioterapia e radioterapia.
Con un totale di oltre 2.000 donne coinvolte e un attivo di
circa 400 laboratori make-up realizzati in meno di 4 anni di
attività, La forza e il sorriso continua ad allargare il numero delle partecipanti che si avvicinano al progetto e dei centri che ne appoggiano l’iniziativa.
Per partecipare gratuitamente
contattare la Sede IOR di Rimini allo 0541-29822.
Per ulteriori informazioni su La forza e il sorriso:
www.laforzaeilsorriso.it
Nella foto Vinicio Paganini, Vice Presidente IOR, Emma Crawley, responsabile di “La forza e il sorriso” in Italia ed il prof. Alberto Ravaioli, primario dell’U.O. di Oncologia dell’Ospedale Infermi di Rimini.
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l’informatore
LO IOR E IL PROGETTO
“IVAN LA FARFALLA”
“… Ciò che il bruco chiama “fine del mondo”, il mondo lo chiama farfalla…”
Grazie al prezioso e tangibile contributo dell’Istituto Oncologico Romagnolo è stato possibile ospitarli in 4 casette con veranda, all’interno della struttura turistica situata in
riva al mare ed immersa nel verde della nostra pineta: il “Villaggio del sole” a Marina Romea di Ravenna. Nel nome
un’implicita speranza ed una promessa.
Questo progetto è entrato in comunione con gli altri reaUna speranza ed una promessa per Maxim, Hanna, Lizavelizzati dall’Associazione per l’estate, andando a comporre una
ta, Andrei, Aliaksandr, Raman, Aliaksei, Fiodar, Pavel, Dzirete di sostegno alla persona.
mitry, Uladzislau ed Aliaksandra.
Un mese di normale quotidianità, con i riposi pomeridiani
Sono i 12 ragazzi con malattie onco-ematologiche pregrese i compiti da fare, ma anche il mare, e per molti era la prise ed attualmente in via di remissione, di età compresa tra
ma volta, le passeggiate mattutine per cercare conchiglie e
gli 8 e i 14 anni, provenienti da Internat per orfani/orfani sofarne dono, ascoltare il rumore delle onde che si accavallaciali o da famiglie disagiate della Bielorussia che, accompano come a volte fanno i pensieri, mentre la mano con abignati da un medico, una infermiera, un insegnante ed una
lità lancia un sasso, imparare a nuotare sostenuti dai ragazzini
interprete, dal 21 agosto al 18 settembre hanno trascorso un
più grandi, impastare la piadina ricoprendosi mani e viso di
periodo di vacanza molto ”speciale”.
farina e cimentarsi nell’arte del mosaico.
Obiettivi: un’accoglienza fiduciosa e tenace, in grado di seE poi i pennelli che dipingono fantasie su semplici sportine
minare energie per affrontare le battaglie della vita, oltre
di carta bianca, confezioni regalo per l’abituale dono del
i confini geografici, fisici e culturali.
pranzo della solidarietà nella vigilia del Natale che verrà, per
Recuperare al meglio sulla patologia e sugli effetti delle pericordare e riportare nel cuore un gesto d’amore dell’estasanti terapie e, soprattutto, ritrovare il sorriso, i sogni, i dete appena trascorsa.
sideri, la meraviglia e lo stupore nel quotidiano.
Le gite in barca e il capitano che stringe le loro mani sul tiI protagonisti sono stati inseriti in un progetto di accoglienza
mone, la pesca infruttuosa, le visite alla città di Ravenna, ai
che l’Associazione “Ravenna Belarus” ha realizzato con
suoi monumenti e alle pasticcerie; la giornata a Mirabilannuove modalità e caratteristiche umanitarie estremamente
dia e quella alla “Casa delle Farfalle”. Momenti di puro stucomplesse, che non si disgiungono da una forte carica emopore e di emozioni condivise con i Volontari che li hanno activa.
compagnati.
Tante le occasioni di incontro: le cene, le merende, le pizza family, i
compleanni…..e i momenti per far conoscere
questa esperienza individuale e collettiva: il
Sindaco Fabrizio Matteucci che riceve i ragazzi a Palazzo Merlato
mentre Hanna, la più
piccolina, furtivamente
gli si siede sulle ginocchia; l’Assessore Giovanna Piaia, che mentre cerca di imparare a costruire uno SLED viene stretta all’improvviso in un
abbraccio, in grado di
dire più di mille parole,
da Roman; l’incontro con
il Direttore IOR Vincenzo
Erroi che viene battuto
in una partita a pingpong.
Giornate passate a costruire aquiloni e a rincorrerli. Turbinio di emozioni che si liberano. Vita
La dott.ssa Giuseppina Torricelli, Presidente dell’Associazione Ravenna Belarus
Nell’estate appena trascorsa l’Istituto Oncologico Romagnolo,
in collaborazione con l’Associazione “Ravenna Belarus”, ha
contribuito ad ospitare 12 piccoli malati oncologici bielorussi
presso una struttura turistica di Marina Romea, a Ravenna.
Con nel cuore la speranza di ridare loro un sorriso.
e il dott. Vincenzo Erroi, direttore IOR, insieme ai bambini bieloroussi
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che scorre. I protagonisti di questi fermo-immagini non hanno la targa di un progetto specifico, anzi non sono bielorussi,
italiani, multietnici, ricchi, poveri, sani o malati, ma semplicemente dei ragazzi di diverse età che condividono un frammento di vita.
Quando, infine, giunge il momento di ritornare in patria, questa esperienza è già un ricordo e la speranza è quella di ritornare la prossima estate.
Il progetto ”Ivan la farfalla” ha però un’implicita ambizione: riunire intorno a un tavolo gli esperti italiani e bielorussi per parlare e condividere protocolli, terapie e modalità
di intervento.
Alle famiglie l’accoglienza, agli esperti il confronto, la condivisione e la formazione, sia in Italia che in Bielorussia per
una crescita comune.
Nel mese di giugno, la vice-direttrice dell’ospedale “Borovlyani” di Minsk ha incontrato il dott. Giorgio Cruciani, coordinatore del comitato medico scientifico IOR e direttore
del servizio di onco-ematologia dell’AUSL di Ravenna, ed ha
visitato il centro ricerche IRST di Meldola per valutare le possibili condizioni di un’eventuale collaborazione.
Un ulteriore incontro conoscitivo si è poi tenuto il 3 novembre
scorso all’ospedale di Minsk dove è stato possibile visitare anche il centro di riabilitazione post-oncologia della città. Altri sono in calendario nei prossimi mesi.
Le famiglie dell’Associazione Ravenna-Belarus accolgono circa 60 bambini/e orfani e/o orfani sociali vittime degli effetti del disastro nucleare di Chernobyl e del degrado sociale
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n. 85 dicembre 2010
l’informatore
conseguente anche ad una modificata situazione socio-economica dei paesi dell’Est europeo.
Realizza per questi ragazzi, provenienti dagli orfanotrofi di
Pinsk e Molotkovichi, percorsi di risanamento fisico ma anche socio-psico-affettivo, offrendo loro “opportunità” di crescita, nell’ottica di un “progetto di vita” sostenibile, pur nelle condizioni di estrema difficoltà e deprivazione affettiva
in cui vivono.
Fin dal 1999 i piccoli ospiti vengono inseriti nei progetti di
risanamento come “gruppi classe” perché i compagni di scuola e i loro insegnanti sono una famiglia e un punto di riferimento importante per la loro crescita. Tutte le attività e gli
interventi, sia in Italia che in Bielorussia, mirano al recupero affettivo e socio-psico-sociale di questi ragazzi e vengono, da sempre, preparati e condivisi con i Direttori dei due
istituti e il loro staff di collaboratori (insegnanti, pedagogisti e assistenti sociali).
Insieme, italiani e bielorussi, cerchiamo di prenderci cura di
questi minori, pensandoli uomini e cercando di fornirgli gli
strumenti necessari per scegliere e realizzare consapevolmente il loro futuro.
Un futuro che immaginiamo possibile e sostenibile.
Per informazioni:
Associazione di Volontariato Ravenna Belarus
Presidente Giuseppina Torricelli
Sede Legale: Via Canalazzo 26 – 48123 RAVENNA
Tel e Fax : 0544-461364
e-mail: [email protected]
Novità in Oncologia
dal Congresso Internazionale ESMO 2010
A cura del dott. Giorgio Papiani
Medico Oncologo S.C. Oncologia Medica Azienda USL Ravenna
l successo della 35esima edizione del congresso ESMO
2010 (Società Europea di Oncologia Medica), tenutosi a Milano dall’ 8 al 12 ottobre, è evidente già nei numeri: si sono
incontrati 15 mila specialisti provenienti da 115 paesi e i migliori esperti europei ed internazionali, tanto da essere definito il congresso dei record dal prof. David J. Kerr, Presidente
dell’ESMO.
Dati recenti indicano che nel 2010 il cancro rappresenterà
la prima causa di morte, superando le malattie cardiovascolari.
Solo nel 2008 a livello mondiale vi sono stati 12,7 milioni di
nuovi casi di tumore e 7,6 milioni di decessi allo stesso tempo, però, sono state ben 25 milioni le persone viventi a più
di 5 anni dalla diagnosi di tumore.
Questo dato rappresenta più di ogni altro i progressi che in
questi ultimi anni sono stati raggiunti dalla ricerca sia in termini di guarigione che di cronicizzazione della malattia.
Le novità presentate all’ESMO sono state veramente molte,
per cui tenteremo di dare una breve panoramica sottolineando le novità maggiori nel campo dell’utilizzo dei nuovi farmaci, in particolare delle terapie a bersaglio molecolare, che
sempre più consentono di individualizzare e personalizzare i trattamenti a seconda delle caratteristiche biologiche uniche che contraddistinguono i vari tipi di tumore.
Importanti novità sono emerse nel campo del tumore prostatico: pazienti con neoplasia prostatica avanzata e ormai
refrattari ai comuni tipi di trattamento ormonale e resistenti
alla chemioterapia a base di taxani, sembra possano beneficiare del trattamento con abiraterone acetato.
Questo nuovo farmaco agisce inibendo la produzione di testosterone a livello dei testicoli, nelle ghiandole surrenaliche e ad opera dello stesso tumore, eliminandone lo stimolo
alla crescita. Uno studio randomizzato di fase 3 condotto su
1.195 pazienti ha mostrato una riduzione del 35% del rischio
di morte ed un aumento del 36% della sopravvivenza media dei pazienti trattati con l’abiraterone. La sopravvivenza mediana dei pazienti trattati con abiraterone è stata di
quasi 15 mesi rispetto agli 11 mesi di coloro che hanno ricevuto un trattamento standard a base di steroidi e placebo. I risultati sono così significativi che ne verrà richiesta l’autorizzazione alla immissione in commercio agli enti regolatori entro la fine del 2010.
L’ICON7 è uno studio randomizzato condotto su più di 1.500
donne con neoplasia ovarica in stadio avanzato, o in stadio
iniziale ad alto rischio di ricaduta. I risultati, seppur preliminari, hanno mostrato come il Bevacizumab, farmaco biologico che agisce inibendo l’angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni all’interno del tumore), somministrato insieme alla chemioterapia standard è in grado di incrementare del 15% la sopravvivenza libera da progressione di malattia ad un anno. Questi dati seppur preliminari confermano
i risultati positivi dello studio GOG0218 già presentati all’
ASCO 2010.
Nel campo del tumore del polmone non a piccole cellule arrivano poi conferme riguardo l’efficacia del trattamento con
Erlotinib, un inibitore delle tirosin-kinasi dei recettori
EGFR, classe di enzimi coinvolte nella crescita e proliferazione
cellulare. Lo studio OPTIMAL, condotto su 549 pazienti ha
mostrato come nei portatori di una particolare mutazione
del recettore EGFR (proteina target del farmaco) la sopravvivenza media libera da progressione è stata di 13,1 mesi nei
pazienti trattati con Erlotinib rispetto ai 4,6 mesi dei pazienti
che hanno ricevuto la chemioterapia standard a base di gemcitabina e carboplatino. Inoltre il tasso di risposta è stato decisamente superiore nei pazienti che ricevevano Erlotinib rispetto alla chemioterapia (83% versus 36%).
Sempre riguardo il tumore del polmone non a piccole cellule, ulteriori speranze e conferme che la strada intrapresa
della target therapy possa essere quella giusta arrivano dallo studio di fase III LUX-Lung1. Lo studio è stato condotto
su quasi 600 pazienti affetti da neoplasia del POLMONE, progredita dopo trattamento con Erlotinib o Gefitinib (inibitore
delle tirosin kinasi del recettore EGFR).
L’utilizzo della nuova molecola Afatinib ha mostrato un beneficio sia in termini di sopravvivenza che di tempo libero
dalla progressione di malattia. Assunto oralmente sotto forma di compresse, afatinib è un doppio inibitore tirosin-chinasico (TKI) dei recettori EGFR/HER2,e a differenza degli inibitori di prima generazione utilizzati finora si lega in maniera
irreversibile sia all’EGFR che al recettore del fattore di crescita epidermico-2 (HER2). Afatinib è una molecola in fase
di sviluppo in diversi tumori solidi.
Le opzioni di trattamento nei tumori neuroendocrini avanzati attualmente sono limitate. Questo tipo di tumori di norma non ha un comportamento aggressivo e può essere tenuto sotto controllo per numerosi anni dalle terapie attuali che si basano essenzialmente sull’utilizzo degli analoghi della somatostatina. Tuttavia quando la malattia progredisce,
non vi sono al momento trattamenti realmente efficaci.
L’Everolimus, un inibitore della via intracellulare mTOR, è
stato somministrato in associazione al trattamento standard
e comparato al trattamento classico. I risultati sono stati assai incoraggianti: la nuova associazione di farmaci ha permesso di ottenere sopravvivenze libere da malattia di 5 mesi
superiori rispetto ai trattamenti standard. Conferme sull’efficacia dell’Everolimus arrivano anche da un altro STUDIO
randomizzato condotto su 410 pazienti in cui la sopravvi-
l’informatore n. 85 dicembre 2010
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venza libera da malattia era superiore di 6 mesi rispetto ai
pazienti trattati con terapia di supporto.
Anche nel campo delle neoplasie avanzate del colon-retto
si sta sempre più evidenziando l’importanza di una terapia
personalizzata con farmaci a bersaglio molecolare in combinazione con la terapia standard. Al 35° ESMO, sono stati
presentati i nuovi risultati derivanti da una ulteriore analisi dei dati dello studio Crystal. Questo importante studio già
aveva mostrato che pazienti con neoplasia del colon avanzata senza mutazione dell’oncogene K-RAS raggiungevano
una sopravvivenza di più di 23 mesi se trattati con l’anticorpo
monoclonale Cetuximab (farmaco rivolto contro un recettore di crescita espresso sulla superficie cellulare del tumore) in associazione alla chemioterapia standard. La nuova analisi dei dati mostra un ulteriore importante risultato:
nei pazienti in cui si è ottenuta una riduzione del tumore entro le 8 settimane dall’inizio del trattamento la sopravvivenza
mediana raggiungeva i 28 mesi. Questi nuovi dati stanno ad
indicare che una precoce risposta del tumore al farmaco, oltre che portare ad un eventuale sollievo dei sintomi, può essere correlata ad un miglioramento della sopravvivenza.
Il Cetuximab, farmaco ormai di uso consolidato nei tumori
del colon metastatici e del distretto testa e collo, potrebbe
nel futuro essere utilizzato anche nelle neoplasie mammarie. Il Prof Baselga ha presentato all’ESMO i risultati dello studio randomizzato di fase II BALI-1, condotto su pazienti affette da tumore metastatico del seno triplo negativo, cioè
che non esprime recettori per estrogeni, progesterone o HER2
e di conseguenza non risponde agli ormoni o alle terapie antiHER2, risultando particolarmente aggressivo con recidive o
metastatizzazione precoci.
Lo studio ha evidenziato che le donne trattate con Cetuximab, in associazione alla chemioterapia, hanno una riduzione
significativa del rischio di progressione rispetto alle pazienti trattate con la sola chemioterapia, un raddoppiamento della possibilità di ottenere una remissione completa e più che
un raddoppiamento della sopravvivenza libera da progressione (da 1,5 mesi con cisplatino a 3,7 mesi con cetuximab).
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l’informatore
Sempre nel campo del trattamento del tumore mammario
triplo negativo, nuove speranze arrivano da un trial di fase
II randomizzato condotto su 123 pazienti, che ha utilizzato
una nuova ed interessante molecola: l’Iniparib. Questo farmaco fa parte di una nuova categoria, i cosidetti PARP-inibitori. Il PARP è un’enzima particolarmente importante nella riparazione del DNA delle cellule tumorali. L’inibizione di
tale proteina impedirebbe al tumore di riparare i danni provocati dalla chemioterapia al suo DNA. I dati presentati all’ESMO mostrano che l’iniparib, associato ad uno schema chemioterapico standard come Carboplatino e Gemcitabina, potrebbe aumentare la sopravvivenza globale: infatti le pazienti
che hanno ricevuto la terapia sperimentale hanno ottenuto un beneficio sia in termini di sopravvivenza libera da progressione (6 versus 3.6 mesi), sia in termini di sopravvivenza globale (12.3 contro 7.7 mesi).
L’ elevato numero di studi presentati, utilizzanti nuove molecole target associate o meno alla chemioterapia standard
nonchè i risultati ottenuti, evidenziano come nel mondo dell’oncologia vi sia un rinnovato entusiasmo ed una sempre
maggiore attenzione riguardo l’efficacia delle terapie a bersaglio molecolare. I tumori per loro natura sono estremamente eterogenei e non esiste nessun tumore uguale ad un
altro e la chemioterapia, nel corso degli anni, ha ottenuto
importanti risultati, ma senza permettere di selezionare un
particolare bersaglio espresso dal tumore.
Le nuove molecole target, invece, permettono di personalizzare sempre di più i trattamenti a seconda delle caratteristiche specifiche del tumore e quindi di individualizzare il trattamento migliore per ogni malattia e per ogni paziente.
Ancora moltissimo c’è da studiare riguardo il comportamento
biologico dei vari tipi di tumore, riguardo i reali bersagli da
raggiungere e il timing di queste terapie, al fine di ottimizzare l’utilizzo di questi trattamenti. Negli ultimi tempi
vi è sempre più la sensazione di essere di fronte ad vera svolta nell’oncologia, che in un prossimo futuro potrebbe rivoluzionare la storia di molte neoplasie, fino ad oggi giudicate
incurabili, come già in passato successo.
a che punto siamo
QUASI ULTIMATA LA FABBRICA DI RADIOFARMACI
ALL’ISTITUTO TUMORI DELLA ROMAGNA
I lavori per la realizzazione della Fabbrica di Radiofarmaci all’IRST di
Meldola procedono velocemente.
Questa nuova struttura, inserita in
una nuova palazzina direttamente
collegata all’istituto, porterà l’oncologia romagnola ancora un passo
avanti sulla via dell’eccellenza costituendo un centro per la produzione
e la sperimentazione di radiofarmaci.
La vera e propria “fabbrica” è posta
al piano terra ed è costituita da un
bunker con un ciclotrone e dai laboratori di radiofarmacia.
“La nuova struttura - come ci ricorda
l’arch. Andrea Ragazzini dello Studio Zingaretti di Bologna, a cui è affidata la Direzione dei Lavori permetterà di sviluppare all’interno
dell’Istituto di Meldola tutte le competenze, le tecnologie e specifici ambiti di ricerca nel campo della
Medicina Nucleare. Fattori, questi,
che concorrono al rafforzamento dell’eccellenza già raggiunta dal centro
di ricerca in ambito oncologico all’interno dell’Area Vasta Romagna.”
Il dott. Burgio, la sig.ra Righi, la dott.ssa Chiadini
Borse di Studio 2010 “Augusto Fabbri”
Nella giornata di giovedì 30 settembre, presso la sala riunioni “Carlo Mainetti” dell’Istituto Tumori della Romagna (IRST) di Meldola,
si è tenuta la cerimonia di consegna delle Borse di Studio “Augusto Fabbri”, rese possibili grazie al lascito del sig. Augusto Fabbri di
Forlì, scomparso il 30 luglio dello scorso anno, che, per sua espressa volontà, permetterà all’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) di
assegnare, anche nei prossimi cinque anni, due borse di studio di 5.000 euro cadauna a due giovani ricercatori in ambito
oncologico: rispettivamente, un medico ed un biologo.
Per l’anno 2010, i ricercatori beneficiari delle borse di studio sono la dott.ssa Elisa Chiadini (biologa) e il dott. Salvatore Luca
Burgio (medico), entrambi impegnati presso l’IRST di Meldola.
Il dott. Tramonti, il prof. Amadori, la sig.ra Righi,
il dott. Mazzi, il dott. Erroi
Presenti alla cerimonia: la sig.ra Evelina Righi (moglie di Augusto Fabbri), il dott. Sergio Mazzi (Presidente IOR), il prof. Dino Amadori
(Direttore scientifico IRST), il dott. Wainer Zoli (Responsabile U.O. Laboratorio di Bioscienze IRST), il dott. Vincenzo Erroi, (Direttore
IOR), insieme al dott. Bruno Tramonti e all’arch. Ivan Gatta (amici della Famiglia Fabbri).
A nome dello IOR e dell’IRST di Meldola, i più sentiti ringraziamenti per la sensibilità dimostrata dalla sig.ra Righi e dal caro Augusto ,
da molti anni generosi sostenitori dello IOR.
Il sig. Augusto Fabbri
La sig.ra Righi, il dott. Mazzi
Per informazioni sulle attività
dell’Istituto Oncologico Romagnolo:
tel. 0543 35929, [email protected],
www.ior-forli.it
Per informazioni sulle attività
dell’Istituto Tumori della Romagna:
tel. 0543 739100, [email protected],
www.irst.emr.it
Il dott. Tramonti, la sig.ra Righi, l’arch. Gatta
l’informatore n. 85 dicembre 2010
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a che punto siamo
PROGETTO DAY
Domenica 19 settembre si è svolto al Parco Oltremare di Riccione un evento pubblico dedicato al Progetto per il Nuovo Day Hospital dell’Ospedale Infermi di Rimini che, in
questi mesi del 2010, ha visto lo IOR impegnato in prima linea sul territorio della Provincia di Rimini.
Oltremare, uno dei luoghi più belli e visitati della nostra Riviera, con grande spirito di partecipazione e solidarietà ha
messo a disposizione del Progetto il Parco con le sue attrazioni e spettacoli (il più noto, quello dei delfini, nella foto)
per una intera giornata, il cui ingresso è stato eccezionalmente di 10 euro anziché 25 e che Oltremare ha devoluto
interamente allo IOR per il Progetto.
L’ingresso scontato era riservato ai possessori di un “coupon”,
realizzato ad hoc per l’evento e distribuito in omaggio al pubblico presso le 28 filiali di Banca Malatestiana (Partner del
Progetto) e presso le casse del Supermercato Conad Leclerc
– Centro Commerciale Le Befane, che dava diritto alla riduzione.
La giornata, purtroppo non favorita dal bel tempo, è stata
occasione per fare il punto della maratona di raccolta fondi, attraverso un filmato trasmesso ripetutamente durante
la giornata presso la struttura IMAX e tramite le dichiarazioni
dei promotori, delle autorità, dei testimonial e degli attori
coinvolti presso la Laguna dei Delfini.
Un momento dello spettacolo dei delfini al parco Oltremare.
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n. 85 dicembre 2010
l’informatore
Il filmato, che si può vedere sui siti dello IOR e dell’Oncologia Rimini, ripercorre la storia del progetto del quale riepiloghiamo gli aspetti fondamentali.
L’AUSL di Rimini, attraverso finanziamenti pubblici, realizzerà il Nuovo Day Hospital Oncologico di Rimini, una struttura dal costo di ben 2 milioni di euro che, ovviamente, necessita di un sostegno per la fornitura di tecnologie medico scientifiche e di supporto alla ricerca, per gli arredi, e per
fornire servizi adeguati all’ambito oncologico.
Le Sedi IOR di Rimini e Riccione, attraverso una maratona di raccolta fondi, sono intervenute a sostegno di un’opera così importante, seria e necessaria per la comunità.
Il primo grande risultato è stato dato da Banca Malatestiana, che ha aperto la sottoscrizione con il significativo e
determinante contributo di 400.000 euro. Proprio per questo il Nuovo Day Hospital Oncologico verrà intitolato
alla memoria del Cavalier Umberto Mazzotti, Presidente
di Banca Malatestiana.
La sottoscrizione è poi proseguita in questi mesi con l’intervento di Aziende, Istituzioni, Enti, Cittadini e Media del
territorio, che hanno partecipato con un proprio libero contributo, con attività/eventi finalizzati alla raccolta fondi, con
impegno personale e forte responsabilità sociale.
Grazie a chi ci ha sostenuto
nel corso di una maratona durata un anno!
La Polisportiva Viserba Monte, nel 33° Memorial Giorgio
Pulazza, ha promosso fra il pubblico in maniera estemporanea la raccolta fondi. Il ricavato delle offerte della serata
è stato di cosi di quasi 300 euro;
Citiamo, come esempio, alcuni dei più significativi contributi,
non soltanto dal punto vista economico, per far comprendere lo spirito che ha animato la maratona:
L’associazione anziani di Corpolò, in collaborazione con
il punto IOR di Santarcangelo, ha organizzato una tombola in Piazza, con un ricavato di 1.500 euro;
Il Sig. Giovannini Umberto, imprenditore e consigliere di
Banca Malatestiana, che oggi purtroppo non c’è più, ha raccolto oltre 10.000 euro da varie aziende del territorio, creando una pubblicazione sul Nuovo Day Hospital al cui interno
sono presenti i rispettivi marchi e i nomi dei donatori;
La Sig.ra Erika Tonello ha organizzato Blue Wave, Festa privata presso il rinnovato Bar Nettuno di Rimini. Il ricavato
è stato di1.600 euro.
Il Comune di Santarcangelo ha ospitato incontri pubblici, contribuendo alla comunicazione e devolvendo al Progetto
3.000 euro;
Oltremare, che ha ospitato l’evento finale devolvendo i proventi degli ingressi del 19 settembre e che ha dichiarato che
con il Progetto DAY si apre una collaborazione destinata a
perdurare: “consideriamo questa esperienza come un “acconto” sul nostro costante impegno futuro, - dice l’Amministratore Delegato Francesco Soressi - che ritengo doveroso
per il nostro gruppo, in modo da mantenere ben saldo quel
filo che ci lega con il territorio”;
IKEA Rimini, che ha destinato al Progetto 1 euro per ogni
guanciale ‘soft help’ venduto da aprile al 30 settembre, per
un totale di quasi 38.000 euro;
Riminiterme, che ha devoluto 1.600 euro, derivanti dagli
ingressi al centro dal 20 al 30 settembre.
Le televisioni private del Territorio: VGA Telerimini, Icaro TV, La 9 e Tele1 Romagna hanno aderito al progetto trasmettendo per tutta la durata del Progetto lo spot della maratona di raccolta fondi in forma gratuita.
I Testimonial: importanti figure si sono fatte portavoci del
Progetto: in primis il Presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, in rappresentanza di una comunità di cittadini
che opera fattivamente per il bene della collettività, e il noto
giornalista RAI Michele Cucuzza, recatosi personalmente all’Oncologia di Rimini, ospite del Prof. Alberto Ravaioli, per
conoscere dettagliatamente tutti gli aspetti dell’operazione e il grande valore che avrà per i pazienti, senza dimenticare il sostegno fornito in occasione del Gran Gala IOR di
luglio e le comunicazioni pubblicate sul suo blog.
La raccolta fondi termina ufficialmente il 31/12/2010.
L’azienda Celli ha donato 4.000 euro per sostenere le trasmissioni televisive divulgative;
La Sig.ra Georgina Minetti e la scuola di danza ‘STEP
BY STEP’ ha realizzando una raccolta fra i familiari e amici dei suoi allievi donando 1.200 euro;
Il Sig. Stefano Savini, titolare del forno ‘Il Granaio’ di
recente apertura a Rimini, ha deciso di devolvere al Progetto
i proventi del primo mese di attività;
Il Consorzio Macellerie Verde & Sole in occasione della
manifestazione ‘E baghin in tla piaza’ ha ospitato lo stend
IOR/Progetto DAY, devolvendo 3.200 euro;
L’Associazione Amici del Jazz, in occasioni dei concerti di
musica jazz a Rimini in piazzale Fellini, ha ospitato la comunicazione del Progetto. Il ricavato dalle offerte è stato di
oltre 700 euro;
L’azienda Garmon si è impegnata a sostenere le spese di
comunicazione per 3.000 euro;
Tra le grandi realtà citiamo:
ALCUNI MOMENTI DEL PROGETTO DAY...
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i percorsi terapeutici
LA PRESERVAZIONE DELLA LARINGE:
UN OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE ATTRAVERSO
UN PERCORSO MULTIDISCIPLINARE
a cura del dott. Claudio Dazzi
Responsabile del Day Hospital Unità Operativa di Oncologia Medica Azienda USL di Ravenna
I tumori maligni della laringe, costituiscono i tumori più frequenti del distretto otorinolaringoiatrico. La sopravvivenza
dei pazienti che si ammalano di un tumore alla laringe varia a seconda dell’estensione del tumore. Gli uomini sono colpiti 10 volte più delle donne, soprattutto a livello della glottide. Nelle donne il tumore si sviluppa più frequentemente
nella porzione sovraglottica. L’età maggiormente colpita è
compresa fra 50 e 70 anni. Il fumo di tabacco costituisce sicuramente il più importante fattore di rischio che aumenta con l’aumentare del numero di sigarette fumate. In misura minore anche l’alcool è colpevole dell’insorgenza del
tumore laringeo, soprattutto nelle localizzazioni sopraglottiche.
IL TRATTAMENTO
DEL TUMORE ALLA LARINGE
La laringe rappresenta la prima regione dell’apparato respiratorio ed è un organo che inizia nel condotto alimentare
(la faringe) e continua con la trachea che a sua volta si diramerà nei bronchi. E’ la sede delle corde vocali. Posta nella regione centrale del collo, in corrispondenza della quinta, sesta e settima vertebra cervicale forma, con la sua prominenza, quello che è noto come “pomo d’Adamo”, più evidente negli uomini specie se magri, meno nelle donne, nei
bambini.
Nella laringe si distinguono tre regioni:
• una regione superiore detta porzione sovraglottica;
• una regione centrale detta glottide (dove ci sono le corde vocali) ;
• una regione che immette nella trachea detta porzione sottoglottica.
La laringe ha varie funzioni:
• protettiva, in quanto cerca di impedire l’ingresso di corpi
estranei in trachea;
• respiratoria;
•fonatoria attraverso vibrazioni sonore provocate da movimenti di apertura e chiusura della glottide.
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l’informatore
Per offrire al paziente le migliori possibilità di cura e la migliore conservazione delle funzioni laringee, la chirurgia, la
radioterapia, e l’utilizzo in concomitanza di radio chemioterapia possono essere impiegate sia singolarmente sia in
combinazione. Vediamo ora le varie tipologie di tumore alla
laringe e quali sono i trattamenti più idonei:
CARCINOMA IN SITU E MICROINVASIVO
DELLE CORDE VOCALI
E’ un tumore in una fase molto iniziale e non ancora invasivo. In questi casi può bastare il semplice intervento di decorticazione (pulizia delle corde vocali). La radioterapia può
essere fatta sia subito dopo la diagnosi di carcinoma in situ
che alla eventuale sua ricomparsa. Il paziente, nel caso non
faccia la radioterapia, è bene che si sottoponga a controlli
frequenti. Nel caso del carcinoma microinvasivo, tipo più
avanzato del carcinoma in situ, è indicato effettuare subito un trattamento radioterapico.
CARCINOMA LIMITATO AD UNA SOLA CORDA VOCALE
Con la radioterapia si ottengono percentuali di guarigione
del 90-95 % in genere senza conseguenze sulla voce.
Un’alternativa alla radioterapia è l’intervento chirurgico di
cordectomia, che consiste nella asportazione della corda vo-
cale in cui è presente il tumore con risultati in termini di guarigione sovrapponibili a quelli che si ottengono con la radioterapia. La voce può subire delle alterazioni anche se con
il passare del tempo può migliorare notevolmente.
CARCINOMA ESTESO ALLE DUE CORDE
E/O ALLA COMMISSURA (punto di incontro delle corde)
Esistono interventi chirurgici di tipo conservativo o di tipo
demolitivo e ricostruttivo anche per questo tipo di sede di
malattia. L’estensione ancora limitata della malattia permette
ancora una alta probabilità di guarigione anche con la sola
radioterapia.
CARCINOMA ESTESO ALLA REGIONE CORDALE E ALLA
REGIONE SUPERIORE DELLA LARINGE (REGIONE SOVRAGLOTTICA)
Esistono vari tipi di interventi chirurgici in funzione delle differenti situazioni cliniche che consentono con un intervento conservativo, di conservare la voce e le altre funzioni.
La radioterapia permette di ottenere risultati assimilabili a
quelli di un trattamento chirurgico conservativo, senza impedire comunque un intervento chirurgico alla eventuale ricomparsa del tumore, che porta di solito al sacrificio della
laringe.
CARCINOMA COINVOLGENTE PROFONDAMENTE LA
CORDA VOCALE CON IMMOBILITÀ DELLA STESSA, O
CON ESTENSIONE ANCHE AD ALTRE SEDI DELLA LARINGE O DELLA FARINGE (IPOFARINGE O OROFARINGE)
In questi casi l’intervento chirurgico è demolitivo, e consiste
nella asportazione totale della laringe e talvolta anche di organi vicini, con la conseguenza di una tracheostomia per permettere di respirare. Alla asportazione della laringe si associa
spesso l’asportazione dei linfonodi del collo talvolta da un
lato, talvolta da entrambi.
Anche in presenza di neoplasie localmente avanzate comunque, i risultati sono buoni e i pazienti possono guarire in una buona percentuale dei casi, che si riduce con l’estensione della malattia.
Purtroppo, il conseguimento di tali risultati si ottiene con una
mutilazione importante e con la conseguente perdita delle funzioni svolte dalla laringe, prima fra tutte la fonazione. In presenza all’esame istologico del pezzo operatorio di
un interessamento di più linfonodi del collo il paziente andrà sottoposto a radioterapia, ed in presenza di un margine chirurgico interessato dalla neoplasia, o di un interessamento massivo dei linfonodi (extracapsulare), alla radioterapia si aggiungerà una chemioterapia concomitante.
Alcuni studi clinici effettuati negli Stati Uniti e in Europa hanno dimostrato che pur in presenza di un tumore localmente avanzato, con l’utilizzo di una strategia conservativa che
utilizza la combinazione di chemio e radioterapia, è possibile ottenere guarigioni in percentuali assimilabili a quelle
che si ottengono con la chirurgia. La preservazione della ana-
tomia e della funzionalità della laringe è possibile in una percentuale che va dal 60% sino all’88% dei casi in relazione
all’estensione della malattia, l’età del paziente e la strategia utilizzata. In questi casi l’intervento chirurgico viene utilizzato come salvataggio in presenza di residuo di malattia.
Il paziente affetto da neoplasia del distretto cervico-cefalico è portatore di una malattia che ha interesse multidisciplinare. Alle figure delle specialista Oncologo Medico, Radioterapista e Otorinolaringoiatra, di cui abbiamo già parlato, se ne aggiungono altre. Il nutrizionista è spesso chiamato ad intervenire per preparare il paziente a ricevere in
condizioni nutrizionali adeguate il trattamento chemio radioterapico e, durante la terapia, per aiutare il paziente a
superare i periodi in cui avrà difficoltà ad alimentarsi a seguito degli effetti collaterali. Il logopedista è invece lo specialista di riferimento nella fase di riabilitazione vocale dopo
un intervento di laringectomia.
E’ stata proprio la necessità di avere più specialisti a doversi occupare a volte congiuntamente, a volte in fasi successive, dello stesso paziente, che ha portato alla costituzione
di gruppo per le patologie neoplastiche del distretto
otorinolaringoiatra aziendale a Ravenna. Il gruppo si riunisce tutte le settimane a Ravenna presso la sede della Unità Operativa di Radioterapia dell’Azienda USL. Con l’obiettivo di migliorare la cura e la gestione di un paziente così
complesso, per allacciare collaborazioni con centri prestigiosi,
la dott.ssa Claudia Casanova, contrattista IOR presso la
U.O. di Oncologia di Ravenna, trascorrerà un periodo di studio presso la Divisione di Chirurgia Cervico-Faciale dell’Istituto Europeo di Oncologia diretto dal Prof. Fausto Chiesa.
La dott.ssa Claudia Casanova, contrattista IOR, che studierà presso
la Divisione di Chirurgia Cervico-Faciale dell’Istituto Europeo di Oncologia.
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RACCOLTA FONDI IN OCCASIONE
DELLA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
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l’informatore
Dalle Sedi IOR: CESENA
IL GRAN GALA IOR
GIUNGE ALLA SUA II EDIZIONE
Una suggestiva panoramica del Teatro Verdi di Cesena.
Il momento del taglio della torta da parte del Direttore Generale
AUSL Cesena dott.ssa Maria Basenghi.
II° Edizione Gran Gala IOR
Mercoledì 1 dicembre, nell’esclusiva cornice del Teatro Verdi,
si è tenuta la II° Edizione del Gran Gala di Cesena, a favore
dell’Istituto Oncologico Romagnolo.
L’evento è stata l’occasione per esporre, in un ambiente ricco di
suggestivi richiami natalizi, le attività istituzionali IOR e la finalità
della serata, volta a sostenere il Day Hospital oncologico dell’Ospedale Bufalini di Cesena, a favore del quale sono stati devoluti, al netto delle spese, i proventi dell’iniziativa.
Protagoniste assolute dell’evento sono state le numerose aziende del cesenate, sponsor dell’evento:
Technogym e Wellness Foundation, Gruppo Hera, Orogel,
Suba Sementi, SFIR, Unicredit Group, Co.M.CE., Gruppo
Martini, Banca di Cesena, Apofruit, CNA, Cooperativa Agricola Cesenate, Viaggi Manuzzi, Mercato Ortofrutticolo di
Cesena, Servicefest e Cesena Fiera.
Hanno partecipato altresì alla serata, oltre al Presidente IOR Sergio Mazzi e al Direttore Vincenzo Erroi, il Coordinatore del Comitato Medico Scientifico IOR Giorgio Cruciani, il Presidente IRST
Roberto Pinza e il Direttore Generale Mario Tubertini, il Vice Presidente della Provincia di Forlì-Cesena Guglielmo Russo, il Vicario Generale della Diocesi di Forlì-Cesena Monsignor Virgilio Guidi, il Direttore Generale AUSL di Cesena dott.ssa Maria Basenghi, il Prefetto Angelo Trovato, l’Assessore alle Politiche per il
benessere dei cittadini Simona Benedetti, il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena Davide Trevisani, il Direttore Generale del Cesena Calcio Luca Mancini assieme al calciatore
Fabio Caserta, i Consiglieri e, ovviamente, i Volontari della Sede
IOR di Cesena.
La serata ha così visto le fasi iniziali scandite dagli interventi del
Presidente IOR Mazzi e del Direttore Erroi, che hanno evidenziato la struttura, l’evoluzione e la costante crescita dell’Istituto Oncologico Romagnolo, anche in periodi non certo semplici come quello attuale (vedi pag 4 e 5 – ndr).
Merito di tali risultati sono in primis gli oltre 1.000 Volontari IOR,
non solo patrimonio e traino di ogni iniziativa, ma, come evidenziato dal Presidente IRST Pinza e successivamente dall’Assessore Benedetti, indicatore costante del benessere e della solidarietà di un popolo come quello romagnolo.
I numeri dell’Istituto Tumori della Romagna e le sue attività, focalizzate sempre sulla pluralità di bisogni della persona malata, infine, sono state illustrate dal Direttore Generale IRST Tubertini.
La Sede IOR di Cesena desidera ringraziare sentitamente tutte
le aziende sponsor che hanno reso possibile, in una serata in cui
molto è stato fatto per far volare alta la speranza, un incasso di
quasi 12.000 euro.
Si ringraziano:
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Corsi per Facilitatori
Lo scorso 27 settembre, presso la Direzione Generale della
Azienda USL di Cesena, si è tenuta la conferenza stampa di
presentazione alla cittadinanza del nuovo Gruppo di
Auto Mutuo Aiuto al lutto, sorto a Cesena dalla collaborazione fra la Sede IOR di Cesena ed il Servizio Cure Palliative e Hospice dell’Azienda USL, col patrocinio del Comune
di Cesena. Presenti all’evento il Direttore IOR dott. Vincenzo
Erroi e il Consigliere della Sede di Cesena dott. Giorgio Vicini, il Direttore della Comunicazione dell’Azienda USL di Cesena dott.ssa Elisabetta Montesi, la Responsabile del Day Hospital di Oncologia dell’Ospedale Bufalini dott.ssa Marina Faedi, la Responsabile dell’Hospice di Savignano dott.ssa Cristina
Pittureri e la psicologa IOR dott.ssa Alessandra Montesi.
Scopo del gruppo, frutto delle precedenti esperienze maturate negli ultimi anni all’interno del Gruppo Emily, operativo dal 2007 presso l’Hospice di Savignano, è quello di offrire ad ogni persona colpita da una grave perdita, come quella di una persona cara, l’opportunità di condividere liberamente la propria esperienza assieme ad altre persone nella medesima situazione, affrontando il vuoto e la sofferenza derivanti dalla perdita subita.
Un Gruppo di Auto Mutuo Aiuto, però, per poter svolgere
al meglio le funzioni che si prefigge, necessita della figura
del Facilitatore, ovvero quella persona in grado di coordinare e promuovere, in un clima sereno e adatto all’ascolto
reciproco, il confronto e le relazioni fra i suoi partecipanti.
Per questo, il primo passo del progetto è stato quello di attivare un corso gratuito per la formazione dei facilitatori, le
La presentazione del Progetto di Auto Mutuo Aiuto, avvenuta lo
scorso 27 settembre presso la Direzione Generale della Azienda USL
di Cesena.
cui lezioni si sono tenute settimanalmente dal mese di ottobre fino a quello di dicembre presso gli uffici della Sede
IOR di Cesena, in Via Uberti.
A partire dal prossimo anno, una volta terminata la formazione, il progetto vedrà finalmente nascere e attivarsi in ogni
loro funzione tali gruppi, sempre supervisionati dalle psicologhe IOR.
L’A.C. Cesena coinvolge lo IOR nel progetto
“Lo Stadio della Città”
Lo scorso 22 ottobre, presso il Centro Sportivo di Villa Silvia,
il Cesena Calcio ha presentato alla stampa e alla cittadinanza
il progetto “Lo Stadio della Città”: grazie all’esposizione
mediatica di cui gode la massima serie calcistica italiana, l’iniziativa ha come obiettivo principale quello di sostenere e dare
visibilità alle principali Associazioni di volontariato del cesenate.
Il Cesena Calcio ha così riservato allo IOR e alle altre realtà
sociali un’apposita sezione del proprio sito, il più cliccato della Romagna, in modo da agevolare il reperimento di informazioni e contatti a coloro che volessero iniziare a svolgere attività di volontariato.
Non solo: il progetto, oltre a vedere l’intitolazione a ciascuna
Associazione di una giornata del campionato di Serie A, nel
corso della quale promuovere le proprie iniziative ed eventuali raccolte fondi, accosterà a ciascuna di esse un giocatore
della prima squadra come
testimonial.
Sosterrà così la causa dello
IOR il calciatore Fabio Caserta.
L’Istituto Oncologico Romagnolo desidera dunque rivolgere un sentito ringraziamento per l’iniziativa e i
più calorosi auguri di buon
Natale alla dirigenza, allo
staff tecnico e ai giocatori
del Cesena Calcio.
I rappresentanti della Associazioni di Volontariato cesenati assieme ad alcuni giocatori del Cesena Calcio.
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l’informatore
Convegno “Breast Unit” –
2 0ttobre 2010
Il tumore al seno rappresenta senza alcun dubbio
una delle patologie più rilevanti per incidenza, impegno della ricerca scientifica e, ovviamente, per l’impatto psico-emotivo sulle
pazienti.
Il rapido sviluppo delle conoscenze richiede un continuo aggiornamento, che deve essere basato sul coinvolgimento attivo di tutti gli specialisti coinvolti nella diagnosi e nella cura
delle donne affette da tale patologia.
Il convegno dello scorso 2 ottobre, organizzato dal Gruppo
Senologico dell’Azienda AUSL Cesena, dal Servizio Sanitario Regionale, dall’Istituto Oncologico Romagnolo e dall’Istituto Tumori della Romagna (IRST di Meldola), in collaborazione con Amgen Dompè e Pfizer Oncology e con l’Introduzione del prof. Dino Amadori, del dott. Giorgio Martelli e della dott.ssa Marina Faedi, ha affrontato la tematica del trattamento dei tumori di grandi dimensioni, il cui riscontro nella pratica clinica quotidiana non è purtroppo raro,
nonostante la diffusione dell’informazione e le numerose
campagne di prevenzione che oggi danno luogo a diagnosi precoci di tumori di piccole dimensioni.
L’incontro è stato così l’occasione per illustrare come risultati di eccellenza siano possibili solo ove viene realizzata una
corretta integrazione delle varie competenze nell’ambito dell’attività multidisciplinare della Breast Unit, un’unità di cura
specialistica in grado di occuparsi della paziente affetta da
neoplasia mammaria tramite una forte e stretta sinergia di
diversi specialisti (oncologi, chirurghi, radiologi, medici nucleari, radioterapisti, anatomopatologi), che pongono così
la paziente al centro di un programma basato sull’interazione
costante fra le diverse aree di cura, ottimizzando le tempistiche e rendendo, di conseguenza, il percorso terapeutico
più agevole ed efficace.
Convegno “Donne e Tumori” – 19 novembre 2010
Il 19 novembre scorso, presso l’Abbazia Santa Maria del Monte di Cesena, si è tenuto il convegno “Donne e Tumori”, organizzato dal Servizio di Oncologia Cesenate dell’Ospedale “M.Bufalini” col patrocinio dell’Azienda USL di Cesena, del
Comune di Cesena, dell’Istituto Tumori della Romagna
(IRST di Meldola) e dell’Istituto Oncologico Romagnolo.
L’evento, presieduto dalla dott.ssa Marina Faedi, Responsabile
del Servizio oncologico dell’Ospedale Bufalini, ha visto la partecipazione del Sindaco di Cesena Paolo Lucchi, del Direttore
Generale AUSL di Cesena dott.ssa Maria Basenghi e del Direttore Scientifico IRST prof. Dino Amadori.
L’iniziativa ha toccato i molteplici aspetti della malattia oncologica nella donna: gli elementi epidemiologici e sociali, il
ruolo delle istituzioni, l’importanza della qualità della vita e,
ovviamente, gli aspetti clinici della malattia, con un’approfondita analisi delle tre forme tumorali più diffuse nella donna (tumore della mammella, del polmone e dell’ovaio).
Le Volontarie del Punto IOR di Gambettola intente a distribuire i
dolci da loro realizzati, in occasione della Mostra Scambio di settembre.
Ha concluso la giornata una sessione aperta alla cittadinanza,
dove sono state affrontate tematiche di psiconcologia,
problematiche medico-legali e aspetti estetici, con un “laboratorio di bellezza” offerto dalla ditta Avon.
Serata Solidale all’Ippodromo di Cesena
Lo scorso 11 agosto l’Ippodromo del Savio è stato, come
di consueto, teatro di una serata di corse dedicata alle principali Associazioni del cesenate, denominata “Serata della Solidarietà”. A rappresentare l’Istituto Oncologico Romagnolo, vi erano quest’anno il Consigliere dott. Giorgio Vicini e la Coordinatrice dei Volontari Paola Baruzzi.
Un sincero ringraziamento va alla Società Cesenate Corse al Trotto, che ha suddiviso l’incasso tra le varie Associazioni partecipanti e ha così donato all’Istituto Oncologico Romagnolo la cifra di 350 euro.
La Mostrascambio di Gambettola
Anche quest’anno i Volontari del Punto IOR di Gambettola hanno partecipato al tradizionale appuntamento di settembre della MostraScambio, evento nel quale l’intero paese si trasforma in una enorme fiera di auto, moto d’epoca
e oggetti del passato. L’utile, realizzato tramite l’offerta ai
visitatori di dolci e prelibatezze realizzate dalle instancabili Volontarie gambettolesi, è stato di oltre 850 euro.
La Fiera di San Crispino a San Mauro Pascoli
La consueta Fiera di San Crispino di San Mauro Pascoli, da
sempre evento di forte richiamo nel cesenate, si è tenuta quest’anno dal 22 al 25 ottobre.
I Volontari del Punto IOR hanno colto l’occasione per realizzare una lotteria a premi, che ha consentito di realizzare oltre 5.000 euro, interamente devoluti all’Istituto Oncologico Romagnolo.
I mercatini natalizi IOR
Il mese di dicembre vede impegnati, come ormai da tradizione e con notevole successo, i Volontari della Sede IOR
di Cesena nel confezionamento di oggetti natalizi, che vengono poi esposti e donati in cambio di offerte presso l’atrio
del nuovo ingresso dell’Ospedale Bufalini di Cesena. Anche quest’anno l’iniziativa si svolgerà dal 16 al 24 dicembre.
Ringraziamenti
La Sede di Cesena dell’Istituto Oncologico Romagnolo coglie
l’occasione per ringraziare sentitamente la Banca di Credito
Cooperativo di Gatteo, autrice di una donazione finalizzata alle attività istituzionali IOR.
Lo stand IOR a San Mauro Pascoli, in occasione della Fiera di San Crispino.
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Dalle Sedi IOR: FAENZA
DIVERSE ESPRESSIONI D’ARTE
A SOSTEGNO DI UN BENE COMUNE
Presepe d’Autore 2010
La preziosa collezione d’Arte iniziata dall’Istituto Oncologico
Romagnolo nel 1998, si arricchisce quest’anno di una nuova prestigiosa opera d’Autore.
Il Presepe 2010, realizzato dall’artista Maurizio Mengolini e prodotto in tiratura limitata dalla Bottega di Pier Paolo Garavini, raffigura un’originale Natività in cui si sottolinea l’importante ruolo di S. Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù.
La formella di dimensioni cm 24 x 20 circa, autoreggente, sarà
molto apprezzata dagli amatori della ceramica d’arte e da
tutti coloro che, attraverso l’acquisto dei Presepi d’Autore,
desiderano offrire un contributo alle attività dello IOR.
La formella realizzata dall’artista Maurizio Mengolini.
La generosità di Mauro Mamini Ferucci
Un grazie di cuore va all’artista Mauro Mamini Ferucci, Volontario IOR impegnato nelle due passate edizioni di Vit’Arte,
per aver donato cinque acquerelli al fine di abbellire i cor-
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l’informatore
ridoi dell’Hospice Villa Agnesina di Castel Raniero, nello spirito di rendere il più accogliente possibile la permanenza nella struttura ai pazienti ed ai loro familiari.
Una mostra a favore dello IOR
Alberto Vigna, ex consigliere e Volontario attivo dello IOR,
ha organizzato una mostra di opere da lui stesso realizzate in oltre sessant’anni di attività. L’iniziativa si è svolta nel
mese di agosto ed ha avuto come cornice la splendida residenza d’epoca di toscana, Palazzo Torriani a Marradi.
Alberto ha esposto 26 delle sue “incisioni a fuoco su legno”,
realizzate con una tecnica molto personale ed utilizzando
uno strumento da lui stesso ideato e costruito. I suoi quadri ritraggono paesaggi, come la Chiesa di Cardeto o il panorama di Firenze, nature morte, scorci di paese o vedute
panoramiche ed alcuni suoi lavori hanno anche un utilizzo
pratico, come paraventi per caminetti, testate di letti o pareti divisorie.
I visitatori della mostra hanno dimostrato di apprezzare le
doti artistiche di Alberto, tanto da far chiudere l’evento una
settimana prima del previsto, causa esaurimento dei pezzi,
e permettendo un ricavato di oltre settemila euro a sostegno delle attività del nostro Istituto.
Alberto si è stupito del grande riscontro ed è convinto che
merito del successo sia dovuto al luogo molto suggestivo scelto per l’occasione: il paese natale di Vigna, Marradi, e la storica dimora ubicata nel centro della cittadina, Palazzo Torriani.
Un grazie particolare va al Sindaco del comune marradese
per la concessione del patrocinio e a tutti i Volontari IOR, sia
quelli della sede di Faenza che quelli del Punto IOR di Marradi, per aver supportato Alberto nei vari aspetti legati allo
svolgimento della mostra. Nota curiosa è che ben pochi conoscevano questa passione di Alberto, infatti ai più è rimasta celata per oltre mezzo secolo e l’artista a tal riguardo afferma: “penso che le vere passioni si tengano per sé: servono
per esprimere qualcosa, ma vanno coltivate in segreto.”
Errano in Festival
Desideriamo ringraziare sentitamente gli organizzatori di “Errano in Festival” per averci gentilmente e generosamente accolti nei giorni dal 16 al 19 luglio u.s. all’interno della
loro festa, permettendoci di aprire un gazebo informativo
dell’Istituto Oncologico Romagnolo ed in particolare per essersi prestati ad annunciare al pubblico la presenza nel territorio dell’Hospice Villa Agnesina.
Concerto lirico a favore dello IOR
L’Associazione lirica Pia Tassinari ha generosamente scelto il nostro Istituto come destinatario dell’utile netto del Concerto lirico che si terrà al teatro Masini il prossimo aprile.
A tal fine lo IOR collaborerà all’iniziativa promuovendo la
prevendita dei biglietti presso i propri uffici di C.so Mazzini 153 a Faenza.
Ringraziamo sin d’ora gli organizzatori dell’evento ed in particolar modo il presidente dell’associazione, Sig. Teresio Savini, per aver deciso di attuare questa pregevole scelta.
Alberto Vigna e la moglie Rosanna.
Alberto Vigna assieme ad una Volontaria del Punto IOR di Marradi,
la Sig.ra Laura Bernabei.
L’ingresso della mostra.
Desideriamo salutare in queste pagine un nostro Volontario, Mauro Andrea,
recentemente e prematuramente scomparso.
Un grazie di cuore per aver dato un contributo artistico di grande valore alla causa
dell’Istituto Oncologico Romagnolo.
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Dalle Sedi IOR: FORLÌ
ASPETTANDO IL NATALE...
A breve il tradizionale Mercatino Natalizio IOR ritornerà a colorare le nostre piazze!
Quest’anno potrete trovare, insieme ai nostri tipici Alberelli, Agrifogli e Stelle di Natale, tanti nuovi oggetti confezionati
ad arte dalle mani delle nostre Volontarie, che ringraziamo di cuore per il grande lavoro fatto.
Vi aspettiamo numerosi dal 6 al 24 dicembre! Ecco, nel dettaglio, dove e quando venirci a trovare:
Bagno di Romagna
Castrocaro Terme
Civitella
Dovadola
Forlì
Forlimpopoli
Galeata
Meldola
Portico
Predappio
Premilcuore
Rocca San Casciano
San Mauro Pascoli
San Piero in Bagno
Terra del Sole
Verghereto
dal 18 al 19 dicembre
contattare la sig.ra Carla (0543/767017)
dal 28 novembre al 5 dicembre
17, 18 e 19 dicembre
dall’8 al 24 dicembre in Piazza Aurelio Saffi
e dal 6 al 24 dicembre all’Ospedale M. Pierantoni
dall’8 al 24 dicembre
27-28 novembre, 4 e 5 dicembre, 8 dicembre
(vedi sede di Meldola)
5 dicembre
11 e 12 dicembre
8 dicembre
18 e 19 dicembre
contattare la sig.ra Gigliola (0541/931127)
18 e 19 dicembre
8 dicembre
dall’8 al 24 dicembre
Il nostro Mercatino Natalizio di San Piero in Bagno
Vi ricordiamo che, anche questo Natale, presso il negozio Moda Più di Corso della Repubblica in centro a Forlì, tutte le
offerte fatte per la confezione di un bel pacchetto regalo verranno interamente devolute al’Istituto Oncologico Romagnolo. Nel 2009, con questo semplice ma bellissimo gesto, abbiamo raccolto ben 546 euro grazie alla generosità della
Clientela, di Elena, di Lucia e di tutto il personale.
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l’informatore
I Volontari IOR di Galeata - Mercatino di Beneficenza (29 agosto 2010)
DAL DOPO ESTATE AD OGGI…
Il ricavato dello spettacolo
sarà interamente devoluto all’
per la lotta contro il cancro in Romagna
Galeata - Un ringraziamento doveroso al Gruppo dei Volontari IOR di Galeata che, in occasione del Mercatino di Beneficenza con estrazione a premi a favore IOR, lo scorso 29
agosto hanno raccolto ben 2.500 euro.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato attivamente e a chi, con grande generosità, ha contribuito a questo grande e importante risultato.
Una Svitata in Convento al Diego Fabbri - Il primo ottobre il neonato gruppo teatrale OGM (Organismi Geneticamente Musicalizzati), nato dalla collaborazione tra le compagnie “Lacrime di Cera” di Cà Ossi e di Vecchiazzano, ha
messo in scena al teatro Diego Fabbri di Forlì “Una Svitata
in convento”, devolvendo allo IOR l’intero ricavato della splendida serata pari a euro 2.856. A tutta la giovane Compagnia i nostri più sentiti ringraziamenti per la sensibilità ed il profondo spirito di solidarietà dimostrati e i nostri più sinceri complimenti per il divertentissimo spettacolo che ha ricevuto il plauso di tutta la platea!
Portico di Romagna, 29° Sagra dei Frutti del Sottobosco
Lo scorso 10 ottobre, puntuali e gentili come ogni anno, le
nostre Volontarie Donatella e Verdiana sono state presenti alla Sagra di Portico di Romagna distribuendo ai bimbi ed
alle loro famiglie palloncini colorati e volantini informativi
sull’educazione alla Prevenzione Oncologica. Grazie per questo importante servizio!
Per informazioni: 388 8539808 - [email protected]
Costo del biglietto: 12 € intero - 8 € ridotto (Volontari IOR e bambini sotto i 12 anni)
l’informatore n. 85 dicembre 2010
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Volley 2002 Forlì - Giovedì 14 ottobre è stata presentata
ufficialmente la Squadra Infotel Volley Forlì che, con entusiasmo, ha iniziato questa stagione 2010-2011 del Campionato di serie A2 di Pallavolo femminile.
Durante la presentazione, l’Istituto Oncologico Romagnolo ha voluto donare a tutte le giocatrici il “distintivo IOR”
per ringraziare di cuore la Società che, da anni, lo sostiene
indossando il logo dell’Istituto sulle maglie, oltre ad essergli concretamente vicina in molteplici occasioni. Ad esempio, nel 2009, tutte le sanzioni che le giocatrici si sono volontariamente imposte per atteggiamenti o parole scorrette durante gli allenamenti sono state interamente donate
allo IOR per la Ricerca.
Inoltre, domenica 21 novembre presso il Palazzetto dello
Sport Villa Romiti, la squadra ha consegnato al dott. Luca Nadiani, coordinatore delle Sedi locali IOR, e al rag. Alessandro Guardigli, prima dell’inizio della partita, la maglia ufficiale della squadra.
Festa del Vino - Il 24 ottobre la Cantina Forlì e Predappio
ha organizzato a Malmissole la tradizionale Festa del Vino.
A tutti gli intervenuti, gli organizzatori, insieme ai nostri Volontari Lina e Massimo, hanno offerto vino e ciambella, il tutto condito dall’ottima musica romagnola. In questa tipica atmosfera autunnale gli ospiti, gli espositori e gli organizzatori, come la signora Patrizia, si sono contraddistinti per la
grande generosità, grazie alla quale sono stati raccolti ben
1.170 euro equamente divisi tra IOR, AVIS e AIDO come da
loro richiesta. Grazie davvero di cuore!
“Nozze d’oro” per Radioforniture Romagnola - Sabato 6 novembre è stato un giorno davvero speciale: in occasione dei suoi primi 50 anni di attività nel territorio, Radio-
forniture Romagnola ha scelto di festeggiare in modo molto particolare: durante la cerimonia, infatti, il Presidente IOR,
dott. Sergio Mazzi, ha ritirato una generosa donazione a sostegno della Ricerca effettuata all’IRST da parte di Michele
Donati che, insieme alla madre Simonetta Taioli, è titolare
dell’Azienda. Il sig. Donati ha spiegato i motivi che l’hanno
portato ad invitare l’IRST e lo IOR in tale occasione. Motivo
è che proprio quello stesso evento non sarebbe stato possibile se l’IRST non avesse messo in campo cure innovative
ed efficaci nella sua storia personale. Così facendo ha voluto ricambiare con un gesto simbolico insieme ad una generosa offerta. Lo IOR, a sua volta, ha voluto ringraziare Radioforniture Romagnola per la grande sensibilità dimostrata
consegnando loro, dalle mani del Presidente Mazzi, la medaglia IOR.
Terra del Sole, “LA FUGARENA” - Un anticipo del Mercatino Natalizio IOR lo abbiamo potuto ammirare durante
la festa della Fugarèna, domenica 21 novembre, dove le nostre Volontarie di Terra del Sole e Castrocaro Terme hanno
distribuito (nonostante il maltempo) le loro splendide creazioni a fronte di offerte a favore del nostro Istituto. Anche
in condizioni climatiche davvero avverse, la dedizione e continuità d’impegno con la quale i Volontari IOR si contraddistinguono è ammirevole.
Grazie!
A tutti i nostri Volontari, anima dello IOR, che con il loro costante impegno rendono possibile la raccolta fondi, indispensabile per continuare a sostenere le nostre attività di Ricerca e di Assistenza e che si mettono in prima linea a fianco delle famiglie di coloro che attraversano un momento difficile… Buon Natale a tutti di vero cuore!
La Infotel Volley 2002 dona la maglia allo IOR
Un momento della partita Infotel Volley Forlì - Chieri
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n. 85 dicembre 2010
l’informatore
Consegna Medaglia IOR alla sig.ra Taioli di Radioforniture Romagnola
Dalle Sedi IOR: LUGO
36.000 EURO DALLE TRADIZIONALI SAGRE
E UNA FESTA PER LO IOR
25ª Sagra del Pesce Azzurro
7-9 maggio
Filo D’Argenta: 5.000 euro
28ª Sagra della Porchetta e del Tortellino
14-16 maggio
Lavezzola: 6.000 euro
Festa per la Vita
1-5 luglio
Massa Lombarda: 15.000 euro
26ª Sagra del Tortellone
28 e 29 agosto
San Patrizio: 10.000 euro
Lugo, 11-19 settembre 2010
XXIII Biennale dell’Agricoltura,
dell’Artigianato e dell’Industria
I fornai della Bassa Romagna, sotto
l’egida del Sindacato Panificatori,
hanno distribuito i loro prodotti
nello spazio allestito all’interno del
Pavaglione. I prodotti della manifestazione, avente carattere promozionale e benefico, sono stati
proposti al pubblico in cambio di offerte per lo IOR.
I visitatori della Fiera hanno decisamente apprezzato l’iniziativa e il ricavato donato allo IOR è stato di
ben 4.500 euro.
l’informatore n. 85 dicembre 2010
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Conselice – Mercatino IOR alla Festa de L’Unità
Come ormai da tradizione, i Volontari IOR di Conselice
hanno allestito il “Mercatino” nell’ambito della Festa de
L’Unità, dove sono stati proposti oggetti da loro confezionati o raccolti in cambio di offerte a favore dell’Istituto Oncologico Romagnolo.
L’iniziativa è stata accompagnata dalla distribuzione dei
nostri palloncini e le offerte raccolte hanno così superato i
2.000 euro.
Il Comitato organizzatore
della Sagra del Tortellone di San Patrizio,
ringrazia gli operatori economici:
CARTECO DI CALDERONI & C. SAS
GABRIELE ASSIRELLI
BAM DI BENAZZI E UTTINI SNC
CHERSONI ROSANNA
BANCA DI ROMAGNA
CESAC S.C.A.
MALPEZZI COSETTA
STEVE ELETTRO SYSTEM
ZUFFOLI EMANUELE
IMOLA BEVANDE SRL
LA VIOLA MOBILI
RIZZUTI CARMINE
ANTINUCCI EMANUELE
BARONCINI MASSIMO
CONAD MARGHERITA 3C
BCC CREDITO COOPERATIVO
ELEKTRA SRL
VALMORI LUIGI & NAIR S.S.
VALMORI FABRIZIO E F.LLI SNC
IL CANTUCCIO
LEGA SIMONE
CRAI DI MUSCONI ORNELLA
WINE CAFFE’
FORNO PASTICCERIA 900
CAB MASSARI
G.M.C. SRL
LAVANDERIA SPRINT
S.I.V.E.R. SNC DI TAZZARI E LUSA
MASCANZONI ANDREA
EFFEDUE DI FERRONI E FOLLI
CASEIFICIO “BOSCHETTO VECCHIO”
BOMBARDINI AUTOCARROZZERIA
POMPEI PNEUMATICI
FLAMIGNI OMAR PARRUCCHIERE
FIORERIA “IL GLICINE”
CNA
UNIPOL
“L’IDEA VERDE” di F.LLI PEZZI
C.C.S. MACELLERIA
TOTTI FLORIANO AGOSTINO
PENTATECH GROUP
B.D.R. DI BAGNARA GIOVANNI
OFFICINA CASTELLI RENATO & C.
STE.MI
LINEA BLU SRL
C.M. COSTRUZIONI MECCANICIHE
STUDIO TECNICO LAZZARINI
MOTO CLUB CONSELICE
P.D. SEZIONE SAN PATRIZIO
GELOTTI GIANCARLO
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n. 85 dicembre 2010
l’informatore
Cinquecento euro allo IOR dalla solitaria in bicicletta
Conselice - Montecarlo e ritorno
Il Sig. Enrico Bombardini, di San Patrizio di Conselice, per
ricordare l’amico Bruno Camanzi, recentemente scomparso,
ha voluto tentare un’impresa “epica”: da Conselice, è partito in solitaria con la sua bicicletta ed ha raggiunto in tre
giorni, dall’11 al 19 agosto, il Principato di Monaco (km
560), per poi fare ritorno in due giorni!
Il Sig. Bombardini, avendo ricevuto dei contributi da alcune
ditte locali che desideravano sponsorizzare l’iniziativa, ha
deciso di devolverli allo IOR.
Sposi
PAOLA ZANELLATI E MARIO COSTA
sposi il 5 settembre
ROCIO LUCRECIA FUENTES GARCES E STEFANO FIORI
sposi il 31 luglio
Battesimo
ANDREA MEZZAPELLE
battezzato il 26 settembre
MARTINA MOROTTI
battezzata il 20 ottobre
Laurea
ENEA SCIONI
laureato il 12 ottobre
Con il patrocinio di
io
cosa potrei fare per
essere d’aiuto a chi soffre?
abbiamo bisogno di te...
CORSO PER VOLONTARI
La Sede di Lugo dell’Istituto Oncologico Romagnolo
cerca persone motivate di ogni età al fine di
ASSISTERE I MALATI ONCOLOGICI
previo corso di formazione gratuito,
per dare loro ascolto, compagnia e sostegno.
Per ragioni organizzative, le iscrizioni al corso si ricevono fino al 31 GENNAIO 2011:
presso la Sede IOR di Lugo in Via Tellarini 96 (Tel. 0545 32033),
o inviando un’e-mail all’indirizzo “[email protected]”.
Si ringrazia per la collaborazione:
Dalle Sedi IOR: MELDOLA
PIU’ DELLE PAROLE…
PARLANO LE FOTO
La Sede IOR di Meldola, sita proprio all’ingresso dell’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e
la Cura dei Tumori (IRST), è forse
un po’ “diversa” dalle altre Sedi
IOR in Romagna.
Proprio per questa sua particolare ubicazione, possiamo dire che
tutti i giorni si sente molto viva la
presenza dei numerosi Volontari
che vi gravitano attorno: sia gli
“storici meldolesi”, che per anni
hanno dato vita al Punto IOR locale e che ora frequentano con assiduità questa nuova sede, che i
“nuovi ospedalieri”, sempre più
impegnati nelle loro attività di Accoglienza e di Assistenza e sempre
più appagati dalle dimostrazioni
di gratitudine che ricevono.
Pertanto, più delle parole...
parlano le foto!
Il gruppo “storico” dei Volontari IOR meldolesi.
Armanda e Maria, Volontarie IOR del Progetto Virgilio.
Due Volontarie IOR del Progetto Virgilio insieme alla Responsabile
URP Valentina Ravaioli.
Alcuni Volontari IOR del Progetto Virgilio insieme alla Caposala Rosanna Tedaldi.
Alberto e Renzo, Volontari
IOR del Progetto Virgilio.
Un esempio della gratitudine
dimostrata da un paziente.
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Dalle Sedi IOR: RAVENNA
IL PUNTO IOR DI GODO
IN FESTA
Festa a Casal Borsetti
Anche quest’anno la Cooperativa Capannisti Tempo Libero,
in occasione della oramai annuale Festa che si è svolta lo scorso mese di Luglio a Casal Borsetti, ha devoluto all’Istituto Oncologico Romagnolo la generosa offerta di 700 euro.
Un sentito ringraziamento và a tutti i partecipanti e a coloro
che, con sensibilità e generosità, hanno permesso la buona riuscita dell’iniziativa!
siche, Folklore e Balli per Anita Garibaldi” nella ricorrenza del
150° Anniversario della sua morte.
I Volontari del Punto IOR di Mezzano hanno collaborato e contribuito alla buona riuscita dell’iniziativa e hanno devoluto allo
IOR e alle sue attività istituzionali il prezioso contributo di 700
euro. Grazie a tutti!
Una Festa per ricordare Anita Garibaldi
Il 4 e 5 agosto 2010 alla Cascina Guiccioli di Mandriole si è svolta la Manifestazione organizzata dal Comune di Ravenna, “Mu-
Godo in Festa
Il 4 ottobre scorso si è svolta la annuale Sagra del Paese a
Godo, il cui ricavato di 1.400 euro è stato interamente devoluto allo IOR. Grazie a tutti gli intervenuti e, ovviamente, ai
Volontari del Punto IOR di Godo.
Il Sig. Succi, Presidente della Cooperativa Capannisti Tempo Libero, con alcune delle persone che hanno partecipato alla cena.
Sul palco la Sig.ra Romana Rondinelli, Responsabile del Punto IOR di Mezzano, assieme al Vice Sindaco di Ravenna Mengozzi, e ad Alfio e Cicci Longo.
Le Volontarie del Punto IOR di Godo durante la Sagra paesana.
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l’informatore
Dalle Sedi IOR: RICCIONE
FIERE, SAGRE E MERCATINI:
LA TRADIZIONE NATALIZIA
Pizzaioli Acrobatici per lo IOR
L’estate riccionese dell’Istituto Oncologico Romagnolo si è
conclusa con i Volontari della Sede in Viale Ceccarini, al fianco della Nazionale Italiana di Pizzaioli Acrobatici, che hanno organizzato il 13 e 14 Settembre una due giorni di esibizioni e degustazioni pubbliche.
Oltre alle offerte raccolte con i palloncini all’interno del gazebo allestito dai Volontari, la Sede IOR di Riccione e stata
beneficiaria anche di quelle raccolte dagli organizzatori a
sono stati presenti con il mercatino e con i classici palloncini colorati, raccogliendo offerte a favore della ricerca e dell’assistenza in campo oncologico per oltre 300 euro.
Quartiere San Lorenzo
Domenica 12 Dicembre gli attivissimi Volontari hanno partecipato alla tradizionale festa del comitato del quartiere di
San Lorenzo, distribuendo in cambio di offerte i palloncino
dello IOR a tutti i bambini presenti.
Un momento dell’esibizione organizzata dalla Nazionale italiana di pizzaioli Acrobatici.
fronte dei tranci di pizza distribuiti a tutti gli intervenuti.
Grazie così alla sensibilità di tutti i pizzaioli, ed in particolare di Gaetano Manganelli, che fortemente ha voluto al suo
fianco lo IOR in questa prima edizione dell’evento, lo IOR ha
ricevuto donazioni per quasi 880 euro.
Ciocopaese
Si è rinnovato anche quest’anno il consueto appuntamento con la festa riccionese “Ciocopaese”, manifestazione che
ha visto il paese trasformarsi, per il week end di sabato 16
e domenica 17 ottobre, in una vera e propria pasticceria all’aperto.
Tra animazioni, stand e degustazioni varie, i Volontari
Mercatini natalizi
Immancabile infine l’appuntamento con i mercatini solidali natalizi, tradizionale appuntamento della Sede riccionese per la raccolta fondi a favore delle attività istituzionali IOR,
nei primi due fine settimana di dicembre e per il giorno dell’Immacolata, con la presentazione e l’offerta al pubblico dei
lavori del laboratorio curato dalle Volontarie della sede.
Tutti Volontari e gli amici della Sede e dei suoi numerosi punti si sono trovati infine, come ormai da tradizione, per farsi gli auguri di natale giovedì 2 dicembre presso il ristorante Ranch.
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Auguri e ringraziamenti
Esprimiamo i nostri più sinceri ed affettuosi auguri alla nostra Volontaria Elisa Ballarini, che il 12 settembre ha sposato Roberto Polisano, il quale, con la sua orchestra, sostiene lo IOR con manifestazioni dedicate e al quale va quindi un nostro particolare ringraziamento per la vicinanza e
la collaborazione nel raggiungimento del nostro obiettivo
Ringraziamo anche il conduttore televisivo Fulvio Bertolini,
presentatore della classica trasmissione “liscio come l’olio”
e la sua compagna Elena, che in occasione del loro matrimonio hanno deciso di omaggiare tutti gli invitati delle Bomboniere Solidali dello IOR.
certo di Marco Trivilino, e dell’informazione, con interventi
dei medici del territorio e del prof. Alberto Ravaioli, Primario del reparto di Oncologia dell’Ospedale Infermi di Rimini.
Concerti, Fiere e pranzi a San Giovanni in Marignano
Molto attivo anche in questo periodo il Punto IOR di San Giovanni in Marignano.
Si è infatti svolto martedì 28 settembre al tetro Massari il concerto del gruppo locale DIEMM, che, storicamente vicino all’Istituto Oncologico Romagnolo, ha devoluto allo IOR l’utile netto della serata.
Non solo: la Volontaria Gabriella Tamagnini, responsabile del Punto, ha partecipato assieme agli altri Volontari alla
fiera di Santa Lucia con i classici palloncini IOR.
Si è svolto infine l’8 Dicembre, presso il centro sociale di San
Giovanni in Marignano, un pranzo con musica e danze organizzato dall’Orchestra Polisano.
Gli organizzatori hanno sostenuto anche quest’anno, come
nella scorsa edizione, l’attività dello IOR attraverso la generosa donazione di una parte degli incassi.
Vongolata a Cattolica
Occorre un doveroso ringraziamento alla Cogemo (Consorzio Gestione Molluschi) di Cattolica, che ha organizzato
la consueta “vongolata” a fine luglio, devolvendo le offerte raccolte in cambio dei piatti a base di vongole al Punto
IOR di Cattolica per il reparto oncologico dell’Ospedale Cervesi di Cattolica.
La Sede IOR di Riccione, in collaborazione con quella di Rimini, ha organizzato il terzo incontro del corso di “Formazione ed In-formazione”per vecchi e nuovi volontari
dello IOR.
L’incontro, tenuto dalle psicologhe delle due sedi, dott.sa Cavana Laura e dott.sa Ruggeri Elisa, ha spiegato e chiarito nel dettaglio il ruolo e l’attività delle due professioniste
nel nostro territorio, spiegando anche la crescente importanza della Psiconcologia all’interno dei diversi reparti della Romagna e il grande supporto che lo IOR sta dando a quest’ultima.
La Volontaria Elisa Ballarini, sposa il 12 settembre scorso.
I Volontari, i Responsabili ed i Dipendenti della Sede IOR di
Riccione desiderano, infine, ricordare i bellissimi momenti
passati assieme agli amici Mario, Tristano e Giovanna, storici Volontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo di Riccione che quest’anno hanno lasciato un grande vuoto nella nostra Sede e si stringono in un forte abbraccio alle Famiglie.
Sagra dell’Oliva
Lo storico gruppo di Volontari del Punto IOR di Coriano,
sempre attivo e presente sul territorio, si è impegnato in uno
degli eventi principali della vita del paese dell’entroterra riccionese, la “Sagra dell’Oliva”, classica manifestazione che
richiama sempre moltissimi visitatori.
Così, nei weekend del 20-21 e 27-28 novembre, presso l’ormai tradizionale gazebo dello IOR, i Volontari hanno distribuito in cambio di libere offerte i palloncini dello IOR e
gli intervenuti hanno potuto sfidare la fortuna con i tappi
della pesca solidale e trovare i biglietti della Lotteria di
Natale IOR.
Sempre all’interno degli appuntamenti in calendario per la
sagra, rientrava anche quest’anno il consueto appuntamento
con la popolazione al “Teatro Cor.Te” martedì 23 novembre,
con una serata all’insegna della buona musica, grazie al conLa vongolata di fine luglio organizzata dalla Cogemo.
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l’informatore
Dalle Sedi IOR: RIMINI
OPERA, LOTTERIA E MERCATINI:
IL GRANDE PERIODO NATALIZIO DI RIMINI
Capodanno di Rimini 2011
Sabato 1 gennaio, ore 17.30 e lunedì 3 gennaio, ore 20.30
Auditorium Palacongressi
Il nuovo anno a Rimini si apre ormai tradizionalmente con
la grande Opera. L’Associazione culturale Atto Primo Rimini in Musica con il Comune di Rimini e Rimini Fiera - Convention Bureau, presenta CARMEN, melodramma in quattro atti di Georges Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, tratto dall’omonima novella di Prosper Mérimée, per la regia di Ivan Stefanutti, con il Coro Lirico città
di Rimini ‘Amintore Galli’, l’Orchestra Filarmonia Veneta e
il Coro di voci bianche ‘Le Allegre Note’ di Riccione. Dirige
il Maestro Francesco Rosa.
Il Regista Ivan Stefanutti con la sua nuova Carmen va all’essenza della vicenda che si svolge in una terra disastrata,
ferita da guerre civili, inaridita dallo sfruttamento, dove i protagonisti sono duri, crudi, senza pudore. Ci racconta per immagini una storia di assillo e di degradazione che potrebbe essere ambientata anche nei bassifondi di una città metropolitana moderna. La storia della sensuale sigaraia di Siviglia è uno dei melodrammi più rappresentati e amati nel
mondo, un capolavoro di sensualità in musica.
Anche quest’anno il ricavato netto sarà devoluto interamente all’Istituto Oncologico Romagnolo.
Info prevendita biglietti:
tel 328.1922593 - 331.4228946 / fax 0541 704157
[email protected]
www.corogallirimini.it
Lotteria di Natale “Il Gioco di Natale per Vincere e Aiutare” 2010
Compie undici anni la Lotteria di Natale realizzata dalle sedi
IOR Rimini e Riccione e che si è trasformata nel tempo in un
evento trasversale e istituzionale data la partecipazione di
grandi realtà cittadine come Banca Malatestiana, il Centro
Commerciale Le Befane, la Società Gas Rimini e le aziende
che mettono a disposizione i premi in palio e l’attesa festa
finale con l’estrazione nel giorno dell’Epifania, aperta a tutta la città.
Anche quest’anno vengono distribuiti sul territorio 22.000
biglietti che, dai primi di dicembre al 6 gennaio, diventano
un prezioso omaggio che unisce due finalità: oltre alla possibilità di vincere uno dei cinque premi in palio, chi li dona
e chi li riceve sa di contribuire alle importanti finalità dell’Istituto.
I biglietti si possono trovare presso le sedi IOR di Rimini e Riccione, presso il Punto di Santarcangelo, l’Isola Lotteria situata
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Convegno - Le “Target Therapy” in oncologia ed
ematologia: luci ed ombre.
Sabato 13 Novembre, all’Hotel Ambasciatori di Rimini si è
svolto il convegno medico dal titolo Le “Target Therapy”
in oncologia ed ematologia: luci ed ombre.
Terapia Target, che ha rappresentato una delle principali
innovazioni terapeutiche di questo secolo, significa terapia personalizzata ed in oncologia ed ematologia questo
tipo di cura ha “rivoluzionato” i trattamenti antitumorali.
I Premi in Palio
La terapia a bersaglio molecolare, o target therapy, va in1° premio Renault Twingo Sport&Sound
fatti a colpire in maniera mirata la causa biomolecolare del
2° premio Scooter Aprilia Scarabeo 50
processo patologico neoplastico e la sua azione è specifica
3° premio weekend Benessere
soltanto per il ‘bersaglio’ contro cui è diretta e che è presente
4° premio netbook Acer
soltanto nelle cellule tumorali. Fra gli aspetti più importanti
5° premio fotocamera digitale Sony
vi è il notevole miglioramento della qualità della vita dei pazienti oncologici, perché questo tipo di terapia non provo+ estrazione speciale di un quadro del pittore riminese
ca gli effetti collaterali negativi ed indesiderati della cheGiorgio Bellini.
mioterapia.
L’oncologia medica, di
conseguenza, è profondamente cambiata: sono
cambiati sia i criteri di “riVHGLGL5LPLQLH5LFFLRQH
sposta terapeutica”, valutazione della risposta, sia le indicazioni e le sequenze, che
richiedono precise conoscenze.
Il convegno di Rimini,
promosso dall’Unità Operativa di Oncologia Ospedale
Infermi di Rimini e dal Servizio Sanitario Regionale
Emilia Romagna in collaborazione con IOR (Istituto Oncologico Romagnolo) e IRST
(Istituto Tumori della Romagna) e il patrocinio di
AIOM (Associazione Italiana
di Oncologia Medica Emilia
Romagna) ha focalizzato
queste tematiche con il confronto tra esperti e professionisti.
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Ha introdotto i lavori il Prof.
Alberto Ravaioli.
all’interno del Centro Commerciale Le Befane - ‘Piazza Marco Polo’ – dove vengono esposti i premi in palio oltre a materiale d’informazione medico-scientifica e presso tutti gli
sportelli delle filiali della Banca Malatestiana.
Il giorno 6 gennaio 2011, festa dell’Epifania, il Centro Le Befane viene animato dalla grande Festa con la Befana IOR e
dall’estrazione dei biglietti vincitori con musica e animazioni.
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il Gioco
di Natale
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Il ricavato netto è a favore delle attività di ricer
ricerca
ca e prevenzione promosse dall’Istituto Oncologico Romagnolo
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n. 85 dicembre 2010
l’informatore
Feste, Sagre, Fiere
e Mercatini Solidali
Lo splendido paese di
Sant’Agata Feltria ha ospitato anche quest’anno la
tradizionale Fiera del Tartufo Bianco Pregiato,
giunta ormai alla sua XVI
edizione.
I Volontari della Sede IOR di
Rimini, grazie alla vicinanza
della Pro Loco locale, hanno
partecipato durante le cin-
que Domeniche di Ottobre in cui si è articolata la fiera, distribuendo palloncini colorati ai bambini in cambio di libere offerte.
In virtù della forte sensibilità degli organizzatori, che da anni
fanno sì che lo IOR sia l’unica associazione di Volontariato
presente durante l’evento, e soprattutto grazie alla grande
disponibilità dei Volontari, il nostro Istituto ha raccolto offerte per quasi 2.200 euro.
Sempre in accordo con la Pro Loco di Sant’agata lo IOR di Rimini sarà presente anche durante il suggestivo Paese del
Natale, fiera di Dicembre durante la quale tutti i bambini
potranno incontrare Babbo Natale tra tipici stand in una
spensierata e magica atmosfera natalizia.
I nostri Volontari hanno festeggiato assieme alla cittadinanza
Riminese San Gaudenzo, patrono della città, distribuendo
in piazza Tre Martiri i colorati palloni dell’Istituto.
Nel clima di festa cittadino lo IOR ha raccolta l’importante
contributo di circa 1.200 euro.
L’antico Borgo San Giuliano, nel cuore della città di Rimini,
si è animato quest’anno nella storica Festa dell’omonimo Borgo, che si svolge ogni due anni e che rappresenta un momento imperdibile per tutti i riminesi.
Come consuetudine anche lo IOR ha presenziato con un banchetto per la distribuzione dei palloncini, ricevendo offerte per 1.400 euro.
Come da tradizione le Volontarie del laboratorio creativo della nostra Sede saranno presenti in centro a Rimini con il mercatino solidale di Natale dello IOR, un’occasione ormai classica per tutti i riminesi per aggiungere al valore emotivo dei
regali natalizi anche un’importante contributo alle battaglie
e agli obiettivi che da più di trent’anni lo IOR persegue.
Eventi e Spettacoli
Nell’ambito della maratona di raccolta fondi per il Nuovo
Day Hospital Oncologico del’Ospedale Infermi di Rimini,
promossa dallo IOR, un gruppo di volenterose ragazze riminesi, capitanate da Erica Tonello, hanno organizzato, Mercoledì 28 Luglio, una festa dal titolo Blue Wave, nella cornice dello storico Bar Nettuno di Rimini.
Nel tradizionale stile dei party riminesi, la serata è trascorsa tra balli ed allegria, senza perdere però mai di vista l’aspetto sociale; le organizzatrici hanno infatti scelto di destinare al Progetto Day una parte degli incassi della serata, consegnando al Vice Presidente IOR Vinicio Paganini un assegno
di 1.675 euro.
Sabato 13 Novembre al Teatro degli Atti di Rimini, la scuola di ballo “Manuale di Danza”, punto di riferimento del
mondo della danza riminese e non solo, ha messo in scena
la rivisitazione dello storico Musical di Dolly Parton “9 To 5”,
col titolo di “Impiegati”.
Le direttrici ed istruttrici della scuola Manuela ed Alessia hanno deciso di devolvere l’utile netto dell’evento all’Istituto Oncologico Romagnolo, aggiungendo così un forte valore sociale alla splendida ed impeccabile realizzazione dell’opera, e dimostrando una forte sensibilità e vicinanza al lavoro e alle finalità dello IOR.
Come da tradizione i Volontari, gli amici della Sede IOR di
Rimini ed i medici del nostro territorio si sono scambiati gli
auguri di natale Martedì 7 Dicembre in una serata conviviale
nel rinomato Ristorante Nettuno di Rimini.
Santarcangelo di Romagna
Si è svolta dal 26 al 29 Settembre la tradizionale Fiera di San
Michele, la prima delle grandi fiere autunnali di Santarcangelo di Romagna, conosciuta come la “Fiera degli uccelli” perché si svolge parallelamente una singolare competizione, la “Gara canora per uccelli” alla quale partecipano
allevatori di richiami vivi.
I Volontari del Punto IOR di Santarcangelo hanno partecipato distribuendo in cambio di libere offerte i colorati palloncini dell’Istituto ottenendo un contributo finale di oltre
720 euro.
Si è tenuta invece dall’11 al 14 Novembre, per le storiche vie
di Santarcangelo di Romagna, la tradizionale festa di San
Martino, da sempre chiamata dalla popolazione “Fiera dei
Becchi”, a causa delle enormi corna che vengono issate proprio sotto l’antico Arco d’ingresso alla piazza della città.
La fiera gastronomica che richiama ogni anno un numero elevatissimo di visitatori da tutto il territorio riminese e non solo,
ha visto anche quest’anno i volontari del locale Punto IOR
e della sede di Rimini presidiare con i loro banchetti gli ingressi alla festa, distribuendo materiale informativo e raccogliendo le libere offerte dei presenti.
Si è svolta domenica 28 Novembre, presso l’ufficio del Punto IOR di Santarcangelo, l’inaugurazione del Mercatino solidale del laboratorio creativo, coordinato dalle Volontarie
Maria Grazia ed Attilia.
Gli oggetti creati, sempre di alto valore artigianale riscuotono da diversi anni un grande successo di pubblico, che sempre più numeroso sceglie le creazioni delle Volontarie IOR
come cadeau natalizio.
Corso di formazione per
nuovi e vecchi Volontari dello IOR
La Sede IOR di Rimini, in collaborazione con quella di Riccione,
ha organizzato il Terzo incontro del corso di “Formazione
ed In-formazione” per vecchi e nuovi Volontari.
L’incontro, tenuto dalle psicologhe delle due sedi, dott.sa Cavana Laura e dott.sa Ruggeri Elisa, ha spiegato e chiarito nel
dettaglio il ruolo e l’attività delle due professioniste nel nostro territorio, spiegando anche la crescente importanza della Psiconcologia all’interno dei diversi reparti della Romagna
e il grande supporto che lo IOR sta dando a quest’ultima
I Volontari, i Responsabili ed i Dipendenti della Sede IOR di
Rimini fanno le loro più vive congratulazioni ad Elisa, Psicologa della Sede, che ha dato alla luce la splendida Clara.
l’informatore n. 85 dicembre 2010
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Bomboniere Solidali IOR 2010
Un grazie di cuore a tutte le numerose persone che in occasioni speciali della loro vita e della
loro famiglia hanno scelto le Bomboniere Solidali dello Istituto Oncologico Romagnolo ONLUS;
e un grazie altrettanto speciale a tutte le bravissime Volontarie che hanno messo a disposizione dello IOR la loro “arte” per confezionarle così bene!
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Battesimi
23-01 Bianca, Forlì
7-03 Jacopo, Lavezzola
4-04 Diego, Riccione
5-04 Tommaso, Rimini
18-04 Amanda, Santarcangelo di R.
18-04 Giorgia, Rimini
25-04 Emanuele, Riccione
25-04 Matteo, Lugo
8-05 Francesco, Ravenna
9-05 Vittoria Maria, Santarcangelo di R.
13-05 Nicolò, Lugo
16-05 Emma, Ravenna
16-05 Jacopo, Santarcangelo di R.
16-05 Dario, Forlì
16-05 Edoardo, Cesena
23-05 Leonardo, Forlì
30-05 Lorenzo, Lugo
3-06 Alice, Lugo
6-06 Samuele, Cesena
13-06 Federico, Forlì
26-06 Clara, Ravenna
25-07 Cecilia, Rimini
12-09 Lorenzo, Forlì
18-09 Tommaso, Ravenna
25-09 Andrea , Ravenna
25-09 Luca, Rimini
26-09 Andrea, Lugo
17-10 Giuseppe Cristian, Riccione
20-10 Martina, Lugo
14-11 Alice, San Pancrazio
21-11 Giulia, Riolo Terme
16-05
16-05
16-05
23-05
23-05
23-05
30-05
30-05
30-05
30-05
6-06
Comunioni
25-04 Sara, Savignano
25-04 Aurora, Savignano sul R.
2-05 Ilaria, Madonna dell’Albero (RA)
2-05 Giulia, Riccione
2-05 Gaia, San Clemente (RN)
16-05 Giorgia, Lugo
16-05 Filippo, Santarcangelo di R.
Matrimoni
17-01 Caterina e Stefano,
Pievesistina di Cesena
7-03 Linda e Alessandro,
Barbiano di Cotignola
13-03 Alessandra e Fabio,
San Zaccaria (RA)
12-04 Giovanna e Daniele, Rimini
n. 85 dicembre 2010
Raffaele, Ravenna
Giada, Faenza
Rachele, Forlì
Sofia, Santarcangelo di R.
Silvia, Forlì
Enzo, Forlì
Giulia, Cesena
Federico, Cesena
Giada, Lugo
Massimo, Lugo
Matteo, Portomaggiore (FE)
Cresime
25-04 Giulia, Faenza
2-05 Fiammetta, Savignano sul R.
2-05 Andrea, Savignano sul R.
10-05 Maria Chiara, Faenza
16-05 Erica, Faenza
23-05 Serena, Gambellara
23-05 Lorenzo, Cesena
23-05 Sofia, Cesena
23-05 Matilde, Ravenna
30-05 Jacopo, Forlì
30-05 Luca, Lugo
2-06 Teresa, Forlì
Lauree
23-03 Elisabetta, Forlì
23-03 Alessia, Lugo
26-03 Angelo, Cesena
12-10 Enea, Lugo
24-11 Ilaria, Rimini
l’informatore
18-04 Maria e Walter, Lugo
25-04 Tamara e Rosario, Rimini
27-04 Daniela e Sauro,
S.Giovanni in Marignano
12-05 Violetta e Gianluigi, Forlì
29-05 Virginia e Andrea, Rimini
29-05 Ortensia e Daniele,
Bellaria Igea Marina
5-06 Marika e Andrea, Lugo
5-06 Alessandro e Federica,
Santarcangelo di R.
6-06 Federica e Andrea, Forlì
6-06 Fabio e Eleonora, Mordano (BO)
13-06 Patrizia e Fabio, Cesena
19-06 Ylenia e Ivan, Forlì
19-06 Simona e Eugenio, Lugo
26-06 Michela e Alessandro,
Sant’Alberto (RA)
26-06 Laura e Gilberto, Punta Marina
3-07 Sabrina e Marco, Forlì
10-07 Ilaria e Enrico, Rimini
10-07 Rebecca e Devis, Rimini
10-07 Federica e Lorenzo, Predappio
31-07 Stefano e Rocio, Lugo
8-08 Thomas e Chiara, Ravenna
4-09 Francesca e Riccardo, Rimini
4-09 Luca e Giovanna, Forlì
4-09 Serena e Samuele, Forlì
4-09 Serena e Samuele, Forlì
5-09 Mario e Paola, Lugo
12-09 Elisa e Roberto, Riccione
18-09 Filomena e Fabio, Ravenna
19-09 Gianluca e Gloria, Forlì
25-09 Simona e Faisal, Ravenna
2-10 Barbara e Matteo, Forlì
7-10 Silvia e Massimo, Riccione
10-10 Elena e Fulvio, Modena
5-02 Tatiana e Andrea, Rimini
LE NOSTRE BOMBONIERE SOLIDALI
L’Istituto Oncologico Romagnolo Coop. Soc. ONLUS
offre la possibilità di aiutare tante persone che soffrono e che hanno bisogno di ognuno di noi, anche
nelle nostre Occasioni speciali della Vita.
Il Matrimonio, il Battesimo, la Comunione, la Cresima
e la Laurea sono i momenti più felici che desideriamo
condividere con chi più amiamo…quale modo migliore per celebrare l’AMORE e la GIOIA di un traguardo così importante e unico arricchendolo con un
semplice gesto di solidarietà!
Regala alle persone più care della Tua vita una Bomboniera Solidale dello IOR, donerai con una piccola
offerta una grande e concreta speranza a chi vive la
malattia oncologica, contribuendo a finanziare la ri-
Le nostre Bomboniere vengono confezionate a
mano, con cura e attenzione dai nostri Volontari, utilizzando materiali e confetti di prima qualità.
cerca scientifica, l’assistenza e le cure palliative in
campo oncologico.
Per maggiori informazioni vieni a trovarci nella Sede
IOR più vicina per visionare di persona il nostro campionario, oppure scarica il nostro catalogo on line sul
nostro sito www.ior-forli.it per scegliere la pergamena o la bomboniera di Tuo gradimento.
In alternativa compila il modulo a fianco ed inviacelo
per fax allo 0543 21467 oppure per e-mail all’indirizzo [email protected] o per posta all’indirizzo:
Istituto Oncologico Romagnolo Coop. Soc. ONLUS,
Corso Mazzini n. 65 - 47121 Forlì.
Non esitare a chiamarci per qualsiasi informazione,
contattando Daria al numero 0543 35929.
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sulle Vostre Bomb oniere
e Pergamene Solidali
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nel SUO PICCOLO,
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e quale MOMENTO è MIGLIORE
di una OCCASIONE SPECIALE?
Ti aspettiamo!
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Cap__________Città________________________Prov_____
Tel.________________e-mail__________________________
La informiamo che, in base al DLgs 196/2003 e succ. modifiche, Lei
ha diritto in ogni momento e in maniera del tutto gratuita, a consultare, far modificare o cancellare i Suoi dati o semplicemente
opporsi al loro utilizzo per le finalità dello IOR. Tale diritto potrà
essere esercitato scrivendo a: Istituto Oncologico Romagnolo cooperativa sociale ONLUS, Corso Mazzini n. 65 - 47121 Forlì.
l’informatore n. 85 dicembre 2010
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Ai Volontari,
ai Medici,
ai Ricercatori,
ai Tecnici,
agli Operatori Sanitari,
ai Dirigenti,
ai Dipendenti,
ai Collaboratori,
ai Soci,
alle Istituzioni,
alle Aziende
e a tutta la Gente di Romagna
che crede nelle capacità,
nelle qualità e nella trasparenza
dell’Istituto Oncologico Romagnolo
dott. Sergio Mazzi, Presidente IOR
COME SI SOSTIENE LO IOR
Per alimentare la complessa attività dell’Istituto e dare un serio impulso alla lotta contro
il cancro, la partecipazione della popolazione Romagnola è fondamentale!
Si può contribuire alla lotta contro il cancro
La trasparenza per lo IOR è un aspetto fondamentale: i
in molti modi:
nostri bilanci, infatti, sono disponibili a chiunque ne faccia
1. con un’offerta in denaro a qualunque titolo
(adesione annuale o in memoria);
richiesta.
Per semplicità, riassumiamo con questa semplice
2. con lasciti o donazioni;
immagine come lo IOR impiega le offerte raccolte
3. devolvendo i proventi di eventi/manifestazioni;
dalla popolazione romagnola:
4. aderendo alle nostre occasioni speciali
(bomboniere, strenne natalizie, ecc.);
5. aderendo alle nostre iniziative dedicate alle aziende;
6. collaborando come Volontario;
7. destinando il tuo 5 per mille allo IOR:
20%
8%
C.F. 00893140400, riquadro “Sostegno del Volontariato...”
72%
Per avere ulteriori informazioni
alla Ricerca,
all’Assistenza e
alle Cure Palliative
è possibile telefonare allo 0543 35929
o consultare il nostro sito www.ior-forli.it
COME DIVENTARE VOLONTARI
L’Istituto Oncologico Romagnolo si regge sulla collaborazione e l’opera di molti Volontari.
Per diventare un Volontario IOR contatta la Sede IOR a te più vicina (Forlì, Cesena, Ravenna,
Faenza, Lugo, Rimini, Riccione o Meldola) o invia una e-mail a [email protected]
l’informatore n. 85 dicembre 2010
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Via Trieste, 230 • 48100 Ravenna
Tel. +39 0544 518111 • Fax +39 0544 518188
[email protected] • www.rosetti.it
Azienda sostenitrice IOR dal 1992
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Informatore n.85 - Istituto Oncologico Romagnolo