Prime di sere (1993)
di Lauro Pittini; DVD, 2009; dur. 90' - colori; EUR 15,00 (contrassegno
postale: EUR 22,00)
Bottecchia
l'ultima pedalata
Cartoline dal
grande schermo
Dopo una prima edizione in VHS del 1995 e due ristampe del 1996 e del
2001, Prime di sere viene pubblicato – con il sostegno della Provincia di
Doppio sguardo sulla
Grande Guerra
Udine e del Comune di Gemona – in edizione speciale DVD, restaurato e
rimontato in digitale con sottotitoli in italiano. Contiene extra e booklet con
saggio introduttivo dello storico Carlo Gabescek.
Il paesaggio friulano
nel documentario
cinematografico
Tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Sgorlon e parlato in friulano, il film,
vincitore della III edizione della Mostre dal Cine Furlan (1993), racconta di
Prime di sere
Liseo, ex-galeotto che ritorna al paese d’origine, dove trova l’ostilità di
alcuni ma anche l’aiuto e l’affetto di altri, grazie ai quali può ricominciare a
vivere e a sperare in un futuro migliore.
Irene Bignardi: "Piccoli budget per piccoli film (ma è vera arte)"
La Sentinella della Patria (1927)
di Chino Ermacora; DVD, 2008; dur. 68’; EUR 10,00 (contrassegno postale:
EUR 15,00)
Ricostruzione ad opera di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi del film
che Chino Ermacora girò nel 1927 per l’Istituto Luce e con il quale si
intendeva celebrare i luoghi della Grande Guerra. Le riprese effettuate in
Carnia, a Udine, Gemona, Osoppo, Cividale, Aquileia, Grado, Gorizia,
Spilimbergo, Aviano, Pordenone, rivelano gli aspetti storici e tradizionali del
Friuli: i paesaggi, l’architettura e l’arte, la vita di allora, uno sposalizio in
costume, alcune danze tradizionali. Accompagnamento del Glauco Venier
Ensemble con musiche di Glauco Venier. Il DVD include anche Il Friuli
(1941), ulteriore riduzione del documentario di Ermacora, con scene inedite
rispetto alla versione Gianikian-Ricci Lucchi, e una selezione di immagini
fotografiche di Attilio Brisighelli scattate durante la lavorazione del film.
La colonna sonora di Glauco Venier è anche disponibile su CD (costo 10
Euro).
Bottecchia, l'ultima pedalata
di Gloria De Antoni; DVD, 2008; dur. 50’; EUR 10,00 (contrassegno
postale: EUR 15,00)
Quel mistero sulla morte di un campione del ciclismo
La friulana Gloria De Antoni continua a scavare, con la preziosa
collaborazione della Cineteca del Friuli, nella memoria della sua Regione
natale con la grazia e l'intelligenza che aveva già messo in mostra nelle sue
(troppo rare) apparizioni televisive. Dopo il cinema, con i lavori su Addio
alle armi e La grande guerra (i cui set furono entrambi friulani), adesso
affronta uno dei miti sportivi più radicati nella memoria di quella Regione,
quello di Ottavio Bottecchia, il primo ciclista italiano a vincere il Tour de
France nel 1924, bissando poi l'anno successivo.
Il titolo del film, Bottecchia l'ultima pedalata (da richiedere allo
0432.980458 o al sito www.cinetecadelfriuli.org), mette subito l'accento sul
mistero della sua morte, avvenuta il 15 giugno 1927, dopo dodici giorni di
agonia per una mai ben chiarita caduta durante un allenamento sulle strade
di casa. Aveva perso l'equilibrio allacciandosi un cinturino del pedale? Aveva
avuto una congestione dopo aver bevuto una birra gelata? Era stato
aggredito da un contadino a cui aveva rubato — come voleva una voce
popolare — un grappolo d'uva? O, come si era un po' mormorato a mezza
voce, era stato vittima di una spedizione punitiva fascista?
Con l'aiuto di testimoni eccellenti e storici locali, da Sergio Zavoli all'ex
direttore sportivo della nazionale di ciclismo Alfredo Martini, dai discendenti
Franco Bottecchia e Renato Zarpellon, all'ex parroco di Peonis nel cui
territorio avvenne l'incidente, don Nello Marcuzzi, e soprattutto con la
consulenza sportiva di Gianni Mura, la De Antoni cerca di far luce sulle tante
La Sentinella
della Patria
versioni di quella misteriosa morte, ma soprattutto ricostruisce lo spessore
umano di uno sportivo che aveva vissuto sulla sua pelle la povertà
dell'Italia degli anni Dieci e Venti e che aveva sempre confessato di "non
correre per la gloria, i successi, le donne, ma solo per i schèi".
Bersagliere ciclista durante la prima Guerra mondiale, quando si era
meritato anche un medaglia di bronzo al valor militare, emigrato una prima
volta in Francia nel 1919 per cercare lavoro, Bottecchia scoprì nella
bicicletta un mezzo per guadagnare quello che la miseria del dopoguerra
non offriva. Scavando negli archivi della Cineteca e di piccoli enti privati che
hanno messo a disposizione rarissime immagini di repertorio, recuperando
un primo lavoro fatto per l'ottantesimo anniversario della morte del ciclista
(dove parla anche un testimone oculare delle vittorie francesi), Bottecchia,
l'ultima pedalata riesce così a ricostruire le gesta di un campione e insieme
lo spirito di quei tempi eroici. - Paolo Mereghetti (Il Corriere della Sera, 20
ottobre 2008)
Maggiori informazioni sulla realizzazione del documentario, nella sezione
Produzioni televisive di questo sito.
Cartoline dal grande schermo
I sentieri della gloria: in viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della grande
guerra; Ritorno al Tagliamento: con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi
sui luoghi di "Addio alle armi" di Hemingway: due reportage di Gloria De
Antoni realizzati con la collaborazione amichevole di Oreste De Fornari;
DVD, 2007; dur. 103' più extra; allegato: saggio di Carlo Gaberscek; EUR
15,00 (contrassegno postale: EUR 20,00)
"Nel 2005 Monicelli (15 maggio 1915) ha compiuto 90 anni, ma è stato
anche il 90° anniversario dell'ingresso dell'Italia nella prima guerra
mondiale. Davanti a una moviola il regista commenta i filmati del viaggio
che nell'estate 2004 fece sui luoghi friulani dove fu girato La grande guerra
(1959). Il ritorno sui vecchi set (Gemona, Venzone e Palmanova) ha fornito
l'occasione di incontrare tra una piazza e un'osteria, quegli anziani friulani
che, comparse o spettatori seguirono la lavorazione del film. Fa gli onori di
casa lo storico cinefilo Carlo Gaberscek, autore con Livio Jacob del volume Il
Friuli e il cinema . Con i suoi ricordi e riflessioni, non privi di risvolti della
sua ironia toscano–romana, Monicelli ci mette il sale." – Il Morandini, 2006
EXTRA: Carlo Mazzarella incontra a Venzone Alberto Sordi e Vittorio
Gassman (1959); interviste di Gloria De Antoni con l'attore Mario
Valdemarin, con lo sceneggiatore Furio Scarpelli e con la costumista Bruna
Parmesan (2007).
Ritorno al Tagliamento: con Franco Interlenghi e Antonella Lualdi sui luoghi
di Addio alle armi di Hemingway (2006)
Mezzo secolo dopo la realizzazione di Addio alle armi (1957), Gloria De
Antoni e Carlo Gaberscek tornano suii luoghi friulani visitati da Ernest
Hemingway e incontrano le persone che lo hanno conosciuto e ospitato.
Ma Ritorno al Tagliamento, è anche un'occasione per ripercorrere il set delle
riprese del kolossal di David O. Selznick, avendo come testimoni di quella
complessa lavorazione Franco Interlenghi e Antonella Lualdi, oltre alle tante
comparse di Venzone che con i loro ricordi contribuiscono a rievocare
l'impatto creato in quei giorni dall'irruzione del mitico mondo hollywoodiano
in un piccolo centro di provincia friulano.
EXTRA: Hemingway nei ricordi della Contessa Kechler di Michele Federico
(2007); A pranzo con Franco e Mario di Gloria De Antoni (2007).
Per ulteriori informazioni su I sentieri della gloria e su Ritorno al
Tagliamento si vedano le Produzioni televisive della Cineteca del Friuli.
Doppio sguardo sulla Grande Guerra
di Lucio Fabi e Giampaolo Penco; DVD, 2006; dur. 152'; EUR 20,00
(contrassegno postale: EUR 27,00)
Com’è lontana la guerra vera da quella che appare sul grande schermo. I
fanti sorridono guardando verso l’obiettivo, assaggiando il rancio
(sicuramente “ottimo e abbondante”...), si preparano scrupolosamente
all’assalto, scrivono lettere e cartoline ai propri cari. Ma questa,
ovviamente, è tutta propaganda, pellicola girata da operatori al servizio
degli alti comandi per inviare messaggi rassicuranti a casa, mobilitare i
sentimenti patriottici, preparare ai successivi, immani sforzi bellici.
Per conoscere la verità c’è dunque bisogno di un “Doppio sguardo sulla
Grande Guerra”: proprio come propone la Cineteca del Friuli (la stessa che
organizza le fenomenali Giornate del Cinema Muto): accanto alle immagini
“addomesticate”, le visioni terrificanti di soldati che escono dalle trincee per
andare a morte certa, i bombardamenti incessanti, le fiumane di profughi e
prigionieri. E inoltre, il fronte visto dall’altra parte, il “miracolo” di Caporetto
(così fu per gli austro-ungarici), la crudeltà dei “barbari” italiani, la
“liberazione” del Friuli.
Ma non è tutto: il primo dei due dvd inseriti nel cofanetto contiene un
documentario curato da Lucio Fabi e Giampaolo Penco, che abbina alle
immagini d’epoca la lettura delle lettere dei fanti. Dall’inferno all’inferno: a
Gorizia un giovane soldato racconta di dormire nel cimitero, tra le bare di
una grande tomba di famiglia. Immediatamente i fotogrammi perdono ogni
aura di gloria posticcia, diventando allucinata testimonianza di una tragedia
senza pari.
Il secondo dvd raccoglie straordinari materiali d’epoca, presentati in ordine
cronologico e scelti con assoluto scrupolo filologico, come testimonia il
libretto di accompagnamento, in cui Fabi ricorda la sterminata produzione
cinematografica “dal vero” realizzata nel corso della Grande guerra. - LUIGI
PAINI, Vite in trincea, Il Sole 24 Ore, 12 novembre 2006
Maggiori informazioni su questo DVD, nella sezione Progetti speciali di
questo sito.
Il paesaggio friulano nel documentario cinematografico, 19101969; con un saggio di Carlo Gaberscek; DVD, 2006; dur. 87'; EUR 15,00
(contrassegno postale: EUR 20,00)
Il cinema nasce dal documentario. Inizialmente, infatti, viene percepito ed
apprezzato come mezzo per conoscere realtà lontane – luoghi, cerimonie
ufficiali, personalità, avvenimenti sportivi, episodi di cronaca in grado di
colpire l’immaginazione di un pubblico che diventa sempre più numeroso e
curioso ma anche realtà più vicine e quotidiane. Questo DVD raccoglie otto
preziosi documenti che testimoniano 60 anni di cinema in Friuli, dal 1910,
data del più antico film sopravvissuto, sino alla fine degli anni Sessanta,
allorché la consuetudine di proiettare documentari nelle sale
cinematografiche scomparve.
Ne sono autori cineasti celebri come Michelangelo Antonioni e Romolo
Marcellini e personalità ingiustamente dimenticate come Antonio Seguini De
Santi, Piero Zorattini o Giorgio Trentin. La raccolta dà la possibilità allo
spettatore di “visitare” alcune località del Friuli oggi profondamente
trasformate; di soffermarsi sul lavoro contadino, artigianale e industriale
negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta e di apprezzare le bellezze
artistiche di Grado, Aquileia, Udine e Gemona, l’architettura tradizionale
della Carnia e quella moderna di Lignano Sabbiadoro.
Film presenti nell’antologia
GRADO E LA LAGUNA DI AQUILEJA (Cines, Roma, 1910); lunghezza
originale: 113 m.; 2’30’’; da un positivo 35mm colorato meccanicamente
donato alla Cineteca del Friuli dal National Film and Television ArchiveBritish Film Institute di Londra.
IL FRIULI (Cineguf, Udine, 1936-1942) di Giuseppe Francescato, Orama
Lestuzzi, Fausto Magnani e Maurizio Sanvilli; 20’30’’; dalla copia su pellicola
invertibile Agfacolor a 16mm di Luigi Francescato.
RITRATTO DI UN PAESE (Tempo in cammino, Roma, 1949); produzione e
regia: Romolo Marcellini; fotografia(bianco e nero) : M. Bonicatti;
operatore: A. Alessandri; montaggio: P. Giomini; adattamento musicale: V.
Chiti; edizioni Fortuna, Roma; 289 m.; 10’; dalla copia nitrato 35mm di
Enrico Mazzoli.
SETTE CANNE, UN VESTITO (Artisti Associati per ICET-Industrie
Cinematografiche e Teatrali, Milano, 1949); regia: Michelangelo Antonioni;
fotografia (bianco e nero): Giovanni Ventimiglia; organizzazione: Vieri
Bigazzi; lunghezza originale: 284 m.; 10’; dal positivo 35mm ricavato dal
controtipo negativo ottenuto dalla copia nitrato depositata presso la
Cineteca del Friuli dalla Caffaro SPA (già Chimica del Friuli) di Torviscosa.
AQUILEIA (Panar-Film, 1954); regia: Piero Zorattini; soggetto: Prof. G.B.
Brusi, Ing. V. De Grassi, Bruno Ianovitz; montaggio: Carlo Pozzi;
commento: B. Ianovitz; musica: Fabor edizioni Sonzogno; organizzazione:
Ennio Pintor; fotografia (Ferraniacolor): Piero Zorattini e Nichi Tromby;
realizzato sotto gli auspici dell’Associazione Nazionale “Pro Aquileia”
presieduta dal cav. del lavoro Franco Marinotti; lunghezza originale: 235
m.; 8’; da una copia positiva 35mm depositata presso la Cineteca del Friuli
dalla Caffaro SPA (già Chimica del Friuli) di Torviscosa.
DONGJE IL FOGOLÂR (Vette Filmitalia, 1963); regia: Giorgio Trentin;
organizzazione: Ugo Novello; fotografia (a colori): Berto Birello; assistente:
Gianni Birello; musica: Egisto Macchi, edizioni musicali Rete; gli interni
sono stati gentilmente concessi dalle famiglie Bierti e Montini e dalla
Locanda Centrale di Gemona del Friuli; 10’; da una copia a 35mm ricavata
da un internegativo ottenuto dal positivo 35mm conservato dall’autore.
LIGNANO (Azienda Autonoma di Soggiorno di Lignano, 1963) di Antonio
Seguini De Santi; a colori; 11’30’’; dalla copia positiva 16mm donata alla
Cineteca del Friuli all’autore.
ARCHITETTURA RUSTICA IN CARNIA (1969); regia: Giorgio Trentin;
fotografia (a colori): Berto Birello; musica: F. Cavaliere; montaggio: Giorgio
Pelliccia; 14’; dalla copia positiva 35mm donata alla Cineteca del Friuli
dall’autore.
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La Cineteca del Friuli | Le Giornate del Cinema Muto
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