REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI SAN DANIELE DEL FRIULI PIANO ATTUATIVO COMUNALE DI INIZIATIVA PRIVATA CENTRO DI EDUCAZIONE E DI ADDESTRAMENTO CINOFILO “NOI E IL CANE” RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA: Inquadramento normativo e territoriale Elaborati cartografici: Certificato catastale e Estratto di mappa Estratto Carta Tecnica Regionale Estratto zonizzazione del P.R.G.C. – Variante n. 74 Obiettivi e criteri informatori del piano Contenuti del progetto Disposizioni di carattere igienico-sanitario Accessibilità dell'area in riferimento alla normativa per il superamento delle barriere architettoniche Effetti delle opere previste dal progetto del piano attuativo comunale sulle componenti ambientali Studi geologici e allegati Asseverazioni dell'estensore del progetto del P.R.P.C. San Daniele del Friuli, 09 luglio 2012 Il Promotore Edi Molinaro L’estensore arch. Giorgio Bin Antonella Cafaro e Giorgio Bin architetti – via A. Andreuzzi 7 – S. Daniele del Friuli - (UD) - tel. 0432 941108 RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA PREMESSA Il presente piano attuativo comunale di iniziativa privata è relativo ad un’area situata a San Daniele del Friuli in frazione Cimano, sul lato destro della strada comunale che dal capoluogo conduce alla frazione in corrispondenza delle prime case dell’abitato. L’area è distinta in mappa catastale del comune censuario di San Daniele del Friuli al Fo. 4 mappale n. 226 ed ha una superficie catastale di mq 8.648,00. L'area rientra attualmente nella perimetrazione prevista dal P.R.G.C. vigente in Sottozona E7.13 (Centro di educazione cinofila “Noi e il cane”) individuabile nella tav. P1 a seguito della adozione con delibera Consiliare n. 43 del 29.09.2011 della Variante n. 74 al P.R.G.C., successivamente approvata con delibera Consiliare n. 10 del 30 marzo 2012, pubblicata sul BUR n. 16 del 18 aprile 2012. Il presente piano attuativo è redatto per conto del proprietario della suddetta area Molinaro Edi, nato a Majano il 05.12.1955 e residente in frazione Cimano a San Daniele del Friuli in via Dei Ponti n. 48, cod. fisc. MLN DEI 55T05 E833R, con l’intento di rendere utilizzabile l’area per la realizzazione di un centro di educazione e di addestramento cinofilo. INQUADRAMENTO NORMATIVO Il presente piano è redatto ai sensi dell’art. 25 comma 5 della legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5, in conformità a quanto disposto dagli art. 7 e 9 del D.P.Reg. 20 marzo 2008 n. 086/Pres., in ottemperanza a quanto disposto dalle norme di attuazione del P.R.G.C. vigente al Capo 5° art. 6 – Sottozona E7 (degli insediamenti rurali maggiori, compresi quelli a carattere industriale) ed in particolare per la Sottozona E7.13 (centro di educazione cinofila “Noi e il cane”) - tav. P1. L’utilizzazione edilizia della zona E7, con riferimento alle singole localizzazioni che sono contrassegnate da un numero d’ordine per l’individuazione e le eventuali prescrizioni particolari, e della Sottozona E7.13 (centro di educazione cinofila “Noi e il cane”) - tav. P1 è subordinata alla formazione di un piano attuativo. DESTINAZIONI D'USO SPECIFICHE DEGLI EDIFICI Edifici relativi alle strutture produttive aziendali agricole, di cui al punto 2) Capo 5° art. 6 – Sottozona E7 delle norme di attuazione del P.R.G.C. vigente. Tra gli edifici destinati a strutture produttive aziendali agricole sono compresi: • edifici per ricovero temporaneo nell’arco della giornata di animali da compagnia, divertimento o ammaestrati, come cani e cavalli, con esclusione di qualsiasi tipo di allevamento o ricovero, anche breve, di animali da produzione, macello o destinati alla commercializzazione; • edifici destinati a funzioni integrative o complementari all’attività (uffici, depositi, magazzini). NORME DI ATTUAZIONE Limitazioni: • area minima interessata dalle attività del richiedente: trattandosi di attività legata all’educazione di animali da compagnia, si prescinde dall’obbligo della verifica della quantità minima dell’area interessata dall’attività del richiedente, di cui al punto 2) Capo 5° art. 6 – Sottozona E7 delle norme di attuazione del P.R.G.C. vigente; • area minima del lotto: mq 5000 (cinquemila); • massimo indice di copertura 20% (venti per cento) dell’area del lotto; • distanza minima dai confini: ml 5,00 (cinque); 1 • distanza tra pareti finestrate di edifici antistanti: minimo ml 10,00 (dieci), salvo il caso della edificazione a contatto; • altezza massima: ml 7,50 (sette e cinquanta) o superiori esclusivamente per motivate esigenze tecnico-produttive. INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il presente progetto si configura come piano attuativo comunale di un lotto unico i cui confini sono così definiti: - a nord e ad est confina con terreni ricadenti in Zona omogenea E4 – sottozona di interesse agricolo paesaggistico, ambito E4.4 – ambito naturalistico collinare del Cimano, tipo C – zone di transizione; - a ovest e a sud confina con aree edificabili ad uso residenziale rientranti in zona B3 – sottozona residenziale estensiva di completamento, in parte edificate. Trattasi di un appezzamento di terreno costituito da un’area centrale ad andamento pianeggiante che lungo la direttrice nord-sud si estende a pendio su due versanti collinari opposti, ad ovest presenta un andamento leggermente ascendente per un breve tratto, ad est si apre in piano verso una zona agricola. La viabilità di accesso all'area avverrà da via Dei Ponti e sarà costituita dalla stradina esistente, di proprietà del signor Molinaro Edi promotore del presente piano attuativo comunale, identificata catastalmente al Fo. 4 mappali n. 335, 336, 337, ricadente in Zona omogenea B3. 2 MAPPA DEL COMUNE DI SAN DANIELE DEL FRIULI Foglio 4 mappale n. 226 Scala 1:2000 3 COROGRAFIA DEL COMUNE DI SAN DANIELE DEL FRIULI 4 Scala 1:5000 ESTRATTO DEL P.R.G. DEL COMUNE DI SAN DANIELE DEL FRIULI 5 Scala 1:10.000 OBIETTIVI E CRITERI INFORMATORI DEL PIANO DESTINAZIONE D’USO Il presente piano attuativo comunale di iniziativa privata è redatto allo scopo di consentire la realizzazione di un centro per l’educazione cinofila in cui possa essere svolta l’attività professionale didattica sotto descritta, consistente in lezioni singole e di gruppo, le quali dovranno essere tenute in orari diurni e canonici, non dovranno arrecare disturbo alla quiete pubblica negli orari per legge considerati di riposo e quiete, e dovranno svolgersi nel rispetto di quanto stabilito dal Regolamento Comunale di Polizia Urbana. Alle lezioni tenute dall'educatore cinofilo è prevista la compartecipazione del cane e del suo proprietario. L'attività cinotecnica che è ammessa presso l'ambito territoriale di cui trattasi non prevede allevamento, pensione/stallo, ricovero, custodia e alimentazione di animali, bensì l'educazione e l'addestramento dei cani. All'interno del centro “Noi e il cane” l'attività di educazione ed addestramento si svolgerà all’aria aperta all'interno di aree recintate (di seguito denominate campi), in modo tale che non ci sia alcun rischio di fuga o di pericoli per l’animale e per terzi. Solo all'interno dei recinti, alla presenza dell'educatore cinofilo e del proprietario, il cane potrà essere liberato dal guinzaglio; al contrario, all'esterno dei campi recintati sarà obbligo per i proprietari trattenere gli animali al guinzaglio. Durante le lezioni la presenza del proprietario è obbligatoria, non essendo prevista attività di presa in custodia degli animali. L’ingresso degli animali in campo dovrà essere consentito solo previa esibizione del libretto sanitario riportante le vaccinazioni e dietro presentazione di esame delle feci negativo alla presenza di parassiti. TIPOLOGIA DELL'ATTIVITA' PREVISTA: EDUCAZIONE ED ADDESTRAMENTO CINOFILO L’educazione cinofila e l'addestramento cinofilo a fini sportivi sono attività professionali che si rivolgono ad una nicchia di mercato molto ricettiva, decisamente in espansione. Il crescente numero degli animali d’affezione che vivono attualmente in Italia, la riscoperta e la nuova consapevolezza della necessità di inserirli nel tessuto sociale, favorendo la convivenza, la buona detenzione, scongiurando problemi comportamentali, rende la figura dell’educatore cinofilo di primaria importanza. Per un buon addestramento deve essere adottata la tecnica più adeguata al carattere dell’esemplare a cui si rivolge. Inoltre l'addestramento non deve riguardare soltanto il cane ma anche e soprattutto il suo padrone, che di fatto è il soggetto che nella vita quotidiana deve interagire con il cane, guidarlo, tutelarlo, controllarlo al fine di vivere una vita serena priva di incidenti e problematiche, e che pertanto deve imparare a conoscerne le abitudini e adottare il comportamento più adatto per una buona convivenza. Le principali esigenze che la figura dell’educatore cinofilo si prefigge di soddisfare sono molteplici: • indirizzare chi desidera avere con sé un cane verso la tipologia di cane più compatibile con il proprio stile di vita e la propria situazione familiare, al fine di evitare problemi di convivenza futuri o scelte errate (razze inadatte, ecc.). A volte il compito dell’educatore cinofilo è anche quello di dissuadere dall’adozione/acquisto di un cane chi palesemente non ha il tempo per occuparsene correttamente o non ha consapevolezza sufficiente di quale sia l’impegno richiesto e quali siano le esigenze fisiche, mentali e sociali dell'animale; • diffondere una corretta cultura cinofila indirizzando i proprietari verso un'accurata gestione degli animali, contribuendo in tal modo a ridurre i casi di abbandono, gravidanze indesiderate, diffondersi di malattie, disagi e problemi comportamentali degli animali, ecc.; • insegnare ai proprietari come migliorare il rapporto con il proprio animale, interagire, comunicare, al fine di eliminare/evitare le incomprensioni che possono portare a problemi comportamentali e di convivenza, scongiurando isolamento/reclusione degli animali con conseguente sviluppo di patologie da deprivazione, oppure abbandoni; 6 • inserimento/reinserimento nel tessuto sociale di animali abbandonati, maltrattati e sequestrati; • pratica di attività di vario tipo, quali apprendimento sociale (clicker training, do as I do, ecc.), attività sportive (freestyle, dog dancing, disc dog, mobility dog, agility dog, obedience, ecc.), a scopi ludici e ricreativi, rinsaldando in tal modo il rapporto tra il cane e il suo proprietario e rendendo la vita dell’animale piena e gratificante. Il proprietario del cane è responsabile per il suo animale. L’educatore insegna al proprietario come insegnare al cane e come comportarsi nelle più disparate situazioni (convivenza tra più soggetti: cani e persone in generale, cani e bambini in particolare, cani e cani, ecc.). La maggior parte dei problemi comportamentali sviluppati dai cani sono causati dalla errata gestione o dall’incuria dei proprietari. Le moderne tecniche di educazione hanno alla base lo studio e l’applicazione dei principi dell’etologia. Mirano al benessere dell’animale, alla soddisfazione delle sue esigenze psicofisiche e al suo diritto ad un trattamento eticamente corretto. I metodi applicati rifiutano la coercizione e gli strumenti coercitivi (collari a strozzo ecc.) e qualsiasi forma di violenza, intimidazione e punizione. CONTENUTI DEL PROGETTO Il progetto si esplicita nella definizione di un intervento che si riferisce ad un lotto unico, la cui viabilità di accesso dalla strada comunale è costituita dalla stradina esistente identificata catastalmente al Fo. 4 mappali n. 335, 336, 337. La viabilità interna al lotto consiste essenzialmente nella realizzazione di un’area destinata a parcheggio privato di relazione, al servizio dell'educatore cinofilo, addetto all'attività, e della clientela. In riferimento al tipo di attività per la quale il lotto verrà utilizzato, limitata, come sopra detto, all'educazione e all'addestramento cinofilo consistenti in lezioni che si svolgeranno all'aria aperta ed in orari diurni, è prevista la costruzione di recinti, di grandi dimensioni, da utilizzare per l'attività didattica e per le diverse attività attinenti il centro di educazione ed addestramento cinofilo. Il progetto del piano attuativo comunale prevede che, per ragioni di sicurezza, i recinti siano realizzati a distanza non inferiore a ml 1,00 dai confini del lotto e che tutti gli spazi di attività all'aperto (campi recintati) siano dotati di idonee fasce di rispetto (percorsi esterni ad essi) di larghezza, misurata dal limite esterno delle recinzioni dei campi, non inferiore a ml 1,00. Sul lato ovest del lotto la recinzione sarà posizionata a distanza ml 1,00 dall'area destinata a parcheggio. L’intervento descritto nella documentazione di progetto, inerente tavola numerica dei parametri urbanistici e rappresentazioni grafiche dei contenuti del piano, definisce le massime dimensioni raggiungibili dall’insediamento e il posizionamento delle strutture previste per esso. Tale documentazione consiste in: - TAV. 1 ELABORATI GRAFICI DELLO STATO DI FATTO Planimetria dello stato di fatto Profili Documentazione fotografica scala 1:500 scala 1:500 - TAV. 2 ELABORATI TABELLARI E GRAFICI DI PROGETTO Planimetria di progetto scala 1:500 Tavola numerica dei parametri urbanistici PRESCRIZIONI GENERALI Il presente progetto ha lo scopo di individuare livelli minimi qualitativi e quantitativi da rispettare nella realizzazione dell'insediamento di cui trattasi, al fine di garantirne un idoneo 7 livello di funzionalità, nonché la conformità alle norme di legge che sotto qualsiasi titolo regolano la sua progettazione, costruzione ed esercizio, quali ad esempio le norme urbanistiche, di sicurezza, di igiene, per il superamento delle barriere architettoniche, ecc. Gli impianti di cui l'insediamento sarà costituito dovranno essere realizzati ed attrezzati in modo da consentirne l'utilizzazione in condizioni di adeguato benessere, igiene e sicurezza. In particolare, saranno caratterizzati dalle seguenti parti funzionali: 1) spazi per l'attività di educazione ed addestramento cinofilo, comprendenti: campi opportunamente attrezzati, percorso di distribuzione tra i campi recintati, fasce di rispetto perimetrali; 2) spazi per i servizi di supporto, comprendenti: manufatti costituiti da strutture ad uso ripostiglio e del tipo gazebo o pergola; 3) spazi per i clienti: parcheggi, percorsi. L'articolazione e le relazioni tra i diversi spazi saranno tali da assicurare le necessarie integrazioni e l'assenza di interferenze. La soluzione distributiva terrà conto delle esigenze relative all'attività, nonché degli aspetti gestionali e dell'inserimento dell'impianto nel contesto ambientale, adottando, possibilmente, tecnologie e materiali ecocompatibili. LOCALIZZAZIONE Il progetto prevede che l'insediamento sia inserito nel contesto ambientale adeguatamente, attraverso interventi che non introdurranno elementi nuovi non compatibili con il contesto stesso, che non ne altereranno l'equilibrio e le caratteristiche peculiari, e che saranno realizzati nel rispetto dell’ambiente e degli equilibri consolidati. L'organizzazione funzionale dell'area tiene conto delle esigenze specifiche relative all'attività dell'insediamento (tipo ed estensione degli spazi funzionali, morfologia, orientamento, ecc.), delle esigenze connesse all'accessibilità e fruibilità da parte degli utenti, e di quelle relative alla sicurezza nell'utilizzo (viabilità, aree di sosta, ecc.). ACCESSO AL LOTTO E AREE PARCHEGGIO L’area è dotata di un accesso da via Dei Ponti, costituito dalla stradina di proprietà privata esistente, identificata catastalmente al Fo. 4 mappali n. 335, 336, 337, ricadente in Zona omogenea B3. Il progetto prevede che l'insediamento venga dotato di un'idonea area da destinare a parcheggio privato di relazione interno al lotto di proprietà, il cui dimensionamento terrà conto dell’importanza, destinazione e modalità di utilizzo dell'insediamento stesso, nonché della sua localizzazione e del fatto che sarà perlopiù destinato agli autoveicoli del personale addetto all'attività (l'educatore cinofilo) e dei proprietari degli animali. Il numero previsto, valutato non superiore a otto contemporaneamente, non rende necessario effettuare uno studio delle modalità di accesso ed esodo dall'impianto valutato sul numero di coloro che raggiungono e lasciano l'impianto direttamente a piedi senza l'ausilio di mezzi pubblici, mediante mezzi di trasporto collettivo organizzato (autopullman), mediante mezzi di trasporto individuale (cicli, motocicli, autovetture). Sempre in relazione alla destinazione prevista, non si prevede la realizzazione di aree di sosta per gli spettatori, per personale addetto alla manutenzione dell'impianto, per i mezzi di soccorso (ambulanze), per i mezzi di intervento (Polizia, Vigili del Fuoco, ecc.). Il dimensionamento dell'area di sosta per i mezzi viene valutato di massima, in base alle seguenti utilizzazioni e superfici convenzionali, esclusi gli spazi di manovra: • cicli e motocicli: n. 2 utenti totale mq 6,00; • autovetture: n. 7 utenti totale mq 88,55; • posto auto riservato ad eventuale utenza disabile: n. 1 mq 17,60. La pavimentazione dell'area parcheggio sarà costituita da fondazione in materiali misti granulari vagliati, costituiti da ghiaia, detrito e frantumato arido provenienti da cave di prestito o alvei di torrente e strato superficiale in pietrischetto compattato. 8 In relazione all'utilizzazione non intensiva dell'insediamento e alla tipologia della pavimentazione prevista per l'area parcheggio, la quale rimane di proprietà del promotore del presente piano, vengono adottati opportuni accorgimenti al fine di evitare che le acque meteoriche superficiali o detriti terrosi ed altro eventualmente trasportati dal passaggio di veicoli si riversino sulla strada pubblica, la quale, tra l'altro, è collocata ad una quota altimetrica superiore rispetto alla stradina di proprietà privata dalla quale si accede al lotto, nonché rispetto alla zona di accesso al lotto prossima alla stradina stessa. In particolare, l'andamento della pavimentazione dell'area parcheggio dovrà essere caratterizzato da una leggera pendenza lungo la direttrice sud, in modo da favorire il deflusso delle acque meteoriche superficiali verso l'attigua area a verde interna al lotto. Non è previsto il convogliamento delle acque reflue attraverso linee di scarico alla condotta fognaria pubblica. RECINZIONI E SPAZI PER LE ATTIVITA' Per ragioni di salvaguardia e controllo, l'intera area destinata all'insediamento, ad esclusione dell'area destinata a parcheggio, dovrà essere delimitata attraverso una recinzione. Gli spazi per le attività saranno individuati all'aperto, all'interno di campi recintati, in modo tale che non ci sia alcun rischio di fuga o di pericoli per l’animale e per terzi; dovranno consentire lo svolgimento della pratica di educazione ed addestramento cinofilo in condizioni di sicurezza, tenendo conto delle esigenze connesse ai diversi livelli di svolgimento dell'attività e agli specifici spazi destinati alle diverse funzioni. Tra i suddetti spazi saranno possibilmente evitati collegamenti lunghi e tortuosi. All'interno dei campi la gestione dei cani è affidata totalmente ed in ogni momento all'educatore cinofilo e ai loro proprietari, che dovranno assumersene la piena responsabiltità; se tale condizione risulta garantita, le recinzioni potranno avere altezza non inferiore a ml 1,20. Per la tipologia di recinzione sono da preferire soluzioni integrate con l'ambiente circostante, quale rete di acciaio a maglia quadrata o romboidale, zincata e plastificata di colore verde con paletti di sostegno in tubolare di ferro preverniciato di colore verde o con paletti in legno. Al fine di evitare interferenze con l'attività didattica e possibili fattori di disturbo, gli spazi di attività (campi) dovranno risultare inaccessibili ai visitatori. SEGNATURE DEI CAMPI (RECINTI) Non devono essere necessariamente adottate segnature dei campi recintati adibiti alle diverse attività differenziate tra di loro per tipologia e colorazione, in quanto all'interno dei campi l'educatore cinofilo svolgerà l'attività didattica assumendone in ogni momento la gestione ed organizzazione rispetto ai cani e ai loro proprietari. FASCE DI RISPETTO Tutti gli spazi di attività all'aperto (campi) dovranno essere dotati di idonee fasce di rispetto (percorsi esterni ad essi), ad andamento regolare, di larghezza (misurata dal limite esterno delle recinzioni dei campi) non inferiore a ml 1,00. PAVIMENTAZIONI Il piano di calpestio dei campi di addestramento, dei percorsi di distribuzione e delle fasce di rispetto perimetrali al lotto sarà costituito da terreno naturale inerbito, possibilmente facilmente drenante per evitare ristagni d’acqua piovana. DOTAZIONE DI ATTREZZATURE ED ATTREZZI PER LA PRATICA DI ADDESTRAMENTO CINOFILO Gli spazi destinati all'attività di addestramento cinofilo potranno essere dotati delle attrezzature fisse, amovibili e mobili necessarie allo svolgimento dell'attività. Tali attrezzature, come pure i sistemi di ancoraggio permanente o temporaneo, dovranno essere a norma di legge, ed in particolare dovranno avere la caratteristiche indicate dalle normative europee specifiche (UNI EN, ISO). Tutti gli ancoraggi, fermi, ritenute e simili, di attrezzi ed 9 attrezzature dovranno essere realizzati in modo da non costituire pericolo per gli utenti ed essere in grado di sopportare le sollecitazioni statiche e dinamiche conseguenti dalle condizioni di uso normale o accidentale, tenendo conto di un idoneo coefficiente di sicurezza da applicare ai carichi di esercizio. CONDUZIONE E MANUTENZIONE Le operazioni di conduzione (per preparazione delle attività, pulizia, controlli, ecc.) e manutenzione ordinaria dovranno risultare facilmente eseguibili. A tal fine, i percorsi tra gli spazi di attività e gli spazi per i servizi di supporto sono previsti quanto più possibile brevi e privi di dislivelli. Lo smaltimento dei rifiuti dovrà avvenire secondo quanto disciplinato dal regolamento comunale per la gestione dei rifiuti. MANUFATTI DI SUPPORTO PER L’ATTIVITA’ Non è prevista la realizzazione di edifici ad uso ricovero anche temporaneo nell’arco della giornata degli animali, né la realizzazione di edifici destinati a funzioni integrative o complementari all’attività ad uso uffici, spogliatoi, servizi igienici. Si prevede solo la possibilità di realizzazione di manufatti costituiti da strutture ad uso ripostiglio, nonché di manufatti del tipo gazebo o pergola. I fabbricati ad uso deposito attrezzi o ripostiglio e le tettoie, che comportano volumetria e/o superficie coperta, potranno essere realizzati anche con sistema costruttivo prefabbricato in legno o similare; potranno avere copertura ad una o due falde, e il manto potrà essere costituito anche da guaina impermeabilizzante di colore grigio o verde. Posizionamento e superficie coperta massima vengono indicati sull’elaborato grafico di progetto TAV. 2 del presente P.R.P.C. I locali ad uso ripostiglio dovranno avere porte di accesso ed eventuali percorsi interni dimensionati in modo da consentire senza difficoltà il passaggio delle attrezzature per la conduzione e la manutenzione previste. I serramenti dovranno risultare facilmente pulibili; quelli vetrati dovranno essere muniti di vetri di sicurezza là dove previsto dalla normativa vigente. L’apertura delle porte dovrà essere nella direzione di uscita. I manufatti del tipo pergola, oppure quelli del tipo gazebo qualora non comportino superficie coperta, potranno essere costituiti da strutture prefabbricate permanenti rimovibili in legno, metallo o pali in cls; se del tipo pergola potranno avere elementi orizzontali metallici o in legno a sostegno di piante rampicanti; se del tipo gazebo potranno avere copertura impermeabile in telo di poliestere. Le altezze dei suddetti manufatti dovranno essere conformi alle normative edilizie locali. Le eventuali pavimentazioni dovranno essere di tipo non sdrucciolevole. Le caratteristiche dei materiali impiegati dovranno essere tali da consentire la facile pulizia di tutte le superfici evitando l'accumulo della polvere, facilmente pulibili e igienizzabili. Non è prevista la dotazione di impianti elettrici e di illuminazione, idraulici e di riscaldamento. STAZIONI ATTREZZATE Potranno essere dislocate all'interno del lotto stazioni attrezzate. L'area della stazione sarà preferibilmente pianeggiante. La pavimentazione potrà essere di qualsiasi tipo, preferibilmente terreno naturale, possibilmente inerbito, comunque facilmente drenante per evitare ristagni d'acqua piovana. Le attrezzature, costituite da panche, ceppi e simili, saranno di massima realizzati con strutture in legno, anche utilizzando elementi naturali reperibili in loco. Onde poter resistere alle intemperie è comunque opportuno che i materiali siano trattati con impregnanti o protettivi. Gli elementi di collegamento e la ferramenta in genere dovranno essere protetti dalla ruggine. Tutti gli elementi strutturali dovranno essere saldamente collegati tra loro e stabilmente ancorati al terreno o nella pavimentazione, ove necessario con plinti di adeguate dimensioni. I collegamenti e gli ancoraggi dovranno essere in grado di 10 sopportare le sollecitazioni anche dinamiche dovute all'uso tenendo conto di un idoneo coefficiente di sicurezza da applicare ai carichi di esercizio. Analogo dimensionamento alle sollecitazioni dovrà essere assicurato per le diverse parti costitutive, gli elementi di giunzione, sospensione e simili. Dovranno essere evitate sporgenze, elementi con spigoli vivi o scheggiabili, parti metalliche appuntite o taglienti e simili, elementi sporgenti non facilmente individuabili o non segnalati. Per le tipologie di attrezzi e per altre indicazioni si farà riferimento alle normative UNI EN vigenti. VEGETAZIONE ERBACEA, ARBOREA ED ARBUSTIVA Il verde è una componente fondamentale dell'insediamento, in quanto oltre ad assolvere alle normali funzioni igienico-sanitarie di riequilibrio bioclimatico e di rigenerazione della qualità dell’aria e del suolo, riveste particolare importanza nella creazione di questo specifico ambito destinato ad attività che si svolgono all'aria aperta. La creazione dell'insediamento oggetto del presente piano attuativo comunale non compromette la conservazione della vegetazione esistente. Sono previsti interventi di limitata entità relativi alla piantumazione di specie arboree ed arbustive, i quali hanno come obiettivo rispondere alle esigenze e richieste connesse alla fruizione del verde, per l'ombreggiamento e a corredo di parte dei percorsi. Dovranno essere impiegate specie vegetali adatte agli ecosistemi locali, contenute in elenchi riconosciuti e validati da istituti specializzati. La disposizione delle piante dovrà essere tale da consentirne lo sviluppo a maturità in modo adeguato. La gestione e gli interventi di manutenzione dovranno essere attuati nel rispetto delle piante ed in conformità alle condizioni ambientali in cui esse si sviluppano. Si dovranno effettuare idonee operazioni di manutenzione ordinaria, comprendenti lo sfalcio del manto erboso per facilitarne la percorribilità, le potature delle essenze arboree ed arbustive, le concimazioni e le irrigazioni; e si dovranno effettuare idonee operazioni di manutenzione straordinaria, comprendenti la potatura di formazione e di risanamento ed i diradamenti. Le operazioni di potatura dovranno essere eseguite a regola d’arte, con attrezzi idonei, da personale esperto, e dovranno interessare di norma rami di diametro non superiore ai 10 cm, avendo cura di lasciare un ramo con funzione di “tira linfa”. E’ fatto obbligo di asportare le branche morte ed è consigliato l’uso di trattamenti fungicidi sulle ferite al fine di ridurre pericoli d’infezione. Tutti gli interventi di potatura potranno di norma essere effettuati: • per le specie decidue nel periodo autunno/invernale; • per le specie decidue nel periodo autunno/invernale; • per le specie sempreverdi nei soli periodi di riposo vegetativo; • per tutte le specie, relativamente alle parti morte, tutto l’anno. E’ di norma da escludersi il transito di mezzi meccanici non di servizio, nonché attività o transiti che danneggino in maniera permanente la vegetazione. All'interno del lotto sono peraltro ammessi utilizzazioni ed usi non compatibili, secondo le indicazioni del comma precedente, se accompagnate da opere di ripristino o miglioramento dell’assetto generale della vegetazione. IMPIANTI A RETE Non è prevista la dotazione di impianti elettrici e di illuminazione, idraulici e di riscaldamento, di adduzione e distribuzione di acqua. Non sono previsti la raccolta, il trattamento, il convogliamento delle acque reflue attraverso linee di scarico alla condotta fognaria pubblica. DISPOSIZIONI DI CARATTERE IGIENICO-SANITARIO Gli animali dovranno essere accuditi, e dovranno essere adottate tutte le misure idonee a garantire il loro benessere. Il proprietario del cane ne è responsabile e custode. 11 L’ingresso degli animali al centro di educazione ed addestramento dovrà essere consentito solo previa esibizione del libretto sanitario riportante le vaccinazioni, e dietro presentazione di esame delle feci negativo alla presenza di parassiti, i quali dovranno essere messi a disposizione dell'autorità' competente al momento delle ispezioni o su richiesta. Dovranno essere predisposti punti di abbeveraggio in modo che gli animali possano disporre di un'appropriata quantità di acqua potabile, di qualità adeguata, non stagnante. La fornitura dovrà essere effettuata a cura dell'addetto al centro (l'educatore cinofilo), attraverso l'uso di contenitori a norma di legge, e somministrata attraverso abbeveratoi, in modo da ridurre al minimo le possibilità di contaminazione. Lo smaltimento dei rifiuti dovrà avvenire secondo quanto disciplinato dal regolamento comunale per la gestione dei rifiuti. ACCESSIBILITA' DELL'AREA IN RIFERIMENTO ALLA SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NORMATIVA PER IL La fruizione personale e autonoma in sicurezza di una parte quanto più possibile ampia dell’area da parte di ogni utente, compresa una fascia quanto più ampia possibile di utenza con disabilità, rapportata alle caratteristiche naturali dell'area stessa e alla sua morfologia e pertanto al livello di difficoltà e grado di impegno per la sua percorrenza, è garantita: • con percorsi ad andamento semplice e regolare senza strozzature e ostacoli; • attraverso la dotazione nello spazio organizzato ad area parcheggio di almeno un posto auto riservato ad eventuale utenza disabile. Si suggerisce uno sfalcio frequente del manto erboso per facilitare la percorribilità delle superfici a verde. EFFETTI DELLE OPERE PREVISTE DAL PROGETTO DEL PIANO ATTUATIVO COMUNALE SULLE COMPONENTI AMBIENTALI La tipologia e le caratteristiche tecniche delle opere che il progetto di piano prevede possano essere realizzate sono relative all’uso di materiali e di attrezzature che rispettano le caratteristiche ambientali del luogo. La realizzazione delle opere che il progetto di piano prevede possano essere realizzate e la loro successiva manutenzione non fanno prevedere ricadute significative in termini di impatto sull’ambiente, non produrranno impatto nella fase di realizzazione e non comportano la necessità di individuare misure di compensazione. Attraverso l'intervento in progetto non saranno introdotti elementi nuovi non compatibili con il contesto e l'intervento sarà realizzato nel rispetto dell’ambiente e degli equilibri consolidati. STUDI GEOLOGICI Per i dati relativi alla natura del sottosuolo ci si rifà agli studi relativi alle condizioni geologiche, idrauliche e valanghive del territorio contenuti nelle “Indagini geologiche e geologico-tecniche per la redazione del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale” redatto per il Comune di San Daniele del Friuli dalla Geosyntech - Società per la geologia e l’ingegneria a firma del dott. geol. Carlo Alberto Masoli nel luglio 2002. Dalla analisi della documentazione sopracitata emerge che l’area in esame rientra nella “Carta litostratigrafia dei terreni superficiali e di ubicazione delle indagini eseguite” nella classificazione MSG – Limi e argille con sabbie e ghiaie per la parte centrale dell'area e rientra nella classificazione Gsµ – Ghiaie e sabbie limo-argillose per le restanti parti, mentre 12 nella “Carta della zonizzazione geologico tecnica in prospettiva sismica” è individuata in zona Z5 per la parte centrale dell'area ed è individuata in zona Z3 per le restanti parti. Allegati: • estratto della Relazione di “Indagini geologiche e geologico-tecniche per la redazione del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale”, redatto per il Comune di San Daniele del Friuli dalla Geosyntech - Società per la geologia e l’ingegneria a firma del dott. geol. Carlo Alberto Masoli nel luglio 2002; • estratto Carta litostratigrafia dei terreni superficiali e di ubicazione delle indagini eseguite; • estratto Carta della zonizzazione geologico tecnica in prospettiva sismica. San Daniele del Friuli, 09 luglio 2012 IL PROGETTISTA arch. Giorgio Bin 13