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a
l SQUILLA
Mensile della Parrocchia SS. Nazaro e Celso
Bresso
1 Maggio 2011
Giovanni Paolo II
Beato
Rosario tra le case
Prime Comunioni: Photogallery
Scuola di italiano per stranieri
Anno LXXXII - Numero 5 - Maggio 2011
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la parola del parroco
Cultura, confronto, apertura
Il Cortile dei Gentili
el Natale del 2009 Papa Benedetto
lanciava un’idea ai suoi collaboratori: occorre un luogo “dove gli
uomini possano in una qualche maniera agganciarsi a Dio, senza conoscerlo e
prima che abbiano trovato l’accesso al
suo mistero”. Di qui nasce “Il Cortile
dei Gentili”: il nome deriva da quel cortile dell’antico Tempio di Gerusalemme
dove anche i non ebrei (i gentili) potevano accedere. Si tratta di una serie di
incontri tenuti in università laiche internazionali dove intellettuali credenti e
non credenti si ascoltano sui grandi
temi della vita; ma anche incontri sui
sagrati delle grandi cattedrali, in cui
giovani credenti e non credenti possano
ascoltarsi. Non “duelli” ma “duetti”,
dice il Card. Ravasi, cui è stata affidata
questa iniziativa, che dallo scorso febbraio è partita da Parigi.
Un cortile: l’idea è bella. Quando, da
piccoli, scendevamo in cortile a giocare,
ognuno apparteneva alla propria famiglia, credente o non credente che fosse.
Eppure ciò non ci impediva di giocare
insieme (cosa essenziale per crescere
sani), di condividere esperienze, di
diventare amici; e ognuno continuava
ad appartenere serenamente alla propria famiglia. Una cosa analoga avviene
nella scuola, che può, deve essere un
cortile dove stili e opzioni di vita si
incontrano nel rispetto e nel confronto
che dal rispetto deriva. Così dovrebbe
essere il terreno della cultura: Papa
Benedetto lo auspica e lo incoraggia.
Anche la comunità cristiana della nostra
Bresso ha un progetto nel cuore: quello
di coordinare le risorse culturali che
sono maturate dentro la sua storia, per
offrirle al bene della città. Sono realtà
attive su più campi: quelli della musica
e dell’arte, del cinema e del teatro, della
N
formazione e dell’informazione (tra cui
la nostra “Squilla”). Che splendida possibilità avrebbero di essere un “cortile”
per mostrare le tracce di Dio nascoste
dentro le dimensioni più nobili e belle
dell’uomo! Che contributo di umanità
più alta potrebbero umilmente ma fieramente offrire alla nostra Bresso!
Ecco perché – come i lettori della
“Squilla” sanno già – l’ultimo Consiglio
Pastorale delle tre Parrocchie ha varato
un percorso di coordinamento delle
realtà culturali della nostra Chiesa locale. Ora siamo nella fase di far partire
fattivamente questo progetto; contribuire in maniera più condivisa, e con risorse più abbondanti, all’organizzazione
della Sagra della Madonna del
Pilastrello, che egregiamente da anni è
coordinata dal Centro Culturale
Manzoni. Una possibilità di comunione
maggiore tra noi diventa una migliore
offerta alla città che abitiamo e amiamo, certi che le diverse sensibilità presenti fra noi cattolici possono ascoltarsi
e maturare reciprocamente, e poi
incamminarci nell’offerta culturale sulla
piazza della città. Sono sicuro infatti
che, incontrandosi attraverso il Cortile
della cultura, credenti e non credenti o
credenti di altre religioni possono
(come dice il Card. Ravasi in un’intervista al mensile “Jesus” di febbraio 2011)
“scoprire consonanze e armonie pur
nella loro difformità; possono deporre i
linguaggi soltanto autoreferenziali o
polemici e possono far alzare lo sguardo a una umanità spesso troppo curva
sull’immediato, sulla superficialità, sull’insignificanza, verso l’Essere nella sua
pienezza”. Una grande avventura abbiamo davanti. Sapremo, tutti, raccogliere
la sfida?
I preti di Bresso
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la nostra comunità
Rinati al fonte battesimale
BARNI Alessandra
FOGARINO Aleksandra
FOGARINO Gaia
SANTANGELO Riccardo Diego
TOSONI Andriy
MATTERA Nicolas
Riposano in Cristo
REMONDINI Emilio di anni 70
FRANZOSI Carolina di anni 82
MESSINA Giuseppe di anni 74
TORTO Giuseppe di anni 80
BISANTI Eupremio di anni 74
NATALE Rinaldo di anni 81
Sposati nel Signore
-----------------
Legati del mese di Maggio
2
3
6
7
9
14
16
ore
ore
ore
ore
ore
ore
ore
17
20
21
25
ore
ore
ore
ore
ore
ore
ore
28
30
7
7
7
9
7
9
7
9
17,30
7
7
9
9
17,30
9
9
VITTORI Guido e DE PONTI Giuseppina
COLOMBO Piero e RECALCATI Virginia
RECALCATI Virginio e ALFIERI Angela
MEANA Cesare e CAPPELLETTI Irene e Mariangela
CAPRA Felice e LECCHI Luigia
ANDREONI Enrico e Brigida
CASSAMAGNAGHI Ines, Carlo e SORMANI Maria
CAVENAGO Maria e Rina
CORNO Pietro e Lucia
MAZZOLA Angelo e BIANCHI Maria
STRADA Innocente e SAVINO Vittorio
MAGNI Pierino e CAVENAGO Melania
LOVATI Innocente e Rosa
MAZZOLA Enrico, Carolina, Emilia
PEREGO Giulio e ANDREONI Giulia
ORIANI Vittorio
Per verificare il calendario 2012 dei legati in suffragio dei defunti
il Parroco chiede ai parenti
- qualora non l’avessero già fatto gli scorsi anni di passare in Segreteria Parrocchiale (lun-ven h. 17.30-19).
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notiziario
Una copertina per il papa Giovanni Paolo II beato
Dobbiamo tanto a Giovanni Paolo II. Per molti è stato il Papa della propria giovinezza, per altri le sue parole e i suoi gesti sono stati portatori di una ventata di
fiducia e di speranza, per altri ancora una occasione di conversione o di scoperta
della propria vocazione. “La Squilla” gli doveva la copertina di maggio 2011.
Anche un gruppo di bressesi era a Roma per la beatificazione: il parroco, all’orario annunciato, è andato due volte alla partenza per farli sentire portavoce di tutti
noi … ma la fretta di partire era tale che i pellegrini erano già in viaggio. Sarà
bello farci raccontare cosa hanno vissuto.
ADOTTA UNA FAMIGLIA
AGGIORNAMENTO MENSILE
In aprile sono stati stanziati € 14.700 a favore di altre 10 famiglie.
A tutt’oggi sono accompagnate 18 famiglie (63 persone)
Con un totale di € 29.700.
Grazie a tutti i donatori e...a quelli che vorranno esserlo!
Bravi parrocchiani!
Quest’anno chi partecipa all’Eucaristia quotidiana, i pensionati, i più vicini alla
vita comunitaria sono stati invitati per tutta la Quaresima a un gesto di delicatezza: scegliere il momento della confessione pasquale lontano dai giorni del Triduo
Pasquale. Il motivo di ciò: risparmiare una scoraggiante attesa a chi – lavoratori,
giovani, persone in crisi, in ricerca, nel dolore, nel dubbio… – cerca proprio e solo
in quei giorni un prete per il suo cammino di conversione. I nostri sacerdoti ringraziano per aver raccolto l’invito: anche così una Parrocchia si mostra accogliente e missionaria. Certo, c’è chi, vedendo il confessionale accessibile, non resiste
alla tentazione di una “spolveratina” dell’ultimo momento anche se si è confessato la settimana prima…
Una Quaresima intensa, un Triduo nutriente
Una Quaresima intensa: molti sono stati gli stimoli. Il cammino di catechesi per
rigenerare la nostra partecipazione all’Eucaristia ha visto coinvolte circa 300 persone adulte e giovani. L’adorazione della Croce il venerdì sera, con la chiesa aperta e silenziosa e con i sacerdoti disponibili per le confessioni. Le Lodi che precedono l’Eucaristia delle 9, con la breve omelia che contraddistingue questo tempo.
La celebrazione domenicale e le giornate di ritiro per le famiglie dei ragazzi
dell’Oratorio, che hanno raggiunto diverse centinaia di persone. La Via Crucis con
il nostro Cardinale a Sesto. La “Settimana con Gesù” per i giovani, la “Crocevia”
per i preadolescenti. La cura profusa per un Triduo Santo capace di nutrire il
nostro desiderio di Dio, contemplando la vicenda di Gesù culminata nella sua
Pasqua. Tutti incoraggianti segni che una normale Parrocchia come la nostra è in
grado di accompagnare il cammino di chi cerca Dio e si affida a Lui.
I preadolescenti dagli ammalati
Forse molti non lo sanno, ma c’è un bel gesto che va fatto conoscere a tutti. La
domenica delle Palme, dopo la Messa delle 10.15, i preadolescenti (11-14 anni)
dell’Oratorio portano il ramoscello d’ulivo benedetto a casa di circa 120 anziani e
ammalati che non possono uscire. È una sana educazione dei ragazzi a sentirsi
portatori di Vangelo; e un invito agli ammalati ad aver fiducia in quel Signore che
sa servirsi anche dei ragazzi per farci vivere nella speranza.
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notiziario
Dalla nostra Polisportiva: attenzione, truffa telefonica libretto!
Siamo a segnalare a tutti i nostri Sponsor che ci sono pervenute segnalazioni di
aziende sponsorizzatrici che hanno ricevuto una chiamata da una signora (dice di
chiamarsi Sara) che si identifica come una responsabile della Polisportiva e
richiede il pagamento della quota di sponsorizzazione per il nostro libretto annuale. Tale persona non è assolutamente autorizzata a fare ciò ed esercita una vera a
propria truffa nei nostri confronti. Vi invitiamo pertanto a segnalare al vostro referente per le sponsorizzazioni (Lesma Francesco, Plantamura Ugo, Barbieri
Maurizio, Villa Ladislao, Villa Marco, Magro Sergio, Cini Simone) eventuali "contatti estranei" e a versare sempre e solo ad esso la quota pattuita.
PELLEGRINAGGIO DECANALE
S. Maria dei Miracoli in s. Celso a Milano
VENERDÌ 20 MAGGIO
Partenza pullman da piazza Martiri h. 19.30 Rientro per le 22.45 circa
Iscrizioni in sacristia versando € 7
RIFUGIATI POLITICI:
storie di dignità e di dolore
Sabato 21 maggio
In ascolto di rifugiati politici ospiti presso la Parrocchia san Carlo
Oratorio s. Giuseppe h. 17.30 A CURA DEI GRUPPI FAMIGLIARI,
APERTO A TUTTI!
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notiziario
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notiziario
Gruppo parrocchiale Terza Età
Programma attività mese di Maggio
Giovedì 5:
Giovedì 12:
Giovedì 19:
Giovedì 26:
Ore
Ore
Ore
Ore
15
15
15
15
festa di Compleanno
Maria: la tradizione e il mese di Maggio
Tombolata
Incontro con il Medico
Inoltre si ricorda che tutti i mercoledì, alle ore 15, chi vuole può partecipare
ai lavori a maglia e in stoffa a favore dei nostri missionari.
Il gruppo dei partecipanti alla visita alla Biblioteca Ambrosiana
e all’urna di san Carlo in Duomo. Milano - 28 aprile 2011
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commissione affari economici
Situazione economica
a cura della Commissione per gli affari economici
1) Campo sportivo oratorio
Pagamenti effettuati aprile 2011
Totale impegnato
Totale pagamenti effettuati al 30/04/2011
Totale debito residuo
€ 500.000,00
€ 365.552,00
€ 134.448,00
Offerte per campo sportivo oratorio
(marzo 2011)
NN
Per don Gianfranco, per opere parrocchiali
Dai mattoncini domenica 10/04/2011
E.E.G.
NN
NN
Dalle famiglie della Prima Comunione
€
€
€
€
€
€
€
Totale offerte di aprile 2011
Totale offerte al 31/03/2011
Totale offerte al 30/04/2011
€
2.080,00
€ 38.490,00
€ 40.570,00
10,00
50,00
520,00
50,00
200,00
50,00
1.200,00
2) Mutuo Credito Sportivo - Roma (fino al 2013)
Debito residuo in linea capitale € 67.343,63
1) Lavori in parrocchia
Tecnorex Impianto antintrusione - acconto
9
€
4.800,00
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vita parrocchiale
Imparare la lingua locale è una fondamentale forma di integrazione.
La scuola d’italiano per stranieri
In Oratorio San Giuseppe, c’è una gratuita e accessibile scuola d’italiano
per gli stranieri che lavorano tra noi. Mamme e giovani tra i primi frequentanti.
di Alba Lo Piccolo, a nome del gruppo degli insegnanti
o scorso ottobre nella nostra
comunità è partita la scuola d’italiano per stranieri adulti. Attenti
alla situazione delle famiglie, Caritas
e San Vincenzo hanno unito le risorse
per organizzare al meglio un progetto
che fa fronte a molteplici esigenze. I
nostri sacerdoti, molto sensibili a
questa iniziativa, hanno messo a
disposizione un’aula dell’Oratorio. La
scuola è gratuita, sostenuta dalla
forza pensionistica e da cittadini che
desiderano offrire un po’ del loro
tempo. Questa iniziativa fa da supporto alla “scuola cittadina” che si è
avviata presso la Parrocchia
Madonna della Misericordia. La scuola cittadina rilascia, a fine corso, la
“certificazione di frequenza”, attesta-
L
to oggi fondamentale per i documenti degli stranieri.
Le persone che frequentano la scuola
della nostra comunità provengono da
Egitto, Marocco, Romania, Albania e
Nigeria. Sono quasi tutte mamme
impossibilitate a frequentare la
“scuola cittadina” perché hanno la
famiglia da accudire o giovani senza
o con poco lavoro. Gli insegnanti
sono sei e mettono a disposizione,
per ogni alunno, circa quattro ore alla
settimana. Gli alunni sono stati tutti
informati di questo articolo ed è stato
chiesto loro se desideravano intervenire con qualche pensiero. Entusiasti
e favorevoli, hanno così risposto: “Sì!
Scrivi che adesso riesco ad andare in
Posta e compilo, da sola, un bollettino!”: è una signora proveniente dal
Marocco, che vive in Italia da anni.
Frequenta con le sue amiche la scuola
e spesso aiuta l’insegnante traducendo in arabo alcune parole di difficile
comprensione.
Un ragazzo nigeriano ringrazia: “Mi
piace frequentare la scuola, mi piace
la lezione con il mio maestro, perché
quando sono con lui mi sento rilassato. Sono migliorato nel parlare e capisco quasi tutto”.
Una signora egiziana racconta: “Mi
trovo molto bene alla scuola d’italiano, perché ho imparato tante cose sul
modo di scrivere. Il mio maestro
accetta le nostre difficoltà, è un uomo
con tanta pazienza. Adesso posso fare
molte cose da sola in Comune e in
Posta. Per l’anno prossimo spero di
avere sempre lo stesso maestro”.
Sentiamo un’altra signora egiziana,
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vita parrocchiale
venuta in Italia d’urgenza per motivi
di salute del suo bimbo più piccolo:
“Scrivi tutta la nostra storia. Scrivi
che abbiamo lasciato la casa e il lavoro, che siamo arrivati a Bresso e che
questa comunità ci ha accolti e sostenuti. La mia bambina più grande,
iscritta alla scuola elementare, è stata
da voi sostenuto perché non conosceva una sola parola della lingua italiana. Scrivi che, nonostante la nostalgia, le difficoltà e il dolore, mio marito
e io siamo felici per i nostri figli che si
sono ben inseriti. All’inizio ero senza
speranza, non riuscivo a credere a ciò
che stava accadendo, adesso sono
felice per i miei figli, sono contenta
del mio maestro. Mi sento a casa
mia”. Tutta la famiglia ha raggiunto,
in poco tempo, una sufficiente padronanza della nostra lingua. Una simpatica curiosità: per meglio imparare,
annota su un quaderno tutti i vocaboli
che non conosce: chi lo fa di noi italiani davanti a parole italiane non
usuali?
E i maestri? I maestri sono arrivati
spontaneamente dopo l’appello lan-
ciato; superata la fase delle paure
(“Sarò capace? Sì, è vero, ho insegnato per quarant’anni ai bambini: ma
queste sono persone adulte...”)
hanno scoperto la bellezza dell’umanità che s’incontra nella ricchezza
delle diversità culturali. Lascerei alle
parole dell’allora Arcivescovo di
Firenze, Card. Piovanelli (lettera
pastorale “A ciascuno secondo il
bisogno”, 1986), il compito di spiegare le nostre intenzioni: “Condividere
che cosa? Condividere i nostri soldi, i
nostri beni: d’accordo. Ma insieme, e
ancor più, condividere il nostro
tempo, le nostre idee, le nostre capacità. Quello che siamo vale più di
quello che abbiamo. Una forma
autentica di condivisione è il volontariato, importante non solo per i servizi
specifici che rende, ma anche per l’esaltazione della gratuità, di cui spesso
sono mancanti i rapporti umani all’interno della società”.
A tutti voi il saluto che un giorno una
signora egiziana ha rivolto a uno dei
nostri preti: “Sabah el fol”, “Che il
tuo risveglio sia coi Gelsomini”
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vita parrocchiale
L’esperienza nata presso la Parrocchia Madonna della Misericordia
Il coraggio di cambiare
a cura della segreteria della Scuola
asce a Bresso il “Centro
Interculturale Incontro” per promuovere l’integrazione degli
stranieri. Già attiva da gennaio la
scuola di italiano, con insegnanti qualificati, classi suddivise secondo il
Quadro Comune Europeo e la possibilità di accedere a certificazioni internazionali.
Michela Calvelli, 31 anni, e Silvia
Accurso, 27 anni, insegnanti di italiano per stranieri qualificate, residenti a
Bresso, hanno avuto il coraggio di
scendere in campo e hanno dato vita
al “Centro Interculturale Incontro”,
progetto nato presso il Centro della
Famiglia del Decanato di Bresso e
promosso dallo stesso (unitamente al
Centro della Famiglia di Cinisello) e
dalla Fondazione Brambilla Pisoni.
Da gennaio di quest’anno hanno attivato una scuola di italiano per stranieri e, in occasione della conclusione
del primo ciclo sperimentale di corsi,
sabato 28 maggio si presenteranno
alle istituzioni e alla società civile per
un momento di incontro e di condivisione del lavoro fin qui svolto.
L’appuntamento, aperto a tutti, è per
le 18 presso l’Oratorio della
Parrocchia
Madonna
della
Misericordia, in via Villoresi 43, angolo via Micca.
Abbiamo incontrato le due ideatrici
per farci spiegare come è nato questo progetto e gli ideali che lo
sostengono.
«Il “Centro Interculturale Incontro”
nasce dall’idea di un gruppo di persone, coinvolte attivamente nella
Commissione
Migranti
della
Parrocchia
Madonna
della
Misericordia di Bresso e nel Centro
N
della Famiglia del Decanato di Bresso,
di costituire un punto di riferimento
per l’educazione, i servizi alla persona, lo sviluppo, la cultura e il rispetto
della legalità, creando una rete con le
associazioni competenti sul territorio.
Vogliamo offrire anzitutto formazione
a giovani e adulti, creare occasioni di
incontro e conoscenza tra cittadini
immigrati e non, proporre spazi di
condivisione su temi legati alla convivenza civile e favorire percorsi di cittadinanza che aiutino a conoscere
l’ambiente in termini di risorse e
potenzialità».
Quali sono stati i primi passi?
«Anzitutto abbiamo dotato il Centro
di una sede fisica presso il Centro
della Famiglia del Decanato di Bresso.
E cercando di agire in maniera sinergica
con
l’Amministrazione
Comunale, che sta promuovendo iniziative dirette all’integrazione nel
mondo del lavoro dei cittadini immigrati, alla promozione della loro formazione professionale, al supporto di
azioni nel campo dell’accoglienza e
dell’assistenza, abbiamo fatto partire i
primi corsi di lingua e cultura italiana
e di educazione civica per gli stranieri
presenti sul territorio. Vogliamo creare interculturalità, che si rende possibile con il conoscere il mondo dell’altro comprendendone e rispettandone
le differenze. Lo scopo del nostro progetto è quello di attivare un processo
di empowerment attraverso il quale le
persone possano diventare consapevoli delle cause delle loro difficili condizioni sociali e si organizzino per
modificarle».
Che riscontro avete avuto?
«Ottimo. In poco più di 3 mesi gli
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vita parrocchiale
iscritti ai corsi sono stati 40, suddivisi
in 4 classi attive, una per l’alfabetizzazione e due di livello più avanzato,
che si trovano due volte la settimana
il pomeriggio e la sera. La vera
“prova” del fuoco l’avremo a giugno,
quando i nostri iscritti faranno i test di
fine moduli».
Come si organizza l’iter di studio che
proponete?
«Ogni modulo didattico ha una durata
di 150 ore, è suddiviso su 10 mesi con
4 ore settimanali, e ha cadenza trimestrale. Al suo termine, saranno testate
le competenze acquisite da ciascun
apprendente. Le classi, di 15/20 persone al massimo, si ritrovano in aule
dedicate a questo progetto presso
l’Oratorio della Parrocchia Madonna
della Misericordia di Bresso. Nostro
obiettivo è poter dare a queste persone livelli crescenti di conoscenza della
lingua italiana, della cultura civica e
della vita civile in Italia e portarle a
sostenere l’esame di certificazione
CELI, diffuso nelle università e istituzioni linguistiche. Per la partecipazione chiediamo una quota mensile di ?
15, ma con disponibilità a valutare
casi di persone in particolare difficoltà
intervenendo opportunamente.
È dunque quanto mai aperta la sfida
della sostenibilità economica del progetto, quindi della sua continuità,
istanza rivolta sia alle Istituzioni, in
particolare al Comune, sempre del
tutto prive di risorse, sia a Fondazioni
e al mondo imprenditoriale, da coinvolgere nelle nuove istanze di welfare
aziendale».
Quali sono le altre attività che avete
previsto?
«Offriamo attività di doposcuola per i
bambini dei nostri studenti, negli
stessi orari delle classi, affinché sia
possibile per i genitori partecipare ai
corsi, mentre i figli seguono il doposcuola. Prevediamo anche di offrire
agli studenti laboratori di manipolazione, di lavoro autobiografico e di
teatro, rassegne di spettacoli o film.
Stiamo pensando anche a laboratori
interculturali che coinvolgano sia
immigrati che autoctoni, in cui ogni
partecipante avrà la possibilità di condividere la propria storia personale e
la propria cultura, intesa nel senso
più ampio del termine, promuovendo
un processo di dialogo interculturale
e di scambio fra storie e culture».
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colori dell’oratorio
Il segreto dell’oratorio estivo è nel dono gratuito di sé che dà gioia
L’estate?... In Oratorio!
di don Pierpaolo
irovagando per Bresso e incontrando le tante realtà che la
caratterizzano, mi sono accorto
che ci sono tantissime proposte rivolte al tempo estivo dei nostri ragazzi:
campi sportivi, culturali, di vacanza,
con proposte affascinanti (spesso
costose: quindi non per tutti!) e splendidamente organizzate.
Davanti a un così bel servizio, cos’è
l’estate che la Comunità Cristiana propone ai ragazzi? Subito bisogna
rispondere: l’oratorio estivo non è
solo un “bel servizio”. Da sempre l’estate con l’oratorio è per i nostri
ragazzi un momento di forte coinvolgimento e di grande gioia, innervato
da formazione e da preghiera. Infatti
l’oratorio estivo presenta a tutti, piccoli, adolescenti e grandi la possibilità
di essere “dono per gli altri”.
L’oratorio estivo -così la nostra Chiesa
lo pensa- è un tempo privilegiato per
la trasmissione della vita cristiana . Ha certo anche una funzione di
intrattenimento e di servizio sociale
proposto -a costo conveniente- a tutta
la popolazione del territorio; ma il suo
grande segreto è l’amicizia con
Gesù e con gli altri a partire da
Lui. Già questo, per genitori che
hanno scelto un cammino di fede per
i loro ragazzi, è qualcosa di importante che distingue l’oratorio da qualsiasi
altro “camp” generico. Esso non è
più allora un semplice luogo di aggregazione per ragazzi che altrimenti non
saprebbero come passare il tempo o
per famiglie che al termine della
scuola si troverebbero spiazzate nel
collocare i figli in strutture protette;
l’oratorio estivo è una proposta educativa alta dove più persone si impe-
G
gnano a trasmettere con il gioco e il
tempo vissuto insieme i grandi valori
dell’accoglienza, della condivisione,
della giustizia, del rispetto, della pace,
che si fondano nella fede in Gesù. E a
beneficiarne non sono solo i più piccoli che trovano un ambiente e una
proposta adatta alla loro età; ma
anche adolescenti e giovani che, nel
compiere il servizio di animatori, crescono nella personale motivazione di
vivere l’oratorio in significative relazioni fraterne, e trovano la possibilità
di misurarsi, assumendo alcune
responsabilità verso i più piccoli. La
comunità parrocchiale stima e sostiene al massimo la struttura oratoriana;
e insieme incoraggia il lavoro gratuito
degli adolescenti e degli adulti che vi
prendono parte. Perciò invito tutti a
collaborare a questa esperienza, grandi e piccoli, proprio per renderla ricca
sia di proposte che di carismi.
I tempi dell’Oratorio estivo: 5 settimane dal 13 giugno al 15 luglio h. 7.3017.30.
Inoltre ci sono ancora alcuni posti
disponibili per la Vacanza Estiva:
I turno: 3/10 luglio per i ragazzi delle
elementari, presso la casa autogestita
a San Giacomo, in Valle Aurina -Alto
Adige-.
II turno: 10/17 luglio per i ragazzi
delle medie sempre nella casa di San
Giacomo.
Vacanze adolescenti: 17/25 luglio a
Bocca di Magra (SP).
Per tutte le altre diverse informazione rivolgersi direttamente
presso la segreteria
dell’oratorio.
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colori dell’oratorio
Prime Comunioni 2011
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colori dell’oratorio
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gruppi, associazioni, movimenti
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arte e fede
Memori del nostro pellegrinaggio parrocchiale del 2009
San Carlo
al Sacro Monte di Varallo
Qui il cardinal Borromeo pregò nei suoi ultimi giorni,
girando a lume di candela, di notte, fra le cappelle
di Luca Frigerio
aliva Carlo al Monte di Varallo
con negli occhi ancora il volto
dell’Uomo della Sindone che
aveva contemplato a Torino, arso da
un fuoco spirituale che non voleva
placare ma alimentare, presago
forse che quelli erano per lui gli ultimi giorni terreni, da vivere intensamente quanti altri mai della sua pur
generosa vita. Si era allora nell’ottobre del 1584, e più volte prima di
allora il santo arcivescovo si era
spinto quassù, fra quelle cappelle
che un frate minore, il francescano
Bernardino Caimi, aveva eretto in
questa parte della Valsesia per
nostalgia della Terra Santa e per
riproporre allo sguardo dei fedeli i
luoghi della Passione di Cristo. Così
infatti aveva fatto il Borromeo tredici
anni prima, dopo una malattia che
lo aveva prostrato, per riposare e
meditare. E così ancora nel 1578.
Ma solitudine anelava ora il vescovo
in quel sacro luogo, quasi gli fosse
necessaria come l’aria. E come
sostentamento, meditazioni, meditazioni, e ancora meditazioni, fino allo
stremo, quasi che caricando di privazioni quel “pavido mulo” del suo
corpo, come egli stesso lo chiamava, potesse infondere rinnovata
forza nel suo spirito. Per questo, nell’eremo valsesiano, scelse per sé la
cella più isolata, arredata unicamente di un pancaccio su cui stendersi
poche ore per notte, avvolto di una
ruvida coperta, senza neppure il
conforto della paglia.
S
E per cibo sempre e solo pane e
acqua.
Tra quelle cappelle, san Carlo provava come un’ebbrezza mistica, e
davanti alla vivida rappresentazione
del Cristo flagellato e crocifisso
sostava per ore, in preghiera e
meditazione, come rapito dall’estasi
nella vagheggiata Gerusalemme,
quale novello Cireneo sul Golgota.
Durante il giorno il vescovo non
poteva dimenticare talune incombenze pastorali, ma al calar della
sera ogni sua fibra vibrava soltanto
per il Sacro Monte. “Era uno spettacolo commovente e di grande edificazione -scriverà il Bascapè, del
Borromeo segretario, biografo ed
epigono, nonché strenuo attuatore
del progetto varelliano - il vedere di
notte quel grande prelato, senza
alcun compagno e con una lanternetta sotto il mantello, avviarsi per
quei sentieri lungo la cima del
monte verso la cappella, che riteneva più opportuna per compiervi,
come aveva deciso, i suoi esercizi
spirituali…”.
Tutto questo è illustrato in uno dei
Quadroni dedicati alla vita di san
Carlo ed esposti, ancora in queste
settimane, fra le navate del Duomo
di Milano. Un dipinto semplice, ma
non banale, emotivamente coinvolgente, realizzato nel 1602 da Giovan
Battista della Rovere detto il
Fiammenghino, e che è diviso come
in due parti: sulla destra, infatti,
vediamo il Borromeo che, come rac18
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arte e fede
conta un suo biografo, durante la
sua permanenza a Varallo si alzava
prima dell’alba per accendere il lume
umilmente ai chierici oblati che
erano lì in ritiro, “servendoli” così
nelle loro orazioni; a sinistra, invece,
il santo vescovo è mostrato mentre
di notte percorreva il viale delle cappelle, in preghiera, alla luce della
luna e di una lanterna.
Ma da lì a pochi giorni san Carlo fu
assalito da febbri, e i fidati amici che
erano rimasti con lui lo costrinsero a
mitigare almeno un poco l’asprezza
delle sue penitenze. “Ma quanto
diminuiva la sua forza fisica -annotava ancora il testimone- tanto sembrava accrescersi il suo spirito di luce
divina e di virtù celeste”. Alla fine
quasi dovettero strapparlo a Varallo,
ma la forte febbre perseguitò l’arcivescovo per tutto il difficile viaggio
fino a Milano, dove giunse il 2
novembre in condizioni disperate.
San Carlo a Varallo
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approfondiamo
L’accoglienza fatta dagli isolani ai migranti nordafricani, sentiti come fratelli
Questi sono i Lampedusani!
Ringraziamo ogni giorno il Signore per la grazia che ci sta dando:
riconoscere la sua presenza in una situazione che, altrimenti, sarebbe insostenibile.
di Valerio Landri, direttore della Caritas di Agrigento
arissimi, sono appena rientrato
da Lampedusa e solo adesso
posso scrivervi per aggiornarvi
sulla situazione nell’isola.
Attualmente (al 26 marzo, ndr) sono
presenti a Lampedusa quasi 5.000
migranti, nonostante il ponte aereo e
i due viaggi della San Marco. Gli arrivi sono continui e, ormai, ingestibili
con il cosiddetto Modello Lampedusa.
Poiché il Centro di Primo Soccorso e
Accoglienza è pieno oltremisura
(potrebbe contenere un massimo di
800 persone), chi arriva viene praticamente lasciato ad arrangiarsi come
meglio può. La collina che sovrasta il
Porto (come avrete visto dalle immagini in tv) è infatti diventata un
accampamento informale con tende
costruite con legni e teli racimolati in
giro. Si dorme all’addiaccio, a volte
senza coperte, tant’è che molti preferiscono trascorrere la notte attorno al
fuoco e dormire solo durante il giorno, riscaldati dal sole.
Per quanto riguarda l’aspetto dell’alimentazione, il sistema di accoglienza
attuale non riesce a soddisfare le esigenze dei migranti. La cucina a disposizione del centro è omologata per la
preparazione di max 800 pasti e, invece, dovrebbe riuscire a prepararne
5.000. La macchina che sigilla i piatti
riesce a sigillarne 200 all’ora: ciò fa sì
che alcuni si trovino a pranzare alle
19. Il piatto è sempre lo stesso: un
panino vuoto e maccheroni al sugo.
Comprendete bene come l’organismo
di una persona possa, alla lunga,
risentirne: non credo dunque che si
tratti di “andare incontro ai gusti e ai
C
capricci dei tunisini” (come qualcuno
sostiene), ma di un vero e proprio
problema di sostenibilità alimentare.
Alcune famiglie dell’isola invitano i
migranti a mangiare in casa loro; è
accaduto
anche
che
alcuni
Lampedusani abbiano portato i
migranti in pizzeria. Questi sono i
Lampedusani!
Rendendosi conto di tutto ciò, numerosi pescatori, al rientro dalla pesca,
regalano grandi quantità di pesce ai
migranti, che provvedono a cucinarlo
sui loro fuochi. Caritas Diocesana,
insieme a tantissimi Lampedusani,
offre ogni giorno panini imbottiti a
quanti non sono riusciti ad accaparrarsi un pasto. Questi sono i
Lampedusani!
L’impegno di Caritas in riferimento a
quanti dormono in accampamenti
informali consiste in ronde della solidarietà: portando tè, latte caldo e barrette di cioccolata, ogni notte si visitano centinaia di migranti che si scaldano al fuoco. È per noi l’occasione per
farci prossimi, ascoltare le loro storie,
spiegare loro quanto sta accadendo,
orientarli ai pochi servizi esistenti sull’isola, invitarli a farsi una doccia in
Parrocchia, verificare il loro stato di
salute e, se occorre, accompagnarli al
presidio medico dell’isola.
La consapevolezza dei migranti in
merito alla loro situazione è assai
scarsa: appena ieri un giovane tunisino mi ha chiesto timidamente e in un
francese stentato di chiamare un suo
parente a Modena, per chiedergli di
venirlo a prendere! Non è mancato
chi, appena sbarcato, ha chiesto dove
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approfondiamo
si trovasse la stazione dei treni!
Le condizioni igieniche sono pessime,
ben al di sotto della dignità umana. I
servizi igienici sono praticamente inesistenti, se si considera il numero dei
fruitori. L’immondizia è dovunque. Se
sollecitati, i Tunisini si prestano volentieri a servizi di ripulitura dell’isola:
per tale ragione, Caritas sta inviando
volontari che, con la collaborazione
dei migranti, tengano pulite le aree
degli accampamenti informali.
In Parrocchia si è attivato il servizio
doccia: si comprende bene, tuttavia,
che una doccia può soddisfare solo
poche decine di migranti al giorno.
Già da oggi sarà operativa anche l’acqua calda della doccia della Casa
della Fraternità, di proprietà della
Parrocchia e attualmente utilizzata per
l’accoglienza di oltre 60 minori e delle
donne migranti (alcune delle quali in
gravidanza). Benché siano poca cosa,
sono comunque una risposta in un
contesto in cui altrimenti sarebbe
impossibile a chi vive fuori dal Centro
di Accoglienza farsi una doccia.
Impossibile pensare a container di
servizi igienici, perché nelle aree di
competenza della Parrocchia
manca un sistema fognario.
La maggiore attività della
Parrocchia è rappresentata dal
servizio guardaroba: in un
mese sono stati distribuiti
migliaia di capi di abbigliamento e coperte. La comunità
lampedusana ha dato fondo a
tutte le riserve dei propri
armadi: ho assistito a scene di
volontari lampedusani che
hanno materialmente ceduto
a un migrante i calzini o i giacconi che indossavano. Questi
sono i Lampedusani!
Dopo un appello diffuso a
tutte le Parrocchie della
Diocesi di Agrigento, la gene-
rosità della gente non si è fatta attendere: da Agrigento è arrivato un
primo carico di abbigliamento, distribuito in un paio di giorni. Domenica
mattina arriverà un TIR pieno di vestiti, biancheria intima, coperte e scatolame. Caritas ha acquistato sull’isola
grandi quantità di cibo e biancheria
intima. Altre offerte e manifestazioni
di vicinanza sono arrivate dalle altre
città siciliane (e non solo).
Se solo aveste come noi la grazia di
guardarli negli occhi! Se solo poteste
parlare con loro! Ringraziamo ogni
giorno il Signore per la grazia che ci
sta dando: riconoscere la sua presenza in una situazione che, altrimenti,
sarebbe insostenibile. Lampedusa ha
oggi in sé i due opposti che misteriosamente si attraggono: la totale negazione della dignità umana, che ferisce
il cuore e lacera l’anima e, allo stesso
tempo, una immensa solidarietà
umana che solo la fede può suscitare
e sostenere. Vorrei dirvi tanto altro,
ma il tempo è poco. Vi chiedo di
sostenerci con la preghiera.
Caritas Diocesana di Agrigento Report Lampedusa, 26 marzo 2011.
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oltre il campanile
Una lettura della rivoluzione dei giovani popoli arabi
Mediterraneo: sarà davvero
un Mare Nostrum?
Le sfide dei giovani del Sud del Mediterraneo possono aprire un’era nuova.
di Francesco Boso
el gennaio 2011 iniziano le
manifestazioni contro il dittatore
della Tunisia. Un mese dopo si
scatena una rivolta popolare che coinvolge quindici Paesi del Nord Africa e
del Medio Oriente, tra i quali
Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto e
Qatar. All’inizio le manifestazioni
avverse al governo tunisino sembravano episodi locali di poco o nessun
rilievo a livello internazionale; a oggi
sono stati coinvolti tutti i Paesi arabi,
causando il crollo dei regimi di
Tunisia, Egitto e
(forse) Libia.
Un primo elemento
da segnalare: i protagonisti e promotori di
queste rivolte sono
giovani, mossi primariamente da carenti
condizioni economiche, mancanza di
libertà, di lavoro e di
giustizia. Vogliono
una democrazia come
quella che c’è nei
Paesi europei, come
quella che si vede in
televisione e su internet. Le loro azioni non
sono animate dall’odio o dalla vendetta,
ma compiute all’insegna della pace e della
libertà. Sono desideri
che accomunano tutti
i giovani del mondo,
ma in quella situazione, con una grande
N
percentuale di giovani sotto i trent’anni, tali richieste rappresentano una
spinta che potrebbe portare questi
Paesi al cambiamento.
La seconda caratteristica è il non interesse riguardo ai conflitti internazionali. In tutti questi movimenti non
sono apparse tematiche sull’America,
Israele, la lotta dei palestinesi ecc. Per
decenni si sono susseguite manifestazioni ideologizzate nel mondo arabo.
Questi giovani invece sono centrati su
problemi sociali e nazionali: non
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oltre il campanile
seguono alcuna ideologia. Nessuno
ha bruciato una bandiera americana o
israeliana, o ha proclamato di voler
dominare il mondo. Nessun fondamentalismo religioso ha esercitato
egemonie, e in Egitto cristiani e
musulmani sono scesi in piazza assieme. Sempre in Egitto, le donne trattavano i soldati come se fossero i loro
figli, perché avevano deciso di non
sparare sulla popolazione; e anche in
Libia molti militari si sono ammutinati, alcuni ambasciatori hanno dato le
dimissioni, e altri soldati si sono rifiutati di bombardare le città.
Un terzo elemento è che tutti hanno
cercato di manifestare e spingere al
cambiamento in modo pacifico. D’altra
parte, l’aspetto più rischioso di questi
movimenti è la mancanza di un leader,
questo perché sono mossi da giovani
privi di vene ideologiche e fondamentaliste. Ciò non significa che il fondamentalismo islamico non esiste più,
ma solo che i protagonisti delle rivoluzioni sono giovani che chiedono la
democrazia, il rispetto dei loro diritti
umani e maggiori possibilità di impiego e di sviluppo economico.
Un quarto elemento da considerare:
la loro sfida interpella anche noi.
I governi e le istituzioni europee
dovrebbero lanciare segnali e dare la
loro piena disponibilità ad aiutare
questi popoli in visibile difficoltà. Le
rivolte si diffondono inoltre su mezzi
di comunicazione moderni come
Facebook, e i giovani di quei Paesi
sono molto informati di quel che succede anche qui in Occidente, grazie
alla diffusione di internet e alle tv
satellitari; questo è segno che qualcosa nella storia sta cambiando.
Ciononostante, come nell`Europa
Orientale e Centrale dopo il crollo del
Muro di Berlino, non abbiamo la certezza che la rivolta in espansione porterà cambiamenti immediati nel sistema politico e che riuscirà a dare una
svolta alla storia, ma senza dubbio la
pressione che provocherà non potrà
più passare inosservata. L’Italia non è
lontana né con i pensieri né geograficamente dalle manifestazioni e dagli
episodi di trasformazione che stanno
avvenendo in questi Paesi. Gli sviluppi futuri di queste rivoluzioni saranno
determinati anche dalle scelte che
faranno l’Unione Europea e il nostro
Paese, e niente del poco che sappiamo oggi è in grado di anticiparci che
piega prenderanno.
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civica
Una guerra raccontata dai disegni dei soldati in Sala Conti
1914 - 1918: l’arte dispersa
Accanto alla presentazione del libro e del film,
anche la mostra in anteprima mondiale
a cura del Circolo Culturale Manzoni
a mostra presenta in anteprima
mondiale una raccolta di dipinti,
incisioni e disegni realizzati da
artisti soldato nel corso della Prima
Guerra Mondiale.
Un tenace lavoro di recupero ha permesso di riunire circa trecento opere,
sopravvissute alla distruzione e alla
dispersione, spesso per caso. Sono
immagini potenti e prive di retorica,
realizzate da artisti soldato su tutti i
fronti, che riprendono la quotidianità
della guerra dal punto di vista personale dei militari. Le immagini esprimono una gamma variegata di esperienze e di situazioni della vita ordinaria del combattente: attese, emozioni,
difficoltà, disagi, paure, tragedie.
Anselmo Bucci, Henry De Groux,
André Devambez, Georges Victor
Hugo, Leopold Poiré, ThéophileAlexandre Steinlen e molti altri artisti
raccontano la Grande Guerra in presa
diretta. Queste opere straordinarie
sono accompagnate dalle riflessioni
di una guida d’eccezione: un pittore
soldato, caduto a Plava nel novembre
1916, Walter Giorelli. La sua vicenda è
raccontata nel testo “Il sorriso dell’obice” di Dario Malini, recentemente
pubblicato da Mursia e presentato in
prima assoluta in occasione di questo
evento.
«La mostra», spiega la curatrice Carol
Morganti, «espone 70 opere originali;
è l’occasione per conoscere una produzione ancora in gran parte ignorata
dalla critica. La raffigurazione della
Grande Guerra, evento avvertito da
molti come eminentemente visivo,
determinò frequentemente l’adozione
di soluzioni la cui pregnanza e novità
artistica non è stata ancora adeguatamente indagata. La pittura e la grafica
divennero le chiavi per rappresentare
e rappresentarsi un mondo violento e
insensato, moderno nel più deteriore
senso del termine, dominato dalle ferree regole imposte dalla burocrazia
militare e dalle macchine».
L
L’inaugurazione della mostra
“1914 - 1918: l’arte dispersa”
è fissata per
sabato 14 maggio, alle ore 17
presso il Centro Culturale Alessandro Manzoni,
in via Roma, 16 - Bresso (MI),
e proseguirà fino al 29 maggio.
Proiezione del film Joyeux Noel
giovedì 26 maggio, alle ore 21
al cinema San Giuseppe
Informazioni dettagliate su
www.artegrandeguerra.net.
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recensioni
Il capolavoro di Tarkovskij
Il libro
Lo specchio
La tregua di Natale
del 1914
a cura del Circolo Cinematografico Bresso
uno dei capolavori della cinematografia di tutti i tempi, raramente passato in televisione e quasi
impossibile da vedere al cinema,
essendo «Lo specchio» un film del
1974. Si tratta certamente di una pellicola non facile, perché ermetica,
densa di significati, e tuttavia visivamente affascinante e di straordinaria
profondità. Lo Specchio del regista
russo Andrei Tarkovskij, è il film di un
poeta che ha la forma e la struttura di
un poema. Giunto ai quarant'anni,
l'autore fa un bilancio della propria
vita, rievocando due vicende familiari
analoghe e consecutive: la propria
infanzia con la madre e la sorellina
dopo che il padre li aveva lasciati; sé
stesso adulto, che si è separato dalla
moglie e dal figlio. Astruso? No, difficile come lo è spesso la vera poesia.
Quarto film di Tarkovskij, continua il
discorso dei precedenti: l'infanzia, l'atrocità della Storia e della Politica, la
sua contestazione in nome dell'uomo
e dei suoi bisogni, il rapporto tra
uomo e natura, la rivalutazione di una
religiosità ancestrale, il senso di
colpa.
È
n soldato indossa una divisa
scozzese, tedesca o francese,
ma resta sempre un uomo: con
una famiglia, sentimenti, speranze.
È il significato del volume “La tregua
di Natale del 1914” (vedi recensione
film). La ricerca appassionata dell’autore raccoglie le lettere dei soldati alle
loro famiglie per testimoniare questo
fatto, realmente accaduto eppure
incredibile. Ne scaturisce uno spaccato commovente di emozioni e di sentimenti: “A mezzanotte abbiamo celebrato la Messa: per un istante Dio è
stato di nuovo il Signore di questo
angolo di terra”. Dopo Natale, il cessate-il-fuoco finì nella stessa maniera
in cui era cominciato, per accordo
reciproco. “Il Capitano tedesco apparve sul parapetto. Entrambi ci salutammo e rientrammo nelle rispettive trincee, ed egli sparò due colpi in aria, e
la guerra era ricominciata”. I soldati si
chiedevano perché dovevano ancora
combattere, perché quella guerra,
giustamente definita da Benedetto XV
una “inutile strage”, dovesse ancora
reclamare il loro sacrificio.
Circolo Cinematografico Bresso
Lo specchio
Antonio Besana
La tregua di Natale del 1914
Ed. La Libreria Militare
U
Giovedì 5 maggio,ore 21
al Cinema San Giuseppe
Presentazione martedì 17 maggio,
ore 21 al Cinema San Giuseppe.
l volume è reperibile a
Milano presso La
Libreria Militare (cui
può essere ordinato
anche via Internet:
http://www.libreriamilitare.com/ e le librerie
Hoepli e Rizzoli.
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cineteatro San Giuseppe
Cinema Teatro San Giuseppe
Via Isimbardi, 30 - Bresso - Tel. 02/66 50 24 94
Programma di maggio
**CINEFORUM
LO SPECCHIO
Giovedì
*FILM
*FILM
5
ore 21.00
C’È CHI DICE DI NO
Venerdì
6
Domenica
8
Sabato
7
ore 15.00 – 17.30
RIO
Venerdì
13
Sabato 14
Domenica 15
*FILM
ore 21.00
ore 15.00 – 17.30
HABEMUS PAPAM
Venerdì
20
Sabato 21
Domenica 22
*FILM
ore 21.00
ore 21.00
ore 15.00 – 17.30
THOR
Venerdì
27
Sabato 28
Domenica 29
ore 21.00
ore 15.00 – 17.30
Programma di giugno
*FILM
Giovedì 2
PIRATI DEI CARAIBI
Venerdì 3
Sabato 4
Domenica 5
ore 21.00
ore 15.00 – 17.30
Il programma potrebbe subire variazioni non dipendenti dalla nostra volontà.
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calendario liturgico
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i numeri della comunità
Orari delle SS. Messe in Bresso
SS. NAZARO E CELSO - feriali: ore 7 (escluso il sabato) - 9 - 17.30
sabato e vigiliari: ore 18.30
festivi: ore 7.30 - 9 - 10.15 - 11.30 - 18
Santuario della Madonna del Pilastrello
feriali, sabato e vigiliari: ore 17.30
festivi: ore 10
SAN CARLO - feriali: ore 7.30 - 8.30 - 18.30
sabato e vigiliari: ore 19
festivi: ore 8.30 - 10 - 11.30 - 19
MADONNA DELLA MISERICORDIA - feriali: ore 17.30
sabato e vigiliari: ore 17.30
festivi: ore 10 - 17.30
Chiesa di San Francesco - feriali: ore 9 (escluso il sabato)
sabato e vigiliari: ore 18.30
festivi: ore 11
Orario Confessioni Parrocchia SS. Nazaro e Celso
feriali:
ore 8.30-9.30
sabato:
ore 16-19
www.santinazaroecelsobresso.it
[email protected]
Telefoni utili
Prevosto - don Angelo Zorloni
02 610 08 82
Orari segreteria parrocchiale: dal lun. al ven. 17,30 - 19
Don Gianfranco Radice
02 610 17 79
Oratorio - don Pierpaolo Zannini
02 610 17 68
Carabinieri
02 610 89 51
Vigili del Fuoco
115
Croce Rossa
02 610 73 68
Ambulanza
118
Servizio di guardia medica
02 34567
Comune
02 614 551
Vigili Urbani
02 614 554 00
Ospedale Bassini
02 6176.1
Acli
02 66 50 10 72
Associazione Centro sociale anziani
02 610 72 36
AVIS
02 614 00 95
Biblioteca Comunale
02 614 55 349
Casa dell’Anziano
02 66 50 30 70
Centro della Famiglia
02 66 50 34 39
Centro di ascolto Caritas
366 4892343
Cinema-Teatro San Giuseppe
02 66 50 24 94
Parrocchia San Carlo
02 614 26 60
Parrocchia Madonna della Misericordia
02 610 09 96
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farmacie di turno
Farmacie di turno - MAGGIO
(Bresso - Cormano - Cusano)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Lunedì
Martedì
MORETTI - Cusano
Viale Matteotti, 2
COMUNALE N° 2 - Bresso
Via A. Strada, 56
BRUSUGLIO - Cormano
Via Veneto, 27
GIUGLIANO - Cusano
Via Sormani, 89
COMUNALE N° 3 - Bresso
Via Piave, 23
DEL CORSO - Cusano
Piazza Trento e Trieste, 4
COMUNALE N° 5 - Bresso
Via Vittorio Veneto, 26
RIVOLTA - Cormano
Via Caduti della Libertà, 10
COMUNALE N° 4 - Bresso
Via Papa Giovanni XXIII, 43
PALTRINIERI - Cusano
Via Cooperazione, 20
SCOTTI - Bresso
Via Manzoni, 14
COMUNALE - Cormano
Via Gramsci, 44
BAIO - Bresso
Via Vittorio Veneto, 5/d
FORNASÈ - Cormano
Piazza Bernini
COMUNALE - Cusano
Via Ticino, 5
MODERNA - Bresso
Via Vittorio Veneto, 51
TESTI - Ospitaletto di Cormano Via XXIV Maggio, 21
COMUNALE N° 1 - Bresso
Via Roma ang. Via Tasso, 87
MORETTI - Cusano
Viale Matteotti, 2
COMUNALE N° 5 - Bresso
Via Vittorio Veneto, 26
BRUSUGLIO - Cormano
Via Veneto, 27
GIUGLIANO - Cusano
Via Sormani, 89
COMUNALE N° 3 - Bresso
Via Piave, 23
DEL CORSO - Cusano
Piazza Trento e Trieste, 4
COMUNALE N° 4 - Bresso
Via Papa Giovanni XXIII, 43
RIVOLTA - Cormano
Via Caduti della Libertà, 10
COMUNALE N° 5 - Bresso
Via Vittorio Veneto, 26
PALTRINIERI - Cusano
Via Cooperazione, 20
SCOTTI - Bresso
Via Manzoni, 14
COMUNALE - Cormano
Via Gramsci, 44
BAIO - Bresso
Via Vittorio Veneto, 5/d
GUARDIA FARMACEUTICA DALLE ORE 19.30 ALLE ORE 8.30 DEL GIORNO SUCCESSIVO
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paroled’autore
a KAROL WO]TYLA :
PAPA e PAPÀ
Dalle metropoli i tuoi giovani hai chiamato
con entusiasmo non hanno mai esitato
nelle spianate con te il Vangelo hanno acclamato.
Il due di aprile ci hai lasciato
il mondo intero si è fermato
ed è rimasto attonito, senza fiato.
Hai scelto i piccoli, come Gesù
quanti baci, quanti abbracci,
con lo zucchetto ed il manto santo hai giocato tu!
Sei stato il papa polacco "venuto da lontano"
uno dei pochi non italiano
e da subito ci hai preso per mano.
Migliaia di persone con te hanno cantato
pellegrino nel mondo, messaggero di pace,
per te fiori e bandiere han sventolato.
"Aprite le porte a Cristo" ci hai sollecitato
"Non abbiate paura hai esortato
e tu da quel giorno ci hai aiutato.
… e poi la tua agonia, alle 21,37 la tua morte
quante lacrime hanno irrigato il nostro volto
il nostro animo il nostro cuore, affranto dal dolore.
La tua voce a volte dolce a volte forte
ha scosso le anime e le coscienze
per migliorare la nostra sorte.
Ma ora il tuo invito ricordiamo
"Non abbiate paura, alzatevi e andiamo"
queste parole non saranno dette invano
Testimone di Cristo e del Vangelo sei stato
encicliche, lettere apostoli che hai inviato
ma noi quanto volte non abbiamo ascoltato!
Santo, santo, santo subito abbiamo acclamato
la "Chiesa" non ha esitato
la nostra invocazione ha ascoltato.
Abbiamo avuto sete delle tue chiare parole
delle tue proposte per la vita in salita
e ci hai insegnato che a portare la croce è fatica.
Benedetto XVI cogliendo di sorpresa per la celerità
condiviso l'appello dell'umanità
e presto Santo lo farà.
Paladino dei poveri, degli emarginati
dei sofferenti e dei diseredati
con predilezione per ammalati e handicappati.
Tu dal cielo su noi veglierai
su questa umanità bisognosa di pace
la Madonna pregherai a Lei il mondo affiderai.
Il tuo carisma ha affascinato i potenti della terra
tu hai spiegato loro con forza e veemenza
chi è l'uomo, cos'è la libertà, osteggiato la guerra!
Lucia Porro Annoni
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