E’ una splendida giornata, ti va di fare una passeggiata nel bosco per scoprirne i segreti, chi ci abita, e …….. I nostri boschi non sono selve selvagge e inesplorate, in cui gli esseri umani non hanno mai messo piede: la vita del bosco è intrecciata da secoli con quella degli uomini, nel bene e nel male. Se avessimo potuto osservare dall’alto la Pianura Padana 5000 anni fa, ci saremmo trovati di fronte ad un paesaggio molto diverso da quello dei giorni nostri; avremmo visto una sconfinata distesa di boschi con solo qualche piccola radura dov’erano situati i villaggi dei nostri antenati. I SEGRETI DEL BOSCO A cura di Che fine ha fatto questa foresta immensa? E’ stata abbattuta nel corso dei secoli per ottenere terre coltivabili, spazio per le città e legname per le diverse attività umane. Alcuni piccoli lembi di foresta però sono sopravvissuti: brandelli di bosco sono sfuggiti e sono arrivati sino a noi, profondamente modificati dall’uomo. Anche se piccoli e a volte insignificanti conservano ancora una quantità di vita sorprendente: sono la testimonianza vivente di un mondo scomparso e un avvertimento per il futuro. Ci sono molti modi per visitare un bosco, per scoprire come è fatto, come vive, chi ci abita e chi lo frequenta. Questo quaderno è un aiuto per visitarlo, comprenderlo e conoscere insieme alcuni dei suoi abitanti e frequentatori più assidui. Testi di Iolanda Negri 2 MA COME E’ FATTO UN BOSCO? Il bosco è fonte di vita per moltissimi animali; non sempre sono visibili come le piante e i fiori e a volte siamo tentati di credere che non ci siano. Ci sbagliamo invece: perché il bosco e’ un CONDOMINIO! e proprio come in un condominio c’è molta differenza tra il vivere all’ultimo piano o nello scantinato, e questa differenza gli animali-inquilini la conoscono molto bene. Iniziamo dall’alto dove c’è lo strato arboreo con le cime dei grandi alberi. Qui c’è molta luce per le piante e molta sicurezza per gli animali perché sono veramente pochi i predatori che possono vare così in alto. Questa parte più alta del bosco è quella più esposta al vento, all’acqua e ai cambiamenti di temperatura. Scendendo incontriamo lo strato arbustivo, dove si trovano gli alberi ancora giovani, i tronchi dei grandi alberi i cespugli e gli arbusti che producono piccoli frutti. Questo strato, dove la luce è molto scarsa, fornisce parecchio cibo a molti animali. Più in basso c’è lo strato erbaceo poco sviluppato a causa della luce ridotta, composto dalle erbe, dai fiori, dalle felci e dalle giovanissime piantine degli arbusti e degli alberi. Scendendo di poco arriviamo a terra e troviamo il tappeto di foglie secche. Questo strato, nonostante la luce ridotta quasi a zero, è ricchissimo di vita: è abitato da funghi, insetti e molti piccoli animali. Infine arriviamo nello scantinato: il suolo. Qui sotto terra dove il buio è totale troviamo il mondo delle radici, grandi, piccole, più o meno profonde con molti esseri viventi: i microrganismi visibili solo al microscopio. Qualche piccolo animale però lo troviamo anche qui sotto, come la talpa che vive quasi per tutta la sua vita sotto terra. Il bosco costituisce quindi un ecosistema in cui ogni specie vivente ha un suo ruolo, un suo spazio. Quello che vediamo oggi è il risultato di un lungo processo evolutivo. Il suo aspetto esteriore varia col mutare delle stagioni; l'immagine d'insieme è la risultante dell' adattamento del bosco ai fattori esterni: pioggia, vento, ecc. 3 CHI VIVE NEL BOSCO ? C’è chi preferisce i boschi con piante dalle chiome folte, chi con alberi vecchi e chi invece quelli con tanti cespugli e bacche. C’E CHI VIVE AI PIANI ALTI……….. Alzando gli occhi verso l’alto, in inverno, facilmente, riusciamo a scorgere le case di alcuni abitanti di questo strato superiore: i nidi. La loro forma e grandezza varia moltissimo e solo chi è veramente esperto può dire chi li ha costruiti. Tutti però appartengono agli uccelli: alcuni li usano proprio come abitazione permanente, altri solo per deporre le uova e allevare i piccoli finché non hanno imparato a volare. Per il resto del tempo vivono nel bosco senza una vera e propria casa. La maggior parte dei nidi è costituita da diversi tipi di materiali: prevalentemente erba, muschio e rametti di legno. Il nido più straordinario che possiamo trovare è quello del picchio; invece di costruirlo all’esterno sui rami lo scava all’interno dell’albero usando il becco. E’ quindi molto difficile da individuare anche per i predatori. 4 Gli animali che vivono quassù sono adatti a questo ambiente: gli uccelli hanno ali piuttosto piccole e poco slanciate, in modo da non essere ostacolati a volare fra i rami. Le zampe sono fatte in modo da avere una presa sicura sui rami e addirittura qualcuno , come il picchio e il rampichino, riescono ad arrampicarsi lungo il tronco. Anche i mammiferi che vivono quassù possiedono un equipaggiamento da arrampicatori, come il ghiro e lo scoiattolo. Gli animali dello strato arboreo spesso trovano qui il loro cibo: frutti, gemme, cortecce e, per i carnivori, uova di uccelli, insetti e altri piccoli animali. volpe arvicola Alcuni animali nascono, vivono e muoiono senza mai abbandonare le cime degli alberi, altri le abbandonano solo per andare in cerca di cibo. 5 CHI AL PIANTERRENO………. Alcuni animali non hanno una casa, vivono sul terreno e non si costruiscono nessun riparo: sono i grandi animali come il cervo, il capriolo o il cinghiale. Questi animali purtroppo sono quasi spariti completamente dai nostri boschi di pianura e, per poterli osservare, dobbiamo raggiungere i boschi di montagna. Gli animali che non utilizzano tane o rifugi stabili si spostano più facilmente di altri, non custodiscono un territorio e, quando la zona che occupano non fornisce loro più cibo, si spostano altrove. Quando camminiamo nel bosco, il terreno sotto ai nostri piedi ci sembra molto compatto, in realtà è pieno di gallerie e buchi. Sono moltissimi gli animali piccoli e grandi che si rifugiano sotto terra. Di alcuni possiamo vedere i passaggi o comunque la presenza, come le montagnette della talpa. Moltissimi animali vanno sotto terra per ripararsi ed escono per cercare cibo. Alcuni di questi fanno tane molto grandi e con molti corridoi come quelle del coniglio selvatico. ……………………… CHI NEI CESPUGLI Numerosi animali trovano invece rifugio nei cespugli e nelle siepi; altri ancora si nutrono delle loro gustosissime bacche, che di solito maturano in autunno, quando occorre ingrassare un po’ per far fronte all’inverno oppure per iniziare il lungo viaggio verso sud. Altre tane piccole e nafoglie sono poco visibiliamo del topo selvati- scoste dalle li: parco. …………..E CHI IN CANTINA 6 E INFINE ……….. IL TAPPETO VIVENTE …. quando camminiamo nel bosco cosa vediamo sul terreno? In autunno camminiamo sopra uno spesso strato di foglie, ma non solo, se guardiamo bene vedremo anche ghiande, nocciole, rami e rametti di diverse dimensioni: un insieme di vegetali morti. Se torneremo nel nostro bosco in autunno e passeremo nello stesso posto, la prima cosa che notiamo è che molto di quello che abbiamo calpestato è sparito. I resti vegetali sono stati sminuzzati dall’azione dell’acqua, dei piccoli animali e dai funghi che se ne nutrono. Il tutto è stato decomposto. Lo strato di foglie morte (lettiera o humus) è quindi un ambiente molto ricco di vita. Moltissimi animali che ci vivono ad occhio nudo non sono visibili, ma se rimarremo un po’ ad osservare riusciremo a vedere ragnetti, formiche, lumache e, dopo una giornata piovosa, vedremo anche molti lombrichi usciti dal suolo per non affogare. Questo strato protegge il terreno dalla violenza della pioggia contro le erosioni, mentre nei periodi di siccità lo mantiene umido e aiuta i semi a germogliare con più facilità Gli organismi più importanti nella decomposizione dei resti vegetali sono i funghi. Essi non sono piante e hanno bisogno di mangiare! Quello che noi raccogliamo e chiamiamo "fungo", è il frutto di una pianta che difficilmente vediamo perché immersa nel terreno o nel legno. Questa strana pianta, che non ha bisogno di luce, che non ha foglie, che non fa fiori, che non contiene clorofilla, è costituita da un intreccio di filamenti che si presentano come una ragnatela che attaccano i resti vegetali ed animali sulla superficie del suolo sino a liquefarli per poterli assorbire. 7 CHI È PASSATO DI QUI? ….. COSA HA PERSO? A CHI APPARTIENE? … Quando si va a fare una passeggiata nel bosco, è molto difficile incontrare gli animali; questo non vuol dire che non ci siano, anzi, tutto intorno a noi è pieno di vita. Bisogna saper osservare i nascondigli e tutti quei segnali o tracce che testimoniano la loro presenza. Le tracce sono importantissime per individuare gli abitanti, spesso silenziosi ed elusivi, dell'ambiente naturale che stiamo visitando. A terra sullo strato morbido, sul sentiero o fra la vegetazione, troviamo sempre qualcosa di interessante che ci fa scoprire i mille passaggi di qualche animale. Questi piccoli segni portano quasi sempre la firma del proprietario. Basta guardarsi attorno con attenzione per trovare impronte di zampe, escrementi, penne, pezzetti di gusci d’uovo o di ossa, peli e altro ancora. Ad esempio queste ghiande, nocciole e pigne sono state mangiate da animali diversi, come si può capire facilmente dalle diversi modi usati per a- prirle e mangiarne il frutto. CHI SARA’ STATO? Raccogliendo i vari resti e osservando bene le tracce lasciate possiamo pensare che diverse sono le tecniche per procurarsi il cibo; ad esempio, chi non possiede le mani per rompere i semi li inserisce nelle fessure della corteccia degli alberi e poi li rompe con il becco, come il picchio. Non solo gli animali che mangiano semi lasciano le tracce della loro presenza: un mucchietto di penne trovate per terra ci può dire molte cose: ad esempio che tipi di uccelli ci sono: se sono tutti diurni o se c’è qualcuno che di giorno dorme, e di notte va in cerca del cibo. 8 Le penne trovate sul terreno possono essere state perse per i più svariati motivi: una fuga improvvisa, lo sfregamento contro dei rami o semplicemente la caduta durante la muta. Ce ne sono di molto belle, colorate e con disegni diversi. Raccogli le penne che hai trovato oggi e incollale su questo foglio. Aiutandoti poi con i disegni, cerca di dare i nomi agli uccelli che le hanno perse. Chissà se sei stato fortunato e ai piedi di un grosso albero hai trovato anche quella di un gufo: un uccello notturno che si nutre di topi e di piccoli uccelli. Sotto all’albero dove il nostro gufo passa la notte, oltre alle penne possiamo trovare anche un’altra traccia: le borre. Cosa sono le borre? Sono delle piccole palline di diverse forme, ma quasi sempre allungate, fatte di pe- lo, penne e ossicini che vengono sputate da tutti quegli uccelli che si cibano di piccoli animali, pesci, lucertole e insetti. Gli uccelli, essendo privi di denti e quindi incapaci di masticare, devono ingoiare per intero il loro pasto. Poco dopo però vomitano una pallottolina fatta da tutte quelle parti che non riescono a digerire: ossa, peli, piume e penne, conchiglie, parti dure degli insetti, lische di pesce, scaglie di rettili, frammenti vegetali ed altro ancora, a seconda della dieta. Questo modo viene sfruttato non solo dai rapaci, ma anche da aironi, cicogne, gabbiani, ecc.. Aprendo delicatamente una di queste pallottoline si trovano quindi i resti degli animaletti non digeriti che ci permetteranno di scoprire il nome del predatore e che cosa ha mangiato. La maggior parte dei mammiferi dei nostri boschi hanno abitudini notturne: è perciò molto difficile riuscire ad incontrarne qualcuno durante il giorno. Nonostante questo, durante i loro vagabondaggi serali questi animali si lasciano dietro numerose tracce del loro 9 passaggio: tra queste ci sono gli escrementi, chiamati anche “fatte”. Chissà quanto impronte, grandi, piccole, tonde o allungate. La prima cosa di questo tipo di traccia che ci deve colpire è la forma: se gli escrementi si presentano sotto forma di pallottole ed in gruppetti allora il “proprietario” sarà sicuramente un erbivoro, un roditore o un ruminante; diversamente, nel caso ci si imbatta in una fatta allungata, cilindrica e magari anche contorta, questa apparterrà ad un carnivoro. Prova a confrontare i disegni qui sotto con le impronte che hai trovato e dai un nome di animale ad ognuna. Auguri e buon divertimento! Se nel bosco ci andiamo dopo la pioggia o ancora meglio dopo una bella nevicata potremo divertirci ad indovinare chi ha percorso il sentiero dove stiamo passeggiando. 10 C’è qualcosa d’altro che ci può aiutare a indovinare chi abita nel bosco: le tane! rimane intrappolato fra le radici della tana e le impronte che l’inquilino lascia all’ingresso. Quei buchi misteriosi che si aprono su una piccola scarpata, tra le radici di una piante o ai lati del sentiero, sono le case di animali come il coniglio selvatico, la volpe, il tasso, la faina o la donnola. Le dimensioni delle tane sono variabili e il modo più sicuro per assegnare loro un proprietario è quello di raccogliere le fatte dell’animale che ci vive, il pelo che a volte 11 TRACCE CHE NON ARRECANO DANNI AL BOSCO altri segni ……………… Anche l’uomo quando entra nel bosco lascia delle tracce: i sentieri, i segni che lascia sui tronchi, i rifiuti che abbandona, tracce di automezzi, la segnaletica dei sentieri, cataste di legna, fiori raccolti e abbandonati, e molti altri ancora. Però nel bosco non tutte queste tracce dovrebbero esserci, e alcune di queste sono segnale di cattivo comportamento. Elenca di seguito quali sono le tracce dell’uomo e distingui quello che sono dannose alla vita del bosco e a tutti i suoi inquilini e quelle invece che al bosco non portano alcun danno. ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………… TRACCE DANNOSE AL BOSCO ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ….…….……………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………… ………………… 12 DOVE IL BOSCO INIZIA incontriamo ………….tanti alberi Per riconoscere ogni albero bisogna osservare attentamente: co tempo, riuscirai a riconoscere gli alberi del tuo bosco. Le foglie degli alberi non sono tutte uguali ma si distinguono per la loro forma, il bordo e le ramificazioni, come puoi vedere nel disegno qui sotto. la forma dell’albero: chioma tonda o allungata? folta o rada? con rami che partono da terra o dall’alto? e il tronco è diritto? e della chioma: rotonda, ovale, allungata le foglie: che forma hanno? sono lisce o ruvide? …. come sono le venature? quanto è lungo il picciolo…… la corteccia: è liscia o rugosa? di che colore è? …. ha le macchie? …di quale forma. ……. ha le spine? DALLA FOGLIA ALL’ALBERO Per ogni albero nuovo che vedi, raccogli qualche foglia da far seccare e incollare sul libretto delle tue osservazioni. Poi, vicino alla foglia descrivi l’albero seguendo le indicazioni che troverai di seguito e, in po- 13 LE QUERCE LA FARNIA è una pianta molto pregiata e il suo legno, duro e resistente, è molto ricercato e viene usato per le costruzioni navali, per le travature e i pavimenti. I frutti sono molto apprezzati dai maiali. Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………... ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… Foglia: …………………………… …………………………… …………………………… …………………………… ………….………………… …………………………… …………………………… Corteccia: ………………………………………..…………………………… ………………………………………………………………………………..…. …………………………………………………………………..… …………………………………………………………….…….... LA QUERCIA ROSSA è originaria del nord America ed è stata importata per motivi ornamentali grazie al portamento maestoso ed alla chioma che in autunno assume colori vivaci e pittoreschi. Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………..……. ……………………………………………………………………… ………….………… Foglia: .……………….…… …..………………… ………………..…… ………..…………… ..…………………… ……………..……… ………………..…… …………………..… …………………………………………………………………….. Corteccia: …………………………………………………………………..… ……………………………………………………………..……… ……………………………………………………………………… 14 IL CILIEGIO SELVATICO è un bell’albero i cui fiori IL CARPINO BIANCO. Il legno del carpino è resi- bianchi in primavera illuminano il bosco e i frutti sono molto amati dagli uccelli. Il legno di ciliegio è tra i più pregiati in ebanisteria come nella mobilia, per la grana fine, compatta, resistente ma di facile lavorazione, e per il bellissimo, caratteristico colorito bruno-rosso. stentissimo e un tempo veniva utilizzato per ceppi da macellaio, mazze e altri arnesi da lavoro. Quando ancora non era disponibile l'acciaio veniva utilizzato per fare raggi di ruote e ingranaggi. Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… Foglia: Foglia: …………………………… …………………………… …………………………… …………………………… …………………………… …………………………… …………………………… …………………………… …………………………… …………………………… …………………….…..… …………………………… Corteccia: Corteccia: …………………………… …………………………………………………………………… …………………………… ……………………………………………………………………………..…. …………………………… …………………………………………………………………… ………….………………………………………………………..… …………………………………………………………………… ……………………………………………………………………... 15 IL NOCCIOLO è usato per formare siepi divisorie. I LA BETULLA ha un legno forte, resistente e chiaro suoi frutti,oltre che essere mangiati da scoiattoli, ghiri, topolini e piccoli uccelli, servono per i dolciumi. Questa pianta viene coltivata per produrre noccioline a livello industriale da utilizzare per torroni, cioccolato e torte. che viene usato per manufatti; nei Paesi del Nord viene utilizzato per ricavarne legno compensato e pavimentazioni. I rami sono usati per fare scope e spazzole e la corteccia per i tetti. Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………..……. ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………..……. ……………………………… ……………………………… Foglia: ……………………………… ……………………………… ……………..………………. ……………………………… ……………………………… ……………………………... …………………………………………………………………….… Corteccia: …………………………………………………………………….… ………………………………………………………………………. ……………………………………………………………….……… …………………………………………………………………….… Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… …………………………………………………………………..…. ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………... Foglia: …………………………………… .………………………………...… ………………………………...…. …………………………………… …………………………………... …………………………………… ……………………………….…. …………………………………… …………………………………... Corteccia: ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………..……. ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………………. 16 I PIOPPI IL PIOPPO NERO o Cipressino viene utilizzato per IL PIOPPO TREMOLO non è assolutamente adatto la fabbricazione di carta, mobili rustici, attrezzi, lavori di tornio, cesti di frutta e fiammiferi. In Olanda i blocchi di legno servono per la fabbricazione degli zoccoli. per il legname e si usa per il consolidamento di rive franose. Si dice” tremolo” perché le sue foglioline sono sempre in movimento anche quando non c’è quasi vento. Forma dell’albero: Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… …………………………………………………………………..…. …………………………………………………………………….... ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… …………………….………….…………………………………….. ……………………………………………………………………... ………………………………….. Foglia: Foglia: …………………………………… ………………………………… …………………………………… ………………………………… ……………………………..……. ………………………………... …………………………………… ………………………………… …………………………………… ………………………………… …………………………………... ………………………………… ………………………………………….. ………………………………… …………………………………………… Corteccia: Corteccia: ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………..……. ……………………………………………………………….…….. ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… 17 IL CASTAGNO ha il legno che dura nel tempo, e L’ ACERO DI MONTE è diffuso in tutta Italia; il suo quindi molto adatto per fabbricare case, mobili, pavimenti, botti. Le foglie, il legno e la corteccia contengono tanniti, utilizzati come sostanze medicinali e come coloranti, le castagne sono state fino al secolo scorso, uno degli alimenti base per le popolazioni di montagna. legno bianco si presta bene alle lavorazioni perché non subisce deformazioni. Queste qualità lo rendono adatto per essere utilizzato nell'industria del mobile e per costruire strumenti musicali. In passato gli artigiani lo usavano per produrre vari tipi di utensili e anche piani di lavoro. Forma dell’albero: Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… …………………………………………………………………..…. ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………..……. Foglia: …………………………… …………………………… …………………………… …………………….……... …………………………… …………………………… Corteccia: ……………………………… …………………………………………………………………….. ………………………………………………………………..…… ………………………………………………………..…………… ………………………………………………..………………..…. ……………………………………………………………………… …………………………………………………………………..…. ……………………………………………………………………… …………………………………………………………………..…. Foglia: ……………………………… ……………………………… ……………………………… ……………………………… ……………………………… ……………………………… ……………………………… Corteccia: …………………………………………………………….……..… ……………………………………………………………………… …….……………………………………………………………..… ……………………………………………………………………… 18 IL PINO SILVESTRE è una pianta interessante per L’ ONTANO NERO possiede un legno di colore giallo le parecchie utilizzazioni che vanno dal legno, alle gemme dalle notevoli proprietà balsamiche, alla resina da cui si estrae trementina. intenso che appena tagliato, assume, seccando, un colore rosso-mattone. Semiduro, omogeneo e dolce può servire a lavori di intaglio e tornitura. Se permanentemente sommerso nell’acqua conserva per lunghissimi tempi resistenza, tanto da essere preferito per la costruzione di palafitte. Brucia senza fumo e senza quasi crepitare e quindi era il legno preferito dai vetrai e dai fornai di un tempo. Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………... ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………………. ………………………..…. Foglia: …………………………… …………………………… …………………………… …………………………… ………………………..…. …………………………… …………………………… .……………………..…… Corteccia: ……………………………………………..……………………… ………………………………………………..…………………… …………………………………………………………………….. ……………………………………………………………….….… ……………………………………………………………..….….. Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… …………………………………………………………………..…. ……………………………………………………………………… Foglia: ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… ………………………………… Corteccia: ………………………………… ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… 19 IL FRASSINO COMUNE è coltivato soprattutto per il legno che ha riflessi madreperla e viene utilizzato per la fabbricazione di mazze da golf, sci, stecche da bigliardo, e per i mobili. Per le sue diverse forme è anche un albero ornamentale: adatto alla creazione di fasce frangivento e gruppi di alberi. LA ROBINIA è stata importata dagli Stati Uniti e ora la si trova spontanea nei nostri boschi. Il legno è molto duro e viene utilizzato per fare pali e come legna da ardere .Le api amano molto i suoi fiori che in primavera profumano tutto il bosco. Forma dell’albero: Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………..……. ………………………………………………………………..……. …………………………………… ……………………………………………………………………… …………………………………… …………………………………………………………………..…. ……………………………..……. ……………………………………………………………………… Foglia: ………………….… …………….……… ……………….…… ………………...…. ……………….…… ………………….… …………………………………… Foglia: …………………………………… …………………………………… …………………………………… ..………………………………………………………………….… ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ……………………. Corteccia: Corteccia: ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………..……. ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… …….………………………………………………………………… ……………………………………………………………….….…. ………………………………………………………………………. 20 IL SALICONE è una pianta pioniera diffusa dal livel- IL TIGLIO NOSTRANO viene utilizzato anche per lo del mare alla fascia subalpina; ben adattabile a terreni di varia natura. E’ una pianta che viene utilizzata per consolidare i terreni franosi. l’uso ornamentale di parchi e giardini e per alberare le strade. Produce fiori molto profumati amati dalle api. Il suo legno non è particolarmente apprezzato, sebbene se ne facciano lavori di tornio e intaglio o piccoli oggetti di uso domestico. Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ………………………………………………………………..……. Forma dell’albero: ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………… ……………………………………………………………………... …………………………………………………………………..…. ………………………………… ……………………………………………………………………… ………………………………… …………………………………………………………………..…. …………………………………. Foglia: Foglia: ……………………………………… …………………………..……. ……………………………………… …………………………….….. ……………………………………… ………………………………… ……………………………………… ……………………………...… ……………………………………... ……………………………...… ……………………………………… ……………………………...… ……………………………………… …………………….………..… Corteccia: Corteccia: …………………………………………………………………….… ……………………………………………………………….……… …………………………….………………………………………… ………………………………………………………………...……. ………………………………………………………………….…… ………………………………………………….…………………… ………………………………………………………………………. ……………………………………………………………….……… 21 …….diversi arbusti IL BIANCOSPINO occupa di preferenza i margini del bosco o le radure interne. Più frequentemente lo si incontra nelle siepi, nei terreni degradati e nei cespuglietti. Ha fiori piccoli e bianchi e i suoi frutti, di color rosso vivo, farinosi e insipidi, costituiscono una preziosa risorsa alimentare per diversi animali del bosco, soprattutto per varie specie di uccelli, durante tutto l'autunno ed il primo inverno. LA FRANGOLA è un cespuglio molto diffuso nei nostri boschi. Un tempo con il suo carbone si confezionava la polvere da sparo. La corteccia viene usata in erboristeria e le bacche, velenose per l'uomo, sono molto apprezzate dagli uccelli. L'intera pianta ospita le larve di alcuni lepidotteri specifici, come la cedronella, i cui maschi hanno le ali di colore giallo limone. IL CAPRIFOGLIO lo troviamo normalmente ai margini del bosco o nelle siepi. Il nome Caprifoglio deriva dal latino caprifolium e fa riferimento alla predisposizione di questa pianta ad arrampicarsi a tutto ciò che si trova nelle sue vicinanze e che ricorda, per questo, l'abilità d'arrampicarsi delle capre. I suoi bellissimi e profumati fiori banchi e gialli, in passato venivano usati nella medicina popolare come calmante per i dolori. Le bacche sono tossiche per l'uomo, ma non per gli animali. L’EDERA, con la sua densa ve- getazione costituisce un insostituibile nascondiglio per molti animali ed un buon sito di nidificazione per diversi uccelli che, durante l'inverno, trovano nelle sue bacche, velenose per l’uomo, un'importante fonte di cibo. L'edera non è una pianta parassita poiché le radici di cui sono dotati i fusti svolgono unicamente un'azione di ancoraggio sui tronchi delle piante dove si appoggia. LA ROSA CANINA è un cespuglio molto presente nei nostri boschi. Ha fiori semplici ma molto belli e le sue bacche, commestibili anche per l’uomo, oltre all’impiego in erboristeria, 22 vengono utilizzate per fare marmellate molto ricercate, gelatine e liquori. I bei cespugli danno ricovero a moltissimi animali. LA VITALBA è una vigorosa liana che si adatta bene a vari tipi di ambiente preferendo le siepi o i margini del bosco. La ricca massa di vegetazione che la vitalba produce costituisce un provvidenziale rifugio per molti animali che vi collocano anche il nido, come diversi uccelli o il moscardino, piccolo roditore della famiglia del ghiro. I fusti flessibili sono serviti in passato per intrecciare cesti, museruole per i buoi o legacci. sco. I frutti dei rovi, detti more, sono apprezzati sia dall’uomo che da molti animali. Vengono consumati sia freschi sia sottoforma di marmellate e gelatine. Dalla loro spremitura si traggono anche sciroppi per uso alimentare e medicinale. IL SAMBUCO è un arbusto costituito da un tronco eretto che spesso si ramifica partendo dalla base. La corteccia è verde nelle piante giovani, con l'invecchiamento si screpola e assume una colorazione grigio brunastra. I fiori entrano nella preparazione di frittelle e i frutti si utilizzano per decotti e marmellate, oltre rappresentare un ottimo cibo per gli celli nel periodo autunnale. IL ROVO è un arbusto che si adatta molto bene a qualsiasi tipo di terreno; si insedia dovunque vi sia spazio libero: nei terreni abbandonati, lungo le strade e ai margini del bo- 23 LA BERETTA DA PRETE è una pianta velenosa: i semi, le foglie e la corteccia contengono una sostanza che provoca convulsioni e diarrea. Nell'antichità il suo legno veniva usato per fare i fusi, mentre le foglie e i semi venivano ridotti in polvere e spruzzati sulla pelle dei bambini e degli animali per scacciare i pidocchi. Ha fiori bianchi e frutti particolari: sono capsule pendule, formate da quattro lobi di colore rosso oche contengono quattro semi di color arancio-rosso. IL LIGUSTRO è diffuso nei boschi di pini e querce piuttosto radi. I fiori, bianchi e opachi, formano in luglio una fitta pannocchia piramidale; sono molto profumati e vengono impollinati da insetti, api, mosche e calabroni. vava una tintura nerastra utilizzata in vario modo, mentre il carbone del suo legno trovava impiego nella fabbricazione di polvere da sparo. Con i giovani rami, assai flessibili e tenaci, si intrecciavano cesti e corbe. IL SANGUINELLO è una pianta che cresce sia su terreni calcarei e argillosi sia su quelli freschi e fertili con esposizione a pieno sole o a mezz’ombra. In passato, il legno bianco e resistente veniva trasformato in carbonella o forniva la materia prima per fabbricare ingranaggi per mulini e raggi per ruote. Dai frutti si estraevano olio per lampade e pigmenti per l’industria tintoria. Le foglie, in autunno, assumono il tipico colore rossastro che dà il nome alla pianta. Un tempo veniva molto utilizzato per formare siepi attorno alle case e alle proprietà. I frutti sono appetiti da diversi uccelli. In passato se ne rica- 24 e infine tante erbe e fiori ……………… 25 26