CRONACHE CILENTANE ANNO XXVIII - N. 4/2011 Sped. A. P. com. 20 art. 2 legge 662/SA LA PRIMA VOCE LIBERA DEL TERRITORIO DEL PARCO MENSILE DI INFORMAZIONE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO E ALBURNI Castellabate: “Nel segno di Maurano” Dieci anni la sfida del prof. Costabile Maurano. Dimenticando le brutte esperienze degli anni 70 decise di candidarsi a sindaco. Ricordo qualche intervista rilasciatami nei primi momenti della sua nuova avventura e sinceramente debbo ammettere che registravo le Ad un mese dalle elezioni che vedranno, per fine mandato, un successore di Maurano , la mia esperienza di cronista del territorio mi fa affermare che certamente abbiamo avuto un sindaco che non sarà dimenticato facilmente. Non è compito mio fare l’e- Nella foto. Il sindaco Maurano con uno dei suoi più illustri concittadini, il Maresciallo Costabile Maffia comandante la stazione carabinieri di Pollica, che ha ricevuto, dopo il titolo di Cavaliere da parte del Presidente della Repubblica, anche l’onorificenza di “Ufficiale al merito della Repubblica Italiana”. sue risposte, ma nutrivo dei dubbi sulle sue promesse. Non perché non fossi sicuro delle sue capacità , ma perché ero a conoscenza delle difficoltà che avrebbe trovato. Ma un suo intervento ad una mia trasmissione televisiva mi convinse della sua volontà di portare avanti il programma dell’amministrazione ad ogni costo e di voler proiettare il territorio del Comune di Castellabate in un discorso di respiro non solo nazionale ma anche internazionale. lenco delle opere fatte, prima perché anche le più belle realizzazioni trovano sempre delle critiche e poi perché ho affermato e scritto che le capacità di un primo cittadino non si misurano con i metri cubi. Maurano ha dato un respiro diverso al suo modo di interpretare la funzione di chi è chiamato, per volontà popolare, a gestire le cose di un Comune. Non saranno mancati, anche a Castellabate momenti di tensione tra gli stessi componenti dell’Am- ministrazione, ma questo fa parte del nostro modo di far politica. La verità è che il sindaco uscente ha saputo varcare i confini del proprio territorio, con mirati interventi volti ad attirare l’attenzione invece sul “ patrimonio artistico e paesaggistico” che annovera il capoluogo come uno dei borghi più belli d’Italia e le frazioni costiere come uno dei posti più splendidi. E poi ( ne abbiamo più volte parlato su Cronache) i benefici della pellicola “ Benvenuti al sud” si vedranno in seguito. E’ di questi giorni la notizia che un altro personaggio della Tv Bruno Cabrerizo, della trasmissione “ Ballando con le Stelle “ ha… ritrovato il bisnonno a Castellabate.Ma il prof. Maurano, per me , è stato un ottimo sindaco per i rapporti che ha saputo mantenere , sempre disponibile ad iniziative di carattere culturale. Ha avuto una visione globale dei suoi amministrati, dai piccoli , che costituiranno il futuro, agli anziani che hanno fatto la storia. La politica non è stata, come avviene in molti altri Comuni, di chiusura ai giovani. Apertura , sempre nella protezione del paesaggio, alle iniziative turistiche. Corsi di lingue perché se vogliamo gli stranieri dobbiamo conoscere anche le lingue. E poi aperture a chi opera per il bene del nostro Cilento.Infine,se il sindaco ha operato bene,merito anche al suo gruppo e ai suoi collaboratori. Amministrative 2011 Comuni in cui si vota il 14 e 15 maggio Moio della Civitella, un comune in cui si vota Sono molti i Comuni del nostro territorio interessanti alle votazioni amministrative del 14 e 15 maggio per l’elezione del sindaco e per il rinnovo dei Consigli Comunali. Altavilla Silentina, Cannalonga, Castellabate, Castel San Lorenzo, Ceraso, Controne, Contursi, Corleto Monforte, Moio della Civitella, Monteforte Cilento, Mon- te San Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Ogliastro Cilento, Orria, Padula, Perdifumo, Perito, Pollica, Prignano, Roccadaspide, Rutino, San Mauro La Bruca , Santa Marina, Sant’Angelo a Fasanella, Serramezzana, Sessa Cilento, Sicignano degli Alburni, Tortorella, Trentinata, Vallo della Lucania, Vibonati. Dino Baldi Controcorrente Una cerimonia semplice ma pregna di contenuti, tenutasi nella sala S. Pasquale del magnifico convento di S. Francesco in territorio di Lustra, ha visto la numerosa ed entusiastica partecipazione di ospiti provenienti da tutto il Cilento. Premesso che non abbiamo mai visto nelle pro-loco un fattore di crescita, specificamente in quelle gestite politicamente le quali per anni sono nate a favore o contro le amministrazioni locali e, dichiariamo la nostra opinione, la maggior parte si sono rivelate dannose sia per la loro servile assuefazione al precario potere pro tempore, che per la, spesso pretestuosa, opposizione. Molte sono scomparse velocemente e quelle che sono SPERANZA CILENTO? San Martino, 27 marzo scorso, festeggiati i venticinque anni di esistenza della Pro-Loco. sopravvissute sono diventate un terminale di estemporanei contributi per improvvisate e improduttive manifestazioni, mai scaturite da un progetto. Quella di S. Martino, nata in una sala parrocchiale, sembra smentire la nostra opinione e per questo esclusivo motivo non vogliamo parlare degli uomini e delle donne che in questo caso sono stati determinanti, ma del metodo che hanno messo in campo, della capacità di aggregazione senza il solito abituale distinguo, del graduale coinvolgimento di esponenti cilentani, mai troppo noti, della cultura e dell’arte in tutte le sue forme espressive, la custodia del folklore nella sua tradizione orale, a partire dai bambini fino alla terza età. Venticinque anni di granitico impegno e di notevoli risultati, con soci residenti in tutta Italia, pronti a sostenere anche economicamente, questi operatori di un turismo che potremmo defi- nire di frontiera. Viene quasi da pensare che il riscatto della terra cilentana e della sua gente,vissuto sempre nei nostri sogni, trovi, in un piccolo centro agricolo dell’entroterra, l’esempio di unità di intenti e la giusta dimensione nella cultura, nell’arte, nelle tradizioni, con unico denominatore il Cilento, questa terra meravigliosa da sempre mortificata dai masnadieri della politica che hanno sempre raccolto messi di consensi elettorali, rivelatisi poi inutili se non dannosi, per una ingenua comunità che non ha saputo mai essere compatta nella ribellione e nel dissenso, debolezza che ha sbarrato il sentiero verso l’auspicata autonomia. Corrado Lucibello aprile 2011 1977: l’anno in cui furono “allargati” i confini del Cilento cronache cilentane primo piano Forse non motivazioni storiche, ma certamente la consapevolezza che bisogna presentarsi agli altri con la mappa di un vasto comprensorio. Quei confini ora costituiscono il territorio del Parco Nazionale del Cilento. Il ruolo del consorzio comprensoriale delle Pro Loco del Cilento. 2 Siamo nel 1977, tra le tante iniziative dell’epoca per il rilancio del Cilento, merita di essere ricordata una riunione, dopo tante altre di preparazione, tenutasi a Caggiano. In un paese che separa la Campania della Basilicata , studiosi del territorio, imprenditori, rappresentanti degli Enti Locali, rappresentanti delle associazioni, componenti delle Pro Loco , arrivano ad una conclusione: “ Se vogliamo lo sviluppo dei nostri paesi, se vogliamo inserirci in circuito turistico nazionale ed internazionale, dobbiamo presentarsi con mappa allargata. In altre parole il campanilismo deve cedere il posto a nuove visioni “. E tutto sommato arriva anche il parere favorevole degli storici. Il ruolo svolto dal dott. Pietro Ebner, di Ceraso e dal dott. Gaetano Lamattina di Caggiano appare di fondamentale importanza. “ Sì, si può affermare che i confini del Cilento partono dal Sele a nord , ma possono benissimo arrivare , a Sud, ai confini con la Basilicata, includendo quindi anche il Vallo di Diano. “ In altre parole il Cilento ed il Vallo di Diano si presentano uniti. Allora il 1977 costituisce solo una data storica ? Niente affatto. Costituisce una realtà. Perché successivamente , quando è sorto il Parco Nazionale , i confini inseriti sono proprio quelli suggeriti nell’incontro di Caggiano. Oggi il Parco si chiama “ Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano” ed i confini partono dal Sele ed arrivano all’ingresso della Basilicata. E affrontando questo argomento troviamo la gioia di un grande promotore di questa intuizione, Gennaro Greco. Ma quale fu la molla che spinse l’allora presidente della Pro Loco di Acea ad adoperarsi per “ allargare” i confini ? “ L’esperienza fatta durante alcune partecipazioni a fiere turistiche, ed in modo particolare la partecipazione alla Fiera di Monaco di Baviera. Presentarsi come Palinuro o come Ascea non aveva effetti concreti. Raccogliemmo l’imput di presentarsi come un comprensorio che potesse offrire , oltre al mare, al paesaggio, la storia, la cultura, anche la ricettività. In altre parole- precisa Gennaro Greco – bisognava presentarsi con un bigliettino da visita in cui , nel territorio, si offrivano moltissimi posti letto”. E così la prima idea , considerato che in quel periodo era inutile sperare nella promozione degli Enti Locali, di unire tutte le Pro Loco del territorio. Sorse così il Consorzio comprensoriale delle Pro Loco del Cilento, che provvide a dare alla stampa il primo vero “ manifesto” pubblicitario della zona, ovvero la cartina “ Vacanze nel Cilento”. Escono dalla rotativa ottantamila copie, di cui 30.000 inviate all’ENIT di Roma e diffuse in varie località del mondo grazie all’impegno di un cilentano che insegnava all’università di Perugia , ma che era in contatto con l’ENIT, il prof. Felice Vertullo, originario di Laurino. Certo questo lavoro di promozione non ebbe subito gli effetti sperati , anche perché- precisa Gennaro Greco- gli ostacoli a far “ girare” il nome del Cilento arrivarono proprio da altre zone della Campania. Una sorta di boicottaggio per “gelosia” turistica. Tanto è vero che la cartina del Cilen- to, in qualche Fiera all’Estero trovava posto nello Stend Italia e non in quella della Campania. Ma anche a Salerno non è che ci fu amore a prima vista. Solo successivamente l’Ente del Turismo incominciò a stampare ogni anno 20.000 copie della cartina “ Vacanze nel Cilento”. “ Ma va fatta una doverosa precisazione-afferma l’ideatore del Consorzio delle Pro Loco e tenace Assertore della utilità dell’allargamento , Gennaro Greco-che non ci furono solo perplessità per il Vallo di Diano , ma anche per la zona che va da Agropoli a Capaccio. Ma oggi abbiamo avuto la grande soddisfazione da parte del Vescovo Favale che ha fortemente voluto che il quadro della Madonna con la scritta Benvenuti nel Cilento terra di Maria, sia stato collocato a Ponte Barizzo non solo perché là hanno inizio i confini della Diocesi di Vallo, ma anche perché a Nord quelli era i confini da noi indicati come porta d’ingresso al Cilento”. Nelle foto, Gennaro Greco, all’epoca presidente del consorzio delle ProLoco del Cilento; il rimpianto dott. Pietro Ebner (nella foto in alto) ed un gruppo di studiosi attorno al tavolo per definire i reali confini del Cilento. Sanza Convocato il Consiglio Comunale in piazza Plebiscito per dare avvio ai festeggiamenti per l’Unità d’Italia Con una manifestazione solenne, aperta dalla seduta di Consiglio Comunale convocato per la prima volta nella storia locale in piazza Plebiscito, l’amministrazione civica guidata dal Sindaco Antonio Peluso, ha aperto il ciclo di iniziative programmate per tutto l’arco dell’anno, in onore del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Primo atto ufficiale, il pomeriggio del 17 marzo, è stata la proclamazione del neonato Comitato del Centocinquantesimo costituito oltre che dall’amministrazione comunale anche dai rappresentanti della società civile e del mondo dell’associazionismo locale. In piazza Plebiscito, nel cuore del centro storico, Consiglio Comunale e successiva scopritura della targa a ricordo dell’evento nel vicolo di Via Unità Italiana. A seguire un convegno organizzato su iniziativa dell’Università Popolare “Sabino Peluso” presso l’antichissima cappella della millenaria Arciconfraternita di Maria Santissima delle Neve per presentare due distinti volumi sul tema del patriottismo e delle lotte risorgimentali. I due testi: “Prima che altro silenzio entri negli occhi” di Ubaldo Baldi e “Storia di antifascisti torrachesi 1926/1943” di G. Santoro sono stati introdotti dal- lo storico locale prof. Felice Fusco alla presenza degli autori. Questo solo l’inizio. Il 20 marzo è stata la volta della “Maratona dell’Unità d’Italia” evento organizzato dalla Prefettura di Salerno con la seconda tappa della gara podistica nazionale, non agonistica, che sarà ospitata dall’Amministrazione locale che ne curerà l’arrivo e la successiva ripartenza. Un ulteriore ed importante evento ha visto protagonista l’intera comunità locale che attraverso una delegazione di studenti, amministratori locali e cittadini ha partecipato il 2 aprile ad un importantissimo scambio culturale promosso dal Comune di Mordano, in provincia di Bologna, dal tema: 1861- 2011 “l’Europa se desta” Italia-UngheriaAustria una storia in comune. 150 anni dopo, i Comuni di Mordano, Mezohegyes, Sanza, a confronto per un’Europa unita. Insomma ha preso il via un articolato programma di eventi che seguirà durante tutto il corso dell’anno e che avrà il suo momento più importante il prossimo 2 luglio quando nella ricorrenza della tragica fine della “Spedizione di Sapri” sarà organizzata una giornata a ricordo dell’evento. Lorenzo Peluso aprile 2011 Si è insediata l’Unione dei Comuni “Valle dell’Alento”. Nella sala comunale in piazza Sant’Antonio a Omignano Scalo sono stati compiuti gli adempimenti formali per dare vita a quella che dagli stessi sindaci coinvolti è stata definita “…una svolta storica per il Cilento”. Il presidente, per il primo anno visto che tutti avranno pari dignità e ricopriranno a turno la carica, è il primo cittadino di Omignano Emanuele Giancarlo Malatesta. “Ci metteremo subito a lavoro – ha affermato Malatesta – per gestire insieme la raccolta e il conferimento dei rifiuti solidi urbani, il trasporto scolastico, la vigilanza urbana e quella ambientale, la lotta al randagismo e un occhio di riguardo sarà riservato alla programmazione intercomunale in campo urbanistico. Lo scopo con il quale siamo nati è quello di una gestione duratura dell’esistente, ma con l’occhio rivolto al futuro e soprattutto a un ente che non limiti l’autonomia dei singoli paesi ma che rafforzi la coesione tra territori omogenei che fino a oggi forse hanno lavorato poco insieme”. All’Unione, la cui giunta sarà composta dai primi cittadini dei paesi aderenti, prendono parte oltre il Comune di Omignano, Castelnuovo Cilento con Eros Lamaida, Gioi con Andrea Salati, Moio della Civitella con Antonio Gnarra, Orria con Mario Maio, Perito con Edmondo Lava, Salento con Angelo De Marco, Sessa Cilento con Aldo Niglio e Stella Cilento Antonio Radano. La vicepresidenza dell’Ente è stata destinata al sindaco di Sessa Cilento Aldo Niglio, mentre presidente del consiglio è stato eletto il consigliere comunale di Stella Cilento Giusepe Bianco che ha posto l’accento su come “…l’Unione è un passo importante per le nostre comunità perché grazie alla condivisione dei servizi essenziali i cittadini interessati possono avere migliori opportunità di vivibilità quotidiana, ma con una tassazione meno esosa rispetto a quella che fino a oggi i singoli comuni hanno dovuto imporre per rientrare nelle spese sostenute”. VIII edizione di Miss Parco 2011 Nella foto: Mary Manna di Cardile Miss Parco 2010 E‘ partita la macchina organizzativa della VIII edizione del Concorso di bellezza `Miss Parco del Cilento e Vallo di Diano´. La manifestazione, ideata e promossa sull´intero territorio del Parco da Lino Miraldi è, sotto certi aspetti, diversa nel suo genere dagli altri concorsi che , durante il periodo estivo si svolgono nella provincia di Salerno. L´ideatore a proposito ci spiega: "Gli obiettivi della manifestazione sono quelli di sviluppare la conoscenza del Parco e dei suoi centri storici, valorizzare l´artigianato locale e raccontare il territorio attraverso le sue bellezze, le sue tradizioni, la sua cultura dal punto di vista di chi il territorio lo vive,dando voce ai cittadini di ogni singolo paese attraversato dalla manifestazione stessa, con lo scopo di riportare alla luce suoni, profumi e piccoli scor- ci di vita quotidiana"; il Concorso che si svolgerà nei mesi di luglio ed agosto rappresenterà l´evoluzione non ripetitiva ma aggiornata di un evento che, negli ultimi sette anni, ha riscosso notevoli consensi e, quindi, incoraggiamenti a proseguire anche negli anni futuri. Il Concorso nato da una mia idea -spiega Lino Miraldi - nell`estate del 2004, a tre anni dalla vittoria a Miss Italia di Daniela Ferolla, tipica ragazza cilentana per raccontare il territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, ha sin dall`inizio riconosciuto tra isuoi obiettivi: il lancio di volti nuovi per il cinema, la moda, la pubblicità; "lo scopo della mia manifestazione- sottolinea il Patron - è quello di dare alle ragazze del Cilento e del Vallo di Diano una certa visibilità, visto che il nostro territorio, per motivi soprattutto geografici, è un po` tagliato fuori da quello che accade a Roma e a Milano. A tal proposito non è casuale il fatto che sia nato proprio nel Cilento, una terra di tante contraddizioni, con l`esigenza particolare di realizzare un Concorso di bellezza che non fosse fine a se stesso, ma bensì il punto d`incontro tra le Aziende che operano nel campo della moda e della cosmesi e la ragazza della porta accanto che insegue il sogno di diventare una modella affermata e, poi, quotidianamente, le Aziende locali che investono enormi budget nella realizzazione delle loro campagne pubblicitarie devono cercare in altri segmenti di mercato le modelle che fanno al loro caso." Inoltre - aggiunge Miraldi- mancava un evento che potesse magicamente congiungere il territorio del Cilento e quello del Vallo di Diano, due culle di civiltà e di pensiero, un ambiente in cui si respira aria di mito, di cultura, di filosofia. Se nel Cilento nasceva la filosofia di Parmenide, il filosofo dell´essere, padre fondatore della scuola eleatica, nel Vallo di Diano la Certosa di Padula resta il punto di riferimento da tutelare e valorizzare; il Cilento e il Vallo di Diano, non solo come vertici culturali, ma come punti che si collegano alle realtà umane, politiche e sociali di due territori, nonché di una Regione difficile, eternamente sospesa tra la voglia di rinnovarsi e le paure del suo presente. 1991- 2011 20 ANNI DI VIAGGI CULTURALI PER I LETTORI DI CRONACHE CILENTANE In occasione dei venti anni di viaggi culturali promossi da Cronache Cilenane , in collaborazione le con le agenzie di viaggio, per i propri lettori , vengono proposti tre interessanti itinerari in fase di programmazione. Il primo all’inizio di giugno di gg. 5. Il secondo all’Estero di gg. 7 all’inizio di settembre. Il terzo di due giorni all’inizio di Ottobre. I lettori interessati possono già chiedere il programma a Cronache Cilentane – Via Ponte 84068 PIOPPI (SA) oppure telefonando al n. 0974 905046 cronache cilentane attualità Unione dei Comuni “Valle dell’Alento” 3 aprile 2011 I Periodici del 1861 esposti alla Certosa di Padula cronache cilentane iniziative La Soprintendenza BAP di Salerno espone per la prima volta al pubblico alcuni giornali del secolo scorso 4 L’esposizione dal titolo: “VERSO L’UNITA’ D’ITALIA IN CERTOSA, allestita in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia nella saletta dell’appartamento del Priore della Certosa di Padula, resterà aperta al pubblico fino al 31 maggio 2011. L’iniziativa a cura della Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino, diretta da Gennaro Miccio. Per la prima volta sono stati esposti al pubblico alcuni periodici dell’anno 1861, conservati e ritrovati tra i volumi del patrimonio librario sopravvissuto in Certosa. I giornali facevano sicuramente parte della piccola “emeroteca” dell’Ordine certosino padulese che in quegli anni occupava ancora stabilmente il Monastero (ivi reinsediatosi dopo il Concordato del 1818, seppure in uno stato di grande decadenza, dovuto alle espropriazioni del precedente decennio francese). Si tratta di due testate giornalistiche di orientamento dichiaratamente cattolico e clericale, che pervenivano regolarmente in Certosa, pro- nuovo giornale fare propria la protesta cattolica, ponendolo come organo nazionale di stampa del cattolicesimo papale. Le riviste riecheggiano pienamente il problematico passaggio degli avvenimenti politici in atto: l’affermazione politico-sociale della nuova ideologia liberale, la criticità dei rapporti fra Chiesa e Stato, i problemi della compagine ecclesiale e, soprattutto, l’ansia per la conservazione degli Ordini Religiosi in Italia. L’iniziativa è curata dalla dott.ssa Eufemia Baratta babilmente tramite abbonamento postale, con cadenza bisettimanale poichè le uscite erano fissate nei giorni di mercoledi’ e sabato. Pochi sono i numeri sopravvissuti de L’Aurora: Giornale Religioso politico; consi- stenti, invece, quelli de L’Unità Cattolica: Foglio periodico religioso, fondato a Torino proprio nel 1861 da Don Giacomo Margotti, il quale, reduce dalla precedente esperienza con L’Armonia, intese, con la direzione del Ulteriori informazioni sul sito web della Soprintendenza BAP di Salerno e Avellino www.ambientesa.beniculturali.it / info 089 2573241 / FAX 089 318120 Michele Faiella (Ufficio Stampa) e mail: [email protected] - Per approfondimenti:I luoghi e gli eventi www.beniculturali.it - Numero verde 800 99 11 99 - Il MiBAC è anche su Youtube, Facebook e Twitter Castellabate: un albero per ogni nato L'amministrazione comunale festeggia i nati nel 2010 Cinquantasette alberi sono stati piantati per altrettanti bambini nati nel 2010. E' diventato ormai un appuntamento atteso e consolidato quello con “Un albero per ogni nato”, l'iniziativa introdotta per ricordare con un albero ogni bambino che viene al mondo in una famiglia del Comune di Castellabate. Ogni albero porterà il nome di uno dei bambini nati nel corso dello scorso anno. Sabato 19 marzo, è stata festa doppia per i papà dei nati nel 2010, che con le famiglie hanno partecipato alla festa di accoglienza per i neonati del- Sanza – sarà il Prefetto di Salerno, Sabatino Marchione, a dare il via alla terza tappa della maratona dell’unità d’Italia che partirà d’innanzi il Cippo di Pisacane, posto lungo la Statale 517, a poche centinaia di metri dal centro urbano, domenica 27 marzo alle ore 10,00. La terza tappa che vedrà il suo traguardo a Padula, con una lunghezza di circa venti chilometri, attraverserà anche il centro abitato di Buonabitacolo per giungere al Sacrario dei Trecento intorno alle ore 12,30. Dopo la partenza dei corridori il Prefetto si intratterrà nel comune ai piedi del Cervati, ospite del Sindaco Antonio Peluso e dell’amministrazione civica, per incontrare i cittadini di Sanza e discutere di uno degli eventi maggiormente caratterizzanti del Risorgimento italiano, la Spedizione dei trecento, appunto. Successivamente lo stesso Prefetto, accompa- l'ultimo anno nella sala convegni di Villa Matarazzo a Santa Maria. Durante la cerimonia, il sindaco Costabile Maurano ha consegnato ai genitori la pergamena che attesta la messa a dimora di un albero a nome del figlioletto, e la foto che indica la località in cui l'albero è stato piantato. Quest'anno i 57 alberi sono stati messi a dimora tutti nel bosco in località Piano Melaino. Inoltre la Bcc dei Comuni cilentani ha donato alle famiglie dei bimbi un libretto di risparmio a nome del piccolo con la cifra simbolica di 30 euro. L'appuntamento con “Un albero per ogni nato” si rinnova ormai da anni nel Comune di Castellabate. Dal 2001 ad oggi sono 604 i bambini venuti al mondo che hanno una piantina con il proprio nome. Alberelli autoctoni tra piante lacustri, pini d’Aleppo, tamerici e lecci, tutti caratteristici della vegetazione mediterranea I genitori e il bimbo, in futuro, potranno riconoscere l'albero ed occuparsene, grazie ad una targhetta con il nome del piccolo agganciata su un palo accanto all'albero. Molti genitori, in questi anni, hanno assunto come impegno la cura della piantina Il Prefetto Sabatino Marchione a Sanza per la terza Tappa della maratona dell’Unità d’Italia gnato dagli amministratori locali raggiungerà Padula per l’arrivo dei maratoneti nella cittadina che segno la fine della Spedizione di Sapri e dove, a testimonianza, si trova presso la Chiesa dell’Annunziata il Sacrario che ospita le spoglie mortali dei valorosi che il giorno primo luglio del 1857 in un duro scontro a fuoco con i gendarmi borbonici persero la vita. A Sanza, il giorno successivo, la mattina del 2 luglio, gli scampati all’eccidio di Padula si scontrarono con le guardie urbane ed in un conflitto a fuoco persero la vita ventisette valorosi patrioti e tra questi l’eroe Pisacane. Una pagina di storia dolorosa ed importante per il percorso di unificazione nazionale che vide, in quei giorni, protagoniste, loro malgrado, che porta il nome di loro figlio, innaffiandola e facendo in modo che cresca bene. «Ogni nuova pianta simbolizza una vita che nasce e cresce. – ha commentato il sindaco Costabile Maurano – L'iniziativa, al di là del valore simbolico, vuole essere anche da stimolo per le nuove generazioni e le loro famiglie ad amare e proteggere la splendida natura che, insieme al patrimonio storico, rende unico il paese in cui devono sentirsi fieri di vivere». Paola Desiderio le comunità cilentane. La Maratona a tappe, partita lo scorso 17 marzo da San Giovanni a Piro, toccherà tutti i comuni protagonisti degli eventi risorgimentali salernitani che portarono all’avvento dello Stato Italiano. Dopo la tappa di domenica 27 marzo, il due aprile la tappa PadulaAuletta, passando per Sala Consilina, Atena Lucana, Polla e Caggiano; il 10 aprile ad Eboli la Maratona agonistica a circuito di 10 km “Ebolitaliani”; il 16 aprile sempre ad Eboli con la maratonina non competitiva di 2 km ed una gara di Salto con l’asta. La conclusione il prossimo 17 aprile con la tappa Eboli, Battipaglia, Bellizzi, Pontecagnano, Salerno. Una bella manifestazione con un unico filo conduttore: celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia nei comuni del salernitano protagonisti degli eventi risorgimentali. aprile 2011 I 19 sindaci del Vallo di Diano hanno "depositato" le fasce tricolore davanti alla sede dell'ospedale di Polla come gesto simbolico per definire la "resa" delle istituzioni locali "alle inefficienze della direzione sanitaria e del distretto di Sala Consilina", e annunciano che "se non si avranno risposte concrete dalla Regione e dei vertici sanitari", in particolare sulla carenza degli organici, a breve consegneranno le fasce e i mandati al Prefetto di Salerno. La "deposizione" delle fasce si è svolta il 29 marzo, nel corso della manifestazione pubblica svoltasi a Polla ed hanno invitato i cittadini, gli amministratori, i medici e il personale sanitario del Vallo di Diano a partecipare alla protesta "per inviare un segnale forte del nostro disagio", ha spiegato il sindaco di Sant'Arsenio, Nicola Pica. È proseguita per alcuni giorni l'occupazione della direzione sanitaria dell'ospedale. I sindaci hanno poi inviato una lettera al commissario straordinario dell'Asl di Salerno, per denunciare la carenza di personale nelle strutture sanitarie di Polla e Sant'Arsenio, la diminuzione o la soppressione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali e l'aumento dei tempi di attesa delle prenotazioni. "La goccia che ha fatto traboccare il vaso - hanno evidenziato i sindaci - è stata la mancanza di gasolio nei serbatoi degli impianti di riscaldamento degli ospedali, sulla quale non si poteva passare oltre". I primi cittadini non escludono azioni "più eclatanti", prima fra tutte la consegna dei mandati al prefetto di Salerno. LETTERA DEI SINDACI AL COMMISSARIO STRAORDINARIO ASL SALERNO I sindaci del Vallo di Diano dicono basta al depauperamento di risorse umane ed economiche che la struttura ospedaliera di Polla-Sant’Arsenio sta subendo da tempo. I nostri cittadini, negli ultimi mesi, devono patire continui disservizi causati sia dalla carenza di personale medico e paramedico sia dalla inadeguata organizzazione posta in essere dalla Direzione Sanitaria. Siamo al colmo. Per fare soltanto qualche esempio su come viene gestita la macchina sanitaria ospedaliera valdianese, basta dire che all'ospedale ”Luigi Curto” di Polla, da almeno un decennio, non si fanno nuove assunzioni. E quanti, sia fra i medici sia fra gli infermieri, vanno in pensione o sono trasferiti di ufficio o su loro richiesta presso altri nosocomi, non vengono rimpiazzati. Succede così che l'organico medico e paramedico risulta essere sempre più carente, cosa che rende quanto mai difficoltoso organizzare i normali turni di servizio e la pronta disponibilità. Allo stato, infatti, mancano circa quaranta medici ed altrettanti infermieri rispetto all'organico previsto. La conseguenza di tutto ciò è che non si possono organizzare i turni di servizio nei diversi reparti, ci sono difficoltà per la composizione di equipe mediche per le sedute operatorie, sono diminuite o soppresse le prestazioni specialistiche ambulatoriali di oltre il 50%, sono aumentati i tempi di attesa delle prenotazioni, la turnazione notturna è assi- curata con l’utilizzo di medici esterni (ognuno costa 720 euro a turno di 12 ore), si registra una sempre più continua mobilità passiva verso altre strutture. E, come se tutto ciò non bastasse, si continuano a concedere nulla osta alle numerose richieste di trasferimento presso altri plessi ospedalieri provinciali da parte di sanitari operanti nei nosocomi valdianesi. Vogliamo, infine, ricordare che il nostro presidio ospedaliero è al servizio di un vasto bacino di utenza, che va dal Vallo di Diano alla Bassa Valle del Tanagro, cui sono da aggiungere i pazienti provenienti dalle aree limitrofe della Basilicata (Val d'Agri, in particolare), per una popolazione complessiva di oltre 80.000 unità. Ciò senza contare la sua posizione strategica, ubicato com'è a qualche centinaio di metri dallo svincolo dell'A3. Senza medici, senza infermieri, senza farmaci, senza strumentazioni non si può garantire il diritto alla salute dei cittadini del Vallo di Diano. Queste sono soltanto alcune delle motivazioni per le quali abbiamo deciso di occupare ad oltranza l’ospedale di Polla. La nostra protesta continuerà sino a quando non saranno firmati i decreti di assegnazione di nuovi medici dell’area medica e di quella chirurgica al nostro ospedale. Questa volta non ci accontenteremo di semplici promesse verbali. Vogliamo fatti e non parole. Lasceremo l’ospedale soltanto quando avremo la certezza di poter garantire ai cittadini il sacrosanto diritto alla salute. I sindaci del Vallo di Diano Caprioli Anche nel Cilento si fa cultura Anche nel Cilento ci sono grandi menti. Quando mettono insieme le loro genialità ecco che ti compare la magia di un evento. E’ successo a Caprioli, splendida frazione di Pisciotta, dove una cilentana di adozione, Lara Formai, scrive in vernacolo “I Promessi Sposi nel Cilento”, riproponendo tradizioni e detti di un tempo quasi dimenticato nella cornice di un momento solenne e di altissima valenza storica, che deve renderci solo orgogliosi, qual è l’Unità d’Italia e ne cura anche la scenografia;dove la regia di Aniello Fiorillo, attenta ai particolari, lavorando capillarmente sulla sensibilità degli attori che pur essendo dei dilettanti ha inculcato loro mentalità da professionisti e facendo tesoro di tante esperienze accumulate negli anni precedenti; dove l’estro e l’inventiva del maestro Claudio Mautone che ha scritto le musiche sempre sui testi di Lara Formai eseguiti dalla classe della piani- sta Paola Fazio, parlare di fascino e di incanto diventa semplice e naturale. La rappresentazione teatrale, ma parlare di musical è altrettanto appropriato, si è svolta presso “La Grotta” di Caprioli, incantando critica e pubblico. I protagonisti di questo evento culturale, riuniti sotto il nome di compagnia amatoriale “Amici di Caprioli”sono stati:Alessia Duilio che ha interpretato Lucia, Vito D’Alessandro (Renzo),Assunta Saullo (Agnese), Sofia Saullo (Concetta la Perpetua), Carmine D’Angelo (Don Peppino), Umberto Mautone (Fattore), Antonio Tancredi (Don Romualdo),Maurizio Scarpati (Don Michele), Mauro Carmelo (amico Mauro), Luigi Saullo (amico Gigi), Silver Mautone (amico Aniello), Marta Mautone (amica Filomena), Chiara Audino (amica Maria), Angela Cusati (Isabella),Maria Teresa Valiante (Donna Maria), Felica Mautone (Lupo di Cuccaro),Anna Tambasco (Nannina), Domenico D’Angelo (Egidio),Antonio Mautone (Nicola),Stefano Greco (Zi Monaco), Adriana Delli Santi (Suor Gertrude),Paola Della valle, Simona Delli Santi, Mariasofia Fiorillo, Carmela Carro,Gerardina D’Angelo, Elisa Audino, Carmela Saullo, Anna Iannuzzi, Sofia Tambasco e Jessica Ottati (Suore), Claudio Cirillo (Cumpà Menico), Raffaele Greco (Cumpà Antonio), e con la partecipazione dei piccoli Antonio D’Alessandro, Daniele Greco, Luca Greco e Gaetano Mautone. Nicola De Feo cronache cilentane prospettive I Sindaci del Vallo di Diano abbandonano le fasce tricolore davanti all’Ospedale di Polla 5 aprile 2011 Vallo della Lucania cronache cilentane promozioni Si è chiusa con 10mila visitatori la Mostra-scambio di auto, moto e ricambi d’epoca 6 Si è chiusa con circa diecimila visitatori la Mostra scambio di auto, moto e ricambi d’epoca”, di scena nel weekend (19 e 20 marzo) nell’area espositiva di Vallo della Lucania (SA). Un successo che supera perfino l’ottimo risultato ottenuto nella scorsa edizione, con ingressi dalle prime ore del mattino fino al termine dell’orario di apertura. La giornata conclusiva di oggi (20 marzo), in particolare, è stata da record, con una fila continua di auto all’ingresso del centro artigianale e i parcheggi esauriti. Soddisfatti gli organizzatori dell’evento che si è svolto sotto l’egida del Comune di Vallo della Lucania, l’associazione Auto revival club di Orria e Fiere di Vallo, per lo straordinario gradimento ottenuto dalla rassegna che, alla quinta edizione, si è guadagnata un posto di rilevo tra le manifestazioni di settore. I visitatori, in effetti, sono arrivati da tutte le regioni del Centro-Sud, perfino Lazio, Puglia e Sicilia. Tutti in cerca di accessori rari e ricambi introvabili per i loro motori d’epoca. E la manifestazione, forte di oltre 200 espositori dislocati in 6mila metri quadri coperti e 3mila esterni, con al suo interno lo stand istituzionale dell’Asi (Automotoclub storico italiano), ha risposto appieno alle aspettative. Nella prima giornata della Mostra scambio 70 autoveicoli e 38 moto sono stati sottoposti anche alla verifica per il rilascio del certificato di identità, dalla Commissione tecnica dell’Asi. «Si tratta di un numero di veicoli molto più alto della media in manifestazioni simili, a testimonianza del grande patrimonio motoristico che la Campania e il Salernitano in partico- L’appello dell’Asi: i motori storici sono beni culturali da tutelare come le opere d’arte lare custodiscono», spiega Mauro Pasotti, presidente della commissione tecnica nazionale moto dell’Automotoclub storico italiano, che coglie l’occasione per lanciare un appello. «Le auto e moto d’epoca sono, a tutti gli effetti, beni culturali, che essere quella di salvare quanto più possibile di questo patrimonio motoristico». «I motivi sono molteplici – prosegue l’esponente dell’Asi – Restaurando questi veicoli ci si rende conto che hanno già alcuni accorgimenti tecnici richiedono una maggiore attenzione da parte di tutti. Lo Stato, in effetti, ha già previsto che, con l’iscrizione nel nostro Registro storico nazionale, i veicoli costruiti da più di 20 anni possano ottenere l’esenzione dalla tassa di possesso e polizze assicurative agevolate, con una spesa molto contenuta. Ma oggi la priorità deve propri delle vetture moderne, grazie all’ingegno di chi le ha progettate e realizzate. Salvarli significa anche preservare la memoria storica per le generazioni future, ora che la plastica e l’elettronica stanno sostituendo del tutto la meccanica e il metallo. Difficilmente le auto di oggi riusciranno a superare i 20 anni, quelle d’epoca invece, se ben restaurate, funzionano ancora. C’è poi pure un motivo emozionale: è quel feeling che si crea tra il conducente e il suo veicolo d’epoca, perché il primo sa che bastano le conoscenze e l’esperienza per poter intervenire su di esso, senza bisogno delle sofisticate apparecchiatura da cui dipende l’efficienza delle auto moderne». Grande animatore della mostrascambio di Vallo della Lucania è l’Auto revival club di Orria (SA), che con i suoi circa 1.500 soci rappresenta una importante realtà associativa del Mezzogiorno. «Questo evento sta crescendo ad ogni edizione, sia in termini di pubblico che qualità degli espositori – spiega il presidente del club, Giovanni Botti – In questa quinta edizione abbiamo registrato un interesse a livello nazionale, che ha fatto scoprire a migliaia di visitatori il territorio del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, con significative ricadute per un comparto finora poco valorizzato in questo territorio». La mostra-scambio è stata anche la prima rassegna del calendario espositivo di Vallo della Lucania, al quattordicesimo anno di attività. «È il miglior inizio possibile della stagione – spiega Massimiliano Viviano delle Fiere di Vallo – Il record di affluenza e l’interesse suscitato ci fanno ben sperare per le prossime manifestazioni. Dall’1 al 3 aprile tornerà infatti nei padiglioni vallesi “International fireworks fair”, con spettacoli pirotecnici tutte le sere. Dal 30 aprile all’8 maggio si terrà, invece, la grande maratona dello shopping per tutta la famiglia con la Fiera campionaria “Città di Vallo”». Miss Carnevale di Ascea 2011 eletta a Viareggio Miss Carnevale d’Italia Si è svolta dal 5 marzo all’ 8 marzo l’ edizione del Carnevale Asceoto 2011, con il patrocinio del Comune di Ascea, in collaborazione con la Pro loco di Ascea, e l’ organizzazione curata dall’associazione del carnevale e delle tradizioni. Sabato 5 marzo presso Palazzo Ricci di Ascea Capoluogo la rappresentazione teatrale Quannu Berta Filava…. Filava pure Vambaredda libero adattamento tratto da : Finestra Aperta su Ascea del prof. Antonio Rizzo, sceneggiata e diretta da Maria Cardillo ha dato inizio alle manifestazioni. Domenica 6 marzo in Ascea Marina la prima sfilata dei carri allegorici con una moltitudine di mascherine, sin dalle prime ore del pomeriggio una folla di turisti ha atteso il corteo Carnevalesco che partendo dall’aria archeologica di Velia si è snodato per tutte le strade di Marina, nell’isola pedonale del Corso Elea si sono esibiti gruppi e balli organizzati dalla scuola di ballo di Carmelo Naro. Lunedi 7 marzo nei locali della discoteca di Bacco elezione della Miss, Tappa del Concorso Miss Carnevali d’Italia e d’Europa selezione di splendide fanciulle Asceote,e Cilentane , con l’aggiudicarsi della fascia di Miss Carnevale Ascea 2011 da parte di Lucrezia Gruppuso, che in quel di Viareggio nella finale del 13 marzo è stata incoronata Miss Carnevali d’Italia. Gran finale Martedì grasso con la sfilata di Ascea capoluogo dove una enorme folla di persone ha fatto da cornice alla manifestazione finale con la vittoria del carro numero 8” Berlusconi”. Una edizione di successo sia in termini di partecipazione, che qualitativa dice il Presidente della Pro loco Giancarlo Avossa, la manifattura dei carri e le coreografie sono di una qualità eccelsa ed il numero di carri nove fa ben sperare sulle potenzialità di questo Evento che senza dubbio deve essere momento di riferimento per un intero territorio. Un successo per la Pro Loco suggellato giovedì 17 Marzo con la partecipazione alla trasmissione di Rai internazionale “Italia chiama Italia” dedicata a i nostri emigranti all’estero, in occasione dei festeggiamenti dei 150 di Unità d’Italia, dove a rappresentare l’unità dalle Alpi alla Sicilia, sono state invitate 20 pro loco in rappresentanza delle 6000 esistenti sull’intero territorio nazionale. Capeggiate dal presidente Nazionale Unpli Bruno Nardocci, nello studio Rai la trasmissione ha messo in risalto le peculiarità delle singole pro loco presenti, considerate scrigni che al proprio interno custodiscono gelosamente storia tradizioni che senza una attenta custodia sono destinate a scomparire. Una dinamicità quella della Pro Loco di Ascea e del suo presidente Giancarlo Avossa, riconosciuta in ambito Unpli Provinciale con l’indicazione a responsabile del Cilento di tutte le iniziative che coinvolgeranno il nostro territorio, infatti nell’Assemblea Provinciale Unpli del 18 marzo il presidente Provinciale Cav. Guido Forlenza ha voluto affiancare al direttivo Provinciale un organismo territoriale di consulta diviso per Aree geografiche. Una sfida che raccolgo volentieri dice Avossa per un territorio che merita visibilità per le sue tipicità votate al turismo e alla conservazione di tradizioni millenarie. aprile 2011 Nell’ambito di un normale controllo e verifica di conformità del “Progetto speciale per interventi di forestazione nelle aree a rischio idrogeologico della Regione Campania-progetto n. 14/FOR/SA- interventi di forestazione protettiva in agro del Comune di Magliano Vetere” finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali alla Comunità Montana “ Calore Salernitano”, gli uomini del Comando Stazione Forestale di Stio nel territorio protetto del Parco Nazionale del Cilento hanno rilevato pesanti difformità nella conduzione dei lavori in corso nella località “ Calore” del Comune di Magliano Vetere. Premesso che l’area in questione costituisce una sorta di monumento naturalistico del Parco Nazionale, interessando il sito meglio noto come Gole del Calore all’altezza del Ponte Medioevale che unisce le due sponde del fiume sull’antico percorso immediatamente a monte degli stretti meandri delle Gole, la sorpresa che ha attirato l’attenzione degli Agenti del Corpo Forestale dello Stato è stata la spregiudicata realizzazione degli interventi che hanno portato alla cementificazione di diverse centinaia di metri di pista naturale preesistente, creando un impatto visivo sul delicato paesaggio del sito percepibile a chilometri di distanza, contravvenendo alle prescrizione dell’Ente Parco che vieta la cementazione delle piste nell’ambito del territorio protetto. Ulteriore sorpresa è stato il riscontro della costruzione di gabbionate per il consolidamento di alcuni tratti di sponda del Fiume che hanno avuto l’effetto opposto: infatti per realizzare l’area di sedime delle opere si è inopportunamente provveduto ad asportare la vegetazione ripariale che di per sé già naturalmente esercitava , tra Comune di Magliano Vetere- Il C.T.A. del Corpo Forestale dello Stato appone i sigilli ad un’area di 36 ettari nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano l’altro gratuitamente, un’azione efficace di protezione dall’erosione della corrente idrica, affidandola alle gabbionate in pietra che alla prima corrente di piena sono state scalzate, spostate e travolte esponendo le pareti dell’alveo all’azione erosiva del flusso idrico, che in poche ore di piena ha spazzato completamente il vecchio tracciato della pista ivi esistente. Per aggirare il tratto di strada eroso dalla corrente si è riscontrata la realizzazione di un tratto nuovo completamente abusivo con soppressione del bosco ivi presente. Tali opere non risultano previste nella progettazione approvata né contemplate in alcuna variante in corso d’opera. Infine, trattandosi di forestazione e riforestazione di ben 36 ettari di bosco per lo più gia esistente, la nor- ma in materia ambientale costituita dal Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 prevede che per interventi su superfici boscate superiori ai 10 ettari occorre sottoporre il progetto alla preventiva procedura di Valutazione di Impatto Ambientale; inoltre, essendo l’area già stata individuata come Sito di Interesse Comunitario di cui al codice Area SIC “ IT8050002 “ per la tutela degli habitat particolari della fauna migratoria e stanziale, lo stesso progetto avrebbe dovuto essere sottoposto almeno alla procedura semplificata della Valutazione d’incidenza. Per quanto emerso nel corso degli accertamenti svolti dal Corpo Forestale dello Stato si è reso inevitabile sottoporre a sequestro l’intera area interessata dai lavori, apponendo ai sigilli ad un’area di ben 36 ettari; l’azione penale si è resa necessaria per l’accertamento definitivo dei fatti e delle responsabilità in considerazione che sussiste il pericolo di un’alterazione o modifica dei luoghi del reato e per evitare che il proseguire dei lavori continuasse ad arrecare conseguenze al delicato ecosistema fluviale Gli Agenti del Corpo Forestale dello Stato del Comando Stazione di Stio, coordinati dal CTA di Vallo della Lucania sotto la guida del V.Q.A.F. Fernando Sileo, hanno speditamente proceduto ad individuare tra i tecnici dipendenti della Comunità Montana “Calore Salernitano”, il Responsabile del Procedimento ed il Direttore dei Lavori del Cantiere, deferendoli all’Autorità Giudiziaria per le loro responsabilità dirette nella realizzazione di interventi rivelatisi illegittimi. Suscita molti interrogativi la circostanza che ancora una volta l’impiego di fondi pubblici venga realizzato in modo improprio arrecando dei danni all’ambiente anziché migliorarlo e proteggerlo secondo i fini istituzionali sia dell’Ente titolare della conduzione dei lavori sia della fonte Ministeriale del finanziamento impiegato. Inoltre, si ravvisano due livelli di danno all’interesse pubblico: il primo senz’altro rappresentato da troppa approssimazione nell’impiego dei fondi Pubblici su interventi così delicati per l’ambiente; il secondo è che per ripristinare i danni arrecati al paesaggio occorre impiegare ulteriori risorse per restituire all’ambiente l’aspetto originario. il Coordinatore Territoriale V.Q.A.F. SILEO Fernando L’addetto alla Comunicazione Istituzionale v.q.a.f. GUARIGLIA Ing. Mario “No al nucleare” da parte dei Sindaci dei fiumi Sele e Tanagro Unanime e deciso il “NO al nucleare” dei Sindaci della Comunità delle Riserve Sele e Tanagro anche con toni forti ed accesi, i Sindaci hanno votato all’unanimità contro la eventuale Centrale a Foce Sele ma anche contro il nucleare in generale e la tutela del territorio, ieri 24 marzo 2010 nell’aula consiliare del Comune di Eboli. Nessun allarmismo, nessun pregiudizio, ma quando di mezzo c’è la salute dei cittadini e il futuro di un’intera area della Provincia di Salerno, è giusto “prevenire piuttosto che curare”. La Comunità delle Riserve Sele e Tanagro ( 41 Sindaci, 5 Comunità Montane, Province di Salerno e Avellino e Regione Campania che attraverso l’Assessore all’Ambiente Romano ha comunicato ogni sostegno all’azione dei Sindaci contro il nucleare, alla presenza delle associazioni ambientaliste WWF, Legambiente e dei Comitati per il referendum contro il nucleare di Eboli) ha deliberato all’unanimità la dichiarazione di territorio denuclearizzato per l’area della Riserva. Articolate argomentazioni, durate per più di tre ore di dibattito e confron- to su un argomento delicato per delineare un percorso amministrativo efficace e determinato contro il nucleare e l’attenzione a seguire con trasparenza e partecipazione l’individuazione di siti di stoccaggio per i rifiuti radioattivi, derivanti anche dal decommissioning delle centrali dismesse nel paese. Dopo la moratoria di un anno del Governo Italiano e le dichiarazioni rassicuranti dell’Assessore Romano già annunciate dal Presidente Caldoro della Regione Campania, la discussione si è concentrata sulla sensibilizzazione e partecipazione con propri atti da parte di tutti i comuni della Riserva oltre a delineare un percorso istituzionale sulla dichiarazione del “territorio delle Riserve Regionali Sele e Tanagro Monti Eremita e Marzano denuclearizzato”, facendo voti alla Regione Campania in attuazione alle direttive europee sui siti di interesse comunitari e delle particolari condizioni di rischio idrogeologico e sismico, di vietare su tutto il territorio delle “Riserve Regionali Sele e Tanagro Monti Eremita e Marzano ” l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica. Particolare attenzione nella richiesta alla Provincia di Salerno di dichiarare denuclearizzato tutto il territorio delle “Riserve Regionali” con specifica previsione nella proposta di PTCP, attualmente all’esame di tutte le amministrazioni della Provincia, di assumere tale decisione, come specifica OSSERVAZIONE al PTCP per l’elevato rischio idrogeologico oltre che sismico del territorio dichiarato della Comunità Europea sito di interesse comunitario, e destinazione turistica d’eccellenza. I Sindaci hanno tenuto a precisare la natura delle aree fortemente antropizzate e la caratteristica del strategica nell’economia agricola e turistica locale per la presenza di importanti giacimenti culturali e ambientali vanto dell’intera nazione (patrimonio mondiale dell’umanità riserve di biosfera, destinazione d’eccellenza turistica della Comunità europea, ecc.) nonché di produzioni di eccellenza (mozzarella di bufala, carciofi del sele, terza gamma di qualità). Una vera follia secondo alcuni il solo pensare ad una Centrale in un’area così delicata che porterebbe la Regione Campania a perdere anche quelle poche aree vanto e orgoglio della stessa Regione sia in termini ambientali che culturali. Viva soddisfazione ha espresso il Presidente della Riserva Prof. Domenico Nicoletti che ha dichiarato “la necessità di sbloccare gli incentivi per le foni energetiche naturali ancora tutte da esplorare e promuovere nelle aree protette, dal microidro per riabilitare i luoghi della produzione del fiume, alle energie dal mare, come dal sottosuolo (geotermiche), a quelle integrate con biomasse e forsu” , aggiungendo “i rifiuti come risorsa nel nostro territorio sono ancora una chimera, come lo sono le fonti naturali dall’idrogeno alle celle a combustibile che in altre aree del paese hanno attivato processi di integrazione dell’efficentamento energetico territoriale”. Ed allora vista la moratorio sul nucleare da parte del governo italiano, perché non pensare a sbloccare gli incentivi nei settori come le energie rinnovabili (ricerca e innovazione) di sicura prospettiva per il futuro del paese? cronache cilentane territorio Forestazione: le gole del Calore sconvolte da lavori di rimboschimento abusivi 7 aprile 2011 Orria cronache cilentane i nostri paesi Il Presidente Cirielli inaugura “Piazza Unità d’Italia” 8 Venerdì 18 marzo scorso, ad Orria (SA), nel novero delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si è tenuta la cerimonia inaugurale della Piazza “Unità d’Italia”. In occasione dello storico anniversario, il Consiglio Comunale del Comune Cilentano, quale testimonianza tangibile dell’importante celebrazione, ha voluto intitolare all’Unità della Nazione, la Piazza antistante la Residenza Municipale, all’indomani dei lavori di riqualificazione che l’hanno interessata. Il restyling urbano, fortemente voluto dal Sindaco Mario Maio, ha riguardato: la ristrutturazione della facciata del Municipio; la realizzazione di una Fontana artistica a 4 getti; la costruzione di un’edicola votiva destinata ad ospitare l’effigie di Nostra Signora di Fatima (acquistata in Portogallo da una delegazione di pellegrini orriesi); la messa a dimora di 3 pennoni per le Bandiere: Italiana, Europea, Comunale; l’adeguamento dell’ impianto di illuminazione; una diversa disposizione dei nuovi elementi di arredo urbano (panchine, dissuasori, cestini). Alla cerimonia, svoltasi in una eccezionale cornice di pubblico, sono intervenuti: Don Guglielmo Manna (Vicario Generale della Diocesi di Vallo della Lucania); l’On. Edmondo Cirielli (Presidente della Provincia di Salerno); l’Avv. Marcello Feola (Ass. ai Lavori Pubblici della Provincia di Salerno); il Dott. Giovanni Romano (Ass. all’Ambiente della Provincia di Salerno); il Dott. Alberigo Gambino (Ass. al Turismo della Provincia di Salerno); l’On. Giovanni Fortunato (Consigliere Regionale) ed una ventina di Sindaci del comprensorio cilentano. Folta e particolarmente apprezzata dagli intervenuti, anche la rappresentanza dei vari corpi ed associazioni militari, quali: l’Associazione Nazionale Carabinieri (gruppo di Omignano); l’Associazione Nazionale Alpini (gruppo di Salerno) e l’Associazione Nazionale Finanzieri (gruppo di Agropoli). La cerimonia, nonostante l’inclemenza del tempo, si è svolta secondo il programma. Dopo la benedizione dell’effigie di Nostra Signora di Fatima, nella Chiesa di S. Felice Martire, impartita da Don Guglielmo Manna, affiancato nel sacro officio, da Don Marco Torraca e Don Wilfredo Ninofranco, cittadini ed autorità, in solenne processione hanno raggiunto l’edicola votiva realizzata appositamente in Piazza, per ospitare l’effigie della Madonna. Completato il sacro rituale, l’on. Cirielli, “scortato” da due uomini dell’Arma in alta uniforme (il Brig. Arturo Federico e l’Ag.s. Stefano Corvi della Stazione di Gioi C.to, al Comando del Maresciallo Matteo Bruno), è stato chiamato al taglio del nastro ed allo scoprimento della lastra marmorea di intitolazione della “Piazza Unità d’Italia”, L’Inno Nazionale, intonato dagli alunni del locale Plesso Scolastico Elementare e dell’Infanzia, è stato accompagnato dall’alza Bandiera da parte di un Picchetto d’Onore dell’Esercito Italiano proveniente dalla Caserma di Persano (SA), al comando del Col. Michele Farino e dalla presenza di una rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri al comando del Tenente Giulio Presutti (Compagnia di Vallo della Lucania), della Guardia di Finanza al comando del Tenente Manifestazioni per l’Unità d’Italia a Cicerale Si sono concluse in un tripudio di canti e bandiere le manifestazioni del mese di marzo organizzate a lungamente applauditi. La manifestazione è poi proseguita con la presentazione del libro di Pasquale Cicerale in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Alla presenza del sindaco, Francesco Carpinelli, dei dirigenti scolastici degli Istituti comprensivi di Ogliastro e Rutino, prof. Bruno Bonfrisco e prof.ssa Anna Tramutoli, e di numerosi ospiti intervenuti , gli alunni della scuola primaria e secondaria di Cicerale con i loro docenti, hanno dato prova di grande bravura e preparazione nelle varie performance in cui si sono esibiti. Dall’esecuzione vocale e strumentale dell’inno di Mameli alla recentissima “Tre colori” di Tricarico presentata all’ultimo festival di Sanremo, dalla proiezione di slides sulla storia del Risorgimento alla declamazione del giuramento dei Filadelfi fino alla sceneggiatura della spedizione di Carlo Pisacane attraverso i versi della “Spigolatrice di Sapri”, i ragazzi hanno saputo intrattenere ed entusiasmare la platea che li ha Giuliani Mazzei “Antonio Maria De Luca: canonico deputato rivoluzio- nario” preceduta da un’introduzione del prof. Francesco Volpe sulle condizioni del Cilento nell’Ottocento. Pasquale Mazzei ha illustrato la struttura del libro quale ricostruzione storica della vita di Antonio Maria De Luca, ottenuta dal recupero di fonti bibliografiche e documentarie che ne contestualizzano la figura all’interno delle grandi riforme, le restaurazioni, gli atti diplomatici e le guerre che si svolgevano in Europa tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Un grande e significativo messaggio ha concluso la giornata: recuperare l’orgoglio di essere cilentani ma soprattutto di continuare a credere in quei valori che hanno portato i nostri antenati a sacrificare la propria vita per una Patria unita, libera e indipendente. Mirko Maiello (Tenenza di Vallo della Lucania), del Corpo Forestale dello Stato al comando dell’A.S. Giuseppe Cruciano Messina (Stazione di Stio C.to). A seguire, dopo la declamazione di alcune poesie da parte degli alunni presenti, i discorsi celebrativi del Sindaco Mario Maio, visibilmente commosso per la straordinaria partecipazione popolare ed istituzionale riscontrata, e dell’on. Edmondo Cirielli, hanno concluso la cerimonia ufficiale, dando inizio al rinfresco a base di prodotti locali. Il Sindaco Maio, dopo 10 anni di mandato amministrativo, approfittando del contesto di festa, idealmente, si è congedato dai suoi concittadini ringraziandoli per la fiducia accordatagli nel tempo ed auspicando una gestione oculata ed attenta dell’Ente da parte dei nuovi amministratori, che verranno eletti nelle Amministrative di maggio. “Delegati per una funzione pubblica”, ha precisato il Sindaco: “ capaci, con onestà intellettuale ed amore autentico nei riguardi dell’intera Comunità, di continuare le iniziative avviate e realizzarne di nuove”. Massimo Sica Centola L’Unità d’Italia a scuola L’Unità d’Italia sale in cattedra al Liceo “Carlo Pisacane” di Centola. Una giornata ricca di momenti alti e nobili per celebrare i 150 anni del nostro Paese. La scuola cilentana ancora una volta ha messo in campo amore e professionalità a 360°, dimostrandosi una scuola di assoluta eccellenza. E’ stato un binomio perfetto tra corpo docente e ragazzi guidati dal dirigente scolastico Franca Principe che sta mettendo in campo preziose energie per far sì che questa scuola continui a vivere. A tale proposito il dirigente scolastico così si è espresso:” Il mio rammarico è quello di registrare un numero risicato di alunni e la chiusura di una scuola significa danni enormi per il territorio”. Presenti alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia anche gli esperti e navigati sindaci di Camerota e di Centola-Palinuro, Domenico Bortone e Romano Speranza che hanno affermato di lavorare insieme per far crescere questa sezione distaccata dell’Istituto Superiore di Sapri. Auguriamoci che alle parole seguano i fatti. I ragazzi hanno rappresentato vari quadri del nostro glorioso Risorgimento e ne è venuto fuori un mosaico straordinario. La manifestazione è stata condotta dallo studente Gerardo Petrillo che ha esordito affermando:”Noi giovani siamo fieri di appartenere ad una unica Patria”. Hanno presenziato anche il preside delle scuole medie di Centola, Ferdinando De Luca, ed ha sostenuto che di una ricorrenza del genere bisogna rendere consapevoli i ragazzi ed inoltre si è sentito indignato perché proprio dal luogo dove i patrioti hanno iniziato l’Unità d’Italia si ha il rifiuto di ascoltare l’Inno Nazionale da parte di alcuni politici (N.d.r. il riferimento è agli esponenti della Lega) e l’editore Giuseppe Galzerano. Nicola De Feo aprile 2011 Libri pagina a cura di Carmela Baldi Lucio Isabella Quel treno per il Sud Quest’ultimo lavoro di Lucio Isabella, recentemente presentato a Castellabate in occasione della settimana della cultura, vede la presentazione del nostro collaboratore Corrado Lucibello. “ Nel corso della vita dei cilentani emigrati, dispersi per il mondo, regalate loro un romanzo di Lucio Isabella e, per incanto, si ritroveranno in quella casa che hanno dovuto lasciare a malavoglia. Essi risentiranno il forte odore di mosto, riascolteranno il canto degli uccelli, rivedranno albe e tramonti da tempo dimenticati “. La presentazione di Lucibello fotografa la bravura dell’autore che fa rivivere i ricordi come se fossero momenti attuali. Va ricordato che Lucio Isabella , nato a Castellabate ,vive nel Lazio, però è innamorato pazzo della sua terra . Infatti nei suoi romanzi rievoca con la fantasia vicende toccanti ma sempre colme d’amore per il suoi conterranei, per il suo Cilento. “ Quel treno per il Sud” è il 26° romanzo e fa parte della collana “ Storie d’amore e di vita del Cilento”. Come per il precedente romanzo anche stavolta l’autore decide di presentare le pagine del libro da lui scritte a mano. La trama del romanzo parte da un treno che dal Nord va al Sud dove una giovane ed un giovane si trovano nello stesso scompartimento. Lei è del Nord e va verso il Sud, lui invece è meridionale e ritorna al Sud dopo che ha perso il lavoro. Un susseguirsi di imprevisti , sciopero dei treni, fermata obbligatoria ad Agropoli, ovvero quando si dice “ i casi ( fortuiti) della vita “! Davvero un romanzo che si fa leggere con grande passione. Bellissima la copertina a cura di Rosaria Verrone. “ Quel reno per il Sud”, di Lucio Isabella può essere richiesto direttamente all’autore 338 7403819 Alberto Fidanza La dieta cilentana Interessante il ricettario delle pietanze tradizionali “Questo libro sulla Dieta Cilentana mi è stato suggerito dalla constatazione che nel Cilento sono disponibili degli alimenti come l’olio di oliva, il pesce, i legumi, i cereali, la frutta , la verdura, tutti alimenti particolarmente salutari e consigliati per realizzare un’alimentazione completa ed equilibrata, che sia in grado di prevenire le gravi patologie metaboliche, cardiovascolari, renali ed oncologiche”. La prefazione intende subito affermare le finalità della pubblicazione. L’autore è l’illustre prof. Alberto Fidanza che ha insegnato Fisiologia e Scienza della nutrizione nell’Università “La Sapienza” di Roma fin dal 1950, Autore di centinaia di ricerche scientifiche ha pubblicato un grande trattato di Fisiologia , il volume “ Le vitamine, Biochimica. Fisio- logia, Nutrizione” ed i volumi “ La dieta Mediterranea”, Mangiar bene per vivere meglio” e “ La mia dieta mediterranea”. L’autore parte dalla consapevolezza che quasi tutti noi abbiamo delle brutte abitudini alimentari, con un eccessivo consumo di grassi animali e con quantità di alimenti che superano di ben il 25% il reale fabbisogno calorico. Pertanto ecco il messaggio della dieta cilentana : non occorre ogni volta che ci mettiamo a tavola il primo piatto, il secondo piatto, il contorno ecc. Sia a pranzo che a cena va benissimo un piatto unico con un contorno, pane e frutta. Il prof. Fidanza suggerisce anche uno schema per una dieta da 2000 , 1500, e 1000 kcal al giorno. E propone 50 semplici ricette di piatti unici e 50 ricette di contorni. In concreto se si eseguono i consigli di uno scienziato dell’alimentazione si risparmia denaro, tempo di preparazione e si rende un grande servizio al nostro organismo. La Dieta Cilentana di Alberto Fidanza è stato stampato presso la C.G.M di Ogliastro dal Centro di Promozione Culturale per il Cilento. Tel 0974- 904183 Francesco De Marco Mi trattengo con i ragni Una raccolta di liriche che segnano i giorni dapprima dell’emigrazione e poi... del rientro “ La poesia è voce dell’anima, la poesia si nutre dell’anima del poeta”. Così scrive lo scrittore Domenico Chieffallo che cura la presentazione di questa raccolta di poesie di Francesco De Marco.”Versi gioitesi ed altre liriche “ ma si nota come il cammino esistenziale dell’Autore sia stato segnato profondamente dallo sradicamento dalla terra natia e dagli affetti in essa nutriti. “ Vivere lontano , in una terra mai in precedenza immaginata, crea una sorta di estraneità psicologica. C’è nei versi il percorso dell’autore che accetta , per un posto di lavoro, di insegnare in una scuola del Nord, ma il cuore pende verso la terra natia. Non è facile abbandonare “ la casa dove si è cresciuti; i vicoli stretti ed angusti, spazio vitale della prima infanzia; la piazza, simbolo di aggregazione nelle ore di disimpegno; la chiesa che ha scandito con il suono delle sue campane i ritmi esistenziali più sacri della gente; i volti ; le voci; gli amici della gioventù; la tradizioni paesane; gli usi; i costumi; il linguaggio dialettale. Tutto ciò un giorno deve essere abbandonato” Ed ecco che una volta lontano da tutti questi affetti il poeta non si “ innamora” neanche di quello che aveva sognato : “ la scuola non riusciva a toccarmi, era una cosa distante da me “. L’autore , docente, con queste liriche descrive la nostalgia che ha provato stando lontano da casa per un po’ di anni e poi finalmente il rientro nella sua terra. Ma ammette che questa lontananza certamente gli è stata utile. Ha sofferto, forse, ma senza quelle sofferenze non avrebbe scritto un solo verso. Il desiderio di tornare è stato forte, ma una volta arrivato di nuovo nel suo paese c’è una sorta di delusione perché tutto sembra cambiato, non cronache cilentane iniziative editoriali Un altro romanzo della collana “ Storia d’amore e di vita del Cilento”. E anche questa volta scritto a mano. 9 solo l’habitat ma anche la gente. Il tempo ha fatto opera di trasformazione. Un libro che si fa leggere senza tante interruzioni sia per il linguaggio, sia perché certamente nei versi di De Marco c’è la storia di tanti nostri conterranei. “ Mi trattengo coi ragni “ di Francesco De Marco è stato stampato dalla Digital Press di Santa Maria di Castellabate a cura del Centro di Promozione Culturale per il Cilento (tel 0974 904183) aprile 2011 cronache cilentane società Un bianchetto, per favore! Mi capitò una volta di andare in Veneto, e precisamente a Venezia. La giornata era uggiosa e perlopiù piovosa, tant'è che dopo aver fatto su e giù per le calle, alla fine, stanco di accogliere addosso l'acqua che incessantemente cadeva dal cielo plumbeo, entrai in un bugigattolo che l'insegna descriveva come taverna (ma sarebbe stato più appropriato "bettola" a mio dire). Come vuoi e come non vuoi, mi asciugai alla meglio e mi appressai al banco per chiedere qualcosa da bere. Mentre ero in fila sentivo ripetere spesso la frase " Dame un biancheto". Incuriosito, mi azzardai a chiedere la stessa cosa, e mi fu servito un bel bicchiere di vino giallo paglierino, il bianchetto appunto. La vicenda mi è tornata in mente dopo aver letto su di un quotidiano della visita del ministro dell'agricoltura nel nostro Cilento, quando appunto dopo aver tenuto un intervento sulla dieta mediterranea è stato ospite di un rinomato albergo di un rinomato centro costiero. Tra le pietanze offertegli a pranzo, un piatto di "bianchetti" che il ministro subito indica come vietati dalle nuove normative sulla pesca. Al che il ristoratore gli risponde che non sono di provenienza italiana. La vicenda è stata magistralmente dipinta nella vignetta del numero scorso dall'amico Corrado Lucibello. Fin qui il fatto. Ora le considerazioni. Che la dieta mediterranea sia ormai un patrimonio storico e culturale del nostro Cilento è cosa indiscussa e va al di là di ogni ragionevole dubbio. Che la stessa, grazie ad un'opera divulgativa, descrittiva e propagandistica portata avanti anche dal nostro “Cronache Cilentane” sia diventata Patrimonio Immateriale dell'Uniesco, è un merito che compete a chiunque di noi si sia adoperato senza secondi di Leonardo Giambattista Venneri fini, per far conoscere ed apprezzare qualcosa che è anche più di una semplice dieta, ma uno stile di vita sano e salutare, oltre che propedeutico ad un'età longeva (come dimostra l'alto numero di nonnini ultracentenari che il nostro Cilento annovera). Ma che la stessa venga usata come mezzo di propaganda a fini politici o meramente economici, questo dovrebbe farci indignare tutti. Molto spesso si confonde quello che è il leitmotiv della “Dieta Mediterranea” che Ancel Keys definì come “eat well, stay well”, ovvero mangiar bene per vivere meglio. La frase “mangiar bene” spesso è confusa con il “buon mangiare” attività non proprio simile in quanto il mangiar bene spesso implica dei sacrifici a tavola, cosa che il buon mangiare vieta espressamente, almeno a mio dire. Un esempio chiarirà il concetto. Una bella frittura di paranza è un esempio di“mangiar bene” (risp. A) o di buon mangiare (risp. B)? Per chi risponde A, dico: Complimenti, sei un vero buongustaio. Pur- troppo la risposta è sbagliata pertanto ti invito a rileggere gli atti dei convegni mediterranei. Per chi ha correttamente risposto B dico: Complimenti ben conosci lo spirito della dieta mediterranea che, come tutte le diete, impone dei sacrifici soprattutto a tavola. In effetti la frittura di cui sopra, sebbene un prelibatissimo piatto, quand'anche preparata con tutti i crismi di una buona cucina, sfortunatamente è pur sempre una pietanza “fritta” e come tale “poco praticata” in una corretta dieta mediterranea, se non proprio bandita (Ma non mi sento di dirlo a gran voce, in quanto io stesso ogni tanto mi abbandono ai piaceri della tavola ritenendomi non a torto un estimatore della frittura di paranza...) Tornando a noi, spesso si confonde quello che è un ottimo piatto ben cucinato, magari presente nella tradizione eno-gastronomica del nostro territorio, con tutt'altro. Non necessariamente tutte le pietanze della nostra cucina devono essere automa- ticamente classificati come piatti della “Dieta mediterranea” il cui menù è semplice e scarno e proprio nella sua semplicità di materia prima, e di preparazione, e di condimento racchiude quel “mangiar bene” di Keys. Una cosa è la “Dieta Mediterranea”, altra cosa un piatto che magari sarà anche tradizionale, sarà anche tipico ed indicativo di un territorio, ma che di dietetico non ha nulla. Tant'è che che per questi prodotti è sorta la certificazione di “ presidio slow food”. Ma sulla facilità di confusione tra dieta mediterranea e presidio slow food torneremo in seguito, avendo già abusato dell'ospitalità di queste pagine. Pertanto saluto tutti e colgo l'occasione per invitare il neo-ministro dell'agricoltura nel nostro cilento, mio ospite a pranzo, col seguente menù esclusivamente TUTTO MEDITERRANEO: Antipasto: Tagliere di Salumi Tartufati con pecorino di fossa; Tris di Primi: a) Risotto alla milanese mantecato con burro alpino al mango; b) Strozzapreti Salsiccia di Norcia e Porcini c) Tortellini Emiliani panna e prosciutto Tris di secondi Mari e Monti: a) Spiedini di anguilla b) Storione allo yogurt c) Stinco di Maiale con brovada Contorno: Patate al forno con essenza di tartufo e maggiorana Barbabietole alla crema Dolce: Cassatina siciliana; Bavarese al pistacchio. Vino: ovviamente un bel Pinot Grigio. Buona Pasqua a tutti e soprattutto BUON APPETITO !!! La settimana santa a Pisciotta Il Giovedì Santo l’Arciconfraternita di S. Agnello abate distribuirà dei panini ai fedeli presenti in chiesa come segno di amore 10 Anche a Pisciotta l’evento di fede dell’anno liturgico è rappresentato dalla “Semana Santa”. Ma il tutto ha inizio dai venerdì di Quaresima, dove un ruolo centrale è svolto dall’Arciconfraternita di S. Agnello Abate. Tre confratelli coadiuvano il parroco lungo il doloroso ma salvifico percorso delle XIV Stazioni della Via Crucis. La Domenica delle Palme si ricorda con il rito della benedizione delle stesse o dei rami d’ulivo il trionfale ingresso di Cristo a Gerusalemme e si parte in processione dalla Chiesa di via Tuvolo per arrivare alla Chiesa Madre e sempre con la presenza del Pio Sodalizio pisciottano. Nel frattempo sono tanti i fedeli che hanno messo a nascere chicchi di grano che serviranno per allestire uno straordinario Sepolcro, luogo di profonda meditazione e preghiera. Il Giovedì Santo viene celebrata l’Ultima Cena di Nostro Signore e, mentre lo scorso anno, hanno interpretato la parte dei dodici Apostoli altrettante persone adulte, quest’anno il parroco don Franco Giordano laverà i piedi, come fece Gesù, e dividerà il pane e berrà il vino con giovani della parrocchia. Al termine della Santa Messa, come da tradizione, l’Arciconfraternita di S. Agnello Abate, distribuirà dei panini ai numerosi fedeli presenti, segno di amore e che tutti devono sentirsi apostoli ed evangelizzatori. Il Venerdì Santo si toccano le massime vette di fede, di emozione e di commozione. Grazie alla Passione e Morte di Cristo sulla Croce che diventa l’unico espiatore della colpa commessa da tutti che è il peccato, Dio esprime il suo grande amore per la salvezza dell’umanità. Durante le celebrazioni di questo immenso dolore, il bacio della Croce acquista un significato talmente alto che dovrebbe essere ricordato per l’intero anno e non soltanto nel momento in cui si svolge. L’intera Arciconfraternita di S. Agnello Abate, quest’anno presenzierà per la prima volta anche la rinata congrega dell’Assunta, si accosterà tutta compatta al bacio del Sacro Legno. Al termine delle funzioni si svolgerà la struggente processione al Calvario di Gesù morto, la cui bara è portata da quattro confratelli, affiancati da altrettanti che porteranno delle lampade importanti la cui luce ha il grande significato di ribadire che Nostro Signore anche da morto è vivo, segue la straordinaria statua della Madonna Addolorata che i fedeli fanno letteralmente a gara per portarla, e dietro ancora la banda cittadina che quasi ininterrottamente suona le commoventi note dello Stabat Mater, musicato dal pisciottano Camillo Buonomo. Raccontarla e non viverla è un compito arduo. Prendo a prestito alcuni versi di due poeti pisciottani: Gennaro Mazzotti ed Aniello Fiorillo, in lingua il primo ed in vernacolo il secondo, che hanno partorito due capolavori nei quali hanno fissato ed immortalato fotogrammi dell’evento di fede:” … E’ la confraternita di S. Agnello col suo priore e al gran completo “imbacuccata” per la circostanza a rendere più tragico e commovente l’ultimo cammino in questa sera di Gesù e Maria … Pisciotta piange, speranzosa, di riveder Gesù vittorioso … Venerdì Santo, Pisciotta, la fede … “ e “U capu banda prontu, rai l’attaccu cu ‘na manu: quattu battuti forti, poi cittu, chianu chianu. U compitu ri fratielli cu baluccu aizatu, è di carrià u Signuri, addù vinni ‘nchiuvatu … “. Nicola De Feo aprile 2011 150 anni dall’Unità d’Italia Luoghi e momenti che nel Cilento testimoniano il cammino verso l’Unità nazionale le spargimento di sangue,lasciarono Napoli riparandosi a Gaeta. A salutare i due reali vi era solo la servitù ,inginocchiata e piangente. Dei cortigiani vi era solo il marchese Imperiali. Successivamente i Borboni furono ospitati da Pio IX fino al 1870 .Dopo passarono in Austria II 27-12 -1894 , Francesco II si presentava al cospetto di Dio .Per un inspiegabile destino , voluto così dall'Altissimo,con la partenza dei Borboni da Napoli, quella rosa di cui ho parlato all'inizio della prima puntata, perse l'ultimo petalo e lo stelo si ramificò e spuntarono migliaia di spine. Vittorio Emanuele II, il 26 ottobre,accompagnato dai ministri:Fanti e Farini, s'incontrò con Garibaldi a Teano,secondo alcuni a Taverna Catena,secondo altri a Caianello.Quando Garibaldi vide il Re esclamò: "Saluto il Re d'Italia ".Vittorio Emanuele abbia risposto :"Saluto il mio migliore amico". Secondo alcuni storiografi il Re abbia risposto:"Grazie" Secondo altri non avrebbe affatto risposto. Il Re nel salutare Garibaldi lo abbia invitato a colazione.ma questi non accettò l'invito dicendo di aver già mangiato: Mentre Vittorio Emanuele partiva accompagnato dalla fanfara militare, Garibaldi, seduto sugli scalini di una chiesa,mangiava pane e formaggio,avu- LA BANDIERA La bandiera è il simbolo dell' Unità nazionale di ogni Stato. Generalmente la bandiera è formata da strisce di stoffa variopinta, a secondo lo stato, cucita verticalmente. Vi sono delle bandiere che hanno un linguaggio universale, ad esempio: bandiera gialla,:ammalato contagioso a bordo. Bandiera a mezz'asta: lutto cittadino, nazionale, ecc. Bandiera bianca: resa o incontro con il nemico, ecc. Adesso parleremo del nostro bel tricolore. La prima volta che comparve era di colore verde, bianco e rosso ed è rimasta tale. Era il 14 maggio del 1795, secondo altri era l’11 novembre, sempre del 1795. Il tricolore fu usato in Lombardia ad opera dei patrioti Lombardi che operavano con Napoleone Bonapartc. Il tricolore fu sancito dal congresso Cispadano a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797 per il Regno Italico 1804 -1814. Da quella data, il tricolore ha sventolato e spero che sventolerà ancora, per molti secoli senza essere contaminato ed invitto. Invano, nel 1821, i patrioti piemontesi (Santorre di Santarosa) chiesero di usare come bandiera piemontese il tricolore. Solo il 23 marzo 1848, inizio della prima Guerra d'Indipendenza, forse per avere aiuto dai rivoluzionari Lombardi, Carlo Alberto si decise a scegliere il tricolore come bandiera piemontese. Molti vessilliferi, pur di non far cadere la bandiera nelle mani del nemico hanno perso la propria vita. Dice un proverbio Cilentano "Bandiera vecchia onor di capitano "W L'Italia! Viva la bandiera più bella del mondo: Verde fianco e Rosso!" Vincenzo Marrocco to dal priore della chiesa. Bevve un sorso di acqua attinta da una cisterna,il resto dell'acqua la buttò via esclamano: "Non è buona". II 26 ottobre, il Re, che fece il suo ingresso a Napoli,alla sua sinistra vi era Garibaldi che offri nuovi servigi al Piemonte. Il Re rispose che non poteva accettare perché l'esercito garibaldino era stanco e avrebbe dovuto chiedere il parere al ministro dell' Interno Farini (questi era acerrimo nemico di Garibaldi). Infine Garibaldi chiese al Re di poter partecipare alla rivista di addio per poter salutare le sue camicie rosse. Il Re promise ma non mantenne la promessa. Il Re per addolcire la pillola offrì a Garibaldi il Collare dell'Annunziata , il titolo di Duca, una pensione ed un castello, ma Garibaldi rifiutò dicendo. "Sono qui per unire l'Italia e non per fare carriera." Infine Garibaldi, come bottino di guerra, prese un sacco di semenza, una cassa di maccheroni, una balla di stoccafisso, del caffè e dello zucchero. Una nave portò Garibaldi nell'isola di Caprera, che, fu circondata da guardie. Una volta Garibaldi, coricato in una barca, cercò di evadere dall'isola, fu scoperto e riportato nella dimora assegnatagli. L'otto agosto 1861 muore Camillo Benso conte di Cavour (tessitore delle sorti d'Italia e fondatore della Società Nazionale in Italia), lasciando una modesta eredità di 200 miliardi. Bella carriera! I maggiori fautori della distruzione del Regno delle Due Sicilie furono la Francia, il Piemonte, l’Inghilterra ed altri. La Francia seguiva il Piemonte perché era legata al Cavour per i fatti della guerra di Crimea.Il Piemonte ,pieno di debiti, aspirava a mettere le mani nel Regno delle Due Sicilie per spogliarlo del tesoro e di ogni oggetto di valore.Infatti Francesco Secondo, nel lasciare il Suo Regno, predisse:" Non vi lasceranno gli occhi per piangere"e così fu. L'Inghilterra odiava i Borboni, perché questi avevano vietato l'estrazione dello zolfo in Sicilia (1836). La concorrenza delle navi, i cantieri navale, le fabbriche di locomotive e treni, facevano diminuire i guadagni dell'Inghilterra. Vi erano anche motivi religiosi, infatti, il Re Borbone aveva ospitato Pio IX nel periodo della Repubblica Romana. Ma la causa principale, di tale livore, era il dominio della Massoneria inglese che comandava tutta l'Europa. LA politica piemontese veniva decisa proprio nella capitale inglese da Mr. Pike (Gran maestro venerabile della massoneria di Londra), e da Lord Palmerstone. Cavour (padre della Massoneria italiana) doveva eseguire ciecamente ciò che gli veniva ordinato. In Italia, il Cavour fondò "La Società Nazionale", struttura puramente massonica e rivoluzionaria. Lord Gladstone, ipocritamente, affermò : "Le carceri del regno di Napoli sono la negazione di Dio". Di certo, le carceri napoletane non erano peggiori dei Piombi di Venezia. Vincenzo Marrocco cronache cilentane Nel continente, i garibaldini trovarono poche difficoltà. Il 6 settembre Garibaldi giunse a Salerno accolto da una moltitudine plaudente. A Salerno, Garibaldi ricevette un telegramma da parte delMinistro dell'Interno di Napoli: Liborio Romano, che lo invitava a raggiungere Napoli per prendere, pacificamente, possesso della città. Per guadagnare tempo, Garibaldi, si servì della ferrovia fatta costruire dai Borboni. Anche Napoli, tributò al condottiero, manifestazioni di simpatia e di affetto, Garibaldi andò a venerare S. Gennaro. Nel duomo frate Pantaleo, che aveva un pistolone al posto del rosaio, recitò il TE DEUM. L'8 settembre, festa di Piedigrotta,Garibaldi si unì al popolo festante ed andò nella chiesa e sedette al posto ove solevano accomodarsi i Borboni. Ma Garibaldi non aveva detto che Pio IX, era un metro cubo di letame? Spesso soleva ripetere "Se sorgesse una società del demonio, che combattesse il dispotismo e i preti mi arruolerei nelle sue file" A Napoli Garibaldi e Mazzini ebbero un incontro. Quando il governo piemontese, seppe dell'incontro di Garibaldi e Mazzini, suppose che i due volessero formare la repubblica,come avvoltoio famelico, Vittorio Emanuele II andò ad occupare Napoli, assicurando la Francia ed il Papa che Roma non sarebbe stata toccata. A Castelfidardo avvenne un scontro tra l'esercito del Piemonte e l'esercito pontificio: quest'ultimo fu sconfitto. Intanto, a Napoli si riunì la Camera ed all'unanimità votò per ringraziare Garibaldi. Le cose cambiarono quando si trattò del secondo punto all'ordine del giorno annessione del Regno delle Due Sicilie al Piemonte Il responso fu di 290 voti si e 6 no. Garibaldi fu sconfitto e rassegnò le dimissioni, dando carta bianca al prodittatore Pallavicini, questi, subito diede lo sfrattto da Napoli a Mazzini. Il 7 settembre, Francesco II (detto il figlio della santa) e la moglie Maria Sofia,(sorella di Sissi ) ,per evitare inuti- appunti di viaggio La spedizione dei Mille. L’arrivo di Garibaldi nella nostra regione 11 aprile 2011 Riconversione Ospedale di Agropoli cronache cilentane attività Lettera del Sindaco di Castellabate Al Commissario ASL di SALERNO e al Presidente della Provincia 12 Gentile commissario Maurizio Bortoletti, con vivo piacere Le porgo i miei auguri di benvenuto alla guida dell'Asl di Salerno e di buon lavoro. Ma nel farlo non posso fare a meno di chiederLe di analizzare nuovamente quanto previsto per l'ospedale di Agropoli nel piano di rientro del set- tore sanitario della Regione Campania che prevede l'uscita della struttura dalla rete dell'emergenza e la sua riconversione in centro ambulatoriale ad indirizzo oncologico e in hospice, ossia struttura residenziale per cure palliative. L'ospedale di Agropoli è una struttura moderna, la più giovane dell'ex Asl Salerno 3, inaugurata appena 7 anni fa e realizzata secondo gli standard più moderni. E' quello che conta il maggior numero di accessi al pronto soccorso nell’ambito dell’ex Asl Salerno 3, servendo un’utenza fissa di oltre 60mila persone e di molto maggiore d'estate, con l'arrivo dei vacanzieri. Basti pensare che è l'ospedale di riferimento, oltre che per Agropoli, anche per i comuni di Capaccio e Castellabate, e di tanti altri piccoli comuni costieri e collinari per i quali i tempi per raggiungere un altro presidio si allungherebbero di molto. L’uscita dalla rete dell’emergenza priverà la popolazione di tutto il comprensorio di un servizio essenzia- Abusivismo edilizio e rifiuti: denunce e sequestri nei comuni di Centola e Caselle in Pittari IL CORPO FORESTALE DELLO STATO ACCERTA ABUSI EDILIZI E TRASPORTO ILLECITO DI RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DIANO Nell’ambito dell’attività di contrasto agli eco-illeciti e di difesa del patrimonio ambientale, di recente sono stati scoperti abusi edilizi nel comune di Centola e trasporto illecito di rifiuti speciali pericolosi nel comune di Caselle in Pittari. A Centola, gli Agenti del Comando Stazione Forestale di Pisciotta, nell’espletamento di un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati ambientali, hanno scoperto in località “Trivento” in agro di Centola frazione Palinuro, in una zona di particolare pregio naturalistico ricadente nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, un’opera abusiva e la sopravvenuta trasformazione urbanistica edilizia del territorio, realizzata senza alcun titolo abilitativo. Il manufatto abusivo consiste in una piattaforma in cemento armato avente le dimensioni di mt. 10 di larghezza per mt. 10 di lunghezza, per una altezza dal piano di campagna di cm. 50 insistente su una superficie totale di circa mq. 100. Accertato gli abusi, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, procedevano a sottoporre a sequestro penale l’area, denunciando all’Autorità Giudiziaria il Sig. I.G. in qualità di proprietario ed esecutore materiale. Nel comune di Caselle in Pittari, gli Agenti del Comando Stazione Forestale di Sanza unitamente a quello di Teggiano, hanno fermato e posto sotto sequestro un veicolo tipo autocarro marca Ford modello Transit, lungo la strada Provinciale nei pressi dell’incrocio che conduce in località “Tempa” in agro di Caselle in Pittari, al cui interno si riscontrava la presenza di circa q.li 10 di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi costituiti, da materiale ferroso, bidoni, semiassi, lavelli, sportelli di auto, bombole di gas, batterie al piombo per autovetture, filtri di olio, ingranaggi contenenti olio; trasportati privi della documentazione adeguata, infatti, mancante del prescritto titolo abilitativo ed in particolare dell’autorizzazione-iscrizione categoria 4 F all’Albo Gestori Ambientali-Sezione Campania. Denunciati all’Autorità Giudiziaria i Sig.ri O.C. di anni 39 in qualità di proprietario dell’autocarro, C.F. di anni 25 in qualità di conducente dell’autocarro e C.C. di anni 19, tutti di nazionalità Rumena. V.Q.A. Ing. Fernando Sileo le con gravissimi danni anche per l’attività turistica che costituisce la linfa vitale della nostra economia. È, infatti, impossibile fare turismo in un territorio dove non viene garantita l’assistenza sanitaria. E' questo il motivo per cui Le rivolgo un accorato appello affinché prenda seriamente in considerazione l'eventualità di non escludere l'ospedale di Agropoli dalla rete delle emergenze, a fronte della legittima domanda di salute dei cittadini di questo territorio e dei visitatori che lo scelgono per le loro vacanze estive. IL SINDACO Prof. Costabile Maurano Roccadaspide Il comune per le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia Il Comune di Roccadaspide non poteva mancare all’importante appuntamento con la storia rappresentato dall’anniversario dell’unità d’Italia,. In occasione delle celebrazioni per il centocinquantenario, l’amministrazione comunale ha organizzato una manifestazione che si è tenuta sabato 19 in Piazza XX Settembre con la “Serata tricolore”. I festeggiamenti hanno preso il via giovedì: il primo appuntamento si è tenuto in piazzetta De Marco, da dove è partito un itinerario patriottico per le vie del paese con la banda musicale “Città di Aquara”. È seguito l’alzabandiera con l’inno di Mameli eseguito dal coro polifonico “Santa Sinforosa”, diretto dal Maestro Sabina Martiello. C’è stato l’intervento del presidente del Consiglio comunale, e quello dello storico, il professor Anthony Brewer, cui è seguita la celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa della Natività. “Si è trattato di una ricorrenza importante – ha dichiarato il sindaco Girolamo Auricchio - che è stato nostro dovere festeggiare per rendere omaggio al nostro Paese e per onorare la memoria delle persone che hanno contribuito al processo di unificazione della nostra Italia”. La serata di sabato, condotta da Tonino Battagliese si è aperta con i saluti del Presidente del Consiglio Comunale ed assessore alla cultura, Vincenzo Iuliano. L’aspetto storico della serata è stato curato dal prof. Michele Di Matteo. Spazio è stato dato anche allo spettacolo con l’esibizione del gruppo musicale “Blue Eyes” e di un gruppo di giovani organettisti. Annavelia Salerno aprile 2011 E’ festa gioiosa alla scuola media di Vallo della Lucania ben diretta dall’eclettico preside dott.prof.Angelo Russo.Si sente la presenza della Primavera dopo alcuni giorni gelidi e freddi. Grazie allo spirito di abnegazione della dott.ssa prof. Chiara Blasi, primaria del reparto di medicina dell’ospedale di Vallo della Lucania e della farmacista dott.ssa Mariella Elia della Merck Sharp e Dohme gli studenti sono stati sottoposti ad un controllo medico per prevenire disturbi respiratori e malattie allergiche. La Primavera, è vero, è molto bella, e come dice il poeta dott. Giuseppe D’Aiuto“Nelle siepi di rovo e di mirto/già fiorisce il biancospino/e imbianca col suo candore/la macchia mediterranea.omissis/ in DenebRiemma Editore, ma essa porta ad un notevole incremento delle allergopatie in generale e della pollinosi in particolare. Ecco perché è importante la prevenzione. Le reazioni allergiche possono essere di diverso tipo. Gli eventi patologici che ne conseguono interessano soprattutto le mucose che sono esposte ad allergeni aerodiffusi (congiuntive, naso e bronchi), ma anche l’apparato cardiovascolare e la cute (shock allergico e angioedema-orticaria). L’allergia da polline o pollinosi che si manifesta con sintomi clinici nasali –starnutazione, prurito, rinorrea, ostruzione-associati anche spesso a Gli studenti sono stati visitati dalla primaria del Reparto di Medicina di Vallo della Lucania: dott.ssa prof.Chiara Blasi. congiuntivite e talvolta ad asma o tosse insistente insorge in soggetti predisposti per l’azione degli allergeni liberati da alcuni pollini. “ I pollini che rappresentano le cellule riprodut- tive maschili delle piante sono liberati durante la stagione di fioritura al fine di consentire la fecondazione”. Solo pochi granuli raggiungono lo stigma delle piante, la maggior parte dei granuli va anche a depositarsi sulle mucose congiuntivali sulle vie aeree dei ragazzi. Questo male fu segnalato primariamente da Ippocrate nel VI secolo a.c. e da Galeno nel II secolo. Il primo ad identificare gli agenti eziologici con i pollini fu Charles Blackley nel 1873. Nel Cilento partecipano alla pollinosi del periodo pre-primaverile il cipresso, i ginepri, tuje, nocciolo. Tra aprile e giugno è il periodo delle graminacee La stagione di pollinazione dell’olivo interessa i mesi di maggio e giugno, mentre la paritaria (il cui polline è presente anche nel basilico, ortica, melone, ciliegia, gelso) si verifica nel mese di marzo raggiungendo picchi a maggio e giugno. I principali alberi e arbusti allergenici sono: cipresso, ontano nero, betulla bianca, nocciolo, carpino, frassino, olivo, ligustro, platano. Le principali erbe allergeniche: graminacee( gramigna, scagliola, avena, orzo, riso, segale, frumento, mais, ecc.ecc.), amaranto, farinaccio, artemisia, ambrosia, mercorella, lanciala, romice, paritaria. Altre piantecon interesse allergologico: ginepro, tuia, pino d’Aleppo, tasso, acero, sambuco, casuarina, gira- VALLO DELLA LUCANIA/ Teatro La Provvidenza Festival delle Compagnie amatoriali Si è aperto con il botto il Festival delle Compagnie Amatoriali che come da tradizione si svolge presso il meraviglioso teatro “La Provvidenza” di Vallo della Lucania. Ad aprire la kermesse è stata la Compagnia “Amici di Caprioli” che ha presentato “I Promessi Sposi nel Cilento”. Sgomberiamo subito il campo da equivoci e dobbiamo parlare di un autentico capolavoro che è stato partorito dalla mente e dalla penna di Lara Formai, che ne ha curato anche la scenografia. La regia di Aniello Fiorillo che da consumato psicologo è stata attenta finanche ai particolari e lavorando capillarmente sulla sensibilità degli attori che pur essendo dei dilettanti e molti di essi all’esordio, ha inculcato loro mentalità da professionisti, mettendo a disposizione le tante esperienze accumulate negli anni precedenti. Gli attori hanno dimostrato una grande bravura cantando a cappella, perché a causa dell’indisponibilità della brava pianista Paola Fazio, il pubblico non ha potuto godere della sua classe e nello stesso tempo della genialità del maestro Claudio Mautone che ha scritto le musiche sempre sui testi di Lara Formai. Questo musical, è stato scritto in dialetto cilentano nel quale sono stati trasportati con mirabile competenza usi, tradizioni, La Compagnia “Amici di Caprioli” ha presentato “I Promessi sposi nel Cilento” costumi e detti di un tempo che fu ed è stato collocato ai tempi dell’Unità d’Italia, ha letteralmente affascinato ed incantato gli spettatori della “Provvidenza”. Al termine dello spettacolo abbiamo incontrato un raggiante e soddisfatto Aniello Fiorillo che con rara competenza ne ha curato la regia e ci ha dichiarato:” Quello che la compagnia amatoriale “Amici di Caprioli” ha realizzato, ieri rappresentava un sogno, oggi è una realtà di cui andare fieri. Questo percorso storico-educativo inizia nel 2010, con il lavoro teatrale “Viva la libertà”, che riguardava i moti rivoluzionari cilentani del 1828, con personaggi che hanno scritto pagine di storia indimenticabili, provvisti di spirito di libertà ed amor patrio per cui hanno dato la vita. Oggi, nel solco di questo percorso storico, abbiamo affrontato il 1861, cioè l’Unità d’Italia. E’ stato un lavoro entusiasmante e frutto di ricerche, anche linguistiche, da parte della nostra Lara Formai (N.d.r. l’autrice del testo), che si prodiga continuamente affinché questo spirito di amicizia conservi la sua essenza. Ringrazio tutti, in particolare, quegli attori che arrivando in anticipo hanno mostrato un alto senso di professionalità e chiedendomi di provare e riprovare. E, credo, che questa sia stata la vera forza del gruppo”. Ci è parso doveroso sentire anche il parere dell’autrice del testo, Lara Formai, che ha avuto al suo fianco, il marito, dottor Marcello Casaburi, che ne ha condiviso tutti i momenti di questo autentico capolavoro:” Quando scrivo non mi innamoro mai di un personaggio ma di un evento, mi piace parlare del passato e più ancora delle tradizioni, dei detti e degli stili di vita di un tempo, che altrimenti andrebbero dimenticati così come di alcuni vocaboli dialettali che rischiamo di perdere”. Questa storia di due giovani innamorati, calati nel periodo dell’Unità d’Italia, ha tutte le carte in regola per aspirare ad un posto di assoluta eccellenza al Festival delle Compagnie Amatoriali di Vallo della Lucania. Nicola De Feo sole, soffione, colza, castagno, faggio, quercia, ippocastano, noce, mimosa, gelso, eucalipto, ornello, palma nana, ranuncolo, pioppo, salice piangente, olmo, ortica, narciso, edera, begonia, crisantemo, gerbera, stella di natale, ricino, tulipano, ficus, kiwi, soia, fico, melo, prezzemolo. Il progetto “Libero Respiro” ha come intento la prevenzione e la diagnosi precoce dell’asma. Già lo scorso anno si è cercato d’individuare la malattia negli scolari appartenenti alle quinte classi delle scuole elementari di Vallo della Lucania, Agropoli, Capaccio, S.Arsenio ed altri comuni cilentani. Quest’anno il progetto si applica ai ragazzi delle terze medie. La dott.prof. Chiara Blasi,(nella foto) di origine calabrese, responsabile del reparto di medicina, illustra la metodologia utilizzata: ” Viene praticato un esame spirometrico dopo una attenta valutazione di ogni studente per quanto riguarda l’anamnesi familiare.I dati raccolti vengono messi a confronto con quelli dell’anno precedente. Il 2 aprile 2011 seguirà un convegno in Agropoli a cui parteciperanno specialisti in malattie respiratorie allergologi, pediatri, medici di base.Ci si confronterà sull’incidenza delle malattie allergiche e dei disturbi respiratori nella popolazione, i fattori di rischio principali e rischi relativi”. Maria Cerullo Altavilla Silentina. Conferimento di un encomio solenne ai Carabinieri Sono stati artefici del ritrovamento della statua della Madonna di Montevergine trafugata a febbraio Il consiglio comunale di Altavilla Silentina ha deciso di conferire un Encomio Solenne ai Carabinieri, e per loro tutti ai componenti della locale stazione - al suo comandante, Francesco Antonio Salerno, ed ai militari che ad essa fanno capo per la brillante operazione che, a seguito di una particolareggiata attività di indagine, ha portato al ritrovamento della statua della Madonna di Montevergine, che era stata trafugata dall’omonima chiesa lo scorso mese di febbraio. L’operazione dei militari dell’Arma, ed in particolare, di quelli in servizio ad Altavilla Silentina è stata motivo di soddisfazione per l’amministrazione comunale e per la comunità, per la quale la statua della Madonna di Montevergine ha un significato profondo che testimonia una grande fede. cronache cilentane attualità Il progetto “Libero respiro” coinvolge gli studenti della Scuola Media di Vallo della Lucania 13 aprile 2011 Corleto Monforte cronache cilentane ricordi Cinque anni di amministrazione. Bilancio delle attività realizzate dall’amministrazione Sicilia 14 Con la prossima tornata elettorale giungerà al termine il primo mandato da sindaco per Antonio Sicilia, primo cittadino di Corleto Monforte. Mentre ci si prepara alla campagna elettorale, che tuttavia non dovrebbe riservare spiacevoli sorprese agli amministratori uscenti, si fa il bilancio di quanto fatto e di quanto investito sul territorio in termini di impegno e di risorse. Per quanto riguarda i lavori pubblici, nei cinque anni di amministrazione sono stati programmati 6.630.920,19 euro: sono stati realizzati 21 interventi per importo speso pari ad € 1.933.071,52; 2 opere sono state già appaltate per un importo pari a € 195.000,00; inoltre sono in corso di espletamento con procedura di appalto 6 opere per un importo di €. 1.326.851,78. Importante anche il capitolo riguardante le risorse finanziarie ottenute dal PSR 2007- 2013, da molti spesso definito l’ultimo treno per aspirare allo sviluppo del Meridione. Le opere pubbliche sono state al centro dell’attenzione, dunque, ma non sono state l’unica priorità per Antonio Sicilia e la sua squadra, composta dal vicesindaco Carmine Palese che è anche assessore alle Politiche Sociali, Eugenio Di Ruberto, Filippo Ferraro, Arsenio Mangieri, Angelo Moliterno, Camillo Pignataro e Giuseppe Ruberto. Molto è stato Il Sindaco Antonio Sicilia ha “gettato le basi” per ottenere il secondo mandato fatto per quanto riguarda le politiche sociali per le quali è stata spesa una cifra pari a € 243.903,84. E’ di qualche anno fa la lungimirante scelta di acquistare un defibrillatore a servizio della popolazione e di promuovere corsi di formazione per il suo utilizzo, oltre a varie manifestazioni nel campo sanitario. In considerazione del gran numero di persone immigrate che vivono sul territorio è stato recentemente aperto lo sportello per gli immigrati; per gli anziani è stato promosso il progetto “Nonno Civico”, utile per impegnare e responsabilizzare persone ancora utili alla società ma spesso sole; è stata poi realizzata una capillare attività di assistenza domiciliare. Altri provvedimenti riguardano le borse lavoro e l’assegno civico, le gite per anziani e per ragazzi e le cure termali per anziani. Altro settore che ha richiesto un grande investimento di impegno e risorse, specie in questi ultimi 5 anni contraddistinti anche dall’emergenza rifiuti che ha attanagliato a lungo la regione Campania e che ancora adesso crea problemi nelle aree metropolitane della regione, è la raccolta differenziata: il comune di Corleto Monforte è riuscito in breve a raggiungere una percentuale del 60%, utilizzando il metodo del “Porta a Porta”. In altri settori si possono annoverare altri interventi molto importanti: il Servizio AIB, la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, l’approvazione del Piano di Protezione Civile, l’accreditamento per il Servizio Civile Nazionale, la Certificazione del territorio per l’agricoltura biologica; l’incentivazione alle attività esistenti alle quali è stato offerto un contributo di € 500,00, e l’incentivazione per le nuove attività con una concessione di contributi ai richiedenti. Si è provveduto all’informatizzazione di tutti i processi Amministrativi e creazione di banche dati; all’istituzione della Consulta Giovani e all’apertura di una nuova sede dotata di nuova attrezzatura acquistata con fondi regionali. Diverse attività sono in corso di programmazione per i giovani, come il Cineforum, la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale. Ci sono poi altre attività che meritano menzione: l’istituzione di un ufficio stampa; la realizzazione di un percorso di trekking, la partecipazione alla Borsa del Turismo Archeologico, l’adesione alla giornata sulla biodiversità; e ancora attività di promozione del territorio con adesione al progetto “Gli Itinerari del Parco” realizzato nel 2010; il completamento e l’inaugurazione della nuova sede del Museo Naturalistico, e promozione di attività collaterali come la “Mostra di Zoologia Fantastica”. Da segnalare ancora il completamento e la riapertura della Cappella della Selice, il completamento degli spogliatoi del campo di calcio a cinque; la realizzazione di depliants e DVD su Corleto Monforte, oltre a momenti ricreativi, iniziative culturali, sostegno alle associazioni. Infine sono stati approvati diversi regolamenti comunali redatti internamente dai rispettivi uffici comunali. Annavelia Salerno In occasione del Carnevale a Ceraso raccolte offerte per la ristrutturazione della chiesa E’ sabato sera. Si festeggia il carnevale anche a Ceraso, con il suo fascino collinare , con le sue tradizioni di lunga durata, con le sue ritualità che stanno scomparendo, ma “non debbono scomparire”ci dice nella sua semplicità, ma in maniera perentoria e risoluta, la signora Anella che con orgoglio vanta la sua origine di Futani..E’ una serata umida, con una pioggerellina di marzo che non fa sperare nulla di buono. Giustamente gli organizzatori infaticabili hanno pensato bene di costruire sulla bella piazza davanti al municipio un’ampia tenda per ripararsi eventualmente dagli scrosci di pioggia..E’ una disfida fatta con una sconfinata passione.La piazza è palpitante ed è .animata da una popolazione unita dal buon gusto per l’enogastronomia festaiola e da conversazioni sulle prossime elezioni comunali. Una scatenata e brava animatrice, un’armonia di note e battiti di cuore, come un buon cane da pastore, riesce a tenere a bada e far divertire la moltitudine dei bambini cerasuoli con le mamme attente comunque a guardarli mentre assaggiano le specialità culinarie e dolciarie fatte dalle stesse confrontando le ricette. Al tempo di spettacoli sfolgoranti a tutti i costi, può sembrare una sfida mettere una festa semplice, paesana, familiare dove consumatori e organizzatori sono le stesse persone.Un viaggio nel mondo dei rioni del paese e nelle emozioni che scaturiscono dalle “mascherine” dove si mescolano fantasia e manualità delle mamme di Ceraso:le maschere tradizionali vengono reinterpretate, rivissute, facendo uso di drappi di colori intensi che risultano abilmente lavorati. La festa è un tributo alla forza di coesione dei cittadini intorno al giovane parroco don Pasquale Gargione. Le contemporanee e proliferanti manifestazioni carnevalesche in tutti gli altri paesi eccentrici non hanno portato ad un flusso turistico.Non sono presenti turisti e visitatori come accade per gli altri appuntamenti festaioli dedicati ad eventi relativi alla gastronomia, alla letteratura, religiosi.Molta gente ha preferito partecipare a festeggiamenti più rilevanti.Per festeggiare il Carnevale ogni paese cilentano ha cercato di mettere in scena il meglio della sua cultura popolare, tornando così a tradizioni antichissime che sembrano di stare sulla via di estinzione.C’è una energia incantatrice nel Cilento tra gli anziani, i “vecchi” ed i giovani, gli uni dicono agli altri di non dimenticare, la dea Prudenza che guarda nello specchio dove vede la memoria del tempo che fu, un magnetismo gioioso ed ipnotico.Sarebbe utile in futuro verificare la possibilità di organizzare le feste in giorni diversi tramite le pro-loco e le altre associazioni no-profit dando visibilità annualmente ad ogni piccolo o grande comune, a rotazione, con una manifestazione importante e con mini manifestazioni collaterali per far conoscere il comune in festa ai turisti per invogliarli a ritornare. E’ una sera questa di Carnevale a Ceraso un po’ più sera, più ricca rispetto alle altre, nonostante tutto, bizzarra ed armoniosa. Uno spettacolo per vista, olfatto e gusto. Le tentatrici sollecitazioni dei profumi della cucina cilentana-cerasuola , onore al merito, sono state realizzate da Elisa,Anna, Luigi, Angioletta, Immacolata, Annamaria, Carmelo, Marzia, Antonio, Marco in cucina per i famosi panini di salsiccia e broccoletti, antico pasto dei lavoratori preparato dalle loro donne nelle povere abitazioni che lo consumavano a mezzogiorno durante una breve pausa di lavoro, lavoro che tuttora ,a causa della crisi, manca e non solo i giovani-come dice la prof.Elisa-ma anche i loro genitori anziani vanno via in città per aiutare i figliuoli, a tutte le casalinghe che hanno preparato vere leccornie ricamate e chic, pezzi da novanta, ad Anna e Antonio all’ingresso per accettare le offerte per ristrutturare la Chiesa Madre, chi sa domani costituire un fondo cassa anche per costruire una bella chiesa nella frazione di Metoio. aprile 2011 Carlo Pisacane nacque a Napoli il 22 agosto 1818, dal Duca Gennaro di San Giovanni e da Nicotina Basile de Luna.. Rimase orfano di padre a sei anni. A tredici anni entrò nel Rea! Collegio Militare della Nunziatella di Napoli,per apprendere l'arte militare.Dopo otto anni trascorsi nell'Accademia .segnalato tra i migliori allievi, per quattro anni mani dei rivoltosi e subito ,fu dirottata ali' isola di Ponza.Quivi furono liberati trecentoventi carcerati ,di cui solo settantacinque erano prigionieri politici. Narra la storia locale, che la nave Cagliari» sarebbe dovuta approdare a San Marco di Castellabate (Salemo), ma il mare in tempesta non permise lo sbarco! patrioti che aspettavano Pisaca- sempre più diminuendo.il 12 luglio 1857 a Padula vi fu uno scontro .Pisacane . perse la metà dei suoi uomini.I rivoltosi decisero di marciare verso Sanza. Gli abitanti di Sanza avvelenati dal sacerdote Don Francesco Bianco, divennero sempre più feroci. Infetti armatisi con utensili agricoli, armi, ecc. assalirono i rivoluzionari. Pisacane esortava i suoi a non sparare. I pochi uomini rimasti per evitare i terrazzani volevano passare all'altra riva del Valloncello Diavolone, ma.il comandante delle Guardie UrbanerSabino La Veglia, sparò un colpo e ferì ad un braccio Carlo Pisacane.,Successivamente,il ferito fu spogliato ed ucciso a colpi di forca aprendo l'addome e mettendo fuori gli intestini. Secondo altri,Pisacane ferito ,si sarebbe ucciso con un colpo di pistola. Vedi trasmissione di "Mattino in famiglia" del "26 febbraio 2011. Qual è la verità? Ove avvenne l'eccidio, oggi vi sorge un cippo marmoreo. Dopo il massacro, tutti i rivoltosi furono ammassati spogliati e bruciati.Ancora oggi, s'ignora ove riposano i resti (se ve né rimasero) di Carlo Pisacane e compagni. Pisacane aveva una borsa con documenti e tredicimila ducati d'oro. In pochi minuti i ducati scomparvero. I documenti furono sparpagliati per terra.Due monaci francescani ad evitare altri processi ed uccisioni accolsero le carte e le distrussero. I feriti, completamente nudi, furono portati nel vicino convento, da quegli umili francescani e curati amorevolmente. Pisacane prima di essere colpito a morte esclamò: "Voi siete assassini! Mi derubaste ed ora mi uccidete.Conducetemi alla Giustizia "Dopo il 1860,il Governo accordò alla figlia di Pisacane. Silvia una pensione mensile di sessanta ducati. Vincenzo Marrocco I più preziosi francobolli del Regno di Italia in mostra ad Agropoli fu paggio nella Real Corte. A ventidue anni fu nominato Ufficiale del Genio. Lavorò come ing.sulla ferrovia Napoli Casetta Successivamente fu mandato in Abruzzo a costruire strade e fortìficaziorà.Pisacane ebbe una vita travagliata .specie in Inghilterra e Francia.Tutte quelle traversie,per mancanza di spazio le ometto.Nel pomerìggio del 25 luglio 1857 s'imbarcò con trentacinque legionari sulla nave :"Cagliari"Dopo circa due ore di navigazione,il capitano Sitzia fu estromesso dal comando della nave ed al suo posto fu messo il timoniere Giuseppe Daneri. La nave passò nelle ne furono arrestati e processatiJFbituna volle.,che il giudice di Castellabate era il padre del musicista Leoncavallo,essendo anche lui un antiborbonico comminò il minimo della pena.il Cagliari proseguì per Sapri. Quante delusioni ed amarezze provarono Pisacane ed i compagni per non aver trovato gli uomini ed i mezzi promessigli primo pensiero di Pisacane, fu quello di dare una lezione al sacerdote sanfedista Peluso, per aver il 1848 fatto massacrare Costabile Carducci. Il Peluso avvisato in tempo si mise in salvo. I compagni di Pisacane andavano Vicini nel dolore È venuto a mancare il prof . Giuseppe Bardascino il 21/02/2011; era nato a Casalvelino il 13/08/1928 Conseguì l'abilitazione magistrale il 1949 a Vallo della Lucania e superato il 6° corso AUC di Cesano (ROMA) è stato ufficiale istruttore presso il VII CAR di Siena nel 1951. Congedato è stato vice direttore presso l'istituto per orfani di guerra "De Vivo" di San Marco di Castallabate negli anni '50 durante i quali effettuava periodi di insegnamento presso scuole elementari e medie del Cilento (Acquara, Pollica,Castellabate) , conseguiva il diploma di educazione fisica presso ISEF di Napoli nel 1962 con il massimo dei voti ed a quel punto si dedicava all'insegnamento dell'educazione fisica prima presso l'istituto "Enrico Fermi " di Napoli anni 1964-1966 successivamente presso l'istituto tecnico per chimici "Amedeo Avogadro" di Salerno svolgendo dal 1976 il ruolo di VicePreside , seguendo l'assorbimento nell'istituto tecnico "Focaccia " giungeva al pensionamento nel 1998-99 , avendo avuto la voglia di migliorare la sua conoscenza si laureava in Pedagogia nel 1990 presso l'Università degli studi di Salerno con la tesi "L'istruzione tecnica e professionale in Italia e in Francia " , e dedicandosi sempre allo sport come allenatore dilettantistico di calcio , arbitro federale di pallacanestro ed istruttore di educazione fisica anche dopo il pensionamento al livello amatoriale per tutti gli amici che volevano mantenersi in forma! Condoglianze ai familiari tutti. E’ stato inaugurato il nuovo allestimento dello spazio espositivo del Palazzo Civico delle Arti di Agropoli, presso l’ex Pretura, con una mostra filatelica dal titolo “I protagonisti, i luoghi e gli eventi dal Risorgimento all’Unità d’Italia nella filatelia”. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, l'assessore all’Identità Culturale, Franco Crispino ed il curatore, il noto filatelico Pasquale Fascitiello. La mostra che è tra le attività di punta del calendario della città di Teano, sede tra le più importanti degli eventi ITALIA150, ha eccezionalmente concesso alla cittadina cilentana il privilegio di ospitare una mostra che a maggio tornerà a Teano per essere visitata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo spazio ospiterà nei suoi saloni, recentemente restaurati dall’Amministrazione comunale, una serie di importanti mostre didattiche e documentarie. La prima di queste, fortemente voluta dall'assessore Crispino, espone ad Agropoli alcuni tra i più preziosi francobolli del Regno. L'hobby del collezionare e classificare le carte valori postali ebbe inizio a fine Ottocento in Gran Bretagna e Francia. Nel XX secolo si sviluppò ed allargò il suo interesse non solo al singolo francobollo ma ad interi postali, annulli, tariffe postali, percorsi di invio dei documenti e alla semplice immagine che sul francobollo era rappresentata. Nel tempo anche il modo di collezionare i francobolli è cambiato. Nei primi anni spesso veniva conservata la sola vignetta e ritagliato tutto il margine rimanente, in quanto i francobolli erano privi della dentellatura. Il francobollo fece la sua prima comparsa in Italia il 1° giugno del 1850 quando il Regno Lombardo-Veneto emise la sua prima serie che comprendeva 5 valori diversi. Nel giro di pochi mesi anche gli altri stati italiani preunitari si dotarono di francobolli. L’ultimo degli antichi stati italiani ad adottare il francobollo fu il Regno delle Due Sicilie, nel 1858. Giuseppe Feo Solidarietà col giornale “CRONACHE CILENTANE” si sostiene con il vostro contributo volontario. C/C postale 10197846 intestato a Baldi Dino Dalle Regioni Euro 30,oo Sodano Vincenzo, Genova; Allocca dott. Benito, Napoli Euro 20,oo Laudato Domenico, Nocera Superiore; Ripoli Carmine, Ciampino; Pascale Angelo, Roma Euro 10,oo Messano Antonio , Trezzano sul Naviglio; Farnetaro Mario, Leggiuno Dal Cilento Euro 50,oo Tancredi Staz. Agip Velia Euro 30,oo Perrotti dott. Tommaso; Schiavo Giuseppe; Esposito Laura Euro 20,oo Pecoraro Raffaele; Di Fiore Barbara; Mazziotti Ubaldo; De Marco prof. Gabriele; Marrocco prof. Vincenzo; Un amico Pioppi Euro 15.oo Lerro Carmelo Euro 10,oo Niglio Biagio; Famiglia Niglio Giuseppe; Di Gregorio Amedeo; Pinto Alfonso cronache cilentane rubriche Carlo Pisacane. Continua la discussione tra gli storici sulla sua morte 15 aprile 2011 cronache cilentane spazio aperto Molte mistificazioni sul Regno dei Borbone 16 Caro Direttore Ho letto con sorpresa e – debbo dire- con disgusto l’articolo del prof. Vincenzo Marrocco sull’ultimo numero di “ Cronache Cilentane” intitolato “ L’inizio della distruzione dell’economia del Sud”. Mi dispiace di doverlo dire , perché il prof. Marrocco ha pubblicato, nel numero di febbraio di Cronache Cilentane, un articolo in memoria e lode della mia bisnonna Marianna Mazziotti, per il coraggio da lei dimostrato , quando fu duramente perseguitata dal governo borbonico: iniziativa per la quale gli ho espresso , scrivendogli direttamente, la mia riconoscenza. I problemi che però suscita il suo articolo “ l’inizio dell’economia del Sud” sono però di grosso rilievo. Secondo Marrocco, il regno delle Due Sicilie sareb- be stato, sotto i Borboni, una specie di eldorado: Carlo III avrebbe istituito scuole per uomini e donne in ogni paese e città; le industrie sarebbero state fiorenti; la flotta mercantile avrebbe fatto concorrenza a quella inglese; Ferdinando IV avrebbe addirittura progettato un “ repubblica socialista cattolica”; la colonia di San Leucio. Tutte queste meraviglie sarebbero state distrutte ad opera della Francia, del Piemonte e dell’Inghilterra, quando quest’ultima specialmente, “ con la sua massoneria” avrebbe organizzato la spedizione dei Mille e dato anche a Garibaldi il denaro necessario, equivalente oggi a” milioni di dollari” per “ comprare ministri e generali borbonici”. Io sono certo dell’onestà del prof. Marrocco e lo invito pertanto a rendere note le fonti da cui ha tratto queste notizie, che contraddicono la generale opinione sulla povertà e l’arretratezza del Mezzogiorno, quando fu annesso all’Italia, sulla quale Benedetto Croce ha scritto pagine memorabili nella sua storia del regno di Napoli. Non mi sembra ammissibile, in particolare, diffondere, senza dimostrare la fondatezza, notizie infamanti su persone che appartengono ai ceti dirigenti di regime borbonico, talune delle quali facevano parte di famiglie, i cui discendenti esistono a tutt’oggi. Vi sarei grato se vorrete pubblicare questa lettera sul prossimo numero di “Cronache Cilentane”. I mie più cordiali saluti do una condizione di caos territoriale senza pari e sotto gli occhi di tutti. Lo stesso presidente del parco Amilcare Troiano ha dovuto sostenere che esistono zone del parco “che non hanno ne identità e ne un’anima”, nel mentre la Soprintendenza, in difesa, evidenzia che le amministrazioni comunali cercano di sottrarsi ad una ormai antistorica e pervasiva invasione di campo senza riflettere su quanto sia meglio svolgere il ruolo di promozione e crescita della responsabilità territoriale sulla tutela e conservazione dei beni culturali. Mi è sembrato di assistere ad una confusa e ancora incerta visione della “governance” territoriale che come ha giustamente affermato il Prof. Persico vede un sempre maggiore interesse economico sopravanzare sulle scelte della politica e l’isolamento simbolico dei sindaci a riaffermare una vecchia massima sempre attuale “dividi ed impera”. Manca lo scenario e la condivisione di un progetto organico di ripartenza e gli strumenti in campo ottenuti con grande sforzo e impegno di fondi pubblici, vengono già messi in dubbio pur detenendo un bagaglio I Frati , i figli di San Francesco d’Assisi, tutti i seguaci del Serafico, del grande Santo, il patrono d’Italia , augurano unità, felicità, pace e il bene all’Italia nel 150° anno dalla sua Unità. Noi francescani della terra cilentana, piccolo gregge del Comune di Pollica, siamo nella gioia e auguriamo a tutto il popolo italiano felicità, che San Francesco ha chiamato perfetta letizia, manifestata in quella grammatica posta nel Cantico delle creature che è diventato il tessuto della nostra lingua, il testo più autorevole della letteratura italiana. Un manifesto che propone una concezione della vita che fa di tutti noi una famiglia di consanguinei, di fratelli e sorelle, i figli di Dio e di Lui portano significazione. Il cantico di Francesco non è una semplice poesia, ma lo sforzo, la fatica e la felicità di chi ha guardato Dio, l’uomo, la creazione, le cose non come fonte di un effimero piacere, ma fonte di una gioia che ci permette di stare l’uno accanto all’al- Manlio Mazziotti di Celso, Roma Pianificazione debole e solitudine dei sindaci. Tutto cambia perché nulla cambi L’11 marzo ad Ascea, si è svolto l’incontro dal Titolo “Pianificazione debole e solitudine dei sindaci”. Il programma dei lavori ha visto i saluti istituzionali del Sindaco di Ascea Mario Rizzo; dell’ Assessore ai Lavori pubblici della provincia di Salerno Marcello Feola, del Presidente Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano Amilcare Troiano e del Presidente ANCE Salerno Antonio Lombardi. Una serie di successivi interventi tecnici (Arch. Iole Giarletta direttore del LAMAV, Dott. ssa Maria Adinolfi dirigente e coordinatrice A.G.C. Governo del territorio Regione Campania, Arch. Catello Bonadia dirigente settore urbanistica e governo del territorio Provincia di Salerno; Arch. Roberto Monaco e arch. Lucia De Santis, consulenti ANCE Salerno) coordinati dal prof. Pasquale Persico. Una serie di riflessioni sulla pianificazione territoriale che ha lasciato una serie di perplessità sulle competenze e le responsabilità per un settore che vive una profonda crisi tra piano e progetto, tra programmazione e regolamentazione, tra abusivismo e frammentazione, tra economia e politica, determinan- Italia unita? Onore al patrono d’Italia di conoscenze e di alto profilo scientifico e programmatico. Mi sono chiesto più volte, durante l’incontro, quanti degli intervenuti hanno mai letto quei documenti e quelle programmazioni, nell’imminenza dei tanti impegni ed interessi contingenti, che appaiono prevalenti sull’interesse di programmazione che richiede non solo uno sforzo di consapevolezza, ma anche una autorevole capacità di indirizzo e governo. Viviamo una stagione mediatica di immagine e spot, nella quale i contenuti passano in secondo piano e ogni sentire comune diventa imperativo d’ordine e non auspicio di governance. Per chiarire, pare che chi ci governa sia più interessato a controllare il consenso che avere la consapevole di operare per il bene del territorio che amministra. Lo sforzo “educativo” dell’incontro non ha avuto i suoi effetti, cosi come il rispetto per un processo, che pare non avere storia e memoria, rapidamente riclassificato nel controllo dell’alto in basso a scapito - sempre della partecipazione dei cittadini alle scelte per il proprio futuro. Domenico Nicoletti tro .Poco o quasi niente si è menzionato in questa celebrazione dei 150 anni della figura di S. Francesco, il vero sognatore , l’innamorato di Dio, della nostra natura, di tutto il creato. Di padre umbro e madre straniera, il santo, il poeta scrive un canto di lode ( che attraverso il sole, le stelle, il vento, l’acqua, il fuoco, la terra , gli uomini e persino la morte ) si leva al Padre di tutti gli esseri che sono sulla terra. Il Cantico delle creature raggiunge un pubblico che non si sapeva popolo,stringe tutti al calore di un unico Padre. Così Francesco inventava l’Italia. Egli è il più italiano dei Santi, il più santo degli Italiani. A questo giovane intrepido, cavaliere e giullare innamorato, attraverso il suo Cantico delle Creature abbiamo chiesto noi francescani del Cilento e tutti gli innamorati di Lui in questo compleanno dell’Unità d’Italia, il dono della pietà e che come Lui possiamo avere il coraggio di dimenticare il nostro orticello e di mettere al centro della nostra esistenza il bene comune. Così il nostro paese sarà un’aureola in cui vivono cittadini fraterni e gioiosi. Il poeta italiano Petrarca scrive “ Italia mia benché il parlar sia indarno”, chiede : Oh Dio, che la pietà ti condusse in terra/ ti rivolga al tuo diletto, al mio Paese. Sia l’Italia terra benedetta e santa e di tante famiglie/ una sola famiglia. Ecco la più bella visione del nostro Bel Paese, l’Italia P. Adolfo CRONACHE CILENTANE Via Ponte, 9 - 84068 Pioppi (Sa) Direttore responsabile: DINO BALDI Caporedattore: AMEDEO LA GRECA Tel. Redazione: (0974) 904183 Tel. Direzione (0974) 905046 CRONACHE CILENTANE ON LINE http://www.cronachecilentane.it E-mail: [email protected] Aut. Tribunale di Vallo della Lucania n.43 del 21/6/1983 Edizioni del C.P.C. Centro di Promozione Culturale per il Cilento Associazione Culturale senza finalità di lucro via N.Bixio, 59 - Acciaroli (Sa) Impaginazione: Scriptorium sas / Agropoli http://www.studioscriptorium.it Prestampa e Stampa offset: Centro Grafico Meridionale srl c.da Malagenia, z.ind. 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