n166
Maggio 2013
Rivista Parrocchiale
Anno XXI
Figli Miei,
se sapeste quanto
vi amo piangereste
di gioia!
La Voce di Bianco
SOMMARIO
Notiziario di
Formazione ed Informazione
della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco
Anno XXI, N. 166, Maggio 2013
ARTICOLI & RUBRICHE
* L’Editoriale di p. Aldo
pag.3
Direttore Responsabile
Padre Aldo Bolis
Impaginazione Grafica
Arch. Bruno Brancatisano
-------------------Chi desidera veder pubblicato un
articolo deve farlo pervenire al
Comitato di Redazione inviandolo
nei seguenti modi:
-- consegna di floppy o cd in
Parrocchia ai Padri Monfortani;
-- invio, tramite posta elettronica,
entro l‟ultimo lunedì del mese
precedente quello di uscita della
rivista alle seguenti e-mail :
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Il Comitato di Redazione, letto il
materiale consegnato per essere
pubblicato, valutatone il contenuto dal
punto di vista degli argomenti trattati, si
riserva :
a) di pubblicarlo così come pervenuto,
ossia senza apportare correzioni
grammaticali, ortografiche e sintattiche
alle bozze originali.
b) qualora l‟articolo superi le due
pagine di modificarlo (accorciandone il
contenuto) e ciò al fine di consentire a
tutti coloro che inviano un articolo di
poterlo “vedere ed avere” pubblicato sul
giornalino parrocchiale.
2
*Maggio Mese si Maria
(p.Luis)
pag. 4-5
* La reliquia del sangue…….
(Marianna Balzano) pag.6
*La nostra parrocchia……
(Beatrice Zappia)
pag.7
*La Bibbia – Amos – parte prima
(Tommaso Scordino )
pag. 8-9-10
*Una parola al mese: grazie
(Maria Cristina Caracciolo)
pag. 10
*La festa del Miracolo
(Valentina Bivera )
pag.11
*I documenti del Concilio….
(Elisetta Muscatello)
pag.12-13
*A morti no è nenti (Totò Lascala)
pag.13
*I chierichetti di Bianco
(Domenico Marvelli)
pag.14
*Festa della mamma (Mimma Macrì)
pag.14
*Il guardaroba delle virtù
(Valentina Bivera)
pag. 15
* Caterina Rivas
(p. Aldo)
pag.16
* Raccontando si impara :
(Modestino Alessi)
pag. 17
*Corso per animatori – ANSPI
pag.18
* Anagrafe, bilancio,calendari
pag. 19
*Notizie Flash
pag. 20
==================================
NUMERI TELEFONICI DA RICORDARE :
p. Aldo
0964 911558 – Cell. 340 86.14.384
p. Giorgio 0964 911558 -- Cell. 347 10.41.291
Scordino Tommaso
0964 913250
Reverende Suore
0964 911416
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Rieccoci al Santuario... un anno dopo!
a cura di p.Aldo
E’ passato un anno (giorno più, giorno meno) da quando sono
iniziati i lavori di restauro, e rieccoci di nuovo con il Santuario della
Madonna di Pugliano riaperto. E’ vero, non ancora in modo
definitivo, ma ora dovrebbe trattarsi solo di pochi giorni di attesa,
perché gli ultimissimi lavori di ritocco e si smontaggio delle varie impalcature sia
completato.
Ma già da ora si può guardare con piena soddisfazione all’opera fatta: e questo
grazie alla instancabile cura di Enzo Misuraca, direttore dei lavori competente e
cosciente, e alla professionalità della ditta Ligato, che ha realizzato ogni lavoro con
passione ammirevole, grazie ad un’impareggiabile maestranza di muratori.
Ed è proprio la piena soddisfazione dei lavori fatti all’esterno (quelli
appunto previsti nel programma di restauro) che ha fatto
dire a tanti: “Ed ora all’interno non si fa niente
per abbellire?!”. Come si suol dire: “la
fame viene mangiando!”.
E’ vero: l’interno del Santuario
richiederebbe una serie di interventi
che vanno da una ripresa della
tinteggiatura (secondo i canoni richiesti
dalla
Sovrintendenza), al
pavimento del salone (come pure la
lucidatura di quello della chiesa), per continuare con il soffitto....
Ma è ovvio che non si può pretendere
CENACOLI
di “fare il passo più lungo della
gamba”! Eh sì, perché il nostro bilancio
di recita del ROSARIO
parrocchiale è già in rosso, e i conti
* Cenacoli itineranti
dicono che, se non ci saranno sorprese,
- famiglie dei bambini e ragazzi del
chiuderemo i lavori attualmente in
catechismo (nel pomeriggio )
cantiere con un passivo di 10.659,73 €.
- case dei MALATI e ANZIANI (nel pomeriggio)
Si può allora pensare alle altre opere
* Cenacoli fissi
ipotizzate? Da più parti ci sono
- Calvario (ore 16,00)
suggerimenti (una cena a pagamento, un
-
S.Marina (ore 16,30)
S.Francesco/Santuario (ore 17,00)
Oratorio (ore 17,00)
fam. Gambazza Annunc. (ore 17,00)
fam. Versace-Vallin ( ore 15,30)
gara di ballo, un’adozione del Santuario,
una sottoscrizione...): tanti segni di
buona volontà da valutare!
3
Maggio: mese di MARIA
IL MESE DI MAGGIO È UNA BELLA SFIDA A FARE IL
NOSTRO CAMMINO CRISTIANO CON MARIA CHE CI
DONA GESÙ-AMORE.
di p.Luis
Maria «si trovò incinta» per opera dello Spirito Santo, cioè fu resa
Madre, pur essendo e rimanendo vergine. Considerato ciò che è avvenuto in
Maria per la «potenza dell'Altissimo» (Luca 1,35), nessuno meglio di Lei ha
conosciuto e sperimentato così intimamente il primo e il più importante
frutto dello Spirito Santo: l'Amore.
Dio è amore e in Maria questo amore divino si è reso non solo
visibile a noi, ma si è fatto uno di noi prendendo la nostra carne. Se con il
Battesimo siamo stati innestati in Cristo, cioè in Colui che è la
manifestazione ultima e totale dell'amore di Dio, apparteniamo a Cristo e in
Lui siamo anche eredi del Regno, di quella vita divina di cui possediamo già
le primizie e la caparra: lo Spirito Santo.
Ecco perché non possiamo più vivere come se appartenessimo a noi
stessi o a quel mondo che passa con la sua
concupiscenza. «Se uno ama il mondo,
l'amore del Padre non è in lui», dice
chiaramente S. Giovanni (1 Gv 2,15).
Perché lo Spirito Santo, che è l'Amore del
Padre dato a noi credenti per mezzo di
Cristo Gesù, ha desideri contrari alla carne
e allo spirito del mondo. E mentre i
desideri della carne portano alla morte, i
desideri dello Spirito portano alla vita e
alla pace. Partecipi di questa vita divina,
non siamo più sotto il dominio della carne,
ma dello Spirito, dal momento che con il
Battesimo e la Cresima lo Spirito di Dio
abita in noi.
Allora se noi siamo in Cristo, e lo
abbiamo scelto come Signore della nostra vita, siamo creature nuove: non
possiamo tornare al vecchio lievito del peccato e dello spirito del mondo,
pena il fallimento della nostra vita su tutti i fronti! Noi non abbiamo ricevuto
4
uno spirito da schiavi per ricadere nella paura (degli idoli, delle mode, delle
ideologie...), ma lo Spirito di Cristo che ci rende capaci di chiamare Dio
nostro Padre, perché siamo realmente suoi figli. E i figli dell'Amore devono
compiere le opere dell'Amore. Come figli dell‟Amore dobbiamo compiere le
opere dell‟Amore.
«Vi ho dato l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi»,
ha detto Gesù. Un amore, dunque, che, come quello del Maestro, va oltre il
servizio e arriva fino alle estreme conseguenze di una vita donata: «Nessuno
ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv
13,13). E Maria di Nazareth, in un sì di fede ripetuto ogni giorno e sotto la
croce, ricolma dello Spirito del Signore, ha fatto di tutta la sua vita un dono:
un dono per Dio e un dono per i fratelli, che Lei ha accolto come figli. In Lei
si condensa tutto l'amore della creazione che torna a Dio, accogliendo
pienamente il Suo piano salvifico.
Maria ha realizzato pienamente il comandamento di Gesù e in Lei lo
Spirito Santo ha potuto manifestare in pieno il suo dono più grande:
l'Amore. Così, alla scuola di Maria, noi possiamo divenire pian piano capaci
di realizzare a nostra volta il comandamento di Gesù, così che tutta la nostra
vita possa acquistare l'eloquenza dell'Amore più grande e più perfetto.
Madonna del Miracolo,
Madonna di Pugliano,
noi ti preghiamo:
Tu che sei stata la discepola perfetta di
Gesù-Amore, aiutaci a crescere nella tua
scuola. Che, alla tua scuola, possiamo
imparare a lasciare sempre più spazio
all'azione dello Spirito, perché anche in noi
maturi il frutto dell'Amore vero, il miracolo
dell‟amore vero, cioè puro, oblativo,
disinteressato. Un amore che non
strumentalizza mai l'altro, che non cerca di
possederlo per soddisfare i propri egoismi,
che non coltiva invidie, gelosie, rancori,
che non tiene conto del male ricevuto, ma
tutto crede, tutto spera, tutto sopporta (cf.
1 Corinti 13). Sostienici nel nostro
cammino cristiano. Amen.
5
LA RELIQUIA DEL SANGUE DI GIOVANNI PAOLO II A BIANCO
di Mariana Balzano
Il 20 aprile nel santuario della Madonna di Pugliano, è arrivata la reliquia del
beato Giovanni Paolo II. Tale reliquia consiste in un piccolo lembo di stoffa
intriso di sangue della veste bianca che il Papa indossava il 13 maggio
1981, giorno, come tutti ricordiamo, in cui in Piazza San Pietro il Papa ebbe
un attentato e venne ferito con due colpi di pistola.
La sua salvezza fu per tutti noi e per lui stesso un vero miracolo! Infatti
accanto alla reliquia si nota una delle statue più belle è significative: la
Madonna che sorregge Wojtyla con un abbraccio avvolgente, di una
dolcezza infinita, tenera, di un abbraccio materno che non si stancherà mai
perché l‟iride di una madre irradia l‟orizzonte che c‟è nel battito, nel
cammino e nell‟amore, e nella gioia del proprio figlio.
Ad accogliere la reliquia c‟erano tantissimi fedeli, giovani, anziani e malati:
davanti alla reliquia hanno sfilato gente che è
venuta con tanta fede e devozione, per
chiedere la forza di riuscire ad andare avanti in
questi momenti difficili. La maggior parte dei
fedeli erano emozionati, segnati da lacrima di
felicità, speranza e invocazione di aiuto,
consapevoli che anche attraverso la reliquia
sia possibile chiedere più efficacemente
l‟intercessione del Santo a cui appartiene. Per
cui la persona bisognosa di una grazia, per sé
o per gli altri, visita il luogo in cui la reliquia è
custodita e la tocca o bacia; nel caso di malati
la reliquia può essere messa a contatto con la
parte malata.
E‟ stato uno spettacolo per la fede e
sicuramente la conferma della grande popolarità, ad oltre otto anni della sua
morte. Non si può dimenticare un grande uomo, un maestro che ha fatto la
storia della Chiesta, un uomo semplice, venuto dal molto lontano, un uomo
umile, un servo del Signore che ci ha trasmesso l‟amore per Cristo, in una
semplicità unica e rara per la Chiesa e per tutta l‟umanità, testimone del
perdono per il prossimo, come lui ha fatto con il suo attentatore, e con le
porte del nostro cuore spalancate senza paura a Gesù.
6
La nostra Parrocchia ha “spalancato le porte”
di Beatrice Zappia
La possibilità di partecipare alla peregrinatio della reliquia del Beato Giovanni
Paolo II è stata offerta dall‟Unitalsi che ha in custodia la reliquia. Un nutrito
calendario di date e di località, paesi limitrofi al nostro, è stato stilato dall‟Unitalsi,
e nei vari luoghi stabiliti ha sostato per alcune ore. A Bianco è stata data
l‟opportunità di tenerla dalle ore 19,00 ora in cui è stata accolta con tutti gli onori
presso il santuario della Madonna di Pugliano, sino alle ore 8,00 della domenica 21
aprile scorsi. La comunità di Bianco è accorsa numerosa sia la sera
dell‟accoglienza, che ha previsto la processione sino in Duomo dove è stata
celebrata la santa Messa animata dall‟Unitalsi, e a seguire una veglia di preghiera
animata durata sino alla mezzanotte. La zona dell‟altare in Duomo era sfavillante,
tra la varetta adornata da fiori con la reliquia e un quadro dipinto raffigurante il
Papa alle spalle della stessa. La mattina della domenica alle ore 8,00 dopo la Santa
Messa, un pulmino con il personale Unitalsi, la conduceva alla tappa successiva.
La sera del 20 aprile in Duomo la veglia di preghiera animata è stata davvero
speciale, infatti il rosario è stato recitato
accompagnato dalla voce indimenticabile del
Papa che in latino pronunciava le Ave Maria, e
poi a seguire abbiano rivisto molti spezzoni
delle innumerevoli occasioni che hanno visto il
Papa protagonista di occasioni storiche, di
catechesi indimenticabili, e vedendo Lui ci
siamo rivisti, e penso che per ognuno di noi sia
passato dinanzi agli occhi parte del film della
propria storia personale, perché in fondo Papa Giovanni Paolo II ci ha guidati per
un tratto di vita davvero consistente. Comunque risentirne la voce e vederne le
movenze è stato struggente, soprattutto nelle immagini che riproponevano la sua
malattia e la sua impossibilità di comunicare. Allo stesso modo tante espressioni di
gioia, di energia, di incoraggiamento ce lo hanno fatto sentire vicino. Che bella e
grande emozione risentire la sua voce tuonare alle parole “Non abbiate paura,
aprite, spalancate le porte a Cristo”, tale incitamento era anche scritto sui
fazzolettini che sono stati donati alla comunità dei fedeli a ricordo dell‟evento;
infatti ognuno alla fine della Santa Messa passava salutando la reliquia e
strofinando il fazzolettini su di essa, come si fa nei grandi luoghi di culto ove si
compiono pellegrinaggi. Che giorno speciale quello in cui Papa Giovanni Paolo II
è venuto a trovarci, un Beato che noi vorremmo presto “santo”. Grazie al‟Unitalsi,
ai collaboratori del gruppo di Bianco, a parroci che hanno curato le parti spirituali e
di animazione video e sonora dell‟evento.
7
Amos
( XXXVII libro)
(prima parte)
a cura di Tommaso
Scordino
Piano piano e, con
l‟aiuto del Signore,
con la nostra piccola
catechesi, siamo
arrivati a metà della
lettura biblica, ricordando che i libri della Sacra Scrittura sono 73 e noi, in questa
tornata, trattiamo il 37°, Amos, il primo dei 12 “Profeti Minori” a lasciarci una
testimonianza scritta. Amos è originario di Tekòa, una piccola città vicina a
Betlemme, nel regno di Giuda, quello del Sud. Svolge, però, la sua predicazione nel
regno del Nord, Israele, nella prima metà del secolo VIII a.C., periodo storico in cui
i due regni sono all‟apogeo della tranquillità, della prosperità e della ricchezza, ma,
purtroppo, anche della corruzione. Si sa, la ricchezza e il benessere, come succede
spesso nella storia dei popoli, sono nelle mani di pochi, per cui è inevitabile che
producano sfruttamento, povertà e disfacimento di tutti i valori civili e religiosi.
Amos è un mandriano e raccoglitore di sicomori e non è un uomo istruito nella
cosiddetta scuola dei profeti, ma è una persona retta che conduce una vita semplice,
ricca di fede e interamente votata al servizio di Dio. Il Signore, improvvisamente,
lo chiama; egli accoglie subito, senza esitazione, la chiamata: “<<Non ero profeta
né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomoro. Il Signore mi
prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va’, profetizza al
mio popolo Israele….>>” (7,14-15). Egli incomincia a profetare, come detto, nel
regno del Nord e, precisamente, a Betel dove il re Geroboamo I, in
contrapposizione al santuario di Gerusalemme, aveva fatto costruire un altro
santuario, collocandovi un vitello d‟oro, cadendo, così, nel peccato grave di
idolatria. Qui Amos, con il suo modo di profetare, manifestato con la rudezza del
campagnolo, dà alla sua profezia un‟efficacia e una potenza del tutto originali e
incisive. La sua missione è difficile perché, come ogni missione bene assolta,
disturba sempre le persone che si credono con la coscienza tranquilla; ma egli non
manca di coraggio, nulla lo fa deviare dalla sua intransigenza e denuncia la
corruzione sociale e religiosa, le ingiustizie delle città, insorgendo contro il popolo
e, particolarmente, contro i capi per l‟ipocrisia di una religione puramente esteriore
e l‟infedeltà a Dio con la rottura dell‟Alleanza stipulata con il Signore per mezzo di
8
Mosè. Per cui, di fronte a tanta ingratitudine, è inevitabile il castigo di Dio:
“<<…Ascoltate e attestatelo nella casa di Giacobbe, oracolo del Signore Dio, Dio
degli eserciti: Quando colpirò Israele per i suoi misfatti, colpirò gli altari di Betel;
saranno spezzati i corni dell’altare e cadranno a terra. Demolirò la casa d’inverno
insieme con la casa d’estate, e andranno in rovina le case d’avorio e
scompariranno i grandi palazzi>>. Oracolo del Signore” (3,13-15). Ma il profeta,
pur non essendo ascoltato, non cessa di incoraggiare il popolo alla conversione
nella prospettiva della speranza di salvezza. Possiamo dividere il libro in tre parti,
con un brevissimo oracolo iniziale forte e duro per il popolo: “<<Il Signore
ruggirà da Sion e da Gerusalemme farà udire la sua voce; saranno avvizziti i
pascoli dei pastori, sarà inaridita la cima del Carmelo>>” (1,2). Nella prima
parte, che comprende i primi due capitoli, il profeta pronuncia oracoli con accuse e
minacce di castighi contro le nazioni confinanti. Contro i Siri: “spezzerò il
catenaccio di Damasco, sterminerò chi siede sul trono di Bikat-Aven” (1,5); contro
i Filistei: “Manderò il fuoco alle mura di Gaza e divorerà i suoi palazzi” (1,7);
contro Tiro: “<<….Manderò il fuoco alle mura di Tiro e divorerà i suoi
palazzi>>” (1,10); contro Edom: “<<….Manderò il fuoco a Teman e divorerà i
palazzi di Bosra>>” (1,12); contro Ammon: “Darò fuoco alla mura di Rabbà e
divorerà i suoi palazzi” (1,14); contro Moab: “<<…..Eliminerò dal suo seno chi
governa, ucciderò, insieme con lui, tutti i suoi principi>>, dice il Signore” (2,3);
ma non risparmia neanche Giuda e Israele: “<<…..Manderò il fuoco a Giuda e
divorerà i palazzi di Gerusalemme>>” (2,5); “Non è forse così, o figli d’Israele?
Oracolo del Signore……Ecco, vi farò affondare nella terra, come affonda un carro
quando è tutto carico di covoni” (2,11-13). La seconda parte (capp. 3-6) si
compone di tre discorsi introdotti da tre “Ascoltate!” (3,1; 4,1; 5,1) con cui il
profeta sottolinea la responsabilità particolare di Israele; Dio è sempre più esigente
con il suo popolo in quanto gli fa scoprire il senso del proprio futuro. I discorsi,
spesso, si intrecciano con i “Guai!” (5,18; 6,1) del giudizio di Dio contro la vita
lussuriosa dei notabili seguito dall‟annuncio del castigo. Il primo discorso è contro
Israele: “<<Soltanto voi ho conosciuto tra tutte le stirpi della terra; perciò io vi
farò scontare tutte le vostre colpe…….>>” (3,2). Il secondo è contro le donne della
buona società di Samaria che si fanno mantenere nel lusso: “Ascoltate questa
parola, o vacche di Basan, che siete sul monte di Samaria, che opprimete i deboli,
schiacciate i poveri e dite ai vostri mariti: <<Porta qua, beviamo!>>. Il Signore
Dio ha giurato per la sua santità: <<Ecco, verranno per voi giorni in cui sarete
portate via con uncini e le rimanenti di voi con arpioni da pesca….>>” (4,1-2). Il
terzo discorso è quello del “giorno del Signore” che è il tempo in cui Dio
manifesta la sua potenza salvifica o punitiva: “Guai a coloro che attendono il
giorno del Signore! Che cosa sarà per voi il giorno del Signore? Tenebre e non
luce! Come quando uno fugge davanti al leone e s’imbatte in un orso;……” (5,1819) ed è anche quello della violenta critica delle celebrazioni religiose,
paganeggianti e puramente esteriori: “<<Io detesto, respingo le vostre feste solenni
9
e non gradisco le vostre riunioni sacre; anche se voi mi offrite olocausti, io non
gradisco le vostre offerte, e le vittime grasse come pacificazione io non le guardo.
Lontano da me il frastuono dei vostri canti: il suono delle vostre arpe non posso
sentirlo!.....>>” (5,21-23); “<<…...Ora, io vi manderò in esilio al di là di
Damasco>>, dice il Signore, il cui nome è Dio degli eserciti” (5,27). Se, ai nostri
giorni, tornasse Amos lancerebbe le stesse invettive? Assistendo al nostro
esibizionismo in occasione delle feste cosiddette religiose, certamente sì e con la
stessa veemenza! Il sesto capitolo inizia con la parola “Guai” contro la vita
lussuriosa dei notabili di Samaria: “Guai agli spensierati di Sion” (6,1) e continua:
“bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti più raffinati, ma della
rovina di Giuseppe non si preoccupano” (6,6), dove “Giuseppe” sta per gli abitanti
del regno del Nord e chiude: “<<Ora, ecco, io susciterò contro di voi, casa
d’Israele - oracolo del Signore, Dio degli eserciti - un popolo che vi opprimerà
dall’ingresso di Camat fino al torrente dell’Araba>>” (6,14), cioè l‟occupazione
assira si estenderà fino al sud del mar Morto.
(continua)
^^^^^^^
Una parola al mese
A cura di Maria Cristina Caracciolo
Questo vocabolo è il
plurale di grazia e
viene
usato
per
esprimere la propria
gratitudine
a
qualcuno. Deriva dal
nome latino Gratia
che significa per
l'appunto "grazia", nel
senso di "leggiadria", "eleganza", "bellezza". Nella mitologia greca le grazie
erano tre: Aglaia lo splendore, Eufrosine la gioia e la letizia, Talia la
prosperità e portatrice di fiori. Esse sono rappresentate come tre giovani
nude, le quali incarnano, nella figurazione classica, la perfezione a cui
l'uomo deve tendere nonché le tre qualità che una donna dovrebbe avere. Nel
medioevo con detto termine veniva indicata la Grazia Divina, indicando la
benevolenza che Dio manifesta verso gli esseri umani, mentre la sua
diffusione attuale è soprattutto riferibile al culto e alla devozione alla
"Madonna delle Grazie".
10
LA FESTA DEL MIRACOLO
di Valentina Bivera
In occasione della Festa del Miracolo è stato riaperto (anche se solo per alcuni giorni) il
santuario che ha riaccolto la Vergine di Pugliano e tutti noi fedeli, che con la preghiera, il
rosario e la celebrazione della santa messa nei giorni della novena, Dio è stato lodato,
innalzato e glorificato. Fortissima è stata l'emozione per chi è riuscito a gustare della
luminosità e del nuovo volto che il santuario mostra grazie ai lavori di restauro che stanno
per essere ultimati. Questa luminosità dà un senso di rinnovamento, di rinascita di un uomo
nuovo pronto ad accogliere la Parola di Dio! Infatti il nuovo ingresso della Vergine di
Pugliano nella sua casa, segna una nuova riapertura ad un ingresso verso la strada che
conduce a Dio.
Infatti noi sappiamo benissimo che oggi più che mai nel mondo c'è il profondo bisogno di
conversione verso Dio, e da cristiani crediamo fermamente che Maria è la via più facile, più
semplice, più breve e più sicura per arrivare a Gesù Cristo (come insegna S.Luigi di
Montfort nel suo Trattato della vera devozione a Maria). Ecco perchè la riapertura del
santuario può essere vista come un segno di speranza, di fiducia e di affidamento verso
Colei che è il vero ingresso, la vera riapertura verso quella strada che conduce a Dio... Sotto
questa luce la novena è stata vissuta con profondità e gioia, cogliendo ogni attimo che essa
poteva regalare, perchè ogni attimo lasciava qualcosa di importante dentro l'anima del
fedele... P. Luis M. ha guidato questa novena facendo una catechesi sulle virtù, con un
linguaggio semplice alla portata di tutti, ma ricco di contemplazioni e soprattutto di
immagini disegnate per far capire al meglio il senso e l'importanza di una vita virtuosa per il
cristiano, dove Maria è il completamento, cioè in Maria sono racchiuse tutte le virtù, Ella è
la donna delle virtù. Infatti l'ultima immagine che p. Luis ha usato per concludere la
catechesi è stata proprio Maria...
Dopo la novena, il 27 e il 28 aprile si sono vissuti i diversi momenti della Festa del
Miracolo, con i festeggiamenti organizzati
dal Comitato Festa e con le celebrazioni
religiose animate dalla parrocchia. Tra
quest‟ultime si ricordano con piacere le
processioni in paese con la Vergine di
Pugliano: grazie anche alla preparazione dei
Portatori che le hanno organizzate e alla
disponibilità del Comitato si è potuto
evidenziare maggiormente la dimensione
religiosa delle processioni, che sono state
caratterizzate da 4 o 5 soste di intensa
invocazione-preghiera alla Vergine Maria
per le diverse intenzioni proposte.
Anche questa è un‟indicazione concreta di
quel rinnovamento della devozione a Maria,
di cui il santuario restaurato ne è segno!
11
I DOCUMENTI DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II
/3
“Sacrosanctum Concilium”
a cura di Elisetta Muscatello
La “Sacrosanctum Concilium”, costituzione dogmatica sulla sacra
liturgia, è il primo documento del Vaticano II; approvato quasi
all‟unanimità (4 soltanto i “non placet”, cioè i voti contrari), venne
promulgato il 4 dicembre 1963. E‟ composto di 7 capitoli: nel primo sono fissati i
principi generali per la riforma e l‟incremento della liturgia; nel secondo è trattato
il mistero eucaristico, nel terzo gli altri sacramenti e i sacramentali, nel quarto la
musica sacra, nel quinto l‟anno liturgico, nel sesto la mensa sacra e nel settimo
l‟arte sacra e la sacra suppellettile.
Poichè l‟argomento di questa costituzione è la liturgia, ci sembra opportuno darne
una definizione: liturgia, dal greco classico “leitourghìa”, letteralmente significa
“servizio reso al popolo” o “servizio prestato per il bene del popolo” ma, a
seconda delle varie epoche storiche, questo termine assunse segni e significati
diversi. La SC, al numero 7 così la definisce: “la liturgia è ritenuta come
l’esercizio del sacerdozio di Gesù Cristo………...perciò ogni celebrazione
eucaristica in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo Corpo che è la Chiesa è
azione sacra per eccellenza”. Essendo la Chiesa il popolo di Dio, il documento, al
n. 27, ci insegna che le celebrazioni comunitarie, con la partecipazione attiva dei
fedeli, sono da preferirsi a quelle individuali e, pertanto, i fedeli devono essere
formati a una piena, consapevole e attiva partecipazione e, affinchè questa
consapevolezza si possa realizzare, la Chiesa promuove un‟accurata riforma
generale della Liturgia: “Questa infatti consta di una parte immutabile, perché di
istituzione divina, e di parti suscettibili di cambiamento, che nel corso dei tempi
possono o anche devono variare, qualora in esse si fossero insinuati elementi
meno rispondenti alla intima natura della stessa Liturgia, o si fossero resi meno
opportuni” (n. 21).
Da ciò è derivato, nella celebrazione della Messa, il passaggio dalla lingua latina
alla lingua volgare (uso delle lingue nazionali), trasformazione che è stata
considerata “una rivoluzione copernicana”. Questo, però, non significa
l‟abbandono totale del latino che, ancora oggi, rimane nelle celebrazioni particolari
della Chiesa. Nel contempo è stato anche stabilito che “l’altare dev’essere staccato
dalla parete per potervi facilmente girare intorno e celebrare rivolti verso il
popolo”; quindi non è più il tempo in cui i fedeli seguivano la Messa recitando le
loro preghiere “private”, mentre il sacerdote celebrava in latino volgendo loro le
spalle. In seguito a questi cambiamenti i fedeli, da semplici “spettatori” sono
diventati “attori” in virtù del sacerdozio comune che hanno ricevuto nel Battesimo;
ne deriva che soggetto della celebrazione è tutta l‟assemblea, cioè
12
sacerdote e fedeli, ciascuno per la propria parte. Ottemperando a quanto stabilito al
n. 35: “Nelle sacre celebrazioni, la lettura della Sacra Scrittura sia più
abbondante, più varia, e meglio scelta” e al n. 51 “……vengano aperti più
largamente i tesori della Bibbia, in modo che, in un determinato numero di anni si
leggano al popolo le parti più importanti della Sacra Scrittura”, la Liturgia della
Parola, relativa alle celebrazioni eucaristiche domenicali e festive, è stata arricchita
con un‟altra lettura, prevalentemente tratta dall‟Antico Testamento e con il salmo
responsoriale, esteso anche alle celebrazioni feriali; inoltre, con l‟introduzione dei
tre cicli annuali contraddistinti con le lettere “A”, “B” e “C”, si dà la possibilità
ai fedeli di ascoltare e meditare, durante le liturgie eucaristiche domenicali, i tre
Vangeli sinottici: Matteo (ciclo “A”), Marco (ciclo “B”) e Luca (ciclo “C”),
mentre a Giovanni sono riservati, particolarmente, i cosiddetti “tempi forti”
(Avvento, Quaresima e Tempo di Pasqua).
(continua)
A MORTI NO’E’ NENTI
(al caro fratello)
(PENZAMI ACCUSSI’)
Totò Lascala
A morti no‟ è nenti
Sugnu sulamenti passatu i‟llattra parti:
è comu si fussi mmucciato „nta stanza i latu.
Jeu sugghu sempri jeu u tu sì sempri tu.
Chigli chi erumu prima l‟unu pe‟ ll‟attru u simu puru ora.
Chjamimi cu‟ nomu chi sempri mi dasti, ca ti è familiari;
parrami „nto stessu modu affettusu comu sempri facivi.
No‟cangiari tonu i vuci, no‟sumiri n‟aria tristi.
Continua i rridi i chigli cosi chi „ndi faciunu i rridimu,
i chigli picciulu cosi chi tantu „ndi piacivunu quand‟erumu „nsemi.
PREGA, RRIDI, PENZAMI!
U me‟ nomi è sempri a parola familiari i prima:
pronunciulu senza a minima traccia d‟umbra o di tristizza.
A nostra vita cunserva tuttu u significatu chi sempri „ndebbumu;
è u stessi i prima, „ndavi na‟ continuità chi no‟si spezza.
Pecchì „ndavarrija i suggnju fora di to‟ penzeri e da to‟ menti,
sulu pecchi‟ sugnu luntanu da‟ to‟ vista?
No‟nsugnu luntanu, suggnu i‟ll‟attra parti, arretu a‟ll‟angulu.
Statti tranquilla, vaj tuttu bonu.
U‟ ritrovi u me‟ cori, e trovi puru a tenerizza purificata.
Stujiti i to‟ lacrami e no‟ giangiri, se mi voj beni:
u surrisu toji è a paci mija.
13
I chierichetti e ministranti di Bianco
di Domenico Marvelli
E’ da tanti anni che a Bianco ci sono sia i chierichetti ed i ministranti, i
quali si impegnano a fare il servizio all’altare durante la messa ogni
domenica e qualche volta anche nei giorni feriali.
Anche io sono ministrante, ed mi è piaciuto farlo
dal primo giorno. Le prove si fanno il sabato con
la catechista Caterina.
Chi vuole entrare a far parte del gruppo dei
chierichetti, può venire ogni sabato per le prove
(non si deve pagare neanche per la vestina). Io
consiglierei di venirlo ad fare, perchè è una cosa
bella. Venendo alle prove non ci si annoia, ma si
partecipa con gioia, aspettando l’assegnazione
del proprio compito-servizio. I compiti da fare sono questi: processione
all’offertorio, apparecchiare ed sparecchiare l’altare, candele... Alcune volte,
poi, il sacerdote indica altri compiti speciali, che la catechista assegna ad
altri chierichetti che non fanno niente.
A conclusione INVITO TUTTI I BAMBINI A FARE IL CHIERICHETTO.
F
di Mimma Macrì
14
Bongornu mma, bella gioia mia
e mamma comu attia, non vitti mai
eu, vinni mi ti trovu vita mia,
e nu mazzu di rosi ti portai.
Vogghiu festeggiari insieme attia,
e rigalarti cosi belli, e assai.
U mugghi aguriu chi ti fazzu attia,
si passa u tempu,
nommi mbecchii mai.
Tu, si stampata nta la menti mia
e sempri nta me vita resterai.
Il “Guardaroba” per le
VIRTÙ
di Valentina Bivera
Quest'anno p. Luis durante la novena in preparazione alla festa del Miracolo della Madonna
di Pugliano ha voluto usare come tema di riflessione le virtù cardinali e teologali, affinchè
ciascuno si potesse preparare spiritualmente per la festa del 28 aprile 2013. Personalmente
mi è piaciuta l'immagine che p. Luis ha usato per spiegare l'importanza della presenza delle
virtù nella vita di un cristiano autentico, cioè il "guardaroba". E' come se noi tenessimo un
guardaroba pieno di abiti da indossare per le diverse occasioni. Tali abiti sono rappresentati
dalle virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) e dalle virtù teologali
(fede, speranza, carità). Ed ecco che, aiutati dall'esercizio continuo, in base alle diverse
situazioni e occasioni della vita, dobbiamo cercare di utilizzare tali virtù per vivere bene la
nostra cristianità. In qualsiasi situazione ci possiamo trovare, in qualsiasi prova ci troviamo
ad affrontare, noi dobbiamo aprire il nostro guardaroba e indossare la giusta virtù, quella
adatta alla condizione in cui ci troviamo in quel preciso momento...
Contemplando questa immagine, infatti, se proviamo un po‟ a riflettere, ci accorgiamo che
in fondo veramente abbiamo bisogno di avere questo "guardaroba per le virtù". Noi non
ci facciamo tanto caso perchè siamo troppo presi da ciò che ci circonda e, molto spesso, di
fronte alle situazioni rispondiamo istintivamente e non utilizziamo questo "guardaroba", ma
utilizziamo solo quello con abiti da indossare per fare una buona impressione in ogni
occasione, e ci preoccupiamo, in modo talvolta ansioso, di avere quello più adatto.
E così non pensiamo che non è solo il corpo che ha bisogno di
essere vestito bene, in modo ordinato, pulito, ma anche l'anima ha
bisogno di avere il suo guardaroba ben rifornito di abiti delle virtù.
Non possiamo fermarci solo all'esteriorità, perchè non è solo essa
che forma la persona "cristiana" rendendola completa, ma è anche
l'interiorità, cioè anche l'anima, che ha bisogno di essere vestita.
Quando vediamo che nel nostro guardaroba per il corpo manca
qualche abito per un'occasione, ecco che subito siamo pronti a
prendere provvedimenti per acquistare ciò che manca. Allo stesso
modo deve valere per il guardaroba dell'anima: dobbiamo
desiderare di acquistare gli abiti delle virtù da indossare per affrontare e vivere al meglio la
nostra vita. Allora da chi andremo per rifornirci? Come per il corpo si va nei negozi dei
venditori, per l'anima ricorriamo a Dio chiedendo la grazia del dono delle virtù che Egli, a
differenza dei venditori, dona gratuitamente, chiedendo solo da parte nostra il sincero
desiderio di averli, ma non per gloria nostra, (poichè nessuno deve gloriarsi davanti a Lui)
ma solo per la gloria di Dio. Praticando così le virtù, con l'aiuto di Dio forgiamo il carattere
rendendo spontanea la pratica del bene.
Ecco perchè ciascuno deve sempre implorare questa grazia di luce e di forza, ricorrendo ai
sacramenti e cooperando con lo Spirito Santo; deve seguire i Suoi inviti ad amare il bene e a
stare lontano dal male, divenendo così capaci di discernimento di ogni situazione della
nostra vita.
15
Alla riscoperta della messa con
Catalina Rivas /4
a cura di p.Aldo
La lettura del libretto sulla messa di Catalina Rivas ci porta in questo mese al cuore della
celebrazione eucaristica, ricordandoci che in ogni messa vi è la presenza di Maria.
Giunse il momento finale del prefazio, e quando l’assemblea cominciò a dire: «Santo,
Santo, Santo» immediatamente, tutto quello che era dietro ai celebranti sparì.
...apparvero migliaia di Angeli... tutti vestiti con delle tuniche simile alle albe bianche dei
sacerdoti o dei monaci. Tutti si inginocchiavano con le mani giunte in preghiera e, in
segno di riverenza, chinavano il capo. Si sentiva una musica bellissima, come se vi fossero
moltissimi cori con voci diverse, e tutti, all’unisono e insieme al
popolo, dicevano: Santo, Santo, Santo...
...partiva una moltitudine di persone.... Tutti si inginocchiavano prima
del canto del «Santo, Santo, Santo è il Signore...». Disse nostra Signora:
«Sono tutti i Santi e i beati del cielo e fra di essi vi sono anche le
anime dei vostri famigliari che godono già bella presenza di Dio».
E poi, La vidi. Proprio alla destra del signor Arcivescovo... un passo
indietro rispetto a monsignore, ..., la Santissima Vergine, con le mani
giunte, guardava con attenzione e rispetto il celebrante. Stando là mi parlava, ma in
silenzio, direttamente al cuore, e senza guardarmi: «Ti colpisce il fatto di vedermi un
poco più indietro del Monsignore, vero? Ma così deve essere... Per quanto Mi ami, il
Figlio Mio non Mi ha dato la dignità che dà a un sacerdote, di poterlo portare
quotidianamente tra le Mie mani, come lo fanno le mani sacerdotali. Ecco perché provo
un profondissimo rispetto per il sacerdote e per quello miracolo che Dio realizza per suo
mezzo, e che Mi obbliga qui ad inginocchiarmi».
Dio mio, quanta dignità, quanta grazia riversa il Signore sulle anime sacerdotali, e noi
non ne siamo coscienti, e talvolta, nemmeno tanti di loro!
Di fronte all’Altare, cominciarono a presentarsi delle ombre di persone di colore
grigio, che sollevavano le mani verso l’alto. Disse la Vergine Santissima: «Sono le
anime benedette del Purgatorio che aspettano le vostre preghiere per trovare
refrigerio. Non cessate di pregare per loro. Pregano per voi, ma non possono pregare per
loro stesse, siete voi che dovete pregare per loro, per aiutarle ad uscire per incontrarsi
con Dio e godere di lui eternamente.»
Come vedi, Io sono qui sempre... la gente fa pellegrinaggi, cerca i luoghi delle Mie
apparizioni, è questo va bene per tutte le grazie che si ricevono in quei luoghi, ma in
nessuna apparizione, in nessun luogo Io Sono presente per più tempo, come durante la
Santa Messa. Ai piedi dell’Altare dove si celebra l’Eucarestia, sempre Mi potrete trovare;
Io rimango ai piedi del tabernacolo insieme agli Angeli, perché Io sto sempre con lui.»
Vedere quel bel volto della Madre nel momento del «Santo», come pure tutti gli
altri, con il volto risplendente, con le mani giunte in attesa di quel miracolo che si ripete
continuamente, era proprio come stare nel cielo stesso. E pensare che vi sono delle
persone che in quel momento sono distratte, che magari stanno parlando...
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Raccontando si impara
L’amore di una madre
Il RACCONTO
di Modesto Alessi
Maggio è il mese dei fiori: con il loro profumo attirano le api, che succhiano il
nettare per ricostituirsi dai lunghi giorni d‟inverno. Maggio è anche il mese della
Madonna, che è un po‟ come il più bel fiore del giardino di Dio. La felicità di una
madre è come un faro che illumina il futuro, ma si riflette anche sul passato e lo
avvolge nella dolcezza dei ricordi. Qualsiasi amore di madre compreso l'amore
della santa Vergine non è altro che una goccia nell'oceano della tenerezza materna
di Dio. Pregare in questo mese la Madonna che ci dona le grazie, fa parte della vita.
La preghiera è come il mare per il pesce: la preghiera è il mio mare. Preghiera come
valore che fonda la mia stessa umanità; preghiera quale perla fra tutte le parole. No,
nessuno può vivere senza pregare, neppure l'ateo, perché tutti hanno bisogno l'uno
dell'altro. È vero, la preghiera è il momento decisivo dell'esistenza e pregare la
Madonna è preghiera a una mamma che non ti abbandona mai.
Un angelo scappò dal paradiso per trascorrere la giornata vagando
sulla terra. Al tramonto decise di portarsi via dei ricordi di quella
visita. In un giardino c'erano delle rose: colse le più belle e compose
un mazzo da portare in paradiso. Un po' più in là un bambino
sorrideva alla madre. Poiché il sorriso era molto più bello del mazzo
di rose, prese anche quello. Stava per ripartire quando vide la
mamma che guardava con amore il suo piccolo nella culla. L'amore
fluiva come un fiume in piena e l'angelo disse a se stesso: "L'amore
di quella mamma è la cosa più bella che c'è sulla terra, perciò
prenderò
anche
quello".
Volò verso il cielo, ma prima di passare i cancelli perlacei, decise di
esaminare i ricordi per vedere come si erano
conservati durante il viaggio. I fiori erano
appassiti, il sorriso del bambino era svanito, ma
l'amore della mamma era ancora là in tutto il suo
calore e la sua bellezza. Scartò i fiori appassiti e il
sorriso svanito, chiamò intorno a se tutti gli ospiti
del cielo disse: "Ecco l'unica cosa che ho trovato
sulla terra e che ha mantenuto la sua bellezza
nel viaggio per il paradiso: l'amore di una
17
mamma "
18
BATTESIMI

CALENDARIO PARROCCHIALE
il 7 aprile sono state battezzate
Trimboli MARTINA e CHIARA
il 14 aprile è stata battezzata
Morabito CATERINA

MATRIMONI
o
il 29 aprile si sono sposati Bellocco
PIERLUIGI e Lucà VINCENZA
DEFUNTI




il 7 aprile è morto in Australia Miceli
GIULIO di anni 78
il 9 aprile è morto Cufai GIUSEPPE di
anni 76
il 12 aprile è morta Ielasi TINA di anni
il 2 maggio è morta Balzano
GIUSEPPINA in Mento di anni 83
Incontri di MAGGIO
 6-20 l.: inc. Az. Cattolica (18.45 – S.Fr.)
 10-17 v.: gen. C.Emm. 2-4° it. (19- orat.)
 11 g.: fiaccolata (21.00 – dal Calvario)
 12 d.: ritiro C.Emm. 6° it. (15.30-orat.)
 14 m.: Cresima +1Com. 6° it. del C.E.
 17 v.: inc. caritas (19.00- duomo)
 19 d.: PENTECOSTE
 19 d.: Festa Prima Confessione (15.00)
 21 m.: catechesi Comastri sulla fede
 23 g.: inc. gr. litur. (18.45 – S.Mar.)
 23-26.: Festa oratorio ANSPI a Roma
 26 d.: uscita C.Emmaus (a S.Nicodemo-L)
 27 l.: inc. d. catechiste (18.00 – orat.)
 27 l.: incontro del CPP (21.00- duomo)
 31 v.: pellegr. a Chorio
 31 v.: inc. portatori (21.00 – orat.)
Turni di PULIZIA del DUOMO




10 maggio: Caritas
17 maggio: A.Cattolico + gr.Liturgico
24 maggio: Coro
31 maggio: Volontari
GIUGNO
 2 d.: CORPUS DOMINI
 3 l.: Cresima 3° media + adulti (18.00)
 5-12: pellegrinaggio a LOURDES
 14-20: pellegrinaggio a MEDJUGORJE
Turni di ANIMAZIONE
- ad. eucaristica (ore 18,00 a S.Marina)
* 9 maggio: Caritas
* 16 maggio: Coro
* 23 maggio: Az.Cattolica
Bilancio Parrocchiale di APRILE 2013
ENTRATE
Collette SS.Messe+sacram.
Altro: candele…
Funerali, trigesimi
benediz. case + Ministero p.
Offerte pro Santuario
Uso Oratorio
TOTALE entrate
p.di giro (pro Seminario)
USCITE
682,50
298,00
660,19
855,00
200,00
140,00
4.068,45
89,26
cera, fiori + canc.+puliz. ch.
66,00
Acqua, luce, gas
196,87
Affitto
230,00
manut.imm.
25,00
lavori al Santuario
15.000,00
Capitaria
114,00
TOTALE uscite 15.631,87
passivo mensile -11.563,42
19
N O T IZ
MariaTona di RadioMaria
Il 8-10 maggio RadioMaria organizza la
MariaTona, iniziativa finalizzata a
raccogliere fondi per “aiutare la
Madonna ad aiutarci”. Invitiamo a
rispondere alla proposta. Chi non sa
come far pervenire il proprio contributo
a RadioMaria, può mettere la sua offerta
nell‟apposita cassetta messa in fondo al
duomo entro il 10 maggio: tali offerte
saranno inviate a nome della Parrocchia.
“8 X mille”
A partire da domenica 5 maggio
(giornata di sensibilizzazione per 8 X
mille) in duomo è possibile trovare le
buste necessarie per la consegna del
modulo firmato della dichiarazione dei
redditi a favore della “Chiesa
Cattolica” (da consegnare entro il 30
settembre presso l‟ufficio postale o un
intermediario fiscale). Ricordiamo che
la parrocchia di Bianco ha beneficiato
dei contributi derivanti dal “8 X mille”
per
la
costruzione
dell‟oratorio
(=335.000,00 €) e per il restauro del
Santuario (=73.701,00 €)!
flas
h
La tua firma per “Uno di Noi”
Si terrà domenica 12 maggio la giornata di
sensibilizzazione per l‟iniziativa “Uno-dinoi” (vedi bollettino di aprile) e finalizzata a
raccogliere le firme per la “protezione
giuridica della dignità, del diritto alla vita e
dell’integrità di ogni essere umano fin dal
concepimento”.
L‟addesione-firma può
essere fatta anche on-line, prima o dopo le
messe delle 8.00 (a S.Francesco), 10.00 e
18.00 (in duomo), portando con sé la carta
di identità valida e facendo riferimento agli
incaricati parrocchiali fuori la chiesa.
Pellegrinaggio di fine maggio
Il pellegrinaggio del 31 maggio sarà al
Santuario della Madonna della Cappella,
vicina a Chorio (paese natale di S.Gaetano
Catanoso). Il programma (affisso alle
chiese) prevede la partenza alle ore 8.00 e il
rientro nella prima serata, con il pranzo al
sacco e la visita nel pomeriggio a
Pentedattilo. La quota è di 8,00 € (di cui
5,00 all‟iscrizione).
Messaggio da Medjugorje
Animatori del Gr.Est.2013
(25 aprile 2013)
Si è svolta sabato 4 maggio la prima
giornata di formazione e preparazione
per gli animatori che desiderano
collaborare per il Gr.Est.2013. Il
secondo momento, più prolungato, sarà
il 22-23 giugno (si veda la locandina
nella pagina interna).
"Cari figli! Pregate, pregate, soltanto
pregate affinché il vostro cuore si apra
alla fede come il fiore si apre ai raggi
caldi del sole. Questo è il tempo di
grazia che Dio vi da attraverso la mia
presenza e voi siete lontani dal mio
cuore. Perciò vi invito alla conversione
personale ed alla preghiera in famiglia.
La Sacra Scrittura sia sempre
l'esortazione per voi. Vi benedico tutti
con la mia benedizione materna. Grazie
per aver risposto alla mia chiamata".
Fiaccolata mariana
L‟11 maggio la fiaccolata serale partirà
alle ore 21.00 dal Calvario e percorrerà
le vie della zona Bombile.
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IE
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Maggio - Parrocchia Bianco