n166 Maggio 2013 Rivista Parrocchiale Anno XXI Figli Miei, se sapeste quanto vi amo piangereste di gioia! La Voce di Bianco SOMMARIO Notiziario di Formazione ed Informazione della Parrocchia ‘Tutti i Santi” di Bianco Anno XXI, N. 166, Maggio 2013 ARTICOLI & RUBRICHE * L’Editoriale di p. Aldo pag.3 Direttore Responsabile Padre Aldo Bolis Impaginazione Grafica Arch. Bruno Brancatisano -------------------Chi desidera veder pubblicato un articolo deve farlo pervenire al Comitato di Redazione inviandolo nei seguenti modi: -- consegna di floppy o cd in Parrocchia ai Padri Monfortani; -- invio, tramite posta elettronica, entro l‟ultimo lunedì del mese precedente quello di uscita della rivista alle seguenti e-mail : [email protected] [email protected] Il Comitato di Redazione, letto il materiale consegnato per essere pubblicato, valutatone il contenuto dal punto di vista degli argomenti trattati, si riserva : a) di pubblicarlo così come pervenuto, ossia senza apportare correzioni grammaticali, ortografiche e sintattiche alle bozze originali. b) qualora l‟articolo superi le due pagine di modificarlo (accorciandone il contenuto) e ciò al fine di consentire a tutti coloro che inviano un articolo di poterlo “vedere ed avere” pubblicato sul giornalino parrocchiale. 2 *Maggio Mese si Maria (p.Luis) pag. 4-5 * La reliquia del sangue……. (Marianna Balzano) pag.6 *La nostra parrocchia…… (Beatrice Zappia) pag.7 *La Bibbia – Amos – parte prima (Tommaso Scordino ) pag. 8-9-10 *Una parola al mese: grazie (Maria Cristina Caracciolo) pag. 10 *La festa del Miracolo (Valentina Bivera ) pag.11 *I documenti del Concilio…. (Elisetta Muscatello) pag.12-13 *A morti no è nenti (Totò Lascala) pag.13 *I chierichetti di Bianco (Domenico Marvelli) pag.14 *Festa della mamma (Mimma Macrì) pag.14 *Il guardaroba delle virtù (Valentina Bivera) pag. 15 * Caterina Rivas (p. Aldo) pag.16 * Raccontando si impara : (Modestino Alessi) pag. 17 *Corso per animatori – ANSPI pag.18 * Anagrafe, bilancio,calendari pag. 19 *Notizie Flash pag. 20 ================================== NUMERI TELEFONICI DA RICORDARE : p. Aldo 0964 911558 – Cell. 340 86.14.384 p. Giorgio 0964 911558 -- Cell. 347 10.41.291 Scordino Tommaso 0964 913250 Reverende Suore 0964 911416 Sito internet : www.parrocchiabianco.it facebook oratoriobianco Rieccoci al Santuario... un anno dopo! a cura di p.Aldo E’ passato un anno (giorno più, giorno meno) da quando sono iniziati i lavori di restauro, e rieccoci di nuovo con il Santuario della Madonna di Pugliano riaperto. E’ vero, non ancora in modo definitivo, ma ora dovrebbe trattarsi solo di pochi giorni di attesa, perché gli ultimissimi lavori di ritocco e si smontaggio delle varie impalcature sia completato. Ma già da ora si può guardare con piena soddisfazione all’opera fatta: e questo grazie alla instancabile cura di Enzo Misuraca, direttore dei lavori competente e cosciente, e alla professionalità della ditta Ligato, che ha realizzato ogni lavoro con passione ammirevole, grazie ad un’impareggiabile maestranza di muratori. Ed è proprio la piena soddisfazione dei lavori fatti all’esterno (quelli appunto previsti nel programma di restauro) che ha fatto dire a tanti: “Ed ora all’interno non si fa niente per abbellire?!”. Come si suol dire: “la fame viene mangiando!”. E’ vero: l’interno del Santuario richiederebbe una serie di interventi che vanno da una ripresa della tinteggiatura (secondo i canoni richiesti dalla Sovrintendenza), al pavimento del salone (come pure la lucidatura di quello della chiesa), per continuare con il soffitto.... Ma è ovvio che non si può pretendere CENACOLI di “fare il passo più lungo della gamba”! Eh sì, perché il nostro bilancio di recita del ROSARIO parrocchiale è già in rosso, e i conti * Cenacoli itineranti dicono che, se non ci saranno sorprese, - famiglie dei bambini e ragazzi del chiuderemo i lavori attualmente in catechismo (nel pomeriggio ) cantiere con un passivo di 10.659,73 €. - case dei MALATI e ANZIANI (nel pomeriggio) Si può allora pensare alle altre opere * Cenacoli fissi ipotizzate? Da più parti ci sono - Calvario (ore 16,00) suggerimenti (una cena a pagamento, un - S.Marina (ore 16,30) S.Francesco/Santuario (ore 17,00) Oratorio (ore 17,00) fam. Gambazza Annunc. (ore 17,00) fam. Versace-Vallin ( ore 15,30) gara di ballo, un’adozione del Santuario, una sottoscrizione...): tanti segni di buona volontà da valutare! 3 Maggio: mese di MARIA IL MESE DI MAGGIO È UNA BELLA SFIDA A FARE IL NOSTRO CAMMINO CRISTIANO CON MARIA CHE CI DONA GESÙ-AMORE. di p.Luis Maria «si trovò incinta» per opera dello Spirito Santo, cioè fu resa Madre, pur essendo e rimanendo vergine. Considerato ciò che è avvenuto in Maria per la «potenza dell'Altissimo» (Luca 1,35), nessuno meglio di Lei ha conosciuto e sperimentato così intimamente il primo e il più importante frutto dello Spirito Santo: l'Amore. Dio è amore e in Maria questo amore divino si è reso non solo visibile a noi, ma si è fatto uno di noi prendendo la nostra carne. Se con il Battesimo siamo stati innestati in Cristo, cioè in Colui che è la manifestazione ultima e totale dell'amore di Dio, apparteniamo a Cristo e in Lui siamo anche eredi del Regno, di quella vita divina di cui possediamo già le primizie e la caparra: lo Spirito Santo. Ecco perché non possiamo più vivere come se appartenessimo a noi stessi o a quel mondo che passa con la sua concupiscenza. «Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui», dice chiaramente S. Giovanni (1 Gv 2,15). Perché lo Spirito Santo, che è l'Amore del Padre dato a noi credenti per mezzo di Cristo Gesù, ha desideri contrari alla carne e allo spirito del mondo. E mentre i desideri della carne portano alla morte, i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace. Partecipi di questa vita divina, non siamo più sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che con il Battesimo e la Cresima lo Spirito di Dio abita in noi. Allora se noi siamo in Cristo, e lo abbiamo scelto come Signore della nostra vita, siamo creature nuove: non possiamo tornare al vecchio lievito del peccato e dello spirito del mondo, pena il fallimento della nostra vita su tutti i fronti! Noi non abbiamo ricevuto 4 uno spirito da schiavi per ricadere nella paura (degli idoli, delle mode, delle ideologie...), ma lo Spirito di Cristo che ci rende capaci di chiamare Dio nostro Padre, perché siamo realmente suoi figli. E i figli dell'Amore devono compiere le opere dell'Amore. Come figli dell‟Amore dobbiamo compiere le opere dell‟Amore. «Vi ho dato l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi», ha detto Gesù. Un amore, dunque, che, come quello del Maestro, va oltre il servizio e arriva fino alle estreme conseguenze di una vita donata: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 13,13). E Maria di Nazareth, in un sì di fede ripetuto ogni giorno e sotto la croce, ricolma dello Spirito del Signore, ha fatto di tutta la sua vita un dono: un dono per Dio e un dono per i fratelli, che Lei ha accolto come figli. In Lei si condensa tutto l'amore della creazione che torna a Dio, accogliendo pienamente il Suo piano salvifico. Maria ha realizzato pienamente il comandamento di Gesù e in Lei lo Spirito Santo ha potuto manifestare in pieno il suo dono più grande: l'Amore. Così, alla scuola di Maria, noi possiamo divenire pian piano capaci di realizzare a nostra volta il comandamento di Gesù, così che tutta la nostra vita possa acquistare l'eloquenza dell'Amore più grande e più perfetto. Madonna del Miracolo, Madonna di Pugliano, noi ti preghiamo: Tu che sei stata la discepola perfetta di Gesù-Amore, aiutaci a crescere nella tua scuola. Che, alla tua scuola, possiamo imparare a lasciare sempre più spazio all'azione dello Spirito, perché anche in noi maturi il frutto dell'Amore vero, il miracolo dell‟amore vero, cioè puro, oblativo, disinteressato. Un amore che non strumentalizza mai l'altro, che non cerca di possederlo per soddisfare i propri egoismi, che non coltiva invidie, gelosie, rancori, che non tiene conto del male ricevuto, ma tutto crede, tutto spera, tutto sopporta (cf. 1 Corinti 13). Sostienici nel nostro cammino cristiano. Amen. 5 LA RELIQUIA DEL SANGUE DI GIOVANNI PAOLO II A BIANCO di Mariana Balzano Il 20 aprile nel santuario della Madonna di Pugliano, è arrivata la reliquia del beato Giovanni Paolo II. Tale reliquia consiste in un piccolo lembo di stoffa intriso di sangue della veste bianca che il Papa indossava il 13 maggio 1981, giorno, come tutti ricordiamo, in cui in Piazza San Pietro il Papa ebbe un attentato e venne ferito con due colpi di pistola. La sua salvezza fu per tutti noi e per lui stesso un vero miracolo! Infatti accanto alla reliquia si nota una delle statue più belle è significative: la Madonna che sorregge Wojtyla con un abbraccio avvolgente, di una dolcezza infinita, tenera, di un abbraccio materno che non si stancherà mai perché l‟iride di una madre irradia l‟orizzonte che c‟è nel battito, nel cammino e nell‟amore, e nella gioia del proprio figlio. Ad accogliere la reliquia c‟erano tantissimi fedeli, giovani, anziani e malati: davanti alla reliquia hanno sfilato gente che è venuta con tanta fede e devozione, per chiedere la forza di riuscire ad andare avanti in questi momenti difficili. La maggior parte dei fedeli erano emozionati, segnati da lacrima di felicità, speranza e invocazione di aiuto, consapevoli che anche attraverso la reliquia sia possibile chiedere più efficacemente l‟intercessione del Santo a cui appartiene. Per cui la persona bisognosa di una grazia, per sé o per gli altri, visita il luogo in cui la reliquia è custodita e la tocca o bacia; nel caso di malati la reliquia può essere messa a contatto con la parte malata. E‟ stato uno spettacolo per la fede e sicuramente la conferma della grande popolarità, ad oltre otto anni della sua morte. Non si può dimenticare un grande uomo, un maestro che ha fatto la storia della Chiesta, un uomo semplice, venuto dal molto lontano, un uomo umile, un servo del Signore che ci ha trasmesso l‟amore per Cristo, in una semplicità unica e rara per la Chiesa e per tutta l‟umanità, testimone del perdono per il prossimo, come lui ha fatto con il suo attentatore, e con le porte del nostro cuore spalancate senza paura a Gesù. 6 La nostra Parrocchia ha “spalancato le porte” di Beatrice Zappia La possibilità di partecipare alla peregrinatio della reliquia del Beato Giovanni Paolo II è stata offerta dall‟Unitalsi che ha in custodia la reliquia. Un nutrito calendario di date e di località, paesi limitrofi al nostro, è stato stilato dall‟Unitalsi, e nei vari luoghi stabiliti ha sostato per alcune ore. A Bianco è stata data l‟opportunità di tenerla dalle ore 19,00 ora in cui è stata accolta con tutti gli onori presso il santuario della Madonna di Pugliano, sino alle ore 8,00 della domenica 21 aprile scorsi. La comunità di Bianco è accorsa numerosa sia la sera dell‟accoglienza, che ha previsto la processione sino in Duomo dove è stata celebrata la santa Messa animata dall‟Unitalsi, e a seguire una veglia di preghiera animata durata sino alla mezzanotte. La zona dell‟altare in Duomo era sfavillante, tra la varetta adornata da fiori con la reliquia e un quadro dipinto raffigurante il Papa alle spalle della stessa. La mattina della domenica alle ore 8,00 dopo la Santa Messa, un pulmino con il personale Unitalsi, la conduceva alla tappa successiva. La sera del 20 aprile in Duomo la veglia di preghiera animata è stata davvero speciale, infatti il rosario è stato recitato accompagnato dalla voce indimenticabile del Papa che in latino pronunciava le Ave Maria, e poi a seguire abbiano rivisto molti spezzoni delle innumerevoli occasioni che hanno visto il Papa protagonista di occasioni storiche, di catechesi indimenticabili, e vedendo Lui ci siamo rivisti, e penso che per ognuno di noi sia passato dinanzi agli occhi parte del film della propria storia personale, perché in fondo Papa Giovanni Paolo II ci ha guidati per un tratto di vita davvero consistente. Comunque risentirne la voce e vederne le movenze è stato struggente, soprattutto nelle immagini che riproponevano la sua malattia e la sua impossibilità di comunicare. Allo stesso modo tante espressioni di gioia, di energia, di incoraggiamento ce lo hanno fatto sentire vicino. Che bella e grande emozione risentire la sua voce tuonare alle parole “Non abbiate paura, aprite, spalancate le porte a Cristo”, tale incitamento era anche scritto sui fazzolettini che sono stati donati alla comunità dei fedeli a ricordo dell‟evento; infatti ognuno alla fine della Santa Messa passava salutando la reliquia e strofinando il fazzolettini su di essa, come si fa nei grandi luoghi di culto ove si compiono pellegrinaggi. Che giorno speciale quello in cui Papa Giovanni Paolo II è venuto a trovarci, un Beato che noi vorremmo presto “santo”. Grazie al‟Unitalsi, ai collaboratori del gruppo di Bianco, a parroci che hanno curato le parti spirituali e di animazione video e sonora dell‟evento. 7 Amos ( XXXVII libro) (prima parte) a cura di Tommaso Scordino Piano piano e, con l‟aiuto del Signore, con la nostra piccola catechesi, siamo arrivati a metà della lettura biblica, ricordando che i libri della Sacra Scrittura sono 73 e noi, in questa tornata, trattiamo il 37°, Amos, il primo dei 12 “Profeti Minori” a lasciarci una testimonianza scritta. Amos è originario di Tekòa, una piccola città vicina a Betlemme, nel regno di Giuda, quello del Sud. Svolge, però, la sua predicazione nel regno del Nord, Israele, nella prima metà del secolo VIII a.C., periodo storico in cui i due regni sono all‟apogeo della tranquillità, della prosperità e della ricchezza, ma, purtroppo, anche della corruzione. Si sa, la ricchezza e il benessere, come succede spesso nella storia dei popoli, sono nelle mani di pochi, per cui è inevitabile che producano sfruttamento, povertà e disfacimento di tutti i valori civili e religiosi. Amos è un mandriano e raccoglitore di sicomori e non è un uomo istruito nella cosiddetta scuola dei profeti, ma è una persona retta che conduce una vita semplice, ricca di fede e interamente votata al servizio di Dio. Il Signore, improvvisamente, lo chiama; egli accoglie subito, senza esitazione, la chiamata: “<<Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomoro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele….>>” (7,14-15). Egli incomincia a profetare, come detto, nel regno del Nord e, precisamente, a Betel dove il re Geroboamo I, in contrapposizione al santuario di Gerusalemme, aveva fatto costruire un altro santuario, collocandovi un vitello d‟oro, cadendo, così, nel peccato grave di idolatria. Qui Amos, con il suo modo di profetare, manifestato con la rudezza del campagnolo, dà alla sua profezia un‟efficacia e una potenza del tutto originali e incisive. La sua missione è difficile perché, come ogni missione bene assolta, disturba sempre le persone che si credono con la coscienza tranquilla; ma egli non manca di coraggio, nulla lo fa deviare dalla sua intransigenza e denuncia la corruzione sociale e religiosa, le ingiustizie delle città, insorgendo contro il popolo e, particolarmente, contro i capi per l‟ipocrisia di una religione puramente esteriore e l‟infedeltà a Dio con la rottura dell‟Alleanza stipulata con il Signore per mezzo di 8 Mosè. Per cui, di fronte a tanta ingratitudine, è inevitabile il castigo di Dio: “<<…Ascoltate e attestatelo nella casa di Giacobbe, oracolo del Signore Dio, Dio degli eserciti: Quando colpirò Israele per i suoi misfatti, colpirò gli altari di Betel; saranno spezzati i corni dell’altare e cadranno a terra. Demolirò la casa d’inverno insieme con la casa d’estate, e andranno in rovina le case d’avorio e scompariranno i grandi palazzi>>. Oracolo del Signore” (3,13-15). Ma il profeta, pur non essendo ascoltato, non cessa di incoraggiare il popolo alla conversione nella prospettiva della speranza di salvezza. Possiamo dividere il libro in tre parti, con un brevissimo oracolo iniziale forte e duro per il popolo: “<<Il Signore ruggirà da Sion e da Gerusalemme farà udire la sua voce; saranno avvizziti i pascoli dei pastori, sarà inaridita la cima del Carmelo>>” (1,2). Nella prima parte, che comprende i primi due capitoli, il profeta pronuncia oracoli con accuse e minacce di castighi contro le nazioni confinanti. Contro i Siri: “spezzerò il catenaccio di Damasco, sterminerò chi siede sul trono di Bikat-Aven” (1,5); contro i Filistei: “Manderò il fuoco alle mura di Gaza e divorerà i suoi palazzi” (1,7); contro Tiro: “<<….Manderò il fuoco alle mura di Tiro e divorerà i suoi palazzi>>” (1,10); contro Edom: “<<….Manderò il fuoco a Teman e divorerà i palazzi di Bosra>>” (1,12); contro Ammon: “Darò fuoco alla mura di Rabbà e divorerà i suoi palazzi” (1,14); contro Moab: “<<…..Eliminerò dal suo seno chi governa, ucciderò, insieme con lui, tutti i suoi principi>>, dice il Signore” (2,3); ma non risparmia neanche Giuda e Israele: “<<…..Manderò il fuoco a Giuda e divorerà i palazzi di Gerusalemme>>” (2,5); “Non è forse così, o figli d’Israele? Oracolo del Signore……Ecco, vi farò affondare nella terra, come affonda un carro quando è tutto carico di covoni” (2,11-13). La seconda parte (capp. 3-6) si compone di tre discorsi introdotti da tre “Ascoltate!” (3,1; 4,1; 5,1) con cui il profeta sottolinea la responsabilità particolare di Israele; Dio è sempre più esigente con il suo popolo in quanto gli fa scoprire il senso del proprio futuro. I discorsi, spesso, si intrecciano con i “Guai!” (5,18; 6,1) del giudizio di Dio contro la vita lussuriosa dei notabili seguito dall‟annuncio del castigo. Il primo discorso è contro Israele: “<<Soltanto voi ho conosciuto tra tutte le stirpi della terra; perciò io vi farò scontare tutte le vostre colpe…….>>” (3,2). Il secondo è contro le donne della buona società di Samaria che si fanno mantenere nel lusso: “Ascoltate questa parola, o vacche di Basan, che siete sul monte di Samaria, che opprimete i deboli, schiacciate i poveri e dite ai vostri mariti: <<Porta qua, beviamo!>>. Il Signore Dio ha giurato per la sua santità: <<Ecco, verranno per voi giorni in cui sarete portate via con uncini e le rimanenti di voi con arpioni da pesca….>>” (4,1-2). Il terzo discorso è quello del “giorno del Signore” che è il tempo in cui Dio manifesta la sua potenza salvifica o punitiva: “Guai a coloro che attendono il giorno del Signore! Che cosa sarà per voi il giorno del Signore? Tenebre e non luce! Come quando uno fugge davanti al leone e s’imbatte in un orso;……” (5,1819) ed è anche quello della violenta critica delle celebrazioni religiose, paganeggianti e puramente esteriori: “<<Io detesto, respingo le vostre feste solenni 9 e non gradisco le vostre riunioni sacre; anche se voi mi offrite olocausti, io non gradisco le vostre offerte, e le vittime grasse come pacificazione io non le guardo. Lontano da me il frastuono dei vostri canti: il suono delle vostre arpe non posso sentirlo!.....>>” (5,21-23); “<<…...Ora, io vi manderò in esilio al di là di Damasco>>, dice il Signore, il cui nome è Dio degli eserciti” (5,27). Se, ai nostri giorni, tornasse Amos lancerebbe le stesse invettive? Assistendo al nostro esibizionismo in occasione delle feste cosiddette religiose, certamente sì e con la stessa veemenza! Il sesto capitolo inizia con la parola “Guai” contro la vita lussuriosa dei notabili di Samaria: “Guai agli spensierati di Sion” (6,1) e continua: “bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti più raffinati, ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano” (6,6), dove “Giuseppe” sta per gli abitanti del regno del Nord e chiude: “<<Ora, ecco, io susciterò contro di voi, casa d’Israele - oracolo del Signore, Dio degli eserciti - un popolo che vi opprimerà dall’ingresso di Camat fino al torrente dell’Araba>>” (6,14), cioè l‟occupazione assira si estenderà fino al sud del mar Morto. (continua) ^^^^^^^ Una parola al mese A cura di Maria Cristina Caracciolo Questo vocabolo è il plurale di grazia e viene usato per esprimere la propria gratitudine a qualcuno. Deriva dal nome latino Gratia che significa per l'appunto "grazia", nel senso di "leggiadria", "eleganza", "bellezza". Nella mitologia greca le grazie erano tre: Aglaia lo splendore, Eufrosine la gioia e la letizia, Talia la prosperità e portatrice di fiori. Esse sono rappresentate come tre giovani nude, le quali incarnano, nella figurazione classica, la perfezione a cui l'uomo deve tendere nonché le tre qualità che una donna dovrebbe avere. Nel medioevo con detto termine veniva indicata la Grazia Divina, indicando la benevolenza che Dio manifesta verso gli esseri umani, mentre la sua diffusione attuale è soprattutto riferibile al culto e alla devozione alla "Madonna delle Grazie". 10 LA FESTA DEL MIRACOLO di Valentina Bivera In occasione della Festa del Miracolo è stato riaperto (anche se solo per alcuni giorni) il santuario che ha riaccolto la Vergine di Pugliano e tutti noi fedeli, che con la preghiera, il rosario e la celebrazione della santa messa nei giorni della novena, Dio è stato lodato, innalzato e glorificato. Fortissima è stata l'emozione per chi è riuscito a gustare della luminosità e del nuovo volto che il santuario mostra grazie ai lavori di restauro che stanno per essere ultimati. Questa luminosità dà un senso di rinnovamento, di rinascita di un uomo nuovo pronto ad accogliere la Parola di Dio! Infatti il nuovo ingresso della Vergine di Pugliano nella sua casa, segna una nuova riapertura ad un ingresso verso la strada che conduce a Dio. Infatti noi sappiamo benissimo che oggi più che mai nel mondo c'è il profondo bisogno di conversione verso Dio, e da cristiani crediamo fermamente che Maria è la via più facile, più semplice, più breve e più sicura per arrivare a Gesù Cristo (come insegna S.Luigi di Montfort nel suo Trattato della vera devozione a Maria). Ecco perchè la riapertura del santuario può essere vista come un segno di speranza, di fiducia e di affidamento verso Colei che è il vero ingresso, la vera riapertura verso quella strada che conduce a Dio... Sotto questa luce la novena è stata vissuta con profondità e gioia, cogliendo ogni attimo che essa poteva regalare, perchè ogni attimo lasciava qualcosa di importante dentro l'anima del fedele... P. Luis M. ha guidato questa novena facendo una catechesi sulle virtù, con un linguaggio semplice alla portata di tutti, ma ricco di contemplazioni e soprattutto di immagini disegnate per far capire al meglio il senso e l'importanza di una vita virtuosa per il cristiano, dove Maria è il completamento, cioè in Maria sono racchiuse tutte le virtù, Ella è la donna delle virtù. Infatti l'ultima immagine che p. Luis ha usato per concludere la catechesi è stata proprio Maria... Dopo la novena, il 27 e il 28 aprile si sono vissuti i diversi momenti della Festa del Miracolo, con i festeggiamenti organizzati dal Comitato Festa e con le celebrazioni religiose animate dalla parrocchia. Tra quest‟ultime si ricordano con piacere le processioni in paese con la Vergine di Pugliano: grazie anche alla preparazione dei Portatori che le hanno organizzate e alla disponibilità del Comitato si è potuto evidenziare maggiormente la dimensione religiosa delle processioni, che sono state caratterizzate da 4 o 5 soste di intensa invocazione-preghiera alla Vergine Maria per le diverse intenzioni proposte. Anche questa è un‟indicazione concreta di quel rinnovamento della devozione a Maria, di cui il santuario restaurato ne è segno! 11 I DOCUMENTI DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II /3 “Sacrosanctum Concilium” a cura di Elisetta Muscatello La “Sacrosanctum Concilium”, costituzione dogmatica sulla sacra liturgia, è il primo documento del Vaticano II; approvato quasi all‟unanimità (4 soltanto i “non placet”, cioè i voti contrari), venne promulgato il 4 dicembre 1963. E‟ composto di 7 capitoli: nel primo sono fissati i principi generali per la riforma e l‟incremento della liturgia; nel secondo è trattato il mistero eucaristico, nel terzo gli altri sacramenti e i sacramentali, nel quarto la musica sacra, nel quinto l‟anno liturgico, nel sesto la mensa sacra e nel settimo l‟arte sacra e la sacra suppellettile. Poichè l‟argomento di questa costituzione è la liturgia, ci sembra opportuno darne una definizione: liturgia, dal greco classico “leitourghìa”, letteralmente significa “servizio reso al popolo” o “servizio prestato per il bene del popolo” ma, a seconda delle varie epoche storiche, questo termine assunse segni e significati diversi. La SC, al numero 7 così la definisce: “la liturgia è ritenuta come l’esercizio del sacerdozio di Gesù Cristo………...perciò ogni celebrazione eucaristica in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo Corpo che è la Chiesa è azione sacra per eccellenza”. Essendo la Chiesa il popolo di Dio, il documento, al n. 27, ci insegna che le celebrazioni comunitarie, con la partecipazione attiva dei fedeli, sono da preferirsi a quelle individuali e, pertanto, i fedeli devono essere formati a una piena, consapevole e attiva partecipazione e, affinchè questa consapevolezza si possa realizzare, la Chiesa promuove un‟accurata riforma generale della Liturgia: “Questa infatti consta di una parte immutabile, perché di istituzione divina, e di parti suscettibili di cambiamento, che nel corso dei tempi possono o anche devono variare, qualora in esse si fossero insinuati elementi meno rispondenti alla intima natura della stessa Liturgia, o si fossero resi meno opportuni” (n. 21). Da ciò è derivato, nella celebrazione della Messa, il passaggio dalla lingua latina alla lingua volgare (uso delle lingue nazionali), trasformazione che è stata considerata “una rivoluzione copernicana”. Questo, però, non significa l‟abbandono totale del latino che, ancora oggi, rimane nelle celebrazioni particolari della Chiesa. Nel contempo è stato anche stabilito che “l’altare dev’essere staccato dalla parete per potervi facilmente girare intorno e celebrare rivolti verso il popolo”; quindi non è più il tempo in cui i fedeli seguivano la Messa recitando le loro preghiere “private”, mentre il sacerdote celebrava in latino volgendo loro le spalle. In seguito a questi cambiamenti i fedeli, da semplici “spettatori” sono diventati “attori” in virtù del sacerdozio comune che hanno ricevuto nel Battesimo; ne deriva che soggetto della celebrazione è tutta l‟assemblea, cioè 12 sacerdote e fedeli, ciascuno per la propria parte. Ottemperando a quanto stabilito al n. 35: “Nelle sacre celebrazioni, la lettura della Sacra Scrittura sia più abbondante, più varia, e meglio scelta” e al n. 51 “……vengano aperti più largamente i tesori della Bibbia, in modo che, in un determinato numero di anni si leggano al popolo le parti più importanti della Sacra Scrittura”, la Liturgia della Parola, relativa alle celebrazioni eucaristiche domenicali e festive, è stata arricchita con un‟altra lettura, prevalentemente tratta dall‟Antico Testamento e con il salmo responsoriale, esteso anche alle celebrazioni feriali; inoltre, con l‟introduzione dei tre cicli annuali contraddistinti con le lettere “A”, “B” e “C”, si dà la possibilità ai fedeli di ascoltare e meditare, durante le liturgie eucaristiche domenicali, i tre Vangeli sinottici: Matteo (ciclo “A”), Marco (ciclo “B”) e Luca (ciclo “C”), mentre a Giovanni sono riservati, particolarmente, i cosiddetti “tempi forti” (Avvento, Quaresima e Tempo di Pasqua). (continua) A MORTI NO’E’ NENTI (al caro fratello) (PENZAMI ACCUSSI’) Totò Lascala A morti no‟ è nenti Sugnu sulamenti passatu i‟llattra parti: è comu si fussi mmucciato „nta stanza i latu. Jeu sugghu sempri jeu u tu sì sempri tu. Chigli chi erumu prima l‟unu pe‟ ll‟attru u simu puru ora. Chjamimi cu‟ nomu chi sempri mi dasti, ca ti è familiari; parrami „nto stessu modu affettusu comu sempri facivi. No‟cangiari tonu i vuci, no‟sumiri n‟aria tristi. Continua i rridi i chigli cosi chi „ndi faciunu i rridimu, i chigli picciulu cosi chi tantu „ndi piacivunu quand‟erumu „nsemi. PREGA, RRIDI, PENZAMI! U me‟ nomi è sempri a parola familiari i prima: pronunciulu senza a minima traccia d‟umbra o di tristizza. A nostra vita cunserva tuttu u significatu chi sempri „ndebbumu; è u stessi i prima, „ndavi na‟ continuità chi no‟si spezza. Pecchì „ndavarrija i suggnju fora di to‟ penzeri e da to‟ menti, sulu pecchi‟ sugnu luntanu da‟ to‟ vista? No‟nsugnu luntanu, suggnu i‟ll‟attra parti, arretu a‟ll‟angulu. Statti tranquilla, vaj tuttu bonu. U‟ ritrovi u me‟ cori, e trovi puru a tenerizza purificata. Stujiti i to‟ lacrami e no‟ giangiri, se mi voj beni: u surrisu toji è a paci mija. 13 I chierichetti e ministranti di Bianco di Domenico Marvelli E’ da tanti anni che a Bianco ci sono sia i chierichetti ed i ministranti, i quali si impegnano a fare il servizio all’altare durante la messa ogni domenica e qualche volta anche nei giorni feriali. Anche io sono ministrante, ed mi è piaciuto farlo dal primo giorno. Le prove si fanno il sabato con la catechista Caterina. Chi vuole entrare a far parte del gruppo dei chierichetti, può venire ogni sabato per le prove (non si deve pagare neanche per la vestina). Io consiglierei di venirlo ad fare, perchè è una cosa bella. Venendo alle prove non ci si annoia, ma si partecipa con gioia, aspettando l’assegnazione del proprio compito-servizio. I compiti da fare sono questi: processione all’offertorio, apparecchiare ed sparecchiare l’altare, candele... Alcune volte, poi, il sacerdote indica altri compiti speciali, che la catechista assegna ad altri chierichetti che non fanno niente. A conclusione INVITO TUTTI I BAMBINI A FARE IL CHIERICHETTO. F di Mimma Macrì 14 Bongornu mma, bella gioia mia e mamma comu attia, non vitti mai eu, vinni mi ti trovu vita mia, e nu mazzu di rosi ti portai. Vogghiu festeggiari insieme attia, e rigalarti cosi belli, e assai. U mugghi aguriu chi ti fazzu attia, si passa u tempu, nommi mbecchii mai. Tu, si stampata nta la menti mia e sempri nta me vita resterai. Il “Guardaroba” per le VIRTÙ di Valentina Bivera Quest'anno p. Luis durante la novena in preparazione alla festa del Miracolo della Madonna di Pugliano ha voluto usare come tema di riflessione le virtù cardinali e teologali, affinchè ciascuno si potesse preparare spiritualmente per la festa del 28 aprile 2013. Personalmente mi è piaciuta l'immagine che p. Luis ha usato per spiegare l'importanza della presenza delle virtù nella vita di un cristiano autentico, cioè il "guardaroba". E' come se noi tenessimo un guardaroba pieno di abiti da indossare per le diverse occasioni. Tali abiti sono rappresentati dalle virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) e dalle virtù teologali (fede, speranza, carità). Ed ecco che, aiutati dall'esercizio continuo, in base alle diverse situazioni e occasioni della vita, dobbiamo cercare di utilizzare tali virtù per vivere bene la nostra cristianità. In qualsiasi situazione ci possiamo trovare, in qualsiasi prova ci troviamo ad affrontare, noi dobbiamo aprire il nostro guardaroba e indossare la giusta virtù, quella adatta alla condizione in cui ci troviamo in quel preciso momento... Contemplando questa immagine, infatti, se proviamo un po‟ a riflettere, ci accorgiamo che in fondo veramente abbiamo bisogno di avere questo "guardaroba per le virtù". Noi non ci facciamo tanto caso perchè siamo troppo presi da ciò che ci circonda e, molto spesso, di fronte alle situazioni rispondiamo istintivamente e non utilizziamo questo "guardaroba", ma utilizziamo solo quello con abiti da indossare per fare una buona impressione in ogni occasione, e ci preoccupiamo, in modo talvolta ansioso, di avere quello più adatto. E così non pensiamo che non è solo il corpo che ha bisogno di essere vestito bene, in modo ordinato, pulito, ma anche l'anima ha bisogno di avere il suo guardaroba ben rifornito di abiti delle virtù. Non possiamo fermarci solo all'esteriorità, perchè non è solo essa che forma la persona "cristiana" rendendola completa, ma è anche l'interiorità, cioè anche l'anima, che ha bisogno di essere vestita. Quando vediamo che nel nostro guardaroba per il corpo manca qualche abito per un'occasione, ecco che subito siamo pronti a prendere provvedimenti per acquistare ciò che manca. Allo stesso modo deve valere per il guardaroba dell'anima: dobbiamo desiderare di acquistare gli abiti delle virtù da indossare per affrontare e vivere al meglio la nostra vita. Allora da chi andremo per rifornirci? Come per il corpo si va nei negozi dei venditori, per l'anima ricorriamo a Dio chiedendo la grazia del dono delle virtù che Egli, a differenza dei venditori, dona gratuitamente, chiedendo solo da parte nostra il sincero desiderio di averli, ma non per gloria nostra, (poichè nessuno deve gloriarsi davanti a Lui) ma solo per la gloria di Dio. Praticando così le virtù, con l'aiuto di Dio forgiamo il carattere rendendo spontanea la pratica del bene. Ecco perchè ciascuno deve sempre implorare questa grazia di luce e di forza, ricorrendo ai sacramenti e cooperando con lo Spirito Santo; deve seguire i Suoi inviti ad amare il bene e a stare lontano dal male, divenendo così capaci di discernimento di ogni situazione della nostra vita. 15 Alla riscoperta della messa con Catalina Rivas /4 a cura di p.Aldo La lettura del libretto sulla messa di Catalina Rivas ci porta in questo mese al cuore della celebrazione eucaristica, ricordandoci che in ogni messa vi è la presenza di Maria. Giunse il momento finale del prefazio, e quando l’assemblea cominciò a dire: «Santo, Santo, Santo» immediatamente, tutto quello che era dietro ai celebranti sparì. ...apparvero migliaia di Angeli... tutti vestiti con delle tuniche simile alle albe bianche dei sacerdoti o dei monaci. Tutti si inginocchiavano con le mani giunte in preghiera e, in segno di riverenza, chinavano il capo. Si sentiva una musica bellissima, come se vi fossero moltissimi cori con voci diverse, e tutti, all’unisono e insieme al popolo, dicevano: Santo, Santo, Santo... ...partiva una moltitudine di persone.... Tutti si inginocchiavano prima del canto del «Santo, Santo, Santo è il Signore...». Disse nostra Signora: «Sono tutti i Santi e i beati del cielo e fra di essi vi sono anche le anime dei vostri famigliari che godono già bella presenza di Dio». E poi, La vidi. Proprio alla destra del signor Arcivescovo... un passo indietro rispetto a monsignore, ..., la Santissima Vergine, con le mani giunte, guardava con attenzione e rispetto il celebrante. Stando là mi parlava, ma in silenzio, direttamente al cuore, e senza guardarmi: «Ti colpisce il fatto di vedermi un poco più indietro del Monsignore, vero? Ma così deve essere... Per quanto Mi ami, il Figlio Mio non Mi ha dato la dignità che dà a un sacerdote, di poterlo portare quotidianamente tra le Mie mani, come lo fanno le mani sacerdotali. Ecco perché provo un profondissimo rispetto per il sacerdote e per quello miracolo che Dio realizza per suo mezzo, e che Mi obbliga qui ad inginocchiarmi». Dio mio, quanta dignità, quanta grazia riversa il Signore sulle anime sacerdotali, e noi non ne siamo coscienti, e talvolta, nemmeno tanti di loro! Di fronte all’Altare, cominciarono a presentarsi delle ombre di persone di colore grigio, che sollevavano le mani verso l’alto. Disse la Vergine Santissima: «Sono le anime benedette del Purgatorio che aspettano le vostre preghiere per trovare refrigerio. Non cessate di pregare per loro. Pregano per voi, ma non possono pregare per loro stesse, siete voi che dovete pregare per loro, per aiutarle ad uscire per incontrarsi con Dio e godere di lui eternamente.» Come vedi, Io sono qui sempre... la gente fa pellegrinaggi, cerca i luoghi delle Mie apparizioni, è questo va bene per tutte le grazie che si ricevono in quei luoghi, ma in nessuna apparizione, in nessun luogo Io Sono presente per più tempo, come durante la Santa Messa. Ai piedi dell’Altare dove si celebra l’Eucarestia, sempre Mi potrete trovare; Io rimango ai piedi del tabernacolo insieme agli Angeli, perché Io sto sempre con lui.» Vedere quel bel volto della Madre nel momento del «Santo», come pure tutti gli altri, con il volto risplendente, con le mani giunte in attesa di quel miracolo che si ripete continuamente, era proprio come stare nel cielo stesso. E pensare che vi sono delle persone che in quel momento sono distratte, che magari stanno parlando... 16 Raccontando si impara L’amore di una madre Il RACCONTO di Modesto Alessi Maggio è il mese dei fiori: con il loro profumo attirano le api, che succhiano il nettare per ricostituirsi dai lunghi giorni d‟inverno. Maggio è anche il mese della Madonna, che è un po‟ come il più bel fiore del giardino di Dio. La felicità di una madre è come un faro che illumina il futuro, ma si riflette anche sul passato e lo avvolge nella dolcezza dei ricordi. Qualsiasi amore di madre compreso l'amore della santa Vergine non è altro che una goccia nell'oceano della tenerezza materna di Dio. Pregare in questo mese la Madonna che ci dona le grazie, fa parte della vita. La preghiera è come il mare per il pesce: la preghiera è il mio mare. Preghiera come valore che fonda la mia stessa umanità; preghiera quale perla fra tutte le parole. No, nessuno può vivere senza pregare, neppure l'ateo, perché tutti hanno bisogno l'uno dell'altro. È vero, la preghiera è il momento decisivo dell'esistenza e pregare la Madonna è preghiera a una mamma che non ti abbandona mai. Un angelo scappò dal paradiso per trascorrere la giornata vagando sulla terra. Al tramonto decise di portarsi via dei ricordi di quella visita. In un giardino c'erano delle rose: colse le più belle e compose un mazzo da portare in paradiso. Un po' più in là un bambino sorrideva alla madre. Poiché il sorriso era molto più bello del mazzo di rose, prese anche quello. Stava per ripartire quando vide la mamma che guardava con amore il suo piccolo nella culla. L'amore fluiva come un fiume in piena e l'angelo disse a se stesso: "L'amore di quella mamma è la cosa più bella che c'è sulla terra, perciò prenderò anche quello". Volò verso il cielo, ma prima di passare i cancelli perlacei, decise di esaminare i ricordi per vedere come si erano conservati durante il viaggio. I fiori erano appassiti, il sorriso del bambino era svanito, ma l'amore della mamma era ancora là in tutto il suo calore e la sua bellezza. Scartò i fiori appassiti e il sorriso svanito, chiamò intorno a se tutti gli ospiti del cielo disse: "Ecco l'unica cosa che ho trovato sulla terra e che ha mantenuto la sua bellezza nel viaggio per il paradiso: l'amore di una 17 mamma " 18 BATTESIMI CALENDARIO PARROCCHIALE il 7 aprile sono state battezzate Trimboli MARTINA e CHIARA il 14 aprile è stata battezzata Morabito CATERINA MATRIMONI o il 29 aprile si sono sposati Bellocco PIERLUIGI e Lucà VINCENZA DEFUNTI il 7 aprile è morto in Australia Miceli GIULIO di anni 78 il 9 aprile è morto Cufai GIUSEPPE di anni 76 il 12 aprile è morta Ielasi TINA di anni il 2 maggio è morta Balzano GIUSEPPINA in Mento di anni 83 Incontri di MAGGIO 6-20 l.: inc. Az. Cattolica (18.45 – S.Fr.) 10-17 v.: gen. C.Emm. 2-4° it. (19- orat.) 11 g.: fiaccolata (21.00 – dal Calvario) 12 d.: ritiro C.Emm. 6° it. (15.30-orat.) 14 m.: Cresima +1Com. 6° it. del C.E. 17 v.: inc. caritas (19.00- duomo) 19 d.: PENTECOSTE 19 d.: Festa Prima Confessione (15.00) 21 m.: catechesi Comastri sulla fede 23 g.: inc. gr. litur. (18.45 – S.Mar.) 23-26.: Festa oratorio ANSPI a Roma 26 d.: uscita C.Emmaus (a S.Nicodemo-L) 27 l.: inc. d. catechiste (18.00 – orat.) 27 l.: incontro del CPP (21.00- duomo) 31 v.: pellegr. a Chorio 31 v.: inc. portatori (21.00 – orat.) Turni di PULIZIA del DUOMO 10 maggio: Caritas 17 maggio: A.Cattolico + gr.Liturgico 24 maggio: Coro 31 maggio: Volontari GIUGNO 2 d.: CORPUS DOMINI 3 l.: Cresima 3° media + adulti (18.00) 5-12: pellegrinaggio a LOURDES 14-20: pellegrinaggio a MEDJUGORJE Turni di ANIMAZIONE - ad. eucaristica (ore 18,00 a S.Marina) * 9 maggio: Caritas * 16 maggio: Coro * 23 maggio: Az.Cattolica Bilancio Parrocchiale di APRILE 2013 ENTRATE Collette SS.Messe+sacram. Altro: candele… Funerali, trigesimi benediz. case + Ministero p. Offerte pro Santuario Uso Oratorio TOTALE entrate p.di giro (pro Seminario) USCITE 682,50 298,00 660,19 855,00 200,00 140,00 4.068,45 89,26 cera, fiori + canc.+puliz. ch. 66,00 Acqua, luce, gas 196,87 Affitto 230,00 manut.imm. 25,00 lavori al Santuario 15.000,00 Capitaria 114,00 TOTALE uscite 15.631,87 passivo mensile -11.563,42 19 N O T IZ MariaTona di RadioMaria Il 8-10 maggio RadioMaria organizza la MariaTona, iniziativa finalizzata a raccogliere fondi per “aiutare la Madonna ad aiutarci”. Invitiamo a rispondere alla proposta. Chi non sa come far pervenire il proprio contributo a RadioMaria, può mettere la sua offerta nell‟apposita cassetta messa in fondo al duomo entro il 10 maggio: tali offerte saranno inviate a nome della Parrocchia. “8 X mille” A partire da domenica 5 maggio (giornata di sensibilizzazione per 8 X mille) in duomo è possibile trovare le buste necessarie per la consegna del modulo firmato della dichiarazione dei redditi a favore della “Chiesa Cattolica” (da consegnare entro il 30 settembre presso l‟ufficio postale o un intermediario fiscale). Ricordiamo che la parrocchia di Bianco ha beneficiato dei contributi derivanti dal “8 X mille” per la costruzione dell‟oratorio (=335.000,00 €) e per il restauro del Santuario (=73.701,00 €)! flas h La tua firma per “Uno di Noi” Si terrà domenica 12 maggio la giornata di sensibilizzazione per l‟iniziativa “Uno-dinoi” (vedi bollettino di aprile) e finalizzata a raccogliere le firme per la “protezione giuridica della dignità, del diritto alla vita e dell’integrità di ogni essere umano fin dal concepimento”. L‟addesione-firma può essere fatta anche on-line, prima o dopo le messe delle 8.00 (a S.Francesco), 10.00 e 18.00 (in duomo), portando con sé la carta di identità valida e facendo riferimento agli incaricati parrocchiali fuori la chiesa. Pellegrinaggio di fine maggio Il pellegrinaggio del 31 maggio sarà al Santuario della Madonna della Cappella, vicina a Chorio (paese natale di S.Gaetano Catanoso). Il programma (affisso alle chiese) prevede la partenza alle ore 8.00 e il rientro nella prima serata, con il pranzo al sacco e la visita nel pomeriggio a Pentedattilo. La quota è di 8,00 € (di cui 5,00 all‟iscrizione). Messaggio da Medjugorje Animatori del Gr.Est.2013 (25 aprile 2013) Si è svolta sabato 4 maggio la prima giornata di formazione e preparazione per gli animatori che desiderano collaborare per il Gr.Est.2013. Il secondo momento, più prolungato, sarà il 22-23 giugno (si veda la locandina nella pagina interna). "Cari figli! Pregate, pregate, soltanto pregate affinché il vostro cuore si apra alla fede come il fiore si apre ai raggi caldi del sole. Questo è il tempo di grazia che Dio vi da attraverso la mia presenza e voi siete lontani dal mio cuore. Perciò vi invito alla conversione personale ed alla preghiera in famiglia. La Sacra Scrittura sia sempre l'esortazione per voi. Vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". Fiaccolata mariana L‟11 maggio la fiaccolata serale partirà alle ore 21.00 dal Calvario e percorrerà le vie della zona Bombile. 20 IE