IL MENSILE DEGLI STUDENTI DEL PARINI L’unico autentico bar pariniano al 100% ENJOY NANDO’S BAR! Un libero spazio d’espressione Numero 1 - Anno V Eccoci qu i di Camilla Zoppolato ccoci qui a condividere l'inizio di un nuovo anno scolastico. Forse tutti quanti, studenti, professori, bidelli, avremmo preferito rimanere in vacanza per l'eternità. Eppure siamo tornati e ci siamo immersi in quella che presto, se non lo è già, diventerà la solita routine quotidiana; perché siamo qui? perchè trascorriamo così tante ore in questo edificio? E' una domanda che secondo me sarebbe interessante porsi. Ognuno può trovare o avere già elaborato una propria motivazione in una gamma di opzioni che si estende dall'essenziale necessità di sopravvivenza, alla missione segreta da supereroe che è destinato a compiere ogni giorno; oppure qualcuno potrebbe ritenere che sia la legge morale dentro di sè a spingerlo a continuare E Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Ottobre MMX Indice Visto che robba? La disoccupazione giovanile Una piccola storia ignobile Parchi acquatici? No, grazie! Sultani e Gormiti: ecco i veri protagonisti del calciomercato Chi tace acconsente Utopia L’oggetto scrive il Soggetto Una zabaioniana agli antipodi Shakespeare home-made The echoing green: Piove sul Salice Zabaoroscopo ad andare avanti. Forse formulare individualmente una risposta a questo interrogativo, potrebbe rivelarsi utile per cominciare questo nuovo anno con consapevolezza. Mentre si compiono delle scelte si ha in mente una motivazione precisa, ma quando decisioni prese in passato determinano inequivocabilmente il presente, a volte è difficile ricondursi alla situazione di partenza e ricordarsi le condizioni iniziali; capita di dimenticarsi quale valutazione o sentimento sia Zabaione è tornato e siamo felici di presentarvi un numero ricco di nuovi redattori e collaboratori che provengono numerosi dalle quarte ginnasio, ma alcuni anche da terze liceo (segno che non è mai troppo tardi per unirsi a noi). Sfogliando le pagine troverete l'immancabile rubrica “Visto che robba” e l'oroscopo, ormai pezzi storici del nostro giornalino, un articolo di Sara Ottolenghi che ci scrive dalla Nuova Zelanda, un po' di attualità e non mancheranno pezzi artistici. Concludo con un caloroso benvenuto a tutti i novelli pariniani! 1 2 4 4 6 7 8 9 10 11 12 13 14 all'origine della nostra vita presente o almeno di quella piccola parte che noi possiamo determinare; potremmo scoprire di aver cambiato opinioni e valori e che quelle motivazioni per noi non sono più valide, o potremmo trovarne delle nuove. A mio parere, è importante che sempre ognuno sappia individualmente perchè si trova qui. La coscienza profonda delle proprie decisioni può rendere la vita migliore e forse la nostra volontà è una delle poche cose che siamo certi di poter conoscere. Visita lo Zabaforum! zabaione.forumcommunity.net Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Ottobre MMX VISTO CHE ROBBA? (Minchia, zio, tutte le news più hot della skuola!!) di Roberto Croci “ Siamo al Parini, non in un istituto qualsiasi!”1 (Professor Carlo Arrigo Pedretti, nota in alto scritta in rosso su una bozza di questo articolo) Se la vostra famiglia negli ultimi 5 o 6 anni avesse risparmiato una modesta cifra – 230.000€, poniamo – e li tenessero in banca senza usarlo, voi chiedereste loro una parte o no? Vi sembra una domanda strana? Eppure è una perfetta descrizione di quanto succede proprio ora, mentre state leggendo queste parole. In effetti, i vostri genitori, insieme a tutti gli altri genitori che hanno o hanno avuto figli al Parini, hanno versato ogni anno il “contributo volontario”. L’anno scorso ammontava a 120€. Come è stato utilizzato questo contributo dalla scuola? Una sua grandissima parte accantonata, poco o nulla speso. Perché? Non certo per colpa dell’Amministrazione. Quanto era possibile utilizzare per le funzioni più disparate – l’assicurazione infortuni, la stesura delle pagelle, la carta per i documenti, i laboratori – è stato speso. E il resto? Il resto non gliel’avete chiesto. Naturalmente, spero proprio per tutti voi che non abbiate bisogno di un finanziamento dalla scuola per campare. Anche perché essa non può rendervi il resto delle “tasse” versate se non in un modo: con i progetti. Sotto la definizione di progetto rientra ogni tipo di attività extra- scolastica. Con la legge sull’autonomia (legge 59/1997, cosiddetta “legge Bassanini”), alle scuole è stata conferita personalità giuridica. Ciò significa che, se il Consiglio d’Istituto approva, al Parini si potrebbero fare un corso di danza del ventre o di giapponese, di ricamo o cucina macrobiotica, di entomologia o lettura di fumetti Disney al contrario. O qualunque altra cosa vi possa venire in mente. Eppure, a parte le iniziative prese dagli insegnanti, l’anno scorso non c’è stato nessun progetto portato avanti dagli studenti. E nemmeno da liste di studenti, che io sappia, né Collettivo né Par.In.I. Né altri. Tutto normale, d’altronde: neppure a loro qualcuno ha chiesto di promuovere alcunché di concreto a scuola. L’unica voce per cui quei soldi sono spesi è Zabaione – che purtroppo ne intacca circa un settantesimo2 all’anno. Una piccolissima onda in una marea gigantesca di denaro. Però, mi sono detto speranzoso, magari quest’anno è andata diversamente! Per ottenere qualche dato in merito, per sapere che succederà, mi sono recato dalla signora Myriam Puerari, D.S.G.A. Che vuol dire la sigla? Chissà. Negli ultimi tre anni scolastici mi sono fatto l’idea che significhi press’a poco “quella grazie a cui la scuola continua a funzionare”3 Purtroppo, com’era prevedibile e come mi ha confermato, non c’è nessuna novità interessante. 2 Signora Puerari, potrebbe sinteticamente spiegarci come funziona il bilancio di una scuola? Premesso che la risposta completa sarebbe molto complicata, fondamentalmente le somme in entrata sono i trasferimenti dal ministero, dagli enti locali o dai privati (e cioè le “tasse scolastiche” e gli eventuali contributi o donativi). I “tagli” della riforma Gelmini hanno influito pesantemente sulle somme trasferite dal ministero per le spese di funzionamento. Quanti soldi abbiamo a disposizione per i progetti? C’è prima una distinzione da fare. I progetti promossi da insegnanti interni alla scuola, se sono attività legate a quelle curriculari, devono essere pagati esclusivamente con il fondo d’Istituto, cioè con soldi provenienti dai finanziamenti ministeriali. Se invece sono attività slegate dai programmi, possono essere pagati con fondi “ad hoc” versati per l’occasione dagli studenti che vi partecipano. Quest’anno il fondo d’Istituto ammonta a circa 55.000€. Non tutti, però, possono essere utilizzati per attività extrascolastiche: con questa voce di bilancio vanno obbligatoriamente pagate le ore dei vicari, dei coordinatori di classe e dei verbalizza tori. Non si dimentichi, inoltre, che anche i corsi di recupero vanno per forza organizzati con questa somma. Alla fine, quanto del fondo rimarrà disponibile per i progetti si può quantificare in circa 30.000€. Per decidere l’utilizzo del fondo d’Istituto, si riunisce la contrattazione interna all’istituto, la R.S.U.4 Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Per i progetti promossi dagli studenti, che richiedano o meno esperti esterni, la disponibilità di pagamento è enormemente più ampia: infatti per loro è disponibile il fondo di cassa. Questo fondo è costituito per la grande maggioranza dal “contributo volontario”, cioè le tasse scolastiche versate negli anni dagli studenti: attualmente ammonta a circa 230.000€. Ogni anno scolastico si arricchisce di circa 80.000€ lordi. Quindi è evidente che il fondo è costituito dagli avanzi di cassa creatisi negli anni. Quanti e quali progetti abbiamo? Di progetti interni c’è una discreta quantità, almeno per quest’anno. Abbiamo i corsi di lingue per le certificazioni, il progetto “salute, quello per il cento cinquantenario dell’Unità, il progetto musica, i corsi di analisi I e analisi II, le attività della Torretta Tagliaferri, il corso ECDL. Di progetti promossi dagli studenti, quindi pagati con il fondo di cassa5, c’è soltanto il giornalino. Quale pensa sia il motivo di quest’assenza di progetti studenteschi, e come si può rimediare? Sul motivo non mi esprimo. Noto soltanto che da qualche anno a questa parte non viene proposto più nulla dal corpo studentesco. Rimediare, poi, non è difficile. Gli studenti sappiano che se hanno un’idea in mente, con l’appoggio di un insegnante che la porti in Collegio Docenti si può istituire un progetto, che andrà approvato dal Consiglio d’Istituto per il finanziamento. Forse non avrei scritto cose del genere fossi stato in quarta. Ma il fatto è che, dopo cinque anni scolastici di permanenza al Parini, ciò di cui sono più profondamente stupito è questo lassismo esasperato; atteggiamento peraltro che, magari senza accorgercene, paghiamo. Mi sia consentito un esempio. I corsi privati per le certificazioni di lingua – quelli promossi dai vari British Council piuttosto che Goethe Institut, per intenderci – iniziano nei primi giorni di ottobre e vengono prenotati (e pagati) già i primi di settembre. La circolare che comunicava che la scuola aveva istituito dei propri corsi è arrivata il 27/09. I corsi sono iniziati soltanto il 13/10. Ora, tutte le persone6 che quest’anno intendono preparare un esame di lingua, che pensate abbiano fatto? Si sono iscritti ai corsi privati, che costano enormemente di più, ignari del tutto che la scuola ne avrebbe approntati di propri. Tutto questo non sarebbe successo, se ci fosse un clima di reciproca collaborazione in cui gli studenti avanzano richieste e formulano proposte, gli insegnanti le une vagliano e le altre aiutano ad attivare. Folle sperare che questo succederà mai. “Oh tempi, oh tempi avvolti / in sonno eterno!”7 Note (da leggere, in quanto favoriscono la comprensione integrale del senso dell’articolo): 1: Una bozza di questo articolo è stata recapitata alla signora Puerari affinché visionasse la parte che riguardava la sua breve “intervista”. Giunto nell’ufficio della signora per Ottobre MMX definire alcune correzioni all’articolo, ho visto la copia stampata dello stesso arricchita da vari segnacci e fregacci in penna rossa, e dalla scritta sopra citata. Secondo la signora Puerari e l’infallibile ermeneuta della grafia del Preside, il sig. Sergio Meloni, di autografo pedrettiano appunto trattasi. Anche io concordo con loro, soprattutto perché la frase ha il gustosissimo pregio di essere, in rapporto all’argomento del mio articolo, totalmente priva di senso. 2: riceviamo circa 5.000€ per ogni anno solare, quindi circa due terzi di quella cifra vengono spesi ogni anno scolastico per la stampa – unica nostra attività che comporti dei costi 3: per quelli con poco senso dell’(amaro) umorismo, la sigla sta per “Direttore dei Servizi Generali Amministrativi” 4: in realtà i passaggi burocratici sono più complessi, perché la R.S.U. decide solo dopo aver sentito il Collegio Docenti sui dettagli didattico-organizzativi. Il tutto passa poi al Consiglio d’Istituto per l’approvazione definitiva. 5: capito finalmente perché Zabaione NON ruba i soldi alla scuola? 6: ne conosco, ne conosco … 7: Giacomo Leopardi, “Ad Angelo Mai”, vv. 56-57 Enjoy Nando’s bar! L’unico autentico bar pariniano al 100% Il Nando’s team sponsorizza Zabaione! 3 Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Ottobre MMX La disoccupazione giovanile A di Dario Vaccaro llarme. Il fenomeno della disoccupazione dei giovani (dai 15 ai 24-25 anni) è veramente preoccupante. Basti pensare che un ragazzo italiano su quattro non ha un impiego, nonostante la scolarizzazione stia aumentando di livello e gli studi durino di più. Indubbiamente, quindi, la nostra generazione ha un bagaglio culturale maggiore ed è più preparata di quelle precedenti, eppure la disoccupazione aumenta, senza un'apparente spiegazione. I motivi ci sono e sono per lo più francamente paradossali. Fondamentalmente, esiste una malsana idea che è giunta nelle menti di molti datori di lavoro di tutta Europa: sono necessari alcuni anni di esperienza (normalmente tre) per ricevere il lavoro, dimostrando una certa conoscenza del settore in quest'ambito. Veramente assurdo. Ma come si fa ad avere esperienza se per lavorare c'è bisogno di averne già? Altro paradosso, la nostra società di giovani definiti "tecnologici" da molti, non sta vincendo la guerra della disoccupazione ne- anche nel settore dell'informatica, che ci si aspetta che perderà la bellezza di uno-due milioni di lavoratori nei prossimi tre anni. L'Italia in questo ambito si trova in una situazione ancora più grave della media dei paesi europei. Nel nostro paese, l'anno scorso, il numero dei giovani senza lavoro si era stabilizzato su una preoccupante percentuale del 25,7%, ma quest'anno la situazione si è addirittura aggravata: siamo giunti al 26,8%. La media dei paesi europei, invece, è del 20,2%, grave, e anche un importante elemento per la crisi europea. Purtroppo basta paragonare questi dati a quelli di alcuni stati orientali per tremare: in Giappone la disoccupazione giovanile è so- Una piccola storia ignobile di Giacomo Paci ppoggiai il piede sinistro a terra, sull'asfalto. Fu quello il primo passo che feci sul territorio francese. Inspirai, inalando l'odore del porto. Soffiò una leggera brezza, e mi parve di vivere un sogno. Mia figlia mi teneva per mano, sul viso le leggevo la stanchezza di un viaggio durato giorni. Mia moglie invece girava quasi su se stessa, come per catturare più immagini possibile. Mi sentivo euforico, A ma un po' spaesato. Un benzinaio riempiva il serbatoio di un motoscafo, un gabbiano se ne stava altezzoso sull'albero maestro di una barca a vela, lo stereo di un bar vicino echeggiava. Entrai in un bar, ripetendo mentalmente una delle poche parole che ero riuscito a memorizzare in francese. ''Cartes?'' chiesi al barista, che dall'accento probabilmente capì che non ero del luogo e mi indicò uno scaffale pieno di pub- 4 lamente del 5,2%... In poche parole, penso che sia necessario che noi ragazzi ci rimbocchiamo le maniche, studiamo quanto necessario per le nostre ambizioni e, lottando con le unghie e con i denti, ci facciamo strada nel mondo del lavoro. Esso infatti è controllato da uomini e società senza scrupoli che, purtroppo, ci attaccheranno con qualsiasi arma, come quella della raccomandazione (per lo più basata su soldi e sesso). E' proprio quest'ultima che dobbiamo riuscire a combattere, per non vivere in un mondo di mediocrità. blicità e di cartine della città. Ringraziai con un sorriso e uscii trionfante e soddisfatto della mia prima prestazione linguistica. Mi lasciai cadere sul letto, stanco morto, ma ancora una volta ottimista. L'albergo che avevamo scelto era in prossimità del porto, economico ma per noi accettabile. La bambina dormiva da un pezzo, io accesi la televisione, constatando in poco tempo che sfortunatamente non si parlava di cartine geografiche. La notte passò in fretta, complice probabilmente la stanchezza. Grazie ad una ricca colazione recuperammo un po' le forze, per poi trovarci nuo- Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 vamente catapultati in un altro luogo: la stazione. Lì una quantità incalcolabile di persone correva da un binario all'altro, saliva di corsa sulle carrozze, si urtava. Ci sentivamo ancora una volta fuoriluogo. Un po' giocando d'azzardo indovinammo il treno giusto, diretto verso la nostra ultima tappa: Parigi. Capitale europea, città romantica, caotica, francese. Le mie informazioni erano alquanto limitate. CI sistemammo così in uno scompartimento a sei posti. Di fronte a me un uomo sparuto, sulla cinquantina, che leggeva un giornale locale (conclusione che trassi dal titolo ''Marsiglia'' nostro paese circa dieci giorni fa. Abbiamo soggiornato in vari posti prima di arrivare a Marsiglia: abbiamo attraversato la Serbia, l'Adriatico e l'Italia. Con due differenti traghetti ci siamo spostati prima verso la Corsica e infine nel grande porto di Marsiglia. Abbiamo aspettato lì un giorno e.. eccoci qui'' e chiudendo sorrisi. ''Sarete stanchi, spero che la Francia si riveli accogliente''. Questa seppur breve conversazione ci rincuorò, e aumentò il nostro ottimismo e le nostre aspettative. Chiusi gli occhi e mi immaginai la no- ). Silenziosamente, il treno partì, accelerando gradualmente mentre salutavamo con lo sguardo la città che ci aveva appena ospitato. Il signore di fronte a me ripiegò il quotidiano, e per la prima volta da quando eravamo entrati diresse lo sguardo verso di noi. ''Italiens? Grecs?''. ''Romeni'' risposi io sfoggiando il discutibile frutto dello studio della lingua inglese. ''Siete in vacanza?'' ribattè interessato. ''Andiamo a visitare parenti''. Non rivelai il nostro vero fine, emigrare, ma gli raccontai del nostro viaggio. '' Siamo partiti dal stra vita di lì a un mese, con un lavoro, una cittadinanza, una speranza, un futuro, la libertà. Mi addormentai. Dopo undici giorni di viaggio, distrutti, eravamo accolti da mio cugino, che ci abbracciò e baciò tutti. Mia moglie si commosse. Ci fece accomodare nella sua macchina, mise in moto e ci avviammo, anche se non sapevamo ancora per dove. Feci una sintesi più approfondita della nostra avventura attraverso l'Europa, i problemi linguistici, le impressioni, e lui ascoltò attentamente. Dopo circa mezz'ora arrivammo. mi guardai in- 5 Ottobre MMX torno. Il paesaggio si presentava come un insieme di roulotte in ordine sparso. Fuori c'era molta gente, bambini che giocavano, non c'era asfalto. La speranza non moriva. Le settimane passavano in fretta, io mi ero trovato un lavoro in un'impresa di pulizia, mia moglie pure. Imparavamo il francese. Avevamo intenzione di avviare nostra figlia verso una scuola, ci tenevamo, ma volevamo aspettare. Vivevamo in una comunità di connazionali, e la nostalgia di casa diminuiva. Eravamo felici. Giunse il 2 settembre 2010. Sui giornali in quei giorni si parlava di rom, di espatrii, ma la situazione non era molto chiara. Accadde. Mia figlia giocava davanti a casa, mia moglie stendeva il bucato. Io mi rilassavo, seduto sugli scalini della roulotte. Vidi avvicinarsi qualcuno. Poliziotti e guardie di finanza riuscii a capire. Poi fu il caos. Ci furono scontri verbali, poi fisici, infine arresti. Strinsi a me la mia famiglia, che come me era in uno stato tra l'incoscienza e la paura. Continuavo a non comprendere. Ci portarono alla stazione. Poi tutto ci fu spiegato. ''Per decreto presidenziale, si è deciso di rispedire gli immigrati senza permesso di soggiorno nei paesi d'origine. Pertanto verrete condotti prima al porto di Marsiglia e infine in Italia. Da lì ritornerete in Romania''. Come una cartolina rispedita al mittente perché senza francobollo, ci trovammo ad affrontare l'esasperante viaggio che ci aveva dato speranza, nel senso opposto. Torneremo in Romania, nella vecchia abitazione , nella medesima situazione nella quale l'avevamo lasciata: niente lavoro, niente futuro. Da qualche giorno siamo a Roma: chissà, potremmo tentare di fermarci qui, se non fosse per come ci guardano gli italiani... Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Ottobre MMX Parchi acquatici? No, grazie! di Gaia Scarpellini P robabilmente molti di voi hanno già avuto l'occasione di visitare un grande acquario o di assistere ad uno spettacolo di intrattenimento in un parco acquatico come un delfinario. Molti di voi erano troppo piccoli e inconsapevoli, altri invece totalmente ignari di ciò che si celava dietro a un semplice divertimento, ma ora è arrivato il momento di far luce sui loschi traffici che certe persone sono disposte a compiere (senza essere divorate dai morsi di una coscienza sporca) pur di guadagnare soldi a palate. Ogni anno a Taiji (Giappone) come in altre località del mondo, si svolge una gigantesca battuta di caccia per portare migliaia di cetacei nei parchi acquatici. Senza considerare la brutalità e la crudeltà con le quali vengono strappati agli oceani, (spesso rimangono feriti o addirittura uccisi durante le operazioni di cattura) le condizioni in cui questi cetacei sono obbligati a vivere sono drammatiche. Per esempio, i delfini in cattività sono costretti a nuotare avanti e indietro dentro piccole va- 6 sche (al massimo grandi 50 metri) per riuscire a "bruciare" i 120 km al giorno che abitualmente percorrevano in libertà. Inoltre i delfini sono animali sociali abituati a scegliere il gruppo con cui stare, quindi una convivenza forzata può generare aggressività e tensione tra gli esemplari. Come se non bastasse, il 50% dei piccoli venuti al mondo da genitori in cattività nasce morto e i dati dimostrano che ci siano scarse possibilità perchè essi superino l'anno di vita. Dunque catturare un delfino e tenerlo prigioniero in una misera vasca è la cosa più sbagliata e ingiusta che gli si possa fare, soprattutto se esso ha conosciuto la libertà. Un cambiamento del genere è un vero trauma per l'animale e lo porta ad una crisi depressiva lasciandolo morire. Purtroppo oggi è questa la triste condizione in cui molti cetacei devono vivere, deprimendosi tra un salto e una giravolta, facendo credere al pubblico incosciente che quello che hanno stampato sul muso sia un sorriso di gioia. Credo che questo comportamento dell'uomo sia egoista e inaccettabile perchè nessun animale, tantomeno il delfino, merita di essere trattato come una banale attrazione turistica. Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Ottobre MMX Sultani e Gormiti: Ecco i veri protagonisti del calciomercato di Stefano Ghezzi alciomercato, una parola che racchiude al suo interno un’infinità di sensazioni, difficoltà, sogni e delusioni: colpi annunciati, trattative nascoste, sorprese e aste. Tutti questi fattori devono, però, rapportarsi con il fair play finanziario, la nuova (e giustissima) regola che Michel Platini sta spingendo la UEFA ad emanare. In Serie A, tutte le big, eccezion fatta per i tricampeones dell’Inter, hanno pensato a rinforzarsi. La Juventus, dopo la nomina a Presidente di Andrea Agnelli, e le investiture di Marotta e Paratici a responsabili del mercato, ha intrapreso una laboriosa e dispendiosa opera di ristrutturazione: Cannavaro, Zebina, Trezeguet, Giovinco, Candreva, Camoranesi e Diego hanno traslocato in cerca di miglior fortuna, mentre, alla corte di Gigi Del Neri sono approdati Pepe, Storari, Bonucci, Motta, Aquilani, Krasic, Martinez, Lanzafame, Quagliarella. Una campagna acquisti basata sulla quantità che sembra aver reso la Juve nulla più che una “provinciale di lusso”, anche perché rimangono evidenti i limiti dei bianconeri, soprattutto nel reparto arretrato. Niente di preoccupante per paron Agnelli, che ha recentemente dichiarato la Juve essere un cantiere aperto. Adriano Galliani, Sottosegretario alle Attività Calcistiche della Presidenza del Consiglio, dalla sede estiva del A.C. Milan (il Bagno Twiga di Marina di Pietrasanta), ha finalmente deciso di rinnovare un orga- C nico da anni privo di energia e stimoli. Perciò in ogni reparto è comparso almeno un volto nuovo: Marco Amelia per la porta, Sokratis Papastathopoulos, Bruno Montelongo e Mario Yepes in difesa, il pluritatuato Boateng a centrocampo e i due assi Robinho e Ibra per l’attacco. Il plenipotenziario, rigorosamente accravattato in giallo, non ha trascurato neanche l’argomento delle partenze. Hanno abbandonato Milanello Kaladze e Huntelaar, entrambi osteggiati dal tifo rossonero, Marco Borriello è stato accolto dal Milord del Testaccio tra i suoi lupacchiotti, mentre Oddo, Jankulowski e Onyewu, dopo aver imbarazzato la tifoseria dei cacciaviti, hanno evidentemente comunicato la stessa impressione nei confronti dei buyers degli altri club. Difficile prevedere il futuro di un Milan dall’andamento incostante, che non sembra aver ancora trovato stabilità, soprattutto nella fase d’interdizione. La Roma di Pradè e Montali ha 7 provveduto all’innesto dell’imperatore Adriano, del mediano Fabio Simplicio, dei fratelli Burdisso e del bomber partenopeo ex fidanzato di Belen. Tranquilla sembra la situazione in casa Inter: vocione Max Moratti non ha ritenuto opportuno acquistare, giudicando la rosa tricampeone già competitiva. Per sfruttare il momento di massima quotazione dei sudaca Maicon e Milito, ormai non più giovanissimi, da via Durini si sarebbe forse dovuto pensare alla cessione dei due, permettendo alla società di racimolare un tesoretto vicino ai quaranta milioni, utile all’acquisto del duttilissimo Javier Mascherano, mediano ventiseienne che, come il coetaneo Mathieu Flamini, è in grado di ricoprire la posizione di terzino. Avrebbe fatto comodo ai bauscioni anche l’argentino dei Reds Emiliano Insùa, terzino sinistro ventenne di evidenti qualità, capace di posizionarsi anche al centro della difesa, seguito da Genoa e Lazio, ma prelevato nel finale dal Numero 1 - Anno V Galatasaray. Scelta poco condivisibile, quella di cedere Super Mario Balotelli che, appena approdato al City ha permesso al team di Mancini di vincere il preliminare di Europa League contro il Timisoara. Grande protagonista dell’estate è stato il Monarca dei Gormiti Enrico Preziosi, abile nel portare a Marassi la perla lusitana Miguel Veloso, il veloce terzino carioca Rafinha e il bomber ex Bayern Monaco Luca Toni, per citare alcuni dei colpi del Grifo. Qualche accenno ai movimenti degli arcirivali Equipos iberici e ai Team d’Oltremanica. Florentino Pèrez e José Valdano hanno deciso ancora una volta di acquistare in grande stile: pronti, via e in un mese al Bernabèu sono approdati Angel Di Maria, Mesut Ozil, Sami Khedira, Ricardo Carvalho, Sergio Canales e Pedro Leòn. In Catalogna il Barça del neopresidente Rossell ha risposto con David Villa e Javier Mascherano, mostrando alle merengues la volontà di ripetere le due ultime stagioni trionfali. Tottenham, Arsenal, Chelsea e Manchester, squadre già dotate di un’ossatura abbastanza robusta, hanno solo dovuto sistemare alcuni dettagli, ingaggiando rispettivamente: Van der Vaart e G. Dos Santos, Chamakh, Ramires, Hernandez. Invece, il Pricipe arabo Mansour, membro della famiglia reale del Dubai, attingendo al patrimonio di famiglia (670 miliardi di petrodollari), ha potuto depredare come i suoi antenati arabi le squadre di mezza Europa: ha strappato Yaya Tourè al Barça, David Silva al Valencia, Aleksandar Kolarov alla Lazio, Jerome Boateng all’Amburgo, Harry Milner all’Aston Villa, il già citato Balotelli all’Inter e ha riportato al Man’ City, dopo un anno di prestito, l’attaccante brasiliano Jo e il portiere inglese Joe Hart, vero upgrader di quest’inizio di stagione. Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Ottobre MMX Chi tace acconsente di Francesca Chiesa S ono seduta in metrò, sette fermate, non una di più non una di meno, come sempre. Sono seduta e leggo, due signore anziane si siedono di fianco a me, quasi non me ne accorgo, sto leggendo. Si aprono le porte, "Gioia, fermata Gioia" dice una voce lontana, ho ancora tempo per leggere. Un ragazzo lancia la carta della merenda fuori dalla metrò, non alzo neppure gli occhi, non mi interessa. Una delle due signore di fianco a me sbraitando mi spacca un timpano, ora ho smesso di leggere. E' arrabbiata, urla al ragazzo “ Facevi tanta fatica ad aspettare di scendere e buttarla in un cestino?”. Il piccolo vandalo scherza con l’amico, la schernisce, non sembra provare nemmeno un po’ di vergogna. Abbasso la testa e torno a leggere. Siamo ormai giunti alla fermata Centrale, le signore stanno per scendere, il solito ragazzo si avvicina alla signora, le fa vedere una cartaccia e le chiede di buttarla al posto suo. Lei scuote la testa, esce, il ragazzo la colpisce, più volte, prima con la cartaccia, poi con degli M&M’s , la signora scuote di nuovo la testa, le porte si chiudono. Ora 8 non riesco più a leggere, sono allibita, senza parole. Cerco di arrivare alla fine del capitolo, la metrò continua a parlare, nomina le fermate, non sta zitta un secondo, siamo a Loreto e i ragazzi scendono, sempre tirando M&M’s un po’ fra di loro, un po’ a chi li guarda male. Non alzo gli occhi, non voglio riflettere, e forse è qui il problema, nessuno ormai riflette. Avrei potuto dar ragione alla signora che protestava, avrei potuto ammonire i ragazzi dopo che la signora era scesa, lo avrebbero potuto fare anche gli altri passeggeri, ma ognuno ha fatto finta di niente. Siamo tutti tornati ad ascoltare musica, a leggere, a contare quante fermate mancano. Ora il dubbio rimane: se qualcuno dicesse qualcosa a quei ragazzi forse potrebbero riflettere, forse no. Ma se accettiamo questi comportamenti senza opporre la nostra voce essi continueranno, aumenteranno. Forse potremmo essere noi i primi a cambiare le cose, a far riflettere, a non fregarcene di ciò che ci circonda. Ignorando tali comportamenti è come se li accettassimo, del resto si sa: chi tace acconsente. Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Utopia V isitina dai nonni. Dopo pranzo, come al solito, leggo il giornale, che i miei di domenica non comprano mai, o meglio lo sfoglio, perché francamente di soffermarmi sulle feste della libertà (?!?) o sulle bestemmie di Berlusconi non ne ho voglia. Resami conto che la Germania è ufficialmente unita da venti anni e che Neil Young ha pubblicato un nuovo album passo a Io Donna, l'inserto "al femminile", che già mi attrae di più. Solite pubblicità di vestiti, solite modelle abbruttite da trucco ed espressione poco affabile, la solita intervista a qualche attore che probabilmente parlerà come al solito delle sue tattiche di conquista, e poi finalmente qualcosa di interessante, ossia un servizio sulle donne soldato che vanno in Afgha- di Elisa Aliverti Piuri nistan o in Kosovo e si lanciano con i paracaduti o comandano reggimenti di uomini. Sia ben chiaro, io non farei mai la soldatessa, anche perché come potrebbero testimoniare vari prof di ginnastica non sono molto portata per un'attività simile, ma ciò non toglie che quelle tizie mi appaiano particolarmente ammirevoli. Leggendo le loro parole mi si apre il mondo terribile che, si spera, mi resterà sempre precluso – quello della guerra. È graffiante davvero, eppure per un attimo mi sfiora addirittura il desiderio di fare qualcosa per migliorare il mondo, non il mio mondo, che in fondo è sempre stato sicuro, ma quello di tutti, benché naturalmente non sarei in grado di fare nulla, visto che nella mia mente c'è solo una chimera Ottobre MMX senza guerra e senza cretini. Dopodiché le pagine dedicate alle ragazze in tuta mimetica finiscono, e ricomincia l'universo pulito e perfetto delle pubblicità di profumi, di fondotinta, dei servizi fotografici con ragazze in vestiti orrendi di alta moda, dei reggiseni e di Lady Gaga che si presenta in aeroporto praticamente nuda; della pelle liscia, levigata e ricoperta di cerone, delle ciglia lunghe, folte e finte, e delle foto meravigliose tutte ritoccate a computer; della gente estremamente ricca di soldi e povera di felicità, o di umanità, o di quello che volete, della gente impossibilitata a essere meno povera di soldi e, tuttavia, ricca di straordinarietà; dei film appena usciti, delle creme dimagranti, dei denti sbiancati e degli spettacoli in scena; delle sigarette e delle amiche che ridono fino alle lacrime, del sabato sera, dei fidanzatini che si fanno le foto mentre si baciano e le mettono su Facebook aspettando che qualcuno si accorga della loro nuova storia; del "balziamocela", degli esami a settembre, delle sbronze, di quel che capita, del viviamo il secondo: in questa turpe e stordente danza della vanità, ora dell'ultima pagina mi sono quasi dimenticata del servizio sulle donne soldato. Questo è il mio mondo, e questo è il vostro mondo. Voi vi divertite a viverci, io lo trovo osceno e insopportabile: ma non credo che saltare al di là di questa sfera stupida e atterrare in una realtà più cruda della Terra mi piacerebbe. Di fronte a questa atroce bidimensionalità del mondo, è poi tanto strano che nella mia testa ci sia solo un'utopia irrealizzabile? «Help us we’re drowning, So closed up inside...» (Within Temptation, “Utopia”) 9 Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Ottobre MMX L’oggetto scrive il Soggetto di Alberto Galli P remessa: La prima parte è frutto del flusso artistico originale. Interrotto questo per imprevisti non voluti, ho cercato di riparare due giorni dopo con qualcosa che potesse concluderla al meglio. Ho dovuto rivedere alcune parti (che, per questo motivo, perdono un po' la presa sul lettore) ed omettere alcuni pensieri originali (presenti nella prima stesura ma inesprimibili in modo fluido). Vorrei invitarlo nella mia mente, a scrutare ciò che nemmeno io davvero riconosco parte di me. Lasciarlo sbirciare tra le mie cose, insomma. Però, non male: potrei convincerlo che la mia ricerca , la mia espressione spontanea di ricordi sbiaditi ha un significato. Profondo. Crea ulteriori bivi, nuove possibilità, snodandosi fluido attraverso un'altra strada. Mettendomi il dubbio degli errori passati. Potrei convincerlo che scrivere non è poi la distrazione che molti credono né uno sfogo superficiale o, peggio, sfrenato o violento. Non lasciarti soffocare dal timore delle emozioni. Nessuno si inventa scrittore. Peggio ancora se la nostra idea dell'artista di penna e carta (che non siamo) è dubbia: poniamoci uno scopo anche vago anzi, non poniamocelo. Follia? No: rendiamo la nostra ricerca libera, spensierata, un mutevole vagare tra idee di passaggio. Creiamo non un nuovo mondo ma una pagina vuota, da riempire. Perché (fattene una ragione) resterà bianca, se non agisci ora. Mai attendere finché non si rivela troppo tardi: “tempus fugit”. Rimane però il rimorso. Immacolata, lucida, quasi insopportabile a vedersi, di un tranquillo colore rabbioso, stinto, marcio dentro: aggredisci la carta! Nulla crea più della scrittura, perché l'essere è infinito e sorvola, spingendosi oltre, i limiti della propria mente. La fantasia è fonte di energia inesauribile, non decade, non si rinnova, ma muta. Distrugge solo per migliorare e adornare ancor più i suoi frutti. Arbusto che, se carico di frutta troppo matura, lascia che essa cada a terra dove il suo sacrifico varrà bene la nascita di qualcosa di assolutamente nuovo dallo stesso seme. Con un' imprevedibilità dei possibili risultati potenzialmente vicina all'assoluto, fino ad un fugace contatto con le idee attorno alle quali, sempre, ignoriamo di vorticare. [Vola oltre i confini di animi in pena, per la mancanza di stimoli fugaci. Io 10 sempre trovo da ridire di ciò che non conosco. Ciò che mi è negato sorprende la mia curiosità sensitiva ed ecco: mai più potrei dirmi libero Quando, improvvisamente, zolle di terra umida ricreano humus fertile e, nella mia mente in fermento, la vita muta direzione verso le folte radure dove il divino si ciba di nettare ed ambrosia. Sul limitare della foresta non un lamento doloroso, ma miliardi di grida come di una secca fragranza (ormai morta) di bacche selvatiche, coperte da fine rugiada. Il cuore ricerca la fonte del suo desiderio di vita: succhia il nettare della speranza ambrata e le cornici del bosco orecchiano il dolce canto del sibilare delle frasche solitarie nel terreno paludoso. Tutto è nuovo ed io risplendo di luce eterea: fatuo rinnovato rimedio astrale rinfresca la mente al pensiero di nuova sapienza ancestrale da spolpare e svelare nel suo succo di aromi puri ed irreali. Miste fragranze acri inebriano un corpo troppo debole per resistervi.] Sono arrivato: scrivere me l'ha consentito, niente più che una penna ed un pezzo di carta hanno permesso la mia elevazione. Gloria alla fine delle stelle. Esse risplenderanno più che la folgore nel mezzo di un temporale. I fiumi si ingrossano e la mia lama sottile affetta il mondo di piatto, sfogliando le tenere erbe dell'esistenza. Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Ottobre MMX Una zabaioniana agli antipodi di Sara Ottolenghi " - Una gonna stretta e un ritardo - I understand that I've been asked to copy this statement about lateness because I have been late to class. I realise that my kind teacher is getting me to copy this out because all teachers care about my future. They are trying to teach me that being late is a sign that i am not prepared to work and that I may not value my education as much as I should. I understand that my lateness could also affect my chances of future employment as my teachers are often asked about my puntuality at school. If my lateness continues when I do have a job, I am likely to lose the job due to my poor punctuality. I am pleased to have this opportunityto think about he consequences of my lateness and I will try very hard to ensure it does not happen again." Pensate a tutte le volte in cui la sveglia non ha suonato, avete perso la metro' per un pelo, o siete stati semplicemente un po' troppo lenti nel prepararvi al mattino. Pensate a tutte le volte in cui siete arrivati anche solo un paio di minuti dopo il suono della campanella della fine della ricreazione, a causa della lunga coda da Nando per una focaccina. Pensate a cosa è successo: un ammonimento, una nota sul registro, o l'obbligo di portare una giustifica firmata dai genitori... Ora, immaginate di ottenere semplicemente un foglio giallo, con il titolo minaccioso "lateness detention", le righe che ho appena riportato, e una quindicina di linee su cui ricopiare e firmare quella sorta di mea culpa. La prima volta che è successo mi è quasi scappato da ridere. Mi suonava un po' ipocrita dover dare del "kind teacher" a chi mi aveva appena dato una punizione per aver messo piede in classe nel momento esatto del fatidico "DRIIN". La verità è che non ho corso abbastanza in fretta, su per la rampa di scale che conduce al primo, ed unico, piano dell'edificio B del Rangitikei College di Marton, ridente cittadina di cinquemila abitanti situata piu' o meno dall'altra parte del mondo. Ciao sono Sara e scrivo dalla Nuova Zelanda, terra di pecore, kiwi, Maori... e uniformi scolastiche. Affrettarsi su per le scale indossando una gonna di materiale lanoso che scende dritta fino al ginocchio non e' facile... Ma almeno al mattino si fa più alla svelta: quanti di voi spendono almeno 5-10 minuti di meditazione davanti all'armadio ad abbinare colori? Immaginate invece di dover indossare una polo grigia unisex, un maglioncino verde scuro con lo stemma della scuola (che, guardacaso, ha uno slogan in latino: "ad altiora"), la gonna di cui ho parlato o, per i ragazzi, pantaloni di tela nera a vita alta, e un paio di scarpe basse nere. Pazienza, alla fine ci si fa l'abitudine, in attesa del "mufti day", nel quale, per una volta, si è autorizzati a indossare qualunque cosa, e si ha la possibilità di vincere un concorso per i capelli più pazzi con in premio un peluche e dolciumi. Dolciumi offerti dalla scuola? Ebbene sì... Vi piacerebbe ricevere un leccalecca alla fine di una lezione di chimica? E che ne direste di arrostire qualche marshmallow alla fiamma, all'ultima lezione di fisica del trimestre? Ed ecco una proposta di uscita didattica: un giro al parcogiochi sulle altalene per 11 capire il funzionamento delle leve! Beh, come leggete ci sono anche lati particolarmente positivi (anche se bizzarri) in questa scuola... Indovinate un po': non sanno cosa sia un'interrogazione. I loro test sono solo scritti, e con una non vasta gamma di voti: not achieved, achieved, achieved with merit, achieved with excellence. Il sistema scolastico è alquanto complicato, basato sui "credits", che possono apparire simili ai nostri crediti per la maturità, ma sono difficili da spiegare quanto da capire. Tutto dipende dallo studente, l'unica cosa che serve per passare l'anno sono 80 di quei punti, aquisiti attraverso le diverse verifiche di un totale di sei materie da lui stesso scelte. Materie che a volte appaiono stravaganti: food technology (cooking), agriculture, engeneering, te reo maori (lingua maori)... Ma questa scelta implica una avventata decisione sul proprio futuro. Una cosa che ho sentito particolarmente è la pressione che la scuola fa sui ragazzi per quanto riguarda il loro futuro mestiere. E molti hanno già le idee parecchio chiare... Quanti di voi sono altrettanto sicuri? E quanti di voi già lavorano o lavorerebbero in un supermercato, la mattina prima di andare a scuola, o al pomeriggio dopo cinque ore di lezione? Io, personalmente, sono ancora parecchio indecisa... Intanto, mentre lassù iniziate a piegare la schiena sui libri dopo le vacanze estive, qui mi godo un paio di settimane di vacanze primaverili, dopo due mesi di fresco studio invernale... Un salutone e a presto, a chiunque abbia avuto la pazienza di arrivare fino in fondo a questo articolo! Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Ottobre MMX Shakespeare home-made di Josephine Ebner “ Chi è quel vandalo che sta ascoltando i miei sentimenti?” sulla terrazza mia sorella di dieci anni e una sua amica stanno provando per lo spettacolo Romeo e Giulietta. Si sono organizzate e hanno riadattato a loro modo il copione del grande drammaturgo inglese e stasera ci costringeranno a guardarlo. Intanto, però, sono stata ingaggiata come Balia-Mercuzio-Tuttofare: sono riuscita a sfuggire alle prove al gelo, convincendole della mia bravura nell’improvvisazione, ma credo che le deluderò un pochino. Le loro voci, intanto continuano a risuonare squillanti: ora vogliono delle spade per combattere, ma credo che si dovranno accontentare di rudimentali bastoni. “Ora fai finta di essere Romeo e urla: Maledetto! Ti ucciderò! ” Non si stancherebbero mai. Urlano, pestano i piedi per terra e si arrampicano sul tavolo che funge da balcone, cercando di travolgermi. “Devi piangere, non ridere!” in un attimo da Giulietta diventano padri di famiglia e tra le risate continuano le prove. Credo che Shakespeare sarebbe felice di vederle, di vedere come un grande spettacolo riesce a rivivere nei loro giochi, perché è questo che vignetta di Diana Uvidia un vero capolavoro riesce a fare: dopo più di trecento anni continua a essere rappresentato e amato, ad emozionare le persone e a farle divertire, con attori dalla grande espressività nei più celebri teatri o con l’impegno e con l’entusiasmo che due bambine riescono a mettervi. “Non ti preoccupare Romeo: potrebbe andare peggio…” “E come?” “POTREBBE PIOVERE!” Mescolano film come “Frankenstein Junior” o “Star Wars”, trasformando quello che volevano fosse uno spettacolo serio in un’esilarante parodia WE WANT YOU! Ti piace scrivere o vorresti in qualsiasi modo partecipare al giornalino? Vieni a trovarci in riunione! Ogni mercoledì dalle 14 alle 15, appuntamento davanti a scuola! 12 e nei momenti più sdolcinati scoppiano entrambe a ridere. “Giulietta è morta? Dopo questo c’è il letto di morte, no? Io faccio Romeo, allora” Non riesco a resistere e sbircio le bambine. Romeo (mia sorella) è steso per terra, accanto ad una lattina di Redbull (il veleno) e Giulietta, appena sveglia, chiede: “Ma da che parte sta il cuore? Di qua, no di qua! O Romeo, sei pallido come il latte e il tuo cuore non batte più. Ecco un coltello! Oh… perché ci stai guardando?! Con questo coltello ti ucciderò!” E mi si scagliano addosso strappandomi la promessa che proverò almeno una volta: ora sono diventata anche Frate Lorenzo e una misteriosa figlia di Giulietta che i medici con le avanzate tecnologie dell’epoca hanno salvato, a cui la balia sta raccontando la storia. M’informano che ci sarà un solo spettatore, mio zio. Le tengo un attimo a bada sacrificando il mio iPod, prima di essere trascinata a fare le prove. Sì, credo proprio che Shakespeare si divertirebbe vedendoci alle prese con il nuovo Romeo e Giulietta home-made! Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Ottobre MMX T he echoing green di Alberto Galli - Piove sul Salice Rugiada fresca di cui cibarsi graziosa, innata nuova vita per le piante lieta, ferma nel tempo cola giù lungo le dolci lingue aeree delle nuvole per posarsi, stanca del viaggio, sulle teneri foglie di arbusti giovani e vigorosi. Arda nel mio petto di gaia ombra il fuoco fatuo dell'insistenza Freddo glaciale negli occhi si scioglie, segue le tenebre dell'eternità ed io con loro non sono più altro che un essere morto, distinto tra i nessuno e capitato per caso nel regno del caos disegno di Gaia Scarpellini, colore di Alberto Galli 13 Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Zabaoroscopo Ariete (21 marzo-20 aprile) Amore: Studierete giapponese nell’intento di corteggiare un/una sushi-barman/woman. Il problema è che, essendo il nipponico una lingua tonale, “Ti amo” si pronuncia quasi come “Ti puzza il culo”. Indovinate quale delle due frasi rivolgerete estatici al/la vostro/a amato/a? Scuola: Quest’anno c’è una materia mai studiata prima: matematica! Matematica? Al classico? Che scandalo! Dover imparare a memoria la formula dell’area del quadrato e la risoluzione di equazioni di grado 0 vi sembra un rubar tempo alla vostra raffinata sensibilità letteraria. Amici: In estate avete rimpiazzato la vostra cumpa di Quarto con un’allegra combriccola di Baggio. Per questo motivo tra le due scoppierà una drammatica faida e voi sarete costretti a far venire dalle più oscure banlieu parigine Michelle Tammazlavie per sistemare entrambe. Toro (21 aprile-20 maggio) Amore: Pianificate di fare l’anima della vostra dolce metà a pezzettini con il micidiale frullatore ultima generazione della nonna. Purtroppo, proprio mentre state per compiere l’efferato delitto il vostro amore vi si presenta con una scatola di baci perugina. Lo perdonate e usate il frullatore per fare un budino al bacio perugina. Scuola: Sciogliere l’insegnante di scienze in una soluzione 10 molare di HCl non è né legalmente consigliabile né rappresenta un metodo accettabile per strappare la sufficienza nelle verifiche. Che ne dite di fare un megaposter con la tavola periodica in cameretta e fissarlo oziosi tutto il giorno? Amici: Avete compromesso il rapporto con loro intrattenendo infiammate relazioni sentimentali con chiunque vi capitasse attorno. L’intrico di corna che ne viene fuori è talmente fitto e minaccioso che non vi resta che trasferirvi tutti insieme in Spagna e partecipare alla corrida. Gemelli (21 maggio-21 giugno) Amore: Al vostro ineffabile lassismo sotto ogni altro punto di vista corrisponde una intensa attività sentimentale. Tutti quei messaggini sexy provenienti dai numeri più disparati desteranno nei vostri parenti impiccioni l’imbarazzante impressione che abbiate messo su un centro telefonico hard. Scuola: Ascoltare in cuffia i paradigmi greci recitati dalla trisavola non sembra sortire molti effetti sul vostro profitto. Un consiglio: per sentire i veri suoni del greco antico, rivolgetevi a qualcuno che l’abbia studiato fino a un po’ dopo il 1940. Amici: Rubate al vostro migliore amico l’ultima brioche al cioccolato rimasta da Nando all’intervallo. Questo porterà ad una crisi epocale del vostro rapporto d’amicizia; comincerà un intenso carteggio via aeroplanini per dichiararvi il vostro reciproco odio.Spagna e partecipare alla corrida. Cancro (22 giugno-22 luglio) Amore: Le promesse da marinaio e le scorregge del vostro compagno/a vi persuadono a lasciare la strada vecchia per la nuova e a fidanzarvi con un interessante soggetto che assomiglia un po’ a una sfinge e un po’ ad un armadillo norvegese. Eventuali incroci a parte, non vi pentirete della vostra scelta. Scuola: L’italiano può essere una materia ostica. Indisporre il/la prof scrivendo nel tema “c’è l’a” anziché “ce l’ha” e continuando a ripetere “Ehm … Tipo … Cioè, che, ‘nzomma … Boh … Mmmmh …” quando siete interrogati forse non è un buon metodo per rendervi il lavoro più facile. Amici: Siete un filo permalosi; piega del 14 Ottobre MMX a cura di Roberto Croci e Alesia Preite vostro carattere questa che vi causerà non pochi litigi. E’ proprio il caso di aspettare fuori da scuola e picchiare il vostro compagno di banco solo perché ha dimenticato di lodare sperticatamente per il tredicesimo giorno di fila il vostro giubbotto giallo fluo dell’Astyle? Leone (23 luglio-23 agosto) Amore: Incontrerete il vostro primo vero lovv imbucandovi alla Festa Reunion Dei Sette Licei Più Phighi Di Milano (il Parini è l’ottavo) in corso XXXVI Marzo. Dopo una sanissima limonata, concluderete che cotanta fisicità non vi si addice, e andrete in ritiro spirituale zen per 2 anni. Scuola: Vi rifiutate di rispondere ai professori, in generale gli ignorate e durante le ore di latino e greco giocate a burraco con le bidelle. Fate educazione fisica in costume da bagno e costellate la lavagna di caccole mentre siete interrogati in matematica. Vi spediranno talmente tante volte dal preside che prima ancora che sia finito il trimestre sarete pronti a laurearvi in “Storia delle tattiche militari e delle imprese belliche”. Amici: Il vostro fetore agrodolce scoraggia chiunque dall’avvicinarvisi e le vostre relazioni sociali stanno a zero(le uniche sono appunto quelle dei disco party dove la puzza di ascellazze è ontologicamente presente). Vi consigliamo di cambiarvi il maglione almeno mensilmente e di ri(?)scoprire il fantastico uso del de-o-do-ran-te. Vergine (24 agosto-22 settembre) Amore: Sul sito “www.smackkiss.<3” trovate finalmente la vostra anima gemella. Peccato che quest’ultima risieda in Papuasia, abbia già due consorti e al momento sia alle prese con la stesura del trattato “L’entomologia sui satelliti di Giove”. Scuola: Siete dei secchioni schifosi, lecchini e so-tutto-io. Perfino gli astri vi Numero 1 - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 giudicano antipatici e si rifiutano di raccontarci nuovamente quanto siete bravi, diligenti e brillanti (agli occhi dei prof. almeno). Amici: Mariuccia Micragnosi e Val Braccinecorte dovrebbero essere i vostri amiconi con cui ve la spassate nel tempo libero. La loro irrimediabile tirchieria gli impedisce però anche solo di varcare la soglia di casa (in cui stanno a luci spente) per paura di consumare un biglietto del tram. Non avendo altri amici vi rassegnate a stare chiusi a casa loro, nella triste penombra. silicone e frequentato per un mese e mezzo una beauty farm. Anche le sue lezioni sono… ringiovanite e voi smettete di prestarle attenzione. Amici: I vostri unici veri amici sono quelli che passano con voi i tre mesi estivi prima a Santa e poi al Forte. A Milano continuate a frequentarli, giudicando tutto il resto dell’universo mondo troppo sfigato per essere degno di voi. Bilancia (23 settembre-22 ottobre) Amore: Non volete mettervi in gioco perché, cè, avete paura di essere feriti. Eppure a volte il vostro cuore quando vedete XYZ bè... batte così forte … Quell’sms fuggivo, quel ciao su fb alle 22.34 di giovedì 15 luglio 2010… Sì, voi forse provate qualcosa, ma… Anche le stelle hanno pena di voi, usciteci e basta. Scuola: Il vostro nuovo libretto verde (speranza?) ha già perso la sua illibatezza, macchiato per sempre da due voti la cui somma non supera il 5.25. Consigliamo di rifarvi con un dignitoso ¾ nella verifica dei verbi di latino. Auguroni! Amici: Vi hanno bucato le gomme della bici per la duecentosessantottesima volta e di nuovo hanno urlato davanti a tutti che puzzate orrendamente. Per non parlare dei versi osceni che fanno ogni volta che siete al telefono con vostra madre… Non pensate sia ora di cercarvi qualcun altro? Amore: L’unico ente a cui potete rivolgere questa dolce parolina è il vostro cuscino. Qualche volta azzardate addirittura un sussurro romantico agli spigoli dei tavoli e all’orologio della cucina, ma niente di più. In compenso prozia, mammina e compagna di banco bimbaminkia vi chiamano, nell’ordine, zuccherino, amoruccio e teso-love. Scuola: Il vostro medico vi ha diagnosticato un’acutissima forma di scolastofobia. Solo la visione a distanza del Parini vi provoca urti di vomito, ansia e attacchi di panico. Così, assumete un precettore e continuare i vostri studi alla maniera degli antichi. Amici: Se non sono belli, o meglio “fighi”, non li volete. Se non sono simpatici, divertenti e brillanti, non vi vanno bene. Se non sono svegli, acuti e furbi, vi annoiano. Purtroppo non esiste nessuno con tutte queste caratteristiche. No, nemmeno voi. Altrimenti non passereste tutti gli intervalli a fare disegni sul banco nell’aula vuota… Scorpione (23 ottobre-23 novembre) Amore: Vi sarete pure illusi con telefilm a gogò, ma sono quasi tre anni e mezzo che sbavate dietro a quello\a della classe accanto e che lui/lei vi trattano come un qualcosa di fastidioso\inesistente. L’amore platonico è bello… ma fino a un certo punto! SVEGLIATEVI! Scuola: La prof. Genoveffa Pifferlenghi durante l’estate si è fatta un lifting facciale, si è sottoposta a quattro chirurgie estetiche, ha ingerito massicce dosi di Sagittario (23 novembre-21 dicembre) Capricorno (22 dicembre-20 gennaio) Amore: Il vostro fisico vi fa assomigliare a un mutante focomelico. Sperare nelle vostre doti intellettuali, poi, è ottimistico al punto di toccare la follia. Vi consigliamo un corso di recitazione comica; di voi si potrà così dire il classico: “Almeno è simpatico/a”. Scuola: Il colore rosso del nuovo libretto delle assenze è evidente testimonianza della deriva maoista della presidenza. Fatto vostro l’habitus mentale rivoluzionario, vi darete a bigiate settimanali, se non mensili, al grido di: “Alla riscossa, bandiera rossa!”. Amici: E’ ancora troppo presto per prostrare le finanze familiari andando a 15 Ottobre MMX qualunque genere di corsi extrascolastici, che peraltro rappresentano la vostra unica forma di socialità. Passate quindi tutti i pomeriggi a fare il tè alla nonna Peppona Schifanoia. Acquario (21 gennaio-19 febbraio) Amore: Mancate decisamente di esperienze concrete sull’argomento, che tenterete di colmare comprando quintali di manga pornografici. Peccato però che questo tipo di riviste glissi sempre sui particolari più scabrosi, che voi bramate di sapere. Scuola: Coinvolti in numerosi progetti extrascolastici quali siete, oramai siete in totale osmosi con l’ambiente scolastico. I bidelli stanno per chiedervi ufficialmente di entrare a far parte dell’allegra ciurma, e il Preside vi avanzerà formale richiesta di fare da tappezzeria. Amici: Le vostre serate ai Chentri Sochali passano in un nonnulla, tra una frizzante sbronza al Leonka e una Disko Dens-Spakkadibbrutto anni ’87 al Kantiere. Peccato che ogni volta verso mezzanotte vi rendiate conto di essere completamente soli e senza i 123 euro sul portafoglio. Pesci (20 febbraio-20 marzo) Amore: Le vostre vicende sentimentali sono intricate come non mai. Nemmeno voi capite se avete una relazione, e soprattutto con chi. Non preoccupatevi! L’uragano Yu-Fang spazzerà al suolo l’intero Giappone, uccidendo l’amico/a della chatline hot che chiamavate così spesso. Scuola: Fregarvene palesemente di ogni lezione sortisce un certo effetto. Adesso siete i sorvegliati speciali di tutti gli insegnanti, compresa quella di religione, che vi vogliono tutti al primo banco nelle loro ore. Morale della favola: quando non volete stare attenti, dormite ad occhi aperti e basta. Amici: Periodi di noia mortale vi attendono, in compagnia della cognata del maestro di pianoforte e del suo gruppo di ricamo. Frequentandoli di più, però, comincerete ad appassionarvi, vestendovi anche voi con fantastici pizzi rosati. Concorso Nazionale di Letteratura Fantascientifica “Giulio verne” - ii Edizione a cura di Alberto Galli «Promotrice attiva nella divulgazione della Fantascienza, l’Associazione Culturale Giulio Verne (www.associazionegiulioverne.it) realizza il Concorso per contribuire alla diffusione della letteratura fantascientifica e dare spazio agli scrittori di fantascienza famosi o meno. I racconti risultati vincenti e i piazzati (primo, secondo, terzo classificato e premio speciale della Giuria) saranno inseriti in un Volume che sarà pubblicato da un editore professionista. Inoltre La Vallisa, rivista di letteratura e altro, pubblicherà l'opera di un autore giovane (che non abbia compiuto 25 anni al 31/12/10) prescindendo dall'esito del concorso. Questo permetterà a un giovane esordiente o a un giovane autore di essere pubblicato su una rivista prestigiosa. Dunque un grande Concorso per un grande tema, la Fantascienza, in grado di far sognare i lettori di oggi e ispirare gli scienziati del futuro.» I racconti dovranno avere i seguenti REQUISITI: 1. lunghezza minima 10 cartelle e massima 30; 2. in formato Microsoft Word in caratteri tipografici classici (Times New Roman o Verdana), dimensione del carattere 12 e senza elementi personalizzanti (cornici, disegni o altro) e un numero massimo di 2000 battute (spazi compresi) a cartella; 3. essere scritti in lingua italiana; 4. essere inediti; 5. trattare argomenti di fantascienza; 6. ammesso un solo racconto per autore; 7. essere accompagnate da una dichiarazione il cui autore afferma che il proprio racconto “non è mai apparso in qualsiasi forma su pubblicazione edita da una casa editrice di qualsiasi natura”. Il modello della dichiarazione d'inediticità si trova nel file, “Modulo Iscrizione 2 Edizione”, reperibile in questo pacchetto zippato. Le opere che non saranno accompagnate da tale dichiarazione, non saranno accettate. Le opere dovranno essere inoltrate all'indirizzo di posta elettronica: [email protected] inserendo nell'oggetto della e-mail la dicitura "2° Concorso Letterario Nazionale di Fantascienza "GIULIO VERNE". Il materiale deve giungere entro e non oltre le ore 24:00 del 31 Dicembre 2010. La partecipazione al Concorso Letterario “Giulio Verne” è aperta a tutti, e non è richiesta nessuna quota di partecipazione né tassa di iscrizione. Il primo classificato riceverà un premio di 500 euro. Maggiori informazioni su www.levantecon.it, o alla mail [email protected] Grazie a... Alla scuola, che ci fornisce i fondi per andare avanti a stampare, e in particolare alla Segreteria d’Istituto. A redattori e collaboratori: Elisa Aliverti Piuri, Francesca Chiesa, Martina Cioffi, Roberto Croci, Josephine Ebner, Alberto Galli, Stefano Ghezzi, Sara Ottolenghi, Giacomo Paci, Alesia Preite, Gaia Scarpellini, Diana Uvidia, Dario Vaccaro, Maria Sole Venanzi, Camilla Zoppolato. A tutti i nostri lettori ed i nostri fan, senza i quali questo giornalino non avrebbe ragion d’essere! Contattateci: E-mail Forum Facebook [email protected] http://zabaione.forumcommunity.net gruppo “Zabaione - Giornalino del Liceo Parini” 16