IL MENSILE
DEGLI
STUDENTI
DEL PARINI
L’unico autentico bar
pariniano al 100%
ENJOY
NANDO’S
BAR!
Un libero spazio
d’espressione
Numero 1 - Anno V
Eccoci
qu i
di Camilla Zoppolato
ccoci qui a condividere
l'inizio di un nuovo anno
scolastico.
Forse
tutti
quanti, studenti, professori, bidelli,
avremmo preferito rimanere in vacanza per l'eternità. Eppure siamo
tornati e ci siamo immersi in
quella che presto, se non lo è già,
diventerà la solita routine quotidiana; perché siamo qui? perchè
trascorriamo così tante ore in questo edificio? E' una domanda che
secondo me sarebbe interessante
porsi. Ognuno può trovare o avere
già elaborato una propria motivazione in una gamma di opzioni
che si estende dall'essenziale necessità di sopravvivenza, alla missione segreta da supereroe che è
destinato a compiere ogni giorno;
oppure qualcuno potrebbe ritenere che sia la legge morale dentro di sè a spingerlo a continuare
E
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Ottobre MMX
Indice
Visto che robba?
La disoccupazione giovanile
Una piccola storia ignobile
Parchi acquatici? No, grazie!
Sultani e Gormiti: ecco i veri protagonisti del calciomercato
Chi tace acconsente
Utopia
L’oggetto scrive il Soggetto
Una zabaioniana agli antipodi
Shakespeare home-made
The echoing green: Piove sul Salice
Zabaoroscopo
ad andare avanti. Forse formulare
individualmente una risposta a
questo interrogativo, potrebbe rivelarsi utile per cominciare questo
nuovo anno con consapevolezza.
Mentre si compiono delle scelte si
ha in mente una motivazione precisa, ma quando decisioni prese in
passato determinano inequivocabilmente il presente, a volte è difficile ricondursi alla situazione di
partenza e ricordarsi le condizioni
iniziali; capita di dimenticarsi
quale valutazione o sentimento sia
Zabaione è tornato e siamo felici di presentarvi un numero
ricco di nuovi redattori e collaboratori che provengono numerosi dalle quarte ginnasio, ma alcuni anche da terze liceo
(segno che non è mai troppo tardi per unirsi a noi). Sfogliando le pagine troverete l'immancabile rubrica “Visto che
robba” e l'oroscopo, ormai pezzi storici del nostro giornalino,
un articolo di Sara Ottolenghi che ci scrive dalla Nuova Zelanda, un po' di attualità e non mancheranno pezzi artistici.
Concludo con un caloroso benvenuto a tutti i novelli pariniani!
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all'origine della nostra vita presente o almeno di quella piccola
parte che noi possiamo determinare; potremmo scoprire di aver
cambiato opinioni e valori e che
quelle motivazioni per noi non
sono più valide, o potremmo trovarne delle nuove. A mio parere, è
importante che sempre ognuno
sappia individualmente perchè si
trova qui. La coscienza profonda
delle proprie decisioni può rendere la vita migliore e forse la nostra volontà è una delle poche
cose che siamo certi di poter conoscere.
Visita lo
Zabaforum!
zabaione.forumcommunity.net
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Ottobre MMX
VISTO CHE ROBBA?
(Minchia, zio, tutte le news più hot della skuola!!)
di Roberto Croci
“
Siamo al Parini, non in un istituto qualsiasi!”1
(Professor Carlo Arrigo Pedretti,
nota in alto scritta in rosso su una
bozza di questo articolo)
Se la vostra famiglia negli ultimi 5
o 6 anni avesse risparmiato una
modesta cifra – 230.000€, poniamo
– e li tenessero in banca senza
usarlo, voi chiedereste loro una
parte o no?
Vi sembra una domanda strana?
Eppure è una perfetta descrizione
di quanto succede proprio ora,
mentre state leggendo queste parole.
In effetti, i vostri genitori, insieme
a tutti gli altri genitori che hanno o
hanno avuto figli al Parini, hanno
versato ogni anno il “contributo
volontario”. L’anno scorso ammontava a 120€.
Come è stato utilizzato questo
contributo dalla scuola? Una sua
grandissima parte accantonata,
poco o nulla speso.
Perché? Non certo per colpa dell’Amministrazione. Quanto era possibile utilizzare per le funzioni più
disparate – l’assicurazione infortuni, la stesura delle pagelle, la
carta per i documenti, i laboratori
– è stato speso. E il resto? Il resto
non gliel’avete chiesto.
Naturalmente, spero proprio per
tutti voi che non abbiate bisogno
di un finanziamento dalla scuola
per campare. Anche perché essa
non può rendervi il resto delle
“tasse” versate se non in un modo:
con i progetti.
Sotto la definizione di progetto
rientra ogni tipo di attività extra-
scolastica. Con la legge sull’autonomia (legge 59/1997, cosiddetta
“legge Bassanini”), alle scuole è
stata conferita personalità giuridica.
Ciò significa che, se il Consiglio
d’Istituto approva, al Parini si potrebbero fare un corso di danza del
ventre o di giapponese, di ricamo
o cucina macrobiotica, di entomologia o lettura di fumetti Disney al
contrario. O qualunque altra cosa
vi possa venire in mente.
Eppure, a parte le iniziative prese
dagli insegnanti, l’anno scorso non
c’è stato nessun progetto portato
avanti dagli studenti. E nemmeno
da liste di studenti, che io sappia,
né Collettivo né Par.In.I.
Né altri.
Tutto normale, d’altronde: neppure
a loro qualcuno ha chiesto di promuovere alcunché di concreto a
scuola.
L’unica voce per cui quei soldi sono
spesi è Zabaione – che purtroppo
ne intacca circa un settantesimo2
all’anno. Una piccolissima onda in
una marea gigantesca di denaro.
Però, mi sono detto speranzoso,
magari quest’anno è andata diversamente!
Per ottenere qualche dato in merito, per sapere che succederà, mi
sono recato dalla signora Myriam
Puerari, D.S.G.A. Che vuol dire la
sigla? Chissà. Negli ultimi tre anni
scolastici mi sono fatto l’idea che
significhi press’a poco “quella grazie a cui la scuola continua a funzionare”3
Purtroppo, com’era prevedibile e
come mi ha confermato, non c’è
nessuna novità interessante.
2
Signora Puerari, potrebbe sinteticamente spiegarci come funziona il bilancio di una scuola?
Premesso che la risposta completa
sarebbe molto complicata, fondamentalmente le somme in entrata
sono i trasferimenti dal ministero,
dagli enti locali o dai privati (e cioè
le “tasse scolastiche” e gli eventuali
contributi o donativi). I “tagli” della
riforma Gelmini hanno influito pesantemente sulle somme trasferite
dal ministero per le spese di funzionamento.
Quanti soldi abbiamo a disposizione per i progetti?
C’è prima una distinzione da fare. I
progetti promossi da insegnanti interni alla scuola, se sono attività legate a quelle curriculari, devono
essere pagati esclusivamente con il
fondo d’Istituto, cioè con soldi provenienti dai finanziamenti ministeriali. Se invece sono attività slegate
dai programmi, possono essere pagati con fondi “ad hoc” versati per
l’occasione dagli studenti che vi
partecipano.
Quest’anno il fondo d’Istituto ammonta a circa 55.000€. Non tutti,
però, possono essere utilizzati per
attività extrascolastiche: con questa
voce di bilancio vanno obbligatoriamente pagate le ore dei vicari,
dei coordinatori di classe e dei verbalizza tori. Non si dimentichi, inoltre, che anche i corsi di recupero
vanno per forza organizzati con
questa somma. Alla fine, quanto
del fondo rimarrà disponibile per i
progetti si può quantificare in circa
30.000€.
Per decidere l’utilizzo del fondo
d’Istituto, si riunisce la contrattazione interna all’istituto, la R.S.U.4
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Per i progetti promossi dagli studenti, che richiedano o meno
esperti esterni, la disponibilità di
pagamento è enormemente più
ampia: infatti per loro è disponibile
il fondo di cassa.
Questo fondo è costituito per la
grande maggioranza dal “contributo volontario”, cioè le tasse scolastiche versate negli anni dagli
studenti: attualmente ammonta a
circa 230.000€. Ogni anno scolastico si arricchisce di circa 80.000€
lordi. Quindi è evidente che il
fondo è costituito dagli avanzi di
cassa creatisi negli anni.
Quanti e quali progetti abbiamo?
Di progetti interni c’è una discreta
quantità, almeno per quest’anno.
Abbiamo i corsi di lingue per le
certificazioni, il progetto “salute,
quello per il cento cinquantenario
dell’Unità, il progetto musica, i
corsi di analisi I e analisi II, le attività della Torretta Tagliaferri, il
corso ECDL.
Di progetti promossi dagli studenti,
quindi pagati con il fondo di
cassa5, c’è soltanto il giornalino.
Quale pensa sia il motivo di quest’assenza di progetti studenteschi, e come si può rimediare?
Sul motivo non mi esprimo. Noto
soltanto che da qualche anno a
questa parte non viene proposto
più nulla dal corpo studentesco.
Rimediare, poi, non è difficile. Gli
studenti sappiano che se hanno
un’idea in mente, con l’appoggio di
un insegnante che la porti in Collegio Docenti si può istituire un progetto, che andrà approvato dal
Consiglio d’Istituto per il finanziamento.
Forse non avrei scritto cose del genere fossi stato in quarta. Ma il
fatto è che, dopo cinque anni scolastici di permanenza al Parini, ciò
di cui sono più profondamente stupito è questo lassismo esasperato;
atteggiamento peraltro che, magari
senza accorgercene, paghiamo.
Mi sia consentito un esempio. I
corsi privati per le certificazioni di
lingua – quelli promossi dai vari
British Council piuttosto che Goethe Institut, per intenderci – iniziano nei primi giorni di ottobre e
vengono prenotati (e pagati) già i
primi di settembre.
La circolare che comunicava che la
scuola aveva istituito dei propri
corsi è arrivata il 27/09. I corsi sono
iniziati soltanto il 13/10.
Ora, tutte le persone6 che quest’anno intendono preparare un
esame di lingua, che pensate abbiano fatto? Si sono iscritti ai corsi
privati, che costano enormemente
di più, ignari del tutto che la scuola
ne avrebbe approntati di propri.
Tutto questo non sarebbe successo, se ci fosse un clima di reciproca collaborazione in cui gli
studenti avanzano richieste e formulano proposte, gli insegnanti le
une vagliano e le altre aiutano ad
attivare.
Folle sperare che questo succederà
mai. “Oh tempi, oh tempi avvolti /
in sonno eterno!”7
Note (da leggere, in quanto favoriscono la comprensione integrale
del senso dell’articolo):
1: Una bozza di questo articolo è
stata recapitata alla signora Puerari
affinché visionasse la parte che riguardava la sua breve “intervista”.
Giunto nell’ufficio della signora per
Ottobre MMX
definire alcune correzioni all’articolo, ho visto la copia stampata
dello stesso arricchita da vari segnacci e fregacci in penna rossa, e
dalla scritta sopra citata. Secondo
la signora Puerari e l’infallibile ermeneuta della grafia del Preside, il
sig. Sergio Meloni, di autografo pedrettiano appunto trattasi.
Anche io concordo con loro, soprattutto perché la frase ha il gustosissimo pregio di essere, in
rapporto all’argomento del mio articolo, totalmente priva di senso.
2: riceviamo circa 5.000€ per ogni
anno solare, quindi circa due terzi
di quella cifra vengono spesi ogni
anno scolastico per la stampa –
unica nostra attività che comporti
dei costi
3: per quelli con poco senso
dell’(amaro) umorismo, la sigla sta
per “Direttore dei Servizi Generali
Amministrativi”
4: in realtà i passaggi burocratici
sono più complessi, perché la
R.S.U. decide solo dopo aver sentito il Collegio Docenti sui dettagli
didattico-organizzativi. Il tutto
passa poi al Consiglio d’Istituto per
l’approvazione definitiva.
5: capito finalmente perché Zabaione NON ruba i soldi alla scuola?
6: ne conosco, ne conosco …
7: Giacomo Leopardi, “Ad Angelo
Mai”, vv. 56-57
Enjoy Nando’s bar!
L’unico autentico bar pariniano al 100%
Il Nando’s team sponsorizza Zabaione!
3
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Ottobre MMX
La disoccupazione giovanile
A
di Dario Vaccaro
llarme. Il fenomeno della
disoccupazione dei giovani
(dai 15 ai 24-25 anni) è veramente preoccupante. Basti pensare che un ragazzo italiano su
quattro non ha un impiego, nonostante la scolarizzazione stia aumentando di livello e gli studi
durino di più. Indubbiamente,
quindi, la nostra generazione ha
un bagaglio culturale maggiore
ed è più preparata di quelle precedenti, eppure la disoccupazione
aumenta, senza un'apparente
spiegazione. I motivi ci sono e
sono per lo più francamente paradossali.
Fondamentalmente, esiste una
malsana idea che è giunta nelle
menti di molti datori di lavoro di
tutta Europa: sono necessari alcuni anni di esperienza (normalmente tre) per ricevere il lavoro,
dimostrando una certa conoscenza del settore in quest'ambito. Veramente assurdo. Ma
come si fa ad avere esperienza se
per lavorare c'è bisogno di averne
già? Altro paradosso, la nostra società di giovani definiti "tecnologici" da molti, non sta vincendo la
guerra della disoccupazione ne-
anche nel
settore
dell'informatica,
che ci si
aspetta
che perderà
la
bellezza di
uno-due
milioni di
lavoratori
nei prossimi
tre
anni.
L'Italia in questo ambito si trova in
una situazione ancora più grave
della media dei paesi europei. Nel
nostro paese, l'anno scorso, il numero dei giovani senza lavoro si
era stabilizzato su una preoccupante percentuale del 25,7%, ma
quest'anno la situazione si è addirittura aggravata: siamo giunti al
26,8%. La media dei paesi europei,
invece, è del 20,2%, grave, e
anche un importante elemento
per la crisi europea.
Purtroppo basta paragonare questi dati a quelli di alcuni stati
orientali per tremare: in Giappone
la disoccupazione giovanile è so-
Una piccola storia ignobile
di Giacomo Paci
ppoggiai il piede sinistro a
terra, sull'asfalto. Fu quello il
primo passo che feci sul territorio francese. Inspirai, inalando
l'odore del porto. Soffiò una leggera
brezza, e mi parve di vivere un
sogno. Mia figlia mi teneva per
mano, sul viso le leggevo la stanchezza di un viaggio durato giorni.
Mia moglie invece girava quasi su se
stessa, come per catturare più immagini possibile. Mi sentivo euforico,
A
ma un po' spaesato. Un benzinaio
riempiva il serbatoio di un motoscafo, un gabbiano se ne stava altezzoso sull'albero maestro di una barca
a vela, lo stereo di un bar vicino
echeggiava. Entrai in un bar, ripetendo mentalmente una delle poche
parole che ero riuscito a memorizzare in francese. ''Cartes?'' chiesi al
barista, che dall'accento probabilmente capì che non ero del luogo e
mi indicò uno scaffale pieno di pub-
4
lamente del 5,2%...
In poche parole, penso che sia necessario che noi ragazzi ci rimbocchiamo le maniche, studiamo
quanto necessario per le nostre
ambizioni e, lottando con le unghie e con i denti, ci facciamo
strada nel mondo del lavoro. Esso
infatti è controllato da uomini e
società senza scrupoli che, purtroppo, ci attaccheranno con
qualsiasi arma, come quella della
raccomandazione (per lo più basata su soldi e sesso). E' proprio
quest'ultima che dobbiamo riuscire a combattere, per non vivere
in un mondo di mediocrità.
blicità e di cartine della città. Ringraziai con un sorriso e uscii trionfante
e soddisfatto della mia prima prestazione linguistica.
Mi lasciai cadere sul letto, stanco
morto, ma ancora una volta ottimista. L'albergo che avevamo scelto era
in prossimità del porto, economico
ma per noi accettabile. La bambina
dormiva da un pezzo, io accesi la televisione, constatando in poco
tempo che sfortunatamente non si
parlava di cartine geografiche.
La notte passò in fretta, complice
probabilmente la stanchezza. Grazie
ad una ricca colazione recuperammo
un po' le forze, per poi trovarci nuo-
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
vamente catapultati in un altro luogo:
la stazione. Lì una quantità incalcolabile di persone correva da un binario
all'altro, saliva di corsa sulle carrozze,
si urtava. Ci sentivamo ancora una
volta fuoriluogo. Un po' giocando
d'azzardo indovinammo il treno giusto, diretto verso la nostra ultima
tappa: Parigi. Capitale europea, città
romantica, caotica, francese. Le mie
informazioni erano alquanto limitate.
CI sistemammo così in uno scompartimento a sei posti. Di fronte a me un
uomo sparuto, sulla cinquantina, che
leggeva un giornale locale (conclusione che trassi dal titolo ''Marsiglia''
nostro paese circa dieci giorni fa. Abbiamo soggiornato in vari posti
prima di arrivare a Marsiglia: abbiamo attraversato la Serbia, l'Adriatico e l'Italia. Con due differenti
traghetti ci siamo spostati prima
verso la Corsica e infine nel grande
porto di Marsiglia. Abbiamo aspettato lì un giorno e.. eccoci qui'' e
chiudendo sorrisi. ''Sarete stanchi,
spero che la Francia si riveli accogliente''. Questa seppur breve conversazione ci rincuorò, e aumentò il
nostro ottimismo e le nostre aspettative.
Chiusi gli occhi e mi immaginai la no-
). Silenziosamente, il treno partì, accelerando gradualmente mentre salutavamo con lo sguardo la città che
ci aveva appena ospitato. Il signore di
fronte a me ripiegò il quotidiano, e
per la prima volta da quando eravamo entrati diresse lo sguardo verso
di noi. ''Italiens? Grecs?''. ''Romeni''
risposi io sfoggiando il discutibile
frutto dello studio della lingua inglese. ''Siete in vacanza?'' ribattè interessato. ''Andiamo a visitare
parenti''. Non rivelai il nostro vero
fine, emigrare, ma gli raccontai del
nostro viaggio. '' Siamo partiti dal
stra vita di lì a un mese, con un lavoro, una cittadinanza, una speranza,
un futuro, la libertà. Mi addormentai.
Dopo undici giorni di viaggio, distrutti, eravamo accolti da mio cugino, che ci abbracciò e baciò tutti.
Mia moglie si commosse. Ci fece accomodare nella sua macchina, mise
in moto e ci avviammo, anche se non
sapevamo ancora per dove. Feci una
sintesi più approfondita della nostra
avventura attraverso l'Europa, i problemi linguistici, le impressioni, e lui
ascoltò attentamente. Dopo circa
mezz'ora arrivammo. mi guardai in-
5
Ottobre MMX
torno. Il paesaggio si presentava
come un insieme di roulotte in ordine sparso. Fuori c'era molta gente,
bambini che giocavano, non c'era
asfalto. La speranza non moriva.
Le settimane passavano in fretta, io
mi ero trovato un lavoro in un'impresa di pulizia, mia moglie pure. Imparavamo il francese. Avevamo
intenzione di avviare nostra figlia
verso una scuola, ci tenevamo, ma
volevamo aspettare. Vivevamo in una
comunità di connazionali, e la nostalgia di casa diminuiva. Eravamo felici.
Giunse il 2 settembre 2010. Sui giornali in quei giorni si parlava di rom,
di espatrii, ma la situazione
non era molto chiara. Accadde. Mia figlia giocava
davanti a casa, mia moglie
stendeva il bucato. Io mi rilassavo, seduto sugli scalini
della roulotte. Vidi avvicinarsi qualcuno. Poliziotti e
guardie di finanza riuscii a
capire. Poi fu il caos. Ci furono scontri verbali, poi fisici, infine arresti. Strinsi a
me la mia famiglia, che
come me era in uno stato
tra l'incoscienza e la paura.
Continuavo a non comprendere. Ci portarono alla
stazione. Poi tutto ci fu
spiegato. ''Per decreto presidenziale, si è deciso di rispedire gli immigrati senza
permesso di soggiorno nei
paesi d'origine. Pertanto
verrete condotti prima al
porto di Marsiglia e infine in Italia. Da
lì ritornerete in Romania''.
Come una cartolina rispedita al mittente perché senza francobollo, ci
trovammo ad affrontare l'esasperante viaggio che ci aveva dato speranza, nel senso opposto. Torneremo
in Romania, nella vecchia abitazione
, nella medesima situazione nella
quale l'avevamo lasciata: niente lavoro, niente futuro. Da qualche
giorno siamo a Roma: chissà, potremmo tentare di fermarci qui, se
non fosse per come ci guardano gli
italiani...
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Ottobre MMX
Parchi acquatici? No, grazie!
di Gaia Scarpellini
P
robabilmente molti di voi hanno
già avuto l'occasione di visitare
un grande acquario o di assistere
ad uno spettacolo di intrattenimento
in un parco acquatico come un delfinario. Molti di voi erano troppo piccoli e inconsapevoli, altri invece
totalmente ignari di ciò che si celava
dietro a un semplice divertimento,
ma ora è arrivato il momento di far
luce sui loschi traffici che certe persone sono disposte a compiere
(senza essere divorate dai morsi di
una coscienza sporca) pur di guadagnare soldi a palate. Ogni anno a Taiji
(Giappone) come in altre località del
mondo, si svolge una gigantesca battuta di caccia per portare migliaia di
cetacei nei parchi acquatici. Senza
considerare la brutalità e la crudeltà
con le quali vengono strappati agli
oceani, (spesso rimangono feriti o addirittura uccisi durante le operazioni
di cattura) le condizioni in cui questi
cetacei sono obbligati a vivere sono
drammatiche. Per esempio, i delfini in
cattività sono costretti a nuotare
avanti e indietro dentro piccole va-
6
sche (al massimo grandi 50 metri) per
riuscire a "bruciare" i 120 km al giorno
che abitualmente percorrevano in libertà. Inoltre i delfini sono animali sociali abituati a scegliere il gruppo con
cui stare, quindi una convivenza forzata può generare aggressività e tensione tra gli esemplari. Come se non
bastasse, il 50% dei piccoli venuti al
mondo da genitori in cattività nasce
morto e i dati dimostrano che ci siano
scarse possibilità perchè essi superino
l'anno di vita. Dunque catturare un
delfino e tenerlo prigioniero in una
misera vasca è la cosa più sbagliata e
ingiusta che
gli si possa
fare, soprattutto se esso
ha
conosciuto la libertà.
Un
cambiamento del
genere è un
vero trauma
per l'animale
e lo porta ad
una crisi depressiva lasciandolo
morire. Purtroppo oggi è questa la
triste condizione in cui
molti cetacei devono vivere, deprimendosi tra un
salto e una giravolta, facendo credere al pubblico
incosciente che quello che
hanno stampato sul muso
sia un sorriso di gioia.
Credo che questo comportamento dell'uomo sia
egoista e inaccettabile
perchè nessun animale,
tantomeno il delfino, merita di essere trattato come
una banale attrazione turistica.
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Ottobre MMX
Sultani e Gormiti:
Ecco i veri protagonisti del calciomercato
di Stefano Ghezzi
alciomercato,
una parola che
racchiude al
suo interno un’infinità
di sensazioni, difficoltà,
sogni e delusioni: colpi
annunciati, trattative
nascoste, sorprese e
aste. Tutti questi fattori
devono, però, rapportarsi con il fair play finanziario, la nuova (e
giustissima) regola che
Michel Platini sta spingendo la UEFA ad
emanare.
In Serie A, tutte le big,
eccezion fatta per i tricampeones dell’Inter,
hanno pensato a rinforzarsi. La Juventus,
dopo la nomina a Presidente di Andrea Agnelli, e le investiture di Marotta e Paratici a responsabili del
mercato, ha intrapreso una laboriosa e dispendiosa opera di ristrutturazione:
Cannavaro, Zebina,
Trezeguet, Giovinco, Candreva, Camoranesi e Diego hanno traslocato
in cerca di miglior fortuna, mentre,
alla corte di Gigi Del Neri sono approdati Pepe, Storari, Bonucci,
Motta, Aquilani, Krasic, Martinez,
Lanzafame, Quagliarella. Una campagna acquisti basata sulla quantità
che sembra aver reso la Juve nulla
più che una “provinciale di lusso”,
anche perché rimangono evidenti i
limiti dei bianconeri, soprattutto nel
reparto arretrato. Niente di preoccupante per paron Agnelli, che ha
recentemente dichiarato la Juve essere un cantiere aperto.
Adriano Galliani, Sottosegretario
alle Attività Calcistiche della Presidenza del Consiglio, dalla sede
estiva del A.C. Milan (il Bagno Twiga
di Marina di Pietrasanta), ha finalmente deciso di rinnovare un orga-
C
nico da anni privo di energia e stimoli. Perciò in ogni reparto è comparso almeno un volto nuovo:
Marco Amelia per la porta, Sokratis
Papastathopoulos, Bruno Montelongo e Mario Yepes in difesa, il pluritatuato Boateng a centrocampo e
i due assi Robinho e Ibra per l’attacco. Il plenipotenziario, rigorosamente accravattato in giallo, non
ha trascurato neanche l’argomento
delle partenze. Hanno abbandonato
Milanello Kaladze e Huntelaar, entrambi osteggiati dal tifo rossonero,
Marco Borriello è stato accolto dal
Milord del Testaccio tra i suoi lupacchiotti, mentre Oddo, Jankulowski e Onyewu,
dopo aver
imbarazzato la tifoseria dei cacciaviti, hanno evidentemente comunicato la stessa impressione nei
confronti dei buyers degli altri club.
Difficile prevedere il futuro di un
Milan dall’andamento incostante,
che non sembra aver ancora trovato
stabilità, soprattutto nella fase d’interdizione.
La Roma di Pradè e Montali ha
7
provveduto all’innesto dell’imperatore Adriano, del mediano Fabio
Simplicio, dei fratelli Burdisso e del
bomber partenopeo ex fidanzato di
Belen.
Tranquilla sembra la situazione in
casa Inter: vocione Max Moratti non
ha ritenuto opportuno acquistare,
giudicando la rosa tricampeone già
competitiva. Per sfruttare il momento di massima quotazione dei
sudaca Maicon e Milito, ormai non
più giovanissimi, da via Durini si sarebbe forse dovuto pensare alla
cessione dei due, permettendo alla
società di racimolare un tesoretto
vicino ai quaranta milioni, utile all’acquisto del duttilissimo Javier Mascherano, mediano ventiseienne
che, come il coetaneo Mathieu Flamini, è in grado di ricoprire la posizione di terzino. Avrebbe fatto
comodo ai bauscioni anche l’argentino dei Reds Emiliano Insùa, terzino
sinistro ventenne di evidenti qualità,
capace di posizionarsi anche al centro della difesa, seguito da Genoa e
Lazio, ma prelevato nel finale dal
Numero 1 - Anno V
Galatasaray. Scelta poco condivisibile, quella di cedere Super Mario
Balotelli che, appena approdato al
City ha permesso al team di Mancini di vincere il preliminare di Europa League contro il Timisoara.
Grande protagonista dell’estate è
stato il Monarca dei Gormiti Enrico
Preziosi, abile nel portare a Marassi
la perla lusitana Miguel Veloso, il
veloce terzino carioca Rafinha e il
bomber ex Bayern Monaco Luca
Toni, per citare alcuni dei colpi del
Grifo.
Qualche accenno ai movimenti
degli arcirivali Equipos iberici e ai
Team d’Oltremanica.
Florentino Pèrez e José Valdano
hanno deciso ancora una volta di
acquistare in grande stile: pronti,
via e in un mese al Bernabèu sono
approdati Angel Di Maria, Mesut
Ozil, Sami Khedira, Ricardo Carvalho, Sergio Canales e Pedro Leòn.
In Catalogna il Barça del neopresidente Rossell ha risposto con David
Villa e Javier Mascherano, mostrando alle merengues la volontà
di ripetere le due ultime stagioni
trionfali.
Tottenham, Arsenal, Chelsea e Manchester, squadre già dotate di
un’ossatura abbastanza robusta,
hanno solo dovuto sistemare alcuni
dettagli, ingaggiando rispettivamente: Van der Vaart e G. Dos Santos, Chamakh, Ramires, Hernandez.
Invece, il Pricipe arabo Mansour,
membro della famiglia reale del
Dubai, attingendo al patrimonio di
famiglia (670 miliardi di petrodollari), ha potuto depredare come i
suoi antenati arabi le squadre di
mezza Europa: ha strappato Yaya
Tourè al Barça, David Silva al Valencia, Aleksandar Kolarov alla Lazio,
Jerome Boateng all’Amburgo, Harry
Milner all’Aston Villa, il già citato
Balotelli all’Inter e ha riportato al
Man’ City, dopo un anno di prestito,
l’attaccante brasiliano Jo e il portiere inglese Joe Hart, vero upgrader di quest’inizio di stagione.
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Ottobre MMX
Chi tace acconsente
di Francesca Chiesa
S
ono seduta in metrò, sette
fermate, non una di più non
una di meno, come sempre.
Sono seduta e leggo, due signore
anziane si siedono di fianco a me,
quasi non me ne accorgo, sto leggendo.
Si aprono le porte, "Gioia, fermata
Gioia" dice una voce lontana, ho ancora tempo per leggere. Un ragazzo
lancia la carta della merenda fuori
dalla metrò, non alzo neppure gli
occhi, non mi interessa. Una delle
due signore di fianco a me sbraitando mi spacca un timpano, ora ho
smesso di leggere. E' arrabbiata, urla
al ragazzo “ Facevi tanta fatica ad
aspettare di scendere e buttarla in
un cestino?”. Il piccolo vandalo
scherza con l’amico, la schernisce,
non sembra provare nemmeno un
po’ di vergogna. Abbasso la testa e
torno a leggere. Siamo ormai giunti
alla fermata Centrale, le signore
stanno per scendere, il solito ragazzo
si avvicina alla signora, le fa vedere
una cartaccia e le chiede di buttarla
al posto suo. Lei scuote la testa, esce,
il ragazzo la colpisce, più volte, prima
con la cartaccia, poi con degli
M&M’s , la signora scuote di nuovo
la testa, le porte si chiudono. Ora
8
non riesco più a leggere, sono allibita, senza parole.
Cerco di arrivare alla fine del capitolo, la metrò continua a parlare, nomina le fermate, non sta zitta un
secondo, siamo a Loreto e i ragazzi
scendono, sempre tirando M&M’s
un po’ fra di loro, un po’ a chi li
guarda male. Non alzo gli occhi, non
voglio riflettere, e forse è qui il problema, nessuno ormai riflette. Avrei
potuto dar ragione alla signora che
protestava, avrei potuto ammonire i
ragazzi dopo che la signora era
scesa, lo avrebbero potuto fare
anche gli altri passeggeri, ma
ognuno ha fatto finta di niente.
Siamo tutti tornati ad ascoltare musica, a leggere, a contare quante fermate mancano. Ora il dubbio
rimane: se qualcuno dicesse qualcosa a quei ragazzi forse potrebbero
riflettere, forse no. Ma se accettiamo
questi comportamenti senza opporre la nostra voce essi continueranno,
aumenteranno.
Forse
potremmo essere noi i primi a cambiare le cose, a far riflettere, a non
fregarcene di ciò che ci circonda.
Ignorando tali comportamenti è
come se li accettassimo, del resto si
sa: chi tace acconsente.
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Utopia
V
isitina dai nonni. Dopo
pranzo, come al solito,
leggo il giornale, che i
miei di domenica non comprano
mai, o meglio lo sfoglio, perché
francamente di soffermarmi sulle
feste della libertà (?!?) o sulle bestemmie di Berlusconi non ne ho
voglia. Resami conto che la Germania è ufficialmente unita da venti
anni e che Neil Young ha pubblicato
un nuovo album passo a Io Donna,
l'inserto "al femminile", che già mi
attrae di più. Solite pubblicità di vestiti, solite modelle abbruttite da
trucco ed espressione poco affabile,
la solita intervista a qualche attore
che probabilmente parlerà come al
solito delle sue tattiche di conquista, e poi finalmente qualcosa di interessante, ossia un servizio sulle
donne soldato che vanno in Afgha-
di Elisa Aliverti Piuri
nistan o in Kosovo e si lanciano con
i paracaduti o comandano reggimenti di uomini.
Sia ben chiaro, io non farei mai la
soldatessa, anche perché come potrebbero testimoniare vari prof di
ginnastica non sono molto portata
per un'attività simile, ma ciò non toglie che quelle tizie mi appaiano
particolarmente ammirevoli. Leggendo le loro parole mi si apre il
mondo terribile che, si spera, mi resterà sempre precluso – quello della
guerra. È graffiante davvero, eppure
per un attimo mi sfiora addirittura il
desiderio di fare qualcosa per migliorare il mondo, non il mio
mondo, che in fondo è sempre
stato sicuro, ma quello di tutti, benché naturalmente non sarei in
grado di fare nulla, visto che nella
mia mente c'è solo una chimera
Ottobre MMX
senza guerra e senza cretini.
Dopodiché le pagine dedicate alle
ragazze in tuta mimetica finiscono,
e ricomincia l'universo pulito e perfetto delle pubblicità di profumi, di
fondotinta, dei servizi fotografici
con ragazze in vestiti orrendi di alta
moda, dei reggiseni e di Lady Gaga
che si presenta in aeroporto praticamente nuda; della pelle liscia, levigata e ricoperta di cerone, delle
ciglia lunghe, folte e finte, e delle
foto meravigliose tutte ritoccate a
computer; della gente estremamente ricca di soldi e povera di felicità, o di umanità, o di quello che
volete, della gente impossibilitata a
essere meno povera di soldi e, tuttavia, ricca di straordinarietà; dei
film appena usciti, delle creme dimagranti, dei denti sbiancati e degli
spettacoli in scena; delle sigarette e
delle amiche che ridono fino alle lacrime, del sabato sera, dei fidanzatini che si fanno le foto mentre si
baciano e le mettono su Facebook
aspettando che qualcuno si accorga
della loro nuova storia; del "balziamocela", degli esami a settembre,
delle sbronze, di quel che capita,
del viviamo il secondo: in questa
turpe e stordente danza della vanità, ora dell'ultima pagina mi sono
quasi dimenticata del servizio sulle
donne soldato.
Questo è il mio mondo, e questo
è il vostro mondo. Voi vi divertite
a viverci, io lo trovo osceno e insopportabile: ma non credo che
saltare al di là di questa sfera stupida e atterrare in una realtà più
cruda della Terra mi piacerebbe. Di
fronte a questa atroce bidimensionalità del mondo, è poi tanto
strano che nella mia testa ci sia
solo un'utopia irrealizzabile?
«Help us we’re drowning,
So closed up inside...»
(Within Temptation, “Utopia”)
9
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Ottobre MMX
L’oggetto scrive il Soggetto
di Alberto Galli
P
remessa: La prima parte è frutto
del flusso artistico originale. Interrotto questo per imprevisti
non voluti, ho cercato di riparare due
giorni dopo con qualcosa che potesse
concluderla al meglio.
Ho dovuto rivedere alcune parti (che, per
questo motivo, perdono un po' la presa
sul lettore) ed omettere alcuni pensieri
originali (presenti nella prima stesura ma
inesprimibili in modo fluido).
Vorrei invitarlo nella mia mente, a
scrutare ciò che nemmeno io davvero riconosco parte di me. Lasciarlo
sbirciare tra le mie cose, insomma.
Però, non male: potrei
convincerlo che la mia
ricerca , la mia espressione spontanea di ricordi sbiaditi ha un
significato. Profondo.
Crea ulteriori bivi,
nuove possibilità, snodandosi fluido attraverso un'altra strada.
Mettendomi il dubbio
degli errori passati.
Potrei convincerlo che
scrivere non è poi la
distrazione che molti
credono né uno sfogo
superficiale o, peggio,
sfrenato o violento.
Non lasciarti soffocare
dal timore delle emozioni.
Nessuno si inventa scrittore.
Peggio ancora se la nostra idea dell'artista di penna e carta (che non
siamo) è dubbia: poniamoci uno
scopo anche vago anzi, non poniamocelo. Follia? No: rendiamo la nostra ricerca libera, spensierata, un
mutevole vagare tra idee di passaggio.
Creiamo non un nuovo mondo ma
una pagina vuota, da riempire. Perché (fattene una ragione) resterà
bianca, se non agisci ora.
Mai attendere finché non si rivela
troppo tardi: “tempus fugit”. Rimane
però il rimorso.
Immacolata, lucida, quasi insopportabile a vedersi, di un tranquillo colore rabbioso, stinto, marcio dentro:
aggredisci la carta!
Nulla crea più della scrittura, perché
l'essere è infinito e sorvola, spingendosi oltre, i limiti della propria mente.
La fantasia è fonte di energia inesauribile, non decade, non si rinnova, ma
muta. Distrugge solo per migliorare
e adornare ancor più i suoi frutti.
Arbusto che, se carico di frutta
troppo matura, lascia che essa cada
a terra dove il suo sacrifico varrà
bene la nascita di qualcosa di assolutamente nuovo dallo stesso seme.
Con un' imprevedibilità dei possibili
risultati potenzialmente vicina all'assoluto, fino ad un fugace contatto
con le idee attorno alle quali, sempre,
ignoriamo di vorticare.
[Vola oltre i confini di animi in pena,
per la mancanza di stimoli fugaci. Io
10
sempre trovo da ridire di ciò che non
conosco. Ciò che mi è negato sorprende la mia curiosità sensitiva ed
ecco: mai più potrei dirmi libero
Quando, improvvisamente, zolle di
terra umida ricreano humus fertile e,
nella mia mente in fermento, la vita
muta direzione verso le folte radure
dove il divino si ciba di nettare ed
ambrosia.
Sul limitare della foresta non un lamento doloroso, ma miliardi di grida
come di una secca fragranza (ormai
morta) di bacche selvatiche, coperte
da fine rugiada.
Il cuore ricerca la fonte
del suo desiderio di
vita: succhia il nettare
della speranza ambrata e le cornici del
bosco orecchiano il
dolce canto del sibilare delle frasche solitarie
nel
terreno
paludoso. Tutto è
nuovo ed io risplendo
di luce eterea: fatuo
rinnovato
rimedio
astrale rinfresca la
mente al pensiero di
nuova sapienza ancestrale da spolpare e
svelare nel suo succo
di aromi puri ed irreali.
Miste fragranze acri
inebriano un corpo
troppo debole per resistervi.]
Sono arrivato: scrivere me l'ha consentito, niente più che una penna ed
un pezzo di carta hanno permesso la
mia elevazione.
Gloria alla fine delle stelle. Esse risplenderanno più che la folgore nel
mezzo di un temporale.
I fiumi si ingrossano e la mia lama
sottile affetta il mondo di piatto, sfogliando le tenere erbe dell'esistenza.
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Ottobre MMX
Una zabaioniana agli antipodi
di Sara Ottolenghi
"
- Una gonna stretta e un ritardo -
I understand that I've been
asked to copy this statement
about lateness because I have
been late to class.
I realise that my kind teacher is getting me to copy this out because all
teachers care about my future. They
are trying to teach me that being
late is a sign that i am not prepared
to work and that I may not value my
education as much as I should.
I understand that my lateness could
also affect my chances of future employment as my teachers are often
asked about my puntuality at
school.
If my lateness continues when I do
have a job, I am likely to lose the job
due to my poor punctuality.
I am pleased to have this opportunityto think about he consequences
of my lateness and I will try very
hard to ensure it does not happen
again."
Pensate a tutte le volte in cui la sveglia non ha suonato, avete perso la
metro' per un pelo, o siete stati semplicemente un po' troppo lenti nel
prepararvi al mattino. Pensate a
tutte le volte in cui siete arrivati
anche solo un paio di minuti dopo il
suono della campanella della fine
della ricreazione, a causa della lunga
coda da Nando per una focaccina.
Pensate a cosa è successo: un ammonimento, una nota sul registro, o
l'obbligo di portare una giustifica
firmata dai genitori...
Ora, immaginate di ottenere semplicemente un foglio giallo, con il titolo
minaccioso "lateness detention", le
righe che ho appena riportato, e una
quindicina di linee su cui ricopiare e
firmare quella sorta di mea culpa. La
prima volta che è successo mi è
quasi scappato da ridere. Mi suonava un po' ipocrita dover dare del
"kind teacher" a chi mi aveva appena dato una punizione per aver
messo piede in classe nel momento
esatto del fatidico "DRIIN".
La verità è che non ho corso abbastanza in fretta, su per la rampa di
scale che conduce al primo, ed
unico, piano dell'edificio B del Rangitikei College di Marton, ridente
cittadina di cinquemila abitanti situata piu' o meno dall'altra parte del
mondo.
Ciao sono Sara e scrivo dalla Nuova
Zelanda, terra di pecore, kiwi,
Maori... e uniformi scolastiche.
Affrettarsi su per le scale indossando
una gonna di materiale lanoso che
scende dritta fino al ginocchio non
e' facile... Ma almeno al mattino si fa
più alla svelta: quanti di voi spendono almeno 5-10 minuti di meditazione davanti all'armadio ad
abbinare colori?
Immaginate invece di dover indossare una polo grigia unisex, un maglioncino verde scuro con lo
stemma della scuola (che, guardacaso, ha uno slogan in latino: "ad altiora"), la gonna di cui ho parlato o,
per i ragazzi, pantaloni di tela nera a
vita alta, e un paio di scarpe basse
nere.
Pazienza, alla fine ci si fa l'abitudine,
in attesa del "mufti day", nel quale,
per una volta, si è autorizzati a indossare qualunque cosa, e si ha la
possibilità di vincere un concorso
per i capelli più pazzi con in premio
un peluche e dolciumi. Dolciumi offerti dalla scuola? Ebbene sì... Vi piacerebbe ricevere un leccalecca alla
fine di una lezione di chimica? E che
ne direste di arrostire qualche marshmallow alla fiamma, all'ultima lezione di fisica del trimestre? Ed ecco
una proposta di uscita didattica: un
giro al parcogiochi sulle altalene per
11
capire il funzionamento delle leve!
Beh, come leggete ci sono anche lati
particolarmente positivi (anche se
bizzarri) in questa scuola... Indovinate un po': non sanno cosa sia
un'interrogazione. I loro test sono
solo scritti, e con una non vasta
gamma di voti: not achieved, achieved, achieved with merit, achieved
with excellence. Il sistema scolastico
è alquanto complicato, basato sui
"credits", che possono apparire simili ai nostri crediti per la maturità,
ma sono difficili da spiegare quanto
da capire. Tutto dipende dallo studente, l'unica cosa che serve per
passare l'anno sono 80 di quei punti,
aquisiti attraverso le diverse verifiche di un totale di sei materie da lui
stesso scelte. Materie che a volte appaiono stravaganti: food technology
(cooking), agriculture, engeneering,
te reo maori (lingua maori)... Ma
questa scelta implica una avventata
decisione sul proprio futuro. Una
cosa che ho sentito particolarmente
è la pressione che la scuola fa sui ragazzi per quanto riguarda il loro futuro mestiere. E molti hanno già le
idee parecchio chiare... Quanti di voi
sono altrettanto sicuri? E quanti di
voi già lavorano o lavorerebbero in
un supermercato, la mattina prima
di andare a scuola, o al pomeriggio
dopo cinque ore di lezione? Io, personalmente, sono ancora parecchio
indecisa...
Intanto, mentre lassù iniziate a piegare la schiena sui libri dopo le vacanze estive, qui mi godo un paio di
settimane di vacanze primaverili,
dopo due mesi di fresco studio invernale... Un salutone e a presto, a
chiunque abbia avuto la pazienza di
arrivare fino in fondo a questo articolo!
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Ottobre MMX
Shakespeare home-made
di Josephine Ebner
“
Chi è quel vandalo che sta ascoltando i miei sentimenti?” sulla terrazza mia sorella di dieci anni e
una sua amica stanno provando per
lo spettacolo Romeo e Giulietta.
Si sono organizzate e hanno riadattato a loro modo il copione del
grande drammaturgo inglese e stasera ci costringeranno a guardarlo.
Intanto, però, sono stata ingaggiata
come Balia-Mercuzio-Tuttofare: sono
riuscita a sfuggire alle prove al gelo,
convincendole della mia bravura
nell’improvvisazione, ma credo che le
deluderò un pochino. Le loro voci, intanto continuano a risuonare squillanti: ora vogliono delle spade per
combattere, ma credo che si dovranno accontentare di rudimentali
bastoni.
“Ora fai finta di essere Romeo e urla:
Maledetto! Ti ucciderò! ”
Non si stancherebbero mai. Urlano,
pestano i piedi per terra e si arrampicano sul tavolo che funge da balcone, cercando di travolgermi.
“Devi piangere, non ridere!” in un attimo da Giulietta diventano padri di
famiglia e tra le risate continuano le
prove.
Credo che Shakespeare sarebbe felice di vederle, di vedere come un
grande spettacolo riesce a rivivere
nei loro giochi, perché è questo che
vignetta di Diana Uvidia
un vero capolavoro riesce a fare:
dopo più di trecento anni continua a
essere rappresentato e amato, ad
emozionare le persone e a farle divertire, con attori dalla grande
espressività nei più celebri teatri o
con l’impegno e con l’entusiasmo
che due bambine riescono a mettervi.
“Non ti preoccupare Romeo: potrebbe andare peggio…”
“E come?”
“POTREBBE PIOVERE!”
Mescolano film come “Frankenstein
Junior” o “Star Wars”, trasformando
quello che volevano fosse uno spettacolo serio in un’esilarante parodia
WE WANT YOU!
Ti piace scrivere o vorresti in
qualsiasi modo partecipare al
giornalino?
Vieni a trovarci in riunione!
Ogni mercoledì dalle 14 alle 15,
appuntamento davanti a
scuola!
12
e nei momenti più sdolcinati scoppiano entrambe a ridere.
“Giulietta è morta? Dopo questo c’è
il letto di morte, no? Io faccio Romeo,
allora”
Non riesco a resistere e sbircio le
bambine. Romeo (mia sorella) è steso
per terra, accanto ad una lattina di
Redbull (il veleno) e Giulietta, appena
sveglia, chiede:
“Ma da che parte sta il cuore? Di qua,
no di qua! O Romeo, sei pallido come
il latte e il tuo cuore non batte più.
Ecco un coltello! Oh… perché ci stai
guardando?! Con questo coltello ti
ucciderò!” E mi si scagliano addosso
strappandomi la promessa che proverò almeno una volta: ora sono diventata anche Frate Lorenzo e una
misteriosa figlia di Giulietta che i medici con le avanzate tecnologie dell’epoca hanno salvato, a cui la balia
sta raccontando la storia. M’informano che ci sarà un solo spettatore,
mio zio. Le tengo un attimo a bada
sacrificando il mio iPod, prima di essere trascinata a fare le prove.
Sì, credo proprio che Shakespeare si
divertirebbe vedendoci alle prese
con il nuovo Romeo e Giulietta
home-made!
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Ottobre MMX
T he echoing green
di Alberto Galli
- Piove sul Salice Rugiada fresca di cui cibarsi
graziosa, innata
nuova vita per le piante
lieta, ferma nel tempo
cola giù
lungo le dolci lingue aeree delle nuvole
per posarsi, stanca del viaggio, sulle teneri foglie
di arbusti giovani e vigorosi.
Arda
nel mio petto di gaia ombra
il fuoco fatuo dell'insistenza
Freddo glaciale negli occhi si
scioglie,
segue le tenebre dell'eternità
ed io con loro non sono più altro
che un essere morto,
distinto tra i nessuno
e capitato per caso
nel regno del caos
disegno di Gaia Scarpellini, colore di Alberto Galli
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Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
Zabaoroscopo
Ariete
(21 marzo-20 aprile)
Amore: Studierete giapponese nell’intento di corteggiare un/una sushi-barman/woman. Il problema è che,
essendo il nipponico una lingua tonale,
“Ti amo” si pronuncia quasi come “Ti
puzza il culo”. Indovinate quale delle
due frasi rivolgerete estatici al/la vostro/a amato/a?
Scuola: Quest’anno c’è una materia mai
studiata prima: matematica! Matematica? Al classico? Che scandalo! Dover
imparare a memoria la formula dell’area del quadrato e la risoluzione di
equazioni di grado 0 vi sembra un
rubar tempo alla vostra raffinata sensibilità letteraria.
Amici: In estate avete rimpiazzato la
vostra cumpa di Quarto con un’allegra
combriccola di Baggio. Per questo motivo tra le due scoppierà una drammatica faida e voi sarete costretti a far
venire dalle più oscure banlieu parigine
Michelle Tammazlavie per sistemare
entrambe.
Toro
(21 aprile-20 maggio)
Amore: Pianificate di fare l’anima della
vostra dolce metà a pezzettini con il micidiale frullatore ultima generazione
della nonna. Purtroppo, proprio mentre
state per compiere l’efferato delitto il
vostro amore vi si presenta con una
scatola di baci perugina. Lo perdonate
e usate il frullatore per fare un budino
al bacio perugina.
Scuola: Sciogliere l’insegnante di
scienze in una soluzione 10 molare di
HCl non è né legalmente consigliabile
né rappresenta un metodo accettabile
per strappare la sufficienza nelle verifiche. Che ne dite di fare un megaposter
con la tavola periodica in cameretta e
fissarlo oziosi tutto il giorno?
Amici: Avete compromesso il rapporto
con loro intrattenendo infiammate relazioni sentimentali con chiunque vi capitasse attorno. L’intrico di corna che ne
viene fuori è talmente fitto e minaccioso che non vi resta che trasferirvi
tutti insieme in Spagna e partecipare
alla corrida.
Gemelli
(21 maggio-21 giugno)
Amore: Al vostro ineffabile lassismo
sotto ogni altro punto di vista corrisponde una intensa attività sentimentale. Tutti quei messaggini sexy
provenienti dai numeri più disparati desteranno nei vostri parenti impiccioni
l’imbarazzante impressione che abbiate
messo su un centro telefonico hard.
Scuola: Ascoltare in cuffia i paradigmi
greci recitati dalla trisavola non sembra
sortire molti effetti sul vostro profitto.
Un consiglio: per sentire i veri suoni del
greco antico, rivolgetevi a qualcuno che
l’abbia studiato fino a un po’ dopo il
1940.
Amici: Rubate al vostro migliore amico
l’ultima brioche al cioccolato rimasta da
Nando all’intervallo. Questo porterà ad
una crisi epocale del vostro rapporto
d’amicizia; comincerà un intenso carteggio via aeroplanini per dichiararvi il
vostro reciproco odio.Spagna e partecipare alla corrida.
Cancro
(22 giugno-22 luglio)
Amore: Le promesse da marinaio e le
scorregge del vostro compagno/a vi
persuadono a lasciare la strada vecchia
per la nuova e a fidanzarvi con un interessante soggetto che assomiglia un
po’ a una sfinge e un po’ ad un armadillo norvegese. Eventuali incroci a
parte, non vi pentirete della vostra
scelta.
Scuola: L’italiano può essere una materia ostica. Indisporre il/la prof scrivendo nel tema “c’è l’a” anziché “ce l’ha”
e continuando a ripetere “Ehm … Tipo
… Cioè, che, ‘nzomma … Boh …
Mmmmh …” quando siete interrogati
forse non è un buon metodo per rendervi il lavoro più facile.
Amici: Siete un filo permalosi; piega del
14
Ottobre MMX
a cura di Roberto Croci e Alesia Preite
vostro carattere questa che vi causerà
non pochi litigi. E’ proprio il caso di
aspettare fuori da scuola e picchiare il
vostro compagno di banco solo perché
ha dimenticato di lodare sperticatamente per il tredicesimo giorno di fila il
vostro giubbotto giallo fluo dell’Astyle?
Leone
(23 luglio-23 agosto)
Amore: Incontrerete il vostro primo
vero lovv imbucandovi alla Festa Reunion Dei Sette Licei Più Phighi Di Milano (il Parini è l’ottavo) in corso XXXVI
Marzo. Dopo una sanissima limonata,
concluderete che cotanta fisicità non vi
si addice, e andrete in ritiro spirituale
zen per 2 anni.
Scuola: Vi rifiutate di rispondere ai professori, in generale gli ignorate e durante le ore di latino e greco giocate a
burraco con le bidelle. Fate educazione
fisica in costume da bagno e costellate
la lavagna di caccole mentre siete interrogati in matematica. Vi spediranno talmente tante volte dal preside che prima
ancora che sia finito il trimestre sarete
pronti a laurearvi in “Storia delle tattiche militari e delle imprese belliche”.
Amici: Il vostro fetore agrodolce scoraggia chiunque dall’avvicinarvisi e le
vostre relazioni sociali stanno a zero(le
uniche sono appunto quelle dei disco
party dove la puzza di ascellazze è ontologicamente presente). Vi consigliamo di cambiarvi il maglione almeno
mensilmente e di ri(?)scoprire il fantastico uso del de-o-do-ran-te.
Vergine
(24 agosto-22 settembre)
Amore: Sul sito “www.smackkiss.<3”
trovate finalmente la vostra anima gemella. Peccato che quest’ultima risieda
in Papuasia, abbia già due consorti e al
momento sia alle prese con la stesura
del trattato “L’entomologia sui satelliti
di Giove”.
Scuola: Siete dei secchioni schifosi, lecchini e so-tutto-io. Perfino gli astri vi
Numero 1 - Anno V
Giornalismo indipendente al Parini dal 2006
giudicano antipatici e si rifiutano di raccontarci nuovamente quanto siete
bravi, diligenti e brillanti (agli occhi dei
prof. almeno).
Amici: Mariuccia Micragnosi e Val Braccinecorte dovrebbero essere i vostri
amiconi con cui ve la spassate nel
tempo libero. La loro irrimediabile tirchieria gli impedisce però anche solo di
varcare la soglia di casa (in cui stanno a
luci spente) per paura di consumare un
biglietto del tram. Non avendo altri
amici vi rassegnate a stare chiusi a casa
loro, nella triste penombra.
silicone e frequentato per un mese e
mezzo una beauty farm. Anche le sue
lezioni sono… ringiovanite e voi smettete di prestarle attenzione.
Amici: I vostri unici veri amici sono
quelli che passano con voi i tre mesi
estivi prima a Santa e poi al Forte. A Milano continuate a frequentarli, giudicando tutto il resto dell’universo
mondo troppo sfigato per essere
degno di voi.
Bilancia
(23 settembre-22 ottobre)
Amore: Non volete mettervi in gioco
perché, cè, avete paura di essere feriti.
Eppure a volte il vostro cuore quando
vedete XYZ bè... batte così forte …
Quell’sms fuggivo, quel ciao su fb alle
22.34 di giovedì 15 luglio 2010… Sì, voi
forse provate qualcosa, ma… Anche le
stelle hanno pena di voi, usciteci e
basta.
Scuola: Il vostro nuovo libretto verde
(speranza?) ha già perso la sua illibatezza, macchiato per sempre da due
voti la cui somma non supera il 5.25.
Consigliamo di rifarvi con un dignitoso
¾ nella verifica dei verbi di latino. Auguroni!
Amici: Vi hanno bucato le gomme
della bici per la duecentosessantottesima volta e di nuovo hanno urlato davanti a tutti che puzzate orrendamente.
Per non parlare dei versi osceni che
fanno ogni volta che siete al telefono
con vostra madre… Non pensate sia
ora di cercarvi qualcun altro?
Amore: L’unico ente a cui potete rivolgere questa dolce parolina è il vostro
cuscino. Qualche volta azzardate addirittura un sussurro romantico agli spigoli dei tavoli e all’orologio della cucina,
ma niente di più. In compenso prozia,
mammina e compagna di banco bimbaminkia vi chiamano, nell’ordine, zuccherino, amoruccio e teso-love.
Scuola: Il vostro medico vi ha diagnosticato un’acutissima forma di scolastofobia. Solo la visione a distanza del
Parini vi provoca urti di vomito, ansia e
attacchi di panico. Così, assumete un
precettore e continuare i vostri studi
alla maniera degli antichi.
Amici: Se non sono belli, o meglio
“fighi”, non li volete. Se non sono simpatici, divertenti e brillanti, non vi vanno
bene. Se non sono svegli, acuti e furbi,
vi annoiano. Purtroppo non esiste nessuno con tutte queste caratteristiche.
No, nemmeno voi. Altrimenti non passereste tutti gli intervalli a fare disegni
sul banco nell’aula vuota…
Scorpione
(23 ottobre-23 novembre)
Amore: Vi sarete pure illusi con telefilm
a gogò, ma sono quasi tre anni e
mezzo che sbavate dietro a quello\a
della classe accanto e che lui/lei vi trattano come un qualcosa di
fastidioso\inesistente. L’amore platonico è bello… ma fino a un certo punto!
SVEGLIATEVI!
Scuola: La prof. Genoveffa Pifferlenghi
durante l’estate si è fatta un lifting facciale, si è sottoposta a quattro chirurgie
estetiche, ha ingerito massicce dosi di
Sagittario
(23 novembre-21 dicembre)
Capricorno
(22 dicembre-20 gennaio)
Amore: Il vostro fisico vi fa assomigliare
a un mutante focomelico. Sperare nelle
vostre doti intellettuali, poi, è ottimistico al punto di toccare la follia. Vi consigliamo un corso di recitazione
comica; di voi si potrà così dire il classico: “Almeno è simpatico/a”.
Scuola: Il colore rosso del nuovo libretto delle assenze è evidente testimonianza della deriva maoista della
presidenza. Fatto vostro l’habitus mentale rivoluzionario, vi darete a bigiate
settimanali, se non mensili, al grido di:
“Alla riscossa, bandiera rossa!”.
Amici: E’ ancora troppo presto per prostrare le finanze familiari andando a
15
Ottobre MMX
qualunque genere di corsi extrascolastici, che peraltro rappresentano la vostra unica forma di socialità. Passate
quindi tutti i pomeriggi a fare il tè alla
nonna Peppona Schifanoia.
Acquario
(21 gennaio-19 febbraio)
Amore: Mancate decisamente di esperienze concrete sull’argomento, che
tenterete di colmare comprando quintali di manga pornografici. Peccato
però che questo tipo di riviste glissi
sempre sui particolari più scabrosi, che
voi bramate di sapere.
Scuola: Coinvolti in numerosi progetti
extrascolastici quali siete, oramai siete
in totale osmosi con l’ambiente scolastico. I bidelli stanno per chiedervi ufficialmente di entrare a far parte
dell’allegra ciurma, e il Preside vi avanzerà formale richiesta di fare da tappezzeria.
Amici: Le vostre serate ai Chentri Sochali passano in un nonnulla, tra una
frizzante sbronza al Leonka e una Disko
Dens-Spakkadibbrutto anni ’87 al Kantiere. Peccato che ogni volta verso mezzanotte vi rendiate conto di essere
completamente soli e senza i 123 euro
sul portafoglio.
Pesci
(20 febbraio-20 marzo)
Amore: Le vostre vicende sentimentali
sono intricate come non mai. Nemmeno voi capite se avete una relazione,
e soprattutto con chi. Non preoccupatevi! L’uragano Yu-Fang spazzerà al
suolo l’intero Giappone, uccidendo
l’amico/a della chatline hot che chiamavate così spesso.
Scuola: Fregarvene palesemente di
ogni lezione sortisce un certo effetto.
Adesso siete i sorvegliati speciali di tutti
gli insegnanti, compresa quella di religione, che vi vogliono tutti al primo
banco nelle loro ore. Morale della favola: quando non volete stare attenti,
dormite ad occhi aperti e basta.
Amici: Periodi di noia mortale vi attendono, in compagnia della cognata del
maestro di pianoforte e del suo gruppo
di ricamo. Frequentandoli di più, però,
comincerete ad appassionarvi, vestendovi anche voi con fantastici pizzi rosati.
Concorso Nazionale di
Letteratura Fantascientifica “Giulio verne”
- ii Edizione a cura di Alberto Galli
«Promotrice attiva nella divulgazione della Fantascienza, l’Associazione Culturale Giulio Verne (www.associazionegiulioverne.it) realizza il Concorso per contribuire alla diffusione della letteratura fantascientifica e dare spazio agli
scrittori di fantascienza famosi o meno.
I racconti risultati vincenti e i piazzati (primo, secondo, terzo classificato e premio speciale della Giuria) saranno
inseriti in un Volume che sarà pubblicato da un editore professionista.
Inoltre La Vallisa, rivista di letteratura e altro, pubblicherà l'opera di un autore giovane (che non abbia compiuto 25
anni al 31/12/10) prescindendo dall'esito del concorso. Questo permetterà a un giovane esordiente o a un giovane
autore di essere pubblicato su una rivista prestigiosa.
Dunque un grande Concorso per un grande tema, la Fantascienza, in grado di far sognare i lettori di oggi e ispirare
gli scienziati del futuro.»
I racconti dovranno avere i seguenti REQUISITI:
1. lunghezza minima 10 cartelle e massima 30;
2. in formato Microsoft Word in caratteri tipografici classici (Times New Roman o Verdana), dimensione del carattere
12 e senza elementi personalizzanti (cornici, disegni o altro) e un numero massimo di 2000 battute (spazi compresi)
a cartella;
3. essere scritti in lingua italiana;
4. essere inediti;
5. trattare argomenti di fantascienza;
6. ammesso un solo racconto per autore;
7. essere accompagnate da una dichiarazione il cui autore afferma che il proprio racconto “non è mai apparso in
qualsiasi forma su pubblicazione edita da una casa editrice di qualsiasi natura”. Il modello della dichiarazione d'inediticità si trova nel file, “Modulo Iscrizione 2 Edizione”, reperibile in questo pacchetto zippato. Le opere che non saranno accompagnate da tale dichiarazione, non saranno accettate.
Le opere dovranno essere inoltrate all'indirizzo di posta elettronica: [email protected] inserendo nell'oggetto della e-mail la dicitura "2° Concorso Letterario Nazionale di Fantascienza "GIULIO VERNE". Il materiale deve
giungere entro e non oltre le ore 24:00 del 31 Dicembre 2010.
La partecipazione al Concorso Letterario “Giulio Verne” è aperta a tutti, e non è richiesta nessuna quota di partecipazione né tassa di iscrizione.
Il primo classificato riceverà un premio di 500 euro. Maggiori informazioni su www.levantecon.it, o alla mail [email protected]
Grazie a...
Alla scuola, che ci fornisce i fondi per andare avanti a stampare, e in particolare alla Segreteria d’Istituto.
A redattori e collaboratori: Elisa Aliverti Piuri, Francesca Chiesa, Martina
Cioffi, Roberto Croci, Josephine Ebner, Alberto Galli, Stefano Ghezzi, Sara
Ottolenghi, Giacomo Paci, Alesia Preite, Gaia Scarpellini, Diana Uvidia, Dario
Vaccaro, Maria Sole Venanzi, Camilla Zoppolato.
A tutti i nostri lettori ed i nostri fan, senza i quali questo giornalino non
avrebbe ragion d’essere!
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Numero 1 - Liceo Parini