Nuova centralità del consumo Sostituisce la vecchia centralità della produzione La dimensione economica del consumo è affiancata da valenze sociali, semiotiche, antropologiche La fisicità delle merci va dissolvendosi nelle marche, in valori intangibili, segnici, di comunicazione 21/12/2015 1 Societing • • • • • Relazione Partnership, co-creazione Esperienze Mobilitazione dei sensi Estetica come dimensione della qualità Neocomunità, Tribù, social network Le generazioni 21/12/2015 2 Societing • • • • • • Many to many Etica come vocazione Slowliving Domanda di autenticità Il recupero del passato Rifondazione del marketing 21/12/2015 3 Marketing estetico-sensoriale • La mobilitazione dei sensi e del bello come dimensione della qualità • Emozioni e polisensualismo • Vista: modelli di bellezza • Olfatto: aroma, profumo (fiori di Bach, aromaterapia); Thomas Pink diffonde nel suo negozio di camicie, a Londra, fragranze di biancheria pulita 21/12/2015 4 Marketing estetico-sensoriale • Toccare vuol dire conoscere (Aristotele) • Abbigliamento, tessuti, ma anche ortofrutta, prodotti igienico-cosmetici, arredo, packaging. • Cruscotto, sedili di un’automobile • Anima del prodotto, se esprime delle buone vibrazioni 21/12/2015 5 Marketing estetico-sensoriale • La dimensione sonora della marca • Suonerie/colonne sonore dei cellulari, musiche e canzoni della pubblicità • La musica trasmette i valori e la filosofia della marca • Il sapore delle merci: la contaminazione e l’ibridazione stanno diventando la regola della società postmoderna 21/12/2015 6 Altri tipi di marketing • Marketing tribale: fan, collezionisti, simpatizzanti, habitué, conoscitori, trovano in una marca o in una pratica di consumo il fattore di aggregazione • Marketing multiculturale e subculturale (o degli stili di vita); ha preso cittadinanza nelle proposte di moda, ma esotismo più che comprensione culturale 21/12/2015 • Marketing esperienziale 7 Marketing etico • Pressione di tutti gli stakeholder verso una progressiva eticizzazione dei comportamenti d’impresa; diffondersi del dibattito sulla responsabilità sociale d’impresa • La dimensione di significato è sempre più importante per cui occorre dialogare con gli attori sociali; i mercati diventano conversazioni dove lo scambio di segni e linguaggi è tra pari 21/12/2015 8 Marketing etico • Imprese proattive con approccio destrutturato, realtà genuine, modernità • Imprese reattive ‘a progetto’, di grandi dimensioni, clonazione di strategie già esistenti, causa del parziale fallimento del marketing etico • Imprese proattive con approccio strutturato, tipiche della società postmoderna, partono dalle esigenze etiche espresse dalla società 21/12/2015 9 Marketing etico • Investimento sul lungo periodo • Aumento della consapevolezza sul reale significato di etica • Tripla responsabilità: sostenibilità economica, promozione sociale, tutela ambientale • No al ‘tingere di etica’ la propria attività • Logica di processo più che di progetto 21/12/2015 10 Connected marketing • L’e-consumer è: • Nomade (cybernauta), eclettico (multicanalità), selettivo (comparazione), competente, sensibile al prezzo, cittadino del mondo, critico, pretende sempre più servizi, è al centro di un reticolo di nuovi rapporti interpersonali e di relazioni amicali, forme di aggregazione sconosciute negli ambienti fisici 21/12/2015 11 Connected marketing • • • • Distribuire gratis servizi utili Puntare su nuovi formati on line Interagire veramente Non avere timore nel distribuire le informazioni sulla marca in canali che non si possono controllare • Puntare sulla banda larga e su rich media •21/12/2015 Fidelizzazione attraverso vari canali 12 Gli strumenti del web 2.0 • E’ tutto l’insieme delle applicazioni on line che permettono un’elevata interazione tra sito e utente • Il concetto essenziale che accomuna gli strumenti del web 2.0 è la possibilità per un membro che fa parte di una comunità di allargare la propria cerchia di amici invitando altri membri appartenenti o meno alla comunità. 21/12/2015 13 Profilo degli utenti • Creatori (blog o articolo almeno una volta al mese) • Critici (reagiscono ai contenuti di altri) • Collezionisti (memorizzano i tanti dati) • Socievoli (social network) • Spettatori (fruiscono di quanto prodotto) • Inattivi (non interagiscono) 21/12/2015 14 Word of mouth • La forza del passaparola: la voce del consumatore • Beneficio consumer - to - consumer e consumer - to - marketer • Processo naturale e genuino • I consumatori parlano di prodotti, brand e servizi di cui hanno avuto esperienza 21/12/2015 15 Word of mouth • Impatto maggiore: • Prodotti hi-tech e/o prodotti a costi elevati (cellulari, auto, computer) • Decisioni ad alto costo di trasferimento o per nuove esperienze (cambiare gestore telefonico, vedere un film al cinema) • Prodotti innovativi • Raggio di diffusione, credibilità, rapidità • Creator, sender, receiver 21/12/2015 • 16 Buzz marketing • Utilizzo di intrattenimento o notizie di alto profilo per far parlare le persone della marca. • A differenza del passaparola non si attiva autonomamente ma innesca attività di marketing on-line e offline, al fine di ottenere un effetto di propagazione del rumore 21/12/2015 17 Buzz marketing • Si basa sulla forza degli opinion leader, che grazie al loro carisma e alla loro autorevolezza, riescono a stimolare il confronto di un gran numero di individui. • Aumentare la notorietà del sito, gli accessi a un sito. • Il call-to-action non si riferisce al solo comportamento d’acquisto ma può riferirsi alla partecipazione ad un evento, ad un concorso. 21/12/2015 18 Buzz marketing • Buzz ambassador: utente appassionato ed esperto di un determinato settore designato come portavoce del brand, dopo un briefing da parte del team marketing di prodotto. • Presentazione del servizio, scambio di informazioni tecniche sul prodotto, raccolta pareri, aiuto relativo all’utilizzazione, conversazioni inerenti l’universo del prodotto (social good, ecosostenibilità) 21/12/2015 19 Buzz marketing • • • • Blog Buzzh Test di prodotto Anteprima di informazioni Viral marketing: utilizza i meccanismi di propagazione tipici dei virus, entità che si auto-propagano in modo esponenziale, generando ‘epidemie’ 21/12/2015 20 Buzz marketing • Un oggetto virale si propaga se veicola il messaggio in un modo ritenuto rilevante per gli utenti, che lo vedono come ‘valuable’ • Fornisce il messaggio in modo che le persone siano incoraggiate a condividerlo con altri • Gratuità del contenuto • Attirare l’attenzione del maggior numero di persone con video, programmi, giochi, servizi mail gratuiti, servizi personalizzabili 21/12/2015 21 Buzz marketing • • • • • • Studi di caso: Renault Ford Fiesta Save the children Barilla Sony Ericsson 21/12/2015 22 Vendere contenitori privi di contenuto: il Flow Market • E’un negozio che vende concetti astratti in confezioni sottovuoto acquistabili per pochi euro. • Le confezioni rimandano il loro significato a un contenuto che non è tangibile perché è immateriale. • Il vero veicolo di comunicazione sono le etichette presenti sui prodotti 21/12/2015 23 Vendere contenitori privi di contenuto: il Flow Market • 2004 Copenaghen, poi Seul, Shangai, Taipei, New York, successo di pubblico • “Il buon designer deve essere un bene per voi, per gli altri, per la natura” • I veri bisogni dell’uomo sono qualcosa di più profondo e spirituale dell’oggetto di consumo • I consumatori diventano attori 21/12/2015 24 Vendere contenitori privi di contenuto: il Flow Market • Teoria filosofica di crescita sostenibile • 40 diversi prodotti divisi in tre categorie: Flusso individuale, collettivo e ambientale • “Sbalzi d’umore”, “Libertà dalle dipendenze”, “Sparizione dell’obesità” • “Tolleranza”, “Produzione senza sfruttamento” • “Energia rinnovabile”, “Acqua pulita” 21/12/2015 25 Vendere contenitori privi di contenuto: il Flow Market • E’ comunque un brand commerciale • Marca con i suoi valori, il suo posizionamento sul mercato, i suoi prezzi e la sua comunicazione • E’ on line anche un servizio di e-commerce • Business etico: operazione consumistica che ha l’intento di liberarci dal consumismo 21/12/2015 26