ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI NOTIZIE Via P. Cuzzetti, 15 - 25136 Brescia Tel. 030.2001836 - Fax 030.2092793 - Cell. 336.576040 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.abiweb.it Affiliata Socio “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) Art.1, comma 2, DCB BS” Filiale di Brescia. Tribunale di Brescia N. 11/1990. Direttore Responsabile: Gianmarco Caldera Tipografia Com & Print - Brescia “Federazione Nazionale Italiana La Casa di Evo” & “Registro Nazionale Italiano Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche” LA FEDERAZIONE Con “La Casa di Evo” installatori al centro del sistema Il 22 Novembre 2014, in Italia si sono costituite due realtà nazionali con lo scopo di tutelare gli installatori Idraulici ed Elettrici nella loro attività quotidiana: la “Federazione Nazionale Italiana La Casa di Evo” e il “Registro Nazionale Italiano Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche”. La Federazione La Casa di Evo è presieduta dal bresciano Armando Dioni. Scopo di La Casa di Evo è incentivare ogni iniziativa finalizzata alla tutela ed alla valorizzazione dell’attività delle imprese di istallazione e manutenzione di impianti Idraulici ed Elettrici, così come definite dalla Legge 05 Marzo 1990, n°46 e dal Decreto Ministeriale 22 Gennaio 2008, n°37. La Federazione , nata ufficiosamente il 18 Ottobre 2013, ed è composta attualmente a livello nazionale dalle seguenti Associazioni: ABI (Brescia), ACTIF (Formia), AFI‐GE (Genova), AFIT (Chiavari), A.I.M.I. (Roma), UPILG (Torino), LAA (Crema). Le associazioni rappresentano un numero complessivo di circa 700 imprese per un totale di 2100 operatori del settore. Il direttivo della Federazione, composto da 11 persone, è stato eletto il 22 Novembre 2014 ed è così composto: presidente Dioni Armando (ABI Brescia), vice presidente Speroni Cesare (A.I.M.I. Roma), segretario Salvai Mario (AFI‐GE Genova). I consiglieri sono: Boitano Fabrizio (AFIT Tigullio), Colasanti Mario (A.I.M.I Roma), Doldi Gianpaolo (LAA Crema), Leone Biagio (AFI‐GE Genova), Miressi Elio (UPILG Torino), Sanguineti Giancarlo (AFIT Tigullio) , Zanello Luca (UPILG Torino) , Zanoni Alberto (ABI Brescia). Collegio dei Probiviri: Altamura Vito (ACTIF Formia), Bertucci Enrico (AFIT Tigullio), Parigi Alessandro (AFI‐ GE Genova). Collegio dei Revisori: Sita Fausto (A.I.M.I Roma), Caldera Gianmarco (ABI Brescia), Zignaigo Gianluigi Giuseppe (AFIT Tigullio). Il direttivo si riunisce ogni Giovedì, in videoconferenza per confronti tempestivi di interscambio con lo scopo di mantenere una continuità collaborativa per il raggiungimento di obiettivi comuni. Uno dei motivi principali che ha portato alla nascita della Federazione è cercare di offrire all’installatore impiantista, idraulico ed elettrico, strumenti che gli consentano di cambiare il suo approccio operativo, ovvero utilizzando strumenti tecnologicamente all’avanguardia per realizzare impianti conformi alle norme di sicurezza, funzionali nel tempo e con ridotto consumo energetico, pertanto un impiantista “EVOluto” (da qui Casa di Evo). Il percorso di crescita e formazione continua è fondamentale per poter creare operatori del settore sempre più qualificati in grado di affrontare un mercato del lavoro in continua evoluzione, e pertanto limitare la presenza di installatori con scarsa professionalità che interpretano le norme mentre l’installatore EVOluto le applica. Nel corso del primo anno sono state numerose le iniziative e gli incontri effettuati su tutto il territorio nazionale, tra cui le più importanti la partecipazione alla mostra convegno Expocomfort di Milano, durante la quale si è svolto anche il primo convegno nazionale italiano degli idraulici, e la partecipazione alla Proenergy di Bari. Il prossimo evento a livello nazionale sarà la presenza della Federazione e del registro ad EmarLeb al Parco dell’autodromo di Monza, vetrina nazionale per la sicurezza e le emergenze, poi ci sarà la presenza sempre congiunta al SAIE 2015 a Bologna (Salone internazionale dell’industrializzazione Edilizia) dove il mondo dell’edilizia e dell’impiantistica si uniscono per creare una vetrina più consona al mercato attuale. IL REGISTRO Una tutela concreta per il responsabile tecnico Il mondo dell’impiantistica e della manutenzione è cambiando anche per la crisi economica. Questo porta, per essere competitivi e misurarsi con il mercato non sempre corretto e trasparente, a lavorare con capacità affinate e con un occhio attento alla clientela e ai mutamenti tecnologici, legislativi e normativi. Per questo il 22 novembre 2014 Abi, Actif, Afi‐Ge, Afit, A.i.m.i., Upilg, Laa, hanno dato vita al “Registro Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche”, associazione aperta ai responsabili tecnici di impresa installatrice e manutentrice degli impianti posti al servizio degli edifici in conformità al D.M. n.° 37 del 22 gennaio 2008. Ecco il primo consiglio direttivo: presidente Speroni Cesare (A.I.M.I Roma), vice Presidente Colasanti Mario (A.I.M.I. Roma), tesoriere Sita Fausto (A.I.M.I. Roma), segretario Zanoni Alberto (ABI Brescia). Consiglieri: Boitano Fabrizio (AFIT Tigullio), Doldi Gianpaolo (LAA Crema), Leone Biagio (AFI‐GE Genova), Miressi Elio (UPILG Torino), Salvai Mario (AFI‐GE Genova), Sanguineti Giancarlo (AFIT Tigullio), Zanello Luca (UPILG Torino). Collegio dei Probiviri: Bertucci Enrico (AFIT Tigullio), Caldera Gianmarco (ABI Brescia), Zignaigo Giuseppe (AFIT Tigullio). Comitato Scientifico: Dioni Armando (ABI Brescia), Doldi Gianpaolo (LAA Crema), Miressi Elio (UPILG Torino) Il Registro è un’alternativa. L’obiettivo è tutelare e valorizzare le figure dell’idraulico e dell’elettricista, dare ai responsabili tecnici una univocità di comportamento come ad esempio informare il cliente finale sullo stato del proprio impianto in merito a: sicurezza, rispondenza alla legislazione e alla normativa vigente, efficienza energetica, stesura rapporti di verifica riportati nelle normative di settore. Univocità di comportamento vuol dire inoltre che i responsabili tecnici iscritti al Registro redigono e propongono al cliente finale preventivi: chiari, dettagliati, con tutte le informazioni sui materiali, le norme applicate per la realizzazione dell’impianto e al rilascio della documentazione tecnica a lavoro ultimato. Attenzione anche alla professionalità dei tecnici, ottenuta partecipando agli incontri formativi e informativi organizzati dal “Registro Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche” con conseguente rilascio di “crediti formativi”. VITA ASSOCIATIVA Censimento Anno solare 2015 Tempo fa Vi avevamo inviato un questionario per il censimento delle “potenzialità” ABI, ma purtroppo le risposte non sono state sufficienti per poter, con buona approssimazione, determinare le nostre dimensioni. Il questionario è e resterà ANONIMO e i “dati sensibili” sono FACOLTATIVI, come pure potrete eventualmente tralasciare la compilazione di qualsiasi altra sezione, ma vi PREGHIAMO di rispondere per poter esibire alle altre Associazioni della Casa di EVO il nostro primo passo verso la quantificazione del PESO della famiglia degli installatori. A giorni, i possessori di e-mail riceveranno nuovamente il questionario e come già chiesto ……… aiutateci ad aiutarvi. LETTERA AGLI ASSOCIATI Cari associati e colleghi, permettete che mi presenti, sono Bertoli Pierangelo, il responsabile per questo triennio della commissione Preziario ABI (Settore Idraulico). Informo che è stata da poco pubblicata l’ edizione 2015-1 del “Preziario manutenzione opere da idraulico ed elettricista” aggiornato e ampliato nelle sue voci. Un anno, questo, ricco di incontri, di aggiustamenti e correzioni da parte di una commissione attenta che lo ha aggiornato ai tempi attuali, sempre più evoluti e frenetici: uno strumento importante dell’associazione che ha permesso a tanti di avere un punto di riferimento in una giungla di prezzi. Siamo tutt’oggi ad incontrarci nuovamente per portare avanti quello che riteniamo un progetto che ci permetterà una moltitudine di combinazioni tali da poter essere usato nella maggior parte delle situazioni lavorative. Siamo aperti a qualsiasi Vostro consiglio e/o critica perché il preziario non è solo dell’Associazione, ma è di tutti. Fiduciosi che il nostro impegno possa esserVi d’aiuto, a nome di tutta la commissione Idraulica ed Elettrica, colgo l’occasione per augurarvi Buon Lavoro. Cordiali Saluti. Bertoli Pierangelo Le Commissioni Preziario (Opere Idrauliche) Bertoli Pierangelo Belleri Angelo Bonometti Riccardo Cuel Omar Fogliata Marino Macobatti Davide Masserdotti Alessio Zanoni Alberto (Opere Elettriche) Archetti Marco Barbieri Angelo Meriti Giovanni RACCORDI D. Per impianti superiori ai 35 kW il D.M. del 12 aprile 1996 all’art. 5.3.1 recita: 5.3.1Tubazioni in acciaio a) l’impiego di giunti a tre pezzi è ammesso esclusivamente per i collegamenti iniziale e finale dell’impianto interno; ………… omissis d) tutti i raccordi ed i pezzi speciali devono essere realizzati di acciaio oppure di ghisa malleabile; quelli di acciaio con estremità filettate o saldate, quelli di ghisa malleabile con estremità unicamente filettate; Per impianti a gas per uso domestico e similari alimentati dalla rete di distribuzione la norma UNI 7129-1:2008 all’art. 4.3.1.1.1 precisa che le giunzioni per tubi di acciaio devono avere l’estremità filettata conforme alla EN 10226-1 e 2 (ex ISO7/1), non fa alcun richiamo sulla tipologia del materiale del raccordo. Da quanto sopra posso dedurre che: 1- Per impianti superiori ai 35 kW i giunti a 3 pezzi sono limitati a n° 2; 2- Per impianti superiori ai 35 kW il materiale dei raccordi e dei pezzi speciali deve essere acciaio o ghisa; 3- Per impianti inferiori ai 35 kW i raccordi devono avere filetti UNI 10226-1e 2; Alla luce di quanto sopra esposto, in Italia, è ammesso l’utilizzo di raccordi in ottone in abbinamento al tubo di ferro per impianti a gas ? R. La UNI 11528:2014 “Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW. Progettazione, installazione e messa in esercizio” non specifica dettagliatamente nelle tubazioni in acciaio per raccordi e pezzi speciali, come il D.M. 12-04-1996, la tipologia dei materiali da utilizzarsi. All’art. 5.3.1 Materiali. Generalità dice genericamente: I materiali utilizzati per la realizzazione degli impianti a gas oggetto della presente norma, devono fare riferimento a norme tecniche di prodotto e dichiarati idonei dai fabbricanti nonché, ove applicabile, devono essere conformi a quanto previsto dalla legislazione vigente in materia. Pertanto bisognerà richiedere quando si acquistano i raccordi in ottone un certificato di omologazione del prodotto che ne attesti l’idoneità per gli impianti a gas. All’art. 5.4.1 Criteri generali di posa dell’ impianto interno. Generalità. prospetto 7b Prescrizioni per la posa dei raccordi Raccordi Acciaio inossidabile, rame e Tipo di posa sue leghe, ghisa malleabile Acciaio non legato ………… omissis ………… omissis Posa a vista o in canalette all’interno dell’edificio Nessuna prescrizione particolare Nessuna prescrizione particolare Il D.M. 12-04-1996 prevedeva soltanto tubazioni in acciaio, rame e polietilene. La UNI 11528:2014 all’art. 5.3.3 Tubazioni elenca. Le tubazioni che costituiscono la parte fissa dell’impianto possono essere di: • acciaio; • rame; • polietilene; • multistrato; • PLT.CSST; • altro materiale purché idoneo all’uso del gas, in conformità alla norma di prodotto pertinente. Riassumendo: • I giunti a tre pezzi sono consentiti solo due, all’inizio ed alla fine per gli impianti superiori ai 35 kW. • I raccordi devono essere con filetti secondo UNI EN 10226-1-2-3:2006 (ex UNI ISO 7-1). • Il materiale omologato e certificato idoneo dal costruttore può essere usato. N.B. Il Ministero dell’Interno con circolare dell’ 8 maggio 2014 precisava che “nelle more dell’aggiornamento” (D.M.) e della “significativa evoluzione tecnologica nel settore impiantistico” impianti comunque eseguiti secondo le norme UNI (11528) “individuano la regola dell’arte”. Ricordiamo inoltre che la UNI 11528:2014 Impianti a gas di portata termica maggiore di 35 kW (con pressione non maggiore di 0,5 bar) prevede: art. 5.3.3.1.2 • Per diametri superiori a DN 50 ( 2”) non sono consentite le giunzioni filettate. Nella UNI 9034:2004 Condotte di distribuzione del gas con pressione massima di esercizio minore o uguale a 5 bar è prescritto: art. 5.1.2 Le giunzioni dei tubi, dei raccordi e dei pezzi speciali e delle valvole deve essere realizzata in alternativa: ………. Omissis • filettatura per accoppiamento a tenuta sul filetto, avente caratteristiche non minori di quelle Prescritte dalla UNI ISO 7-1 ( attualmente sostituita dalla UNI EN 10226-1-2-3:2006 ), normalmente solo per giunzioni non interrate su condotte di diametro non maggiore di 88,9 mm ( DM 50 = 3”) QUESITI Dichiarazione di Rispondenza D. La mia Ditta, di cui ero e sono il responsabile tecnico, dopo 4 anni di Ditta Individuale (“ROSSI”), da 3 anni è ora diventata una s.r.l (“ROSSI s.r.l.”). Posso io compilare la Dichiarazione di Rispondenza essendo richiesto “ … un soggetto che ricopre, da almeno 5 anni il ruolo di responsabile tecnico ….” ? R. Certamente si. Il legislatore ha voluto puntualizzare con “per almeno 5 anni” che il “professionista” o il “responsabile tecnico” avessero esperienza di almeno 5 anni in tale ruolo, senza dettagliare se in modo continuativo e/o presso la stessa struttura, preoccupandosi giustamente invece di evidenziare che tale esperienza sia “operante nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione”. Dichiarazione di Conformità canna fumaria. D. Sono stato chiamato ad installare un caminetto stagno, acquistato dall’utente, che mi ha richiesto anche l’esecuzione della canna fumaria e la sua certificazione. Posso farlo ? Serve un progetto ? R. Non serve alcun progetto e certamente può essere da te eseguito essendo un installatore iscritto alla CCIAA ed abilitato alla lettera c) del D.M. 37:2008 che prevede esplicitamente … opere di evacuazione dei prodotti della combustione …. La certificazione da rilasciare è la normale Dichiarazione di Conformità nella quale verrà disegnato l’impianto camino con la canna fumaria, dettagliando e elencando tutti materiali che sono stati utilizzati e che devono essere marcati CE e conformi all’uso richiesto, come risulta dalla Placca Identificativa rilasciata applicata alla base del camino stesso, rispettando e citando la UNI 10683. Ricordiamo inoltre che è obbligatorio rilasciare un libretto di manutenzione per l’impianto da te eseguito, dove evidenzierai l’obbligatorietà della manutenzione della canna fumaria rispettando la periodicità prescritta. Documentazione interventi di manutenzione D. In un intervento di manutenzione su una caldaia murale da 24 kW ho dovuto sostituire il vaso espansione. Una volta sul vecchio libretto di impianto registravo l’operazione nella scheda 9 oltre che descriverla nelle Osservazioni dell’allegato G. Come devo comportarmi con i nuovi documenti ? R. Nel Rapporto di controllo 1A (gruppi termici) nelle osservazioni, come prima, si deve descrivere l’intervento effettuato; nel libretto di impianto di climatizzazione nella scheda 12 si dovrà segnare la data dell’intervento allegando il Rapporto di cui sopra. Rubinetto di intercettazione generale D. In un condominio è stata eseguita la rete gas che entra direttamente nell’appartamento con tubo di rame sottotraccia raggiungente il sottolavello in cucina dove è installato il rubinetto di intercettazione generale per poi alimentare i fornelli e la caldaia, muniti dei rispettivi rubinetti. Sono stato incaricato di richiedere l’allacciamento del metano e non mi pare a norma quanto esistente. Non volendo rompere il pavimento e la parete del soggiorno dove entra la tubazione, posso intercettare all’esterno la rete e con tubazione a vista installare il rubinetto di intercettazione generale con chiave, essendo ubicato in parti non di esclusiva pertinenza, e tornare a raccordarmi all’impianto esistente ? R. La UNI 7129-1:2008 all’art. 4.4.1.11 dice: Se il gruppo di misura (contatore) o il punto d’inizio non è ubicato all’interno dell’alloggio, o in spazi di esclusiva pertinenza dell'alloggio stesso (balconi, cortili, giardini, ecc.) deve essere installato un dispositivo di intercettazione generale in uno dei luoghi sopra indicati. Tale dispositivo deve essere in posizione accessibile. Letteralmente secondo quanto sopra descritto, la norma non prevede esplicitamente la soluzione che si vuole adottare, ma raggiungendo lo scopo che si vuole prefiggere, può essere attuata per analogia; la stessa UNI 7129-1:2008 nella stessa situazione infatti stabilisce: art. 4.1 Punto d’inizio La possibilità di manovra del dispositivo di intercettazione che costituisce il punto di inizio deve essere limitata esclusivamente all’utente interessato. A tale scopo, se necessario, si ritengono idonei rubinetti con chiavi …. Tale soluzione pertanto è a norma. ex impianto > 35 kW D. In una piccola palestra mi hanno chiamato per sistemare una caldaia a gas da 45 kW per il riscaldamento ed un bollitore a gas per la produzione di acqua calda sanitaria. A conti fatti, per un ridimensionamento della struttura, ho verificato che con un generatore ad alto rendimento della potenzialità inferiore ai 35 kW, riuscivo a sopperire alle attuali necessità del riscaldamento e alle esigenze di acqua calda sanitaria. L’impianto esistente aveva un progetto, firmato da tecnico abilitato riguardante sia il riscaldamento che ex ISPESL che per la rete gas. Posso come responsabile tecnico della mia Ditta progettare il tutto e che comunicazioni devo dare ? R. Accertato che le attuali potenzialità in gioco sono soddisfatte dal nuovo generatore di calore inferiore a 35 kW, lei può progettare e dimensionare il tutto. Bisognerà rottamare al CURIT la vecchia caldaia e darne comunicazione con l’installazione del nuovo generatore. La stessa comunicazione dovrà essere inviata all’ INAIL per quanto concerne la pratica ex ISPESL ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI Via Paolo Cuzzetti n° 15 - 25136 Brescia - Tel. 030-2001836 Fax 030-2092793 www.abiweb.it - e-mail: [email protected] - C.F.80046810174 - P.I. 03571250178 e Corso Pratico Durata ore 3:00 Sede del corso: ABI - Via Paolo Cuzzetti, 15 - Brescia Il corso pratico è volto a fornire agli installatori e manutentori: • indicazioni circa procedure e modalità per rilevare le misure necessarie a redigere il rapporto di controllo di tipo 2 del nuovo libretto di impianto • istruzioni operative circa l’utilizzo delle attrezzature/strumenti di misurazione per il controllo e la verifica del gruppo frigo/pompa di calore • conoscenze di base sul funzionamento delle attrezzature/strumenti di misurazione (manometri, termometri, multimetri ecc.) Il corso, essendo di formazione pratica, si svolgerà con un numero massimo di 10/12 partecipanti e si ripeterà due volte nell’arco di una giornata. Chi fosse interessato è pregato di compilare il modulo e restituirlo via fax 030 2092793 oppure via e-mail [email protected] In seguito sarà contattato per la comunicazione della data e dell’orario del corso. Costo: □ Socio ABI € 75,00 □ Non Socio ABI € 100,00 MODULO DI ADESIONE: Ditta ………………………….............................…………..……....……………....................…… P.I. ……...………..........................……..…… Via …………………………….……................................................…… Cap ……….………. Comune ………..............…………… Telefono ………….………....….....................…… E-mail: …...…………….....………....................................………………………… Partecipanti: Sig……....................……….…………………………......….................. Sig……………...............................…………………………......….... Sig……....................……….…………………………......….................. Sig……………...............................…………………………......….... SI AUTORIZZA, ai sensi del D.Lgs 196/2003 il trattamento dei dati contenuti nella presente dichiarazione esclusivamente nell’ambito e per i fini istituzionali dell’Ente. Data............................................ Firma …………………………………………………… ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI Via Paolo Cuzzetti n° 15 - 25136 Brescia - Tel. 030-2001836 Fax 030-2092793 Alla luce della circolare dell’Agenzia delle Entrate n° 14/E del 27/03/2015, ABI organizza l’incontro riguardo le nuove fattispecie del REVERSE CHARGE il giorno 7 maggio alle ore 18:00 presso la Sede ABI - Via Paolo Cuzzetti, 15 – Brescia • Verranno trattati i seguenti argomenti: estensione del reverse charge nell’ambito del settore edile e dei settori connessi, demolizione, installazione di impianti e completamento degli edifici. Rapporto tra split payment della pubblica amministrazione e reverse charge. Applicabilità del reverse charge alle imprese aderenti a consorzi. Relatore: Gian Paolo Perrotti Dottore Commercialista in Brescia, Revisore Contabile L’incontro è aperto a tutti, con precedenza ai soci ABI, con un numero di 50 partecipanti massimo e sarà data priorità ai primi iscritti. Se richiesto, l’incontro sarà replicato. Per ragioni organizzative è indispensabile inviare l’adesione nel minor tempo possibile tramite fax 0302092793 oppure E-mail: [email protected]. A fine incontro i signori partecipanti sono invitati al buffet offerto da ABI. Costo: Socio ABI € 20,00 Non Socio ABI € 60,00 MODULO DI ADESIONE: Ditta ………………………….............................……………………P.I. ……...………..........................……..…… Via …………………………….……......………..Cap……….…………. Comune… ………..............…………… Telefono………….……….…………Email:…..……….....………....................................………………………… □ Socio ABI □ Socio ABI Partecipanti: Sig……...................……….…………………………......…................………………………………………………. SI AUTORIZZA, ai sensi del D.Lgs 196/2003 il trattamento dei dati contenuti nella presente dichiarazione esclusivamente nell’ambito e per i fini istituzionali dell’Ente. Data............................................ Firma e timbro Norma UNI 11554 - certificazione operatori gas “Non esiste alcun obbligo di certificazione” lo ribadiscono in un comunicato congiunto ACCREDIA-CIG che sotto riproduciamo. Il comunicato ACCREDIA-CIG è un atto dovuto per fugare ogni dubbio a fronte delle voci circolate sulla presunta obbligatorietà della certificazione in base alla norma UNI 11554. Abbiamo partecipato al convegno a Milano che è stato anche l’occasione per approfondire le FAQ sulla norma UNI 11554:2014 e la prassi di riferimento UNI/PdR 11:2014, predisposte congiuntamente da CIG e pubblicate sul sito Accredia. In tale occasione è stato nuovamente sottolineato il carattere di assoluta volontarietà della certificazione e come il percorso disegnato dall’intervento normativo voglia a tutti i costi essere un’occasione di crescita consapevole, evitando gli errori e le forzature che hanno caratterizzato altri percorsi di certificazione imposti obbligatoriamente; è stato inoltre fatto rilevare oltre agli aspetti tecnici, alcune delle carenza che affliggono l’importantissimo settore del post contatore, focalizzando le criticità preminenti. Sarà comunque nostra cura come ABI tenervi debitamente e correttamente informati. Comunicazione ACCREDIA/CIG su presunti obblighi imposti dalla norma UNI 11554 “Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti sugli impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza” e associata UNI PdR n.11 In riferimento alle molteplici richieste di chiarimenti che sono pervenute nel merito, ACCREDIA e il Comitato Italiano Gas – CIG, informano che i percorsi di qualificazione/certificazione degli operatori del post-contatore gas, così come definiti nella norma UNI 11554 “Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti sugli impianti a gas di tipo civile alimentati da reti di distribuzione - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza” e associata UNI PdR n.11, sono assolutamente volontari. Non esiste pertanto alcun obbligo di certificazione, né sono previsti obblighi per dotarsi di “patentini” e/o altri tipi di riconoscimenti. Illazioni in questo senso sono assolutamente prive di valore e vengono pertanto smentite. Con l’occasione ACCREDIA/CIG ricordano che informazioni sulla questione sono state pubblicate sui rispettivi siti. ACCREDIA COMITATO ITALIANO GAS Dipartimento Certificazione e Ispezione Via Tonale, 26 20125 Milano Via Larga, 2 20122 Milano [email protected] www.accredia.it [email protected] www.cig.it ANGOLO ELETTRICO a cura dello Studio Tecnico N. 66 Filippini Per. Ind. Alessandro [email protected] tel. 3286657839 Quando le norme si fanno troppo spigolose… Risposta: sì se l’analisi del rischio contro il L’ANTENNA PARAFULMINE fulmine lo richiede. Che sezione? Almeno 16 mm2. Come si può considerare un’antenna? Domanda: ma se volessi fare le cose per Un parafulmine? Un attira-fulmine? Innanzi tutto, un impianto di antenna necessita di conduttore di protezione? Beh, i componenti elettronici sono alimentati a 230V. Visto che l’impianto di antenna non è interamente a doppio isolamento, la terra serve. La sezione minima del PE deve essere mm2 2,5 se protetto meccanicamente, diversamente almeno 4 mm2. Occorre inoltre verificare che la resistenza fra il terminale esterno del conduttore di protezione (connesso allo schermo del cavo coassiale) e il collettore equipotenziale sia inferiore a 5 ohm. Questo collegamento può esser evitato se: - l’impianto è costruito con totalmente isolate internamente di prese munite impedenza di protezione; - l’impianto, essendo a servizio di un’unica abitazione, ha un valore dichiarato di corrente di dispersione massima sul set-top box di 3,5 mA. Occorre però distinguere fra conduttore di protezione interno e il collegamento equipotenziale del palo. Il primo serve per eliminare correnti elettrostatiche pericolose per i componenti elettronici. Il secondo può essere necessario per proteggere l’antenna contro gli effetti del fulmine. Domanda da 1 milione di sterline (i dollari valgono di meno…): l’antenna va collegata a terra? bene? Risposta: L’antennista deve visionare il calcolo di protezione contro il fulmine della struttura. In assenza di tale documento, l’installatore deve: - procurarsi software di calcolo; - eseguire il calcolo; - prendere una decisione. Quali decisione? Se l’edificio è autoprotetto, l’installatore può proporre di collegare o meno il palo a terra e mettere gli scaricatori SPD. Se l’edificio risulta non protetto, l’installatore deve prescrivere l’installazione di SPD all’arrivo linea elettrica. Nel caso in cui gli scaricatori SPD non ridurrebbero il rischio a sufficienza, la prescrizione dell'installatore deve includere un’analisi del rischio approfondita al fine di valutare la necessità di un impianto LPS di protezione contro i fulmini. In ogni caso, l’antennista deve rendere edotto il cliente dell’utilità, anche in caso di struttura “normativamente” protetta, della protezione contro eventuali sovratensioni. Se il cliente rinuncia all’installazione delle protezioni, è corretto acquisire in forma scritta la rinuncia del cliente a tale protezione. In questo modo l’antennista sarà riparato da eventuali richieste di risarcimento danni dovuti a sovratensioni elettriche. elettro dubbio a cura di Angelo Baggini Università degli Studi di Bergamo Dipartimento Ingegneria Industriale Elettro 01/2015, ed. Tecniche Nuove INTERRUTTORI AUTOMATICI E CORRENTE CONTINUA D. È possibile utilizzare interruttori normali anche in corrente continua? Un esempio di domanda sintetica che richiede una risposta articolata. Tipicamente gli interruttori automatici per uso domestico e similare (conformi cioè alla norma EN 60898-1) sono adatti solo all'impiego in corrente alternata. Solo alcuni costruttori prevedono il loro utilizzo anche in d.c., ma di solito solo per tensioni di poche decine di volt. Gli interruttori automatici per uso industriale (conformi cioè alla norma EN 60947-2) sono invece idonei anche all'uso in d.c., ma con tensione di impiego ridotta. Gli interruttori di manovra-sezionatori, conformi alla norma EN 60947-3, sono in genere idonei anche all'uso in d.c., ma con tensione nominale ridotta rispetto alla c.a. e spesso in categoria di utilizzazione DC-20. Interruttori di manovra-sezionatori con categoria di utilizzazione DC-20 devono essere manovrati solo a vuoto, ovvero dopo l'avvenuta apertura di un dispositivo di sezionamento sotto carico, e devono portare un avviso che indichi il divieto di aprirli in presenza di carico. Per ridurre le sollecitazioni d'arco su ciascun polo quando la tensione nominale dell'interruttore di manovra-sezionatore in d.c. è inferiore alla tensione del sistema in d.c. assunta pari a 1,2 UN a favore di sicurezza, può essere utile collegare in serie due o più poli dell'interruttore per il sezionamento di ogni polo del sistema d.c. Viceversa limitare la corrente interrotta da ciascun polo e ridurre le taglie quando la corrente che l'interruttore dì manovra-sezionatore è destinato ad interrompere elevata, si possono collegare in parallelo i poli. In entrambi i casi citati è necessario comunque fare riferimento alle istruzioni fornite dal costruttore. Gli interruttori di manovra-sezionatori, devono ovviamente essere protetti dalle sovracorrenti in DC. Interruttori di manovra per corrente alternata (AC) e continua (DC) Categoria di utilizzazione Manovra frequente AC-20A DC-20A AC-21A DC-21A Manovra non frequente AC-20B DC-20B AC-21B DC-21B AC-22A DC-22A AC-22B DC-22B AC-23A DC-23A AC-23B DC-23B Applicazioni Chiusura e apertura a vuoto. Manovra di carichi resistivi con sovraccarichi di modeste entità. Manovra di carichi misti, resistivi e induttivi, con sovraccarichi di modesta entità. Manovra di motori, o altri carichi altamente induttivi. Interruttore di manovra-sezionatore quadri polare: collegamento dei poli in parallelo (dx), collegamento dei poli in serie (sx). INSTALLAZIONE DI UPS E LOCALE TECNICO ADATTO D. Il focaie tecnico per l'installazione di un grande UPS richiede particolari caratteristiche? L'ambiente destinato ad ospitare il gruppo di continuità non richiede caratteristiche speciali se non essere pulito e permettere l'evacuazione del calore e degli eventuali gas prodotti durante il funzionamento. Normalmente, i sistemi statici di continuità possono funzionare senza declassamento alla potenza nominale per temperature fino ai 40°C ambiente, scaldando l'ambiente in cui sono installati a causa delle perdite elettriche smaltite sotto forma di calore. Tali perdite causano un aumento della temperatura rispetto a quella presente naturalmente (AT). Ad esempio la temperatura di un ambiente, che con sistema spento è di 25°C, potrà aumentare al massimo di 15°C prima di essere costretti a declassare la macchina. Tale condizioni potranno essere rispettate attraverso la ventilazione dell'ambiente o il suo condizionamento. La quantità di calore da smaltire può essere desunta dal valore delle perdite riportato nella documentazione tecnica del gruppo avendo cura di non dimenticare di inserire nel computo anche le perdite di eventuali armadi ausiliari. Il volume d'aria da evacuare si calcola di conseguenza, optando anche sulla base delle dimensioni del locale per una soluzione a ventilazione naturale, forzata o eventualmente per un vero e proprio sistema di condizionamento. Le batterie devono essere sempre collocate in luoghi protetti, generalmente armadi o, per le potenze e autonomie più elevate, locali adibiti, mentre è opportuno che l'eventuale STS sia sempre collocato in una pozione la più prossima possibile al carico per ridurre la probabilità che un evento disastroso, come ad esempio un allagamento, ne comprometta il funzionamento assieme ad uno dei gruppi. Le ripercussioni sul sistema alimentato sono evidenti. Per garantire l'ingresso dell'aria fresca e la fuoriuscita dell'aria calda all'interno del locale, oltre che l'accesso alle varie parti che richiedono manutenzione e/o sostituzioni, è opportuno rispettare le distanze minime previste dal manuale del costruttore rispetto alle pareti e ad apparecchiature fisse. LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ANTINTRUSIONE D. Negli impianti antintrusione è obbligatoria la manutenzione dell'impianto? Premetterei che a mio parere che un minimo di manutenzione è sempre opportuna (praticamente obbligatoria?) anche in quei dichiarati esenti da manutenzione. Nel mezzo dell'onda di piena degli impianti fotovoltaici si diceva comunemente che non era necessaria alcuna manutenzione per 20 anni, i pochi anni trascorsi credo abbiamo insegnato (quanto in realtà era e doveva essere già noto) che un po'di manutenzione è utile se non necessaria. Ma non credo che fosse questo il senso della domanda del lettore. La manutenzione è uno degli aspetti che la Norma GEI 79-3 tratta relativamente agli impianti di allarme intrusione. In particolare la Norma GEI 79-3 considera la gestione e l'accuratezza della manutenzione come prerequisiti essenziali per mantenere il livello di prestazione definito per l'impianto (art. 7.1.01) e richiede che venga eseguita e registrata sia una manutenzione correttiva che preventiva (art. 9). Tuttavia le norme tecniche sono sempre per definizione di applicazione volontaria per cui ciò detto forse conviene ritornare alla premessa di questo discorso. IMPORTANTE FORMAZIONE AUTOFINANZIATA Cari associati, QUANTO SPENDIAMO PER LA FORMAZIONE DEI NOSTRI LAVORATORI? QUANTO CI COSTANO I CORSI? ABI Servizi società nata per assistere gli associati ABI, è in grado di potervi assistere per poter usufruire di fondi, per autofinanziare tutto o in parte la formazione dei vostri lavoratori! . Le novità proposte sono ampie ed interessanti ma per poterle attuare dobbiamo attivare la procedura: prima iniziamo prima possiamo aiutarvi. Per info e passi da seguire siamo reperibili in ABI chiedere di: • Guido • Federica Guido Bonometti BUON LAVORO Guido Bonometti Allegato E_02 marzo Testata ABI Sicurezza. rev 1.1 Pagina 1 PROGRAMMA CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO (E_06/2015) Programma Quota a persona Data Orari Aggiornamento RLS 4h € 95,00 + iva soci ABI € 135,00 + iva non soci ABI 27 maggio 2015 Dalle 14:00 alle 18:00 Sede: ABI SERVIZI SRL Via P. Cuzzetti, 15 a Brescia Argomenti trattati: MMC (Movimentazione Manuale dei Carichi) Ergonomia Entrata in vigore novità Reach e CLP Al termine del corso sarà rilasciato l’attestato di partecipazione con il contenuto del corso, valido per aggiornamento credito formativo figura di RLS. Pagamento: Bonifico bancario almeno una settimana prima dell’inizio del corso intestato a ABI SERVIZI SRL Bcc di Brescia filiale Collebeato IBAN: IT26 H086 9254 3700 1600 0541 966 Per ragioni organizzative e numero limitato dei posti, è indispensabile inviare l’adesione il più presto possibile tramite fax 030 2092793 oppure e-mail: [email protected] Ditta …………………………..………………………………………………………… P.I. …………………………….………………… Via………………………….……...……………………………….Cap……….……….Comune …………………………………………. Telefono………….………………………………… E-mail: …...………………….……………………………………………… Partecipanti: Sig…………….…………………………......…....nato a.……....…...………….. il ……...…… C.F. ………………………………… Dichiarazione accettazione punti sottostanti (la documentazione per esteso è disponibile sul sito www.abiweb.it sezione incontri e corsi ) Consenso al trattamento dei dati personali ai sensi del d.Lgs. N.196 del 30.06.03 e s.m.i. (necessario per procedere alla richiesta) Dichiarazione di conoscenza delle disposizioni art. 37, comma 12 del d.Lgs 81/2008 e s.m.i. (necessario per procedere alla richiesta) Dichiarazione di accettazione del regolamento (necessario per procedere alla richiesta) Luogo e data ……………………………………………………… Timbro e Firma……………………………………………………………………………… CORSO DI FORMAZIONE (D42_14) D.M. 10 marzo 1998 art. 37, comma 9 del D.Lgs. 81/2008 e suoi successivi aggiornamenti SABATO 30 MAGGIO 2015 Sede Centro di formazione distaccato a Palazzolo (BS) – Viale Europa, 35 Parte degli argomenti trattati Ripasso del D.Lgs 81/08 (sezione emergenze) L’incendio e la prevenzione Protezione antincendio Registro antincendio Uso estintori naspi Tipo ed uso DPI Al termine del corso sarà rilasciato l’attestato di partecipazione con il contenuto del corso. Tipologia corso durata Costo del corso a persona Prezzo associati Prezzo non associati Formazione addetti antincendio rischio basso 4h dalle ore 10.30 € 95,00 + iva € 115,00 + iva Aggiornamento addetti antincendio rischio basso 2h dalle ore 12.30 € 65,00 + iva € 85,00 + iva Formazione addetti antincendio rischio medio 8h dalle ore 8.30 € 155,00 + iva € 190,00 + iva Aggiornamento addetti antincendio rischio medio 5h dalle ore 10.30 € 115,00 + iva € 135,00 + iva Per ragioni organizzative e numero limitato dei posti, è indispensabile inviare l’adesione il più presto possibile tramite fax 030 2092793 oppure e-mail: [email protected]; [email protected] Pagamento: Bonifico bancario almeno una settimana prima dell’inizio del corso Banca cooperativo di Brescia filiale Collebeato IBAN: IT26 H086 9254 3700 1600 0541 966 Tipo di Corso: ………………………………………………………………………………………………………………………………………………. Azienda ……………………………………..………………………………………. P.I. …………………………….………………………………….. Via…………………………….……...………………Cap……….……………………Comune ………………………………………………….. Telefono ………….………………………. E-mail: …...…………………….……………………………………………………………………. Partecipanti: Sig…………….…………………………......…....nato a.……....…...…………..…….…il ……...……C.F…………………………………….. Sig…………….…………………………......…....nato a.……....…...…………..…….…il ……...…… C.F…………………………………….. Sig…………….…………………………......…....nato a.……....…...…………..…….…il ……...…… C.F…………………………………….. Sig…………….…………………………......…....nato a.……....…...…………..…….…il ……...…… C.F…………………………………….. V Dichiarazione accettazione punti sottostanti (la documentazione per esteso è disponibile sul sito www.abiweb.it sezione incontri e corsi - Consenso al trattamento dei dati personali ai sensi del d.Lgs. N.196 del 30.06.03 e s.m.i. (necessario per procedere alla richiesta) Dichiarazione di conoscenza delle disposizioni art. 37, comma 12 del d.Lgs 81/2008 e s.m.i. (necessario per procedere alla richiesta) Dichiarazione di accettazione del regolamento (necessario per procedere alla richiesta) Luogo e data ……………………………………………………… Timbro e firma…………………………………………………………………………………… Pagina 1 PROGRAMMA CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO (E08) (art. 34, comma 2 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e suoi successivi aggiornamenti) RESPONSABILE SERVIZIO PROTEZIONE E PREVENZIONE Programma AGGIORNAMENTO Quota a persona 4h € 100,00 + iva soci ABI € 150,00 + iva non soci ABI Orari 27 maggio 2015 Dalle 14:00 alle 18:00 Sede: ABI SERVIZI SRL Via P. Cuzzetti, 15 a Brescia Argomenti trattati: MMC (Movimentazione Manuale dei Carichi) Ergonomia Entrata in vigore novità Reach e CLP Al termine del corso sarà rilasciato l’attestato di partecipazione con il contenuto del corso, valido per aggiornamento credito formativo figura di RSPP e RSPP DATORE DI LAVORO Pagamento: Bonifico bancario almeno una settimana prima dell’inizio del corso intestato a ABI SERVIZI SRL Bcc di Brescia filiale Collebeato IBAN: IT26 H086 9254 3700 1600 0541 966 Per ragioni organizzative e numero limitato dei posti, è indispensabile inviare l’adesione il più presto possibile tramite fax 030 2092793 oppure e-mail: [email protected] Ditta …………………………..………………………………………………………… P.I. …………………………….………………… Via………………………….……...……………………………….Cap……….……….Comune …………………………………………. Telefono………….………………………………… E-mail: …...………………….……………………………………………… Partecipanti: Sig…………….…………………………......…....nato a.……....…...………….. il ……...…… C.F. ………………………………… Dichiarazione accettazione punti sottostanti (la documentazione per esteso è disponibile sul sito www.abiweb.it sezione incontri e corsi ) - Consenso al trattamento dei dati personali ai sensi del d.Lgs. N.196 del 30.06.03 e s.m.i. (necessario per procedere alla richiesta) - Dichiarazione di conoscenza delle disposizioni art. 37, comma 12 del d.Lgs 81/2008 e s.m.i. (necessario per procedere alla richiesta) - Dichiarazione di accettazione del regolamento (necessario per procedere alla richiesta) Luogo e data ……………………………………………………… Timbro e Firma………………………………………………………………………………