N. 3 - MARZO 2015 - ANNO XXXIII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983
PA S Q UA V I VA
NEL NOME DI GESÙ
Chiesa Insieme
2
Marzo 2015
Editoriale
SOMMARIO
Editoriale
Il
Dall’Amazzonia
La
- pag. 2
nome di gesù
Focus
Il Giardino
dei
Giusti - pag. 3
Primo
piano
un testimone d’eccezione
spiritualità di una
Chiesa
pag.4
in cammino
pag.5
Sinodo
A metà
Profeticamente
I
dell’opera
Vita
- pag.6
consacrata
- pag.7
al cuore del mondo
Veglia
Dalle
parrocchie
novant’anni di don
Iniziative
Sigillo
Giuseppe
di preghiera a
San Rinaldo
pag. 8
Nocera
bastia Umbra
patrono di
quaresimali a
A rigali
il nuovo parroco
pag.9
Formazione
Iniziato
il ciclo di conferenze cresu
- pag. 10
Cultura
La Dormitio Virginis
LA PAROLA DEL VESCOVO
del vescovo
torna al museo
- pag. 11
Appuntamenti
Marzo / Aprile - pag.12
IL NOME DI GESÙ
La
Chiesa copta ortodossa non
ha tardato a inserire nell’elenco dei
martiri i 21 suoi figli che sono stati
uccisi invocando il nome di Gesù.
I martiri stanno ridonando al cristianesimo lo smalto delle origini.
Il nome di Gesù è di nuovo scritto
col sangue. Rimane attuale la sentenza di Tertulliano: “Il sangue dei
martiri è seme di nuovi cristiani”.
Oggi è anche seme di unione tra i
cristiani, nello spirito
ecumenico che il Vaticano II ha rilanciato
e che ci vede più attenti, tra discepoli di
Gesù, a ciò che ci unisce, prima ancora che
a quello che ci divide.
Su Gesù si gioca la
nostra fede. Come nei
vangeli, egli ci ripete la domanda: “voi
chi dite che io sia?”.
La Pasqua ce lo mostra
nel suo mistero di morte e risurrezione. Dobbiamo riscoprire lo stupore
della prima ora cristiana, quando
si gridò: “E’ risorto!”. E da quella
notizia si sviluppò, con il fuoco di
Pentecoste, la prima evangelizzazione. I martiri non rallentarono,
ma piuttosto misero le ali al cristianesimo nascente. Sarà così anche per la nuova evangelizzazione.
Torniamo a mettere sulle nostre
labbra e nel nostro cuore il nome
di Gesù! Facciamolo nella preghiera, ma anche nella vita. Questo
santo nome è la nostra salvezza. Nella tradizione orientale è
praticata la preghiera del cuore,
detta anche preghiera di Gesù,
perché consiste nell’invocazione
di questo santo Nome ripetuta
senza posa, al ritmo del respiro.
In Occidente una preghiera analoga è il rosario, se lo si recita accentuando il suo senso
cristologico, lasciandosi
aiutare da Maria a contemplare i misteri di
Cristo. Preghiere che
hanno nella liturgia, e
specie nell’Eucaristia,
la loro sorgente e il loro
approdo. Ci aiutano a
portare Gesù nella vita
e a vederlo, ed anzi, a
servirlo, nei fratelli. In
un mondo che ci sta dando troppo spesso brividi di angoscia, Gesù
ci apre un orizzonte di speranza.
Ripetiamo con amore il suo santo Nome. Buona Pasqua a tutti!
+
Domenico,
vescovo
Notiziario della diocesi di
Assisi - Nocera U. - Gualdo T.
Direttore responsabile: Vittorio Peri
In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci
Redazione e amministrazione:
P.zza Vescovado, 3 06081 Assisi (Pg)
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Chiesa Insieme
Marzo 2015
Focus
E’ il
primo dell ’U mbria , monsignor
S orrentino : “R iappropriamoci
3
del bene e diffondiamolo ”
Inaugurato ad Assisi
il “Giardino dei Giusti”
Marina Rosati
ASSISI - Da Assisi un nuovo messaggio di speranza per un impegno concreto per il bene. E’ quello che è stato
diffuso venerdì 6 marzo con l’inaugurazione del primo “Giardino dei Giusti”
di Gariwo in Umbria individuato nella
curia vescovile di Assisi. Nella Giornata europea dei Giusti anche la città del
Poverello in contemporanea con molte
altre città in tutto il mondo è entrata
a far parte del progetto internazionale
fondato da Gabriele Nissim che nasce
dall’idea degli alberi dedicati ai Giusti allo Yad Vashem di Gerusalemme
ma si allarga a coloro che in situazioni di conflitto etnico e violazione dei
diritti umani hanno agito per il bene
e la salvezza del loro prossimo, soprattutto nei contesti genocidiari anche successivi alla Shoah. Il Giardino
nasce dunque per il ricordo perenne
di persone viventi o non viventi che
a rischio della propria vita e/o della
propria libertà e/o dei propri beni e
diritti hanno salvato la vita a vittime
innocenti di persecuzioni etniche e/o
religiose. L’iniziativa, organizzata dalla
Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, dall’Opera Casa Papa Giovanni che ha realizzato il Museo della
Memoria nel 2011, dal Comune di Assisi e dall’Associazione Italia-Israele di
Perugia che ha lanciato la proposta,
rappresenta un eccezionale segnale di
impegno per i diritti umani nell’attualità e nella contemporaneità. Toccanti
le parole del vescovo della diocesi di
Assisi monsignor Domenico Sorrentino che ha sottolineato la necessità di
“riportare la persona al centro e di riappropriarsi del bene anche attraverso
queste iniziative che mettono in risalto
valori positivi rispetto a situazioni ed
episodi in cui i diritti umani vengono
violati e schiacciati”.
Un impegno concreto è arrivato dall’assessore all’Istruzione del Comune di
Assisi Serena Morosi che ha sottolineato “l’alto valore simbolico dell’iniziativa e la volontà di coinvolgere tutte le
scuole del territorio per tenere viva la
speranza e tradurre questa esperienza
del passato nella realtà quotidiana dei
nostri giovani”.
Da parte di Salvatore Pennisi, in rappresentanza del Gariwo, c’è stato un
approfondimento sulla figura del “Giusto” oggi. “Colui che non è acquiescente e si ribella a certe situazioni,
mettendo a repentaglio anche la proprio vita per il bene altrui. Nel vocabolario del Giusto ci sono le parole:
responsabilità, coraggio, inclusione,
accoglienza”. Ecco perché l’associazione di Nissim lavora molto con le
scuole, attraverso visite e progetti didattici. “L’ingresso di Assisi nel circuito
dei Gariwo – ha concluso Pennisi –
non può che onorarci per l’alto valore
storico, simbolico e spirituale che questa città rappresenta”.
Il past presidente dell’associazione
Italia-Israele di Perugia Alberto Krachmalnicoff, ricordando che la sua famiglia ebrea è stata salvata da una
famiglia di Giusti di Perugia, ha lanciato d’idea di estendere questa iniziativa
in tutta l’Umbria con l’apertura di altri
Giardini nelle altre città dove ci sono
stati esempi positivi. La cerimonia si
è conclusa con la sottoscrizione del
documento di adesione al progetto del
Gariwo da parte degli enti promotori
e allo scoprimento della targa posta
all’ingresso della curia vescovile attraverso la quale viene ricordato l’alto
valore simbolico del luogo, dove nella
seconda Guerra mondiale, si concentrò l’attività dell’organizzazione clandestina guidata dal vescovo monsignor
Placido Nicolini che salvò circa 300
ebrei. 3
4
Chiesa Insieme
Marzo 2015
Commovente
Primo piano
incontro con padre
Carlo M aria Chistolini
Dall’Amazzonia un
testimone d’eccezione
Anna Maria Bettuzzi
ASSISI - Il ritorno di padre Carlo Maria Chistolini in Italia provoca sempre
a forti riflessioni. Vedere Fra Carlo e
sentire l’anima dilatarsi verso le più
estreme e spesso inesplorate periferie
è diventato ormai tutt’uno, un’operazione che di certo non nasce solo da
noi. A fine anno, padre Carlo Maria
è ritornato per alcune settimane ed è
venuto in varie occasioni a celebrare
a Santa Maria Maggiore, con cui il legame è rimasto forte: con il confratello
padre Enzo, come con tanti parrocchiani ed amici.
La partenza del
parroco Cappuccino per l’Amazzonia ha catapultato in modo
più diretto Santa
Maria Maggiore
ed Assisi verso una delle più
lontane periferie del pianeta,
facendo
della
nostra comunità
una realtà chiamata ad un respiro più ampio,
ad una più forte
e gioiosa missionarietà. Spesso
ci siamo interrogati su questa vocazione dilatata, da non dimenticare, con
cui il Signore anzitutto ci onora, ma
anche ci interpella, scuotendoci da
ogni tentazione verso il quieto vivere.
Siamo spinti a vivere in uscita, se non
altro per “la visita appena cominciata
ad Assisi”, come afferma il nostro Vescovo, da parte di Papa Francesco;
ma anche perché, in tempi regolati
dall’obbedienza, talvolta ritorna tra noi
un testimone diretto delle povertà più
estreme: Fra Carlo ci racconta la vita
di popolazioni lontanissime, sepolte nel
cuore della foresta amazzonica, che il
Signore ha legato a noi, come anche
noi a loro. E le distanze si accorciano perché il Corpo di Cristo non può
mai avere membra troppo lontane ed
estranee, se viviamo della stessa linfa
e dello stesso sangue, nell’Eucaristia.
Sabato 24 e domenica 25 gennaio sono state giornate memorabili: la
celebrazione eucaristica e il saluto di
padre Carlo presso l’Oratorio di San
Francescuccio, affidato alla Confraternita degli Stimmatini; e, di domenica,
la Messa, il commiato molto festoso
a S. Maria Maggiore, il pranzo comunitario, prima della partenza. Omelie
bellissime e, dopo la celebrazione, i
racconti, le foto, i filmati, da cui è emerso
uno spaccato di vita
che, in molti racconti, ha dell’inaudito,
ma che è realtà diffusa per miliardi di
persone. Infatti, serie
ed accreditate statistiche attestano che nel
2016 solo l’1% della
popolazione mondiale
avrà in pratica libero
accesso alla quasi
totalità delle risorse
del pianeta. Balzano
agli occhi e al cuore
le parole scritte -ponderose come pietreda Papa Francesco nel IV capitolo
dell’Evangelii gaudium, che afferma
come nell’inclusione sociale dei poveri
e nel dialogo per la pace risieda l’unico futuro possibile per l’umanità.
In Amazzonia, padre Carlo e padre
Paolo, nell’alto Solimoes verso i confini con la Colombia, hanno trovato una
realtà costituita da un terzo di adulti e due terzi di bambini e ragazzi.
250.000 persone, più di 60 comunità: villaggi cui si giunge dopo giorni di
navigazione in barca e in canoa. Ma
l’alto numero di bambini e di giovani
non deve trarre in inganno: il senso
di isolamento, l’essere tagliati fuori da
ogni minimo conforto umano e con-
tatto con il resto del mondo, a partire dall’elettricità e dai collegamenti da
essa dipendenti, crea un forte senso di
disperazione in molti giovani. Tanti e
frequenti i suicidi, ci diceva Fra Carlo,
al punto che i due fratelli missionari
si sono adoperati, hanno fatto giungere istruttori sportivi, in modo da impegnare i giovani negli sport e in veri
e propri tornei. Molto attenta è anche
la formazione dei catechisti e l’organizzazione di corsi loro riservati, della
durata di diversi giorni, ai quali sono
periodicamente chiamati in cinque per
ogni villaggio, perché non è semplice
far giungere circa 300 persone, provvedendo al carburante e al mantenimento di tutti. E’ stata potenziata anche una falegnameria che offre lavoro.
TRE PERSONAGGI
IN CERCA D’AMORE
Dal 30 aprile a 3 maggio
Comigi alla Domus Pacis
ASSISI - Dal 30 aprile al 3 maggio
è in programma il Comigi, convegno missionario giovanile sul tema
“Tre personaggi in cerca d’amore”
(Tommaso, il discepolo che Gesù
amava,la Maddalena). Si tiene alla
Domus Pacis di Santa Maria degli
Angeli. Saranno presenti giovani
da tutta Italia. Per informazioni e/o
iscrizioni contattare 0666502645 o
www.giovani.missioitalia.it3
Chiesa Insieme
Primo piano
Marzo 2015
5
Alberto Cecconi
GUALDO TADINO - Una bella giornata
di spiritualità quella vissuta da una cinquantina di cristiani della Diocesi, che
hanno accolto la proposta di approfondire il tema della “missione secondo
il Vangelo”. L’hanno organizzata, in
collaborazione, i centri missionari dei
Cappuccini e della Diocesi. Animatore
frei Carlos Acacio, che ha letto alcuni
F rei C a r l o A c a c i o a n i m a t o re d i u n a g i o r n a t a
sant ua r i o d el l a M a d o n n a d el D i v i n o A m o re
Per quanto permangano i suicidi tra i
giovani senza speranza, tuttavia ne è
calato il numero, ci ha raccontato padre Carlo, sempre gratissimo a chi ha
inviato offerte, perché questo significa
“donare la gasolina al Signore”… La
spesa più alta, infatti, è quella del carburante, molto costoso e necessario
per poter raggiungere in barca tutti i
villaggi. La lingua dei Tikuna è molto
difficile e, in tanti casi, è indispensabile
un traduttore dal portoghese. Tuttavia,
di recente è stato realizzato nella lingua tikuna un libretto con le maggiori
preghiere, e si può pensare, in prospettiva, alla stampa dei Vangeli nella
lingua locale.
Le foto, i filmati, le magliette sportive
colorate, testimoni delle piccole olimpiadi, l’amore per quelle popolazioni
dei giovani missionari a noi vicini parlano da sé e commuovono. Ci sentiamo interpellati ed è importante non far
cadere nell’oblio le sollecitazioni giunte
da quella realtà, sicuramente per non
farci cadere nell’ormai troppo diffusa
globalizzazione dell’indifferenza che
uccide l’anima.
Un saggio ebreo scriveva che ogni
realtà ha una crepa, ma è attraverso quella crepa che penetra la luce.
Allora, chiediamo al Signore che i
nostri cuori possano essere colpiti e,
attraverso quel punto di “debolezza”,
possa filtrare e consolidarsi il calore
dell’amore, di una sincera, vibrante
solidarietà fraterna verso i più poveri
della terra. 3
al
La spiritualità
di una Chiesa in uscita
brani del Vangelo, partendo dal testo
di Marta e Maria che accolgono Gesù.
La Parola, commentata con semplicità ed efficacia, ha rafforzato la carica interiore dei convenuti nelle accoglienti sale annesse al santuario della
Madonna del Divino amore a Gualdo
Tadino. Bella la messa presieduta dal
vescovo monsignor Domenico Sorrentino, concelebranti il provinciale fra
Celestino e frei Carlos, con le letture
della liturgia “in tema”, perché hanno
proposto ancora brani missionari per la
festa dei santi Cirillo e Metodio.
Dopo il pranzo gioioso, c’è stata la
coinvolgente testimonianza di suor Elisa Carta, che opera ad Assisi, “dove
- ha detto - sono ora in missione per
fare quello che il Signore mi chiede”;
ed ha parlato dei suoi venti anni impegnati in Africa e da qualche tempo
ad Assisi, per stare vicina ai poveri,
per testimoniare il mandato di Gesù.
I laboratori successivi hanno contribuito a costruire rapporti di fraternità e
ad elaborare proposte di collaborazioni
future, “abbattendo anche i nostri steccati, perché la Chiesa è una e Gesù
Cristo è il capo”. 3
6
Chiesa Insieme
Marzo 2015
I ntervista
A
al segretario del
Sinodo
S inodo
padre
F rancesco D e L azzari
metà dell ’ opera
“Alcuni obiettivi già delineati, per altri bisogna attendere la fine”
Marina Rosati
A metà percorso del cammino sinodale che impressione ha sul fronte
della partecipazione, della qualità e
del lavoro prodotto?
“Abbiamo felicemente raggiunto e celebrato la metà delle sessioni sinodali.
Le impressioni sono positive sia per il
lavoro delle commissioni sia per la serena discussione in aula sinodale. La
partecipazione numerica è sostanzialmente qualificata. Tenendo presente
l’età di alcuni sinodali, gli influenzati,
gli impegni improvvisi e qualche altra
situazione, si può ben essere soddisfatti. Le presenze hanno sempre superato il centinaio. La media nel totale
dei sinodali si aggira sui 120, per cui
siamo oltre i due terzi”.
Ritiene dunque che il perché di un
Sinodo, le sue motivazioni e i suoi
obiettivi siano stati compresi?
“Nella globalità sì. Certamente bisogna
attendere la celebrazione di tutte le
sessioni sinodali per avere risposte più
esaustive. Per quanto riguarda le motivazioni è doveroso affermare che il
lavoro delle commissioni ha aumentato
la comprensione dei singoli argomenti
trattati e nella loro globalità. Questo
ha contributo, secondo le risonanze
pervenute dall’aula sinodale, ad una
maggiore presa di coscienza del lavoro
e del cammino pastorale cui è chiamata la diocesi. Gli obiettivi? Alcuni
si stanno delineando, per altri, molto
importanti, è necessario attendere la
fine della discussione in aula”.
Nelle sessioni che si sono tenute fino
ad oggi cosa è stata per lei una
conferma e cosa una sorpresa delle
varie approvazioni?
“La conferma è il bisogno di sentirsi
Chiesa. Significa scoprire maggiormente una coscienza più viva, personale e
comunitaria, di essere battezzati, cioè
chiamati a vivere la quotidianità secondo la Parola di Dio. Comporta in tutti la
responsabilità della nuova evangelizzazione, così necessaria oggi. Si tratta
di un annuncio e di una testimonianza
per riaccendere la fede nelle famiglie
cristiane e nelle comunità ecclesiali; di
riattivare la trasmissione della fede in
forme nuove, con un nuovo linguaggio
e con l’entusiasmo e la gioia provenienti da un coinvolgente incontro con
Gesù Signore. La sorpresa? Ci si sta
guardando in faccia, ascoltando, discutendo
di cose molto serie, si sta
guardando al futuro, interrogandoci con fiducia
e speranza, senza nasconderci
le difficoltà e le
complessità del presente. Crediamo
che il timoniere della Chiesa, lo Spirito
Santo, oggi la guidi al largo, ad essere
una Chiesa gioiosa e missionaria”.
Che Chiesa emerge fino ad oggi?
“Tutti e con facilità possiamo renderci conto che siamo in un periodo di
grandi cambiamenti epocali sia nella
Chiesa che nella società.
Soprattutto siamo chiamati a passare,
specialmente nel mondo occidentale,
da una Chiesa statica, sicura di sé per
numero di fedeli praticanti, di vocazioni presbiterali e religiose, di mancanza di confronto con altre culture, altre
religioni e tra fratelli cristiani, ad una
Chiesa che sta diventando minoranza, che deve affrontare tutte le problematiche derivanti dalle trasformazioni
interne ed esterne ad essa. Emerge,
pertanto, una Chiesa che si interroga
su stessa e sul suo rapporto con il
mondo contemporaneo, che progetta il
suo presente e il suo futuro avviandosi
ad essere una Chiesa gioiosa e missionaria”.
Il vescovo avrà un compito difficile
nel decretare le nuove linee guida
della diocesi oppure i lavori svolti
sono esaustivi e rappresentativi della
reale situazione della nostra Chiesa?
“Il vescovo ha una grande, e direi, una
grave responsabilità, in quanto, più
degli altri, deve interrogare se stesso, ascoltare la comunità diocesana e
lo Spirito Santo che parla in lui ma
anche attraverso i fedeli, il presbiterio, i religiosi e le religiose, particolarmente numerosi e attivi in Assisi e
Santa Maria degli Angeli, luoghi dove
confluiscono milioni di pellegrini e turisti che vengono ad abbeverarsi alla
spiritualità dei santi Francesco e Chiara e all’arte a loro collegata. La porzione di Chiesa diocesana, presente
in questi luoghi, viene quotidianamente
a contatto con la Chiesa universale e
con il mondo intero. Anche se la responsabilità maggiore per il servizio
compete ai religiosi che custodiscono
i santuari francescani, la Chiesa locale non può non essere preparata ad
una specifica accoglienza, a forme di
evangelizzazione e catechesi mirate,
all’amministrazione dei sacramenti con
una dovuta e aggiornata preparazione dei presbiteri. E ancora, preparata
a forme culturali che trasmettano, nei
dovuti linguaggi, il messaggio francescano, i valori umani, cristiani e la custodia del creato vissuti ieri da Francesco e Chiara e continuamente da
riproporre oggi.
Il compito del vescovo, pertanto, nel
preparare i decreti sinodali, è particolarmente delicato. In forza della sua
responsabilità di pastore, il suo sguardo è rivolto al Signore Gesù, il sommo
Pastore; le sue attenzioni e indirizzi
pastorali sono indirizzati al popolo di
Dio. Per questo, senza disattendere
quanto gli viene offerto dai sinodali mediante le proposizioni, egli è chiamato
ad emanare decreti che ritiene pastoralmente più validi per il popolo di Dio
a lui affidato. Ad oggi le proposizioni
votate, hanno ottenuto, quasi sempre,
votazioni positive molto ampie. E, così,
il vescovo ha già “materiale significativo” per redigere e promulgare i decreti
sinodali”. 3
Chiesa Insieme
Vita consacrata
D al 1649
la
C omunità
monastica benedettina a
Marzo 2015
7
B astia U mbra
Profeticamente
al cuore del mondo
Suor Miriam D’Agostino
BASTIA UMBRA - Millenario è il ritmo dell’ora et labora per la comunità
monastica benedettina di Bastia che
nel corso della storia ha superato
guerre, soppressioni e allontanamenti.
Dall’inizio dell’anno 1000 fino al 1398
le monache risiedevano nel monastero di “San Paolo delle Abbadesse”,
dove il 28 marzo 1211 accolsero Santa
Chiara che iniziava il suo cammino di
consacrazione dopo che Francesco le
aveva tagliato i capelli alla Porziuncola. Dal 1649 la comunità monasti-
ca risiede nell’antico castello dei conti
Baglioni (Rocca baglionesca) al centro
storico di Bastia, e da allora ininterrottamente la lode a Dio si innalza sette
volte al giorno, così come scrive San
Benedetto nella sua Regola “Nulla anteporre all opera di Dio”.
Silenzio, lectio divina, vita fraterna, accoglienza del pellegrino, del povero e
del forestiero sono cardini della vita
quotidiana all’interno del chiostro, in
cui si è tutte alla scuola dell’amore
evangelico in clima di raccoglimento,
ma anche in aperto dialogo con il mondo, per ascoltare le nuove e incessanti
sfide esistenziali di questo tempo.
E così è avvenuto anche per la comunità monastica di Bastia la quale
nella sua storia si è occupata di diverse mansioni dalla bonifica dei terreni,
all’asilo dei bambini, dalla scuola di ricamo alla custodia degli anziani, dalla
partecipazione agli eventi culturali sul
territorio, all’accoglienza dei bisognosi
nel corpo e nello spirito, per essere
fedeli alla dimensione di servizio evangelico.
Oggi la comunità è composta di 24
monache con età compresa tra i 103 e
i 21 anni, divise in due realtà, quella di
Bastia e quella di Mindanao, nelle Filippine in cui da diversi anni sono presenti con una nuova fondazione, in un
territorio a maggioranza musulmana,
con tutte le difficoltà che ciò comporta. Le attività che vengono svolte dalla
comunità sono variegate: accoglienza
degli ospiti nella foresteria, produzione
di piccoli oggetti di artigianato (ricamo,
decorazione dei ceri, icone, produzione di marmellate), raccolta delle olive,
ritiri spirituali per gruppi o per singole persone, consultazione on-line e
prestito bibliotecario dei propri volumi
(circa 12.000).
Infine possiamo concludere affermando
che la comunità di Sant’Anna cerchi
di vivere quello che possiamo definire
il cuore della spiritualità benedettina:
saper rispondere profeticamente ed
evangelicamente alle esigenze del suo
tempo.
3
8
Chiesa Insieme
Marzo 2015
Dalle parrocchie
sigillo
Veglia
di preghiera nella chiesa delle monache
A gostiniane
Vita consacrata, un anno da vivere a pieno
Alberto Cecconi
SIGILLO – La vita consacrata nel tempo presente è chiamata a vivere con
particolare intensità la statio dell’intercessione che si fa voce delle povertà
umane, adventus ed eventus : preparazione alla risposta della Grazia, alla
fecondità della terra arida, alla mistica
dell’incontro nel segno delle piccole
cose.
Quest’anno per tutti noi assume un significato particolare. Papa Francesco
ha voluto istituire ‘l’Anno della Vita
Consacrata’ che ci porta a lodare il
Signore e ringraziarlo per questo suo
dono alla Chiesa. E’ dono del Suo
Spirito che , attraverso i secoli, continua a ad attirare a Sè uomini e donne che, percependo il fascino del Suo
Amore coinvolgente e gratuito, fa sì
che possano seguirLo in un cammino
di speciale consacrazione, a servizio
dei fratelli e sorelle.
Nel contesto di questo anno, sabato
7 febbraio, si è celebrata nella Chiesa delle monache Agostiniane di Sigillo una veglia di preghiera, esperienza
bella di fraternità e comunione nella
molteplice varietà dei doni e dei carismi.
Alla veglia, preceduta dal canto del
vespro, erano presenti consacrati e
consacrate del vicariato di Gualdo Tadino: monache benedettine, frati cappuccini e suore missionarie C. del Brasile, suore della Comunità Adveniat. e
occasionalmente essendo qui ospiti, si
sono uniti anche padre Raffaele ofm. e
la sorella consacrata suor M.Faustina,
proveniente dalla Ucraina.
Ha partecipato la comunità parrocchiale con i giovani, il gruppo di RNS, i nostri presbiteri don Saji e il parroco don
Ferdinando Dell’Aquila che ha presieduto il vespro, donandoci una bella e
intensa riflessione in cui ha fatto risaltare il valore della vita consacrata. 3
san rufino
festa per i novantanni di don biselli: prima la celebrazione in cattedrale e poi il conviviale
G razie
don
G iuseppe,
ASSISI - Giovedì 12 febbraio nella cattedrale di San
Rufino alla presenza di una
numerosissima folla di parrocchiani, assisani, fratelli
sacerdoti, parenti e amici,
è stata presieduta da monsignor Domenico Sorrentino
la santa Messa solenne di
ringraziamento per i novanta anni di don Giuseppe Biselli, in un clima di gioia condivisa, di
ecclesialità che si fa famiglia di Dio
grazie a chi come don Giuseppe compiendo la volontà di Dio è diventato
in Gesù per ciascuno fratello, sorella
e madre. “I novanta anni di don Giuseppe Biselli: un canto, un inno alla
vita, lui che del canto e della musica
ha fatto la colonna sonora della sua
esistenza - ha dichiarato il vescovo
all’omelia - il canto con il quale ha
la tua esistenza un canto , un inno alla vita
evangelizzato e annunciato il Vangelo. Un canto con passaggi istituzionali
nei suoi trasferimenti, con migliaia di
messe celebrate, segnato anche dalla prova, superando difficoltà come la
mancanza della vista ed infinita grazia passata dalle tue mani sacerdotali:
quanto bene è passato nelle tue mani,
attraverso il ministero della consolazione, dell’Eucaristia, del servizio; il canto
della bontà di cui facciamo esperien-
za nel tuo sorriso perché ogni
volta che t’incontriamo vediamo
la bontà di Dio che in te si riflette. Per tutto don Giuseppe ti
diciamo: Grazie, grazie di essere stato il canto di Dio in tutto”.
Il grazie si è poi fatto cena di
festa presso il centro pastorale
“Regina Pacis”; memoria, aneddoti, intense emozioni nei tanti
anni raccontati da don Giuseppe
in un entusiasmo giovanile mai estinto, alla presenza anche del direttore
dell’Avvenire ex chierichetto di don
Giuseppe e il coro guidato dal maestro
Lucio Sambuco, allievi di don Giuseppe, che oltre ad aver animato la messa
gli hanno dedicato l’inno di Assisi. A
conclusione una torta pentagramma e
lo stappo dello spumante, mentre don
Giuseppe ringraziava tutti. 3
Suor Maria Rosaria Sorce
Chiesa Insieme
Marzo 2015
Dalle parrocchie
9
nocera umbra
I ntensa
partecipazione alla messa per la ricorrenza del patrono presieduta dal cardinale
S tella
San Rinaldo: un eremita, un santo, un pastore
rigali
INGRESSO UFFICIALE
DI PADRE PIO SPIGARELLI
In molti alla eucaristia
del nuovo parroco
Marina Rosati
NOCERA UMBRA - Grande partecipazione anche quest’anno al pontificale
di lunedì 9 febbraio a Nocera Umbra,
in occasione della festa del patrono
San Rinaldo, presieduto dal cardinale Beniamino Stella. La presenza del
cardinale ha avuto una forte rilevanza celebrativa e rievocativa: da un lato
perché fu ordinato sacerdote dallo zio
Costantino Stella, già vescovo di Nocera Umbra e Gualdo Tadino nel quinquennio 1945-1950 e dall’altro proprio
perché nel 1948 il vescovo Stella indisse l’ultimo sinodo a Nocera. La comunità locale si è preparata alla solennità
con la tradizionale novena mentre il
9 ci sono state numerose celebrazioni a partire dalle prime ore del mattino. Questo giorno ricorda la data della
morte del Santo, avvenuta il 9 febbraio
1222, istituita come festività dal suo
successore a ricordo di un uomo amato
dalla cittadinanza per le attestate doti
di benevolenza e umiltà. San Rinaldo
nacque nel 1157 ed era l’erede del
conte di Postignano, Napoleone Trinci;
diciottenne abbandonò le sue ricchez-
ze per vivere un’esistenza da eremita prima sul Serrasanta, poi a Fonte
Avellana (dove rimase circa 30 anni).
Alla scomparsa del vescovo di Nocera
Ugo, nel 1218, prese il suo posto fino
al giorno della morte. Le leggende circa
la sua vita e la sua santità sono molte
ma forse, quelle per cui San Rinaldo è
più ricordato, furono le sue doti morali,
l’abbandono della ricchezza, del lusso
e la scelta di una vita umile, vissuta in
povertà e penitenza. 3
bastia umbra
LE TANTE INIZIATIVE QUA RESIMA LI
DELLA COMUNITA’ DI SAN MICHELE
BASTIA UMBRA - Tante iniziative nella parrocchia di San Michele a Bastia
Umbra per il periodo quaresimale. La
comunità parrocchiale partecipa a momenti di preghiera e di riflessione, come
il venerdì sera alle Vie crucis che si
svolgono all’interno della chiesa di San
Michele, alle ore 21, in particolare nella
giornata di venerdì 27 marzo. Venerdì
20 marzo avrà luogo la consueta Via
crucis vicariale che partirà dalla frazione
di Tordibetto di Assisi fino a raggiungere quella di Palazzo. Una particolare
attenzione è riservata ai giovani: si sta
predisponendo per loro un ritiro spirituale che inizierà lunedì 30 marzo per
concludersi con il pranzo di mercoledì
1° aprile; vi potranno partecipare tutti i
ragazzi a partire dalle scuole secondarie
di secondo grado. 3
RIGALI – E’ stata ufficializzata domenica 1 marzo la nomina del parroco di Rigali nella persona di padre
Pio Federico Spigarelli. La comunità
di San Pietro Apostolo a Rigali, insieme a Petroia e Colle riunita nel
giorno del Signore, ha vissuto un
momento di particolare gioia e solennità, per l’ingresso ufficiale del
nuovo parroco. Nella successione
e nella continuità del ministero
si esprime l’indole pastorale della
Chiesa, in cui Cristo. Una cerimonia
semplice, la celebrazione della
messa domenicale con la comunità,
a cui è seguito il pranzo collettivo presso il Cva di Rigali. Il parroco durante l’omelia ha sottolineato
che il Pastore “viene in mezzo al
popolo per raccontarvi una Storia.
Una Storia tanta volte sentita ma
ancora poco conosciuta, una Storia che ci riguarda tutti, piccoli e
grandi, sani e malati… È una grande storia d’amore tra Dio e l’uomo, tra Lui e te. Una storia che
ha conquistato la mia vita. Per
questo sono sacerdote, per questo
voglio raccontarla a tutti. Il Signore Gesù è l’unico tesoro prezioso
dei cristiani, che rimane in eterno;
e noi, per quanto ne siamo capaci, proviamo a esserne immagine e
riflesso in mezzo ai fratelli e alle
sorelle che ci sono affidati”. 3
Chiesa Insieme
10 Marzo 2015
Formazione
partito il ciclo di conferenze della cresu , il
27 marzo appuntamento con monsignor galantino
Con la scuola in cammino
verso il Convegno ecclesiale di Firenze
Anna Maria Bettuzzi
ASSISI - La commissione regionale
per l’Educazione della CEU, presieduta da monsignor Domenico Sorrentino,
organizza un ciclo di incontri di grande
attualità, sintonizzandosi con il tema
scelto dalla CEI per il prossimo Convegno ecclesiale di Firenze: in Cristo
il nuovo Umanesimo. Tre gli incontri:
attraverso di essi, una focalizzazione
del reale che coinvolge ragazzi, famiglie, scuola, società, per suscitare
una riflessione approfondita intorno a
tematiche di notevole rilevanza culturale, educativa ed etica; per affinare competenze e sensibilità e meglio
orientarsi anche nel compito educativo.
Il 27 febbraio padre Paolo Benanti,
docente di bioetica e teologia morale, è stato relatore sulla digital age:
le relazioni nell’era della tecnologia.
Il 13 marzo Alvaro Paolacci, medico
psichiatra, riferirà su Homo ludens e
ludopatie. Il 27 marzo il segretario
generale della CEI, monsignor Nunzio
Galantino, sarà il relatore di un tema
direttamente collegato con il prossimo
Convegno di Firenze: Umano-disumano-postumano: quale umanesimo
per il nostro tempo? Tutti gli incontri,
affidati a personalità particolarmente qualificate, si svolgeranno presso
l’hotel Cenacolo di Santa Maria degli Angeli. L’iniziativa è rivolta a dirigenti scolastici, insegnanti, educatori,
genitori, studenti, verso l’elaborazione
di un patto educativo condiviso. Riecheggiano le parole di Papa Francesco
nell’incontro dello scorso 10 maggio
2014 con il mondo della scuola: “Per
educare un figlio ci vuole un villaggio”, proverbio africano che insegna
come tutte le componenti della società
debbano allearsi affinché l’avventura
educativa diventi sempre più feconda.
Il 27 febbraio padre Benanti ha tenuto una relazione di grande interesse,
alternata a filmati di spessore, attribuendo al tema in oggetto il sottotitolo
“navigare le frontiere della rivoluzione
digitale”.
Domanda ineludibile è non tanto se entrarvi
o meno, ma
“come abitare”
in questa frontiera. Il relatore
ha indicato ciò
che da vicino
ci coinvolge: riflettere sull’era
digitale significa
parlare dell’uomo e raccogliere la sua inevitabile richiesta
di senso e di
felicità. Molte le domande poste dallo scienziato: chi è l’uomo che agisce
con questi comportamenti; che cos’è
l’uomo, quale il suo destino? L’era
digitale, che cambia la comunicazione, ci porta oltre la nostra capacità
di comprendere? Comunicare di più
significa comunicare meglio anche
sul piano della qualità? Cambia con
l’esposizione digitale il modo di pensare in tutti, ma anche il modo di sentire.
E’ ridotta ad una media di 1,8 secondi la soglia di attenzione dei ragazzi.
La vita virtuale può essere alternativa a quella reale e lasciare esistenze sole: è dunque urgente la relazione educativa, ed è fondamentale che
l’adulto usi il mezzo digitale in un
processo di accompagnamento; vero
peccato è lasciare i giovani da soli.
La realtà è stata trasformata in dati,
in analisi correlative, come mai nella storia. Ma la dottrina sociale della
Chiesa ci chiede di non essere marginali, bensì attori, affinché la realtà
digitale sia luogo di varie e reali opportunità. A noi il compito di portare
Gesù in un luogo che chiede senso. In
noi la certezza che in questa storia il
bene ha già vinto, con la Resurrezione, ma ha bisogno di diventare storia.
3
Chiesa Insieme
Cultura
Marzo 2015
11
è tornata al museo diocesano di san rufino l ’ opera trafugata della collezione perkins
Dormitio Virginis, l’immagine che raccoglie
la vibrazione più grande della nostra fede
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - Sabato 28 febbraio nel chiostro della Cattedrale di San Rufino in
Assisi è stata presentata l’opera Dormitio Virginis tavola attribuita ad Andrea Bartolo, XIV sec. della collezione
F. M. Perkins, recuperata dal comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale, nucleo di Monza. Patrizia Sensi,
operatrice del museo, ha introdotto la
serata; la parola poi al vicario episcopale per la Cultura, Monsignor Vittorio
Peri per una breve riflessione teologica sulla tradizione della Dormitio Virginis alla quale hanno fatto seguito i
saluti di benvenuto del vicario episco-
pale don Maurizio Saba ai relatori ed
ai numerosissimi presenti.
Poi gli interventi del capitano Francesco Provenza del Nucleo carabinieri
Tpc di Monza che ha tratteggiato un
particolareggiato excursus sul ritrovamento dell’opera, un intenso e lungo
lavoro minuzioso di ricerca, investigazione e recupero della durata di tre
anni circa.
Un percorso intrecciato tra spazi e
tempi storici dalla fine della seconda
guerra mondiale fino al suo ritrovamento a Milano dove è stata sottoposta a sequestro. Nel suo intervento
Maria Giannatiempo già funzionario
direttivo presso la Soprintendenza per
i Beni storico-artistici delle Marche
con sede ad Urbino ha presentato
l’iter artistico della Dormitio Virginis e
in particolare ha sottolineato i restauri
dell’opera che si evincono dall’accurata analisi della stessa.
Hanno allietato la serata intervallando
gli interventi tre Laudi mariane magistralmente interpretate dall’ensemble
“Commedia Harmonica” di Assisi. Al
termine i saluti compiaciuti del vescovo monsignor Domenico Sorrentino che ha compendiato la bellezza
dell’opera la Dormitio Virginis, come
la rappresentazione dell’immagine, in
cui è raccolta la vibrazione più grande
della nostra fede. 3
Chiesa Insieme
12 Marzo 2015
APPUNTAMENTI - febbraio / marzo 2015
15 - Domenica 4.a Domenica di Quaresima
16 - Lunedì 4.a di Quaresima
17 - Martedì 4.a di Quaresima
18 - Mercoledì 4.a di Quaresima
6 sessione del Sinodo: Comunione e comunità - Salmata di Nocera Umbra
19 - Giovedì S. GIUSEPPE (s)
20 - Venerdì 4.a di Quaresima
21 - Sabato 4.a di Quaresima
22 - Domenica 5.a Domenica di Quaresima
Festa delle Confraternite - Ore 11.30 Cattedrale san Rufino
23 - Lunedì 5.a di Quaresima
Eventi al chiostro del Museo di San Rufino alle ore 21.00. Scavigliazione: Storia e
tradizione di Assisi.
24 - Martedì 5.a di Quaresima
25 - Mercoledì ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE (s)
26 - Giovedì 5.a di Quaresima
27 - Venerdì 5.a di Quaresima
Vicariato di Assisi - Via Crucis vicariale da san Francesco a San Rufino ore 20.45
28 - Sabato 5.a di Quaresima
29 - Domenica DOMENICA DELLE PALME
30 - Lunedì Settimana Santa
31 - Martedì Settimana Santa
1 - Mercoledì Settimana Santa
Messa Crismale - Cattedrale di San Rufino ore 16.30
2 - Giovedì Cena del Signore
Santa messa nella Cena del Signore alle ore 17.30 a San Rufino
3 - Venerdì Passione del Signore
- San Rufino: Ufficio delle letture e Processione alle ore 6.45
- San Rufino: Celebrazione della Passione e processione alle ore 19.00
4 - Sabato Settimana Santa
Veglia Pasquale in Cattedrale presieduta dal vescovo alle ore 22.30
5 - Domenica PASQUA: RISURREZIONE DEL
SIGNORE
6 - Lunedì Lunedì dell'Angelo
7 - Martedì Ottava di Pasqua
8 - Mercoledì Ottava di Pasqua
9 - Giovedì Ottava di Pasqua
10 - Venerdì Ottava di Pasqua
11 - Sabato Ottava di Pasqua
12 - Domenica 2.a Domenica di Pasqua
13 - Lunedì 2.a di Pasqua
Incontro Cresu: “Homo ludens e ludopatie”. Ore 16.00 hotel cenacolo.
14 - Martedì 2.a di Pasqua
15 - Mercoledì 2.a di Pasqua
16 - Giovedì 2.a di Pasqua
17 - Venerdì 2.a di Pasqua
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Marzo 2015 - Diocesi di Assisi - Nocera Umbra