CENNI STORICI



GIÀ GLI ANTICHI EGIZI USAVANO
L’ACQUA PER CURARE LO SPIRITO
I GRECI COSTRUIVANO TEMPLI
PRESSO SORGENTI DI ACQUA CALDA
E FREDDA
I ROMANI DEDICAVANO SPAZIO
ALL’ACQUA SIA NELLA SUA FORMA
TERAPEUTICA (TERME) CHE
“SPORTIVA” COME FORMA DI
PREPARAZIONE MILITARE O PER I
GLADIATORI
 SI PASSÒ QUASI INDENNI DURANTE IL MEDIOEVO
SOPRATTUTTO GRAZIE ALL’ORIENTE, DOVE
L’ACQUA ENTRÒ A FAR PARTE DI UNA COMUNE
RICERCA DEL BENESSERE
 ANNI ’50:
– BALLETTI ACQUATICI DI NUOTO SINCRONIZZATO
E PRIMI APPROCCI DI GINNASTICA IN ACQUA
INIZIO VERTICALIZZAZIONE
– PROGRAMMI AEREOSPAZIALI
 ANNI ’80 APPRODO IN EUROPA (FRANCIA E
SVIZZERA): FINALITÀ TERAPEUTICO RIABILITATIVE
 NASCE LA CORSA IN ACQUA COME RECUPERO
FUNZIONALE DI ATLETI INFORTUNATI
 IN ITALIA SI SVILUPPA NEI CENTRI BENESSERE E
NEI VILLAGGI TURISTICI
ORIGINI DELL’AQUAFITNESS
 IN ITALIA, IN PARTICOLAR MODO,
L’AQUAFITNESS È PASSATA ATTRAVERSO
ALCUNE TAPPE:
 VILLAGGIO TURISTICO:L’AQUAFITNESS COME
FORMA DI SVAGO SENZA FINALITÀ E
CARATTERISTICHE PRECISE
 MODA: DIVENTA FENOMENO DI COSTUME E SI
DIFFONDE LARGAMENTE CON CARATTERISTICHE
VARIE E OBIETTIVI NON SEMPRE CODIFICATI
 FENOMENO CONSOLIDATO: CARATTERISTICHE,
METODI, E OBIETTIVI VENGONO STUDIATI E
OTTIMIZZATI
PERCHÉ OGGI È COSÌ DIFFUSA?
 È UNA RISORSA MOTORIA PER MOLTE
CATEGORIE
 HA INNUMEREVOLI BENEFICI
 HA UN PUNTO DI FORZA: NON SERVE
SAPER NUOTARE
 PER CHI HA PAURA DELL’ACQUA È UN
BUON INIZIO PER DECIDERE DI
IMPARARE ANCHE A NUOTARE
 PERMETTE MAGGIORI INCASSI AI
GESTORI
EFFETTI DELL’IMMERSIONE A
RIPOSO
 PRESSIONE IDROSTATICA + RIDOTTA FORZA
DI GRAVITÀ = DIVERSA DISTRIBUZIONE DEL
SANGUE, CIRCA + 500 ML DI SANGUE NELLE
VENE DEL TORACE
 GITTATA SISTOLICA: AUMENTA IN MODO
PROGRESSIVO CON LA QUANTITÀ DI
CORPO IMMERSA:
– + 10% ACQUA AI FIANCHI
– + 30% FINO AL TORACE
– + 50% FINO AL COLLO
 LIQUIDI CORPOREI E DIURESI:
MAGGIOR AFFLUSSO DI SANGUE
AL TORACE = MAGGIOR
AFFLUSSO DI SANGUE ALL’ALTRIO
DX = PRODUZIONE DELL’ORMONE
ANP CHE AGISCE SUL RENE
AUMENTANDO LA QUANTITÀ DI
SODIO E DI ACQUA ELIMINATA
CON LE URINE
 CAPACITÀ POLMONARE
DIMINUISCE
 PRESSIONE GASTRICA: MENTRE
ALL’INTERNO DELLO STOMACO
AUMENTA IN MODO CONSIDEREVOLE,
NELL’ESEFAGO RIMANE PRESSOCHÉ
INVARIATA DA QUI PROBLEMI DI
REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO*
 * IN SOGGETTI PREDISPOSTI
EFFETTI DELL’ESERCIZIO IN
ACQUA
 GITTATA SISTOLICA PIÙ ALTA
RISPETTO AD UNA PARI INTENSITÀ DI
LAVORO A SECCO
 FREQUENZA CARDIACA INFERIORE DI
CIRCA 10/15 BATTITI AL MINUTO
– LAVORO AEROBICO ANCHE AL 60% DELLA
FCMAX
– KARVONEN: (220 – ETÀ – FC A RIPOSO) X
60% + FC A RIPOSO = SOGLIA MINIMA DI
LAVORO AEROBICO
 FREQUENZA VENTILATORIA
AUMENTATA, IL VOLUME CORRENTE
(ARIA INSPIRATA ED ESPIRATA AD
OGNI ATTO RESPIRATORIO)
DIMINUISCE DEL 5-10%
 RISPOSTE METABOLICHE:
– MINORE SCISSIONE DEL GLICOGENO
MUSCOLARE: MAGGIOR CONSUMO DI
LIPIDI?
– MAGGIOR FLUSSO EMATICO MUSCOLARE
= PIÙ VELOCE RIMOZIONE DELL’ACIDO
LATTICO
 APPARATO OSTEO – ARTICOLARE
MINOR CARICO SU OSSA E
ARTICOLAZIONI:
– MINOR RISCHIO DI TRAUMI O INFORTUNI
– ANCHE IN PRESENZA DI PATOLOGIE *
– EFFETTI SCARSI O NULLI
SULL’OSTEOPOROSI
 APPARATO MUSCOLARE:
– VELOCITÀ LIMITATE E SCARSO IMPIEGO
DELLA CONTRAZIONE DI TIPO
ECCENTRICO = MINOR INDOLENZIMENTO
POST SEDUTA
DIFFERENZE FRA NUOTO E
AQUAFITNESS
NON VI È RICERCA DI IDRODINAMICITÀ
 NUOTO: MINOR DISPENDIO MASSIMO
RENDIMENTO
 AQUAGYM: PUNTO DI MAGGIOR
DISPENDIO PER OGNI GESTO
NELL’AQUAFITNESS
L’ACQUA DIVENTA
MEZZO E
AMBIENTE
RENDONO L’ACQUA UN ELEMENTO
DIVERSO DALL’ARIA PERCHÉ:
 CI SI PUÒ MUOVERE IN POSIZIONI DIVERSE
DA QUELLA VERTICALE (PRONA, SUPINA,
RACCOLTA,…)
 VIENE MODIFICATO L’INTERVENTO
MUSCOLARE
 SI POSSONO UTILIZZARE PIÙ PIANI ED
ANGOLI DI LAVORO (CI SONO DEI VINCOLI
SOLO SULLA VELOCITÀ DI LAVORO)
 PERMETTE L’ABBINAMENTO DI ATTIVITÀ
TERRESTRI ED ACQUATICHE
CARATTERISTICHE FISICHE DEI
FLUIDI
 FORZA: OGNI AZIONE IN GRADO DI
MODIFICARE LO STATO DI QUIETE O MOTO DI
UN CORPO
 PRINCIPIO D’INERZIA O 1° DELLA DINAMICA:
OGNI CORPO NON SOGGETTO A FORZE
PERSEVERA NEL SUO STATO DI QUIETE O
MOTO RETTILINEO UNIFORME (INERZIA). PER
VARIARE QUESTO STATO È NECESSARIO
APPLICARE UNA FORZA CHE PRODURRÀ
UN’ACCELERAZIONE. ESSA DOVRÀ ESSERE
TANTO PIÙ INTENSA QUANTO MAGGIORE
SARÀ LO STATO D’INERZIA
 2° DELLA DINAMICA: L’ACCELERAZIONE
È PROPORZIONALE ALL’INTENSITÀ
DELLA FORZA APPLICATA
 3° DELLA DINAMICA O DI AZIONE E
REAZIONE: AD OGNI AZIONE
CORRISPONDE UNA REAZIONE UGUALE
E CONTRARIA, DI PARI INTENSITÀ MA DI
DIREZIONE OPPOSTA
RESISTENZA
 DETERMINATA DA:
1. DENSITA’ – (RAPPORTO TRA MASSA DEL CORPO E
SUO VOLUME)
2. STATO DI IMMOBILITA’ APPARENTE DELL’ACQUA, SI
DOVRÀ VINCERE L’INERZIA DEL MEZZO LIQUIDO.
PRIMO PRINCIPIO DELLA DINAMICA. APPLICARE
UNA FORZA PER CAMBIARE UNO STATO DI UN
CORPO
3. VELOCITA’ DI ESECUZIONE DEI MOVIMENTI
4. SUPERFICIE
DI
ATTRITO:
DIRETTAMENTE
PROPORZIONALE CON LA FORZA DA APPLICARE
5. LEVE: PIÙ LA LEVA È LUNGA E PIÙ SARÀ DIFFICILE
IL MOVIMENTO DA ESEGUIRE
6. FLUSSI:
DIPENDONO
DALLA
VELOCITÀ DI MOVIMENTO
7. SCIA: È DATA DA UNA DIFFERENZA
DI PRESSIONE TRA LA PARTE
ANTERIORE
DEL
CORPO
(MAGGIORE) RISPETTO A QUELLA
POSTERIORE (MINORE)
8. ALTEZZA DELL’ACQUA
9. INTENSITÀ RICHIESTA PER OGNI
SINGOLO GESTO
GALLEGGIAMENTO
 PRINCIPIO DI ARCHIMEDE ( IL NOSTRO CORPO
IMMERSO IN UN LIQUIDO RISENTE DELLA FORZA DI
GRAVITÀ IN RELAZIONE A QUANTO È IMMERSO)
 “UN CORPO PARZIALMENTE O COMPLETAMENTE
IMMERSO IN UN LIQUIDO RICEVE UNA SPINTA DAL
BASSO VERSO L’ALTO UGUALE AL PESO DEL
VOLUME DEL LIQUIDO SPOSTATO. E’ VERTICALE ED
IN FUNZIONE DEL PESO SPECIFICO DEL CORPO
CONSIDERATO
IN
RAPPORTO
CON
QUELLO
DELL’ACQUA”
 IL
GALLEGGIAMENTO
È
IN
RELAZIONE A:
 PESO SPECIFICO (RAPPORTO TRA
PESO E VOLUME DI UN CORPO)
 PROFONDITA’ DELL’ACQUA
 SUPERFICIE D’APPOGGIO
AMBIENTE MICROGRAVITARIO
ALTEZZA ACQUA
P. ACQUATICO
Immersione totale
3 % p. terrestre
Fino al collo
7 % p. terrestre
Alle spalle
20 % p. terrestre
Al petto
33 % p. terrestre
All’ombelico
50 % p. terrestre
Al bacino
66 % p. terrestre
A metà coscia
80 % p. terrestre
Al polpaccio
95 % p. terrestre
È INFLUENZATO DA RESISTENZA
E GALLEGGIAMENTO
 VENGONO MODIFICATI I PUNTI DI
RIFERIMENTO E DI APPOGGIO TERRESTRI
 VI È UNA RIORGANIZZAZIONE DEGLI
SCHEMI CORPOREI
 VENGONO SOLLECITATE LE CATENE
MUSCOLARI DEPUTATE ALLA RICERCA
DELL’EQUILIBRIO E DI CONTRASTO ALLA
SPINTA IDROSTATICA
 VARIA L’IMPATTO DEL PIEDE SUL FONDO IN
RELAZIONE ALLA PROFONDITÀ…
QUINDI:
 VARIA LA DURATA DELL’APPOGGIO SUL
FONDO
 SONO PIÙ DIFFICILI I MOVIMENTI CON
DIREZIONE VERSO IL FONDO
 SONO ASSISTITI I MOVIMENTI CON
DIREZIONE VERSO LA SUPERFICIE
 SOLLECITAZIONE EQUILIBRATA DEI MUSCOLI
ANTAGONISTI ED AGONISTI
 VELOCITÀ ED AMPIEZZA DEL GESTO SONO
INVERSAMENTE PROPORZIONALI
 OGNI MOVIMENTO È INFLUENZATO DALLA
TERZA LEGGE DI NEWTON: AZIONE E
REAZIONE
L’EQUILIBRIO ACQUATICO
 VERTICALE
 È IN RELAZIONE ALL’ALLINEAMENTO DEL
CENTRO DI GALLEGGIAMENTO (TORACE) E
GRAVITÀ (LIVELLO PELVICO)
 ORIZZONTALE
 È IN RELAZIONE AL PESO SPECIFICO DEI
SEGMENTI CORPOREI E ALLA LUNGHEZZA
DELLE LEVE
 L’ACQUA È UN APPOGGIO: REMATE
(SCULLING)
LA POSTURA IN ACQUA ALLA
RICERCA DELL’EQUILIBRIO
VERTICALE:
 RISPETTO DELLE CURVE FISIOLOGICHE
DELLA COLONNA VERTEBRALE
 CAPO NON FLESSO ALL’INDIETRO CON
MENTO PARALLELO ALLA SUPERFICIE
 SPALLE RILASSATE, NON INTRARUOTATE
E DECONTRATTE
 ANCHE ALLINEATE
 POSIZIONE NEUTRALE DEL BACINO
VARIABILI FISSE E MUTABILI
 PROFONDITÀ:
– ACQUA BASSA: 100 – 130 CM
– ACQUA MEDIA: 130 – 150 CM
– ACQUA ALTA: DAI 150 CM IN POI






TIPO DI FONDO VASCA
BORDO VASCA (TIPOLOGIA E AMPIEZZA)
TEMPERATURA DELL’ACQUA E DELL’ARIA
STRUMENTAZIONE
MOMENTO DELLA GIORNATA
TIPOLOGIA DEGLI ALLIEVI
VARIABILI TECNICHE
 PASSI:
– QUALI PASSI
– COME PROPORLI
– COME DIMOSTRARLI
 USO MUSICA:
– BPM
– COINCIDENZA TEMPI
ACQUATICI E
MUSICALI
– GENERI
 COORDINAZIONE
CON ATTREZZI:
– CAPACITÀ DEL
GRUPPO
– VELOCITÀ DELLA
MUSICA
– SAPER DIMOSTRARE
S
T
R
U
T
T
U
R
A
FASE INIZIALE
Riscaldamento
Ambientamento
FASE CENTRALE
Ginnastica
Aerobica
Allenamento
FASE FINALE
Rilasamento:
- fisico
- mentale
IL RISCALDAMENTO
 INDIVIDUARE I NUOVI ALLIEVI
 PRESENTARE O MENO LA LEZIONE
PROGRAMMATA ALLA CLASSE E DECIDERE
SE DOVRA’ SUBIRE DELLE MODIFICHE
 STABILIRE UN CONTATTO EMOZIONALE
CON IL GRUPPO
 DAL PDV FISIOLOGICO:
– AMBIENTAMENTO: SUPERARE LA
BARRIERA DEL FREDDO
– RISCALDAMENTO
DAI 5 AI 10 MINUTI
 MOVIMENTI RAPIDI DI CORSA SUL
POSTO CON BREVI SPOSTAMENTI ED
ESERCIZI DI BRACCIA SUL POSTO
 ESERCIZI ARTI SUPERIORI NON
TROPPO RAPIDI E AMPI COORDINATI
 ANCHE BREVI SEQUENZE CON CAMBI
DI FRONTE
FASE CENTRALE
 DIPENDE DALLA TIPOLOGIA DI
LEZIONE
 DIPENDE DAL GRUPPO
 FRUIBILE PER TUTTI
 30 – 40 MINUTI
IL FITNESS IN ACQUA
ACQUAFITNESS
ACQUATRAINING
ACQUA GYM
ACQUAEROBICA
ACQUA CIRCUIT
ACQUA INTERVAL
ACQUA RELAX
ACQUA SWIMTRAINING
ACQUA KICKBOXE
ACQUASTEP
ACQUA BIKE
DEFATICAMENTO




RILASSAMENTO
STRETCHING
DAI 2/3 AI 5/6 MINUTI
ATTENZIONE ALLA TEMPERATURA
DELL’ACQUA E DELL’ARIA
 UTILISSIMI:
– ATTREZZI GALLEGGIANTI
– BORDO VASCA
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FIN ISTRUTTORE NUOTO E AQUAGYM 2° LIVELLO