CAMORINO critica Da troppo tempo ormai l’inettitudine municipale ha caratterizzato la vita comunale con la mancanza di progettualità creando una specie di stanco adattamento al non veder concretizzarsi realizzazioni tanto attese e facendo apparire come capace di stravolgere il corso degli avvenimenti anche il più piccolo segnale di cambiamento. Così dunque alcuni fatti ci sono sembrati meritevoli di essere considerati come momenti capaci di portare qualche miglioramento. Tra questi uno è stato senz’altro l’allestimento della perizia esterna sull’amministrazione e sul suo cattivo funzionamento, ma ancor di più l’inizio (anche se lento e difficoltoso) dell’applicazione di misure correttive formulate nel documento. Un secondo segno di cambiamento è stata la bocciatura del consuntivo, dopo che tante altre volte ci si era limitati alla formulazione di critiche, anche forti: ma poi, alla fine, i conti venivano approvati. E anche se non accadrà niente di stravolgente, l’intervento degli Enti locali nella faccenda dovrebbe poter aver dato all’esecutivo, oltre alla bacchettata sulle dita, anche uno stimolo a cambiar vela ( a pagina 2 qualche nota in più). Il nostro modesto bollettino è sempre stato attento nel segnalare quanto non funzionava, tanto da meritarsi qualche appunto per aver preferito la critica: ma siamo nati con questa divisa e intendiamo portarla ancora, consci di come lo spirito critico sia fondamentale per la crescita democratica e il confronto di idee, senzaper questo misconoscere lati positivi quando se ne presentasse bollettino della sezione socialista marzo 2010 l’occasione (e non è colpa solamente nostra se sono pochini…) Ora ci sembra di poter scorgere qualche timido segnale di fumo che interpretiamo come beneaugurante, pur non dimenticando la serie di problemi che attendono soluzioni condivise ( tanto per non esagerare: l’ampliamento della SE, la ricettività della scuola d’infanzia, l’organizzazione dell’Amministrazione, i rifiuti, ecc.) Vale la pena di dimostrare che siamo capaci di mettere in secondo piano la nostra propensione a sparare su quanto non va per dare un po’ più di risalto a quanto si fa? Siamo disposti (se non a rinunciare) a cambiare precedenza ad alcuni nostri postulati nella scala delle priorità? Se questo può servire d’aiuto, diamo una mano per vedere se sotto il fumo si potrà vedere anche un po’ di fuoco. editoriale Fili di fumo 1 2 Cronache dai consigli 26 ottobre 2009 In apertura di seduta Michela Delcò-Petralli fa sapere di essersi separata dal nostro gruppo esprimendo nel contempo il desiderio di continuare a collaborare con noi come con gli altri gruppi; vengono poi accettate le dimissioni di Mauro Palà dalla carica di consigliere comunale. Il consorzio depurazione acque per Camorino-S.Antonino si scioglie e si approva lo statuto per la costituzione del Consorzio Verbano. Fanno discutere alquanto le modifiche di alcuni articoli del regolamento comunale per emolumenti e finanziamento a partiti e gruppi politici, ma alla fine la maggioranza accetta gli emendamenti proposti, compreso lo stralcio della richiesta di un resoconto annuale sull’utilizzo del contributo finanziario: un rendiconto che non sarebbe stato soggetto a nessuna censura e quindi di inutile stesura. Si istituiscono le commissioni speciali per l’energia e per le aggregazioni; il Consiglio comunale vota poi una risoluzione, sostenuta dal Municipio unanime, per invitare il Gran Consiglio a vietare rifiuti dall’estero e una concernente i canoni d’acqua, inviata al comune di Frasco. Mozioni e interpellanze toccano poi i percorsiciclabili,le aggregazioni, l’inceneritore, la progettazione dell’ampliamento SE, la revisione del PR, la mappa delle zone di pericolo, la piazza di compostaggio, il regolamento raccolta rifiuti. nel comne 9 novembre 2009 Marco Cortesi subentra ad Andrea Bregonzio (ora in Municipio) e Roberto Ballina prende il posto di Mauro Palà; Roberto Sartori sarà il rappresentante del comune nel neonato Consorzio del Verbano. Ruggine antica affiora per la nomina del nuovo presidente del legislativo. Il PPD non voterà Mara Casella Capelli proposta dai liberali: si vuole ricambiare così lo sgarbo subito l’anno scorso con l’ostracismo del PLR nei confronti di Lauro Rotanzi; dal canto suo Per Camorino si asterrà per distanziarsi da questi modi. 1° vicepresidente è Luciano Bolis, 2° vice Vittorio Albertini. In quest’aria già un po’ tesa è la volta poi del consuntivo giunto largamente in ritardo, con una pioggia di rimproveri e bacchettate d’ogni sorta nella lettura dei lunghissimi rapporti commissionali della Gestione: quello di maggioranza che invita a bocciare i conti e quello di minoranza che, pur confermando nella sostanza le critiche espresse dall’altro, giunge a conclusioni opposte: il documento s’ha da approvare! Nella discussione che segue (dire accalorata e accesa è dir poco) si rintuzzano le critiche, si sottolineano aspetti molto marginali e personali, si ricordano affermazioni al limite del pettegolezzo, per giungere (finalmente) alle dichiarazioni di voto. Contro: PPD, PS+Ind, Per Camorino; a favore: PLR e Delcò-Petralli; astenuto: Matteo Gianini. Abbozza una difesa del Municipio il Sindaco, ma dice subito di trovarsi in difficoltà: ammette la presenza di problemi interni e confessa di ravvisare una certa inutilità nel tentativo di raddrizzare le sorti della contesa che sono ormai troppo definite. Puntualizza diverse cosette, ma non convince; ammette che il Municipio debba prendersi le proprie colpe, ma non basta. Viste le posizioni, con quanto apparso prima sulla stampa e dopo le dichiarazioni sentite appare inutile l’esame dettagliato del documento: si voti quindi subito sul complesso. E, per piacere, lo si faccia per appello nominale: tutti d’accordo. Così, con 14 contrari, 12 favorevoli e 3 astenuti il consuntivo del comune giunto stanco e in ritardo muore d’un colpo. Dopo le non poche fatiche per giungere sin qui, la presidente può quindi esimersi dal mettere in votazione investimenti e bilancio. Miglior sorte tocca al consuntivo Acqua potabile, che viene approvato, con una sola astensione, dai consiglieri rimasti. Un paio di risposte ad interpellanze precedenti, due nuove verbali presentate e la seduta è chiusa. 3 Più scuola elementare Bisogna ampliare l’edificio della scuola elementare: perchè e come? Attualmente l’edificio ospita ben otto classi di SE, classi numerose al limite del regolamento. L’aula docenti è stata ricavata da un piccolo vano guardaroba. Fino all’anno scorso vi era pure una classe di SI. Il disagio è palpabile. Con l’arrivo nel Comune di molte famiglie giovani si prospetta un certo incremento della popolazione scolastica per cui l’aumento del numero delle classi è inevitabile. L’inserimento di una classe nel palazzo comunale non è più proponibile. È giocoforza prevedere un ampliamento della scuola elementare. cupa una parte del pregiato terreno annesso alla SE e alcune aule esistenti avrebbero una visuale limitata. La sopraelevazione ha il vantaggio di usufruire del basamento, accessi e raccordi esistenti. Ogni aula avrà la visuale libera. Inoltre la sopraelevazione ben isolata, funge da isolazione termica del tetto della parte inferiore esistente. La costruzione leggera ha pure il vantaggio di poter essere prefabbricata e assemblata velocemente in modo da non interferire oltre il necessario con l’attività scolastica. Il costo è di poco superiore alla soluzione minimalista che potrebbe diventare presto insufficiente. Il Municipio propone tre soluzioni: estensione dell’edificio con un corpo aggiunto a ovest (costo circa 2,6 milioni), oppure sopraelevazione leggera dell’edificio esistente (costo circa 3,2 milioni), o sopraelevazione in muratura (costo circa 3,4 milioni). La prima soluzione è da considerare minimalista: due aule + servizi; inoltre si oc- Unico neo: il progetto per la sopraelevazione non prevede una gronda. Riteniamo che una protezione delle facciate sia indispensabile anche perchè il materiale previsto è probabilmente più deperibile di una solida muratura intonacata. In futuro si dovrà pure mettere mano ai serramenti esterni per adattare la parte esistente dell’edificio alle nuove norme in materia di isolazione termica. Siamo convinti che con questo ampliamento il nostro Comune avrà a disposizione per molti anni una struttura funzionale e pianificata con lungimiranza,a tutto vantaggio della qualità dell’insegnamento nel nostro Comune. attualità Valutati costi e benefici il gruppo PS e IS propende per la sopraelevazione leggera. Questa soluzione permetterebbe di creare 7 nuove aule che, oltre a risolvere il problema delle nuove classi, possono offrire un’ aula docenti, un’aula per le attività musicali, un’aula per la biblioteca/ludoteca, un vano per il materiale didattico e alcuni preziosi spazi di riserva utilizzabili per le attività di gruppi esterni o per il doposcuola. Il nostro gruppo auspica ora che anche gli altri gruppi rappresentati in CC si uniscano a noi per realizzare questo progetto lungimirante rinunciando alla soluzione minimalista che ridurrebbe pure il pregiato spazio esterno, mentre il numero di allievi è costantemente in crescita. 4 Noi e gli altri Si apre con questo numero una nuova rubrica che, almeno nelle intenzioni, ha la pretesa di fornire qualche spunto al confronto di idee su temi di politica un po’ più ampi di quella solo comunale: idee e pareri che potrete inviarci anche sul nostro sito: www.ps-ticino.ch/camorino Cura la pagina Aldo Zanetti-Streccia, anziano militante della sinistra nostrana. identità socialista …anziano sì, ma non totalmente oscurato come purtroppo succede a chi è in là con gli anni: in cassaforte ( assieme alle cose importanti che hanno segnato una vita) anche il libretto di iscrizione al PSS dal 1964, firmato dal segretario della Sezione Aldo Albertoni, uno dei migliori municipali che, per onestà e competenza, Camorino abbia avuto). Ora mi è data la possibilità di aprire una rubrica (in un’epoca di grandi cambiamenti e confusioni, ma specialmente di sofferte sconfitte per la sinistra) di presentazione di una possibile nuova identità socialista. Ovviamente fondata sulla storia di quel grande ed unico movimento di emancipazione dei lavoratori che è il socialismo umanista. Giovanissimo ho creduto che tutto fosse politica e ne sono convinto ancora oggi perché se non partecipi sono gli altri che decidono per te. L’antipolitica è l’anticamera del populismo dove chi detiene il potere lo usa per sé e per i propri tirapiedi (Berlusconi insegna ). Così mi sono letteralmente tuffato nella politica con passione e trasporto, senza mai chiedere nulla ai politicanti (che sono poi quelli che fanno politica per sete di potere. E ho conosciuto tante persone meravigliose: generose, altruiste, autentiche. Sento però anche altri anziani che come me volevano cambiare il mondo: sono tristi, rassegnati, delusi; concludono l’esistenza convinti che purtroppo è il mondo ad averli cambiati. Io credo invece che in una stagione dell’esistenza in cui si deve guardare al senso complessivo della vita, sia indispensabile fare un bilancio interiore del proprio vissuto separando come si diceva una volta “il grano dal loglio”. Ed è proprio qui e ora che mi rafforzo nell’idea che in una società civile e democratica gli unici principi degni di essere seguiti siano quelli della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà. A una condizione però: questi valori non devono mai essere separati, ma considerati e portati avanti unitariamente ( come nel motto che non è solo dei moschettieri, ma anche svizzero: uno per tutti, tutti per uno). Infatti se, ad esempio, si comincia a privilegiare la libertà - tanto sbandierata dai liberali - sulla giustizia e la solidarietà, si apre la porta alla libera prepotenza della volpe che fa strage delle galline nel pollaio. È dunque facile generare dei mostri pur richiamandoci a valori fondamentali, perché fondamentale è la loro correlazione. Se separati questi principi diventano in pratica un imbroglio acchiappavoti, demagogia declamatoria, vuoto riformismo. Questa rubrica non si occuperà solo dell’identità socialista, ma anche degli altri partiti per confrontare la nostra con la loro visione, specie per quanto attiene alla natura della loro e della nostra azione politica. Senza peli sulla lingua: Camorino critica è lieta di ricevere (specie dai cittadini che in ultima analisi sono i veri detentori del potere) osservazioni, suggerimenti e anche provocazioni. 5 fogne a cielo aperto, generatori di malattie croniche( altro che aviaria e suina …). Sapeva anche degli sforzi, grazie alle primissime colonie, per portare i figli dei proletari nella natura, all’aria pura, al sole, strappandoli nel contempo al lavoro minorile. E sapeva infine che il padrone delle ferriere che sfruttava l’uomo lavoratore, sfruttava pure senza ritegno la natura con un forsennato consumo di energie sporche. Con Savoia, grande comunicatore e condottiero incontrastato, i verdi cambiano decisamente rotta imprimendo al partito una sterzata centrista, se non addirittura populista; prima con l’opposizione al progetto per salvare l’AI, poi con la sortita contro i bilaterali, infine con la proposta autarchica di fare del Ticino una regione a statuto speciale. Ma lo sa, il Savoia, che quel brutto coacervo rappresentato dai bilaterali può essere buttato a macero soltanto entrando in Europa? Lo sa, il Savoia, che l’autarchia è il sistema economico su cui si fondava il fascismo? Non sorprende quindi l’applauso sgangherato di Bignasca alla svolta (lo chiamano outing) dei verdi. Una svolta che si suppone elettoralmente pagante, ma non è così. Tutte le inchieste dimostrano che i poveri (economicamente, ma anche culturalmente) sono restii a votare verde. È più facile che siano i ricchi a desiderare un ambiente pulito e piacevole, e se i verdi non spaventano più la borghesia con rivendicazioni rivoluzionarie, allora sono pronti a sdoganarli. L’esempio più clamoroso è quello del leader dei Grünen Joscka Fischer che è ormai diventato il testimonial sciccoso delle BMW dai centomila in su. Certo il capoccione Savoia è dotato del verbo, ma non ha né la stoffa né lo stile di un lord Brummel, per cui i suoi abiti sono piuttosto confezionati su modelli populisti. Se il nuovo partito dei Verdi dimentica che chi ha sfruttato l’uomo ha anche contemporaneamente saccheggiato il pianeta sovraccaricandolo di sostanze nocive, allora sono proprio convinto che non potrà andare molto lon l’opinione L’improvviso e inaspettato divorzio deciso unilateralmente dalla signora Delcò-Petralli mi costringe ad occuparmi prima che dei grandi partiti storici, di quel movimento ecologista che una volta si diceva “verde di fuori e rosso dentro”, ma che ora sembra ridursi a “verde di rabbia”. Confesso di aver avuto grandi simpatie per il movimento dei verdi (che ora sta strutturandosi in partito di grandi ambizioni) anche per la generosa amicizia che mi legava al suo padre nobile. Con Giorgio Canonica ho condiviso una storia politica quasi parallela, sia nel partito come nel sindacato (specie nel campo della scuola, per il cui rinnovamento abbiamo operato insieme). Mi è piaciuto anche seguirlo nella sua ultima metamorfosi che lo ha portato a scoprire e valorizzare la cultura materiale (per lui purtroppo in contrapposizione a quella scolastica) fatta di rispetto del terroir e dei suoi prodotti genuini: il bello e il buono insomma. I numerosi pellegrinaggi a Bra per incontrare il Carlin Petrini ( ora ministro ombra per l’ambiente, del PD) avevano lo scopo di costituire in Ticino l’Arcigola e lo Slow Food: in realtà cambiarono profondamente Giorgio Canonica. Così lasciò la scuola per diventare enotecario e per assumere progressivamente posizioni sempre più incisive nella difesa dell’ambiente, con visioni lungimiranti anche se a volte utopistiche. Un Cohn Bendit ante litteram nella sua instancabile funzione di stimolatore di un partito, quello socialista, con il quale il cuore batteva all’unisono. Canonica era anche fine cultore di una storia essenziale. Sapeva quanto socialisti e sindacalisti avevano fatto per gli operai ammassati nelle fabbriche sin dalla prima rivoluzione industriale: fabbriche tetre,insalubri e fuligginose, dove l’unico vettore energetico era il carbone. Conosceva le condizioni di vita degli operai, delle poche ore di riposo che venivano loro concesse, delle famiglie e dei figli. Sapeva che sopravvivevano in squallidi tuguri, gelidi d’inverno e torridi d’estate, con poca acqua corrente e pochissime latrine. Sapeva dei vicoli maleodoranti con di Aldo Zanetti-Streccia Avanti Savoia … a passo di gambero ! 6 Riflessioni “Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi. L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito e con la Sua forza vi tende affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.” tempi nostri Purtroppo la cronaca degli ultimi tempi ci porta a fare un triste bilancio di vittime sulla strada. Una situazione che deve fare riflettere e dare quella spinta in più per cominciare a cambiare certe cattive abitudini anche solo nel nostro piccolo. Vi è mai capitato di passare a piedi dalle scuole sia elementari che dell’infanzia durante gli orari di punta? A parte il fatto che è rischioso passare di lì a piedi, bisogna fare delle gimcane pazzesche tra utilitarie e fuoristrada sui marciapiedi, retromarce azzardate, clacsonate nelle orecchie: con tutto quel caos rischi di farti saltare le coronarie. Comunque… alzi la mano chi non ha mai portato i propri figli a scuola in automobile. Qui non si vuole fare il processo a nessuno, ma forse se si cominciasse ad usare un po’ di spirito critico, insegnando ai propri figli anche come si deve camminare per strada, come ci si muove, come si attraversa, ecc... potranno andare da soli fino a scuola, lasciando loro la libertà e quel senso di responsabilità che rendono felice un bambino. Anche i genitori non portando i figli in automobile dovrebbero sentirsi bene con sè stessi, pensando di aver contribuito alla diminuzione del traffico dando con ciò un contributo alla protezione dell’ambiente: e questo non dobbiamo scordarlo, sarà l’eredità che lasceremo alle generazioni future. La difesa dell'ambiente è un concetto condiviso a livello universale, ma non può sempre essere demandato ai poteri alti, magari al famoso protocollo di Kyoto: ogni persona, nel suo piccolo, deve fare qualcosa. Oltre all’ambiente non bisogna neanche dimenticare l’obesità infantile che è in forte crescita nel mondo occidentale: quindi oltre al controllo dell’alimentazione anche una buona e sana camminata non fa male, nemmeno per quei bambini che hanno energie in eccesso e hanno bisogno d’aria. Il nostro Comune non è una metropoli, quindi con piccoli accorgimenti e poca spesa si potrebbe raggiungere un buon livello di sicurezza stradale grazie ad interventi mirati, come per esempio: percorsi pedonali segnalati e protetti, zona 20 km/h nei pressi delle scuole, introdurre il “pedibus” durante tutto il periodo scolastico con un piano dei turni per gli accompagnatori volontari, una più frequente educazione stradale nelle scuole e sensibilizzazione dei cittadini tutti, sistema di “libera l’auto” (se si deve per forza utilizzare l’automobile almeno portare con sé più persone: vedi www.liberalauto.ch ), ecc… Per poter raggiungere questi obbiettivi e non solo questi, bisogna imparare a collaborare senza pregiudizi o vecchi rancori, tra cittadini, municipio, scuola, indipendentemente dal colore politico, dal colore della pelle o dalle religioni. Fiducia o imbarazzo per i prossimi due anni ? 7 Si voleva dar fiducia approvando il preventivo 2009, l’imbarazzo ha caratterizzato la bocciatura del consuntivo 2008 e un’imbarazzata fiducia motiva l’approvazione del preventivo 2010. Ma, approvati o non approvati i conti, rimane comunque un certo amaro in bocca. Perché ancora una volta ci troviamo davanti un preventivo di pura gestione corrente, con voci di spesa che superano quanto previsto a Piano finanziario, con un piano delle opere non aggiornato, con una visione delle finanze ingenuamente rosea che spinge il Municipio a dichiarare di non prevedere per il momento un aumento del moltiplicatore d’imposta. Ma allora perché approvare il preventivo? In data 10 dicembre 2009 i presidenti e i rappresentanti dei partiti politici, con i capigruppo in CC, hanno incontrato il Municipio (peccato per i molti assenti) e ci sono stati presentati dei segnali positivi di cambiamento. Eccone alcuni: - - Piano finanziario: i municipali dispongono di una tabella di aggiornamento del PF (che gradiremmo ricevere pure noi) e dovrebbero aver discusso recentemente sulla priorità delle opere. E anche nel MM sul preventivo si parla di discussione sulle priorità. È proprio questo che da tempo chiediamo: una radiografia delle necessità del Comune e delle risposte, con un ordine delle priorità. Riorganizzazione: durante la serata ci è stato riferito che lo studio commissionato prevedeva 34 punti sui quali bisognava chinarsi e che 28 erano già stati implementati o in corso di attuazione. Anche per i singoli municipali pare siano stati approntati degli strumenti di lavoro per migliorare la visione dei dossier, con un sistema di controllo e delle procedure più chiare.. 1 • vadano a vantaggio dell'economia locale (posti di lavoro); 2 • contribuiscano a rendere Camorino un comune attrattivo (qualità della vita e dei servizi, ambiente e territorio valorizzati); 3 • migliorino il senso di identità e di appartenenza alla nostra comunità avvicinando i cittadini: sia tra di loro che alle autorità e società (sostegno e vita sociale); 4 • tengano conto delle esigenze delle nuove generazioni (scuola, tempo libero, ); 5 • guardino anche oltre gli steccati ed i confini comunali, aprendosi ad opportunità e collaborazioni esterne. Questi 5 punti saranno la premessa per la nostra azione . Il nostro Gruppo vuole essere costruttivo. Saremo fermi sulle questioni che ci stanno a cuore, capaci però di rinunciare anche a dei bei progetti (ad esempio l’aula nel bosco) che non rientrano però più nella lista delle priorità e dei 5 punti guida citati in precedenza. nel comune Il nostro Gruppo è cosciente che la situazione economica del nostro Comune imponga delle scelte e delle priorità. I mezzi finanziari nei prossimi anni saranno limitati: noi siamo pronti a fare anche delle rinunce, liberando somme a vantaggio di investimenti in infrastrutture, attività o servizi che però: 8 Qui e là Bene ha fatto il Municipio ad organizzare una serata con Erik Bernasconi, cineasta emergente nostrano, per gustare alcuni suoi cortometraggi commentati dallo stesso regista e trovarsi insieme per far quattro chiacchiere durante il rinfresco offerto dopo la proiezione. Un ottimo momento di aggregazione nella sala multiuso della nuova scuola d’infanzia, che ci auguriamo sia seguito da molti altri. la pagella Le tecniche di comunicazione evolvono a velocità impressionante: ne è convinto anche il Sindaco che, sul sito ufficiale, annuncia che “Anche il Comune di Camorino ha così deciso di affacciarsi su internet…Questo strumento, ne sono sicuro, verrà sicuramente apprezzato dalla popolazione.” È possibile che qualcuno possa usufruire del mezzo elettronico (se lo possiede) per accedere a qualche formulario invece di recarsi in cancelleria, ma i contatti umani così preziosi per stabilire relazioni si dovrebbero curare con altri mezzi: quindi perché non affacciarsi invece in qualche serata, magari trattando temi che interessano la popolazione più di un formulario? …che se poi vi scappa il puntatore sul sito del PLR nostrano, sotto la bella foto della compagine pronta per le elezioni (…ma quali?) trovate una didascalia rossa che dice” PLR di Camorino verso nel elezioni comunali 2008” (proprio così!) A parte l’italiano un po’ particolare, come fanno ad invitarvi al tradizionale banchetto a base di “patati e luganigh” l’11 aprile 2008? Che abbiano la macchina per tornare indietro nel tempo? Anche qui a Camorino il popolo si è espresso chiaramente a favore della possibilità di revoca dei municipi: come promesso quindi… NOTA 6 NOTA 4- NOTA ? NOTA appunti Nella sezione Dal novembre scorso Michela Delcò-Petralli non fa più parte del nostro gruppo in Consiglio comunale: ha voluto separarsi da noi non riuscendo a conciliare la sua con la nostra maniera di far politica. Nei modi e nei tempi di affrontare i problemi che sarebbero dovuti essere comuni ha dunque ravvisato una difficoltà a muoversi come avrebbe voluto e ha deciso quindi di scegliere una strada che le concedesse la sua autonomia. Ci lascia attestandoci tutta la sua ammirazione per il lavoro svolto e l’impegno dimostrato, formulando la speranza “…che si apra la porta ad una pacifica e distesa collaborazione”: un augurio che contraccambiamo sinceramente. il nostro conto postale 65 – 7886 – 8 attende i vostri versamenti hanno curato questo numero Paolo Albergoni Giorgio Chiesi Enrico Geiler Paola Künsch Aldo Zanetti Streccia 6