catalogo
Officina Libraria srl
via Carlo Romussi 4
20125 Milano, Italia
tel./fax +39.02.36518294
www.officinalibraria.com
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824 pp. • cartonato con sovraccoperta
25,5 5 30,5 cm • 400 ill. col. • 100,00 =C
lingua inglese
The
Bernard
and
Mary
Berenson
collecTion
of european
painTings aT
i TaTTi
Serodine nel Ticino
A sfogliare il sontuoso catalogo
della raccolta di opere di villa
I Tatti è immediatamente
chiaro che i problemi di
catalogazione sono stati risolti
nel più felice dei modi. Alias
Un’opera di grande interesse
per la storia dell’arte.
Giornale dell’arte
a cura di Giovanni Agosti
e Jacopo Stoppa
144 pp. • cartonato in plancia
25,5 5 30 cm • 129 ill. col. e bn • 29,90 =C
B
ernard Berenson è stato
il più importante storico
dell’arte americano del ’900 e
uno dei maggiori conoscitori
del secolo scorso. L’imponente
volume cataloga le 149 opere d’arte raccolte dai Berenson per la loro
residenza fiorentina, Villa I Tatti, poi lasciata all’Università di Harvard. I Berenson collezionarono capolavori, tra gli altri, di Daddi, Sassetta, Domenico Veneziano, Foppa, Bergognone, Signorelli, Cima.
Le schede dei dipinti sono state redatte da storici dell’arte di tutto il
mondo che hanno avuto accesso alla corrispondenza dei Berenson,
ai diari della coppia e alle note manoscritte sui retri della loro vastissima raccolta di fotografie. Le schede sono abbondantemente illustrate da una campagna fotografica appositamente realizzata, foto di
confronto, radiografie, immagini storiche, ricostruzioni di polittici.
Il catalogo include saggi sullo sviluppo della collezione dei coniugi
Berenson, sul loro amore per l’arte senese, sul critico Roger Fry, sul falsario Icilio Federico Joni, sui
dipinti murali di René Piot per la villa, e una lista
illustrata di oltre 100 dipinti che erano a I Tatti,
inclusi quelli successivamente donati o venduti.
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Carl Brandon Strehlke and Machtelt Brüggen Israëls
co e d i z i o n e
villa i tatti
- the harvard
university center for italian
renaissance studies
Carl Brandon Strehlke è
conservatore emerito del
Philadelphia Museum of Art,
per il quale ha pubblicato Italian
Paintings 1250-1450.
Machtelt Brüggen Israëls è
ricercatrice presso l’Università di
Amsterdam. Ha curato per Villa
I Tatti due volumi sulla pala d’altare
di Sassetta per Borgo San Sepolcro.
Una meteora del Seicento. Geniale
e tragica […] La retrospettiva […]
è un salto nel buio: dentro i suoi
dipinti nervosi, popolati da figure
dalle carni tremule. Oggi, un
catalogo ragionato fa il punto su
tutta la produzione. La Repubblica
G
29,90 €
a cura di Carl Brandon Strehlke e
Machtelt Brüggen Israëls
The Berenson collecTion aT i TaTTi
The Bernard
and Mary Berenson
Collection of
European Paintings
at I Tatti
Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa
insegnano Storia dell’arte
moderna all’Università degli Studi
di Milano. Autore il primo di Su
Mantegna I. La storia dell’arte
libera la testa e Le rovine di Milano
(2005 e 2011, Feltrinelli) e il
secondo del Morazzone (2003,
5 Continents), hanno lavorato
insieme a numerose mostre tra cui:
Mantegna (2008), con Dominique
Thiébaut; Il Rinascimento nelle
terre ticinesi (2010) e Bramantino
a Milano (2012), con Marco Tanzi;
e Bernardino Luini e i suoi figli
(2014). I cataloghi sono tutti editi
da Officina Libraria.
iovanni Serodine è uno dei
massimi artisti del Seicento europeo, morto intorno ai
trent’anni, a Roma il 21 dicembre
1630. Di lui sono sopravvissuti
soltanto una quindicina di dipinti
e le terre ticinesi hanno la fortuna
di possederne, in sostanza, la metà. Appartenente ad una famiglia
di Ascona, trasferita a Roma già alla fine del Cinquecento, Giovanni
in poco tempo fa sua – senza i compromessi allora già correnti – la
rivoluzione del Caravaggio, comprendendone la parte più ardua: la
carica morale, non limitata alla semplice riproduzione della realtà o
a inediti effetti di luce. All’artista ticinese, che risulta anche scultore e architetto, toccano occasioni lavorative di rilievo: dalle pale per
San Lorenzo fuori le mura, San Pietro in Montorio e San Salvatore
in Lauro ai quadri da stanza per il marchese Asdrubale Mattei. Ma la
critica del tempo non è tenera con Giovanni, “assai bizzarro e fantastico, con poco disegno e con manco decoro”; di qui un precoce oblio.
Solo con Roberto Longhi il pittore conquista il posto che gli spetta
nella critica d’arte italiana, da allora non più messo in discussione:
“come una capsula di dinamite gettata in un fornello”. Il volume ha
accompagnato l’esposizione a Rancate, allestita dall’architetto Stefano Boeri, che ha presentato la brevissima e bruciante parabola di un
artista con ben pochi confronti nel panorama europeo del suo tempo.
Cfr.
cover catalogo e itinerari:Layout 1
4-04-2011
11:39
Pagina 1
29,00 €
Il Rinascimento nelle terre ticinesi
Da Bramantino a Bernardino Luini
catalogo e itinerari
Il Rinascimento
nelle terre ticinesi
Da Bramantino a Bernardino Luini
catalogo e itinerari
Il
Rinascimento
nelle terre
ticinesi
Da Bramantino a
Bernardino Luini
catalogo e itinerari
[ed. universitaria]
a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi
480 pp. • brossura • 17 5 18,5 cm • 415 ill.
bn • 29,00 =C
2
NOVITÀ
NOV I TÀ
3
Andrea Daninos
160 pp. • cartonato in plancia• 17 5 24 cm
• 24 tavv. col. e 26 ill. bn • 19,90 =C
Andrea Daninos si dedica da anni allo studio della ceroplastica e sul tema ha pubblicato vari articoli. Nel 2009 ha tenuto un corso di specializzazione all’Università Statale di
Milano sulla storia della scultura in cera. Vive e lavora a Milano. Per Officina Libraria ha
curato l’edizione ampliata e commentata di Julius von Schlosser, Storia del ritratto in cera.
Un saggio (2011), e il catalogo della mostra Avere una bella cera. Le figure in cera a Venezia
e in Italia (2012).
19,90 €
www.officinalibraria.com
Andrea Daninos si dedica da anni
allo studio della scultura in cera.
Ha curato la prima edizione critica
del testo del 1911 di Schlosser Storia
del ritratto in cera e nel 2012 la
mostra e il catalogo Avere una bella
cera al Museo Fortuny di Venezia.
I
l volume analizza la storia delle esposizioni di figure in cera a
UNA RIVOLUzIONe
grandezza naturale nella Francia
DI CeRA
di fine ’700, all’origine dei moderfrancesco orso
e i «cabinets de figures» in francia
ni musei delle cere. Attraverso le
biografie dei principali protagonisti si esplora un fenomeno che
godette di grande popolarità per
più di due secoli. In particolare
vengono studiate la vita e le opere
di Philippe Curtius, padre della futura Madame Tussaud, che operò a
Parigi negli anni della Rivoluzione
vivendone alcuni momenti chiave
in prima persona. Suoi erano i busti in cera del ministro Necker e del
duca d’Orléans portati in trionfo dalla folla il 12 luglio 1789 negli scontri alle Tuileries che diedero il via ai moti rivoluzionari.
Inoltre, il volume riporta alla luce la figura dello scultore piemontese Francesco Orso, attivo nella seconda metà del Settecento e unico
tra i piemontesi a realizzare ritratti in cera. Trasferitosi a Parigi dal
1785 e mutato il nome in Orsy, aprirà un’esposizione di figure in
cera che sarà anch’essa toccata degli eventi rivoluzionari.
Completano il volume il catalogo delle opere di Francesco Orso
e una ricca appendice documentaria con numerosi inediti provenienti dagli archivi francesi e italiani.
andrea daninos
I conoscitori
tedeschi
tra Otto e Novecento
a cura di
Francesco caglioti
Andrea De Marchi
Alessandro nova
a cura di Francesco Caglioti,
Andrea De Marchi
e Alessandro Nova
432 pp.ISBN
• brossura
• 17 5 24 cm •
88-97737-80-3
16 tavv. col., 64 ill. bn • 35,00 =C
9
788897 737803
co e d i z i o n e
Francesco Caglioti insegna Storia
dell’arte moderna all’Università
degli Studi di Napoli.
Andrea De Marchi insegna Storia
dell’arte medievale all’Università
degli Studi di Firenze.
Alessandro Nova è direttore del
Kunsthistorisches Institut di
Firenze.
Gaudenzio a Milano
Rossana Sacchi
9
Julius von Schlosser
ed. ampliata e annotata da A. Daninos
320 pp. • cartonato in plancia
17 5 24 cm • 15 tavv. in bicromia, 53 ill.
bn, 57 ill. col. • 39,00 €
Avere una bella cera
Le figure in cera a Venezia e in Italia
a cura di A. Daninos
160 pp. • cartonato in plancia • 17 5 24 cm
64 tavv. col., 25 ill. bn • 19,00 €
4
NOVITÀ
Stefano Bruzzese, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano, si occupa
principalmente di critica d’arte, pittura e scultura rinascimentali. È coautore di Lo specchio di
Castiglione Olona. Il palazzo del cardinale Branda e il suo contesto (Varese 2009), autore
di saggi su riviste specializzate e volumi miscellanei e ha curato l’edizione delle Lettere a
Guido Cagnola dal 1892 al 1954 (Brescia 2012).
www.officinalibraria.com
35,00 €
Storia del ritratto in cera
788897 737834
Rossana Sacchi insegna Storia della
Letteratura artistica all’Università
Statale di Milano. Si occupa della
cultura figurativa del Cinquecento
con qualche incursione in epoche
più recenti. Ha scritto Il disegno
incompiuto. La politica artistica di
Francesco II Sforza e di Massimilano
Stampa (2005).
MeMorIe Per SerVIre ALLA STorIA
144 pp. • brossura • 17 5 24 cm •
ISBN 88-97737-83-4
64 ill. bn• 15,00 =C
de’ pittori, scultori e architetti milanesi
Il libro presenta la prima edizione critica, commentata e corredata da un ricco
apparato di lettere e documenti inediti, del manoscritto delle Memorie per servire alla Storia de’ Pittori, Scultori e Architetti milanesi, composto dall’erudito
varesino Antonio Francesco Albuzzi (1738-1802) negli anni Settanta del Settecento. Si tratta del primo tentativo di ricostruire le vicende delle antiche scuole
artistiche lombarde, e soprattutto di Milano, ancora sprovvista di una propria
storiografia artistica al contrario di altre maggiori città d’Italia, a partire dalla
pubblicazione delle Vite di Vasari. Tale importante lavoro, voluto e sostenuto
dall’illuminato governo di Maria Teresa d’Austria, ricadde su un personaggio
altrimenti ignoto: l’ultimo rampollo di una famiglia di piccola nobiltà originaria della Valtravaglia, che un tempo abitava a Varese la Villa Albuzzi del Pero.
Le Memorie di Albuzzi rappresentano un testo innovativo dal punto di vista metodologico, e ben rappresentano il combinarsi di erudizione antiquaria
e aspirazioni universali dell’epoca. La periodizzazione prevista avrebbe dovuto
raggiungere, a partire dal primo Trecento, le ultime generazioni di artisti attivi a
Milano attorno alla metà del Settecento, viventi esclusi, ma i rivolgimenti politici
e la mancanza di fondi costrinsero l’autore ad arrestarsi alla fine del Cinquecento.
Il manoscritto in più volumi, conservato nella biblioteca della Fabbrica del
Duomo di Milano, è composto da un’introduzione di carattere storico, seguita
da medaglioni biografici in ordine cronologico accompagnati dalla trascrizione
di un’ingente quantità di documenti, frutto del primo scavo negli archivi soprattutto milanesi. Le biografie sarebbero dovute andare a stampa precedute dal
ritratto inciso dell’artista, cavato da opere preesistenti, alcune non più reperibili.
L’edizione critica del manoscritto è preceduta da un saggio di Giovanni
Agosti e da un corposo apparato introduttivo del curatore del volume, che
cerca di fare un po’ di luce sulla figura del varesino Antonio Francesco Albuzzi, sulle vicende e sulla fortuna critica della sua fatica incompiuta.
I
ntere generazioni di studiosi
si sono cimentate in Germania
teDeschI
coi problemi dell’attribuzione,
della costruzione dei cataloghi
d’autore, delle seriazioni cronologiche, della distinzione della
copia dall’originale, dell’individuazione dei nessi formativi fra
allievi e discepoli. La riflessione
sul loro lavoro riporta alla luce situazioni e ambienti cruciali in cui
la storia dell’arte si strutturò nella
sua autonomia disciplinare.
Vengono affrontati i primordi, nel
primo Ottocento, con le Italienische Forschungen di Carl Friedrich
von Rumohr, i viaggi di Johann Anton Ramboux, i lavori di Johann
David Passavant e Gustav Friedrich Waagen. Si analizza quindi l’intreccio tra la pratica dell’esperto, il mercato artistico e la costituzione dei grandi musei europei, dove domina la figura di Wilhelm von
Bode. E poi ancora le vicende novecentesche che conobbero pure la
diaspora verso l’Inghilterra e gli Stati Uniti, dove si affermarono conoscitori di origine tedesca come Richard Offner, Wilhelm Suida e
Wilhelm Valentiner.
I conoscItorI
antonio
francesco
albuzzi
Cfr.
UNA RIVOLUzIONe DI CeRA
Il libro racconta per la prima volta la storia delle esposizioni di figure in cera a
grandezza naturale nella Francia rivoluzionaria, all’origine dei moderni musei
delle cere. Attraverso le biografie dei principali protagonisti viene esplorato un
fenomeno che godette di grande popolarità per più di due secoli. L’autore si
sofferma brevemente su Antoine Benoist, celebre ai tempi di Luigi XIV, per
dedicarsi poi alla vita e alle opere di Philippe Curtius – padre della futura Madame Tussaud – che operò a Parigi negli anni della Rivoluzione vivendone alcuni momenti chiave in prima persona: erano suoi, ad esempio, i busti in cera
del ministro Necker e del duca d’Orléans portati in trionfo dalla folla il 12
luglio 1789 negli scontri alle Tuileries che diedero il via ai moti rivoluzionari.
Viene poi riportata alla luce la figura dello scultore piemontese Francesco
Orso, attivo nella seconda metà del Settecento e unico tra i piemontesi a realizzare ritratti in cera policroma, di impressionante realismo. Trasferitosi a
Parigi dal 1785 e mutato il nome in Orsy, aprirà un’esposizione di figure in
cera che sarà anch’essa toccata degli eventi rivoluzionari.
Il volume presenta infine il catalogo completo delle opere di Francesco Orso
e una ricca appendice documentaria con numerosi inediti provenienti dagli
archivi francesi e italiani.
andrea
deninos
Una rivoluzione
di cera
Francesco Orso
e i «cabinets de
figures» in Francia
I
l primo profilo, denso di novità, dell’ultimo scorcio della
GAUDenzIo
carriera di Gaudenzio Ferrari (c.
a milano
1485–1546), il grandissimo pittore
e scultore che aveva lasciato la sua
potente impronta nel Piemonte
Orientale e nella Lombardia alpina: a Varallo, in Valtellina, a Novara, a Casale Monferrato, a Vercelli.
A partire dal 1533 Gaudenzio stabilisce un legame di committenza
con l’ultimo duca Sforza, Francesco II, a Vigevano. Poco dopo, egli
approda a Milano, ritornata sotto
il dominio di Carlo V, dove per un
decennio lavora per le élites della
vecchia e della nuova guardia e impianta un’attiva bottega, di cui
si cominciano a mettere a fuoco i contorni. Si vedono scorrere le
opere realizzate per luoghi diversi: Santa Maria della Passione, Santa Maria presso San Celso, Sant’Angelo vecchio (ora a Brera), Santa
Maria delle Grazie, San Giorgio al Palazzo; e vengono alla ribalta i
committenti dell’artista, dai Gallarati alla confraternita di Santa
Corona, da Paolo da Cannobio ai Trivulzio, al Comune di Milano.
rossana sacchi
NOV I TÀ
5
vincenzo
fa r i n e l l a
ALFONSO I D’ESTE
le immagini e il potere
da ercole de’ roberti a michelangelo
con la Cronistoria biografica di Alfonso I d’Este di Marialucia Menegatti
e il Pulcher visus di Scipione Balbo a cura di Giorgio Bacci
Da Ercole de’ Roberti a Michelangelo
le immagini e il potere
1056 pp. • cartonato in plancia •
17 5 24 cm • 319 ill. col. e bn • 65,00 =C
Vincenzo Farinella è professore di Storia dell’arte moderna all’Università di Pisa. Ha studiato l’arte italiana del Rinascimento nei suoi rapporti con l’antichità classica, occupandosi
inoltre di pittura dell’Ottocento e del primo Novecento. Tra le sue ultime pubblicazioni,
Raffaello (Milano 2004) e Dipingere farfalle. Giove, Mercurio e la Virtù di Dosso Dossi (Firenze 2007); ha curato di recente varie mostre, tra cui Virgilio. Volti ed immagini del poeta
(Mantova 2011-2012) e Dosso Dossi. Rinascimenti eccentrici al Castello del Buonconsiglio
(Trento 2014).
ALFONSO I D’ESTE
Vincenzo Farinella
65,00 €
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Vincenzo Farinella insegna Storia
dell’arte moderna all’Università
di Pisa. Ha curato varie mostre,
tra cui di recente Virgilio. Volti
ed immagini del poeta (Mantova
2011-2012) e Dosso Dossi.
Rinascimenti eccentrici al Castello
del Buonconsiglio (Trento 2014).
Federica Caneparo
480 pp. • brossura • 17 5 24 cm • 248 ill.
col. e bn • 39,00 =C
Cfr.
L’Arioste
et les arts
a cura di M. Paoli
e M. Preti
336 pp. • cartonato
in plancia • 21 5
26,5 cm, • 200 ill.
col. • 48,00 =C • fra
6
le immagini e il potere
La natura morta
di Federico Zeri
A
336 pp. • cartonato con sovraccoperta •
22,5 5 28 cm • 400 ill. col. e bn • 68.00 =C
a cura di Andrea Bacchi, Francesca
Mambelli ed Elisabetta Sambo
lfonso I d’Este (1476-1534) è un
caso esemplare, nell’Italia rinascimentale, del rapporto tra mecenatismo artistico e attività politica. Protagonista della storia europea, il terzo
duca di Ferrara fu anche uno dei più
illuminati e originali mecenati del suo
tempo, in grado di unire la profonda
passione per le arti alla capacità di piegare gli artisti ai propri fini politici, ad esempio lo studio dei marmi di Antonio Lombardo è letto
come una risposta alla congiura ordita ai danni di Alfonso I da don
Giulio d’Este, mentre il Cristo della moneta di Tiziano diventa parte del duello delle immagini con papa Giulio II. Del camerino delle
pitture si analizzano la complessa iconografia e il ruolo dei grandi
artisti che vi operarono (Bellini, Tiziano, Dosso) o che Alfonso invano interpellò (Raffaello e Michelangelo). L’ampia e documentata
Cronistoria biografica di Alfonso I di Marialucia Menegatti arricchisce
il volume.
Il volume contiene saggi di Andrea
Bacchi, Daniele Benati, Alberto
Crispo, Ilaria Della Monica, Monique
Di Prima, Davide Dotti, Nicoletta
Guidobaldi, Antonella Iacoviello,
Laura Laureati, Francesca Mambelli,
Alessandro Morandotti, Giulia
Palloni, Giuseppe Porzio, Yuri
Primarosa, Francesca Pucci Donati,
Elisabetta Sambo, Daniela Simone,
Ludovica Trezzani, Anna Letizia
Zanotti.
ISBN 978-88-940471-2-7
9 788894 047127
Inganni dipinti
Trompe-l’œil nella
Fototeca Zeri
Vicenda appassionante quella narrata
da Federica Caneparo in questo
importante lavoro, tanto da leggere
per i numerosi affondi saggistici che da
consultare come atlante. L’Indice dei
libri del mese
Giulia Alberti
176 pp. • brossura • 17 5 24 cm • 145 ill.
bn • 28.00 =C
L
etto, amato e imparato a memoria
da un pubblico vasto e variegato,
il capolavoro dell’Ariosto ha influenzato anche le arti figurative: edizioni
illustrate, dipinti, sculture, maioliche
e oggetti di arte applicata. Un settore
riserva però ancora molte sorprese: gli
affreschi ispirati al poema, che questo libro dimostra in realtà più
numerosi di quanto ritenuto, censendone ben 40.
L’autrice percorre la penisola analizzando cicli pittorici ariosteschi,
in particolare nell’arco alpino, dove la persistenza del gotico cortese apre la via a un’entusiastica ricezione delle storie cavalleresche,
reinterpretate secondo la sensibilità rinascimentale. Spesso ispirati
alle xilografie delle edizioni di maggiore successo, i vari cicli pittorici dimostrano la popolarità delle storie ariostesche, dalle raffinate
corti di Parma, Mantova o Firenze alla piccola nobiltà di campagna.
NOVITÀ – CELEB R A Z I O N I 2 0 1 6 P ER I 5 0 0 AN N I DE LL’ O RLA N DO F U RIO S O
Giulia Alberti si è laureata in Lettere Moderne all’Università di
Bologna. Per il diploma di specializzazione in Storia dell’Arte
ha condotto uno studio sul fondo fotografico di Umberto Gnoli
nella Fototeca Zeri.
Ha collaborato come catalogatore e revisore con le Soprintendenze di Modena e Bologna. Dal 2006 lavora presso la
Fondazione Federico Zeri, dove si occupa della catalogazione
della fototeca dello studioso.
28,00 =C
Cfr.
ISBN 978-88-940471-1-0
9 788894 047110
I colori del
bianco e nero
Fotografie storiche
nella Fototeca Zeri
1870-1920
a cura di A. Bacchi,
F. Mambelli, M.
Rossini ed E. Sambo
296 pp. • cartonato con sovraccoperta
• 23 5 28 cm, • 400 ill. col. • 40,00 =C
l libro presenta i risultati dello studio della sezione natura
morta della Fototeca Zeri. Costituita da oltre 14.400 fotografie
la natura
di dipinti dal XVI al XIX secomorta di
federico
lo, essa costituisce la maggiore
zeri
raccolta fotografica al mondo su
questo genere pittorico, imprescindibile punto di riferimento
per gli studi storico artistici.
Il volume abbondantemente illustrato a colori e al quale hanno
contribuito numerosi studiosi, si
articola in tre sezioni: vengono
indagate la storia, la formazione,
le caratteristiche di questa straordinaria raccolta e il decisivo contributo di Federico Zeri agli studi
sulla natura morta. Sono poi analizzati alcuni casi inediti selezionati tra i materiali originali di Zeri che rendono questa pubblicazione
uno strumento scientifico aggiornato per lo studio della pittura di
natura morta italiana. L’ultima sezione si incentra sui temi iconografici, fornendo letture e approfondimenti su aspetti della storia culturale e materiale dal XVI al XIX secolo. Il libro presenta infine un
repertorio illustrato delle specie botaniche raffigurate nei dipinti.
«Il dato certo e innegabile
è che l’inattesa quantità di dipinti
che continuano a venire alla luce,
il numero dei pittori (quasi sempre
ignoti alle fonti scritte o stampate),
l’intricata successione di rapporti,
prestiti formali, filiazioni, riprese e
innovazioni, oltre a rendere lo studio
della natura morta un campo tra
i più ardui e difficili di tutta la storia
dell’arte, denunciano come il genere
secondario, che un tempo si
credeva svolto ai margini della
grande pittura, in realtà sia stato
un aspetto primario e fondamentale
della civiltà figurativa di alcune
regioni d’Europa».
Federico Zeri, 1987
nuovi diari di lavoro 1 | giulia alberti | inganni dipinti
«Di molte figure
adornato»
L’Orlando furioso
nei cicli pittorici tra
Cinque e Seicento
ALFONSO I D’ESTE
I
Lo straordinario volume di Vincenzo
Farinella riassume quasi 15 anni di
ricerche […] per la prima volta viene
ricostruita analiticamente la figura di
questo mecenate. La Repubblica
la natura morta di federico zeri
Alfonso I d’Este (1476-1534) è un caso esemplare del rapporto strettissimo
esistente, nell’Italia rinascimentale, tra mecenatismo artistico e attività politica: il terzo duca di Ferrara non fu solo uno degli indiscussi protagonisti della
storia europea, ma anche uno dei più illuminati e originali mecenati delle arti
del suo tempo, capace di porre Ferrara al centro della vita culturale italiana,
potendo contare su una serie di «artisti di corte» di indiscusso prestigio (Ercole
de’ Roberti, Antonio Lombardo, Dosso Dossi) e rivolgendosi all’esterno ai
massimi protagonisti della maniera moderna (da Raffaello a Fra Bartolomeo,
da Michelangelo a Tiziano).
Si delinea il profilo di un committente d’eccezione, in grado di unire una
profonda passione per le arti alla capacità di piegare pittori, scultori e miniatori
ai propri fini politici: così lo studio dei marmi di Antonio Lombardo viene
letto come una risposta alla congiura ordita da don Giulio d’Este, le miniature
del Libro d’ore di Alfonso I come una testimonianza della vera e propria guerra
per immagini ingaggiata con papa Giulio II, mentre il Cristo della moneta di
Tiziano diventa un’arma ideologica nel duello che ha contrapposto il duca
estense a Leone X. Del camerino delle pitture, l’impresa più prestigiosa del
mecenatismo di Alfonso I, è sviscerata la complessa iconografia dei dipinti di
Giovanni Bellini, Dosso e Tiziano, incentrata sulle figure di Bacco, Venere ed
Enea. Infine, si dà conto di altre importanti commissioni ducali, dal Giove,
Mercurio e la Virtù di Dosso, per la delizia del Belvedere, alle opere richieste a
Michelangelo, come la Leda.
vincenzo farinella
68,00 =C
Alfonso I d’Este
Le immagini e il
potere
I
l volume presenta per la prima volta il
nucleo di fotografie di dipinti a trompe-l’œil conservato nella Fototeca Zeri.
Nel tentativo continuo della pittura di
farsi perfetta mimesis del reale, questo
genere ne costituisce il colpo di scena,
l’espediente teatrale, il banco di prova
del virtuosismo del pittore. Mentre, nella
sua declinazione da cavalletto, il trompel’œil si afferma nell’Europa del Nord fra
XVII e XIX secolo, in Italia sembra farsi
strada solo in alcune regioni, restando legato a una produzione di nicchia mai del
tutto affrancata dalla natura morta.
Nel suo porsi come ‘inganno dell’occhio’, il genere non poteva non
affascinare Federico Zeri. A partire dal significativo nucleo di 214
fotografie raccolte dallo studioso, il volume si propone di mettere ordine all’interno di un materiale che, per l’Italia, non ha ancora
avuto un’adeguata trattazione scientifica. Con un apparato di 145
immagini questo studio presenta opere spesso inedite, mette a fuoco la produzione di una moltitudine di artisti, ne amplia il catalogo
e individua personalità ancora sconosciute, dando così vita a uno
strumento indispensabile per le future ricerche in tale ambito.
giulia alberti
inganni dipinti.
trompe-l’œil
nella fototeca zeri
«Sì somiglianti al vero che l’occhio ne restava
ingannato, e la mente delusa nel credere naturale
quello che vedeva dipinto». Così Diego Zannandreis
descrive i quadri di Sebastiano Lazzari, cogliendo
appieno l’essenza del trompe- l’œil. Nel tentativo
continuo della Pittura di farsi perfetta mimesis del
reale, questo genere ne costituisce infatti il colpo
di scena, l’espediente teatrale, il banco di prova
del virtuosismo del pittore.
Mentre, nella sua declinazione da cavalletto, il
trompe-l’œil si afferma nell’Europa del Nord fra
XVII e XIX secolo, in Italia sembra farsi strada
timidamente, solo in alcune regioni, restando legato
a una produzione di nicchia mai del tutto affrancata
dalla natura morta.
Nel suo porsi come ‘inganno dell’occhio’, il genere
non poteva non affascinare Federico Zeri, che
dell’occhio aveva fatto il suo principale strumento
di lavoro. A partire dal significativo nucleo di 214
riproduzioni raccolte dallo studioso, il volume
si propone di mettere ordine all’interno di un
materiale che, per l’Italia, non ha ancora beneficiato
di un’adeguata trattazione scientifica.
Con un apparato di oltre 140 immagini, Giulia
Alberti dà conto di opere spesso inedite, mette a
fuoco la produzione di una moltitudine di artisti,
ne amplia il catalogo e individua personalità ancora
sconosciute, dando così vita a uno strumento
indispensabile per le future ricerche in tale ambito.
IN DIS T RI B UZI ONE – V OL UM I ED I T I D A L L A FOND A ZI ONE FED ER I C O ZER I
7
esoro nazionale, il Carnet « dei
Pirenei » di Delacroix viene
qui riprodotto per la prima volta
in versione integrale in una sorta
di «fac-simile» (senza collages o
fustelle ma in scala 1:1 su pregiata
carta da disegno Canson). Lo stato
di conservazione, il valore storicodocumentario e la bellezza delle pagine acquarellate lo rendono uno
dei carnet di maggior importanza del fondo Delacroix al Louvre.
Nel luglio 1845 Delacroix si reca a Eaux-Bonnes, piccola stazione
termale dei Pirenei atlantici, per seguire una cura. Di fronte allo
spettacolo grandioso delle montagne incombenti sulla valle d’Ossau, Delacroix traccia pagina dopo pagina rapidi schizzi a matita, di
cui alcuni, ripresi all’acquarello, sono fra i più bei paesaggi dell’artista. Disegna inoltre più volte il costume tradizionale degli abitanti
della valle. Di ritorno a Parigi alla fine dell’estate, su consiglio di George Sand, scopre la tribù degli indiani Ojibwas condotti in Europa
dal pittore americano George Catlin nella sua « Indian Gallery », e li
ritrae in diverse pagine del carnet.
Il fac-simile è accompagnato da un libretto di ugual formato con
uno studio approfondito e illustrato che contestualizza storicamente e analizza criticamente il carnet, fornendone la descrizione
codicologica dettagliata.
Eugène Delacroix
Carnet « des Pyrénées », 1845
2 volumi in cofanetto
I. Il carnet di disegni: 128 pp. • cartonato
• 12,2 5 20,3 cm • 128 tavv. col.
II. Il volume di commento: 96 pp. •
brossura • 12,2 5 20,3 • 24 ill. col. •
40,00 =C
lingua francese
co e d iz i o n e
fac-simile
L’Album des
« Disegni di Antonio
Pollaiuolo »
Laura Angelucci e Dominique
Cordellier
2 volumi in cofanetto
I. L’album di disegni: 48 pp. • cartonato
• 19,7 5 30,9 cm • 32 tavv. col.
II. Il volume di commento: 32 pp. •
brossura • 19,7 5 30,9 • 24 ill. col. •
29,00 =C
lingua francese
N
el 1922, Léon Bonnat donò al Louvre una raccolta di ventitré disegni intitolata Disegni di A. Pollaivolo
(?) 1429 + 1498. Questo album resta ancora oggi uno degli insiemi più belli di
studi su modello vivente compiuti da
un artista fiorentino nel suo atelier nel
XV secolo. Nonostante la sua intitolazione (dichiaratamente moderna ma
senza dubbio fondata su una qualche
tradizione), la critica recente si è interrogata sul suo autore e ha preferito, al
nome del celebre scultore fiorentino,
quello del suo concittadino Maso Finiguerra, orefice e niellatore, noto ai posteri come l’inventore dell’arte dell’incisione.
L’album viene qui restituito per la prima volta in fac-simile, in versione integrale. Il volume di studio che lo accompagna presenta il profilo
dei due artisti e l’insieme dei disegni in relazione alle diverse pratiche
di bottega e una ricostruzione della storia della raccolta, costituita a
partire da carnet originali smembrati. La descrizione pagina per pagina offre poi un’analisi precisa di ciascun foglio, sia dal punto di vista
dell’immagine raffigurata che dei materiali e della tecnica grafica.
c ar n e t s e t al b um s
Dessins du musée du Louvre
urdoué du dessin et de la peinture, Francesco
Mazzola, dit Il Parmigianino (le petit
Parmesan), semble être né, au temps du
maniérisme, sous le signe de la facilité.
Fils de peintre, il a fait son miel dès l’enfance
de toutes les nouveautés artistiques du nord
de l’Italie, mais aussi de celles de Florence et de
Rome et ainsi que de celles de Parme, sa ville
natale. Muni de ce bagage (Corrège, Michel-Ange,
Raphaël…), il s’est rendu dans la Ville éternelle
où, à peine âgé de dix-neuf ans, il sembla à tous
la réincarnation de Raphaël. Il toucha au sublime
dans ses innombrables esquisses et projets, mais,
exigeant et jamais satisfait, ne vint au bout de
rien. Trop soucieux d’atteindre la grandeur de ses
aînés, inconscient d’y être parvenu, il manqua son
objectif d’homme de métier en n’achevant que
rarement ses grandes entreprises picturales.
Introduit par des essais sur la personnalité de
l’artiste, sa technique, son style et ses amateurs, cet
ouvrage présente ses plus belles œuvres conservées
au Louvre qui « font tomber amoureux quiconque
les regarde » (fanno innamorar chiunque le riguarda,
Ludovico Dolce, 1557).
a cura di Dominique Cordellier
192 pp. • brossura con alette •
24,6 5 28 cm • 143 ill. col. • 35,00 =C
lingua francese
co e d i z i o n e
Diffusion Vilo : 35,00 €
Dominique Cordellier è
conservatore al dipartimento
di Arti grafiche del Louvre.
Cfr.
INVENTAIRE GÉNÉRAL
DES DESSINS ITALIENS
co e d i z i o n e
pirito vivo, più agile e aggraziato nel disegno di un acrobata, immaginifico inventore,
Parmigianino, successore ideale
di Correggio e Raffaello, oggi è
tra i più noti disegnatori italiani del XVI secolo, grazie anche
all’eccezionale collezione di fogli
del cabinet des dessins del Louvre, ora al centro di una importante mostra nel museo parigino.
dessins
du louvre
Dopo un’articolata formazione,
avvenuta sotto il segno di Correggio, ma non solo, conquistò Roma a 19 anni, sembrando a tutti
Raffaello resuscitato, e affascinò con la scioltezza della sua arte sia
il papa che i lanzichenecchi giunti a mettere a sacco l’Urbe (1527).
Dopo tre fruttuosi anni a Bologna, tornò a Parma dove dimostrò
di essere sia il possente poeta dell’equilibrio (nelle nobili canefore
di Santa Maria della Steccata), sia il fragile cantore dell’asimmetria
(nella Madonna dal collo lungo). Ma, esigente e mai soddisfatto,
concluse raramente i suoi grandi cantieri pittorici, giungendo però
a vertici sublimi nel moltiplicarsi di schizzi e progetti.
Parmigianino
20,7 5 27 cm
cartonati in tela con
vignetta applicata
lingua francese
Dessins bolonais
du XVIIe siècle
Catherine Loisel
576 pp. • 48 tavv. col., 1163 ill. bn •95,00 =C
L’album des
«Disegni di Antonio Pollaiuolo »
co e d i z i o n e
fac-simile
8
a
S
Parmigianino
S
Dessins du Louvre
dessins du louvre
Marie-Pierre Salé
T
c ar n e t s e t al b u m s
Dessins du musée du Louvre
Parmigianino
Eugène Delacroix
Carnet « des
Pyrénées », 1845
NOVITÀ
Baccio Bandinelli
Françoise Viatte
320 pp. • 48 tavv. col., 280 ill. bn • 85,00 =C
Battista Franco
Anne Varick-Lauder
416 pp. • 50 tavv. col., 274 ill. bn • 95,00 =C
NOV I TÀ
9
788897 737810
10
NOVITÀ
ioo
a riapertura dell’Accademia
Carrara di Bergamo nella primavera 2015 è l’occasione per
presentare una selezione di 100
dei suoi capolavori. Le opere dei
più grandi artisti italiani (Pisanello, Botticelli, Bellini, Mantegna,
Carpaccio, Raffaello, Tiziano,
Canaletto, Guardi, Previati, Pelizza), lombardi (Foppa, Bergognone) e bergamaschi in particolare
(dall’enigmatico Lorenzo Lotto ai
ioo
ritrattisti Giovanni Battista Moroni, Fra’ Galgario e Carlo Ceresa, a
Evaristo Baschenis, l’autore delle
Nature morte con strumenti musicali), si dispiegano in una sequenza
di eccezionale valore. Non mancano grandi maestri stranieri: Dürer,
El Greco, Rubens… Grazie all’accurata campagna fotografica intrapresa dall’Accademia in seguito ai numerosi restauri degli ultimi
anni, è possibile ammirare capolavori dal Medio Evo all’Ottocento,
tutti riprodotti a piena pagina. Semplici ma dettagliate schede guidano il lettore alla comprensione dello stile e dell’iconografia di ogni
pezzo, con notizie biografiche, storiche e stilistiche sugli autori.
capolavori
co e d i z i o n e
€ 19,90
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80 pp. • brossura • 15 5 21 cm, 23 ill. col.
e 44 bn • 8,00 =C
i lemuri 2
i lemuri
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Cfr.
Michelangelo
una vita
a cura di P. Aiello
336 pp. • brossura
15 5 21 cm • 90 ill. bn
15,00 =C
La Milano scolpita
da Leone Lodi
Chiara Gatti
108 pp.• brossura •15 5 21 cm, 80 ill. col.
• 15,00 =C
Leone Lodi (Soresina, 1900-1974) è
lo scultore più presente sulle facciate
dei palazzi milanesi. Alcune sue opere
sono entrate nell’immaginario comune.
Come il celebre Leone di San Marco
delle Assicurazioni Generali. Molte altre
fanno parte del panorama urbano: gli
altorilievi del Palazzo della Borsa, quelli
dell’Università Bocconi, o la splendida
Donna seduta all’ingresso della Triennale.
Il libro racconta per tappe – corredato da
una mappa per un tour a cielo aperto – la
vicenda di questo maestro, che ha legato
il suo nome alla storia dell’architettura
della città e a grandi architetti come
Mezzanotte, Pica, Piacentini o Pagano.
Chiara Gatti, storica e critica d’arte,
specialista di scultura e grafica
moderne e contemporanee, scrive
per le pagine de «La Repubblica».
Un’agile guida, con schede di lettura
delle opere e mappe, per visitare la
Milano del ’900 di Leone Lodi
L
chiara gatti
LA MILANO
SCOLPITA DA
LEONE LODI
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15,00 €
ioo masterpieces
edizione bilingue italiano-inglese
of the Accademia Carrara
in Bergamo
masterpieces
capolavori
224 pp. • cartonato
in
plancia Carrara
• 21,5 5
dell’Accademia
Bergamo
28,5 cm • 100 tavv.dicol.
• 19,90 =C
testi di Claudio Salsi, Giovanni Agosti,
Jacopo Stoppa e Michele De Lucchi
R
ecentemente ricollocata in uno
spazio autonomo, l’antico Ospedale spagnolo nel cortile delle Armi del
la pietà
Castello Sforzesco (in un allestimento
rondanini
nell’ospedale
di Michele De Lucchi), la Pietà Rondaspagnolo
del castello
nini è l’ultima scultura di Michelansforzesco
gelo Buonarroti. Rimasta incompiuta
alla morte dell’artista, dopo oltre un
decennio di lavoro, rappresenta la Madonna in piedi che regge il corpo del
figlio. Le due figure allungate, quasi
filiformi sono tanto diverse dalla potenza fisica caratteristica delle
creature di Michelangelo, che ha affrontato più volte il tema della
Pietà e qui, a oltre ottant’anni, lo riduce all’essenziale.
L’atlante illustrato ripercorre le vicende della scultura, che si trovava nella bottega romana di Michelangelo al momento della sua
morte il 18 febbraio 1564. In seguito sparisce e riappare soltanto nel
1807 nel palazzo dei marchesi Rondinini (o Rondanini) in via del
Corso; dopo più passaggi di proprietà, la Pietà è acquistata, anche
tramite sottoscrizione popolare, dal Comune di Milano nel 1952.
LA MILANO SCOLPITA DA LEONE LODI
a cura di Giovanni Valagussa, Maria
Cristina Rodeschini e Paolo Plebani
ioo
Atlante divulgativo
chiara
gatti
Mariotto Albertinelli
Sofonisba Anguissola
Antonello da Messina
Marco Basaiti
Evaristo Baschenis
Jacopo Bassano
Giovanni Bellini
Jacopo Bellini
Bernardo Bellotto
Bergognone
Bernardino di Mariotto
Giovan Antonio Boltraffio
Paris Bordon
Felice Boselli
Sandro Botticelli
Francesco Botticini
Bernardino Butinone
Canaletto
Cariani
Luca Carlevarijs
Vittore Carpaccio
Giulio Carpioni
Agostino Carracci
Carlo Ceresa
Giacomo Ceruti
Lorenzo Costa
Carlo Crivelli
Bernardino de’ Conti
Giovanni Ambrogio de Predis
Donatello
Albrecht Dürer
El Greco
Andrea Fantoni
Vincenzo Foppa
Fra Carnevale
Fra Galgario
Francesco di Simone da Santacroce
Garofalo
Girolamo Genga
Giovanni d’Alemagna
Girolamo Giovenone
Benozzo Gozzoli
Francesco Guardi
Guercino
Domenico Guidi
Francesco Hayez
Jacopo di Antonello da Messina
Pieter de Kempeneer
Pietro Longhi
Lorenzo Lotto
Bernardino Luini
Maestro della Leggenda di sant’orsola
Andrea Mantegna
Marco d’oggiono
Altobello Melone
Jan Miense Molenaer
Bartolomeo Montagna
Giovan Battista Moroni
Neroccio di Bartolomeo de’ Landi
Palma il Vecchio
Giuseppe Pellizza da Volpedo
Pesellino
Piccio
Pisanello
Gaetano Previati
Andrea Previtali
Raffaello
Pieter Paul Rubens
Cesare Tallone
Giovan Battista Tiepolo
Tiziano
Giacomo Trécourt
Cosmè Tura
Timoteo Viti
Alvise Vivarini
Bartolomeo Vivarini
Giovanni Volpato
Francesco Zuccarelli
Perché l’ho fatto
Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa
L
Accademia Carrara
100 capolavori
m sterpieces
9
La Pietà Rondanini
nell’Ospedale Spagnolo
del Castello Sforzesco
Michele De Lucchi
L’ultimo capolavoro di Michelangelo
nel suo nuovo allestimento
michelangelo
80 pp.ISBN
• brossura
• 15 5 21 cm • ill. col.
88-97737-81-0
• 10,00 =C
Claudio Salsi
€ 8,00
a cura di Giovanni Agosti,
Chiara Battezzati e Jacopo Stoppa
Michelangelo
La Pietà Rondanini
nell’Ospedale
spagnolo del Castello
Sforzesco
michelangelo la pietà rondanini nell’ospedale spagnolo del castello sforzesco
a chiesa di San Maurizio, ricostruita al principio del XVI secolo, è il
tempio della pittura rinascimentale nel
cuore di Milano. Dalle decorazioni interne delle maestranze di primo ’500,
che lavorano nell’orbita dei maggiori
artisti del momento (Zenale e Bramantino), alla saga dei Luini: Bernardino e la
sua bottega a cui si deve la grande parete divisoria e la visionaria cappella Besozzi, dove si nasconde il criptoritratto
della contessa di Challant, la sventurata
fedifraga decapitata sul rivellino del
Castello Sforzesco. Dopo Bernardino
Luini è la volta dei suoi figli: Giovanni Pietro e Aurelio soprattutto,
a cui spettano la cappella Bergamina (lontana parente di Cecilia Gallerani, l’amante del Moro immortalata da Leonardo) e altri interventi
tra cappelle, controfacciata delle monache e pontile. Pontile che confina con uno degli organi più antichi e meglio conservati della città.
Non mancano le curiosità, come la tela di Antonio Campi voluta da
Carlo Borromeo affinché le suore di clausura non potessero guardare verso la strada. E vi si trova la prima prova milanese di Simone
Peterzano, reduce da un apprendistato con Tiziano, e che sarà, di lì
a poco, il maestro di Caravaggio.
capolavori
ariotto Albertinelli
fonisba Anguissola
tonello da Messina
arco Basaiti
aristo Baschenis
opo Bassano
ovanni Bellini
opo Bellini
rnardo Bellotto
rgognone
rnardino di Mariotto
ovan Antonio Boltraffio
ris Bordon
ice Boselli
ndro Botticelli
ncesco Botticini
rnardino Butinone
naletto
riani
ca Carlevarijs
tore Carpaccio
ulio Carpioni
ostino Carracci
rlo Ceresa
acomo Ceruti
renzo Costa
rlo Crivelli
rnardino de’ Conti
ovanni Ambrogio de Predis
natello
brecht Dürer
Greco
drea Fantoni
ncenzo Foppa
Carnevale
Galgario
ncesco di Simone da Santacroce
rofalo
rolamo Genga
ovanni d’Alemagna
rolamo Giovenone
nozzo Gozzoli
ncesco Guardi
ercino
menico Guidi
ncesco Hayez
opo di Antonello da Messina
ter de Kempeneer
tro Longhi
renzo Lotto
rnardino Luini
aestro della Leggenda di sant’orsola
drea Mantegna
arco d’oggiono
obello Melone
n Miense Molenaer
rtolomeo Montagna
ovan Battista Moroni
roccio di Bartolomeo de’ Landi
ma il Vecchio
useppe Pellizza da Volpedo
sellino
cio
anello
etano Previati
drea Previtali
ffaello
ter Paul Rubens
sare Tallone
ovan Battista Tiepolo
iano
acomo Trécourt
smè Tura
moteo Viti
vise Vivarini
rtolomeo Vivarini
ovanni Volpato
ncesco Zuccarelli
L
San Maurizio al
Monastero Maggiore
Atlante
mappa all’interno
I LUOGHI DI LEONE LODI
Chiara Gatti, storica e critica dell’arte,
specialista di scultura e grafica moderne e
contemporanee, scrive per le pagine de «La
Repubblica». Ha curato testi e mostre monografiche dedicati, tra gli altri, all’opera di
Manet, Kollwitz, Wildt, Boccioni, Carrà,
Giacometti, Mirò, Rouault, Marini, Melotti, Roig per istituzioni italiane e straniere.
Tra le pubblicazioni ricordiamo il saggio Dentro la Cornice, dedicato al sistema
dell’arte contemporanea, al fianco di Enrico
De Pascale (Mondadori 2008), e Insolite natività (Interlinea 2012), oltre alla sezione di
arte contemporanea per il manuale scolastico L’arte tra noi (Electa/Mondadori 2007).
mappa all’interno
palazzo
del gruppo
fabio filzi
ora Caserma
della guardia
d i fi n a n z a
via fabio filzi 44
1938
90
eone Lodi (Soresina, 1900-1974) è
lo scultore più presente sulle facciate dei palazzi di Milano. Alcune sue
opere sono entrate nell’immaginario
comune, come il celebre Leone delle
Assicurazioni Generali. Molte altre
sono diventate parte integrante del
panorama urbano, come i Quattro Elementi, collocati nel 1930 alla base delle
colonne del Palazzo della Borsa in piazza Affari, o i rilievi per l’Università Bocconi
con scene di vita agreste. Chiara Gatti racconta per tappe la vicenda di questo maestro
del Novecento, che ha legato il suo nome alla
storia dell’architettura della città e architetti come Paolo Mezzanotte, Agnoldomenico
Pica o Giuseppe Pagano, o colleghi artisti con
cui strinse rapporti di lavoro e amicizia profonda, da Mario Sironi ad Arturo Martini.
palazzo del gruppo fabio filzi
91
NOV I TÀ
11
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$40.00 - £24.95 - €30.00
Fig. 3
Between Sea and Sky
to the obvious erasures and small, smudged dots that resulted from his use of
hand-made type stencils, but their keenly mechanical quality evolved steadily and
quite rapidly during this short period when he turned to manufactured screens to
simulate the halftone Benday dots of newspaper and comic books. In 1964, he
began priming his own canvases with white gesso, giving them a more polished
surface. Tape was used to mask the outlines, which he would then remove, and
paint in the black lines by hand in varying degrees of thickness. One of the fundamental improvements to his overall technique at this time was the introduction
of Magna, a polymer-based acrylic paint that readily dissolved in turpentine. It allowed him better coverage in the solid areas of his compositions and the ability to
remove any unwanted color as needed, while the slower-drying oil paint was betThe expediency and sense of removal that defined Lichtenstein’s work was one
ter suited for use in the dot stencils. He said his goal in perfecting his technique
that he purposely courted so he could focus on the act of making and perceiving
was to be able to “hide the record of my hand.”4
student at The Ohio State University in psychological optics as a way to draw. He
Pop subjects.5 If the Mi Chou show was the catalyst for Lichtenstein’s interest
was taught to understand that what he was looking at could be reduced to its
in landscape painting he never said as much but it would hardly be a stretch to
abstract qualities whose patterns, lines and arcs could be translated into symbols
surmise it may have piqued his interest in exploring classical landscape painting
for the real. His earliest works were based on reproductions, but it took him
as archetype and cliché. In the 1960s, Lichtenstein was one of the few well-
nearly two decades to pare down an image to its core attributes. Cartoons initially
known American artists to resurrect the genre of landscape painting, producing
made their way into his abstract work in the late 1950s, but they were hidden by
over two hundred land and seascapes between 1964 and 1967 alone. Though
paint, and he said they became drop cloths for the oils of his distilled comic book
he continued to explore other subjects at the same time, such as brushstrokes,
imagery that ushered him into the Pop art scene starting in 1961. The majority of
ceramic heads and cups, and Art Deco, his Pop-inspired land and seascapes
| CLARE BELL
Fig. 4
At Galerie Sonnabend, Paris, for the June 1 opening
of his solo exhibition. Pictured clockwise from left:
Seascape with Clouds, 1964; Dawning, 1964;
Sunrise, 1965, edition of five
12
Fig. 6
At Galerie Sonnabend, Paris with (from left)
Temple II, 1965; Perforated Seascape #1 (Red), 1965;
Cloud and Sea, 1964 edtion of five;
detail of Sunrise, 1965
| BEAUTIFUL KITSCH
That same year, Lichtenstein added land and seascapes to his repertoire of
13
Guido Beltramini dal 1991 dirige il
Centro Internazionale di Studi di
Architettura Andrea Palladio.
Fulvio Lenzo insegna storia
dell’architettura all’Università
IUAV di Venezia.
T
homas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti, oltre ad essere un politico era un intellettuale versato in greco e latino e
convinto che il Nuovo Mondo si potesse costruire solo attraverso
razionalità e bellezza. È stato l’architetto della nuova America, non
solo in senso politico, ma anche in senso letterale. L’architettura,
infatti, ha avuto un ruolo importante nella sua ricerca personale
e nel suo programma sociale. In
questo Jefferson venne guidato
dalla sua ammirazione per I quattro libri dell’architettura di Palladio, nei quali trovò idee e forme
architettoniche. Da Palladio apprese come le tipologie architettoniche degli antichi romani potessero essere combinate con le
innovazioni tecniche più aggiornate, adattandole così alle esigenze di comodità delle case del suo
tempo. Una nuova architettura
all’antica che forniva un quadro
armonioso e razionale per la vita
quotidiana e per la realizzazione
di una società nuova.
Jefferson applicò questi principi
nella costruzione di ville, edifici pubblici e nel primo campus universitario, quello dell’Università della Virginia.
Chi si avvicina a Jefferson dalla sponda degli studi
su Andrea Palladio, si trova presto a respirare una
sorprendente aria di casa. Le affinità si presentano
sui piani più disparati, da dettagli nella tecnica
dei disegni costruiti con lo stilo e poi ripassati a
penna, all’uso delle lettere greche nell’alfabeto
latino.1 Jefferson che si descrive perduto «come un
innamorato» nel suo primo incontro con un vero
tempio romano antico, la Maison Carrée di Nîmes,
ricorda il Palladio che, nei Quattro libri, mostra di
avere ancora ben vivo l’impatto emotivo del primo
viaggio a Roma trent’anni prima.2 Così come la
feroce critica jeffersoniana verso l’antiquata maniera
di costruire in Virginia è consonante con la condanna
nei Quattro libri della «invecchiata usanza di
fabricare senza grazia e bellezza alcuna» della Vicenza
prerinascimentale.3 E ancora la sollecitudine con cui
si impegna, ormai presidente degli Stati Uniti, nel
recuperare un testo di Palladio per un ex falegname
di Monticello, e nel discutere minutamente i dettagli
dell’ordine corinzio di un suo lavoro, riporta alla
mente il Palladio che i contemporanei ricordano
amichevole e didattico con le maestranze «tanto
che non vi era muratore, scarpellino o lignaiuolo
che non sapesse tutte le misure, i membri et i veri
termini dell’Architettura».4
Parlo di affinità, non di somiglianze. Solo per
restare ai disegni, il talento grafico di Palladio non
è nemmeno paragonabile a quello di Jefferson.
Ma entrambi preferiscono le proiezioni ortogonali
alla veduta prospettica, e per tutti e due il disegno
è trascrizione su carta di un’idea mentale, verifica
delle alternative, e misura. Se questa affinità è reale,
è sorprendente come tutto avvenga senza contatto
diretto. È possibile ma poco probabile, data
l’assenza di commenti da parte di Jefferson, che
egli abbia visto dei disegni di Palladio durante
la visita nella residenza suburbana londinese del
loro proprietario, il duca di Devonshire, a Chiswick
nel 1786, o almeno la loro pubblicazione in
fac-simile da parte di Lord Burlington nel 1730.5
Soprattutto non ha mai visto dal vero gli edifici
palladiani, limitando il proprio tour in Italia a
Piemonte e Lombardia, senza procedere verso est.
Considerati gli studi di Fiske Kimball e James
Ackerman, non è certo una novità affermare che
Jefferson amava e si ispirava a Palladio, a cui si
dice si riferisse come alla propria Bibbia.6 Può
1. Villa Rotonda, Vicenza.
BarBoursville
Barboursville, virginia
La residenza di Barboursville è stata distrutta
da un incendio nel 1884 e adesso si presenta come
un rudere. Thomas Jefferson l’aveva disegnata
per il suo amico James Barbour nel 1817, ideandola
come un blocco compatto dominato da una cupola
centrale e con pronai a colonne tuscaniche sui
due fronti. Sul retro del disegno, tuttavia,
Jefferson avvertiva che la cupola era un elemento
opzionale – «la cupola si può anche omettere, se
si preferisce» – cui infatti non viene dato seguito.
Nel progetto di Jefferson erano previste balaustrate
«cinesi» che avrebbero dovuto mascherare le falde
di copertura, che tuttavia non compaiono nelle foto
storiche della villa anteriori alla sua distruzione.
James Barbour, prima di dare esecuzione al
progetto, aveva inviato a Monticello il carpentiere
James Bradley e il muratore Edward Ancel affinché
potessero essere istruiti direttamente da Jefferson.
La casa si sviluppava su un piano principale
unico, al di sopra di un basamento di servizio
parzialmente interrato, e con alcune camere
nel mezzanino. Come a Monticello, anche a
Barboursville alcuni ambienti si sviluppavano a
doppia altezza, interrompendo così la continuità
dell’ammezzato, suddiviso in due unità separate
raggiungibili tramite piccole scale simmetriche
collocate in corrispondenza dei due ingressi
laterali. Le camere superiori erano riscaldate dalle
moderne stufe a carbone che Jefferson aveva
previsto anche per gli appartamenti dei docenti
l’edificio prima del 1884.
dell’Università della Virginia, mentre al piano
terra il riscaldamento era garantito da camini in
muratura. Le annotazioni sul disegno indicano che
dal mezzanino sinistro le scale sarebbero proseguite
fino al sottotetto – loft – illuminato dalle finestre
semicircolari aperte nei timpani.
Bibliografia
Kimball F. (1916) 1968, pp. 185-186; Frary 1931,
pp. 90-91; Nichols 1961, p. 17; The Eye 1976, p. 280;
Nichols, Griswold 1978, pp. 120-123; Ackerman (1990)
1992, pp. 279.
stato attuale.
Cfr.
Robert
Motherwell
Quattro
Quattro Veronese venuti da lontano. Le Allegorie ritrovate
NOVITÀ
come costruire un mondo nuovo
Guido Beltramini
Cfr.
12
Jefferson e Palladio
JeffeRson
e Palladio
164
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€ 15.90
The East Hampton
Years, 1944-1951
Phyllis Tuchman
120 pp. • cartonato
in plancia • 28 5 21
cm • 40 tavv. col., 10
ill. • 32,00 =C • ing
La prima mostra europea
sull’influenza che
l’architetto veneto ebbe sul
padre della Dichiarazione
d’indipendenza americana.
Un dialogo nel segno
dell’antico. Solidità, bellezza
e funzionalità come modello
per un’architettura della
democrazia. Avvenire
Thomas Jefferson (1743-1826), figura cosmopolita
e al tempo stesso saldamente ancorata alla sua terra, è stato
un maestro del sapere del suo tempo e ha posto le basi di una
nuova visione democratica del rapporto tra liberi cittadini
e Stato repubblicano.
È stato l’architetto della nuova America, non solo in senso
politico, ma anche in senso letterale. L’architettura, infatti,
ha avuto un ruolo importante nella sua ricerca personale e nel
suo programma sociale. In questo Jefferson venne guidato dalla
sua ammirazione per I quattro libri dell’architettura di Palladio,
nei quali trovò idee e forme architettoniche. Da Palladio
apprese come le tipologie architettoniche degli antichi romani
potessero essere combinate con le innovazioni tecniche più
aggiornate, adattandole così alle esigenze di comodità delle
case del suo tempo. Una nuova architettura all’antica che
forniva un quadro armonioso e razionale per la vita quotidiana
e per la realizzazione di una società nuova.
Questa mostra illustra come Jefferson non sia stato soltanto
uno statista di spicco, ma anche un grande e influente architetto.
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Filippo Romano, fotografo, vive e lavora a Milano.
ties. (fig. 3) In hindsight, Lichtenstein’s first Pop works were quite ragged due
marks. He had been thoroughly trained as both an undergraduate and graduate
176 pp. • brossura •28 5 21 cm • 32 tavv.
col., 114 ill. bn • 24,90 =C
Fulvio Lenzo è docente di storia dell’architettura all’Università
IUAV di Venezia.
turning it upside down to paint so that he could concentrate on its abstract quali-
Fig. 5
Thomas Jefferson a John Adams, 1816
Guido Beltramini è direttore del Centro Internazionale
di Studi di Architettura Andrea Palladio, Vicenza.
projecting one of his color pencil drawings after the original printed source onto
At Galerie Sonnabend, Paris with Sunrise, 1965,
edition of eight. June 1965
a cura di Guido Beltramini
e Fulvio Lenzo
Il Palladio Museum è un museo-laboratorio, l’interfaccia
con cui il Centro palladiano comunica al pubblico le proprie
ricerche. Lavora su Palladio, ma senza attualizzarlo né proporlo
come modello formale per l’oggi. Indaga il passato con gli
strumenti della filologia e attenzione ai contesti, con la
missione di leggere alla radice temi e concetti significativi
anche nel nostro presente, e creare una piattaforma culturale
per l’architettura di domani.
a pre-primed canvas using an opaque projector, redrawing it using a mirror, and
(4.4 5 6.2 cm). Private Collection
Preferisco i sogni del futuro alla storia del passato.
Quindi buona notte, ci dormirò sopra…
Fondato nel 1958, il Centro Internazionale di Studi di
Architettura Andrea Palladio è un istituto di ricerca dedicato
alla storia dell’architettura. La sua attività è indirizzata
da un consiglio scientifico che riunisce specialisti
europei e nordamericani: vengono realizzati corsi, seminari,
pubblicazioni e mostre dedicati non solo a Palladio, ma
alla storia dell’architettura dall’Antichità al Novecento.
his paintings from this period—including his land and seascapes—were made by
Black and White Sunrise (Study), 1964. Graphite
pencil, ink, and colored pencil on paper, 1 3⁄4 5 2 7⁄16 in.
Jefferson e Palladio
Come costruire
un mondo nuovo
oy Lichtenstein (1923-1997) è
tra i maggiori esponenti della
pop art. Nel 1964, ispirato sia dalla storia dell’arte, sia da cartoline
illustrate, Lichtenstein iniziò a
esplorare il genere del paesaggio
marino utilizzando vari medium:
la pittura, la plastica, lo smalto, il
disegno, il collage, la stampa e perfino film. La Guild Hall ha ospitato una straordinaria raccolta di sue
opere a partire dalle esplorazioni
pop del tramonto – tra cui la riproduzione del Super Tramonto
(1967), andato distrutto –; i collage
optical sperimentali e i film della
seconda metà degli anni Sessanta, oltre alle marine in dipinti e
stampe degli anni Ottanta, che
culminano nella serie delle Ninfee
degli anni Novanta, un omaggio
a Claude Monet. L’intervista di
Avis Berman a James de Pasquale,
assistente di Lichtenstein, rievoca il lavoro sui paesaggi durante
gli anni Settanta nello studio di
Southampton, New York. Il catalogo include inoltre una biografia
e una cronologia illustrate da rare
fotografie di Lichtenstein al lavoro
nei suoi diversi atelier.
€ 24.90
roy Lichtenstein
lingua inglese
R
Jefferson e Palladio
112 pp. • cartonato in plancia • 28 5 21 cm
• 31 tavv. col., 60 ill. coll. • 30,00 =C
Between Sea and Sky
con testi di Clare Bell
e Avis Berman
roy Lichtenstein
Roy Lichtenstein
Between Sea and Sky
Veronese
venuti da lontano
Le Allegorie ritrovate
Pianta del piano terra e modello ricostruttivo del progetto di Jefferson.
2. Thomas Jefferson, Monticello: primo studio planimetrico
della casa (n64/K37), 1770-1771 ca. Boston, Collection of
the Massachusetts Historical society.
21
165
Quattro
Veronese
venuti da
lontano
Le Allegorie
ritrovate
a cura di V. Romani
80 pp. • brossura •
21 5 28 cm •91 ill. col. • 15,90 =C
NOV I TÀ
13
ne,
en,
en
de
me
ed
am
ent
—Peter Matthiessen, National Book Award-winning author and naturalist
Robert J. Ross
“The Selous is a national treasure for Tanzania and a snapshot of heaven for the rest of humanity.
The preservation of their patrimony is a critical right for future generations of Tanzanians. But its
very existence, as these extraordinary photos illustrate, enriches us all.”
—Robert F. Kennedy, Jr., attorney and environmental activist
was
ani
f is
a, a
ca,
ho
ng
testi di Rolf D. Baldus, Waler R.
Jubber e Benson O. Kibonde
“The Selous is one of the largest wild areas left on earth. Robert J. Ross is a dedicated conservationist
and tenacious photographer—just the combination needed to bring this wilderness to the light. Rob’s
book appears at a critical time when the attention it brings is most needed.”
—Michael “nick” nichols, photographer, conservationist, and editor-at-large, National Geographic
est
ogy
ars.
276 pp. • cartonato in tela con
sovraccoperta • 26,6 5 33 cm • 381 ill.
col., 15 bn • 55,00 =C
Robert J. Ross’ extraordinary photographs take us into a natural world unlike any
Selous
Africa
T h e
i n
A L o n g WAy F R oM A n y W h e R e
other on earth. A world of elephants. Of wild dogs. Of nature as it should be, can
be, might be—if we keep these breathtaking images firmly in mind. A triumph!”
—bryan Christy, Director, Special Investigations Unit,
National Geographic
The Selous Game Reserve in Tanzania is one of the last remaining great wilderness
areas in Africa. Encompassing more area than Switzerland and proclaimed a
UNESCO World Heritage Site in 1982, the Selous is Africa’s oldest and largest
protected area and remains one of the continent’s greatest undisturbed ecosystems.
Teeming with life—including elephants, giraffe, more lions than any other protected
area on the continent, large packs of wild dogs and vast herds of buffalo—the Selous
is a crown jewel of biodiversity and wilderness preservation.
The Selous in Africa: A Long Way From Anywhere by Robert J. Ross, features
nearly 400 photographs of this extraordinary place. Not only the large mega-fauna
typically seen in a photographic book on African wildlife, but also the fantastic
and often overlooked smaller creatures, birds, insects, and dramatic landscapes are
captured in these breathtaking images.
Original essays on the history and ecology of the Selous as well as words
focused on the clear and present threats facing the Game Reserve including
elephant poaching and human encroachment are complimented by generous
excerpts from Sand Rivers, Peter Matthiessen’s beautifully written book about
a safari he undertook in the Selous. But the story of the Selous Game Reserve is
best experienced through Ross’ photography. Culled from more than 100,000
photographs shot over four years, the images offer an intimate glimpse into the
diverse landscapes, flora, and fauna to be found in this cherished reserve.
Viaggio a Bandiagara
Sulle tracce della
Missione Desplagnes
1904-1905. La prima
esplorazione del
Paese Dogon
Ferdinando Fagnola
an illegal ivory trade, which impoverishes us all. This bloody violence respects
neither the sanctity of Africa’s National Parks nor the global importance of a
magnificent World Heritage Site such as the Selous. Enjoy this book and share it,
RobeRT J. Ross
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lingua inglese
for its message is important, and a reminder the natural world is ours to protect.”
—Alexander Rhodes, CEO, Stop Ivory
328 pp. • brossura con alette • 21 5 28 cm
• 397 ill. col. e bn, 10 cartine • 48,00 =C
l Selous Game Reserve, situato nella Tanzania meridionale, è la
prima e la più grande area protetta dell’Africa (1896). Designato
Patrimonio Mondiale dall’Unesco, vanta una fauna ricchissima:
una delle più grandi popolazioni di elefanti del continente – oggi
purtroppo decimata dai bracconieri –, la più grande popolazione di licaoni dell’Africa, numerosi
branchi di bufali, ippopotami e leoni.
Robert J. Ross, fotografo newyorchese che oggi
abita nelle Rockies, ha passato quasi quattro anni
in questa riserva, dall’ambiente difficile e severo.
Le sue spettacolari immagini includono foto aeree
e notturne ma anche ritratti estremamente ravvicinati di predatori. Notevole spazio è riservato agli uccelli e alla flora. Il libro è arricchito da sei tavole con
apertura ad anta. I testi includono la storia del Selous
e un saggio sugli aspetti naturalistico-zoologici.
museo
nazionale
preistorico
etnografico
Ferdinando Fagnola, architetto e
collezionista di arte africana, vive
a Torino.
Ferdinando FAGNOLA
Viaggio a
Bandiagara
La missione era durata 210 giorni: Desplagnes e i suoi avevano percorso circa 2800
chilometri a cavallo, a piedi e in piroga. Partiti da Timbouctou, dopo l’esplorazione del delta interno del Niger, avevano superato il Gourma, aggirato il massiccio Dyunde Gandomia, sfiorato i monti di Hombori, attraversato l’altopiano
fino a Bandiagara; poi avevano puntato a nord, visitato la «Boucle du Niger» fino
al lago Faguibine. Erano infine tornati alla Falesia di Bandiagara per completare
l’esplorazione dei territori meridionali.
Desplagnes era stato il primo occidentale a esplorare in modo completo il Paese
Dogon, dedicandovi 129 giorni; aveva eseguito il primo rilevamento topografico
della falesia, dell’altopiano di Bandiagara e prodotto un impressionante corpus di
immagini fotografiche nel quale comparivano per la prima volta i tógu-nà, le gínna
ma anche danze, maschere, oggetti della cultura materiale, scene di caccia, di vita e
innumerevoli vedute paesaggistiche.
Su due quaderni, il Carnet de route e il Cahier de notes, aveva registrato minuziosamente i nomi dei villaggi, le condizioni meteorologiche, le caratteristiche ambientali, la gente incontrata, la storia dei luoghi, accompagnando lo scritto con schizzi,
spesso bellissimi. Tutto il lavoro sul campo era confluito in un libro monumentale
intitolato Le Plateau Central Nigérien, uscito a Parigi nel 1907, due anni dopo il
rientro della missione.
Sulle tracce della Missione Desplagnes 1904-1905
La prima esplorazione del Paese Dogon
Kk Kk
Illustrato da 397 riproduzioni fotografiche a colori e in bianco e nero
e corredato da 10 carte geografiche
La mia frequentazione dei territori rivieraschi al sistema fluviale Bani-Niger, in
Mali, della Falesia di Bandiagara e della sottostante pianura di Seno risale al gennaio del 1978. Era il mio interesse per le architetture in terra, che in quel paese
raggiungono i livelli di qualità più alti, a chiamarmi in quella regione dell’Africa.
Già prima del 1978 conoscevo l’opera di Desplagnes. Quel libro sarebbe rimasto
per me unicamente un riferimento storico se un evento, nell’inverno del 1984, non
lo avesse improvvisamente trasformato nel punto centrale del mio rapporto con la
cultura e il popolo dogon, una specie di luogo di ripartenza, dal quale tutto sarebbe
ricominciato. Il 23 novembre del 1984 avevo infatti acquistato da Robert Duperrier,
a Parigi, una scultura in legno colorata di ocra rossa che rappresentava un caimano
«al galoppo volante» con un personaggio mitrato accovacciato sul dorso; la scultura
proveniva dalla Falesia di Bandiagara, era un oggetto antico e somigliava in modo
impressionante a un disegno pubblicato nel Plateau Central Nigérien di Desplagnes. Quella scultura, probabilmente la stessa disegnata da Desplagnes ma trovata
casualmente nella galleria di un antiquario di Parigi, indicava che altri testimoni
del suo viaggio potevano essere sopravvissuti, a maggior ragione nei luoghi dove
lui li aveva visti, disegnati e fotografati cento anni prima. I villaggi e le architetture
soprattutto, dopo abbandoni, crolli e ricostruzioni, potevano essere rivisitati e confrontati con le sue immagini fotografiche e le sue annotazioni, mostrando quanto
l’uomo e il tempo avevano lavorato su di essi.
Fu così che cominciai il mio viaggio sulle tracce di Louis Desplagnes. E fu così
che per più di trent’anni mi trovai ad attraversare la vita della falesia vedendo i
bambini diventare adulti e tanti amici, allora ragazzi, diventare vecchi e scomparire
uno ad uno.
milano
OFFICINA LIBRARIA
via Romussi, 4
s
2015
Q
uesto libro racconta la storia di due viaggi nel Paese Dogon:
quello del luogotenente francese Louis Desplagnes, un viaggio di esplorazione e rilevamento topografico denominato Missione Desplagnes (1904-1905),
nell’attuale Mali, e quello dell’autore sulle sue tracce, in trent’anni
di viaggi (1984-2014).
Nel 1907 Desplagnes pubblica il
Plateau Central Nigérien, un libro
in cui confluiscono centinaia di fotografie della falesia di Bandiagara
che ha scattato durante la missione, dove compaiono per la prima
volta i tógu-nà, le gínna ma anche
danze, maschere, oggetti della
cultura materiale, scene di caccia, di vita quotidiana, paesaggi,
e i testi tratti da appunti e schizzi,
spesso bellissimi (qui riprodotti),
tracciati su due taccuini.
Fagnola, incuriosito da una scultura acquistata presso un antiquario parigino nel 1984, che aveva
notato riprodotta nel libro di Desplagnes, decide di ritracciarne il
percorso confrontando immagini
e disegni di cento anni prima con
i luoghi, i villaggi e le architetture
odierni, e così facendo illumina
storia, mitologia, arte dei Dogon,
anche alla luce dei successivi studi e delle missioni esplorative (la
celebre Dakar-Gibuti di Marcel
Griaule e Michel Leiris).
71. Granaio a Endé. Endé, 12 giugno 1905. FD – LPCN
72. Altoforno sull’altopiano di Aroua, 7 giugno 1905. FD – LPCN
73. Bambini nel cortile dei tessitori. Luogo e data sconosciuti (inedito).
FD – BHD
L’orientalismo
70. Pitture rupestri (villaggio di Kani Bonzon), granai decorati a bassorilievo (villaggi di Endé e Bandiagara), armi, decorazioni a bassorilievo di
case bozo (inedito). CdN – PASDA
74
la storia
159. L’autore davanti alle pitture rupestri dell’Auvent Desplagnes tra le
quali spicca una «volpe pallida». Songo, 1978. FFT
tante pittura di tutto il santuario, isolata dalla grande parete della circoncisione. Questa pittura, di circa
250 cm di lunghezza, è molto più grande delle altre
e molto più antica, rappresenta un Djin, uno spirito
della savana, un diavolo se vogliamo, un essere surreale
dall’anatomia indefinita come solo può avere una creatura della fantasia e della paura: impossibile cercare
in quelle fauci spalancate, in quelle specie di braccia,
in quel corpo reticolato un po’ tronco d’albero un po’
serpente un po’ giraffa, una logica anatomica o un
profilo riconoscibile: i diavoli, almeno nella fantasia
dell’autore, erano fatti così (fig. 158).
Il tratto fine di ocra rossa che disegnava le figure fotografate da Desplagnes 110 anni fa si intravede
138
il viaggio
La fantasiosa interpretazione del mondo divino dei
Dogon è un’ombra che offusca l’opera di Desplagnes:
non accettando di lasciare vuoto questo scenario, nascosto dal silenzio degli Hogon e dei grandi vecchi, egli
lo popola con un pantheon immaginario.
All’inizio del viaggio nel Paese Dogon, Desplagnes
aveva incontrato un certo Duboscq,202 che gli aveva
parlato di un altare formato da tre stele erette nei campi di fronte al villaggio di Dianvelli, in onore di una
Triade celeste ispirata a una fantomatica Triade tebana.
Secondo Duboscq la variante africana della Triade tebana consisteva in un dio celeste, Áma (Ámo / Ámmo),
nella dea Tenga (o Tinga, la Terra), uniti in una «Grande Monade», e nel loro figlio (dal nome sconosciuto), che senza posa percorreva il creato divorandolo,
eroe negativo, sopravvivenza dell’antico «Moloch».203
Desplagnes immaginò quindi un’architettura cosmica
divisa in due sfere, una celeste, dominata dalla Triade,
e una terrestre, dominata dai Djinn.204 Riconobbe in
queste divinità il retaggio di religioni antiche, originarie l’una – la Triade – delle coste puniche o dell’Egitto,
territori dai quali erano arrivati i Rouges; residuo l’altra – i Djinn –, delle religioni dei popoli neri autoctoni, primitivi «padroni della terra».
In questa visione l’Hogon, massimo sacerdote dogon,
diventa il «serviteur de la Triade céleste», divinità posi-
tiva elaborata dalla mente dei Rouges,205 popoli civili ed
evoluti che hanno sviluppato una «concezione filosofica
animista» – scrive Desplagnes – e il Laggam206 diventa il
«serviteur des Djinn», divinità ctonie, sinistre e pericolose, frutto del pensiero africano nero e selvaggio che si
è fermato a una «concezione filosofica spiritualista».207
La Triade avrebbe emanato un «principio maschile»,
sempre in movimento, e un «principio femminile rigeneratore».208
Secondo Desplagnes questo scenario divino sarebbe stato prova di un fenomeno di riproducibilità delle
idee religiose a livello spontaneo e naturale, fenomeno che avrebbe dato luogo alla stessa concezione del
soprannaturale tra popoli anche diversi, a distanza di
tempo e di spazio: «Questa concezione delle entità
luci e ombre
ormai a fatica, coperto com’è da ridipinture dense e
grossolane che testimoniano la trasformazione di questa grande opera in un’attrazione turistica, ormai da
cinquant’anni.
Alcuni maligni sostengono, ma forse è vero, che
solo negli anni Sessanta, dopo la pubblicazione del Renard pâle di Marcel Griaule e Germaine Dieterlen,384
comparve la piccola volpe pallida, bianca, che timidamente si fa spazio tra centinaia di disegni precedenti
(fig. 159). La rappresentazione di una radio pare sia stata aggiunta da poco.
È improbabile che un progetto narrativo governasse l’ordinamento di questa folla di segni, forse frutto
della casualità. Sembra che le pitture di Songo avessero finalità didascalica: rappresentare e far conoscere ai
giovani Dogon, che entravano come adulti nel mondo civile e religioso, il paradigma completo dei segni
che nella loro futura vita di animisti avrebbero dovuto
riconoscere e rispettare. Vi sono raffigurate, pare dipinte dai padri dei ragazzi in attesa di essere circoncisi, sacoches di circoncisori ornate di frange, maschere,
serpenti Lébe, lucertole náy, coperte dei morti, il gioco
del kóro, simbolo dell’arca cosmogonica, bastoni da
danza e danzatori stilizzati.
Prima di lasciare il riparo, che dopo la sua visita sarà
chiamato «Auvent Desplagnes», preleva sette pietre dipinte. Michel Leiris, seguendo le sue tracce, visiterà il
riparo di Songo nel novembre del 1931 e lo ricorderà
nell’Afrique Fantôme come «la Gerusalemme della
Circoncisione».385
Il 19 maggio Desplagnes e i suoi arrivano a Bandiagara.
160. La Residenza francese a Bandiagara. Collection générale
Fortier. Dakar 1906. Collezione privata.
NOVITÀ
uesto libro racconta la storia di due viaggi nel Paese Dogon: quello di Louis
Desplagnes, luogotenente francese del II Reggimento Senegalesi, un viaggio di esplorazione e rilevamento topografico denominato Missione Desplagnes compiuto tra il 22 dicembre 1904 e il 19 luglio 1905 nell’allora Sudan francese, l’attuale Mali, e il mio, alla ricerca delle sue tracce, durante i miei soggiorni
invernali, tra il 1984 e il 2014.
Kk
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I
14
Si resta sbalorditi dalla
Q
capillare indagine che il colto
e intraprendente autore ha
condotto in Mali per oltre
trent’anni. Art & Dossier
Un libro di ampio respiro,
corredato di bellissime immagini
d’epoca e contemporanee, dalle
quali emerge non solo il paragone
tra luoghi, manufatti e costruzioni
tra passato e presente, ma anche
tutto il fascino dell’estetica dogon.
Nigrizia
roma
MUSEO NAZIONALE PREISTORICO ETNOGRAFICO LUIGI PIGORINI
“The African elephant, an iconic symbol of Africa’s extraordinary natural wealth,
is being liquidated across the continent by a corrupt few who seek profit from
$65.00
£45.00
€55.00
nd
[Il volume] cattura non
solo i tipici animali
selvaggi che si vedono
nei libri fotografici
sull’Africa, ma anche
tante piccole creature
fantastiche, come uccelli
e insetti, e drammatici
paesaggi in molte
immagini mozzafiato.
African Indaba
“The Selous was my very first Africa experience, and it remains my favorite.
Viaggio a Bandiagara
nal
Ross
Ferdinando FAGNOLA
en
“Rarely written about and rarely photographed, the Selous is a vast wild place in southeastern
Tanzania. A stronghold of large animals, it is the largest wildlife sanctuary on the African continent
(larger than Switzerland). It is also one of the least accessible and the least known. With Robert J.
Ross’ The Selous in Africa, this is about to change. An American photographer, Ross has travelled to
this extraordinary wilderness numerous times documenting its great array of wildlife with some of
the most beautiful photographs ever taken there.”
the Selous in Africa
eer
The Selous in Africa
A Long Way from
Anywhere
48,00 €
he
nd
1
75
2
161. Il villaggio di Kani Bonzon
visto dallo stesso punto della
foto di Fortier (fig. 162). A
sinistra il Monte Kanko Kau
(1), a destra il Kanko, con la
grotta rifugio dei Kansay (2).
Kani Bonzon, gennaio 2008.
FFT
162. «Villaggio di Habbé sulle
montagne del Macina». Veduta generale di Kani Bonzon, dicembre 1905. Cartolina. Collection générale
Fortier. Dakar, 1906. Collezione privata.
Le annotazioni sul soggiorno a Bandiagara, dal 19
maggio al primo giugno, sono condensate in mezza
pagina del Carnet de route: pare improbabile che Desplagnes sia rimasto a Bandiagara, inattivo per più di
venti giorni: quel posto lo conosce e non gli piace, lo
trova monotono e distante dalla vita attiva e dalla caccia nella savana di cui, dopo la morte di Mohammed,
non scrive più. Forse è ritornato a Timbouctou; sui
diari riappaiono annotazioni scritte a Bandiagara solo
in data 31 maggio.
La sera del 31, prima di partire per Kani Bonzon, si
riuniscono tutti alla Residenza per una grande cena
(fig. 160). Charles de La Bretesque non c’è, è partito
per Bamako il 20 maggio.
«31 maggio, grande cena con montone, domani parto per Kani Bonzon con il mio cuciniere Maudi, con
il boy Osman, il palafreniere Mathias e sette portatori,
Maki Alfa come interprete, suo fratello Mahe, il suo
sofa [palafreniere bambara] Malmadouri, Mamadou
Bâ, la sua scorta e la sua donna. Arrivati a Kani Bonzon alle 6,30 della sera, discesa alla luce delle torce in
mezzo ai crepacci».386
Dopo una marcia di quasi trenta chilometri Desplagnes e i suoi compagni arrivano nel punto in cui l’altopiano sovrasta il villaggio di Kani Bonzon. È una
serata buia. Scendono un ripido declivio di almeno
centocinquanta metri che dalla sommità li porta a un
falsopiano di nuda roccia, desolato come la superficie
da mopti ii a kani kombolé
139
NOV I TÀ
15
no fatto la storia… e la letteratura, il cinema, i
utori che hanno condiviso la vita con loro. Siano
a, questi gatti hanno tutti una cosa in comune:
di oltre 300 gatti “alfa”, con altrettante piccole
llinaris, Bébert, Boise, Catarina,
Hemingway, Poe, Morante, Hoffmann e Kerouac
che si debba a Pulcinella La Fuga del Gatto
senza Elvis (il gatto, altrimenti sarebbe una
to quelle stesse canzoni? Se non ci fosse stato
la? E che dire del Fripouille di Klee, “dei”
muse, nel senso più tradizionale, ma certo anche
a Leone XII, Brilliant, l’angora prediletto di
elose di Richelieu, Jock che assisteva Churchill
Clinton alla Casa Bianca avranno contribuito a
Marcus sono i gatti di famosi attori (Marilyn
ket sono attori famosi (Colazione da Tiffany e
o, e Nadjem il primo gatto egizio ricordato
All Ball è il primo gatto di un primate, la
il gatto del Cheshire, o di Titti senza
i” hanno posto in questo libro che è insieme un
dell’aspetto di alcune delle più affascinanti “tigri
ili e uniche che rendono ogni gatto degno di un
me.
Padamu & Jack Tow
24
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N
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E
N
S
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O
R
E
N
E
L
L
A
Q
uesto libretto di ispirazione orientale
racchiude la quint’essenza della felinità: un trattato di etologia e pensiero felino in 24 straordinarie tavole. Un mai più
senza per ogni biblio(felino)filo.
Raffinato intellettuale e consulente editoriale di Officina Libraria, il gatto Padamu
ha acconsentito a rendere pubblica una
delle sue giornate esemplari facendosi ritrarre dal vero, ora per ora, da Jack Tow,
che ne ha colto tutta la maestà ed eleganza, fermando con il suo segno sferzante le
pose più plastiche... e non.
M
I
A
V
I
T
A
tradotto da Paola Gallerani
64 pp. • brossura cucita a vista •
12 5 21 cm, 24 tavv. bicromia • 8,90 =C
パダム
Watch: Calcio
Giorgio Martignoni (testo) e
Roberto Ronchi (illustrazioni)
CALCIO
E
T
S [gatto] E
S e M
E
P
R
O
E
«Ti piace il calcio? È il libro per te! Non ti piace il calcio? ... È il libro per te!»
Sindelar
Meazza
Schiaffino
Di Stéfano
Puskás
Jašin
Garrincha
Charlton
G. Banks
Pelé
Eusébio
Rivera
G. Müller
Beckenbauer
Best
Cruijff
Keegan
Zico
Platini
Rummenigge
Maradona
Matthäus
Van Basten
Baggio
Maldini
Zidane
Ronaldo
Ibrahimović
C. Ronaldo
Messi
144 pp. • cartonato in plancia •
ISBN: 978-88-97737-41-4
19,5 5 29 cm • 200 tavv. col. • 25,95 =C
9 788897 737414
Roberto Ronchi disegna da svariati
anni per Disney (Italia, USA,
Giappone) nei settori libri, fumetti
e consumer product, creando
personaggi e progetti editoriali
anche per De Agostini, Fabbri,
Corriere della Sera, Hachette,
Hearst e per Kinder Ferrero e
Macdue giocattoli.
www.officinalibraria.com
Padamu è l’Alfagatto di Officina
Libraria: un maestoso soriano
dagli occhi smeraldo a mandorla.
Viene quotidianamente in casa
editrice, rendendosi utile come…
fermacarte. Ha la sua scrivania,
non disdegna gli scatoloni, e ha
una predilezione per la poltrona
presidenziale. Ma la sua vera
passione sono le librerie, pardon:
i libri. Questa è la sua prima opera:
ha chiesto royalties in croccantini.
Cfr.
Alfagatto
disegni originali
di Gabriella
testi di Paola
Gallerani
Gabriella e Paola
Gallerani
128 pp. • cartonato
in plancia • 21 5 28
cm • 28 tavv. col. •
19,00 =C
Gabriella
&
Paola
G
allerani
A
l
f
a
25,95 €
nanzitutto, i gatti di razza (e non) dipinti pelo
Gallerani, in ordine alfabetico. A ciascuno la
acchiarsi, giocare, sbadigliare o semplicemente
B come Bengala, C come Ceylon,
ome cosa sennò?), e ancora M come Maine
e… fino a Zzzz come le 18/20 ore che un gatto
Essere [gatto]
e Tempo
24 intense ore
nella mia vita
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Giorgio Martignoni sceneggia
fumetti (Walt Disney), scrive libri
per ragazzi (Cocopa e Joker va in
campagna con le pinne) e realizza
anche format e testi per la radio
(Comics land, Rai Radio3).
Sognare
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Ogni momento immortalato nei disegni è accompagnato da una
considerazione di Padamu su essere gatto e tempo, tradotta dal
Miao da Paola Gallerani che, grazie alla conoscenza di questo articolato idioma, e del gatto, ha potuto condensarne saggezza e icasticità. Eccone qualche esempio:
«No. Non mi hai mai detto
di non salire sulla libreria.
Ora che lo so, posso ignorarlo»
«Impronte sul tuo disegno.
Non apprezzi la mia arte»
ISBN: 978-88-97737-41-4
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G
16
NOVITÀ
GIORGIO MARTIGNONI
ROBERTO RONCHI
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parzialmente. La famiglia Messi ha dei parenti
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nei dipinti di Pieter Boel
Paola Gallerani
88 pp. • cartonato in plancia • 30 5 24
cm • 40 tavv. col. • 9,90 =C nuovo prezzo
grandi campioni sono moderni eroi, le loro vite e le loro
imprese sono storie di riscatto
CALCIO
e di emancipazione da esistenze
modeste, storie di sacrifici e successi, sconfitte e vittorie.
Per queste storie Officina ha ingaggiato l’agile penna di Giorgio
Martignoni e il magistrale tratto di
Roberto Ronchi: pagine che sono
un’esplosione colorata di energia, illustrazioni essenziali come
i gesti atletici più efficaci, come
la plasticità di un movimento o
l’espressione di un volto, icone
capaci di far “perdurare l’incanto”
di un grande gesto sportivo.
Si comincia con lo sport più popolare del pianeta e se la storia del
calcio la fanno i fuoriclasse, WATCH – Calcio allora è un libro di
Storia. I trenta più grandi calciatori del mondo in trenta biografie:
guizzanti come un’azione in porta, lasciano con il fiato sospeso come
ai rigori e in ciascuna storia c’è più di un aspetto curioso, eroico e a
volte un tocco di poesia. Si parte con i grandi campioni del passato,
come Sindelar e Meazza, per arrivare agli idoli di oggi, Messi e Cristiano Ronaldo, ripercorrendo vite e azioni di tutti quei campioni che
ci hanno fatto vivere momenti magici allo stadio o davanti al piccolo
schermo. Chi non ricorda Pelè, Best o Maradona? Chi non ha
sentito parlare di Maldini, Beckenbauer o Jašin?
Johan
Ogni volume della nuova
collana WATCH – We Are The
Champions racconta la storia
di uno sport attraverso 30
biografie di grandi atleti,
veloci e coinvolgenti come le
loro performance.
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a Lleida, nei pressi di Barcellona, e l’allenatore
del Newell convince un osservatore della squadra
catalana in Argentina a invitare Leo per un
provino in Europa.
Carles 79
Rexach, il direttore sportivo dei
«blaugrana», lo vede giocare per pochi minuti
e gli fa firmare in fretta e furia un pre-contratto
su un tovagliolo di carta, si rende inoltre
disponibile a pagare tutte le cure necessarie.
È il dicembre del 2000.
TITOLI INDIVIDUALI
4 Palloni d’Oro (2009, 2010, 2011, 2012)
640 presenze, 486 reti (2004- in attività)
VITTORIE COL BARCELLONA
7 Campionati spagnoli (2004/05, 2005/06, 2008/09, 2009/10,
2010/11, 2012/13, 2014/15)
6 Supercoppe di Spagna (2005, 2006, 2009, 2010, 2011, 2013)
3 Coppe di Spagna (Coppa del Re) (2008/09, 2011/12, 2014/15)
4 Champions League (2005/06, 2008/09, 2010/11, 2014/15)
2 Supercoppe UEFA (2009, 2011)
2 Coppe del Mondo per club (2009, 2011)
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NOV I TÀ
17
Vol. I catalogo a cura di Giovanni
Agosti e Jacopo Stoppa
Il nuovo profilo del Luini e dei
suoi figli che i ricchi volumi del
catalogo ci offrono, raccogliendo
un’impressionante messe di
documenti e di dati, numerose
scoperte, attribuzioni e datazioni
nuove. La Repubblica
Vol. II itinerari a cura di Giovanni
Agosti, Jacopo Stoppa e Rossana
Sacchi
brossura • 22 5 24 cm
vol I catalogo: 440 pp. • 350 tavv. col.
vol. II itinerari: 260 pp. • 343 tavv. col.
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cronologia
romana
degli artisti
in mostra
I
Una mostra «scientifica»,
molto «francese» e non bigotta
nell’approccio, oltretutto
attualissima. Corriere della Sera
S
a cura di Annick Lemoine
e Francesca Cappelletti
304 pp. • brossura con alette • 23 5 29 cm
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ono tante le mostre che hanno
messo in scena la Roma sfarzosa e virtuosa del XVII secolo,
I bassifondi
erede dell’Antichità, al servizio
del Barocco
del potere trionfale dei Papi. Ma
La Roma
l’esposizione «I bassifondi del Badel vizio
e della miseria
rocco», che presenta una settantina di opere realizzate a Roma nella prima metà del Seicento, svela,
per la prima volta, l’altra faccia di
questa Roma splendida: non più la Roma del “Bello ideale”, ma quella “dal vero”. Da quest’altra Roma infatti – quella “rozza e comune”,
dei vizi, della miseria e degli eccessi – scaturì una produzione artistica
inedita e spettacolare per la diversità, i paradossi e le invenzioni.
Prodotta dall’Académie de France di Roma (Villa Medici) e da Paris
Musées – Le Petit Palais, la mostra presenta dipinti, disegni e stampe
di artisti italiani (Caravaggio, Manfredi), francesi (Lorrain, Vouet),
olandesi (Van Baburen), fiamminghi (Miel) e spagnoli (Ribera). Con
una mappa della città e una cronologia di Roma dal 1600 al 1660.
LB
pianta
di Roma
nel Seicento
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Francesca Cappelletti insegna
storia dell’arte moderna
all’Università di Ferrara.
Annick Lemoine, storica dell’arte,
ha curato numerose mostre ed
è autrice di una monografia su
Nicolas Régnier.
e compagni
I MESI DEL
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En couverture
Giotto, La Stigmatisation de saint François d’Assise, détail :
La Prédication de saint François d’Assise aux oiseaux, Paris, musée du Louvre.
Giotto e compagni
a cura di Dominique Thiébaut
Un catalogo, ricco di fotografie,
... da tenere in grande
considerazione. Il Sole 24 Ore
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uomini
santi
L’IMMAGINE DEI SANTI
NELLE ALPI OCCIDENTALI
ALLA FINE DEL MEDIOEVO
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Diffusion Vilo : 39,00 €
Mantegna
1431-1506
I mesi del
Bramantino
a cura di Giovanni Agosti e
Dominique Thiébaut
Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa
Con 200 pezzi e oltre 80 opere
autografe, la grande mostra al
Louvre fa il punto che mancava
sull’artista e il suo tempo.
Una selva paganeggiante
di dettagli feriali e di facce
grottesche. Giornale di Brescia
La monografia sugli arazzi di Bramantino al Castello Sforzesco.
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28,5 cm • 370 tavv. col. • 60,00 =C
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Corti italiane
del Rinascimento
Arti, cultura e
politica, 1395-1530
Uomini e santi
L’immagine dei santi
nelle Alpi occidentali
alla fine del Medioevo
a cura di Marco Folin
a cura di Marie Claude Morand e
Simone Baiocco
Da Milano a Napoli, da Urbino a
Saluzzo, le corti grandi e piccole, da nord a sud, con 18 mappe.
444 pp. • cartonato con sovraccoperta
• 24,5 5 29 cm • 275 ill. col. • 39,00 =C
L’occhio
di Caravaggio
Clovis Whitfield
Iconografia e storia dei santi legati ai passi alpini e al viaggio.
Una lettura della rivoluzione
caravaggesca che mette in luce
il ruolo giocato dalla camera
oscura e dagli specchi parabolici nell’arte del Merisi.
248 pp. • brossura • 22 5 24 cm • 230
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264 pp. • cartonato in plancia • 24,5 5
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Questa mostra intende svelare,
per la prima volta, l’altro volto
della Roma fastosa della prima
metà del Seicento: non più
la Roma del papato trionfante,
ma quella del quotidiano; non
più la Roma della compostezza,
ma quella dell’impudenza;
non più la Roma come
espressione del “Bello ideale”
ma quella ritratta “dal naturale”.
Questa Roma altra, variopinta
e trasgressiva, è stata
all’origine di una produzione
artistica inventiva e ambiziosa.
Pittori molto diversi fra loro
come Caravaggio e Claude
Lorrain, Valentin de Boulogne
e Pieter van Laer, Bartolomeo
Manfredi e Jusepe de Ribera
– italiani, francesi, olandesi
e spagnoli installatisi ai
piedi di Villa Medici –, hanno
tutti attinto all’universo
dei bassifondi e delle sue
derive, rielaborandoli nel loro
repertorio. Giocose allusioni
alla vita degli artisti, farse
volgari, ritratti della miseria,
celebrazioni del piacere dei
sensi, le opere qui presentate
cercano tutte di stupire, oppure
di provocare lo spettatore,
per invitarlo, infine, a una
meditazione sulla volubilità
della fortuna e sulla precarietà
della vita umana.
Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa
GIOTTO e compagni
l catalogo della grande mostra milanese percorre l’intera carriera di
Bernardino Luini, dagli anni della
controversa formazione giovanile
fino all’eredità della bottega portata
avanti dai figli. Il volume degli itinerari, illustrato da una campagna
fotografica ad hoc, guida ai numerosi
dipinti murali o inamovibili, dal santuario di Saronno a Santa Maria degli
Angeli a Lugano, dalle chiese milanesi di San Maurizio e San Giorgio al Palazzo a San Magno a Legnano.
I bassifondi
del Barocco
La Roma del vizio
e della miseria
I bassifondi del Barocco
La Roma del vizio e della miseria
Catalogo prodotto con una qualità
degna dei tempi d’oro dell’editoria
milanese. Corriere della Sera
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Bernardino Luini
e i suoi figli
10
BC
NR
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Stefano Bruzzese, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano, si occupa
principalmente di critica d’arte, pittura e scultura rinascimentali. È coautore di Lo specchio di
Castiglione Olona. Il palazzo del cardinale Branda e il suo contesto (Varese 2009), autore
di saggi su riviste specializzate e volumi miscellanei e ha curato l’edizione delle Lettere a
Guido Cagnola dal 1892 al 1954 (Brescia 2012).
480 pp. • brossura • 17 5 24 cm •
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In this study Rab Hatfield provides a thorough, no-nonsense analysis of Leonardo
da Vinci’s Mona Lisa or La Gioconda. The book begins with a consideration of
the generally known sources and documents and a careful look at the painting
as we know it now. There follow discussions of rarely examined laboratory
photographs and of a recently discovered annotation by Ser Agostino Vespucci
in a book he owned of letters by Cicero, from which we learn that Leonardo
left a portrait of “Lisa del Giocondo” unfinished no later than October 1503.
The book concludes with a hitherto unknown letter written in 1515 by Filippo
Strozzi to Lorenzo de’ Medici, Captain General of the Florentine Armies and
soon to become Duke of Urbino, describing some supposed advances these two
men made to Mon(n)a Lisa. The laboratory photographs and newly discovered
sources make it clear that the Mona Lisa has probably been reworked twice, that
it in fact depicts Mon(n)a Lisa del Giocondo, and that it would be better if we
spoke of it as La Gioconda rather than the Mona Lisa.
216ISBN:
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bn • 25,00 =C
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marco tanzi
La
zENoBIa
DI DoN
ÁLVaRo
Rab Hatfield was born in 1937 in New York City. He received his higher education at
Harvard and the University of Munich. From 1966 to 1971 he taught at Yale and from
1971 to 2012 at Syracuse University in Florence. A three-time Fellow of Villa I Tatti, he
has also been a Member of the Institute for Advanced Study at Princeton. His recent books
are The Wealth of Michelangelo (2002); Finding Leonardo: The Case for Recovering the Battle
of Anghiari (2007); and Botticelli and Herbert Horne, of which he was the editor and to
which he contributed an essay on Botticelli’s Primavera (2009). He is also the author of
a recent essay on Michelangelo’s fortifications that appeared in Michelangelo e il linguaggio dei disegni di architettura, edited by Golo Maurer and Alessandro Nova (2012). Now
retired, Professor Hatfield lives outside of Florence.
Simone Albonico e Niccolò Scaffai
insegnano all’Università di Losanna.
Cfr.
A carte
scoperte
Repertorio dei fondi
letterari lombardi
del Novecento
a cura di S. Albesano
256 pp. • brossura •
14,5 5 21 cm • 28 ill. bn
• 28,00 =C
I
l volume guarda ai documenti di poeti
e scrittori del ’900 da una prospettiva
originale, mettendo in comunicazione i
versanti, oggi ancora troppo separati, della filologia e della critica da un lato, della
descrizione, catalogazione e ordinamento dei dati dall’altro. Tra gli scrittori a cui
viene dedicato un saggio: Montale, Gadda, Contini, Ramuz, Meneghello, Sereni e Manganelli.
Attraverso il confronto di casi diversi si cerca così di ricavare indicazioni utili alla ricostruzione del profilo intellettuale e culturale di
una personalità letteraria (come organizzava e come viveva l’elaborazione delle proprie opere?) e all’indagine sul rapporto tra l’immagine letteraria nota e quella ricostruibile dall’archivio (la figura
di uno scrittore che emerge dalle carte coincide sempre con quella
‘pubblica’ che si conosce attraverso l’opera a stampa?).
rab hatfield
THe THRee MONA LISAS
LUOGhI e TeMPI
DeLLe VITe
e Niccolò Scaffai
rab
hatfield
GIORGIO
VASARI
Nato nel 1956 a Cremona, dove vive, Marco Tanzi insegna Storia dell’arte moderna dal
1995 all’Università del Salento, a Lecce. Nonostante le struggenti bellezze del Salento e
la schizofrenia indotta da questa forma prolungata di pendolarismo estremo, continua
a occuparsi prevalentemente della cultura figurativa nelle nebbie, sempre più rare, della
Valpadana dal Quattrocento al Seicento, sulla quale ha scritto saggi e curato mostre.
La zENoBIa DI DoN ÁLVaRo
barbara agosti
What do we really know about Leonardo da Vinci’s Mona Lisa or La Gioconda?
Why is it known by two different names? Does it show the likeness of a real person?
If so, do we really know who she is and why Leonardo should have painted her?
Un bel volume con interventi di studiosi
vari affronta, in una nuova prospettiva,
alcuni argomenti sensibili relativi a quegli
«organismi complessi» che costituiscono
un intreccio di pubblico e privato.
Corriere della Sera
a cura di Simone Albonico
edizione critica a cura di
marco
ta n z i
the
THRee
MONA
LISAS
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à di Pavia e alla Scuola
i Roma “Tor Vergata”.
iana nel Seicento (Jaca
Vinci (Rizzoli 2002),
tistica del Cinquecento
GIORGIO VASARI
nell’ultima stagione
ida la sua posizione
namento del grande
o, la fabbrica degli
ppena scomparso, e
lutismo granducale
ome di fondazione
ile definizione di
Cerano e i Procaccini, Genovesino e i Nuvolone, e altri ancora, sono i protagonisti di questo libro che raccoglie e aggiorna sensibilmente una serie di
contributi scalati nell’arco di un trentennio: l’ombelico è Cremona con il suo
territorio. Si incontrano opere diventate invisibili pur essendo sotto gli occhi
di tutti, altre di raccolte pubbliche e private, altre ancora scovate in chiese
di campagna quasi sempre chiuse: una tela dell’ultimo Genovesino, l’unico
quadro di Giuseppe Caletti nella terra d’origine, una pala di Camillo Procaccini già in San Domenico. Non solo Cremona: c’è una proposta per Cerano
scultore e la rara iconografia di una teletta del cappuccino Paolo Piazza, forse
dipinta a Praga per Rodolfo II. Un dipinto farnesiano del Malosso è in relazione con un madrigale di Giovan Battista Marino, mentre emerge, a Milano,
la figura del poeta veneziano Giovanni Soranzo, che dedica sonetti a Giulio
Cesare Procaccini e ai quadroni della Vita del Beato Carlo Borromeo in Duomo,
e lascia una descrizione visionaria dell’orologio del Torrazzo di Cremona. Poi
affondi, tra la Bassa e l’Europa, nel saggio che dà il titolo al libro, con una tela
del Genovesino eseguita per il castellano di Cremona don Álvaro de Quiñones.
Il soggetto, Zenobia regina di Palmira, è ripreso da un dramma storico del campione del Siglo de Oro, Pedro Calderón de la Barca, che aveva combattuto con
onore agli ordini del Quiñones nella guerra di Catalogna. Un grande ritratto
è invece il pretesto per aggiustare il tiro sull’«amico cremonese di Velázquez»,
Pietro Martire Neri, tra la Lombardia spagnola e la Roma di Innocenzo X. Ma
ci sono anche pagine più intime nelle quali l’intreccio di tempi e luoghi, di
quadri e situazioni, di amori e ossessioni, riesce a fare da irrituale premessa a
una mostra sul Barocco lungo il corso, pigro e solenne, del Po.
L’autore e il suo
archivio
stefano bruzzese
Stefano Bruzzese, dottore
di ricerca presso l’Università
degli Studi di Milano, si occupa
principalmente di critica d’arte,
pittura e scultura rinascimentali.
olti diversi contesti
poli, Firenze e tanti
aggi, i rapporti con
Medici o i Farnese,
mici, il mondo degli
ea Alciato, Annibal
e sulla maturazione
sua impostazione e
edizione dell’opera,
rso, profondamente
a rielaborazione del
i del tutto allineata
MeMorIe Per SerVIre ALLA STorIA
ed. critica a cura di Stefano
Bruzzese
la prima edizione critica, commentata e corredata da un ricco apparato di lettere e documenti inediti, del
manoscritto delle Memorie per servire
alla Storia de’ Pittori, Scultori e Architetti milanesi, composto dall’erudito
antonio francesco albuzzi
varesino Antonio Francesco Albuzzi
MeMorIe
negli anni Settanta del ’700. Si tratta del
per servire alla
primo tentativo di ricostruire le vicenSTorIA
de’ pittori, scultori
e architetti milanesi
de delle antiche scuole artistiche lombarde, e soprattutto di Milano, ancora
sprovvista di una propria storiografia
artistica al contrario di altre città d’Italia. Voluta e sostenuta dall’illuminato
governo di Maria Teresa d’Austria, l’opera rimase però non finita e
inedita.
Il manoscritto è composto da un’introduzione di carattere storico,
seguita da medaglioni biografici in ordine cronologico accompagnati
dalla trascrizione di un’ingente quantità di documenti. Si conservano i disegni per i ritratti incisi degli artisti che avrebbero dovuto
accompagnare la pubblicazione. L’edizione critica è preceduta da
un’introduzione di Giovanni Agosti e da un corposo saggio del curatore, che cercano di fare un po’ di luce sulla figura dell’Albuzzi, sulle
vicende e sulla fortuna critica della sua fatica incompiuta.
de’ pittori, scultori e architetti milanesi
Antonio Francesco Albuzzi
È
antonio
francesco
albuzzi
Il libro presenta la prima edizione critica, commentata e corredata da un ricco apparato di lettere e documenti inediti, del manoscritto delle Memorie per
servire alla Storia de’ Pittori, Scultori e Architetti milanesi, composto dall’erudito varesino Antonio Francesco Albuzzi (1738-1802) negli anni Settanta del
Settecento. Si tratta del primo tentativo di ricostruire le vicende delle antiche
scuole artistiche lombarde, e soprattutto di Milano, ancora sprovvista di una
propria storiografia al contrario di altre maggiori città d’Italia, a partire dalla
pubblicazione delle Vite di Vasari. Tale importante lavoro, voluto e sostenuto
dall’illuminato governo di Maria Teresa d’Austria, ricadde su un personaggio
altrimenti ignoto: l’ultimo rampollo di una famiglia di piccola nobiltà originaria della Valtravaglia, che un tempo abitava a Varese la Villa Albuzzi del Pero.
Le Memorie di Albuzzi rappresentano un testo innovativo dal punto di vista metodologico, e ben rappresentano il combinarsi di erudizione antiquaria
e aspirazioni universali dell’epoca. La periodizzazione prevista avrebbe dovuto
raggiungere, a partire dal primo Trecento, le ultime generazioni di artisti attivi a
Milano attorno alla metà del Settecento, viventi esclusi, ma i rivolgimenti politici
e la mancanza di fondi costrinsero l’autore ad arrestarsi alla fine del Cinquecento.
Il manoscritto in più volumi, conservato nella biblioteca della Fabbrica del
Duomo di Milano, è composto da un’introduzione di carattere storico, seguita
da medaglioni biografici in ordine cronologico accompagnati dalla trascrizione
di un’ingente quantità di documenti, frutto del primo scavo negli archivi soprattutto milanesi. Le biografie sarebbero dovute andare a stampa precedute dal
ritratto inciso dell’artista, cavato da opere preesistenti, alcune non più reperibili.
La presente edizione critica è preceduta da un saggio di Giovanni Agosti
e da un corposo apparato introduttivo del curatore del volume, che cerca di
fare un po’ di luce sulla figura del varesino Antonio Francesco Albuzzi, sulle
vicende e sulla fortuna critica della sua fatica incompiuta.
barbara
agosti
o la pietra fondativa
ei suoi strumenti e
Memorie per servire
alla Storia de’
Pittori, Scultori e
Architetti milanesi
La Zenobia
di Don Álvaro
The Three
Mona Lisas
Racconti del Cadore
Marco Tanzi
Rab Hatfield
a cura di M. Trevisan
Genesi, sviluppo e differenze
tra le due edizioni (1550, 1568)
del testo fondativo della storia
dell’arte.
Cerano e i Procaccini, Genovesino e i Nuvolone e altri artisti del Seicento in Val Padana
sono i protagonisti di questo
volume.
Un’analisi approfondita di
fonti, documenti (tra cui una
lettera inedita) e fotografie di
laboratorio relative al celebre
capolavoro vinciano.
Una selezione di 49 racconti della scrittrice e partigiana
Giovanna Zangrandi dedicati
alla sua terra d’adozione.
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216 pp. • brossura •14,5 5 21 cm • 16,00 =C
Giorgio Vasari
Luoghi e tempi
delle Vite
Barbara Agosti
20
DAL CATALOGO – C R I TI C A D ’A R TE
Giovanna Zangrandi
La lingua e lo stile
di Carlo Dossi
Edizione facsimile del volume Ricciardi,
«Documenti di filologia», 3, 1958
Dante Isella
con un saggio di Niccolò Reverdini
Un’accurata edizione facsimile
di un introvabile tesoro di
filologia. Corriere della Sera
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14,5 5 23 cm • inserto di 8 pp. • 18,00 =C
Il ritratto oscurato
di Pavese allegro
Lettura e documenti
di un’inedita
condizione espressiva
Luisella Mesiano
prefazione di Lorenzo Mondo
96 pp. • brossura • 14,5 5 21 cm • 12,00 =C
D A L C A T A L OG O – OFFI C I NA L ET T ER A R I A
21
Martin Barnes Lorber e Rebecca
McNamara
fotografie di John Bigelow Taylor e
Dianne Bubler
der. Bagués-Masriera, Barcelona, c. 1910 [cat. 14]
der. Kano Tessai (1845-1925), Japan, Meiji (1868-1912)
Taisho Period (1912-1926) [cat. 52]
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der. India or Japan, c. 1930–4 [cat. 120]
er. Possibly France, c. 1890–1910 [cat. 32]
der. Edward Wilhelm Schramm for Fabergé,
urg, 1899–1908 [cat. 3]
ot holder. Possibly United States, c. 1920–30 [cat. 40]
der. Probably Ivan Lebedkin, Russia, c. 1900–1910 [cat. 31]
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Una storia sociale e un catalogo
illustrato di rari esempi di design,
questo bel volume è una gioia per
gli occhi. Antiques and The Arts
Weekly
a token of elegance
A Token of Elegance
Cigarette Holders
in Vogue
A Token of Elegance: Cigarette Holders in Vogue showcases a
select group of about 125 cigarette holders from the
unique collection of Carolyn Hsu-Balcer. Rare, oneof-a-kind, exquisite and luxurious, these small gems of
design represent the artistry of the finest artisans and
jewelers of the nineteenth and twentieth centuries.
Fabergé, Cartier, Tiffany, Van Cleef & Arpels, Alfred
Dunhill, Buccellati —all are represented here in specially
commissioned photography by masters John Bigelow
Taylor and Dianne Dubler that makes these diminutive
objects pop off the pages with brilliant color and
form. Within these pages are early nineteenth-century
cigarette holders, Princess Margaret’s well-used enameland-amber cigarette holder; and disposable holders given
as promotional gifts by the top nightclubs of Roaring
Twenties New York.
a token of elegance
I
The book’s illustrated essay written by Asian arts
specialist Martin Barnes Lorber and rising art and design
writer Rebecca McNamara—takes the reader through
the history of smoking from its pre-Columbian roots in
the Americas, where it was a sacred ritual, through to the
present-day worldwide e-cigarette craze. Entertaining
and informative, the essay keeps its artistic eye focused
on smoking’s accoutrements as expressions of the day’s
dominant design trends, from sinuous Art Nouveau to
the costume jewelry craze to sleek midcentury black,
and more.
l catalogo dei quasi 140 pezzi
della collezione di bocchini per
sigaretta di Carolyn Hsu-Balcer
è insieme una storia del design
e una storia sociale del tabacco.
L’utilizzo del tabacco affonda le
radici nell’America precolombiana, dove fumare faceva parte di
rituali sacri; la meccanizzazione della manifattura delle sigarette
le renderà la modalità predominante di consumo del tabacco e le
due guerre mondiali contribuiranno a diffondere il fumo sia tra le
truppe che tra le donne “moderne”, che lo useranno anche come un
segnale per affermare l’uguaglianza con gli uomini.
Il catalogo è illustrato da splendide fotografie. I piccoli ed eleganti
oggetti sorprendono per la varietà di forme e materiali. La collezione
include tutte le tipologie di bocchini per sigaretta: da quelli usa e getta omaggio dei nightclub newyorchesi, a quelli lussuosi prodotti da
Fabergé, Cartier, Tiffany, Van Cleef & Arpels e altri famosi gioiellieri.
cigarette holders in vogue
martin barnes lorber – rebecca mcnamara
ph oto g r a ph y by j o h n b i g e low tay lo r a n d d i a n n e d u b l e r
Armonia Paleo
Ricette per una vita
sana secondo natura
Morena Benazzi
introduzione di Fabrizio Rapuzzi
208 pp. • brossura • 16,5 5 24 cm •
95 tavv. col. • 19,90 =C
Nata e cresciuta a Bologna, Morena
Benazzi è da sempre appassionata
di alimentazione e cucina. Nel suo
percorso di ricerca di uno stile
alimentare sano e gustoso approda alla
Paleo Dieta e nel 2012 apre Armonia
Paleo, il primo blog di ricette paleo
in Italia, dove unisce le sue grandi
passioni, la cucina e la fotografia.
Il suo blog cresce di giorno in giorno,
è seguito da migliaia di lettori, tra cui
medici e nutrizionisti.
flan di castagne
Coppola e Toppo
Maestri del bijou
Deanna Farneti Cera
I bijoux e i complementi creati da Lyda Coppola che hanno
dato il tocco finale alle mises
degli stilisti parigini e italiani.
288 pp. • cartonato con sovraccoperta
• 24 5 24,5 cm • 250 tavv. col., 30 ill. bn
• 50,00 =C
Multiple Exposures
Jewelry and
Photography
Ursula Ilse-Neuman
La scintillante fusione di oggetto e immagine viene catturata nel lavoro di oltre 80 artisti-gioiellieri contemporanei.
256ISBN:
pp. • 978-88-97737-29-2
cartonato in plancia • 24,75 5
27,75 cm, • 250 ill. col. • 45,00 =C• ing
9 788897 737292
22
NOVITÀ E DAL CA TAL O GO
Gioielli
contemporanei
del Museum of Arts and
Design di New York
Ursula Ilse-Neuman
Il fascino di creazioni uniche
realizzate con materiali
comuni. Como Lake
288 pp. • cartonato con sovraccoperta
• 24,5 5 24 cm • 240 tavv. col. • 34,90 =C
gnocchi di zucca
al ragù di salsiccia e porcini
D
Morena Benazzi
Armonia Paleo
ricette per una vita sana secondo natura
m
il ricettario
ufficiale del blog
armoniapaleo.it
Dalla blogger di cucina paleo più
seguita in Italia ecco il primo libro
che raccoglie quasi 100 tra le sue più
apprezzate e appetitose ricette,
tratte da www.armoniapaleo.it
R
icette semplici ma creative, adatte
a tutti: a chi vuole perdere peso, a
chi ha intolleranze o allergie a cereali e
latticini, e a chi vuole riscoprire il gusto del “cibo vero”, non raffinato industrialmente, ritrovando l’armonia
con la natura e la propria fisiologia.
Questo libro non è solo un punto di riferimento per chi segue la Dieta Paleo, ma è adatto a tutti coloro che
vogliono raggiungere una nuova consapevolezza del corpo e ritrovare
la forza psicofisica e il buonumore, scoprendo un’alimentazione sana,
ricca di sapori vari, con tante ricette deliziose per cucinare in modo
creativo e gustoso carne, pesce, uova, verdure e frutta, senza impiego
di cereali, né latticini, né legumi. Tali tipologie di cibi non erano infatti incluse nell’alimentazione core dei nostri progenitori, i cacciatori-raccoglitori, rimasta immutata per centinaia di migliaia di anni fino
alla rivoluzione agricola, che ha rimescolato le carte troppo in fretta
perché i nostri geni le stessero dietro. Da qui le risposte infiammatorie sempre più note a glutine, lattosio & co, e non solo, come spiega
nell’introduzione Fabrizio Rapuzzi, medico dello sport esperto di nutrizione. Ad esempio, il modo in cui mangiamo oggi, con la continua
introduzione di alimenti zuccherini (non solo dolci, ma pasta, pane
e cereali) altera pesantemente l’equilibrio tra fame e sazietà e perfino
l’umore, portandoci ad una vera e propria dipendenza dal cibo.
Le appetitose ricette di Morena, per colazione, pranzo e cena, con
contorni, zuppe e dolci dagli ingredienti insoliti, stupiranno anche
gli amanti di pasta e farine e stuzzicheranno i curiosi di nuovi e antichi sapori fin dalle splendide immagini che illustrano il libro, che
comprende anche indicazioni per un’alimentazione antinfiammatoria e organizzare la dispensa in
modo sano, seguendo le stagioni.
Ogni ricetta è spiegata nel dettaglio per realizzare facilmente il
piatto nella propria cucina dando
la priorità a carni nutrite a erba,
pollame allevato in libertà, pesce
pescato, verdure e frutta preferibilmente biologiche: perché un’alimentazione in armonia con la
propria natura è un’alimentazione in armonia con la Natura.
faraona all’uva bianca e nera
NOV I TÀ
23
Elenco completo
dei titoli di Officina
Libraria
I titoli preceduti da * sono esauriti, quelli
seguiti da ing e fra sono rispettivamente
in lingua inglese e francese. nd indica
volume non distribuito.
ARTE
Dal XII al XV secolo
Les premiers retables (XIIe-début du XVe
siècle). Une mise en scène du sacré
a cura di P.-Y. Le Pogam
978-88-89854-32-7 • 38,00 =C • fra
Uomini e santi. L’immagine dei santi
nelle Alpi occidentali alla fine del
Medioevo
a cura di S. Baiocco e M. C. Morand
978-88-97737-13-1 • 28,00 =C
Giotto e compagni
a cura di D. Thiébaut
978-88-97737-11-7 • 39,00 =C • fra
Arcigoticissimo Bembo. Bonifacio in
Sant’Agostino e in Duomo a Cremona
M. Tanzi
978-88-97737-04-9 • 19,90 =C
XV e XVI secolo
Corti italiane del Rinascimento. Arti,
cultura e politica, 1395-1530
a cura di M. Folin
978-88-89854-55-6 • 39,00 =C
*Il Rinascimento nelle terre ticinesi.
Da Bramantino a Bernardino Luini.
I. Catalogo; II. Itinerari
a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M.Tanzi
978-88-89854-59-4 • 59,00 =C
2 voll. indivisibili
Il Rinascimento nelle terre ticinesi.
Da Bramantino a Bernardino Luini.
Catalogo e itinerari
a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi
978-88-89854-73-0 • 29,00 =C
edizione universitaria
Il portale di Santa Maria di Piazza a
Casale Monferrato e la scultura del
Rinascimento tra Piemonte e Lombardia
a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi
978-88-89854-46-4 • 28,00 =C
Alfonso I d’Este, le immagini e il potere.
Da Ercole de’ Roberti a Michelangelo
24
V. Farinella, con testi di M. Menegatti
e G. Bacci
978-88-89854-33-4 • 65,00 =C
«Di molte figure adornato». L’Orlando
furioso nei cicli pittorici tra Cinque e
Seicento
F. Caneparo
978-88-97737-33-9 • 39,00 =C
L’Arioste et les arts
a cura di M. Paoli e M. Preti
978-88-89854-68-6 • 48,00 =C • fra
Renaissance Studies in Honor of Joseph
Connors. I. Art History; II. History,
Literature, and Music
a cura di M. B. Israëls e L. A. Waldman
978-88-97737-05-6 • 95,00 =C
2 voll. indivisibili • ing
*Italy & Hungary. Humanism and Art in
the Early Renaissance
a cura di P. Farbaky e L. A. Waldman
978-88-89854-78-5 • 60,00 =C • ing
*Un amore di Giovanni Bellini
G. Agosti
978-88-89854-40-2 • 18,00 =C
Mantegna 1431-1506
a cura di G. Agosti e D. Thiébaut
978-88-89854-31-0 • 60,00 =C
Il cronolibro di Mantegna
J. Stoppa
978-88-89854-23-5 • 8,90 =C
a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi
978-88-89854-99-0 • 34,00 =C
I Mesi del Bramantino
G. Agosti e J. Stoppa
978-88-97737-06-3 • 35,00 =C
Bernardino Luini e i suoi figli.
I. Catalogo; II. Itinerari
a cura di G. Agosti e J. Stoppa
978-88-97737-35-3 • 59,00 =C
2 voll. indivisibili
Bernardino Luini e i suoi figli. Album
a cura di G. Agosti e J. Stoppa
978-88-97737-49-0 • 7,00 =C nd
Francesco De Tatti e altre storie
a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi
978-88-89854-70-9 • 19,00 =C
Gaudenzio a Milano
R. Sacchi
978-88-97737-83-4 • 15,00 =C
Parmigianino. Dessins du Louvre
a cura di D. Cordellier
978-88-97737-73-5 • 35,00 =C • fra
Il cronolibro di Tiziano
J. Stoppa
978-88-89854-07-5 • 8,90 =C
Quattro Veronese venuti da lontano.
Le Allegorie ritrovate
a cura di V. Romani
978-88-97737-50-6 • 15,90 =C
L’Album des «Disegni di Antonio
Pollaiuolo»
a cura di L. Angelucci e D. Cordellier
978-88-89854-86-5 • 29,00 =C• fra
2 voll. indivisibili
Battista Franco. Dessins italiens
du musée du Louvre
A. Varick Lauder
978-88-89854-45-7 • 95,00 =C • fra
La Sainte Anne. L’ultime chef-d’œuvre
de Léonard de Vinci
a cura di V. Delieuvin
978-88-89854-87-7 • 45,00 =C • fra
978-88-97737-02-5 • 45,00 =C • ing
I bassifondi del Barocco.
La Roma del vizio e della miseria
a cura di F. Cappelletti e A. Lemoine
978-88-97737-52-0 • 40,00 =C
The Three Mona Lisas
R. Hatfield
978-88-97737-39-1 • 30,00 =C • ing
Michelangelo. Una vita
a cura di P. Aiello
978-88-97737-38-4 • 15,00 =C
Baccio Bandinelli. Dessins italiens
du musée du Louvre
F. Viatte
978-88-89854-63-1 • 85,00 =C • fra
*Bramantino a Milano
ELEN CO COMPLETO D E I TI TO L I
XVII e XVIII secolo
Dessins bolonais du XVIIe siècle
C. Loisel
978-88-89854-88-4 • 95,00 =C • fra
La Zenobia di don Álvaro e altri studi sul
Seicento tra la Bassa padana e l’Europa
M. Tanzi
978-88-97737-56-8 • 19,90 =C
Goethe collezionista e il disegno
veneto del Settecento. Capolavori dalle
collezioni di Weimar
a cura di H. Mildenberger
978-88-89854-44-0 • 18,00 =C • ita/ted
From Poussin to David: French Master
Drawings from the Louvre
testi di V. Goarin, C. Leribault,
J.-F. Méjanès e C. Scheck nd
978-88-89854-13-6 • 20,00 =C • ing/ung
Avere una bella cera.
Le figure in cera a Venezia e in Italia
a cura di A. Daninos
978-88-89854-82-2 • 19,00 =C
XX secolo e arte contemporanea
Due capolavori ritrovati. Llewelyn Lloyd
e Lodovico Tommasi nelle raccolte della
Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno
a cura di V. Farinella
978-88-89854-15-0 • 18,00 =C
La Milano scolpita da Leone Lodi
C. Gatti
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Una rivoluzione di cera. Francesco Orso
e i «cabinets de figures» in Francia
A. Daninos
978-88-97737-75-9 • 19,90 =C
Alexander Calder
U. Mulas, prefazione di G. C. Argan
978-88-89854-19-8 • 18,90 =C
L’occhio di Caravaggio
C. Whitfield
978-88-89854-26-6 • 48,00 =C
(titolo in distribuzione)
Robert Motherwell.
The East Hampton Years, 1944-1951
a cura di P. Tuchman
978-88-97737-34-6 • 32,00 =C • ing
Serodine nel Ticino
a cura di G. Agosti e J. Stoppa
978-88-97737-68-1 • 29,90 =C
Roy Lichtenstein. Between Sea and Sky
testi di C. Bell e A. Berman
978-88-97737-66-7 • 30,00 =C • ing
Rembrandt et la figure du Christ
a cura di B. Ducos, G. S. Keyes e L. DeWitt
978-88-89854-67-9 • 39,00 =C • fra
Photos-Souvenirs au Carré. Daniel Buren
G. Agosti nd
Il cronolibro di Rembrandt
J. Stoppa
978-88-89854-06-8 • 8,90 =C
Andrea Lanzani (1641-1712). Protagonista
del Barocchetto lombardo
S. Colombo e M. Dell’Omo
978-88-89854-02-0 • 48,00 =C
*Franz Xaver Messerschmidt 1736-1783.
From Neoclassicism to Expressionism
a cura di M. Pötzl-Malikova e G. Scherf
978-88-89854-54-9 • 45,00 =C • ing
Franz Xaver Messerschmidt 1736-1783
a cura di M. Pötzl-Malikova e G. Scherf
978-88-89854-62-4 • 39,00 =C • fra
XIX secolo
Il cronolibro di Turner
J. Stoppa
978-88-89854-09-9 • 8,90 =C
*La battaglia di Solferino e San Martino.
Arte, storia e mito
a cura di D. Sogliani
978-88-89854-49-5 • 18,00 =C
Eugène Delacroix.
Carnet «des Pyrénées», 1845
a cura di M.P. Salé
978-88-89854-85-8 • 40,00 =C• fra
2 voll. indivisibili
Paolo Gallerani.
Sculture e ambienti 1999-2009
testi di M. Carbone, A. Caronia,
A. Castellano, B. Consarelli, L. Mesiano,
F. Pola e F. Poli
978-88-89854-35-8 • 25,00 =C
*Diari in attesa.
Nuove geografie urbane: GaribaldiIsola-Varesine Milano parte prima
a cura di G. Castellano
978-88-89854-37-2 • 16,00 =C
*Pratica al plurale.
MilanOfficine: progetti – idee – azioni
a cura di G. Castellano e G. Scardi
978-88-89854-81-5 • 19,50 =C
*Women in charge.
Artiste inuit contemporenee
E. S. Tiberini
978-88-89854-65-5 • 19,00 =C • ita/ing/fra
Storia della critica d’arte
Giorgio Vasari. Luoghi e tempi delle Vite
B. Agosti
978-88-97737-19-3 • 19,90 =C
Memorie per servire alla storia de’ pittori,
scultori e architetti milanesi
A. F. Albuzzi, edizione critica
a cura di S. Bruzzese
978-88-97737-12-4 • 35,00 =C
I conoscitori tedeschi tra Otto e Novecento
a cura di F. Caglioti, A. De Marchi
e A. Nova
978-88-97737-80-3 • 35,00 =C
Il collezionismo in Lombardia.
Studi e ricerche tra ’600 e ’800
A. Morandotti
978-88-89854-03-7 • 35,00 =C
Bartolomeo della Gatta.
Un genio misconosciuto
L. Bellosi, con un ricordo di G. Agosti nd
Storia del ritratto in cera. Un saggio
J. von Schlosser, a cura di A. Daninos
978-88-89854-66-2 • 39,00 =C
ARTI DECORATIVE E DESIGN
Masques mascarades mascarons
a cura di D. Cordellier, V. Jeammet e F. Viatte
978-88-97737-37-7 • 32,00 =C • fra
A Token of Elegance.
Cigarette Holders in Vogue
M. Barnes Lorber e R. McNamara
978-88-97737-62-9 • 48,00 =C • ing
Roberto Sambonet.
Designer, grafico, artista (1924-1995)
a cura di E. Morteo
978-88-89854-22-8 • 24,90 =C
Gioielli contemporanei dal
Museum of Arts and Design di New York
U. Ilse-Neuman
978-88-89854-27-3 • 34,90 =C
Coppola e Toppo. Maestri del bijou
D. Farneti Cera
978-88-89854-80-8 • 50,00 =C
Multiple Exposures.
Jewelry and Photography
a cura di U. Ilse-Neuman
978-88-97737-29-2 • 45,00 =C • ing
FOTOGRAFIA
Soul. Memphis’ Original Sound
T. Gilbert, prefazione di D. Aykroyd
978-88-97737-47-6 • 50,00 =C • ing
ARCHITETTURA E PAESAGGIO
*Giardini d’Italia
G. Masson
978-88-89854-18-1 • 29,00 =C
Ottoman Architecture
D. Kuban
978-88-89854-47-1 • 80,00 =C • ing
EL ENC O C OM PL ET O D EI T I T OL I
25
Jefferson e Palladio.
Come costruire un mondo nuovo
a cura di G. Beltramini e F. Lenzo
978-88-97737-77-3 • 24,90 =C
RACCOLTE D’ARTE, GUIDE
The Bernard and Mary Berenson
Collection of European Paintings at I Tatti
a cura di C. B. Strehlke e M. B. Israëls
978-88-97737-63-6 • 100,00 =C • ing
*La Cappella dei Magi
J. Stoppa
978-88-89854-16-7 • 8,90 =C
Il Museo della Frutta
“Francesco Garnier Valletti”
a cura di D. Jalla
978-88-89854-05-1 • 32,00 =C
100 Capolavori dell’Accademia Carrara
a cura di P. Plebani, M. C. Rodeschini
e G. Valagussa
978-88-97737-59-9 • 19,90 =C • ita/ing
Bernardino Luini e i suoi figli. Itinerari
a cura di G. Agosti, R. Sacchi e J. Stoppa
978-88-97737-44-5 • 25,00 =C
San Maurizio al Monastero Maggiore
a cura di G. Agosti, C. Battezzati e J. Stoppa
978-8897737-81-0 • 10,00 =C
La recherche au musée du Louvre 2010
978-88-89854-25-9 • nd • fra
La recherche au musée du Louvre 2011
978-88-97737-07-0 • nd • fra
La recherche au musée du Louvre 2012
978-88-97737-36-0 • nd • fra
La recherche au musée du Louvre 2013
978-88-97737-61-2 • nd • fra
FONDAZIONE ZERI (distribuzione)
Inganni dipinti.
Trompe l’œil nella Fototeca Zeri
G. Alberti
978-88-97737-91-9 • 28,00 =C
I colori del bianco e nero
a cura di A. Bacchi, F. Mambelli, M.
Rossini ed E. Sambo
978-88-97737-90-2 • 40,00 =C
La natura morta di Federico Zeri
a cura di A. Bacchi, F. Mambelli ed E. Sambo
978-88-97737-92-6 • 68,00 =C
CIVILTÀ EXTRAEUROPEE
Méroé. Un empire sur le Nil
a cura di M. Baud
978-88-89854-50-1 • 39,00 =C • fra
*Il Castello Sforzesco
J. Tow, testi di A. Galé
978-88-89854-01-3 • 12,50 =C
Colors Between Two Worlds. The Florentine
codex of Bernardino de Sahagún
a cura di J. Connors e G. Wolf
978-88-89854-95-2 • 48,00 =C • ing
Michelagelo. La Pietà Rondanini
nell’Ospedale spagnolo del Castello
Sforzesco
a cura di C. Salsi
978-88-97737-69-8 • 8,00 =C
*Passione d’Africa.
L’arte africana nelle collezioni italiane
E. Cossa e J.-L. Paudrat,
a cura di C. Dandrieu e F. Giovagnoni
978-88-89854-41-9 • 60,00 =C
*Strumenti Musicali dei Musei del
Castello Sforzesco
testi di F. Guizzi, C. Orsini et al.
978-88-89854-34-1 • 8,90 =C
Viaggio a Bandiagara. Sulle tracce della
Missione Desplagnes 1904-1905.
La prima esplorazione del Paese Dogon
F. Fagnola
978-88-97737-58-2 • 48,00 =C
Il Santuario della Beata Vergine
Addolorata di Rho. Guida storico artistica
S. Lavazza
978-88-89854-77-8 • 8,00 =C
La Natività della Vergine di Gaudenzio
a Morbegno
a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi
978-88-89854-72-3 • 5,00 =C nd
La sculpture à la lettre. Promenade
épigraphique au département des
sculptures du musée du Louvre
P.-Y. Le Pogam
978-88-89854-29-7 • 28,00 =C • fra
26
Questo quaderno appartiene
a Giovanni Testori. Inediti dall’archivio
P. Gallerani
978-88-89854-00-6 • 24,00 =C
L’autore e il suo archivio
a cura di S. Albonico e N. Scaffai
978-88-97737-46-9 • 25,00 =C
A carte scoperte. Repertorio dei fondi
letterari lombardi del Novecento
a cura di S. Albesano
978-88-89854-39-6 • 28,00 =C
LETTERATURA
Racconti del Cadore
G. Zangrandi, a cura di M. Trevisan
978-88-89854-58-7 • 16,00 =C
STORIA
*Geografie politiche italiane
tra Medio Evo e Rinascimento
F. Somaini
978-88-97737-08-7 • 19,90 =C
NATURA
I titoli preceduti da * sono esauriti.
Pippoloteca???
La biblioteca delle meraviglie
storia di Lorenz Pauli;
illustrazioni di Kathrin Schärer
978-88-97737-20-9 • 14,00 =C
*Matilde e Orso
storia di Jan Ormerod;
illustrazioni di Freya Blackwood
978-88-89854-64-8 • 14,00 =C
Guarda, un libro!
storia di Libby Gleeson;
illustrazioni di Freya Blackwood
978-88-89854-90-7 • 12,00 =C
I regali di Lulù
storia e illustrazioni di Freya Blackwood
978-88-97737-00-1 • 12,00 =C
*Ululò. Il lupetto
che non vuole andare a letto
storia di Amélie Galé;
illustrazioni di Jack Tow
978-88-89854-92-1 • 14,00 =C
The Selous in Africa
R. J. Ross
978-88-97737-64-3 • 55,00 =C • ing
Animali reali. Lo zoo di Luigi XIV nei
dipinti di Pieter Boel
P. Gallerani
978-88-89854-76-1 • 9,90 =C
Ululòve
storia di Amélie Galé;
illustrazioni di Jack Tow
978-88-97737-57-5 • 14,00 =C
Una notte da… leprotti
storia e illustrazioni di Kathrin Schärer
978-88-97737-84-1 • 14,00 =C
Il mare
storia e illustrazioni di Marianne Dubuc
978-88-89854-86-0 • 14,95 =C
Io sono Marcello Fringuello
storia di Alexis Deacon;
illustrazioni di Viviane Schwarz
978-88-97737-54-4 • 14,00 =C
Una sorpresa per Lady Raganella
storia e illustrazioni di
Andrea Alemanno
978-88-97737-31-5 • 14,00 =C
Lula sul letto
storia e illustrazioni di
Silvia O. Colombo
978-88-97737-60-5 • 14,00 =C
Leo e Ginny all’Accademia Carrara
testi di Paola Gallerani;
illustrazioni di Roberto Ronchi
978-88-97737-71-1 • 7,00 =C• nd
*Io e Charlie
storia di Amy Hest;
illustrazioni di Helen Oxenbury
978-88-97737-51-3 • 14,00 =C
Nonno, ti presento Charlie!
storia di Amy Hest;
illustrazioni di Helen Oxenbury
978-88-97737-65-0 • 14,00 =C
Lo Yark
storia di Bertrand Santini;
illustrazioni di Laurent Gapaillard
978-88-97737-74-2 • 14,00 =C
con audiolibro in omaggio
Il diario di Trippy.
Vacanze in campagna
storia e illustrazioni di Bertrand Santini
978-88-97737-87-2 • 9,95 =C
Billy
storia e illustrazioni di Quentin Gréban
978-88-97737-25-4 • 14,00 =C
Piccolo Indiano
storia e illustrazioni di Quentin Gréban
978-88-97737-89-6 • 14,00 =C
*Gatti di biblioteca
M. Sacquin
978-88-89854-48-8 • 25,00 =C
Essere [gatto] e Tempo.
24 intense ore nella mia vita
Padamu & J. Tow, tradotto da P. Gallerani
978-88-97737-79-7 • 8,90 =C
Alfagatto
G.&P. Gallerani
978-88-97737-15-5 • 19,00 =C
SPORT
La lingua e lo stile di Carlo Dossi.
Edizione facsimile del volume Ricciardi,
«Documenti di filologia», 3, 1958
D. Isella
978-88-89854-57-0 • 18,00 =C
Watch – Calcio
G. Martignoni e R. Ronchi
978-88-97737-41-4 • 25,95 =C
ELEN CO COMPLETO D E I TI TO L I
Giovanna prende il treno
storia e illustrazioni di Kathrin Schärer
978-88-97737-10-0 • 14,00 =C
Chi ha paura di Ululò?
storia di Amélie Galé;
illustrazioni di Jack Tow
978-88-97737-23-0 • 14,00 =C
CRITICA LETTERARIA
Il ritratto oscurato di Pavese allegro.
Lettura e documenti di un’inedita
condizione espressiva
L. Mesiano
978-88-89854-38-9 • 12,00 =C
Elenco completo dei
titoli di LO editions
CUCINA
Armonia Paleo. Ricette
per una vita sana secondo natura
M. Benazzi
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27
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Quentin Gréban
Quentin Gréban
Billy
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Lo Feriffo più veloce
del WeFt!!!
Billy, il giovanissimo sceriffo di Cactus Valley,
ha appena perso il suo primo dentino.
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E ora ha la zeppola!
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Ma per i banditi non c’è Ftoria: perché
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Topo manda a biblio estito.
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14,00 C
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C’era una volta uno stagno
dove vivevano due innamo incantato
Sir Frog e Lady Raganella rati:
erano la coppia più verde…
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* Andrea Alemanno * Una sorpresa
per Lady Raganella
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Nonno, ti presento Charlie!
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Tra tutti i tipi di Mostri che brulicano sulla terra,
l’Uomo è la specie più diffusa.
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Bertrand Santini
Laurent Gapaillard
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Adora i bambini!
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un cane. Si chiama Charlie.
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amicizia con un cane prima d’ora...”
e farà del suo meglio.
omette niente.
Nonno,
ti presento Charlie!
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Ce n’è un’altra, tuttavia, meno nota e più astrusa.
HELEN OXENB URY
È lo Yark.
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C
14,00 =
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via Spallanzani 16
20129 Milano, Italia
tel. +39.02.29516613
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via Verdi 8
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fax +39.02.45703341
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