catalogo Officina Libraria srl via Carlo Romussi 4 20125 Milano, Italia tel./fax +39.02.36518294 www.officinalibraria.com [email protected] 824 pp. • cartonato con sovraccoperta 25,5 5 30,5 cm • 400 ill. col. • 100,00 =C lingua inglese The Bernard and Mary Berenson collecTion of european painTings aT i TaTTi Serodine nel Ticino A sfogliare il sontuoso catalogo della raccolta di opere di villa I Tatti è immediatamente chiaro che i problemi di catalogazione sono stati risolti nel più felice dei modi. Alias Un’opera di grande interesse per la storia dell’arte. Giornale dell’arte a cura di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa 144 pp. • cartonato in plancia 25,5 5 30 cm • 129 ill. col. e bn • 29,90 =C B ernard Berenson è stato il più importante storico dell’arte americano del ’900 e uno dei maggiori conoscitori del secolo scorso. L’imponente volume cataloga le 149 opere d’arte raccolte dai Berenson per la loro residenza fiorentina, Villa I Tatti, poi lasciata all’Università di Harvard. I Berenson collezionarono capolavori, tra gli altri, di Daddi, Sassetta, Domenico Veneziano, Foppa, Bergognone, Signorelli, Cima. Le schede dei dipinti sono state redatte da storici dell’arte di tutto il mondo che hanno avuto accesso alla corrispondenza dei Berenson, ai diari della coppia e alle note manoscritte sui retri della loro vastissima raccolta di fotografie. Le schede sono abbondantemente illustrate da una campagna fotografica appositamente realizzata, foto di confronto, radiografie, immagini storiche, ricostruzioni di polittici. Il catalogo include saggi sullo sviluppo della collezione dei coniugi Berenson, sul loro amore per l’arte senese, sul critico Roger Fry, sul falsario Icilio Federico Joni, sui dipinti murali di René Piot per la villa, e una lista illustrata di oltre 100 dipinti che erano a I Tatti, inclusi quelli successivamente donati o venduti. www.officinalibraria.com Carl Brandon Strehlke and Machtelt Brüggen Israëls co e d i z i o n e villa i tatti - the harvard university center for italian renaissance studies Carl Brandon Strehlke è conservatore emerito del Philadelphia Museum of Art, per il quale ha pubblicato Italian Paintings 1250-1450. Machtelt Brüggen Israëls è ricercatrice presso l’Università di Amsterdam. Ha curato per Villa I Tatti due volumi sulla pala d’altare di Sassetta per Borgo San Sepolcro. Una meteora del Seicento. Geniale e tragica […] La retrospettiva […] è un salto nel buio: dentro i suoi dipinti nervosi, popolati da figure dalle carni tremule. Oggi, un catalogo ragionato fa il punto su tutta la produzione. La Repubblica G 29,90 € a cura di Carl Brandon Strehlke e Machtelt Brüggen Israëls The Berenson collecTion aT i TaTTi The Bernard and Mary Berenson Collection of European Paintings at I Tatti Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa insegnano Storia dell’arte moderna all’Università degli Studi di Milano. Autore il primo di Su Mantegna I. La storia dell’arte libera la testa e Le rovine di Milano (2005 e 2011, Feltrinelli) e il secondo del Morazzone (2003, 5 Continents), hanno lavorato insieme a numerose mostre tra cui: Mantegna (2008), con Dominique Thiébaut; Il Rinascimento nelle terre ticinesi (2010) e Bramantino a Milano (2012), con Marco Tanzi; e Bernardino Luini e i suoi figli (2014). I cataloghi sono tutti editi da Officina Libraria. iovanni Serodine è uno dei massimi artisti del Seicento europeo, morto intorno ai trent’anni, a Roma il 21 dicembre 1630. Di lui sono sopravvissuti soltanto una quindicina di dipinti e le terre ticinesi hanno la fortuna di possederne, in sostanza, la metà. Appartenente ad una famiglia di Ascona, trasferita a Roma già alla fine del Cinquecento, Giovanni in poco tempo fa sua – senza i compromessi allora già correnti – la rivoluzione del Caravaggio, comprendendone la parte più ardua: la carica morale, non limitata alla semplice riproduzione della realtà o a inediti effetti di luce. All’artista ticinese, che risulta anche scultore e architetto, toccano occasioni lavorative di rilievo: dalle pale per San Lorenzo fuori le mura, San Pietro in Montorio e San Salvatore in Lauro ai quadri da stanza per il marchese Asdrubale Mattei. Ma la critica del tempo non è tenera con Giovanni, “assai bizzarro e fantastico, con poco disegno e con manco decoro”; di qui un precoce oblio. Solo con Roberto Longhi il pittore conquista il posto che gli spetta nella critica d’arte italiana, da allora non più messo in discussione: “come una capsula di dinamite gettata in un fornello”. Il volume ha accompagnato l’esposizione a Rancate, allestita dall’architetto Stefano Boeri, che ha presentato la brevissima e bruciante parabola di un artista con ben pochi confronti nel panorama europeo del suo tempo. Cfr. cover catalogo e itinerari:Layout 1 4-04-2011 11:39 Pagina 1 29,00 € Il Rinascimento nelle terre ticinesi Da Bramantino a Bernardino Luini catalogo e itinerari Il Rinascimento nelle terre ticinesi Da Bramantino a Bernardino Luini catalogo e itinerari Il Rinascimento nelle terre ticinesi Da Bramantino a Bernardino Luini catalogo e itinerari [ed. universitaria] a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi 480 pp. • brossura • 17 5 18,5 cm • 415 ill. bn • 29,00 =C 2 NOVITÀ NOV I TÀ 3 Andrea Daninos 160 pp. • cartonato in plancia• 17 5 24 cm • 24 tavv. col. e 26 ill. bn • 19,90 =C Andrea Daninos si dedica da anni allo studio della ceroplastica e sul tema ha pubblicato vari articoli. Nel 2009 ha tenuto un corso di specializzazione all’Università Statale di Milano sulla storia della scultura in cera. Vive e lavora a Milano. Per Officina Libraria ha curato l’edizione ampliata e commentata di Julius von Schlosser, Storia del ritratto in cera. Un saggio (2011), e il catalogo della mostra Avere una bella cera. Le figure in cera a Venezia e in Italia (2012). 19,90 € www.officinalibraria.com Andrea Daninos si dedica da anni allo studio della scultura in cera. Ha curato la prima edizione critica del testo del 1911 di Schlosser Storia del ritratto in cera e nel 2012 la mostra e il catalogo Avere una bella cera al Museo Fortuny di Venezia. I l volume analizza la storia delle esposizioni di figure in cera a UNA RIVOLUzIONe grandezza naturale nella Francia DI CeRA di fine ’700, all’origine dei moderfrancesco orso e i «cabinets de figures» in francia ni musei delle cere. Attraverso le biografie dei principali protagonisti si esplora un fenomeno che godette di grande popolarità per più di due secoli. In particolare vengono studiate la vita e le opere di Philippe Curtius, padre della futura Madame Tussaud, che operò a Parigi negli anni della Rivoluzione vivendone alcuni momenti chiave in prima persona. Suoi erano i busti in cera del ministro Necker e del duca d’Orléans portati in trionfo dalla folla il 12 luglio 1789 negli scontri alle Tuileries che diedero il via ai moti rivoluzionari. Inoltre, il volume riporta alla luce la figura dello scultore piemontese Francesco Orso, attivo nella seconda metà del Settecento e unico tra i piemontesi a realizzare ritratti in cera. Trasferitosi a Parigi dal 1785 e mutato il nome in Orsy, aprirà un’esposizione di figure in cera che sarà anch’essa toccata degli eventi rivoluzionari. Completano il volume il catalogo delle opere di Francesco Orso e una ricca appendice documentaria con numerosi inediti provenienti dagli archivi francesi e italiani. andrea daninos I conoscitori tedeschi tra Otto e Novecento a cura di Francesco caglioti Andrea De Marchi Alessandro nova a cura di Francesco Caglioti, Andrea De Marchi e Alessandro Nova 432 pp.ISBN • brossura • 17 5 24 cm • 88-97737-80-3 16 tavv. col., 64 ill. bn • 35,00 =C 9 788897 737803 co e d i z i o n e Francesco Caglioti insegna Storia dell’arte moderna all’Università degli Studi di Napoli. Andrea De Marchi insegna Storia dell’arte medievale all’Università degli Studi di Firenze. Alessandro Nova è direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze. Gaudenzio a Milano Rossana Sacchi 9 Julius von Schlosser ed. ampliata e annotata da A. Daninos 320 pp. • cartonato in plancia 17 5 24 cm • 15 tavv. in bicromia, 53 ill. bn, 57 ill. col. • 39,00 € Avere una bella cera Le figure in cera a Venezia e in Italia a cura di A. Daninos 160 pp. • cartonato in plancia • 17 5 24 cm 64 tavv. col., 25 ill. bn • 19,00 € 4 NOVITÀ Stefano Bruzzese, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano, si occupa principalmente di critica d’arte, pittura e scultura rinascimentali. È coautore di Lo specchio di Castiglione Olona. Il palazzo del cardinale Branda e il suo contesto (Varese 2009), autore di saggi su riviste specializzate e volumi miscellanei e ha curato l’edizione delle Lettere a Guido Cagnola dal 1892 al 1954 (Brescia 2012). www.officinalibraria.com 35,00 € Storia del ritratto in cera 788897 737834 Rossana Sacchi insegna Storia della Letteratura artistica all’Università Statale di Milano. Si occupa della cultura figurativa del Cinquecento con qualche incursione in epoche più recenti. Ha scritto Il disegno incompiuto. La politica artistica di Francesco II Sforza e di Massimilano Stampa (2005). MeMorIe Per SerVIre ALLA STorIA 144 pp. • brossura • 17 5 24 cm • ISBN 88-97737-83-4 64 ill. bn• 15,00 =C de’ pittori, scultori e architetti milanesi Il libro presenta la prima edizione critica, commentata e corredata da un ricco apparato di lettere e documenti inediti, del manoscritto delle Memorie per servire alla Storia de’ Pittori, Scultori e Architetti milanesi, composto dall’erudito varesino Antonio Francesco Albuzzi (1738-1802) negli anni Settanta del Settecento. Si tratta del primo tentativo di ricostruire le vicende delle antiche scuole artistiche lombarde, e soprattutto di Milano, ancora sprovvista di una propria storiografia artistica al contrario di altre maggiori città d’Italia, a partire dalla pubblicazione delle Vite di Vasari. Tale importante lavoro, voluto e sostenuto dall’illuminato governo di Maria Teresa d’Austria, ricadde su un personaggio altrimenti ignoto: l’ultimo rampollo di una famiglia di piccola nobiltà originaria della Valtravaglia, che un tempo abitava a Varese la Villa Albuzzi del Pero. Le Memorie di Albuzzi rappresentano un testo innovativo dal punto di vista metodologico, e ben rappresentano il combinarsi di erudizione antiquaria e aspirazioni universali dell’epoca. La periodizzazione prevista avrebbe dovuto raggiungere, a partire dal primo Trecento, le ultime generazioni di artisti attivi a Milano attorno alla metà del Settecento, viventi esclusi, ma i rivolgimenti politici e la mancanza di fondi costrinsero l’autore ad arrestarsi alla fine del Cinquecento. Il manoscritto in più volumi, conservato nella biblioteca della Fabbrica del Duomo di Milano, è composto da un’introduzione di carattere storico, seguita da medaglioni biografici in ordine cronologico accompagnati dalla trascrizione di un’ingente quantità di documenti, frutto del primo scavo negli archivi soprattutto milanesi. Le biografie sarebbero dovute andare a stampa precedute dal ritratto inciso dell’artista, cavato da opere preesistenti, alcune non più reperibili. L’edizione critica del manoscritto è preceduta da un saggio di Giovanni Agosti e da un corposo apparato introduttivo del curatore del volume, che cerca di fare un po’ di luce sulla figura del varesino Antonio Francesco Albuzzi, sulle vicende e sulla fortuna critica della sua fatica incompiuta. I ntere generazioni di studiosi si sono cimentate in Germania teDeschI coi problemi dell’attribuzione, della costruzione dei cataloghi d’autore, delle seriazioni cronologiche, della distinzione della copia dall’originale, dell’individuazione dei nessi formativi fra allievi e discepoli. La riflessione sul loro lavoro riporta alla luce situazioni e ambienti cruciali in cui la storia dell’arte si strutturò nella sua autonomia disciplinare. Vengono affrontati i primordi, nel primo Ottocento, con le Italienische Forschungen di Carl Friedrich von Rumohr, i viaggi di Johann Anton Ramboux, i lavori di Johann David Passavant e Gustav Friedrich Waagen. Si analizza quindi l’intreccio tra la pratica dell’esperto, il mercato artistico e la costituzione dei grandi musei europei, dove domina la figura di Wilhelm von Bode. E poi ancora le vicende novecentesche che conobbero pure la diaspora verso l’Inghilterra e gli Stati Uniti, dove si affermarono conoscitori di origine tedesca come Richard Offner, Wilhelm Suida e Wilhelm Valentiner. I conoscItorI antonio francesco albuzzi Cfr. UNA RIVOLUzIONe DI CeRA Il libro racconta per la prima volta la storia delle esposizioni di figure in cera a grandezza naturale nella Francia rivoluzionaria, all’origine dei moderni musei delle cere. Attraverso le biografie dei principali protagonisti viene esplorato un fenomeno che godette di grande popolarità per più di due secoli. L’autore si sofferma brevemente su Antoine Benoist, celebre ai tempi di Luigi XIV, per dedicarsi poi alla vita e alle opere di Philippe Curtius – padre della futura Madame Tussaud – che operò a Parigi negli anni della Rivoluzione vivendone alcuni momenti chiave in prima persona: erano suoi, ad esempio, i busti in cera del ministro Necker e del duca d’Orléans portati in trionfo dalla folla il 12 luglio 1789 negli scontri alle Tuileries che diedero il via ai moti rivoluzionari. Viene poi riportata alla luce la figura dello scultore piemontese Francesco Orso, attivo nella seconda metà del Settecento e unico tra i piemontesi a realizzare ritratti in cera policroma, di impressionante realismo. Trasferitosi a Parigi dal 1785 e mutato il nome in Orsy, aprirà un’esposizione di figure in cera che sarà anch’essa toccata degli eventi rivoluzionari. Il volume presenta infine il catalogo completo delle opere di Francesco Orso e una ricca appendice documentaria con numerosi inediti provenienti dagli archivi francesi e italiani. andrea deninos Una rivoluzione di cera Francesco Orso e i «cabinets de figures» in Francia I l primo profilo, denso di novità, dell’ultimo scorcio della GAUDenzIo carriera di Gaudenzio Ferrari (c. a milano 1485–1546), il grandissimo pittore e scultore che aveva lasciato la sua potente impronta nel Piemonte Orientale e nella Lombardia alpina: a Varallo, in Valtellina, a Novara, a Casale Monferrato, a Vercelli. A partire dal 1533 Gaudenzio stabilisce un legame di committenza con l’ultimo duca Sforza, Francesco II, a Vigevano. Poco dopo, egli approda a Milano, ritornata sotto il dominio di Carlo V, dove per un decennio lavora per le élites della vecchia e della nuova guardia e impianta un’attiva bottega, di cui si cominciano a mettere a fuoco i contorni. Si vedono scorrere le opere realizzate per luoghi diversi: Santa Maria della Passione, Santa Maria presso San Celso, Sant’Angelo vecchio (ora a Brera), Santa Maria delle Grazie, San Giorgio al Palazzo; e vengono alla ribalta i committenti dell’artista, dai Gallarati alla confraternita di Santa Corona, da Paolo da Cannobio ai Trivulzio, al Comune di Milano. rossana sacchi NOV I TÀ 5 vincenzo fa r i n e l l a ALFONSO I D’ESTE le immagini e il potere da ercole de’ roberti a michelangelo con la Cronistoria biografica di Alfonso I d’Este di Marialucia Menegatti e il Pulcher visus di Scipione Balbo a cura di Giorgio Bacci Da Ercole de’ Roberti a Michelangelo le immagini e il potere 1056 pp. • cartonato in plancia • 17 5 24 cm • 319 ill. col. e bn • 65,00 =C Vincenzo Farinella è professore di Storia dell’arte moderna all’Università di Pisa. Ha studiato l’arte italiana del Rinascimento nei suoi rapporti con l’antichità classica, occupandosi inoltre di pittura dell’Ottocento e del primo Novecento. Tra le sue ultime pubblicazioni, Raffaello (Milano 2004) e Dipingere farfalle. Giove, Mercurio e la Virtù di Dosso Dossi (Firenze 2007); ha curato di recente varie mostre, tra cui Virgilio. Volti ed immagini del poeta (Mantova 2011-2012) e Dosso Dossi. Rinascimenti eccentrici al Castello del Buonconsiglio (Trento 2014). ALFONSO I D’ESTE Vincenzo Farinella 65,00 € www.officinalibraria.com Vincenzo Farinella insegna Storia dell’arte moderna all’Università di Pisa. Ha curato varie mostre, tra cui di recente Virgilio. Volti ed immagini del poeta (Mantova 2011-2012) e Dosso Dossi. Rinascimenti eccentrici al Castello del Buonconsiglio (Trento 2014). Federica Caneparo 480 pp. • brossura • 17 5 24 cm • 248 ill. col. e bn • 39,00 =C Cfr. L’Arioste et les arts a cura di M. Paoli e M. Preti 336 pp. • cartonato in plancia • 21 5 26,5 cm, • 200 ill. col. • 48,00 =C • fra 6 le immagini e il potere La natura morta di Federico Zeri A 336 pp. • cartonato con sovraccoperta • 22,5 5 28 cm • 400 ill. col. e bn • 68.00 =C a cura di Andrea Bacchi, Francesca Mambelli ed Elisabetta Sambo lfonso I d’Este (1476-1534) è un caso esemplare, nell’Italia rinascimentale, del rapporto tra mecenatismo artistico e attività politica. Protagonista della storia europea, il terzo duca di Ferrara fu anche uno dei più illuminati e originali mecenati del suo tempo, in grado di unire la profonda passione per le arti alla capacità di piegare gli artisti ai propri fini politici, ad esempio lo studio dei marmi di Antonio Lombardo è letto come una risposta alla congiura ordita ai danni di Alfonso I da don Giulio d’Este, mentre il Cristo della moneta di Tiziano diventa parte del duello delle immagini con papa Giulio II. Del camerino delle pitture si analizzano la complessa iconografia e il ruolo dei grandi artisti che vi operarono (Bellini, Tiziano, Dosso) o che Alfonso invano interpellò (Raffaello e Michelangelo). L’ampia e documentata Cronistoria biografica di Alfonso I di Marialucia Menegatti arricchisce il volume. Il volume contiene saggi di Andrea Bacchi, Daniele Benati, Alberto Crispo, Ilaria Della Monica, Monique Di Prima, Davide Dotti, Nicoletta Guidobaldi, Antonella Iacoviello, Laura Laureati, Francesca Mambelli, Alessandro Morandotti, Giulia Palloni, Giuseppe Porzio, Yuri Primarosa, Francesca Pucci Donati, Elisabetta Sambo, Daniela Simone, Ludovica Trezzani, Anna Letizia Zanotti. ISBN 978-88-940471-2-7 9 788894 047127 Inganni dipinti Trompe-l’œil nella Fototeca Zeri Vicenda appassionante quella narrata da Federica Caneparo in questo importante lavoro, tanto da leggere per i numerosi affondi saggistici che da consultare come atlante. L’Indice dei libri del mese Giulia Alberti 176 pp. • brossura • 17 5 24 cm • 145 ill. bn • 28.00 =C L etto, amato e imparato a memoria da un pubblico vasto e variegato, il capolavoro dell’Ariosto ha influenzato anche le arti figurative: edizioni illustrate, dipinti, sculture, maioliche e oggetti di arte applicata. Un settore riserva però ancora molte sorprese: gli affreschi ispirati al poema, che questo libro dimostra in realtà più numerosi di quanto ritenuto, censendone ben 40. L’autrice percorre la penisola analizzando cicli pittorici ariosteschi, in particolare nell’arco alpino, dove la persistenza del gotico cortese apre la via a un’entusiastica ricezione delle storie cavalleresche, reinterpretate secondo la sensibilità rinascimentale. Spesso ispirati alle xilografie delle edizioni di maggiore successo, i vari cicli pittorici dimostrano la popolarità delle storie ariostesche, dalle raffinate corti di Parma, Mantova o Firenze alla piccola nobiltà di campagna. NOVITÀ – CELEB R A Z I O N I 2 0 1 6 P ER I 5 0 0 AN N I DE LL’ O RLA N DO F U RIO S O Giulia Alberti si è laureata in Lettere Moderne all’Università di Bologna. Per il diploma di specializzazione in Storia dell’Arte ha condotto uno studio sul fondo fotografico di Umberto Gnoli nella Fototeca Zeri. Ha collaborato come catalogatore e revisore con le Soprintendenze di Modena e Bologna. Dal 2006 lavora presso la Fondazione Federico Zeri, dove si occupa della catalogazione della fototeca dello studioso. 28,00 =C Cfr. ISBN 978-88-940471-1-0 9 788894 047110 I colori del bianco e nero Fotografie storiche nella Fototeca Zeri 1870-1920 a cura di A. Bacchi, F. Mambelli, M. Rossini ed E. Sambo 296 pp. • cartonato con sovraccoperta • 23 5 28 cm, • 400 ill. col. • 40,00 =C l libro presenta i risultati dello studio della sezione natura morta della Fototeca Zeri. Costituita da oltre 14.400 fotografie la natura di dipinti dal XVI al XIX secomorta di federico lo, essa costituisce la maggiore zeri raccolta fotografica al mondo su questo genere pittorico, imprescindibile punto di riferimento per gli studi storico artistici. Il volume abbondantemente illustrato a colori e al quale hanno contribuito numerosi studiosi, si articola in tre sezioni: vengono indagate la storia, la formazione, le caratteristiche di questa straordinaria raccolta e il decisivo contributo di Federico Zeri agli studi sulla natura morta. Sono poi analizzati alcuni casi inediti selezionati tra i materiali originali di Zeri che rendono questa pubblicazione uno strumento scientifico aggiornato per lo studio della pittura di natura morta italiana. L’ultima sezione si incentra sui temi iconografici, fornendo letture e approfondimenti su aspetti della storia culturale e materiale dal XVI al XIX secolo. Il libro presenta infine un repertorio illustrato delle specie botaniche raffigurate nei dipinti. «Il dato certo e innegabile è che l’inattesa quantità di dipinti che continuano a venire alla luce, il numero dei pittori (quasi sempre ignoti alle fonti scritte o stampate), l’intricata successione di rapporti, prestiti formali, filiazioni, riprese e innovazioni, oltre a rendere lo studio della natura morta un campo tra i più ardui e difficili di tutta la storia dell’arte, denunciano come il genere secondario, che un tempo si credeva svolto ai margini della grande pittura, in realtà sia stato un aspetto primario e fondamentale della civiltà figurativa di alcune regioni d’Europa». Federico Zeri, 1987 nuovi diari di lavoro 1 | giulia alberti | inganni dipinti «Di molte figure adornato» L’Orlando furioso nei cicli pittorici tra Cinque e Seicento ALFONSO I D’ESTE I Lo straordinario volume di Vincenzo Farinella riassume quasi 15 anni di ricerche […] per la prima volta viene ricostruita analiticamente la figura di questo mecenate. La Repubblica la natura morta di federico zeri Alfonso I d’Este (1476-1534) è un caso esemplare del rapporto strettissimo esistente, nell’Italia rinascimentale, tra mecenatismo artistico e attività politica: il terzo duca di Ferrara non fu solo uno degli indiscussi protagonisti della storia europea, ma anche uno dei più illuminati e originali mecenati delle arti del suo tempo, capace di porre Ferrara al centro della vita culturale italiana, potendo contare su una serie di «artisti di corte» di indiscusso prestigio (Ercole de’ Roberti, Antonio Lombardo, Dosso Dossi) e rivolgendosi all’esterno ai massimi protagonisti della maniera moderna (da Raffaello a Fra Bartolomeo, da Michelangelo a Tiziano). Si delinea il profilo di un committente d’eccezione, in grado di unire una profonda passione per le arti alla capacità di piegare pittori, scultori e miniatori ai propri fini politici: così lo studio dei marmi di Antonio Lombardo viene letto come una risposta alla congiura ordita da don Giulio d’Este, le miniature del Libro d’ore di Alfonso I come una testimonianza della vera e propria guerra per immagini ingaggiata con papa Giulio II, mentre il Cristo della moneta di Tiziano diventa un’arma ideologica nel duello che ha contrapposto il duca estense a Leone X. Del camerino delle pitture, l’impresa più prestigiosa del mecenatismo di Alfonso I, è sviscerata la complessa iconografia dei dipinti di Giovanni Bellini, Dosso e Tiziano, incentrata sulle figure di Bacco, Venere ed Enea. Infine, si dà conto di altre importanti commissioni ducali, dal Giove, Mercurio e la Virtù di Dosso, per la delizia del Belvedere, alle opere richieste a Michelangelo, come la Leda. vincenzo farinella 68,00 =C Alfonso I d’Este Le immagini e il potere I l volume presenta per la prima volta il nucleo di fotografie di dipinti a trompe-l’œil conservato nella Fototeca Zeri. Nel tentativo continuo della pittura di farsi perfetta mimesis del reale, questo genere ne costituisce il colpo di scena, l’espediente teatrale, il banco di prova del virtuosismo del pittore. Mentre, nella sua declinazione da cavalletto, il trompel’œil si afferma nell’Europa del Nord fra XVII e XIX secolo, in Italia sembra farsi strada solo in alcune regioni, restando legato a una produzione di nicchia mai del tutto affrancata dalla natura morta. Nel suo porsi come ‘inganno dell’occhio’, il genere non poteva non affascinare Federico Zeri. A partire dal significativo nucleo di 214 fotografie raccolte dallo studioso, il volume si propone di mettere ordine all’interno di un materiale che, per l’Italia, non ha ancora avuto un’adeguata trattazione scientifica. Con un apparato di 145 immagini questo studio presenta opere spesso inedite, mette a fuoco la produzione di una moltitudine di artisti, ne amplia il catalogo e individua personalità ancora sconosciute, dando così vita a uno strumento indispensabile per le future ricerche in tale ambito. giulia alberti inganni dipinti. trompe-l’œil nella fototeca zeri «Sì somiglianti al vero che l’occhio ne restava ingannato, e la mente delusa nel credere naturale quello che vedeva dipinto». Così Diego Zannandreis descrive i quadri di Sebastiano Lazzari, cogliendo appieno l’essenza del trompe- l’œil. Nel tentativo continuo della Pittura di farsi perfetta mimesis del reale, questo genere ne costituisce infatti il colpo di scena, l’espediente teatrale, il banco di prova del virtuosismo del pittore. Mentre, nella sua declinazione da cavalletto, il trompe-l’œil si afferma nell’Europa del Nord fra XVII e XIX secolo, in Italia sembra farsi strada timidamente, solo in alcune regioni, restando legato a una produzione di nicchia mai del tutto affrancata dalla natura morta. Nel suo porsi come ‘inganno dell’occhio’, il genere non poteva non affascinare Federico Zeri, che dell’occhio aveva fatto il suo principale strumento di lavoro. A partire dal significativo nucleo di 214 riproduzioni raccolte dallo studioso, il volume si propone di mettere ordine all’interno di un materiale che, per l’Italia, non ha ancora beneficiato di un’adeguata trattazione scientifica. Con un apparato di oltre 140 immagini, Giulia Alberti dà conto di opere spesso inedite, mette a fuoco la produzione di una moltitudine di artisti, ne amplia il catalogo e individua personalità ancora sconosciute, dando così vita a uno strumento indispensabile per le future ricerche in tale ambito. IN DIS T RI B UZI ONE – V OL UM I ED I T I D A L L A FOND A ZI ONE FED ER I C O ZER I 7 esoro nazionale, il Carnet « dei Pirenei » di Delacroix viene qui riprodotto per la prima volta in versione integrale in una sorta di «fac-simile» (senza collages o fustelle ma in scala 1:1 su pregiata carta da disegno Canson). Lo stato di conservazione, il valore storicodocumentario e la bellezza delle pagine acquarellate lo rendono uno dei carnet di maggior importanza del fondo Delacroix al Louvre. Nel luglio 1845 Delacroix si reca a Eaux-Bonnes, piccola stazione termale dei Pirenei atlantici, per seguire una cura. Di fronte allo spettacolo grandioso delle montagne incombenti sulla valle d’Ossau, Delacroix traccia pagina dopo pagina rapidi schizzi a matita, di cui alcuni, ripresi all’acquarello, sono fra i più bei paesaggi dell’artista. Disegna inoltre più volte il costume tradizionale degli abitanti della valle. Di ritorno a Parigi alla fine dell’estate, su consiglio di George Sand, scopre la tribù degli indiani Ojibwas condotti in Europa dal pittore americano George Catlin nella sua « Indian Gallery », e li ritrae in diverse pagine del carnet. Il fac-simile è accompagnato da un libretto di ugual formato con uno studio approfondito e illustrato che contestualizza storicamente e analizza criticamente il carnet, fornendone la descrizione codicologica dettagliata. Eugène Delacroix Carnet « des Pyrénées », 1845 2 volumi in cofanetto I. Il carnet di disegni: 128 pp. • cartonato • 12,2 5 20,3 cm • 128 tavv. col. II. Il volume di commento: 96 pp. • brossura • 12,2 5 20,3 • 24 ill. col. • 40,00 =C lingua francese co e d iz i o n e fac-simile L’Album des « Disegni di Antonio Pollaiuolo » Laura Angelucci e Dominique Cordellier 2 volumi in cofanetto I. L’album di disegni: 48 pp. • cartonato • 19,7 5 30,9 cm • 32 tavv. col. II. Il volume di commento: 32 pp. • brossura • 19,7 5 30,9 • 24 ill. col. • 29,00 =C lingua francese N el 1922, Léon Bonnat donò al Louvre una raccolta di ventitré disegni intitolata Disegni di A. Pollaivolo (?) 1429 + 1498. Questo album resta ancora oggi uno degli insiemi più belli di studi su modello vivente compiuti da un artista fiorentino nel suo atelier nel XV secolo. Nonostante la sua intitolazione (dichiaratamente moderna ma senza dubbio fondata su una qualche tradizione), la critica recente si è interrogata sul suo autore e ha preferito, al nome del celebre scultore fiorentino, quello del suo concittadino Maso Finiguerra, orefice e niellatore, noto ai posteri come l’inventore dell’arte dell’incisione. L’album viene qui restituito per la prima volta in fac-simile, in versione integrale. Il volume di studio che lo accompagna presenta il profilo dei due artisti e l’insieme dei disegni in relazione alle diverse pratiche di bottega e una ricostruzione della storia della raccolta, costituita a partire da carnet originali smembrati. La descrizione pagina per pagina offre poi un’analisi precisa di ciascun foglio, sia dal punto di vista dell’immagine raffigurata che dei materiali e della tecnica grafica. c ar n e t s e t al b um s Dessins du musée du Louvre urdoué du dessin et de la peinture, Francesco Mazzola, dit Il Parmigianino (le petit Parmesan), semble être né, au temps du maniérisme, sous le signe de la facilité. Fils de peintre, il a fait son miel dès l’enfance de toutes les nouveautés artistiques du nord de l’Italie, mais aussi de celles de Florence et de Rome et ainsi que de celles de Parme, sa ville natale. Muni de ce bagage (Corrège, Michel-Ange, Raphaël…), il s’est rendu dans la Ville éternelle où, à peine âgé de dix-neuf ans, il sembla à tous la réincarnation de Raphaël. Il toucha au sublime dans ses innombrables esquisses et projets, mais, exigeant et jamais satisfait, ne vint au bout de rien. Trop soucieux d’atteindre la grandeur de ses aînés, inconscient d’y être parvenu, il manqua son objectif d’homme de métier en n’achevant que rarement ses grandes entreprises picturales. Introduit par des essais sur la personnalité de l’artiste, sa technique, son style et ses amateurs, cet ouvrage présente ses plus belles œuvres conservées au Louvre qui « font tomber amoureux quiconque les regarde » (fanno innamorar chiunque le riguarda, Ludovico Dolce, 1557). a cura di Dominique Cordellier 192 pp. • brossura con alette • 24,6 5 28 cm • 143 ill. col. • 35,00 =C lingua francese co e d i z i o n e Diffusion Vilo : 35,00 € Dominique Cordellier è conservatore al dipartimento di Arti grafiche del Louvre. Cfr. INVENTAIRE GÉNÉRAL DES DESSINS ITALIENS co e d i z i o n e pirito vivo, più agile e aggraziato nel disegno di un acrobata, immaginifico inventore, Parmigianino, successore ideale di Correggio e Raffaello, oggi è tra i più noti disegnatori italiani del XVI secolo, grazie anche all’eccezionale collezione di fogli del cabinet des dessins del Louvre, ora al centro di una importante mostra nel museo parigino. dessins du louvre Dopo un’articolata formazione, avvenuta sotto il segno di Correggio, ma non solo, conquistò Roma a 19 anni, sembrando a tutti Raffaello resuscitato, e affascinò con la scioltezza della sua arte sia il papa che i lanzichenecchi giunti a mettere a sacco l’Urbe (1527). Dopo tre fruttuosi anni a Bologna, tornò a Parma dove dimostrò di essere sia il possente poeta dell’equilibrio (nelle nobili canefore di Santa Maria della Steccata), sia il fragile cantore dell’asimmetria (nella Madonna dal collo lungo). Ma, esigente e mai soddisfatto, concluse raramente i suoi grandi cantieri pittorici, giungendo però a vertici sublimi nel moltiplicarsi di schizzi e progetti. Parmigianino 20,7 5 27 cm cartonati in tela con vignetta applicata lingua francese Dessins bolonais du XVIIe siècle Catherine Loisel 576 pp. • 48 tavv. col., 1163 ill. bn •95,00 =C L’album des «Disegni di Antonio Pollaiuolo » co e d i z i o n e fac-simile 8 a S Parmigianino S Dessins du Louvre dessins du louvre Marie-Pierre Salé T c ar n e t s e t al b u m s Dessins du musée du Louvre Parmigianino Eugène Delacroix Carnet « des Pyrénées », 1845 NOVITÀ Baccio Bandinelli Françoise Viatte 320 pp. • 48 tavv. col., 280 ill. bn • 85,00 =C Battista Franco Anne Varick-Lauder 416 pp. • 50 tavv. col., 274 ill. bn • 95,00 =C NOV I TÀ 9 788897 737810 10 NOVITÀ ioo a riapertura dell’Accademia Carrara di Bergamo nella primavera 2015 è l’occasione per presentare una selezione di 100 dei suoi capolavori. Le opere dei più grandi artisti italiani (Pisanello, Botticelli, Bellini, Mantegna, Carpaccio, Raffaello, Tiziano, Canaletto, Guardi, Previati, Pelizza), lombardi (Foppa, Bergognone) e bergamaschi in particolare (dall’enigmatico Lorenzo Lotto ai ioo ritrattisti Giovanni Battista Moroni, Fra’ Galgario e Carlo Ceresa, a Evaristo Baschenis, l’autore delle Nature morte con strumenti musicali), si dispiegano in una sequenza di eccezionale valore. Non mancano grandi maestri stranieri: Dürer, El Greco, Rubens… Grazie all’accurata campagna fotografica intrapresa dall’Accademia in seguito ai numerosi restauri degli ultimi anni, è possibile ammirare capolavori dal Medio Evo all’Ottocento, tutti riprodotti a piena pagina. Semplici ma dettagliate schede guidano il lettore alla comprensione dello stile e dell’iconografia di ogni pezzo, con notizie biografiche, storiche e stilistiche sugli autori. capolavori co e d i z i o n e € 19,90 www.officinalibraria.com 80 pp. • brossura • 15 5 21 cm, 23 ill. col. e 44 bn • 8,00 =C i lemuri 2 i lemuri www.officinalibraria.com Cfr. Michelangelo una vita a cura di P. Aiello 336 pp. • brossura 15 5 21 cm • 90 ill. bn 15,00 =C La Milano scolpita da Leone Lodi Chiara Gatti 108 pp.• brossura •15 5 21 cm, 80 ill. col. • 15,00 =C Leone Lodi (Soresina, 1900-1974) è lo scultore più presente sulle facciate dei palazzi milanesi. Alcune sue opere sono entrate nell’immaginario comune. Come il celebre Leone di San Marco delle Assicurazioni Generali. Molte altre fanno parte del panorama urbano: gli altorilievi del Palazzo della Borsa, quelli dell’Università Bocconi, o la splendida Donna seduta all’ingresso della Triennale. Il libro racconta per tappe – corredato da una mappa per un tour a cielo aperto – la vicenda di questo maestro, che ha legato il suo nome alla storia dell’architettura della città e a grandi architetti come Mezzanotte, Pica, Piacentini o Pagano. Chiara Gatti, storica e critica d’arte, specialista di scultura e grafica moderne e contemporanee, scrive per le pagine de «La Repubblica». Un’agile guida, con schede di lettura delle opere e mappe, per visitare la Milano del ’900 di Leone Lodi L chiara gatti LA MILANO SCOLPITA DA LEONE LODI www.officinalibraria.com 15,00 € ioo masterpieces edizione bilingue italiano-inglese of the Accademia Carrara in Bergamo masterpieces capolavori 224 pp. • cartonato in plancia Carrara • 21,5 5 dell’Accademia Bergamo 28,5 cm • 100 tavv.dicol. • 19,90 =C testi di Claudio Salsi, Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa e Michele De Lucchi R ecentemente ricollocata in uno spazio autonomo, l’antico Ospedale spagnolo nel cortile delle Armi del la pietà Castello Sforzesco (in un allestimento rondanini nell’ospedale di Michele De Lucchi), la Pietà Rondaspagnolo del castello nini è l’ultima scultura di Michelansforzesco gelo Buonarroti. Rimasta incompiuta alla morte dell’artista, dopo oltre un decennio di lavoro, rappresenta la Madonna in piedi che regge il corpo del figlio. Le due figure allungate, quasi filiformi sono tanto diverse dalla potenza fisica caratteristica delle creature di Michelangelo, che ha affrontato più volte il tema della Pietà e qui, a oltre ottant’anni, lo riduce all’essenziale. L’atlante illustrato ripercorre le vicende della scultura, che si trovava nella bottega romana di Michelangelo al momento della sua morte il 18 febbraio 1564. In seguito sparisce e riappare soltanto nel 1807 nel palazzo dei marchesi Rondinini (o Rondanini) in via del Corso; dopo più passaggi di proprietà, la Pietà è acquistata, anche tramite sottoscrizione popolare, dal Comune di Milano nel 1952. LA MILANO SCOLPITA DA LEONE LODI a cura di Giovanni Valagussa, Maria Cristina Rodeschini e Paolo Plebani ioo Atlante divulgativo chiara gatti Mariotto Albertinelli Sofonisba Anguissola Antonello da Messina Marco Basaiti Evaristo Baschenis Jacopo Bassano Giovanni Bellini Jacopo Bellini Bernardo Bellotto Bergognone Bernardino di Mariotto Giovan Antonio Boltraffio Paris Bordon Felice Boselli Sandro Botticelli Francesco Botticini Bernardino Butinone Canaletto Cariani Luca Carlevarijs Vittore Carpaccio Giulio Carpioni Agostino Carracci Carlo Ceresa Giacomo Ceruti Lorenzo Costa Carlo Crivelli Bernardino de’ Conti Giovanni Ambrogio de Predis Donatello Albrecht Dürer El Greco Andrea Fantoni Vincenzo Foppa Fra Carnevale Fra Galgario Francesco di Simone da Santacroce Garofalo Girolamo Genga Giovanni d’Alemagna Girolamo Giovenone Benozzo Gozzoli Francesco Guardi Guercino Domenico Guidi Francesco Hayez Jacopo di Antonello da Messina Pieter de Kempeneer Pietro Longhi Lorenzo Lotto Bernardino Luini Maestro della Leggenda di sant’orsola Andrea Mantegna Marco d’oggiono Altobello Melone Jan Miense Molenaer Bartolomeo Montagna Giovan Battista Moroni Neroccio di Bartolomeo de’ Landi Palma il Vecchio Giuseppe Pellizza da Volpedo Pesellino Piccio Pisanello Gaetano Previati Andrea Previtali Raffaello Pieter Paul Rubens Cesare Tallone Giovan Battista Tiepolo Tiziano Giacomo Trécourt Cosmè Tura Timoteo Viti Alvise Vivarini Bartolomeo Vivarini Giovanni Volpato Francesco Zuccarelli Perché l’ho fatto Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa L Accademia Carrara 100 capolavori m sterpieces 9 La Pietà Rondanini nell’Ospedale Spagnolo del Castello Sforzesco Michele De Lucchi L’ultimo capolavoro di Michelangelo nel suo nuovo allestimento michelangelo 80 pp.ISBN • brossura • 15 5 21 cm • ill. col. 88-97737-81-0 • 10,00 =C Claudio Salsi € 8,00 a cura di Giovanni Agosti, Chiara Battezzati e Jacopo Stoppa Michelangelo La Pietà Rondanini nell’Ospedale spagnolo del Castello Sforzesco michelangelo la pietà rondanini nell’ospedale spagnolo del castello sforzesco a chiesa di San Maurizio, ricostruita al principio del XVI secolo, è il tempio della pittura rinascimentale nel cuore di Milano. Dalle decorazioni interne delle maestranze di primo ’500, che lavorano nell’orbita dei maggiori artisti del momento (Zenale e Bramantino), alla saga dei Luini: Bernardino e la sua bottega a cui si deve la grande parete divisoria e la visionaria cappella Besozzi, dove si nasconde il criptoritratto della contessa di Challant, la sventurata fedifraga decapitata sul rivellino del Castello Sforzesco. Dopo Bernardino Luini è la volta dei suoi figli: Giovanni Pietro e Aurelio soprattutto, a cui spettano la cappella Bergamina (lontana parente di Cecilia Gallerani, l’amante del Moro immortalata da Leonardo) e altri interventi tra cappelle, controfacciata delle monache e pontile. Pontile che confina con uno degli organi più antichi e meglio conservati della città. Non mancano le curiosità, come la tela di Antonio Campi voluta da Carlo Borromeo affinché le suore di clausura non potessero guardare verso la strada. E vi si trova la prima prova milanese di Simone Peterzano, reduce da un apprendistato con Tiziano, e che sarà, di lì a poco, il maestro di Caravaggio. capolavori ariotto Albertinelli fonisba Anguissola tonello da Messina arco Basaiti aristo Baschenis opo Bassano ovanni Bellini opo Bellini rnardo Bellotto rgognone rnardino di Mariotto ovan Antonio Boltraffio ris Bordon ice Boselli ndro Botticelli ncesco Botticini rnardino Butinone naletto riani ca Carlevarijs tore Carpaccio ulio Carpioni ostino Carracci rlo Ceresa acomo Ceruti renzo Costa rlo Crivelli rnardino de’ Conti ovanni Ambrogio de Predis natello brecht Dürer Greco drea Fantoni ncenzo Foppa Carnevale Galgario ncesco di Simone da Santacroce rofalo rolamo Genga ovanni d’Alemagna rolamo Giovenone nozzo Gozzoli ncesco Guardi ercino menico Guidi ncesco Hayez opo di Antonello da Messina ter de Kempeneer tro Longhi renzo Lotto rnardino Luini aestro della Leggenda di sant’orsola drea Mantegna arco d’oggiono obello Melone n Miense Molenaer rtolomeo Montagna ovan Battista Moroni roccio di Bartolomeo de’ Landi ma il Vecchio useppe Pellizza da Volpedo sellino cio anello etano Previati drea Previtali ffaello ter Paul Rubens sare Tallone ovan Battista Tiepolo iano acomo Trécourt smè Tura moteo Viti vise Vivarini rtolomeo Vivarini ovanni Volpato ncesco Zuccarelli L San Maurizio al Monastero Maggiore Atlante mappa all’interno I LUOGHI DI LEONE LODI Chiara Gatti, storica e critica dell’arte, specialista di scultura e grafica moderne e contemporanee, scrive per le pagine de «La Repubblica». Ha curato testi e mostre monografiche dedicati, tra gli altri, all’opera di Manet, Kollwitz, Wildt, Boccioni, Carrà, Giacometti, Mirò, Rouault, Marini, Melotti, Roig per istituzioni italiane e straniere. Tra le pubblicazioni ricordiamo il saggio Dentro la Cornice, dedicato al sistema dell’arte contemporanea, al fianco di Enrico De Pascale (Mondadori 2008), e Insolite natività (Interlinea 2012), oltre alla sezione di arte contemporanea per il manuale scolastico L’arte tra noi (Electa/Mondadori 2007). mappa all’interno palazzo del gruppo fabio filzi ora Caserma della guardia d i fi n a n z a via fabio filzi 44 1938 90 eone Lodi (Soresina, 1900-1974) è lo scultore più presente sulle facciate dei palazzi di Milano. Alcune sue opere sono entrate nell’immaginario comune, come il celebre Leone delle Assicurazioni Generali. Molte altre sono diventate parte integrante del panorama urbano, come i Quattro Elementi, collocati nel 1930 alla base delle colonne del Palazzo della Borsa in piazza Affari, o i rilievi per l’Università Bocconi con scene di vita agreste. Chiara Gatti racconta per tappe la vicenda di questo maestro del Novecento, che ha legato il suo nome alla storia dell’architettura della città e architetti come Paolo Mezzanotte, Agnoldomenico Pica o Giuseppe Pagano, o colleghi artisti con cui strinse rapporti di lavoro e amicizia profonda, da Mario Sironi ad Arturo Martini. palazzo del gruppo fabio filzi 91 NOV I TÀ 11 www.officinalibraria.com $40.00 - £24.95 - €30.00 Fig. 3 Between Sea and Sky to the obvious erasures and small, smudged dots that resulted from his use of hand-made type stencils, but their keenly mechanical quality evolved steadily and quite rapidly during this short period when he turned to manufactured screens to simulate the halftone Benday dots of newspaper and comic books. In 1964, he began priming his own canvases with white gesso, giving them a more polished surface. Tape was used to mask the outlines, which he would then remove, and paint in the black lines by hand in varying degrees of thickness. One of the fundamental improvements to his overall technique at this time was the introduction of Magna, a polymer-based acrylic paint that readily dissolved in turpentine. It allowed him better coverage in the solid areas of his compositions and the ability to remove any unwanted color as needed, while the slower-drying oil paint was betThe expediency and sense of removal that defined Lichtenstein’s work was one ter suited for use in the dot stencils. He said his goal in perfecting his technique that he purposely courted so he could focus on the act of making and perceiving was to be able to “hide the record of my hand.”4 student at The Ohio State University in psychological optics as a way to draw. He Pop subjects.5 If the Mi Chou show was the catalyst for Lichtenstein’s interest was taught to understand that what he was looking at could be reduced to its in landscape painting he never said as much but it would hardly be a stretch to abstract qualities whose patterns, lines and arcs could be translated into symbols surmise it may have piqued his interest in exploring classical landscape painting for the real. His earliest works were based on reproductions, but it took him as archetype and cliché. In the 1960s, Lichtenstein was one of the few well- nearly two decades to pare down an image to its core attributes. Cartoons initially known American artists to resurrect the genre of landscape painting, producing made their way into his abstract work in the late 1950s, but they were hidden by over two hundred land and seascapes between 1964 and 1967 alone. Though paint, and he said they became drop cloths for the oils of his distilled comic book he continued to explore other subjects at the same time, such as brushstrokes, imagery that ushered him into the Pop art scene starting in 1961. The majority of ceramic heads and cups, and Art Deco, his Pop-inspired land and seascapes | CLARE BELL Fig. 4 At Galerie Sonnabend, Paris, for the June 1 opening of his solo exhibition. Pictured clockwise from left: Seascape with Clouds, 1964; Dawning, 1964; Sunrise, 1965, edition of five 12 Fig. 6 At Galerie Sonnabend, Paris with (from left) Temple II, 1965; Perforated Seascape #1 (Red), 1965; Cloud and Sea, 1964 edtion of five; detail of Sunrise, 1965 | BEAUTIFUL KITSCH That same year, Lichtenstein added land and seascapes to his repertoire of 13 Guido Beltramini dal 1991 dirige il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio. Fulvio Lenzo insegna storia dell’architettura all’Università IUAV di Venezia. T homas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti, oltre ad essere un politico era un intellettuale versato in greco e latino e convinto che il Nuovo Mondo si potesse costruire solo attraverso razionalità e bellezza. È stato l’architetto della nuova America, non solo in senso politico, ma anche in senso letterale. L’architettura, infatti, ha avuto un ruolo importante nella sua ricerca personale e nel suo programma sociale. In questo Jefferson venne guidato dalla sua ammirazione per I quattro libri dell’architettura di Palladio, nei quali trovò idee e forme architettoniche. Da Palladio apprese come le tipologie architettoniche degli antichi romani potessero essere combinate con le innovazioni tecniche più aggiornate, adattandole così alle esigenze di comodità delle case del suo tempo. Una nuova architettura all’antica che forniva un quadro armonioso e razionale per la vita quotidiana e per la realizzazione di una società nuova. Jefferson applicò questi principi nella costruzione di ville, edifici pubblici e nel primo campus universitario, quello dell’Università della Virginia. Chi si avvicina a Jefferson dalla sponda degli studi su Andrea Palladio, si trova presto a respirare una sorprendente aria di casa. Le affinità si presentano sui piani più disparati, da dettagli nella tecnica dei disegni costruiti con lo stilo e poi ripassati a penna, all’uso delle lettere greche nell’alfabeto latino.1 Jefferson che si descrive perduto «come un innamorato» nel suo primo incontro con un vero tempio romano antico, la Maison Carrée di Nîmes, ricorda il Palladio che, nei Quattro libri, mostra di avere ancora ben vivo l’impatto emotivo del primo viaggio a Roma trent’anni prima.2 Così come la feroce critica jeffersoniana verso l’antiquata maniera di costruire in Virginia è consonante con la condanna nei Quattro libri della «invecchiata usanza di fabricare senza grazia e bellezza alcuna» della Vicenza prerinascimentale.3 E ancora la sollecitudine con cui si impegna, ormai presidente degli Stati Uniti, nel recuperare un testo di Palladio per un ex falegname di Monticello, e nel discutere minutamente i dettagli dell’ordine corinzio di un suo lavoro, riporta alla mente il Palladio che i contemporanei ricordano amichevole e didattico con le maestranze «tanto che non vi era muratore, scarpellino o lignaiuolo che non sapesse tutte le misure, i membri et i veri termini dell’Architettura».4 Parlo di affinità, non di somiglianze. Solo per restare ai disegni, il talento grafico di Palladio non è nemmeno paragonabile a quello di Jefferson. Ma entrambi preferiscono le proiezioni ortogonali alla veduta prospettica, e per tutti e due il disegno è trascrizione su carta di un’idea mentale, verifica delle alternative, e misura. Se questa affinità è reale, è sorprendente come tutto avvenga senza contatto diretto. È possibile ma poco probabile, data l’assenza di commenti da parte di Jefferson, che egli abbia visto dei disegni di Palladio durante la visita nella residenza suburbana londinese del loro proprietario, il duca di Devonshire, a Chiswick nel 1786, o almeno la loro pubblicazione in fac-simile da parte di Lord Burlington nel 1730.5 Soprattutto non ha mai visto dal vero gli edifici palladiani, limitando il proprio tour in Italia a Piemonte e Lombardia, senza procedere verso est. Considerati gli studi di Fiske Kimball e James Ackerman, non è certo una novità affermare che Jefferson amava e si ispirava a Palladio, a cui si dice si riferisse come alla propria Bibbia.6 Può 1. Villa Rotonda, Vicenza. BarBoursville Barboursville, virginia La residenza di Barboursville è stata distrutta da un incendio nel 1884 e adesso si presenta come un rudere. Thomas Jefferson l’aveva disegnata per il suo amico James Barbour nel 1817, ideandola come un blocco compatto dominato da una cupola centrale e con pronai a colonne tuscaniche sui due fronti. Sul retro del disegno, tuttavia, Jefferson avvertiva che la cupola era un elemento opzionale – «la cupola si può anche omettere, se si preferisce» – cui infatti non viene dato seguito. Nel progetto di Jefferson erano previste balaustrate «cinesi» che avrebbero dovuto mascherare le falde di copertura, che tuttavia non compaiono nelle foto storiche della villa anteriori alla sua distruzione. James Barbour, prima di dare esecuzione al progetto, aveva inviato a Monticello il carpentiere James Bradley e il muratore Edward Ancel affinché potessero essere istruiti direttamente da Jefferson. La casa si sviluppava su un piano principale unico, al di sopra di un basamento di servizio parzialmente interrato, e con alcune camere nel mezzanino. Come a Monticello, anche a Barboursville alcuni ambienti si sviluppavano a doppia altezza, interrompendo così la continuità dell’ammezzato, suddiviso in due unità separate raggiungibili tramite piccole scale simmetriche collocate in corrispondenza dei due ingressi laterali. Le camere superiori erano riscaldate dalle moderne stufe a carbone che Jefferson aveva previsto anche per gli appartamenti dei docenti l’edificio prima del 1884. dell’Università della Virginia, mentre al piano terra il riscaldamento era garantito da camini in muratura. Le annotazioni sul disegno indicano che dal mezzanino sinistro le scale sarebbero proseguite fino al sottotetto – loft – illuminato dalle finestre semicircolari aperte nei timpani. Bibliografia Kimball F. (1916) 1968, pp. 185-186; Frary 1931, pp. 90-91; Nichols 1961, p. 17; The Eye 1976, p. 280; Nichols, Griswold 1978, pp. 120-123; Ackerman (1990) 1992, pp. 279. stato attuale. Cfr. Robert Motherwell Quattro Quattro Veronese venuti da lontano. Le Allegorie ritrovate NOVITÀ come costruire un mondo nuovo Guido Beltramini Cfr. 12 Jefferson e Palladio JeffeRson e Palladio 164 www.officinalibraria.com € 15.90 The East Hampton Years, 1944-1951 Phyllis Tuchman 120 pp. • cartonato in plancia • 28 5 21 cm • 40 tavv. col., 10 ill. • 32,00 =C • ing La prima mostra europea sull’influenza che l’architetto veneto ebbe sul padre della Dichiarazione d’indipendenza americana. Un dialogo nel segno dell’antico. Solidità, bellezza e funzionalità come modello per un’architettura della democrazia. Avvenire Thomas Jefferson (1743-1826), figura cosmopolita e al tempo stesso saldamente ancorata alla sua terra, è stato un maestro del sapere del suo tempo e ha posto le basi di una nuova visione democratica del rapporto tra liberi cittadini e Stato repubblicano. È stato l’architetto della nuova America, non solo in senso politico, ma anche in senso letterale. L’architettura, infatti, ha avuto un ruolo importante nella sua ricerca personale e nel suo programma sociale. In questo Jefferson venne guidato dalla sua ammirazione per I quattro libri dell’architettura di Palladio, nei quali trovò idee e forme architettoniche. Da Palladio apprese come le tipologie architettoniche degli antichi romani potessero essere combinate con le innovazioni tecniche più aggiornate, adattandole così alle esigenze di comodità delle case del suo tempo. Una nuova architettura all’antica che forniva un quadro armonioso e razionale per la vita quotidiana e per la realizzazione di una società nuova. Questa mostra illustra come Jefferson non sia stato soltanto uno statista di spicco, ma anche un grande e influente architetto. www.officinalibraria.com Filippo Romano, fotografo, vive e lavora a Milano. ties. (fig. 3) In hindsight, Lichtenstein’s first Pop works were quite ragged due marks. He had been thoroughly trained as both an undergraduate and graduate 176 pp. • brossura •28 5 21 cm • 32 tavv. col., 114 ill. bn • 24,90 =C Fulvio Lenzo è docente di storia dell’architettura all’Università IUAV di Venezia. turning it upside down to paint so that he could concentrate on its abstract quali- Fig. 5 Thomas Jefferson a John Adams, 1816 Guido Beltramini è direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Vicenza. projecting one of his color pencil drawings after the original printed source onto At Galerie Sonnabend, Paris with Sunrise, 1965, edition of eight. June 1965 a cura di Guido Beltramini e Fulvio Lenzo Il Palladio Museum è un museo-laboratorio, l’interfaccia con cui il Centro palladiano comunica al pubblico le proprie ricerche. Lavora su Palladio, ma senza attualizzarlo né proporlo come modello formale per l’oggi. Indaga il passato con gli strumenti della filologia e attenzione ai contesti, con la missione di leggere alla radice temi e concetti significativi anche nel nostro presente, e creare una piattaforma culturale per l’architettura di domani. a pre-primed canvas using an opaque projector, redrawing it using a mirror, and (4.4 5 6.2 cm). Private Collection Preferisco i sogni del futuro alla storia del passato. Quindi buona notte, ci dormirò sopra… Fondato nel 1958, il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio è un istituto di ricerca dedicato alla storia dell’architettura. La sua attività è indirizzata da un consiglio scientifico che riunisce specialisti europei e nordamericani: vengono realizzati corsi, seminari, pubblicazioni e mostre dedicati non solo a Palladio, ma alla storia dell’architettura dall’Antichità al Novecento. his paintings from this period—including his land and seascapes—were made by Black and White Sunrise (Study), 1964. Graphite pencil, ink, and colored pencil on paper, 1 3⁄4 5 2 7⁄16 in. Jefferson e Palladio Come costruire un mondo nuovo oy Lichtenstein (1923-1997) è tra i maggiori esponenti della pop art. Nel 1964, ispirato sia dalla storia dell’arte, sia da cartoline illustrate, Lichtenstein iniziò a esplorare il genere del paesaggio marino utilizzando vari medium: la pittura, la plastica, lo smalto, il disegno, il collage, la stampa e perfino film. La Guild Hall ha ospitato una straordinaria raccolta di sue opere a partire dalle esplorazioni pop del tramonto – tra cui la riproduzione del Super Tramonto (1967), andato distrutto –; i collage optical sperimentali e i film della seconda metà degli anni Sessanta, oltre alle marine in dipinti e stampe degli anni Ottanta, che culminano nella serie delle Ninfee degli anni Novanta, un omaggio a Claude Monet. L’intervista di Avis Berman a James de Pasquale, assistente di Lichtenstein, rievoca il lavoro sui paesaggi durante gli anni Settanta nello studio di Southampton, New York. Il catalogo include inoltre una biografia e una cronologia illustrate da rare fotografie di Lichtenstein al lavoro nei suoi diversi atelier. € 24.90 roy Lichtenstein lingua inglese R Jefferson e Palladio 112 pp. • cartonato in plancia • 28 5 21 cm • 31 tavv. col., 60 ill. coll. • 30,00 =C Between Sea and Sky con testi di Clare Bell e Avis Berman roy Lichtenstein Roy Lichtenstein Between Sea and Sky Veronese venuti da lontano Le Allegorie ritrovate Pianta del piano terra e modello ricostruttivo del progetto di Jefferson. 2. Thomas Jefferson, Monticello: primo studio planimetrico della casa (n64/K37), 1770-1771 ca. Boston, Collection of the Massachusetts Historical society. 21 165 Quattro Veronese venuti da lontano Le Allegorie ritrovate a cura di V. Romani 80 pp. • brossura • 21 5 28 cm •91 ill. col. • 15,90 =C NOV I TÀ 13 ne, en, en de me ed am ent —Peter Matthiessen, National Book Award-winning author and naturalist Robert J. Ross “The Selous is a national treasure for Tanzania and a snapshot of heaven for the rest of humanity. The preservation of their patrimony is a critical right for future generations of Tanzanians. But its very existence, as these extraordinary photos illustrate, enriches us all.” —Robert F. Kennedy, Jr., attorney and environmental activist was ani f is a, a ca, ho ng testi di Rolf D. Baldus, Waler R. Jubber e Benson O. Kibonde “The Selous is one of the largest wild areas left on earth. Robert J. Ross is a dedicated conservationist and tenacious photographer—just the combination needed to bring this wilderness to the light. Rob’s book appears at a critical time when the attention it brings is most needed.” —Michael “nick” nichols, photographer, conservationist, and editor-at-large, National Geographic est ogy ars. 276 pp. • cartonato in tela con sovraccoperta • 26,6 5 33 cm • 381 ill. col., 15 bn • 55,00 =C Robert J. Ross’ extraordinary photographs take us into a natural world unlike any Selous Africa T h e i n A L o n g WAy F R oM A n y W h e R e other on earth. A world of elephants. Of wild dogs. Of nature as it should be, can be, might be—if we keep these breathtaking images firmly in mind. A triumph!” —bryan Christy, Director, Special Investigations Unit, National Geographic The Selous Game Reserve in Tanzania is one of the last remaining great wilderness areas in Africa. Encompassing more area than Switzerland and proclaimed a UNESCO World Heritage Site in 1982, the Selous is Africa’s oldest and largest protected area and remains one of the continent’s greatest undisturbed ecosystems. Teeming with life—including elephants, giraffe, more lions than any other protected area on the continent, large packs of wild dogs and vast herds of buffalo—the Selous is a crown jewel of biodiversity and wilderness preservation. The Selous in Africa: A Long Way From Anywhere by Robert J. Ross, features nearly 400 photographs of this extraordinary place. Not only the large mega-fauna typically seen in a photographic book on African wildlife, but also the fantastic and often overlooked smaller creatures, birds, insects, and dramatic landscapes are captured in these breathtaking images. Original essays on the history and ecology of the Selous as well as words focused on the clear and present threats facing the Game Reserve including elephant poaching and human encroachment are complimented by generous excerpts from Sand Rivers, Peter Matthiessen’s beautifully written book about a safari he undertook in the Selous. But the story of the Selous Game Reserve is best experienced through Ross’ photography. Culled from more than 100,000 photographs shot over four years, the images offer an intimate glimpse into the diverse landscapes, flora, and fauna to be found in this cherished reserve. Viaggio a Bandiagara Sulle tracce della Missione Desplagnes 1904-1905. La prima esplorazione del Paese Dogon Ferdinando Fagnola an illegal ivory trade, which impoverishes us all. This bloody violence respects neither the sanctity of Africa’s National Parks nor the global importance of a magnificent World Heritage Site such as the Selous. Enjoy this book and share it, RobeRT J. Ross www.officinalibraria.com lingua inglese for its message is important, and a reminder the natural world is ours to protect.” —Alexander Rhodes, CEO, Stop Ivory 328 pp. • brossura con alette • 21 5 28 cm • 397 ill. col. e bn, 10 cartine • 48,00 =C l Selous Game Reserve, situato nella Tanzania meridionale, è la prima e la più grande area protetta dell’Africa (1896). Designato Patrimonio Mondiale dall’Unesco, vanta una fauna ricchissima: una delle più grandi popolazioni di elefanti del continente – oggi purtroppo decimata dai bracconieri –, la più grande popolazione di licaoni dell’Africa, numerosi branchi di bufali, ippopotami e leoni. Robert J. Ross, fotografo newyorchese che oggi abita nelle Rockies, ha passato quasi quattro anni in questa riserva, dall’ambiente difficile e severo. Le sue spettacolari immagini includono foto aeree e notturne ma anche ritratti estremamente ravvicinati di predatori. Notevole spazio è riservato agli uccelli e alla flora. Il libro è arricchito da sei tavole con apertura ad anta. I testi includono la storia del Selous e un saggio sugli aspetti naturalistico-zoologici. museo nazionale preistorico etnografico Ferdinando Fagnola, architetto e collezionista di arte africana, vive a Torino. Ferdinando FAGNOLA Viaggio a Bandiagara La missione era durata 210 giorni: Desplagnes e i suoi avevano percorso circa 2800 chilometri a cavallo, a piedi e in piroga. Partiti da Timbouctou, dopo l’esplorazione del delta interno del Niger, avevano superato il Gourma, aggirato il massiccio Dyunde Gandomia, sfiorato i monti di Hombori, attraversato l’altopiano fino a Bandiagara; poi avevano puntato a nord, visitato la «Boucle du Niger» fino al lago Faguibine. Erano infine tornati alla Falesia di Bandiagara per completare l’esplorazione dei territori meridionali. Desplagnes era stato il primo occidentale a esplorare in modo completo il Paese Dogon, dedicandovi 129 giorni; aveva eseguito il primo rilevamento topografico della falesia, dell’altopiano di Bandiagara e prodotto un impressionante corpus di immagini fotografiche nel quale comparivano per la prima volta i tógu-nà, le gínna ma anche danze, maschere, oggetti della cultura materiale, scene di caccia, di vita e innumerevoli vedute paesaggistiche. Su due quaderni, il Carnet de route e il Cahier de notes, aveva registrato minuziosamente i nomi dei villaggi, le condizioni meteorologiche, le caratteristiche ambientali, la gente incontrata, la storia dei luoghi, accompagnando lo scritto con schizzi, spesso bellissimi. Tutto il lavoro sul campo era confluito in un libro monumentale intitolato Le Plateau Central Nigérien, uscito a Parigi nel 1907, due anni dopo il rientro della missione. Sulle tracce della Missione Desplagnes 1904-1905 La prima esplorazione del Paese Dogon Kk Kk Illustrato da 397 riproduzioni fotografiche a colori e in bianco e nero e corredato da 10 carte geografiche La mia frequentazione dei territori rivieraschi al sistema fluviale Bani-Niger, in Mali, della Falesia di Bandiagara e della sottostante pianura di Seno risale al gennaio del 1978. Era il mio interesse per le architetture in terra, che in quel paese raggiungono i livelli di qualità più alti, a chiamarmi in quella regione dell’Africa. Già prima del 1978 conoscevo l’opera di Desplagnes. Quel libro sarebbe rimasto per me unicamente un riferimento storico se un evento, nell’inverno del 1984, non lo avesse improvvisamente trasformato nel punto centrale del mio rapporto con la cultura e il popolo dogon, una specie di luogo di ripartenza, dal quale tutto sarebbe ricominciato. Il 23 novembre del 1984 avevo infatti acquistato da Robert Duperrier, a Parigi, una scultura in legno colorata di ocra rossa che rappresentava un caimano «al galoppo volante» con un personaggio mitrato accovacciato sul dorso; la scultura proveniva dalla Falesia di Bandiagara, era un oggetto antico e somigliava in modo impressionante a un disegno pubblicato nel Plateau Central Nigérien di Desplagnes. Quella scultura, probabilmente la stessa disegnata da Desplagnes ma trovata casualmente nella galleria di un antiquario di Parigi, indicava che altri testimoni del suo viaggio potevano essere sopravvissuti, a maggior ragione nei luoghi dove lui li aveva visti, disegnati e fotografati cento anni prima. I villaggi e le architetture soprattutto, dopo abbandoni, crolli e ricostruzioni, potevano essere rivisitati e confrontati con le sue immagini fotografiche e le sue annotazioni, mostrando quanto l’uomo e il tempo avevano lavorato su di essi. Fu così che cominciai il mio viaggio sulle tracce di Louis Desplagnes. E fu così che per più di trent’anni mi trovai ad attraversare la vita della falesia vedendo i bambini diventare adulti e tanti amici, allora ragazzi, diventare vecchi e scomparire uno ad uno. milano OFFICINA LIBRARIA via Romussi, 4 s 2015 Q uesto libro racconta la storia di due viaggi nel Paese Dogon: quello del luogotenente francese Louis Desplagnes, un viaggio di esplorazione e rilevamento topografico denominato Missione Desplagnes (1904-1905), nell’attuale Mali, e quello dell’autore sulle sue tracce, in trent’anni di viaggi (1984-2014). Nel 1907 Desplagnes pubblica il Plateau Central Nigérien, un libro in cui confluiscono centinaia di fotografie della falesia di Bandiagara che ha scattato durante la missione, dove compaiono per la prima volta i tógu-nà, le gínna ma anche danze, maschere, oggetti della cultura materiale, scene di caccia, di vita quotidiana, paesaggi, e i testi tratti da appunti e schizzi, spesso bellissimi (qui riprodotti), tracciati su due taccuini. Fagnola, incuriosito da una scultura acquistata presso un antiquario parigino nel 1984, che aveva notato riprodotta nel libro di Desplagnes, decide di ritracciarne il percorso confrontando immagini e disegni di cento anni prima con i luoghi, i villaggi e le architetture odierni, e così facendo illumina storia, mitologia, arte dei Dogon, anche alla luce dei successivi studi e delle missioni esplorative (la celebre Dakar-Gibuti di Marcel Griaule e Michel Leiris). 71. Granaio a Endé. Endé, 12 giugno 1905. FD – LPCN 72. Altoforno sull’altopiano di Aroua, 7 giugno 1905. FD – LPCN 73. Bambini nel cortile dei tessitori. Luogo e data sconosciuti (inedito). FD – BHD L’orientalismo 70. Pitture rupestri (villaggio di Kani Bonzon), granai decorati a bassorilievo (villaggi di Endé e Bandiagara), armi, decorazioni a bassorilievo di case bozo (inedito). CdN – PASDA 74 la storia 159. L’autore davanti alle pitture rupestri dell’Auvent Desplagnes tra le quali spicca una «volpe pallida». Songo, 1978. FFT tante pittura di tutto il santuario, isolata dalla grande parete della circoncisione. Questa pittura, di circa 250 cm di lunghezza, è molto più grande delle altre e molto più antica, rappresenta un Djin, uno spirito della savana, un diavolo se vogliamo, un essere surreale dall’anatomia indefinita come solo può avere una creatura della fantasia e della paura: impossibile cercare in quelle fauci spalancate, in quelle specie di braccia, in quel corpo reticolato un po’ tronco d’albero un po’ serpente un po’ giraffa, una logica anatomica o un profilo riconoscibile: i diavoli, almeno nella fantasia dell’autore, erano fatti così (fig. 158). Il tratto fine di ocra rossa che disegnava le figure fotografate da Desplagnes 110 anni fa si intravede 138 il viaggio La fantasiosa interpretazione del mondo divino dei Dogon è un’ombra che offusca l’opera di Desplagnes: non accettando di lasciare vuoto questo scenario, nascosto dal silenzio degli Hogon e dei grandi vecchi, egli lo popola con un pantheon immaginario. All’inizio del viaggio nel Paese Dogon, Desplagnes aveva incontrato un certo Duboscq,202 che gli aveva parlato di un altare formato da tre stele erette nei campi di fronte al villaggio di Dianvelli, in onore di una Triade celeste ispirata a una fantomatica Triade tebana. Secondo Duboscq la variante africana della Triade tebana consisteva in un dio celeste, Áma (Ámo / Ámmo), nella dea Tenga (o Tinga, la Terra), uniti in una «Grande Monade», e nel loro figlio (dal nome sconosciuto), che senza posa percorreva il creato divorandolo, eroe negativo, sopravvivenza dell’antico «Moloch».203 Desplagnes immaginò quindi un’architettura cosmica divisa in due sfere, una celeste, dominata dalla Triade, e una terrestre, dominata dai Djinn.204 Riconobbe in queste divinità il retaggio di religioni antiche, originarie l’una – la Triade – delle coste puniche o dell’Egitto, territori dai quali erano arrivati i Rouges; residuo l’altra – i Djinn –, delle religioni dei popoli neri autoctoni, primitivi «padroni della terra». In questa visione l’Hogon, massimo sacerdote dogon, diventa il «serviteur de la Triade céleste», divinità posi- tiva elaborata dalla mente dei Rouges,205 popoli civili ed evoluti che hanno sviluppato una «concezione filosofica animista» – scrive Desplagnes – e il Laggam206 diventa il «serviteur des Djinn», divinità ctonie, sinistre e pericolose, frutto del pensiero africano nero e selvaggio che si è fermato a una «concezione filosofica spiritualista».207 La Triade avrebbe emanato un «principio maschile», sempre in movimento, e un «principio femminile rigeneratore».208 Secondo Desplagnes questo scenario divino sarebbe stato prova di un fenomeno di riproducibilità delle idee religiose a livello spontaneo e naturale, fenomeno che avrebbe dato luogo alla stessa concezione del soprannaturale tra popoli anche diversi, a distanza di tempo e di spazio: «Questa concezione delle entità luci e ombre ormai a fatica, coperto com’è da ridipinture dense e grossolane che testimoniano la trasformazione di questa grande opera in un’attrazione turistica, ormai da cinquant’anni. Alcuni maligni sostengono, ma forse è vero, che solo negli anni Sessanta, dopo la pubblicazione del Renard pâle di Marcel Griaule e Germaine Dieterlen,384 comparve la piccola volpe pallida, bianca, che timidamente si fa spazio tra centinaia di disegni precedenti (fig. 159). La rappresentazione di una radio pare sia stata aggiunta da poco. È improbabile che un progetto narrativo governasse l’ordinamento di questa folla di segni, forse frutto della casualità. Sembra che le pitture di Songo avessero finalità didascalica: rappresentare e far conoscere ai giovani Dogon, che entravano come adulti nel mondo civile e religioso, il paradigma completo dei segni che nella loro futura vita di animisti avrebbero dovuto riconoscere e rispettare. Vi sono raffigurate, pare dipinte dai padri dei ragazzi in attesa di essere circoncisi, sacoches di circoncisori ornate di frange, maschere, serpenti Lébe, lucertole náy, coperte dei morti, il gioco del kóro, simbolo dell’arca cosmogonica, bastoni da danza e danzatori stilizzati. Prima di lasciare il riparo, che dopo la sua visita sarà chiamato «Auvent Desplagnes», preleva sette pietre dipinte. Michel Leiris, seguendo le sue tracce, visiterà il riparo di Songo nel novembre del 1931 e lo ricorderà nell’Afrique Fantôme come «la Gerusalemme della Circoncisione».385 Il 19 maggio Desplagnes e i suoi arrivano a Bandiagara. 160. La Residenza francese a Bandiagara. Collection générale Fortier. Dakar 1906. Collezione privata. NOVITÀ uesto libro racconta la storia di due viaggi nel Paese Dogon: quello di Louis Desplagnes, luogotenente francese del II Reggimento Senegalesi, un viaggio di esplorazione e rilevamento topografico denominato Missione Desplagnes compiuto tra il 22 dicembre 1904 e il 19 luglio 1905 nell’allora Sudan francese, l’attuale Mali, e il mio, alla ricerca delle sue tracce, durante i miei soggiorni invernali, tra il 1984 e il 2014. Kk www.officinalibraria.com I 14 Si resta sbalorditi dalla Q capillare indagine che il colto e intraprendente autore ha condotto in Mali per oltre trent’anni. Art & Dossier Un libro di ampio respiro, corredato di bellissime immagini d’epoca e contemporanee, dalle quali emerge non solo il paragone tra luoghi, manufatti e costruzioni tra passato e presente, ma anche tutto il fascino dell’estetica dogon. Nigrizia roma MUSEO NAZIONALE PREISTORICO ETNOGRAFICO LUIGI PIGORINI “The African elephant, an iconic symbol of Africa’s extraordinary natural wealth, is being liquidated across the continent by a corrupt few who seek profit from $65.00 £45.00 €55.00 nd [Il volume] cattura non solo i tipici animali selvaggi che si vedono nei libri fotografici sull’Africa, ma anche tante piccole creature fantastiche, come uccelli e insetti, e drammatici paesaggi in molte immagini mozzafiato. African Indaba “The Selous was my very first Africa experience, and it remains my favorite. Viaggio a Bandiagara nal Ross Ferdinando FAGNOLA en “Rarely written about and rarely photographed, the Selous is a vast wild place in southeastern Tanzania. A stronghold of large animals, it is the largest wildlife sanctuary on the African continent (larger than Switzerland). It is also one of the least accessible and the least known. With Robert J. Ross’ The Selous in Africa, this is about to change. An American photographer, Ross has travelled to this extraordinary wilderness numerous times documenting its great array of wildlife with some of the most beautiful photographs ever taken there.” the Selous in Africa eer The Selous in Africa A Long Way from Anywhere 48,00 € he nd 1 75 2 161. Il villaggio di Kani Bonzon visto dallo stesso punto della foto di Fortier (fig. 162). A sinistra il Monte Kanko Kau (1), a destra il Kanko, con la grotta rifugio dei Kansay (2). Kani Bonzon, gennaio 2008. FFT 162. «Villaggio di Habbé sulle montagne del Macina». Veduta generale di Kani Bonzon, dicembre 1905. Cartolina. Collection générale Fortier. Dakar, 1906. Collezione privata. Le annotazioni sul soggiorno a Bandiagara, dal 19 maggio al primo giugno, sono condensate in mezza pagina del Carnet de route: pare improbabile che Desplagnes sia rimasto a Bandiagara, inattivo per più di venti giorni: quel posto lo conosce e non gli piace, lo trova monotono e distante dalla vita attiva e dalla caccia nella savana di cui, dopo la morte di Mohammed, non scrive più. Forse è ritornato a Timbouctou; sui diari riappaiono annotazioni scritte a Bandiagara solo in data 31 maggio. La sera del 31, prima di partire per Kani Bonzon, si riuniscono tutti alla Residenza per una grande cena (fig. 160). Charles de La Bretesque non c’è, è partito per Bamako il 20 maggio. «31 maggio, grande cena con montone, domani parto per Kani Bonzon con il mio cuciniere Maudi, con il boy Osman, il palafreniere Mathias e sette portatori, Maki Alfa come interprete, suo fratello Mahe, il suo sofa [palafreniere bambara] Malmadouri, Mamadou Bâ, la sua scorta e la sua donna. Arrivati a Kani Bonzon alle 6,30 della sera, discesa alla luce delle torce in mezzo ai crepacci».386 Dopo una marcia di quasi trenta chilometri Desplagnes e i suoi compagni arrivano nel punto in cui l’altopiano sovrasta il villaggio di Kani Bonzon. È una serata buia. Scendono un ripido declivio di almeno centocinquanta metri che dalla sommità li porta a un falsopiano di nuda roccia, desolato come la superficie da mopti ii a kani kombolé 139 NOV I TÀ 15 no fatto la storia… e la letteratura, il cinema, i utori che hanno condiviso la vita con loro. Siano a, questi gatti hanno tutti una cosa in comune: di oltre 300 gatti “alfa”, con altrettante piccole llinaris, Bébert, Boise, Catarina, Hemingway, Poe, Morante, Hoffmann e Kerouac che si debba a Pulcinella La Fuga del Gatto senza Elvis (il gatto, altrimenti sarebbe una to quelle stesse canzoni? Se non ci fosse stato la? E che dire del Fripouille di Klee, “dei” muse, nel senso più tradizionale, ma certo anche a Leone XII, Brilliant, l’angora prediletto di elose di Richelieu, Jock che assisteva Churchill Clinton alla Casa Bianca avranno contribuito a Marcus sono i gatti di famosi attori (Marilyn ket sono attori famosi (Colazione da Tiffany e o, e Nadjem il primo gatto egizio ricordato All Ball è il primo gatto di un primate, la il gatto del Cheshire, o di Titti senza i” hanno posto in questo libro che è insieme un dell’aspetto di alcune delle più affascinanti “tigri ili e uniche che rendono ogni gatto degno di un me. Padamu & Jack Tow 24 I N T E N S E O R E N E L L A Q uesto libretto di ispirazione orientale racchiude la quint’essenza della felinità: un trattato di etologia e pensiero felino in 24 straordinarie tavole. Un mai più senza per ogni biblio(felino)filo. Raffinato intellettuale e consulente editoriale di Officina Libraria, il gatto Padamu ha acconsentito a rendere pubblica una delle sue giornate esemplari facendosi ritrarre dal vero, ora per ora, da Jack Tow, che ne ha colto tutta la maestà ed eleganza, fermando con il suo segno sferzante le pose più plastiche... e non. M I A V I T A tradotto da Paola Gallerani 64 pp. • brossura cucita a vista • 12 5 21 cm, 24 tavv. bicromia • 8,90 =C パダム Watch: Calcio Giorgio Martignoni (testo) e Roberto Ronchi (illustrazioni) CALCIO E T S [gatto] E S e M E P R O E «Ti piace il calcio? È il libro per te! Non ti piace il calcio? ... È il libro per te!» Sindelar Meazza Schiaffino Di Stéfano Puskás Jašin Garrincha Charlton G. Banks Pelé Eusébio Rivera G. Müller Beckenbauer Best Cruijff Keegan Zico Platini Rummenigge Maradona Matthäus Van Basten Baggio Maldini Zidane Ronaldo Ibrahimović C. Ronaldo Messi 144 pp. • cartonato in plancia • ISBN: 978-88-97737-41-4 19,5 5 29 cm • 200 tavv. col. • 25,95 =C 9 788897 737414 Roberto Ronchi disegna da svariati anni per Disney (Italia, USA, Giappone) nei settori libri, fumetti e consumer product, creando personaggi e progetti editoriali anche per De Agostini, Fabbri, Corriere della Sera, Hachette, Hearst e per Kinder Ferrero e Macdue giocattoli. www.officinalibraria.com Padamu è l’Alfagatto di Officina Libraria: un maestoso soriano dagli occhi smeraldo a mandorla. Viene quotidianamente in casa editrice, rendendosi utile come… fermacarte. Ha la sua scrivania, non disdegna gli scatoloni, e ha una predilezione per la poltrona presidenziale. Ma la sua vera passione sono le librerie, pardon: i libri. Questa è la sua prima opera: ha chiesto royalties in croccantini. Cfr. Alfagatto disegni originali di Gabriella testi di Paola Gallerani Gabriella e Paola Gallerani 128 pp. • cartonato in plancia • 21 5 28 cm • 28 tavv. col. • 19,00 =C Gabriella & Paola G allerani A l f a 25,95 € nanzitutto, i gatti di razza (e non) dipinti pelo Gallerani, in ordine alfabetico. A ciascuno la acchiarsi, giocare, sbadigliare o semplicemente B come Bengala, C come Ceylon, ome cosa sennò?), e ancora M come Maine e… fino a Zzzz come le 18/20 ore che un gatto Essere [gatto] e Tempo 24 intense ore nella mia vita 1 0 27 : 5 0 9 0 2 1 : 0 0 Giorgio Martignoni sceneggia fumetti (Walt Disney), scrive libri per ragazzi (Cocopa e Joker va in campagna con le pinne) e realizza anche format e testi per la radio (Comics land, Rai Radio3). Sognare di c a d e r e NoN è curiosità è può eSSere... s p i r i t o di r i c e r c a angolo libero sul tavolo m i r a t r a i e t t o r i a s a l t o Ogni momento immortalato nei disegni è accompagnato da una considerazione di Padamu su essere gatto e tempo, tradotta dal Miao da Paola Gallerani che, grazie alla conoscenza di questo articolato idioma, e del gatto, ha potuto condensarne saggezza e icasticità. Eccone qualche esempio: «No. Non mi hai mai detto di non salire sulla libreria. Ora che lo so, posso ignorarlo» «Impronte sul tuo disegno. Non apprezzi la mia arte» ISBN: 978-88-97737-41-4 9 788897 737414 G 16 NOVITÀ GIORGIO MARTIGNONI ROBERTO RONCHI Cruij il pr ff «Non è ma fa un attacc an ta ma no nti gol; no te, n non è perde ma n è un difen i un re gista un contra sore in og ni zo na de ma imposta sto; il pallo l camp ne se o e gio il gioco Alfre do Di mpre per i comp ca Stéfan agni» o Boy0 Hend rik Amste Jo rdam, hannes 25 apr Cr nazion ile 19 uijff | 47 altezz alità: ola ndese a: 17 peso: 6 68 kg cm ruolo: trequa rtista ofeta d el gol TITOLI 3 Pallon INDIVIDU ALI 752 pre i d’Oro (19 71, senze, 425 ret 1973, 197 i (1959- 4) 1984) VITTOR Era piccolo e gracile, ma nessuno riusciva a 8 Cam IE CON L’A pio marcarlo. A otto anni gli viene diagnosticata 1971/7 nati ola JAX ndesi (1965/ 5 Cop 3, 1972/7 una deficienza alla somatotropina, l’ormone pe d’O 3, 66, 196 3 Cop landa 1981/82, 6/67, della crescita, e Leo rischia di non crescere più. pe dei (1967, 198 1968/6 1 Cop 1968/7 2/83) 9, 196 Le cure sono costosissime, e il padre, operaio pa Int Campioni 0, (19 1 Sup 9/70, erc ercopp ontinenta 71, 1972, 1971, 197 2, 198 di una acciaieria, riesce a garantirle solo a UEF 3) A (19 le (1972) 1973) 73) parzialmente. La famiglia Messi ha dei parenti Rosario, 24 giugno 1987 nazionalità: argentina altezza: 169 cm peso: 67 kg ruolo: attaccante andria, ra | Aless n è il o del Mila «Il capitan ancora un senso e solo a dar questo sport. a di poesia Wilde, egli ar Come Osc tico este lato ricerca il o.» il risultat più che 9, d’Oro 196 Pallone a giuria ioni dell motivaz ISBN: 978-88-97737-41-4 9 788897 737414 Lionel André Messi | Rive Giovanni Negli an e masse ni ’60 ad Amste di gio e pre rdam vani dic è in co concez ando l’amo invadono rso un Vo ion re lib a gra È in qu e radica nde riv ero. Ar ndelpark e pia rivan est o cont le dell’ide zza Da oluzione tira i o da a cultu esto primi social di libertà. tutto il mo m piantan rale calci «que do e ndo e che il a un sto ele pa hann le tende picco anco o una lo He ra un ttrico ma llone. Cla ndrik sse gr ba lui ra oli Jo ccogli mbino: me no era en 1947, orf ano di hannes, de eva i gioca tra nt re tto tori, pallo padre sua ma to nelle co ni quell a dodic Johan, file de dre lav o che llocava le che finiv i ll’A an or an jax ni, gli ch av Volev band iedev ierine o fuori, luc a nella ta quando a an era tropp giocare ma Lo agli il dribbling verna scatto ida è strettissimo, o è esplosivo, o de non gli e niente di angoli de va le sca non sm debole e piede, preferibilmente il l club, elo è incollato qual de il pallone ello ch l campo rpe dei rmett o cara lape stupe ise più. An l su e sinistro, testa è ev leggermente Sposta nd ano a e glichina. ttere ordin faceva tu scrive amente, cora tto trocon ragazzo av cadel piede la sfera e parte ano. ppol’esterno segnòappena Edua forte. usa del su debu rdo Ga un go serpentina. o fisic palla con Qula ttò neProtegge an leano con una l e do o lla Na fece .il corpo. Non glielo A sol cade, è inutile sbilanciarlo. svenir zio i quatt e rb nale ola permise ordici magli ro, Se un avversario tenta l’a un tackle, itro coquasindese a an n un i , giocò dicias dell’Ajax (e ni, inf atti, commette fallo, se non lo tenta, sempre cazzo set vince che riv te esordi per quest il sudi pallone gli faranno perdere tto» o ind tocchi sce in ripetuti ince osserà o primo l’ann carrie prima l’equilibrio leggere o su sempre solotorane ra squad e riuscirà o gio il nome viene strepitosa, ccessivo ra, della la maMessi, vanil a e il numero maglia: 10, dic ins scarta gli e con a nume to a cau ancora più ieme alla iannove «l’unico più ro 14), la conquis Copp che corre incred giocatore sa de a a È pro ta lo i pierapidamente landa prio gra lad’O palla che di pia ibile secon scude si pe . Dasenza» tti e tto allen zie a nsa ch Guardiola. lì di ato dice il suo allenatore lui e una cav Josep e al ser inizia un a gio Nazio ri dell’Ajax a iglia cat na «sform vizio milit calcio le, e Ştefan di Amsterda ori come are ata». . Anche da Ha piccolo, an, Kr senza che nessuno squad Siamo agli Kovács, fan m, Rinus ol e Michinsegnato, ra ch inizi glielo avesse no ske si els, ch NeLionel scopp e degli atteg che du e poi ns,nel iar anniesibiva giame attacca in e in numeri spettacolari la gu ’70 e nto off dieci impe ide e nessu «rivoluz e difen gn en anche ione Old rà Grandoli nel Newell’s Boys, no ha de in e poi incess ati nel pre sivo dal ola la nd ma pri diecidi Rosarioi de ssi an ese Santa Fé, con un visto allsquadre L’utop ti, per cre ng, e nel mo le giocar » del ’ultim ia po la città are sp o minu e una dove è nato co il sta 24 nt giugno l’inter di un cal azi tra ssesso e to. Tu di pa cio prete gli av1987 lla, diede tti i gio capace fatto di come sincroi natali versa e che catori alt il fam ri: è eil scultore nizLucio zano sono oso 4-0 di tradurla ernanal Copp zapittore i mo nei ruo «calcio tot a dei in rea Fontana infert e a Ernesto Guevara. Ca ale». vimenti, di tu tti i tem mpioni de o al Baye ltà in una li trova in Arte e rivoluzione. Cruijff rn Mo l 1973 serie pi. na di pa , che rtite tutt’ora co nei qu è cons arti di fi memorab ili na iderat a la più le della bella partita Lionel Messi la pulce disce anni, esor sua città, a quindici della re Nel 1958, la squadra Milan l’allenato sandria, ro il nell’Ales i, cerca partita cont Gipo Vian e dopo una ne rossonera, rlo: acquista azio enza ad di della form re la dirig [lo stadio uade tta di pers si capiva Moccaga ente, al bia. Non «Presid c’era neb . ieri ria] Rivera» Alessand no e chi , e Schiaffi sico esile chi foss ti a un fi tare il mici dovu rpre i limiti dina suo modo di inte ligenza il Malgrado ince per e un’intel Rivera conv tecnica sublime la sfiora, gioca a, una ttua a la pall gioco: ha effe rezz ed oni . Acca tattica rara spreca mai i pall e precisi. non tati ove di prima, profondità vellu In diciann Milan. è «Una voltain che inizia anel correre sa passaggi 0 debutta sempre con la stes suo 196credo inarrestabile, siaitel’unico istic cheariesce con il E così nel part calc herà 659 la platea anni gioc direzione a cambiare velocità. con i suoi me) ntando a quella lia, inca loro mam le mag ito. (e È un giocatore della Playstation.» forb ragazze eloquio stile e le con il suo dell’Arsenal Arsène Wenger, ati eallenatore modi garb . Animali reali lo zoo di Luigi XIV nei dipinti di Pieter Boel Paola Gallerani 88 pp. • cartonato in plancia • 30 5 24 cm • 40 tavv. col. • 9,90 =C nuovo prezzo grandi campioni sono moderni eroi, le loro vite e le loro imprese sono storie di riscatto CALCIO e di emancipazione da esistenze modeste, storie di sacrifici e successi, sconfitte e vittorie. Per queste storie Officina ha ingaggiato l’agile penna di Giorgio Martignoni e il magistrale tratto di Roberto Ronchi: pagine che sono un’esplosione colorata di energia, illustrazioni essenziali come i gesti atletici più efficaci, come la plasticità di un movimento o l’espressione di un volto, icone capaci di far “perdurare l’incanto” di un grande gesto sportivo. Si comincia con lo sport più popolare del pianeta e se la storia del calcio la fanno i fuoriclasse, WATCH – Calcio allora è un libro di Storia. I trenta più grandi calciatori del mondo in trenta biografie: guizzanti come un’azione in porta, lasciano con il fiato sospeso come ai rigori e in ciascuna storia c’è più di un aspetto curioso, eroico e a volte un tocco di poesia. Si parte con i grandi campioni del passato, come Sindelar e Meazza, per arrivare agli idoli di oggi, Messi e Cristiano Ronaldo, ripercorrendo vite e azioni di tutti quei campioni che ci hanno fatto vivere momenti magici allo stadio o davanti al piccolo schermo. Chi non ricorda Pelè, Best o Maradona? Chi non ha sentito parlare di Maldini, Beckenbauer o Jašin? Johan Ogni volume della nuova collana WATCH – We Are The Champions racconta la storia di uno sport attraverso 30 biografie di grandi atleti, veloci e coinvolgenti come le loro performance. ra Gianni Rive olden I to 1943 18 agos na à: italia nazionalit cm 175 altezza: kg peso: 68 artista ruolo: trequ . 57 a Lleida, nei pressi di Barcellona, e l’allenatore del Newell convince un osservatore della squadra catalana in Argentina a invitare Leo per un provino in Europa. Carles 79 Rexach, il direttore sportivo dei «blaugrana», lo vede giocare per pochi minuti e gli fa firmare in fretta e furia un pre-contratto su un tovagliolo di carta, si rende inoltre disponibile a pagare tutte le cure necessarie. È il dicembre del 2000. TITOLI INDIVIDUALI 4 Palloni d’Oro (2009, 2010, 2011, 2012) 640 presenze, 486 reti (2004- in attività) VITTORIE COL BARCELLONA 7 Campionati spagnoli (2004/05, 2005/06, 2008/09, 2009/10, 2010/11, 2012/13, 2014/15) 6 Supercoppe di Spagna (2005, 2006, 2009, 2010, 2011, 2013) 3 Coppe di Spagna (Coppa del Re) (2008/09, 2011/12, 2014/15) 4 Champions League (2005/06, 2008/09, 2010/11, 2014/15) 2 Supercoppe UEFA (2009, 2011) 2 Coppe del Mondo per club (2009, 2011) 131 . NOV I TÀ 17 Vol. I catalogo a cura di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa Il nuovo profilo del Luini e dei suoi figli che i ricchi volumi del catalogo ci offrono, raccogliendo un’impressionante messe di documenti e di dati, numerose scoperte, attribuzioni e datazioni nuove. La Repubblica Vol. II itinerari a cura di Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa e Rossana Sacchi brossura • 22 5 24 cm vol I catalogo: 440 pp. • 350 tavv. col. vol. II itinerari: 260 pp. • 343 tavv. col. 59,00 =C • 2 voll. indivisibili cronologia romana degli artisti in mostra I Una mostra «scientifica», molto «francese» e non bigotta nell’approccio, oltretutto attualissima. Corriere della Sera S a cura di Annick Lemoine e Francesca Cappelletti 304 pp. • brossura con alette • 23 5 29 cm ISBN: 978-88-97737-52-0 • 200 tavv. col. • 40,00 =C 9 788897 737520 www.officinalibraria.com ISBN: 978-88-97737-52-0 ono tante le mostre che hanno messo in scena la Roma sfarzosa e virtuosa del XVII secolo, I bassifondi erede dell’Antichità, al servizio del Barocco del potere trionfale dei Papi. Ma La Roma l’esposizione «I bassifondi del Badel vizio e della miseria rocco», che presenta una settantina di opere realizzate a Roma nella prima metà del Seicento, svela, per la prima volta, l’altra faccia di questa Roma splendida: non più la Roma del “Bello ideale”, ma quella “dal vero”. Da quest’altra Roma infatti – quella “rozza e comune”, dei vizi, della miseria e degli eccessi – scaturì una produzione artistica inedita e spettacolare per la diversità, i paradossi e le invenzioni. Prodotta dall’Académie de France di Roma (Villa Medici) e da Paris Musées – Le Petit Palais, la mostra presenta dipinti, disegni e stampe di artisti italiani (Caravaggio, Manfredi), francesi (Lorrain, Vouet), olandesi (Van Baburen), fiamminghi (Miel) e spagnoli (Ribera). Con una mappa della città e una cronologia di Roma dal 1600 al 1660. LB pianta di Roma nel Seicento 9 788897 737520 Francesca Cappelletti insegna storia dell’arte moderna all’Università di Ferrara. Annick Lemoine, storica dell’arte, ha curato numerose mostre ed è autrice di una monografia su Nicolas Régnier. e compagni I MESI DEL 28,00 € www.officinalibraria.com www.officinalibraria.com En couverture Giotto, La Stigmatisation de saint François d’Assise, détail : La Prédication de saint François d’Assise aux oiseaux, Paris, musée du Louvre. Giotto e compagni a cura di Dominique Thiébaut Un catalogo, ricco di fotografie, ... da tenere in grande considerazione. Il Sole 24 Ore co e d i z i o n e 256 pp. • brossura con alette • 24,5 5 29 cm • 181 ill. col. • 39,00 =C • fra uomini santi L’IMMAGINE DEI SANTI NELLE ALPI OCCIDENTALI ALLA FINE DEL MEDIOEVO 35,00 € Diffusion Vilo : 39,00 € Mantegna 1431-1506 I mesi del Bramantino a cura di Giovanni Agosti e Dominique Thiébaut Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa Con 200 pezzi e oltre 80 opere autografe, la grande mostra al Louvre fa il punto che mancava sull’artista e il suo tempo. Una selva paganeggiante di dettagli feriali e di facce grottesche. Giornale di Brescia La monografia sugli arazzi di Bramantino al Castello Sforzesco. 496 pp. • cartonato in plancia • 24,5 5 28,5 cm • 370 tavv. col. • 60,00 =C 144 pp. • cartonato in plancia •25,5 5 30 cm • 174 ill. col. • 35,00 =C Corti italiane del Rinascimento Arti, cultura e politica, 1395-1530 Uomini e santi L’immagine dei santi nelle Alpi occidentali alla fine del Medioevo a cura di Marco Folin a cura di Marie Claude Morand e Simone Baiocco Da Milano a Napoli, da Urbino a Saluzzo, le corti grandi e piccole, da nord a sud, con 18 mappe. 444 pp. • cartonato con sovraccoperta • 24,5 5 29 cm • 275 ill. col. • 39,00 =C L’occhio di Caravaggio Clovis Whitfield Iconografia e storia dei santi legati ai passi alpini e al viaggio. Una lettura della rivoluzione caravaggesca che mette in luce il ruolo giocato dalla camera oscura e dagli specchi parabolici nell’arte del Merisi. 248 pp. • brossura • 22 5 24 cm • 230 ill. col. • 28,00 =C 264 pp. • cartonato in plancia • 24,5 5 30 cm • 175 ill. col. • 48,00 =C in distribuz. 18 DAL CATALOGO 15 22 NOV I TÀ E D A L C A T A L OG O 19 JR 23 MS VB CG SR JB GL AG 4 uomini santi celle-ci, trois Saint François n signée de ses raison de son ale, la remareintre et celle hique par-delà usins français. – dessins, mat le génie fut GIOTTO I MESI DEL BRAMANTINO dentale depuis trospective du namovible de tend, à partir ique, aborder liturgique de Questa mostra intende svelare, per la prima volta, l’altro volto della Roma fastosa della prima metà del Seicento: non più la Roma del papato trionfante, ma quella del quotidiano; non più la Roma della compostezza, ma quella dell’impudenza; non più la Roma come espressione del “Bello ideale” ma quella ritratta “dal naturale”. Questa Roma altra, variopinta e trasgressiva, è stata all’origine di una produzione artistica inventiva e ambiziosa. Pittori molto diversi fra loro come Caravaggio e Claude Lorrain, Valentin de Boulogne e Pieter van Laer, Bartolomeo Manfredi e Jusepe de Ribera – italiani, francesi, olandesi e spagnoli installatisi ai piedi di Villa Medici –, hanno tutti attinto all’universo dei bassifondi e delle sue derive, rielaborandoli nel loro repertorio. Giocose allusioni alla vita degli artisti, farse volgari, ritratti della miseria, celebrazioni del piacere dei sensi, le opere qui presentate cercano tutte di stupire, oppure di provocare lo spettatore, per invitarlo, infine, a una meditazione sulla volubilità della fortuna e sulla precarietà della vita umana. Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa GIOTTO e compagni l catalogo della grande mostra milanese percorre l’intera carriera di Bernardino Luini, dagli anni della controversa formazione giovanile fino all’eredità della bottega portata avanti dai figli. Il volume degli itinerari, illustrato da una campagna fotografica ad hoc, guida ai numerosi dipinti murali o inamovibili, dal santuario di Saronno a Santa Maria degli Angeli a Lugano, dalle chiese milanesi di San Maurizio e San Giorgio al Palazzo a San Magno a Legnano. I bassifondi del Barocco La Roma del vizio e della miseria I bassifondi del Barocco La Roma del vizio e della miseria Catalogo prodotto con una qualità degna dei tempi d’oro dell’editoria milanese. Corriere della Sera € 40,00 Bernardino Luini e i suoi figli 10 BC NR SB BM Stefano Bruzzese, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano, si occupa principalmente di critica d’arte, pittura e scultura rinascimentali. È coautore di Lo specchio di Castiglione Olona. Il palazzo del cardinale Branda e il suo contesto (Varese 2009), autore di saggi su riviste specializzate e volumi miscellanei e ha curato l’edizione delle Lettere a Guido Cagnola dal 1892 al 1954 (Brescia 2012). 480 pp. • brossura • 17 5 24 cm • 32 tavv. bn • 35,00 =C 35,00 € www.officinalibraria.com In this study Rab Hatfield provides a thorough, no-nonsense analysis of Leonardo da Vinci’s Mona Lisa or La Gioconda. The book begins with a consideration of the generally known sources and documents and a careful look at the painting as we know it now. There follow discussions of rarely examined laboratory photographs and of a recently discovered annotation by Ser Agostino Vespucci in a book he owned of letters by Cicero, from which we learn that Leonardo left a portrait of “Lisa del Giocondo” unfinished no later than October 1503. The book concludes with a hitherto unknown letter written in 1515 by Filippo Strozzi to Lorenzo de’ Medici, Captain General of the Florentine Armies and soon to become Duke of Urbino, describing some supposed advances these two men made to Mon(n)a Lisa. The laboratory photographs and newly discovered sources make it clear that the Mona Lisa has probably been reworked twice, that it in fact depicts Mon(n)a Lisa del Giocondo, and that it would be better if we spoke of it as La Gioconda rather than the Mona Lisa. 216ISBN: pp. • brossura • 14,5 5 23 cm • 15 ill. 978-88-97737-46-9 bn • 25,00 =C 9 788897 737469 marco tanzi La zENoBIa DI DoN ÁLVaRo Rab Hatfield was born in 1937 in New York City. He received his higher education at Harvard and the University of Munich. From 1966 to 1971 he taught at Yale and from 1971 to 2012 at Syracuse University in Florence. A three-time Fellow of Villa I Tatti, he has also been a Member of the Institute for Advanced Study at Princeton. His recent books are The Wealth of Michelangelo (2002); Finding Leonardo: The Case for Recovering the Battle of Anghiari (2007); and Botticelli and Herbert Horne, of which he was the editor and to which he contributed an essay on Botticelli’s Primavera (2009). He is also the author of a recent essay on Michelangelo’s fortifications that appeared in Michelangelo e il linguaggio dei disegni di architettura, edited by Golo Maurer and Alessandro Nova (2012). Now retired, Professor Hatfield lives outside of Florence. Simone Albonico e Niccolò Scaffai insegnano all’Università di Losanna. Cfr. A carte scoperte Repertorio dei fondi letterari lombardi del Novecento a cura di S. Albesano 256 pp. • brossura • 14,5 5 21 cm • 28 ill. bn • 28,00 =C I l volume guarda ai documenti di poeti e scrittori del ’900 da una prospettiva originale, mettendo in comunicazione i versanti, oggi ancora troppo separati, della filologia e della critica da un lato, della descrizione, catalogazione e ordinamento dei dati dall’altro. Tra gli scrittori a cui viene dedicato un saggio: Montale, Gadda, Contini, Ramuz, Meneghello, Sereni e Manganelli. Attraverso il confronto di casi diversi si cerca così di ricavare indicazioni utili alla ricostruzione del profilo intellettuale e culturale di una personalità letteraria (come organizzava e come viveva l’elaborazione delle proprie opere?) e all’indagine sul rapporto tra l’immagine letteraria nota e quella ricostruibile dall’archivio (la figura di uno scrittore che emerge dalle carte coincide sempre con quella ‘pubblica’ che si conosce attraverso l’opera a stampa?). rab hatfield THe THRee MONA LISAS LUOGhI e TeMPI DeLLe VITe e Niccolò Scaffai rab hatfield GIORGIO VASARI Nato nel 1956 a Cremona, dove vive, Marco Tanzi insegna Storia dell’arte moderna dal 1995 all’Università del Salento, a Lecce. Nonostante le struggenti bellezze del Salento e la schizofrenia indotta da questa forma prolungata di pendolarismo estremo, continua a occuparsi prevalentemente della cultura figurativa nelle nebbie, sempre più rare, della Valpadana dal Quattrocento al Seicento, sulla quale ha scritto saggi e curato mostre. La zENoBIa DI DoN ÁLVaRo barbara agosti What do we really know about Leonardo da Vinci’s Mona Lisa or La Gioconda? Why is it known by two different names? Does it show the likeness of a real person? If so, do we really know who she is and why Leonardo should have painted her? Un bel volume con interventi di studiosi vari affronta, in una nuova prospettiva, alcuni argomenti sensibili relativi a quegli «organismi complessi» che costituiscono un intreccio di pubblico e privato. Corriere della Sera a cura di Simone Albonico edizione critica a cura di marco ta n z i the THRee MONA LISAS www.officinalibraria.com £ 25.00 $ 39.95 € 30.00 www.officinalibraria.com 19,90 € à di Pavia e alla Scuola i Roma “Tor Vergata”. iana nel Seicento (Jaca Vinci (Rizzoli 2002), tistica del Cinquecento GIORGIO VASARI nell’ultima stagione ida la sua posizione namento del grande o, la fabbrica degli ppena scomparso, e lutismo granducale ome di fondazione ile definizione di Cerano e i Procaccini, Genovesino e i Nuvolone, e altri ancora, sono i protagonisti di questo libro che raccoglie e aggiorna sensibilmente una serie di contributi scalati nell’arco di un trentennio: l’ombelico è Cremona con il suo territorio. Si incontrano opere diventate invisibili pur essendo sotto gli occhi di tutti, altre di raccolte pubbliche e private, altre ancora scovate in chiese di campagna quasi sempre chiuse: una tela dell’ultimo Genovesino, l’unico quadro di Giuseppe Caletti nella terra d’origine, una pala di Camillo Procaccini già in San Domenico. Non solo Cremona: c’è una proposta per Cerano scultore e la rara iconografia di una teletta del cappuccino Paolo Piazza, forse dipinta a Praga per Rodolfo II. Un dipinto farnesiano del Malosso è in relazione con un madrigale di Giovan Battista Marino, mentre emerge, a Milano, la figura del poeta veneziano Giovanni Soranzo, che dedica sonetti a Giulio Cesare Procaccini e ai quadroni della Vita del Beato Carlo Borromeo in Duomo, e lascia una descrizione visionaria dell’orologio del Torrazzo di Cremona. Poi affondi, tra la Bassa e l’Europa, nel saggio che dà il titolo al libro, con una tela del Genovesino eseguita per il castellano di Cremona don Álvaro de Quiñones. Il soggetto, Zenobia regina di Palmira, è ripreso da un dramma storico del campione del Siglo de Oro, Pedro Calderón de la Barca, che aveva combattuto con onore agli ordini del Quiñones nella guerra di Catalogna. Un grande ritratto è invece il pretesto per aggiustare il tiro sull’«amico cremonese di Velázquez», Pietro Martire Neri, tra la Lombardia spagnola e la Roma di Innocenzo X. Ma ci sono anche pagine più intime nelle quali l’intreccio di tempi e luoghi, di quadri e situazioni, di amori e ossessioni, riesce a fare da irrituale premessa a una mostra sul Barocco lungo il corso, pigro e solenne, del Po. L’autore e il suo archivio stefano bruzzese Stefano Bruzzese, dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano, si occupa principalmente di critica d’arte, pittura e scultura rinascimentali. olti diversi contesti poli, Firenze e tanti aggi, i rapporti con Medici o i Farnese, mici, il mondo degli ea Alciato, Annibal e sulla maturazione sua impostazione e edizione dell’opera, rso, profondamente a rielaborazione del i del tutto allineata MeMorIe Per SerVIre ALLA STorIA ed. critica a cura di Stefano Bruzzese la prima edizione critica, commentata e corredata da un ricco apparato di lettere e documenti inediti, del manoscritto delle Memorie per servire alla Storia de’ Pittori, Scultori e Architetti milanesi, composto dall’erudito antonio francesco albuzzi varesino Antonio Francesco Albuzzi MeMorIe negli anni Settanta del ’700. Si tratta del per servire alla primo tentativo di ricostruire le vicenSTorIA de’ pittori, scultori e architetti milanesi de delle antiche scuole artistiche lombarde, e soprattutto di Milano, ancora sprovvista di una propria storiografia artistica al contrario di altre città d’Italia. Voluta e sostenuta dall’illuminato governo di Maria Teresa d’Austria, l’opera rimase però non finita e inedita. Il manoscritto è composto da un’introduzione di carattere storico, seguita da medaglioni biografici in ordine cronologico accompagnati dalla trascrizione di un’ingente quantità di documenti. Si conservano i disegni per i ritratti incisi degli artisti che avrebbero dovuto accompagnare la pubblicazione. L’edizione critica è preceduta da un’introduzione di Giovanni Agosti e da un corposo saggio del curatore, che cercano di fare un po’ di luce sulla figura dell’Albuzzi, sulle vicende e sulla fortuna critica della sua fatica incompiuta. de’ pittori, scultori e architetti milanesi Antonio Francesco Albuzzi È antonio francesco albuzzi Il libro presenta la prima edizione critica, commentata e corredata da un ricco apparato di lettere e documenti inediti, del manoscritto delle Memorie per servire alla Storia de’ Pittori, Scultori e Architetti milanesi, composto dall’erudito varesino Antonio Francesco Albuzzi (1738-1802) negli anni Settanta del Settecento. Si tratta del primo tentativo di ricostruire le vicende delle antiche scuole artistiche lombarde, e soprattutto di Milano, ancora sprovvista di una propria storiografia al contrario di altre maggiori città d’Italia, a partire dalla pubblicazione delle Vite di Vasari. Tale importante lavoro, voluto e sostenuto dall’illuminato governo di Maria Teresa d’Austria, ricadde su un personaggio altrimenti ignoto: l’ultimo rampollo di una famiglia di piccola nobiltà originaria della Valtravaglia, che un tempo abitava a Varese la Villa Albuzzi del Pero. Le Memorie di Albuzzi rappresentano un testo innovativo dal punto di vista metodologico, e ben rappresentano il combinarsi di erudizione antiquaria e aspirazioni universali dell’epoca. La periodizzazione prevista avrebbe dovuto raggiungere, a partire dal primo Trecento, le ultime generazioni di artisti attivi a Milano attorno alla metà del Settecento, viventi esclusi, ma i rivolgimenti politici e la mancanza di fondi costrinsero l’autore ad arrestarsi alla fine del Cinquecento. Il manoscritto in più volumi, conservato nella biblioteca della Fabbrica del Duomo di Milano, è composto da un’introduzione di carattere storico, seguita da medaglioni biografici in ordine cronologico accompagnati dalla trascrizione di un’ingente quantità di documenti, frutto del primo scavo negli archivi soprattutto milanesi. Le biografie sarebbero dovute andare a stampa precedute dal ritratto inciso dell’artista, cavato da opere preesistenti, alcune non più reperibili. La presente edizione critica è preceduta da un saggio di Giovanni Agosti e da un corposo apparato introduttivo del curatore del volume, che cerca di fare un po’ di luce sulla figura del varesino Antonio Francesco Albuzzi, sulle vicende e sulla fortuna critica della sua fatica incompiuta. barbara agosti o la pietra fondativa ei suoi strumenti e Memorie per servire alla Storia de’ Pittori, Scultori e Architetti milanesi La Zenobia di Don Álvaro The Three Mona Lisas Racconti del Cadore Marco Tanzi Rab Hatfield a cura di M. Trevisan Genesi, sviluppo e differenze tra le due edizioni (1550, 1568) del testo fondativo della storia dell’arte. Cerano e i Procaccini, Genovesino e i Nuvolone e altri artisti del Seicento in Val Padana sono i protagonisti di questo volume. Un’analisi approfondita di fonti, documenti (tra cui una lettera inedita) e fotografie di laboratorio relative al celebre capolavoro vinciano. Una selezione di 49 racconti della scrittrice e partigiana Giovanna Zangrandi dedicati alla sua terra d’adozione. 176 pp. • brossura • 17 5 24 cm • 54 tavv. col. e bn • 19,90 =C 176 pp. • brossura • 17 5 24 cm • 43 tavv. col. • 19,90 =C 248 pp. • cartonato in plancia • 17 5 24 cm • 82 tavv. col. • 30,00 =C • lingua inglese 216 pp. • brossura •14,5 5 21 cm • 16,00 =C Giorgio Vasari Luoghi e tempi delle Vite Barbara Agosti 20 DAL CATALOGO – C R I TI C A D ’A R TE Giovanna Zangrandi La lingua e lo stile di Carlo Dossi Edizione facsimile del volume Ricciardi, «Documenti di filologia», 3, 1958 Dante Isella con un saggio di Niccolò Reverdini Un’accurata edizione facsimile di un introvabile tesoro di filologia. Corriere della Sera 172 pp. • brossura con sovraccoperta • 14,5 5 23 cm • inserto di 8 pp. • 18,00 =C Il ritratto oscurato di Pavese allegro Lettura e documenti di un’inedita condizione espressiva Luisella Mesiano prefazione di Lorenzo Mondo 96 pp. • brossura • 14,5 5 21 cm • 12,00 =C D A L C A T A L OG O – OFFI C I NA L ET T ER A R I A 21 Martin Barnes Lorber e Rebecca McNamara fotografie di John Bigelow Taylor e Dianne Bubler der. Bagués-Masriera, Barcelona, c. 1910 [cat. 14] der. Kano Tessai (1845-1925), Japan, Meiji (1868-1912) Taisho Period (1912-1926) [cat. 52] 192 pp. • cartonato con sovraccoperta • 24,5 5 25,5 cm • 137 tavv. col. e 43 ill. • 48,00 =C • lingua inglese rom left to right): der. India or Japan, c. 1930–4 [cat. 120] er. Possibly France, c. 1890–1910 [cat. 32] der. Edward Wilhelm Schramm for Fabergé, urg, 1899–1908 [cat. 3] ot holder. Possibly United States, c. 1920–30 [cat. 40] der. Probably Ivan Lebedkin, Russia, c. 1900–1910 [cat. 31] www.officinalibraria.com $50.00 - £35.00 - €48.00 Una storia sociale e un catalogo illustrato di rari esempi di design, questo bel volume è una gioia per gli occhi. Antiques and The Arts Weekly a token of elegance A Token of Elegance Cigarette Holders in Vogue A Token of Elegance: Cigarette Holders in Vogue showcases a select group of about 125 cigarette holders from the unique collection of Carolyn Hsu-Balcer. Rare, oneof-a-kind, exquisite and luxurious, these small gems of design represent the artistry of the finest artisans and jewelers of the nineteenth and twentieth centuries. Fabergé, Cartier, Tiffany, Van Cleef & Arpels, Alfred Dunhill, Buccellati —all are represented here in specially commissioned photography by masters John Bigelow Taylor and Dianne Dubler that makes these diminutive objects pop off the pages with brilliant color and form. Within these pages are early nineteenth-century cigarette holders, Princess Margaret’s well-used enameland-amber cigarette holder; and disposable holders given as promotional gifts by the top nightclubs of Roaring Twenties New York. a token of elegance I The book’s illustrated essay written by Asian arts specialist Martin Barnes Lorber and rising art and design writer Rebecca McNamara—takes the reader through the history of smoking from its pre-Columbian roots in the Americas, where it was a sacred ritual, through to the present-day worldwide e-cigarette craze. Entertaining and informative, the essay keeps its artistic eye focused on smoking’s accoutrements as expressions of the day’s dominant design trends, from sinuous Art Nouveau to the costume jewelry craze to sleek midcentury black, and more. l catalogo dei quasi 140 pezzi della collezione di bocchini per sigaretta di Carolyn Hsu-Balcer è insieme una storia del design e una storia sociale del tabacco. L’utilizzo del tabacco affonda le radici nell’America precolombiana, dove fumare faceva parte di rituali sacri; la meccanizzazione della manifattura delle sigarette le renderà la modalità predominante di consumo del tabacco e le due guerre mondiali contribuiranno a diffondere il fumo sia tra le truppe che tra le donne “moderne”, che lo useranno anche come un segnale per affermare l’uguaglianza con gli uomini. Il catalogo è illustrato da splendide fotografie. I piccoli ed eleganti oggetti sorprendono per la varietà di forme e materiali. La collezione include tutte le tipologie di bocchini per sigaretta: da quelli usa e getta omaggio dei nightclub newyorchesi, a quelli lussuosi prodotti da Fabergé, Cartier, Tiffany, Van Cleef & Arpels e altri famosi gioiellieri. cigarette holders in vogue martin barnes lorber – rebecca mcnamara ph oto g r a ph y by j o h n b i g e low tay lo r a n d d i a n n e d u b l e r Armonia Paleo Ricette per una vita sana secondo natura Morena Benazzi introduzione di Fabrizio Rapuzzi 208 pp. • brossura • 16,5 5 24 cm • 95 tavv. col. • 19,90 =C Nata e cresciuta a Bologna, Morena Benazzi è da sempre appassionata di alimentazione e cucina. Nel suo percorso di ricerca di uno stile alimentare sano e gustoso approda alla Paleo Dieta e nel 2012 apre Armonia Paleo, il primo blog di ricette paleo in Italia, dove unisce le sue grandi passioni, la cucina e la fotografia. Il suo blog cresce di giorno in giorno, è seguito da migliaia di lettori, tra cui medici e nutrizionisti. flan di castagne Coppola e Toppo Maestri del bijou Deanna Farneti Cera I bijoux e i complementi creati da Lyda Coppola che hanno dato il tocco finale alle mises degli stilisti parigini e italiani. 288 pp. • cartonato con sovraccoperta • 24 5 24,5 cm • 250 tavv. col., 30 ill. bn • 50,00 =C Multiple Exposures Jewelry and Photography Ursula Ilse-Neuman La scintillante fusione di oggetto e immagine viene catturata nel lavoro di oltre 80 artisti-gioiellieri contemporanei. 256ISBN: pp. • 978-88-97737-29-2 cartonato in plancia • 24,75 5 27,75 cm, • 250 ill. col. • 45,00 =C• ing 9 788897 737292 22 NOVITÀ E DAL CA TAL O GO Gioielli contemporanei del Museum of Arts and Design di New York Ursula Ilse-Neuman Il fascino di creazioni uniche realizzate con materiali comuni. Como Lake 288 pp. • cartonato con sovraccoperta • 24,5 5 24 cm • 240 tavv. col. • 34,90 =C gnocchi di zucca al ragù di salsiccia e porcini D Morena Benazzi Armonia Paleo ricette per una vita sana secondo natura m il ricettario ufficiale del blog armoniapaleo.it Dalla blogger di cucina paleo più seguita in Italia ecco il primo libro che raccoglie quasi 100 tra le sue più apprezzate e appetitose ricette, tratte da www.armoniapaleo.it R icette semplici ma creative, adatte a tutti: a chi vuole perdere peso, a chi ha intolleranze o allergie a cereali e latticini, e a chi vuole riscoprire il gusto del “cibo vero”, non raffinato industrialmente, ritrovando l’armonia con la natura e la propria fisiologia. Questo libro non è solo un punto di riferimento per chi segue la Dieta Paleo, ma è adatto a tutti coloro che vogliono raggiungere una nuova consapevolezza del corpo e ritrovare la forza psicofisica e il buonumore, scoprendo un’alimentazione sana, ricca di sapori vari, con tante ricette deliziose per cucinare in modo creativo e gustoso carne, pesce, uova, verdure e frutta, senza impiego di cereali, né latticini, né legumi. Tali tipologie di cibi non erano infatti incluse nell’alimentazione core dei nostri progenitori, i cacciatori-raccoglitori, rimasta immutata per centinaia di migliaia di anni fino alla rivoluzione agricola, che ha rimescolato le carte troppo in fretta perché i nostri geni le stessero dietro. Da qui le risposte infiammatorie sempre più note a glutine, lattosio & co, e non solo, come spiega nell’introduzione Fabrizio Rapuzzi, medico dello sport esperto di nutrizione. Ad esempio, il modo in cui mangiamo oggi, con la continua introduzione di alimenti zuccherini (non solo dolci, ma pasta, pane e cereali) altera pesantemente l’equilibrio tra fame e sazietà e perfino l’umore, portandoci ad una vera e propria dipendenza dal cibo. Le appetitose ricette di Morena, per colazione, pranzo e cena, con contorni, zuppe e dolci dagli ingredienti insoliti, stupiranno anche gli amanti di pasta e farine e stuzzicheranno i curiosi di nuovi e antichi sapori fin dalle splendide immagini che illustrano il libro, che comprende anche indicazioni per un’alimentazione antinfiammatoria e organizzare la dispensa in modo sano, seguendo le stagioni. Ogni ricetta è spiegata nel dettaglio per realizzare facilmente il piatto nella propria cucina dando la priorità a carni nutrite a erba, pollame allevato in libertà, pesce pescato, verdure e frutta preferibilmente biologiche: perché un’alimentazione in armonia con la propria natura è un’alimentazione in armonia con la Natura. faraona all’uva bianca e nera NOV I TÀ 23 Elenco completo dei titoli di Officina Libraria I titoli preceduti da * sono esauriti, quelli seguiti da ing e fra sono rispettivamente in lingua inglese e francese. nd indica volume non distribuito. ARTE Dal XII al XV secolo Les premiers retables (XIIe-début du XVe siècle). Une mise en scène du sacré a cura di P.-Y. Le Pogam 978-88-89854-32-7 • 38,00 =C • fra Uomini e santi. L’immagine dei santi nelle Alpi occidentali alla fine del Medioevo a cura di S. Baiocco e M. C. Morand 978-88-97737-13-1 • 28,00 =C Giotto e compagni a cura di D. Thiébaut 978-88-97737-11-7 • 39,00 =C • fra Arcigoticissimo Bembo. Bonifacio in Sant’Agostino e in Duomo a Cremona M. Tanzi 978-88-97737-04-9 • 19,90 =C XV e XVI secolo Corti italiane del Rinascimento. Arti, cultura e politica, 1395-1530 a cura di M. Folin 978-88-89854-55-6 • 39,00 =C *Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini. I. Catalogo; II. Itinerari a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M.Tanzi 978-88-89854-59-4 • 59,00 =C 2 voll. indivisibili Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini. Catalogo e itinerari a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi 978-88-89854-73-0 • 29,00 =C edizione universitaria Il portale di Santa Maria di Piazza a Casale Monferrato e la scultura del Rinascimento tra Piemonte e Lombardia a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi 978-88-89854-46-4 • 28,00 =C Alfonso I d’Este, le immagini e il potere. Da Ercole de’ Roberti a Michelangelo 24 V. Farinella, con testi di M. Menegatti e G. Bacci 978-88-89854-33-4 • 65,00 =C «Di molte figure adornato». L’Orlando furioso nei cicli pittorici tra Cinque e Seicento F. Caneparo 978-88-97737-33-9 • 39,00 =C L’Arioste et les arts a cura di M. Paoli e M. Preti 978-88-89854-68-6 • 48,00 =C • fra Renaissance Studies in Honor of Joseph Connors. I. Art History; II. History, Literature, and Music a cura di M. B. Israëls e L. A. Waldman 978-88-97737-05-6 • 95,00 =C 2 voll. indivisibili • ing *Italy & Hungary. Humanism and Art in the Early Renaissance a cura di P. Farbaky e L. A. Waldman 978-88-89854-78-5 • 60,00 =C • ing *Un amore di Giovanni Bellini G. Agosti 978-88-89854-40-2 • 18,00 =C Mantegna 1431-1506 a cura di G. Agosti e D. Thiébaut 978-88-89854-31-0 • 60,00 =C Il cronolibro di Mantegna J. Stoppa 978-88-89854-23-5 • 8,90 =C a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi 978-88-89854-99-0 • 34,00 =C I Mesi del Bramantino G. Agosti e J. Stoppa 978-88-97737-06-3 • 35,00 =C Bernardino Luini e i suoi figli. I. Catalogo; II. Itinerari a cura di G. Agosti e J. Stoppa 978-88-97737-35-3 • 59,00 =C 2 voll. indivisibili Bernardino Luini e i suoi figli. Album a cura di G. Agosti e J. Stoppa 978-88-97737-49-0 • 7,00 =C nd Francesco De Tatti e altre storie a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi 978-88-89854-70-9 • 19,00 =C Gaudenzio a Milano R. Sacchi 978-88-97737-83-4 • 15,00 =C Parmigianino. Dessins du Louvre a cura di D. Cordellier 978-88-97737-73-5 • 35,00 =C • fra Il cronolibro di Tiziano J. Stoppa 978-88-89854-07-5 • 8,90 =C Quattro Veronese venuti da lontano. Le Allegorie ritrovate a cura di V. Romani 978-88-97737-50-6 • 15,90 =C L’Album des «Disegni di Antonio Pollaiuolo» a cura di L. Angelucci e D. Cordellier 978-88-89854-86-5 • 29,00 =C• fra 2 voll. indivisibili Battista Franco. Dessins italiens du musée du Louvre A. Varick Lauder 978-88-89854-45-7 • 95,00 =C • fra La Sainte Anne. L’ultime chef-d’œuvre de Léonard de Vinci a cura di V. Delieuvin 978-88-89854-87-7 • 45,00 =C • fra 978-88-97737-02-5 • 45,00 =C • ing I bassifondi del Barocco. La Roma del vizio e della miseria a cura di F. Cappelletti e A. Lemoine 978-88-97737-52-0 • 40,00 =C The Three Mona Lisas R. Hatfield 978-88-97737-39-1 • 30,00 =C • ing Michelangelo. Una vita a cura di P. Aiello 978-88-97737-38-4 • 15,00 =C Baccio Bandinelli. Dessins italiens du musée du Louvre F. Viatte 978-88-89854-63-1 • 85,00 =C • fra *Bramantino a Milano ELEN CO COMPLETO D E I TI TO L I XVII e XVIII secolo Dessins bolonais du XVIIe siècle C. Loisel 978-88-89854-88-4 • 95,00 =C • fra La Zenobia di don Álvaro e altri studi sul Seicento tra la Bassa padana e l’Europa M. Tanzi 978-88-97737-56-8 • 19,90 =C Goethe collezionista e il disegno veneto del Settecento. Capolavori dalle collezioni di Weimar a cura di H. Mildenberger 978-88-89854-44-0 • 18,00 =C • ita/ted From Poussin to David: French Master Drawings from the Louvre testi di V. Goarin, C. Leribault, J.-F. Méjanès e C. Scheck nd 978-88-89854-13-6 • 20,00 =C • ing/ung Avere una bella cera. Le figure in cera a Venezia e in Italia a cura di A. Daninos 978-88-89854-82-2 • 19,00 =C XX secolo e arte contemporanea Due capolavori ritrovati. Llewelyn Lloyd e Lodovico Tommasi nelle raccolte della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno a cura di V. Farinella 978-88-89854-15-0 • 18,00 =C La Milano scolpita da Leone Lodi C. Gatti 978-88-97737-70-4 • 15,00 =C Una rivoluzione di cera. Francesco Orso e i «cabinets de figures» in Francia A. Daninos 978-88-97737-75-9 • 19,90 =C Alexander Calder U. Mulas, prefazione di G. C. Argan 978-88-89854-19-8 • 18,90 =C L’occhio di Caravaggio C. Whitfield 978-88-89854-26-6 • 48,00 =C (titolo in distribuzione) Robert Motherwell. The East Hampton Years, 1944-1951 a cura di P. Tuchman 978-88-97737-34-6 • 32,00 =C • ing Serodine nel Ticino a cura di G. Agosti e J. Stoppa 978-88-97737-68-1 • 29,90 =C Roy Lichtenstein. Between Sea and Sky testi di C. Bell e A. Berman 978-88-97737-66-7 • 30,00 =C • ing Rembrandt et la figure du Christ a cura di B. Ducos, G. S. Keyes e L. DeWitt 978-88-89854-67-9 • 39,00 =C • fra Photos-Souvenirs au Carré. Daniel Buren G. Agosti nd Il cronolibro di Rembrandt J. Stoppa 978-88-89854-06-8 • 8,90 =C Andrea Lanzani (1641-1712). Protagonista del Barocchetto lombardo S. Colombo e M. Dell’Omo 978-88-89854-02-0 • 48,00 =C *Franz Xaver Messerschmidt 1736-1783. From Neoclassicism to Expressionism a cura di M. Pötzl-Malikova e G. Scherf 978-88-89854-54-9 • 45,00 =C • ing Franz Xaver Messerschmidt 1736-1783 a cura di M. Pötzl-Malikova e G. Scherf 978-88-89854-62-4 • 39,00 =C • fra XIX secolo Il cronolibro di Turner J. Stoppa 978-88-89854-09-9 • 8,90 =C *La battaglia di Solferino e San Martino. Arte, storia e mito a cura di D. Sogliani 978-88-89854-49-5 • 18,00 =C Eugène Delacroix. Carnet «des Pyrénées», 1845 a cura di M.P. Salé 978-88-89854-85-8 • 40,00 =C• fra 2 voll. indivisibili Paolo Gallerani. Sculture e ambienti 1999-2009 testi di M. Carbone, A. Caronia, A. Castellano, B. Consarelli, L. Mesiano, F. Pola e F. Poli 978-88-89854-35-8 • 25,00 =C *Diari in attesa. Nuove geografie urbane: GaribaldiIsola-Varesine Milano parte prima a cura di G. Castellano 978-88-89854-37-2 • 16,00 =C *Pratica al plurale. MilanOfficine: progetti – idee – azioni a cura di G. Castellano e G. Scardi 978-88-89854-81-5 • 19,50 =C *Women in charge. Artiste inuit contemporenee E. S. Tiberini 978-88-89854-65-5 • 19,00 =C • ita/ing/fra Storia della critica d’arte Giorgio Vasari. Luoghi e tempi delle Vite B. Agosti 978-88-97737-19-3 • 19,90 =C Memorie per servire alla storia de’ pittori, scultori e architetti milanesi A. F. Albuzzi, edizione critica a cura di S. Bruzzese 978-88-97737-12-4 • 35,00 =C I conoscitori tedeschi tra Otto e Novecento a cura di F. Caglioti, A. De Marchi e A. Nova 978-88-97737-80-3 • 35,00 =C Il collezionismo in Lombardia. Studi e ricerche tra ’600 e ’800 A. Morandotti 978-88-89854-03-7 • 35,00 =C Bartolomeo della Gatta. Un genio misconosciuto L. Bellosi, con un ricordo di G. Agosti nd Storia del ritratto in cera. Un saggio J. von Schlosser, a cura di A. Daninos 978-88-89854-66-2 • 39,00 =C ARTI DECORATIVE E DESIGN Masques mascarades mascarons a cura di D. Cordellier, V. Jeammet e F. Viatte 978-88-97737-37-7 • 32,00 =C • fra A Token of Elegance. Cigarette Holders in Vogue M. Barnes Lorber e R. McNamara 978-88-97737-62-9 • 48,00 =C • ing Roberto Sambonet. Designer, grafico, artista (1924-1995) a cura di E. Morteo 978-88-89854-22-8 • 24,90 =C Gioielli contemporanei dal Museum of Arts and Design di New York U. Ilse-Neuman 978-88-89854-27-3 • 34,90 =C Coppola e Toppo. Maestri del bijou D. Farneti Cera 978-88-89854-80-8 • 50,00 =C Multiple Exposures. Jewelry and Photography a cura di U. Ilse-Neuman 978-88-97737-29-2 • 45,00 =C • ing FOTOGRAFIA Soul. Memphis’ Original Sound T. Gilbert, prefazione di D. Aykroyd 978-88-97737-47-6 • 50,00 =C • ing ARCHITETTURA E PAESAGGIO *Giardini d’Italia G. Masson 978-88-89854-18-1 • 29,00 =C Ottoman Architecture D. Kuban 978-88-89854-47-1 • 80,00 =C • ing EL ENC O C OM PL ET O D EI T I T OL I 25 Jefferson e Palladio. Come costruire un mondo nuovo a cura di G. Beltramini e F. Lenzo 978-88-97737-77-3 • 24,90 =C RACCOLTE D’ARTE, GUIDE The Bernard and Mary Berenson Collection of European Paintings at I Tatti a cura di C. B. Strehlke e M. B. Israëls 978-88-97737-63-6 • 100,00 =C • ing *La Cappella dei Magi J. Stoppa 978-88-89854-16-7 • 8,90 =C Il Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti” a cura di D. Jalla 978-88-89854-05-1 • 32,00 =C 100 Capolavori dell’Accademia Carrara a cura di P. Plebani, M. C. Rodeschini e G. Valagussa 978-88-97737-59-9 • 19,90 =C • ita/ing Bernardino Luini e i suoi figli. Itinerari a cura di G. Agosti, R. Sacchi e J. Stoppa 978-88-97737-44-5 • 25,00 =C San Maurizio al Monastero Maggiore a cura di G. Agosti, C. Battezzati e J. Stoppa 978-8897737-81-0 • 10,00 =C La recherche au musée du Louvre 2010 978-88-89854-25-9 • nd • fra La recherche au musée du Louvre 2011 978-88-97737-07-0 • nd • fra La recherche au musée du Louvre 2012 978-88-97737-36-0 • nd • fra La recherche au musée du Louvre 2013 978-88-97737-61-2 • nd • fra FONDAZIONE ZERI (distribuzione) Inganni dipinti. Trompe l’œil nella Fototeca Zeri G. Alberti 978-88-97737-91-9 • 28,00 =C I colori del bianco e nero a cura di A. Bacchi, F. Mambelli, M. Rossini ed E. Sambo 978-88-97737-90-2 • 40,00 =C La natura morta di Federico Zeri a cura di A. Bacchi, F. Mambelli ed E. Sambo 978-88-97737-92-6 • 68,00 =C CIVILTÀ EXTRAEUROPEE Méroé. Un empire sur le Nil a cura di M. Baud 978-88-89854-50-1 • 39,00 =C • fra *Il Castello Sforzesco J. Tow, testi di A. Galé 978-88-89854-01-3 • 12,50 =C Colors Between Two Worlds. The Florentine codex of Bernardino de Sahagún a cura di J. Connors e G. Wolf 978-88-89854-95-2 • 48,00 =C • ing Michelagelo. La Pietà Rondanini nell’Ospedale spagnolo del Castello Sforzesco a cura di C. Salsi 978-88-97737-69-8 • 8,00 =C *Passione d’Africa. L’arte africana nelle collezioni italiane E. Cossa e J.-L. Paudrat, a cura di C. Dandrieu e F. Giovagnoni 978-88-89854-41-9 • 60,00 =C *Strumenti Musicali dei Musei del Castello Sforzesco testi di F. Guizzi, C. Orsini et al. 978-88-89854-34-1 • 8,90 =C Viaggio a Bandiagara. Sulle tracce della Missione Desplagnes 1904-1905. La prima esplorazione del Paese Dogon F. Fagnola 978-88-97737-58-2 • 48,00 =C Il Santuario della Beata Vergine Addolorata di Rho. Guida storico artistica S. Lavazza 978-88-89854-77-8 • 8,00 =C La Natività della Vergine di Gaudenzio a Morbegno a cura di G. Agosti, J. Stoppa e M. Tanzi 978-88-89854-72-3 • 5,00 =C nd La sculpture à la lettre. Promenade épigraphique au département des sculptures du musée du Louvre P.-Y. Le Pogam 978-88-89854-29-7 • 28,00 =C • fra 26 Questo quaderno appartiene a Giovanni Testori. Inediti dall’archivio P. Gallerani 978-88-89854-00-6 • 24,00 =C L’autore e il suo archivio a cura di S. Albonico e N. Scaffai 978-88-97737-46-9 • 25,00 =C A carte scoperte. Repertorio dei fondi letterari lombardi del Novecento a cura di S. Albesano 978-88-89854-39-6 • 28,00 =C LETTERATURA Racconti del Cadore G. Zangrandi, a cura di M. Trevisan 978-88-89854-58-7 • 16,00 =C STORIA *Geografie politiche italiane tra Medio Evo e Rinascimento F. Somaini 978-88-97737-08-7 • 19,90 =C NATURA I titoli preceduti da * sono esauriti. Pippoloteca??? La biblioteca delle meraviglie storia di Lorenz Pauli; illustrazioni di Kathrin Schärer 978-88-97737-20-9 • 14,00 =C *Matilde e Orso storia di Jan Ormerod; illustrazioni di Freya Blackwood 978-88-89854-64-8 • 14,00 =C Guarda, un libro! storia di Libby Gleeson; illustrazioni di Freya Blackwood 978-88-89854-90-7 • 12,00 =C I regali di Lulù storia e illustrazioni di Freya Blackwood 978-88-97737-00-1 • 12,00 =C *Ululò. Il lupetto che non vuole andare a letto storia di Amélie Galé; illustrazioni di Jack Tow 978-88-89854-92-1 • 14,00 =C The Selous in Africa R. J. Ross 978-88-97737-64-3 • 55,00 =C • ing Animali reali. Lo zoo di Luigi XIV nei dipinti di Pieter Boel P. Gallerani 978-88-89854-76-1 • 9,90 =C Ululòve storia di Amélie Galé; illustrazioni di Jack Tow 978-88-97737-57-5 • 14,00 =C Una notte da… leprotti storia e illustrazioni di Kathrin Schärer 978-88-97737-84-1 • 14,00 =C Il mare storia e illustrazioni di Marianne Dubuc 978-88-89854-86-0 • 14,95 =C Io sono Marcello Fringuello storia di Alexis Deacon; illustrazioni di Viviane Schwarz 978-88-97737-54-4 • 14,00 =C Una sorpresa per Lady Raganella storia e illustrazioni di Andrea Alemanno 978-88-97737-31-5 • 14,00 =C Lula sul letto storia e illustrazioni di Silvia O. Colombo 978-88-97737-60-5 • 14,00 =C Leo e Ginny all’Accademia Carrara testi di Paola Gallerani; illustrazioni di Roberto Ronchi 978-88-97737-71-1 • 7,00 =C• nd *Io e Charlie storia di Amy Hest; illustrazioni di Helen Oxenbury 978-88-97737-51-3 • 14,00 =C Nonno, ti presento Charlie! storia di Amy Hest; illustrazioni di Helen Oxenbury 978-88-97737-65-0 • 14,00 =C Lo Yark storia di Bertrand Santini; illustrazioni di Laurent Gapaillard 978-88-97737-74-2 • 14,00 =C con audiolibro in omaggio Il diario di Trippy. Vacanze in campagna storia e illustrazioni di Bertrand Santini 978-88-97737-87-2 • 9,95 =C Billy storia e illustrazioni di Quentin Gréban 978-88-97737-25-4 • 14,00 =C Piccolo Indiano storia e illustrazioni di Quentin Gréban 978-88-97737-89-6 • 14,00 =C *Gatti di biblioteca M. Sacquin 978-88-89854-48-8 • 25,00 =C Essere [gatto] e Tempo. 24 intense ore nella mia vita Padamu & J. Tow, tradotto da P. Gallerani 978-88-97737-79-7 • 8,90 =C Alfagatto G.&P. Gallerani 978-88-97737-15-5 • 19,00 =C SPORT La lingua e lo stile di Carlo Dossi. Edizione facsimile del volume Ricciardi, «Documenti di filologia», 3, 1958 D. Isella 978-88-89854-57-0 • 18,00 =C Watch – Calcio G. Martignoni e R. Ronchi 978-88-97737-41-4 • 25,95 =C ELEN CO COMPLETO D E I TI TO L I Giovanna prende il treno storia e illustrazioni di Kathrin Schärer 978-88-97737-10-0 • 14,00 =C Chi ha paura di Ululò? storia di Amélie Galé; illustrazioni di Jack Tow 978-88-97737-23-0 • 14,00 =C CRITICA LETTERARIA Il ritratto oscurato di Pavese allegro. Lettura e documenti di un’inedita condizione espressiva L. Mesiano 978-88-89854-38-9 • 12,00 =C Elenco completo dei titoli di LO editions CUCINA Armonia Paleo. Ricette per una vita sana secondo natura M. Benazzi 978-88-97737-88-9 • 19,90 =C EL ENC O C OM PL ET O D EI T I T OL I 27 Officina Libraria è anche editions geht auf Reis en, in arbeitet an ihre Kathr in Schä rer Joha nna im Zug il marchio per i piccoli lettori m Tisch. ISBN 978-3-7152-0 Kathrin Schäre r Giovanna prende il tr eno 582-3 Quentin Gréban Quentin Gréban Billy B I L LY Lo Feriffo più veloce del WeFt!!! Billy, il giovanissimo sceriffo di Cactus Valley, ha appena perso il suo primo dentino. «Asp E ora ha la zeppola! etta che ring luihiè… Ma per i banditi non c’è Ftoria: perché ti ac a la ch «T lo Feriffo più veloce del WeFt!ra un se Volpe, di iappi…» «Son gr cond o se ignand o… un co i mio!» o le za nne. rno! «Qui dent » rispon Que ro le de il st «Una o non è cose si po Topolin o, m «Una PIPPOLO ica un ssono so ridend terr osel ltant BIBL …PI en a so PPO o o IOte tto LO-c di cacc prende ca!» ia: è he?» re in i baffi. riba tte il un do pr Topo manda a biblio estito. Una storia lino. te la Vo sul lu ricca lpe. ca!» o tu = 14,00 C Lore i e Ka thrin nz Pa uli e Kath härer PI PP OL Oteca ??? L de a B lle IB m LIO er te av ca ig lie C’era una volta uno stagno dove vivevano due innamo incantato Sir Frog e Lady Raganella rati: erano la coppia più verde… ops, più bella del bosco... =C * Andrea Alemanno * Una sorpresa per Lady Raganella rer 14,00 rin Sc PIpPoLOteca ??? Schä ! Lore nz Pa ul ogo di sc di ironi e la mag a oper ia de te pe e saggez un fa ll’ist r meli ruzio eccelle za co m nza, ne, angi che la bi ator può blio e di teca tras penn , uti in formar un vo e race letto re Una sorpresa Andrea Alemanno Lady Raganella per * Bertrand Santini Laurent Gapaillard o Ya rk F ra n co IO Lo Yark Nonno, ti presento Charlie! AMY HEST IN OMAGG eL OX E N BUR Y Tra tutti i tipi di Mostri che brulicano sulla terra, l’Uomo è la specie più diffusa. = 4,00 C Bertrand Santini Laurent Gapaillard Illustrato da IO CD AU D ◆ Adora i bambini! 14,00 =C San gg HEST un cane. Si chiama Charlie. ni a conoscerlo?” amicizia con un cane prima d’ora...” e farà del suo meglio. omette niente. Nonno, ti presento Charlie! g er m a n o le Ce n’è un’altra, tuttavia, meno nota e più astrusa. HELEN OXENB URY È lo Yark. 978-88-89854-36-5 C 14,00 = promozione distribuzione PEA Italia sas via Spallanzani 16 20129 Milano, Italia tel. +39.02.29516613 fax +39.02.29529920 www.peaitalia.com Messaggerie Libri spa via Verdi 8 20090 Assago (MI), Italia tel. +39.02.457741 fax +39.02.45703341 www.messaggerielibri.it www.officinalibraria.com www.lo-ed.com www.facebook.com/Officina.Libraria www.facebook.com/LoEditions