59 pdf
23-04-2008
anno
VI
-
numero
59
14:51
Pagina 1
-
2008
mag gio
-
poste
italiane.
spedizione
in
a.p.
70 %
d.c.
/
d.c.i.
torino
-
tassa
pagata
/
taxe
perçue
/
ordinario
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
larivista
59delcinema
MAGGIO 2008
Lupo solitario
Il cinema di Sean Penn
Lo stato delle cose
Il cinema israeliano oggi
Le Joli Mai
Immagini del Maggio Francese
Il cinema è femmina
Omaggio a George Cukor
Segni di resistenza
Non-Stop Ousmane Sembene
Masterclass
Incontro con Mario Monicelli
Corti d’Autore
“Mercoledì da leoni”
di John Milius (1970)
La meglio gioventù degli anni Quaranta
Sean Penn sul set di Into the Wild
La voce segreta delle parole
Il grande cinema in lingua originale
Lupo solitario
Il cinema di Sean Penn
di Daniele Dottorini
Nel corso della storia
del cinema non è cosa rara
che un attore passi dall’altra
parte della macchina da presa,
anche per una sola,
indimenticabile, volta (basti
pensare a La morte corre sul fiume
di Charles Laughton). Meno
frequente è la possibilità che questo
passaggio cancelli completamente il corpo
dell’attore, che decide di non mostrarsi e di concentrare la sua
attenzione su altri corpi, su altre storie. Infine, forse più rara ancora
è la possibilità di rintracciare un filo segreto tra i personaggi interpretati
da un attore per altri registi e quelli creati nei film da lui diretti.
È proprio lungo questo filo segreto che si sviluppa l’itinerario di Sean Penn,
attore emblema di una Hollywood capace di discutere se stessa e il proprio mito,
figlio d’arte (il padre Leo Penn è stato un regista televisivo, la madre Eyleen
Ryan un’attrice), e fratello di un attore inquieto e sfortunato come Chris Penn.
Sean respira cinema sin dall’infanzia, e vive Hollywood come luogo
contraddittorio, fabbrica di immagini ma anche luogo di censura e di potere
(il padre Leo fu inserito nelle liste nere durante il maccartismo). Ma è nel
cinema che Sean sviluppa il suo talento, esordendo a quattordici anni in un
episodio del serial La casa nella prateria diretto dal padre. Ben presto le
caratteristiche di questo attore dal fisico nervoso, dall’espressione malinconica
e dalla recitazione sofferta, capace di improvvise esplosioni ma anche di
recitazioni più contenute e sottratte, si fanno notare attraverso i personaggi
da lui interpretati negli anni Ottanta in film come Taps – Squilli di rivolta (1981)
di Harold Becker o Bad Boys (1983) di Rick Rosenthal o Il gioco del falco (1985)
di John Schlesinger. Penn compare spesso anche sulle cronache mondane
per il suo chiacchierato e problematico matrimonio con Madonna, ma al di là
del gossip e dell’immagine mediatica, emerge sempre più chiaramente la scelta
dell’attore di lavorare su un certa tipologia di personaggi, complessi, inquieti
(segue a pag. 2)
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 2
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio
Lupo solitario.
Il cinema di Sean Penn
(da pag. 1)
e borderline, al di là del bene e del male. Dal detenuto nel braccio della morte in Dead Man
Walking (1995) di Tim Robbins all’avvocato cocainomane e traditore in Carlito’s Way (1993) di
Brian De Palma, dal chitarrista fallito e geniale di Accordi e disaccordi (1999) di Woody Allen fino
al vendicatore nello stupendo Mystic River (2003) di Clint Eastwood e al detective sofferente e
malinconico in The Interpreter (2005) di Sidney Pollack.
Figure lacerate e complesse, eroi loro malgrado o personaggi costretti a seguire fino in fondo il
loro destino beffardo e tragico. Il cinema di Sean Penn corpo attoriale è un cinema non
conciliante e fremente, un cinema che si trasformerà direttamente in sguardo registico nel 1991,
con un piccolo (ma dal cast di tutto rispetto) film indipendente: bruciante e secco come la
canzone di Bruce Springsteen da cui prende ispirazione, Lupo solitario è un lavoro intenso su una
lotta fratricida, sullo sfondo di un’America in crisi e senza equilibrio. I corpi di David Morse e
Viggo Mortensen danno prova di muoversi bene lungo il solco tracciato dallo sguardo tragico di
Penn, che mostra così di trasferire nelle immagini la ricerca del limite che traspare nei
personaggi da lui interpretati. La sofferenza senza soluzione è il motore dinamico delle
immagini di Penn, dal thriller disperato e senza scampo (La promessa, 2001) – alla descrizione
attenta e scrupolosa di un lunga vendetta (Tre giorni per la verità, 1995), fino al bruciante
frammento del film collettivo 11 settembre 2001, dove la caduta delle torri diventa la speranza di
vita per un piccolo fiore e per un uomo solo, ormai senza più avvenire. È il disagio di vivere e il
senso di perdita ciò che accomuna le storie e i personaggi di Penn, sino all’ultimo e ambizioso
Into the Wild (2007), film rischioso e problematico sull’impossibile ritorno alla natura di un altro
personaggio senza pace, capace sì di dare un calcio ad ogni regola sociale, ma incapace di
guardare la sublime indifferenza della natura, in una scelta fatale cieca e disperata: ancora una
volta, il sottile filo segreto di Sean Penn corpo e sguardo.
Viggo Mortensen in Lupo solitario
ø i protagonisti
19-30 maggio
LUPO SOLITARIO. IL CINEMA DI SEAN PENN
•Sean Penn
ubriacandosi e meditando vendetta. Il suo unico pensiero è di aspettare
che John Boothe esca di prigione per ucciderlo con le sue mani
credendo di dare un senso alla morte della figlia. Quando il momento
tanto atteso arriva, Freddy è lì ad aspettarlo. Prima di ucciderlo, gli
concede ancora tre giorni di vita che lo separano della resa dei conti.
Sc.: S. Penn; Fot.: Vilmos Zsigmond; Int.: Jack Nicholson, John Savage,
Anjelica Huston.
Lupo solitario
LUN 19, h. 18.15, MER 21, h. 22.30
Usa/Giappone 1991, 127’ col., v.o. sott.it.
•Sean Penn
The Indian Runner
Ma ecco che degli interessi molto borghesi spingono i proprietari
privati del collegio a vendere; l’immobile sarà demolito e su quel
terreno sorgeranno condomini. Saputo che il generale Bache, anche
dopo essere stato colpito da un infarto, intende resistere, i cadetti al
comando di Moreland si ribellano e decidono di tenere la posizione
in assetto di guerra. Ma durante le trattative con la polizia un giovane
cadetto, colpito a morte, muore.
Sc.: Robert Mark Kamen, Darryl Ponicsan, dal romanzo di
Devery Freeman; Fot.: Owen Roizman; Int.: Sean Penn, Tom Cruise,
Timothy Hutton.
La promessa
LUN 19, h. 22.30, MAR 20, h. 18.00
Usa 2001, 124’, col., v.o. sott.it.
•John Schlesinger
The Pledge
Il gioco del falco
The Falcon and the Snowman
Usa 1985, 131’ col.
Deciso a lasciare il seminario per troppo fragile vocazione, Christopher
Boyce viene fatto assumere dal padre, ex funzionario dell’FBI, come
fattorino presso la TRX, un’azienda che costruisce satelliti-spia per conto
della CIA. Il ragazzo fa una carriera fin troppo rapida e viene assegnato
al caveau nero, a contatto quindi con materiale e informazioni top secret.
Capta così un messaggio strettamente riservato, apprendendo che la CIA
è implicata in maneggi elettorali contro il Governo laburista in Australia.
Disgustato, Chris decide di porsi al servizio dell’Unione Sovietica...
Sc.: Steven Zaillian, dal romanzo di Robert Lindsey; Fot.: Allen Daviau;
Int.: Sean Penn, Richard Dysart, Timothy Hutton.
I fratelli Joe e Frank Roberts, da piccoli inseparabili, divenuti adulti
prendono strade diverse: Joe, venduta la fattoria in campagna,
s’è trasferito a Plattsmouth, nel Nebraska dove, dopo essere diventato
un poliziotto, ha sposato Maria, una giovane messicana che la sua
famiglia prima ha molto osteggiato e poi ha imparato ad apprezzare.
Frank, invece, si è arruolato nell’esercito degli Stati Uniti. Quando
torna dal Vietnam, cupo e aggressivo, trova Joe sconvolto per essere
stato costretto a uccidere un uomo per legittima difesa. Questi,
tuttavia, accoglie con affetto il fratello, ma Frank, dopo la morte degli
anziani genitori, diviene ancora più violento: incurante dell’amore che
gli manifesta Dorothy, incinta di lui, e sentendosi sempre più isolato
uccide, alterato dall’alcol, Caesar, il proprietario di un bar che lo aveva
redarguito. Per arrestarlo, Joe insegue il fratello ma poi non può che
lasciarlo fuggire in solitudine: ormai è certo che Frank, lupo solitario,
non tornerà mai più.
Sc.: S. Penn; Fot.: Anthony B. Richmond; Int.: David Morse,
Viggo Mortensen, Valeria Golino.
MER 21, h. 15.45, GIO 22, h. 22.15
•James Foley
A distanza ravvicinata
At Close Range
Usa 1986, 115’ col.
LUN 19, h. 16.00, MER 21, h. 20.15, SAB 24, h. 22.30
•Sean Penn
Tre giorni per la verità
The Crossing Guard
Usa 1995, 106’ col.
Jerry Black è un vecchio poliziotto che ormai è arrivato alla pensione:
per il suo ultimo giorno di lavoro, i colleghi gli hanno preparato una
festa d’addio e gli hanno regalato un biglietto aereo perché realizzi un
suo vecchio sogno: andare a pesca in Messico. Ma proprio quel giorno
viene ritrovato il corpo di una bambina di otto anni e sarà lui ad andare
a casa della famiglia a portare l’orribile notizia. L’ispettore fa una
promessa alla madre sconvolta: riuscire a trovare il colpevole a costo di
qualsiasi sacrificio. Le indagini portano facilmente ad un colpevole che
viene arrestato. L’uomo, però, dopo aver ammesso le sue colpe, sfila la
pistola dalla fondina di Jerry e si spara un colpo. Il caso viene archiviato,
ma Jerry non è soddisfatto e continua l’indagine per conto suo…
Sc.: Jerzy Kromolowski, Mary Olson-Kromolowski, dal romanzo di
Friedrich Dürrenmatt; Fot.: Chris Menges; Int.: Jack Nicholson, Dale
Dickey, Benicio Del Toro.
LUN 19, h. 20.15, MAR 20, h. 15.45
•Harold Becker
Taps – Squilli di rivolta
Era il 17 agosto quando il giovane John Boothe ha investito e ucciso
una ragazza con la sua macchina mentre era in stato di ebbrezza.
Il ragazzo viene arrestato e condannato a sette anni di carcere. Freddy,
il padre della ragazza uccisa, non riesce ad accettare la cosa: divorzia
dalla moglie e passa le sue nottate con Mia, la sua compagna abituale,
Usa 1981, 124’ col.
Nel collegio militare di Bankerhill, guidato dal generale Bache,
giovani dagli undici ai diciassette anni vengono educati come aspiranti
alle varie accademie americane. I più anziani di loro ricevono dei gradi
come nell’esercito: capo dei cadetti è Moreland, nominato maggiore.
2
Brad ha vent’anni e vive con la madre, il suo amante e il fratello
Tommy nella Pennsylvania del sud. Un giorno ricompare il padre,
che nel frattempo è diventato un malavitoso e opera con una banda
di amici e parenti; l’uomo non può far altro che offrire al figlio Brad
un’occupazione nel mondo del crimine. Brad, alcuni suoi amici e il
fratello Tommy cominciano così a fare piccoli colpi nei vari negozi
e nei grandi magazzini, finché Brad si innamora della bella Terry, che
però ha solo sedici anni. Durante uno dei tanti colpi della baby gang,
la polizia arresta Brad e lo trattiene per poter arrivare a incriminare
anche il padre; Terry vuole vedere Brad e suo padre decide di
accompagnarla, ma durante il viaggio la violenta. L’odio tra padre
e figlio innesca una serie di delitti che avrà un tragico epilogo.
Sc.: Elliott Lewitt, Nicholas Kazan; Fot.: Juan Ruiz Anchia;
Int.: Sean Penn, Christopher Walken, Mary Stuart Masterson.
MER 21, h. 18.10, SAB 24, h. 20.20
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 3
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio
•Sean Penn
Into the Wild – Nelle terre selvagge
Usa 2007, 148’ col., v.o. sott.it.
Tony Taglialucci, un capo della mafia italiana finito in galera,
che glielo aveva affidato per corrompere un testimone chiave
nel processo a suo carico. Taglialucci viene così condannato
a trent’anni di galera e giura di uccidere Kleinfeld se non lo aiuterà
a evadere. L’avvocato chiede a Carlito il suo aiuto.
Sc.: David Koepp; Fot.: Stephen H. Burun; Int.: Al Pacino,
Penelope Ann Miller, Sean Penn.
DOM 25, h. 18.30, LUN 26, h. 21.00
•Clint Eastwood
Mystic River
Usa 2003, 135’ col., v.o sott. it.
•Phil Joanou
Stato di grazia
State of Grace
Usa 1990, 129’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Metro-Goldwyn-Mayer
Un poliziotto di origine irlandese, Terry Noonan, a causa di una
missione è costretto a tornare alle sue radici. L’uomo si troverà al
centro di una terribile faida tra bande di irlandesi e italiani, in lotta
per la supremazia nel territorio metropolitano, i cui ristretti confini
rappresentano per le due fazioni i confini del mondo. È una lotta
serrata, spietata, nella quale nulla ha più valore. L’epilogo è la somma
di tutte queste tensioni e deflagra in un’inevitabile carneficina.
Sc.: Dennis McIntyre; Fot.: Jordan Cronenweth; Int.: Sean Penn,
Ed Harris, Gary Oldman.
MER 28, h. 16.00, VEN 30, h. 20.10
•Kathryn Bigelow
Il mistero dell’acqua
The Weight of Water
Usa/Francia 2000, 110’, col., v.o. sott. it.
Copia proveniente da Tamasa
Il film racconta la vera storia di Christopher McCandless,
detto Alex Supertramp. Dopo aver terminato gli studi nel 1992,
Christopher decide di abbandonare ogni cosa per viaggiare a piedi
attraverso gli Stati Uniti, fino a spingersi tra i ghiacci dell’Alaska.
È un modo per mettere alla prova la sua capacità di vivere senza
gli orpelli che il consumismo ha reso indispensabili. Per resistere
alla violenza del suo pur ricco ambiente familiare, si è nutrito fin
dall’infanzia dei libri di Thoreau, London e Tolstoj, tutti quei grandi
che, pur essendo intellettuali, hanno scelto la vita a contatto con
la natura. Nel suo percorso incontra personaggi che hanno scelto
di fare il suo stesso cammino e che lo sostengono con il loro affetto.
Sc.: S. Penn, dal libro di John Krakauer; Fot.: Eric Gautier;
Int.: Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt.
GIO 22, h. 16.30, VEN 23, h. 16.30
•Brian de Palma
Vittime di guerra
Casualties of War
Usa 1989, 107’ col.
Stati Uniti, anni Sessanta. Un bambino viene prelevato da un uomo
molto autoritario e portato via con un’auto. Verrà violentato e poi
riuscirà a fuggire. Due suoi compagni scampano alla stessa sorte.
Venticinque anni dopo l’uomo ha un figlio che ama. I suoi due amici
sono divenuti uno un poliziotto e l’altro un commerciante. Un giorno
la figlia diciannovenne di quest’ultimo viene trovata uccisa e i sospetti
piano piano ricadono proprio sull’ex bambino violentato. Eastwood
continua il suo discorso sul lato oscuro della società statunitense con
quella che definisce una “tragedia americana”, ambientata a East
Buckingham, quartiere operaio di Boston.
Sc.: Brian Helgeland, dal romanzo di Dennis Lehane; Fot.: Tom Stern;
Int.: Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon.
DOM 25, h. 21.15, LUN 26, h. 16.30
•Dennis Hopper
Colors – Colori di guerra
In Vietnam da appena tre settimane, il giovane sensibile ed emotivo
soldato Eriksson, intrappolato durante un’azione di pattuglia
in un cunicolo utilizzato nella boscaglia dai Vietcong, viene salvato
da Meserve, l’animoso sergente della sua squadra, della quale fanno
parte l’impetuoso Clark, l’ottuso Hatcher, l’introverso Diaz ed il
radiotelegrafista Brown. La morte di Brown alimenta la rabbia
e l’odio dei compagni di Eriksson che, per vendetta, rapiscono e
stuprano Dahn, una giovane contadina vietnamita. Da qui le reiterate
violenze sulla ragazza, alle quali Eriksson si rifiuta di prendere parte,
disubbidendo agli ordini di Meserve, combattuto com’è fra la
disciplina e i propri principi morali, che con la guerra e i suoi orrori
nulla hanno a che fare. In un attacco-sorpresa ai Vietcong sulle
rive di un corso d’acqua e nella violenta sparatoria che ne consegue,
la giovane Dahn muore, pugnalata da Clark per ordine di Meserve,
mentre Eriksson e gli altri vengono poi salvati da elicotteri americani.
Eriksson tuttavia è determinato a far punire i commilitoni per il
rapimento di Dahn e le sevizie a lei inflitte.
Sc.: David Rabe; Fot.: Stephen H. Burun; Int.: Michael J. Fox,
Sean Penn, John Leguizamo.
Usa 1998, 120’ col.
A Los Angeles due bande rivali - una di neri, l’altra di sudamericani si scontrano per il controllo del mercato della droga lasciando dietro
di sé una lunga scia di omicidi. La polizia è impotente sia per la
mancanza di personale che per la violenza degli scontri. Due poliziotti,
Bob e Denny, uno anziano, calmo e maturo, l’altro giovane e
impulsivo, cercano un sistema per fermare gli scontri. Durante le
indagini, però, Denny si innamora di una giovane sudamericana: ma la
ragazza decide di lasciarlo poco dopo per i suoi bruschi e violenti modi
polizieschi nei confronti dei criminali; anche Bob insiste nel dire che
l’unico vero modo per riuscire a trattare con i criminali sia la calma,
la pazienza e la diplomazia, ma Denny non sembra convinto. Durante
uno degli scontri con i malviventi, succederà una tragica fatalità
che vedrà Denny ricredersi sul suo operato e che lo vedrà cambiare
atteggiamento anche nei confronti dei criminali.
Sc.: Michael Schiffer; Fot.: Haskell Wexler; Int.: Sean Penn,
Robert Duvall, Maria Conchita Alonso.
MAR 27, h. 16.00, GIO 29, h. 18.20
•Sydney Pollack
The Interpreter
Usa/Gb 2005, 128’ col.
Incaricata di un’inchiesta e di un servizio su un caso di duplice omicidio
avvenuto nel 1873 sull’isola di Smuttynose, di fronte alle coste del Maine,
la fotoreporter Jean arriva sul posto in barca con il marito Thomas, Rich,
fratello di Thomas, e con la compagna di questi Adaline. Jane fa ricerche
negli archivi giudiziari dell’isola e pensa di essere riuscita a ricostruire
l’andamento dei fatti: in una notte del marzo 1883, Anethe, Maren e
Karen erano rimaste sole in casa. Anethe, incinta, aveva chiesto a Maren
di dormire con lei, e la mattina dopo Karen, sorprese le due in effusioni,
aveva accusato la sorella di depravazione. Maren aveva reagito uccidendo
sia lei che Anethe. La colpa era poi ricaduta su un operaio del posto
processato e impiccato per colpe mai commesse.
Sc.: Alice Arlen, Christopher Kyle; Fot.: Adrian Biddle; Int.: Sean Penn,
Elizabeth Hurley, Sarah Polley.
MER 28, h. 18.20, VEN 30, h. 22.30
•Alejandro González Iñárritu
21 grammi – Il peso dell’anima
21 Grams
Usa 2003, 120’, col.
Il professore Paul Rivers e sua moglie Mary scoprono che la loro unione
è precariamente in equilibrio tra la vita e la morte. Lui ha una malattia
gravissima ed è in attesa di un trapianto, mentre lei desidera fortemente
un suo figlio, anche con l’inseminazione artificiale. Cristina Peck è moglie
di Michael e la madre affettuosa di due dolci bambine. La sua famiglia
emana speranza e gioia. Molto più in basso nella scala sociale, l’ex
truffatore Jack Jordan e sua moglie Marianne lottano per provvedere ai
loro due figli mentre Jack riscopre una profonda fede religiosa. Un tragico
incidente, che reclama un alto numero di vittime, porta queste coppie
nell’orbita l’una dell’altra. Dopo la tragedia, Paul deve confrontarsi con la
sua mortalità, Cristina decide di scendere a termini con il suo presente e,
forse, il suo futuro e la fede di Jack viene messa a dura prova.
Sc.: Guillermo Arriaga; Fot.: Rodrigo Prieto; Int.: Sean Penn,
Naomi Watts, Benicio Del Toro.
MER 28, h. 20.20, VEN 30, h. 18.00
•Niels Mueller
The Assassination
The Assassination of Richard Nixon
Usa/Messico 2004, 101’, col.
DOM 25, h. 16.30, LUN 26, h. 19.00
•Brian de Palma
Carlito’s Way
Usa 1993, 144’ col.
Carlito Brigante è stato uno dei grandi boss della droga a New York,
ma dopo aver passato cinque anni in prigione è convinto che i suoi
giorni nella malavita siano contati. Decide perciò di ritirarsi. Carlito
ritrova Gail e, in attesa di poter fare abbastanza soldi per ritirarsi in
un’isola delle Bermuda, decide di investire i suoi soldi in un nightclub:
il Club Paradise. Paradossalmente i problemi arrivano proprio
da Kleinfeld, avvocato cocainomane e corrotto, a cui Carlito è legato
da un codice d’onore. Questi ha rubato un milione di dollari a
Silvia Broome è una colta e raffinata traduttrice dell’ONU.
Un giorno ascolta casualmente una conversazione segreta dove si parla
di uccidere il leader di uno stato africano. Ben presto Silvia si trova
in mezzo a un intrigo internazionale che omai è diventato ingestibile.
L’agente Tobin Keller dell’FBI è stato incaricato di proteggerla.
Tobin è un poliziotto dai modi piuttosto burberi che è appena uscito
da una storia d’amore finita male: i due sembrano diversi ma ben
presto si troveranno a collaborare e doversi fidare l’uno dell’altra.
Sc.: Charles Randolph, Scott Frank, Steven Zaillian; Fot.:
Darius Khondji; Int.: Sean Penn, Nicole Kidman, Catherine Keener.
MAR 27, h. 18.15, GIO 29, h. 16.00
3
Sam Bicke, un uomo d’affari, è disposto a tutto pur di realizzare
il suo sogno americano. All’aeroporto di Baltimora, Sam sta per salire
su un aereo con un’arma nascosta in una protesi. Il suo scopo è quello
di arrivare al personaggio più potente, il presidente Richard Nixon.
È il 1974 e gli Stati Uniti stanno attraversando uno dei momenti
più drammatici della loro storia: la guerra del Vietnam e lo scandalo
Watergate, che porterà alle dimissioni del presidente.
Sc.: N. Mueller, Kevin Kennedy; Fot.: Emmanuel Lubezki;
Int.: Sean Penn, Naomi Watts, Don Cheadle.
MER 28, h. 22.30, VEN 30, h. 16.00
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 4
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio
Lo stato delle cose. Il cinema israeliano oggi
di Grazia Paganelli
Cinema di frontiera per eccellenza, quello israeliano, e non solo in termini di pura geografia, perché i temi su cui si sofferma portano inscritta l’idea stessa di confine, di un limite che, in un modo o
in un altro, dovrà essere oltrepassato. Tutto questo non solo nelle considerazioni politiche di un Paese che sente la divisione come fatto strutturale, ma anche nelle manifestazioni della vita
quotidiana, quella di uomini e donne a confronto con la città, con la famiglia, con il passato e, quindi, con la memoria che continua ad essere il filo conduttore della riflessione sulla
contemporaneità di un cinema sempre più legato al presente e ai molteplici modi della sua rappresentazione. Dieci film non possono bastare a raccontare una cinematografia e neppure a mostrare
le molte linee che l’attraversano, ma sono utili per comprenderne le tensioni e le urgenze, per avvicinarci ai temi, ai personaggi, agli attori e ai registi, per comprenderne le difficoltà e per scoprire
che anche in Israele il cinema è l’occhio sensibile e discreto per osservare nel profondo un mondo e i suoi microcosmi.
La rassegna Lo stato delle cose. Il cinema israeliano oggi, a cura di Grazia Paganelli, è organizzata dal Museo Nazionale del Cinema con la collaborazione dell’Ambasciata di Israele.
La manifestazione si inserisce nel quadro della Fiera Internazionale del Libro 2008 (Torino Lingotto Fiere 8-12 maggio) che vede Israele come Paese ospite.
ø cinema del presente
8-13 maggio
LO STATO DELLE COSE.
IL CINEMA ISRAELIANO OGGI
•David Volach
•Avi Nesher
•Vardit Bilu, Dalia Hager
My Father, My Lord
Turn Left
at the End of the World
Close to Home
Israele 2007, 74’, col., v.o. sott.it.
Copia messa a disposizione da Centro Ebraico
Italiano - Il Pitigliani
Sof Ha’Olam Smola
Israele 2003, 110’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da United King Films
Uno sguardo sensibile sul conflitto tra gli ebrei e le
comunità provenienti dalle diverse parti del mondo.
Costretti a vivere vicini tra loro in una città che via
via diventa più grande, nel bel mezzo del deserto
del Negev, gli ebrei indiani e marocchini,
accomunati dal fatto di aver perso tutti il proprio
status sociale di partenza, si disprezzano a vicenda
prima di iniziare a vivere pacificamente e in
armonia, soprattutto grazie all’amicizia che nasce
tra due adolescenti che, a dispetto della loro
differenza, diventano inseparabili.
Sc.: Sara Eden, A. Nesher, Ruby Porat-Shoval;
Fot.: David Gurfinkel Dreville; Int.: Sara Talkar,
Nicole Shushan, Simone Toledano.
•Amos Gitai
Disengagement
Germania/Francia/Israele/Italia 2007, 121’, col.,
v.o. sott.it.
Copia proveniente da Tamasa
VEN 9, h. 22.30, DOM 11, h. 18.30
•Eran Kurilin
La banda
Bikur Ha-Tizmoret
Israele/Francia 2007, 90’, col.
Copia proveniente da Bim Distribuzione
Ana rivede Uli, il fratellastro israeliano perso
di vista, quando questi si reca in Francia per
la morte di loro padre. A quel punto Ana decide
di ritornare in Israele per cercare la figlia da
cui si è separata alla nascita circa venti anni prima.
Attraversando le frontiere in auto, treno e nave,
Ana e Uli si ritrovano nel subbuglio e
nell’emozione del ritiro imposto nel 2005 dai
militari ai coloni israeliani di Gaza. Il disimpegno
del titolo fa riferimento allo sgombero dei coloni
israeliani insediatisi nelle Striscia di Gaza e in
alcune colonie in Cisgiordania avvenuto nel 2005.
Sc.: Marie-Jose Sanselme, A. Gitai;
Fot.: Christian Berger; Int.: Juliette Binoche,
Jeanne Moreau, Asia Argento.
GIO 8, h. 21.00 - ingresso euro 5,00
Al termine del film incontro con il regista Amos Gitai
•Eythan Fox
The Bubble
Buah, Ha
Israele 2006, 117’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Scalpel
Karov la bayit
Israele 2005, 98’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Transfax
Due soldatesse si ritrovano insieme a controllare la
sicurezza delle strade di Gerusalemme, interrogano
le persone e devono sempre stare attente agli
imminenti attacchi dei kamikaze. Le due donne,
inizialmente molto diverse, soprattutto nel
carattere, stringeranno una forte amicizia.
Sc.: D. Hager; Fot.: Yaron Scharf Zastupnevich;
Int.: Danny Geva, Amy Weinberg, Smadar Sayar.
LUN 12, h. 16.30, MAR 13, h. 20.30
•Raphaël Nadjari
Tehilim
Israele 2007, 96’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Films Distribution
Opera prima del trentasettenne David Volach.
Protagonista della vicenda è un rispettabile rabbino
appartenente all’ortodossa comunità Haredic
israeliana. L’uomo e sua moglie hanno un unico,
amatissimo figlio. Il rabbino lo educa alla religione
in accordo con la moglie, donna devota e remissiva.
Durante una vacanza estiva sul Mar Morto,
un inquietante sogno giunge a disturbare la loro
tranquilla esistenza. La tragedia è dietro l’angolo.
Definito Rivelazione del Festival ad Haifa,
ha vinto al Tribeca Film Film Festival il premio
come miglior film.
Sc.: D. Volach; Fot.: Boaz Yakov;
Int.: Assi Dayan, Sharon Hacohen Bar, Ilan Grif.
In un tempo non molto lontano, una piccola banda
musicale della polizia egiziana arrivò in Israele.
Erano venuti per suonare a una cerimonia, ma a
causa della burocrazia, della sfortuna o per qualche
altra ragione, sono arrivati all’aeroporto senza
trovare nessuno che li aspettasse. Hanno cercato di
cavarsela da soli, finendo per ritrovarsi in una piccola
cittadina israeliana desolata e dimenticata, da qualche
parte nel cuore del deserto. Una banda che si perde
in una città dispersa nel nulla. Poche persone se lo
ricordano. Non era poi così importante.
Sc.: E. Korilin; Fot.: Shai Goldman;
Int.: Sasson Gabai, Ronit Elkabetz, Saleh Bakri.
VEN 9, h. 18.50, SAB 10, h. 22.30
•Joseph Cedar
Beaufort
Isaele 2007, 125’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Bavaria Film
SAB 10, h. 16.30, LUN 12, h. 18.30
•Ronit e Shlomi Elkabetz
To Take a Wife
Ve lakachta lecha isha
Israele 2005, 97’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Transfax
Una famiglia israeliana come tante. Due fratelli, uno
adolescente e l’altro più piccolo, vivono il conflitto
della loro età. L’adolescente frequenta assiduamente
la scuola biblica guidata dal nonno paterno ma,
al contempo, torna a casa all’alba dopo aver passato
la notte tra spinelli e discoteca. Un giorno il padre
viene colto da un malore mentre è alla guida dell’auto.
Causa un incidente e poi scompare senza lasciare
traccia. Da quel momento la vita di tutti i componenti
del nucleo familiare è sconvolta. Il nonno intende
trasformare la casa in un centro di preghiera per
il ritorno del figlio. La nuora, di formazione laica,
si oppone. Finché un giorno i due ragazzi cercano
di trovare una soluzione che non risolve nulla.
Sc.: R. Nadjari; Fot.: Laurent Brunet Nazaryeh;
Int.: Limor Goldstein, Ilan Dar, Robert Hoenig.
LUN 12, h. 20.30, MAR 13, h. 18.30
•Raphaël Nadjari
Avanim
Tre giovani, due ragazzi e una ragazza, vivono
assieme a Tel Aviv. Uno di loro, Noam, mentre
è di servizio al checkpoint con la Cisgiordania,
conosce Ashref, un ragazzo palestinese. I due si
incontrano poi a Tel Aviv, si innamorano e gli amici
israeliani decidono di aiutare il palestinese a
rimanere illegalmente a Tel Aviv. Il titolo del film
si riferisce alla città di Tel Aviv secondo
un’espressione che allude alla bolla in cui vive
Tel Aviv, ossia all’apparente quotidianità e
spensieratezza dei cittadini di questa grande città
occidentale nonostante il contesto di guerra e
terrore in cui è immersa.
Sc.: E. Fox, Gal Uchowsky; Fot.: Yaron Scharf;
Int.: Ohad Knoller, Alon Friedman, Daniela Virtzer.
Libano, anno 2000. La roccaforte di Beaufort,
base militare israeliana che controlla da diciotto
anni i territori libanesi, è seriamente minacciata
dalla rivolta degli Hezbollah, il gruppo
indipendentista che mira a distruggere il quadrato
israeliano per cacciare i nemici complici di anni
di occupazione. Il film di Joseph Cedar racconta
la storia di una ritirata, quella che fa seguito alla
sera del 24 maggio del 2000, quando la base fu rasa
al suolo da migliaia di bombe. La liberazione
del Libano dopo diciotto anni di occupazione
israeliana, vista dalla prospettiva degli occupanti.
Sc.: J. Cedar, da un romanzo di Ron Leshem;
Fot.: Ofer Inov; Int.: Ohad Knoller, Ami Weinberg,
Alon Abutbul.
Haifa, 1979. Vivian e Eliyahoo, ebrei di origine
marocchina, sono sposati e hanno due figli.
Una sera i fratelli di Vivian nel tentativo di evitare
il divorzio la scongiurano di non abbandonare
il tetto coniugale. La donna, davanti alla
disponibilità del marito pronto alla riconciliazione,
accetta. Ma ben presto le ragioni della tensione
domestica riaffiorano.
Sc.: R. e S. Elkabetz; Fot.: Yaron Scharf;
Int.: R. Elkabetz, Simon Abkarian, Gilbert Melki.
VEN 9, h. 16.40, SAB 10, h. 20.20, DOM 11, h. 22.15
VEN 9, h. 20.15, DOM 11, h. 16.15
SAB 10, h. 18.15, DOM 11, h. 20.30, MAR 13, h. 22.30
4
Israele 2005, 107’, col., v.o. sott. it.
Copia proveniente da Transfax
Michale, una ragazza israeliana di trent’anni, ogni
giorno cerca di conciliare i suoi impegni di lavoro,
la famiglia e la relazione con il suo amante. Niente
è lasciato al caso e tutto è programmato, perché il
minimo contrattempo potrebbe scatenare una serie
di disastri difficilmente rimediabili. Tuttavia il
destino decide di metterci lo zampino per mezzo
di un attentato terroristico ai danni dell’hotel
di Tel Aviv in cui Michale e il suo amante dovevano
incontrarsi. Lui muore e la vita della donna viene,
ovviamente, sconvolta.
Sc.: R. Nadjari; Fot.: Laurent Brunet Nazaryeh;
Int.: Assi Levy, Uri Gavriel, Danny Steg.
LUN 12, h. 22.30, MAR 13, h. 16.30
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 5
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio
Le Joli Mai.
Immagini del Maggio Francese
ø il cinema degli altri
6 e 22 maggio
Seconda rassegna
del cinema laico
di Grazia Paganelli
Nell’ambito della manifestazione multidisciplinare Le parole del ’68, organizzata dalla Regione Piemonte in collaborazione con il
Circolo dei Lettori e il Museo Nazionale del Cinema, il Museo propone una rassegna cinematografica dedicata al ’68 in Francia realizzata
con il contributo del Centre Culturel Français de Turin. Quattro giorni di proiezioni, con film che molto spesso hanno anticipato il
“maggio francese”, lo hanno assecondato e lo hanno raccontato con immagini militanti e sguardo coinvolto, cogliendo il momento della
riflessione teorica e quello della lotta fisica. Cinema che si spinge fin dentro le barricate, per filmare gli scontri che hanno trasfigurato
Parigi per un mese – trasformando, forse, per sempre il nostro sentire - accanto a un cinema che, invece, si lascia travolgere dalla parola e
dal pensiero. Film per documentare e film per raccontare una storia dentro il movimento della Storia. Chris Marker, Guy Debord, JeanLuc Godard, per citarne solo alcuni, hanno assistito a questo lungo processo di trasformazione, lo hanno interpretato ognuno a loro
modo, mettendo a nudo l’urgenza di libertà e il senso di esasperazione palpabile in ogni discorso. Il movimento del ’68 in Francia ha
avuto, nel cinema, un impatto tanto forte da essere ora, tappa imprescindibile, punto di partenza per analizzare un periodo così denso di
interrogativi e di magnifiche o graffianti contraddizioni. Bisogna sentire le parole di Godard e “vedere” quelle di Debord, per ricostruire
le origini di tanta necessaria vitalità, bisogna ascoltare il ritmo incalzante dei film
collettivi per ripercorrere l’autentica frenesia di quel periodo.
ø percorsi
15-18 maggio
•Guy Debord
La société du spectacle
Francia 1968-69, 68’, b/n, v.o. sott.it.
Copia proveniente da Iskra
I Cinétracts sono dei brevi film non firmati e realizzati nel periodo
compresi tra il maggio e il giugno 1968 per documentare gli
avvenimenti che si stavano consumando a Parigi in quelle settimane.
Al progetto hanno preso parte, tra gli altri, Jean-Luc Godard, Chris
Marker, Alain Resnais con il loro particolarissimo punto di vista.
Francia 1973, 88’, b/n., v.o. sott.it.
Debord illustra, argomenta, spiega e mette in scena le sue idee e le sue
teorie sul concetto di società dello spettacolo, cosa sia, cosa comporti e
dove ci possa portare. A fare da continuo contrappunto alla sua voce
fuoricampo sono immagini diverse di attualità, media e cinema, cioé di
ciò che appunto nel suo complesso forma la società dello spettacolo. Nei
film di Debord sono tangibili la passionalità della sua esistenza e le sue
teorie, ormai indissociabili dalla sua persona: Debord è un rivoluzionario
cui le immagini non sono mai state sufficienti: giudicandole invasive, gli
contrappone, da stratega, una praxis, un atteggiamento di cui i suoi film
rendono perfettamente conto. E se è vero che secondo lui, ogni forma di
rappresentazione sia destinata intrinsecamente a impoverire, le sue opere
appaiono a tutt’oggi come manifesti di una eclatante negazione della
società che si è formata a partire dal ’68.
GIO 15, h. 16.00, SAB 17 h. 23.30
VEN 16, h. 16.30, DOM 18, h. 22.15
•Chris Marker
•Jacques Doillon, Alain Resnais, Jean Rouch
Le fond de l’air est rouge
L’an 01
Francia 1977, 180’, col., v.o. sott.it
Copia messa a disposizione dal Ministère des Affaires Étrangères
Montaggio delle rivoluzioni che hanno percorso un decennio,
attraverso il quale il regista rilegge l’attualità in maniera del tutto
personale. Nel suo film più lungo, Chris Marker ritrova le lotte, le
ossessioni, gli ideali e le sconfitte del decennio 1967-1977,
“governando e modellando” immagini rimosse, intese secondo una
duplice accezione: da un lato immagini scartate alla fine della
lavorazione di un film, le code non utilizzate, dall’altro immagini
entrate nel flusso della comunicazione televisiva, usate e abusate,
trasmesse e subito fagocitate, rimosse dalla memoria collettiva.
Francia 1973, 90’, v.o. sott.it.
L’An 01 rappresenta emblematicamente la contestazione degli anni a
partire dal ’68. Al centro dell’interesse temi di varia natura,
dall’ecologia alla negazione dell’autorità, l’amore libero, la vita di
comunità, il rifiuto della proprietà privata. In segno di protesta contro
le vessazioni del lavoro, viene proclamato uno sciopero durissimo da
parte degli operai di una fabbrica di confezioni. L’opera dei sindacati è
forte e, alla fine, il padrone è costretto a cedere.
Sc.: Gébé; Fot.: Gérard de Battista, Michel Houssiau, W. Lubtchansky,
Jean Monsigny, Renan Pollès; Int.: Véronique Alain, Josiane Balasko,
François Béranger.
GIO 15, h. 17.15, SAB 17, h. 20.30
VEN 16, h. 18.15, DOM 18, h. 20.30
•Romain Goupil
•Jean-Luc Godard
Mourir à 30 ans
La cinese
LE JOLI MAI.
IMMAGINI DEL MAGGIO FRANCESE
•AA.VV.
Cinétracts
Francia 1982, 97’, col., v.o. sott.it.
Copia messa a disposizione dal Ministère des Affaires Étrangères
Organizzata dalla Consulta torinese per la Laicità delle
Istituzioni, in collaborazione con il Museo Nazionale del
Cinema e con il Centro Interculturale della Città di
Torino, prosegue a maggio la rassegna che intende proporre
al pubblico torinese - attraverso il linguaggio e gli stimoli
culturali dell’arte cinematografica - una riflessione sul metodo
della laicità e sull’etica laica di fronte agli interrogativi ed alle
sfide individuali e collettive che il mondo contemporaneo pone.
I nove film in programmazione, nel periodo da marzo a
giugno 2008, affrontano alcuni significativi temi della società
odierna, sempre più multiculturale, multietnica e
multireligiosa. Ne emergono nel complesso, attraverso
situazioni esistenziali e vicende differenti, taluni degli aspetti
di un’etica laica, per definizione non dogmatica, né assolutista,
di libertà e di tolleranza positiva, di rispetto e di confronto fra
eguali e diversi, nella prospettiva – che gli organizzatori della
Rassegna vivamente auspicano – di una più civile convivenza
tra individui e tra gruppi nella comunità umana.
I film di maggio sono: Brian di Nazareth di Terry Jones
e La via lattea di Luis Buñuel. Info: 320-3460326;
[email protected]; www.torinolaica.it.
•Terry Jones
Brian di Nazareth
Life of Brian
Gran Bretagna 1979, 94’, col.
Terzo film del collettivo Monty Python, sei ‘fratelli Marx’ della bagarre
massmediologica moderna. Vita e disgrazie di Brian, giovane giudeo
conterraneo e coetaneo di Gesù, visitato per errore dai Re Magi,
contattato dal Fronte Popolare della Giudea ed infine crocifisso. “La cosa
più significativa del nostro lavoro è che sia riuscito a far arrabbiare gente
di tutte le religioni, proprio tutte, cattolici, ebrei, protestanti, ortodossi,
buddisti. È stato magnifico”. (M. Palin). Imperdibile esempio di ironia,
gusto e cultura al servizio della dissacrazione intelligente dei più ammuffiti
stereotipi sulla sacralità delle istituzioni civili e religiose, film pirotecnico
e irresistibile dalla irriverente e vitale forza satirica.
Sc.: Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, T. Jones,
Peter Palin; Fot.: Peter Biziou; Int.: G. Chapman, Kenneth Colley, T. Jones.
La Chinoise
MAR 6, h. 18.00 – ingresso euro 2,50
Francia 1967, 90’, col., v.o. sott.it.
Copia messa a disposizione dal Ministère des Affaires Étrangères
•Luis Buñuel
La via lattea
La voie lactée
Francia 1969, 92’, col.
Nel marzo del 1978 il trentenne Michel Recanati si suicida. Il film
ricostruisce i suoi ultimi dieci anni di vita, completamente immerso nella
politica e nelle dimostrazioni studentesche contro la guerra in Vietnam,
a sostegno di Cuba e del Cile, costruendo barricate e organizzando
incontri antifascisti. Accanto a lui il regista e amico Romain Goupil
che osserva e registra ogni cosa con la sua fedele Super8.
Int.: Alain Bureau, Pierre Goupil, Romain Goupil.
Tre giovani e due ragazze, cercando di applicare alla propria vita il
pensiero di Mao Tse Tung, si dedicano allo studio e alla discussione.
Dopo qualche tempo una delle ragazze, Veronique, propone di
uccidere un’alta personalità del mondo culturale francese, come primo
di una serie di atti terroristici. Henry, che è l’unico ad opporsi in nome
della coesistenza pacifica, viene tacciato di revisionismo ed espulso dal
gruppo, mentre Kirilov si uccide perché gli è stato rifiutato l’incarico
di compiere la missione stabilita. A portarla a compimento è
Veronique, ma il significato dell’atto compiuto viene sminuito da un
colloquio che la ragazza ha con un suo amico letterato. Alla fine, i
superstiti del gruppo ritornano alle loro consuete occupazioni.
Sc.: J-L. Godard; Fot.: Raoul Coutard; Int.: Jean-Pierre Leaud, Juliet
Berto, Anne Wiazemsky.
GIO 15, h. 20.30, SAB 17, h. 18.15
VEN 16, h. 20.30, DOM 18, h.18.30
•Romain Goupil
•AA.VV.
À mort la mort!
Loin du Vietnam
Francia 1999, 90’, col., v.o. sott.it.
Copia proveniente da Tamasa
Thomas è un uomo di quarantasette anni che corre di ospedale in
ospedale, di cimitero in cimitero cercando di dare conforto agli amici
e trovandone di nuovi. La morte è un nemico potente e imbattibile
che causa continue perdite negli uomini della sua generazione. I suoi
amici stanno morendo suicidi, per overdose o colpiti da Aids. Benché
Thomas sia convinto che la vita abbia fatto un crudele patto con la
morte, crede ancora che si tratti di un dono di cui godere appieno.
Sc.: R. Goupil; Fot.: William Lubtchansky;
Int.: R. Goupil, Brigitte Catillon, Marianne Denicourt.
Francia 1967, 115’, b/n-col., v.o. sott.it.
Copia messa a disposizione dal Ministère des Affaires Étrangères
Lo scopo del film non era di realizzare un documentario sulla guerra
in Vietnam ma di aprire una riflessione su questa guerra imperialista.
I registi Alain Resnais, William Klein, Claude Lelouch, Joris Ivens,
Agnès Varda, Jean-Luc Godard hanno così realizzato individualmente
ognuno un segmento del film per avere molti punti di vista che ha poi
messo insieme Chris Marker per una riflessione collettiva sul conflitto.
Fot.: Jean Boffety, Denys Clerval, Ghislan Cloquet, Wily Kurant,
Alain Levent, Theo Robichet, Kieu Tham, Bernard Zitzermann;
Int.: Anne Bellec, Karen Blanguernon, Maurice Garrel.
Due vagabondi, Jean e Pierre, uno giovane e ateo, l’altro vecchio e
credente, partono da Fontainebleau verso il santuario di Santiago de
Compostela, in Spagna, facendo una serie di incontri con diverse eresie
del cristianesimo antico e moderno. Nello pseudo-peregrinare dei due
protagonisti l’autore sembra voglia presentare il cammino dell’umanità
cristiana nel mondo e nei secoli. Ma è un cammino segnato da delusioni:
il Cristianesimo non è stato e non è messaggio di amore per l’umanità,
bensì fonte di discordie, eresie, guerre di religione e quindi superstizione,
fiaba, fanatismo, suggestione, comodo strumento di oppressione fisica
e morale. L’intinerario dei due poveracci si sviluppa attraverso lo spazio
e il tempo della storia della chiesa. I temi centrali sono le eresie e i dogmi
analizzati dall’occhio disincantato di un regista che amava definirsi ‘ateo...
grazie a dio’. La genialità del film è di mostrare con eleganza la rozzezza
e le continue mistificazioni di una religione ormai datata e così
meschinamente asservita al potere di una casta detentrice di false verità.
Il surrealismo del vecchio maestro spagnolo è al massimo della sua forma
in questa deliziosa, sarcastica scorribanda attraverso le eresie, da lui prese
come segni di una dialettica tra fede e ideologia, potere e libertà.
Sc.: L. Buñuel, Jean-Claude Carrière; Fot.: Christian Matras;
Int.: Paul Frankeur, Laurent Terzieff, Alain Cuny.
GIO 15, h. 22.30, SAB 17, h. 16.30
VEN 16, h. 22.30, DOM 18, h. 16.15
GIO 22, h. 20.30 – ingresso euro 3,50
5
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 6
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio
Il cinema è femmina. Omaggio a George Cukor
L’omaggio a George Cukor, iniziato ad aprile, è un progetto organizzato da Schermi d’Amore – Verona Film Festival in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e con il supporto
di British Film Institute, National Film & Television Archive, Cac-Voltaire, Hollywood Classics, Lab80.
ø i protagonisti
1-7 maggio
IL CINEMA È FEMMINA.
OMAGGIO A GEORGE CUKOR
•George Cukor
La costola di Adamo
Adam’s Rib
Usa 1949, 101’, b/n, v.o. sott.it.
Copia conservata da Cac-Voltaire
Doris Attinger è accusata di aver sparato al marito e alla sua amante.
Durante il processo Adam è il pubblico ministero, mentre Amanda
difende la donna accusata di omicidio. Si tratta, in apparenza, di un
normalissimo processo, se non fosse che Amanda e Adam nella vita
sono sposati e ora si trovano a litigare in sede legale. Amanda vuole
a tutti i costi la parità dei sessi sul lavoro e nella vita privata, e solleva
la questione. Alla fine del processo la donna viene assolta e ritorna
col marito, ma tra Adam e Amanda cominciano i problemi...
Sc.: Garson Kanin, Ruth Gordon; Fot.: George J. Folsey;
Int.: Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Judy Holliday.
•George Cukor
Rapporto a quattro
Justine
Usa 1969, 116’, col., v.o. sott.it.
Copia conservata da 20th Century Fox, U.S.A.
In Egitto nel 1930, allo scadere del mandato inglese, i cristiano-copti
cercano di premunirsi contro i rischi. Justine, moglie del banchiere
Nessim che vende clandestinamente armi agli ebrei palestinesi in cambio
di un futuro asilo per i copti, non esita, per il bene della causa, a far uso
del proprio corpo. Dopo aver sedotto il giovane insegnante inglese
Darnely, la donna cerca di fare altrettanto, ma inutilmente, con
Passwarden, un diplomatico inglese amico di famiglia. Quando, in seno
alla comunità copta, il fratello di Nessim insorge per disapprovare la
condotta dei capi, Justine non esita ad approvare la decisione di ucciderlo.
Ma durante un colloquio con una giovane danzatrice, Pesswarden viene
a sapere dell’attività clandestina della famiglia Nessim...
Sc.: Ivan Moffat, Lawrence B. Marcus; Fot.: Leon Shamroy;
Int.: Anouk Aimée, Dirk Bogarde, Philippe Noiret.
VEN 2, h. 16.00, SAB 3, h. 22.30
•George Cukor
Sangue misto
DOM 4, h. 16.15, MAR 6, h. 22.30
•George Cukor
Ricche e famose
Rich and Famous
Usa 1981, 117’, col., v.o. sott.it.
Copia conservata da British Film Institute
Storia di un lungo sodalizio tra Liz Hamilton e Merry Noel Blake,
amiche-nemiche, entrambe scrittrici, ma di stampo diverso (più
famosa che ricca l’intellettuale Bisset, autrice di best-seller la Bergen),
sull’arco di un ventennio (in tre tappe: 1969, 1975, 1981) con un
prologo nel 1959 quando escono dall’università. Dopo liti e ripicche,
trionfi professionali e sconfitte sentimentali, si ritrovano davanti a un
caminetto a leccarsi le ferite e brindare all’anno nuovo e all’amicizia,
più forte dell’amore o degli amori. (Morando Morandini)
Sc.: Gerald Ayres; Fot.: Don Peterman; Int.: Jacqueline Bisset,
Candice Bergen, David Selby.
DOM 4, h. 18.15, MAR 6, h. 20.15
GIO 1, h. 16.30, VEN 2, h. 20.30
Bhowani Junction
•George Cukor
Usa 1956, 110’, col., v.o. sott.it.
Copia conservata da Metro-Goldwyn-Mayer
Vivere insieme
la complicità del suo compagno e con l’aiuto di Hanry, parte
per pericolosi viaggi in Europa per liberare il figlio.
Sc.: Hugh Wheeler, Jay Presson Allen; Fot.: Douglas Slocombe;
Int.: Maggie Smith, Alec McCowen, Louis Gosset Jr.
•George Cukor
Il diavolo in calzoncini rosa
Heller in Pink Tights
The Marrying Kind
Usa 1952, 92’, b/n, v.o. sott.it.
Copia conservata da British Film Institute
Una donna-giudice riesce a ricomporre i dissidi di due coniugi in
procinto di divorziare riunendoli nel suo ufficio e facendo raccontare
la loro storia ognuno dal suo punto di vista. Basato su un’ottima
sceneggiatura di Ruth Gordon e Garson Kanin, diretto da un Cukor in
gran forma e recitato benissimo, è una commedia che riesce a coniugare
dolorosa serietà di fondo con deliziosa leggerezza di forma. Una delle
analisi più spietate dell’istituto matrimoniale. (Morando Morandini)
Sc.: Garson Kanin, Ruth Gordon; Fot.: Joseph Walker;
Int.: Judy Holliday, John Alexander, Madge Kennedy.
Usa 1960, 100’, col.
Nel 1880 una modesta compagnia teatrale calca le tavole di tutti i teatri
della provincia americana. Tra le attrici c’è anche Angela Rossini, di cui
il capocomico Tom è profondamente innamorato. Dopo essersi esibiti
nella cittadina di Cheyenne, però, gli attori sono costretti a una fuga
precipitosa perché non hanno di che pagare i loro debiti. Angela, infatti,
ha perso al gioco contro il fuorilegge Mabry tutto il denaro guadagnato.
Mabry si è invaghito anche lui di Angela e decide di unirsi alla
compagnia nel viaggio verso Bonanza, dove il bandito deve riscuotere
dei soldi da un uomo che, però, ha preparato un’imboscata per ucciderlo.
Sc.: Walter Bernstein, Dudley Nichols; Fot.: Harold Lipstein;
Int.: Sophia Loren, Anthony Quinn, Margaret O’Brien.
GIO 1, h. 18.30, VEN 2, h. 22.30
LUN 5, h. 16.15, MER 7, h. 22.30
•George Cukor
•George Cukor
Scandalo a Filadelfia
Facciamo l’amore
Usa 1940, 112’, b/n, v.o. sott.it.
Copia ristampata da Lab80
Tracy è una bella e ricca ereditiera di Filadelfia. Da poco si è separata
dal marito ma ecco che nella sua vita compare George, un giovane
sincero e onesto che, con il suo lavoro, si è conquistato una buona
posizione. Nell’imminenza delle nozze il direttore di un giornale
scandalistico invia alla villa di Tracy un reporter incaricato di mandare
al giornale delle cronache piccanti. Interviene l’ex marito che ama
ancora Tracy e vorrebbe impedire le nuove nozze. La notte che
precede la cerimonia Tracy si ubriaca e viene riportata a casa in
condizioni pietose dal giornalista. Questo scandalo rende impossibile
il matrimonio con George ma la cerimonia ha luogo ugualmente
perché l’ex marito prende il posto dello sposo.
Sc.: Donald Odgen Stewart; Fot.: Joseph Ruttenberg, Int.: Cary Grant,
James Stewart, Katharine Hepburn.
GIO 1, h. 20.15
Usa 1960, 110’, col.
Il miliardario Jean-Marc Clement, essendo stato informato che a Broadway
si sta mettendo in scena una rivista che si fa beffe del suo stile di vita e delle
sue fobie, si reca a teatro per constatare di persona. Seduto in platea, assiste
all’esibizione canora di Amanda e rimane folgorato. Quando, per uno
strano scherzo del destino, viene scambiato per un aspirante attore e gli
viene fatto un provino, vede assegnarsi la parte di se stesso. Naturalmente,
per avere l’occasione di rivedere la splendida attrice bionda, accetta.
Sc.: Hal Kanter, Norman Krasna; Fot.: Daniel L. Fapp;
Int.: Marilyn Monroe, Yves Montand, Tony Randall.
The Philadelphia Story
•George Cukor
Donne
The Women
Usa 1939, 133’, b/n, v.o. sott.it.
Copia conservata da British Film Institute
Let’s Make Love
Siamo nell’India dell’ultimo periodo della dominazione inglese.
Vittoria è una ragazza mezzosangue divisa tra l’amore per un ufficiale
inglese e quello per la sua terra, di cui vuole l’indipendenza. Primo e
unico kolossal di Cukor, che intreccia melodramma, guerra, migliaia
di comparse e una indimenticabile Ava Gardner.
Sc.: Ivan Moffat, Sonya Levien; Fot.: Freddie Young;
Int.: Ava Gardner, Stewart Granger, Edward Chapman.
My Fair Lady
•George Cukor
È nata una stella
A Star is Born
Usa 1954, 176’, col., v.o. sott.it.
Copia restaurata da Warner Bros.
A uno spettacolo di beneficenza, al quale partecipano i più famosi artisti
di Hollywood, Norman Maine, celebre attore cinematografico, si presenta
completamente ubriaco ed entra in palcoscenico mentre la cantante Ester
Blodgett sta eseguendo il suo numero. La ragazza capisce al volo la
situazione e l’accompagna a passo di danza all’uscita. Il pubblico applaude
senza accorgersi dell’incidente. Grato a Ester, Norman comincia a
frequentare la cantante e l’assiste affettuosamente con i suoi consigli fino
al glorioso debutto. Tra i due è fiorito un sincero amore, che li porta al
matrimonio. La loro unione è felice ma Norman continua a bere e ben
presto i produttori mettono alla porta l’attore. Ester invece continua la sua
ascesa. Un giorno Norman ascolta, non visto, una conversazione in cui Ester
dichiara al suo produttore di voler lasciare il cinema per dedicarsi al marito...
Sc.: Joan Didion, John Gregory Dunne, Frank Pierson;
Fot.: Robert Surtees; Int.: Judy Garland, James Mason, Jack Carson.
•George Cukor
GIO 2, h. 22.15
•George Cukor
Usa 1964, 170’, col.
VEN 2, h. 18.15, SAB 3, h. 20.30
SAB 3, h. 16.30, DOM 4, h. 20.30
Mary è una donna dell’alta società americana con una vita
apparentemente perfetta: ha un marito, Stephen, che ama, una figlia
che le dà un sacco di soddisfazioni e un gruppo di amiche sempre
presenti. Tutto procede bene finché si viene a sapere che il marito
di Mary ha un’amante, una certa Crystal, commessa di un negozio del
centro. Scoppia lo scandalo: Mary chiede il divorzio e i due si separano.
Tempo dopo, Mary viene a conoscenza del fatto che Crystal, che ha
sposato Stephen, ha un’amante e questo le dà l’occasione per vendicarsi.
Sc.: Anita Loss, Jane Murfin; Fot.: Olivier T. Marsh, Joseph Ruttenberg,
Int.: Norma Shearer, Joan Crawford, Joan Fontaine.
LUN 5, h. 18.15, MAR 6, h. 16.00, MER 7, h. 20.30
In viaggio con la zia
Travels with My Aunt
Usa 1972, 109’, col., v.o. sott.it.
Copia conservata da British Film Institute
Augusta Bertrand è un’arzilla vecchina dalla vita piuttosto burrascosa:
numerosi sono gli uomini a cui si è concessa in passato, tra cui militari,
nobili e avventurieri. Di un solo uomo conserva però un forte ricordo:
si tratta del napoletano Ercole Visconti, da cui ha avuto due figli che
sono rispettivamente Memé, che vive a Milano, e Henry che invece è
diventato un dirigente di banca e che crede che la vecchia Augusta sia
sua zia. Ercole viene rapito da dei feroci ricattatori e la vecchina, con
6
Un noto glottologo londinese, il professor Higgins, scommette con un suo
amico e collega, il colonnello Pickering, che riuscirà a trasformare - tempo
sei mesi - la sgraziata e cenciosa fioraia Eliza in una raffinata dama degna
d’essere presentata all’annuale ballo dell’ambasciata. Dopo laboriose ed
estenuanti lezioni, volte a far perdere alla ragazza le terribili inflessioni
dialettali, e un primo fallito tentativo di presentare Eliza in società, il
professor Higgins può finalmente considerare riuscita la sua opera in
quanto la giovane ottiene l’universale ammirazione dell’alta società.
Per Higgins e Pickering l’esperimento sarebbe così concluso, ma Eliza
ha ormai una nuova personalità che le impedisce di tornare alla sua vecchia
vita e d’altra parte è ormai profondamente innamorata del suo maestro.
Vedendosi incompresa, abbandona la casa di Higgins, il quale, soltanto
allora, s’accorge dell’ importanza che la fanciulla ha per lui. Dopo un
breve periodo di separazione, i due tornano l’uno nelle braccia dell’altra.
Sc.: Alan J. Lerner; Fot.: Harry Stradling, Int.: Audrey Hepburn,
Rex Harrison, Stanley Holloway.
LUN 5, h. 20.30, MER 7. h. 16.30
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 7
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio
Segni di resistenza.
Non-Stop Ousmane Sembene
•Ousmane Sembene
ø eventi
Ceddo
Senegal 1976, 120’, b/n, v.o. sott. it.
Copia conservata da Médiathèque des Trois Mondes
Alla fine del XVII secolo, un gruppo di missionari
prima cristiani e poi musulmani tentarono di
convertire la popolazione dei Ceddo, dedita ai culti
animistici. Il film è stato bandito da ogni tipo di
proiezione pubblica in Senegal fino al 1984, per
decisione del presidente Léopold Sédar Senghor.
Sc.: O. Sembene; Fot.: Georges Caristan;
Int.: Tabata Ndiaye, Moustapha Yade, Ismaila Diagne.
di Giuseppe Gariazzo
È una filmografia nitidamente e intimamente poetico-politica, fra le più consapevoli della storia del
cinema dell’Africa (sub-sahariana, del continente, e oltre). Dal carretto di Borom sarret (1963) al filo
rosso di Moolaadé (2004), il primo e l’ultimo film di Ousmane Sembene (1923-2007). Il suo cinema
è continuamente sospeso sulla linea che unisce e separa aldiqua/aldilà, dentro/fuori. Opposti che si
specchiano, attraggono, confliggono. Per il povero carrettiere protagonista di Borom sarret - breve
capolavoro d’esordio di un cineasta arrivato tardi al cinema, a quarant’anni, dopo essere stato
scrittore e operaio, sindacalista, giornalista, studente al Vgik di Mosca - oltrepassare quel limite
(che sta nell’aria, impalpabile eppure inviolabile) che divide i quartieri poveri da quelli ricchi di Dakar
(per cercare di ottenere una manciata in più di soldi per sfamare la famiglia) significa la privazione
del proprio lavoro, la confisca del carretto, la repressione poliziesca e l’oppressione di quelle
architetture che schiacciano il diverso. Sembene, lì e altrove, non cerca sovrastrutture, va al cuore
del discorso, dell’immagine, del filmare, immerge il suo sguardo materialista negli elementi e li
osserva restituendoli in tutta la loro fisicità, in tutto il loro peso. Il sole. La terra. Il cielo. Fa film
per gli africani con uno sguardo africano, senza compromessi, in cui esistono, assimilate e mai esibite,
memorie di cinema dal mondo. Altri oggetti-segni affiorano. Densi. Contundenti. Usati da Sembene
per penetrare argomenti pericolosi - il colonialismo, la guerra, il fanatismo di qualsiasi religione, la
corruzione, la donna come luogo fisico e di pensiero imprescindibile di passato, presente e futuro con classicità sperimentale, nel senso di raccontare con una narrazione solida istanti di Storia
e di quotidianità sradicandoli dalle mode e dagli schematismi.
VEN 31, h. 18.30
•Ousmane Sembene
Borom Sarret
Senegal 1963, 22’, b/n, v.o. sott. it.
Copia conservata da Médiathèque des Trois Mondes
L’avventura di un povero carrettiere di Dakar che,
nell’arco di una giornata, riesce a perdere tutto ciò
che possiede. Al mattino, saluta la moglie e si reca
al mercato di Sandaga. Una giornata come tante
altre, fino a quando un cliente gli chiede di portarlo
al Plateau, il quartiere moderno, vietato ai carretti.
Dopo qualche esitazione il carrettiere si dirige verso
il cuore amministrativo della città, ma incontra
subito un poliziotto che gli confisca il carretto e gli
porta via anche la medaglia, unico onore di reduce.
A casa, la moglie gli lascia il figlio tra le braccia
e se ne va a cercare di che vivere.
Sc.: O. Sembene; Fot.: Christiane Lacoste;
Int.: Ly Abdoulay.
La Non-Stop dedicata a Sembene si inserisce nel quadro della manifestazione Mondi Lontani Mondi Vicini
(XV edizione, stagione 2007-2008), realizzata dal Centro Interculturale della Città di Torino insieme
con il Museo Nazionale del Cinema e la collaborazione di C.T.P. “Braccini”, “Parini” e “Saba”, Cinecircolo
“L’Incontro” di Collegno, Università della Terza Età e A.S.A.I. Ingresso gratuito a tutte le proiezioni.
VEN 31, h. 20.30
ø storie del cinema
31 maggio
SEGNI DI RESISTENZA.
NON-STOP OUSMANE SEMBENE
•Ousmane Sembene
Guelwaar
Senegal 1992, 115’, col., v.o. sott.it.
Copia conservata da C.O.E. Milano.
Il film sarà presentato da Giuseppe Gariazzo
banale errore amministrativo: una potente famiglia
musulmana ha scambiato le spoglie e ha seppellito
il corpo di Guelwaar, grande leader cristiano, nel
cimitero musulmano. È necessario l’intervento delle
autorità per risolvere la situazione poiché le due
comunità, quella musulmana e quella cristiana, si
fronteggiano e rivendicano la proprietà delle spoglie.
Sc.: O. Sembene; Fot.: Dominique Gentil;
Int.: Abou Camara, Marie Augustine Diatta,
Mame Ndoumbé Diop.
•Ousmane Sembene
Xala
Senegal 1974, 123’, col., v.o. sott. it.
Copia conservata da Médiathèque des Trois Mondes
VEN 31, h. 14.00
•Ousmane Sembene
Faat Kiné
La mattina dei funerali di Guelwaar, figura storica
della resistenza e simbolo della difesa di un’Africa
non corrotta, si scopre che il suo corpo è sparito
dall’obitorio. Dopo alcuni accertamenti, si palesa un
ø in breve
Senegal 2000, 120’, col., v.o. sott.it.
Copia conservata da C.O.E. Milano.
Faat-Kiné è stata abbandonata dal marito con i suoi
due figli. Rimasta sola, tocca a lei allevarli e far sì che
possano studiare a prezzo di grandi sacrifici.
Nel raccontare la storia di questa donna, Sembène
restituisce il ritratto di diversi modelli di società
nel Senegal contemporaneo, modelli che convivono
e spesso si scontrano. Tra la figura della nonna e
quella della nipote si impone infatti la personalità
di Faat-Kiné in tutta la sua modernità. Le sue ansie
e vittorie sono magistralmente contestualizzate nella
realtà sociale, politica e culturale della Dakar di oggi.
Sc.: O. Sembene; Fot.: Dominique Gentil;
Int.: Venus Seye, Mame Ndoumbé, Ndiagne Dia.
El Hadj, uomo d’affari senegalese sulla cinquantina,
prende una terza moglie, ma la sera delle nozze si
scopre, improvvisamente, impotente. Egli pensa che
si tratti di una maledizione, il xala, e si reca da vari
guaritori, senza ottenere però alcun risultato. La notizia
della sua impotenza trapela nell’ambiente di lavoro e
segna il declino della sua posizione sociale. Un gruppo
di mendicanti e un uomo che egli aveva mandato in
rovina si prenderanno la soddisfazione di umiliarlo.
Il film è tratto dal romanzo omonimo di Sembène.
Sc.: O. Sembene; Fot.: Georges Carisan, Orlando L.
López, Seydina D. Saye, Farba Seck; Int.: Fatim
Diagne, Makhouredia Gueye, Thierno Leye.
VEN 31, h. 16.30
VEN 31, h. 21.30
14 maggio
Strade del cinema
di Claudia Gianetto
La serata del 14 maggio (Cinema Massimo Sala Tre, h. 21.00, ingresso libero) propone
due comiche di produzione americana e italiana:
Liberty (1929, Leo McCarey) con Laurel &
Hardy e Le Nozze di Figaro (1913, Luigi
Maggi). L’evento è dedicato ai belgi Quentin
Manfroy e Eric Bribosia, vincitori del Concorso
Giovani Musicisti Europei dell’edizione 2007 di
Strade del Cinema - Festival Internazionale
del cinema muto musicato dal vivo,
che accompagneranno entrambi i film.
La collaborazione tra il Museo Nazionale
del Cinema e il festival Strade del Cinema
di Aosta è ormai consolidata. Per il secondo
anno i giovani musicisti vincitori del festival,
oltre a riproporre la performance già presentata
ad Aosta, hanno l’opportunità di presentare al
pubblico del cinema Massimo la loro proposta
di accompagnamento su uno dei rari titoli di
cinema muto italiano conservati e restaurati
dal Museo. Liberty è un classico della comicità
americana, Le nozze di Figaro è invece un
esempio di pochade maliziosa italiana dei
primi anni Dieci. Due stili e due linguaggi
a confronto. La musica guida parimenti il
pubblico tra le impalcature del grattacielo in
costruzione, improbabile rifugio dei fuggiaschi
Stanlio e Ollio e tra i costumi e le ricche
scenografie dell’adattamento cinematografico
della celebre commedia musicale mozartiana.
Dalle gags agli equivoci, dagli equilibrismi alle
didascalie umoristiche e sottili, l’insieme delle
strategie del comico sono messe in azione per
offrire ancora allo spettatore contemporaneo
la possibilità di scoprirsi divertito, coinvolto,
ricco di emozioni e di sfumature. A fare da
contrappunto alla visione, il suono duttile
e suadente del duo QMEB, capace di utilizzare
e reinventare sonorità classiche, fondendole con
esperienze jazz, punk, rock. Tanti suoni quanti
i colori del sorriso, all’insegna dell’ironia.
Sempre il 14 maggio, alle ore 14.30,
anche gli studenti torinesi potranno assistere
alla proiezione di Liberty con musica dal vivo.
L’iniziativa si inserisce a conclusione del
percorso didattico “Musica per gli occhi.
Laboratorio di ascolto musicale e scrittura
creativa”, proposto alle scuole in collaborazione
con Strade del Cinema. Il laboratorio è nato
dal progetto “Musica per gli occhi” che ha
coinvolto giovani musicisti europei nella
sonorizzazione di documentari dell’epoca
del muto conservati dal Museo del Cinema.
Per informazioni e prenotazioni:
Servizi Educativi, tel. 011 8138516/17
29 maggio
Corti d’autore.
Quinta serata: la meglio gioventù degli anni Quaranta
di Emiliano Morreale
A causa di una serie di vincoli legislativi, il cortometraggio
documentario si ritrovò, negli anni del dopoguerra,
a costituire una palestra a basso costo per una generazione
di registi. Molti lavori di scarso interesse, figli stilistici della
propaganda del ventennio fascista, ma anche un piccolo
spazio di ricerca: nel documentario muovono i primi passi
Zurlini e Vancini, Antonioni e Maselli, Emmer e poi De Seta.
Il loro cinema nasce proprio lì, ai margini del neorealismo,
nel documentario, “genere” dove forse oggi leggiamo meglio
che altrove le contraddizioni e le ambiguità del movimento.
I registi migliori, infatti, riusciranno a forzare i limiti (stilistici
e cronometrici) del mezzo in direzione di una
spettacolarizzazione decisa (fotografica o narrativa che fosse),
o verso lo smontaggio della stessa formula documentaristica.
Lontani da ogni realismo ingenuo, problematici
e già istintivamente oltre il dibattito di quegli anni.
Zurlini e Antonioni, bolognese il primo e ferrarese
il secondo, sono tra i registi che con maggiore intelligenza
e costanza operano dentro questo “genere”: i loro
documentari non valgono solo come prefigurazione del
loro cinema maturo, ma anche come esempi di tentativi di
forzare e reinventare un “genere” piuttosto rigido. Pugilatori
(1951) e Il mercato delle facce (1952) sono tra i documentari
più interessanti di Zurlini: e il secondo in particolare è uno
dei migliori documentari del periodo, una critica interna al
“cinema della realtà”, di sorprendente acume e modernità.
I documentari di Antonioni coprono uno spettro assai vasto:
Gente del Po (1947) e N.U. (1948) tendono quasi al poema
visivo, contemplando il mondo delle campagne e quello dei
marginali urbani; L’amorosa menzogna (1949) e Superstizione
(1949) analizzano con distacco non sprezzante la cultura
delle classi subalterne, arcaiche (la magia) o moderne
(il fotoromanzo). La villa dei mostri 1950, sulle sculture
di Bomarzo) e Sette canne un vestito (1949, sulla lavorazione
della viscosa) reinterpretano due sottogeneri classici del
documentario dell’epoca: il documentario d’artista e quello
industriale-didattico. Ma è l’ultimo titolo, Tentato suicidio
(1953), il più ricco e sorprendente. Non si tratta di un
cortometraggio a sé stante, ma dell’episodio del filminchiesta di Zavattini L’amore in città, involontario atto
di morte del neorealismo. Antonioni è già regista affermato,
e il suo smontaggio dell’ipotesi zavattiniana si muove su due
estremi: da un lato l’intervista frontale alle aspiranti suicide,
sul filo della re-interpretazione più spregiudicata, e dall’altro
lo spostamento radicale verso una fiction molto filtrata
da una sensibilità d’autore. E questi ritratti di donne
del popolo, che Antonioni film tra Las signora senza camelie
e Le amiche, appaiono oggi anche un sarcastico commiato
7
da facce e personaggi che avevano ispirato il cinema
di un decennio.
Il Centro Nazionale del Cortometraggio, promosso da Aiace
Nazionale e Museo Nazionale del Cinema, presenta Corti
d’autore. Ogni mese al cinema Massimo viene programmata una
serata nell’ambito della quale vengono riproposti cortometraggi
firmati dai maggiori cineasti di ieri e di oggi.
L’ appuntamento con i corti di Anronioni e Zurlini avrà luogo
presso la sala Tre del Cinema Massimo giovedì 29 maggio alle ore
20.30 (ingresso euro 2,50). I film saranno introdotti e
commentati da Gianni Volpi.
Programma
Gente del Po di Michelangelo Antonioni (1947, 9’)
N.U. (Nettezza Urbana) di Michelangelo Antonioni (1948, 11’)
Superstizione di Michelangelo Antonioni (1949, 9’)
Sette canne un vestito di Michelangelo Antonioni (1949, 10’)
L’amorosa menzogna di Michelangelo Antonioni (1949, 10’)
La villa dei mostri di Michelangelo Antonioni (1950, 10’)
Il mercato delle facce di Valerio Zurlini (1952, 12’)
Pugilatori di Valerio Zurlini (1952, 11’)
Tentato suicidio di Michelangelo Antonioni (1953, 22’)
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 8
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio
ø crossroads
20 maggio
Lo spazio Crossroads di maggio è dedicato agli Who, storica band della Mod Generation, fondata nel 1964 da Pete Townshend,
Roger Daltrey, John Entwistle e Keith Moon. Il gruppo ha sempre avuto una speciale attenzione per il cinema, soprattutto in virtù delle
due rock-operas Tommy e Quadrophenia, portate al cinema rispettivamente da Ken Russell (nel 1975) e da Franc Roddam (nel 1979).
Al cinema Massimo verranno riproposte entrambe, in copie Technicolor originali dell’epoca.
ø masterclass
•Ken Russell
•Franc Roddam
Tommy
Quadrophenia
Gran Bretagna 1975, 115’, col.
Copia distribuita da Ventana Film
Il piccolo Tommy diviene cieco, muto e sordo in seguito al trauma subito
assistendo alla morte violenta del padre, un disperso aviatore della RAF,
ucciso dal patrigno. Il ragazzo sarà destinato ad una vita intensa e dolorosa,
un viaggio di iniziazione che lo porterà a essere affidato, a mano a mano,
a un patrigno alcolizzato ed opportunista; un predicatore, interpretato da
Eric Clapton, la cui setta si rifà al mito e all’immagine di Marilyn Monroe;
una prostituta, interpretata da Tina Turner, che prova a risvegliarne i sensi
somministrandogli LSD; uno zio pervertito, il batterista del gruppo,
Keith Moon, e un cugino sadico. Per fuggire dalle continue violenze,
Tommy crea un suo spazio comunicativo legato al gioco del Flipper del
quale diventa maestro a dispetto delle sue menomazioni. In breve la sua fama
si diffonde fino a farne un mito, dopo la sconfitta del campione in carica,
interpretato da Elton John, e - soprattutto - un grande fenomeno
commerciale. Spaccando lo specchio che ritrae il suo sguardo fisso nel vuoto,
Tommy si libera da ogni vincolo con il passato, corre verso il mare scoprendo
la grandezza della libertà e intende portare questo messaggio al mondo
intero. Quasi come un moderno messia, organizza una chiesa il cui intento
è quello di far percorrere agli adepti lo stesso percorso di menomazione,
sofferenza e liberazione seguito da Tommy. Al grido di ‘Non ti crediamo’
scoppia la rivolta che culmina nella distruzione del santuario, l’uccisione
dei genitori e l’annullamento della condizione divina di Tommy che,
finalmente liberato da ogni legame, può scalare una montagna e trovare
la sua vera dimensione.
Sc.: K. Russell, dall’album omonimo degli Who; Fot.: Robin Lehman;
Int.: Roger Daltrey, Oliver Reed, Ann-Margret.
Gran Bretagna 1979, 120’, col.
Copia distribuita da Ventana Film
Londra, 1964. Jimmy è un membro di una banda di Mod (dall’inglese
Modernists, giovani ben vestiti che guidano scooter italiani come Lambretta
e Vespa). I Mod sono contrapposti ai Rockers, il cui stile è analogo a quello
dei seguaci del rock and roll americano anni ‘50, vestiti con giubbotti di pelle
in sella a grosse motociclette. Incompreso in famiglia e costretto a un lavoro
da fattorino, Jimmy cerca la soluzione alle sue ansie giovanili all’interno della
sua banda, insieme ai suoi amici Dave, Chalky e Spider facendo uso e abuso
di alcol e di pillole “blu”, una non ben identificata droga (probabilmente
anfetamina). Tre giorni di festa, chiamati in inglese “Bank Holiday”,
sono il pretesto per portare all’apice la rivalità fra le due bande, che culmina
con gli scontri a Brighton, cittadina della costa orientale britannica, dove orde
di Mod e Rockers si affrontano in una vera e propria battaglia: il film rievoca
un episodio realmente accaduto e conosciuto come “la battaglia di Brighton”,
avvenuta nel maggio del 1964. Jimmy è arrestato, in seguito ai disordini,
insieme a “Asso” (in inglese Ace Face, interpretato da Sting), considerato
l’idolo dei Mod, un ragazzo dallo stile perfetto con uno scooter invidiato
da tutti. Ma l’intemperanza del giovane e il ritrovamento da parte della madre
di alcune pillole blu nascoste sotto il materasso, costringono i genitori
ad allontanarlo da casa; anche Steph, una ragazza a cui Jimmy era affezionato
e che aveva partecipato con lui agli avvenimenti di Brighton, lo scarica.
Deluso e amareggiato, Jimmy prende il treno delle 5:15, per tornare sul luogo
dove, una volta nella vita, si era sentito veramente un mod e dove aveva trovato
una ragione di vita.
Sc.: Dave Humphries, F. Roddam, Martin Stellman, dall’album omonimo
degli Who; Fot.: Brian Tufano; Int.: Phil Daniels, Leslie Aash, Daniel Peacock.
MAR 20, h. 20.20 – ingresso euro 3,50
MAR 20, h. 22.30 – ingresso euro 3,50
23 maggio
ø cult!
8 e 24 maggio
INCONTRO CON MARIO MONICELLI
ORSON WELLES E PAPPI CORSICATO
Uno dei grandi maestri del cinema italiano, Mario Monicelli, è stato invitato
a Torino dal Museo Nazionale del Cinema e da Unitre di Torino per
incontrare il pubblico e raccontare alcuni fra i momenti più esaltanti della
sua lunga carriera. Venerdì 23 maggio, alle ore 20.30, presso la sala Tre
del Cinema Massimo, Monicelli introdurrà la proiezione del suo capolavoro
La grande guerra (1959), presentato nella copia restaurata e conservata dal
Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale.
Doppio appuntamento a maggio con Cult!, legato anche questo mese alla stagione teatrale del Progetto Rettilario.
Giovedì 8, alle ore 18, verrà proiettata la versione restaurata dell’Othello di Orson Welles, preceduta da un incontro
con l’attore Giuseppe Battiston (visto, di recente, sia in La giusta distanza di Carlo Mazzacurati che in Non pensarci
di Gianni Zanasi). Battiston sarà a Torino in qualità di protagonista assoluto dello spettacolo Orson Welles’ roast, scritto
e diretto da Michele De Vita Conti (Maneggio Reale, 9-10 maggio, h. 21.00). Sabato 24, alle 17.45, sarà invece la volta
del regista Pappi Corsicato che, con l’attrice Iaia Forte, commenterà le immagini dei suoi film I buchi neri
(in programma alle ore 16.00) e Chimera (in programma alle ore 18.30). L’incontro sarà coordinato da Sandro Avanzo.
In quei giorni andrà in scena lo spettacolo Eva Peròn, diretto da Corsicato e interpretato, tra gli altri, da Iaia Forte
e Cristina Donadio (Maneggio Reale, 22-24 maggio, h. 21.00).
•Mario Monicelli
La grande guerra
Italia 1959, 129’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale
Il piantone romano Oreste Jacovacci ha promesso al coscritto milanese Giovanni
Busacca di farlo riformare dietro compenso; ma Giovanni è fatto abile e, ormai in
divisa, cerca Oreste per dargli una lezione. Tuttavia quando si ritrovano, i due
diventano amici e finiscono insieme a Tigliano, un piccolo paese nelle retrovie, dove
attendono, di giorno in giorno, di essere mandati al fronte. Nel frattempo Giovanni,
avendo incontrato Costantine, una prostituta, si concede qualche distrazione, ma alla
fine si trova alleggerito del portafoglio. Giunge il giorno temuto: Giovanni ed Oreste
sono mandati al fronte, dove fanno conoscenza di nuovi commilitoni: il tenente
ex-professore di ginnastica, il soldatino che spasima per Lyda Borelli, il cappellano
Bonoglia. Viene il Natale, festeggiato alla meglio; passa l’inverno, si annuncia
la primavera; riprendono più vivaci i combattimenti. Oreste e Giovanni, mentre
sono di pattuglia, incontrano un soldato austriaco: potrebbero ucciderlo, ma non
si sentono di farlo. Poi inizia la battaglia: morti e feriti, attacchi e contrattacchi.
Oreste e Giovanni sono incaricati di portare un messaggio, ma mentre si dispongono
al ritorno si trovano separati dal loro gruppo. Per ripararsi dal freddo indossano
cappotti nemici: scoperti dagli austriaci, vengono considerati spie...
Sc.: Age & Scarpelli, Luciano Vincenzoni, M. Monicelli; Fot.: Giuseppe Rotunno;
Int.: Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Silvana Mangano.
VEN 23, h. 20.30 – ingr. euro 3,50
L’appuntamento serale sarà preceduto da una proiezione pomeridiana (h. 15.30,
Cinema Massimo – Sala Uno), presentata dal regista, del film I compagni (1963),
nella copia ristampata dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema. L’ingresso è riservato
esclusivamente agli iscritti dell’Unitre (info Segreteria Reg. Unitre, tel. 011/4342450).
•Orson Welles
•Pappi Corsicato
Othello
I buchi neri
Usa/Francia/Italia/Marocco 1952, 98’, b/n, v.o. sott. it.
Italia 1995, 97’, col.
Il giovane Adamo torna al suo paese sulla costiera in Campania:
sua madre è morta, ma a lui poco o nulla importa (i due si sono
visti l’ultima volta quando Adamo aveva sette anni). Adelmo, un
amico d’infanzia, gli offre un modesto lavoro. Su una strada
della campagna assolata, Adamo conosce Angela, una prostituta
che lavora ad un bivio con altre quattro giovani. Angela si
innamora di lui. Dopo che Adamo si è avvicinato ad Adelaide,
sorella di Adelmo, rimasta incinta del fidanzato che si è
dileguato, viene arrestato per omicidio. Angela si rifiuta di
aiutarlo. Improvvisamente su di una collina non lontana si è
posato un uovo gigantesco: una delle prostitute - muta ricomincia a parlare; un’altra constata l’arrivo del suo primo
ciclo mestruale; per la terza (tenacissima mittente di ben sette
lettere al fidanzato in galera) finalmente giunge la sospirata
risposta; la quarta, una monca, recupera le sue mani...
Sc.: P. Corsicato; Fot.: Italo Petriccione; Int.: Iaia Forte,
Vincenzo Peluso, Manuela Arcuri.
SAB 24, h. 16.00 – ingresso euro 3,50
Otello, generale della Serenissima, ama Desdemona, nobile
veneziana, che ricambia il suo affetto. Malgrado l’opposizione
del padre di Desdemona, i due innamorati si sposano. Mentre la
sposa viene condotta a Cipro, Otello affronta e batte la flotta
ottomana. Sbarcato nell’isola, festeggia la vittoria delle sue
armate e il coronamento del suo sogno d’amore. Il perfido Jago,
che gode la fiducia del generale, accomuna nel suo odio Otello e
Cassio, giovane ufficiale, nominato governatore. L’odio e
l’ambizione insoddisfatta suggeriscono a Jago un piano
diabolico. Subdolamente riesce ad insinuare il sospetto
nell’animo buono e ingenuo d’Otello, facendogli credere che
Cassio corteggi Desdemona e che essa gradisca le sue attenzioni.
Un fazzoletto, che Jago ha rubato a Desdemona e messo in
mano a Cassio, sembrerà ad Otello, fremente
di gelosia, una prova sicura del tradimento...
Sc.: O. Welles, dal dramma di William Shakespeare;
Fot.: Anchise Brizzi; Int.: O. Welles, Suzanne Cloutier,
Micheal MacLiammoir.
GIO 8, h. 18.00 – ingresso euro 3,50
Prima del film incontro con Giuseppe Battiston
8
Al termine del film incontro con Pappi Corsicato e Iaia Forte
•Pappi Corsicato
Chimera
Italia 2001, 88’, col.
Thomas è un illusionista che per spiegare i segreti dei suoi
esperimenti alla moglie Desiré, ricorre ad una frase: “Noi crediamo
solo in ciò che vogliamo e così siamo pronti a credere al falso se ci
piace di più.” Anche i rapporti umani sono basati su un sottile gioco
di finzione e illusione, dice Thomas, e per dimostrarlo racconta la
storia d’amore di Emma e Sal, una coppia di trentacinquenni che,
dopo un lungo rapporto, stanno attraversando un periodo di crisi in
quanto delusi nelle reciproche aspettative. Per cercare di salvare
il salvabile, iniziano a frequentare nuove compagnie e si trovano
coinvolti in strane situazioni di scambi di coppie, tradimenti
e usura. Delusi anche da questa esperienza, tentano allora di
ritrovarsi e simulano un primo incontro casuale in modo tale da
illudersi di ripartire da zero e di ripercorrere la loro storia d’amore.
Sc.: P. Corsicato; Fot.: Cesare Accetta; Int.: Iaia Forte,
Tommaso Ragno, Franco Nero.
SAB 24, h. 18.30 – ingresso euro 3,50
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 9
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio
ø il cinema degli altri
larivista
delcinema
30 maggio
CSC-Animazione. La festa dei diplomi
di Chiara Magri *
16 POSTI A CONCORSO
PER IL CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN ANIMAZIONE
DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA
Il Dipartimento animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia presenta il 30 maggio
i diplomati 2005-07 e i loro variopinti corti A Bicycle Trip, Babau, U Sciroccu e Il Naturalista, prodotti
alla scuola di Chieri per concludere un complesso percorso formativo e per coltivare ed esprimere
il potenziale creativo di una nuova generazione dell’animazione italiana.
Da quest’anno la tradizionale festa per i diplomi diventa anche un’occasione di confronto e scambio
con altre prestigiose istituzioni di formazione all’animazione. Le scuole ospiti del CSC Animazione
per questa prima edizione dell’incontro suggeriscono un intero percorso di formazione –
dall’infanzia alla laurea specialistica -, i laboratori d’animazione di Iter - Centro di cultura per la
comunicazione e i media della Città di Torino, che da più di vent’anni sviluppano una delle più
importanti esperienze educative con i bambini. L’Istituto Statale d’Arte di Urbino “Scuola del
Libro”, primo e unico in Italia a proporre
professionalmente l’animazione agli studenti di scuola
media superiore, con una straordinaria apertura
all’autorialità - basti citare gli ex-allievi Toccafondo
e Catani. L’Animation Institut del MOME - MoholyNagy Università di Budapest, fondato nel 1980, oggi
fra i più dinamici centri di formazione ai media e al
design, che fra i suoi lavori presenta il magnetico Life
Line - nomination Golden Cartoon 2007 - e il suo
giovane autore, Tomek Ducki. Una selezione di film
Il naturalista
dalle migliori scuole d’animazione - lavori che
rappresentano spesso il meglio del corto animato
a livello internazionale.
L’animazione è una scelta particolare di far cinema,
mezzo complicato, laborioso, lento, costringe a ferrea
disciplina creativa, progettuale e produttiva. Imparare
non è semplice né rapido. Ma può essere una passione
per la vita e un “mestiere del futuro”: quello che ci
aspettiamo dai diplomati che festeggiamo il 30 maggio.
Triennio 2009-2011 - sede di Chieri (Torino)
Bando di concorso: www.csc-cinematografia.it/animazione
Termine per l’invio delle domande: 11 luglio 2008
Il bando è rivolto a giovani cittadini europei e - limitatamente ad un posto - a cittadini extraeuropei,
dotati di forte motivazione e predisposizione ai mestieri del cinema e dell’animazione, solida preparazione
artistica e capacità di disegno/modellazione, conoscenza o predisposizione all’utilizzo di strumenti
informatici per la creazione d’immagini.
Il curriculum è triennale con frequenza obbligatoria, l’ammissione è su concorso, la tassa d’iscrizione
annuale è di 1.500 euro.
Il corso di specializzazione in animazione del CSC, unico in Italia, si propone la formazione di artisti e
tecnici qualificati per la partecipazione alle diverse fasi creative, progettuali e realizzative delle produzioni
basate sull’animazione.
Pre - requisiti essenziali dei candidati:
• Diploma di Scuola Media Superiore o titolo di studio equivalente;
• Data di nascita compresa fra l’1 gennaio 1983 e il 31 dicembre 1989;
• Capacità di disegno e/o modellazione e conoscenza del cinema e dell’animazione;
• Ottima conoscenza della lingua italiana.
Con la domanda d’iscrizione i candidati devono presentare, ai fini della selezione:
Portfolio grafico su supporto cartaceo, Show reel di materiale filmato, animazione o live action, durata
massima 10 minuti (facoltativo).
Requisiti e consigli per la selezione: Conoscenza e passione per il cinema e per l’animazione sono
il punto di partenza per seguire il nostro percorso formativo insieme ad una forte motivazione professionale,
predisposizione al lavoro in equipe, capacità di organizzare il proprio tempo e disponibilità ad un lavoro
“time consuming” e “labour intensive” come quello dell’animazione. Sono importanti: spiccata sensibilità
per il racconto filmico, interesse e attitudine alle arti visive, predisposizione e capacità di visualizzazione
e disegno, creazione e riproduzione di immagini con stili differenti; nozioni di prospettiva e disegno
volumetrico, versatilità nell’uso di tecniche diverse di disegno, grafica, pittura, modellazione sia
tradizionali che digitali.
Il percorso formativo si sviluppa su due linee di specializzazione: animazione classica e animazione
3D/effetti visivi. Ampio spazio è dato alla sperimentazione e allo sviluppo di progetti personali, ma anche
a realizzazioni su progetto esterno e ad esperienze in produzione. Corsi, seminari e laboratori sono tenuti
dai migliori professionisti dell’animazione.
La Scuola di animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia è situata in una tenuta sulla collina
di Torino, la foresteria può ospitare 34 studenti.
Il corso di animazione del CSC, nato nel 2001 con il supporto della Regione Piemonte, ha concluso i suoi
primi quattro cicli formativi, diplomando giovani artisti e tecnici, realizzando numerosi progetti in simulazione
di committenza e vari cortometraggi come saggi di diploma, già selezionati e premiati - fra gli altri – ai Festival
internazionali di Annecy, Hiroshima, Ottawa, Dervio, Cartoons on the Bay, Arcipelago di Roma, I Castelli
Animati di Genzano, Animafest di Zagabria, Virtuality di Torino, Future Film Festival di Bologna, CICDAF
di Changzhou, Les E-magiciens di Valenciennes, TrickFilm di Stuttgart, SICAF di Seoul.
Il corso di animazione gode del sostegno di RAI, Turner Broadcasting System Italia (Cartoon Network)
e Fondazione CRT.
Informazioni sul corso di animazione:
Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia
Scuola Nazionale di Cinema, Sede del Piemonte - Dipartimento Animazione
strada Pecetto 34 - 10023 Chieri (TO) Tel. (39) 011 947 32 84 int. 201 fax (39) 011 940 27 00
email: [email protected] web: www.csc-cinematografia.it
* responsabile didattica, dip.to Animazione CSC, Sede del Piemonte
Babau
Programma
Venerdì 30 maggio, Cinema Massimo, Sala Uno, h. 17.00-20.00, ingr. libero
Film d’animazione realizzati dai bambini dei Laboratori ITER Città di Torino; Film d’animazione
dell’Istituto Statale d’Arte di Urbino; Film dell’Animation Institut, MOME Moholy-Nagy University,
Budapest. Consegna dei diplomi in cinema d’animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia
triennio 2005-2007 e presentazione dei saggi di diploma: Crochet, progetto di Elena Forcato; A Bicycle
Trip di Lorenzo Veracini, Nandini Nambiar, Marco Avoletta (CGI 3d, 4’ 6”); Babau di Valerio Terranova,
Giuliano Poretti, Silvia Zappalà, Omar Bianco (CGI 3d, 3’ 34”); Il naturalista di Giulia Barbera, Gianluca
Lo Presti, Federico Parodi, Michele Tozzi (animazione 2d e stop motion, 4’ 30”); ‘U Sciroccu di Marta
Palazzo, Daniele Scali, Jacopo Lanza (animazione 2d, 5’50’’).
Partecipano: Joszef Fulop (direttore Animation Institut, MOME Moholy Nagy University, Budapest);
Patrizia Ragonesi (dirigente Istituto Statale d’Arte di Urbino); Francesco Alberoni (presidente del Centro
Sperimentale di Cinematografia); Sergio Toffetti (direttore CSC Sede del Piemonte); Chiara Magri
(responsabile didattica CSC Animazione).
Venerdì 30 maggio, Cinema Massimo, Sala Uno, h. 20.30-22.00, ingr. libero
Rassegna dei migliori lavori del CSC Animazione 2002-2008 e replica dei programmi di film realizzati dagli
studenti delle scuole di cinema ospiti.
Notiziario Associazione
Museo Nazionale del Cinema
In attesa degli appuntamenti estivi abbiamo il piacere di presentarvi l’ultimo incontro per la stagione 2007/2008 dell’AMNC presso la sala 3 del Cinema Massimo fissato per martedì 27 maggio 2008 alle
ore 20,30. La nostra Associazione con la collaborazione ed il sostegno del CRUCA (Centro Regionale Universitario per il Cinema e l’Audiovisivo) presenterà la video opera di Alessandro Amaducci
Spoon River insieme all’omonima pubblicazione edita da Kaplan (www.edizionikaplan.com). Ad introdurre la serata Franco Prono e Giulia Carluccio (dell’Università degli Studi di Torino) che
discuteranno insieme all’autore e a Francesco Casetti (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Sandra Lischi (Università degli Studi di Pisa).
“Spoon River è un video che ha avuto una gestazione molto lunga: dal 1999 al 2007. Tutta colpa del digitale, che ti permette di modificare costantemente tutto, che ti invita a non “chiudere” mai. L’idea
iniziale è stata quella di scegliere alcuni personaggi della Antologia di Edgar Lee Masters e trasformarli in piccoli video autonomi, da presentare ai Festival come una sorta di work in progress concentrato
sul rapporto fra immagine, suono e parola poetica. Negli anni i personaggi sono diventati venticinque, ma inizialmente erano molti di più, e alcuni ho dovuto abbandonarli a malincuore. Man mano che
procedevo nella progettazione e realizzazione dei singoli personaggi, mi sono trovato di fronte a una mole sterminata di materiale che è andata ad alimentare le varie “forme” di questo video, che è anche una
videoinstallazione e uno spettacolo multimediale. Soprattutto, durante le proiezioni in cui mi è capitato di presentare più di un personaggio uno di seguito all’altro, mi sembrava strano, ogni volta, vedere i
titoli di testa e di coda di ogni singolo video: anche perché in alcuni casi la durata totale dei titoli era la medesima del video, quindi il livello di attenzione del pubblico era messo a dura prova, e poi quel
meccanismo mi dava un sapore “televisivo”, da serial, che obbiettivamente non aveva molto senso fuori dal contesto televisivo. Cogliendo il suggerimento di molti, ho tentato la strada di fare una versione
lunga, raccordando tutti i singoli personaggi attraverso delle immagini che funzionano da “ponte” fra uno e l’altro. Ma contemporaneamente, più andavo avanti nella lunga operazione di concatenamento dei
singoli personaggi, e più mi rendevo conto che la “sede naturale” di un’operazione come questa non poteva che essere il supporto del DVD. Il video è fatto a episodi, esattamente come il testo originale di
Lee Masters, e la visione forzatamente lineare di tutta l’opera dall’inizio alla fine ha ovviamente il suo senso, ma credo che sia più interessante la possibilità di poter gestire personalmente l’ordine e il numero
dei personaggi che si vogliono vedere. La forma-DVD è ovviamente simile, se non identica, a quella del libro, che anche io ho letto scegliendo di volta in volta i personaggi a caso, senza seguire l’ordine
imposto dall’autore. Insomma, siamo un po’ tutti figli dell’era del frammento. E ancora, l’abbinamento di un piccolo libro che contenesse i testi originali e che fungesse da ulteriore guida nell’universo di
immagini e di suoni, mi sembrava la formula più corretta e coerente con l’intero progetto. Il libro che accompagna il DVD diventa così una sorta di “libretto d’opera” che può aiutare lo spettatore nella
visione del video, o essere una sorta di mappa più direttamente fruibile dove andare a cercare o ricercare i propri personaggi preferiti. D’altra parte nel video spesso i testi non sono integrali: di alcuni sono
sopravvissuti solo delle singole frasi, per cui mi sembrava giusto rivelare nel libro il “non detto” del video. […]” (Alessandro Amaducci dalla prefazione di Spoon River)
Dal momento che l’Associazione Museo Nazionale del Cinema ha prima di tutto il compito di conservare la memoria storica del cinema torinese, ma anche di pensare al suo futuro, vorremmo
sottolineare un piccolo filo rosso che lega questa serata alla storia comune di molte persone che vi hanno preso parte ufficialmente, ma anche dietro le quinte. Alla base di tutto ci sono due enti
molto importanti che, senza interruzione, in questi anni non hanno mai smesso collaborare formando e lanciando giovani menti cinefile: gli insegnamenti di Cinema dell’Università degli Studi
di Torino e l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, fondato da Paolo Gobetti nel 1966, ed ora diretto da Paola Olivetti. L’A.N.C.R. su tutti ha visto compiere i primi passi,
attraverso la sperimentazione del video, di Alessandro Amaducci e di Daniele Gaglianone; quest’ultimo all’università ha incontrato Giaime Alonge con il quale scrissero insieme la
sceneggiatura di quello che sarebbe poi diventato I nostri anni (2000) e per chi ha amato quel film sono evidenti i loro riferimenti formativi. Ma l’A.N.C.R. tra il 2002 e il 2003 ha visto crescere
un piccolo gruppo di studenti del DAMS coordinato scientificamente dalla Prof.ssa Giulia Carluccio e tecnicamente da Alberto Baracco e Carla Capetta (che dopo avere conseguito un
dottorato in Scandinavistica ha fondato le Edizioni Kaplan). L’affascinante e stimolante compito che gli era stato assegnato era quello di scoprire le rarità conservate dall’Archivio per poi fonderle
in un montaggio da presentare all’inaugurazione della nuova sede che passava da via Fabro 6 al Palazzo dei Quartieri Militari di Torino disegnati dallo Juvarra. Il risultato fu il cortometraggio
Silenzio presentato nel maggio del 2003 e recensito positivamente il giorno successivo su La Stampa da Gianni Rondolino. Quel gruppo di lavoro era composto da sei ragazzi che ora portano
avanti dottorati, organizzano manifestazioni con la nostra Associazione, ma anche con altri enti non solo di cinema... ma questa storia è sicuramente troppo recente per essere già ricordata.
Per chi volesse essere inserito nella mailing list dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema: [email protected] - Per maggiori informazioni: www.amnc.it
9
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 10
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
FUORISCHERMO maggio
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
FUORI SCHERMO
LA NUOVA SEDE
DELLA BIBLIOTECA
“MARIO GROMO”
Si stanno concludendo i lavori di realizzazione della nuova sede della
Biblioteca del Museo, la cui inaugurazione è prevista per il mese di
giugno. Spazi più ampi e più funzionali per le raccolte e per il
pubblico, nuovi servizi tecnologicamente aggiornati e più sensibili alle
diverse esigenze dei lettori, potenziamento delle iniziative di
promozione della lettura e della ricerca bibliografica, rapporti più
ampi con il territorio: queste sono solo alcune delle linee guida che
hanno ispirato la progettazione della nuova sede di via Serao 8/A (nel
quartiere di Pozzo Strada, in una zona ottimamente servita da
numerosi mezzi pubblici). Moltissime le novità rispetto alla storica
sede di via San Pietro in Vincoli, suggestiva ma ormai inadeguata a
ospitare una biblioteca specializzata di rilevanza europea. Il pubblico
potrà beneficiare di una grande sala di consultazione, con una trentina
di postazioni, singolarmente dotate di prese di alimentazione per
l’eventuale utilizzo di PC portatili. Un sistema WI-FI consentirà
inoltre ai lettori, naturalmente previa autenticazione, di collegarsi
gratuitamente alla rete Internet. Anche il numero delle opere
consultabili direttamente in sala di lettura aumenterà sensibilmente:
saranno disponibili dizionari, filmografie, enciclopedie, repertori
bibliografici, indici di riviste, un’aggiornata selezione di riviste, e le
ultime novità librarie. Nuove banche dati bibliografiche su supporto
elettronico faciliteranno le ricerche, mentre saranno predisposti
appositi spazi per la consultazione del catalogo on line, delle riviste
digitalizzate e dei periodici su microfilm. Una sala polifunzionale di
una cinquantina di posti, attrezzata per proiezioni video, consentirà di
ospitare presentazioni di libri, seminari universitari, laboratori didattici
e iniziative in collaborazione con altre realtà e istituzioni.
Nella nuova sede sarà collocato anche l’archivio storico del Museo,
gli studiosi potranno così consultare le fonti archivistiche e
bibliografiche in un’unica sede. Tutti i materiali archivistici e
bibliografici saranno conservati nelle migliori condizioni di
climatizzazione, perfettamente adeguate alle esigenze di salvaguardia
di un patrimonio storico di eccezionale rilievo culturale.
I lavori di realizzazione della nuova sede sono stati resi possibili grazie
al generoso sostegno della Compagnia di San Paolo e della Regione
Piemonte, per la parte relativa alle nuove tecnologie.
Silvio Alovisio
IL MITO DI ALESSANDRIA?
Potrebbe apparire semplicistico e forse anche inopportuno cercare
di spiegare in poche righe i compiti e le problematiche di una cineteca
europea ai nostri giorni. Una cineteca come quella del Museo
Nazionale del Cinema, fra le poche al mondo che proseguono
a incrementare ed espandere la propria collezione di film a
differenza della maggioranza degli altri archivi in genere concentrati
sul mantenimento e la promozione del patrimonio conservato.
Ci sono alcuni semplici dati però, in alcuni casi veri e propri paradossi
che possono aiutare a dare un’idea.
Nel 1896, primo anno di distribuzione commerciale nella storia
del cinema, sono stati prodotti circa 40 minuti di immagini in
movimento e quasi tutte sono oggi conservate, alcuni titoli sono
presenti anche nel catalogo del Museo di Torino. Si è stimato (lo ha
fatto un po’ per gioco un apprezzato conservatore cinematografico)
che nel 2004 sia stato prodotto l’equivalente di due miliardi di ore,
vale a dire 228.000 anni di film, lavori in video, programmi televisivi,
cortometraggi promozionali, videogiochi, notiziari, prodotti amatoriali
e film veri propri. Oltre il 95% di queste immagini realizzate ogni
anno scompare per sempre e la percentuale di tale perdita è destinata
a crescere ulteriormente con il passare del tempo. Da una parte
sembra a portata di mano conservare tutto come dimostra ad esempio
l’illustre progetto della Library of Congress che impiega circa 9 mesi
per registrare l’intero contenuto del World Wide Web, per poi, una
volta terminato il download, ricominciare da capo. Dall’altra parte
conservare tutto manifesta un’ansia di onniscienza mai sopita in modo
particolare nei momenti storici di transizione, quando la tecnologia
risulta un placebo per molte se non tutte le insicurezze e le esigenze
umane. Il risultato più evidente in genere è che la tecnica non risolve
la questione ma induce piuttosto nuovi bisogni anche culturali: poter
vedere tutto, subito, da qualunque parte del mondo pare essere il
principale problema dei nostri tempi. Vale dunque la pena ricordare le
parole di José Ortega y Gasset, a proposito del ruolo del bibliotecario:
“le nostre società hanno sentito il libro come la necessità di una
facilitazione, di uno strumento benefico. Immaginate però che lo
strumento benefico inventato dall’uomo per rendere più facile una
dimensione della sua vita, si trasformi a sua volta in una nuova
difficoltà”. Talvolta l’epoca delle nuove tecnologie digitali palesa
questa eventualità. Anche nel caso di una cineteca, in fin dei conti
appare una questione di scelte da perseguire. Chi oggi si sentirebbe
autorizzato a scegliere o a rinunciare a qualche minuto della storica
produzione del 1896? Una cineteca è qualcosa di più di un semplice
archivio di film, un magazzino dove depositare copie di film inservibili
ormai al circuito commerciale. Implica un progetto culturale (come si
direbbe oggi di curatorship), politiche di acquisizione, di conservazione
e di messa a disposizione per il pubblico godimento e per lo studio
della memoria storica di una collettività. (1. continua)
Visite guidate con interprete LIS
Proseguono le visite al Museo con interprete della Lingua dei Segni
Italiana. Il prossimo appuntamento è venerdì 2 maggio, h. 18.00
Info: tel. 011 8138.517, [email protected]
Prenotazione obbligatoria: [email protected]
Costo a persona: euro 3,00 + ingresso gratuito
RICORDI DI CINEMA
Con il contributo del Settore Tempo Libero della Città di Torino.
Terzo appuntamento del ciclo di proiezioni al Cinema Massimo
abbinate a incontri di approfondimento al Museo del Cinema,
iniziativa rivolta a tutti i torinesi over 60.
Senso
di Luchino Visconti (Italia 1954, 122’, col.)
venerdì 9 maggio, h. 14.30, Cinema Massimo, sala 3
Ingresso libero fino a esaurimento posti
(proiezione riservata al pubblico over 60)
Le scenografie
e i costumi nel film storico
venerdì 16 maggio, h. 15.00, Mole Antonelliana, area conferenze
Incontro di approfondimento al Museo e visita tematica alle collezioni (1h30’)
Ingresso euro 2,00 (max 60 posti)
Prenotazione obbligatoria entro lunedì 5 maggio.
Tel. 011 8138.564 (mar-gio h 14/16.30)
IL MUSEO SI RACCONTA
Il Museo Nazionale del Cinema presenta una nuova collaborazione
con l’Università della Terza Età di Torino che, dopo l’avvio estivo,
proseguirà per l’anno accademico 2008/09. La ricchezza delle
collezioni – cineteca, biblioteca, fototeca, manifesti, archivio - sarà
illustrata ai corsisti attraverso un ciclo di incontri e iniziative.
Percorso sul cinema muto
venerdì 9 maggio 2008, h. 17.30
“Il cinema muto nella collezione del Museo Nazionale del Cinema di Torino.
Preservazione e restauro del patrimonio cinematografico del primo ‘900”.
Conferenza di Claudia Gianetto, resp. Progetti di Restauro
Cinematografici del Museo del Cinema
Luca Giuliani
La voce segreta
delle parole
Prosegue a maggio la rassegna La voce segreta delle
parole – Il grande cinema in lingua originale. In
programma nella Sala 2 del cinema Massimo quattro film
di grande successo in versione originale con sottotitoli in
italiano. Il calendario completo è in distribuzione presso la
cassa del Cinema Massimo.
I film di maggio
Sogni e delitti
Cassandra’s Dream
di Woody Allen
(Gb/Usa 2007, 108’), v.o. inglese, sott.it.
MAGGIO ALLA MOLE
Visite guidate week-end senza prenotazione
Mostra fotografica
Tutti i sabati e le domeniche, h. 16.00
A partire dalla storia degli spettacoli ottici e dalla nascita del cinema,
la visita introduce alle diverse fasi di realizzazione del film attraverso i
protagonisti e i capolavori della settima arte.
Presentarsi alla biglietteria almeno 10 minuti prima della partenza della visita.
Costo a persona: euro 3,00 + biglietto di ingresso ridotto
9-25 maggio 2008
Inaugurazione 9 maggio 2008, h. 19.00
“Le immagini del silenzio. L’avventurosa storia del cinema muto torinese”
A cura di Gianna Chiapello
Ritratti al Museo
Tutti i sabati, dalle 16.00 alle 19.00
Nell’Aula del Tempio è possibile posare per un ritratto realizzato con
una delle tecniche tipiche dell’Archeologia del Cinema: l’anamorfosi,
lo zootropio, la stereoscopia o la cronofotografia.
La partecipazione è libera per i visitatori muniti di biglietto d’ingresso
al Museo, senza prenotazione
Giovedì 8 maggio, h. 20.30/22.30
La guerra di Charlie Wilson
Charlie Wilson’s War
di Mike Nichols
(Usa 2007, 97’), v.o. inglese, sott.it.
Giovedì 15 maggio, h. 20.30/22.30
Il petroliere
Le macchine della meraviglia
Giovedì 1 maggio, dalle 16.00 alle 19.00
I visitatori sono invitati a costruire alcuni dispositivi dell’Archeologia
del Cinema: l’anamorfosi, lo zootropio o la camera oscura. Anche i più
piccoli, con l’aiuto dei genitori, potranno divertirsi a giocare con
questi oggetti semplici ma spettacolari.
La partecipazione è libera, senza prenotazione. Mole Antonelliana,
piano accoglienza
There Will Be Blood
di Paul Thomas Anderson
(Usa 2007, 158’), v.o. inglese, sott.it.
Giovedì 22 maggio, h. 20.45
Persépolis
di Marjane Satrapi/Vincent Paronnaud
(Francia 2007, 95’), v.o. francese, sott.it.
Giovedì 29 maggio, h. 20.30/22.30
16 - 21 maggio 2008, h. 17.30
Ciclo di proiezioni di film muti accompagnati al pianoforte
dal M° Stefano Maccagno.
Visite guidate per gruppi con prenotazione
Dal martedì alla domenica, percorso di visita e orario da concordare
Guida in italiano: euro 70,00/gruppo (max 25)
Guida in lingua straniera: euro 80,00/gruppo (max 25)
Biglietto di ingresso ridotto
Prenotazione obbligatoria con almeno una settimana di anticipo
al n. 011 8138.564/565
(lun. e ven. 9.00 - 14.00/ mar. mer. gio. 9.00 - 16.30)
10
Gli incontri si svolgono presso l’Educatorio della Provvidenza Corso Trento 13, Torino.
Info: Segreteria UNITRE tel. 011 4342450.
LA SCUOLA
CONTRO MACISTE
Proiezione per gli studenti
Il 28 maggio, a partire dalle ore 9.00, la sala Uno del cinema Massimo
ospiterà la proiezione dei lavori realizzati dagli studenti durante
i laboratori audiovisivi “I primi passi del cinema”, curati dai Servizi
Educativi del Museo nel corso di quest’anno scolastico. Il laboratorio
ha coinvolto ragazzi di 14 classi piemontesi nella produzione di
cortometraggi in Super8 o in digitale, a partire dalla visione e analisi
di materiali cinematografici e documentaristici del Museo,
rappresentativi di alcuni generi del muto torinese. La mattinata sarà
inoltre occasione per assistere alla proiezione del film Maciste
del 1915, nella copia restaurata dal Museo. Il personaggio di Maciste,
con la sua sovrumana forza fisica, l’ammiccante simpatia e versatilità,
è stato, infatti, uno dei temi proposti nel percorso didattico
di quest’anno. Tutte le proiezioni saranno accompagnate
dal vivo al pianoforte dal Maestro Stefano Maccagno.
L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria.
Per informazioni sul programma e sulle modalità di partecipazione
rivolgersi ai Servizi Educativi – Tel. 011 8138.516/7.
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 11
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd maggio
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd maggio
a cura di Silvio Alovisio e Micaela Veronesi
I LIBRI DEL MESE
•Alan O’Leary
Tragedia all’italiana.
Cinema e terrorismo
tra Moro e memoria
Sassari, Angelica, 2007, 230 pp., 14,00 euro.
Irlandese, italianista, specializzato in studi sul nostro
cinema, Alan O’Leary è uno studioso eclettico e
brillante. Con sguardo libero e acuto sulla nostra
recente storia, è riuscito a tratteggiare un’analisi del
cinema italiano degli ultimi decenni, focalizzandosi sui
film che trattano il tema del terrorismo, e realizzando
un lavoro decisamente anomalo rispetto agli studi
condotti in Italia sullo stesso argomento. L’anomalia
risiede nella mancanza totale di implicazione emotiva
che il terrorismo (e il caso Moro in particolare) suscita
in chi si ritrova a ripercorrere quelle vicende avendole
vissute in Italia. Lo studio di O’Leary riesce quindi
a cogliere sfumature e distorsioni che ci erano finora
sfuggite perché il suo è uno sguardo esterno e come
tale non risente del ricordo, dell’emozione, della
memoria che - citata fin dal titolo – nel libro si fa
storia. Scritto dall’autore nella sua lingua madre e
tradotto contestualmente in italiano dall’editrice,
il volume è suddiviso in cinque capitoli. Il primo tratta
la rappresentazione del terrorismo nel cinema italiano
partendo da una ridefinizione del cinema nazionale e
andando all’origine della locuzione “anni di piombo”.
Il secondo capitolo analizza i film che trattano la
vicenda Moro suddividendoli in base al loro approccio
rispetto all’accaduto. Nel capitolo successivo, l’autore
indaga il contesto del cinema italiano di quegli anni
nel suo insieme e come gli echi del terrorismo
penetrino negli altri generi, evidenziando per esempio
“la capacità della commedia all’italiana di affrontare
gli effetti della violenza politica”. Negli ultimi due
capitoli O’Leary si concentra infine sull’eredità del
terrorismo nella storia italiana e nel suo immaginario.
Poiché, come afferma l’autore, “succede spesso
di ritrovarsi a riflettere sull’apparente paradosso
secondo cui alcune nazioni democratiche
alimentano la violenza terroristica”, la lettura
di questo libro ci pare doppiamente interessante:
da una lato ci invita a riflettere sui film come
prodotti culturali della nostra nazione, dall’altro
utilizza i film stessi come lenti di ingrandimento
sulle vicende storiche e politiche del terrorismo
ispirando una possibile elaborazione del trauma.
•Alberto Corsani
Il libro che affiora.
Suggestioni dal cinema di
Ingmar Bergman
Torino, Seb, 2008, 147 p., 12,50 euro.
L’intento di Corsani nel suo avvicinarsi all’opera
di Bergman è quello di cercare la presenza di Dio
in una filmografia che ne mette in rilievo la dolorosa
assenza se non addirittura la drammatica negazione.
Come si rileva nella prefazione orgogliosamente
agnostica di Boano, Tarino e Biano questa
operazione ermeneutica è scevra “da qualsiasi
velleità di proselitismo”.
Gli strumenti con cui Corsani si avvicina
all’imponente corpus filmografico bergmaniano sono
quelli, poco frequentati negli studi nostrani,
dell’esegesi biblica, sviluppata non solo laddove
i riferimenti al vecchio e nuovo testamento sono
espliciti (come nel Settimo sigillo, Come in uno specchio,
Il silenzio) ma soprattutto nell’analisi di quei film
in cui questi riferimenti sono celati, se non, almeno
apparentemente, negati. Originale ma non del tutto
larivista
delcinema
Mensile del Museo Nazionale del Cinema
Anno VI - Numero 59- maggio 2008
Reg. Trib. Torino n. 5560 del 17/12/2001
Direttore Responsabile
Alberto Barbera
Resp. Programmazione e Coord. Redazionale
Stefano Boni
Grazia Paganelli
convincente la scelta dell’autore di procedere per
coppie di film secondo criteri non sempre coerenti:
a volte prevale la logica della distanza temporale,
altre volte quella della similitudine tematica,
ma in certi casi l’accostamento sembra un poco
forzato o non necessario e non si stabilisce fra i due
film presi in esame una reale dialettica comparativa.
Resta comunque intatta la fecondità di questo sforzo
interpretativo, capace di arricchire con un’ulteriore
declinazione la riflessione profondamente umana di
Bergman sull’amore e sulla morte, riaffermando per
i credenti il profondo “realismo della fonte biblica”.
conferenze e sulle pagine delle riviste pedagogiche
o cinematografiche per auspicare una riforma
dei programmi scolastici in grado di recepire
positivamente il grande potenziale didattico del
cinematografo. Tra i contributi più ampi e sistematici
dedicati all’argomento vi è certamente la lunga
relazione pronunciata a Roma, il 13 marzo 1913,
da Francesco Orestano (1873-1945), autorevole
filosofo di formazione positivista e tra i più influenti
promotori, nel 1905, dei nuovi programmi della
scuola elementare. Secondo Orestano, il nuovo
medium risponderebbe in pieno a quegli orientamenti
pedagogici “positivi” che pongono al centro
dell’apprendimento non il nozionismo verbale
dell’insegnante ma l’intuizione, l’osservazione,
la sperimentazione da parte degli allievi. Quali
sarebbero, più in dettaglio, i vantaggi didattici del
cinema? La possibilità di selezionare, orientando
l’attenzione dei ragazzi solo su “quella parte di realtà
che si vuole studiare”, l’opportunità di far vedere non
solo i dati ma anche i processi, in tutte le loro fasi,
la capacità non solo di rendere infinitamente ripetibile
l’osservazione, ma anche di mettere a confronto,
dentro la stessa esperienza, fenomeni “remoti fra loro
nel tempo e nello spazio”. Inoltre il cinema potrebbe
portare nelle aule “un soffio di vita reale”, e per questo
Orestano auspica la proiezione quotidiana nelle scuole
di “scene realmente accadute”. Un ampio estratto
della relazione di Orestano è consultabile e scaricabile
sul nuovo sito del Museo dedicato alla storia delle
teorie del cinema: www.museocinema.it/filmtheories.
•Alessio Gradogna
I dannati e gli eroi. Il cinema
di Guillermo Del Toro
Piombino, Il Foglio, 2008, 199 p., 15,00 euro
Spetta alla casa editrice Il Foglio e al giovane Alessio
Gradogna il merito di aver dato vita a quella che
è probabilmente la prima monografia al mondo
su Guillermo Del Toro, messicano di Guadalajara,
una severa educazione cattolica e un’attrazione,
sin dall’infanzia, per “le cose malate, sporche,
bizzarre”. Quarantacinque anni, e sei regie,
variamente apprezzate, ma quasi tutte libere
e personali (con la parziale eccezione di Mimic),
sempre segnate da un coerente rapporto con un
genere, il fantahorror, declinato – ne La spina del
diavolo e nel recente Il labirinto del fauno – dentro
gli orrori ben più terreni della Storia (la guerra civile
spagnola). Del Toro è un abile giocoliere del genere,
ma non privo di ambizioni autoriali, e per questa sua
incerta collocazione continua a dividere nettamente
la critica. Gradogna ovviamente appartiene al versante
dei suoi convinti difensori, ma il suo saggio evita con
intelligenza le secche del testo apologetico. L’autore
sviluppa un’indagine puntuale della filmografia di
Del Toro, scegliendo la tradizionale e tranquilla
andatura dell’analisi “film per film”, aprendosi al
confronto con altri film e autori, riflettendo su una
possibile identità stilistica e poetica del regista, con
una scrittura quasi sempre chiara e sorvegliata. Non
mancano alcune ingenuità (per esempio il fatto di
riservare quasi una pagina per citare... se stesso) e pesa
l’assenza di una bibliografia ragionata, ma il volume
rappresenta una valida introduzione alla conoscenza
di un regista meritevole comunque di attenzione.
IL ROMANZO DEL MESE
•Jon Krakauer
Nelle terre estreme
Milano, Corbaccio, 2008, 267 p., 16,60 euro
Chi era veramente il giovane Chris McCandless?
Perché nel 1990, dopo il diploma, scelse di
cambiare vita, lasciò la famiglia e partì per un lungo
viaggio solitario che l’avrebbe portato a morire
di fame, due anni più tardi, dentro un autobus
arrugginito in una radura dell’Alaska? Era un
megalomane disadattato, un idealista sprovveduto,
un sociopatico iper-sensibile, un figlio non amato
o non capito, un radicale contestatore? O un
ragazzo puro ma ingenuo, incantato dal rigore quasi
ascetico con cui Tolstoj descriveva i suoi alter ego
letterari, rapito dai racconti di Jack London e dalle
seducenti riflessioni di Thoreau? Chi iniziò a porsi
questi interrogativi, prima di Sean Penn con il suo
recente Into the Wild, fu il giornalista Jon Krakauer,
autore – nel 1996 - di questo libro che si colloca più
sul versante dell’inchiesta giornalistica che su quello
della biografia romanzata. Krakauer lavora quasi
esclusivamente sulle fonti (le lettere di Chris, il suo
diario, le testimonianza della sorella e di coloro che
lo conobbero durante la sua impresa), e quindi
inventa poco. La correttezza del metodo, tuttavia,
raffredda la materia, la mette a eccessiva distanza,
L’INTROVABILE DEL MESE
RARITÀ DALLA BIBLIOTECA DEL MUSEO
•Francesco Orestano
Il cinematografo nelle scuole
Roma, Istituto Nazionale “Minerva”, 1914, 45 p.
Ancora oggi, nella scuola italiana, l’uso didattico e
formativo dei mezzi audiovisivi è visto con un certo
sospetto. Eppure già nei primi anni Dieci, una fitta
schiera di pedagoghi, educatrici, filosofi e critici
di settore intervennero a più riprese in pubbliche
Hanno collaborato a questo numero
Silvio Alovisio, Daniele Dottorini, Claudia Gianetto,
Luca Giuliani, Chiara Magri, Emiliano Morreale,
Vittorio Sclaverani, Micaela Veronesi, Gianni Volpi
Redazione
Via Montebello 22 - 10124 Torino
Tel. 011.81.38.520 - Fax 011.81.38.530
[email protected]
Ricerche Iconografiche
Grazia Paganelli con la collaborazione
di Silvio Alovisio, Antonella Angelini,
Sonia Del Secco (Biblioteca Internazionale
di cinema e fotografia “Mario Gromo”)
Museo Nazionale del Cinema Fondazione
Maria Adriana Prolo Archivi di cinema,
fotografia ed immagine
Via Montebello 22 - 10124 Torino
Tel. 011.81.38.511 - Fax 011.81.38.558
Promozione e Comunicazione
Maria Grazia Girotto
Ufficio Stampa
Veronica Geraci
www.museocinema.it
Progetto grafico
Carlo Cantono
Presidente
Alessandro Casazza
Stampa
Canale
Direttore
Alberto Barbera
privandola di qualsiasi vibrazione emotiva,
senza per altro riuscire a rispondere alle domande
di apertura. Leggendo il testo di Krakauer si può
quindi percepire meglio il grande sforzo creativo
compiuto in fase di sceneggiatura da Penn: sia pure
senza riuscire, forse, a filmare l’immensa solitudine
del protagonista, Sean Penn si avvicina a Chris
con discrezione ma anche con adesione, ne disegna
con tratti intensi l’enigmatica personalità, le
incertezze, le emozioni, non si preclude il diritto
a inventare, apre ipotesi senza la presunzione
di dare certezze, dando spessore e umanità
a un ritratto che paradossalmente, nel testo
di Krakauer, sembra quasi invisibile.
IL DVD DEL MESE
•Alessandro Rossetto
Bibione Bye Bye One
Italia, 1999, 75’
Distribuzione DocVideo
Non sempre si pensa a quanto sia difficile realizzare
documentari. E non solo per via del fatto che si lavora
con attori non professionisti, il lavoro del set
(le luci, i microfoni, la macchina da presa...) è invasivo
e non può non influire, seppur minimamente, sulla
realtà da mettere in scena. Così per un regista riuscire
a restituire, a documentare, in maniera credibile il
reale è più complicato di quanto non sia riprendere
un mondo ricreato apposta per la finzione.
Nonostante questi presupposti, quello di Rossetto
è uno sguardo crudo e senza filtri, capace di
estrapolare dalla realtà le sue stesse contraddizioni:
il serio e il ridicolo, la bellezza e lo squallore, la
stupidità e l’intelligenza, la banalità e la profondità
emergono dal quotidiano, dalla semplice ripresa nella
vita nel suo farsi. Il lavoro di scrittura non si fa notare
ma è incisivo. Il taglio dato alle inquadrature, ad
esempio, prevede riprese dall’alto, in semi plongée,
inquadrature oblique dal basso, lunghe carrellate
laterali, pedinamenti di alcuni personaggi con
la macchina da presa, campi lunghi che restano
improvvisamente vuoti, il tutto in un bianco
e nero fortemente connotato. Altrettanto elaborato
e personale è il lavoro di montaggio, soprattutto per
l’uso che Rossetto fa del sonoro: si pensi ad esempio
alla sequenza della sfilata di moda sul lungomare,
in cui la colonna audio anticipa le immagini.
Bibione Bye Bye One restituisce uno spaccato
interessante dell’Italia, mostrando scorci e atmosfere
che ricordano quelle degli ultimi film di Olmi
e Mazzacurati, con la differenza che qui si tratta
di vita reale. A Bibione non c’è veramente niente,
niente cultura, niente storia, niente di esteticamente
bello, eppure ciò che emerge dal film è che il vuoto
culturale non è dovuto a categorie come ignoranza
e povertà, ma agli orizzonti piatti di un paesaggio non
solo geografico ma anche esistenziale. Non è un caso
che uno dei personaggi intervistati racconti che i primi
turisti ad arrivare sono stati i tedeschi, forse perché –
sottolinea - a loro piaceva questa landa desolata.
Questo documentario è disponibile in vendita
o noleggio sul sito Internet di Doc Video,
un progetto che ha l’intento di raccogliere
e distribuire i documentari, italiani e stranieri, anche
inediti, per facilitarne la diffusione, la promozione e
la distribuzione. Si tratta di un’iniziativa indipendente
attraverso la quale gli autori e i produttori possono
proporre la distribuzione delle loro opere e gli
appassionati reperire i film con facilità estrema...
in un click! ([email protected] - www.docvideo.it).
La pubblicazione è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema
(Promozione per la Cultura Cinematografica)
Si ringrazia REAR per il contributo alle attività del Museo
Ringraziamenti
A.I.A.C.E., Torino • Alessandro Amaducci, Torino • Ambasciata d’Israele, Roma • Arco Film, Torino • Bavaria Film,
München • Bruno Boschetto, Torino • British Film Institute, London • CAC Voltaire, Genève • Centre Culturel
Français de Turin • Centro Ebraico Italiano – Il Pitigliani, Roma • Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca
Nazionale, Roma • Cineteca Lucana, Potenza • C.O.E., Milano • Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni •
Pappi Corsicato, Napoli • Fiera del Libro, Torino • Film Distribution, Paris • Fondazione Teatro Piemonte Europa,
Torino • Iaia Forte, Napoli • Giuseppe Gariazzo, Biella • Gaumont, Paris • Amos Gitai, Paris • Hollywood Classics,
London • Iskra, Paris • Metrocom, Jerusalem • MGM, Los Angeles • Ministère des Affaires Étrangères, Paris • MK2,
Paris • Mario Monicelli, Roma • Médiathèque des Trois Mondes, Paris • MultiServizi, Torino • NeonVideo, Borgo
d’Ale (VC) • N.I.P., Torino • Mauro Regis, Torino • Scalpel, Paris • Slow Cinema, Torino • Sony Pictures Distribution,
Roma • Strade del Cinema, Aosta • Tamasa, Paris • Transfax, Tel Aviv • Ventana Film, Bologna • Warner Bros., Milano
Cineteca del Museo Nazionale del Cinema / Personale della Multisala Massimo
Un ringraziamento particolare a La Stampa – Torino Sette per il contributo alla diffusione della rivista.
11
59 pdf
23-04-2008
14:51
Pagina 12
larivista
delcinema
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
IL CALENDARIO DEI FILM programma maggio
GIOVEDÌ 1 MAGGIO
LUNEDÌ 12 MAGGIO
VENERDÌ 23 MAGGIO
h. 16.30
h. 18.30
h. 20.15
h. 22.15
h. 16.30
h. 18.30
h. 20.30
h. 22.30
h. 16.30 Into the Wild di S. Penn (Usa 2007, 148’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 La grande guerra di M. Monicelli (I 1959, 129’)§
Prima del film incontro con il regista Mario Monicelli
La costola di Adamo di G. Cukor (Usa 1949, 101’, v.o. sott.it.)
Vivere insieme di G. Cukor (Usa 1952, 92’, v.o. sott.it.)
Scandalo a Filadelfia di G. Cukor (Usa 1940, 112’, v.o. sott.it.)
Donne di G. Cukor (Usa 1939, 133’, v.o. sott.it.)
Close to Home di V. Bilu/D. Hager (Isr 2005, 98’, v.o. sott.it.)
La banda di E. Kurilin (Isr/F 2007, 90’)
Tehilim di R. Nadjari (Isr 2007, 96’, v.o. sott.it.)
Avanim di R. Nadjari (Isr 2005, 107’, v.o. sott.it.)
SABATO 24 MAGGIO
VENERDÌ 2 MAGGIO
MARTEDÌ 13 MAGGIO
h. 16.00
h. 18.15
h. 20.30
h. 22.30
h. 16.30
h. 18.30
h. 20.30
h. 22.30
Rapporto a quattro di G. Cukor (Usa 1969, 116’, v.o. sott.it.)
Sangue misto di G. Cukor (Usa 1956, 110’, v.o. sott.it.)
La costola di Adamo di G. Cukor (Usa 1949, 101’, v.o. sott.it.)
Vivere insieme di G. Cukor (Usa 1952, 92’, v.o. sott.it.)
Avanim di R. Nadjari (Isr 2005, 107’, v.o. sott.it.)
Tehilim di R. Nadjari (Isr 2007, 96’, v.o. sott.it.)
Close to Home di V. Bilu/D. Hager (Isr 2005, 98’, v.o. sott.it.)
To Take a Wife di R. e S. Elkabetz (Isr 2005, 97’, v.o. sott.it.)
h. 16.00 I buchi neri di P. Corsicato (I 1995, 97’)§
Al termine del film incontro con il regista Pappi Corsicato e l’attrice Iaia Forte
h. 18.30 Chimera di P. Corsicato (I 2001, 88’)§
h. 20.20 A distanza ravvicinata di J. Foley (Usa 1986, 115’)
h. 22.30 Lupo solitario di S. Penn (Usa/J 1991, 127’, v.o. sott.it.)
SABATO 3 MAGGIO
MERCOLEDÌ 14 MAGGIO
h. 16.30 È nata una stella di G. Cukor (Usa 1954, 176’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Sangue misto di G. Cukor (Usa 1956, 110’, v.o. sott.it.)
h. 22.30 Rapporto a quattro di G. Cukor (Usa 1969, 116’, v.o. sott.it.)
h. 21.00 Liberty di L. McCarey (Usa 1929, 20’)
segue
Le nozze di Figaro di L. Maggi (I 1913, 26’)
Accompagnamento musicale dal vivo di Quentin Manfroy e Eric Bribosia
h. 16.30 Vittime di guerra di B. De Palma (Usa 1989, 107’)
h. 18.30 Carlito’s Way di B. De Palma (Usa 1993, 144’)
h. 21.15 Mystic River di C. Eastwood (Usa 2003, 135’, v.o. sott.it.)
DOMENICA 4 MAGGIO
GIOVEDÌ 15 MAGGIO
LUNEDÌ 26 MAGGIO
h. 16.15 In viaggio con la zia di G. Cukor (Usa 1972, 109’, v.o. sott.it.)
h. 18.15 Ricche e famose di G. Cukor (Usa 1981, 117’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 È nata una stella di G. Cukor (Usa 1954, 176’, v.o. sott.it.)
h. 16.00
segue
h. 20.30
h. 22.30
h. 16.30 Mystic River di C. Eastwood (Usa 2003, 135’, v.o. sott.it.)
h. 19.00 Vittime di guerra di B. De Palma (Usa 1989, 107’)
h. 21.00 Carlito’s Way di B. De Palma (Usa 1993, 144’)
LUNEDÌ 5 MAGGIO
h. 16.15 Il diavolo in calzoncini rosa di G. Cukor (Usa 1960, 100’)
h. 18.15 Facciamo l’amore di G. Cukor (Usa 1960, 110’)
h. 20.30 My Fair Lady di G. Cukor (Usa 1964, 170’)
MARTEDÌ 6 MAGGIO
h. 16.00
h. 18.00
h. 20.15
h. 22.30
Facciamo l’amore di G. Cukor (Usa 1960, 110’)
Brian di Nazareth di T. Jones (Gb 1979, 94’)
Ricche e famose di G. Cukor (Usa 1981, 117’, v.o. sott.it.)
In viaggio con la zia di G. Cukor (Usa 1972, 109’, v.o. sott.it.)
*
MERCOLEDÌ 7 MAGGIO
h. 16.30 My Fair Lady di G. Cukor (Usa 1964, 170’)
h. 20.30 Facciamo l’amore di G. Cukor (Usa 1960, 110’)
h. 22.30 Il diavolo in calzoncini rosa di G. Cukor (Usa 1960, 100’)
h. 18.00 Othello di O. Welles (Usa/F/I 1952, 98’, v.o. sott.it.)§
Prima del film incontro con l’attore Giuseppe Battiston
h. 21.00 Disengagement di A. Gitai (G/I/Isr/F 2007, 121’, v.o. sott.it.)#
Al termine del film incontro con il regista Amos Gitai
h. 20.30/22.30 – Sala Due Sogni e delitti di W. Allen
(Usa/Gb 2007, 108’, v.o. sott.it.)
VENERDÌ 9 MAGGIO
The Bubble di E. Fox (Isr 2006, 117’, v.o. sott.it.)
My Father, My Lord di D. Volach (Isr 2007, 74’, v.o. sott.it.)
Beaufort di J. Cedar (Isr 2007, 125’, v.o. sott.it.)
Turn Left at the End of the World di A. Nesher
(Isr 2003, 110’, v.o. sott.it.)
SABATO 10 MAGGIO
h. 16.30
h. 18.15
h. 20.20
h. 22.30
Cinétracts di AA.VV. (F 1968, 68’, v.o. sott.it.)
Le fond de l’air est rouge di C. Marker (F 1977, 180’, v.o. sott.it.)
Mourir à 30 ans di R. Goupil (F 1982, 97’, v.o. sott.it.)
À mort la mort! di R. Goupil (F 1999, 90’, v.o. sott.it.)
h. 20.30/22.30 – Sala Due La guerra di Charlie Wilson di M. Nichols
(Usa 2007, 97’, v.o. sott.it.)
VENERDÌ 16 MAGGIO
h. 16.30
h. 18.15
h. 20.30
h. 22.30
La société du spectacle di G. Debord (F 1973, 88’, v.o. sott.it.)
L’an 01 di J. Doillon (F 1973, 90’, v.o. sott.it.)
La cinese di J-L. Godard (F 1967, 99’, v.o. sott.it.)
Loin du Vietnam di AA.VV. (F 1967, 115’, v.o. sott.it.)
SABATO 17 MAGGIO
h. 16.30
h. 18.15
h. 20.30
segue
À mort la mort! di R. Goupil (F 1999, 90’, v.o. sott.it.)
Mourir à 30 ans di R. Goupil (F 1982, 97’, v.o. sott.it.)
Le fond de l’air est rouge di C. Marker (F 1977, 180’, v.o. sott.it.)
Cinétracts di AA.VV. (F 1968, 68’, v.o. sott.it.)
DOMENICA 18 MAGGIO
GIOVEDÌ 8 MAGGIO
h. 16.40
h. 18.50
h. 20.15
h. 22.30
DOMENICA 25 MAGGIO
°
La banda di E. Kurilin (Isr/F 2007, 90’)
To Take a Wife di R. e S. Elkabetz (Isr 2005, 97’, v.o. sott.it.)
The Bubble di E. Fox (Isr 2006, 117’, v.o. sott.it.)
My Father, My Lord di D. Volach (Isr 2007, 74’)
DOMENICA 11 MAGGIO
h. 16.15 Beaufort di J. Cedar (Isr 2007, 125’, v.o. sott.it.)
h. 18.30 Turn Left at the End of the World di A. Nesher
(Isr 2003, 110’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 To Take a Wife di R. e S. Elkabetz (Isr 2005, 97’, v.o. sott.it.)
h. 22.15 The Bubble di E. Fox (Isr 2006, 117’, v.o. sott.it.)
h. 16.15
h. 18.30
h. 20.30
h. 22.15
Loin du Vietnam di AA.VV. (F 1967, 115’, v.o. sott.it.)
La cinese di J-L. Godard (F 1967, 99’, v.o. sott.it.)
L’an 01 di J. Doillon (F 1973, 90’, v.o. sott.it.)
La société du spectacle di G. Debord (F 1973, 88’, v.o. sott.it.)
GIUSEPPE BATTISTON PRESENTA OTHELLO
Giovedì 8 maggio, h. 18.00
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
AMOS GITAI PRESENTA DISENGAGEMENT
Giovedì 8 maggio, h. 21.00
Sala Tre – Ingresso euro 5,00
STRADE DEL CINEMA
Mercoledì 14 maggio, h. 21.00
Sala Tre – Ingresso libero
CROSSROADS – THE WHO AL CINEMA
Martedì 20 maggio, h. 20.20/22.30
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
MARIO MONICELLI
PRESENTA LA GRANDE GUERRA
Venerdì 23 maggio, h. 20.30
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
h. 16.00 Colors – Colori di guerra di D. Hopper (Usa 1988, 120’)
h. 18.15 The Interpreter di S. Pollack (Usa/Gb 2005, 128’)
h. 20.30 Spoon River di A. Amaducci (I 2008, 70’)
Prima del film incontro con il regista Alessandro Amaducci e gli studiosi Francesco
Casetti e Sandra Lischi.
°
MERCOLEDÌ 28 MAGGIO
h. 16.00 Stato di grazia di P. Joanou (Usa 1990, 129’, v.o. sott.it.)
h. 18.20 Il mistero dell’acqua di K. Bigelow (Usa/F 2000, 110’, v.o. sott.it.)
h. 20.20 21 grammi – Il peso dell’anima di A.González Iñárritu
(Usa 2003, 120’)
h. 22.30 The Assassination di N. Mueller (Usa/Mex 2004, 101’)
GIOVEDÌ 29 MAGGIO
h. 16.00 The Interpreter di S. Pollack (Usa/Gb 2005, 128’)
h. 18.20 Colors – Colori di guerra di D. Hopper (Usa 1988, 120’)
h. 20.30 I corti di Michelangelo Antonioni e Valerio Zurlini (I 1947-53, 104’)
*
h. 20.30/22.30 – Sala Due Persépolis di M. Satrapi/V. Paronnaud
(F 2007, 95’, v.o. sott.it.)
LUNEDÌ 19 MAGGIO
VENERDÌ 30 MAGGIO
h. 16.00
h. 18.15
h. 20.15
h. 22.30
h. 16.00 The Assassination di N. Mueller (Usa/Mex 2004, 101’)
h. 18.00 21 grammi – Il peso dell’anima di A.González Iñárritu
(Usa 2003, 120’)
h. 20.10 Stato di grazia di P. Joanou (Usa 1990, 129’, v.o. sott.it.)
h. 22.30 Il mistero dell’acqua di K. Bigelow (Usa/F 2000, 110’, v.o. sott.it.)
Lupo solitario di S. Penn (Usa/J 1991, 127’, v.o. sott.it.)
Tre giorni per la verità di S. Penn (Usa 1995, 106’)
La promessa di S. Penn (Usa 2001, 124’, v.o. sott.it.)
Taps – Squilli di rivolta di H. Becker (Usa 1981, 124’)
MARTEDÌ 20 MAGGIO
h. 15.45
h. 18.00
h. 20.20
h. 22.30
La promessa di S. Penn (Usa 2001, 124’, v.o. sott.it.)
Taps – Squilli di rivolta di H. Becker (Usa 1981, 124’)
Tommy di K. Russell (Gb 1975, 115’)§
Quadrophenia di F. Roddam (Gb 1979, 120’)§
MERCOLEDÌ 21 MAGGIO
h. 15.45
h. 18.10
h. 20.15
h. 22.30
Il gioco del falco di J. Schlesinger (Usa 1985, 131’)
A distanza ravvicinata di J. Foley (Usa 1986, 115’)
Lupo solitario di S. Penn (Usa/J 1991, 127’, v.o. sott.it.)
Tre giorni per la verità di S. Penn (Usa 1995, 106’)
°
h. 17.00/20.30 – Sala Uno CSC - Animazione. La festa dei diplomi
SABATO 31 MAGGIO
°
h. 14.00 Guelwaar di O. Sembene (F/G/Sen 1992, 115’, v.o. sott.it.)
h. 16.30 Faat Kiné di O. Sembene (Sen 2000, 120’, v.o. sott.it.)
h. 18.30 Ceddo di O. Sembene (Sen 1977, 120’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Borom sarret di O. Sembene (Sen 1966, 20’, v.o. sott.it.)
Prima del film incontro con il critico Giuseppe Gariazzo
segue
Xala di O. Sembene (Sen 1975, 123’, v.o. sott.it.)
°
°
°
°
GIOVEDÌ 22 MAGGIO
h. 16.30 Into the Wild di S. Penn (Usa 2007, 148’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 La via lattea di L. Buñuel (F 1969, 92’)§
h. 22.15 Il gioco del falco di J. Schlesinger (Usa 1985, 131’)
h. 20.45 – Sala Due Il petroliere di P. T. Anderson (Usa 2007, 158’, v.o. sott.it.)
Gli Eventi del Mese
MARTEDÌ 27 MAGGIO
°*
ingresso libero
ingresso euro 2,50
§ ingresso intero euro 3,50
# ingresso euro 5,00
Info
INCONTRO CON PAPPI CORSICATO
E IAIA FORTE
Sabato 24 maggio, h. 17.30
Sala Tre – Ingresso euro 3,50
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
ALESSANDRO AMADUCCI
PRESENTA SPOON RIVER
Martedì 27 maggio, h. 20.30
Sala Tre – Ingresso libero
mar.mer.gio.ven.dom. 9.00 - 20.00
sab. 9.00 - 23.00, lun. chiuso
Mole Antonelliana
Via Montebello 20, Torino
Tel. 011.81.38.511
BIGLIETTI
CORTI D’AUTORE – LA MEGLIO GIOVENTÙ
Adulti, € 6,50
DEGLI ANNI QUARANTA
biglietto ridotto:
Giovedì 29 maggio, h. 20.30
- over 65, gruppi min. 15 persone, € 5,00
Sala Tre – Ingresso euro 2,50
CSC - ANIMAZIONE. LA FESTA DEI DIPLOMI
Venerdì 30 maggio, h. 17.00/20.30
Sala Uno – Ingresso libero
NON-STOP OUSMANE SEMBENE
Sabato 31 maggio, tutto il giorno
Sala Tre – Ingresso libero
Giovani e scuole:
- fino a 5 anni, gratuito
- da 6 a 18 anni, € 2,00
- studenti universitari
fino a 26 anni, € 5,00
Disabili e accompagnatore, gratuito
WEEK-END AL MUSEO
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
+ ASCENSORE PANORAMICO
Sala 3
Intero, € 5,00
Visite guidate senza prenotazione
Tutti i sabati e le domeniche, ore 16.00
€ 3,00
a persona + biglietto di ingresso ridotto
Adulti, € 8,00
biglietto ridotto:
- over 65, gruppi min. 15 persone, € 6,50
Ridotto:
- Aiace, CineFreeCard, militari, under18
e studenti universitari (spett. serali), € 3,50
Visite guidate su prenotazione
Tel. 011.81.38.564/565
Orario: mar.- gio.: 9.00 - 16,30
lun. e ven.: 9,00 - 14,00
Gruppi (max 25 persone):
Giovani e scuole:
- fino a 5 anni, gratuito
- da 6 a 10 anni
(Ascensore Panoramico gratuito), € 2,00
- da 11 a 18 anni, € 4,50
- studenti universitari fino a 26 anni, € 6,50
in italiano
€ 70,00/gruppo
+ biglietto di ingresso ridotto
Disabili e accompagnatore, gratuito
in inglese, francese, tedesco, spagnolo
€ 80,00/gruppo
+ biglietto di ingresso ridotto
Via Verdi 18 - Torino - Tel. 011 8138.574
Scuole
€ 60,00/gruppo
+ biglietto di ingresso ridotto
LIS
€ 3,00 a persona
+ ingresso gratuito
CINEMA MASSIMO
Sala 1 e 2
Intero, € 6,50
Ridotto:
- Aiace, CineFreeCard, militari, under18
e studenti universitari, € 4,50
- Over 60, € 3,00
Abbonamento sale 1 e 2 (5 ingr.), € 20,00
- Over 60 e studenti universitari
(spett. pomeridiani) € 2,50
Abbonamento sala 3 (10 ingr.), € 30,00
BIBLIOTECA
Via San Pietro in Vincoli 28 - Torino
Tel. 011 81.38.590-591-592
Fax 011 52.14.784
[email protected]
lun. - ven. 9.00 - 13.00
mar. - gio. 9.00 - 13.00, 13.30 - 17.30
mer. chiuso
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Fondazione Maria Adriana Prolo
Archivi di cinema, fotografia ed immagine
Uffici: Via Montebello 22 - 10124 Torino
Tel. 011 81.38.511 - Fax 011 81.38.558
[email protected]
www.museocinema.it
Nome e cognome:
Io sottoscritto, estensore della presente richiesta, dichiaro di prendere atto dell’informativa fornitami dalla Fondazione ai sensi
dell’art.10 della Legge 675/1996 ed acconsento liberamente, ai fini e per gli effetti di quanto previsto dall’art.11, comma 1° della
Legge 675/1996 al trattamento dei dati forniti alla Fondazione, alla comunicazione e diffusione degli stessi ai sensi ed effetti di
quanto disposto dall’art.20 della Legge 675/1996, per lo svolgimento di tutte le operazioni connesse alla preparazione e
spedizione del programma. Dichiaro altresì di essere a conoscenza dei diritti riconosciutomi dall’art.13 della Legge 675/1996.
Indirizzo (via, città, provincia, c.a.p.):
Data e firma:
Volete ricevere via mail o per posta informazioni alle serate organizzate dal Museo Nazionale del Cinema?
Compilate questo modulo e consegnatelo alla cassa del Cinema Massimo oppure
speditelo a Museo Nazionale del Cinema – Programmazione, via Montebello 22, 10124 Torino.
E-mail:
Età e professione:
Scarica

Scarica il PDF - Museo Nazionale del Cinema