59 pdf 23-04-2008 anno VI - numero 59 14:51 Pagina 1 - 2008 mag gio - poste italiane. spedizione in a.p. 70 % d.c. / d.c.i. torino - tassa pagata / taxe perçue / ordinario MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA larivista 59delcinema MAGGIO 2008 Lupo solitario Il cinema di Sean Penn Lo stato delle cose Il cinema israeliano oggi Le Joli Mai Immagini del Maggio Francese Il cinema è femmina Omaggio a George Cukor Segni di resistenza Non-Stop Ousmane Sembene Masterclass Incontro con Mario Monicelli Corti d’Autore “Mercoledì da leoni” di John Milius (1970) La meglio gioventù degli anni Quaranta Sean Penn sul set di Into the Wild La voce segreta delle parole Il grande cinema in lingua originale Lupo solitario Il cinema di Sean Penn di Daniele Dottorini Nel corso della storia del cinema non è cosa rara che un attore passi dall’altra parte della macchina da presa, anche per una sola, indimenticabile, volta (basti pensare a La morte corre sul fiume di Charles Laughton). Meno frequente è la possibilità che questo passaggio cancelli completamente il corpo dell’attore, che decide di non mostrarsi e di concentrare la sua attenzione su altri corpi, su altre storie. Infine, forse più rara ancora è la possibilità di rintracciare un filo segreto tra i personaggi interpretati da un attore per altri registi e quelli creati nei film da lui diretti. È proprio lungo questo filo segreto che si sviluppa l’itinerario di Sean Penn, attore emblema di una Hollywood capace di discutere se stessa e il proprio mito, figlio d’arte (il padre Leo Penn è stato un regista televisivo, la madre Eyleen Ryan un’attrice), e fratello di un attore inquieto e sfortunato come Chris Penn. Sean respira cinema sin dall’infanzia, e vive Hollywood come luogo contraddittorio, fabbrica di immagini ma anche luogo di censura e di potere (il padre Leo fu inserito nelle liste nere durante il maccartismo). Ma è nel cinema che Sean sviluppa il suo talento, esordendo a quattordici anni in un episodio del serial La casa nella prateria diretto dal padre. Ben presto le caratteristiche di questo attore dal fisico nervoso, dall’espressione malinconica e dalla recitazione sofferta, capace di improvvise esplosioni ma anche di recitazioni più contenute e sottratte, si fanno notare attraverso i personaggi da lui interpretati negli anni Ottanta in film come Taps – Squilli di rivolta (1981) di Harold Becker o Bad Boys (1983) di Rick Rosenthal o Il gioco del falco (1985) di John Schlesinger. Penn compare spesso anche sulle cronache mondane per il suo chiacchierato e problematico matrimonio con Madonna, ma al di là del gossip e dell’immagine mediatica, emerge sempre più chiaramente la scelta dell’attore di lavorare su un certa tipologia di personaggi, complessi, inquieti (segue a pag. 2) 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 2 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio Lupo solitario. Il cinema di Sean Penn (da pag. 1) e borderline, al di là del bene e del male. Dal detenuto nel braccio della morte in Dead Man Walking (1995) di Tim Robbins all’avvocato cocainomane e traditore in Carlito’s Way (1993) di Brian De Palma, dal chitarrista fallito e geniale di Accordi e disaccordi (1999) di Woody Allen fino al vendicatore nello stupendo Mystic River (2003) di Clint Eastwood e al detective sofferente e malinconico in The Interpreter (2005) di Sidney Pollack. Figure lacerate e complesse, eroi loro malgrado o personaggi costretti a seguire fino in fondo il loro destino beffardo e tragico. Il cinema di Sean Penn corpo attoriale è un cinema non conciliante e fremente, un cinema che si trasformerà direttamente in sguardo registico nel 1991, con un piccolo (ma dal cast di tutto rispetto) film indipendente: bruciante e secco come la canzone di Bruce Springsteen da cui prende ispirazione, Lupo solitario è un lavoro intenso su una lotta fratricida, sullo sfondo di un’America in crisi e senza equilibrio. I corpi di David Morse e Viggo Mortensen danno prova di muoversi bene lungo il solco tracciato dallo sguardo tragico di Penn, che mostra così di trasferire nelle immagini la ricerca del limite che traspare nei personaggi da lui interpretati. La sofferenza senza soluzione è il motore dinamico delle immagini di Penn, dal thriller disperato e senza scampo (La promessa, 2001) – alla descrizione attenta e scrupolosa di un lunga vendetta (Tre giorni per la verità, 1995), fino al bruciante frammento del film collettivo 11 settembre 2001, dove la caduta delle torri diventa la speranza di vita per un piccolo fiore e per un uomo solo, ormai senza più avvenire. È il disagio di vivere e il senso di perdita ciò che accomuna le storie e i personaggi di Penn, sino all’ultimo e ambizioso Into the Wild (2007), film rischioso e problematico sull’impossibile ritorno alla natura di un altro personaggio senza pace, capace sì di dare un calcio ad ogni regola sociale, ma incapace di guardare la sublime indifferenza della natura, in una scelta fatale cieca e disperata: ancora una volta, il sottile filo segreto di Sean Penn corpo e sguardo. Viggo Mortensen in Lupo solitario ø i protagonisti 19-30 maggio LUPO SOLITARIO. IL CINEMA DI SEAN PENN •Sean Penn ubriacandosi e meditando vendetta. Il suo unico pensiero è di aspettare che John Boothe esca di prigione per ucciderlo con le sue mani credendo di dare un senso alla morte della figlia. Quando il momento tanto atteso arriva, Freddy è lì ad aspettarlo. Prima di ucciderlo, gli concede ancora tre giorni di vita che lo separano della resa dei conti. Sc.: S. Penn; Fot.: Vilmos Zsigmond; Int.: Jack Nicholson, John Savage, Anjelica Huston. Lupo solitario LUN 19, h. 18.15, MER 21, h. 22.30 Usa/Giappone 1991, 127’ col., v.o. sott.it. •Sean Penn The Indian Runner Ma ecco che degli interessi molto borghesi spingono i proprietari privati del collegio a vendere; l’immobile sarà demolito e su quel terreno sorgeranno condomini. Saputo che il generale Bache, anche dopo essere stato colpito da un infarto, intende resistere, i cadetti al comando di Moreland si ribellano e decidono di tenere la posizione in assetto di guerra. Ma durante le trattative con la polizia un giovane cadetto, colpito a morte, muore. Sc.: Robert Mark Kamen, Darryl Ponicsan, dal romanzo di Devery Freeman; Fot.: Owen Roizman; Int.: Sean Penn, Tom Cruise, Timothy Hutton. La promessa LUN 19, h. 22.30, MAR 20, h. 18.00 Usa 2001, 124’, col., v.o. sott.it. •John Schlesinger The Pledge Il gioco del falco The Falcon and the Snowman Usa 1985, 131’ col. Deciso a lasciare il seminario per troppo fragile vocazione, Christopher Boyce viene fatto assumere dal padre, ex funzionario dell’FBI, come fattorino presso la TRX, un’azienda che costruisce satelliti-spia per conto della CIA. Il ragazzo fa una carriera fin troppo rapida e viene assegnato al caveau nero, a contatto quindi con materiale e informazioni top secret. Capta così un messaggio strettamente riservato, apprendendo che la CIA è implicata in maneggi elettorali contro il Governo laburista in Australia. Disgustato, Chris decide di porsi al servizio dell’Unione Sovietica... Sc.: Steven Zaillian, dal romanzo di Robert Lindsey; Fot.: Allen Daviau; Int.: Sean Penn, Richard Dysart, Timothy Hutton. I fratelli Joe e Frank Roberts, da piccoli inseparabili, divenuti adulti prendono strade diverse: Joe, venduta la fattoria in campagna, s’è trasferito a Plattsmouth, nel Nebraska dove, dopo essere diventato un poliziotto, ha sposato Maria, una giovane messicana che la sua famiglia prima ha molto osteggiato e poi ha imparato ad apprezzare. Frank, invece, si è arruolato nell’esercito degli Stati Uniti. Quando torna dal Vietnam, cupo e aggressivo, trova Joe sconvolto per essere stato costretto a uccidere un uomo per legittima difesa. Questi, tuttavia, accoglie con affetto il fratello, ma Frank, dopo la morte degli anziani genitori, diviene ancora più violento: incurante dell’amore che gli manifesta Dorothy, incinta di lui, e sentendosi sempre più isolato uccide, alterato dall’alcol, Caesar, il proprietario di un bar che lo aveva redarguito. Per arrestarlo, Joe insegue il fratello ma poi non può che lasciarlo fuggire in solitudine: ormai è certo che Frank, lupo solitario, non tornerà mai più. Sc.: S. Penn; Fot.: Anthony B. Richmond; Int.: David Morse, Viggo Mortensen, Valeria Golino. MER 21, h. 15.45, GIO 22, h. 22.15 •James Foley A distanza ravvicinata At Close Range Usa 1986, 115’ col. LUN 19, h. 16.00, MER 21, h. 20.15, SAB 24, h. 22.30 •Sean Penn Tre giorni per la verità The Crossing Guard Usa 1995, 106’ col. Jerry Black è un vecchio poliziotto che ormai è arrivato alla pensione: per il suo ultimo giorno di lavoro, i colleghi gli hanno preparato una festa d’addio e gli hanno regalato un biglietto aereo perché realizzi un suo vecchio sogno: andare a pesca in Messico. Ma proprio quel giorno viene ritrovato il corpo di una bambina di otto anni e sarà lui ad andare a casa della famiglia a portare l’orribile notizia. L’ispettore fa una promessa alla madre sconvolta: riuscire a trovare il colpevole a costo di qualsiasi sacrificio. Le indagini portano facilmente ad un colpevole che viene arrestato. L’uomo, però, dopo aver ammesso le sue colpe, sfila la pistola dalla fondina di Jerry e si spara un colpo. Il caso viene archiviato, ma Jerry non è soddisfatto e continua l’indagine per conto suo… Sc.: Jerzy Kromolowski, Mary Olson-Kromolowski, dal romanzo di Friedrich Dürrenmatt; Fot.: Chris Menges; Int.: Jack Nicholson, Dale Dickey, Benicio Del Toro. LUN 19, h. 20.15, MAR 20, h. 15.45 •Harold Becker Taps – Squilli di rivolta Era il 17 agosto quando il giovane John Boothe ha investito e ucciso una ragazza con la sua macchina mentre era in stato di ebbrezza. Il ragazzo viene arrestato e condannato a sette anni di carcere. Freddy, il padre della ragazza uccisa, non riesce ad accettare la cosa: divorzia dalla moglie e passa le sue nottate con Mia, la sua compagna abituale, Usa 1981, 124’ col. Nel collegio militare di Bankerhill, guidato dal generale Bache, giovani dagli undici ai diciassette anni vengono educati come aspiranti alle varie accademie americane. I più anziani di loro ricevono dei gradi come nell’esercito: capo dei cadetti è Moreland, nominato maggiore. 2 Brad ha vent’anni e vive con la madre, il suo amante e il fratello Tommy nella Pennsylvania del sud. Un giorno ricompare il padre, che nel frattempo è diventato un malavitoso e opera con una banda di amici e parenti; l’uomo non può far altro che offrire al figlio Brad un’occupazione nel mondo del crimine. Brad, alcuni suoi amici e il fratello Tommy cominciano così a fare piccoli colpi nei vari negozi e nei grandi magazzini, finché Brad si innamora della bella Terry, che però ha solo sedici anni. Durante uno dei tanti colpi della baby gang, la polizia arresta Brad e lo trattiene per poter arrivare a incriminare anche il padre; Terry vuole vedere Brad e suo padre decide di accompagnarla, ma durante il viaggio la violenta. L’odio tra padre e figlio innesca una serie di delitti che avrà un tragico epilogo. Sc.: Elliott Lewitt, Nicholas Kazan; Fot.: Juan Ruiz Anchia; Int.: Sean Penn, Christopher Walken, Mary Stuart Masterson. MER 21, h. 18.10, SAB 24, h. 20.20 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 3 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio •Sean Penn Into the Wild – Nelle terre selvagge Usa 2007, 148’ col., v.o. sott.it. Tony Taglialucci, un capo della mafia italiana finito in galera, che glielo aveva affidato per corrompere un testimone chiave nel processo a suo carico. Taglialucci viene così condannato a trent’anni di galera e giura di uccidere Kleinfeld se non lo aiuterà a evadere. L’avvocato chiede a Carlito il suo aiuto. Sc.: David Koepp; Fot.: Stephen H. Burun; Int.: Al Pacino, Penelope Ann Miller, Sean Penn. DOM 25, h. 18.30, LUN 26, h. 21.00 •Clint Eastwood Mystic River Usa 2003, 135’ col., v.o sott. it. •Phil Joanou Stato di grazia State of Grace Usa 1990, 129’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da Metro-Goldwyn-Mayer Un poliziotto di origine irlandese, Terry Noonan, a causa di una missione è costretto a tornare alle sue radici. L’uomo si troverà al centro di una terribile faida tra bande di irlandesi e italiani, in lotta per la supremazia nel territorio metropolitano, i cui ristretti confini rappresentano per le due fazioni i confini del mondo. È una lotta serrata, spietata, nella quale nulla ha più valore. L’epilogo è la somma di tutte queste tensioni e deflagra in un’inevitabile carneficina. Sc.: Dennis McIntyre; Fot.: Jordan Cronenweth; Int.: Sean Penn, Ed Harris, Gary Oldman. MER 28, h. 16.00, VEN 30, h. 20.10 •Kathryn Bigelow Il mistero dell’acqua The Weight of Water Usa/Francia 2000, 110’, col., v.o. sott. it. Copia proveniente da Tamasa Il film racconta la vera storia di Christopher McCandless, detto Alex Supertramp. Dopo aver terminato gli studi nel 1992, Christopher decide di abbandonare ogni cosa per viaggiare a piedi attraverso gli Stati Uniti, fino a spingersi tra i ghiacci dell’Alaska. È un modo per mettere alla prova la sua capacità di vivere senza gli orpelli che il consumismo ha reso indispensabili. Per resistere alla violenza del suo pur ricco ambiente familiare, si è nutrito fin dall’infanzia dei libri di Thoreau, London e Tolstoj, tutti quei grandi che, pur essendo intellettuali, hanno scelto la vita a contatto con la natura. Nel suo percorso incontra personaggi che hanno scelto di fare il suo stesso cammino e che lo sostengono con il loro affetto. Sc.: S. Penn, dal libro di John Krakauer; Fot.: Eric Gautier; Int.: Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt. GIO 22, h. 16.30, VEN 23, h. 16.30 •Brian de Palma Vittime di guerra Casualties of War Usa 1989, 107’ col. Stati Uniti, anni Sessanta. Un bambino viene prelevato da un uomo molto autoritario e portato via con un’auto. Verrà violentato e poi riuscirà a fuggire. Due suoi compagni scampano alla stessa sorte. Venticinque anni dopo l’uomo ha un figlio che ama. I suoi due amici sono divenuti uno un poliziotto e l’altro un commerciante. Un giorno la figlia diciannovenne di quest’ultimo viene trovata uccisa e i sospetti piano piano ricadono proprio sull’ex bambino violentato. Eastwood continua il suo discorso sul lato oscuro della società statunitense con quella che definisce una “tragedia americana”, ambientata a East Buckingham, quartiere operaio di Boston. Sc.: Brian Helgeland, dal romanzo di Dennis Lehane; Fot.: Tom Stern; Int.: Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon. DOM 25, h. 21.15, LUN 26, h. 16.30 •Dennis Hopper Colors – Colori di guerra In Vietnam da appena tre settimane, il giovane sensibile ed emotivo soldato Eriksson, intrappolato durante un’azione di pattuglia in un cunicolo utilizzato nella boscaglia dai Vietcong, viene salvato da Meserve, l’animoso sergente della sua squadra, della quale fanno parte l’impetuoso Clark, l’ottuso Hatcher, l’introverso Diaz ed il radiotelegrafista Brown. La morte di Brown alimenta la rabbia e l’odio dei compagni di Eriksson che, per vendetta, rapiscono e stuprano Dahn, una giovane contadina vietnamita. Da qui le reiterate violenze sulla ragazza, alle quali Eriksson si rifiuta di prendere parte, disubbidendo agli ordini di Meserve, combattuto com’è fra la disciplina e i propri principi morali, che con la guerra e i suoi orrori nulla hanno a che fare. In un attacco-sorpresa ai Vietcong sulle rive di un corso d’acqua e nella violenta sparatoria che ne consegue, la giovane Dahn muore, pugnalata da Clark per ordine di Meserve, mentre Eriksson e gli altri vengono poi salvati da elicotteri americani. Eriksson tuttavia è determinato a far punire i commilitoni per il rapimento di Dahn e le sevizie a lei inflitte. Sc.: David Rabe; Fot.: Stephen H. Burun; Int.: Michael J. Fox, Sean Penn, John Leguizamo. Usa 1998, 120’ col. A Los Angeles due bande rivali - una di neri, l’altra di sudamericani si scontrano per il controllo del mercato della droga lasciando dietro di sé una lunga scia di omicidi. La polizia è impotente sia per la mancanza di personale che per la violenza degli scontri. Due poliziotti, Bob e Denny, uno anziano, calmo e maturo, l’altro giovane e impulsivo, cercano un sistema per fermare gli scontri. Durante le indagini, però, Denny si innamora di una giovane sudamericana: ma la ragazza decide di lasciarlo poco dopo per i suoi bruschi e violenti modi polizieschi nei confronti dei criminali; anche Bob insiste nel dire che l’unico vero modo per riuscire a trattare con i criminali sia la calma, la pazienza e la diplomazia, ma Denny non sembra convinto. Durante uno degli scontri con i malviventi, succederà una tragica fatalità che vedrà Denny ricredersi sul suo operato e che lo vedrà cambiare atteggiamento anche nei confronti dei criminali. Sc.: Michael Schiffer; Fot.: Haskell Wexler; Int.: Sean Penn, Robert Duvall, Maria Conchita Alonso. MAR 27, h. 16.00, GIO 29, h. 18.20 •Sydney Pollack The Interpreter Usa/Gb 2005, 128’ col. Incaricata di un’inchiesta e di un servizio su un caso di duplice omicidio avvenuto nel 1873 sull’isola di Smuttynose, di fronte alle coste del Maine, la fotoreporter Jean arriva sul posto in barca con il marito Thomas, Rich, fratello di Thomas, e con la compagna di questi Adaline. Jane fa ricerche negli archivi giudiziari dell’isola e pensa di essere riuscita a ricostruire l’andamento dei fatti: in una notte del marzo 1883, Anethe, Maren e Karen erano rimaste sole in casa. Anethe, incinta, aveva chiesto a Maren di dormire con lei, e la mattina dopo Karen, sorprese le due in effusioni, aveva accusato la sorella di depravazione. Maren aveva reagito uccidendo sia lei che Anethe. La colpa era poi ricaduta su un operaio del posto processato e impiccato per colpe mai commesse. Sc.: Alice Arlen, Christopher Kyle; Fot.: Adrian Biddle; Int.: Sean Penn, Elizabeth Hurley, Sarah Polley. MER 28, h. 18.20, VEN 30, h. 22.30 •Alejandro González Iñárritu 21 grammi – Il peso dell’anima 21 Grams Usa 2003, 120’, col. Il professore Paul Rivers e sua moglie Mary scoprono che la loro unione è precariamente in equilibrio tra la vita e la morte. Lui ha una malattia gravissima ed è in attesa di un trapianto, mentre lei desidera fortemente un suo figlio, anche con l’inseminazione artificiale. Cristina Peck è moglie di Michael e la madre affettuosa di due dolci bambine. La sua famiglia emana speranza e gioia. Molto più in basso nella scala sociale, l’ex truffatore Jack Jordan e sua moglie Marianne lottano per provvedere ai loro due figli mentre Jack riscopre una profonda fede religiosa. Un tragico incidente, che reclama un alto numero di vittime, porta queste coppie nell’orbita l’una dell’altra. Dopo la tragedia, Paul deve confrontarsi con la sua mortalità, Cristina decide di scendere a termini con il suo presente e, forse, il suo futuro e la fede di Jack viene messa a dura prova. Sc.: Guillermo Arriaga; Fot.: Rodrigo Prieto; Int.: Sean Penn, Naomi Watts, Benicio Del Toro. MER 28, h. 20.20, VEN 30, h. 18.00 •Niels Mueller The Assassination The Assassination of Richard Nixon Usa/Messico 2004, 101’, col. DOM 25, h. 16.30, LUN 26, h. 19.00 •Brian de Palma Carlito’s Way Usa 1993, 144’ col. Carlito Brigante è stato uno dei grandi boss della droga a New York, ma dopo aver passato cinque anni in prigione è convinto che i suoi giorni nella malavita siano contati. Decide perciò di ritirarsi. Carlito ritrova Gail e, in attesa di poter fare abbastanza soldi per ritirarsi in un’isola delle Bermuda, decide di investire i suoi soldi in un nightclub: il Club Paradise. Paradossalmente i problemi arrivano proprio da Kleinfeld, avvocato cocainomane e corrotto, a cui Carlito è legato da un codice d’onore. Questi ha rubato un milione di dollari a Silvia Broome è una colta e raffinata traduttrice dell’ONU. Un giorno ascolta casualmente una conversazione segreta dove si parla di uccidere il leader di uno stato africano. Ben presto Silvia si trova in mezzo a un intrigo internazionale che omai è diventato ingestibile. L’agente Tobin Keller dell’FBI è stato incaricato di proteggerla. Tobin è un poliziotto dai modi piuttosto burberi che è appena uscito da una storia d’amore finita male: i due sembrano diversi ma ben presto si troveranno a collaborare e doversi fidare l’uno dell’altra. Sc.: Charles Randolph, Scott Frank, Steven Zaillian; Fot.: Darius Khondji; Int.: Sean Penn, Nicole Kidman, Catherine Keener. MAR 27, h. 18.15, GIO 29, h. 16.00 3 Sam Bicke, un uomo d’affari, è disposto a tutto pur di realizzare il suo sogno americano. All’aeroporto di Baltimora, Sam sta per salire su un aereo con un’arma nascosta in una protesi. Il suo scopo è quello di arrivare al personaggio più potente, il presidente Richard Nixon. È il 1974 e gli Stati Uniti stanno attraversando uno dei momenti più drammatici della loro storia: la guerra del Vietnam e lo scandalo Watergate, che porterà alle dimissioni del presidente. Sc.: N. Mueller, Kevin Kennedy; Fot.: Emmanuel Lubezki; Int.: Sean Penn, Naomi Watts, Don Cheadle. MER 28, h. 22.30, VEN 30, h. 16.00 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 4 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio Lo stato delle cose. Il cinema israeliano oggi di Grazia Paganelli Cinema di frontiera per eccellenza, quello israeliano, e non solo in termini di pura geografia, perché i temi su cui si sofferma portano inscritta l’idea stessa di confine, di un limite che, in un modo o in un altro, dovrà essere oltrepassato. Tutto questo non solo nelle considerazioni politiche di un Paese che sente la divisione come fatto strutturale, ma anche nelle manifestazioni della vita quotidiana, quella di uomini e donne a confronto con la città, con la famiglia, con il passato e, quindi, con la memoria che continua ad essere il filo conduttore della riflessione sulla contemporaneità di un cinema sempre più legato al presente e ai molteplici modi della sua rappresentazione. Dieci film non possono bastare a raccontare una cinematografia e neppure a mostrare le molte linee che l’attraversano, ma sono utili per comprenderne le tensioni e le urgenze, per avvicinarci ai temi, ai personaggi, agli attori e ai registi, per comprenderne le difficoltà e per scoprire che anche in Israele il cinema è l’occhio sensibile e discreto per osservare nel profondo un mondo e i suoi microcosmi. La rassegna Lo stato delle cose. Il cinema israeliano oggi, a cura di Grazia Paganelli, è organizzata dal Museo Nazionale del Cinema con la collaborazione dell’Ambasciata di Israele. La manifestazione si inserisce nel quadro della Fiera Internazionale del Libro 2008 (Torino Lingotto Fiere 8-12 maggio) che vede Israele come Paese ospite. ø cinema del presente 8-13 maggio LO STATO DELLE COSE. IL CINEMA ISRAELIANO OGGI •David Volach •Avi Nesher •Vardit Bilu, Dalia Hager My Father, My Lord Turn Left at the End of the World Close to Home Israele 2007, 74’, col., v.o. sott.it. Copia messa a disposizione da Centro Ebraico Italiano - Il Pitigliani Sof Ha’Olam Smola Israele 2003, 110’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da United King Films Uno sguardo sensibile sul conflitto tra gli ebrei e le comunità provenienti dalle diverse parti del mondo. Costretti a vivere vicini tra loro in una città che via via diventa più grande, nel bel mezzo del deserto del Negev, gli ebrei indiani e marocchini, accomunati dal fatto di aver perso tutti il proprio status sociale di partenza, si disprezzano a vicenda prima di iniziare a vivere pacificamente e in armonia, soprattutto grazie all’amicizia che nasce tra due adolescenti che, a dispetto della loro differenza, diventano inseparabili. Sc.: Sara Eden, A. Nesher, Ruby Porat-Shoval; Fot.: David Gurfinkel Dreville; Int.: Sara Talkar, Nicole Shushan, Simone Toledano. •Amos Gitai Disengagement Germania/Francia/Israele/Italia 2007, 121’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da Tamasa VEN 9, h. 22.30, DOM 11, h. 18.30 •Eran Kurilin La banda Bikur Ha-Tizmoret Israele/Francia 2007, 90’, col. Copia proveniente da Bim Distribuzione Ana rivede Uli, il fratellastro israeliano perso di vista, quando questi si reca in Francia per la morte di loro padre. A quel punto Ana decide di ritornare in Israele per cercare la figlia da cui si è separata alla nascita circa venti anni prima. Attraversando le frontiere in auto, treno e nave, Ana e Uli si ritrovano nel subbuglio e nell’emozione del ritiro imposto nel 2005 dai militari ai coloni israeliani di Gaza. Il disimpegno del titolo fa riferimento allo sgombero dei coloni israeliani insediatisi nelle Striscia di Gaza e in alcune colonie in Cisgiordania avvenuto nel 2005. Sc.: Marie-Jose Sanselme, A. Gitai; Fot.: Christian Berger; Int.: Juliette Binoche, Jeanne Moreau, Asia Argento. GIO 8, h. 21.00 - ingresso euro 5,00 Al termine del film incontro con il regista Amos Gitai •Eythan Fox The Bubble Buah, Ha Israele 2006, 117’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da Scalpel Karov la bayit Israele 2005, 98’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da Transfax Due soldatesse si ritrovano insieme a controllare la sicurezza delle strade di Gerusalemme, interrogano le persone e devono sempre stare attente agli imminenti attacchi dei kamikaze. Le due donne, inizialmente molto diverse, soprattutto nel carattere, stringeranno una forte amicizia. Sc.: D. Hager; Fot.: Yaron Scharf Zastupnevich; Int.: Danny Geva, Amy Weinberg, Smadar Sayar. LUN 12, h. 16.30, MAR 13, h. 20.30 •Raphaël Nadjari Tehilim Israele 2007, 96’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da Films Distribution Opera prima del trentasettenne David Volach. Protagonista della vicenda è un rispettabile rabbino appartenente all’ortodossa comunità Haredic israeliana. L’uomo e sua moglie hanno un unico, amatissimo figlio. Il rabbino lo educa alla religione in accordo con la moglie, donna devota e remissiva. Durante una vacanza estiva sul Mar Morto, un inquietante sogno giunge a disturbare la loro tranquilla esistenza. La tragedia è dietro l’angolo. Definito Rivelazione del Festival ad Haifa, ha vinto al Tribeca Film Film Festival il premio come miglior film. Sc.: D. Volach; Fot.: Boaz Yakov; Int.: Assi Dayan, Sharon Hacohen Bar, Ilan Grif. In un tempo non molto lontano, una piccola banda musicale della polizia egiziana arrivò in Israele. Erano venuti per suonare a una cerimonia, ma a causa della burocrazia, della sfortuna o per qualche altra ragione, sono arrivati all’aeroporto senza trovare nessuno che li aspettasse. Hanno cercato di cavarsela da soli, finendo per ritrovarsi in una piccola cittadina israeliana desolata e dimenticata, da qualche parte nel cuore del deserto. Una banda che si perde in una città dispersa nel nulla. Poche persone se lo ricordano. Non era poi così importante. Sc.: E. Korilin; Fot.: Shai Goldman; Int.: Sasson Gabai, Ronit Elkabetz, Saleh Bakri. VEN 9, h. 18.50, SAB 10, h. 22.30 •Joseph Cedar Beaufort Isaele 2007, 125’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da Bavaria Film SAB 10, h. 16.30, LUN 12, h. 18.30 •Ronit e Shlomi Elkabetz To Take a Wife Ve lakachta lecha isha Israele 2005, 97’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da Transfax Una famiglia israeliana come tante. Due fratelli, uno adolescente e l’altro più piccolo, vivono il conflitto della loro età. L’adolescente frequenta assiduamente la scuola biblica guidata dal nonno paterno ma, al contempo, torna a casa all’alba dopo aver passato la notte tra spinelli e discoteca. Un giorno il padre viene colto da un malore mentre è alla guida dell’auto. Causa un incidente e poi scompare senza lasciare traccia. Da quel momento la vita di tutti i componenti del nucleo familiare è sconvolta. Il nonno intende trasformare la casa in un centro di preghiera per il ritorno del figlio. La nuora, di formazione laica, si oppone. Finché un giorno i due ragazzi cercano di trovare una soluzione che non risolve nulla. Sc.: R. Nadjari; Fot.: Laurent Brunet Nazaryeh; Int.: Limor Goldstein, Ilan Dar, Robert Hoenig. LUN 12, h. 20.30, MAR 13, h. 18.30 •Raphaël Nadjari Avanim Tre giovani, due ragazzi e una ragazza, vivono assieme a Tel Aviv. Uno di loro, Noam, mentre è di servizio al checkpoint con la Cisgiordania, conosce Ashref, un ragazzo palestinese. I due si incontrano poi a Tel Aviv, si innamorano e gli amici israeliani decidono di aiutare il palestinese a rimanere illegalmente a Tel Aviv. Il titolo del film si riferisce alla città di Tel Aviv secondo un’espressione che allude alla bolla in cui vive Tel Aviv, ossia all’apparente quotidianità e spensieratezza dei cittadini di questa grande città occidentale nonostante il contesto di guerra e terrore in cui è immersa. Sc.: E. Fox, Gal Uchowsky; Fot.: Yaron Scharf; Int.: Ohad Knoller, Alon Friedman, Daniela Virtzer. Libano, anno 2000. La roccaforte di Beaufort, base militare israeliana che controlla da diciotto anni i territori libanesi, è seriamente minacciata dalla rivolta degli Hezbollah, il gruppo indipendentista che mira a distruggere il quadrato israeliano per cacciare i nemici complici di anni di occupazione. Il film di Joseph Cedar racconta la storia di una ritirata, quella che fa seguito alla sera del 24 maggio del 2000, quando la base fu rasa al suolo da migliaia di bombe. La liberazione del Libano dopo diciotto anni di occupazione israeliana, vista dalla prospettiva degli occupanti. Sc.: J. Cedar, da un romanzo di Ron Leshem; Fot.: Ofer Inov; Int.: Ohad Knoller, Ami Weinberg, Alon Abutbul. Haifa, 1979. Vivian e Eliyahoo, ebrei di origine marocchina, sono sposati e hanno due figli. Una sera i fratelli di Vivian nel tentativo di evitare il divorzio la scongiurano di non abbandonare il tetto coniugale. La donna, davanti alla disponibilità del marito pronto alla riconciliazione, accetta. Ma ben presto le ragioni della tensione domestica riaffiorano. Sc.: R. e S. Elkabetz; Fot.: Yaron Scharf; Int.: R. Elkabetz, Simon Abkarian, Gilbert Melki. VEN 9, h. 16.40, SAB 10, h. 20.20, DOM 11, h. 22.15 VEN 9, h. 20.15, DOM 11, h. 16.15 SAB 10, h. 18.15, DOM 11, h. 20.30, MAR 13, h. 22.30 4 Israele 2005, 107’, col., v.o. sott. it. Copia proveniente da Transfax Michale, una ragazza israeliana di trent’anni, ogni giorno cerca di conciliare i suoi impegni di lavoro, la famiglia e la relazione con il suo amante. Niente è lasciato al caso e tutto è programmato, perché il minimo contrattempo potrebbe scatenare una serie di disastri difficilmente rimediabili. Tuttavia il destino decide di metterci lo zampino per mezzo di un attentato terroristico ai danni dell’hotel di Tel Aviv in cui Michale e il suo amante dovevano incontrarsi. Lui muore e la vita della donna viene, ovviamente, sconvolta. Sc.: R. Nadjari; Fot.: Laurent Brunet Nazaryeh; Int.: Assi Levy, Uri Gavriel, Danny Steg. LUN 12, h. 22.30, MAR 13, h. 16.30 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 5 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio Le Joli Mai. Immagini del Maggio Francese ø il cinema degli altri 6 e 22 maggio Seconda rassegna del cinema laico di Grazia Paganelli Nell’ambito della manifestazione multidisciplinare Le parole del ’68, organizzata dalla Regione Piemonte in collaborazione con il Circolo dei Lettori e il Museo Nazionale del Cinema, il Museo propone una rassegna cinematografica dedicata al ’68 in Francia realizzata con il contributo del Centre Culturel Français de Turin. Quattro giorni di proiezioni, con film che molto spesso hanno anticipato il “maggio francese”, lo hanno assecondato e lo hanno raccontato con immagini militanti e sguardo coinvolto, cogliendo il momento della riflessione teorica e quello della lotta fisica. Cinema che si spinge fin dentro le barricate, per filmare gli scontri che hanno trasfigurato Parigi per un mese – trasformando, forse, per sempre il nostro sentire - accanto a un cinema che, invece, si lascia travolgere dalla parola e dal pensiero. Film per documentare e film per raccontare una storia dentro il movimento della Storia. Chris Marker, Guy Debord, JeanLuc Godard, per citarne solo alcuni, hanno assistito a questo lungo processo di trasformazione, lo hanno interpretato ognuno a loro modo, mettendo a nudo l’urgenza di libertà e il senso di esasperazione palpabile in ogni discorso. Il movimento del ’68 in Francia ha avuto, nel cinema, un impatto tanto forte da essere ora, tappa imprescindibile, punto di partenza per analizzare un periodo così denso di interrogativi e di magnifiche o graffianti contraddizioni. Bisogna sentire le parole di Godard e “vedere” quelle di Debord, per ricostruire le origini di tanta necessaria vitalità, bisogna ascoltare il ritmo incalzante dei film collettivi per ripercorrere l’autentica frenesia di quel periodo. ø percorsi 15-18 maggio •Guy Debord La société du spectacle Francia 1968-69, 68’, b/n, v.o. sott.it. Copia proveniente da Iskra I Cinétracts sono dei brevi film non firmati e realizzati nel periodo compresi tra il maggio e il giugno 1968 per documentare gli avvenimenti che si stavano consumando a Parigi in quelle settimane. Al progetto hanno preso parte, tra gli altri, Jean-Luc Godard, Chris Marker, Alain Resnais con il loro particolarissimo punto di vista. Francia 1973, 88’, b/n., v.o. sott.it. Debord illustra, argomenta, spiega e mette in scena le sue idee e le sue teorie sul concetto di società dello spettacolo, cosa sia, cosa comporti e dove ci possa portare. A fare da continuo contrappunto alla sua voce fuoricampo sono immagini diverse di attualità, media e cinema, cioé di ciò che appunto nel suo complesso forma la società dello spettacolo. Nei film di Debord sono tangibili la passionalità della sua esistenza e le sue teorie, ormai indissociabili dalla sua persona: Debord è un rivoluzionario cui le immagini non sono mai state sufficienti: giudicandole invasive, gli contrappone, da stratega, una praxis, un atteggiamento di cui i suoi film rendono perfettamente conto. E se è vero che secondo lui, ogni forma di rappresentazione sia destinata intrinsecamente a impoverire, le sue opere appaiono a tutt’oggi come manifesti di una eclatante negazione della società che si è formata a partire dal ’68. GIO 15, h. 16.00, SAB 17 h. 23.30 VEN 16, h. 16.30, DOM 18, h. 22.15 •Chris Marker •Jacques Doillon, Alain Resnais, Jean Rouch Le fond de l’air est rouge L’an 01 Francia 1977, 180’, col., v.o. sott.it Copia messa a disposizione dal Ministère des Affaires Étrangères Montaggio delle rivoluzioni che hanno percorso un decennio, attraverso il quale il regista rilegge l’attualità in maniera del tutto personale. Nel suo film più lungo, Chris Marker ritrova le lotte, le ossessioni, gli ideali e le sconfitte del decennio 1967-1977, “governando e modellando” immagini rimosse, intese secondo una duplice accezione: da un lato immagini scartate alla fine della lavorazione di un film, le code non utilizzate, dall’altro immagini entrate nel flusso della comunicazione televisiva, usate e abusate, trasmesse e subito fagocitate, rimosse dalla memoria collettiva. Francia 1973, 90’, v.o. sott.it. L’An 01 rappresenta emblematicamente la contestazione degli anni a partire dal ’68. Al centro dell’interesse temi di varia natura, dall’ecologia alla negazione dell’autorità, l’amore libero, la vita di comunità, il rifiuto della proprietà privata. In segno di protesta contro le vessazioni del lavoro, viene proclamato uno sciopero durissimo da parte degli operai di una fabbrica di confezioni. L’opera dei sindacati è forte e, alla fine, il padrone è costretto a cedere. Sc.: Gébé; Fot.: Gérard de Battista, Michel Houssiau, W. Lubtchansky, Jean Monsigny, Renan Pollès; Int.: Véronique Alain, Josiane Balasko, François Béranger. GIO 15, h. 17.15, SAB 17, h. 20.30 VEN 16, h. 18.15, DOM 18, h. 20.30 •Romain Goupil •Jean-Luc Godard Mourir à 30 ans La cinese LE JOLI MAI. IMMAGINI DEL MAGGIO FRANCESE •AA.VV. Cinétracts Francia 1982, 97’, col., v.o. sott.it. Copia messa a disposizione dal Ministère des Affaires Étrangères Organizzata dalla Consulta torinese per la Laicità delle Istituzioni, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e con il Centro Interculturale della Città di Torino, prosegue a maggio la rassegna che intende proporre al pubblico torinese - attraverso il linguaggio e gli stimoli culturali dell’arte cinematografica - una riflessione sul metodo della laicità e sull’etica laica di fronte agli interrogativi ed alle sfide individuali e collettive che il mondo contemporaneo pone. I nove film in programmazione, nel periodo da marzo a giugno 2008, affrontano alcuni significativi temi della società odierna, sempre più multiculturale, multietnica e multireligiosa. Ne emergono nel complesso, attraverso situazioni esistenziali e vicende differenti, taluni degli aspetti di un’etica laica, per definizione non dogmatica, né assolutista, di libertà e di tolleranza positiva, di rispetto e di confronto fra eguali e diversi, nella prospettiva – che gli organizzatori della Rassegna vivamente auspicano – di una più civile convivenza tra individui e tra gruppi nella comunità umana. I film di maggio sono: Brian di Nazareth di Terry Jones e La via lattea di Luis Buñuel. Info: 320-3460326; [email protected]; www.torinolaica.it. •Terry Jones Brian di Nazareth Life of Brian Gran Bretagna 1979, 94’, col. Terzo film del collettivo Monty Python, sei ‘fratelli Marx’ della bagarre massmediologica moderna. Vita e disgrazie di Brian, giovane giudeo conterraneo e coetaneo di Gesù, visitato per errore dai Re Magi, contattato dal Fronte Popolare della Giudea ed infine crocifisso. “La cosa più significativa del nostro lavoro è che sia riuscito a far arrabbiare gente di tutte le religioni, proprio tutte, cattolici, ebrei, protestanti, ortodossi, buddisti. È stato magnifico”. (M. Palin). Imperdibile esempio di ironia, gusto e cultura al servizio della dissacrazione intelligente dei più ammuffiti stereotipi sulla sacralità delle istituzioni civili e religiose, film pirotecnico e irresistibile dalla irriverente e vitale forza satirica. Sc.: Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, T. Jones, Peter Palin; Fot.: Peter Biziou; Int.: G. Chapman, Kenneth Colley, T. Jones. La Chinoise MAR 6, h. 18.00 – ingresso euro 2,50 Francia 1967, 90’, col., v.o. sott.it. Copia messa a disposizione dal Ministère des Affaires Étrangères •Luis Buñuel La via lattea La voie lactée Francia 1969, 92’, col. Nel marzo del 1978 il trentenne Michel Recanati si suicida. Il film ricostruisce i suoi ultimi dieci anni di vita, completamente immerso nella politica e nelle dimostrazioni studentesche contro la guerra in Vietnam, a sostegno di Cuba e del Cile, costruendo barricate e organizzando incontri antifascisti. Accanto a lui il regista e amico Romain Goupil che osserva e registra ogni cosa con la sua fedele Super8. Int.: Alain Bureau, Pierre Goupil, Romain Goupil. Tre giovani e due ragazze, cercando di applicare alla propria vita il pensiero di Mao Tse Tung, si dedicano allo studio e alla discussione. Dopo qualche tempo una delle ragazze, Veronique, propone di uccidere un’alta personalità del mondo culturale francese, come primo di una serie di atti terroristici. Henry, che è l’unico ad opporsi in nome della coesistenza pacifica, viene tacciato di revisionismo ed espulso dal gruppo, mentre Kirilov si uccide perché gli è stato rifiutato l’incarico di compiere la missione stabilita. A portarla a compimento è Veronique, ma il significato dell’atto compiuto viene sminuito da un colloquio che la ragazza ha con un suo amico letterato. Alla fine, i superstiti del gruppo ritornano alle loro consuete occupazioni. Sc.: J-L. Godard; Fot.: Raoul Coutard; Int.: Jean-Pierre Leaud, Juliet Berto, Anne Wiazemsky. GIO 15, h. 20.30, SAB 17, h. 18.15 VEN 16, h. 20.30, DOM 18, h.18.30 •Romain Goupil •AA.VV. À mort la mort! Loin du Vietnam Francia 1999, 90’, col., v.o. sott.it. Copia proveniente da Tamasa Thomas è un uomo di quarantasette anni che corre di ospedale in ospedale, di cimitero in cimitero cercando di dare conforto agli amici e trovandone di nuovi. La morte è un nemico potente e imbattibile che causa continue perdite negli uomini della sua generazione. I suoi amici stanno morendo suicidi, per overdose o colpiti da Aids. Benché Thomas sia convinto che la vita abbia fatto un crudele patto con la morte, crede ancora che si tratti di un dono di cui godere appieno. Sc.: R. Goupil; Fot.: William Lubtchansky; Int.: R. Goupil, Brigitte Catillon, Marianne Denicourt. Francia 1967, 115’, b/n-col., v.o. sott.it. Copia messa a disposizione dal Ministère des Affaires Étrangères Lo scopo del film non era di realizzare un documentario sulla guerra in Vietnam ma di aprire una riflessione su questa guerra imperialista. I registi Alain Resnais, William Klein, Claude Lelouch, Joris Ivens, Agnès Varda, Jean-Luc Godard hanno così realizzato individualmente ognuno un segmento del film per avere molti punti di vista che ha poi messo insieme Chris Marker per una riflessione collettiva sul conflitto. Fot.: Jean Boffety, Denys Clerval, Ghislan Cloquet, Wily Kurant, Alain Levent, Theo Robichet, Kieu Tham, Bernard Zitzermann; Int.: Anne Bellec, Karen Blanguernon, Maurice Garrel. Due vagabondi, Jean e Pierre, uno giovane e ateo, l’altro vecchio e credente, partono da Fontainebleau verso il santuario di Santiago de Compostela, in Spagna, facendo una serie di incontri con diverse eresie del cristianesimo antico e moderno. Nello pseudo-peregrinare dei due protagonisti l’autore sembra voglia presentare il cammino dell’umanità cristiana nel mondo e nei secoli. Ma è un cammino segnato da delusioni: il Cristianesimo non è stato e non è messaggio di amore per l’umanità, bensì fonte di discordie, eresie, guerre di religione e quindi superstizione, fiaba, fanatismo, suggestione, comodo strumento di oppressione fisica e morale. L’intinerario dei due poveracci si sviluppa attraverso lo spazio e il tempo della storia della chiesa. I temi centrali sono le eresie e i dogmi analizzati dall’occhio disincantato di un regista che amava definirsi ‘ateo... grazie a dio’. La genialità del film è di mostrare con eleganza la rozzezza e le continue mistificazioni di una religione ormai datata e così meschinamente asservita al potere di una casta detentrice di false verità. Il surrealismo del vecchio maestro spagnolo è al massimo della sua forma in questa deliziosa, sarcastica scorribanda attraverso le eresie, da lui prese come segni di una dialettica tra fede e ideologia, potere e libertà. Sc.: L. Buñuel, Jean-Claude Carrière; Fot.: Christian Matras; Int.: Paul Frankeur, Laurent Terzieff, Alain Cuny. GIO 15, h. 22.30, SAB 17, h. 16.30 VEN 16, h. 22.30, DOM 18, h. 16.15 GIO 22, h. 20.30 – ingresso euro 3,50 5 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 6 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio Il cinema è femmina. Omaggio a George Cukor L’omaggio a George Cukor, iniziato ad aprile, è un progetto organizzato da Schermi d’Amore – Verona Film Festival in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e con il supporto di British Film Institute, National Film & Television Archive, Cac-Voltaire, Hollywood Classics, Lab80. ø i protagonisti 1-7 maggio IL CINEMA È FEMMINA. OMAGGIO A GEORGE CUKOR •George Cukor La costola di Adamo Adam’s Rib Usa 1949, 101’, b/n, v.o. sott.it. Copia conservata da Cac-Voltaire Doris Attinger è accusata di aver sparato al marito e alla sua amante. Durante il processo Adam è il pubblico ministero, mentre Amanda difende la donna accusata di omicidio. Si tratta, in apparenza, di un normalissimo processo, se non fosse che Amanda e Adam nella vita sono sposati e ora si trovano a litigare in sede legale. Amanda vuole a tutti i costi la parità dei sessi sul lavoro e nella vita privata, e solleva la questione. Alla fine del processo la donna viene assolta e ritorna col marito, ma tra Adam e Amanda cominciano i problemi... Sc.: Garson Kanin, Ruth Gordon; Fot.: George J. Folsey; Int.: Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Judy Holliday. •George Cukor Rapporto a quattro Justine Usa 1969, 116’, col., v.o. sott.it. Copia conservata da 20th Century Fox, U.S.A. In Egitto nel 1930, allo scadere del mandato inglese, i cristiano-copti cercano di premunirsi contro i rischi. Justine, moglie del banchiere Nessim che vende clandestinamente armi agli ebrei palestinesi in cambio di un futuro asilo per i copti, non esita, per il bene della causa, a far uso del proprio corpo. Dopo aver sedotto il giovane insegnante inglese Darnely, la donna cerca di fare altrettanto, ma inutilmente, con Passwarden, un diplomatico inglese amico di famiglia. Quando, in seno alla comunità copta, il fratello di Nessim insorge per disapprovare la condotta dei capi, Justine non esita ad approvare la decisione di ucciderlo. Ma durante un colloquio con una giovane danzatrice, Pesswarden viene a sapere dell’attività clandestina della famiglia Nessim... Sc.: Ivan Moffat, Lawrence B. Marcus; Fot.: Leon Shamroy; Int.: Anouk Aimée, Dirk Bogarde, Philippe Noiret. VEN 2, h. 16.00, SAB 3, h. 22.30 •George Cukor Sangue misto DOM 4, h. 16.15, MAR 6, h. 22.30 •George Cukor Ricche e famose Rich and Famous Usa 1981, 117’, col., v.o. sott.it. Copia conservata da British Film Institute Storia di un lungo sodalizio tra Liz Hamilton e Merry Noel Blake, amiche-nemiche, entrambe scrittrici, ma di stampo diverso (più famosa che ricca l’intellettuale Bisset, autrice di best-seller la Bergen), sull’arco di un ventennio (in tre tappe: 1969, 1975, 1981) con un prologo nel 1959 quando escono dall’università. Dopo liti e ripicche, trionfi professionali e sconfitte sentimentali, si ritrovano davanti a un caminetto a leccarsi le ferite e brindare all’anno nuovo e all’amicizia, più forte dell’amore o degli amori. (Morando Morandini) Sc.: Gerald Ayres; Fot.: Don Peterman; Int.: Jacqueline Bisset, Candice Bergen, David Selby. DOM 4, h. 18.15, MAR 6, h. 20.15 GIO 1, h. 16.30, VEN 2, h. 20.30 Bhowani Junction •George Cukor Usa 1956, 110’, col., v.o. sott.it. Copia conservata da Metro-Goldwyn-Mayer Vivere insieme la complicità del suo compagno e con l’aiuto di Hanry, parte per pericolosi viaggi in Europa per liberare il figlio. Sc.: Hugh Wheeler, Jay Presson Allen; Fot.: Douglas Slocombe; Int.: Maggie Smith, Alec McCowen, Louis Gosset Jr. •George Cukor Il diavolo in calzoncini rosa Heller in Pink Tights The Marrying Kind Usa 1952, 92’, b/n, v.o. sott.it. Copia conservata da British Film Institute Una donna-giudice riesce a ricomporre i dissidi di due coniugi in procinto di divorziare riunendoli nel suo ufficio e facendo raccontare la loro storia ognuno dal suo punto di vista. Basato su un’ottima sceneggiatura di Ruth Gordon e Garson Kanin, diretto da un Cukor in gran forma e recitato benissimo, è una commedia che riesce a coniugare dolorosa serietà di fondo con deliziosa leggerezza di forma. Una delle analisi più spietate dell’istituto matrimoniale. (Morando Morandini) Sc.: Garson Kanin, Ruth Gordon; Fot.: Joseph Walker; Int.: Judy Holliday, John Alexander, Madge Kennedy. Usa 1960, 100’, col. Nel 1880 una modesta compagnia teatrale calca le tavole di tutti i teatri della provincia americana. Tra le attrici c’è anche Angela Rossini, di cui il capocomico Tom è profondamente innamorato. Dopo essersi esibiti nella cittadina di Cheyenne, però, gli attori sono costretti a una fuga precipitosa perché non hanno di che pagare i loro debiti. Angela, infatti, ha perso al gioco contro il fuorilegge Mabry tutto il denaro guadagnato. Mabry si è invaghito anche lui di Angela e decide di unirsi alla compagnia nel viaggio verso Bonanza, dove il bandito deve riscuotere dei soldi da un uomo che, però, ha preparato un’imboscata per ucciderlo. Sc.: Walter Bernstein, Dudley Nichols; Fot.: Harold Lipstein; Int.: Sophia Loren, Anthony Quinn, Margaret O’Brien. GIO 1, h. 18.30, VEN 2, h. 22.30 LUN 5, h. 16.15, MER 7, h. 22.30 •George Cukor •George Cukor Scandalo a Filadelfia Facciamo l’amore Usa 1940, 112’, b/n, v.o. sott.it. Copia ristampata da Lab80 Tracy è una bella e ricca ereditiera di Filadelfia. Da poco si è separata dal marito ma ecco che nella sua vita compare George, un giovane sincero e onesto che, con il suo lavoro, si è conquistato una buona posizione. Nell’imminenza delle nozze il direttore di un giornale scandalistico invia alla villa di Tracy un reporter incaricato di mandare al giornale delle cronache piccanti. Interviene l’ex marito che ama ancora Tracy e vorrebbe impedire le nuove nozze. La notte che precede la cerimonia Tracy si ubriaca e viene riportata a casa in condizioni pietose dal giornalista. Questo scandalo rende impossibile il matrimonio con George ma la cerimonia ha luogo ugualmente perché l’ex marito prende il posto dello sposo. Sc.: Donald Odgen Stewart; Fot.: Joseph Ruttenberg, Int.: Cary Grant, James Stewart, Katharine Hepburn. GIO 1, h. 20.15 Usa 1960, 110’, col. Il miliardario Jean-Marc Clement, essendo stato informato che a Broadway si sta mettendo in scena una rivista che si fa beffe del suo stile di vita e delle sue fobie, si reca a teatro per constatare di persona. Seduto in platea, assiste all’esibizione canora di Amanda e rimane folgorato. Quando, per uno strano scherzo del destino, viene scambiato per un aspirante attore e gli viene fatto un provino, vede assegnarsi la parte di se stesso. Naturalmente, per avere l’occasione di rivedere la splendida attrice bionda, accetta. Sc.: Hal Kanter, Norman Krasna; Fot.: Daniel L. Fapp; Int.: Marilyn Monroe, Yves Montand, Tony Randall. The Philadelphia Story •George Cukor Donne The Women Usa 1939, 133’, b/n, v.o. sott.it. Copia conservata da British Film Institute Let’s Make Love Siamo nell’India dell’ultimo periodo della dominazione inglese. Vittoria è una ragazza mezzosangue divisa tra l’amore per un ufficiale inglese e quello per la sua terra, di cui vuole l’indipendenza. Primo e unico kolossal di Cukor, che intreccia melodramma, guerra, migliaia di comparse e una indimenticabile Ava Gardner. Sc.: Ivan Moffat, Sonya Levien; Fot.: Freddie Young; Int.: Ava Gardner, Stewart Granger, Edward Chapman. My Fair Lady •George Cukor È nata una stella A Star is Born Usa 1954, 176’, col., v.o. sott.it. Copia restaurata da Warner Bros. A uno spettacolo di beneficenza, al quale partecipano i più famosi artisti di Hollywood, Norman Maine, celebre attore cinematografico, si presenta completamente ubriaco ed entra in palcoscenico mentre la cantante Ester Blodgett sta eseguendo il suo numero. La ragazza capisce al volo la situazione e l’accompagna a passo di danza all’uscita. Il pubblico applaude senza accorgersi dell’incidente. Grato a Ester, Norman comincia a frequentare la cantante e l’assiste affettuosamente con i suoi consigli fino al glorioso debutto. Tra i due è fiorito un sincero amore, che li porta al matrimonio. La loro unione è felice ma Norman continua a bere e ben presto i produttori mettono alla porta l’attore. Ester invece continua la sua ascesa. Un giorno Norman ascolta, non visto, una conversazione in cui Ester dichiara al suo produttore di voler lasciare il cinema per dedicarsi al marito... Sc.: Joan Didion, John Gregory Dunne, Frank Pierson; Fot.: Robert Surtees; Int.: Judy Garland, James Mason, Jack Carson. •George Cukor GIO 2, h. 22.15 •George Cukor Usa 1964, 170’, col. VEN 2, h. 18.15, SAB 3, h. 20.30 SAB 3, h. 16.30, DOM 4, h. 20.30 Mary è una donna dell’alta società americana con una vita apparentemente perfetta: ha un marito, Stephen, che ama, una figlia che le dà un sacco di soddisfazioni e un gruppo di amiche sempre presenti. Tutto procede bene finché si viene a sapere che il marito di Mary ha un’amante, una certa Crystal, commessa di un negozio del centro. Scoppia lo scandalo: Mary chiede il divorzio e i due si separano. Tempo dopo, Mary viene a conoscenza del fatto che Crystal, che ha sposato Stephen, ha un’amante e questo le dà l’occasione per vendicarsi. Sc.: Anita Loss, Jane Murfin; Fot.: Olivier T. Marsh, Joseph Ruttenberg, Int.: Norma Shearer, Joan Crawford, Joan Fontaine. LUN 5, h. 18.15, MAR 6, h. 16.00, MER 7, h. 20.30 In viaggio con la zia Travels with My Aunt Usa 1972, 109’, col., v.o. sott.it. Copia conservata da British Film Institute Augusta Bertrand è un’arzilla vecchina dalla vita piuttosto burrascosa: numerosi sono gli uomini a cui si è concessa in passato, tra cui militari, nobili e avventurieri. Di un solo uomo conserva però un forte ricordo: si tratta del napoletano Ercole Visconti, da cui ha avuto due figli che sono rispettivamente Memé, che vive a Milano, e Henry che invece è diventato un dirigente di banca e che crede che la vecchia Augusta sia sua zia. Ercole viene rapito da dei feroci ricattatori e la vecchina, con 6 Un noto glottologo londinese, il professor Higgins, scommette con un suo amico e collega, il colonnello Pickering, che riuscirà a trasformare - tempo sei mesi - la sgraziata e cenciosa fioraia Eliza in una raffinata dama degna d’essere presentata all’annuale ballo dell’ambasciata. Dopo laboriose ed estenuanti lezioni, volte a far perdere alla ragazza le terribili inflessioni dialettali, e un primo fallito tentativo di presentare Eliza in società, il professor Higgins può finalmente considerare riuscita la sua opera in quanto la giovane ottiene l’universale ammirazione dell’alta società. Per Higgins e Pickering l’esperimento sarebbe così concluso, ma Eliza ha ormai una nuova personalità che le impedisce di tornare alla sua vecchia vita e d’altra parte è ormai profondamente innamorata del suo maestro. Vedendosi incompresa, abbandona la casa di Higgins, il quale, soltanto allora, s’accorge dell’ importanza che la fanciulla ha per lui. Dopo un breve periodo di separazione, i due tornano l’uno nelle braccia dell’altra. Sc.: Alan J. Lerner; Fot.: Harry Stradling, Int.: Audrey Hepburn, Rex Harrison, Stanley Holloway. LUN 5, h. 20.30, MER 7. h. 16.30 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 7 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio Segni di resistenza. Non-Stop Ousmane Sembene •Ousmane Sembene ø eventi Ceddo Senegal 1976, 120’, b/n, v.o. sott. it. Copia conservata da Médiathèque des Trois Mondes Alla fine del XVII secolo, un gruppo di missionari prima cristiani e poi musulmani tentarono di convertire la popolazione dei Ceddo, dedita ai culti animistici. Il film è stato bandito da ogni tipo di proiezione pubblica in Senegal fino al 1984, per decisione del presidente Léopold Sédar Senghor. Sc.: O. Sembene; Fot.: Georges Caristan; Int.: Tabata Ndiaye, Moustapha Yade, Ismaila Diagne. di Giuseppe Gariazzo È una filmografia nitidamente e intimamente poetico-politica, fra le più consapevoli della storia del cinema dell’Africa (sub-sahariana, del continente, e oltre). Dal carretto di Borom sarret (1963) al filo rosso di Moolaadé (2004), il primo e l’ultimo film di Ousmane Sembene (1923-2007). Il suo cinema è continuamente sospeso sulla linea che unisce e separa aldiqua/aldilà, dentro/fuori. Opposti che si specchiano, attraggono, confliggono. Per il povero carrettiere protagonista di Borom sarret - breve capolavoro d’esordio di un cineasta arrivato tardi al cinema, a quarant’anni, dopo essere stato scrittore e operaio, sindacalista, giornalista, studente al Vgik di Mosca - oltrepassare quel limite (che sta nell’aria, impalpabile eppure inviolabile) che divide i quartieri poveri da quelli ricchi di Dakar (per cercare di ottenere una manciata in più di soldi per sfamare la famiglia) significa la privazione del proprio lavoro, la confisca del carretto, la repressione poliziesca e l’oppressione di quelle architetture che schiacciano il diverso. Sembene, lì e altrove, non cerca sovrastrutture, va al cuore del discorso, dell’immagine, del filmare, immerge il suo sguardo materialista negli elementi e li osserva restituendoli in tutta la loro fisicità, in tutto il loro peso. Il sole. La terra. Il cielo. Fa film per gli africani con uno sguardo africano, senza compromessi, in cui esistono, assimilate e mai esibite, memorie di cinema dal mondo. Altri oggetti-segni affiorano. Densi. Contundenti. Usati da Sembene per penetrare argomenti pericolosi - il colonialismo, la guerra, il fanatismo di qualsiasi religione, la corruzione, la donna come luogo fisico e di pensiero imprescindibile di passato, presente e futuro con classicità sperimentale, nel senso di raccontare con una narrazione solida istanti di Storia e di quotidianità sradicandoli dalle mode e dagli schematismi. VEN 31, h. 18.30 •Ousmane Sembene Borom Sarret Senegal 1963, 22’, b/n, v.o. sott. it. Copia conservata da Médiathèque des Trois Mondes L’avventura di un povero carrettiere di Dakar che, nell’arco di una giornata, riesce a perdere tutto ciò che possiede. Al mattino, saluta la moglie e si reca al mercato di Sandaga. Una giornata come tante altre, fino a quando un cliente gli chiede di portarlo al Plateau, il quartiere moderno, vietato ai carretti. Dopo qualche esitazione il carrettiere si dirige verso il cuore amministrativo della città, ma incontra subito un poliziotto che gli confisca il carretto e gli porta via anche la medaglia, unico onore di reduce. A casa, la moglie gli lascia il figlio tra le braccia e se ne va a cercare di che vivere. Sc.: O. Sembene; Fot.: Christiane Lacoste; Int.: Ly Abdoulay. La Non-Stop dedicata a Sembene si inserisce nel quadro della manifestazione Mondi Lontani Mondi Vicini (XV edizione, stagione 2007-2008), realizzata dal Centro Interculturale della Città di Torino insieme con il Museo Nazionale del Cinema e la collaborazione di C.T.P. “Braccini”, “Parini” e “Saba”, Cinecircolo “L’Incontro” di Collegno, Università della Terza Età e A.S.A.I. Ingresso gratuito a tutte le proiezioni. VEN 31, h. 20.30 ø storie del cinema 31 maggio SEGNI DI RESISTENZA. NON-STOP OUSMANE SEMBENE •Ousmane Sembene Guelwaar Senegal 1992, 115’, col., v.o. sott.it. Copia conservata da C.O.E. Milano. Il film sarà presentato da Giuseppe Gariazzo banale errore amministrativo: una potente famiglia musulmana ha scambiato le spoglie e ha seppellito il corpo di Guelwaar, grande leader cristiano, nel cimitero musulmano. È necessario l’intervento delle autorità per risolvere la situazione poiché le due comunità, quella musulmana e quella cristiana, si fronteggiano e rivendicano la proprietà delle spoglie. Sc.: O. Sembene; Fot.: Dominique Gentil; Int.: Abou Camara, Marie Augustine Diatta, Mame Ndoumbé Diop. •Ousmane Sembene Xala Senegal 1974, 123’, col., v.o. sott. it. Copia conservata da Médiathèque des Trois Mondes VEN 31, h. 14.00 •Ousmane Sembene Faat Kiné La mattina dei funerali di Guelwaar, figura storica della resistenza e simbolo della difesa di un’Africa non corrotta, si scopre che il suo corpo è sparito dall’obitorio. Dopo alcuni accertamenti, si palesa un ø in breve Senegal 2000, 120’, col., v.o. sott.it. Copia conservata da C.O.E. Milano. Faat-Kiné è stata abbandonata dal marito con i suoi due figli. Rimasta sola, tocca a lei allevarli e far sì che possano studiare a prezzo di grandi sacrifici. Nel raccontare la storia di questa donna, Sembène restituisce il ritratto di diversi modelli di società nel Senegal contemporaneo, modelli che convivono e spesso si scontrano. Tra la figura della nonna e quella della nipote si impone infatti la personalità di Faat-Kiné in tutta la sua modernità. Le sue ansie e vittorie sono magistralmente contestualizzate nella realtà sociale, politica e culturale della Dakar di oggi. Sc.: O. Sembene; Fot.: Dominique Gentil; Int.: Venus Seye, Mame Ndoumbé, Ndiagne Dia. El Hadj, uomo d’affari senegalese sulla cinquantina, prende una terza moglie, ma la sera delle nozze si scopre, improvvisamente, impotente. Egli pensa che si tratti di una maledizione, il xala, e si reca da vari guaritori, senza ottenere però alcun risultato. La notizia della sua impotenza trapela nell’ambiente di lavoro e segna il declino della sua posizione sociale. Un gruppo di mendicanti e un uomo che egli aveva mandato in rovina si prenderanno la soddisfazione di umiliarlo. Il film è tratto dal romanzo omonimo di Sembène. Sc.: O. Sembene; Fot.: Georges Carisan, Orlando L. López, Seydina D. Saye, Farba Seck; Int.: Fatim Diagne, Makhouredia Gueye, Thierno Leye. VEN 31, h. 16.30 VEN 31, h. 21.30 14 maggio Strade del cinema di Claudia Gianetto La serata del 14 maggio (Cinema Massimo Sala Tre, h. 21.00, ingresso libero) propone due comiche di produzione americana e italiana: Liberty (1929, Leo McCarey) con Laurel & Hardy e Le Nozze di Figaro (1913, Luigi Maggi). L’evento è dedicato ai belgi Quentin Manfroy e Eric Bribosia, vincitori del Concorso Giovani Musicisti Europei dell’edizione 2007 di Strade del Cinema - Festival Internazionale del cinema muto musicato dal vivo, che accompagneranno entrambi i film. La collaborazione tra il Museo Nazionale del Cinema e il festival Strade del Cinema di Aosta è ormai consolidata. Per il secondo anno i giovani musicisti vincitori del festival, oltre a riproporre la performance già presentata ad Aosta, hanno l’opportunità di presentare al pubblico del cinema Massimo la loro proposta di accompagnamento su uno dei rari titoli di cinema muto italiano conservati e restaurati dal Museo. Liberty è un classico della comicità americana, Le nozze di Figaro è invece un esempio di pochade maliziosa italiana dei primi anni Dieci. Due stili e due linguaggi a confronto. La musica guida parimenti il pubblico tra le impalcature del grattacielo in costruzione, improbabile rifugio dei fuggiaschi Stanlio e Ollio e tra i costumi e le ricche scenografie dell’adattamento cinematografico della celebre commedia musicale mozartiana. Dalle gags agli equivoci, dagli equilibrismi alle didascalie umoristiche e sottili, l’insieme delle strategie del comico sono messe in azione per offrire ancora allo spettatore contemporaneo la possibilità di scoprirsi divertito, coinvolto, ricco di emozioni e di sfumature. A fare da contrappunto alla visione, il suono duttile e suadente del duo QMEB, capace di utilizzare e reinventare sonorità classiche, fondendole con esperienze jazz, punk, rock. Tanti suoni quanti i colori del sorriso, all’insegna dell’ironia. Sempre il 14 maggio, alle ore 14.30, anche gli studenti torinesi potranno assistere alla proiezione di Liberty con musica dal vivo. L’iniziativa si inserisce a conclusione del percorso didattico “Musica per gli occhi. Laboratorio di ascolto musicale e scrittura creativa”, proposto alle scuole in collaborazione con Strade del Cinema. Il laboratorio è nato dal progetto “Musica per gli occhi” che ha coinvolto giovani musicisti europei nella sonorizzazione di documentari dell’epoca del muto conservati dal Museo del Cinema. Per informazioni e prenotazioni: Servizi Educativi, tel. 011 8138516/17 29 maggio Corti d’autore. Quinta serata: la meglio gioventù degli anni Quaranta di Emiliano Morreale A causa di una serie di vincoli legislativi, il cortometraggio documentario si ritrovò, negli anni del dopoguerra, a costituire una palestra a basso costo per una generazione di registi. Molti lavori di scarso interesse, figli stilistici della propaganda del ventennio fascista, ma anche un piccolo spazio di ricerca: nel documentario muovono i primi passi Zurlini e Vancini, Antonioni e Maselli, Emmer e poi De Seta. Il loro cinema nasce proprio lì, ai margini del neorealismo, nel documentario, “genere” dove forse oggi leggiamo meglio che altrove le contraddizioni e le ambiguità del movimento. I registi migliori, infatti, riusciranno a forzare i limiti (stilistici e cronometrici) del mezzo in direzione di una spettacolarizzazione decisa (fotografica o narrativa che fosse), o verso lo smontaggio della stessa formula documentaristica. Lontani da ogni realismo ingenuo, problematici e già istintivamente oltre il dibattito di quegli anni. Zurlini e Antonioni, bolognese il primo e ferrarese il secondo, sono tra i registi che con maggiore intelligenza e costanza operano dentro questo “genere”: i loro documentari non valgono solo come prefigurazione del loro cinema maturo, ma anche come esempi di tentativi di forzare e reinventare un “genere” piuttosto rigido. Pugilatori (1951) e Il mercato delle facce (1952) sono tra i documentari più interessanti di Zurlini: e il secondo in particolare è uno dei migliori documentari del periodo, una critica interna al “cinema della realtà”, di sorprendente acume e modernità. I documentari di Antonioni coprono uno spettro assai vasto: Gente del Po (1947) e N.U. (1948) tendono quasi al poema visivo, contemplando il mondo delle campagne e quello dei marginali urbani; L’amorosa menzogna (1949) e Superstizione (1949) analizzano con distacco non sprezzante la cultura delle classi subalterne, arcaiche (la magia) o moderne (il fotoromanzo). La villa dei mostri 1950, sulle sculture di Bomarzo) e Sette canne un vestito (1949, sulla lavorazione della viscosa) reinterpretano due sottogeneri classici del documentario dell’epoca: il documentario d’artista e quello industriale-didattico. Ma è l’ultimo titolo, Tentato suicidio (1953), il più ricco e sorprendente. Non si tratta di un cortometraggio a sé stante, ma dell’episodio del filminchiesta di Zavattini L’amore in città, involontario atto di morte del neorealismo. Antonioni è già regista affermato, e il suo smontaggio dell’ipotesi zavattiniana si muove su due estremi: da un lato l’intervista frontale alle aspiranti suicide, sul filo della re-interpretazione più spregiudicata, e dall’altro lo spostamento radicale verso una fiction molto filtrata da una sensibilità d’autore. E questi ritratti di donne del popolo, che Antonioni film tra Las signora senza camelie e Le amiche, appaiono oggi anche un sarcastico commiato 7 da facce e personaggi che avevano ispirato il cinema di un decennio. Il Centro Nazionale del Cortometraggio, promosso da Aiace Nazionale e Museo Nazionale del Cinema, presenta Corti d’autore. Ogni mese al cinema Massimo viene programmata una serata nell’ambito della quale vengono riproposti cortometraggi firmati dai maggiori cineasti di ieri e di oggi. L’ appuntamento con i corti di Anronioni e Zurlini avrà luogo presso la sala Tre del Cinema Massimo giovedì 29 maggio alle ore 20.30 (ingresso euro 2,50). I film saranno introdotti e commentati da Gianni Volpi. Programma Gente del Po di Michelangelo Antonioni (1947, 9’) N.U. (Nettezza Urbana) di Michelangelo Antonioni (1948, 11’) Superstizione di Michelangelo Antonioni (1949, 9’) Sette canne un vestito di Michelangelo Antonioni (1949, 10’) L’amorosa menzogna di Michelangelo Antonioni (1949, 10’) La villa dei mostri di Michelangelo Antonioni (1950, 10’) Il mercato delle facce di Valerio Zurlini (1952, 12’) Pugilatori di Valerio Zurlini (1952, 11’) Tentato suicidio di Michelangelo Antonioni (1953, 22’) 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 8 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio ø crossroads 20 maggio Lo spazio Crossroads di maggio è dedicato agli Who, storica band della Mod Generation, fondata nel 1964 da Pete Townshend, Roger Daltrey, John Entwistle e Keith Moon. Il gruppo ha sempre avuto una speciale attenzione per il cinema, soprattutto in virtù delle due rock-operas Tommy e Quadrophenia, portate al cinema rispettivamente da Ken Russell (nel 1975) e da Franc Roddam (nel 1979). Al cinema Massimo verranno riproposte entrambe, in copie Technicolor originali dell’epoca. ø masterclass •Ken Russell •Franc Roddam Tommy Quadrophenia Gran Bretagna 1975, 115’, col. Copia distribuita da Ventana Film Il piccolo Tommy diviene cieco, muto e sordo in seguito al trauma subito assistendo alla morte violenta del padre, un disperso aviatore della RAF, ucciso dal patrigno. Il ragazzo sarà destinato ad una vita intensa e dolorosa, un viaggio di iniziazione che lo porterà a essere affidato, a mano a mano, a un patrigno alcolizzato ed opportunista; un predicatore, interpretato da Eric Clapton, la cui setta si rifà al mito e all’immagine di Marilyn Monroe; una prostituta, interpretata da Tina Turner, che prova a risvegliarne i sensi somministrandogli LSD; uno zio pervertito, il batterista del gruppo, Keith Moon, e un cugino sadico. Per fuggire dalle continue violenze, Tommy crea un suo spazio comunicativo legato al gioco del Flipper del quale diventa maestro a dispetto delle sue menomazioni. In breve la sua fama si diffonde fino a farne un mito, dopo la sconfitta del campione in carica, interpretato da Elton John, e - soprattutto - un grande fenomeno commerciale. Spaccando lo specchio che ritrae il suo sguardo fisso nel vuoto, Tommy si libera da ogni vincolo con il passato, corre verso il mare scoprendo la grandezza della libertà e intende portare questo messaggio al mondo intero. Quasi come un moderno messia, organizza una chiesa il cui intento è quello di far percorrere agli adepti lo stesso percorso di menomazione, sofferenza e liberazione seguito da Tommy. Al grido di ‘Non ti crediamo’ scoppia la rivolta che culmina nella distruzione del santuario, l’uccisione dei genitori e l’annullamento della condizione divina di Tommy che, finalmente liberato da ogni legame, può scalare una montagna e trovare la sua vera dimensione. Sc.: K. Russell, dall’album omonimo degli Who; Fot.: Robin Lehman; Int.: Roger Daltrey, Oliver Reed, Ann-Margret. Gran Bretagna 1979, 120’, col. Copia distribuita da Ventana Film Londra, 1964. Jimmy è un membro di una banda di Mod (dall’inglese Modernists, giovani ben vestiti che guidano scooter italiani come Lambretta e Vespa). I Mod sono contrapposti ai Rockers, il cui stile è analogo a quello dei seguaci del rock and roll americano anni ‘50, vestiti con giubbotti di pelle in sella a grosse motociclette. Incompreso in famiglia e costretto a un lavoro da fattorino, Jimmy cerca la soluzione alle sue ansie giovanili all’interno della sua banda, insieme ai suoi amici Dave, Chalky e Spider facendo uso e abuso di alcol e di pillole “blu”, una non ben identificata droga (probabilmente anfetamina). Tre giorni di festa, chiamati in inglese “Bank Holiday”, sono il pretesto per portare all’apice la rivalità fra le due bande, che culmina con gli scontri a Brighton, cittadina della costa orientale britannica, dove orde di Mod e Rockers si affrontano in una vera e propria battaglia: il film rievoca un episodio realmente accaduto e conosciuto come “la battaglia di Brighton”, avvenuta nel maggio del 1964. Jimmy è arrestato, in seguito ai disordini, insieme a “Asso” (in inglese Ace Face, interpretato da Sting), considerato l’idolo dei Mod, un ragazzo dallo stile perfetto con uno scooter invidiato da tutti. Ma l’intemperanza del giovane e il ritrovamento da parte della madre di alcune pillole blu nascoste sotto il materasso, costringono i genitori ad allontanarlo da casa; anche Steph, una ragazza a cui Jimmy era affezionato e che aveva partecipato con lui agli avvenimenti di Brighton, lo scarica. Deluso e amareggiato, Jimmy prende il treno delle 5:15, per tornare sul luogo dove, una volta nella vita, si era sentito veramente un mod e dove aveva trovato una ragione di vita. Sc.: Dave Humphries, F. Roddam, Martin Stellman, dall’album omonimo degli Who; Fot.: Brian Tufano; Int.: Phil Daniels, Leslie Aash, Daniel Peacock. MAR 20, h. 20.20 – ingresso euro 3,50 MAR 20, h. 22.30 – ingresso euro 3,50 23 maggio ø cult! 8 e 24 maggio INCONTRO CON MARIO MONICELLI ORSON WELLES E PAPPI CORSICATO Uno dei grandi maestri del cinema italiano, Mario Monicelli, è stato invitato a Torino dal Museo Nazionale del Cinema e da Unitre di Torino per incontrare il pubblico e raccontare alcuni fra i momenti più esaltanti della sua lunga carriera. Venerdì 23 maggio, alle ore 20.30, presso la sala Tre del Cinema Massimo, Monicelli introdurrà la proiezione del suo capolavoro La grande guerra (1959), presentato nella copia restaurata e conservata dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Doppio appuntamento a maggio con Cult!, legato anche questo mese alla stagione teatrale del Progetto Rettilario. Giovedì 8, alle ore 18, verrà proiettata la versione restaurata dell’Othello di Orson Welles, preceduta da un incontro con l’attore Giuseppe Battiston (visto, di recente, sia in La giusta distanza di Carlo Mazzacurati che in Non pensarci di Gianni Zanasi). Battiston sarà a Torino in qualità di protagonista assoluto dello spettacolo Orson Welles’ roast, scritto e diretto da Michele De Vita Conti (Maneggio Reale, 9-10 maggio, h. 21.00). Sabato 24, alle 17.45, sarà invece la volta del regista Pappi Corsicato che, con l’attrice Iaia Forte, commenterà le immagini dei suoi film I buchi neri (in programma alle ore 16.00) e Chimera (in programma alle ore 18.30). L’incontro sarà coordinato da Sandro Avanzo. In quei giorni andrà in scena lo spettacolo Eva Peròn, diretto da Corsicato e interpretato, tra gli altri, da Iaia Forte e Cristina Donadio (Maneggio Reale, 22-24 maggio, h. 21.00). •Mario Monicelli La grande guerra Italia 1959, 129’, b/n Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale Il piantone romano Oreste Jacovacci ha promesso al coscritto milanese Giovanni Busacca di farlo riformare dietro compenso; ma Giovanni è fatto abile e, ormai in divisa, cerca Oreste per dargli una lezione. Tuttavia quando si ritrovano, i due diventano amici e finiscono insieme a Tigliano, un piccolo paese nelle retrovie, dove attendono, di giorno in giorno, di essere mandati al fronte. Nel frattempo Giovanni, avendo incontrato Costantine, una prostituta, si concede qualche distrazione, ma alla fine si trova alleggerito del portafoglio. Giunge il giorno temuto: Giovanni ed Oreste sono mandati al fronte, dove fanno conoscenza di nuovi commilitoni: il tenente ex-professore di ginnastica, il soldatino che spasima per Lyda Borelli, il cappellano Bonoglia. Viene il Natale, festeggiato alla meglio; passa l’inverno, si annuncia la primavera; riprendono più vivaci i combattimenti. Oreste e Giovanni, mentre sono di pattuglia, incontrano un soldato austriaco: potrebbero ucciderlo, ma non si sentono di farlo. Poi inizia la battaglia: morti e feriti, attacchi e contrattacchi. Oreste e Giovanni sono incaricati di portare un messaggio, ma mentre si dispongono al ritorno si trovano separati dal loro gruppo. Per ripararsi dal freddo indossano cappotti nemici: scoperti dagli austriaci, vengono considerati spie... Sc.: Age & Scarpelli, Luciano Vincenzoni, M. Monicelli; Fot.: Giuseppe Rotunno; Int.: Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Silvana Mangano. VEN 23, h. 20.30 – ingr. euro 3,50 L’appuntamento serale sarà preceduto da una proiezione pomeridiana (h. 15.30, Cinema Massimo – Sala Uno), presentata dal regista, del film I compagni (1963), nella copia ristampata dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema. L’ingresso è riservato esclusivamente agli iscritti dell’Unitre (info Segreteria Reg. Unitre, tel. 011/4342450). •Orson Welles •Pappi Corsicato Othello I buchi neri Usa/Francia/Italia/Marocco 1952, 98’, b/n, v.o. sott. it. Italia 1995, 97’, col. Il giovane Adamo torna al suo paese sulla costiera in Campania: sua madre è morta, ma a lui poco o nulla importa (i due si sono visti l’ultima volta quando Adamo aveva sette anni). Adelmo, un amico d’infanzia, gli offre un modesto lavoro. Su una strada della campagna assolata, Adamo conosce Angela, una prostituta che lavora ad un bivio con altre quattro giovani. Angela si innamora di lui. Dopo che Adamo si è avvicinato ad Adelaide, sorella di Adelmo, rimasta incinta del fidanzato che si è dileguato, viene arrestato per omicidio. Angela si rifiuta di aiutarlo. Improvvisamente su di una collina non lontana si è posato un uovo gigantesco: una delle prostitute - muta ricomincia a parlare; un’altra constata l’arrivo del suo primo ciclo mestruale; per la terza (tenacissima mittente di ben sette lettere al fidanzato in galera) finalmente giunge la sospirata risposta; la quarta, una monca, recupera le sue mani... Sc.: P. Corsicato; Fot.: Italo Petriccione; Int.: Iaia Forte, Vincenzo Peluso, Manuela Arcuri. SAB 24, h. 16.00 – ingresso euro 3,50 Otello, generale della Serenissima, ama Desdemona, nobile veneziana, che ricambia il suo affetto. Malgrado l’opposizione del padre di Desdemona, i due innamorati si sposano. Mentre la sposa viene condotta a Cipro, Otello affronta e batte la flotta ottomana. Sbarcato nell’isola, festeggia la vittoria delle sue armate e il coronamento del suo sogno d’amore. Il perfido Jago, che gode la fiducia del generale, accomuna nel suo odio Otello e Cassio, giovane ufficiale, nominato governatore. L’odio e l’ambizione insoddisfatta suggeriscono a Jago un piano diabolico. Subdolamente riesce ad insinuare il sospetto nell’animo buono e ingenuo d’Otello, facendogli credere che Cassio corteggi Desdemona e che essa gradisca le sue attenzioni. Un fazzoletto, che Jago ha rubato a Desdemona e messo in mano a Cassio, sembrerà ad Otello, fremente di gelosia, una prova sicura del tradimento... Sc.: O. Welles, dal dramma di William Shakespeare; Fot.: Anchise Brizzi; Int.: O. Welles, Suzanne Cloutier, Micheal MacLiammoir. GIO 8, h. 18.00 – ingresso euro 3,50 Prima del film incontro con Giuseppe Battiston 8 Al termine del film incontro con Pappi Corsicato e Iaia Forte •Pappi Corsicato Chimera Italia 2001, 88’, col. Thomas è un illusionista che per spiegare i segreti dei suoi esperimenti alla moglie Desiré, ricorre ad una frase: “Noi crediamo solo in ciò che vogliamo e così siamo pronti a credere al falso se ci piace di più.” Anche i rapporti umani sono basati su un sottile gioco di finzione e illusione, dice Thomas, e per dimostrarlo racconta la storia d’amore di Emma e Sal, una coppia di trentacinquenni che, dopo un lungo rapporto, stanno attraversando un periodo di crisi in quanto delusi nelle reciproche aspettative. Per cercare di salvare il salvabile, iniziano a frequentare nuove compagnie e si trovano coinvolti in strane situazioni di scambi di coppie, tradimenti e usura. Delusi anche da questa esperienza, tentano allora di ritrovarsi e simulano un primo incontro casuale in modo tale da illudersi di ripartire da zero e di ripercorrere la loro storia d’amore. Sc.: P. Corsicato; Fot.: Cesare Accetta; Int.: Iaia Forte, Tommaso Ragno, Franco Nero. SAB 24, h. 18.30 – ingresso euro 3,50 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 9 MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA LE RASSEGNE DEL MASSIMO3 programma maggio ø il cinema degli altri larivista delcinema 30 maggio CSC-Animazione. La festa dei diplomi di Chiara Magri * 16 POSTI A CONCORSO PER IL CORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN ANIMAZIONE DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA Il Dipartimento animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia presenta il 30 maggio i diplomati 2005-07 e i loro variopinti corti A Bicycle Trip, Babau, U Sciroccu e Il Naturalista, prodotti alla scuola di Chieri per concludere un complesso percorso formativo e per coltivare ed esprimere il potenziale creativo di una nuova generazione dell’animazione italiana. Da quest’anno la tradizionale festa per i diplomi diventa anche un’occasione di confronto e scambio con altre prestigiose istituzioni di formazione all’animazione. Le scuole ospiti del CSC Animazione per questa prima edizione dell’incontro suggeriscono un intero percorso di formazione – dall’infanzia alla laurea specialistica -, i laboratori d’animazione di Iter - Centro di cultura per la comunicazione e i media della Città di Torino, che da più di vent’anni sviluppano una delle più importanti esperienze educative con i bambini. L’Istituto Statale d’Arte di Urbino “Scuola del Libro”, primo e unico in Italia a proporre professionalmente l’animazione agli studenti di scuola media superiore, con una straordinaria apertura all’autorialità - basti citare gli ex-allievi Toccafondo e Catani. L’Animation Institut del MOME - MoholyNagy Università di Budapest, fondato nel 1980, oggi fra i più dinamici centri di formazione ai media e al design, che fra i suoi lavori presenta il magnetico Life Line - nomination Golden Cartoon 2007 - e il suo giovane autore, Tomek Ducki. Una selezione di film Il naturalista dalle migliori scuole d’animazione - lavori che rappresentano spesso il meglio del corto animato a livello internazionale. L’animazione è una scelta particolare di far cinema, mezzo complicato, laborioso, lento, costringe a ferrea disciplina creativa, progettuale e produttiva. Imparare non è semplice né rapido. Ma può essere una passione per la vita e un “mestiere del futuro”: quello che ci aspettiamo dai diplomati che festeggiamo il 30 maggio. Triennio 2009-2011 - sede di Chieri (Torino) Bando di concorso: www.csc-cinematografia.it/animazione Termine per l’invio delle domande: 11 luglio 2008 Il bando è rivolto a giovani cittadini europei e - limitatamente ad un posto - a cittadini extraeuropei, dotati di forte motivazione e predisposizione ai mestieri del cinema e dell’animazione, solida preparazione artistica e capacità di disegno/modellazione, conoscenza o predisposizione all’utilizzo di strumenti informatici per la creazione d’immagini. Il curriculum è triennale con frequenza obbligatoria, l’ammissione è su concorso, la tassa d’iscrizione annuale è di 1.500 euro. Il corso di specializzazione in animazione del CSC, unico in Italia, si propone la formazione di artisti e tecnici qualificati per la partecipazione alle diverse fasi creative, progettuali e realizzative delle produzioni basate sull’animazione. Pre - requisiti essenziali dei candidati: • Diploma di Scuola Media Superiore o titolo di studio equivalente; • Data di nascita compresa fra l’1 gennaio 1983 e il 31 dicembre 1989; • Capacità di disegno e/o modellazione e conoscenza del cinema e dell’animazione; • Ottima conoscenza della lingua italiana. Con la domanda d’iscrizione i candidati devono presentare, ai fini della selezione: Portfolio grafico su supporto cartaceo, Show reel di materiale filmato, animazione o live action, durata massima 10 minuti (facoltativo). Requisiti e consigli per la selezione: Conoscenza e passione per il cinema e per l’animazione sono il punto di partenza per seguire il nostro percorso formativo insieme ad una forte motivazione professionale, predisposizione al lavoro in equipe, capacità di organizzare il proprio tempo e disponibilità ad un lavoro “time consuming” e “labour intensive” come quello dell’animazione. Sono importanti: spiccata sensibilità per il racconto filmico, interesse e attitudine alle arti visive, predisposizione e capacità di visualizzazione e disegno, creazione e riproduzione di immagini con stili differenti; nozioni di prospettiva e disegno volumetrico, versatilità nell’uso di tecniche diverse di disegno, grafica, pittura, modellazione sia tradizionali che digitali. Il percorso formativo si sviluppa su due linee di specializzazione: animazione classica e animazione 3D/effetti visivi. Ampio spazio è dato alla sperimentazione e allo sviluppo di progetti personali, ma anche a realizzazioni su progetto esterno e ad esperienze in produzione. Corsi, seminari e laboratori sono tenuti dai migliori professionisti dell’animazione. La Scuola di animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia è situata in una tenuta sulla collina di Torino, la foresteria può ospitare 34 studenti. Il corso di animazione del CSC, nato nel 2001 con il supporto della Regione Piemonte, ha concluso i suoi primi quattro cicli formativi, diplomando giovani artisti e tecnici, realizzando numerosi progetti in simulazione di committenza e vari cortometraggi come saggi di diploma, già selezionati e premiati - fra gli altri – ai Festival internazionali di Annecy, Hiroshima, Ottawa, Dervio, Cartoons on the Bay, Arcipelago di Roma, I Castelli Animati di Genzano, Animafest di Zagabria, Virtuality di Torino, Future Film Festival di Bologna, CICDAF di Changzhou, Les E-magiciens di Valenciennes, TrickFilm di Stuttgart, SICAF di Seoul. Il corso di animazione gode del sostegno di RAI, Turner Broadcasting System Italia (Cartoon Network) e Fondazione CRT. Informazioni sul corso di animazione: Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema, Sede del Piemonte - Dipartimento Animazione strada Pecetto 34 - 10023 Chieri (TO) Tel. (39) 011 947 32 84 int. 201 fax (39) 011 940 27 00 email: [email protected] web: www.csc-cinematografia.it * responsabile didattica, dip.to Animazione CSC, Sede del Piemonte Babau Programma Venerdì 30 maggio, Cinema Massimo, Sala Uno, h. 17.00-20.00, ingr. libero Film d’animazione realizzati dai bambini dei Laboratori ITER Città di Torino; Film d’animazione dell’Istituto Statale d’Arte di Urbino; Film dell’Animation Institut, MOME Moholy-Nagy University, Budapest. Consegna dei diplomi in cinema d’animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia triennio 2005-2007 e presentazione dei saggi di diploma: Crochet, progetto di Elena Forcato; A Bicycle Trip di Lorenzo Veracini, Nandini Nambiar, Marco Avoletta (CGI 3d, 4’ 6”); Babau di Valerio Terranova, Giuliano Poretti, Silvia Zappalà, Omar Bianco (CGI 3d, 3’ 34”); Il naturalista di Giulia Barbera, Gianluca Lo Presti, Federico Parodi, Michele Tozzi (animazione 2d e stop motion, 4’ 30”); ‘U Sciroccu di Marta Palazzo, Daniele Scali, Jacopo Lanza (animazione 2d, 5’50’’). Partecipano: Joszef Fulop (direttore Animation Institut, MOME Moholy Nagy University, Budapest); Patrizia Ragonesi (dirigente Istituto Statale d’Arte di Urbino); Francesco Alberoni (presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia); Sergio Toffetti (direttore CSC Sede del Piemonte); Chiara Magri (responsabile didattica CSC Animazione). Venerdì 30 maggio, Cinema Massimo, Sala Uno, h. 20.30-22.00, ingr. libero Rassegna dei migliori lavori del CSC Animazione 2002-2008 e replica dei programmi di film realizzati dagli studenti delle scuole di cinema ospiti. Notiziario Associazione Museo Nazionale del Cinema In attesa degli appuntamenti estivi abbiamo il piacere di presentarvi l’ultimo incontro per la stagione 2007/2008 dell’AMNC presso la sala 3 del Cinema Massimo fissato per martedì 27 maggio 2008 alle ore 20,30. La nostra Associazione con la collaborazione ed il sostegno del CRUCA (Centro Regionale Universitario per il Cinema e l’Audiovisivo) presenterà la video opera di Alessandro Amaducci Spoon River insieme all’omonima pubblicazione edita da Kaplan (www.edizionikaplan.com). Ad introdurre la serata Franco Prono e Giulia Carluccio (dell’Università degli Studi di Torino) che discuteranno insieme all’autore e a Francesco Casetti (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Sandra Lischi (Università degli Studi di Pisa). “Spoon River è un video che ha avuto una gestazione molto lunga: dal 1999 al 2007. Tutta colpa del digitale, che ti permette di modificare costantemente tutto, che ti invita a non “chiudere” mai. L’idea iniziale è stata quella di scegliere alcuni personaggi della Antologia di Edgar Lee Masters e trasformarli in piccoli video autonomi, da presentare ai Festival come una sorta di work in progress concentrato sul rapporto fra immagine, suono e parola poetica. Negli anni i personaggi sono diventati venticinque, ma inizialmente erano molti di più, e alcuni ho dovuto abbandonarli a malincuore. Man mano che procedevo nella progettazione e realizzazione dei singoli personaggi, mi sono trovato di fronte a una mole sterminata di materiale che è andata ad alimentare le varie “forme” di questo video, che è anche una videoinstallazione e uno spettacolo multimediale. Soprattutto, durante le proiezioni in cui mi è capitato di presentare più di un personaggio uno di seguito all’altro, mi sembrava strano, ogni volta, vedere i titoli di testa e di coda di ogni singolo video: anche perché in alcuni casi la durata totale dei titoli era la medesima del video, quindi il livello di attenzione del pubblico era messo a dura prova, e poi quel meccanismo mi dava un sapore “televisivo”, da serial, che obbiettivamente non aveva molto senso fuori dal contesto televisivo. Cogliendo il suggerimento di molti, ho tentato la strada di fare una versione lunga, raccordando tutti i singoli personaggi attraverso delle immagini che funzionano da “ponte” fra uno e l’altro. Ma contemporaneamente, più andavo avanti nella lunga operazione di concatenamento dei singoli personaggi, e più mi rendevo conto che la “sede naturale” di un’operazione come questa non poteva che essere il supporto del DVD. Il video è fatto a episodi, esattamente come il testo originale di Lee Masters, e la visione forzatamente lineare di tutta l’opera dall’inizio alla fine ha ovviamente il suo senso, ma credo che sia più interessante la possibilità di poter gestire personalmente l’ordine e il numero dei personaggi che si vogliono vedere. La forma-DVD è ovviamente simile, se non identica, a quella del libro, che anche io ho letto scegliendo di volta in volta i personaggi a caso, senza seguire l’ordine imposto dall’autore. Insomma, siamo un po’ tutti figli dell’era del frammento. E ancora, l’abbinamento di un piccolo libro che contenesse i testi originali e che fungesse da ulteriore guida nell’universo di immagini e di suoni, mi sembrava la formula più corretta e coerente con l’intero progetto. Il libro che accompagna il DVD diventa così una sorta di “libretto d’opera” che può aiutare lo spettatore nella visione del video, o essere una sorta di mappa più direttamente fruibile dove andare a cercare o ricercare i propri personaggi preferiti. D’altra parte nel video spesso i testi non sono integrali: di alcuni sono sopravvissuti solo delle singole frasi, per cui mi sembrava giusto rivelare nel libro il “non detto” del video. […]” (Alessandro Amaducci dalla prefazione di Spoon River) Dal momento che l’Associazione Museo Nazionale del Cinema ha prima di tutto il compito di conservare la memoria storica del cinema torinese, ma anche di pensare al suo futuro, vorremmo sottolineare un piccolo filo rosso che lega questa serata alla storia comune di molte persone che vi hanno preso parte ufficialmente, ma anche dietro le quinte. Alla base di tutto ci sono due enti molto importanti che, senza interruzione, in questi anni non hanno mai smesso collaborare formando e lanciando giovani menti cinefile: gli insegnamenti di Cinema dell’Università degli Studi di Torino e l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, fondato da Paolo Gobetti nel 1966, ed ora diretto da Paola Olivetti. L’A.N.C.R. su tutti ha visto compiere i primi passi, attraverso la sperimentazione del video, di Alessandro Amaducci e di Daniele Gaglianone; quest’ultimo all’università ha incontrato Giaime Alonge con il quale scrissero insieme la sceneggiatura di quello che sarebbe poi diventato I nostri anni (2000) e per chi ha amato quel film sono evidenti i loro riferimenti formativi. Ma l’A.N.C.R. tra il 2002 e il 2003 ha visto crescere un piccolo gruppo di studenti del DAMS coordinato scientificamente dalla Prof.ssa Giulia Carluccio e tecnicamente da Alberto Baracco e Carla Capetta (che dopo avere conseguito un dottorato in Scandinavistica ha fondato le Edizioni Kaplan). L’affascinante e stimolante compito che gli era stato assegnato era quello di scoprire le rarità conservate dall’Archivio per poi fonderle in un montaggio da presentare all’inaugurazione della nuova sede che passava da via Fabro 6 al Palazzo dei Quartieri Militari di Torino disegnati dallo Juvarra. Il risultato fu il cortometraggio Silenzio presentato nel maggio del 2003 e recensito positivamente il giorno successivo su La Stampa da Gianni Rondolino. Quel gruppo di lavoro era composto da sei ragazzi che ora portano avanti dottorati, organizzano manifestazioni con la nostra Associazione, ma anche con altri enti non solo di cinema... ma questa storia è sicuramente troppo recente per essere già ricordata. Per chi volesse essere inserito nella mailing list dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema: [email protected] - Per maggiori informazioni: www.amnc.it 9 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 10 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA FUORISCHERMO maggio MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA FUORI SCHERMO LA NUOVA SEDE DELLA BIBLIOTECA “MARIO GROMO” Si stanno concludendo i lavori di realizzazione della nuova sede della Biblioteca del Museo, la cui inaugurazione è prevista per il mese di giugno. Spazi più ampi e più funzionali per le raccolte e per il pubblico, nuovi servizi tecnologicamente aggiornati e più sensibili alle diverse esigenze dei lettori, potenziamento delle iniziative di promozione della lettura e della ricerca bibliografica, rapporti più ampi con il territorio: queste sono solo alcune delle linee guida che hanno ispirato la progettazione della nuova sede di via Serao 8/A (nel quartiere di Pozzo Strada, in una zona ottimamente servita da numerosi mezzi pubblici). Moltissime le novità rispetto alla storica sede di via San Pietro in Vincoli, suggestiva ma ormai inadeguata a ospitare una biblioteca specializzata di rilevanza europea. Il pubblico potrà beneficiare di una grande sala di consultazione, con una trentina di postazioni, singolarmente dotate di prese di alimentazione per l’eventuale utilizzo di PC portatili. Un sistema WI-FI consentirà inoltre ai lettori, naturalmente previa autenticazione, di collegarsi gratuitamente alla rete Internet. Anche il numero delle opere consultabili direttamente in sala di lettura aumenterà sensibilmente: saranno disponibili dizionari, filmografie, enciclopedie, repertori bibliografici, indici di riviste, un’aggiornata selezione di riviste, e le ultime novità librarie. Nuove banche dati bibliografiche su supporto elettronico faciliteranno le ricerche, mentre saranno predisposti appositi spazi per la consultazione del catalogo on line, delle riviste digitalizzate e dei periodici su microfilm. Una sala polifunzionale di una cinquantina di posti, attrezzata per proiezioni video, consentirà di ospitare presentazioni di libri, seminari universitari, laboratori didattici e iniziative in collaborazione con altre realtà e istituzioni. Nella nuova sede sarà collocato anche l’archivio storico del Museo, gli studiosi potranno così consultare le fonti archivistiche e bibliografiche in un’unica sede. Tutti i materiali archivistici e bibliografici saranno conservati nelle migliori condizioni di climatizzazione, perfettamente adeguate alle esigenze di salvaguardia di un patrimonio storico di eccezionale rilievo culturale. I lavori di realizzazione della nuova sede sono stati resi possibili grazie al generoso sostegno della Compagnia di San Paolo e della Regione Piemonte, per la parte relativa alle nuove tecnologie. Silvio Alovisio IL MITO DI ALESSANDRIA? Potrebbe apparire semplicistico e forse anche inopportuno cercare di spiegare in poche righe i compiti e le problematiche di una cineteca europea ai nostri giorni. Una cineteca come quella del Museo Nazionale del Cinema, fra le poche al mondo che proseguono a incrementare ed espandere la propria collezione di film a differenza della maggioranza degli altri archivi in genere concentrati sul mantenimento e la promozione del patrimonio conservato. Ci sono alcuni semplici dati però, in alcuni casi veri e propri paradossi che possono aiutare a dare un’idea. Nel 1896, primo anno di distribuzione commerciale nella storia del cinema, sono stati prodotti circa 40 minuti di immagini in movimento e quasi tutte sono oggi conservate, alcuni titoli sono presenti anche nel catalogo del Museo di Torino. Si è stimato (lo ha fatto un po’ per gioco un apprezzato conservatore cinematografico) che nel 2004 sia stato prodotto l’equivalente di due miliardi di ore, vale a dire 228.000 anni di film, lavori in video, programmi televisivi, cortometraggi promozionali, videogiochi, notiziari, prodotti amatoriali e film veri propri. Oltre il 95% di queste immagini realizzate ogni anno scompare per sempre e la percentuale di tale perdita è destinata a crescere ulteriormente con il passare del tempo. Da una parte sembra a portata di mano conservare tutto come dimostra ad esempio l’illustre progetto della Library of Congress che impiega circa 9 mesi per registrare l’intero contenuto del World Wide Web, per poi, una volta terminato il download, ricominciare da capo. Dall’altra parte conservare tutto manifesta un’ansia di onniscienza mai sopita in modo particolare nei momenti storici di transizione, quando la tecnologia risulta un placebo per molte se non tutte le insicurezze e le esigenze umane. Il risultato più evidente in genere è che la tecnica non risolve la questione ma induce piuttosto nuovi bisogni anche culturali: poter vedere tutto, subito, da qualunque parte del mondo pare essere il principale problema dei nostri tempi. Vale dunque la pena ricordare le parole di José Ortega y Gasset, a proposito del ruolo del bibliotecario: “le nostre società hanno sentito il libro come la necessità di una facilitazione, di uno strumento benefico. Immaginate però che lo strumento benefico inventato dall’uomo per rendere più facile una dimensione della sua vita, si trasformi a sua volta in una nuova difficoltà”. Talvolta l’epoca delle nuove tecnologie digitali palesa questa eventualità. Anche nel caso di una cineteca, in fin dei conti appare una questione di scelte da perseguire. Chi oggi si sentirebbe autorizzato a scegliere o a rinunciare a qualche minuto della storica produzione del 1896? Una cineteca è qualcosa di più di un semplice archivio di film, un magazzino dove depositare copie di film inservibili ormai al circuito commerciale. Implica un progetto culturale (come si direbbe oggi di curatorship), politiche di acquisizione, di conservazione e di messa a disposizione per il pubblico godimento e per lo studio della memoria storica di una collettività. (1. continua) Visite guidate con interprete LIS Proseguono le visite al Museo con interprete della Lingua dei Segni Italiana. Il prossimo appuntamento è venerdì 2 maggio, h. 18.00 Info: tel. 011 8138.517, [email protected] Prenotazione obbligatoria: [email protected] Costo a persona: euro 3,00 + ingresso gratuito RICORDI DI CINEMA Con il contributo del Settore Tempo Libero della Città di Torino. Terzo appuntamento del ciclo di proiezioni al Cinema Massimo abbinate a incontri di approfondimento al Museo del Cinema, iniziativa rivolta a tutti i torinesi over 60. Senso di Luchino Visconti (Italia 1954, 122’, col.) venerdì 9 maggio, h. 14.30, Cinema Massimo, sala 3 Ingresso libero fino a esaurimento posti (proiezione riservata al pubblico over 60) Le scenografie e i costumi nel film storico venerdì 16 maggio, h. 15.00, Mole Antonelliana, area conferenze Incontro di approfondimento al Museo e visita tematica alle collezioni (1h30’) Ingresso euro 2,00 (max 60 posti) Prenotazione obbligatoria entro lunedì 5 maggio. Tel. 011 8138.564 (mar-gio h 14/16.30) IL MUSEO SI RACCONTA Il Museo Nazionale del Cinema presenta una nuova collaborazione con l’Università della Terza Età di Torino che, dopo l’avvio estivo, proseguirà per l’anno accademico 2008/09. La ricchezza delle collezioni – cineteca, biblioteca, fototeca, manifesti, archivio - sarà illustrata ai corsisti attraverso un ciclo di incontri e iniziative. Percorso sul cinema muto venerdì 9 maggio 2008, h. 17.30 “Il cinema muto nella collezione del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Preservazione e restauro del patrimonio cinematografico del primo ‘900”. Conferenza di Claudia Gianetto, resp. Progetti di Restauro Cinematografici del Museo del Cinema Luca Giuliani La voce segreta delle parole Prosegue a maggio la rassegna La voce segreta delle parole – Il grande cinema in lingua originale. In programma nella Sala 2 del cinema Massimo quattro film di grande successo in versione originale con sottotitoli in italiano. Il calendario completo è in distribuzione presso la cassa del Cinema Massimo. I film di maggio Sogni e delitti Cassandra’s Dream di Woody Allen (Gb/Usa 2007, 108’), v.o. inglese, sott.it. MAGGIO ALLA MOLE Visite guidate week-end senza prenotazione Mostra fotografica Tutti i sabati e le domeniche, h. 16.00 A partire dalla storia degli spettacoli ottici e dalla nascita del cinema, la visita introduce alle diverse fasi di realizzazione del film attraverso i protagonisti e i capolavori della settima arte. Presentarsi alla biglietteria almeno 10 minuti prima della partenza della visita. Costo a persona: euro 3,00 + biglietto di ingresso ridotto 9-25 maggio 2008 Inaugurazione 9 maggio 2008, h. 19.00 “Le immagini del silenzio. L’avventurosa storia del cinema muto torinese” A cura di Gianna Chiapello Ritratti al Museo Tutti i sabati, dalle 16.00 alle 19.00 Nell’Aula del Tempio è possibile posare per un ritratto realizzato con una delle tecniche tipiche dell’Archeologia del Cinema: l’anamorfosi, lo zootropio, la stereoscopia o la cronofotografia. La partecipazione è libera per i visitatori muniti di biglietto d’ingresso al Museo, senza prenotazione Giovedì 8 maggio, h. 20.30/22.30 La guerra di Charlie Wilson Charlie Wilson’s War di Mike Nichols (Usa 2007, 97’), v.o. inglese, sott.it. Giovedì 15 maggio, h. 20.30/22.30 Il petroliere Le macchine della meraviglia Giovedì 1 maggio, dalle 16.00 alle 19.00 I visitatori sono invitati a costruire alcuni dispositivi dell’Archeologia del Cinema: l’anamorfosi, lo zootropio o la camera oscura. Anche i più piccoli, con l’aiuto dei genitori, potranno divertirsi a giocare con questi oggetti semplici ma spettacolari. La partecipazione è libera, senza prenotazione. Mole Antonelliana, piano accoglienza There Will Be Blood di Paul Thomas Anderson (Usa 2007, 158’), v.o. inglese, sott.it. Giovedì 22 maggio, h. 20.45 Persépolis di Marjane Satrapi/Vincent Paronnaud (Francia 2007, 95’), v.o. francese, sott.it. Giovedì 29 maggio, h. 20.30/22.30 16 - 21 maggio 2008, h. 17.30 Ciclo di proiezioni di film muti accompagnati al pianoforte dal M° Stefano Maccagno. Visite guidate per gruppi con prenotazione Dal martedì alla domenica, percorso di visita e orario da concordare Guida in italiano: euro 70,00/gruppo (max 25) Guida in lingua straniera: euro 80,00/gruppo (max 25) Biglietto di ingresso ridotto Prenotazione obbligatoria con almeno una settimana di anticipo al n. 011 8138.564/565 (lun. e ven. 9.00 - 14.00/ mar. mer. gio. 9.00 - 16.30) 10 Gli incontri si svolgono presso l’Educatorio della Provvidenza Corso Trento 13, Torino. Info: Segreteria UNITRE tel. 011 4342450. LA SCUOLA CONTRO MACISTE Proiezione per gli studenti Il 28 maggio, a partire dalle ore 9.00, la sala Uno del cinema Massimo ospiterà la proiezione dei lavori realizzati dagli studenti durante i laboratori audiovisivi “I primi passi del cinema”, curati dai Servizi Educativi del Museo nel corso di quest’anno scolastico. Il laboratorio ha coinvolto ragazzi di 14 classi piemontesi nella produzione di cortometraggi in Super8 o in digitale, a partire dalla visione e analisi di materiali cinematografici e documentaristici del Museo, rappresentativi di alcuni generi del muto torinese. La mattinata sarà inoltre occasione per assistere alla proiezione del film Maciste del 1915, nella copia restaurata dal Museo. Il personaggio di Maciste, con la sua sovrumana forza fisica, l’ammiccante simpatia e versatilità, è stato, infatti, uno dei temi proposti nel percorso didattico di quest’anno. Tutte le proiezioni saranno accompagnate dal vivo al pianoforte dal Maestro Stefano Maccagno. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria. Per informazioni sul programma e sulle modalità di partecipazione rivolgersi ai Servizi Educativi – Tel. 011 8138.516/7. 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 11 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd maggio MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA PAROLE & IMMAGINI libri, riviste&dvd maggio a cura di Silvio Alovisio e Micaela Veronesi I LIBRI DEL MESE •Alan O’Leary Tragedia all’italiana. Cinema e terrorismo tra Moro e memoria Sassari, Angelica, 2007, 230 pp., 14,00 euro. Irlandese, italianista, specializzato in studi sul nostro cinema, Alan O’Leary è uno studioso eclettico e brillante. Con sguardo libero e acuto sulla nostra recente storia, è riuscito a tratteggiare un’analisi del cinema italiano degli ultimi decenni, focalizzandosi sui film che trattano il tema del terrorismo, e realizzando un lavoro decisamente anomalo rispetto agli studi condotti in Italia sullo stesso argomento. L’anomalia risiede nella mancanza totale di implicazione emotiva che il terrorismo (e il caso Moro in particolare) suscita in chi si ritrova a ripercorrere quelle vicende avendole vissute in Italia. Lo studio di O’Leary riesce quindi a cogliere sfumature e distorsioni che ci erano finora sfuggite perché il suo è uno sguardo esterno e come tale non risente del ricordo, dell’emozione, della memoria che - citata fin dal titolo – nel libro si fa storia. Scritto dall’autore nella sua lingua madre e tradotto contestualmente in italiano dall’editrice, il volume è suddiviso in cinque capitoli. Il primo tratta la rappresentazione del terrorismo nel cinema italiano partendo da una ridefinizione del cinema nazionale e andando all’origine della locuzione “anni di piombo”. Il secondo capitolo analizza i film che trattano la vicenda Moro suddividendoli in base al loro approccio rispetto all’accaduto. Nel capitolo successivo, l’autore indaga il contesto del cinema italiano di quegli anni nel suo insieme e come gli echi del terrorismo penetrino negli altri generi, evidenziando per esempio “la capacità della commedia all’italiana di affrontare gli effetti della violenza politica”. Negli ultimi due capitoli O’Leary si concentra infine sull’eredità del terrorismo nella storia italiana e nel suo immaginario. Poiché, come afferma l’autore, “succede spesso di ritrovarsi a riflettere sull’apparente paradosso secondo cui alcune nazioni democratiche alimentano la violenza terroristica”, la lettura di questo libro ci pare doppiamente interessante: da una lato ci invita a riflettere sui film come prodotti culturali della nostra nazione, dall’altro utilizza i film stessi come lenti di ingrandimento sulle vicende storiche e politiche del terrorismo ispirando una possibile elaborazione del trauma. •Alberto Corsani Il libro che affiora. Suggestioni dal cinema di Ingmar Bergman Torino, Seb, 2008, 147 p., 12,50 euro. L’intento di Corsani nel suo avvicinarsi all’opera di Bergman è quello di cercare la presenza di Dio in una filmografia che ne mette in rilievo la dolorosa assenza se non addirittura la drammatica negazione. Come si rileva nella prefazione orgogliosamente agnostica di Boano, Tarino e Biano questa operazione ermeneutica è scevra “da qualsiasi velleità di proselitismo”. Gli strumenti con cui Corsani si avvicina all’imponente corpus filmografico bergmaniano sono quelli, poco frequentati negli studi nostrani, dell’esegesi biblica, sviluppata non solo laddove i riferimenti al vecchio e nuovo testamento sono espliciti (come nel Settimo sigillo, Come in uno specchio, Il silenzio) ma soprattutto nell’analisi di quei film in cui questi riferimenti sono celati, se non, almeno apparentemente, negati. Originale ma non del tutto larivista delcinema Mensile del Museo Nazionale del Cinema Anno VI - Numero 59- maggio 2008 Reg. Trib. Torino n. 5560 del 17/12/2001 Direttore Responsabile Alberto Barbera Resp. Programmazione e Coord. Redazionale Stefano Boni Grazia Paganelli convincente la scelta dell’autore di procedere per coppie di film secondo criteri non sempre coerenti: a volte prevale la logica della distanza temporale, altre volte quella della similitudine tematica, ma in certi casi l’accostamento sembra un poco forzato o non necessario e non si stabilisce fra i due film presi in esame una reale dialettica comparativa. Resta comunque intatta la fecondità di questo sforzo interpretativo, capace di arricchire con un’ulteriore declinazione la riflessione profondamente umana di Bergman sull’amore e sulla morte, riaffermando per i credenti il profondo “realismo della fonte biblica”. conferenze e sulle pagine delle riviste pedagogiche o cinematografiche per auspicare una riforma dei programmi scolastici in grado di recepire positivamente il grande potenziale didattico del cinematografo. Tra i contributi più ampi e sistematici dedicati all’argomento vi è certamente la lunga relazione pronunciata a Roma, il 13 marzo 1913, da Francesco Orestano (1873-1945), autorevole filosofo di formazione positivista e tra i più influenti promotori, nel 1905, dei nuovi programmi della scuola elementare. Secondo Orestano, il nuovo medium risponderebbe in pieno a quegli orientamenti pedagogici “positivi” che pongono al centro dell’apprendimento non il nozionismo verbale dell’insegnante ma l’intuizione, l’osservazione, la sperimentazione da parte degli allievi. Quali sarebbero, più in dettaglio, i vantaggi didattici del cinema? La possibilità di selezionare, orientando l’attenzione dei ragazzi solo su “quella parte di realtà che si vuole studiare”, l’opportunità di far vedere non solo i dati ma anche i processi, in tutte le loro fasi, la capacità non solo di rendere infinitamente ripetibile l’osservazione, ma anche di mettere a confronto, dentro la stessa esperienza, fenomeni “remoti fra loro nel tempo e nello spazio”. Inoltre il cinema potrebbe portare nelle aule “un soffio di vita reale”, e per questo Orestano auspica la proiezione quotidiana nelle scuole di “scene realmente accadute”. Un ampio estratto della relazione di Orestano è consultabile e scaricabile sul nuovo sito del Museo dedicato alla storia delle teorie del cinema: www.museocinema.it/filmtheories. •Alessio Gradogna I dannati e gli eroi. Il cinema di Guillermo Del Toro Piombino, Il Foglio, 2008, 199 p., 15,00 euro Spetta alla casa editrice Il Foglio e al giovane Alessio Gradogna il merito di aver dato vita a quella che è probabilmente la prima monografia al mondo su Guillermo Del Toro, messicano di Guadalajara, una severa educazione cattolica e un’attrazione, sin dall’infanzia, per “le cose malate, sporche, bizzarre”. Quarantacinque anni, e sei regie, variamente apprezzate, ma quasi tutte libere e personali (con la parziale eccezione di Mimic), sempre segnate da un coerente rapporto con un genere, il fantahorror, declinato – ne La spina del diavolo e nel recente Il labirinto del fauno – dentro gli orrori ben più terreni della Storia (la guerra civile spagnola). Del Toro è un abile giocoliere del genere, ma non privo di ambizioni autoriali, e per questa sua incerta collocazione continua a dividere nettamente la critica. Gradogna ovviamente appartiene al versante dei suoi convinti difensori, ma il suo saggio evita con intelligenza le secche del testo apologetico. L’autore sviluppa un’indagine puntuale della filmografia di Del Toro, scegliendo la tradizionale e tranquilla andatura dell’analisi “film per film”, aprendosi al confronto con altri film e autori, riflettendo su una possibile identità stilistica e poetica del regista, con una scrittura quasi sempre chiara e sorvegliata. Non mancano alcune ingenuità (per esempio il fatto di riservare quasi una pagina per citare... se stesso) e pesa l’assenza di una bibliografia ragionata, ma il volume rappresenta una valida introduzione alla conoscenza di un regista meritevole comunque di attenzione. IL ROMANZO DEL MESE •Jon Krakauer Nelle terre estreme Milano, Corbaccio, 2008, 267 p., 16,60 euro Chi era veramente il giovane Chris McCandless? Perché nel 1990, dopo il diploma, scelse di cambiare vita, lasciò la famiglia e partì per un lungo viaggio solitario che l’avrebbe portato a morire di fame, due anni più tardi, dentro un autobus arrugginito in una radura dell’Alaska? Era un megalomane disadattato, un idealista sprovveduto, un sociopatico iper-sensibile, un figlio non amato o non capito, un radicale contestatore? O un ragazzo puro ma ingenuo, incantato dal rigore quasi ascetico con cui Tolstoj descriveva i suoi alter ego letterari, rapito dai racconti di Jack London e dalle seducenti riflessioni di Thoreau? Chi iniziò a porsi questi interrogativi, prima di Sean Penn con il suo recente Into the Wild, fu il giornalista Jon Krakauer, autore – nel 1996 - di questo libro che si colloca più sul versante dell’inchiesta giornalistica che su quello della biografia romanzata. Krakauer lavora quasi esclusivamente sulle fonti (le lettere di Chris, il suo diario, le testimonianza della sorella e di coloro che lo conobbero durante la sua impresa), e quindi inventa poco. La correttezza del metodo, tuttavia, raffredda la materia, la mette a eccessiva distanza, L’INTROVABILE DEL MESE RARITÀ DALLA BIBLIOTECA DEL MUSEO •Francesco Orestano Il cinematografo nelle scuole Roma, Istituto Nazionale “Minerva”, 1914, 45 p. Ancora oggi, nella scuola italiana, l’uso didattico e formativo dei mezzi audiovisivi è visto con un certo sospetto. Eppure già nei primi anni Dieci, una fitta schiera di pedagoghi, educatrici, filosofi e critici di settore intervennero a più riprese in pubbliche Hanno collaborato a questo numero Silvio Alovisio, Daniele Dottorini, Claudia Gianetto, Luca Giuliani, Chiara Magri, Emiliano Morreale, Vittorio Sclaverani, Micaela Veronesi, Gianni Volpi Redazione Via Montebello 22 - 10124 Torino Tel. 011.81.38.520 - Fax 011.81.38.530 [email protected] Ricerche Iconografiche Grazia Paganelli con la collaborazione di Silvio Alovisio, Antonella Angelini, Sonia Del Secco (Biblioteca Internazionale di cinema e fotografia “Mario Gromo”) Museo Nazionale del Cinema Fondazione Maria Adriana Prolo Archivi di cinema, fotografia ed immagine Via Montebello 22 - 10124 Torino Tel. 011.81.38.511 - Fax 011.81.38.558 Promozione e Comunicazione Maria Grazia Girotto Ufficio Stampa Veronica Geraci www.museocinema.it Progetto grafico Carlo Cantono Presidente Alessandro Casazza Stampa Canale Direttore Alberto Barbera privandola di qualsiasi vibrazione emotiva, senza per altro riuscire a rispondere alle domande di apertura. Leggendo il testo di Krakauer si può quindi percepire meglio il grande sforzo creativo compiuto in fase di sceneggiatura da Penn: sia pure senza riuscire, forse, a filmare l’immensa solitudine del protagonista, Sean Penn si avvicina a Chris con discrezione ma anche con adesione, ne disegna con tratti intensi l’enigmatica personalità, le incertezze, le emozioni, non si preclude il diritto a inventare, apre ipotesi senza la presunzione di dare certezze, dando spessore e umanità a un ritratto che paradossalmente, nel testo di Krakauer, sembra quasi invisibile. IL DVD DEL MESE •Alessandro Rossetto Bibione Bye Bye One Italia, 1999, 75’ Distribuzione DocVideo Non sempre si pensa a quanto sia difficile realizzare documentari. E non solo per via del fatto che si lavora con attori non professionisti, il lavoro del set (le luci, i microfoni, la macchina da presa...) è invasivo e non può non influire, seppur minimamente, sulla realtà da mettere in scena. Così per un regista riuscire a restituire, a documentare, in maniera credibile il reale è più complicato di quanto non sia riprendere un mondo ricreato apposta per la finzione. Nonostante questi presupposti, quello di Rossetto è uno sguardo crudo e senza filtri, capace di estrapolare dalla realtà le sue stesse contraddizioni: il serio e il ridicolo, la bellezza e lo squallore, la stupidità e l’intelligenza, la banalità e la profondità emergono dal quotidiano, dalla semplice ripresa nella vita nel suo farsi. Il lavoro di scrittura non si fa notare ma è incisivo. Il taglio dato alle inquadrature, ad esempio, prevede riprese dall’alto, in semi plongée, inquadrature oblique dal basso, lunghe carrellate laterali, pedinamenti di alcuni personaggi con la macchina da presa, campi lunghi che restano improvvisamente vuoti, il tutto in un bianco e nero fortemente connotato. Altrettanto elaborato e personale è il lavoro di montaggio, soprattutto per l’uso che Rossetto fa del sonoro: si pensi ad esempio alla sequenza della sfilata di moda sul lungomare, in cui la colonna audio anticipa le immagini. Bibione Bye Bye One restituisce uno spaccato interessante dell’Italia, mostrando scorci e atmosfere che ricordano quelle degli ultimi film di Olmi e Mazzacurati, con la differenza che qui si tratta di vita reale. A Bibione non c’è veramente niente, niente cultura, niente storia, niente di esteticamente bello, eppure ciò che emerge dal film è che il vuoto culturale non è dovuto a categorie come ignoranza e povertà, ma agli orizzonti piatti di un paesaggio non solo geografico ma anche esistenziale. Non è un caso che uno dei personaggi intervistati racconti che i primi turisti ad arrivare sono stati i tedeschi, forse perché – sottolinea - a loro piaceva questa landa desolata. Questo documentario è disponibile in vendita o noleggio sul sito Internet di Doc Video, un progetto che ha l’intento di raccogliere e distribuire i documentari, italiani e stranieri, anche inediti, per facilitarne la diffusione, la promozione e la distribuzione. Si tratta di un’iniziativa indipendente attraverso la quale gli autori e i produttori possono proporre la distribuzione delle loro opere e gli appassionati reperire i film con facilità estrema... in un click! ([email protected] - www.docvideo.it). La pubblicazione è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema (Promozione per la Cultura Cinematografica) Si ringrazia REAR per il contributo alle attività del Museo Ringraziamenti A.I.A.C.E., Torino • Alessandro Amaducci, Torino • Ambasciata d’Israele, Roma • Arco Film, Torino • Bavaria Film, München • Bruno Boschetto, Torino • British Film Institute, London • CAC Voltaire, Genève • Centre Culturel Français de Turin • Centro Ebraico Italiano – Il Pitigliani, Roma • Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, Roma • Cineteca Lucana, Potenza • C.O.E., Milano • Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni • Pappi Corsicato, Napoli • Fiera del Libro, Torino • Film Distribution, Paris • Fondazione Teatro Piemonte Europa, Torino • Iaia Forte, Napoli • Giuseppe Gariazzo, Biella • Gaumont, Paris • Amos Gitai, Paris • Hollywood Classics, London • Iskra, Paris • Metrocom, Jerusalem • MGM, Los Angeles • Ministère des Affaires Étrangères, Paris • MK2, Paris • Mario Monicelli, Roma • Médiathèque des Trois Mondes, Paris • MultiServizi, Torino • NeonVideo, Borgo d’Ale (VC) • N.I.P., Torino • Mauro Regis, Torino • Scalpel, Paris • Slow Cinema, Torino • Sony Pictures Distribution, Roma • Strade del Cinema, Aosta • Tamasa, Paris • Transfax, Tel Aviv • Ventana Film, Bologna • Warner Bros., Milano Cineteca del Museo Nazionale del Cinema / Personale della Multisala Massimo Un ringraziamento particolare a La Stampa – Torino Sette per il contributo alla diffusione della rivista. 11 59 pdf 23-04-2008 14:51 Pagina 12 larivista delcinema MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA IL CALENDARIO DEI FILM programma maggio GIOVEDÌ 1 MAGGIO LUNEDÌ 12 MAGGIO VENERDÌ 23 MAGGIO h. 16.30 h. 18.30 h. 20.15 h. 22.15 h. 16.30 h. 18.30 h. 20.30 h. 22.30 h. 16.30 Into the Wild di S. Penn (Usa 2007, 148’, v.o. sott.it.) h. 20.30 La grande guerra di M. Monicelli (I 1959, 129’)§ Prima del film incontro con il regista Mario Monicelli La costola di Adamo di G. Cukor (Usa 1949, 101’, v.o. sott.it.) Vivere insieme di G. Cukor (Usa 1952, 92’, v.o. sott.it.) Scandalo a Filadelfia di G. Cukor (Usa 1940, 112’, v.o. sott.it.) Donne di G. Cukor (Usa 1939, 133’, v.o. sott.it.) Close to Home di V. Bilu/D. Hager (Isr 2005, 98’, v.o. sott.it.) La banda di E. Kurilin (Isr/F 2007, 90’) Tehilim di R. Nadjari (Isr 2007, 96’, v.o. sott.it.) Avanim di R. Nadjari (Isr 2005, 107’, v.o. sott.it.) SABATO 24 MAGGIO VENERDÌ 2 MAGGIO MARTEDÌ 13 MAGGIO h. 16.00 h. 18.15 h. 20.30 h. 22.30 h. 16.30 h. 18.30 h. 20.30 h. 22.30 Rapporto a quattro di G. Cukor (Usa 1969, 116’, v.o. sott.it.) Sangue misto di G. Cukor (Usa 1956, 110’, v.o. sott.it.) La costola di Adamo di G. Cukor (Usa 1949, 101’, v.o. sott.it.) Vivere insieme di G. Cukor (Usa 1952, 92’, v.o. sott.it.) Avanim di R. Nadjari (Isr 2005, 107’, v.o. sott.it.) Tehilim di R. Nadjari (Isr 2007, 96’, v.o. sott.it.) Close to Home di V. Bilu/D. Hager (Isr 2005, 98’, v.o. sott.it.) To Take a Wife di R. e S. Elkabetz (Isr 2005, 97’, v.o. sott.it.) h. 16.00 I buchi neri di P. Corsicato (I 1995, 97’)§ Al termine del film incontro con il regista Pappi Corsicato e l’attrice Iaia Forte h. 18.30 Chimera di P. Corsicato (I 2001, 88’)§ h. 20.20 A distanza ravvicinata di J. Foley (Usa 1986, 115’) h. 22.30 Lupo solitario di S. Penn (Usa/J 1991, 127’, v.o. sott.it.) SABATO 3 MAGGIO MERCOLEDÌ 14 MAGGIO h. 16.30 È nata una stella di G. Cukor (Usa 1954, 176’, v.o. sott.it.) h. 20.30 Sangue misto di G. Cukor (Usa 1956, 110’, v.o. sott.it.) h. 22.30 Rapporto a quattro di G. Cukor (Usa 1969, 116’, v.o. sott.it.) h. 21.00 Liberty di L. McCarey (Usa 1929, 20’) segue Le nozze di Figaro di L. Maggi (I 1913, 26’) Accompagnamento musicale dal vivo di Quentin Manfroy e Eric Bribosia h. 16.30 Vittime di guerra di B. De Palma (Usa 1989, 107’) h. 18.30 Carlito’s Way di B. De Palma (Usa 1993, 144’) h. 21.15 Mystic River di C. Eastwood (Usa 2003, 135’, v.o. sott.it.) DOMENICA 4 MAGGIO GIOVEDÌ 15 MAGGIO LUNEDÌ 26 MAGGIO h. 16.15 In viaggio con la zia di G. Cukor (Usa 1972, 109’, v.o. sott.it.) h. 18.15 Ricche e famose di G. Cukor (Usa 1981, 117’, v.o. sott.it.) h. 20.30 È nata una stella di G. Cukor (Usa 1954, 176’, v.o. sott.it.) h. 16.00 segue h. 20.30 h. 22.30 h. 16.30 Mystic River di C. Eastwood (Usa 2003, 135’, v.o. sott.it.) h. 19.00 Vittime di guerra di B. De Palma (Usa 1989, 107’) h. 21.00 Carlito’s Way di B. De Palma (Usa 1993, 144’) LUNEDÌ 5 MAGGIO h. 16.15 Il diavolo in calzoncini rosa di G. Cukor (Usa 1960, 100’) h. 18.15 Facciamo l’amore di G. Cukor (Usa 1960, 110’) h. 20.30 My Fair Lady di G. Cukor (Usa 1964, 170’) MARTEDÌ 6 MAGGIO h. 16.00 h. 18.00 h. 20.15 h. 22.30 Facciamo l’amore di G. Cukor (Usa 1960, 110’) Brian di Nazareth di T. Jones (Gb 1979, 94’) Ricche e famose di G. Cukor (Usa 1981, 117’, v.o. sott.it.) In viaggio con la zia di G. Cukor (Usa 1972, 109’, v.o. sott.it.) * MERCOLEDÌ 7 MAGGIO h. 16.30 My Fair Lady di G. Cukor (Usa 1964, 170’) h. 20.30 Facciamo l’amore di G. Cukor (Usa 1960, 110’) h. 22.30 Il diavolo in calzoncini rosa di G. Cukor (Usa 1960, 100’) h. 18.00 Othello di O. Welles (Usa/F/I 1952, 98’, v.o. sott.it.)§ Prima del film incontro con l’attore Giuseppe Battiston h. 21.00 Disengagement di A. Gitai (G/I/Isr/F 2007, 121’, v.o. sott.it.)# Al termine del film incontro con il regista Amos Gitai h. 20.30/22.30 – Sala Due Sogni e delitti di W. Allen (Usa/Gb 2007, 108’, v.o. sott.it.) VENERDÌ 9 MAGGIO The Bubble di E. Fox (Isr 2006, 117’, v.o. sott.it.) My Father, My Lord di D. Volach (Isr 2007, 74’, v.o. sott.it.) Beaufort di J. Cedar (Isr 2007, 125’, v.o. sott.it.) Turn Left at the End of the World di A. Nesher (Isr 2003, 110’, v.o. sott.it.) SABATO 10 MAGGIO h. 16.30 h. 18.15 h. 20.20 h. 22.30 Cinétracts di AA.VV. (F 1968, 68’, v.o. sott.it.) Le fond de l’air est rouge di C. Marker (F 1977, 180’, v.o. sott.it.) Mourir à 30 ans di R. Goupil (F 1982, 97’, v.o. sott.it.) À mort la mort! di R. Goupil (F 1999, 90’, v.o. sott.it.) h. 20.30/22.30 – Sala Due La guerra di Charlie Wilson di M. Nichols (Usa 2007, 97’, v.o. sott.it.) VENERDÌ 16 MAGGIO h. 16.30 h. 18.15 h. 20.30 h. 22.30 La société du spectacle di G. Debord (F 1973, 88’, v.o. sott.it.) L’an 01 di J. Doillon (F 1973, 90’, v.o. sott.it.) La cinese di J-L. Godard (F 1967, 99’, v.o. sott.it.) Loin du Vietnam di AA.VV. (F 1967, 115’, v.o. sott.it.) SABATO 17 MAGGIO h. 16.30 h. 18.15 h. 20.30 segue À mort la mort! di R. Goupil (F 1999, 90’, v.o. sott.it.) Mourir à 30 ans di R. Goupil (F 1982, 97’, v.o. sott.it.) Le fond de l’air est rouge di C. Marker (F 1977, 180’, v.o. sott.it.) Cinétracts di AA.VV. (F 1968, 68’, v.o. sott.it.) DOMENICA 18 MAGGIO GIOVEDÌ 8 MAGGIO h. 16.40 h. 18.50 h. 20.15 h. 22.30 DOMENICA 25 MAGGIO ° La banda di E. Kurilin (Isr/F 2007, 90’) To Take a Wife di R. e S. Elkabetz (Isr 2005, 97’, v.o. sott.it.) The Bubble di E. Fox (Isr 2006, 117’, v.o. sott.it.) My Father, My Lord di D. Volach (Isr 2007, 74’) DOMENICA 11 MAGGIO h. 16.15 Beaufort di J. Cedar (Isr 2007, 125’, v.o. sott.it.) h. 18.30 Turn Left at the End of the World di A. Nesher (Isr 2003, 110’, v.o. sott.it.) h. 20.30 To Take a Wife di R. e S. Elkabetz (Isr 2005, 97’, v.o. sott.it.) h. 22.15 The Bubble di E. Fox (Isr 2006, 117’, v.o. sott.it.) h. 16.15 h. 18.30 h. 20.30 h. 22.15 Loin du Vietnam di AA.VV. (F 1967, 115’, v.o. sott.it.) La cinese di J-L. Godard (F 1967, 99’, v.o. sott.it.) L’an 01 di J. Doillon (F 1973, 90’, v.o. sott.it.) La société du spectacle di G. Debord (F 1973, 88’, v.o. sott.it.) GIUSEPPE BATTISTON PRESENTA OTHELLO Giovedì 8 maggio, h. 18.00 Sala Tre – Ingresso euro 3,50 AMOS GITAI PRESENTA DISENGAGEMENT Giovedì 8 maggio, h. 21.00 Sala Tre – Ingresso euro 5,00 STRADE DEL CINEMA Mercoledì 14 maggio, h. 21.00 Sala Tre – Ingresso libero CROSSROADS – THE WHO AL CINEMA Martedì 20 maggio, h. 20.20/22.30 Sala Tre – Ingresso euro 3,50 MARIO MONICELLI PRESENTA LA GRANDE GUERRA Venerdì 23 maggio, h. 20.30 Sala Tre – Ingresso euro 3,50 h. 16.00 Colors – Colori di guerra di D. Hopper (Usa 1988, 120’) h. 18.15 The Interpreter di S. Pollack (Usa/Gb 2005, 128’) h. 20.30 Spoon River di A. Amaducci (I 2008, 70’) Prima del film incontro con il regista Alessandro Amaducci e gli studiosi Francesco Casetti e Sandra Lischi. ° MERCOLEDÌ 28 MAGGIO h. 16.00 Stato di grazia di P. Joanou (Usa 1990, 129’, v.o. sott.it.) h. 18.20 Il mistero dell’acqua di K. Bigelow (Usa/F 2000, 110’, v.o. sott.it.) h. 20.20 21 grammi – Il peso dell’anima di A.González Iñárritu (Usa 2003, 120’) h. 22.30 The Assassination di N. Mueller (Usa/Mex 2004, 101’) GIOVEDÌ 29 MAGGIO h. 16.00 The Interpreter di S. Pollack (Usa/Gb 2005, 128’) h. 18.20 Colors – Colori di guerra di D. Hopper (Usa 1988, 120’) h. 20.30 I corti di Michelangelo Antonioni e Valerio Zurlini (I 1947-53, 104’) * h. 20.30/22.30 – Sala Due Persépolis di M. Satrapi/V. Paronnaud (F 2007, 95’, v.o. sott.it.) LUNEDÌ 19 MAGGIO VENERDÌ 30 MAGGIO h. 16.00 h. 18.15 h. 20.15 h. 22.30 h. 16.00 The Assassination di N. Mueller (Usa/Mex 2004, 101’) h. 18.00 21 grammi – Il peso dell’anima di A.González Iñárritu (Usa 2003, 120’) h. 20.10 Stato di grazia di P. Joanou (Usa 1990, 129’, v.o. sott.it.) h. 22.30 Il mistero dell’acqua di K. Bigelow (Usa/F 2000, 110’, v.o. sott.it.) Lupo solitario di S. Penn (Usa/J 1991, 127’, v.o. sott.it.) Tre giorni per la verità di S. Penn (Usa 1995, 106’) La promessa di S. Penn (Usa 2001, 124’, v.o. sott.it.) Taps – Squilli di rivolta di H. Becker (Usa 1981, 124’) MARTEDÌ 20 MAGGIO h. 15.45 h. 18.00 h. 20.20 h. 22.30 La promessa di S. Penn (Usa 2001, 124’, v.o. sott.it.) Taps – Squilli di rivolta di H. Becker (Usa 1981, 124’) Tommy di K. Russell (Gb 1975, 115’)§ Quadrophenia di F. Roddam (Gb 1979, 120’)§ MERCOLEDÌ 21 MAGGIO h. 15.45 h. 18.10 h. 20.15 h. 22.30 Il gioco del falco di J. Schlesinger (Usa 1985, 131’) A distanza ravvicinata di J. Foley (Usa 1986, 115’) Lupo solitario di S. Penn (Usa/J 1991, 127’, v.o. sott.it.) Tre giorni per la verità di S. Penn (Usa 1995, 106’) ° h. 17.00/20.30 – Sala Uno CSC - Animazione. La festa dei diplomi SABATO 31 MAGGIO ° h. 14.00 Guelwaar di O. Sembene (F/G/Sen 1992, 115’, v.o. sott.it.) h. 16.30 Faat Kiné di O. Sembene (Sen 2000, 120’, v.o. sott.it.) h. 18.30 Ceddo di O. Sembene (Sen 1977, 120’, v.o. sott.it.) h. 20.30 Borom sarret di O. Sembene (Sen 1966, 20’, v.o. sott.it.) Prima del film incontro con il critico Giuseppe Gariazzo segue Xala di O. Sembene (Sen 1975, 123’, v.o. sott.it.) ° ° ° ° GIOVEDÌ 22 MAGGIO h. 16.30 Into the Wild di S. Penn (Usa 2007, 148’, v.o. sott.it.) h. 20.30 La via lattea di L. Buñuel (F 1969, 92’)§ h. 22.15 Il gioco del falco di J. Schlesinger (Usa 1985, 131’) h. 20.45 – Sala Due Il petroliere di P. T. Anderson (Usa 2007, 158’, v.o. sott.it.) Gli Eventi del Mese MARTEDÌ 27 MAGGIO °* ingresso libero ingresso euro 2,50 § ingresso intero euro 3,50 # ingresso euro 5,00 Info INCONTRO CON PAPPI CORSICATO E IAIA FORTE Sabato 24 maggio, h. 17.30 Sala Tre – Ingresso euro 3,50 MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALESSANDRO AMADUCCI PRESENTA SPOON RIVER Martedì 27 maggio, h. 20.30 Sala Tre – Ingresso libero mar.mer.gio.ven.dom. 9.00 - 20.00 sab. 9.00 - 23.00, lun. chiuso Mole Antonelliana Via Montebello 20, Torino Tel. 011.81.38.511 BIGLIETTI CORTI D’AUTORE – LA MEGLIO GIOVENTÙ Adulti, € 6,50 DEGLI ANNI QUARANTA biglietto ridotto: Giovedì 29 maggio, h. 20.30 - over 65, gruppi min. 15 persone, € 5,00 Sala Tre – Ingresso euro 2,50 CSC - ANIMAZIONE. LA FESTA DEI DIPLOMI Venerdì 30 maggio, h. 17.00/20.30 Sala Uno – Ingresso libero NON-STOP OUSMANE SEMBENE Sabato 31 maggio, tutto il giorno Sala Tre – Ingresso libero Giovani e scuole: - fino a 5 anni, gratuito - da 6 a 18 anni, € 2,00 - studenti universitari fino a 26 anni, € 5,00 Disabili e accompagnatore, gratuito WEEK-END AL MUSEO MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA + ASCENSORE PANORAMICO Sala 3 Intero, € 5,00 Visite guidate senza prenotazione Tutti i sabati e le domeniche, ore 16.00 € 3,00 a persona + biglietto di ingresso ridotto Adulti, € 8,00 biglietto ridotto: - over 65, gruppi min. 15 persone, € 6,50 Ridotto: - Aiace, CineFreeCard, militari, under18 e studenti universitari (spett. serali), € 3,50 Visite guidate su prenotazione Tel. 011.81.38.564/565 Orario: mar.- gio.: 9.00 - 16,30 lun. e ven.: 9,00 - 14,00 Gruppi (max 25 persone): Giovani e scuole: - fino a 5 anni, gratuito - da 6 a 10 anni (Ascensore Panoramico gratuito), € 2,00 - da 11 a 18 anni, € 4,50 - studenti universitari fino a 26 anni, € 6,50 in italiano € 70,00/gruppo + biglietto di ingresso ridotto Disabili e accompagnatore, gratuito in inglese, francese, tedesco, spagnolo € 80,00/gruppo + biglietto di ingresso ridotto Via Verdi 18 - Torino - Tel. 011 8138.574 Scuole € 60,00/gruppo + biglietto di ingresso ridotto LIS € 3,00 a persona + ingresso gratuito CINEMA MASSIMO Sala 1 e 2 Intero, € 6,50 Ridotto: - Aiace, CineFreeCard, militari, under18 e studenti universitari, € 4,50 - Over 60, € 3,00 Abbonamento sale 1 e 2 (5 ingr.), € 20,00 - Over 60 e studenti universitari (spett. pomeridiani) € 2,50 Abbonamento sala 3 (10 ingr.), € 30,00 BIBLIOTECA Via San Pietro in Vincoli 28 - Torino Tel. 011 81.38.590-591-592 Fax 011 52.14.784 [email protected] lun. - ven. 9.00 - 13.00 mar. - gio. 9.00 - 13.00, 13.30 - 17.30 mer. chiuso MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA Fondazione Maria Adriana Prolo Archivi di cinema, fotografia ed immagine Uffici: Via Montebello 22 - 10124 Torino Tel. 011 81.38.511 - Fax 011 81.38.558 [email protected] www.museocinema.it Nome e cognome: Io sottoscritto, estensore della presente richiesta, dichiaro di prendere atto dell’informativa fornitami dalla Fondazione ai sensi dell’art.10 della Legge 675/1996 ed acconsento liberamente, ai fini e per gli effetti di quanto previsto dall’art.11, comma 1° della Legge 675/1996 al trattamento dei dati forniti alla Fondazione, alla comunicazione e diffusione degli stessi ai sensi ed effetti di quanto disposto dall’art.20 della Legge 675/1996, per lo svolgimento di tutte le operazioni connesse alla preparazione e spedizione del programma. Dichiaro altresì di essere a conoscenza dei diritti riconosciutomi dall’art.13 della Legge 675/1996. Indirizzo (via, città, provincia, c.a.p.): Data e firma: Volete ricevere via mail o per posta informazioni alle serate organizzate dal Museo Nazionale del Cinema? Compilate questo modulo e consegnatelo alla cassa del Cinema Massimo oppure speditelo a Museo Nazionale del Cinema – Programmazione, via Montebello 22, 10124 Torino. E-mail: Età e professione: