TuMobile ADSL e INTERNET senza fili ovunque www.tumobile.it LALA NOTA NOTA Pubblicazione semestrale della Società dei Concerti “ROBERTO FIORAVANTI” Direttore responsabile: Nadia Baldi Sede: Via Cairoli, 31 Prato Segreteria: 3285777899 Direttore editoriale: Enrico Belluomini Novembre 2008 Iscr. Registro Naz.le della stampa RNS n. 8611 www.pratoconcerti.it - e-mail: [email protected] SOCIETÀ DEI CONCERTI Anno XII - Numero 23 Edito da: Società dei Concerti “Roberto Fioravanti” - Via Cairoli 31 - 59100 Prato Iscr. Trib. PO n° 10/97 - Dir. resp.: Nadia Baldi - Poste Italiane s.p.a. Sped.abb.post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46), art. 1 comma 1, DCB Prato - Stampa: Sistampa In caso di mancato recapito inviare al CPO di Prato per la restituzione al mittente previo pagamento resi RICORRENZE A SUON DI MUSICA ALLA FIORAVANTI E’ tutto pronto per l’inaugurazione della Stagione Musicale, la diciassettesima, che propone anche stavolta concerti di alto livello, esperienze che il pubblico e la critica da sempre apprezza, dandoci motivo di orgoglio. Il cartellone presenta sei concerti, un numero ridotto rispetto alle scorse Edizioni, questo per dare un po’ di respiro sia al nostro pubblico che agli organizzatori. Di conseguenza la quota sociale è ridotta e consente come già lo scorso anno, di partecipare ai singoli concerti scelti, senza l’obbligo di ricorrere all’abbonamento: per i non Soci sono infatti sempre disponibili i biglietti di ingresso. Quest’anno oltre al prestigioso cartellone, ci sono due motivi importanti, legati alla vita stessa della Società dei Concerti, che vogliamo celebrare: - la riapertura dell’Antico Refettorio di San Niccolò, gioiello che dopo quasi dieci anni di restauri è stato reso al suo antico splendore. E’ proprio là che si terranno molti dei nostri appuntamenti, grazie alla gentile concessione del Consiglio Direttivo della Fondazione e della Comunità Religiosa che ci ospita. - la ricorrenza dei venti anni della Società dei Concerti “Roberto Fioravanti”. Ogni appuntamento musicale, come sempre, ha una caratteristica di risalto. Il primo appuntamento vedrà sulla scena il Quartetto Avos, vincitore del Concorso Rospigliosi ed. 2008, con il quale la Fioravanti mantiene un rapporto artistico ormai da anni. Il concerto del 13 dicembre con il M° Gabriele Giacomelli, (di cui possiamo leggere la lettera sotto riportata) celebra anche il Natale, con un evento venuto anche quest’anno dalla stretta collaborazione con la Provincia di Prato. Si svolgerà nella Chiesa di San Francesco e avrà il nobile scopo di raccogliere fondi in beneficenza a favore della Caritas di Prato. Concerto molto atteso è quello del 30 gennaio con il pianista Giuseppe Tavanti, personaggio musicale poliedrico, di alto livello artistico ed interpretativo che offrirà al pubblico una serata dedicata a Puccini, con collegamenti musicali ad altri grandi della nostra musica come Leoncavallo, Giordano, Mascagni, Catalani. La collaborazione con la Rassegna Metastasio Jazz diretta dal Prof. Stefano Zenni (che si racconta nella lettera allegata) prosegue anche per questa stagione nel concerto del pianista Enrico Pieranunzi, grande esponente del jazz italiano, ma di lui ogni presentazione è superflua. Il concerto avrà il titolo “La storia al presente - Enrico Pieranunzi, suona Domenico Scarlatti”. Eccoci arrivati al 13 marzo con un trio del tutto eccezionale sia per il programma da concerto che per i componenti: Aldo Gentileschi al pianoforte, Brad Repp al violino e Maria Luigia Borsi, soprano. Questa giovane cantante, che si esibirà per la prima volta nella nostra città, è considerata una vera e propria stella in ascesa della musica lirica. Il suo curriculum registra collaborazioni con Marcello Viotti, Lorin Maazel, Riccardo Muti e Zubin Mehta e fa prevedere la sua affermazione a sempre più alti livelli in campo artistico. Basti pensare che ha interpretato LIU’ (Turandot) a La Scala di Milano con la direzione di Carlo Rizzi e la regia di Keita Asari, VIOLETTA (La Traviata) per l’inaugurazione de La Fenice di Venezia diretta da Lorin Maazel con la regia di Robert Carsen, MICAELA (Carmen) all’Arena di Verona con la direzione di Lu Jia e la regia di Franco Zeffirelli, MIMI’ (La Boheme) istruita da Maurizio Scaparro al Festival Pucciniano di Torre del Lago con la direzione di Alberto Veronesi, ELENA nei Vespri siciliani ravennati con la regia di Pier Luigi Pizzi e la direzione di Stefano Ranzani. La nostra Rassegna si concluderà il 3 aprile con il Trio Albatros formato da musicisti che la Roberto Fioravanti conosce da tempo e che torna a trovarci a gran richiesta del pubblico, con un nuovo repertorio che non potrà disattendere le aspettative: “Ricordando Nino Rota”. Il ricco cartellone, insieme al nostro immutato entusiasmo e alla viva volontà di proseguire dopo 20 anni di intenso impegno, nonostante il difficile momento che la cultura sta attraversando in tutto il Paese, sono validi stimoli a far meglio, ad intensificare gli appuntamenti per il futuro, ma soprattutto ad essere sempre più numerosi e partecipi. Questo ce lo auguriamo di cuore. in collaborazione e con il contributo di: ASSESSORATO alla CULTURA della PROVINCIA di PRATO del COMUNE di PRATO, FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PRATO, CONSIAG STAGIONE MUSICALE 2008 – 2009 1988 – 2008 Ricorrenza dei 20 anni della nascita della SOCIETA’ DEI CONCERTI “Roberto Fioravanti” I Concerto Anteprime Musicali Venerdì 28 novembre 2008 - Conservatorio San Niccolò Concerto che celebra la riapertura dell’Antico Refettorio di San Niccolò Quartetto AVOS, violino, viola, violoncello, pianoforte Vincitore del Concorso Rospigliosi, ed. 2008 Musiche di R.Schumann, J.Brahms II Concerto Sabato 13 dicembre 2008 - Chiesa di San Francesco Concerto di Natale Organizzato con il contributo della Provincia di Prato, per la raccolta di fondi da devolvere alla Caritas di Prato progetto "Casa Betania" GABRIELE GIACOMELLI, organo Musiche di G.Rossini, D.Puccini, G.Puccini, V.Petrali, G.Verdi, V.Bellini III Concerto Venerdì 30 gennaio 2009 - Conservatorio San Niccolò GIUSEPPE TAVANTI, pianoforte “Se tu sapessi”, Musica al femminile nel salotto operistico Musiche di A.Catalani, R.Leoncavallo, G.Puccini, U.Giordano, P.Mascagni IV Concerto Lunedi 2 marzo 2009 - Teatro Metastasio In collaborazione con Metastasio Jazz ENRICO PIERANUNZI, pianoforte “La Storia al Presente”, “Enrico Pieranunzi suona Domenico Scarlatti” V Concerto Venerdì 13 marzo 2009 - Conservatorio San Niccolò Trio ALDO GENTILESCHI, pianoforte BRAD REPP, violino MARIA LUIGIA BORSI, soprano Musiche di G.Puccini VI Concerto Venerdì 3 aprile 2009 - Conservatorio San Niccolò Trio ALBATROS, violino, flauto, pianoforte “Ricordando Nino Rota” INGRESSI 1°, 3°, 5°, e 6° Concerto Interi Ridotti Stud.e All. Sc.Musica<25 anni Il Concerto del 2 marzo 2009 è organizzato in collaborazione con la Rassegna “Metastasio Jazz”, Direttore Artistico Stefano Zenni, che a causa della sua assenza, ci ha inviato un comunicato stampa. La collaborazione tra Metastasio Jazz e Società Fioravanti è ormai un fatto assodato, il risultato della convergenza di interessi comuni sul piano di scelte artistiche di qualità. D’altra parte il pubblico che oggi frequenta le sale da concerto non ha più, per fortuna, una visione settoriale dei generi musicali, frequenta musiche e repertori differenti, cerca un’apertura culturale che è il segno del mondo contemporaneo. Per questo Metastasio Jazz e la Società Fioravanti cercano un terreno comune in concerti e musiche che esulano dai rispettivi ambiti, proponendo concerti che vanno oltre i generi consueti. Quest’anno la nostra attenzione è caduta su Enrico Pieranunzi, uno dei più grandi pianisti europei, che si è cimentato in una rivisitazione della musica di Domenico Scarlatti, tra interpretazione classica e improvvisazione jazz. Si tratterà del concerto di chiusura di Metastasio Jazz, rassegna che quest’anno è dedicata all’esplorazione delle diverse forme del jazz contemporaneo. Mi auguro che la collaborazione con la Fioravanti possa proseguire anche negli anni a venire con quella fiducia reciproca e felicità di esiti che l’ha fin qui caratterizzata. Il direttore artistico Stefano Zenni 4° concerto informazioni presso il Teatro Metastasio tel.0574.608501 QUOTE SOCIALI COMPRENDENTI 4 INGRESSI AI CONCERTI Quota Sociale Benemerito con ingresso omaggio a 4 concerti Quota Sociale Ordinario con ingresso omaggio a 4 concerti Quota Sociale Ridotto con ingresso omaggio a 4 concerti Quota Sociale Ridotto ing. omaggio 4 concerti allievi Sc. Musica G Verdi e studenti < 25 anni 95,00 45,00 35,00 15,00 INIZIO ORE 21,00 Il saluto del nuovo direttore La consuetudine vuole che, accingendomi a rivestire il nuovo incarico, di cui vado orgogliosa, si preveda un saluto rivolto ai lettori. Vorrei tuttavia aggiungere un benvenuto ad ogni interlocutore (così voglio definire il nostro, più che un semplice e passivo lettore) perché a lui vorrei dare di volta in volta la parola, per commentare, criticare, ricordare ogni evento musicale e più in generale culturale che sia legato alla nostra realtà pratese. La NOTA vuole essere, già dal prossimo numero, un tramite fra chi crede nella necessità di far cultura attraverso la comunicazione, lo scambio di idee: nella nostra rivista si potranno esprimere le proprie riflessioni o denunce relative a tutto ciò che è cultura; i nostri lettori dovranno fare un cambio di ruolo, scrivere e firmare articoli che tutta la Prato della cultura potrà leggere e a sua volta dibattere. E non basta: in ogni numero saranno presenti anche i pensieri di personaggi che, per un qualche legame anche temporaneo, si trovano ad avere a che fare con la nostra città, con la nostra arte, con la nostra musica. Un punto d’incontro senza vincoli di titolo, di ruolo, di notorietà: questo vuole diventare la NOTA. Nota nel senso di segno grafico musicale, che è un linguaggio comprensibile da cittadini di tutto il mondo, e nel senso di annotazione e considerazione attenta a ciò che viviamo. Non escludo fra l’altro che i mezzi di divulgazione del periodico possano eventualmente moltiplicarsi, previa attenta valutazione da farsi insieme ai più propositivi lettori. E’ dunque con l’impazienza e l’eccitazione propria di colui che poggia le mani tremanti sulla muta tastiera di un pianoforte, deciso a creare qualcosa di nuovo dando l’interpretazione di una musica già scritta, che mi appresto a mettere a disposizione la mia esperienza, fatta di pignola umiltà, audacia, benevolenza alla città da cui mi sono troppo spesso separata e a cui sono legata indissolubilmente: Prato. Nadia Baldi 13,00 11,00 5,00 2° Concerto Ingresso gratuito Concerto di sabato, 13 dicembre 2008 I Puccini e gli operisti all’organo Un originale omaggio a Giacomo Puccini nel 150° anniversario della nascita Gabriele Giacomelli suona all’organo di S. Francesco a Prato brani inediti di Puccini e Bellini Forse non tutti sanno che Giacomo Puccini ha iniziato la sua splendida carriera musicale come organista nelle chiese di Lucca e della provincia, dove da tempo i suoi antenati esercitavano la medesima professione. E come Puccini anche altri celebri autori di opere hanno condiviso tale formazione, Giuseppe Verdi primo fra tutti. Ecco che nell’anniversario pucciniano, ovunque giustamente celebrato con la riproposta delle opere che hanno reso famoso il compositore lucchese, nasce l’idea di ricordarlo in altro modo, indagando su una produzione meno nota, ma che all’epoca era conosciuta e apprezzata. Gabriele Giacomelli - grazie all’impegno della Società dei Concerti «Roberto Fioravanti» e della Provincia - eseguirà a Prato la replica del concerto che ha tenuto il 2 agosto 2008 all’organo monumentale di Corsanico (Lucca), località dove si svolge da quasi trent’anni un’importante rassegna concertistica, adesso sotto la direzione artistica del M° Nicola Luisotti, direttore dell’Opera di San Francisco (e che vedremo come direttore del Macbeth nel prossimo Maggio Musicale Fiorentino). Il concerto di Corsanico era parte integrante delle manifestazioni dedicate quest’anno a Giacomo Puccini, promosse dalla Fondazione Festival Pucciniano e dal Centro Studi Giacomo Puccini. L’organo di Corsanico fu infatti suonato sia da Giacomo che dai suoi avi, come il nonno Domenico di cui verranno eseguite anche nella replica pratese due interessanti sonate organistiche. In programma anche un’inedita Fantasia su Le Villi di Puccini (realizzata all’inizio del Novecento da Ferdinando Limenta) che Giacomelli ha rintracciato nella Biblioteca del Conservatorio «G. Puccini» di La Spezia: una vera rarità. Completano il programma composizioni di altri operisti, come Bellini (di cui a Prato verrà eseguita un’Elevazione per organo ancora inedita), Verdi e Rossini, di cui sarà eseguita una splendida trascrizione della Sinfonia dell’Armida rintracciata da Giacomelli presso il Fondo Granducale Pitti di Firenze, oltre al suggestivo Echantillon du Chant de Noel all’italienne che ben si adatta al periodo natalizio. Un programma allettante, dunque, al di fuori dei consueti schemi dei recitals organistici, tale da suscitare interesse anche al di fuori della cerchia degli appassionati di musica d’organo. Gabriele Giacomelli Novembre 2008 ANNO XII Numero 23 LA NOTA LA FIORAVANTI COMPIE VENT’ANNI E CONTINUA A SORPRENDERE CON LA SUA STAGIONE MUSICALE Nasceva vent’anni fa, il 27 settembre del 1988 ai rogiti del Notaio Stefano Balestri, con il nome di “Società dei Concerti Roberto Fioravanti”. L’entusiasmo di quei pochi appassionati fondatori, Enrico Belluomini, il m° Roberto Becheri e Michele Manzotti, era stato generato dalla dedizione che Roberto Fioravanti aveva dimostrato nella sua doppia vita di imprenditore del tessile e di storico-cultore della musica. Quando Enrico Belluomini conobbe Roberto Fioravanti, Prato non aveva più la sua “Società pratese dei Concerti”, quella che aveva vantato sul suo palcoscenico nomi come Wilhelm Backhaus, Arturo Benedetti Michelangeli, Duke Ellington, musicisti immortali per il raro talento e la genialità riconosciuta in tutto il mondo. Pensò così di far rinascere un’associazione senza scopo di lucro, con l’intenzione di continuare a proporre cultura musicale alla città, intitolandola a colui che con sforzo ma orgoglio aveva per primo creato una società di concerti: Roberto Fioravanti, che aveva fondato il 14 ottobre del 1948 la Società Pratese dei Concerti in sodalizio con il M° Luciano Bettarini ed Ottorino Corsini. Belluomini pensò di dedicarla a Roberto Fioravanti, che era appena scomparso. Si dovette attendere ancora qualche anno, esattamente il 1992, 14 novembre, per poter assistere alla prima Stagione di concerti, che ancora oggi, con cadenza annuale si svolge in luoghi di prestigio storico-architettonico come il neo-ristrutturato antico refettorio del Conservatorio di San Niccolò. Con il prossimo 28 novembre si inaugura la diciassettesima stagione musicale della Fioravanti, che quest’anno più di sempre promuove giovani talenti, in un cartellone tuttavia ricco di appuntamenti che celebrano Giacomo Puccini, di cui ricorrono i 150 anni della nascita. E’ il quartetto Avos, vincitore del premio Rospigliosi ad aprire la stagione, mentre il 13 dicembre tocca al maestro Gabriele Giacomelli, che in un appuntamento già in atmosfera di Natale, presenterà originali partiture di Puccini per organo. Il 30 gennaio ancora Puccini, ma non solo, con il pianoforte di Giuseppe Tavanti. Intermezzo jazz, lunedì 2 marzo, al Metastasio in collaborazione con Metastasio Jazz, con Enrico Pieranunzi, che presenta un inedito Scarlatti. Saranno Maria Luigia Borsi, celebrata promessa della lirica, il giovane e abilissimo Aldo Gentileschi al pianoforte e Brad Repp al violino a dedicare l’ultimo concerto in onore di Puccini del 13 marzo, mentre il 3 aprile il Trio Albatros concluderà la Stagione della Fioravanti con una serata sulle musiche di Nino Rota. Il merito della Società Fioravanti, ricorda il presidente Enrico Belluomini, «è stato quello di aver rotto il ghiaccio, 17 anni fa, proponendo a Prato una Stagione musicale integrale, fatta di eventi e artisti di qualità». Da allora in poi in città si è destata la voglia di fare più musica, basti pensare alla nascita della Camerata Strumentale città di Prato, 11 anni fa, che, dopo aver contribuito a che venisse realizzata la ristrutturazione del Teatro Politeama, tuttora presenta concerti di grande rilievo nel panorama musicale toscano; ma non solo: grazie al percorso intrapreso dalla Fioravanti a Prato si è sperimentata tanta musica, a tanti livelli, non tutti eccellenti. «Il nostro orgoglio - conclude Belluomini - è quello di essere stati divulgatori di conoscenza musicale, stimolo per la produzione e la fruizione a Prato». Abbiamo conosciuto il M° Tavanti come pianista di alto spessore artistico, ma non ci aspettavamo di avere come ospite un vero e proprio intenditore e ricercatore di musica. Non poteva mancare quindi un suo contributo sul nostro numero con un articolo su Puccini e Leoncavallo corredato di una foto inedita di grande valore storico. Il Crepuscolo di Ruggero Leoncavallo Danilo Rea: Musica Maestro di Giuseppe Tavanti A distanza di due anni dall’ultima ricorrenza (2007, 150° dalla nascita), nel 2009 avremo ancora una nuova occasione celebrativa per il compositore Ruggero Leoncavallo, ossia i novant’anni dalla scomparsa, che avvenne a Montecatini Terme il 9 agosto 1919. La speranza di tutti i musicofili illuminati è che l’ormai prossimo “anno leoncavalliano” sia l’occasione per puntare il riflettore sulle molte zone d’ombra che, soprattutto agli occhi - e alle orecchie - del grande pubblico, presenta tutt’oggi la figura del compositore napoletano. La critica tradizionale, in verità, liquidò Leoncavallo annoverandolo nella schiera degli “autori di una sola opera”, riducendo a Pagliacci la produzione degna di interesse. Questa tesi era suffragata da fatti inoppugnabili. Si veda, ad esempio, il quadro dei proventi da diritti d’autore percepiti da Leoncavallo nel primo trimestre 1908: Pagliacci 5.566,48 lire Zazà 1.188,30 lire Bohéme 96,45 lire Le entrate relative ad altri lavori erano, in quell’anno, trascurabili. Quindi, dopo sedici anni dal debutto, Pagliacci rendeva al compositore assai più della ben più recente Zazà (andata in scena il 10 novembre 1900, con un cast di tutto rispetto, sotto la direzione di Toscanini). La disfatta di Bohème, caduta sotto i colpi dell’omonima pucciniana, era, anche da un dato così sommario, fin troppo evidente. Tuttavia siamo certi che la figura umana di musicista di prim’ordine, quale fu Ruggero Leoncavallo, emergerà più chiara e rispondente al vero grazie all’esame attento delle opere reputate minori, dei sogni nel cassetto più o 2 meno realizzati, delle illusioni alimentate da iniziali entusiasmi poi attenuatisi. A questo riguardo possono soccorrere le cronache degli ultimi anni di vita del compositore, costellati da delusioni e, talvolta, da immeritate umiliazioni. In particolare il periodo bellico 1915 - 1918 vide Leoncavallo, ardente interventista, particolarmente attivo, in un momento nel quale gli operatori del mercato musicale, in testa gli editori, consigliavamo prudenza nell’intraprendere nuove proposte e titoli operistici. Ruggero lavora alacremente. Fra le altre cose, due sono le idee che vuole a tutti i costi realizzare: Avemaria, opera che avrebbe celebrato Napoli, e Mameli (Alba italica), esaltazione del patriottismo e dell’unità nazionale. I destini di Avemaria si decisero soprattutto in virtù dell’ostracismo di Sonzogno. In una lettera a Illica, un Leoncavallo offeso parla di commedia a suo danno, riferendosi in particolare ad una lettura del libretto di Avemaria nel salotto di casa Caruso (Enrico). Ruggero si sente accerchiato: Toscanini, Gatti Casazza (direttore del Metropolitan), Caruso, Sonzogno: tutti congiurano alle sue spalle. Si sente offeso dall’ingratitudine, soprattutto da quella di Caruso: in una lettera del 19 agosto 1916 il compositore confida che il grande tenore aveva rifiutato di partecipare ai festeggiamento dei 25 anni di Pagliacci, proprio lui che doveva a quest’opera, a suo dire, un terzo del suo patrimonio. Sfumata Avemaria, a Ruggero Leoncavallo restò solo Mameli. Anche per quest’opera, la strada si presentò irta di insidie. L’indifferenza di impresari ed editori fece sì che Mameli fosse prodotto a spese del compositore, con grave danno per le sue finanza, già gravemente compromesse. Le difficoltà, però, non si esaurirono con quelle economiche. L’opera, “azione storica in due episodi”, è il dramma di un idealista innamorato, le cui vicende si alternano fra passione politica e tormenti amorosi. In essa, però, riaffiorano i rancori mai sopiti nei confronti della Francia, che sostenne a più riprese lo Stato della Chiesa a danno della causa risorgimentale. In pieno conflitto mondiale, la trama ingiuriosa agli occhi degli alleati francesi provocò un vero e proprio incidente diplomatico. Alla vigilia della “prima” di Mameli (Teatro Carlo Felice di Genova, 27 aprile 1916) l’ambasciatore francese a Roma optò per il boicottaggio, facendo richiamare alle armi uno dei protagonisti del cast, il baritono Emilio Bione (caporale dei Bersaglieri) e venti orchestrali.. Alla meglio, l’opera andò in scena: ma il futuro di questo lavoro, nonostante gli sforzi Molte persone ricorderanno il bellissimo concerto che abbiamo organizzato la scorsa Stagione Musicale alla Galleria di Palazzo degli Alberti con la cortese collaborazione di Cariprato. Ebbene l’Istituto Bancario più famoso della nostra città ci ha chiesto quest’anno di organizzare per la rassegna “OTTOBRE IN CITTÀ gli appuntamenti di Cariprato”, un concerto e abbiamo proposto il pianista Danilo Rea che naturalmente non ha disatteso le aspettative del pubblico. E’ stato un successone. di Leoncavallo, fu ben poca cosa. Fino a qualche tempo fa, si conosceva solo una replica di Mameli, quella allestita nello stesso anno (1916) al Teatro Dauno di Foggia. Ad essa si è aggiunta la notizia una rappresentazione dell’opera a Prato, ritrovata grazie al ricercatore musicofilo Goffredo Gori. Il 24 maggio 1916 (non sfuggirà il significato della data) al “Politeama Novelli”, Ruggero Leoncavallo diresse il Mameli, con il tenore Carmelo Alabiso (lo stesso della “prima” genovese), il soprano Francesca Solari e il baritono Ciro Scafa. L’orchestra e il coro erano quelli del “Carlo Felice” di Genova. Il “Politeama Novelli”, inaugurato il 10 gennaio 1910 con il nome di “Teatro Eden”, prendeva il nome dall’attore Ermete Novelli. La prima opera allestita fu un Werther di Massenet il 18 gennaio 1915; l’ultima una “Lucia” donizettiana il 15 maggio 1934. Poi il “Novelli” continuò l’attività come cinematografo e “varietà”, riprendendo negli anni ‘50 il nome di “Eden”. Se la notizia del Mameli pratese è frutto delle ricerche del già citato Gori, le note sul teatro in questione sono tratte da un volume del 1973 sulla musica a Prato, opera di Roberto Fioravanti. A pochi mesi dall’allestimento pratese del Mameli, le finanze di Ruggero Leoncavallo arrivarono al punto di rottura. La capitolazione, patita sotto i colpi dei creditori, fu sottolineata dalla vendita di Villa Myriam allo svizzero Giuseppe Amrhyn. L’atto di vendita venne firmato il 30 settembre 1916 presso il Grand Hotel di Brissago alla presenza del notaio Zanolini. Il ricavato della vendita fu di 150.000 lire, delle quali 120.000 andarono ad un creditore, Alfonso Menotti. Entra in scena, su un palco atipico, l’incrocio di due sale perpendicolari l’una con l’altra, lui si dirige verso l’angolo, nella penombra, si avvicina al nero strumento, vestito di nero, con umile incedere e, di fronte all’approccio che sta per avere con la sua musica, si toglie la giacca. Nera. E’ Danilo Rea. E’ a Prato il 14 ottobre scorso. E’ nella Galleria di Palazzo degli Alberti, sede oggi della Cassa di Risparmio di Prato, che si sono accese le luci, è là che con la sua consueta leggerezza ha magistralmente guidato le mani sui tasti per un’interpretazione inedita delle più belle melodie degli ultimi due secoli. Danilo Rea non si è intimorito davanti a quelle grandiose idee musicali. Non di fronte al tema geniale che fece grande Pietro Mascagni, il tema dell’Intermezzo della Cavalleria Rusticana: il rapporto fra invenzione-esposizione e la perla melodica di melanconico struggimento fatto in musica da Mascagni ha semmai stimolato Rea ad un gioco ritmico e appassionato per l’improvvisazione. E così gli spettatori incantati, che pendevano dalle mani del pianista, hanno scomposto la memoria musicale della tradizione, traendone il sentimento nuovo da ogni passaggio armonico e ritmico che Danilo Rea partoriva con trasporto. D’altra parte il Maestro lo ripete spesso che il suo sforzo sta nello “scavare nella semplicità”, ovvero con poche note improvvisate rendere valida la nuova interpretazione. C’è stato spazio per Giacomo Puccini, Fabrizio De Andrè, Giuseppe Verdi, Gino Paoli, George Gershwin, Mina, George Bizet, Camille Saint-Saens, Leonard Bernstein, rivisitati in combinazioni ritmiche mutuate dagli studi classici, che dirompono nel virtuosismo inaspettato che Rea sa dosare senza arroganza. Le citazioni dai contrattempi tipici del jazz d’oltreoceano, perfino un po’ retrò, si susseguono intervallate da un gusto “leggero”, quasi “pop” di sentire; ad ogni sezione, costituita da elaborazioni di un paio temi musicali al massimo, si alza e ringrazia il pubblico partecipe. Poi come trascinato dal girotondo ritmico, complice l’atmosfera generata vagabondando in sonorità e in tonalità che solo l’esperienza pianistica e la creatività innata dell’interprete possono trasmettere, alla stregua di una colonna sonora della serata, Rea fa ancora un passo indietro nel tempo e si immerge nel più coinvolgente rag-time sulle note di Verdi, che bene si sposa con la scena visiva delle maestose opere esposte nella galleria ospite. Al pubblico pratese è piaciuta la scelta di offrire in questa serata, intitolata non a caso “Magia del Jazz”, il repertorio attinto da “Lirico”, il disco inciso da Rea del 2004, e da “Solo” il suo ultimo lavoro, eseguito al Guggenheim di New York, mischiando perciò musica colta con musica di più largo consumo, pur scegliendo fra composizioni di alto livello. E’ proprio la sua peculiarità che gli ha fatto meritare il premio “Django d’or” nel 2005 come miglior musicista italiano dell’anno e che gli ha permesso di incidere molti dischi ed essere apprezzato in tutto il mondo, dove continua a proporre, senza stancare mai il suo pubblico trasversale, musica colta e musica popolare, dando un’impronta melodica alle sue improvvisazioni, senza schema, senza canovaccio di riferimento. Solo trascinato dall’impulso psico-fisico. Danza con il busto e con le mani, accompagna con la voce alcuni passaggi più introiettati, mentre inventa al piano. Giampiero Bernardelle, Direttore generale della Cariprato, è rimasto entusiasta del recital che è stato regalato alla Città di Prato in collaborazione con la Società dei Concerti “Roberto Fioravanti”, tanto che, durante la conferenza stampa di presentazione, ha annunciato la disponibilità a ripetere l’iniziativa, che si auspica possa trasformare questo evento eccezionale, “Ottobre in Città - Gli appuntamenti di Cariprato”, in un appuntamento costante fatto anche di eccellente musica. HANNO SUONATO PER NOI PREMIO NAZIONALE DEL DISCO A VERBANIA A Luglio si è svolta la seconda edizione del Premio Nazionale del Disco Classico. L’iniziativa organizzata dal mensile Classic Voice e dal Comune di Verbania in collaborazione con l’Associazione nazionale critici musicali, ha decretato tra i vincitori Claudio Abbado, Rinaldo Alessandrini, Aldo Ciccolini, Jordi Savall, ed molti altri, il Trio di Parma. Il Trio ha ricevuto il Premio grazie all’interpretazione dei Trii con pianoforte di Sostakovic. AL VIA I CONCERTI DELLA “NORMALE” di PISA Venerdi 17 ottobre, nel 198° anniversario della sua fondazione, la Scuola Normale di Pisa ha dato inizio alla sua Stagione concertistica. Nella Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, che per tradizione ospita il concerto inaugurale, ha suonato, tra gli altri, Maurizio Baglini che ha interpretato la Nona Sinfonia di Beethoven, nella trascrizione per pianoforte di Liszt. IL “GOTHA” DELLA MUSICA ALLE SERATE MUSICALI il 29 settembre ha avuto inizio la nuova stagione delle “Serate Musicali”, la rassegna diretta da Hans Fazzari in scena alla sala Verdi del Conservatorio e al Teatro Dal Verme. I “Big” della musica sinfonica sono i protagonisti del 46 concerti che sono stati in programma fino a metà giugno. Tra le proposte musicali più interessanti del cartello 2008-2009 il progetto Vivaldi guidato dal violoncellista Mario Brunello. La maratona pianistica è stata aperta da Andrea Bacchetti accompagnato dall’Orchestra della Val D’Aosta preceduta da una serata interamente dedicata a Mozart con il pianista ungherese Andras Schiff.