CAPITALE SOCIALE
Laurea specialistica
in sociologia
Negrelli
2/2008
Pierre Bourdieu
Studi etnologici orientati:
a)
b)
attivare l’insieme dei saperi disponibili sulle differenti
dimensioni dell’ordine sociale: famiglia, stato, scuola,
sindacati, associazioni, ma anche banca, impresa,
mercato;
nuovi concetti: habitus (“render conto delle attività di
uomini e donne che si trovarono catapultati in un
mondo economico strano e straniero, importato e
imposto dalla colonizzazione, con un bagaglio culturale
e delle disposizioni, specialmente economiche, acquisiti
in un universo pre-capitalista”); campo, e …
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capitale umano capitale sociale
2
Pierre Bourdieu:
diversi tipi di capitale

Capitale culturale (Bourdieu, Passeron, Les Heritiers,
1964) (contrapposto alla nozione di “capitale umano” di
Becker): lingua, gusto, stile di vita, ecc.); “spiegare
differenze, altrimenti incomprensibili, nella riuscita
scolastica di bambini culturalmente dotati in misura
ineguale e, più in generale, in ogni sorta di pratiche
culturali ed economiche”

Capitale simbolico (La distinction, 1979): “spiegare la
logica dell’economia dell’onore e della ‘buona fede’”,
precisata con l’analisi dell’economia dei beni simbolici e
soprattutto dell’opera d’arte.
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capitale umano capitale sociale
3
Pierre Bourdieu:
definizione di capitale sociale
Ensemble des resources
actuelles ou potentielles
qui sont liées à la possession
d’un réseau durable de relations
plus ou moins institutionnalisées
d’interconnaissance et
d’interreconnaissance
(Le capital social: notes provisoires,
“Actes de la recherche en sciences sociales”, 1980, 31)
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capitale umano capitale sociale
4
Bourdieu: risorse=liasons

Risorse derivanti dalla “appartenenza a un gruppo”,
insieme di agenti dotati non solo di proprietà comuni
visibili, ma anche di “liaisons” permanenti e utili,
fondate su scambi inseparabilmente materiali e simbolici,
la cui natura e permanenza presuppongono che si
riconosca tale prossimità;

Il volume del capitale sociale in possesso di un singolo
agente dipende pertanto dalla estensione sia della rete di
liasons che riesce concretamente a mobilitare che del
volume di capitale (economico, culturale e simbolico)
posseduto in proprio da ciascuno di coloro ai quali è
legato.
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5
Bourdieu:
l’azione delle relazioni

La nozione di capitale sociale è il solo strumento per
designare il principio di quegli effetti sociali che pur
essendo individuabili nei singoli agenti, non si lasciano
però ridurre all’insieme delle proprietà individuali
possedute dal singolo: “l’azione delle relazioni”;

Tali effetti sono visibili in tutti quei casi in cui i diversi
soggetti ottengono un rendimento molto diseguale da
un capitale (economico o culturale), che corrisponde al
grado in cui tali soggetti sono capaci di mobilitare per
procura il capitale di un gruppo (famiglia, compagni di una
scuola d’élite, club selettivo, nobiltà, ecc.).
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capitale umano capitale sociale
6
Bourdieu: l’effetto moltiplicatore
del capitale sociale

Il capitale sociale non è mai del tutto indipendente dal
fatto che gli scambi che istituiscono l’inter-riconoscenza
presuppongono di ri-conoscere un minimo livello di
omogeneità “oggettiva” e che esso esercita un effetto
moltiplicatore sul capitale posseduto in proprio.

Pur non essendo consapevolmente perseguiti, la
“concentrazione di capitale sociale” del gruppo
consente: profitti materiali (tutti i “servizi” consentiti dalle
relazioni utili) e profitti simbolici (derivanti dalla
partecipazione a un gruppo raro e di prestigio).
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7
Bourdieu: strategie di investimento
nel capitale sociale

La rete di liaisons non è un dono naturale, ma il risultato di una
attività di iniziative e rapporti necessaria per produrre e riprodurre delle
relazioni durevoli e utili, in grado di ottenere profitti materiali e profitti
simbolici;

La rete di liaisons è frutto di strategie di investimento sociale
consapevolmente o inconsapevolmente orientate verso l’istituzione o
la riproduzione di relazioni sociali direttamente utilizzabili, nel breve o
nel lungo termine; cioè verso la trasformazione di rapporti contingenti,
come i rapporti di vicinato, di lavoro o di parentela, in relazioni che
implicano degli obblighi soggettivamente sentiti (sentimenti di
riconoscenza, rispetto, amicizia, ecc.) o istituzionalmente garantiti
(diritti); ciò grazie all’alchimia dello scambio (di parole, doni, ecc.)
come comunicazione che presuppone e produce conoscenza e
reciproca riconoscenza;

Lo scambio trasforma le cose scambiate in segni di
riconosc(enza)imento.
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8
Bourdieu: istituzioni e socialità
La riproduzione del capitale sociale è garantita da:
a) le istituzioni orientate a favorire gli scambi legittimi e
ad escludere gli scambi illegittimi, offrendo delle occasioni
(viaggi in prima classe, partite di caccia, serate,
ricevimenti, ecc.), dei luoghi (quartieri ricchi, scuole
selettive, club esclusivi), delle pratiche (attività sportive,
giochi di società, eventi culturali);
b) il lavoro di socialità, attività continua di scambi in cui
si afferma e si conferma in modo permanente la
riconoscenza e che presuppone un investimento costante
di tempo e di sforzi (equivalente a capitale economico) e
spesso anche di capitale economico).
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capitale umano capitale sociale
9
Bourdieu: le grand nom

I detentori di capitale sociale ereditato, simbolizzato dal
grand nom: non devono fare la conoscenza di tutte le
loro “conoscenze”, perché sono conosciuti da un numero
di persone maggiore rispetto a quello che conoscono: “je
l’ai bien connu”;

Le istituzioni consentono di concentrare nelle mani di un
singolo agente la totalità del capitale sociale sulla quale si
fonda l’esistenza del gruppo (famiglia, nazione,
associazione, partito): meccanismi di delega,
rappresentanza, potere, quali condizioni di
concentrazione di capitale sociale in un individuo
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capitale umano capitale sociale
10
Il capitale sociale di Bourdieu:
la critica di Pizzorno

Spiegazione esclusivamente strumentale del capitale sociale:
una risorsa di strategia individuale;

La formazione del capitale sociale è spiegata essenzialmente
come il risultato di azione deliberata;

Non considera la natura della relazione di socialità, importante
per spiegare la eventuale mobilitabilità del capitale sociale;

I modi di controllo della fiducia da parte dei gruppi non sono
parte dell’analisi;

Esclude la reciprocità non strumentale
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capitale umano capitale sociale
11
Le basi per lo studio del capitale
sociale: James S. Coleman

Foundations of Social Theory, 1990, cap. 12: “Social Capital”

Studi sui rapporti tra capitale sociale e istruzione negli Usa: il
tasso di abbandono scolastico degli studenti delle scuole
superiori di confessione religiosa tre volte inferiore a quello
delle scuole pubbliche e due volte meno di quello delle scuole
private: Coleman, Hoffer, Public and Private High Schools: The
Impact of Communities, New York, Basic Books, 1987;

“l’importanza dell’inserimento dei giovani nelle enclave
degli adulti più vicini a loro, in primo luogo la famiglia e in
secondo la comunità degli adulti di contorno (esemplificata
in tutti questi risultati dalla comunità religiosa)”
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capitale umano capitale sociale
12
La sociologia di Coleman

Ordine sociale: attori con dotazione di risorse su cui hanno controllo o interesse;

L’interdipendenza sociale funziona “come sistema” in quanto “gli attori sono interessati ad eventi” in tutto
o in parte controllati da altri attori;

Due meccanismi che “formano” le relazioni sociali e le strutture sociali relativamente stabili (“emergenza”
delle norme):
- scambio
- trasferimento unilaterale diritti di controllo

Es.:
- relazioni di autorità;
- relazioni di fiducia;
- allocazioni consensuali di diritti, in base alle quali vengono stabilite norme efficaci
(prestazioni di lavoro);
- creazione di istituzioni, organizzazioni, attori collettivi, pubblici e privati.
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capitale umano capitale sociale
13
La sociologia di Coleman

“Individualismo metodologico”;

Sociologia dell’azione fondata sulla rational
choice,anziché su un approccio multidimensionale che
comprenda anche la razionalità dell’azione rispetto ai
valori, alla tradizione, alle emozioni (Weber, Boudon);

Prospettiva neo-contrattualista (Rawls);

Concezione relazionale e situazionale del “potere”:
controllo di risorse o eventi di valore per gli altri.
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capitale umano capitale sociale
14
La sociologia di Coleman

Il comportamento individuale come oggetto da spiegare (metodi quantitativi
e metodi qualitativi): voto, scelte di consumo, scelte occupazionali,
atteggiamenti, valori, ecc.;

Compito principale della scienze sociali è la spiegazione dei fenomeni
sociali, non del comportamento dei singoli individui:
a) metodo basato su campioni di casi di comportamento sistemico (analisi fattoriale) o
sull’osservazione del comportamento del sistema sociale per un periodo (approccio “storia
naturale”);
b) esame dei processi interni al sistema sociale o unità di livello inferiore a quello del sistema;

Il problema del rapporto micro-macro: il problema delle spiegazioni del
comportamento sistemico basate su azioni e orientamenti di un livello inferiore
a quello del sistema consiste nel passaggio dal primo al secondo!

Struttura del gioco: macro-micro (contesto dell’azione: condizioni di partenza,
interessi, vincoli); micro-micro (interazioni); micro-macro (conseguenze
dell’azione e nuovo contesto) (“Coleman Boat”)
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capitale umano capitale sociale
15
“Coleman boat”
Dottrina
religiosa
protestante
Capitalismo
1
3
2
Valori
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Comportamento
economico
capitale umano capitale sociale
16
Il capitale sociale
da Loury a Coleman

Riprende da Loury il termine di “capitale sociale” inteso come
insieme delle risorse contenute nelle relazioni familiari e di
comunità, utili per lo sviluppo del capitale umano (collegandosi
anche a Bourdieu);

Richiama il filone del “nuova economia istituzionale”
(Williamson), ma anche la critica di Granovetter relativa al ruolo
limitato assegnato alle relazioni personali concrete e delle reti
di relazioni, ovvero il “radicamento” delle transazioni
economiche nelle relazioni sociali (embeddedness);

Ricerche empiriche: come Granovetter ha dimostrato
l’importanza delle relazioni sociali in Getting a job, così Lin e
altri confermano il ricorso a tali risorse sociali per ottenere
successo nel lavoro.
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capitale umano capitale sociale
17
Coleman:
definizione di capitale sociale

“Risorse sociali-strutturali come ammontare di capitale per gli
individui”

Il capitale sociale è definito dalla sua funzione;

Diverse entità con due caratteristiche in comune: consistono tutte di
un determinato aspetto di una struttura sociale; tutte rendono possibile
determinate azioni di individui presenti all’interno di questa struttura;

E’ produttivo (come il capitale fisico)

Non è completamente “fungibile”, se non per certe attività (come il
capitale fisico e il capitale umano);

Di valore per certe azioni ma dannoso per altre;

È contenuto nella struttura delle relazioni tra le persone
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capitale umano capitale sociale
18
Esempi di capitale sociale

Militanza radicale degli studenti della Corea del Sud:
a) relazioni sociali derivanti da stessa provenienza di scuola, città, chiesa per
costituire i gruppi di studio;
b) gruppi di studio a loro volta forma di capitale sociale (cellule di
organizzazione) utile per l’opposizione al sistema politico;

Rapporti tra medico e paziente (fiducia);

Capitale sociale metropolitano di sorveglianza dei bambini;

Reti sociali di cooperazione del mercato centrale del Cairo

“L’organizzazione sociale costituisce capitale sociale, rendendo possibile
il raggiungimento di obiettivi che in sua assenza non potrebbero essere
conseguiti, se non a un costo molto superiore”
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capitale umano capitale sociale
19
Differenti tipi di capitale

Capitale fisico: creato trasformando le materie prime:
strumenti per la “produzione” (tangibili);

Capitale umano: creato trasformando le persone: dare
loro capacità, conoscenze e competenze (meno tangibili)
per agire in modo innovativo;

Capitale sociale: “creato quando le relazioni tra le
persone cambiano in modi che agevolano l’azione”
(ancora meno tangibile in quanto incorporato in tali
relazioni).
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capitale umano capitale sociale
20
Coleman:
complementarietà del capitale umano (nodi) e del capitale sociale (linee)
A
B
negrelli
C
capitale umano capitale sociale
21
Coleman: forme di capitale sociale
a)
Doveri e aspettative
b)
Potenziale informativo
c)
Norme e sanzioni efficaci
d)
Relazioni di autorità
e)
Organizzazione sociale appropriabile
f)
Organizzazioni intenzionali
negrelli
capitale umano capitale sociale
22
Doveri e aspettative

Titoli di credito sociali: A fa qualcosa per B e crede
che in futuro sarà ricambiato = aspettativa di A, obbligo
in sospeso per B;

Elementi critici:
a) affidabilità dell’ambiente sociale: es. associazioni di
credito a rotazione; rappresentanti di fiducia; sistemi di
fiducia reciproca (coppia).
b) quantità di titoli di credito disponibili: asimmetria tra i
diversi attori sociali (patriarca famiglia estesa; famiglie
benestanti; uomini politici).
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capitale umano capitale sociale
23
Doveri e aspettative
•
Le ragioni della differente “densità dei doveri in sospeso”,
oltre alla affidabilità ambientale:
•
•
•
•
•
•
•
effettiva necessità di aiuto degli individui,
esistenza di altre forme di aiuto (welfare),
grado di ricchezza,
differenze culturali (Banfield),
grado di chiusura dei reticoli sociali,
logistica dei contatti sociali.
Perché attori “razionali” creano dei doveri in sospeso:
•
•
negrelli
creazione “intenzionale” (potlatch, dono avvelenato, Mauss);
tipo di “polizza assicurativa”: quando il dono vale più per il
ricevente che per il donatore, il ricevente non ricambia il
favore fino a quando il donatore ne ha bisogno
capitale umano capitale sociale
24
Potenziale informativo

Informazioni utili per l’azione, ma costose;

Acquisire informazioni ricorrendo a relazioni
sociali attive per altri scopi: da amiche e amici
per essere aggiornati su moda e notizie;

Le relazioni sociali hanno in questo caso
valore in quanto capitale sociale di
informazioni utili e non di obblighi in sospeso.
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capitale umano capitale sociale
25
Norme e sanzioni efficaci

Norme efficaci, forma potente, ma fragile di capitale sociale:
•
•
•
sanzioni contro il crimine;
incentivi per il successo scolastico;
incentivi per l’interesse collettivo (“piccolo il mio, grande il nostro);

Forma di capitale sociale che favorisce certe azioni, ma limita
altre (divieti in contrasto con libertà); oppure riduce innovazione

Il problema della produzione dei beni pubblici (Olson: il
paradosso dell’azione collettiva e la questione del free-rider);
negrelli
capitale umano capitale sociale
26
IL PROBLEMA
DELL'AZIONE COLLETTIVA
Il problema del free-rider o della partecipazione volontaria
alla produzione di beni pubblici.

Perseguimento di interessi personali con risultati collettivi disastrosi:

le persone possono quindi rinunciare al proprio potere a favore dello
stato (Hobbes: Leviatano);

ma possono giungere a cooperare anche per vie de-centralizzate e non
coercitive;

quali modi attraverso cui le persone potrebbero razionalmente giungere
a preferire l'azione cooperativa al comportamento da free rider?
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capitale umano capitale sociale
27
Il paradosso di Olson
A meno che:
•
il numero di individui di un gruppo sia molto piccolo,
•
o ci sia coercizione (incentivi selettivi negativi),
• o qualche speciale accorgimento per fare che gli individui
agiscano nel loro interesse comune (incentivi selettivi
positivi),
individui razionali, auto-interessati, non agiranno per ottenere
il loro interesse comune o di gruppo.
negrelli
capitale umano capitale sociale
28
Relazioni di autorità

L’attore A trasferisce all’attore B il diritto di controllo su
alcune azioni, rendendogli così disponibile una forma di
capitale sociale;

Diversi attori trasferiscono a B i loro diritti di controllo:
concentrazione di capitale sociale nell’attore B;

“Le persone, in determinate circostanze, sono spinte
a conferire autorità a un capo carismatico per creare
il capitale sociale necessario alla soluzione dei
problemi comuni”.
negrelli
capitale umano capitale sociale
29
Organizzazione sociale appropriabile


“Le organizzazioni volontarie nascono per perseguire
qualche scopo di coloro che le fondano”:
•
Associazione inquilini;
•
Sindacati, ecc.
“Un’organizzazione creata per determinati scopi può
essere di aiuto [= appropriabile] anche per altri, venendo
così a costituire del capitale sociale che può essere
utilizzato”.
negrelli
capitale umano capitale sociale
30
Organizzazioni intenzionali

Capitale sociale, sottoprodotto di attività avviate per altri fini;

Es. 1, organizzazione commerciale, creata per fornire reddito:
l’imprenditore trasforma il capitale finanziario in capitale fisico di
produzione, produce capitale sociale (organizzazione), e capitale
umano (dipendenti);

Es. 2, associazione volontaria, che produce un bene pubblico

L’organizzazione produce due tipi di sottoprodotto di capitale
sociale:
•
appropriabilità dell’organizzazione per altri scopi (vedi sopra);
•
bene pubblico con vantaggi per tutti (principio di non escludibilità).
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capitale umano capitale sociale
31
I "beni pubblici" e il free-rider
Un bene pubblico viene definito come un bene tale che, se un
qualsiasi individuo di un gruppo lo consuma, ciò non può essere
praticamente impedito dagli altri di quel gruppo. In altre parole,
quelli che non pagano per qualche bene pubblico non possono
essere esclusi dal partecipare al consumo del bene, come accade
quando si tratta di beni privati.
Mancur Olson
Free-rider
negrelli
capitale umano capitale sociale
32
Coleman:
quantità relative di capitale sociale
“Il potere di un attore in un sistema di azione lineare in stato di
equilibrio è una misura diretta del capitale sociale a
disposizione di questo attore all’interno di tale sistema”
A2
A3
a) potere bilanciato
negrelli
A1
A1
A1
A2
A3
A2
B) A1 ha volume
debiti e crediti
doppio di A2 e A3
capitale umano capitale sociale
A3
c) A3 potere ridotto
rispetto a A1 e A2
33
Coleman: capitale sociale
come bene pubblico

Inalienabilità pratica del capitale sociale (Loury): risorsa di
valore, ma anche attributo della struttura sociale che non può
essere di proprietà privata di nessuno che ne ha beneficio;

“poiché molti dei vantaggi delle azioni che producono
capitale sociale favoriscono persone diverse da chi compie
queste azioni, gli individui non hanno interesse a produrlo”
(il problema dell’azione collettiva);

Il “sottoinvestimento” nel capitale sociale non riguarda però
coloro che riescono ad appropriarsi dei benefici del capitale
sociale in cui hanno investito (“beni di club”);

Data la natura di bene pubblico di molto capitale sociale, viene
in gran parte creato e distrutto come “sottoprodotto” di altre
attività.
negrelli
capitale umano capitale sociale
34
Coleman: creazione, mantenimento e distruzione
del capitale sociale
CHIUSURA DEI RETICOLI SOCIALI
A - B: genitori / uomini / aziende clienti;
a – b: figli / donne / aziende fornitrici
A
B
A
a
b
a
(a)
negrelli
B
(b)
capitale umano capitale sociale
b
35
Coleman: creazione, mantenimento e distruzione
del capitale sociale

Stabilità della struttura sociale: l’invenzione sociale di
organizzazioni costituite da posizioni e non da individui (capitale
sociale stabile nonostante la mobilità individuale, che non minaccia la
struttura sociale);

Ideologia: “impone ad un individuo che la adotta di agire nell’interesse
di qualcuno o qualcosa diverso da lui” (comunità religiose, partiti, ecc.)

Altri fattori che rendono meno dipendenti le persone tra loro e che
contribuiscono a generare meno capitale sociale:
•
•

ricchezza;
sussidi statali;
Il capitale sociale come il capitale fisico e il capitale umano si
deprezza: “perde di valore se non viene rinnovato”.
negrelli
capitale umano capitale sociale
36
Coleman:
il problema dell’erosione del capitale sociale

Dall’ambiente sociale naturale (famiglia, gruppo parentale, clan, vicinato, comunità, villaggio) alla
organizzazione sociale costruita e agli attori collettivi intenzionali (scuole, assicurazioni
sanitarie, agenzie statali di welfare, ecc.);

Il problema della “attenzione prolungata” e degli incentivi all’azione altruistica, fiducia, norme e
altre forme di capitale sociale: il “povero bambino ricco” di risorse materiali ma privo di quelle
sociali;

Diritti di prelievo sul prodotto vs. diritti di welfare (lo stato redistributivo);

Il declino dell’autorità: dall’autorità all’auto-regolazione;

Stati nazionali (voice/decisione collettiva) vs. multinazionali (exit/mercato/decisione individuale)

“Qual è il mezzo, in un sistema sociale globale, con cui si può continuare a spostarsi
dall’organizzazione sociale originaria verso quella intenzionale, senza sacrificare tutti i
vantaggi della prima?” Invito sia alla ricerca applicata che alla teoria.
negrelli
capitale umano capitale sociale
37
Putnam:
definizione di capitale sociale
“La fiducia, le norme che regolano la convivenza, le
reti di associazionismo civico, elementi che
migliorano l’efficienza dell’organizzazione sociale
promuovendo iniziative prese di comune accordo”
(La tradizione civica nelle Regioni italiane, 1993, p. 196)
negrelli
capitale umano capitale sociale
38
Putnam:
componenti essenziali del capitale sociale
a) fiducia: aver fama di essere onesti e affidabili (la
reputazione contro il pericolo della defezione);
b) norme che regolano la convivenza e la reciprocità:
riducono il rischio di potenziale defezione e di dubbia
reputazione;
c) reti sociali di impegno civico (civicness): la fiducia si
trasmette in modo transitivo (“io mi fido di te, benché non
ti conosca personalmente, perché mi fido di lei e lei mi
assicura che ha fiducia in te”).
negrelli
capitale umano capitale sociale
39
Putnam: la fiducia

“ogni transazione commerciale ha in sé un elemento di fiducia,
il che è certamente vero per tutte le transazioni a lungo termine.
E’ plausibile sostenere che in molti casi l’arretratezza
economica è spiegabile con la mancanza di fiducia reciproca”
(K. Arrow, Gifts and Exchanges, 1972);

quando manca la fiducia, “non vi può essere certezza nei
contratti e di conseguenza la legge non conta niente” (A.
Genovesi, economista napoletano del Settecento);

thick trust, fiducia totale che nasce dalla stretta familiarità tra le
persone (B. Williams, in Gambetta, Trust, 1988);

Problema: passaggio dalla fiducia personale a quella
impersonale …
negrelli
capitale umano capitale sociale
40
Putnam: norme di reciprocità

Trasferiscono il diritto di controllare un’azione dall’attore
agli altri, in quanto l’azione ha conseguenze positive o
negative per gli altri (Coleman);

Le norme a sostegno della fiducia abbassano i costi
operativi e favoriscono la cooperazione;
1) norme di reciprocità bilanciata: scambio simultaneo di
articoli di valore equivalente (es. regali);
2) norme di reciprocità generalizzata: serie continua di
rapporti di interscambio che implicano la reciproca
previsione di favori ricambiati in futuro (es. amicizia).
negrelli
capitale umano capitale sociale
41
Putnam: le reti sociali

Granovetter: la fiducia genera stima e scoraggia l’opportunismo
quando gli accordi sono inseriti nel contesto più ampio di
relazioni personali e di reti sociali (teoria della embeddedness:
“il dilemma del prigioniero… è spesso risolto dalla forza dei
rapporti personali”);
A) Reti formali vs. reti informali;
B) Reti orizzontali (stesso ceto) vs. reti verticali
(rapporti asimmetrici, gerarchici, dipendenza);
negrelli
capitale umano capitale sociale
42
Putnam: perché le reti sociali
favoriscono la cooperazione

Accrescono la potenziale sanzione per chi defeziona;

Rinsaldano le norme che regolano la reciprocità;

Facilitano la comunicazione e migliorano il flusso di
informazioni sull’affidabilità delle persone;

I buoni risultati del passato servono da piattaforma
culturale per la cooperazione futura (North: history
matters)
negrelli
capitale umano capitale sociale
43
Putnam: assunti

Una rete verticale non può stimolare la fiducia e non può
sostenere la cooperazione (cfr. Sabel, collaborazioni
pragmatiche, secondo modulo);

“Tanto più un’organizzazione è strutturata in modo
orizzontale, tanto più dovrebbe incrementare il successo
istituzionale in un contesto più ampio”;

Contro le tesi di Olson (società forte=economia debole) e
Migdal (società forte=stato debole): società
forte=economia e stato forti!
negrelli
capitale umano capitale sociale
44
Putnam: la ricerca sul capitale sociale nelle regioni italiane
(La tradizione civica nelle regioni italiane, 1993)

Le nuove istituzioni regionali hanno influito sulla prassi politica, con quale grado di successo?

Comparazione nello spazio: rendimenti istituzionali (indicatori: gestione politica e amministrativa;
legislazione; attuazione politiche) differenziati tra Centro-Nord e Sud;

Variabile esplicativa: nesso tra rendimento istituzionale e “comunità civile” (= tessuto sociale di
impegno socio-politico e solidarietà; indicatori: associazioni, giornali, n. votanti, voto di
preferenza, voto monarchia/repubblica); differenze corrispondenti al differente impegno civicosociale (Tocqueville): “più una regione ha forte senso civico, meglio è governata”;

Che derivano dalle differenti tradizioni storiche (comparazione nel tempo): l’eredità civile del
Medioevo (Nord Italia dei Comuni, Sud dei Normanni);

Due equilibri sociali opposti (cap. VI: p. 191-218) (Elster):

1) “mai cooperare”, unica strategia razionale nel contesto di circolo vizioso del “familismo
amorale” (Banfield);

2) “coopera con chi coopera con te” (Axelrod, giochi ripetuti) in un contesto di circolo virtuoso
di “reciprocità coraggiosa” che dipende dalla presenza di capitale sociale (fiducia, norme, reti
associative)
negrelli
capitale umano capitale sociale
45
Putnam: la ricerca sul capitale sociale negli Stati Uniti
(Bowling alone, 2000)
Tesi della erosione del capitale sociale
negli USA provocata dal meccanismo di
cambiamento generazionale intercoorte:
“I nati tra il 1910 e il 1940 costituiscono una “generazione
assai civica” - ossia una coorte di uomini e donne più
impegnate nelle questioni civiche durante la propria vita –
che vota di più, che si associa di più, che si fida di più …rispetto alle generazioni precedenti o successive” (162-3)
negrelli
capitale umano capitale sociale
46
La nozione di capitale sociale
secondo Putnam

Valore: le reti sociali hanno valore come il
capitale fisico e il capitale umano, accrescono
la produttività;

Virtù civica: incorporata nella fitta rete di
relazioni sociali reciproche;

Natura individuale (contatti) e natura
collettiva (esternalità);

Bene privato e bene pubblico.
negrelli
capitale umano capitale sociale
47
La nozione di capitale sociale
secondo Putnam

Reti sociali: importanti in quanto non esprimono solo
“contatti” ma implicano “obbligazioni reciproche”;

Norme di reciprocità: “specifica” (scambio
contemporaneo di favori) o “generalizzata” (speranza che
in futuro il favore venga ricambiato da qualcuno);

Fiducia: “lubrificante” della vita sociale;

Interazioni frequenti: producono norme di reciprocità
generalizzata
negrelli
capitale umano capitale sociale
48
La nozione di capitale sociale
secondo Putnam

Capitale sociale = comunità? (ma anche con obiettivi antisociali)
Capitale sociale bridging (che getta ponti: genera identità e
reciprocità ampie: cfr. Granovetter e la forza dei legami deboli)
vs.
capitale sociale bonding (che chiude: genera solidarietà e
forme di reciprocità specifica, isola e rafforza identità di gruppi
omogenei)

Capitale sociale = partecipazione civica

Capitale sociale = comunità di fede, religione e altruismo (“le
persone religiose ….capitalisti sociali particolarmente attivi”,
82).
negrelli
capitale umano capitale sociale
49
La tesi dell’erosione del capitale sociale negli Stati Uniti
nell’ultimo trentennio del novecento
Tutti gli indicatori di capitale sociale in tendenza negativa:

Partecipazione politica;

Partecipazione civica

Partecipazione religiosa

Relazioni di lavoro

Relazioni sociali informali (schmoozers vs. machers, 119)

Altruismo e filantropia (eccezione volontariato)

Reciprocità generalizzata, onestà e fiducia
negrelli
capitale umano capitale sociale
50
La tesi dell’erosione del capitale sociale negli Stati Uniti
nell’ultimo trentennio del novecento
eccezioni al declino dell’impegno civico:

Volontariato giovanile

Telecomunicazioni

Conservatori evangelici

Gruppi di autoaiuto

Piccoli gruppi, grandi movimenti sociali, internet

Anni ’60: nascita o culmine di un’era?
negrelli
capitale umano capitale sociale
51
Le cause dell’erosione del capitale
sociale negli USA (fig. 15.1)

Pressioni tempo/denaro (10%)

Mobilità residenziale (10%)

Tecnologia, mass media, TV (25%)

Effetti di generazione e non di ciclo di vita intracoorte
(50%): dalla “generazione civica” degli anni 1910-40 ai
boomers degli anni 1950-65 (rinascita post-1970: nonni
vs. padri; figli vs. padri!)
negrelli
capitale umano capitale sociale
52
La rilevanza del capitale sociale
Contribuisce a risolvere i problemi dell’azione
collettiva (Olson, Williamson, Ostrom, Arrow)
Produce:
•
•
•
•
•
Istruzione e benessere dei bambini
Quartieri sicuri e produttivi
Prosperità economica
Salute e felicità
Democrazia e rendimento delle istituzioni
negrelli
capitale umano capitale sociale
53
Misurare il capitale sociale

Indicatori tab. 16.1

Indicatore unico aggregato di capitale
sociale negli Stati Uniti (fig. 16.1)
negrelli
capitale umano capitale sociale
54
Il capitale sociale di Putnam:
una critica sociologica (Trigilia)

La civicness può spiegare davvero il rendimento differenziato delle
regioni italiane?

Sono scontate le origini medievali nella dotazione di cultura civica
delle regioni?

Capitale sociale = civicness: nella tradizione analitica di Granovetter,
Coleman, ecc. il concetto di capitale sociale è radicato a livello micro,
riferito cioè a reti di rapporti personali tra soggetti individuali; invece
Putnam misura i tassi di associazionismo, senza considerare le reti di
relazioni o il rapporto tra partecipazione associativa a livello micro e
rendimento delle istituzioni a livello macro;

Dubbi sull’utilità scientifica della identificazione del capitale sociale con
la fiducia, con la partecipazione associativa o con la civicness: rende
meno analiticamente preciso il concetto, riduce la sua capacità
innovativa di osservare le dinamiche sociali; rischio di ricadere nella
concezione “ipersocializzata” dell’attore (sociologia economica vs.
scienza politica)
negrelli
capitale umano capitale sociale
55
Critica al concetto di capitale
sociale di Putnam (Piselli)

Uso restrittivo e inadeguato del concetto di capitale sociale;

Incapacità a coglierne i caratteri “situazionali” e “dinamici”: non si riferisce
a un “oggetto” specifico, non può essere appiattito in rigide definizioni, va
interpretato di volta in volta, in rapporto ai benefici, agli attori che ne godono, ai
fini che si pongono e al contesto in cui agiscono;

C’è capitale sociale al Sud! Non solo “familismo” e “clientelismo. I networks di
relazioni utili per: status, profitti e sussistenza dallo stato (sussidi, pensioni,
posti di lavoro, appalti); l’azione collettiva (protesta urbana); migliori opportunità
di lavoro e guadagno al Sud e al Nord (emigrazione di massa ’60 e lotte
operaie “Autunno caldo” al Nord);

Capitale sociale risorsa per lo sviluppo anche al Sud: processi di
cooperazione orizzontale e verticale; crescita e diffusione territoriale
dell’associazionismo; Fiat di Melfi; ruoli di élites politiche ed economiche.
negrelli
capitale umano capitale sociale
56
Critica alla metodologia di
Putnam (Bagnasco)

Il capitale sociale ricondotto alla “cultura condivisa”, alla
“abitudine etica ereditata”, alla lunga durata di culture
originarie (vale anche per Fukuyama);

A differenza di Coleman che adotta un “paradigma
dell’azione”, ovvero interazionista, sia Putnam che
Fukuyama prediligono un “paradigma determinista”,
causale; ma questo approccio descrive una correlazione
tra fenomeni senza spiegarla;

È la cultura civica che spiega l’efficienza delle istituzioni
democratiche oppure il contrario? (Barry, 1970).
negrelli
capitale umano capitale sociale
57
La natura del capitale sociale
(Pizzorno)

Non sono portatrici di capitale sociale:
a)
b)

Relazioni sociali nelle quali non occorre il riconoscimento
dell’identità dell’altro (rapporti di scambio, incontri spot tra
persone);
Relazioni sociali che mirano ad annullare l’identità
dell’altro e/o a sottrargliene componenti (rapporti di
ostilità, sfruttamento, conflitto);
Sono portatrici di capitale sociale:
“quelle relazioni in cui sia possibile che l’identità più o
meno duratura dei partecipanti sia riconosciuta e che
inoltre ipotizzino forme di solidarietà o di reciprocità”
negrelli
capitale umano capitale sociale
58
Pizzorno:
perché si paga il benzinaio?
L’intreccio tra forme di capitale sociale e relazioni di
scambio: lo scambio è facilitato quando si basa sul
riconoscimento dell’identità dei partecipanti:

Lo scambio è reso possibile dall’esistenza di un’efficiente “cerchia
di riconoscimento”.

Possibile reiterazione del rapporto (paradosso hobbesiano dello
stolto).

Interiorizzazione delle norme di onestà (teoria del “costo
economico della disonestà”: Akerlof, A market for lemons) e
reputazione (norme di deontologia professionale: es. rapporto tra
medico e paziente).
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capitale umano capitale sociale
59
Come si costituisce
il capitale sociale

Capitale sociale di solidarietà: relazioni
sociali fondate su “legami forti” tra i loro
membri e su principi di solidarietà di gruppo
(Durkheim);

Capitale sociale di reciprocità: relazioni
sociali sulla base della “forza dei legami
deboli” (Granovetter). Il capitale sociale si
forma per ragioni di “interesse” (rational
choice), ma non solo.
negrelli
capitale umano capitale sociale
60
Capitale sociale di solidarietà

Fiducia interna: A si aspetta che B mantenga
la promessa o venga in aiuto perché entrambi
appartengono ad uno stesso gruppo fondato
su principi di solidarietà (Weber: il ruolo delle
sette protestanti negli Stati Uniti per gli uomini
d’affari che vi appartenevano; Portes,
Sensenbrenner: le comunità degli immigrati;
mafia; ecc.);

Fiducia esterna: A si aspetta che B coopera
perché sa che B appartiene ad un gruppo
coeso e può far ricorso indiretto a tale forma di
capitale sociale
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capitale umano capitale sociale
61
Capitale sociale di reciprocità
1.
2.
3.
4.
5.
Relazioni di “potenziale cooperazione tra due o più persone a fini
comuni” di interesse (piccolo gruppo che produce un bene pubblico:
Olson);
Relazioni per valorizzare immagine economica, marketing,
reputazione professionale, ecc.(idem);
Relazioni di dono, fondate su “legami da gratitudine” (Malinowski,
Mauss): do (a breve) ut des (dilazionato);
Relazioni che accrescono il prestigio del gruppo “a cui si
immagina di appartenere” (connazionali all’estero; senso di
appartenenza etnica, religiosa, ideologica o di scuola accademica);
Relazioni fondate sul senso di “universalismo”: “agire secondo
coscienza” (e non secondo l’interesse) (conforme alla cerchia dei
genitori, umanità, divinità, ecc.).
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capitale umano capitale sociale
62
Teoria del capitale sociale
= Teoria della riproduzione della socialità:
“non soltanto quindi dei processi attraverso i
quali un soggetto d’azione utilizza le strutture
sociali per perseguire i propri fini singolari,
bensì anche dei processi attraverso i quali le
stesse relazioni interpersonali di
riconoscimento vengono prodotte e riprodotte
a formare il tessuto della socialità”
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capitale umano capitale sociale
63
Teoria del capitale sociale
“Dalla diversità delle strutture delle reti
interpersonali nelle quali il capitale
sociale si costituisce derivano sia le
diversità delle strategie e dei percorsi di
perseguimento dei fini individuali, sia i
diversi modi di costruzione e di
funzionamento delle istituzioni che
garantiscono l’ordine sociale”.
negrelli
capitale umano capitale sociale
64
Condizioni
per la presenza di capitale sociale
Ipotesi di connessioni probabili tra
diversi tipi di contesti strutturali o culturali
e diverse forme di capitale sociale: caso
empirico di formazione di capitale
sociale dove prevalgono rapporti di
scambio.
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capitale umano capitale sociale
65
Condizioni
per la presenza di capitale sociale
1.
Prima ipotesi generale: nelle situazioni di deficit di
socialità sono probabili iniziative di ricostituzione del
capitale sociale in forme nuove, soprattutto di “capitale
sociale di solidarietà”:
a) a livello di società locale: grazie alle comunità di
immigrati (catene di immigrazione, Portes e
Sensebrenner), religiose, linguistiche, culturali, ecc.;
b) a livello di società globale: Usa inizio ‘900, grandi
associazioni partecipative (Putnam).
negrelli
capitale umano capitale sociale
66
Condizioni
per la presenza di capitale sociale
2.
Ipotesi di formazione del “capitale
sociale di reciprocità”:
possibilità per gli individui di formare
“legami deboli”, al di fuori cioè del loro
gruppo di appartenenza stretta
familiare (Granovetter).
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capitale umano capitale sociale
67
Capitale sociale di mediazione degli interessi?
(c.s. collettivo/associativo?)











Tocqueville, La democrazia in America, II, cap. 4 (p. 226 segg. spec.
Bourdieu: concentrazione di c.s., c.s. “collettivo”;
C.s. “dinamico” (che apre) vs. c.s. “statico” (che chiude) (Putnam)
Società civile
Partecipazione
Sindacati (libertà sindacale) e organizzazioni di rappresentanza degli
interessi
Contrattazione collettiva
Relazioni industriali
Rappresentanza collettiva
Conflitto
Ecc. (Putnam, cap. XXI e XXII)
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capitale umano capitale sociale
68
ORGANIZZAZIONI A RETE

Capitale sociale di reciprocità:
collaborazioni pragmatiche (Sabel)

Capitale sociale di solidarietà: soluzioni
istituzionali di sostegno (Wisconsin,
Crescita guidata, Melfi)

Strategie multiple
negrelli
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69
Capitale sociale
nello sviluppo locale

Reti

Distretti

Città

Patti
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70
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