Gaetano Donizetti Le convenienze ed inconvenienze teatrali Farsa in un atto Libretto di Domenico Gilardoni Daria, Prima Donna Procolo, di lei marito Biscroma Strappaviscere, Maestro di cappella Agata, napoletana, madre di Luigia Luigia, Seconda Donna Guglielmo, Primo tenore, tedesco Pippetto, Primo Musico Cesare Salzapariglia, Droghiere e Poeta Impresario Direttore del Palco Scenico Ispettore Cori, Soldati, Servi e Lavoratori del Teatro L’azione del Prologo è in Lodi; Prima rappresentazione: Napoli, Teatro Nuovo, 21 novembre 1827 basso soprano tenore contralto tenore basso basso tenore basso tenore basso Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima [Sinfonia] PARTE PRIMA Scena I° Sala di un albergo contiguo al Teatro con quattro porte laterali, ed una comune in fondo. Il Maestro è al cembalo. La Prima Donna è a lui d’accanto provando l’aria. Le fanno da pertchini il Musico, ed i Cori. I circostanti saranno l’Impresario, Procolo, il Tenore, Luigia, ed il Poeta. [1. Introduzione] Biscroma Strappaviscere Tutti Cori, attenti; e a tempo entrate, Su proviamo, via, silenzio, Che nessun si muoverà! (al Musico) Siate pronti al pertichino: (alla Prima Donna) Raccomando le volate Coi trilletti in Elafà. (ai Cori) Dunque a voi… Tutti Ma che si prova? Biscroma Strappaviscere La sortita dell’Ersilia Che smarrita, sbigottita, Poveretta, fa pietà! Daria e Procolo Sentirete la mia / sua voce, Come ben gorgheggerà! Pippetto (Farmi far da pertichino! Questo è troppo in verità!) Luigia (Darmi un sol recitativo! Ah venisse qui mammà!) Biscroma Strappaviscere Su proviamo, via, silenzio, Badi ognuno a quel che fa! Daria «E puoi goder, tiranno, D’un cor che pena e geme?… Trema! d’un tanto affanno Vendetta il Ciel farà!» Pippetto «Frena quel pianto; e spera…» Daria «E ’l caro ben?» Pippetto «Vedrai.» Daria «Non più crudel sarai?...» Pippetto «Mi vinse alfin pietà!» Daria «Ah vicino è il bel momento Che a bearmi, in lui ritorno; De la gioia è questo il giorno, Più non deggio palpitar! A me vola, o bel momento, E rinnova nel mio petto Quel piacere, quel diletto, Che fa l’alma inebriar!» Procolo Brava! 1 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Coro Impresario «A lei vola, o bel momento, E rinnova nel suo petto, Quel piacere, quel diletto, Che fa l’alma inebriar!» Meno inchieste inopportune; Ciascun faccia il suo dover. Il Poeta, ed il Maestro San pur troppo il lor mestier. Pippetto Luigi e Pippetto Dica un po’, signor Maestro, Vi sarà per me il rondò? (fra loro) Mie cran scene con trompette? D’avvilirmi in questo modo, Se Madama ha nel pensier, Qui fra poco, a suo dispetto, Chi son io farò veder! Luigia Guglielmo Guglielmo La Romance v’è sì, o no? Biscroma Strappaviscere Si dirigano al Poeta… Cesare Salzapariglia Al Maestro…io non lo so… Luigia, Pippetto e Guglielmo C’è? Biscroma Strappaviscere Ma il libretto… Cesare Salzapariglia Lo spartito… Biscroma Strappaviscere Or vi spiego… Me avvilire in chveste mode, Se Matame aver pensier, Chvì fra poche, a sue dispette, Chi star’ io far lei feder! Daria, Procolo, Biscroma Strappaviscere, Cesare Salzapariglia, Impresario e Coro Sì, allegri, prepariamoci Per la gran prova in scena, Che sento già gli applausi Dell’opera echeggiar. Luigia (Sì, allegri, preparatevi Per la gran prova in scena, Che voglio farvi ridere, Scherzare, e giubilar!) Pippetto Or vi dirò… (Sì, allegri, preparatevi Per la gran prova in scena, Che appena il cielo imbrunasi Non mi farò trovar.) Luigia e Pippetto Guglielmo Cesare Salzapariglia Basta basta, ho ben capito; Il Poeta, ed il Maestro Han perduto per me l’estro, Perché lei già gl’intrigò! Guglielmo Paste paste, aver capite; Il Poete, ed il Maestre Per me più non aver estre, Perché tonne già intricò! 2 (Sì, allecre, preparatevi Per crande prove in scene, Che appena cielo imprugnasi Nix fate mi trovar.) Cesare Salzapariglia (Alle care mie parole Tutti in estasi n’andranno; Né frenare si potranno Nel sentirle articolar! Già sul palco, parmi udire Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Viva, bravo, fuor Poeta. Già mi sembra di sortire, E gli evviva d’ascoltar!) Viva, viva l’Impresario! Che spettacoli sa dar! Biscroma Strappaviscere Brava la Donna! (Alle note mie soavi Tutti in estasi n’andranno; Né frenare si potranno Nel sentirle picchettar! Già in orchestra, parmi udire Viva, bravo, fuor Maestro. Già mi sembra di sortire, E gli evviva d’ascoltar!) Daria e Procolo (A quei trilli, a quei passaggi Tutti in estasi n’andranno; Né frenare si potranno Poi nel dolce gorgheggiar. Già nel canto parmi udire: Brava, ben, la Prima Donna. Già mi sembra di sentire Fuori, fuori a replicar!) Luigia e Pippetto (Canto,musica, e parole Tollerar non si potranno; Sono cose, si diranno, Da far noia, e sbadigliar. Già in teatro parmi udire, Un susurro, un gran bisbiglio; Già mi sembra di sentire D’urli e fischi un alternar!) Guglielmo (Cante,musiche, e parole, Nain soffrire si potranno; State cose poi diranno Da far noie, e sbatigliar. Già in teatre pare udire Cran susurre, cran pispiglie; Ie sembrate già sentire Crande fischi e gente far!) Impresario e Coro (Scene,musiche, e parole, Balli, sfondi, voli, e canto, Formeranno un certo incanto Da far proprio spiritar!) Già in teatro parmi udire: Che scenario! che vestiario! Procolo Luigia Brava Luigia! Cesare Salzapariglia Bravo il Poeta! Biscroma Strappaviscere Basta! Guglielmo Bravo il Tenore! [Recitativo] Biscroma Strappaviscere Voi Signori Coristi Potete andar;ma pria badate bene Ch’oggi alle cinque in punto La prova vi sarà. Procolo Che dite adesso? Alle cinque non ho finito il lesso. Pippetto Alle cinque io riposo. Daria Ed alle cinque Io son nel bagno. Biscroma Strappaviscere Procolo aveva io torto allor che dissi Che quell’aria valea più d’un milione. Procolo Ma a chi ne devi tu l’obbligazione? A Madama mia moglie: Ella ne trasse Tutto il magico effetto Con le note di petto, Con i suoi trilli e con le sfiorature. Biscroma Strappaviscere Questo già lo sapea. 3 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Procolo Guglielmo Caro Amor mio, Sei tu sudata? Impresarie. Daria Che c’è? Un poco. Procolo Olà Impresario, Fate chiuder ovunque Che Madama mia moglie È in traspirazione. Impresario Subito. (verso la scena) Avete inteso? Biscroma Strappaviscere (Oh! che animale.) Pippetto È il tuono in Effaut? Biscroma Strappaviscere La Prima Donna Ha prescelto il Beffà. Pippetto Che prima o dopo? Procolo Come parlate voi muso di topo? Pippetto A me?… Procolo Sì, a voi. Impresario Finitela Signori. Cessate dai rumori; e tu Poeta Fammi il piacere: rileggi il cartellone. Procolo Portate due poltrone, Per Madama mia moglie, e poi per me. 4 Impresario Guglielmo Mi ancor folere mie poltronerie. Scena II° Agata, e detti. Agata (di dentro) Come, come, canaglia, A me codesto insulto? o voi smettete O prendo a pugni e a schiaffi quanti siete. Luigia La mamma. Agata Scurnacchiati! Luigia La mamma. Agata Sfaccendati! Luigia La mamma. Agata Disgraziati! Luigia Giunge in tempo la mammina. Procolo Ecco la mamma delle sussurrone! Biscroma Strappaviscere Or sì, più non si legge il cartellone. Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima [2. Cavatina] [Recitativo] Agata Agata Lazzarune, scauzacane, (al Maestro) Lengua ’ncanna, o ve straviso. Miei signori, addò s’è ’ntiso, Ca trasì non pò na mamma, Addò trase cheste figlia, Quintessenzia di beltà! Ah! ah! del mio progetto Che ve ne par? Biscroma Strappaviscere Agatina, datti pace. Agata (al Maestro) Giust’ a te voglio parlà. Hai pensato per Luigia? L’hai già scritto lo rondò? Statti attiento, ca si manca, No revuoto faccio mo! Ci hai pensato oje a te… Ci hai pensato, sì o no? Biscroma Strappaviscere Ne parleremo poi: Intanto qui tra noi Siedi. Agata (si fa luogo tra sé, e il Tenore) Son serva sua Signor CelleAliman Verd pres pris maestre. Guglielmo Nix, mie nominature State Guglielme Hollemand, Ver diusck praisek Maister serve göba. Biscroma Strappaviscere Agata Si vedrà… ci penserò… (Oh, che tu possa Schiattar col tuo diabolico cognome.) Agata Comme comme… Che pensà, che vedarrò?... Statti attiento, ca si manca, No revuoto faccio mo. Anzi sienti in abrescé, Pe fa fà n’eruzïone, Che bellissima mmenzione La mia testa escogitò. Fa un cantabile a note trillate; Po’ n’allegro con gran sincopate, E la capa scommetto che figliema Lo triato non fà revotà! No violino a sordina fà zighete, Accompagni dell’oboe i piripi; Lo violone col col frunchete, frunchete, Suoni in terza col corno tuturutu, E po’ vì se un Rondone chiù bello, Caro masto mmentare se pò! Luigia (ad Agata) Benvenuta. Agata Buon giorno Caruccia, cuoricin della tua mamma. Daria Non ci saluta più quella Megera. Procolo Gente a cui si fa notte innanzi sera. Cesare Salzapariglia Signori non fiatate, Io leggo il Cartellon, zitti, ascoltate. (Legge.) Spettacolo magnifico stupendo Per la fiera attüal che si fa in Lodi. 5 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Prima Donna… Cesare Salzapariglia Procolo Seconda Donna La signora Luigia Castragatti. (alzandosi) Silenzio. Cesare Salzapariglia Signora Daria Garbinati… Pippetto Io voglio che sia posto Che al servizio son io del gran Mogol. Impresario C’è, c’è. Procolo Impresario!… Anche Madama mia moglie È al servizio… Impresario Procolo Chi è l’ultimo a sortir, signor Poeta?… Cesare Salzapariglia Il Musico. Daria No, no, la Prima Donna Deve restare all’ultimo. Procolo Ha ragione. Agata Che dite babbïone; L’opera dee chiuderla mia figlia. Daria Di chi? Chi!… la Seconda Donna?…Io sola… Procolo Pippetto Di…di… di… tutte le nazioni del mondo E in special modo di Ib-Ki-Kan…Kin… Full… Imperatore del Ducato cinese. Io… Luigia Agata Impresario Olà Impresario Al servizio ell’è ancor la figlia mia Di tutti i cani della Tartaria. Quietatevi… Io… Guglielmo Ci scriveremo tutto. Impressarie, Mie confenienze o mi pigliare in poste, E subito partir. Cesare Salzapariglia (Parte.) Primo Tenor Signor Guglielmo Kol…Kol… Pippetto Impresario Guglielmo Hollemand il ver diusk praisek Maister Ei patate Impressarie mie confenienze, Io star in cartellonie accademie… Impresario C’è, c’è. 6 (A rivederli.) (Parte.) Luigia A rivederli. (Parte.) Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Daria E soffrirò che Daria Garbinati Con tale insulto provocata sia!… Agata Eh, troppa boria signoretta mia Son vecchia nel mestiere, E tutti ben conosco. Daria E che dir vuoi? Agata Io dirò qui tra noi, Che vendevate già molt’anni indietro Sulla via di Toledo i pasticcetti. Daria Oh! quale oltraggio. Biscroma Strappaviscere Brava Mamm’Agata. (Parte.) Procolo Oh rossore, oh ria menzogna, Tre quarti avemmo sempre Di nobiltade almen, le virtù nostre, Ed i meriti insigni Su cui dubbi giammai sono caduti, Son per urbis et orbos conosciuti. [2 bis.Aria] Procolo Che credete che mia moglie Sia di quelle cantarine Mediocre, anzi a dozzine, Che per farsi scritturare A’ sensali soglion dare Su la paga la metà. No signor, essa è una stella Dell’armonico emisfero, Virtuosa quanto bella, Potpourri di rarità. Fin nell’utero materno Facea spaccio di volate, Scale poi semitonate Si sentian ne’ suoi vagiti; E sorpresi, e sbalorditi Dicean tutti i professori: S’ella è tal nei primi albori Nel suo giorno che sarà? Annunziavan le gazzette Le sue doti portentose, Per le poste e le staffette Grandi offerte luminose Han spedito gl’Impresari Per poterla scritturar. Non di svanziche o quattrini Ne’ contratti si parlava; Di dobloni, di zecchini, Di Luigi si trattava. Viaggio, alloggio, pranzo, e cocchio Prometteasi a più non posso, E per lei s’era già mosso Tutto l’orbe sublunar. Fu la prima Pietroburgo Che la vide comparir; O che chiasso! il gran Licurgo Fatto avrebbe anche impazzir; In Parigi, in Catalogna, Nella Scozia, ed in Guascogna, Nell’Irlanda, inAstracan, In Olanda, al Belgio, a Vienna Le bandiere anzi l’antenne Sovr’ogn’altra vi piantò. Fortunato si chiamava Chi appressarsi a lei poteva; Come Nume l’adorava Il Bajardo Tichetò, Il gran Principe Beolia, Il Baron di Chicheroff, Il Magnato Salamia, Il Marchese d’Ostracoff, E tant’altri Signoroni, Potentati a milioni, Militari, negozianti, Finanzieri, e mezzo ceto, Gareggiavan tutti quanti Le sue grazie a meritar. E osate, o vili insetti, La mia moglie disprezzar? A vendicar le ingiurie, Che fate a tal giojello, M’impronta Giove i fulmini, Vulcano il suo martello. Ancora chi è il gran Procolo Non conoscete bene, Si scuoterà dai cardini Palco, teatro, e scene. Tremate, enti vilissimi, Per voi non v’è difesa 7 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Se nella moglie offesa La fama mia sarà. (Parte.) Cesare Salzapariglia Non tolgo nulla, oh no (se fossi matto). Daria [Recitativo] (ironica) Impresario Oh! che lo toglierai. Ho capito, volete Ch’oltre il denar la pelle io ci rimetta, Ma a ricorrer men vado a chi si aspetta. Cesare Salzapariglia (Via.) Agata Agata Don Cesare,Don Cesare, un momento… Cesare Salzapariglia Lasciatemi, non posso. Agata Lo toglierò. No, dico. Cesare Salzapariglia No. Daria Sì, dico. No, dovete ascoltarmi, infino ad ora D’Arie parlaste, né del gran Duetto Che con mia figlia canterà Madama Pur si mosse parola. Cesare Salzapariglia Cesare Salzapariglia No. T’ho servita, La musica è finita. Non è vero Signora, e voi l’aveste?… Cesare Salzapariglia Daria Daria Sì. Agata No. L’ebbi, ma il ricusai, Che alle inferiori io non discendo mai. Mamm’Agata!… Agata Signora Prima Donna! Se lo fece il Poeta Voi dovete cantarlo. Cesare Salzapariglia Daria Io non rispondo. Cesare Salzapariglia (Sta a veder che s’azzuffano.) Agata Se togli Una virgola sola dal libretto, Vedi, amor mio diletto, Con le mie proprie mani Così t’acconcierò la faccia. 8 Agata (Scappa, scappa!) (Fugge.) Agata Madama, o colle buone voi cantate il Duetto, Ovver per soddisfarmi Vi ci costringerò con miglior armi. [3.Duetto] Daria Ch’io canti un duetto? Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Con chi? Con tua figlia? Che tu lo pretenda, Non è meraviglia; La sciocca son io, Che tollero ancora Cotanta insolenza, Che oltraggio mi fa! Agata Ebbiva la Pasta, La Lande, e Fedora! S’è posta ’nzuperbia! La vi quant’è trista! L’autr’ieri a Milano Facea la corista, E mo’ mperechichio Sosuta s’è già! Daria O modera i termini Mammaccia del diavolo O in pezzi la cuffia In aria anderà! Agata No dito, sì, toccame, Ca manno da Pruocolo, Madama mia moglie, ’Ntorzata ’nfì a ccà! Daria Tua figlia è seconda; Io donna sublime; Io celebre artista, Maggior fra le prime: Con una donnetta, Che stona se canta, Mostrarmi sul palco Sarebbe viltà! Agata Mia figlia è seconna, Che batte a le prime; Quann’era seconna, Tu manc’ iere terza: La prima de Capua, De Trane, d’Averza… La voce affocata! Vi quanta nne fa! Daria Orsù, vanne fuori! Non starmi a seccare, Da’ miei protettori Ti faccio accoppare! Agata Gli hai fatto un vestito. Uh! Chiste a dozzina Mia figlia li tene: Lo Duca Cantina, Lo Conte va bene, Don Marzio Panzotta, Don Giorgio Stanfrisco, Don Luca Pallotta, Don Peppe Panisco, Studenti a ventine, Amori a trentine, E s’io lo bolesse, Quann’ iesce ’ntriato, No milo granato Te faccio menà! Agata Daria (indicando gli occhi) Daria Non canto il duetto; L’ho già stabilito. Agata Lo Masto lo bole… Daria Lo vuole il Poeta… Ah! vecchia pettegola! Daria Agata Gli hai dato moneta… Ah pimmece brutta! Agata Daria Madama,Madama,Mada… I fumi già salgono! 9 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Agata ’Nfocata so’ tutta! Scena IV° Agata, e detti. Daria Agata Ti vuò sgraffignare! Te voglio svisare! Oh bello, oh bel progetto Impresario vi porto, io certa sono Che stordir vi farà, già voi sapete Che il Musico è fuggito. Daria e Agata Impresario (sempre quasi alle mani) Il so purtroppo! Ti / Te voglio imparare Che sia civiltà! Agata Agata Daria Ah, tutta convellere La rabbia mi fa! Divento una vipera, Che freno non ha! Agata Ma vide sta gatta, Che specia me fa! Sì, crepa! Sì, schiatta! L’avrai da cantà! Daria La sciocca son io Che tollero ancora Cotanta insolenza Che oltraggio mi fa. (Partono.) Scena III° Impresario, indi il Poeta. [Recitativo] Impresario Son rovinato, ohimè son rovinato. Cesare Salzapariglia Il diavol s’è cacciato in quest’impresa. Ebben tranquillo state: Se Romolo primier se n’è partito, Un Romolo novello ecco son io. Cesare Salzapariglia (Misericordia.) Impresario Tu! Agata Qual meraviglia?… Ma…bada, se il Duetto Cantar non vuol Madama con mia figlia, Più Romolo non son. Impresario Ma… Agata Ho deciso: Mi disromolo tosto. Impresario (al Poeta) Eh, che ne dici? Cesare Salzapariglia Chino la fronte. Impresario Impresario (ad Agata) E come fare adesso?… Il Musico è fuggito. Or via tienlo per fatto. 10 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Agata Biscroma Strappaviscere Ebben a questo patto Mandate il piano forte a casa mia, Coi pedali, gran cassa, campanelli, Piatti, treppiedi, e quel che vi bisogna Per ripassar la parte.Oh la vedremo, Signora Prima Donna, Già ti veggo spirare il fiato estremo, Signora Prima Donna, oh la vedremo. Adesso. (Parte.) Cesare Salzapariglia Scena V° Tenore, Maestro e Poeta. Guglielmo Cirate da per tutte E nix trovate spazi, Ehi…ehi Maestre Piscrome? state sorte? Biscroma Strappaviscere Oh questo poi caro Poeta, no. Cesare Salzapariglia Ma l’Impresario… Biscroma Strappaviscere Ma la mia fama… Guglielmo Maestre? Biscroma Strappaviscere Guglielmo Crazie. Biscroma Strappaviscere (E quella Cavatina…) Tagliene mezza. Biscroma Strappaviscere E allora che vi rimane? Guglielmo (urlando) Maestre? Biscroma Strappaviscere Cosa c’è? Guglielmo Queste Duette state troppo alte. Biscroma Strappaviscere Ebben lo punteremo. Cesare Salzapariglia Vedi, arriva Mamm’Agata: con lei Deve aver luogo il Duo. Un momento. Biscroma Strappaviscere Guglielmo E possibil sarà?… Crazie. Cesare Salzapariglia Biscroma Strappaviscere Tutto far puote un uom del tuo calìbro; Intanto io vado ad aggiustare il libro. (E quella gran scena Ch’era un pezzo sicuro.) Cesare Salzapariglia (Fanne di men.) Guglielmo (forte) Maestre il mio Duette? (Via.) Scena V° bis Agata con carte di musica, e detti. Agata Han finalmente avuto Bisogno anche di me; già lo saprete Signor Maestro. 11 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Biscroma Strappaviscere (ad Agata) Ah sì: nella tua parte, Or via trova il Duetto. Tu avrai già conosciuto, Agata, qual è il tuono… Guglielmo Agata E che? Mammare? Fate musiche foi? Biscroma Strappaviscere (Per mia disgrazia.) Agata Musico, sì Signor. Guglielmo Star troppe prutte. Agata E tu, che cosa sai Se Romol fosse brutto o fosse bello? Biscroma Strappaviscere Or proviamo il Duetto. Agata dimmi, in cima a questa scala Potrai salir tu bene nel terz’atto? Agata Per scendere e salire io sono un gatto. Ma…cos’è questo bosco Di teste e di barchette? Biscroma Strappaviscere Ohimè! che sento! Son crome e semicrome… Agata Ah sì…va ben, non mi veniva il nome. Biscroma Strappaviscere (ai servi) Ehi accostate quel cembalo? A prima vista Cesolfaut. Biscroma Strappaviscere Ohibò… Agata Gesolafà. Biscroma Strappaviscere Oh poveretto me!… Sbagli: è Befà. Guglielmo Maestre, Se Mammaccie non canta pene l’Arie, Io lasciare Imprese, ed Impresarie. [4.Terzetto] Guglielmo (canto caricato pronunciando con difficoltà l’italiano) Per me non trofe calma, Per te non trofe pace, Per me non trofe l’alma La sua felicità! Agata Per me, per te, per lei, Pe’ tuoi, pe’ suoi, pe’ miei; Deh fate luce, oh Dei In tanta oscurità. Biscroma Strappaviscere (or all’uno, or all’altra) Questa che tempe star? pare?… Accresci!Abbassa… lega… Distacca… fila…manca… Porta la voce… e piega… Stacca… Va ben; basta qua! Biscroma Strappaviscere Guglielmo e Agata No, dispari. Il bel piacer m’inonda; Guglielmo Maestre… 12 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Ersilia mia / tua sarà! Biscroma Strappaviscere Che musica profonda; Che maschia verità! Guglielmo Ehi? Maestre?…Nix tuette, Mamme state troppe cagne; Afer foce maletette, Non foler con lei cantar! Biscroma Strappaviscere Agata (svenendo sul pianoforte) Arecheta… arcemisia… Vaienicola…aruta… Già ll’uocchie me s’abbagliano, Me sento già sbenì! (stracciando la parte) Tè piglia, so’ nna furia Da femmena vestuta! Li quarte de sto quacquaro Me voglio fà venì! Ma sentite… (afferrando il soprabito del Tenore) Guglielmo Biscroma Strappaviscere Nix sentire… Finiscila,Mamm’Agata, Mi sembri una ragazza… Piano,mi rompi il cembalo; Mi guasti l’Elamì! Deh non stracciarmi, oh barbara! Aspetta!… Che sei pazza?… Non lacerarmi, oh perfida! La partitura qui! Biscroma Strappaviscere Ma perché?… Guglielmo Foler partire. Far paûle, e come lepre Di qui sviffete scappar! Agata Né sì mà, sto patatucco, Che te ’nfrasca, che ne volta? Biscroma Strappaviscere Disse a me che sei marmotta, Che non vuol con te cantar. Agata Ah bocella de trombetta! Nnoglia, rapa, cetrolone! Chisto schiaffo o nnoglia a me? Guglielmo Pestione! Biscroma Strappaviscere Taci un po’. (poi ad Agata) Ti vuoi frenar! Guglielmo Foi non sapere musiche, Foi stare stonatrice! Lasciate mie soprapite; Non foler stare chvì! Maestre, foi difendere Vecchiacce cantatrice, E far vostre cartoffole Minuzzole così! (Lacera anch’egli la sua parte. - Agata ed il Tenore partono.) Scena VI° L’Impresario, ed il Maestro. [Recitativo] Biscroma Strappaviscere O poveretto me! Povero Duo. Ed ora che il Tenor sen parte anch’esso, Come farem? Impresario Maestro, cosa avvenne? 13 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Biscroma Strappaviscere Biscroma Strappaviscere Lasciami star ch’io sono disperato! Non vuole maledetto? Cantare con Mamm’Agata il Duetto. (con meraviglia) Scena VII° Procolo Procolo, la Prima Donna, e detti. Procolo Che rumori son questi? Maestro mio, già il timpano rompesti Di Madama mia moglie. Daria Ahi la mia testa Par che in pezzi mi vada. Procolo Ineducati!… La testa di mia moglie… Voi forse?… Per l’appunto, all’Impresario Questa grazia farò: la sua fortuna Procurerò così, farò il Tenore, E al mio canto vedrai La città tutta spopolare a un tratto. Biscroma Strappaviscere (Lo credo.) Daria Ma col patto Che con la figlia di quella mammaccia Aver pezzi non vuo’. Procolo Eh lasciatemi star,ma non sapete Che il Musico e il Tenore sono fuggiti? Col patto ancora Ch’io voglio un palco, ed undici biglietti E i ritratti e i sonetti Per Madama mia moglie. Procolo Biscroma Strappaviscere Impresario Io ci ho il rimedio. Impresario E quale? Procolo Eccolo qua. Altri cantanti in piazza, Incogniti vi sono… e se voleste, Un ne conosco, ed uno Che ai concerti assisté, che già a memoria La parte sa, garante io son per lui. Biscroma Strappaviscere (Qual altra bestia proporrà costui.) Impresario E chi sarebbe? Procolo Egli vi sta vicino. E così presto Come potrà aggiustarsi il cangiamento? Scena VIII° Agata, Luigia , e detti. Agata Ed il Duo di Luigia con Madama Sua moglie non si prova? Procolo E siam da capo. Madama mia moglie non canta mai Con le seconde parti. Agata Dunque fa di trovarti La vittima, o Impresario: io mi ritiro Né alla prova verrò. Daria D’un’altra Ersilia Provvedetevi tosto, 14 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Non veniamo alla prova. Impresario Scena IX° Il Poeta, e detti. Ella dunque? Cesare Salzapariglia Daria Fermatevi un momento; Le lettere vi porto e questi fogli. No. Biscroma Strappaviscere Impresario (al Poeta) Dunque? (Cesare quella scena L’hai tu rifatta?) Procolo No. Impresario Cesare Salzapariglia (le consegna delle carte) Dunque? (Vedi se ti piace.) Agata Agata No. Impresario (a Luigia) Chi ti scrive? Dunque? Luigia Luigia No. Il sensale Dei teatri di Livorno; avrà fissata La mia scrittura. Impresario Procolo Servo Signori cari. (spiegando i giornali) (Parte.) Or l’esito sapremo Degli ultimi spettacoli… Biscroma Strappaviscere (E poi si troveran degli Impresari!) (alla Prima Donna) Procolo Madama Chi è quegli che vi scrive?… (alla Prima Donna) (Lasciam questa plebaglia.) (Va per partire.) Agata Andiam Luigia Vicina una burasca io già mi sento. (per partire) Daria È il Conte Spada. Cesare Salzapariglia (al Maestro) Mi par che questo non ti persuada. Biscroma Strappaviscere No…un dialogo vorrei Più vibrato. (Gli dà in mano le carte.) 15 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Cesare Salzapariglia Vediam. (Corregge col lapis.) Sia bene disossata…» Agata (fra sé) Agata (Ma vi sto calamaro Come me vuò agretà.) Leggi il mio amore. Mi s’apre già per tenerezza il core. Luigia e Agata [5. Sestetto] «Deciditi, risolviti, Se ciò ti converrà, In caso opposto, subito Ad altra penserà!» (a Luigia) Agata (legge la lettera stentatamente) (leggono) «Livorno, dieci aprile. Luigia mia carissima: Al foglio tuo gentile Risponde l’Impresario, Che accetta la scrittura, Qualora mandi al diavolo, Quell’orrida figura…» Agata Agata e Luigia Cesare Salzapariglia (a Luigia, conducendola in disparte) (Siente ccà; mo te mparo Che lettera hai da fà.) (Vanno più in fondo di scena.) «Dell’empia tua Mamm’Agata!» (declamando al Maestro, e con enfasi) Agata «È vero, anzi verissimo; Vendetta un dì giurai.» (Mo’ smosso a lo Poeta!…) Biscroma Strappaviscere Agata Bello! Mi piace assai! (volgendosi) (a Luigia) (Liegge co la sordina.) Luigia (legge piano) «Che sparge la discordia In ogni compagnia; Che spoglia vecchi, e giovani Qual ladro in sulla via.» Agata (abbracciandolo) (non ricordando il verso) «È poco, è poco svellere Il core al traditor!» Cesare Salzapariglia Maestro mio, quest’opera, Scommetto che farà… Procolo (leggendo un giornale alla Prima Donna) (Mo’ sferro, e co na preta, Le rompo la vetrina!) «Fiascone decisissimo…» Luigia (guardando Procolo) «Per cui v’è gran pericolo Che appena qui arrivata, Da padri, madri, e coniugi 16 Biscroma Strappaviscere Cascar ti possa l’ugola! Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Procolo «… Cremona il primo ballo.» Biscroma Strappaviscere (al Poeta) È certo un gran furore; Sai dove andrà quest’opera?… Che metto nel fondale? Agata (a Luigia suggerendo la lettera) Miettence prima bestia, Po’ ciuccio, e po’ animale! Biscroma Strappaviscere Procolo (ad Agata, infuriato) «A terra, a terra! L’opera È scritta da cavallo.» Ma questo è troppo! Cattera… Cesare Salzapariglia Puoi farti molto onore! Biscroma Strappaviscere Il libro, e la mia musica, Avran tanto valore, Che a coro tutto il pubblico Al certo dir dovrà… Procolo È poco a un insolente! Biscroma Strappaviscere Io parlo con quest’Agata, Mammaccia impertinente! Agata (minacciando di dargli un pugno) Procolo Sì, Masto, parla bono, O ccà mo te lo sono! «S’impicchino, s’ammazzino Maestro, e insiem Poeta, L’udienza più discreta Gridava or qua or là.» Luigia Biscroma Strappaviscere e Cesare Salzapari- Cesare Salzapariglia (seguitando a leggere) glia Ma questa è un’increanza; È troppa inciviltà! (ad Agata) Non tarda e questo Procolo Le mani proverà! Io leggo i versi miei… Daria (alla Prima Donna) (a Procolo) Che accade, eh? senza Daria, Per Donna seria, o buffa? Biscroma Strappaviscere Biscroma Strappaviscere Fo fiasco? Non è vero? Agata (al Poeta) (al Poeta) Ma zuca cotestei… Non è poi necessaria Quella seconda zuffa. Daria Cesare Salzapariglia Io dunque sono un zero?… Ma, aperto il sotterraneo (al Maestro) Luigia (ad Agata) 17 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Lasciate quel poetuccolo! Ma quest’è violenza! Cesare Salzapariglia Biscroma Strappaviscere e Cesare Salzapari- Ah, figlia impasticciata… glia Procolo (ridono) (alla Prima Donna) Ah, ah, oh che gusto! Disprezza quel Maestruccolo! Direttore Biscroma Strappaviscere Ah coppia diffamata! Tutti Tacete! e prudenza! Non volete? Daria, Luigia,Agata, Procolo No, no, no. Se perdo la pazienza, qui male finirà! Direttore Scena X° Presto, su, cominciate da Procolo. Il Direttore del palcoscenico, e detti. (I Soldati mettono Procolo in portantina.) Direttore Procolo (ai Soldati) (sulla porta) Che cos’è? Direttor!…alto là! Alla prova, Signori alla prova. Daria e Luigia Procolo (Non si scherza; qui fanno davvero! Anche a me questo gioco s’appresta; Per schivar qualche brutta tempesta, Al teatro d’andar converrà.) È indisposta Madama mia moglie. Luigia Non sto comoda. Agata Io tengo le doglie. Direttore Non volete? Daria, Luigia,Agata, Procolo No. Direttore No? (a tutti) No! Dunque, olà… V’avvanzate… (Vengono le portantine e i Soldati.) Daria, Luigia,Agata, Procolo 18 Biscroma Strappaviscere e Cesare Salzapariglia (al Direttore) Grato a voi per sì bella vendetta Il Maestr’ e il Poeta sarà! Direttore Ci voleva una pronta saetta; La violenza domar li saprà! Procolo (dalla portantina) Moglie… Scrivi al tuo Principe amico! Scrivi moglie, Che tremenda vendetta farà! Agata Oje sì Pruò? T’hanno miso ngajola; Na vammana mme pare ’nzegetta; Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Prima Chesta mamma, ch’ognuno respetta, Vì s’azzarda quaccuno a toccà? (la pigliano i Soldati e la mettono a forza in portantina; dalla portantina) (Portano via Procolo.) Mara mè! na zetella ’nzegetta! Direttò, te la faccio pagà! Direttore Signor’Agata, a voi qui s’aspetta. Agata Comme cò?…che dicite, addò? Direttore (indicando l’altra portantina) Daria e Luigia (Non si scherza; qui fanno davvero! Anche a me questo gioco s’appresta; Per schivar qualche brutta tempesta, Al teatro d’andar converrà!) Biscroma Strappaviscere e Cesare Salzapari- Là. Agata 19 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda glia Questa sì, ch’è una bella scenetta; Dalle risa crepare mi fa! (Agata è portata via in portantina. – Il Poeta dà braccio alla Prima Donna. Il Maestro a Luigia.) PARTE SECONDA La decorazione rappresenta il palco scenico in disordine.De’ servienti del teatro portano più sedie, pei cantanti che debbono provare, ed un tavolino per lo spartito. Scena XI° Impresario e Poeta, indi Agata. [5 bis. Sestetto] Agata (rivoltando la lettera d’ogni parte) Così no…Così…neppure… Di qua men…c’è fitto frode Perché tutte le scritture Ci hanno corpi ed hanno code, E se a queste il capo manca Qualche imbroglio ci sarà… Ahi,Maestro! Biscroma Strappaviscere Che ti casca? Agata Fosse un’effe…un’emme, un’elle, Una zeta…un’ipsilonne. Queste paiono stampelle Queste sembrano colonne, Ma se l’elle è dritta, dritta, Questa un’elle allor sarà. Daria, Biscroma Strappaviscere, Procolo, Impresario Vecchia strega, vuoi star zitta? Agata Ehi, che modi? Daria, Biscroma Strappaviscere, Procolo, Impresario Taci là. Agata Agata Elle… i…li…li…vor…Livorno. Maestro, vieni un po’ qua… fammi un piacere. Hai gli occhiali? Cesare Salzapariglia Biscroma Strappaviscere Sì, gli ho in tasca. Agata Mostra un po’, fammi vedere, Ho la vista un poco stanca. Daria, Cesare Salzapariglia, Procolo, Impresario Sotto voce, sotto voce. Biscroma Strappaviscere (dà gli occhiali ad Agata) Eccoli qua. 20 Coraggio. Agata Elle… i…li…be… chebè? Un corno…ah… Ora vedo…li sei maggio… La tua figlia tien la rogna! Rogna…sogna…ah,m’abbisogna Pel Tea… te…ro… di Buda. Se ti piace, sì… sia nuda… Nuda? Biscroma Strappaviscere Coraggio. Agata Oh adesso… Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda Si conchiuda, qui sta espresso. Io? cecchini? Cosa? Daria e Procolo Biscroma Strappaviscere Sotto voce, sotto voce. Ma che io… Agata Agata (legge) Le darò pel Carnevale… Trenta libbre… d’animale. Daria e Biscroma Strappaviscere (ad Agata) Legga piano. Agata Ah, dieci?… sì! Cesare Salzapariglia, Procolo, Impresario Sotto voce legga piano. Daria Meno chiasso, è un’indecenza. Cesare Salzapariglia, Procolo, Impresario Trenta lire? Vada via, vada lontana, Che il demonio ti trascini, Vecchia strega, via di qua! (Guarda il Maestro.) Procolo (da sé) Biscroma Strappaviscere Ma che dici? Agata (al Maestro) Qui c’è trenta… Certamente, un’indecenza. Vada via, vada lontano. Biscroma Strappaviscere Ah, ah, ah… Agata (legge) Biscroma Strappaviscere e Agata Elle…Effe…sogna, Buda, Suda, o va trenta figlia io… Per quartal… (da sé) Biscroma Strappaviscere (Va benone si farà). (leggendo la lettera) (fortemente leggendo) Se sei contenta! Agata (imitandolo) Se sei contenta! (Legge.) Dammi subito risposta… Scrivi a Roma, ferma in posta, Ed avrai per senseria Io cecchini… Procolo (ad Agata) Hai finito? Agata Se gli piace… Procolo Veramente… Agata Veramente. (da sé) 21 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda Procolo Chi t’insegna la creanza, Vecchia imbelle! vecchia audace. Legger forte in una stanza O vecchiaccia imbelle audace, Dove sta raccolto il fiore Degli ingegni d’ogni età. Agata E che fiore!Ah! Sul tuo volto Sta di fatto il fior raccolto Dei stupendi pasticetti Che vendevi in piazza un dì. Procolo (per accostarsi) Disgraziata! vò finirla. Daria, Luigia, Cesare Salzapariglia, Biscroma Strappaviscere, Impresario Eh via, che scene. No, non conviene. Agata Pasticere, pasticetti. Luigia No, no, no, no. Impresario Ma Lei? Daria No. Impresario Ma Lei? Luigia No. Impresario E Lei? Procolo Neppur io… Impresario E Lei? Daria Neppur io. Mamma mia ti comprometti. Agata Procolo E Mamm’Agata neppure Alla prova si vedrà. Eh…che prova! Luigia Impresario Io non ci vado… Oh per me rimangan pure Qualche d’un ci penserà. Impresario (Parte.) Alla prova… è mezzodì. Agata Agata Se mi ammazzan non ci vado. Procolo Io non vengo… Impresario Ah, padron mio. Procolo (alla Prima Donna) Hai paura di mia figlia, E per questo te la svigni. Daria Dalla bile son vermiglia. Procolo Ah, vecchiaccia, tu sogghigni, Daria e Procolo Ma paventa, un anatema 22 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda Da Milan fulminerò. Procolo Scaglia pur qualunque tema Per me sempre riderò. Non son debole a tal segno, Niuno a Procolo comanda Un proceder così indegno Farò noto a tutta Irlanda. Luigia Agata Mamma mia ti comprometti. Io per me son qui inchiodata E nessun mi schioderà! Agata Cesare Salzapariglia e Biscroma Strappaviscere Or, vediam se le parucche Van per aria, sì o no. Daria e Procolo A Milano…a Milano… Luigia (ad Agata) Mamma, andiamo colle buone, O per forza s’anderà. Ispettore (per partire) (ai portantinari e Soldati che prendono Procolo e lo mettono per forza in portantina) Impresario Fate pur quel che v’ho detto. Favorisce. (Porta l’Ispettore.) Tutti (L’Ispettore.) Ispettore Io non so bene come ognun di loro Ardisca far tai scandali tai scene; Pria che adopri la forza, Son disposti ad andare, sì o no? Procolo Come! cosa! quale oltraggio! Agata (la prendono per metterla in portantina per forza) Che vuol dire? a me? cospetto! Ella conto renderà! Daria, Procolo No. Di quest’oltraggio, Di quest’affronto, Dovuto conto Mi renderà. Ispettore Ispettore Va bene? Ehi là, chi è fuori? Quei che ricusano Al lor dovere, Via, trascinateli Senza pietà. Daria, Luigia, Agata, Procolo (Vengono Soldati, e portantine.) Tutti Che? Soldati? Portantine? Ispettore Vadan dunque miei signori E Lei prima madamina. Agata e Luigia Ma con Mamm’Agata Da far l’avrete, Quanti qui siete, Subisserà. Daria Io v’andrò? v’andrò per forza? Ma il mogol tutto il saprà. 23 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda Ispettore, Cesare Salzapariglia, Biscroma Strappaviscere, Impresario, Coro di Soldati La scena è comica, Fatta a dovere, Oh quanto ridere Se ne farà. (I Soldati ficcano per forza Agata in portantina e partono.) [Recitativo] Cesare Salzapariglia Poiché non han voluto Colle buone venir, ha fatto bene L’Ispettore ad impiegar la forza. [Adesso…ma che vedo! Il palco è qui tuttor imbarazzato… Lumaio!… macchinista!… Impresario Agata Piccola bagatella! Un profluvio di gente, Sfacciata impertinente e birichina, Appena m’han veduta Mi son venuti addosso, E tira e spingi e serra. Panf… punf…la portantina è andata in terra. Cesare Salzapariglia e Impresario Ah!Ah! Agata Come! ridete? Cesare Salzapariglia Vuoi che pianga? già mal non ti sei fatta?… Agata Cos’è stato? Non vedete che ho gonfio tutto un occhio!… Né stender posso più questo ginocchio! Cesare Salzapariglia Cesare Salzapariglia Vedi Impresario mio qual confusione!… La prova è già annunziata, Qui nulla ancora è pronto! E il pubblico alla porta è già affollato. Povera Mamma! Impresario Or ora verran tutti… Agata (di dentro) Aiuto! Cesare Salzapariglia Agata Ahi!Ahi! Per causa vostra! Vedete che gran male Era il lasciarli entrar com’è l’usanza! Impresario Poeta: che ne dici? Cesare Salzapariglia Per me direi di fare La prova a porta aperta. Qual rumore! Agata Agata Oh sarà meglio! (fuori) Ah, per pietà Impresario. Alla porta mettete Almen un battaglion di sentinelle O nell’entrar diventiam frittelle! Cesare Salzapariglia Or via cos’è accaduto? 24 Cesare Salzapariglia Va dal Direttore Per avere il permesso. Io disporrò frattanto per la scena. Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda Impresario Mi raccomando. (Parte.) Cesare Salzapariglia Non te ne dar pena. Coristi! Buttafuori! dove sono? Dove son gli altri della Compagnia! Scena XI° bis Luigia, e detti. Luigia Li troverete tutti in sartoria. Cesare Salzapariglia Corro a chiamarli. (Esce.) Agata Dimmi un po’ Luigia, Quel Signor dal paltò cosa t’ha detto… È un forestiere? è un Lord?…un Eccellenza? Luigia È il conduttore della diligenza. Agata Ehi guarda?…Il conduttore? Luigia In fede mia! mi consegnò un viglietto Che a lui diè l’Impresario Scappavia. Agata Ahi! Scappavia! S’incomincia male: Chi sa se v’è da prendere un quartale! Vediamo cosa scrive. (Agata legge la lettera, poi:) Luigia Anzi restiamo qui, figliuola mia, Fingiam di passeggiare. Se qualche giovinotto Coll’occhialin ti guarda, Fa un sospirone, dagli un’occhiatina, Che quando canterai la Cavatina Ti batterà le mani, Griderà brava!…bis!…Oh che portento! E tutti i spettatori Gli faran eco e ti chiameran fuori! Luigia Oh zitta, che vien Procolo. Agata Carino, Guardate com’è gonfio quel tacchino. Scena XII° Procolo, e detti. Procolo Ma come?…Non mi battono le mani? Oh amici traditori! Il barbiere, il fornaio, il caffettiere M’hanno scroccato il pranzo… Sempre mi dan stoccate in ogni vicolo E poi mi lascian solo nel pericolo. Scena XIII° Maestro, e detti, poi Prima Donna. Biscroma Strappaviscere Eccomi qua Signori… Poeta, dimmi un po’ che scena è questa?] Cesare Salzapariglia È la Reggia di GioveAltitonante. Biscroma Strappaviscere Che c’entra Giove? Procolo Zitti, in piedi tutti, Mamma!…Mamma! vedete quanta gente Entra in platea! Presto.Andiamo via. Giunge Madama mia moglie. Agata Daria Maestro, Fate cantar per prima 25 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda Quella Seconda Donna e supplemento, Ch’io voglio riposarmi. Agata Agata Biscroma Strappaviscere Ma che Seconda Donna supplemento?… Mia figlia è scritturata Per prima Comprimaria Assoluta. Però… Certo. Procolo Ecci! Agata Cos’è? Biscroma Strappaviscere Niente. Starnuta. Agata Crepa! Procolo Poeta, ditemi a proposito: Come debbo sortire, In carrozza, a cavallo, o in una biga? Cesare Salzapariglia Tutti sortono a piedi. Procolo A piedi un Procolo! Sortire io voglio almeno in una slitta. Devo cantare adesso? Agata Cù, Cù. Biscroma Strappaviscere Che fai? Agata Provo l’organo vocale. Biscroma Strappaviscere Andiamo. Agata Mi raccomando a te, caro Maestro, Di farmi accompagnar dolce pianino, Sì che l’orchestra sembri un mandolino. [segue Ritornello] «Assisa a piè d’un…» Biscroma Strappaviscere Troppo presto. Agata Signori, è troppo presto! Agata Biscroma Strappaviscere È meglio in Omnibus! Io dico a te, bestiaccia… Aspetta il ritornello. Procolo Vecchia insolente?… Non mi degno altercar con questa razza; Vo’ a mettermi il cimiero e la corazza. (Via.) Agata Buffone!…Or via Maestro che facciamo? Biscroma Strappaviscere Per ora proverem la tua Romanza. E dopo a travestirti andrai da vittima. 26 [riprende Ritornello] Entra… Agata Dove? Biscroma Strappaviscere Canta! Agata Io? Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda Biscroma Strappaviscere Biscroma Strappaviscere Ma sì, coraggio. Se Madama volesse favorire Si proverebbe il suo Rondò. Agata Or sentirete un rosignol di maggio! Daria [6. Romanza] Non posso: Mi sento tutta quanta costipata. Assisa a’ piè d’un sacco In mezzo del dolore, Gemeano fritti i sardi Nel più crudel rumore. L’aura fra rape flebili, Ne ripeteva il suon. I broccoletti limpidi A’ caldi suoi sospiri I maramè sciosciavano Dei lor diversi giri. L’aura fra rape flebili, Ne ripeteva il suon. Uh! che dissi?… Biscroma Strappaviscere Dici un mondo di bestialità! Basta! Lascia stare, che questo primo tempo lo taglierò; passiamo all’allegro. Agata Or che son vicino a te, Cesso alfin di palpitar. Tanto amore, e tanta fe’ Volle il cielo coronar! Quel sorriso, e quello sguardo Mi consola,m’innamora! Come balza nel mio petto Dall’affetto acceso il cor. [Recitativo] Biscroma Strappaviscere Ah che bestia, che orror, quanti spropositi. Agata Prendetevela col suggeritore Non me ne ha detto una…e poi conviene Anche esser tollerante Con una timidetta debuttante. Vado a vestirmi dunque. (Via.) Procolo (al Maestro) Via supplicatela…ha un cor sì morbido, Chi sa che non s’abbassi a favorirvi. Biscroma Strappaviscere Madama, deh consoli Un povero Maestro palpitante… A lei mi prostro… Daria Basta:mi proverò. Procolo Silenzio: canta la Prima Donna. Trovino l’Aria numero quaranta, Stia dunque in attenzione Chi brama aver la nostra protezione. QUI ARIA DI BAULE (ad libitum) Biscroma Strappaviscere Ma brava! Egregiamente avete gorgheggiato come un merlo! Cesare Salzapariglia Che possesso di scena, vi disegnate meglio d’unAlcide! Biscroma Strappaviscere Sublime quando piange e quando ride! QUI ARIA DI BAULE (ad libitum) [Recitativo] Luigia Che voce! Che ardire! Che presenza! Ma quale musica ha nobilitato, ariete tedesco? 27 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda Guglielmo Mozart! Luigia Ahhh,Mozart...Mozart...Mozart... Agata Come no? Biscroma Strappaviscere Non senti che sei indietro? Eppoi cali… Procolo Mozart! (È dei quartieri spagnoli!) Domani verrò in stivali così crescerò due dita. Da capo. «Son guerriero,» Guglielmo Biscroma Strappaviscere Nein! Nein! Cali. Luigia Procolo Allora ti avvicino io al belcanto italiano! «Son guerriero,» QUI ARIA DI BAULE (ad libitum) Biscroma Strappaviscere Biscroma Strappaviscere Cresci. Ma brava! Egregiamente avete gorgheggiato come un merlo! Procolo Cesare Salzapariglia Biscroma Strappaviscere Che possesso di scena, vi disegnate meglio d’unAlcide! Biscroma Strappaviscere Sublime quando piange e quando ride! Or proviam la marcia trionfale. «E sono amante.» No, no, oh povero me. Procolo (incollerito) «Son guerriero…» [7. Coro con assolo] [Recitativo] (Al suono della marcia militare, comparisce il Poeta avanti, che insegna i passi ai coristi, i quali cantanto il seguente:) Biscroma Strappaviscere Coro Viva il gran Procolo Di schiere elette, Di sue vendette Trionfator. No, no, tu sei un asino. Procolo A me simile insulto? Parleremo. Daria Io ti vendicherò. Procolo Biscroma Strappaviscere «Son guerriero, son guerriero E sono amante, sì, sì, E sono amante, e sono aman…» Signori! La marcia funebre. Biscroma Strappaviscere No, Procolo. No! No! Procolo 28 (Tutti ridono.) Cesare Salzapariglia Attenti, a che ridete?Asini, sciocchi, Esser mesti dovete.Abbasso gl’occhi. Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda [8.Marcia lugubre] (Tornano i Coristi, e s’avanza lentamente il Gran Sacrificatore con grossa mannaia in mano. Un Sacerdote porta l’aurea conca, e un altro un coltellaccio.Agata, vestita da vittima con attitudini caricate di tristezza, viene dal fondo del Teatro, è preceduta da otto guardie, gira per la scena, e si ferma rimpetto a Romolo inginocchiandosi.) Impresario (tutti lo circondano) Per la fuga inaspettata Del Soprano, e del Tenore, Non permette il Direttore, Che si vada in scena… Tutti [Recitativo] Ohimè! Procolo Impresario «Vergine sventurata, Giunt’è l’estremo istante De’ tuoi teneri dì!… La bionda chioma, Quell’innocente viso…» Come fo con gli appaltati, Ch’han pagato già due rate, Da voi tutti divorate Con ingorda avidità! (al suggeritore) Procolo Le parole… «Quel placido sorriso, Mi muovono a pietà!…Ma vuole il fato! (Come pago il caffettiere?) (Fa per vibrare il colpo.) Che…» Agata Ajuto! Luigia No! No!... «Romolo non ferir;Giove è placato!» Agata Ebbiva lo sì Giove; Lo voglio n’ala… Scena ultima (da sé) Daria (Come saldo la scuffiara?) Biscroma Strappaviscere (Mi sequestra il locandiere?) Agata (a Luigia) (Mo ’nce mpenne la scarpara!) Procolo Zitti! È sorto in me un pensiero; Non è nuovo, a dire il vero! Ma in un caso come questo, No, di meglio non si dà! Impresario, e detti. Tutti e Coro Impresario Quale? Parla! Pessime nuove! Procolo [9. Finale] Attenti qua. La notte ci aiuta; Facciamo il fagotto, E avvolti in cappotto Vediam di scappar! Tutti Che successe? Via ti spiega! Che t’avvenne? Tutti e Coro Che cos’è? Biscroma Strappaviscere, Cesare Salzapariglia, Impresario, Daria, Luigia e Coro 29 Donizetti: Le convenienze ed inconvenienze teatrali – Parte Seconda Oh bravo! Benone! Che idea singolar! La notte mi aiuta; Vo a farm’ il fagotto, E avvolto in cappotto Vedrò di scappar! Agata Bravo! La notte ’nce ajuta, Fuìmmo ’ncappotta, Sta robba nfangotta: Fuìmmo da ccà! Tutti e Coro FINE Chi per di qua, Chi per di là, Sen fuggirà, Scomparirà; DELL’OPERA Poi si dirà Per la città: La compagnia Più non ci sta! La notte ci aiuta ecc. (Tornano a rovenarsi tutti sul davanti.) Scappiamo! (Qui ognuno corre via velocemente e cala il sipario.) 30