25 L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 26 NOVEMBRE 2015 Periferie del cuore Campagnola /[email protected] Gli alpini si prendono cura del parco di Campagnola FOTO FRAU Il gruppo è formato da 95 penne nere e 37 «amici» Gli alpini curano i parchi. E l’impegno va in beneficenza Volontariato. Le penne nere presidiano l’area verde Col ricavato si sostengono due adozioni a distanza Compleanni nella tensostruttura e fanfara a primavera ELISA RIVA Sono i «guardiani» del parco: sono loro che aprono e chiudono i cancelli, garantiscono la sicurezza, l’ordine e la pulizia. E se c’è da fare qualche piccolo intervento, compreso raccogliere le foglie, non si tirano indietro. E non solo perché il giardino ospita la loro casetta, ma anche e soprattutto perché è un bene comune, di tutto il quartiere. Sono gli alpini del Gruppo di Campagnola, che hanno sede nell’area verde di via Quasimodo, intitolata nel 2010 con una cerimonia ufficiale proprio alle Brigate alpine. I residenti apprezzano moltissimo questa presenza perché tiene lontano il degrado da un luogo che, soprattutto quando c’è la bella stagione, diventa il principale punto di aggregazione delle famiglie, dei bambini e dei giovani, che non dimenticano mai di ringraziare le penne nere per questo loro impegno portato avanti da anni. «Tra le nostre attività principali – commenta il capogruppo, Tullio Epis – c’è quella di pren- Tullio Epis derci cura dei tre parchi di Campagnola. Ci occupiamo dell’apertura e della chiusura, in convenzione con il Comune, e con il ricavato sosteniamo l’adozione a distanza di due bambine». Particolare attenzione è dedicata all’area verde di via Quasimodo, dove c’è la «baita» degli alpini: «Qui siamo costantemente presenti come volontari, stiamo nel parco, facciamo la pulizia delle foglie, dei cestini. Inoltre abbiamo una tensostruttura che è particolarmente amata dalle famiglie che la usano per organizzare le feste di compleanno». Questo gruppo, composto da 95 penne nere e 37 «amici», ha anche un’iscritta speciale: «Tra di noi c’è anche un’alpina, Laura Billitteri – prosegue Epis – che è sotto le armi, appartiene al 5° Reggimento Alpini Vipiteno». La ragazza, originaria di Ponte San Pietro, vive nel quartiere e non poteva che far parte di questo gruppo, nonostante gli impegni la portino all’estero, in particolare ha già all’attivo missioni in Afghanistan e in Kosovo. «Inoltre è un alpino anche l’assessore ai Lavori pubblici, Marco Brembilla», ci tiene a ricordare il capogruppo. Nata nel 1961, 54 anni fa, l’Ana di Campagnola rappresenta parte del volontariato della zona: «Non ci piace parlare Abbracci e natura, i disabili colorano le vie del quartiere «Artedisarte» Dal 2009 laboratori e proposte. Realizzato un percorso di pannelli artistici nei luoghi del rione L’arte che entra nelle vie del quartiere per diffondere tanti messaggi. Ma soprattutto per dare la possibilità ai disabili di Campagnola di sperimentare le proprie attitudini in laboratori manuali. È questo l’obiettivo del gruppo Artedisarte che, attivo dal 2009, ha esordito lanciando un ampio progetto sul territorio. «La nostra realtà – spiega la referente Elena Scaramelli – fa parte del progetto Senzacca, Consorzio Solco Città aperta e coinvolge, a seconda dei periodi, cinque o sei disabili adulti, un paio di genitori, e cinque o sei vo- efJfznfTvwFdCOOWNaxIwTSZwAJQ/f26ba/TvNSlXyk= La referente Elena Scaramelli davanti a uno dei pannelli realizzati da Artedisarte nel quartiere FOTO FRAU I volontari si occupano anche della pulizia delle foglie e dei cestini troppo di noi stessi – evidenzia – ci piace essere utili. Ogni anno, ad esempio, invitiamo qui da noi gli ospiti della casa di riposo Carisma, facciamo la merenda tutti insieme a luglio. In passato, invece, in occasione di Santa Lucia andavamo noi da loro per una castagnata all’aperto». 1 Nel gruppo, nato 54 anni fa, anche Laura Billitteri, impegnata in missioni all’estero 1 Da 35 anni, a luglio, si organizza una cena nel parco con gli anziani della zona Sempre nella stagione invernale c’è il Banco alimentare, con la raccolta di cibo a lunga conservazione destinato ai poveri: «Inoltre ci dedichiamo anche ai ragazzi distribuendo il Tricolore e il libretto con la storia della sezione. Siamo stati noi a dare il via a questa iniziativa, prima ancora che la sede sezionale si impegnasse per dare la bandiera lontari, a cui si aggiunge la presenza di un educatore». Il ritrovo della comitiva è tutti i mercoledì negli spazi dell’oratorio, ma è forte l’apertura verso l’esterno: «Cerchiamo di incontrarci spesso con i gruppi degli altri quartieri, ad esempio ogni anno organizziamo dei cicli di incontri con i bambini della Malpensata, in particolare con lo Spazio compiti che si tiene all’oratorio, oltre a collaborare con il Laboratorio Autonomia». Ovviamente l’attenzione è sempre sul rione di Campagnola, che è stato al centro del primo grande progetto di Artedisarte, concluso nel 2012: «L’idea era di realizzare delle opere da esporre nel quartiere – continua Scaramelli –. si tratta di pannelli in plexiglass di un metro per un metro e mezzo che si possono ammirare, per esempio, davanti al campo di calcio e all’asilo nido. Il principale è di fronte alla chiesa e illustra l’intero percorso. A questa iniziativa non hanno partecipato solo i disabili del nostro gruppo, ma tutta la cittadinanza di Campagnola che ha avuto il compito di votare i temi proposti da Artedisarte, ed è sta- in terza media. In passato consegnavamo anche la Costituzione, ora invece viene data alle superiori». Le penne nere di Campagnola non mancano mai alle adunate nazionali e anche la loro sede è spesso aperta al quartiere, ma anche a chi viene da fuori: «In primavera facciamo arrivare una fanfara al centro del parco per un concerto simbolico che avvisa dell’arrivo della bella stagione, chiamiamo a raccolta tutto il quartiere e offriamo un rinfresco. Una volta all’anno, a novembre, la Chiesa ospita il coro alpino. E in estate, le ultime due settimane di luglio, proprio all’interno del parco organizziamo una cena per gli anziani del rione, il prossimo anno arriveremo alla trentacinquesima edizione». Le penne nere, che hanno anche un sito (www.alpinidicampagnola.it) si incontrano per le riunioni del consiglio una volta al mese, il martedì: «Ma tutti i sabati pomeriggio si sta insieme – evidenzia Epis, quarto nome al vertice del gruppo di Campagnola che si augura: «Concluso il mio mandato spero di lasciare, vorrei tanto che prendessero più spazio i giovani, portando un ricambio anche di idee e valori più moderni, sempre rispettando il nostro lavoro e il principio di decidere sempre tutti insieme». ta invitata a presentare dei lavori. In particolare mi riferisco ai ragazzi delle scuole e del Cre». Tra le tante proposte, circa un centinaio, il quartiere ha scelto le cinque da esporre per le vie. I temi affrontati, tra pittura, collage e fotografia, sono stati l’abbraccio, i ponti, la natura, la spiritualità e l’ascolto. Vere e proprie opere d’arte che per un periodo, nel corso del 2012, sono state esposte alla Gamec, partner del progetto. «È stato un lavoro molto impegnativo - aggiunge la referente del gruppo – ma anche molto bello. Ora che è concluso, ovviamente non ci siamo fermati, abbiamo proseguito con le altre attività che hanno visto al centro altre tematiche, come le maschere oppure il cibo come opera d’arte. Ora stiamo mettendo a punto i prossimi appuntamenti, che riprenderanno dopo le festività e la consueta cena di dicembre». Infine, tutti insieme, quando è possibile l’arte vanno anche ad ammirarla: «Organizziamo – conclude Elena Scaramelli - brevi gite e visite, siamo stati alla Gamec e alla mostra di Arcabas in Città Alta». El. Ri.