Rubrica 46 Cinque ragazzi, 10mila chilometri, un documentario per raccontare la sterminata terra dei canguri attraverso gli occhi degli emigrati italiani Sono partiti per raccontare le storie degli altri, intervistare la nuova migrazione italiana in Australia e comprendere un fenomeno recente, ma incontenibile, ma presto si sono resi conto che anche loro avevano qualcosa da raccontare e che inconsapevolmente erano diventati parte del progetto. Emiliano Bechi Gabrielli, Denis Stricker, Oriana Pagano, Francesca Novali e Renato La Monica, sono partiti verso la terra dei canguri, per realizzare “Italian Dreamtime – Sognando l’Australia”, un documentario che racconta l’Australia attraverso gli occhi degli italiani che hanno lasciato il Belpaese in cerca di fortuna e di futuro. Sono sbarcati a Perth il 24 gennaio e in 120 giorni hanno bruciato 10 mila chilometri, intervistato 40 persone e scattato 50 ritratti. “Siamo partiti – raccontano – con l’idea di raccontare il fenomeno della migrazione italiana, in un crocevia tra presente, passato e futuro, per scoprire se l’Australia è davvero la nuova terra promessa, ma alla fine viaggiando e lavorando senza sosta, abbiamo vissuto anche noi la nostra Australia”. Un’Australia diversa quella dei cinque ragazzi, un team di videomaker, fotografi Quale luogo o storia ha lasciato il segno nella tua esperienza australiana? I primi dieci messaggi riceveranno in regalo il Greatest Hits di Laura Pausini, in tour prossimamente in Australia. I nomi dei vincitori verranno pubblicati sulle pagine de Il Globo/ La Fiamma GLI EVENTI DEL MESE FINO ALL’8 GIUGNO Melbourne International Jazz Festival 5-15 GIUGNO Finalisti del concorso uneARThed Environmental Art Prize for Young People promosso da City of Yarra in mostra @ Collingwood Gallery (292 Smith Street, Collingwood) 6-9 GIUGNO Woodend Winter Festival (9 GIUGNO: Opera barocca “Euridice”) MARTEDì 10 E 17 GIUGNO Proiezioni gratuite di film di registe italiane al Museo Italiano (“Quando la notte” di Cristina Comencini e “Cosmonauta” di Susanna Nicchiarelli) FINO AL 21 GIUGNO The Light in Winter @ Federation Square FINO AL 5 LUGLIO Emerge Festival 2014 – In occasione della Settimana dei Rifugiati (15-21 giugno) che include la Giornata mondiale dei profughi del 20 giugno, sancita dall’Onu nel 2001. Programma completo al sito http://www.multiculturalarts.com.au/ events2014/emerge.shtml IL GLOBO Giovedì 5 giugno 2014 EUREKA! OGNI PRIMO GIOVEDÌ DEL MESE Italian Dreamtime I ragazzi del team di Italian Dreamtime e blogger, perché non l’hanno vissuta con l’ansia del visto che scade, la necessità di trovare uno sponsor, la ricerca sfrenata del lavoro, le brutte esperienze nelle farm e molto altro ancora. “Siamo rimasti colpiti dalla vastità della natura – aggiungono – e a volte abbiamo apprezzato di più il viaggio per arrivare a una fotografia, che lo scatto in sé. Ad esempio, è stata più intensa l’emozione del tragitto verso il Red Centre, che la vista dell’Uluru, che comunque ci ha lasciato senza fiato”. Non è un caso, insomma, se migliaia di italiani ogni anno sbarcano in un aeroporto australiano, con un visto da working holiday, studente o turista. “Ognuno è qui per un motivo personale – spiegano – chi per migliorare l’inglese, chi per un’avventura, chi perché è deluso dal sistema italiano, chi perché cerca lavoro, chi per guadagnare soldi. Ognuno ha la sua storia e ognuno vive la sua Australia, ma tutte queste persone han- Una nuova vita! Correva a perdifiato evitando agilmente i carretti dei mercanti che ostruivano il passaggio sotto l’arcata di Porta Salaria, in un baleno si trovò fuori le antiche mura e finalmente, al cancello di Villa Albani, si arrestò per un attimo a prendere fiato. “Aprite vi prego! Aprite!”, chiamò con voce forte Angela e il cancello si aprì. Appena saputo che Raffaello era stato portato via dalla gendarmeria pontificia, Angela corse senza pensarci, disperata, a chiedere l’intervento dell’unica persona che avrebbe potuto darle una speranza, il Principe Albani. A un tratto la carrozza si fermò e Raffaello che incappucciato non poteva vedere assolutamente nulla, fu fatto scendere adagio. Fu felice di constatare che i gradini che stava percorrendo non erano in discesa, come quelli di Castel Sant’Angelo, ma in salita. Sentì una porta di legno aprirsi con rumore lieve davanti a lui, appena gli tolsero il cappuccio, si ritrovò, con meraviglia, nelle stanze private di palazzo Albani. Stava davanti a lui il Principe Albani che subito lo interrogò severamente: “Viviamo sotto un vellutato, mite e paterno regime, ma tu con la tua testa irrequieta vuoi ribellarti contro sua Santità Gregorio XVI!”. “Signore”, rispose Raffaello, “la prego di credermi! Io non ho mai avuto la minima intenzione di fare quello per no avuto molto coraggio nel mollare tutto e buttarsi in questa nuova esperienza, senza sapere a cosa sarebbero andati incontro”. Attraverso le tante testimonianze raccolte, il team di Italian Dreamtime ha avvertito le difficoltà che vivono quotidianamente gli italiani. “Molti sono coscienti - continuano – della scadenza del visto, altri non riescono a trovare lavoro e chi lo trova deve scontrarsi con la burocrazia e le limitazioni imposte dal visto. In Australia c’è una fortissima selezione, che forse non si percepisce dall’Italia, ce la fanno solo alcuni, molto fortunati, molto determinati o molto qualificati. Gli italiani che abbiamo incontrato noi non si sono fatti scoraggiare dalle difficoltà e hanno inseguito ostinati il proprio sogno, ma tutti, proprio tutti, sono divisi a metà: apprezzano il sistema australiano, ma guardano all’Italia con nostalgia”. Alcune interviste sono già disponibili su Youtube e il viaggio, realizzato grazie al contributo di alcuni sponsor, è stato condiviso su Facebook, Twitter, Instagram, dove è sufficiente digitare la parola Italian Dreamtime, che nella mitologia aborigena significa il tempo dei sogni (www.italiandreamtime.com). Ilaria Gianfagna RAFFAELLO CARBONI... A PUNTATE cui mi si accusa ingiustamente!”. Il Principe, già informato delle gelosie che si erano addensate su Raffaello tra i monaci della Santa Trinità, lo guardò fisso negli occhi e, tramutato il suo sguardo da accusatorio in benevolo, dopo una predica in cui lo ammoniva dal guardarsi dalle compagnie compromettenti, lo lasciò andare. Il giorno dopo fu rilasciato, ma non potendo tornare a Santa Trinità dei Pellegrini, fu costretto a cercare un altro impiego. La fortuna gli venne incontro e grazie alla conoscenza delle lingue, riuscì ad entrare come copialettere e traduttore presso la banca della potente famiglia Torlonia. La vita sembrò sorridergli come mai prima, un nuovo posto rinomato gli permise di avere frequentazioni mondane che non poteva permettersi fino ad allora e gli capitava spesso di passare le sue serate con Angela alla trattoria Falcone in piazza Sant’Eustachio ritrovo di scrittori, artisti, musicisti e giovani della buona società. La disavventura con i gendarmi gli aveva procurato poi una fama di repubblicano presso i giovani che frequentavano le locande del rione Regola, che in quei tempi ribollivano di spirito patriottico e rivoluzionario. Una sera era seduto ad un tavolo con due giovani che aveva conosciuto qualche tempo prima, Giovan Battista Cattabeni e Mattia Montecchi. “Senti Raffaello”, esordì Mattia, “perchè non dai un’occhiata a questo libretto?”. Raffaello prese il libro che l’altro gli porgeva e lesse: “Programma politico della Giovine Italia di Giuseppe Mazzini”. “Io e Giovanni abbiamo degli amici che ne fanno parte e siamo in contatto con loro già da tempo. Si preparano grandi gesta, eroiche, per liberare per sempre Roma e l’Italia dal giogo delle forze reazionarie e clericali. Credo ti interesserà”. [continua] LA BACHECA Se sei alla ricerca di lavoro o vuoi pubblicizzare le tue specializzazioni, mandaci un breve profilo e lo pubblicheremo. 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