Rassegna Stampa
Mercoledì 24 giugno 2009
TREVISO
Mercoledì 24 giugno, pag. 10
Piano casa a rilento: Consiglio diviso sul ruolo dei
Comuni
VENEZIA. Per il momento il piano casa del Veneto, di cui ieri il Consiglio regionale è tornato ad
occuparsi dopo la pausa elettorale, di sicuro ha solo il titolo. Con l’approvazione di un
emendamento sostitutivo presentato dalla maggioranza, infatti, la dicitura definitiva della legge è
«Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per favorire l’utilizzo dell’edilizia
sostenibile». Tuttavia, il varo si presenta ancora periglioso. A sottolineare la differenza di visione
del provvedimento tra maggioranza ed opposizione, soprattutto sul ruolo dei Comuni che la legge
limita, è stato l’assessore al territorio, Renzo Marangon, che ha ribadito l’esigenza di avviare la
legge per la riqualificazione del territorio e il rilancio del settore edilizio. «Noi - ha risposto
Pierangelo Pettenò (Prc) - siamo per fare una legge che rispetti lo spirito indicato da Berlusconi, che
ha dichiarato di essere il primo ad opporsi alla cementificazione dell’Italia per amore del Paese e
che pensava ad un provvedimento solo per le case delle famiglie, che però non si è ancora visto». Se
ne riparla oggi.
Mercoledì 24 giugno, pag. 12
Nuove norme, prove tecniche di accordo. L’Ance:
«Fate presto»
Venezia
Si è ripreso da dove si si era terminato prima delle elezioni, però la situazione non è cambiata di
molto. Ma uno "scossone" è comunque arrivato ieri pomeriggio, quando l’assessore regionale
all’Urbanistica, Renzo Marangon si è fatto promotore di un incontro tra maggioranza e opposizione
a Palazzo Ferro Fini per trovare un accordo sul Piano Casa, il progetto di riconversione e
riorganizzazione del sistema edilizio sul territorio regionale. Ed è proprio da questo nuovo tentativo
di mediazione tra le parti che sono ripartiti i lavori dell’assemblea regionale che deve trovare una
forma di accordo e di collaborazione su punti fondamentali come il ruolo dei Comuni, l’estensione
delle agevolazioni alla prima e alla seconda casa e ad altre tipologie edilizie (commerciali,
industriali)
e
la
normativa
per
la
riqualificazione
dei
centri
storici.
Al termine dell’incontro tra maggioranza e opposizione, l’assessore ha detto di poter confidare che
con uno «sforzo nemmeno enorme si potrà fare una legge che diventi patrimonio di tutto il
consiglio». Il dibattito in aula, nonostante toni anche aspri, ha comunque dato l’impressione che si
possano intravedere delle soluzioni. Oggi i lavori del consiglio riprenderanno proprio sul Piano
Casa,
l’assemblea
è
convocata
nuovamente
a
Palazzo
Ferro
Fini
per
le
10.30.
Nel frattempo proprio sulla questione del Piano Casa vi è da registrare la presa di posizione di
Stefano Pelliciari, presidente veneto dell’Associazione costruttori edili (Ance) che in una nota
chiede la rapida approvazione del provvedimento. «Le elezioni sono passate - afferma Pelliciari L’utilizzo strumentale per motivi elettorali non ha più motivo di essere. È vitale che la Regione
passi rapidamente all’approvazione. Siamo già in forte ritardo. Speriamo che le avvisaglie di
campagna elettorale per le prossime amministrative tra un anno non diventino un’occasione per
bloccare questa iniziativa. Mi auguro inoltre che le solite mediazioni politiche non producano una
norma di difficile, se non impossibile, applicazione».
Mercoledì 24 giugno, pag. 19
Studenti-lavoratori, partono i voucher
Assistenza, contributi e soldi alla luce del sole. Da quest’estate il lavoretto - spesso in nero - con il
quale gli studenti erano soliti arrotondare le loro magre finanze godrà di una nuova tutela. Partono
infatti i voucher, sul modello di quelli usati per l’agricoltura, una sorta di buoni grazie ai quali
l’azienda che vorrà assumere in via temporanea uno studente delle superiori e dell’università, potrà
farlo senza troppe complicazioni. Funziona così: lo studente si rivolge all’impresa, questa, in caso
di assunzione, sottoscrive un patto di avvio per lavoro accessorio che le permetterà di emettere i
voucher allo studente. Ognuno di questi vale 2,5 euro, che sommati andranno a formare la paga
netta dei giovani, completamente detassata comprendente una quota di contributi e
un’assicurazione. Niente contratti e niente burocrazia, quindi, ma un rapporto semplificato che
godrà di un bonus di 100.000 euro da parte della Provincia. «Offriamo un rimborso alle aziende fino
a un massimo di 1.000 euro a rapporto per tagliare il costo del lavoro per ciascuno studente del 50%
- spiega l’assessore provinciale Denis Farnea - ma sarà ad appannaggio solo di chi otterrà un lavoro
in linea con il proprio corso di studi». Vuol dire che uno dell’alberghiero potrà andare a fare il
cuoco mentre per un ingegnere sarà destinato ad andare a lavorare in un’azienda. I vincoli però sono
anche altri: la durata minima del lavoro dovrà essere di 150 ore e sono esclusi i rapporti di parentela
tra studenti e datori di lavoro. «Un’azienda può presentare più richieste - continua Farnea - tutte
comunque vagliate dai nostri uffici. Nessun abuso sarà ammesso, i contratti sono destinati ai soli
studenti». Altolà ai furbi, quindi, mentre nessun limite è previsto per le categorie merceologiche.
Tutti i settori potranno infatti utilizzare i buoni già testati l’anno passato in agricoltura durante il
periodo della vendemmia. «La paga minima oraria non potrà essere inferiore a due buoni, che
valgono 5 euro. Tutto il sistema servirà per dare più diritti ai giovani che fino a ieri hanno dovuto
lavorare in condizioni disagevoli. Combatteremo così il lavoro nero». (e.l.t.)
Mercoledì 24 giugno, pag. 21
Mercoledì 24 giugno, pag. 18
Pellet contaminato: controlli della Mobile
Caccia al Cesio 137 Sequestri e bonifiche
E’ previsto per il fine settimana il sequestro di tutto il pellet della Naturkraft, risultato contaminato
dal Cesio 137, riportato indietro dai clienti del «Castorama». Anche ieri gli uomini della squadra
Mobile di Treviso, hanno fatto il punto della situazione con i responsabili del centro commerciale di
Olmi di San Biagio che si sono ritrovati, loro malgrado, al centro della vicenda giudiziaria. Dopo
l’appello rivolto a tutti i clienti di riportare indietro le scatole del combustibile contaminato (gli è
stato restituito anche il denaro) nel magazzino si è accumulata una notevole quantità del materiale
considerato a rischio. Le confezioni sono state messe in sicurezza e stoccate secondo quanto
previsto dai vigili del fuoco. Anche ieri sono continuati i controlli: sequestrati quantitativi di pellet a
Conegliano e a Montebelluna.(f.c.)
Mercoledì 24 giugno, pag. 19
Bonus sociale più accessibile
Dopo il flop iniziale la Provincia allarga le maglie. Ma niente stranieri
Allargate le maglie al fondo per i disoccupati disposto dalla Provincia. Dopo il flop iniziale
l’ente torna sui suoi passi e abbassa i livelli grazie ai quali i cittadini in difficoltà possono
aggiudicarsi un aiuto una tantum pari a 1.000 euro. Tra gli aventi diritto entrano i single e il
finanziamento delle spese scolastiche mentre rimangono fuori gli stranieri.
Le soglia di povertà stabilita in 14.900 euro secondo l’indice Isee (sorta di redditometro dentro il
quale confluiscono redditi e spese delle famiglie) era troppo bassa. Questa verrà portata quindi a
16.000 euro per poter consentire ai trevigiani rimasti a casa dal lavoro di attingere dal fondo di
500.000 euro messo a disposizione dalla Provincia nei mesi scorsi e rimasto praticamente intoccato.
Su 500 possibili richieste ne sono arrivate 67, «la metà delle quali irricevibili sulla base degli attuali
parametri, che abbiamo deciso quindi di abbassare per permettere ad un numero più ampio di
cittadini di beneficiare di questi soldi», dichiara il presidente della Provincia Leonardo Muraro.
«Ci siamo confrontati con i sindacati e abbiamo deciso di abbassare l’asticella» spiega «venerdì la
nuova proposta arriverà in commissione per poi diventare operativa». Un passo indietro che trova
d’accordo le associazioni dei lavoratori, scagliatesi a più riprese contro Muraro. «La situazione è
brutta, altro che storie - dice Antonio Confortin di Uil - bene i nuovi parametri ma bisogna includere
anche gli stranieri che lavorano nelle fabbriche».
(Enrico Lorenzo Tidona)
Mercoledì 24 giugno, pag. 23
«Niente tasse per la gente di Vallà»
Il sindaco: via Irpef e Ici. Oggi consiglio provinciale sui luoghi del disastro
RIESE. Niente tasse per le famiglie colpite dal tornado. La proposta è del sindaco Gianluigi
Contarin. «Stiamo pensando a misure di defiscalizzazione - spiega - Cercheremo di bloccare i
pagamenti di Irpef e Ici seconda casa per la gente di Vallà». L’impegno è sancito in un ordine
del giorno approvato lunedì all’unanimità dal consiglio. Oggi, a Vallà, si riunirà il consiglio
provinciale.
Si è riunito per la prima volta lunedì il consiglio comunale del secondo mandato del sindaco
Contarin, riconfermato con il 76% delle preferenze. Si è discusso del caso Vallà. Con voto unanime,
è stato approvato un ordine del giorno con cui si esprime «solidarietà alla popolazione colpita
dall’evento atmosferico del 6 giugno». La giunta si è impegnata a «chiedere alle competenti autorità
istituzionali e al governo centrale le necessarie risorse e mezzi per ricostruire fabbricati residenziali,
strutture produttive e infrastrutture» distrutte dalla furia. «Come Comune - spiega il sindaco
Contarin - stiamo pensando a misure di defiscalizzazione per le famiglie e le attività danneggiate
dalla tromba d’aria. Ci occuperemo della ricostruzione e valuteremo se istituire su questo tema
un’apposita commissione consiliare. Come Comune, abbiamo già sostenuto costi elevati per la
prima emergenza». Questa mattina in Provincia i sindaci dei 6 Comuni colpiti, assieme alla
Provincia e ai vertici del Tv3, discuteranno la questione rifiuti. Solo per lo smaltimento
dell’immondizia prodottasi con il disastro ci vorrà un milione di euro. A preoccupare è la questione
amianto. Se ne dovranno smaltire 2000 tonnellate. In pratica vecchie coperture in eternit mai
bonificate. I sindaci dovranno valutare l’ipotesi di depositare il materiale nella discarica di Loria.
Oggi, alle 18, in via Visintin, a Vallà, si riunirà il consiglio provinciale di Leonardo Muraro
(Daniele Quarello)
Mercoledì 24 giugno, pag. 21
Mercoledì 24 giugno, pag. 6
RIESE PIO X La promessa del presidente della Provincia all’assemblea pubblica dopo la tromba
d’aria
«Cinquantamila euro per la casa»
Galan, Muraro e Contarin saranno venerdì a Roma per parlare con Berlusconi
Riese Pio X
Cinquanta mila euro a cittadino per la sistemazione della casa: garantisce la provincia di Treviso.
Questo quanto promesso dal presidente Muraro ai più di cinquecento cittadini della castellana,
danneggiati dalla tromba d’aria del sei giugno scorso, che hanno partecipato ieri sera all’assemblea
informativa organizzata a Vallà di Riese Pio X. All’incontro che si è tenuto sotto il tendone della
sagra paesana, hanno partecipato oltre al presidente della Provincia Leonardo Muraro, i tecnici con
il direttore generale Rapicavoli, quindi l’assessore provinciale al bilancio Noemi Zanette ed i
consiglieri Dina Baggio e Gianpietro Favaro, il consigliere regionale Amedeo Gerolimetto, il
responsabile regionale della protezione Civile Carraro ed i sindaci dei comuni colpiti, di Riese
Gianluigi Contarin, Castelfranco Maria Gomierato, Vedelago Paolo Quaggiotto, Castello di Godego
Francesco Luison, Altivole Silvia Rizzotto.
«Lo scopo di questa serata - ha spiegato il sindaco di Riese Contarin - è di fornire un quadro della
situazione ai cittadini fornendo informazioni circa i sistemi di risarcimento danni». A questo
proposito venerdì prossimo il presidente della Provincia Muraro insieme al presidente della Regione
Giancarlo Galan ed il sindaco di Riese, saranno a Roma in Consiglio dei Ministri per illustrare la
situazione al presidente Berlusconi. «Poi speriamo che entro un mese ci diano una risposta
relativamente ai contributi da elargire» ha spiegato il presidente Muraro. La Provincia intanto ha
stanziato un milione di euro che serviranno praticamente da garanzia per i 14 istituti di credito (uno
sportello informativo è aperto presso il Centro Sociale di Vallà) che hanno fatto rete per finanziare
la ricostruzione. Altro problema da risolvere è lo smaltimento dell’amianto; 2 mila tonellate in una
discarica in zona (a Loria) oppure a costi esorbitanti in Germania: «Con i sindaci decideremo entro
breve» ha detto Muraro. È stato inoltre convocato per oggi pomeriggio a Vallà il consiglio
provinciale. «Un segno per dimostrare ancora una volta la nostra vicinanza» ha spiegato Muraro.
Gabriele Zanchin
Mercoledì 24 giugno, pag. 6
RIESE PIO X
Incontro Muraro-Camera di Commercio
Verso un accordo per la ricostruzione
Riese Pio X
La Provincia lavora per la ricostruzione dei comuni colpiti dalla tromba d’aria che il 6 giugno ha
sconvolto la zona della castellana. Ieri pomeriggio Muraro ha incontrato il presidente della Camera
di Commercio, Federico Tessari, per fare il punto della situazione e per stilare una prima bozza di
accordo. L’obiettivo è quello di arrivare a una rosa di imprese edili pronte a congelare i propri
prezzi e a lavorare per riparare i danni causati dall’uragano. All’incontro che si è tenuto a viale
Battisti erano presenti anche i vertici dell’Ance, della Confartigianato e della Cna. I margini per
arrivare a un patto condiviso sembrano esistere, e martedì si dovrebbe arrivare alla definizione
dell’accordo.
“La disponibilità esiste, la convenzione riguarderà solo i danni certificati dal censimento effettuato
dalla Provincia sia per i privati che per le imprese: i prezzi dovranno essere congelati e contenuti, i
lavori andranno fatti a regola d’arte e le norme sulla sicurezza dovranno essere assolutamente
rispettate – pone come punto fermo Muraro – martedì ne riparleremo, poi la firma dovrebbe arrivare
entro la fine della settimana”. Dal canto suo la Camera di Commercio, per bocca del presidente
Tessari, ha annunciato di voler dar vita a un Fondo dedicato proprio al sostegno delle attività
produttive colpite dal tornado. I dettagli ancora mancano, ma gli annunci dovrebbero arrivare già
all’inizio della prossima settimana. Nel frattempo oggi si terrà la seconda riunione con i sindaci
dedicata al problema dei rifiuti, soprattutto quelli in cemento amianto, pericolosi per la salute dei
cittadini. “Stiamo correndo su tutti i fronti – conclude Muraro – l’agenda è estremamente fitta, ma
ora arriveranno delle risposte”.
Mauro Favaro
Mercoledì 24 giugno, pag. 26
Zaia: «Alla guida anche chi beve»
Il ministro: con due bicchieri non si è ubriachi. Dan annuncia battaglia
CONEGLIANO. No all’abbassamento a zero del tasso alcolico per chi guida: «Chi beve due
bicchieri di vino non è ubriaco». A sostenerlo il ministro dell’agricoltura Luca Zaia: «Se passa
il concetto che il vino è criminale si ridurranno i consumi». Insorgono le associazioni per la
sicurezza stradale: «Sbagliato, così non si salvano vite».
Il ministro dell’agricoltura è così intervenuto durante la celebrazione per i 50 anni della cantina
sociale di Codognè: «In Italia adesso c’è un limite di alcool nel sangue di 0,5 per litro, che vuol dir
due bicchieri di vino - ha dichiarato dal palco Zaia davanti ad una sala gremita - non esiste che
qualcuno vada a dire in giro che il limite bisogna abbassarlo a zero, perché chi beve due bicchieri di
vino e guida non è un ubriaco». Il contrario, cioè, di quanto diceva Zaia fino a qualche tempo fa. Il
ministro iocava in casa: ha parlato in dialetto in una cittadina dove si era trasferito a vivere e
diventata una roccaforte leghista. E importante per il comparto vitivinicolo. «Se dovesse passare il
concetto che la gente si uccide per le strade per colpa del vino, significherebbe più che dimezzare il
consumo del nostro nettare - ha aggiunto il ministro Zaia rivolgendosi ai produttori - oggi si
abbandonano già le grappe, sono spariti i passiti, si ha una contrazione degli aperitivi, è una partita
che mi preoccupa non poco». Il ministro ha suffragato con dei dati le sue convinzioni: «Gli
incidenti stradali causati per guida in stato di ebbrezza solo il 2,09%. E’ per colpa di distrazione,
fumo in auto, volume alto dell’autoradio, chi si è mai preoccupato di questi fattori? - il quesito
posto da Zaia - prendere un antistaminico per le allergie in primavera posso garantirvi dà effetti
peggiori di bere due bicchieri di vino. E’ per colpa della stanchezza, perché un ragazzo che si alza
alle 7 della mattina per andare a lavorare il sabato e va a letto alle 7 della mattina dopo,
umanamente è logico che abbassi gli occhi e magari vada contro un platano, con tutto il rispetto per
chi è morto». Le sue parole hanno raccolto l’applauso del numeroso pubblico di Codognè, facendo
al contrario arrabbiare le associazioni per la sicurezza. «Si manda un messaggio sbagliato interviene Andrea Dan, presidente dell’associazione Manuela sicurezza stradale - chi guida non
deve aver bevuto nulla ed il valore dell’alcool deve essere zero, come aveva sostenuto in passato
anche lo stesso ministro («Alcool zero per chi guida» aveva detto Zaia lo scorso ottobre
all’inaugurazione della più piccola grapperia d’Italia nella scuola enologica di Conegliano, ndr)».
«Il 60% dei gravi traumi sulla strada sono causati da incidenti correlati all’alcool - aggiunge Dan invito il ministro ad incontrarci per avviare iniziative per salvare vite umane». Eppure Zaia non
toglie il piede dall’acceleratore: «Non possiamo lavarci la coscienza scaricando tutti i problemi
sull’agricoltura, le famiglie non possono attaccare le istituzioni - ha concluso il ministro - io mi
preoccupo per l’agricoltura, se passa il concetto che il vino è criminale alla fine perderemo sul
fronte dei consumi».
(Diego Bortolotto)
Mercoledì 24 giugno, pag. 29
Cantine nel mirino dei truffatori
Acquirenti comprano notevoli quantitativi e pagano con assegni fasulli
I malviventi agiscono in coppia Uno apre un conto corrente postale e consegna il libretto al
complice
PONTE DI PIAVE. Cantine e rivendite di materiale per l’agricoltura della sinistra Piave nel
mirino dei truffatori. In queste ultime settimane aumentano le denunce presentate alle stazioni dei
carabinieri dell’Opitergino-Mottense. Lo stratagemma messo in atto da persone provenienti da altre
regioni è sempre lo stesso ed ormai collaudato. Si presenta nelle varie aziende un anonimo
acquirente il quale ordina e paga, immediatamente ed in contanti, qualche scatola di vino o prodotto
per l’agricoltura. Una decina di giorni dopo, l’operazione si ripete. In questa maniera i
malintenzionati acquistano la fiducia dei produttori e dei commercianti, e preparano il terreno per
mettere in atto la futura truffa, che arriva, solitamente, alla terza visita. «Ho un bell’ordine questa
volta!» esordiscono e subito ordinano migliaia di bottiglie di vino, o qualche costoso macchinario
per l’agricoltura. I rivenditori, che oramai li conoscono come persone solvibili, li accontentano
limitandosi a chiedere un pagamento immediato, che non avviene mai per contanti, ma con assegni
quasi sempre rilasciati da uffici postali di comuni lontani. Ai rivenditori più esigenti e sospettosi
viene anche consegnata una fotocopia della propria carta di identità. La sorpresa arriva alcuni giorni
dopo quando gli assegni di importi consistenti vengono respinti, in quanto «recanti firme non
riferibili al correntista, ma non denunciati smarriti o rubati». Il trucco è stato ben descritto in una
querela depositata, alcuni giorni fa, da una nota cantina della zona, ai carabinieri della stazione di
Ponte di Piave. «I truffatori - viene denunciato - agiscono in coppia. Uno dei due apre un conto
corrente postale, per, poi, consegnare il relativo libretto degli assegni al complice, il quale
acquisterà merce firmando i vari titoli di credito in modo del tutto differente dalla firma depositata
dal titolare del conto. Quest’ultimo, logicamente, non denuncerà la perdita od il furto degli assegni.
Ne consegue che da un eventuale controllo preventivo messo in essere dal creditore tutto risulterà in
regola, fino al momento dell’effettivo incasso quando l’assegno verrà respinto». Il titolare di questa
cantina ha voluto rendere pubblica la sua esperienza nella speranza che gli altri produttori di vino
della zona possano evitare di cadere nel tranello.
(Alvise Tommaseo)
Mercoledì 24 giugno, pag. 18
Mercoledì 24 giugno, pag. 9
Mercoledì 24 giugno, pag. 8
Mercoledì 24 giugno, pag. 8
Mercoledì 24 giugno, pag. 8
Mercoledì 24 giugno, pag. 10
Le “Spese-girl” premiano i campioni del Prosecco
CONEGLIANO - Un brindisi al primo, più che positivo, anno nella massima serie, le ragazze della
Zoppas possono benissimo meritarselo. E per questo avranno modo di confrontarsi con i migliori
calici di Prosecco. L’occasione sarà loro offerta venerdì prossimo quando le atlete della Zoppas
Industries Conegliano incoroneranno i vincitori del Gran Premio Primavera Prosecco DOC. Cornice
della serata sarà l'enoteca della Scuola Enologica di Conegliano, luogo simbolo del frutto della terra
coneglianese più famoso nel mondo. Dopo la presentazione dell'evento enoturistico durante le
partite di campionato delle gialloblu giocate alla Zoppas Arena, quella di venerdì sarà un'ulteriore
occasione di sinergia tra il volley e il prosecco. «Il prosecco è un campione della nostra terra spiega Giovanni Lucchetta, presidente della Spes - quindi diventa naturale il binomio tra la rassegna
che lo promuove nelle colline dove viene prodotto e lo sport di alto livello che rappresenta
Conegliano in tutta Italia».
«Il Gran Premio Primavera Prosecco Doc – sottolinea Giovanni Follador, coordinatore del comitato
organizzatore - non è solo l’atto conclusivo di un evento che oramai annovera 17 mostre al suo
interno, ma continua ad essere il momento principe della stagione produttiva vitivinicola,
premiando i vini che supereranno il severo giudizio tecnico delle commissioni d’assaggio
dell’Assoenologi Veneto C.O. con un punteggio superiore agli 85 centesimi. La commissione
d’assaggio si è riunita giovedì scorso e ha decretato i Vini Campione 2009 che verranno svelati
venerdì».
Anche quest’anno i vini partecipanti erano numerosi: 181 distribuiti su 60 aziende.
Giovedì 18 giugno, pag. 13
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