IL BOLLETTINO
SETTEMBRE 2010
ANNO 25 N.3-4
SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE
70% - TABELLA DL 662/96 - ART. 2
COMMA 20/D - FILIALE DI PARMA
dei soci
GRUPPO DI VITTORIO
FIDENZA (PR)
UN BEL LIBRO PER TUTTI
“RACCONTI DI CASA NOSTRA”
CI VEDIAMO A SAN DONNINO
IL 18 OTTOBRE TUTTI ALL’ATTOPRIMO
FESTA GRANDE DEL 40°
PRESTITO SOCIALE GIUSEPPE DI VITTORIO
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40 ANNI DELLA COOPERATIVA DI ABITANTI
GIUSEPPE DI VITTORIO DI FIDENZA (PR)
LUNEDI’
18 OTTOBRE 2010
WWW.GRUPPODIVITTORIO.IT
FESTA
GRANDE
ALL’ATTOPRIMO
DALLE 18.00 ALLE 24.00
Il 18 Ottobre 1970 veniva fondata la Cooperativa di abitazione Giuseppe
Di Vittorio. Lunedì 18 Ottobre 2010, dalle ore 18.00 alle ore 24.00,
abbiamo il piacere di stare insieme all’AttoPrimo del Villaggio del Gusto per
incontrare gli ospiti, gli amici e i soci. Nel corso della serata verrà presentato
il libro ‘Racconti di casa nostra’; avremo tempo per parlare di futuro, di scambiarci auguri e di gustare, dalle ore 20.30, un eccellente menù.
MODULO DI PRENOTAZIONE: ritagliare o fotocopiare dopo aver compilato i campi in stampatello.
Da consegnare entro il 14 10 2010 presso la sede della cooperativa.
Attenzione: i posti sono limitati a 400, quindi la prenotazione è necessaria.
Desidero partecipare alla cena del 18 10 2010 all’AttoPrimo per il 40°
della Cooperativa Giuseppe Di Vittorio. Prenoto per n.
persone
(max 4 per ogni modulo)
Nome e CognomeFirma
BONUS!
10€
COSTO PER PERSONA:
PRENOTAZIONE) IL
(ALL’ATTO DELLA
RESTO LO METTE LA COOPERATIVA!
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QUARANTA.
IN QUESTE PAGINE
UNA ANTEPRIMA
ECCO LA COPERTINA
Il file digitale porta il numero 7. Numero
fortunato, perché avrebbe potuto essere
il 13 o il 17, tante sono state le valutazioni, le prove e i giudizi raccolti su chi
o cosa potesse meglio rappresentare in
copertina questi nostri 40 anni. Allora abbiamo rotto gli indugi e provato a rimediare una vecchia foto, un po’ strampalata,
un po’ rigata e un po’ mossa, che ritraeva un gruppo di giovani e meno giovani che si dava da fare per riassettare a
giardino la terra incolta di via De Gasperi
a Fidenza. Ecco, ci siamo detti, questa
foto va bene: anche quando sei entrato in
casa ‘tua’ il lavoro non è finito, intorno c’è
un decoro da tener vivo e da accudire
giorno dopo giorno, tutti insieme. E con
l’augurio di accudire, giorno dopo giorno,
i valori della nostra cooperativa; ecco il
senso di queste zappe, rastrelli e badili,
ecco i nostri primi 40 anni. Nell’immagine
qui sotto, sempre in scala ridotta, potete
infine osservare il retro di copertina.
Il 18 ottobre ci vedremo all’AttoPrimo per parlare, sederci a tavola,
gustare il menù... e ritirare le copie del libro (saranno distribuite nel
corso della serata a tutti gli intervenuti). I soci che non interverranno
alla manifestazione celebrativa del 40°, potranno poi ritirare gratuitamente il volume (160 pagine, dense di racconti, fotografie, ricordi)
presso la sede di Via Malpeli a Fidenza.
Nelle pagine successive, proponiamo in anteprima le pagine introduttive, attraverso la ‘fotografia’ degli esecutivi digitali che serviranno per ‘andare in stampa’ (anche questi sono un documento!).
I racconti dei Soci li lasciamo invece ‘velati’, per non rubarvi il piacere della lettura. Il libro, lo speriamo, vi piacerà, soprattutto perchè
è stato il lavoro corale di oltre 70 persone. E allora, non ci resta che
ringraziare di nuovo tutti coloro che si sono resi disponibili a collaborare per la sua realizzazione.
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RACCONTI DI CASA NOSTRA
GRAZIE A TUTTI
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“… E continuiamo a lavorare nei
valori del sistema mutualistico cooperativo. Crediamo che questa forma di fare impresa, aperta ad ogni
persona, saprà offrire anche in futuro un contributo importante e determinante affinché si possa continuare ad includere e non ad escludere l’interesse comune, la socialità
e la responsabilità globale”.
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VI INVITIAMO
AI NOSTRI PRIMI 40 ANNI
Chi ha partecipato alla vita della nostra cooperativa, ha vissuto un’esperienza formativa importante, che merita di essere conosciuta, diffusa ed integrata da chi ha sentimenti e
coscienza politica ed economica. Non di mercato, parliamo,
ma di solidarietà umana e di responsabilità. E di disponibilità all’impegno in direzione di uno sviluppo armonioso con
le risorse della natura, rapportandosi e cooperando con tutti
coloro che già hanno scelto questo indirizzo, siano essi ricercatori, professionisti, imprenditori, lavoratori, cittadini, persone semplici che non apprezzano di essere solo consumatori
di prodotti o servizi, utenti di una società spesso degradata
che non sa offrire un’alternativa migliore.
Nelle pagine di questo libro incontriamo tante persone che
esprimono le loro piccole e grandi verità. Non tutte sono socie della nostra cooperativa, alcune hanno ad esempio lavorato in passato con noi; altre hanno da poco cominciato a collaborare con il nostro Gruppo o di recente sono entrate nelle
case che abbiamo costruito.
Eppure, sebbene la nostra storia sia costellata di cose molto
concrete come i cantieri, allestiti uno dopo l’altro per ‘fare
casa’ per centinaia di nuovi abitanti, il rapporto umano, l’incontro e le relazioni fra le persone sono uno degli aspetti essenziali della nostra impresa.
Non di mattoni o, almeno, non solo di mattoni, queste pagine
dunque parlano, testimoniando quella visione complessiva tipica del nostro modo di essere ‘Di Vittorio’. Questa visione
resta il cuore della nostra storia. Ed è anche l’unica visione
capace di far prevalere gli interessi veri della cooperazione,
che non sono solo tecnici ed economici.
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Riflessioni
sul nostro esistere
Cooperare vuol dire condividere idee, metodi e decisioni. Da
questo punto di vista la Di Vittorio si è sempre posta in rotta
di collisione con quei poteri che operano nella società in cui
viviamo e che, alle volte, mascherano la propria arroganza
(qualcuno direbbe anche la grettezza sociale), con una sorta
di bullismo intellettuale scaraventato sul territorio.
Il risultato di questo tipo di pianificazione è stata spesso la
messa a disposizione di condizioni vantaggiose riservate a
pochi soggetti, a discapito della popolazione in generale.
Ci sono casi veramente preoccupanti, e di esempi ne abbiamo
visti tanti, alcuni anche in imprese cooperative.
Alcune cooperative di abitazione in indivisa hanno in passato
ceduto il loro patrimonio immobiliare, impoverendo la credibilità di questo servizio cooperativo, le potenzialità e la crescita economica di quelle società.
In sostanza, il concetto di mutualità non vale come principio
astratto da sbandierare: nella vera mutualità c’è anche il rispetto e il pensiero del passato e del futuro, la salvaguardia
delle generazioni a venire… non c’è etica mutualistica dove
si pensa solo all’oggi.
La Di Vittorio -e non ha scelto a caso di portare questo importante nome- è nata per dare dignità, riconoscimento e valore a bisogni primari, quando questi erano storicamente negati dal cosiddetto mercato.
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Una etica economica,
un impegno sostenibile
A distanza di tanti anni e alla luce di quanto accade nei mercati finanziari, possiamo proprio dire che abbiamo visto con
lungimiranza i ‘peccati’ e le nefande conseguenze di un mercato sempre più fine a se stesso, di una cupidigia che pare non
avere più limite alcuno.
Nel rispondere a questi bisogni, con la casa prima di tutto,
abbiamo anche un pensiero etico diverso, che si riconosce nei
modi autentici del cooperare e che vuole stare ancor oggi alla
larga dalle tentazioni più deleterie di questo capitalismo da
‘arraffoni’, globale o locale che sia. Non si può stare o essere
senza mercato, inteso come scambio economico; si può tuttavia perseguire finalità più responsabili, considerando come
prioritarie le logiche della salvaguardia della natura, piuttosto che quelle della salvaguardia degli interessi di parte.
Qui si apre, per le generazioni future, un interessante e responsabile confronto. Il dibattito in campo sociologico, culturale ed economico è molto acceso.
Oggi si parla di sviluppo sostenibile ma anche di decrescita,
di regole e di innovazione… Ma quale innovazione o etica
di mercato è mai possibile senza una coscienza umana che si
senta responsabile di questo pianeta?
Ecco perché questo libro testimonia anche un tema che già da
diversi anni ci vede protagonisti: il cibo. Il Villaggio del Gusto, di cui è stato proprio nel 2010 inaugurato l’Attoprimo,
verte proprio su uno dei temi fondamentali del nostro esistere e del nostro modo di relazionarci con la ‘madre terra’;
rappresenta un tentativo di riallacciare quella relazione con
il buon cibo, con la sapiente trasformazione artigianale e con
quei valori propri del rapporto tra il genere umano e il pianeta Terra, valori che un feroce consumismo ha reso irriconoscibili. La dimensione su cui intendiamo porre l’accento sta
tutta nel rifuggire dalle logiche di abuso del mondo, di abuso
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FACSIMILE
RACCONTI DI CASA NOSTRA - 40 ANNI DELLA COOPERATIVA GIUSEPPE DI VITTORIO
FRANCOBOLLO COMMEMORATIVO
della natura, di abuso del cibo. Gli orizzonti della Giuseppe
Di Vittorio si erano già del resto ampliati quando, nel 1990,
avevamo deciso di attuare servizi alla persona e diverse altre
iniziative che ci portavano ad una maggiore apertura verso il
territorio, le persone, la qualità dei servizi, il patrimonio urbano, i posti di lavoro. Ricordiamo in proposito anche gli innumerevoli e positivi rapporti che abbiamo
intessuto con chi era filosoficamente distante dalle
nostre posizioni. E poi ricordiamo i progetti messi in cantiere insieme ad altri e le tante partnership
svolte con le diverse amministrazioni locali, con il
volontariato o con il mondo dell’associazionismo. Se
dovessimo invitare i nostri lettori a sintetizzare il
Racconto di questi 40 anni, ci piacerebbe invitarli a
considerare il nostro operato in termini di Bilancio
Sociale. La nostra missione è infatti basata sul confronto libero da protezioni, ideologie precostituite o lobby
di potere. Ed è questo un dato storico che va letto proprio in
termini di Bilancio Sociale: questa specie di background della
Di Vittorio è proprio una medicina utile ad affrontare i grandi temi dell’abitare ecologico, del lavoro, della promozione
del territorio, senza barriere di appartenenza, per un ampio
confronto nel merito delle progettualità che svolgiamo, per la
nostra ed altrui libertà di scelta. Anni di attività direttamente partecipata hanno reso possibile capire come valorizzare
la forma cooperativa, affinché le nostre azioni abbiano realmente una ricaduta positiva nei territori ove operiamo, anche
per le future generazioni. In anni di dissennato abusivismo ci
siamo decisamente confrontati con il mercato, con la stessa
determinazione ci confronteremo sul ruolo che la proprietà
indivisa potrà svolgere in futuro. Ogni singolo appartamento
in uso della Di Vittorio resta nella proprietà comune di tutti
i soci. Quindi ogni socio partecipa al possedimento e godimento di tutte le nostre proprietà. E ogni assegnatario socio
di una proprietà indivisa gode di questo privilegio nella consapevolezza che anche il suo appartamento è ‘posseduto’ da
tutti gli altri soci.
E anche questo è il miglior bilancio sociale che conosciamo.
Diversi nostri soci conoscono
bene la figura e il pensiero di
Giuseppe Di Vittorio. In questa nota all’introduzione del libro, ci piace ricordarlo ancora
per i più giovani o per chi non
lo conosce ancora. Il Gruppo
Di Vittorio, così come la prima cooperativa, prende nome
da questo signore molto gentile quanto intelligente e ‘battagliero’, primo artefice del
sindacato in un’Italia divisa e
lacerata da conflitti. E’ stato il
simbolo di una civile crescita di
coscienza in momenti cruciali
della nostra storia: l’immediato
dopoguerra, la ricostruzione, il
‘miracolo economico’.
Erano tempi nei quali la TV
non c’era, la Cgil era discriminata nelle trasmissioni radio e
nei giornali. Giuseppe Di Vittorio (‘Peppino’ come lo chiamavano i suoi ‘cafoni’ pugliesi)
sapeva parlare agli operai e
ai braccianti con voce sincera: niente ‘sindacalese’, ma un
linguaggio essenziale, diretto,
provocante... spesso sentito e
venato di commozione... ‘Quando la causa è così alta merita di
essere servita anche a costo di
enormi sacrifici’... Era la causa
dell’unità e della solidarietà e
del riscatto sociale...
Giuseppe Di Vittorio morì a 65
anni a Lecco, fra i ‘suoi’ operai. Era diventato -come scrisse Pasquale Cascella- un capo
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carismatico del ‘popolo lavoratore’, l’uomo con nelle mani
i calli del bracciante. Era nato
l’11 Agosto 1892 a Cerignola.
Dopo la morte del padre (all’epoca Giuseppe aveva 7anni) si
ritrovò nel ‘mercato delle braccia’. A 12 anni, durante uno
sciopero generale, vide ammazzare dalle guardie regie il suo
amico Ambrogio.
Nel 1907 fondò il circolo giovanile socialista. Quattro anni
dopo, il primo arresto. Tornò
in carcere nel 1921. Ma i suoi
braccianti lo ‘liberarono’, eleggendolo deputato. Nel 1924
aderì al Pcd’I; nel ‘26 fu costretto a riparare all’estero.
Commissiario politico del battaglione ‘Garibaldi’ in Spagna,
fu ferito a Guadalajara. Arrestato a Parigi nel ‘41, tornò
nelle carceri di Mussolini. Ne
uscì nel ‘43, nominato dal governo Badoglio commissario
dell’ex Confederazione generale dell’agricoltura. Clandestino
nella capitale occupata dai nazisti, il 3 giugno del ‘44 siglò
il Patto di Roma con Buozzi,
Lizzadri e Grandi. Ma quella
conquista di unità, che segnò
la ricostruzione della trama
del sindacato nell’Italia liberata, non resse alla contrapposizione sullo sciopero politico
all’indomani dell’attentato a
Togliatti nel Luglio 1948. Giuseppe Di Vittorio continuò a
lavorare alla Costituente, alla guida della Cgil... A lecco,
il giorno della sua morte, il 3
novembre del 1957, parlò del
messaggio di sempre: ‘La lotta per l’unità, cari compagni, è
un aspetto fondamentale...’. La
straordinaria dote di comunicazione umana di Giuseppe Di
Vittorio, come ebbe a rimarcare
Vittorio Foa, travalicava steccati politici, sociali, religiosi.
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Quaranta anni da accudire
per il futuro
Nuovi modelli abitativi presto si affacceranno all’orizzonte
per poter avere case costruite con materiali diversi, più ecologici. Le nostre saranno case ‘belle’ perché sane e rispettose
della natura e, magari, costruite anche in modo più economico, in modo tale da poter offrire costi contenuti ai nuovi soci
assegnatari in proprietà e, allo stesso modo, di poter offrire
corrisposte di godimento contenute ai soci che abiteranno le
case costruite in proprietà indivisa.
Il patrimonio immobiliare della cooperativa, decennio dopo
decennio, ha continuato a crescere, raggiungendo oggi valori
considerevoli. Grazie al valore del patrimonio indiviso e grazie alla soddisfazione dei soci che hanno potuto realizzare il
sogno di una casa, il prestito sociale della cooperativa ha incontrato il più ampio riscontro e apprezzamento, giungendo
anch’esso a livelli ragguardevoli.
E chissà, chissà come sarà il domani… Siamo sicuri che la
storia della Di Vittorio parlerà ancora di case, di energia, di
sostenibilità, di campi, di cibo e di natura…
Le pagine di questo libro vedono ovviamente protagonisti i nostri soci e tanti collaboratori; vorremmo in proposito
esprimere compiutamente un grazie a tutti loro, un grazie a
chi lavora proficuamente alle nostre dipendenze …e ancora
di nuovo grazie al lavoro profuso dalle centinaia di soci che si
sono impegnati nelle attività di volontariato.
Ci siamo confrontati e rapportati a più riprese con ogni forma
organizzata a livello territoriale; abbiamo incontrato il contributo di tante persone e professionisti, abbiamo incontrato
il contributo determinante della Lega delle Cooperative, con
gli sviluppi avuti nelle sue articolazioni provinciale, regionale e nazionale… E allora, a tutti un grazie, un grazie grande
come 40 anni.
La Presidenza della Cooperativa Giuseppe Di Vittorio
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Nota degli autori
Chi sono gli autori di questo libro? La risposta non è delle
più semplici. Prima di questo libro, c’era stato un altro bel lavoro editoriale, in occasione del 35°, rimasto poi negli archivi. Dunque, abbiamo fatto riferimento anche a quest’opera.
Poi c’era stata un’altra pubblicazione in occasione del 30° e,
infine, un video in occasione del 25°. Poi c’è una lunga schiera di documenti, foto e materiali d’archivio, e poi ancora tanti
Bollettini dei Soci... Abbiamo messo tutto al setaccio, abbiamo lanciato tempo fa un pubblico avviso sul nostro Bollettino e ci siamo mossi come le indagini al TG, cioè in tutte le
direzioni. Il libro Racconti di casa nostra è basato dunque sulla
testimonianza diretta di soci, amici, dipendenti e collaboratori della Di Vittorio. Ovvio che non abbiamo potuto ascoltare
tutti, il nostro, per quanto significativo, è un campione (composto in gran parte da ‘volontari’). Quindi non è un manuale di storia... ma è una testimonianza assai veritiera, fatta di
pensieri e di accadimenti, composta a più voci e a più mani,
con il fine di comunicare in presa diretta questi 40 anni, per
condividerli con tutti.
Perché avete fondato la Di Vittorio? Cosa vi è venuto in mente? Strano a dirsi, ma la domanda, come vedremo, risulta di
una sconvolgente attualità. In questo libro è possibile trovare
la risposta o, meglio, le risposte.
Accanto a questo percorso di testimonianze, il libro presenta
note ed integrazioni che, come le succinte cronologie, risulteranno utili a svecchiare la nostra memoria. Particolare risalto
abbiamo voluto dare alla piacevolezza (e facilità) di lettura,
allacciando fra loro i temi analoghi riscontrati nelle interviste e facendo così dialogare a più voci gli intervistati.
Ma chi sono protagonisti di questo libro, chi i curatori?
Qualcosa scoprirete, in fondo in fondo...
Buona lettura.
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E’ noto il rapporto con Angelo Costa, potente e intelligente
capo di una classe industriale
in piena espansione... L’antagonismo restava intatto, ma la
stima e la comprensione aiutavano a trovare soluzioni, a non
stare rigidi e fermi. Di Vittorio
era uno dei pochi politici capaci
di sfuggire al terreno in cui in
cui si cercava di stringerlo, su
un antagonismo rigido e ripeti-
tivo, privo di sbocchi... Erano
pochissimi (e lo sono tuttora)
quelli capaci di questa creazione politica. Di Vittorio amava
l’Italia, non come una Patria
astratta, l’amava perché amava gli italiani. Era stato interventista nella grande guerra
-sono ancora parole di Vittorio Foa- ma non gli piacevano
certo gli squilli di tromba... Nel
1942 i tedeschi avevano occupato anche la Francia del Sud
(quella di Vichy) dove c’erano
tanti rifugiati antifascisti italiani. Erano stati consegnati alla
Gestapo e ‘restituiti’ a Mussolini. Come tanti altri, Di Vittorio
aveva attraversato la Germania
di carcere in carcere, distrutto
dalla fame. Arrivò al Brennero
in una bella mattina di sole e fu
consegnato a due carabinieri.
Di Vittorio aspettava quel momento con angoscia: cosa mi faranno in Italia? Da sedici anni
combatteva il fascismo alla luce
del sole, in Francia e Spagna:
quale sarà la vendetta? I carabinieri dissero: il treno per Verona parte fra due ore, andiamo
a mangiare... prende anche lei
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IN VIA ISCARO A FIDENZA LA CASA
IDEALE PER LE GIOVANI COPPIE.
Tutti gli appartamenti sono dotati
di riscaldamento autonomo con
caldaie di ultima generazione a
condensazione; l’edificio è completo di cappotto esterno e di
serramenti ad alta prestazione
termica ed acustica, con bassa
trasmittenza. Accorgimenti, questi, che permetteranno un notevole risparmio energetico.
Gli alloggi avranno, inoltre, la
predisposizione per l’installazione di pannelli solari; installazione, questa, che permetterà di
ottenere la certificazione energetica classe B.
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18.000 EURO A FONDO
PERDUTO: LA CASA IN
COOPERATIVA CONVIENE!
PRENDI APPUNTAMENTO
PER VEDERE LE DIVERSE SOLUZIONI
A TUA DISPOSIZIONE E LE NORME
CHE REGOLANO LA CONCESSIONE
DEL FONDO PERDUTO, BASTA
UNA TELEFONATA 0524 52 60 80
W W W. GR U P POD IVIT TOR IO.IT
LAVORI IN CORSO
Stiamo cercando altre convenzioni per i Soci, l’Ottobre
fidentino con San Donnino incombe, vi aspettiamo numerosi nei nostri Stand. Ma, ma, ma... siamo costretti a
rimandare agli acquisti natalizi la pubblicazione di tutte le
convenzioni con negozi ed esercizi a favore dei soci: prima il piacere (il libro dei nostri 40 anni), poi il dovere (la
‘card’ con le convenzioni).
PRESTITO SOCIALE
Brindiamo anche ad un obiettivo
raggiunto prima dell’autunno:
il prestito dei soci ha superato
la soglia dei 13 milioni di euro.
Il più rilevante dato storico
di sempre.
IL BOLLETTINO
dei soci
Bimestrale della Cooperativa
Giuseppe Di Vittorio
Distribuzione gratuita ai soci
Aut.Trib. di PR n.6/1987 del 20/03/97
Chiuso in tipografia il 28 09 2010
Tiratura 3.300 copie
Stampa: La Tipolitografica Salsese
V. Magnaghi 1, Salsomaggiore T. (PR)
Direttore Responsabile: Giuseppe Bonatti
Redazione testi ed editing:
Giuseppe Maghenzani
Hanno collaborato a questo numero:
Diana Bersani, Diego Bonelli,
Luca Campana, Virginio Greci,
Ilaria Mora, Luigi Piscitelli, Ivan Savi.
Segreteria: Stefano Fregonese,
Donatella Lombardi
Gruppo G. Di Vittorio
Via Malpeli 126, Fidenza (PR)
Tel. 0524 526080 - Fax 0524 527820
www.gruppodivittorio.it
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SAN DONNINO 2010
CI SIAMO
Come è ormai consuetudine da decenni, incontriamo i cittadini a San Donnino. Quest’anno, la nostra
presenza è particolarmente significativa, concomitante con il 40° della cooperativa. La manifestazione culminerà il secondo week-end di Ottobre. Noi
siamo come sempre in Piazza Garibaldi, angolo via
Cavour, ma abbiamo raddoppiato lo stand. Ci farà
compagnia AttoPrimo del Villaggio del Gusto. Nelle
foto, qualche ricordo di diversi anni fa; il più antico è qui sotto: il trattore sta gridando “Terra! Terra!
Terra!” in via De Gasperi, mentre alcuni soci sistemano ‘a badile’ i riempimenti per i giardini. L’immagine, qui elaborata, è sul libro in versione orginale.
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EVENTI D’AUTUNNO
ALL’ATTOPRIMO
LA CAMPAGNA NUDA E CRUDA
Tutti i mercoledì di ottobre invito a cena di originale
semplicità, quattro serate per assaporare il genuino.
6 ottobre:
“Il galletto ruspante” (30€, vini inclusi)
13 ottobre: “La zucca e i porcini”, accompagnati dai
vini della cantina Santa Barbara (Marche)
(45€, vini inclusi)
20 ottobre: “L’anatra” (30€, vini inclusi)
27 ottobre: “Le castagne e il tartufo”, accompagnati
da una selezioni di vini d’eccellenza
(70€, vini inclusi)
INCONTRO TRA LE ARTI
Due serate di condivisione tra mondi che si
completano.
29 ottobre
JIMMY VILLOTTI JAZZ QUARTET
Sassofono, Valerio Pontrandolfo. Basso, Mirco
Scarcia. Batteria, Fabio Grandi. Chitarra, Jimmy
Villotti
19 novembre
DIES IRAE DESINARDANZANDOVERDI
a cura di Artedanza (Bagnolo in Piano) e Ldt
Compagnia Junior (Longiano). Musiche: Giuseppe
Verdi e Autori Vari. Coreografie: Valentina
Pagliarani, Cristina Tosi, Arturo Cannistrà, Simone
Fonso e Paolo Mangiola. Assistente alla regia:
Cristina Tosi. Regia: Arturo Cannistrà
Programma delle serate:
19.45-20.30 Aperitivo con gli artisti
20.30-21.30 Cena con due piatti
d’ispirazione artistica per accompagnare il pubblico
verso lo spettacolo. 21.30 Che lo spettacolo abbia
inizio… (durante la performance sarà offerto al
pubblico un dessert e un calice di vino).
Cena e spettacolo 50€. Solo spettacolo 20€.
Tutti i partecipanti potranno fermarsi all’AttoPrimo
anche dopo gli spettacoli.
I CORSI DI CUCINA
“La pasticceria”. 2 novembre: Le basi. 9 novembre:
I dolci al cucchiaio. 16 novembre: Le torte da forno
(Il corso avrà un costo complessivo di 100 euro.
Sarà attivato soltanto se saranno raggiunti almeno
12 partecipanti).
IL MESE DEL MAIALE
Tutti i week end di novembre potrete gustare Panino
con porchetta e Torta fritta.
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ARRIVA L’AUTUNNO
ATTOPRIMO
‘FIORISCE’.
AttoPrimo dà il benvenuto all’autunno in una
nuova veste: non più soltanto Ristorante, Bar
ed Emporio, ma, da fine agosto, anche Forno
artigianale: pane di tutte le varietà, creazioni
dolci e salate prodotte in proprio, a ribadire
la vocazione di piccolo polo di produzione, consumo e vendita, che si è già fatto apprezzare per
la qualità delle birre artigianali del Birrificio Toccalmatto e delle marmellate, dei liquori e delle
conserve di Elena Amadei. Quello che sta per cominciare all’AttoPrimo sarà un ottobre all’insegna
dei sapori semplici della nostra terra: sapori di Bassa e d’Appennino, sentori di campagna e di
bosco, suggestioni antiche e famigliari. Sulla ribalta, quei grandi prodotti che da sempre sono simboli
dell’autunno: quattro cene, quattro appuntamenti tutti i mercoledì del mese a partire dal 6 ottobre,
ognuno con il proprio protagonista designato: si partirà con il galletto ruspante, si proseguirà con la
zucca e i porcini, si passerà all’anatra per concludere in bellezza con castagne e tartufo. Un mese
nel segno della tradizione ad aprire una stagione che proseguirà, da fine ottobre a dicembre, tra
proposte originali e appuntamenti gastronomico-culturali da non perdere.
Per maggiori info: www.attoprimo.com/eventi
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ATTOPRIMO.
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0524 52 69 15
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W W W. AT TO PR I M O.CO M
COMUNICAZIONE
N.2 - 2010
Il prestito dei soci
2,30%, è il tasso applicato sull’importo totale di
qualsiasi libretto non eccedente €. 6.100,00
3,00%, è il tasso applicato sull’importo totale*
di qualsiasi libretto superiore a €. 6.100,00 ma
non eccedente €. 20.600,00
3,50%, è il tasso applicato sull’importo totale*
di qualsiasi libretto superiore a €. 20.600,00 e
fino al limite di legge.
* Vantaggio: i tassi
sono applicati
sull’intero importo
e non per scaglioni;
consulta il foglio
sintetico informativo
presso la sede
della cooperativa
in via Malpeli 126
a Fidenza
TASSI IN VIGORE DAL 1° LUGLIO 2010
IL PRESTITO SOCIALE
È AL SERVIZIO ESCLUSIVO DEI SOCI
IL LIBRETTO DEL PRESTITO
SOCIALE NON HA VINCOLI
LE SOMME DEPOSITATE
SONO SEMPRE DISPONIBILI
IL TASSO D’INTERESSE MATURA
SULL’INTERA SOMMA E NON A SCAGLIONI
NON CI SONO COSTI
PER NESSUN TIPO DI OPERAZIONI
I SOCI PRESTATORI SONO
ASSICURATI GRATIS CONTRO GLI INFORTUNI GRAVI
3 EURO IN MESE DI SCONTO
PER CHI PAGA IL CANONE
CON ADDEBITO SUL LIBRETTO
2,30%
3,00%
3,50%
(netto: 2,01%)
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il bollettino - Gruppo Di Vittorio