vero vivere in maniera consapevole il nostro essere cristiani nel mondo. Una prima serata per spiegare cosa significhi davvero il parlare di bioetica, una seconda serata sull’eutanasia, una sul tema dell’aborto e un’ultima sulla fecondazione assistita; tutti temi che sono all’ordine del giorno nei telegiornali, nei momenti di confronto che un giovane può avere negli ambienti di studio o di lavoro e riguardo ai quali forse si è tentati di accontentarsi di un superficiale sentito dire, invece di soffermarsi e provare a considerare i vari aspetti delle questioni. Altro obiettivo di questi seminari decanali è stato infatti quello di cercare di aprire i gruppi di catechesi giova- nile delle nostre parrocchie a quanti più giovani vivono all’interno del nostro decanato (che ospita tanti giovani che si trovano a Milano per studio o per lavoro), cercando così, partendo da tematiche molto attuali e concrete, di avvicinarli a una riscoperta di un cammino cristiano. L’impressione è che ai cinquanta giovani presenti nella sala parrocchiale di Santa Francesca Romana siano davvero utili queste serate di riflessione. Si può dire che ci siamo lasciati coinvolgere sia dalla spiegazione semplice ed efficace di don Stefano Cucchetti su cos’è la bioetica, che ci ha aperto gli occhi su un argomento tanto vasto e tanto importante e ha provato a scuoterci dall’atteggia- I frutti delle rinunce quaresimali Durante la scorsa quaresima sono stati raccolti €. 3.625,00 (Pakistan) e €. 1.790,00 (Camerun). A queste offerte vanno aggiunti €. 1.270,00 per il Camerun frutto dei “fioretti” dei bambini del nostro oratorio. Le offerte sono già state fatte avere ai destinatari. Grazie davvero a tutti. mento passivo col quale rischiavamo di affrontare l’argomento, sia dalla testimonianza che ci ha portato suor Maria Luisa (dell’ordine delle Misericordine) che è riuscita a farci riflettere su quella che dovrebbe essere la posizione di un cristiano davanti alla sofferenza e alla morte, che siano queste vissute in prima persona o come capacità di stare accanto a chi soffre. Forse, non tutti sanno che.. Nel nostro decanato c’è un buon numero di giovani che ancora ha piacere a dedicare una sera alla settimana per riunirsi, riflettere e confrontarsi. Ora che tutti lo sapete, avete il compito di unirvi a noi (per i lettori più giovani) o di pregare per il nostro gruppo, perché possa continuare a crescere e a camminare unito nel Signore. Silvia Ceschel Comunità Parrocchiale del SS. Redentore via L. Palestrina 5 - Milano Registrato presso il Tribunale di Milano n. 426 del 19-11-1971 Direttore responsabile: Paolo Tavan Stampa in proprio 8 di Comunità aperta Anno 39 - n. 4 - 15 maggio 2010 Parrocchia SS. Redentore La comunità Pastorale In settembre nascerà la Comunità Pastorale che comprende le due Parrocchie del SS. Redentore e di S. Gregorio. Per capire di che cosa si tratta dobbiamo immaginare di essere su un ponte che collega la sponda del passato e quella del futuro. In passato, diciamo dal Concilio di Trento nel XVI secolo, la Chiesa si è fatta vicina alla gente nella forma di Parrocchia, termine che significa “vicino alle case”. La nostra Parrocchia è “vicino alle case” dal 1900. Dopo il Concilio Vaticano II, negli anni settanta hanno preso forma i Decanati. Il nostro Decanato si chiama “Venezia” e comprende quattro Parrocchie. Il Decanato permette alle Parrocchie, ciascu- na con il proprio parroco, di lavorare insieme condividendo alcuni aspetti della cura pastorale, per esempio Caritas, attenzione alla famiglia ecc. Nel prossimo futuro, potrebbe essere nei prossimi dieci anni, la Chiesa sarà presente sul territorio soprattutto nella forma di Comunità Pastorali. Probabilmente i Decanati andranno a sparire, ma non le Parrocchie. In una Comunità Pastorale, le Parrocchie si mettono insieme per una stretta condivisione della missione della Chiesa. La differenza rispetto al Decanato è che in una Comunità Pastorale il parroco è lo stesso nelle diverse Parrocchie. Se ci sono altri preti, questi sono “vicari” della Co1 munità Pastorale. Nella Comunità Pastorale, la struttura stessa porta a condividere la missione della Chiesa molto più che nel Decanato. Questa è la teoria. Ora in pratica possono sorgere diverse domande. Elenchiamone alcune. Qualcuno si chiederà perché dobbiamo partire proprio a settembre e perché con queste due Parrocchie. Vista la direzione presa dalla Chiesa non solo Ambrosiana di presentarsi al mondo nella forma di Comunità Pastorali, il processo sarà inevitabile. Tanto vale iniziare cogliendo l’occasione del cambiamento dei parroci nelle nostre due Parrocchie. Questo spiega anche perché la Comunità per ora non viene costituita con S. Francesca Romana. In futuro, se questo sarà opportuno alla missione sul territorio, occorrerà valutare anche il ruolo di questa terza Parrocchia, ma per ora non esageriamo. Un’altra domanda si esprime sotto forma di dubbio: non è che queste scelte sono dettate dalla carenza di clero? Nel nostro caso non si direbbe. Stando alle possibilità attuali le nostre due Parrocchie si possono avvalere del servizio di sei preti. E’ vero che però, guardando al futuro, in dieci anni potrebbe addirittura dimezzarsi il numero di preti in Diocesi, a causa dell’età media attuale che è sopra i sessant’anni. Se la missione della Chiesa fosse basata solo sull’opera dei preti, potrebbe presentarsi opportuna la scelta delle Comunità Pastorali, nel senso che permetterebbe di risparmiare preti, con un occhio al futuro. Ma certamente la missione della Chiesa non può basarsi unicamente sull’opera dei preti: la Chiesa è fatta di battezzati, cioè di laici e preti e naturalmente quegli speciali laici che chiamiamo i religiosi e le religiose. Queste considerazioni soprattutto tecniche e pratiche ci permettono di addentrarci nelle motivazioni di fondo che reggono la scelta delle Comunità pastorali, cioè la missione della Chiesa nella società. Ma per questo ci daremo l’appuntamento alla riflessione del prossimo mese. don Natale UN GRANDE EVENTO: L’OSTENSIONE DELLA SACRA SINDONE La “mia” Sindone La Sindone ha fatto parte della mia vita fin da quando ero piccola essendo Torino la mia città di origine. Spesso, la domenica, mio papà portava me e mio fratello a “vedere la Sindone”. Allora ne esisteva una copia in grandezza naturale nella sacrestia del Duomo e noi ragazzini rimanevamo stupiti di fronte a quello che ci veniva raccontato di Gesù, torturato e morto appeso ad una croce. Ci sfuggiva il significato spirituale di quel lenzuolo e nemmeno eravamo in grado di affrontare scientificamente l’argomento. Ricordo che mi incuriosiva il fatto che l’immagine apparisse come in un negativo fotografico e comunque le domande erano già molte. Andando avanti negli anni, il legame con il Duomo della mia città si approfondì. Il corso di laurea in arte mi portò a studiare il suo architetto, il toscano Meo del Caprino che lo costruì alla fine del Quattrocento. E si approfondiva anche la conoscenza di Gesù attraverso la frequentazioni di gruppi e realtà guidate da sacerdoti che hanno lasciato un’impronta impor2 tante nella mia vita portandomi a “scegliere” di essere cristiana. Questo mio percorso artistico e spirituale si è svolto in gran parte presso la Sindone perché spesso andavo in Duomo e anche se ero impegnata in misurazioni e consultazioni di documenti, “sentivo” la presenza di quel lenzuolo riposto nella cappella costruita dal Guarini nel ‘6oo (allora si poteva girare intorno alla cassetta dove era conservata) e, come adesso, ero attratta e interpellata da quel telo: davvero aveva avvolto il corpo del “mio” Gesù? I NOSTRI GIOVANI SI INTERROGANO SU TEMI IMPORTANTI LabORIAMO!! seminari collettivi in cui tutti ragazzi delle parrocchie riunite si trovassero ad affrontare e a pregare su determinate tematiche. Forse, non tutti sanno che.. La nostra parrocchia fa parte di un decanato, che comprende le vicine chiese di San Gregorio, Santa Francesca Romana, San Vincenzo de’ Paoli. Forse, non tutti sanno che.. I giovani del nostro decanato, da diversi anni, vivono dei momenti di cammino comunitario; momenti che sono iniziati quando eravamo ragazzini e ci si trovava per partite di calcio e pizzate, incontri che sono poi cresciuti con noi e si sono trasformati in momenti di preghiera, ritiri e scuole della Parola di frequenza mensile o partecipazioni alle varie giornate mondiali della gioventù. Forse, non tutti sanno che.. Da qualche anno in diocesi si sta parlando di unità pastorali giovanili, e si stanno cercando nuovi modi per mantenere la possibilità, per un giovane, di poter seguire un cammino di fede, anche di fronte ai cambiamenti della Chiesa e del sempre più scarso numero di consacrati addetti a seguire i gruppi giovanili. Forse, non tutti sanno che.. Da quest’anno i giovani del nostro decanato hanno cominciato ad affrontare in maniera concreta la proposta di un cammino comune tra le varie parrocchie. E siamo partiti seguendo il modello delle parrocchie di Cinisello Balsamo, dove pare sia stata vincente la proposta di alternare ai cammini ‘base’ delle singole comunità giovani alcuni periodi di 7 Forse, tutti ora potranno capire il perché.. Si è deciso di riunirsi in un ciclo di quattro serate (al giovedì sera, giorno già preposto per la pastorale giovanile) che invitano noi giovani del decanato a riflettere su una tematica attuale e vicina a tutti noi, quale la bioetica. Proprio noi giovani abbiamo scelto questo tema tra altri che ci sono stati proposti, per poter capire meglio e guardare con occhi più consapevoli la realtà che ci circonda, perché come ha detto il relatore del primo incontro, don Stefano Cucchetti, è compito preciso di noi cristiani di oggi esser informati su ciò che succede intorno a noi, per poter dav- UN’ESPERIENZA DA VIVERE INSIEME La prima Comunione Il 24 e il 25 aprile abbiamo celebrato le Messe di Prima Comunione. La Redazione di “Progetto” ha intervistato mamma Manuela, papà Andrea e la loro figlia Maddalena che hanno vissuto questa esperienza ad un momento importante della sua vita. M. Pensavo che Maddalena era veramente pronta, capiva quello che stava accadendo e mi sono emozionata. be entrato dentro di me. E quando vi siete resi conto che aveva fatto la prima comunione… M. Ho pensato che era diventata grande. Ma ho anche pensato a come sarebbe stato bello ridiventare bambina nello spirito, come mia figlia e ricevere bene l’eucarestia. A. Ho pregato per lei. Le auguro di seguire la sua vocazione, quello che piacerà al Signore, e che non dimentichi questo giorno. M. Anch’io ho pensato a queste due cose. Ciao Maddalena…ci racconti come ti sei sentita la mattina della prima comunione e quando hai ricevuto l’ostia consacrata? Ero emozionata, felice. Anche le mie amiche erano emozionate. Dopo aver ricevuto l’ostia consacrata ho ringraziato Gesù per questo dono. Ero molto contenta. C’è poi qualcosa che rimarrà un segreto tra me e Gesù. Come ti sei preparata alla Prima Comunione e cosa consigli ai bambini che faranno questa esperienza l’anno prossimo? Di prepararsi bene perché è una cosa importante. E di usare un libretto molto utile per pregare e meditare la sera, come ho fatto io. Tutti i giorni ho pensato al momento in cui Gesù sareb- E voi genitori, come vi siete preparati? M. e A. Abbiamo seguito i consigli che don Natale ci ha dato nell’ultimo incontro. Abbiamo anche ricordato la nostra prima comunione e ne abbiamo parlato con nostra figlia. In famiglia abbiamo seguito il libretto che il Parroco ha regalato a tutti i genitori del gruppo di catechismo. Vedendoci così impegnati anche l’altro nostro figlio ci ha chiesto:”Quando potrò anch’io fare la prima comunione?” Cosa avete vissuto quel mattino di festa? A. Ho trovato bello che i bambini si trovassero nella cappella senza i genitori. Io ero contento; mi rendevo conto che Maddalena era cresciuta ed eravamo giunti 6 Cosa dite ai genitori che faranno in futuro la vostra stessa esperienza? M. e A. Fidatevi di quello che vi sarà proposto. Ci sono piaciuti molto gli incontri di preparazione rivolti a noi genitori. Questa domanda, alla luce delle nuove scoperte e degli studi recenti sembra avere una risposta praticamente certa: il telo è proprio quello che ha ricevuto Gesù morto. Una risposta che ci dice molto sul Gesù storico, sulla sua Passione, persino su come era fisicamente, poco, o niente, sul fatto che fosse veramente il Figlio di Dio. Eppure è proprio questo che più importa e che forse ci aspettiamo che la Sindone prima o poi riveli: un evento straordinario, la resurrezione di Gesù! Ma qualcosa già ora si può dire. In realtà infatti l’immagine dell’uomo della Sindone è scientificamente inspiegabile: nessuno ancora è riuscito a svelare come si sia formata e a me piace pensare che sia stata proprio volontà di Gesù lasciarcela per aiutarci a capire con quale intensità ci ha amati : “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. Per questo si va a vedere la Sindone, soprattutto in occasione delle ostensioni, non solo, credo, per soddisfare una curiosità. Così almeno è sempre stato per me. E anche adesso quando torno a Torino, appena posso mi reco in Duomo, mi seggo nella navata, in silenzio, vicino alla “mia” Sindone che mi aiuta a riflettere sulla mia fede e sul messaggio di dolore e di amore che quell’Uomo crocifisso comunica a ciascuno di noi. Annalisa Morelli UNA PREGHIERA CONTEMPLATIVA Le “voci” del rosario Dopo S. Domenico che, ispirato dalla Madonna, introdusse la preghiera del Rosario nella sua forma attuale, il beato Alano de La Roche (14281475) rappresenta uno dei più grandi apostoli del Santo Rosario. E’ suo, infatti, il merito di aver portato la recita del Rosario, che alla morte di San Domenico conobbe un momento di declino, ad uno splendore che non ha più conosciuto tramonto. Il Rosario è considerato una preghiera completa perché riporta in sintesi tutta la storia della nostra salvezza. Con il Rosario, infatti, meditiamo i “misteri”, cioè gli avvenimenti più significativi della gioia, della luce, del dolore, della gloria di Gesù e Maria. Perciò vorrei rivolgere, e credo di interpretare il sentimento dei parrocchiani del SS. Redentore, un grazie di cuore a quelle “pie donne” che ogni giorno nella nostra parrocchia recitano per noi e con noi il Rosario. E’ un servizio importante e generoso, fatto con il cuore. “Ave Maria”…e sono voci gentili, alcune un po’ cantilenanti, ma voci che riescono sempre a comunicare devozione e pace. “Santa Maria”..rispondono le nostre voci all’ini- zio un po’ in sordina, quasi timidamente, poi sempre più decise e numerose. Diceva Giovanni Paolo II: “Il Rosario è una grande preghiera contemplativa assai utile a gli uomini d’oggi, tutti presi dalle molte cose; è una preghiera propria di Maria e dei suoi devoti ed è pregando così che noi parliamo a Dio attraverso Maria”. Per questo ringraziamo le “voci” che ogni giorno ci guidano nella recita del Rosario, preghiera meravigliosa nella sua semplicità. Emma Della Valle Mella Continua per tutto il mese di maggio la recita del Santo Rosario alle 21, nel cortile dell’oratorio (da lunedì a venerdì). 3 Vita Parrocchiale Nei mesi di maggio e giugno, la comunità parrocchiale del SS. Redentore ha vissuto e vivrà momenti importanti. Li segnaliamo perché siano accompagnati dalla preghiera di tutti. Cresima sciano la scuola per entrare alle elementari. Sabato 22 maggio un numeroso gruppo di nostri ragazzi riceverà la S. Cresima Affido a Maria Lunedì 31 maggio alle 20,45 i ragazzi di V° elementare e i loro genitori celebreranno l’affido della loro vita a Maria. Anniversari di matrimonio Corso Fidanzati Pellegrinaggio mariano Lunedì 3 maggio è iniziato in Parrocchia il corso di preparazione al matrimonio. Preghiamo perché le coppie che daranno vita a nuove famiglie capiscano l’importanza del matrimonio sacramento. Martedì 25 maggio con partenza alle 19,15 ci recheremo in pellegrinaggio al Santuario di Saronno dedicato alla Beata Vergine dei miracoli. Pregheremo insieme la Madonna perché ci aiuti ad essere buoni discepoli del suo figlio Gesù. Il Santuario di Saronno, è uno scrigno pieno di tesori d’arte. Il progetto iniziale della chiesa è di Giovanni Antonio Amadeo che pose la prima pietra nel maggio del 1498, quando era architetto della Fabbrica del Duomo di Milano. La costruzione subì poi varie modifiche ed ampliamenti per terminare con il completamento della facciata nel 1666. Il suo campanile è considerato il più bello della Lombardia. All’interno preziose opere di Bernardino Luini e Gaudenzio Ferrari attivi nella prima metà del Cinquecento. Riscoperta del Battesimo Domenica 16 maggio alle 16,30, in chiesa si terrà una celebrazione per i bambini di 3° elementare, per far loro riscoprire il dono del Battesimo. Gruppi di ascolto Nella settimana da lunedì 17 a venerdì 21 maggio si ritroveranno i gruppi che riflettono sulla Parola di Dio. 7 Domenica 23 maggio, Pentecoste, alla Messa delle ore 11 festeggeremo le coppie che ricordano 10,25 e 50 anni di matrimonio. Oratorio Domenica 23 maggio alle 12,15 S.Messa con la Comunità Africana. Domenica 6 giugno festa di fine anno del nostro oratorio: un’occasione per stare insieme con allegria e ringraziare il Signore per quanto in quest’anno ci ha donato. Scuola Materna Oratorio estivo Domenica 30 maggio festa di fine anno nella nostra scuola materna con la consegna dei diplomi ai “grandi” che la- Giovedì 14 giugno inizia l’Oratorio estivo che durerà per tre settimane, fino a venerdì 2 luglio. Festa delle Genti “Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito” Giovedì 13 si è svolto il primo di tre incontri organizzati dal nostro Decanato Venezia rivolti a promuovere l’attenzione verso le persone separate, divorziate, risposate. Gli altri due incontri si terranno giovedì 20 e giovedì 27 maggio, alle 21 presso il salone Gregorianum della Parrocchia di S. Gregorio Magno (v. Settala 25). Per informazioni rivolgersi al nostro parroco, don Natale Castelli. 8