D iocesi Esercizi Spirituali per il popolo guidati dal vescovo di C rema Cattedrale 25 - 26 - 27 febbraio ore 21 Miniatura tedesca del X sec., raffigurante un’allegoria della Redenzione. Il disegno procede a spirale: al centro appaiono i catecumeni, che riemergono nuovi cristiani dalle acque del Battesimo e avanzano lungo la spirale quale popolo di Dio in cammino verso la Croce di Cristo, coronati come re, aureolati come profeti e rivestiti della dignità di sacerdoti. Giunti in prossimità della croce, i cristiani sono ormai visti come Vergini pronte all’incontro sponsale con Cristo. Capofila è la Vergine Maria, che riceve dalla Regina, la Chiesa, la coppa del premio, contenente il sangue sgorgato dal costato del Redentore. Lunedì 25 febbraio - Prima sera Chiamati per nome Introduzione Il Vescovo convoca in Cattedrale, e nelle varie Chiese parrocchiali collegate via radio, tutti i fedeli della diocesi per un’esperienza comunitaria di riflessione e di preghiera. È una forma popolare di Esercizi Spirituali, che vuole accompagnare il nostro cammino quaresimale con l’invocazione allo Spirito, l’ascolto delle letture bibliche, la parola del vescovo, alcuni spazi di silenzio meditativo e la consegna di un impegno. Il filo conduttore di queste sere è il tema della “vocazione cristiana”, già oggetto della lettera con la quale il vescovo Oscar guida il cammino della diocesi in questo anno pastorale. La riflessione e la preghiera percorreranno tre aspetti della vocazione: “Chiamati per nome”; Chiamati al dono di sé”; “Chiamati a servire la Chiesa e il mondo”. In questa prima sera meditiamo sull’origine della vocazione: come il giovane Samuele, ognuno di noi è “chiamato per nome”. Così commenta il vescovo nella sua lettera pastorale: “Con il Battesimo, Dio Padre prende l’iniziativa, viene per primo a cercarci, ci fa partecipi della sua vita divina. Ci chiama ad essere suoi figli nel Figlio crocifisso e risorto e, donandoci lo Spirito Santo, ci orienta a testimoniare l’amore trinitario… È lui a guidarci nella ricerca della nostra vocazione e della forma specifica della nostra testimonianza d’amore nella Chiesa e nel mondo”. Il canto apre il nostro incontro e ci introduce alla preghiera. Canto: Eccomi Rit.: Eccomi, eccomi! Signore io vengo. Eccomi, eccomi! Si compia in me la tua volontà. Il sacrificio non gradisci, ma m’hai aperto l’orecchio, non hai voluto olocausti, allora ho detto: Io vengo! Sul tuo libro di me è scritto: Si compia il tuo volere. Questo, mio Dio, desidero, la tua legge è nel mio cuore. Il saluto e il benvenuto del Vescovo per tutti i presenti in cattedrale e per tutti coloro che seguono questo momento tramite Radio Antenna 5 Saluto del Vescovo Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi Tutti: E con il tuo spirito. Sia benedetto Dio Padre, che in Cristo ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi. Tutti: Sia benedetto! Sia benedetto Gesù Cristo, nel quale il Padre ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa. Tutti: Sia benedetto! Sia benedetto lo Spirito Santo, che ci guida alla conoscenza piena della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale. Tutti: Sia benedetto! Il Vescovo introduce l’Invocazione allo Spirito Santo Fratelli, Dio ha inviato nel mondo la sua parola attraverso la legge, i pro- feti e i salmi, e negli ultimi tempi ha voluto che lo stesso suo Figlio facesse conoscere lui a noi. Per questo ora lo preghiamo: manda su di noi lo Spirito Santo, affinché ci dia un cuore capace di ascolto, tolga il velo dai nostri occhi e ci conduca a tutta la verità. Veni, creátor Spíritus, mentes tuórum vísita, imple supérna grátia, quæ tu creásti péctora. Accénde lumen sénsibus: infúnde amórem córdibus: infírma nostri córporis virtúte firmans pérpeti. Qui díceris Paráclitus, Altíssimi donum Dei, fons vivus, ignis, cáritas, et spiritális únctio. Hostem repéllas lóngius, pacémque dones prótinus: ductóre sic te prævio vitémus omne nóxium. Tu septifórmis múnere, dígitus paternae dextræ, tu rite promíssum Patris, sermóne ditans gúttura. Per te sciámus da Patrem, noscámus atque Fílium, teque utriúsque Spíritum credámus omni témpore. Amen. Ci possiamo sedere per l’ascolto della Parola di Dio che ci presenterà la vocazione del giovane Samuele. Alla proclamazione seguirà il canto del salmo responsoriale. Lettura Dal primo libro di Samuele (3,1-10) Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano 3,1 frequenti. 2In quel tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. 3La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l’arca di Dio. 4Allora il Signore chiamò: “Samuele!” e quegli rispose: “Eccomi”, 5poi corse da Eli e gli disse: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Egli rispose: “Non ti ho chiamato, torna a dormire!”. Tornò e si mise a dormire. 6Ma il Signore chiamò di nuovo: “Samuele!” e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Ma quegli rispose di nuovo: “Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!”. 7In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. 8Il Signore tornò a chiamare: “Samuele!” per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: “Mi hai chiamato, eccomi!”. Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. 9Eli disse a Samuele: “Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta”. Samuele andò a coricarsi al suo posto. 10Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: “Samuele, Samuele!”. Samuele rispose subito: “Parla, perché il tuo servo ti ascolta”. Salmo responsoriale dal Sal 139 R./ Eccomi, Signore: custodirò la tua parola. Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo. R./ Ti sono note tutte le mie vie; la mia parola non è ancora sulla lingua e tu, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. Stupenda per me la tua saggezza, troppo alta, e io non la comprendo. R./ Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo. R./ Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri: vedi se percorro una via di menzogna e guidami sulla via della vita. R./ Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo. Ascoltiamo ora due testimonianze vocazionali. Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo. Ci disponiamo ad una Rilettura sapienziale della vita di Samuele. Ci alziamo. Ripetiamo insieme: L’uomo vivente è la gloria di Dio! Samuele, amato dal suo Signore, di cui fu profeta, istituì la monarchia e consacrò i principi del suo popolo. Secondo la legge del Signore governò la comunità e il Signore volse lo sguardo benevolo su Giacobbe. Per la sua fedeltà si dimostrò profeta, con le parole fu riconosciuto veggente verace. R./ Egli invocò il Signore onnipotente, quando i nemici lo premevano all’intorno, con l’offerta di un agnello da latte. Il Signore tuonò dal cielo; con grande fragore fece udire la voce, sterminò i capi dei nemici e tutti i principi dei Filistei. R./ Prima dell’ora del suo eterno sonno, così attestò davanti al Signore e al suo Messia: “Denari e neanche dei sandali, da alcun vivente ho accettato” e nessuno potè contraddirlo. Perfino dopo la sua morte profetizzò, predicendo al re la sua fine; anche dal sepolcro levò ancora la voce per allontanare in una profezia l’iniquità dal popolo. R./ Ci disponiamo all’ascolto della Meditazione del Vescovo. Ci sediamo. Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo. Ci alziamo per elevare al padre la Preghiera si intercessione. Dopo l’introduzione del Vescovo, al rendimento di grazie del solista, rispondiamo insieme la con la preghiera di domanda. Al Padre, sorgente di ogni vocazione, innalziamo con fiducia filiale le nostre preghiere. Lettore: Ti ringraziamo, Signore, per il tuo amore che ci ha chiamati per nome a condividere la tua vita divina: Tutti: aiutaci a comprendere l’inestimabile ricchezza del battesimo che ci ha rigenerati, del sangue che ci ha redenti; donaci un cuore pronto e attento per accogliere i segni di questo amore nella vita di ogni giorno, così da poterti lodare per ogni tuo dono. Lettore: Ti invochiamo, Signore, per coloro che nelle Comunità cristiane hanno responsabilità educative: Tutti: guidali tu perché siano vicini, con discrezione e rispetto, a quanti ancora devono scegliere la loro strada nella vita cristiana, li aiutino a scoprire che cosa il Signore vuole da ciascuno di loro, accompagnino e sostengano le diverse vocazioni soprattutto nel momento della prova e della fragilità. Lettore: Ti invochiamo, Signore, per i nostri ragazzi e i nostri giovani perché sappiano fare della loro vita un dono d’amore e rispondere generosamente alla vocazione che tu doni a ciascuno: Tutti: aiutali a scoprire, in una confidente preghiera e in un cammino formativo, la propria personale vocazione nella Chiesa; sostienili perché possano compiere scelte stabili e definitive di vita fino al dono di sé per i fratelli. Lettore: Ti ringraziamo, Signore, per la vocazione che, per la grazia del battesimo, hai dato a ciascuno di noi per edificare il mondo nell’amore: Tutti: fa che ogni vocazione possa riflettere una caratteristica particolare del tuo volto d’amore; fa che, consapevoli dei doni ricevuti, viviamo i nostri giorni nella lode e nel rendimento di grazie; comunicaci la forza e la gioia di diventare testimoni credibili del tuo Vangelo nella vita di ogni giorno. Ancora, il Vescovo ci offre un ultima breve provocazione che per ciascuno vale come sintesi di questa prima sera e come suggerimento di impegno personale. Padre nostro Orazione O Padre, tu che chiami ciascuno per nome, chiama molti di noi a lavorare con te. Tu, che hai illuminato con la tua parola quelli che hai chiamati, illuminaci con il dono della fede. Tu, che li hai sostenuti nelle difficoltà, aiutaci a vincere le nostre difficoltà. E se chiami qualcuno di noi, per consacrarlo tutto a te, il tuo amore riscaldi questa vocazione fin dal suo nascere e la faccia crescere e perseverare sino alla fine. Per Cristo nostro Signore. Benedizione Canto finale: Tu sei la mia vita Tu sei la mia vita altro io non ho, Tu sei la mia strada la mia verità. Nella tua parola io camminerò, finché avrò respiro fino a quando tu vorrai. Non avrò paura sai, se tu sei con me: io ti prego resta con me. Padre della vita noi crediamo in te Figlio Salvatore noi speriamo in te: Spirito d’amore vieni in mezzo a noi: Tu da mille strade ci raduni in unità. E per mille strade poi dove tu vorrai, noi saremo il seme di Dio. 10 Martedì 26 febbraio - Seconda sera Chiamati al dono di sè Introduzione In questa seconda sera di Esercizi spirituali sviluppiamo un secondo aspetto del tema vocazionale: “Chiamati al dono di noi stessi”. La risposta alla vocazione che il Signore rivolge a ognuno di noi, diventa amore oblativo, capace di disporre tutta la vita per il Regno come Pietro e i primi discepoli chiamati da Gesù a diventare “pescatori di uomini”. Il modello, nella forma più radicale ed esigente, è quello del Figlio dell’uomo, venuto per servire e dare la propria vita. Scrive il vescovo nella sua lettera pastorale: “Ogni età dell’esistenza è occasione preziosa per prendersi cura gli uni degli altri. In questo modo ciascuno, secondo il proprio dono, diventa segno della carità di Dio e testimonia il suo amore per gli uomini. Non basta l’annuncio esplicito della fede: occorre manifestare i segni della “vita nuova”, generati dalla chiamata battesimale”. Lasciamo che la Parola di Dio ci interroghi in profondità e rendiamoci attenti a quanto ci proporrà la riflessione del vescovo. Il canto apre il nostro incontro e ci introduce alla preghiera. Canto: Vocazione Era un giorno come tanti altri, e quel giorno lui passò, era un uomo come tutti gli altri, e passando mi chiamò. Come lo sapesse che il mio nome era proprio quello come mai volesse proprio me nella sua vita, non lo so. Era un giorno come tanti altri, e quel giorno mi chiamò. Rit.: Tu, Dio, che conosci il nome mio fa’ che ascoltando la tua voce io ricordi dove porta la mia strada nella vita all’incontro con te. 11 Era un’alba triste e senza vita, e qualcuno mi chiamò era un uomo come tanti altri, ma la voce quella no. Quante volte un uomo con il nome giusto mi ha chiamato una volta sola l’ho sentito pronunciare con amore. Era un uomo come nessun altro e quel giorno mi chiamò. Il saluto e il benvenuto del Vescovo per tutti i presenti in cattedrale e per tutti coloro che seguono questo momento tramite Radio Antenna 5 Saluto del Vescovo Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi Tutti: E con il tuo spirito. Sia benedetto Dio Padre, che ha tanto amato il mondo da mandare a noi, nella pienezza dei tempi, il tuo unico Figlio come salvatore. Tutti: Sia benedetto. Sia benedetto Gesù Cristo, che per attuare il tuo disegno di redenzione del Padre si consegnò volontariamente alla morte, e risorgendo distrusse la morte e rinnovò la vita. Tutti: Sia benedetto. Sia benedetto lo Spirito Santo, che Cristo ci ha donato perché non vivessimo più per noi stessi ma per lui che è morto e risorto per noi. Tutti: Sia benedetto. 12 Il Vescovo introduce l’ Invocazione allo Spirito Santo Fratelli, invochiamo Dio Padre perché ci prevenga con la sua Luce del suo Spirito, il solo capace di aprire le nostre menti e guarire i nostri cuori, così che possiamo ascoltare la sua Parola in umiltà, verità e carità. Veni, creátor Spíritus, mentes tuórum vísita, imple supérna grátia, quæ tu creásti péctora. Accénde lumen sénsibus: infúnde amórem córdibus: infírma nostri córporis virtúte firmans pérpeti. Qui díceris Paráclitus, Altíssimi donum Dei, fons vivus, ignis, cáritas, et spiritális únctio. Hostem repéllas lóngius, pacémque dones prótinus: ductóre sic te prævio vitémus omne nóxium. Tu septifórmis múnere, dígitus paternae dextræ, tu rite promíssum Patris, sermóne ditans gúttura. Per te sciámus da Patrem, noscámus atque Fílium, teque utriúsque Spíritum credámus omni témpore. Amen. Ci disponiamo all’ascolto della Parola del Signore che ci presenterà la vocazione dei primi discepoli. Alla proclamazione seguirà il canto del salmo responsoriale. Lettura Dal Vangelo secondo Luca (5,1-11) Un giorno, mentre, levato in piedi, [Gesù] stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 5,1 2 13 Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. 4 Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. 5Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. 6E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. 8Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. 9Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. 11Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. 3 Salmo responsoriale dal Sal 39 R./ Ecco io vengo, Signore, per fare la tua volontà. Ho sperato: ho sperato nel Signore ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Beato l’uomo che spera nel Signore e non si mette dalla parte dei superbi, né si volge a chi segue la menzogna. R./ Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto. Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa. Allora ho detto: “Ecco, io vengo. R./ 14 Sul rotolo del libro, di me è scritto di compiere il tuo volere. Mio Dio, questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore”. R./ Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. R./ Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo. Ascoltiamo ora due testimonianze vocazionali. Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo. Verranno ora proposte alcune Invocazioni di lode. Ci alziamo. Ripetiamo insieme: Gloria e lode a te, Signore! Ti glorifichiamo, Signore, Padre santo, perché nella tua infinita bontà, con la voce dello Spirito, in ogni tempo hai chiamato uomini e donne, consacrati a te nel Battesimo, al dono di sé nell’amore. R./ Ti glorifichiamo, Padre, e ti benediciamo, perché in Gesù Cristo, tuo Figlio, ci hai dato l’immagine perfetta del servo obbediente: egli fece della tua volontà il suo alimento, del servizio la norma di vita, dell’amore la legge suprema del Regno. R./ Ti glorifichiamo, o Padre, e ti benediciamo, perché in Gesù Cristo, nostro fratello, ci hai dato l’esempio più alto del dono di sé: egli, che era ricco, per noi si fece povero, proclamò beati i poveri in spirito e aprì ai piccoli i tesori del Regno. R./ 15 Ti glorifichiamo, Padre, e ti benediciamo, perché in Gesù Cristo, figlio della vergine Madre, ci hai dato il modello del vero amore: egli, Agnello senza macchia, visse amando te e i fratelli, morì perdonando e aprendo le porte del Regno. R./ Ci disponiamo all’ascolto della Meditazione del Vescovo. Ci sediamo. Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo. Ci alziamo per elevare al padre la Preghiera di itercessione. Dopo l’introduzione del Vescovo, un solista annuncerà l’intenzione di preghiera a cui risponderemo coralmente. Al Padre, sorgente di ogni vocazione, innalziamo con fiducia filiale le nostre preghiere. Lettore: Ti affidiamo, Signore, i nostri sacerdoti che hai chiamato ad agire in nome di Cristo capo, per servire la Chiesa e radunarla nello Spirito santo per mezzo del Vangelo e dei Sacramenti e della carità: Tutti: aiutali ad essere gli educatori del tuo popolo, animatori delle nostre comunità cristiane, in piena unità tra di loro e in comunione con il Vescovo; ricompensali per il generoso e quotidiano impegno, per il servizio zelante a vantaggio delle famiglie, dei giovani, dei malati e dei poveri e per la loro esemplare testimonianza di sobrietà evangelica. Lettore: Ti affidiamo, Signore, il Seminario diocesano, luogo e tempo educativo dei futuri presbiteri chiedendoti, con fiducia e con umile insistenza, il dono di nuovi e santi operai per la tua messe: Tutti: sostieni i giovani che attendono alla loro formazione perché siano generosi e perseveranti; ricompensa coloro che attendono 16 alla loro formazione; aiuta tutti noi a comprendere che la risposta alla vocazione come responsabilità dell’intera comunità cristiana. Lettore: Ti affidiamo, Signore, i religiosi, le religiose, i membri degli Istituti secolari, le vergini e i laici consacrati che vivono nella radicalità evangelica per il Regno dei cieli: Tutti: ricompensali per la loro testimonianza e la loro opera per la formazione dei ragazzi e dei giovani, per l’assistenza dei malati e dei poveri, per l’impegno ad essere seme del Vangelo dentro la pasta umana; aiutali ad essere profezia della città ultima e nuova. Lettore: Ti affidiamo, Signore, tutti i nostri missionari che in ogni parte della terra annunciano e testimoniano il tuo Vangelo: Tutti: ricompensali con le tue consolazioni, fa che possano vedere i frutti del loro impegno secondo le tue misure d’amore; possano sempre riconoscere in te la sorgente della loro missione; si sentano sostenuti dai fratelli nella fede, soprattutto nei momenti di difficoltà. Ancora, il Vescovo ci offre un ultima breve provocazione che per ciascuno vale come sintesi di questa prima sera e come suggerimento di impegno personale. Padre nostro Orazione O Padre, hai tanto amato il mondo donare a noi il tuo unico Figlio. Egli è venuto e ci ha accolto nel suo gregge. Ci ha chiamato per nome e noi lo abbiamo seguito sul cammino del servizio e del dono che ha inaugurato con la sua Pasqua. Ora ti preghiamo, dona a noi il tuo santo Spirito perché, facendo della nostra vita un dono, possiamo dare il nostro contributo gioioso all’edificazione della civiltà dell’amore. Per Cristo nostro Signore. 17 Benedizione Canto finale: Ti dono la mia vita Rit.: Ti dono la mia vita, accoglila, Signore. Ti seguirò con gioia per mano mi guiderai. Al mondo voglio dare l’amore tuo, Signore, cantando senza fine la tua fedeltà. Giusto è il Signore in tutte le sue vie: buono è il Signore, che illumina i miei passi. Fammi conoscere la tua strada, Signore: a te s’innalza la mia preghiera. 18 Mercoledì 27 febbraio - Terza sera Chiamati a servire la chiesa e il mondo Introduzione Il tema della vocazione che ha guidato la nostra meditazione in queste sere presenta un ulteriore aspetto: “Chiamati a servire la Chiesa e il mondo”. Ci fa da modello l’apostolo Paolo, che, “afferrato da Cristo” sulla via di Damasco, ha messo l’intera sua esistenza a servizio dell’Evangelo. Scrive il vescovo nella sua lettera pastorale: “Nell’esistenza cristiana vocazione e missione sono due facce della stessa medaglia. Il battezzato, chiamato a diventare discepolo di Gesù, si fa nello stesso tempo testimone del suo amore presso i fratelli, sia nel suo ambiente naturale di vita, sia in altre Chiese nelle diverse parti del mondo. … In questo contesto diventa essenziale “accelerare l’ora dei laici”, rilanciandone l’impegno ecclesiale e secolare, senza il quale il fermento del Vangelo non può giungere nei contesti della vita quotidiana”. Ci introduciamo alla preghiera e alla riflessione con il canto. Canto: Chi di voi Rit.: Chi di voi vorrà essere il più grande chi di voi vorrà essere il primo si faccia servo di tutti, servo di tutti. Il Figlio dell’uomo è venuto a servire a dare la vita, la vita per tutti. Il Figlio dell’uomo è venuto a salvare a dare al mondo speranza e gioa. Sarete beati se seguite il mio esempio e fate le cose che ho fatto per voi. 19 Il saluto e il benvenuto del Vescovo per tutti i presenti in cattedrale e per tutti coloro che seguono questo momento tramite Radio Antenna 5. Saluto del Vescovo Il Signore, che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi Tutti: E con il tuo spirito. Sia benedetto Dio Padre, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà. Tutti: Sia benedetto! Sia benedetto Gesù Cristo, irradiazione della gloria del Padre, impronta della sua sostanza, che tutto sostiene con la potenza della sua parola. Tutti: Sia benedetto! Sia benedetto lo Spirito Santo, che consacrò re e i profeti, che abitò stabilmente in Gesù, che ancora oggi suscita vocazioni nella Chiesa. Tutti: Sia benedetto! Il Vescovo introduce l’ Invocazione allo Spirito Santo Fratelli, invochiamo Dio Padre perché ci doni la forza del suo Spirito Santo, perché la sua Parola sia fedelmente predicata a gloria del suo Nome e a edificazione della sua Chiesa, e sia da tutti noi accolta con umiltà e obbedienza. 20 Veni, creátor Spíritus, mentes tuórum vísita, imple supérna grátia, quæ tu creásti péctora. Accénde lumen sénsibus: infúnde amórem córdibus: infírma nostri córporis virtúte firmans pérpeti. Qui díceris Paráclitus, Altíssimi donum Dei, fons vivus, ignis, cáritas, et spiritális únctio. Hostem repéllas lóngius, pacémque dones prótinus: ductóre sic te prævio vitémus omne nóxium. Tu septifórmis múnere, dígitus paternae dextræ, tu rite promíssum Patris, sermóne ditans gúttura. Per te sciámus da Patrem, noscámus atque Fílium, teque utriúsque Spíritum credámus omni témpore. Amen. Ci disponiamo all’ascolto della Parola di Dio che ci presenterà la vocazione dell’apostolo Paolo. Alla proclamazione seguirà il canto del salmo responsoriale. Lettura Dagli Atti degli Apostoli (9,1-19) Saulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote 2e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. 3E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo 4e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». 5Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! 9,1 21 Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». 7Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. 8Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, 9dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda. 10 Ora c’era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». 11E il Signore a lui: «Su, và sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando, 12e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista». 13Rispose Anania: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. 14 Inoltre ha l’autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». 15Ma il Signore disse: «Và, perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele; 16e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». 17Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo». 18E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato, 19poi prese cibo e le forze gli ritornarono. 6 Salmo responsoriale dal Sal 95 R./ Annunzierò ai fratelli la salvezza del Signore 22 Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome. R./ Annunziate di giorno in giorno la sua salvezza. In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi. R./ Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza, date al Signore la gloria del suo nome. R./ Dite tra i popoli: «Il Signore regna!». Sorregge il mondo, perché non vacilli; giudica le nazioni con rettitudine. R./ Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo. Ascoltiamo ora due testimonianze vocazionali. Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo. Verranno ora proposte alcune Beatitudini san Francesco. Ci alziamo. del servo tratte dagli scritti di Ripetiamo insieme: Sarà benedetto chi teme il Signore. Beato l’uomo che confida nel Signore e spera in lui. R./ 23 Beato quel servo il quale non si inorgoglisce per il bene che il Signore dice e opera per mezzo di lui, più che per il bene che dice e opera per mezzo di un altro. Pecca l’uomo che vuol ricevere dal suo prossimo più di quanto non vuole dare di sé al Signore Dio. R./ Beato il servo, che non si ritiene migliore, quando viene lodato ed esaltato dagli uomini, di quanto è ritenuto vile, semplice e spregevole, poiché quanto l’uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non più. R./ E beato quel servo, che non viene posto in alto di sua volontà e sempre desidera mettersi sotto i piedi degli altri. R./ Beato il servo che accumula nel tesoro del cielo i beni che il Signore gli mostra e non brama di manifestarli agli uomini con la speranza di averne compenso, poiché lo stesso Altissimo manifesterà le sue opere a chiunque gli piacerà. R./ Beato il servo che conserva nel suo cuore i segreti del Signore. R./ Ci disponiamo all’ascolto della Meditazione del Vescovo. Ci sediamo. Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo. Ci alziamo per elevare al padre la Preghiera di intercessione. Dopo l’introduzione del Vescovo, un solista annuncerà l’intenzione di preghiera a cui risponderemo coralmente. Al Padre, sorgente di ogni vocazione, innalziamo con fiducia filiale le nostre preghiere. Lettore: Ti preghiamo per i nostri laici, chiamati a esprimere i loro carismi nell’animazione cristiana della società: 24 Tutti: aiutali, Signore, a diventare “sacrifici spirituali a te graditi, mediante la loro vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, il loro impegno di servizio nei più svariati settori del mondo. Lettore: Per gli sposi cristiani che, mediante il Matrimonio, diventano testimoni del grande mistero dell’amore di Cristo per la sua Chiesa. Tutti: aiutali, Signore, a mettersi alla scuola del Vangelo nella loro esistenza quotidiana, ad annunciare questa realtà di grazia mediante l’amore scambievole, l’accoglienza reciproca, il perdono ricevuto e ricambiato, la sollecitudine per la crescita dei loro figli. Lettore: Per i laici impegnati nel mondo del lavoro, per gli insegnanti, per gli uomini e le donne inseriti nelle molteplici strutture a servizio dei malati e degli anziani, dei portatori di handicap e di ricupero dalla tossico dipendenza e dall’alcool: Tutti: aiutali, Signore, a svolgere nel nome tuo e della comunità cristiana, un servizio a vantaggio della collettività, ad animare, con impegno cristiano le realtà temporali facendosi promotori della dignità di ogni uomo. Lettore: Per le donne e gli uomini impegnati nella politica, nella amministrazione della cosa pubblica e nelle istituzioni della vita sociale: Tutti: guidali, Signore, a esercitare il loro dovere con spirito di servizio e nella responsabilità per il bene comune; aiutali a riconoscere sempre la dignità di ogni persona, a rispettare la sua libertà, a valorizzare tutte le energie spirituali. Ancora, il Vescovo ci offre un ultima breve provocazione che per ciascuno vale come sintesi di questa prima sera e come suggerimento di impegno personale. 25 Padre nostro Orazione Padre santo, sorgente di ogni dono perfetto, concedi alla tua Chiesa una rinnovata primavera dello Spirito, fa maturare con la tua grazia i germi di vocazione che a piene mani tu semini, perché molti accolgano la tua chiamata e scelgano come ideale di vita la sequela di Cristo e il servizio dei fratelli, a lode e gloria del tuo nome. Per Cristo nostro Signore. Benedizione Canto finale: Chiesa del Risorto Chiesa che annunci il Vangelo, sei testimone di speranza con la Parola del Dio vivo, in mezzo al mondo nella verità. Chiesa che vivi nella fede, rigenerata dalla grazia, stirpe regale, gente santa, sei per il mondo degno di unità. Rit.: 26 Dal crocifisso Risorto nasce la speranza, dalle sue piaghe la salvezza, nella sua luce noi cammineremo, Chiesa redenta dal suo amore. A cura dell’Ufficio Liturgico e dell’Ufficio Pastorale. Centro Editoriale Cremasco. Finito di stampare il 20 febbraio 2008. Tipolitografia Fantigrafica s.r.l. - Cremona