Università degli Studi di Catania
TFA
TIROCINIO FORMATIVO ATTIVO
Anno Accademico
Quaderno del tirocinio di
Cognome
Nome
Data e luogo di Nascita
Via
Recapito telefonico
E-mail
Abilitazione richiesta
Tutor coordinatore
Città
NORME COMUNI
Il percorso del tirocinio formativo attivo prevede:
a) insegnamenti di Scienze dell’educazione con particolare riguardo alle metodologie
didattiche ed ai bisogni speciali, per un totale di 18 cfu, di cui 6 cfu riservati al settore
della disabilità;
b) insegnamenti di didattiche disciplinari (che possono essere svolti anche in contesti di
laboratorio in modo da saldare i contenuti disciplinari con le modalità di insegnamento in
classe) e laboratori pedagogico-didattici (indirizzati alla rielaborazione e al confronto
delle pratiche didattiche proposte e delle esperienze di tirocinio), per un totale di 18 cfu;
c) un tirocinio, per un totale di 19 cfu corrispondenti a 475 ore, una parte del quale, pari a
75 ore (3 cfu), dedicata al settore della disabilità, svolto presso le istituzioni scolastiche; il
tirocinio prevede una fase “indiretta” di preparazione, riflessione e discussione delle
attività e una fase “diretta” di osservazione e di insegnamento attivo. L’attività di tirocinio
è seguita e coordinata da tutor a questo scopo distaccati a tempo parziale presso
l’Università ed è seguita da tutor che accolgono gli studenti nelle classi di cui sono
responsabili. I tutor vengono indicati dai dirigenti degli istituti scolastici convenzionati; i
tutor coordinatori svolgono anche attività di coordinamento tra le scuole e l’Università. Il
tirocinio si conclude con la stesura da parte del tirocinante di una relazione del lavoro
svolto in collaborazione con l’insegnante tutor che ne ha seguito l’attività;
d) prova finale, per un totale di 5 cfu, consistente in una relazione di cui è relatore un docente
universitario e correlatore il tutor o il tutor coordinatore che ha seguito l’attività di
tirocinio. Essa deve consistere in un elaborato originale, non limitato ad una semplice
esposizione delle attività svolte, e deve evidenziare la capacità del tirocinante di integrare
ad un elevato livello culturale e scientifico le competenze acquisite nell’attività svolta in
classe con le conoscenze psicopedagogiche e con le conoscenze acquisite nell’ambito della
didattica disciplinare, in particolar modo nelle attività di laboratorio.
Requisiti di frequenza del corso
La frequenza alle attività del tirocinio formativo attivo e’ obbligatoria.
L’accesso all’esame di abilitazione è subordinato alla verifica della presenza ad almeno il
70% delle attività di cui alla lettera a), ad almeno il 70% delle attività di cui alla lettera b) e
ad almeno l’80% delle attività di cui alla lettera c).
PROSPETTO DELLE SCUOLE ACCOGLIENTI
Denominazione e indirizzo
Telefono
E-mail
Nomi dei tutor
ATTIVITA’ DI TIROCINIO DIRETTO
ORE
DATA
CLASSE
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’
(argomento e modalità di lavoro)
FIRMA TUTOR
ATTIVITA’ DI TIROCINIO INDIRETTO
N° Mod
N°
Data Ore
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’
(argomento e modalità di lavoro)
FIRMA DEL
TUTOR
COORDINATORE
SCHEMA DI RELAZIONE SULLE ATTIVITA’ DI TIROCINIO DIRETTO
1. Le metodologie di lavoro utilizzate
2. I materiali forniti e/o indicati
3. Gli apprendimenti realizzati (riguardo ai contenuti, ai metodi, alle
relazionalità)
4. I riflessi sulla formazione professionale
5. Le possibili ricadute in situazioni didattiche
6. Gli aspetti critici, i dubbi, i problemi che restano aperti.
N.B.: Questo schema e quelli delle pagine seguenti hanno valore orientativo e servono ad
aiutare il tirocinante ad individuare i principali punti di attenzione che devono essere tenuti
presenti al momento in cui si progetta un intervento didattico o si riflette sulle attività di
formazione.
SCHEMA DI RELAZIONE SUI MODULI DI TIROCINIO INDIRETTO
Modulo n°:
Argomento:
1. I contenuti trattati
2. Le metodologie di lavoro utilizzate
3. I materiali forniti e/o indicati
4. Gli apprendimenti realizzati (riguardo ai contenuti, ai metodi, alle
relazionalità)
5. I riflessi sulla formazione professionale
6. Le possibili ricadute in situazioni didattiche
7. Il rapporto tra le attività del modulo e precedenti momenti di
informazione (o formazione) all’interno della Scuola
8. Gli aspetti critici, i dubbi, i problemi che restano aperti.
SCHEMA DI UN INTERVENTO DIDATTICO
Istituto:
Classi interessate:
Discipline interessate:
Insegnanti di classe:
1. Tipo di intervento
2. Argomento
3. Motivazione della scelta
4. Obiettivi
a. Obiettivi educativi dell’intervento in classe
b. Obiettivi formativi del tirocinante
5. Piano di lavoro e articolazione degli interventi
a. Analisi delle risorse e dei vincoli dedotti dall’osservazione
b. Progettazione dell’intervento (contenuti, metodi, tempi)
c. Interventi di classe
6. Valutazione
a. Valutazione formativa (dell’intervento in classe)
b. Valutazione formatrice (del tirocinante)
SCHEMA DI RELAZIONE FINALE
1. Rapporto tra le acquisizioni delle aree psicopedagogiche e didattiche, le
esperienze di laboratorio e le attività di tirocinio
2. La realtà scolastica in cui si è operato
3. Tipologie delle esperienze didattiche effettuate:
a. Tirocinio indiretto
b. Tirocinio diretto
4. Interazione tirocinante – gruppo classe
5. Riflessioni metacognitive ai fini della formazione professionale
a. Le strategie formative
b. La progettazione curricolare
c. Le metodologie utilizzate
d. I materiali prodotti
6. Interazione tirocinante-tutor
7. Punti di debolezza del tirocinio
8. Questioni aperte e proposte
ELENCO DEGLI ALLEGATI
In questo spazio il tirocinante segnerà i titoli di tutti gli allegati (relazioni, progetti,
materiali didattici prodotti, bibliografie, ecc.) che saranno acclusi e consegnati
assieme al libretto.
E’ opportuno che il numero d’ordine di questo elenco sia riportato in modo ben
visibile sulla prima pagina dell’allegato a cui si riferisce.
1
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QUADRO RIEPILOGATIVO DI TUTTE LE ORE
DI TIROCINIO SVOLTE
ORE EVENTUALMENTE RICONOSCIUTE
TIROCINIO DIRETTO
TIROCINIO INDIRETTO
TOTALE ORE
Catania ……………………………………..
IL TIROCINANTE
IL TUTOR COORDINATORE
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Quaderno del tirocinio - Università degli Studi di Catania