PARLA O SIGNORE
MEDITAZIONI
Quarta Edizione
1
PRESENTAZIONE
Sono brevi considerazioni, che si affiancano al volumetto
“AMORE E PICCOLEZZA”, approfondendone alcuni temi, in
una forma diversa: quella del colloquio di Dio con l’anima.
Questi inviti del Signore non sono messaggi rivolti a qualche
anima privilegiata (come potrebbero apparire), ma semplici
riflessioni, adatte a tutti, particolarmente a coloro che hanno
bisogno di una cura di fiducia, per camminare più serenamente
nella via dell’amore.
E’ stata scelta questa forma di “colloquio di Dio con l’anima”,
con l’intento di rendere più penetranti ed efficaci queste
considerazioni.
Queste pagine non vanno lette “d’un fiato”, ma meditate
lentamente...
Appena ti colpisce qualche idea, fermati su quella; mettendoti
in ascolto di Dio, con molta calma, dialogando con Lui sullo
stato della tua anima e sui mezzi da seguire per progredire.
Ritorna spesso a meditare i punti che ti interessano: vi troverai
sempre nuovi stimoli per progredire sempre più.
2
Cap.I
AMORE MISERICORDIOSO
“Noi abbiamo creduto all’Amore”
1. Figlio mio diletto, credi fermamente al mio immenso Amore,
che è tutto Misericordia… che ama non la tua miseria, ma
te, che ne sei vittima.
Anche dei miserabili, come te, Io voglio fare un
“sacramento” (cioè un segno e uno strumento) di questo mio
Amore senza limiti.
Hai ragione: non c’è nessuno più misero di te...
Ma, è proprio questa tua abissale miseria che attira il mio
Amore e la mia Misericordia.
Perchè ti stupisci?... E’ il mio Amore smisurato (che tu non
riuscirai mai a capire) che mi rende così:
desideroso di consolarti, felice di perdonarti!
Per questo Io cerco, amo, prediligo i miserabili come te...
e non mi stanco mai di perdonare!
Solo Io posso amare fino a tal punto!...
Solo Io so amare con un Amore assolutamente gratuito:
Ti amo senza alcun tuo merito.
Ti amo, non perchè tu hai qualcosa di buono da donare a Me,
ma perchè sono il Sommo Bene che vuole donarsi a te:
Più tu sei misero e bisognoso di amore e più Io mi dono!
Ti amo, anche quando tutti ti odiano e ti condannano...
Io sono sempre dalla tua parte, sempre pronto a scusarti:
“Padre, perdona loro, perché non sanno quello che
fanno”.
Tu mi offendi...e Io ti difendo…sempre!
Che amore folle è il mio!...
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2. Figlio mio, sentimi sempre vicino!
Sentiti amato teneramente… carezzato...
incoraggiato... difeso... dal tuo Dio!
Quanto ti amo!... lasciatelo ripetere.
compreso...
Se tu potessi capirlo , “impazziresti” di gioia.
Vorrei tenerti sempre abbracciato a Me “come un bambino”.
Non mi fai ribrezzo, no; al contrario, le tue piaghe repellenti
suscitano tutta la mia compassione e la mia tenerezza.
Più ti vedo coperto di piaghe (i tuoi peccati) e più mi fai
compassione.
Non ti rimprovero per la tua mostruosa ingratitudine, ma ti
invito a “far festa con me”.
La mia più grande gioia è quella di perdonare:
Credimi!
Come puoi ancora dubitare , dopo tante prove?... dopo tutto
quello che ho svelato nel mio Vangelo:
“Rallegratevi con me!… Si fa più festa in cielo per un
peccatore che si converte…” (Lc. 15,7)
“Bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo
tuo fratello era morto ed è tornato in vita”. (Lc. l5,32)
Gioia, ”festa grande” voglio anche da te!
Ti voglio felice, “piccolo” mio! Devi essere felice:
felice di essere “l’ultimo” dei peccatori... immerso in
questo oceano infinito d’Amore che è il tuo Dio!
Non cadere nel tranello di satana, che vuole farti guardare
sempre a te stesso e alle tue miserie, per distogliere il tuo
sguardo da me e dai miei meravigliosi progetti.
3. Sapessi quanto bene ti fanno quelle tue cadute che ti fanno
tanto soffrire… e che tu tanto detesti:
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-
-
ti danno l’esatta dimensione del nulla che sei;
ti costringono a non esaltarti mai nei successi e a non
fidarti dei tuoi apparenti progressi;
ti portano a crederti meritevole di ogni disprezzo e
umiliazione e a non meravigliarti mai dei difetti degli
altri...
ti fanno toccare con mano la bontà del mio Cuore, che è
tanto grande, da far dire a una santa, come S.Teresa:
“Oh, potessi peccare senza offendere nessuno, io
peccherei, perché imparerei meglio a capire il
mio Dio”;
e, infine, ti spingono a “buttarti” tra le mie braccia, che ti
danno tanta sicurezza... e a vivere in me
ininterrottamente.
Come vedi, le tue cadute Io le utilizzo per scavare più
profonde in te le fondamenta dell’umiltà e della “piccolezza”;
così che, se tu vuoi, possono diventare il punto di partenza per
nuove ascensioni e per più sicuri progressi:
“Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano”
(Rom.8,28)…“anche il peccato” (aggiunge S.Agostino).
Non ti basta tutto questo per farti vivere sempre nella gioia?
Neppure il peccato (che è la disgrazia più grande) te ne può
dispensare.
Offrimi subito ogni tua debolezza, ogni tua caduta:
Lascia che ti aggiusti tutto Io, come fa la mamma con il suo
“piccino” caduto per terra, sporco o ferito...
e non tormentarti più!
Quanta consolazione mi dai quando ti vedo tornare al mio
Cuore, “piccolo piccolo”!
Oh, se rimanessi sempre così.. umile e mite, come ora , come
quando sei caduto:
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Quale forza otterresti...
e progrediresti sempre più nella “piccolezza”
e nell’Amore!
4. E ora vieni a Me: Lasciati stringere al mio Cuore!
E che?... Hai paura?...
O ti sembra una sdolcinatura, indegna di un Dio?
Devi smetterla di pensarmi come un dio freddo o
lontano: Nessun innamorato è tanto infuocato d’amore!
Ancora non mi conosci…
Non capisci niente di amore, tu!
Leggi il mio Libro, anche solo qualche riga:
“Non temere, perché non dovrai più arrossire; non
vergognarti… poiché tuo sposo è il tuo Creatore…(Isaia,
54,4)
“La attirerò a me…Mi chiamerai….MARITO MIO e non
più mio padrone… Ti farò mia sposa… ti dimostrerò il
mio amore e la mia tenerezza. Sarai mia per sempre”.
(Osea, 2, 16-18-21).
Abbracciati a me, “piccolo mio”: Dammi questa gioia!
Gusta anche tu la gioia di sentirti abbracciato dal Tuo
Signore.
Non è sentimentalismo, no.
Il mio è Amore di un Dio, che ama anche con cuore di uomo:
dolcissimo, tenerissimo, compassionevole...
più di ogni altro amore:
di padre, di madre, di sposo, di amico.
Vieni, penetra dentro il mio Cuore...
sì, dentro...dentro...
Se potessi vedere questo Fuoco che mi brucia!
Vorrei comunicartelo…sì, proprio a te...
a te che hai sperimentato fin dove arriva la mia
Misericordia.
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Ho bisogno di te , più che di qualunque persona forte e
prestigiosa:
Dammi la gioia e la gloria di potermi servire di te (che sei
tanto misero), per dare a tutti, nella tua persona, la
dimostrazione più eclatante della mia Misericordia senza
limiti.
5. Eccoti infine un “segreto” formidabile:
Ricorri spesso al Sacramento della mia Misericordia.
Non potrai trovare un “segno” più efficace , che ti faccia
toccare con mano tutta “l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e
la profondità dell’amore di Cristo”…
Tuffati, con regolare frequenza, in questo mare di gioia e di
freschezza:
Quanta pace vi troverai... e quale tenerezza!
E’ davvero il sacramento della giovinezza!
Se tu lo vuoi , se ti accosti ad esso con l’umiltà e la
confidenza dei “piccoli”, ne uscirai ogni volta rigenerato e
rinnovato:
Vieni a “dissetarti al torrente delle mie delizie”!
Vale la pena superare gli ostacoli inconsistenti, che il
maligno ti ingrandisce per tenertene lontano.
6. E ora vai!
Corri...grida a tutti il mio Amore!
E’ questo il principale compito di ogni cristiano:
Far conoscere il mio amore!
Ti crederanno...perchè l’umanità è assetata di Amore.
Ti crederanno, se ne sarai traboccante,
se lo griderai con la tua vita.
Ma devi farti “piccolo”, perchè soltanto“i piccoli” possono
comprendere il mio Cuore…e accogliere tutti con la mia
dolcezza…e far loro gustare la mia misericordia senza limiti!
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Cap. II
LA
PREGHIERA
(Ef.6,18)
(I TS.5,9)
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I - IN CONTINUA PREGHIERA
1.
“La tua vita sono Io”, “piccolo” mio!
Ah, come vorrei esserlo rea1mente!
Come tutto cambierebbe in te:
“il mio giogo” sarebbe “dolce e il mio carico leggero”,
perché Io riverserei nel tuo spirito tutta la dolcezza del mio
amore...tutta la carica inesauribile della mia forza.
Ma, non dovrai staccarti mai da me.
Se credi veramente che Io sono il tuo Dio e che tutto ti viene
da me, la tua unica aspirazione deve essere di stare sempre
unito a me:
“Rimanete uniti a me e io a voi… Come il tralcio non
può far frutto da se stesso se non rimane unito alla vite,
così anche voi, se non rimanete uniti a me.
Io sono la vite, voi i tralci. Se uno rimane unito a me,
produce molto frutto, perchè senza di me non potete far
nulla.
Se uno non rimane unito a me, viene gettato via come i
tralci secchi”. (Gv.l5,4).
Hai capito?...In continua preghiera ti voglio:
“Bisogna pregare sempre, senza stancarsi mai”.
(Lc.18,l)
2. La preghiera deve formare come la trama o il tessuto
connettivo, che dà unità a tutta la tua giornata.
Ancora di più:
Dalla preghiera deve scaturire ogni tua azione e decisione;
l’attività esteriore deve essere come una proiezione della tua
vita interiore, della tua unione con me, come l’uva proviene
dal “tralcio che sta unito alla vite”.
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No, non possono produrre frutti salutari quelle attività
che nascono solo dal tuo naturale entusiasmo o dal
dinamismo frenetico, che lascia poco spazio alla preghiera…
Potranno produrre solo frutti artificiali: seducenti, ma
non nutrienti.
Io sono “La Vite”, Io sono la linfa vitale,
Io sono “il Sole” che dà luce, calore e vita...
Tu sei il mio “piccolo tralcio”:
staccato da me, diventi un tralcio secco, coperto di foglie
secche.
Non ti sottovaluto con questo, al contrario:
- Se “rimani unito a me, produrrai frutti abbondanti”, gli
stessi frutti sorprendenti del tuo Dio…
- Perchè Io, che sono “la Vite”, posso produrre “i frutti”
solo nei miei “tralci”.
- Se tu sei “una cosa sola” con me, le tue attività, anche
se poche, “faranno molto frutto”, perché sgorgheranno
dal mio Cuore vivente in te..
- Se sarai come un “tralcio” tutto compenetrato del mio
Spirito, anche il tuo più piccolo gesto farà sprigionare
tanta luce... la mia luce!
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II - “UNA SOLA E’ LA COSA NECESSARIA”
Convinciti una buona volta:
Devi correre di meno e contemplare di più...
Specialmente quando hai “molte cose” che ti assorbono:
“Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte
cose; ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno”.
Perché ti affanni tanto, povero figlio mio?
Ancora non hai capito chi sono Io... e chi sei tu!
Tu sei un povero “nulla” senza di me:
“Anche il più perfetto tra gli uomini, privo della
tua sapienza sarebbe stimato un nulla”!
(Sap.9,6).
Me devi volere! Me devi cercare, prima di ogni cosa.
Da me ti viene tutto... perchè “Io sono tutto”!
Tutto quello che di bello, di buono, di grande ti serve per
realizzare te stesso puoi trovarlo in me, soltanto in me!
Vivi immerso in me, continuamente... come il pesce nel mare!
Devi “perdere” più tempo con me!
Se “lascerai” ogni altra cosa per incontrarti con me, “Io ti darò
il centuplo”…anche quaggiù:
Ti farò ricuperare il tempo che “perdi” con me,
moltiplicando le tue energie, rendendo più feconda ogni tua
attività, ogni tua parola.
Sì, perché sono Io il Signore del tempo.
Quando tu sei unito a me, stai certo che puoi realizzare molto
di più, in minor tempo, e con maggiore efficacia.
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III - “ORA ET LABORA”
(PREGHIERA e LAVORO)
1.
Certo, Io voglio che tu faccia la tua parte e collabori con
me, trafficando “i talenti”…nel tempo e nella misura che
voglio Io (non di più).
Ma, senza farti tante illusioni:
Il filo serve per trasportare la corrente, ma non è capace di
produrla.
La finestra che si apre permette alla luce di entrare nella
stanza, ma non è la finestra aperta che genera la luce.
Tu sei la finestra, non il sole.
La tua attività è il filo, non la luce, che viene invece prodotta
dalla centrale.
Tienilo sempre presente: montagne di attività e di mezzi
efficientissimi, pur essendo necessari, (come il filo), non
potranno mai generare nelle anime una sola briciola di
Grazia, che è di natura soprannaturale e rimane sempre un
dono gratuito di Dio.
Ne sei fermamente convinto tu?...
Molti dei miei amici e collaboratori si preoccupano di
moltiplicare i “fili” del proprio inquieto attivismo, anzichè
rafforzare, con la preghiera, i collegamenti con la centrale.
E le conseguenze sono deleterie per tutti: orgoglio,
presunzione, rivalità , polemiche interminabili, tensioni
interiori ed esteriori.
2.
No, figlio mio, non così.
Qualsiasi altra cosa potrai tralasciare, (quando non trovi il
tempo), eccetto la preghiera:
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Più grandi sono le opere da compiere e più hai bisogno
della mia luce e della mia forza, che viene a te soltanto dalla
preghiera, cioè dalla tua unione con me.
Te Io cerco, non le tue cose.
Tu mi premi, prima che il tuo lavoro.
Tu mi servi, prima e più che le tue attività:
La mia prima opera sei tu.
Te voglio preparare, prima di tutto:
Voglio cambiare il tuo cuore, per “rinnovare tutte le cose”.
3.
---“Ma, anche il lavoro è preghiera”--(Così pensano tanti)... E, in parte, è vero.
Sì, anche l’azione può diventare preghiera; ma solo quando
sgorga dall’orazione e ad essa riconduce.
Allora tutto diventa preghiera, perché tutto è permeato
di preghiera, (cioè orientato verso Dio).
E la preghiera si traduce in opere d’amore.
Cerca nella preghiera ogni ispirazione...
in qualunque momento...per qualsiasi cosa:
-
La preghiera ti suggerisce l’attività giusta al momento
giusto.
La preghiera ti fa trovare le parole più convincenti,
quelle che penetrano i cuori.
Quando le tue parole e le tue attività passano attraverso il
filtro della preghiera, si fanno più limpide e più incisive.
Se confidi nella mia Grazia, più che nella tua saggezza, la
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mia luce verrà sovrabbondante in te, proprio nei momenti più
impensati, nei tempi e nelle circostanze meno favorevoli,
(come ti ho insegnato nel Salmo 126):
“Invano vi alzate presto il mattino, andate a riposare
tardi la sera, e vi guadagnate il pane con fatica: ai suoi
amici il Signore lo dona anche “nel sonno”
(cioè: anche quando riposano).
(nella versione nuovissima):“il Signore ne dà il doppio a chi ama”.
.
4.
E’ chiaro che non dovrai trascurare i doveri del tuo stato,
per metterti a pregare.
Al contrario, la preghiera (quella autentica) ti spingerà a
compierli con maggiore puntualità e precisione, perché
partecipino del tuo atteggiamento orante e diventino
anch’essi preghiera.
Dovrai, però, organizzare meglio la tua giornata dando ad
ogni cosa il tempo che merita, secondo una equilibrata
gerarchia di valori (e non secondo l’attrattiva o la pressione
che essa esercita su di te).
5.
Comincia fin dal mattino a ritagliare un po’ di tempo da
tutte le tue cose, per dedicarlo esclusivamente a me.
- La meditazione deve essere la tua prima occupazione:
il colloquio mattutino col tuo “Maestro e Signore”
inquadrerà meglio tutta la tua giornata e renderà
illuminata ogni tua decisione
ed equilibrata ogni tua azione.
- E poi, comincia con la preghiera ogni singola azione,
chiedendo a me la luce per vedere qual’ è la mia
volontà e la forza per compierla bene.
- Durante il lavoro, solleva rapidamente lo sguardo a me:
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non puoi immaginare quale gioia mi dai
(e quanto bene fai a te stesso)
quando interrompi il tuo lavoro, proprio sul
più bello, per ricorrere a me ed esprimermi il
tuo amore e la fiducia che riponi in me.
Ripetimelo sempre (anche quando lavori):
“O mio Dio, senza di te nulla io posso…
Tutto mi viene da Te: Tutto io posso in Te!
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IV - “LA PREGHIERA”: CHE COS’ E’?...
1. La preghiera è il prezioso legame che ti unisce a me, fonte di
ogni bene.
Oh, meraviglie della preghiera!
Nessuno potrà mai spiegartele a parole, nemmeno Io:
Il rapporto con l’Infinito, infatti, non può essere definito con
parole umane.
Solo l’esperienza può, in una certa misura, fartene gustare la
dolcezza deliziosa...
e fartene toccare con mano la potenza
sovrumana.
Solo pregando si impara a pregare:
Pregando capirai
che sono infinite le forme e le modalità della
preghiera...
che bisogna progredire sempre nel cammino della
preghiera, senza bloccarsi nella stessa forma...
Pregando ti accorgerai che la preghiera è più semplice e più
facile di quanto non si creda, perché è un bisogno
vitale dello spirito, come il respiro;
- ma, nello stesso tempo, è molto facile che venga
fraintesa o falsata.
2. Pregare non significa “recitare preghiere”, anche se la
“recita” di preghiere può giovare alla preghiera.
La preghiera (quella vera, quella che incide sulla
vita e la trasforma)
è qualcosa di più…E’ insieme:
- implorazione umile e fiduciosa... ma, soprattutto,
- adorazione, lode, ringraziamento...
- è rapporto d’amore...comunione intima con una
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-
-
Persona viva, che ti sta dentro, “più intimo di te
stesso”, che ti avvolge continuamente con la sua
tenerezza ineffabile;
è sguardo silenzioso...
dialogo attento e devoto con la Sapienza eterna, che
brama comunicarsi a te, come ad amico e confidente:
“Vi ho chiamato amici, perché tutto quello che ho
udito dal Padre mio ve l’ho fatto conoscere”.
(Gv.15,15).
è ascolto di me...
è meditazione della mia Parola scritta
e della mia Parola viva, che ti risuona nel cuore;
è consenso docile e pronto ad ogni mia ispirazione,
ad ogni cenno della mia Volontà.
è vivere insieme con me…
lottare, amare, soffrire, operare con me...
all’unisono con i miei sentimenti
e con le mie proposte.
Tutto questo è la preghiera... e ancora di più:
- E’ il fondamento di tutta la tua vita!
- E’ il legame più forte che ti tiene unito a me!
- E’ la fonte di tutti i doni divini.
Quando preghi, ripetimi spesso, come il profeta Samuele:
“Parla o Signore, che il tuo servo ti ascolta”(I Sam.3,l0)
oppure (col Salmo 27):
“A te grido, Signore, non restare in silenzio, mio
Dio, perché, se tu non parli, io sono come chi
scende nella fossa”.
3.
Ma, fai bene attenzione...
Proprio la preghiera può diventare un pericolo:
- se nella preghiera cerchi te stesso più che me,
18
-
se ascolti il tuo sentimento, più che la mia Parola,
se ti appoggi sul tuo fervore sensibile, anziché sulla
mia Grazia.
Allora la preghiera diventa:
- un laccio che ti soffoca
- un fondamento instabile, che fa crollare tutto,
- una fonte inquinata, che inaridisce tutta la tua vita
spirituale.
No, figlio mio,
- non cercare di afferrarmi con i tuoi fervori sensibili:
stringeresti solo te stesso.
- Non illuderti di potermi soddisfare con le tue belle
parole infuocate d’amore: ogni tuo sforzo sensibile
non fa altro che restringere il tuo cuore... e il flusso
della mia Grazia.
4. Ascoltami: Tu non sarai mai capace di vera oreghiera.
La preghiera (come tutta la vita spirituale) è un dono
“dell’alto”.
Solo lo Spirito di Dio sa mettere in moto il meccanismo
della preghiera.
Lascia perciò che sia Lui a pregare in te, anziché
tormentarti inutilmente:
“Lo Spirito viene in aiuto della nostra debolezza,
perché noi non sappiamo neppure come
dobbiamo pregare, mentre lo Spirito stesso
prega Dio per noi con sospiri che non si possono
spiegare a parole”. (Rom.8,26).
Quando ti metti a pregare, non cominciare subito a
“sprecare parole” come i pagani. (Mt.6,7).
- “Fermati” un po’, in silenzio, davanti a me.
- “Togliti i calzari” (Es.3,5), perché nessun movimento,
nessuna tensione o agitazione possa distorcere la voce
soave dello “Spirito”.
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V - ONNIPOTENZA DELLA PREGHIERA
1. Credi fermamente nella potenza infinita della preghiera!
Quando preghi, tu puoi tutto, perché hai a tua disposizione il
mio “Amore onnipotente”:
E’ “la fede nel mio amore” che rende onnipotente la tua
preghiera!
Ma, ci credi veramente che Io ti amo?
Che ti amo infinitamente…
più di quanto ti ami tu stesso?
E allora, come puoi dubitare?…Fidati di me, sempre!
Nulla ti nego di ciò che giova al tuo vero bene:
Ma il tuo vero bene è solo quello che voglio Io.
La tua felicità coincide sempre con la mia Volontà.
“Questa è la fiducia che abbiamo in Lui:
Qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua
volontà Egli ci ascolta. E se sappiamo che ci
ascolta, sappiamo già di avere quello che gli
abbiamo chiesto”. (1Gv.5,l4).
2. Figlio mio, come vorrei aiutarti, consolarti, trasformarti …
Ma la tua “poca fede” blocca la mia onnipotenza.
Quando tu dubiti o ti scoraggi, non fai preghiera, perché
guardi a te stesso e non a me:
- credi nella tua previdenza, non nella mia
Provvidenza;
- confidi nella tua logica, non nella mia Grazia
onnipotente;
- sei attaccato ai tuoi progetti, non al mio divino Volere,
sempre vigile e provvidente.
Sii certo del mio aiuto, senza guardare alla violenza
della tempesta:
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-
Vedrai, al momento giusto, moltiplicarsi le tue energie
o appianarsi le difficoltà, in maniera imprevedibile…
proprio quando ti credevi irrimediabilmente perduto.
- Vedrai come tutto può cambiare con la preghiera,
quando meno te l’aspetti.
- Vedrai quanto breve dura la battaglia…
e come sorge presto l’alba della risurrezione!
Fiducia incrollabile voglio nella tua preghiera.
Se la tua fiducia solo quando ci vedi chiari i motivi di
sicurezza, è segno che non vivi di fede.
La fede ha un solo motivo:
La bontà paterna e misericordiosa di Dio.
Tutto devi sperare da me , anche “l’impossibile”…
perché “nulla è impossibile a Dio”… (Lc. 1,37).
Dove sarebbe la mia onnipotenza, se non facessi, per tuo
amore, anche “ciò che è impossibile all’uomo”?
Sapessi quale gioia mi dai, quando mi chiedi certe grazie
apparentemente “impossibili”, con la certezza di ottenerle!
3. Una sola cosa è impossibile per me:
Non amare le mie creature…o amarle in maniera sbagliata:
Io, tuo Dio, non sarò mai capace di concederti una cosa
che potrebbe danneggiarti (anche se tu me la chiedi con
insistenza)…
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VI - “VENITE A ME”
1. Se hai fede nel mio Amore, guarda a me in ogni difficoltà:
- Quando hai l’animo triste e il cuore in subbuglio,
- quando ti senti immerso, fino alla gola, nell’angoscia e
nell’amarezza…
“vieni a me e Io ti darò sollievo”. (Mt.1l, 28).
- Quando il dubbio o le tenebre ti tormentano…
- quando ti senti agghiacciare dalla disperazione
o dallo scoraggiamento:
un tuffo prolungato nella preghiera:
e ritorna la pace!
- Quando senti tutta la debolezza della tua natura
di fronte alla violenza della tentazione…
e “il nemico” ti fa credere inutile ogni resistenza
- e ti senti abbandonato anche da DIO…
proprio in quei momenti terribili Io sono più
vicino a te (anche se nascosto):
Gridami forte il tuo bisogno d’aiuto…
e la sicurezza che riponi in me:
“O Padre, io credo che tu mi ami
e che sei capace di tutto per il mio bene!
Mi fido di Te! Confido e mi abbandono inTe!
Ma Tu aumenta la mia fede!”
Ripetimelo sempre…..
Non puoi immaginare quanta gioia mi dai!
2. No, non mi sono stancato di te!
Non posso stancarmi, perché Io sono Dio,
l’Amore instancabile:
Ti voglio guarire!…
Ti voglio liberare!…
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Ti voglio condurre sempre più avanti nella mia intimità:
“Ecco, Io sto alla porta e busso. Se qualcuno
ascolta la mia voce e mi apre la porta, Io verrò
da lui, cenerò con lui ed egli con me”. (Ap.3,20).
Ma ho bisogno della tua fiducia:
una fiducia immensa nel mio Cuore!
Si, entra nell’intimità del mio Cuore:
Qui adora…taci…ascolta… Qui troverai tutto!
Qui ti farò partecipe dei miei sentimenti, dei
miei sogni, delle mie strategie d’amore!
No, non uscirne mai!
Non cercare altrove…
3.Attraverso il mio Cuore, potrai penetrare nella vita intima
della Trinità (!)… e partecipare alle relazioni d’amore delle
tre divine Persone.
Oh, la Trinità Santissima!
Abisso insondabile di misteri…eppure tanto vicina agli
uomini: Fonte della loro vita, della loro gioia, della loro
comunione d’amore:
“Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano
anch’essi in noi una cosa sola” . (Gv.17,21).
Sappi che la tua vita spirituale e comunitaria potrà progredire
seriamente, quando in te si renderà più esplicita la
comunione con la Trinità santa, che dimora in te.
Non pensare che tutto questo sia “riserva per i mistici”:
E’ un dono per tutti…
E’ la Vita divina (o Grazia), portata in voi dal Battesimo.
Basterebbe “aprire la porta”…e lasciarsi inondare da questo
Oceano di Luce, senza frapporre ostacoli.
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VII - “PERSEVERANTI NELLA PREGHIERA”
(Rom. 12,12) (Col. 4,2)
1. Se hai fede nel mio amore, devi continuare a “bussare”
sempre, senza mai desistere (Lc.ll,9),
senza stancarti per i miei apparenti rifiuti…
come la Cananea… come il cieco di Gerico… (Lc.18,35)
“O Gesù aiutami!… Non ti puoi rifiutare.
L’hai detto tu stesso: “Qualunque cosa
domanderete nel mio nome, Io la farò”.
“Nel tuo nome” io te la chiedo”…
Oh, quanto mi piace questa “violenza” che fai al mio Cuore:
“Il regno di Dio soffre violenza e i violenti se ne
impadroniscono” (Mt.11,12).
E quando non bastasse quella tua, ricorri alla “violenza”
collettiva (o comunitaria).
Chiedi aiuto a qualcuno che ci crede sul serio: e vedrai quale
potenza ha presso di me l’accordo fraterno:
“Vi assicuro che, se due di voi si accorderanno
per domandare qualunque cosa, il Padre mio ve
la concederà”…(Mt. 18,19).
Prova, e vedrai miracoli…
2. Ma i miracoli sono legati alla fede.
E la fede alla preghiera.
Perciò devi essere insistente nella preghiera, anche quando
ti appare tutto buio, senza speranza o senza via di uscita.
Proprio allora, anzi, la perseveranza nella preghiera
diventa il segno della vera fede e il segreto di ogni progresso
e di ogni riuscita.
“Molto vale la preghiera del giusto fatta con insistenza”.
(Gc.5,15)
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La più grande gloria che puoi darmi è quella di cercare in me
la soluzione di tutte le tue difficoltà,
anziché assillarti e scervellarti inutilmente:
Non si può, infatti, continuare ostinatamente a ”bussare”,
se non si è certi che “l’amico” ascolta e “verrà ad aprire”.
E’ per questo che nel mio Vangelo ve ne parlo sempre:
“Vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli
per amicizia, si alzerà e gliene darà, quanti
gliene occorrono, almeno per la sua insistenza”.
Perciò io vi dico: Chiedete e riceverete…Bussate e vi
sarà aperto…Se vostro figlio vi chiede un pesce, voi gli
dareste un serpente?…Dunque, se voi che siete cattivi,
sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre
vostro celeste”…(Lc.l1,5).
E ancora: “Disse loro una parabola sulla necessità di
pregare sempre, senza stancarsi…
E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che invocano giorno
e notte?”… (Lc.18,l).
Non senti in queste mie parole tutta la commozione del mio
Cuore, che brama ardentemente di effondere sui miei figli
tutti i torrenti di amore e di misericordia?
Questo mio Cuore è sempre aperto, sempre disposto…
E’ il vostro cuore che è chiuso, per la mancanza di fede e di
preghiera.
Gridalo a tutti, senza stancarti:
La più grande consolazione che potete darmi è:
voi,
“Credere all’Amore” smisurato che nutro per
anche quando ve ne sentite indegni!
25
26
I O
e tu
insieme
27
A - “CRISTO VIVE IN ME”
1. Questa è, senza dubbio, la verità più esaltante:
“Cristo vive in me”.
Dal momento che tu, con il Battesimo, sei “innestato” in me
“come tralcio nella Vite”, “non sei più tu che vivi, ma Io
vivo in te”.
E vivere vuol dire tutto: pensare, amare, pregare, lottare,
operare:
Se “sono Io che vivo in te”,
- tutto Io devo essere in te!
- tutto Io devo metterci in te.
- tutto mio deve essere in te:
in te la mia preghiera;
in te la mia lotta e la mia vittoria;
in te la mia santità, il mio amore, le mie virtù!
Se “sono Io che vivo in te”,
- Io devo “suggerirti” ogni parola…
- Io devo ispirare ogni tua opera.
Se non “compio Io” ogni cosa in te,
tu sprechi il fiato , tu perdi il tempo,
perchè tutto è morto dove non c’è “la Vita”:
e “la Vita”, la tua “Vita” sono Io!
Tutto in te deve essere opera mia e del Padre che è in me.
Ricorda sempre queste mie parole:
“Le parole che io vi dico non le dico da me;
ma il Padre che è in me compie le sue opere”.(Gv.l4,l0)
28
2. Tutto in me viene dal Padre, come da Sorgente unica.
Cosi in te tutto viene da me , tutto è opera mia,
perchè Io sono in te, come “il Padre è in me”:
“O Padre , Io in loro e tu in me”. (Gv.l7,23).
Ma, nello stesso tempo, sarà anche opera tua
(come ora vedremo).
29
B . TUTTO OPERA MIA
E OPERA TUA
1. Si, perché Io farò ogni cosa in te e con te.
Io e tu insieme: ecco “il sogno” di un Dio!
Io e tu insieme:
tu, il “nulla”…e Io il “Tutto”!
Questa è l’Incarnazione!
Questa è la Chiesa, che ne è il prolungamento!
Insieme, riusciremo a fare “ciò che è impossibile all’uomo”.
Insieme, costruiremo un “mondo nuovo”, perché
abbiamo, Io e le “membra del mio corpo”, una missione
unica:
“Per questo mi ha consacrato e mi ha invitato a
portare ai poveri il lieto annuncio, ad annunziare ai
prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista;
per liberare coloro che sono oppressi”. ( Lc.4, 18).
Insieme, Io e tu, saremo capaci di tutto!
Insieme…Non Io da solo,
ne tu da solo!
2. Io e tu “una cosa sola”,
non come due amici o due soci che vivono e lavorano
insieme,
- ma come “il tralcio” è “una cosa sola” con “la Vite”,
- come “le membra del corpo” sono “una cosa sola”
con “il Capo”.
Io in te e tu in me! Non lasciamoci un istante:
“Dove sono Io, là sarà pure il mio discepolo”.
30
“Il tralcio” sta dove è” la Vite”,
fa ciò che fa “la vite:
Preghiamo insieme…Lottiamo insieme…
Corriamo insieme…Lavoriamo insieme!
Quante volte tu, invece, vuoi “fare” da solo:
Il tuo orgoglio ti spinge a camminare avanti a me …
a correre più di me… sia quando preghi, che quando operi:
così rovini tutto.. e blocchi ogni bene.
Quante cose tu mi fai fallire...
Fermati... aspetta me!
Facciamo tutto insieme, sempre insieme,
senza divisione, senza esclusione di compiti.
Tu non puoi fare a meno di me.
Io non voglio fare a meno di te…
e anche quando, per certi progetti “speciali”, dovrò, a volte,
fare a meno dei tuoi mezzi (di certi tuoi mezzi), “non potrò”
mai fare a meno del tuo sì:
Io, il Creatore di tutto, non farò nulla senza il tuo
consenso.
Ti sembra poco tutto questo?
Il tuo impercettibile sì, come il Sì di Maria, può divenire
onnipotente, se sei unito a me:
“Con Dio noi faremo cose grandi”. (Salmo 107).
Io ti metto “alla pari” con me!
Tu…alla pari con Dio:
E’ inaudito!
Ma, sai perché?
Perché Io sono l’Amore!
L’Amore rende simili; questa è la sua natura:
“o trova simili o rende simili”.
31
L’infinitamente piccolo diventa simile
all’infinitamente Grande, senza venirne schiacciato!
3. No, figlio, non puoi temere che Io mortifichi la tua libertà
o la tua creatività.
Quando tu “ti lasci vivere” dagli altri, la tua personalità
viene annullata o soffocata.
Quando, invece, lasci che “sia Io a vivere in te”, tu diventi
partecipe della mia stessa libertà e grandezza;
e la tua personalità ne viene potenziata.
Piccolo uomo, sono Io che ti faccio “grande”…
e ti rendo veramente libero!
In me e con me tu puoi diventare “luce”, come l’esile filo
della lampada, investito dalla corrente elettrica.
Te lo ripeto: Io sono la corrente!
Tu sei soltanto il filo:
Insieme con me, dai luce!
Senza di me, sei tenebra.
Io e tu, uniti insieme, formiamo “una sola cosa”,
ma non siamo la stessa cosa:
Tu non sei la corrente, ma il filo incandescente.
Tu non diventi dio, ma uomo divinizzato!
Non è stupendo tutto questo?...
Se resterai sempre unito a me, verrai immesso nel
circolo immenso della mia attività creatrice,
dove tu non potrai restare passivo,
ma diverrai super-attivo e creativo, come me,
insieme con me.
32
Chi più attivo e creativo dei miei amici, i Santi?
Considera la meravigliosa varietà delle opere da loro
realizzate:
non ne trovi l’uguale in tutta la storia.
Sono un numero sterminato... ma nessuno è uguale all’altro.
Ognuno incarna, in maniera personale e irripetibile,
qualche aspetto della mia fecondità inesauribile.
Resta unito a me: ti infonderò coraggio per affrontare
(insieme a me) qualsiasi difficoltà...
ti renderò più audace, ti spingerò a tentare anche
“l’impossibile”…a giocarti tutto,
per aiutarmi a “fare nuove tutte le cose”.
33
C - POCO... MA T U T T O
1. Per partecipare di questa mia fecondissima attività non ti
chiedo di fare molto.
Ciò che conta per me non è “fare”, ma “essere”:
Essere “una cosa sola” con me, con il mio Volere.
Con me, tu puoi ottenere “risultati” grandissimi,
sproporzionati alla tua modesta attività:
con “cinque pani” potremo, Io e tu insieme, sfamare una
moltitudine…e ce ne avanza...
Capisci cosa intendo dirti?
Non c’è bisogno che “t’ammazzi” per raggiungere, ad ogni
costo, gli obiettivi che ti sei prefisso.
Quante cose hai da fare!...
Ma non puoi arrivare a tutto.
Non presumere di voler fare tutto il bene che ti si presenta...o
di realizzare tutte le iniziative possibili:
Sono tali e tanti gli impegni che la vita di oggi ti chiede
(impegni personali e comunitari, familiari e
professionali, politici, sociali ed ecclesiali...)
che, a voler fare tutto (e bene) rischi di rimanere distrutto o
svuotato.
No, non fare tanti progetti…
Non “sognare” grandi cose, come t’insegna il Salmo 130:
“Non vado in cerca di cose grandi”…
2. Di poco Io mi contento...purchè sia tutto quello che
voglio Io: “fate tutto quello che vi dirà”. (Gv.2,5).
“Riempite le giare di acqua”…
I servi capirono: ”e le riempirono fino all’orlo”…
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Ma tu…hai capito cosa voglio dire a te?…
“Riempi” le tue giornate (e le tue ore) solo di ciò
che voglio Io, nel “momento presente”.
Tutto il resto devo farlo Io:
Solo Io posso trasformare “l’acqua”
e i cuori degli uomini.
Solo Io posso moltiplicare “i pani”
e le energie spirituali e apostoliche.
Io solo posso farti “pescare”
dove tutte le speranze umane sono fallite.
Io , solo Io...
Solo Io posso tutto... perchè “solo Io sono Tutto”!
Senza di me nulla è...nulla è possibile.
3. Ma, anche se Io solo posso tutto, voglio tuttavia aver
bisogno di te:
voglio servirmi delle tue “reti”,
della tua “acqua”, dei tuoi “cinque pani “...
Ma non sono queste tue cose che producono il miracolo
(non dimenticarlo mai):
Quelle “reti”, quell’acqua”, quei “pani”
non sono “prodotti speciali”, non hanno in se stessi
la potenza di operare effetti straordinari.
Sono solo un segno:
Segno del tuo sì, della tua volontà di collaborare
con me.
E’ troppo poco ; ma tanto mi basta.
Quando riuscirò a farti comprendere la sproporzione abissale
che c’è tra le “meraviglie” che voglio operare Io in te…
e la “piccola” parte che devi fare tu,
allora (e solo allora) potrò trovare via libera per irrompere
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in te con la mia azione salvatrice.
4. Certo, Io esigo che tu “traffichi tutti i talenti” che ti
ho dato…
che sfrutti (cioè) tutte le tue possibilità e capacità
umane:
lo studio e il lavoro; la puntualità nei doveri del
tuo stato; l’impegno per le opere di carità e di giustizia;
l’uso illuminato dei mezzi di apostolato…
E inoltre: la mortificazione e la prudenza;
il dovuto riposo e la cura della salute...
Io “moltiplicherò” i prodigi della mia Onnipotenza,
se tu metterai tutto il tuo impegno nel fare la tua parte.
Si, Io voglio che tu “riempia le tue giare”
(cioè le tue capacità) “fino all’orlo”.
Ma, non voglio che “ti affanni” e ti costerni…
come se il risultato dipendesse da te.
Non preoccuparti se hai a disposizione solo “cinque pani e
due pesciolini”, di fronte a una moltitudine da sfamare…
Non preoccuparti, cioè, se puoi fare poco:
se hai poco tempo, poca salute, pochi mezzi....
se in te c’è poco coraggio, poca inventiva o poco spirito
d’iniziativa...
Però quel poco che hai, quel poco che sei, quel poco che fai
mettilo nelle mie mani…
con la serena fiducia dei “piccoli”, che “credono in
me”, più che nelle proprie capacità o nei propri sforzi.
Nelle mie mani tutto diventa strumento di salvezza,
anche le cose più “piccole” e insignificanti,
come lo “sputo” o la “saliva” o, addirittura, il “fango”…
di cui parla il mio Vangelo. (Gv.9,6).
36
5. Persuaditi, figlio mio , tu mi servi così come sei:
fragile, misero, buono a nulla!
Anzi, più sei convinto di essere strumento inadatto
e più mi servi!
Io, l’Onnipotente, ”ho bisogno” della tua “debolezza”,
più che della tua abilità,
della tua incapacità e“nullità”,
più che della tua accortezza e del tuo “saper fare”.
Ho bisogno del tuo silenzio,
più che delle tue parole e della tua eloquenza…
del tuo fermarti,
più che del tuo correre,
del tuo riposo in me,
più che della tua tensione e agitazione.
Tu mi giovi quando non riesci a concludere “nulla”,
più che quando riesci brillante e travolgente.
“Debolezza” sconfinata tu sei; te lo faccio toccare con mano,
molto spesso, perchè possa “manifestarsi” in te “la mia
potenza”:
“La mia potenza si manifesta pienamente
proprio quando uno è debole”. (II Cor.12,9).
E quando giungessi al massimo della “debolezza”,
acquisteresti il massimo della “mia potenza”.
E’ sorprendente: Per riuscire a “potere tutto”,
devi giungere a “non potere nulla”.
6. Perché, allora, ti scoraggi tanto?..
Io metterò nelle tue mani la mia “Onnipotenza” (!)
quando tu metterai nelle mie mani tutta la tua “debolezza”,
di qualsiasi specie:
(fisica e morale, psicologica e spirituale).
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Dovrai perciò accettare con gioia tutti i tuoi limiti e offrirli a
me prontamente:
- Quando ti senti affranto e avvilito per le difficoltà
che incontri nella tua attività... o per il tempo
che perdi senza concludere nulla...
- Quando ti invade l’angoscia e lo scoraggiamento
- perché non riesci a pregare...
- o a capire la mia Volontà...
- o a liberarti da certi difetti...
- o a mantenere i tuoi propositi...
ripeti con trasporto:
“Volentieri mi vanterò della mia debolezza,
perché agisca in me la potenza di Cristo”.
Ma proprio “volentieri”: devi esserne contento!
Se non ti inquieti mai per la tua “debolezza”,
anzi te ne rallegri (almeno con la volontà),
è segno che hai capito (finalmente) che tu sei “nulla”…
e che solo “Io sono Tutto”.
Ricorda che Io “ho scelto ciò che è nulla,
per ridurre al nulla le cose che sono”. (I Cor.1,27).
Tu ancora non sei quel “nulla” che Io cerco.
Ma Io ti andrò “spogliando” sempre più...
finché ti ridurrò al “nulla” di cui ho bisogno.
7. Un ultimo suggerimento:
In tutte le occasioni in cui ti rendi conto delle tue
insufficienze e incapacità, ringraziami con tutto il cuore:
“Ti ringrazio, o Signore, per queste mie
“debolezze” che mi costringono ad aver fede in te,
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più che in me!”
E’ la gloria più grande che puoi darmi…
E’ il segno più certo del mio “Spirito”…
e il mezzo più sicuro del tuo progresso spirituale.
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D – “COMPLETA QUELLO CHE MANCA
DEI MIEI PATIMENTI”
(Col.1,24)
1. Il mio e il tuo sacrificio: ecco ciò che salva!
Io e tu, uniti insieme nell’offerta sacerdotale di tutta la
nostra vita, purificheremo e rinnoveremo la terra.
Anche a te, come agli Apostoli prediletti, come a tutti i miei
veri amici, Io chiederò spesso:
“Sei pronto a bere il calice di dolore che berrò
Io”? (Mt.20,22).
Io e tu dobbiamo “bere lo stesso calice di dolore”:
la stessa angoscia e amarezza...
le stesse persecuzioni, ingratitudini, umiliazioni,
critiche e condanne ingiuste...
dolori fisici...pene morali...
sofferenze di ogni genere...
Ecco cosa ci vuole per “completare quello che manca
dei patimenti che Io ho sofferto a vantaggio del
mio corpo che è la Chiesa” (Col.1,24):
Le sofferenze della tua persona e delle altre membra
del mio “mistico corpo”.
Comprendi benissimo che i miei meriti sono infiniti e il mio
sacrificio è sovrabbondante…
tuttavia “non posso” fare a meno del tuo sacrificio,
perchè il mio amore mi spinge ad associarti
alla mia opera redentrice.
E, per amore, mi sono ridotto a fare il “mendicante”
e chiedere aiuto a tutti:
Io, che sono il Benefattore di tutti!
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Questo è l’aiuto più forte che puoi darmi:
“Bere il calice di dolore che ho bevuto Io”.
Le sole parole di amore e di consolazione…
o le attività piene di agitazione…non servono,
ne a me, ne alle anime che attendono.
2. Non dirmi di no, figlio mio!
Rispondimi con la stessa prontezza e generosità dei
“figli del tuono” (Giacomo e Giovanni):
“Sì, Signore, lo posso, lo voglio”!
Ogni volta che ti senti schiacciare dal peso della
sofferenza…
o sei vittima (come me) di tante calunnie o
incomprensioni…
o ti senti abbandonato da Dio e dagli uomini...
o sperimenti l’inutilità di tanti tuoi sacrifici…
tu stai “bevendo il mio stesso calice”…
e, insieme con me, stai sollevando e purificando il
mondo.
Quale fortuna incomparabile per te!
Quanta gloria per me!
E quale vantaggio per l’intera umanità!
Oh, se tu potessi capire quanta forza genera nelle anime la
tua “debolezza”!
Ricorda quello che ho fatto dire al mio apostolo Paolo:
“Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli
oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle
angosce sofferte per Cristo: quando sono debole è allora
che sono forte”.
41
Non sciupare neppure un frammento di questi tesori;
cerca piuttosto di sfruttarli al massimo, mettendoci
più amore.
3. A volte ti sentirai come stritolato nel torchio dello sofferenza.
Non temere: Io sarò con te!
Ti starò sempre vicino: a sostenerti…a consolarti.
Ma non posso non chiederti “l’eroismo dell’amore”, che
presto si trasforma in “allegrezza”:
“Voi vi rattristerete, ma la vostra tristezza
si cambierà in gioia” (Gv.16,20)…
“l’eroismo di un’ora”, “l’ora del parto”,
per una infinità di gioia:
“Una donna che deve partorire, quando viene il
suo momento soffre molto.
Ma quando il bambino è nato, dimentica le sue
sofferenze per la gioia che è venuta al mondo una
creatura. (Gv.16,21).
Proprio nei momenti di maggiore angoscia devi ripetermi il
tuo sì, anche se gridato tra i denti.
Senza “i dolori del parto”, non può venire alla luce una vita
nuova:
Sì, sulle rovine del materialismo sta per nascere “un
mondo nuovo”.
Non dubitare della nostra vittoria:
“Io ho vinto il mondo”!
Io, insieme ai “nostri fratelli, che non hanno
risparmiato la loro vita, fino a morire”!
(Ap.l2,ll).
Io, insieme a te, se accetterai di morire ogni giorno:
42
“Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore,
rimane solo; se muore, produce molto frutto”.
(Gv. 12,24).
4.
E che qualità di frutti ! ...
Medita la pagina stupenda del “Servo”, descritta da Isaia:
“Disprezzato, ripudiato dagli uomini, uomo dei
dolori…si è caricato delle nostre infermità…
è stato trafitto per i nostri peccati, schiacciato
per le nostre colpe… Maltrattato, si lasciò
umiliare e non aprì bocca”…
Ma quale esaltazione, dopo l’umiliante sconfitta:
“Quando offrirà se stesso in espiazione, vedrà
una discendenza… dopo il suo intimo tormento
vedrà la luce… il giusto mio servo giustificherà
molti; egli si addosserà la loro iniquità: “perciò
Io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti
egli farà bottino”…. (Isaia,53).
Questo “Servo” certamente sono Io, il Cristo.
Ma è anche ogni “mio servo” (quindi anche tu) che, come
me, “offre in espiazione” il suo “martirio” quotidiano:
“Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno
del nostro Dio… poiché è stato precipitato l’accusatore.
Essi lo hanno vinto per il sangue dell’Agnello e la
testimonianza del loro martirio”. (Ap.12,10).
5. Offri anche tu, momento per momento, nel “calice” della
Messa, ogni cosa che ti procura fastidio o tormento:
Dubbi, tentazioni, insuccessi, delusioni, lotte
interiori, malessere fisico e spirituale,
e persino i ripetuti sbagli
e le frequenti sconfitte...
43
Dentro “il mio calice” ogni dolore si trasforma in amore e
in energia interiore, che viene distribuita a tutto il mio
“Corpo Mistico”.
E’ un vero affare: Non ti pare?
Perciò, figlio mio, non rifiutarmi nulla di quanto ti capita di
avverso:
E’ il dono più grande che puoi farmi, l’unico che hai sempre
a portata di mano:
ti potranno mancare i soldi, il tempo o le forze per dare aiuto
al prossimo…
ma non ti mancheranno mai le avversità, che
(come ti ho spiegato) procurano i beni più grandi, sia a te
che agli altri.
Sii “felice di soffrire per il mio corpo”…
come l’Apostolo Paolo:
“Ora, io sono felice di soffrire per voi”.
(Col.1,24).
44
CONSACRAZIONE ALLO SPIRITO SANTO
Spirito d’Amore, io mi consacro interamente a te e, in
unità con te, al Padre e al Figlio Gesù Cristo.
Con questa mia speciale consacrazione io intendo cedere a
te tutto me stesso: mente, cuore, volontà, la vita intera.
Tutto ciò che è mio è tuo: Prenditi ciò che vuoi... usami
come vuoi, conducimi dove vuoi !
Voglio lasciarmi possedere da te; nulla ci sia più in me che non
sia amore tuo:
amore che tutto dona , felice di perdermi, senza
nulla desiderare in contraccambio.
Che io sappia mettermi da parte, per non intralciare la tua
azione: che nulla rimanga del mio “vecchio io” ad affievolirne
l’ardore!
O “dolce Ospite dell’anima”, donami di vivere
intimamente unito a Te, con la preghiera:
Voglio che la mia vita sia tutta preghiera, in cui la mia anima
si presenti a Dio in tutta la sua povertà, “come un bambino”
che tutto spera dal Padre…
sempre attenta ai tuoi cenni…pronta a piantare tutto
per essere disponibile ai tuoi disegni.
Da questa comunione intima con Te
dovrà scaturire ogni mia attività e ogni mia parola.
In tal modo potrò realizzare ciò che più mi identifica con
Cristo: l’adesione perfetta alla volontà del Padre. Nulla più mi
preme se non quello che vuole Lui!
O “Datore dei doni”, questo solo ti chiedo:
45
Tu che hai operato nel seno purissimo di Maria il più grande
mistero d’amore, che ha reso Bambino il Verbo eterno, rinnova
questo mistero nella mia vita:
Fa’ che, per mezzo della Madre, il tuo Amore
mi faccia “rinascere”… e mi renda sempre più
“piccolo”, perchè in me “cresca Lui”, il Cristo!
46
47
I N D I C E
Presentazione
pag.
CAP. I : “Noi abbiamo creduto all’Amore”
CAP.II : LA PREGHIERA
In continua preghiera
“Una sola è la cosa necessaria”
“Ora et labora”
La preghiera... che cos’è?...
Onnipotenza della preghiera
“Venite a me”
“Perseveranti nella preghiera”
CAP.III: IO e TU INSIEME
pag.
A- “Cristo vive in me”
B- Tutto opera mia e opera tua
C- Poco ma tutto
D- "Completa quello che manca
dei miei patimenti”
Consacrazione allo Spirito Santo
INDICE
Avvertenze
48
3
5
10
12
13
17
20
22
25
27
28
29
33
39
45
47
48
N.B. Se rei rimasto convinto ed edificato da queste meditazioni
chiedi tante copie di questo libretto (e degli altri della stessa
collana) e diffondile, più che puoi, tra le persone che sono
“assetate” di spiritualità:
E’ un tuo dovere fare godere anche agli altri
i doni che hai ricevuto dal Signore.
Si accettano le offerte spontanee, come contributo
alle spese di stampa e di spedizione
e come collaborazione ad un apostolato così
ricco di frutti spirituali.
LE EVENTUALI OFFERTE VANNO SPEDITE sul
c.c.p. N. 116 76 947- intestato a D. LIBORIO TAMBE’
Via Caserta-1-- 94012 Barrafranca (EN)
*******
-- Libretti della stessa collana:
Amore e piccolezza.
Parla o Signore.
Lasciarsi amare da Dio.
Volontari dell’Amore - Parte prima.
Volontari dell’Amore – Parte seconda.
Volontari dell’Amore - Parte terza.
Non abbiate paura.
La via più bella e più sicura: La piccolezza evangelica.
49
Scarica

parla o signore