100 km con papa Giovanni Paolo II
Ci sono tanti motivi per dedicare la Cento di quest’anno a san Giovanni
Paolo II: da meno di un mese è stato dichiarato santo; fin da giovane ha
amato e praticato lo sport, dalla canoa, allo sci, al nuoto, alle escursioni
in montagna; più volte ha incontrato gli sportivi; da papa ha fatto non la
Cento, ma la 1.162.615 chilometri contando solo i viaggi internazionali,
per un totale di 543 giorni passati fuori dall’Italia.
Col suo continuo viaggiare ci è diventato vicino e molti di noi hanno
potuto incontrarlo e dargli la mano.
È passato anche da alcune città e
vie della Cento: nel maggio del 1986
ha visitato Faenza e Brisighella e
nell’ottobre dello stesso anno Firenze e Fiesole.
Coi suoi incontri, i suoi discorsi, i
suoi gesti, papa Wojtyla ci ha fatto
camminare, ha fatto camminare la
storia; ha invitato la Chiesa e il mondo a non avere paura e a percorrere
le vie della libertà, della solidarietà,
della pace, del rispetto della vita e
della famiglia.
Lungo la strada della Cento mi fermerò a pregare e a meditare in alcuni luoghi che ricordano il suo
passaggio e il suo insegnamento,
accompagnato da questo libretto
che sarà a disposizione di quanti lo
desiderano.
La vita di Papa Giovanni Paolo II
Karol Józef Wojtyła, divenuto Giovanni Paolo II il 16 ottobre 1978,
nacque a Wadowice, vicino a Kraków (Polonia), il 18 maggio 1920. Era
l’ultimo dei tre figli di Karol Wojtyła e di Emilia Kaczorowska, che morì
nel 1929. Suo fratello maggiore Edmund, medico, morì nel 1932 e suo
padre, sottufficiale dell’esercito, nel 1941. La sorella, Olga, era morta
1
prima che lui nascesse.
Fu battezzato il 20 giugno 1920, a 9 anni ricevette la Prima Comunione e
a 18 anni il sacramento della Cresima. Nel 1938 si iscrisse all’Università
Jagellónica di Cracovia.
Quando le forze di occupazione naziste chiusero l’Università nel 1939,
il giovane Karol lavorò in una cava nella fabbrica chimica Solvay per
potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania. A
partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di
formazione del seminario clandestino di Cracovia. Nel contempo, fu uno
dei promotori del “Teatro Rapsodico”,
anch’esso clandestino.
Dopo la guerra, continuò i suoi studi nel seminario nuovamente aperto,
fino alla sua ordinazione sacerdotale
avvenuta a Cracovia il 1° novembre
1946. Successivamente fu inviato a
Roma, dove conseguì nel 1948 il dottorato in teologia. In quel periodo, durante le vacanze, esercitò il ministero
pastorale tra gli emigranti polacchi in
Francia, Belgio e Olanda.
Nel 1948 ritornò in Polonia e fu coadiutore in due parrocchie, poi cappellano degli universitari fino al 1951,
quando riprese i suoi studi filosofici e
teologici. Più tardi, divenne professore di Teologia Morale ed Etica. Il 28
settembre 1958, fu ordinato vescovo
e nominato ausiliare di Cracovia. Il
13 gennaio 1964 fu nominato Arcivescovo di Cracovia da Papa Paolo VI,
che lo creò Cardinale. Partecipò al
Concilio Vaticano II (1962-1965)
2
I Cardinali, riuniti in Conclave, lo elessero Papa
il 16 ottobre 1978. Prese il nome di Giovanni
Paolo II e il 22 ottobre
iniziò solennemente il
ministero, quale 263°
successore di Pietro. Il
suo pontificato è stato
uno dei più lunghi della
storia della Chiesa ed è
durato quasi 27 anni.
Giovanni Paolo II ha
esercitato il suo ministero con instancabile spirito missionario, dedicando tutte le sue energie sospinto dalla sollecitudine per tutte le Chiese e dalla carità aperta
all’umanità intera. I suoi viaggi apostolici nel mondo sono stati 104. In
Italia ha compiuto 146 visite pastorali. Come Vescovo di Roma, ha visitato 317 parrocchie (su un totale di 333).
Alle Udienze Generali del mercoledì (1166 nel corso del Pontificato)
hanno partecipato più di 17 milioni e 600 mila pellegrini, senza contare
tutte le altre udienze speciali e le cerimonie religiose [più di 8 milioni di
pellegrini solo nel corso del Grande Giubileo dell’anno 2000], nonché
i milioni di fedeli incontrati nel corso delle visite pastorali in Italia e nel
mondo.
Il suo amore per i giovani lo ha spinto ad iniziare, nel 1985, le Giornate
Mondiali della Gioventù. Le 19 edizioni della GMG che si sono tenute
nel corso del suo Pontificato hanno visto riuniti milioni di giovani in varie
parti del mondo. Allo stesso modo la sua attenzione per la famiglia si è
espressa con gli Incontri mondiali delle Famiglie da lui iniziati a partire
dal 1994.
Giovanni Paolo II ha promosso con successo il dialogo con gli
ebrei e con i rappresentati delle altre religioni, convocandoli in diversi Incontri di Preghiera per la Pace, specialmente in Assisi.
Sotto la sua guida la Chiesa si è avvicinata al terzo millennio e ha celebrato il Grande Giubileo del 2000. Con l’Anno della Redenzione, l’Anno
Mariano e l’Anno dell’Eucaristia, Giovanni Paolo II ha promosso il rinnovamento spirituale della Chiesa.
Ha dato un impulso straordinario alle canonizzazioni e beatificazioni,
3
per mostrare innumerevoli esempi della santità di oggi, che fossero di
incitamento agli uomini del nostro tempo: ha proclamato 1338 beati e
482 santi.
Giovanni Paolo II è morto in Vaticano il 2 aprile 2005, alle ore 21.37,
mentre volgeva al termine il sabato e si era già entrati nel giorno del
Signore, Domenica della Divina Misericordia.
4
La partenza da
Firenze
il valore dello Sport
Sono grato per la bella manifestazione sportiva che è stata offerta dagli
atleti, i quali hanno dato splendida prova delle loro qualità e della loro
preparazione. È stato un saggio significativo che bene ha espresso il
messaggio fondamentale dello sport: l’elevazione integrale dell’uomo,
la sua educazione umana e spirituale. Lo sport infatti esige non solo
allenamento dei muscoli, ma anche una ferrea disciplina morale fatta di
buona volontà, di pazienza, di perseveranza, di equilibrio, di sobrietà e
di spirito di sacrificio, altrettanti valori umani, questi, che sono alla base
di ogni impegno sportivo e che assicurano successo e classe all’atleta.
Quando tali valori sono assunti con consapevole adesione interiore e
informati dalla carità di Cristo possono elevarsi al rango di virtù. A questo
fa riferimento san Paolo quando afferma: “ogni atleta è temperante in
tutto” (1 Cor 9, 25).
Lo sport, esercitato in questa visione globale, ha perciò un alto valore
educativo, perché vale come addestramento per conseguire successi
sia nelle competizioni sportive, sia nei traguardi dello spirito, tra i quali è
da annoverare la promozione di un clima di fratellanza e di pace.
Centro Federale Tecnico di Coverciano (Firenze) - 19 ottobre 1986
•
•
•
•
•
•
Per tutti i partecipanti a questa Cento chilometri: noi ti
preghiamo, Signore
Per chi organizza e assiste in vari modi questa manifestazione:
noi ti preghiamo, Signore
Perché la pratica sportiva educhi ai valori della vita: noi ti
preghiamo, Signore
Perché lo sport sia gioia, festa, gioco: noi ti preghiamo, Signore
Perché lo sport unisca e renda fratelli atleti di paesi diversi: noi
ti preghiamo, Signore
Perché lo sport sia purificato da quello che lo rovina e lo
snatura: noi ti preghiamo, Signore
5
Grande è la responsabilità degli sportivi nel mondo. Essi sono chiamati
a fare dello sport un’occasione di incontro e di dialogo, al di là di ogni
barriera di lingua, di razza, di cultura. Lo sport può, infatti, recare un
valido apporto alla pacifica intesa fra i popoli e contribuire all’affermarsi
nel mondo della nuova civiltà dell’amore
“Possa questa verifica [del Giubileo] offrire a tutti – dirigenti, tecnici ed
atleti – l’occasione per ritrovare un nuovo slancio creativo e propulsivo,
così che lo sport risponda, senza snaturarsi, alle esigenze dei nostri
tempi: uno sport che tuteli i deboli e non escluda nessuno, che liberi
i giovani dalle insidie dell’apatia e dell’indifferenza, e susciti in loro un
sano agonismo; uno sport che sia fattore di emancipazione dei Paesi
più poveri ed aiuto a cancellare l’intolleranza e a costruire un mondo
più fraterno e solidale; uno sport che contribuisca a far amare la vita,
educhi al sacrificio, al rispetto ed alla responsabilità, portando alla piena
valorizzazione di ogni persona umana
Giubileo degli Sportivi, Stadio Olimpico, 29 ottobre 2000
6
FIESOLE – incontro al territorio
Mentre mi accogliete in questa piazza, vorrei che avvertiste il mio
profondo affetto pastorale nei vostri confronti. Sono a conoscenza
delle gravi prove a cui furono soggette le popolazioni del territorio
fiesolano durante l’ultima guerra: lutti, dolori, distruzioni; fucilazione di
sacerdoti, di gente semplice e di servitori dell’ordine pubblico come i
noti tre carabinieri di Fiesole. Tuttavia non fu piegato l’animo fiero e
laborioso di una gente che sollecitamente operò per la ricostruzione di
un’ordinata convivenza. Sono informato, altresì, che a tale positiva realtà
di consolante sviluppo delle vostre contrade, si sono però aggiunte pian
piano alcune preoccupazioni, derivanti da varie cause di ordine materiale
e morale. È di fronte a queste situazioni difficili e soprattutto di fronte alle
forme di doloroso disagio, che si esprime la profonda partecipazione
della Chiesa per contribuire al loro superamento.
Con questi sentimenti mi rivolgo ai sindaci dei Comuni del territorio
circostante, per sottolineare il significato della loro funzione e l’importanza
delle amministrazioni locali nel quadro dell’ordinamento politico e civile.
E mi rivolgo a voi tutti, cari fratelli e sorelle, per esortarvi a dimostrare una
7
seria corresponsabilità nella vita associata, tenendo sempre presente le
esigenze del bene comune.
Al riguardo, occorre formare le coscienze al senso del dovere, della
giustizia e della solidarietà. Proprio in forza della spinta interiore di una
retta coscienza ognuno interessandosi al bene comune secondo le
proprie capacità e le necessità degli altri, promuove e aiuta le istituzioni
pubbliche e private, che servono a migliorare le condizioni di vita degli
uomini. Auspico pertanto che tutti contribuiscano efficacemente, per
quanto loro compete, alla promozione di quei beni che sviluppano una
completa qualità di vita, perché inerenti a tutte le dimensioni dell’uomo:
quelle economiche e quelle sociali, quelle culturali e spirituali.
Dio benedica le vostre persone, le vostre famiglie, le vostre comunità;
e nella sua bontà conceda a tutti serenità e pace.
Fiesole, 18 ottobre 1986, alla cittadinanza
•
•
•
•
•
•
Per i paesi e le città che attraversiamo lungo la Cento:
Ti preghiamo, Signore
Per gli amministratori, le forze dell’ordine, i servizi sociali, le
associazioni: Ti preghiamo, Signore
Per la convivenza civile, il buon vicinato, la pace tra le famiglie
e le componenti della società: Ti preghiamo, Signore
Perché rispettiamo la giustizia, cerchiamo l’onestà e il bene
comune, siamo attenti agli ultimi, ai piccoli, ai poveri:
Ti preghiamo, Signore
Per l’integrazione e il dialogo tra persone di diverse origini e
culture: Ti preghiamo, Signore
Per il superamento dei pregiudizi, delle discriminazioni e delle
paure: Ti preghiamo, Signore
SANTUARIO DELLA MADONNA TRE FIUMI
Con Maria, la benedetta fra le donne
Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il
bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della
sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
8
Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un
uomo, in un rapporto di reciproco dono, a
servizio della comunione e della vita.
Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella,
che porti nel nucleo familiare e poi nel
complesso della vita sociale le ricchezze
della tua sensibilità, della tua intuizione,
della tua generosità e della tua costanza.
Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata
in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare
ragione e sentimento, ad una concezione
della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.
Grazie a te, donna-consacrata, che
sull’esempio della più grande delle donne,
la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri
con docilità e fedeltà all’amore di Dio, aiutando la Chiesa e l’intera umanità a vivere
nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la
comunione che Egli vuole stabilire con la
sua creatura.
Grazie a te, donna, per il fatto stesso che
sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei
rapporti umani.
Ave Maria…
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di
Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella
prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e
benedetta.
9
MENTRE SCENDE LA NOTTE
Non abbiate paura
1. Non abbiate paura della vostra giovinezza e di quei profondi desideri
che provate di felicità, di verità, di bellezza e di durevole amore!
Messaggio per la XVIII Giornata mondiale della pace
2. Non abbiate paura e non stancatevi mai di ricercare le risposte vere
alle domande che vi stanno di fronte. Cristo, la verità, vi farà liberi!
Messaggio per la XVIII Giornata mondiale della pace
3. Non abbiate paura di proclamare, in ogni circostanza il Vangelo della
Croce. Non abbiate paura di andare controcorrente! Omelia – 4 Aprile
2004
4. Non abbiate paura di aspirare alla santità! Del nuovo millennio fate
un’era di uomini santi!
Omelia – 16 giugno 1999
5. Non abbiate paura, perché Gesù è con voi! Non abbiate paura di
perdervi: più donerete e più ritroverete voi stessi! Discorso ai giovani di
Roma – 21 marzo 1997
6. Non abbiate paura di Cristo! Fidatevi di lui fino in fondo! Egli solo
“ha parole di vita eterna”. Cristo non delude mai! Discorso ai giovani di
Poznan – 3 Giugno 1997
7. Non abbiate paura di dire “sì” a Gesù e di seguirlo come suoi
discepoli. Allora i vostri cuori si riempiranno di gioia e voi diventerete
una Beatitudine per il mondo. Ve lo auguro con tutto il mio cuore.
Saluto ai giovani – 24 Marzo 2000
8. Non abbiate paura di aprire le porte a Cristo! Sì, spalancate le porte
a lui! Non abbiate
paura!
Discorso a Tor Vergata – 15
Agosto 2000
10
PASSO DELLA COLLA
Una guida sui sentieri
di alta montagna della vita
È un controsenso accontentarsi di una vita mediocre, vissuta all’insegna
di un’etica minimalistica e di una religiosità superficiale. Chiedere a un
catecumeno: «Vuoi ricevere il Battesimo?» significa al tempo stesso
chiedergli: «Vuoi diventare santo?»…
Come il Concilio stesso ha spiegato, questo ideale di perfezione non va
equivocato come se implicasse una sorta di vita straordinaria, praticabile
solo da alcuni «geni» della santità. Le vie della santità sono molteplici,
e adatte alla vocazione di ciascuno. Ringrazio il Signore che mi ha
concesso di beatificare e canonizzare, in questi anni, tanti cristiani, e tra
loro molti laici che si sono santificati nelle condizioni più ordinarie della
vita. È ora di riproporre a tutti con convinzione questa «misura alta»
della vita cristiana ordinaria.
Lettera Novo Millennio ineunte, all’inizio del nuovo millennio, 6 gennaio 2001
Invochiamo l’aiuto di alcuni dei tantissimi santi e beati che san Giovanni
Paolo II ha riconosciuto
• San Massimilano Kolbe e santa Benedetta della Croce (Edith Stein),
martiri ad Auschwitz, pregate per noi
• Santa Faustina Kowalska, apostola della Divina Misericordia, prega
per noi
• Santa Giuseppina Bakita, schiava del Sudan e religiosa, prega per
noi
• Santa Gianna Beretta Molla, mamma che hai dato la vita per tua figlia,
prega per noi
• Beata Madre Teresa di Calcutta, missionaria della Carità, prega per
noi
• Beato Piergiorgio Frassati, giovane delle otto beatitudini, innamorato
della montagna, prega per noi
• Beato Alberto Marvelli, ingegnere e politico della carità, prega per noi
• Beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, coniugi dichiarati beati
assieme, pregate per noi
11
CRESPINO – Uniti in preghiera per la pace
Da mesi la comunità internazionale vive in grande apprensione per il
pericolo di una guerra, che potrebbe turbare l’intera regione del Medio
Oriente e aggravare le tensioni purtroppo già presenti in quest’inizio
del terzo millennio. È doveroso per i credenti, a qualunque religione
appartengano, proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro
gli altri; mai il futuro dell’umanità potrà essere assicurato dal terrorismo
e dalla logica della guerra. Noi cristiani, in particolare, siamo chiamati
ad essere come delle sentinelle della pace, nei luoghi in cui viviamo
e lavoriamo. Ci è chiesto, cioè, di vigilare, affinché le coscienze non
cedano alla tentazione dell’egoismo, della menzogna e della violenza
(appello alla pace in Iraq, 23 febbraio 2003)
Dio dei nostri padri grande e misericordioso,
Signore della pace e della vita, Padre di tutti.
Tu hai progetti di pace e non di afflizione,
condanni le guerre e abbatti l’orgoglio dei violenti.
Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare
la pace ai vicini e ai lontani,
a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli,
supplica accorata di tutta l’umanità:
mai più la guerra, avventura senza ritorno,
mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza,
minaccia per le tue creature, in cielo, in terra e in mare.
In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili
delle sorti dei popoli,
ferma la logica della ritorsione e
della vendetta, suggerisci con il
tuo spirito soluzioni nuove, gesti
generosi e onorevoli, spazi di
dialogo e di paziente attesa più
fecondi delle affrettate scadenze
della guerra.
Concedi al nostro tempo giorni
di pace. Mai più la guerra!
12
L’ALBA
vicino ai giovani sentinelle del mattino
È Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta
quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che
tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non
vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre
le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le
decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che suscita in
voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà
di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il
coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi
stessi e la società, rendendola più umana e fraterna. Carissimi giovani,
in questi nobili compiti non siete soli. Con voi ci sono le vostre famiglie,
ci sono le vostre comunità, ci sono i vostri sacerdoti ed educatori, ci sono
tanti di voi che nel nascondimento non si stancano di amare Cristo e di
credere in Lui. Nella lotta contro il peccato non siete soli: tanti come voi
lottano e con la grazia del Signore vincono!
13
Cari amici, vedo in voi le “sentinelle del mattino” in quest’alba del terzo
millennio. Nel corso del secolo che muore, giovani come voi venivano
convocati in adunate oceaniche per imparare ad odiare, venivano
mandati a combattere gli uni contro gli altri.
Oggi siete qui convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi
presterete ad essere strumenti di violenza e distruzione; difenderete la
pace, pagando anche di persona se necessario. Voi non vi rassegnerete
ad un mondo in cui altri esseri
umani muoiono di fame,
restano analfabeti, mancano
di lavoro. Voi difenderete la
vita in ogni momento del suo
sviluppo terreno, vi sforzerete
con ogni vostra energia di
rendere questa terra sempre
più abitabile per tutti. Cari
giovani del secolo che inizia,
dicendo «sì» a Cristo, voi
dite «sì» ad ogni vostro più
nobile ideale. Io prego perché
Egli regni nei vostri cuori e
nell’umanità del nuovo secolo
e millennio. Non abbiate paura
di affidarvi a Lui. Egli vi guiderà, vi darà la forza di seguirlo ogni giorno
e in ogni situazione.
(Roma, Tor Vergata, GMG 19 agosto 2000)
Signore Gesù Cristo, custodisci i giovani nel tuo amore.
Fa’ che odano la tua voce e credano a ciò che tu dici, poiché tu solo
hai parole di vita eterna. Insegna loro come professare la propria fede,
come donare il proprio amore,come comunicare la propria speranza
agli altri. Rendili testimoni convincenti del tuo Vangelo, in un mondo
che ha tanto bisogno della tua grazia che salva. Fa’ di loro il nuovo
popolo delle Beatitudini, perché siano sale della terra e luce del mondo
all’inizio del terzo millennio cristiano.
Maria, Madre della Chiesa, proteggi e guida
questi giovani uomini e giovani donne del ventunesimo secolo.
Tienili tutti stretti al tuo materno cuore.
Amen
14
BRISIGHELLA
amare la vita dono e vocazione
Voi giustamente siete orgogliosi dei vostri conterranei che hanno servito
la Chiesa, il più antico dei quali fu mons. Andrea Callegari, che fondò la
vostra Collegiata e che è caro anche a me per la sua missione di Nunzio
in Polonia. Vorrei sottolineare il grande significato che ha per voi, per la
comunità ecclesiale di Brisighella e della Valle, il fatto che essi, in questa
cittadina, nacquero al mondo e alla fede, e furono educati all’amore
a Gesù. Furono infatti le loro mamme e i loro padri a portarli al fonte
battesimale della parrocchia, furono le loro famiglie dove si pregava ogni
giorno, e i loro parroci che li incoraggiavano nella vocazione, ad avviarli
al sacerdozio, trasfondendo nel loro animo la dedizione, la fedeltà e
l’amore alla Chiesa. E fu la Madonna, che voi venerate qui col titolo di
15
Vergine delle Grazie e lassù nel santuario con quello di Madonna del
Monticino, a farli crescere buoni, attraendoli sulla via che li portava a
divenire apostoli del suo Figlio.
So che la Madonna - alla quale Brisighella, più volte nei secoli, si è
sentita debitrice di particolare gratitudine per speciali benefici e grazie –
ancora vi riunisce tutti intorno a lei ogni anno, per le due feste maggiori,
a maggio e settembre, e vi invito a rendere sempre più viva la devozione
a lei nei cuori dei vostri figli, dei vostri bambini. Questo è il mistero di
grazia della nostra vita cristiana: Maria ci porta a Gesù, la Vergine Madre
sempre ci raccoglie intorno al suo Figlio salvatore.
10 maggio 1986, Brisighella
• Per ogni figlio che viene concepito: Santa Maria, Regina della
famiglia prega per noi.
• Perché la vita sia amata e rispettata sempre: Santa Maria…
• Per i genitori, primi educatori dei loro figli: Santa Maria…
• Per i catechisti, gli educatori, gli allenatori: Santa Maria…
• Per gli insegnanti e il mondo della scuola: Santa Maria…
• Perché in famiglia ci aiutiamo a guardare alla vita come
vocazione: Santa Maria…
16
A FAENZA, con gli anziani dello Stradone
Voi siete un dono per la Chiesa,
siete una benedizione per il mondo
Cari fratelli e sorelle anziani, mentre vi auguro di vivere serenamente
gli anni che il Signore ha disposto per ciascuno, mi viene spontaneo
parteciparvi fino in fondo i sentimenti che mi animano in questo scorcio
della mia vita, dopo più di vent’anni di ministero sul soglio di Pietro...
Nonostante le limitazioni sopraggiunte con l’età, conservo il gusto della
vita. Ne ringrazio il Signore. È bello potersi spendere fino alla fine per la
causa del Regno di Dio.
Al tempo stesso, trovo
una grande pace nel pensare al momento in cui il
Signore mi chiamerà: di
vita in vita!… Dacci, o Signore della vita, di prenderne lucida coscienza
e di assaporare come
un dono, ricco di ulteriori
promesse, ogni stagione
della nostra vita.
Fa’ che accogliamo con
17
amore la tua volontà, ponendoci ogni giorno nelle tue mani misericordiose.
E quando verrà il momento del definitivo “passaggio”, concedici di affrontarlo con animo sereno, senza nulla rimpiangere di quanto lasceremo.
Incontrando Te, dopo averti a lungo cercato, ritroveremo infatti ogni valore autentico sperimentato qui sulla terra, insieme con quanti ci hanno
preceduto nel segno della fede e della speranza.
E tu, Maria, Madre dell’umanità pellegrina, prega per noi “adesso e
nell’ora della nostra morte”. Tienici sempre stretti a Gesù, Figlio tuo
diletto e nostro fratello, Signore della vita e della gloria.
Lettera agli anziani, ottobre 1999
18
Piazza di Faenza – Il papa della famiglia
Carissimi sposi novelli, il Signore è particolarmente vicino a voi in questo
momento tanto importante e tanto decisivo della vostra vita. È vicino a
voi per trasformare il vostro amore, per arricchirne i valori già così grandi
e così nobili con quelli della sua grazia; è vicino a voi per rendere stabile
e indissolubile il vincolo che vi unisce; è vicino a voi per sostenervi e per
accompagnarvi con la sua grazia nella vita che oggi iniziate insieme ai
piedi dell’altare.
Voi, cari novelli sposi, rappresentate davanti ai nostri occhi l’innumerevole
schiera delle famiglie della Romagna che, con la benedizione di Dio,
hanno posto le fondamenta della loro “chiesa domestica”, come il Concilio
ha chiamato la famiglia. A tutte le famiglie di Faenza e della Romagna il
mio cordiale saluto e il mio benedicente augurio di ogni bene.
A tutti noi, nelle diverse circostanze, nei momenti gioiosi e in quelli tristi,
19
nel tempo della prova e della sofferenza, all’inizio o alla fine della nostra
vita, Maria ripete incessantemente le stesse parole che ha pronunziato
a Cana di Galilea: “Fate quello che (egli) vi dirà” (Gv 2, 5).
Divina Madre delle Grazie, Madre di Dio e celeste patrona di Faenza,
non cessare di ripetere queste parole a noi tutti! Tu, che il popolo di
Dio in questa terra ama e venera come Madre. Tu, nella quale esso
ha fiducia senza limiti e alla quale si affida in ogni cosa, non cessare di
condurci a Cristo! Nella vita e nell’ora della morte. Amen.
Omelia in piazza a Faenza – 10 ottobre 1986
O Dio, ricco di misericordia, che hai chiamato il beato Giovanni Paolo
II, papa, a guidare l’intera tua Chiesa, concedi a noi, forti del suo
insegnamento, di aprire con fiducia i nostri cuori alla grazia salvifica di
Cristo, unico Redentore dell’uomo.
20
Scarica

100 km 2014 - 100 km del Passatore