CONDIZIONAMENTO E APPRENDIMENTO L’apprendimento è l’insieme di quei cambiamenti relativamente stabili nel comportamento che sono la conseguenza delle esperienze passate. La funzione dell’apprendimento è quella di renderci maggiormente adattati all’ambiente in cui viviamo. In psicologia generale, il principale paradigma di studio del comportamento umano e animale è il CONDIZIONAMENTO. CONDIZIONAMENTO CLASSICO: si verifica apprendimento quando uno stimolo precedentemente neutro (SC) è presentato in stretta contiguità temporale con lo stimolo incondizionato (SI), la risposta che prima era fornita a SI inizierà a comparire in seguito alla presentazione dello SC. Il punto di partenza è l’esistenza del riflesso incondizionato, una risposta innata dell’organismo, utilizzato dal fisiologo russo PAVLOV per i suoi studi sull’apprendimento. CONDIZIONAMENTO CLASSICO (Pavlov,1917) PRIMA DEL CONDIZIONAMENTO SC (suono) Nessuna risposta SI (cibo) RI (salivazione) DURANTE IL CONDIZIONAMENTO SC (suono) seguito da SI (cibo) DOPO IL CONDIZIONAMENTO SC (suono) RC (salivazione) RI (salivazione) CONDIZIONAMENTO OPERANTE (Skinner) Qualsiasi risposta tende, a parità di condizioni, ad essere ripetuta se comporta un risultato positivo; tutte le risposte non rinforzate tendono a diminuire (legge dell’effetto di Thorndike) RINFORZO: evento, successivo ad un comportamento, che ne aumenta o ne mantiene la probabilita’ di emissione in presenza di determinate situazioni L’APPRENDIMENTO PER INSIGHT (Kohler, 1925) L’INSIGHT indica un’improvvisa presa di coscienza; è la capacità di risolvere un problema sulla base della ristrutturazione cognitiva dei suoi elementi in modo del tutto nuovo, improvviso e irreversibile. L’APPRENDIMENTO LATENTE (Tolman, 1930) L’apprendimento si verifica, indipendentemente dal rinforzo, in seguito all’immagazzinamento delle informazioni sull’ambiente circostante. MEMORIA La memoria umana è definita come la capacità di riattivare, in modo parziale o totale, gli avvenimenti del passato La memoria umana è definita anche come la capacità di generare nuove conoscenze, schemi e quadri interpretativi fondamentali per una continua e aggiornata valutazione del mondo esterno (Tiberghien, 1994) METODI DI STUDIO DELLA MEMORIA DIRETTI:si basano sulla rievocazione intenzionale di fatti passati e testano direttamente la memoria del soggetto INDIRETTI: non testano direttamente la memoria del soggetto ma si basano sull’esecuzione di compiti cognitivi che sono facilitati dal materiale presentato precedentemente. Il soggetto in maniera incidentale “apprende” elementi su cui la sua attenzione non è stata deliberatamente attirata. La facilitazione del compito cognitivo è, in questo caso, la misura indiretta dell’esistenza della traccia mnestica di un elemento appreso in modo non consapevole METODI DIRETTI PROVE DI RIEVOCAZIONE: LIBERA: ad un soggetto viene chiesto di rievocare il materiale precedentemente presentato dall’esaminatore senza alcun vincolo nell’ordine di rievocazione SERIALE: al soggetto viene chiesto di rispettare l’ordine con cui il materiale era stato precedentemente presentato GUIDATA: il soggetto viene guidato con la presentazione di elementi (cues), in qualche modo connessi allo stimolo da ricordare, che dovrebbero guidare il recupero PROVE DI RICONOSCIMENTO: il soggetto deve riconoscere che un elemento che gli viene mostrato è stato presentato in un contesto spazio temporale diverso e precedente RICONOSCIMENTO SI/NO: il soggetto deve semplicemente accettare o rifiutare l’elemento proposto come appartenente o meno al materiale presentato in precedenza RICONOSCIMENTO A SCELTA MULTIPLA: il soggetto deve scegliere l’elemento già visto tra molti altri mai visti precedentemente che vengono definiti distrattori METODI INDIRETTI PRIMING DI RIPETIZIONE: la presentazione di un elemento all’interno di una lista ne facilita il successivo riconoscimento PRIMING SEMANTICO O ASSOCIATIVO: la presentazione di un elemento (detto prime) facilita le risposte ad uno stimolo bersaglio se entrambi appartengono alla stessa categoria di oggetti o situazioni Al soggetto non sono richieste risposte sulla stimolo prime (in alcune situazioni sperimentali il soggetto è del tutto inconsapevole della sua presenza), ma la traccia mnestica lasciata dal prime viene dedotta dalla facilitazione della risposta, esplicitamente richiesta al soggetto, sullo stimolo bersaglio, facilitazione che non viene osservata se lo stesso stimolo viene presentato in assenza di prime (Ladavas, 1995) MEMORIA Memoria a breve termine Deposito temporaneo Memoria di lavoro Memoria a lungo termine Memoria procedurale Memoria dichiarativa semantica verbale episodica visuospaziale MEMORIA A BREVE TERMINE DEPOSITO TEMPORANEO: numero di elementi ( cifre, lettere, parole, frasi) che un soggetto riesce a registrare e ritenere, nell’ordine corretto con cui sono stati presentati dall’esaminatore, per alcuni secondi senza doverli organizzare. La capacità della memoria a breve termine non dipende dalle caratteristiche fisiche degli stimoli, per cui raggruppamenti (chunks) di singole unità permettono di aumentare la capacità della MBT. MEMORIA DI LAVORO (Baddeley, 1974): capacità di mantenere presenti e attive informazioni-provenienti dall’esterno o richiamate dalla memoria a breve termine- per il tempo necessario a completare in tappe successive operazioni mentali complesse (ad es. articolare un discorso, impostare e risolvere mentalmente compiti aritmetici, organizzare un programma operativo). Memoria di lavoro come struttura multi-componenziale costituita da due sistemi operativi: LOOP ARTICOLATORIO O FONOLOGICO: responsabile dell’elaborazione dell’informazione linguistica, a sua volta costituito da un magazzino fonologico e da un processo di reiterazione articolatoria TACCUINO VISUO-SPAZIALE: dell’informazione visuo-spaziale responsabile dell’elaborazione SISTEMA ESECUTIVO CENTRALE: responsabile della supervisione e della coordinazione dei due sistemi sussidiari, ha il compito di selezionare le strategie più adatte e programmare le sequenze operative più corrette per quel tipo do compito, in base alle esigenze contingenti ed alle esperienze passate MEMORIA A LUNGO TERMINE MEMORIA PROCEDURALE: memoria di abilità- motorie, percettive, cognitive- acquisite in modo implicito, la cui rievocazione può manifestarsi con un comportamento “semiautomatico” che dimostra l’avvenuto apprendimento (ad es. guidare o sciare) memoria che riguarda apprendimenti comportamentali come ill condizionamento e la facilitazione MEMORIA DICHIARATIVA Fa riferimento a ricordi che vengono rievocati con una partecipazione volontaria esplicita Si divide in: EPISODICA: ricordi contestualizzati nel tempo e nello spazio SEMANTICA: ricordi decontestualizzati nel tempo e nello spazio, come le conoscenze “enciclopediche” (linguistiche, storiche, musicali, matematiche, ecc..9) acquisite nel corso della vita familiare, scolastica e sociale Nell’ambito della memoria episodica si distinguono: Sottocomponente VERBALE: rievocazione di un brano di prosa Sottocomponente VISUOSPAZIALE: rievocazione di un itinerario MEMORIA PROSPETTICA Classificazione incerta come sottocomponente della MBT o MLT Sistema di memoria con caratteristiche funzionali scarsamente definibili La memoria prospettica provvede alla programmazione di azioni che dovranno essere compiute a distanza di tempo e quindi anche alla rievocazione, nel momento in cui si rendesse necessaria, dell ”agenda” mentale che era così predisposta Il buon funzionamento della memoria prospettica richiede: Capacità di organizzazione iniziale del piano mentale Capacità di verificare periodicamente le attività già svolte e ancora da svolgere Flessibilità per modificare il programma predisposto in base a variazioni impreviste e a nuove necessità Il buon funzionamento della memoria prospettica dipende da: Integrità della MLT e della Working Memory PROCESSI DI APPRENDIMENTO, CONSOLIDAMENTO E RIEVOCAZIONE Le tre modalità in cui si realizza l’apprendimento possono influenzare, positivamente o negativamente, la capacità e la qualità della rievocazione: ATTENZIONE: un’adeguata attenzione, focalizzata sul compito e mantenuta nel tempo, permette l’apprendimento di info complesse MEMORIA IMPLICITA: capacità inconsapevole di memorizzare informazioni MOTIVAZIONE: un adeguato livello motivazionale, più che potenziare direttamente la memorizzazione, agisce attraverso l’intensità e la capacità di concentrazione su determinate info che si è interessati ad apprendere (Baddeley, 1993) CONSOLIDAMENTO Il materiale appreso verrebbe continuamente rimaneggiato per assicurarne la ritenzione, rispetto ad altre informazioni meno importanti per il soggetto, lasciate cadere in “oblio” Un mancato consolidamento (caduta precoce in oblio) o un consolidamento parziale o qualitativamente difettoso possono essere alla base di alcuni disturbi della memoria RIEVOCAZIONE Processo che permette di accedere precedentemente per poterle riutilizzare alle informazioni L’efficienza della rievocazione è strettamente correlata alle strategie di archiviazione utilizzate per la memorizzazione delle informazioni (codificazioni semantiche, utilizzazione del contesto) e risulta maggiormente efficace quando le associazioni utilizzate per l’apprendimento e l’archiviazione sono molteplici DISTURBI DELLA MEMORIA Lesioni diffuse della sostanza bianca sottocorticale Lesioni focali-unilaterali o bilaterali-a livello delle regioni temporomesiali Lesioni focali-unilaterali o bilaterali-delle regioni frontali mediane QUADRI CLINICI AMNESIA GLOBALE: provocata dall’interessamento, spesso bilaterale, delle strutture profonde dei lobi frontali coinvolgenti l’ippocampo (p.e. sindrome di korsakoff, encefalite post-traumatica o post-anossica) AMNESIA “FRONTALE”: provocata da coinvolgimento dei lobi frontali a livello orbitario o della sostanza bianca sottocorticale DISTURBI MNESICI PARZIALI: conseguenti a lesioni, più spesso unilaterali e più spesso dei lobi temporali, caratterizzati da coinvolgimento selettivo di alcune sottocomponenti della memoria AMNESIA GLOBALE Compromissione costante della memoria episodica anterograda Compromissione variabile della memoria episodica retrograda Conservazione della memoria a breve termine Conservazione della memoria procedurale dell’epoca premorbosa, relativa compromissione della capacità di apprendere nuove abilità Relativa conservazione della memoria semantica DISTURBI MNESICI CONSEGUENTI A LESIONI DEI LOBI FRONTALI Traumi Cranici: producono lesioni diffuse delle zone orbito-basali Rottura di aneurismi dell’arteria comunicante anteriore: producono lesioni più o meno circoscritte alle regioni frontali mediane Deficit della Memoria Prospettica Deficit della Memoria di Lavoro (es. esecutivo centrale) Deficit di immagazzinamento e recupero dell’informazione per scarsa pianificazione e programmazione Confabulazioni DISTURBI MNESICI PARZIALI Alterazioni selettive di alcune componenti della memoria a carico della: Memoria Retrograda Memoria Semantica Memoria Topografica AMNESICI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO DIFFUSO Soggetti in cui i disturbi della memoria si inseriscono in un quadro di deterioramento cognitivo-comportamentale causato da: Lesioni cerebrali multiple (multinfartuali) Lesioni cerebrali a carattere diffuso (encefalopatie post-traumatiche, post-erpetiche o post-anossiche)