BUON NATALE - DALLA CASA DI CHARLES DICKENS - Charles Dickens giornalista, scrittore e soprattutto gentiluomo è tra gli indimenticabili della letteratura mondiale. Il "Canto di Natale" rimane per molti un classico natalizio: una storia tra le più belle, una favola struggente, tra le più commoventi che siano mai state scritte, capace di far riflettere, anche i più insensibili e chiaramente sempre più con ogni nuova rilettura. Nell'anno del suo bicentenario entriamo nella Casa-Museo, riaperto al pubblico, spinti da molti interessi culturali. "Canto di Natale" lo scrisse a 31 anni, in sole sei settimane,dopo lunghe passeggiate notturne per le strade di Londra. Lo chiamava affettuosamente «il mio libretto natalizio» e rivelò che, mentre lo stava scrivendo, la storia lo fece «piangere e ridere e poi piangere ancora». Il testo si era completamente impadronito di lui, era diventato la sua ossessione. Le passeggiate notturne, «quando ogni altro cristiano era già a letto», lo aiutavano a pensare allo sviluppo della trama. A ispirarlo fu una breve vacanza invernale nella piccola cittadina di Malton, nello Yorkshire. Dickens sarebbe Una prestigiosa edizione del "Canto di Natale" IL FARO - Periodico del Centro Studi "Pier Giorgio Frassati" - Cariati (Cs) di Cataldo Greco IL FARO - Periodico del Centro Studi "Pier Giorgio Frassati" - Cariati (Cs) rimasto molto colpito da Malton e gli esperti sostengono che anche le campane della chiesa locale, la chiesa di St Leonard's, che suonavano a festa, sono quelle della mattina del giorno di Natale in cui il tirchiatissimo Ebenezer Scrooge è trasformato in un uomo bonario e generoso. Lo Scrooge, è ispirato ad un altro noto personaggio di Dickens, quello di Gabriel Grubb, già comparso nel suo primo romanzo, "Il circolo Pickwick" del 1836. Nella storia, Grubb è un becchino brontolone la targa sulla casa-museo dello scrittore che odia il Natale e tutti quelli che lo festeggiano. Nella notte di Natale viene catturato dai folletti del cimitero, che gli mostrano gli effetti della sua cattiveria e lo convincono a ravvedersi. È in parte quello che succede nel "Canto di Natale", in cui il collerico e avaro Ebenezer Scrooge considera il Natale una perdita di tempo, si arrabbia con chiunque provi a fargli gli auguri e costringe il suo impiegato Bob Cratchit, pagato uno stipendio da fame, a lavorare anche il giorno della vigilia. Ma quella notte di Natale, gli compare il fantasma del suo defunto socio in affari, Jacob Marley, che lo ammonisce e gli annuncia la visita di tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro. Alla fine della terribile e agitatissima notte, Scrooge si sveglia ed è un uomo completamente trasformato. La critica sociale insita nella trama del romanzo è mordente ed è tipica di Dickens, ritenuto il "fondatore" del romanzo sociale, nonché, da molti, "l'amico dei poveri e dei miserabili". Nei suoi lavori, com'è noto, l'Autore ripetutamente denuncia lo sfruttamento del lavoro minorile e dell'analfabetismo. È quest'ultimo che consente i veri soprusi e i tanti pregiudizi nei confronti degli indigenti da parte delle classi agiate. È una favola, una bella storia, tra le più commoventi che, come si è detto, siano mai state scritte, un'opera immortale, dove ritroviamo inalterati alcuni di quei Un ritratto di Charles Dickens principi che si traducono nello Spirito del Natale, nell'infanzia, in quei momenti in cui eravamo bambini e tutto era buono e rassicurante e talmente prezioso da volerlo proteggere con l'amore nobile dei sentimenti che ci accompagnano nella vita. Dickens aveva avuto un'infanzia difficile, soprattutto a causa dell'imprigionamento del padre nel carcere della Marshalsea (che poi appare nel suo romanzo "La piccola Dorrit") per insolvenza. Mentre il resto della famiglia vive in prigione con il padre, la madre manda il piccolo Charles a lavorare in una fabbrica di lucido per scarpe e ve lo lascia anche dopo il rilascio del marito. Charles non glielo perdonerà mai, e la sua esperienza in quel luogo così duro e impietoso verrà replicata nel romanzo "David Copperfield", che per molti rimane il suo più autobiografico. Nella casa londinese di Dickens, al numero 48 di Doughty street, nel quartiere letterario di Bloomsbury, l'autore finì "Il circolo Pickwick" e iniziò un altro dei suoi romanzi più amati: "Oliver Twist". Lo scrittore morì a soli 58 anni nel 1870. La sua casa si è voluto che riaprisse i battenti ed è stata completamente ristrutturata senza badare a spese: tutto è stato rimesso a posto e tutti i locali, vengono ripresentati, esattamente come erano ai tempi del celebre autore. Per celebrare il Natale, la "Casa-Museo" offre letture dal "Canto di Natale" e dalle altre belle storie natalizie scritte da Dickens (Le Campane, Il grillo del focolare, etc…), ed IL FARO - Periodico del Centro Studi "Pier Giorgio Frassati" - Cariati (Cs) Una stampa popolare inglese ispirata al "Canto di Natale" di Dickens… IL FARO - Periodico del Centro Studi "Pier Giorgio Frassati" - Cariati (Cs) offre inoltre, dei tradizionali "mince pies" (dolcetti natalizi) fatti con una (scoperta) ricetta dickensiana e gradevolissime passeggiate guidate nella Londra dell'East End, tanto cara a Charles Dickens. La Casa-Museo, in applicazione all'attuale tecnologia, ha lanciato per iphone e ipad, "Dickens:London Trails", in cui i più noti personaggi creati, appunto da Dickens, accompagnano il visitatore per le strade della capitale a ritrovare con i luoghi, l'antica atmosfera, che compaiono nei suoi romanzi. Le facoltà umanistiche di quasi tutte le università della Gran Bretagna hanno messo in atto, per l'anno accademico 2012-2013, seminari sulle favole partendo dal "Canto di Natale" di Dickens e spaziando su quelle di Esopo e …E la locandina del film con Jim Carrey di Fedro, di Collodi (Pinocchio), di Perraut (Il gatto con gli stivali) e tanti altri, perfino della letteratura cinese e araba. Libri di favole di grande insegnamento poiché, appunto, aprono le menti alle utili e necessarie riflessioni sulla menzogna e l'ingiustizia: l'ipocrisia dell'incoscienza che governa l'illegalità, l'immoralità disumana sempre a danno dei nostri poveri simili, con le più incredibili violenze che puntualmente producono "su questo nostro bel pianeta", inenarrabili storie infernali in oltraggio al Suo Creatore: a Cristo, a Dio! Sul portone della Casa Dickens, qualcuno ha pure pensato di riportare il pensiero scritto di Henry Van Dyke: «Siete disposti a dimenticare quel che avete fatto per gli altri e a ricordare quel che gli altri hanno fatto per voi? A ignorare quel che il mondo vi deve e a pensare a ciò che voi dovete al mondo? A mettere i vostri diritti in fondo al quadro, i vostri doveri nel mezzo e la possibilità di fare un po’ di più del vostro dovere in primo piano? Ad accorgervi che i vostri simili esistono come voi, e a cercare di guardare dietro i volti per vedere il cuore? A capire che probabilmente la sola ragione della vostra esistenza non è ciò che voi avrete dalla Vita, ma ciò che darete alla vita? A non lamentarvi per come va l'universo e a cercare intorno a voi un luogo in cui potrete seminare qualche granello di felicità? Siete disposti a fare queste cose sia pure per un giorno solo? Allora per voi Natale durerà per tutto l'anno». Buon Natale alle persone degne della vita! Perché della vita ne hai il diritto essendo un uomo! 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) 18) 19) 20) He's got the whole world in His hand The first Noel Hark! The herald angel sing Adeste Fidelis Oh give thanks In Dulci Jubilo Ave Maria Hark, How the bells What child in this Amazing grace / Praise God Give me Jesus I don't feel noways tired A Christmas Wish: yes Jesus Loves Me Oh come Emmanuel Joy to the World Wade in the Water Scandalize my Name Just want to praise you Can't nobody Great Day IL FARO - Periodico del Centro Studi "Pier Giorgio Frassati" - Cariati (Cs) Alla fine, per curiosità, va detto che nella Casa-Museo, si possono ascoltare oltre a "Tu Scendi dalle Stelle" , scritta e musicata da Sant'Alfonso de Liguori, a Deliceto (Foggia), i più famosi inni e canti, noti in tutto il Mondo: