18 LA VOCE DEL POPOLO
Repor
Sabato, 13 marzo 2010
FU UNA DELLE PIÙ GRANDI BALLERINE DELL’ETÀ ROMANTICA; MORÌ A GINEVRA UN MESE PRIMA D
Carlotta Grisi, la prima Giselle:
il grande orgoglio della piccola Visi
Visin
Per amore di un principe
si ritirò a soli 34 anni
Nel 1841, su musica di Adol- la Ernesta, rimanendo tuttavia
phe Charles Adam, libretto di intimo amico di Carlotta per il
Théophile Gautier scritto in resto della vita. La Grisi iniziò
collaborazione con Vernoy de un lungo sodalizio professionaSaint-Georges, per la coreogra- le con Lucien Petipa, insieme al
fia di Jules Pierrot e Jean Coralli, quale si esibì da quel momento
scene di Pierre Ciceri e costumi in poi in “La jolie fille de Gand”
(del 1842) e “La Peri” (del
di Paul Lormier, nasce1843), diventando insieva la Giselle. Andò
me con lui la prima
in scena il giorno
interprete di queste
del ventiduesinuove creazioni.
mo compleanno
Tra il 1842 e il
di Carlotta, il
1851 Carlotta ri28 giugno di
prese a esibirsi
quell’anno,
spesso a Lonal Théâtre
dra, dove inde l’Acadecontrò nuovamie Royamente Perrot,
le de Mucon il quasique
di
le riprese i
Parigi, ed
rapporti proebbe
un
fessionali e
successo
mise in scestrepitona nel 1844
so, tanto
la
“prima”
che ancodel suo balletra oggi vieto “Esmeralne consideda”. Nel 1845
rato come
la coppia si esiuno dei più
bì all’Her Majegrandi balsty’s Theater nelletti classici
la “Polka” e, nello
mai rappresenstesso anno il direttati. Con CarJules Perrot
tore del teatro, Benlotta Grisi danzanel 1850
jamin Lumley, riuscì
rono Lucien Petipa,
a riunire le quattro “stelnel ruolo di Albrecht e
le” della danza del momento:
Adele Dumilatre nel ruolo di Myrtha. Da quel momen- Maria Taglioni, Fanny Cerrito,
to Carlotta divenne una stella di Lucile Grahn e Carlotta Grisi,
fama internazionale nel mondo in un “Pas de quatre” coreogradella danza. Ma tanta gloria pro- fato da Jules Perrot che provocò
vocò il peggioramento della sua qualche momento di difficoltà e
relazione sentimentale con Per- crisi nella scelta dell’ordine di
rot, forse a causa del poco cre- successione delle interpreti neldito che egli stesso aveva avuto le rispettive variazioni. Anche la
per il lavoro svolto nel creare gli regina Vittoria e il principe Alassolo di Giselle per la sua Car- bert assistirono all’evento. Nolotta, in quanto il successo del nostante ci siano state pochissiballetto fu tutto per Coralli. Di me repliche, tutte all’Her Magelei, inoltre, si innamorò lo scrit- sty’s Theatre di Londra, questo
tore Théophile Gautier, che suc- spettacolo restò a lungo una legcessivamente sposò sua sorel- genda del balletto Romantico.
Sempre nel 1845, ma a
all’Opéra di Parigi, Carlotta fu
la prima interprete del balletto
“Le diable à quatre”, con la coreografia di Mazilier. Successivamente partecipò al debutto di
“Paquita” (1846) e di “Griselidis” (1848). L’ultima sua apparizione parigina avvenne nel
1849 nel balletto “La filleule de
fées” coreografato da Perrot.
Nel 1850 Carlotta partì per
la Russia, dove raggiunse Perrot che nel frattempo era stato nominato Maestro di ballo a
San Pietroburgo. Si trattenne qui
sino al 1853. Nel 1854 si recò a
Varsavia, dove, dopo una breve relazione sentimentale con
il principe Léon Radziwill, che
la convinse a ritirarsi dalle scene, rimase nuovamente incinta.
Diede alla luce un’altra bambina, Léontine, e a soli 34 anni,
all’apice della carriera, si ritirò a Ginevra dove trascorse serenamente il resto della vita circondata dalla sua famiglia e dai
suoi amici, tra i quali l’affezionato Théophile Gautier. Morì un
mese prima del suo ottantesimo
Carlotta Grisi in “Le diable à
compleanno.
quatr”, nel 1845
Servizio di
Lara Musizza
Come Orsera va fiera del fatto che
tra il 1743 e il 1744 Giacomo Casanova trascorse qui due romantiche estati, così Visinada va orgogliosa del fatto di aver visto nascere la danzatrice
classica più famosa dell’Ottocento.
La presentazione di un libro su Carlotta Grisi, curato dalla professoressa Elena Poropat, giovane ricercatrice
del Museo civico di Parenzo e uscito
proprio pochi giorni fa, riporta all’attenzione delle cronache l’importanza che ha, oggi soprattutto dal punto
di vista turistico, la valorizzazione di
questa fortuita circostanza.
“La riscoperta di questo piccolo
ma per noi per molti versi importante
particolare – ci dice a proposito Dario Baldaš, noto operatore turistico ed
ex sindaco del Comune di Visinada e
personaggio legatissimo a questa che
è anche la sua località natale – risale agli inizi degli anni ’90 del secolo
scorso”.
Erano tempi in cui, con la proclamazione dell’indipendenza della
Croazia, in quell’atmosfera di avvento della democrazia che coinvolse un
po’ tutti, si tiravano fuori da ogni dove
tante cose che per quasi sessant’anni
si era finto di dimenticare. Anche se,
a dire il vero, il fatto che una ballerina
famosa come Carlotta Grisi fosse nata
a Visinada, probabilmente non avrebbe dato fastidio a nessuno neanche ai
tempi del comunismo. Ma, chissà. A
quei tempi era meglio non correre rischi.
Sta di fatto che Baldaš, che è stato un grande sostenitore anche di tutte
le iniziative tese a rivalorizzare l’antica ferrovia “Parenzana” e che nel
suo ruolo si è impegnato moltissimo
in questi ultimi anni per organizzare a
Visinada anche tante altre manifestazioni di rilievo, come ad esempio la
gara culinaria “Dolce Istria”, diventata con il passar del tempo una tradizione che attira ogni anno in questa piccola località del Parentino pubblico che arriva da ogni dove, ebbe
modo di conoscere nel 1994, insieme
all’odierno sindaco di Visinada, Marino Baldini, l’ex ballerina slovena
Majna Sevnik Firèt, oggi coreografa e
istruttrice di danza a Lubiana e grande appassionata di ricerca e di storia
della danza.
“A farcela conoscere fu l’allora
presidente della Regione Istriana, Loredana Boljun Debeljuh, che la portò
a Grisignana per affidarle la guida di
alcuni laboratori di danza” – ricorda
Baldaš.
“Era ferratissima in materia ed
aveva effettuato delle approfondite ri-
Una delle mostre co
Dario Baldaš
cerche sul passato e sulla carriera di
Carlotta Grisi e sul suo ruolo in Giselle. E sapendo che era nata a Visinada
ma che tutti sembravano ormai essersene scordati, ci suggerì una collaborazione per rivalorizzare la cosa a livello locale e regionale” – spiega l’ex
sindaco.
“Fu così che il 12 dicembre del
1994 – ricorda Baldaš – si imbastì
l’idea di avviare a Visinada dei corsi
di danza classica e il progetto di apertura di una mostra tematica e di un
museo del balletto dedicato a Carlotta
Grisi. Due anni dopo grazie a TV Capodistria e a Nataša Segulin, che ne
curò la regia, a Visinada si registra-
va il primo documentario su Carlotta
Grisi. Un filmato di grande spessore
e sensibilità nei contenuti e nella fattura, che fu presentato poi al pubblico, ovviamente a Visinada. Quindi, a
occuparsi di altri approfondimenti, fu
il noto e compianto giornalista connazionale Silvio Odogaso, grazie alle
ricerche del quale, avvenute a Visinada, a Pisino, a Milano, a Napoli e
a Ginevra, si risalì all’atto di nasci-
La locandina della prima
(insieme con l’atto terzo del
LA VOCE DEL POPOLO
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Sabato, 13 marzo 2010
DEL SUO OTTANTESIMO COMPLEANNO
inada
nada
ommemorative che Visinada ha dedicato a Carlotta Grisi
ta di Caronne Adele Giuseppina Maria Grisi, che fu rinvenuto nei registri
d’anagrafe che vengono conservati
tutt’oggi nell’Archivio di Stato di Pisino. Fu uno stimolo non indifferente a continuare le ricerche. In quegli
anni – ricorda Baldaš – anche la professoressa Ivana Paola Gortan Carlin,
di Cittanova, si dedicò a Carlotta Grisi nell’ambito di un convegno di musicologia. Contribuirono, con dei va-
rappresentazione assoluta
Moïse di Rossini) di Giselle
lidissimi interventi e contributi, pure
il compositore e pianista dignanese
Luigi Donorà, Mate Maras, Loredana Bogliun Debeljuh, Vesna Girardi Jurkić. L’operatore turistico Josip
Folo, fece la sua parte per quel che riguarda la promozione turistica di Visinada a livello internazionale. Così,
la terza giornata del convegno venne
dedicata interamente a Carlotta Grisi
e a Visinada, nella locale Casa sociale fu allestito uno spettacolo di danza classica tutto improntato sulla ‘Giselle’. Nel 1998 la cosa si ampliò ulteriormente e nell’ambito dell’Estate
culturale di Pola, all’Arena la compagnia del balletto di Pietroburgo ricordò Carlotta Grisi portando in scena
un’indimenticabile esecuzione della
‘Giselle’. La rappresentazione, allestita in occasione del centenario della morte e del 180.esimo anniversario
della nascita della ballerina visinadese, ebbe grandissimo successo. In seguito quest’iniziativa fu ripetuta grazie alla collaborazione instaurata con
la compagnia zagabrese di balletto
“Sebor Svičak”. Nel 1999 Vedrana
Gamboc ebbe la brillante idea di fondare la scuola di ballo “Carlotta Grisi”, che opera tutt’oggi in Istria e diffonde i valori della danza classica tra
i giovani. Un’iniziativa, questa, che
da Visinada si è poi allargata pure a
Castellier, a Rovigno e, da poco tempo a questa parte, pure a Pinguente.
Qualche anno fa – ci racconta poi Dario Baldaš – la giovane etnologa Ivona Orlić parlò di Carlotta Grisi in un
intero capitolo del suo libro per ragazzi dedicato ai bambini del Parentino diventati illustri”.
Anni or sono, giustamente, il Comune di Visinada ha deciso di intestare la principale via del borgo a Carlotta Grisi. Ed è proprio quella in cui
c’era un tempo la casa natale della famosa ballerina (era situata nei pressi
della cisterna barocca di Simone Battistella). Ora si riflette dell’apertura di
un museo dedicato alla vita e all’opera della Grisi. L’idea è quella di sistemarlo a palazzo Maraston, previa candidatura del progetto all’ottenimento
di fondi europei, in modo da disporre
dei mezzi necessari per restaurarlo.
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Nacque in una famiglia di cantanti
ma scelse e preferì la danza
Caronne Adele Giuseppina Maria Grisi, in arte
Carlotta Grisi, una delle più grandi ballerine dell’età
romanica, nacque a Visinada il 28 giugno del 1819
da Maria Boschetti e Vincenzo Grisi, un cremonese emigrato in Istria per motivi di lavoro. Morì il 20
maggio del 1899 in Svizzera, a St. Jean, nei pressi di Ginevra e fu sepolta nella tomba di famiglia.
Fornita di una saldissima tecnica della punta, fu una
delle ballerine più dotate dell’Ottocento.
Nata in una famiglia dove il canto e la musica
erano di casa (la sorella maggiore, Ernesta, cantava come contralto e le cugine Giuditta e Giulia Grisi, erano rispettivamente mezzosoprano e soprano)
sebbene fosse dotata pure lei di ottima voce, al canto preferì la danza. Iniziò la carriera di ballerina
all’età di 7 anni, quando fu ammessa a frequentare
la Scuola di ballo della Scala di Milano. Seguita dal
maestro Carlo Blasis, entrò a far parte del Corpo di
Ballo e venne impiegata in ruoli infantili sin dall’età
di 10 anni. A 14 anni, in occasione della partenza
per Napoli di sua sorella Ernesta, che doveva cantare in un’opera, Carlotta fu ingaggiata come ballerina. E fu a Napoli che, nel 1834, incontrò è conobbe
il ballerino e coreografo francese Jules Perrot, che
era stato non solo il danzatore partner preferito di
Maria Taglioni, a Parigi, ma anche suo amante fino
alle sue nozze con il Conte de Voisins.
Carlotta, da quel momento, divenne la pupilla
protetta di Perrot, che la portò a Parigi, ne divenne maestro, coreografo e, infine, amante. La Grisi e Perrot danzarono insieme al debutto di Carlotta a Londra, avvenuto nel 1836. Successivamente
fecero ritorno a Parigi, dove Perrot assunse le redini del Balletto dell’Opéra. Anche se ufficialmente non c’erano prove che attestassero che tra i due
fosse stato contratto matrimonio, Carlotta assun-
Carlotta Grisi in “Giselle”, nel 1841
se il nome di Madame Perrot e nel 1837 la coppia fu allietata dalla nascita di una bambina: Marie
Julie. Nel 1838 Perrot rassegnò le sue dimissioni
dall’Opéra e la coppia partì per una lunga tournée
europea che li portò a Londra, Vienna, Monaco e
Milano. Nel 1841 i due rientrarono all’Opéra di Parigi e fu in quell’anno che nacque il capolavoro del
balletto romantico “Giselle”, di cui Carlotta sarà la
prima interprete. Un ruolo che l’avrebbe resa famosa in tutto il mondo.
Il libro
Il libro appena uscito, curato
dalla prof. Elena Poropat, giovane ricercatrice del Museo civico di
Parenzo, è un dettagliato resoconto
sulla vita e sull’attività artistico teatrale di Carlotta Grisi. In 94 pagine,
si tenta di dare al lettore un quadro
quanto più completo della figura
della famosa ballerina visinadese.
A una breve introduzione della
curatrice, segue un saggio di Maja
Đurinović intitolato “Carlotta Grisi: la Giselle dagli occhi color viola”, che si rifà all’unica e assai rara
biografia della Grisi scritta nel 1941
dal ballerino e coreografo francese
Serge Lifar. La personalità di Carlotta Grisi – scrisse Lifar – è particolarmente interessante non soltanto per aver creato il ruolo di Giselle, ma anche perché il carattere e la
fisionomia del suo talento e le sue
capacità in gran misura determinarono l’ immagine di Giselle nonché
lo stesso omonimo balletto”, per
concludere con “Carlotta Grisi nelle lettere di Theofile Gautier”, una
selezione tratta da “Le plus belles
lettres de Theofile Gauttier”, il tutto
corredato da un nutrito numero di
disegni e di foto d’ epoca. Il volume è stato pubblicato dalla biblioteca civica di Parenzo, per una tirature di 800 copie. La stampa è stata
affidata alla Tipomat di Nova Go-
rica e per l’ allestimento grafico è
stato ingaggiato lo studio parentino
“5 do 12” di Vladimir Bugarin. Si
tratta di un volume che ha un valore
in più non solo per la Cni dei nostri
territori, ma anche per le tradizioni
e la cultura di queste terre, in quanto completamente e squisitamente
bilingue. Un solo volume redatto
in lingua croata e italiana, nel quale il lettore può seguire a sinistra il
testo in lingua croata e a destra la
versione in lingua italiana. L’ottima
traduzione dalla lingua francese (in
croato e in italiano) è stata affidata alla professoressa Nadia Štifanić
Dobrilović, che per la redazione e
la revisione del testo in lingua italiana, si è avvalsa della valida e preziosa collaborazione della giornalista connazionale polese Elis Barbalich-Geromella.
Un ruolo che è ancora banco di prova per tutte le grandi ballerine
Giselle (II) al Teatro Mikhailovskij di San Pietroburgo, 2008
Il ruolo di Giselle rimane ancora oggi il banco di prova per tutte le
più grandi ballerine per la sua duplicità di impegno: un primo atto
che richiede grande intensità e forza drammatica unite a una forte
personalità mimica ed un secondo
atto dove viene privilegiata la bravura tecnica, la leggerezza, la soavità ed il talento dell’interprete.
Dai tempi di Carlotta Grisi ai
giorni nostri in questo ruolo si
sono cimentati i nomi più grandi
del firmamento della danza. Tamara Karsavina con Vaslav Nijinskij
nell’edizione del 1910 con i Balletti di Diaghilev, la Cerrito, la Ro-
sati, la Spessivtseva, la Fonteyn,
la Alonso, la Maximova e, infine,
Carla Fracci, la Giselle italiana per
antonomasia: colei che ha costruito la sua luminosa carriera proprio
su questo personaggio che l’ha resa
famosa in tutto il mondo per la sua
insuperabile e intensa interpretazione. Un’altra italiana, Alessandra Ferri, ha raccolto oggi l’eredità
della Fracci che continua dopo oltre centocinquanta anni quella della
sua prima interprete Carlotta Grisi,
e cioè di far conoscere e amare al
pubblico di tutto il mondo la storia d’amore e di morte più bella e
struggente della danza.
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Carlotta Grisi, la prima Giselle: il grande orgoglio della piccola