@ www.asi-infoalloggio.ch homegate.ch www.gdf.it La folle corsa dei prezzi. Nei grandi centri la cronica mancanza di alloggi sfitti “droga” un settore diventato sempre più caro Dovevano andare giù e invece sono saliti ancora. Gli affitti nel quarto trimestre del 2011 in Ticino hanno registrato un aumento del 1,9%, il rincaro più consistente di tutta la Svizzera, secondo i dati forniti dal portale homegate.ch. Il fatto rilevante è l’andamento divergente rispetto ad altri cantoni, che segnala un problema particolare per il Ticino. “Ci saremmo aspettati una discesa dei canoni da pigione, proprio grazie al fatto che il calo del tasso ipotecario al 2,5% permetteva una revisione degli affitti al ribasso tale da calmierare un po’ il mercato”, spiega Manuela Puggioni, segretario generale Associazione inquilini. Difficile dire se la discesa che invece c’è stata in altre regioni sia dovuta proprio al fatto che gli affittuari hanno richiesto una riduzione delle pigioni: è però significativo che nell’arco lemanico una delle zone storicamente più calde per quanto riguarda l’im- IL CAFFÈ 29 gennaio 2012 C1ECONOMIA 15 Revisione degli affitti Aumento prezzi affitto Per tasso ipotecario Nel quarto trimestre PIGIONE FR. 1500.- 1 2 CARO MATTONE Difficile trovare affitti accessibili per una famiglia media in Ticino +1.9% 3 +1.1% Contratto concluso a marzo 2008 (tasso ipotecario al 3.5%) l'inquilino potrebbe avere una riduzione del 10.71% cioè di fr. 160.65. Contratto concluso a luglio 2001 (tasso ipotecario al 4.25%) l'inquilino potrebbe avere una riduzione del 17.36% cioè di fr. 260.40. Contratto concluso a settembre 2010 (tasso ipotecario del 3%) l'inquilino potrebbe avere una riduzione del 5.66% cioè di fr. 84.90. 0% -0.6% Ticino Svizzera centrale Svizzera orientale Arco Lemanico Mercato immobiliare rovente, in Ticino affitti saliti del 2% mobiliare - gli affitti siano scesi nello stesso periodo dello 0,6%, mentre nella Svizzera orientale sono rimasti stabili. “È possibile che negli altri cantoni ci sia stata un maggiore ricorso allo strumento della revisione dell’affitto che ha permesso di non far correre i prezzi. In Ticino probabilmente meno inquilini sono ricorsi a questo strumento - spiega Puggioni -. I vantaggi in ogni caso sono evidenti: su un affitto di 1500 franchi contratto nel 2008 l’inquilino potrebbe avere una riduzione della pigione di 160 franchi”. A rendere meno forte il distacco tra Ticino e Con l’attuale tasso ipotecario su un canone di 1’500 franchi se ne possono risparmiare sino a 160 resto della Svizzera ci sono i dati sui 12 mesi, che indicano come nell’ultimo anno l’incremento maggiore dei canoni si sia verificato nella regione centrale della Confederazione (+2,8%), ma seguita subito dal Ticino (+2,4%) e dai cantoni dell’arco lemanico (+1,5%). Solo la regione orientale è riuscita a contenere gli aumenti (+0,9%). “Il rallentamento della crescita dei canoni di affitto, iniziato alla fine del 2008, si è concluso a metà del 2011 - fanno notare da homegate -. Inoltre il rincaro dei canoni di affitto deve essere interpretato nel quadro del basso tasso di inflazione generale, cosicché l’incremento dei canoni di affitto nel 2011 è da considerarsi oltremodo elevato”. Anche la domanda di abitazioni in vendita in Svizzera rimane molto forte. Lo ha confermato ancora recentemente lo studio Ubs sul mercato immobiliare che segnala prezzi in crescita del 35% per le case negli ultimi 5 anni. Anche per il 2012 si prevedono ancora rincari del 4% per le abitazioni di proprietà e del 3,5% per le abitazioni unifamiliari. Tanto che l’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, richiama l’attenzione sul rischio bolla per il settore immobiliare svizzero. Per quanto riguarda il Ticino sembra invece minore il rischio di uno sboom sui prezzi nelle compravendite, mentre rimane decisamente più critico il settore degli affitti. “Il nostro cantone sconta un livello di sfitto bassissimo, pari allo 0,7% nel 2011, che in- fluenza negativamente la dinamica dei prezzi delle pigioni spiega Manela Puggioni -. Un mercato, per essere sano, dovrebbe avere un tasso di sfitto non inferiore al 2%. L’altro problema storico del Ticino è la mancanza di alloggi a pigione moderata: con mille franchi non si riesce ad affittare nulla di diverso da un monolocale, certamente poco adatto a una famiglia con figli”. A soffiare sui prezzi ci sono poi le dinamiche innescate nei due grandi centri principali, Lugano e Locarno: il continuo arrivo di una clientela con capacità di spesa elevata fa lievitare i canoni degli alloggi e costringe la classe media a spostarsi verso le periferie. “Con questo meccanismo si innesca una crescita dei prezzi anche nei centri minori - nota Puggioni-, oltre a provocare problemi di inquinamento e intasamento per il traffico che si genera”. [email protected] L’evasione La Guardia di Finanza fa “bingo” a Como e recupera 145 milioni Si stima che il movimento sia di gran lunga superiore, ma sentire che la sola Guardia di Finanza di Como è riuscita a recuperare negli ultimi due anni al confine con la Svizzera 145 milioni di euro (174 milioni di franchi) che stavano per essere esportati illegalmente nel cantone, dà una dimensione del fenomeno e di quanto la crisi italiana abbia nuovamente dato gas alle esportazioni di capitali. I dati forniti dal comandante generale Nino di Paolo al Sole 24 ore non lasciano dubbi sulla dimensione dell’evasione italiana: in un solo anno sono stati scoperti 60 miliardi di euro non dichiarati correttamente al fisco; solo l’Iva è stata evasa per 8,2 miliardi. Il problema è che poi solo una parte di quanto scoperto rientra veramente nelle casse dello Stato italiano. I dati della Guardia di Finanza permettono di stabilire anche quanto è lo “stock” medio dei tentativi di passaggi di contanti in maniera illecita da ogni sin- ) % L VWLUR D TXDOLWj G UIHWW 3HU XQD SH $' $'" '*" " """& "" "" & # " #' ,+ , $ +)$ !*// '#" +. $ %$ % $. I passaggi illeciti di contanti in dogana per ogni persona bloccata ammontano a 214 mila franchi gola persona intercettata dalle fiamme gialle al confine svizzero: 178mila euro (214mila franchi). In questa politica di contrasto all’esportazione illegale di capitale rientra anche il contestato uso dei cosiddetti “fiscovelox”: sono telecamere speciali che registrano le targhe di auto italiane dirette in Svizzera e le incrociano con banche dati in possesso dei finanzieri. Dispositivi che sono tornati nei mesi scorsi a fare bella mostra alle Dogane di Brogeda e Ponte Chiasso. Una scelta che non è per nulla piaciuta alla Lega dei Ticinesi che ha subito fatto le barricate su una politica di normalizzazione sulla questione dei ristorni dei frontalieri , ancora parzialmente bloccati per l’anno scorso e a rischio anche per quest’anno. Si allontana a questo punto anche qualsiasi ipotesi di accordo fiscale con l’Italia sui patrimoni detenuti illegamente all’estero, già messo seriamente a rischio dall’arrivo di un europeista convinto come Mario Monti. Lo stesso comandante della Guardia di Finanza ammette che deve essere solo la politica a decidere su questi eventuali accordi per calmare i rapporti tra Svizzera e Italia. E su questa strada per ora non sembra che sia nessuno che voglia andare. v.car. $"$$# - " % $ " '$ +&) ,&)% , % % &) H 6YLOXSSDWD ]HUD L] Y 6 SURGRWWD LQ + '" % && " " "" " '# // " &+!%!+) $$ % $) $ +) $ $$ $ , */"*" * $#+&) ))%&) %,. %!%. ! !% )+)) % !% ,&)% !!% ,+#+ #+&)) " / ---"+&)" " . ".. $$ '" " "'' '" (/ " $' $$"'' " " $ " $'" . " + " " %.. '/ )" / ---"+&)"" %,. %!%. ! &))+. ! / Per le spese in Italia neanche gli stranieri sfuggiranno al fisco Mai più di mille euro per i contanti e una dose aggiuntiva di pazienza quando si fa un acquisto di importo superiore ai 2’500 euro. Sono queste le due indicazioni da seguire per chiunque vada d’ora in poi in Italia per una vacanza o anche soltanto per fare shopping. Una serie di norme sempre più restrittive hanno infatti messo diversi paletti: dovrebbero servire a combattere la piaga dell’evasione fiscale, che in Italia è stimata sui 130 miliardi di euro l’anno. La prima regola è quella del contante. Nessun pagamento sopra i mille euro potrà più essere accettato in banconote. Per questo ormai diventa poco pratico armarsi di mazzette di soldi ai cambiavalute per spuntare condizioni di cambio più favorevoli. Meglio essere sicuri di avere una carta di credito accettata sui circuiti internazionali o, almeno, un libretto degli assegni. L'altro capitolo è quello della tracciabilità dei pagamenti. Un’altra legge entrata in vigore nei mesi scorsi prevede di identificare tutte le persone che fanno un acquisto di valore superiore ai Chi pagherà oltre 2’500 euro dovrà esibire un passaporto e compilare un formulario con i propri dati personali &+!%!+) Ecco cosa cambia negli acquisti oltreconfine " ' '" ' - /% ) ,,, *$' ' $'' ,,, *$' " !* +' "' " '$ *$' 2’500 euro. Sembra un importo elevato, ma se si pensa ad una vacanza di una famiglia in hotel o ad un acquisto di lusso si capisce come non sia così difficile raggiungere la soglia. La norma italiana prevede la tracciabilità del cliente attraverso il suo codice fiscale: in questo modo lo Stato può agevolmente monitorare le spese di un cittadino e incrociarle con la sua dichiarazione dei redditi per scoprire situazioni critiche di probabile evasione. La logica vorrebbe che i cittadini stranieri fossero esentati da questo obbligo di tracciabilità. Purtroppo non è così. La legge prevede per gli stranieri, che non possono esibire un codice fiscale, la compilazione di un formulario con i propri dati personali e la richiesta di presentazione di un passaporto in corso di validità. Questi dati raccolti direttamente dall’albergo o dall’esercizio commerciale dovranno poi essere inviati all’Agenzia delle entrate italiana che li girerà all’autorità straniera competente, anche se non è ancora chiaro con quale finalità di utilizzo. Ultima avvertenza: farsi sempre consegnare scontrino o ricevuta. Anche su questo fronte sono stati annunciati giri di vite sia per i commercianti che per i clienti. v.car.