Sperimentazione tratta dalla tesi di Gaia Olivero dal titolo: ACCESSO AI CODICI MATEMATICI NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA ATTRAVERSO UNA DIDATTICA INCLUSIVA CENTRATA SUCAMPI DI ESPERIENZA E GIOCO. Anno accademico 2011-2012 Relatore: Giampaolo Chiappini 2.2 Attività 1 A CACCIA DI NUMERI SCOPO Con questa unità didattica ho indagato sulle concezioni ingenue sui numeri dei bambini della scuola dell’infanzia e, partendo da queste, ho cercato di fornire un primo approccio spontaneo e divertente a questo concetto complesso. Nella progettazione e nella realizzazione, inoltre, ho integrato l’attività nel lavoro della sezione, adeguandomi alle modalità di gestione adottate dalle insegnanti e al materiale presente. PREREQUISITI � Comprendere una consegna espressa verbalmente. � Distinguere cifre e lettere. OBIETTIVI - Generali: � esplicitare le proprie concezioni ingenue su un argomento; � ricostruire con parole e disegni le fasi di un’esperienza; � rielaborare le proprie conoscenze alla luce di esperienze nuove; � partecipare a un dibattito (rispettare i turni di parola, fare interventi pertinenti e saperli motivare); - Specifici: � “scovare” i numeri in vari contesti quotidiani; � elaborare ipotesi sulla funzione dei numeri nei diversi contesti; � comprendere alcune funzioni dei numeri� primo approccio ai diversi sensi del numero; � cogliere le somiglianze tra alcune funzioni del numero (solo se emerge dagli interventi dei bambini). MATERIALI - Foglio con numero tre - Scatole - Registratore 71 - Macchina fotografica - Matite e colori - Fogli - Elementi presenti negli spazi esplorati - Disegni prodotti dai bambini - Fotografie - Porta listini per creare il libro 2.2.1 Prima parte: Un simbolo misterioso 4/05/2012 PARTECIPANTI: 15 alunni di 4 e 5 anni (Asya, Cristian, Giacomo, Matteo, Elena, Jacopo, Alessandro, Caterina, Marco, Massimiliano, Greta, Nadia, Ludovica, Tiziano, Aurora), io (tirocinante, nella sbobinatura M. Gaia) e la maestra Gloria (nella sbobinatura M. Gloria). SPAZIO: salone TEMPO: 10:00- 12:00 Presentazione del registratore Faccio sedere i bambini in semicerchio sul tappeto blu e mi siedo di fronte a loro. Ho in mano una borsetta e comincio a tirare fuori il contenuto: il primo “oggetto misterioso” è il registratore. Siccome i bambini non hanno mai utilizzato questo strumento, ho ritenuto opportuno presentarlo conferendogli un tocco magico. M. Gaia Tiro fuori il primo oggetto misterioso … attenzione. 1, 2, 3… eccolo. Boato dei bambini M. Gaia Che cos’è secondo voi? Matteo (4) Un cellulare Tiziano (5) Un telecomando M. Gaia Ci assomiglia, ma non è quello Marco (5) Per me è un registratore M. Gaia Bravo Marco, è proprio un registratore. Serve a registrare le voci. Ascolta tutto quello che voi dite, così lo possiamo riascoltare 72 Faccio sperimentare al gruppo come funziona lo strumento; chiamo un bambino e gli chiedo di dire il proprio nome. Subito dopo faccio ascoltare ai compagni la registrazione. Tutti sono molti colpiti da questa “magia” che meraviglierà i bambini durante tutta l’attività. Prima di procedere, spiego agli alunni che, affinché il registratore possa ascoltare tutte le loro voci, devono assolutamente parlare uno per volta. Esplorazione del materiale e discussione Tiro fuori dalla borsetta una scatola e la presento così: M. Gaia Qua dentro alla borsa, oltre a questo registratore, c’è un’altra cosa un po’ misteriosa Massi (4) Una scatola magica Matteo (4) Un cubo gigante Nel frattempo la mostro ai bambini M. Gaia Questa scatola arriva direttamente dall’università. Sapete cos’è? Marco (5) È una scuola che … M. Gaia Sì, è una scuola come dice Marco … ma chi ci va all’università, i bambini? Marco (5) No, le maestre M. Gaia Sì, ci vanno le persone grandi e anche io vado all’università delle maestre. (…) M. Gaia È arrivato questo pacco per voi. Vi leggo cosa c’è scritto. “Per i bambini della scuola dell’infanzia di Cosseria” Tiziano (5) Siamo noi! M. Gaia Sì, è per voi e ve l’ho portato Invito un bambino ad aprire la scatola, dentro alla quale troviamo un’ulteriore scatola con scritto sopra “Attenzione, contiene un oggetto misterioso”. Dopo aver letto agli alunni la scritta, li invito a fare delle ipotesi sul contenuto. Procediamo ad aprirla e compare un’altra scatola con dei punti interrogativi disegnati sopra; la apriamo e finalmente scopriamo il contenuto: un “simbolo misterioso” fatto di cartoncino rosso e nero. 73 Passo davanti ai bambini e faccio loro osservare questo simbolo (non lo mostro sempre con lo stesso orientamento, ma lo ruoto). Poi chiedo a ognuno: che cos’è? Ecco le risposte dei bambini: - è un tre; - è un numero; - è una M; - è un uccello; - sono due gallerie; - sono le onde del mare agitato; - è una doppia V; - è una nave; - sono le montagne russe. La maggior parte degli alunni propone la prima e la seconda risposta. Concludiamo che, se lo ruotiamo e usiamo la fantasia, il simbolo può diventare tante cose, ma, girato in un determinato modo, può essere un numero, il 3. I bambini notano che nell’aula sono presenti altri 3 (nel calendario, nei numeri vicino ai giorni della settimana, nella parete interattiva “3 anni” …). A questo punto interviene un bambino. Tiziano (5) Il tre può essere anche nella nostra mano (alza tre dita) M. Gaia Sì, quelle sono tre dita Marco (5) Anche tre scatole Tiziano (5) Ci sono anche tre fiori sulla finestra M. Gloria (mostrando 3 dita e tenendo con l’altra mano il 3 di cartoncino) Che differenza 74 c’è fra questo e questo? Ale (5) La differenza è che le dita non c’hanno quella forma là (…) M. Gaia Tra le dita della maestra e il foglietto che differenza c’è? Marco (5) Sul foglietto c’è il simbolo del tre M. Gaia Bravissimo, è un solo simbolo che rappresenta 3…non 3 cose Da questa parte della discussione emerge che i bambini associano un numero sia al simbolo sia a un insieme composto da una certa quantità di oggetti. Solo un alunno però riesce a cogliere e a esprimere in maniera adeguata la differenza tra queste due situazioni: nel primo caso abbiamo un solo simbolo che rappresenta la quantità, mentre nel secondo caso abbiamo un certo numero di elementi. In questa fase dell’attività ho notato che tutti i bambini che sono intervenuti proponendo gruppi di tre oggetti presenti nell’aula hanno utilizzato il subitizing, ovvero hanno associato un numero all’insieme senza doverne contare gli elementi con la conta ordinale. A questo punto chiedo ai bambini: che cos’è un numero? Quasi tutti i bambini alzano la mano e propongono una risposta; ovviamente gli ultimi bambini a parlare sono influenzati dagli interventi precedenti. 75 Matteo (4) Per me il numero è una cosa molto speciale, perché così impari tante cose M. Gaia Quindi secondo te i numeri sono speciali perché… Matteo (4) Ci aiutano a contare Asya (5) Il numero è una cosa che ti fa imparare a contare, se non sai contare prendi un numero e conti M. Gaia Volevi dire che ci servono per contare? Asya (5) Sì Marco (5) Il numero è un simbolo che rappresenta ognuno di noi M. Gaia Ripeti un po’: è un simbolo che rappresenta … Marco (5) I nostri anni M. Gaia Massi (4) M. Gaia Marco dice i numeri sono simboli che rappresentano i nostri anni. Secondo voi lui a che cosa avrà fatto riferimento? A quando noi compiamo gli anni Quindi 1 può voler dire 1 anno, 2 due anni, 3 tre anni. Sapete quanti anni ho io? 23 anni Tiziano (5) Il mio papà ce n’ha 35 Caterina (4) Mio papà ce n’ha di più M. Gaia Ok, ma adesso ritorniamo a quello che ha detto Marco. Secondo te i numeri, questi simboli, possono rappresentare solo gli anni o anche altre cose? Marco (5) Altre cose M. Gaia Tipo? Marco (5) Il tempo che passa … M. Gaia Dove il tempo che passa? Marco (5) Nell’orologio. Poi sul telefono Bravo! Bambini, Marco ha detto una cosa importante, i numeri sono dei simboli M. Gaia che servono a rappresentare qualcosa che può essere i nostri anni, il tempo che passa… Greta (5) I numeri servono per contare e poi ci sono anche sul telefono, sull’orologio … 76 Cristian (4) I numeri sono interessanti M. Gaia Perché sono interessanti? Cristian (4) Non lo so! M. Gaia Non lo sai, ma ti interessano, ti piacciono … Matteo (4) Anche a me Sono delle cose interessanti per me, perché io i numeri li so già tutti. Ma però Tiziano (5) quando uno conta, per esempio quando ero piccolo che contavo uno, dui, te, quatto, cinche… M. Gaia Nel senso che contavi male … pronunciavi male i numeri? Tiziano (5) Quando ci avevo 0 anni M. Gaia Quindi per te i numeri cosa sono? Tiziano (5) Elena (4) Sono una cosa bella, bellissima, stupenda. Io i numeri li adoro perché puoi contare ogni cosa I numeri sono quelli che possono essere sul computer e sulle maglie o sulle giostre Per me i numeri sono interessanti, perché sono importanti i numeri per me, Aurora (5) perché ci aiutano a contare e ci insegnano tante cose. I numeri mi piacciono perché hanno dei colori molto belli Asya (5) Li puoi colorare di tutti i colori Dagli interventi emerge che la maggior parte dei bambini associa il numero all’azione del contare; inoltre, eccetto Marco che descrive il numero come “simbolo che rappresenta”, gli alunni non sanno definire questo concetto in astratto, ma si servono di esempi concreti, ovvero fanno riferimento ai numeri che incontrano nella loro quotidianità (vedi Greta e Elena). Collegandomi a ciò che è emerso nelle precedenti risposte chiedo ai bambini: dove sono i numeri? Dove li vedete? Man mano domando: in quel posto il numero a cosa serve? Ecco alcune risposte. 77 Elena (4) I numeri sono sul computer, sulle scarpe … M. Gaia Dove sulle scarpe? Fammi vedere Elena (4) Sotto (indica il numero sotto la sua scarpa) Tiziano (5) Io non ce l’ho M. Gaia O è fuori o è dentro. Vi faccio un domanda difficile, da bambini grandi: secondo voi i numeri che ci sono dentro o fuori alla scarpa a cosa servono? Asya (5) Per sapere quanto sono grandi M. Gaia Oh … avete sentito. La domanda era: a cosa serve il numero dentro la scarpa? Marco (5) Sì, per sapere la taglia Bravissimi. Quando vado a comprare una scarpa, io so qual è il mio numero e M. Gaia compro una scarpa della grandezza che vada bene per il mio piede. Ad esempio Elena ha il piede più piccolo e prenderà un altro numero Anche sulle maglie c’è il numero. C’è un’etichetta che appena si è visto il Tiziano (5) numero si toglie perché se c’è un bambino che gli dà fastidio la mamma la toglie. (…) M. Gaia Secondo te in quel posto il numero a cosa serve? Tiziano (5) Per sapere la taglia, come ha detto Marco Ale (5) Ci sono anche le macchine da corsa con i numeri Massi (4) Come Cars (…) M. Gaia Pensiamo alle macchine da corsa. Faccio una domanda difficile ad Alessandro: a cosa servono questi numeri sulle macchine da corsa? Servono a sapere che numero sono perché, se tutte c’hanno lo stesso numero, Ale (5) non si sa che macchina è, se invece uno ce n’ha diversa dall’altra si capisce che macchina è Massi (4) Sì però la prima ha il numero 1, la seconda il numero 2… M. Gaia Bravo Marco (5) M. Gaia Il numero che hanno dietro alle macchine secondo me serve a capire quanto costa Ma non è lo stesso tipo di numero che sta dicendo Ale 78 Matteo (4) Poi le macchine da corsa si mettono anche in ordine, così servono a capire che numero sono, per esempio la numero uno, la due … Facciamo un ripasso di quello che hanno detto loro, attento Tiziano! Allora Ale ha detto: mi ricordo che i numeri ci sono sulle macchine da corsa. Qui servono, M. Gaia prima cosa, per distinguere le macchine. Mettiamo dei numeri diversi per capire qual è la numero 1, la numero 2, la numero 3; per capire chi vince, chi arriva primo. Poi Massi e anche Matteo ha detto che il numero serve anche per metterle in ordine. Ale (5) Caterina (4) Tiziano (5) M. Gaia Perché se su due macchine da corsa c’è lo stesso numero, arriva una prima e per sbaglio danno il premio alla macchina che è arrivata seconda o ultima Quella che vince, quando è arrivata al traguardo, gli danno la coppa Aspettate! Io volevo dire che quando io vado a basket, lì dietro io c’ho il numero 35 Bravissimo! Allora Tiziano dice che quando gioca a basket ha un numero sulla maglia. A cosa serve quel numero lì? Tiziano (5) Serve perché … aspettate … perché io quando vado a basket ce l’hanno tutti M. Gaia Ma tutti lo stesso numero, o dei numeri diversi Tiziano (5) M. Gaia Tiziano (5) Aurora (5) Dei numeri diversi, poi c’ho anche una canottiera che si mette sopra con quel numero lì Allora, Tiziano, secondo te a cosa serve quel numero? Serve per essere una squadra, così i nostri genitori capiscono che noi siamo una squadra di basket Io quando gioco a calcio con i miei amici e con mio padre noi abbiamo dietro il 79 numero. Io ho il 14 e quindi vinco sempre prima e quindi i nostri genitori capiscono che noi siamo dei vincitori … Ale (5) Però se tu hai un numero diverso dagli altri non è che vinci per forza Matteo (4) Non è il numero del calciatore che ti fa vincere, basta che sei bravo nel calcio M. Gaia Giusto … tu vinci perché sei brava a giocare a calcio, non perché hai un numero. Il numero a cosa serve? Ale (5) Tipo come le macchine da corsa M. Gaia Esatto tutti i giocatori hanno numeri diversi per distinguerli Jacopo (4) Anche sulle moto e sulle corse dei cavalli Caterina (4) Quando aspettavo i miei amici per la mia festa di compleanno, sulla mia torta c’era il numero 5, 5 candeline M. Gaia Caterina, non ho capito c’era il numero 5 o 5 candeline? Caterina (4) 5 candeline M. Gaia E cosa vogliono dire quelle 5 candeline lì? Caterina (4) Vuol dire che compiavo 5 anni Massi (4) I numeri sono sul telefono M. Gaia Secondo te a cosa servono i numeri sul telefono? Massi (4) Per chiamare le persone che conosci Elena (4) I numeri servono a contare i contrassegni 80 Tiziano (5) I numeri sono nel cuore, quando chiudo gli occhi li vedo … di tanti colori, gialli e blu Massi (4) Anche quando devi fare canestro, si può mettere il numero 1 M. Gaia È vero, quando fai canestro, aggiungi dei numeri. Come si chiamano? Matteo (4) Numeri magici Marco (5) Quando fai il canestro fai il numero doppio M. Gaia Anche nelle partite di calcio, quando un giocatore fa goal cosa succede? Greta (5) Che fa 1 a 0 e poi sempre un numero in più M. Gaia Quindi i numeri servono a contare i punti Matteo (4) M. Gaia I numeri sono all’ufficio postale, quando il postino deve consegnare le lettere c’è il numero Esatto, quando mandi una cartolina, una lettera ci scrivi sopra numeri e lettere. Servono al postino per capire dove li deve portare. Bravo Matteo! Marco (5) I numeri li troviamo … sugli oggetti che compriamo per sapere quanto costano M. Gaia Bravo …ripeti un po’ Marco Marco (5) Per sapere quanto costano i vestiti, i gioielli, i giocattoli M. Gaia Hai sentito Tiziano? I numeri quando andiamo al negozio li troviamo sui dei cartoncini o proprio sugli oggetti. E in quel caso servono a capire quanto … Matteo (4) Costano M. Gaia Pensate un po’ alle macchine, ci sono dei numeri sulle macchine? Matteo (4) Dietro c’è una scritta M. Gaia Dietro ci sono solo lettere o anche numeri? Ale (5) Anche dei numeri M. Gaia E come si chiama quella scritta lì, Greta lo sai? Greta (5) No Ale (5) Targa M. Gaia Bravissimo, anche in quel caso lì servono a distinguere le macchine tra di loro 81 É evidente che i bambini hanno proposto usi dei numeri relativi alla loro esperienza che si ricollegano ai cinque sensi del numero (vedi paragrafo 2.1 del capitolo 2): - etichetta (numero civico nell’indirizzo, numero sulle macchine da corsa, sulle maglie dei giocatori …) - ordinalità (numeri sui cavalli da corsa …) - cardinalità (numeri per contare i contrassegni, le dita, i bambini, i fiori sulla finestra, le scatoline …) - misura (numero di scarpe, taglia sui vestiti …) - valore (prezzo degli oggetti e punti della pallacanestro …). Con la guida delle insegnanti e la collaborazione, il gruppo è riuscito ad individuare numerose funzioni dei numeri nei diversi contesti. Concludo la prima parte dell’attività dicendo ai bambini che la prossima settimana faremo un gioco che ci permetterà di scoprire nuovi “posti” dove si trovano i numeri. 2.2.2 Seconda parte: Caccia ai numeri 11/05/2012 PARTECIPANTI: 11 alunni di 4 e 5 anni (Alessandro, Matteo, Giacomo, Chiara Cristian, Nadia, Greta, Ludovica, Massimiliano, Tiziano, Marco), io (tirocinante) e la maestra Gloria. Alla passeggiata esterna si sono uniti a noi i bambini di 3 anni, accompagnati dalla maestra Manuela. SPAZIO: scuola dell’infanzia, scuola primaria, zona intorno alla scuola TEMPO: 10:00- 12:00 Introduzione del gioco Dopo aver fatto ascoltare ai bambini alcune parti della registrazione della discussione di venerdì, annuncio che giocheremo alla “Caccia ai numeri”. Spiego loro che, per verificare le idee emerse nel precedente incontro e scoprire nuove cose, faremo due percorsi (uno interno alla scuola e uno esterno) e loro avranno il compito di cercare i numeri: ogni numero trovato corrisponde a un punto. Ogni volta che ne trovano uno sono invitati a segnalarlo ai compagni e alla maestra che 82 farà una foto. Ai bambini di 5 anni affido un libretto su cui potranno annotare i numeri trovati 66. Primo percorso Saliamo al piano superiore e cominciamo a esplorare le aule della scuola primaria67. Qui i bambini trovano i numeri sui cartelloni, su un tiro a segno, sul calendario, su una lavagna, su alcuni libri, sulle tastiere dei computer, su un estintore, su alcune bottiglie, sugli orologi appesi in ogni aula e sui termosifoni (manopola per regolare la temperatura). Ogni volta che un alunno trova un numero lo mostra a me o alla maestra Gloria; noi lo fotografiamo, richiamiamo l’attenzione dei compagni sulla scoperta e facciamo qualche breve domanda riguardo alla funzione del numero in quel luogo (ad esempio, “ma secondo te perché lì c’è un numero?” o “a cosa serve quel numero?”). Successivamente scendiamo ed esploriamo le aule della scuola dell’infanzia. Qui i numeri sono su alcuni giochi, sull’orologio, sul telefono, sul calendario, su alcuni cartelloni, sui libri. Secondo percorso I bambini di 3 anni e la maestra Manuela si uniscono a noi e usciamo. Passando attraverso il giardino e il piazzale davanti alla scuola, andiamo verso il palazzo 66 Ho deciso di darlo solo a loro, sia per responsabilizzarli, sia perché alcuni dei più piccoli si sarebbero distratti troppo. 67 Abbiamo deciso di partire da lì perché in quel momento gli alunni della scuola primaria erano radunati tutti in una stanza e le altre aule erano vuote. 83 comunale. Gloria propone di entrare nell’edificio 68 e visitiamo alcuni uffici, tra cui quello del sindaco: qui i bambini trovano i numeri sulla fotocopiatrice, su alcuni manifesti, sul calendario, sulle tastiere dei computer, sul telefono e sulla macchinetta del caffè. Usciamo e andiamo verso la farmacia. Durante il percorso i bambini notano i numeri su alcuni cartelli stradali, sulle targhe delle macchine, sull’orologio del campanile, sui muri esterni delle case e sui cassonetti della spazzatura. Dopo esserci suddivisi in due gruppi, entriamo nella farmacia, gestita dalla madre di 68 A Cosseria ci sono rapporti molto stretti tra il Comune e la scuola. 84 un’alunna. Qui i bambini vedono i numeri su alcuni prodotti e soprattutto sui cartellini che indicano i prezzi. Usciamo dalla farmacia e torniamo a scuola; durante il percorso, i bambini notano nuovamente i numeri civici sui muri esterni delle case. Arrivati in classe, ritiro i libretti e comunico agli alunni che dirò loro il risultato del gioco tra qualche giorno. I bambini di 5 anni non hanno annotato molti numeri sul libretto, probabilmente perché erano sempre in piedi, in movimento e molto coinvolti dalla “caccia”. Ecco una pagina di un libretto. 85 2.2.3 Terza parte: Ricordi del gioco 15/05/2012 PARTECIPANTI: 12 alunni di 4 e 5 anni (Greta, Asya, Aurora, Cristian, Matteo, Tiziano, Chiara, Alessandro, Nadia, Massimiliano, Marco, Elena), io (tirocinante) e la maestra Gloria SPAZIO: salone TEMPO: 10:00- 12:00 Raduno i bambini sul tappeto blu, li faccio sedere in semicerchio, mi siedo di fronte a loro e accendo il registratore. Dopo aver ripercorso insieme le tappe della “caccia ai numeri”, per raccontare l’esperienza a tre bambine che erano assenti, dico agli alunni che hanno totalizzato talmente tanti punti che hanno vinto un premio. Apro la cartellina e, con un po’ di enfasi, tiro fuori alcune foto scattate durante il gioco. Ovviamente non ho stampato tutte le foto, ma ho scelto quelle che ritraevano i numeri con funzioni accessibili ai bambini e correlate ai cinque diversi sensi. Gli alunni sono molto contenti del premio e alcuni di loro si alzano per vedere meglio le immagini; li invito a sedersi e dico che le osserveremo una per una. Per ogni foto: - osserviamo l’immagine; - riconosciamo l’oggetto fotografato e rievochiamo il luogo dove si trovava; - individuiamo la funzione del numero in questo contesto. Ecco le situazioni che ho scelto di riproporre ai bambini attraverso le foto. TASTIERA DEL COMPUTER (scuola primaria) Contiene lettere, numeri e “simboli strani”. I bambini dicono che in questo caso i numeri servono per scrivere, per far funzionare il computer, per giocare. MACCHINA DEL CAFFÈ (ufficio comunale) Qui i “grandi” mettono i soldi per comprare il caffè, il the, la cioccolata. Emerge da alcuni bambini che, in questo caso, i numeri servono per sapere quanto costa una bevanda, quanti soldi bisogna inserire nella macchina. 86 CALENDARIO (scuola dell’infanzia) Ci sono lettere e alcuni numeri. I numeri qui servono a capire che giorno è. M. Gaia Ci sono i numeri sul calendario? Aurora (5) Si, l’uno, il due, il tre M. Gaia I numeri dall’uno fino al … lo sai leggere questo numero? Marco (5) 30 M. Gaia Bravo, in questa pagina fino al 30. Secondo te a cosa servono sul calendario i numeri? Chiara (4) Per sapere che giorno è Marco (5) Sì, tipo il 30 di maggio, il 30 di luglio … M. Gaia Per sapere quand’è il nostro …. Asya (5) Compleanno M. Gaia Aurora, tu sai quand’è il giorno del tuo compleanno? Aurora (5) Certo! M. Gaia Dimmelo un po’, vediamo se usa dei numeri per dirci quand’è il suo compleanno … Aurora (5) 13 luglio M. Gaia Vedete che si usa il nome del mese, ma anche il numero TARGA DELLA MACCHINA (piazzale davanti alla scuola) Contiene numeri e lettere. I bambini dicono che i numeri servono a riconoscere la macchina, a non confonderla con le altre. CARTELLO DEL LIMITE DI VELOCITÁ (per strada) Sui cartelli stradali rotondi i numeri servono a capire a che velocità bisogna andare. TELEFONO (ufficio comunale) I numeri sul telefono servono a telefonare alle persone. NUMERI DI PAGINA SUL LIBRO (scuola dell’infanzia) Su quasi tutti i libri ci sono dei numeri che servono a trovare le pagine. Sono messi, come sul calendario, in ordine. 87 CARTELLINI CON I PREZZI (farmacia) Sotto agli oggetti nello scaffale, i numeri servono a capire quanto costano. A questo punto azzardo un paragone con una foto precedente. Avete detto che il numero serve a capire quanto costano gli oggetti che vende M. Gaia la mamma di Chiara. Tra le foto, ce n’é un’altra in cui il numero serve a farci capire quanto costa qualcosa? Marco (5) Questa (indica la foto con la targa della macchina) M. Gaia Secondo te il numero nella targa ci fa capire quanto costa la macchina? Marco (5) No … è questa (indica la foto con la macchinetta del caffè) M. Gaia Secondo te, Aurora, in queste due immagini il numero ha la stessa funzione? (indico la foto con i cartellini dei prezzi e quella della macchinetta del caffè) Aurora (5) Sono un po’ diverse perché uno è fatto dritto e uno è fatto storto M. Gaia Sì, ma anche qui i numeri servono a capire quanto … Marco (5) Costano le cose da bere Aurora (5) In questi casi sono più uguali In questa parte, Marco ha colto (con un po’ di aiuto) l’analogia tra le due situazioni che richiamano il senso valore. Penso che invece Aurora non abbia capito la mia domanda perché non ha compreso il significato della parola funzione, che in effetti non è comune nel vocabolario di un bambino di 5 anni; per questo motivo ha fatto riferimento all’aspetto grafico dei numeri raffigurati. NUMERO CIVICO (muri esterni delle case) I numeri sono su quasi tutte le case (in effetti a Cosseria abbiamo visto alcune case prive di numero civico). Sono sui muri esterni, ma anche sui cancelli, vicino ai citofoni. I numeri servono a capire dove il postino deve portare la posta, a riconoscere le case. M. Gaia A che cosa serve questo numero? Così il postino, quando il sindaco gli dice questa lettera la devi consegnare al Matteo (4) numero 8. Poi c’è il numero, il postino sa qual è e la porta del numero 8 e così la dà M. Gaia Bravo. Quindi quel numero lì a cosa serve Ale? Ale (5) A ricordare al postino dove lascia la lettera M. Gaia Si chiama indirizzo … io abito in via … e poi c’è il numero 88 Ale (5) Il mio numero è 68 Marco (5) Il mio è 30 A A questo punto mostro ai bambini una foto che non è stata scattata durante la “caccia ai numeri”, ma che ho inserito in quanto si ricollega a una situazione che mi sembra significativa per gli alunni: un’immagine di una banconota e una moneta. Prima di cominciare il gioco, avevo programmato di lasciare dei soldi in vista, in modo che i bambini potessero trovarli, ma poi mi sono dimenticata e questo aspetto non è emerso. Insieme scopriamo che i numeri sono sui soldi, sulle monete e sulle banconote, e servono per pagare. Terminata la discussione, faccio sedere i bambini ai tavolini e, mentre la maestra Gloria distribuisce fogli e matite, chiedo agli alunni di pensare a un posto dove hanno visto i numeri e di disegnarlo. Le bambine che non erano presenti alla “caccia ai numeri” possono disegnare una situazione emersa dalla discussione che le ha colpite particolarmente. Appoggio le foto sui i tavolini e dico ai bambini che possono osservarle per aiutarsi nel disegno. Mentre gli alunni lavorano, io e Gloria passiamo tra i tavolini, chiedendo ai bambini cosa stanno disegnando e dando qualche suggerimento (specialmente ai più piccoli). Qualche alunno mi chiede se può disegnare più di un posto e io rispondo di sì. Quando hanno finito di disegnare, cominciano a colorare e, man mano che terminano il lavoro, mi avvicino a loro e chiedo di verbalizzare il disegno con queste domande: - Cosa hai disegnato? - Dov’è il numero? - A cosa serve qui il numero? Le verbalizzazioni vengono trascritte. È quasi mezzogiorno e, dato che i bambini sono piuttosto stanchi, decidiamo di interrompere l’attività. Il giorno seguente la maestra Gloria fa completare i disegni ai bambini e finisce di raccogliere le verbalizzazioni, che vengono trascritte sui disegni con la modalità che di solito si utilizza in questa sezione. Qualche giorno dopo, torno a scuola e decidiamo di raccogliere i disegni in un libro intitolato A caccia di numeri. Questo libro consiste in un porta-listini in cui 89 sono inseriti i disegni dei bambini, accompagnati da qualche frase significativa sui numeri, tratta dalle discussioni registrate. Di seguito riporto alcuni disegni inseriti nel libro. Aurora(gruppodei5anni) 90 Greta(gruppodei5anni) 91 Marco(gruppodei5anni) 92 2.2.4Verifica del raggiungimento degli obiettivi In generale, credo che l’attività sia andata bene e che i bambini abbiano partecipato con interesse e si siano avvicinati in maniera spontanea e divertente al mondo dei numeri. Ho verificato il raggiungimento di parte degli obiettivi già durante l’attività, basandomi sugli interventi degli alunni e sulla loro partecipazione; a tal fine sono state molto utili la registrazione delle discussioni e la successiva sbobinatura. Il terzo incontro è stato particolarmente importante per verificare cosa fosse rimasto dell’esperienza e quanto gli alunni avessero rielaborato e arricchito le loro concezioni sui numeri. Gli elaborati grafico-pittorici e le verbalizzazioni dei disegni mi hanno consentito di capire quali aspetti fossero rimasti impressi; soprattutto mi hanno permesso di verificare se tutti gli alunni avessero compreso alcune funzioni dei numeri in contesti familiari. Riporto gli obiettivi che avevo individuato nella fase di progettazione, con alcune mie riflessioni in merito al raggiungimento di questi da parte degli alunni. - GENERALI Esplicitare le proprie concezioni ingenue su un argomento Pienamente raggiunto. I bambini hanno fatto emergere le loro conoscenze ed esperienze. Ricostruire con parole e disegni le fasi di un’esperienza Parzialmente raggiunto. Alcuni bambini hanno avuto bisogno dell’aiuto delle insegnanti o di altri compagni per ricordare, rievocare e rappresentare alcune fasi dell’esperienza. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che i vari incontri si sono svolti nell’arco di due settimane. Rielaborare le proprie conoscenze alla luce di esperienze nuove Raggiunto. Grazie all’attività, tutti i bambini hanno arricchito le loro conoscenze ed esperienze riguardo i numeri. Partecipare a un dibattito (rispettare i turni di parola, fare interventi pertinenti e saperli motivare) Raggiunto. Non è stato un dibattito chiaro e lineare, ma, dato il numero e l’età dei bambini, sono stati piuttosto bravi. 93 - SPECIFICI “Scovare” i numeri in vari contesti quotidiani Pienamente raggiunto. Elaborare ipotesi sulla funzione dei numeri nei diversi contesti Raggiunto. La maggior parte degli alunni ha elaborato ipotesi interessanti, molte delle quali sono state verificate. Comprendere alcune funzioni dei numeri Raggiunto. Tutti i bambini hanno capito che i numeri nella realtà “servono a qualcosa” e hanno compreso la maggior parte delle funzioni che sono emerse dalla discussione e dalla “caccia”. Cogliere le somiglianze tra alcune funzioni del numero Non raggiunto. Non importa, l’avevo considerato un obiettivo da perseguire solo se dai bambini fossero emerse riflessioni sulla somiglianza tra alcune funzioni del numero. 2.2.5 Autovalutazione Credo di essermela cavata abbastanza bene e sono contenta di come è andata l’attività. Basandomi sulle mie impressioni e rileggendo il resoconto e la sbobinatura, ho individuato alcuni punti deboli e punti di forza dell’intervento didattico. Punti deboli Punti di forza -Ho parlato troppo e sono stata piuttosto -Ho progettato con precisione l’attività “direttiva” nella discussione. -Le maestre mi hanno aiutato molto e -I bambini erano tanti: sarebbe stato hanno apprezzato il mio lavoro. meglio proporre l’attività a un numero minore di alunni, ma le modalità di gestione della sezione mi hanno portato a lavorare con un gruppo numeroso. -I tempi sono risultati troppo lunghi rispetto ai tempi di attenzione dei -L’attività è coinvolgente: stata i motivante bambini si e sono divertiti. -Il mio lavoro ha valorizzato il sapere degli alunni; abbiamo fatto emergere le loro concezioni ingenue e, partendo da bambini. Questo è accaduto perché 94 avevo l’esigenza di concentrare queste, l’attività in tre incontri. bambini che sono intervenuti di più. Sarebbe stato costruito nuove conoscenze ed esperienze. - Ho riservato troppa attenzione ai - - abbiamo meglio Attraverso il confronto e la discussione abbiamo costruito un sapere svolgere l’attività in tre giornate vicine, in modo collettivo (valorizzazione della conversazione). che gli alunni ricordassero meglio gli - La mia attività si è integrata con il aspetti emersi durante l’incontro lavoro della sezione. precedente. Tuttavia, la mia situazione lavorativa non mi consentiva di svolgere il tirocinio più di una volta a - Abbiamo costruito un prodotto collettivo: il libro che contiene i disegni dei bambini. settimana. - Alcuni bambini erano assenti e il gruppo con cui ho lavorato non era sempre composto dagli stessi alunni. L’esperienza è veramente significativa se si partecipa a tutti e tre gli incontri. 95