1 DICEMBRE 2009 Tv Digitale SPECIALE di CARLO FRECCERO * L’addio all’analogico è l’inizio di un nuovo futuro ggi, con il digitale, i media tendono a convergere su un’unica piattaforma, a costituire una sorta di supermedium che coinvolge tutti gli aspetti della comunicazione e della vita associata. Assistiamo ad una sorta di globalizzazione della dimensione mediatica, che condiziona la nostra formazione, sin dai primi mesi di vita. La mia generazione ha imparato prima a parlare e poi a leggere. Dopo che già leggeva e scriveva ha conosciuto la televisione ed infine il computer. I giovani nati dopo gli anni ’90, hanno esperienze mediatiche ben prima di accedere all’apprendimento della scrittura. Maneggiano videogiochi e dvd già da piccolissimi. Imparano a parlare dalla televisione. Per loro guardare è più naturale che riflettere. Ed il sapere, prima che un processo teorico, è un processo operativo. Non si impara, per astratto, sui libri. Si impara maneggiando un mezzo di comunicazione, studiandone il funzionamento senza il libretto di istruzioni, premendo tasti e spiando il risultato. L’effetto di tutto questo è una rivoluzione profonda del nostro immaginario che comincia a manifestarsi dalla metà degli anni Ottanta con il movimento cyberpunk. La tecnologia non è un fenomeno esterno che ci assedia. Non è un’alternativa alienante alla no- O ❜❜ Se per ora il digitale riflette solo una fascia limitata di pubblico, questo non significa molto. È un processo destinato ad invertirsi stra identità, ma una componente essenziale del nostro io. Come il protagonista di Tetsuo o dei film di Cronemberg noi siamo carne e sangue, ma siamo anche circuiti, meccanismi, ingranaggi. La tecnologia è una protesi del nostro io, un ampliamento dei nostri sensi e, in molti casi, l’unico veicolo di socializzazione. Viviamo oggi in un universo sospeso, in una società in cui, con l’invecchiamento progressivo della popolazione molti vivono ancora nella dimensione passata di un mondo in via di estinzione. A questo pubblico anziano o semplicemente scarsamente informato del nuovo, si rivolge ancora, in massa, la tv generalista. È un pubblico ancora quantitativamen- te vincente. Questo è l’orizzonte in cui ci muoviamo. In Italia il Digital Divide è ancora fortissimo e l’influenza della televisione generalista è ancora evidente. Ma non rappresenta il nuovo. E soprattutto, occorre ricordare che la televisione generalista è stata ed è matrice di consumi materiali, da quelli sofisticati come la moda, a quelli di largo consumo come i pelati. I nuovi media, invece, esaltano i consumi immateriali e, dunque, culturali. Se di fatto, per motivi generazionali, la tv generalista è ancora predominante, nella crisi economica che stiamo attraversando i consumi materiali hanno subito una forte contrazione. Ma le famiglie continuano ad investire nella pay tv, nella telefonia, nell’acquisto di nuove tecnologie. Significa che comunicare, mantenere contatti e connessioni, è oggi più importante che esibire ricchezza e status. Se per ora il digitale riflette solo una fascia limitata di pubblico, questo non significa molto. È un processo destinato ad invertirsi. Chi è nato dopo il 1990 guarda la televisione solo sul computer. Sono, appunto i nativi digitali, i veri cittadini del mondo. Il digitale è il nostro futuro, anzi, il nostro presente. Un presente che dobbiamo imparare ad accettare. Noi delle precedenti generazioni siamo solo dei migranti che debbono adattarsi alla nuova cultura. * direttore di Rai 4 © RIPRODUZIONE RISERVATA 2 Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 Campania capofila per la diffusione della Tv col decoder na rilevazione Makno effettuata in Campania, tra il 26 e il 30 ottobre 2009, la penetrazione complessiva della tv digitale (con una piattaforma disponibile su almeno un televisore, al netto delle sovrapposizioni) è all’87,60% presso l’insieme delle famiglie con Tv (a circa un mese dallo switch over la stima era al 70%). E nell’area dello switvh over la penetrazione sale al 90,5%. Più in dettaglio la penetrazione della Tv digitale terrestre è stimata al 77,2% a un mese dallo switch over la stima era al 55,1% quella della Tv satellitare si assesta al 41,5% (stabile), 26,2% abbonati Sky, 15,3% free sat. L’abbonamento all’Iptv riguarda il 3,2% delle famiglie. Fra fine Settembre e fine Ottobre il parco televisori presenti nelle famiglie che risiedono in Campania è leggermente cresciuto: circa 4,7 milioni di apparecchi (erano 4,4) per una media di 2,3 per famiglia. Cresce il tasso di “digitalizzazione” dei TV set: passa dal 58% all’81% (rispetto al totale televisori) è al 100% per ambienti come la sala da pranzo ed il soggiorno/salotto (dove si concentrano i televisori “principali”); è all’80% circa in cucina e al 60% nelle camere da letto. La percentuale di televisori in grado di ricevere il segnale digitale passa dal 33% al 56% del totale Tv set. Con l’approssimarsi dello switch off, la distinzione fra digitalizzazione lorda e netta dei Tv set per ambiente si fa via via più rilevante. In Campania il rapporto fra il numero complessivo di decoder (di qualunque tipo/piattaforma) e numero di tv set presenti in casa supera già quota 81%, una penetrazione lorda capita che più decoder (Digitale terrestre e Sky) siano a servizio dello stesso televisore. È per questo motivo che la digitalizzazione dei tv set collocati in soggiorno o in salotto è già al 106. Sul totale tv set la digitalizzazione netta è al 65%, dunque il 35% dei televisori (circa 1,6 milioni di apparecchi) va ancora dotato di decoder, sebbene circa 700k macchine fungano da secondo decoder per altri apparecchi presenti in casa. Il computo delle famiglie attualmente full analogic ma che si dicono intenzionate a dotarsi di almeno una piattaforma televisiva digitale entro 3/4 mesi porta la stima complessiva (penetrazione attuale Tv digitale più prospect a breve al netto delle duplicazioni di possesso ed intenzione): al 93,5% (sul totale delle famiglie residenti in Campania) e la stima sale al 97% al netto del target “no tv”. A trainare l’incremento di penetrazione è soprattutto il digitale terrestre con: il 16% lordo di famiglie prospect (3/4 mesi) e comprende anche le famiglie già dotate di altre piattaforme o interessate anche ad altre. Le famiglie, infine, che affermano esplicitamente di NON volersi dotare di alcun decoder digitale nemmeno nel periodo successivo allo spegnimento del segnale analogico di Raidue e Rete4 (e con l’approssimarsi dello switch off definitivo) sono decisamente poche: circa l’1,4%. U Bassolino: «La televisione digitale è un’importante innovazione, che coinvolge sei milioni di cittadini e centinaia di imprese, operatori del settore delle Tlc, tecnici, esercenti, famiglie» © RIPRODUZIONE RISERVATA Il viceministro Romani col governatore Bassolino Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 3 Il futuro Tv digitale terrestre La rivoluzione in salotto Da oggi è realtà er l’Italia il digitale è una tecnologia non semplice; negli Stati Uniti la transizione è stata meno dolorosa perché gli statunitensi hanno diverse strutture tecnologiche e mentalità. Da noi, invece, il passaggio al digitale è stato graduale e accompagnato da un’attività di comunicazione; ma a fine dicembre sarà digitalizzato il 30 per cento del Paese e sono stati corrisposti contributi per circa un milione di euro per i decoder». Ed ancora: «In base alle ultime proiezioni è possibile che la digitalizzazione dell’Italia venga anticipata al 2011». Parole solenni che portano la firma di Paolo Romani. Parole che arrivano alla vigilia dello spegnimento dell’analogico e del passaggio al digitale terrestre in diverse regioni italiane a partire da oggi. La prima giornata di conferenze e incontri che si è tenuta la scorsa settimana alla Fiera di Roma ha visto la partecipazione di Paolo Romani, viceministro allo Sviluppo economico cxon delega alle Comunicazioni, Mauro Cutrufo, vicesindaco di Roma, Roberto Napoli, Commissario dell’Agcom, Stefano Pileri, presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Andrea Ambrogetti, presidente DgTvi, Roberto Bosi, presidente della Fiera Roma, e Mary Ann Krause, vice chairman of the Board of Directors di E.J. Krause, ed ha avuto come argomento principe il digitale terrestre, tema caldo nei giorni dello switch off in Campania e el Lazio. Secondo dati DgTvi, il 30 per cento circa della popolazione italiana è stato coinvolto nel passaggio al digitale terrestre in 90 giorni. Da stamattina, in Campania, si comincia con le provincie di Napoli e Caserta. Finopra su tutto il territorio sono stati venduti quasi 21 milioni di decoder di cui 1,7 milioni nel Lazio nel solo mese di settembre. La penetrazione della nuova tecnologia ha già coinvolto il 51 per cento delle famiglie italiane, e ha superato come dati di ascolto il satellite: il 21,4 per cento della popolazione (lo scorso settembre, era il 4 per cento) usa il digitale terrestre, il 15,4 per cento il satellite. Il digitale ha già coinvolto 5 regioni, 2085 comuni, 6,2 milioni di famiglie (per un totale di 16 milioni di persone), 279 emittenti televisive e 6170 impianti per la trasmissione del nuovo segnale. Nel Lazio, è stato coinvolto il 91 per cento delle famiglie (manca una parte del litorale di Latina poi Viterbo) e il disagio registrato nei primi giorni dello switch off è sceso dal 20 per cento al 5 per cento. In base a questi dati e alle previsioni sulla Campania (dove circa l’80 per cento della popolazione è passata al digitale sul primo televisore) si stima che l’Italia potrebbe anticipare al «P L’obiettivo: il 30% delle famiglie raggiunte entro la fine del 2010 ntro il termine del 2010 circa il 70% della popolazione residente in Italia vedrà la televisione esclusivamente via digitale terrestre: già alla fine di settembre 2008 è stato reso ufficiale il calendario che anticipa date e luoghi dello switch off della tv analogica. L’obiettivo è sempre stato quello di provvedere ad un calendario quanto più dettagliato e preciso in merito alla copertura del digitale terrestre in Italia e cercare di anticipare la data dello spegni- Tv Il televisore nel salotto di casa mento definitivo del segnale analogico. Il territorio italiano è stato suddiviso in 16 zone distinte e dalla fine del 2008 al 2012, nell’arco di 8 tappe, tutte le regioni adotteranno progressivamente la copertura digitale terrestre. Ad inaugurare il digitale terrestre in Italia sono state le regioni della Sardegna e la Valle D’Aosta: la regione isolana ha effettuato lo switch off analogico il 31 ottobre 2008 mentre il territorio valdostano ha completato il passaggio entro il primo semestre del 2009. Da oggi parte la fase di switch over in Campania, e andrà avanti fino al 16 dicembre. E nel secondo semestre del 2009 l’analogico si spegnerà in Piemonte occidentale (area 1), quella del Trentino e Alto Adige(zona 4, inclusa la provincia di Belluno), il Lazio (area 12). Nel 2010 poi la copertura del Piemonte sarà completata così come quella della Lombardia, entro il primo semestre (area 3, inclusa la provincia di Piacenza). A seguire, nel secondo semestre del 2010, passeranno al digitale terrestre l’Emilia Romagna (area 5), il Veneto (area 6, incluse le province di Mantova e Pordenone), Friuli Venezia Giulia (area 7) ed infine la Liguria (area 8). Nel 2011 poi si aggiungeranno alla lista le Marche (area 10), l’Abruzzo ed il Molise (area 11, inclusa la provincia di Foggia), la Basilicata e la Puglia (area 14, incluse le province di Cosenza e Crotone). A terminare il passaggio del territorio italiano verso il digitale terrestre saranno la Toscana e l’Umbria nel primo semestre (area 9, incluse le province di La Spezia e Viterbo) e nel secondo semestre le regioni meridionali, Sicilia e Calabria (area 15). È da sottolineare che lo switch off al digitale terrestre delle aree 5 e 6 e quelle 10 e 11 è da considerarsi come un processo congiunto. Le diverse aree in cui è stato suddiviso il suolo italiano sono state decise a seguito di un elaborato studio tecnico compiuto dal comitato nazionale Italia digitale: la decisione di accorpare due regioni o l’inserire province che non appartengono amministrativamente ad una regione (ad esempio le province di La Spezia e Viterbo nell’area tecnica di Toscana ed Umbria) nasce dalla necessità di garantire un’uniformità radioelettrica ai diversi territori, in modo tale da assicurare un uso efficiente delle risorse frequenziali nonché la continuità nelle ricezioni dei programmi. E 2012 Data entro la quale sarà completato il passaggio dalla televisione analogica a quella digitale 20 Milioni di abitazioni che entro la data ultima per il completamento del passaggio, saranno raggiunte dalla Tv digitale 50 Milioni di apparecchi televisivi del nostro Paese (sia di nuova generazione che precedenti), che entro il 2012 irradieranno il segnale 30% È la percentuale di popolazione che s’intende raggiungere con la Tv digitale terrestre entro la fine di quest’anno Ant. Sco. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2011 la digitalizzazione dell’intero territorio, inizialmente prevista per il 2012. Interessanti anche i dati sulla situazione internazionale che vede l’Italia fare la parte del leone con 6,2 milioni di famiglie già coinvolte nel passaggio al digitale contro le 5,1 della Spagna, le 4,8 del Regno Unito e le 100 mila della Francia. In Francia, nonostante la crisi, 7 famiglie su 10 si sono dotate di un decoder, mentre in Gran Bretagna, dove sono stati investiti 250 milioni di euro per la comunicazione, 2 milioni di famiglie su 27 sono migrate alla nuova piattaforma. Sempre nel Regno Unito, il 90 per cento della popolazione ha un decoder e, nelle zone dove è stato effettuato lo switch off, solo lo 0,1 per cento dei telespettatori ha riscontrato difficoltà nella sintonizzazione dei canali. Il digitale terrestre sta diventando la piattaforma universale di riferimento tranne nelle zone dove l’assenza di segnale viene compensata dal satellite. Per i decoder è stata chiesto di dare regole chiare affinché siano venduti prodotti conformi a una serie di funzionalità. Sul mercato, infatti, sono andati alcuni tipi di decoder che davano problemi nelle operazioni di sintonizzazione, di ri-sintonizzazione automatica e con il sistema Lcn che assegna automaticamente le posizioni delle emittenti televisive sul telecomando. Su questo punto, è acceso il dibattito tra emittenti nazionali e locali che, diventate dei veri e propri operatori, chiedono maggiore partecipazione nell'organizzazione della nuova piattaforma televisiva. Al momento si discute una soluzione proposta da DgTvi e al vaglio dell’Agcom. I canali dall’uno al nove dovrebbero andare agli ex analogici nazionali (Rai, Mediaset, La 7 e Rete A), quelli dal 10 al 19 alle principali emittenti locali, quelle dal 20 al 49 ai nuovi canali nazionali divisi per area tematica: bambini, generalisti, spot e informazione. Dal 50, invece, si dovrebbe tornare alle emittenti locali. Un’altra discussione aperta riguarda il coinvolgimento delle imprese italiane nella trasformazione televisiva. Si stima che nel 2012 saranno stati spesi circa 4 miliardi di euro per decoder e televisori integrati; di questa cifra solo un terzo andrà a imprese italiane. Infine, è stata aperta la questione sui servizi digitali. Le case italiane si sono trasformate in veri e propri ricevitori di dati con circa 1,2 gigabit di dati al secondo trasmessi. Nonostante questa capacità, le trasmissioni in HD sono quasi inesistenti e manca totalmente l’interattività che la nuova piattaforma televisiva potrebbe garantire. Dunque, da oggi cominica davvero una nuova era. P.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA Transizione tra i sistemi, ecco che cosa prevede il decreto ministeriale Il decreto ministeriale è stato emanato in attuazione della norma contenuta all’art. 8-novies, comma 5 del decreto legge 59 del 2008 recante “disposizioni urgenti per l’attivazione di obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di Giustizia”, convertito dalla legge 101/08, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 132 del 7 giugno 2008. Con il provvedimento si è fissato un calendario progressivo di transizione al digitale per aree regionali o macro regionali, con una anticipazione, nelle rispettive aree del termine del 31 dicembre 2012 per la completa digitalizzazione del territorio italiano, previsto dal decreto legge 159 del 2007, convertito nella legge 222 del 2007, approvato nel corso della precedente legislatura. Sedici le aree tecniche in cui è stato suddiviso il territorio, individuate sulla base di un elaborazione tecnica sviluppatasi nel corso degli ultimi due anni. Ciò è dovuto alla necessità di garantire un’uniformità radioelettrica ai diversi territori, assicurando un uso efficiente delle risorse frequenziali, la continuità nelle ricezione dei programmi, la segmentazione dell’utenza coinvolta e la riduzione dei disagi per i cittadini. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 Corriere del Mezzogiorno Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 5 I contributi Governo e Regione L’annuncio Il governatore Bassolino con il viceministro delle Comunicazioni Paolo Romani, durante la conferenza stampa di presentazione delle modalità che guideranno, anche in Campania, il passaggio dalla tv analogica a quella digitale Gli incentivi per utenti e operatori L’ innovazione tecnologica apre la via al cambiamento e quest’ultimo, prima di diventare abitudine, deve essere per così dire "metabolizato". Questa regola naturalmente non ha risparmiato il più grande dei cambiamenti che oggi interessa il nostro sistema televisivo, il passaggio al digitale terrestre. Così, la tv digitale, ricca di contenuti, programmi e servizi ha portato con se anche qualche perplessità e, in minima parte, qualche resistenza da parte dei consumatori. Presto però, anche i più ritardatari dovranno convincersi e comprare un decoder, indispensabile per ricevere il nuovo segnale digitale. Chiarita questa esigenza è bene sapere che il ministero dello Sviluppo Economico, dipartimento per le Comunicazioni, ha previsto un contributo statale per l’acquisto dell’apparecchio. Questo per consentire anche a chi non ha grandi disponibilità economiche di entrare nel mondo del digitale terrestre e dell’interattività. La somma stanziata per ogni telespettare in possesso dei requisiti è di 50 euro che saranno rimborsati direttamente al venditore. In poche parole il prezzo del decoder scelto sarà scontato al momento dell’acquisto. È bene chiarire subito che la cifra prevista è riservata solo alla scelta di un decoder interattivo (sono esclusi quindi gli zapper), e non può essere erogata due volte volte per la stessa persona che, in ogni caso deve avere alcuni requisiti. «I contributi — si legge sul sito www.decoder.comunicazioni.it — sono previsti per i cittadini di tutti i comuni della Campania e due comuni della Lucania, di età pari o superiore a 65 anni (da compiersi entro il 31 dicembre 2009) e che abbiano dichiarato nel 2008 (redditi 2007) un reddito pari o inferiore a diecimila euro, in regola con il pagamento del canone tv per l’anno in corso, a decorrere dal 10 settembre 2009». Sin qui la previsione del ministero ma, per semplificare le cose al momento dell’acquisto, sarà meglio aggiungere anche qualche dettaglio di natura pratica. Per beneficiare dello sconto basterà andare dal rivenditore solo col proprio codice fiscale, che sarà poi inserito in una banca dati. Per qualsiasi informazione, inoltre, è possibile chiamare il numero verde 800.022.000 (attivo dal lunedì al sabato, escluso i giorni festivi, dalle 8 alle 20). Questi i finanziamenti statali previsti per i consumatori ma, anche in ambito regionale è stato previsto un sostegno, questa volta per le emittenti locali. Una decisione cruciale per evitare che le emittenti economicamente meno forti siano tagliate fuori dal nuovo sistema di trasmissione. Così, dalla scorsa estate, la Regione Campania ha annunciato un bando pubblico destinato alle emittenti televisive locali decise a passare al digitale terrestre. Con questa iniziativa si è evidenziata la possibilità di finanziare, fino ad un tetto massimo di 200mila euro, la metà dell’investimento necessario per sostituire le apparecchiatuere analogiche con quelle digitali di nuova generazione e rinnovare dunque il proprio processo produttivo. L’investimento complessivo è pari a dieci milioni di euro di fondi strutturali per investimenti in conto capitale. In questo modo, anche le emittenti locali potranno entrare da protagoniste nel nuovo sistema televisivo, proponendo ai propri telespettatori programmi migliori, sia dal puntio di vista delle immagini ricevute, sia per la varietà dei contenuti, che potranno trovare maggiore spazio all’interno di un palinsesto più ricco. Raffaele Nespoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Sul web, la lista dei rivenditori Per tutti coloro che desiderano acquistare un decoder digitale interattivo usufruendo degli incentivi previsti dal Governo, sul sito internet www.decoder.comunicazioni.it è possibile accedere al servizio di ricerca dei rivenditori che aderiscono all’iniziativa. Selezionando sulla pagina web il proprio codice di avviamento postale e la provincia di appartenenza si può così trovare con semplicità il rivenditore più vicino alla propria abitazione, al quale rivolgersi per l’acquisto del decoder. È bene ricordare, per evitare spiacevoli sorprese, che il contributo non può essere corrisposto più di una volta per ciascun cliente e non può superare in alcun caso il prezzo di vendita. Per usufruire dello sconto inoltre bisogna essere in regola con il pagamento del canone Rai. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 Guida all’acquisto LA SCELTA Quattro «bollini» diversi per la certificazione dei decoder C Semplice da installare e ricco di novità on l’avvento del digitale terrestre, nelle case di tutti gli italiani sono arrivati centinaia di nuovi canali, tanti contenuti interattivi e, in moltissimi casi, uno o più decoder da affiancare alla propria televisione. Un acquisto necessario per chiunque non abbia già una tv di ultima generazione e, come spesso accade in questi casi, una scelta da valutare bene per non rischiare di trovarsi con un prodotto inutile o di bassa qualità. Così, per aiutare i consumatori nella scelta, l’associazione Dgtvi (l’associazione delle televisioni italiane preposta allo sviluppo del digitale) ha introdotto una certificazione di qualità basata sull’assegnazione di appositi bollini per ogni categoria di decoder. Tra le prime certificazioni proposte quella del bollino blu per i decoder interattivi, e bollino bianco per i ricevitori integrati nei nuovi apparecchi tv. A questi, visto il successo dell’iniziativa, si sono poi aggiunti il bollino grigio, per decoder zapper e il bollino gold, per decoder e tv ad alta definizione. Insomma, una bella garanzia per chi si prepara ad entrare nell’era digitale. Con il sistema dei bollini, infatti, anche i telespettatori più indecisi possono contare sulla certezza di un prodotto testato dai laboratori tecnici delle aziende associate Dgtvi. In poche parole, chiunque abbia necessità di acquistare un decoder non deve far altro che scegliere il più appropriato alle proprie esigenze. Entrando un po’ più nel dettaglio, il bollino blu indica che l’apparecchio in questione permette di vedere i canali gratuiti, i contenuti a pagamento e i servizi interattivi. In sostanza è la scelta ideale per chi vuole sperimentare tutti i vantaggi e le potenzialità del digitale terrestre. Il bollino bianco invece indica che il televisore è dotato di un sintonizzatore digitale che consente di vedere i canali gratuiti e, grazie ad un piccolo dispositivo denominato Cam, acquistabile insieme al televisore o successivamente, anche i contenuti a pagamento. Una Installare il decoder per il digitale terrestre non richiede particolari abilità tecniche. Il box va collegato alla televisione mediante la presa Scart mentre il vecchio cavo d’antenna deve essere inserito direttamente nel decoder. L’apparecchio può essere dotato di uno o più alloggi per smart card nel caso che si desideri accedere a specifici servizi di pay tv. Dopo aver installato il decorder sarà necessario effettuare una ricerca dei canali disponibili così da registrare un elenco predefinito. Tra i servizi interattivi accessibili grazie a ricevitori abilitati c’è anche l’Epg (Electronic program guide) che permette di visualizzare la programmazione disponibile canale per canale. Molte emittenti, infine offrono una varietà di servizi utili e giochi interattivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA soluzione perfetta insomma per chi si appresta ad acquistare una nuova televisione. Proseguendo poi in questo piccolo viaggio nei decoder digitali, il bollino grigio è quello che certifica la qualità dei cosiddetti zapper. Di cosa si tratta? Semplicemente di apparecchi che permettono di ricevere solo ed esclusivamente i canali tv in chiaro, escludendo tutti quei programmi che necessitano di una smart card per la decodifica del segnale. È bene tener presente che gli zapper non permettono di accedere all’interattività del digitale terrestre, non sono cioè in grado di accedere allo standard per i servizi dell’Mhp (Multimedia home platform, usato in Italia). Così, solitamente, questo genere di decoder è perfetto per chi non desidera spendere molti soldi, accontentandosi della visione dei soli canali in chiaro, rinunciando ad ogni offerta a pagamento e a tutti i servizi interattivi. Infine, l’associazione Dgtvi, ha previsto per il mercato dell’alta definizione il bollino gold. Si tratta di una certificazione riservata ai ricevitori Hd, sempre più richiesti visto il moltiplicarsi dei programmi in alta definizione. Raffaele Nespoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Le antenne? Non occorre cambiarle purché siano in buono stato no degli aspetti particolarmente positivi del nuovo sistema di trasmissione digitale è dato dalla sua compatibilità con le tradizionali antenne televisive. Per ricevere il nuovo segnale non è infatti necessario cambiare il proprio impianto di antenna, anche se qualche piccolo accorgimento può essere utile per evitare di perdere la testa al momento della sintonizzazione. Se infatti la vecchia antenna è eccessivamente rovinata, oppure se il cavo non è di buona qualità o deteriorato, la ricezione potrebbe non essere perfetta. In questo caso, diversamente da quanto succedeva in passato, non sarà possibile sintonizzare alcuni canali perché il sistema digitale funziona solo se sono soddisfatti alcuni parametri qualitativi. Tradotto in parole povere, non sarà possibile registrare una rete accontentandosi di una ricezione scarsa. Insomma, il canale si vedrà molto bene o non si vedrà. Così, per acquisire tutti i vantaggi del digitale terrestre non servirà cambiare la propria antenna ma certamente sarà bene tenerla in buone condizioni. Naturalmente, il solo fatto che l’antenna sia stata installata da molto tempo non significa di per se che questa dia problemi nella ricezione. Prima di far intervenire il proprio antennista di fiducia ’è bene provare ad installare il decoder e controllare dal menù la qualità e la forza del segnale che si riceve. Nel maggior numero di casi, i decoder in commercio (quelli interattivi) offrono all’utente la possibilità di verificare i paramentri di ricezione in tempo reale, canale per canale. Grazie a questo controllo si può capire da subito in che condizione versa l’impianto e quindi, se necessita dell’intervento di un tecnico. Da non sottovalutare è anche la località nella quale cerchiamo di ricevere il segnale televisivo. Benché nella maggior parte dei casi i ripetitori digitali andranno a sostituire gli analogici utilizzando le strutture dei vecchi impianti, in alcuni casi potrebbe essere necessario orientare diversamente l’antenna per ricevere il segnale al meglio. In presenza di problemi di potenza U Il segnale Per ricevere il segnale della Tv digitale, non è necessario cambiare l’antenna. Il segnale, grazie al decoder, viene ricevuto e trasformato in digitale di segnale un rimedio utile potrebbe essere quello di acquistare un piccolo amplificatore (costo medio circa 30, 40 euro) capace di migliorare la nostra ricezone. Una soluzione che si rivela particolarmente utile quando in casa ci sono molti apparecchi tv agganciati ad una sola antenna. Tutto è molto più semplice se l’impianto d’antenna è unico per l’intero condominio. Come dire, in caso di problemi, mal comune mezzo gaudio. Infine, un piccolo consiglio, prima di scegliere e acquistare qualsiasi offerta a pagamento tramite una smart card è sempre bene essere certi di ricevere in modo corretto le reti che offrono il servizio. Oltre alla verifica diretta, cercando i canali in tv, sono molte le emittenti che tramite un proprio sito internet danno informazioni ai telespettatori riguardo la diffusione del segnale sul territorio e i gli accorgimenti da adottare quando si verificano dei problemi. Nel caso in cui si dovesse rendere necessario l’intervento di un tecnico specializzato, niente paura, in Campania i prezzi degli interventi necessari per adeguare gli impianti televisivi alla ricezione del segnale digitale saranno tra più bassi d’Italia, tra le Regioni che passeranno al digitale terrestre entro l’anno. È questo il frutto della proposta presentata dalle associazioni regionali di categoria Cna e Claai nel corso di una riunione con l’Ente di via Santa Lucia. L’iniziativa è volta a tutelare le fasce più deboli, in particolar modo anziani e famiglie a basso reddito, promuovendo le imprese in regola e contrastando il sommerso. Sul sito www.decoder.campaniadigitale.it, il tariffario e l’elenco della aziende aderenti. R. Nes L’antenna Uno scorcio dei palazzi di Napoli Sui terrazzi degli edifici una selva di antenne © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 7 Passaggio alla Tv digitale 8 MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 Passaggio alla Tv digitale Corriere del Mezzogiorno Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 9 Passaggio alla Tv digitale 10 MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 Passaggio alla Tv digitale Corriere del Mezzogiorno Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 11 12 Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 Dalla parte degli utenti Interattività Grazie alle nuove tecnologie, con l’arrivo della tv digitale gli utenti potranno interagire con la tv e potranno usufruire anche di servizi di pubblica utilità trasmettere con la tv digitale terrestre è moltiplicabile anche fino a dieci: in digitale, infatti, su una singola frequenza televisiva possono essere trasportati da 5 a 7 canali e in prospettiva, con tecniche di compressione sempre più evolute, fino a 10 (a seconda del tipo di programmi e della qualità prefissata dall’emittente televisiva). Vengono così ampiamente superati i limiti dell’attuale sistema che non consentiva l’introduzione di ulteriori programmi tv. Devo cambiare il mio televisore? No, basta una semplice apparecchiatura di adattamento, detta decoder o set top box o semplicemente box. Per una piena fruizione delle possibilità offerte dalla tv digitale, il box deve essere interattivo. Da alcuni mesi sono presenti sul mercato televisori con sintonizzatore digitale integrato. Una legge dello Stato impone dal prossimo aprile 2009 la vendita in Italia esclusivamente di televisori con sintonizzatore digitale integrato. Ho bisogno di installare una parabola? Si, per capire come funzionano tali servizi di utilità si può pensare all’attuale televideo, che è possibile richiamare mentre si sta vedendo un normale programma televisivo. Tuttavia, con la tecnica digitale, i servizi di utilità saranno visibili contemporaneamente ai programmi televisivi (mediante suddivisione dello schermo in zone) e saranno molto più funzionali e attraenti del semplice televideo. Inoltre sarà possibile accedere ad una serie di servizi, in grado di fornire informazioni di carattere individuale e privato o effettuare transazioni commerciali, tramite accesso a centri di servizio, gestiti dalle emittenti televisive o da terzi fornitori di servizio. Tipici fornitori di servizio saranno le pubbliche amministrazioni centrali o locali, che renderanno disponibili sulla televisione digitale terrestre, servizi attualmente accessibili solo da internet o dal cellulare. A tal fine, è necessario però che il decoder sia interattivo, cioè dotato di un canale di ritorno o canale di interazione che utilizzi una rete di telecomunicazioni. No, non bisogna installare alcuna parabola. Questa serve solo per la tv via satellite. Per la Dtt bastano le antenne tradizionali con cui abbiamo sempre ricevuto il segnale. Che cos’è un stb interattivo? Devo cambiare la mia antenna terrestre? Il canale di interazione è un collegamento stabile del set top box verso una rete di telecomunicazioni. Il collegamento avviene tramite modem sulla linea telefonica di casa. Il canale interattivo viene attivato dal Set Top Box in automatico ogni volta che l’utente richiede attraverso il telecomando. In tal caso, durante l’utilizzo di un servizio interattivo, non sarà possibile ricevere o effettuare telefonate. No, nella maggioranza dei casi, non bisogna cambiare l’antenna terrestre. Gli impianti di radioricezione per la televisione digitale terre- Tv digitale È un set top box dotato di un’uscita verso la rete telefonica, mediante modem tradizionale. Che cos’è il canale di interazione? Quanto costa l’utilizzo dei servizi interattivi? Un mondo nuovo Domande e risposte ermini sconosciuti, tecnologie sofisticate, predisposizione, antenne, decoder, parabola, video Broadcasting. Sono questioni che a piu’ di un cittadino-utente non suonano familiari e che con l’introduzione della tivù digitale stanno entrando man mano nel vocabolario degli italiani. Quello che segue è un piccolo contributo alla migliore conoscenza dei nuovi termini, delle nuove funzioni che sono state introdotte con l’arrivo della tv digitale terrestre. T Che cos’è la televisione digitale terrestre (Dtt)? Il sistema televisivo che ci ha accompagnati per cinquant’anni viene detto analogico. La tv digitale terrestre utilizza segnali digitali come quelli dei computer. La televisione digitale terrestre è in corso di introduzione nel nostro Paese, che si colloca tra i primi in Europa nel contesto di questa innovazione. La transizione dalla tv analogica a quella digitale coinvolgerà progressivamente gli oltre 20 milioni di abitazioni e 50 milioni di apparecchi televisivi del nostro Paese, e dovrà essere completata – come previsto da una legge del Parlamento italiano, in attuazione ad una norma europea – entro il 2012. telefonate o l’invio di sms; la possibilità di usare il mezzo televisivo per l’utilizzo di servizi di informazione e di pubblica utilità ora accessibili solo con mezzi più complessi (ad esempio, reti aziendali oppure computer domestico collegato a internet); un minore inquinamento elettromagnetico: la tv digitale richiede potenze di trasmissione inferiori rispetto a quella analogica. Per usufruire del servizio della tv digitale terrestre si deve pagare un canone, un abbonamento o cosa? Come accade per la televisione analogica, oltre al canone tv non è necessario pagare alcun abbonamento. La tv digitale terrestre, in quanto sostitutiva dell’attuale tv analogica, sarà trasmessa per lo più in chiaro e quindi si potrà vedere gratuitamente. A partire dal gennaio 2005 sono stati attivati anche alcuni servizi a pagamento che permettono di vedere particolari eventi per mezzo di una carta prepagata da inserire nel decoder. Attualmente gli eventi disponibili riguardano le partite di calcio. È vero che si possono ricevere più programmi di quelli attualmente disponibili? Si, il numero di programmi tv che sarà possibile stre sono identici a quelli usati per la ricezione analogica. Le attuali antenne (nelle bande III, IV e V) e la rete di distribuzione dalle antenne all’interno degli edifici con gli opportuni dispositivi intermedi (derivatori, partitori, amplificatori, miscelatori/demiscelatori, attenuatori, filtri, ecc.) sono adatte anche alla ricezione digitale. In qualche caso, tuttavia, potrebbe essere richiesto il montaggio di un’antenna supplementare, ad esempio quando non si dispone già di un’antenna nella banda su cui è irradiato il segnale digitale. Devo cambiare il puntamento della mia antenna? No, in generale è stato previsto che le nuove reti digitali si avvalgano degli stessi siti di trasmissione della tv analogica. Quindi, non è necessario cambiare il puntamento della propria antenna terrestre. Tuttavia, in alcune zone del territorio, i segnali digitali potrebbero provenire da siti diversi da quelli che irradiano i segnali analogici. In tal caso, potrebbe essere richiesto il montaggio di un’antenna supplementare da puntare verso i siti che trasmettono in digitale. È vero che con la tv digitale posso accedere a servizi di pubblica utilità? Quali sono i vantaggi della tv digitale terrestre rispetto all’attuale televisione analogica? Per gli utenti i principali benefici derivanti dall’introduzione della tv digitale sono: un maggior numero di programmi disponibili (almeno il quintuplo di quelli attuali); una migliore qualità immagine/audio: la trasmissione digitale rispetto a quella analogica è particolarmente robusta ai disturbi quali echi, interferenze, ecc.; possibilità di partecipazione attiva e immediata ai programmi televisivi (espressione di preferenze, selezione di prodotti, ecc.) con semplici azioni sul telecomando, invece che con l’effettuazione di Come accade per la televisione analogica, Per vedere la tv digitale terrestre non bisogna oltre al canone tv non è necessario pagare cambiare televisione, basta una semplice alcun abbonamento. La tv digitale terrestre, apparecchiatura di adattamento, detta decoder in quanto sostitutiva dell’attuale tv analogica, o set top box o semplicemente box sarà trasmessa per lo più in chiaro Per una piena fruizione delle possibilità offerte e quindi si potrà vedere gratuitamente dalla tv digitale, il box deve essere interattivo Il costo dei servizi interattivi dipenderà dalle scelte del fornitore di servizi. Un fornitore di servizi di pubblica utilità potrà offrirli gratuitamente o ad un prezzo molto contenuto. Un fornitore di contenuti particolarmente appetibili sul piano commerciale potrà effettuare le politiche di prezzi che riterrà più opportune. Nel caso in cui il servizio preveda l’utilizzo del canale di ritorno, salva la possibilità che alcuni servizi possano avvalersi di un numero verde (a carico del fornitore del servizio), il costo del collegamento dipenderà dal fornitore di rete di teleco- municazioni. Quanto costa un set top box? Il prezzo di vendita è assolutamente libero e dettato dal mercato come ogni bene di consumo. Mediamente, ci si può aspettare un prezzo di 80 euro per un stb interattivo. Perché solo i decoder interattivi sono coperti da contributo statale? Il Governo vede nella televisione digitale interattiva l’occasione per una diffusione dei servizi della società dell’informazione presso la totalità dei cittadini, allo scopo di ottenere servizi più efficienti, a minore costo per la collettività e utilizzabili comodamente da casa (evitando file agli sportelli e inutili spostamenti). Solo i stb interattivi possono assicurare l’utilizzo di servizi di pubblica utilità e quindi favorire la diffusione dei servizi della società dell’informazione. Per questo motivo lo Stato incoraggia esclusivamente l’acquisto di stb interattivi. Il contributo statale è disponibile unicamente per le aree all digital con criteri individuati nelle singole aree e comunicati agli utenti , aventi diritto, in regola con il canone Rai. Si possono vedere tutti i canali disponibili utilizzando lo stesso decoder o bisogna comprare più decoder, per esempio uno per i canali Rai ed uno per i canali Mediaset? Lo stesso decoder consente di vedere tutti i canali digitali terrestri disponibili nella propria zona. Ovviamente bisogna trovarsi in una zona coperta dal segnale. Per usufruire di un servizio a pagamento, il decoder deve essere abilitato a riconoscere il metodo di codifica utilizzato dal fornitore del servizio a pagamento (attualmente i metodi utilizzati sono solo due: Nagravision utilizzato da Mediaset e Irdeto utilizzato da Telecom Italia/La7). © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 13 Le piattaforme alternative Uno dei canali attraverso i quali la televisione si è trasformata, raggiungendo milioni di utenti in tutto il mondo, è il web. Sulla rete il concetto di Tv è cambiato radicalmente, si è evoluto e ha generato nuovi fenomeni. Uno su tutti la condivisione di video su siti dedicati come YouTube. Nell’ottica di questa continua evoluzione, da qualche settimana, su internet è nato un nuovo sito, www.tivogliodigitale.it, che si propone come guida ai programmi delle web Tv. È nato così un primo e accurato raccoglitore quotidiano dei migliori contenuti video individuati sulla rete. «TiVoglioDigitale», questo il nome della guida, è una realtà eterogenea formata da persone che setacciano la rete alla ricerca di contributi secondo il criterio della qualità, cercando di reindirizzare i visitatori alla fonte originale, scavalcando così vecchi e nuovi catalizzatori di click. Tra le possibilità offerte agli internauti quella di cercare e segnalare video o, per i più creativi, di disegnare la home. Immancabile naturalmente una sezione dedicata ai video più ciccati e, piccola curiosità, la neonata guida non esibisce alcun logo sulla sua pagina web. Per rivendicare la propria indipendenza cambia invece la propria insegna scegliendo ogni volta tra le proposte inedite di grafici e disegnatori. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuove tecnologie e offerte per entrare da protagonisti nell’era della Tv digitale na fase di grande cambiamento come quella attuale richiede una grande attenzione alle novità, e non sempre è facile starvi dietro. Così, se è vero che è ormai chiaro a tutti che la televisione sta entrando in una nuova era, con molti più canali, alta qualità delle immagini e con l’aggiunta di svariati contenuti interattivi, è altrettanto vero che la maggior parte dei telespettatori non ha un quadro chiaro delle reali possibilità di scelta e delle tecnologie disponibili. Una delle innovazioni è quella che passa attraverso le frequenze di TivùSat, prima piattaforma satellitare gratuita in Italia. Il segnale TivùSat ha il grande vantaggio di raggiungere senza alcun problema anche le aree del territorio non coperte dal segnale digitale terrestre e, oltre a replicare in versione integrale la maggior parte dei canali nazionali, offre una serie di altri canali sia italiani che internazionali. Per accedere al servizio TivùSat servono un decoder, una parabola satellitare (orientata su Eutelsat 13˚ Est) e una smart card che si può acquistare insieme al decoder ed attivabile tramite telefono. Il digitale può arrivare così nelle case di tutti portando con se non solo intrattenimento, informazione e cultura, ma anche sport, fiction, musica e cinema. Altra opportunità satellitare, sempre per ricevere il nuovo segnale digitale, è quella prospettata da Sky che a quanto pare, da dicembre, lancerà sul mercato una chiavetta da collegare al tradizionale decoder e che consentirà di ricevere tutta la programmazione in chiaro del Dtt. La digital key sarà una mini penna usb con U funzione di sintonizzatore Tv Digitale Terrestre e potrà essere collegata al decoder Sky Hd o My Sky Hd. In più, un cambiamento certo per ciò che riguarda la programmazione, arriverà con Cielo, il nuovo canale che Sky proporrà entro la fine dell’anno. Ufficialmente la tv sarà lanciata dalla News Corporation Station Europe, dato che Sky non può passare al Digitale terrestre prima del 2011. I contenuti del nuovo canale saranno destinati a un pubblico variegato ma anche più giovane rispetto ai target Rai e Mediaset. Poca pubblicità, programmi di varietà e fiction e molta informazione con i notiziari di Sky24, saranno un po’ il segno distintivo di questa nuova offerta pensata e proposta da Sky. Decisamente diversa, non tanto per contenuti quanto per la tecnologia usata, è l’offerta televisiva fruibile attraverso la piattaforma Iptv. Con l’approssimarsi dello switch off in tutte le regioni italiane, le maggiori emittenti sul mercato hanno infatti scelto di ampliare la propria offerta a pagamento attraverso le piattaforme Iptv degli operatori di telefonia. A conti fatti, questa tecnologia ha cambiato molto il modo e i tempi televisivi. L’Iptv, solitamente, offre due tipologie principali di contenuti: quelli in presa diretta, distribuiti contemporaneamente a più utenti, e quelli di tipo video on demand, cioè registrati e resi disponibili a ciascun utente che ne faccia richiesta. Nel primo caso, la distribuzione dei contenuti avviene tramite protocolli di multicast (distribuzione simultanea di informazione verso un gruppo di destinatari), nel secondo caso, si usa una connessione unicast (singola) tra l’utente e la piattaforma di erogazione del segnale. Oggi in Italia si contano tre offerte Iptv, Fastweb tv, Alice home tv e Infostrada tv. In più, questi operatori si sono recentemente accordati per progettare un decoder comune e proporre una soluzione con una tecnologia condivisa. Una decisione che potrebbe favorire l’aumento delle utenze, salite nel 2009 di circa il 70 per cento e che, entro il primo semestre 2010, dovrebbero superare il milione. A tutte queste opportunità continua naturalmente ad aggiungersi quella più tradizionale, ovvero la ricezione con il vecchio impianto di antenna e un decoder, interattivo, zapper, alta definizione o integrato. Tramite questi box, che di solito hanno un costo variabile tra i 30 e i 100 euro, tutti potranno accedere ai nuovi contenuti televisivi e all’interattività. Insomma, ad ognuno la soluzione che preferisce. Raffaele Nespoli © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 V OLTI N UOVI I FILM "ANIME" IN PRIMA SERATA A dicembre, su Rai4, l’animazione giapponese raddoppia e debutta in prima serata con un ciclo di imperdibili lungometraggi. Dal 10 dicembre, ogni giovedì alle 21.10 spazio ai film dei maestri contemporanei dell’anime. Ad aprire la rassegna due pellicole sul tema della contaminazione tra uomo e macchina: gli spettacolari classici del filone cyberpunk Ghost in the Shell (1995) e Ghost in the Shell 2 - L’attacco dei cyborg (2004), entrambi diretti da Mamoru Oshii a partire dall’omonimo manga di Masamune Shirow. La vigilia di Natale appuntamento con l’animazione teen al femminile: La ragazza che saltava nel tempo (2006), avvincente avventura tra fantasia e quotidiano diretta da Mamoru Hosoda. Nel preserale del 25, alle 18:50, spazio infine allo stile raffinato e visionario di Satoshi Kon, regista della biografia, sospesa tra sogno e realtà, Millennium Actress (2001). Novità anche per la programmazione di seconda serata: solo per due settimane, giovedì 17 e 24 dicembre, Code Geass: Lelouch of the Rebellion (2006), la serie fantasy firmata dal celebre gruppo di disegnatrici Clamp, sarà infatti proposta ai suoi appassionati fedelissimi in un doppio appuntamento. "Sugo" è il nuovo programma di Rai4. Sessanta minuti di gusto e disgusto, un magazine sui consumi mediatici, i culti e i tormenti della generazione web 2.0. ideato da Gregorio Paolini e da una redazione di giovani autori, inviati e filmmaker, in onda martedi' 23 dicembre, alle 23.10, su Rai4, canale del digitale terrestre. È condotto da Carolina Di Domenico (nella foto). Tv locali, la (dura) scommessa in «bit» Pronti 10 milioni per chi è in difficoltà igitale terrestre, la grande scommessa. Soprattutto per le Tv locali che si preparano al balzo in avanti. Galvanizzati ma anche con perplessità e timori. I dubbi di un salto nel buio post switch off sono tanti, ma è altrettanto presente nelle strategie degli editori campani delle medie e piccole emittenti l’enorme opportunità rappresentata dall’avvento del segnale compresso in «bit». Argomento sensibile, tanto che la Regione emanerà un bando da 10 milioni per le aziende in difficoltà. Tecnicamente si assiste ad una moltiplicazione dell’offerta: molti più canali, com’è noto, e, di rimando, più investimenti e costi. «Bisogna però capire se il mercato riuscirà a recepire un’offerta così ampia — fa notare Enzo Coppola, direttore di Canale 9 — oppure se ci sono attualmente tanti operatori intenzionati a puntare sulla televisione». Cosa cambia per le Tv campane? «Cambia lo scenario del mercato, fondamentalmente. Può aiutare un esempio: Prima dello switch off, si poteva immaginare l’offerta televisiva locale, e non solo, come una strada con cento vetrine, cento negozi davanti ai quali passeggiano cento persone-spettatori che possono individuare con facilità il proprio store di fiducia. Col passaggio al digitale, invece, gli spettatori restano gli stessi cento perché — ironizza — non vengono ancora "digitalizzati". Al contrario, i negozi aumentano cinque volte tanto. Risultato: l’offerta si polverizza e sarà più difficile "catturare" l’attenzione dell’utente, e quindi dell’inserzionista pubblicitario». Il privato che trasmette in una o più regioni lavora oggi su due fronti, e cioè l’aggiornamento per lo start up tecnologico e poi la cura dei contenuti, che dovranno presentarsi più accattivanti. Sul mercato sopravvive solo chi è corazzato economicamente? «Le corazze vere — risponde Coppola — sono appannaggio dei broadcaster nazionali. Al livello locale lo scudo economico è più sottile». Le opportunità della Tv digitale? «La multicanalità permette di ideare programmi prima esclusi dalla Tv generalista. Sarà più semplice puntare su trasmissioni di nicchia. Penso ad un contenitore per gli sport minori, oggi invisi- D Le emittenti locali arrivano preparate alla scommessa dell’introduzione della TV digitale terrestre. E la Regione è pronta a sostenere gli sforzi economici delle aziende locali con un bando di finanziamento del valore di 10 milioni di euro Enzo Coppola, direttore di Canale 9 Paolo Torino, editore di Canale 21 L’assessore, Nicola Mazzocca bili. Con la multicanalità queste discipline che pure attirano l’interesse di molti appassionati riusciranno ad avere più spazio con una rete ad hoc». Il direttore Coppola ricorre ad un’altra immagine plastica: «L’offerta del digitale è paragonabile ad un’edicola. Accanto al quotidiano generalista trova posto una miriade di testate specializzate: pesca, gastronomia, pallacanestro, rock, floricoltura...». Il problema della «sopravvivenza» al decoder tiene banco nei consessi nazionali che rappresentano le tante emittenti regionali. Sul Corriere della Sera sono stati snocciolati dati poco confortanti: col digitale spariranno, è la proiezione del coordinamento nazionale dei Corecom, circa 500 canali privati. Ragiona su questa previsione Emilio di Cioccio, direttore della campana Tv Luna. Che prova a ipotizzare soluzioni sulla base di esperienze già in atto. La forma-consorzio per esempio. «Sì, è un’ipotesi da tenere in considerazione. Molte piccole realtà nell’ambito del bouquet del digitale non potendo far fronte ai costi hanno pensato di aggregarsi. Per chi non ha grossi mezzi finanziari credo sia una valida alternativa». Il suo gruppo come si sta preparando? «Lunaset mette insieme 5 televisioni con l’aggiunta del canale satellitare su Sky. Tante realtà. Se non investi però, ora più di prima, soccombi. Sulle infrastrutture, per dire, siamo impegnati da mesi. Dalle postazioni sul Vesuvio a Caserta, alcune tratte sono già state sostituite con i ponti in digitale». È fondamentale sondare anche il punto di vista di chi, materialmente, dovrà fare i conti con la cassa: gli editori. «Il nostro range d’investimento per l’alta frequenza va da seicentomila al milione di euro a pieno regime» spiega Paolo Torino, editore di Canale 21. Impegno importante, a supporto anche di una grande pulizia visiva. Addio «effetto neve» sullo schermo e cattiva sintonizzazione: «Un altro vantaggio del digitale — ricorda Torino — è che i nuovi canali, anche locali, si vedranno in qualità superiore...oppure non si vedranno». Quanti canali gestirà la sua emittente? «Siamo pronti ad editare 3, 4 canali e ci ripromettiamo di ampliare l’offerta». Infine, un occhio ai contributi che la Regione mette a disposizione delle Tv. Bando è stato messo a punto dalla Regione ed è scaduto lo scorso 30 ottobre. L’assessore regionale alla ricerca scientifica, Nicola Mazzocca, afferma: «Al bando ha partecipato la quasi totalità delle emittenti campane, un risultato importante nell’ottica della completa diffusione della Tv digitale nelle famiglie. Adesso toccherà alla commissione di valutazione lavorare e assegnare i fondi entro la fine dell’anno». Alessandro Chetta © RIPRODUZIONE RISERVATA Speciale Tv Digitale SUPPLEMENTO AL Corriere del Mezzogiorno del 1 dicembre 2009 Direttore: Marco Demarco Vicedirettore: Maddalena Tulanti Redattore Capo: Francesco Durante Sede legale, redazione e amministrazione: Vico II San Nicola alla Dogana, 9 - 80133 - Napoli - Tel. 081 7602001 Registrazione Tribunale di Napoli n. 4881 del 17/06/1997 Corriere del Mezzogiorno MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 15 I nuovi canali Rai e l’offerta locale La prima serata Tutte le novità Il palinsesto ai 4 si presenta all’appuntamento con lo switch off con un palinsesto decisamente ricco e con un’offerta che abbraccia un pubblico molto vario. Il calendario della prima settimana di programmazione prevede «prime serate» davvero d’eccezione. Si comincia stasera, ore 21.10, con «Stato di grazia» di Phil Joanou (Usa, 1990). Ed ecco «Babel», in onda mercoledì alle 21.10. Il messicano Alejandro González Iñárritu completa la trilogia inaugurata nel 2000 da Amores Perros e proseguita tre anni dopo con «21 grammi». Vincitore a Cannes del prestigioso premio alla regia, il film, scritto come i precedenti da Guillermo Arriaga, ne ripropone la costruzione «a incastro» fra differenti vicende drammatiche. I personaggi, sparsi agli angoli del pianeta, partecipano al medesimo dramma senza mai incontrarsi tra di loro: Iñárritu e Arriaga cancellano con uno sparo le abissali distanze che separano Nord e Sud del mondo, in una straordinaria metafora cinematografica della globalizzazione. C’è poi «L. A. Confidential». Due Oscar per un capolavoro del noir contemporaneo: alla non protagonista Kim Basinger, che veste i panni di una squillo sosia della diva hollywoodiana Veronica Lake, e allo sceneggiatore Brian Helgeland, che adatta per il grande schermo un romanzo di James Ellroy. Nello stile di quest'ultimo, L.A. Confidential (1997) — in onda giovedì in prima serata — prende spunto da accadimenti reali per costruire un avvincente intreccio investigativo e dipingere il fiammeggiante affresco di un'epoca: nel 1952 tre poliziotti — interpretati da Russell Crowe, Guy Pearce e Kevin Spacey — indagano su una strage passata alla storia come «Natale di sangue», affrontando, ognuno a proprio modo, il torbido sottobosco criminale di Los Angeles. Scandali, donne fatali, abusi di potere e R Cartoon Gulp, sul digitale un canale interamente dedicato ai bambini ai Gulp è nata il primo giugno 2007 sulle frequenze di Rai Doc e Rai Futura. Il logo venne cambiato il 14 giugno 2009: ha la forma rettangolare divisa in due quadrati, come quelli di Rai 4 e Rai Storia, ma differisce nella struttura interna; al posto di avere il colore alternato, cioè il quadrato, con la farfalla, vuoto e la farfalla colorata e il quadrato, con il nome del canale, colorato e la scritta vuota, il logo di Rai Gulp è tutto colorato, con farfalla e scritte di colore bianco. Nel primo quadrato il colore è azzurro scuro mentre nel secondo è celeste, inoltre sotto la scritta gulp c’è la classica gambetta del fumetto. R Palinsesto La programmazione di Rai Gulp va in onda dalle 7 alle 13 per i più piccoli con ripetizione dei programmi ogni due ore e nel pomeriggio dalle 15 alle 23 per i più grandi, con repliche tutta la notte. Nel palinsesto trovano spazio cartoni animati di produzione italiana ed europea, fiction e programmi dedicati al mondo crossmediale (web, community, videogiochi). Fino al primo luglio 2007 il canale prevedeva una programmazione limitata, non andando in onda la sera. Con l’avvento del tivù digitale, Rai Gulp ha incrementato la programmazione, mettendo in campo tutta una seruie di prodotti dedicati ai più piccoli. Ecco alcune delle proposte che il canale tematico della Rai ha in serbo per i telespettatori nel mese di dicembre. Winx club Nell’offerta spicca la quarta serie delle Winx club. Le sei fatine si ritrovano a fare da insegnanti alle nuove allieve della scuola di Alfea ed hanno finalmente accesso alla Sala degli Incanti. Winx Club è un cartone animato coprodotto da Rai Fiction e Rainbow (2008, Italia). Da martedì 8 dicembre, tutti i giorni escluso il sabato alle 18.35, 21.25, 01.35 e 04.25. In replica il giorno successivo alle 14.35. Atomic Betty E protagonista della programmazione sarà anche la terza serie di cartoni animati, "Atomic Betty". Betty è una ragazzina dolce ed intelligente, con un grande segreto. La sua famiglia ignora che, quando l’universo è in pericolo, si trasforma in "Atomic Betty", la paladina del cosmo. In esclusiva per Rai Gulp, "Atomic Betty" è una coproduzione Breakthrough Films & Television, Atomic Cartoons, Tele Images Kids (2004, USA). Da martedì 1 dicembre, dal sabato al giovedì ore 21.05 e 04.05 Romeo x Julit. A Neo Verona l’arciduca Montecchi domina incontrastato la città. Per fortuna c'è ancora una speranza: Giulietta, l'ultima erede Capuleti, è sopravvissuta alla strage della sua famiglia e desidera vendicarsi. Dalla coproduzione Cbc, Gdh, Gonzo, Sky Perfect Well Think Co. Ltd. e Tezuka Productions (2007, Giappone), una novità per Rai Gulp. Da sabato 12 dicembre, tutti i giorni alle 23.20 e 06.20 Le nuove avventure di Nanoboy (II serie). Le incredibili avventure di un ragazzino che si trasforma nel più piccolo supereroe del mondo per combattere microscopici furfanti invisibili ad occhio nudo. "Le nuove avventure di Nanoboy è in onda in esclusiva su Rai Gulp. Una coproduzione Scrawl Studios Pte, Agogo, Media Development Authority Singapore, Cookie Jar Entertainment (2006, Canada) Da venerdì 4 dicembre, tutti i giorni escluso il sabato alle 19.30 e 02.30. In replica il giorno dopo alle 15.30, 21.50 e 04.50 Piccole donne. Mini servizi realizzati all’interno delle classi vincitrici del concorso "Un Testo per Noi". Una speciale coproduzione Rai Gulp e Coro delle Piccole Colonne (2009, Italia) in onda in esclusiva su Rai Gulp. Da martedì 8 dicembre, tutti i giorni alle 07.25 e 11.25. In replica tutti i giorni ore 09.25; da lunedì a sabato alle 15.50; da domenica a venerdì alle 19.50 e 02.40. P. C. © RIPRODUZIONE RISERVATA pericolosi intrecci tra criminalità e mondo degli affari: il regista Curtis Hanson governa la materia del genere con mano sicura, senza mai farle mancare un classico respiro epico e romantico. Centosettantacinquesimo giorno dall'ora zero: è la saga di «Battlestar Galactica» (2005) continua con due nuove puntate della seconda stagione, in onda su Rai4 come sempre venerdì a partire dalle 21:10. Con la decima puntata (Scontro mortale), lo space drama ideato da Ronald D. Moore giunge a un clamoroso colpo di scena. Data per dispersa da quasi sei mesi, al momento del primo, devastante attacco dei cloni, la «Battlestar Pegasus» incrocia la sua rotta con quella della «Battlestar Galactica». Il britannico Stephen Daldry vanta invece un curioso primato: tre nomination all’Oscar di miglior regista su tre film sin qui realizzati. L'opera seconda «The Hours» (2002) — in onda sabato in prima serata — porta sul grande schermo l’omonimo best-seller premio Pulizter di Michael Cunningham, pubblicato quattro anni prima. A fare da filo conduttore a questo dramma al femminile in tre atti, interpretato da altrettante dive di Hollywood, c’è il romanzo di Virginia Woolf La signora Dalloway. Nicole Kidman — premio Oscar come miglior protagonista — veste i panni della stessa scrittrice inglese, impegnata nella stesura del suo capolavoro nella prima metà degli anni venti; Julianne Moore quelli di Laura Brown, una madre americana dei primi anni cinquanta trasformata dalla lettura del romanzo; Meryl Streep è infine un’editrice newyorkese del tempo presente, Clarissa Vaughan, intima amica del figlio della Brown e da lui ribattezzata "signora Dalloway". P. C. © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2009 Corriere del Mezzogiorno