stagione 2007-08, numero 9, 6 febbraio 2008
a maggio
al Politeama Rossetti!
in questo
numero
Le voci di dentro
La Tempesta
Masaniello
Fuorigioco di rientro
Dollìrio
Politeama
6-10 febbraio
Politeama
13-17 febbraio
Politeama
20-24 febbraio
Sala Bartoli
15-16 febbraio
Sala Bartoli
19-23 febbraio
Periodico del Teatro Stabile
del Friuli-Venezia Giulia
redazione Viale XX Settembre, 45
34126 Trieste
tel. 040-3593511 fax 040-3593555
www.ilrossetti.it [email protected]
Mercoledì 6 febbraio
10.30 Sala Bartoli, fuori abb.
I Piccoli di Podrecca “Varietà”
18.00 Foyer Gassman
Inaugurazione della mostra organizzata
dall’Associazione Amici del Caffè Gambrinus:
“Nino Taranto a 100 anni”. Sarà
presente Luca De Filippo.
20.30 Politeama Rossetti, turno PRI
Le voci di dentro
con Luca De Filippo
Anno XVI - numero 159
6 febbraio 2008
Aut. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992
stampa Stella Arti Grafiche,Trieste
direttore responsabile Stefano Curti
redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna
Martedì 12 febbraio
10.30 Sala Bartoli, fuori abb.
Anima blu per “Pomeriggi d’inverno”
Mercoledì 13 febbraio
10.30 Sala Bartoli, fuori abb.
Venerdì 8 febbraio
10.30 Sala Bartoli, fuori abb.
I Piccoli di Podrecca “Varietà”
20.30 Politeama Rossetti, turno B
Le voci di dentro
con Luca De Filippo
Sabato 9 febbraio
17.00 Sala Bartoli, fuori abb.
I Piccoli di Podrecca “Varietà”
20.30 Politeama Rossetti, turno C
Le voci di dentro
con Luca De Filippo
Domenica 10 febbraio
16.00 Politeama Rossetti, turno D
Le voci di dentro
con Luca De Filippo
17.00 Sala Bartoli, fuori abb.
Anima blu
per “Pomeriggi d’inverno”
Lunedì 11 febbraio
18.30 Sala Bartoli, fuori abb.
Anima blu per “Pomeriggi d’inverno”
8.30 Biglietterie
Prenotazione abb. stelle per “Grease”, “Hair”
21.00 Sala Bartoli, turno libero
Dollìrio di e con Nino Romeo
Mercoledì 20 febbraio
20.30 Politeama Rossetti, turno M
Masaniello
21.00 Sala Bartoli, turno libero
Dollìrio di e con Nino Romeo
Giovedì 21 febbraio
Giovedì 7 febbraio
8.30 Biglietterie
Inizio prevendita biglietti per “Parlami di
me”, “Le lacrime amare di Petra von Kant”,
“Massimo Ranieri in concerto”, “Giovanni
Allevi live”, “Il Contrabbasso”, “Fuorigioco di
rientro” , “Sweeney Todd”
10.30 Sala Bartoli, fuori abb.
I Piccoli di Podrecca “Varietà”
16.00 Politeama Rossetti, turno E
20.30 Politeama Rossetti, turno A
Le voci di dentro
con Luca De Filippo
Martedì 19 febbraio
Anima blu per “Pomeriggi d’inverno”
20.30 Politeama Rossetti, turno PRI
La Tempesta con Tato Russo
Giovedì 14 febbraio
16.00 Politeama Rossetti, turno E
19.00 Sala Bartoli, fuori abb.
CorinBartoli
Coro dell’Opera Giocosa del Friuli Venezia
Giulia e Coro Lions Singers diretti da
Severino Zannerini
20.30 Politeama Rossetti, turno A
La Tempesta con Tato Russo
8.30 Biglietterie
Inizio prevendita biglietti per “Grease”, “Hair”
20.30 Politeama Rossetti, turno libero
Masaniello
21.00 Sala Bartoli, turno libero
Dollìrio di e con Nino Romeo
Venerdì 22 febbraio
20.30 Politeama Rossetti, turno O
Masaniello
21.00 Sala Bartoli, turno libero
Dollìrio di e con Nino Romeo
Sabato 23 febbraio
Venerdì 15 febbraio
16.00 Politeama Rossetti, turno libero
20.30 Politeama Rossetti, turno N
Sabato 16 febbraio
Masaniello
17.00 Sala Bartoli, turno libero
21.00 Sala Bartoli, turno libero
Dollìrio di e con Nino Romeo
18.00 Café Rossetti
Aperitivo con gli attori
Incontro con Tato Russo e la compagnia di
“La Tempesta”. Conduce Peter Brown.
20.30 Politeama Rossetti, turno B
La Tempesta con Tato Russo
21.00 Sala Bartoli, fuori abb.
Fuorigioco di rientro
con Andrea Mitri
20.30 Politeama Rossetti, turno C
La Tempesta con Tato Russo
21.00 Sala Bartoli, fuori abb.
Fuorigioco di rientro
con Andrea Mitri
Domenica 17 febbraio
16.00 Politeama Rossetti, turno D
La Tempesta con Tato Russo
Lunedì 18 febbraio
20.30 Politeama Rossetti
Società dei concerti.
Domenica 24 febbraio
16.00 Politeama Rossetti, turno P
Masaniello
17.00 Sala Bartoli, fuori abb.
Giocagiocattolo
Lunedì 25 febbraio
10.30 Sala Bartoli, fuori abb.
18.30 Sala Bartoli, fuori abb.
Giocagiocattolo
Le voci di dentro
Essere capaci di ascoltare la propria “voce di
dentro”, sentire la propria coscienza per agire in
modo morale: questo chiede Eduardo De Filippo
ai suoi contemporanei… Questo – denuncia
amaramente ne Le voci di dentro – gli uomini del
dopoguerra non sono più capaci di fare, quasi
che il loro animo fosse irrimediabilmente contaminato dalle aberrazioni del conflitto.
È davvero universale il messaggio che il grande
autore napoletano racchiude in questo capolavoro, che giunge al Rossetti nell’applaudita edizione
di Francesco Rosi, interpretata da un ottimo
Luca De Filippo nei panni di Alberto Saporito. Il
regista evidenzia come la commedia tratteggi un
efficace ritratto della realtà di allora, ma possieda anche valore presago.
«La nostra cronaca quotidiana – dice – è
sempre più tormentata da violenze insopportabili: madri che uccidono
figli, figli che uccidono padri,
pedofilia, famiglie sconvolte dall’odio, dai sospetti più
atroci, da crimini commessi
in nome degli interessi più
sordidi. Il valore di profezia
della commedia di Eduardo, la
sua attualità, sono sconcertanti».
Regista e sceneggiatore napoletano,
coraggioso maestro del filone “filminchiesta”, Rosi è sempre più appassionato del linguaggio teatrale e – con
Luca De Filippo – ha già messo in scena
Napoli Milionaria!: questo nuovo lavoro
è una prosecuzione della sua ricerca.
Napoli Milionaria! (1945) e Le voci di
dentro (1948) testimoniano infatti un
passaggio nel pensiero eduardiano: da
una visione del mondo in cui è ancora
viva la speranza nei grandi cambiamenti e nel recupero dei valori dopo
la fine della guerra, ad una fase in cui
invece prevale il pessimismo. Un pessimismo che
lo scrittore esprime con ironia ma anche con
vigore: basta osservare il ritratto che ne Le voci di
dentro offre della famiglia, espressione d’ipocrisia
e corruzione morale, lontana più che mai dagli
ideali di solidarietà, pietà, fratellanza che avrebbero dovuto essere i valori di un Paese volto alla
rinascita. «Secondo me – disse Eduardo stesso
a Vito Pandolfi a proposito delle commedie del
dopoguerra in un’intervista del 1956 – non si
è entrati nello spirito, si sono fermati al fatto
della commedia. È sfuggito quello che era il
mio proposito. I tre figli
di Filumena Marturano
rappresentano le tre
forze dell’Italia: l’operaio, il commerciante,
lo scrittore… I
figli sono quelli
che si tengono
nelle braccia
quando sono
piccoli… Ma
quando sono
4
durata 2 ore e 15’
con intervallo
Politeama Rossetti
dal 6 al 10 febbraio 2008
prosa
grandi, quando sono diventati uomini, o sono figli
tutti quanti o sono nemici… Pensavo con quella
commedia di aver messo in evidenza questa
situazione ai governanti, pensavo che avrebbero
preso dei provvedimenti. Poi scrissi Questi fantasmi, poi Le bugie con le gambe lunghe, ma le cose
rimasero stazionarie e allora ho scritto Le voci di
dentro, dove il personaggio non parla più perché
è inutile parlare quando nessuno ascolta.» La
figura a cui Eduardo si riferisce, è
quella di zio Nicola, che davanti
a un quadro di relazioni umane
e familiari disgustoso sceglie di
non parlare più e di esprimersi
attraverso un alfabeto assurdo,
fatto di botti, castagnole e sputi
lanciati su chiunque gli capiti
a tiro. La trama vuole che
Alberto Saporito, nipote di
Nicola, denunci sulla base
di un proprio sogno una
famiglia di vicini borghesi,
i Cimmaruta. Sarebbero
trafficanti e avrebbero
assassinato un uomo, che risulta scomparso:
l’accusa però, presto si rivela infondata. Ma
paradossalmente i Cimmaruta, invece di dichiararsi unitamente innocenti, si sospettano l’un
l’altro, rivelando rapporti ammorbati dall’invidia
e dall’odio reciproco: ogni loro singola illazione
viene confidata ad Alberto sotto gli occhi allibiti
di zio Nicola…
«Le voci di dentro – aggiunge Luca De Filippo – nel
filone del fantastico eduardiano con l’ambiguo
rapporto sogno-realtà, esprime profondamente
gli umori del tempo.
Il titolo è emblematico e come tale è
entrato nel linguaggio quotidiano: le
voci di dentro non corrispondono
più alle voci di fuori, e a
forza di reticenze, sospetti reciproci e ipocrisie si
può arrivare a estremi
impensabili, alla negazione della comunicazione
e della stima reciproca,
rivelando zone insospettabili di una umanità come
sperduta».
di Ilaria Lucari
di Eduardo de Filippo
regia di Francesco Rosi
scene di Enrico Job
costumi di Enrico Job e Cristiana Lafayette
con Luca De Filippo,
Gigi Savoia, Antonella Morea, Marco Manchisi, Carolina Rosi
e con Anna Moriello, Matteo Salsano, Matteo Mauriello, Chiara De Crescenzo,
Giovanni Allocca, Giuseppe Rispoli, Adriano Mottola, Stefania Guida
produzione Teatro di Roma, Elledieffe
5
La Tempesta
parabola dei due sogni
paralleli e intercorrenti, del riflettente e
del riflesso, nel magico specchio alchemico
dell’Arte (…)».
Una quinta si stacca dalla parete del teatro, s’inclina,
si gonfia di vento come una vela... La pedana su cui
si erano mossi gli attori si alza, proprio come il portellone di una nave… Sono gli elementi del teatro
gli strumenti della magia di Prospero: è la materia
evanescente e incantata del palcoscenico a fornirgli
i mezzi per il suo ritorno al Ducato di Milano e al
mondo degli uomini.
Il finale dell’allestimento de La Tempesta che Tato
Russo presenta al Politeama Rossetti, impegnandosi
in veste di regista, scenografo e protagonista, palpita
di infinite suggestioni, di lirismo e d’amore per il
palcoscenico e suggella uno spettacolo molto emozionante. Una messinscena che – scrive nelle sue
note di regia – «sa prendere il tono d’una grande
Liturgia della Poesia, d’una grande “Missa solennis”
del Teatro, d’un trattato barocco sull’amore, sulla
virtù e gli infiniti del palcoscenico, rito fascinoso per
chi quell’amore offizia volta per volta sulla scena,
rito del rinnovamento, della frenesia
della creazione poetica… Rito della
fantasia sfrenata dell’autore-regista risoluto demiurgo della scena,
poeta vecchio e bambino d’ogni
creazione. E ritorna così, anche
qui, il gusto del doppio piano, della
doppia illusione “vita-teatro”, della
Assoluto capolavoro shakespeariano scritto nel 1611, La
Tempesta offre
in effetti un
portentoso
cimento ad
ogni artista
e coinvolge
proprio per
6
durata
2 ore
con intervallo
Polliteama Rossetti
dal 13 al 17 febbraio 2008
il suo carattere misterioso, capace di sfuggire
ad ogni definizione e di offrire nel contempo
una dimensione chiaramente intelligibile, di favola
morale, ed altre difficili da fissare, ardue, inquiete e
profondamente suggestive. Anche Tato Russo ne è
rimasto conquistato se – com’è vero – dopo aver
affrontato quindici anni orsono il testo per la prima
volta, lo riprende adesso, nel pieno della propria
maturità artistica, per osservarlo con occhi più
esperti, ma con la stessa appassionata generosità:
ne risulta un allestimento memorabile, per imponenza, fantasia e ispirazione.
Il regista vi rivisita Shakespeare con licenza poetica
e fedeltà all’essenza, regalando accenti dialettali alla
recitazione per restituire la distinzione shakespeariana fra linguaggio “basso” e “alto”, mettendo in
campo la fantasia e l’invenzione, e ricor- r e n d o
addirittura alla reminiscenza
barocca per dare sortilegio di suoni alle magie di
Prospero. Il grande mago
del teatro, infatti, muoverà
i venti, le onde, la pioggia,
grazie al contributo di
preziose
macchine sceniche elisabettiane che il regista ha
ripristinato per l’occasione, facendo di questo spettacolo una vera e propria “elegia della creazione”. Lo
segue ne La Tempesta un cast di interpreti versatili e
preparati, che danno vita ai molti personaggi che circondano Prospero. Egli è il legittimo Duca di Milano,
ma spodestato dal fratello Antonio, è costretto
all’esilio assieme alla figlia Miranda. Il loro viaggio si
conclude su un’isola incantata ove regna il mostruoso Caliban assieme ad Ariel, lo spirito che governa
i venti. Per chi ama il teatro, sono forse le figure più
sognate, metafora rispettivamente del selvaggioanimalesco, il diverso, e dello spirito dell’aria che
diviene idea, pensiero, poesia…
Studioso di magia, Prospero sottomette a sé l’isola.
Solo dopo dodici anni giunge per lui il tempo della
giustizia e della catarsi per i colpevoli: una nave
che trasporta il fratello fedifrago Antonio, il Re
di Napoli Alonso e suo figlio Ferdinando veleggia
vicino all’isola. Prospero scatena i venti, i tuoni, le
onde... un’enorme tempesta costringe l’equipaggio
al naufragio. Sull’isola Ferdinando s’innamora di
Miranda, Alonso e Antonio invece vengono terrorizzati dagli spiriti. Costui, pentito, restituisce il
ducato a Prospero che suggella il ritorno della
pace e il perdono dando in sposa Miranda
a Ferdinando. Ritornerà in Italia spezzando la sua bacchetta di mago:
restituita alla giustizia, la
sua vita non avrà più
bisogno d’incantesimi.
prosa
di William Shakespeare
riscrittura, scene e regia di Tato Russo
collaborazione alla regia Livio Galassi
costumi Giusi Giustino
musiche Patrizio Marrone
movimenti coreografici Aurelio Gatti
disegno luci Roger La Fontaine con Tato Russo
e con Raffaele Gangale, Han Yamanouchi,
Hilmar Pintaldi Funes, Elisabetta Ventura,
Mauro Bosco, Marco Belocchi, Stefano Annoni,
Claudio Angelini, Emanuele Puglia, Francesco Ruotolo,
Massimo Sorrentino, Luigi Cesarano, Eugenio Dura,
Paola Bellisari, Rosaria Iovine, Giovanni Palmieri, Sara Rossi
produzione
7
Teatro Bellini - Teatro Stabile di Napoli
Masaniello
cretezza di riferimenti servendo una bella idea di
spettacolo inteso come composizione di corpi,
voci, suoni e volumi. Spazi occupati e
svuotati per costruire emozioni che il
pubblico “alla prima” ha accolto con
applausi e vere, e meritate ovazioni
alla fine». Si tratta, in effetti, di un
kolossal teatrale, con una scenografia
davvero maestosa e mutevole
e addirittura una cinquantina
d’artisti impegnati in scena,
tutti abbigliati con ricchi
costumi seicenteschi.
È questo infatti il periodo
storico in cui si è compiuto
il destino di
Masaniello,
divenuto
simbolo di
A dieci anni dalla prima messinscena, Masaniello
torna ad appassionare il pubblico dei maggiori teatri italiani e lo investe con una folata di sentimenti,
passioni, rabbia, orgoglio, amore che irrompono
sul palcoscenico assieme alla figura carismatica di
questo fiero capopopolo. Lo spettacolo è una delle
creazioni più amate di Tato Russo – personalità
versatile e assolutamente carismatica del teatro
napoletano – uno dei primi grandi musical italiani,
creato per il Teatro Bellini. Molto apprezzato dalla
stampa fin dall’esordio, Masaniello ha stregato il
pubblico di ogni città grazie a una storia appassionata e a un allestimento davvero
imponente
per i trend italiani: lo sottolinea con efficacia Giulio Baffi
sulle pagine di Repubblica
annotando nella sua
recensione «Una cinquantina di attori a dar
vita alle emozioni suggerite dalla musica
di Patrizio Marrone,
dai movimenti coreografici di Aurelio
Gatti, dai bei costumi di Giusi Giustino
dalle luci sapienti di
Roger La Fontaine,
dalle parole e dai
gesti.La storia è
tessuto affascinante,
Tato Russo se ne
è qui impossessato
per costruire questo suo gran musical di emozionante
bellezza. Lo ha fatto
cercando di trovare nuovamente
verità d’ispirazione e libertà d’invenzione, fantasia
e con-
8
Politeama Rossetti
dal 20 al 24 febbraio 2008
musical
nemici lo avevano già reso pazzo con una pozione
velenosa. Epica popolare, intrighi politici, efferatezze e misteri si aggrovigliano nella vicenda di
Masaniello, tanto che sarebbe difficile restituirla
senza l’apporto emotivo del linguaggio musicale,
che lascia intuire nello spazio di poche battute ciò
che le parole dovrebbero spiegare con prolissità: ed
è ricchissima la colonna sonora creata da Marrone,
che assume la lezione del musical senza rinunciare a
contaminazioni con la musica partenopea, i delicati
ricami delle arie pucciniane, addirittura con il jazz e
il gospel. La forza del musical di Russo va individuata proprio nell’universalità e nell’intensità di queste
emozioni che si traducono coerentemente ed
efficacemente nelle belle musiche di Patrizio
Marrone e dello stesso Russo e nella tensione interpretativa di Gianni Fiorellino,
che incarna il ruolo dell’eroe partenopeo,
di Arianna e Christine, dell’ottima Mirna
Doris, che ammireremo nel commovente
ruolo della madre di
Masaniello.
riscatto e libertà, mitico eroe di una furiosa rivolta
popolare scoppiata al mercato al grido di “Viva il Re
di Spagna e mora il malgoverno!”. Sul palcoscenico
del Politeama Rossetti, ripercorreremo in un lungo
flashback gli ultimi dieci giorni di Tommaso Aniello,
questo il suo vero nome. Egli è un pescatore napoletano, sposato con la bella Bernardina. Proprio un
sopruso alla moglie lo spinge a compiere un primo
atto rivoluzionario, da cui si crea un’escalation
di intrighi e sangue che lo conduce ad assumere
il ruolo di capopopolo della rivolta napoletana
scoppiata il 7 luglio 1647 proprio al mercato del
pesce. Della rivolta e delle trame ordite tra i re e
i baroni camorristi, Masaniello diviene anche la vittima
sacrificale: muore infatti assassinato
in
sacrestia dopo
che i
libretto e liriche di Tato Russo
musiche di Patrizio Marrone e Tato Russo
orchestrazione di Mario Ciervo
scene di Russo-Di Ronza costumi di Giusi Giustino
movimenti coreografici di Aurelio Gatti
con Gianni Fiorellino, Arianna, Christine
e con la partecipazione di Mirna Doris
produzione Teatro Bellini Teatro Stabile di Napoli
9
27 feb - 2 mar 26 -28 febbraio 24-26 febbraio 20 -24 febbraio 19-23 febbraio 15-16 febbraio 13 -17 febbraio 10-13 febbraio
6 -10 febbraio
i prossimi appuntamenti
Le Voci di Dentro
di Eduardo De Filippo con Luca De Filippo regia Francesco Rosi
Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16
Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12
Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★
Anima Blu
Rassegna di teatro di Figura per bambini e famiglie “Pomeriggi d’inverno”
Produzione Tam teatromusica - Padova
Interi € 5 Abbonamento a 4 spettacoli € 15
Non è possibile acquistare i biglietti con l’abbonamento stelle.
La Tempesta
di William Shakespeare diretto e interpretato da Tato Russo
Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16
Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12
Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★
Fuorigioco di Rientro
di e con Andrea Mitri
Interi € 15
Ridotti € 12,50 Ridotti abbonati € 10
Posto unico 1★
Dollirio
di e con Nino Romeo
Interi € 15
Ridotti € 12,50
Posto unico 1★
Masaniello
uno spettacolo di Tato Russo con 50 artisti in scena
Platea A-B Interi € 39 Ridotti € 33 Platea C Interi € 35 Ridotti € 29
I Gall Interi € 29 Ridotti € 24 II Gall Interi € 24 Ridotti € 19 Log € 7,50
Platea A-B 3★★★ Platea C - I Gall 2★★ II Gall 1★
Giocagiocattolo
Rassegna di teatro di Figura per bambini e famiglie “Pomeriggi d’inverno”
Produzione Teatro del Buratto - Milano
Interi € 5 Abbonamento a 4 spettacoli € 15
Non è possibile acquistare i biglietti con l’abbonamento stelle.
La Fin des Terres
compagnia Philippe Genty
Platea A-B Interi € 39 Ridotti € 33 Platea C Interi € 35 Ridotti € 29
I Gall Interi € 29 Ridotti € 24 II Gall Interi € 24 Ridotti € 19 Log € 7,50
Platea A-B 3★★★ Platea C - I Gall 2★★ II Gall 1★
Sala d’Attesa
di e con Corrado Travan
Interi € 15
Ridotti € 12,50
Posto unico 1★
Dollìrio
uccisi, e lei, sebbene
giovanissima, sola,
sperduta, vuole
vendetta. Si rivolge
al boss del quartiere, Don Lirio (il
Dollìrio del titolo): resterà al
suo servizio
in attesa
d e l
«Anni fa – racconta Nino Romeo – vidi in televisione una ragazza che aveva perso entrambi i
genitori in un incidente: non riusciva a piangere,
parlava a fatica, umettava di continuo le labbra,
dondolava il capo, a volte scoteva il busto come
fosse una pertica; furono sufficienti poche immagini per imprimere nella mia memoria lo smarrimento e la solitudine che quella ragazza si
portava dentro».
Da questa figura, straziante e umanissima, è nato il personaggio di Mara, che
Romeo – uno fra i più rappresentativi
autori della drammaturgia contemporanea italiana – pone al centro
di Dollìrio dramma in sette scene
con cui prosegue la propria
indagine sulle dinamiche interne
alla malavita organizzata nel
catanese, che ha già avuto tappe
importanti nei suoi Chiamata d’asso (che nel 1990 è stato insignito
della Targa speciale della giuria
al Premio Fava) e !Cucì…Cucì!
(che due anni più tardi ha ottenuto lo stesso Premio Fava). «Ma
Dollìrio – precisa l’autore – non è
un testo sulla mafia; è piuttosto un
testo che si sviluppa all’interno di
una famiglia di mafia, che tenta di
auscultare i battiti di quel potere onnivoro e onnipresente, per
tanti aspetti assimilabile ad un
potere
statuale». Al
centro
di queste
oscure
dinamiche
è proprio la
ragazza angosciata e inebetita dal dolore
della prima immagine: Mara. I suoi
genitori sono stati
12
durata
1 ora e 35’
con intervallo
Sala Bartoli
dal 19 al 23 febbraio 2008
regolamento dei conti. Ma la parabola di Mara
non si risolve qui: volitiva, coraggiosa, in venticinque anni percorre un’importante ascesa, da
sguattera a padrona di casa, quando sposa il figlio
di Dollìrio. Non si accontenta: diviene complice
degli affari di famiglia, sempre più centrale nella
gestione dei traffici illegali, addirittura imprenditrice delle loro illecite attività. Sarà Mara a
gestire per conto del boss il passaggio dalla mafia
di quartiere alla mafia imprenditoriale, integrata
nel mondo finanziario ed economico, contigua ai
poteri, primo tra tutti quello politico.
Mentre Dollìrio è sempre più minato dalla
decadenza fisica, fino alla paralisi, Mara impone la
propria figura di donna con crescente vigoria e
volitività, in un progressivo gioco a spirale che è
anche metafora della lotta tra mondo maschile e
mondo femminile, ancora molto viva nella Sicilia
di Romeo. È a questo punto che conosciamo
Mara: accanto alla presenza quasi del tutto muta
e immobilizzata di Dollìrio (interpretato dallo
stesso autore e regista), la donna percorre in un
monologo toccante, cinico, emozionante la propria vita. Le dà voce un’attrice di rara intensità,
Graziana Maniscalco, che proprio per questa
prova ha ottenuto lo scorso anno il Premio
Inscena dell’Associazione Nazionale Critici di
Teatro. Conquista la sua potente presenza fisica
e l’uso del linguaggio inventato per il suo
personaggio, un eloquio in costante
disequilibrio tra italiano e siciliano che,
pur proponendosi d’invenzione, non
rinuncia al realismo e alla crudezza che impone l’argomento trattato. Inizialmente Mara si esprime
mutuando
dallo slang metropolitano dei quartieri popolari
catanesi, quelli “ad alta densità mafiosa”. «Nel
corso della vicenda – spiega Romeo – assume il
linguaggio verbale ed extraverbale, e la logica, di
quel potere di cui diviene parte, sino a gestirne
i mutamenti e gli adattamenti relazionali. Il finale
non prevede alcun pentimento né ravvedimento:
in Mara prevalgono, progressivamente, smarrimento e dislocazione, da lei stessa confermati, e
racchiusi nella frase “io ho fondato la mia causa
sul nulla”».
Anche lo spettacolo – sebbene provvisto di
un forte impianto narrativo – si astiene da
intenti apertamente moralistici e da una limpida
sequenza cronologica per attestarsi invece nelle
zone di marginalità di un “iperrealismo forzato
della memoria”: un racconto più personale e
sentito, all’interno del quale sta al pubblico trovare un
proprio punto di vista critico e
attivo. In fondo è di noi
che si parla, del nostro
tempo, della nostra
cronaca quotidiana.
di Ilaria Lucari
altri percorsi
di Nino Romeo
con Graziana Maniscalco
e Nino Romeo
regia di Nino Romeo
scene e costumi
Umberto Naso
musiche Franco Lazzaro
produzione
Gruppo Iarba
13
Fuorigioco di rientro
14
Sala Bartoli
dal 15 al 16 febbraio 2008
fuori abbonamento
vilegiato dei calciatori. Andrea Mitri ha infatti di
certo trovato l’ispirazione per lo spettacolo nella
propria diretta esperienza dell’universo calcistico,
costruita nei suoi molti anni di professionismo ad
alto livello (ha giocato in serie B) alcuni dei quali
ha trascorso anche nelle fila dei rossoalabardati,
impegnandosi fra la fine degli anni Settanta e il
1982 in quattro campionati della Triestina Calcio,
allora in serie C.
Utilizzando il teatro di narrazione, il cabaret,
il lavoro sui personaggi e qualche brano di
Sheakespeare, l’attore prova dunque a raccontare “per passaggi laterali” la vita dell’immaginario
Mirko Botteghi, calciatore troppo presto fermato
dagli infortuni; cercando di regalare allo spettatore una visione dall’interno, di un mondo troppo
spesso visto dall’esterno in maniera esaltativa
oppure, viceversa, denigratoria. Ne esce un percorso divertente tra le figure del calcio: da quella
più nota di Gianni Rivera fino ad altre meno
conosciute, le cui foto sul mitico album Panini
(sempre che esistano) sarebbero in grado di raccontarci ben poco del loro passato. Un itinerario
innanzitutto alla scoperta delle “persone del
calcio”, a convalidare la tesi di Velasco, allenatore
della nazionale di pallavolo brevemente prestato
al pallone, che comunque, aldilà di tutto, “il calcio
rimane sempre un gioco in cui ventidue uomini in
mutande si divertono ad inseguire un pallone”.
Lo sport ed il teatro offrono entrambi, con
profondità e attraverso linguaggi differenti, affascinanti metafore della vita: per questo, nonostante
l’apparente lontananza di questi due mondi,
spesso accade di vederli fondersi… Lo sport si fa
spettacolo quando presta i suoi atleti al palcoscenico (ne nascono spettacoli della bellezza e della
complessità tecnica di Aeros – per citarne uno
soltanto – messo in scena anche al Rossetti dagli
atleti della Federazione Rumena di Ginnastica
Artistica e Ritmica sulle coreografie di Ezralow
e Parsons) oppure quando è il teatro a donare
la propria creatività e invenzione allo sport, raccontandone le sfide, gli sforzi, i trionfi e le cadute
(come non ricordare almeno il celebre Maratona
di New York di Edoardo Erba)…
A rendere ancor più stretta e interessante questa
intrinsecità è adesso Andrea Mitri, calciatore e
attore di origini triestine, che dopo una bella carriera sportiva ha scelto di darsi al mondo dello
spettacolo, dove si è impegnato con successo sul
piano della prosa, della comicità, dell’improvvisazione teatrale oltre che nel campo della fiction,
dei cortometraggi e della narrativa.
Il versatile artista presenta ora, alla Sala Bartoli,
in veste di autore e protagonista il monologo Fuorigioco di rientro – Vita calcistica di Mirko
Botteghi: un quadro del mondo del calcio e
dell’agonismo tratteggiato dal punto di vista pri-
di Andrea Mitri
con Andrea Mitri
regia di Alberto Di Matteo
e Silvano Panichi
produzione Fondazione Toscana Spettacolo,
Laboratorio 9,Teatri Divaganti
15
icocktail
café Ro
Sweet Buddha
€ 5,00
South Winter
€ 5,00
Flying Lion
€ 5,00
Salsa Pimiento
€ 5,00
Dry Fly
€ 5,00
Blue Martini
€ 5,00
Caipiriña & Co.
€ 5,00
Margarita
€ 5,00
Sex on the Beach
€ 5,00
Midori Sour
€ 5,00
Stinger
€ 5,00
Martini Cocktail
€ 5,00
Hemingway
€ 5,00
Vodkatini
€ 5,00
Manhattan
€ 5,00
Cosmopolitan
€ 5,00
Alexander
€ 5,00
Long Island Ice Tea
€ 5,00
B 52
€ 5,00
Piña Colada
€ 5,00
Daiquiri
€ 5,00
Mai-Tai
€ 5,00
Tequila Sunrise
€ 5,00
South Winter
€ 5,00
Snowing Orient
€ 5,00
Cocktail a richiesta
€ 5,00
ilmenù
ossetti
Il Café Rossetti
è aperto dal lunedì
dalle 18 alle 01.
al sabato
Per informazioni e prenotazioni
040-578882.
Snacks
Formaggi, Mostarde,
€ 6,00
Confetture e Mieli
Musetto, ricotta, erbe
€ 7,00
e ortaggi in tempura
Salame friulano, punta di coltello
€ 6,00
e formaggio di malga
Puntarelle & acciughe
€ 7,00
Piatti
Mistica ….”insalata d’erbe”
€ 12,00
alla nizzarda
Mistica ….”insalata d’erbe”
€ 12,00
pesciolini e cereali
Pesce & carne in crudo
€ 13,00
Carpaccio... nuova veste
€ 12,00
Caperozzoli scotadeo
€ 12,00
Cereali tostati, erbe,
€ 12,00
patate e crostacei
Pastapadella.... calamarata, erbe,
pomodoro, polpettine,
€ 12,00
olive taggiasche
Pastapadella.... vermicelli, aglio, olio,
crostacei, pesciolini e pomodoro € 14,00
Stracciatella 38°, Piovra Bruciata
€ 14,00
fave di cacao
Brodetto, pesciolini
€ 14,00
e ortaggi
Patate, ricotta, carciofi,
pesciolini scottati e taggiasche € 14,00
Abbonamento... cibario
€ 28,00
a quattro portate
Dolci
Soufflè al cioccolato e gianduia € 7,00
Cremoso all’arancio
€ 6,00
Catalana
€ 6,00
Giocattolo al cioccolato
€ 8,00
i nostri piatti sono comprensivi di coperto & servizio
news
diretto da Antonio Calenda
Si arricchisce ulteriormente
l’offerta di spettacoli al Rossetti e alla Bartoli
Altri dieci spettacoli in cartellone...
Oltre all’evento Cats in arrivo Allevi, Massimo Ranieri e Ludovico Einaudi
Si arricchisce la già nutrita
offerta di spettacoli proposti
dal Teatro Stabile del Friuli
Venezia Giulia nella stagione 2007-2008. Nel corso
di una conferenza stampa
svoltasi il 6 febbraio scorso
il presidente Paris Lippi e
il direttore Antonio Calenda
hanno presentato - oltre
allo spettacolo-evento “Cats”
in programma alla fine di
maggio - una decina di
appuntamenti a cavallo tra
la prosa e la musica. Oltre
ai già annunciati concerti
di Mario Biondi e di Gigi
D’Alessio (per i quali è
già in corso la prevendita),
il 1° aprile ritornerà sul
palcoscenico del Rossetti,
dopo il successo ottenuto
lo scorso anno nella serata
“Sotto le stelle del jazz”
promossa in collaborazione
con le Assicurazioni Generali,
Trieste giovedì 3 aprile.
Significativi anche gli appuntamenti in programma alla
Sala Bartoli. Il 15 e 16
febbraio andrà in scena
un singolare appuntamento a cavallo tra teatro
e sport: l’attore ed ex
calciatore Andrea Mitri presenterà infatti lo spettacolo
“Fuorigioco di rientro vita calcistica di Mirko
Botteghi”.
Ad aprile ritornerà - per
tre repliche - uno degli
il pianista Giovanni Allevi. E
un altro grande pianista di
fama internazionale arriverà
al Politeama martedì 6
maggio: Ludovico Einaudi
suonerà infatti per la prima
volta a Trieste. E sicuramente grande sarà l’attesa per il recital-concerto
di Massimo Ranieri, “Canto
perché non so nuotare...
da quarant’anni”, che sta
facendo segnare il tutto
esaurito nelle principali città
italiane e che approderà a
18
spettacoli più apprezzati dal
pubblico nel corso di questa
stagione: “Indemoniate”, di
Giuliana Musso e Carlo
Tolazzi, coproduzione tra lo
Stabile regionale e il Teatro
Club di Udine, sarà in scena
alla Sala Bartoli dal 4 al
6 aprile.
A inizio marzo ritorneranno
gli allievi della Bernstein
School of Musical Theatre di
Bologna diretta da Shawna
Farrell, apprezzati lo scorso anno nelle messe in
scena dei musical “Ragtime”,
“Assassins” e “Into the
woods”. Lo spettacolo che
porteranno quest’anno alla
Sala Bartoli (il 4 e 5 marzo)
sarà “Sweeney Todd”, noir di
Stephen Sondheim, del quale
uscirà a giorni una versione
cinematografica diretta da
Tim Burton e interpretata
da Johnny Depp.
un assaggio della prossima stagione
Nino Taranto
in mostra nel
Foyer Gassman
flash
Al via la rassegna “CorinBartoli”
Prenderà il via giovedì 14 febbraio alle ore 19 la rassegna
“CorinBartoli”, alla quale parteciperanno il Coro dell’Opera Giocosa
del Friuli Venezia Giulia e il Coro Lions Singers diretti dal maestro
Severino Zannerini.
Il programma comprende brani tratti dal Messia di Haendel (“And
the glory of the Lord”, For unto us a child is born”, “Hallelujah”)
intervallati da canzoni del repertorio leggero italiano (Adriano
Celentano, Fabrizio De André, Lucio Dalla, Renato Carosone, Giorgio
Gaber, Renato Zero). La prevendita dei biglietti per il primo
appuntamento (10 euro gli interi, 7,50 euro i ridotti abbonati) inizierà il 7 febbraio. Gli appuntamenti successivi sono in programma
venerdì 28 marzo e venerdì 18 aprile sempre alle ore 19.00.
Iniziativa degli Amici del Gambrinus
Peter Brown presenta La tempesta
L’attore Luca De Filippo ha
inaugurato il 6 febbraio
la mostra “Nino Taranto
ha 100 anni”, curata dal
critico Giulio Baffi e allestita
nel Foyer Vittorio Gassman
dall’Associazione Culturale
Amici del Caffè Gambrinus in
collaborazione con il Teatro
Stabile del Friuli Venezia
Si rinnoverà il prossimo 15
febbraio (alle ore 18, al Café
Rossetti) un appuntamento ormai
divenuto una tradizione per gli
spettacoli shakespeariani, ovvero
la presentazione della “Tempesta”
a cura di Peter Brown, direttore
della British School del Friuli
Venezia Giulia. Alla presentazione
parteciperà Tato Russo e la compagnia de “La Tempesta”.
Giulia. La mostra ripercorre con fotografie, locandine,
articoli e caricature la carriera di Nino Taranto, attore,
cantante, straordinario uomo
di teatro, cinema e televisione, di cui ricorre quest’anno
il centenario dalla nascita. La
mostra sarà visitabile fino al
24 febbraio.
19
Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92
il colore del benessere sociale
Non può esserci stabile ricchezza economica
senza ricchezza spirituale.
In qualsiasi ambito siano rivolti
– dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura,
all’arte, al tempo libero –
gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati
da concreto impegno verso la collettività.
In una società evoluta
sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità
il colore del benessere sociale.
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