stagione 2007-08, numero 9, 6 febbraio 2008 a maggio al Politeama Rossetti! in questo numero Le voci di dentro La Tempesta Masaniello Fuorigioco di rientro Dollìrio Politeama 6-10 febbraio Politeama 13-17 febbraio Politeama 20-24 febbraio Sala Bartoli 15-16 febbraio Sala Bartoli 19-23 febbraio Periodico del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia redazione Viale XX Settembre, 45 34126 Trieste tel. 040-3593511 fax 040-3593555 www.ilrossetti.it [email protected] Mercoledì 6 febbraio 10.30 Sala Bartoli, fuori abb. I Piccoli di Podrecca “Varietà” 18.00 Foyer Gassman Inaugurazione della mostra organizzata dall’Associazione Amici del Caffè Gambrinus: “Nino Taranto a 100 anni”. Sarà presente Luca De Filippo. 20.30 Politeama Rossetti, turno PRI Le voci di dentro con Luca De Filippo Anno XVI - numero 159 6 febbraio 2008 Aut. Tribunale di Trieste n° 846 del 30.7.1992 stampa Stella Arti Grafiche,Trieste direttore responsabile Stefano Curti redazione Ilaria Lucari, Ivis Lasagna Martedì 12 febbraio 10.30 Sala Bartoli, fuori abb. Anima blu per “Pomeriggi d’inverno” Mercoledì 13 febbraio 10.30 Sala Bartoli, fuori abb. Venerdì 8 febbraio 10.30 Sala Bartoli, fuori abb. I Piccoli di Podrecca “Varietà” 20.30 Politeama Rossetti, turno B Le voci di dentro con Luca De Filippo Sabato 9 febbraio 17.00 Sala Bartoli, fuori abb. I Piccoli di Podrecca “Varietà” 20.30 Politeama Rossetti, turno C Le voci di dentro con Luca De Filippo Domenica 10 febbraio 16.00 Politeama Rossetti, turno D Le voci di dentro con Luca De Filippo 17.00 Sala Bartoli, fuori abb. Anima blu per “Pomeriggi d’inverno” Lunedì 11 febbraio 18.30 Sala Bartoli, fuori abb. Anima blu per “Pomeriggi d’inverno” 8.30 Biglietterie Prenotazione abb. stelle per “Grease”, “Hair” 21.00 Sala Bartoli, turno libero Dollìrio di e con Nino Romeo Mercoledì 20 febbraio 20.30 Politeama Rossetti, turno M Masaniello 21.00 Sala Bartoli, turno libero Dollìrio di e con Nino Romeo Giovedì 21 febbraio Giovedì 7 febbraio 8.30 Biglietterie Inizio prevendita biglietti per “Parlami di me”, “Le lacrime amare di Petra von Kant”, “Massimo Ranieri in concerto”, “Giovanni Allevi live”, “Il Contrabbasso”, “Fuorigioco di rientro” , “Sweeney Todd” 10.30 Sala Bartoli, fuori abb. I Piccoli di Podrecca “Varietà” 16.00 Politeama Rossetti, turno E 20.30 Politeama Rossetti, turno A Le voci di dentro con Luca De Filippo Martedì 19 febbraio Anima blu per “Pomeriggi d’inverno” 20.30 Politeama Rossetti, turno PRI La Tempesta con Tato Russo Giovedì 14 febbraio 16.00 Politeama Rossetti, turno E 19.00 Sala Bartoli, fuori abb. CorinBartoli Coro dell’Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia e Coro Lions Singers diretti da Severino Zannerini 20.30 Politeama Rossetti, turno A La Tempesta con Tato Russo 8.30 Biglietterie Inizio prevendita biglietti per “Grease”, “Hair” 20.30 Politeama Rossetti, turno libero Masaniello 21.00 Sala Bartoli, turno libero Dollìrio di e con Nino Romeo Venerdì 22 febbraio 20.30 Politeama Rossetti, turno O Masaniello 21.00 Sala Bartoli, turno libero Dollìrio di e con Nino Romeo Sabato 23 febbraio Venerdì 15 febbraio 16.00 Politeama Rossetti, turno libero 20.30 Politeama Rossetti, turno N Sabato 16 febbraio Masaniello 17.00 Sala Bartoli, turno libero 21.00 Sala Bartoli, turno libero Dollìrio di e con Nino Romeo 18.00 Café Rossetti Aperitivo con gli attori Incontro con Tato Russo e la compagnia di “La Tempesta”. Conduce Peter Brown. 20.30 Politeama Rossetti, turno B La Tempesta con Tato Russo 21.00 Sala Bartoli, fuori abb. Fuorigioco di rientro con Andrea Mitri 20.30 Politeama Rossetti, turno C La Tempesta con Tato Russo 21.00 Sala Bartoli, fuori abb. Fuorigioco di rientro con Andrea Mitri Domenica 17 febbraio 16.00 Politeama Rossetti, turno D La Tempesta con Tato Russo Lunedì 18 febbraio 20.30 Politeama Rossetti Società dei concerti. Domenica 24 febbraio 16.00 Politeama Rossetti, turno P Masaniello 17.00 Sala Bartoli, fuori abb. Giocagiocattolo Lunedì 25 febbraio 10.30 Sala Bartoli, fuori abb. 18.30 Sala Bartoli, fuori abb. Giocagiocattolo Le voci di dentro Essere capaci di ascoltare la propria “voce di dentro”, sentire la propria coscienza per agire in modo morale: questo chiede Eduardo De Filippo ai suoi contemporanei… Questo – denuncia amaramente ne Le voci di dentro – gli uomini del dopoguerra non sono più capaci di fare, quasi che il loro animo fosse irrimediabilmente contaminato dalle aberrazioni del conflitto. È davvero universale il messaggio che il grande autore napoletano racchiude in questo capolavoro, che giunge al Rossetti nell’applaudita edizione di Francesco Rosi, interpretata da un ottimo Luca De Filippo nei panni di Alberto Saporito. Il regista evidenzia come la commedia tratteggi un efficace ritratto della realtà di allora, ma possieda anche valore presago. «La nostra cronaca quotidiana – dice – è sempre più tormentata da violenze insopportabili: madri che uccidono figli, figli che uccidono padri, pedofilia, famiglie sconvolte dall’odio, dai sospetti più atroci, da crimini commessi in nome degli interessi più sordidi. Il valore di profezia della commedia di Eduardo, la sua attualità, sono sconcertanti». Regista e sceneggiatore napoletano, coraggioso maestro del filone “filminchiesta”, Rosi è sempre più appassionato del linguaggio teatrale e – con Luca De Filippo – ha già messo in scena Napoli Milionaria!: questo nuovo lavoro è una prosecuzione della sua ricerca. Napoli Milionaria! (1945) e Le voci di dentro (1948) testimoniano infatti un passaggio nel pensiero eduardiano: da una visione del mondo in cui è ancora viva la speranza nei grandi cambiamenti e nel recupero dei valori dopo la fine della guerra, ad una fase in cui invece prevale il pessimismo. Un pessimismo che lo scrittore esprime con ironia ma anche con vigore: basta osservare il ritratto che ne Le voci di dentro offre della famiglia, espressione d’ipocrisia e corruzione morale, lontana più che mai dagli ideali di solidarietà, pietà, fratellanza che avrebbero dovuto essere i valori di un Paese volto alla rinascita. «Secondo me – disse Eduardo stesso a Vito Pandolfi a proposito delle commedie del dopoguerra in un’intervista del 1956 – non si è entrati nello spirito, si sono fermati al fatto della commedia. È sfuggito quello che era il mio proposito. I tre figli di Filumena Marturano rappresentano le tre forze dell’Italia: l’operaio, il commerciante, lo scrittore… I figli sono quelli che si tengono nelle braccia quando sono piccoli… Ma quando sono 4 durata 2 ore e 15’ con intervallo Politeama Rossetti dal 6 al 10 febbraio 2008 prosa grandi, quando sono diventati uomini, o sono figli tutti quanti o sono nemici… Pensavo con quella commedia di aver messo in evidenza questa situazione ai governanti, pensavo che avrebbero preso dei provvedimenti. Poi scrissi Questi fantasmi, poi Le bugie con le gambe lunghe, ma le cose rimasero stazionarie e allora ho scritto Le voci di dentro, dove il personaggio non parla più perché è inutile parlare quando nessuno ascolta.» La figura a cui Eduardo si riferisce, è quella di zio Nicola, che davanti a un quadro di relazioni umane e familiari disgustoso sceglie di non parlare più e di esprimersi attraverso un alfabeto assurdo, fatto di botti, castagnole e sputi lanciati su chiunque gli capiti a tiro. La trama vuole che Alberto Saporito, nipote di Nicola, denunci sulla base di un proprio sogno una famiglia di vicini borghesi, i Cimmaruta. Sarebbero trafficanti e avrebbero assassinato un uomo, che risulta scomparso: l’accusa però, presto si rivela infondata. Ma paradossalmente i Cimmaruta, invece di dichiararsi unitamente innocenti, si sospettano l’un l’altro, rivelando rapporti ammorbati dall’invidia e dall’odio reciproco: ogni loro singola illazione viene confidata ad Alberto sotto gli occhi allibiti di zio Nicola… «Le voci di dentro – aggiunge Luca De Filippo – nel filone del fantastico eduardiano con l’ambiguo rapporto sogno-realtà, esprime profondamente gli umori del tempo. Il titolo è emblematico e come tale è entrato nel linguaggio quotidiano: le voci di dentro non corrispondono più alle voci di fuori, e a forza di reticenze, sospetti reciproci e ipocrisie si può arrivare a estremi impensabili, alla negazione della comunicazione e della stima reciproca, rivelando zone insospettabili di una umanità come sperduta». di Ilaria Lucari di Eduardo de Filippo regia di Francesco Rosi scene di Enrico Job costumi di Enrico Job e Cristiana Lafayette con Luca De Filippo, Gigi Savoia, Antonella Morea, Marco Manchisi, Carolina Rosi e con Anna Moriello, Matteo Salsano, Matteo Mauriello, Chiara De Crescenzo, Giovanni Allocca, Giuseppe Rispoli, Adriano Mottola, Stefania Guida produzione Teatro di Roma, Elledieffe 5 La Tempesta parabola dei due sogni paralleli e intercorrenti, del riflettente e del riflesso, nel magico specchio alchemico dell’Arte (…)». Una quinta si stacca dalla parete del teatro, s’inclina, si gonfia di vento come una vela... La pedana su cui si erano mossi gli attori si alza, proprio come il portellone di una nave… Sono gli elementi del teatro gli strumenti della magia di Prospero: è la materia evanescente e incantata del palcoscenico a fornirgli i mezzi per il suo ritorno al Ducato di Milano e al mondo degli uomini. Il finale dell’allestimento de La Tempesta che Tato Russo presenta al Politeama Rossetti, impegnandosi in veste di regista, scenografo e protagonista, palpita di infinite suggestioni, di lirismo e d’amore per il palcoscenico e suggella uno spettacolo molto emozionante. Una messinscena che – scrive nelle sue note di regia – «sa prendere il tono d’una grande Liturgia della Poesia, d’una grande “Missa solennis” del Teatro, d’un trattato barocco sull’amore, sulla virtù e gli infiniti del palcoscenico, rito fascinoso per chi quell’amore offizia volta per volta sulla scena, rito del rinnovamento, della frenesia della creazione poetica… Rito della fantasia sfrenata dell’autore-regista risoluto demiurgo della scena, poeta vecchio e bambino d’ogni creazione. E ritorna così, anche qui, il gusto del doppio piano, della doppia illusione “vita-teatro”, della Assoluto capolavoro shakespeariano scritto nel 1611, La Tempesta offre in effetti un portentoso cimento ad ogni artista e coinvolge proprio per 6 durata 2 ore con intervallo Polliteama Rossetti dal 13 al 17 febbraio 2008 il suo carattere misterioso, capace di sfuggire ad ogni definizione e di offrire nel contempo una dimensione chiaramente intelligibile, di favola morale, ed altre difficili da fissare, ardue, inquiete e profondamente suggestive. Anche Tato Russo ne è rimasto conquistato se – com’è vero – dopo aver affrontato quindici anni orsono il testo per la prima volta, lo riprende adesso, nel pieno della propria maturità artistica, per osservarlo con occhi più esperti, ma con la stessa appassionata generosità: ne risulta un allestimento memorabile, per imponenza, fantasia e ispirazione. Il regista vi rivisita Shakespeare con licenza poetica e fedeltà all’essenza, regalando accenti dialettali alla recitazione per restituire la distinzione shakespeariana fra linguaggio “basso” e “alto”, mettendo in campo la fantasia e l’invenzione, e ricor- r e n d o addirittura alla reminiscenza barocca per dare sortilegio di suoni alle magie di Prospero. Il grande mago del teatro, infatti, muoverà i venti, le onde, la pioggia, grazie al contributo di preziose macchine sceniche elisabettiane che il regista ha ripristinato per l’occasione, facendo di questo spettacolo una vera e propria “elegia della creazione”. Lo segue ne La Tempesta un cast di interpreti versatili e preparati, che danno vita ai molti personaggi che circondano Prospero. Egli è il legittimo Duca di Milano, ma spodestato dal fratello Antonio, è costretto all’esilio assieme alla figlia Miranda. Il loro viaggio si conclude su un’isola incantata ove regna il mostruoso Caliban assieme ad Ariel, lo spirito che governa i venti. Per chi ama il teatro, sono forse le figure più sognate, metafora rispettivamente del selvaggioanimalesco, il diverso, e dello spirito dell’aria che diviene idea, pensiero, poesia… Studioso di magia, Prospero sottomette a sé l’isola. Solo dopo dodici anni giunge per lui il tempo della giustizia e della catarsi per i colpevoli: una nave che trasporta il fratello fedifrago Antonio, il Re di Napoli Alonso e suo figlio Ferdinando veleggia vicino all’isola. Prospero scatena i venti, i tuoni, le onde... un’enorme tempesta costringe l’equipaggio al naufragio. Sull’isola Ferdinando s’innamora di Miranda, Alonso e Antonio invece vengono terrorizzati dagli spiriti. Costui, pentito, restituisce il ducato a Prospero che suggella il ritorno della pace e il perdono dando in sposa Miranda a Ferdinando. Ritornerà in Italia spezzando la sua bacchetta di mago: restituita alla giustizia, la sua vita non avrà più bisogno d’incantesimi. prosa di William Shakespeare riscrittura, scene e regia di Tato Russo collaborazione alla regia Livio Galassi costumi Giusi Giustino musiche Patrizio Marrone movimenti coreografici Aurelio Gatti disegno luci Roger La Fontaine con Tato Russo e con Raffaele Gangale, Han Yamanouchi, Hilmar Pintaldi Funes, Elisabetta Ventura, Mauro Bosco, Marco Belocchi, Stefano Annoni, Claudio Angelini, Emanuele Puglia, Francesco Ruotolo, Massimo Sorrentino, Luigi Cesarano, Eugenio Dura, Paola Bellisari, Rosaria Iovine, Giovanni Palmieri, Sara Rossi produzione 7 Teatro Bellini - Teatro Stabile di Napoli Masaniello cretezza di riferimenti servendo una bella idea di spettacolo inteso come composizione di corpi, voci, suoni e volumi. Spazi occupati e svuotati per costruire emozioni che il pubblico “alla prima” ha accolto con applausi e vere, e meritate ovazioni alla fine». Si tratta, in effetti, di un kolossal teatrale, con una scenografia davvero maestosa e mutevole e addirittura una cinquantina d’artisti impegnati in scena, tutti abbigliati con ricchi costumi seicenteschi. È questo infatti il periodo storico in cui si è compiuto il destino di Masaniello, divenuto simbolo di A dieci anni dalla prima messinscena, Masaniello torna ad appassionare il pubblico dei maggiori teatri italiani e lo investe con una folata di sentimenti, passioni, rabbia, orgoglio, amore che irrompono sul palcoscenico assieme alla figura carismatica di questo fiero capopopolo. Lo spettacolo è una delle creazioni più amate di Tato Russo – personalità versatile e assolutamente carismatica del teatro napoletano – uno dei primi grandi musical italiani, creato per il Teatro Bellini. Molto apprezzato dalla stampa fin dall’esordio, Masaniello ha stregato il pubblico di ogni città grazie a una storia appassionata e a un allestimento davvero imponente per i trend italiani: lo sottolinea con efficacia Giulio Baffi sulle pagine di Repubblica annotando nella sua recensione «Una cinquantina di attori a dar vita alle emozioni suggerite dalla musica di Patrizio Marrone, dai movimenti coreografici di Aurelio Gatti, dai bei costumi di Giusi Giustino dalle luci sapienti di Roger La Fontaine, dalle parole e dai gesti.La storia è tessuto affascinante, Tato Russo se ne è qui impossessato per costruire questo suo gran musical di emozionante bellezza. Lo ha fatto cercando di trovare nuovamente verità d’ispirazione e libertà d’invenzione, fantasia e con- 8 Politeama Rossetti dal 20 al 24 febbraio 2008 musical nemici lo avevano già reso pazzo con una pozione velenosa. Epica popolare, intrighi politici, efferatezze e misteri si aggrovigliano nella vicenda di Masaniello, tanto che sarebbe difficile restituirla senza l’apporto emotivo del linguaggio musicale, che lascia intuire nello spazio di poche battute ciò che le parole dovrebbero spiegare con prolissità: ed è ricchissima la colonna sonora creata da Marrone, che assume la lezione del musical senza rinunciare a contaminazioni con la musica partenopea, i delicati ricami delle arie pucciniane, addirittura con il jazz e il gospel. La forza del musical di Russo va individuata proprio nell’universalità e nell’intensità di queste emozioni che si traducono coerentemente ed efficacemente nelle belle musiche di Patrizio Marrone e dello stesso Russo e nella tensione interpretativa di Gianni Fiorellino, che incarna il ruolo dell’eroe partenopeo, di Arianna e Christine, dell’ottima Mirna Doris, che ammireremo nel commovente ruolo della madre di Masaniello. riscatto e libertà, mitico eroe di una furiosa rivolta popolare scoppiata al mercato al grido di “Viva il Re di Spagna e mora il malgoverno!”. Sul palcoscenico del Politeama Rossetti, ripercorreremo in un lungo flashback gli ultimi dieci giorni di Tommaso Aniello, questo il suo vero nome. Egli è un pescatore napoletano, sposato con la bella Bernardina. Proprio un sopruso alla moglie lo spinge a compiere un primo atto rivoluzionario, da cui si crea un’escalation di intrighi e sangue che lo conduce ad assumere il ruolo di capopopolo della rivolta napoletana scoppiata il 7 luglio 1647 proprio al mercato del pesce. Della rivolta e delle trame ordite tra i re e i baroni camorristi, Masaniello diviene anche la vittima sacrificale: muore infatti assassinato in sacrestia dopo che i libretto e liriche di Tato Russo musiche di Patrizio Marrone e Tato Russo orchestrazione di Mario Ciervo scene di Russo-Di Ronza costumi di Giusi Giustino movimenti coreografici di Aurelio Gatti con Gianni Fiorellino, Arianna, Christine e con la partecipazione di Mirna Doris produzione Teatro Bellini Teatro Stabile di Napoli 9 27 feb - 2 mar 26 -28 febbraio 24-26 febbraio 20 -24 febbraio 19-23 febbraio 15-16 febbraio 13 -17 febbraio 10-13 febbraio 6 -10 febbraio i prossimi appuntamenti Le Voci di Dentro di Eduardo De Filippo con Luca De Filippo regia Francesco Rosi Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16 Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12 Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★ Anima Blu Rassegna di teatro di Figura per bambini e famiglie “Pomeriggi d’inverno” Produzione Tam teatromusica - Padova Interi € 5 Abbonamento a 4 spettacoli € 15 Non è possibile acquistare i biglietti con l’abbonamento stelle. La Tempesta di William Shakespeare diretto e interpretato da Tato Russo Platea A-B Interi € 28 Ridotti € 23 Platea C Interi € 20 Ridotti € 16 Gallerie Interi € 15 Ridotti € 12 Platea A-B 2★★ Platea C - Gallerie 1★ Fuorigioco di Rientro di e con Andrea Mitri Interi € 15 Ridotti € 12,50 Ridotti abbonati € 10 Posto unico 1★ Dollirio di e con Nino Romeo Interi € 15 Ridotti € 12,50 Posto unico 1★ Masaniello uno spettacolo di Tato Russo con 50 artisti in scena Platea A-B Interi € 39 Ridotti € 33 Platea C Interi € 35 Ridotti € 29 I Gall Interi € 29 Ridotti € 24 II Gall Interi € 24 Ridotti € 19 Log € 7,50 Platea A-B 3★★★ Platea C - I Gall 2★★ II Gall 1★ Giocagiocattolo Rassegna di teatro di Figura per bambini e famiglie “Pomeriggi d’inverno” Produzione Teatro del Buratto - Milano Interi € 5 Abbonamento a 4 spettacoli € 15 Non è possibile acquistare i biglietti con l’abbonamento stelle. La Fin des Terres compagnia Philippe Genty Platea A-B Interi € 39 Ridotti € 33 Platea C Interi € 35 Ridotti € 29 I Gall Interi € 29 Ridotti € 24 II Gall Interi € 24 Ridotti € 19 Log € 7,50 Platea A-B 3★★★ Platea C - I Gall 2★★ II Gall 1★ Sala d’Attesa di e con Corrado Travan Interi € 15 Ridotti € 12,50 Posto unico 1★ Dollìrio uccisi, e lei, sebbene giovanissima, sola, sperduta, vuole vendetta. Si rivolge al boss del quartiere, Don Lirio (il Dollìrio del titolo): resterà al suo servizio in attesa d e l «Anni fa – racconta Nino Romeo – vidi in televisione una ragazza che aveva perso entrambi i genitori in un incidente: non riusciva a piangere, parlava a fatica, umettava di continuo le labbra, dondolava il capo, a volte scoteva il busto come fosse una pertica; furono sufficienti poche immagini per imprimere nella mia memoria lo smarrimento e la solitudine che quella ragazza si portava dentro». Da questa figura, straziante e umanissima, è nato il personaggio di Mara, che Romeo – uno fra i più rappresentativi autori della drammaturgia contemporanea italiana – pone al centro di Dollìrio dramma in sette scene con cui prosegue la propria indagine sulle dinamiche interne alla malavita organizzata nel catanese, che ha già avuto tappe importanti nei suoi Chiamata d’asso (che nel 1990 è stato insignito della Targa speciale della giuria al Premio Fava) e !Cucì…Cucì! (che due anni più tardi ha ottenuto lo stesso Premio Fava). «Ma Dollìrio – precisa l’autore – non è un testo sulla mafia; è piuttosto un testo che si sviluppa all’interno di una famiglia di mafia, che tenta di auscultare i battiti di quel potere onnivoro e onnipresente, per tanti aspetti assimilabile ad un potere statuale». Al centro di queste oscure dinamiche è proprio la ragazza angosciata e inebetita dal dolore della prima immagine: Mara. I suoi genitori sono stati 12 durata 1 ora e 35’ con intervallo Sala Bartoli dal 19 al 23 febbraio 2008 regolamento dei conti. Ma la parabola di Mara non si risolve qui: volitiva, coraggiosa, in venticinque anni percorre un’importante ascesa, da sguattera a padrona di casa, quando sposa il figlio di Dollìrio. Non si accontenta: diviene complice degli affari di famiglia, sempre più centrale nella gestione dei traffici illegali, addirittura imprenditrice delle loro illecite attività. Sarà Mara a gestire per conto del boss il passaggio dalla mafia di quartiere alla mafia imprenditoriale, integrata nel mondo finanziario ed economico, contigua ai poteri, primo tra tutti quello politico. Mentre Dollìrio è sempre più minato dalla decadenza fisica, fino alla paralisi, Mara impone la propria figura di donna con crescente vigoria e volitività, in un progressivo gioco a spirale che è anche metafora della lotta tra mondo maschile e mondo femminile, ancora molto viva nella Sicilia di Romeo. È a questo punto che conosciamo Mara: accanto alla presenza quasi del tutto muta e immobilizzata di Dollìrio (interpretato dallo stesso autore e regista), la donna percorre in un monologo toccante, cinico, emozionante la propria vita. Le dà voce un’attrice di rara intensità, Graziana Maniscalco, che proprio per questa prova ha ottenuto lo scorso anno il Premio Inscena dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro. Conquista la sua potente presenza fisica e l’uso del linguaggio inventato per il suo personaggio, un eloquio in costante disequilibrio tra italiano e siciliano che, pur proponendosi d’invenzione, non rinuncia al realismo e alla crudezza che impone l’argomento trattato. Inizialmente Mara si esprime mutuando dallo slang metropolitano dei quartieri popolari catanesi, quelli “ad alta densità mafiosa”. «Nel corso della vicenda – spiega Romeo – assume il linguaggio verbale ed extraverbale, e la logica, di quel potere di cui diviene parte, sino a gestirne i mutamenti e gli adattamenti relazionali. Il finale non prevede alcun pentimento né ravvedimento: in Mara prevalgono, progressivamente, smarrimento e dislocazione, da lei stessa confermati, e racchiusi nella frase “io ho fondato la mia causa sul nulla”». Anche lo spettacolo – sebbene provvisto di un forte impianto narrativo – si astiene da intenti apertamente moralistici e da una limpida sequenza cronologica per attestarsi invece nelle zone di marginalità di un “iperrealismo forzato della memoria”: un racconto più personale e sentito, all’interno del quale sta al pubblico trovare un proprio punto di vista critico e attivo. In fondo è di noi che si parla, del nostro tempo, della nostra cronaca quotidiana. di Ilaria Lucari altri percorsi di Nino Romeo con Graziana Maniscalco e Nino Romeo regia di Nino Romeo scene e costumi Umberto Naso musiche Franco Lazzaro produzione Gruppo Iarba 13 Fuorigioco di rientro 14 Sala Bartoli dal 15 al 16 febbraio 2008 fuori abbonamento vilegiato dei calciatori. Andrea Mitri ha infatti di certo trovato l’ispirazione per lo spettacolo nella propria diretta esperienza dell’universo calcistico, costruita nei suoi molti anni di professionismo ad alto livello (ha giocato in serie B) alcuni dei quali ha trascorso anche nelle fila dei rossoalabardati, impegnandosi fra la fine degli anni Settanta e il 1982 in quattro campionati della Triestina Calcio, allora in serie C. Utilizzando il teatro di narrazione, il cabaret, il lavoro sui personaggi e qualche brano di Sheakespeare, l’attore prova dunque a raccontare “per passaggi laterali” la vita dell’immaginario Mirko Botteghi, calciatore troppo presto fermato dagli infortuni; cercando di regalare allo spettatore una visione dall’interno, di un mondo troppo spesso visto dall’esterno in maniera esaltativa oppure, viceversa, denigratoria. Ne esce un percorso divertente tra le figure del calcio: da quella più nota di Gianni Rivera fino ad altre meno conosciute, le cui foto sul mitico album Panini (sempre che esistano) sarebbero in grado di raccontarci ben poco del loro passato. Un itinerario innanzitutto alla scoperta delle “persone del calcio”, a convalidare la tesi di Velasco, allenatore della nazionale di pallavolo brevemente prestato al pallone, che comunque, aldilà di tutto, “il calcio rimane sempre un gioco in cui ventidue uomini in mutande si divertono ad inseguire un pallone”. Lo sport ed il teatro offrono entrambi, con profondità e attraverso linguaggi differenti, affascinanti metafore della vita: per questo, nonostante l’apparente lontananza di questi due mondi, spesso accade di vederli fondersi… Lo sport si fa spettacolo quando presta i suoi atleti al palcoscenico (ne nascono spettacoli della bellezza e della complessità tecnica di Aeros – per citarne uno soltanto – messo in scena anche al Rossetti dagli atleti della Federazione Rumena di Ginnastica Artistica e Ritmica sulle coreografie di Ezralow e Parsons) oppure quando è il teatro a donare la propria creatività e invenzione allo sport, raccontandone le sfide, gli sforzi, i trionfi e le cadute (come non ricordare almeno il celebre Maratona di New York di Edoardo Erba)… A rendere ancor più stretta e interessante questa intrinsecità è adesso Andrea Mitri, calciatore e attore di origini triestine, che dopo una bella carriera sportiva ha scelto di darsi al mondo dello spettacolo, dove si è impegnato con successo sul piano della prosa, della comicità, dell’improvvisazione teatrale oltre che nel campo della fiction, dei cortometraggi e della narrativa. Il versatile artista presenta ora, alla Sala Bartoli, in veste di autore e protagonista il monologo Fuorigioco di rientro – Vita calcistica di Mirko Botteghi: un quadro del mondo del calcio e dell’agonismo tratteggiato dal punto di vista pri- di Andrea Mitri con Andrea Mitri regia di Alberto Di Matteo e Silvano Panichi produzione Fondazione Toscana Spettacolo, Laboratorio 9,Teatri Divaganti 15 icocktail café Ro Sweet Buddha € 5,00 South Winter € 5,00 Flying Lion € 5,00 Salsa Pimiento € 5,00 Dry Fly € 5,00 Blue Martini € 5,00 Caipiriña & Co. € 5,00 Margarita € 5,00 Sex on the Beach € 5,00 Midori Sour € 5,00 Stinger € 5,00 Martini Cocktail € 5,00 Hemingway € 5,00 Vodkatini € 5,00 Manhattan € 5,00 Cosmopolitan € 5,00 Alexander € 5,00 Long Island Ice Tea € 5,00 B 52 € 5,00 Piña Colada € 5,00 Daiquiri € 5,00 Mai-Tai € 5,00 Tequila Sunrise € 5,00 South Winter € 5,00 Snowing Orient € 5,00 Cocktail a richiesta € 5,00 ilmenù ossetti Il Café Rossetti è aperto dal lunedì dalle 18 alle 01. al sabato Per informazioni e prenotazioni 040-578882. Snacks Formaggi, Mostarde, € 6,00 Confetture e Mieli Musetto, ricotta, erbe € 7,00 e ortaggi in tempura Salame friulano, punta di coltello € 6,00 e formaggio di malga Puntarelle & acciughe € 7,00 Piatti Mistica ….”insalata d’erbe” € 12,00 alla nizzarda Mistica ….”insalata d’erbe” € 12,00 pesciolini e cereali Pesce & carne in crudo € 13,00 Carpaccio... nuova veste € 12,00 Caperozzoli scotadeo € 12,00 Cereali tostati, erbe, € 12,00 patate e crostacei Pastapadella.... calamarata, erbe, pomodoro, polpettine, € 12,00 olive taggiasche Pastapadella.... vermicelli, aglio, olio, crostacei, pesciolini e pomodoro € 14,00 Stracciatella 38°, Piovra Bruciata € 14,00 fave di cacao Brodetto, pesciolini € 14,00 e ortaggi Patate, ricotta, carciofi, pesciolini scottati e taggiasche € 14,00 Abbonamento... cibario € 28,00 a quattro portate Dolci Soufflè al cioccolato e gianduia € 7,00 Cremoso all’arancio € 6,00 Catalana € 6,00 Giocattolo al cioccolato € 8,00 i nostri piatti sono comprensivi di coperto & servizio news diretto da Antonio Calenda Si arricchisce ulteriormente l’offerta di spettacoli al Rossetti e alla Bartoli Altri dieci spettacoli in cartellone... Oltre all’evento Cats in arrivo Allevi, Massimo Ranieri e Ludovico Einaudi Si arricchisce la già nutrita offerta di spettacoli proposti dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia nella stagione 2007-2008. Nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 6 febbraio scorso il presidente Paris Lippi e il direttore Antonio Calenda hanno presentato - oltre allo spettacolo-evento “Cats” in programma alla fine di maggio - una decina di appuntamenti a cavallo tra la prosa e la musica. Oltre ai già annunciati concerti di Mario Biondi e di Gigi D’Alessio (per i quali è già in corso la prevendita), il 1° aprile ritornerà sul palcoscenico del Rossetti, dopo il successo ottenuto lo scorso anno nella serata “Sotto le stelle del jazz” promossa in collaborazione con le Assicurazioni Generali, Trieste giovedì 3 aprile. Significativi anche gli appuntamenti in programma alla Sala Bartoli. Il 15 e 16 febbraio andrà in scena un singolare appuntamento a cavallo tra teatro e sport: l’attore ed ex calciatore Andrea Mitri presenterà infatti lo spettacolo “Fuorigioco di rientro vita calcistica di Mirko Botteghi”. Ad aprile ritornerà - per tre repliche - uno degli il pianista Giovanni Allevi. E un altro grande pianista di fama internazionale arriverà al Politeama martedì 6 maggio: Ludovico Einaudi suonerà infatti per la prima volta a Trieste. E sicuramente grande sarà l’attesa per il recital-concerto di Massimo Ranieri, “Canto perché non so nuotare... da quarant’anni”, che sta facendo segnare il tutto esaurito nelle principali città italiane e che approderà a 18 spettacoli più apprezzati dal pubblico nel corso di questa stagione: “Indemoniate”, di Giuliana Musso e Carlo Tolazzi, coproduzione tra lo Stabile regionale e il Teatro Club di Udine, sarà in scena alla Sala Bartoli dal 4 al 6 aprile. A inizio marzo ritorneranno gli allievi della Bernstein School of Musical Theatre di Bologna diretta da Shawna Farrell, apprezzati lo scorso anno nelle messe in scena dei musical “Ragtime”, “Assassins” e “Into the woods”. Lo spettacolo che porteranno quest’anno alla Sala Bartoli (il 4 e 5 marzo) sarà “Sweeney Todd”, noir di Stephen Sondheim, del quale uscirà a giorni una versione cinematografica diretta da Tim Burton e interpretata da Johnny Depp. un assaggio della prossima stagione Nino Taranto in mostra nel Foyer Gassman flash Al via la rassegna “CorinBartoli” Prenderà il via giovedì 14 febbraio alle ore 19 la rassegna “CorinBartoli”, alla quale parteciperanno il Coro dell’Opera Giocosa del Friuli Venezia Giulia e il Coro Lions Singers diretti dal maestro Severino Zannerini. Il programma comprende brani tratti dal Messia di Haendel (“And the glory of the Lord”, For unto us a child is born”, “Hallelujah”) intervallati da canzoni del repertorio leggero italiano (Adriano Celentano, Fabrizio De André, Lucio Dalla, Renato Carosone, Giorgio Gaber, Renato Zero). La prevendita dei biglietti per il primo appuntamento (10 euro gli interi, 7,50 euro i ridotti abbonati) inizierà il 7 febbraio. Gli appuntamenti successivi sono in programma venerdì 28 marzo e venerdì 18 aprile sempre alle ore 19.00. Iniziativa degli Amici del Gambrinus Peter Brown presenta La tempesta L’attore Luca De Filippo ha inaugurato il 6 febbraio la mostra “Nino Taranto ha 100 anni”, curata dal critico Giulio Baffi e allestita nel Foyer Vittorio Gassman dall’Associazione Culturale Amici del Caffè Gambrinus in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Si rinnoverà il prossimo 15 febbraio (alle ore 18, al Café Rossetti) un appuntamento ormai divenuto una tradizione per gli spettacoli shakespeariani, ovvero la presentazione della “Tempesta” a cura di Peter Brown, direttore della British School del Friuli Venezia Giulia. Alla presentazione parteciperà Tato Russo e la compagnia de “La Tempesta”. Giulia. La mostra ripercorre con fotografie, locandine, articoli e caricature la carriera di Nino Taranto, attore, cantante, straordinario uomo di teatro, cinema e televisione, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla nascita. La mostra sarà visitabile fino al 24 febbraio. 19 Adolfo Levier (Trieste, 1873-1953) - Caffè all’aperto, 1910 - olio su tela, cm 65x92 il colore del benessere sociale Non può esserci stabile ricchezza economica senza ricchezza spirituale. In qualsiasi ambito siano rivolti – dalla sanità allo sviluppo economico, dalla scienza alla cultura, all’arte, al tempo libero – gli interventi della Fondazione sono sempre caratterizzati da concreto impegno verso la collettività. In una società evoluta sono modulazioni che arricchiscono di felici tonalità il colore del benessere sociale.