ANNO 75 (Nuova Serie 18/a) N. 3 MARZO 2003 MENSILE - Sped. in abb. post. art. 2 comma 20 lettera C legge n. 662/96 Bollettino Parrocchiale di Correggio Fondato da Mons. Pietro Tesauri - Proprietario e Direttore responsabile: il Parroco - Parrocchia dei SS. Quirino e Michele Arc. - 42015 CORREGGIO (RE) - CCP N. 15703424 Recapito: Casa parrocchiale - Tel. 0522 641563 / 0522 692505 - 42015 CORREGGIO (RE) - Corso Cavour, 5 - Aut. 333 del 16.01.1973 del Tribunale di RE - Fotocomposizione: in proprio. Stampa: Cromotipografica - Correggio (RE) Cara assemblea... “Ai nostri più accaniti oppositori, noi diciamo: noi faremo fronte alla vostra capacità di infliggere sofferenze con la nostra capacità di sopportare le sofferenze; andremo incontro alla vostra forza fisica con la nostra forza d’animo. Fateci quello che volete, e noi continueremo ad amarvi. Noi non possiamo, in buona coscienza, obbedire alle vostre leggi ingiuste, perché la noncooperazione col male è un obbligo morale non meno della cooperazione col bene. Metteteci in prigione, e noi vi ameremo ancora. Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli, e noi vi ameremo ancora. Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case, nell’ora di mezzanotte, batteteci e lasciateci mezzi morti, e noi vi ameremo ancora. Ma siate sicuri che vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire. Un giorno, noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello al vostro cuore ed alla vostra coscienza che alla lunga conquisteremo voi, e la nostra vittoria sarà una duplice vittoria.” Martin Luther King http://www.sanquirino.net - La tua Parrocchia on line! - [email protected] 2 EDITORIALE A DECALOGO DI ASSISI ll’uomo di oggi, spesso inappagato da un’esistenza vuota ed effimera e alla ricerca della gioia e dell’amore autentici, Cristo propone il proprio esempio invitando a seguirlo. A chi l’ascolta Egli chiede di spendere la vita per i fratelli. Da tale dedizione scaturiscono la realizzazione piena di sé e la gioia, come dimostra l’esempio eloquente di quegli uomini e di quelle donne che, lasciando le loro sicurezze, non hanno esitato a porre in gioco la propria vita come missionari nelle diverse parti del mondo. Giovanni Paolo II, Messaggio per la Quaresima 2003 1. NOI CI IMPEGNAMO a proclamare la nostra ferma convinzione che violenza e terrorismo s’oppongono al vero spirito religioso, condannando ogni ricorso alla guerra e alla violenza in nome di Dio o della religione; noi ci impegniamo a fare tutto il possibile per sradicare le cause del terrorismo. 2. NOI CI IMPEGNAMO ad educare le persone al rispetto e alla stima reciproca, affinché si possa giungere ad una coesistenza pacifica e solidale tra membri d’etnie, culture e religioni diverse. 3. NOI CI IMPEGNAMO a promuovere la cultura del dialogo, in modo da sviluppare la comprensione e la fiducia reciproche tra gli individui e tra i popoli, perché queste sono le condizioni di una pace autentica. 4. NOI CI IMPEGNAMO a difendere il diritto di ogni persona umana ad una esistenza degna, conforme alla sua identità culturale e a costituire liberamente una famiglia che le sia propria. 5. NOI CI IMPEGNAMO a dialogare con sincerità e pazienza, non considerando come un muro invalicabile ciò che ci separa ma, al contrario, riconoscendo che il confronto con la diversità degli altri può divenire occasione di una più grande comprensione reciproca. 6. NOI CI IMPEGNAMO a perdonarci reciprocamente gli errori e i pregiudizi passati e presenti e sostenerci nello sforzo comune per vincere l’egoismo e l’abuso, l’odio e la violenza, e per imparare dal passato che la pace senza giustizia non è una pace autentica. 7. NOI CI IMPEGNAMO ad essere dalla parte di coloro che soffrono la miseria e l’abbandono facendoci voce dei senza voce e lavorando concretamente per superare tali situazioni, convinti che nessuno può essere felice da solo. 8. NOI CI IMPEGNAMO a far nostro il grido di chi non si rassegna alla violenza e al male e desideriamo contribuire con tutte le nostre forze a dare all’umanità del nostro tempo una reale speranza di giustizia e di pace. 9. NOI CI IMPEGNAMO ad incoraggiare ogni iniziativa per l’amicizia tra i popoli, convinti che se manca una solida intesa tra i popoli, il progresso tecnologico espone il mondo a dei rischi crescenti di distruzione e di morte. 10. NOI CI IMPEGNAMO a chiedere ai responsabili delle nazioni di fare tutti gli sforzi possibili perché, a livello nazionale e internazionale, sia costruito e consolidato un mondo di solidarietà e di pace fondata sulla giustizia. Assisi, 24 gennaio 2002 Lettera dal Bangladesh C arissimi, l’inverno di questo anno è stato terribile, con la temperatura sempre vicina allo zero. Non siamo attrezzati nelle case a combattere un freddo di tale genere. Noi resistiamo per quanto è possibile alla nostra povera gente. Le cibarie calde sono poche, non esiste di che coprirsi e le case sono fatte di paglia. All’inizio di gennaio inoltre ho cercato una stufa per la camera ma tutte erano già state comprate dai ricchi con prezzi due o tre volte superiori al loro reale valore: per questo sono rimasto senza una stufa elettrica. Pazienza. L’anno prossimo spero di averne una per i sacerdoti che saranno con me. Dopo l’inaugurazione della nostra cattedrale di Rajshahi, è avvenuto un miracolo. La popolazione di un intero villaggio di pagani si è convertita alla fede. Saranno state più di 120 persone. La cattedrale ci ha portato tutta questa gente. Ora speriamo che anche altri, di villaggi vicini, chiedano presto il battesimo: non si sa mai in che modo il Signore opera nella Chiesa. Le prediche durante le cerimonie hanno cambiato la mentalità di un così gran numero di persone che mai mi sarei aspettato. La cattedrale è ormai diventata un simbolo di unità nella diocesi. Saluto tutti gli amici di Correggio. Con stima Costa Paolino Vescovo. 3 Il Sentiero... di don Simone C Lettera aperta di don Rino arissimo don. Simone, Come potrai vedere in questi anni che trascorrerai tra tu ed io abbiamo qualcosa in comune oltre il noi, esistono persone che gettano un po’ di luce in mezzo dono della fede: siamo figli di contadini. a tanti bla-bla di pettegolezzi. Persone che aiutano a E’ questo il nostro DNA, che ricordarti che è straordinariamente non potremo mai toglierci dalla bella la vita del prete: uomo per gli pelle,che ci fa onore e che ci altri, che sa perdonare e insegna insegna tanto. Tu perciò sai molto a perdonare; uomo capace di bene qual’è l’anima del contadino: orientare e accompagnare i giovani -anzitutto il contadino fatica a lungo scelte coraggiose di vita sopportare discorsi accademici, nuova; uomo per gli altri animato troppo astratti, e nelle discussioni da Cristo e che come Paolo può ama arrivare presto a un dire “sono vivo, ma non mi fa “dunque”. vivere il mio io: vive Cristo in me” -inoltre l’anima del contadino (Gal. 2,20) . è paziente perché sa attendere Dio è esigente con noi preti i tempi segnati dal ritmo della perché è AMICO e ha per ciascuno natura, i tempi di Dio che non sono di noi qualcosa da chiedere in più: François Millet, L’Angelus (1858-59), Parigi, Musée d’Orsay aggrediti dalla fretta, come dice è un AMICO che ci stima e perciò l’Apostolo Giacomo: ci chiede molto. “GUARDATE L’AGRICOLTORE: EGLI ASPETTA Sai molto bene che vivere per consumare benessere è PAZIENTEMENTE IL PREZIOSO FRUTTO DELLA TERRA delusione e che vivere per difendere il proprio benessere FINCHE’ ABBIA RICEVUTO LE PIOGGE D’AUTUNNO E è illusione. LE PIOGGE DI PRIMAVERA. SIATE PAZIENTI ANCHE Evita la gabbia di un piccolo mondo fatto di abitudini VOI!” da conservare, di bisogni inutili da soddisfare, di -infine il contadino ha un’anima contemplativa: sa presunzioni da seguire o di illusioni da consumare. E’ assaporare il bello del creato, della vita e di ogni forma di questa l’orchestrazione del mondo che vive del futile e vita. dell’immagine. “TU UOMO DI DIO FUGGI QUESTE COSE” (1^ Tim.6,11) . Sono tre qualità che in questi mesi ho riscontrato in Il senso di concretezza proprio dell’anima contadina, te, carissimo don Simone. Sai ascoltare molto e questo ti offre sempre una via di speranza in ogni situazione anche guadagna stima e fiducia. scabrosa. Ti toccherà poi nel silenzio, specie quello adorante “Anche i preti siano capaci di interloquire con ogni genere davanti all’Eucaristia, rielaborare con pazienza quanto di persone e di situazioni, senza restare nell’ambito vedi e ascolti, per poi attendere la stagione opportuna, il ‘protetto’ della cerchia di coloro che sono vicini, amici e momento giusto per parlare ed agire: sarà allora un parlare congeniali” (Card. Ruini) . e agire da “sapiente” della sapienza del Vangelo. Non vogliamo essere polli di allevamento, ma sacerdoti “IL REGNO DI DIO E’ COME UN UOMO CHE GETTA IL “ruspanti” che nell’ampia aia del mondo godono il respiro SEME NELLA TERRA;DORMA O VEGLI, DI NOTTE O DI dell’aria libera e non ingabbiati nelle meschine stie in cui il GIORNO, IL SEME GERMOGLIA E CRESCE; COME, EGLI mondo vuole costringere a vivere, anche se dà ad intendere STESSO NON LO SA. POICHE’ LA TERRA PRODUCE che siano stie nichelate e piene di luci e di applausi. Sono SPONTANEAMENTE, PRIMA LO STELO, POI LA SPIGA, luci false! “Tu, uomo di Dio fuggi queste cose!” . POI IL CHICCO PIENO NELLA SPIGA” . Ho usato ancora una immagine agreste, ma Ecco perché il contadino è un contemplativo: sa vedere testardamente noi, figli di contadini, non riusciamo a svestirci l’opera di Dio che porta a compimento la nostra povera di questo stile che portiamo nel sangue. Noi non ci sentiamo prestazione. chiamati ad essere conferenzieri su Dio e neppure esperti in alta teologia. Noi portiamo dentro la nostra umanità il Una persona di S. Quirino mi ha inviato in data mondo intero soprattutto quando celebriamo l’Eucaristia. 10/02/2002 una bella lettera. Chi scrive è un cuore che Alzando l’Ostia Santa, dopo la consacrazione, sentirai veramente ama la chiesa senza chiasso. Di questa lettera che in quel pane consacrato offri al Padre insieme col suo ti offro una parte: Figlio Benedetto, tutto il peso, le gioie e le sofferenze di “Carissimo don Rino quel popolo che la Provvidenza ti affiderà e che per questo …come cristiana cosa chiedo al Sacerdote? non potrai non amare. …io penso che innanzitutto devo accoglierlo, come Ti consegno le parole di Paolo che mi danno sempre un dono prezioso mandato dal Vescovo…il Sacerdote è la tanto coraggio “SCIO CUI CREDIDI ET CERTUS SUM!” persona che viene a presentarmi e a farmi conoscere Gesù. E’ un motto che ben si addice al blasone della famiglia La grazia più grande che il cristiano riceve è incontrare Franceschini: una famiglia che è colma della saggezza che il sacerdote nel Sacramento della riconciliazione: se non le permette di essere stimata da tutti e ancor più ora che riusciamo a capire la grandezza di tale dono non riusciamo offre con gioia un suo figlio alla Chiesa e in particolare alla a capire l’amore di Dio…” nostra comunità di S.Quirino! 4 Lettera alla mia assemblea C ara assemblea di San Quirino, come tutte le domeniche vai a Messa, ti trovi con tante persone che non conosci, scambi il segno di pace, magari unisci le tue mani durante il Padre nostro, poi senza aspettare la fine del canto conclusivo esci dalla basilica di S.Quirino. Così tutte le sante Domeniche. Apparentemente non cambia mai niente: una volta si danno le tessere dell’Azione Cattolica, un’altra si presentano i cresimandi, un altra ancora c’è la presentazione del nuovo diacono, ma tutto passa sopra le nostre teste. Ma di una cosa bisogna che tu ti accorga: c’è un mondo di servizio e di disponibilità per far si che la Messa sia piacevole ma soprattutto “animata”. Il servizio liturgico, l’animazione, la partecipazione di lettori e lettrici, chierici ed educatori, suonatori e cantanti è per molti un servizio ignorato, a volte anche criticato. Quanti si rendono conto che la Messa è la tua Messa, che Cristo Eucaristia chiama ciascuno di noi al servizio? Troppo spesso ho visto assemblee spente, che non partecipano. Che brutto male la timidezza dell’assemblea! Cara assemblea di S.Quirino, forse non sai che ci sono ben 3 gruppi di animatori che si organizzano per farti cantare alla Messa domenicale delle ore 10, altri durante altre celebrazioni, un suonatore tutte le mattine alle 6,50, Medoro, il nostro valido organista, che ti accompagna le Messe delle 8,30, quelle vespertine ed i Vespri cantati, un coro molto bravo che ti aiuta a meditare e imparare nuovi canti, molti chierichetti che stanno all’altare per aiutare l’officiante, un bel gruppo di ministri dell’Eucaristia e di accoliti istituiti, e qual è la tua gratitudine? La qualità della liturgia che frequenti si deve al modo con cui tu partecipi. Se posso darti qualche consiglio...: prendi il libretto dei canti che è stato rinnovato per te e che si trova in fondo alle colonne, condividine la lettura col tuo vicino, canta, senza curarti se sei stonata, canta perché il canto è preghiera, non ascoltare il solista al microfono perché lui non è un professionista ma è li per te. Batti le mani, senti il ritmo della melodia sulla tua pelle, aiuti così i chitarristi ed i coristi. Se non vedi nessuno che legge le letture o le preghiere dei fedeli, non avere paura ed avvicinati al microfono dell’ ambone, leggi per tutti e prova la bellezza di sentirti utile ed al centro della liturgia. Prova il piacere di sbottonarti, di recuperare la gioia dell’essere alla Messa, alla tua Messa, stai fino alla fine del canto finale. E, perdonami l’impertinenza, non sentirti tranquilla e a posto quando esci dalla Chiesa. Anche intorno alla Chiesa ci sono ragazze e ragazzi che lavorano per te: catechisti ed educatori che annunciano il Vangelo ai tuoi figli, animatori dell’oratorio domenicale, volontari di alcune associazioni... Parla loro, ringraziali qualche volta e fa’ che ti sentano vicino: è un lavoro duro essere annunciatori di Gesù Cristo e con poche soddisfazioni. Se poi c’è qualcosa che non ti va a genio, scrivi a “Il Sentiero”, parla con il parroco o con chi è dentro al servizio. Ma invece di criticare gratuitamente, è sempre meglio che tu ti esponga personalmente e venga anche tu a sporcarti le mani: quante cose da fare! Spero che tu ti muova, che ti svegli dal tuo torpore da lunedì mattina. Non credo che il tuo sia un male cronico ed incurabile se ci metti la volontà! Staremo a vedere la prossima Domenica! Luca Ghirotto per il gruppo degli animatori liturgici, i catechisti e gli educatori della parrocchia dei SS. Quirino e Michele Arcangelo. I nostri missionari ringraziano... ...e noi con loro! C arissimi Correggesi ed in particolare Fratelli in Cristo della parrocchia di San Quirino. Da tempo ci proponevamo di rendervi partecipi delle comunicazioni e delle azioni svolte dai Missionari che, grazie alla vostra generosità, ci è possibile sostenere, non solo con le preghiere, ma anche con mezzi che facilitano la realizzazione delle opere di evangelizzazione e di sostegno sociale da loro svolte nei paesi del Terzo Mondo. Come voi sapete, nostro Signore è stato molto generoso con noi, e ci ha permesso di conoscere e aiutare diversi MISSIONARI (sacerdoti, religiosi e laici) che operano in diversi Paesi in via di sviluppo e in particolare in Africa, Asia, Brasile, India e Indonesia e siccome non mettiamo mai limiti alla “Divina Provvidenza” siamo sicuri che potremo aiutare anche altri che dovessimo conoscere in futuro. Allo scopo di farvi partecipi di questa ricchezza spirituale abbiamo chiesto ai nostri Missionari di tenerci aggiornati sulle situazioni e sulle attività da loro svolte affinché anche voi possiate gioire con noi e pregare e contribuire perché le speranze dei nostri amati Missionari si realizzino nel migliore dei modi. Diverse sono le situazioni, diversi i carismi, diverse le iniziative intraprese ma sempre, sempre, nella certezza che è Gesù che salva, è Gesù che “converte” nel segreto del cuore di ciascuno sia esso del Terzo Mondo, soccorso da nostra “Sorella Povertà” come era solito chiamarla San Francesco, o del Mondo Industrializzato, tentato dall’egoismo che scaturisce dal benessere. Noi ci sentiamo fratelli in Cristo di TUTTI, sia poveri che ricchi !!! Per ragioni di spazio tipografico e perché resti vivo in voi l’anelito missionario diluiremo in più volte queste “Testimonianze di Fede e di azione” e riassumeremo i concetti espressi dai nostri amici Missionari con l’intesa che chiunque voglia accedere direttamente alla fonte degli scritti potrà rivolgersi senza timore a Claudio e Graziella Campovecchi che da sempre sono il prezioso raccordo tra i nostri Missionari e chi nella parrocchia di San Quirino si interessa di “Missione”, anche tramite la nostra segreteria parrocchiale. Per ragioni affettive, di rispetto e di riconoscenza, ma anche per seguire quanto insegnatoci da nostro Signore Gesù Cristo quando dice che: “Gli ultimi saranno i primi”. Vi partecipiamo quanto scrittoci da S.E.Mons. Pietro Nguyen Van Tot (cittadino di Correggio da oltre 20 anni- Nominato da S.S. Giovanni Paolo II, nel 2003, Arcivescovo e Nunzio Apostolico in Togo e Benin ) in occasione degli Auguri di Natale. … “Vi sono molto grato per l’appoggio molto valido ed efficace che mi facilita il compito nei due paesi africani: BENIN e TOGO. Con il vostro aiuto finanziario, che mi avete dato in agosto 2002, ho potuto rendere più facile la vita di 12 giovani, fra cui molti allievi e alcuni seminaristi.” Con il nuovo aiuto ricevuto dal Gruppo missionario di Correggio all’inizio del 2003 ha intenzione di offrire un congruo numero di libri teologici al suo collaboratore Pascal Romaletho e agli oltre 200 studenti di filosofia e teologia del seminario Maggiore di Tehanvedij perché diventino al più presto “operai” della messe, che il Signore gli ha affidato. Conclude dicendo: …”La messe è abbondante e sono felice di lavorare in questo campo del Signore, sapendo che sono sostenuto dalle vostre preghiere. Vi ricordo ogni giorno nella S. Messa”. E’ bello sapere che il nostro operato, la nostre preghiere e le nostre offerte permettono anche a chi, per compito istituzionale, è chiamato a far le veci del Papa in questi Paesi e a destreggiarsi ogni giorno con diplomatici e governanti, di occuparsi anche dei bisogni locali, di essere “servo” di tutti e soprattutto di quelli che credono nella buona Novella del Vangelo di Cristo e sono disposti ad ogni tipo di sacrificio per poterla annunciare. Per questo vi ringraziamo e vi chiediamo di continuare a pregare perché la nostra parrocchia non perda mai la vocazione missionaria e ci siano sempre persone che, in comunione con noi, continuino sempre ad essere il “Corpo vivo di Cristo” in terra e continuino a promulgare con forza i valori della Fede, della Speranza e della Carità, in tutto il mondo, come nostro Signore Gesù ci ha chiesto di fare. Questo è il nostro augurio più sincero, questo il nostro GRAZIE a voi che con le vostre preghiere e il vostro contributo personale ci spronate a continuare nel nostro impegno missionario. Nella prossima edizione vi parleremo dell’attività della nostra concittadina Antonina Neri, missionaria laica nel Nord-Est del Brasile (ora a Salvador de Bahia) fin dal 1965 ! Alla prossima e di nuovo grazie anche a nome di tutti i Missionari da noi sostenuti. Buona Pasqua dal Gruppo Missionario di Correggio 5 MANIFESTANDO... LA PACE! di Massimo Caffagni “R iesce impossibile pensare che nell’era atomica la perché è basata sulla giustizia sociale e sull’uguaglianza di diritti guerra possa essere utilizzata come strumento di e per arrivare a questo occorre spesso rinunciare a qualcosa di giustizia”: questa frase rischierebbe di passare proprio, soprattutto da parte di chi, come noi, risulta, in qualche inosservata, come una delle tante sentite in questo periodo, se modo, privilegiato, rispetto a milioni di altre persone. Non esistono non fosse proveniente dalla “Pacem in Terris”, l’enciclica di Papa scorciatoie e non si possono accettare strade più brevi, che non Giovanni XXIII, pubblicata nel 1963. risolvono i problemi, ma che cercano di assopire la coscienza di Credo che sia giusto cominciare in questo modo il racconto della ognuno di noi. Ancora Papa Giovanni XXIII nella “Pacem in Terris” manifestazione per la Pace, svoltasi a Roma (come in tante altre scriveva: “La pace rimane solo suono di parole se non è fondata su parti del mondo) il 15 febbraio, per sottolineare come questa abbia di un ordine, radicato nella verità, costruito secondo giustizia, rappresentato solo una delle tante vivificato e integrato dalla carità, tappe di un cammino cominciato non posto in atto nella libertà”. certo ora. Per questo, infine, abbiamo Quanti eravamo? Il balletto delle manifestato: per difendere il diritto cifre non mi interessa, ma so di certo all’esistenza di persone come noi, che eravamo in tantissimi, tanti che innumerevoli uomini, donne e ovunque girassi la testa il mio occhio bambini che, in caso di conflitto, si imbatteva in un mare di gente. Il perderanno la vita, senza vincitori, né corteo era animato dai gruppi più vinti: statistiche attendibili, infatti, diversi, ma i veri protagonisti sono riportano come più del 90% dei morti stati proprio i singoli manifestanti, le nelle guerre degli ultimi 10 anni famiglie con i figli, i gruppi di ragazzi, sono civili. Massimo Toschi, a questo qualcuno più avanti con gli anni, proposito, ha scritto: “Il loro volto quasi tutti senza simboli, ma con solo e la loro sofferenza invocano pace la bandiera colorata della Pace. non guerra. Il loro patire diventa il 15 febbraio 2003 Per cosa abbiamo manifestato? discernimento più grande sulla guerra sanquirinesi a Roma Beh, prima di tutto vi posso dire che e sulle sue apparenti e sofisticate la maggioranza di noi non ha manifestato contro qualcuno, non ragioni…la pace non può essere costruita con qualunque mezzo: contro gli Stati Uniti, non contro Bush come persona, non contro il dev’essere costruita con mezzi coerenti con il suo fine. Tutto nostro governo: non abbiamo manifestato CONTRO perché eravamo questo porta a rifiutare i mezzi violenti, le armi, a maggior ragione troppo impegnati a manifestare PER la Pace, che è un valore troppo le armi con devastante potere distruttivo”. grande per essere confuso con altre battaglie. Fra i tanti slogan gridati alla manifestazione, uno dei più Perché abbiamo manifestato? Perché, in questo momento così simpatici e che ha catturato la nostra attenzione ci è parso quello difficile per tutti, ci sembra necessario ribadire che ci sono altri proveniente da un gruppo di bambini di 5 o 6 anni, accompagnati modi, oltre la violenza, per risolvere i problemi internazionali e dai genitori e guidati dalle urla di una loro coetanea, un po’ paffuta: che la Pace deve avere il sopravvento su qualsiasi altro interesse. il loro motto era: “L’unica bomba… è quella alla crema!”. Come si La Pace è una conquista faticosa da ottenere, più della guerra, può non essere d’accordo? Proposte per le comunità parrocchiali vicariali Nell’esperienza missionaria la preghiera e il digiuno fanno parte della vita di ogni giorno, ed a volte aprono strade che noi riterremmo impossibili da percorrere. Il 23 febbraio Giovanni Paolo II, nell’invitare tutti i cattolici a dedicare il Mercoledì delle Ceneri alla preghiera e al digiuno per la causa della pace, ha detto: “E’ doveroso per i credenti, a qualunque religione appartengano, proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri; mai il futuro dell’umanità potrà essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra. Noi cristiani, in particolare, siamo chiamati ad essere sentinelle dalla pace…”. Anche il nostro Vescovo ci ha invitato a donare tempo per una “preghiera preventiva” e un “digiuno preventivo”, prima che scoppi un’eventuale guerra. Invochiamo per noi stessi, per le nostre comunità, per il mondo intero questo Spirito di pace e di fratellanza con tutto il genere umano. In comunione con la proposta diocesana “Chiamati ad essere come sentinelle della pace” ci impegniamo e sollecitiamo ogni cristiano del vicariato di Correggio a fare scelte concrete di pace. Per questo proponiamo una staffetta di digiuno e preghiera per il periodo Quaresimale. Un “Lume della Pace” passerà di casa in casa ogni giorno, come segno concreto dell’impegno preso dalle nostre famiglie e comunità. Invitiamo tutti a dare l’adesione segnalando la disponibilità della giornata in cui si digiuna e si accoglie la lampada a Luca (per info e prenotazioni tel. 340 9256990) comunicando preferibilmente un indirizzo di posta elettronica (per agevolare l’invio del calendario completo) o il proprio recapito telefonico. La lampada sarà presente nei momenti significativi di preghiera e adorazione: - tutto il giorno di mercoledì alla Casa della Carità di Fosdondo - Il giovedì in S.Chiara a Correggio dalle ore 18 alle 19 - Il venerdi nelle stazioni quaresimali a cura del Co.Mi.Co. Il Coordinamento Missionario Correggese in collaborazione con il CMD propone ai gruppi missionari e ai singoli fedeli del vicariato un cammino di formazione alla missionarietà guidato da don Emanuele Benatti, sacerdote diocesano, rientrato dal Madagascar, dove ha operato come missionario dal 1979 al 2001. Don Emanuele è superiore dei Servi della Chiesa ed è direttore del Centro Missionario diocesano. Mercoledì 19 marzo alle ore 21 presso la casa parrocchiale di Fatima di Correggio il tema sarà “Spiritualità per la missione”: formarsi e crescere nella preghiera e nello spirito di comunione - servizio. Mercoledi 9 Aprile alle ore 21 presso la Bottega del Mondo – Ravinala di Via Petrolini a Reggio Emilia (zona Pappagnocca) l’incontro sarà dedicato alla formazione specifica dei volontari delle botteghe del commercio equo e solidale. Chiunque sia interessato a prestare servizio e collaborare può contattarci ai seguenti recapiti: Tel. 338 7300504, e-mail: [email protected] Sabato 3 maggio alle ore 17 presso la casa parrocchiale di S. Quirino di Correggio l’incontro verterà su “Stili di vita e Vangelo”. Globalizziamo la solidarietà mettendo in discussione la logica consumistica, sensibilizzando alle responsabilità comuni verso i beni e le risorse del pianeta. Particolarmente indicato per giovani e famiglie. 6 A proposito di cattolici e politica L di Valter Incerti Vecchi a Congregazione per la dottrina della fede ha pubblicato nel novembre 2002 un documento circa l’impiego dei cattolici nella vita politica, approvato dal Papa. Penso valga la pena farlo conoscere e parlarne. Oggi spesso si ha un’immagine di religione riduttiva, come se essa riguardasse riti, devozioni, arte, architettura, beneficenza, studi sui libri sacri, tutte cose che non le sono estranee, ma che sembrano restare alla periferia dell’esistenza. La nota vaticana ci fa capire che la religione interpella tutta la persona in ogni sua dimensione umana senza censure o rimozioni (n. 9). Non si tratta quindi di un’ingerenza indebita del Magistero, ma dell’applicazione del principio che, per il credente, la fede non annulla l’uomo, anzi, lo eleva nella sua natura. Si tratta di un tema molto importante per i cattolici poiché, dalla sua impostazione non corretta possono prodursi errori sia dottrinali che di scelte operative. A più riprese nel documento, si riscontra la presenza dei termini: verità sull’uomo, vera concezione dell’uomo. Ciò non sorprende poiché, essendo l’attività politica la ricerca del bene comune degli individui in società, se chi vi si impegna non conosce l’identità della persona, quale è la sua natura ed il senso della sua vita, come può operare per promuoverne il bene? Possiamo brevemente esplicitare ciò che l’uomo è, dai contenuti espressi nel testo, il quale presuppone un’antropologia. Al paragrafo n. 2 si accenna alla ragione umana che riconosce la Verità trascendente ma non la produce. Tale, Verità, naturalmente, non coincide col soggetto, ma ha valore oggettivo, in sé, benché l’intelletto ne abbia un riflesso che gli permette di percepirla. Il testo applica questa concezione alla legge morale iscritta nella natura umana. La coscienza infatti trova in sé una norma etica immutabile che essa non fonda e che rimanda ad una Verità e ad un Bene trascendenti. La nota poi individua i valori naturali che procedono da questa visione. La gerarchia nella quale vengono esposti è molto importante, essi sono: il diritto alla vita dal concepimento alla fine naturale, la tutela dell’unità e stabilità della famiglia fondata sul matrimonio, la libertà di educazione, la tutela sociale dei minori, la liberazione dalle moderne forme di schiavitù (droga, prostituzione, …), la libertà religiosa, un’economia a servizio della persona, la pace. Il punto n. 7 afferma “E’ avvenuto in recenti circostanze che anche all’interno di alcune associazioni ed organizzazioni di ispirazione cattolica, siano emersi orientamenti a sostegno di forze e movimenti politici che su questioni etiche fondamentali hanno espresso posizioni contrarie all’insegnamento morale e sociale della Chiesa. Tali scelte e condivisioni, essendo in contraddizione con i principi basilari della coscienza cristiana, non sono compatibili con l’appartenenza ad associazioni od organizzazioni che si definiscono cattoliche.” Senza voler legittimare schieramenti, questo passaggio pare riferirsi, nella situazione italiana, ai cattolici sostenitori di quello nel quale, vari partiti che lo compongono, si sono espressi in contrasto con l’insegnamento del Magistero della Chiesa sui temi di morale fondamentali. Il documento insiste poi sulla cultura che, come conseguenza della fede nella dimensione umana, deve precedere ed ispirare i comportamenti politici, consolidando quella unità dei fedeli che è un bene per tutta la società. Caritas Correggese Il 3 marzo 2003 si è tenuta l’Assemblea annuale dei soci. In tale occasione è stata illustrata l’attività svolta, programmata per raccogliere fondi da elargire in beneficenza. E’ risultato che nel corso dell’anno 2002 sono stati devoluti Euro 54.299,40, diversamente distribuiti fra i seguenti Enti, Organizzazioni ed Associazioni: Istituti scolastici S. Tomaso d’Aquino, Casa della Carità - Fosdondo, Terremotati del Molise, Mense dei poveri sia del Vescovo che dei Frati di RE, C.E.I.S., Centro di accoglienza, Missionari locali all’estero, Caritas Diocesana, Opera Associazione S. Vincenzo, Circolo culturale Piergiorgio Frassati, Società sportiva Madonna di Fatima, Associazione Volontari Ospedalieri. Con questi interventi si è inteso collaborare alle iniziative di: aiuto per l’inserimento scolastico di ragazzi bisognosi di sostegno; partecipazione all’azione di accoglienza ai portatori di gravi handicap; aiuto all’attività di recupero dei tossico-dipendenti; Q ual è il limite tra ragione e follia? Fino a che punto può spingersi la ricerca di un’autorealizzazione personale ed originale al di fuori dei vincoli che la società impone? Sono queste due delle domande più ricorrenti che emergono dalle pagine del Don Chisciotte di Cervantes. Eppure la critica ha da sempre proposto una diversa interpretazione dell’eroe della Mancia, visto, a seconda dei casi, come il campione dell’utopia irrealizzabile o come l’uomo di studio alle prese con le difficoltà dell’azione. Ora, credo che la problematica legata a Don Chisciotte non risieda tanto nel personaggio stesso, quanto nel rapporto che quest’ultimo instaura con la società del proprio tempo: Don Chisciotte, infatti, nell’età della propria maturità, esponente della classe agiata degli hidalgos, si mette in viaggio allo scopo di vendicare torti, difendere gli oppressi e sconfiggere malandrini e giganti. Ed immediatamente la società entro cui si muove si affretta a catalogarlo come folle, pazzo, utopista. Don Chisciotte incontra, così, nel mondo cosiddetto “sano”, ladri, imbroglioni, prostitute, assassini, ricchi annoiati che gli tendono burle di ogni genere, ma in mezzo a tutto questo il folle rimane sempre e solo lui. E allora, dov’è l’errore? A questo punto occorre ammettere che la follia di Don Chisciotte, il vero motivo per cui viene bollato come malato di mente, non deriva dal suo sfortunato peregrinare vestito da cavaliere errante fuori tempo, che rappresenta al massimo il pretesto, ma dalla sua fiera opposizione nei confronti di quei valori, potere, denaro e sesso, che ancora oggi la “società dei sani” continua liberamente a proporre come vincenti: e sono quei valori, per inciso, che coincidono straordinariamente con le tentazioni patite da Gesù nel deserto. La pazzia di Don Chisciotte, quindi, secondo il parere di chi gli sta accanto e cerca banalmente di farlo tornare in sé, non risiede nell’aver attaccato i mulini a vento credendoli giganti, ma nella gratuità delle proprie azioni, nel disinteresse mostrato verso il potere di qualsiasi autorità, nell’amore innocente e fedele a tutto per Dulcinea del Toboso: in poche parole, nell’aver cercato di vivere eticamente il proprio tempo. Poco importa, in fondo, se il viaggio di Don Chisciotte ha termine con la sconfitta e la derisione: queste sono prerogative profetiche, ma ciò che rimane è un messaggio lanciato a tutti noi per invitarci ad una riflessione sia sul perbenismo di facciata che assai spesso nasconde le miserie delle nostre società apparentemente così perfette, sia sulla nostra effettiva capacità di vivere compiutamente la nostra esistenza. MIGUEL DE CERVANTES, Don Chisciotte della Mancia, ed. cons. EINAUDI, TO, 1994. a cura del C.d.A. Caritas Correggese essere presenti nella catena di solidarietà in favore di popolazioni colpite da calamità naturali; sostenere i missionari locali impegnati nel soccorso e nella evangelizzazione in altri continenti; contribuire allo sviluppo di attività culturali, sportive e ricreative promosse con intenti morali e religiosi. Il tutto con la spinta della carità cristiana che ci insegna e ci stimola ad agire con amore e solidarietà verso le situazioni che, di volta in volta, si presentano. In questi giorni ci ha colpito un grave lutto: la morte del nostro amato Presidente ALBERTO FICARELLI: un uomo di grande spessore morale, generoso e disponibile senza limiti. Ai familiari presentiamo nuovamente le nostre condoglianze ed invitiamo tutti ad associarsi alle nostre preghiere a suffragio della sua anima. 7 Notizie brevi Enzo Bianchi: un itinerario per la Quaresima a cura di Annamaria Zini E se il venerdì rinunciassimo anche al pesce? (per il testo completo cfr. Avvenire 10/03/02) Strettamente legata al digiuno è la pratica dell’”astinenza”, cioè della privazione di qualcosa. Oggi, di fronte alle parole “privazione”, “rinuncia”, anche i cristiani avvertono subito un sentimento di rivolta. Perché mai astenersi? Perché rinunciare? Al massimo, qualora vi acconsentano, i cristiani cercano risposte e motivazioni nell’ambito della carità e della solidarietà: rinuncia a vantaggio dei poveri, in vista di una maggiore e più equa condivisione dei beni. Ragioni assolutamente valide, ma non sufficienti a dare un fondamento esistenziale e spirituale all’astinenza. In verità ogni essere umano ha bisogno di atti di astensione, a volte radicale e perenne, altre volte parziale e temporanea, perché non si può fare esperienza di tutto, senza porsi dei limiti: il scegliere – quindi l’escludere qualcosa – e l’assumersi la responsabilità della scelta così come il riconoscere i propri limiti sono condizioni indispensabili per la maturazione umana, per il superamento della fase infantile e adolescenziale della propria vita. Diversamente si imboccano strade mortifere, cammini di dissoluzione e di violenza. Nella tradizione ebraico-cristiana c’è sempre stata attenzione all’astinenza dal cibo, sotto forma di rinuncia ad alcuni alimenti, in particolare le carni. La chiesa cattolica propone l’astinenza dalla carne solo nei venerdì di quaresima, permettendo la sostituzione di questa pratica con altre opere nei venerdì del resto dell’anno. Eppure, secoli di tradizione spirituale cristiana avevano conservato queste pratiche dell’astinenza come un memoriale necessario: per vivere occorre sì mangiare, ma occorre anche cessare di mangiare e darsi un limite. Occorre cioè cessare di mangiare tutto e così non dimenticare che per poter mangiare carne occorre esercitare una violenza e uccidere l’animale. Quindi non nutrirsi di animali (e non solo la cosiddetta “carne”, ma anche i pesci!) è possibile e farlo per determinati periodi di tempo – come chiedeva l’antica disciplina della chiesa – significa esercitarsi a rinunciare all’avidità aggressiva verso la “vita”, significa praticare un’astinenza che insegna a ripensare la vita come dono e la vita dell’animale come bene non disponibile in maniera illimitata in quanto vita che comunque appartiene a Dio e non all’uomo. È bene non dimenticare che per essere cristiani, donne e uomini “eucaristici”, cioè che “mangiano la carne del Signore”, occorre saper discernere di cosa ci si nutre e mangiare con “rendimento di grazie” e non con un’aggressività che è violenza. Antico e Nuovo Testamento ci parlano anche di un’altra forma di astinenza temporanea: quella sessuale nello spazio della nuzialità. È un aspetto che un tempo la chiesa non trascurava di sottolineare. Ma oggi, quanti sono i giovani che sanno che uno dei precetti della chiesa prescrive di non celebrare le nozze nei tempi proibiti? Oggi ci si sposa tranquillamente e anche solennemente nel tempo quaresimale, ignorando il senso profondo che questa disposizione veicolava. Infatti gli atti sessuali vissuti da un uomo e una donna legati nell’alleanza matrimoniale, in una storia d’amore, sono santi e benedetti da Dio: l’unione sessuale, come ha ricordato anche Giovanni Paolo II, è “liturgia dei corpi” davanti a Dio e invocazione della sua benedizione che sempre è portatrice di vita in abbondanza. Non si pensi, quindi, che la chiesa abbia una visione cinica o angosciata della sessualità. Tuttavia, già l’Antico Testamento e poi l’apostolo Paolo (cf. 1 Cor 7,5) forniscono consigli per la pratica di un’astinenza sessuale temporanea. È un prendere le distanze da un’azione che potrebbe diventare banale, meccanica, scontata, non più rispondente a un desiderio ordinato, raffinato; è un imparare ad attendere che l’incontro avvenga come un’opera d’arte; è un donarsi nel rispetto del proprio e dell’altrui corpo; è un convergere insieme degli amanti verso una tensione che proclama il primato di Dio anche sull’amore umano, anzi, nell’amore umano. Astinenza sessuale “sinfonica”, assunta di comune accordo in vista del discernimento dei desideri, dell’assiduità con il Signore, della preghiera e del guardare insieme “all’amore di Dio che vale più della vita”! 2 - continua Lauree Con grande gioia la COMUNITA’ PARROCCHIALE DI SAN QUIRINO ANNUNCIA che il giorno 17 marzo 2003 in tempi brevissimi PAOLA MAZZALI si e’ brillantemente laureata in SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE. Nella stessa data, a poche ore di distanza e presso la stessa Universita’ degli Studi di Bologna, in tempi forse “un po piu’ lunghi” ma con esito altrettanto brillante MARCO TRUZZI si e’ laureato in FILOSOFIA Colpo grosso per la comunita’: anche gli spazi della comunicazione e delle indagini filosofiche sono colmati. Ai neo dottori un augurio affettuosissimo (oltre a sviscerati complimenti) per un radioso futuro al servizio della comunita’ e dei fratelli e... proficuo anche sul piano personale e familiare! “Alla ricerca delle radici della nostra cultura cristiana” Questo è il titolo del corso tenuto dal Ch.mo Prof. Can. Righi don Giulio.I prossimi incontri, che si terranno nella casa parrocchiale alle 21, saranno: mercoledì 26 marzo - Per una formazione integrale della persona: sensi, psiche, anima; mercoledì 9 aprile - Catechismo: momento di Fede e Preghiera verso l’incontro con Cristo. “La verità delle nostre celebrazioni” Sarà il tema liturgico della conferenza che don Daniele Gianotti terrà il 24 marzo alle 21 presso la casa parrocchiale. Martedì 8 aprile si concluderà il 10° anno di attività dell’Università del Tempo Libero. Un grazie ai numerosissimi partecipanti che hanno arricchito tutti gli incontri con la loro presenza densa di curiosità e intelligenza. Campeggi Estivi 29 giugno / 9 luglio Villa Agomer - Penia di Canazei (TN) IV elementare - II media 9-19 luglio Casa Alpina Cristo Re - Pinié di Vigo di Cadore (BL) III media - IV superiore 2-11 agosto Comasine di Pejo ragazzi maggiorenni per informazioni e iscrizioni rivolgersi in segreteria Parrocchiale a partire dall’ultima settimana di marzo. Lauree Il 12 luglio 2002 presso la facolta’ di conservazione dei beni culturali dell’’Universita’ degli studi di Bologna DALIA GASPARINI si e’ brillantemente laureata in archeologia. Il 6 marzo 2003 presso la facolta’ di scienze della formazione dell’’Universita’ degli studi di Bologna MORENA BIZZARRI si e’ brillantemente laureata in pedagogia interculturale. Complimenti vivissimi alle neo dottoresse e auguri per la loro professione futura ! 8 IOANNES PAVLVS II PONT. MAX PRECIBVS NOBIS ADHIBITIS LIBENTI ANIMO CONCEDENTES, E QVIBVS TE ACCEPIMVS DE ECCLESIAE REIQVE CATHOLICAE BONO ATQVE INCREMENTO BENE MERITVM ESSE, VT PATENS GRATAE NOSTRAE VOLVNTATIS TESTIMONIVM PROMAMVS , TE Medoro Ligabue e Diocesi Regiensi in Aemilia – Guastallensi EQVITEM ORDINIS SANCTI SILVESTRI PAPAE ELIGIMVS, FACIMVS AC RENVNTIAMVS, TIBIQVE FACVLTATEM TRIBVIMVS PRIVILEGIIS OMNIBVS VTENDI, QVAE CVM HAC DIGNITATE SVNT CONIVNCTA. DATVM ROMAE, APVD S. PETRVM, DIE XX Decembris MMII Generosità dall’11/02 al 4/03 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. Graziana, pro bollettino € 30 La nipote M.G. nel VI anniversario della morte di Panini Ala, pro bollettino € 15; alle suore cappuccine € 25, alla parrocchia di Fatima per il bollettino € 10 Grazia, Stefano, Giampaolo e Silvia ricordando il caro papà Gastone Tamagnini nel 17° anniversario della morte, per opere parrocchiali € 50, pro bollettino € 50 Famiglia Iotti Romolo, pro bollettino € 20 I figli in memoria della carissima mamma Bellelli Norma, alla Chiesa di Maria Mediatrice € 50 Famiglia Dott. Tiziano Crotti in memoria della D.ssa Maria Luisa Cantoni Zuccardi Merli, alle suore cappuccine € 100, alla casa della carità € 100 N.N., al C.E.I.S. € 20 E.T. ricordando Valentina, amica carissima, per opere parrocchiali € 50, pro bollettino € 20 F. Rosanna, pro bollettino € 30 Famiglia Culzoni Giovanni per ricordare la zia Giulia Gilocchi Manicardi, per opere parrocchiali € 50 Ligabue Roberto, pro bollettino € 20 N.N., pro bollettino € 20 Lusetti Odda, pro bollettino € 10 G.Z., per opere parrocchiali € 50 R.B. per ringraziare il Dott. Accorsi, alla casa della carità € 50 Giancarlo,Giuliana,Silvia in ricordo di Alessandra e Dino Schiatti, pro bollettino € 10, alla casa della carità € 30 Franca Bigliardi in memoria dell’amica Accorsi Lina, alle suore cappuccine € 50 Sorelle Bigliardi a ricordo della mamma Iemmi Dirce, alle suore cappuccine € 50 Paterlini Silva, pro bollettino € 30 Paterlini Franca, pro bollettino € 25 P.F., per opere parrocchiali € 100, alle suore cappuccine € 200, alla casa della carità € 200 I figli Manicardi in memoria della mamma Gilocchi Giulia, per opere parrocchiali € 200 La moglie e i figli nel 3° anniversario della scomparsa di Fabrizio Codeluppi, alla casa di accoglienza “Cilla” € 65 La famiglia in occasione del battesimo di Lorenzo Matilde, per opere parrocchiali € 20 25. La famiglia in occasione del battesimo di Quartuccio Fortunato, per opere parrocchiali € 50 26. Pina e Roberto in memoria di Giulio Vecchi, per opere parrocchiali € 25 27. La moglie e il figlio in memoria del Prof. Luciano Morselli nel 9° anniversario della scomparsa, pro bollettino € 30, alla casa della carità € 250 28. F.S., pro bollettino € 50 29. C.C. in memoria del papà, pro bollettino € 10, alla casa della carità € 40 30. I famigliari in memoria di Fontanesi Ida, per opere parrocchiali € 100 31. Alessandro e Sara, pro oratorio € 40 32. N.N., per restauro organo € 50 33. Lusetti Lea, pro bollettino € 10 34. Spaggiari Renzo, pro bollettino € 15 35. Gli amici in ricordo del caro Zeno Cavazzoni, per opere parrocchiali € 600 36. Enrico e Teresa in memoria dei propri genitori, a Padre Edmeo Manicardi € 300 37. La moglie e i figli nell’anniversario della scomparsa del caro Romano Pignagnoli, pro bollettino € 50, per opere di bene € 250 38. F.C.P. pro bollettino € 50 39. I dipendenti Certex, in memoria di Zeno Cavazzoni, alla casa della carità € 100 40. Fam. Lasagni pro bollettino € 25 41. Fam. Ruozzi-Gavioli pro bollettino € 30 42. Zanichelli Giancarlo pro bollettino € 20 43. Carla V., in memoria di Spaggiari Guido, per restauro organo € 70 44. Ferrari Enrico e Monica pro bollettino € 24 45. N.N., tramite il gruppo missionario, per sostenere gli studi in medicina di Patrick, già giovane collaboratore di suor Germana Munari in Malawi, € 3000 46. Ilde e Gianni in memoria del carissimo Pier Giorgio, per opere parrocchiali € 50, per restauro organo € 50 47. La suocera in ricordo del caro Pier Giorgio, per opere parrocchiali € 50 48. Lorenza, Matteo e Federico per ricordare l’amato Pier Giorgio, per opere parrocchiali € 60, per restauro organo € 60 OFFERTE RICEVUTE PER CONTO CORRENTE POSTALE PRO BOLLETTINO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Pietri Vittorio € 50 Molinari Egidio € 20 Corradi Guerrina € 30 Carmen Spadoni € 15 Lusetti Norma € 50 Barigazzi Verdun € 50 Cassia Petrella Maria Rosa € 40 Card. Sodano Secretarius status Anagrafe Parrocchiale Battesimi Il giorno 23 febbraio 2003 sono stati battezzati in S. Quirino: LORENZO MATILDE di Francesco e Benassi Alessandra Padrini: Loschi Luca e Zanotti Irene QUARTUCCIO FORTUNATO di Antonio e Jurkowska Agnieszka Padrini: Quartuccio Fortunato e Dattola Giovanna Defunti ACCORSI LINA di anni 59 deceduta il 16 febbraio 2003 Riposa nel cimitero di Correggio SPAGGIARI GUIDO di anni 86 deceduto il 6 marzo 2003 Riposa nel cimitero di S. Croce di Carpi FONTANESI IDA ved. PIRONDINI di anni 89 deceduta il 28 febbraio 2003 Riposa nel cimitero di S. Prospero SCACCIA SALVATRICE MARIA ved. CIRRUTO di anni 78 deceduta il 9 marzo 2003 Riposa nel cimitero di Correggio FATTORI PIER GIORGIO di anni 51 deceduto il 3 marzo 2003 Riposa nel cimitero di Correggio FICARELLI ALBERTO di anni 73 deceduto il 9 marzo 2003 Riposa nel cimitero di S. Martino di Correggio Il Sentiero Bollettino Parrocchiale di Correggio Gennaio 2003 REDAZIONE: don Rino Bortolotti, don Simone Franceschini, Stefano Guidetti, Mimma Romeo, Marco Truzzi, Annamaria Zini HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: M. Caffagni, C. Campovecchi, F. Cavazzoni, M. Chiozzi, Costa Mons. Paolino, M. Culzoni, don Franco, L. Ghirotto, V. Incerti Vecchi, A. Lugli, S. Mattioli. Ideato e realizzato: tiemme-essegi