MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
ISTITUTO COMPRENSIVO ZAGAROLO - VALLE MARTELLA
VIA VITTORIO ALFIERI SNC – [email protected]
C.F.93015970580 C.M. RMIC8B300L Scuola dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado.
Distretto 36 - 00039 ZAGAROLO (RM) Via V. Alfieri s.n.c. tel. 06/95430821 - fax 06/954530831
Carta dei servizi
Regolamento d’istituto
a.s. 2013/2014
(Documento attualmente in fase di revisione e aggiornamento)
ALLEGATI AL POF:carta dei servizi/regolamento/
PREMESSA
La Carta dei Servizi e il regolamento sono i documenti attraverso i quali l’Istituto
Comprensivo “Via Vittorio Alfieri” di Valle Martella – Zagarolo, crea le condizioni affinché la
progettazione educativa si realizzi nel migliore dei modi e ai massimi livelli con le risorse umane e
materiali a disposizione della scuola.
E’ anche un patto a cui tutti, secondo il ruolo che rivestono e le competenze che
possiedono, debbono attenersi per contribuire a costruire un ambiente educativo che opera per
garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle
potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi della
Costituzione e i principi generali dell’ordinamento italiano.
PRINCIPI FONDAMENTALI
La carta dei servizi della scuola ha come fonte di ispirazione gli articoli 3, 33 e 34 della
Costituzione italiana:
Art. 3:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitano di fatto
la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del
Paese.
Art. 33:
L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali
sulla istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di
istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge nel fissare i diritti e gli
obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai
loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. È prescritto
un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e
per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura Università ed Accademie
hanno diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalla legge dello Stato.
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La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e
gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti
degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed
altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.
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Art. 34:
1. SERVIZI
1.1. Area didattica
La scuola, con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione ed il
concorso delle famiglie, delle istituzioni e della Società civile, è responsabile della qualità delle
attività educative e si impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli
alunni, nel rispetto di obiettivi educativi validi per il raggiungimento delle finalità istituzionali.
La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa tra i diversi ordini
e gradi dell’istruzione, al fine di promuovere un armonico sviluppo della personalità degli alunni.
Nell’assegnazione dei compiti da svolgere a casa, il docente opera in coerenza con la
programmazione didattica del consiglio di interclasse o di classe, tenendo presente la necessità di
rispettare razionali tempi di studio degli alunni. Nel rispetto degli obiettivi formativi, previsti dagli
ordinamenti scolastici e della programmazione educativo - didattica, si deve tendere ad assicurare
ai bambini, nelle ore extrascolastiche, il tempo da dedicare al gioco o all’attività sportiva.
La scuola garantisce l’elaborazione, l’adozione e la pubblicizzazione dei seguenti documenti:
a. Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto
Il POF, elaborato da una commissione formata da rappresentanti dei diversi ordini di scuola,
contiene le scelte educative ed organizzative delle risorse e costituisce un impegno per l’intera
comunità scolastica.
Integrato dal regolamento d’istituto, definisce, in modo razionale e produttivo il piano organizzativo
in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli obiettivi formativi elaborati dai
competenti organi della scuola.
b. Regolamento dell’Istituto
Il regolamento d’istituto comprende, in particolare, le norme relative a:
vigilanza sugli alunni;
comportamento degli alunni e regolamentazione di ritardi, uscite, assenze,
giustificazioni;
uso degli spazi, dei laboratori e della biblioteca;
conservazione delle strutture e delle dotazioni.
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Il contratto formativo è l’illustrazione della programmazione del Consiglio di classe o di classi
parallele agli studenti e ai genitori i quali lo sottoscrivo all’inizio dell’anno scolastico, in sintesi:
l’allievo deve conoscere:
gli obiettivi didattici ed educativi del suo curricolo
il percorso per raggiungerli
le fasi del suo curricolo
il docente deve:
esprimere la propria offerta formativa
motivare il proprio intervento didattico
esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione
il genitore deve:
conoscere l’offerta formativa
esprimere pareri e proposte
collaborare nelle attività.
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c. Contratto Formativo
d. Programmazione educativa e didattica
La scuola garantisce l'elaborazione da parte dei docenti della programmazione educativa e
didattica, in coerenza con i programmi e le indicazioni ministeriali, individuando anche strumenti
per la verifica e la valutazione dei percorsi didattici ed elaborando attività relative alla continuità,
all'orientamento,
al
benessere
e
alla
formazione.
La programmazione educativa, elaborata dal team docente di classe e condivisa dal Collegio
docenti, progetta i percorsi formativi correlati agli obiettivi e alle finalità delineate dai programmi e
dal Progetto di Istituto. La programmazione educativa, elaborata nel rispetto delle indicazioni
approvate dal Collegio docenti, è presentata ai genitori nelle assemblee di classe effettuate entro
la fine di ottobre. La programmazione didattica, delinea il percorso formativo delle classi e dei
singoli alunni nelle varie discipline; è elaborata dal singolo insegnante, in condivisione con i docenti
della stessa area disciplinare. Sottoposta a momenti di verifica e valutazione dei risultati per
adeguare l'azione didattica alle esigenze formative che emergono in itinere.
1.2.
Area amministrativa
a. ORARIO RICEVIMENTO
La segreteria, nell'ottica della flessibilità degli orari, è aperta al pubblico con un orario
stabilito annualmente dal Dirigente scolastico e dal DSGA
N.B: La segreteria è aperta durante il periodo non scolastico solo al mattino.
Durante l'orario di apertura vengono rilasciati entro il tempo massimo di 5 giorni dalla richiesta
certificati, attestati e altri documenti. La scuola assicura trasparenza, celerità di procedure e
rispetto della riservatezza nel trattamento di dati personali.
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È fissato un orario di ricevimento del Dirigente Scolastico (o Vicario); attraverso il contatto
telefonico è possibile avere tutte le informazioni utili e prendere appuntamento con il
Dirigente medesimo, concordando un orario conveniente, compatibile con le esigenze di
lavoro e di servizio.
La segreteria si occupa inoltre di dare ai ragazzi fotocopia delle comunicazioni relative alle
uscite, visite mediche, riunioni, e a tutte le iniziative organizzate dalla scuola.
Gli alunni sono tenuti poi a riportare l'apposita ricevuta firmata che testimonia la presa
visione della comunicazione medesima.
La Scuola assicura spazi ben visibili adibiti all'informazione (albi, bacheche, e-mail, sito
internet: www.icvittorioalfieri.it).
Nell'atrio della scuola negli appositi spazi sono esposti comunicazioni relative all'organico
d'Istituto, l'orario di lavoro dei dipendenti e i loro turni di servizio, le indicazioni
sull'ubicazione degli uffici e delle aule, le informazioni sindacali e i bandi di concorso, le
delibere del Consiglio di Istituto.
Eventuali reclami devono essere espressi in forma scritta firmati ed indirizzati al Dirigente
Scolastico che si attiverà per controllare, chiarire ed eventualmente rimuovere le cause che
hanno provocato il reclamo. I reclami anonimi non vengono presi in considerazione.
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
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b. Procedura di reclamo


I genitori, rappresentanti di classe, sono portavoce presso il Dirigente Scolastico di
qualsiasi disfunzione o difficoltà che gli altri genitori segnalino loro.
Essi possono convocare l'Assemblea dei genitori nei locali della scuola ogni qualvolta lo
ritengono necessario, previa richiesta formale al Dirigente Scolastico indicando giorno, ora
e argomento della discussione. La scuola informa i genitori della riunione in oggetto
garantendo così che tutti abbiano l'informazione in tempo utile.
c. Condizioni ambientali
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La Scuola si adopera affinché le attività didattiche e lavorative avvengano in ambienti puliti,
accoglienti e sicuri.
Si impegna a tal fine a sensibilizzare le istituzioni interessate per garantire tali condizioni e
si attiva nella programmazione ed esecuzione di piani e manovre di sicurezza.
L'Istituto ha predisposto un piano di evacuazione e un documento di valutazione dei rischi.
d. Condizioni della valutazione

Valutazione del servizio
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Allo scopo di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio vengono effettuate periodiche
rilevazioni rivolte ai genitori e al personale, anche mediante questionari opportunamente tarati,
sulla base di quanto previsto dalla normativa e dal POF.
2. ORGANI COLLEGIALI
2.1.
CONSIGLIO D’ISTITUTO
Art. 1 ELEZIONI DEL CONSIGLIO
Il consiglio d’istituto è costituito secondo le norme stabilite dall’art. 8 del Testo Unico 297/94 ed è
nominato con decreto del Dirigente Scolastico.
Il Dirigente ne fa parte di diritto, perciò in caso di assenza temporanea o di altro impedimento viene
sostituito dal docente Vicario che lo rappresenta con diritto d’iniziativa e di voto.
Art. 2 COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO
Il consiglio dell’Istituto Comprensivo “Vittorio Alfieri” di Valle Martella – Zagarolo è costituito da 19
componenti di cui:
 Il Dirigente Scolastico
 8 rappresentanti dei genitori
 8 rappresentanti dei docenti
 2 in rappresentanza ATA
Art. 3 PRIMA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO
La prima convocazione del consiglio neoeletto è disposta dal Dirigente Scolastico, nel rispetto dei
termini stabiliti dalle norme vigenti.
Il Dirigente Scolastico nella prima seduta presiede il Consiglio unicamente per lo svolgimento
dell’elezione del Presidente, da effettuarsi secondo il disposto del D.P.R.31/05/75 n° 416 art.5 e
fino all’avvenuta accettazione del Presidente eletto.
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Art. 5 CONVOCAZIONI SUCCESSIVE DEL CONSIGLIO
Tranne per quanto previsto dall’art. 3 del presente regolamento, la convocazione del Consiglio è
disposta con avviso sottoscritto dal Presidente: Il Presidente convoca il Consiglio quando abbia
argomenti da sottoporre all’esame e alla discussione di tale organo; convoca in ogni caso il
Consiglio quando ne sia richiesto dal Dirigente Scolastico o da almeno sette consiglieri, con data di
svolgimento della seduta compresa entro 10 giorni dalla richiesta stessa. La convocazione del
Consiglio in seduta ordinaria è regolarmente effettuata mediante affissione del relativo avviso,
recante l’indicazione della sede, del giorno e dell’ora in cui si terrà la seduta, oltre che degli
argomenti inseriti nell’ordine del giorno, all’albo dell’Istituto, almeno 5 giorni prima della seduta
stessa . Il Dirigente Scolastico appone in calce all’avviso di convocazione l’attestazione circa la
data di affissione. Copia dell’avviso viene, contemporaneamente all’affissione all’albo, inviata con
lettera non raccomandata ai singoli consiglieri tramite la scuola frequentata dai rispettivi figli o che
sia sede di servizio dell’interessato. Quando per urgenti e gravi motivi debba essere convocato il
consiglio in seduta straordinaria l’affissione all’albo dell’Istituto dell’avviso di convocazione deve
essere effettuata almeno 24 ore prima della seduta. La convocazione straordinaria sarà
immediatamente notificata ai singoli consiglieri nei suoi termini essenziali, utilizzando qualsiasi
mezzo veloce di comunicazione ( es. lettera a mano, fonogramma, telegramma, e-mail, telefono
ecc.) a cura del Dirigente Scolastico o di un suo delegato.
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Art. 4 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Le funzioni del Presidente del consiglio consistono nel potere di convocazione e nella direzione
delle sedute del consiglio stesso. In caso di assenza o impedimento del Presidente, da
comunicarsi al Consiglio tramite il Presidente della Giunta Esecutiva, le relative funzioni sono
assunte dal vicepresidente o dal consigliere appartenente alla componente genitori più anziano in
carica o, a parità, di condizioni, per età.
Art. 6 LOCALI ED ORARI DELLE SEDUTE
Le sedute del Consiglio hanno luogo in un locale della scuola dell’istituto. Il giorno della settimana
in cui si tengono le sedute ordinarie del Consiglio verrà stabilito in modo da permettere la massima
partecipazione dei consiglieri e l’orario delle stesse è fissato entro i seguenti termini estremi:dalle
ore 16,45 alle 20, con l’eccezione di cui all’art. 12 del presente regolamento. Eccezionalmente
potrà essere disposto dal Consiglio orario diverso dal suddetto per la seduta successiva. In ogni
caso si terrà conto delle prerogative attribuite al Dirigente Scolastico coordinatore del calendario
delle assemblee come disposto dall’art.3, lettera g. del D.P.R.31/5/74 N 417.
Art. 7 PARTECIPAZIONE DEL PUBBLICO ALLE SEDUTE
Gli estranei al Consiglio presenti ai lavori consiliari non possono interferire, né con la parola né con
altre manifestazioni di assenso o dissenso. In caso di mancato rispetto del disposto dei commi
precedenti, il Presidente, dopo aver dato gli avvertimenti del caso, ordina l’espulsione di chiunque
arrechi turbamento, avvalendosi, ove fosse necessario, dell’intervento della forza pubblica come
previsto dal comma 1 dell’art. 4 della legge 11/10/77 n 748 e dell’art 297 del T.U. 1915. Quando il
comportamento del pubblico non consenta l’ordinato svolgimento dei lavori o libertà di discussione
e di deliberazione, il Presidente dispone la sospensione della seduta e la sua ulteriore
prosecuzione in forma non pubblica.
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Art. 9 COMPITI DEL CONSIGLIO DI ISTITUTO E DELLA GIUNTA ESECUTIVA
Il consiglio di Istituto elabora e adotta gli indirizzi generali e determina le forme di auto
finanziamento.
9.1 Esso delibera il programma annuale e il conto consuntivo e dispone in ordine
all’impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e
didattico dell’istituto.
9.2 Il consiglio di istituto, fatte salve le competenze del collegio dei docenti e dei consigli di
intersezione, di interclasse, e di classe, ha potere deliberante, su proposta della giunta,
per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività
della scuola, nei limiti delle disponibilità di bilancio, nelle seguenti materie:
A. adozione del regolamento interno.
B. Adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali;
C. Criteri generali per la programmazione educativa;
D. Criteri per la programmazione e l’attuazione delle attività parascolastiche interscolastiche,
extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di sostegno, alle visite
guidate e ai viaggi di istruzione;
E. Promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e
di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione;
F. Partecipazione dell’istituto ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse
educativo,
G. Forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere assunte
dall’istituto;
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Art. 8 ORDINE DEL GIORNO
Competente alla formulazione dell’ordine del giorno dei lavori consiliari è il Presidente, il
quale,sentito il parere vincolante della Giunta Esecutiva, inserisce all’ordine del giorno gli
argomenti da porre in discussione che possono essere proposti dal Presidente stesso, dal
Dirigente Scolastico, dalla Giunta Esecutiva o dai singoli consiglieri. Il Presidente non inserisce
nell’ordine del giorno argomenti estranei alla competenza del Consiglio. Sono collocati per primi
nell’ordine del giorno gli argomenti da trattare in seduta aperta, quindi quelli da trattare in seduta
segreta. Dietro motivata richiesta da farsi dai consiglieri all’inizio della seduta, sono disposte dal
Presidente, previa approvazione del Consiglio, sia la modificazione dell’ordine di esame degli
argomenti inseriti nell’ordine del giorno, sia la soppressione o il rinvio ad altra seduta di uno o più
argomenti,sia l’inserimento all’ordine del giorno di nuovi argomenti.
H. Esercita le competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici.
I. Indica, sentito il parere del collegio dei docenti, i criteri generali per la formazione delle
classi
J. Si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal testo unico, dalle leggi e dai regolamenti,
alla sua competenza.
K. La giunta esecutiva approva il programma annuale e il conto consuntivo; prepara i lavori del
consiglio di istituto, fermo restando il diritto di iniziativa del consiglio stesso.
L. Nomina il comitato per la valutazione delle sanzioni disciplinari da adottare, nel rispetto
delle norme contenute nello statuto delle studentesse e degli studenti (di seguito riportato)
Art. 10 PARTECIPAZIONE ALLA FORMULAZIONE DELL’ORDINE DEL GIORNO
Ciascun consigliere può presentare per scritto al Presidente, almeno 2 giorni prima della seduta
consiliare, mozioni, risoluzioni, interrogazioni o interpellanze sulle materie di competenza del
consiglio d’ istituto come definite all’art. 9 del presente regolamento. Ogni documento deve riferirsi
ad un solo argomento. Mozioni interrogazioni, risoluzioni ed interpellanze sono normalmente
trattate nell’ordine di cui al presente articolo, prima della trattazione degli argomenti posti all’ordine
del giorno dei lavori consiliari e dopo le comunicazioni del Presidente e del Dirigente Scolastico.
Possono essere illustrate da un solo proponente per non più di 5 minuti.
Stesso tempo viene assegnato a ciascun consigliere che voglia intervenire in merito. Al
proponente ed agli oratori successivamente intervenuti sono concessi non più di 3 minuti per
eventuali repliche. Si procede quindi alla votazione su ciascuno dei documenti presentati, nel caso
di mozioni e risoluzioni.
Per quanto concerne le interrogazioni e le interpellanze, la risposta è sempre dovuta e può essere
fornita dal Presidente o dal Dirigente Scolastico, oralmente e immediatamente al momento della
trattazione, o per iscritto al richiedente entro il quinto giorno successivo alla seduta. Quando venga
fornita oralmente alla risposta può replicare solo l’interrogante per non più di 3 minuti.
Ai fini previsti dal presente articolo si fornisce la definizione dei documenti qui menzionati:
MOZIONE: proposta concreta di deliberazione inerente a materia competente il Consiglio di istituto
può contenere la richiesta di un dibattito in merito ad atteggiamenti, decisioni e posizioni assunte
dal Presidente del Consiglio, dal Dirigente Scolastico, dalla Giunta Esecutiva o dai Consiglieri.
RISOLUZIONE: iniziativa diretta a manifestare orientamenti o a definire atteggiamenti, indirizzi del
Consiglio su specifici argomenti di competenza: quando venga approvata impegna il Consiglio e la
giunta a comportarsi conseguentemente.
INTERROGAZIONE: richiesta di informazione circa la sussistenza o la verità di un fatto.
INTERPELLANZA: richiesta di informazione per conoscere i motivi o i criteri in base ai quali sono
stati adottati taluni provvedimenti.
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Art. 12 VALIDITÀ DELLE SEDUTE
Per la validità delle sedute del Consiglio è richiesta, per tutta la loro durata, la presenza di almeno
la metà più uno dei componenti in carica, che si intende formata da n° 10 consiglieri finché il
Consiglio sarà composto da 19 membri.
In attesa che venga raggiunto il numero legale, il Presidente può effettuare comunicazione e
fornire e chiedere ragguagli su materie di competenza del Consiglio. Quando entro il termine di
trenta minuti dell’orario fissato per l’inizio della seduta non venga raggiunto il numero legale, il
Presidente convoca il Consiglio per altra data nei modi previsti dal presente regolamento. Se
all’ordine del giorno della seduta ci sono uno o più argomenti previsti dal presente articolo, il
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Art. 11 SEGRETARIO DEL CONSIGLIO
Le funzioni di segretario del Consiglio sono affidate dal Presidente a un membro del Consiglio
stesso per un periodo non inferiore ai 6 mesi, in assenza del segretario il presidente affida
l’incarico provvisorio ad altro consigliere. È compito del segretario la compilazione e la
sottoscrizione del processo verbale di ogni seduta consiliare, l’affidamento del registro dei verbali
alla segreteria, la lettura dei verbali da sottoporre all’approvazione del Consiglio.
termine per il raggiungimento del numero legale è elevato a sessanta minuti (bilanci o relazione
annuale).
Quando al termine dell’orario previsto dall’art. 6 del presente regolamento non sia esaurita la
trattazione degli argomenti inseriti nell’ordine del giorno, purché non siano, compresi tra questi il
programma annuale, il conto consuntivo o le relazioni, la seduta viene aggiornata.
Art. 13 ASSENZE DAL CONSIGLIO
I consiglieri eletti che per giustificati motivi non possono partecipare ad una o più sedute consiliari
sono tenuti a comunicarlo quanto prima possibile al Presidente. Al verificarsi della seconda
assenza ingiustificata l’avviso di convocazione del Consiglio D’ istituto sarà inviato agli interessati a
mezzo lettera raccomandata con l’avvertimento concernente la decadenza della carica alla terza
assenza consecutiva ingiustificata.
Art. 14 SVOLGIMENTO DELLE SEDUTE
Il Presidente, rilevata la presenza del numero legale dei consiglieri, dichiara aperta la seduta e,
dopo aver trattati gli eventuali documenti di cui all’art. 10 del presente regolamento, illustra gli
argomenti inseriti all’ordine del giorno. Quando gli stessi siano stati richiesti per l’inserimento
all’ordine del giorno dal Dirigente Scolastico o dai consiglieri, invita i richiedenti ad illustrarli. Il
tempo concesso per l’illustrazione degli argomenti non può superare i dieci minuti. Al termine
dell’illustrazione, il Presidente concede la parola, per un tempo di 5 minuti, ai consiglieri, illustranti
esclusi. Agli illustratori è concesso per eventuali repliche un tempo massimo di 5 minuti. Esauritasi
la trattazione dell’argomento, il Presidente ne riassume brevemente i termini essenziali e,
formulato con chiarezza l’oggetto da porsi in votazione, lo sottopone al voto, invitando a votare
prima i consiglieri favorevoli, quindi i contrari e infine gli astenuti. Quando l’argomento oggetto di
votazione risulti formato di più parti o di più articoli, viene preliminarmente votato parte per parte o
articolo per articolo, quindi viene votato nel suo insieme. Circa l’esito della votazione non si dà
luogo a controprova a meno che non venga richiesta dai consiglieri. I consiglieri che si astengono
dal voto sono computati nel numero necessario a rendere legale la seduta, ma non nel numero dei
votanti. Il Presidente, controllato l’esito della votazione ne proclama il risultato. Le deliberazioni del
Consiglio d’istituto sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi, salvo che
speciali disposizioni di legge non prescrivano diversamente. Identica maggioranza è richiesta per
ogni decisione posta ai voti. In caso di parità prevale il voto del Presidente. La votazione è segreta
soltanto quando si faccia questione di persone. Ogni consigliere, prima della votazione, può
chiedere che venga trascritta integralmente a verbale la propria eventuale e concisa dichiarazione
di voto. L’espressione di voto, quando non sia segreta, si effettua per alzata di mano.
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Art. 15 COMMISSIONI TECNICHE
Il Consiglio d’istituto può nominare, allo scopo di individuare la soluzione dei singoli problemi o
situazioni, oppure per lo studio di singoli argomenti, delle commissioni temporanee formate da
componenti scelti nel suo seno. La nomina dei membri delle commissioni temporanee deve essere
approvata con votazione del Consiglio d’istituto. Ogni commissione decade dalle sue funzioni con il
verificato assolvimento dell’incarico affidatole e, in ogni caso, al termine di tre mesi dalla nomina.
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Art. 14 INTERVENTI DEI CONSIGLIERI
Oltre che per fini e nei modi di cui agli articoli precedenti, la parola può essere chiesta da ogni
consigliere al Presidente che deve concederla per un tempo non superiore a 3 minuti in ogni
momento della seduta, per presentare mozioni d’ordine che consistono nel richiamo all’osservanza
della legge e del regolamento. Il Presidente, considerata la fondatezza della mozione, provvede di
conseguenza. In caso di divergenza la decisione è rimessa alla votazione del Consiglio d’istituto.
In ogni momento della seduta può altresì essere chiesta la parola per fatto personale scaturito
dalla seduta stessa. Il Presidente, ove lo ritenga, concede la parola al richiedente per un tempo
non superiore a 3 minuti. In caso di mancata concessione della parola, su esplicita richiesta
dell’interessato, la decisione è rimessa alla votazione del Consiglio. Può rispondere all’intervento di
chi abbia ricevuto la parola per fatto personale, con i medesimi limiti di tempo, soltanto chi abbia
provocato tale intervento.
Art. 16 VALIDITÀ DELLE DELIBERE
Il Consiglio d’istituto ha il potere discrezionale di procedere alla revoca, in ogni momento, di
qualsiasi propria deliberazione, fatti salvi i diritti eventualmente acquisiti da terzi. Esso ha anche il
potere di rivedere il proprio operato e di riesaminare i propri atti, di modificarli, integrarli o sostituirli
con altri più idonei e rispondenti all’interesse dell’Istituto: in particolar modo quando si verifichino
fatti nuovi. Quando il Consiglio d’Istituto riscontri un vizio di legittimità in un suo provvedimento,
deve revocare l’atto viziato sostituendolo, se del caso, con altro conforme alla legge. Sono nulle le
deliberazioni adottate in sedute illegali o circa materie o oggetti estranei alla competenza del
Consiglio d’Istituto oppure non inseriti nell’elenco degli argomenti all’ordine del giorno, e infine,
quando siano violate disposizioni di legge.
Art. 17 PROCESSO VERBALE
Il processo verbale di ogni seduta del Consiglio, stilato dal segretario del Consiglio stesso, deve
essere un conciso e fedele resoconto dell’andamento della seduta consiliare. Deve contenere i
nomi dei consiglieri assenti. Deve contenere il testo integrale della parte dispositiva delle
Deliberazioni e degli altri documenti approvati dal Consiglio. Deve indicare, con riferimento ad ogni
singola votazione, il numero dei votanti pro e contro e degli astenuti, il nome dei consiglieri che
frattanto si siano assentati e le eventuali dichiarazioni di voto, comprese quelle previste ai fini
dell’esonero dalla responsabilità collegiale previste dall’art. 24 del D.P.R. 10/1/1957 n° 3.
Quando i consiglieri ne facciano richiesta, i loro interventi, presentati per iscritto prima della
chiusura della seduta, vengono portati interamente nel verbale o, qualora risultino di notevole
lunghezza, allegati al verbale stesso. Nel caso di brevi dichiarazioni, le stesse possono essere
dettate seduta stante dagli interessati al segretario, per l’inserimento nel verbale.
Eventuali ingiurie, calunnie, allusioni o dichiarazioni o espressioni offensive o diffamatorie o
contrarie all’etica non devono essere riportate nel verbale, a meno che non ne facciano richiesta i
consiglieri, nel qual caso viene annotato anche il nome del richiedente e il nome di colui che le
abbia pronunciate. In caso di seduta segreta il nome degli oratori è trascritto soltanto dietro loro
esplicita richiesta. Il processo verbale delle sedute consiliari viene letto nella sua stesura completa
all’inizio della seduta immediatamente successiva a quella a cui si riferisce. Dopo la lettura del
verbale effettuata dal segretario, il Presidente chiede se vi siano domande di rettifica o
integrazione. Se nessuno dei consiglieri si pronuncia, il verbale si intende tacitamente approvato
all’unanimità. Qualora vi siano richieste di modifiche o di integrazioni, esse vengono iscritte nel
verbale nei termini indicati dal richiedente, dietro votazione del Consiglio D’istituto, i cui membri
hanno diritto d’illustrare previamente, per un tempo non superiore a tre minuti ciascuno, le loro
osservazioni in merito. In ogni caso il tempo concesso al richiedente la modifica o l’integrazione è
strettamente limitato all’enunciazione del testo della modifica o integrazione stessa, e non può
essere risollevata la discussione di merito sull’argomento circa il quale si chiede la modifica o
l’integrazione.
Art. 18 VINCOLO DI SEGRETEZZA PER I CONSIGLIERI
I consiglieri sono tenuti al segreto sui fatti emersi durante le sedute non aperte o da atti
eventualmente consultati, i quali fatti per loro particolare natura debbano rimanere segreti.
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Art. 20 PUBBLICITÀ’ DEGLI ATTI
Le deliberazioni del Consiglio D’istituto, sottoscritte dal Presidente e dal Segretario, sono
pubblicate all’albo del Circolo per un periodo di 10 giorni. Il Direttore dei Servizi Generali
Amministrativi attesta in calce alle stesse la data di effettiva affissione all’albo. Non sono soggetti a
pubblicazione all’albo gli atti concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell’interessato.
I verbali e le delibere del Consiglio D’istituto e i verbali della Giunta Esecutiva sono a disposizione,
durante l’orario di ufficio della segreteria.
Art. 22 COMPOSIZIONE DELLA GIUNTA SECUTIVA
La giunta esecutiva del consiglio è costituita da n. 6 componenti di cui:
a. 2 genitori
b. 1 docente
c. 1 non docente ATA
d. Il dirigente scolastico che la presiede
e. Il Direttore S. G. A. che svolge anche le funzioni di segretario della Giunta
Art. 23 ELEZIONE GIUNTA ESECUTIVA
I componenti della Giunta di cui all’art. 22 sono eletti dal consiglio di circolo nel proprio seno a
maggioranza dei presenti.
Art. 24 CONVOCAZIONE DELLA GIUNTA
La giunta è convocata dal suo Presidente con avviso fatto pervenire a ciascun componente
almeno 5 giorni prima della seduta.
Per la validità della seduta si applicano le disposizioni degli art. 13 e 15 del presente regolamento.
Copia del presente regolamento deve essere fornita a ciascun consigliere e una copia dello stesso
deve essere a disposizione del Consiglio D’istituto durante le sedute.
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Art. 25 PUBBLICIZZAZIONE DEL REGOLAMENTO
Copia del presente regolamento deve essere fornita a ciascun consigliere e una copia dello stesso
deve essere a disposizione del Consiglio D’istituto durante le sedute.
2.2. CONSIGLIO
DI
INTERSEZIONE,
INTERCLASSE E DI CLASSE
DI
Art. 26 COMPOSIZIONE
Il Consiglio di intersezione nella scuola dell’infanzia, il consiglio di interclasse nella scuola primaria
e il consiglio di classe negli istituti di istruzione secondaria sono rispettivamente composti dai
docenti delle sezioni dello stesso plesso nella scuola dell’infanzia, dai docenti dei gruppi di classi
parallele nella scuola primaria e dai docenti di ogni singola classe nella scuola secondaria. Fanno
parte del consiglio di intersezione, di interclasse e del consiglio di classe anche i docenti di
sostegno che ai sensi dell’articolo 315 comma 5 sono contitolari delle classi interessate.
Fanno parte, altresì, del consiglio di intersezione,di interclasse o di classe:
A. nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, per ciascuna delle sezioni o delle classi
interessate un rappresentante eletto dai genitori degli alunni iscritti
B. nella scuola secondaria, quattro rappresentanti eletti dai genitori degli alunni iscritti alla
classe;
Art. 27 ORGANIZZAZIONE DELLE RIUNIONI
Le funzioni di segretario del consiglio sono attribuite dal Dirigente Scolastico a uno dei docenti
membro del consiglio stesso.
Art. 28 COMPETENZE
Le competenze relative alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari
spettano al consiglio di intersezioni, di interclasse e di classe con la sola presenza dei docenti.
Art. 29 SVOLGIMENTO DELLE RIUNIONI
I consigli di intersezione, di interclasse e di classe sono presieduti rispettivamente dal dirigente
scolastico o da un docente, membro del consiglio, suo delegato; si riuniscono in ore non
coincidenti con l’orario delle lezioni, col compito di formulare al collegio dei docenti proposte in
ordine all’azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione e con quello di agevolare
ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. In particolare esercitano le
competenze in materia di programmazione, valutazione e sperimentazione previste come previsto
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dalla normativa vigente. Si pronunciano su ogni altro argomento attribuito dal presente testo unico,
dalle leggi e dai regolamenti alla loro competenza.
2.3.
COLLEGIO DEI DOCENTI
Art. 30 COMPOSIZIONE
Il collegio dei docenti è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio
nell’istituto, ed presieduto dal Dirigente Scolastico. Fanno altresì parte del collegio dei docenti i
docenti di sostegno che assumono la contitolarità di classe.
Art. 31 COMPETENZE
Il collegio dei docenti:
A. ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico. In particolare cura la
programmazione dell’azione educativa. Esso esercita tale potere nel rispetto della
libertà di insegnamento garantita a ciascun docente;
B. formula proteste al Dirigente Scolastico per la formazione, la composizione delle classi
e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell’orario delle lezioni e per
lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal
consiglio d’istituto;
C. delibera, ai fini della valutazione degli alunni e unitamente per tutte le classi, la
suddivisione dell’anno scolastico in due e tre periodi;
D. valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne
l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obbiettivi programmati, proponendo, ove
necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica;
E. provvede all’adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse o di classe e, nei
limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal consiglio di istituto, alla scelta dei sussidi
didattici;
F. adotta o promuove nell’ambito delle proprie competenze iniziative di sperimentazione;
G. promuove iniziative di aggiornamento dei docenti dell’istituto;
H. elegge i suoi rappresentanti nel consiglio di istituto;
I. elegge, nel suo seno, i docenti che fanno parte del comitato per la valutazione del
servizio del personale docente;
J. programma ed attua le iniziative per il sostegno degli alunni portatori di handicap;
K. esamina, allo scopo di individuare i mezzi per ogni possibile recupero, i casi di scarso
profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della
rispettiva classe e sentiti gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola
con compiti medico, socio-psico-pedagogici e di orientamento;
L. esprime al Dirigente Scolastico parere in ordine alla sospensione dal servizio e alla
sospensione cautelare del personale docente quando ricorrano ragioni di particolare
urgenza ai sensi degli articoli 468 e 506 T.U.;
M. esprime parere, per gli aspetti didattici, in ordine alle iniziative dirette alla educazione
della salute e alla prevenzione delle tossicodipendenze previste dall’articolo 106 del
testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990
n.309;
N. si pronuncia su ogni altro argomento attribuito dal presente testo unico, dalle leggi e dai
regolamenti, alla sua competenza.
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Art. 33 MODALITÀ DI CONVOCAZIONE
Il collegio dei docenti si insedia all’inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni qualvolta il
Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità oppure quando almeno un terzo dei suoi componenti
ne faccia richiesta; comunque, almeno una volta per ogni quadrimestre.
Le riunioni del collegio hanno luogo durante l’orario di servizio in ore non coincidenti con l’orario di
lezione.
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Art. 32 FORMAZIONE DELLE DELIBERE
Nell’adottare le proprie deliberazioni il collegio dei docenti tiene conto delle eventuali proposte e
pareri dei consigli di intersezione, di interclasse o di classe.
Art. 34 CONVOCAZIONE
Il Collegio dei Docenti è convocato dal Presidente con avviso scritto spedito 5 giorni prima della
data fissata. Il Collegio dei Docenti può essere convocato:
 su propria determinazione;
 su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti;
 su richiesta deliberata dal Consiglio d’istituto. In questo caso la richiesta del Consiglio è
indirizzata al Dirigente Scolastico, sulla base di un preciso ordine del giorno. Il Dirigente
Scolastico è tenuto alla convocazione entro 15 giorni.
Art. 35 CONVOCAZIONE STRAORDINARIA
Il dirigente scolastico, per sopravvenute e urgenti esigenze di servizio può convocare il collegio ad
horas con un preavviso comunque non inferiore alle 48 ore. Le proposte di accompagnamento
all’ordine del giorno in tal caso hanno carattere informativo e i docenti nell’ambito del dibattito
collegiale potranno presentare tutte le proposte necessarie.
Le funzioni di segretario del collegio sono attribuite dal dirigente scolastico ad uno dei docenti
collaboratori.
Art. 36 ORDINE DEL GIORNO
L’ordine del giorno del Collegio dei docenti è formulato dal Dirigente Scolastico:
A.
su propria decisione;
B.
su richiesta di almeno cinque docenti membri del Collegio;
C.
su richiesta del Consiglio
D.
su richiesta dei docenti di un plesso scolastico.
Le richieste di articoli da inserire all’ordine del giorno vanno presentate al Dirigente Scolastico.
Non possono essere messi in discussioni argomenti non inclusi all’ordine del giorno, a meno che
non lo decida il Collegio, con decisione approvata a maggioranza.
Art. 37 DIBATTITO COLLEGIALE
1) Il dirigente scolastico in qualità di presidente del collegio effettua le sue comunicazioni ad inizio
di seduta nel tempo di 15 minuti.
I successivi interventi del dirigente scolastico saranno contenuti nei tempi e nelle modalità
previsti dai punti 2) e 3). Il dirigente scolastico potrà inoltre intervenire brevemente per richiamo
al regolamento in qualità di moderatore.
2) Ogni relatore illustra la proposta nel tempo massimo di 10 minuti.
3) Il dirigente scolastico coordina gli interventi al dibattito. Ogni docente può effettuare brevi
interventi di 5 minuti. Nell’intervento specificherà se trattasi:
a) di richieste di chiarimenti
b) di proposte in rettifica o in alternativa
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c) di proprio parere a sostegno o rifiuto della proposta.
4) Il relatore al termine degli interventi ha diritto di replica per un tempo massimo di 3 minuti. In
tale intervento il relatore può manifestare la volontà di far proprie le proposte di rettifica o
rifiutarle.
Art. 38 VERBALIZZAZIONE
La redazione del verbale avrà carattere sintetico. Saranno riportate le proposte, i risultati
delle votazioni e le delibere approvate. Il contenuto degli interventi non sarà riportato tranne il caso
che l’intervenuto chieda espressamente la messa a verbale di specifiche frasi.
Il verbale viene votato per approvazione nella seduta successiva del collegio.
La copia del verbale da approvare viene affissa in sala docenti almeno tre giorni prima della
riunione del Collegio per assolvere alla visione e alla lettura. Osservazioni sul verbale vengono
avanzate in sede di approvazione dello stesso, tramite dichiarazione scritta che verrà letta e
approvata.
Art. 39 SEDUTE E DELIBERAZIONI
La seduta è valida con la presenza della maggioranza assoluta dei componenti.
Le delibere del Collegio dei Docenti sono adottate a maggioranza semplice dei presenti, salvo
quando riguardano persone nel qual caso è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti.
Art. 40 VOTAZIONI
Il dirigente scolastico in qualità di presidente del collegio mette ai voti tutte le proposte pervenute.
Le votazioni del Collegio dei Docenti avvengono, di norma, per alzata di mano o per appello
nominale. Su richiesta di almeno cinque componenti, le votazioni avvengono per scrutinio segreto.
I relatori di proposte, prima dell’inizio delle votazioni, hanno facoltà di ritirare le proprie proposte. Il
dirigente scolastico mette in votazione le proposte rimaste chiedendo di esprimere dapprima il voto
favorevole, poi il voto contrario e infine l’astensione
Se su un singolo argomento su cui deliberare esiste una sola proposta, viene votata la singola
proposta e approvata con la maggioranza dei votanti.
Art. 41 COMITATO DI VALUTAZIONE
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Il comitato di valutazione valuta il servizio degli insegnanti; è composto da due membri effettivi e
da un membro supplente eletti dal Collegio dei Docenti; è presieduto dal Dirigente Scolastico e si
riunisce ogniqualvolta se ne presenti la necessità, in ore non coincidenti con l’orario scolastico.
3. DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE
DELL’ISTITUTO
3.1 CALENDARIO SCOLASTICO ED ORARIO
Art.1 Calendario scolastico
Adattamenti al calendario scolastico, deliberato annualmente dalla Regione Lazio, sono possibili in
relazione alle esigenze del Piano dell’Offerta Formativa e, comunque, nel rispetto del dispositivo
dell’art. 74 comma 3 del D.L. 297/94 relativo allo svolgimento di almeno 200 giorni di lezione. Le
variazioni verranno deliberate dal Consiglio d’Istituto su proposta del Collegio Docenti o dei
Consiglieri del consiglio stesso. Le eventuali sospensioni delle lezioni, per ordine del Sindaco, se
portato al di sotto dei 200 giorni, i mancanti potrebbero essere recuperati, anche posticipando la
data del termine delle lezioni.
Art. 2 Orario scolastico
L’orario viene deliberato dal Consiglio d’Istituto di anno in anno, in relazione al POF e alla norma
vigente. Quindi apporre delle modifiche allo scopo di migliorare la funzionalità della scuola e dei
servizi o per particolari esigenze.
Scuola dell’infanzia tempo normale
8.00 / 16.00
Scuola dell’infanzia tempo ridotto
8.00 / 13.00
Scuola primaria tempo normale
8.30 / 13.30
Scuola primaria tempo prolungato
8.30 / 16.30
Scuola secondaria di primo grado
8.15 / 14.15
3.2 SORVEGLIANZA
Art. 3 Accesso ai locali scolastici
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Le persone estranee alla scuola non potranno accedere alle aule scolastiche privi
dell’autorizzazione della Dirigenza.
Durante l’orario di apertura della scuola, chiunque può accedere al locale in cui si trova l’albo degli
organi collegiali per prendere visione degli atti esposti.
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Durante l’orario delle attività scolastiche non è ammessa per alcun motivo la presenza di estranei e
genitori nei locali scolastici, ad esclusione dei casi in cui un genitore debba ritirare anticipatamente
il figlio. Gli insegnanti, pertanto, si asterranno dall’intrattenersi con i genitori durante l’attività
didattica anche per colloqui individuali riguardanti l’alunno: tale dovere del docente è infatti
esplicabile nell’ambito della funzione docente.
Il personale ausiliario avrà cura di chiudere le porte di accesso alla scuola e di prestare servizio di
portineria, vigilando l’ingresso.
Art. 4 Ingresso a scuola
I genitori all’entrata e all’uscita dalla scuola lasciano e riprendono i propri figli davanti l’ingresso
dell’edificio scolastico. Non è consentito, tranne che su richiesta dell’insegnante, o motivi urgenti,
accompagnare i figli in classe.
Art. 5 Vigilanza all’ingresso
I docenti devono trovarsi in classe cinque minuti prima delle lezioni, in caso eccezionale di ritardo
di qualche docente, il personale in servizio al piano è tenuto ad avvertire il collaboratore scolastico
che riferisce al responsabile del plesso. In ogni caso non deve essere lasciata alcuna classe senza
vigilanza, al limite il collaboratore scolastico stesso divide gli alunni consegnandoli ai Docenti delle
classi parallele o del piano che sono tenuti ad accettarli.
Art. 6 Vigilanza
In ogni momento della giornata va garantita la piena vigilanza degli alunni. Nei momenti più a
rischio (entrata, ricreazioni, spostamenti, uscita, uso dei servizi igienici) gli insegnanti e il personale
non docente collaboreranno nell’organizzazione della vigilanza nei diversi ambienti secondo le
rispettive competenze.
Inoltre i docenti:
a. Non possono mandare gli alunni a fare fotocopie presso il personale
b. Devono mandare gli alunni ai servizi igienici uno alla volta
Art. 7 Allontanamento dall’aula del docente
Gli insegnanti non potranno allontanarsi dalla propria aula se non in caso di effettiva necessità,
dopo avere, comunque affidato l’assistenza momentanea della classe ad un collega o ad un
collaboratore scolastico.
Art. 8 Allontanamento dall’aula degli alunni
Per motivi di disciplina e sicurezza gli alunni non potranno essere allontanati dall’aula e lasciati nei
corridoi.
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In caso di mancato arrivo dell’insegnante la classe sarà affidata ad altri insegnanti a disposizione a
qualunque titolo, qualora non ci siano docenti si ricorre alla sorveglianza dei collaboratori scolastici
o di altro personale della scuola delegato a tale compito.
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Art. 9 Assenze del docente
Art. 10 Attività all’aperto
L’attività didattica in giardino, antimeridiana o pomeridiana, deve essere regolata dai docenti in
modo da costituire motivo di socializzazione e di apprendimento ludico. Tutte le attività all’aperto
devono essere svolte sotto la vigile presenza dei docenti e controllabili sempre a vista per
prevenire incidenti.
Art. 11 Intervallo
L’intervallo si svolge in fasce orarie diverse a seconda dell’ordine di scuola sotto la sorveglianza
del personale docente in servizio nell’ora antecedente l’intervallo, coadiuvato dal personale
ausiliario.
Art. 12 Uscita termine lezioni
L’uscita degli alunni dalle aule, al termine delle lezioni, deve avvenire al suono della campanella e
non prima. I docenti accompagnano le scolaresche in silenzio e ordine fino all’ uscita dell’edificio
scolastico.
Scuola primaria
Per consentire la massima sicurezza degli alunni al momento della consegna alle famiglie si
rispetterà il seguente ordine:
a. Al primo suono della campanella usciranno le classi situate al piano terra
b. Al secondo suono della campanella scenderanno le classi del primo piano
Tutte le classi rispetteranno sempre la stessa posizione prestabilita all’inizio dell’anno scolastico
con delle linee guida tracciate sulla pavimentazione dell’atrio.
3.3 COMUNICAZIONI SCUOLA/FAMIGLIA
Art.13 Recapiti
Per consentire l’immediata comunicazione le famiglie, all’atto dell’iscrizione, rilasceranno uno o più
recapiti telefonici per garantire la propria reperibilità in caso di urgenza. I dati saranno trattati
secondo la legge della privacy.
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In applicazione della L. 146/90, in caso di sciopero, i genitori verranno avvertiti per iscritto con
almeno cinque di anticipo, delle modalità di funzionamento o della sospensione del servizio. Gli
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Art. 14 Avvisi in caso di sciopero
alunni che comunque arrivano a scuola, rispetteranno il normale orario giornaliero, sotto la
sorveglianza degli eventuali docenti presenti o degli operatori scolastici.
Art. 15 Avvisi assemblee sindacali
In caso di partecipazione del personale docente e non alle assemblee sindacali le famiglie
verranno informate per iscritto con cinque giorni di anticipo. I bambini che non vengono prelevati
sono affidati alla sorveglianza dei docenti che non hanno dichiarato di voler partecipare
all’assemblea. In caso va comunque garantito il servizio scuolabus.
3.4 ASSENZE/RITARDI/USCITE ANTICIPATE/GIUSTIFICAZIONI
Art. 16 Uscita anticipata
la scuola deve garantire la vigilanze degli alunni dal momento iniziale dell’affidamento sino a
quando ad essa si sostituisca quella effettiva del genitore o di un suo delegato. Pertanto gli alunni
non potranno essere autorizzati ad uscire da soli. I genitori, o persona delegata dagli stessi e
munita di documento d’identità, qualora debbano riprendere gli alunni in anticipo rispetto all’orario
di uscita, sottoscriveranno una dichiarazione con la quale si assumono ogni responsabilità,
indicando data e orario del ritiro. Pertanto, il genitore, all’inizio dell’anno scolastico è tenuto a
comunicare per iscritto agli insegnati di classe i nominativi delle persone delegate a ritirare in sua
vece i propri figli.
Art. 17 Giustificazione assenze
Ogni assenza, dovuta ad un qualsiasi motivo, deve essere giustificata presso il professore dalla
prima ora a mezzo di un apposito libretto. Tale libretto, disponibile in segreteria, dopo essere stato
preventivamente firmato sulla copertina, davanti al personale della scuola, sarà consegnato al
genitore che nel corso dell’anno provvederà alla giustificazione delle assenze dell’alunno. Dopo il
secondo giorno di inadempienza alla suddetta normativa, la scuola contatterà direttamente la
famiglia. In conformità alla normativa vigente, le assenze (a qualsiasi motivo dovute) uguali o
superiori ai cinque giorni, compresi i festivi, vanno giustificate dalle famiglie oltre che con la
normale giustificazione, con un certificato medico in carta libera dal quale risulti che l’alunno può
essere riammesso a frequentare la scuola.
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Gli insegnanti della Scuola Primaria daranno informazione scritta alla Segreteria delle assenze
non giustificate superiori ai sette giorni. Gli insegnanti della Scuola dell’Infanzia daranno
comunicazione delle assenze non giustificate dopo quindici giorni. I bambini della Scuola
dell’Infanzia che non frequenteranno per più di trenta giorni, senza giustificazione scritta delle
famiglie, saranno depennati, dando la possibilità di frequenza ad eventuali appartenenti a liste
d’attesa.
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Art. 18 Informativa sulle assenze
Art. 19 Ritardi in ingresso e uscita
I ritardi degli alunni causano disagio all’azione didattica, in quanto il gruppo classe viene
distolto dalle attività avviate ed il bambino in ritardo deve organizzarsi per inserirsi nella lezione già
iniziata. La puntualità è, pertanto, obbligatoria. In caso di ritardo, nella scuola primaria, le
insegnanti richiamano l’alunno al rispetto dell’orario e segnalano sul diario l’accaduto; il ritardo
deve essere giustificato il giorno successivo. Considerato che la frequenza alle lezioni è
obbligatoria, si ritiene utile richiamare l’attenzione delle famiglie sul rispetto dell’orario per tutte le
attività programmate dalla scuola.
Infanzia: Tolleranza d’ingresso
Nella scuola dell’infanzia, per andare incontro alle esigenze dei bambini, saranno previsti tempi di
tolleranza in ingresso, dalle ore 8.00 alle ore 8.45, inoltre, nell’arco dell’anno scolastico saranno
consentiti fino a un massimo di 6 (sei) ritardi o uscite anticipate registrati su apposito modulo
presente all’ingresso e firmati dai genitori degli alunni.
Le richieste particolari dovranno essere presentate per iscritto in Segreteria e autorizzate dal
Dirigente.
Primaria:
E’ tollerato un ritardo di massimo 10 minuti; dopo le 8,40 l’alunno sarà ammesso in classe solo se
accompagnato dal genitore, o di chi ne fa le veci, che dovrà giustificare per iscritto il ritardo.
Sono ammesse nell’arco dell’anno scolastico fino a 6 (sei) ( 3 per ogni quadrimestre) entrate
posticipate o uscite anticipate dell’alunno.
All’uscita, le famiglie saranno puntuali nel riprendere i bambini, perché non è contrattualmente
previsto per il personale docente prolungare l’orario oltre il termine delle lezioni.
Nel caso di ritardo superiore ai 10 minuti i bambini saranno consegnati al personale amministrativo
in segreteria.
Secondaria:
E’ tollerato un ritardo di massimo 10 minuti; dopo le 8,25 l’alunno non è ammesso nell’Istituto
Scolastico, dovrà entrare all’inizio della seconda ora (9,15), per evitare l’interruzione della didattica,
accompagnato dal genitore con giustificazione sul relativo libretto.
Sono ammesse nell’arco dell’anno scolastico fino a 6 (sei) ( 3 per ogni quadrimestre) entrate
posticipate o uscite anticipate dell’alunno, con le stesse modalità di cui sopra.
Art. 20 Annotazioni ritardo/giustificazione
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a) I ritardi, come le assenze, devono essere giustificate da chi esercita la potestà sui minori il
giorno successivo. Un numero eccessivo di assenze sarà evidenziato dai docenti alle
famiglie. I docenti ne terranno conto nella valutazione periodica e finale.
b) I docenti della prima ora annoteranno sul registro di classe gli alunni assenti, le
giustificazioni delle assenze e gli alunni che arrivano in classe in ritardo.
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Gli alunni sono tenuti a raggiungere le proprie aule in orario.
3.5 VISITE DIDATTICHE/VIAGGI D’ISTRUZIONE
Art.21 Progettazione delle visite e dei viaggi
Le visite guidate, i viaggi d’istruzione ed eventuali partecipazioni ad attività sportive, ad attività
organizzate da altre scuole o/o enti esterni dovranno essere previste nell’ambito del P.O.F.,
non potranno avere carattere occasionale e essendo considerati proficui e specifici momenti
tendenti a potenziare i processi di apprendimento, la loro programmazione richiede, quindi, un
dettagliato progetto in cui vengono evidenziate, le finalità, e le modalità. I viaggi d’istruzione, di
durata superiore all’orario scolastico, sono regolamentati come segue:
a) programmate nelle UDA
b) approvate dal consiglio di classe
c) progettate nei minimi particolari (orari, soste, visite musei,…)
d) approvate dal Collegio dei docenti
e) approvate dal Consiglio d’Istituto
f) accompagnate da autorizzazione scritta da parte dei genitori degli alunni partecipanti
Gli insegnanti invieranno alla Direzione didattica l’elenco degli alunni partecipanti ed i
nominativi degli insegnati che parteciperanno all’uscita e la relativa documentazione.
Art. 22 Visite guidate scuola dell’Infanzia
Per la Scuola dell’Infanzia le visite guidate dovranno, di norma, svolgersi nell’ambito del
territorio comunale e nell’arco di una mattinata. Eventuali altre proposte andranno di volta in
volta esaminate dal Consiglio d’Istituto.
Art. 23 Autorizzazioni
Per le visite nel territorio comunale previste dal P.O.F., gli insegnanti acquisiranno una
autorizzazione scritta da parte dei genitori all’inizio dell’anno scolastico. Per i viaggi di
istruzione otre il territorio comunale le autorizzazioni scritte andranno richieste di volta in volta
e i ragazzi indosseranno la tessera di riconoscimento per tutta la durata della visita e del
viaggio.
Art. 24 Accompagnatori
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Durante le visite e i viaggi, la vigilanza degli alunni dovrò essere garantita dal rapporto un
adulto accompagnatore ogni 15 alunni partecipanti per la scuola primaria e secondaria di I
grado; per la scuola dell’Infanzia un adulto accompagnatore ogni 10 partecipanti.
4. REGOLAMENTO SCUOLA DELL’INFANZIA
PREMESSA
La scuola dell’infanzia è vera scuola perché promuove lo sviluppo della personalità del bambino,
dell’autonomia e l’incremento delle competenze. Essa accoglie i bambini in un ambiente educativo
che valorizza il fare e il riflettere del bambino, sostenendo le sue emozioni, i suoi sentimenti, i suoi
pensieri
e
le
sue
idee,
in
una
dimensione
di
comunità.
La scuola dell’infanzia si propone anche come luogo di incontro, di partecipazione e di
cooperazione delle famiglie, come spazio di impegno educativo per adulti e bambini.
Partendo da queste convinzioni le attività sia strutturate che libere, differenziate, progressive e
mediate proposte sono finalizzate alla valorizzazione dell’identità,alla conquista dell’autonomia,
allo sviluppo delle competenze.
Articolo 1 – Orario
Orari di funzionamento della scuola nel periodo dell’accoglienza
Al fine di consentire, dopo le vacanze estive, una ripresa delle attività che sia rispettosa dei ritmi
dei bambini, al fine di favorire un inserimento non traumatico dei nuovi bambini e per un miglior
utilizzo del personale, nel mese di settembre la scuola funzionerà,con la presenza di entrambe le
insegnanti di sezione per favorire l’inserimento ( attraverso il progetto accoglienza) o il
riadattamento dei bambini nell’organizzazione scolastica con orario ridotto :
entrata dalle ore
8,00
alle
ore
8,45
–
uscita
dalle
ore
12,30
alle
ore
13.00.
Gradualmente l’orario sarà ampliato con l’avvio del servizio mensa e delle attività pomeridiane.
I genitori i primi giorni di scuola potranno entrare nell’aula e rimanere più del necessario se il
bambino ne sente l’esigenza e con un orario che prevede una permanenza di 2 ore giornaliere e
che si andrà estendendo, compatibilmente con le esigenze del bambino, fino ad arrivare all’orario
pieno.
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La giornata scolastica si articola nel modo seguente nei cinque giorni della settimana:
ingresso degli alunni: 8,00 – 8,45
inizio attività educative: 8,45
termine attività educative: 12,15/15,15
uscita alunni: 12,30 – 13,00
Con l’avvio del servizio mensa la seconda uscita è dalle 15.30 alle 16.00
Eventuali variazioni rispetto all’orario di frequenza devono essere comunicati tempestivamente alle
insegnanti in servizio, con comunicazione scritta e sottoscritta da un genitore.
Per gli alunni che non si avvalgono della religione Cattolica, i genitori potranno chiedere al Capo
d’Istituto l’autorizzazione scritta per l’intero anno scolastico, di non partecipare alle lezioni di
22
Orario di funzionamento annuale
religione o anticipando l’uscita o posticipando l’entrata, dove l’ora di Religione sia prevista nelle ore
centrali, i bambini svolgeranno le attività didattiche nelle sezioni parallele.
Art.2 Uscita alunni
In occasione dell’uscita dalla scuola, ordinaria o extra, gli alunni sono affidati al padre,alla madre o
ad altra persona maggiorenne solo se autorizzata dai genitori e inclusa in una lista da presentare
all’inizio dell’anno scolastico. In caso di coniugi separati, il Dirigente Scolastico dovrà essere
informato (in via riservata) attraverso estratto della copia delle disposizioni del Tribunale, riguardo
alle modalità di affido del minore.
I bambini che utilizzano lo scuolabus saranno prelevati da operatori comunali che si assumeranno
ogni responsabilità dall’uscita della scuola.
Per motivazioni educative, organizzative e di sicurezza, i bambini potranno essere ammessi
in aula entro e non oltre le ore 8,45 e prelevati non prima delle ore 12,30 e delle ore 15,30
quando sarà attivato il servizio di mensa.
I GENITORI SONO TENUTI A RISPETTARE RIGOROSAMENTE L'ORARIO SCOLASTICO AL
FINE DI GARANTIRE LE MIGLIORI CONDIZIONI DI SICUREZZA DEGLI ALUNNI.
Entrate e uscite extra
Sono da comunicare con anticipo alle insegnanti. Le uscite anticipate per tutto l’anno sono
autorizzate dal D.S. e non possono essere concesse al di fuori dell’orario di funzionamento della
scuola: ore 12,00 oppure ore 15,00
Il rispetto dell'orario di entrata e di uscita è indispensabile per il buon funzionamento della scuola. I
genitori degli alunni ritardatari saranno invitati per iscritto al rispetto dell'orario.
PRIMA E DOPO L'ORARIO DI FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA, LE INSEGNANTI
NON SONO RESPONSABILI DEI BAMBINI.
Art. 3 - Sicurezza dei minori
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Al fine di garantire la sicurezza dei bambini e per una migliore organizzazione è necessario:
1) che i genitori, all’ingresso, affidino l’alunno esclusivamente al collaboratore scolastico;
2) che i docenti, all’uscita, coadiuvati dal personale ATA, prima dell’orario di uscita,
accompagnino i bambini nell’atrio e li consegnino ai genitori o a persona maggiorenne
delegata da chi esercita la patria potestà; è fatto divieto ai genitori o loro delegati (se non
espressamente autorizzati ed in casi eccezionali)
3) che i genitori garantiscano la massima puntualità nel prendere il bambino al termine
dell’attività; in caso di ritardo (eccezionale) del genitore, l’insegnante è tenuto a farsi carico
dei bambini; qualora il docente, per esigenze personali, fosse impossibilitato a restare a
scuola, in attesa del genitore ritardatario, il bambino verrà affidato al personale ATA in
servizio.
In caso di frequenti ritardi o prolungati il minore sarà affidato alle forze dell’ordine (Vigili o
Carabinieri)
Art. 4 – Assenze dei bambini
La regolarità della frequenza da parte dei bambini è premessa necessaria per assicurare una
positiva ed ottimale esperienza educativa, oltre che un corretto funzionamento della scuola.
Ai sensi della normativa vigente, per assenze superiori ai cinque giorni per motivi di salute,
i genitori sono tenuti a presentare certificato medico il giorno stesso del ritorno a scuola
del bambino e comunque prima che il bambino sia accolto dalla scuola. In caso contrario il
bambino non potrà essere riammesso in classe.
Se l’assenza è dovuta a motivi familiari e supera i cinque giorni è necessario che i genitori
avvertano preventivamente la scuola, preferibilmente per iscritto.
In caso di assenze prolungate è opportuno che la famiglia si tenga in contatto con le insegnanti
per comunicazioni e avvisi.
Le insegnanti sono tenute a segnalare le assenze prolungate e ingiustificate al Dirigente Scolastico
I genitori che nel corso dell’anno, non intendono far frequentare la scuola materna ai loro figli, sono
vivamente pregati di far pervenire alla segreteria della scuola eventuale rinunzia scritta.
Gli alunni dopo un mese di assenza ingiustificata, vengono depennati automaticamente
dall’elenco e sostituiti con altri in lista d’attesa.
Art. 5 – La salute del bambino
La somministrazione di farmaci non compete all’insegnante o al personale della scuola. In caso di
particolare necessità i genitori dovranno presentare domanda scritta al dirigente scolastico il quale
provvederà ad autorizzare il personale della scuola.
Onde evitare spiacevoli malintesi, i genitori dovranno evitare di consegnare ai bambini,prima
dell'entrata nella scuola, dolciumi in genere da consumarsi individualmente. Eventuali dolciumi, da
offrire a tutti i bambini, dovranno essere consegnati alle insegnanti, in confezioni sigillate recanti la
data di scadenza.
In caso di intolleranze alimentari ed allergie i genitori sono tenuti a dare comunicazione ai docenti
e, qualora si dovesse rendere necessaria la sostituzione degli alimenti, devono presentare la
richiesta al Comune, con allegata certificazione medica, tramite gli uffici di segreteria dell’Istituto.
Qualora il bambino desiderasse festeggiare il compleanno a scuola e i genitori volessero offrire
dolci ai compagni è obbligo utilizzare dolci comprati e che abbiano avuto preventiva cottura senza
farcitura di creme e pizzette senza maionese.
E’ compito delle insegnanti segnalare alla famiglia eventuali disturbi nello stato di salute del
bambino.
Pagina
La collaborazione tra scuola e famiglia è molto importante per la conoscenza del bambino e per
concordare strategie educative comuni; una buona intesa tra genitori e insegnanti, uno scambio di
opinioni e di proposte contribuisce certamente a superare determinate difficoltà e a migliorare la
24
Art. 6 – Rapporti scuola - famiglia
qualità della scuola.
Sono previsti due colloqui quadrimestrali.
Art. 7 – I rappresentanti dei genitori
I rappresentanti dei genitori, eletti ai sensi della normativa vigente, svolgono funzione di raccordo
tra la scuola e le famiglie, pertanto:
fanno proposte ai docenti sugli aspetti organizzativi ed educativi e sull’ampliamento
dell’offerta formativa;
- comunicano alle famiglie quanto emerso negli incontri istituzionali;
Il presente regolamento, specifico per le scuole dell’infanzia, è parte integrante del regolamento
generale dell’Istituto Comprensivo “V. Alfieri” di Valle Martella – Zagarolo pertanto per gli aspetti
non previsti si rinvia al regolamento generale.
Art.8 Comunicazioni
TELEFONATE: durante l'orario di servizio, le insegnanti accetteranno telefonate solo per
comunicazioni urgenti; è consigliabile chiamare in orario di compresenza, preferibilmente dalle ore
11.00 alle ore 12.00.
Si richiede, inoltre, di fornire il recapito telefonico di casa e del posto di lavoro dei genitori, per
poter comunicare in caso di emergenza.
Art.9 Incontri con le famiglie ( assemblee e colloqui individuali )
Durante l'anno scolastico si terranno degli incontri con le famiglie, in forma di assemblee di
sezione o generali, e colloqui individuali, dove necessario, per informarle sull'andamento scolastico
degli alunni.
Per permettere uno svolgimento regolare e proficuo, durante le assemblee di classe e i colloqui
individuali i bambini non devono essere portati a scuola.
Le assemblee dei genitori si svolgono nei locali scolastici ed avvengono al di fuori dell’orario
L’Assemblea può essere convocata dai rispettivi rappresentanti dei genitori eletti ed in carica nel
Consiglio d’intersezione o può essere convocata dal Dirigente Scolastico.
Possono parteciparvi, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i Docenti.
La richiesta scritta per la convocazione dell’Assemblea, firmata dai genitori rappresentanti, deve
essere indirizzata al Dirigente Scolastico, almeno otto giorni prima della data fissata per la riunione
e deve indicare: sede, giorno, ora, argomenti da trattare.
I richiedenti devono fornire garanzie circa la pulizia degli ambienti, il rispetto degli arredi e dei
sussidi didattici, l’ordinato svolgimento della riunione.
Concesso il nulla osta, le insegnanti informeranno i genitori richiedenti.
- pulizia dei capelli
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Per la tutela e il rispetto della vita comunitaria si raccomanda una scrupolosa igiene personale e
del vestiario.
Si raccomanda altresì di osservare le seguenti principali norme igieniche:
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Art.10 Igiene
- pulizia della persona
- pulizia degli indumenti.
Al fine di evitare casi di pediculosi (pidocchi) e spiacevoli equivoci, si raccomanda di controllare la
testa dei bambini, ed eventualmente di sottoporli ad un trattamento preventivo con shampoo e/o
prodotti specifici.
LE INSEGNANTI SONO TENUTE A VERIFICARE LO STATO D'IGIENE DEI BAMBINI.
Non rientra nelle mansioni del personale scolastico cambiare i bambini, pertanto nel caso si
verificasse tale necessità i genitori, avvisati telefonicamente, dovranno provvedere
personalmente o delegare chi per loro ,a tale incombenza. Non è possibile, in nessun modo,
usare i servizi per lavare le parti intime dei bambini in quanto i servizi non sono predisposti
per tale servizio.
Art. 11 Somministrazione medicinali – Pronto soccorso
- Le Insegnanti non possono somministrare alcun tipo di farmaco, anche se i genitori sono
consenzienti.
- In caso di improvviso malessere o indisposizione dell’alunno, dovrà essere informata la famiglia,
al quale sarà affidato il figlio.
Diversamente l’alunno sarà trattenuto a scuola ed assistito fino al termine delle lezioni.
In casi gravi si provvederà al trasferimento al Pronto Soccorso.
Art. 12 Servizi comunali
PRANZO: il pranzo prevede un menù, regolamentato dall'ASL.
Per allergie particolari occorrerà presentare un certificato predisposto, dopo visita medica, dal
medico competente della ASL
In caso di indisposizione occasionale è sufficiente comunicare alle insegnanti eventuali variazioni
alimentari, mediante una dichiarazione scritta. Altre sostituzioni non sono previste.
La tessera per la mensa scolastica viene acquistata presso gli Uffici Comunali.
Altro servizio a pagamento, fornito dall'Amministrazione Comunale, è costituito dallo SCUOLABUS
per il trasporto degli alunni.
Le variazioni del suo utilizzo, anche per un giorno, dovranno essere comunicate per iscritto alle
insegnanti.
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Quotidianamente si consiglia un abbigliamento comodo e pratico (es. tuta da ginnastica), senza
bretelle, cinture, ganci complicati, zoccoli o ciabatte, in modo che il bambino possa muoversi
liberamente e svolgere le attività di gioco e di manipolazione in maniera creativa, al fine di favorire
lo sviluppo dell’autonomia. Come corredo si chiede: un bicchiere, una tovaglietta per la colazione,
un pacco di fazzoletti ed un pacco di scottex per le mani.
26
Art. 13 Corredo
Si richiede, inoltre, che i bambini non portino a scuola oggetti di valore o giocattoli personali, in
quanto le insegnanti non si ritengono responsabili di eventuali smarrimenti o rotture.
Si consiglia di non lasciare in mano ai bambini giocattoli che possono risultare pericolosi come
pistole, spade, manette in plastica od oggetti appuntiti.
Con l’avvio della mensa, per le classi a tempo normale, la fornitura della merenda sarà stabilita
dalle insegnanti, in accordo con i genitori.
Materiale didattico
Le insegnanti comunicheranno, all’inizio dell’anno scolastico il materiale di corredo necessario ad
per ogni alunno(colori, carta, ecc. …).
Pagina
27
Si confida nella preziosa collaborazione dei genitori per il rispetto del presente
regolamento, garanzia di un produttivo, fecondo e corretto funzionamento della Scuola
dell’infanzia.
5. STATUTO DELLE STUDENTESSE
STUDENTI
E DEGLI
Il Regolamento di Disciplina è stato redatto tenendo conto :
1. DPR n° 249 del 24.06.1998 – Regolamento recante le Statuto delle studentesse e degli
studenti della scuola secondaria;
2. Direttiva Ministeriale n° 5843/A3 del 16.10.2006 – Linee di indirizzo sulla cittadinanza
democratica e legalità;
3. D.M. n° 16 del 05.02.2007 – Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la
prevenzione e il bullismo;
4. Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi
elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza
e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti;
5. DPR n° 235 del 21.11.2007 – Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del
Presidente della Repubblica 24.06.1998, n. 249, concernente lo statuto delle studentesse e
degli studenti della scuola secondaria;
6. D.M. del 16.01.2009, art. 4, comma 4, art. 5 – Valutazione del comportamento – criteri e
modalità applicative della valutazione del comportamento.
Art. 1 VITA DELLA SCUOLA
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle
conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.
2. La scuola opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo
studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio
3. La vita della comunità scolastica si basa sulla liberà di espressione, di pensiero, di
coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale
che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.
Art. 2 DIRITTI
1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale di qualità, che rispetti e valorizzi, anche
attraverso l’orientamento, l’identità di ciascuno.
Pagina
3. Lo studente ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, che permetta di
migliorare il proprio rendimento, secondo i ritmi di apprendimento di ciascuno.
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2. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola.
4. Ogni studente ha diritto al rispetto da parte degli adulti e dei compagni, a vivere in un
ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, all’utilizzo di strutture e materiali
in buone condizioni, in un contesto tranquillo, pulito e sicuro.
5. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità
alla quale appartengono.
6. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all’accoglienza e alla tutela della loro lingua
e cultura e alla realizzazione di attività interculturali.
7. La scuola s’impegna a promuovere condizioni per assicurare iniziative concrete per il
recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, nonché per la prevenzione e il recupero
della dispersione scolastica.
Art. 3 DOVERI
1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente e ad assolvere assiduamente agli
impegni di studio.
2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente scolastico, dei docenti, del
personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che
chiedono per se stessi
3. Nell’esercizio di loro diritti e nell’adempimento dei loro dover, gli studenti sono tenuti a
mantenere un comportamento corretto.
4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative di sicurezza dettate dai
regolamenti dei singoli Istituti.
5. Gli studenti sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi
didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio
della scuola.
6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e
averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola.
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità degli allievi.

L’istituzione scolastica individua e punisce quei comportamenti (gravi e/o reiterati) che
configurano mancanza disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell’Art. 3, indica le
relative sanzioni, gli organi competenti ad erogarle e il relativo procedimento, secondo i
criteri regolativi seguenti:

Le sanzioni:
a) sono sempre temporanee e proporzionate alle infrazioni
Pagina

29
Art. 4 DISCIPLINA
b) devono essere ispirate al principio della responsabilizzazione personale e della riparazione
del danno
c) devono essere ispirate al principio della responsabilizzazione personale e della riparazione
del danno
d) tengono conto della situazione personale dello studente e del conteso in cui si è verificato
l’episodio
e) vanno comminate dopo avere effettuato un’accurata ricostruzione dell’accaduto e dopo
aver invitato l’alunno a esporre le proprie ragioni
f) sono personali e/o collettive e hanno la finalità di recuperare un positivo rapporto degli/dello
allievi/o con l’istituzione scolastica, pertanto sarebbe opportuno non ricorre a note collettive

Tipologia delle sanzioni:
a) richiamo verbale: da parte del Dirigente scolastico, dei docenti o eventualmente del
personale ATA
b) richiesta formale di scuse: nei confronti del Dirigente scolastico, dei docenti o
eventualmente del personale ATA
c) ammonizione formale: da parte del Dirigente scolastico o dei docenti: scritta sul diario e/o
sul registro di classe
d) sospensione dalle attività didattiche per un determinato periodo: da parte del C.d.C.,
del Dirigente scolastico, del singolo docente
e) convocazione dei genitori: da parte del Dirigente scolastico o suo delegato o dal
Coordinatore del C.d.C., o di un docente di classe, immediatamente o per via telefonica o
per iscritto , anche sul registro di classe
f) ammissione a scuola dello studente accompagnato da uno dei genitori: disposto dal
Dirigente scolastico, dal Vicario o dal Collaboratore o dal Coordinatore del C.d.C,
comunicato ai genitori o telefonicamente o per iscritto
g) sospensione dall’attività didattica con allontanamento dello studente per un periodo
da 1 a 15 giorni: deliberata dal C.d.C convocato anche in seduta straordinaria nella sua
composizione allargata a tutte le sue componenti, resa esecutiva dal Dirigente scolastico
Sostituzione delle sanzioni: il C.d.C può offrire allo studente la possibilità di sostituire le
sanzioni con altri provvedimenti e incombenze che si esplicano nella collaborazione ai
servizi interni della scuola o altre attività con finalità sociali che possano utilmente costituire
una riparazione ed un ammonimento
In particolare sono previste:
Pagina
i)
30
h) sospensione dall’attività didattico con allontanamento dello studente per un periodo
superiore ai 15 giorni ivi compreso l’allontanamento fino al termine delle lezione o
esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di stato conclusivo
del corso di studi: deliberata dal Consiglio d’Istituto e rea esecutiva dal Dirigente
scolastico.
Collaborazione nella sistemazione di archivi o altro lavoro utile.
Riordino della biblioteca e/o altri servizi della scuola.
Collaborazione nella predisposizione di materiali didattici per gli allievi diversamente abili.
Aiuto alla persona diversamente abile nella fruizione degli spazi della scuola.
Predisposizione di materiali didattici per gli allievi
Art. 5 COMPOSIZIONE DEL COMITATO DI GARANZIA
L’organo di garanzia è presieduto dal Dirigente scolastico ed è composto da due docenti e da due
rappresentanti di genitori, le due componenti sono nominate dal Consigli d’Istituto il quale
provvede anche alla nomina di due membri supplenti per ogni componente. Nel caso in cui faccia
parte del Comitato di Garanzia il docente che ha irrogato la sanzione, lo stesso sarà sostituito da
uno dei membri supplenti. Il Comitato di Garanzia resta in carica tre anni, nel caso in cui uno dei
membri decade, il Consiglio d’Istituto provvederà alla sua sostituzione.
Art. 6 COMPITI DEL COMITATO DI GARANZIA
Il Comitato di Garanzia deve:

Dirimere i conflitti che insorgano all’interno della scuola in merito all’applicazione dello
Statuto degli Studenti e delle Studentesse e del presente regolamento di disciplina,

Decidere sui ricorsi per l’abrogazione delle sanzioni disciplinari.
Per la validità delle deliberazioni non è necessario che in prima convocazione siano presenti tutti i
membri.
Il voto di astensione è considerato favorevole alla decisione assunta dall’organo che ha inflitto la
sanzione.
Art. 7 IMPUGNAZIONI
Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia interesse (genitori,
studenti), entro quindici giorni dalla comunicazione al Comitato di Garanzia. L’organo di Garanzia
dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni. Qualora l’organo di Garanzia non decida entro tale
termine, la sanzione non potrà che ritenersi confermata. Contro le decisioni che prevedono la
sospensione dalle attività didattiche superiori ai 3 giorni è ammesso ricorso all’Organo di Garanzia
entro 3 giorni.
Art. 8 MANCANZE DISCIPLINARI
b) spostarsi senza motivo o senza autorizzazione nell’aula e nell’edificio;
c) disturbare o rendersi protagonisti di interventi inopportuni durante le attività scolastiche;
Pagina
a) presentarsi sistematicamente in ritardo a scuola senza validi motivi;
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I seguenti comportamenti vengono configurati come mancanze disciplinari da correggere con
interventi educativi:
d) non eseguire i compiti assegnati e non portare il materiale didattico;
e) falsificare le firme su verifiche o note degli insegnanti;
f) dimenticare di far sottoscrivere alle famiglie gli avvisi scolastici;
g) portare a scuola oggetti non pertinenti alle attività e/o pericolosi;
h) usare il cellulare, iPod …
i)
non osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza contenute nel regolamento
d’Istituto;
j)
sporcare intenzionalmente, danneggiare i locali, gli arredi o gli oggetti personali;
k) offendere con parole, gesti o azioni il personale scolastico o un compagno;
l)
comportarsi in modo violento e /o aggressivo (fisicamente) nei confronti del personale
scolastico o i compagni;
m) usare un linguaggio non consono all’ambiente scolastico;
n) fumare nei locali scolastici e nelle sue pertinenze;
o) falsificazione di firma a seguito di assenza arbitraria;
p) ogni altro comportamento che, nella situazione specifica, sia ritenuto scorretto
dall’insegnante.
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Anche se non è possibile definire una “mancanza disciplinare” un certo tipo di abbigliamento,
è opportuno che gli allievi utilizzino un vestiario idoneo all’ambiento scolastico,
DISCIPLINARE INTERNO CHE REGOLAMENTA L’USO E L’APPLICAZIONE DELLE SANZIONI
INFRAZIONI
SANZIONI DISCIPLINARI
ORGANO COMPETENTE
COMPORTAMENTALI
Invito a presentare le proprie
scuse
1° provvedimento: se reiterata,
ammonizione formale sul diario e sul
registro di classe con convocazione
dei genitori.
2 ° provvedimento:
sospensione
dalle
attività
didattiche
per
persistenza
del comportamento
scorretto fino a 3 giorni.
Invito a presentare le proprie
scuse
1° provvedimento: ammonizione sul
registro di classe con convocazione
dei genitori
2° e ultimo provvedimento:
sospensione dalle attività didattiche
fino a 5 giorni.
Richiamo verbale dello studente
e nota sul diario ammonimento sul
registro di classe e convocazione dei
genitori. Se tale comportamento ha
recato danni a persona o a oggetti si
provvederà alla relativa sospensione
fino a 5 giorni.
Docente
Coordinatore
del
docente interessato.
Scontro fisico tra compagni
a prescindere dal
provocatore e dal provocato
Sospensione immediata dalle attività
didattiche .
Fino a 5 giorni
Oltre i 5 giorni
Danni a strutture e/o arredi
scolastici o ad oggetti
personali dei compagni
Risarcimento del danno
1° provvedimento: nota sul diario e
ammonimento sul registro di classe
2° provvedimento: convocazione dei
genitori
3°
e
ultimo
provvedimento:
sospensione dalle attività didattiche
Proposta dal Docente
Coordinatore
del
C.d.C
o
docente interessato
Consiglio di classe e/o Proposte
del Consiglio di classe/ Organi
disciplinari
Personale ATA (solo per il
richiamo)
Docente
Coordinatore
del
C.d.C
o
docente interessato
Consiglio di classe e/o Organo di
Disciplina.
Uso non consentito di
cellulari, iPod e/o
strumentazioni e accessori
simili
Richiamo
verbale
,confisca
strumento da parte del Docente
ammonimento sul registro di classe
con
convocazione dei genitori e
consegna del telefono ai genitori.
2°
provvedimento:
sospensione
dalle attività didattiche. Se usato in
Uscita dall’aula senza
autorizzazione o prolungata
permanenza senza chiara
giustificazione ed
assembramento nei servizi
igienici
o
C.d.C
o
C.d.C
o
Consiglio di classe .
Docente
Coordinatore
del
docente interessato
Consiglio di classe.
Docente
Coordinatore
del
docente interessato
Consiglio di classe .
Docente/ATA
33
Uso di linguaggio e gesti
offensivi nei confronti di un
insegnante o di un
collaboratore scolastico
C.d.C
Coordinatore
del
docente interessato.
C.d.C
o
Pagina
Uso di linguaggio e gesti
offensivi nei confronti di un
compagno della propria o
altrui classe
Non eseguire i compiti
assegnati e non portare il
materiale didattico
Falsificare le firme su
verifiche o note degli
insegnanti
Dimenticare di far
1° provvedimento: nota sul diario e
ammonimento sul registro di classe
2° provvedimento: convocazione dei
genitori
3° provvedimento: sospensione
Docente
Coordinatore
del
docente interessato
Consiglio di classe
Nota sul diario e ammonimento sul
registro di classe(per un massimo
di 3 volte)
2°
e
ultimo
provvedimento:
sospensione dalle attività didattiche
1° provvedimento: giustificazione
da
parte
della
famiglia
e
accettazione in classe
2° provvedimento: comunicazione
scritta
alla
famiglia,
con
convocazione della stessa da parte
del coordinatore di classe
3° provvedimento: sospensione
Docente
Coordinatore
del
docente interessato
Consiglio di classe
Richiamo verbale dello studente
1°
provvedimento: ammonizione
formale sul diario e sul registro di
classe (per un massimo di 2 volte)
e convocazione dei genitori
2° provvedimento:
sospensione
dalle
attività
didattiche
per
persistenza
del comportamento
scorretto
Docente
Coordinatore
del
docente interessato
Annotazione sul registro personale
dell’insegnante
e
richiesta
di
svolgimento per la lezione successiva
1°
provvedimento: avviso alla
famiglia
con
richiesta
di
collaborazione per migliorare
il
controllo
2° provvedimento: convocazione
della famiglia per persistenza del
comportamento scorretto.
1° provvedimento: convocazione
della famiglia
2° provvedimento: se reiterata,
sospensione dalle attività didattiche
1° provvedimento: annotazione sul
Docente
Coordinatore
del
docente interessato
C.d.C
o
C.d.C
o
C.d.C
o
Docente
Coordinatore
del
docente interessato
I ritardi cumulati incidono
negativamente sul voto di
comportamento.
C.d.C
o
C.d.C
o
C.d.C
o
Consiglio di classe
Docente
Coordinatore
del
docente interessato
Consiglio di classe
Docente
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Disturbare e rendersi
protagonisti di interventi
inopportuni durante le
attività scolastiche
Consiglio di classe.
Pagina
Uscita dalla scuola al suono
dell’ultima campanella
assumendo un
comportamento
scorretto(spingere,urlare,
correre etc…)
Cambiamento di posto
assegnato dal docente
coordinatore senza
autorizzazione con
spostamento di banchi
Presentarsi
sistematicamente in ritardo
a scuola senza validi motivi
modo lesivo della dignità personale,
allontanamento
dall’istituzione
scolastica
sottoscrivere alle famiglie
gli avvisi scolastici
Portare a scuola oggetti non
pertinenti alle attività e/o
pericolosi
Non osservare le
disposizioni organizzative e
di sicurezza contenute nel
regolamento d’Istituto
Fumare nei locali scolastici e
nelle sue pertinenze.
Sanzioni economiche e
disciplinari secondo la
normativa vigente
Falsificazione di firma a
seguito di assenza
arbitraria
Ogni altro comportamento
che, nella situazione
specifica, sia ritenuto
scorretto dall’insegnante
registro di classe e nota sul diario
2° provvedimento: se reiterata,
convocazione dei genitori
1°
provvedimento:
confisca
immediata
del
materiale,
ammonizione formale sul registro di
classe, consegna ai genitori;
se usati in modo pericoloso,
sospensione dalle attività didattiche
Richiamo verbale dello studente
1°
provvedimento: ammonizione
formale sul diario e sul registro di
classe convocazione dei genitori
se reiterata, sospensione dalle
attività didattiche.
1°
provvedimento:
confisca
immediata
delle
sigarette
e
convocazione dei genitori
2°
e
ultimo
provvedimento:
sospensione dalle attività didattiche
per persistenza del comportamento
scorretto.
1°
ed
ultimo
provvedimento:
convocazione immediata dei genitori
e
sospensione
dalle
attività
didattiche
Le sanzioni saranno commisurate alla
gravità del comportamento
Coordinatore
del
docente interessato
C.d.C
o
Personale ATA (solo per la
confisca)
Docente
Coordinatore
del
C.d.C
o
docente interessato
Consiglio
di
classe
e/o
Commissione Disciplinare.
Docente
Coordinatore
del
C.d.C
o
docente interessato
Consiglio
di
classe
e/o
Commissione Disciplinare
Personale ATA (solo per la
confisca)
Docente
Coordinatore
del
C.d.C
o
docente interessato
Consiglio
di
classe
nella
composizione allargata a tutte
le sue componenti
Consiglio
di
classe
e/o
Commissione Disciplinare
N.B. – Il numero dei
giorni di
sospensione dalle attività didattiche
saranno
graduali e proporzionati
alle mancanze
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Fino a 5 giorni la sospensione è di competenza del solo Consiglio di classe
Oltre i 5 giorni e fino a 15 avvisati i genitori è di competenza del consiglio di Disciplina
Oltre i 15 giorni sarà di competenza del Consiglio Disciplinare così composto: Preside o suo sostituto,n.2
docenti e n.2 genitori ( tra i membri del Consigli8o d’Istituto).
 Le note dei docenti sul registro dovranno essere chiare e motivate.
 D’accordo con la famiglia le sospensioni fino a tre giorni possono essere trasformate in occupazione per
qualche ora di lavoro socialmente utile all’interno dell’edificio.
N.B I provvedimenti di sospensione oltre i 3 giorni (anche cumulativi) comporta la non partecipazione ai viaggi
d’istruzione di più giorni e la frequenza delle normali attività didattiche , oltre ad incidere sul voto di
comportamento .
35



Art. 9 DISPOSIZIONI FINALI
Il presente Regolamento ha validità triennale e viene deliberato dal Consiglio d’Istituto,
aggiornandolo alle normative successivamente emanate dagli organi collegiali.
Pagina
36
Ultimo aggiornamento: dicembre 2013
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37
Allegati
Pagina
DECRETO MINISTERIALE (funzione pubblica) 28 novembre 2000 Codice di comportamento dei
dipendenti delle pubbliche amministrazioni. (GU n. 84 del 10-4-2001)
Art. 1. Disposizioni di carattere generale
1. I princìpi e i contenuti del presente codice costituiscono specificazioni esemplificative degli
obblighi di diligenza, lealtà e imparzialità, che qualificano il corretto adempimento della
prestazione lavorativa. I dipendenti pubblici - escluso il personale militare, quello della polizia
di Stato ed il Corpo di polizia penitenziaria, nonché i componenti delle magistrature e
dell'Avvocatura dello Stato - si impegnano ad osservarli all'atto dell'assunzione in servizio.
2. I contratti collettivi provvedono, a norma dell'art. 58-bis, comma 3, del decreto legislativo 3
febbraio 1993, n. 29, al coordinamento con le previsioni in materia di responsabilità
disciplinare. Restano ferme le disposizioni riguardanti le altre forme di responsabilità dei
pubblici dipendenti.
3. Le disposizioni che seguono trovano applicazione in tutti i casi in cui non siano applicabili
norme di legge o di regolamento o comunque per i profili non diversamente disciplinati da leggi
o regolamenti. Nel rispetto dei principi enunciati dall'art. 2, le previsioni degli articoli 3 e
seguenti possono essere integrate e specificate dai codici adottati dalle singole amministrazioni
ai sensi dell'art. 58-bis, comma 5, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29.
Art. 2. Principi
1. Il dipendente conforma la sua condotta al dovere costituzionale di servire esclusivamente la
Nazione con disciplina ed onore e di rispettare i princìpi di buon andamento e imparzialità
dell'amministrazione. Nell'espletamento dei propri compiti, il dipendente assicura il rispetto
della legge e persegue esclusivamente l'interesse pubblico; ispira le proprie decisioni ed i
propri comportamenti alla cura dell'interesse pubblico che gli è affidato.
2. Il dipendente mantiene una posizione di indipendenza, al fine di evitare di prendere decisioni
o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni, anche solo apparenti, di conflitto di
interessi. Egli non svolge alcuna attività che contrasti con il corretto adempimento dei compiti
d'ufficio e si impegna ad evitare situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi
o all'immagine della pubblica amministrazione.
3. Nel rispetto dell'orario di lavoro, il dipendente dedica la giusta quantità di tempo e di
energie allo svolgimento delle proprie competenze, si impegna ad adempierle nel modo più
semplice ed efficiente nell'interesse dei cittadini e assume le responsabilità connesse ai propri
compiti.
4. Il dipendente usa e custodisce con cura i beni di cui dispone per ragioni di ufficio e non
utilizza a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio.
5. Il comportamento del dipendente deve essere tale da stabilire un rapporto di fiducia e
collaborazione tra i cittadini e l'amministrazione. Nei rapporti con i cittadini, egli dimostra la
massima disponibilità e non ne ostacola l'esercizio dei diritti. Favorisce l'accesso degli stessi
alle informazioni a cui abbiano titolo e, nei limiti in cui ciò non sia vietato, fornisce tutte le
notizie e informazioni necessarie per valutare le decisioni dell'amministrazione e i
comportamenti dei dipendenti.
6. Il dipendente limita gli adempimenti a carico dei cittadini e delle imprese a quelli
indispensabili e applica ogni possibile misura di semplificazione dell'attività amministrativa,
agevolando, comunque, lo svolgimento, da parte dei cittadini, delle attività loro consentite, o
comunque non contrarie alle norme giuridiche in vigore.
7. Nello svolgimento dei propri compiti, il dipendente rispetta la distribuzione delle funzioni tra
Stato ed enti territoriali. Nei limiti delle proprie competenze, favorisce l'esercizio delle funzioni
e dei compiti da parte dell'autorità territorialmente competente e funzionalmente più vicina ai
cittadini interessati.
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CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI
DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
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Art. 3. Regali e altre utilità
1. Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, neanche in occasione di festività,
regali o altre utilità salvo quelli d'uso di modico valore, da soggetti che abbiano tratto o
comunque possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti all'ufficio.
2. Il dipendente non chiede, per sé o per altri, né accetta, regali o altre utilità da un
subordinato o da suoi parenti entro il quarto grado. Il dipendente non offre regali o altre utilità
ad un sovraordinato o a suoi parenti entro il quarto grado, o conviventi, salvo quelli d'uso di
modico valore.
Art. 4. Partecipazione ad associazioni e altre organizzazioni
1. Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica al
dirigente dell'ufficio la propria adesione ad associazioni ed organizzazioni, anche a carattere
non riservato, i cui interessi siano coinvolti dallo svolgimento dell'attività dell'ufficio, salvo che
si tratti di partiti politici o sindacati.
2. Il dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad associazioni ed organizzazioni, né
li induce a farlo promettendo vantaggi di carriera.
Art. 5. Trasparenza negli interessi finanziari
1. Il dipendente informa per iscritto il dirigente dell'ufficio di tutti i rapporti di collaborazione in
qualunque modo retribuiti che egli abbia avuto nell'ultimo quinquennio, precisando:
a) se egli, o suoi parenti entro il quarto grado o conviventi, abbiano ancora rapporti finanziari
con il soggetto con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione; b) se tali rapporti siano
intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti
all'ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.
2. Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica all'amministrazione le
partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possano porlo in conflitto di interessi
con la funzione pubblica che svolge e dichiara se ha parenti entro il quarto grado o affini entro
il secondo, o conviventi che esercitano attività politiche, professionali o economiche che li
pongano in contatti frequenti con l'ufficio che egli dovrà dirigere o che siano coinvolte nelle
decisioni o nelle attività inerenti all'ufficio. Su motivata richiesta del dirigente competente in
materia di affari generali e personale, egli fornisce ulteriori informazioni sulla propria situazione
patrimoniale e tributaria.
Art. 6. Obbligo di astensione
1. Il dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano
coinvolgere interessi propri ovvero: di suoi parenti entro il quarto grado o conviventi; di
individui od organizzazioni con cui egli stesso o il coniuge abbia causa pendente o grave
inimicizia o rapporti di credito o debito; di individui od organizzazioni di cui egli sia tutore,
curatore, procuratore o agente; di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o
stabilimenti di cui egli sia amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in ogni
altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Sull'astensione decide il dirigente
dell'ufficio.
Art. 7. Attività collaterali
1. Il dipendente non accetta da soggetti diversi dall'amministrazione retribuzioni o altre utilità
per prestazioni alle quali è tenuto per lo svolgimento dei propri compiti d'ufficio.
2. Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione con individui od organizzazioni che
abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico in decisioni o attività
inerenti all'ufficio.
3. Il dipendente non sollecita ai propri superiori il conferimento di incarichi remunerati.
Art. 8. Imparzialità
1. Il dipendente, nell'adempimento della prestazione lavorativa, assicura la parità di
trattamento tra i cittadini che vengono in contatto con l'amministrazione da cui dipende. A tal
fine, egli non rifiuta né accorda ad alcuno prestazioni che siano normalmente accordate o
rifiutate ad altri.
2. Il dipendente si attiene a corrette modalità di svolgimento dell'attività amministrativa di sua
competenza, respingendo in particolare ogni illegittima pressione, ancorché esercitata dai suoi
superiori.
Art. 9. Comportamento nella vita sociale
1. Il dipendente non sfrutta la posizione che ricopre nell'amministrazione per ottenere utilità
che non gli spettino. Nei rapporti privati, in particolare con pubblici ufficiali nell'esercizio delle
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loro funzioni, non menziona né fa altrimenti intendere, di propria iniziativa, tale posizione,
qualora ciò possa nuocere all'immagine dell'amministrazione.
Art. 10. Comportamento in servizio
1. Il dipendente, salvo giustificato motivo, non ritarda né affida ad altri dipendenti il
compimento di attività o l'adozione di decisioni di propria spettanza.
2. Nel rispetto delle previsioni contrattuali, il dipendente limita le assenze dal luogo di lavoro a
quelle strettamente necessarie.
3. Il dipendente non utilizza a fini privati materiale o attrezzature di cui dispone per ragioni di
ufficio. Salvo casi d'urgenza, egli non utilizza le linee telefoniche dell'ufficio per esigenze
personali. Il dipendente che dispone di mezzi di trasporto dell'amministrazione se ne serve per
lo svolgimento dei suoi compiti d'ufficio e non vi trasporta abitualmente persone estranee
all'amministrazione.
4. Il dipendente non accetta per uso personale, né detiene o gode a titolo personale, utilità
spettanti all'acquirente, in relazione all'acquisto di beni o servizi per ragioni di ufficio.
Art. 11. Rapporti con il pubblico
1. Il dipendente in diretto rapporto con il pubblico presta adeguata attenzione alle domande di
ciascuno e fornisce le spiegazioni che gli siano richieste in ordine al comportamento proprio e
di altri dipendenti dell'ufficio. Nella trattazione delle pratiche egli rispetta l'ordine cronologico e
non rifiuta prestazioni a cui sia tenuto motivando genericamente con la quantità di lavoro da
svolgere o la mancanza di tempo a disposizione. Egli rispetta gli appuntamenti con i cittadini e
risponde sollecitamente ai loro reclami.
2. Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali
e dei cittadini, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche che vadano a detrimento
dell'immagine dell'amministrazione. Il dipendente tiene informato il dirigente dell'ufficio dei
propri rapporti con gli organi di stampa.
3. Il dipendente non prende impegni né fa promesse in ordine a decisioni o azioni proprie o
altrui inerenti all'ufficio, se ciò possa generare o confermare sfiducia nell'amministrazione o
nella sua indipendenza ed imparzialità.
4. Nella redazione dei testi scritti e in tutte le altre comunicazioni il dipendente adotta un
linguaggio chiaro e comprensibile.
5. Il dipendente che svolge la sua attività lavorativa in una amministrazione che fornisce
servizi al pubblico si preoccupa del rispetto degli standard di qualità e di quantità fissati
dall'amministrazione nelle apposite carte dei servizi. Egli si preoccupa di assicurare la
continuità del servizio, di consentire agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro
informazioni sulle modalità di prestazione del servizio e sui livelli di qualità.
Art. 12. Contratti
1. Nella stipulazione di contratti per conto dell'amministrazione, il dipendente non ricorre a
mediazione o ad altra opera di terzi, né corrisponde o promette ad alcuno utilità a titolo di
intermediazione, né per facilitare o avrà facilitato la conclusione o l'esecuzione del contratto.
2. Il dipendente non conclude, per conto dell'amministrazione, contratti di appalto, fornitura,
servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbia stipulato contratti a
titolo privato nel biennio precedente. Nel caso in cui l'amministrazione concluda contratti di
appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione, con imprese con le quali egli abbia
concluso contratti a titolo privato nel biennio precedente, si astiene dal partecipare all'adozione
delle decisioni ed alle attività relative all'esecuzione del contratto.
3. Il dipendente che stipula contratti a titolo privato con imprese con cui abbia concluso, nel
biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento ed assicurazione,
per conto dell'amministrazione, ne informa per iscritto il dirigente dell'ufficio.
4. Se nelle situazioni di cui ai commi 2 e 3 si trova il dirigente, questi informa per iscritto il
dirigente competente in materia di affari generali e personale.
Art. 13. Obblighi connessi alla valutazione dei risultati
1. Il dirigente ed il dipendente forniscono all'ufficio interno di controllo tutte le informazioni
necessarie ad una piena valutazione dei risultati conseguiti dall'ufficio presso il quale prestano
servizio. L'informazione è resa con particolare riguardo alle seguenti finalità: modalità di
svolgimento dell'attività dell'ufficio; qualità dei servizi prestati; parità di trattamento tra le
diverse categorie di cittadini e utenti; agevole accesso agli uffici, specie per gli utenti disabili;
semplificazione e celerità delle procedure; osservanza dei termini prescritti per la conclusione
delle procedure; sollecita risposta a reclami, istanze e segnalazioni.
Art. 14. Abrogazione
1. Il decreto del Ministro della funzione pubblica 31 marzo 1994 è abrogato.
Il presente decreto sarà comunicato alla Corte dei conti per la registrazione e pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 28 novembre 2000
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Il Ministro: Bassanini
Comunicazione n.37
Oggetto: Indicazioni sui doveri dei docenti.
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Visto l’art. 25, D.Lgs. n. 165/2001 relativo ai doveri organizzativi del Dirigente Scolastico;
Visto il CCNL Scuola 2006/2009 che affida al DSGA il compito di organizzare l’attività del
personale ATA nell’ambito delle Direttive impartite dal Dirigente Scolastico;
Vista la culpa in vigilando in capo ai docenti e al personale ATA;
Visto il Regolamento d’Istituto vigente;
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1. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima
dell'inizio delle lezioni.
2. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti,
controllare quelli dei giorni precedenti e segnare l'avvenuta o la mancata giustificazione; se
l'assenza per motivi di salute è superiore a cinque giorni, deve accertare la presenza del
certificato medico. Il docente, qualora un alunno dopo tre giorni dal rientro continui ad
essere sprovvisto di giustificazione, segnalerà al Coordinatore di classe e in Presidenza il
nominativo.
3. In caso di ritardo di un alunno occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la
richiesta di giustificazione e ammetterlo in classe.
4. Se un alunno richiede, con permesso scritto di un genitore, di uscire anticipatamente,
occorre chiedere l'autorizzazione in Presidenza o al docente delegato. Dopo
l'autorizzazione il docente è tenuto ad apporre sul registro di classe l'ora in cui è uscito e la
persona che è venuto a prelevarlo.
5. Per comunicazioni urgenti alle famiglie i docenti si avvalgono dell'elenco degli alunni
completo di indirizzo e recapito telefonico, inserito nel registro di classe.
6. I docenti indicano sempre sul registro di classe i compiti assegnati e gli argomenti svolti.
7. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli e tantomeno
allontanarli dalla classe.
8. Durante l'intervallo i docenti vigilano sull'intera classe e collaborano con i colleghi delle altre
classi (per eventuali spostamenti).
9. Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire dalla classe più di un alunno per
volta, fatta eccezione per casi seriamente motivati.
10. Se un docente deve, per pochi minuti, allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi
un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe.
11. In occasione di uscite o trasferimenti in palestra o nei laboratori, i docenti devono vigilare
affinché gli alunni lascino in ordine il materiale scolastico chiuso nelle borse e chiudano la
porta della classe.
12. Al termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in ordine ed
i materiali siano riposti negli appositi spazi.
13. I docenti accompagnano la classe in fila all'uscita.
14. I docenti devono prendere visione del piano di sfollamento dei locali scolastici e, in caso di
emergenza, rispettarne le disposizioni.
15. E' assolutamente vietato, per qualunque attività l'utilizzo di sostanze, che possano rivelarsi
tossiche o dannose per gli alunni (colle non dichiaratamente atossiche, vernici, vernidas,
solventi...)
16. E' assolutamente vietato nei locali scolastici ( aule, corridoi, mensa, etc…) ostruire con
mobili, arredi, attrezzatura varia, anche solo temporaneamente, le vie di fuga e le uscite di
sicurezza.
17. I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo al RLS, al
Coordinatore di settore, al Dirigente Scolastico e/o ai suoi Collaboratori.
18. Eventuali danni riscontrati devono essere segnalati in Presidenza. I danni riscontrati
vengono risarciti dal responsabile. Qualora questi non venga individuato, gli insegnanti
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Si invitano le SS.VV. a prendere visione delle seguenti indicazioni:
della/e classe/i interessata/e ne discuteranno in C. di C. con i genitori e il risarcimento sarà
effettuato in modo collettivo.
19. I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui con le famiglie nell'ottica di un rapporto
scuola/famiglia più trasparente e fattivo.
20. Ogni docente è tenuto ad apporre la propria firma per presa visione delle circolari e degli
avvisi. In ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola e inseriti
nell'apposito registro si intendono regolarmente notificati.
21. I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.
22. I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali.
23. I docenti controllano che gli alunni scrivano sul proprio diario le comunicazioni alle famiglie
riguardanti attività diverse da quelle curricolari.
24. Il ricorso alla Presidenza per problemi di ordine disciplinare va contenuto al massimo in
quanto se da un lato ostacola il lavoro del Dirigente Scolastico, dall'altro provoca
nell'alunno la convinzione di una certa impotenza educativa da parte dei docenti che, in
certe occasioni, può costituire una ragione di rinforzo di condotte errate in situazioni di
difficoltà.
25. I registri (cartaceo ed elettronico) devono essere debitamente e tempestivamente compilati
in ogni loro parte e rimanere nel cassetto personale a disposizione della Presidenza. Lo
stesso dicasi per ogni forma di esercitazione e verifiche.
Oggetto: Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici.
Si invitano le SS.VV. a prendere visione delle seguenti indicazioni:
1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nel
settore di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà
fede la firma sul registro di presenza del personale vistato dal DSGA.
2. In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei dispositivi di
sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità.
3. I collaboratori scolastici:
3.1 indossano in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario di
lavoro;
3.2 vigilano sull'ingresso e sull'uscita degli alunni;
3.3 sono facilmente reperibili da parte dei docenti per qualsiasi evenienza;
3.4 collaborano al clima educativo e al complessivo funzionamento didattico;
3.5 comunicano immediatamente al Coordinatore Didattico, al Dirigente Scolastico e/o al
suo delegato, l'eventuale assenza dell'insegnante dall'aula, per evitare che la classe
resti incustodita;
3.6 collaborano con i Docenti nella raccolta dei buoni mensa e nella predisposizione degli
elenchi dei partecipanti al servizio (se attivo);
3.7 collaborano con il personale Docente per l'integrazione degli alunni diversamente abili;
3.8 vigilano sulla sicurezza e la incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli,
negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali;
3.9 possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore durante i
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Visto l’art. 25, D.Lgs. n. 165/2001 relativo ai doveri organizzativi del Dirigente Scolastico;
Visto il CCNL Scuola 2006/2009 che affida al DSGA il compito di organizzare l’attività del
personale ATA nell’ambito delle Direttive impartite dal Dirigente Scolastico;
Vista la culpa in vigilando in capo ai docenti e al personale ATA;
Visto il Regolamento d’Istituto vigente.
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viaggi d'istruzione;
3.10 riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri
motivi, sostano nei corridoi;
3.11 sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza o
allontanamento momentaneo del docente;
3.12 impediscono con le buone maniere, che alunni di altri corsi possano svolgere azioni di
disturbo nel corridoio di propria pertinenza, riconducendoli con garbo e intelligenza
alle loro classi;
3.13 sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la
funzione della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più
bisogno;
3.14 evitano di parlare ad alta voce;
3.15 tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili;
3.16 provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia con acqua e detersivi
disinfettanti dei servizi e degli spazi di pertinenza nonché delle suppellettili di
pertinenza delle aule affidate o come da disposizione del DSGA.
3.17 non si allontanano mai dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal
DSGA o dal Dirigente Scolastico;
3.18 invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal
Dirigente Scolastico a uscire dalla Scuola. A tale proposito si terranno informati sugli
orari di ricevimento dei genitori, collocati sempre in ore libere da insegnamento;
3.19 sorvegliano l'uscita delle classi e dei cancelli esterni, prima di dare inizio alle pulizie.
4. Ove accertino situazione di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente
comunicarlo in Segreteria: segnalano, sempre in Segreteria, l'eventuale rottura di
suppellettili, sedie o banchi prima di procedere alla sostituzione.
5. Accolgono il genitore dell'alunno, che vuol richiedere l'autorizzazione all'uscita anticipata. Il
permesso d'uscita, firmato dal Dirigente Scolastico o da un docente delegato, verrà portato
dal collaboratore nella classe dell'alunno, dove il docente dell'ora provvederà
all'annotazione dell'autorizzazione sul registro di classe; dopo di ché l'alunno che ha
richiesto di uscire anticipatamente potrà lasciare la scuola.
6. Al termine del servizio, tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio
addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:
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7. Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi; in ogni caso
tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli avvisi della
scuola si intendono regolarmente notificati al personale tutto.
8. E' fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di sfollamento dei
locali e di controllare quotidianamente la praticabilità ed efficienza delle vie di esodo.
9. In caso di emergenza, i collaboratori scolastici sono obbligati a svolgere con la massima
diligenza i compiti loro assegnati nel relativo piano, affisso nei locali della scuola.
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6.1 che tutte le luci siano spente;
6.2 che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;
6.3 che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola;
6.4 che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine;
6.5 che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola;
6.6 i collaboratori scolastici addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte
degli uffici, spente tutte le apparecchiature elettriche/elettroniche.
Oggetto: Indicazioni sui doveri del personale amministrativo.
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Visto l’art. 25, D.Lgs. n. 165/2001 relativo ai doveri organizzativi del Dirigente Scolastico;
Visto il CCNL Scuola 2006/2009 che affida al DSGA il compito di organizzare l’attività del
personale ATA nell’ambito delle Direttive impartite dal Dirigente Scolastico;
Vista la culpa in vigilando in capo ai docenti e al personale ATA;
Visto il Regolamento di Istituto vigente.
Si invitano le SS.VV. a prendere visione delle seguenti indicazioni:
1. Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione
didattica e la valorizzazione delle sue competenze è decisiva per l'efficienza del servizio
scolastico e per il conseguimento delle finalità educative.
2. Il personale amministrativo indossa, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per
l'intero orario di lavoro ed al telefono risponde con la denominazione dell'Istituzione
Scolastica e il proprio nome.
3. Non può utilizzare il telefono dell’ingresso per motivi di lavoro, i propri cellulari durante
l'orario di servizio, i telefoni dell’Amministrazione per motivi personali.
4. Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di
accesso alla documentazione Amministrativa prevista per legge, nel rispetto del segreto
professionale.
5. Collabora con i docenti per garantire un efficiente organizzazione dell’attività didattica.
6. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in
quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il
processo comunicativo tra le diverse componenti che si muovono dentro o attorno alla
scuola
7. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell'orario di servizio. Della presenza in
servizio fa fede la firma nel registro del personale vistato dal DSGA
Oggetto: Indicazioni sui doveri dei genitori . Norme di comportamento degli alunni.
Si invitano le SS.VV. a prendere visione delle seguenti indicazioni:
GENITORI
Indicazioni
1. I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto
hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito.
2. Sarebbe opportuno che i genitori cercassero di:
a. trasmettere ai ragazzi che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il loro futuro e la
loro formazione culturale;
b. stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia
e di fattivo sostegno;
c. controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul libretto personale osul
diario;
d. partecipare con regolarità alle riunioni previste;
e. favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;
f. osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate;
g. sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa;
h. educare ad un comportamento corretto durante la mensa.
3. Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali, secondo l’orario e/o i giorni previsti per i
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Visto l’art. 25, D.Lgs. n. 165/2001 relativo ai doveri organizzativi del Dirigente Scolastico;
Visto il CCNL Scuola 2006/2009 che affida al DSGA il compito di organizzare l’attività del
personale ATA nell’ambito delle Direttive impartite dal Dirigente Scolastico;
Vista la culpa in educando in capo ai genitori;
Vista la culpa in vigilando in capo ai docenti e al personale ATA;
Visto il Regolamento d’Istituto vigente;
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ALUNNI
Norme di comportamento – Regolamento di Disciplina
1. Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, di tutto il personale e dei
compagni, lo stesso rispetto, anche formale, consono ad una convivenza civile.
2. Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo svolgimento e ad
assolvere assiduamente agli impegni di studio. La presenza a scuola è obbligatoria anche per tutte
le attività organizzate e programmate dal consiglio di classe. Gli alunni devono presentare la
giustificazione firmata da uno dei genitori o da chi ne fa le veci che ha depositato la firma.
3. Gli alunni entrano a scuola secondo l’orario stabilito.
4. I ritardi verranno annotati sul registro di classe e dovranno essere giustificati dai genitori il giorno
successivo tramite il libretto o il diario.
5. Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico e il libretto che sono il mezzo di
comunicazione costante tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a controllare i compiti e le
lezioni assegnate, le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad
apporre la propria firma per presa visione.
6. Le assenze devono essere giustificate dai genitori tramite il libretto e devono essere presentate
al rientro in classe, all'inizio della prima ora di lezione all'insegnante che provvederà a
controfirmare e a prendere nota sul registro. L'alunno che non giustifichi la sua assenza entro 3
giorni, dovrà essere accompagnato da uno dei genitori e da chi ne fa le veci. In caso di ripetute
assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno essere inviate tempestive
comunicazioni scritte alle famiglie.
7. Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni. In
caso di necessità i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola tramite richiesta scritta
sul diario e venire personalmente a prelevare l’alunno/a o tramite persona delegata.
8. Quando le richieste di uscite anticipate o di ingressi ritardati sono numerose, il Dirigente
informerà per iscritto la famiglia
9. Al cambio di insegnante devono restare seduti in classe; negli spostamenti da un'aula
all'altra,all'ingresso e all'uscita gli alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato.
Non è permesso correre, uscire dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule,
ecc...
10. Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, in palestra, nei laboratori solo con
l'autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che se ne assuma la responsabilità.
11. Durante gli intervalli, sia nella scuola che nel cortile sono da evitare tutti i giochi che possono
diventare pericolosi (ad es. spingersi, salire e scendere le scale, ecc...): gli alunni dovranno
seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici.
12. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme di
igiene e pulizia.
13. Saranno puniti con severità tutti gli episodi di violenza e/o bullismo che dovessero verificarsi tra
gli alunni sia all'interno della scuola che negli spazi limitrofi. Tutti devono poter frequentare la
scuola con serenità senza dover subire le prepotenze di altri. Nel caso contrario il genitore dovrà
prelevare personalmente il proprio figlio.
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colloqui informativi o quando venga fatta esplicita richiesta in tal senso dalla famiglia. In questi casi
si concorda, tramite il diario degli alunni, l'orario di ricevimento. La scuola, in casi urgenti o per
segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni una cartolina di convocazione.
4. In caso di sciopero del personale la scuola avvertirà le famiglie con apposito comunicato e con
congruo anticipo. Non sempre sarà possibile garantire il normale svolgimento delle lezioni. E'
possibile, quindi, che gli alunni presenti in scuola siano suddivisi in gruppi e affidati per la vigilanza
ai docenti e/o ai collaboratori scolastici non scioperanti. In situazioni di emergenza verranno
comunque impartite opportune disposizioni.
5. Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l'affiatamento tra le famiglie e la scuola i genitori sono
invitati ad utilizzare al massimo le occasioni offerte partecipando alle assemblee di classe ed ai
colloqui individuali con i docenti nelle occasioni di ricevimento. Sono gradite e possibili anche altre
forme di collaborazione o proposte di riunioni suggerite dai genitori stessi.
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14. Nelle aule ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli
correttamente.
15. Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici segnaleranno in Presidenza i nominativi degli alunni o
le classi che non rispettano queste regole.
16. Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori scolastici
che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola ed in alcuni momenti possono
essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di alunni; durante le ore di lezione
sorvegliano corridoi e servizi.
17. Gli alunni che, per motivi di salute, non potranno seguire le lezioni di Scienze Motorie dovranno
presentare al Dirigente Scolastico la domanda di esonero firmata dal genitore unita a certificato del
medico di famiglia su modulo A.S.L. o seguire percorsi alternativi.
18. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e l'eventuale
merenda. Non è consigliabile portare più di qualche spicciolo di denaro e oggetti di valore, cellulari
…. La scuola, in ogni caso,non risponde (comunque) di eventuali furti e/o smarrimenti.
19. Gli alunni sono tenuti ad adottare un abbigliamento consono, rispettoso del luogo frequentato e
delle persone; in particolare devono evitare capi di abbigliamento succinto.
20. Gli alunni non possono tenere acceso il cellulare e non possono utilizzare altri strumenti
elettronici, se non dietro autorizzazione.
21. Ogni studente è responsabile dell'integrità degli arredi e del materiale didattico che la scuola gli
affida: coloro che provocheranno guasti al materiale e o alle suppellettili della scuola o del Comune
saranno tenuti a risarcire i danni.
22. É fatto divieto agli alunni invitare estranei ed intrattenersi con loro all’interno degli Edifici
Scolastici.
Cordialmente.
REGOLAMENTO AULA INFORMATICA
I laboratori della scuola sono patrimonio comune, pertanto si ricorda che il rispetto e la
tutela delle attrezzature sono condizioni indispensabili per il loro utilizzo e per mantenere
l'efficienza del laboratorio stesso. Atti di vandalismo o di sabotaggio verranno perseguiti
nelle forme previste, compreso il risarcimento degli eventuali danni arrecati. Si invitano gli
utenti a rispettare le seguenti indicazioni:
Art.1
L'accesso e l'utilizzo del laboratorio di informatica è consentito per soli scopi didattici:
a.
b.
c.
alle classi inserite nell'orario settimanale di laboratorio, elaborato all'inizio
dell'anno scolastico, e solo con la presenza del docente della classe;
ai docenti con alunni, previa prenotazione;
ai docenti singoli
Art.2
In ogni caso quando un insegnante, da solo o con la classe, usufruisce del laboratorio si
impegna a vigilare sulle attrezzature e, per comprovare l'effettivo utilizzo dell'aula, dovrà
obbligatoriamente registrare il proprio nome, il giorno, l'ora, la classe e l'attività svolta
nell'apposito registro interno di laboratorio
Art.3
Il docente che vuole usufruire del laboratorio ritira le chiavi presso la postazione dei
collaboratori scolastici e ivi le riconsegna al termine dell' attività.
Art.4
La prima volta che i docenti accedono al laboratorio con la propria classe dovranno
assegnare ad ogni allievo una postazione, che rimarrà la stessa per tutto l'anno scolastico,
compilare un apposito modulo di postazione e consegnarne una copia al responsabile di
laboratorio, il tutto allo scopo di poter risalire al responsabile di eventuali inconvenienti o
danneggiamenti.
Art.5
Nel caso che il laboratorio debba essere usato da gruppi di alunni appartenenti a
classi diverse, l'insegnante responsabile segnerà sul modulo di postazione, allegato al
registro delle attività, i nomi degli alunni in corrispondenza delle postazioni occupate.
Il laboratorio non deve mai essere lasciato aperto e incustodito quando nessuno lo utilizza.
Non è consentito l'accesso agli alunni delegati da docenti.
Pagina
Art.7
Non è possibile cambiare di posto le tastiere, i mouse, i monitor o qualunque altra
attrezzatura o stampare senza autorizzazione del Responsabile di laboratorio.
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Art.6
All' inizio e al termine delle attività il docente accompagnatore dovrà accertare che
tutto sia in ordine. Ove, si riscontrassero mal funzionamenti o mancanze, il docente di
classe dovrà riferirlo prontamente, senza manipolare alcunché, al Responsabile di
laboratorio e annotarlo sul registro interno di laboratorio.
Art.8
Il personale e gli allievi dovranno avere cura di rispettare le procedure corrette di
accensione, di utilizzo e di spegnimento delle macchine.
Art.9
E' assolutamente vietato portare cibi e bevande nel laboratorio, né tanto meno
appoggiare lattine o bicchieri sui tavoli.
Art.10
Prima di uscire dal laboratorio occorre accertarsi che le sedie siano al loro posto,
che non vi siano cartacce o rifiuti e che tutte le apparecchiature elettriche siano spente.
Art.11
Chi procura un danno alle apparecchiature o alle suppellettili dovrà pagare tutte le
spese di riparazione, e in caso contrario, sarà interdetto dall'uso del laboratorio.
Art.12
Qualora non si potesse individuare un singolo responsabile del danno, se ne
assumerà il carico l'ultima classe presente in laboratorio prima della segnalazione del
guasto.
Art.13
Per evitare confusione al termine delle ore, è opportuno che 5 minuti prima del
suono della campanella gli alunni lascino il laboratorio. In tutti i casi, la classe che
subentra attenderà disciplinatamente l'uscita dei compagni fuori dal laboratorio.
Art.14
E' vietata assolutamente qualsiasi manomissione o cambiamento dell'hardware o
del software delle macchine.
Art.15
Al fine di evitare disagi alle attività didattiche, gli alunni sono tenuti a non modificare
l'aspetto del desktop né le impostazioni del sistema.
Art.16
E' severamente proibito agli alunni introdurre programmi di qualunque natura o fare
uso di giochi software nel laboratorio.
Art.17
E' fatto divieto di usare software non conforme alle leggi sul copyright. E' cura
dell'insegnante-utente di verificarne la conformità. In caso di dubbio si dovranno chiedere
chiarimenti al Responsabile di laboratorio.
Pagina
49
Art.18
Gli insegnanti possono chiedere di installare nuovi software sui PC del laboratorio,
previa autorizzazione del Dirigente, al Responsabile del laboratorio. Sarà in ogni modo
cura dell' insegnante verificare che il software installato rispetti le leggi sul copyright.
Art. 19
Allo stesso modo è responsabilità dei docenti che chiedono di effettuare copie di
Floppy Disk e CD per uso didattico, di assicurarsi che la copia non infranga le leggi sul
copyright.
Art.20
Gli studenti non possono utilizzare Floppy Disk CD o DVD portati da casa sui PC
dell'aula. In laboratorio non è consentito l'uso personale delle apparecchiature
elettroniche.
Art.21
Le attrezzature hardware e gli altri materiali in dotazione al laboratorio non possono
essere destinati, neanche temporaneamente, ad altre attività esterne all'aula medesima.
Art.22
L'accesso a Internet è consentito solo ai docenti e alle classi accompagnate e sotto la
responsabilità del docente stesso. L'uso che viene fatto di Internet deve essere
esclusivamente di comprovata valenza didattica.
Art.23
E' vietato alterare le opzioni del software di navigazione.
Art.24
E' severamente vietato scaricare da internet software, giochi, suonerie …
Art.25
In qualunque momento il responsabile di laboratorio che verifica un uso della
connessione contrario a disposizioni di legge o di regolamento Interno, e comunque non
coerente con i principi che regolano la scuola, può disattivarla senza indugio; nel caso
siano coinvolti studenti, il responsabile di laboratorio ne dà comunicazione al Coordinatore
del Consiglio di Classe di loro appartenenza per l’adozione di eventuali provvedimenti
disciplinari.
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50
Art.26
L'utilizzo del laboratorio da parte di chiunque, comporta l'integrale applicazione del
presente regolamento.
REGOLAMENTO BIBLIOTECA/SALA LETTURA
PREMESSA
La Biblioteca è un servizio informativo ed educativo molto importante per la
comunità scolastica.Si prefigge di svolgere sia compiti di supporto alla didattica,
mettendo a disposizione dell’utenza il materiale bibliografico utile alle diverse
attività di studio e di ricerca, sia di stimolare il piacere della lettura attraverso testi
letterari narrativi di vario genere. E, proprio nell’intento di promuovere la
motivazione alla lettura, verranno organizzate una serie di attività atte a favorire
l’avvicinamento affettivo ed emozionale degli alunni al libro (mostra del libro,
letture animate, incontri con gli autori, gare di lettura…)
FINALITA’
Art.1
Le finalità della biblioteca sono:
- conservare ordinatamente i libri.
- incentivare il gusto e l'abitudine alla lettura ed alla consultazione di opere
editoriali.
- educare all’ascolto.
- sviluppare le capacità comunicative ed espressive degli alunni.
- promuovere nei bambini lo sviluppo di un pensiero critico, creativo e divergente.
- supportare le attività didattiche curricolari attraverso testi di consultazione
specifici per le diverse discipline.
- promuovere iniziative atte a favorire l'inserimento organico della Biblioteca
Scolastica all'interno delle varie attività della scuola.
CATALOGAZIONE
Oltre al patrimonio librario sono presenti videocassette e DVD
Pagina
I testi della biblioteca sono ordinati a vista su appositi scaffali.
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ART.2
ORGANIZZAZIONE
ART.3
Responsabile dell’aula è il docente referente, che:
- stabilisce l’orario di apertura per l’utenza,
- cura la funzionalità del servizio,
- propone nuove acquisizioni in base al budget e alle indicazioni ed ai bisogni
dell'utenza,
- risponde dell'andamento della Biblioteca al Dirigente Scolastico ed al Collegio dei
docenti.
FUNZIONAMENTO
ART.4
La biblioteca è al servizio di docenti ed alunni dell’intero Istituto.
Possono tuttavia essere ammessi anche utenti esterni che ne facciano richiesta
motivata al docente referente.
ART.5
La biblioteca funziona sotto la sorveglianza del docente referente, al quale i docenti
delle diverse classi dovranno comunicare l’orario in cui intendono recarsi in
biblioteca sia per il prestito o la consultazione di libri sia per svolgere attività
laboratoriali o di lettura con i propri alunni. In questo modo si eviteranno
“sovrapposizioni” di attività e sezioni.
ART.6
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L’apertura della Biblioteca per i servizi di consultazione, lettura e prestito libri è
garantita per tutto l’anno (escluso il periodo di festività natalizie e pasquali e di ferie
estive)L’orario per il prestito è stabilito annualmente dal docente referente.
COMPORTAMENTO
ART.7
Nell’aula biblioteca è obbligatorio assumere un comportamento rispettoso.
- E' vietato parlare ad alta voce.
- E’ vietato fumare e compiere azioni contrarie alle norme di sicurezza.
- E’ vietato consumare cibi e bevande.
- E’ vietato scrivere su arredi e libri.
- I libri consultati vanno riposti negli appositi scaffali.
- I libri possono essere portati fuori dalla biblioteca solo se presi in prestito.
- E' vietato introdursi senza autorizzazione nella biblioteca.
Chiunque assuma comportamenti non idonei, arrecando disturbo o causando danni
al materiale presente nell’aula, sarà allontanato dalla Biblioteca.
Il docente referente è a disposizione dell'utenza per la segnalazione di eventuali
disagi e proposte di miglioramento dei servizi. Proposte e reclami devono essere
inoltrati per iscritto.
CONSULTAZIONE E PRESTITO
ART. 8
Il prestito di norma è riservato agli alunni, ai docenti e al personale non docente
della scuola.I bambini possono accedere al prestito e al servizio biblioteca
esclusivamente in presenza di un docente responsabile.
ART.9
Per il prestito è necessario compilare un apposito modulo.
Pagina
Viene dato in prestito un libro alla volta.Per motivi di studio segnalati
dall'insegnante (ricerche, approfondimenti), possono essere concessi più libri
contemporaneamente.
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ART.10
La durata del prestito è di 15 giorni comprensivi di sabato e domenica. Il prestito è
rinnovabile purché non vi sia stata nel frattempo un'altra richiesta per lo stesso
libro.
ART.11
In caso di smarrimento, mancata restituzione o danneggiamento del libro avuto in
prestito, l’utente sarà tenuto a risarcire la scuola. Per gli alunni saranno ritenuti
responsabili i genitori.
ART.12
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E’ vietato al lettore di prestare ad altri le opere ricevute in prestito.
Servizio fotocopie ad uso Didattico e Amministrativo
Al fine di favorire un corretto uso del servizio fotocopie e ottimizzare il lavoro di tutto il
personale in servizio nell’Istituto, si comunica quanto segue:
1. L’uso delle fotocopiatrici è consentito dalle ore 9.00 alle ore 11.30 e dalle ore 14.00 alle ore
15.30;
2. I docenti non autorizzati all’utilizzo delle fotocopiatrici dovranno rivolgersi ai collaboratori
scolastici in servizio ai piani di riferimento;
3. L’uso delle fotocopiatrici è consentito solo per uso didattico e amministrativo.
Per la riproduzione deve essere rispettata la normativa inerente la tutela dei diritti d’autore, per
cui non è consentita la riproduzione di interi capitoli di testi.
E’ vietata la riproduzione di pagine di un testo ai sensi della L. n. 633/1941, modificata dal D.
Lgs. n. 68/2003: è perseguibile e punibile per legge chi fa fotocopie il 15% del volume senza
rispettare le procedure di registrazione, affinché giungano all’autore e all’editore i compensi
stabiliti dalla normativa.
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55
Commette il reato sia il privato che richiede le fotocopie sia che le esegue.
INDICE
Premessa
2
Servizi
Area didattica
Area amministrativa
3
4
Organi collegiali
Consiglio d’istituto
Consiglio intersezione / interclasse / classe
Collegio dei docenti
6
12
13
Disposizioni organizzative dell’istituto
Calendario scolastico / Sorveglianza
Comunicazioni scuola /famiglia
16
18
Assenze / ritardi / uscite anticipate /
giustificazioni
Visite didattiche / viaggi d’istruzione
19
21
Regolamento scuola dell’infanzia
22
Statuto delle studentesse e degli studenti
28
Diritti e doveri
Sanzioni disciplinari
29
Comitato di garanzia
31
Disciplinare interno sanzioni
33
ALLEGATI
37
Codice di comportamento dei dipendenti delle
pubbliche amministrazioni
indicazioni sui doveri dei docenti:
38
Norme di comportamento e doveri dei
collaboratori scolastici
43
Indicazioni sui doveri del personale
amministrativo
45
regolamento aula informatica
regolamento biblioteca/sala lettura
48
56
45
Pagina
Indicazioni sui doveri dei genitori . Norme di
comportamento degli alunni
42
Indice
55
56
57
51
Pagina
servizio fotocopie
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Carta dei servizi_Regolamento di istituto_2013 2014