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45° Incontro nazionale di studi
CATTOLICI PER IL BENE COMUNE
Dall’irrilevanza al nuovo protagonismo
Orvieto 14-15 settembre 2012
“A servizio di Dio e degli uomini”
Venerdì 14 settembre 2012
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Dio, Padre di infinita misericordia, che vuole la salvezza
di tutti gli uomini, sia con tutti voi.
E con il tuo spirito.
Inno
Sei tu, Signore,
a reggere il mondo
con la potenza del
tuo amore;
sei tu a guidare
i giorni e le notti,
delle stagioni
a dirigere il corso.
Dio, tu sai
il mistero del tempo,
di questa vita per
tutti oscura:
questo tremendo
enigma del male,
di amore e di morte,
di festa e di dolore!
In pieno giorno
e buio nel cuore,
né scienza vale o
potenza
d’uomo
a dare un senso
a questa esistenza:
solo tu sveli
la sorte di ognuno.
La luce vera che
illumina l’uomo
è solo il Figlio
risorto e vivente,
l’Agnello assiso
sul libro e sul
trono:
a lui onore e potenza
nei secoli. Amen.
(David Maria Turoldo)
Dal Vangelo secondo Luca (22,24-27)
E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare
più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che
hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così;
ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa
come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve?
Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come
colui che serve».
Dal Vangelo secondo Marco (8,31-33)
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto
ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi,
venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere. Faceva questo discorso
apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma
egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse:
"Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo
gli uomini".
“Agisci in modo
che nella massima della tua
azione
il genere umano trovi le ragioni
e le garanzie
della propria sopravvivenza”.
(Ernesto Balducci, da La Terra del tramonto)
L’impegno politico come servizio
«Il politico ha, come compito primario, anche di conoscere la realtà, segnata
dallo spazio e dal tempo, in cui opera. Dalla lettura sapienziale del proprio
tempo, scaturiscono il giudizio, le ipotesi su che fare perché la realtà si evolva
per opera di leggi, di atti amministrativi, in senso giusto e più rispondente ai
bisogni degli uomini. Il conoscere esige tempo e fatica, ma rende anzitutto
liberi nel proprio agire. È indispensabile un orientamento ideale, ed è a questo
orientamento ideale che lo specifico cristiano può attingere nel conteso della
modernità, tanto più in questo tempo di grandi autonomie, in cui è la coscienza
personale a trovarsi sempre più spesso di fronte al dovere di operare scelte e di
decidere quali vie percorrere dinnanzi alle inedite sfide che la realtà ci
presenta.
Non esistono indicazioni univoche per chi voglia vivere un “cristianesimo più
esigente”, meno che mai per chi voglia viverlo stando in politica. Esiste,
invece, una direzione lungo la quale volgere i passi: quella di confrontarsi
costantemente con la Parola e la realtà storica, di lavorare insieme, per
costruire una casa comune con uomini che non condividono la nostra stessa
fede, avendo coscienza dei propri limiti, insieme testimoniando la “speranza
che è in noi”. Ma è indispensabile, per noi come per tutti, il rapporto con le
comunità cristiane; anzitutto, lo dicevamo nel nostro documento al Sinodo,
chiedendo “una profonda azione pastorale diretta a riportare il concetto di
politica, e quando di impegno politico, alla sua dignità civile e morale”, perché
il “cristiano impegnato in politica non cessa a causa di questo suo impegno di
essere a pieno titolo membro attivo della comunità”. Il nostro cammino di
spiritualità o si colloca all’interno della comunità dei credenti, o rischia grosse
carenze; ed è comunque difficile. Sappiamo, in una visione di fede, che in
questa comunità si vive. Ma anche per noi, come per tutti, qualche segno
visibile di fraternità è indispensabile».
(Maria Eletta Martini, in Servizio politico e spiritualità, 1988)
Preghiamo
Sia santificato il tuo nome
non il mio,
venga il tuo regno
non il mio,
sia fatta la tua volontà
non la mia,
donaci pace con Te
pace con gli uomini
pace con noi stessi
e liberaci da ogni timore.
Mi trasse fuori in un luogo di libertà:
mi trasse fuori perché mi vuol bene.
Il Signore mi tratterà secondo la mia rettitudine:
secondo la purezza delle mie mani mi compenserà.
Perché presso di te è il perdono: perciò sarai temuto. Amen.
(Dag Hammarskjold, Segretario Generale ONU 1953 – 1961;
Premio Nobel per la Pace 1961)
a cura della Funzione Vita
Cristiana
Via G. Marcora, 18/20 - 00153 Roma
Tel. 06.5840207 E-mail
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