Direttore Musicale
Zhang
Xian
Beethoven
Šostakovič
Oleg Caetani
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Stagione Sinfonica
Concerto n. 11
martedì 20 ore 20.00 (C), giovedì 22 novembre ore 20.30 (A), venerdì 23 ore 20.00 (B)
4
Le Gallerie d’Italia e laVerdi
5
Programma del concerto
6
Beethoven
Egmont, Ouverture in Fa minore op.84
8
Soll ein Schuh nicht drücken
Ah! perfido scena e aria per soprano e orchestra op.65
12
Šostakovič
Sinfonia n.7 in Do maggiore op. 60, Leningrado
15
Documento
Sarah Quigliey, La prova generale
18
Beethoven anno per anno
20
Šostakovič anno per anno
22
Susanne Braunsteffer
23
Oleg Caetani
24
Organico dell’Orchestra Barocca
25
Organico del Coro
26
La Fondazione
27
Iniziative specifiche
28
Soci
30
Immobiliare Rione San Gottardo S.p.A
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Sottoscrizione straordinaria
32
Prossimi appuntamenti
33
Indirizzi utili
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LE GALLERIE D’ITALIA E LAVERDI
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(Il
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pponino)
o , 1869
o)
Olio su tela, 69,5 x 84,5 cm - Collezione Fondazione Cariplo
Il dipinto, intitolato La passeggiata del giovedì, fu accolto con uno scarso interesse di critica
all’Esposizione di Belle Arti di Brera del 1869, dove fu presentato da Angelo Trezzini
T
insieme con
una tela rappresentante una figura femminile in riva al mare. La scena è ambientata all’ingresso del
complesso del Fopponino (dal milanese «foppa», fossa) di Porta Vercellina,
V
costituito dall’antico
cimitero suburbano istituito in occasione della pestilenza del 1630, dalla chiesa e dall’oratorio.
La fila vivace e disordinata dei bambini all’uscita della scuola parrocchiale, dove le classi meno
abbienti ricevevano i rudimenti dell’istruzione occupa il centro della composizione. Con gusto
aneddotico, caratteristico della pittura di genere, Trezzini
T
mette in scena diversi episodi: dal curato,
verosimilmente anche maestro di scuola, che sullo sfondo si sbraccia a richiamare l’attenzione
dei piccoli; al gruppetto all’uscita, in primo piano, con il bambino che cerca un quaderno; fino
al ragazzino, defilato sulla destra, che dispensa l’elemosina ad un’anziana. Il dipinto si inserisce
nel folto gruppo di opere di Trezzini
T
dedicate al tema dell’infanzia, ma si distingue all’interno
del repertorio tradizionale dell’artista, costituito perlopiù da temi patriottici risolti sul modello di
Domenico Induno, per l’attenzione riposta alla rappresentazione realistica del luogo e soprattutto
per l’impiego della luce che investe la scena con un evidente intento naturalistico.
Dal novembre 2011 l’opera è visibile nell’allestimento delle Gallerie d’Italia a Milano.
www.gallerieditalia.itt
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Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Musicale Zhang Xian
Beethoven
Egmont, Ouverture in Fa minore op. 84
Soll ein Schuh nicht drücken
Ah! perfido scena e aria per soprano e orchestra op. 65
Šostakovi
Šostak
akovič
Sinfonia n.7 in Do maggiore op. 60, Leningrado
ORCHESTRA
R SINFONICA DI MILAN
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Soprano Susanne
Direttore
Direttor
ettore Oleg
Brau
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Ludwig van
Beethoven
(Bonn, 1770 - Vienna, 1827)
Egmont, Ouverture in Fa minore op. 84
Edizione Breitkopf
Composizione 1810
Prima esecuzione Vienna, Hofburg Theater, 15 giugno 1810
Organico 2 flauti (uno ottavino), 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti; 4 corni, 2 trombe; archi
Durata 9’ ca.
Nelle Fiandre del Cinquecento, tormentate da conflitti di religione e dall’occupazione spagnola, popolo e nobiltà locali si alleano per difendere le proprie credenze
e libertà. Li guida Lamoraal Egmont, principe di Gavre (1522 - 1568), già condottiero fra i migliori dell’imperatore Carlo V, che lo ricompensa con la nomina,
nel 1559, a governatore delle Fiandre e dell’Artois. In quella veste, Egmont tenta
inutilmente di mantenere la pace, si ritrova a capo della resistenza antispagnola e
rimane vittima della repressione guidata dal duca d’Alba. Finisce decapitato nella
Grande Place di Bruxelles il 5 giugno 1568. Dalla sua vicenda, nel 1788, il giovane
Goethe ricava una tragedia di successo, integrando il tema politico della lotta per
la libertà e contro l’oppressione con quello assai romantico della morte per amore
dell’eroina femminile Clärchen, personaggio solo teatrale, una dolce ragazza della
buona borghesia innamorata del grande guerriero aristocratico.
Il ritmo dell’azione teatrale non è proprio serrato. Come usa allora, c’è ragionevole
spazio per idilli e meditazioni, anche per la musica, in forma di intermezzi e canzoni. Se ne rende conto Beethoven, che vent’anni dopo la prima rappresentazione
in teatro di Egmont, accetta di buon grado la proposta della direzione del viennese
Burgtheater di scriverne le musiche di scena, in vista di un nuovo allestimento.
Lavora al progetto tra ottobre 1809 e giugno 1810, che sono i tempi del Quinto
concerto per pianoforte e orchestra, e naturalmente dell’opera Fidelio, così vicina
a Egmont per spirito e tecnica compositiva. Ne uscono dieci pezzi: un’ouverture, due canzoni di Clärchen, quattro intermezzi, una musica solo strumentale che
accompagna il suicidio di lei, il recitativo (“Melodram”) di Egmont pronto per il
patibolo, la sinfonia di vittoria che ribalta la tragedia in una consolante fiducia nella
redenzione e nella libertà.
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Jacques-Louis
David, Il giuramento degli Orazi, 1784.
Commissionata
da Luigi XVI per
esaltazione delle
virtù patriottiche,
l’opera anticipava
gli ideali delle
virtù rivoluzionarie, di cui David
sarà il pittore ufficiale: “Per dipingere l’energia di un
popolocherompendo i suoi ferri ha
votato la libertà
del genere umano
ci vogliono colori
fieri, uno stile
nervoso, un pennello ardito, un
genio vulcanico”,
con queste affermazioni, nel 1793,
era istituito il Museo Nazionale.
La prima esecuzione delle musiche di scena avviene il 10 giugno 1810 al Burgtheater, con grande successo, nonostante il ritardo rispetto alla programmazione
teatrale. A Weimar, nel 1814, le musiche sono presentate anche a Goethe, che se
ne dichiara entusiasta. Al poeta piacciono in particolare le canzoni di Clärchen,
così vicine al suo ideale di musica semplice e popolaresca. Rimangono inalterate
le sue perplessità complessive sulla musica di Beethoven, troppo lontana dal suo
gusto classicista e, per quei tempi, conservatore. Forse fa fatica a capire la violenza
dialettica della grande ouverture, che davvero è il pezzo forte delle musiche di
scena e anche uno dei capisaldi dello stile orchestrale “eroico” di Beethoven. È
costruita come un primo movimento di sinfonia. Inizia con un’introduzione lenta
in fa minore per dare subito le coordinate della tragedia. Il successivo “Allegro”
vive sul contrasto fra un primo tema che si può definire eroico e un secondo che
invece rappresenta la forza del destino avverso. Lo sviluppo à breve, la ripresa ha
un’inaspettata accelerazione e si arresta per una pausa fatale. Scoppia la conclusione, con un fragoroso e lucente modo maggiore, che altro non è se non la “Sinfonia
di vittoria” che Beethoven colloca come ultimo numero della serie completa delle
musiche di scena.
Il significato è chiaro: il sacrificio dell’eroe (e della sua eroina) non è vano perché
presto arrivano la libertà e la gioia. Il legame fra eroe ed eroina rappresenta il superamento delle barriere di censo assieme all’unità dei fiamminghi oppressi dallo
straniero. Lui è il condottiero, lei è il popolo che lo ama e lo segue. Meglio: lei è la
Patria, l’Ideale per il quale nessun sacrificio è troppo grande. Ancora una volta il
musicista Beethoven mostra di credere profondamente nei valori etici e democratici. Nel suo dorato esilio di Weimar, il poeta Goethe forse non può.
Enzo Beacco
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Ludwig van
Beethoven
Soll ein Schuh nicht drücken
Edizione Breitkopf
Composizione 1796
Prima esecuzione
Organico 1 flauto, 2 oboi, 2 fagotti, 2 corni; archi
Durata 5’ ca.
Ah! perfido
scena e aria per soprano e orchestra op. 65
Edizione Breitkopf
Composizione 1796
Prima esecuzione 21 novembre 1796
Organico 1 flauto, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni; archi
Durata 13’ ca.
8
Per tre intere stagioni, fra 1790 e 1792, Beethoven si fa le ossa come violista
nell’orchestra del teatro di Bonn. Ha ovviamente altre ambizioni e già qualche
proprio lavoro pubblicato. È reduce da un tentativo non riuscito di diventare allievo
diretto di Mozart a Vienna, medita di tornare sia per studiare sia per farsi largo in
quella che, dopo Parigi e Londra, Venezia e Napoli, è la capitale riconosciuta della
musica europea. Nel frattempo, per lui, lavorare in un teatro d’opera è comunque
una bella esperienza. Infatti, impara a conoscere il teatro musicale di Mozart, del
quale apprezza quello italiano (giudica immorale il libretto di Don Giovanni, però
ne sente la lezione musicale nel quartetto del secondo atto di Fidelio) e ancor più
quello tedesco di Ratto dal serraglio e Flauto magico. Si familiarizza con il repertorio corrente, che in massima parte è quello italiano nella versione moderna di
Giovanni Paisiello e Domenico Cimarosa, i due autori che più contano nel teatro
musicale di fine Settecento. Ci sono anche Giuseppe Sarti e Antonio Salieri, più
vari autori di Singspiel in lingua tedesca ora dimenticati.
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Carl Schloesser,
Beethoven
compone nel suo
studio, 1890 ca.
A fine 1792, Beethoven riparte per Vienna ed è accettato
come allievo dagli altri due maestri riconosciuti del tempo,
Haydn per la musica strumentale, Salieri per quella vocale. Non ci si deve sorprendere se il giovane Beethoven
si esercita non solo nella composizione strumentale ma
anche in quella vocale. Le due arie che ascolteremo stasera sono il frutto di quel tempo e di quella doppia scuola.
La prima appartiene all’ambito del tedesco del Singspiel,
scritta nel 1795 per un tentativo di rilancio di Die schöne
Schüsterin (La bella calzolaia) di Ignaz Umlauf che non
aveva avuto fortuna a inizio stagione. È una tipica “aria di
sostituzione”, da inserire fra le altre per migliorare la tenuta complessiva o, più spesso, per soddisfare le richieste
di cantanti vogliosi di mostrare la bravura oppure preoccupati di non riuscire bene nell’aria originale. Beethoven
ne fa un gustoso inno all’arte della calzoleria, con spigliato spirito popolaresco e accompagnamento orchestrale di
tutto rispetto. Nonostante il talento e la buona volontà di
Beethoven, Die schöne Schüsterin non è risorta e del suo
autore principale Umlauf non si ricorda più nessun teatro.
L’altra aria è nello stile italiano, su testo tratto dal dramma
Achille in Sciro di Metastasio. Racconta la disperazione
di una donna abbandonata dall’amor suo. Non è destinata al teatro, ma alla sala
da concerto e ai particolari mezzi vocali del soprano Josepha Duschek, già ottima interprete di analoghe composizioni di Mozart. Beethoven ne tiene ben conto,
prendendo a modello le numerose arie mozartiane scritte su misura per le qualità dell’allora famosa cantante. La costruzione segue le elaborate sequenza in uso
nell’opera settecentesca italiana. Apre con un ampio recitativo (“Ah, perfido! Spergiuro, barbaro traditor, tu parti?”), poi tocca a una prima aria implorante (“Per
pietà non dirmi addio”), un rallentamento intermedio porta alla finale richiesta di
aiuto (“Dite voi se in tanto affanno, non son degna di pietà”). L’omaggio al maestro scomparso è perfetto, perfino commovente quando gli strumenti dell’orchestra
s’intrecciano con un canto espressivo e senza fronzoli virtuosistici, adatto a un
soprano drammatico e con robusto registro centrale. È la Duschek la prima interprete, a Lipsia il 21 novembre 1796. Da allora “Ah, perfido!” non è mai uscita dal
repertorio ed è tuttora la più apprezzata aria da concerto di Beethoven.
E.B.
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CICLO BEETHOVEN
WEST-EASTERN DIVAN ORCHESTRA
DIRIGE: DANIEL BARENBOIM
CONCERTO
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Dmitrij
Šostakovič
(San Pietroburgo 1906 – Mosca 1975)
Sinfonia n.7 in Do maggiore op. 60,
Leningrado
Tempi
Allegretto
Moderato (poco adagio)
Adagio
Allegro non troppo
Organico: 3 flauti (anche ottavino), 2 oboi, corno inglese, 3 clarinetti (uno clarinetto
basso), 2 fagotti, controfagotto, 8 corni, 6 trombe, 6 tromboni, tuba; timpani, percussioni;
archi
Prima esecuzione Kjubishev, 5 marzo 1942,
direttore: Samuil A. Samosoud
Durata 80’ ca.
11
Un colossale “crescendo” domina l’intera, enorme partitura. È collocato al centro del primo
movimento. Compare quasi all’improvviso, dopo che per circa sei minuti gli strumenti
dell’orchestra, divisi in piccoli gruppi, si limitano a scambiare segnali, senza velleità
dialettiche e senza costruttivismi polifonici, solo accostando colori e varianti melodiche.
Non ci sono accenti drammatici. Semmaiqualche malinconia pastorale nasce dagli assoli
di flauto, di oboe, di violino. Il “crescendo” attacca in “pianissimo”, annunciato da un
tamburo lontano, che per l’intero episodio rulla un segmento ritmico di due battute. Su
questo frammento è costruito un ostinato di 12 battute ripetuto 12 volte per un totale di
12 minuti (circa: dipende dalle interpretazioni). Al rullo del tamburo si associa subito un
secondo rintocco accompagnante, affidato ai bassi, pure persistente fino alla conclusione.
Man mano che il discorso procede, al tamburo singolo si aggregano altri tamburi, di
maggiori dimensioni, e si rafforza il secondo rintocco. La melodia principale è esposta
dallo staccato di violini. Il flauto la riprende, si aggiunge l’ottavino, si trasforma in dialogo
fra fagotto e oboe. Entrano gli ottoni, poi clarinetto e oboe, quindi archi e altri archi ancora,
più altri ottoni. I tre ultimi segmenti sono mobilitazione generale: il gioco della coppia
oboe e fagotto distorce la melodia, si alza il rombo degli ottoni, l’accompagnamento
incombe, il passo diventa militare, il tamburo continua imperterrito, assieme a gran cassa,
piatti, gong e altre percussioni in sincope. La sovrapposizione di nuovi ostinati diventa
informale fragore. È il momento della perorazione che riprende i fili iniziali e torna alla
dimensione cameristica dopo l’orgia sinfonica. Il clima però è cambiato. L’apparente
serenità iniziale diventa reale allucinazione. Il clarinetto basso sussurra su un pizzicato
grave. Si aggiungono controcanti e controritmi, canoni e inversioni, passaggi di registro,
moti contrari. Torna improvviso il tema del crescendo, mitigato però da un cantabile acuto
dei violini, resta isolato il rullo del tamburo. Il passato incombe.
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La costruzione musicale è trasparente. Utilizza l’antico procedimento della ciaccona/
passacaglia rinnovato dalla sua recente rivisitazione timbrica in Boléro di Ravel. Ambigua
è invece l’interpretazione. Il sottotitolo di Leningrado attribuito all’intera Settima sinfonia,
la tragedia dell’assedio nazista, le prime dichiarazioni dell’autore legano il grande
“crescendo” agli eventi bellici e drammatici del tempo, al terrore dell’invasione teutone,
come ai tempi di Aleksandr Nevskij. Pertanto, il primo movimento rifletterebbe l’iniziale
serenità del popolo russo sconvolta dall’avvicinarsi del nemico storico, la cui sconfitta
lascia tuttavia strascici indelebili. Soltanto la dolorosa cognizione della catastrofe della
guerra e il forte impegno per la pace (secondo e terzo movimento) portano alla vera
liberazione, con il popolo che si rialza e torna alla gioia (ultimo movimento). Nel finale,
riappare il motivo dell’invasione, ma è appunto sommerso dal tripudio di trombe e violini,
sostenuto da piatti e grancassa, come nel finale della Quinta sinfonia. Šostakovič appare
così l’artista del popolo sovietico, finalmente allineato con i dettami della politica culturale
di Stalin e del suo realismo socialista. Scorrendo la cronologia emerge una realtà diversa.
I primi schizzi per il gran “crescendo” della Settima risalgono infatti alla primavera del 1941,
ben prima dell’invasione tedesca. L’assedio parziale di Leningrado inizia il 9 settembre e si
completa il 5 dicembre, lasciando aperta solo la strada sui ghiacci del lago Ladoga. Sfollato
in ottobre da Leningrado assediata, Šostakovič porta con sé il primo movimento completo e
termina gli altri tre il 27 dicembre a Kuibyshev (Samara), la città sul Volga dov’è sfollato e
dove la sinfonia è eseguita per la prima volta il 5 marzo 1942. Ripresa a Mosca il 29 marzo,
la Settima ha un successo tale da convincere la macchina della propaganda stalinista a
trasformarla in un simbolo universale della resistenza al nazismo. L’autore scrive un testo
esplicativo appropriato. Il microfilm della partitura è inviato in Occidente via Teheran.
In una Londra devastata, Henry Wood la presenta il 22 giugno alla BBC. Negli Stati
Uniti, il 19 luglio, con la NBC Symphony Orchestra, Arturo Toscanini precede i colleghi
Eugene Ormandy, Leopold Stokowski, Dimitri Mitropoulos, Serge Koussevitzky, Pierre
Monteux. La popolarità diventa immensa quando, il 20 luglio, la rivista Time dedica la
copertina a un’immagine di Šostakovič con l’elmetto da pompiere in testa. Nel giro di un
anno sono ben 62 le esecuzioni americane. Raccogliendo i musicistidisponibili, perfino
nell’assediata Leningrado, il 9 agosto, è allestita un’esecuzione della Settima diffusa in
città da altoparlanti e in tutto il mondo dalla radio.
La fortuna della Settima continua per tutta la durata della guerra, poi si attenua, perde di
attualità, è penalizzata dall’insorgere della guerra fredda e dalle sue stesse dimensioni: dura
oltre 70 minuti e chiede un’orchestra colossale. Ancora negli anni di guerra, vari musicisti
sono infastiditi dalla propaganda e delusi dal contenuto. Stronca con decisione Virgil
Thomson, critico musicale oltre che autore neo-classico e radicale, di scuola americana
raffinata a Parigi fra le due guerre, cultore di Satie, amico di Stravinskij, Hemingway,
Gertrude Stein, Picasso, Cocteau. L’ungherese Bartók, da poco esule negli Stati Uniti,
risponde in musica: nel quarto movimento del suo magnifico Concerto per orchestra,
“Intermezzo interrotto”, scrive un’impietosa parodia del tema del gran “crescendo”.
Tuttavia Bartók tiene conto della scrittura per due strumenti solisti, sempre nel “crescendo”
di Šostakovič, nel famoso Gioco delle coppie (secondo movimento) del suo Concerto.
Il successo un pò artificioso della Settima porta nuove prospettive al genere sinfonico,
sempre affascinante, ma ormai frammentato nella forma e nel contenuto. Negli Stati Uniti
scrivono sinfonie i maggiori autori stanziali (Copland, Sessions, Harris, Bernstein) e di
passo (Stravinskij, Hindemith), per soddisfare un paese incredibilmente ricco di risorse
musicali: non meno di 28 orchestre di valore internazionale, altre 76 sostenute dai singoli
stati, almeno mille attive in scuole e università. In Europa occidentale si segnalano i tedeschi
Hartmann e Henze, il francese Milhaud, il franco-svizzero Honegger.
Però il maggior contributo viene da oltre la cortina di ferro. Anche grazie al successo
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propagandistico della Settima di Šostakovič, i governi comunisti
incoraggiano la diffusione del genere sinfonico più popolare. Nella
sola Cecoslovacchia, fra 1945 e 1975, sono composte non meno
di 500 nuove sinfonie, ma nessuna sopravvive nel terzo millennio.
Nella DDR la forte politicizzazione non lascia traccia sinfonica.
Invece il polacco Witold Lutosławski, con le sue radici in Hindemith
e Stravinskij che assorbono anche dall’impressionismo francese e
ramificano in dodecafonia e in moderna aleatorietà, dà consistenza
alle sue quattro sinfonie (1947, 1968, 1983,1992). Accanto a
Lutosławski si forma una moderna scuola sinfonica polacca che
porta, fra l’altro, al successo planetario all’insegna della nuova
semplicità della Terza sinfonia (1976) di Henryk Górecki. Iniziata
con l’aggressiva Threni alle vittime di Hiroshima (1960), la fortuna
si Krzysztof Penderecki continua con il costante regresso verso i
maestri Šostakovič, Mahler, Bruckner, Wagner secondo un percorso
distribuito (finora) su otto sinfonie fra il 1973 e il 2008.
Lev Aleksandrovič
Rusov, La sinfonia
di Leningrado, 1980.
In primo piano, è
ritratto il direttore
Evgenij Mavrinskij
L’inflazione sinfonica del secondo dopoguerra continua anche
in Unione Sovietica, coinvolgendo i massimi e i minimi calibri.
Fra i massimi, nelle sue ultime tre sinfonie (n. 5, 1944; n.6, 1947; n. 7, 1952),
Prokof’ev mantiene un equilibrato rapporto fra tradizione, realismo socialista,
cauta sperimentazione. Invece, Šostakovič sconfessa (anche a parole, quando l’età
e le mutate condizioni politiche lo consentono) l’interpretazione trionfalistica della
sua Settima. La vede come musica pura, e i suoi programmi meta-musicali sono
di condanna della brutalità delle dittature, sia di Hitler sia di Stalin. Il suo rifiuto
del trionfalismo post-bellico si legge nelle otto sinfonie che scrive dopo la Settima.
L’Ottava (1944) è una cupa e angosciosa, autentica sinfonia di guerra. La Nona è
un fugace sprazzo di leggerezza. Nella Decima (1953) si può leggere il dramma del
rapporto con Stalin. Undicesima (1957) e Dodicesima (1961) diventano un cauto
e nostalgico ricordo delle illusioni rivoluzionarie del 1905 e del 1917. Seguono le
meditazioni funeree sull’eccidio di Baby Jar (Tredicesima, 1962), il ciclo di Lieder
sul tema della morte (Quattordicesima, 1969), l’addio alla vita temperato con Die
schöne Schüsterin una citazione da Rossini e dall’annuncio di morte dal finale di
Walkiria (Quindicesima, 1971).
E.B.
La sinfonia Leningrado è stata eseguita da laVerdi nelle seguenti stagioni: 2000-2001,
direttore Oleg Caetani; 2003-2004, direttore Caetani; 2005-2006, direttore Wladimir
Jurowski; 2009-2010 (concerto straordinario), direttore Evgeny Bushkov.
Bibliografia
Salomon Volkov, Testimonianze. Le memorie di Dmitrij Šostakovič, Mondadori, Milano, 1979
Franco Pulcini, Šostakovič, EDT, Torino, 1988
Discografia
Oleg Caetani, Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (ARTS)
Leonard Bernstein, Chicago Symphony Orchestra (DG)
Mstislav Rostropovič, National Symphony Orchestra (Erato)
Kirill Kondrashin, Concertgebouw Orkest (Melodiya)
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Sarah Quigliey
La prova generale
Neozelandese, scrittrice affermata, Sarah Quigliey ha rievocato la vicenda dell’esecuzione
della Settima durante la resistenza
r
di Leningrado ai nazisti. Protagonista
Pr
è Karl
Eliasber musicista valoroso
Eliasberg,
valor
ma sfortunato nella carriera, direttor
direttore
ettore dell’Orchestra
dell’Or
di Radio Leningrado dopo essere
esser stato “secondo” alla Filarmonica, chiamato a una
pr
prova
tanto eccezionale e ardua
ar
per il suo scopo patriottico e per la dispersione di
gran parte dei Filarmonici. Il titolo originale del romanzo
r
è infatti The Conductor.
Artista Benemerito dell’URSS nel 1944, Eliasberg
Eliasber eseguirà in seguito altre
altr tre
tr volte la
Leningrado, registrandola
r
(1964) anche su disco. Morto quasi dimenticato nel 1975, è
stato poi rivalutato grazie a Y
Yuri
uri T
Termikanov
ermikanov.
ermikanov.
Leningrado
9 agosto 1942,
u soldato
un
sovietico
acqu
q ista il
qu
bigliett
t o per
tt
l’esecuzione della
S ttima nella citt
Se
tà
tt
assediata
Il giorno della prova generale, nuvole
viola si radunarono
a ovest, allinenandosi quasi aspettassero
l’ordine di rompere
le fila per disperdersi sulla città. Il mormorio sommesso dei
tuoni si fondeva con
l’artglieria lontana [ ].
Elias tentò di usare un
tono calmo. “Oggi è
un giorno importante per noi” annunciò,
alzando la voce per
farsi sentire al di sopra del picchiettio della pioggia sulle finestre. “Suoneremo per la
prima volta la Settima Sinfonia dall’inizio alla fine. Se qualcuno dovesse sentirsi male
durante un assolo, potrà riposare quando avremo terminato. Vi
V prego di ricordare che io
dipendo da voi. L’intera città dipende da voi”.
[…] Alzò il leggio di una tacca, e pulì la bacchetta nel fazzoletto; la ventata di canfora
gli fece sentire la mancanza di sua madre. Con un piccolo sospiro sollevò le braccia.
Sentiva l’assenza di coloro che avrebbero saputo dare una valutazione molto più
professionale rispetto a quei funzionari dalle labbra serrate. Non c’era Sostakovic
ad ascoltare con la testa inclinata, picchiettandosi sul ginocchio una sigaretta spenta.
Non c’era Mravinskij sul podio, con il profilo distinto e l’espressione concentrata. Ma,
naturalmente, se Mravinskij fosse stato lì…
14
Ci sono soltanto io! Restò sorpreso, quando abbassò la bacchetta e i primi accordi
risuonarono pieni e sicuri nella sala polverosa. Poi trombe e timpani ruppero la linea
degli archi con il loro urgente motivo a due note, ripetuto più volte. […] La musica ebbe
l’impeto previsto, e rotolò come un macigno lungo un lieve pendio. Elias non poté fare
altro che guidarla, trattenendola e impedendo che prendesse troppa velocità. Più lento!
Disse a Petrov,
Petrov muovendo solo le labbra, e miracolosamente il musicista afferrò
af
l’ordine
ed eseguì quello che gli aveva chiesto, facendo rallentare l’intera orchestra. Così il
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lunghissimo primo movimento
marciò con inesorabile terrore
fino alla conclusione.
[…] Quando entrò nel secondo
movimento, cadenzato, si tolse
un peso dalle spalle. La sinfonia
ha una sua vita propria, si
rammentò. Non devi sostenerla
tutta da solo. Dopo una pausa di
un secondo soltanto, l’orchestra
passò morbidamente all’adagio,
le cui frasi riecheggianti erano
talmente belle e tristi che,
sebbene gli fossero familiari,
gli fecero venire la pelle d’oca.
Leningrado,
agosto 1942, Karl
Eliasberg dirige
la prova generale
della Sinfonia di
Šostakovič
Alla fine - con un gesto
rivolto al tamburo - entrarono
rumorosamente nel quarto movimento, che richiamava il ritmo della guerra. Non
troppo! Disse, muovendo solo le labbra. Allegro ma non troppo! Era quello che gli
aveva procurato tanti mal di testa – fanfare militari suonate sa una sezione di ottoni
decimata, un pizzicato veloce e preciso da archi inesperti – e adesso, per chissà
quale perversione, non voleva che finisse. Ma c’erano quasi, stavano entrando in
una coda in Do maggiore degnamente fragorosa. L’agitazione dei fiati, gli archi
martellanti che suonavano all’unisono, le doppiette dei tamburi… e, infine, un
lungo momento di silenzio, e la liberazione.
Da dov’era saltata fuori quella forza? Era come se ai musicisti fosse stata infusa
l’energia dei compositori le cui opere erano riusonate tonanti in quella sala.
Borodin, Mussorgdkij, Rimskij-Korsakov, Skrjabin, Stravinskj, Glazunov. Per non
parlare di tutti i direttori che si erano trovati sul podio, come uomini soli davanti a
un plotone d’esecuzione: Mravinskij, che aveva portato alla conclusione la Quinta
di Sostakovic tra applausi roboanti; e, quasi cinquant’anni prima, Caikovskij, che
aveva diretto la sua Sesta nove giorni prima di morire […].
Abbassò lo sguardo sulle mani. Dieci lunghi anni da direttore d’orchestra. Dunque
l’ultimo decennio era servito a portarlo a quell’ultima settimana? Oppure lui e la
sua banda rappezzata sarebbero stati dimenticati una volta che i tedeschi fossero
stati respinti? Qualcuno si sarebbe ricordato dei loro sforzi se – strinse le mani e si
corresse – quando Leningrado fosse stata liberata? […] Era rimasto solo, ma solo
non era. Prese il foglio accuratamente ripiegato che aveva lasciato sul davanzale. Il
contenuto l’aveva già imparato a memoria. “Caro Karl Eliasberg. I miei più sentiti
auguri per la première di Leningrado. Mi rincresce molto non essere presente.
Sono certo che sarà un’esecuzione MAGNIFICA. La saluto calorosamente. D.
Sostakovic” […].
(Sarah Quigliey, Sinfonia Leningrado, traduzione di Chiara Brovelli, Neri Pozza,
Vicenza, 2012, pp. 362-76)
a cura di Pasquale Guadagnolo
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Beethoven anno per anno
1770 - 16 dicembre: nasce a Bonn
da Johann, tenore e violinista
dell’elettore di Sassonia, e da Maria
Magdalena Layen.
1778 - 26 marzo: dà il suo primo
concerto pubblico.
1780 - Diventa allievo di C. G. Neefe,
organista di Corte.
1783 - Sostituisce Neefe a Corte.
Pubblica una sonata, una fuga e un
rondò.
1784 - Compone un concerto per
pianoforte.
1785 -Compone tre quartetti.
1787 - Marzo: partenza da Bonn. 7
aprile: giunge a V
Vienna dove incontra
Mozart. Ritorna a Bonn per assistere
la madre. 17 luglio: muore la madre.
1789 - 14 maggio: si iscrive
all’Università di Bonn.
1790- Compone due cantate per la
morte dell’imperatore e la musica per
un balletto cavalleresco.
1791 - Scrive alcuni frammenti di
un concerto per violino. 5 dicembre:
muore Mozart.
1792 - Compone un trio per archi. 2-3
novembre: partenza per V
Vienna, dove
giunge il 10 novembre. 18 dicembre:
muore il padre.
1793 - Allievo di Haydn.
1794 - Primi sintomi di sordità.
Compone il T
Trio per pianoforte
op. 1. 29 marzo: primo concerto al
Burgtheater viennese.
1796 - febbraio - giugno: viaggio a
Norimberga, Praga, Dresda, Berlino.
A Berlino compone la Sonata per
violoncello op. 5. Scrive la Sonata
per pianoforte op. 2.
1797 - Compone la Sonata per
pianoforte op. 7 e il Canto di guerra
austriaco.
1798 - Compone la Sonata per
pianoforte op.10 e la Sonata per
violino op. 12.
1799 - Compone la Prima sinfonia,
le Sonate per pianoforte op. 13
(Patetica), op. 14 e op. 49/1.
1800 - Compone il Quartetto per
archi op. 18, , il Concerto per
ar
pianoforte op. 37, il balletto Le
Creatur
Creatur
eaturee di Pr
Prometeo,
ometeo, op. 43.
1801 - Compone la Sonata della
Primavera op. 24 e la Sonata per
pianoforte op. 28.
1802 - 6 e 10 ottobre: scrive il
Testamento di Heiligenstadt.
T
Compone le variazioni sull’Eroica
Er
Eroica
,
la Sonata op. 26, op. 27 (Chiar
(Chiaro di
luna), la Seconda Sinfonia.
1803 - Lavora all’Eroica
Er
Eroica
. Termina
T
ed esegue il T
Terzo concerto per
pianoforte op. 37 (5 aprile), la Sonata
a Kr
Kreutzer
eutzer,, Cristo sul monte degli
eutzer
ulivi e i Lieder da Gellert.
1804 - Compone la Sonata W
Waldstein
op. 53, l’Appassionata op. 57 e un
Andante per pianoforte.
1805 - 7 aprile: prima esecuzione
pubblica dell’Eroica
’Er
’Eroica
; compone il
Quarto concerto per pianoforte op.
58. 20 novembre: prima e seconda
ouverture della Leonore.
Leonor
18
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1806 - Compone la terza ouverture
1816 - Compone la Sonata per
della Leonore,
Leonor la Quarta sinfonia op.
pianoforte op. 101 e il ciclo di lieder
60, il Concerto per violino, il Quartetto All’amata lontana.
Rasumowsky op. 59.
1817 - Abbozza la Nona sinfonia.
1807 - Prima esecuzione della Quarta
sinfonia e del Quarto concerto per
1818 - Compone la Hammerklavier pianoforte dedicato a Lobkowitz.
sonate.
Compone la Quinta sinfonia op. 67,
l’ouverture del Coriolano, la Messa
1820 - Compone la Sonata op. 109.
op. 67, data in prima esecuzione il 13
settembre a Eisenstadt.
1822 - Compone le Sonate per
pianoforte op. 110. T
Termina la Missa
1808 - Compone la Fantasia per soli,
solemnis. Compone La consacrazione
coro,
cor
o, pianoforte e or
orchestra
chestra op. 80.
della casa op. 124.
1809 - 11 maggio: bombardamento di
Vienna. Completa il Quinto concerto
V
per pianoforte op. 73, il Quartetto op.
74, le Sonate per pianoforte op. 78, 79,
81, il Lied Mignon.
1823 - T
Termina la Nona sinfonia,
compone le V
Variazioni Diabelli. 8
febbraio: lettera a Goethe. 19 marzo:
prima esecuzione della Missa solemnis
per il granduca Rodolfo.
1810 - maggio: incontro con Bettina
Brentano. Musica l’Egmont di Goethe,
compone il Quartetto op. 95. Prima
esecuzione del Concerto per pianoforte
op. 73 a Lipsia.
1825 - Compone il Quartetto op. 127,
dato in prima esecuzione a Bonn, in
marzo, i Quartetti op. 130 e 132, la
Groβe Fuge op. 133.
Gr
1812 - 12 febbraio: prima esecuzione
del Quinto concerto per pianoforte
interpretato da Czerny. Incontro con
Goethe. Lettera all’Immortale amata.
Settembre: termina la Settima e
l’Ottava sinfonia.
1826 - Compone i Quartetti op.
131 e 135. Dicembre: si ammala di
polmonite.
1827- 3 gennaio: fa testamento. 24
marzo: si aggrava, muore il 26.
1813 - Compone la cantata Il
glorioso momento. 8 dicembre: prima
esecuzione della Settima sinfonia e
della V
Vittoria di Wellington.
W
1814 - 29 novembre: concerto nella
Sala del Ridotto in occasione del
Congresso di V
Vienna. Compone il
Triplo
T
riplo concerto op. 56 e la Sonata per
pianoforte op. 90.
1815 - Comp
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o e i Lie
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er scoz
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esi op
o . 108.
19
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- Di origini polacche, nasce a
San Pietroburgo da una famiglia di
intellettuali e contraria alla politica
repressiva dello zarismo. Aderì presto ai
movimenti rivoluzionari, considerando
poi la figura di Lenin un punto di
riferimento per tutta la vita.
- Reduce da un corteo popolare,
compone una marcia funebre e un
inno per onorare le vittime della
Rivoluzione.
- Si iscrive al Conservatorio di
San Pietroburgo, studiando pianoforte
con Leonid Nikolaev e composizione
con Maximilien Steinberg e
diplomandosi nel 1925.
- Comp
m one la sua prima
mp
sonata e la prima sinfo
f nia, eseguita
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al diploma di comp
m osizione e che
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gli valse immediatamente un
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eredità di Rimskij
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t o a qu
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moscovita, ap
a ert
r o invece alle influenze
rt
eur
u opee.
ur
- Il governo gli chiede una
seconda sinfonia in commemorazione
dell’anniversario della Rivoluzione
d’Ottobre. Inizia contemporaneamente
a lavorare all’opera satirica Il Naso,
ispirata al racconto di Gogol’.
- La sua seconda opera, Lady
Macbeth del Distr
Distretto di Mcensk, segna
un nuovo grande successo in Unione
Sovietica e all’estero.
- Lady Macbeth viene
rappresentata a Mosca in presenza di
Stalin. Sulla “Pravda” appare l’articolo
Il caos anziché la musica, che condanna
l’opera provocandone l’annullamento.
Šostakovič viene definito nemico dello
Stato.
- L’esecuzione della Quinta gli
sinfonia gli ottiene la riabilitazione
ufficiale, con la motivazione ufficiosa di
avere risposto, “e bene” alle critiche per
Lady Macbeth, interpretazione tuttavia
respinta da Šostakovič.
- Compone la Settima
Sinfonia, Leningrado, dedicata alla
resistenza all’assedio nazista e che,
dopo la “prima” a Mosca, il 9 agosto
1942, viene eseguita dalla decimata
Filarmonica di Leningrado. Šostakovič
assurge ad artista nazionale
- A seguito della “destalinizzazione”
avviata con il XX Congresso,
Šostakovič viene “riabilitato” e
riammesso nell’Unione dei compositor.
- Muore il 9 agosto. Il 25
settembre viene eseguita la sua ultima
opera, Sonata per viola.
- Il Partito sovietico dei musicisti,
critica la sua opera definendola
formalista. Nel ‘30 ne pubblica una
versione ridotta che, nonostante un
immenso successo, viene proibita come
un prodotto di decadentismo borghese.
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Susanne Braunsteffer Soprano
Nata a Rosenheim in Baviera, terminati gli studi
magistrali si diploma a pieni voti nel 2008 presso
il Mozarteum di Salisburgo. Durante il periodo
di studi frequenta le Masterclass di Barbara
Bonney, Angelika Kirchschlager, Wolfang
Holzmair e Theresa Linquist.
Nel 2008 viene ammessa all’Accademia
dell’Opéra National du Rhin a Strasburgo dove
frequenta le Masterclass di Françoise Pollet,
Sylvie Valayre, Joyce Fieldsend.
Dal 2009 al 2011 fa parte dell’Accademia della Scala, dove studia con Mirella
Freni, Renato Bruson, Luciana Serra, Luigi Alva, Umberto Finazzi.
Fra le sue interpretazioni, Pamina ne Il Flauto Magico al Mozarteum di Salisburgo,
la Contessa ne Le nozze di Figaro e Gretel in Hänsel und Gretel di Humperdinck
a Strasburgo. Nel suo repertorio opere di Mozart, Puccini, Rossini, Verdi, Bizet,
Offenbach.
Numerose le partecipazioni a concerti, festival musicali (Bernstein Festival,
Festival di Salisburgo) e alle produzioni operistiche dell’Opéra National du Rhin e
dell’Accademia del Teatro alla Scala.
Nel giugno 2011 ha partecipato come rappresentante della Germania al Concorso
BBC - Singer of the World di Cardiff.
Tra i suoi impegni recenti Stabat Mater di Pergolesi per il Festival Mito; Micaela in
Carmen a Liegi, Bruges e Namur; Marie in Die verkaufre Braut a Braunschweig;
la IV Sinfonia di Mahler a Parma.
Nel prossimo febbraio 2013 il suo debutto come Leonora ne Il trovatore a
Dortmund. Attualmente si sta perfezionando con Lella Cuberli.
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Oleg Caetani Direttore
Direttore d’opera e di concerto, reputa egualmente
importanti questi due aspetti del suo lavoro.
Considera Nadia Boulanger l’ispiratrice della sua
carriera: ha scoperto il suo talento, lo ha iniziato alla
musica e gli ha insegnato un approccio filosofico
all’esistenza legato a Montaigne, stile di vita cui si
ispira tutt’oggi. Al Conservatorio di Santa Cecilia
ha frequentato la classe di direzione d’orchestra
di Franco Ferrara e ha studiato composizione con
Irma Ravinale. A diciassette anni, ha debuttato a
teatro con Il combattimento di Tancredi e Clorinda
di Monteverdi. Dopo aver studiato le Sinfonie di
Šostakovič con Kondrashin al Conservatorio di
Mosca, si è diplomato con Ilya Mussin al Conservatorio di San Pietroburgo con
il massimo dei voti, dirigendo la Quinta sinfonia di Šostakovič. Vincitore del
concorso alla Rai di Torino, di quello “Karajan” a Berlino, ha dato inizio alla sua
carriera al Berlin State Opera “Unter den Linden” come assistente di Otmar Suitner.
L’esperienza in un grande teatro d’opera con tutte le opere di Wagner e Strauss
ha dato una svolta decisiva al suo repertorio. La profonda esperienza di Caetani,
ora ormai trentennale, nel repertorio operistico da Verdi a Musorgskij e Wagner
(incluse alcune produzioni del Ring) ha influenzato il suo approccio alle grandi
composizioni sinfoniche del ventesimo secolo (in particolare Bartòk, la seconda
scuola di Vienna e l’impressionismo francese). La prima opera da lui diretta a 24
anni è stata Eugene Onegin nel 1981, appena diplomato al Conservatorio di San
Pietroburgo. Da allora, Čajkovskij ha rappresentato un ruolo via via sempre più
importante nel suo repertorio: del genio russo, ha tra l’altro inciso tutte le Sinfonie,
compresa Manfred (2008). Il Financial Times ha scritto al proposito: “Avevamo
bisogno di un’altra incisione di Čajkovskij? Dopo aver ascoltato e riascoltato queste
registrazioni live, la risposta è un enfatico ‘sì’. Non è un ciaikovskiano indulgente;
lascia parlare Čajkovskij da solo: il rigore contrappuntistico, l’emozione,
l’allusione occasionale all’isteria in una struttura classica…un tesoro prezioso”. Si
è dedicato anche alla registrazione e alla direzione di opere di compositori meno
noti del ventesimo secolo quali Mosolov, Pizzetti, Gerhard e altri. Le sue incisioni
delle Sinfonie di Tansman, con etichetta Chandos, hanno vinto il Diapason d’Or
nel 2006 e nel 2008. Ha inoltre inciso il primo ciclo completo delle Sinfonie
di Šostakovič con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. Lo lega un
rapporto profondo con la Sydney Symphony, la Staastkapelle Dresden, il Maggio
Musicale Fiorentino e - naturalmente - l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe
Verdi, che dirige regolarmente dal ’99 e che ha portato sia in una estesa tournée
sudamericana, sia in una - più recente - in Spagna. Nell’aprile 2008 ha diretto
la Verdi in Vaticano in un concerto in onore di Sua Santità Benedetto XVI, alla
presenza del Presidente della Repubblica Napolitano, e trasmesso in Eurovisione.
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Violini Primi
Luca Santaniello*
Danilo Giust**
Giulio Mignone
Marta Tosti
Edlira Rrapaj
Adriana Ginocchi
Fabio Rodella
Nicolai von Dellingshausen
Abramo Raule
Marco Capotosto
Delia Diaconescu
Adelaide Fezo
Violini Secondi
Licya Viganò*
Donatella Rosato**
Keler Alizoti
Sandra Opacic
Giorgia Righetti
Simone De Pasquale
Roberta Perozzi
Ambra Cusanna
Daniele Cabassi
Elsa Martignoni
Viole
Gabriele Mugnai*
Cono Cusmà Piccione**
Marco Audano
Kirill Vichniakov
Enrico De Angelis
Mikhail Kliachko
Altin Thanasi
Miho Yamagishi
Ianina Elena Puscasu
Violoncelli
Mario Shirai Grigolato*
Giovanni Marziliano**
Francesco Ramolini
Gabriele D’Agostino
Tobia Scarpolini
Alessandro Peiretti
Nadia Bianchi
Enrico Garau
Contrabbassi
Michele Sciandra*
Kastriot Mersini*
Toni Del Coco
Joachim Massa**
Umberto Re
Angelo Tommaso
Marco Gori
Flauti e Ottavino
Massimiliano Crepaldi*
Valeria Perretti
Ninoska Petrella
Oboi e Corno Inglese
Emiliano Greci*
Luca Stocco*
Paolino Tona
Clarinetti
Raffaella Ciapponi*
Fausto Ghiazza*
Fabio Valerio
Alessando Ruggeri
Fausto Saredi
Tromboni
Giuliano Rizzotto*
Giacomo Ceresani*
Massimiliano Squadrito
Alina Veronese
Trombone Basso
Andrea Arrigoni
Francesco Parini
Fagotti e Controfagotto
Andrea Magnani*
Luigi Muscio
Paolo Dutto
Corni
Sandro Ceccarelli*
Giuseppe Amatulli*
Fabio Cardone
Alceo Zampa
Fabio Fontana
Alessandro Valoti
Stefano Bertoni
Vincenzo Celozzi
Trombe
Alessandro Caruana*
Edy Vallet
Alessandro Ghidotti
Stefano Benedetti*
Valerio Panzolato
Luca Tagliapietra
Daniele Colossi
Tuba
Antonio Belluco
Timpani
Viviana Mologni*
Percussioni
Ivan Fossati
Stefano Bardella
Luca Bleu
Federico Bottero
Alessandro Pedroni
Alessandro Perissinotto
Arpe
Elena Piva*
Elena Meozzi
Pianoforte
Carlotta Lusa*
* Prima parte
** Concertino
Ispettore d’Orchestra
Amedeo Scodeggio
24
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Soprani
Pierangela Agosti
Giannina Baldo
Carla Ballestracci
Carina Calafiura
Simona Cataldo
Silvia Cattaneo
Luisa D’Antona
Cristina Di Mauro
Maria Chiara Ferrari
Livia Fumagalli
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Melania Guarda
Alona Larina
Anna M. Maggi
Giulietta Marchesini
Silvia Menchini
Ivana Menegardo
Regina Partel
Gianna Perrella
Anna Petrone
Giovanna Piere
Elena Platone
Greta Portaluppi
M. Antonietta Preti
Adalgisa Ravasio
Mirella Sala
Manuela Sorani
M.Rose Steutel
Kaoru Suzuki
Francesca Trivini
Giosiana Troiano
Elona Troqe
Giovanna Zawadsky
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Mezzosoprani
Silvana Barbi
Ludmilla Chepurnaya
Silvia Fiumi
Francesca Giorgi
Jasna Klasic
Lia Mastropierro
Donata Menci
Maria Miccoli
Federica Moglia
Elisabetta Paglia
M. Teresa Tramontin
Alessandra Zinni
Contralti
Giulia Catambrone
Teodora Dimitrova
Annalisa Dossi
Adele Foglieni
Marta Furlan
Christine Lee Mo
M. Cristina Michel
Matilde Oggioni
Giuliana Scaccabarozzi
Luciana Scolari
Elena Villani
Roberta Zanuso
Tenori
Tonino Carai
Francesco Casella
Matteo De Munari
Paolo De Tuglie
Caio Duran
Luigi Fiorani
Francesco Frasca
Giovanni Granata
Giuseppe Loguercio
Mirko Luppi
Giovanni Maestrone
Gianbattista Mazzola
Biagio Meloni
Andrea Sattin
Paolo Tormene
Francesco Torrisi
Francesco Vigani
Baritoni
Gianluca Alfano
Ottavio Aondio
Umberto Bocchiola
Fausto Candi
Daniele Caputo
Giuseppe Lisca
Daniele Veltri
Bassi
Przemyslaw Baranek
Marco Baricevic
Giuseppe Corrieri
Andrea Locati
Giancarlo Maniga
Riccardo Margaria
Riccardo Morlini
Gustavo Murrins
Mueller
Luigi Ponzi
Stefano Ranzi
Fabrizio Scrivanti
Giorgio Senatore
Luigi Tasselli
Roberto Zanoni
Maestro collaboratore
Luigi Ripamonti
Segretaria del Coro
Maria Cristina Michel
17/11/12 09:12
Fondazione Orchestra Sinfonica e
Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
La Fondazione è stata istituita con lo scopo di promuovere, favorire e sostenere l’attività
dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
V
e del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe
V
Verdi.Aderire
alla Fondazione significa sostenere la diffusione
dif
della cultura musicale sia in
ambito nazionale che internazionale salvaguardando tale patrimonio anche nel futuro.
Soci Fondatori
Con il sostegno di:
Consiglio Generale
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Cesare Romiti
Presidente
Gianni Cervetti
Presidente Consiglio di
Amministrazione
Alfonso Ajello
Vice Presidente Consiglio di
Amministrazione, Notaio
Gisella Belgeri
Presidente Cemat
Carlo Bianco
Avvocato
Giuseppe Bonomi
Presidente Sea
Mario Boselli
Presidente della Camera
nazionale della Moda
Antonio Calabrò
DirettoreAffari Istituzionali e Culturali
della Pirelli &C e Direttore della
Fondazione Pirelli
Giuseppe Coppini
Membro del CDA della Banca
Popolare di Milano
Luigi Corbani
Direttore Generale de laVerdi
Roberto Galimberti
Membro di BT Advisory Board
Paolo Guaitamacchi
Consigliere della Camera di Commercio
di Milano e Presidente Sias
Giancarlo Maniga
Avvocato
Giovanni Mariotti
Avvocato
Salvatore Messina
Già Direttore
Banca d’Italia di Milano
Angelo Pasini
Consigliere delegato
di Breda Energia
12S2566_BookSS11.indd 26
Massimo Perini
Presidente Confidi
Province Lombarde
Ambra Redaelli
Segretaria del Consiglio di
Amministrazione, Vicepresidente
Confindustria Lombardia
Marcello Sala
Vicepresidente Vicario
Intesa SanPaolo
Luca Santaniello
Primo violino dell’Orchestra
Pasquale Spinelli
Presidente della Federazione delle
società Medico Scientifiche Italiane
Bruno Tabacci
T
Deputato, Assessore al Bilancio
Comune di Milano
Giannino Tenconi
T
Presidente Emerito degli Amici del
Loggione del Teatro alla Scala
Cesare Valli
V
Amministratore Delegato
Hill&Knowlton
Flavio Venturini
V
Presidente Leasint S.p.a.
Giuseppe Vita
V
Vicepresidente Vicario Allianz S.p.a.
e Presidente del CDA del gruppo
Banca Leonardo S.p.a.
Stefano Boeri
Comune di Milano
Alf
Al
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is
Provincia di Milano
Massimo Buscemi
Regione Lombardia
Collegio Revisori dei Conti
Stefano Bignamini
Guido Rebecchi
Comitato D’onore
Angiolo Carrara Verdi
V
Marina Mahler
Pierluigi Petrobelli
Quirino Principe
Sergio Romano
Direzione Musicale
Riccardo Chailly
Direttore Onorario
Zhang Xian
Direttore Musicale
John Axelrod
Direttore Principale
Wayne Marshall
W
Helmuth Rilling
Direttori Principali Ospiti
Ruben Jais
Direttore Residente,
Responsabile Attività Artistiche
Jader Bignamini
Direttore Assistente
Radovan Vlatkovic
Simone Pedroni
Artisti Residenti
Direzione Del Coro
Erina Gambarini
Maestro del Coro
Luigi Ripamonti
Massimiliano Tarli
T
Maestri collaboratori
Orchestra
Sinfonica Junior
Maria Pilar Bravo
Coro di Voci Bianche
Maria Ter
T esa Tramontin
T
Orchestra Amatoriale
Jader Bignamini
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Fondazione Orchestra Sinfonica e
Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Ringrazia
per gli affreschi nel foyer dell’Auditorium
Carlo Jucker e il pittore Carlo Ciussi
per l’assistenza legale
Studio Avv. Giovanni Mariotti
Studio Avv. Alessandro Nicolini
per il contributo tecnico
Anaïs,
Gigi Bonoldi,
Fondazione Corriere della Sera,
Fratelli Fumagalli,
Hantarex,
Agostino Liuni
Studio Vitale-Novello & Co.
Tamburo by Proel
Studio Giovanni Napodano
per la parte informatica la società
Pulsar
per il Graphic Design
Pagliardini Associati srl
per l’abbigliamento dell’orchestra, del coro
e del personale di sala
M. Bardelli, Cucito a Milano,
Salvatore Ferragamo,
Daniela Gerini, GBR Donna,
Liolà, Ornella Bijoux
per gli automezzi concessi in uso o donati
Citroën - Milano
per le sedie della Club House
Rodrigo e Adele Rodriquez
per la Borsa di Studio in memoria di Luca Figaroli
Ambra Redaelli
Amico Anonimo
per la donazione della scultura “Libri Muti”
Maestro Salvatore Anelli
per gli strumenti musicali concessi
in uso o donati
Si ringrazia l’associazione La Monda
di Arcisate (Va) per la donazione di un
pianoforte a mezzacoda.
Ester ed Elisabetta Curato
per la donazione di un pianoforte verticale
in ricordo di Federico Curato.
Antonia e Roberto Gavioli
per la donazione del pianoforte a
mezzacoda Steinway&Sons.
Tina Viganò che, in memoria di Renata Tebaldi
ha provveduto al restauro del
pianoforte a mezzacoda Steinway&Sons.
Miretta Rizzi Miari e in memoria di Marina Miari
per la donazione in uso del violino.
Kolia Levi Morpurgo
per la donazione in uso del violino.
Le famiglie Lombardo e Foà
per la donazione in uso del violino.
Sabian Ltd per la donazione del set di piatti.
Soci e Amici Anonimi
per la donazione dell’oboe d’amore in
memoria di Stefano Corbani.
Alberto e Clara Tomassini Pieri
per il contributo all’acquisto di timpani,
per ricordare Ugo Giuliani.
La famiglia Barassi per la donazione
di un violoncello in memoria del notaio
Giancarlo Barassi.
Marta Boneschi per la donazione di un violino.
Per il fondo «Carlo Maria Giulini» istituito
per l’acquisto di strumenti musicali:
Beniamino Belluz, Vittorio Casagrande,
Riccardo Chailly, Nella Cosulich Borletti,
Giuseppe Faina, Luciano Levati, Renata Levi
Visco, Lions Club Distretto 108IB4, Ettore
Quirino, Elisa Romano Tavella, Annalisa
Romano, Carla Zocco Ceschina, Soci e
Amici Anonimi.
27
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17/11/12 09:12
SOCI PROMOTORI
Banca d’Italia - sede di
Milano
Alfonso Ajello
Aldo Ceccato
Mario Francesco Colombo
Giorgio Fantoni
Roberto Galimberti e
Edda Sanesi
Giovanni Mariotti
Emidio Fagnoni
Angelo Pasini
Massimo Perini
Ambra Redaelli
Alessandra Rigoni
Pietro e Maria Sormani
Giannino Tenconi
Laura Vago Colombo
Carla Zocco Ceschina
Breda Energia Spa
Confidi Province Lombarde
Srl
Pegaso Ingegneria Srl
Studio Legale Giovanni Mariotti
UniCredit Spa
SOCI BENEMERITI
Alessandra Albertini
Fabio Bocchiola
Manuela Cantoni
Gianni e Franchina Cervetti
Sergio e Paola Erede
R. M.
Giancarlo Neri
Vittorio Pardo Roques
Giorgio Squinzi
Carla Tanzi Cavallone
Cesare Valli
nel ricordo di Nina Vinchi
Grassi: le nipoti
Fast Milano srl
Fratelli Rossetti
Hill & Knowlton
Mapei S.p.A.
Repower Italia Spa
Sares Spa
SOCI SOSTENITORI
Stefano e Stefania Ajello
Luca Bernareggi
Alberto Bertani
Carlo e Maria Rosaria Bianco
Franco e Rosanna Bompieri
Danilo e Jessica Carabelli
Andrea Caraceni
Fabrizio Cattaneo
Francesco Cesarini
Alessandra Cusan
Giuseppe Fontana
Giuliano Fosco
Vittorio Gatti
Stefano Jacini
Agostino e Adriana Liuni
Ambrogio Mariani e
Marinella Ferrari
Massimo Menozzi
Oscar Moretto
Giovanni e Grazia Napodano
Angelo Pasini
Costantino Patestos
Ileana Pisa Giorgio Bravi
Miranda Radaelli
Giovanni Recordati
Luigi Salvador
e Anna Fumagalli
Pierpaolo e Giuliana Santaniello
Lorenzo Stucchi
Tilde Tenconi
Umberto e Elisabetta Urgnani
Marco e Maria Paola Vitale
Giovanni Viviani
Antonio e Enrica Volontè
Franco e Elisabetta Volontè
Giovanni e Gianna Volontè
Umberto Walter
Cordusio Società Fiduciaria
per Azioni
Elesa S.p.A
Farmacia Nuova Dott. Fosco
Legacoop Abitazione Lombardia
Megas S.a.s.
Recordati Industria Chimica e
Farmaceutica SpA
SOCI EFFETTIVI
Francesco Abruzzo
Antonio Airaghi
Matè Allemandi
Alberto Mario Allemandi
Daniela Almini
Annalisa Aprile
Rosellina Archinto Marconi
Giovanni Assi
Lidia Assi Tretola
Elio Avoni
Carla Bassetti
Giovanni Battistini
Vincenzo Belletti
Beniamino Belluz
Angelo Carlo Beretta
Silvana Beretta Cavaggioni
Mirko Berti
Paola Bertinelli
Elvira Bianchi Bellomi
Francesca Boccoli
Stefania Boiocchi
Giovanna Bonandrini
Marta Ilaria Boneschi
Pierantonia Brambilla
Graziella Calatroni
Moreno Capretti
Marisa Carlevaro
Vittorio Casagrande
Claudio Tullio Casagrande
Margherita Cattaneo
Cecilia Cattaneo
Letizia Cattaneo
Gabriella Chiodini
Paolo Cianciabella
Roberta Cipolla
Duccio Cocco
Raoul Colombo
Pinuccia Contini
Eleonora Converso Venturi
Franco Cordoni
Ilaria D’Andria
Roberta Etro
Marco Fabbri
Renato Tullio Ferrari
Nino Italo Ferrari
Paolo Ferrario
Paolo Ferretti
Cristina Festorazzi
Rosina Gallini
Elisabetta Gianazza
Giulio Gianetti
28
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17/11/12 09:12
Giovanna Giubileo
Pasquale Guadagnolo
Pietro Ichino
Mariastella Isto
Rolando Jais
e Giovanna Guastoni
Rossana Lanzoni
Pupa Lanzoni
Angela Loaldi
Alfredo e Maria Pia Longo
Giulia Macchi
Sergio Malavasi
Maria Matilde Mantelli
Anna Maria Marchesi
Umberto Martignoni
Enrico Masserini
Alberto Meregalli
Salvatore e Fanny Messina
Romano Mineni
Giulia Minoli
Luisa Minoli
Francesco Molinari
Beatrice Molinari Mangiameli
Aldo Moscati
Claudio Muggia
Alessandro Nicolini
Oreste Nicosia
Rachel Nogueira
Giorgio Novellati
Luciano Onida
Fabrizio Onida
Alcherio Origoni della Croce
Ernesto Paganoni
Oscar Pelizzoli
Adriano Pescetto Ferraguti
Letizia Pescetto Ferraguti Cattaneo
Massimo Polli
Giovanna Poloni
Anna Polh
Vanna Pomi
Margherita Porta
Maria Pozzi
Carla Pia Pragliola
Ratti di Desio
Gustavo Pragliola
Anna Rabolini
Maria Lodovica Radice Fossati
Michael Rapazzini
Rodrigo Rodriquez
Matteo Rollier
Annalisa Romano
Rosanna Ronchi
29
12S2566_BookSS11.indd 29
Giorgio Rossi
Liliana Rusconi Polillo
Alberto Sardi
Elisabetta Schiavetti
Elisa Sesti Taramelli
Carlo Smuraglia
Pasquale Spinelli
Federico Strigini
Guglielmo Tagliapietra
Elisa Tavella Romano
Alberto Tenca
Daniele Tenconi
Massimiliano Testore
Desi Tinelli
Rosanna Tommasi Paoli
Marco Tozzi Fontana
Lidia Tretola
Bruno Umidi
Gigliola Villa
Ruth Westen
Paolo Zambelli
Ursula Zanner Tenconi
Elisabetta Zanzottera
SOCI JUNIOR
Camilla Bartoli
Arianna Bartoli
Angela Bonecchi
Elena Cervetti
Elisa Cervetti
Giacomo Cipolla
Eleonora Contin
Consuelo Cova
Massimo Cozzi
Olivia Cremonini
Gabriela Clelia Cuna
Clelia Fazzo Cusan
Anna Dentone
Francesca Donegani
Pietro Gusella
Luca La Camera
Antonio Lipani
Stefano Manzini
Edoardo Maviglia
Valeria Pagni Frette
Niccolò Pescetto Ferraguti
Cecilia Pescetto Ferraguti
Elisa Pianezzi Radaelli
Sebastiano Pianezzi Radaelli
Gabriele Maria Pistone
Lia Quartapelle
Maja Rajcic
Giulia Sanfilippo
Gianpaolo Scardamaglia
Lorenzo Tamburello
Filippo Tenca
Francesco Tenca
SOCI ORCHESTRA,
CORO, STAFF
Flavio Allegri
Marco Audano
Giuliana Bagnasco
Luciano Ballabio
Giuseppe Barbaini
Paolo Barbaini
Giuseppe Barbareschi
Sergio Brenna
Fabio Cardone
Massimo Colombo
Francesco Curcio
Ornella De Martino
Marco Ferretti
Francesca Fiecconi
Marina Galbusera
Ermanno Gallini
Erina Gambarini
Remo Ghirardi
Giovanni Granata
Ruben Jais
Giuseppe Lisca
Antonio Longo
Cristina Lubinski
AnnaMaria Maggi
Andrea Magnani
Giancarlo Maniga
Renzo Mauri
Gabriele Mugnai
Paola Ottobrino
Regina Maria Partel
Roberta Perozzi
Francesco Ramolini
Gianfranco Ricci
Antonio Ritter
Debora Saccinto
Luca Santaniello
Giorgio Senatore
Antonio Schgor
Luigi Tasselli
Kirill Vishnyakov
aggiornato al 10 ottobre 2012
17/11/12 09:12
Immobiliare Rione San Gottardo
Società per azioni
Elenco degli Azionisti
Alfonso Ajello
Giordano Allais
Alberto Mario Allemandi
Annalisa Aprile
Luciana Ascari
Luciano Ballabio
Beatrice Barazzoni
Beniamino Belluz
Luisa Olga Bevacqua
Luigi Biscozzi
Giancarlo Bramini
Anna Brasca
Gianluigi Bresciani
Walter Brugnotti
W
Silvia Francesca Brunelli
Moreno Capretti
Vittorio Casagrande
V
Alessandra Ceciliani
Silvia Ceruti
Gianni Cervetti
Carlo Chiddemi
Fausto Giuseppe Chiesa
Paolo Cianciabella
Giorgio Cirla
Giuseppina Contini
Eleonora Converso
Luigi Corbani
Maria Laura Cortesi
Monica De Giovanni
Margot De Mazzeri
Raffaele e Marisa Di Palma
Raf
Giorgio Ettore Carlo Donà
Giuseppe e Adelaide Erm
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Marinella Ferrari
Renato T
Tullio Ferrari
Marco Ferretti
Silva Filippi
Giovanni Formigoni
Massimo Franzaroli
Maria Maddalena Fraschini
Maria Enrica Galbiati
Roberto Galimberti
Rosina Gallini
Elisabetta Gianazza
Maria Giulia Gianazza
Giulio Gianetti
Gabriella Giordano
Raffaele Grittini
Raf
Paolo Guaitamacchi
Enrico Primo Guazzoni
Fabio Guf
Guffanti
Nicola Guida
Giuseppe Lisca
Tiziana Lombardo
Andreina Longhi
Piero e Gherarda Lucchini
Vincenzo Maiolatesi
V
Mario Manetti
Anna Maria Marchesi
Luisa Bruna Mattarozzi
Giuseppe Mattera Russo
Fulvia Mazzilli
Massimo Menozzi
Massimo Merighi
Romano Mineni
Claudio Minoia
Giulia Minoli
Luisa Minoli
Gianfranco Mora
Claudio Muggia
Giovanni Napodano
Alessandro Nicolini
Rachel Nogueira
Ennio Pedroni
Giusta Piccinnu
Carlo Adelchi Piria
Walter Pistarini
W
Arianna Podestà
Dario Preti
Alessandra Previdi
Promo V
Viaggi S.p.a.
Anna Maria Prina
Miranda Radaelli
Robert Michael Rapazzini
Ambra Redaelli
Repower Italia Spa
Mara Costanza Ruggeri
Liliana Rusconi Polillo
Eugenia Serpi
Giuliana Serpi
Marica Simonetta
Umberto Urgnani
Gianfranco Ventura
V
Francesco Venturi
V
Laura Vettorello
V
Marco Vitale
V
Giuliano Zampieri
Massimo Zanardi
Elisabetta Zanzottera
Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
V
aggiornato al 13 settembre 2012
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Sottoscrizione Straordinaria
Con il vostro aiuto
la Musica, laVerdi, oltre la crisi
Sottoscrittori
Banca d’Italia sede di Milano
Giuseppe e Susanna Sopranzetti
Rita e Giovanni Alfieri
Salvatore e Fanny Messina
Camera Nazionale della Moda Italiana
Mario Boselli
Alfonso Ajello
Marcello Alessi
Corinna Alessi Rigoni
Antonio Calabrò
Paolo Giovanni Binda
Franca Canuti
Manuela Cantoni
Gianni Cervetti
Davide De Polo
Roberto Galimberti
Elisabetta Gianazza
Paolo Guaitamacchi
Gheri Merlonghi
Tory Michal
T
Lucio Migliarotti
Ambra Redaelli
Alessandra Rigoni
Anita Rigoni Giannini
Alberto Riva
Pietro Sormani
Ketty Velazco
V
Marta Vigorelli
V
Andrea Zamparelli
Carlo Zamparelli
Giovanni Zamparelli
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Iniziative culturali
Giovedì 22 novembre ore 18.30
CICLO LA MUSICA RUSSA NEL NOVECENTO. IV
Relatori: Enzo Beacco, Oleg Caetani, Fausto Malcovati
Stagione Sinfonica
12. Giovedì 29 novembre ore 20.30 (A) - venerdì 30 novembre ore 20.00 (B)
domenica 2 dicembre ore 16.00 (C)
Brahms Variazioni su un tema di Haydn op. 56a
Schubert Sinfonia n. 4 in Do minore D. 417 Tragica
Mendelssohn Salmo 42 (Wie der Hirsch schreit) per soli, coro e orchestra op. 42
Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Maestro del Coro Erina Gambarini
Direttore Ruben Jais
Biglietti: da 13 a 40 € serie Rossa
In Russia con laVerdi
Dal 24 al 28 novembre la nostra Orchestra sarà impegnata in una tournée in Russia, promossa
dall’Ambasciata d’Italia a Mosca e da Intesa SanPaolo.
I CONCERTI SI TERRANNO:
DOMENICA 25 NOVEMBRE A MOSCA
nella prestigiosa Sala Grande del Conservatorio Caikovskij
e MARTEDÌ 27 NOVEMBRE A SAN PIETROBURGO
nella Cappella Accademica di Stato.
Il programma prevede, per entrambi i concerti, l’esecuzione di:
Gioachino Rossini Guglielmo Tell, Ouverture
Niccolò Paganini Concerto per violino e orchestra n.1 op.6 in Re maggiore
Giuseppe Verdi I Vespri Siciliani, Ouverture
Ottorino Respighi I Pini di Roma
ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO GIUSEPPE VERDI
Violino solista Francesca Dego
Direttore Jader Bignamini
Concerti Straordinari
Giovedì 6 dicembre ore 20.30 - venerdì 7 dicembre ore 20.00
domenica 9 dicembre ore 16.00
L’OPERA ITALIANA
Rossini Guglielmo Tell, Sinfonia
Puccini Tosca: E lucevan le stelle
Verdi Don Carlo: Pietà! Perdon!... oh Don Fatale
La forza del destino, Sinfonia
La forza del destino: Pace mio Dio
Aida: Celeste Aida
Rossini Il Barbiere di Siviglia, Sinfonia
Semiramide, Sinfonia
Donizetti La Favorita: O mio Fernando
Rossini La scala di seta, Sinfonia
Mascagni Cavalleria rusticana, Tu qui Santuzza
Cilea Adriana Lecouvreur: Acerba voluttà
Puccini Manon Lescaut, Intermezzo
Manon Lescaut: Sola perduta abbandonata
Turandot: Nessun dorma!
ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO GIUSEPPE VERDI
Direttore Jader Bignamini
Biglietti: 14 - 12,50 - 7 €
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Attivita’ Artistica
Direttore Residente, Responsabile
Attività artistiche
Ruben Jais
tel. 02.83389.412
fax 02.83389.414
[email protected]
Promozione,
Scuole E Gruppi
Responsabile
Tania Salemme
tel. 02.83389.302
fax 02.83389.303
[email protected]
Segreteria Artistica
Silvia Ceruti
tel. 02.83389.416
fax 02.83389.414
[email protected]
Sara Tekeste
tel. 02.83389.327
fax 02.83389.303
[email protected]
Ispettore d’Orchestra
Amedeo Scodeggio
tel. 02.83389.409
fax 02.83389.414
[email protected]
Assistente di Produzione,
laVerdi per tutti
Daniela Sabbioni
tel. 02.83389.411
fax 02.83389.414
[email protected]
Concerti esterni, Osj, Cvb
Carola Gay
tel. 02.83389.416
fax 02.83389.414
[email protected]
Gianpaolo Scardamaglia
tel. 02.83389.331
fax 02.83389.303
[email protected]
Area Amministrazione
Finanza e Controllo
Responsabile
Antonio Macaluso
tel. 02.83389.311
fax 02.83389.310
[email protected]
Renzo Mauri
tel. 02.83389.350
fax 02.83389.310
[email protected]
Ufficio Letteratura Musicale
Ambrogio Vinci
tel. 02.83389.413
fax 02.83389.414
[email protected]
Paola Ottobrino
tel. 02.83389.318
[email protected]
Gianluca Vergani
tel. 02.83389.413
fax 02.83389.414
Debora Saccinto
tel. 02.83389.354
[email protected]
Segreteria Coro
Maria Cristina Michel
tel. 02.83389.410
fax 02.83389.414
[email protected]
Personale
Responsabile
Bruno Cerri
tel. 02.83389.345
fax. 02.83389.310
[email protected]
Soci e Abbonati
Federica Knuth
tel. 02.83389.238
fax 02.83389.303
[email protected]
Eleonora Contin
tel. 02.83389.320
[email protected]
Area Marketing
Responsabile
Francesca Cremonini
tel. 02.83389.351
fax 02.83389.303
[email protected]
Segreteria CVB
Laila Boniardi
tel. 02.83389.306
fax 02.83389.303
[email protected]
Elisa Londrillo
tel. 02.83389.320
[email protected]
Fundraising
Angela Bonecchi
tel. 02/83389.333
fax 02.83389.303
[email protected]
Area Comunicazione
Responsabile Ufficio edizioni
e Iniziative culturali
Pasquale Guadagnolo
tel. 02.83389.204
[email protected]
Bookshop, Assistente editing
Cristiana Gizzarelli
tel. 02.83389.216
[email protected]
Grafica e impaginazione
Massimo Miscia
tel. 02.83389.216
[email protected]
[email protected]
Ufficio Stampa
Massimo Colombo
tel. 02.83389.329
fax. 02.83389.303
[email protected]
Miranda Radaelli
tel. 02.83389.334
la sede operativa de laVerdi si è trasferita in via Clerici 3, 20121 Milano
Auditorium Di Milano Fondazione Cariplo Srl
Responsabile
Nucci Padovese
tel. 02.83389.422/400
fax 02.83389.300
[email protected]
Valentina Oppici
tel. 02.83389422/400
fax. 02.83389.300
[email protected]
Marketing Auditorium
tel. 02.83389.422
[email protected]
Biglietti E Abbonamenti In Vendita Presso:
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Largo Gustav Mahler - martedì/domenica
ore 14.30/19.00 - Lunedì chiuso
tel. 02.83389.401/402/403 - fax 02.83389.300
Responsabile
Pasquale Guadagnolo
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Finito di stampare
nel mese di novembre 2012
presso Mediaprint, Milano
Bookshop
Auditorium di Milano
Fondazione Cariplo
Largo Gustav Mahler
aperto durante tutti i concerti
della stagione sinfonica
My Link Point Cadorna
Piazza Cadorna ,14
Lun/sab 10/18 - Dom dalle 10/16
tel. 02/85114865
© Fondazione Orchestra
Sinfonica e Coro Sinfonico di
Milano Giuseppe Verdi
17/11/12 09:12
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Beethoven Šostakovič