n.4 luglio 2004
mensile di intrattenimento intelligente
2
EDITORIALE bazar 07 2004
MAra Codalli
Direttore arTistico
[email protected]
Eugenia ROmanelli
Direttore responsabile
Vera RIsi
viceDirettore
[email protected]
bazar 07 2004
laboratori di serena cama e freestylers 3
INTER-RAIL
s,
L’EUROPA IN TASCA
Negli occhi l’alba di Istanbul e il sole di mezzanotte di Nord
kapp, in
bocca un Kebab unto e l’acqua fredda delle
fonta
nelle
,
in
tasca un
blocchetto di carta stropicciato di libertà: l’inter-rail”
Sono passati oltre 30 anni dall’istituzione del biglietto verde, nato
allora 8 milioni di giovani hanno attraversato l’Europa con uno per celebrare i 50 anni dell’Unione delle Ferrovie Europee. Da
zaino sulle spalle, seguendo le rotte di treni di seconda classe
che entrano discreti nel cuore delle città.
Dal ’72 ad oggi sono aumentati i prezzi (tanto, forse troppo) e
le zone (passate da una a otto); è mutato lo stile dei viaggiatori
ed è cambiata l’Europa.
Ma l’inter-rail non cambia, resta sinonimo di libertà, portavoce
di una filosofia erede del pollice alzato della beat generation:
backpacking way of travel-living.
il
E allora via, per un mese fuori casa, col proprio mondo in uno
zaino,
un
sacco
a pelo come tana, viaggiando da soli o in
gruppo, dormendo in stazione in attesa di un treno o nelle camerat
e miste degli ostelli.
Mangiare con dieci euro al giorno, fare amicizia con due parole
d’ingles
e
e
qualche
gesto, lavarsi anche quando il bagno non
c’è: piccole sfide che ogni giorno l’IR offre, avventure tra “l’est
della propria giovinezza e l’ovest del proprio futuro” direbbe
Kerouac, che per gli inter-railer è un simbolo.
Tra fiordi norvegesi e movida spagnola, sirenette danesi e suggest
ioni di Transilvania, chi torna a casa lo fa con una nuova
coscienza di sé e del mondo. E sa che quella libertà va coltivata
anche nel resto dell’anno: un prato verde, un cielo stellato, un
treno notturno che sfreccia sui binari, non passeranno più inosserv
ati.
Alessandro Marini
4 di serena cama e freestylers
laboratori bazar 07 2004
CO SA PO R TO ?
viaggio
Questa domanda mette in crisi chiunque affronti un viaggio e se questo è un
è un inter-rail la questione è ancora più complessa. La soluzione ideale
bagaglio pratico e leggero. Eccoti qualche consiglio:
o
Abbigliamento: semplice e poco appariscente. Meglio non essere etichettat
come turista, e sottrarti, così, all’attenzione dei tanti malintenzionati. Sarebbe
utile usare vestiti vecchi, da buttar via anche durante il viaggio.
Igiene personale: spazzolino, rasoio e shampoo, tutto in formato ridotto. per le
Accessori: da non dimenticare il buon vecchio coltellino svizzero, tappi
orecchie, bottiglie di plastica e un orologio.
e cerotti
Medicine: inevitabili disinfettanti, antisettici, aspirine, spray antizanzare
di varia misura.
to, ma
Guide, libri e documenti: essenziali la carta d’identità o il passapor
anche carte geografiche o guide che descrivono i posti da visitare nel territorio
prescelto.
belli,
Porta con te la macchina fotografica, per immortalare i momenti più
prodotti
e il sacco a pelo, grande simbolo dell’inter-rail. La quantità dei posso
menzionati può variare in base alle proprie esigenze. Fra i viaggiatori siproprio
individuare due tipologie ben distinte: quelli che non si fanno mancare
ti o
niente e quelli che preferiscono ridurre il bagaglio. Meglio essere minimalis
previdenti? Sta a te deciderlo.
Dove dormire?
ato ogni
Durante l’inter-rail, pur avendo calcolato ogni spostamento e preventiv
re
Ottimizza
te.
guastafes
da
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potrebbe
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E
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da Madrid a Granada senza perdere mezza giornata di svago? Semplice
di lettosorta
una
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mezzo
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così
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treno,
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notte
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o
viaggiand
vuole
mobile. E chi vuole viaggiare la mattina? Dove conviene dormire? Chi
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albergo
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notte),
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privacy,
sleep-in, un tetto sopra la testa da dividere con altri inter-railers, senza
notte).
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i
bassissim
prezzi
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Per chi ama l’aria aperta, invece, ci sono i camping (economici, ma parco e
il
spiaggia,
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c’è
pelo,
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di
munito
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se
e,
città),
dalle
lontani
persino le sale d’aspetto delle stazioni.
Antonio Micali
[email protected]
Dove andare?
Si parte! Ecco le zone:
A Gran Bretagna, Irlanda, Irlanda del Nord
B Svezia, Norvegia, Finlandia
C Danimarca, Germania, Svizzera, Austria
D Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria,
Croazia
E Belgio, Francia, Olanda e Lussemburgo
F Spagna, Marocco, Portogallo
G Slovenia, Italia, Grecia, Turchia
H Jugoslavia, Romania, Macedonia e Bulgaria
TA RI FF E
1 zona per 16 giorni: 210 euro – 26 anni 299 euro + 26 anni
2 zone per 22 giorni: 289 euro – 26 anni 409 euro + 26 anni
1 mese (global pass): 399 euro – 26 anni 559 euro + 26 anni
Prima ancora di sfogliare guide e depliant per scegliere il tuo
itinerario, guardati dentro (e nelle tasche):
Vuoi metterti alla prova? ZONA B: confrontati con paesaggi
che l’uomo non ha intaccato, tra pura bellezza e leggenda. Non
perdere lo spettacolo del sole a mezzanotte e dell’aurora boreale
a Capo Nord, le isole Loften che spuntano dall’oceano, Oslo,
Stoccolma, la selvaggia Lapponia coi suoi colori autunnali.
Vuoi colpire al cuore il continente? ZONA C: lasciati incantare da
un giro in bici a Copenhagen e fatti travolgere dalla multirazzialità
della Germania riunificata. A Monaco non mancare all’Oktober
Fest! A Dresda, città d’arte, visita Theaterplatz e la Terrazza du
Bruhl. Tappa obbligata Berlino: tra storia e intensa vita culturale
e notturna. Da vedere la porta di Brandeburgo, simbolo della
Germania unita, il castello Charlottensburg e il quartiere alternativo
Kreutzberg. E poi almeno una notte nel quartiere St.Pauli per
vivere la follia di Amburgo.
Vuoi un mix di cultura e divertimento? ZONA F: Spagna su
tutte! Madrid: vita notturna dalle 23. Tra una festa e l’altra non puoi
perdere il museo del Prado, Reina Sofia, Puerta del Sol e il Palazzo
Reale. A Barcellona ammira la Sagrada Familia e Las Ramblas.
Meritano una visita il triangolo Granada - Cordoba - Sevilla. In
Marocco fai un salto nei villaggi del sud e a Marrakesh, per la
splendida piazza Djemaa- el- fna. In Portogallo, sorseggiando il
“porto”, ammira l’estrema punta ad ovest: Cabo de Roca.
Annarita Lone e Emily Menza
[email protected]
bazar 07 2004
laboratori di serena cama e freestylers 5
Assaporando
L ’I N T E R - R A IL
Quando parti per un viaggio di solito non pensi
al “cosa” e al
“dove” mangiare. Se si tratta dell’inter-rail, però, la questio
ne merita
una certa attenzione: è necessario ricercare soluzio
Questo aspetto del viaggio è correlato alla zona cheni economiche.
Nei paesi dell’est (zone D, H) è possibile mangiare vuoi esplorare.
nei più lussuosi
ristoranti spendendo poco più di cinque euro. Se, invece
sono i freddi
paesi scandinavi (zona B) ad attrarre i tuoi sogni di
con la stessa cifra dovrai accontentarti di un panino. avventura, allora
Comunque, nel
marasma di luoghi e zone esistenti, la società globali
disposizione il tanto familiare supermercato, dove è zzata mette a
possibile trovare
tutto ciò che si vuole a prezzi modici, sempre access
i cibi in scatola non fanno per te, stufo del tonno, ibili. Tuttavia se
potresti sempre
ripiegare sull’alimento principe dell’inter-railer: il kebab
(o il felafel
nella sua variante vegetariana). Si tratta di un panino
turco riempito di
carne, pomodori, peperoni, salsine di vario tipo, patatin
Germania lo si può trovare praticamente in ogni angolo e e cipolle. In
tipo di acquisto è bene rifuggire dai centri e stare attenti. Per qualsiasi
un canadese definì tourist traps, ovvero trappole per turisti.a quelle che
Posizionati
in luoghi comodi da raggiungere o vicino siti archeo
logici, esigono
prezzi esorbitanti.
Massimiliano Porretta
SEX on the rail
Questo è ciò che testimonia chi ha vissuto l’esperienza
il sesso, come in ogni altro luogo, si fa. Esiste una meta dell’inter-rail:
bollenti spiriti. Si tratta di una nave della viking-line, da preferita per i
la nave del sesso, che percorre il tratto Stoccolma-He alcuni definita
lsinki.
Il tragitto ha la durata di dodici ore, durante le quali
i passeggeri
danno sfogo ai loro istinti primordiali: discoteche,
fast food, piano
bar servono a scaldare la serata, lasciando poi il posto
sguardi, parole e, a detta di chi c’è stato, a molto altro… a incontri di
Di certo sulla
nave delle meraviglie, le calde occasioni non manca
no.
Gioia Montanari
SOLI o in compagnia
AAA cercasi compagno per un IR indimenticabile.
messaggi simili sui siti dedicati a questo particolare Potrete leggere
viaggio in treno
per l’Europa. Tematica ampiamente discussa: è meglio
partire in
compagnia o da soli? Non esiste una risposta. Il
viaggio solitario
richiede una dose di intensa maestria. Si tracciano itinerar
continuamente modificabili, si impara la lingua e, sopratt i personali
in contatto con la gente del posto, contatto che può utto, si entra
prevedere vie
traverse se si è in gruppo. La nota negativa per chi viaggia
in solitario
è che deve avere qualche soldo in più nelle tasche, e
una maggiore vigilanza anche quando si dorme. Chi,questo richiede
di partire in compagnia, magari in gruppo, deve invece, decide
possibile difficoltà di trovare posto negli ostelli o nelle considerare la
pensioni. E’ più
opportuno, poi, conoscere tutti i componenti ed essere
bene affiatati
perché il rischio di frammentazione interna può compo
rtare disagi
durante il viaggio. Insieme o solo? Dipende da quello
che cerchi.
Laura Armillotta
L’amaro ritorno
Dopo un inter-rail il ritorno a casa può sembrare una
straordinaria
benedizione però, nella maggior parte dei casi, si
rivela presto la
fine di un sogno. Il viaggiatore di inter-rail rimpatria esaust
o, sporco,
dimagrito ma si è stancato calpestando strade ignote,
si è macchiato
dei colori del mondo e ha perso il peso delle sue abitudi
senza una meta precisa, nello zaino poco bagaglio, curiosini. E’ partito
e un po’ di sana incoscienza. Ha scoperto posti nuovi, tà, azzardo
senza filtri,
senza mediazioni. Se il turista da villaggio si guarda
ed è abbronzato e rilassato, l'uomo del treno è arricch allo specchio
Tornare è rincuorante, forse indispensabile. Dopo un ito e segnato.
però, le mura di casa riprendono a stringere. Chi meritato riposo,
viaggiare significhi scoprire è pronto a progettare il è convinto che
nuovo itinerario,
a sognare ancora.
Irene Caporale
IR
Perché l’
?
Lo chiamano “pereira”, è una sorta di fantasma dei treni,un ragazzone di 33
anni che da quasi 14 viaggia seguendo lo stile sotteso alla filosofia dell’IR. Il
suo vero nome è Fabio Annunziata.
Qual’è stata la tua prima esperienza in inter-rail?
Era fine luglio del 1990, io e un mio amico facemmo un IR molto classico:
Roma, Copenaghen, Stoccolma, Amsterdam, Utrecht, Brugge e ritorno a
Roma
Che differenza riscontri tra l’inter rail dei primi tempi e quello di
adesso?
14 anni fa si andava un po’ più all’avventura senza fare prenotazioni e
senza raccogliere informazioni sul luogo di arrivo. Oggi i giovani sviscerano
siti internet relativi alla loro destinazione e spesso prenotano tutti i treni e
gli ostelli. All’epoca avevamo meno soldi e più tempo da perdere. Oggi
trascorrere 24 ore su un treno per raggiungere Copenaghen è diventata
una seccatura per parecchie persone, e non una componente importante
del viaggio stesso.
Oggi le compagnie aeree offrono tariffe competitive. Credi che a parità
di prezzo il confort e il lusso dell’aereo allontanino il viaggiatore dalla
filosofia dell’inter rail?
Credo che nessun vero appassionato di viaggi in bicicletta gli preferirebbe
la moto solo perché è più veloce e meno faticosa. Allo stesso modo gli
amanti dell’IR ci saranno finché ci sarà il biglietto IR.
Perché viaggiare in inter rail?
Perché si attraversano tanti paesi senza fretta con un mezzo di trasporto
che ti guida e qualche volta ti culla.
Perché sul treno sale la più varia umanità e capisci che i confini sono più
una costruzione della mente che non la realtà della nostra Europa.
Perché dal treno ti puoi gustare il paesaggio con calma vedendolo da 2
metri d’altezza e non da 9.000.
Perché scendi e sali quando vuoi e quanto vuoi senza doverti preoccupare
di controllare l’olio o la pressione delle gomme.
Perché anche se il treno può essere stato usato sia in pace che in
guerra, l’Interrail è stato usato sempre e soltanto in Pace. E io ne sono
orgoglioso.
Maria Concetta Furnò
Simone Memé, detto il Memme, neo inter-railer
Come nasce l’idea di partire in inter-rail?
L’anno scorso tutti i miei amici sono scomparsi da Roma per il mese
di agosto, partiti in inter-rail. Quando a settembre sono rientrati, le foto
e i racconti della loro avventura mi hanno incuriosito ed è nata in me la
voglia di vivere una simile esperienza.
Partirai da solo?
No, con altre quattro persone che condividono il mio stesso fervore per
quest’avventura. Partiremo il 2 agosto e staremo via 22 giorni.
Dove andrete?
Abbiamo scelto la zona E: Francia, Olanda, Belgio e Lussemburgo. E’
una meta classica, l’ideale per la prima esperienza.
Quali sono i requisiti indispensabili per partire in inter-rail?
Spirito di adattamento, desiderio e disponibilità all’incontro con
differenze culturali, ( anche di tipo gastronomico) sono, a mio parere,
le armi vincenti. E poi tanta voglia di conoscere nuova gente, ma
soprattutto lo stesso straordinario entusiasmo che abbiamo noi
quattro. E’ importante anche liberarsi del superfluo, cioè portare con
se solo l’indispensabile.
Emmanuela Giannetto
6 di serena cama e freestylers
laboratori bazar 07 2004
[email protected]
Infoweb i-r. Un occhio
allo spazio virtuale.
Volete dritte su viaggi e inter-rail e non sapete come fare? Il sito che
fa per voi è
www.inter-rail.it, dal 1998 punto di riferimento per tutti i viaggiatori indipend
enti
con news, forum, newsgroup e guide di tutti i paesi. All’interno
troverete la
sezione dedicata a mete, prezzi e servizi, e molti link che forniscon
o risposte
esaurienti a tutti i dubbi e le domande.
La comunità virtuale organizza periodicamente raduni che fanno
incontrare i
viaggiatori di tutta Italia. Su iniziativa del sito è nata l’Associazione
Culturale
Viaggi e Libertà (per informazioni 328 8332192 acviaggieliberta@inter-rail.
it ),
che si fa portavoce dei diritti degli inter-railers e portatrice di una
filosofia di
viaggio alternativa.
L’Associazione ha come scopo lo sviluppo del viaggio itinerante per
l’Europa in
treno inteso anche quale mezzo di conoscenza di paesi e culture, collabora
con
Enti, Istituzioni e altre Associazioni. (Dallo Statuto - art. 4)
Giovanna Silvestri
Oggi on-line, domani on the road
Prima di partire volete documentarvi sulla zona scelta?
Allora il vostro viaggio inizia in rete. Basta l’indirizzo giusto.
E in questo caso più di qualcuno può tornare utile.
www.letsgo.com
Sito in lingua inglese che rappresenta on-line la casa curatrice
delle omonime guide turistiche, apprezzate in tutto il mondo. Il sito,
nel quale è possibile acquistare i vari prodotti editoriali, ha tra i suoi
punti di forza il forum, spazio di discussione dedicato allo scambio
di esperienze di viaggio, e la sezione destinazioni: i cinque continenti
visitabili con qualche click.
www.lonelyplanet.com,
E’ un interessante sito consultabile in multilingua. Completo e dalla piacevole
veste grafica, è un vero e proprio network che offre e-commerce, un ampio
archivio immagini e un canale tv tematico. Le sue guide, altrettanto conosciute
e diffuse, sono stampate in 14 lingue, tra cui in italiano dalla EDT.
www.routard.com
In francese, si fa apprezzare per facilità d’uso e completezza. Il sito permette
all’utente di fornire il proprio commento sulla pubblicazione acquistata.
Francesco Moriconi
Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e collaborare
con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci, delle novità da
segnalarci?
SCRIVI A: [email protected]
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3-4-5-6
Cama & Freestylers
- LABORATORI – Interrail:
l’Europa in tasca
9-10-11
Roberto Pisoni - VISIONI – La
vita è una cosa miracolosa
12 Alessandro Benvenuti
– VISIONI (IN PILLOLE) - ho
rubato ciliegie da un albero
14
15
29 Claudio Amendola
– LEGGERE (RILEGGERE)
– Viva il maschilismo!
30 Nancy Brilli – LEGGERE
(BRILLETTURE) –
Peregrinazioni di pensieri
31 Marcello Amoruso – NOTTE
– Garden time
32 Alberto Traversi - NOTTE
Caterina Gonelli - ONDE – Sex
in the sat
Pietro d’Ottavio - SINTONIE
– Meltin’ pot di culture
16-17
Carla Antolini
- SCENE – A
teatro per coltivare un campo
18 Andrea Rustichelli – SCENE
– La danza fuori dal coro
19 Enrico Lo Verso – SCENE
(SALMONI) – Enrico e l’odore
21 Fabio Murru - SUONI – la voce
gitana di Diego el Cigala
22 Pietro D’Ottavio – SUONI
– Rock Power
23 Marcello
Amoruso - SUONI
– Suoni acidi
24 Fabrizio
Gianuario - SUONI
– Visione nel cielo di Palermo
– Cocktail e chioschi cool
Lisi - NOTTE
33 –Andrea
Mixare senza confini
Claudio Coccoluto – NOTTE
34 (NOTTETEMPO)–
Hot Coc 8!
36-37
Chiara Spegni – GUSTI
– Peperoncino!
28 Marco Begani – LEGGERE
(FUMETTI) – Donald Duck e
Uncle Scrooge
Premilli– AVERE
49 Giulia
– Qualcosa di insolito
– HI-TECH
50 Agnese Ananasso
minuto per
– Tutto il mini
minuto
Oliva Muratore –
51 ARCHITETTURE – Passato
prossimo futuro
Bianchini – PICCOLI
52 Matteo
– Bambinopoli
Valerio Cammarano – SPORT
Canyoning, a piedi per
53 –torrenti
Angelita Peyretti –
54 SCIOCCHINA – Le gioie della
maternità
Cecilia – CORSI
55 Valeria
– Impara l’arte e vendila!
38-39
Chiara Tacconi – GUSTI – A
tutto fuoco
Cecilia – FENOMENI
56 Valeria
– Odio le proibizioni
40 Eva Buiatti - GUSTI (MANGIA
COME LEGGI) – Le mani sul
Ful!
42
43
44
46
Lorella Scacco - ARTI – Le
armi dell’arte
Luca Beatrice – ARTI – New
perspectives in art
Marzia di Mento – ARTI – Un
museo per orecchie colte
48
57 Valeria Cecilia – NET
– Deliriouniversale.com
58 Guido Dolara – NOI – London
Time
Andreucci – LORO
59 Franco
– Crime Scene Investigation
Cristiana Scoppa –
Luca Carboni – ARTI
– (SKIZZI)
60 MIGRAZIONI – conti da saldare,
vite da salvare
Mugnaini – VIAGGI – Londra,
61 Giulia Premilli – GENDER
Chiara Pietrella – ESSERE
– Ubriachi di bellezza
Morcellini – CORTEI
62 Mario
– Libri: la nuova passione
47 Bazar style
26-27
Ciro Bertini - LEGGERE
L’insolito noir di Jim Thompson
SOMMARIO 7
– Riproduciamoci
degli italiani
[email protected]
bazar 07 2004
visioni di roberto pisoni 9
Dopo sei anni di assenza – tanti ne
sono passati da Gatto nero, gatto
bianco – torna la carovana balcanica
di Emir Kusturica, massimo
portavoce di un cinema “panico” e
orgiastico.
La vita e’ una cosa miracolosa
Alcuni registi considerano il cinema come arte del fuori
campo. Tutto deve essere suggerito o mostrato a metà.
Bisogna lasciare lo spazio necessario all’immaginazione
dello spettatore affinché monti il film nella propria testa.
Il cinema di Emir Kusturica è esattamente l’opposto.
L’autore di Arizona Dream (1993) e Underground (1995)
un cineasta del pieno, affetto da bulimia. In lui un sempli è
ce
piano dà l’impressione di soffrire il castigo imposto
dall’inquadratura, tanto che la scena più banale finisce per
trasformarsi in un pentola ribollente di azioni e reazioni.
La vita è un miracolo anche se non è l’opera più riuscita
suo autore, la più originale, è senz’altro la più potente, la del
energica e popolare, la più gioiosa e ottimista da Il tempo più
dei gitani (1988). Kusturica racconta (tra le mille altre cose)
la storia d’amore tra un ingegnere serbo e un infermiera
bosniaco-musulmana e pone un interrogativo semplice e
complicatissimo: come credere, in tempi tanto bui, che la
vita sia un miracolo?
Immergendovisi, consumando energia, mettendosi in
movimento. Questo suggerisce Kusturica e non a caso la
figura simbolo, il segno del film, sono i binari di una ferrovi
in costruzione che dovrebbe trasformare un angolo sperdu a
della Bosnia nella destinazione di un sogno. Ma siamo nelto
1992 e la guerra incendia il paese. La ferrovia si trasforma
allora nella traccia di un’utopia: l’apertura, lo scambio,
comunicazione in una Jugoslavia dislocata, dilaniata daila
nuovi confini.
Ogni cosa si cristallizza e viene travolta dalla catastrofe.
il miracolo è possibile, basta sforzarsi di attivarlo. CorrenMa
pedalando o pompando, persino senza vapore, per avanzado,
sulle rotaie del treno fantasma. Ogni mezzo di trasporto re
è
lecito e il carico delle passioni è al completo: rabbia, gioia,
dolore, furore e amore.
Il giovane di Milos, calciatore irrequieto, partendo a
guerra iniziata contrappone ai “sentimenti” del padre che
lo segue per proteggerlo “la velocità”. Ecco gli elementi
complementari e indispensabili per “verificare” la vita: il
moto perpetuo e le emozioni. Come fa la macchina da presa
di Kusturica, ma con un lirismo meno cupo e più legger
del solito. La messa in scena è più semplice e vicina ai o
personaggi, che sono, (sorpresa!) essenzialmente timidi
indifesi. Come Milos e suo padre Luka, a cui durante unae
notte di bombardamenti dei soldati consegnano un ostagg
musulmano, Sabaha, che potrebbe essere scambiata con io
lo
stesso Milos, prigioniero nel campo opposto. Ma la donna
incanta Luka, lo distoglie dall’intento e lo incastra in un
terribile enigma morale: meglio il figlio o l’amore?
Con torturatori così teneri, la follia che elettrizza il cinema di
Kusturica resta umana. La dismisura non ingolfa mai La vita è
un miracolo, a dispetto delle comiche cialtronerie senza le quali
“Kustu” non sarebbe lo stesso. Piuttosto che designare il nemico e
regolare i conti a posteriori, il regista sceglie la libertà della favola.
Così gli animali diventano vere e proprie guest star: orsi, asini,
vari gallinacei, gatti, cani e perfino pinguini. Spesso accusato di
cinismo, Kusturica sembra colto da affetto per le bestie di ogni
genere, umani compresi, come esemplifica la bella scena sotto i
bombardamenti in cui Luka e Sabaha solidarizzano con un gatto e
un cane, neanche fossimo in un Walt Disney apocalittico.
Senza ingenuità nè illusioni, Kusturica rivendica i buoni
sentimenti di questa storia d’amore tra un Romeo serbo e una
Giulietta musulmana.
D’altra parte è un narratore romantico, un filantropo angosciato,
un appassionato del caos. E La vita è un miracolo è a sua
immagine e somiglianza.
10 di roberto pisoni
visioni bazar 07 2004
[email protected]
Lo zingaro di Sarajevo
Intervista a Emir Kusturica
Emir Kusturica maglietta da marinaio bianca e blu, capello
arruffato, solito piglio indolente e un po’ sardonico, è pronto a
scherzare su tutto, ma non ne può più di spiegare le sue posizioni
sulla guerra nei Balcani:
No, non cominciamo con questa storia della dimensione politica del
film… La politica gira intorno alla storia, il conflitto fa da sfondo all’amore
fra Luka e Sabaha. Già 9 anni fa quando venni a Cannes con il mio film
Underground ho cercato di raccontare la storia di una famiglia durante la
seconda guerra mondiale. Come allora anche in questo film la politica ha
un impatto sulle vicende private, ma niente di più. Perché non ho preso
posizione sul governo di Milosevic? Nessuno è perfetto!’”.
Eppure la guerra non è soltanto un elemento accessorio…
Il film è realizzato 12 anni dopo, perché era necessaria una certa distanza
estetica per proteggere il film da un’interpretazione eccessivamente
ideologica che i media comunque proporranno. Questa storia d’amore mi
è stata raccontata dopo la fine della guerra da un serbo che viveva a Tolosa,
era talmente eterna e shakespeariana che doveva essere raccontata. Si tratta
di una storia realmente accaduta, il dramma di chi ama qualcuno ma lo
deve scambiare con un prigioniero. E’ successo in Bosnia, ma sarebbe
potuto succedere in qualunque teatro di guerra, anche in Ruanda.
Come mai ha lasciato trascorrere addirittura sei anni dal suo
ultimo film di finzione?
Ho il desiderio di girare ogni giorno, ma i miei film sono il risultato di
un lungo cammino e di un processo vitale. In più La vita è un miracolo ha
richiesto un anno di scrittura e 5 mesi di riprese. I film occupano la mia
vita ma tra uno e l’altro non ho mai la prospettiva chiara, salvo quando
suono la chitarra nel mio gruppo i “No Smoking”. Ho suonato due anni
e mezzo con loro e ho girato Super8 Stories senza nemmeno rendermene
conto.
I suoi film mescolano spesso la creazione e la solidarietà al caos e
alla distruzione…
Credo che sia l’approccio migliore per comprendere i Balcani. E’ come
per l’America Latina, la stessa sintesi si legge nelle opere di García
Márquez o forse, ancora di più, in quelle di Borges. Sono scrittori che
tentano di illuminare delle zone oscure ma non del tutto. Dalle mie parti
si vive con molta spontaneità. Ognuno afferma di rappresentare la legge,
quindi ci sono milioni di leggi diverse. Il solo momento in cui rispettano
le regole del gioco, è quando si riuniscono per un rituale
quasi pagano come una partita di calcio ad esempio. Ma
come si può constatare ne La vita è un miracolo a volte
non è sufficiente. Anche durante una partita il loro senso
della storia, che non è analitico ma emozionale, può
provocare una bagarre gigantesca. E’ quello che ho cercato
di riprodurre nella scena che vede protagonista Milos. E’
il genere di sequenza che mi rende felice. Quello che mi
permette di sopravvivere durante le riprese di un film è
sentire una specie di gioia infantile mentre giro queste
scene d’azione senza dialogo. Mi danno la fiducia per
i giorni a venire: è come una droga che mi consente di
resistere e continuare.
La famiglia è un motivo centrale nel suo cinema da
Ti ricordi di Dolly Bell? a La vita è un miracolo…
La famiglia è un elemento strutturante del racconto
drammatico, un elemento mitico nelle storia che mi piace
raccontare. La famiglia e gli animali. Perché, più che negli
altri film, gli animali sono onnipresenti ne La vita è un
miracolo, formano quasi un’arca di Noè. Quando ci sono
degli animali in uno spettacolo o in un circo tutto ne
guadagna. E quando gli animali si mescolano ai membri
di una famiglia l’emozione diventa ancora più intensa.
Anche io mi sento mezzo uomo e mezzo animale.
A dispetto delle tragedie e del dolore che racconta,
mi pare che in questo film ci sia un tocco più
ottimista rispetto ai precedenti…
Quando ho terminato Underground, mi sono accorto che
era un film che parlava della morte più che del risveglio
alla vita. Con Gatto nero, gatto bianco ho trovato un giusto
mezzo nella descrizione di personaggi felici; infatti nei
titoli di coda avevo scritto “Happy End” invece che “The
End”. Dopo aver trascorso quarantanove anni su questo
pianeta, credo che la vita sia un miracolo e che abbiamo
ancora qualche possibilità di salvarci.
[email protected]
bazar 07 2004
visioni di roberto pisoni 11
ul
Viaggio a Istaesnb
2003, è la
Uzak, Grand Prix a Cann
prova dell’esistenza di un grande cinema
turco. In una Istanbul innevata, Nuri
Bilge Ceylan descrive superbamente il
gelo dei sentimenti.
Un villaggio di montagna sotto la neve. L’inquadratura fissa, ampia,
distante, è splendida. Dal fondo del piano un piccolo punto si muove,
avanza, animando l’immagine e incrinando la semplice trasposizione
di una natura morta. E’ un uomo che cammina e si prenderà qualche
minuto prima di percorrere quei cinquecento metri che separano il
campo lungo dal primo piano. Taglio.
In questo superbo prologo, Nuri Bilge Ceylan pone i fondamenti
estetici e tematici del suo film: il rapporto tra spazio e durata. L’uomo
del prologo è Yusuf, campagnolo disoccupato che tenta la fortuna
a Istanbul. Si rifugia a casa di Mahmut, lontano cugino fotografo,
in un appartamento angusto. Si attende molto dal parente: calore
umano e una spinta (o delle piste) per trovare lavoro. Il problema
è che Mahmut non ne ha affatto voglia. Vagamente depresso, ha
visibilmente bisogno di stare da solo. Ecco che sorge il problema del
tempo e della durata. Come dividere un luogo quando i desideri dei
due inquilini non coincidono? Come nutrire una relazione quando il
rapporto con il tempo non è lo stesso, quando l’uno vuole attivarsi,
trovare lavoro, contrarre la durata, mentre l’altro, in fase di stasi e
introspezione, aspira a dilatarla?
Queste le questioni, apparentemente prosaiche ed esistenziali, ma
che sono anche questioni di cinema. Nuri Bilge Ceylan, regista nato
a Istanbul nel 1959 ed eminente rappresentante dell’intellighenzia
turca, nel suo terzo film risponde in due modi al dilemma. Il primo
è quello del cinema moderno, il cinema della crisi di coppia,
della difficoltà di comunicare, secondo una tradizione che parte
da Antonioni e arriva a Tsai Ming-liang. Lunghe inquadrature
silenziose, personaggi ripiegati nella loro interiorità, messa in scena
fondata sulla contemplazione per far entrare lo spettatore nei pensieri
dei personaggi. Cinema che si indirizza allo sguardo e al pensiero
piuttosto che al corpo e allo stomaco.
Il secondo modo è fisiologicamente antinomico al primo: il registro
umoristico e comico. Ma queste iniezioni burlesche si integrano
armoniosamente con il paesaggio umano. Basti vedere le strategie
di Mahmut per sfuggire a Yusuf o il modo in cui è infastidito dagli
odori del suo ospite, e la rapidità con cui cambia canale quando
l’altro rientra, zappando da un film porno a un programma culturale
noiosissimo (il modo migliore per allontanare l’indesiderato).
Molto divertente, ma anche dissonante, perché lascia avvertire la
barriera tra le classi, la condiscendenza che l’intellettuale borghese
urbano prova per il suo consanguineo della campagna. Si può
estrapolare a partire da questa coppia di personaggi un simbolo forte
della società turca combattuta tra ruralità arcaica, povertà ed élite
borghese, tra islamismo e laicità. Ciò che è sicuro è che, malgrado la
sua disinvoltura, Il fotografo Mahmut, in difficoltà sentimentali non
è affatto più felice o risolto di Yusuf, il sempliciotto di campagna. E
che questi due uomini, questi due mondi, non riescono a incontrarsi,
a dialogare, a trovare uno scambio: ciascuno rimane murato dentro
le sue sconfitte. Come la bella Istanbul nascosta sotto un manto di
neve e brume, il gelo dei sentimenti e delle relazioni umane rende
tutto di vetro.
Jodorowsky, Sciamano Psicomagico
Dopo averli fatti uscire separatamente prima in vhs e poi in dvd,
la Rarovideo, emerita etichetta nazionale di “visioni underground”,
riunisce in un elegante cofanetto due film di culto, El topo (1970) e
La Montagna incantata (1973) di Alejandro Jodorowsky.
Filmmaker, clown, autore di teatro, sciamano, fumettista,
romanziere, esperto di psicomagia, pittore, Jodorowky è una sorta
di vulcano in perpetua eruzione, un mistico “scorretto” e visionario
a cui è capitato, nel mezzo delle sue mille attività, di realizzare un
pugno di film in quaranta anni. Il carisma stregonesco che anima
“Jodo” - nato in Cile nel 1929, e tra l’altro animatore insieme a
Topor e Arrabal del Movimento Panico parigino - è così folgorante
da aver reso El Topo e La Montagna sacra dei testi sacri per i cultori
del cinema psichedelico, vere e proprie esperienze visive, tappe di
un percorso di conoscenza in cui arte e vita si confondono in un
perpetuo delirio.
El Topo è un western anarco-surreale che alla sua uscita suscitò
grande interesse e polemiche. Gli intellettuali newyorkesi
affollarono per sette mesi l’Elgin Theatre dove veniva proiettato,
e subito si schierarono i due fronti contrapposti di estimatori e
detrattori. Mescolando tragedia e paganesimo, sacre scritture e
surrealismo, improvvisazione e filosofia orientale, El Topo alterna
sequenze scarnificate a scene di massa tessendo un caos visivo da
commedia umana barocca e degradata. I personaggi sono una corte
dei miracoli che partecipa a dei riti criptici di cui è a malapena
consapevole, ma l’intensità del sarcasmo e della deformazione è
tale da riscattare qualsiasi empito didascalico.
Rispetto a El Topo, La Montagna sacra è opera meno grezza, anzi
quasi spettacolare nell’uso del paesaggio come scenografia, e spinge
all’eccesso il sincretismo iconografico di cui Jodorowsky è maestro.
Il surrealismo al cinema forse non è mai stato così coerente e
disturbante come nell’opera di questo eccentrico cineasta. L’edizione
è superba, a conferma della serietà della Rarovideo nel riproporre
materiale già prezioso perché invisibile. Anche supplire l’esiguità
degli extra (solo un’intervista all’esperto Massimo Monteleone)
c’è un libretto di 64 pagine, in inglese e italiano, che ricostruisce
il tumultuoso percorso artistico e intellettuale di Jodorowsky.
Cofanetto Jodorowsky
El Topo – The Holy Mountain (La montagna sacra)
Doppio DVD + libro bilingue italiano/inglese di 64 pagine
Rarovideo, 50 euro, www.rarovideo.com
DVD
12 di alessandro benvenuti
visioni.in pillole bazar 07 2004
[email protected]
www
Ho rubato ciliegie da un albero
America. Lo invidio.
A Cannes ha vinto un americano dell’altra
gioia senza far vittime.
di
e
oder
E’ bello vedere un essere umano espl
Ho per Cannes lo stesso interesse che Cannes ha per me. Ma
c’è stato, e bisogna parlarne. Premetto che ho visto quattro
immagini sparse in tutto. Questo festival è una rottura di
balle per chi ne resta fuori, al pari delle vacanze estive, di
Venezia e della miseria; perché se provi a cercare
un produttore per parlargli del progetto della tua vita in quel
periodo, la segretaria ti risponderà con un vago risentimento
nella voce: “E’ a Cannes!” (come a dire: “Oh non lo
sapeva!”) e poi nell’ordine: “E’ in vacanza”, “E’ a Venezia!”,ra
“E’ in bolletta”. Comunque lo ha vinto un americano dell’alt
America. Con un Io presenzialista e ipertrofico di molte taglie
o
superiore alla sua taglia fisica. Probabilmente il suo success
persi
e
subiti
aver
deve
ne
to:
confron
da
ria
cattive
da
deriva
tanti, e ora finalmente è il momento delle dolci vendette.
Dentro di lui, il bambino che ha mangiato
male, ha trovato in Europa il paese dei balocchi. “Bush out,
Bush out!” gridava giulivo nelle copertine dei telegiornali.
Lo invidio. Sinceramente. In maniera struggente. E’ bello .
vedere un essere umano esplodere di gioia senza far vittime
Soprattutto quando l’essere che salta è esteticamente non
bello. E questo ci porta a Tarantino. Sta diventando una
maschera. Fisicamente. Il mento gli si sta arricciando all’insù
(ancora pochi anni e finirà per entrargli in bocca). Le tempie
diventano ogni anno più vaste e gli occhi si allontanano
sempre più l’uno dall’altro. Mi ricorda l’universo. Quentin
si espande. Se non sa ridere. Sembra recitare mentre lo fa.
Sarà un vecchio orribile da vedersi. Ma tu ce l’hai con lui?
No. Mi sono alzato male. C’era un litigio in casa. Per l’uso
disinvolto che le figlie fanno del cellulare. Ieri la più grande
delle tre e io abbiamo fatto un cosa per Emergency e oggi si
litiga sulle tariffe telefoniche. Se è strano il mondo alle otto.
del mattino! Ognuno parla il suo linguaggio per non capirsi
Stanotte ciascuno di noi ha fatto i suoi sogni e ora ognuno tira
le conclusioni. L’umore è figlio del risveglio. Sarà per questo
che è difficile
accordarsi appena alzati? Io, ad esempio, ho sognato la
ta
disperazione. Aveva una palandrana nera ed era stata manda
potevi
che
grande
così
stanza
una
in
o
dal Ministero. Eravam
vedere solo due pareti alla volta. C’eravamo tutti, noi del
teatro. E una voce diceva: “Siete in troppi! Siete in troppi
quest’anno. Non ci sono teatri per tutti”. Come ti liberi nel
sogno dall’angoscia? Svegliandoti. Ma per l’appunto avevo
preso un tavor. Avete mai fatto un conto di quante compagnie
Non
teatrali ci sono oggi in Italia? Un verminaio. Un formicaio.
c’è più niente di umano. Finito il grande
se
fratello o la povera sorella o la mamma che va da Bonoliin
a
laureat
una
di
anza
padron
la
con
mostra il feto in diretta
economia e commercio, o gli sposi imbecilli che il “si” lo dicono
alle telecamere e i tempi al prete glieli detta il regista. E finito era
tutto il guano che verrà prossimo futuro compresa una telecam
s’è
in qualche cella di prigione dove due detenuti, dopo che uno
fatto l’altro a sangue e poi si pente, si fidanzano e danno vita
a una tenera storia di sentimenti (si, perché così ha deciso il
pubblico, sì) visto che il recupero di color che si son persi sembra
ormai diventato lo sport nazionale di quegli italiani che non
hanno di meglio da fare che decretare il ritorno in video di tutti
i dimenticati da Dio e dalla dea Madre Tivvù, che a suo tempo o
bellamente masticò e sputò via da sé (perché forse non avevan
più nulla da dire?). Oh Dio Dio ma di che sto parlando? Ho
perso anche il soggetto. Ah si: le compagnie teatrali. Che fa
un idraulico che partecipa a un reality show una volta finita
l’esposizione in video: torna a sturare lavandini o, già che c’è,
veste la calzamaglia di Amleto? “A bbello me passi er teschio di
che mo’ c’é er monologo mio”. Ho una improvvisa esplosione60/
felicità. So che lo spettatore medio televisivo è una donna di So
65 anni con titolo di studio di scuola inferiore (non sono io!).
che l’Italiano in genere è uno dei popoli meno depressi del mondo
i
(ci aiuta la posizione geografica e il fatto che consideriamo
nostri limiti come confini sicuri). So che mai come in questo k
Pontificato sono stati creati tanti nuovi santi e beati (il networ
il
del Bene risponde colpo su colpo a quello del Male). In più che
nostro ottimismo ci porta a vedere in ogni connazionale
re
muore all’estero un nuovo eroe della Patria (dovremo costrui
vie:
le
tare
aumen
e
sa
lo
già
o
govern
il
questo
ma
di più –
so
abbiamo un sacco di nuovi nomi da piazzare). E soprattutto E’
che l’altro giorno in Toscana ho rubato ciliegie da un albero. to
un fatterello, me ne rendo conto, ma la lucentezza del momen
la
era tale che ne resterò per sempre abbacinato. Con me c’era una
di
fianco
sul
albero
un
da
ciliegie
le
mia terza figlia. Rubare
collinetta. E mangiarle. La pianta era della terra e le ciliegie
nostre e degli uccelli. E mentre mangiavamo pensavo: nessun
idiota in cielo né in terra potrà rubarci più questo momento.
14 di caterina gonnelli
onde bazar 07 2004
[email protected]
foto www.oltremara.com
sexy-tv dedicate all’hard core. Difficile districarsi
Diciannove canali di Hot Club, la pay per view XXX di Sky, sedici
di canali dedicati all’eros e al sesso. Un’offerta
numero
il
e
crescer
vede
anno
nella giungla del porno sat che ogni
primo luglio i canali dedicati saranno 19, tre per
Dal
.
bizzarri
più
quelli
variegata, per soddisfare tutti i gusti, anche
ime news cinematografiche ma anche le
ultimiss
le
o
ogni genere, con due titoli novità per ogni canale. Si vedrann
più diffuso: si spazia da Hot Girls a Hot
sempre
o
mercat
un
avere
no
sembra
che
coppie
delle
iali
produzioni amator
a Hot Zapping, per chi proprio non si
arrivare
ad
fino
e
Bizzarr
Hot
a
Stars
Hot
da
r,
Boys, da Hot Class a Hot Amateu
cinque canali contemporaneamente.
ione
disposiz
a
mette
che
a
notturn
accontenta mai, basato sulla speciale formula
ivo: Superpippa Channel, il nome
divulgat
o
comico
s
Lasciando il mondo del porno più spinto entriamo in quello dell’ero una sbirciatina al sito www.superpippa.com) è il
amo
consigli
più
di
saperne
volesse
chi
(per
ma,
è tutto un program
palcoscenico a luci rosse in un’atmosfera davvero
canale che unisce eros e humor mostrando il dietro le quinte del non stop, attraverso i satelliti Hot Bird. Per
chiaro,
in
ar
pornost
goliardica. Il canale “svela” il lato comico delle
Tv trasmesso dal circuito nazionale Odeon Tv
gli appassionati di “tette e culi” imperdibile il reality show Playmenma anche filosofico, grazie all’abile conduzione
program
Un
Sky.
ri
ricevito
dei
827
canale
sul
e ricevibile in chiaro
sdraiata su un divano senza veli o quasi alterna
della graziosa fatina bionda altoatesina Melanie Alyssia Moore chee rinchiuse per 90 giorni in una villa tra massaggi,
gnocch
10
niste
divertenti monologhi a filmati che vedono protago
la fanciulla preferita che ha imparato a conoscere
sole, bagni, sport e gossip. Tramite televoto il telespettatore vota
a televisivo italiano, è gradevole, mai volgare,
panoram
nel
novità
una
ma,
program
Il
show.
reality
di
in questi tre mesi
che è anche modella, scrittrice e pittrice.
rice
condutt
della
a
simpati
e
à
loquacit
sicuramente innovativo grazie alla
in studio ogni sabato sera alle 23 e
diretta
la
e
minuti
30
per
otte
Il programma va in onda ogni giorno dopo mezzan
40. Impossibile non dare una sbirciatina.
Sex in the sat
Sul satellite tutto l’immaginabile e l’inimmaginabile sul sesso. E poi
tanti documentari per veri globetrotter e un nuovo mondo, fatto di
reality show e fiction tutto da scoprire. Per ogni palato…
Documentario,
il
nuovo
protagonista del satellite
Il documentario, fino a qualche anno fa appannaggio
della tv anglosassone, sta prendendo sempre più
spazio nella tv italiana, in particolare in quella via
satellite. Sinonimo di cultura, apprendimento e
approfondimento, il doc, così viene chiamato in
gergo tra gli addetti ai lavori, è un ottimo mezzo
per evadere e divertire lasciando qualche traccia
nel telespettatore. Aumenta dunque anche l’attività
di produzione del documentario made in Italy che
finalmente inizia a trovare un mercato anche nel
nostro Paese. Sky offre il più ricco panorama di
canali satellitari dedicati al documentario: Discovery
Channel presenta 4 canali differenti in grado di
coinvolgere un pubblico trasversale che spazia dai
giovani ai più maturi che sembrano apprezzare
in modo particolare il filone dell’educational, Fox
Channels Italia con History Channel (dedicato alla
storia ), A1 (dedicato a uno stile di vita globetrotter)
e National Geografic Channel, quest’ultimo sempre
più sensibile alle attrattive del Bel Baese al quale
ha recentemente dedicato una serie di documentari
sui produttori di vino italiani. Interessante anche il
fenomeno Macchina del Tempo, firmato Paolo Cecchi
Paone, che da programma di successo della tv
generalista Mediaset è diventato protagonista di
un canale satellitare denominato giustappunto MT
Channel che vanta i migliori documentari mondiali
inglesi, giapponesi, australiani e americani di
attualità, scienza, archeologia, natura e medicina,
ben presentati grazie all’ottima redazione formata
da esperti professionisti. Era ora!
Fox Life : uno dei canali
più attesi di Sky
Una buona notizia per chi ama i format del
momento: reality show, fiction, magazine,
insomma quella tv detta anche da
“casalinga”, che trova espressione in Fox
Life nel pacchetto Primo Sky. Si tratta di un
canale di intrattenimento che propone uno
spaccato della società attraverso storie e
stili di vita ma anche programmi di lifestyle,
design, moda e cinema, il tutto condito
con leggerezza, ironia e intrattenimento.
Nell’ampio palinsesto una nota di attenzione
merita il nuovo format “Cambio Moglie”che
dopo il grande successo ottenuto in
Inghilterra si appresta a conquistare, o
meglio sconvolgere anche il pubblico italiano.
Buona visione.
[email protected]
bazar 07 2004
sintonie di pietro d,ottavio 15
Le neonate emittenti gemelle
figlie di Caterina Caselli
Il ritmo della
metropoli si ascolta su RadioRomaUno
RadioMilanoUno, neonate emittenti gemelle ideate e
da
Caterina Caselli, l’unica discografica italiana che riesce
competere insieme alla sua Sugar con le multinazionali a
del disco. Ora l’ex “Casco d’oro” ha acceso le frequen
radiofoniche di queste due stazioni che si rivolgono ze
al pubblico giovane. Ponte tra locale e globale, le due
emittenti che trasmettono nella capitale sui 90.9 fm e
nella metropoli lombarda sugli 88.7 fm, puntano sui
nuovi fermenti musicali e sui codice di comunicazion
sempre in innovazione. Melting pot di culture sonore e
RadioRomaUno e RadioMilanoUno sottolineano le ,
differenze tra le musiche attuali, secondo lo slogan
“From Hip-hop to modern rock”. Originale la division
in “aree” musicali associate ai colori: nero per i suonie
caldi del r’n’b e del rap, bianco per il cross-over tra
rock, elettronica e contaminazioni tribali, bianco & nero
per gli urban sound, il trip-hop e la jungle, rosso per
musica latina, giallo per i suoni in arrivo dall’Oriente. la
In
voce si alternano speaker affermati anche in tivù come
Silvia Hsieh (Top of the Pops), Alvin (Cd live) e Chiara
Tortorella (Disney Channel). Non mancano ampi spazi
di informazione, con 16 flash giornalieri per raccontare
storie, fatti e temi su ambiente, concerti, università e
altro
ancora curati da Maurizio Pesce, coadiuvato a Milano
Steve Di Rico, Govind Khurana, Maurizio Guagnetti e da
a
Roma da Giulia Baldi.
SILVIA HSIEH
ALVIN
Meltin’ pot di culture
MIRKO MENGOZZI
CHIARA TORTORELLA
News all over the world
Baobab è il possente albero delle notizie che va in onda su Rai
caratteristica della trasmissione sono gli approfondimenti delle RadioUno dalle 16 alle 18.30, dal lunedì al venerdì. La
news del giorno a 360 gradi, a partire dai grandi avvenimenti
internazionali fino alle curiosità della cronaca di giornata, secondo
strettissima attualità. E in caso di emergenze il programma diventa una griglia molto elastica in grado di adattarsi alla
lanciati momento per momento appena diffusi dai fronti di guerra un vero e proprio filo diretto, con i flash di agenzia
quanto dai luoghi teatro di fatti di cronaca. Il contenitore
di musica e news del pomeriggio di RadioUno propone spazi
di informazione e brani musicali in diretta, con ospiti ed
esperti al telefono e in studio per commentare le ultimissime ed
entrare “dentro la notizia”. Al microfono, durante l’arco
della settimana, si alternano i conduttori giornalistici Raffaele Roselli,
Ruggero Po, Maria Teresa Lamberti, Mario Benotti e
Marcello Ciotti, sempre affiancati da uno speaker che propone
le ultime novità musicali alternate con i sempreverdi del pop
internazionale e della canzone italiana.
MARIA TERESA LAMBERTI
BAOBAB
E’ Sold Out,
il
contenitore
giovanile
Alla soglia de
GQ uno tra i dieci anni di trasmission
contenitore dii 100 programmi più se i su Controradio Bari,
il mondo giov notizie e novità discogguiti a livello nazionale. Sold Out è secondo la riv
Condotto da
quello che lo anile, dai nuovi trend alrafiche, fa il punto su tutto
Carlo Chicc ista
le ultimissim
largo spazio circonda. In onda dal lune
e curiosità su quello che può interesso, il
al
ar
dì al venerdì
l
rock indipend
una finestra
dalle 18 al mondo dello spettaco e
ente e al
informazioni per gli emergenti (Spaziola musica elettronica in le 19 sui 97.3 fm, Sold Outlo e
su
tu
Club Culture concerti, eventi e festiva Demo), il tutto arricch tte le sue forme, compr dà
con musica : una panoramica su qu l. Grande attenzione an ito da interviste agli artisesa
che alle nuov
e dirette tele
el
Berlino e Parig
foniche dai lo che si suona nelle
e tendenze deti e
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emittente vent i. Il conduttore del progritrovi italiani di spicco ediscoteche di tutto il mon
ra
alla controinfo ennale del capoluogo pu mma è anche direttore dalle capitali come Londdo,
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azione e alle
sorvolano.
controculture se che dà largo spazio al tico di Controradio Bari,
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elle notizie su formazione, o meglio
cui spesso al
tri media
di nuovi tren
d
PROGRAMMA AL TOP
16 di carla romana antolini
scene bazar 07 2004
Cerchi il teatro di ricerca? Fai un giro
tra Rimini, Bollate e Civitavecchia, per
scoprire che se il Teatro delle Ariette
coltiva un campo di mais, i Masque
di Forlì si trasformano addirittura
da attori in artigiani fonditori per
realizzare una campana di bronzo.
[email protected]
Italia ed Europa a confronto nella programmazione del
Festival di Santarcangelo che propone in due sezioni
distinte compagnie italiane del teatro di ricerca e spettacoli
europei che difficilmente è possibile incontrare nelle stagioni
dei teatri italiani.
Il festival dedicato a Pier Paolo Pasolini è diretto da
Silvio Castiglioni che ha collaborato nella scelta della
programmazione anche con Silvia Bottiroli, Massimo
Eusebio e Andrea Nanni. Del panorama italiano sono stati
scelti i Motus, Kinkaleri, il Teatro delle Ariette e Masque
Teatro per co-produrre nuovi lavori. I riminesi Motus
presentano “L’ospite”, da “Teorema” di Pier Paolo Pasolini,
con il Théâtre National de Bretagne e i fiorentini Kinkaleri
debuttano con “I Cenci/Spettacolo”, da Artaud, con il
KunstenFestivaldesArts di Bruxelles.
Per permettere invece ai gruppi di sperimentare nuovi
formati rispetto agli standard previsti dal sistema
distributivo italiano il festival fa una particolare scommessa:
il progetto “L’estate.fine” del Teatro delle Ariette prevede la
coltivazione a mais a partire da marzo di un campo di 2000
metri quadrati in cui si svolgerà lo spettacolo; e il “Davai”
(significa “avanti” in russo) di Masque Teatro si ispira a
“Andrej Rublëv” di Tarkovskij e intreccia percorsi formativi e
laboratoriali a momenti spettacolari alle Cave di Marecchia e
in piazza Ganganelli, dove per la chiusura del
festival sarà issata una campana di bronzo
realizzata dagli attori-fonditori impegnati nel
lavoro. La Societas Raffaello Sanzio proporrà
qui in prima assoluta un installazione per 10
spettatori che farà riferimento a uno degli
episodi della “Tragedia Endogonidia” che sta portando
il gruppo in tutta Europa. Guardando all’Italia il festival
persegue il suo ruolo storico di incrementare un osservatorio
dedicato alle nuove realtà teatrali italiane dando voce a varie
compagnie emergenti, tra le quali Egumteatro, Compagnia
Teatrale Pubblico Incanto, Andrea Cosentino, I Sacchi di
Sabbia, Zoe Teatro, Compagnia Civica e Barbara Martinini.
Ma guardando ai fermenti europei più innovativi ecco tutte
le chicche da non perdere: il duo belga femminile Buelens
Paulina che il festival sostiene nelle creazione di una
versione italiana dello spettacolo « Endless Medication »; la
compagnia belga Tg Stan (8/10 luglio) con “Tout est calme”,
testo inedito di Thomas Bernhard mai rappresentato in
Italia, sottotitolato per l’occasione; il giovane performer
portoghese Tiago Guedes che con lo spettacolo “Um”
ci accompagna solo in una stanza di una casa privata e
la compagnia spagnola Cia Olga Mesa con lo spettacolo
“On cherche une danse”. Un’occasione per il pubblico
italiano è la presenza di un gruppo storico inglese, i Forced
Entertainment con due spettacoli cult del loro repertorio
in prima nazionale rispettivamente il 9 luglio con “12am:
Awake & Looking Down” e l’11 luglio con “Quizoola!”.
A teatro per coltivare un campo
teatro e filosofia
Moni Ovadia. Musica,
che riunisce diverse culture quello che lancia Moni Ovadia ne “La
E’ un messaggio di pace
bottiglia vuota”, un monologo sul mondo khassidico cioè quella corrente di ebrei ortodossi
di ispirazione mistica che hanno introdotto, nel pensiero e nella prassi ebraica, una sorta di
profondità/levità nuova fino ad allora, vagamente astratta e a volte apparentemente non-sense,
pur mantenendosi nel solco di una saggezza profondissima e fondamentale per capire lo spirito
più acuto dell’umorismo ebraico. Moni Ovadia traccia la storia e le caratteristiche dei khassidim
attraverso aneddoti, storielle e canzoni del patrimonio culturale dell’ebraismo orientale. Ovadia si
accompagna da solo con la chitarra, riuscendo a dare all’interpretazione una dimensione intima,
raccolta, interiore, bellissima.
In aggiunta, a far da contrappunto al narrare dell’ebreo Moni Ovadia, si inseriscono due musicisti
zingari rom, il fisarmonicista Albert Florian Mihai e il clarinettista Mitika Ion Bosnea, che eseguono
foto di Maurizio Buscarino
brani della tradizione zingara Rom.
Nuovi terreni di ricerca
ed è
nuovo, alla prima edizione, in quel di Civitavecchia. Riservato ai teatri di Ricerca, si intitola “Miraggi”,
Un festival di teatro nuovo
prevede spettacoli di César Brie
organizzato dalla giovane compagnia Teatropersona, sostenuta dal Comune di Civitavecchia. Il programma
Mario Barzaghi (“Un atleta
luglio),
7
il
Arlecchinia”
di
abitanti
(“Gli
Contin
Claudia
luglio),
6
il
e
5
il
tasca”
in
mare
“Il
(“Il cielo degli altri” e
festival propone anche gli
il
one
programmazi
te
all’interessan
Accanto
luglio).
9
il
Nunc”
et
(“Hic
Pardeilhan
Francis
del cuore” l’8 luglio) e
sul “teatro necessario”
conferenza
la
con
festival
il
aprirà
Ruffini
Franco
:
III
Roma
à
dell’Universit
Teatro
del
Storia
di
interventi di due professori
Giappone”.
in
e
India
in
Bali,
a
danze
sulle
conferenza
e
video
proiezioni
d’Oriente
teatro
sul
“Visioni
e Nicola Savarese propone
[email protected]
Santarcangelo dei Teatri, Santarcangelo di Romagna (RN). Diversi spazi. Dal 2 all’11 luglio. Tel. 0541626185
com
www.santarcangelofestival.
La bottiglia vuota di e con Moni Ovaia, Bollate (Mi) Villa Arconati. Castellazzo di Bollate. 14 luglio Tel 0235005501
[email protected]
Miraggi, Festival dei teatri di ricerca. Dal 5 al 9 luglio. Civitavecchia. Tel. 0766220664 e 3331912955. E-mail:
s
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V
i
c
r
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r
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L
In
[email protected]
bazar 07 2004
scene di carla romana antolini 17
Progetti impossibili
“I teatri dell’impossibile” come
i di
resistenza culturale che dal carcere dispaz
Volt
erra
portano al selvaggio cinema all’aperto. E poi
il
festival In Equilibrio: mappa per orientarsi
nella scena contemporanea.
Il direttore Armando Punzo e tutta la Compagnia
Carte Blanche
che organizza il Festival di Volterra I teatri dell’impossib
festival come luogo di crescita, di acquisizione e trasforile intende il
anche come luogo di resistenza culturale, dove si incrocimazione, ma
uomini di teatro e di cultura, che in questi anni hanno ano storie di
portato avanti
con coraggio e determinazione progetti “impossibili”.
E in questa
visione il drammaturgo, poeta, regista, cineasta e
scrittore francese
Armand Gatti, instancabile testimone della contem
intera opera è un vero e proprio appello alla resiste poraneità la cui
ospite d’onore di questo festival. Con la Compagnianza, viene eletto
composta dai detenuti attori del Carcere di Volterra, della Fortezza,
presenta il “1° studio di P.P.Pasolini – ovvero Elogio Armando Punzo
sogno visionario, folle e allo stesso tempo spietat al Disimpegno”,
o, in risposta alle
assurdità della vita (dal 26 al 29 luglio). La compa
Wee Company diretta dal coreografo italiano Francegnia norvegese
al festival con lo spettacolo di danza “Z -, I love you sco Scavetta, è
una stanza dell’infanzia, irreale come un set televishoney bunny ”,
ivo. Partendo
dall’immagine del buco, il guardare “attraverso”
è la metafora di
un cambiamento di prospettiva radicale. Altra import
nazionale è l’ultimo lavoro di teatro-danza di Enzo Pezzell ante prima
a, al festival
con L’Homme du jour, ideato e interpretato dallo
stesso Pezzella
e dall’attore Alfredo Caavate, una produzione
Teatro Nazionale
Wallonie di Bruxelles. Partendo dall’opera Il nostro
bisogno di
consolazione dello scrittore svedese Stig Dagerm
an, i due artisti
hanno dato spazio all’ aritmia feconda, realizzando
visuale sia auditiva, dove i confini fra le diverse discipl un’opera sia
(danza, gioco, scenografia, musica, luce, suono) ine e tecniche
spariscono per
unirsi in un dialogo con il testo. Per l’Italia anche il festiva
sceglie il Teatro delle Ariette, che qui presenta “Seconl di Volterra
do Pasolini
evento innaturale”, progetto speciale che vede
il coinvolgimento
dei Comuni di Pomarance, Castelnuovo, Montecatini
E’ un viaggio per le strade di questi antichi paesi, e Monteverdi.
luoghi attraverso le parole e le immagini di Pasolin osservando i
contenente pane, formaggio, pomodori, acqua e vino,i. Con un baule
i viottoli per poi allontanarsi dal paese e raggiungere trasportato tra
tramonto, si va verso un “selvaggio cinema all’ape la campagna al
al film Il Vangelo Secondo Matteo. “I teatri dell’imrto” per assistere
solo una vetrina per presentare gli eventi, ma spiegapossibile” non è
fa conoscere le storie, i metodi e i percorsi; le progettualità,
approfondisce le
tematiche legate al teatro, le trasforma e le propon
e al pubblico in
una serie di viaggi, fatti da spettacoli, laboratori, incontr
i e momenti
di riflessione.
L’attività di Armunia diventa festival
Festival Volterra-teatro organizzato dall’Associazione Carte Blanche,
con la direzione artistica di Armando Punzo. Volterra, Pomarance,
Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina e Monteverdi
Marittimo (Pisa). Dal 19 luglio al 1 agosto 2004. Tel. 058880392.
[email protected]
www.volterrateatro.it
Nel bellissimo spazio di Castello Pasq
spettacoli che sintetizzano dodici mesi uini a Castiglioncello l’attività di Armunia diventa Festival “In-equilibrio”
loro opere. Fedele alla sua natura insta di ospitalità, durante i quali Armunia ha permesso agli artisti e alle comp dal 7 al 18 luglio. Undici giorni di
significative della scena contemporaneabile e incerta e per questo più preziosa, il festival si presenta come una mappagnie di lavorare alla creazione delle
e un compositore-ingegnere del suono di ieri e di oggi soprattutto italiana. Il “Concerto” di Virgilio Sieni e Franc a per orientarsi tra le esperienze più
esco Giomi, fa incontrare un danzatore
che esplorano lo spazio, il suono e il movi
Vandendriessche propone un lavoro dove
lo spazio del corpo corrisponde a quell mento, mentre il “Map me” del duo belga Charlotte Vandeneynde e Kurt
impossibile da etichettare, approda al
teatro di Castiglioncello per riproporre o dell’immagine proiettata. Bobo Rondelli, musicista, cantautore e attor
che ha dato vita anche al film “Berlingue
e
la “storica”piece di Roberto Benig
recitano delle storie di donne nel “Gra r ti voglio bene”, in uno spettacolo prodotto da Armunia per la regia di ni “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia”,
nd
Aless
Guig
andro
nol” di Massimiliano Civica. Sono donn
di una presenza piena nello scorrere del
e che cercano una qualità alta della vita, Benvenuti. Quattro uomini
che inseguono la necessità
tantissimi altri artisti e spettacoli intere tempo, che chiedono ai loro uomini una capacità di attenzione ai dettagli
dello
ssant
stare insieme. Il festival che ospita
i dedica questa prima sezione di Armu
realizzate in collaborazione con l’asso
nia
Festiv
al,
“In-e
quilib
rio”
all’Af
ciazio
rica.
ne Amref, volte a far conoscere una
Ci saranno una serie di iniziative
appena uscito “Nel regno di Acilia” il 4
luglio. Il 5 a Livorno si terrà una confe realtà troppo spesso dimenticata. Marco Baliani presenterà il suo romanzo
mentre Marco Baliani presenterà il proge
renza- spettacolo su Amref con Mariange
tto
la Gual
“acting for the street” che sta realizzand
Loj, regista di un video, che sarà prese
o in Africa per Amref con i bambini della tieri del Teatro della Valdoca,
discarica di Nairobi, e Alessio
n equilibrio, Castiglioncello (Li). Castentato su questa esperienza africana.
llo Pasquini, Piazza della Vittoria 1. Dal
7 al 18 luglio. Tel 0586753707 o 7542
02. www.armunia.it
18 di andrea rustichelli
scene bazar 07 2004
[email protected]
È ancora Biennale
La danza fuori dal coro
Un festival piccolo piccolo ma di ampio
respiro. E poi le esortazioni di Pier Paolo
Pasolini sui linguaggi musicali della diversità
e un appuntamento, in prima mondiale, da
non perdere.
In tanto dispendio di patina internazionale, quella dei grandi circuiti spettacolari,
per
è bello che resista un festival piccolo e di qualità: luogo ideale, in fondo,
scoprire nuovi talenti della danza italiana.
la
Dal 13 al 19 luglio, una serie di comuni della provincia di Ravenna ospitano
IX edizione di Lavori in pelle, rassegna-vetrina per le giovani formazioni di danza
contemporanea, curata dall’associazione culturale Cantieri, per la direzione artistica
delle coreografe Monica Francia e Selina Bassini.
per
La manifestazione è diventata, nel corso degli anni, un punto di riferimentoo di
la promozione della danza italiana: rivelandosi un vero e proprio trampolin
lancio per molti giovani artisti. La scelta di un danzatore o coreografo inserito
sul
in programma non si basa tanto sulle sue capacità tecniche, quanto piuttosto del
riconoscimento di un tentativo di ricerca personale, che la direzione artistica in
festival intende incoraggiare, in vista di successivi sviluppi. I paesi coinvolti
Lavori in pelle accolgono le performance nei loro spazi urbani, che divengono
parte integrante della poetica dei singoli progetti artistici.
Diverse le sezioni del festival: Da vicino ospita compagnie che hanno sede
Da
in Emilia-Romagna, come Agatharandagio o Le-gami gruppo di ricerca.
lontano raggruppa compagnie e artisti che vengono da altre parti d’Italia,
tra questi i Casinabenedetta, Delanay-Jacomucci, Incontemporanea danza.
e,
Giovani danz’autori è poi una sorta di osservatorio regionale per la produzion
promozione e diffusione dei nuovi talenti: i selezionati di quest’anno sono Nanou,
Altunpas, Bimbi Sperduti, Iris, Bianco Piscopo e Barbara Zanoni.
Accompagnano il festival una serie di incontri e laboratori con artisti già noti: come Monica
Francia, Paola Carbone e la compagnia MK di Michele Di Stefano.
le
La simpatica novità di quest’anno è poi il progetto Adotta un danzatore, ovvero
famiglie di Alfonsine (uno dei comuni coinvolti) e dintorni ospitano gli artisti
one
che presentano in paese i loro spettacoli, nelle strade e nelle piazze. Un’occasi da
singolare per familiarizzare con la danza e i suoi protagonisti, spesso trascurati
stampa e istituzioni.
Informazioni: www.racine.ra.it/cantieri
In cerca di corpi, con Pasolini
Scoppia – nel senso migliore, a scanso di equivoci – dal 2 all’11 luglio il mitico Festival di Santarcangelo (per
ulteriori dettagli leggi Scene, A teatro per coltivare un campo – di Carla Antolini) la manifestazione teatrale italiana
cui il pubblico vivo è più affezionato. Corposa quest’anno la presenza della danza contemporanea, con nomi
importanti: tipo Kinkaleri, Virgilio Sieni o Xavier Le Roy. I curatori del programma hanno incessantemente
pensato a Pasolini, dedicando l’intera rassegna al grande artista: «Nella sua figura – scrivono -, ancora oggi irriducibile
alle revisioni pacificatorie, la nuova scena italiana sembra trovare, aldilà delle dirette ispirazioni, il doloroso conforto del confronto
con un maestro. Maestro per la purezza del pensiero, ma anche fratello per il senso di impotenza che ci coglie di fronte alla realtà,
Pasolini ci ha ostinatamente accompagnati nella progettazione di questa edizione di Santarcangelo dei Teatri. Ci ha esortati a insistere
sui linguaggi musicali della diversità e della molteplicità che si esprimono attraverso le tradizioni popolari e le culture nomadi. Per
questo il festival presenta artisti tanto diversi, accomunati però da “una disperata vitalità” (ancora Pasolini) che non rinuncia a cercare
musiche, parole e azioni capaci di proteggerci “dalla fame, dal freddo, dalla morte” (ma questo è Alberto Giacometti che spiega perché
dipinge). Per questo gli spettatori si imbatteranno in spettacoli che durano dieci minuti o sei ore, spettacoli da attraversare senza fermarsi
o in cui sostare a intermittenza, magari vagando in un campo di mais o in una cava abbandonata, testimoni ancora una volta
dell’impossibile tentativo di afferrare la realtà.» Da non perdere.
Informazioni: www.santarcangelofestival.com
Prosegue a vele spiegate (anche se sono gondole)
la Biennale di Venezia, sezione Danza. Il direttore
artistico, la statunitense Karole Armitage,
interprete innovativa della tradizione classica, ha
quest’anno suddiviso la rassegna in due ampie
porzioni: dopo il Vecchio mondo di giugno, tocca
ora, dal 9 al 30 luglio, al Nuovo Mondo. Se il
programma internazionale è ricco e allettante,
un appuntamento ci sembra del tutto ghiotto:
la prima mondiale di Echoes from the Street (dal
21 al 25), lo spettacolo della stessa Armitage, che
giustamente non si tira indietro rispetto al contatto
diretto col pubblico. Come dire: la aspettiamo al
varco, sulla scena, con i suoi magnifici danzatori
dell’ensemble newyorchese Gone! Dance. Quale
miglior esame per un direttore artistico? Ma
non finisce qui: da non perdere, a chiusura della
rassegna, la grande festa di Rave, lo spettacolo
cult della Armitage, ripensato appositamente per
gli insoliti luoghi en plein air di Venezia, con la
complicità del Ballet de Lorraine, di performer
yoga, di Bollywood dancers e di House of Ninja
dancers.
Informazioni: www.labiennale.org/it/danza
[email protected]
bazar 07 2004
scene.salmoni di enrico lo verso 19
Enrico e L’odore
Non esistono regole a cui attenersi
ndo entrano in scena le
emozioni. E se spariscono le regolequa
cosa resta da seguire? L’intuito.
Cara Eugenia,
Sono stato molto contento di vederti in sala.
Questo è per me uno spettacolo molto importante, che mi
ha dato tante soddisfazioni.
La mia ultima esperienza teatrale era stata drammatica. Malgra
do il grosso successo di pubblico provavo una
grandissima vergogna a stare in scena con un testo molto
bello al quale, secondo me, non era stata abbinata
alcuna regia.
E’ per questo che quando Zucchi mi ha dato da legger
cosa che gli ho detto è stato che ero rimasto bruciato e il testo di Rocco Famigliari L’ODORE, la prima
Con L’ODORE è stato un mese bellissimo, di apnea. dal Blue Orange con la “non regia” di F. Valeri.
Le prove le abbiamo affrontate durante il mese di
giugno scorso. Con Augusto, che oltre ad esserne interpr
negarci niente. Ogni idea accennata, suggerita, propos ete è anche il regista, abbiamo lavorato senza
ta o anche gelosamente nascosta nel testo veniva
cercata, braccata, trovata. Quindi inserita, elaborata, metabo
lizzata. Le perversioni dell’autore sono diventate
le nostre perversioni. Le trasgressioni il nostro vissuto.
Le sue incompiutezze la nostra ricerca. Per un mese
montava in noi il desiderio di vedere crescere i nostri person
aggi, vederli passare dal palco di un teatro allo
schermo di un cinema. Quante e quali parole servono in
teatro
per dipingere un desiderio, uno stato d’animo,
un’emozione. Quanto può invece raccontare una parola
che muore sulla pellicola mentre viene pensata e si
sa che non la si può dire. Da questo spettacolo vorrei fare
e alcuni giornali lo hanno già scritto. Credo che lo spettac un film. Non è un’anteprima, ne ho già parlato
dentro di noi. Devono esserci delle cose che dobbiamo olo debba obbedire a regole non scritte, se non
momento. Se sono intuizioni giuste ce ne accorgeremo fare pur senza comprenderne appieno il senso, sul
poi. Ho scoperto per esempio che sebbene nel testo
i due personaggi maschili abbiano dei nomi, nell’allestime
quello di lei: MARIA. Non è non può essere casuale. Marianto sono scomparsi e l’unico nome che resta è
è e che sempre sarà. Il motore attorno al quale i due uomin non è un nome, è un archetipo, è qualcosa che
i di questa storia, ma anche di tutte le altre, sono
costretti a girare.
Ormai è chiaro che questo spazio che mi stai dando sul
tuo giornale, sul nostro giornale, è sempre più uno
spazio anarchico, dove si ridiscutono ogni volta le regole
che ti propongo è, per questo mio spazio che parla di teatro,che non sono capace di rispettare. Adesso quello
hai sentito, provato, detestato di quella ora e mezzo che hai che sia tu a parlarne. Che tu mi dica quello che
passato su una poltrona di platea al Teatro Valle di
Roma. Io potrei continuare a parlare per ore di questo spettac
olo che ormai è anche un progetto. Non voglio.
Come è giusto e bello che accada in teatro….. ti cedo la
palla.
Ciao
Caro Enrico,
non sono un critico teatrale ma solo uno spettatore come
posso che raccontarti un semplice umore: vedervi recitar tanti altri e quindi di quello che ho visto non
masticando e inghiottendo, con schiaffi forti dati davvero e nudi, poi ai fornelli a cucinare, poi a mangiare
e abbracci spinti, mi ha distratta e fatto dimenticare
di essere in teatro. La potenza del corpo, quando entra sulla
Sono entrata nella storia come accade al cinema, con gli scena insieme alla prosa ogni volta mi emoziona.
effetti speciali, o da bambini, ammaliati dalla favola
narrata. Che dire di più?
Grazie!
bazar 07 2004
[email protected]
suoni di fabio murru 21
i o el Cigala e le note magiche di Bebo. Ma anche lo stile
nsnaion
ce
Re
Dieg
di
gita
voce
La
tz, il sound sfaccettato di Lenny Kravitz e il
spigoloso e graffiante dei Marlene Kun
a freni.
nuovo english mood di Caetano Veloso. Sonorità senz
Alanis Morisette
So Called Chaos
Wea
Alanis Morisette è sicuramente un’artista
puntigliosa e
tenace, e continua con perseveranza a segui
re il suo
obbiettivo di canzone che, dopo l’album
record del
1995 Jagged Little Pill con più di 30 milion
i di copie
vendute, è diventato sempre più disordinato
I testi sono come sempre vivi e interessant e confuso.
esplorazioni senza inibizioni del pianeta i, continue
Ma dal punto di vista musicale niente di uomo-donna.
nuovo. Il
suo pop rock, che si avvale di chitarre acust
elettriche, si miscela con suoni orientali e iche ed
campionature
risultando quasi sempre piacevole, ma non
volo. L’artista canadese canta le canzoni spicca il
graffiante. Nell’insieme il disco, tra svilup nel suo stile
pi musicali e
testi, appare comunque scompigliato. Comu
nque la
Morisette rimane sempre artista di grand
e fascino.
Cigala
Bebo eNegr
as
Lagrimas
Bmg
Accendiamo il cd e parte la musica
dolcissima e avvolgente del piano
di Bebo Valdes, classe 1918. Poi,
in un attimo, un canto suadente e
sofferto, lieve ed etereo ma che si
pianta nelle nostre orecchie come
un macigno: è la voce di Jimenez
Salazar, detto Diego El Cigala, di 50
anni più giovane. Il più anziano è una
vera leggenda vivente della musica
cubana, l’altro “leggenda” lo sta
diventando nel panorama del canto
flamenco. Da qui in poi tutto il disco
è magia e poesia, in un continuo
duetto tra i due, intervallato da violini e
sax, e nell’omaggio all’arte di Jobim.
Compare anche la voce di Caetano
Veloso che declama Coração
Vagabondo, e fa accapponare la pelle.
Un disco di straordinari interpreti
che meravigliano per intensità e
grandezza. Arte a livelli di eccellenza
da non poterne più fare a meno, che ti
tocca il cuore e l’anima, e come in un
input elettrico fa partire la mente in un
viaggio che è una vera esperienza.
Lenny Kravitz
Baptsim
Virgin
Tornano tutti i pregi e difetti di Kravitz
in questo nuovo lavoro: grande
esecutore e musicista, personalità di
spicco nel panorama rock e quel suo
tipico modo di comporre riciclando
e ri-verniciando temi e sonorità gia
sentite nel passato come ormai gli
accade da qualche disco. Il suo
funky, acido e corrosivo, ci offre
momenti in cui l’artista di New York
riesce con grande eleganza a mixare
il suono sfaccettato e multirazziale
dei nostri tempi con il passato. In altri
momenti risulta stucchevole e poco
inspirato. Complessivamente il disco è
comunque piacevole e non deluderà i
suoi fan, mostrando come sempre un
potenziale altissimo che è lì in attesa di
esplodere.
Veloso
Caetano
Sound
A Foreign
un disco di
Universal
Veloso sentiva il desiderio di fare
Erano molti anni che Caetano momento si avvicinava e poi svaniva. Ora il
Il
e.
rican
ame
i
soprattutto
vecchie canzon
nato un disco lungo, denso, ma
suo sogno si è realizzato: ne è volta dimostra il suo genio musicale sia nella
una
ora
anc
so
pretare. Bob
bellissimo. Velo
sia nella scelta dei pezzi da inter
sua arte sopraffina nel cantareHoliday vengono reinterpretati in maniera
Billie
e
e
font
re moderniste
Dylan, Harry Bela
in stile antico e retrò con atmosfe
sublime, mischiando sonorità so gioca e ci affascina usando in maniera
dal tocco tipicamente suo. Velo disco sorprendente che penetra lento e
sublime i contrasti, insomma un o su vette sempre più alte il nome di Veloso.
ogni volta,
inesorabile dentro di noi, elevand
incantatrice, che ci commuove
E chi pensava che la sua voce no della lingua portoghese dovrà ricredersi: la
suo
ente
suad
di quel fascino,
fosse aiutata dal
non perde assolutamente nulla
sua voce, cantando in inglese, l’arte è fatta da anime eccelse e nient’altro.
a dimostrazione che
ese
n Scors
MartiThe
Blues
e Kuntz
Marlen
o La Poesia
Fingend
Virgin
lene Kuntz
Arriva nei negozi un ep dei Martra il vecchio
che si pone come spartiacque dovrà ancora
lavoro dei Marlene e il nuovo che
eo ci offre
arrivare. Il quartetto rock di Cun
ero sorprendenti:
alcuni inediti e due cover davvice sono nel
brani come Prima O Poi e Vort e del pianeta
tipico stile spigoloso e graffiant maniera perfetta
sonoro dei Marlene. Suonati in raggiunta dal
ribadiscono la maturità artisticaGioco Più di Mina
gruppo. Nelle due cover, Non nga di Paolo
e Alle Prese Con Una Verde Milo ono davvero
Conte, Godano e compagni riesclo spirito
a sorprenderci pur mantenendo ono nel difficile
originario dei brani, perché riesc
i al loro concetto
tentativo di piegare i due brane a vivere di vita
di musica. Un disco che riesc ppi della band.
propria in attesa di ulteriori svilu
presents
Keb’mo
Epic - Sony
icale
Inserito nell’ambito del progetto musalla
voluto da Martin Scorsese dedicatocolore
musica blues il disco dell’artista di e.
Keb’mo merita particolare attenziontore del
Keb’mo è stato in passato già vinci
For Best
prestigiosissimo Grammy Award to la
Contemporary Blues Album e ques
musica.
dice lunga sulla qualità della sua amente
Gli appassionati di blues che sicur delusi
conosceranno Keb’mo non saranno
o,
dal disco: il suono è limpido e pulitil patos
molto curato per far risaltare tutto li che
che solo il blues sa offrire. Per quelino,
vogliono avvicinarsi al blues genu ndida
quello dei neri d’America, è una sple
occasione, il blues che esce dalla
straordinaria chitarra di
Keb’mo è umorale,
viscerale. Esiste
veramente il rischio
di innamorarsi per
sempre del blues.
22 di pietro d,ottavio
suoni bazar 07 2004
[email protected]
ROCK POWER
Un tris d’assi e una schiera di rockstar di prima grandezza per due
festival
che si arricchiscono di qualità e portano sul palco
qualcosa di imperdibile.
Fiesta Rock
Con un tris d’assi del calibro di Air, Peter Gabriel, e David Byrne,
difficile pronosticare che Fiesta Rock riuscirà a fare poker sul tavolonon è
ricchissima Estate Romana, antesignana della grande offerta di della
festival
con musica dal vivo di qualità che da anni caratterizza la bella stagione
in tutta la penisola. Fiesta Rock è una bella novità che si innesta
più affollata kermesse capitolina, inizialmente dedicata soltanto ai sulla
suoni
latini del continente sudamericano, ma che in tempi di cross-over globale
allarga giustamente il proprio orizzonte. Fiesta Rock cala il tris d’assi
uno
dietro l’altro, in una tre-giorni mozzafiato: il compito di rompere il ghiaccio
il 7 luglio, è affidato all’elettronica dalle atmosfere suggestive e ricercate,
dei francesi Air. Jean-Benoit Dunckel e Nicolas Godin, due ragazzi del
’69,
sono il punto di riferimento per la musica chill-out. Ma il successo è arrivato
perché gli Air hanno reinventato i canoni del pop nella sua leggerez
za,
contemporaneo e popolare. Grazie a tutto questo sono arrivate vendite
da capogiro, riconoscimenti internazionali e un fiore all’occhiello
la collaborazione con lo scrittore Alessandro Baricco. L’8 arriva come
il guru
assoluto che ha traghettato il pop da un millennio all’altro: Peter Gabriel.
L’ex leader dei Genesis, fondatore del Womad e della Real World, è
in tour
per presentare i brani del suo ultimo disco, Up, dato alle stampe dopo
10
anni di gestazione (vedi anche bazarweb di aprile). Il 9 luglio è il
giorno
di David Byrne, altro grande demiurgo del rock: prima testa parlante
dei
Talking Heads, poi complice di Brian Eno nell’album archetipo del
crossover etno-elettronico (My Life in the Bush of Ghosts), oggi è un raffinato
surreale artista dell’avanguardia pop che viaggia tra suggestioni bossa e
e
alta musica d’autore. Oltre ai grandi eventi, Fiesta Rock offre anche
altri concerti di primo piano, protagonisti Michael Franti con gli Spearhemolti
Frankie Hi Nrg, Meganoidi, Modena City Ramblers, Tiziano ads,
Ferro,
Quintorigo e una serata speciale con Sabina Guzzanti nel suo Repertor
io
Raiot, complici Latte E I Suoi Derivati. Non manca una “sezione reggae”
con Sean Paul, Sanchez e Capleton. E fuori dal cartellone Rock,
propone altri eventi assoluti, a partire dal concerto di Milton NascimeFiesta
nto, il
padre artistico di tutta l’attuale generazione di musicisti brasiliani, e ancora
Kid Creole, Oscar D’Leon, Los Van Van, Orishas, Ruben Blades,
Paulito
F.G. Per il calendario completo e informazioni sul festival in program
ma
all’Ippodromo delle Capannelle di via Appia: www.fiesta.it
Arezzo Wave
o 18 candeline la festa è sempre speciale: per
Quando si spengon
questo l’edizione 2004 di Arezzo Wave Love Festival sarà da non
perdere, e forte di un giorno in più in cartellone. Infatti il più longevo
dei festival italiani passa da 5 a 6 giorni di programmazione (dal 6
all’11 luglio) e schiera una formazione di rockstar di prima grandezza
insieme a nuovi nomi delle ultimissime tendenze. Qualche esempio?
Chumbawamba e Luciano (6 luglio), Marlene Kuntz, P.G.R,
Caparezza (7), Black Rebel Mortorcycle Club e Cypress Hill (8),
Louie Vega e Groove Armada (9), Riccardo Sinigallia e Miriam
Makeba (10), Assalti Frontali, Orchestra di Piazza Vittorio, Pacifico,
Samuele Bersani, Piero Pelù e Frankie Hi Nrg (11). Un programma
eterogeneo, creativo, trasversale, in linea con l’onda cross-over
di fine/inizio millennio, forte di ingredienti di prima qualità e di un
amalgama di sicura presa. Un caleidoscopio post-psichedelico che si
accenderà con gli headliner Frankie Hi Nrg (guru dell’hip-hop italiano
più tagliente, un vero mitragliatore contro tutti quelli che ben-pensano)
Miriam Makeba (la leggendaria “Mama-Africa” pioniera della world
music fin dagli anni ’60, quando fu costretta alla fuga dal Sudafrica
dell’apartheid), Groove Armada (la nuova frontiera dell’elettronica
e della dance forte di impatto quanto di profondità), Caparezza (il
folletto pugliese che ha innestato l’hip-hop sulla tradizione bandistica
del meridione italiano e balcanico) e con altri 100 e più artisti che
si alterneranno sui vari palchi. Tra i tantissimi, un ascolto attento lo
merita Riccardo Sinigallia: the next big thing del panorama italiano. In
più Arezzo Wave propone una serie di iniziative collaterali, tra le quali
spicca la rassegna Musica e Letteratura che vedrà protagonista, tra gli
altri, Luis Sepulveda (sabato 10 alle 16.30). Per il cartellone completo:
www.arezzowave.com . Dimenticavo: è tutto gratis…
Imperdibili/ Festival
GOA BOA Genova, Fiera
CAPAREZZA, GROOVE ARMADA, PEACHES, FEMI
KUTI, KELIS, RAIZ (15,16,17)
NEAPOLIS Napoli e Bagnoli
PETER GABRIEL (7), AIR (8), VASCO ROSSI (9)
JAZZ & IMAGE Roma, Villa Celimontana
MANHATTAN TRANSFER (5), MIRIAM MAKEBA
(7), MACY GRAY (20) STEVE COLEMAN (24)
LOCASCIULLI (31)
PISTOIA BLUES Pistoia, Piazza Duomo
BUDDY GUY, BOB FRIPP (16), JOHN MAYALL,
STEVE WINWOOD (17), SANTANA (18)
ROMALIVE Roma, Foro Italico
BELLE AND SEBASTIAN (8), TORTOISE (14)
GROOVE ARMADA (16), THE DARKNESS (21),
DIDO (22)
TRAFFIC, Torino, Rivoli, Settimo Torinese
SUBSONICA (8), CAPOSSELA, ROY PACI (9), IGGY
POP & THE STOOGES, MOTEL CONNECTION (10)
UMBRIAJAZZ, Perugia
B.B.KING (9), GEORGE CLINTON (10), KEITH
JARRETT (11), GIORGIA (12), ALICIA KEYS (15),
JAMES BROWN (17)
WOMAD Sicilia
PETER GABRIEL (4), ALANIS MORRISETTE (10),
JAMES TAYLOR (11)
Imperdibili/ Tour
AFTERHOURS
2 Palermo - Palermo Summer Festival; 11
Cuneo - Nuvolari Libera Tribù; 16 Marcon (VE)
- Marcon Festival; 19 Milano - Villa Arconati; 23
Calamandrana (AT) - Il Grido Festival; 24 Rimini
- Velvet Rock Festival; 29 Roseto Degli Abruzzi (TE)
- Soundlabs Festival; 30 San Severino Lucano (PZ)
- Pollino Music Festival
FRANCO BATTIATO
21 Ravenna – Palazzo De Andrè
BOB DYLAN
2 Venezia – Villa Pisani; 3 Como, Villa Erba;
PAOLO CONTE
21 Milano – Villa Arconati
LUCIO DALLA
16 Ravenna – Piazza del Popolo; 17 Modena
– Parco Novi Sad; 18 con IVAN LINS Taormina; 29
Milano – Teatro Smeraldo
LOU REED
1 Modena, Parco Novi Sad
PAOLA TURCI
5 Asti – piazza Cattedrale
[email protected]
bazar 07 2004
suoni di marcello amoruso 23
Suoni acidi
Niente a che vedere con il folklore
salentino, il suono degli Studio Davoli
fonde l’andatura di un poliziesco
all’originalità
delle
espressioni
elettroniche: acido come il “pianeta
rosso”
Band indie-pop formata da 4 curiosi componenti, gli Studio
Lecce e si caratterizzano per un acceso gusto vintage. Ideatori Davoli vengono da
del progetto sono i
due fratelli Matilde e Gianluca De Rubertis: lei una voce molto
Tim Jane degli Stereolab e suona acidamente la chitarra; lui simile a quella di
vintage, all’occasione canta pure. Seguono Riccardo e Giancarsolo tastiere e sinth
batteria e basso. Il loro primo album Megalopolis è uscito lo lo, rispettivamente
scorso marzo 2004,
prodotto da Nicolò Pozzoli titolare dell’etichetta indipendente
milanese Record
Kicks.
Fin dal primo ascolto è immediato accorgersi che il suono
cinematografiche: allusioni che hanno il sapore di un è pieno di citazioni
vecchio ricordo. Il
panorama sonico tracciato ripercorre l’andatura ritmica delle
anni ’60 di film di fantascienza e polizieschi di marca holliwo colonne sonore
italiana se si pensa ai film di Elio Petri. L’atmosfera è sempreodiana, ma anche
un po’ ironica, a
tratti bossa-nova, lounge, cocktail, psichedelica. Difficile rintracc
nel panorama musicale italiano, ciò che stupisce di più è l’abilità iare riferimenti
contesti sonori di per sé complessi e di saperne uscir fuori con nel districarsi in
piglio originale.
Esordiscono nel 2001 con il nome Valvole Davoli, vincend
o il concorso
dell’Arezzo Wave Love Festival e partecipando all’omo
Nel novembre 2003 esce il loro primo singolo Superpa nima compilation.
rtener, che grazie al
remix operato da Robert Passera e Benasky ottiene l’accesso
a diversi network
I vincitori dell’Arezzo Wave Love
Festival e dell’Elettrowave Challange
Sono 25 le band che hanno superato le selezioni dell’Arezzo
Wave Love Festival, il concorso che ormai da 9 anni costituisce
un’ambita opportunità per le band emergenti italiane: se non altro
per la folta presenza di stampa specializzata e non. Sul sito http:
//www.arezzowave.com potrete trovare tutti i nomi dei gruppi divisi
per regione con una breve descrizione.
Per l’Elettrowave challange il titolo come miglior dj è stato vinto
da Acme. Ventiquattrenne di origine senese che attualmente vive
a Madrid, produce brani electro ma ha radici break: basi fortissime
e veloci cambi di sonorità. Il premio come miglior vj è andato alla
crew romana dei Pixelorchestra, progetto nato attorno allo sviluppo
di un software per la manipolazione del video in tempo reale, in grado
di sintetizzare l’estetica frammentata dello zapping televisivo e farla
convergere in un appropriato studio della percezione visiva. Infine il
premio speciale concesso da Rockstar è andato alle Good Girls,
un duo di ragazze che utilizza la house come fondotinta ma riesce a
districarsi piacevolmente tra le sonorità electro, breakbeat e techno.
radiofonici nazionali. Da qui parte un tour che li vede calcare i palchi di Cesena,
Milano, Bologna, Modena e Pistoia. Da febbraio scorso è possibile vedere sulle
migliori emittenti televisive musicali il video di Superpartener: ambientato nel
“pianeta rosso”. Insomma, i Davoli o gli Studio, che abbreviar si voglia, non
lasciano spazio alla banalità e ascoltarli potrebbe essere un modo per sincerarsene. Nel
comunicato per la stampa che parla di Megalopolis, si legge: “Registrato da Stefano
Manca 2030”. Sarà un errore o il sintomo di un’alterata dimensione musicale?
Per info sui prossimi concerti: www.studiodavoli.it
L’elettronica si riappropria dei contesti informali che l’hanno vista nascere. Due
domande “sul tetto” a Slowmotion: artefice dell’iniziativa e noto dj producer di
Roma
Cominciato il 19 giugno, l’Half Die Festival prosegue anche questo mese: 4, 11 e 18
luglio. Per info e prenotazioni: www.slowmotion.it
Com’è nata l’idea del festival?
Tutto è cominciato dopo il trasferimento nella casa di Portonaccio… durante le notti
estive salivo sul tetto a trovare ispirazione per la mia musica e sentivo che l’atmosfera
era di quelle giuste. All’inizio si trattava d’incontri fra pochi intimi, poi la cosa è
cresciuta ma solo per quanto riguarda l’interesse del pubblico, lo spirito è rimasto
e rimarrà sempre lo stesso. In questo i limiti della struttura mi aiutano molto, visto
che il tetto è piccolo, scomodo e accidentato.
Quanto l’informalità favorisce la sperimentazione?
L’informalità contribuisce in modo decisivo a mettere i musicisti nella condizione
di esprimere quello che hanno dentro senza condizionamenti. Per di più aiuta
soprattutto il pubblico ad aprirsi a nuovi ascolti. Quando si suona musica elettronica,
e in particolar modo quando si ascoltano dei set di solo laptop, si crea un distacco
tra il musicista ed il pubblico, che a volte è fastidioso. Sul tetto queste distanze si
riducono e sviluppano attenzione.
È uscito a maggio l’ultimo album di Slowmotion, Summer of my youth, prodotto dalla
Disasters by Choice e distribuito da Wide.
I festival indie di luglio tra rock, reggae, folk e pop
Rototom Sunsplash, Osoppo – Ud – (2-10), www.rototomsunsplash.com
Festival Soundlabs, Roseto degli Abruzzi – Te – (29-31), www.soundlabs.it
Sherwood festival, Padova (1-31), www.sherwood.it/festival
Traffic free festival, Torino (8-10), www.trafficfestival.com
Folkest 2004, Friuli-Veneto-Istria (1-25), www.folkest.com
HALF DIE FESTIVAL
24 di fabrizio gianuario
suoni bazar 07 2004
[email protected]
Tra il 1960 e il 1968 si tennero a
ali della
Palermo, nel profondo ed eterno sud dell’Italia, sei edizioni de Le Settimane Internazion
Universitario
Nuova Musica. Una serie di rassegne musicali che, promosse dal Gunm (Gruppo
si impegnarono
Nuova Musica) e da alcuni allora giovani organizzatori come Francesco Agnello,
a dar voce alle tensioni culturali e ai suoni che animavano
le avanguardie musicali degli anni Sessanta. Un festival che
suscitò l’interesse della stampa italiana e di giornali esteri,
che insieme si resero testimoni di uno dei momenti più vivi
della cultura musicale italiana in generale e meridionale in
particolare.
Edito da Rai Eri/Cidim-Amic il volume curato da Floriana
Tessitore Visione che si ebbe nel cielo di Palermo presenta
fedelmente quanto accaduto in quel decennio portando
alla luce i dibattiti che animarono le Settimane, con
un’ampia narrazione condotta attraverso significativi
i di sala di
articoli pubblicati su giornali e riviste di allora, e ricostruendo gli esatti programm
i ufficiali non
ogni singolo concerto. Accadde spesso, infatti, che un’opera segnata nei programm
o per il rifiuto
fosse alla fine eseguita durante la serata. Vuoi per l’estrema difficoltà tecnica,
rdia, o per
degli esecutori nel cimentarsi con linguaggi musicali al tempo troppo all’avangua oggi un
l’incompiutezza dell’opera commissionata, i programmi di sala del festival risultanodurante le
documento poco attendibile per conoscere le musiche che vennero realmente eseguite
giornate musicali palermitane.
Stockhausen
Il libro è arricchito inoltre da due cd contenenti l’esecuzione di opere di Cage,
le Settimane di
Donatoni, Pennisi, Evangelisti, Clementi, Varèse e Sciarrino registrate durante
Palermo dalla RAI, che seguiva radiofonicamente l’evento.
oane
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Pal
di
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Settim
Le
de
storia
Un libro ricostruisce la
Internazionali Nuova Musica
Electroacustic sound
IREM 2004: Tribuna Internazionale della
Musica Elettroacustica
New entry della musica elettroacustica è il compositore polacco
Rudolf
Cezary Duchnowski con l’opera Monada 3 e, tra i più giovani, lo slovacco
tra
Pepucha con The End. Anche altre composizioni sono state selezionate, in armonia
di musica
produttori di programmi radiofonici e rappresentanti delle federazioni nazionali parlando
elettroacustica, come meritevoli di radiodiffusione al livello mondiale. Stiamo volto a
della X edizione della Tribuna Internazionale della Musica Elettroacustica, progetto
ri
promuovere la diffusione radiofonica di opere elettroacustiche realizzate da composito
e in
affermati e autori emergenti. Si è svolta a Roma, organizzata da Rai Radio3
26 Enti
collaborazione con la Federazione CEMAT (Centri Musicali Attrezzati) con ben (tra i
Radiofonici che hanno aderito all’iniziativa presentando opere di artisti del loro paese
contempo
tanti Argentina, Canada, Slovenia, Messico, Colombia, Lituania), e aderendo al le radio
allo “statuto” della Tribuna che stabilisce la creazione di una rete informativa tra
dei diversi paesi con il fine di favorire la diffusione di opere ritenute meritevoli.
Il Sogno di Ravello
Le otto sezioni artistiche del prestigioso
Festival di Ravello
Iniziato lo scorso 27 giugno, entra questo mese nel vivo della sua
programmazione il Ravello Festival. Seconda per anzianità soltanto al Maggio
Musicale Fiorentino (il Ravello Festival nacque infatti nel 1953 come Festival
Wagneriano) la rassegna avrà quest’anno come tema conduttore il Sogno.
Divisa in otto sezioni (Musica Sinfonica, Cinemusic, Tendenze, Musica
da Camera, Riflessione Culturale, Arti Visive, Passeggiate Musicali ed
Eventi Speciali) la manifestazione musicale si protrarrà fino al 22 settembre
ospitando convegni, spettacoli di danza, mostre e concerti di musica classica
e jazz proponendo inoltre diversi appuntamenti in chiese, piazze e giardini
della città.
A luglio saranno in concerto il 10 l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo
diretta da Yurij Temirkanov, il 2 e il 3 l’Orchestra Filarmonica d’Ungheria diretta
da Zoltàn Kocsis e il 9 l’Orchestra Sinfonica della RAI condotta da Jeffry Tate. Due
importanti appuntamenti inseriti nella Sezione Tendenze sono inoltre il 20
con la prestigiosa formazione jazz composta da Wayne Shorter, Herbie Hancock,
Dave Holland e Brian Blade e il 13 con l’ensemble del compositore minimalista
americano Philip Glass.
Ospiti della sezione Riflessione Culturale saranno il visionario scrittore
inglese James Ballard e l’americano Richard Powers il 22.
www.ravellofestival.com
Il suggestivo scenario delle Terme di Caracalla per Giuseppe Verdi
Dal 3 luglio il Teatro dell’Opera di Roma trasferisce la sua programmazione presso la prestigiosa, e ritrovata, sede estiva delle Terme di Caracalla. Al centro dell’attenzione
quest’anno la musica di Giuseppe Verdi. Sarà la Messa da Requiem per soli, coro e orchestra diretta da Gianluigi Gelmetti a inaugurare la rassegna, seguita dall’allestimento
del Nabucco (diretto da Nello Santi e con la regia di Jacobo Kaufmann) e del Trovatore (diretto da Alain Lombard con la regia di Paul Curran). A chiusura della stagione estiva
in scena Il Lago dei Cigni diretto da Daniele Giulio Moles con
la coreografia di Galina Samsova.
www.opera.roma.it
26 di ciro bertini
leggere bazar 07 2004
Non conosco né la mia
vita né le mie opere
[email protected]
E’ così che comincia il testamento
di uno dei massimi scrittori del XX
secolo…
to
Witold Gombrowicz detiene un singolare primato: è il meno conosciu
ci
dei massimi scrittori del XX secolo. A ciò hanno concorso moltepli
e poi a Parigi dal 1963 al
mondiale
o
conflitt
secondo
del
io
all’iniz
a
Argentin
in
o
fattori: la vita da esule polacco (riparat
le consorterie letterarie, una certa difficoltà interpretativa
’69, anno della sua morte), la fisiologica idiosincrasia verso
Kafka, Proust, Musil, T. Mann, Joyce, Céline e la Woolf, non
amato
e
della sua opera intermittente. Eppure, chi abbia letto
(1965), entrambi usciti per i tipi di Feltrinelli, e poi
può fare a meno di confrontarsi con “Ferdydurke” (1937) e “Cosmo”
rivista Riga, edita da Marcos Y Marcos. Il libro nasce
dalla
dedicato
lui
a
numero
atissimo
document
il
re
consulta
correre a
lo scrittore e il giovane critico Dominique de Roux.
tra
parigino
periodo
il
durante
avvenute
zioni
da una serie di conversa
Gombrowicz – la salute ormai compromessa – potesse
quale
la
so
attraver
ta,
intervis
lunga
una
e
L’idea era quella di formular
maturate. Ma ben presto l’egocentrica personalità
che
filosofi
oni
convinzi
ultime
delle
luce
ridefinire la propria opera alla
escludendo completamente dal processo il pur
solo,
da
domande
le
farsi
a
di Gombrowicz prende il sopravvento e comincia
nello stile inimitabile del suo redattore. E
to,
testamen
di
sorta
una
volenteroso intervistatore. Così, il testo diventa
“Non conosco né la mia vita né le mie opere.
fine:
la
e
l’inizio
siccome non si tratta di un romanzo, ci sia consentito citarne
una cometa; quanto alle opere, oscurità e
di
nebulosa
coda
la
Tutto quello che so è che il mio passato mi viene dietro come
stavolta contro di lui, contro Gombrowicz?” La sua
ancora,
mi
ribellar
di
forza
la
vecchio,
sono
che
ora
Troverò,
magia […]
rità rappresenta l’unico stato naturale dell’uomo, che,
poetica ruota attorno a due temi: l’Immaturità e la Forma. L’Immatu
a ritenerla la propria vera essenza. Gomrowicz si è
indotto
e
fittizia
forma
una
di
dotato
viene
per circostanze sociali,
informi di sé molto più della sostanza i rapporti
Forma
la
come
isolato,
rimasto
e
strada
accorto, primo a battere questa
ti.
esilaran
ed
tragici
fra le persone, con risultati al tempo stesso
WITOLD GOMBROWICZ – Testamento. Feltrinelli, pp.192, euro 20
by the pounds
Colonna sonora: DONALD FAGEN The Nightfly; GENESIS Selling England
Il mondo del
lavoro nel duemila
Un’analisi seria del mondo del lavoro
tra episodi grotteschi, esilaranti,
surreali e drammatici
Il titolo e lo svolgimento a episodi potrebbero far pensare a qualcosa
di allegramente scanzonato, tipo la trasposizione narrativa di quel
“Camera caffè” striscia televisiva quotidiana. Niente di più lontano.
Altri sono l’approccio e le ambizioni: il mondo del lavoro e i processi
produttivi nel primo decennio del duemila, osservati da un punto
di vista mobile, che ora è quello del lavoratore, ora quello degli
strumenti, dei tempi e dei luoghi di lavoro. Semmai un aggiornamento
accurato ed esaustivo delle indagini romanzesche svolte sullo stesso
tema da quel decisivo, quanto sottovalutato, scrittore del secondo
novecento che è stato Paolo Volponi (“Corporale” e “Le mosche del
capitale”). Come Volponi usava la poesia Falco rappa, come Volponi
faceva parlare il ficus dirigenziale Falco dà voce alla carta sim.
La differenza più profonda tra le situazioni descritte da questi due
autori consiste nelle modificazioni intervenute nel corso del tempo
all’entità azienda. In Volponi l’azienda (la fabbrica) era ancora un
monolite, non tollerava visioni divergenti dall’interno, il dipendente
doveva rimanervi attaccato per tutta la vita. Con Falco l’azienda
(il call center) assomiglia a una piovra: all’inizio la sua presa è
apparentemente soft, sembra addirittura lasciarti esprimere la tua
individualità, fin quando non gli servi più e allora ti stritola
o ti scaglia su un fondale scoglioso. Essendo il campionario dei
suoi tentacoli innumerevole, Falco compie uno sforzo prodigioso
per esibirlo in tutta la sua alienante mostruosità, tra episodi
grotteschi, esilaranti, surreali, drammatici, autoreferenziali. Come
quando scrive: “Abbiamo letto i tuoi pezzi, non sono di
alcun disturbo. Sei sorpreso? Pensavi
ti licenziassimo? […] Tu scompari,
tu non esisti, se non all’interno di
questa grande struttura, nella quale
noi valutiamo, proponiamo […] il cui
scopo è raggiungere politiche rigorose
che selezionino e gestiscano meglio le
risorse”. La prosa di Falco è onnivora,
prende a prestito persino le forme della
comunicazione aziendale, in uno stile che
lo apparenta a Tiziano Scarpa e Aldo Nove
e che, prendendo a prestito un suffisso
molto in voga nell’attuale produzione
musicale, potrebbe essere definito nupostmoderno.
GIORGIO FALCO – Pausa caffè. Sironi
Editore, pp. 352, euro 14
Colonna sonora: AREA Arbet macht frei;
PINK FLOYD The Wall
Un insolito noir
Senza morti né azioni eclatanti,
il nuovo romanzo di Jim Thompson
seduce con i personaggi, torbidi
e complessi
Leggendo le note di copertina de “I truffatori” uno non
se
l’aspetta un romanzo così. Nemmeno dopo il primo capitolo
,
in cui facciamo la conoscenza del protagonista, Roy Dillon,
alle prese con i postumi traumatici – un terribile colpo
sulla pancia con la mazza da baseball – di un tentativo
di
truffa andato a male. I primi segnali dei territori che saremo
condotti a scandagliare, li avvertiamo quando Thompson
con
poche frasi scarne ci fornisce l’inventario della vita di Roy,
dalla nascita alla maggiore età. Lilly, madre bambina che
lo
ha prima scaricato ai nonni e successivamente malsopportato
quale ostacolo alle proprie ambizioni di scaltra truffatrice,
con il suo distacco affettivo ha reso Roy un “giovane vecchio”
:
un individuo apparentemente paludato, gelido e razional
e
com’è, ma che invece dovrà prima o poi fare i conti
con
un’ipersensibilità a lungo trattenuta. Roy intanto frequent
a
Moira – aitante coetanea della madre – convinto di essere
lui il ragno che tesse la ragnatela amorosa che li connette
.
Tutti ingredienti che condiscono un bel complesso edipico.
A
intorbidare ulteriormente la vicenda, l’infatuazione di
Roy
per Carol, dolce e bella infermiera, segnata dalle ferite
infertele dalla storia, nonché la proposta di avanzame
nto
di carriera nell’ambito di un lavoro abbracciato come mera
copertura delle proprie attività illegali. Insomma, un noir
davvero atipico, fino alla parte finale privo di morti
o azioni significative: è che Thompson si concentra
sui
personaggi, rappresentando magistralmente lo scarto tra come
vorrebbero essere e i loro comportamenti compulsivi. Affresco
di un’America, quella dei primi anni sessanta, in cui
non
sembra esserci spazio sociale per gli outsider se non
nei
ranghi della criminalità, letto oggi, “I truffatori” appare
come una critica radicale a uno dei suoi miti fondanti: quello
buonista della fiducia nel prossimo. Intriso di nichilis
mo
(“tutti i bambini dovrebbero essere uccisi appena nati
o
appena possibile. Era la cosa più generosa che si potesse
fare”, dice ingiustificatamente un personaggio di contorno
fin lì apparsoci nella veste di misantropo), dette inizio
nel 1963 al culto europeo nei confronti di Thompson e ai suoi
problemi d’alcolismo.
JIM THOMPSON – I truffatori. Fanucci Editore, pp.208 euro
13
Colonna sonora: CHARLIE MINGUS Ah-um; DE PHAZZ Death
by
chocolate
[email protected]
bazar 07 2004
Il diavolo e l’inferno
Una storia spassosa ricca di
avventure per un pubblico di
piccoli lettori arguti
La storia del dodicenne Benedetto – carinamente soprannominato
dai compagni “Bensuonato” – che, dopo essere stato sbattuto
fuori classe dall’acida Professoressa Tanturli, assiste
inorridito alla materializzazione del Diavolo, dando inizio
a una serie di spassose avventure, l’abbiamo letta insieme
a una coppia di coetanei del protagonista. Possiamo quindi
assicurarne la presa e il divertimento presso i diretti
interessati, oltreché manifestare la nostra ammirazione
di adulti per la fantasia guizzante dell’autrice. Giovane
fiorentina, ma già affermatissima e con un forte legame
elettivo per la Germania, abbiamo rivolto a Domenica Luciani
qualche domanda.
Come ci si scopre scrittrice di racconti per
l’infanzia?
Diciamo che non ero avviata a fare questo mestiere. Ho
vissuto per molti anni in Germania e al ritorno in Italia
ho iniziato a fare la lettrice di tedesco nell’ambito
dell’editoria per ragazzi. Così ho scoperto che gli
autori tedeschi erano molto avanti rispetto ai nostri
riguardo alla sperimentazione dei linguaggi, l’uso del
gergo: li sentivo più nelle mie corde. Comunque la
spinta determinante a cimentarmi con il mio primo libro
è venuta da mio fratello che fa l’illustratore ed è
stato il primo a credere nelle mie capacità.
Di solito gli scrittori di narrativa dicono di non
pensare al proprio lettore mentre scrivono: può dirsi
lo stesso per te?
In effetti, ci sono autori che dicono di cercare di
mettersi nei panni dei bambini e secondo me si vede,
perché risultano artefatti. Io sono fortunata, perché a
me il tipo di linguaggio che adopero viene naturale.
Come concepisci le tue storie: c’è una solida trama fin
dall’inizio o lo sviluppo si compie via via?
C’è sempre uno spunto iniziale, dal quale poi traggo un
plot assai dettagliato. Anche perché, sai, i ragazzi non
amano le ambiguità, vogliono storie che si concludono,
dei finali certi. Insomma, dietro la mia scrittura c’è
molto lavoro.
Scrivendo libri per ragazzi, pensi di avere più
esorcizzato le tue paure o sublimato i tuoi desideri
inconfessati?
Sicuramente la seconda. L’arte è sempre sublimazione.
In una quarta di copertina, mi ero presentata dicendo
che scrivevo per liberarmi dalle mie fissazioni. Ed è
vero.
E quali sono le tue fissazioni?
La morte, l’aldilà, ma anche cose come l’hard rock e il
punk. Cose che infatti ho trasposto nei miei libri.
DOMENICA LUCIANI – La scuola infernale. Feltrinelli Kids,
pp.294, euro 9
Colonna sonora: BLACK SABBATH Paranoid; AC/DC If you want
blood… you’ve got it
leggere di ciro bertini 27
Tunnel del disagio
Il sesso, gli stupefacenti
e il caso: tre variabili
esplosive
Per chi non avesse ancora avuto la fortuna di
imbatt
nella scrittura di stupefacente brillantezza ersi
del
newyorkese Rick Moody – gli fossero cioè
sfuggiti i
romanzi “La tempesta di ghiaccio” e “Americano
rosso”
o la raccolta “Racconti di demonologia” basterebbe
la scansione reiterata ad alta voce di questo
titolo
di sfolgorante eleganza per prefigurarsi
la stoffa
dell’autore. Scritta nel 1995 e ambientata
nell’East
Village di dieci anni prima, si tratta di
una
novella divisa in tre capitoli, nei quali, i protag lunga
onisti,
di provenienza alquanto diversa l’uno dall’a
ltro,
“casualmente” subiscono analogo iter esiste
nziale che
li sprofonda rapidamente in una discesa agli
inferi
senza possibilità di redenzione. Il tunnel del
disagio
comincia con il sesso (apparentemente giocoso
e liberato
all’inizio, di seguito pornografico, mercif
icato e
masochistico), per poi incontrare una
moltiplica
allucinatoria, assunta la quale niente sarà
più
prima: il crack. In effetti, il racconto verte come
dipendenza – in particolare da sostanze stupef sulla
acenti
– e sulla forza chimerica che essa può eserci
tare
individui che abbiano cessato di sentirsi fautor verso
i della
propria autosoddisfazione. Altro elemento che
ritorna
insistentemente in queste pagine è quello del
caso: da
una parte è il motore inesorabile che spinge i
person
alla dipendenza, dall’altra è la spada di Damocl aggi
e sulle
loro vite da cui cercano di liberarsi scivol
ando nella
dipendenza. Nel dosare tempi e modi in cui le
esistenze
degli individui si sfiorano senza incontrarsi
in
metropoli come New York o incappano gli uni negli una
altri
quando sarebbe stato meglio si fossero evitat
i,
è di un’abilità consumata. Così come nel trasci Moody
narci in
atmosfere di labirintica intensità e febbrili
stati di
percezione alterata. Ma il vero tocco di genio
consiste
nella costruzione del racconto: narrato in prima
persona
da una figura di cui non si sa niente se
non che ha
frequentato un locale, il Rudere, dove ha
raccolto
le storie che ci sta raccontando, ci aspett
iamo sin
dall’inizio il momento in cui finalmente entri
in scena.
Momento continuamente procrastinato sino al
finale, in
cui viene svelata la relazione emotiva che lo
lega
vicende narrate, che coglie assurdamente imprep alle
arati
come un pugno allo stomaco la mattina aprendo
la porta di
casa. La postfazione di Tommaso Pincio suona allo
stesso
modo, appendice al racconto di coraggiosa e
struggente
sincerità.
RICK MOODY – La più lucente corona d’angeli
in cielo.
Minimum fax, pp. 102, euro 9,50
Colonna sonora: LOU REED Rock’n’roll animal
; SCISSOR
SISTERS Scissor Sisters
28 di marco begani
leggere.fumetti bazar 07 2004
[email protected]
I 70 anni di un antieroe:
Paperino e l’America
"Giù
nello stagno vive Paperino. Mai nessun lavoro
nemmeno lui infastidisce il lavoro". Così la Galline lo infastidisce, perché
lla Saggia, protagonista
del quarantacinquesimo episodio delle Silly Symphonies,
presenta Paperino,
nato come Donald Duck nel 1934.
Nel 1937 Al Taliaferro lo rese protagonista delle sue
capriccioso e pasticcione. Fin dall’origine, per la sua storie a fumetti, pigro,
di Topolino, coraggioso, ingenuo e fortunato, si ponealterità rispetto ai tratti
positivo, ma anzi smonta le caratteristiche peculiari di non certo come eroe
altri eroi ben più virili e
determinanti per il benessere dell’umanità.
Quelli erano anni duri per l’America, che dalla fine
degli anni ’20 e con
la crisi economica del ’29 viveva un profondo maless
disoccupazione e povertà. Oltre alla fragilità dei fattori ere sociale fatto di
quella che incombeva dall’altra parte dell’Atlantico, interni, altra paura era
con l’ascesa dei regimi
che avrebbero portato la guerra nel mondo. È su questo
a profilarsi l’anima post-romantica del supereroe, in sfondo che comincia
oscure potenze e salvare noialtri. Grazie alla penna di grado di lottare contro
Alex Raymond nel 1932
nasce Flash Gordon, che conosce un immediato succes
so internazionale.
Anche Topolino prende forma negli anni ‘30, e assum
positivo si impegna sia sul fronte della normalità (americendo i panni dell’eroe
anissimo disoccupato
s’imbatte nell’impresa Tubi), sia su quello della straord
polverizzare i piani meschini di Gambadilegno & C. Nel inarietà, capace di
creato da Jerry Siegel and Joe Shuster, viene al mondo1934 pure Superman,
per diventare l’icona
dell’abnegazione.
Paperino – coetaneo di Clark Kent – è esattamente il
inguaribilmente sfortunato, non chiede alla vita altrocontrario di tutto questo:
che di sopravvivere, e
nella sua tenuta alla marinara guarda questi signori musco
losi con un pizzico
di scetticismo. Ma l’epica e compassata maturità
del suo carattere non è
dovuta alle sue prime apparizioni, nelle quali è un person
aggio poco più che
caricaturale, bensì a Carl Barks (1901 – 2000), che a diciass
ette anni aveva già
iniziato a fare il cartoonist. Nel 1942 si prende cura del
papero e gli affianca tre
nipoti, una cittadina chiamata Duckburg, in italiano Papero
poli, e soprattutto
uno zio proprietario di fortune incalcolabili. Il ‘Natale sul
segna la nascita del dickensiano Uncle Scrooge (Zio Monte Orso’ del 1947
la prima volta insieme, a fare bella mostra di sentim Paperone), e li vede per
l’avidità e la paura. In questi anni si accorcia il becco,enti nudi come l’invidia,
il personaggio diventa
meno anatresco e più umano; trascinato dall’occasion
imposta dallo zio, perché uno sforzo di volontà autonoe (una costrizione
sarebbe un tradimento) viaggia in questo ed altri mondi mo per Paperino
in compagnia dei
geniali risolutori di problemi che sono gli innocenti
Huey, Dewey e Louie (i
nostri Qui, Quo, Qua). Gli anni ’40 e ’50 sono il trionfo
normalità di Paperino, ballerino sulle ali della fantasia della straordinaria
dell’indimenticabile
Barks.
Nel 1969 un’autrice italiana, Elisa Penna, inventa il suo
Paperinik, la metamorfosi segreta che nella notte danzaalter ego incappucciato
torti e soprusi. Per la prima volta, Paperino indoss sui tetti per raddrizzare
a una maschera; d’altra
parte, è il prezzo che si paga per diventare eroi.
Donald Duck e Uncle Scrooge
La maestria dei fumetti europei del secolo scorso
ae
l’America di Paperino a 70 anni dalla sua
nas
cita
.
Cosa si nasconde dietro un tratto di matita.
MART: un secolo di
Europa a fumetti
Iceberg ‘04
Aspiranti fumettisti tra i 18 e i 30 anni, fatevi avanti.
L’Ufficio Promozione Giovani Artisti del Comune
di Bologna ha indetto il concorso biennale
Iceberg, per la prima volta su scala nazionale,
sezione illustrazione. Scadenza del bando 21
settembre 2004. Il bando è disponibile sul sito http:
//www.iceberg.bo.it/. Potete anche richiederlo alla
Hamelin Associazione Culturale (tel. 051/233401)
una mail all’indirizzo [email protected]. Il
vincitore potrà partecipare alla Biennale dei Giovani
Artisti dell’Europa e del Mediterraneo che si terrà a
Napoli nell’aprile/maggio 2005. I selezionati verranno
pubblicati sulla rivista "Hamelin. Note sull’immaginario
collettivo".
In arrivo da Carpi, il 10 luglio approda al Mart la mostra Maestri
del
fumetto europeo, una grande occasione per ripercorrere un secolo
di fumetti del Vecchio Continente, curata – insieme al catalogo
- da
Roberto Festi e Odoardo Semellini, con il patrocinio dell’Assessorato
alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento e dall’ Assesso
politiche culturali e giovanili del Comune di Carpi. Il percorso, rato alle
ritmato
da 90 tavole originali provenienti da collezioni private degli autori
della prestigiosa libreria antiquaria Little Nemo di Torino, prevede e
diverse sezioni: dalle origini (anni ’10 – ’30), dove rintracciamo
gli altri un modernissimo Signor Buonaventura, agli anni ’40 di tra
Jacovitti, Galep, Hergè, dagli anni ’50 di Uderzo, Gischinny e
Peyo
, alla delirante creatività degli anni ’60 di Battaglia, Magnus, Giraud,
il Diabolik delle sorelle Giussani; poi gli anni ’70 con Tardi, Toppi,
Manara, Pratt, Bilal e infine gli ’80 di Pazienza, Sclavi, e molti altri.
Mart - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e
Rovereto.
C.so Bettini 43 Rovereto (TN). Tel. 0464438887
via R. da Sanseverino, 45 Trento. Tel 0461234860
Dal 10 luglio al 5 settembre.
[email protected]
bazar 07 2004
leggere.rileggere di claudio amendola 29
Viva il maschilismo!
La storia di un uomo che ha fatto del “rimorchio” la sua
ragione di vita
gi è destinato a fare incazzare
“Il privilegio di essere un guru”, come tutti i privile
le donne sono più degli
media,
in
che
riamo
qualcuno, anzi più di qualcuno se conside
ata” leggendo il libro di
“incazz
molto
sarei
mi
donna
una
fossi
io
uomini. Sì, perché, se
di risate.
sacco
un
Lorenzo Licalzi, ma siccome sono un uomo mi sono fatto
. Il prezzo non lo so
Editore
(Fazi
guru”
un
Il protagonista de “Il privilegio di essere
misogino, maschilista
più
di
quanto
è
uscito)
ancora
è
non
perché quando scrivo, il libro
è irresistibilmente
questo
e per
e arrogante si possa trovare nella letteratura mondiale
un professionista
vita,
di
ragione
sua
la
divertente. Un uomo che ha fatto del “rimorchio”
Rocco Sifredi
un
e,
stallon
vero
un
anche
ma
,
chiappo
dell’abbordaggio, un maestro dell’ac
per la donna di
giusto
sempre l’uomo
della “Lanterna” (Andrea è genovese), capace di essere
, godereccio
fitness
del
amanti
le
per
turno; intellettuale per le intellettuali, sportivo
to su tutto,
informa
verde;
pollice
il
con
quelle
per
per le più trasgressive, giardiniere
tica, del
informa
di
come
ia
filosof
di
ento,
arredam
di
come
lirica
in grado di parlare di
li)
femmini
ente
prettam
questi
prezzo delle verdure al mercato come di gossip (argomenti
che
tempo
il
per
almeno
o
o,
discors
re
attacca
insomma di tutto un po’, quanto basta per
to la
omaggia
aver
dopo
perché
Già
sesso.
del
quello
a
passa dal momento dell’incontro
nti, per lei ovviamente, Andrea
bella di turno di una prestazione sessuale senza precede
scatta un ingegnoso piano
punto
quel
a
non ha più nessun bisogno di parlare di nulla,
in casa sua. Quello
ospite
e
neament
tempora
tranea,
di evacuazione per liberarsi dell’es
nali nell’esatto momento in cui
che pensano tutti gli uomini che hanno incontri occasio
è lo stesso pensiero di chi sta
finiscono di fare sesso con una sconosciuta. E a volte
ni.
nell’altra metà del letto, ma sono eccezio
raggira le donne e le abbandona
Un uomo cinico e bugiardo, approfittatore e subdolo, che
quando sono ai suoi piedi.
e la causa dei maschietti e a
Un angelo vendicatore. Sì, un cavaliere venuto a perorar
anni. Quanno ce vò, ce vò!
ultimi
questi
di
le
femmini
lavare l’onta del sopravvento
prendersi in giro.
Poi leggi meglio e trovi tanta ironia e tanta voglia di
nti sono anche i personaggi
diverte
Ma il romanzo di Licalzi non è solo questo, molto
oni veramente esilaranti. Due
situazi
e
episodi
di
piena
di contorno, e poi la storia è
il G8 e la storia con Maria,
fra tutti: l’incontro con una fotografa freelance durante
a, newage-ista, animalista e
yoghist
trentacinquenne vegetariana integralista, orientalista,
gran fica.
del libro, anche se non so
Ma l’episodio che si svolge in Giappone vale tutto il prezzo
l’incontro con un guru che
dopo
ancora quanto costa, perché sarà lì, in terra d’Oriente,
alità, scoprendo delle
spiritu
della
luce
la
non parlava da 25 anni, che Andrea vedrà
vero?
Sarà
incredibili doti da guru.
Licalzi Lorenzo. Il privilegio di essere un guru. Fazi.
170 p., € 14,50
30 di nancy brilli
leggere.brilletture bazar 07 2004
[email protected]
Peregrinazioni di pensieri
Sto girando un film… e mentre valuto il
dolore soppesato di Madame Bovary, penso
al libro lasciato sul comodino di questo
albergo plastificato dove alloggio.
di
Sono qui, seduta, alle cinque del mattino, nel mio camper-trucco, Daniela sta cercando
restaurarmi, di rendermi appena umana per le prossime dodici ore di lavoro.
. In
Sto girando un film, “Madame”, vagamente ispirato a Madame Bovary di Flaubert
effetti mi sembra che ormai, all’ottava stesura, la sceneggiatura sia molto lontana dal romanzo
originale. Intanto l’ambientazione non è più ottocentesca ma siamo negli anni ’50. Poi Emmao
non morirà suicida ma vivrà una vita dura e consapevole e il dolore sarà il prezzo pesantissim
dover
per le scelte estreme che dovrà fare. Un dolore soppesato e scelto, preferito comunque al
sopportare un’esistenza imposta, inquadrata e perbene.
Più che al romanzo in sé il film è ispirato al bovarismo, alla “disposizione propria dell’essere
non
umano a concepirsi diverso da sé” (Gaultier, 1902): madame Bovary è una vittima che
ispira simpatia, una donna che vive coatta nel suo essere arrampicatrice e bisognosa d’amore
riscatto
nascente. Una che, dati il suo tempo e la sua condizione di moglie peccatrice non trova farmi
Senza
crepare.
a
fino
più
muoverà
si
non
e
mangerà
Non
inedia.
per
morte
nella
se non
nessuna pena. In ogni caso, se volete conoscerla, leggete.
Ma sul mio comodino, in questo albergo plastificato vero-kitch di Montecatini, la mia capoccia
vere,
sderenata ha trovato refrigerio in una raccolta di poesie di Bukowski: “Il Grande”. Belle,
avvilente.
e
incerto
tempo
capaci di contrastare questo
A chi, come me, piace quel vecchio ubriacone sublime di Hank, troverà nell’ultimo dei tre
volumi di sue poesie inedite un po’ di strizza della morte (“il grande” è lei…), un po’ di molta
affezione alla vita, un bel po’ di autoironia e di caustico senso dell’umorismo. Ah, anche
attualità: a pagina 132 dell’edizione Universale Economica Feltrinelli dice: “I often
watch famous comedians/who make millions tell awful jokes/while the audience roars with/
sit there
appreciation and across the nation/numberless others join in form their/living rooms as I
it”.
about
doubt
le
there’s/litt
bad,
very
and think, this/stuff is bad,
Charles Bukowski? Io ti amo.
Madame Bovary, di Gustave Flaubert - Rizzoli Editore
Il grande. Poesie 3. Testo originale a fronte, di Charles Bukowski – Feltrinelli
[email protected]
bazar 07 2004
notte di marcello amoruso 31
Garden time
Orientarsi e disorientarsi nei tragitti musicali di due
dei più cool locali della black
culture romana. Mentre Catania prom
ette
cald
e
nott
i reggae, breakbeat e folk da
affrontare in un palmeto refrigerante…
Akab
Tutte le strade portano a Roma si dice, beh, una di queste
porterà anche all’Akab. Il locale da anni registra il pieno
che il giorno - Oh sorry! - la notte della settimana sia
al botteghino, e poco importa
basta per non oltrepassare limiti asfittici. Si apre alleun martedì o un sabato. Cambierà il tema della serata certo ma troverete tanta gente quanto
22.30
e
si
và
avanti
fino
a
notte
inoltrat
a. Se si entra all’apertura sarà più facile notare un
design ricercato e a tinte etniche che si incrociano imperc
piano superiore generalmente si suona house e si proietta ettibilmente con un arredamento che ammicca alla voluttuosità delle forme cyborg. Al
no
video
studiat
i
appost
a
per
imbam
bolarti e creare un vuoto di sospensione con il loro
ripetersi incalzante. Poi si scende giù, e a cominciare
consolle quando quella di sopra non è ancora svanitadalle pareti in pietra percepisci che qualcosa ti disorienta. Si sente già la musica dell’altra
del
tutto.
Cogli
in
pieno
la
fisicità
del passaggio, fino
vedi e ascolti ha un ortodosso sapore black: r’n’b, funk,
remixati dal dj di turno che non delude mai. Chi amaa destinazione. Adesso quello che
mai abbastanza, per di più se è quello dall’atteggiam
la notte lo sa, un flâneur non è ha
ento
un
po’
blasé
come
in
genere
quelli
che frequentano Testaccio. Ah già, è qui che si trova
l’Akab, proprio sui fianchi del Monte de’ Cocci, che
quanto
a
flânerie
la
sa
lunga.
E
allora
l’estate ti corre in
Su uno dei due lati un pergolato ricopre una zona dal
sapore new age con puff e tavolini a portata di bicchieaiuto e il giardino fuori fa lo stesso.
predominante musicale si chiama easy listening: lounge
re. Al centro un’ampia sala dove la
,
disco,
’80.
Per
l’abbig
liamen
to?
Lasciate decidere all’umore ma siate sbarazzini!
Via di Monte Testaccio 69, Roma. Infoline 065730039
Black Planet
L’hip hop non è certo una novità e qualcuno non avrebbe remore a definirlo ormai un vero trend,
una moda. Chi avrebbe immaginato una tale sorte per un genere formatosi nei ghetti afroamericani,
caratterizzato per la spontaneità espressiva dal sapore inconfutabilmente street. Qualcuno a Roma
ci crede ancora a quelle origini e così nasce il Black Planet, che già dalla collocazione la dice
lunga sulla volontà di ripercorrere le stesse tracce underground da cui quel movimento, culturale
e musicale insieme, era partito. Posto in quella cornice trasandata e suburbana che sfrutta parte
dell’ex Bocciodromo, il più gradito locale rap della capitale si riconferma anche quest’anno un vero
e proprio covo per i tanti africani che non mancano mai all’appuntamento. E si fanno notare, con
quei movimenti morbidi e molleggiati, i pantaloni cadenti e le maglie aderenti; mentre i “bianchi”
amanti del genere provano a imitarli. I seguaci del rap old style ne sono soddisfatti e lo dimostrano
già da tre anni. Musica battente fino alle sei del mattino, da lunedì a domenica a curare gli inviti di
dj stranieri e dei resident ci pensa Radio Centro Suono e per luglio propone Tony Touch (il 2), Joey
Star (il 10), George LLans jr (il 23). Le ragazze saranno accontentate, perché le voci di corridoio che
circolano sul rimorchio sono vere. Beate voi! Ai ragazzi tocca aspettare ancora: chissà che non ci
sia qualche sorpresa…
Via di Campo Boario 60, Roma. Infoline: 3483557332
M
er
ca
ti
Generali
Collocato nella romantica
ed esotica cornice
offerta da un palmeto, i Mercati
affronteranno le lunghe nott Generali di Catania
i di luglio con una
programmazione che alla calu
niente da invidiare. Sottinte ra diurna non avrà
parlando di gradi centigradi! so, non si sta mica
parte esterna che il locale Perché è proprio sulla
punta per coinvolgere
il suo numeroso pubblic
dedicando la sala internao di frequentatori,
mostre. La pizzeria è già stat all’allestimento di
a quanto dicono conferma a a aperta a giugno e
che Catania può vantare. Nelpieno titolo la scuola
svolge l’agenda del locale. Tutt giardino esterno si
a tema per gli amanti del regg i i mercoledì, serate
fare a meno della cassa ‘spe ae. Per chi non può
zzata’, ogni venerdì
sonorità d’n’b, nu jazz,
Accorrete all’appuntamentobreakbeat e derivati.
16 luglio. Riguardo all’attivitcon Rich Medina il
appuntamenti di luglio di più à concertistica, gli
quelli offerti da Marcos Vall forte richiamo sono
nel progetto Zimbaria il 29.e il 22, e Pino Zimba
Fate attenzione agli
aggiornamenti.
Mercati Generali, contrad
a jungetto, Catania.
Infoline: 095571458
www.mercatigenerali.org
32 di alberto traversi
notte bazar 07 2004
[email protected]
Cocktail e chioschi cool:
largo al vintage!
“Ma le spie non bevono Martini?” così, nel
recente film “Spy Game”, Brad Pitt si rivolge
a Robert Redford con un deciso riferimento al
mitico James Bond, che il “Martini” lo beveva
rigorosamente mescolato, non shakerato.
E così sembra rivolgersi anche al popolo
cool del cocktail che, tra nuove invenzioni e
trovate al limite del gusto, ha riscoperto il
sapore lounge dei classici di ogni tempo.
A Milano fa chic bere vintage e per capirlo
basta frequentare i posti alla moda dove,
rigorosamente in bicchieri di vetro, tornano
a brillare miscele che avrebbero fatto bella
figura in mano a personaggi del calibro di
Frank Sinatra, James Stewart e Cary Grant.
L’immortale, il sempreverde ma anche il più alla moda Gin Tonic detiene
la
palma d’oro del più richiesto del momento. Facile da preparare, continua
a essere un cocktail non molto impegnativo, adatto anche al gentil
sesso.
Il posto ideale per berlo, attualmente, è il dehor dell’Executive Lounge,
bellamente popolato da giovani radical chic e fanciulle in assetto
Retrò come pochi, ma anche uno tra i più apprezzati, soprattutto vintage.
durante
l’happy hour, il già citato Martini, servito con un’oliva verde, noto
per il
suo gusto secco e senza troppi fronzoli. Solo due ingredienti, miscelati
con gusto, hanno trasformato questo cocktail in una leggenda
. Da
assaporare tra i velluti e le applique dell’elegante e centralissimo
Café. All’età d’oro del jazz risale un altro classico del passato:Victoria
il Mint
Juleps. Gli ingredienti, foglie di menta, zucchero, bourbon, ghiaccio
e
soda, lo rendono appetibile soprattutto d’estate, magari affacciati sul
Garibaldi dai tavoli del sempreverde Radetzky Café. Del Gimlet ne corso
parlò
addirittura Raymond Chandler ne “Il lungo addio”. Servito “on the rocks”
in
un bicchiere old fashioned, e bevuto nel giardino ethno-chic del rinnovato
Diana Garden, regala in un sorso la quintessenza di un America in bilico
sogni di swing e venti di guerra. Con l’esplosione della cucina messican tra
Margarita è diventato il cocktail più richiesto per chi si siede a tavola. a il
Nella
duplice versione, classica, con lime, tequila e Cointreau, o frozen,
al gusto
di frutta, in una cascata di ghiaccio tritato, la bevanda diventa veramen
irresistibile in compagnia, di fronte ad un enchilada di pollo guarnita te
da
piccanti jalapenos. Il migliore del momento? Sicuramente quello preparat
o
dall’ottimo Graziano Baghat del ristobar Mexicali.
Si respira aria di vintage tra i cocktail d’epoca
riproposti dai locali chic. Mentre i classici chioschi di
città diventano i posti più cool per easy-meeting e drink
time.
Executive Lounge, via de Toqueville 3. Tel. 0262611617
Victoria Café, Via Clerici, 1. Tel. 028053598
Radetzky Café Corso Garibaldi, 105. Tel. 026572645
Diana Garden Viale Piave, 42. Tel. 0220581
Mexicali Via Valtellina, 33. Tel. 0260830042.
Cocktail sotto la Mole
Il rito dell’aperitivo è una delle prerogative che nella
storia ha fatto di Torino una città famosa in tutta
Europa. La Mole ha visto nascere sotto la sua ombra
tantissimi cocktail divenuti poi dei must nei bar di
tutto il mondo, contribuendo a creare una indiscussa
cultura subalpina dell’entertainment. Certo oggi
Torino vive nell’ombra della mondana Milano, che,
bisogna dirlo, sa vivere la notte come nessun altra
città e dove l’aperitivo è diventato un’arte sofisticata di
intrattenimento. Ma ciononostante, Torino riesce ancora
a dire la sua in tema di cocktail: qui il più gettonato
del momento è senz’altro il fresco e dissetante Rum
Cooler. La ricetta è semplice: il succo di 1 lime, del
rum ambrato, dell’acqua ghiacciata e della soda o
dell’acqua tonica. Si miscela bene e si aggiunge un
cucchiaino di zucchero semolato. I perfezionisti lo
decorano con mezza fetta d’arancia e mezza di limone
incastrate sul bordo del bicchiere. E poi via, bocca alla
cannuccia.
Il posto giusto
Uno dei posti più cool per un cocktail è decisamente
il Controsenso Cocktail Bar, uno spazio nato
nell’autunno 2003 che mischia la buona musica
a degustazioni di buone birre e vini ricercati, ma
soprattutto nuovi cocktail sperimentali. Tra i più richiesti
il cocktail dei 7 peccati, che a suon di vodka, assenzio
e mela verde promette emozioni sensoriali…
Controsenso Cocktail Bar, via Valperga Caluso 15.
Torino. Tel. 01119712288
Milano: i chioschi più “cool”
Quando il caldo in città si fa insopportabile l’idea del chiosco costituisce una vera e propria ancora
di salvezza per chi cerca un po’ di refrigerio. Il Bar Bianco, costruzione immersa nel verde del
Parco Sempione, è il più frequentato tra le strutture che fanno, del bere all’aria aperta, un’attività
estremamente chic. Gestito ogni sera da uno staff di pierre diverso, il Bar Bianco offre, oltre a
one night danzanti per tutti i gusti, pranzi freddi, aperitivi con musica chill-out e after-tea eleganti.
Praticamente in San Babila, nel verde di corso Indipendenza, Alijà, è un chiosco con qualcosa in
più. Aperto dalle 10 alle 2 di notte, è la location ideale per gli amanti dell’aperitivo dal palato raffinato
e dai gusti particolari. Sushi, cruditè, insalata di frutta fresca, yogurt e gli immancabili cocktail, sono
solo alcuni degli ingredienti che ne fanno una delle realtà estive più interessanti della stagione 2004.
Particolare e ricercata anche la programmazione. Da segnalare la rassegna d’arte figurativa “Arte
in disparte” che ogni settimana proporrà un’interessante selezione delle migliori opere di artisti
provenienti da tutto il mondo. Un po’datato, ma sempre sulla cresta dell’onda, Sergio & Efisio, è il
classico dei classici tra i baracchini di nuova concezione. Un po’ ristorante, un po’ american bar, un
po’ luogo di ritrovo per nottambuli incalliti, dj in pausa, e star del calibro di Jovanotti. Propone un vero
menù dove non manca niente: a richiesta ostriche e champagne ma anche insalate, carne di ogni
tipo, panini e bibite assortite. Luogo di culto per amanti del genere è il chiosco Newport, un’isola
tropicale nel cuore della circonvallazione. Nell’angolo in cui viale Abruzzi incontra via Plinio, la luce
calda del bancone e i tavoli illuminati dalle candele creano un’atmosfera degna di un chiringuito
caraibico. Se poi ci si avvicina al bancone, non si può non rimanere affascinati dalla cura con cui
Paolo, il gestore, ha agghindato il suo piccolo angolo di paradiso. Centinaia di cocktail diversi e una
folla che nei giorni di punta arriva fino a duemila persone hanno fatto del vecchio chiosco di Piazzale
dello Sport, oggi Chiringuito Teeny Weeny, un punto di riferimento soprattutto per i giovanissimi.
Ottima la selezione musicale che tra lounge e dance commerciale svela un impianto di altissima
qualità.
Bar Bianco, Parco Sempione. Entrata V.le Ibsen - Acquario. Tel. 0286451176
Alijà Piazza Risorgimento ang. via Pisacane. Infoline: 3480919039
Sergio & Efisio, corso Sempione, 32. Tel. 02312319
Newport, angolo viale Ambruzzi e via Plinio.
Chiringuito Teeny Weeny, Piazzale dello Sport. Tel. 0240093234
[email protected]
bazar 07 2004
notte di andrea lisi 33
Mixare senza confini
Dal dj corner del festival Arezzo Wave
(vero laboratorio di creatività musicale)
alle compilation super-personalizzate
(lontanissime dalle categorie di genere) il
trend va verso una sola direzione: eclettismo.
Chi l’ha detto che l’unica occasione per godere delle sonorità
è a notte fonda quando sulla postazione di guida della discotedance elettroniche
punta della serata? Arezzo Wave accentua quest’anno l’inevitaca sale il dj di
verso l’elettronica da club creando un apposito spazio pomeri bile disponibilità
corner, da dove si diffonderanno “lunchtime soundtracks”, diano, il dj
la sveglia all’audience del festival con un flusso continuo suoni che danno
e incondizionato
di ritmi destinati all’ascolto. Qui tra le 13 e le 14.30 trovera
varie declinazioni possibili di un dj-ing non necessariamentnno ospitalità le
si alterneranno alla consolle, il 7, il curatore di MTV/Italia e riempipista:
che spazia dallo sperimentale al rock, l’8 la residente del Luca De Gennaro
Filter-Brancaleone
di Roma Mixx Lilith, il 9 i portavoce di alcune delle etichett
genere più interessanti, Triple R della Trapesz e Strobocop e tedesche di
il 10 il maestro della techno underground Mathias Shaffau della Karaoke Kalk,
il protagonista nostrano di breakbeats Mantra Breaks aka ser, l’11 infine
Gallerani. Quello che di fatto appare come letteralmente Marco peDoo
un angolo accessorio
dell’imponente offerta musicale di una delle rassegne rock
più consolidate
e prestigiose d’Italia (che quest’anno include tra gli altri nomi
Bang Gang, Black Rebel Motorcycle Club, Cypress Hill, oltre del calibro di
che la consueta
vasta rappresentanza italiana) può costituire invece un interess
ante laboratorio
di creatività pura visto che i selezionatori si muovono nella
libertà d’azione. L’assenza di una destinazione obbligata più assoluta
al ballo e il distacco
ideativo di chi può pescare ovunque nei repertori amati per
trama musicale, materializza radicalmente quella curiosa tessere la propria
sintesi tra collage e
produzione personale che fa il valore artistico del dj più intrapre
dire, possibilità di esprimere se stessi componendo e interven ndente. Come
altri con l’ausilio degli strumenti in consolle. E’ un po’ l’aspettendo su pezzi di
della pratica cut up, taglia e cuci, che é alla base delle modalit o più artigianale
dell’elettronica contemporanea, sia quella d’ascolto che quellaà creative
da ballo. E, visti
i nomi in programma, per ascolto non dovrebbe intendersi
solita melassa easy listening, “tanto- pe- fa’- atmosfera”, fortunatamente la
spacciata sovente per
lounge, o la tappezzeria audio dei vari cafe (del mar) e (buddh
a) bar. Per gli
amanti della “notte” tenete cmq d’occhio il reparto Elettro
perchè oltre al dj corner vi aspettano serate danzanti con Wave di Arezzo wave,
il cui nome potete scoprire consultando il sito del festival:dj di primissimo piano
www.arezzowave.com
Back To Mine: la tendenza attualissima delle com
pilation
superpersonalizzate
La selezione libera di
pezzi di varia provenienza,
storica individuali, é alla base di alcune fortunatecome modo per esprimere una identità psicologica e
in circolazione. Ha cominciato qualche anno fa serie di compilation firmate dai migliori dj producer
la DMC con le raccolte Back to Mine che, come
il titolo, intendono lasciare all’autore carta bianca
dice
per la propria formazione. Memorabili a riguar sull’assemblaggio dei pezzi amati e importanti
do le performance di Orbital, Tricky, New Order
,
Death in Vegas, e i recenti a firma Richard x e Lamb.
Per darvi un’idea delle illimitate
possibilità d’azione di questo approccio, il duo
Orbita
l,
semin
ale
per
l’evoluzione
della techno intelligente, ha messo insieme Pj
d’annata, Tangerine Dream e Plaid. Ancora piùHarvey e Selecter, cioè rock-blues e ska
eclata
nte
il
campi
onario
dei New Order
che spazia dalla techno all’old school, dal rock
alla disco: Primal scream, Missy elliott,
Doves, Velvet Underground, Mantronix, Joey Beltra
m,
Donna
Summ
er.
Se non fosse per
il nome della serie rivolta a compilatori proven
ienti per lo più dalla scena dance, non
si avvertirebbe alcuna differenza con le altre raccol
te
che
la
stessa
etiche
tta produce
per far ascoltare la scaletta/tipo di un musicista,
Morrissey, Bob Geldolf, Ian Brown, Paul Weller le “Under the influence” a firma di
e
Paul
Heato
n
dei
Beauti
ful South.
L’eclettismo e l’inserimento dei generi più divers
Sulla stessa scia si sta formando anche la seque i dominano in entrambi.
nza
di
compi
lation
intitol
ate Another
Late Night più dichiaratamente votata a un sound
forte personalità: Groove Armada, Kid Loco, Rae chill out ma sempre con autori dalla
&
Christ
ian
e
gli
Zero
7, reucci dei
ritmi d’atmosfera che nel proprio disco alternano
Kruder & Dorfmeister) e addirittura Serge Gainsb Cinematic Orchestra ( dalle parti di
ourg,
The
Stylist
ics
e Roots Manuva.
Se qualcuno ancora pensasse che l’eterogeneit
à è incompatibile con la professionalità
del dj e con le aspettative di un pubblico atrofiz
zato
su
ritmic
he
preved
ibilmente di
genere, diviso in categorie monolitiche, il black,
e via dicendo, dischi del genere dimostrano che l’house, il commerciale, il technomane
se
forse
la
profes
sional
ità mal si associa
all’eclettismo, la creatività e l’innovazione per
contro nulla hanno a che spartire con
la mera professionalità. E’ il dj producer, con la
forza
della
sua
selezio
ne, a fare la
differenza, non l’abilità tecnica nel dominare un
genere. Da che mondo è mondo è lo
scarto dall’ovvio, è la forzatura individuale a lasciar
e il segno. Quindi free your ears!
34 di claudio coccoluto
notte.nottetempo bazar 07 2004
[email protected]
Essere disponibili al cambiamento,
mettersi continuamente in discussione,
talvolta ripartire da zero. Qualcuno
la chiama incoerenza. Piuttosto è un
messaggio di anarchia musicale come
valore aggiunto alla creatività.
Dopo una chiacchierata con ICE ONE (quando suona hip-hop) o DJ
SENSEI (quando seleziona elettronica), sono andato a rispolverare il
mio Devoto- Oli:
HOT COC 8!
Eclettico <e-clèt-ti-co> (raro ecclettico) agg. E s.m. (f. –a; pl.m. –
ci).1. Partecipe dell’eclettismo in filosofia: filosofoe., scuolae.; gli e.2.
estens. Di chi, in campo scientifico o artistico, si limita a una scelta
tra sistemi o indirizzi diversi, senza avere un preciso e determinato
indirizzo • com. Di chi, nella vita pratica, si dedica per lo più con
successo, ad attività e professioni diverse. [Dal gr. eklektikòs ‘che
sceglie’]
Non c’è alcun dubbio, dopo la lettura del dizionario: l’essere
“eclettici” è un valore assoluto, per la cultura, per la scienza e per
l’arte. Nell’immaginario collettivo invece, chi fa troppe cose, chi
salta da una cosa all’altra con leggerezza, dà l’idea di incoerenza,
pressapochismo. Nel mestiere di DJ poi, ti guardano proprio male:
“…ma t’ho sentito a Ibiza nel ’97: dov’è finita quella bella tribalmelodic-house.. etc.etc.”. A poco serve controbattere queste
affermazioni dicendo che nei sei anni successivi sono cambiate
tante cose: sono cadute le torri gemelle, è partito l’euro, ci sono
stati almeno 4 o 5 condoni tra fiscali, edilizi e chissà altro. Dunque,
eccezion fatta per i Rolling Stones che continuano imperterriti i loro
tour, è cambiata la faccia del mondo. Il tempo relativo ma immenso
che ci separa dalla epopea del rock ha messo una pietra tombale sul
concetto di coerenza stilistica, quel modo di essere sequenziali che
una volta rotto da scelte artistiche diverse (aldilà della bontà della
scelta), condannava nomi illustrissimi all’oblio da parte della critica e
del pubblico. Così quando apparvero gli arrangiamenti di tastiere e
archi nei dischi dei Police (Gost in The Machine) si beccarono insulti
che spaziavano da un “froci!” a un più diplomatico “rammolliti!”
da parte di tutti i fan più integralisti. Con le dovute proporzioni,
oggi si ripresenta il fenomeno, ed è paradossale: la musica che per
definizione esprime il massimo della “mobilità” e il minimo delle
rigidità accademiche, genera in qualcuno aspettative se non nostalgie
reazionarie. Forse esagero, ma ritengo la cosa importante nel senso
che se ciò accadesse in più larga scala, la lezione di “democrazia
pentagrammatica” dell’house sarebbe al capolinea. La musica
elettronica si evolve, si ramifica, si contamina alla velocità del…
…suono (ovvio!). Se ai nostri fan (passatemelo) non riusciremo più
a trasmettere i messaggi di anarchia musicale come valore aggiunto
alla creatività e come elemento “fondamentale” della club culture,
potremmo pentircene.
Ma soprattutto passeranno quei non-valori come il dj-divismo di
certi inglesi, come i set-con-gli-stessi-30-dischi-da-10-anni di alcuni
americani, e il vado-dove-vuole-la-gente di qualche connazionale. Il
DJ-MODERNO dovrebbe essere l’incarnazione della ricerca musicale
(non esclusivamente in avanti nel tempo, ma a tuttotondo); la ricerca
presuppone sfide, scommesse, dubbi e incertezze da affrontare e
risolvere nel rapporto col pubblico, che sarà grato (come è sempre
stato) a chi saprà insegnargli nuovi suoni per emozionarsi. Senza poi
contare che questo scenario aprirà possibilità a nuovi protagonisti di
esprimersi. Certo come sono che la “coerenza è la maledizione delle
menti meschine” (citazione rubata a chissà chi…), auguro a tutti voi,
ognuno nel suo, di essere eclettici e felici abitando il futuro: è li che
io intendo passare il resto della mia vita.
36 di chiara spegni
gusti bazar 07 2004
[email protected]
cerasedda,
Nome scientifico? Capsicum. Ma anche diavolicchio,
a infuocare
Oltre
olo.
peparu
ddru,
pipare
ello,
pazzariello, francis
proprietà
diverse
vanta
e
ne
vitami
ne
contie
ncino
i piatti, il pepero
la
lizza
norma
cuore,
al
e
zione
circola
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bene
terapeutiche: fa
per
usato
Viene
.
lorifico
antido
ottimo
un
è
ed
gna
pressione sangui
.
tiche..
roman
serate
a
riscald
e
cure di bellezza
Il pepe cornuto
è l’unica spezia
Quando arriva Colombo, per gli indiani di Cile e Messico il peperoncino
meridionale:
esistente. Si fa conoscere con il nome utilizzato ancora oggi in America
. Impiegato nella
chili. A provarlo per primo è il medico del famoso navigatore genovese
nel 1568, con il
conservazione dei cibi, compare in un trattato del medico senese Mattioli
Sud Italia e in Africa
nome di pepe cornuto o pepe d’India. La pianta attecchisce bene nel
si sparse nel globo.
settentrionale, oltre al Sud Est asiatico e alle colonie spagnole e portoghe
paprika.
alla
pensare
basta
o
giramond
baccello
questo
di
fortuna
della
Per dare l’idea
e. Cosa
Originaria del Messico, è diventata l’ingrediente simbolo della cucina ungheres
sarebbe un gulasch senza paprika?
Il più piccante? Il curry verde
Nella ricca collana “La cucina Italiana”
c’è anche il volume “Il peperoncino”,
ed. Piemme, 12,50 euro; carino”Pepe e
peperoncino. Un’antica storia di piccanti
sapori e salutari virtù” di Roberto Bosi,
ed. Nardini, 10 euro; Mila De Franco con
“Il peperoncino rosso”, ed. De Vecchi,
7, 75 euro, spiega i poteri curativi, la
coltivazione, la conservazione, ricette e
controindicazioni; “Il peperoncino”, della
collana “le piccole tentazioni”, ed. Idea
Libri, 9,30 euro, scritto da Giorgio Creta,
illustra storia, ricette e virtù; ancora ricette
e proprietà curative sono descritte da Elena
Bortolini con “Il peperoncino”, ed. Hermes,
10,95 euro; allargando l’orizzonte a tutte
le spezie c’è anche un volume originale:
“Il cofanetto delle spezie” di Blandine Vié,
ed.L’ippocampo, 19,95 euro e la piccola
enciclopedia delle “Spezie”, della Rizzoli,
9,90 euro; Richard Craze propone invece
una “Guida all’uso delle spezie per la salute
e il benessere”, ed. Idea Libri, 19,90 euro;
ultramini il manuale di Jochen G. Bielefeld
per “i libri della salute” su “Spezie e aromi”,
L’Airone editrice, a 5,99 euro.
ro dello
Nella scala Scoville, con la quale viene misurata la piccantezza, è l’habane
Burns, proprietario
Yucatan ad essere il più infuocato in assoluto. Una illuminazione per Stu
International. Abita
della più grande industria americana di salse piccanti, la Pepper Power
nero, basta
a Puerto Pimento, in New Mexico. Per gli appassionati, in mancanza dell’haba
in molti Paesi
tuffarsi nel tabasco e nel peperoncino di Cayenna. In Tunisia, come ormai
aglio e olio d’oliva,
arabi, va gustata l’harissa originale, un impasto di peperoncino fresco,
ed è ottima con il
un must del piccante, anche perché è una salsa che si spalma su tutto
curry verde, poi
couscous. Nella cucina thai invece occhio al colore. Il più piccante è il
bocca non bisogna
in
bruciore
il
re
contrasta
per
Nota:
rosso.
il
fine
alla
solo
e
viene il giallo
pane.
di
pezzetto
un
masticare
meglio
bere acqua o vino fresco,
L’Accademia
cino, nata per
Compie dieci anni proprio nel 2004. L’Accademia italiana del peperon e delegazioni
soci
5000
oltre
conta
Italia,
in
piccante”
“cultura
la
e
diffonder
e
approfondire
: New York, Tokyo,
sparse in tutta la penisola. Sedi di rappresentanza sono anche all’estero
e non conformista”:
Parigi e Sidney. Una cultura piccante intesa anche come “trasgressiva
che non hanno
per questo l’Accademia premia dal 2002 personaggi del mondo del cinema limita infatti
mia non si
ancora raggiunto il successo con “il peperoncino d’argento”. L’Accade
botanica, medicina
a studiare la buona cucina, ma si dedica a musica, letteratura, satira,
Culla dell’Accademia,
e cure di bellezza, spesso in collaborazione con alcuni atenei italiani.
, in provincia
fondata dal giornalista gastronomo Enzo Monaco, è la cittadina di Diamante
. Si comincia come
nazionale
o
Congress
il
tiene
si
dicembre
a
anno
ogni
dove
di Cosenza,
accademico”.
“Aspiranti accademici”, poi dopo il tirocinio di due anni si diventa “Maestro può fregiare
soci, ci si
Solo per fama universalmente riconosciuta, o su segnalazione di altri
del titolo di “Maestro accademico Homoris causa”.
Altre info su www.peperoncino.org
bazar 07 2004
[email protected]
Il Palazzo ducale di Maierà ospita il neonato Museo del peperoncino.
Trovarlo non sarà difficile: sulla strada per Maierà viene indicato
con l’inconfondibile logo di un peperoncino rosso fuoco su un
capitello. Foto, mappe e testimonianze storiche raccontano l’epopea
di questo giramondo, che qui compare in una raccolta di 150 varietà
da ogni parte del globo, senza dimenticare salse, profumi, lavande
e bagnoschiuma. Uno spazio apposito è dedicato al suo matrimonio
con l’arte, come nel caso di Dalì o Guttuso. Il museo sarà aperto dal
1° Giugno al 30 Settembre dalle ore 17 alle ore 24. Negli altri mesi
sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. I gruppi e le
comitive possono concordare giorni e orari delle visite telefonando
all’Accademia Italiana del peperoncino (Tel. 098581130).
Cosa avranno in comune una catena di ristoranti portoghesi in Gran
Bretagna, Chicken Restaurant per l’esattezza, con il peperoncino? La
salsa Piri Piri, la specialità di Nando’s. Il nome è quello di una varietà
di peperoncino che i portoghesi coltivavano in quantità quando erano
padroni dei territori del Mozambico. Utilizzato in ricette tradizionali
tramandate dai coloni di generazione in generazione, costituisce la
carta vincente della marinata segreta di Nando’s, che offre quattro tipi
di salsa ai suoi clienti. Da quella più soft al limone ed erbe, per i meno
coraggiosi, alla Medium Piri-Piri, fino alla più Hot e alla infuocata extra
Hot Piri-Piri, un piatto bollente. E clienti calienti pare non manchino
tra gli studenti della prestigiosa università di Cambridge: uno dei
loro ritrovi è il Nandos’ in 33-34 St Andrews Street. Per scoprire dove
trovare altri ristoranti della catena: www.nandos.co.uk, e in Gran
Bretagna si può chiamare la Piri-Piri hotline 08009758181.
gusti di chiara spegni 37
Come assaggiare prodotti calienti al peperoncino come la confettura,
il liquore di cedro e la grappa, i “Baci di Casanova” e la “crostata del
diavolo”? L’occasione migliore è dall’8 al 12 settembre, a Diamante,
tra gastronomia, cinema, spettacoli, varietà, tutti dedicati alla
celebrazione del piccante. L’appuntamento più divertente del festival?
La finale del Campionato italiano di mangiatori di peperoncino. Il
record da battere è quello di Francesco Vecchio, capace di mangiare
800 grammi di peperoncino in 30 minuti. L’ultima domenica di
ottobre vale la pena fare un salto alla Festa del peperoncino di
Espelette, dal 1967 un rito importante per il villaggio dei Paesi
Baschi, che onora così il suo frutto tipico. Anche grazie alla Confrérie
de Piment e a Le Syndacat du Piment, sempre più protagonista della
gastronomia francese è diventato il saporito prosciutto di Bayonne,
da sempre preparato con il peperoncino di Espelette. Questa varietà
di peperoncino dei Paesi Baschi dal 2000 è anche un prodotto a
denominazione di origine controllata.
Ogni chilo di carne di maiale si mescola con almeno 200 grammi
di peperoncino: il risultato è la regina piccante degli insaccati, la
‘nduja, tipica della Calabria. Largamente usato anche in Basilicata,
Puglia, Molise e Sicilia, il peperoncino è protagonista di vari prodotti
in commercio che rallegrano la lingua e l’eros. Si trovano nei negozi di
alimentari e supermarket della Calabria e nelle botteghe di prodotti
tipici delle grandi città: un esempio sono la Grappepe, distilleria
Caffo Limbadi (VV), 500ml 7,49 euro; il pecorino pepato del Caseificio
Santa Maria dell’Azienda agricola Palermo (CS), 10,40 euro al kg; I
contornelli, peperoncini piccanti tagliati in barattolo oppure olive
farcite con peperoncini, 300 gr, 2,69 euro; i peperoncini calabri farciti
(con tonno e capperi), 26,90 euro al kg. Attenzione alla grappa: da
non buttare giù in un unico sorso!
Per un bicchiere di cocktail AFRO, pestare nel mortaio uno spicchio di
arancia, uno spicchio di limone, tre/quattro fragole o uva (a seconda
della stagione), e mezzo peperoncino fresco, senza zucchero (la
frutta addolcisce abbastanza). Mescolare il tutto con due cucchiai
di liquore al cedro, quattro/cinque cucchiai di ghiaccio tritato e
prosecco a piacere (acqua tonica se si vuole renderlo più dissetante).
Versare la bevanda in un bicchiere tipo flute, per un aperitivo,
digestivo o un drink rinfrescante, magari dedicato ad occasioni
particolari. Mancherà il rumore delle onde e la cornice delle barche
ormeggiate di fronte al lungomare, ma il cocktail AFRO accompagnerà
in modo eccellente romantiche cenette a lume di candela.
In vacanza in Calabria una tappa da non perdere è il Caffè Ninì di Diamante.
D’estate è il ritrovo dei golosi, che gustano le specialità di questo artista
calabrese. Solo il suo caffè freddo alla nocciola e al gianduiotto con mousse (2
euro al banco) vale il viaggio. Per i peccatori lussuriosi si possono sperimentare
invenzioni come il cocktail AFRO e il tartufo “Afrodisia”, (2,60 euro al banco) a
base di fiordilatte, con un cuore di marmellata di pesche e arancia. L’ingrediente
che distingue questo gelato è il peperoncino pestato nel latte utilizzato per
l’impasto. Poi ci sono il tartufo “Diamante” e quello “nocciola e cedro”, oltre
alla torta “Afrodisia” naturalmente (13 euro al kg). Adesso Ninì sta pensando ad
una nuova creazione: una nuova versione dell’Alexander. Il nome è top secret,
ma sarà un drink a base di vodka secca e cedro, panna e una spolverata di
peperoncino al posto del solito cacao. Per scoprire le altre delizie del locale,
basta cliccare su www.caffenini.com. L’indirizzo è Lungomare S.Lucia, 42;
d’estate orario continuato, il resto dell’anno 7.30 - 13.30 e 14.30 - 00.30; tel.
098581212.
38 di chiara tacconi
gusti bazar 07 2004
[email protected]
Ristorante Dongiò
Via Corio Bernardino 3, Milano
Tel. 025511372
Chiuso sabato a pranzo e domenica
Senza mezzi termini si definiscono “il tempio del peperoncino”. La famiglia Criscuolo è originaria
della Calabria. E tavola si sente. I sapori forti predominano, ma il piccante non nasconde mai l’alta
qualità delle proposte. Il vanto del Dongiò è prima di tutto la pasta fatta in casa, che troverete
in tante versioni (all’etrusca, alla disperata, all’uso di Crotone tanto per citare i piatti in cui
il peperoncino si fa notare). Non perdete poi il caciocavallo alla ‘nduja. Carta dei vini con 180
proposte, senza troppo ricarico, e prezzi onesti (antipasti 6 euro, primi 7, secondi da 7 a 15).
Trattoria La Baracchina
Via Per Lorenzana 13
Lugnano di Vicopisano, Ponte di Cascina (Pisa)
Tel. 050702049
Chiuso il lunedì
Specialità alla brace, pesce fresco... e peperoncino. Gnocchi alla
‘nduja, penne
all’infuriata che fanno impallidire quelle all’arrabbiata, a seguire
tagliata
ovvero una curiosa commistione fra la cucina toscana e le spezie piccanti al berberè
dell’Eritrea.
Potete provare a spegnere il fuoco del peperoncino con un Chianti
delle Colline Pisane.
Spesa media sotto i 30 euro, circa 60 coperti all’interno e un centinaio
all’aperto.
Ristorante sabbia d’oro
Via Piano delle Donne, Belvedere Marittimo (Cosenza)
Tel. 098588456
Qui non si scherza: siamo nel cuore della terra del
peperoncino potrete tentare di affrontare un menu veramente
piccante dal primo al dessert. Su questo ristorante affacciato
sul mare (la sabbia è veramente dorata come dice il nome)
potete provare gli gnocchi sabbia d’oro o le tagliatelle
giallomare, entrambi ad alto contenuto di peperoncino,
passando al pesce spada piccante e chiudendo con la crostata
del diavolo (così battezzata dal presidente dell’Accademia del
peperoncino, cui naturalmente il ristorante è affiliato). I primi
costano circa 7 euro, i secondi 9, la spesa media per un pasto
non è mai alta (25-30 euro).
Design
Angels restaurant and wine bar
Via del Proconsolo, 29/31Firenze.
Tel. 0552398762
[email protected]
Sempre aperto (solo la sera)
Q
Tipo di cucina tradizionale fiorentina
Specialità del locale gran fritto di cortile e
verdure alla toscana
Spesa media piatto formaggi e conserve di
verdure 11 euro; cena 50 euro
Dolci fatti in casa
Vino consigliato nessuno, a scelta dalla
carta dei vini
Piatti dietetici vegetariani
Particolarità tre locali in uno: american
bar aperto dalle 18, ristorante (70 posti) e
cantinetta (30 posti) con salumi, formaggi e
vini anche al bicchiere
Numero di coperti 70
Carte di credito tutte
Musica di sottofondo
Gentilezza personale buona
Sale fumatori no
Servizi per disabili sì
Illuminazione soffusa
Tradizionale
Locanda Borgo Antico
Via Case Sparse, 15 Loc. Lucolena - Greve in
Chianti (Firenze)
Tel. 055851024
Chiuso il martedì
Tipo di cucina tradizionale toscana più piatti
creativi
Specialità del locale risotto pere e
gorgonzola
Spesa media pappardelle al cinghiale 7,30
euro, cena 25-30 euro
Dolci fatti in casa
Vino consigliato Rosso di Montalcino
Piatti dietetici vegetariani
Particolarità splendido casolare restaurato
con terrazza affacciata sul Chianti
Numero di coperti 60
Carte di credito tutte
Musica no
Gentilezza personale buona
Sale fumatori all’aperto
Servizi per disabili sì
Illuminazione soffusa
Etnico
Hafa Café
Via S. Agostino 23/C, Torino
Tel. 0114367091
Tipo di cucina araba
Specialità del locale cous cous con verdure
Spesa media piatto unico (tabulè) 6 euro, pasto
completo 20 euro
Dolci fatti in casa
Vino consigliato Boulauanne Rosso (vino
marocchino)
Piatti dietetici vegetariani
Particolarità a pranzo cucina araba, la sera
caffè con cocktail internazionali
Numero di coperti 40
Carte di credito tutte eccetto AE
Musica sì
Gentilezza personale ottima
Sale fumatori no
Servizi per disabili no
Illuminazione soffusa, candele, tipici lampadari
nordafricani
bazar 07 2004
[email protected]
gusti di chiara tacconi 39
A Montalcino jazz e vini da Oscar
I vini di Banfi non hanno bisogno di presentazioni: ricorda
te le bottiglie che stappano i
protagonisti del film Le invasioni barbariche? E i vini
di Montalcino hanno fatto il giro
del globo, in luglio saranno gli artisti di mezzo a esser
ospitati chez Banfi a Montalcino.
È la stessa casa vinicola che promuove il fortuna
to incontro tra musica e grandi
etichette, nella rassegna Jazz & wine che dal 7 luglio
animerà la fortezza trecentesca
di Montalcino. Novità di quest’anno: due dei dieci
concerti si terranno proprio nel
cortile medievale del Castello Banfi. Qui il festival avrà
un sapore tutto sudamericano
con Brasil On Line (7 luglio) di Giancarlo Maurino e
Taufic Hasbun e con il quartetto
capitanato dal brasiliano Hamilton De Holanda (14
luglio), considerato il più grande
mandolinista del mondo. Non lasciatevi sfuggire,
ad ogni concerto, l’occasione di
assaggiare i vini Banfi.
Tra gli interpreti di questa settima edizione che si esibira
nno nella Fortezza segnaliamo
invece Joe Zawinul con il suo “Zawinul Syndicate” (8
luglio), seguirà l’Harold Mabern
Trio (10 luglio), la Scott Henderson Blues Band (11
luglio) e l’originale “Incontro
di Jazz” che vedrà artisti del calibro di Enrico Rava,
Danilo Rea e Roberto Gatto
accompagnare l’inconfondibile voce di Gino Paoli
(13 luglio). La voce di Rossana
Casale (“Billie Holliday in me”) chiuderà il festival
il 17 luglio. Per informazioni: tel.
0577840111, [email protected].
Il baccalà degli architetti
In un passato non troppo remoto, il venerdì nelle case come
nelle osterie si mangiava baccalà. A Firenze l’abitudine è
rimasta in qualche famiglia, in una manciata di ristoranti e trattorie
e in alcune insospettabili latterie che preparano
piatti casalinghi a pranzo. E poi c’è un posto dove trovate ogni
venerdì il baccalunch, pranzo a base di baccalà: è lo
studio di architettura Qart. Ai fornelli, Franco Pisani, architet
to, 36 anni, uno dei tre soci dello studio, una passione
indomabile per la buona tavola e in special modo per il baccalà
. Al terzo piano della palazzina, in una piccola ma
attrezzata cucina, ogni venerdì Franco prepara il baccalà che
qualche giorno prima ha comprato e messo a mollo. Si
mangia nella spaziosa sala riunioni attigua, arredata. Ogni volta
una ricetta diversa, quasi sempre inventata (abbiamo
assaggiato un delicatissimo tortino con baccalà alternato a pane
bagnato nel latte, cipolle appassite nel vinsanto,
pecorino e origano); ogni volta commensali diversi, massimo
dieci, che devono prenotarsi via internet. La prima
volta si è invitati, per i pranzi successivi si contribuisce con un
piccolo rimborso spese di 5 euro circa. Alla tavola del
baccalunch si parla di lavoro e di cucina, si stringono amicizie
e contratti, si mescolano competenze ed esperienze.
Ogni gastroexperience viene fotografata e raccontata sul blog
creato per il baccalunch
http://gastroexperience.blog.tiscali.it.
Eat & Go
Clandestino susci bar
Località Portonovo, Ancona
Uscita autostrada Ancona Sud, seguire le
indicazione per Portonovo, poi per La Torre,
quindi per Clandestino
Chiuso solo quando piove
Tel. 071801422
Tipo di cucina susci bar (si scrive così!); il susci
è pesce crudo condito secondo la tradizione
mediterranea
Specialità del locale a mezzogiorno panini
susci (happy tuna, happy baccalao ecc.)
Spesa media a cena piatto unico 10 euro,
menu degustazione 50 euro
Dolci fatti in casa
Vino consigliato vedere carta dei vini
Piatti dietetici no
Particolarità affacciato sul mare; proposte
gastronomiche sorprendenti dello chef Moreno
Cedroni
Numero di coperti una ventina ma si mangia
anche al banco
Carte di credito no
Musica sì
Gentilezza personale ottima
Sale fumatori è all’aperto, si fumano sigari fino
a tarda notte
Servizi per disabili no
Illuminazione naturale, la sera candele
Enoteca
Enoteca Piccolo Ristorante
Via Bontà 22, Chiàvari (Genova)
Tel. 0185306498
Chiuso il martedì
Tipo di cucina di mare
Specialità del locale lasagnette di mare al
profumo di basilico
Spesa media pasto completo 40 euro
Dolci fatti in casa
Vino consigliato vedi carta dei vini, siamo in
una fornita enoteca
Piatti dietetici no
Particolarità locale piccolo, molto intimo,
elegante e con ottima scelta di vini
Numero di coperti 28
Carte di credito tutte
Musica no
Gentilezza personale ottima
Sale fumatori no
Servizi per disabili sì
Illuminazione diffusa
40 di eva buiatti
gusti.mangia come leggi bazar 07 2004
Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni
[email protected]
diverse
Le mani sul Ful!
piatto ovale pieno di fave
“Al centro del vassoio di rame scintillante, c’era un grande
di pagnotte ben calde
pila
una
bordi,
dei
uno
su
uova;
bollite, di burro fuso e di
peperoncini sottaceto,
e, sull’altro una serie di piattini con formaggio, limoni,
peperoncino rosso, sale e pepe nero che stimolano l’appetito dei ragazzi.”
N. Mahfuz, Trai due palazzi.
cipolla, un pomodoro
Occorrono 250 grammi di fave secche e decorticate (se hanno la buccia ci mettono una vita a cuocere), una carota, una
(se non la trovate la
(oppure due cucchiai di salsa), due etti di feta greca, tre uova sode, un vasetto di peperoncini sottaceto, un po’ di “Shatta”
in polvere, limone,
potete fare da soli), un petto di pollo piccolo (o mezzo grande), cipolline verdi fresche, qualche pane arabo, del cumino
olio extravergine di oliva e/o burro.
pugno di sale grosso.
Mettete a bagno le fave per almeno 12 ore. Fatele bollire molto lentamente con due volte il loro volume di acqua e un
per 45 minuti. Quando
Quando saranno a bollore, aggiungete la carota, mezza cipolla e il pomodoro a fettine e lasciate cuocere lentamente
limone, cumino in
le fave saranno ben tenere, scolate moderatamente tutte le verdure e conservatele in una terrina. Condite con abbondante
se necessario. Preparate
sale
Aggiungete
forchetta.
la
con
insieme
sbattuti
Mahfuz),
dice
come
fuso,
burro
(oppure
extravergine
olio
e
polvere
le uova sode, sbucciate
a parte la feta a dadini, i peperoncini sottaceto, le cipolline fresche tagliate a pezzetti, un limone tagliato a spicchi e
olio di oliva e di un po’
e tagliate in quattro. Preparate inoltre la “Shatta”: peperoncino secco macinato trasformato in pasta con l’aggiunta di
rosso tritato,
di sale. Tagliate a dadi il petto di pollo e tritate grossolanamente l’altra mezza cipolla, a cui aggiungerete un po’ di peperoncino alla carne.
quasi tutta
un goccio d’olio e sale. Rivoltate i pezzetti di pollo in questo condimento, facendo attenzione che la cipolla si appiccichi
forno il pane arabo che
Infilzate i pezzetti in quattro spiedini di legno e cuoceteli sulla gratella. Al momento di servire, scaldate leggermente in
che ognuno
è morbido e flessibile e può essere usato per “raccogliere” dal piatto le diverse buone cose che avete servito, nelle proporzioni
desidera. Il “Ful” infatti si mangia con le mani (eccezioni sono ammesse).
gustano
I commensali. Si tratta del piatto nazionale egiziano, quindi autorevole, austero, evocativo. I personaggi di Mahfuz lo
per prima colazione, ma per noi è un po’ pesante, a meno che non siate scaricatori di porto molto affamati e di origini egiziane.
è stato
Potete invitare a gustarlo chi non è mai stato in Egitto (perché costa troppo ma ci vorrebbe andare e forse ci andrà) chi ci
da un
ma non ha capito niente e ne è molto dispiaciuto, chi ci è andato, qualcosa ha capito, ed è attanagliato periodicamente
, per
chiacchierando
e
lentamente
vuole,
quanto
e
come
mangia
ognuno
che
libero,
piatto
un
anche
E’
nostalgia.
di
singulto
deve
prepararselo,
vuole
single
un
Se
ascolto.
reciproco
di
condizioni
in
reciproche
confidenze
di
bisognosi
familiari o amici
mettere in conto di mangiare “Ful” per tutta la successiva settimana, trasformandosi così camaleonticamente in Mahfuz.
Il libro. Arioso, bello, maestoso, lento: adatto per la settimana della vostra sindrome influenzale; per leggerlo durante
una crociera; per una vacanza solitaria o in una compagnia cara e discreta; per le vostre domeniche television-free, sul
divano, viaggiando con la mente senza ritegno.
Se c’ è un libro che vi piace,
con un personaggio che
mangia con gusto, e vi siete
sempre domandati che sapore
avrebbe il suo piatto, scrivete a:
[email protected]
Troverete
prossimo
la ricetta sul
numero di Bazar!
42 di lorella scacco
arti bazar 07 2004
[email protected]
te o in più e qualche
l’ar
del
i
arm
Le
sorris
he
qualc
Forse ci sarebbe
morto in meno se a sparare fossero le singolari
armi messe in scena a Polignano a Mare…
o le
Una mostra che mette in scena le ‘armi’ per parlarne contro attravers
ità
molteplici espressioni dell’arte. Una scelta espositiva che risponde all’attual
da Pino
e che ha come punto di partenza le opere realizzate negli anni ’60di alcuni
Pascali, l’artista a cui è dedicato il museo, per arrivare a quelleCiao”, “La
artisti contemporanei. Le sue finte armi, come “Il Cannone Bella di riciclo,
mitragliatrice, le bombe…”, costruite con materiali di scarto e ironia (per
partecipavano con ironia al clima pacifista di quegli anni. Ancora
realizza
esorcizzare la contemporaneità) nelle opere di Antonio Riello, che stoviglie
bombe, fucili, pistole in ceramica con le decorazioni tipiche delle rosa per
domestiche, e in Maurizio Savini, che usa il chewing-gum di colore invece
creare un giubbotto-bomba da kamikaze. Un brivido di paura trapela
un bacio
dal ‘beso della muerte’ di Rebecca Horn, dove due colt si saldano in
Clara
mortale. Nella collettiva partecipano anche Tracy Amin, Lidia Bachis, Silvio
Bonfiglio, Michele Carone, Francesco De Molfetta, Iginio Iurilli, H.H.Lim,
Merlino, Lisa Licita Ponti, Simone Racheli.
Palazzo Pino Pascali, Polignano a Mare (Bari), info: Assessorato alla Cultura,
Comune di Polignano, tel.0804242463, [email protected], dal 16
ingresso gratuito, visite guidate, orario: venerdì sabato domenica 19/22,
luglio al 19 settembre
Thorsten Kirchhoff
A proseguire l’ondata dei nuovi spazi romani, ecco
l’apertura della galleria V.M.21, a due passi da Piazza
Navona, diretta da Micol Veller e Maurizio Minuti.
L’artista prescelto a inaugurare l’ampio spazio espositivo
è Thorsten Kirchhoff, danese ma italiano d’adozione,
che per l’occasione ha immaginato un incontro surreale
tra Jacques Tati e Suzi Quatro. Su un palcoscenico glam
avviene questa simbiosi attraverso un video-clip dove i
due personaggi interagiscono sulle note della canzone “48
Crash” della rockstar. Il cortometraggio è formato da circa
100 fotogrammi tratti dai film più noti di Tati, i quali sono
stati anche l’ispirazione per i quadri dipinti dall’artista.
V.M.21arte contemporanea, Via della Vetrina 21, Roma, tel.
0668891365, [email protected], orari
lunedì – venerdì 12 – 19, fino al 20 luglio
Paesaggi mentali
delle
nuove tecnologie,
Nonostante la diffusione
l’artista compie sempre il gesto di tradurre in
immagini le sue visioni mentali. Questo è il
tema dominante della mostra “Mindscapes” che,
attraverso le opere degli artisti più significativi di
tale ricerca, si articola in quattro ambiti: Model,
Fictional, Digital e Psychological Landscapes. Da
Luca Pancrazzi a Martino Coppes, da Andreas
Gursky al duo svizzero Fischli & Weiss, la mostra
presenta così diversi modi di operare oggi con o
senza i nuovi mezzi tecnologici.
Ravello Festival, Cappella di Villa Rufolo, dal 2 al 31
agosto 2004, ore 10.00-22.00
Ingresso libero
Relazionale!
che si
Solo Show Silvia Fiorentino, “Sotto la gonna lo sguardo”, Ex squadra Rialzo FF.SS:, via
Monte e Tognetti, Quartiere Villanova, Falconara Marittima, orari: 18 – 23, info: tel.
0719175659, [email protected], [email protected]; fino al 4
luglio
Festival BananaRAM Art Festival 2004, Mole Vanvitelliana, Ancona, orari: 16 – 24, info:
www.bananaram.org, [email protected], dal 6 all’11 luglio
Installazione Ciriaco Campus, “Scuola di equitazione”, Sala Dorica del Palazzo Reale,
Napoli, orari: tutti i giorni eccetto mercoledì ore 9 – 19, fino al 20 luglio
Pittura Rob Pruitt, “Paris in Rome”, Roma Roma Roma, via dell’Arco de’ Tolomei 2, Roma,
orari: martedì – venerdì ore 12 – 19.30, tel.065881761, [email protected], fino al 30
luglio
relazionano nel pensiero,
Quattro artisti
nella ricerca e nell’amicizia. La scelta di esporre
un’opera ciascuno che possa documentare questo
loro relazionarsi attraverso differenti pratiche
visive e teoriche. Questa l’idea che sta alla base
della mostra “Relazionale”. Gli artisti: Roberto
Annecchini, Marco Colazzo, Maurizio Pellegrin e
Antonio Tamilia. L’iniziativa porta avanti il percorso
sperimentale della galleria, sempre attenta ai nuovi
linguaggi in ambito nazionale e internazionale. I
testi di alcuni critici indagano le singole personalità
artistiche: Irene Amore e Gabriele Winter per
Annecchini; Paolo Del Colle per Colazzo; Vittorio
Urbani per Pellegrin; Antonio Tamilia con un suo
stesso testo scritto per l’occasione.
Change + Partner Contemporary Art, via di S.
Chiara 57, Roma, 5° piano, tel.066833599, change
[email protected], orario: martedì – venerdì
ore 14.30 – 18.30, fino al 30 luglio
bazar 07 2004
[email protected]
arti di luca beatrice 43
New perspectives in art
Dal caos globalizzato di Officina Asia alla pittura
ultracontemporanea cinese, passando per le
ultime
tendenze della giovane arte italiana. E poi una
sfida: portare il meglio dell’arte contemporan
internazionale in provincia. Scommessa vintaea
?
Officina Asia
Dal
Love/Hate – Vernice – Progetto
Scultura
Biennale, il pluridecorato Francesco Bonami,
Mentre a Venezia impazza il toto
a
direttore uscente e curatore della Fondazione Sandretto a Torino, di Pitti Image
Firenze e soprattutto del museo di Chicago, si accaparra il nuovo ambiziosissimo
progetto Villa Manin. La scommessa è forte: portare in provincia il meglio
dell’arte contemporanea internazionale senza trascurare la produzione italiana.
Per l’opening tre mostre una dentro l’altra. Love/Hate presenta una selezione di
capolavori, da Magritte a Maurizio Cattelan, provenienti da Chicago. La project
room è affidata allo scultore Jeppe Hein, ma è soprattutto Vernice a far discutere,
una selezione di 24 giovani pittori italiani. Coraggiosa e impopolare o dosata con
il bilancino della politically correctness? Tra i privilegiati, volti noti come Daniele
Galliano, Andrea Chiesi, Alessandro Pessoli, tra le sorprese la giovanissima
Elisa Rossi, più qualche artista concettuale, Simone Berti, Marco Boggio Sella,
prestato alla pittura per pura snobberia.
Love/Hate, Vernice, Progetto Scultura, Azienda Speciale Villa Manin, piazzale Manin
10, Passariano,Codiropo (Udine), fino al 7 novembre 2004, tel. 0432906509
www.villamanincontemporanea.it orario: martedì – giovedì 10-18, venerdì
– domenica: 10-20
New Perspectives In Chinese
Painting il proprio il “primo” gallerista italiano
Primo Marella è stato
cinese in Italia. Dopo
a far conoscere la new wave dell’arte presenta oggi un focus
aver organizzato nel 2003 Out of the redShanghai e Pechino. Il
ultra contemporaneo sulla pittura traluce dalla retorica maoista
panorama è seducente, lontano anni nti sociali ed economici
e dalla propaganda politica: i cambiame
atto con le avanguardie
sopraggiunti negli ultimi anni e l’imp per i giovani artisti. Tra
ivi
decis
enti
occidentali sono stati elem
(nato nel 1959 è uno dei
loro, straordinari i quadri di Yang Qian
tani carichi di struggente
opoli
metr
ni
inter
più anziani in mostra),
che esaspera i contenuti
gjie
Zhen
Feng
di
i
sentimentalismo, quell
e un clima iperreale,
ianti
sgarg
i
color
con
della Pop Art giocando
mina il suo tocco
conta
che
)
1971
nel
(nato
e i lavori di Li Dafang
ta.
nalis
nazio
inter
stile
uno
grafico con i fumetti e
lla Arte Contemporanea,
New Perspectives in Chinese Painting, Mare 2004, tel. 0269311460
luglio
24
al
fino
no,
via Lepontina 8, Mila
chiuso domenica e lunedì.
www.marellart.com orario: 11-19.30
1997 Renato Barilli si dedica a complesse rivisitazioni
territoriali sull’arte attuale. Dopo l’Italia, l’Europa e l’Ameri
è ora il turno del Pianeta Asia, qui rappresentato soprattuttoca,
dall’Estremo Oriente. Risultato: un’arte e una cultura vitalissi
in cui le metropoli sono già proiettate nel futuro senza per ma,
questo
dimenticare il fortissimo rapporto con la tradizione. Un’arte
che
combina il senso dell’arcaico alle contaminazioni con il sistema
di segni occidentali. Il caos globalizzato che non perde di
vista la
riflessione e il silenzio. Due le sezioni della mostra: “Record
the Skin of the World” e “Changing the Skin of the World” ing
Ma attenzione, bisogna avere tempo (un weekend o almeno.
una giornata piena, caldo permettendo), per visitare le tre
sedi a
Bologna, Cesena e Rimini.
Officina Asia
Galleria d’Arte Moderna, piazza Costituzione 3, Bologna,
fino al 5
settembre 2004, tel. 051502859 orario: 10-18, chiuso lunedì;
Galleria Comunale d’Arte Palazzo del Ridotto, via Mazzin
e Galleria d’arte ex Pescheria, via Pescheria, Cesena, fino ali
5
settembre 2004, tel. 0547355727 orario: 9.30-12.30 – 16.30-1
9.30,
chiuso lunedì;
Palazzo dell’Arengo, piazza Cavour, Rimini, fino al 29 agosto
2004, tel. 054155082 orario: 17-22, chiuso lunedì. Catalog
o
Mazzotta.
Empowerment/Cantiere Italia
Tra gli eventi artistici legati a Genova 04 capitale della cultura si segnala questa
megarassegna sulle ultimissime tendenze della giovane arte italiana. Il curatore è
Marco Scotini che predilige l’approccio sociale e politico, molto di moda in questi
tempi, anche se talora eccessivamente didascalico. Il suo “Cantiere Italia” è un mix
tra nomi già piuttosto noti (come l’immancabile gruppo A12, Marcello Maloberti,
Margherita Morgantin, Armin Linke e Luca Vitone) e scommesse per il futuro,
sovente nascoste dietro sigle cifrate o nicknames (i vari Cooperazione Boowman,
Alterazioni Video, Network Vision Project). Tra i nomi su cui puntare, il pittore
Andrea Mastrovito, ultras dell’Atalanta e fan dei Metallica.
Empowerment/Cantiere Italia, Villa Croce Museo d’Arte Contemporanea, via Jacopo
Ruffini 3, Villa Bombrini, Cornigliano, Genova, fino al 5 settembre 2004, tel.
010585772 www.museovillacroce.it orario Villa Croce: martedì-venerdì 9-19;
sabato-domenica: 10-19 chiuso lunedì, orario Villa Bombrini: 16-19, chiuso
lunedì.
Letture per l’estate
si concilia con il relax sotto
Un saggio di critica di solito non
l’ombrellone, ma La questione dell’arte di Nigel Warburton
(Einaudi 2004, € 16) fa eccezione. Scritto con uno stile piano
e comprensibile come nella miglior tradizione anglosassone,
il filosofo inglese mette a confronto le principali posizioni
sull’arte contemporanea. E’ meglio avere con l’opera un
approccio intellettuale o viscerale? E’ il contesto a fare l’arte
oppure esiste un diritto pre-acquisito? Ma forse l’arte è
bella proprio perché sfugge a qualsiasi regola. Il videoclip
di Paolo Peverini (Meltemi 2004, € 17) seziona con rigore
scientifico, attraverso i capolavori di Aphex Twin, Bjork,
David Bowie, Marilyn Manson e altri, uno dei fenomeni
più cool dell’immagine contemporanea. Il videoclip è solo
intrattenimento o può aspirare all’olimpo delle arti che
contano nel XXI secolo?
44 di marzia di mento
arti bazar 07 2004
[email protected]
Un museo per
te
col
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che nascerà vicino
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Insuo
tico
o parco tema
E’ il
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Pisa e sarà diviso in due aree museali. Luogo di mem
iche.
artist
i
stion
sugge
e
e
logich
storiche, ricerche tecno
Il complesso, che sorgerà
E’ partito il progetto per la realizzazione del parco tematico “Insuono”.
tema il suono in tutte le sue
nell’area di Lari, in provincia di Pisa, ideato da Mirco Mencacci, avrà come
del Suono, raccoglierà
forme e valenze. Comprenderà due diversi musei: il primo, il Museo Dinamico
giri) ai giorni nostri e le
78
a
la storia, da Edison (inventore, tra le altre cose, dell’antenato del disco ad arrivare ai più moderni
prospettive di ricerca, le elaborazioni, gli apparecchi, le attrezzature, fino
della storia, come quelle
prototipi, come l’olofonia; l’altro, il Museo della Voce, “esporrà” le voci famose
vorranno potranno lasciare la
di Enrico Fermi, Adolf Hitler o dell’imperatore d’Austria. I visitatori che lo una grande camera anecoica
con
propria impronta vocale. Verrà inoltre sviluppata una zona di ricerca,
restauro sonoro, un’area
(senza eco) per le misurazioni, e sale per gli esperimenti. Poi il centro di
dedicata alle arti, cinema e teatro.
campagna contro
Uno dei primi obiettivi del centro di ricerca, legato al museo, è una grande
l’inquinamento acustico, e per la bonifica dell’acustica ambientale.
numerosi enti e privati, è
Il termine per i lavori di realizzazione del progetto, al quale hanno già aderito
previsto tra tre anni.
Lo sapevate che…
Il Museo delle Navi di Nemi, progettato dall’architetto
Morpurgo per ospitare le due navi attribuite all’imperatore
romano Caligola, è stato il primo in Italia costruito in
funzione del contenuto. Ma, aperto nel 1940, è stato
distrutto da un incendio solo quattro anni più tardi, e le due
navi sono andate quasi completamente perdute. Ora le
due enormi sale semivuote ospitano i pochi elementi lignei
e metallici sopravvissuti all’incendio e modellini ricostruttivi
delle due navi, oltre a reperti di diversa natura provenienti
dal territorio circostante. Malinconia a parte, vale la pena
farci un salto, non foss’altro per la bellissima posizione, di
fronte al lago di Nemi.
Museo delle Navi di Nemi, Via di Diana 13, Nemi (Roma).
Tel. 069368140.
Orari: 9.00-19.00, domenica 9.00-13.00
Ingresso: 2 € (riduzioni per legge)
Museo Atelier Canova-Tadolini
Il vecchio studio del Canova
trasformato in museo. Là dove sono
nate le sue opere, oggi queste vivono
ancora sotto gli occhi affascinati dei
visitatori.
Il museo, aperto dall’ottobre 2003, è ospitato in quello
che è stato prima lo studio di Canova e poi per quattro
generazioni, fino al 1967, l’atelier dei Tadolini; espone
circa 500 opere, in prevalenza gessi, tra i quali due
bozzetti di Canova e un bassorilievo di Thorwaldsen.
Claudio Libero Pisano ne ha curato il restauro e il
recupero nei primi anni ’90:
Chi erano i Tadolini?
Il capostipite è Adamo, allievo e collaboratore di Canova,
che affitta lo studio nel 1818, a cui succedono il figlio
Scipione, il nipote Giulio, scultore prediletto della Regina
Margherita, e infine Enrico.
Qual’è la particolarità di questo museo?
L’atmosfera è piuttosto singolare: visiti il luogo dove le
statue sono state concepite, e le trovi ancora lì; girando
per le sale hai la possibilità di vedere come è cambiata
la scultura in centocinquanta anni, passando dal
neoclassicismo di Adamo e Scipione, al leziosismo di
fine ottocento di Giulio, fino al rigore plastico del secondo
novecento di Enrico. Il colpo d’occhio è davvero notevole.
Inoltre è un esempio unico in Italia, quattro generazioni di
artisti, le opere conservate nello stesso luogo in cui sono
state create, con ancora gli attrezzi da lavoro, la grande
vasca della creta, i libri mastri. La magia è accresciuta
dalle fotografie, che restituiscono un’immagine della
vivacità culturale dell’epoca.
Due parole sul museo oggi.
E’ veramente un posto magico, ma ora, cambiata la
proprietà in seguito alla morte dell’ultima erede, si
presenta in una veste piuttosto inusuale. E’ una sorta di
museo-caffetteria, dove, pagando il biglietto di entrata, si
ha diritto ad un caffè o ad un cappuccino gratis.
E chi invece vuole fermarsi a cenare nei suggestivi spazi
dell’Atelier potrà gustare la gastronomia romana ricavata
da vecchie ricette trovate proprio nello studio.
Museo Atelier Canova Tadolini, Via del Babuino 150 a-b,
Roma. Tel. 0632110702.
Orari: 8.30-20.30, chiuso il lunedì, la domenica nei tre
mesi estivi, quindici giorni ad agosto
Ingresso: 3 €
Servizi: Caffetteria, cioccolateria, sala da the,
degustazione vini, ristorante (solo a pranzo: 12.00-15.00),
no accesso per disabili
Se state pensando di organizzare un viaggio a New York per la
prossima estate, rimandatelo. Verso la fine dell’anno in corso o al massimo
agli inizi del prossimo, il MoMA (Museum of Modern Art) riaprirà a Manhatta
con 200.000 metri quadrati di spazi nuovi e ristrutturati, ampliando quindi n
ulteriormente la collezione. E fino ad allora non vale la pena consolar
la sede temporanea dell’esposizione: al MoMA QNS (Queens) non si visitando
troverete
che una parte infinitesimale delle opere, enormemente importanti, certo,
ma un
nonnulla rispetto alla collezione permanente. Tenete duro allora.
Per informazioni: Tel. 212 708 9400 - www.moma.org
46 di luca carboni
arti.skizzi bazar 07 2004
[email protected]
[email protected]
bazar 07 2004
viaggi di andrea mugnaini 47
L
on
dr
a
BAZAR STYLE
5 cose da non perdere
1- Visitare la Tate Modern
2- Una gita al parco di Hampstead Heath
3- Girovagare nelle piccole gallerie
d’arte dell’East End
4- Fare shopping a Portobello Road
5- L’orto botanico Kew Gardens
foto di andrea mugnaini
Siti Internet
Cosa vedere
Decine di rosse gru si stagliano nel cielo, spesso nuvoloso, di Londra.
The Monument, colonna dorica eretta intorno al 1670 per commem La vista dalla sommità di
del 1666, offre lo spettacolo di una città in continuo cambiamento, il orare il Grande Incendio
dalla proiezione verso il futuro, verso ciò che ancora non c’è ma che cui panorama è dominato
Londra non è mai qui e ora, è sempre domani. Basti pensare alle già influenza il presente.
moltissime opere, grandi e
piccole, successi e fallimenti, che hanno cambiato il volto alla città negli
A partire dalla Tate Modern, ex gigantesca centrale elettrica convertit ultimi anni.
contemporanea. Davanti all’entrata principale l’avveniristico Milleniu a in una galleria d’arte
m Bridge, primo ponte
pedonale di Londra, unisce la Tate con la cattedrale di St Paul.
Il London Eye, la grande ruota panoramica sul Tamigi, in pochi anni
Londra e il successo dell’iniziativa è testimoniato dalle lunghissime è diventata un simbolo di
città dall’alto. Si contrappone in modo speculare al Big Ben e alle code per poter ammirare la
Houses of Parliament, sulla
sponda opposta del fiume.
Londra non ha paura di osare, magari di sbagliare, non è condizionata
le impedisce di rinnovarsi. L’esempio più eclatante è il Millenium da un passato glorioso che
Dome, grandiosa opera che
dopo un anno di apertura è adesso inutilizzata. Odiata da tutti i londines
i, in attesa di conoscere il
proprio destino, rimane un’immensa cattedrale nel deserto.
Ogni zona, ogni quartiere ha subito trasformazioni radicali: la parte
stata pedonalizzata liberando la National Gallery dall’assedio di autonord di Trafalgar Square è
e smog; Canary Wharf è
stata trasformata da zona portuale a nuovo polo economico e finanziar
essere rigenerata grazie alle infrastrutture della ferrovia e della metropo io; King’s Cross sta per
Foster, infine, ha da poco realizzato due edifici molto discussi: il litana. L’architetto Norman
commissionato dalla Swiss Re e l’edifico della Greater London grattacielo a forma di cetriolo
Authority dalla bizzarra forma
ovoidale.
www.timeout.com/london
La rivista Time Out è una vera
modo migliore per sapere cosa bibbia! Il
accade e
cosa fare a Londra.
http://tube.tfl.gov.uk/
La metropolitana di Lon
comunemente chiamata The dra è
Tube.
Conoscerne i percorsi è indi
spensabile
per muoversi a proprio agio in
città
http://www.designmuseum.o
Segnaliamo questo sito, oltre rg
l’interesse delle attività del che per
Museum, soprattutto per la sua Design
grafica.
Assolutamente perfetta.
Arte contemporanea
La capacità di stare al passo con i tempi, anzi di anticipare il
di Londra. L‘arte contemporanea è in continuo fermento futuro, la ritroviamo nell’offerta artistica
iniziative e proposte. A partire dalla Saatchi Gallery: il suoe viene valorizzata attraverso numerose
della pubblicità e incallito collezionista, ha contribuito proprietario, Charles Saatchi magnate
britannici tra cui Damien Hirst e Tracy Emin. In mezzo alla valorizzazione di moltissimi artisti
Gallery con un programma espositivo di grande interesse ai prati di Hyde Park sorge la Serpentine
Molte piccole gallerie, per sfuggire agli affitti esorbitanti dele qualità.
centro di Londra, si sono spostate verso
est formando un polo compatto nei dintorni di Hoxton Square.
Tra queste segnaliamo Whitechapel
Gallery, Victoria Miro, White Cube e Anthony Wilkinson
Gallery.
Shopping
Grandi magazzini, mercati all’aperto
o car boot sales? A Londra qualunque
cosa cerchiate la troverete. Tutto
dipende dalla disponibilità della
vostra carta di credito, che verrà quasi
sicuramente prosciugata se farete
acquisti da Harrods, il più famoso
“grande magazzino” del mondo.
Meglio ripiegare su Liberty, dal
bizzarro design, o Selfridges. Per i
mercati all’aperto le due alternative più
interessanti sono quelle di Camden e
Portobello Road. Per i meno abbienti
non restano che le car boot sales, vale
a dire le merci vendute dai bauli delle
macchine: in maggioranza privati
cittadini che cercano di vendere
merci di cui si vogliono disfare.
Per informazioni visitate il sito
www.carbootcalendar.com.
Un week-end nel Devon
Il Devon, regione verde e incantata a poche ore
da Londra, è il modo migliore per recuperare il
contatto con la natura e con il silenzio, dopo il caos
della capitale inglese.
Il Daartmoor National Park è un vero paradiso,
costellato da piccoli paesini con poche case bianche
e giardini curati. Tumultuosi corsi d’acqua si
alternano a prati e brughiere coperti di erica,
popolati da cavalli e mucche al pascolo. Dormire
in una fattoria adattata a B&B è parte integrante
del viaggio. La mattina sarete svegliati dal belare
delle pecore e dal canto del gallo: la colazione è
veramente “english” (uova con bacon, pane fritto,
fagioli e salsicce) e la sera attraverserete i campi per
raggiungere l’unico pub del paese e brindare con
un’ottima birra accompagnata da una saporitissima
bistecca.
Info:
Tate Modern, Bankside London SE1 9TG. Tel. +44 020 7887
8000 http://www.tate.org.uk/modern
London Eye Riverside Building, vicino a County Hall,
Westminster Bridge Road
London SE1. Tel. +44 0870 5000 600 http://www.balondoneye.com
Millenium Dome Drawdock Road London SE10 0BB
Saatchi Gallery County Hall, Southbank London
SE1 7PB. Tel. +44 020 7928 8195 http://www.saatchigallery.co.uk
Serpentine Gallery Kensington Gardens London W2 3XA.
Tel. +44 020 7402 6075 http://www.serpentinegallery.org
Whitechapel Gallery 80-82 Whitechapel High
Street London E1 7QX +44 020 7522 7888 http://
www.whitechapel.org
Victoria Mirò 16 Wharf Road London N1 7RW. Tel. +44
020 7336 8109 http://www.victoria-miro.com
White Cube 48 Hoxton Square London N1 6PB. Tel. +44
020 7930 5373 http://www.whitecube.com
Anthony Wilkinson Gallery 242 Cambridge Heath Road
London E2 9DA. Tel. +44 020 8980 2662 http://www.anthon
ywilkinsongallery.com
Harrods 87-135 Brompton Road Knightsbridge London
SW1X 7XL. Tel. +44 020 7730 1234 http://www.harrods.com
Liberty Regent Street London W1B 5AH. Tel. +44 020
7734 1234 http://www.liberty.co.uk
Selfridges 400 Oxford Street London W1. Tel. +44 0870
8377377 http://www.selfridges.com
B&B nel Devon: Higher Venton Farm Widecombe-inthe-Moor. Tel. +44 013 6462 1235
Daartmoor National Park Tel. +44 016 2683 2093 http:
//www.dartmoor-npa.gov.uk
48 di chiara pietrella
essere bazar 07 2004
[email protected]
Ubriachi di bellezza
tossicarsi
“beve” per disinvi siete
Quando la pellebevanda
persi qualcosa. Si perché il “nettare degli Dei” oggi è ormai anche un “elisir di
preziosa e rilassante, forse
Se eravate rimasti al vino come
che può anche contribuire a divenire più avvenenti. E’ la vinoterapia
bellezza”. Gli effetti positivi del vino sulla salute sono noti da tempo, ma non tutti sanno
pia, anche questa nuova tecnica si propone di appiattire l’addome,
balneotera
e
pia
talassotera
di
principio
sul
Basata
gia.
infatti l’ultima frontiera della cosmetolo
o prodotti a base di estratti di uva, vino compreso. I trattamenti
utilizzand
tutto
Il
seno.
il
tonificare
e
rughe
rassodare i glutei, ringiovanire i muscoli, cancellare le
nei barili per rilassare mente e corpo. Gli impacchi di vino
rosso
vino
di
bagni
sono svariati e vanno dai massaggi alla polpa d’uva e olii essenziali ai profumati
sono consigliabili anche i massaggi al Sauvignon o al
corpo
il
e miele pare siano ottimi per rassodare i muscoli addominali e appiattire il ventre. Per rilassare
d’uva o quella all’olio di vinacciolo che aiuta le cellule
chicchi
di
estratti
agli
maschera
una
invece
o
consiglian
esperti
gli
viso
Merlot. Per cancellare le rughe dal
cellule morte e disintossicare la pelle. Infine, grazie
le
eliminare
per
peeling
ottimo
un
eseguire
possibile
a rigenerarsi. Con un massaggio al Cabernet è inoltre
valido aiuto alla circolazione. Insomma, salute e
un
offre
si
vino,
di
lievito
di
base
a
all’idromassaggio a base di estratti d’uva e sali biologici, o a un massaggio
ora.
solo
saputo
bellezza, ecco cosa contengono le bottiglie nelle cantine di tutto il mondo. E lo abbiamo
TERME DELLA SALVAROLA SPA
Via Salvarola 137, Modena
Tel 0536987530 - 0536987511
[email protected]
Il programma prevede:
Visita Medica
Dieta Bilanciata
1 Peeling di fango per il corpo
1 idromassaggio con estratti d’uva e olii biologici
1 massaggio con crema all’olio di vinacciolo
1 massaggio con uva fresca di Lambrusco Graspa Rossa o
mosto di uve trebbiane
1 maschera viso all’olio di vinacciolo
3 idro-percorsi salute nelle piscine termali a diverse
temperature con idromassaggi e cascate d’acqua
3 camminate vascolari caldo/freddo
2 saune o bagno turco secondo prescrizione medica
Utilizzo della palestra con scheda personalizzata e
preparata da istruttore Isef
Tariffe a partire da 467 euro a persona
RELAIS SAN MAURIZIO
S. Stefano Belbo, Loc. San Maurizio 39 (Cuneo)
Centro Prenotazioni Tel. 199720693
[email protected]
E’ possibile scegliere tra diversi tipi di programma di
benessere
Per un soggiorno di sei giorni
Cura eccezionale
Cura Relax
Trattamento persona
960 euro
690 euro
901 euro
HOTEL TERME DUE TORRI
Via P. D’Abano 18, Abano Terme (PD)
Tel 0498669277
www.gbhotels.it
[email protected]
Programma L’Uva - Viso e Corpo
Esame della pelle
1 peeling del corpo con maschera a base di estratti d’uva
1 idromassaggio agli acidi di uva
1 massaggio all’olio di semi d’uva
1 bagno termale agli acidi dell’uva e della frutta
1 maschera del viso all’uva
1 massaggio personalizzato
1 trattamento idratante del viso.
Tariffe a partire da 1.067 euro a persona.
nze miracolose
Dalle viti le sosta
frutta, la vitamina C ed E, questo è il momento dei polifenoli
Dopo aver sfruttato gli acidi di
a
contenuti nell’uva. Sono proprio queste sostanze a farla da padrone nei centri di vinoterapi
di tutto il mondo per restituire giovinezza e lucentezza alla pelle. L’effetto benefico era stato
riscontrato da tempo anche sul funzionamento del sistema cardiocircolatorio, ma a quanto
pare gli effetti positivi dei polifenoli non si fermano qui: recenti studi dimostrano che oltreo
ad aumentare la resistenza dei vasi sanguigni e rinforzare la microcircolazione proteggon
collagene ed elastina impedendo la comparsa delle rughe. Inoltre vengono considerati dei
potentissimi antiossidanti. Rispetto ai trattamenti alla vitamina E, considerati l’ultima frontiera
della lotta contro i radicali liberi, le terapie a base di estratti d’uva hanno dunque un vantaggio
in più: migliorano la circolazione.
Nasce da un esperimento la Spa esportata
in tutto il mondo coniugi francesi, Mathilde Cathiard e Bertrand
L’idea è venuta quattro anni fa a due
Thomas che hanno fondato il primo centro di vinoterapia del mondo. Si trova a pochi
passi da Bordeaux e si chiama “Le Sources di Caudalie”. L’esperimento ha avuto un tale
successo che in poco tempo è stato aperto anche a Parigi e in California. E’ di qualche giorno
fa, invece, la notizia dell’apertura di un nuovo centro Caudalie in Italia, nelle colline del
Piemonte. I due coniugi hanno voluto ricreare una versione fedele del centro di Bordeaux
sulle colline del Piemonte, in un monastero del XVI secolo recentemente ristrutturato e
trasformato in albergo. Il relais San Maurizio offre un’atmosfera di assoluta tranquillità
ideale per il relax e i trattamenti a base di vino, che certo in questa zona non manca. Nove
Il
cure legate alla cultura viticola locale, infatti, sono state create ad hoc per questo centro.
clientela
alla
propone
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Bordeaux
a
zione
specializza
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personale proviene da corsi
[email protected]
avere
di giulia premilli 49
Qualcosa
bazar 07 2004
di insolito
Non i soliti abiti e accessori, ma solo vintage. Non
le solite bevande, ma un rinfrescante sciroppo di
rose. Non il solito thriller sotto l’ombrellone, ma i
misteri di Monna Lisa. Non la solita tela d’autore,
ma un’opera digitale.
il cinema non ha
ge o Rossi, Zucchero e Litfiba, e anchnneata
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indossati in
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di luglio, come limitare la calura sotto
Contro i fumi
agronoma,
l’ombrellone? Ci pensa Isabella Devetta, nte Toscana.
trapiantata dalla ridente Liguria alla ruspail suo sciroppo
Da tre anni produce nel mese di giugno po’ chic, si
di rose. Analcolico, elegante e anche un in una boccetta
presenta nel suo color magenta acceso
come
stile rosolio. Si utilizza diluito in acqua fresca
il the caldo e
bevanda rinfrescante, per aromatizzare re a gocce nel
freddo, sul gelato, sulla macedonia oppu t’anno la
vino bianco fresco. Ma non finisce qui. Ques
gelatina di rose,
Devetta ha creato un nuovo prodotto: la pane.
delicato alimento da accompagnare col
prezzo: 8 euro a boccetta
Val di Pesa
Dove: azienda agricola Magliano, Tavarnelle
Firenze. Tel. 0558077522
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Stiamo parlando ati, puliti, rammendati e sterilizz
del capo vintage.
A) nella capitale Caroli e Mario Gulmanelli che
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capi usati, catalog
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L’albero della cu che inventori di un impero sonottore dell’abito d’epoca.
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dell’hangar, oltreno il bello e cattivo tempo nel se o uomo, donna e bambino, alpi più
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da vent’anni fan e si sviluppa per piani: al terren
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il 501, cimosa, il in
Il Vintage Palac retrò la fa da padrone con la vin
non
i jeans Levi’s come
invece il gusto ti anche i modelli più storici de ngono raccolti i “pezzi storici” che si
preziosi... tra quesuble X. All’ultimo piano infine ve ria dell’abbigliamento vintage a.
E, l’Indaco e il Dostinati a mantenere viva la memocatalogati e messi in bella mostr
vendita, quelli de hivio di 30 mila capi suddivisi,
alle 19:30
snodano in un arcdalle 10:30 alle 19:30
riggio dalle 15:30
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Orario continuatoa e Lunedì mattina. Lunedì pome
59
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Chiuso Domenic TAGE PALACE - LUGO (RA) - Via
A.N.G.E.L.O. [email protected] Tel 054535200
x Info e-mail: an
Lisa
di Monna
Il gialloso,
Lisa mulier
edito dalla Polistampa, dal titolo Monna
Un libro curio
di vita di una donna fiorentina alla
ingenua, dove si ricostruisce lo spaccatoardini appunto, moglie di Francesco
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del Giocondo e sua “diletta e amata sposa a ai posteri è arrivata con un
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a del celebre ritratto? E’ il Vasari
solo nome: Monna Lisa. Ma chi era la donn
Giocondo, altri invece ci
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a Magdalena Soest, il dipinto
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“La tigressa”. Non solo sul nome della donn
infatti tra gli storici anche
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Nella
giovane Lisa.
ppe Pallanti.
Giuse
da
otta
cond
a
storic
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ricerc
minuziosa
In libreria € 12,00 pp. 120.
Cromatismi digitali
Per chi è alla ricerca di un’idea per un acquisto d’arte fuori dagli schemi ci sono
le inusuali opere di un giovane artista trentino, Rafael Pereja Molina (classe ‘72)
che con il digitale e i cromatismi brillanti ci dà modo di “rabbrividire”. Fino al 3
luglio è possibile scoprire le opere dell’artista in una sua personale di 25 nuovi
lavori alla Galleria Sergio Tossi Arte Contemporanea. I soggetti si rifanno a opere
letterarie, cinematografiche e musicali in chiave sperimentale. Come in “Caravan of
Swimmers” (2004, C-Print on alluminium, cm 120X120) dove i colori acidi si muovono
in un ideale fiume di piscine o come accade nella Via del Latte dove l’autore si scopre
paranoicamente rinchiuso nella propria stanza.
“Caravan of Swimmers” 2004, C-Print on alluminium, cm 120X120 - prezzo 2800 euro
Fino al 3 luglio presso Galleria Sergio Tossi Arte Contemporanea, via Pindemonte 63
Firenze, tel. 0552286163.
50 di agnese ananasso
hi-tech bazar 07 2004
[email protected]
Tutto il mini minuto per minuto
Dimensioni ridotte?
E’ la tendenza del terzo
millennio.
Nel device piccolo c’è la
tecnologia buona
Film quando vuoi, dove vuoi
Se i film sono la tua passione devono seguirti
ovunque. La Joytech ha prodotto un lettore DVD,
cd, file Mp3 (anche quelli masterizzati) spesso solo
3 centimetri, largo 16 e lungo 13. Se vuoi anche lo
schermo, è della Yukai il lettore DVD che legge anche
gli Mp3 e le immagini in jpeg e Kodak ma che pesa
solo 700 grammi, con display da 7”. Se non si è da
soli e si vuole proiettare immagini senza portarsi
dietro un apparecchio da sala cinematografica: la
Nec ha commercializzato l’LT10, un video proiettore
che per le sue dimensioni (15 x 20 x 6 cm) si può
trasportare facilmente e usare anche per il cinema
a casa, anche se, in verità, con i 2.520 euro spesi
per acquistarlo, si potrebbe andare al cinema tutti i
giorni per un anno intero.
Il pc in tasca
Non chiamatelo palmare perché è un vero e proprio
PC, è della OQO l’Ultra PC che ha le dimensioni di un
palmare, 12,5 x 9 x 2 cm per 300 grammi di peso,
ma le capacità e i programmi di un normale computer
portatile. Le dimensioni del prezzo non sono
altrettanto ridotte perchè si aggira sui 2000 dollari
ed è ancora in arrivo. Già in commercio ma a un
prezzo anche superiore è il Tr2mp della Sony, il più
piccolo portatile esistente, con schermo da 10” per
un chilo e 400 grammi di peso, dotato di processore
Intel Centrino da 1 Ghz, 512 Mb di memoria e hard
disk da 40 Gb. Per quel prezzo dovrebbe essere
dotato anche di aria condizionata.
Non è solo una questione di comodità, discorso valido per i
pc portatili, ma
soprattutto un vezzo. Telefonini, palmari e lettori Mp3 sempre
Si indossano, fanno parte dell’abbigliamento del proprietario più wearable.
e forse, anche
della sua personalità.
Musica “portabile”
Se ti scappa di ascoltare la musica mentre lavori per un breve
di relax? Per avere la musica a portata di orecchio le dimensi momento
lettore sono fondamentali. Se non hai un cellulare con lettoreoni del
nuovo Sony Ericsson P900 (tra l’altro un po’ ingombrante), Mp3, tipo il
ricadere sul lettore digitale Yepp YP 55 di Samsung, grandela scelta può
accendino, con una memoria di 128 Mb, registra ed è anche poco più di un
radio…musica
da appendere al collo. Un’altra opzione è collegare una Pen Drive
(piccolo
hard disk portatile), come la Zelig Music Jewel, al portatile.
Pesa 37
grammi, disponibile nelle versioni da 128, 256 e 512 Mb, funziona
come
lettore Mp3, registratore vocale e radio.
Scrivilo col telefono
Chi l’ha detto che il cellulare serve per telefonare? Ormai scrivono
SMS
come fossero penne, come il Pen-phone di Siemens, ancora
solo un
prototipo, che, oltre a essere un cellulare tri-band scrive, come
una
penna, sia SMS che brevi appunti grazie alla tecnologia di riconosc
imento
di scrittura manuale. Tornando coi piedi (e la testa) per terra,
Haier ha presentato il suo Pen Phone P6, che non scrive SMSanche la
penna, ma ne ha solo la forma, ovviamente sottilissima. Ciononocome una
ha il vivavoce, un puntatore laser e un buon display con tanto stante
di
retroilluminazione blu. E per le foto? E’ in arrivo un piccolo capolavo
ro della
Motorola, grande quanto una carta di credito, il V80, l’evoluzi
con apertura a rotazione, display ad alta risoluzione, fotocam one del V70,
e corona che si illumina a ritmo di musica! Il tutto completatoera integrata
da design e
materiale di classe.
Roba da lillipuziani
Dimensioni ridotte non vuol dire “ragionare in
piccolo”. Al contrario. La riduzione delle dimensioni di
un chip è inversamente proporzionale all’entità degli
investimenti compiuti per arrivare al risultato, sia in
termini economici che intellettivi. Lasciando da parte
gadget e giocattolini vari, esiste una scienza che si
chiama nanotecnologia, che ogni giorno ci “salva la
vita”, visto che le sue applicazioni sono soprattutto
nel campo medico-scientifico. Si sta studiando per
esempio, in Italia e in Usa, la possibilità di utilizzare
non più atomi di silicio per produrre microchip ma
atomi di carbonio, 100.000 volte (dico 100mila!) più
piccoli di un capello e con caratteristiche fisiche più
adatte al passaggio di informazioni. Per misurare
“nano” occorre un “nanorighello”: il centro di
ricerche spaziali del MIT (Massachussets Institute
of Technology) ne ha messo a punto uno, in grado di
misurare 400 nanometri (= 0,4 micron). Per avere
un’idea delle dimensioni misurate basta sapere che
un capello misura 100 micron. La precisione è tale
che è come se da San Francisco si prendesse la mira
per colpire un centesimo di dollaro a Manhattan.
Anche in Italia non si perde tempo: dall’università di
Bologna è uscita il “mostro”, una micro macchina,
chiamata dai creatori Nanospider, formata da
due sole molecole ma in grado di sollevare tremila
miliardi di volte il suo peso. Un’invenzione di grande
importanza per l’applicazione nel campo biomedico.
Della serie datemi una leva e vi solleverò il mondo!
muratore @bazarweb.info
Riqualificazione di Ostia
bazar 07 2004
Si è celebrato nei più diversi modi il centenario
della nascita
dell’architetto Adalberto Libera, (nato nel 1903
in Trentino). Libera è stato uno dei maggiori espona Villa Lagarina
corrente del Razionalismo italiano dei primi anni enti della
Trenta del
Novecento, e per ricordare la fondamentale rilevan
le sue opere e i suoi progetti hanno determinato za che
dell’architettura del XX secolo, si sono susseguitinel corso
italiane numerose convegni e mostre di risonanza in diverse città
internazionale,
anche nel corso del 2004.
Un importante contributo dell’architetto Libera
italiana di quegli anni, forse troppo poco studia all’architettura
cosiddette Palazzine di Ostia, che ancora oggite, sono state le
si possono vedere
sul Lungomare, in discrete condizioni di conservazion
importante sottolineare la grande qualità che questee. Ci sembra
ancora oggi conservano e il linguaggio profondamen architetture
te innovativo
e sperimentale
architetture di oliva muratore 51
che hanno caratterizzato le architetture dell’architetto
razionalista. Gli edifici testimoniano quella particolare ricerca
che l’architetto sviluppava in quegli anni, come la definizione
architettonica del coronamento, l’arrotondamento delle superfici
d’angolo, la presenza dei dettagli fortemente dinamici, come
alcune soluzioni adottate per i balconi. Ci sembra opportuno
ricordare quanto queste architetture abbiano contribuito a
elevare la qualità urbana del Lungomare, proprio quando è in
corso, indetto dal Municipio XIII del Comune di Roma un Concorso
di Idee per riqualificare il lungomare di Ostia, da via della Marina
a via di Castel Porziano, con scadenza il 27 agosto 2004,
aperto ad architetti e ingegneri dell’Unione Europea, Svizzera
e Norvegia, cui è richiesta la presentazione di due progetti
(rispettivamente per l’area complessiva di intervento e per uno di
tre temi proposti dall’amministrazione: asse attrezzato, pontile
attrezzato e dune di sabbia interne). Sono in palio 295mila
euro complessivi, da dividere
tra i vari progetti.
(Informazioni dott.
Claudio Saccottelli
065600672 0656304364).
Passato prossimo futuro
Il passato incontra il futuro tra progetti di
riqualificazione urbanistica, costru
zioni in paglia
e opere recuperate di archeologia mar
ina.
I tesori del mare
Costruire con la
paglia
Sono in programma due seminari: il
primo tra il 26 e il 29 luglio 2004,
tratterà
“dalla
progettazione
all’esecuzione
delle
case”,
coordinato da Bruce Weiskotten,
imprenditore e architetto per Pan
Earth Designs nella zona di Puget
Sound (il mare di Seattle) negli
Stati Uniti; il secondo, previsto
per il mese di settembre 2004,
tra il 6 e il 10, sarà tenuto da
Barbara Jones, una dei massimi
esperti in costruzione con balle
di paglia a livello europeo che
ha adattato le tecniche nord
americane alle condizioni di clima
più umido europeo, in particolar
modo utilizzando legno da bosco
ceduo
e
calce
tradizionale
e
argilla
per
gli
intonaci.
Corso
teorico-pratico
sulla
costruzione di case con balle di
paglia.
Presso la sede dell’Azienda
Agricola Biologica “La Boa” - via
Boa, 29 - Belfiore di Pramaggiore
(VE), [email protected]
Una preziosa raccolta
di scritti
Sono quelli dell’architetto Rafael Moneo,
pubblicati per la prima volta insieme, in
due volumi. Il primo, tratta i temi della
tipologia, dell’insegnamento, delle opere
architettoniche nel loro rapporto con il
tempo e del ruolo della tecnica. Il secondo,
novità assoluta, discute il metodo di lavoro
e le opere di architetti contemporanei:
da Aldo Rossi a Ieoh Ming Pei, da Peter
Eisenman a Frank Gehry, a Robert Venturi.
La solitudine degli edifici e altri scritti, vol. I:
Questioni intorno all’architettura, vol. II: Sugli
architetti e il loro lavoro. Scritti di Rafael
Moneo, a cura di Andrea Casiraghi e Daniele
Vitali, Allemandi Editore.
I Granai, la nuova sede espositiva di Livorno, a
Villa Mimbelli, inaugurata lo scorso aprile, ospita
la sua prima esposizione. L’edificio ottocentesco
e il grande parco, dopo 4 anni di restauri,
diventano la sede per esposizioni temporanee.
La nuova struttura espositiva inaugura con
una grande mostra dal titolo I tesori del
mare. Trasparenze, miti e suggestioni, che
raccoglie oltre 150 opere tra dipinti, sculture,
vetri, ceramiche, arazzi, e un’ampia sezione
con reperti di archeologia marina, presentati
con un allestimento di David Palterer. Livorno
città di mare, per sua natura cosmopolita, da
sempre raccoglie le diverse tracce provenienti
da molte parti d’Europa assimilandole nel
proprio tessuto culturale. Il mare evoca un
immaginario fantastico, simbolico e suscita
sensazioni contrastanti in chi lo contempla e in
chi lo vive. La mostra, che racconta il rapporto
passionale fra l’uomo e il mare, tra la metà
dell’Ottocento e gli anni Cinquanta, si articola
in diversi quadri tematici, aprendo con una
ricca sezione dedicata a reperti archeologici
rinvenuti nel mar Ligure, nei mari della Sicilia,
della Grecia, della Tunisia e in altre zone del
bacino del Mediterraneo. Un contributo
particolare sarà fornito dalla Soprintendenza
di Napoli che recentemente ha portato alla
luce importanti sculture, esposte qui per la
prima volta.
In mostra numerosi artisti: Klinger, Nomellini,
Balla, Sironi, Carrà, Guttuso, De Pisis,
Savinio, Boccioni, Moses Levy, Morandi, Viani.
E poi le ceramiche di Galileo Chini e gli arazzi
di Fortunato Depero.
I tesori del mare. Trasparenze Miti e
Suggestioni
Livorno - Museo Civico G. Fattori, I Granai di
Villa Mimbelli
Via San Jacopo in Acquaviva, 65 – Livorno.
Fino al 25 luglio 2004 - dal martedì alla
domenica 10,00-13,00; 16,00 – 19,00.
Chiuso il lunedì
Informazioni tel.0586808001
52 di matteo bianchini
piccoli bazar 07 2004
[email protected]
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Centri estivi in città
Torino: giochi, laboratori e… pizze
Ludoteca Dodo, via Pirandello 20
Tel. 0112261875 (chiedere della signora Giovanna) - www.dodosas.com
Asilo nido, ludoteca e persino ludopizza (la prima ludopizza per bambini nata in Italia), Dodo
organizza, dal 14 giugno al 6 agosto, centri estivi per bambini dai 2 ai 10 anni dal lunedì al venerdì
dalle 8.00 alle 18.30. La frequenza può essere giornaliera, settimanale o mensile a seconda delle
esigenze e la quota viene definita in base all’orario. Diverse le attività proposte, dai giochi ai laboratori
di cucina, dalla pittura alla manipolazione passando per i giochi all’aperto e le attività sportive (piscina,
danza e movimento). Occasionalmente vengono organizzate gite (facoltative) e il servizio mensa, per i
bimbi che frequentano per l’intera giornata, comprende colazione, pranzo e merenda.
Associazione Piccoli e Grandi Giocolando, via Isonzo 12, Leumann Collegno
Tel. 0114151685 - www.giocolando.com
Un centro estivo davvero molto particolare che si rivolge proprio ai più piccini, dai 6 mesi ai 5 anni.
Aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì (fatta eccezione per la settimana di ferragosto) dalle 7.30 alle
19.30, organizza attività diversificate a seconda dell’età dei partecipanti: psicomotricità, laboratori di
cucina e manipolazione, corsi di pittura, pittura alimentare, costruzione di giochi, acquaticità, feste a
tema, giochi con l’acqua, giochi di società…
Esploratorio, via Vanvitelli 3
Tel. 011-8196966 - www.esploratorio.it
In quest’enorme ludoteca di 200 mq dal 9 giugno al 2 luglio i bambini possono partecipare, secondo la
formula che preferiscono (giornaliera o settimanale), al centro estivo che li terrà impegnati tutti i giorni
dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00 con possibilità di pranzo al sacco.
Tra le attività proposte, teatro, laboratori creativi e di manipolazione, yoga, corsi di cucina e nuoto…
Inoltre, chi lo desidera, può prendere parte alle gite che vengono settimanalmente proposte.
Milano: dal fantabosco all’english camp
Ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, via Ippocrate 45
Tel. 0266200646 - www.olinda.org
Organizzato dall’Associazione Olinda all’interno degli spazi verdi dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo
Pini, questo campo estivo si rivolge ai bambini dai 5 ai 10 anni con lo scopo di coinvolgerli in una serie
di attività ludiche e creative a contatto con la natura: laboratori di giardinaggio (in collaborazione con
l’Associazione “Il giardino degli Aromi”), di pittura, teatrali, di costruzioni, sportivi… sono solo alcune
delle proposte di quest’anno. I piccoli, sempre seguiti da animatori esperti e qualificati, avranno la
possibilità di giocare, imparare cose nuove, rilassarsi sotto gli alberi e gustare l’ottima cucina (a base di
prodotti freschi e non preconfezionati) del ristorante Jodok. Il centro sarà attivo tutti i giorni dal lunedì
al venerdì dalle 8.00 alle 17.30 dal 7 giugno al 30 luglio e dal 30 agosto al 10 settembre. Il costo è di
90€ settimanali e comprende il pranzo e la merenda. Le iscrizioni sono già aperte dal 10 maggio fino a
esaurimento posti (massimo 25 bambini per settimana).
Bim bum bam
Pesce fritto e baccalà
Chi non sa contar
A questo gioco non può giocar
Un due tre
Cavallo carrozza e re
A contare tocca a te
Ambarabà cicci coccò
Tre civette sul comò
Che facevano all’amore
Con la figlia del dottore
Il dottore s’ammalò
Ambarabà cicci coccò
Sotto il ponte di baracca
C’è un omin che fa la cacca.
La fa dura, dura, dura,
il dottore la misura
la misura trentatré
uno due tre
a contare tocca a te
Anghingò
Tre galline e tre capò
Per andare alla cappella
C’era una ragazza bella
Che suonava il ventitre
Uno due e tre
Istituto Casa del Sole, Parco Trotter, via Giacosa 46
Tel. 800909366
Al Parco Trotter come in Inghilterra. Questo lo spirito del campo estivo organizzato dall’Associazione
Culturale Linguistica Educational presso la Casa del Sole che si rivolge a bambini e ragazzi dai 6 ai 14
anni. Lo scopo è quello di coinvolgerli durante la loro frequentazione del Centro in una serie di attività
(giochi, laboratori creativi e non…) tutte finalizzate all’apprendimento della lingua inglese. Seguiti
infatti da tutor madrelingua, i partecipanti possono imparare l’inglese senza fatica, senza compiti né
interrogazioni. Coinvolgimento diretto e animazione sono i metodi utilizzati. Alla fine del periodo è
previsto l’allestimento di uno spettacolo in inglese per genitori e parenti. Il campo sarà attivo tutti i
giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 dal 7 giugno al 16 luglio (tre turni da due settimane
ciascuno). Il costo, per due settimane, è di 315€ più 10 buoni pasto da 35€. Sono previsti sconti per
fratelli e sorelle.
Roma: etate al Bioparco
Piazzale del Giardino Zoologico 1 - www.bioparco.it
Due diverse possibilità per chi desidera trascorrere l’estate al Bioparco: la prima è proposta
dall’Associazione Il Flauto Magico per bambini dai 4 ai 13 anni dal 14 giugno al 10 settembre. I bimbi,
dalle 8.30 alle 16.30, sono impegnati in diverse attività di gioco, ricreative e di socializzazione. Possono
partecipare a laboratori biologici, geografici, botanici, teatrali, espressivi, sportivi, manuali e creativi (per
informazioni tel. 065816816). La seconda proposta, invece, è a cura della Cooperativa Darwin e ha un
taglio nettamente naturalistico. Tra le attività visite agli animali, attività manuali (creazione di un erbario,
laboratorio per la terracotta, collages naturali, microscopio), esplorazioni... Il centro estivo si rivolge a
bimbi dagli 8 ai 13 anni ed è attivo dal 14 giugno al 30 luglio (per informazioni tel. 063614015).
Firenze: la testa tra le nuvole
Centri estivi di Nuvole, c/o Il Boschetto (via Soffiano 11), c/o Serpiolle (via delle Masse 38), c/o
Settignano (via San Romano 1) - Tel. 0557320915 - www.nuvole.firenze.net
Tre i centri estivi organizzati da Nuvole, la prima scuola interartistica di Firenze, in tre quartieri differenti
della città. Dal 7 giugno al 30 luglio e dall’1 al 14 settembre, i bimbi dai 5 ai 10 anni possono prendere
parte alle numerose attività proposte, dai laboratori musicali a quelli teatrali, dai laboratori di danza a
quelli di manualità, disegno o scenografia fino ai laboratori di lettura e scrittura creativa. Inoltre, giochi
nel parco e, a fine turno, un grande gioco-festa con tante prove da superare e un premio finale. I centri
estivi de Le Nuvole sono attivi tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.00 fatta eccezione
per la sede del Boschetto dove, su richiesta dei genitori, è stato prolungato l’orario fino alle 16.30. Il
costo è di 130€ per due settimane non comprensivi di servizio mensa.
bazar 07 2004
[email protected]
CA
N
YO
ING,
a piedi per torrent
i
Muta, guanti e calzari in
neoprene: e poi giù per
forre e cascate. Ma una
volta partiti non si può
più tornare indietro.
Leggendo la parola torrentismo o canyoni
ng molti
penseranno a una variante del rafting o del kayak,
vale a dire la discesa di un torrente a bordo di un
gommone o di una canoa. Ma non è così. Perché,
per quanto strano possa sembrare, il canyoning o
torrentismo si pratica a piedi e, anche se il paragone
non piacerà agli appassionati, ha più affinità con
l’alpinismo che con gli sport acquatici.
Le discese avvengono in corsi d’acqua che si
trovano all’interno di canyon o, per dirla con parola
a noi più familiare, all’interno di gole caratterizzate
da una forte pendenza e ridotta portata. Il nome
usato dai praticanti per definire queste gole è forre.
L’Italia, paese ricco di rilievi di tutti i tipi, ne è ricco,
soprattutto in Sardegna, Triveneto, Lombardia,
Piemonte e Abruzzo.
Spesso all’interno di queste forre si incontrano delle
cascate, che costituiscono ovviamente gli ostacoli
più duri da superare. Se non sono troppo alte e in
fondo c’è un bel laghetto abbastanza profondo la
tecnica usata è molto semplice: ci si tuffa. Se non
ci sono troppe asperità, si può invece scegliere di
scivolare lungo la cascata stessa. Se, infine, l’uso
di questi espedienti risulta impedito dalla difficoltà
della parete oppure troppo pericoloso, ci si affida
a corde saldamente assicurate a un sistema di
ancoraggio.
L’unico problema è che una volta effettuata la
discesa le corde vengono ritirate. E con questo
arriviamo a una delle caratteristiche più interessanti
del torrentismo: una volta che si entra in una forra
si può solo andare avanti finché non si raggiunge
l’uscita. E mediamente i percorsi durano dalle due
alle otto ore (ma in casi particolari si può arrivare a
itinerari di più giorni).
Questo non deve far pensare che il canyoning sia
uno sport estremo. Può diventarlo in condizioni
particolari, ad esempio in presenza di torrenti con
portata d’acqua fuori dalla norma oppure con
temperature molto basse. Ma solitamente queste
prove al limite vengono affrontate solo da praticanti
superesperti. Certo, anche in condizioni normali
il torrentismo può essere pericoloso, se non di
dispone dell’attrezzatura adeguata e non ci si affida
a compagni esperti. Parliamo di compagni perché,
in genere, le discese si affrontano in gruppo.
Chi volesse avvicinarsi a questa disciplina può
rivolgersi all’Associazione Italiana Canyoning
(www.canyoning.it), che oltre ad organizzare raduni
ed spedizioni, nel 1999 ha anche messo in piedi
una scuola nazionale (Federico Tietz) che propone
corsi di addestramento per tutti i tipi di allievi, dal
principiante al praticante esperto. A luglio i corsi
sono tre, tutti a Tolmezzo, in provincia di Udine.
Il primo, abbastanza di nicchia, è un corso di
attrezzamento canyon, consigliato a chi abbia già
una certa esperienza di discesa in forra. Si svolge
dall’8 al 10 luglio. Il secondo, che va dal 13 al 17
luglio, è un corso di 1° livello, aperto a tutti. Il terzo
è previsto tra il 15 e il 18 luglio ed è un corso di 3°
livello riservato a praticanti esperti.
A proposito del sempre spinoso problema dei costi
non si può non parlare dell’attrezzatura necessaria
per praticare il torrentismo. Purtroppo, gli euro
da sborsare non sono pochi. Per proteggersi dal
freddo serve infatti una muta in neoprene dello
spessore di cinque millimetri o, in alternativa,
una muta stagna come quelle che si usano per il
windsurf. Sempre per lo stesso motivo c’è bisogno
di cappuccio, guanti e calzari in neoprene, cui
bisogna aggiungere calzature specifiche. Serve poi
tutta l’attrezzatura per la discesa, dall’imbracatura
al moschettone alle corde e via elencando. Per
finire, il torrentista provetto deve avere con sé un
contenitore stagno per conservare le provviste e il
materiale di pronto soccorso ed emergenza.
sport di valerio cammarano 53
Otto squadre italiane alle Olimpiadi. Nuovo
record
per il nostro sport
L’Italia sportiva pareggia con
gli Stati Uniti. Sembra una battuta, invece è la realtà. Almeno negli
sport di squadra. Grazie alla qualificazione della nazionale Under 21 di calcio, ottenuta giungendo
alla finale dell’Europeo di categoria (poi vinta 3-0 sulla Serbia Montenegro), alle prossime
Olimpiadi di Atene infatti scenderanno in campo 8 formazioni azzurre – pallavolo maschile
e femminile, baseball e softball, pallanuoto maschile e femminile, pallacanestro maschile e,
appunto, calcio maschile. Meglio di noi solo l’Australia (la Grecia non conta in quanto qualificata
in tutte le discipline quale paese organizzatore), come noi solo gli Stati Uniti, sotto di noi il resto del
mondo. Per lo sport italiano è un nuovo record.
World League di Pallavolo: le Finali a Roma
Le finali dell’edizione 2004 della World League – la manifestazione che ogni anno vede affrontarsi
le migliori nazionali di pallavolo del mondo – si giocheranno al Palalottomatica di Roma.
L’evento, che, oltre all’Italia padrona di casa vedrà impegnate le tre formazioni uscite dai gironi
di qualificazione, è in programma dal 16 al 18 luglio. Sarà una delle ultime occasioni per vedere
all’opera gli azzurri guidati da Giampaolo Montali prima del viaggio verso Atene e le Olimpiadi.
I biglietti, acquistabili anche on line (www.ticketone.it), sono venduti a prezzi davvero modici.
L’abbonamento per i tre giorni costa 25 euro, il biglietto giornaliero 12 euro per i primi due giorni e
15 per la domenica delle finali. Per ulteriori informazioni, consultare il sito del Comitato Regionale
Lazio della Federazione Italiana Pallavolo (www.fipavlazio.it/worldleague.htm) oppure il sito
www.worldleague.federvolley.it.
Dagli europei di scherma ai campionati
italiani di pattinaggio in corsa. Dalle
finali World League di pallavolo al
torneo internazionale Italia – Serbia
Montenegro di pallacanestro. Senza
tralasciare golf, ciclismo e calcio…
Sport per tutti i palati.
29 GIUGNO-4 LUGLIO
SCHERMA: Campionati Europei Assoluti
– Copenhagen
1 LUGLIO
CALCIO: Semifinali Euro 2004 - Portogallo
1-3 LUGLIO
PATTINAGGIO CORSA: Campionati Italiani
Pista Ragazzi/Allievi - Brindisi
2-11 LUGLIO
CICLISMO: 15° Giro d’Italia Internazionale
Femminile
4 LUGLIO
CALCIO: Finale Euro 2004
4-11 LUGLIO
PATTINAGGIO ARTISTICO: Campionato
Italiano Allievi Cadetti Jeunesse – Montesilvano
(Pe)
5 LUGLIO
CICLISMO: Campionati Europei Americana
Pista Elite/Under 23/Junior – Fiorenzuola
d’Arda (Pc)
7-12 LUGLIO
CICLISMO: 6 Giorni delle Rose Pista
– Fiorenzuola d’Arda (Pc)
8-10 LUGLIO
PATTINAGGIO CORSA: Campionati Italiani
Juniores/Seniores – Scaltenigo (Ve)
10-11 LUGLIO
CANOTTAGGIO: Campionato Italiano Ragazzi
– Meeting Senior e Junior – Lago Patria (Na)
11 LUGLIO
CICLISMO: 19° Giro del Medio Brenta Under
23 – Villa del Conte (Pd)
CICLISMO: 7° Gran Premio Folignano Under
23 – Folignano (Ap)
CICLISMO: 35° Trofeo Buffoni Junior
– Montagnoso (Ms)
12-31 LUGLIO
CALCIO: Fase finale Europeo Under 19
femminile – Finlandia
13-24 LUGLIO
CALCIO: Fase finale Europeo Under 19
maschile – Svizzera
14-18 LUGLIO
PATTINAGGIO ARTISTICO: Campionato
Italiano libero Juniores Seniores
– Montesilvano (Pe)
14-19 LUGLIO
CICLISMO: 6 Giorni di Torino Pista– San
Francesco al Campo (To)
15 LUGLIO
PALLACANESTRO: Torneo Internazionale
Gianatti – Italia-Grecia – Bormio (So)
15-18 LUGLIO
CICLISMO: Tre Giorni Orobica Junior – Albano
S. Alessandro (Bg)
16 LUGLIO
PALLACANESTRO: Torneo Internazionale
Gianatti – Italia-Lituania – Bormio (So)
16-18 LUGLIO
PALLAVOLO: Finali World League - Roma
17 LUGLIO
CICLISMO: 63° Giro delle Due Province Under
23 – Marciana di Cascina (Pi)
CICLISMO: Cronoscalata di Contrada
Collerenti di Bellante Junior – Alba Adriatica
(Te)
CICLISMO: 7° Gran Premio Cento Carnevale
d’Europa Femminile – Cento (Fe)
PALLACANESTRO: Torneo Internazionale
Gianatti – Italia-Serbia Montenegro – Bormio
(So)
18 LUGLIO
PATTINAGGIO CORSA: 4° Trofeo Comune
di Occhiobello-Ottoruote – Santa Maria
Maddalena (Ro)
CICLISMO: 40^ Coppa Colli Briantei Under
23 – Sovico (Mi)
CICLISMO: 88° Giro del Casentino Under 23
- Arezzo
CICLISMO: 18° Trofeo Roberto Mastrosanti
Junior – Ferentino (Fr)
CICLISMO: Trofeo Città di Bellante – Alba
Adriatica (Te)
21-23 LUGLIO
CICLISMO: 3 Giorni “Città di Pordenone” Pista
– Pordenone
21-31 LUGLIO
PATTINAGGIO ARTISTICO: Campionato
Italiano categorie Promozionali libero
obbligatori - Bologna
23 LUGLIO
PALLACANESTRO: Italia-Georgia – Porto San
Giorgio (Ap)
23-25 LUGLIO
CICLISMO: 16° Casut-Cimolais/2° Fiumi & Valli
Tour – Fontanafredda (Pn)
24 LUGLIO
PALLACANESTRO: Italia-Russia – Porto San
Giorgio (Ap)
25 LUGLIO
PATTINAGGIO CORSA: 29° Trofeo Città di
Lusia – Lusia (Ro)
CICLISMO: 42° Gran Premio Inda Trofeo
Arasa Frattini – Caravate (Va)
CICLISMO: 4° Gran Premio Pedalata Elettrica
– Bonelle di Pistoia (Pt)
26-28 LUGLIO
CICLISMO: Campionati Italiani di Società
Strada/Pista Esordienti/Allievi – Dalmine (Bg)
30 LUGLIO
CICLISMO: 60° Trofeo Labor Femminile
– Paolisi (Bn)
30 LUGLIO-1° AGOSTO
GOLF: VIII Gran Premio Città di Cervia/
Segafredo Zanetti Golf Challenge – Cervia
(Ra)
31 LUGLIO
PATTINAGGIO CORSA: 2° Grand Prix Città di
Venezia – Pista Pattinodromo – Venezia
CICLISMO: 9° Trofeo Egidio Bedogni A.M.
– Fontanini (Pr)
CICLISMO: Giro delle Tre Valli Femminile
– Paolisi (Bn)
54 di angelita peyretti
sciocchina bazar 07 2004
[email protected]
“i vicini” disegno di marco begani
Le gioie
della maternità
Quando lui vuole un figlio…
“Amore, oh amore, ho pensato una cosa fantastica!”
Ma come? Al banco mi avevano garantito: totalmente privo di fantasia e
iniziativa, niente stranezze, a questo prezzo signora… mi avevano detto.
“Non sei curiosa di sapere che cosa ho pensato?”
“Uhm”
“Beh, tieniti forte, l’idea è questa: dobbiamo fare un bambino.”
Ma che bella pensata! … hai visto la roba a metà prezzo! Forse me la cavo
fingendo il solito ictus, una piccola paralisetta di qualche giorno…
“Amore?… Piccolina?… Lodoletta?”
“Eh?”
“Ma a che pensi? Allora non mi ascolti proprio!”
“Sì che ti ascolto, ho sentito benissimo!”
“Beh, cosa te ne pare?”
Sorriso di circostanza. Me lo diceva sempre la zia: “Quando non sai cosa
dire, sorridi.”
“Allora?”
“Ah, ma dicevi a me?”
“E certo, a chi se no?”
“Boh, è pieno di gente qui, credevo parlassi al cameriere.”
“Fai sempre la spiritosa eh?”
“Eh, che ci vuoi fare…”
“Allora? Potremmo farlo, no?”
Sì, con i ritmi di questo qui ci vorrebbe un miracolo. Ma come gli è
venuta un’idea del genere? Non sa neanche come è venuto al mondo!
“Eh, sì… ma come dire?… Tu lo sai come si fanno i figli no?”
“Beh, potremmo intensificare un po’ la frequenza…”
Ecco, lui poteva intensificare la frequenza e me lo dice adesso. Questa
volta lo mollo per davvero, qui, su due piedi, lo distraggo e via: “Guarda,
c’è Mangiafuoco!”
“Ma che sciocchina! Te l’ho mai detto che sei proprio una sciocchina?”
“Macché! No no, mai.”
“Dai, adesso smettila di cercare scuse, perché non ci pensi sul serio?
Potremmo essere dei magnifici genitori.”
Sorridi, coraggio sciocchina, lui ti fisserà e cadrà addormentato. Deve
funzionare!
“Siamo adulti ormai, che cosa aspettiamo?”
Uh, come incalza questo! “Ma se tua madre ha smesso di allattarti il
mese scorso.”
“Era soltanto qualche poppata…”
“Capisco, ma non è proprio lo stesso che accompagnarla a fare la spesa
ogni tanto, non ti pare?”
“Lo so che un giorno anche tu sarai così!”
Potrei andare in bagno e scappare dalla finestrella…
“Perchè ridi amore?”
“No, niente…”
“Dai, cosa c’è che ti fa ridere, ho gli occhiali appannati per caso?”
“No, no, sono solo allegra…” E fuori da quella finestrella… la libertà!
“Anch’io esplodo di felicità! Intanto potremmo allenarci con i figli degli
amici!”
“Senti, non puoi abbassare un po’ il tono? Potrebbero pensare che stiamo
insieme!”
“Ma tesoro, noi stiamo insieme, non te lo ricordi?”
“Certo che me lo ricordo, lo ricordo benissimo.”
“Potresti farti prestare per una domenica la figlia di Cristina, come si chiama? …Ah
sì, Lara!”
Non ci posso credere: “Ma caro, quella non è la figlia di Cristina, è sua sorella…”
“Così piccola?”
“Caro, Lara è una nana, non una bambina, ha quarantacinque anni.”
“Oh… tu pensa! e chi l’avrebbe detto? E io che le dò sempre le caramelle di
nascosto…”
“Infatti mi chiede sempre se sei normale.”
“Beh, allora ci facciamo imprestare la bambina di Mario.”
“Va bene, ma non toccarmi in pubblico.”
“Lei è una bambina vera no?”
“Sì, ha undici anni… ma perché devi sempre stare voltato verso di me quando mi
parli!? E spostati un po’, c’è tanto spazio qui.”
“Undici anni, perfetto!”
Perfetto cosa, razza di imbecille? A quell’età sono micidiali, con gli ombretti viola
nascosti nel portapenne, invidiose di tutto, innamorate dei telefilm, non mi stupirebbe
se volesse giocare a Sex and the city. Me la vedo la mocciosa: “Facciamo che io ero la
ricciolina…” Sì, furba lei, si becca l’unico personaggio normale, e a me cosa resta?
Uno zoccolone d’assalto di nome Samantha, un’idiota di prima classe, e un generale
nazista che fa, figuriamoci, l’avvocato. No carina, la ricciolina la faccio io!
“Non se ne parla, io non le presto le mie scarpe coi tacchi, caro.”
“Va bene, allora ci facciamo dare un maschietto, più tradizionale, giochiamo agli
indiani e finisce lì.”
Sì, Tex and the city. “Cos’è questa storia di insegnargli subito a fare la guerra? Io sono
fermamente contraria.”
“Ascolta! Parliamo già come due veri genitori!”
“Scusa che hai detto?”
“Dico che sembriamo due veri genitori…”
Mmm… due veri genitori eh?
“…n-n-non ti pare? Tesoro? Cuccioletta?”
Già… ben detto, …e potremmo anche… SEPARARCI come due veri genitori! “Beh,
forse ci farò un pensierino…”
“Lo sapevo! È’ l’istinto!”
“L’istinto di conservazione mio caro…”
“Beh sì, volendo, in un senso evoluzionistico…”
“…D’altronde a mali estremi, estremi rimedi.”
“Che dici pulcino? A volte non ti capisco proprio quando parli.”
“No, niente, pensavo… E come facciamo? Una settimana a testa? O preferisci due tu
e una io? Calcola che io nei fine settimana mi voglio riposare, beh, troveremo di certo
un accordo, l’importante è che noi due non si abiti troppo vicini.”
“Ma di cosa parli?”
“Oh, no, niente, sai quando si scatena la fantasia!”
“Stai già sognando eh? Sarai una mammina dolce e premurosa!”
Dì, ma ti pare?
“Non come quelle donnacce che un giorno vanno a fare la spesa e poi spariscono per
anni lasciando marito e figli.”
Già… e poi si scopre che erano scappate in Micronesia col pediatra a godersi le gioie
della maternità… “Ma lo sai che questa storia del bambino comincia a piacermi?”
bazar 07 2004
[email protected]
corsi di valeria cecilia 55
Impara l’arte e vendila!
Un master per imparare ad allestire un museo, orga
nizzare eventi, fare business
con l’arte. Ma anche le antiche tecniche
di
inci
sion
e grafica e i segreti della
camera oscura. Corsi per svagarsi o concentrarsi.
Vendere l’arte
Musei, fondazioni, associazioni, istituti. L’arte
tende a muoversi oltre gli spazi dei musei
permanenti, saltando da un allestimento all’altro,
cambiando spesso forma, mescolandosi con
altre forme di creatività, divenendo sempre
più evento e festa, non solo esposizione. E
organizzare tutto ciò può essere una nuova
entusiasmante professione, fatta di competenze
organizzative, museografiche, umanistiche e di
marketing. Dal 12 al 16 luglio a Firenze si può
frequentare un mini master ad hoc presso la
scuola Scuola Artedata. Si studiano elementi
di storia ed evoluzione del concetto di museo,
comunicazione nel museale, la museologia e
la museografia, i beni culturali, collezionismo,
ideazione e progettazione degli allestimenti
espositivi, architettura e tecnologia del
museo, studio dell’organizzazione degli
spazi accessori (book shop, biblioteca, sala
conferenze, ecc.), marketing e comunicazione
museale, nuove tecnologie per la fruizione
museale, esposizioni virtuali. Il costo del corso
è di 720 euro.
Scuola Arredata, piazza di San Salvi 2 Firenze.
Tel 055666822
www.artedata.it
Antiche tecniche di incisione
Per chi non ha dato l’esclusiva al proprio computer e ama i metodi di una volta,
e c’è un corso di tecniche grafiche antiche. A Bassano del Grappa, tra le città più
famose al mondo in questo settore, dal 5 al 10 luglio e dal 19 al 24 luglio si tengono
corsi intensivi per principianti, professionisti e docenti di educazione artistica. I corsi
sono promossi dalla Scuola di Grafica Remondini, associazione che raccoglie grafici,
stampatori, editori, pubblicitari, fotografi, artisti e appassionati sotto la direzione
del maestro Armando Martini. E’ lui che, insieme alle tecniche di incisione antiche,
durante il corso propone regole innovative, che permettono di lavorare senza la
tradizionale acidatura, di solito necessaria ma scomoda, lavorando anche con
materiali moderni, tipo i laminati, a fianco di quelli tipici, come il ferro e lo zinco.
Circolo Artistico Culturale Bartolomeo Ferracina, Via Ferracina 17B, (Ex ‘magazzini
tabacchi’)
I- SOLAGNA (VI). Tel 0424558202
http://utenti.lycos.it/scuola_grafica/solagna_corsi_martini.html
TheDarkroom, a scuola
nella camera oscura
La fotogr
Corso di scrittura in vacanza
afia digitale, il fotoreportage,
sviluppo
e
stampa,
fotografia
all’infrarosso,
glamour
e
still-life.
TheDarkroom è una scuola di fotografia
professionale a Firenze che in questo
periodo organizza corsi intensivi brevi,
che iniziano ogni primo lunedì del mese
oppure workshops in italiano o inglese
durante il fine settimana. Nei corsi molto
spazio è riservato allo sviluppo e alla
stampa delle immagini realizzate. Gli
allievi lavorano molto con il bianco e nero,
sia in ripresa sia in sviluppo e stampa. Per
gli iscritti è previsto l’utilizzo gratuito delle
camere oscure 24 ore su 24. Il direttore
dei corsi è Michele Pero, fotoreporter di
guerra, le sue foto appaiono sui maggiori
quotidiani e settimanali italiani, come Il
Corriere della Sera, La Repubblica, La
Stampa, Il Giornale, Sette, Specchio,
L’Espresso. Il corso intensivo di un mese
costa 365 euro mentre quello serale costa
120 euro al mese per 6 mesi.
Dal 3 al 10 luglio si può fare un campeggio-studio presso il Parco delle Piscine a
Sarteano, un soggiorno a base di verde, letteratura e scrittura organizzato dalla scuola
Inchiostro di Chiusi (Siena). Mentre dal 21 al 29 agosto il corso si svolge a Brunico
(Bolzano) in un albergo tra le vette delle Dolomiti. Il corso è indirizzato a tutti coloro che
TheDarkroom, via del Leone 8/r (zona San
hanno alcune esperienze letterarie oppure hanno frequentato un corso base di scrittura
Frediano), Firenze. Tel. 055575066
creativa. Perché l’obiettivo è quello di dare indicazioni pratiche su come affrontare
www.thedarkroom.it
progetti narrativi anche di ampio respiro e fornire strumenti validi per diverse forme di
scrittura: narrativa, poesia, sceneggiatura, teatro, cinema. Si studiano i diversi elementi
della scrittura: le scene, i personaggi (il buono, il cattivo, quello che cambia), la rotta, il
dialogo, ma anche la sindrome di Tolstoj, quando una persona troppo intelligente e severa
giudica se stessa, e cosa fare e non fare per riprendere a scrivere dopo essersi bloccati.
Rivista Inchiostro, tel. 0458301594 – 3386158645. www.rivistainchiostro.it
56 di valeria cecilia
fenomeni bazar 07 2004
[email protected]
Odio le proibizioni
In giro per l’Italia eventi, spettacoli e rassegne contro il carcere, il
proibizionismo e i soprusi. Quando musica e arte comunicano valori.
il cinema contro il carcere
Tutto
Un’ampia rassegna cinematografica contro il carcere è proposta per questo
mese dal centro sociale Ex-Snia Viscosa e da Le Tecniche, che presentano “Non
rassegnamoci: liberi tutt@”. Si inizia il 2 luglio con “In nome del popolo italiano”,
di Valia Santella (Italia, 2001), uno dei lavori prodotti dalla Sacher basato sui diari
conservati nell’archivio di Città della Pieve. Il protagonista è un uomo, rapinatore e
cocainomane che durante la detenzione comincia a scrivere un diario. Segue poi
“Ormai è Fatta” di Enzo Monteleone (Italia, 1999, 100 min) con Stefano Accorsi,
Alessando Haber e Francesco Guccini. Tratto dall’omonimo romanzo scritto dal
detenuto, “Ormai è Fatta” racconta in flashback la rocambolesca evasione che
Fantazzini, anarchico morto in carcere il 25 dicembre 2001, tentò dal carcere di
Fossano il 23 luglio del ‘73. Tra gli altri poi, venerdì 4 luglio è in programma Dawn
by Law, (Usa, 1986,) con Roberto Benigni, Tom Waits, John Lurie. “Dawn By Law”
è uno slang che sta più o meno per “avere tutto sotto controllo”. Nelle prigioni del
Sud, i carcerati lo usano per esprimere il senso di fratellanza che può scattare tra
chi divide la stessa barca, troppo stretta, tra quattro pareti grigie. Il 5 è proiettato
“The Sleepers” di Barry Levinson (Usa, 1996, 140 min) - con Kevin Bacon, Brad
Pitt, Robert De Niro, Dustin Hoffman, Vittorio Gassman. Femminile di Daniela
Zarini (Italia, 2000, 12 min)
Per il programma completo: www.exsnia.it.
C.S.O.A. EX SNIA VISCOSA - Via Prenestina 173 – Roma.
[email protected]
Mostra sul Kossovo,
a Roma
Al Rialtoccupato fino al 10 luglio si può vedere la
mostra “Strade del Kossovo”, reportage fotografico
di due artisti kossovari, Andrea Beer e Enisa
Rashlanin che raccontano aspetti e i volti inconsueti
di questo paese segnato da anni di conflitti. La
mostra il prossimo mese si posterà a Tirana.
Rialtoccupato, via S.Ambrogio, 4 Roma. Tel
0668133640. http://www.rialtosantambrogio.org
Ingresso gratuito. Dalle 21 alle 24. Sabato e
Domenica chiuso
Il circo è
arrivato in città
Il 24 luglio è in scena al centro sociale Il molino, di Lugano,
uno spettacolo che unisce le gag del teatro con la
spettacolarità del circo. Acrobati, teatranti, giocolieri e musicisti
in una performance teatral-circense stravagante, anche nella
trama: un direttore dalla personalità severa effettua dei provini
per scegliere i gruppi d‘artisti a cui affidare la scena, ma
mentre tutte le persone coinvolte offriranno il loro meglio in
un turbinare di performance e gag coinvolgenti, il finale dello
spettacolo si svela decisamente insolito ...
CSOA il Molino, Area ex Macello, Viale Cassarate 8, Lugano.
Tel 091942 12 21
www.ecn.org/molino/ [email protected]
Street Rave Parade,
da Bologna
in tutta Europa
Da 8 anni è uno dei più importanti eventi per Bologna e per l’Europa,
realizzato da
migliaia di persone, che si muovono senza sponsor e senza star,
in favore dell’antiproibizionismo. E’ la street parade, quest’anno per manifestare
prevista
per il 3
luglio. Una grande sfilata di carri, maschere e musica, con suoni
rock, industrial,
tekno, tribal, trans, hard core ad-ebm per dire no alla legge Fini
sulla droga.
Promotore tra gli altri il centro sociale Livello 57 di Bologna.
www.ecn.org/livello57/html/livello57.html
via Muggia 6/2 –Bologna. Tel 05119931003 - 19931002. livello@ec
n.org,
Dai suoni mediterranei a Woodstock,
a Bologna
Luglio pieno di musica al villa Serena, con concerti e video proiezioni per serate
che spaziano dal rock allo psichedelico alla musica folk. Il 2 luglio si inizia con
i suoni mediterranei, percussioni, chitarra battente, arpa, lira, flauto da tamburo
con Fabio Tricomi, mentre Sebastiano Scollo propone liuto rinascimentale,
percussioni e voce. Il 3 luglio arriva il gruppo FBA (www.fbamusic.net), con un folkrock d’ispirazione celtica, che nel 2002, in occasione del Samonios 2002 è stata
premiata quale migliore folk band italiana dell’anno. Da non perdere le proiezioni
del concerto di Woodstock 1969, il 10 luglio, mentre il 23 Luglio proiezione del
concerto dei Pink Floyd a Pompei 1973. La rassegna musicale si conclude il 30
del mese con la serata blues. Tutti gli spettacoli hanno inizio alle 21.30.
Centro Polivalente Villa Serena, Via della Barca 1 – Bologna. Tel. 0516156789
www.vserena.it
[email protected]
bazar 07 2004
net di valeria cecilia 57
deliriounivers
e.com
Se credi che le cose inutili sianal
o
tra
le più interessanti, se ti ritieni
inaffidabile, se ami il superfluo, se odi pian
ificare il futuro… benvenuto
su deliriouniversale.com!
Deliriouniversale.com è una comunità che si
creazioni visuali, net art in sostanza, ma la suaesprime attraverso
cose che si fanno in meno di un minuto, alla filosofia è fare solo
faccia di ogni saggia
progettazione, riunioni, strategie aziendali, linee
di azioni e brand
marketing. Fare soldi e farsi conoscere non è
nikky, Dr. Doom e cHiba hanno iniziato questo il loro scopo, perchè
progetto durante il
collasso della new economy (erano dipendenti
di fare qualcosa esclusivamente per il gusto di Kataweb) pensando
mettersi nel coro di quanti vogliono diventare di esprimersi, senza
con un sito web. “Le cose inutili per noi grandi, famosi e ricchi
riusciamo prevalentemente nel superfluo” dicesono importanti. Noi
nikky. Nel sito abitano
tantissime visioni differenti, divise in stanze realizz
chiunque abbia qualcosa da dire e rappresentare ate da vari autori, e
on line. Tra le pagine più originali c’è “Scancellapuò inviarla e metterla
con un “invia” si può cancellare un sito che non Internet”, dove solo
indirizzi e-mail delle persone che ci sono antipaci piace o eliminare gli
bersagli riceveranno un cortese ma terrificantetiche. I nostri poveri
utente, qualcuno ha cancellato questo indirizzo messaggio: “Gentile
di posta elettronica”.
Ovviamente è solo un’azione di terrorismo psicolo
cancellato, ma spesso gli utenti credono a tutto gico, niente viene
quello che gli
viene detto. Se si va su “Papapoll” invece
si può scommettere
sulla data di morte
del Papa, mentre
in “MadeincHiba”,
ci sono gli oggetti
fatti
da
cHiba
appunto, tramite il
riciclaggio di cose
già
utilizzate:
“la
spazzatura
invaderà il mondo,
noi ce la facciamo
amica”
dice
sempre
cHIba,
che in particolare
ama riutilizzare
bottiglie
di
plastica che i
vicini le lanciano
apposta
nel
t e r r a z z o
di
casa.
E
tra
visioni
e
concetti,
messaggi,
blog,
sogni,
incubi,
sono
linkatissime
le pagine di
Jemm aTem p,
la ragazza che
elabora la propria memoria, rappresentando il trasformarsi
nel tempo dei medesimi ricordi con composizioni fotografiche
da non perdere. Infatti a fronte di un “no marketing”,
deliriouniversale.com è conosciuto in tutto il mondo e
amatissimo in Giappone. Come mai? Nessuno lo sa, probabilmente
una questione di passa parola, dato che in giro non c’è neanche
un loro banner pubblicitario. E dato il successo riscontrato, i
ragazzi di deliriouniversale stanno lanciando un nuovo progetto
www.superfluo.biz, che rimarca l’avversità al business (il .biz, che
sta per business, è ironico) e il tema del paradosso delle “cose
inutili molto essenziali”: “Super Fluo” , è il nome di un’eroina,
tutt’altro che inutile.
Musica legale contro musica
gratuita
Dopo il primo sciopero elettronico, net strike per l’appunto,
indetto contro il decreto Urbani sul diritto d’autore, le
major sono scese in rete per
controbattere le convinzioni dei
sostenitori del copy left: è nato
www.pro-music.it/musiconline/
latestnews.asp, dove si può
scaricare di tutto pagando, e
dove soprattutto si possono
leggere tutte le ragioni del
mondo per non scaricare musica
gratuita: i sensi di colpa sono
assicurati. Invece per conoscere
e sostenere le pratiche del
p2p, il peer to peer ovvero la
condivisione tra le persone,
si veda www.p2pitalia.com, e
per i più tecnici invece in rete
c’è l’applicazione MUTE http:
//mute-net.sourceforge.net/ che
protegge la privacy fornendo una
sorta di peer to peer anonimo
(leggi www.webisland.net/
article290.html)
Il Festival del
cortometraggio
va sul web
Prende il via la seconda edizione
del Festival del Cortometraggio
on line per studenti. La
rassegna è suddivisa in 6
sezioni:
“Corto
impegno”,
per
studenti
universitari;
“Un’immagine in”, per studenti
della media superiore; “Un tema
su pellicola”, per studenti della
media inferiore; “Corto libero”,
a tema libero per gli adulti;
“Dalla matita al computer”,
per fumetto, animazione e
cyber-art; “Racconta la tua
città”, per tutti. I partecipanti
possono realizzare, con qualsiasi
tecnica, un cortometraggio della
durata massima di 15 minuti e
inviarlo tramite posta entro e
non oltre il 30 ottobre. I corti
inviati verranno inseriti nel sito
www.sascinema.com, dove si
potranno vedere i primi 10 votati
dai navigatori, una specie di hitparade del filmato.
Info:
Tel
065828140
www.sascinema.com
58 di guido dolara
noi bazar 07 2004
LONDON TIME
[email protected]
Estate a Londra? Tra
manifestazioni culturali
nei parchi, danze tribali
per le strade e concerti di
musica classica all’aperto non c’è tempo per
rimpiangere il sole del mediterraneo. Nella
città più multiculturale d’Europa si trovano
Londra è famosa per le sue nebbie, la pioggerella
incessante, le grandi nuvole cariche di pioggia che arrivano
ogni giorno minacciose dall’Oceano atlantico. Ma anche
Londra ha le sue ore di sole estivo, aspettate a gloria da tutti i
londinesi che ogni giorno seguono le previsioni del tempo con appassio
nata assiduità. Da maggio a settembre appena esce il sole i
londinesi tirano fuori dagli armadi ciabattine, pantaloni a mezza gamba,
canottiere e occhiali da sole di marca e come lucertole si espongono
raggi celesti su qualsiasi appezzamento di erba, marciapiede, tetto
ai
o terrazzo
Le comunità latine e caraibiche preparano il grande evento estivo, ilricavato dalla selva metropolitana.
carneva
le
di
Notting
Hill,
il
più
grande
del mondo a parte
il Brasile (28, 29 e 30 Agosto 2004). Ogni anno vede la partecipazione
musicisti che gira per le strade signorili anche se spesso anguste del di più di un milione di persone, spettatori di una parata di carri e
quartiere
di
Notting
Hill.
Negli
ultimi
anni
il
carneval
e ha preso una cattiva
reputazione a causa delle violenze e delle risse che spesso interrom
di razze di Londra. Quest’ anno ci si aspettano esibizioni di Krumpinpono la festa. Rimane però un’esperienza unica per sperimentare il crogiolo
g,
o
Clown
Dancing
,
la
novità
dell’Hip
Hop
di
Los Angeles, una danza
tribale fatta da ballerini che competono in squadre opposte travestiti
da pagliacci.
I lavoratori della city, finanzieri e avvocati, usano le lunghe serate luminose
dell’estat
e
per
continua
re
gli
affari
all’aria aperta davanti
a una birra o un gin-tonic. Molti si riversano sulla bellissima passegg
espandono sulla banchina con tavolini e ombrelloni. Altri vanno all’ iata della riva meridionale del fiume, dove pub come The Anchor si
esclusivo
bar
ristorante
Coq
d’Argen
t,
su
un
tetto
che domina tutto il
quartiere finanziario, oppure su Rivington Street, strada pedonale nella
trendissim
Per il vasto universo GLBT la festa dell’ estate è il Gay Pride, program a Hoxton, alle porte della City.
mato
per
il
3
Luglio.
La
mattina
una
lunga marcia si snoda
attraverso il centro con carri variopinti, musica, tamburi e persino elefanti.
all’aperto (sono previste centinaia di migliaia di presenze), con discotec Il pomeriggio la festa si sposta a Finsbury Park, per un’enorme party
he, musica dal vivo, giostre, sport, bar e ristoranti open air.
Se il Gay Pride a luglio attira visitatori da tutta Europa, il primo agosto
il quartiere gay di Soho organizza una festa prevalentemente
londinese: il Soho Pride. Le strade del quartiere vengono chiuse al
traffico e a ogni angolo un dj diverso dà vita alla sua discoteca di strada.
estate il quartiere gay di Soho sembra sempre una città spagnola, con
bar e caffè aperti sulla strada e giovani palestrati che prendono il sole In
petto nudo nella piazzetta di Soho Square, sorseggiando un caffè freddo.
a
foto: www.oltremara.com
Le classi ricche dei quartieri settentrionali come Hampste
Kenwood House, una casa signorile posta su una collina di fronte d o Highgate preferiscono i concerti di musica classica all’ aperto a
gustarsi seduti su un plaid guardando le stelle. Durante le giornate a un lago, che diventa palcoscenico perfetto per musica da orchestra, da
calde, per prendere una birra o un Pimms con limonata (bevanda estiva
classi alte, da sorseggiare guardando il Cricket o il Polo), si frequenta
delle
pub delle zone eleganti, come The Engineer a Primrose Hill o The no invece i locali sul lungo fiume del quartiere di Richmond, o i giardini dei
Flask a Highgate.
Per chi preferisce le attività fisiche, l’estate è il momento di
strade asfaltate dei parchi. Chi ha già esperienza può invece unirsi tirare fuori i pattini roller blade. I principianti si possono cimentare sulle
al giro del centro su pattini che parte da Hyde Park Corner tutti i Venerdì
sera e percorre tutto il centro accompagnato da musica, a alta velocità.
esperti. Chi è davvero spericolato può unirsi a un gruppo di freerunn Avvertenza: non è attività da principianti, bisogna essere pattinatori
un tetto all’ altro e sospendendosi su balconi e parapetti con precisioning, atleti acrobatici che corrono sugli edifici senza funi o reti, saltando da
e chirurgica- seguire attentamente le istruzioni!
Info
Notting Hill Carnival: www.rbkc.gov.uk/nottinghill04
Coq d’ Argent : www.conran-restaurants.co.uk/restaurants/restaurants
/coq/
Kenwood House: www.picnicconcerts.com/kenwood.asp
The Engineer: www.the-engineer.com/
The Flask: 77 Highgate West Hill, Londra N6 6BU
Le gite su pattini: www.thefsn.com
Il freerunning: www.urbanfreeflow.co.uk
[email protected]
C’è stata recentemente, in America, una vera e propria esplosione
serie televisive (ma anche di romanzi) basati sulla medicina legale. di
Aveva
cominciato Patricia Cornwell nel 1990 con Postmortem e la sua Kay
Scarpetta, delicata e intelligente medico legale a Richmond in Virginia
per poi proseguire con numerosi altri romanzi. Ma poi il genere ha ,
conquistato sempre più spazio. Oggi, la serie televisiva CSI: Crime
Investigation, in onda ogni giovedì sera sui canali della CBS è uno Scene
dei
programmi più popolari e merita di essere discussa come un problem
dell’identità culturale americana, se è vero che la narrazione polizies a
ca e il
discorso sulla criminalità e sulla giustizia sono aspetti di identità naziona
li.
A Las Vegas, la città del vizio, del crimine e del peccato, un team
di
medici legali, chimici, antropologi criminali, biologi, maghi del comput
applicato alla scienza, lavorano con la polizia per risolvere casi crimina er
Dissezionano corpi, esaminano resti umani in putrefazione, analizza li.
spettrogrammi, impronte digitali, proiettili, frammenti di una realtà no
caotica
e disordinata per ricostruire il percorso del delitto e scoprirne l’autore
Vegas è però un puro pretesto. Ora, infatti, si sono aggiunte nuove . Las
altre città – Crime Scene Investigation:Miami e Crime Scene Investigserie su
New York - a dimostrare che è l’ambiente metropolitano l’habitat ation:
primario
del delitto e del male.
Gil Grissom e i suoi collaboratori di CSI sono al lavoro per trovare
criminali, ma il loro percorso li conduce nei rassicuranti ambienti i
della
middle class che appaiono corrotti non dal crimine organizzato, ma
menzogna, dall’adulterio, dalla slealtà, dalle scorciatoie nella ricercadalla
del successo. Il percorso medico-scientifico, è in CSI puro strumen
ausiliario per condannare il male come devianza sociale ed è usato to
per smascherare realtà meschine (invidie, ambizioni, bugie) che nonpiù
illuminare la dimensione criminale del delitto o per ridurlo a raziona per
L’obbiettivo della narrazione è infatti quello di rafforzare le identità lità.
delle classi medie liberandole dall’insicurezza attraverso la demoni sociali
di atmosfere dark anticonvenzionali e attraverso la dimostrazione zzazione
scientifica
della bontà dei canoni morali dominanti.
La struttura e la logica di CSI non riprendono che in parte il grande
tema
della scienza e della criminalità come lo ha proposto l’Inghilterra
Alla fine dell’Ottocento, l’accentuazione della dimensione medicavittoriana.
nella
scienza e nella letteratura poliziesca trasforma il detective nel brillante
interprete di patologie criminali. CSI, invece, al posto del piacere
per la detective story, per le geniali deduzioni di Sherlock Holmespuritano
trame inquietanti e misteriose, suggerisce piuttosto una vena moraliso per
tica
rivolta a sollecitare nello spettatore l’identificazione con il tutore dell’ord
e quindi con l’ordine. Lo stesso percorso compiuto da altre serie televisivine,
americane di successo come Law & Order, New York Police Departm e
Blue, e molte altre in onda in giorni diversi nelle altre reti in compet ent:
izione,
la NBC e la ABC.
Con la differenza che al centro della serie non sta né il detective, né
l’enigma, né la trama, né il caso giudiziario, ma la ricerca e la condan
del male. Il team di CSI è alla ricerca di una dimensione assoluta na
e
rassicurante della verità, che non lasci spazio al dubbio e che suggeris
la condanna morale (prima ancora che giuridica: infatti il processo ca
parte della storia) al posto della comprensione delle dinamiche del non fa
Ma il problema è proprio quello: sono possibili percorsi “scientifici”delitto.
condanna del delitto? E’ possibile conoscere la verità con gli strumenper la
amati dalla tradizione poliziesca americana come la macchina della ti così
O, in altri termini, si può scoprire una bugia con il lie detector e il verità?
della verità? Questa ossessione americana della ricerca meccanica siero
della
verità e della condanna assoluta, scientifica della bugia (“Ha mentito
forse l’accusa più grave nel codice morale americano), senza lasciare !” è
quella
zona d’ombra che giustifica l’esistenza di Pinocchio finisce con l’essere
puro moralismo. Questo è il fondamento culturale di CSI: Crime
Investigation e questo, probabilmente, il motivo del suo successo. Scene
bazar 07 2004
loro di franco andreucci 59
Il moderno moralismo televisivo che
si dipana tra i serial tv più amati e
più trasmessi dai network americani.
Tra medicina legale e antropologia
criminale, è possibile assodare la
verità?
Fotografia di Karen Summer
Crime Scene Investigation
60 di cristiana scoppa
migrazioni bazar 07 2004
[email protected]
Conti da saldare, vite da salvare
Con questo gioco di parole l’Aidos,
Associazione italiana Donne per lo
Sviluppo, lancia in Italia la campagna
europea “Facciamogli rispettare gli
impegni – Countdown 2015”. Gli impegni
sono quelli presi al Cairo dieci anni fa, alla
Conferenza internazionale su popolazione
e sviluppo. Le vite sono quelle delle donne
del Sud del mondo che ancora muoiono di
parto. Morti evitabili.
Info: www.countdown2015.org/europe
i promessi dai governi occidentali
Population Action International (Pai) è un istituto di ricerca statunitense
specializzato in ricerche qualitative sulla popolazione. “Per due anni i nostri
ricercatori hanno bussato alle porte di tutti i governi del mondo, chiedendo dati, cifre,
piani di sviluppo, contabilità nazionali ed estere. Alla fine ci siamo arresi – spiega
Sally Ethelston, che ha coordinato il lavoro - una stima realistica per tutti i
dieci anni non è stata possibile. Ci siamo dovuti limitare al periodo 1996–2001. E
certo i risultati non sono incoraggianti”.
I paesi occidentali, espressione che sta per paesi ricchi e comprende
l’Europa nord-occidentale, Stati Uniti, Canada, Giappone, Nuova
Zelanda, Australia, hanno versato appena un terzo della cifra che spettava
loro. All’appello mancano – per quel periodo – ben 21,67 miliardi di
euro, che avrebbero potuto salvare … (ecco i pancioni sulle magliette…)
733mila donne dalla morte per cause legate alla gravidanza e al parto,
evitando a ben 2 milioni e 607mila bambini il destino di orfani.
Per l’Italia i conti vanno anche peggio. Pai stima che per quel periodo la
cifra che l’Italia avrebbe dovuto versare in base al Programma d’azione
sottoscritto al Cairo è di 1.566.790.000 euro, mentre la cifra versata non
arriva nemmeno al 10 per cento: 121.460.000 euro. Negli anni successivi
al 2001 l’Italia ha dato un contributo importante al Fondo globale per
l’Aids, tubercolosi e malaria, ma purtroppo Pai non è riuscita a calcolare
quanti di quei fondi sono poi stati spesi per programmi di prevenzione
dell’Hiv/Aids che comprendano anche servizi per la salute riproduttiva.
Quindi non ha potuto comprenderli nei suoi calcoli.
Per questo Aidos ha lanciato la campagna “Facciamogli rispettare gli
impegni” che fa parte di una iniziativa mondiale che va sotto il nome
“Countdown 2015”. Countdown, cioè conto alla rovescia verso l’anno che
dovrebbe essere salutato come quello in cui la morte di parto anche in
Africa, Asia, America Latina, sarà una eccezione rara.
La campagna, che ha ottenuto il sostegno finanziario dell’Unione
Europea, vede coinvolti altri quattro partner in tre paesi - Inghilterra,
Germania, Olanda, ed è stata adottata da una decina di altre organizzazioni
in Irlanda, Francia, Austria, Portogallo, Spagna, Danimarca, oltre che
negli Stati Uniti, Australia e Canada. La maggior parte di questi paesi con
dei “conti in sospeso”.
Una cambiale simile l’ha perciò ricevuta anche, con modalità diverse,
il primo ministro inglese Tony Blair, che se l’è vista recapitare al n. 10
di Downing Street da ben 4 organizzazioni insieme: Marie Stopes
International, Interaction Worldwide, Ippf e International Family
Health, accompagnata da un messaggio dell’attrice Emma Thompson.
In Germania è stata dispiegata di fronte al nuovo Bundestag nella
futuristica Berlino, da Dsw, acronimo che sta per Fondazione Tedesca
Per La Popolazione Mondiale. Conti simili sono stati recapitati a
parlamentari e ministri degli Esteri in Portogallo, Austria, Canada e
Danimarca – anche se questo paese ha “i conti a posto”.
In Olanda invece, altro paese che ha saldato il suo debito con le donne del
Sud del mondo, l’appuntamento è rimandato al 7 luglio e il messaggio –
un SOS dipinto direttamente sui pancioni di donne incinte – è diretto al
primo ministro che dal 1° luglio è anche presidente di turno dell’Unione
Europea: “Il nostro governo dovrebbe impegnarsi per fare di questa una priorità
per l’Unione europea – spiega Odette Salden, dell’organizzazione World
Population Foundation che ad Amsterdam promuove la campagna
– mentre il rischio è che con l’allargamento a 25 paesi le donne del Sud del mondo
vengano dimenticate”.
“Le donne sono oltre la metà della popolazione mondiale. La maternità è, per chi
vive nel Sud del mondo, il primo e troppo spesso anche l’unico modo per dare un
senso e un valore alla propria vita. Per questo non è una variabile indipendente
e trascurabile dello sviluppo, ma una sua componente essenziale”, ribadisce
Daniela Colombo, presidente dell’Aidos. “Il nostro messaggio è rivolto ai
parlamentari, che tra poco cominceranno a lavorare alla nuova legge finanziaria
stabilendo quanti fondi destinare alla cooperazione allo sviluppo, e al ministro degli
Esteri che decide come spenderli: il Programma d’azione del Cairo è ancora valido,
è pratico, fattibile, conveniente. Basta finanziarlo”.
Chi vuole partecipare alla campagna può intanto firmare l’appello
online: www.countdown2015.org/sos.
Info: www.countdown2015.org/europe
Foto di Marco Delogu
Una “cambiale in protesto” gigante, misura 3 metri x 3, allestita il 1° luglio o
alle 11.00 sulla Piazza di Montecitorio a Roma, proprio di fronte all’ingress a
del Parlamento. Intorno al conto uomini e donne “incinti/e”. La loro gravidanz
non è reale, ma stampata su una maglietta. E non è la gravidanza di una donna
occidentale, di quelle che siamo abituati a veder fotografate sulle riviste patinate,
fasciate in abiti glamour e bombardate da buoni consigli di esperti di tutti i tipi. ,
Il pancione che campeggia sulla pancia vera delle deputate convocate dall’Aidos
Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, con il sostegno dell’Assemblea delle
del
Ong (Organizzazioni non governative) italiane, è quello di una donna del Sud
mondo. Al centro, intorno all’ombelico, un appello inequivocabile: “SOS”.
C’è una relazione diretta tra i conti riepilogati sulla gigantesca cambiale e queii
pancioni. Nel 1994, alla Conferenza del Cairo su popolazione e sviluppo, a
governi di tutto il mondo avevano preso degli impegni concreti. Per garantire
tutti, uomini e donne, l’accesso ai servizi per la salute riproduttiva – che significa
pianificazione familiare, cure pre e post natali, sale parto attrezzate, ostetriche
professionali, servizi di emergenza, prevenzione dell’Hiv/Aids – avrebbero
investito almeno 17 miliardi di dollari l’anno fino al 2000, poi questa cifra doveva
salire a 18,5 miliardi di dollari l’anno per passare nel 2010 a 20,5 miliardi di dollari
l’anno e raggiungere nel 2015 i 21,5 miliardi di dollari l’anno. Un terzo di questi
di
fondi avrebbe dovuto essere fornito dai paesi occidentali, ricchi, ai paesi in via
sviluppo, poveri, attraverso programmi di cooperazione.
Nel decimo anniversario di quella storica conferenza, che per migliaia di donne
e uomini del Terzo mondo ha significato smettere di essere demonizzati come
responsabili di un allarmante “incremento demografico” da fermare a ogni costo
ed emergere finalmente come titolari del diritto di scegliere quanti figli avere
del
e quando senza rischiare la morte, proprio come accade nella parte ricca
pianeta, qualcuno ha provato a fare i conti, per vedere se quegli impegni sono
stati rispettati.
bazar 07 2004
[email protected]
gender di giulia premilli 61
Dal nuovo Gay Village tutto spermatozoi e ovuli,
ai racconti erotici di Malatempora…
Accomodati nell’ovulo!
Riproduciamoci!
Torna nella sua terza edizione il Gay Village al Testaccio Village
di Roma. Fino al 5
settembre un tripudio di avvenimenti vedranno l’affluenza di almeno
200 mila persone
del panorama “nonsologay”. Da non perdere la scenografia che strizza
l’occhio
all’accoppiamento: “E’ omaggiata la grande storia della vita e della
riproduz
ione”,
spiegano gli organizzatori. Dopo essere entrato per un ingresso a
forma di ovulo, il
pubblico procede in una scenografia che rappresenta la grande corsa
degli spermatozoi
per sedersi a chiacchierare su una delle loro code in un gioco di luci.”U
guali e diversi. Il futuro
nelle origini” è il tema della nuova edizione che da una parte vuole
sensibilizzare e informare il
pubblico sulla legge 40 sulla fecondazione assistita, e dall’altra ribadire
l’uguaglianza e la pari
dignità di tutti gli individui accomunati dalle stesse origini.
Organizzato da Best Events One S.r.l. di Federico Assenza con
la collaborazione del gruppo
storico di Testaccio Village, il sostegno del Comune di Roma – Assesso
Culturali e di Gay Project Onlus di Imma Battaglia, il Gay Village rato alle Politiche
l’appuntamento di punta dell’estate gay . Tanti gli appuntamenti: si ripropone come
teatro, letteratura e cabaret
(la novità dell’anno), musica (1 luglio Rettore, 18 luglio la musica
Connection dall’ultimo CD “Give me a good reason to wake up” elettronica dei Motel
, 2 settembre Paola
Turci) e cinema agostano con Drive out, festival del cinema a tematica
gay (tra i titoli in
programma: Cachorro di Miguel Albaladejo, Spagna, 2004, D.E.B.
Robinson, Usa, 2003, Die Mommie Die di Mark Rucker, Usa, S. di Angela
2003,
di Q. Allan Brocca, Usa, 2004, Goldfish memory di Liz Gill, IrlandaEating Out
, 2003,
Merci Doctor Rey di Andrei Litvak, Francia, 2003.
Per la rassegna I Lunedì, tra teatro e letteratura omosessuale
Lucrezia Lante della Rovere e Dodi Conti (5 luglio), Sandrasegnaliamo:
Milo (12
luglio), Luca Barbareschi (12 luglio), Franca Valeri e Urbano Barberi
ni (19
luglio), Anna Mazzamauro (26 luglio)con ospite fisso Vladim
ir Luxuria.
Info: 3405423008 - www.gayvillage.it
Ti racconto l’eros
Sei creativo, hai voglia di sperimentarti?
Malatempora ti dà l’occasione di partecipar
concorso letterario “altri amori”. L’erotismo e al
passione e i desideri del mondo gay e lesbic , la
rivelati dai vostri racconti. Data di consegnao saranno
luglio, spedire in formato word.doc a Mala 31 di
vicolo della Penitenza 24 – 00165 Rom tempora,
a. Il collettivo
Malatempora valuterà i manoscritti, e i migli
ori 25
verranno pubblicati dalla casa editrice.
Gay Pride
Il 3 luglio tutti a Roma per il Gay Pride
organizzato dal circolo Mario Mieli. Hanunitario
alla manifestazione: l’Arcigay nazionale, no aderito
il Mit,
Arcigay Roma e Agedo nazionale.
Info: www.mariomieli.org
Tutti gli orsi in piazza!
Bear Pride a Roma il 2-3-4 LUGLIO
3 giorni di terremoti ursini durante il Gay2004
Roma: Venerdì 2 luglio: HAPPY BEA Pride di
RDAY
E.U.RO3 anni di terremoti ursini !!! Dalle
23:00/fino a mattina @ Sphinx P.za Fanti ore
www.sphinx40.it (Termini Metro Station)140
drink - free condoms - free birthday cakes 0 eu., free
!!!!
Info:3470500237
Incontro ecumenico
A Prali (to) | Dal 21 al 25 luglio 2004
Campo ecumenico su incanto e disincanto
dell’esperienza amorosa: un appuntamento
imperdibile per riflettere sui propri sentiment
ie
incontrare nuovi amici.
Per informazioni: www.agapecentroecumeni
co.com
[email protected]
0121807514
Reykjavik
Dieci candeline per il Festival Gay Sordo
Si riuniscono per la decima volta a Reykjavik dal 5 all’8 agosto le persone
L’occasione la offre il Festival gay dei sordi organizzato da valenti islandesi gay sorde di tutto il mondo.
programma messo in piedi dall’organizzazione: viaggi, incontri e dibattiti, . Impossibile annoiarsi con il
escursioni a Gullfoss, Geysir
e Thingvellir.
Il costo è di 13.000 Isk incluso viaggio a Thingvellir, Gullfoss e Geysir
e alla Laguna Blu, oltre
a rinfresco e cena d’addio. Unico costo aggiuntivo: viaggio e pernottamenti.
Per informazioni:
www.deaf.is/hldi/index.html
Monaco
Eurogames
Dal 29 luglio al 1 agosto tutti gli sportivi gay e lesbiche si danno appunta
per la nona edizione degli Eurogames. Un evento internazionale che si mento a Monaco di Baviera
diversa e vede convogliare decine di migliaia di sportivi da tutta Europa.ripete ogni anno in una città
“L’importante è partecipare”. Dal 5 luglio è possibile iscriversi ai giochi Motto della manifestazione:
gare ammonta a 68 euro per i soci Eglsf e 78 euro per i non soci. Per la anche online. L’iscrizione alle
Stadio Olimpico di Monaco si stanno contattando star e personalità di cerimonia inaugurale allo
primo piano della “scena” come
Marla Glenn, Georgette Dee e le Croonettes.
62 di mario morcellini
cortei bazar 07 2004
Libri: la nuova
passione degli
italiani
Dal calvario della lettura alla passione per il libro, gli italiani hanno
scoperto che amano leggere. Romanzi e gialli, ma anche testi storici
Le
e artistici vanno a ruba in edicole e librerie. Le letture in ascesa?
poesie…
In un periodo segnato da una serie di “rivoluzioni” della comunicazione,
che prendono le mosse soprattutto dall’innovazione tecnologica, è quasi
ali
d’obbligo una riflessione sull’unico segmento dei media tradizion
considerati dall’Istituto Nazionale di Statistica generalisti, che si presenta
la
con qualche elemento di sorpresa positiva: il libro e, più esattamente,alla
lettura. Un settore integrato intuitivamente, fino a poco tempo fa,
categoria dei consumi d’elite, quasi “interdetto” per la maggior parte
degli italiani, che, all’improvviso, grazie all’intuizione di alcuni manager
illuminati, diventa protagonista del dibattito pubblico piuttosto che degli
studi sul marketing e sulla fruizione culturale.
a,
Ma la novità maggiore, degna di studio e di riflessione scientific
riguarda il fenomeno “edicola”, affermatosi vistosamente negli ultimie
anni. Si tratta della sorprendente fortuna dei libri abbinati ai periodici
ai quotidiani, che vanno a incrementare in modo significativo i 15 milioni
di acquirenti tradizionali.
dei
Secondo alcune stime della Fieg, la Federazione Italiana degli Editori di
Giornali, nel 2002 sono stati allegati ai quotidiani più di 44 milioni
cioè
libri che hanno generato un giro d’affari di circa 220 milioni di euro,
il 7% del fatturato editoriale dei quotidiani. In questo modo nel 2002
a:
sono state arginate due congiunture negative per la stampa quotidian
del
il calo delle vendite del ben 4,1%, dovuto soprattutto all’aumento ari
prezzo con il passaggio all’euro, e la flessione degli introiti pubblicit
del 8,9%.
Un matrimonio, quello tra quotidiano e libro o tra quotidiano e prodotti
editoriali innovativi, che va a sconvolgere persino le convinzioni di quegli
studiosi tendenti a presentare con toni pessimistici il futuro culturale
ha
dell’Italia. Un’operazione strabiliante di promozione che presto g
iniziato a configurarsi come una straordinaria campagna di marketin
sociale: una sorta di “invito alla lettura” fondata sulla distribuzione
[email protected]
a prezzi convenienti, sull’elevata qualità editoriale e sulla
comodità del punto vendita. Infatti, il passaggio al futuro dei
consumi culturali degli italiani passa anche per l’aumento della
propensione alla lettura di poesia (La grande poesia del Corsera
registrato una media di 200 mila copie diffuse tra febbraio e marzoa
2004, mentre La Repubblica ha venduto più di 100 mila copie delle
sue antologie nello stesso periodo), ma anche per un tendenziale
interesse verso l’acculturazione storico-artistica1.
Questo dovrebbe far riflettere anche sui nuovi valori e sul peso
che assumono i numeri della società italiana dell’ultimo decennio
Dopo la crescita della lettura nella metà degli anni Novanta - dal.
36,6 % del 1988 si era passati al 41,7 % del ‘98 - i valori si sono
stabilizzati in questi anni attorno al 41%. Tanto da trasformare
voce “Libri” delle categorie ISTAT sui consumi generalisti nell’unicla
delle quattro tipologie di consumi considerati che ha registrato una
incremento significativo nell’ultimo decennio, passando da una
percentuale di 38% nel 1993 a un incoraggiante 41,3% nel 2002,
un aumento quindi di più di 3 punti percentuali.
È una realtà che si presta a un’interpretazione in chiave di
radicale cambiamento e integrazione delle strategie individuali di
fruizione, in interdipendenza con le proposte sempre più variegate
del mercato librario.
Se, fino alla meta degli anni ’90, la produzione di libri si
manteneva su una linea di coerenza rispetto alle politiche avviate
negli anni Ottanta, il periodo attuale è segnato da un’accresciuta
competitività che si indirizza non più unicamente all’intern
o
del mercato librario, ma anche all’esterno, verso altri soggetti
imprenditoriali, considerati fino a poco tempo fa distanti. E il caso
delle vendite abbinate ai quotidiani è abbastanza convincente per
il successo di tale linea. La casa editrice non è più solo un’azienda
che pubblica libri o riviste, ma un’impresa che tratta contenu
ti
e informazioni potenzialmente in grado di assumere formati
distributivi molteplici (libro, CD-Rom, rivista, seminario o corso
di aggiornamento, banca dati, newsletter, contenuto on line).
L’incremento del 146,5% della diffusione delle opere su supporto
informatico dal 1996 al 2000 (ISTAT, 2001) è dovuto proprio alla
presa di coscienza di quanto l’adattamento alle nuove logiche
di produzione e distribuzione sia fondamentale soprattutto per
seguire segmenti di mercato all’avanguardia e per incalzare
il cambiamento e la modernizzazione della società italiana in
generale. Si tratta chiaramente di un segnale positivo, che denota
un’accresciuta sintonia tra domanda e offerta, condizione fondante
per qualsiasi industria culturale strutturata.
1 Il Corsera ha venduto, ad esempio, nella settimana tipo di gennaio
2004,
più di un milione di libri, VHS e DVD improntati sull’arte e sulla
storia.
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bazar 07 2004
gerenza 63
HANNO COLLABORATO
IN QUESTO NUMERO
DI BAZAR:
BAZAR
Via Bradano 30, 00199 Roma
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DIRETTORE RESPONSABILE - Eugenia Romanelli
VICEDIRETTORE - Vera Risi
DIRETTORE ARTISTICO - Mara Codalli
Claudio Amendola
Marcello Amoruso
Agnese Ananasso
Franco Andreucci
Carla Romana Antolini
Luca Beatrice
Marco Begani
Alessandro Benvenuti
Ciro Bertini
Matteo Bianchini
Nancy Brilli
Eva Buiatti
Valerio Cammarano
Luca Carboni
Valeria Cecilia
Claudio Coccoluto
Pietro D’Ottavio
Marzia Di Mento
Guido Dolora
Fabrizio Gianuario
Caterina Gonnelli
Andrea Lisi
Enrico Lo Verso
Mario Morcellini
Andrea Mugnaini
Oliva Muratore
Fabio Murru
Angelita Peyretti
Chiara Pietrella
Roberto Pisoni
Giulia Premilli
Andrea Rustichelli
Lorella Scacco
Cristiana Scoppa
Chiara Spegni
Studenti La Sapienza
Chiara Tacconi
Alberto Traversi
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