n.4 luglio 2004 mensile di intrattenimento intelligente 2 EDITORIALE bazar 07 2004 MAra Codalli Direttore arTistico [email protected] Eugenia ROmanelli Direttore responsabile Vera RIsi viceDirettore [email protected] bazar 07 2004 laboratori di serena cama e freestylers 3 INTER-RAIL s, L’EUROPA IN TASCA Negli occhi l’alba di Istanbul e il sole di mezzanotte di Nord kapp, in bocca un Kebab unto e l’acqua fredda delle fonta nelle , in tasca un blocchetto di carta stropicciato di libertà: l’inter-rail” Sono passati oltre 30 anni dall’istituzione del biglietto verde, nato allora 8 milioni di giovani hanno attraversato l’Europa con uno per celebrare i 50 anni dell’Unione delle Ferrovie Europee. Da zaino sulle spalle, seguendo le rotte di treni di seconda classe che entrano discreti nel cuore delle città. Dal ’72 ad oggi sono aumentati i prezzi (tanto, forse troppo) e le zone (passate da una a otto); è mutato lo stile dei viaggiatori ed è cambiata l’Europa. Ma l’inter-rail non cambia, resta sinonimo di libertà, portavoce di una filosofia erede del pollice alzato della beat generation: backpacking way of travel-living. il E allora via, per un mese fuori casa, col proprio mondo in uno zaino, un sacco a pelo come tana, viaggiando da soli o in gruppo, dormendo in stazione in attesa di un treno o nelle camerat e miste degli ostelli. Mangiare con dieci euro al giorno, fare amicizia con due parole d’ingles e e qualche gesto, lavarsi anche quando il bagno non c’è: piccole sfide che ogni giorno l’IR offre, avventure tra “l’est della propria giovinezza e l’ovest del proprio futuro” direbbe Kerouac, che per gli inter-railer è un simbolo. Tra fiordi norvegesi e movida spagnola, sirenette danesi e suggest ioni di Transilvania, chi torna a casa lo fa con una nuova coscienza di sé e del mondo. E sa che quella libertà va coltivata anche nel resto dell’anno: un prato verde, un cielo stellato, un treno notturno che sfreccia sui binari, non passeranno più inosserv ati. Alessandro Marini 4 di serena cama e freestylers laboratori bazar 07 2004 CO SA PO R TO ? viaggio Questa domanda mette in crisi chiunque affronti un viaggio e se questo è un è un inter-rail la questione è ancora più complessa. La soluzione ideale bagaglio pratico e leggero. Eccoti qualche consiglio: o Abbigliamento: semplice e poco appariscente. Meglio non essere etichettat come turista, e sottrarti, così, all’attenzione dei tanti malintenzionati. Sarebbe utile usare vestiti vecchi, da buttar via anche durante il viaggio. Igiene personale: spazzolino, rasoio e shampoo, tutto in formato ridotto. per le Accessori: da non dimenticare il buon vecchio coltellino svizzero, tappi orecchie, bottiglie di plastica e un orologio. e cerotti Medicine: inevitabili disinfettanti, antisettici, aspirine, spray antizanzare di varia misura. to, ma Guide, libri e documenti: essenziali la carta d’identità o il passapor anche carte geografiche o guide che descrivono i posti da visitare nel territorio prescelto. belli, Porta con te la macchina fotografica, per immortalare i momenti più prodotti e il sacco a pelo, grande simbolo dell’inter-rail. La quantità dei posso menzionati può variare in base alle proprie esigenze. Fra i viaggiatori siproprio individuare due tipologie ben distinte: quelli che non si fanno mancare ti o niente e quelli che preferiscono ridurre il bagaglio. Meglio essere minimalis previdenti? Sta a te deciderlo. Dove dormire? ato ogni Durante l’inter-rail, pur avendo calcolato ogni spostamento e preventiv re Ottimizza te. guastafes da fare potrebbe o imprevist qualche ento, pernottam passare come esempio, un solo fare per allora, E za. un’esigen è tempi i , da Madrid a Granada senza perdere mezza giornata di svago? Semplice di lettosorta una come mezzo il così sfruttando treno, in notte la o viaggiand vuole mobile. E chi vuole viaggiare la mattina? Dove conviene dormire? Chi (anche bassi molto prezzi dai ostello, un per optare può sicuro, più sentirsi uno magari o stella), mezza da he economic i (pension albergo un notte), a 10 privacy, sleep-in, un tetto sopra la testa da dividere con altri inter-railers, senza notte). a 5 (anche i bassissim prezzi a ma spesso Per chi ama l’aria aperta, invece, ci sono i camping (economici, ma parco e il spiaggia, la c’è pelo, a sacco di munito sei se e, città), dalle lontani persino le sale d’aspetto delle stazioni. Antonio Micali [email protected] Dove andare? Si parte! Ecco le zone: A Gran Bretagna, Irlanda, Irlanda del Nord B Svezia, Norvegia, Finlandia C Danimarca, Germania, Svizzera, Austria D Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Croazia E Belgio, Francia, Olanda e Lussemburgo F Spagna, Marocco, Portogallo G Slovenia, Italia, Grecia, Turchia H Jugoslavia, Romania, Macedonia e Bulgaria TA RI FF E 1 zona per 16 giorni: 210 euro – 26 anni 299 euro + 26 anni 2 zone per 22 giorni: 289 euro – 26 anni 409 euro + 26 anni 1 mese (global pass): 399 euro – 26 anni 559 euro + 26 anni Prima ancora di sfogliare guide e depliant per scegliere il tuo itinerario, guardati dentro (e nelle tasche): Vuoi metterti alla prova? ZONA B: confrontati con paesaggi che l’uomo non ha intaccato, tra pura bellezza e leggenda. Non perdere lo spettacolo del sole a mezzanotte e dell’aurora boreale a Capo Nord, le isole Loften che spuntano dall’oceano, Oslo, Stoccolma, la selvaggia Lapponia coi suoi colori autunnali. Vuoi colpire al cuore il continente? ZONA C: lasciati incantare da un giro in bici a Copenhagen e fatti travolgere dalla multirazzialità della Germania riunificata. A Monaco non mancare all’Oktober Fest! A Dresda, città d’arte, visita Theaterplatz e la Terrazza du Bruhl. Tappa obbligata Berlino: tra storia e intensa vita culturale e notturna. Da vedere la porta di Brandeburgo, simbolo della Germania unita, il castello Charlottensburg e il quartiere alternativo Kreutzberg. E poi almeno una notte nel quartiere St.Pauli per vivere la follia di Amburgo. Vuoi un mix di cultura e divertimento? ZONA F: Spagna su tutte! Madrid: vita notturna dalle 23. Tra una festa e l’altra non puoi perdere il museo del Prado, Reina Sofia, Puerta del Sol e il Palazzo Reale. A Barcellona ammira la Sagrada Familia e Las Ramblas. Meritano una visita il triangolo Granada - Cordoba - Sevilla. In Marocco fai un salto nei villaggi del sud e a Marrakesh, per la splendida piazza Djemaa- el- fna. In Portogallo, sorseggiando il “porto”, ammira l’estrema punta ad ovest: Cabo de Roca. Annarita Lone e Emily Menza [email protected] bazar 07 2004 laboratori di serena cama e freestylers 5 Assaporando L ’I N T E R - R A IL Quando parti per un viaggio di solito non pensi al “cosa” e al “dove” mangiare. Se si tratta dell’inter-rail, però, la questio ne merita una certa attenzione: è necessario ricercare soluzio Questo aspetto del viaggio è correlato alla zona cheni economiche. Nei paesi dell’est (zone D, H) è possibile mangiare vuoi esplorare. nei più lussuosi ristoranti spendendo poco più di cinque euro. Se, invece sono i freddi paesi scandinavi (zona B) ad attrarre i tuoi sogni di con la stessa cifra dovrai accontentarti di un panino. avventura, allora Comunque, nel marasma di luoghi e zone esistenti, la società globali disposizione il tanto familiare supermercato, dove è zzata mette a possibile trovare tutto ciò che si vuole a prezzi modici, sempre access i cibi in scatola non fanno per te, stufo del tonno, ibili. Tuttavia se potresti sempre ripiegare sull’alimento principe dell’inter-railer: il kebab (o il felafel nella sua variante vegetariana). Si tratta di un panino turco riempito di carne, pomodori, peperoni, salsine di vario tipo, patatin Germania lo si può trovare praticamente in ogni angolo e e cipolle. In tipo di acquisto è bene rifuggire dai centri e stare attenti. Per qualsiasi un canadese definì tourist traps, ovvero trappole per turisti.a quelle che Posizionati in luoghi comodi da raggiungere o vicino siti archeo logici, esigono prezzi esorbitanti. Massimiliano Porretta SEX on the rail Questo è ciò che testimonia chi ha vissuto l’esperienza il sesso, come in ogni altro luogo, si fa. Esiste una meta dell’inter-rail: bollenti spiriti. Si tratta di una nave della viking-line, da preferita per i la nave del sesso, che percorre il tratto Stoccolma-He alcuni definita lsinki. Il tragitto ha la durata di dodici ore, durante le quali i passeggeri danno sfogo ai loro istinti primordiali: discoteche, fast food, piano bar servono a scaldare la serata, lasciando poi il posto sguardi, parole e, a detta di chi c’è stato, a molto altro… a incontri di Di certo sulla nave delle meraviglie, le calde occasioni non manca no. Gioia Montanari SOLI o in compagnia AAA cercasi compagno per un IR indimenticabile. messaggi simili sui siti dedicati a questo particolare Potrete leggere viaggio in treno per l’Europa. Tematica ampiamente discussa: è meglio partire in compagnia o da soli? Non esiste una risposta. Il viaggio solitario richiede una dose di intensa maestria. Si tracciano itinerar continuamente modificabili, si impara la lingua e, sopratt i personali in contatto con la gente del posto, contatto che può utto, si entra prevedere vie traverse se si è in gruppo. La nota negativa per chi viaggia in solitario è che deve avere qualche soldo in più nelle tasche, e una maggiore vigilanza anche quando si dorme. Chi,questo richiede di partire in compagnia, magari in gruppo, deve invece, decide possibile difficoltà di trovare posto negli ostelli o nelle considerare la pensioni. E’ più opportuno, poi, conoscere tutti i componenti ed essere bene affiatati perché il rischio di frammentazione interna può compo rtare disagi durante il viaggio. Insieme o solo? Dipende da quello che cerchi. Laura Armillotta L’amaro ritorno Dopo un inter-rail il ritorno a casa può sembrare una straordinaria benedizione però, nella maggior parte dei casi, si rivela presto la fine di un sogno. Il viaggiatore di inter-rail rimpatria esaust o, sporco, dimagrito ma si è stancato calpestando strade ignote, si è macchiato dei colori del mondo e ha perso il peso delle sue abitudi senza una meta precisa, nello zaino poco bagaglio, curiosini. E’ partito e un po’ di sana incoscienza. Ha scoperto posti nuovi, tà, azzardo senza filtri, senza mediazioni. Se il turista da villaggio si guarda ed è abbronzato e rilassato, l'uomo del treno è arricch allo specchio Tornare è rincuorante, forse indispensabile. Dopo un ito e segnato. però, le mura di casa riprendono a stringere. Chi meritato riposo, viaggiare significhi scoprire è pronto a progettare il è convinto che nuovo itinerario, a sognare ancora. Irene Caporale IR Perché l’ ? Lo chiamano “pereira”, è una sorta di fantasma dei treni,un ragazzone di 33 anni che da quasi 14 viaggia seguendo lo stile sotteso alla filosofia dell’IR. Il suo vero nome è Fabio Annunziata. Qual’è stata la tua prima esperienza in inter-rail? Era fine luglio del 1990, io e un mio amico facemmo un IR molto classico: Roma, Copenaghen, Stoccolma, Amsterdam, Utrecht, Brugge e ritorno a Roma Che differenza riscontri tra l’inter rail dei primi tempi e quello di adesso? 14 anni fa si andava un po’ più all’avventura senza fare prenotazioni e senza raccogliere informazioni sul luogo di arrivo. Oggi i giovani sviscerano siti internet relativi alla loro destinazione e spesso prenotano tutti i treni e gli ostelli. All’epoca avevamo meno soldi e più tempo da perdere. Oggi trascorrere 24 ore su un treno per raggiungere Copenaghen è diventata una seccatura per parecchie persone, e non una componente importante del viaggio stesso. Oggi le compagnie aeree offrono tariffe competitive. Credi che a parità di prezzo il confort e il lusso dell’aereo allontanino il viaggiatore dalla filosofia dell’inter rail? Credo che nessun vero appassionato di viaggi in bicicletta gli preferirebbe la moto solo perché è più veloce e meno faticosa. Allo stesso modo gli amanti dell’IR ci saranno finché ci sarà il biglietto IR. Perché viaggiare in inter rail? Perché si attraversano tanti paesi senza fretta con un mezzo di trasporto che ti guida e qualche volta ti culla. Perché sul treno sale la più varia umanità e capisci che i confini sono più una costruzione della mente che non la realtà della nostra Europa. Perché dal treno ti puoi gustare il paesaggio con calma vedendolo da 2 metri d’altezza e non da 9.000. Perché scendi e sali quando vuoi e quanto vuoi senza doverti preoccupare di controllare l’olio o la pressione delle gomme. Perché anche se il treno può essere stato usato sia in pace che in guerra, l’Interrail è stato usato sempre e soltanto in Pace. E io ne sono orgoglioso. Maria Concetta Furnò Simone Memé, detto il Memme, neo inter-railer Come nasce l’idea di partire in inter-rail? L’anno scorso tutti i miei amici sono scomparsi da Roma per il mese di agosto, partiti in inter-rail. Quando a settembre sono rientrati, le foto e i racconti della loro avventura mi hanno incuriosito ed è nata in me la voglia di vivere una simile esperienza. Partirai da solo? No, con altre quattro persone che condividono il mio stesso fervore per quest’avventura. Partiremo il 2 agosto e staremo via 22 giorni. Dove andrete? Abbiamo scelto la zona E: Francia, Olanda, Belgio e Lussemburgo. E’ una meta classica, l’ideale per la prima esperienza. Quali sono i requisiti indispensabili per partire in inter-rail? Spirito di adattamento, desiderio e disponibilità all’incontro con differenze culturali, ( anche di tipo gastronomico) sono, a mio parere, le armi vincenti. E poi tanta voglia di conoscere nuova gente, ma soprattutto lo stesso straordinario entusiasmo che abbiamo noi quattro. E’ importante anche liberarsi del superfluo, cioè portare con se solo l’indispensabile. Emmanuela Giannetto 6 di serena cama e freestylers laboratori bazar 07 2004 [email protected] Infoweb i-r. Un occhio allo spazio virtuale. Volete dritte su viaggi e inter-rail e non sapete come fare? Il sito che fa per voi è www.inter-rail.it, dal 1998 punto di riferimento per tutti i viaggiatori indipend enti con news, forum, newsgroup e guide di tutti i paesi. All’interno troverete la sezione dedicata a mete, prezzi e servizi, e molti link che forniscon o risposte esaurienti a tutti i dubbi e le domande. La comunità virtuale organizza periodicamente raduni che fanno incontrare i viaggiatori di tutta Italia. Su iniziativa del sito è nata l’Associazione Culturale Viaggi e Libertà (per informazioni 328 8332192 acviaggieliberta@inter-rail. it ), che si fa portavoce dei diritti degli inter-railers e portatrice di una filosofia di viaggio alternativa. L’Associazione ha come scopo lo sviluppo del viaggio itinerante per l’Europa in treno inteso anche quale mezzo di conoscenza di paesi e culture, collabora con Enti, Istituzioni e altre Associazioni. (Dallo Statuto - art. 4) Giovanna Silvestri Oggi on-line, domani on the road Prima di partire volete documentarvi sulla zona scelta? Allora il vostro viaggio inizia in rete. Basta l’indirizzo giusto. E in questo caso più di qualcuno può tornare utile. www.letsgo.com Sito in lingua inglese che rappresenta on-line la casa curatrice delle omonime guide turistiche, apprezzate in tutto il mondo. Il sito, nel quale è possibile acquistare i vari prodotti editoriali, ha tra i suoi punti di forza il forum, spazio di discussione dedicato allo scambio di esperienze di viaggio, e la sezione destinazioni: i cinque continenti visitabili con qualche click. www.lonelyplanet.com, E’ un interessante sito consultabile in multilingua. Completo e dalla piacevole veste grafica, è un vero e proprio network che offre e-commerce, un ampio archivio immagini e un canale tv tematico. Le sue guide, altrettanto conosciute e diffuse, sono stampate in 14 lingue, tra cui in italiano dalla EDT. www.routard.com In francese, si fa apprezzare per facilità d’uso e completezza. Il sito permette all’utente di fornire il proprio commento sulla pubblicazione acquistata. Francesco Moriconi Sei uno studente, liceale o universitario? Vuoi scrivere e collaborare con noi? Hai dubbi, critiche o complimenti da farci, delle novità da segnalarci? SCRIVI A: [email protected] bazar 07 2004 3-4-5-6 Cama & Freestylers - LABORATORI – Interrail: l’Europa in tasca 9-10-11 Roberto Pisoni - VISIONI – La vita è una cosa miracolosa 12 Alessandro Benvenuti – VISIONI (IN PILLOLE) - ho rubato ciliegie da un albero 14 15 29 Claudio Amendola – LEGGERE (RILEGGERE) – Viva il maschilismo! 30 Nancy Brilli – LEGGERE (BRILLETTURE) – Peregrinazioni di pensieri 31 Marcello Amoruso – NOTTE – Garden time 32 Alberto Traversi - NOTTE Caterina Gonelli - ONDE – Sex in the sat Pietro d’Ottavio - SINTONIE – Meltin’ pot di culture 16-17 Carla Antolini - SCENE – A teatro per coltivare un campo 18 Andrea Rustichelli – SCENE – La danza fuori dal coro 19 Enrico Lo Verso – SCENE (SALMONI) – Enrico e l’odore 21 Fabio Murru - SUONI – la voce gitana di Diego el Cigala 22 Pietro D’Ottavio – SUONI – Rock Power 23 Marcello Amoruso - SUONI – Suoni acidi 24 Fabrizio Gianuario - SUONI – Visione nel cielo di Palermo – Cocktail e chioschi cool Lisi - NOTTE 33 –Andrea Mixare senza confini Claudio Coccoluto – NOTTE 34 (NOTTETEMPO)– Hot Coc 8! 36-37 Chiara Spegni – GUSTI – Peperoncino! 28 Marco Begani – LEGGERE (FUMETTI) – Donald Duck e Uncle Scrooge Premilli– AVERE 49 Giulia – Qualcosa di insolito – HI-TECH 50 Agnese Ananasso minuto per – Tutto il mini minuto Oliva Muratore – 51 ARCHITETTURE – Passato prossimo futuro Bianchini – PICCOLI 52 Matteo – Bambinopoli Valerio Cammarano – SPORT Canyoning, a piedi per 53 –torrenti Angelita Peyretti – 54 SCIOCCHINA – Le gioie della maternità Cecilia – CORSI 55 Valeria – Impara l’arte e vendila! 38-39 Chiara Tacconi – GUSTI – A tutto fuoco Cecilia – FENOMENI 56 Valeria – Odio le proibizioni 40 Eva Buiatti - GUSTI (MANGIA COME LEGGI) – Le mani sul Ful! 42 43 44 46 Lorella Scacco - ARTI – Le armi dell’arte Luca Beatrice – ARTI – New perspectives in art Marzia di Mento – ARTI – Un museo per orecchie colte 48 57 Valeria Cecilia – NET – Deliriouniversale.com 58 Guido Dolara – NOI – London Time Andreucci – LORO 59 Franco – Crime Scene Investigation Cristiana Scoppa – Luca Carboni – ARTI – (SKIZZI) 60 MIGRAZIONI – conti da saldare, vite da salvare Mugnaini – VIAGGI – Londra, 61 Giulia Premilli – GENDER Chiara Pietrella – ESSERE – Ubriachi di bellezza Morcellini – CORTEI 62 Mario – Libri: la nuova passione 47 Bazar style 26-27 Ciro Bertini - LEGGERE L’insolito noir di Jim Thompson SOMMARIO 7 – Riproduciamoci degli italiani [email protected] bazar 07 2004 visioni di roberto pisoni 9 Dopo sei anni di assenza – tanti ne sono passati da Gatto nero, gatto bianco – torna la carovana balcanica di Emir Kusturica, massimo portavoce di un cinema “panico” e orgiastico. La vita e’ una cosa miracolosa Alcuni registi considerano il cinema come arte del fuori campo. Tutto deve essere suggerito o mostrato a metà. Bisogna lasciare lo spazio necessario all’immaginazione dello spettatore affinché monti il film nella propria testa. Il cinema di Emir Kusturica è esattamente l’opposto. L’autore di Arizona Dream (1993) e Underground (1995) un cineasta del pieno, affetto da bulimia. In lui un sempli è ce piano dà l’impressione di soffrire il castigo imposto dall’inquadratura, tanto che la scena più banale finisce per trasformarsi in un pentola ribollente di azioni e reazioni. La vita è un miracolo anche se non è l’opera più riuscita suo autore, la più originale, è senz’altro la più potente, la del energica e popolare, la più gioiosa e ottimista da Il tempo più dei gitani (1988). Kusturica racconta (tra le mille altre cose) la storia d’amore tra un ingegnere serbo e un infermiera bosniaco-musulmana e pone un interrogativo semplice e complicatissimo: come credere, in tempi tanto bui, che la vita sia un miracolo? Immergendovisi, consumando energia, mettendosi in movimento. Questo suggerisce Kusturica e non a caso la figura simbolo, il segno del film, sono i binari di una ferrovi in costruzione che dovrebbe trasformare un angolo sperdu a della Bosnia nella destinazione di un sogno. Ma siamo nelto 1992 e la guerra incendia il paese. La ferrovia si trasforma allora nella traccia di un’utopia: l’apertura, lo scambio, comunicazione in una Jugoslavia dislocata, dilaniata daila nuovi confini. Ogni cosa si cristallizza e viene travolta dalla catastrofe. il miracolo è possibile, basta sforzarsi di attivarlo. CorrenMa pedalando o pompando, persino senza vapore, per avanzado, sulle rotaie del treno fantasma. Ogni mezzo di trasporto re è lecito e il carico delle passioni è al completo: rabbia, gioia, dolore, furore e amore. Il giovane di Milos, calciatore irrequieto, partendo a guerra iniziata contrappone ai “sentimenti” del padre che lo segue per proteggerlo “la velocità”. Ecco gli elementi complementari e indispensabili per “verificare” la vita: il moto perpetuo e le emozioni. Come fa la macchina da presa di Kusturica, ma con un lirismo meno cupo e più legger del solito. La messa in scena è più semplice e vicina ai o personaggi, che sono, (sorpresa!) essenzialmente timidi indifesi. Come Milos e suo padre Luka, a cui durante unae notte di bombardamenti dei soldati consegnano un ostagg musulmano, Sabaha, che potrebbe essere scambiata con io lo stesso Milos, prigioniero nel campo opposto. Ma la donna incanta Luka, lo distoglie dall’intento e lo incastra in un terribile enigma morale: meglio il figlio o l’amore? Con torturatori così teneri, la follia che elettrizza il cinema di Kusturica resta umana. La dismisura non ingolfa mai La vita è un miracolo, a dispetto delle comiche cialtronerie senza le quali “Kustu” non sarebbe lo stesso. Piuttosto che designare il nemico e regolare i conti a posteriori, il regista sceglie la libertà della favola. Così gli animali diventano vere e proprie guest star: orsi, asini, vari gallinacei, gatti, cani e perfino pinguini. Spesso accusato di cinismo, Kusturica sembra colto da affetto per le bestie di ogni genere, umani compresi, come esemplifica la bella scena sotto i bombardamenti in cui Luka e Sabaha solidarizzano con un gatto e un cane, neanche fossimo in un Walt Disney apocalittico. Senza ingenuità nè illusioni, Kusturica rivendica i buoni sentimenti di questa storia d’amore tra un Romeo serbo e una Giulietta musulmana. D’altra parte è un narratore romantico, un filantropo angosciato, un appassionato del caos. E La vita è un miracolo è a sua immagine e somiglianza. 10 di roberto pisoni visioni bazar 07 2004 [email protected] Lo zingaro di Sarajevo Intervista a Emir Kusturica Emir Kusturica maglietta da marinaio bianca e blu, capello arruffato, solito piglio indolente e un po’ sardonico, è pronto a scherzare su tutto, ma non ne può più di spiegare le sue posizioni sulla guerra nei Balcani: No, non cominciamo con questa storia della dimensione politica del film… La politica gira intorno alla storia, il conflitto fa da sfondo all’amore fra Luka e Sabaha. Già 9 anni fa quando venni a Cannes con il mio film Underground ho cercato di raccontare la storia di una famiglia durante la seconda guerra mondiale. Come allora anche in questo film la politica ha un impatto sulle vicende private, ma niente di più. Perché non ho preso posizione sul governo di Milosevic? Nessuno è perfetto!’”. Eppure la guerra non è soltanto un elemento accessorio… Il film è realizzato 12 anni dopo, perché era necessaria una certa distanza estetica per proteggere il film da un’interpretazione eccessivamente ideologica che i media comunque proporranno. Questa storia d’amore mi è stata raccontata dopo la fine della guerra da un serbo che viveva a Tolosa, era talmente eterna e shakespeariana che doveva essere raccontata. Si tratta di una storia realmente accaduta, il dramma di chi ama qualcuno ma lo deve scambiare con un prigioniero. E’ successo in Bosnia, ma sarebbe potuto succedere in qualunque teatro di guerra, anche in Ruanda. Come mai ha lasciato trascorrere addirittura sei anni dal suo ultimo film di finzione? Ho il desiderio di girare ogni giorno, ma i miei film sono il risultato di un lungo cammino e di un processo vitale. In più La vita è un miracolo ha richiesto un anno di scrittura e 5 mesi di riprese. I film occupano la mia vita ma tra uno e l’altro non ho mai la prospettiva chiara, salvo quando suono la chitarra nel mio gruppo i “No Smoking”. Ho suonato due anni e mezzo con loro e ho girato Super8 Stories senza nemmeno rendermene conto. I suoi film mescolano spesso la creazione e la solidarietà al caos e alla distruzione… Credo che sia l’approccio migliore per comprendere i Balcani. E’ come per l’America Latina, la stessa sintesi si legge nelle opere di García Márquez o forse, ancora di più, in quelle di Borges. Sono scrittori che tentano di illuminare delle zone oscure ma non del tutto. Dalle mie parti si vive con molta spontaneità. Ognuno afferma di rappresentare la legge, quindi ci sono milioni di leggi diverse. Il solo momento in cui rispettano le regole del gioco, è quando si riuniscono per un rituale quasi pagano come una partita di calcio ad esempio. Ma come si può constatare ne La vita è un miracolo a volte non è sufficiente. Anche durante una partita il loro senso della storia, che non è analitico ma emozionale, può provocare una bagarre gigantesca. E’ quello che ho cercato di riprodurre nella scena che vede protagonista Milos. E’ il genere di sequenza che mi rende felice. Quello che mi permette di sopravvivere durante le riprese di un film è sentire una specie di gioia infantile mentre giro queste scene d’azione senza dialogo. Mi danno la fiducia per i giorni a venire: è come una droga che mi consente di resistere e continuare. La famiglia è un motivo centrale nel suo cinema da Ti ricordi di Dolly Bell? a La vita è un miracolo… La famiglia è un elemento strutturante del racconto drammatico, un elemento mitico nelle storia che mi piace raccontare. La famiglia e gli animali. Perché, più che negli altri film, gli animali sono onnipresenti ne La vita è un miracolo, formano quasi un’arca di Noè. Quando ci sono degli animali in uno spettacolo o in un circo tutto ne guadagna. E quando gli animali si mescolano ai membri di una famiglia l’emozione diventa ancora più intensa. Anche io mi sento mezzo uomo e mezzo animale. A dispetto delle tragedie e del dolore che racconta, mi pare che in questo film ci sia un tocco più ottimista rispetto ai precedenti… Quando ho terminato Underground, mi sono accorto che era un film che parlava della morte più che del risveglio alla vita. Con Gatto nero, gatto bianco ho trovato un giusto mezzo nella descrizione di personaggi felici; infatti nei titoli di coda avevo scritto “Happy End” invece che “The End”. Dopo aver trascorso quarantanove anni su questo pianeta, credo che la vita sia un miracolo e che abbiamo ancora qualche possibilità di salvarci. [email protected] bazar 07 2004 visioni di roberto pisoni 11 ul Viaggio a Istaesnb 2003, è la Uzak, Grand Prix a Cann prova dell’esistenza di un grande cinema turco. In una Istanbul innevata, Nuri Bilge Ceylan descrive superbamente il gelo dei sentimenti. Un villaggio di montagna sotto la neve. L’inquadratura fissa, ampia, distante, è splendida. Dal fondo del piano un piccolo punto si muove, avanza, animando l’immagine e incrinando la semplice trasposizione di una natura morta. E’ un uomo che cammina e si prenderà qualche minuto prima di percorrere quei cinquecento metri che separano il campo lungo dal primo piano. Taglio. In questo superbo prologo, Nuri Bilge Ceylan pone i fondamenti estetici e tematici del suo film: il rapporto tra spazio e durata. L’uomo del prologo è Yusuf, campagnolo disoccupato che tenta la fortuna a Istanbul. Si rifugia a casa di Mahmut, lontano cugino fotografo, in un appartamento angusto. Si attende molto dal parente: calore umano e una spinta (o delle piste) per trovare lavoro. Il problema è che Mahmut non ne ha affatto voglia. Vagamente depresso, ha visibilmente bisogno di stare da solo. Ecco che sorge il problema del tempo e della durata. Come dividere un luogo quando i desideri dei due inquilini non coincidono? Come nutrire una relazione quando il rapporto con il tempo non è lo stesso, quando l’uno vuole attivarsi, trovare lavoro, contrarre la durata, mentre l’altro, in fase di stasi e introspezione, aspira a dilatarla? Queste le questioni, apparentemente prosaiche ed esistenziali, ma che sono anche questioni di cinema. Nuri Bilge Ceylan, regista nato a Istanbul nel 1959 ed eminente rappresentante dell’intellighenzia turca, nel suo terzo film risponde in due modi al dilemma. Il primo è quello del cinema moderno, il cinema della crisi di coppia, della difficoltà di comunicare, secondo una tradizione che parte da Antonioni e arriva a Tsai Ming-liang. Lunghe inquadrature silenziose, personaggi ripiegati nella loro interiorità, messa in scena fondata sulla contemplazione per far entrare lo spettatore nei pensieri dei personaggi. Cinema che si indirizza allo sguardo e al pensiero piuttosto che al corpo e allo stomaco. Il secondo modo è fisiologicamente antinomico al primo: il registro umoristico e comico. Ma queste iniezioni burlesche si integrano armoniosamente con il paesaggio umano. Basti vedere le strategie di Mahmut per sfuggire a Yusuf o il modo in cui è infastidito dagli odori del suo ospite, e la rapidità con cui cambia canale quando l’altro rientra, zappando da un film porno a un programma culturale noiosissimo (il modo migliore per allontanare l’indesiderato). Molto divertente, ma anche dissonante, perché lascia avvertire la barriera tra le classi, la condiscendenza che l’intellettuale borghese urbano prova per il suo consanguineo della campagna. Si può estrapolare a partire da questa coppia di personaggi un simbolo forte della società turca combattuta tra ruralità arcaica, povertà ed élite borghese, tra islamismo e laicità. Ciò che è sicuro è che, malgrado la sua disinvoltura, Il fotografo Mahmut, in difficoltà sentimentali non è affatto più felice o risolto di Yusuf, il sempliciotto di campagna. E che questi due uomini, questi due mondi, non riescono a incontrarsi, a dialogare, a trovare uno scambio: ciascuno rimane murato dentro le sue sconfitte. Come la bella Istanbul nascosta sotto un manto di neve e brume, il gelo dei sentimenti e delle relazioni umane rende tutto di vetro. Jodorowsky, Sciamano Psicomagico Dopo averli fatti uscire separatamente prima in vhs e poi in dvd, la Rarovideo, emerita etichetta nazionale di “visioni underground”, riunisce in un elegante cofanetto due film di culto, El topo (1970) e La Montagna incantata (1973) di Alejandro Jodorowsky. Filmmaker, clown, autore di teatro, sciamano, fumettista, romanziere, esperto di psicomagia, pittore, Jodorowky è una sorta di vulcano in perpetua eruzione, un mistico “scorretto” e visionario a cui è capitato, nel mezzo delle sue mille attività, di realizzare un pugno di film in quaranta anni. Il carisma stregonesco che anima “Jodo” - nato in Cile nel 1929, e tra l’altro animatore insieme a Topor e Arrabal del Movimento Panico parigino - è così folgorante da aver reso El Topo e La Montagna sacra dei testi sacri per i cultori del cinema psichedelico, vere e proprie esperienze visive, tappe di un percorso di conoscenza in cui arte e vita si confondono in un perpetuo delirio. El Topo è un western anarco-surreale che alla sua uscita suscitò grande interesse e polemiche. Gli intellettuali newyorkesi affollarono per sette mesi l’Elgin Theatre dove veniva proiettato, e subito si schierarono i due fronti contrapposti di estimatori e detrattori. Mescolando tragedia e paganesimo, sacre scritture e surrealismo, improvvisazione e filosofia orientale, El Topo alterna sequenze scarnificate a scene di massa tessendo un caos visivo da commedia umana barocca e degradata. I personaggi sono una corte dei miracoli che partecipa a dei riti criptici di cui è a malapena consapevole, ma l’intensità del sarcasmo e della deformazione è tale da riscattare qualsiasi empito didascalico. Rispetto a El Topo, La Montagna sacra è opera meno grezza, anzi quasi spettacolare nell’uso del paesaggio come scenografia, e spinge all’eccesso il sincretismo iconografico di cui Jodorowsky è maestro. Il surrealismo al cinema forse non è mai stato così coerente e disturbante come nell’opera di questo eccentrico cineasta. L’edizione è superba, a conferma della serietà della Rarovideo nel riproporre materiale già prezioso perché invisibile. Anche supplire l’esiguità degli extra (solo un’intervista all’esperto Massimo Monteleone) c’è un libretto di 64 pagine, in inglese e italiano, che ricostruisce il tumultuoso percorso artistico e intellettuale di Jodorowsky. Cofanetto Jodorowsky El Topo – The Holy Mountain (La montagna sacra) Doppio DVD + libro bilingue italiano/inglese di 64 pagine Rarovideo, 50 euro, www.rarovideo.com DVD 12 di alessandro benvenuti visioni.in pillole bazar 07 2004 [email protected] www Ho rubato ciliegie da un albero America. Lo invidio. A Cannes ha vinto un americano dell’altra gioia senza far vittime. di e oder E’ bello vedere un essere umano espl Ho per Cannes lo stesso interesse che Cannes ha per me. Ma c’è stato, e bisogna parlarne. Premetto che ho visto quattro immagini sparse in tutto. Questo festival è una rottura di balle per chi ne resta fuori, al pari delle vacanze estive, di Venezia e della miseria; perché se provi a cercare un produttore per parlargli del progetto della tua vita in quel periodo, la segretaria ti risponderà con un vago risentimento nella voce: “E’ a Cannes!” (come a dire: “Oh non lo sapeva!”) e poi nell’ordine: “E’ in vacanza”, “E’ a Venezia!”,ra “E’ in bolletta”. Comunque lo ha vinto un americano dell’alt America. Con un Io presenzialista e ipertrofico di molte taglie o superiore alla sua taglia fisica. Probabilmente il suo success persi e subiti aver deve ne to: confron da ria cattive da deriva tanti, e ora finalmente è il momento delle dolci vendette. Dentro di lui, il bambino che ha mangiato male, ha trovato in Europa il paese dei balocchi. “Bush out, Bush out!” gridava giulivo nelle copertine dei telegiornali. Lo invidio. Sinceramente. In maniera struggente. E’ bello . vedere un essere umano esplodere di gioia senza far vittime Soprattutto quando l’essere che salta è esteticamente non bello. E questo ci porta a Tarantino. Sta diventando una maschera. Fisicamente. Il mento gli si sta arricciando all’insù (ancora pochi anni e finirà per entrargli in bocca). Le tempie diventano ogni anno più vaste e gli occhi si allontanano sempre più l’uno dall’altro. Mi ricorda l’universo. Quentin si espande. Se non sa ridere. Sembra recitare mentre lo fa. Sarà un vecchio orribile da vedersi. Ma tu ce l’hai con lui? No. Mi sono alzato male. C’era un litigio in casa. Per l’uso disinvolto che le figlie fanno del cellulare. Ieri la più grande delle tre e io abbiamo fatto un cosa per Emergency e oggi si litiga sulle tariffe telefoniche. Se è strano il mondo alle otto. del mattino! Ognuno parla il suo linguaggio per non capirsi Stanotte ciascuno di noi ha fatto i suoi sogni e ora ognuno tira le conclusioni. L’umore è figlio del risveglio. Sarà per questo che è difficile accordarsi appena alzati? Io, ad esempio, ho sognato la ta disperazione. Aveva una palandrana nera ed era stata manda potevi che grande così stanza una in o dal Ministero. Eravam vedere solo due pareti alla volta. C’eravamo tutti, noi del teatro. E una voce diceva: “Siete in troppi! Siete in troppi quest’anno. Non ci sono teatri per tutti”. Come ti liberi nel sogno dall’angoscia? Svegliandoti. Ma per l’appunto avevo preso un tavor. Avete mai fatto un conto di quante compagnie Non teatrali ci sono oggi in Italia? Un verminaio. Un formicaio. c’è più niente di umano. Finito il grande se fratello o la povera sorella o la mamma che va da Bonoliin a laureat una di anza padron la con mostra il feto in diretta economia e commercio, o gli sposi imbecilli che il “si” lo dicono alle telecamere e i tempi al prete glieli detta il regista. E finito era tutto il guano che verrà prossimo futuro compresa una telecam s’è in qualche cella di prigione dove due detenuti, dopo che uno fatto l’altro a sangue e poi si pente, si fidanzano e danno vita a una tenera storia di sentimenti (si, perché così ha deciso il pubblico, sì) visto che il recupero di color che si son persi sembra ormai diventato lo sport nazionale di quegli italiani che non hanno di meglio da fare che decretare il ritorno in video di tutti i dimenticati da Dio e dalla dea Madre Tivvù, che a suo tempo o bellamente masticò e sputò via da sé (perché forse non avevan più nulla da dire?). Oh Dio Dio ma di che sto parlando? Ho perso anche il soggetto. Ah si: le compagnie teatrali. Che fa un idraulico che partecipa a un reality show una volta finita l’esposizione in video: torna a sturare lavandini o, già che c’è, veste la calzamaglia di Amleto? “A bbello me passi er teschio di che mo’ c’é er monologo mio”. Ho una improvvisa esplosione60/ felicità. So che lo spettatore medio televisivo è una donna di So 65 anni con titolo di studio di scuola inferiore (non sono io!). che l’Italiano in genere è uno dei popoli meno depressi del mondo i (ci aiuta la posizione geografica e il fatto che consideriamo nostri limiti come confini sicuri). So che mai come in questo k Pontificato sono stati creati tanti nuovi santi e beati (il networ il del Bene risponde colpo su colpo a quello del Male). In più che nostro ottimismo ci porta a vedere in ogni connazionale re muore all’estero un nuovo eroe della Patria (dovremo costrui vie: le tare aumen e sa lo già o govern il questo ma di più – so abbiamo un sacco di nuovi nomi da piazzare). E soprattutto E’ che l’altro giorno in Toscana ho rubato ciliegie da un albero. to un fatterello, me ne rendo conto, ma la lucentezza del momen la era tale che ne resterò per sempre abbacinato. Con me c’era una di fianco sul albero un da ciliegie le mia terza figlia. Rubare collinetta. E mangiarle. La pianta era della terra e le ciliegie nostre e degli uccelli. E mentre mangiavamo pensavo: nessun idiota in cielo né in terra potrà rubarci più questo momento. 14 di caterina gonnelli onde bazar 07 2004 [email protected] foto www.oltremara.com sexy-tv dedicate all’hard core. Difficile districarsi Diciannove canali di Hot Club, la pay per view XXX di Sky, sedici di canali dedicati all’eros e al sesso. Un’offerta numero il e crescer vede anno nella giungla del porno sat che ogni primo luglio i canali dedicati saranno 19, tre per Dal . bizzarri più quelli variegata, per soddisfare tutti i gusti, anche ime news cinematografiche ma anche le ultimiss le o ogni genere, con due titoli novità per ogni canale. Si vedrann più diffuso: si spazia da Hot Girls a Hot sempre o mercat un avere no sembra che coppie delle iali produzioni amator a Hot Zapping, per chi proprio non si arrivare ad fino e Bizzarr Hot a Stars Hot da r, Boys, da Hot Class a Hot Amateu cinque canali contemporaneamente. ione disposiz a mette che a notturn accontenta mai, basato sulla speciale formula ivo: Superpippa Channel, il nome divulgat o comico s Lasciando il mondo del porno più spinto entriamo in quello dell’ero una sbirciatina al sito www.superpippa.com) è il amo consigli più di saperne volesse chi (per ma, è tutto un program palcoscenico a luci rosse in un’atmosfera davvero canale che unisce eros e humor mostrando il dietro le quinte del non stop, attraverso i satelliti Hot Bird. Per chiaro, in ar pornost goliardica. Il canale “svela” il lato comico delle Tv trasmesso dal circuito nazionale Odeon Tv gli appassionati di “tette e culi” imperdibile il reality show Playmenma anche filosofico, grazie all’abile conduzione program Un Sky. ri ricevito dei 827 canale sul e ricevibile in chiaro sdraiata su un divano senza veli o quasi alterna della graziosa fatina bionda altoatesina Melanie Alyssia Moore chee rinchiuse per 90 giorni in una villa tra massaggi, gnocch 10 niste divertenti monologhi a filmati che vedono protago la fanciulla preferita che ha imparato a conoscere sole, bagni, sport e gossip. Tramite televoto il telespettatore vota a televisivo italiano, è gradevole, mai volgare, panoram nel novità una ma, program Il show. reality di in questi tre mesi che è anche modella, scrittrice e pittrice. rice condutt della a simpati e à loquacit sicuramente innovativo grazie alla in studio ogni sabato sera alle 23 e diretta la e minuti 30 per otte Il programma va in onda ogni giorno dopo mezzan 40. Impossibile non dare una sbirciatina. Sex in the sat Sul satellite tutto l’immaginabile e l’inimmaginabile sul sesso. E poi tanti documentari per veri globetrotter e un nuovo mondo, fatto di reality show e fiction tutto da scoprire. Per ogni palato… Documentario, il nuovo protagonista del satellite Il documentario, fino a qualche anno fa appannaggio della tv anglosassone, sta prendendo sempre più spazio nella tv italiana, in particolare in quella via satellite. Sinonimo di cultura, apprendimento e approfondimento, il doc, così viene chiamato in gergo tra gli addetti ai lavori, è un ottimo mezzo per evadere e divertire lasciando qualche traccia nel telespettatore. Aumenta dunque anche l’attività di produzione del documentario made in Italy che finalmente inizia a trovare un mercato anche nel nostro Paese. Sky offre il più ricco panorama di canali satellitari dedicati al documentario: Discovery Channel presenta 4 canali differenti in grado di coinvolgere un pubblico trasversale che spazia dai giovani ai più maturi che sembrano apprezzare in modo particolare il filone dell’educational, Fox Channels Italia con History Channel (dedicato alla storia ), A1 (dedicato a uno stile di vita globetrotter) e National Geografic Channel, quest’ultimo sempre più sensibile alle attrattive del Bel Baese al quale ha recentemente dedicato una serie di documentari sui produttori di vino italiani. Interessante anche il fenomeno Macchina del Tempo, firmato Paolo Cecchi Paone, che da programma di successo della tv generalista Mediaset è diventato protagonista di un canale satellitare denominato giustappunto MT Channel che vanta i migliori documentari mondiali inglesi, giapponesi, australiani e americani di attualità, scienza, archeologia, natura e medicina, ben presentati grazie all’ottima redazione formata da esperti professionisti. Era ora! Fox Life : uno dei canali più attesi di Sky Una buona notizia per chi ama i format del momento: reality show, fiction, magazine, insomma quella tv detta anche da “casalinga”, che trova espressione in Fox Life nel pacchetto Primo Sky. Si tratta di un canale di intrattenimento che propone uno spaccato della società attraverso storie e stili di vita ma anche programmi di lifestyle, design, moda e cinema, il tutto condito con leggerezza, ironia e intrattenimento. Nell’ampio palinsesto una nota di attenzione merita il nuovo format “Cambio Moglie”che dopo il grande successo ottenuto in Inghilterra si appresta a conquistare, o meglio sconvolgere anche il pubblico italiano. Buona visione. [email protected] bazar 07 2004 sintonie di pietro d,ottavio 15 Le neonate emittenti gemelle figlie di Caterina Caselli Il ritmo della metropoli si ascolta su RadioRomaUno RadioMilanoUno, neonate emittenti gemelle ideate e da Caterina Caselli, l’unica discografica italiana che riesce competere insieme alla sua Sugar con le multinazionali a del disco. Ora l’ex “Casco d’oro” ha acceso le frequen radiofoniche di queste due stazioni che si rivolgono ze al pubblico giovane. Ponte tra locale e globale, le due emittenti che trasmettono nella capitale sui 90.9 fm e nella metropoli lombarda sugli 88.7 fm, puntano sui nuovi fermenti musicali e sui codice di comunicazion sempre in innovazione. Melting pot di culture sonore e RadioRomaUno e RadioMilanoUno sottolineano le , differenze tra le musiche attuali, secondo lo slogan “From Hip-hop to modern rock”. Originale la division in “aree” musicali associate ai colori: nero per i suonie caldi del r’n’b e del rap, bianco per il cross-over tra rock, elettronica e contaminazioni tribali, bianco & nero per gli urban sound, il trip-hop e la jungle, rosso per musica latina, giallo per i suoni in arrivo dall’Oriente. la In voce si alternano speaker affermati anche in tivù come Silvia Hsieh (Top of the Pops), Alvin (Cd live) e Chiara Tortorella (Disney Channel). Non mancano ampi spazi di informazione, con 16 flash giornalieri per raccontare storie, fatti e temi su ambiente, concerti, università e altro ancora curati da Maurizio Pesce, coadiuvato a Milano Steve Di Rico, Govind Khurana, Maurizio Guagnetti e da a Roma da Giulia Baldi. SILVIA HSIEH ALVIN Meltin’ pot di culture MIRKO MENGOZZI CHIARA TORTORELLA News all over the world Baobab è il possente albero delle notizie che va in onda su Rai caratteristica della trasmissione sono gli approfondimenti delle RadioUno dalle 16 alle 18.30, dal lunedì al venerdì. La news del giorno a 360 gradi, a partire dai grandi avvenimenti internazionali fino alle curiosità della cronaca di giornata, secondo strettissima attualità. E in caso di emergenze il programma diventa una griglia molto elastica in grado di adattarsi alla lanciati momento per momento appena diffusi dai fronti di guerra un vero e proprio filo diretto, con i flash di agenzia quanto dai luoghi teatro di fatti di cronaca. Il contenitore di musica e news del pomeriggio di RadioUno propone spazi di informazione e brani musicali in diretta, con ospiti ed esperti al telefono e in studio per commentare le ultimissime ed entrare “dentro la notizia”. Al microfono, durante l’arco della settimana, si alternano i conduttori giornalistici Raffaele Roselli, Ruggero Po, Maria Teresa Lamberti, Mario Benotti e Marcello Ciotti, sempre affiancati da uno speaker che propone le ultime novità musicali alternate con i sempreverdi del pop internazionale e della canzone italiana. MARIA TERESA LAMBERTI BAOBAB E’ Sold Out, il contenitore giovanile Alla soglia de GQ uno tra i dieci anni di trasmission contenitore dii 100 programmi più se i su Controradio Bari, il mondo giov notizie e novità discogguiti a livello nazionale. Sold Out è secondo la riv Condotto da quello che lo anile, dai nuovi trend alrafiche, fa il punto su tutto Carlo Chicc ista le ultimissim largo spazio circonda. In onda dal lune e curiosità su quello che può interesso, il al ar dì al venerdì l rock indipend una finestra dalle 18 al mondo dello spettaco e ente e al informazioni per gli emergenti (Spaziola musica elettronica in le 19 sui 97.3 fm, Sold Outlo e su tu Club Culture concerti, eventi e festiva Demo), il tutto arricch tte le sue forme, compr dà con musica : una panoramica su qu l. Grande attenzione an ito da interviste agli artisesa che alle nuov e dirette tele el Berlino e Parig foniche dai lo che si suona nelle e tendenze deti e lla emittente vent i. Il conduttore del progritrovi italiani di spicco ediscoteche di tutto il mon ra alla controinfo ennale del capoluogo pu mma è anche direttore dalle capitali come Londdo, rm artis glie ra, azione e alle sorvolano. controculture se che dà largo spazio al tico di Controradio Bari, , cercando qu l’in elle notizie su formazione, o meglio cui spesso al tri media di nuovi tren d PROGRAMMA AL TOP 16 di carla romana antolini scene bazar 07 2004 Cerchi il teatro di ricerca? Fai un giro tra Rimini, Bollate e Civitavecchia, per scoprire che se il Teatro delle Ariette coltiva un campo di mais, i Masque di Forlì si trasformano addirittura da attori in artigiani fonditori per realizzare una campana di bronzo. [email protected] Italia ed Europa a confronto nella programmazione del Festival di Santarcangelo che propone in due sezioni distinte compagnie italiane del teatro di ricerca e spettacoli europei che difficilmente è possibile incontrare nelle stagioni dei teatri italiani. Il festival dedicato a Pier Paolo Pasolini è diretto da Silvio Castiglioni che ha collaborato nella scelta della programmazione anche con Silvia Bottiroli, Massimo Eusebio e Andrea Nanni. Del panorama italiano sono stati scelti i Motus, Kinkaleri, il Teatro delle Ariette e Masque Teatro per co-produrre nuovi lavori. I riminesi Motus presentano “L’ospite”, da “Teorema” di Pier Paolo Pasolini, con il Théâtre National de Bretagne e i fiorentini Kinkaleri debuttano con “I Cenci/Spettacolo”, da Artaud, con il KunstenFestivaldesArts di Bruxelles. Per permettere invece ai gruppi di sperimentare nuovi formati rispetto agli standard previsti dal sistema distributivo italiano il festival fa una particolare scommessa: il progetto “L’estate.fine” del Teatro delle Ariette prevede la coltivazione a mais a partire da marzo di un campo di 2000 metri quadrati in cui si svolgerà lo spettacolo; e il “Davai” (significa “avanti” in russo) di Masque Teatro si ispira a “Andrej Rublëv” di Tarkovskij e intreccia percorsi formativi e laboratoriali a momenti spettacolari alle Cave di Marecchia e in piazza Ganganelli, dove per la chiusura del festival sarà issata una campana di bronzo realizzata dagli attori-fonditori impegnati nel lavoro. La Societas Raffaello Sanzio proporrà qui in prima assoluta un installazione per 10 spettatori che farà riferimento a uno degli episodi della “Tragedia Endogonidia” che sta portando il gruppo in tutta Europa. Guardando all’Italia il festival persegue il suo ruolo storico di incrementare un osservatorio dedicato alle nuove realtà teatrali italiane dando voce a varie compagnie emergenti, tra le quali Egumteatro, Compagnia Teatrale Pubblico Incanto, Andrea Cosentino, I Sacchi di Sabbia, Zoe Teatro, Compagnia Civica e Barbara Martinini. Ma guardando ai fermenti europei più innovativi ecco tutte le chicche da non perdere: il duo belga femminile Buelens Paulina che il festival sostiene nelle creazione di una versione italiana dello spettacolo « Endless Medication »; la compagnia belga Tg Stan (8/10 luglio) con “Tout est calme”, testo inedito di Thomas Bernhard mai rappresentato in Italia, sottotitolato per l’occasione; il giovane performer portoghese Tiago Guedes che con lo spettacolo “Um” ci accompagna solo in una stanza di una casa privata e la compagnia spagnola Cia Olga Mesa con lo spettacolo “On cherche une danse”. Un’occasione per il pubblico italiano è la presenza di un gruppo storico inglese, i Forced Entertainment con due spettacoli cult del loro repertorio in prima nazionale rispettivamente il 9 luglio con “12am: Awake & Looking Down” e l’11 luglio con “Quizoola!”. A teatro per coltivare un campo teatro e filosofia Moni Ovadia. Musica, che riunisce diverse culture quello che lancia Moni Ovadia ne “La E’ un messaggio di pace bottiglia vuota”, un monologo sul mondo khassidico cioè quella corrente di ebrei ortodossi di ispirazione mistica che hanno introdotto, nel pensiero e nella prassi ebraica, una sorta di profondità/levità nuova fino ad allora, vagamente astratta e a volte apparentemente non-sense, pur mantenendosi nel solco di una saggezza profondissima e fondamentale per capire lo spirito più acuto dell’umorismo ebraico. Moni Ovadia traccia la storia e le caratteristiche dei khassidim attraverso aneddoti, storielle e canzoni del patrimonio culturale dell’ebraismo orientale. Ovadia si accompagna da solo con la chitarra, riuscendo a dare all’interpretazione una dimensione intima, raccolta, interiore, bellissima. In aggiunta, a far da contrappunto al narrare dell’ebreo Moni Ovadia, si inseriscono due musicisti zingari rom, il fisarmonicista Albert Florian Mihai e il clarinettista Mitika Ion Bosnea, che eseguono foto di Maurizio Buscarino brani della tradizione zingara Rom. Nuovi terreni di ricerca ed è nuovo, alla prima edizione, in quel di Civitavecchia. Riservato ai teatri di Ricerca, si intitola “Miraggi”, Un festival di teatro nuovo prevede spettacoli di César Brie organizzato dalla giovane compagnia Teatropersona, sostenuta dal Comune di Civitavecchia. Il programma Mario Barzaghi (“Un atleta luglio), 7 il Arlecchinia” di abitanti (“Gli Contin Claudia luglio), 6 il e 5 il tasca” in mare “Il (“Il cielo degli altri” e festival propone anche gli il one programmazi te all’interessan Accanto luglio). 9 il Nunc” et (“Hic Pardeilhan Francis del cuore” l’8 luglio) e sul “teatro necessario” conferenza la con festival il aprirà Ruffini Franco : III Roma à dell’Universit Teatro del Storia di interventi di due professori Giappone”. in e India in Bali, a danze sulle conferenza e video proiezioni d’Oriente teatro sul “Visioni e Nicola Savarese propone [email protected] Santarcangelo dei Teatri, Santarcangelo di Romagna (RN). Diversi spazi. Dal 2 all’11 luglio. Tel. 0541626185 com www.santarcangelofestival. La bottiglia vuota di e con Moni Ovaia, Bollate (Mi) Villa Arconati. Castellazzo di Bollate. 14 luglio Tel 0235005501 [email protected] Miraggi, Festival dei teatri di ricerca. Dal 5 al 9 luglio. Civitavecchia. Tel. 0766220664 e 3331912955. E-mail: s e V i c r d t r a m L In [email protected] bazar 07 2004 scene di carla romana antolini 17 Progetti impossibili “I teatri dell’impossibile” come i di resistenza culturale che dal carcere dispaz Volt erra portano al selvaggio cinema all’aperto. E poi il festival In Equilibrio: mappa per orientarsi nella scena contemporanea. Il direttore Armando Punzo e tutta la Compagnia Carte Blanche che organizza il Festival di Volterra I teatri dell’impossib festival come luogo di crescita, di acquisizione e trasforile intende il anche come luogo di resistenza culturale, dove si incrocimazione, ma uomini di teatro e di cultura, che in questi anni hanno ano storie di portato avanti con coraggio e determinazione progetti “impossibili”. E in questa visione il drammaturgo, poeta, regista, cineasta e scrittore francese Armand Gatti, instancabile testimone della contem intera opera è un vero e proprio appello alla resiste poraneità la cui ospite d’onore di questo festival. Con la Compagnianza, viene eletto composta dai detenuti attori del Carcere di Volterra, della Fortezza, presenta il “1° studio di P.P.Pasolini – ovvero Elogio Armando Punzo sogno visionario, folle e allo stesso tempo spietat al Disimpegno”, o, in risposta alle assurdità della vita (dal 26 al 29 luglio). La compa Wee Company diretta dal coreografo italiano Francegnia norvegese al festival con lo spettacolo di danza “Z -, I love you sco Scavetta, è una stanza dell’infanzia, irreale come un set televishoney bunny ”, ivo. Partendo dall’immagine del buco, il guardare “attraverso” è la metafora di un cambiamento di prospettiva radicale. Altra import nazionale è l’ultimo lavoro di teatro-danza di Enzo Pezzell ante prima a, al festival con L’Homme du jour, ideato e interpretato dallo stesso Pezzella e dall’attore Alfredo Caavate, una produzione Teatro Nazionale Wallonie di Bruxelles. Partendo dall’opera Il nostro bisogno di consolazione dello scrittore svedese Stig Dagerm an, i due artisti hanno dato spazio all’ aritmia feconda, realizzando visuale sia auditiva, dove i confini fra le diverse discipl un’opera sia (danza, gioco, scenografia, musica, luce, suono) ine e tecniche spariscono per unirsi in un dialogo con il testo. Per l’Italia anche il festiva sceglie il Teatro delle Ariette, che qui presenta “Seconl di Volterra do Pasolini evento innaturale”, progetto speciale che vede il coinvolgimento dei Comuni di Pomarance, Castelnuovo, Montecatini E’ un viaggio per le strade di questi antichi paesi, e Monteverdi. luoghi attraverso le parole e le immagini di Pasolin osservando i contenente pane, formaggio, pomodori, acqua e vino,i. Con un baule i viottoli per poi allontanarsi dal paese e raggiungere trasportato tra tramonto, si va verso un “selvaggio cinema all’ape la campagna al al film Il Vangelo Secondo Matteo. “I teatri dell’imrto” per assistere solo una vetrina per presentare gli eventi, ma spiegapossibile” non è fa conoscere le storie, i metodi e i percorsi; le progettualità, approfondisce le tematiche legate al teatro, le trasforma e le propon e al pubblico in una serie di viaggi, fatti da spettacoli, laboratori, incontr i e momenti di riflessione. L’attività di Armunia diventa festival Festival Volterra-teatro organizzato dall’Associazione Carte Blanche, con la direzione artistica di Armando Punzo. Volterra, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina e Monteverdi Marittimo (Pisa). Dal 19 luglio al 1 agosto 2004. Tel. 058880392. [email protected] www.volterrateatro.it Nel bellissimo spazio di Castello Pasq spettacoli che sintetizzano dodici mesi uini a Castiglioncello l’attività di Armunia diventa Festival “In-equilibrio” loro opere. Fedele alla sua natura insta di ospitalità, durante i quali Armunia ha permesso agli artisti e alle comp dal 7 al 18 luglio. Undici giorni di significative della scena contemporaneabile e incerta e per questo più preziosa, il festival si presenta come una mappagnie di lavorare alla creazione delle e un compositore-ingegnere del suono di ieri e di oggi soprattutto italiana. Il “Concerto” di Virgilio Sieni e Franc a per orientarsi tra le esperienze più esco Giomi, fa incontrare un danzatore che esplorano lo spazio, il suono e il movi Vandendriessche propone un lavoro dove lo spazio del corpo corrisponde a quell mento, mentre il “Map me” del duo belga Charlotte Vandeneynde e Kurt impossibile da etichettare, approda al teatro di Castiglioncello per riproporre o dell’immagine proiettata. Bobo Rondelli, musicista, cantautore e attor che ha dato vita anche al film “Berlingue e la “storica”piece di Roberto Benig recitano delle storie di donne nel “Gra r ti voglio bene”, in uno spettacolo prodotto da Armunia per la regia di ni “Cioni Mario di Gaspare fu Giulia”, nd Aless Guig andro nol” di Massimiliano Civica. Sono donn di una presenza piena nello scorrere del e che cercano una qualità alta della vita, Benvenuti. Quattro uomini che inseguono la necessità tantissimi altri artisti e spettacoli intere tempo, che chiedono ai loro uomini una capacità di attenzione ai dettagli dello ssant stare insieme. Il festival che ospita i dedica questa prima sezione di Armu realizzate in collaborazione con l’asso nia Festiv al, “In-e quilib rio” all’Af ciazio rica. ne Amref, volte a far conoscere una Ci saranno una serie di iniziative appena uscito “Nel regno di Acilia” il 4 luglio. Il 5 a Livorno si terrà una confe realtà troppo spesso dimenticata. Marco Baliani presenterà il suo romanzo mentre Marco Baliani presenterà il proge renza- spettacolo su Amref con Mariange tto la Gual “acting for the street” che sta realizzand Loj, regista di un video, che sarà prese o in Africa per Amref con i bambini della tieri del Teatro della Valdoca, discarica di Nairobi, e Alessio n equilibrio, Castiglioncello (Li). Castentato su questa esperienza africana. llo Pasquini, Piazza della Vittoria 1. Dal 7 al 18 luglio. Tel 0586753707 o 7542 02. www.armunia.it 18 di andrea rustichelli scene bazar 07 2004 [email protected] È ancora Biennale La danza fuori dal coro Un festival piccolo piccolo ma di ampio respiro. E poi le esortazioni di Pier Paolo Pasolini sui linguaggi musicali della diversità e un appuntamento, in prima mondiale, da non perdere. In tanto dispendio di patina internazionale, quella dei grandi circuiti spettacolari, per è bello che resista un festival piccolo e di qualità: luogo ideale, in fondo, scoprire nuovi talenti della danza italiana. la Dal 13 al 19 luglio, una serie di comuni della provincia di Ravenna ospitano IX edizione di Lavori in pelle, rassegna-vetrina per le giovani formazioni di danza contemporanea, curata dall’associazione culturale Cantieri, per la direzione artistica delle coreografe Monica Francia e Selina Bassini. per La manifestazione è diventata, nel corso degli anni, un punto di riferimentoo di la promozione della danza italiana: rivelandosi un vero e proprio trampolin lancio per molti giovani artisti. La scelta di un danzatore o coreografo inserito sul in programma non si basa tanto sulle sue capacità tecniche, quanto piuttosto del riconoscimento di un tentativo di ricerca personale, che la direzione artistica in festival intende incoraggiare, in vista di successivi sviluppi. I paesi coinvolti Lavori in pelle accolgono le performance nei loro spazi urbani, che divengono parte integrante della poetica dei singoli progetti artistici. Diverse le sezioni del festival: Da vicino ospita compagnie che hanno sede Da in Emilia-Romagna, come Agatharandagio o Le-gami gruppo di ricerca. lontano raggruppa compagnie e artisti che vengono da altre parti d’Italia, tra questi i Casinabenedetta, Delanay-Jacomucci, Incontemporanea danza. e, Giovani danz’autori è poi una sorta di osservatorio regionale per la produzion promozione e diffusione dei nuovi talenti: i selezionati di quest’anno sono Nanou, Altunpas, Bimbi Sperduti, Iris, Bianco Piscopo e Barbara Zanoni. Accompagnano il festival una serie di incontri e laboratori con artisti già noti: come Monica Francia, Paola Carbone e la compagnia MK di Michele Di Stefano. le La simpatica novità di quest’anno è poi il progetto Adotta un danzatore, ovvero famiglie di Alfonsine (uno dei comuni coinvolti) e dintorni ospitano gli artisti one che presentano in paese i loro spettacoli, nelle strade e nelle piazze. Un’occasi da singolare per familiarizzare con la danza e i suoi protagonisti, spesso trascurati stampa e istituzioni. Informazioni: www.racine.ra.it/cantieri In cerca di corpi, con Pasolini Scoppia – nel senso migliore, a scanso di equivoci – dal 2 all’11 luglio il mitico Festival di Santarcangelo (per ulteriori dettagli leggi Scene, A teatro per coltivare un campo – di Carla Antolini) la manifestazione teatrale italiana cui il pubblico vivo è più affezionato. Corposa quest’anno la presenza della danza contemporanea, con nomi importanti: tipo Kinkaleri, Virgilio Sieni o Xavier Le Roy. I curatori del programma hanno incessantemente pensato a Pasolini, dedicando l’intera rassegna al grande artista: «Nella sua figura – scrivono -, ancora oggi irriducibile alle revisioni pacificatorie, la nuova scena italiana sembra trovare, aldilà delle dirette ispirazioni, il doloroso conforto del confronto con un maestro. Maestro per la purezza del pensiero, ma anche fratello per il senso di impotenza che ci coglie di fronte alla realtà, Pasolini ci ha ostinatamente accompagnati nella progettazione di questa edizione di Santarcangelo dei Teatri. Ci ha esortati a insistere sui linguaggi musicali della diversità e della molteplicità che si esprimono attraverso le tradizioni popolari e le culture nomadi. Per questo il festival presenta artisti tanto diversi, accomunati però da “una disperata vitalità” (ancora Pasolini) che non rinuncia a cercare musiche, parole e azioni capaci di proteggerci “dalla fame, dal freddo, dalla morte” (ma questo è Alberto Giacometti che spiega perché dipinge). Per questo gli spettatori si imbatteranno in spettacoli che durano dieci minuti o sei ore, spettacoli da attraversare senza fermarsi o in cui sostare a intermittenza, magari vagando in un campo di mais o in una cava abbandonata, testimoni ancora una volta dell’impossibile tentativo di afferrare la realtà.» Da non perdere. Informazioni: www.santarcangelofestival.com Prosegue a vele spiegate (anche se sono gondole) la Biennale di Venezia, sezione Danza. Il direttore artistico, la statunitense Karole Armitage, interprete innovativa della tradizione classica, ha quest’anno suddiviso la rassegna in due ampie porzioni: dopo il Vecchio mondo di giugno, tocca ora, dal 9 al 30 luglio, al Nuovo Mondo. Se il programma internazionale è ricco e allettante, un appuntamento ci sembra del tutto ghiotto: la prima mondiale di Echoes from the Street (dal 21 al 25), lo spettacolo della stessa Armitage, che giustamente non si tira indietro rispetto al contatto diretto col pubblico. Come dire: la aspettiamo al varco, sulla scena, con i suoi magnifici danzatori dell’ensemble newyorchese Gone! Dance. Quale miglior esame per un direttore artistico? Ma non finisce qui: da non perdere, a chiusura della rassegna, la grande festa di Rave, lo spettacolo cult della Armitage, ripensato appositamente per gli insoliti luoghi en plein air di Venezia, con la complicità del Ballet de Lorraine, di performer yoga, di Bollywood dancers e di House of Ninja dancers. Informazioni: www.labiennale.org/it/danza [email protected] bazar 07 2004 scene.salmoni di enrico lo verso 19 Enrico e L’odore Non esistono regole a cui attenersi ndo entrano in scena le emozioni. E se spariscono le regolequa cosa resta da seguire? L’intuito. Cara Eugenia, Sono stato molto contento di vederti in sala. Questo è per me uno spettacolo molto importante, che mi ha dato tante soddisfazioni. La mia ultima esperienza teatrale era stata drammatica. Malgra do il grosso successo di pubblico provavo una grandissima vergogna a stare in scena con un testo molto bello al quale, secondo me, non era stata abbinata alcuna regia. E’ per questo che quando Zucchi mi ha dato da legger cosa che gli ho detto è stato che ero rimasto bruciato e il testo di Rocco Famigliari L’ODORE, la prima Con L’ODORE è stato un mese bellissimo, di apnea. dal Blue Orange con la “non regia” di F. Valeri. Le prove le abbiamo affrontate durante il mese di giugno scorso. Con Augusto, che oltre ad esserne interpr negarci niente. Ogni idea accennata, suggerita, propos ete è anche il regista, abbiamo lavorato senza ta o anche gelosamente nascosta nel testo veniva cercata, braccata, trovata. Quindi inserita, elaborata, metabo lizzata. Le perversioni dell’autore sono diventate le nostre perversioni. Le trasgressioni il nostro vissuto. Le sue incompiutezze la nostra ricerca. Per un mese montava in noi il desiderio di vedere crescere i nostri person aggi, vederli passare dal palco di un teatro allo schermo di un cinema. Quante e quali parole servono in teatro per dipingere un desiderio, uno stato d’animo, un’emozione. Quanto può invece raccontare una parola che muore sulla pellicola mentre viene pensata e si sa che non la si può dire. Da questo spettacolo vorrei fare e alcuni giornali lo hanno già scritto. Credo che lo spettac un film. Non è un’anteprima, ne ho già parlato dentro di noi. Devono esserci delle cose che dobbiamo olo debba obbedire a regole non scritte, se non momento. Se sono intuizioni giuste ce ne accorgeremo fare pur senza comprenderne appieno il senso, sul poi. Ho scoperto per esempio che sebbene nel testo i due personaggi maschili abbiano dei nomi, nell’allestime quello di lei: MARIA. Non è non può essere casuale. Marianto sono scomparsi e l’unico nome che resta è è e che sempre sarà. Il motore attorno al quale i due uomin non è un nome, è un archetipo, è qualcosa che i di questa storia, ma anche di tutte le altre, sono costretti a girare. Ormai è chiaro che questo spazio che mi stai dando sul tuo giornale, sul nostro giornale, è sempre più uno spazio anarchico, dove si ridiscutono ogni volta le regole che ti propongo è, per questo mio spazio che parla di teatro,che non sono capace di rispettare. Adesso quello hai sentito, provato, detestato di quella ora e mezzo che hai che sia tu a parlarne. Che tu mi dica quello che passato su una poltrona di platea al Teatro Valle di Roma. Io potrei continuare a parlare per ore di questo spettac olo che ormai è anche un progetto. Non voglio. Come è giusto e bello che accada in teatro….. ti cedo la palla. Ciao Caro Enrico, non sono un critico teatrale ma solo uno spettatore come posso che raccontarti un semplice umore: vedervi recitar tanti altri e quindi di quello che ho visto non masticando e inghiottendo, con schiaffi forti dati davvero e nudi, poi ai fornelli a cucinare, poi a mangiare e abbracci spinti, mi ha distratta e fatto dimenticare di essere in teatro. La potenza del corpo, quando entra sulla Sono entrata nella storia come accade al cinema, con gli scena insieme alla prosa ogni volta mi emoziona. effetti speciali, o da bambini, ammaliati dalla favola narrata. Che dire di più? Grazie! bazar 07 2004 [email protected] suoni di fabio murru 21 i o el Cigala e le note magiche di Bebo. Ma anche lo stile nsnaion ce Re Dieg di gita voce La tz, il sound sfaccettato di Lenny Kravitz e il spigoloso e graffiante dei Marlene Kun a freni. nuovo english mood di Caetano Veloso. Sonorità senz Alanis Morisette So Called Chaos Wea Alanis Morisette è sicuramente un’artista puntigliosa e tenace, e continua con perseveranza a segui re il suo obbiettivo di canzone che, dopo l’album record del 1995 Jagged Little Pill con più di 30 milion i di copie vendute, è diventato sempre più disordinato I testi sono come sempre vivi e interessant e confuso. esplorazioni senza inibizioni del pianeta i, continue Ma dal punto di vista musicale niente di uomo-donna. nuovo. Il suo pop rock, che si avvale di chitarre acust elettriche, si miscela con suoni orientali e iche ed campionature risultando quasi sempre piacevole, ma non volo. L’artista canadese canta le canzoni spicca il graffiante. Nell’insieme il disco, tra svilup nel suo stile pi musicali e testi, appare comunque scompigliato. Comu nque la Morisette rimane sempre artista di grand e fascino. Cigala Bebo eNegr as Lagrimas Bmg Accendiamo il cd e parte la musica dolcissima e avvolgente del piano di Bebo Valdes, classe 1918. Poi, in un attimo, un canto suadente e sofferto, lieve ed etereo ma che si pianta nelle nostre orecchie come un macigno: è la voce di Jimenez Salazar, detto Diego El Cigala, di 50 anni più giovane. Il più anziano è una vera leggenda vivente della musica cubana, l’altro “leggenda” lo sta diventando nel panorama del canto flamenco. Da qui in poi tutto il disco è magia e poesia, in un continuo duetto tra i due, intervallato da violini e sax, e nell’omaggio all’arte di Jobim. Compare anche la voce di Caetano Veloso che declama Coração Vagabondo, e fa accapponare la pelle. Un disco di straordinari interpreti che meravigliano per intensità e grandezza. Arte a livelli di eccellenza da non poterne più fare a meno, che ti tocca il cuore e l’anima, e come in un input elettrico fa partire la mente in un viaggio che è una vera esperienza. Lenny Kravitz Baptsim Virgin Tornano tutti i pregi e difetti di Kravitz in questo nuovo lavoro: grande esecutore e musicista, personalità di spicco nel panorama rock e quel suo tipico modo di comporre riciclando e ri-verniciando temi e sonorità gia sentite nel passato come ormai gli accade da qualche disco. Il suo funky, acido e corrosivo, ci offre momenti in cui l’artista di New York riesce con grande eleganza a mixare il suono sfaccettato e multirazziale dei nostri tempi con il passato. In altri momenti risulta stucchevole e poco inspirato. Complessivamente il disco è comunque piacevole e non deluderà i suoi fan, mostrando come sempre un potenziale altissimo che è lì in attesa di esplodere. Veloso Caetano Sound A Foreign un disco di Universal Veloso sentiva il desiderio di fare Erano molti anni che Caetano momento si avvicinava e poi svaniva. Ora il Il e. rican ame i soprattutto vecchie canzon nato un disco lungo, denso, ma suo sogno si è realizzato: ne è volta dimostra il suo genio musicale sia nella una ora anc so pretare. Bob bellissimo. Velo sia nella scelta dei pezzi da inter sua arte sopraffina nel cantareHoliday vengono reinterpretati in maniera Billie e e font re moderniste Dylan, Harry Bela in stile antico e retrò con atmosfe sublime, mischiando sonorità so gioca e ci affascina usando in maniera dal tocco tipicamente suo. Velo disco sorprendente che penetra lento e sublime i contrasti, insomma un o su vette sempre più alte il nome di Veloso. ogni volta, inesorabile dentro di noi, elevand incantatrice, che ci commuove E chi pensava che la sua voce no della lingua portoghese dovrà ricredersi: la suo ente suad di quel fascino, fosse aiutata dal non perde assolutamente nulla sua voce, cantando in inglese, l’arte è fatta da anime eccelse e nient’altro. a dimostrazione che ese n Scors MartiThe Blues e Kuntz Marlen o La Poesia Fingend Virgin lene Kuntz Arriva nei negozi un ep dei Martra il vecchio che si pone come spartiacque dovrà ancora lavoro dei Marlene e il nuovo che eo ci offre arrivare. Il quartetto rock di Cun ero sorprendenti: alcuni inediti e due cover davvice sono nel brani come Prima O Poi e Vort e del pianeta tipico stile spigoloso e graffiant maniera perfetta sonoro dei Marlene. Suonati in raggiunta dal ribadiscono la maturità artisticaGioco Più di Mina gruppo. Nelle due cover, Non nga di Paolo e Alle Prese Con Una Verde Milo ono davvero Conte, Godano e compagni riesclo spirito a sorprenderci pur mantenendo ono nel difficile originario dei brani, perché riesc i al loro concetto tentativo di piegare i due brane a vivere di vita di musica. Un disco che riesc ppi della band. propria in attesa di ulteriori svilu presents Keb’mo Epic - Sony icale Inserito nell’ambito del progetto musalla voluto da Martin Scorsese dedicatocolore musica blues il disco dell’artista di e. Keb’mo merita particolare attenziontore del Keb’mo è stato in passato già vinci For Best prestigiosissimo Grammy Award to la Contemporary Blues Album e ques musica. dice lunga sulla qualità della sua amente Gli appassionati di blues che sicur delusi conosceranno Keb’mo non saranno o, dal disco: il suono è limpido e pulitil patos molto curato per far risaltare tutto li che che solo il blues sa offrire. Per quelino, vogliono avvicinarsi al blues genu ndida quello dei neri d’America, è una sple occasione, il blues che esce dalla straordinaria chitarra di Keb’mo è umorale, viscerale. Esiste veramente il rischio di innamorarsi per sempre del blues. 22 di pietro d,ottavio suoni bazar 07 2004 [email protected] ROCK POWER Un tris d’assi e una schiera di rockstar di prima grandezza per due festival che si arricchiscono di qualità e portano sul palco qualcosa di imperdibile. Fiesta Rock Con un tris d’assi del calibro di Air, Peter Gabriel, e David Byrne, difficile pronosticare che Fiesta Rock riuscirà a fare poker sul tavolonon è ricchissima Estate Romana, antesignana della grande offerta di della festival con musica dal vivo di qualità che da anni caratterizza la bella stagione in tutta la penisola. Fiesta Rock è una bella novità che si innesta più affollata kermesse capitolina, inizialmente dedicata soltanto ai sulla suoni latini del continente sudamericano, ma che in tempi di cross-over globale allarga giustamente il proprio orizzonte. Fiesta Rock cala il tris d’assi uno dietro l’altro, in una tre-giorni mozzafiato: il compito di rompere il ghiaccio il 7 luglio, è affidato all’elettronica dalle atmosfere suggestive e ricercate, dei francesi Air. Jean-Benoit Dunckel e Nicolas Godin, due ragazzi del ’69, sono il punto di riferimento per la musica chill-out. Ma il successo è arrivato perché gli Air hanno reinventato i canoni del pop nella sua leggerez za, contemporaneo e popolare. Grazie a tutto questo sono arrivate vendite da capogiro, riconoscimenti internazionali e un fiore all’occhiello la collaborazione con lo scrittore Alessandro Baricco. L’8 arriva come il guru assoluto che ha traghettato il pop da un millennio all’altro: Peter Gabriel. L’ex leader dei Genesis, fondatore del Womad e della Real World, è in tour per presentare i brani del suo ultimo disco, Up, dato alle stampe dopo 10 anni di gestazione (vedi anche bazarweb di aprile). Il 9 luglio è il giorno di David Byrne, altro grande demiurgo del rock: prima testa parlante dei Talking Heads, poi complice di Brian Eno nell’album archetipo del crossover etno-elettronico (My Life in the Bush of Ghosts), oggi è un raffinato surreale artista dell’avanguardia pop che viaggia tra suggestioni bossa e e alta musica d’autore. Oltre ai grandi eventi, Fiesta Rock offre anche altri concerti di primo piano, protagonisti Michael Franti con gli Spearhemolti Frankie Hi Nrg, Meganoidi, Modena City Ramblers, Tiziano ads, Ferro, Quintorigo e una serata speciale con Sabina Guzzanti nel suo Repertor io Raiot, complici Latte E I Suoi Derivati. Non manca una “sezione reggae” con Sean Paul, Sanchez e Capleton. E fuori dal cartellone Rock, propone altri eventi assoluti, a partire dal concerto di Milton NascimeFiesta nto, il padre artistico di tutta l’attuale generazione di musicisti brasiliani, e ancora Kid Creole, Oscar D’Leon, Los Van Van, Orishas, Ruben Blades, Paulito F.G. Per il calendario completo e informazioni sul festival in program ma all’Ippodromo delle Capannelle di via Appia: www.fiesta.it Arezzo Wave o 18 candeline la festa è sempre speciale: per Quando si spengon questo l’edizione 2004 di Arezzo Wave Love Festival sarà da non perdere, e forte di un giorno in più in cartellone. Infatti il più longevo dei festival italiani passa da 5 a 6 giorni di programmazione (dal 6 all’11 luglio) e schiera una formazione di rockstar di prima grandezza insieme a nuovi nomi delle ultimissime tendenze. Qualche esempio? Chumbawamba e Luciano (6 luglio), Marlene Kuntz, P.G.R, Caparezza (7), Black Rebel Mortorcycle Club e Cypress Hill (8), Louie Vega e Groove Armada (9), Riccardo Sinigallia e Miriam Makeba (10), Assalti Frontali, Orchestra di Piazza Vittorio, Pacifico, Samuele Bersani, Piero Pelù e Frankie Hi Nrg (11). Un programma eterogeneo, creativo, trasversale, in linea con l’onda cross-over di fine/inizio millennio, forte di ingredienti di prima qualità e di un amalgama di sicura presa. Un caleidoscopio post-psichedelico che si accenderà con gli headliner Frankie Hi Nrg (guru dell’hip-hop italiano più tagliente, un vero mitragliatore contro tutti quelli che ben-pensano) Miriam Makeba (la leggendaria “Mama-Africa” pioniera della world music fin dagli anni ’60, quando fu costretta alla fuga dal Sudafrica dell’apartheid), Groove Armada (la nuova frontiera dell’elettronica e della dance forte di impatto quanto di profondità), Caparezza (il folletto pugliese che ha innestato l’hip-hop sulla tradizione bandistica del meridione italiano e balcanico) e con altri 100 e più artisti che si alterneranno sui vari palchi. Tra i tantissimi, un ascolto attento lo merita Riccardo Sinigallia: the next big thing del panorama italiano. In più Arezzo Wave propone una serie di iniziative collaterali, tra le quali spicca la rassegna Musica e Letteratura che vedrà protagonista, tra gli altri, Luis Sepulveda (sabato 10 alle 16.30). Per il cartellone completo: www.arezzowave.com . Dimenticavo: è tutto gratis… Imperdibili/ Festival GOA BOA Genova, Fiera CAPAREZZA, GROOVE ARMADA, PEACHES, FEMI KUTI, KELIS, RAIZ (15,16,17) NEAPOLIS Napoli e Bagnoli PETER GABRIEL (7), AIR (8), VASCO ROSSI (9) JAZZ & IMAGE Roma, Villa Celimontana MANHATTAN TRANSFER (5), MIRIAM MAKEBA (7), MACY GRAY (20) STEVE COLEMAN (24) LOCASCIULLI (31) PISTOIA BLUES Pistoia, Piazza Duomo BUDDY GUY, BOB FRIPP (16), JOHN MAYALL, STEVE WINWOOD (17), SANTANA (18) ROMALIVE Roma, Foro Italico BELLE AND SEBASTIAN (8), TORTOISE (14) GROOVE ARMADA (16), THE DARKNESS (21), DIDO (22) TRAFFIC, Torino, Rivoli, Settimo Torinese SUBSONICA (8), CAPOSSELA, ROY PACI (9), IGGY POP & THE STOOGES, MOTEL CONNECTION (10) UMBRIAJAZZ, Perugia B.B.KING (9), GEORGE CLINTON (10), KEITH JARRETT (11), GIORGIA (12), ALICIA KEYS (15), JAMES BROWN (17) WOMAD Sicilia PETER GABRIEL (4), ALANIS MORRISETTE (10), JAMES TAYLOR (11) Imperdibili/ Tour AFTERHOURS 2 Palermo - Palermo Summer Festival; 11 Cuneo - Nuvolari Libera Tribù; 16 Marcon (VE) - Marcon Festival; 19 Milano - Villa Arconati; 23 Calamandrana (AT) - Il Grido Festival; 24 Rimini - Velvet Rock Festival; 29 Roseto Degli Abruzzi (TE) - Soundlabs Festival; 30 San Severino Lucano (PZ) - Pollino Music Festival FRANCO BATTIATO 21 Ravenna – Palazzo De Andrè BOB DYLAN 2 Venezia – Villa Pisani; 3 Como, Villa Erba; PAOLO CONTE 21 Milano – Villa Arconati LUCIO DALLA 16 Ravenna – Piazza del Popolo; 17 Modena – Parco Novi Sad; 18 con IVAN LINS Taormina; 29 Milano – Teatro Smeraldo LOU REED 1 Modena, Parco Novi Sad PAOLA TURCI 5 Asti – piazza Cattedrale [email protected] bazar 07 2004 suoni di marcello amoruso 23 Suoni acidi Niente a che vedere con il folklore salentino, il suono degli Studio Davoli fonde l’andatura di un poliziesco all’originalità delle espressioni elettroniche: acido come il “pianeta rosso” Band indie-pop formata da 4 curiosi componenti, gli Studio Lecce e si caratterizzano per un acceso gusto vintage. Ideatori Davoli vengono da del progetto sono i due fratelli Matilde e Gianluca De Rubertis: lei una voce molto Tim Jane degli Stereolab e suona acidamente la chitarra; lui simile a quella di vintage, all’occasione canta pure. Seguono Riccardo e Giancarsolo tastiere e sinth batteria e basso. Il loro primo album Megalopolis è uscito lo lo, rispettivamente scorso marzo 2004, prodotto da Nicolò Pozzoli titolare dell’etichetta indipendente milanese Record Kicks. Fin dal primo ascolto è immediato accorgersi che il suono cinematografiche: allusioni che hanno il sapore di un è pieno di citazioni vecchio ricordo. Il panorama sonico tracciato ripercorre l’andatura ritmica delle anni ’60 di film di fantascienza e polizieschi di marca holliwo colonne sonore italiana se si pensa ai film di Elio Petri. L’atmosfera è sempreodiana, ma anche un po’ ironica, a tratti bossa-nova, lounge, cocktail, psichedelica. Difficile rintracc nel panorama musicale italiano, ciò che stupisce di più è l’abilità iare riferimenti contesti sonori di per sé complessi e di saperne uscir fuori con nel districarsi in piglio originale. Esordiscono nel 2001 con il nome Valvole Davoli, vincend o il concorso dell’Arezzo Wave Love Festival e partecipando all’omo Nel novembre 2003 esce il loro primo singolo Superpa nima compilation. rtener, che grazie al remix operato da Robert Passera e Benasky ottiene l’accesso a diversi network I vincitori dell’Arezzo Wave Love Festival e dell’Elettrowave Challange Sono 25 le band che hanno superato le selezioni dell’Arezzo Wave Love Festival, il concorso che ormai da 9 anni costituisce un’ambita opportunità per le band emergenti italiane: se non altro per la folta presenza di stampa specializzata e non. Sul sito http: //www.arezzowave.com potrete trovare tutti i nomi dei gruppi divisi per regione con una breve descrizione. Per l’Elettrowave challange il titolo come miglior dj è stato vinto da Acme. Ventiquattrenne di origine senese che attualmente vive a Madrid, produce brani electro ma ha radici break: basi fortissime e veloci cambi di sonorità. Il premio come miglior vj è andato alla crew romana dei Pixelorchestra, progetto nato attorno allo sviluppo di un software per la manipolazione del video in tempo reale, in grado di sintetizzare l’estetica frammentata dello zapping televisivo e farla convergere in un appropriato studio della percezione visiva. Infine il premio speciale concesso da Rockstar è andato alle Good Girls, un duo di ragazze che utilizza la house come fondotinta ma riesce a districarsi piacevolmente tra le sonorità electro, breakbeat e techno. radiofonici nazionali. Da qui parte un tour che li vede calcare i palchi di Cesena, Milano, Bologna, Modena e Pistoia. Da febbraio scorso è possibile vedere sulle migliori emittenti televisive musicali il video di Superpartener: ambientato nel “pianeta rosso”. Insomma, i Davoli o gli Studio, che abbreviar si voglia, non lasciano spazio alla banalità e ascoltarli potrebbe essere un modo per sincerarsene. Nel comunicato per la stampa che parla di Megalopolis, si legge: “Registrato da Stefano Manca 2030”. Sarà un errore o il sintomo di un’alterata dimensione musicale? Per info sui prossimi concerti: www.studiodavoli.it L’elettronica si riappropria dei contesti informali che l’hanno vista nascere. Due domande “sul tetto” a Slowmotion: artefice dell’iniziativa e noto dj producer di Roma Cominciato il 19 giugno, l’Half Die Festival prosegue anche questo mese: 4, 11 e 18 luglio. Per info e prenotazioni: www.slowmotion.it Com’è nata l’idea del festival? Tutto è cominciato dopo il trasferimento nella casa di Portonaccio… durante le notti estive salivo sul tetto a trovare ispirazione per la mia musica e sentivo che l’atmosfera era di quelle giuste. All’inizio si trattava d’incontri fra pochi intimi, poi la cosa è cresciuta ma solo per quanto riguarda l’interesse del pubblico, lo spirito è rimasto e rimarrà sempre lo stesso. In questo i limiti della struttura mi aiutano molto, visto che il tetto è piccolo, scomodo e accidentato. Quanto l’informalità favorisce la sperimentazione? L’informalità contribuisce in modo decisivo a mettere i musicisti nella condizione di esprimere quello che hanno dentro senza condizionamenti. Per di più aiuta soprattutto il pubblico ad aprirsi a nuovi ascolti. Quando si suona musica elettronica, e in particolar modo quando si ascoltano dei set di solo laptop, si crea un distacco tra il musicista ed il pubblico, che a volte è fastidioso. Sul tetto queste distanze si riducono e sviluppano attenzione. È uscito a maggio l’ultimo album di Slowmotion, Summer of my youth, prodotto dalla Disasters by Choice e distribuito da Wide. I festival indie di luglio tra rock, reggae, folk e pop Rototom Sunsplash, Osoppo – Ud – (2-10), www.rototomsunsplash.com Festival Soundlabs, Roseto degli Abruzzi – Te – (29-31), www.soundlabs.it Sherwood festival, Padova (1-31), www.sherwood.it/festival Traffic free festival, Torino (8-10), www.trafficfestival.com Folkest 2004, Friuli-Veneto-Istria (1-25), www.folkest.com HALF DIE FESTIVAL 24 di fabrizio gianuario suoni bazar 07 2004 [email protected] Tra il 1960 e il 1968 si tennero a ali della Palermo, nel profondo ed eterno sud dell’Italia, sei edizioni de Le Settimane Internazion Universitario Nuova Musica. Una serie di rassegne musicali che, promosse dal Gunm (Gruppo si impegnarono Nuova Musica) e da alcuni allora giovani organizzatori come Francesco Agnello, a dar voce alle tensioni culturali e ai suoni che animavano le avanguardie musicali degli anni Sessanta. Un festival che suscitò l’interesse della stampa italiana e di giornali esteri, che insieme si resero testimoni di uno dei momenti più vivi della cultura musicale italiana in generale e meridionale in particolare. Edito da Rai Eri/Cidim-Amic il volume curato da Floriana Tessitore Visione che si ebbe nel cielo di Palermo presenta fedelmente quanto accaduto in quel decennio portando alla luce i dibattiti che animarono le Settimane, con un’ampia narrazione condotta attraverso significativi i di sala di articoli pubblicati su giornali e riviste di allora, e ricostruendo gli esatti programm i ufficiali non ogni singolo concerto. Accadde spesso, infatti, che un’opera segnata nei programm o per il rifiuto fosse alla fine eseguita durante la serata. Vuoi per l’estrema difficoltà tecnica, rdia, o per degli esecutori nel cimentarsi con linguaggi musicali al tempo troppo all’avangua oggi un l’incompiutezza dell’opera commissionata, i programmi di sala del festival risultanodurante le documento poco attendibile per conoscere le musiche che vennero realmente eseguite giornate musicali palermitane. Stockhausen Il libro è arricchito inoltre da due cd contenenti l’esecuzione di opere di Cage, le Settimane di Donatoni, Pennisi, Evangelisti, Clementi, Varèse e Sciarrino registrate durante Palermo dalla RAI, che seguiva radiofonicamente l’evento. oane erm Pal di lo cie nel e ion Vis Settim Le de storia Un libro ricostruisce la Internazionali Nuova Musica Electroacustic sound IREM 2004: Tribuna Internazionale della Musica Elettroacustica New entry della musica elettroacustica è il compositore polacco Rudolf Cezary Duchnowski con l’opera Monada 3 e, tra i più giovani, lo slovacco tra Pepucha con The End. Anche altre composizioni sono state selezionate, in armonia di musica produttori di programmi radiofonici e rappresentanti delle federazioni nazionali parlando elettroacustica, come meritevoli di radiodiffusione al livello mondiale. Stiamo volto a della X edizione della Tribuna Internazionale della Musica Elettroacustica, progetto ri promuovere la diffusione radiofonica di opere elettroacustiche realizzate da composito e in affermati e autori emergenti. Si è svolta a Roma, organizzata da Rai Radio3 26 Enti collaborazione con la Federazione CEMAT (Centri Musicali Attrezzati) con ben (tra i Radiofonici che hanno aderito all’iniziativa presentando opere di artisti del loro paese contempo tanti Argentina, Canada, Slovenia, Messico, Colombia, Lituania), e aderendo al le radio allo “statuto” della Tribuna che stabilisce la creazione di una rete informativa tra dei diversi paesi con il fine di favorire la diffusione di opere ritenute meritevoli. Il Sogno di Ravello Le otto sezioni artistiche del prestigioso Festival di Ravello Iniziato lo scorso 27 giugno, entra questo mese nel vivo della sua programmazione il Ravello Festival. Seconda per anzianità soltanto al Maggio Musicale Fiorentino (il Ravello Festival nacque infatti nel 1953 come Festival Wagneriano) la rassegna avrà quest’anno come tema conduttore il Sogno. Divisa in otto sezioni (Musica Sinfonica, Cinemusic, Tendenze, Musica da Camera, Riflessione Culturale, Arti Visive, Passeggiate Musicali ed Eventi Speciali) la manifestazione musicale si protrarrà fino al 22 settembre ospitando convegni, spettacoli di danza, mostre e concerti di musica classica e jazz proponendo inoltre diversi appuntamenti in chiese, piazze e giardini della città. A luglio saranno in concerto il 10 l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yurij Temirkanov, il 2 e il 3 l’Orchestra Filarmonica d’Ungheria diretta da Zoltàn Kocsis e il 9 l’Orchestra Sinfonica della RAI condotta da Jeffry Tate. Due importanti appuntamenti inseriti nella Sezione Tendenze sono inoltre il 20 con la prestigiosa formazione jazz composta da Wayne Shorter, Herbie Hancock, Dave Holland e Brian Blade e il 13 con l’ensemble del compositore minimalista americano Philip Glass. Ospiti della sezione Riflessione Culturale saranno il visionario scrittore inglese James Ballard e l’americano Richard Powers il 22. www.ravellofestival.com Il suggestivo scenario delle Terme di Caracalla per Giuseppe Verdi Dal 3 luglio il Teatro dell’Opera di Roma trasferisce la sua programmazione presso la prestigiosa, e ritrovata, sede estiva delle Terme di Caracalla. Al centro dell’attenzione quest’anno la musica di Giuseppe Verdi. Sarà la Messa da Requiem per soli, coro e orchestra diretta da Gianluigi Gelmetti a inaugurare la rassegna, seguita dall’allestimento del Nabucco (diretto da Nello Santi e con la regia di Jacobo Kaufmann) e del Trovatore (diretto da Alain Lombard con la regia di Paul Curran). A chiusura della stagione estiva in scena Il Lago dei Cigni diretto da Daniele Giulio Moles con la coreografia di Galina Samsova. www.opera.roma.it 26 di ciro bertini leggere bazar 07 2004 Non conosco né la mia vita né le mie opere [email protected] E’ così che comincia il testamento di uno dei massimi scrittori del XX secolo… to Witold Gombrowicz detiene un singolare primato: è il meno conosciu ci dei massimi scrittori del XX secolo. A ciò hanno concorso moltepli e poi a Parigi dal 1963 al mondiale o conflitt secondo del io all’iniz a Argentin in o fattori: la vita da esule polacco (riparat le consorterie letterarie, una certa difficoltà interpretativa ’69, anno della sua morte), la fisiologica idiosincrasia verso Kafka, Proust, Musil, T. Mann, Joyce, Céline e la Woolf, non amato e della sua opera intermittente. Eppure, chi abbia letto (1965), entrambi usciti per i tipi di Feltrinelli, e poi può fare a meno di confrontarsi con “Ferdydurke” (1937) e “Cosmo” rivista Riga, edita da Marcos Y Marcos. Il libro nasce dalla dedicato lui a numero atissimo document il re consulta correre a lo scrittore e il giovane critico Dominique de Roux. tra parigino periodo il durante avvenute zioni da una serie di conversa Gombrowicz – la salute ormai compromessa – potesse quale la so attraver ta, intervis lunga una e L’idea era quella di formular maturate. Ma ben presto l’egocentrica personalità che filosofi oni convinzi ultime delle luce ridefinire la propria opera alla escludendo completamente dal processo il pur solo, da domande le farsi a di Gombrowicz prende il sopravvento e comincia nello stile inimitabile del suo redattore. E to, testamen di sorta una volenteroso intervistatore. Così, il testo diventa “Non conosco né la mia vita né le mie opere. fine: la e l’inizio siccome non si tratta di un romanzo, ci sia consentito citarne una cometa; quanto alle opere, oscurità e di nebulosa coda la Tutto quello che so è che il mio passato mi viene dietro come stavolta contro di lui, contro Gombrowicz?” La sua ancora, mi ribellar di forza la vecchio, sono che ora Troverò, magia […] rità rappresenta l’unico stato naturale dell’uomo, che, poetica ruota attorno a due temi: l’Immaturità e la Forma. L’Immatu a ritenerla la propria vera essenza. Gomrowicz si è indotto e fittizia forma una di dotato viene per circostanze sociali, informi di sé molto più della sostanza i rapporti Forma la come isolato, rimasto e strada accorto, primo a battere questa ti. esilaran ed tragici fra le persone, con risultati al tempo stesso WITOLD GOMBROWICZ – Testamento. Feltrinelli, pp.192, euro 20 by the pounds Colonna sonora: DONALD FAGEN The Nightfly; GENESIS Selling England Il mondo del lavoro nel duemila Un’analisi seria del mondo del lavoro tra episodi grotteschi, esilaranti, surreali e drammatici Il titolo e lo svolgimento a episodi potrebbero far pensare a qualcosa di allegramente scanzonato, tipo la trasposizione narrativa di quel “Camera caffè” striscia televisiva quotidiana. Niente di più lontano. Altri sono l’approccio e le ambizioni: il mondo del lavoro e i processi produttivi nel primo decennio del duemila, osservati da un punto di vista mobile, che ora è quello del lavoratore, ora quello degli strumenti, dei tempi e dei luoghi di lavoro. Semmai un aggiornamento accurato ed esaustivo delle indagini romanzesche svolte sullo stesso tema da quel decisivo, quanto sottovalutato, scrittore del secondo novecento che è stato Paolo Volponi (“Corporale” e “Le mosche del capitale”). Come Volponi usava la poesia Falco rappa, come Volponi faceva parlare il ficus dirigenziale Falco dà voce alla carta sim. La differenza più profonda tra le situazioni descritte da questi due autori consiste nelle modificazioni intervenute nel corso del tempo all’entità azienda. In Volponi l’azienda (la fabbrica) era ancora un monolite, non tollerava visioni divergenti dall’interno, il dipendente doveva rimanervi attaccato per tutta la vita. Con Falco l’azienda (il call center) assomiglia a una piovra: all’inizio la sua presa è apparentemente soft, sembra addirittura lasciarti esprimere la tua individualità, fin quando non gli servi più e allora ti stritola o ti scaglia su un fondale scoglioso. Essendo il campionario dei suoi tentacoli innumerevole, Falco compie uno sforzo prodigioso per esibirlo in tutta la sua alienante mostruosità, tra episodi grotteschi, esilaranti, surreali, drammatici, autoreferenziali. Come quando scrive: “Abbiamo letto i tuoi pezzi, non sono di alcun disturbo. Sei sorpreso? Pensavi ti licenziassimo? […] Tu scompari, tu non esisti, se non all’interno di questa grande struttura, nella quale noi valutiamo, proponiamo […] il cui scopo è raggiungere politiche rigorose che selezionino e gestiscano meglio le risorse”. La prosa di Falco è onnivora, prende a prestito persino le forme della comunicazione aziendale, in uno stile che lo apparenta a Tiziano Scarpa e Aldo Nove e che, prendendo a prestito un suffisso molto in voga nell’attuale produzione musicale, potrebbe essere definito nupostmoderno. GIORGIO FALCO – Pausa caffè. Sironi Editore, pp. 352, euro 14 Colonna sonora: AREA Arbet macht frei; PINK FLOYD The Wall Un insolito noir Senza morti né azioni eclatanti, il nuovo romanzo di Jim Thompson seduce con i personaggi, torbidi e complessi Leggendo le note di copertina de “I truffatori” uno non se l’aspetta un romanzo così. Nemmeno dopo il primo capitolo , in cui facciamo la conoscenza del protagonista, Roy Dillon, alle prese con i postumi traumatici – un terribile colpo sulla pancia con la mazza da baseball – di un tentativo di truffa andato a male. I primi segnali dei territori che saremo condotti a scandagliare, li avvertiamo quando Thompson con poche frasi scarne ci fornisce l’inventario della vita di Roy, dalla nascita alla maggiore età. Lilly, madre bambina che lo ha prima scaricato ai nonni e successivamente malsopportato quale ostacolo alle proprie ambizioni di scaltra truffatrice, con il suo distacco affettivo ha reso Roy un “giovane vecchio” : un individuo apparentemente paludato, gelido e razional e com’è, ma che invece dovrà prima o poi fare i conti con un’ipersensibilità a lungo trattenuta. Roy intanto frequent a Moira – aitante coetanea della madre – convinto di essere lui il ragno che tesse la ragnatela amorosa che li connette . Tutti ingredienti che condiscono un bel complesso edipico. A intorbidare ulteriormente la vicenda, l’infatuazione di Roy per Carol, dolce e bella infermiera, segnata dalle ferite infertele dalla storia, nonché la proposta di avanzame nto di carriera nell’ambito di un lavoro abbracciato come mera copertura delle proprie attività illegali. Insomma, un noir davvero atipico, fino alla parte finale privo di morti o azioni significative: è che Thompson si concentra sui personaggi, rappresentando magistralmente lo scarto tra come vorrebbero essere e i loro comportamenti compulsivi. Affresco di un’America, quella dei primi anni sessanta, in cui non sembra esserci spazio sociale per gli outsider se non nei ranghi della criminalità, letto oggi, “I truffatori” appare come una critica radicale a uno dei suoi miti fondanti: quello buonista della fiducia nel prossimo. Intriso di nichilis mo (“tutti i bambini dovrebbero essere uccisi appena nati o appena possibile. Era la cosa più generosa che si potesse fare”, dice ingiustificatamente un personaggio di contorno fin lì apparsoci nella veste di misantropo), dette inizio nel 1963 al culto europeo nei confronti di Thompson e ai suoi problemi d’alcolismo. JIM THOMPSON – I truffatori. Fanucci Editore, pp.208 euro 13 Colonna sonora: CHARLIE MINGUS Ah-um; DE PHAZZ Death by chocolate [email protected] bazar 07 2004 Il diavolo e l’inferno Una storia spassosa ricca di avventure per un pubblico di piccoli lettori arguti La storia del dodicenne Benedetto – carinamente soprannominato dai compagni “Bensuonato” – che, dopo essere stato sbattuto fuori classe dall’acida Professoressa Tanturli, assiste inorridito alla materializzazione del Diavolo, dando inizio a una serie di spassose avventure, l’abbiamo letta insieme a una coppia di coetanei del protagonista. Possiamo quindi assicurarne la presa e il divertimento presso i diretti interessati, oltreché manifestare la nostra ammirazione di adulti per la fantasia guizzante dell’autrice. Giovane fiorentina, ma già affermatissima e con un forte legame elettivo per la Germania, abbiamo rivolto a Domenica Luciani qualche domanda. Come ci si scopre scrittrice di racconti per l’infanzia? Diciamo che non ero avviata a fare questo mestiere. Ho vissuto per molti anni in Germania e al ritorno in Italia ho iniziato a fare la lettrice di tedesco nell’ambito dell’editoria per ragazzi. Così ho scoperto che gli autori tedeschi erano molto avanti rispetto ai nostri riguardo alla sperimentazione dei linguaggi, l’uso del gergo: li sentivo più nelle mie corde. Comunque la spinta determinante a cimentarmi con il mio primo libro è venuta da mio fratello che fa l’illustratore ed è stato il primo a credere nelle mie capacità. Di solito gli scrittori di narrativa dicono di non pensare al proprio lettore mentre scrivono: può dirsi lo stesso per te? In effetti, ci sono autori che dicono di cercare di mettersi nei panni dei bambini e secondo me si vede, perché risultano artefatti. Io sono fortunata, perché a me il tipo di linguaggio che adopero viene naturale. Come concepisci le tue storie: c’è una solida trama fin dall’inizio o lo sviluppo si compie via via? C’è sempre uno spunto iniziale, dal quale poi traggo un plot assai dettagliato. Anche perché, sai, i ragazzi non amano le ambiguità, vogliono storie che si concludono, dei finali certi. Insomma, dietro la mia scrittura c’è molto lavoro. Scrivendo libri per ragazzi, pensi di avere più esorcizzato le tue paure o sublimato i tuoi desideri inconfessati? Sicuramente la seconda. L’arte è sempre sublimazione. In una quarta di copertina, mi ero presentata dicendo che scrivevo per liberarmi dalle mie fissazioni. Ed è vero. E quali sono le tue fissazioni? La morte, l’aldilà, ma anche cose come l’hard rock e il punk. Cose che infatti ho trasposto nei miei libri. DOMENICA LUCIANI – La scuola infernale. Feltrinelli Kids, pp.294, euro 9 Colonna sonora: BLACK SABBATH Paranoid; AC/DC If you want blood… you’ve got it leggere di ciro bertini 27 Tunnel del disagio Il sesso, gli stupefacenti e il caso: tre variabili esplosive Per chi non avesse ancora avuto la fortuna di imbatt nella scrittura di stupefacente brillantezza ersi del newyorkese Rick Moody – gli fossero cioè sfuggiti i romanzi “La tempesta di ghiaccio” e “Americano rosso” o la raccolta “Racconti di demonologia” basterebbe la scansione reiterata ad alta voce di questo titolo di sfolgorante eleganza per prefigurarsi la stoffa dell’autore. Scritta nel 1995 e ambientata nell’East Village di dieci anni prima, si tratta di una novella divisa in tre capitoli, nei quali, i protag lunga onisti, di provenienza alquanto diversa l’uno dall’a ltro, “casualmente” subiscono analogo iter esiste nziale che li sprofonda rapidamente in una discesa agli inferi senza possibilità di redenzione. Il tunnel del disagio comincia con il sesso (apparentemente giocoso e liberato all’inizio, di seguito pornografico, mercif icato e masochistico), per poi incontrare una moltiplica allucinatoria, assunta la quale niente sarà più prima: il crack. In effetti, il racconto verte come dipendenza – in particolare da sostanze stupef sulla acenti – e sulla forza chimerica che essa può eserci tare individui che abbiano cessato di sentirsi fautor verso i della propria autosoddisfazione. Altro elemento che ritorna insistentemente in queste pagine è quello del caso: da una parte è il motore inesorabile che spinge i person alla dipendenza, dall’altra è la spada di Damocl aggi e sulle loro vite da cui cercano di liberarsi scivol ando nella dipendenza. Nel dosare tempi e modi in cui le esistenze degli individui si sfiorano senza incontrarsi in metropoli come New York o incappano gli uni negli una altri quando sarebbe stato meglio si fossero evitat i, è di un’abilità consumata. Così come nel trasci Moody narci in atmosfere di labirintica intensità e febbrili stati di percezione alterata. Ma il vero tocco di genio consiste nella costruzione del racconto: narrato in prima persona da una figura di cui non si sa niente se non che ha frequentato un locale, il Rudere, dove ha raccolto le storie che ci sta raccontando, ci aspett iamo sin dall’inizio il momento in cui finalmente entri in scena. Momento continuamente procrastinato sino al finale, in cui viene svelata la relazione emotiva che lo lega vicende narrate, che coglie assurdamente imprep alle arati come un pugno allo stomaco la mattina aprendo la porta di casa. La postfazione di Tommaso Pincio suona allo stesso modo, appendice al racconto di coraggiosa e struggente sincerità. RICK MOODY – La più lucente corona d’angeli in cielo. Minimum fax, pp. 102, euro 9,50 Colonna sonora: LOU REED Rock’n’roll animal ; SCISSOR SISTERS Scissor Sisters 28 di marco begani leggere.fumetti bazar 07 2004 [email protected] I 70 anni di un antieroe: Paperino e l’America "Giù nello stagno vive Paperino. Mai nessun lavoro nemmeno lui infastidisce il lavoro". Così la Galline lo infastidisce, perché lla Saggia, protagonista del quarantacinquesimo episodio delle Silly Symphonies, presenta Paperino, nato come Donald Duck nel 1934. Nel 1937 Al Taliaferro lo rese protagonista delle sue capriccioso e pasticcione. Fin dall’origine, per la sua storie a fumetti, pigro, di Topolino, coraggioso, ingenuo e fortunato, si ponealterità rispetto ai tratti positivo, ma anzi smonta le caratteristiche peculiari di non certo come eroe altri eroi ben più virili e determinanti per il benessere dell’umanità. Quelli erano anni duri per l’America, che dalla fine degli anni ’20 e con la crisi economica del ’29 viveva un profondo maless disoccupazione e povertà. Oltre alla fragilità dei fattori ere sociale fatto di quella che incombeva dall’altra parte dell’Atlantico, interni, altra paura era con l’ascesa dei regimi che avrebbero portato la guerra nel mondo. È su questo a profilarsi l’anima post-romantica del supereroe, in sfondo che comincia oscure potenze e salvare noialtri. Grazie alla penna di grado di lottare contro Alex Raymond nel 1932 nasce Flash Gordon, che conosce un immediato succes so internazionale. Anche Topolino prende forma negli anni ‘30, e assum positivo si impegna sia sul fronte della normalità (americendo i panni dell’eroe anissimo disoccupato s’imbatte nell’impresa Tubi), sia su quello della straord polverizzare i piani meschini di Gambadilegno & C. Nel inarietà, capace di creato da Jerry Siegel and Joe Shuster, viene al mondo1934 pure Superman, per diventare l’icona dell’abnegazione. Paperino – coetaneo di Clark Kent – è esattamente il inguaribilmente sfortunato, non chiede alla vita altrocontrario di tutto questo: che di sopravvivere, e nella sua tenuta alla marinara guarda questi signori musco losi con un pizzico di scetticismo. Ma l’epica e compassata maturità del suo carattere non è dovuta alle sue prime apparizioni, nelle quali è un person aggio poco più che caricaturale, bensì a Carl Barks (1901 – 2000), che a diciass ette anni aveva già iniziato a fare il cartoonist. Nel 1942 si prende cura del papero e gli affianca tre nipoti, una cittadina chiamata Duckburg, in italiano Papero poli, e soprattutto uno zio proprietario di fortune incalcolabili. Il ‘Natale sul segna la nascita del dickensiano Uncle Scrooge (Zio Monte Orso’ del 1947 la prima volta insieme, a fare bella mostra di sentim Paperone), e li vede per l’avidità e la paura. In questi anni si accorcia il becco,enti nudi come l’invidia, il personaggio diventa meno anatresco e più umano; trascinato dall’occasion imposta dallo zio, perché uno sforzo di volontà autonoe (una costrizione sarebbe un tradimento) viaggia in questo ed altri mondi mo per Paperino in compagnia dei geniali risolutori di problemi che sono gli innocenti Huey, Dewey e Louie (i nostri Qui, Quo, Qua). Gli anni ’40 e ’50 sono il trionfo normalità di Paperino, ballerino sulle ali della fantasia della straordinaria dell’indimenticabile Barks. Nel 1969 un’autrice italiana, Elisa Penna, inventa il suo Paperinik, la metamorfosi segreta che nella notte danzaalter ego incappucciato torti e soprusi. Per la prima volta, Paperino indoss sui tetti per raddrizzare a una maschera; d’altra parte, è il prezzo che si paga per diventare eroi. Donald Duck e Uncle Scrooge La maestria dei fumetti europei del secolo scorso ae l’America di Paperino a 70 anni dalla sua nas cita . Cosa si nasconde dietro un tratto di matita. MART: un secolo di Europa a fumetti Iceberg ‘04 Aspiranti fumettisti tra i 18 e i 30 anni, fatevi avanti. L’Ufficio Promozione Giovani Artisti del Comune di Bologna ha indetto il concorso biennale Iceberg, per la prima volta su scala nazionale, sezione illustrazione. Scadenza del bando 21 settembre 2004. Il bando è disponibile sul sito http: //www.iceberg.bo.it/. Potete anche richiederlo alla Hamelin Associazione Culturale (tel. 051/233401) una mail all’indirizzo [email protected]. Il vincitore potrà partecipare alla Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo che si terrà a Napoli nell’aprile/maggio 2005. I selezionati verranno pubblicati sulla rivista "Hamelin. Note sull’immaginario collettivo". In arrivo da Carpi, il 10 luglio approda al Mart la mostra Maestri del fumetto europeo, una grande occasione per ripercorrere un secolo di fumetti del Vecchio Continente, curata – insieme al catalogo - da Roberto Festi e Odoardo Semellini, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento e dall’ Assesso politiche culturali e giovanili del Comune di Carpi. Il percorso, rato alle ritmato da 90 tavole originali provenienti da collezioni private degli autori della prestigiosa libreria antiquaria Little Nemo di Torino, prevede e diverse sezioni: dalle origini (anni ’10 – ’30), dove rintracciamo gli altri un modernissimo Signor Buonaventura, agli anni ’40 di tra Jacovitti, Galep, Hergè, dagli anni ’50 di Uderzo, Gischinny e Peyo , alla delirante creatività degli anni ’60 di Battaglia, Magnus, Giraud, il Diabolik delle sorelle Giussani; poi gli anni ’70 con Tardi, Toppi, Manara, Pratt, Bilal e infine gli ’80 di Pazienza, Sclavi, e molti altri. Mart - Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. C.so Bettini 43 Rovereto (TN). Tel. 0464438887 via R. da Sanseverino, 45 Trento. Tel 0461234860 Dal 10 luglio al 5 settembre. [email protected] bazar 07 2004 leggere.rileggere di claudio amendola 29 Viva il maschilismo! La storia di un uomo che ha fatto del “rimorchio” la sua ragione di vita gi è destinato a fare incazzare “Il privilegio di essere un guru”, come tutti i privile le donne sono più degli media, in che riamo qualcuno, anzi più di qualcuno se conside ata” leggendo il libro di “incazz molto sarei mi donna una fossi io uomini. Sì, perché, se di risate. sacco un Lorenzo Licalzi, ma siccome sono un uomo mi sono fatto . Il prezzo non lo so Editore (Fazi guru” un Il protagonista de “Il privilegio di essere misogino, maschilista più di quanto è uscito) ancora è non perché quando scrivo, il libro è irresistibilmente questo e per e arrogante si possa trovare nella letteratura mondiale un professionista vita, di ragione sua la divertente. Un uomo che ha fatto del “rimorchio” Rocco Sifredi un e, stallon vero un anche ma , chiappo dell’abbordaggio, un maestro dell’ac per la donna di giusto sempre l’uomo della “Lanterna” (Andrea è genovese), capace di essere , godereccio fitness del amanti le per turno; intellettuale per le intellettuali, sportivo to su tutto, informa verde; pollice il con quelle per per le più trasgressive, giardiniere tica, del informa di come ia filosof di ento, arredam di come lirica in grado di parlare di li) femmini ente prettam questi prezzo delle verdure al mercato come di gossip (argomenti che tempo il per almeno o o, discors re attacca insomma di tutto un po’, quanto basta per to la omaggia aver dopo perché Già sesso. del quello a passa dal momento dell’incontro nti, per lei ovviamente, Andrea bella di turno di una prestazione sessuale senza precede scatta un ingegnoso piano punto quel a non ha più nessun bisogno di parlare di nulla, in casa sua. Quello ospite e neament tempora tranea, di evacuazione per liberarsi dell’es nali nell’esatto momento in cui che pensano tutti gli uomini che hanno incontri occasio è lo stesso pensiero di chi sta finiscono di fare sesso con una sconosciuta. E a volte ni. nell’altra metà del letto, ma sono eccezio raggira le donne e le abbandona Un uomo cinico e bugiardo, approfittatore e subdolo, che quando sono ai suoi piedi. e la causa dei maschietti e a Un angelo vendicatore. Sì, un cavaliere venuto a perorar anni. Quanno ce vò, ce vò! ultimi questi di le femmini lavare l’onta del sopravvento prendersi in giro. Poi leggi meglio e trovi tanta ironia e tanta voglia di nti sono anche i personaggi diverte Ma il romanzo di Licalzi non è solo questo, molto oni veramente esilaranti. Due situazi e episodi di piena di contorno, e poi la storia è il G8 e la storia con Maria, fra tutti: l’incontro con una fotografa freelance durante a, newage-ista, animalista e yoghist trentacinquenne vegetariana integralista, orientalista, gran fica. del libro, anche se non so Ma l’episodio che si svolge in Giappone vale tutto il prezzo l’incontro con un guru che dopo ancora quanto costa, perché sarà lì, in terra d’Oriente, alità, scoprendo delle spiritu della luce la non parlava da 25 anni, che Andrea vedrà vero? Sarà incredibili doti da guru. Licalzi Lorenzo. Il privilegio di essere un guru. Fazi. 170 p., 14,50 30 di nancy brilli leggere.brilletture bazar 07 2004 [email protected] Peregrinazioni di pensieri Sto girando un film… e mentre valuto il dolore soppesato di Madame Bovary, penso al libro lasciato sul comodino di questo albergo plastificato dove alloggio. di Sono qui, seduta, alle cinque del mattino, nel mio camper-trucco, Daniela sta cercando restaurarmi, di rendermi appena umana per le prossime dodici ore di lavoro. . In Sto girando un film, “Madame”, vagamente ispirato a Madame Bovary di Flaubert effetti mi sembra che ormai, all’ottava stesura, la sceneggiatura sia molto lontana dal romanzo originale. Intanto l’ambientazione non è più ottocentesca ma siamo negli anni ’50. Poi Emmao non morirà suicida ma vivrà una vita dura e consapevole e il dolore sarà il prezzo pesantissim dover per le scelte estreme che dovrà fare. Un dolore soppesato e scelto, preferito comunque al sopportare un’esistenza imposta, inquadrata e perbene. Più che al romanzo in sé il film è ispirato al bovarismo, alla “disposizione propria dell’essere non umano a concepirsi diverso da sé” (Gaultier, 1902): madame Bovary è una vittima che ispira simpatia, una donna che vive coatta nel suo essere arrampicatrice e bisognosa d’amore riscatto nascente. Una che, dati il suo tempo e la sua condizione di moglie peccatrice non trova farmi Senza crepare. a fino più muoverà si non e mangerà Non inedia. per morte nella se non nessuna pena. In ogni caso, se volete conoscerla, leggete. Ma sul mio comodino, in questo albergo plastificato vero-kitch di Montecatini, la mia capoccia vere, sderenata ha trovato refrigerio in una raccolta di poesie di Bukowski: “Il Grande”. Belle, avvilente. e incerto tempo capaci di contrastare questo A chi, come me, piace quel vecchio ubriacone sublime di Hank, troverà nell’ultimo dei tre volumi di sue poesie inedite un po’ di strizza della morte (“il grande” è lei…), un po’ di molta affezione alla vita, un bel po’ di autoironia e di caustico senso dell’umorismo. Ah, anche attualità: a pagina 132 dell’edizione Universale Economica Feltrinelli dice: “I often watch famous comedians/who make millions tell awful jokes/while the audience roars with/ sit there appreciation and across the nation/numberless others join in form their/living rooms as I it”. about doubt le there’s/litt bad, very and think, this/stuff is bad, Charles Bukowski? Io ti amo. Madame Bovary, di Gustave Flaubert - Rizzoli Editore Il grande. Poesie 3. Testo originale a fronte, di Charles Bukowski – Feltrinelli [email protected] bazar 07 2004 notte di marcello amoruso 31 Garden time Orientarsi e disorientarsi nei tragitti musicali di due dei più cool locali della black culture romana. Mentre Catania prom ette cald e nott i reggae, breakbeat e folk da affrontare in un palmeto refrigerante… Akab Tutte le strade portano a Roma si dice, beh, una di queste porterà anche all’Akab. Il locale da anni registra il pieno che il giorno - Oh sorry! - la notte della settimana sia al botteghino, e poco importa basta per non oltrepassare limiti asfittici. Si apre alleun martedì o un sabato. Cambierà il tema della serata certo ma troverete tanta gente quanto 22.30 e si và avanti fino a notte inoltrat a. Se si entra all’apertura sarà più facile notare un design ricercato e a tinte etniche che si incrociano imperc piano superiore generalmente si suona house e si proietta ettibilmente con un arredamento che ammicca alla voluttuosità delle forme cyborg. Al no video studiat i appost a per imbam bolarti e creare un vuoto di sospensione con il loro ripetersi incalzante. Poi si scende giù, e a cominciare consolle quando quella di sopra non è ancora svanitadalle pareti in pietra percepisci che qualcosa ti disorienta. Si sente già la musica dell’altra del tutto. Cogli in pieno la fisicità del passaggio, fino vedi e ascolti ha un ortodosso sapore black: r’n’b, funk, remixati dal dj di turno che non delude mai. Chi amaa destinazione. Adesso quello che mai abbastanza, per di più se è quello dall’atteggiam la notte lo sa, un flâneur non è ha ento un po’ blasé come in genere quelli che frequentano Testaccio. Ah già, è qui che si trova l’Akab, proprio sui fianchi del Monte de’ Cocci, che quanto a flânerie la sa lunga. E allora l’estate ti corre in Su uno dei due lati un pergolato ricopre una zona dal sapore new age con puff e tavolini a portata di bicchieaiuto e il giardino fuori fa lo stesso. predominante musicale si chiama easy listening: lounge re. Al centro un’ampia sala dove la , disco, ’80. Per l’abbig liamen to? Lasciate decidere all’umore ma siate sbarazzini! Via di Monte Testaccio 69, Roma. Infoline 065730039 Black Planet L’hip hop non è certo una novità e qualcuno non avrebbe remore a definirlo ormai un vero trend, una moda. Chi avrebbe immaginato una tale sorte per un genere formatosi nei ghetti afroamericani, caratterizzato per la spontaneità espressiva dal sapore inconfutabilmente street. Qualcuno a Roma ci crede ancora a quelle origini e così nasce il Black Planet, che già dalla collocazione la dice lunga sulla volontà di ripercorrere le stesse tracce underground da cui quel movimento, culturale e musicale insieme, era partito. Posto in quella cornice trasandata e suburbana che sfrutta parte dell’ex Bocciodromo, il più gradito locale rap della capitale si riconferma anche quest’anno un vero e proprio covo per i tanti africani che non mancano mai all’appuntamento. E si fanno notare, con quei movimenti morbidi e molleggiati, i pantaloni cadenti e le maglie aderenti; mentre i “bianchi” amanti del genere provano a imitarli. I seguaci del rap old style ne sono soddisfatti e lo dimostrano già da tre anni. Musica battente fino alle sei del mattino, da lunedì a domenica a curare gli inviti di dj stranieri e dei resident ci pensa Radio Centro Suono e per luglio propone Tony Touch (il 2), Joey Star (il 10), George LLans jr (il 23). Le ragazze saranno accontentate, perché le voci di corridoio che circolano sul rimorchio sono vere. Beate voi! Ai ragazzi tocca aspettare ancora: chissà che non ci sia qualche sorpresa… Via di Campo Boario 60, Roma. Infoline: 3483557332 M er ca ti Generali Collocato nella romantica ed esotica cornice offerta da un palmeto, i Mercati affronteranno le lunghe nott Generali di Catania i di luglio con una programmazione che alla calu niente da invidiare. Sottinte ra diurna non avrà parlando di gradi centigradi! so, non si sta mica parte esterna che il locale Perché è proprio sulla punta per coinvolgere il suo numeroso pubblic dedicando la sala internao di frequentatori, mostre. La pizzeria è già stat all’allestimento di a quanto dicono conferma a a aperta a giugno e che Catania può vantare. Nelpieno titolo la scuola svolge l’agenda del locale. Tutt giardino esterno si a tema per gli amanti del regg i i mercoledì, serate fare a meno della cassa ‘spe ae. Per chi non può zzata’, ogni venerdì sonorità d’n’b, nu jazz, Accorrete all’appuntamentobreakbeat e derivati. 16 luglio. Riguardo all’attivitcon Rich Medina il appuntamenti di luglio di più à concertistica, gli quelli offerti da Marcos Vall forte richiamo sono nel progetto Zimbaria il 29.e il 22, e Pino Zimba Fate attenzione agli aggiornamenti. Mercati Generali, contrad a jungetto, Catania. Infoline: 095571458 www.mercatigenerali.org 32 di alberto traversi notte bazar 07 2004 [email protected] Cocktail e chioschi cool: largo al vintage! “Ma le spie non bevono Martini?” così, nel recente film “Spy Game”, Brad Pitt si rivolge a Robert Redford con un deciso riferimento al mitico James Bond, che il “Martini” lo beveva rigorosamente mescolato, non shakerato. E così sembra rivolgersi anche al popolo cool del cocktail che, tra nuove invenzioni e trovate al limite del gusto, ha riscoperto il sapore lounge dei classici di ogni tempo. A Milano fa chic bere vintage e per capirlo basta frequentare i posti alla moda dove, rigorosamente in bicchieri di vetro, tornano a brillare miscele che avrebbero fatto bella figura in mano a personaggi del calibro di Frank Sinatra, James Stewart e Cary Grant. L’immortale, il sempreverde ma anche il più alla moda Gin Tonic detiene la palma d’oro del più richiesto del momento. Facile da preparare, continua a essere un cocktail non molto impegnativo, adatto anche al gentil sesso. Il posto ideale per berlo, attualmente, è il dehor dell’Executive Lounge, bellamente popolato da giovani radical chic e fanciulle in assetto Retrò come pochi, ma anche uno tra i più apprezzati, soprattutto vintage. durante l’happy hour, il già citato Martini, servito con un’oliva verde, noto per il suo gusto secco e senza troppi fronzoli. Solo due ingredienti, miscelati con gusto, hanno trasformato questo cocktail in una leggenda . Da assaporare tra i velluti e le applique dell’elegante e centralissimo Café. All’età d’oro del jazz risale un altro classico del passato:Victoria il Mint Juleps. Gli ingredienti, foglie di menta, zucchero, bourbon, ghiaccio e soda, lo rendono appetibile soprattutto d’estate, magari affacciati sul Garibaldi dai tavoli del sempreverde Radetzky Café. Del Gimlet ne corso parlò addirittura Raymond Chandler ne “Il lungo addio”. Servito “on the rocks” in un bicchiere old fashioned, e bevuto nel giardino ethno-chic del rinnovato Diana Garden, regala in un sorso la quintessenza di un America in bilico sogni di swing e venti di guerra. Con l’esplosione della cucina messican tra Margarita è diventato il cocktail più richiesto per chi si siede a tavola. a il Nella duplice versione, classica, con lime, tequila e Cointreau, o frozen, al gusto di frutta, in una cascata di ghiaccio tritato, la bevanda diventa veramen irresistibile in compagnia, di fronte ad un enchilada di pollo guarnita te da piccanti jalapenos. Il migliore del momento? Sicuramente quello preparat o dall’ottimo Graziano Baghat del ristobar Mexicali. Si respira aria di vintage tra i cocktail d’epoca riproposti dai locali chic. Mentre i classici chioschi di città diventano i posti più cool per easy-meeting e drink time. Executive Lounge, via de Toqueville 3. Tel. 0262611617 Victoria Café, Via Clerici, 1. Tel. 028053598 Radetzky Café Corso Garibaldi, 105. Tel. 026572645 Diana Garden Viale Piave, 42. Tel. 0220581 Mexicali Via Valtellina, 33. Tel. 0260830042. Cocktail sotto la Mole Il rito dell’aperitivo è una delle prerogative che nella storia ha fatto di Torino una città famosa in tutta Europa. La Mole ha visto nascere sotto la sua ombra tantissimi cocktail divenuti poi dei must nei bar di tutto il mondo, contribuendo a creare una indiscussa cultura subalpina dell’entertainment. Certo oggi Torino vive nell’ombra della mondana Milano, che, bisogna dirlo, sa vivere la notte come nessun altra città e dove l’aperitivo è diventato un’arte sofisticata di intrattenimento. Ma ciononostante, Torino riesce ancora a dire la sua in tema di cocktail: qui il più gettonato del momento è senz’altro il fresco e dissetante Rum Cooler. La ricetta è semplice: il succo di 1 lime, del rum ambrato, dell’acqua ghiacciata e della soda o dell’acqua tonica. Si miscela bene e si aggiunge un cucchiaino di zucchero semolato. I perfezionisti lo decorano con mezza fetta d’arancia e mezza di limone incastrate sul bordo del bicchiere. E poi via, bocca alla cannuccia. Il posto giusto Uno dei posti più cool per un cocktail è decisamente il Controsenso Cocktail Bar, uno spazio nato nell’autunno 2003 che mischia la buona musica a degustazioni di buone birre e vini ricercati, ma soprattutto nuovi cocktail sperimentali. Tra i più richiesti il cocktail dei 7 peccati, che a suon di vodka, assenzio e mela verde promette emozioni sensoriali… Controsenso Cocktail Bar, via Valperga Caluso 15. Torino. Tel. 01119712288 Milano: i chioschi più “cool” Quando il caldo in città si fa insopportabile l’idea del chiosco costituisce una vera e propria ancora di salvezza per chi cerca un po’ di refrigerio. Il Bar Bianco, costruzione immersa nel verde del Parco Sempione, è il più frequentato tra le strutture che fanno, del bere all’aria aperta, un’attività estremamente chic. Gestito ogni sera da uno staff di pierre diverso, il Bar Bianco offre, oltre a one night danzanti per tutti i gusti, pranzi freddi, aperitivi con musica chill-out e after-tea eleganti. Praticamente in San Babila, nel verde di corso Indipendenza, Alijà, è un chiosco con qualcosa in più. Aperto dalle 10 alle 2 di notte, è la location ideale per gli amanti dell’aperitivo dal palato raffinato e dai gusti particolari. Sushi, cruditè, insalata di frutta fresca, yogurt e gli immancabili cocktail, sono solo alcuni degli ingredienti che ne fanno una delle realtà estive più interessanti della stagione 2004. Particolare e ricercata anche la programmazione. Da segnalare la rassegna d’arte figurativa “Arte in disparte” che ogni settimana proporrà un’interessante selezione delle migliori opere di artisti provenienti da tutto il mondo. Un po’datato, ma sempre sulla cresta dell’onda, Sergio & Efisio, è il classico dei classici tra i baracchini di nuova concezione. Un po’ ristorante, un po’ american bar, un po’ luogo di ritrovo per nottambuli incalliti, dj in pausa, e star del calibro di Jovanotti. Propone un vero menù dove non manca niente: a richiesta ostriche e champagne ma anche insalate, carne di ogni tipo, panini e bibite assortite. Luogo di culto per amanti del genere è il chiosco Newport, un’isola tropicale nel cuore della circonvallazione. Nell’angolo in cui viale Abruzzi incontra via Plinio, la luce calda del bancone e i tavoli illuminati dalle candele creano un’atmosfera degna di un chiringuito caraibico. Se poi ci si avvicina al bancone, non si può non rimanere affascinati dalla cura con cui Paolo, il gestore, ha agghindato il suo piccolo angolo di paradiso. Centinaia di cocktail diversi e una folla che nei giorni di punta arriva fino a duemila persone hanno fatto del vecchio chiosco di Piazzale dello Sport, oggi Chiringuito Teeny Weeny, un punto di riferimento soprattutto per i giovanissimi. Ottima la selezione musicale che tra lounge e dance commerciale svela un impianto di altissima qualità. Bar Bianco, Parco Sempione. Entrata V.le Ibsen - Acquario. Tel. 0286451176 Alijà Piazza Risorgimento ang. via Pisacane. Infoline: 3480919039 Sergio & Efisio, corso Sempione, 32. Tel. 02312319 Newport, angolo viale Ambruzzi e via Plinio. Chiringuito Teeny Weeny, Piazzale dello Sport. Tel. 0240093234 [email protected] bazar 07 2004 notte di andrea lisi 33 Mixare senza confini Dal dj corner del festival Arezzo Wave (vero laboratorio di creatività musicale) alle compilation super-personalizzate (lontanissime dalle categorie di genere) il trend va verso una sola direzione: eclettismo. Chi l’ha detto che l’unica occasione per godere delle sonorità è a notte fonda quando sulla postazione di guida della discotedance elettroniche punta della serata? Arezzo Wave accentua quest’anno l’inevitaca sale il dj di verso l’elettronica da club creando un apposito spazio pomeri bile disponibilità corner, da dove si diffonderanno “lunchtime soundtracks”, diano, il dj la sveglia all’audience del festival con un flusso continuo suoni che danno e incondizionato di ritmi destinati all’ascolto. Qui tra le 13 e le 14.30 trovera varie declinazioni possibili di un dj-ing non necessariamentnno ospitalità le si alterneranno alla consolle, il 7, il curatore di MTV/Italia e riempipista: che spazia dallo sperimentale al rock, l’8 la residente del Luca De Gennaro Filter-Brancaleone di Roma Mixx Lilith, il 9 i portavoce di alcune delle etichett genere più interessanti, Triple R della Trapesz e Strobocop e tedesche di il 10 il maestro della techno underground Mathias Shaffau della Karaoke Kalk, il protagonista nostrano di breakbeats Mantra Breaks aka ser, l’11 infine Gallerani. Quello che di fatto appare come letteralmente Marco peDoo un angolo accessorio dell’imponente offerta musicale di una delle rassegne rock più consolidate e prestigiose d’Italia (che quest’anno include tra gli altri nomi Bang Gang, Black Rebel Motorcycle Club, Cypress Hill, oltre del calibro di che la consueta vasta rappresentanza italiana) può costituire invece un interess ante laboratorio di creatività pura visto che i selezionatori si muovono nella libertà d’azione. L’assenza di una destinazione obbligata più assoluta al ballo e il distacco ideativo di chi può pescare ovunque nei repertori amati per trama musicale, materializza radicalmente quella curiosa tessere la propria sintesi tra collage e produzione personale che fa il valore artistico del dj più intrapre dire, possibilità di esprimere se stessi componendo e interven ndente. Come altri con l’ausilio degli strumenti in consolle. E’ un po’ l’aspettendo su pezzi di della pratica cut up, taglia e cuci, che é alla base delle modalit o più artigianale dell’elettronica contemporanea, sia quella d’ascolto che quellaà creative da ballo. E, visti i nomi in programma, per ascolto non dovrebbe intendersi solita melassa easy listening, “tanto- pe- fa’- atmosfera”, fortunatamente la spacciata sovente per lounge, o la tappezzeria audio dei vari cafe (del mar) e (buddh a) bar. Per gli amanti della “notte” tenete cmq d’occhio il reparto Elettro perchè oltre al dj corner vi aspettano serate danzanti con Wave di Arezzo wave, il cui nome potete scoprire consultando il sito del festival:dj di primissimo piano www.arezzowave.com Back To Mine: la tendenza attualissima delle com pilation superpersonalizzate La selezione libera di pezzi di varia provenienza, storica individuali, é alla base di alcune fortunatecome modo per esprimere una identità psicologica e in circolazione. Ha cominciato qualche anno fa serie di compilation firmate dai migliori dj producer la DMC con le raccolte Back to Mine che, come il titolo, intendono lasciare all’autore carta bianca dice per la propria formazione. Memorabili a riguar sull’assemblaggio dei pezzi amati e importanti do le performance di Orbital, Tricky, New Order , Death in Vegas, e i recenti a firma Richard x e Lamb. Per darvi un’idea delle illimitate possibilità d’azione di questo approccio, il duo Orbita l, semin ale per l’evoluzione della techno intelligente, ha messo insieme Pj d’annata, Tangerine Dream e Plaid. Ancora piùHarvey e Selecter, cioè rock-blues e ska eclata nte il campi onario dei New Order che spazia dalla techno all’old school, dal rock alla disco: Primal scream, Missy elliott, Doves, Velvet Underground, Mantronix, Joey Beltra m, Donna Summ er. Se non fosse per il nome della serie rivolta a compilatori proven ienti per lo più dalla scena dance, non si avvertirebbe alcuna differenza con le altre raccol te che la stessa etiche tta produce per far ascoltare la scaletta/tipo di un musicista, Morrissey, Bob Geldolf, Ian Brown, Paul Weller le “Under the influence” a firma di e Paul Heato n dei Beauti ful South. L’eclettismo e l’inserimento dei generi più divers Sulla stessa scia si sta formando anche la seque i dominano in entrambi. nza di compi lation intitol ate Another Late Night più dichiaratamente votata a un sound forte personalità: Groove Armada, Kid Loco, Rae chill out ma sempre con autori dalla & Christ ian e gli Zero 7, reucci dei ritmi d’atmosfera che nel proprio disco alternano Kruder & Dorfmeister) e addirittura Serge Gainsb Cinematic Orchestra ( dalle parti di ourg, The Stylist ics e Roots Manuva. Se qualcuno ancora pensasse che l’eterogeneit à è incompatibile con la professionalità del dj e con le aspettative di un pubblico atrofiz zato su ritmic he preved ibilmente di genere, diviso in categorie monolitiche, il black, e via dicendo, dischi del genere dimostrano che l’house, il commerciale, il technomane se forse la profes sional ità mal si associa all’eclettismo, la creatività e l’innovazione per contro nulla hanno a che spartire con la mera professionalità. E’ il dj producer, con la forza della sua selezio ne, a fare la differenza, non l’abilità tecnica nel dominare un genere. Da che mondo è mondo è lo scarto dall’ovvio, è la forzatura individuale a lasciar e il segno. Quindi free your ears! 34 di claudio coccoluto notte.nottetempo bazar 07 2004 [email protected] Essere disponibili al cambiamento, mettersi continuamente in discussione, talvolta ripartire da zero. Qualcuno la chiama incoerenza. Piuttosto è un messaggio di anarchia musicale come valore aggiunto alla creatività. Dopo una chiacchierata con ICE ONE (quando suona hip-hop) o DJ SENSEI (quando seleziona elettronica), sono andato a rispolverare il mio Devoto- Oli: HOT COC 8! Eclettico <e-clèt-ti-co> (raro ecclettico) agg. E s.m. (f. –a; pl.m. – ci).1. Partecipe dell’eclettismo in filosofia: filosofoe., scuolae.; gli e.2. estens. Di chi, in campo scientifico o artistico, si limita a una scelta tra sistemi o indirizzi diversi, senza avere un preciso e determinato indirizzo • com. Di chi, nella vita pratica, si dedica per lo più con successo, ad attività e professioni diverse. [Dal gr. eklektikòs ‘che sceglie’] Non c’è alcun dubbio, dopo la lettura del dizionario: l’essere “eclettici” è un valore assoluto, per la cultura, per la scienza e per l’arte. Nell’immaginario collettivo invece, chi fa troppe cose, chi salta da una cosa all’altra con leggerezza, dà l’idea di incoerenza, pressapochismo. Nel mestiere di DJ poi, ti guardano proprio male: “…ma t’ho sentito a Ibiza nel ’97: dov’è finita quella bella tribalmelodic-house.. etc.etc.”. A poco serve controbattere queste affermazioni dicendo che nei sei anni successivi sono cambiate tante cose: sono cadute le torri gemelle, è partito l’euro, ci sono stati almeno 4 o 5 condoni tra fiscali, edilizi e chissà altro. Dunque, eccezion fatta per i Rolling Stones che continuano imperterriti i loro tour, è cambiata la faccia del mondo. Il tempo relativo ma immenso che ci separa dalla epopea del rock ha messo una pietra tombale sul concetto di coerenza stilistica, quel modo di essere sequenziali che una volta rotto da scelte artistiche diverse (aldilà della bontà della scelta), condannava nomi illustrissimi all’oblio da parte della critica e del pubblico. Così quando apparvero gli arrangiamenti di tastiere e archi nei dischi dei Police (Gost in The Machine) si beccarono insulti che spaziavano da un “froci!” a un più diplomatico “rammolliti!” da parte di tutti i fan più integralisti. Con le dovute proporzioni, oggi si ripresenta il fenomeno, ed è paradossale: la musica che per definizione esprime il massimo della “mobilità” e il minimo delle rigidità accademiche, genera in qualcuno aspettative se non nostalgie reazionarie. Forse esagero, ma ritengo la cosa importante nel senso che se ciò accadesse in più larga scala, la lezione di “democrazia pentagrammatica” dell’house sarebbe al capolinea. La musica elettronica si evolve, si ramifica, si contamina alla velocità del… …suono (ovvio!). Se ai nostri fan (passatemelo) non riusciremo più a trasmettere i messaggi di anarchia musicale come valore aggiunto alla creatività e come elemento “fondamentale” della club culture, potremmo pentircene. Ma soprattutto passeranno quei non-valori come il dj-divismo di certi inglesi, come i set-con-gli-stessi-30-dischi-da-10-anni di alcuni americani, e il vado-dove-vuole-la-gente di qualche connazionale. Il DJ-MODERNO dovrebbe essere l’incarnazione della ricerca musicale (non esclusivamente in avanti nel tempo, ma a tuttotondo); la ricerca presuppone sfide, scommesse, dubbi e incertezze da affrontare e risolvere nel rapporto col pubblico, che sarà grato (come è sempre stato) a chi saprà insegnargli nuovi suoni per emozionarsi. Senza poi contare che questo scenario aprirà possibilità a nuovi protagonisti di esprimersi. Certo come sono che la “coerenza è la maledizione delle menti meschine” (citazione rubata a chissà chi…), auguro a tutti voi, ognuno nel suo, di essere eclettici e felici abitando il futuro: è li che io intendo passare il resto della mia vita. 36 di chiara spegni gusti bazar 07 2004 [email protected] cerasedda, Nome scientifico? Capsicum. Ma anche diavolicchio, a infuocare Oltre olo. peparu ddru, pipare ello, pazzariello, francis proprietà diverse vanta e ne vitami ne contie ncino i piatti, il pepero la lizza norma cuore, al e zione circola alla bene terapeutiche: fa per usato Viene . lorifico antido ottimo un è ed gna pressione sangui . tiche.. roman serate a riscald e cure di bellezza Il pepe cornuto è l’unica spezia Quando arriva Colombo, per gli indiani di Cile e Messico il peperoncino meridionale: esistente. Si fa conoscere con il nome utilizzato ancora oggi in America . Impiegato nella chili. A provarlo per primo è il medico del famoso navigatore genovese nel 1568, con il conservazione dei cibi, compare in un trattato del medico senese Mattioli Sud Italia e in Africa nome di pepe cornuto o pepe d’India. La pianta attecchisce bene nel si sparse nel globo. settentrionale, oltre al Sud Est asiatico e alle colonie spagnole e portoghe paprika. alla pensare basta o giramond baccello questo di fortuna della Per dare l’idea e. Cosa Originaria del Messico, è diventata l’ingrediente simbolo della cucina ungheres sarebbe un gulasch senza paprika? Il più piccante? Il curry verde Nella ricca collana “La cucina Italiana” c’è anche il volume “Il peperoncino”, ed. Piemme, 12,50 euro; carino”Pepe e peperoncino. Un’antica storia di piccanti sapori e salutari virtù” di Roberto Bosi, ed. Nardini, 10 euro; Mila De Franco con “Il peperoncino rosso”, ed. De Vecchi, 7, 75 euro, spiega i poteri curativi, la coltivazione, la conservazione, ricette e controindicazioni; “Il peperoncino”, della collana “le piccole tentazioni”, ed. Idea Libri, 9,30 euro, scritto da Giorgio Creta, illustra storia, ricette e virtù; ancora ricette e proprietà curative sono descritte da Elena Bortolini con “Il peperoncino”, ed. Hermes, 10,95 euro; allargando l’orizzonte a tutte le spezie c’è anche un volume originale: “Il cofanetto delle spezie” di Blandine Vié, ed.L’ippocampo, 19,95 euro e la piccola enciclopedia delle “Spezie”, della Rizzoli, 9,90 euro; Richard Craze propone invece una “Guida all’uso delle spezie per la salute e il benessere”, ed. Idea Libri, 19,90 euro; ultramini il manuale di Jochen G. Bielefeld per “i libri della salute” su “Spezie e aromi”, L’Airone editrice, a 5,99 euro. ro dello Nella scala Scoville, con la quale viene misurata la piccantezza, è l’habane Burns, proprietario Yucatan ad essere il più infuocato in assoluto. Una illuminazione per Stu International. Abita della più grande industria americana di salse piccanti, la Pepper Power nero, basta a Puerto Pimento, in New Mexico. Per gli appassionati, in mancanza dell’haba in molti Paesi tuffarsi nel tabasco e nel peperoncino di Cayenna. In Tunisia, come ormai aglio e olio d’oliva, arabi, va gustata l’harissa originale, un impasto di peperoncino fresco, ed è ottima con il un must del piccante, anche perché è una salsa che si spalma su tutto curry verde, poi couscous. Nella cucina thai invece occhio al colore. Il più piccante è il bocca non bisogna in bruciore il re contrasta per Nota: rosso. il fine alla solo e viene il giallo pane. di pezzetto un masticare meglio bere acqua o vino fresco, L’Accademia cino, nata per Compie dieci anni proprio nel 2004. L’Accademia italiana del peperon e delegazioni soci 5000 oltre conta Italia, in piccante” “cultura la e diffonder e approfondire : New York, Tokyo, sparse in tutta la penisola. Sedi di rappresentanza sono anche all’estero e non conformista”: Parigi e Sidney. Una cultura piccante intesa anche come “trasgressiva che non hanno per questo l’Accademia premia dal 2002 personaggi del mondo del cinema limita infatti mia non si ancora raggiunto il successo con “il peperoncino d’argento”. L’Accade botanica, medicina a studiare la buona cucina, ma si dedica a musica, letteratura, satira, Culla dell’Accademia, e cure di bellezza, spesso in collaborazione con alcuni atenei italiani. , in provincia fondata dal giornalista gastronomo Enzo Monaco, è la cittadina di Diamante . Si comincia come nazionale o Congress il tiene si dicembre a anno ogni dove di Cosenza, accademico”. “Aspiranti accademici”, poi dopo il tirocinio di due anni si diventa “Maestro può fregiare soci, ci si Solo per fama universalmente riconosciuta, o su segnalazione di altri del titolo di “Maestro accademico Homoris causa”. Altre info su www.peperoncino.org bazar 07 2004 [email protected] Il Palazzo ducale di Maierà ospita il neonato Museo del peperoncino. Trovarlo non sarà difficile: sulla strada per Maierà viene indicato con l’inconfondibile logo di un peperoncino rosso fuoco su un capitello. Foto, mappe e testimonianze storiche raccontano l’epopea di questo giramondo, che qui compare in una raccolta di 150 varietà da ogni parte del globo, senza dimenticare salse, profumi, lavande e bagnoschiuma. Uno spazio apposito è dedicato al suo matrimonio con l’arte, come nel caso di Dalì o Guttuso. Il museo sarà aperto dal 1° Giugno al 30 Settembre dalle ore 17 alle ore 24. Negli altri mesi sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. I gruppi e le comitive possono concordare giorni e orari delle visite telefonando all’Accademia Italiana del peperoncino (Tel. 098581130). Cosa avranno in comune una catena di ristoranti portoghesi in Gran Bretagna, Chicken Restaurant per l’esattezza, con il peperoncino? La salsa Piri Piri, la specialità di Nando’s. Il nome è quello di una varietà di peperoncino che i portoghesi coltivavano in quantità quando erano padroni dei territori del Mozambico. Utilizzato in ricette tradizionali tramandate dai coloni di generazione in generazione, costituisce la carta vincente della marinata segreta di Nando’s, che offre quattro tipi di salsa ai suoi clienti. Da quella più soft al limone ed erbe, per i meno coraggiosi, alla Medium Piri-Piri, fino alla più Hot e alla infuocata extra Hot Piri-Piri, un piatto bollente. E clienti calienti pare non manchino tra gli studenti della prestigiosa università di Cambridge: uno dei loro ritrovi è il Nandos’ in 33-34 St Andrews Street. Per scoprire dove trovare altri ristoranti della catena: www.nandos.co.uk, e in Gran Bretagna si può chiamare la Piri-Piri hotline 08009758181. gusti di chiara spegni 37 Come assaggiare prodotti calienti al peperoncino come la confettura, il liquore di cedro e la grappa, i “Baci di Casanova” e la “crostata del diavolo”? L’occasione migliore è dall’8 al 12 settembre, a Diamante, tra gastronomia, cinema, spettacoli, varietà, tutti dedicati alla celebrazione del piccante. L’appuntamento più divertente del festival? La finale del Campionato italiano di mangiatori di peperoncino. Il record da battere è quello di Francesco Vecchio, capace di mangiare 800 grammi di peperoncino in 30 minuti. L’ultima domenica di ottobre vale la pena fare un salto alla Festa del peperoncino di Espelette, dal 1967 un rito importante per il villaggio dei Paesi Baschi, che onora così il suo frutto tipico. Anche grazie alla Confrérie de Piment e a Le Syndacat du Piment, sempre più protagonista della gastronomia francese è diventato il saporito prosciutto di Bayonne, da sempre preparato con il peperoncino di Espelette. Questa varietà di peperoncino dei Paesi Baschi dal 2000 è anche un prodotto a denominazione di origine controllata. Ogni chilo di carne di maiale si mescola con almeno 200 grammi di peperoncino: il risultato è la regina piccante degli insaccati, la ‘nduja, tipica della Calabria. Largamente usato anche in Basilicata, Puglia, Molise e Sicilia, il peperoncino è protagonista di vari prodotti in commercio che rallegrano la lingua e l’eros. Si trovano nei negozi di alimentari e supermarket della Calabria e nelle botteghe di prodotti tipici delle grandi città: un esempio sono la Grappepe, distilleria Caffo Limbadi (VV), 500ml 7,49 euro; il pecorino pepato del Caseificio Santa Maria dell’Azienda agricola Palermo (CS), 10,40 euro al kg; I contornelli, peperoncini piccanti tagliati in barattolo oppure olive farcite con peperoncini, 300 gr, 2,69 euro; i peperoncini calabri farciti (con tonno e capperi), 26,90 euro al kg. Attenzione alla grappa: da non buttare giù in un unico sorso! Per un bicchiere di cocktail AFRO, pestare nel mortaio uno spicchio di arancia, uno spicchio di limone, tre/quattro fragole o uva (a seconda della stagione), e mezzo peperoncino fresco, senza zucchero (la frutta addolcisce abbastanza). Mescolare il tutto con due cucchiai di liquore al cedro, quattro/cinque cucchiai di ghiaccio tritato e prosecco a piacere (acqua tonica se si vuole renderlo più dissetante). Versare la bevanda in un bicchiere tipo flute, per un aperitivo, digestivo o un drink rinfrescante, magari dedicato ad occasioni particolari. Mancherà il rumore delle onde e la cornice delle barche ormeggiate di fronte al lungomare, ma il cocktail AFRO accompagnerà in modo eccellente romantiche cenette a lume di candela. In vacanza in Calabria una tappa da non perdere è il Caffè Ninì di Diamante. D’estate è il ritrovo dei golosi, che gustano le specialità di questo artista calabrese. Solo il suo caffè freddo alla nocciola e al gianduiotto con mousse (2 euro al banco) vale il viaggio. Per i peccatori lussuriosi si possono sperimentare invenzioni come il cocktail AFRO e il tartufo “Afrodisia”, (2,60 euro al banco) a base di fiordilatte, con un cuore di marmellata di pesche e arancia. L’ingrediente che distingue questo gelato è il peperoncino pestato nel latte utilizzato per l’impasto. Poi ci sono il tartufo “Diamante” e quello “nocciola e cedro”, oltre alla torta “Afrodisia” naturalmente (13 euro al kg). Adesso Ninì sta pensando ad una nuova creazione: una nuova versione dell’Alexander. Il nome è top secret, ma sarà un drink a base di vodka secca e cedro, panna e una spolverata di peperoncino al posto del solito cacao. Per scoprire le altre delizie del locale, basta cliccare su www.caffenini.com. L’indirizzo è Lungomare S.Lucia, 42; d’estate orario continuato, il resto dell’anno 7.30 - 13.30 e 14.30 - 00.30; tel. 098581212. 38 di chiara tacconi gusti bazar 07 2004 [email protected] Ristorante Dongiò Via Corio Bernardino 3, Milano Tel. 025511372 Chiuso sabato a pranzo e domenica Senza mezzi termini si definiscono “il tempio del peperoncino”. La famiglia Criscuolo è originaria della Calabria. E tavola si sente. I sapori forti predominano, ma il piccante non nasconde mai l’alta qualità delle proposte. Il vanto del Dongiò è prima di tutto la pasta fatta in casa, che troverete in tante versioni (all’etrusca, alla disperata, all’uso di Crotone tanto per citare i piatti in cui il peperoncino si fa notare). Non perdete poi il caciocavallo alla ‘nduja. Carta dei vini con 180 proposte, senza troppo ricarico, e prezzi onesti (antipasti 6 euro, primi 7, secondi da 7 a 15). Trattoria La Baracchina Via Per Lorenzana 13 Lugnano di Vicopisano, Ponte di Cascina (Pisa) Tel. 050702049 Chiuso il lunedì Specialità alla brace, pesce fresco... e peperoncino. Gnocchi alla ‘nduja, penne all’infuriata che fanno impallidire quelle all’arrabbiata, a seguire tagliata ovvero una curiosa commistione fra la cucina toscana e le spezie piccanti al berberè dell’Eritrea. Potete provare a spegnere il fuoco del peperoncino con un Chianti delle Colline Pisane. Spesa media sotto i 30 euro, circa 60 coperti all’interno e un centinaio all’aperto. Ristorante sabbia d’oro Via Piano delle Donne, Belvedere Marittimo (Cosenza) Tel. 098588456 Qui non si scherza: siamo nel cuore della terra del peperoncino potrete tentare di affrontare un menu veramente piccante dal primo al dessert. Su questo ristorante affacciato sul mare (la sabbia è veramente dorata come dice il nome) potete provare gli gnocchi sabbia d’oro o le tagliatelle giallomare, entrambi ad alto contenuto di peperoncino, passando al pesce spada piccante e chiudendo con la crostata del diavolo (così battezzata dal presidente dell’Accademia del peperoncino, cui naturalmente il ristorante è affiliato). I primi costano circa 7 euro, i secondi 9, la spesa media per un pasto non è mai alta (25-30 euro). Design Angels restaurant and wine bar Via del Proconsolo, 29/31Firenze. Tel. 0552398762 [email protected] Sempre aperto (solo la sera) Q Tipo di cucina tradizionale fiorentina Specialità del locale gran fritto di cortile e verdure alla toscana Spesa media piatto formaggi e conserve di verdure 11 euro; cena 50 euro Dolci fatti in casa Vino consigliato nessuno, a scelta dalla carta dei vini Piatti dietetici vegetariani Particolarità tre locali in uno: american bar aperto dalle 18, ristorante (70 posti) e cantinetta (30 posti) con salumi, formaggi e vini anche al bicchiere Numero di coperti 70 Carte di credito tutte Musica di sottofondo Gentilezza personale buona Sale fumatori no Servizi per disabili sì Illuminazione soffusa Tradizionale Locanda Borgo Antico Via Case Sparse, 15 Loc. Lucolena - Greve in Chianti (Firenze) Tel. 055851024 Chiuso il martedì Tipo di cucina tradizionale toscana più piatti creativi Specialità del locale risotto pere e gorgonzola Spesa media pappardelle al cinghiale 7,30 euro, cena 25-30 euro Dolci fatti in casa Vino consigliato Rosso di Montalcino Piatti dietetici vegetariani Particolarità splendido casolare restaurato con terrazza affacciata sul Chianti Numero di coperti 60 Carte di credito tutte Musica no Gentilezza personale buona Sale fumatori all’aperto Servizi per disabili sì Illuminazione soffusa Etnico Hafa Café Via S. Agostino 23/C, Torino Tel. 0114367091 Tipo di cucina araba Specialità del locale cous cous con verdure Spesa media piatto unico (tabulè) 6 euro, pasto completo 20 euro Dolci fatti in casa Vino consigliato Boulauanne Rosso (vino marocchino) Piatti dietetici vegetariani Particolarità a pranzo cucina araba, la sera caffè con cocktail internazionali Numero di coperti 40 Carte di credito tutte eccetto AE Musica sì Gentilezza personale ottima Sale fumatori no Servizi per disabili no Illuminazione soffusa, candele, tipici lampadari nordafricani bazar 07 2004 [email protected] gusti di chiara tacconi 39 A Montalcino jazz e vini da Oscar I vini di Banfi non hanno bisogno di presentazioni: ricorda te le bottiglie che stappano i protagonisti del film Le invasioni barbariche? E i vini di Montalcino hanno fatto il giro del globo, in luglio saranno gli artisti di mezzo a esser ospitati chez Banfi a Montalcino. È la stessa casa vinicola che promuove il fortuna to incontro tra musica e grandi etichette, nella rassegna Jazz & wine che dal 7 luglio animerà la fortezza trecentesca di Montalcino. Novità di quest’anno: due dei dieci concerti si terranno proprio nel cortile medievale del Castello Banfi. Qui il festival avrà un sapore tutto sudamericano con Brasil On Line (7 luglio) di Giancarlo Maurino e Taufic Hasbun e con il quartetto capitanato dal brasiliano Hamilton De Holanda (14 luglio), considerato il più grande mandolinista del mondo. Non lasciatevi sfuggire, ad ogni concerto, l’occasione di assaggiare i vini Banfi. Tra gli interpreti di questa settima edizione che si esibira nno nella Fortezza segnaliamo invece Joe Zawinul con il suo “Zawinul Syndicate” (8 luglio), seguirà l’Harold Mabern Trio (10 luglio), la Scott Henderson Blues Band (11 luglio) e l’originale “Incontro di Jazz” che vedrà artisti del calibro di Enrico Rava, Danilo Rea e Roberto Gatto accompagnare l’inconfondibile voce di Gino Paoli (13 luglio). La voce di Rossana Casale (“Billie Holliday in me”) chiuderà il festival il 17 luglio. Per informazioni: tel. 0577840111, [email protected]. Il baccalà degli architetti In un passato non troppo remoto, il venerdì nelle case come nelle osterie si mangiava baccalà. A Firenze l’abitudine è rimasta in qualche famiglia, in una manciata di ristoranti e trattorie e in alcune insospettabili latterie che preparano piatti casalinghi a pranzo. E poi c’è un posto dove trovate ogni venerdì il baccalunch, pranzo a base di baccalà: è lo studio di architettura Qart. Ai fornelli, Franco Pisani, architet to, 36 anni, uno dei tre soci dello studio, una passione indomabile per la buona tavola e in special modo per il baccalà . Al terzo piano della palazzina, in una piccola ma attrezzata cucina, ogni venerdì Franco prepara il baccalà che qualche giorno prima ha comprato e messo a mollo. Si mangia nella spaziosa sala riunioni attigua, arredata. Ogni volta una ricetta diversa, quasi sempre inventata (abbiamo assaggiato un delicatissimo tortino con baccalà alternato a pane bagnato nel latte, cipolle appassite nel vinsanto, pecorino e origano); ogni volta commensali diversi, massimo dieci, che devono prenotarsi via internet. La prima volta si è invitati, per i pranzi successivi si contribuisce con un piccolo rimborso spese di 5 euro circa. Alla tavola del baccalunch si parla di lavoro e di cucina, si stringono amicizie e contratti, si mescolano competenze ed esperienze. Ogni gastroexperience viene fotografata e raccontata sul blog creato per il baccalunch http://gastroexperience.blog.tiscali.it. Eat & Go Clandestino susci bar Località Portonovo, Ancona Uscita autostrada Ancona Sud, seguire le indicazione per Portonovo, poi per La Torre, quindi per Clandestino Chiuso solo quando piove Tel. 071801422 Tipo di cucina susci bar (si scrive così!); il susci è pesce crudo condito secondo la tradizione mediterranea Specialità del locale a mezzogiorno panini susci (happy tuna, happy baccalao ecc.) Spesa media a cena piatto unico 10 euro, menu degustazione 50 euro Dolci fatti in casa Vino consigliato vedere carta dei vini Piatti dietetici no Particolarità affacciato sul mare; proposte gastronomiche sorprendenti dello chef Moreno Cedroni Numero di coperti una ventina ma si mangia anche al banco Carte di credito no Musica sì Gentilezza personale ottima Sale fumatori è all’aperto, si fumano sigari fino a tarda notte Servizi per disabili no Illuminazione naturale, la sera candele Enoteca Enoteca Piccolo Ristorante Via Bontà 22, Chiàvari (Genova) Tel. 0185306498 Chiuso il martedì Tipo di cucina di mare Specialità del locale lasagnette di mare al profumo di basilico Spesa media pasto completo 40 euro Dolci fatti in casa Vino consigliato vedi carta dei vini, siamo in una fornita enoteca Piatti dietetici no Particolarità locale piccolo, molto intimo, elegante e con ottima scelta di vini Numero di coperti 28 Carte di credito tutte Musica no Gentilezza personale ottima Sale fumatori no Servizi per disabili sì Illuminazione diffusa 40 di eva buiatti gusti.mangia come leggi bazar 07 2004 Libri da mangiare e piatti da leggere da tutti i Paesi del mondo per occasioni [email protected] diverse Le mani sul Ful! piatto ovale pieno di fave “Al centro del vassoio di rame scintillante, c’era un grande di pagnotte ben calde pila una bordi, dei uno su uova; bollite, di burro fuso e di peperoncini sottaceto, e, sull’altro una serie di piattini con formaggio, limoni, peperoncino rosso, sale e pepe nero che stimolano l’appetito dei ragazzi.” N. Mahfuz, Trai due palazzi. cipolla, un pomodoro Occorrono 250 grammi di fave secche e decorticate (se hanno la buccia ci mettono una vita a cuocere), una carota, una (se non la trovate la (oppure due cucchiai di salsa), due etti di feta greca, tre uova sode, un vasetto di peperoncini sottaceto, un po’ di “Shatta” in polvere, limone, potete fare da soli), un petto di pollo piccolo (o mezzo grande), cipolline verdi fresche, qualche pane arabo, del cumino olio extravergine di oliva e/o burro. pugno di sale grosso. Mettete a bagno le fave per almeno 12 ore. Fatele bollire molto lentamente con due volte il loro volume di acqua e un per 45 minuti. Quando Quando saranno a bollore, aggiungete la carota, mezza cipolla e il pomodoro a fettine e lasciate cuocere lentamente limone, cumino in le fave saranno ben tenere, scolate moderatamente tutte le verdure e conservatele in una terrina. Condite con abbondante se necessario. Preparate sale Aggiungete forchetta. la con insieme sbattuti Mahfuz), dice come fuso, burro (oppure extravergine olio e polvere le uova sode, sbucciate a parte la feta a dadini, i peperoncini sottaceto, le cipolline fresche tagliate a pezzetti, un limone tagliato a spicchi e olio di oliva e di un po’ e tagliate in quattro. Preparate inoltre la “Shatta”: peperoncino secco macinato trasformato in pasta con l’aggiunta di rosso tritato, di sale. Tagliate a dadi il petto di pollo e tritate grossolanamente l’altra mezza cipolla, a cui aggiungerete un po’ di peperoncino alla carne. quasi tutta un goccio d’olio e sale. Rivoltate i pezzetti di pollo in questo condimento, facendo attenzione che la cipolla si appiccichi forno il pane arabo che Infilzate i pezzetti in quattro spiedini di legno e cuoceteli sulla gratella. Al momento di servire, scaldate leggermente in che ognuno è morbido e flessibile e può essere usato per “raccogliere” dal piatto le diverse buone cose che avete servito, nelle proporzioni desidera. Il “Ful” infatti si mangia con le mani (eccezioni sono ammesse). gustano I commensali. Si tratta del piatto nazionale egiziano, quindi autorevole, austero, evocativo. I personaggi di Mahfuz lo per prima colazione, ma per noi è un po’ pesante, a meno che non siate scaricatori di porto molto affamati e di origini egiziane. è stato Potete invitare a gustarlo chi non è mai stato in Egitto (perché costa troppo ma ci vorrebbe andare e forse ci andrà) chi ci da un ma non ha capito niente e ne è molto dispiaciuto, chi ci è andato, qualcosa ha capito, ed è attanagliato periodicamente , per chiacchierando e lentamente vuole, quanto e come mangia ognuno che libero, piatto un anche E’ nostalgia. di singulto deve prepararselo, vuole single un Se ascolto. reciproco di condizioni in reciproche confidenze di bisognosi familiari o amici mettere in conto di mangiare “Ful” per tutta la successiva settimana, trasformandosi così camaleonticamente in Mahfuz. Il libro. Arioso, bello, maestoso, lento: adatto per la settimana della vostra sindrome influenzale; per leggerlo durante una crociera; per una vacanza solitaria o in una compagnia cara e discreta; per le vostre domeniche television-free, sul divano, viaggiando con la mente senza ritegno. Se c’ è un libro che vi piace, con un personaggio che mangia con gusto, e vi siete sempre domandati che sapore avrebbe il suo piatto, scrivete a: [email protected] Troverete prossimo la ricetta sul numero di Bazar! 42 di lorella scacco arti bazar 07 2004 [email protected] te o in più e qualche l’ar del i arm Le sorris he qualc Forse ci sarebbe morto in meno se a sparare fossero le singolari armi messe in scena a Polignano a Mare… o le Una mostra che mette in scena le ‘armi’ per parlarne contro attravers ità molteplici espressioni dell’arte. Una scelta espositiva che risponde all’attual da Pino e che ha come punto di partenza le opere realizzate negli anni ’60di alcuni Pascali, l’artista a cui è dedicato il museo, per arrivare a quelleCiao”, “La artisti contemporanei. Le sue finte armi, come “Il Cannone Bella di riciclo, mitragliatrice, le bombe…”, costruite con materiali di scarto e ironia (per partecipavano con ironia al clima pacifista di quegli anni. Ancora realizza esorcizzare la contemporaneità) nelle opere di Antonio Riello, che stoviglie bombe, fucili, pistole in ceramica con le decorazioni tipiche delle rosa per domestiche, e in Maurizio Savini, che usa il chewing-gum di colore invece creare un giubbotto-bomba da kamikaze. Un brivido di paura trapela un bacio dal ‘beso della muerte’ di Rebecca Horn, dove due colt si saldano in Clara mortale. Nella collettiva partecipano anche Tracy Amin, Lidia Bachis, Silvio Bonfiglio, Michele Carone, Francesco De Molfetta, Iginio Iurilli, H.H.Lim, Merlino, Lisa Licita Ponti, Simone Racheli. Palazzo Pino Pascali, Polignano a Mare (Bari), info: Assessorato alla Cultura, Comune di Polignano, tel.0804242463, [email protected], dal 16 ingresso gratuito, visite guidate, orario: venerdì sabato domenica 19/22, luglio al 19 settembre Thorsten Kirchhoff A proseguire l’ondata dei nuovi spazi romani, ecco l’apertura della galleria V.M.21, a due passi da Piazza Navona, diretta da Micol Veller e Maurizio Minuti. L’artista prescelto a inaugurare l’ampio spazio espositivo è Thorsten Kirchhoff, danese ma italiano d’adozione, che per l’occasione ha immaginato un incontro surreale tra Jacques Tati e Suzi Quatro. Su un palcoscenico glam avviene questa simbiosi attraverso un video-clip dove i due personaggi interagiscono sulle note della canzone “48 Crash” della rockstar. Il cortometraggio è formato da circa 100 fotogrammi tratti dai film più noti di Tati, i quali sono stati anche l’ispirazione per i quadri dipinti dall’artista. V.M.21arte contemporanea, Via della Vetrina 21, Roma, tel. 0668891365, [email protected], orari lunedì – venerdì 12 – 19, fino al 20 luglio Paesaggi mentali delle nuove tecnologie, Nonostante la diffusione l’artista compie sempre il gesto di tradurre in immagini le sue visioni mentali. Questo è il tema dominante della mostra “Mindscapes” che, attraverso le opere degli artisti più significativi di tale ricerca, si articola in quattro ambiti: Model, Fictional, Digital e Psychological Landscapes. Da Luca Pancrazzi a Martino Coppes, da Andreas Gursky al duo svizzero Fischli & Weiss, la mostra presenta così diversi modi di operare oggi con o senza i nuovi mezzi tecnologici. Ravello Festival, Cappella di Villa Rufolo, dal 2 al 31 agosto 2004, ore 10.00-22.00 Ingresso libero Relazionale! che si Solo Show Silvia Fiorentino, “Sotto la gonna lo sguardo”, Ex squadra Rialzo FF.SS:, via Monte e Tognetti, Quartiere Villanova, Falconara Marittima, orari: 18 – 23, info: tel. 0719175659, [email protected], [email protected]; fino al 4 luglio Festival BananaRAM Art Festival 2004, Mole Vanvitelliana, Ancona, orari: 16 – 24, info: www.bananaram.org, [email protected], dal 6 all’11 luglio Installazione Ciriaco Campus, “Scuola di equitazione”, Sala Dorica del Palazzo Reale, Napoli, orari: tutti i giorni eccetto mercoledì ore 9 – 19, fino al 20 luglio Pittura Rob Pruitt, “Paris in Rome”, Roma Roma Roma, via dell’Arco de’ Tolomei 2, Roma, orari: martedì – venerdì ore 12 – 19.30, tel.065881761, [email protected], fino al 30 luglio relazionano nel pensiero, Quattro artisti nella ricerca e nell’amicizia. La scelta di esporre un’opera ciascuno che possa documentare questo loro relazionarsi attraverso differenti pratiche visive e teoriche. Questa l’idea che sta alla base della mostra “Relazionale”. Gli artisti: Roberto Annecchini, Marco Colazzo, Maurizio Pellegrin e Antonio Tamilia. L’iniziativa porta avanti il percorso sperimentale della galleria, sempre attenta ai nuovi linguaggi in ambito nazionale e internazionale. I testi di alcuni critici indagano le singole personalità artistiche: Irene Amore e Gabriele Winter per Annecchini; Paolo Del Colle per Colazzo; Vittorio Urbani per Pellegrin; Antonio Tamilia con un suo stesso testo scritto per l’occasione. Change + Partner Contemporary Art, via di S. Chiara 57, Roma, 5° piano, tel.066833599, change [email protected], orario: martedì – venerdì ore 14.30 – 18.30, fino al 30 luglio bazar 07 2004 [email protected] arti di luca beatrice 43 New perspectives in art Dal caos globalizzato di Officina Asia alla pittura ultracontemporanea cinese, passando per le ultime tendenze della giovane arte italiana. E poi una sfida: portare il meglio dell’arte contemporan internazionale in provincia. Scommessa vintaea ? Officina Asia Dal Love/Hate – Vernice – Progetto Scultura Biennale, il pluridecorato Francesco Bonami, Mentre a Venezia impazza il toto a direttore uscente e curatore della Fondazione Sandretto a Torino, di Pitti Image Firenze e soprattutto del museo di Chicago, si accaparra il nuovo ambiziosissimo progetto Villa Manin. La scommessa è forte: portare in provincia il meglio dell’arte contemporanea internazionale senza trascurare la produzione italiana. Per l’opening tre mostre una dentro l’altra. Love/Hate presenta una selezione di capolavori, da Magritte a Maurizio Cattelan, provenienti da Chicago. La project room è affidata allo scultore Jeppe Hein, ma è soprattutto Vernice a far discutere, una selezione di 24 giovani pittori italiani. Coraggiosa e impopolare o dosata con il bilancino della politically correctness? Tra i privilegiati, volti noti come Daniele Galliano, Andrea Chiesi, Alessandro Pessoli, tra le sorprese la giovanissima Elisa Rossi, più qualche artista concettuale, Simone Berti, Marco Boggio Sella, prestato alla pittura per pura snobberia. Love/Hate, Vernice, Progetto Scultura, Azienda Speciale Villa Manin, piazzale Manin 10, Passariano,Codiropo (Udine), fino al 7 novembre 2004, tel. 0432906509 www.villamanincontemporanea.it orario: martedì – giovedì 10-18, venerdì – domenica: 10-20 New Perspectives In Chinese Painting il proprio il “primo” gallerista italiano Primo Marella è stato cinese in Italia. Dopo a far conoscere la new wave dell’arte presenta oggi un focus aver organizzato nel 2003 Out of the redShanghai e Pechino. Il ultra contemporaneo sulla pittura traluce dalla retorica maoista panorama è seducente, lontano anni nti sociali ed economici e dalla propaganda politica: i cambiame atto con le avanguardie sopraggiunti negli ultimi anni e l’imp per i giovani artisti. Tra ivi decis enti occidentali sono stati elem (nato nel 1959 è uno dei loro, straordinari i quadri di Yang Qian tani carichi di struggente opoli metr ni inter più anziani in mostra), che esaspera i contenuti gjie Zhen Feng di i sentimentalismo, quell e un clima iperreale, ianti sgarg i color con della Pop Art giocando mina il suo tocco conta che ) 1971 nel (nato e i lavori di Li Dafang ta. nalis nazio inter stile uno grafico con i fumetti e lla Arte Contemporanea, New Perspectives in Chinese Painting, Mare 2004, tel. 0269311460 luglio 24 al fino no, via Lepontina 8, Mila chiuso domenica e lunedì. www.marellart.com orario: 11-19.30 1997 Renato Barilli si dedica a complesse rivisitazioni territoriali sull’arte attuale. Dopo l’Italia, l’Europa e l’Ameri è ora il turno del Pianeta Asia, qui rappresentato soprattuttoca, dall’Estremo Oriente. Risultato: un’arte e una cultura vitalissi in cui le metropoli sono già proiettate nel futuro senza per ma, questo dimenticare il fortissimo rapporto con la tradizione. Un’arte che combina il senso dell’arcaico alle contaminazioni con il sistema di segni occidentali. Il caos globalizzato che non perde di vista la riflessione e il silenzio. Due le sezioni della mostra: “Record the Skin of the World” e “Changing the Skin of the World” ing Ma attenzione, bisogna avere tempo (un weekend o almeno. una giornata piena, caldo permettendo), per visitare le tre sedi a Bologna, Cesena e Rimini. Officina Asia Galleria d’Arte Moderna, piazza Costituzione 3, Bologna, fino al 5 settembre 2004, tel. 051502859 orario: 10-18, chiuso lunedì; Galleria Comunale d’Arte Palazzo del Ridotto, via Mazzin e Galleria d’arte ex Pescheria, via Pescheria, Cesena, fino ali 5 settembre 2004, tel. 0547355727 orario: 9.30-12.30 – 16.30-1 9.30, chiuso lunedì; Palazzo dell’Arengo, piazza Cavour, Rimini, fino al 29 agosto 2004, tel. 054155082 orario: 17-22, chiuso lunedì. Catalog o Mazzotta. Empowerment/Cantiere Italia Tra gli eventi artistici legati a Genova 04 capitale della cultura si segnala questa megarassegna sulle ultimissime tendenze della giovane arte italiana. Il curatore è Marco Scotini che predilige l’approccio sociale e politico, molto di moda in questi tempi, anche se talora eccessivamente didascalico. Il suo “Cantiere Italia” è un mix tra nomi già piuttosto noti (come l’immancabile gruppo A12, Marcello Maloberti, Margherita Morgantin, Armin Linke e Luca Vitone) e scommesse per il futuro, sovente nascoste dietro sigle cifrate o nicknames (i vari Cooperazione Boowman, Alterazioni Video, Network Vision Project). Tra i nomi su cui puntare, il pittore Andrea Mastrovito, ultras dell’Atalanta e fan dei Metallica. Empowerment/Cantiere Italia, Villa Croce Museo d’Arte Contemporanea, via Jacopo Ruffini 3, Villa Bombrini, Cornigliano, Genova, fino al 5 settembre 2004, tel. 010585772 www.museovillacroce.it orario Villa Croce: martedì-venerdì 9-19; sabato-domenica: 10-19 chiuso lunedì, orario Villa Bombrini: 16-19, chiuso lunedì. Letture per l’estate si concilia con il relax sotto Un saggio di critica di solito non l’ombrellone, ma La questione dell’arte di Nigel Warburton (Einaudi 2004, 16) fa eccezione. Scritto con uno stile piano e comprensibile come nella miglior tradizione anglosassone, il filosofo inglese mette a confronto le principali posizioni sull’arte contemporanea. E’ meglio avere con l’opera un approccio intellettuale o viscerale? E’ il contesto a fare l’arte oppure esiste un diritto pre-acquisito? Ma forse l’arte è bella proprio perché sfugge a qualsiasi regola. Il videoclip di Paolo Peverini (Meltemi 2004, 17) seziona con rigore scientifico, attraverso i capolavori di Aphex Twin, Bjork, David Bowie, Marilyn Manson e altri, uno dei fenomeni più cool dell’immagine contemporanea. Il videoclip è solo intrattenimento o può aspirare all’olimpo delle arti che contano nel XXI secolo? 44 di marzia di mento arti bazar 07 2004 [email protected] Un museo per te col lto mo ie cch orenuov che nascerà vicino no Insuo tico o parco tema E’ il orie Pisa e sarà diviso in due aree museali. Luogo di mem iche. artist i stion sugge e e logich storiche, ricerche tecno Il complesso, che sorgerà E’ partito il progetto per la realizzazione del parco tematico “Insuono”. tema il suono in tutte le sue nell’area di Lari, in provincia di Pisa, ideato da Mirco Mencacci, avrà come del Suono, raccoglierà forme e valenze. Comprenderà due diversi musei: il primo, il Museo Dinamico giri) ai giorni nostri e le 78 a la storia, da Edison (inventore, tra le altre cose, dell’antenato del disco ad arrivare ai più moderni prospettive di ricerca, le elaborazioni, gli apparecchi, le attrezzature, fino della storia, come quelle prototipi, come l’olofonia; l’altro, il Museo della Voce, “esporrà” le voci famose vorranno potranno lasciare la di Enrico Fermi, Adolf Hitler o dell’imperatore d’Austria. I visitatori che lo una grande camera anecoica con propria impronta vocale. Verrà inoltre sviluppata una zona di ricerca, restauro sonoro, un’area (senza eco) per le misurazioni, e sale per gli esperimenti. Poi il centro di dedicata alle arti, cinema e teatro. campagna contro Uno dei primi obiettivi del centro di ricerca, legato al museo, è una grande l’inquinamento acustico, e per la bonifica dell’acustica ambientale. numerosi enti e privati, è Il termine per i lavori di realizzazione del progetto, al quale hanno già aderito previsto tra tre anni. Lo sapevate che… Il Museo delle Navi di Nemi, progettato dall’architetto Morpurgo per ospitare le due navi attribuite all’imperatore romano Caligola, è stato il primo in Italia costruito in funzione del contenuto. Ma, aperto nel 1940, è stato distrutto da un incendio solo quattro anni più tardi, e le due navi sono andate quasi completamente perdute. Ora le due enormi sale semivuote ospitano i pochi elementi lignei e metallici sopravvissuti all’incendio e modellini ricostruttivi delle due navi, oltre a reperti di diversa natura provenienti dal territorio circostante. Malinconia a parte, vale la pena farci un salto, non foss’altro per la bellissima posizione, di fronte al lago di Nemi. Museo delle Navi di Nemi, Via di Diana 13, Nemi (Roma). Tel. 069368140. Orari: 9.00-19.00, domenica 9.00-13.00 Ingresso: 2 (riduzioni per legge) Museo Atelier Canova-Tadolini Il vecchio studio del Canova trasformato in museo. Là dove sono nate le sue opere, oggi queste vivono ancora sotto gli occhi affascinati dei visitatori. Il museo, aperto dall’ottobre 2003, è ospitato in quello che è stato prima lo studio di Canova e poi per quattro generazioni, fino al 1967, l’atelier dei Tadolini; espone circa 500 opere, in prevalenza gessi, tra i quali due bozzetti di Canova e un bassorilievo di Thorwaldsen. Claudio Libero Pisano ne ha curato il restauro e il recupero nei primi anni ’90: Chi erano i Tadolini? Il capostipite è Adamo, allievo e collaboratore di Canova, che affitta lo studio nel 1818, a cui succedono il figlio Scipione, il nipote Giulio, scultore prediletto della Regina Margherita, e infine Enrico. Qual’è la particolarità di questo museo? L’atmosfera è piuttosto singolare: visiti il luogo dove le statue sono state concepite, e le trovi ancora lì; girando per le sale hai la possibilità di vedere come è cambiata la scultura in centocinquanta anni, passando dal neoclassicismo di Adamo e Scipione, al leziosismo di fine ottocento di Giulio, fino al rigore plastico del secondo novecento di Enrico. Il colpo d’occhio è davvero notevole. Inoltre è un esempio unico in Italia, quattro generazioni di artisti, le opere conservate nello stesso luogo in cui sono state create, con ancora gli attrezzi da lavoro, la grande vasca della creta, i libri mastri. La magia è accresciuta dalle fotografie, che restituiscono un’immagine della vivacità culturale dell’epoca. Due parole sul museo oggi. E’ veramente un posto magico, ma ora, cambiata la proprietà in seguito alla morte dell’ultima erede, si presenta in una veste piuttosto inusuale. E’ una sorta di museo-caffetteria, dove, pagando il biglietto di entrata, si ha diritto ad un caffè o ad un cappuccino gratis. E chi invece vuole fermarsi a cenare nei suggestivi spazi dell’Atelier potrà gustare la gastronomia romana ricavata da vecchie ricette trovate proprio nello studio. Museo Atelier Canova Tadolini, Via del Babuino 150 a-b, Roma. Tel. 0632110702. Orari: 8.30-20.30, chiuso il lunedì, la domenica nei tre mesi estivi, quindici giorni ad agosto Ingresso: 3 Servizi: Caffetteria, cioccolateria, sala da the, degustazione vini, ristorante (solo a pranzo: 12.00-15.00), no accesso per disabili Se state pensando di organizzare un viaggio a New York per la prossima estate, rimandatelo. Verso la fine dell’anno in corso o al massimo agli inizi del prossimo, il MoMA (Museum of Modern Art) riaprirà a Manhatta con 200.000 metri quadrati di spazi nuovi e ristrutturati, ampliando quindi n ulteriormente la collezione. E fino ad allora non vale la pena consolar la sede temporanea dell’esposizione: al MoMA QNS (Queens) non si visitando troverete che una parte infinitesimale delle opere, enormemente importanti, certo, ma un nonnulla rispetto alla collezione permanente. Tenete duro allora. Per informazioni: Tel. 212 708 9400 - www.moma.org 46 di luca carboni arti.skizzi bazar 07 2004 [email protected] [email protected] bazar 07 2004 viaggi di andrea mugnaini 47 L on dr a BAZAR STYLE 5 cose da non perdere 1- Visitare la Tate Modern 2- Una gita al parco di Hampstead Heath 3- Girovagare nelle piccole gallerie d’arte dell’East End 4- Fare shopping a Portobello Road 5- L’orto botanico Kew Gardens foto di andrea mugnaini Siti Internet Cosa vedere Decine di rosse gru si stagliano nel cielo, spesso nuvoloso, di Londra. The Monument, colonna dorica eretta intorno al 1670 per commem La vista dalla sommità di del 1666, offre lo spettacolo di una città in continuo cambiamento, il orare il Grande Incendio dalla proiezione verso il futuro, verso ciò che ancora non c’è ma che cui panorama è dominato Londra non è mai qui e ora, è sempre domani. Basti pensare alle già influenza il presente. moltissime opere, grandi e piccole, successi e fallimenti, che hanno cambiato il volto alla città negli A partire dalla Tate Modern, ex gigantesca centrale elettrica convertit ultimi anni. contemporanea. Davanti all’entrata principale l’avveniristico Milleniu a in una galleria d’arte m Bridge, primo ponte pedonale di Londra, unisce la Tate con la cattedrale di St Paul. Il London Eye, la grande ruota panoramica sul Tamigi, in pochi anni Londra e il successo dell’iniziativa è testimoniato dalle lunghissime è diventata un simbolo di città dall’alto. Si contrappone in modo speculare al Big Ben e alle code per poter ammirare la Houses of Parliament, sulla sponda opposta del fiume. Londra non ha paura di osare, magari di sbagliare, non è condizionata le impedisce di rinnovarsi. L’esempio più eclatante è il Millenium da un passato glorioso che Dome, grandiosa opera che dopo un anno di apertura è adesso inutilizzata. Odiata da tutti i londines i, in attesa di conoscere il proprio destino, rimane un’immensa cattedrale nel deserto. Ogni zona, ogni quartiere ha subito trasformazioni radicali: la parte stata pedonalizzata liberando la National Gallery dall’assedio di autonord di Trafalgar Square è e smog; Canary Wharf è stata trasformata da zona portuale a nuovo polo economico e finanziar essere rigenerata grazie alle infrastrutture della ferrovia e della metropo io; King’s Cross sta per Foster, infine, ha da poco realizzato due edifici molto discussi: il litana. L’architetto Norman commissionato dalla Swiss Re e l’edifico della Greater London grattacielo a forma di cetriolo Authority dalla bizzarra forma ovoidale. www.timeout.com/london La rivista Time Out è una vera modo migliore per sapere cosa bibbia! Il accade e cosa fare a Londra. http://tube.tfl.gov.uk/ La metropolitana di Lon comunemente chiamata The dra è Tube. Conoscerne i percorsi è indi spensabile per muoversi a proprio agio in città http://www.designmuseum.o Segnaliamo questo sito, oltre rg l’interesse delle attività del che per Museum, soprattutto per la sua Design grafica. Assolutamente perfetta. Arte contemporanea La capacità di stare al passo con i tempi, anzi di anticipare il di Londra. L‘arte contemporanea è in continuo fermento futuro, la ritroviamo nell’offerta artistica iniziative e proposte. A partire dalla Saatchi Gallery: il suoe viene valorizzata attraverso numerose della pubblicità e incallito collezionista, ha contribuito proprietario, Charles Saatchi magnate britannici tra cui Damien Hirst e Tracy Emin. In mezzo alla valorizzazione di moltissimi artisti Gallery con un programma espositivo di grande interesse ai prati di Hyde Park sorge la Serpentine Molte piccole gallerie, per sfuggire agli affitti esorbitanti dele qualità. centro di Londra, si sono spostate verso est formando un polo compatto nei dintorni di Hoxton Square. Tra queste segnaliamo Whitechapel Gallery, Victoria Miro, White Cube e Anthony Wilkinson Gallery. Shopping Grandi magazzini, mercati all’aperto o car boot sales? A Londra qualunque cosa cerchiate la troverete. Tutto dipende dalla disponibilità della vostra carta di credito, che verrà quasi sicuramente prosciugata se farete acquisti da Harrods, il più famoso “grande magazzino” del mondo. Meglio ripiegare su Liberty, dal bizzarro design, o Selfridges. Per i mercati all’aperto le due alternative più interessanti sono quelle di Camden e Portobello Road. Per i meno abbienti non restano che le car boot sales, vale a dire le merci vendute dai bauli delle macchine: in maggioranza privati cittadini che cercano di vendere merci di cui si vogliono disfare. Per informazioni visitate il sito www.carbootcalendar.com. Un week-end nel Devon Il Devon, regione verde e incantata a poche ore da Londra, è il modo migliore per recuperare il contatto con la natura e con il silenzio, dopo il caos della capitale inglese. Il Daartmoor National Park è un vero paradiso, costellato da piccoli paesini con poche case bianche e giardini curati. Tumultuosi corsi d’acqua si alternano a prati e brughiere coperti di erica, popolati da cavalli e mucche al pascolo. Dormire in una fattoria adattata a B&B è parte integrante del viaggio. La mattina sarete svegliati dal belare delle pecore e dal canto del gallo: la colazione è veramente “english” (uova con bacon, pane fritto, fagioli e salsicce) e la sera attraverserete i campi per raggiungere l’unico pub del paese e brindare con un’ottima birra accompagnata da una saporitissima bistecca. Info: Tate Modern, Bankside London SE1 9TG. Tel. +44 020 7887 8000 http://www.tate.org.uk/modern London Eye Riverside Building, vicino a County Hall, Westminster Bridge Road London SE1. Tel. +44 0870 5000 600 http://www.balondoneye.com Millenium Dome Drawdock Road London SE10 0BB Saatchi Gallery County Hall, Southbank London SE1 7PB. Tel. +44 020 7928 8195 http://www.saatchigallery.co.uk Serpentine Gallery Kensington Gardens London W2 3XA. Tel. +44 020 7402 6075 http://www.serpentinegallery.org Whitechapel Gallery 80-82 Whitechapel High Street London E1 7QX +44 020 7522 7888 http:// www.whitechapel.org Victoria Mirò 16 Wharf Road London N1 7RW. Tel. +44 020 7336 8109 http://www.victoria-miro.com White Cube 48 Hoxton Square London N1 6PB. Tel. +44 020 7930 5373 http://www.whitecube.com Anthony Wilkinson Gallery 242 Cambridge Heath Road London E2 9DA. Tel. +44 020 8980 2662 http://www.anthon ywilkinsongallery.com Harrods 87-135 Brompton Road Knightsbridge London SW1X 7XL. Tel. +44 020 7730 1234 http://www.harrods.com Liberty Regent Street London W1B 5AH. Tel. +44 020 7734 1234 http://www.liberty.co.uk Selfridges 400 Oxford Street London W1. Tel. +44 0870 8377377 http://www.selfridges.com B&B nel Devon: Higher Venton Farm Widecombe-inthe-Moor. Tel. +44 013 6462 1235 Daartmoor National Park Tel. +44 016 2683 2093 http: //www.dartmoor-npa.gov.uk 48 di chiara pietrella essere bazar 07 2004 [email protected] Ubriachi di bellezza tossicarsi “beve” per disinvi siete Quando la pellebevanda persi qualcosa. Si perché il “nettare degli Dei” oggi è ormai anche un “elisir di preziosa e rilassante, forse Se eravate rimasti al vino come che può anche contribuire a divenire più avvenenti. E’ la vinoterapia bellezza”. Gli effetti positivi del vino sulla salute sono noti da tempo, ma non tutti sanno pia, anche questa nuova tecnica si propone di appiattire l’addome, balneotera e pia talassotera di principio sul Basata gia. infatti l’ultima frontiera della cosmetolo o prodotti a base di estratti di uva, vino compreso. I trattamenti utilizzand tutto Il seno. il tonificare e rughe rassodare i glutei, ringiovanire i muscoli, cancellare le nei barili per rilassare mente e corpo. Gli impacchi di vino rosso vino di bagni sono svariati e vanno dai massaggi alla polpa d’uva e olii essenziali ai profumati sono consigliabili anche i massaggi al Sauvignon o al corpo il e miele pare siano ottimi per rassodare i muscoli addominali e appiattire il ventre. Per rilassare d’uva o quella all’olio di vinacciolo che aiuta le cellule chicchi di estratti agli maschera una invece o consiglian esperti gli viso Merlot. Per cancellare le rughe dal cellule morte e disintossicare la pelle. Infine, grazie le eliminare per peeling ottimo un eseguire possibile a rigenerarsi. Con un massaggio al Cabernet è inoltre valido aiuto alla circolazione. Insomma, salute e un offre si vino, di lievito di base a all’idromassaggio a base di estratti d’uva e sali biologici, o a un massaggio ora. solo saputo bellezza, ecco cosa contengono le bottiglie nelle cantine di tutto il mondo. E lo abbiamo TERME DELLA SALVAROLA SPA Via Salvarola 137, Modena Tel 0536987530 - 0536987511 [email protected] Il programma prevede: Visita Medica Dieta Bilanciata 1 Peeling di fango per il corpo 1 idromassaggio con estratti d’uva e olii biologici 1 massaggio con crema all’olio di vinacciolo 1 massaggio con uva fresca di Lambrusco Graspa Rossa o mosto di uve trebbiane 1 maschera viso all’olio di vinacciolo 3 idro-percorsi salute nelle piscine termali a diverse temperature con idromassaggi e cascate d’acqua 3 camminate vascolari caldo/freddo 2 saune o bagno turco secondo prescrizione medica Utilizzo della palestra con scheda personalizzata e preparata da istruttore Isef Tariffe a partire da 467 euro a persona RELAIS SAN MAURIZIO S. Stefano Belbo, Loc. San Maurizio 39 (Cuneo) Centro Prenotazioni Tel. 199720693 [email protected] E’ possibile scegliere tra diversi tipi di programma di benessere Per un soggiorno di sei giorni Cura eccezionale Cura Relax Trattamento persona 960 euro 690 euro 901 euro HOTEL TERME DUE TORRI Via P. D’Abano 18, Abano Terme (PD) Tel 0498669277 www.gbhotels.it [email protected] Programma L’Uva - Viso e Corpo Esame della pelle 1 peeling del corpo con maschera a base di estratti d’uva 1 idromassaggio agli acidi di uva 1 massaggio all’olio di semi d’uva 1 bagno termale agli acidi dell’uva e della frutta 1 maschera del viso all’uva 1 massaggio personalizzato 1 trattamento idratante del viso. Tariffe a partire da 1.067 euro a persona. nze miracolose Dalle viti le sosta frutta, la vitamina C ed E, questo è il momento dei polifenoli Dopo aver sfruttato gli acidi di a contenuti nell’uva. Sono proprio queste sostanze a farla da padrone nei centri di vinoterapi di tutto il mondo per restituire giovinezza e lucentezza alla pelle. L’effetto benefico era stato riscontrato da tempo anche sul funzionamento del sistema cardiocircolatorio, ma a quanto pare gli effetti positivi dei polifenoli non si fermano qui: recenti studi dimostrano che oltreo ad aumentare la resistenza dei vasi sanguigni e rinforzare la microcircolazione proteggon collagene ed elastina impedendo la comparsa delle rughe. Inoltre vengono considerati dei potentissimi antiossidanti. Rispetto ai trattamenti alla vitamina E, considerati l’ultima frontiera della lotta contro i radicali liberi, le terapie a base di estratti d’uva hanno dunque un vantaggio in più: migliorano la circolazione. Nasce da un esperimento la Spa esportata in tutto il mondo coniugi francesi, Mathilde Cathiard e Bertrand L’idea è venuta quattro anni fa a due Thomas che hanno fondato il primo centro di vinoterapia del mondo. Si trova a pochi passi da Bordeaux e si chiama “Le Sources di Caudalie”. L’esperimento ha avuto un tale successo che in poco tempo è stato aperto anche a Parigi e in California. E’ di qualche giorno fa, invece, la notizia dell’apertura di un nuovo centro Caudalie in Italia, nelle colline del Piemonte. I due coniugi hanno voluto ricreare una versione fedele del centro di Bordeaux sulle colline del Piemonte, in un monastero del XVI secolo recentemente ristrutturato e trasformato in albergo. Il relais San Maurizio offre un’atmosfera di assoluta tranquillità ideale per il relax e i trattamenti a base di vino, che certo in questa zona non manca. Nove Il cure legate alla cultura viticola locale, infatti, sono state create ad hoc per questo centro. clientela alla propone e Bordeaux a zione specializza di personale proviene da corsi [email protected] avere di giulia premilli 49 Qualcosa bazar 07 2004 di insolito Non i soliti abiti e accessori, ma solo vintage. Non le solite bevande, ma un rinfrescante sciroppo di rose. Non il solito thriller sotto l’ombrellone, ma i misteri di Monna Lisa. Non la solita tela d’autore, ma un’opera digitale. il cinema non ha ge o Rossi, Zucchero e Litfiba, e anchnneata di vvainnota indossati in ianitii qu d’a sc Trenoprifo pi Va ca i tti, rte de i Jo rn . nto che buona pa rosa Succo di di luglio, come limitare la calura sotto Contro i fumi agronoma, l’ombrellone? Ci pensa Isabella Devetta, nte Toscana. trapiantata dalla ridente Liguria alla ruspail suo sciroppo Da tre anni produce nel mese di giugno po’ chic, si di rose. Analcolico, elegante e anche un in una boccetta presenta nel suo color magenta acceso come stile rosolio. Si utilizza diluito in acqua fresca il the caldo e bevanda rinfrescante, per aromatizzare re a gocce nel freddo, sul gelato, sulla macedonia oppu t’anno la vino bianco fresco. Ma non finisce qui. Ques gelatina di rose, Devetta ha creato un nuovo prodotto: la pane. delicato alimento da accompagnare col prezzo: 8 euro a boccetta Val di Pesa Dove: azienda agricola Magliano, Tavarnelle Firenze. Tel. 0558077522 ie” .ta Si so ne delle meravigl ci una capatina.. tamila disdegnato di farprovengono propri dal “capannoCE dove si trovano più di ottan ori). ” LA PA cia cess ac GE di TA aia VIN gli . “Radio Frec mi L.O a ati....(oltre di A.N.G.E. I patron Stiamo parlando ati, puliti, rammendati e sterilizz del capo vintage. A) nella capitale Caroli e Mario Gulmanelli che (R go Lu a capi usati, catalog va tro , Angelo ccagna si L’albero della cu che inventori di un impero sonottore dell’abito d’epoca. primo dell’hangar, oltreno il bello e cattivo tempo nel se o uomo, donna e bambino, alpi più e i ca on op pr e da vent’anni fan e si sviluppa per piani: al terren ch om Big tage ro il 501, cimosa, il in Il Vintage Palac retrò la fa da padrone con la vin non i jeans Levi’s come invece il gusto ti anche i modelli più storici de ngono raccolti i “pezzi storici” che si preziosi... tra quesuble X. All’ultimo piano infine ve ria dell’abbigliamento vintage a. E, l’Indaco e il Dostinati a mantenere viva la memocatalogati e messi in bella mostr vendita, quelli de hivio di 30 mila capi suddivisi, alle 19:30 snodano in un arcdalle 10:30 alle 19:30 riggio dalle 15:30 l. 54535200 Te Orario continuatoa e Lunedì mattina. Lunedì pome 59 i, ald Garib Chiuso Domenic TAGE PALACE - LUGO (RA) - Via A.N.G.E.L.O. [email protected] Tel 054535200 x Info e-mail: an Lisa di Monna Il gialloso, Lisa mulier edito dalla Polistampa, dal titolo Monna Un libro curio di vita di una donna fiorentina alla ingenua, dove si ricostruisce lo spaccatoardini appunto, moglie di Francesco Gher Lisa a Monn to, rocen fine del Quatt ”. L’hanno definita ambigua, del Giocondo e sua “diletta e amata sposa a ai posteri è arrivata con un ica...m ipnot nte, intriga ente, ermetica, sfugg a del celebre ritratto? E’ il Vasari solo nome: Monna Lisa. Ma chi era la donn Giocondo, altri invece ci del esco Franc di ie mogl la è che a sostenere a Magdalena Soest, il dipinto afferm come re, oppu e, D’Est lla ritrovano Isabe duchessa di Forlì anche detta Riario a Sforz ina Cater di ze fattez le ritrarrebbe a ritratta ci sono dubbi, ma “La tigressa”. Non solo sul nome della donn infatti tra gli storici anche ggia Serpe pera. dell’o a ittenz comm anche sulla morato Francesco del l’inna fu non o ritratt il derne richie a l’illazione che ci, facoltoso amante della Medi De’ no Giulia ente prend l’intra Giocondo ma esche, si fa largo l’ultima pittor meno o più tesi, di la giung Nella giovane Lisa. ppe Pallanti. Giuse da otta cond a storic a ricerc minuziosa In libreria 12,00 pp. 120. Cromatismi digitali Per chi è alla ricerca di un’idea per un acquisto d’arte fuori dagli schemi ci sono le inusuali opere di un giovane artista trentino, Rafael Pereja Molina (classe ‘72) che con il digitale e i cromatismi brillanti ci dà modo di “rabbrividire”. Fino al 3 luglio è possibile scoprire le opere dell’artista in una sua personale di 25 nuovi lavori alla Galleria Sergio Tossi Arte Contemporanea. I soggetti si rifanno a opere letterarie, cinematografiche e musicali in chiave sperimentale. Come in “Caravan of Swimmers” (2004, C-Print on alluminium, cm 120X120) dove i colori acidi si muovono in un ideale fiume di piscine o come accade nella Via del Latte dove l’autore si scopre paranoicamente rinchiuso nella propria stanza. “Caravan of Swimmers” 2004, C-Print on alluminium, cm 120X120 - prezzo 2800 euro Fino al 3 luglio presso Galleria Sergio Tossi Arte Contemporanea, via Pindemonte 63 Firenze, tel. 0552286163. 50 di agnese ananasso hi-tech bazar 07 2004 [email protected] Tutto il mini minuto per minuto Dimensioni ridotte? E’ la tendenza del terzo millennio. Nel device piccolo c’è la tecnologia buona Film quando vuoi, dove vuoi Se i film sono la tua passione devono seguirti ovunque. La Joytech ha prodotto un lettore DVD, cd, file Mp3 (anche quelli masterizzati) spesso solo 3 centimetri, largo 16 e lungo 13. Se vuoi anche lo schermo, è della Yukai il lettore DVD che legge anche gli Mp3 e le immagini in jpeg e Kodak ma che pesa solo 700 grammi, con display da 7”. Se non si è da soli e si vuole proiettare immagini senza portarsi dietro un apparecchio da sala cinematografica: la Nec ha commercializzato l’LT10, un video proiettore che per le sue dimensioni (15 x 20 x 6 cm) si può trasportare facilmente e usare anche per il cinema a casa, anche se, in verità, con i 2.520 euro spesi per acquistarlo, si potrebbe andare al cinema tutti i giorni per un anno intero. Il pc in tasca Non chiamatelo palmare perché è un vero e proprio PC, è della OQO l’Ultra PC che ha le dimensioni di un palmare, 12,5 x 9 x 2 cm per 300 grammi di peso, ma le capacità e i programmi di un normale computer portatile. Le dimensioni del prezzo non sono altrettanto ridotte perchè si aggira sui 2000 dollari ed è ancora in arrivo. Già in commercio ma a un prezzo anche superiore è il Tr2mp della Sony, il più piccolo portatile esistente, con schermo da 10” per un chilo e 400 grammi di peso, dotato di processore Intel Centrino da 1 Ghz, 512 Mb di memoria e hard disk da 40 Gb. Per quel prezzo dovrebbe essere dotato anche di aria condizionata. Non è solo una questione di comodità, discorso valido per i pc portatili, ma soprattutto un vezzo. Telefonini, palmari e lettori Mp3 sempre Si indossano, fanno parte dell’abbigliamento del proprietario più wearable. e forse, anche della sua personalità. Musica “portabile” Se ti scappa di ascoltare la musica mentre lavori per un breve di relax? Per avere la musica a portata di orecchio le dimensi momento lettore sono fondamentali. Se non hai un cellulare con lettoreoni del nuovo Sony Ericsson P900 (tra l’altro un po’ ingombrante), Mp3, tipo il ricadere sul lettore digitale Yepp YP 55 di Samsung, grandela scelta può accendino, con una memoria di 128 Mb, registra ed è anche poco più di un radio…musica da appendere al collo. Un’altra opzione è collegare una Pen Drive (piccolo hard disk portatile), come la Zelig Music Jewel, al portatile. Pesa 37 grammi, disponibile nelle versioni da 128, 256 e 512 Mb, funziona come lettore Mp3, registratore vocale e radio. Scrivilo col telefono Chi l’ha detto che il cellulare serve per telefonare? Ormai scrivono SMS come fossero penne, come il Pen-phone di Siemens, ancora solo un prototipo, che, oltre a essere un cellulare tri-band scrive, come una penna, sia SMS che brevi appunti grazie alla tecnologia di riconosc imento di scrittura manuale. Tornando coi piedi (e la testa) per terra, Haier ha presentato il suo Pen Phone P6, che non scrive SMSanche la penna, ma ne ha solo la forma, ovviamente sottilissima. Ciononocome una ha il vivavoce, un puntatore laser e un buon display con tanto stante di retroilluminazione blu. E per le foto? E’ in arrivo un piccolo capolavo ro della Motorola, grande quanto una carta di credito, il V80, l’evoluzi con apertura a rotazione, display ad alta risoluzione, fotocam one del V70, e corona che si illumina a ritmo di musica! Il tutto completatoera integrata da design e materiale di classe. Roba da lillipuziani Dimensioni ridotte non vuol dire “ragionare in piccolo”. Al contrario. La riduzione delle dimensioni di un chip è inversamente proporzionale all’entità degli investimenti compiuti per arrivare al risultato, sia in termini economici che intellettivi. Lasciando da parte gadget e giocattolini vari, esiste una scienza che si chiama nanotecnologia, che ogni giorno ci “salva la vita”, visto che le sue applicazioni sono soprattutto nel campo medico-scientifico. Si sta studiando per esempio, in Italia e in Usa, la possibilità di utilizzare non più atomi di silicio per produrre microchip ma atomi di carbonio, 100.000 volte (dico 100mila!) più piccoli di un capello e con caratteristiche fisiche più adatte al passaggio di informazioni. Per misurare “nano” occorre un “nanorighello”: il centro di ricerche spaziali del MIT (Massachussets Institute of Technology) ne ha messo a punto uno, in grado di misurare 400 nanometri (= 0,4 micron). Per avere un’idea delle dimensioni misurate basta sapere che un capello misura 100 micron. La precisione è tale che è come se da San Francisco si prendesse la mira per colpire un centesimo di dollaro a Manhattan. Anche in Italia non si perde tempo: dall’università di Bologna è uscita il “mostro”, una micro macchina, chiamata dai creatori Nanospider, formata da due sole molecole ma in grado di sollevare tremila miliardi di volte il suo peso. Un’invenzione di grande importanza per l’applicazione nel campo biomedico. Della serie datemi una leva e vi solleverò il mondo! muratore @bazarweb.info Riqualificazione di Ostia bazar 07 2004 Si è celebrato nei più diversi modi il centenario della nascita dell’architetto Adalberto Libera, (nato nel 1903 in Trentino). Libera è stato uno dei maggiori espona Villa Lagarina corrente del Razionalismo italiano dei primi anni enti della Trenta del Novecento, e per ricordare la fondamentale rilevan le sue opere e i suoi progetti hanno determinato za che dell’architettura del XX secolo, si sono susseguitinel corso italiane numerose convegni e mostre di risonanza in diverse città internazionale, anche nel corso del 2004. Un importante contributo dell’architetto Libera italiana di quegli anni, forse troppo poco studia all’architettura cosiddette Palazzine di Ostia, che ancora oggite, sono state le si possono vedere sul Lungomare, in discrete condizioni di conservazion importante sottolineare la grande qualità che questee. Ci sembra ancora oggi conservano e il linguaggio profondamen architetture te innovativo e sperimentale architetture di oliva muratore 51 che hanno caratterizzato le architetture dell’architetto razionalista. Gli edifici testimoniano quella particolare ricerca che l’architetto sviluppava in quegli anni, come la definizione architettonica del coronamento, l’arrotondamento delle superfici d’angolo, la presenza dei dettagli fortemente dinamici, come alcune soluzioni adottate per i balconi. Ci sembra opportuno ricordare quanto queste architetture abbiano contribuito a elevare la qualità urbana del Lungomare, proprio quando è in corso, indetto dal Municipio XIII del Comune di Roma un Concorso di Idee per riqualificare il lungomare di Ostia, da via della Marina a via di Castel Porziano, con scadenza il 27 agosto 2004, aperto ad architetti e ingegneri dell’Unione Europea, Svizzera e Norvegia, cui è richiesta la presentazione di due progetti (rispettivamente per l’area complessiva di intervento e per uno di tre temi proposti dall’amministrazione: asse attrezzato, pontile attrezzato e dune di sabbia interne). Sono in palio 295mila euro complessivi, da dividere tra i vari progetti. (Informazioni dott. Claudio Saccottelli 065600672 0656304364). Passato prossimo futuro Il passato incontra il futuro tra progetti di riqualificazione urbanistica, costru zioni in paglia e opere recuperate di archeologia mar ina. I tesori del mare Costruire con la paglia Sono in programma due seminari: il primo tra il 26 e il 29 luglio 2004, tratterà “dalla progettazione all’esecuzione delle case”, coordinato da Bruce Weiskotten, imprenditore e architetto per Pan Earth Designs nella zona di Puget Sound (il mare di Seattle) negli Stati Uniti; il secondo, previsto per il mese di settembre 2004, tra il 6 e il 10, sarà tenuto da Barbara Jones, una dei massimi esperti in costruzione con balle di paglia a livello europeo che ha adattato le tecniche nord americane alle condizioni di clima più umido europeo, in particolar modo utilizzando legno da bosco ceduo e calce tradizionale e argilla per gli intonaci. Corso teorico-pratico sulla costruzione di case con balle di paglia. Presso la sede dell’Azienda Agricola Biologica “La Boa” - via Boa, 29 - Belfiore di Pramaggiore (VE), [email protected] Una preziosa raccolta di scritti Sono quelli dell’architetto Rafael Moneo, pubblicati per la prima volta insieme, in due volumi. Il primo, tratta i temi della tipologia, dell’insegnamento, delle opere architettoniche nel loro rapporto con il tempo e del ruolo della tecnica. Il secondo, novità assoluta, discute il metodo di lavoro e le opere di architetti contemporanei: da Aldo Rossi a Ieoh Ming Pei, da Peter Eisenman a Frank Gehry, a Robert Venturi. La solitudine degli edifici e altri scritti, vol. I: Questioni intorno all’architettura, vol. II: Sugli architetti e il loro lavoro. Scritti di Rafael Moneo, a cura di Andrea Casiraghi e Daniele Vitali, Allemandi Editore. I Granai, la nuova sede espositiva di Livorno, a Villa Mimbelli, inaugurata lo scorso aprile, ospita la sua prima esposizione. L’edificio ottocentesco e il grande parco, dopo 4 anni di restauri, diventano la sede per esposizioni temporanee. La nuova struttura espositiva inaugura con una grande mostra dal titolo I tesori del mare. Trasparenze, miti e suggestioni, che raccoglie oltre 150 opere tra dipinti, sculture, vetri, ceramiche, arazzi, e un’ampia sezione con reperti di archeologia marina, presentati con un allestimento di David Palterer. Livorno città di mare, per sua natura cosmopolita, da sempre raccoglie le diverse tracce provenienti da molte parti d’Europa assimilandole nel proprio tessuto culturale. Il mare evoca un immaginario fantastico, simbolico e suscita sensazioni contrastanti in chi lo contempla e in chi lo vive. La mostra, che racconta il rapporto passionale fra l’uomo e il mare, tra la metà dell’Ottocento e gli anni Cinquanta, si articola in diversi quadri tematici, aprendo con una ricca sezione dedicata a reperti archeologici rinvenuti nel mar Ligure, nei mari della Sicilia, della Grecia, della Tunisia e in altre zone del bacino del Mediterraneo. Un contributo particolare sarà fornito dalla Soprintendenza di Napoli che recentemente ha portato alla luce importanti sculture, esposte qui per la prima volta. In mostra numerosi artisti: Klinger, Nomellini, Balla, Sironi, Carrà, Guttuso, De Pisis, Savinio, Boccioni, Moses Levy, Morandi, Viani. E poi le ceramiche di Galileo Chini e gli arazzi di Fortunato Depero. I tesori del mare. Trasparenze Miti e Suggestioni Livorno - Museo Civico G. Fattori, I Granai di Villa Mimbelli Via San Jacopo in Acquaviva, 65 – Livorno. Fino al 25 luglio 2004 - dal martedì alla domenica 10,00-13,00; 16,00 – 19,00. Chiuso il lunedì Informazioni tel.0586808001 52 di matteo bianchini piccoli bazar 07 2004 [email protected] più facile la Se aveste una bacchetta magica, cosa vi renderebbe alla quale si nda doma la ’ ini?” bamb dei e ia famigl della gestione sito ricco di Un it. opoli. ambin propone di rispondere il sito www.b scelte da quelle liamo segna vi queste Tra ste. propo e li idee, consig a. d’Itali città i bambinopoli in quattro grand Centri estivi in città Torino: giochi, laboratori e… pizze Ludoteca Dodo, via Pirandello 20 Tel. 0112261875 (chiedere della signora Giovanna) - www.dodosas.com Asilo nido, ludoteca e persino ludopizza (la prima ludopizza per bambini nata in Italia), Dodo organizza, dal 14 giugno al 6 agosto, centri estivi per bambini dai 2 ai 10 anni dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 18.30. La frequenza può essere giornaliera, settimanale o mensile a seconda delle esigenze e la quota viene definita in base all’orario. Diverse le attività proposte, dai giochi ai laboratori di cucina, dalla pittura alla manipolazione passando per i giochi all’aperto e le attività sportive (piscina, danza e movimento). Occasionalmente vengono organizzate gite (facoltative) e il servizio mensa, per i bimbi che frequentano per l’intera giornata, comprende colazione, pranzo e merenda. Associazione Piccoli e Grandi Giocolando, via Isonzo 12, Leumann Collegno Tel. 0114151685 - www.giocolando.com Un centro estivo davvero molto particolare che si rivolge proprio ai più piccini, dai 6 mesi ai 5 anni. Aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì (fatta eccezione per la settimana di ferragosto) dalle 7.30 alle 19.30, organizza attività diversificate a seconda dell’età dei partecipanti: psicomotricità, laboratori di cucina e manipolazione, corsi di pittura, pittura alimentare, costruzione di giochi, acquaticità, feste a tema, giochi con l’acqua, giochi di società… Esploratorio, via Vanvitelli 3 Tel. 011-8196966 - www.esploratorio.it In quest’enorme ludoteca di 200 mq dal 9 giugno al 2 luglio i bambini possono partecipare, secondo la formula che preferiscono (giornaliera o settimanale), al centro estivo che li terrà impegnati tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00 con possibilità di pranzo al sacco. Tra le attività proposte, teatro, laboratori creativi e di manipolazione, yoga, corsi di cucina e nuoto… Inoltre, chi lo desidera, può prendere parte alle gite che vengono settimanalmente proposte. Milano: dal fantabosco all’english camp Ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, via Ippocrate 45 Tel. 0266200646 - www.olinda.org Organizzato dall’Associazione Olinda all’interno degli spazi verdi dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, questo campo estivo si rivolge ai bambini dai 5 ai 10 anni con lo scopo di coinvolgerli in una serie di attività ludiche e creative a contatto con la natura: laboratori di giardinaggio (in collaborazione con l’Associazione “Il giardino degli Aromi”), di pittura, teatrali, di costruzioni, sportivi… sono solo alcune delle proposte di quest’anno. I piccoli, sempre seguiti da animatori esperti e qualificati, avranno la possibilità di giocare, imparare cose nuove, rilassarsi sotto gli alberi e gustare l’ottima cucina (a base di prodotti freschi e non preconfezionati) del ristorante Jodok. Il centro sarà attivo tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.30 dal 7 giugno al 30 luglio e dal 30 agosto al 10 settembre. Il costo è di 90 settimanali e comprende il pranzo e la merenda. Le iscrizioni sono già aperte dal 10 maggio fino a esaurimento posti (massimo 25 bambini per settimana). Bim bum bam Pesce fritto e baccalà Chi non sa contar A questo gioco non può giocar Un due tre Cavallo carrozza e re A contare tocca a te Ambarabà cicci coccò Tre civette sul comò Che facevano all’amore Con la figlia del dottore Il dottore s’ammalò Ambarabà cicci coccò Sotto il ponte di baracca C’è un omin che fa la cacca. La fa dura, dura, dura, il dottore la misura la misura trentatré uno due tre a contare tocca a te Anghingò Tre galline e tre capò Per andare alla cappella C’era una ragazza bella Che suonava il ventitre Uno due e tre Istituto Casa del Sole, Parco Trotter, via Giacosa 46 Tel. 800909366 Al Parco Trotter come in Inghilterra. Questo lo spirito del campo estivo organizzato dall’Associazione Culturale Linguistica Educational presso la Casa del Sole che si rivolge a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni. Lo scopo è quello di coinvolgerli durante la loro frequentazione del Centro in una serie di attività (giochi, laboratori creativi e non…) tutte finalizzate all’apprendimento della lingua inglese. Seguiti infatti da tutor madrelingua, i partecipanti possono imparare l’inglese senza fatica, senza compiti né interrogazioni. Coinvolgimento diretto e animazione sono i metodi utilizzati. Alla fine del periodo è previsto l’allestimento di uno spettacolo in inglese per genitori e parenti. Il campo sarà attivo tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 dal 7 giugno al 16 luglio (tre turni da due settimane ciascuno). Il costo, per due settimane, è di 315 più 10 buoni pasto da 35. Sono previsti sconti per fratelli e sorelle. Roma: etate al Bioparco Piazzale del Giardino Zoologico 1 - www.bioparco.it Due diverse possibilità per chi desidera trascorrere l’estate al Bioparco: la prima è proposta dall’Associazione Il Flauto Magico per bambini dai 4 ai 13 anni dal 14 giugno al 10 settembre. I bimbi, dalle 8.30 alle 16.30, sono impegnati in diverse attività di gioco, ricreative e di socializzazione. Possono partecipare a laboratori biologici, geografici, botanici, teatrali, espressivi, sportivi, manuali e creativi (per informazioni tel. 065816816). La seconda proposta, invece, è a cura della Cooperativa Darwin e ha un taglio nettamente naturalistico. Tra le attività visite agli animali, attività manuali (creazione di un erbario, laboratorio per la terracotta, collages naturali, microscopio), esplorazioni... Il centro estivo si rivolge a bimbi dagli 8 ai 13 anni ed è attivo dal 14 giugno al 30 luglio (per informazioni tel. 063614015). Firenze: la testa tra le nuvole Centri estivi di Nuvole, c/o Il Boschetto (via Soffiano 11), c/o Serpiolle (via delle Masse 38), c/o Settignano (via San Romano 1) - Tel. 0557320915 - www.nuvole.firenze.net Tre i centri estivi organizzati da Nuvole, la prima scuola interartistica di Firenze, in tre quartieri differenti della città. Dal 7 giugno al 30 luglio e dall’1 al 14 settembre, i bimbi dai 5 ai 10 anni possono prendere parte alle numerose attività proposte, dai laboratori musicali a quelli teatrali, dai laboratori di danza a quelli di manualità, disegno o scenografia fino ai laboratori di lettura e scrittura creativa. Inoltre, giochi nel parco e, a fine turno, un grande gioco-festa con tante prove da superare e un premio finale. I centri estivi de Le Nuvole sono attivi tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 13.00 fatta eccezione per la sede del Boschetto dove, su richiesta dei genitori, è stato prolungato l’orario fino alle 16.30. Il costo è di 130 per due settimane non comprensivi di servizio mensa. bazar 07 2004 [email protected] CA N YO ING, a piedi per torrent i Muta, guanti e calzari in neoprene: e poi giù per forre e cascate. Ma una volta partiti non si può più tornare indietro. Leggendo la parola torrentismo o canyoni ng molti penseranno a una variante del rafting o del kayak, vale a dire la discesa di un torrente a bordo di un gommone o di una canoa. Ma non è così. Perché, per quanto strano possa sembrare, il canyoning o torrentismo si pratica a piedi e, anche se il paragone non piacerà agli appassionati, ha più affinità con l’alpinismo che con gli sport acquatici. Le discese avvengono in corsi d’acqua che si trovano all’interno di canyon o, per dirla con parola a noi più familiare, all’interno di gole caratterizzate da una forte pendenza e ridotta portata. Il nome usato dai praticanti per definire queste gole è forre. L’Italia, paese ricco di rilievi di tutti i tipi, ne è ricco, soprattutto in Sardegna, Triveneto, Lombardia, Piemonte e Abruzzo. Spesso all’interno di queste forre si incontrano delle cascate, che costituiscono ovviamente gli ostacoli più duri da superare. Se non sono troppo alte e in fondo c’è un bel laghetto abbastanza profondo la tecnica usata è molto semplice: ci si tuffa. Se non ci sono troppe asperità, si può invece scegliere di scivolare lungo la cascata stessa. Se, infine, l’uso di questi espedienti risulta impedito dalla difficoltà della parete oppure troppo pericoloso, ci si affida a corde saldamente assicurate a un sistema di ancoraggio. L’unico problema è che una volta effettuata la discesa le corde vengono ritirate. E con questo arriviamo a una delle caratteristiche più interessanti del torrentismo: una volta che si entra in una forra si può solo andare avanti finché non si raggiunge l’uscita. E mediamente i percorsi durano dalle due alle otto ore (ma in casi particolari si può arrivare a itinerari di più giorni). Questo non deve far pensare che il canyoning sia uno sport estremo. Può diventarlo in condizioni particolari, ad esempio in presenza di torrenti con portata d’acqua fuori dalla norma oppure con temperature molto basse. Ma solitamente queste prove al limite vengono affrontate solo da praticanti superesperti. Certo, anche in condizioni normali il torrentismo può essere pericoloso, se non di dispone dell’attrezzatura adeguata e non ci si affida a compagni esperti. Parliamo di compagni perché, in genere, le discese si affrontano in gruppo. Chi volesse avvicinarsi a questa disciplina può rivolgersi all’Associazione Italiana Canyoning (www.canyoning.it), che oltre ad organizzare raduni ed spedizioni, nel 1999 ha anche messo in piedi una scuola nazionale (Federico Tietz) che propone corsi di addestramento per tutti i tipi di allievi, dal principiante al praticante esperto. A luglio i corsi sono tre, tutti a Tolmezzo, in provincia di Udine. Il primo, abbastanza di nicchia, è un corso di attrezzamento canyon, consigliato a chi abbia già una certa esperienza di discesa in forra. Si svolge dall’8 al 10 luglio. Il secondo, che va dal 13 al 17 luglio, è un corso di 1° livello, aperto a tutti. Il terzo è previsto tra il 15 e il 18 luglio ed è un corso di 3° livello riservato a praticanti esperti. A proposito del sempre spinoso problema dei costi non si può non parlare dell’attrezzatura necessaria per praticare il torrentismo. Purtroppo, gli euro da sborsare non sono pochi. Per proteggersi dal freddo serve infatti una muta in neoprene dello spessore di cinque millimetri o, in alternativa, una muta stagna come quelle che si usano per il windsurf. Sempre per lo stesso motivo c’è bisogno di cappuccio, guanti e calzari in neoprene, cui bisogna aggiungere calzature specifiche. Serve poi tutta l’attrezzatura per la discesa, dall’imbracatura al moschettone alle corde e via elencando. Per finire, il torrentista provetto deve avere con sé un contenitore stagno per conservare le provviste e il materiale di pronto soccorso ed emergenza. sport di valerio cammarano 53 Otto squadre italiane alle Olimpiadi. Nuovo record per il nostro sport L’Italia sportiva pareggia con gli Stati Uniti. Sembra una battuta, invece è la realtà. Almeno negli sport di squadra. Grazie alla qualificazione della nazionale Under 21 di calcio, ottenuta giungendo alla finale dell’Europeo di categoria (poi vinta 3-0 sulla Serbia Montenegro), alle prossime Olimpiadi di Atene infatti scenderanno in campo 8 formazioni azzurre – pallavolo maschile e femminile, baseball e softball, pallanuoto maschile e femminile, pallacanestro maschile e, appunto, calcio maschile. Meglio di noi solo l’Australia (la Grecia non conta in quanto qualificata in tutte le discipline quale paese organizzatore), come noi solo gli Stati Uniti, sotto di noi il resto del mondo. Per lo sport italiano è un nuovo record. World League di Pallavolo: le Finali a Roma Le finali dell’edizione 2004 della World League – la manifestazione che ogni anno vede affrontarsi le migliori nazionali di pallavolo del mondo – si giocheranno al Palalottomatica di Roma. L’evento, che, oltre all’Italia padrona di casa vedrà impegnate le tre formazioni uscite dai gironi di qualificazione, è in programma dal 16 al 18 luglio. Sarà una delle ultime occasioni per vedere all’opera gli azzurri guidati da Giampaolo Montali prima del viaggio verso Atene e le Olimpiadi. I biglietti, acquistabili anche on line (www.ticketone.it), sono venduti a prezzi davvero modici. L’abbonamento per i tre giorni costa 25 euro, il biglietto giornaliero 12 euro per i primi due giorni e 15 per la domenica delle finali. Per ulteriori informazioni, consultare il sito del Comitato Regionale Lazio della Federazione Italiana Pallavolo (www.fipavlazio.it/worldleague.htm) oppure il sito www.worldleague.federvolley.it. Dagli europei di scherma ai campionati italiani di pattinaggio in corsa. Dalle finali World League di pallavolo al torneo internazionale Italia – Serbia Montenegro di pallacanestro. Senza tralasciare golf, ciclismo e calcio… Sport per tutti i palati. 29 GIUGNO-4 LUGLIO SCHERMA: Campionati Europei Assoluti – Copenhagen 1 LUGLIO CALCIO: Semifinali Euro 2004 - Portogallo 1-3 LUGLIO PATTINAGGIO CORSA: Campionati Italiani Pista Ragazzi/Allievi - Brindisi 2-11 LUGLIO CICLISMO: 15° Giro d’Italia Internazionale Femminile 4 LUGLIO CALCIO: Finale Euro 2004 4-11 LUGLIO PATTINAGGIO ARTISTICO: Campionato Italiano Allievi Cadetti Jeunesse – Montesilvano (Pe) 5 LUGLIO CICLISMO: Campionati Europei Americana Pista Elite/Under 23/Junior – Fiorenzuola d’Arda (Pc) 7-12 LUGLIO CICLISMO: 6 Giorni delle Rose Pista – Fiorenzuola d’Arda (Pc) 8-10 LUGLIO PATTINAGGIO CORSA: Campionati Italiani Juniores/Seniores – Scaltenigo (Ve) 10-11 LUGLIO CANOTTAGGIO: Campionato Italiano Ragazzi – Meeting Senior e Junior – Lago Patria (Na) 11 LUGLIO CICLISMO: 19° Giro del Medio Brenta Under 23 – Villa del Conte (Pd) CICLISMO: 7° Gran Premio Folignano Under 23 – Folignano (Ap) CICLISMO: 35° Trofeo Buffoni Junior – Montagnoso (Ms) 12-31 LUGLIO CALCIO: Fase finale Europeo Under 19 femminile – Finlandia 13-24 LUGLIO CALCIO: Fase finale Europeo Under 19 maschile – Svizzera 14-18 LUGLIO PATTINAGGIO ARTISTICO: Campionato Italiano libero Juniores Seniores – Montesilvano (Pe) 14-19 LUGLIO CICLISMO: 6 Giorni di Torino Pista– San Francesco al Campo (To) 15 LUGLIO PALLACANESTRO: Torneo Internazionale Gianatti – Italia-Grecia – Bormio (So) 15-18 LUGLIO CICLISMO: Tre Giorni Orobica Junior – Albano S. Alessandro (Bg) 16 LUGLIO PALLACANESTRO: Torneo Internazionale Gianatti – Italia-Lituania – Bormio (So) 16-18 LUGLIO PALLAVOLO: Finali World League - Roma 17 LUGLIO CICLISMO: 63° Giro delle Due Province Under 23 – Marciana di Cascina (Pi) CICLISMO: Cronoscalata di Contrada Collerenti di Bellante Junior – Alba Adriatica (Te) CICLISMO: 7° Gran Premio Cento Carnevale d’Europa Femminile – Cento (Fe) PALLACANESTRO: Torneo Internazionale Gianatti – Italia-Serbia Montenegro – Bormio (So) 18 LUGLIO PATTINAGGIO CORSA: 4° Trofeo Comune di Occhiobello-Ottoruote – Santa Maria Maddalena (Ro) CICLISMO: 40^ Coppa Colli Briantei Under 23 – Sovico (Mi) CICLISMO: 88° Giro del Casentino Under 23 - Arezzo CICLISMO: 18° Trofeo Roberto Mastrosanti Junior – Ferentino (Fr) CICLISMO: Trofeo Città di Bellante – Alba Adriatica (Te) 21-23 LUGLIO CICLISMO: 3 Giorni “Città di Pordenone” Pista – Pordenone 21-31 LUGLIO PATTINAGGIO ARTISTICO: Campionato Italiano categorie Promozionali libero obbligatori - Bologna 23 LUGLIO PALLACANESTRO: Italia-Georgia – Porto San Giorgio (Ap) 23-25 LUGLIO CICLISMO: 16° Casut-Cimolais/2° Fiumi & Valli Tour – Fontanafredda (Pn) 24 LUGLIO PALLACANESTRO: Italia-Russia – Porto San Giorgio (Ap) 25 LUGLIO PATTINAGGIO CORSA: 29° Trofeo Città di Lusia – Lusia (Ro) CICLISMO: 42° Gran Premio Inda Trofeo Arasa Frattini – Caravate (Va) CICLISMO: 4° Gran Premio Pedalata Elettrica – Bonelle di Pistoia (Pt) 26-28 LUGLIO CICLISMO: Campionati Italiani di Società Strada/Pista Esordienti/Allievi – Dalmine (Bg) 30 LUGLIO CICLISMO: 60° Trofeo Labor Femminile – Paolisi (Bn) 30 LUGLIO-1° AGOSTO GOLF: VIII Gran Premio Città di Cervia/ Segafredo Zanetti Golf Challenge – Cervia (Ra) 31 LUGLIO PATTINAGGIO CORSA: 2° Grand Prix Città di Venezia – Pista Pattinodromo – Venezia CICLISMO: 9° Trofeo Egidio Bedogni A.M. – Fontanini (Pr) CICLISMO: Giro delle Tre Valli Femminile – Paolisi (Bn) 54 di angelita peyretti sciocchina bazar 07 2004 [email protected] “i vicini” disegno di marco begani Le gioie della maternità Quando lui vuole un figlio… “Amore, oh amore, ho pensato una cosa fantastica!” Ma come? Al banco mi avevano garantito: totalmente privo di fantasia e iniziativa, niente stranezze, a questo prezzo signora… mi avevano detto. “Non sei curiosa di sapere che cosa ho pensato?” “Uhm” “Beh, tieniti forte, l’idea è questa: dobbiamo fare un bambino.” Ma che bella pensata! … hai visto la roba a metà prezzo! Forse me la cavo fingendo il solito ictus, una piccola paralisetta di qualche giorno… “Amore?… Piccolina?… Lodoletta?” “Eh?” “Ma a che pensi? Allora non mi ascolti proprio!” “Sì che ti ascolto, ho sentito benissimo!” “Beh, cosa te ne pare?” Sorriso di circostanza. Me lo diceva sempre la zia: “Quando non sai cosa dire, sorridi.” “Allora?” “Ah, ma dicevi a me?” “E certo, a chi se no?” “Boh, è pieno di gente qui, credevo parlassi al cameriere.” “Fai sempre la spiritosa eh?” “Eh, che ci vuoi fare…” “Allora? Potremmo farlo, no?” Sì, con i ritmi di questo qui ci vorrebbe un miracolo. Ma come gli è venuta un’idea del genere? Non sa neanche come è venuto al mondo! “Eh, sì… ma come dire?… Tu lo sai come si fanno i figli no?” “Beh, potremmo intensificare un po’ la frequenza…” Ecco, lui poteva intensificare la frequenza e me lo dice adesso. Questa volta lo mollo per davvero, qui, su due piedi, lo distraggo e via: “Guarda, c’è Mangiafuoco!” “Ma che sciocchina! Te l’ho mai detto che sei proprio una sciocchina?” “Macché! No no, mai.” “Dai, adesso smettila di cercare scuse, perché non ci pensi sul serio? Potremmo essere dei magnifici genitori.” Sorridi, coraggio sciocchina, lui ti fisserà e cadrà addormentato. Deve funzionare! “Siamo adulti ormai, che cosa aspettiamo?” Uh, come incalza questo! “Ma se tua madre ha smesso di allattarti il mese scorso.” “Era soltanto qualche poppata…” “Capisco, ma non è proprio lo stesso che accompagnarla a fare la spesa ogni tanto, non ti pare?” “Lo so che un giorno anche tu sarai così!” Potrei andare in bagno e scappare dalla finestrella… “Perchè ridi amore?” “No, niente…” “Dai, cosa c’è che ti fa ridere, ho gli occhiali appannati per caso?” “No, no, sono solo allegra…” E fuori da quella finestrella… la libertà! “Anch’io esplodo di felicità! Intanto potremmo allenarci con i figli degli amici!” “Senti, non puoi abbassare un po’ il tono? Potrebbero pensare che stiamo insieme!” “Ma tesoro, noi stiamo insieme, non te lo ricordi?” “Certo che me lo ricordo, lo ricordo benissimo.” “Potresti farti prestare per una domenica la figlia di Cristina, come si chiama? …Ah sì, Lara!” Non ci posso credere: “Ma caro, quella non è la figlia di Cristina, è sua sorella…” “Così piccola?” “Caro, Lara è una nana, non una bambina, ha quarantacinque anni.” “Oh… tu pensa! e chi l’avrebbe detto? E io che le dò sempre le caramelle di nascosto…” “Infatti mi chiede sempre se sei normale.” “Beh, allora ci facciamo imprestare la bambina di Mario.” “Va bene, ma non toccarmi in pubblico.” “Lei è una bambina vera no?” “Sì, ha undici anni… ma perché devi sempre stare voltato verso di me quando mi parli!? E spostati un po’, c’è tanto spazio qui.” “Undici anni, perfetto!” Perfetto cosa, razza di imbecille? A quell’età sono micidiali, con gli ombretti viola nascosti nel portapenne, invidiose di tutto, innamorate dei telefilm, non mi stupirebbe se volesse giocare a Sex and the city. Me la vedo la mocciosa: “Facciamo che io ero la ricciolina…” Sì, furba lei, si becca l’unico personaggio normale, e a me cosa resta? Uno zoccolone d’assalto di nome Samantha, un’idiota di prima classe, e un generale nazista che fa, figuriamoci, l’avvocato. No carina, la ricciolina la faccio io! “Non se ne parla, io non le presto le mie scarpe coi tacchi, caro.” “Va bene, allora ci facciamo dare un maschietto, più tradizionale, giochiamo agli indiani e finisce lì.” Sì, Tex and the city. “Cos’è questa storia di insegnargli subito a fare la guerra? Io sono fermamente contraria.” “Ascolta! Parliamo già come due veri genitori!” “Scusa che hai detto?” “Dico che sembriamo due veri genitori…” Mmm… due veri genitori eh? “…n-n-non ti pare? Tesoro? Cuccioletta?” Già… ben detto, …e potremmo anche… SEPARARCI come due veri genitori! “Beh, forse ci farò un pensierino…” “Lo sapevo! È’ l’istinto!” “L’istinto di conservazione mio caro…” “Beh sì, volendo, in un senso evoluzionistico…” “…D’altronde a mali estremi, estremi rimedi.” “Che dici pulcino? A volte non ti capisco proprio quando parli.” “No, niente, pensavo… E come facciamo? Una settimana a testa? O preferisci due tu e una io? Calcola che io nei fine settimana mi voglio riposare, beh, troveremo di certo un accordo, l’importante è che noi due non si abiti troppo vicini.” “Ma di cosa parli?” “Oh, no, niente, sai quando si scatena la fantasia!” “Stai già sognando eh? Sarai una mammina dolce e premurosa!” Dì, ma ti pare? “Non come quelle donnacce che un giorno vanno a fare la spesa e poi spariscono per anni lasciando marito e figli.” Già… e poi si scopre che erano scappate in Micronesia col pediatra a godersi le gioie della maternità… “Ma lo sai che questa storia del bambino comincia a piacermi?” bazar 07 2004 [email protected] corsi di valeria cecilia 55 Impara l’arte e vendila! Un master per imparare ad allestire un museo, orga nizzare eventi, fare business con l’arte. Ma anche le antiche tecniche di inci sion e grafica e i segreti della camera oscura. Corsi per svagarsi o concentrarsi. Vendere l’arte Musei, fondazioni, associazioni, istituti. L’arte tende a muoversi oltre gli spazi dei musei permanenti, saltando da un allestimento all’altro, cambiando spesso forma, mescolandosi con altre forme di creatività, divenendo sempre più evento e festa, non solo esposizione. E organizzare tutto ciò può essere una nuova entusiasmante professione, fatta di competenze organizzative, museografiche, umanistiche e di marketing. Dal 12 al 16 luglio a Firenze si può frequentare un mini master ad hoc presso la scuola Scuola Artedata. Si studiano elementi di storia ed evoluzione del concetto di museo, comunicazione nel museale, la museologia e la museografia, i beni culturali, collezionismo, ideazione e progettazione degli allestimenti espositivi, architettura e tecnologia del museo, studio dell’organizzazione degli spazi accessori (book shop, biblioteca, sala conferenze, ecc.), marketing e comunicazione museale, nuove tecnologie per la fruizione museale, esposizioni virtuali. Il costo del corso è di 720 euro. Scuola Arredata, piazza di San Salvi 2 Firenze. Tel 055666822 www.artedata.it Antiche tecniche di incisione Per chi non ha dato l’esclusiva al proprio computer e ama i metodi di una volta, e c’è un corso di tecniche grafiche antiche. A Bassano del Grappa, tra le città più famose al mondo in questo settore, dal 5 al 10 luglio e dal 19 al 24 luglio si tengono corsi intensivi per principianti, professionisti e docenti di educazione artistica. I corsi sono promossi dalla Scuola di Grafica Remondini, associazione che raccoglie grafici, stampatori, editori, pubblicitari, fotografi, artisti e appassionati sotto la direzione del maestro Armando Martini. E’ lui che, insieme alle tecniche di incisione antiche, durante il corso propone regole innovative, che permettono di lavorare senza la tradizionale acidatura, di solito necessaria ma scomoda, lavorando anche con materiali moderni, tipo i laminati, a fianco di quelli tipici, come il ferro e lo zinco. Circolo Artistico Culturale Bartolomeo Ferracina, Via Ferracina 17B, (Ex ‘magazzini tabacchi’) I- SOLAGNA (VI). Tel 0424558202 http://utenti.lycos.it/scuola_grafica/solagna_corsi_martini.html TheDarkroom, a scuola nella camera oscura La fotogr Corso di scrittura in vacanza afia digitale, il fotoreportage, sviluppo e stampa, fotografia all’infrarosso, glamour e still-life. TheDarkroom è una scuola di fotografia professionale a Firenze che in questo periodo organizza corsi intensivi brevi, che iniziano ogni primo lunedì del mese oppure workshops in italiano o inglese durante il fine settimana. Nei corsi molto spazio è riservato allo sviluppo e alla stampa delle immagini realizzate. Gli allievi lavorano molto con il bianco e nero, sia in ripresa sia in sviluppo e stampa. Per gli iscritti è previsto l’utilizzo gratuito delle camere oscure 24 ore su 24. Il direttore dei corsi è Michele Pero, fotoreporter di guerra, le sue foto appaiono sui maggiori quotidiani e settimanali italiani, come Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Sette, Specchio, L’Espresso. Il corso intensivo di un mese costa 365 euro mentre quello serale costa 120 euro al mese per 6 mesi. Dal 3 al 10 luglio si può fare un campeggio-studio presso il Parco delle Piscine a Sarteano, un soggiorno a base di verde, letteratura e scrittura organizzato dalla scuola Inchiostro di Chiusi (Siena). Mentre dal 21 al 29 agosto il corso si svolge a Brunico (Bolzano) in un albergo tra le vette delle Dolomiti. Il corso è indirizzato a tutti coloro che TheDarkroom, via del Leone 8/r (zona San hanno alcune esperienze letterarie oppure hanno frequentato un corso base di scrittura Frediano), Firenze. Tel. 055575066 creativa. Perché l’obiettivo è quello di dare indicazioni pratiche su come affrontare www.thedarkroom.it progetti narrativi anche di ampio respiro e fornire strumenti validi per diverse forme di scrittura: narrativa, poesia, sceneggiatura, teatro, cinema. Si studiano i diversi elementi della scrittura: le scene, i personaggi (il buono, il cattivo, quello che cambia), la rotta, il dialogo, ma anche la sindrome di Tolstoj, quando una persona troppo intelligente e severa giudica se stessa, e cosa fare e non fare per riprendere a scrivere dopo essersi bloccati. Rivista Inchiostro, tel. 0458301594 – 3386158645. www.rivistainchiostro.it 56 di valeria cecilia fenomeni bazar 07 2004 [email protected] Odio le proibizioni In giro per l’Italia eventi, spettacoli e rassegne contro il carcere, il proibizionismo e i soprusi. Quando musica e arte comunicano valori. il cinema contro il carcere Tutto Un’ampia rassegna cinematografica contro il carcere è proposta per questo mese dal centro sociale Ex-Snia Viscosa e da Le Tecniche, che presentano “Non rassegnamoci: liberi tutt@”. Si inizia il 2 luglio con “In nome del popolo italiano”, di Valia Santella (Italia, 2001), uno dei lavori prodotti dalla Sacher basato sui diari conservati nell’archivio di Città della Pieve. Il protagonista è un uomo, rapinatore e cocainomane che durante la detenzione comincia a scrivere un diario. Segue poi “Ormai è Fatta” di Enzo Monteleone (Italia, 1999, 100 min) con Stefano Accorsi, Alessando Haber e Francesco Guccini. Tratto dall’omonimo romanzo scritto dal detenuto, “Ormai è Fatta” racconta in flashback la rocambolesca evasione che Fantazzini, anarchico morto in carcere il 25 dicembre 2001, tentò dal carcere di Fossano il 23 luglio del ‘73. Tra gli altri poi, venerdì 4 luglio è in programma Dawn by Law, (Usa, 1986,) con Roberto Benigni, Tom Waits, John Lurie. “Dawn By Law” è uno slang che sta più o meno per “avere tutto sotto controllo”. Nelle prigioni del Sud, i carcerati lo usano per esprimere il senso di fratellanza che può scattare tra chi divide la stessa barca, troppo stretta, tra quattro pareti grigie. Il 5 è proiettato “The Sleepers” di Barry Levinson (Usa, 1996, 140 min) - con Kevin Bacon, Brad Pitt, Robert De Niro, Dustin Hoffman, Vittorio Gassman. Femminile di Daniela Zarini (Italia, 2000, 12 min) Per il programma completo: www.exsnia.it. C.S.O.A. EX SNIA VISCOSA - Via Prenestina 173 – Roma. [email protected] Mostra sul Kossovo, a Roma Al Rialtoccupato fino al 10 luglio si può vedere la mostra “Strade del Kossovo”, reportage fotografico di due artisti kossovari, Andrea Beer e Enisa Rashlanin che raccontano aspetti e i volti inconsueti di questo paese segnato da anni di conflitti. La mostra il prossimo mese si posterà a Tirana. Rialtoccupato, via S.Ambrogio, 4 Roma. Tel 0668133640. http://www.rialtosantambrogio.org Ingresso gratuito. Dalle 21 alle 24. Sabato e Domenica chiuso Il circo è arrivato in città Il 24 luglio è in scena al centro sociale Il molino, di Lugano, uno spettacolo che unisce le gag del teatro con la spettacolarità del circo. Acrobati, teatranti, giocolieri e musicisti in una performance teatral-circense stravagante, anche nella trama: un direttore dalla personalità severa effettua dei provini per scegliere i gruppi d‘artisti a cui affidare la scena, ma mentre tutte le persone coinvolte offriranno il loro meglio in un turbinare di performance e gag coinvolgenti, il finale dello spettacolo si svela decisamente insolito ... CSOA il Molino, Area ex Macello, Viale Cassarate 8, Lugano. Tel 091942 12 21 www.ecn.org/molino/ [email protected] Street Rave Parade, da Bologna in tutta Europa Da 8 anni è uno dei più importanti eventi per Bologna e per l’Europa, realizzato da migliaia di persone, che si muovono senza sponsor e senza star, in favore dell’antiproibizionismo. E’ la street parade, quest’anno per manifestare prevista per il 3 luglio. Una grande sfilata di carri, maschere e musica, con suoni rock, industrial, tekno, tribal, trans, hard core ad-ebm per dire no alla legge Fini sulla droga. Promotore tra gli altri il centro sociale Livello 57 di Bologna. www.ecn.org/livello57/html/livello57.html via Muggia 6/2 –Bologna. Tel 05119931003 - 19931002. livello@ec n.org, Dai suoni mediterranei a Woodstock, a Bologna Luglio pieno di musica al villa Serena, con concerti e video proiezioni per serate che spaziano dal rock allo psichedelico alla musica folk. Il 2 luglio si inizia con i suoni mediterranei, percussioni, chitarra battente, arpa, lira, flauto da tamburo con Fabio Tricomi, mentre Sebastiano Scollo propone liuto rinascimentale, percussioni e voce. Il 3 luglio arriva il gruppo FBA (www.fbamusic.net), con un folkrock d’ispirazione celtica, che nel 2002, in occasione del Samonios 2002 è stata premiata quale migliore folk band italiana dell’anno. Da non perdere le proiezioni del concerto di Woodstock 1969, il 10 luglio, mentre il 23 Luglio proiezione del concerto dei Pink Floyd a Pompei 1973. La rassegna musicale si conclude il 30 del mese con la serata blues. Tutti gli spettacoli hanno inizio alle 21.30. Centro Polivalente Villa Serena, Via della Barca 1 – Bologna. Tel. 0516156789 www.vserena.it [email protected] bazar 07 2004 net di valeria cecilia 57 deliriounivers e.com Se credi che le cose inutili sianal o tra le più interessanti, se ti ritieni inaffidabile, se ami il superfluo, se odi pian ificare il futuro… benvenuto su deliriouniversale.com! Deliriouniversale.com è una comunità che si creazioni visuali, net art in sostanza, ma la suaesprime attraverso cose che si fanno in meno di un minuto, alla filosofia è fare solo faccia di ogni saggia progettazione, riunioni, strategie aziendali, linee di azioni e brand marketing. Fare soldi e farsi conoscere non è nikky, Dr. Doom e cHiba hanno iniziato questo il loro scopo, perchè progetto durante il collasso della new economy (erano dipendenti di fare qualcosa esclusivamente per il gusto di Kataweb) pensando mettersi nel coro di quanti vogliono diventare di esprimersi, senza con un sito web. “Le cose inutili per noi grandi, famosi e ricchi riusciamo prevalentemente nel superfluo” dicesono importanti. Noi nikky. Nel sito abitano tantissime visioni differenti, divise in stanze realizz chiunque abbia qualcosa da dire e rappresentare ate da vari autori, e on line. Tra le pagine più originali c’è “Scancellapuò inviarla e metterla con un “invia” si può cancellare un sito che non Internet”, dove solo indirizzi e-mail delle persone che ci sono antipaci piace o eliminare gli bersagli riceveranno un cortese ma terrificantetiche. I nostri poveri utente, qualcuno ha cancellato questo indirizzo messaggio: “Gentile di posta elettronica”. Ovviamente è solo un’azione di terrorismo psicolo cancellato, ma spesso gli utenti credono a tutto gico, niente viene quello che gli viene detto. Se si va su “Papapoll” invece si può scommettere sulla data di morte del Papa, mentre in “MadeincHiba”, ci sono gli oggetti fatti da cHiba appunto, tramite il riciclaggio di cose già utilizzate: “la spazzatura invaderà il mondo, noi ce la facciamo amica” dice sempre cHIba, che in particolare ama riutilizzare bottiglie di plastica che i vicini le lanciano apposta nel t e r r a z z o di casa. E tra visioni e concetti, messaggi, blog, sogni, incubi, sono linkatissime le pagine di Jemm aTem p, la ragazza che elabora la propria memoria, rappresentando il trasformarsi nel tempo dei medesimi ricordi con composizioni fotografiche da non perdere. Infatti a fronte di un “no marketing”, deliriouniversale.com è conosciuto in tutto il mondo e amatissimo in Giappone. Come mai? Nessuno lo sa, probabilmente una questione di passa parola, dato che in giro non c’è neanche un loro banner pubblicitario. E dato il successo riscontrato, i ragazzi di deliriouniversale stanno lanciando un nuovo progetto www.superfluo.biz, che rimarca l’avversità al business (il .biz, che sta per business, è ironico) e il tema del paradosso delle “cose inutili molto essenziali”: “Super Fluo” , è il nome di un’eroina, tutt’altro che inutile. Musica legale contro musica gratuita Dopo il primo sciopero elettronico, net strike per l’appunto, indetto contro il decreto Urbani sul diritto d’autore, le major sono scese in rete per controbattere le convinzioni dei sostenitori del copy left: è nato www.pro-music.it/musiconline/ latestnews.asp, dove si può scaricare di tutto pagando, e dove soprattutto si possono leggere tutte le ragioni del mondo per non scaricare musica gratuita: i sensi di colpa sono assicurati. Invece per conoscere e sostenere le pratiche del p2p, il peer to peer ovvero la condivisione tra le persone, si veda www.p2pitalia.com, e per i più tecnici invece in rete c’è l’applicazione MUTE http: //mute-net.sourceforge.net/ che protegge la privacy fornendo una sorta di peer to peer anonimo (leggi www.webisland.net/ article290.html) Il Festival del cortometraggio va sul web Prende il via la seconda edizione del Festival del Cortometraggio on line per studenti. La rassegna è suddivisa in 6 sezioni: “Corto impegno”, per studenti universitari; “Un’immagine in”, per studenti della media superiore; “Un tema su pellicola”, per studenti della media inferiore; “Corto libero”, a tema libero per gli adulti; “Dalla matita al computer”, per fumetto, animazione e cyber-art; “Racconta la tua città”, per tutti. I partecipanti possono realizzare, con qualsiasi tecnica, un cortometraggio della durata massima di 15 minuti e inviarlo tramite posta entro e non oltre il 30 ottobre. I corti inviati verranno inseriti nel sito www.sascinema.com, dove si potranno vedere i primi 10 votati dai navigatori, una specie di hitparade del filmato. Info: Tel 065828140 www.sascinema.com 58 di guido dolara noi bazar 07 2004 LONDON TIME [email protected] Estate a Londra? Tra manifestazioni culturali nei parchi, danze tribali per le strade e concerti di musica classica all’aperto non c’è tempo per rimpiangere il sole del mediterraneo. Nella città più multiculturale d’Europa si trovano Londra è famosa per le sue nebbie, la pioggerella incessante, le grandi nuvole cariche di pioggia che arrivano ogni giorno minacciose dall’Oceano atlantico. Ma anche Londra ha le sue ore di sole estivo, aspettate a gloria da tutti i londinesi che ogni giorno seguono le previsioni del tempo con appassio nata assiduità. Da maggio a settembre appena esce il sole i londinesi tirano fuori dagli armadi ciabattine, pantaloni a mezza gamba, canottiere e occhiali da sole di marca e come lucertole si espongono raggi celesti su qualsiasi appezzamento di erba, marciapiede, tetto ai o terrazzo Le comunità latine e caraibiche preparano il grande evento estivo, ilricavato dalla selva metropolitana. carneva le di Notting Hill, il più grande del mondo a parte il Brasile (28, 29 e 30 Agosto 2004). Ogni anno vede la partecipazione musicisti che gira per le strade signorili anche se spesso anguste del di più di un milione di persone, spettatori di una parata di carri e quartiere di Notting Hill. Negli ultimi anni il carneval e ha preso una cattiva reputazione a causa delle violenze e delle risse che spesso interrom di razze di Londra. Quest’ anno ci si aspettano esibizioni di Krumpinpono la festa. Rimane però un’esperienza unica per sperimentare il crogiolo g, o Clown Dancing , la novità dell’Hip Hop di Los Angeles, una danza tribale fatta da ballerini che competono in squadre opposte travestiti da pagliacci. I lavoratori della city, finanzieri e avvocati, usano le lunghe serate luminose dell’estat e per continua re gli affari all’aria aperta davanti a una birra o un gin-tonic. Molti si riversano sulla bellissima passegg espandono sulla banchina con tavolini e ombrelloni. Altri vanno all’ iata della riva meridionale del fiume, dove pub come The Anchor si esclusivo bar ristorante Coq d’Argen t, su un tetto che domina tutto il quartiere finanziario, oppure su Rivington Street, strada pedonale nella trendissim Per il vasto universo GLBT la festa dell’ estate è il Gay Pride, program a Hoxton, alle porte della City. mato per il 3 Luglio. La mattina una lunga marcia si snoda attraverso il centro con carri variopinti, musica, tamburi e persino elefanti. all’aperto (sono previste centinaia di migliaia di presenze), con discotec Il pomeriggio la festa si sposta a Finsbury Park, per un’enorme party he, musica dal vivo, giostre, sport, bar e ristoranti open air. Se il Gay Pride a luglio attira visitatori da tutta Europa, il primo agosto il quartiere gay di Soho organizza una festa prevalentemente londinese: il Soho Pride. Le strade del quartiere vengono chiuse al traffico e a ogni angolo un dj diverso dà vita alla sua discoteca di strada. estate il quartiere gay di Soho sembra sempre una città spagnola, con bar e caffè aperti sulla strada e giovani palestrati che prendono il sole In petto nudo nella piazzetta di Soho Square, sorseggiando un caffè freddo. a foto: www.oltremara.com Le classi ricche dei quartieri settentrionali come Hampste Kenwood House, una casa signorile posta su una collina di fronte d o Highgate preferiscono i concerti di musica classica all’ aperto a gustarsi seduti su un plaid guardando le stelle. Durante le giornate a un lago, che diventa palcoscenico perfetto per musica da orchestra, da calde, per prendere una birra o un Pimms con limonata (bevanda estiva classi alte, da sorseggiare guardando il Cricket o il Polo), si frequenta delle pub delle zone eleganti, come The Engineer a Primrose Hill o The no invece i locali sul lungo fiume del quartiere di Richmond, o i giardini dei Flask a Highgate. Per chi preferisce le attività fisiche, l’estate è il momento di strade asfaltate dei parchi. Chi ha già esperienza può invece unirsi tirare fuori i pattini roller blade. I principianti si possono cimentare sulle al giro del centro su pattini che parte da Hyde Park Corner tutti i Venerdì sera e percorre tutto il centro accompagnato da musica, a alta velocità. esperti. Chi è davvero spericolato può unirsi a un gruppo di freerunn Avvertenza: non è attività da principianti, bisogna essere pattinatori un tetto all’ altro e sospendendosi su balconi e parapetti con precisioning, atleti acrobatici che corrono sugli edifici senza funi o reti, saltando da e chirurgica- seguire attentamente le istruzioni! Info Notting Hill Carnival: www.rbkc.gov.uk/nottinghill04 Coq d’ Argent : www.conran-restaurants.co.uk/restaurants/restaurants /coq/ Kenwood House: www.picnicconcerts.com/kenwood.asp The Engineer: www.the-engineer.com/ The Flask: 77 Highgate West Hill, Londra N6 6BU Le gite su pattini: www.thefsn.com Il freerunning: www.urbanfreeflow.co.uk [email protected] C’è stata recentemente, in America, una vera e propria esplosione serie televisive (ma anche di romanzi) basati sulla medicina legale. di Aveva cominciato Patricia Cornwell nel 1990 con Postmortem e la sua Kay Scarpetta, delicata e intelligente medico legale a Richmond in Virginia per poi proseguire con numerosi altri romanzi. Ma poi il genere ha , conquistato sempre più spazio. Oggi, la serie televisiva CSI: Crime Investigation, in onda ogni giovedì sera sui canali della CBS è uno Scene dei programmi più popolari e merita di essere discussa come un problem dell’identità culturale americana, se è vero che la narrazione polizies a ca e il discorso sulla criminalità e sulla giustizia sono aspetti di identità naziona li. A Las Vegas, la città del vizio, del crimine e del peccato, un team di medici legali, chimici, antropologi criminali, biologi, maghi del comput applicato alla scienza, lavorano con la polizia per risolvere casi crimina er Dissezionano corpi, esaminano resti umani in putrefazione, analizza li. spettrogrammi, impronte digitali, proiettili, frammenti di una realtà no caotica e disordinata per ricostruire il percorso del delitto e scoprirne l’autore Vegas è però un puro pretesto. Ora, infatti, si sono aggiunte nuove . Las altre città – Crime Scene Investigation:Miami e Crime Scene Investigserie su New York - a dimostrare che è l’ambiente metropolitano l’habitat ation: primario del delitto e del male. Gil Grissom e i suoi collaboratori di CSI sono al lavoro per trovare criminali, ma il loro percorso li conduce nei rassicuranti ambienti i della middle class che appaiono corrotti non dal crimine organizzato, ma menzogna, dall’adulterio, dalla slealtà, dalle scorciatoie nella ricercadalla del successo. Il percorso medico-scientifico, è in CSI puro strumen ausiliario per condannare il male come devianza sociale ed è usato to per smascherare realtà meschine (invidie, ambizioni, bugie) che nonpiù illuminare la dimensione criminale del delitto o per ridurlo a raziona per L’obbiettivo della narrazione è infatti quello di rafforzare le identità lità. delle classi medie liberandole dall’insicurezza attraverso la demoni sociali di atmosfere dark anticonvenzionali e attraverso la dimostrazione zzazione scientifica della bontà dei canoni morali dominanti. La struttura e la logica di CSI non riprendono che in parte il grande tema della scienza e della criminalità come lo ha proposto l’Inghilterra Alla fine dell’Ottocento, l’accentuazione della dimensione medicavittoriana. nella scienza e nella letteratura poliziesca trasforma il detective nel brillante interprete di patologie criminali. CSI, invece, al posto del piacere per la detective story, per le geniali deduzioni di Sherlock Holmespuritano trame inquietanti e misteriose, suggerisce piuttosto una vena moraliso per tica rivolta a sollecitare nello spettatore l’identificazione con il tutore dell’ord e quindi con l’ordine. Lo stesso percorso compiuto da altre serie televisivine, americane di successo come Law & Order, New York Police Departm e Blue, e molte altre in onda in giorni diversi nelle altre reti in compet ent: izione, la NBC e la ABC. Con la differenza che al centro della serie non sta né il detective, né l’enigma, né la trama, né il caso giudiziario, ma la ricerca e la condan del male. Il team di CSI è alla ricerca di una dimensione assoluta na e rassicurante della verità, che non lasci spazio al dubbio e che suggeris la condanna morale (prima ancora che giuridica: infatti il processo ca parte della storia) al posto della comprensione delle dinamiche del non fa Ma il problema è proprio quello: sono possibili percorsi “scientifici”delitto. condanna del delitto? E’ possibile conoscere la verità con gli strumenper la amati dalla tradizione poliziesca americana come la macchina della ti così O, in altri termini, si può scoprire una bugia con il lie detector e il verità? della verità? Questa ossessione americana della ricerca meccanica siero della verità e della condanna assoluta, scientifica della bugia (“Ha mentito forse l’accusa più grave nel codice morale americano), senza lasciare !” è quella zona d’ombra che giustifica l’esistenza di Pinocchio finisce con l’essere puro moralismo. Questo è il fondamento culturale di CSI: Crime Investigation e questo, probabilmente, il motivo del suo successo. Scene bazar 07 2004 loro di franco andreucci 59 Il moderno moralismo televisivo che si dipana tra i serial tv più amati e più trasmessi dai network americani. Tra medicina legale e antropologia criminale, è possibile assodare la verità? Fotografia di Karen Summer Crime Scene Investigation 60 di cristiana scoppa migrazioni bazar 07 2004 [email protected] Conti da saldare, vite da salvare Con questo gioco di parole l’Aidos, Associazione italiana Donne per lo Sviluppo, lancia in Italia la campagna europea “Facciamogli rispettare gli impegni – Countdown 2015”. Gli impegni sono quelli presi al Cairo dieci anni fa, alla Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo. Le vite sono quelle delle donne del Sud del mondo che ancora muoiono di parto. Morti evitabili. Info: www.countdown2015.org/europe i promessi dai governi occidentali Population Action International (Pai) è un istituto di ricerca statunitense specializzato in ricerche qualitative sulla popolazione. “Per due anni i nostri ricercatori hanno bussato alle porte di tutti i governi del mondo, chiedendo dati, cifre, piani di sviluppo, contabilità nazionali ed estere. Alla fine ci siamo arresi – spiega Sally Ethelston, che ha coordinato il lavoro - una stima realistica per tutti i dieci anni non è stata possibile. Ci siamo dovuti limitare al periodo 1996–2001. E certo i risultati non sono incoraggianti”. I paesi occidentali, espressione che sta per paesi ricchi e comprende l’Europa nord-occidentale, Stati Uniti, Canada, Giappone, Nuova Zelanda, Australia, hanno versato appena un terzo della cifra che spettava loro. All’appello mancano – per quel periodo – ben 21,67 miliardi di euro, che avrebbero potuto salvare … (ecco i pancioni sulle magliette…) 733mila donne dalla morte per cause legate alla gravidanza e al parto, evitando a ben 2 milioni e 607mila bambini il destino di orfani. Per l’Italia i conti vanno anche peggio. Pai stima che per quel periodo la cifra che l’Italia avrebbe dovuto versare in base al Programma d’azione sottoscritto al Cairo è di 1.566.790.000 euro, mentre la cifra versata non arriva nemmeno al 10 per cento: 121.460.000 euro. Negli anni successivi al 2001 l’Italia ha dato un contributo importante al Fondo globale per l’Aids, tubercolosi e malaria, ma purtroppo Pai non è riuscita a calcolare quanti di quei fondi sono poi stati spesi per programmi di prevenzione dell’Hiv/Aids che comprendano anche servizi per la salute riproduttiva. Quindi non ha potuto comprenderli nei suoi calcoli. Per questo Aidos ha lanciato la campagna “Facciamogli rispettare gli impegni” che fa parte di una iniziativa mondiale che va sotto il nome “Countdown 2015”. Countdown, cioè conto alla rovescia verso l’anno che dovrebbe essere salutato come quello in cui la morte di parto anche in Africa, Asia, America Latina, sarà una eccezione rara. La campagna, che ha ottenuto il sostegno finanziario dell’Unione Europea, vede coinvolti altri quattro partner in tre paesi - Inghilterra, Germania, Olanda, ed è stata adottata da una decina di altre organizzazioni in Irlanda, Francia, Austria, Portogallo, Spagna, Danimarca, oltre che negli Stati Uniti, Australia e Canada. La maggior parte di questi paesi con dei “conti in sospeso”. Una cambiale simile l’ha perciò ricevuta anche, con modalità diverse, il primo ministro inglese Tony Blair, che se l’è vista recapitare al n. 10 di Downing Street da ben 4 organizzazioni insieme: Marie Stopes International, Interaction Worldwide, Ippf e International Family Health, accompagnata da un messaggio dell’attrice Emma Thompson. In Germania è stata dispiegata di fronte al nuovo Bundestag nella futuristica Berlino, da Dsw, acronimo che sta per Fondazione Tedesca Per La Popolazione Mondiale. Conti simili sono stati recapitati a parlamentari e ministri degli Esteri in Portogallo, Austria, Canada e Danimarca – anche se questo paese ha “i conti a posto”. In Olanda invece, altro paese che ha saldato il suo debito con le donne del Sud del mondo, l’appuntamento è rimandato al 7 luglio e il messaggio – un SOS dipinto direttamente sui pancioni di donne incinte – è diretto al primo ministro che dal 1° luglio è anche presidente di turno dell’Unione Europea: “Il nostro governo dovrebbe impegnarsi per fare di questa una priorità per l’Unione europea – spiega Odette Salden, dell’organizzazione World Population Foundation che ad Amsterdam promuove la campagna – mentre il rischio è che con l’allargamento a 25 paesi le donne del Sud del mondo vengano dimenticate”. “Le donne sono oltre la metà della popolazione mondiale. La maternità è, per chi vive nel Sud del mondo, il primo e troppo spesso anche l’unico modo per dare un senso e un valore alla propria vita. Per questo non è una variabile indipendente e trascurabile dello sviluppo, ma una sua componente essenziale”, ribadisce Daniela Colombo, presidente dell’Aidos. “Il nostro messaggio è rivolto ai parlamentari, che tra poco cominceranno a lavorare alla nuova legge finanziaria stabilendo quanti fondi destinare alla cooperazione allo sviluppo, e al ministro degli Esteri che decide come spenderli: il Programma d’azione del Cairo è ancora valido, è pratico, fattibile, conveniente. Basta finanziarlo”. Chi vuole partecipare alla campagna può intanto firmare l’appello online: www.countdown2015.org/sos. Info: www.countdown2015.org/europe Foto di Marco Delogu Una “cambiale in protesto” gigante, misura 3 metri x 3, allestita il 1° luglio o alle 11.00 sulla Piazza di Montecitorio a Roma, proprio di fronte all’ingress a del Parlamento. Intorno al conto uomini e donne “incinti/e”. La loro gravidanz non è reale, ma stampata su una maglietta. E non è la gravidanza di una donna occidentale, di quelle che siamo abituati a veder fotografate sulle riviste patinate, fasciate in abiti glamour e bombardate da buoni consigli di esperti di tutti i tipi. , Il pancione che campeggia sulla pancia vera delle deputate convocate dall’Aidos Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, con il sostegno dell’Assemblea delle del Ong (Organizzazioni non governative) italiane, è quello di una donna del Sud mondo. Al centro, intorno all’ombelico, un appello inequivocabile: “SOS”. C’è una relazione diretta tra i conti riepilogati sulla gigantesca cambiale e queii pancioni. Nel 1994, alla Conferenza del Cairo su popolazione e sviluppo, a governi di tutto il mondo avevano preso degli impegni concreti. Per garantire tutti, uomini e donne, l’accesso ai servizi per la salute riproduttiva – che significa pianificazione familiare, cure pre e post natali, sale parto attrezzate, ostetriche professionali, servizi di emergenza, prevenzione dell’Hiv/Aids – avrebbero investito almeno 17 miliardi di dollari l’anno fino al 2000, poi questa cifra doveva salire a 18,5 miliardi di dollari l’anno per passare nel 2010 a 20,5 miliardi di dollari l’anno e raggiungere nel 2015 i 21,5 miliardi di dollari l’anno. Un terzo di questi di fondi avrebbe dovuto essere fornito dai paesi occidentali, ricchi, ai paesi in via sviluppo, poveri, attraverso programmi di cooperazione. Nel decimo anniversario di quella storica conferenza, che per migliaia di donne e uomini del Terzo mondo ha significato smettere di essere demonizzati come responsabili di un allarmante “incremento demografico” da fermare a ogni costo ed emergere finalmente come titolari del diritto di scegliere quanti figli avere del e quando senza rischiare la morte, proprio come accade nella parte ricca pianeta, qualcuno ha provato a fare i conti, per vedere se quegli impegni sono stati rispettati. bazar 07 2004 [email protected] gender di giulia premilli 61 Dal nuovo Gay Village tutto spermatozoi e ovuli, ai racconti erotici di Malatempora… Accomodati nell’ovulo! Riproduciamoci! Torna nella sua terza edizione il Gay Village al Testaccio Village di Roma. Fino al 5 settembre un tripudio di avvenimenti vedranno l’affluenza di almeno 200 mila persone del panorama “nonsologay”. Da non perdere la scenografia che strizza l’occhio all’accoppiamento: “E’ omaggiata la grande storia della vita e della riproduz ione”, spiegano gli organizzatori. Dopo essere entrato per un ingresso a forma di ovulo, il pubblico procede in una scenografia che rappresenta la grande corsa degli spermatozoi per sedersi a chiacchierare su una delle loro code in un gioco di luci.”U guali e diversi. Il futuro nelle origini” è il tema della nuova edizione che da una parte vuole sensibilizzare e informare il pubblico sulla legge 40 sulla fecondazione assistita, e dall’altra ribadire l’uguaglianza e la pari dignità di tutti gli individui accomunati dalle stesse origini. Organizzato da Best Events One S.r.l. di Federico Assenza con la collaborazione del gruppo storico di Testaccio Village, il sostegno del Comune di Roma – Assesso Culturali e di Gay Project Onlus di Imma Battaglia, il Gay Village rato alle Politiche l’appuntamento di punta dell’estate gay . Tanti gli appuntamenti: si ripropone come teatro, letteratura e cabaret (la novità dell’anno), musica (1 luglio Rettore, 18 luglio la musica Connection dall’ultimo CD “Give me a good reason to wake up” elettronica dei Motel , 2 settembre Paola Turci) e cinema agostano con Drive out, festival del cinema a tematica gay (tra i titoli in programma: Cachorro di Miguel Albaladejo, Spagna, 2004, D.E.B. Robinson, Usa, 2003, Die Mommie Die di Mark Rucker, Usa, S. di Angela 2003, di Q. Allan Brocca, Usa, 2004, Goldfish memory di Liz Gill, IrlandaEating Out , 2003, Merci Doctor Rey di Andrei Litvak, Francia, 2003. Per la rassegna I Lunedì, tra teatro e letteratura omosessuale Lucrezia Lante della Rovere e Dodi Conti (5 luglio), Sandrasegnaliamo: Milo (12 luglio), Luca Barbareschi (12 luglio), Franca Valeri e Urbano Barberi ni (19 luglio), Anna Mazzamauro (26 luglio)con ospite fisso Vladim ir Luxuria. Info: 3405423008 - www.gayvillage.it Ti racconto l’eros Sei creativo, hai voglia di sperimentarti? Malatempora ti dà l’occasione di partecipar concorso letterario “altri amori”. L’erotismo e al passione e i desideri del mondo gay e lesbic , la rivelati dai vostri racconti. Data di consegnao saranno luglio, spedire in formato word.doc a Mala 31 di vicolo della Penitenza 24 – 00165 Rom tempora, a. Il collettivo Malatempora valuterà i manoscritti, e i migli ori 25 verranno pubblicati dalla casa editrice. Gay Pride Il 3 luglio tutti a Roma per il Gay Pride organizzato dal circolo Mario Mieli. Hanunitario alla manifestazione: l’Arcigay nazionale, no aderito il Mit, Arcigay Roma e Agedo nazionale. Info: www.mariomieli.org Tutti gli orsi in piazza! Bear Pride a Roma il 2-3-4 LUGLIO 3 giorni di terremoti ursini durante il Gay2004 Roma: Venerdì 2 luglio: HAPPY BEA Pride di RDAY E.U.RO3 anni di terremoti ursini !!! Dalle 23:00/fino a mattina @ Sphinx P.za Fanti ore www.sphinx40.it (Termini Metro Station)140 drink - free condoms - free birthday cakes 0 eu., free !!!! Info:3470500237 Incontro ecumenico A Prali (to) | Dal 21 al 25 luglio 2004 Campo ecumenico su incanto e disincanto dell’esperienza amorosa: un appuntamento imperdibile per riflettere sui propri sentiment ie incontrare nuovi amici. Per informazioni: www.agapecentroecumeni co.com [email protected] 0121807514 Reykjavik Dieci candeline per il Festival Gay Sordo Si riuniscono per la decima volta a Reykjavik dal 5 all’8 agosto le persone L’occasione la offre il Festival gay dei sordi organizzato da valenti islandesi gay sorde di tutto il mondo. programma messo in piedi dall’organizzazione: viaggi, incontri e dibattiti, . Impossibile annoiarsi con il escursioni a Gullfoss, Geysir e Thingvellir. Il costo è di 13.000 Isk incluso viaggio a Thingvellir, Gullfoss e Geysir e alla Laguna Blu, oltre a rinfresco e cena d’addio. Unico costo aggiuntivo: viaggio e pernottamenti. Per informazioni: www.deaf.is/hldi/index.html Monaco Eurogames Dal 29 luglio al 1 agosto tutti gli sportivi gay e lesbiche si danno appunta per la nona edizione degli Eurogames. Un evento internazionale che si mento a Monaco di Baviera diversa e vede convogliare decine di migliaia di sportivi da tutta Europa.ripete ogni anno in una città “L’importante è partecipare”. Dal 5 luglio è possibile iscriversi ai giochi Motto della manifestazione: gare ammonta a 68 euro per i soci Eglsf e 78 euro per i non soci. Per la anche online. L’iscrizione alle Stadio Olimpico di Monaco si stanno contattando star e personalità di cerimonia inaugurale allo primo piano della “scena” come Marla Glenn, Georgette Dee e le Croonettes. 62 di mario morcellini cortei bazar 07 2004 Libri: la nuova passione degli italiani Dal calvario della lettura alla passione per il libro, gli italiani hanno scoperto che amano leggere. Romanzi e gialli, ma anche testi storici Le e artistici vanno a ruba in edicole e librerie. Le letture in ascesa? poesie… In un periodo segnato da una serie di “rivoluzioni” della comunicazione, che prendono le mosse soprattutto dall’innovazione tecnologica, è quasi ali d’obbligo una riflessione sull’unico segmento dei media tradizion considerati dall’Istituto Nazionale di Statistica generalisti, che si presenta la con qualche elemento di sorpresa positiva: il libro e, più esattamente,alla lettura. Un settore integrato intuitivamente, fino a poco tempo fa, categoria dei consumi d’elite, quasi “interdetto” per la maggior parte degli italiani, che, all’improvviso, grazie all’intuizione di alcuni manager illuminati, diventa protagonista del dibattito pubblico piuttosto che degli studi sul marketing e sulla fruizione culturale. a, Ma la novità maggiore, degna di studio e di riflessione scientific riguarda il fenomeno “edicola”, affermatosi vistosamente negli ultimie anni. Si tratta della sorprendente fortuna dei libri abbinati ai periodici ai quotidiani, che vanno a incrementare in modo significativo i 15 milioni di acquirenti tradizionali. dei Secondo alcune stime della Fieg, la Federazione Italiana degli Editori di Giornali, nel 2002 sono stati allegati ai quotidiani più di 44 milioni cioè libri che hanno generato un giro d’affari di circa 220 milioni di euro, il 7% del fatturato editoriale dei quotidiani. In questo modo nel 2002 a: sono state arginate due congiunture negative per la stampa quotidian del il calo delle vendite del ben 4,1%, dovuto soprattutto all’aumento ari prezzo con il passaggio all’euro, e la flessione degli introiti pubblicit del 8,9%. Un matrimonio, quello tra quotidiano e libro o tra quotidiano e prodotti editoriali innovativi, che va a sconvolgere persino le convinzioni di quegli studiosi tendenti a presentare con toni pessimistici il futuro culturale ha dell’Italia. Un’operazione strabiliante di promozione che presto g iniziato a configurarsi come una straordinaria campagna di marketin sociale: una sorta di “invito alla lettura” fondata sulla distribuzione [email protected] a prezzi convenienti, sull’elevata qualità editoriale e sulla comodità del punto vendita. Infatti, il passaggio al futuro dei consumi culturali degli italiani passa anche per l’aumento della propensione alla lettura di poesia (La grande poesia del Corsera registrato una media di 200 mila copie diffuse tra febbraio e marzoa 2004, mentre La Repubblica ha venduto più di 100 mila copie delle sue antologie nello stesso periodo), ma anche per un tendenziale interesse verso l’acculturazione storico-artistica1. Questo dovrebbe far riflettere anche sui nuovi valori e sul peso che assumono i numeri della società italiana dell’ultimo decennio Dopo la crescita della lettura nella metà degli anni Novanta - dal. 36,6 % del 1988 si era passati al 41,7 % del ‘98 - i valori si sono stabilizzati in questi anni attorno al 41%. Tanto da trasformare voce “Libri” delle categorie ISTAT sui consumi generalisti nell’unicla delle quattro tipologie di consumi considerati che ha registrato una incremento significativo nell’ultimo decennio, passando da una percentuale di 38% nel 1993 a un incoraggiante 41,3% nel 2002, un aumento quindi di più di 3 punti percentuali. È una realtà che si presta a un’interpretazione in chiave di radicale cambiamento e integrazione delle strategie individuali di fruizione, in interdipendenza con le proposte sempre più variegate del mercato librario. Se, fino alla meta degli anni ’90, la produzione di libri si manteneva su una linea di coerenza rispetto alle politiche avviate negli anni Ottanta, il periodo attuale è segnato da un’accresciuta competitività che si indirizza non più unicamente all’intern o del mercato librario, ma anche all’esterno, verso altri soggetti imprenditoriali, considerati fino a poco tempo fa distanti. E il caso delle vendite abbinate ai quotidiani è abbastanza convincente per il successo di tale linea. La casa editrice non è più solo un’azienda che pubblica libri o riviste, ma un’impresa che tratta contenu ti e informazioni potenzialmente in grado di assumere formati distributivi molteplici (libro, CD-Rom, rivista, seminario o corso di aggiornamento, banca dati, newsletter, contenuto on line). L’incremento del 146,5% della diffusione delle opere su supporto informatico dal 1996 al 2000 (ISTAT, 2001) è dovuto proprio alla presa di coscienza di quanto l’adattamento alle nuove logiche di produzione e distribuzione sia fondamentale soprattutto per seguire segmenti di mercato all’avanguardia e per incalzare il cambiamento e la modernizzazione della società italiana in generale. Si tratta chiaramente di un segnale positivo, che denota un’accresciuta sintonia tra domanda e offerta, condizione fondante per qualsiasi industria culturale strutturata. 1 Il Corsera ha venduto, ad esempio, nella settimana tipo di gennaio 2004, più di un milione di libri, VHS e DVD improntati sull’arte e sulla storia. [email protected] bazar 07 2004 gerenza 63 HANNO COLLABORATO IN QUESTO NUMERO DI BAZAR: BAZAR Via Bradano 30, 00199 Roma [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE - Eugenia Romanelli VICEDIRETTORE - Vera Risi DIRETTORE ARTISTICO - Mara Codalli Claudio Amendola Marcello Amoruso Agnese Ananasso Franco Andreucci Carla Romana Antolini Luca Beatrice Marco Begani Alessandro Benvenuti Ciro Bertini Matteo Bianchini Nancy Brilli Eva Buiatti Valerio Cammarano Luca Carboni Valeria Cecilia Claudio Coccoluto Pietro D’Ottavio Marzia Di Mento Guido Dolora Fabrizio Gianuario Caterina Gonnelli Andrea Lisi Enrico Lo Verso Mario Morcellini Andrea Mugnaini Oliva Muratore Fabio Murru Angelita Peyretti Chiara Pietrella Roberto Pisoni Giulia Premilli Andrea Rustichelli Lorella Scacco Cristiana Scoppa Chiara Spegni Studenti La Sapienza Chiara Tacconi Alberto Traversi