PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO didascalie Rivista della scuola in Trentino 6 n. giugno 2011 il dossier orrenza dentro la ric il dossier il contesto arti trento e rovereto le del trento 5 istituto Bonporti – i. c. i Scuola media nsivo Giudicarie esterior istituto compre nsivo revò pre istituto com cles liceo russell ani rovereto istituto don Mil rovereto liceo rosmini nsivo cles istituto compre IA À D’ITAL Trentino 150° UNIT scuole del finali delle prodotti percorsi e AUT DR/CB Centrale/PTMagazine EDITORI/213/2006 08/02/2006 Progetti, elli, Simoli, Silvana Cast FioBorgogno , Mario Caro aresi, Mariarosaria li e Norma Paola Carlucci di: Mario Caro Carla Ferr Eddy Caliari, Maria De Maria, Inserto a cura ovo, de Gerloni, Grazioli, di: Beatrice Cesaro, Giovanni Dalf Elena Viola da, Giovanni Interventi gni, gran ria ama Rava Casa le Ann Gioe Stefania na Cesari, o Pellegrini, cois Tronche, Fran antin na, Cost , rella Elena, Evan hela, Tomaso. otta, Chiara, ta, Mic studenti: Carl Anna Grigolli, Mar iari, Marco Call n. 6 giugno n. 5 giugno 2011 2011 I SOMMARIO DIDASCALIE La sfida Il torneo a suon di parole consulta provinciale studenti/Incontro con Tomasi e Dalmaso /Le regole /Il bilancio iprase/Piani studio primo ciclo: Terzo biennio verso educa 2011-2012/La scuola /Partecipazioni /L’incertezza la notizia: Rivista della scuola in Trentino Periodico mensile Anno XX, numero 6 giugno 2011 1 2-4 Rivista promossa dalla Provincia Autonoma di Trento (L. P. 3 maggio 1990, n.15, art. 22) Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 745 dell’11.1.1992 Direttore responsabile: Giampaolo Pedrotti Coordinatore: Mario Caroli E-mail: [email protected] 5-8 9-11 12-14 il dossier dentro la ricorrenza In redazione: Norma Borgogno Adriana Giacomoni Manuela Saltori (segreteria) In questo numero: Ada Aguglia, Arianna Bazzanella, Maria Annita Baffa, Norma Borgogno, Emanuele Bonapace, Eddy Caliari, Paola Carlucci, Sonia Carli, Mario Caroli, Silvana Castelli, Simona Cesari, Annamaria Cesaro, Alberto Conci, Adriana Cristoforetti, Giovanni Dalfovo, Beatrice de Gerloni, Maria De Maria, Luca Di Marco, Maria Cristina Eccheli, Carla Ferraresi, Mariarosaria Fiorella, Adriana Giacomoni, Fabiano Lorandi, Patrizia Lucca, Lucia Mazzocchi, P.P., Mario Peghini, Costantino Pellegrini, Fabrizio Rasera, Stefania Ravagni, Elena Viola, Studenti: Carlotta, Chiara, Elena, Evanna, Francois Tronche, Gioele Casagranda, Giovanni Grazioli, Marco Calliari, Anna Grigolli, Marta, Michela, Tomaso. il dossier il contesto Istituto delle Arti Trento e Rovereto Scuoloa media Bonporti - I.C. Trento 5 Istituto Comprensivo Giudicarie Esteriori Istituto Comprensivo Revò Liceo Russell Cles Istituto don Milani Rovereto Liceo Rosmini Rovereto Istituto Comprensivo Cles 150° Unità d’Italia Progetti, percorsi e prodotti finali delle scuole del Trentino Redazione: Via Gilli 3, 38121 Trento tel. 0461/497268 - 69 fax 0461/497267 Inserto a cura di: Mario Caroli e Norma Borgogno Interventi: Beatrice de Gerloni, Eddy Caliari, Paola Carlucci, Mario Caroli, Silvana Castelli, Simona Cesari, Annamaria Cesaro, Giovanni Dalfovo, Maria De Maria, Carla Ferraresi, Mariarosaria Fiorella, Costantino Pellegrini, Stefania Ravagni, Elena Viola Studenti: Carlotta, Chiara, Elena, Evanna, Francois Tronche, Gioele Casagranda, Giovanni Grazioli, Marco Calliari, Marta, Michela, Tomaso Inserto 15-34 Realizzazione e Stampa Litografia Effe e Erre - Trento Per richiedere la rivista Didascalie telefonare o mandare un fax o scrivere a: Redazione Didascalie, Palazzo Istruzione via Gilli, 3 – 38121 Trento E-mail: [email protected] Le foto di questo numero sono di: archivio Didascalie e fornite dai diretti interessati, archivio Ufficio stampa Pat PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO didascalie /I.C. Avio: la dirigente 35 /primaria Avio e Sabbionara: “Siachepo” 36-37 /la biblioteca: Sentieri 38-39 /secondaria I grado Avio: Montagna 40-41 /secondaria I grado Bresadola TN5: Concorso 42 /Istituto delle Arti Tn Rovereto: Caputo 43 /Liceo Filzi Rovereto: Frammenti di storia 44-45 segnaliamo/il libro - Ist. F.lli Fontana Rovereto: La ricerca 46-47 /le schede: La grande guerra: Avio e Alto Garda 48 offerta varia /Celebrazione a Gardolo terza di copertina verso educa 2011/2012/Le mappe quarta di copertina dalle scuole Rivista della scuola in Trentino 6 n. giugno 2011 il dossier dentro la ricorrenza il dossier il contesto arti trento e rovereto istituto delle Bonporti – i. c. trento 5 Scuola media Giudicarie esteriori istituto comprensivo revò istituto comprensivo cles liceo russell rovereto istituto don Milani rovereto liceo rosmini cles istituto comprensivo D’ITALIA Trentino 150° UNITÀ scuole del finali delle Progetti, percorsi AUT DR/CB Centrale/PTMagazine EDITORI/213/2006 08/02/2006 II e prodotti SimoSilvana Castelli, Fioe Norma Borgogno Carlucci, Mario Caroli, Mariarosaria Paola di: Mario Caroli Carla Ferraresi, Eddy Caliari, Maria De Maria, Inserto a cura de Gerloni, di: Beatrice Cesaro, Giovanni Dalfovo, Viola Giovanni Grazioli, Interventi Ravagni, Elena Casagranda, Annamaria na Cesari, Tronche, Gioele Pellegrini, Stefania Evanna, Francois rella, Costantino Tomaso. Chiara, Elena, Marta, Michela, studenti: Carlotta, Anna Grigolli, Marco Calliari, n. 6 giugno n. 5 giugno 2011 2011 I In copertina in alto: alunni dell’Istituto comprensivo di Avio impegnati nell’attività in montagna (vedi servizio alle pagine 35-41); sempre in alto, a destra, la copertina del libro curato da Fabrizio Rasera sull’Istituto “F.lli Fontana” di Rovereto presentato nel Segnaliamo (vedi pagine 46-47); in basso, la copertina e un’immagine del dossier interno dedicato alle esperienze sul 150° dell’Unità d’Italia (vedi pp. 15-34) n. 6 giugno 2011 LA NOTIZIA LA SFIDA Dietro le parole, il cervello Una gara davvero speciale, quella tra gli studenti dei due licei cittadini, che si è conclusa venerdì 9 giugno 2011 dalle dalle 15,30 alle 19,00 nell’Aula B della Facoltà di Giurisprudenza su chi riesce ad argomentare meglio un tema di carattere civile e sociale, solo “a suon di parole”. Un torneo del tutto particolare, che ci piacerebbe diventasse prassi quotidiana nelle scuole. Sappiamo che in molte altre realtà scolastiche ci si cimenta a gruppi di studenti su come “presentare e spiegare meglio un argomento”, ma questo ci è sembrato un progetto organico, coinvolgente e con un forte profilo civile ed etico. Proprio per questo abbiamo scelto questa sfida come “notizia” d’apertura della rivista, spiegandola nei dettagli nelle pagine seguenti. A suon di parole… Un intero pomeriggio “a suon di parole”, per la sfida tra gli studenti del Liceo scientifico “G. Galilei” e Liceo scientifico e linguistico “L. da Vinci” di Trento, su chi riusciva ad argomentare meglio su un tema di valenza civica e sociale, come quello delle quote rosa, ai fini di una vera pari opportunità tra generi. Un torneo vero, con gli studenti protagonisti assoluti, assieme a docenti e esperti esterni, vinto ai punti da quelli del “Da Vinci”, ma con l’elogio esplicito della giuria ai due istituti, alle classi ed ai singoli oratori del pomeriggio. Gli studenti del liceo scientifico e linguistico “Da Vinci” hanno convinto meglio dei coetanei dello scientifico “Galilei”, sempre di Trento e, per questo, si sono aggiudicata la vittoria, ma i vincitori sono stati davvero tutti gli studenti delle classi terze e quarte dei due licei scientifici della città, che nel corso dell’anno scolastico 2010/2011 hanno partecipato al torneo del tutto particolare su una pratica della quale, è stato ribadito da tutti gli intervenuti, se ne sente proprio bisogno: saper argomentare le ragioni del tema in discussione, saper controbattere, saper ascoltare e, alla fine, saper convincere l’interlocutore o – può succedere anche questo – ammettere che “l’altro” è stato davvero tanto bravo da farci cambiare idea. Insomma: il contrario di quanto viene propinato ogni giorno dalle trasmissioni televisive d’intrattenimento e anche da quelle che passerebbero per culturalmente serie e impegnate. Le metafore sul discorso Il discorso – finalmente – non come parlarsi addosso, parlare “a vanvera”, insultare chi non la pensa come te e ripetere fino alla nausea solo e soltanto con assiomi i propri slogan; ma il discorso come percorso, il discorso come edificio, metafore per far n. 6 giugno 2011 capire che un’idea, un tema, un discorso bisogna saperlo costruire ed argomentarlo bene, così come bisogna saperlo controargomentare dopo aver sentito la tesi presentata dall’interlocutore. Nella finale, gli studenti si sono affrontati “a muso duro”, ma solo ed eslcusivamente “a suon di parole”, come recitava il titolo del torneo: regole rigide, timer che parte appena lo studente o la studentessa avvia la sua argomentazione ed altrettanto per chi poi prova a controargomentare. E sulla valenza o meno delle “quote di genere” l’argomento scelto per la sfida finale - gli studenti hanno messo sul tappeto argomenti a volontà, dati, citazioni, metafore, parafrasi: quelli del Galilei a sostegno delle quote rosa e quelli del Da Vinci non genericamente “contro”, ma con le loro “controargomentazioni”. Tutto questo, con citazioni e riferimenti molto dotti e pregnanti, da Cicerone ad Alcide Degasperi, da Platone ad Oriana Fallaci, da voci raccolte durante il festival dell’economia di Trento a Wittgenstein ed altri ancora. Tutto dal vivo, tanto che tra il primo round e il secondo – come previsto da regolamento della gara - gli studenti hanno avuto una ventina di minuti per rimediare nuove argomentazioni convincenti, senza lesinare apprezzamenti nei confronti di chi aveva sostenuto la testi opposta. E gli altri argomenti scelti riguardavano il piercing ai minorenni anche senza il permesso dei genitori, scaricare da internet gratis, l’amicizia virtuale vera o fasulla, le adozioni anche per i single. Ed il pensiero di chi ha assistito a questa sfida non poteva non andare ai vari “Annozero”, “Ballarò”, “Porta a porta”, per non tirare in ballo anche la parte più fonda della palude “Grande fratello” ecc. ecc.. Mario Caroli 1 IPRASE – UNIVERSITÀ – COMUNE TN Liceo “G. Galilei” - Liceo “L. da Vinci” Trento IL TORNEO A suon di parole… Nel numero di maggio di didascalie avevamo anticipato l’evento finale del Torneo “A suon di parole”, progetto inizialmente partito all’interno di un Progetto dell’IPRASE legato al del Fondo Sociale Europeo sull’“attivazione di un sistema organico e strutturato di azioni destinate alla formazione permanente dei formatori”, uno dei quali, in particolare, riguarda “la competenza argomentativa degli studenti della scuola superiore di Trento”. Un progetto che è diventato qualcosa di più esteso, coinvolgendo direttamente innanzitutto le due scuole interessate e poi altre istituzioni. In un agile libretto, curato da Chiara Tamanini, distribuito nel pomeriggio della sfida finale e riportato integralmente sul sito dell’Iprase, viene descritto ampiamente il progetto, le squadre, i protagonisti ed alcuni commenti. Riprendiamo in sintesi i passaggi principali del Torneo. 2 I promotori Il progetto IPRASE: progetto coordinato da Chiara Tamanini, ricercatrice Iprase, e seguito direttamente dal direttore dell’Istituto, Arduino Salatin, che ha partecipato alla sfida finale, componente della giuria ed ha premiato i vincitori. UNIVERSITÀ: Coinvolgimento del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Trento, seguito anche nel pomeriggio della sfida finale da Gianni Santucci, direttore del Dipartimento, Paolo Sommaggio, docente di filosofia del diritto, Dipartimento di Scienze Giuridiche, Letizia Mingardo, borsista presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche SCUOLE: Liceo Scientifico e Linguisto “DA VINCI” di Trento Liceo Scientifico “GALILEI” di Trento ISTITUZIONI: al pomeriggio della sfida finale hanno partecipato l’assessore provinciale all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, e l’assessore alla cultura ed alle politiche giovanili del Comune di Trento, Lucia Maistri. Il progetto nasce da molteplici considerazioni, ma la prin cipale fa riferimento alla constatazione di una debolezza oggettiva del dibattito pubblico nella nostra società e all’invadenza dei mezzi di comunicazione di massa. Da questo dato di fatto nasce, per converso, l’esigenza di educare i giovani a formulare ragionamenti in maniera autonoma e sorvegliata. Lo sviluppo di competenze chiave sociali e civiche e di spirito di iniziativa e intraprendenza, da perseguire in tutti gli ambiti disciplinari, è richiamato, peraltro, dai documenti europei (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave, 2006), dai Regolamenti nazionali per il riordino del secondo ciclo di istruzione e dai Piani Provinciali di Studio del Trentino. L’attività è stata realizzata all’interno di un percorso sperimentale promosso dall’IPRASE assieme al Dipartimento di Scienze Giuridiche, alla Facoltà di Giurisprudenza e ai due Licei sopra citati, con l’intenzione di realizzare e mettere a punto un prototipo di gara dibattimentale che possa in seguito coinvolgere un numero maggiore di studenti e Istituti scolastici del ciclo secondario di secondo grado. La gara e gli argomenti Nel corso dell’anno scolastico 2010/2011 è stato realizzato il torneo tra alcune classi terze e quarte del Liceo scientifico “G. Galilei” e del Liceo scientifico e linguistico “L. da Vinci” di Trento, che riportiamo di seguito. Gli studenti si sono affrontati, cercando di vincere delle gare basate non su una disciplina sportiva di carattere fisico, ma sulla capacità di argomentare e contro argomentare su tematiche di carattere civico e sociale. Gli studenti si sono sfidati, dunque, “a suon di parole”. n. 6 giugno 2011 GARE ELIMINATORIE Presso il Liceo “G. Galilei” 9/2/2011, mercoledì, ore 14.00: gara tra le classi IVF e IVH: Argomento del dibattito: Vietare o consentire il piercing ai minorenni senza il permesso dei genitori Ha vinto la gara la classe IVH 10/2/2011, giovedì, ore 14.00: gara tra le classi IIIC e IIIG: Argomento del dibattito: Scaricare da internet a pagamento o gratis. Ha vinto la gara la classe III G presso Liceo “L. da Vinci” 10/2/2011, giovedì, ore 14.0016.30: gara tra le classi IVLC e IVSF: Argomento del dibattito: Scaricare da internet gratis o solo a pagamento Ha vinto la gara la classe IVLC 12/2/2011, ore 7.55 -10.25: gara tra le classi IVSA e IIISH Argomento del dibattito: Vietare o consentire il piercing ai minorenni senza il permesso dei genitori Ha vinto la gara la classe IVSA GARE PER LE FINALI D’ISTITUTO Presso Liceo “G. Galilei” 12/4/2011, martedì, ore 14.00 finale di istituto tra le classi III G e la classe IVH Argomento del dibattito: L’amicizia virtuale è o non è amicizia autentica. Ha vinto la gara La classe IVH e si aggiudica la finale del torneo. Presso Liceo “L. da Vinci” 2/4/2011, ore 7.55 -10.25: finale di istituto tra le classi IVLC e classe IVSA Argomento del dibattito: L’amicizia virtuale è o non è amicizia autentica. Ha vinto la gara la classe IVSA e si aggiudica la finale del torneo. 12/4/2011, martedì, ore 7.5510.25: gara tra le classi IIISH e IIISF per il terzo e quarto posto Argomento del dibattito: Adozioni possibili solo per le coppie o anche per i single. Ha vinto la gara la classe IVSF che si qualifica al terzo posto nel torn. 6 giugno 2011 neo di Istituto GARA FINALE DEL TORNEO Presso Aula B della Facoltà di Giurisprudenza Trento via Verdi venerdì 10 giugno 2011 dalle 15,30 alle 18,30 finale di torneo tra le classi IVH del Liceo “G. Galilei” e la IVA del Liceo “L. da Vinci”. Argomento del dibattito: Riservare quote di genere favorisce o non favorisce le pari opportunità. Le classi a confronto nella finale CLASSE QUARTA H – Liceo scientifico “G. Galilei” Trento docenti: Cristina Conci (Italiano e latino) – Laura Simeon (Filosofia e storia) studenti: Monica Bazzanella, Viviana Bertuzzi, Sara Carli, Camilla Endrizzi, Sebastiano Fanti, Lara Lona, Andrea Maines, Loorenzo Marchetti, Nicolò Marchi, Tobias Maschera, Stefano Merlo, Alex Ridi, Tommaso Santini, Francesca Scalet, Emmanuel Tronche-Macaire, Milo Zanghellini CLASSE CLASSE IV S A - Liceo scientifico e linguistico “L. Da Vinci” Trento docente: Michele Dossi (Storia e Filosofia) studenti: Luca Antonioni, Eliana Borzaga, Chiara Bottura, Federica D’adamo, Alvin Dadula Hernandez, Chiara Dalponte, Debora Enderle, Elena Foradori, Irene Frantoi, Jenny Koyate, Giovanni Levighi, Elena Mazzolai, Martina Mottes, Mattia Orempuller, Matteo Pontati, Francesca Prati, Gabriele Tonelli, Fabrizio Zanella Gli oratori del pomeriggio, nell’ordine di intervento Si sono sempre alternati: uno studente del “Galilei” con uno del”Da Vinci”, nella prima fase argomentativi e viceversa in quella controargomentativa, così nella ripresa dopo la pausa per “riargomentare”: Nicolò Marchi/Elena Mazzolai, Emmanuel Tronche-Macaire/ Martina Mottes, Tommaso Santini/Chiara Dalponte, Elena Foradori/Francesca Scalet, Luca Antonioni/ Milo Zanghellini, Fabrizio Zanella/ Stefano Merlo Il verdetto della giuria Per bocca di Paolo Sommaggio, docente di Filosofia del diritto del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Trento, “la giuria ha registrato un livello molto alto nella qualità delle argomentazioni e controargomentazioni nella sfida; per cui lode ai ragazzi per la preparazione in poco tempo e, principalmente, utilizzando sia le ore a scuola sia sacrificando un po’ dello svago. Molto ricca e qualificata la documentazione, quindi primo premio al Torneo, che la giuria spera possa continuare anche nel prossimo anno scolastico”. Quanto agli oratori del pomeriggio pari merito per Elena Foradori - Chiara Dalponte (per la fase argomentativa) Luca Antonioni - Milo Zanghellini (per la fase controargomentativa) Per le singole scuole, invece: fase argomentativa: punti 61 liceo “Galilei” - punti 73 liceo “Da Vinci” fase controargomentativa: punti 65 liceo “Galilei” - punti 65 liceo “Da Vinci” Risultato finale: la sfida è vinta con 138 punti da liceo “da vinci” Le altre classi che hanno partecipato al Torneo 2010/2011 LICEO SCIENTIFICO “G. GALILEI” TRENTO Classe terza C docente: Laura Simeon (Filosofia e storia) studenti: Biotti Andrea, Bozzoli Michele, Cima Francesco, Costan3 Nicolò Marchi Elena Mazzalai zi Isabel, Dorna Iacopo, Dalla Palma Stefano, Ferrari Andrea, Ferrari Davide, Ferri Fabio, Franceschini Niccolò, Giacomoni Pietro, Marchesi Raffaele, Meroni Cesare, Ortolani Andrea, Pallaoro Ermanno, Pederiva Giovanni, Purin Marco, Rizzoli Aluna, Santini Marco, Stefani Mirko, Zaffi Filippo, Zorzi Cecilia Classe terza G docenti: Laura Bonvicini (Filosofia e storia) – Daniela Buratti (Italiano e latino) studenti: Angeli Silvia, Baroni Christian, Bonvecchio Fabiola, Dellai Fabiana, Dhudra Muneeba Zaman, Donini Sara, Fiamozzi Sebastiano, Franceschini Manuel, Franchini Carlotta, Ghezzer Nicola, Notermans Claudia, Paganini Mauro, Palmieri Andrea, Passerini Beatrice, Rita Chiara Michela, Scandolari Damiano, Vaccari Francesca, Vuolo Giovanni, Webber Serena, Zancanella Eric Classe iv F docente: Francesca Paternolli (Filosofia e storia) studenti: Andraghetti Giulia, Antoniolli Matteo, Banal Anna, Beregoi Elena, Biasiolli Francesca, Delpero Mamani Nathayel, Di Tullio Martina Mottes 4 Francesca Scalet Elena Foradori Emmanuel Tronche Macaire Tommaso Santini Luciana, Ferrari Alessio, Giacomozzi Michela, Guerra Filippo, Lanzinger Sofia, Marin Alessandro, Martin Valeria, Martorano Luca, Oss Elena, Resenterra Davide, Ropelato Chiara, Sadler Mattia, Salvatori Tommaso, Scherer Lukas, Segata Steven, Serafini Alice, Strikchani Liridona, Tommasi Rodolfo, Travaglia Francesco, Visintainer Davide, Zambra Matteo LICEO “DA VINCI” TRENTO Classe III Scientifico H docente: Claudia Dinale (Lettere) studenti: Avancini Martina, Calì Cristina, Colombini Linda, Condini Manfredi, Copa Edisnajda, Corbellini Jacopo, Cozzio Margherita, Curzel Serena, Driouache Youssef, Dusmet Benedetta, Giovannini Arianna, Marzari Delia, Olivieri Andrea, Peng Ji Jian, Pezzato Letizia, Pisoni Martina, Rigetti Serena, Rosa Francesco, Soini Davide, Toldo Kevin, Tonazzolli Arianna, Tumaliuan John Paul, Volpini Andrea, Zuccotti Altea Classe IV linguistico C DOCENTE: Stefano Brusciati (Storia e Filosofia) studenti: Agosti Elisa, Basso Giorgia, Bazzanella Jessica, BernarLuca Antonioni Milo Zanghellini Chiara Dalponte di Chiara, Bortolotti Sabrina, Clementi Leonardo, Gennara Sara, Molinari Federica, Nonaj Angjelina, Pacher Debora, Paissan Maddalena, Paolazzi Manuela, Pedrotti Roberto, Salteri Nicola, Stecchetti Francesca, Tezzon Victoria, Zanoni Francesca Classe IV Scientifico F docenti: Bertolini Elena (Lettere), Bertoni Sandro (Storia e Filosofia) studenti: Amante Leonardo, Bisognin Alessandro, Boldrer Manuel, Cianfaro Fiorentino Mattia, Don Iryna, Faccini Federica, Franceschini Carla, Fruet Tommaso, Giacomelli Saverio, Grossmann Valentina, Martinelli Marco, Mattivi Cristina, Moser Emily, Noldin Sara, Pasquale Federica, Pederiva Nadia, Pozza Giulia, pozzetti Gianluca, Zoccatelli Francesca I lavori della gara finale sono stati trasmessi in diretta video a cura dell’università di Trento (http://www.unitn.it/dsg/evento/17117/suon-di-parole) sintesi a cura di Mario Caroli Fabrizio Zanella Stefano Merlo n. 6 giugno 2011 CONSULTA PROVINCIALE DEGLI STUDENTI il rilancio SI CAMBIA Sostegno da assessore e dirigente L’occasione era data dalla fine dell’anno scolastico, dall’uscita di scena del presidente Emanuele Bonapace e di altri studenti/membri che concludono il percorso delle superiori, ma anche dalla presentazione del bilancio di un anno e delle questioni aperte al nuovo dirigente del Dipartimento Istruzione Università e Ricerca, Marco Tomasi, ed all’assessore Marta Dalmaso. Così, lunedì 6 giugno 2011, al mattino, la Consulta degli studenti, nell’ultima convocazione prima della chiusura dell’anno scolastico ha fatto il punto nell’aula magna del Palazzo Istruzione di via Gilli a Trento, alla presenza anche di chi li segue da sempre, a vario titolo: Alberto Conci, Clara Casagrande e Cristina Simonetti. Marta Dalmaso: bene statuto e Consiglio provinciale giovani L’assessore, nel suo intervento d’apertura, ha valorizzato molto il lavoro che è stato fatto dalla Consulta per la modifica dello statuto, che ha portato all’allungamento del tempo in carica della Consulta stessa, che diventerà biennale, adeguandosi in questo modo alla cadenza nazionale. “La biennalità – ha detto l’assessore – rappresenta un vero e proprio cambiamento qualitativo”. Inoltre, l’assessore ha sottolineato l’importanza della stesura del Regolamento per l’elezione del Consiglio provinciale dei n. 6 giugno 2011 giovani, approvato d’intesa con la quarta commissione, “destinato ad essere un organismo particolarmente significativo, perché sarà espressione della Consulta provinciale degli studenti e dovrà lavorare con il Consiglio Provinciale stesso”. Infine, Dalmaso ha voluto anche ringraziare i ragazzi non solo delle attività svolte nelle singole commissioni, ma anche di alcuni momenti particolarmente significativi, come l’incontro del 16 marzo 2011 sul tema della scuola dopo la riforma del secondo ciclo, al quale l’assessore è stata invitata per un confronto aperto allargato anche agli studenti rappresentanti dei consigli dell’istituzione. Marco Tomasi: certezza di risorse e forte apertura oltre i confini provinciali Si è subito complimentato con la Consulta per le tante attività realizzate, ma ha subito rilanciato sulla partecipazione a scadenze nazionali significative: “Non possiamo più permetterci che dal Trentino partecipino solo due persone alla Nave della legalità sbarcata in Sicilia; il prossimo anno dobbiamo esserci con un bel gruppo, ovviamente dopo un percorso preparatorio nelle scuole. Conosco bene l’iniziativa contro le mafie, che ho contribuito a costruire dall’università, mi spiacerebbe che il Trentino perdesse questo scenario”. Agli studenti che si accingono a lasciare le superiori e scegliere una facoltà universitaria, “spero che possiate farlo in libertà -ha detto Tomasi – e senza pensare solo all’università sotto casa, e avete fatto bene a unire la festa Horror Vacui, alla dimensione culturale, al rigore e allo studio, che poi è la dimensione della vita.” Infine, sugli aspetti organizzativi, il dirigente generale s’è impegnato coi ragazzi a dare certezza sulle risorse loro assegnate per progettare per tempo le attività ed ha concluso invitandoli ad una riflessione anche sul termine burocrazia: “provate a declinarlo anche con responsabilità, alla quale sarete chiamati anche voi presto nella vita.” (m.c.) 5 LE REGOLE Consulta in carica due anni Il lavoro della Consulta provinciale degli studenti (CPS) è stato caratterizzato quest’anno, accanto alla progettazione e alla gestione delle attività più consuete, da un duplice impegno, che ha assunto un grande valore per gli studenti e che è destinato a modificare l’operato e la struttura stessa della CPS per i prossimi anni: la revisione dello Statuto e la stesura del Regolamento per l’elezione del Consiglio provinciale dei giovani. La revisione dello Statuto La revisione dello Statuto si è resa necessaria per adeguare la permanenza in carica dei membri della Consulta, fino ad oggi annuale per la nostra Provincia, adeguandola alla normativa nazionale, dove è prevista una durata biennale. Se l’allungamento – con la proroga, per il prossimo anno scolastico, della presente Consulta e la surroga dei membri in scadenza – comporta una serie di aggiustamenti tecnici di carattere statutario, si deve tuttavia tenere conto del fatto che il vero cambiamento si registrerà già nei prossimi anni sul piano della programmazione e su quello dell’assunzione di responsabilità. Il poter disporre di un tempo di permanenza più lungo contribuirà infatti non solo a valorizzare progettualità di maggiore respiro, ma anche a far crescere il grado di consapevolezza dei ragazzi rispetto al proprio ruolo e a quello della Consulta all’interno della scuola trentina. Consiglio Provinciale dei Giovani Allo stesso tempo, gli studenti sono stati impegnati nella stesura del Regolamento per l’elezione del Consiglio Provinciale dei Giovani (CPG), un organismo di nuova costituzione previsto dalla legge n° 7 del 28 maggio 2009 istituito per “promuovere e rafforzare la cittadinanza attiva dei giovani quale elemento fondamentale della socie6 tà democratica, favorendo in particolare la conoscenze delle istituzioni del Trentino e del loro ruolo nella vita pubblica e sociale” (Art. 1) con funzioni di “consultazione e rappresentanza dei giovani”, e inteso quale “luogo di confronto e di dibattito sulle tematiche di interesse dei giovani” (Art. 2). I membri del CPG dovranno essere eletti fra i membri della Consulta degli studenti e avranno una pari durata in carica. Il Presidente del CPG e il Presidente del Consiglio provinciale dovranno promuovere “d’intesa, a cadenza annuale, la convocazione di una seduta congiunta del Consiglio provinciale dei giovani e del Consiglio provinciale; in tale occasione il presidente del Consiglio provinciale dei giovani presenta una relazione sull’attività svolta e sulle iniziative proposte” (Art. 4). Oltre a ciò si riserva al Presidente del Consiglio provinciale la possibilità di richiedere al CPG pareri da rendere in tempo utile alla competente Commissione permanente del Consiglio provinciale in merito a tematiche che risultino di particolare interesse per il mondo giovanile. Contemporaneamente, spetta al Presidente del CPG comunicare decisioni o pareri assunti dal CPG e ritenuti di particolare rilevanza per il Consiglio provinciale. Consultazione e rappresentanza La finalità di questo organismo, del quale faranno parte 25 studenti, non può essere ridotta a un semplice ruolo di raccordo fra la Consulta degli studenti e il Consiglio provinciale. Più ampiamente il CPG avrà una funzione di “consultazione e rappresentanza” molto più vasta, comprendendo fra i suoi obiettivi la possibilità di esprimere pareri su tutti quei campi di azione che possono direttamente o indirettamente coinvolgere l’universo giovanile e in ordine alla partecipazione dei giovani all’interno delle istituzioni. Alla Consulta è spettato dunque il compito, piuttosto laborioso, di stilare il regolamento per l’elezione del CPG, che il 31 marzo scorso è stato poi firmato d’intesa con la Quarta commissione permanente dal presidente della Consulta degli studenti, Emanuele Bonapace, e dal presidente della Quarta commissione, Mattia Civico. Un compito che ha costretto i ragazzi a lavorare sulla struttura della legge, a immaginare le modalità migliori e più efficaci per l’elezione, a interrogarsi sul senso e sulle funzioni di un organismo che potrebbe assumere un ruolo non secondario nell’ambito della partecipazione giovanile. Tutto questo cambierà non poco il volto della Consulta, richiedendo agli studenti diversi livelli di responsabilità. E sarà per questo un’opportunità di crescita da non trascurare non solo per gli studenti, ma più ampiamente per tutta la scuola trentina. Alberto Conci n. 6 giugno 2011 IL BILANCIO Bonapace, presidente uscente Emanuele Bonapace ha presentato al dirigente generale Marco Tomasi ed all’assessore Marta Dalmaso questa sintesi delle iniziative e dei vari progetti realizzati dalla Consulta durante l’a. s. 2010/2011. Le attività 16 marzo 2011: Incontro con l’Assessore Marta Dalmaso Ci siamo confrontati con l’Assessore sul tema della nuova riforma scolastica che ha risposto a tutte le domande poste e che sono state registrate in un video che sarà diffuso prossimamente in tutti gli Istituti del Trentino. 21 -24 marzo 2011, Napoli: Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte (CNPC) Ci siamo ritrovati a Napoli per riunire il CNPC; erano presenti circa 85 studenti con i quali ho collaborato per realizzare dei progetti nazionali molto interessanti. I documenti si possono visionare sul portale di IO-Studio: www.iostudio.it Gennaio – maggio 2011, Trento: lo statuto In questo periodo si è istituita la commissione Statuto, formata da un gruppo di ragazzi della Consulta e dal professor Conci. Essa si è riunita periodicamente per parlare della struttura e del funzionamento del Consiglio Provinciale dei Giovani, che verrà istituito il prossimo anno scolastico. La Commissione ha firmato il regolamento per l’elezione del CPG d’intesa con la quarta commissione permanente. Si è lavorato alla revisione dello statuto della CPS, approvato successivamente dall’assemblea Plenaria. n. 6 giugno 2011 5 aprile 2011, Sala della Cooperazione: Incontro Don Luigi Ciotti Alcuni ragazzi della CPS hanno incontrato Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di LIBERA. 13 aprile 2011, Palazzo dell’Istruzione: Incontro informativo sul tema del nucleare Il 13 aprile c’ è stato un incontro informativo sul tema del nucleare, organizzato dalla Consulta ed esteso agli studenti delle scuole superiori. Mirco Elena, fisico e docente universitario ha parlato dei problemi legati al nucleare civile e militare e degli aspetti più attuali del dibattito sulle energie rinnovabili. 11 – 15 aprile 2011, Istituti del Trentino: Colletta alimentare Durante questa settimana la CPS ha promosso negli Istituti del Trentino una colletta alimentare, da donare alla mensa dei poveri gestita dai Frati Cappuccini di Trento 15 – 16 aprile 2011, Monte Ortone: Seminario di formazione sulla Peer Education A Monte Ortone (Veneto) il presidente e la vicepresidente della consulta, Gaia Pedron, hanno assistito, assieme ai membri del Coordinamento Regionale del Veneto (CRV), alla presentazione del progetto di Peer Education realizzato all’interno delle scuole del Veneto. 21 maggio 2011, Tribunale di Trento: Incontro con Giancarlo Caselli Una rappresentanza degli studenti della Consulta ha partecipato, assieme ad altri studenti della scuola media e delle scuole superiori, a un incontro con il magistrato torinese Gian Carlo Caselli, uno dei protagonisti della lotta contro il terrorismo e contro la mafia. 22 –24 maggio 2011, Napoli/Palermo: Nave della Legalità Dal 22 al 24 maggio presidente e vicepresidente della consulta hanno partecipato all’esperienza della “Nave della Legalità” in onore e in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A Palermo molte le manifestazioni antimafia che hanno coinvolto le migliaia di studenti presenti, provenienti da tutta Italia. Particolarmente forte è stato il silenzio ascoltato da tutti sotto l’albero di Falcone. Un’iniziativa da ripetere, estendendola a un numero maggiore di studenti. Horror Vacui 2011 Horror Vacui 2011 è il nome del concerto di fine anno che si è tenuto nei giardini di Piazza Venezia a Trento il 21 maggio scorso. L’iniziativa aveva come principale obiettivo quello di riunire tutti i giovani delle scuole trentine in una giornata da trascorrere in compagnia e divertimento. Il titolo vuole richiamare alla necessità di riempire, con questo evento animato dagli studenti, alcuni degli spazi della città. Hanno partecipato circa 500 persone, che hanno assistito all’esibizione di alcuni gruppi musicali, di danza artistica e di ballo moderno, composti da studenti, mentre chi lo desiderava poteva dipingere su dei pannelli preparati appositamente per l’evento. Nella pagina seguente, alcune immagini che ho ripreso durante la festa. Emanuele Bonapace 7 Consulta provinciale degli studenti 8 n. 6 giugno 2011 Piani di studio provinciali primo ciclo TERZO BIENNIO Tre istituti comprensivi in rete Martedì 7 giugno 2011, aula magna nord del Palazzo istruzione di via Gilli a Trento, un nutrito gruppo di insegnanti del primo ciclo, appartenenti ai tre diversi istituti comprensivi di Ala, Rovereto Nord e Cembra, assieme ai propri dirigenti scolastici ed alle due esperte dell’Iprase, Elvira Zuin e Antonia Romano, si ritrovano per l’ultimo incontro di un percorso di sperimentazione sul Terzo Biennio (classe quinta primaria e prima secondaria) relativamente all’insegnamento/apprendimento di Italiano e Matematica in base ad indicazioni e stimoli legati ai nuovi Piani di Studio Provinciali del primo ciclo. Presente l’assessore Marta Dalmaso. ALA, ROVERETO NORD, CEMBRA Italiano e Matematica Un incontro davvero stimolante, carico di partecipazione vera da parte degli insegnanti dei tre Istituti comprensivi interessati, dei rispettivi dirigenti scolastici (Alessandra Sighele, Sandra Sandri, Roberto Trolli), ma anche delle due esperte dell’Iprase, Elvira Zuin e Antonia Romano. Un clima motivante, che coinvolge anche l’assessore all’istruzione, Marta Dalmaso, che segue gran parte dell’incontro ed in n. 6 giugno 2011 chiusura risponde alle domande dirette che le vengono rivolte e che, in buona sostanza, dicono: insomma, assessore, la sperimentazione ha dato frutti lusinghieri, noi ci sentiamo di impegnarci anche per il prossimo anno o, più in generale, per una prosecuzione in futuro: che garanzie ci date di poter continuare? L’assessore Dalmaso: la passione dell’insegnante “Ho dato da subito il mio assenso su questo progetto, che coinvolge una comunità di lavoro: idea im- portante sulla quale confermo la mia adesione. Come insegnante, ho visto in questo breve incontro riaffiorare molte sensazioni e guizzi sulla passione che ho sempre avuto per il lavoro di insegnante, che, per me, resta un lavoro stupendo. Ho avvertito un cuore che pulsa, da insegnante. Qui ho colto questa atmosfera nelle vostre parole, ma anche nella parole delle vostre esperte. Ho colto la dimensione della sfida che voi avete accettato. Talvolta il problema è proprio che questa dimensione non arriva sotto i riflettori della cronaca, non arriva il lavoro umile, ma tutt’altro che modesto che qui voi avete descritto. Un lavoro, che, invece, va documentato come tante esperienze che vedo in giro per le scuole: c’è un patrimonio impressionante nelle scuole che riusciamo a valorizzare poco, però stiamo lavorando bene e voi state lavorando bene, ma c’è anche lo sforzo delle Istituzioni e dell’amministrazione provinciale di sostenere questo lavoro che voi fate. Su questo, confermo il mio impegno”. Quanto alla prospettiva della sperimentazione, l’assessore ha detto agli insegnanti: “Qui non so dirvi chi e 9 Anno scolastico 2009/2010 : l’avvio del progetto che cosa, con quali risorse e con quali tempi certi. Ci ragioniamo su insieme, a partire dalla convinzione che queste esperienze che danno risultati e che voi coltivate, vanno sostenute.” La sfida vera del terzo biennio Di cosa si tratta? A quale sfida si riferisce l’assessore così come le esperte e i dirigenti scolastici, rivolti agli insegnanti? La sfida della continuità vera, del curricolo verticale intrecciato tra scuola prima e scuola secondaria (quinta primaria e prima classe secondaria di primo grado), la sfida dei bienni nel primo ciclo, che rendono anche unica la realtà della scuola trentina, ma anche la sfida della interdisciplinarietà concreta, in questo caso fra due discipline dello zoccolo duro, come italiano e matematica, sulle quali gli insegnanti hanno “rischiato” di lavorare con gli stessi obiettivi e la stessa metodologia, con ambiti trasversali, con “due aree d’apprendimento, due luoghi in cui oltre ad essere occasione d’apprendere c’è dell’altro, c’è all’orizzonte la valutazione delle competenze e la ca- pacità di far evolvere la didattica delle discipline con autonomia e responsabilità”, come indicato subito da Elvira Zuin. Ma c’è anche l’altra sfida, quella della “Rete” tra scuole, tra istituti comprensivi, come hanno ribadito i dirigenti scolastici: il lavoro messo a disposizione di tutti, nel quale tutti si possono poi riconoscere. Un avvio “con tante incertezze, ma poi con prodotti e risultati tangibili e ancora tanti interrogativi, tante piste nuove da sondare, tra cui anche la sfida di partecipare ad un concorso indetto dall’INDIRE per area Gold sulle migliori prassi didattiche, proposto ai docenti da Antonia Romano. Su questa sperimentazione didascalie ritornerà cercando di riassumere gli stimoli emersi in quell’incontro conclusivo e, possibilmente, con interventi dei diretti interessati che sapranno farlo meglio di noi. Per ora, riportiamo qui accanto una scheda sul percorso di Alessandra Sighele, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Ala e capofila della rete dei tre istituti comprensivi : Ala, Rovereto Nord e Cembra. (m.c.) •I docenti delle tre scuole hanno steso i Piani di Studio di lettere e matematica per i loro istituti: nei piani di studio il curricolo ha rispettato la biennalità oltre che la verticalità prevista dalla legge 5/’06 e sorge l’esigenza di “sperimentare” soprattutto il terzo biennio, quello più significativo là dove i due ordini di scuola sono chiamati al confronto e a garantire la continuità nella discontinuità della specificità dei due ordini. •I collegi dei tre Istituti hanno approvato la successiva sperimentazione e dunque chiesto l’opportunità all’amministrazione centrale di porla in essere nell’anno scolastico seguente 2010/2011, a cura delle due esperte IPRASE (Elvira Zuin e Antonia. Romano) che avevano seguito i docenti nella stesura dei Piani di studio l’anno precedente, garantendo loro confronto e scientificità a quanto veniva elaborato. •L’amministrazione ha dato il via all’opportunità di sperimentazione e con i docenti interessati delle future classi quinte della primaria e future prime classi della secondaria di primo grado, nel mese di giugno 2010 si è avviato un inizio di programmazione. Anno scolastico 2010/2011: la sperimentazione Viene organizzata la sperimentazione: i docenti aderiscono con interesse. Nonostante il lavoro già strutturato nelle classi decidono di attivare un processo di ricerca/azione e quindi di attivazione e controllo continuo di ciò che si va a condividere nei gruppi di lavoro. I gruppi di lavoro sono sempre 10 n. 6 giugno 2011 misti e dunque partecipano i docenti dei due ordini di scuola organizzati in base alle singole discipline: un gruppo misto per le lettere un altro gruppo misto per la matematica. I docenti sono circa 8 in ogni gruppo in tutti i tre gli istituti comprensivi La programmazione specificaper italiano e matematica Nel planning dell’ anno scolastico sono previsti per i docenti dei tre istituti, momenti di lavoro in gruppo e momenti di lavoro nelle classi in cui sperimentare quanto elaborato nei gruppi. Una formazione specifica ad inizio anno sulla specificità delle due singole discipline: italiano e matematica. I docenti lavorano sulla epistemologia delle discipline, sulle metodologie adeguate per la formazione di competenze specifiche e sulla strutturazione dello specifico programma in unità di apprendimento. Gli incontri • ottobre 2010: un incontro per la stesura di una programmaziona annuale stesa a partire dalle unità di apprendimento scelte • dicembre 2010: un incontro per iniziare una riflessione sulla valutazione per competenze di quanto precedentemente programmato • gennaio 2011: un incontro per la determinazione di prove di verifica per competenze • febbraio 2011: un incontro per un confronto sull’esperienza fino a quel punto svolta: quanto si è riusciti a fare ricadere nella propria attività didattica, quale il beneficio, la positività, come migliorare eventuali difficoltà • marzo 2011: un incontro per la programmazione di altre unità n. 6 giugno 2011 di apprendimento • aprile 2011: un incontro per proseguire nella programmazione A Barbiana, nella terre di don Milani Nel corso dell’anno, vista la situazione di grande positività, la partecipazione costante ed interessata dei docenti, l’efficacia di uno scambio continuo ed arricchente con le esperte IPRASE, Elvira Zuin ed Antonia Romano, e visto come il lavorare per competenze significhi anche la capacità di personalizzare gli interventi stessi, così da cogliere con pertinenza i bisogni formativi degli studenti, i Dirigenti dei tre istituti hanno programmato per i docenti coinvolti nella sperimentazione un viaggio a Barbiana nella terre di don Lorenzo Milani. Tale viaggio si è articolato in tre giornate, con incontri con esperti che insieme ai docenti hanno ripercorso la specificità della proposta educativa di don Milani, il valore etico, valoriale ed educativo della sua proposta anche alla luce dell’impegno nei confronti degli studenti a lui affidati. Impegno che lo vedeva personalizzare i propri interventi, seguendo uno ad uno gli studenti nei loro bisogni di crescita e di formazione, che lo vedeva costruire strumenti scientifici per “provare” quanto intuito dai ragazzi nelle lezioni all’aria aperta che spesso teneva a Barbiana. La partecipazione a questo viaggio ha coinvolto molto i docenti. Restituzione nell’ultimo incontro Martedì 7 giugno 2011: ultimo incontro, con un desiderio forte di proseguire anche per il prossimo anno scolastico. La presenza dell’Assessore Marta Dalmaso è stata molto apprezzata da dirigenti e docenti che l’hanno sentita vicina e coinvolta nel loro sforzo di attuare innovazione e positività nell’attivazione della riforma della scuola del Trentino. La sperimentazione e l’innovazione passa da queste forme raccolte e personalizzanti del fare rete. Alessandra Sighele, capofila della piccola rete dei tre istituti comprensivi : Ala, Rovereto Nord, Cembra 11 verso educa 2011-2012 la scuola PARTECIPAZIONI Iprase, Centro formazione, Scuole Anche quest’anno la collaborazione e la presenza del mondo della scuola alla manifestazione Educa che si terrà a Rovereto nei giorni 23, 24 e 25 settembre 2011, e che ha acquisito la nuova programmazione biennale, risulterà certamente significativa. IPRASE: due ricerche L’IPRASE nell’occasione presenterà i risultati di due ricerche estremamente interessanti. La prima dal titolo Capitale sociale e cultura degli insegnanti nel sistema scolastico trentino, in collaborazione con Ivo Colozzi e Paolo Donati del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Bologna e Fabio Folgheraiter dell’Università Cattolica di Milano, ha avuto come oggetto d’indagine quanto la scuola aiuti a costruire e a valorizzare il capitale personale e sociale che costituisce la ricchezza generale degli individui e della collettività a cui essi appartengono. E’ stata misurata la dotazione di capitale sociale a livello familiare, comunitario, associativo e generalizzato degli studenti delle scuole superiori della nostra provincia, verificando se tale dotazione sia da correlare esclusivamente allo status socio – economico - culturale delle famiglie di provenienza e dei ragazzi stessi, oppure se la scuola abbia la capacità di crearlo e incrementarlo ulteriormente. Attraverso l’analisi di buone prassi, si sono approfonditi alcuni aspetti metodologici relativi a come gli insegnanti nella gestione delle classi e nei rapporti con le famiglie valorizzino le ricchezze di cui i loro studenti sono portatori. La seconda dal titolo Comunità d’insegnanti e pratiche riflessive. Casi di successo nella gestione dei gruppi classe, condotta da Luigina Mor12 tari del Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Verona, è partita dalla considerazione che negli ultimi anni l’attenzione sulla scuola si è concentrata su situazioni conclamate di disagio e fenomeni di violenza che hanno coinvolto docenti e studenti della scuola primaria e di quella secondaria di primo e di secondo grado. Come si legge nel documento programmatico dell’IPRASE, riferito alla ricerca “Buona parte degli studi sul tema risentono tuttavia della mancanza di conoscenza delle realtà concretamente vissute dai docenti. È risultato allora interessante prendere in esame le pratiche pensate ed agite nella scuola, al fine di individuare e comprendere il loro grado di validità, in una prospettiva non di semplice rilevazione di casi, ma allo scopo di individuare concrete situazioni di successo, buone pratiche potenzialmente trasferibili in altri contesti. L’indagine ha investito per il Trentino diversi livelli: singoli docenti in relazione al loro contesto scolastico, gruppi di docenti di diversa provenienza che si configurano come comunità di pensiero, e gruppi di ricerca azione costituiti da insegnanti all’interno di alcuni plessi scolastici di riferimento. L’obiettivo principale del progetto è stato quello di approfondire queste dinamiche con particolare riferimento alla dimensione riflessiva degli insegnanti stessi sulle proprie pratiche.” La ricerca è stata realizzata attraverso l’analisi e l’approfondimento delle biografie professionali di circa 50 docenti trentini. Centro formazione di Rovereto: le proposte Il Centro allestirà in settembre, a Palazzo Todeschi, una mostra in collaborazione con un’importante istituzione educativa extraprovinciale sul tema “La documentazione come veicolo per la visibilità dell’apprendimento”. La scelta di questo argomento è particolarmente in sintonia con il filo conduttore delle giornate di Educa “Educare nel tempo dell’incertezza” in quanto creare documentazione, fare memoria, costituisce un passaggio fondamentale per consolidare i processi educativi, per condividere e per confrontare prassi e strumenti didattici sia in termini trasversali di sistema, sia longitudinali nel tempo. Ci sarà anche una conferenza sul tema “Le nuove frontiere dell’apprendimento: la Pedagogia dell’Apprendimento-servizio”. Uno degli ambiti emergenti dell’educazione riguarda certamente l’interdipendenza cognitività-affettività, in cui riveste fondamentale importanza il tema dell’apprendimento di abilità etico-sociali, soprattutto oggi in un’ottica di crescente globalizzazione e incertezza. In questo filone, a pieno titolo rientrano quelle ricerche e proposte operative che fanno riferimento al paradigma dell’“Apprendimento-Servizio”, che riprendendo, rilanciando e innovando studi e riflessioni di John Dewey, Paulo n. 6 giugno 2011 Freire e Howard Gardner, possono contribuire a rispondere alle sfide per garantire, nella contemporaneità odierna, un’educazione di qualità. In sintesi l’Apprendimento – servizio può essere definito come un’attività di servizio solidale condotta in prima persona dagli studenti, destinata a rispondere ai bisogni reali e ritenuti prioritari da una comunità e pianificata in modo da integrarsi con i saperi e i contenuti disciplinari. L’Aps si configura quindi come un’attività educativa che mette insieme l’applicazione delle materie di studio e dei valori riconosciuti dalla comunità in cui la scuola è inserita. L’apprendimento esperienziale risulta essere un metodo efficace per fare in modo che i contenuti e le conoscenze si arricchiscano di significato grazie alla propria funzionalità e nello stesso tempo si acquisiscono abilità e competenze sociali. A questo proposito, è stato pubblicato dalla casa editrice Città Nuova un saggio della pedagogista argentina Maria Tapia Nieves dal titolo “Educazione e solidarietà. La pedagogia dell’apprendimento – servizio”. Scuole: le azioni Le ricerche condotte dall’IPRASE e le proposte del Centro della formazione degli insegnanti si propongono come l’inizio di una riflessione che le scuole interessate potranno svolgere nel corso dell’anno scolastico prossimo, con il supporto di esperti negli ambiti della formazione dei docenti e della ricerca educativa. A titolo esemplificativo il Centro di Rovereto ha intenzione di avviare un percorso in collaborazione con le scuole sul tema dell’Apprendimento - servizio che si concluderà nell’autunno del 2012. Altre azioni accompagnamento saranno messe in campo qualora ci sia la disponibilità di classi o di gruppi di insegnanti a mettersi in gioco. Ciò si inserisce nella nuova programmazione di Educa che, configurando l’evento di Rovereto lungo una biennalità, consentirà di lavorare pedagogicamente in un arco temporale più disteso sul tema dell’Educare nell’incertezza e, nel settembre del 2012, rappresentare un quadro significativo di buone prassi in atto nel nostro territorio ma anche di analoghe esperienze extraprovinciali. Fabiano Lorandi GIOVANI Gruppo, non somma di individui Dopo i casi registrati nelle periferie di alcune metropoli - europee ma non solo - anche nel nostro Paese il tema della violenza attuata e subita da adolescenti e giovani ha acquisito notevole visibilità. Questo soprattutto in virtù delle trasformazioni del fenomeno: si pensi, banalmente, a tutte le modalità di molestia e violenza tramite dispositivi tecnologici (cyberbullismo, per citarne una) non pensabili solo un decennio fa. Un fenomeno non nuovo nella sua esistenza, ma che propone questioni inedite nelle sue manifestazioni. In particolare, una novità risiede nel ruolo giocato nella vita sociale dei giovani dal ‘gruppo’ che diventa un attore fondamentale nel sostegno ai compiti evolutivi, molto più presente e incisivo che non nel passato. Mentre la compresenza tra generazioni si fa meno frequente (in famiglia, nell’associazionismo, etc.), infatti, cresce quella tra pari gestita in totale autonomia dai ragazzi che trovano così nel gruppo possibilità di confronto, protagonismo, sostegno alla costruzione della propria identità, supporto nel superamento della noia. Il gruppo, in ultima analisi, come sostituto educativo. n. 6 giugno 2011 Tale contesto assume connotazioni di per sé non negative ma che diventano preoccupanti dal momento in cui avviene il passaggio cruciale – e per lo più estemporaneo – dal gruppo alla banda, entità con una propria struttura organizzativa ben definita che assume obiettivi determinati e condivisi dopo aver identificato in modo altrettanto netto il nemico e la vittima verso cui dirigersi. Ma come si formano i gruppi? E quando avviene il passaggio da gruppo a “banda”? Quali fattori favoriscono tale trasformazione? E quali invece la frenano? Per rispondere a questi quesiti l’«OGI - Osservatorio permanente sulla condizione dell’infanzia e dei giovani» ha attivato un percorso di ricerca ad hoc con la supervisione del Prof. Gustavo Pietropolli Charmet. Il progetto – che avrà la durata di circa 18 mesi – coinvolgerà tutti i protagonisti della scuola trentina: dirigenti, docenti, osservatori privilegiati, studenti, genitori saranno infatti interpellati nei diversi moduli previsti dal disegno di ricerca. Arianna Bazzanella 13 L’INCERTEZZA Percorsi di riflessione in Educa Educa conferma la sua vocazione a rimettere al centro dell’attenzione sociale e politica la riflessione sui temi educativi in termini propositivi e di confronto. E per l’edizione 2011/2012 lo fa accettando la sfida a proporre un tema sentito da molti come urgente: Educare nell’incertezza. Educare nell’incertezza. Un argomento articolato e complesso che rispecchia la società contemporanea dove sembrano dominare fragilità, assenza di certezze e precarietà che si manifestano quotidianamente nella scuola, nella famiglia e nelle relazioni. Il Comitato promotore di Educa ha lavorato per declinare il tema nei suoi molteplici aspetti, un’esigenza nata dal confronto con le istituzioni partner e amiche di Educa per permettere un coinvolgimento partecipato e proattivo di tutti i soggetti educativi coinvolti. Il palinsesto della manifestazione, che si svolgerà dal 23 al 25 settembre 2011, sarà reso pubblico a fine agosto, ma sono già molti i relatori che hanno accettato l’invito. Tra questi: •Pietro Barcellona, docente di Filosofia del Diritto dell’università di Catania •Roberto Mancini, docente di Filosofia Teoretica dell’università di Macerata 2011 2012 paura legami fragilità desiderio 14 crisi identità creatività progetto • Pier Luigi Celli, direttore dell’università Luiss, imprenditore e saggista. Piste di approfondimento Nel programma sarà possibile leggere in filigrana alcune piste di approfondimento che concorreranno alla riflessione sul tema generale: suggerite per rispondere alla necessità di un maggiore esaustività consentiranno a ciascuno di individuare un proprio iter riflessivo all’interno della programmazione. Le declinazioni possibili del tema toccano trasversalmente la comunità intera e nello specifico i soggetti principali del contesto educativo come scuola e famiglia, interpellate affinché trovino ed offrano strumenti e soluzioni educative buone per tutti. La conoscenza e la consapevolezza di sé sono indispensabili per attraversare la mancanza di certezze e scoprire la dimensione della partecipazione attiva e della progettualità. Le domande Come scuola e famiglia possono promuovere e sostenere il cammino di conoscenza che rafforza e definisce l’identità fin dalla prima infanzia? È necessario mettere al centro il pensiero dei bambini: la loro interpretazione della realtà può suggerire agli adulti strumenti e strategie da tessere insieme alle nuove generazioni. Collegati all’identità i temi della progettazione e della creatività. Come può la scuola sperimentare risposte che sostengano i ragazzi a vivere in un contesto sempre più mobile? Cosa significa oggi lavorare non solo sul fare, sull’avere, ma anche sull’essere? E’ possibile vivere il proprio progetto personale come opportunità per esprimersi e non come limite da subire? Doverosa è la riscoperta di un legame tra fragilità umana e capacità personali, affinché sia possibile fare scelte innovative trovando nuovi spazi per l’affermazione del Sé, facendo leva sulla creatività come motore di cambiamento anche attraverso l’uso di linguaggi universali a volte dimenticati come sport, arte, musica. Tempo e relazioni L’incertezza genera inoltre problemi nel rapporto tra tempo e relazioni: i legami sono sempre più frammentati, messi a dura prova dalla fragilità del quotidiano e dal mutamento rapido e incontrollabile dei valori. Di qui il rischio di una chiusura dell’individuo nella solitudine, in una sfera privata ed isolata. Come si possono proporre occasioni per sostare nelle relazioni e scambiarsi esperienze pur in ritmi di vita meno concilianti? E’ possibile sostenere la famiglia nella ricerca di rimedi a questa solitudine? I temi emersi troveranno molteplici declinazioni attraverso i tradizionali linguaggi di Educa: PAROLE (dialoghi, seminari, incontri con gli autori), AZIONI, (laboratori formativi e animativi) ed EMOZIONI, (spettacoli, film e concerti). (P. P.) n. 6 giugno 2011 il dossier dentro la ricorrenza il dossier il contesto Istituto delle Arti Trento e Rovereto Scuola media Bonporti – I. C. Trento 5 Istituto Comprensivo Giudicarie esteriori Istituto Comprensivo Revò Liceo Russell Cles Istituto don Milani Rovereto Liceo Rosmini Rovereto Istituto Comprensivo Cles 150° UNITÀ D’ITALIA Progetti, percorsi e prodotti finali delle scuole del Trentino Inserto a cura di: Mario Caroli e Norma Borgogno Interventi di: Beatrice de Gerloni, Eddy Caliari, Paola Carlucci, Mario Caroli, Silvana Castelli, Simona Cesari, Annamaria Cesaro, Giovanni Dalfovo, Maria De Maria, Carla Ferraresi, Mariarosaria Fiorella, Costantino Pellegrini, Stefania Ravagni, Elena Viola studenti: Carlotta, Chiara, Elena, Evanna, Francois Tronche, Gioele Casagranda, Giovanni Grazioli, Marco Calliari, Anna Grigolli, Marta, Michela, Tomaso. n. 6 giugno 2011 il dossier 150° La scuola non resta a guardare didascalie dedica il dossier interno di questo numero ad alcuni progetti realizzati dalle scuole del Trentino sull’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Ripetiamo ad “alcuni” dei progetti realizzati dalle scuole, perché – questo va chiarito subito – non sono tutti i progetti né il resoconto di tutte le iniziative legate a questa ricorrenza. Voglia di confronto, incontro, dialogo… Beatrice de Gerloni traccia in apertura al dossier il “contesto” in cui si collocano le iniziaitive delle singole scuole di cui riportiamo dei resoconti in queste pagine. È lei, che segue in Dipartimento istruzione tutto ciò che s’intreccia coi temi della storia regionale, della storia in generale sia nel primo che nel secondo ciclo; ed a lei abbiamo chiesto di indicarci una “mappa” dei progetti principali legati alle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e che, nella nostra provincia, sono stati raggruppati sotto il titolo della proposta inviata dall’Assessorato provinciale all’istruzione alle scuole “Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia”. Nel “contesto” tracciato a pagina 18, de Gerloni ricorda che “il coordinamento delle iniziative sul territorio provinciale è stato affidato al Comitato per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia istituito presso il Commissariato del Governo di Trento”. Indica numerosi enti e le diverse istituzioni pubbliche e private chiamate a partecipare alla programmazione del vasto e variegato panorama di eventi avviati nell’anno in corso 2011 e che proseguiranno anche nei prossimi mesi i tanti soggetti che a vario titolo hanno aderito con iniziative in proprio sul territorio provinciale, dall’Università di Trento alla Fondazione Museo storico in Trento ed il Museo della Guerra di Rovereto, dalla Biblioteca comu- 16 nale all’Archivio storico del Comune di Trento ed altre numerose associazioni e istituzioni. Il “racconto” dei percorsi In questo dossier della rivista non ci sono tutti i progetti realizzati né ci sono tante della altre numerose iniziative messe in atto sul territorio, anche con la partecipazione di singole scuole (per esempio, quella di cui riferiamo in breve in terza di copertina sulla banda di Gardolo). I progetti che qui riportiamo sono “raccontati” dai diretti interessati, scuole e insegnanti contattati con la mediazione ed il coordinamento di Beatrice de Gerloni e riguardano: •l’Istituto delle arti di Trento e Rovereto •la Scuola secondaria di 1° grado “Bonporti” dell’Istituto comprensivo Trento 5 •la Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “G. Prati” – Giudicarie Esteriori •la Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “C. A. Martini” di Revò •il Liceo “B. Russell” di Cles •l’Istituto di Istruzione Superiore “Don Milani” di Rovereto •il Liceo Rosmini di Rovereto •l’Istituto Comprensivo“Bernardo Clesio” di Cles Mario Caroli n. 6 giugno 2011 n. 6 giugno 2011 17 IL CONTESTO Progetti e iniziative per il 150° Il coordinamento delle iniziative sul territorio provinciale è stato affidato al Comitato per le Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia istituito presso il Commissariato del Governo di Trento. Numerosi gli enti e le istituzioni pubbliche e private che sono stati chiamati a partecipare alla programmazione del vasto e variegato panorama di eventi che, a partire dai primi mesi dell’anno 2011, hanno interessato la provincia e che continueranno nel corso dell’anno. “Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia” Nel 1861, quando venne proclamato il nuovo Regno d’Italia, all’“unità d’Italia” mancavano ancora i territori del Lazio, del Veneto, della Venezia Giulia, del Trentino. Solo dopo alcuni decenni si compì quel processo di unificazione nazionale, che vide tutte le popolazioni di lingua italiana sotto la sovranità di un unico Stato, e il “Risorgimento” poté dirsi compiuto. Le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, promosse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentano quindi l’occasione di ricordare quel cammino e quel patrimonio di idealità e di storia nel quale gli italiani oggi si riconoscono. In questa ampia e diacronica dimensione va inteso il significato dell’anniversario e sarebbe miope non riconoscersi in tale appartenenza, solo perché una data e un anniversario non coincidono. Tanti soggetti protagonisti Ricordiamo, tra i tanti soggetti: l’Università di Trento con un progetto di ricerca sulla “costruzione dell’unificazione nazionale vista da tre diverse prospettive: volontà popolare, tradizione e amministrazione, l’unificazione vista dalle capitali europee”, e con un ciclo di lezioni e conferenze su tematiche legate all’Unità d’Italia (marzoaprile 2011); la Fondazione Museo storico in Trento con una serie di attività dedicate ai grandi avvenimenti della storia d’Italia dalla prima metà del XIX secolo al 1945 e agli sviluppi nella realtà trentina, e con proposte formative per gli insegnanti; il Museo della Guerra di Rovereto con attività didattiche “mirate” per gli studenti e con due cicli di conferenze, sulle “Costituzioni europee”, e su “I 150 anni dell’Unità d’Italia. Trentino, Austria, Italia”; la Biblioteca comunale e Archivio storico del Comune di Trento con conferenze e l’esposizione di documenti storici; l’Archivio di Stato con un’edizione della Settimana della Cultura dedicata agli eventi risorgimentali, al pensiero e ai personaggi emblematici dell’Unità. Cicli di conferenze, pubblicazioni, incontri e visite guidate sui luoghi della memoria hanno caratterizzato la partecipazione di numerose associazioni locali e istituzioni: la Società di Studi trentini di scienze storiche, il FAI di Trento, la Fondazione FBK, l’Associazione Archivio Garbari, il Touring Club Italiano, l’Associazione culturale “Antonio Rosmini”, l’Associazione Mazziniana Italiana. Due mostre sono state allestite presso gli spazi espositivi di Torre Vanga, a cura della Soprintendenza ai Beni storico-artistici, l’una sui “Pionieri dell’immagine in Trentino. Basilio Armani e Giovanni Battista Unterveger” e l’altra, in collaborazione con il MART, sulla produzione artistica di epoca risorgimentale in Trentino. Il monumento simbolo: piazza Dante Individuato dal Comitato nazionale per le celebrazioni quale “monumento simbolo dell’unità nazionale” sul territorio provinciale, il monumento a Dante Alighieri in Piazza Dante a Trento è stato sottoposto a un lavoro di restauro conservativo ed è stato restituito alla comunità nel corso della Cerimonia del 2 giugno, festa della Repubblica italiana. E infine, sempre in sintonia con quanto programmato a livello nazionale, anche Trento insieme ad altri Comuni ha aderito alla “Notte tricolore” il 16 marzo 2011, con l’apertura di musei, con conferenze, mostre e spettacoli musicali. Le scuole trentine, proposta, formazione La scuola trentina non poteva mancare a questo appuntamento. Alcune istituzioni scolastiche, sin dallo scorso anno, avevano scelto di aderire a concorsi 18 n. 6 giugno 2011 e iniziative promosse a livello nazionale dal Ministero dell’Istruzione. Attualmente, un gruppo di filmati e Dvd, che documentano alcuni dei progetti presentati in questo numero di Didascalie, partecipano a una selezione nazionale di elaborati scolastici, che saranno inseriti nell’ambito della Cerimonia inaugurale del prossimo anno scolastico 2011-2012 a Roma. In considerazione delle numerose iniziative promosse a livello nazionale e dell’ampio panorama di manifestazioni programmate a livello provinciale – molte delle quali rivolte anche a docenti e studenti – l’Assessorato all’Istruzione ha invitato le istituzioni scolastiche trentine a partecipare a questo evento in modo attivo e originale, in coerenza con le loro finalità formative e educative: l’educazione alla cittadinanza attiva, la costruzione di un’identità che radica nel territorio ma sancisce anche l’appartenenza all’Italia, all’Europa, al mondo, la comprensione dei processi storici, dei valori, dei sistemi simbolici e culturali della nostra società. La proposta per le scuole La proposta rivolta dall’Assessorato alle scuole – che aveva quale tema “Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia” – era articolata in due possibili percorsi: •un percorso nell’ambito del curricolo disciplinare di Storia, entro il quale considerare o dare particolare risalto – per il periodo storico affrontato (l’età antica, il Medioevo, l’età moderna e contemporanea) – ai processi, agli eventi, ai fenomeni culturali che collegano, disgiungono o saldano la storia del territorio trentino alla penisola italica o all’Italia; n. 6 giugno 2011 •un progetto di ricerca più focalizzato sul tema dell’unificazione nazionale, e finalizzato alla produzione di un elaborato (un testo storico o letterario, video o Dvd, un recital o uno spettacolo teatrale ecc.), destinato a trovare spazio e visibilità anche nell’ambito delle Celebrazioni provinciali e/o nazionali. A supporto del percorso curricolare, ma aperto a chiunque desiderasse parteciparvi, è stato organizzato dal Centro per la formazione degli insegnanti di Rovereto in collaborazione con la Fondazione Museo storico in Trento un corso di formazione per docenti sulle “interpretazioni della specificità della storia locale dall’età medievale alla contemporaneità”. Seguito da circa 50 insegnanti, il corso si è articolato sui seguenti temi: •L’invenzione di un territorio: il Trentino nel XIX secolo, relatore prof. Giuseppe Ferrandi; •Il mutamento dei confini, delle identità e dei territori nel tempo: il caso del “Trentino” medievale, relatore prof. Giuseppe Albertoni; •La questione dell’Autonomia trentina: presupposti, protagonisti intellettuali e politici, percezioni internazionali, relatore prof. Paolo Pombeni; •Il Trentino nell’età moderna: dal XVII secolo agli inizi del XIX, relatore prof. Marco Bellabarba. In piena autonomia Nell’invitare le scuole a partecipare alle celebrazioni dell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, in piena autonomia e in coerenza con il loro progetto educativo, l’Assessore Dalmaso ha rimarcato l’importanza dei momenti “celebrativi” per la comunità e per le giovani generazioni, ma soprattutto in quanto momenti e occasioni di riflessione, di approfondimento, di conoscenza critica e non agiografica del passato. E in piena autonomia le istituzioni scolastiche e i docenti hanno valutato le proposte, hanno partecipato alle varie iniziative, hanno sviluppato percorsi curricolari in cui la storia di una terra di confine variamente si intrecciava con altri territori, geografici e politico-istituzionali, hanno elaborato progetti e prodotti originali e creativi. Questi prodotti sono documentati e illustrati nelle pagine che seguono. Quello che ci raccontano non è una storia declinata nel localistico e nel particolare, ma la storia corale di una nazione, che si riconosce e si salda attorno a principi condivisi, a simboli e valori unitari, pur nelle diverse identità e storie che la compongono e che ne rappresentano la ricchezza. Beatrice de Gerloni Dirigente scolastico presso Dipartimento Istruzione, Università e Ricerca 19 Istituto delle Arti di Trento e Rovereto MOVIMENTO 150 in… danza, musica, immagini 150 inMovimento ha rappresentato un percorso libero tra le arti che ha riunito le memorie storiche legate all’anniversario dell’Italia unita su un sentiero contemporaneo di immagini, musica e danza. Gli insegnanti e i ragazzi dell’Istituto delle Arti di Trento e Rovereto si sono impegnati nell’intento comune di creare sinergie significative in un progetto unitario teso a fondere studio, ricerca e passione. “Una contaminazione” come ha scritto nell’invito il dirigente scolastico Silvio Cattani “tra danza, musica e immagini frutto dell’impegno e della capacità inventiva degli studenti e dei docenti dell’Istituto delle Arti di Trento e Rovereto”. Le foto sono di Lucio Tonina, docente del Depero. 150 studenti per i 150 anni Collaborazione, sinergie, valorizzazione delle differenze, ascolto e conoscenza del passato sono stati i temi portanti del lavoro che hanno dato vita allo spettacolo 150 in Movimento, presentato giovedì 26 maggio alle ore 20.30 presso l’Auditorium Santa Chiara di Trento. 150 e più studenti sul palco in uno spettacolo variegato e coinvolgente che ha ripercorso in maniera originale le memorie e le suggestioni dei 150 anni dell’unione d’Italia. L’evento è stato anche una festa per il primo anno di questa nuova scuola che aggrega le specifiche esperienze didattiche del Liceo Musicale e Coreutico di Trento e dei Licei Artistici di Trento e Rovereto nella prospettiva di un’integrazione sempre più dinamica e interattiva tra le varie forme e ricerche artistiche. lontane di un coro che mano a mano si avvicinava ed entrava in platea muovendosi fra improvvisazioni e divagazioni polifoniche. Il coro del Liceo Musicale, diretto da Lorenzo Donati e Simonetta Bungaro ha poi intonato le note e le parole di Va pensiero di Giuseppe Verdi regalando al pubblico un momento davvero emozionante. E’ iniziato così lo spettacolo con l’intento di raccontare il pensiero dei giovani nutrito di speranze e di sogni che vola leggero su ali dorate alla ricerca della libertà e dell’indipendenza della propria più pura espressione. Sentirsi italiani Ma quante sono le espressioni per sentirsi italiani? E’ questa la domanda a cui si è riferita l’insegnante Wally Holzhauser che attraverso il linguaggio della danza contemporanea ha esplorato le diverse identità della nostra terra, le contraddizioni, le illusioni della nostra società. Sulla scena musicisti e danzatori insieme nel comune intento di sostenere e completare gli uni la creazione degli altri osando momenti di improvvisazione dove l’ascolto reciproco è stato indi- Nel vivo dello spettacolo Lo spettacolo ha coinvolto tutte le classi della sezione Musicale e le cinque classi della sezione coreutica del Liceo Bonporti ed alcuni studenti dell’Istituto Depero di Rovereto che si sono trovati a riflettere sul significato di questo importante anniversario. I ragazzi sono stati dunque chiamati a coinvolgersi interpretando questi pensieri attraverso le diverse forme della danza, della musica e della grafica stimolati e guidati dall’attenta professionalità di 10 insegnanti e dal regista Alessio Kogoj. Lo spettacolo è iniziato con il sipario chiuso, le luci di sala accese e le voci 20 n. 6 giugno 2011 spensabile per la realizzazione comune dell’opera. 150 in Movimento ha visto musicisti e danzatori lavorare fianco a fianco per creare, in un susseguirsi, momenti che hanno saputo miscelare sperimentazione con contributi più fedeli alla classicità. In un’atmosfera di complicità e reciproca comprensione dei diversi mezzi creativi gli studenti, futuri musicisti e futuri danzatori, si sono trovati a sperimentare e a vivere le diverse possibilità di questa relazione. Nella storia il rapporto tra danza e musica ha seguito strade talvolta intricate assumendo tonalità espressive assai diverse. In molte occasioni coreografo e compositore si sono inseguiti nel reciproco territorio creativo, alla ricerca di echi e risonanze espressive, di corrispondenze nella scrittura, di sintonie nel “colore” emotivo di un pezzo. E sono proprio i colori della nostra bandiera uniti dall’amore e dalla passione di questi giovani artisti che hanno dato luce alle diverse dimensioni creative sulla scena. Il verde della bandiera, Paolo Conte, le opere grafiche… Fra i colori della nostra bandiera l’insegnante Francesca Debelli ha scelto il verde, come nelle eleganti parole della canzone di Paolo Conte che narra di un musicista alla ricerca dell’ispirazione per comporre la sua opera musicale. In scena le ragazze della classe II del Liceo Coreutico e la voce della studentessa Monica Avancini, tutti insieme “Alle prese con una verde milonga”. Le parole e le note del maestro Giuseppe Verdi sono state naturalmente protagoniste della serata. Di Verdi si sono però volute esplorate anche opere meno celebri quali “Quartetto d’archi in Mi minore” unica opera cameristica del compositore sulle cui note hanno danzato alcune coreografie classiche curate da Silvia Bellotto. A conclusione del primo atto è stato invitato un ospite d’eccezione nell’ottica dello stimolo e del confronto degli studenti con il mondo professionistico. Il prestigioso chitarrista tedesco Walter Abt ha presentato, in prima nazionale, un brano tratto da uno dei più celebri concerti per pianoforte di Mozart reinterpretato in maniera magistrale per chitarra e pianoforte. Durante l’intervallo il pubblico ha potuto osservare 8 opere grafiche allestite nel foyer del teatro realizzate dagli studenti del Depero di Rovereto e curate dalla docente Maria Eletta Baroni (la quale si è occupata anche della grafica per la comunicazione dello spettacolo). Questi artisti si sono ispirati al tema dei 150 anni dell’unità d’Italia cogliendo in modo molto originale lo spirito di questa festa nazionale. n. 6 giugno 2011 150 cellulari accesi, i testi del Presidente Napolitano… Come lucciole nella notte si sono accesi 150 telefonini nel buio della sala dando così inizio al secondo tempo dello spettacolo con un’improvvisazione vocale e strumentale basata sulla composizione di C di Terry Riley. Questo momento curato da Lorenzo Donati e Simonetta Bungaro, ha giocato sull’accumulazione di materiali sonori: all’interno della partitura non sono stati definiti i momenti per l’esecuzione di ciascuna cellula, ma tutto è stato lasciato alla capacità improvvisativa e creativa degli esecutori. L’ascolto reciproco e la consapevolezza di far parte di un insieme pur agendo in autonomia era alla base di questo interessante lavoro che ha avvolto il pubblico in un’esperienza acustica e visiva molto particolare. I colori della bandiera italiana hanno poi irradiato il palcoscenico durante la lettura di alcuni passi tratti dal libro “Per l’Unità d’Italia” del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, passi che hanno ricordato la forza e la validità dell’esperienza storica dell’Italia unita. Coreografie: le classi protagoniste La coreografia proposta da Laura Zago e dalla classe II del Liceo Coreutico ha lavorato proprio sulla forza e sull’energia che può creare un gruppo quando riesce a superare le difficoltà generate dalla differenza, per unirsi insieme in un urlo di energia vitale. Antonio Vivaldi e nuovamente Giuseppe Verdi hanno cadenzato il ritmo delle classi II e III in due belle coreografie, ironiche e leggere, create dalla docente 21 Chiara Tanesini. “Amniakò”, firmata dall’insegnante Donatella Zampiero, può essere letta come una metafora della nascita dell’Italia, nata ufficialmente nel 1861, cresciuta nel XX secolo tra innumerevoli traversie, insidie ma anche traguardi. Questa coreografia danzata dalle classi III, IV e V racconta, attraverso il linguaggio della danza, delle tappe di ogni essere umano - la nascita, crescita ed esperienze della vita - così simili a quelle di una Nazione che ha dovuto attraversare diversi momenti difficili i quali l’hanno messa a dura prova rendendola però più forte e consapevole. A concludere la serata un gruppo spontaneo del Liceo Artistico Vittoria di Trento, accompagnato dalla docente Manuela Dorigatti, ha presentato un’ultima coreografia creata interamente dai ragazzi che raccontava, con una fresca e spontanea espressività creativa in chiave hip hop, i diversi stili di vita presenti nella scuola. La danza, la musica e l’arte visiva hanno una moltitudine infinita di linguaggi e di possibilità espressive, ed è proprio grazie alle contaminazione delle differenze che si trovano le soluzioni artistiche più interessanti proprio come nell’esperienza della nostra nazione che ha saputo unirsi valorizzando le proprie specificità regionali. Una didattica moderna Un pubblico partecipe e caloroso ha seguito le diverse proposte artistiche della serata che si sono snodate lungo un percorso che ha visto momenti di sperimentazione alternarsi a contributi più fedeli alla classicità, sempre nel segno delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia. L’Istituto delle Arti di Trento e Rovereto ha dimostrato in tal modo l’alto profilo tecnico ed artistico raggiunto dagli studenti in uno spettacolo che, come ha detto l’assessore provinciale alla Cultura, Franco Panizza nel suo saluto alla fine dello spettacolo, “non ha nulla da invidiare alle esibizioni di compagnie internazionali che hanno dato prova di sé su questo stesso palco”. Il dirigente scolastico Silvio Cattani, che ha sostenuto e coordinato il percorso, ha sottolineato l’alto livello dell’operato del nuovo Istituto delle Arti che si colloca nell’ottica della moderna didattica mettendo al centro l’inventiva e la partecipazione attiva degli studenti. Un’operazione culturale, che ha visto coinvolte le specifiche esperienze didattiche del Liceo Musicale e Coreutico Bonporti e dei Licei Artistici di Trento e Rovereto. Lo spettacolo è stato realizzato grazie al sostegno e al patrocinio del Comune di Trento e dell’Assessorato all’Istruzione e l’Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento e grazie alla preziosa collaborazione del Conservatorio Bonporti di Trento. Paola Carlucci Docente di Storia della Danza Coordinatrice del Progetto 22 n. 6 giugno 2011 Secondaria primo grado Bonporti – TN5 RECITAL Un tuffo nel Risorgimento Gli studenti delle classi 3A e 3B della Scuola Secondaria di I grado “Bonporti” dell’Istituto comprensivo Trento 5, sabato 16 aprile 2011, hanno realizzato un originale recital sul Risorgimento nell’aula magna della scuola “Sanzio” alla presenza del Dirigente Agostino Toffoli, dei genitori e degli studenti. Per ripercorrere la storia dell’unità Celebrare i 150 anni dell’ Unità d’Italia può essere un esercizio che scade nella retorica. Non è stato così per le classi terze della scuola Bonporti che, coordinate dalla docente di lettere Mariarosaria Fiorella, hanno messo in scena uno spettacolo sul Risorgimento molto apprezzato dal pubblico presente in sala. Film, canzoni, poesie, immagini, disegni, brani eseguiti al pianoforte con orchestra e coro, sono stati curati dalle insegnanti Maria Largaiolli (tecnologia e informatica), Paola Marchetti (educazione musicale) Maria Rosa Corbolini (docente di pianoforte). Le docenti insieme ai ragazzi hanno scelto un repertorio multidisciplinare che ripercorresse alcuni momenti della storia dell’unità del Paese. Lo spettacolo In apertura il dirigente Agostino Toffoli ha ricordato come il Risorgimento fu un periodo di grandi ideali e, citando le parole del Presidente Giorgio Napolitano, ha commentato che, senza l’unità d’Italia, non si sarebbero potute affrontare le difficoltà odierne. Dopo un indimenticabile pezzo tratto dal film “Senso” di L. Visconti, largo alla musica con brani eseguiti dalle alunne Sara Cainelli, Chiara Skhurtaj, Costanza Torchio e alcune delle più celebri canzoni dell’Ottocento, dall’“Inno di Garibaldi” a “La bandiera dei tre colori”, da “Va’pensiero” all’“Inno” di Mameli eseguiti dall’orchestra e dal coro. Tra un brano musicale e l’altro sono state recitate alcune delle più belle poesie italiane dalla “Spigolatrice di Sapri”di L. Mercantini all’“Ode a Venezia” di A. Fusinato, da “Marzo 1821” di A. Manzoni a “All’armi” di G. Berchet, “All’Italia” di G. Leopardi e alcuni brani tratti dal libro “Cuore” di E. De Amicis. Suggestive e evocative le immagini proiettate tra cui la nota pittura risorgimentale “Il bacio” di Hayez e altri disegni originali. Per tutti la grande soddisfazione di un evento vissuto intensamente. Mariarosaria Fiorella Docente di materie letterarie I PROTAGONISTI “Il recital è stata un’esperienza positiva sotto molteplici aspetti, in ambito didattico ed educativo. La professoressa di lettere ha fatto scattare la scintilla di un progetto che avrebbe impegnato la classe su vari fronti; infatti un gruppo è stato impegnato nella recitazione delle poesie, altri nella parte strumentale/corale e nella presentazione in PowerPoint. Questo progetto ha contribuito ad approfondire la conoscenza del nostro vasto patrimonio letterario, artistico e musicale e ci ha aiutato a ricordare che facciamo parte di una grande e meravigliosa nazione”. Giovanni Grazioli 3A “Il nostro lavoro è cominciato con la raccolta e la selezione di immagini e testi inerenti il Risorgimento, utilizzando libri e supporti informatici. Abbiamo poi imparato a recitare poesie dal carattere patriottico e alcuni brani significativi sul concetto di “Patria”. Notevole è stato il progresso per quanto riguarda le nostre n. 6 giugno 2011 capacità di lettura della musica”. Marco Calliari 3A “Organizzare lo spettacolo non è stato semplice perché avevamo poco tempo e poco spazio per le prove. Esprimere poi una riflessione su un sentimento che avevo dato sempre per scontato - l’essere italiano - non è stato semplice. Volevo fosse spontanea, sincera, che non avesse una posizione politica (di parte) e che non fosse influenzata dalle polemiche riportate dai mass media. Sono contento che siamo riusciti a dimostrare di essere una piccola ma bella squadra italiana”. Gioele Casagranda 3A “Questo è stato un percorso che ci ha molto arricchito e che ci ha permesso, riflettendo sugli ideali di quel periodo, di capire quanto quella storia possa aver inciso sulla vita di oggi”. Francois Tronche 3A 23 scuola secondaria primo grado - “G. Prati” Ponte Arche - I.C. Giudicarie esteriori DVD Ideologia, realtà, speranza L’attività progettata e pensata per le classi 3A e 3B della Scuola secondaria di I grado “G. Prati” di Ponte Arche - I. C. Giudicarie Esteriori voleva essere un contributo nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La proposta scelta è stata quella di un progetto di ricerca focalizzato sul tema dell’Unità nazionale che è culminato nella produzione di un DVD, realizzato grazie alla preziosa guida del regista Brunetto Binelli. Le fasi del progetto Il progetto si è articolato in diverse fasi: una prima conoscenza teorica dei contenuti relativa al periodo storico in oggetto, anche attraverso la ricerca di fonti scritte e visive; il risultato di tale ricerca è stato utilizzato per la preparazione di un canovaccio per la stesura (in collaborazione con un regista) di un copione; la produzione in via sperimentale di un DVD con la rappresentazione del testo da parte dei ragazzi, e la proiezione di immagini storiche (personaggi, luoghi e soggetti artistici); l’uscita didattica sul territorio nei luoghi considerati e fondamentali per la memoria storica, con particolare riferimento a Torino, prima capitale d’Italia. Gli alunni si sono cimentati in attività teatrale, canora, di interpretazione espressiva di testi poetici, e nella preparazione scenografica ricercando costumi e oggetti propri del periodo storico considerato. Una metodologia laboratoriale Con questo lavoro si è inteso proporre ai ragazzi un 24 approccio diverso e più coinvolgente alla storia nazionale e locale. La conoscenza di quest’ultima è fondamentale, così come si evince anche dalle nuove linee educative provinciali, per costruire e radicare il senso di appartenenza ad un territorio. Si è deciso di lavorare con una metodologia laboratoriale, con l’obiettivo di rendere più incisivo l’intervento, a livello di conoscenza dei contenuti e, nel contempo, di far maturare nei ragazzi delle competenze trasversali a livello comunicativo-espressivo. Il DVD sarà fruibile dalle altre realtà scolastiche del territorio, in un’ottica formativa di condivisione del materiale multimediale, considerato oggi risorsa didattica fondamentale nelle nuove strategie di insegnamentoapprendimento della storia. Le tappe storiche fondamentali Il laboratorio teatrale ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato l’Italia e il Trentino all’Unità nazionale. La rappresentazione focalizza l’attenzione su alcuni personaggi locali che si sono impegnati in modo attivo nel perseguire l’ideale dell’indipendenza nazionale. I due piani, nazionale e locale, presenti in tutta l’opera, sono stati sempre presenti. Nodi storici considerati sono stati: il Risorgimento, l’Unità d’Italia, l’Irredentismo, la Prima guerra mondiale e il Trentino in Italia. I personaggi storici nominati: Nepomuceno Bolognini, Garibaldi, Cesare Battisti, a rappresentanza tra i tenenti Degli Albizi- Hecht, a rappresentanza delle donne Bice Rizzi e l’imperatore e l’imperatrice d’Austria. Elena Viola, Eddy Caliari Insegnanti di Lettere Simona Cesari Insegnante di Arte e Immagine Responsabili del Progetto n. 6 giugno 2011 I COMMENTI DEI RAGAZZI Gli alunni coinvolti Classe 3A: Andreolli Sara, Brocchetti Leonardo, Bronzini Eliana, Calliari Luca, Calliari Oscar, Cornella Tomaso, Donu Daniel, Farina Giorgia, Kisil Sofiya, Litterini Mattia, Maksimov Denys, Nazzani Sara, Riccadonna Alessio, Riccadonna Gaia, Rigotti Daniela, Rizzi Elena, Rizzo Davide, Salizzoni Alberto, Santoro Luca, Singh Saranijt, Stafa Valdet, Tonini Davide. Classe 3B: Berasi Simone, Bottamedi Genny, Brunelli Enrico, Cornella Shiny, Diurno Antonio, Draghici Ramona Georgiana, Flaim Costanza, Fusari Nicholas, Masserdoni Claudia, Nazzani Matteo, Paoli Carlotta, Pedone Nicola, Riccadonna Carlotta, Rocca Anna, Rocca Alessandro, Salizzoni Nicole, Tasin Genny, Trentini Paola, Zambotti Noemi. Il filmato storico: che esperienza! “La ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia, quest’anno, è stato un avvenimento del quale molto spesso abbiamo sentito parlare. Attorno ad esso si sono costruite molte strumentalizzazioni ed in pochi ne hanno colto il vero significato. E’ comunque stata una festa e come ogni festa che si rispetti va festeggiata. Questa in particolar n. 6 giugno 2011 modo ci tocca tutti: atei e religiosi, ricchi e poveri, indistintamente. Ci invita a ricordare, e spesso, a rimpiangere. Rimpiangere perché ora non c’è più nulla di cui andare fieri, solo quello che è rimasto, che ci è stato lasciato. Noi, nel nostro piccolo abbiamo provato a ricordare, ma anche a rivivere gli usi e i costumi, le situazioni e le battaglie del Risorgimento, e qual modo migliore di farlo di un filmato storico rappresentativo da noi interpretato? Eh già, perché è proprio di questo che si tratta. La pellicola è stata curata interamente da noi con un’altra classe della nostra scuola, con l’aiuto prezioso del regista Brunetto Binelli. Abbiamo impersonato i protagonisti dell’epoca, con un occhio di riguardo a coloro che si mossero principalmente nel nostro territorio. Naturalmente parlo di Nepomuceno Bolognini e Cesare Battisti, ma anche di Bice Rizzi, donna attiva per la sua causa, che rischiò la vita per gridare i suoi ideali. Per rendere il filmato credibile abbiamo ricercato gli scorci caratteristici della nostra valle, specialmente Rango, ma soprattutto abbiamo potuto girare anche al castello di Stenico scene di vitale importanza come quella dell’impiccagione oppure quella del ballo, per la quale è stata necessaria una preparazione con l’insegnante di danza. La colonna sonora è composta principalmente da pezzi originali del Maestro Morricone come “Califfa” e “Here’s to you”, ma anche noi abbiamo fatto qualcosa col flauto dolce, intendo La Guerra di Piero e Va Pensiero. Sono sicuro che se tutto ciò che ho imparato avessi dovuto studiarlo sarebbe stato più lungo e faticoso. Le professoresse che ci hanno supportato sono la prof. Cesari, che ha curato le riprese insegnandoci la meticolosa arte della regia, e le insegnanti Caliari e Vio25 la che sono le “ideatrici” del tutto. E’ stata una esperienza irripetibile della quale rimarrà sempre un ricordo indelebile. Quando uscirò dalle medie ricorderò con nostalgia i problemi con la telecamera, le marce garibaldine e tutte le volte che siamo stati “rimbeccati” perché guardavamo nell’obbiettivo. Durante le prove qualche risata scappava sempre, perché la vita e i costumi di un tempo erano molto diversi da oggi, ci pareva a volte di essere ridicoli” Tomaso Capire la storia “È stato un modo più divertente di studiare la storia e con questo metodo ci si può calare nella vita quotidiana e nella cultura delle nostre valli del secolo scorso. Da questo percorso credo che molte persone abbiano capito qualcosa in più su questo tratto di storia che hanno vissuto i nostri nonni e i nostri bisnonni. Si può capire meglio quanta povertà c’era, i vestiti di quel tempo e molte altre cose che studiando solo teoricamente non si riescono a comprendere totalmente. Per realizzare questo film ci sono volute molte ore di lavoro, tra uscite, riprese in classe, costruzione dei vestiti … ma secondo me ne è valsa la pena perché come ho detto prima è un metodo più facile di capire la storia. Tutti, chi qualcosa in più, chi qualcosa in meno, hanno contribuito alla buona riuscita di questo percorso e infatti con un grande lavoro di gruppo siamo riusciti a concludere con successo il DVD. Siamo riusciti a migliorare i nostri rapporti interpersonali con gli altri compagni e a superare la timidezza” Elena per concludere… A Torino “Come già sappiamo quest’anno si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia. La questione ci interessa direttamente; non solo riguarda, in piccola parte, gli argomenti stu- 26 diati, ma soprattutto è parte di noi, della nostra patria e della nostra storia. Già all’inizio dell’anno, con la professoressa d’italiano, abbiamo approfondito il periodo del Risorgimento, con i suoi principali esponenti. In storia, invece, abbiamo studiato la prima Guerra Mondiale e abbiamo dedicato del tempo al periodo in cui l’Italia diventa unita. Per farci partecipare direttamente al 150° anno dell’Unità nazionale, la professoressa Caliari e la professoressa Viola ci hanno fatto realizzare un DVD, riguardante proprio questo avvenimento. Le due prof. hanno steso un copione, nel quale venivano presentati alcuni personaggi locali come Nepomuceno Bolognini e Gian Battista Sicheri. Poi, grazie ad un regista, Brunetto Binelli, abbiamo studiato le parti e ci siamo messi al lavoro. Abbiamo fatto prove di ballo e di recitazione, abbiamo realizzato sceneggiature e abbiamo cercato costumi e poi, girando per le Giudicarie, abbiamo registrato le scene grazie alla professoressa Cesari. Dopo tutto questo lavoro abbiamo realizzato un DVD. Devo dire che realizzarlo non solo è stato divertente ma mi ha anche fatto conoscere avvenimenti e fatti storici dei quali non ero a conoscenza. Per concludere questo percorso le professoresse sono riuscite a realizzare una bellissima gita a Torino, prima capitale d’Italia. Dopo aver lavorato e sudato molto per avere dei contributi per il viaggio, siamo partiti. Torino è una città meravigliosa! Abbiamo visitato Palazzo Madama, che era la sede del senato del Regno, rimasta lì fino a quando la capitale non è stata spostata a Firenze, poi la guida ci ha fatto conoscere un po’ la città. Il secondo giorno siamo andati alla Reggia di Venaria e al Museo dell’Automobile. La Reggia ha veramente un fascino tutto suo, ma il Museo dell’Automobile è fantastico! Vedere come i mezzi di trasporto si sono trasformati con il passare degli anni… dalle carrozze, alle prime automobili e infine addirittura alla Ferrari, è stato veramente bello e interessante” Carlotta n. 6 giugno 2011 secondaria primo grado I. C. “C. A. Martini” Revò VÈN I TALIÀNI Aspettative della gente comune L’occasione della celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia ha fornito, alla Scuola secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo “C. A. Martini” di Revò, l’occasione di realizzare una serie di attività didattiche. Un percorso svolto nell’anno scolastico precedente “Viaggio nell’unità d’Italia” con la produzione di diversi manufatti e uno realizzato, sempre in stretta relazione con il territorio di riferimento della scuola, dal titolo “Vèn i Taliàni”: come la gente comune ha vissuto l’annessione all’Italia. abbia rappresentato per il Trentino l’annessione all’Italia. Il progetto, dal titolo “Vèn i Taliàni”, voleva capire come la gente comune avesse vissuto questo rilevante avvenimento storico. Le classi coinvolte sono state le tre terze, seguite da un gruppo di docenti. Il progetto non ci ha permesso di ottenere molte informazioni, in quanto ormai la memoria di quanto accaduto quasi cento anni fa è andata perduta. Da tutte le voci raccolte si sono potuti tuttavia cogliere alcuni aspetti: l’arrivo degli Italiani (i “Taliàni”) ha trovato una popolazione che, stremata dalla fame e da lunghi anni di guerra, aveva perso molta della iniziale fiducia e stima verso il governo austriaco. Tuttavia solo una minima parte auspicava l’annessione all’Italia, al punto che, per descrivere quanto era successo, si coniò il termine “rebaltón”, precorrendo un termine tanto caro ai nostri politici di oggi. Lavoro intellettuale e manuale Il confronto con il territorio Il lavoro di celebrazione dei 150 anni d’Unità è iniziato già durante l’anno scolastico 2009 – 2010: un gruppo di alunni provenienti dalle classi terze, seguito dalle docenti Maffei Giuliana e Atzei Mariella, è stato coinvolto in un lavoro della durata annuale all’interno di uno dei laboratori attivati durante le attività opzionali. Il progetto, dal titolo “Viaggio nell’unità d’Italia”, ha permesso di sviluppare attitudini sia al lavoro intellettuale che manuale: partendo da un approfondimento storico-linguistico di temi e personaggi che abbracciano la storia d’Italia dal 1861 al 2011 gli alunni hanno realizzato libri d’autore con pagine a tema e pannelli di ceramica con tecnica Cuerda riprendendo argomenti approfonditi nel libro. Altro aspetto particolare è oggi il ricordo dello stupore provato da parte dei soldati italiani nel trovarsi di fronte ad un popolo capace di gestirsi autonomamente, di progettare e dirigere il proprio futuro con realizzazioni di infrastrutture notevoli realizzate con i propri mezzi. Soprattutto destò grande ammirazione il vedere l’alto tasso di istruzione posseduto dalla popolazione. Anche l’esame di alcuni archivi comunali ha permesso di avere la conferma di alcuni di questi punti. Ci si aspettava di più, in modo da poter produrre un lavoro più completo e armonico. Il confronto con il territorio tuttavia ci ha permesso di iniziare una collaborazione che continuerà anche l’anno prossimo con altre realtà, in modo che il legame scuola /territorio sia sempre più stretto. La segnalazione al Ministero Sono stati realizzati anche 12 pannelli sui temi, sulle infrastrutture, sulle manifestazioni e le istituzioni che hanno contribuito alla formazione della nazione. Il prodotto finale, fotografato ridotto in forma digitale, è stato presentato in occasione della celebrazione ufficiale dell’Unità. Il valore assoluto del risultato di questa attività ha valso alla scuola la segnalazione al Ministero dell’Istruzione, in modo che, il 17 marzo 2011, data della celebrazione ufficiale dell’Unità presso la Camera dei Deputati alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano e di tutte le massime cariche dello Stato, era presente, a rappresentare la Provincia di Trento, una piccola delegazione del nostro Istituto. Il Trentino in Italia Nel presente anno scolastico si è deciso di continuare l’attività, con un progetto particolare: cercare di capire cosa n. 6 giugno 2011 Costantino Pellegrini Docente di matematica e scienze Scuola secondaria di I grado 27 Liceo “B. Russell” Cles IDENTITÀ I suoi diversi linguaggi Nell’ambito dell’iniziativa Anniversario 150 Unità d’Italia, promossa dall’Assessorato all’Istruzione “Il Trentino e l’Italia, il Trentino in Italia: la nostra storia”, i docenti e gli studenti del Liceo “B. Russell” di Cles hanno focalizzato l’attenzione sui modi attraverso cui l’identità regionale e nazionale sono state costruite e formate. Il titolo del progetto: “Il linguaggio dell’identità” sottolinea un particolare aspetto del processo di unificazione legato alla comunicazione e alla costruzione di un linguaggio ufficiale, politico e simbolico. Tante domande Le classi coinvolte sono state due quarte di Liceo Scientifico seguite dagli insegnanti: di storia Silvana Castelli, di lettere Carla Ferraresi e Stefania Ravagni, di storia dell’arte Ciro Plomitallo. Ci si è inoltre avvalsi della collaborazione dell’insegnante Annely Zeni per l’approfondimento di Storia della Musica e di Tommaso Baldo, esperto del Museo Storico di Trento, che ha guidato le attività storiche laboratoriali. Si è proposto agli studenti di riflettere sulla propria identità in relazione al proprio vissuto. La domanda che ha dato inizio al dibattito è stata: Cosa significa essere cittadini oggi? Essere trentini? Essere italiani? Si è considerata la differenza tra diventare ed essere trentini/italiani. analisi delle fonti. Hanno provato ad interrogare i documenti, hanno acquisito la consapevolezza che le conoscenze storiche sono elaborate sulla base di fonti di natura diversa che lo storico vaglia, seleziona, ordina e interpreta secondo modelli e riferimenti ideologici. Hanno infatti confrontato le diverse interpretazioni di Risorgimento elaborate nel corso degli anni. Sul territorio Le uscite didattiche sul territorio (a Trento prima e a Torino e Roma per due gruppi diversi in occasione del viaggio d’istruzione) sono state realizzate allo scopo d’insegnare agli studenti a rapportarsi con la propria realtà territoriale sapendola contestualizzare all’interno di macroeventi. Significativo, a questo proposito, il viaggio degli alunni di IV C a Roma accompagnati dal collega di storia Alessandro Paris, che come trentini, sono stati applauditi al loro ingresso nell’aula del Senato: per i ragazzi un’intensa esperienza di italianità. È stata inoltre effettuata una raccolta di immagini per riconoscere sul campo i segni del passato, della memoria e della sua costruzione: vie, toponimi, monumenti, strutture architettoniche sono state confrontate con le iconografie storiche. Il ruolo della musica Per gli studenti si è rivelato interessante il modulo sulla musica in relazione alla Storia, alla Letteratura e alla Storia dell’Arte: la musica ebbe infatti nell’Italia dell’Ottocento un ruolo fondamentale nella creazione di una mitologia, di una simbologia, di una ricostruzione storica della nazione italiana, costruendo l’idea stes- La struttura del progetto Il progetto è stato strutturato in una parte di analisi (contestualizzazione storica, indagine della cultura popolare nelle sue espressioni musicali, letterarie, memorialistiche, iconografiche, individuazione del rapporto tra intellettuali e società con accenni al teatro politico, a Giuseppe Verdi e alla Letteratura), una di riflessione specificamente storica (concetto e significato di nazione, territorio e autonomia) ed infine ne è seguita una di riflessione sul senso e la valenza che assume lo studio dell’età risorgimentale oggi. Gli studenti hanno preso confidenza con fonti diverse: documentarie, bibliografiche, cartografiche, iconografiche; alcune sono state fornite dagli insegnanti, altre reperite autonomamente dagli studenti stessi che hanno potuto intraprendere una piccola attività di ricerca e 28 n. 6 giugno 2011 sa di nazione in una prospettiva di immaginario collettivo culturale, ben prima che politicamente fattivo. Un ruolo sottolineato dallo stesso Mazzini quando individuava proprio sui palcoscenici del teatro lirico - al tempo la forma dominante di spettacolo musicale - il luogo per veicolare sentimenti patriottici e incitamenti rivoluzionari: il luogo del riscatto popolare. Le classi hanno ripercorso, dunque, tale stagione musicale non senza averne prima indagato la provenienza attraverso la matrice della canzone rivoluzionaria francese, esportata quindi nella musica colta di Beethoven (apprezzata l’esecuzione di sequenze tratte dall’Eroica, da parte dell’orchestra Haydn nell’auditorium del Liceo, commentata e spiegata dalla stessa Zeny e dall’alunno Enrico Flor). Come contrappunto agli elementi risorgimentali dell’opera di Verdi è stato considerato il repertorio innodico di provenienza più popolare, con qualche considerazione relativa anche ai percorsi dell’identità trentina con riferimento al fenomeno irredentista. Le fonti dirette Altrettanto stimolante è stato il lavoro sulle fonti dirette, ovvero su lettere o scritti di personaggi che hanno in qualche modo partecipato al processo di costruzione dell’Italia: per il punto di vista trentino sono stati scelti scritti dei garibaldini fratelli Bronzetti e l’azione di Giovanni a Prato, per quello “italiano”, invece, è stato presentato un ventaglio di liriche o canzoni di propaganda dell’impresa unitaria. Per quanto riguarda la difficoltà del “fare gli italiani”, la lettura di alcune sequenze significative delle lettere inedite del militare toscano Luigi Vivoli, che all’indomani dell’unità descrive la difficile convivenza tra militari prove- nienti da regioni diverse. La giovane età e l’estrazione sociale estremamente variegata dei protagonisti del percorso risorgimentale è stata una scoperta che ha decisamente colpito gli studenti, abituati a immaginare una storia e una politica fatta da “vecchi”. Le competenze acquisite Al di là degli scopi meramente didattici e della ricaduta in termini di conoscenze sul programma scolastico, il progetto si è rivelato decisamente gradito a tutti gli studenti per via dell’operatività richiesta e per il sincero interesse per gli argomenti trattati. Lavorare autonomamente su fonti dirette o cercare tracce del nostro passato per le vie delle città sono stati momenti di aggregazione, ma anche di acquisizione di un metodo di lavoro spendibile in altre discipline. Senza considerare, d’altra parte, che il lavorare attivamente alla costruzione di un progetto, vederlo prendere forma e crescere insieme alle conoscenze e alle competenze nelle varie materie è un lavoro sicuramente impegnativo per studenti e insegnanti, ma altamente formativo. L’argomento trattato, inoltre, ha contribuito ad alimentare la coscienza civile dei “futuri” cittadini: trentini prima di tutto, ma italiani al di là dei particolarismi e dei campanilismi, uniti attraverso un percorso fatto di dolorosi sacrifici, rinunce ma anche di giovanile entusiasmo: una “patria” che si fonda su patres non solo seniores ma anche adulescens. Il lavoro non è finito qui, per mantenere memoria dell’esperienza e per darle visibilità e possibilità di piccola divulgazione, le classi sono attualmente impegnate nella progettazione e realizzazione di una presentazione multimediale, che sintetizzi alcuni passaggi essenziali del percorso compiuto. Stefania Ravagni, Carla Ferraresi, Silvana Castelli Insegnanti del Liceo “B. Russell” di Cles n. 6 giugno 2011 29 Istituto di Istruzione “don Milani” Rovereto IN SCENA Docenti e studenti assieme Lo spettacolo “Fratelli d’Italia. Una lunga storia insieme” è stato realizzato da un gruppo di docenti e studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Don Milani” di Rovereto e inserito nell’ambito della Rassegna Teatroscuola patrocinata dall’Assessorato alla Formazione del Comune di Rovereto, dedicata quest’anno al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Lo spettacolo è stato presentato il 13 maggio 2011 al teatro Rosmini di Rovereto, alle ore 11.00 agli studenti dell’Istituto e alle ore 20.30 alla cittadinanza. Ripercorrere il processo di unificazione Quest’anno per la terza volta il nostro Paese festeggia la sua nascita. Il primo cinquantenario, nel 1911, vedeva uno stato giovane, ma soddisfatto dei grandi successi fin lì realizzati, e il centenario, festeggiato nel 1961, cadeva nel periodo di massima espansione economica italiana. Oggi le celebrazioni coincidono con una delle più grandi crisi economiche del mondo occidentale, una crisi che in Italia colpisce soprattutto i giovani, mette in evidenza i tanti problemi irrisolti e aggrava lo storico divario tra Nord e Sud del Paese. Il sentimento di sfiducia e di scetticismo è forte e la sensazione che ci sia poco o niente da festeggiare è diffusa e condivisa da molti. Eppure, nonostante i dubbi e i risentimenti, o forse proprio per le riserve che suscita l’argomento, già prima che arrivassero a scuola le circolari ministeriali, avevamo avvertito il bisogno di affrontare con gli studenti il tema dell’unità nazionale e di ripercorrere con loro il processo di unificazione del nostro paese, un processo faticoso e forse non ancora del tutto concluso. affligge i giovani, e non solo, dal loro senso di apatia e disillusione, dalla mancanza di desiderio e voglia di credere nella possibilità di cambiare le cose. Ci sembrava un’occasione da non perdere per poter riaffermare l’importanza di quei principi di libertà, uguaglianza e unità che la Costituzione pone alla base della nostra casa comune. E poiché la scuola è il luogo dove più che altrove questi principi devono essere praticati, oltre che dichiarati, il nostro primo pensiero è andato ai ragazzi stranieri che vivono e studiano in Italia, ai Fratelli d’Italia di domani, che nella nostra scuola sono numerosi. Lo spettacolo come riflessione Lo strumento che abbiamo utilizzato per questa riflessione è quello di uno spettacolo, sintesi di un’attività didattica di ricerca. Il laboratorio si è svolto durante tutto l’anno scolastico, al di fuori dell’orario curricolare, una volta a settimana per la durata di due ore e ha visto coinvolti un gruppo di studenti di classi diverse. Il numero dei partecipanti, come spesso avviene per le attività non obbligatorie, ha subito variazioni nel tempo. Più esiguo inizialmente, è cresciuto nella fase di allestimento e messa in scena del lavoro. Hanno partecipato 12 studenti: tre della V, due di IV, uno di III, quattro di II, tre di I. I docenti coinvolti sono stati: Maria De Maria, Francesca Marcomini, Gianpiero Colangelo, Marinella Moreschi, Gianluigi Carullo, Giancarlo Caroli. Le materie coinvolte sono state: storia, diritto, educazione musicale. Storia a teatro: emozionare e insegnare L’argomento prescelto per la ricerca, un secolo e mezzo di storia, si presentava sicuramente vasto e impegnativo, e naturalmente non era possibile raccontare tutto, per cui è stato necessario operare delle scelte. Se il for- La Costituzione e i suoi principi Volevamo farlo non solo per mettere in evidenza ciò che ci unisce rispetto a ciò che ci divide, ma soprattutto per riflettere sul presente, perché oggi, come 150 anni fa, c’è bisogno di un nuovo Risorgimento e di giovani, che, come i Mille, siano disposti a lottare contro il nemico. Un nemico, che non è naturalmente lo stesso di allora, lo straniero, come qualcuno vorrebbe farci credere, ma è forse anche più insidioso e difficile da vincere, ed è costituito dalla crisi generale e di valori che 30 n. 6 giugno 2011 mat doveva essere quello di uno spettacolo, il tema non poteva essere trattato in tutti i suoi aspetti principali. Sarebbe risultato comunque didascalico. E così, con grande rammarico, abbiamo dovuto rinunciare a molti argomenti che pure avevamo inizialmente approfondito. La scelta dei contenuti proposti è stata operata anche nell’ottica di valorizzare le risorse e le doti degli studenti coinvolti. La regia del lavoro, pertanto, è stata di fatto una “regia aperta”, in quanto lo spettacolo ha preso forma anche seguendo le proposte e i suggerimenti dei partecipanti. La gratificazione maggiore di questa proposta, che abbiamo utilizzato in passato sempre in relazione a temi di carattere storico o di attualità, deriva dalla consapevolezza di presentare un lavoro teatrale che vuole naturalmente coinvolgere ed emozionare il pubblico, ma allo stesso tempo offrire uno strumento didattico di conoscenza e di riflessione. Provare più ruoli Gli studenti che hanno frequentato l’intero percorso hanno avuto la possibilità di cimentarsi in più ruoli: •il ruolo di studente vero e proprio, poiché il momento più impegnativo, e purtroppo anche quello meno affollato, è stato sicuramente l’attività didattica di ricerca e rielaborazione del tema da proporre; •il ruolo di attore-protagonista, in quanto il materia- n. 6 giugno 2011 le raccolto e rielaborato attraverso un ampio ricorso ad immagini, suggestioni musicali e momenti di danza, canto e recitazione, è stato presentato dagli stessi studenti nella forma di uno spettacolo; •il ruolo di “docente”, in quanto la rappresentazione è una lezione che gli studenti hanno presentato ai propri pari, i quali, pur non avendo partecipato in prima persona al laboratorio, ne hanno potuto comunque conoscere e condividere il prodotto finale. La performance E finalmente è arrivato il momento del debutto, tanto temuto, davanti agli studenti della scuola. E quando questi ragazzi, con percorsi e provenienze diverse, senza essere attori, cantanti, ballerini o modelli, si sono esibiti sul palco insieme ai loro insegnanti, con semplicità e gioia, superando le tante insicurezze, il livello di partecipazione e di entusiasmo dei compagni è andato al di là di ogni aspettativa e speranza. Ma l’emozione più grande è stata vedere, alla fine dello spettacolo, gli studenti che riempivano il teatro alzarsi in piedi per cantare con noi, che eravamo sul palco, l’Inno nazionale. Tutti insieme, in piedi, a cantare l’Inno. E non era una partita di calcio. Maria De Maria Docente referente del Progetto 31 Liceo “A. Rosmini” di Rovereto LUOGHI Alla scoperta delle città Il Liceo Rosmini di Rovereto non ha voluto mancare all’appuntamento con la storia ed ha organizzato un viaggio per fissare nella memoria i luoghi del Risorgimento. La ricorrenza del 150°anniversario dell’Unità d’Italia è stata occasione per riscoprire, attraverso un’ offerta didattica nuova, documenti e testimonianze di avvenimenti caratterizzanti la nostra storia nazionale. Per questo si è voluto proporre un viaggio nei centri storici del nostro Risorgimento attraverso luoghi e protagonisti della nostra storia ottocentesca. Il progetto ha voluto educare all’ascolto, all’analisi e alla contestualizzazione per favorire la partecipazione di ciascun studente alla dimensione della comunità nazionale. Bergamo, Torino... Le classi coinvolte in questo progetto sono state la IV B, la V B linguistico e la V C scientifico. Annamaria Cesaro, insegnante organizzatore, grazie alla consulenza di Tommaso Baldo, operatore del Museo storico di Trento, e agli insegnanti accompagnatori Bruna Larentis e Lucia Debiasi hanno realizzato un viaggio nei principali luoghi del Risorgimento. La prima tappa del viaggio è stata la città di Bergamo, dove la Rocca, nel centro della città alta, ospita un ricco museo del Risorgimento, in cui ci ha guidati Silvana Agazzi, responsabile dei servizi didattici della fondazione “Bergamo nella storia”. Qui, attraverso l’analisi di documenti di diversa tipologia, gli studenti hanno incontrato alcuni protagonisti del Risorgimento bergamasco ricostruito attraverso un lavoro di gruppo intelligentemente guidato dall’operatore. Palazzo Madama e il Museo Nazionale del Risorgimento Il percorso ci ha portati in seguito a Torino, dove la visita guidata a Palazzo Madama ci ha permesso di visitare la sede del primo Senato sabaudo, opportunamente ricostruito, in cui gli studenti, comodamente seduti negli scranni dell’aula subalpina, hanno assistito alla proiezione di un filmato che riproponeva un dibattito tra deputati relativamente al riconoscimento dei diritti politici agli esuli in Piemonte dagli altri stati della penisola. Altrettanto istruttiva la visita a Palazzo Carignano, sede del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, che si presenta ai visitatori con allestimenti e servizi 32 all’avanguardia, che narrano il periodo risorgimentale in chiave europea oltre che torinese e italiana. Particolarmente apprezzata dai ragazzi la visione dell’aula parlamentare in cui il 17 marzo 1861 è stata proclamata l’Unità d’Italia. Inevitabile, all’uscita dal Palazzo, la visita alla sala da pranzo del ristorante storico, “Del Cambio”, apprezzato in particolar modo da Camillo Benso, conte di Cavour. Le Officine Grandi Riparazioni Le Officine Grandi Riparazioni, edificate tra il 1885 e il 1895, sono uno dei simboli dello sviluppo industriale di Torino, iniziato a pochi anni dall’unficazione nazionale e subito diventato faro dello sviluppo industriale della città. Esse costituirono un centro d’avanguardia FIAT nella revisione e riparazione di locomotive e carrozze ferroviarie, così da potenziare gli scambi di prodotti industriali da e per Torino. Generazione dopo generazione hanno testimoniato il lavoro di migliaia e migliaia di operai, e ora ospitano la mostra, curata da Walter Barberis e Giovanni De Luna, “Fare gli italiani”. Non si è voluta perdere l’occasione di visitare questo luogo della memoria: il contesto architettonico, infatti, inevitabilmente invita a pensare all’unità nazionale, non come un concetto astratto, banalmente retorico, bensì un prodotto uscito da un laboratorio, in cui si sono condivisi strumenti e intenti di lavoro. Reggia di Venaria Non poteva mancare una tappa alla dimora di caccia della dinastia sabauda, la stupenda reggia di Venaria, dove, negli spettacolari spazi delle scuderie Juvarriane, è allestita la mostra “La bella Italia”, una passeggiata emozionante attraverso i grandi maestri dell’arte italiana (Giotto, Leonardo, Botticelli, Donatello, Michelangelo, Tiziano....) quasi a volerci raccontare che l’unità politica ha dato voce e compimento ad una nazione culturalmente già identificata. “Quando la vedrete vi accorgerete che si tratta di una mostra assolutamente unica, non si era mai vista prima una tale concentrazione di esempi di capolavori dell’arte italiana, che dà il senso di una crescita di una nazione prima ancora che si unificasse in un solo stato” G. Napolitano. Un altro linguaggio per parlare del nodo n. 6 giugno 2011 storico dell’unità nazionale è sicuramente quello cinematografico, presentato in quel tempio del cinema che è la Mole Antonelliana, dove una interessante lezione sulla storia del cinema ha evidenziato la creatività della produzione e del genio italiani. Le riflessioni degli studenti rinforzano il valore dell’iniziativa e incoraggiano a proseguire in questa direzione. Certo non aspetteremo altri 150 anni per pensare ad alcuni nuclei tematici del programma di storia seguendo l’insegnamento di questo primo esperimento. Annamaria Cesaro Docente di Storia e Filosofia TESTIMONIANZE Le impressioni di alcuni ragazzi “La mostra più significativa è stata per me “La bella Italia” alla Venaria Reale. L’allestimento è stato realizzato con estrema cura e ha ripercorso la storia dell’Italia attraverso le opere d’arte delle principali città della penisola. È stato suggestivo vedere l’originale del testo di Galilei “Dialogo sopra i due massimi sistemi” e il dipinto di Hayez “Il bacio”, non quello ai più conosciuto in cui la donna indossa un abito azzurro, bensì quello in versione “patriottica”, dove gli indumenti dei due protagonisti formano la bandiera italiana. Anche la mostra “Fare gli italiani” non è stata da meno, innanzitutto per la sua collocazione all’interno dell’Officina Grandi Riparazioni, che ha contribuito a rendere meglio l’idea di un’Italia in costruzione.” Evanna, VB L “L’esperienza vissuta a Bergamo e a Torino ha reso evidente l’attualità del Risorgimento italiano. Due documenti in particolare sostengono questa convinione: il primo è un libro che ci è stato proposto al Laboratorio n. 6 giugno 2011 Storico presso la Rocca di Bergamo, scritto dal cittadino Antoine nel 1829 su libertà ed uguaglianza. La seconda occasione di riflessione su questo tema è stata la simulazione di un dibattito parlamentare a Palazzo Madama, svoltosi il 20 ottobre del 1849, relativamente all’estensione dei diritti civili a immigrati ed esuli politici.” Chiara, VB L “Abbiamo avuto la possibilità di vedere la storia, mentre solitamente dobbiamo accontentarci di immaginarla: le camicie rosse indossate dai garibaldini, i loro fucili, il berretto frigio, al museo di Bergamo.” Michela, IVB L “La mostra “La bella Italia” è stata uno dei momenti più emozionanti e carichi di significato del nostro viaggio attraverso luoghi dell’Unità d’Italia. Il percorso segue idealmente lo sviluppo culturale e artistico italiano con un allestimento molto particolare e suggestivo, in cui i quadri si possono ammirare appesi a pareti altissime apparentemente incompiute, a simboleggiare l’Italia in costruzione.” Marta, VB L 33 scuola primaria “B. Clesio” - I.C. Cles MUSICA Pinocchio e l’Italia unita In occasione dei “150 anni dell’Unità d’Italia”, l’Istituto Comprensivo “Bernardo Clesio” di Cles in collaborazione con la Scuola musicale “C. Eccher - Val di Non e di Sole” ha organizzato un percorso musicale che ha visto protagoniste alcune canzoni significative del momento storico celebrato. Tra i titoli: Garibaldi fu ferito, Il cifolo del vapore, Mamma mia dammi 100 lire, Vuoi tu venire in Merica, Ciuri Ciuri, Funicolì Funicolà, Fides, Va pensiero, Inno d’Italia. Canto e orchestra Canto corale dunque, ma anche musica d’insieme. Si è costituita infatti una piccola orchestra d’archi scolastica grazie al contributo dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani): il progetto è stato finanziato per l’anno 2011, in base al bando nazionale per la promozione della pratica della musica d’insieme “Dal pizzico alla big band”. Inoltre, nelle classi quinte, è stato organizzato un ensemble di flauti, archi, chitarre. Il percorso ha avuto come esito finale la realizzazione di uno spettacolo dal titolo: “Pinocchio e l’Italia unita” Viaggio in musica e parole nell’Italia Unita. Si è pensato alla fiaba “Le avventure di Pinocchio”, capolavoro letterario dell’Ottocento di Carlo Collodi, come filo conduttore per raccontare non solo in musica, ma anche in parole, l’Italia di quegli anni. “Pinocchio è stato raccontato, nel 1881, da Carlo Collodi.” dice il Grillo Parlante, ad inizio spettacolo. “L’Italia unita, nel 1881, aveva vent’anni. Collodi ha respirato l’aria, la lingua, le abitudini di quel tempo e anch’io che sono un suo personaggio le ho respirate con lui.” Il Grillo giustifica così la sua temporanea fuga dalla fiaba, dopo aver saputo che nel paese di Cles si stava celebrando il 150° compleanno dell’Italia. La “lezione-volante” Ma Pinocchio l’ha seguito pretendendo di presentare le canzoni, mentre il Grillo Parlante si è esibito in una “lezione-volante”. La lezione ha fatto riferimento, con linguaggio adeguato al pubblico di riferimento, ad alcuni aspetti salienti del Risorgimento Italiano: ‘padri della Patria’, guerra, emigrazione, lingua. Slides esplicative hanno fatto da significativo supporto. Anche il Gatto e la Volpe hanno fatto la loro comparsata, occasione questa per parlare di zecchini e dunque della moneta di quel tempo, nel Granducato di Toscana. Il momento finale ha visto protagonista la Fata: lei ha richiamato i personaggi al ritorno nella fiaba, ma si è anche rivolta ai bambini presenti: “So che state festeggiando un pezzo di storia dell’Italia. Anche voi farete un ‘pezzo di storia’. Con le vostre idee, lo studio, il lavoro che farete, l’impegno che in tutto questo metterete.” Lo spettacolo e la riflessione La presenza, nello spettacolo, della fiaba voleva anche essere un invito alla lettura come divertimento, cultura, veicolo privilegiato di ‘ingresso’ in un tempo passato. In riferimento poi, al numeroso pubblico degli adulti presenti, l’invito poteva estendersi alla letteratura del Risorgimento in generale. Sono stati coinvolti tutti gli alunni della Scuola Primaria, dalle classi prime alle classi quinte, in due turni da 180 alunni circa alla volta. Nel corso dello spettacolo, alcuni bambini hanno appeso le regioni ad un plastico in legno che è stato realizzato durante l’anno in un gruppo di attività opzionali. Ha fatto da sigla introduttiva una coreografia di body-percussion, metodologia d’avanguardia di valorizzazione del corpo come costruttore di performance ritmico-musicali. L’esperienza, nel complesso, è stata coinvolgente e socializzante per tutti, alunni ed insegnanti. Lingua italiana, canto corale, musica orchestrale, educazione all’immagine, educazione motoria sono le discipline che hanno contribuito a questo lavoro. È stata un’occasione per la scuola di ‘uscire’ dalle pareti dell’aula e proporre alla cittadinanza un momento di divertimento, quale è uno spettacolo, ma anche di riflessione su un periodo storico importante, della cui memoria siamo tutti noi responsabili. Dalfovo Giovanni Docente scuola primaria I. C. Cles 34 n. 6 giugno 2011 DALLE SCUOLE Istituto comprensivo Avio LA DIRIGENTE Il valore aggiunto dei progetti Due importanti progetti realizzati: “Sentieri letterari: uno sguardo plurimo sulla montagna”, con le classi prime della secondaria di I grado, in cui le escursioni in montagna si sono susseguite nelle varie stagioni e si è imparato a fermarsi, a guardare, ad ascoltare, a fotografare, ad annotare a scrivere da soli ed insieme, a confrontarsi, ad aiutarsi e “Siachepo. Il nostro castello ed il piacere di leggere e scrivere”, che ha coinvolto tutte le classi e i plessi delle primarie dell’istituto comprensivo e creato un legame speciale con il Castello di Sabbionara. Un percorso di un intero anno Credo che il valore aggiunto del progetto “Sentieri letterari: uno sguardo plurimo sulla montagna” stia nell’essere durato un anno: una specie di diario dove compaiono emozioni, sensazioni, apprendimenti; in pratica il racconto delle esperienze di questo primo anno nella scuola dei “grandi” dove non ci sono più le maestre ed i maestri, ma professori e professoresse con le loro discipline e le metodologie di studio ad esse collegate. Esso non è stato uno dei tanti, magari estemporanei, progetti che contraddistinguono la scuola dell’autonomia, come scuola non più del programma ma dei progetti. Il progetto che ha connotato questo anno scolastico ha visto coinvolte tutte e tre le classi prime. Ha visto i profesn. 6 giugno 2011 sori progettare insieme lungo tutto il corso dell’anno, tra loro e con gli esperti, a volte divisi per materia, a volte insieme, spesso al di fuori dell’orario di servizio, anche in incontri informali, perché l’importante era procedere insieme, decidere insieme il percorso, mettere in comune idee, ipotesi, obiettivi, riflessioni e valutazioni; docenti di materie letterarie a fianco di docenti di musica, arte e motoria; collaborazione stretta e continua tra Comune, Biblioteca e Scuola, a fianco nella progettazione, come nelle serate informative ai genitori e nella stesura dei diversi depliant che segnavano le tappe del percorso. Condivisione e collaborazione Anche la scuola primaria non è stata da meno, con “Siachepo. Il nostro castello ed il piacere di leggere e scrivere”. Anche questo è stato un progetto lungo un anno e anche qui la condivisione è stata il valore aggiunto. Non progetto di una sola classe o di un solo plesso di scuola primaria, ma di tutti i plessi e di tutte le classi. Le scuole primarie di Avio e Sabbionara si sono riconosciute e ritrovate nel castello che domina la zona. “Il nostro gigante di pietra” lo chiamano i bambini. Un castello che viene visto tutti i giorni, magari senza farci caso, che è diventato il pretesto per unire le due scuole e soprattutto per rafforzare lo spirito di osservazione, la scoperta, il piacere di leggere, scrivere, inventare, disegnare, costruire,… Tanti infatti sono stati i prodotti realizzati dai giovanissimi studenti che hanno fatto bella mostra di sé a Palazzo Bresavola al termine dell’anno scolastico. Una condivisione che ha permesso al bel progetto realizzato lo scorso anno da una classe della scuola primaria di Sabbionara, basato sull’utilizzo della libreria digitale Anobi, di diventare strumento di apprendimento per entrambi i plessi. Ad un certo punto la condivisione è andata oltre le mura della scuola primaria per estendersi all’ultimo anno di scuola dell’infanzia. Uscite insieme al castello, lettura di fiabe che avevano come elemento comune un castello e, infine, i bei castelli di cartone che i bambini dell’asilo hanno costruito e che saranno qui ad aspettarli a settembre, testimonianza di un percorso condiviso, di una esperienza divertente vissuta insieme ai loro futuri compagni di scuola. Patrizia Lucca 35 Scuola primaria Avio e Sabbionara SIACHEPO Al Castello bambini e scolari “Siachepo” è la scritta misteriosa che campeggia sullo scudo di uno dei numerosi guerrieri affrescati nella Casa delle Guardie del Castello di Avio. La scritta, da sempre oggetto di diverse interpretazioni da parte degli storici, potrebbe significare “vada come vada” “sia quel che sia”. L’enigmatico “Siachepo” incuriosisce tutti quanti, pertanto lo abbiamo ritenuto una perfetta suggestione per diventare il titolo del nostro progetto. È, infatti, facendo leva sulla curiosità che è possibile far emergere il piacere per la ricerca e quindi per la lettura e la scrittura. Attività creative con sfondo integratore il “nostro Castello” Nato dall’esigenza di promuovere nei bambini la curiosità, l’amore per la lettura e la scrittura, per diventare soggetti attivi nella costruzione del proprio sapere, il progetto laboratoriale si è prefisso il superamento della lettura e della scrittura inserita nell’ambito specifico dell’educazione linguistica per connotarsi come obiettivo più ampio di formazione della persona sotto l’aspetto cognitivo, affettivo -relazionale e sociale, in sinergia con gli attuali sistemi multimediali. Il gigante di pietra dal cuore artistico che domina i nostri paesi, non passa inosservato, è qualcosa di tangibile che i bambini vedono tutti i giorni, che li incuriosisce, ma che non conoscono. Pertanto abbiamo ritenuto potesse essere la fonte da cui far scaturire l’interesse, l’amore per la ricerca e quindi per la lettura e la scrittura. I bambini sono stati coinvolti quindi in attività creative con sfondo integratore il “nostro Castello”. 36 Medioevo nella scuola primaria: il percorso Il percorso programmato ci ha consentito di cogliere nel suo spessore artistico un bene culturale del nostro territorio, che da alcuni anni abbiamo tralasciato, in quanto il programma di storia per la scuola primaria non prevede la trattazione del Medioevo. Attraverso il castello, i bambini hanno conosciuto tracce e reperti della storia passata ed hanno compreso che la storia generale studiata sui libri di testo è riscontrabile anche nel territorio in cui si vive sotto forma di fonti di vario tipo: il castello di Avio e i suoi affreschi. Il percorso si è articolato sostanzialmente in tre fasi: Visita al castello Scopo della visita era innanzi tutto quello di favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il piacere per la ricerca di nuove conoscenze. I bambini sono stati invitati a scoprire i sistemi difensivi del castello, simulando un attacco al maniero. Dopo aver superato le sette porte di difesa, si sono soffermati ad osservare gli affreschi della Casa delle Guardie e del mastio. In questa fase i bambini sono stati sollecitati a individuare particolari, somiglianze e differenze, scritte sui gonnellini dei fanti o sugli scudi… La strategia di problematizzare ciò che si osservava ha permesso ai bambini di sollevare ipotesi, ricer- care soluzioni anche originali attraverso il pensiero divergente. Il piacere per la lettura e della scrittura Per stimolare la curiosità per la lettura, con i bambini di classe prima e della scuola dell’infanzia (Progetto Continuità) si è viaggiato attraverso le fiabe classiche ambientate nel castello. Con le classi seconda e terza si è affrontata invece la lettura di testi narrativi fantastici ambientati nel castello. Ai ragazzi di classe quarta e quinta è stata proposta, da parte del nostro bibliotecario, una bibliografia di testi narrativi e informativi sulla vita nel castello. Gli alunni delle due scuole hanno collaborato quindi alla creazione di una loro biblioteca virtuale, scrivendo delle recensioni sui libri proposti, pubblicate in rete attraverso la comunità di lettura “aNobii” (social network di nuova generazione che permette di con- n. 6 giugno 2011 dividere la passione per i libri con lettori con gusti simili e scoprire nuovi autori e nuovi libri attraverso Web 2.0. L’indirizzo della nostra libreria virtuale: http://www. anobii.com/biblscolavio/books) Progetto continuità Gruppo grandi scuole dell’infanzia di Avio e Sabbionara e Classi prime scuola primaria. Il piacere per la lettura inizia prima dell’ingresso del bambino nella scuola primaria, se sostenuto da un ambiente ricco di stimoli. Che cosa abbiamo proposto ai bambini di questa età per stimolare il piacere della lettura? Innanzi tutto la visita al castello e tante fiabe classiche ambientate nello stesso. La fiaba, come strumento che permette ai bambini di trovare insieme risposte agli interrogativi che via via si pongono e promuove il confronto con le loro emozioni e paure. Pertanto, il progetto non ha coinvolto solo il versante educativo didattico, ma anche quello affettivorelazionale, entrambi fortemente coinvolti nel processo di crescita. Nella fase di compartecipazione all’attività didattica i bambini si sono divertiti a condividere con i compagni delle classi prime le storie raccontate dalle insegnanti, i racconti inventati e quindi hanno imparato a lavorare insieme, divisi in gruppi misti per: •costruire castelli con materiale di riciclo; •illustrare i personaggi che vivevano nel castello; •inventare dei brevi racconti. • Il libro illustrato con Walter G. Codato classi prime e seconda: Raccontare le immagini, ovvero dalle immagini ai racconti; due incontri per classe con l’illustratore e scrittore Walter G. Codato per visionare le tavole di un racconto n. 6 giugno 2011 ambientato nel castello. Sulla base degli input forniti dalle immagini, individuati i protagonisti e gli antagonisti, i bambini sono stati invitati a produrre brevi racconti. classi terze e quarte: Dalla lettura degli affreschi del castello alla produzione di racconti e rielaborare storie, imparando alcune tecniche per pubblicare un libro; quattro incontri per classe con l’esperto Codato. I libri realizzati sono stati pubblicati in formato cartaceo e digitale: e-book. classi quinte: Racconti a pingpong tra alunni delle classi quinte. In ciascuna classe è stato intrapreso un percorso per conoscere il Medioevo, attraverso la lettura di testi narrativi e l’analisi di testi informativi. Le recensioni sono pubblicate su aNobii. Gli insegnanti hanno elaborato l’incipit di quattro racconti e i ragazzi, a piccoli gruppi, hanno inventato le sequenze per completarli. Gli alunni di Sabbionara hanno scritto la prima sequenza, quelli di Avio hanno aggiunto la seconda e così via, fino alla conclusione delle storie. I ragazzi aspettavano con impazienza il ritorno dei racconti proseguiti dall’altra classe. Infine, utilizzando le diverse tipologie testuali affrontate nel corso dell’anno e in particolare il genere narrativo di paura, fantasy e realistico, i ragazzi si sono impegnati a realizzare con tecniche diverse (acquerelli, colori a matita e ad olio) il castello della paura, realistico e fantasy. I tempi, la mostra, le ricadute Il percorso è iniziato in novembre con la visita al Castello e si è concluso in maggio con la Mostra dei lavori presso l’auditorium di palazzo Bresavola. In dicembre e gennaio i bambini hanno letto racconti fantastici e testi informativi sulla vita nel Medioevo, quindi i ragazzi del secondo e terzo biennio hanno prodotto delle recensioni pubblicate sulla comunità di lettura aNobii. In febbraio hanno inventato i racconti prendendo spunto dagli affreschi del castello o dalle letture proposte, infine in marzo li hanno illustrati. La mostra, assai apprezzata dalle famiglie, è stata allestita in modo che fosse visibile il percorso comune seguito da tutte le classi, a partire dal gruppo “grandi” della scuola dell’infanzia. Quanto alle ricadute didattiche: i bambini possiedono più conoscenze in merito al nostro castello e sicuramente i più grandi hanno compreso che la storia studiata sui libri di testo ha lasciato delle tracce anche nel nostro territorio sotto forma di fonti di vario tipo; con modalità diverse a seconda del gruppo e della classe di appartenenza, si sono rafforzati in merito al piacere di leggere e scrivere; hanno rafforzato l’apprendimento collaborativo, lavorando in gruppo per imparare ad ascoltarsi, condividere materiali e idee, incoraggiarsi, chiedere e dare aiuto e soprattutto per imparare a lavorare per un obiettivo comune: la produzione di racconti da esporre al pubblico, tramite la divisione dei compiti (redattore, controllore del tempo, controllore del tono di voce, coordinatore interventi…). Adriana Cristoforetti Maria Cristina Eccheli Docenti scuola primaria I. C. Avio 37 la biblioteca SENTIERI Lettura e scrittura… in montagna Quando parliamo di “paesaggio” sappiamo di utilizzare un termine sul quale si è molto discusso nel tentativo di elaborare un concetto convincente com’è quello espresso da Raffaele Milani quando lo definisce “un prodotto della natura, del fare, del percepire, del rappresentare”. Pur con tutti i limiti di una sintesi così estrema ci è parso questo un buon punto di partenza teorico a cui ispirare l’iniziativa realizzata durante l’anno scolastico appena concluso; un progetto interdisciplinare denominato “Sentieri Letterari” promosso dalla locale Biblioteca comunale in collaborazione con l’Istituto comprensivo, patrocinato dall’Assessorato comunale all’Istruzione, Cultura e Turismo del Comune. Pluridisciplinarietà e spazio alpino Limitando il tema al solo paesaggio di montagna, gli insegnanti di lettere, arte, religione, educazione musicale e motoria, affiancati da alcuni esperti, hanno cercato, durante il normale svolgimento dei programmi e attraverso appuntamenti organizzati anche fuori dall’orario scolastico, di offrire ai ragazzi spunti di riflessione pluridisciplinari per aiutarli a capire come l’ambiente naturale montano sia cambiato nel corso dei secoli in seguito allo sfruttamento delle sue risorse e come, nel contempo, si sia modificato lo “sguardo” dell’uomo che ha via via elaborato approcci culturali diversi; da Petrarca a Rigoni Stern, da Vittorio Sella ad Ansel Adams, da Brahms a Strass, da Michelangelo ai romantici, nella letteratura come nella fotografia, nella musica, nella pittura, nel cinema, sono mutati nelle diverse epoche i modi di rappresentare lo spazio alpino e più in generale la montagna. Sentiero 652 Per questa esperienza si è scelto di “adottare” il sentiero n. 652, che collega il fondovalle al Monte Baldo, un percorso che, prima della cesura determinata dalla Grande Guer38 ra, evento che ha alterato definitivamente le gerarchie di accesso alla montagna, era stato utilizzato per il trasporto della legna da ardere destinata al mercato veronese, per alimentare le “calchere” e le carbonaie, per il rifornimento di fieno e il transito delle mandrie verso i pascoli e le malghe, per il contrabbando, per la fuga dei disertori austro-ungarici nel Regno Italico, determinando un portato di tradizioni, testimoniato dalla presenza di numerosi simboli religiosi e dalla sedimentazione di alcune leggende tramandate oralmente per generazioni. Con le ciaspole a Madonna della Neve Durante questo lungo “cammino” i ragazzi hanno avuto l’opportunità d’incontrarsi con esperti che hanno offerto diversi “punti di vista” per comprendere l’ambiente che circonda il sentiero. In particolare le guide alpine Andrea Bruni e Lorenzo Inzigneri, affiancate dal personale della Stazione forestale di Ala-Avio Tommaso Borghetti e Diego Fracchetti i quali, a partire da una profonda conoscenza dei luoghi, hanno accompagnato in lunghe escursioni con le ciaspole le classi ospitate per due giorni presso il Rifugio Monte Baldo in località Madonna della Neve nel mese di dicembre. Qui, durante il soggiorno, si è svolto anche l’incontro con la regista Micole Cossali, la quale ha presentato un suo documentario sull’alpeggio, una delle attività più significative dell’economia rurale di Avio e, nel corso di un autentico filò serale, gli anziani del luogo hanno portato le loro testimonianze di vita e le loro esperienze giovanili sulla montagna di casa, evidenziando i cambiamenti del paesaggio e l’esistenza di una cultura materiale oggi scomparsa, mettendo in rilievo i profondi mutamenti intervenuti dopo la costruzione della strada militare, la realizzazione della diga di Prà da Stua e l’abbandono delle miniere delle terre verdi che, fin dal Rinascimento, rifornivano i pigmenti per gli affreschi. E ancora sul Baldo a maggio Le escursioni sulla neve sono state anche l’occasione per realizzare una sorta di “schedatura” dell’ambiente naturale sia attraverso appunti scritti sia mediante l’utilizzo dell’occhio fotografico, sotto la supervisione del fotografo Giulio Malfer che ha cercato di educare i giovani apprendisti fotografi a cogliere gli elemenn. 6 giugno 2011 ti costitutivi del paesaggio baldense. Dopo l’esplorazione dell’ambiente invernale, con i suoi silenzi e le sue atmosfere rarefatte, le classi sono state accompagnate, nel mese di maggio, a scoprire i suoni del bosco che si risveglia, la flora e la fauna che riprendono il loro ciclo di vita; in questa occasione l’occhio fotografico di un’esperta, la fotografa Mara Gallo, ha aiutato i ragazzi ad isolare i dettagli che costituiscono l’insieme armonico dell’ambiente naturale; elementi del paesaggio che sono stati conosciuti attraverso l’utilizzo dei sensi e, divenuti esperienza concreta, sono diventati i “mattoni” sui quali ognuno ha costruito la propria narrazione. Esprimersi con la scrittura Il progetto “Sentieri letterari”, proposto anche per divulgare i testi più significativi della letteratura di montagna e per migliorare le competenze linguistiche dei ragazzi attraverso la lettura e la scrittura, si è poi articolato, nel secondo quadrin. 6 giugno 2011 mestre, in tre laboratori di scrittura condotti da esperti di diversa formazione culturale: lo scrittore Davide Longo, l’animatrice di scrittura creativa Maria Cristina Toffalori e la pedagogista Cristina Balzaretti. E’ stato questo il momento di sintesi dell’intera iniziativa, dove si è potuto verificare come tutte le sollecitazioni, compresa la visita al Museo della Montagna di Messner allestito presso Castel Firmiano, abbiano sedimentato nei ragazzi conoscenze ed emozioni che si sono potute esprimere attraverso la scrittura. Il prodotto finale Nel corso dei laboratori gli alunni hanno prodotto racconti collettivi e poesie individuali utilizzando tecniche diverse sperimentate con i loro insegnanti e l’allestimento di una mostra finale ha messo in evidenza la ricchezza di questa produzione frutto di un lavoro pensato e articolato in maniera rigorosa. All’inaugurazione della mostra, avvenuta il 5 maggio, mentre sa- lutava le numerose famiglie presenti l’assessore all’Istruzione del Comune di Avio, Federico Secchi, ha voluto sottolineare “l’attenzione dell’Amministrazione comunale verso la scuola e verso la formazione delle nuove generazioni”; “un impegno - ha proseguito l’assessore - che è stato particolarmente importante nel corso dell’anno scolastico appena concluso che ci ha visti sostenere due progetti didattici di grande significato”. Il progetto didattico ripropone, in termini ovviamente diversi, un’analoga iniziativa realizzata nel corso dell’anno scolastico 2004-2005 che ha visto la collaborazione della scrittrice Chiara Carminati; ora i materiali sono davvero tanti e, in prospettiva, non è escluso che si possa arrivare a realizzare un vero e proprio sentiero letterario, sul modello dei cosiddetti parchi letterari, trasformando in tal modo una interessante esperienza didattica in una proposta turistico-culturale. Mario Peghini Biblioteca comunale Avio 39 scuola secondaria primo grado “Alighieri” - I.C. Avio MONTAGNA “Nel territorio” e scrivere testi Iniziato nell’a. s. 2004/2005, il Progetto “Sentieri Letterari” ha sviluppato il tema della rappresentazione della montagna ed è stato finalizzato alla costruzione di un sentiero letterario sulla mulattiera 652 arrivando all’istallazione, lungo il percorso, di una stele con la riproduzione della leggenda del Sass de la Vecia. Per vari motivi il sentiero letterario non è stato realizzato. La Biblioteca pubblica con il patrocinio del Comune all’inizio di quest’anno scolastico ha proposto una riedizione del progetto, coinvolgendo le classi prime della scuola secondaria di primo grado. L’inizio del progetto Nell’anno scolastico in corso, si è cercato di sviluppare il tema della rappresentazione della montagna, puntando su un percorso interdisciplinare. Allestire un “sentiero letterario” è un progetto ambizioso, ma s’inserisce pienamente nella valorizzazione del patrimonio naturalistico del territorio e nella scoperta della cultura della montagna. Il progetto è stato inaugurato con la ciaspolada per tutti i ragazzi, finanziata dall’Amministrazione Comunale, i giorni 20 e 21 dicembre 2010. Si è trattato di coordinare 61 studenti di prima media (tre classi), due docenti di lettere e i docenti di educazione motoria, arte, musica che operano tutti sulle classi. Ci 40 sono stati alcuni momenti preparatori fondamentali: la brava guida alpina Lorenzo Inzigneri è venuta a scuola a spiegare come si prepara uno zaino e come si affronta la montagna in inverno; il fotografo Malfer, in collaborazione con l’insegnante di arte, ha organizzato un breve corso di fotografia, dando indicazioni sull’uso delle macchine digitali e parlando di inquadrature, primi piani, panoramiche, ecc. Natura e amicizia L’avventura sulle ciaspole è stata sicuramente un’esperienza forte per dei ragazzini di prima: qualcuno non aveva mai dormito lontano dalla famiglia, non aveva forse mai provato il senso della fatica e non sapeva gestirsi zaino ed altri oggetti personali. Inoltre, l’esperienza ha avuto una ricaduta positiva sulle dinamiche relazionali e sulla socializzazione: i nostri studenti hanno costituito un gruppo coeso, dimostrando sempre disponibilità ad aiutarsi a vicenda. Le impegnative camminate sotto la neve sono state alternate da momenti di immersione nella natura con i sensi, per apprezzare il silenzio, i rumori ovattati, il freddo invernale, il candore del paesaggio avvolto nella nebbia e da momenti di scrittura delle proprie emozioni e sensazioni, riordinati in seguito in testi poetici individuali e collettivi. I ragazzi hanno imparato ad osservare l’impronta di un capriolo, un ramoscello spezzato, un albero imbiancato dalla neve… insomma, l’importanza e la bellezza delle piccole cose. In classe L’attività è proseguita nelle classi con la lettura e l’analisi di racconti sulla montagna di grandi autori come Francesco Petrarca, Emilio Salgari, Primo Levi, Mauro Corona, Mario Rigoni Stern, Dino Buzzati, ecc. Gli studenti si sono cimentati anche nella produzione scritta di fiabe, partendo da uno stesso incipit, acrostici con parole chiave e poesie. Infine, è arrivato il momento dei laboratori di scrittura creativa con gli esperti animatori Cristina Balzaretti, Davide Longo e Maria Cristina Toffalori. I percorsi sono stati concordati con noi docenti di lettere che abbiamo accompagnato tutto il percorso, senza mai delegare o metterci in disparte. E loro, i protagonisti, sono venuti tutti, anche al di fuori dell’orario scolastico, con i loro panini e le loro merendine, ma anche con penna e taccuino. Ci hanno seguito con entusiasmo, curiosità e voglia d’imparare, stando sempre alle regole del gioco. n. 6 giugno 2011 lori ha spaziato anche su temi non strettamente legati alla montagna, arrivando alla produzione di testi narrativi simili al nonsense. Un’esperienza che ha assai divertito la classe. Sul sentiero Ascoltare, descrivere, osservare LABORATORI Con la musica I laboratori di scrittura sono stati preceduti da una ricognizione sul luogo: ciascuna classe, i primi di maggio, ha percorso un tratto del sentiero 652 accompagnata da docenti, guardie forestali e soccorso alpino. Gli animatori hanno proposto modalità diverse di lavoro, ma sempre in situazione, facendo annotare su un taccuino emozioni e osservazioni: ascoltare la natura con gli occhi chiusi, per poi trascrivere impressioni e sensazioni da trasferire in un testo narrativo (Longo); descrivere e concentrarsi su elementi apparentemente poco significativi come un sassolino, delle foglie, un insetto (Toffalori); osservare i colori, i suoni, i profumi e gli odori dell’ambiente, tanto da diventare un tutt’uno con la natura stessa (Balzaretti). Si è trattato di un tipo di scrittura che come risultato atteso si colloca fuori dalla logica scolastica (assenza di valutazione, la bontà dei testi prodotti non rappresenta l’obiettivo primario) e in cui viene favorita l’espressione emotiva, istintiva e creativa piuttosto che logica, attraverso opportune proposte di giochi e scrittura per motivare e coinvolgere. Inoltre, durante le passeggiate non sono mancate informazioni scientifiche e naturalistiche da parte delle guardie forestali aviensi, per imparare a riconoscere un albero, il nido di un picchio, una pianta officinale, un fiore. E i ragazzi hanno fatto tesoro delle spiegazioni trasferendole nei laboratori proseguiti il giorno successivo nelle classi. Dopo aver suonato con la sua chitarra e cantato con i ragazzi “Il pescatore” di De André, Davide Longo ne ha analizzato il testo, facendo capire le caratteristiche del racconto con la sua trama, l’intreccio e i colpi di scena, i personaggi, l’ambientazione temporale. Così gli studenti di 1B sono stati in grado di unire elementi fantastici, naturalistici, narrativi e descrittivi per creare una sorta di leggenda locale, “Lo gnomo Bo della calchera”, in cui si ritrovano uno gnomo che assomiglia alla radice di un albero, delle piante che si spostano con le proprie radici e l’uomo, da sempre poco rispettoso dell’ambiente. E Bo il protagonista, nel momento in cui gli uomini si riappacificano con la natura, insegna loro i segreti delle piante e a cucinare con l’aglio orsino. n. 6 giugno 2011 In palestra Cristina Toffalori ha proposto un momento di attività creativa in palestra, invitando i ragazzi a realizzare su cartelloni la loro montagna ideale e a lavorare su parole chiave. E nei loro “Se fossi una montagna” e “Busso alla porta della montagna” gli studenti di 1C hanno messo in evidenza i danni arrecati dall’uomo alla natura stessa, tanto che Alessio conclude così la sua poesia: Busso alla porta della montagna: - Ho bellissime cose da offrirti./Ok – mi risponde - ma solo per cinque minuti./Da quel momento la montagna è inquinata. Il laboratorio di scrittura di Toffa- Interessante anche l’attività proposta in 1A da Balzaretti, che ha invitato i ragazzi a raccogliere lungo il sentiero foglie, sassi, bastoncini, fiori, erbe, fonti d’ispirazione di un’ampia produzione di poesie, come ad esempio “autoritratti”, “se fossi”, “ho scelto”, in cui gli autori si sono identificati con aspetti ed elementi della natura, descrivendone suoni, odori e colori, anche attraverso onomatopee, similitudini e metafore. Scrive Federica C. nel suo “Ho scelto”: Ho scelto il muschio/perché è esteso come la mia amicizia./Ho scelto una foglia d’edera/perché è grande come la mia sincerità./Ho scelto un filo d’erba/perché è leggero come la mia timidezza./Ho scelto un bastoncino/perché è duro come la mia testardaggine. L’escursione con le famiglie Il progetto si è concluso con l’escursione del 5 maggio, assieme a tutte le famiglie, lungo il sentiero 652, che forse potremo già chiamare “il sentiero letterario 652”, fino a Madonna della Neve, per visitare tutti assieme la mostra del lavoro svolto, comprendente testi scritti e foto di questa coinvolgente avventura vissuta durante tutto l’anno scolastico. Così i ragazzi hanno potuto rivivere e condividere con le famiglie la ciaspolada del dicembre scorso, rileggere i loro acrostici, le poesie sulla montagna in inverno e rivedere le foto più belle scattate durante il laboratorio fotografico con Malfer. Gran parte dei pannelli è stata comunque dedicata ai laboratori di scrittura creativa guidati dai tre sopraccitati animatori, un’ampia e variegata produzione che verrà utilizzata per allestire il nostro “sentiero letterario”. Lucia Mazzocchi e Luca Di Marco docenti scuola secondaria I grado I.C. Avio 41 scuola secondaria I grado “G.Bresadola’ – I.C. TN 5 CONCORSO Primo premio all’indirizzo musicale L’Orchestra del corso ad indirizzo musicale SMIM della scuola secondaria di primo grado “G. Bresadola” di Trento domenica 1° maggio ha vinto il Primo Premio al Concorso Nazionale di Jesolo. Il Concorso, si è svolto a Jesolo (VE) nei giorni 29-30 aprile-1° maggio 2011 presso tre sedi. Sono stati preparati 46 studenti musicisti da 4 docenti: Francesca Bastanzetti - pianoforte, Sonia Carli - chitarra, Ornella Gottardi - flauto, Pietro Antonio Strosio - violino. Premi a orchestra e solisti Domenica 1° maggio 2011 nella sala del Teatro Vivaldi di Jesolo sono presenti circa 500 ragazzi provenienti da tutt’Italia con i propri strumenti musicali. È la giornata finale del II Concorso Nazionale “Musica Insieme” organizzato dall’Associazione Culturale “Musica Viva” e dalle Scuole di Musica “C. Monteverdi” in collaborazione con le Amministrazioni Comunali di Musile di Piave e Jesolo (VE) e riservato a tutti i giovani musicisti delle scuole secondarie di I grado ad indirizzo musicale, di II grado ed ai licei musicali. Si sono distinti gli allievi del corso ad indirizzo musicale (SMIM) della scuola secondaria di primo grado “G. Bresadola” di Trento che hanno conquistato il Primo Premio nella sezione orchestre con invito ed esecuzione nel Concerto d’onore riservato ai vincitori e due terzi premi nella sezione solisti-pianoforte (Massimo Clementi e Francesco Biasioni). I ragazzi hanno vissuto questi momenti con grande intensità e siamo convinti che creare modelli positivi e lavorare in questi contesti abbia una notevole valenza educativa e formativa. mento di interesse e apprezzamento, confermato dal numero di richieste sempre superiori alla disponibilità di posti. Purtroppo, a differenza delle altre Regioni, nel Trentino è rimasta l’unico. Le specialità strumentali presenti sono: chitarra classica, flauto traverso, pianoforte e violino. La caratteristica principale che contraddistingue questa realtà è la possibilità, offerta agli alunni, di potenziare il loro percorso educativo e formativo attraverso un’esperienza musicale resa più incisiva dalla pratica strumentale. I docenti di strumento partecipano all’attività collegiale della scuola e condividono gli obiettivi trasversali del consiglio di classe. Il Convegno Nazionale Il corso ad indirizzo musicale durante i suoi venti anni di attività ha partecipato a numerose manifestazioni musicali culturali sia in ambito locale che nazionale, intervenendo a concerti, concorsi, convegni, spettacoli interdisciplinari ed iniziative organizzate da enti, istituti e associazioni presenti sul territorio, anche in collaborazione con il Conservatorio Bonporti. In questo contesto si innesta la proposta di un Convegno Nazionale che si svolgerà a Trento martedì 25 ottobre 2011 dal titolo “Dalla scuola primaria agli studi accademici: curricolo verticale delle Discipline Musicali Modello organizzativo e attuativo a livello nazionale”. L’evento è organizzato da SMIM Bresadola dell’Istituto comprensivo Trento 5, Liceo “A.Rosmini” di Trento, Liceo Musicale Coreutico “F.A.Bonporti”, Area Pedagogica Dipartimento Istruzione Formazione dell’Intendenza scolastica italiana della provincia di Bolzano, in collaborazione con l’Istituto per la ricerca IPRASE di Trento e la partecipazione di enti culturali provinciali e regionali (Università e Conservatori di Trento e di Bolzano). Nel corso dell’incontro, che prevede interventi di relatori di alto valore professionale e di rilevanza nazionale, verranno approfondite le tematiche sintetizzate nel titolo del convegno, affrontate da differenti prospettive. Il meeting intende essere un momento di riflessione e confronto sul percorso musicale nell’istruzione pubblica, dall’organizzazione del curricolo musicale-strumentale alla formazione dei docenti, alla luce della normativa e delle linee programmatiche nazionali. Sonia Carli docente di chitarra SMIM Bresadola Trento L’indirizzo musicale SMIM Il corso ad indirizzo musicale SMIM è stato attivato presso la scuola secondaria di primo grado “G.Bresadola” nel 1991. Da allora si è registrato un costante incre42 n. 6 giugno 2011 Istituto delle Arti di Trento e Rovereto CAPUTO Ancora assieme per ricordare Martedì 31 maggio 2011 ore 17, aula magna dell’Istituto delle Arti “Vittoria” di Trento, ognuno al suo posto: studenti, insegnanti, amici, dirigente scolastico, qualche ospite e sullo schermo dietro la cattedra l’immagine di lei, insegnante Antonia Caputo, scomparsa ma ancora molto presente nell’istituto dove ha insegnato per anni con competenza e passione. In prima fila, un altro docente, di filosofia, Claudio Tugnoli, il marito che ha voluto con forza ricordare la docente Caputo con un catalogo completo delle opere, prima, e poi con le Borse di studio Antonia Caputo 2011 assegnate a studenti “bravi in tutte le materie ed eccellenti in Disegno dal vero (la materia insegnata da Antonia)”. Questo il motivo dell’incontro. Borse di studio Antonia Caputo 2011 Non ci si può sbagliare, nell’aula magna del “Vittoria” l’atmosfera è quella giusta: il catalogo delle opere, alle pareti alcuni quadri di Antonia, anche disegni dei ragazzi premiati, ed altre realizzazioni recenti su un tavolo, l’immagine “della nostra insegnante Antonella” non scompare quasi mai, il collega ed amico Pietro Marsilli conduce con delicatezza ed ironia l’incontro, assieme agli insegnanti del “Vittoria” ci sono anche alcuni del “Depero” (perché “non poteva questa nostra iniziativa ignorare il fatto istituzionale che da questo anno siamo fusi con il Depero, con esso costituiamo una unica n. 6 giugno 2011 istituzione scolastica”). Non solo, c’è anche, almeno simbolicamente, anche l’altro (il Liceo musicale coreutico “Bonporti”) con un ottimo trio di fiati (Giorgia Telch, Mauro Telch e Alessandro Veneri) che ha eseguito alcuni brani sia in apertura che per intervallare la consegna delle borse di studio. Arte, disegno, musica, apertura internazionale… cisco (a marzo a San Francisco e ad aprile a New York), del quale è stato proiettato anche un video con i momenti più significativi. Poi, solo un momento di richiamo esplicito alla persona cui è intestata la borsa di studio, fatto da Gloria Zeni, ex allieva di Caputo, oggi docente anche lei “dell’amica Antonella, una persona che aveva capito che insegnante è chi che forma uomini e donne pronti ad affrontare la vita. Fortunati i suoi allievi, in primis!”. Gli studenti classi terze e quarte premiati con quattro borse da 750 euro cadauna: Luca Marignoni - 3E Vittoria Gennaro Bisogno - 3B Vittoria Valentina Postal - 3A Vittoria Monia Sighel e Stefania Mazzola, ex aequo - 5A Depero (m.c.) Il dirigente scolastico, Silvio Cattani, ha voluto aprire l’incontro ad un momento di apertura internazionale, approfittando della presenza in Trentino di Noel Corea, docente referente del gemellaggio dell’Istituto delle Arti con Oakland School of Art/San Fran- 43 Liceo “F. Filzi” Rovereto FRAMMENTI Oggetti e immagini di storia Sabato 28 maggio al Liceo “Fabio Filzi” di Rovereto è stato presentato un video dal titolo “Filzi: frammenti di storia”, realizzato dal regista Lorenzo Pevarello e interpretato da alcuni studenti del Liceo di Scienze Sociali a compimento del percorso finanziato dal Fondo Sociale Europeo sul tema della conservazione e valorizzazione dei beni culturali. Il video comprende anche la mostra, dedicata all’Istituto Magistrale, e inaugurata in dicembre, di strumenti, materiali didattici di vario tipo e fotografie dei più di cento anni di attività della scuola che i ragazzi hanno recuperato, raccolto e catalogato. Il senso del percorso I ragazzi si sono sentiti protagonisti nella realizzazione di questo video, realizzato in collaborazione con il Museo Storico con cui è stato fatto un protocollo di intesa per i laboratori della scuola. La dirigente Marta Ober ha spiegato che il progetto, nato nel contesto dell’insegnamento della storia curricolare ma con l’apertura sul territorio in maniera guidata, grazie anche alla dedizione dell’insegnante Ada Aguglia. È partito tutto dal corso per la conservazione dei beni culturali del Fondo Sociale Europeo a cui hanno aderito un gruppo di alunni, che oggi frequentano la quinta, per cercare di recuperare il materiale della scuola dalla soffitta e poi farne una mostra. Guido Marzadro, Anna Grigolato, Giulia Maranelli, Federico Pedrotti, Giorgia Fabbris con la loro professoressa, e guidati dal regista Lorenzo Pevarello, hanno recuperato oggetti di uso didattico in disuso, album dei ricordi, uno scheletro, e molti altri oggetti. fitta in un secolo di memoria. La seconda parte è strutturata con interviste a ex studenti: la signora Clara Rizzi Dell’Eva, il signor Vincenzo Bazzoli, il signor Mariano Plotegher. Molti i ricordi che li accomunavano, l’aula di disegno con le numerose lavagnette su cui dovevano riprodurre il disegno fatto dall’insegnante sulla lavagna più grande, o le classi numerosissime e che da otto o dieci prime classi arrivavano a quattro quarte. Vivo il ricordo del preside Chiocchetti coltissimo e signorile anche nel riprendere i cattivi comportamenti. Simpatici alcuni aneddoti come le foto con lo scheletro, chiamato da alcuni “la Bepina” e la realizzazione dell’orto. Una scuola che era in grado di caratterizzare l’ambito professionale, come dimostra quando si entrava nelle classi dei bambini e si raccontavano delle storie, “quelle che adesso non si possono raccontare perché sono troppo cattive” ha raccontato la signora Clara. I ragazzi protagonisti Il video è originale e originali sono state le idee dei ragazzi. A questo si aggiunge la grande professionalità del regista Lorenzo Pevarello che ha instaurato notevole feeling con i ragazzi che, sono stati lasciati liberi di esprimersi. Molte le ore e i pomeriggi che sono stati dedicati alla realizzazione di questo video ma soprattutto gratificante l’ aver recuperato alcune fasi della storia della scuola recuperando oggetti in disuso, schede didattiche e filmati scientifici. Queste cose hanno contribuito a ripercorrere momenti non molto lontani in ordine di tempo ma ha dimostrato anche come sono diversi dalla scuola di oggi. “L’esperienza è stata bellissima anche per la formazione che ne è conseguita, ma non finisce qui” hanno detto sia Marta Ober che Ada Aguglia. Anche la dirigente ha detto di aver trovato moltissime foto in presidenza e visto l’interesse riscontrato ci sarà anche per l’anno prossimo un progetto, che riguarderà l’archivio storico della scuola alla ricerca di documenti e immagini che testimoniano quanto fatto dal “Filzi” negli oltre cento anni di presenza sul territorio e poi ci sarà la biblioteca. (N.B.) Il video: mostra e testimonianze Il video è suddiviso in due parti: la prima in cui è presentata la mostra che è stata realizzata in dicembre: frammenti di storia trovati in sof44 n. 6 giugno 2011 INSEGNANTE Declinare il sapere nel saper fare Abbiamo iniziato con la “Piccola scuola di neuroscienze” e con il progetto “Pear leader” in partenariato con soggetti come l’Università, confortati in queste scelte dal patrocinio dalle agenzie del territorio. Ma è con il progetto per una “Piccola scuola di conservazione dei beni culturali”, che risale al giugno 2009, e che è stato svolto nell’anno scolastico 2009/10, che sono stati maggiormente ottenuti dei risultati che hanno portato i ragazzi non solo a imparare ma soprattutto a imparare a fare, i cui esiti tangibili sono la mostra e il video. Le motivazioni Sono ormai diversi anni che in questa scuola cerchiamo di declinare il sapere con il saper fare, per offrire ai nostri studenti la possibilità di verificare sul campo quello che apprendono quotidianamente, in quanto siamo convinti che niente motivi di più gli studenti che proporre loro delle sfide. Riteniamo infatti veramente orientante far conoscere agli studenti professioni, opportunità ed ambienti di lavoro che possano aiutarli a scegliere un percorso dopo la scuola e, d’altro canto, siamo fautori di esperienze che afferiscono contemporaneamente allo studio teorico, alla ricerca sul campo e all’azione concreta. Il progetto originario Il progetto originario prevedeva tre obiettivi: far conoscere, capire e apprezzare il valore storico, culturale ed economico della conservazione dei beni culturali, archivistici e librari; far conoscere le professioni connesse e i percorsi per raggiungerle; raccogliere, catalogare, scegliere ed esporre alcuni materiali didattici storici dell’Istituto Magistrale in una Mostra nei locali della scuola. Il progetto è diventato un corso FSE di 80 ore, liberamente aperto nell’iscrizione a studenti delle classi quarte di ambedue gli indirizzi, per un massimo di 12/15 studenti. All’affollamento dello stage propen. 6 giugno 2011 deutico di giugno e delle prime lezioni è seguito un calo di frequenza, per cui hanno completato il corso con zelante assiduità solo 5 studenti del Liceo delle Scienze Sociali. Partner dell’iniziativa sono stati la Federazione delle Cooperative, la Biblioteca civica di Rovereto, l’Università di Trento, il MART, ognuno con l’obiettivo di esercitare nella comunità il ruolo di agenzie che forniscono servizi secondo il proprio compito istituzionale e, insieme, promuovono cultura e formazione alle nuove generazioni di cittadini. In due fasi: teorica e operativa La fase teorica, ben nutrita, è stata svolta da esperti in Archivistica, Catalogazione e Conservazione museale; in storia della Cooperazione; in Legislazione cooperativa; in Sicurezza; in Comunicazione, promozione e valorizzazione dei Beni Culturali. La fase operativa si è divisa fra la ricerca e la catalogazione dei beni presenti nella scuola, l’allestimento della mostra con la relativa promozione, la ricerca storica delle fonti. Gli strumenti utilizzati sono stati macchine fotografiche digitali, cavalletti, computer, scanner, proiettori, nonché vari oggetti e utensili per il bricolage utile all’allestimento. Un’esperienza originale è stata la visita guidata al Museo della scuola di Bolzano molto ben allestito, che è una piccola realtà, ma quasi unica in regione. La qualità e la preparazione degli esperti ha reso meno faticoso l’impegno degli studenti, davvero gravoso negli ultimi due mesi del corso. Ada Aguglia Insegnante presso il Liceo Filzi STUDENTESSA Il recupero della memoria Questo progetto nasce dall’esigenza della nostra scuola di recuperare e catalogare vecchi oggetti accantonati nella soffitta e nelle cantine dell’Istituto. Si è sviluppata così l’idea di iniziare un corso FSE, della durata di 80 ore suddivise in 2 anni, denominato “Conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali”. All’inizio del corso le lezioni sono state per lo più teoriche, finalizzate alla catalogazione degli oggetti “ritrovati”. Terminato il corso, abbiamo deciso di allestire una mostra con gli oggetti meglio conservati. Dopo l’allestimento di questa mostra, organizzata e suddivisa come una “settimana tipo” di uno studente, si è pensato di non perdere tutto il lavoro. Ecco allora l’idea di montare un filmato, arricchito poi con interviste di ex alunni. La realizzazione sarebbe stata molto diversa, se non fosse intervenuto Giuseppe Ferrandi della “Fondazione Museo Storico di Trento”, a darci i mezzi per girare un breve documentario. Il risultato è stato il montaggio di un filmato elaborato da noi 5 ragazzi con l’aiuto del regista Lorenzo Pevarello. Anna Grigolli Studentessa classe quinta Liceo Filzi 45 Scheda Studenti e professori dell’Istituto Tecnico di Rovereto (1855-2005). Esperienze e protagonisti di una scuola europea. In questo volume è stata raccontata la storia del “Fontana” di Rovereto, la prima scuola tecnica della regione. Una ricerca che si snoda dalla fondazione della scuola, il 1855, voluta soprattutto dal mondo economico e politico roveretano fino alla Repubblica. Il progetto editoriale del volume, realizzato con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento, fa parte delle iniziative promosse dall’Istituto Tecnico Fontana per il 150° anniversario (1855-2005) ed è stato “coltivato” da Pietro Buccellato, dirigente dell’Istituto fino al 2007 e terminato con l’attuale dirigente Flavia Andreatta. Un’elaborazione collettiva che ha coinvolto, insieme ai curatori, Michele Angelo Spagnoli per la sua competenza in materia. segnaliamo il libro LA RICERCA Esperienze e protagonisti È stata presentata la storia del “Fontana” di Rovereto nel volume dal titolo significativo “Studenti e professori dell’Istituto Tecnico di Rovereto (1855-2005). Esperienze e protagonisti di una scuola europea”, curato dallo storico Fabrizio Rasera, con Cristina Andreolli e Quinto Antonelli. Lo stesso Rasera ha spiegato essere “un tentativo di scrivere e far vedere la storia di una scuola attraverso i suoi protagonisti concreti, più che dal punto di vista istituzionale. Quindi mettendo in scena la dialettica studenti-professori e facendola interagire con la storia più larga, come si legge infatti dal sottotitolo, alludendo ad una scuola europea”. La complessità Fabrizio Rasera (a cura di) con Cristina Andreolli e Quinto Antonelli. Fabrizio Rasera, storico e presidente dell’Accademia degli Agiati, ha curato assieme a Crisitina Andreolli e Quinto Antonelli le oltre quattrocento pagine e le trecento preziose fotografie del volume che è suddiviso in quattro sezioni. Molti i contributi per lo svolgimento della ricerca storica da chi ha fornito le foto a chi ha messo a disposizione le informazioni. Nel punto di vista non istituzionale la novità di questa ricerca che pone l’attenzione sulle esperienze e sulle persone, facendo degli insegnanti e degli alunni i protagonisti veri della storia dell’istituto, che nel 2005 ha compiuto 150 anni, ma che da sempre ha avuto una vocazione europea, come emerge dal sottotitolo. “Studenti e professori dell’Istituto Tecnico di Rovereto (1855-2005). Esperienze e protagonisti di una scuola europea”, edizioni Osiride 2011, 40 € 46 La dirigente scolastica Flavia Andreatta si è così espressa sul volume presentato nella sede del “Fontana” in via Teatro: “La cifra distintiva di questo testo è la complessità: di intenti, di soluzioni, interrelazioni, di genesi, di impalcatura costruttiva. Prevede un lettore curioso, capace di ritorni sulle pagine, appassionato e coinvolto. Chi vi cercasse una comoda linearità di via maestra troverebbe invece incidenti di percorso e interessanti strade che deviano. La lunga genesi del progetto – ambizioso sotto ogni profilo – testimonia questa complessità che trova una composizione all’altezza delle intenzioni in un testo quadripartito e articolato in varie sezioni: Album, Antologia, Dizionario e Cronologia. Chi l’ha curato, e cioè Fabrizio Rasera principalmente, e molti altri, non ha proceduto per addizione, ma per selezione proponendo testimonianze peregrine e documenti inediti.” La struttura del testo Trecento le foto e più di quattrocento sono le pagine dedicate a questo istituto che è stato, dall’anno della sua nascita nel 1855, la prima scuola tecnica della regione. Suddiviso in quattro parti: Album contenente molte e preziose foto, Antologia di documenti che si snoda dalle origini alla fine della seconda guerra mondiale. Si inseriscono poi due parti più brevi “Il Mulo” e altri giornalini studenteschi e “Numero Zero”, dalla scrittura pubblica a quella privata e viceversa, Dizionario Biografico sia di insegnanti che di studenti, in cui ci sono due pagine dedicate alle professoresse e infine Cronologia che parte dal 1849 e si conclude con il 20092010. “Il merito di questo libro - ha sottolineato la dirigente - è anche nella scelta, eccentrica e coraggiosa, di non avere incentrato la ricostruzione delle vicende della scuola soltanto intorno a nomi celebri ed ineludibili per dare voce ad allievi meno conosciuti che pure hanno fatto la storia della scuola”. La ricerca appassionata di fotografie, informazioni e documenti ha coinvolto non solo gli abili curatori, ma moltissime persone e ha reso questo testo frutto di un’elaborazione collettiva. n. 6 giugno 2011 LO STORICO Studenti e professori: i protagonisti Scrivendo della Scuola Reale di Rovereto e del suo prestigio, un suo discepolo innamorato si chiedeva: “Quella fama fu virtù d’insegnanti? di scolari? O di entrambi? O fu un fortunato periodo di quella scuola, scomparsa nel 1915?”. Questo libro prova a rispondere a quella domanda di Riccardo Maroni, l’ingegnere ed editore rivano che dedicò tante energie a valorizzare condiscepoli e maestri. Cerca cioè di scavare nella storia della scuola come campo di relazioni, di scambi, di conflitti tra studenti e professori, e anche come luogo di intersezioni di una storia più vasta. Non vuol essere limitativo il titolo scelto, nell’anteporre “studenti e professori”, ma ambizioso: offrire ai lettori documenti e prospettive per una ricostruzione che privilegi il punto di vista dei protagonisti concreti della relazione educativa non è compito scontato né facile. biografiche, lettere, cronache giornalistiche, documenti rintracciati in molte altre sedi ci restituiscono lo spessore conoscitivo e la ricchezza umana di una storia solo apparentemente circoscritta a un ambito regionale. Ci siamo arrestati al 1945, affidando la rivisitazione dei decenni successivi a un inventario ragionato dei giornalini studenteschi roveretani fino al 1968. Dizionario biografico Ancora Maroni esprimeva ruvidamente la convinzione che la continuità tra Scuola Reale di ordinamento austriaco e Istituto Tecnico di ordinamento italiano fosse appena materiale, nel senso che il secondo si era insediato nello spazio fisico della prima. Indubbiamente si tratta di due vicende profondamente diverse, ma ci è sembrata una scelta produttiva quella di tenerle connesse in un unico quadro. In questa sede abbiamo scelto di rinunciare a una sintesi che ci sembrava destinata ad essere ripetitiva oppure prematura. Abbiamo tracciato invece quattro percorsi di lettura paralleli e diversi. A una dilatazione di orizzonti perfino spaesante obbliga il dizionario biografico che costituisce il terzo percorso, quasi un libro nel libro. Quaranta voci dedicate a docenti e dirigenti, cinquanta a studenti, curate da autori molto competenti: per poche scuole o forse nessuna è stata tentata un’impresa simile, del cui interesse complessivo siamo convinti. Un difetto dell’esito lo si vede subito a occhio nudo: con tre sole eccezioni mancano biografie femminili. I criteri scelti giustificano almeno parzialmente questa distorsione, ma potranno rimediarvi lavori futuri. Il quadro che esce è quello di una scuola davvero europea, per l’ampiezza degli scenari sui quali si svolge l’attività dei protagonisti che abbiamo selezionato a rappresentarne il ruolo storico. Rilievo hanno le biografie degli artisti della generazione del primo ‘900, di per sé un caso di geografia culturale di particolare interesse. Ma si è cercato anche di delineare una mappa di altre avventure professionali e umane. Immagini e documenti scritti Cronologia Il primo è costruito con le immagini, lavorando sull’archivio fotografico della scuola e sui materiali spesso straordinari emersi presso le istituzioni locali negli archivi personali. Nella parte cronologicamente più vicina a noi la scelta si è fatta sempre più difficile e arbitraria: le fotografie sono moltissime, ma anche seriali e occasionali. A una memoria visiva della scuola negli ultimi decenni dovranno essere dedicate altre e diverse iniziative: il nostro album può rappresentare in questo senso niente più che una suggestione. Il secondo percorso si svolge attraverso i documenti scritti. L’archivio dell’Istituto, frammentario e residuale fino al 1919, completo e ordinato poi, costituisce solo una delle fonti della nostra antologia. Memorie auto- Quarto e ultimo percorso, la cronologia: elementare per i primi decenni, sempre più fitta per gli ultimi, a surrogare in qualche modo le carenze segnalate. È uno strumento di consultazione, come del resto tutto il libro che, nonostante la mole, non si configura come una storia istituzionale compiuta. Abbiamo cercato di sfuggire al conformismo celebrativo: i lettori coglieranno l’impegno a mettere in evidenza linee di conflitto, contraddizioni, tormenti e derive ideali. Se il nostro lavoro servirà ad alimentare una riflessione critica su come fare storia della scuola, avremo raggiunto uno dei nostri obiettivi. Non sintesi ma percorsi n. 6 giugno 2011 Fabrizio Rasera 47 le schede AVIO 1914 - 1918 Frutto di attenta elaborazione della tesi di laurea di Mario Peghini, “Un Paese tra due frontiere” - Da periferia dell’Impero austro ungarico a “terra redenta” fa parte della collana i quaderni della biblioteca che l’autore cura dal 1995. Progetto editoriale del Comune di Avio e della Biblioteca comunale, pubblicato dal Centro stampa della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, è suddiviso in quattro capitoli corredati ciascuno da altrettanti repertori iconografici che riferiscono, con immagini eloquenti, ciò che nel testo è descritto lucidamente; sottocapitoli e paragrafi del corposo volume curato dal bibliotecario di Avio, raccontano grandi eventi e assilli straordinari destinati dalla storia a gente di campagna. Eroi di una quotidianità stravolta dai disegni strategici e dalle tattiche determinazioni di grandi della storia che trascinarono nel loro declino intere famiglie di contadini e le colture cui avrebbero continuato a dedicarsi. Le note che chiudono i capitoli sono sostegno di carattere tecnico che appaga il ricercatore, lo studioso che si accosta al testo. Documento che narra, in forma ricca di partecipazione, gli aspetti più significativi delle molte vicende inanellate dal destino per una comunità di frontiera, ed entra nelle pieghe della storia incontrando uomini e donne allo scoppio del primo grande conflitto mondiale. Rivolge attenzione ai contesti che la realtà toccata a chi visse sul confine, conteso fra Impero asburgico e Regno d’Italia, sul fronte meridionale, costrinse a conoscere durante il conflitto che vide centinaia di giovani sud-tirolesi, ex italiani d’Austria impegnati in Galizia, sopravvivere o morire sul fronte orientale. Tempi e luoghi cui l’autore della paziente ricerca ha dedicato anni di lavoro, raccogliendo preziose testimonianze storiche, ricchissime di umanità. (a.g.) Mario Peghini, Avio 19141918: Un Paese tra due frontiere - Da periferia dell’Impero austro ungarico a “terra redenta” Biblioteca comunale “A. Segarizzi” Avio- Avio 2009, pp 407 ALTO GARDA La grande guerra 1915-1918 “Il Sommolago” Associazione Storico Archeologica della Riviera del Garda che ha sede ad Arco, con il III volume della collana dedicata alla Grande Guerra sul Garda ha pubblicato in occasione dell’uscita del suo quadrimestrale d’arte, storia e cultura curato dalla redazione, “La grande guerra nell’Alto Garda; Diario storico militare del Battaglione Val Chiese tra il 16 maggio 1915 30 e l’aprile 1918”. A cura di Domenico Fava, Mauro Grazioli e Gianfranco Ligasacchi e grazie alle ricerche d’archivio dell’Associazione, il sostegno della Comunità Montana, le ineludibili tracce ancora reperibili a più di novant’anni di distanza, le date e i movimenti, dettagli che il volume raccoglie, ci parlano dello schieramento al fronte del Battaglione Val Chiese e a noi raccontano i loro giorni e le notti; la costruzione dei ripari e il giungervi da strade e mulattiere ricavate dai fianchi della montagna, i trasferimenti di uomini e il trasporto di cannoni lungo i versanti verso le cime. Tutto è annotato scrupolosamente. L’abbattimento di alberi per la stesura di reticolati, il trasporto del cemento per la costruzione delle fortificazioni e dei posti avanzati, i ripari per le mitragliatrici, il trasporto del legname per i baraccamenti e poi la dislocazione dei reparti. Lettighe rotabili e ambulanze, sgombero di feriti e cimiteri militari. Prima della grande mobilitazione e più tardi, durante fasi cruciali del primo conflitto mondiale, le postazioni occupate dal Val Chiese, l’estenuante lavoro di un battaglione di alpini sui monti del Garda e di Ledro che abitò montagne scavate in ogni dove dalle caverne e dalle trincee. I contributi essenziali dei curatori ne presentano con intensità il diario storico militare. (a.g.) 48 Domenico Fava, Mauro Grazioli e Gianfranco Ligasacchi (a cura di), La grande guerra nell’Alto Garda - Diario storico militare del Battaglione Val Chiese tra il 16 maggio 1915 30 e l’aprile 1918 – ed. il Sommolago n. ½ gennaio 2011 Arco, pp 463 n. 6 giugno 2011 CELEBRAZIONE Dai temi delle elementari La battaglia di Calatafimi combattuta dai garibaldini con il fazzoletto e il cappello rossi e i borbonici vestiti di azzurro, con una fascia bianca incrociata sul petto e un grande cappello azzurro, è stata filmata da Giorgio Rossi, all’epoca fotografo a Gardolo, e oggi ritrovata e resa disponibile dal Museo Storico. Un filmato di 13 minuti, molto emozionante, specialmente per la presenza di alcuni degli allora bambini che oggi festeggiano i 150 anni dell’Unità. Il filmato è stato proiettato il giorno 27 maggio 2011, di sera, presso l’oratorio di Gardolo, su iniziativa della Commissione Cultura della Circoscrizione del paese. Da Calatafimi a Gardolo Da Calatafimi a Gardolo: una originale celebrazione dei 150 anni dell’unita’ d’Italia.“I garibaldini salivano un colle, dove Garibaldi li attendeva. Arrivati sul colle si misero in posizione d’assalto (…). Poi incominciò il vero e proprio combattimento. I proiettili dei borbonici e le pallottole dei garibaldini facevano un rumore assordante… I borbonici si arresero e gettarono la loro bandiera. La battaglia fu vinta dai garibaldini”. Piccoli brani tratti dal tema di una bambina di 10 anni (oggi docente Paola Giacomoni), che racconta, nel giornalino scolastico, edizione speciale, n.4, 1961, una battaglia simulata dai compagni maschi di due classi elementari di Gardolo (scuola S. Anna) alla guida del maestro Franco Bertoldi, una giornata di primavera del 1961 sul monte Croce, per insegnare, in modo del tut- to originale e coinvolgente la storia d’Italia. Non sapeva, il maestro, che anche lui, con la sua didattica, sarebbe passato alla storia. L’ incontro intergenerazionale Un incontro intergenerazionale con i bambini, ragazzi e adulti di ieri e di oggi attorno a un valore comune: l’Unità raggiunta per il coraggio e il valore di Garibaldi ma anche frutto di una collaborazione interetnica che accomunava italiani di più regioni (dal Trentino alla Sicilia), stranieri venuti da tante parti del mondo (Corsica, Corfù, Gibilterra, Turchia, Angola, Repubblica Ceca, Svizzera, Ungheria), ma anche stranieri in patria: gli albanesi delle minoranze storiche (gli arbëreshë). Tra questi ultimi il mio bisnonno, con la qualifica di tenente, a dimostrazione che le appartenen- ze identitarie multiple non impediscono la condivisione del luogo in cui si vive. Anzi… incredibile coincidenza, per me, di legami tra persone, fatti e luoghi! Ma l’emozione più grande quando la Banda Musicale di Gardolo, diretta dal maestro Mauro Barbera, ha intonato l’ “Inno di Mameli”: alla tromba l’onore d’inizio (con Fabrizio Robol) e poi la melodia di tutti gli strumenti musicali. “Fratelli d’Italia”: perché questo siamo, accomunati dal destino del viaggio di sola andata. Coincidenze Oggi più che mai, in una società multiculturale è importante creare coesione attorno a valori comuni, anche di difesa di un luogo che si abita assieme. Un luogo, quando si vive, è inteso come suolo che deve proteggerci, farci vivere bene, farci crescere riconoscendo a tutti diritti di cittadinanza attiva e allora il legame si crea. Da questa terra Trentina, laboratorio sperimentale della buona convivenza noi, figli di più terre, ma “pronti a morire”, speriamo, come sperava Ungaretti: fratelli, parola tremante nella notte (perché vissuta accanto al compagno massacrato). E pur in tale situazione aggiunge: non sono mai stato tanto attaccato alla vita. Fratelli e esuli come Ungaretti (esule come tanti che furono, che sono e che saranno, nel Taccuino del Vecchio). Intanto la Banda suonava: “Italia chiamò”. E mai come ora l’Italia chiama a un impegno etico in tutte le nostre funzioni. Un intreccio di coincidenze, di generazioni, di luoghi che ci accolgono (Calabria, Trento, Gardolo) come un grembo materno. Il nuovo video, con i musicisti di oggi e le loro note, completeranno la nuova memoria da tramandare per il Museo Storico e per chi vivrà i prossimi festeggiamenti. Intanto noi bambini e adulti di oggi possiamo dire che ci siamo a testimoniare e a tramandare: a insegnare in una parola. Maria Annita Baffa n. 6 giugno 2011 n. 6 giugno 2011